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Ciao come stai? STANCO Nessuno può amare ciò che non conosce… Alzati, cerca, sospira, anela con ardore, e bussa alla porta chiusa… Ciao, potresti mettere MI PIACE e invitare altri a farlo? Grazie: https://www.facebook.com/Ministri-straordinari- della-Comunione-con-Paolo-VI-1567273616903962/ Ministri straordinari della Comunione - con Paolo VI Cristo regni oggi, come ieri, e sempre! DAI! CONOSCIAMO LA BIBBIA DURANTE L’ANNO 2016 10 maggio 10/05/2016 7:57 Maria Chiara Miletti Un momento molto intenso, quello narrato nel brano di stamattina. Gesù, terminato il Suo discorso ai discepoli, ora si rivolge a Dio, pregando per loro! Consapevole che la morte è ormai vicina, parla di gloria. La Sua missione sembra essersi conclusa con un fallimento, per lo meno secondo la logica umana, ma Egli parla di gloria! Già, perché in realtà la missione del Figlio non era quella di diventare il beniamino di tutti ma di dare la vita eterna a tutti quelli che il Padre Gli ha affidato. Gesù identifica la

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Ciao come stai?STANCO

Nessuno può amare ciò che non conosce… Alzati, cerca, sospira, anela con ardore, e bussa alla porta chiusa…

Ciao, potresti mettere MI PIACE e invitare altri a farlo? Grazie: https://www.facebook.com/Ministri-straordinari-della-Comunione-con-Paolo-

VI-1567273616903962/

Ministri straordinari della Comunione - con Paolo VI Cristo regni oggi, come ieri, e sempre!

DAI! CONOSCIAMO LA BIBBIA DURANTE L’ANNO 2016

10 maggio

10/05/2016 7:57 Maria Chiara Miletti Un momento molto intenso, quello narrato nel brano di stamattina. Gesù, terminato il Suo discorso ai discepoli, ora si rivolge a Dio, pregando per loro! Consapevole che la morte è ormai vicina, parla di gloria. La Sua missione sembra essersi conclusa con un fallimento, per lo meno secondo la logica umana, ma Egli parla di gloria! Già, perché in realtà la missione del Figlio non era quella di diventare il beniamino di tutti ma di dare la vita eterna a tutti quelli che il Padre Gli ha affidato. Gesù identifica la vita eterna con la conoscenza di Dio e del Suo Cristo. La rivelazione che il Signore ha fatto del Padre è il primo passo per conoscerLo, ma poi la conoscenza può crescere solo nella relazione con Lui, fatta di ascolto, di fiducia e di conversione. La preghiera di Gesù ci insegna come pregare... e come nel Padre Nostro si esalta la paternità di Dio nei nostri confronti, così qui si esalta la nostra appartenenza a Lui e la bellezza di poterLo glorificare attraverso la nostra vita, tribolazioni comprese. Risplendere affinché chi ci incontra possa percepire in noi lo splendore di Dio. Sarebbe bello se, nell'ora del nostro ritorno al Padre, anche noi

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potessimo dire di averLo testimoniato con la nostra vita presso tutti quelli che Egli ci ha affidato, concedendoci di incontrarli lungo il cammino!

10/05/2016 8:09Francesco VarricchioGrazie per queste riflessioni, le vuoi pubblicare sulla pagina che ti affidai 'dai conosciamo insieme la Bibbia'?

10/05/2016 8:10Maria Chiara MilettiSi, sarebbe bello...ma non so farlo...vuoi farlo tu per me? Io le pubblico ogni giorno sulla mia bacheca

10/05/2016 8:24Francesco VarricchioDevi fare copia ed incolla, è molto semplice. Provaci! Potrebbe aiutarti anche Antonio Zizza che si occupa del Vangelo domenicale sul blog provitasostenibile.wordpress.com

11 maggio

11/05/2016 12:17 Maria Chiara Miletti Chi si consacra a Dio, si consacra nella verità.... Chi si consacra a Dio, si occupa dei deboli e con la sua presenza, sotto la sua guida, li preserva dalle tentazioni e dalla fatica dell'essere discepoli di Colui che ha pagato con il Suo Sangue il prezzo per la nostra salvezza... Chi si consacra a Dio deve vigilare anche su sé stesso, affinché non prevalga in lui il desiderio delle cose del mondo né di diventare lupi feroci e divorare quelli che, invece, deve proteggere... Chi si consacra a Dio non pensa a sé, come Gesù non pensò alla Sua morte, ormai vicina... pensò solo a conservare e proteggere quelli che Dio Gli aveva affidato. Il Signore sa bene che quanti si accostano al Padre, assetati di verità, vengono respinti, calunniati ed odiati dal mondo... ma sono chiamati a resistere alle tentazioni restando nel mondo. Quanta tristezza, a volte, che rischia di spalancare le porte al Maligno! Per questo Gesù prega il Padre di custodirli, affinché possano restare uniti a Lui e, perciò, nella pienezza della gioia. Preghiamo per i nostri sacerdoti... perché sappiano mettere sempre davanti a tutto la fragilità di chi invoca il loro aiuto e non le loro fragilità personali! Attraverso di loro, Gesù Caro, concedici di restare uniti a Te, consacrati nella verità, vivendo nella pienezza della Tua gioia! Amen!

12 maggio

12/05/2016 8:42 Maria Chiara Miletti Gesù prega per l'unità! E per tutti coloro che conosceranno il Suo Nome e quello di Dio grazie alla testimonianza dei discepoli che Lo hanno amato e riconosciuto come inviato da Dio. Sono tempi strani, i nostri! Gli attuali mezzi di comunicazione ci offrono la possibilità di facili contatti con il mondo intero, ed invece prevale un forte atteggiamento di chiusura. È vero che ci possiamo avvalere di internet per comunicare, ma spesso la usiamo per alimentare le contraddizioni, e non quello che ci unisce! Gesù sottolinea come Lui ed il Padre siano una sola

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cosa, e chiede che anche i Suoi siano una cosa sola tra loro, con Lui e con il Padre! Il pensiero che Gesù abbia pregato anche per me mi dà i brividi!.. Perché mi fa capire che ero già nel Suo cuore! Le chiusure nascono dalla sfiducia, dalle delusioni sperimentate... ma, se non ci apriamo alla speranza, sarà difficile superarle! Il Signore ci chiede di avere coraggio in ogni nostra relazione... di accettare anche nuove delusioni ma di non sottrarci alla necessità di creare sempre unità, senza per questo voler essere tutti uguali! La diversità è ricchezza, se si nutre d'amore!

13 maggio

13/05/2016 7:57Maria Chiara MilettiPer la prima volta, dopo la Resurrezione, Pietro si trova faccia a faccia con il Signore. Lo aveva già incontrato, ma gli era rimasta la sgradevole sensazione che quel ritorno dal mondo dei morti non lo riguardasse... che Gesù fosse tornato per gli altri ma non per lui, che Lo aveva rinnegato per vigliaccheria! Questa volta Gesù si rivolge direttamente a lui, dopo la pesca miracolosa, dopo che ebbero mangiato tutti insieme insieme, il Signore chiese a Pietro se Lo amasse più di tutti gli altri. La sua rspsta fu: "...Tu lo sai che ti voglio bene"... Gesù gli ripete la domanda ed ottiene la stessa risposta. La terza volta è Gesù che scende al livello del discepolo... non gli chiede più se Lo ama, ma se Gli vuole bene. Ora si sono incontrati sullo stesso piano, perché il Signore non ci chiede mai più di quanto noi possiamo darGli. Pietro comprende che deve fare ancora tanta strada per poter dire di amare Gesù, ma è diventato consapevole dei suoi limiti ed ora potrà aiutare anche gli altri. Gesù non gli affida la guida dei fratelli perché è il più bravo né perché è perfetto, ma perché ha accettato i suoi limiti. Nemmeno noi amiamo ancora Gesù... ma abbiamo tutta la vita per imparare a farlo...! Intanto, però, possiamo seguirLo

14 maggio

MARIA CHIARA MILETTI: Chi ama,vola! Potrebbe essere questo lo slogan da usare per chi sceglie di seguire Gesù. Ci propone un percorso ad ostacoli ma la preparazione atletica che richiede è tutta cardiaca! Se non impariamo a gettare il cuore oltre gli ostacoli, nemmeno noi, poi, riusciremo a saltarli! Il Signore lo ribadisce anche nella Parola di oggi: "Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi." Poi ripete che è LUI che sceglie noi e non il contrario...ma la Sua scelta non ci costringe ad accettare la Sua Via. La nostra libertà sta nel decidere se lasciare che sia Lui a condurci per mano o se credere alle lusinghe del mondo! Oggi la chiesa ricorda colui che prese il posto di Giuda Iscariota, san Mattia! Quanta umiltà serve per restare in disparte, pronti a giocare la nostra partita solo se chiamati in causa! Chi vive una vita senza vittorie esaltanti, viene visto dal mondo come un perdente, una persona senza importanza... ma non agli occhi di Dio che, invece, ci chiede di restare vigili per non farci scappare il momento di metterci al Suo servizio! Mattia fu pronto,chissà se noi lo saremmo! Siamo chiamati a portare frutti di carità, i soli frutti che non marciscono mai! Ama e Vola! ed io voglio volare! Chi vuole volare con me?

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15 maggio

15/05/2016 15:47Maria Chiara MilettiIl dono che Gesù ha promesso ai Suoi discepoli, il Paraclito inviato dal Padre e dal Figlio irrompe come un uragano nel luogo dove essi erano riuniti. Si sente un fragore improvviso e lingue di fuoco si posano sulle loro teste. La paura che li teneva rinchiusi scompare ed essi, uscendo per strada lodano Dio e parlano delle opere compiute da Gesù, che testimoniano come Egli fosse il Cristo, il Messia tanto atteso! In quei giorni erano a Gerusalemme molti stranieri... giudei provenienti da varie nazioni per la festa della Pentecoste... e tutti sentivano i discepoli parlare nella propria lingua, perché lo Spirito concedeva loro questo dono, cioè farsi comprendere da tutti. È propria dello Spirito la lingua dell'amore che, si sa, ognuno può comprendere. Se ci lasciamo guidare dallo Spirito, la paura scompare e diventa possibile agire con amore, secondo l'esempio di Gesù. Non ci scoraggiamo per tutto ciò che non riusciamo a fare... ciascuno di noi riceve il dono dello Spirito Santo nel momento del Battesimo. Dobbiamo solo invocare il Suo aiuto, nel Nome del Signore. Tante sono le cose che non ci è dato di comprendere, per ora... ma a tutte può condurci lo Spirito!

16 maggio

16/05/2016 7:31Maria Chiara MilettiUn padre conduce a Gesù il proprio figlio, posseduto da uno spirito maligno fin dall'infanzia. Non trova il Signore ma i Suoi discepoli che, pur provandoci, non riescono a liberare il giovane. All'arrivo del Maestro, il padre si rivolge a Lui chiedendoGli, se può, di aiutarli. Gesù risponde che chi crede può tutto! L'uomo, allora, afferma di credere ma chiede di essere aiutato a credere ancor più, superando la sua incredulità. Dopo aver liberato il ragazzo, Gesù rientra con i discepoli, ed essi Gli chiedono come mai non sono riusciti a scacciare il demone. Egli risponde che ci sono demoni che si possono sconfiggere solo con la preghiera. Cos'è, dunque, la preghiera? Credo che debba essere totale affidamento al Padre, e non l'elenco di tutto quello che vorremmo ottenere. Dio sa bene di cosa abbiamo davvero bisogno e desidera che ci affidiamo completamente a Lui per ottenerlo. Non facciamo la lista delle nostre richieste, quando preghiamo, ma ripetiamo a Dio che ci affidiamo a LUI e che desideriamo che ci conceda tutto ciò che ritiene necessario per il nostro bene, secondo la Sua volontà. Solo se preghiamo bene verremo esauditi!

16 maggio

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16/05/2016 17:02Francesco VarricchioGesù ci affidiamo a te e desideriamo che ci concedi tutto ciò che ritieni necessario per il nostro bene, secondo la volontà del Padre Celeste (rip. 3 volte)

16/05/2016 17:03Francesco Varricchiohttps://ministranticampania.wordpress.com/ordine-marmi/

17 maggio

17/05/2016 7:56Maria Chiara MilettiLa Parola di oggi sembra calzare a pennello, in questo nostro mondo, in cui odio e violenza prendono il sopravvento su tutto il resto. Il primo brano ci invita a riflettere sul fatto che l'aggressività con cui ci comportiamo è figlia delle nostre passioni insoddisfatte. Vorremmo sempre di più, e soprattutto vorremmo più degli altri... Siamo continuamente impegnati in un'insana competizione... e quando non riusciamo a prevalere siamo disposti a tutto per ottenere ciò che vogliamo. Nel Vang, Gesù ed i Suoi stanno attraversando la Galilea ma Egli non vuole che si sappia. Spiega, infatti, ai discepoli che verrà consegnato ed ucciso, ma che dopo tre giorni risorgerà. Essi non comprendono, forse non vogliono nemmeno comprendere... infatti hanno paura d'interrogarLo. Forse temono che, se Lo comprendessero, poi dovrebbero agire di conseguenza... Sono presi da altri pensieri... Invece di ascoltare Gesù, discutono tra loro su chi fosse più importante, chi avrebbe avuto più potere, chi avrebbe comandato! Il Signore mette da parte la Sua tristezza e tenta di spiegare che per essere potenti ed avere gloria, nel Suo Regno, bisogna farsi servitori... fare propria la logica del dono e del servizio. Ragioniamo seriamente su questa verità! Non chiediamo di essere migliori degli altri, né di avere di più... ma di saper distinguere tra servizio e servitù. Facciamo del dono e della compassione la nostra forza, senza aspettarci in cambio della gratitudine. Sarà Dio a ricompensarci! Signore, donaci di saper essere umili e, come bambini, di saperci affidare al Padre per essere guidati nel cammino che compiamo ogni giorno per vivere!

18 maggio

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18/05/2016 10:05Maria Chiara MilettiPotremmo dire che la Parola di oggi segue due diversi percorsi, per poi intrecciarsi in un'unica riflessione. Nel primo brno si condanna con forza chi pensa di poter programmare la sua vita senza tener conto di Dio! Specialmente se ciò è legato alla ricchezza. Chi possiede molti beni materiali, infatti, tende a credere che, grazie al proprio denaro, può decidere di fare quel che vuole. San Giacomo ricorda a queste persone che non esiste ricchezza che possa aggiungere giorni alla nostra vita, per cui chi potrebbe fare il bene e sceglie di non farlo spreca la sua occasione, donatagli da Dio e commette peccato. Nel Vang, invece, vediamo i discepoli che, ancora delusi per non essere riusciti a scacciare il demone da un ragazzo, vorrebbero impedire ad un uomo, che non fa parte del loro gruppo e non segue il Maestro, di guarire nel Nome di Gesù. Lo dicono al Signore ma Egli risponde di lasciarlo fare, perché chi non è contro di Lui è per Lui. In sostanza, tra i tanti che non si professano cristiani, ci sono tante persone che usano i loro doni per fare del bene. Ogni dono è concesso da Dio e non possiamo affibbiare etichette. Solo LUI conosce il cuore degli uomini e sa come ognuno sceglie di servirsi di quello che ha. Nessuna arroganza e nessuna superbia sono giustificate... Siamo chiamati ad affidarci al giudizio di Dio! La nostra appartenenza a questo o quel gruppo non ci garantisce alcuna benevolenza. Spesso, anzi, ci rende arroganti e, per questo meno efficaci (come i discepoli). Affidiamoci a Dio e pensiamo a far fruttare i nostri doni, facendo del bene... La nostra vita è già eterna, non ci serve aggiungervi altri giorni ma garantirci di vivere in eterno con il Signore!

19 maggio

19/05/2016 7:52Maria Chiara MilettiSembra molto dura, la Parola di oggi ma in realtà vuole farci capire la necessità di prendere sul serio il Vang e le indicazioni di Gesù. Oggi ci dice che sarebbe molto meglio tagliarsi una mano o un braccio o cavarsi un occhio, se sono causa di scandalo per noi, piuttosto che essere apparentemente perfetti ma bruciare come immondizia (la valle della Geenna era l'immondezzaio di Gerusalemme). Nel primo brano, Giacomo insiste nel ricordarci che la ricchezza, se è frutto di ingiustizie e di oppressione è causa della povertà altrui e rovina per chi la ottiene. Anche se possiamo pensare che la ricchezza sia motivo di gioia per chi ce l'ha, non dimentichiamo che quando lasceremo questa vita non porteremo con noi nulla di quanto abbiamo accumulato. Anche per questo il Signore dice ai Suoi discepoli di vivere in pace con gli altri... perché un domani non sia la povertà causata dai ricchi ad accusarli e privarli dell'eternità. Cercare di vivere secondo il Vang non è semplice ma è il solo modo per dare sapore alla nostra vita e per trovare un senso a cose che di solito non ne hanno. Identificare la gioia con la perfezione fisica, con la salute o il denaro è un errore che può condurci alla rovina. Seguendo gli insegnamenti di Gesù non troveremo una spiegazione a tutto, ma con il

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passare del tempo comprenderemo quali sono le cose che ci garantiscono una gioia duratura!

19 maggio

19/05/2016 16:24Francesco VarricchioInvita i tuoi amici a mettere "Mi piace" a Popolo democratico Glocale – PdG https://www.facebook.com/Popolo-democratico-Glocale-PdG-243362279352390/info/?tab=page_info

Popolo democratico Glocale - PdGLaboratorio civico per un nuovo modo di concepire gli argomenti sociopolitici

21 maggio

21/05/2016 12:05Maria Chiara MilettiAlcuni genitori portavano a Gesù i loro bambini, perché li benedicesse. I discepoli cercavano di evitarlo ma Egli s'indignò, additando proprio i bambini come modello da imitare per accedere al Regno di Dio. Dobbiamo ricordare che in quel tempo i bambini non avevano valore né diritti... non producevano e perciò erano considerati solo una seccatura e bocche in più da sfamare. Il fatto che Gesù li indicasse come modello per gli adulti dovette sembrare parecchio strano ai discepoli... E siccome spesso anche noi, nel parlare di fede, invochiamo la necessità di una fede matura, può sembrare strano anche a noi. In cosa dobbiamo imitare i bambini, dunque? Senz'altro nella semplicità... nella fantasia, nella capacità di stupirci!.. e specialmente nella capacità di fidarci! Quante brutte cose accadono oggi ai bambini proprio perché si fidano degli adulti! Beh, non sono loro a sbagliare fidandosi, ma i mostri che ne approfittano! Tutti noi dovremmo imparare a fidarci di Dio proprio come i bambini si fidano degli

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adulti! Al contrario dei brutti orchi che fanno del male ai piccoli, Dio vuole solo il meglio per noi. Molte volte proprio la nostra incapacità di fidarci, ci causa sofferenza! A causa delle nostre esperienze personali ci priviamo di fare esperienza di Dio! La nostra fantasia viene limitata dalla nostra razionalità e in questo modo non sappiamo vedere le soluzioni che il Signore ci propone. Lasciamo che Egli ci prenda per mano e ci aiuti ad attraversare le strade e gl'incroci pericolosi di questa vita. Dio è il più grande garante della nostra felicità!

24 maggio

24/05/2016 7:44Maria Chiara MilettiNel brano di ieri, abbiamo letto che non basta seguire tutte le regole, se nn si è disposti a seguire Gesù. Nessuno che sia attaccato alle sue certezze più che a Cristo si salverà! Perché la logica della salvezza non risponde alla logica del mondo! I discepoli ne furono sconcertati, perché abituati a pensare che proprio chi possedeva ricchezze si sarebbe salvato per primo. Così, nel brano di oggi, ricordano al Signore che hanno lasciato ogni cosa per seguirLo... ed Egli risponde che chi, come loro, abbandona tutto per Lui e per il Vang otterrà già qui ed ora cento volte la sua ricompensa, insieme a persecuzioni... e quando sarà tempo, otterrà la vita eterna. Gesù, dunque, sottolinea che non solo dopo la morte giungerà la ricompensa ma fin da subito. Questo diventa possibile solo se incrociamo lo sguardo del Signore, se come i discepoli facciamo davvero esperienza di un incontro con Lui. Molto spesso, invece, la nostra fede somiglia a quella del giovane ricco di ieri: fatta di regole da seguire e precetti da osservare. Le certezze, però, possono trasformarsi in prigioni di paura! Lasciamole andare e cerchiamo lo sguardo del Signore! Facciamo in modo che sia Lui la nnostra certezza... scopriremo di poter essere davvero liberi!

26 maggio

26/05/2016 11:01Maria Chiara MilettiNel Vang di oggi, troviamo Gesù che si dirige verso Gerusalemme, seguito da una grande folla. Lungo la strada si trova anche Bartimeo, mendicante perché cieco. Non è nato così, ma la perdita della vista lo ha costretto ad elemosinare attenzioni e denaro dai passanti per poter vivere. Sentendo grande trambusto, chiede chi stia passando e gli viene detto che è Gesù, il Nazareno. La fama del profeta falegname era giunta, evidentemente, fino a Bartimeo che, nel suo buio, intravede una possibilità di luce ed inzia a gridare: "Figlio di Davide, abbi pietà di me!" Grida mentre tutti gli chiedono di smetterla, e grida più forte,

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finché Gesù lo sente e lo fa chiamare... quando lo ha davanti gli chiede cosa vuole che fccia per lui. Bartimeo sa di cosa ha bisogno e crede fermamente di poterlo ottenere... perciò chiede di poter vedere di nuovo. Chissà per quanti anni l'uomo ha vissuto grazie alla carità dei passanti ma chissà anche quanti di loro lo hanno deriso, scacciato ed umiliato... ora finalmente può vedere di nuovo. Può scegliere chi seguire e cosa fare della sua vita. Sceglie di seguire Cristo, la sua fede gli ha permesso di guarire e di gridare al Signore quando tutti volevano che tacesse. Quando restiamo al buio diventa naturale accovacciarci ai bordi della strada e chiedere aiuto, chiedere una guida! Purtroppo, però, le persone a cui ci rivolgiamo non sono sempre benevole... molti ritengono che se siamo in quella situazione è perché ce la siamo voluta, molti sono completamente indifferenti... nella migliore delle ipotesi troviamo qualcuno che ci offre soluzioni immediate ma non risolve la causa del nostro disagio! E se ci sentono invocare l'aiuto di Dio ci chiedono di tacere, di non disturbare il Signore... Ma nessuno di noi è un fastidio per il Signore! Tutti Gli stiamo a cuore allo stesso modo... Bartimeo l'ha intuito e grida con tutte le sue forze! Grazie alla sua fede in Gesù, ora non è più al buio, ora vede di nuovo! E noi? Abbiamo fede in Lui? Abbiamo la forza di gridare mentre tutti gli altri ci invitano a restare in silenzio?

30 maggio

30/05/2016 8:24Maria Chiara MilettiLo scopo della nostra vita di creature è di diventare, infine, partecipi della natura divina di Dio, al termine di un percorso fatto di negatività superate. Partendo dalla fede è necessario raggiungere altri obiettivi: virtù, conoscenza, temperanza, pazienza, pietà, amore fraterno ed infine carità. Tutto ciò può essere raggiunto attraverso la Parola, che c'istruisce, e la consapevolezza di ciò che siamo. Per questo motivo, Gesù spesso si esprime con parabole... proprio per spingere chi Lo ascolta a riconoscersi nelle varie situazioni che descrive. Negli ultimi giorni abbiamo ripercorso il desiderio rabbioso del Signore di abbattere le tradizioni, che facevano sembrare la preghiera uno scambio con Dio... per ottenere il Suo favore attraverso offerte... la rabbia di quelli che si sentivano i rappresentanti di Dio in terra ed intanto si arricchivano sfruttando la paura della gente... il tentativo di Gesù di insegnarci a diventare noi stessi nutrimento per gli altri, come Lui ha fatto per l'umanità intera... Oggi ci viene chiesto di comprendere che il mondo in cui viviamo ci ospita ed è affidato alle nostre cure, perché sia il luogo in cui l'uomo produce frutti d'amore da restituire a Dio, che ne è proprietario. Prendiamo coscienza di ciò che siamo e del fatto che, a tempo debito, ci verrà chiesto conto del nostro agire. L'ambiente, gli animali, le piante hanno tanto da poterci offrire ma hanno anche una loro natura che va protetta e rispettata. Stravolgerla vuol dire non aver capito come funziona... Implica una nostra stupidità, oltre che una nostra incapacità di prenderci cura di chi ha bisogno di noi per esprimere se stesso! No, il mondo non ci appartiene! E cercando di asservirlo alla nostra cupidigia lo stiamo distruggendo, provocando la nostra distruzione. Se e quando lo capiremo,

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potremo fare marcia indietro e dimostrare di essere degni del dono che abbiamo ricevuto!

2 giugno

02/06/2016 12:59Maria Chiara MilettiAlla domanda fatta a Gesù da uno scriba, Egli risponde che il primo ed il più importante dei comandamenti è quello di sapere che Dio è il solo ed unico Signore, che bisogna amarLo con tutte le nostre forze ed usando tutte le nostre possibilità e che, così come amiamo noi stessi, dobbiamo amare il nostro prossimo. Lo scriba apprezzò la risposta di Gesù ed aggiunse che osservare questo comandamento valeva più di qualunque offerta ed olocausto. Ma come si può comandare di alare? I sentimenti spesso sono indipendenti dalla nostra volontà: li abbiamo oppure no! Beh, questo si può superare solo permettendo a Dio di riempirci del Suo Amore! Una volta colmati dell'amore del Padre non potremo far altro xhe lasciar traboccare questo amore verso tutti quelli che incontriamo... specialmente tutti quelli più bisognosi, quelli che non sentendosi amati sono continuamente in cerca di chi li faccia sentire apprezzati. Se diventiamo un canale nelle mani del Signore diventeremo più che capaci di trasmettere agli altri i sentimenti che Egli fa fluire attraverso di noi. Ed è questo il dono più apprezzò da Colui che desidera solo il nostro bene!

3 giugno

03/06/2016 7:26Maria Chiara MilettiQuante volte,il Signore con pazienza viene a cercarci? Tutte le volte che perdiamo la strada. Ci sono giorni in cui mi piacerebbe essere una delle Sue pecore fedeli, una di quelle che segue il Suo gregge per non perdersi mai! Amo il mio Dio con tutte le mie forze, eppure troppo spesso, distratta mi perdo... convinta di aver imparato la strada, mi avvio da sola e finisco sempre più distante da LUI... fino al punto che quando Egli sussurra il mio nome, dolcemente, io non riesco a sentirne la voce! Solo il Suo desiderio di non perderci Lo spinge a venirmi a cercare per ricondurmi al sicuro, laddove è Lui! Nel primo brano, stupendo, Dio ci dice che sarà Egli Stesso a radunare le Sue pecore da ogni luogo, a fasciare quelle ferite, a nutrire quelle affamate, conducendole tutte nei migliori pascoli d'Israele! Non dobbiamo aver paura, se ci sentiamo perduti, se abbiamo smarrito la strada, se non riusciamo a sentire la voce di Dio che chiama dolcemente il nostro nome. Come Gesù ripete nel Vang, ci sarà più gioia in Cielo per un peccatore salvato che per tanti giusti che non hanno bisogno di conversione. Lasciamoci trovare, dunque da Colui che sempre viene a

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cercarci! E che gioia sia!

6 giugno

06/06/2016 7:50Maria Chiara MilettiL'idea di beatitudine dell'uomo non coincide affatto con quella di Dio. Per noi essere beati vuol dire vivere in assenza di contrarietà e di guai, mentre per Dio è percorrere la via verso la santità senza mai allontanarci da LUI. Ecco perché nella stupenda pagina delle Beatitudini, Gesù indica come beati tutti quelli che subiscono in questo mondo ogni sorta di guai, a causa del Vang, ed attendono dal Padre il proprio riscatto, senza mai dubitare che Egli sia pronto a concederlo. Nella Parola di ieri abbiamo letto di come Elia nel primo brano e Gesù nel Vang abbiano riportato in vita due giovani, unici figli di due madri che avevano solo loro. La compassione di Dio si fa tangibile, e può davvero trasformare in vita anche la morte... ma sentirsi beati non è semplice, quando tutto sembra accanirsi contro di noi. Non sappiamo vivere in attesa che si realizzi qualcosa di cui non siamo certi!Eppure, chi vive unito al Signore, chi pone il Vang alla base della sua vita, sa per fede che non è mai da solo, nemmeno quando affronta il dolore e la sofferenza... e resta sereno, nonostante tutto, in attesa di vedere trasformata la sua vita in profondo bene. Che sia la fede nel Signore la fonte della nostra beatitudine, affinché Egli possa realizzare in noi il Suo progetto di santità!

7 giugno

07/06/2016 8:34Maria Chiara MilettiIl profeta Elia, invitato da Dio, si reca in una piccola cittadina per chiedere aiuto ad una vedova, assai povera, e le chiede dell'acqua ed una focaccia. La donna gli porta l'acqua ma afferma di non avere abbastanza da mangiare se non per sé e per il figlio... e lo afferma per la vita del Signore, Dio di Elia... perciò sappiamo che il suo dio è un altro. Eppure dà ascolto al profeta, evidentemente perché lui si mostra credibile! Ed infatti, la fiducia della vedova viene premiata: la sua farina ed il suo olio non mancheranno finché durerà la carestia! Nel Vang, Gesù parla ai Suoi del sapore della vita! Ciò che fa da sale è proprio il Vang e la vicinanza a Dio. Chi insaporisce la sua vita con il sale del Vang non diventerà mai insipido... ma anzi, risplenderà della luce con cui il Signore lo illuminerà. E se noi brilliamo è per mostrare anche agli altri quella stessa luce! Perciò, come Elia, non temiamo di mostrare la nostra fede... nemmeno nei momenti di buoi e di sfiducia! Non ci nascondiamo ma lasciamo che le nostre azioni, insaporite dal Vang, diventino fonte di lode a Dio! Facciamo in modo di riflettere la Sua Luce attraverso la nostra vita!

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9 giugno

09/06/2016 10:25Maria Chiara MilettiGesù, nel Vang dei giorni scorsi, ha detto con chiarezza di non voler modificare nemmeno una virgola della Legge di Mosè... eppure sembra totalmente in contrasto con le persone che di quella Legge erano custodi, la tramandavano e la facevano osservare: cioè gli scribi ed i farisei! Oggi arriva a dire addirittura che è necessario superarli in giustizia, per poter accedere al Regno di Dio. È evidente che non li ritenesse un esempio da seguire! Gesù vuole riportare la Legge all'oriigine e ridarle il giusto significato, sfrondandola di tutti quegli inutili precetti, aggiunti dagli uomini ma insignificanti per Dio! Nel brano di oggi afferma che non basta non uccidere, perché la violenza inizia molto prima. Non basta non odiare, bisogna tentare di riconciliarci anche con chi prova rancore verso di noi! Si parla di tolleranza, di senso di appartenenza gli uni agli altri! Se non ci sentiamo pronti a trattarci davvero come fratelli, figli di un unico Padre, allora stiamo sbagliando qualcosa! Non stiamo andando nella direzione giusta! Perché non ci sono persone che non ci appartengano! Non ci sono situazioni di cui non siamo responsabili anche noi! Non possiamo usare la bocca per uccidere con calunnie o maldicenze. Neppure se ci sentiamo giustificati nel farlo, perché abbiamo subito torti o ingiustizie! Quante volte siamo noi ad essere perdonati da Dio? Sempre! E così, per questa ragione siamo chiamati a fare lo stesso. Il Suo perdono deve metterci nel cuore tanta pace da poterne offrire anche a chi è pieno di rancore nei nostri confronti. Fare offerte al Signore non ha alcun valore se non abbiamo almeno provato ad eliminare dalla nostra vita le inimicizie con tutti i nostri fratelli! Non vuol dire certo che potremo appianare ogni situazione irrisolta, ma dobbiamo portare nel cuore il desiderio di riuscirci e la consapevolezza di averci provato!

10 giugno

10/06/2016 8:19Maria Chiara MilettiGesù prosegue con il discorso di ieri, affrontando un argomento che ai Suoi tempi era molto diffuso e che oggi lo è ancor di più: il ripudio della propria moglie! Oggi si chiama divorzio ma la sostanza non cambia. Chi conosce la mia storia personale capirà facilmente perché non mi sento in grado di esprimere riflessioni sull'argomento... tranne una! La Legge di Dio parte dalle Sue creature, si fonda su di loro e in esse trova senso e significato, poiché tutte hanno la stessa dignità e Dio intende esaltarla! Perciò tutto ciò che non ne tiene conto, non viene da Lui. Ogni tipo di relazione è una cosa estremamente complessa, in cui diritti e doveri si

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intersecano e possono coesistere solo se c'è totale rispetto per l'altro. Certamente, i sentimenti non possono essere imposti, devono nascere e crescere in modo spontaneo... ma proprio per questo diventa indispensabile fare le nostre scelte in maniera attenta, non superficiale! Volevo sottolineare, invece, ciò che si legge nel primo brano. Elia è nascosto in una caverna per sfuggire a chi voleva ucciderlo; Dio lo invita ad uscire e a fermarsi alla Sua presenza. Quando il profeta obbedisce assiste a diversi fenomeni: una tempesta di vento, un terremoto, un fuoco improvviso... ma in nessuna di queste cose c'era Dio! Egli si presentò ad Elia in una brezza lieve!.. è il Dio dell'ordinario, e quasi mai si mostra con apparenze spettacolari! Vivere seguendo il piano di Dio, in effetti, significa saperLo scoprire in ogni gesto della nostra quotidianità, nei momenti di gioia come in quelli di dolore... ricordando che il nostro scopo durante il viaggio della vita è quello di imparare ad amare e rispettare ciò che Egli ha creato e ci ha posto a disposizione... Cercare il Suo Volto, affinché illumini il nostro cuore e la nostra giornata non è complicato, se guardiamo nella giusta direzione!

12 giugno

12/06/2016 8:53Maria Chiara MilettiMi interrogavo sul Vang di oggi: ma se Simone non vuole contaminarsi con la prostituta, se non la vuole in casa sua, come ha fatto lei a trovarsi là? A noi, se non vogliamo qualcuno in casa nostra, basta non aprirgli la porta... Ed invece Simone, il fariseo, ha invitato Gesù a pranzo in casa sua, ed Egli ha accettato... ma la donna entra e, ai piedi del Signore, piange lavandoli con le sue lacrime, glieli asciuga con i capelli e lo cosparge di olio profumato. Il fariseo non la scaccia... ma sogghigna tra sé: se Gesù fosse davvero un profeta, come dice, non si lascerebbe contaminare dalla donna... saprebbe che è una pubblica peccatrice. Com'è entrata la donna? Beh, a quell'epoca le case non hanno porte come le nostre, solo alcune parti della casa erano isolate... un po' come il Regno di Dio, dove l'unica porta è Cristo con la Sua Misericordia... e la donna l'ha attraversata. Il perdono è proporzionato all'amore! Se ami molto perdoni molto, se perdoni molto sei molto amato! Gesù perdona ogni cosa, perché ci ama in modo totale! Egli non giudica, non fa distinzioni... ama e perdona!.. e ci chiede di fare lo stesso! Simone è un uomo devoto ed osservante... ma questo lo ha reso arrogante e pensa di avere le carte in regola per giudicare le azioni e la vita di quanti sono nel peccato... ma per accedere al Regno di Dio dobbiamo attraversare la porta della Misericordia di Gesù, come la peccatrice... senza timori, senza vergogna! La fede in Lui ed il pentimento sono la chiave per accedere alla salvezza... che non si conquista solo con l'osservanza ma soprattutto con l'umiltà e con la capacità di perdonare!

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13 giugno

13/06/2016 7:53Maria Chiara MilettiIl Vang di oggi è quello molto conosciuto, in cui Gesù afferma che bisogna porgere l'altra guancia e che non solo non bisogna vendicarsi ma addirittura accettare quanto si subisce e, anzi, offrire più di quel che ci viene chiesto. Per comprendere questa affermazione dobbiamo partire dal presupposto che a quell'epoca la legge del taglione (occhio per occhi, dente per dente) corrispondeva a quello che oggi chiamiamo "proporzione della pena"... cioè la punizione dev'essere proporzionata allo sbaglio commesso... Doveva essere un modo per limitare le violenze e gli abusi di vendetta... ma dobbiamo anche ricordare che nella Torà si esortava a lasciare nelle mani di Dio la vendetta. In realtà, però, ognuno si vendicava e commetteva ingiustizie verso gli altri... esattamente come succede oggi. L'affermazione esagerata proposta da Gesù diventa così una provocazione ed insieme un invito a scegliere di vivere secondo la logica di Dio, disposti a perdonare sempre e comunque ed a tentare di convertire l'altro, disarmandolo con la nostra disponibilità. Non siamo chiamati a subire qualunque angheria ma a tentare in ogni modo di abolire l'istinto di farci giustizia da soli, aggiungendo violenza su violenza. Lasciamo che il Signore renda a ciascuno secondo il suo agire ed a concederci giustizia!

14 giugno

14/06/2016 12:21Maria Chiara MilettiSarebbe necessario comprendere che c'è una differenza sostanziale e sostanziosa tra l'essere una brava persona ed essere un buon cristiano. Ed è proprio quest'aspetto che si evidenzia nelle parole di Gesù, nel brano del Vang di oggi. In effetti, quanto previsto dalla Torah non rappresenta un particolare merito, perché amare chi ci ama, aiutare chi ci aiuta e prestare a chi ci restituisce è l'atteggiamento che normalmente distingue una persona per bene, ma non certo un seguace di Cristo! Scegliere di essere Suoi discepoli implica la ferma volontà di andare oltre, di superare i nostri limiti! È per questo che Gesù raccomanda ai Suoi di amare i nemici e pregare per chi gli fa del male! Seguire il Signore vuol dire tentare di seguire il Suo esempio, lasciando che il Vang ci trasformi da brave persone in bravi cristiani. È il modo di agire di Dio verso le Sue creature, che concede le stesse opportunità ai buoni ed ai cattivi, lasciandoci la scelta di cogliere il bene che riceviamo da LUI oppure no... sfruttare le cose con egoismo solo per noi stessi o condividerle con gli altri. Siamo noi a decidere se vogliamo andare oltre o restare sulle nostre posizioni! Quel che è certo è che per ottenere di più, dobbiamo fare di più... Ed il Signore segna la traccia che possiamo seguire, se lo vogliamo!

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15 giugno

15/06/2016 8:32Maria Chiara MilettiNel Vang di stamattina, possiamo leggere di quanto sia importante agire secondo il nostro cuore e non per ricevere l'apprezzamento degli altri. Si parla di elemosina, di preghiera e di digiuno perché sono basilari se davvero il Vang ha toccato la nostra vita... Queste tre cose sono il modo concreto per esprimere il nostro rapporto con Dio e con i fratelli. Perciò, se siamo sinceri, non serve che ci facciamo pubblicità. Sentirsi partecipi delle difficoltà altrui e scegliere di fare ciò che possiamo per alleviarle è un comportamento responsabile da parte nostra! Indica che abbiamo compreso di doverci prendere cura gli uni degli altri! Ma non dovrebbe essere legato a niente altro... Così pure la preghiera ed il digiuno sono espressione della nostra relazione con un Padre attento ed amorevole e non è necessario che ci mostriamo ad altri, per far vedere di essere bravi!.. In realtà, il nostro rapporto con Dio è personale e silenzioso... e si mostra agli altri solo nella misura in cui ha davvero trasformato il nostro modo di vivere. Quindi, se è vero che non dobbiamo nascondere la scelta di essere seguaci del Signore, non serve certo che mettiamo in piazza quello che deve restare nel segreto. Non pensiamo ad apparire ma solo ad essere! La nostra ricompensa deve arrivare da Dio, non dagli uomini!

16 giugno

16/06/2016 10:05Maria Chiara MilettiSe negli ultimi giorni Gesù c'ha consegnato la carta d'identità che dovrebbe appartenere a tutti i Suoi discepoli, oggi fa molto di più. Ci consegna la preghiera che, da sola, racchiude tutto! Il nostro rapporto con Dio, con gli altri, con la vita e con il Creato è in questa preghiera che, se recitata con cuore sincero, basta per identificarci come figli di Dio e cercatori di Eternità: la preghiera del Padre Nostro! Ognuno prega come vuole, perché ciò che conta è nel nostro cuore, non nella nostra bocca... Non contano le nostre parole ma il sentimento che ce le ispira! Come un Padre attento, Egli sa bene di cosa abbiamo bisogno... ma ciò che Gli diciamo esprime quello che desideriamo... e non sempre le due cose coincidono. Ad ogni modo, con questa preghiera ci riconosciamo figli Suoi e fratelli tra noi! E Gli chiediamo di sostenere il nostro cammino e gli sforzi che facciamo per ridistribuire intorno a noi la Misericordia che da Lui riceviamo! La preghiera è un dialogo con Colui che amiamo e con questa, in modo particolare, ci assumiamo anche degli impegni. Perciò, non la recitiamo meccanicamente, né con leggerezza e superficialità. Metterla in pratica vuol

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dire fidarsi di Dio Padre!19 giugno

19/06/2016 11:56Maria Chiara MilettiIl Vang dei giorni scorsi è stato un continuo invito di Gesù a non ricercare, nella nostra vita, i beni terreni, perché, se è vero che possono darci l'impressione di poter vivere con maggiore serenità, è altrettanto vero che non appartengono alla nostra eternità. In sostanza, alla nostra morte, nulla di quanto abbiamo posseduto ci apparterrà più. A chi si affida a Dio, Egli garantisce il necessario per vivere, come fa con ogni altra Sua creatura. Cercare di ottenere beni su questa terra ci porta a vivere ogni giorno nell'ansia. In effetti non è un invito a vivere senza progetti per il nostro futuro ma a riconoscere in tutto quello che concretizziamo un dono dell'Altissimo ed a condividere ciò che possediamo per far sì che non ci sia chi ha troppo e chi manca dell'essenziale... secondo la logica che la povertà è sempre il frutto dell'egoismo dei ricchi. Perciò Gesù ci raccomanda di cercare il Regno del Padre, perché tutto il resto ci verrà dato, secondo i nostri bisogni, da Colui che ci ama immensamente! Dove sarà il nostro tesoro, lì sarà anche il nostro cuore, ci dice il Signore! Ed ecco che, nel brano di oggi, la domanda arriva secca... come una saetta: "E voi,chi dite che io sia?" Gesù interroga i Suoi discepoli, vuole sapere cosa rappresenta per loro! Non tanto e non solo chi pensano che sia, ma quale è il Suo ruolo nella loro vita! Un semplice amico? Un profeta? O il tesoro che rende ricca la loro vita? Già, perché cercare il tesoro del Regno vuol dire cercare Gesù! Se Egli è il nostro tesoro, il nostro premio, tutto il resto verrà di conseguenza! Lasciamo che sia il nostro cuore a rispondere, come Pietro! E se la nostra risposta è come la sua, se anche per noi Gesù è il Figlio di Dio, allora lasciamo che sia Lui la nostra guida, il nostro riparo, il nostro Amore! Scopriremo che, in Sua compagnia, la ricchezza della nostra esistenza è un dono da condividere con i fratelli e non ci sentiremo mai più poveri!

20/06/2016 8:08Maria Chiara MilettiLa questione posta nel Vang di oggi ci richiama ad avere un atteggiamento corretto nella relazione con gli altri. Nostra abitudine è quella di emettere continuamente giudizi su tutti quelli che ci circondano. Forse questo sarà pure naturale, perché non possiamo evitare di farci la nostra opinione sulle cose di cui veniamo a conoscenza... Il vero problema, però, è che siamo molto inflessibili nel giudicare gli altri e molto permissivi nel giudicare noi stessi. Oggi veniamo invitati a ricordare quanto sia importante giudicare secondo il metro usato da Dio, cioè quello della Misericordia. Dimentichiamo con troppa facilità quanto ci venga continuamente perdonato... e che dietro ogni azione, sebbene profondamente sbagliata, ci sia una persona a cui il Padre rivolge il Suo perenne invito alla conversione. Nessuno di noi, poi, è in grado di giudicare gli altri... perché nessuno di noi è senza peccato. Il giusto atteggiamento sarebbe ricordare che noi per primi ci comportiamo male verso Dio ed i

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fratelli e se noi abbiamo diritto a ricevere il perdono, lo stesso vale per tutti. Ci fa sentire meglio concentrarci sugli sbagli altrui per non soffermarci sui nostri. Convertiamo prima di ogni cosa i nostri cuori, affinché il nostro metro di giudizio sia sempre più spesso la Misericordia!

22/06/2016 9:40Maria Chiara MilettiLa franchezza con cui Gesù ci propone le Sue riflessioni, certe volte è schiacciante! Oggi, ad esempio, ci invita a riconoscere i falsi profeti, quelli che si propongono come pecore ed invece sono lupi. Egli ci rivela il modo più semplice per riconoscerli: osservare i frutti che producono. In effetti, a tutti noi capita di guardare un albero e già sapere che frutto produrrà... e tanti di noi, da un fruttivendolo, guardando i frutti in vendita riconoscono l'albero che li ha generati. Stranamente, però, quando si tratta di riconoscere le persone, andiamo tutti nel pallone e finiamo per credere sempre alle apparenze... In effetti, proprio come le piante, se affondiamo le nostre radici nel Vang sarà invitabile che nella nostra vita agiremo di conseguenza. Non vuol dire certo che chi agisce secondo il Vang sia perfetto o che non commetta tanti sbagli, ma sarà sempre evidente il suo sforzo nell'adeguarsi alla logica del dono e del perdono. Insomma dobbiamo imparare ad osservare i frutti prodotti dalle persone e non lasciarci condizionare da ciò che sembra. E dobbiamo soprattutto permettere al Vang di trasformare il nostro modo di agire, nella vita, se vogliamo produrre i frutti graditi a Dio!

Nostra Signora di La Salette - WikipediaNostra Signora di La Salette (o Madonna di La Salette) è l'appellativo con cui la Chiesa cattolica venera Maria, in seguito alle apparizioni che avrebbero avuto, il 19 settembre 1846, due ragazzi, Maximin Giraud e Mélanie Calvat. Il nome della località si riferisce al comune francese di La Salette-F...it.wikipedia.org

23/06/2016 8:41Maria Chiara MilettiOggi mi colpisce in modo particolare il Salmo. Parla del periodo in cui i babilonesi conquistarono Gerusalemme, ne deportarono il re ed i suoi abitanti, distrussero il Tempio di Dio e saccheggiarono i suoi tesori. Mi ricorda tanto ciò che sta accadendo ai nostri giorni: l'eredità del Signore,cioè il Creato intero, messo a ferro e fuoco da pazzi scriteriati, la terra invasa e devastata da chi ha sostituito Dio con i miti del denaro e del potere. Troppi i corpi degli uccisi che gridano vendetta al Cielo, mentre il loro sangue, versato dalla follia di criminali senza scrupoli, bagna la terra più della pioggia. Ogni giorno ascoltiamo nei notiziari, nuovi orrori! Impotenti, rassegnati ed ormai quasi assuefatti alla violenza. Chi, tra

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noi, non si sente avvilito e privato della propria speranza? Chi, tra noi, riesce a guardare al futuro con ottimismo? Non dimentichiamo che ciascuno di noi vive anche le proprie tragedie personali... e tante difficoltà con cui si scontra ogni giorno!... C'è un solo modo per non farci travolgere dalle tragedie che si consumano intorno a noi, ed è che fondiamo la nostra vita sulla roccia, che è Cristo! Questo non fermerà la tempesta ma renderà salda la nostra esistenza. Se costruiamo la nostra vita su certezze terrene, tutto quello che sta accadendo potrà travolgerci e gettarci nella disperazione. Non ci limitiamo ad invocare il Signore... Mettiamo in pratica la Sua Parola e facciamo in modo che ogni nostro sforzo sia un mattone. Costruiamo la vita su di LUI, che è la nostra forza e la nostra speranza di salvezza!

LITURGIAANNO C