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STATO DI VALIDITA' NORMA TECNICA DATA TITOLO AUTORI Acustica - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione - Linee guida contrattuali e modalità di misurazione Acoustics - Acoustic test of air conditioning and ventilating systems - Contract guide lines and method of measurements La norma definisce le modalita' di misurazione negli ambienti del livello di rumore conseguente al funzionamento degli impianti di climatizzazione e ventilazione e definisce un criterio di valutazione della rumorosita'. 30/11/1998 In vigore CLASSIFICAZIONE ICS UNI 8199:1998 17.140.20 91.120.20 91.140.10 91.140.30 ACUSTICA GRADO DI COGENZA Raccomandata TESTO DELLA NORMA LINGUA - Soci Non Soci 9 PAGINE 13,50 Euro 27,00 Euro Italiano PREZZO EURO COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI PARZIALMENTE SOSTITUITA SOMMARIO CLASSIFICAZIONE ARGOMENTO AA10B0205

UNI-8199-1998 Acustica

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STATO DI VALIDITA'

NORMA TECNICA

DATA

TITOLO

AUTORI

Acustica - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione - Lineeguida contrattuali e modalità di misurazione

Acoustics - Acoustic test of air conditioning and ventilating systems - Contract guidelines and method of measurements

La norma definisce le modalita' di misurazione negli ambienti del livello di rumoreconseguente al funzionamento degli impianti di climatizzazione e ventilazione edefinisce un criterio di valutazione della rumorosita'.

30/11/1998

In vigore

CLASSIFICAZIONE ICS

UNI 8199:1998

NRIF AA013541

17.140.20 91.120.20 91.140.10 91.140.30

ACUSTICA

GRADO DI COGENZA Raccomandata

TESTO DELLA NORMA

LINGUA

- SociNon Soci

9PAGINE

13,50 Euro27,00 Euro

Italiano

PREZZO EURO

COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI

PARZIALMENTE SOSTITUITA

SOMMARIO

CLASSIFICAZIONE ARGOMENTO AA10B0205

UNI 8199:1998 - 30-11-1998 - Acustica - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione - Linee guida contrattuali e modalità di misurazioneIDcompl

ACUSTICAITEM3

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NORMA ITALIANA

Pagina I di IVNº di riferimento UNI 8199:1998

UNI - Milano 1998Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documentopuò essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senzail consenso scritto dell’UNI.

UNIEnte Nazionale Italianodi Unificazione

Via Battistotti Sassi, 11B20133 Milano, Italia

UNI 8199

Seconda edizioneNOVEMBRE 1998

Acustica

Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione

Linee guida contrattuali e modalità di misurazione

Acoustics

Acoustic test of air conditioning and ventilating systems

Contract guide lines and method of measurements

DESCRITTORI

Acustica, prova, prova acustica, impianto di condizionamento, impianto di

riscaldamento, impianto di ventilazione, collaudo acustico

CLASSIFICAZIONE ICS

17.140.20; 91.120.20; 91.140.10; 91.140.30

SOMMARIO

La norma definisce le modalità di misurazione negli ambienti del livello dirumore conseguente al funzionamento degli impianti di climatizzazione e

ventilazione e definisce un criterio di valutazione della rumorosità.

RELAZIONI NAZIONALI

La presente norma è la revisione della UNI 8199:1981. La revisione si è resa necessaria perché la metodologia indicata è risultata didifficile utilizzazione. Principalmente si è abbandonato il criterio differenziale,cioè la differenza tra il rumore dell’impianto e quello di fondo, del valore 3 dB,evidenziando quello di rumorosità dell’impianto (valore assoluto). Inoltre

sono stati ampliati e migliorati i livelli di riferimento (prospetto 2).

RELAZIONI INTERNAZIONALI

ORGANO COMPETENTE

Commissione "Acustica"

CTI - Comitato Termotecnico Italiano

RATIFICA

Presidente dell’UNI, delibera del 21 ottobre 1998

RICONFERMA

Gr. 4

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Page 3: UNI-8199-1998 Acustica

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuoveedizioni o di aggiornamenti. È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possessodell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le partiinteressate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale statodell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’artein evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano diUnificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.

Pagina II di IVUNI 8199:1998

PREMESSA

La presente norma è stata elaborata dalla Commissione "Acustica"dell’UNI e dal CTI (Comitato Termotecnico Italiano - via G. Pascoli,41, 20129 Milano), nell’ambito del Gruppo di lavoro misto "Revisio-ne UNI 8199" ed è stata approvata per la sua presentazione allaCommissione Centrale Tecnica dell’UNI rispettivamente il 10 no-vembre 1997 e il 10 marzo 1998.È stata quindi esaminata ed approvata dalla Commissione Cen-trale Tecnica, per la pubblicazione come norma raccomandata, il25 giugno 1998.

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INDICE

Pagina III di IVUNI 8199:1998

0 INTRODUZIONE

1

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE

1

2 RIFERIMENTI NORMATIVI

1

3 TERMINI E DEFINIZIONI

1

4 METODO DI MISURAZIONE

34.1 Condizioni di funzionamento dell'impianto

..................................................................................

3

figura 1

Esempi di rilievi fonometrici in ambiente, di alcuni componenti d’impianti

................

44.2 Strumentazione di misura

....................................................................................................................

54.3 Grandezze rilevate e posizioni di misurazione

.........................................................................

5

prospetto 1

Valori del tempo di riverberazione di riferimento

.....................................................................

6

5 DETERMINAZIONE DEL LIVELLO DI RUMORE D'IMPIANTO

6

6 CORREZIONE DEL LIVELLO DI RUMORE D'IMPIANTO

7

7 VERIFICHE DI COLLAUDO

7

prospetto 2

Livelli di riferimento: valori indicativi

...............................................................................................

8

8 RESOCONTO DI PROVA

8

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Pagina IV di IVUNI 8199:1998

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0 INTRODUZIONE

Il rumore prodotto dagli impianti di climatizzazione e/o ventilazione può interessare l’am-biente all'interno o all’esterno degli edifici.La presente norma definisce la metodologia da seguire per il collaudo acustico degli impian-ti negli ambienti serviti al fine di valutare la rumorosità da essi immessa all'interno degli am-bienti dell'edificio nell'ottica della salvaguardia delle condizioni di benessere acustico. I limiti per la protezione dell'udito negli ambienti di lavoro, a cui gli impianti devono unifor-marsi, sono stabiliti dalla legislazione vigente sull'igiene del lavoro

1)

. Per quanto riguarda la rumorosità degli impianti che si propaga agli ambienti di terzi si do-vrà fare riferimento a quanto indicato dalla legislazione vigente

2)

.Il rumore esistente in un ambiente è dovuto sia al rumore dell'impianto sia al rumore di tut-te le altre sorgenti interne ed esterne. Per eseguire il collaudo acustico dell'impianto si èscelto di valutare il solo livello di rumore di impianto al fine di eliminare l'influenza della va-riabilità del rumore residuo al momento della misurazione. Per la determinazione del ru-more di impianto, la presente norma indica che le misurazioni vengano eseguite nellecondizioni di minima influenza del livello di rumore residuo.

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE

La presente norma definisce le procedure di misurazione per il collaudo acustico degli im-pianti di climatizzazione e/o ventilazione negli ambienti serviti.La presente norma consente di effettuare il collaudo nei casi in cui i limiti di accettabilitàdel rumore di impianto, assunti come livello di riferimento, siano indicati nel contratto, mapuò essere utilizzata anche in assenza di tali limiti, in quanto ne suggerisce i valori. Essiderivano dalla conoscenza, per esperienza consolidata, dei livelli di rumore residuo me-diamente esistenti nei diversi ambienti: dai detti livelli, posti pari ai livelli di rumore di im-pianto negli stessi ambienti, scaturisce il prospetto 2 dei livelli di riferimento.

2 RIFERIMENTI NORMATIVI

ISO 3382 Acustica - Misurazione del tempo di riverberazione negli auditori

CEI 29-1 Misuratori di livello sonoro (fonometri)

CEI 29-4 Filtri di banda di ottava, di mezzo ottava e di terzi di ottava peranalisi acustiche

CEI 29-10 Fonometri integratori mediatori

CEI 29-14 Calibratori acustici

3 TERMINI E DEFINIZIONI

3.1 curva di ponderazione A

: Curva di ponderazione in frequenza come definita nella CEI 29-1.

3.2 livello di pressione sonora ponderato A

: Livello espresso in decibel ponderato A, dB (A),e definito dalla formula:

formula 1

1) Alla data di pubblicazione della presente norma, è in vigore il DL 277 15 agosto 1991 "Attuazione delle direttiven

°

80/1107/CEE, n

°

82/605/CEE, n

°

83/477/CEE, n

°

86/188/CEE e n

°

88/642/CEE, in materia di protezione deilavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a normedell’art. 7 della legge 30 luglio 1990, n

°

212" pubblicato sul supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n

°

200del 27 agosto 1991.

2) Alla data di pubblicazione della presente norma, sono in vigore il DPCM 14 novembre 1997 "Determinazione dei valorilimite delle sorgenti sonore" e il DPCM 5 dicembre 1997 "Determinazione dei requisiti acustici passivi".

LpA 10 lg pA po⁄( ) 2=

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Pagina 2 di 10UNI 8199:1998

dove:

p

A

è il valore efficace della pressione sonora ponderato A, in pascal;

p

o

è il valore della pressione sonora di riferimento pari a 20

µ

Pa.

3.3 livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A nel tempo di misura-zione

T

,

L

Aeq,T

: Espresso in decibel dB (A) ed è definito dalla formula seguente:

formula 2

dove:

p

A

(

t

) è il valore istantaneo della pressione sonora ponderato A, in pascal;

p

o

è il valore di riferimento della pressione sonora pari a 20

µ

Pa;

T

è l’intervallo di integrazione, in secondi.

3.4 livello di riferimento

,

L

rif

: Livello di rumore d'impianto stabilito in contratto.I livelli di riferimento sono riportati nel prospetto 2. Essi coincidono singolarmente con illivello di rumore d'impianto raccomandato nei diversi ambienti, livello a sua volta posto pa-ri al livello di rumore residuo mediamente esistente negli ambienti stessi.

3.5 livello di rumore ambientale

,

L

a

: Livello continuo equivalente di pressione sonora ponde-rato A che si misura con l'impianto in funzione.

Nota

Il livello del rumore ambientale è costituito dall'insieme del rumore residuo e del rumore d'impianto.

3.6 livello di rumore residuo

,

L

r

: Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderatoA, che si misura con l'impianto non in funzione.

3.7 livello di rumore d'impianto

,

L

i

: Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderatoA, prodotto dal solo impianto; non è misurato ma deve essere calcolato come indicato in 5.

3.8 livello corretto del rumore d'impianto

,

L

ic

: Livello di rumore d'impianto (

L

i

), corretto pertenere conto delle eventuali componenti impulsive e/o tonali delle sorgenti appartenentiall'impianto oggetto del collaudo e delle caratteristiche fonoassorbenti dell'ambiente in cuisi esegue la misurazione.

3.9 livello di rumore medio nell'ambiente

,

L

am

: Media dei livelli di rumore ambientale rilevatinelle varie posizioni di misurazione; è definito dalla formula seguente:

formula 3

dove:

j

è il campione

j

esimo

rilevato nel punto generico di misurazione

j

ed

N

il numero to-tale di punti.

3.10 rumore con caratteristiche impulsive

: Immissione sonora nella quale siano chiaramenteudibili e strumentalmente rilevabili eventi sonori di durata minore di 1 s.

Nota

Le componenti impulsive possono avere carattere ripetitivo, come succede, per esempio, per il ru-more di dilatazione delle tubazioni, o isolato, come avviene, per esempio, per il rumore del "colpod'ariete" o dello scatto di un teleruttore.

3.11 rumore con componenti tonali

: Immissione sonora nella quale siano chiaramente udibilie strumentalmente rilevabili, nel campo da 20 Hz a 20 000 Hz, eventi sonori caratterizzatida toni puri.

LAeq T, = 10 lg 1T----

pA t( )po

--------------- 2

dt

o

T

Lam = 10 lg 1 N 10La( ) j 10⁄

∑⁄

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3.12 rumore di breve durata

: Rumore di durata minore di 60 s, con o senza caratteristiche im-pulsive, contraddistinto da livello sonoro più elevato rispetto a quelli di regime.

Nota

Rumori di breve durata sono, per esempio: la fase di prelavaggio del bruciatore, l'accensione e/o lospegnimento di un ventilatore, l'inversione di ciclo di una "pompa di calore", lo slittamento delle cin-ghie di un ventilatore, la modulazione della valvola motorizzata di regolazione, il colpo d'ariete, loscatto di un teleruttore ed inoltre i periodici avviamenti degli apparecchi tutto-niente, ecc.

3.13 rumore di avviamento

: Rumore prodotto dall'impianto nella fase di avviamento nel caso incui il livello di pressione sonora sia più elevato rispetto a quello di regime (vedere figura 1);la sua durata è, di solito, minore di 120 s.

3.14 ambienti

: Ambiente interno ad un edificio destinato alla permanenza di persone o comu-nità ed utilizzato per le diverse attività umane.

4 METODO DI MISURAZIONE

4.1 Condizioni di funzionamento dell'impianto

Le misurazioni del livello di pressione sonora ponderato A devono essere eseguite in con-dizioni di funzionamento dell'impianto compatibili con i parametri di progetto, compreso itransitori e gli avviamenti.La rumorosità dell'impianto è, in genere, caratterizzata da una fase di avviamento (rumoredi avviamento), seguita da una o più fasi di regime entro le quali si possono verificare ru-mori di breve durata (figura 1). Le misurazioni dovranno essere eseguite in intervalli ditempo che comprendono le diverse fasi. Per individuare il modo di funzionamento cheprovoca la massima rumorosità di regime, può essere necessario considerare il funziona-mento a pieno carico o parzializzato.

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figura 1

Esempi di rilievi fonometrici in ambiente, di alcuni componenti d’impianti

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4.2 Strumentazione di misura

4.2.1 Generalità

Il sistema di misurazione deve essere scelto in modo da poter indicare il livello continuoequivalente della pressione sonora ponderato A, i livelli sonori con caratteristica I (impul-se), S (Slow) e F (Fast) con memorizzazione del livello massimo. La strumentazione perla misurazione dei livelli di pressione sonora con caratteristiche dinamiche S, F o I deveessere di classe 1 secondo la CEI 29-1; quella per la misurazione del livello continuo equi-valente di pressione sonora ponderato A deve essere di classe 1 secondo la CEI 29-10.Nel caso si analizzino rumori con caratteristiche tonali si deve utilizzare strumentazionedotata di filtri di terzo di ottava rispondenti alla CEI 29-4.

4.2.2 Calibrazione

La calibrazione della strumentazione e/o della catena di misurazione deve essere esegui-ta prima e dopo ogni ciclo di misurazione mediante un segnale campione emesso da unostrumento almeno di classe 2 secondo la CEI 29-14. Nel caso si utilizzi un sistema di mi-surazione comprendente uno stadio di registrazione si deve registrare anche il segnalecampione. La differenza, in valore assoluto, tra le due calibrazioni deve essere minore ouguale a 0,5 dB.

4.2.3 Controllo periodico della strumentazione

Gli strumenti ed i sistemi di misurazione di cui in 4.2.1 e 4.2.2 devono essere controllati al-meno ogni due anni per la verifica della conformità alle specifiche tecniche. Il controllo pe-riodico deve essere eseguito presso laboratori accreditati da un servizio di taratura.

4.3 Grandezze rilevate e posizioni di misurazione

4.3.1 Livello di rumore ambientale

Il livello del rumore ambientale deve essere misurato come livello equivalente letto in pe-riodi di tempo nei quali il rumore residuo è il più basso possibile poiché il rumore prodottodall'impianto è dedotto dalla misurazione del rumore ambientale depurato dal rumore re-siduo. Quando possibile si dovranno escludere quelle sorgenti che contribuiscono ad ele-vare il livello del rumore residuo, in particolare se fluttuante.Per valutare il rumore di avviamento e/o di breve durata, se presente, si deve rilevare il li-vello massimo

L

Amax

utilizzando la caratteristica dinamica F (Fast).

4.3.1.1 Tempi e modalità di misurazione

Al fine di determinare il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A neltempo di misurazione

T

, prodotto dall'impianto nelle diverse condizioni di regime, si devo-no eseguire misurazioni in un arco di tempo sufficientemente lungo da fornire un valorerappresentativo della massima rumorosità.Per ambienti di piccole dimensioni, con superficie in pianta minore di 20 m

2

, il livello di rumo-re ambientale (impianto in funzione) si misura nella zona centrale del locale ad una distanzadi almeno 1 m da pareti e superfici riflettenti e ad un’altezza compresa tra 1,2 m e 1,5 m.Per ambienti di dimensioni maggiori di 20 m

2

, nei quali è ben individuata la posizione degliutilizzatori (per esempio cinema, teatri, sale per conferenze, mense, ristoranti ecc.), devo-no essere effettuate misurazioni in più punti, in corrispondenza delle posizioni degli utiliz-zatori, ad un'altezza compresa tra 1,2 m e 1,5 m dal pavimento e ad una distanza di al-meno 1 m da pareti e superfici riflettenti, in modo da individuare la posizione in cui il livellosonoro è massimo. Tale valore è da considerare come livello di rumore ambientale

L

a

.Per ambienti di dimensioni maggiori di 20 m

2

, in cui non è individuabile la posizione degliutilizzatori (per esempio impianti sportivi, spazi espositivi, atrii ecc.) devono essere effet-tuate misurazioni in almeno 5 punti, regolarmente disposti in pianta ad un’altezza compre-sa tra 1,2 m e 1,5 m dal pavimento e ad una distanza maggiore di 1 m da pareti e superficiriflettenti. Il livello di rumore ambientale da considerare è il livello medio dell'ambiente co-me definito in 3.9.

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4.3.2 Livello di rumore residuo

Il livello del rumore residuo deve essere misurato, per ogni ambiente, in almeno una po-sizione in cui è stato rilevato il livello di rumore ambientale.La misurazione del livello del rumore residuo deve essere eseguita nelle stesse condizio-ni acustiche in cui è stato rilevato il livello di rumore ambientale. La durata della misura-zione deve comunque essere tale da fornire un valore rappresentativo del rumore residuopresente.

4.3.3 Verifica della presenza di componenti tonali e/o impulsive

La presenza di componenti impulsive nel rumore di impianto viene verificata quando ladifferenza tra i livelli massimi del rumore ambientale misurato con caratteristica dinamicaI e S è maggiore di 5 dB. Tale verifica deve essere effettuata sia nel caso di rumori impul-sivi di tipo ripetitivo sia di tipo isolato.La presenza di componenti tonali nel rumore di impianto viene verificata quando, inun'analisi in terzi di ottava del rumore ambientale, il livello continuo equivalente di pressio-ne sonora relativo ad una banda supera di almeno 5 dB quello di entrambe le bande adia-centi. Qualora si rilevi la presenza di componenti impulsive e/o tonali nel rumore ambientale, sideve verificare che non siano imputabili al rumore residuo.

4.3.4 Verifica del tempo di riverberazione degli ambienti

La misurazione dei livelli sonori, sia ambientale sia residuo, deve essere eseguita in am-bienti finiti ed arredati. Nei casi in cui questo non sia possibile, il livello di rumore d'impianto deve essere correttoutilizzando il valore risultante dall’impiego della formula seguente:

formula 4

dove:

T

è il tempo di riverberazione, a 1 000 Hz, misurato nell'ambiente nelle condizioni incui viene effettuato il collaudo;

T

o

è il tempo di riverberazione di riferimento variabile in funzione del volume del lo-cale secondo i valori del prospetto 1.

prospetto 1

Valori del tempo di riverberazione di riferimento

Il tempo di riverberazione deve essere misurato come indicato nella ISO 3382. Nel casonon fosse possibile procedere alla sua misurazione, il tempo di riverberazione può esserestimato teoricamente mediante il calcolo sulla base delle dimensioni dell'ambiente e deicoefficienti di assorbimento delle superfici: in tal caso il rapporto di prova deve riportare,per intero, il procedimento di calcolo adottato.

5 DETERMINAZIONE DEL LIVELLO DI RUMORE D'IMPIANTO

Il livello del rumore d'impianto (

L

i

) viene determinato in base ai valori misurati di

L

a

e Lr se-condo le formule seguenti:

formula 5

se

V ≤ 100 m3 To = 0,5 s

100 < V < 2 500 m3 To = to con to = 1 s e Vo = 400 m3

V ≥ 2 500 m3 To = 2,5 s

10 lg T T o⁄

V /V o

Li La= La Lr 10 dB≥–

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formula 6

se

formula 7

se 3)

6 CORREZIONE DEL LIVELLO DI RUMORE D'IMPIANTO Il valore del livello di rumore d'impianto, calcolato come in 5, deve essere corretto nei casiseguenti:presenza di componenti tonali Kf = + 3 dBpresenza di componenti impulsive Ki = + 3 dBambienti non arredati KT = - 10 lg T / To dBIl livello corretto di rumore d'impianto, Lic, in decibel, sarà quindi dedotto dalla formula se-guente:

formula 8

Lic = Li + Kf + Ki + KT

7 VERIFICHE DI COLLAUDOIl collaudo si intende superato nei casi seguenti:

a) il valore del livello di rumore ambientale La (eventualmente corretto) è minore di Lrif;

b) quando il valore del livello corretto del rumore d'impianto (Lic) risulta minore o ugualeal valore del livello di riferimento (Lrif) indicato nelle condizioni di contratto:Lic ≤ Lrif

Inoltre si deve verificare che i valori della differenza Lmax - Lrif risultino minori di 5 dB per ilrumore di avviamento e di 3 dB per quelli di breve durata. Per impianti installati in edifici con particolari destinazioni d'uso (auditorium, teatri, sale diregistrazione, ecc.) può essere richiesta l'assenza di rumori di breve durata e la loro even-tuale presenza ne invalida il collaudo.In assenza di livelli di riferimento nelle specifiche di contratto il collaudatore si riferirà alprospetto 2.

3) Il livello del rumore d’impianto così determinato è sicuramente sovrastimato: se è necessario disporre una stima piùaccurata di Li occorre ripetere il collaudo con valore di Lr inferiore.

Li 10 lg 10La 10⁄

10Lr 10⁄

= 6 dB A( ) La Lr 10 dB<–<

Li La 1,6 dB A( )–= La Lr 6 dB≤–

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prospetto 2 Livelli di riferimento: valori indicativi

8 RESOCONTO DI PROVANel resoconto di prova devono essere riportati almeno i dati seguenti:

- il riferimento alla presente norma;

- la data del collaudo;

- il nome del collaudatore;

- le caratteristiche della strumentazione di misura impiegata (tipo, n° di serie, ecc.);

- la data dell'ultima taratura della strumentazione;

- la descrizione del tipo d’impianto;

- la descrizione degli ambienti in cui si effettuano le misurazioni: dimensioni, destinazio-ne d'uso, tipi di arredi, ecc.;

- i valori del livello di riferimento;

- le condizioni di funzionamento dell'impianto durante il collaudo: a pieno regime, a re-gime parziale, a regime variabile per l'azione della regolazione d'impianto, ecc.;

- il numero delle posizioni di misurazione e le relative ubicazioni;

Destinazione d’uso dB (A)

1) Civili abitazioni a) camere da lettob) soggiorno

3040

2) Hotels/Motels a) camere da lettob) sale riunionic) sale da pranzod) servizi

3035 45 40

3) Ufficia) dirigentib) impiegati singoli c) collettivid) centri di calcolo e) aree aperte al pubblico

3540455045

4) Ospedali e clinichea) camere di degenza b) corsie c) sale operatorie d) corridoie) aree aperte al pubblico f) servizi

3040354040 40

5) Chiese 30

6) Scuolea) aule b) palestre, piscine

30 45

7) Biblioteche 35

8) Sale conferenze 30

9) Teatri*) 30

10) Studi per registrazione, sale da concerto*) 25

11) Sale cinematografiche 35

12) Ristoranti, bar, negozi 45

*) Si tratta di ambienti che richiedono particolari prestazioni acustiche: si consiglia di seguire le indicazioni di un espertoin acustica.

Nota - Valori del livello di riferimento maggiori di 5 dB (A) rispetto a quelli indicati sono sconsigliati in quanto non offronogaranzie di benessere sufficiente. Valori inferiori, quando necessari, vanno attentamente valutati a fronte degli aggravieconomici che ne derivano.

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- i tempi di misurazione impiegati;

- le caratteristiche del rumore (stazionario, variabile, con caratteristiche tonali e/o im-pulsive);

- il tempo di riverberazione dell'ambiente o degli ambienti in cui si effettua la misurazio-ne: se tale valore è stato stimato si dovrà riportare il procedimento di calcolo;

- il livello di rumore residuo;

- il livello di rumore ambientale;

- il livello di rumore d'impianto;

- le eventuali correzioni introdotte Kf, Ki, KT;

- l'eventuale presenza di rumore di breve durata e di avviamento;

- la valutazione conclusiva dell'esito del collaudo.

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La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,dell’Industria e dei Ministeri.Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.

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Pescara c/o Azienda Speciale Innovazione Promozione ASIPVia Conte di Ruvo, 2 - 65127 Pescara - Tel. (085) 61207 - Fax (085) 61487

Torino c/o Centro Estero Camere Commercio PiemontesiVia Ventimiglia, 165 - 10127 Torino - Tel. (011) 6700511 - Fax (011) 6965456

Treviso c/o Treviso TecnologiaVia Roma, 4/D - 31020 Lancenigo di Villorba (TV) - Tel. (0422) 608858 - Fax (0422) 608866

Udine c/o CATASVia Antica, 14 - 33048 S. Giovanni al Natisone (UD) - Tel. (0432) 747211 - Fax (0432) 747250

Vicenza c/o Associazione Industriali Provincia di VicenzaCorso Palladio, 15 - 36100 Vicenza - Tel. (0444) 232794 - Fax (0444) 545573

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