UNI 11018_2003 Rivestimenti e Sistemi Di Ancoraggio Per Facciate Ventilate

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    NORMA ITALIANA

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    UNI - Milano

    Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento

    pu essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza

    il consenso scritto dellUNI.

    UNIEnte Nazionale Italianodi UnificazioneVia Battistotti Sassi, 11B

    20133 Milano, Italia

    UNI 11018

    GENNAIO 2003

    Rivestimenti e sistemi di ancoraggio per facciate ventilate amontaggio meccanicoIstruzioni per la progettazione, lesecuzione e lamanutenzioneRivestimenti lapidei e ceramici

    Cladding and anchoring systems for back ventilated external enclosures ofbuildings

    Instructions for the design, installation and maintenanceCeramic and stone cladding

    CLASSIFICAZIONE ICS 91.060.99

    SOMMARIO La norma indica i procedimenti per una corretta progettazione, esecuzionee manutenzione dei sistemi di collegamento a supporto dei rivestimenti difacciata a montaggio meccanico. Esse si basano sulle soluzioni tecnicheche lesperienza decennale ha oramai consolidato.

    RELAZIONI NAZIONALI

    RELAZIONI INTERNAZIONALI

    ORGANO COMPETENTE Commissione "Prodotti e sistemi per lorganismo edilizio"

    RATIFICA Presidente dellUNI, delibera del 24 luglio 2002

    Gr. 17

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    Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti

    interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato

    dellarte della materia ed il necessario grado di consenso.

    Chiunque ritenesse, a seguito dellapplicazione di questa norma, di poter fornire sug-

    gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dellarte

    in evoluzione pregato di inviare i propri contributi allUNI, Ente Nazionale Italiano di

    Unificazione, che li terr in considerazione, per leventuale revisione della norma stessa.

    PREMESSALa presente norma stata elaborata dalla Commissione "Prodotti esistemi per lorganismo edilizio" dellUNI, nellambito del Gruppo dilavoro 9 "Prestazioni dei rivestimenti di parete a montaggio mecca-nico" della Sottocommissione 3 "Rivestimenti di pavimenti, plafoni epareti".La Commissione Centrale Tecnica dellUNI ha dato la sua appro-vazione il 20 giugno 2002.

    Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubbli-cazione di nuove edizioni o di aggiornamenti. importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di es-sere in possesso dellultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare lesistenza di norme UNIcorrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

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    INDICE

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    0 INTRODUZIONE 1

    1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1

    2 RIFERIMENTI NORMATIVI 2

    3 TERMINOLOGIA 3

    figura 1 Ancoraggio a montaggio meccanico: esempio di morsetto a squadretta regolabile per

    lapidei ..............................................................................................................................................................5

    figura 2 Tipologie di facciate: esempio di facciata ventilata in lastre ceramiche .................................. 10

    4 MATERIALI E COMPONENTI 104.1 Generalit................................................................................................................................................... 10

    4.2 Pareti ed elementi tecnici di supporto......................................................................................... 13

    figura 3 Esempio di fuori piombo ammissibile A) Totale, B) Locale nell'ipotesi di L< H................... 16

    figura 4 Esempio di fuori complanarit ammissibile A) Totale, B) Locale nell'ipotesi di

    H< L ..............................................................................................................................................................164.3 Materiali per il sistema di ancoraggio ......................................................................................... 16

    prospetto 1 Sistema di classificazione degli acciai inossidabili......................................................................... 16

    prospetto 2 Prestazioni degli acciai inossidabili in funzione dell'ambiente (estratto dalla

    UNI ENV 1993-1-4) ..................................................................................................................................17

    prospetto 3 Sistema di classificazione degli acciai non inossidabili per uso strutturale ........................... 17

    prospetto 4 Sistema di classificazione delle leghe di alluminio ......................................................................... 18

    prospetto 5 Indicazioni di massima sulle possibilit di accoppiamento tra materiali ................................. 19

    prospetto 6 Caratteristiche tecniche delle principali leghe utilizzate ............................................................... 20

    4.4 Componenti del sistema di ancoraggio...................................................................................... 20

    figura 5 Tasselli a gabbietta e a calza per carichi elevati nel mattone forato........................................ 21

    figura 6 Tasselli chimici e ad espansione meccanica per carichi elevati nel calcestruzzo............... 22figura 7 Tasselli ad espansione metallici e plastici nel mattone semipieno ........................................... 22

    prospetto 7a Classificazione della viteria .................................................................................................................... 23

    prospetto 7b Classificazione della bulloneria............................................................................................................. 23

    figura 8 Profili metallici della sottostruttura: sezioni correnti adottate ...................................................... 24

    figura 9 Staffe, squadrette e grappe: geometrie ricorrenti ........................................................................... 25

    4.5 Prodotti per la coibentazione termica ......................................................................................... 25

    prospetto 8 Caratteristiche tecniche indicative di alcuni materiali per la coibentazione ........................... 25

    4.6 Prodotti di rivestimento ....................................................................................................................... 26

    prospetto 9 Confronto dei pesi massimi per i prodotti di rivestimento [in kg/m2] ........................................ 26

    prospetto 10 Coefficienti di sicurezza in sezione corrente e agli ancoraggi....................................................

    28prospetto 11 Coefficienti di riduzione empirici in sezione corrente e agli ancoraggi .................................... 28

    prospetto 12 Caratteristiche tecniche indicative dei materiali lapidei ................................................................ 28

    prospetto 13 Coefficienti di sicurezza in sezione corrente e agli ancoraggi.................................................... 30

    prospetto 14 Classificazione dei materiali ceramici secondo le norme UNI EN ............................................ 30

    prospetto 15 Caratteristiche tecniche indicative dei materiali ceramici utilizzati in facciata ventilata..... 30

    5 ATTREZZATURE 305.1 Utensili ......................................................................................................................................................... 30

    5.2 Attrezzi ......................................................................................................................................................... 31

    5.3 Macchine .................................................................................................................................................... 31

    6 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE 316.1 Agenti sollecitanti e verifica di resistenza ................................................................................. 31

    6.2 Scelta del sistema di ancoraggio .................................................................................................. 33

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    prospetto 16 Tabella di combinazione ......................................................................................................................... 35

    6.3 Progettazione del sistema di ancoraggio ................................................................................. 35

    prospetto 17 Ampiezza minima dei giunti di dilatazione ........................................................................................ 35

    figura 10 Ipotesi semplificativa di calcolo di una squadretta ......................................................................... 36

    figura 11 Inserto di resina per la rottura del ponte termico ............................................................................ 37

    6.4 Progettazione termoigrometrica .................................................................................................... 37

    figura 12 Esempi di diverse collocazioni dei montanti rispetto allo strato di coibentazione ............... 38prospetto 18 Calcolo dello spessore della lama d'aria e della sezione totale delle aperture di

    ventilazione ................................................................................................................................................39

    6.5 Progettazione della tenuta all'acqua ........................................................................................... 39

    figura 13 Posizione della tenuta all'acqua per lastre montate a giunto chiuso - Sezione

    orizzontale ..................................................................................................................................................40

    figura 14 Posizione della tenuta all'acqua per lastre montate a giunto aperto - Sezione

    orizzontale ................................................................................................................................................... 40

    figura 15 Superficie aperta pari all1,3% del totale ........................................................................................... 41

    figura 16 Superficie aperta pari al 2,6% del totale ............................................................................................ 41

    6.6 Progettazione delle lastre lapidee ................................................................................................ 41

    figura 17 Dimensioni significative per un fissaggio realizzato con pioli applicati alle teste dellalastra ............................................................................................................................................................. 43

    figura 18 Terminali d'ancoraggio ............................................................................................................................ 45

    figura 19 Inserti sul retro............................................................................................................................................ 45

    figura 20 Esempio di rivestimento lapideo naturale ad inserti sul retro con sottostruttura a

    montanti e traversi - Sezione verticale corrente ............................................................................ 46

    figura 21 Esempio di rivestimento lapideo rinforzato ad inserti sul retro con sottostruttura a

    montanti e traversi - Sezione verticale alla partenza ................................................................... 46

    6.7 Progettazione delle lastre ceramiche ......................................................................................... 46

    figura 22 Terminali d'ancoraggio a vista e terminali inseriti in fresate sulle teste della lastra ........... 47

    figura 23 Tipi di inserto sul retro, con e senza azione di pre-contrasto ..................................................... 48

    6.8 Anzianit dei dati storici ..................................................................................................................... 49prospetto 19 Anzianit minima dei dati storici ........................................................................................................... 49

    6.9 Redazione del progetto esecutivo ................................................................................................ 49

    figura 24 Esempio di rivestimento in cotto con terminali d'ancoraggio a scomparsa e soli

    montanti - Sezione verticale su davanzale .......................................................................................53

    figura 25 Esempio di rivestimento ceramico con terminali d'ancoraggio a vista e soli montanti -

    Sezione orizzontale corrente ................................................................................................................ 53

    6.10 Esempi di errori da evitare ............................................................................................................... 54

    prospetto 20 Errori relativi al sistema di ancoraggio e problemi conseguenti ................................................ 54

    prospetto 21 Errori relativi ai pannelli lapidei e problemi conseguenti .............................................................. 55

    6.11 Esempi di attivit da svolgere ......................................................................................................... 55

    prospetto 22 Attivit da svolgere ................................................................................................................................... 55

    7 ISTRUZIONI PER L'ESECUZIONE ED IL CONTROLLO DI QUALIT 557.1 Progetto operativo................................................................................................................................. 55

    7.2 Esempio 1: Montaggio su sottostruttura portante tramite inserti ................................. 56

    figura 26 Esempi di montaggi su sottostruttura portante con inserti .......................................................... 59

    7.3 Esempio 2: Montaggio su parete continua con morsetti applicati sulle teste ....... 62

    figura 27 Esempi di morsetti applicati sulle teste, sostegni inferiori della prima riga di lastre in

    facciata .........................................................................................................................................................63

    figura 28 Esempi di morsetti applicati sulle teste, sostegni intermedi tra righe di lastre

    successive ..................................................................................................................................................65

    figura 29 Esempi di morsetti applicati sulle teste, sostegni superiori dell'ultima riga di lastre di

    facciata .........................................................................................................................................................66

    7.4 Tolleranze indicative di installazione .......................................................................................... 67

    figura 30 Diagramma dello scostamento ammissibile per la verticalit (fuori piombo) ........................ 67

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    figura 31 Diagramma dello scostamento ammissibile per l'orizzontalit (fuori livello).......................... 67

    figura 32 Esempio di lippage .................................................................................................................................... 68

    7.5 Esempi di errori da evitare ................................................................................................................ 68

    prospetto 23 Errori e problemi conseguenti ............................................................................................................... 68

    7.6 Esempi di attivit da svolgere ......................................................................................................... 69

    prospetto 24 Attivit da svolgere .................................................................................................................................... 69

    figura 33 Traversi con clip a scatto in fresate inclinate e contrapposte ..................................................... 70figura 34 Traversi affogati nel calcestruzzo con morsetti a squadretta ..................................................... 70

    7.7 Piano dei controlli di qualit e dei collaudi ............................................................................... 71

    figura 35 Esempio di traversi angolari continui con linguette, montati su montanti ............................... 71

    figura 36 Esempio di sottostruttura a montanti e traversi con morsetti a squadretta............................ 72

    7.8 Tecniche di controllo e collaudo .................................................................................................... 72

    8 ISTRUZIONI PER LA MANUTENZIONE 728.1 Acquisizione dei dati originali di progetto ed esecuzione ................................................ 72

    8.2 Repertorio delle cause naturali di degrado .............................................................................. 73

    8.3 Repertorio delle cause di degrado imputabili ad errori di progettazione e/o

    esecuzione ...............................................................................................................................................738.4 Programma di manutenzione ordinaria e straordinaria..................................................... 74

    9 REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTRATTUALI 749.1 Contratto ..................................................................................................................................................... 74

    9.2 Capitolato speciale................................................................................................................................ 74

    9.3 Disegni di contratto ............................................................................................................................... 75

    9.4 Computo metrico estimativo ............................................................................................................ 75

    9.5 Elenco prezzi............................................................................................................................................ 75

    9.6 Programma lavori .................................................................................................................................. 75

    10 INDICAZIONI PER IL CANTIERE E LA GESTIONE 7510.1 Tecniche di rilievo .................................................................................................................................. 7510.2 Tecniche diagnostiche ........................................................................................................................ 76

    10.3 Ponteggi ...................................................................................................................................................... 77

    10.4 Imballo ......................................................................................................................................................... 77

    10.5 Trasporto .................................................................................................................................................... 77

    10.6 Magazzinaggio ........................................................................................................................................ 78

    10.7 Mezzi di movimentazione e sollevamento................................................................................ 78

    10.8 Minimizzazione del disturbo all'utenza ....................................................................................... 78

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    0 INTRODUZIONEIl presente documento la prima parte di una norma sulle istruzioni per la progettazione,l'esecuzione e la manutenzione dei rivestimenti e sistemi di ancoraggio per facciateventilate a montaggio meccanico ed dedicata ai rivestimenti di materiale lapideo oceramico. Il gruppo di lavoro 9 "Prestazioni dei rivestimenti di parete a montaggiomeccanico" della sottocommissione 3 della Commissione "Prodotti e sistemi perl'organismo edilizio" dell'UNI, che la ha elaborata, ha in programma di proseguire il lavorocon la redazione di altre due parti:

    Parte 2: Rivestimenti in materiali di sintesi

    Parte 3: Rivestimenti in materiali metallici

    1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONELa presente norma indica i procedimenti per una corretta progettazione, esecuzione emanutenzione dei rivestimenti e sistemi di ancoraggio per facciate ventilate di materialelapideo e ceramico a montaggio. Essa si basa sulle soluzioni tecniche che l'esperienzadecennale ha ormai consolidato. In particolare queste istruzioni sono organizzate in modo

    da essere uno strumento di supporto operativo.La presente norma applicabile quando ricorrano contemporaneamente queste condi-zioni:

    - si intenda realizzare una superficie di protezione e decorazione opaca applicata,come stratificazione pi esterna, alle pareti di chiusura perimetrale verticale di unedificio;

    - gli edifici e/o i supporti edilizi da rivestire siano di nuova costruzione. Per edifici giesistenti, la presente parte della norma si applica solo qualora sia possibile determi-narne con certezza la tipologia strutturale ed essa risulti assimilabile a quella degliedifici di nuova progettazione;

    - i rivestimenti siano progettati come componenti di facciate microventilate o ventilate,

    caratterizzate generalmente come segue: rivestimento con spessore variabiletra 0,5 cm e 5 cm e peso variabile tra 10 kg/m2 e 100 kg/m2, lama d'aria conspessore da 2 cm a 20 cm, isolante di spessore variabile applicato "a cappotto" sulsupporto edilizio;

    - i rivestimenti siano realizzati a montaggio meccanico.

    A meno che i requisiti differiscano, i principi generali ed i procedimenti proposti possonoessere estesi anche al rivestimento per interni ed in generale ad applicazioni su superficiinclinate e soffitti.

    Trattandosi di sistemi di rivestimento che richiedono logiche di progettazione e tecniche diesecuzione del tutto diverse, la presente parte della norma non applicabile a:

    - sistemi in muratura lapidea portante o in mattoni portanti, anche se progettati con

    intercapedini d'aria e posti in opera con sistemi parzialmente meccanici;- rivestimenti a lastre fissate per semplice adesione, oppure con lastre applicate consistemi misti, tipo malta e zanche;

    - sistemi che utilizzano il rivestimento come cassaforma a perdere per calcestruzzogettato in opera o per pannelli prefabbricati, n di qualsiasi tipo di rivestimentoesterno fissato meccanicamente o per incollaggio a profilati per serramenti;

    - sistemi che utilizzano pannelli prefabbricati leggeri multistrato per il rivestimento e lacoibentazione esterna a cappotto, senza ventilazione.

    La presente norma si applica ai rivestimenti lapidei e ceramici.

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    2 RIFERIMENTI NORMATIVIUNI 3972 Disegni tecnici - Tratteggi per la rappresentazione dei materiali

    nelle sezioni

    UNI 7959 Edilizia - Pareti perimetrali verticali - Analisi dei requisiti

    UNI 8290-1 Edilizia residenziale - Sistema tecnologico - Classificazione eterminologia

    UNI 8634 Strutture di leghe di alluminio - Istruzioni per il calcolo el'esecuzione

    UNI 8979 Edilizia - Pareti perimetrali verticali - Analisi degli strati funzionali

    UNI 10942 Cantieri edili - Piani di sicurezza - Guida alla compilazione deipiani di sicurezza e di coordinamento

    CNR UNI 10011 Costruzioni di acciaio - Istruzioni per il calcolo, l'esecuzione, ilcollaudo e la manutenzione

    UNI EN 87 Piastrelle di ceramica per rivestimento di pavimenti e pareti -Definizioni, classificazione, caratteristiche e contrassegno

    UNI EN 121 Piastrelle di ceramica - Piastrelle estruse con basso assorbimentod'acqua (E 3%) - Gruppo A I

    UNI EN 159 Piastrelle di ceramica pressate a secco con assorbimento d'acquaE > 10% - Gruppo B III

    UNI EN 176 Piastrelle di ceramica pressate a secco con basso assorbimentod'acqua (E 3%) - Gruppo B I

    UNI EN 177 Piastrelle di ceramica - Piastrelle pressate a secco conassorbimento d'acqua di 3% < E < 6% - Gruppo B IIa

    UNI EN 178 Piastrelle di ceramica - Piastrelle pressate a secco conassorbimento d'acqua di 6% < E 10% - Gruppo B IIb

    UNI EN 186-1 Piastrelle di ceramica - Piastrelle estruse con assorbimentod'acqua di 3% < E 6% - Gruppo A IIa

    UNI EN 186-2 Piastrelle di ceramica - Piastrelle estruse con assorbimento

    d'acqua di 3% < E 6% - Gruppo A IIaUNI EN 187-1 Piastrelle di ceramica - Piastrelle estruse con assorbimento

    d'acqua di 6% < E 10% - Gruppo A IIb

    UNI EN 187-2 Piastrelle di ceramica - Piastrelle estruse con assorbimentod'acqua di 6% < E 10% - Gruppo A IIb

    UNI EN 188 Piastrelle di ceramica - Piastrelle estruse con assorbimentod'acqua di E > 10% - Gruppo A III

    UNI EN 10088 Acciai inossidabili

    UNI EN 10147 Lamiere e nastri di acciaio per impieghi strutturali, zincati perimmersione a caldo in continuo - Condizioni tecniche di fornitura

    UNI EN 10152 Prodotti piani di acciaio laminati a freddo, zincati per via

    elettrolitica - Condizioni tecniche di fornituraUNI EN 12372 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della

    resistenza a flessione sotto carico concentrato

    UNI EN ISO 128-20 Disegni tecnici - Principi generali di rappresentazione -Convenzioni di base delle linee

    UNI EN ISO 3098-0 Documentazione tecnica di prodotto - Scrittura - Requisiti generali

    UNI EN ISO 3506-1 Caratteristiche meccaniche degli elementi di collegamento diacciaio inossidabile resistente alla corrosione - Viti e vitiprigioniere

    UNI EN ISO 3506-2 Caratteristiche meccaniche degli elementi di collegamento diacciaio inossidabile resistente alla corrosione - Dadi

    UNI EN ISO 3506-3 Caratteristiche meccaniche degli elementi di collegamento diacciaio inossidabile resistente alla corrosione - Viti senza testa eparticolari similari non soggetti a trazione

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    UNI EN ISO 5457 Documentazione tecnica di prodotto - Formati e disposizione deglielementi grafici dei fogli da disegno

    UNI EN ISO 10545-3 Piastrelle di ceramica - Determinazione dell'assorbimento diacqua, della porosit apparente, della densit relativa apparente edella densit apparente

    UNI EN ISO 10545-4 Piastrelle di ceramica - Determinazione della resistenza aflessione e della forza di rottura

    UNI EN ISO 10545-8 Piastrelle di ceramica - Determinazione della dilatazione termicalineare

    3 TERMINOLOGIAAi fini della presente norma si applicano i seguenti termini.

    3.1 Termini di carattere generale

    3.1.1 facciata microventilata (o a schermo avanzato): Parete opaca di facciata in cui ilrivestimento esterno costituito da elementi di varia fattura, messi in opera a seccotramite dispositivi di sospensione e fissaggio di tipo meccanico, il cui lato nascosto rimaneseparato dal fronte di parete retrostante (sul quale pu trovarsi un pannello termoisolante)tramite un'intercapedine sottile, la quale ha uno spessore comunque sufficiente ainterrompere la continuit fisica tra il rivestimento esterno e gli strati della parete.

    3.1.2 facciata ventilata: Tipo di facciata a schermo avanzato in cui l'intercapedine tra ilrivestimento e la parete progettata in modo tale che l'aria in essa presente possa fluireper effetto camino in modo naturale e/o in modo artificialmente controllato, a secondadelle necessit stagionali e/o giornaliere, al fine di migliorarne le prestazionitermoenergetiche complessive.

    3.1.3 facciata continua1): Sistema integrato per il tamponamento della facciata, estremamente

    leggero e non portante, che riveste esternamente la struttura dell'edificio risultandonestaticamente "appeso". La facciata viene integralmente (o in gran parte) realizzata con imateriali e le tecniche proprie dei serramenti metallici. All'interno di una telaio metallicoche definisce la maglia statica e architettonica del prospetto, vengono posati vetritrasparenti o oscuranti, eventualmente alternati a pannelli opachi ceramici, lapidei,metallici o plastici.

    3.1.4 facciata a grandi pannellature prefabbricate: Parete opaca di facciata realizzata grazie agrandi pannellature di calcestruzzo armato, di calcestruzzo rinforzato con fibre di vetro2),oppure con propria struttura metallica. I pannelli hanno normalmente altezza ugualeall'interpiano e larghezza di alcuni metri, vengono fissati alla struttura portantemeccanicamente o con piccole integrazioni a umido. Possono essere dotati di un

    rivestimento opaco di facciata applicato in fase di prefabbricazione

    3)

    .Nota Queste diverse tipologie di facciata possono essere presenti assieme sullo stesso edificio. Molto comune

    l'accostamento dei sistemi di facciata ventilata con quelli di facciata continua nella realizzazione delle facciatea nastro, sia verticale che orizzontale, dove le fasce dei serramenti sono realizzate come facciate continue ele fasce opache come facciate ventilate.

    3.2 Sistema di collegamento e di supporto della facciata

    3.2.1 montaggio meccanico: Assemblaggio a secco dei componenti del sistema di facciata,realizzato tramite bulloneria, viteria o saldature, con le attrezzature di cui in 5, senzanecessit di completamenti o integrazioni "a umido".

    1) Questo tipo di facciata non inclusa nel campo di applicazione della presente parte della norma.2) GFRC (Glass Fiber Reinforced Concrete).

    3) Le procedure di applicazione di questi rivestimenti non sono incluse nel campo di applicazione della presente parte dellanorma.

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    3.2.2 posa: Insieme delle operazioni da compiere in cantiere, necessarie alla realizzazione delsistema di facciata.

    3.2.3 corrosione bimetallica (o corrosione galvanica): Corrosione causata, in determinatecondizioni ambientali, dal contatto fra metalli di diversa nobilt in presenza d'un elettrolito,per esempio l'acqua.

    3.2.4 ancoraggio: Sistema o componente del sistema di facciata avente lo scopo di portare otrattenere gli elementi di rivestimento.

    3.2.5 ancoraggio portante: Ancoraggio la cui funzione di trasferire il solo peso dell'elemento dirivestimento alla struttura edilizia.

    3.2.6 ancoraggio di trattenimento (o di trattenuta o di ritegno): Ancoraggio che connettel'elemento di rivestimento alla struttura, offrendo resistenza trasversale senza svolgerefunzioni portanti.

    Si definisce in particolare:

    3.2.6.1 ancoraggio passante: Ancoraggio realizzato attraverso la faccia a vista del rivestimento, che

    pu svolgere sia funzioni portanti che di trattenimento.

    3.2.6.2 ancoraggio globale: Ancoraggio la cui funzione sia di trattenere l'elemento di rivestimentosia di trasferirne il peso alla struttura edilizia.

    3.2.6.3 tassello di aggrappo dell'ancoraggio (o tassello): Parte del sistema d'ancoraggio direttamentein contatto con la struttura edilizia; pu essere ad espansione meccanica o chimico.

    3.2.6.4 terminale: Parte del sistema d'ancoraggio direttamente in contatto con il rivestimento,realizzato tramite un piolo o una linguetta, rivestiti o meno con una guaina plastica ogommosa (tipo teflon o nylon), entrante in una fresata o in un foro nel caso di lastre lapideeo esterno per le lastre ceramiche, sempre facilmente estraibile.

    3.2.6.5 inserto: Parte del sistema d'ancoraggio direttamente in contatto con il rivestimento, puessere di forma troncoconica o cilindrica, ad espansione meccanica o con rondelledentate a molla, generalmente inserito in un foro troncoconico o cilindrico sul retro delpannello di rivestimento, con la quale rimane definitivamente solidale.

    3.2.7 clip: Qualsiasi componente dell'ancoraggio che venga posizionato tramite unmeccanismo a scatto.

    3.2.8 grappa: Componente del sistema di ancoraggio per il supporto ed il trattenimento dellalastra di rivestimento, fissato sul retro della stessa, generalmente tramite l'applicazione diun inserto. costituito da una breve porzione di un profilato metallico, opportunamentesagomato.

    3.2.9 morsetto: Componente del sistema di ancoraggio destinato a tenere in posizione insertie/o terminali. Pu essere regolabile o non regolabile a seconda che i suoi componentisiano geometricamente modificabili secondo le esigenze di posa. Si compone di:

    3.2.9.1 squadretta: Profilo metallico angolare fissato ad un sostegno retrostante, che regge a suavolta la piastra.

    3.2.9.2 piastra o piattina: Profilato piatto fissato alla squadretta, in cui vengono alloggiati i terminalid'ancoraggio.

    3.2.9.3 linguetta o spina piatta: Tipo di terminale dell'ancoraggio, realizzato con un profilo metallico

    piatto.3.2.9.4 pin o polo: Tipo di terminale dell'ancoraggio, realizzato con un cilindro metallico.

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    figura 1 Ancoraggio a montaggio meccanico: esempio di morsetto a squadretta regolabile per lapidei

    3.2.10 prigioniero: Tipo particolare di tassello a sparo, utilizzabile tanto su strutture metallicheche nel calcestruzzo.

    3.2.11 sottostruttura (o ossatura o struttura ausiliaria): Componente del sistema di ancoraggio,normalmente realizzata con profilati metallici di varie sezioni e diversi materiali, avente lo

    scopo di garantire un posizionamento dei morsetti indipendente dal supporto edilizioretrostante, permettendo il concentramento dei carichi di facciata su aree strutturalmenteben resistenti. costituita da uno o entrambi dei seguenti elementi:

    3.2.11.1 montante: Componente della sottostruttura costituito da un profilato metallico montatoverticalmente.

    3.2.11.2 traverso: Componente della sottostruttura costituito da un profilato metallico montatoorizzontalmente.

    3.2.12 staffa: Componente del sistema di ancoraggio, normalmente realizzata con un angolaremetallico, avente lo scopo di fissare al supporto edilizio la sottostruttura della facciata. detta telescopica se permette l'allontanamento dei profilati metallici dal filo di facciata,

    anche tramite apposite piastre regolabili.

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    3.3 giunti: Linea di discontinuit pi o meno percettibile formata dalle superfici di contatto dielementi di rivestimento adiacenti in opera. Ai fini di queste istruzioni utile definire laseguente classificazione funzionale:

    3.3.1 giunto aperto: Giunto in cui la discontinuit tra due porzioni adiacenti di rivestimento taleda permettere un passaggio non controllato di aria e di acqua.

    3.3.2 giunto chiuso: Giunto in cui la discontinuit tra due porzioni adiacenti di rivestimento taleda impedire il passaggio di aria e di acqua.

    3.3.3 giunto rigido: Giunto che impedisce ogni movimento relativo tra porzioni adiacenti dirivestimento, con contrasti puntiformi o in modo continuo lungo il suo sviluppo.

    3.3.4 giunto flessibile: Il giunto si definisce flessibile quando permette movimenti relativi traporzioni adiacenti di rivestimento, almeno entro limiti predefiniti. Si ha in particolare:

    3.3.4.1 giunto di compressione: Giunto progettato specificamente per consentire una parzialechiusura del giunto stesso risultante dall'accorciamento verticale della struttura rispetto alrivestimento.

    3.3.4.2 giunto di espansione: Giunto progettato specificamente per consentire una parzialeapertura del giunto stesso risultante dall'espansione (generalmente in senso orizzontale)della struttura rispetto al rivestimento.

    3.3.4.3 giunto chiuso a secco: Giunto in cui gli elementi si accostano l'un l'altro senza nessunmateriale di congiunzione, con distanza tendente a zero tra le lastre adiacenti esolitamente non percepibile visivamente. Si tratta quindi di un giunto tendenzialmentechiuso e rigido.

    3.3.4.4 giunto stuccato: Giunto che fa uso di un materiale di congiunzione per riempire lo spazio tralastre adiacenti: quindi chiuso, rigido o flessibile a seconda delle caratteristichemeccaniche del sigillante.

    3.3.4.5 giunto evidenziato: Giunto evidenziato mediante smussi, inserti colorati od altra lavorazioneallo scopo di ottenere un effetto estetico, pu essere sia aperto che chiuso, sia rigido cheflessibile.

    3.3.5 materiale di contenimento (o fondogiunto): Materiale collocato nell'incavo di un giuntodietro il sigillante per tenere sotto controllo la profondit di penetrazione del sigillantestesso senza inibire il movimento del giunto.

    3.4 Rivestimenti lapidei

    3.4.1 materiale lapideo naturale: Prodotto ottenuto per escavazione da cava e ridotto in lastre per

    segagioni successive, utilizzato senza modificarne le propriet meccanichecaratteristiche.

    3.4.2 materiale lapideo riagglomerato (o agglomerato): Prodotto ottenuto mescolando lapideinaturali ridotti in frammenti di opportune dimensioni, con leganti naturali o sintetici; questimateriali hanno propriet tecniche diverse dai lapidei naturali di provenienza.

    3.4.3 materiale lapideo rinforzato: Prodotto ottenuto applicando sul retro di lastre di lapideonaturale strati di materiali diversi, al fine di modificare le propriet tecniche del pannellocomposito cos ottenuto.

    3.4.4 lastra: Genericamente, semilavorato avente una dimensione (lo spessore) notevolmenteminore delle altre due, delimitato da due facce principali nominalmente parallele.

    3.4.5 lastra da telaio: Lastra con bordi irregolari e forma grossomodo rettangolare.

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    3.4.6 lastra rifilata: Lastra tagliata nella conformazione e nelle misure richieste per la posa inopera.

    3.4.7 pannello: Genericamente, ogni elemento di rivestimento caratterizzato da precisedimensioni, lavorazioni superficiali e dei bordi nonch da alloggiamenti per i dispositivi diancoraggio.

    3.4.8 costa della lastra: Superficie laterale della lastra avente come dimensioni lo spessore el'altezza.

    3.4.9 testa della lastra: Superficie laterale della lastra avente come dimensioni lo spessore e lalarghezza.

    3.4.10 superficie a piano di cava: Superficie grezza dei materiali naturalmente lastronati, sullaquale non stata eseguita nessuna lavorazione.

    3.4.11 superficie a spacco naturale: Finitura risultante dalla divisione effettuata secondo piani discistosit del materiale.

    3.4.12 finitura superficiale: Lavorazione delle facce a vista della lastra caratterizzata da diversigradi di rugosit o specularit. In particolare si possono avere le seguenti finiture.

    3.4.12.1 a piano sega da telaio e da tagliablocchi: Finitura risultante dalla segagione con telaialternativi multilame a graniglia metallica, a sabbia o a lame diamantate, e contagliablocchi a dischi diamantati.

    3.4.12.2 spuntata, martellinata, gradinata e bocciardata: Finitura risultante dalla lavorazione ad urto conpunta e mazzuolo, con martellina, con gradina e con bocciarda rispettivamente.

    3.4.12.3 fiammata: Finitura risultante dalla fiammatura con cannello ossiacetilenico (o con altrafiamma). I conseguenti bruschi e localizzati sbalzi termici causano la disintegrazione dellasuperficie con distacco di minutissime scaglie, conferendole un caratteristico aspetto.

    3.4.12.4 sabbiata: Finitura risultante dalla sabbiatura con getto di sabbia fine ad alta pressione: ledifferenze di resistenza all'abrasione dei diversi grani o componenti il materiale lapideocausano microdistacchi localizzati, creando una fine rugosit uniforme.

    3.4.12.5 levigata: Finitura risultante dal rasamento con mole abrasive di diversa finezza (agenti insequenza); pu essere grossa, media o fine a seconda del piatto abrasivo usato (grana60, 120 o 220). planare non lucida e di colore smorzato.

    3.4.12.6 satinata o semilucida: Finitura risultante dall'ulteriore rasamento di superfici levigate fini conpiatto abrasivo n. 4 (grana 400) e piatto di gommalacca e spuntiglio ventilato. planaresemilucida e di colore pieno, vivo.

    3.4.12.7 lucida: Finitura risultante dall'ulteriore rasamento di superfici satinate con disco di feltro edapplicazione di lucidanti (quali acido ossalico per materiali di natura calcarea, ossido distagno per altri materiali), oppure con piombo in fogli e piatti speciali. planare lucidariflettente e di colore pieno, vivo.

    3.4.13 stuccatura: Finitura realizzata con stucco, cemento od altri materiali per riempire cavitnaturali presenti in alcuni tipi di pietre ornamentali. anche chiamata finitura a poro o forochiuso.

    3.4.14 lavorazione dei bordi: lavorazioni realizzate sul perimetro della faccia a vista della lastra, afini ornamentali.

    3.4.14.1 limbellatura (o scurettatura): Realizzazione di un battente generalmente a met spessoredella lastra.

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    3.4.14.2 bisellatura: Realizzazione di uno smusso.

    3.4.14.3 arrotondamento dei bordi (o "via il vivo"): Semplice limatura degli spigoli vivi.

    3.4.15 foro: Incavo realizzato sulla costa, sulla testa o sul retro, a sezione circolare e di sviluppocilindrico o troncoconico, normalmente ortogonale alla superficie in cui viene praticato,costituisce l'alloggiamento tipico degli inserti dell'ancoraggio e di alcuni terminali.

    3.4.16 fresata: Incavo realizzato sulla testa o sul retro delle lastre di rivestimento, a sezionerettangolare, a sviluppo lineare parallelo al lato lungo della testa. Costituiscel'alloggiamento tipico dei terminali del sistema d'ancoraggio e pu essere:

    3.4.16.1 continua o semplice o passantese corre lungo tutta la testa.

    3.4.16.2 interrotta o con stopse si ferma prima di uno spigolo.

    3.4.16.3 doppiamente interrotta o con 2 stopse si ferma prima di entrambi gli spigoli.

    3.4.17 connessioni d'angolo

    3.4.17.1 a spigolo dritto: Consiste nel semplice accostamento di costa di elementi con bordi tagliatia 90.

    3.4.17.2 a spigolo smussato: L'accostamento come nel caso precedente, ma lo spigolo pi esterno smussato.

    3.4.17.3 a battuta con limbello: Consiste in un battente da eseguire solo su un elemento, peralloggiare l'altro a spigolo dritto, in modo da mostrare verso l'esterno due limbelli.

    3.4.16.4 a finto limbello: Consiste nell'accostamento di spigolo di elementi con il bordo tagliato a 90.Il limbello pari all'intero spessore della lastra.

    3.4.16.5 a mitria (o quartobuono): Consiste nell'accostamento di elementi con tagli a 45 su entrambele coste.

    3.4.16.6 a mitria con limbello (o con scuretto o con gola): Simile al precedente, con limbelli verso ilprofilo esterno.

    3.5 Rivestimenti ceramici

    3.5.1 piastrella: Sottile lastra ottenuta da formatura di argille, silice, fondenti, coloranti ed altrematerie prime minerali, sottoposta ad essiccazione, cottura ed eventualmente asmaltatura. di norma utilizzata per il rivestimento di pavimenti e pareti.

    3.5.2 lastra ceramica: Dizione utilizzata preferibilmente per le piastrelle di grandi dimensioni, conle quali si realizzano i sistemi di facciata ventilata a montaggio meccanico. Per le lastreceramiche possibile definire due livelli di tolleranze dimensionali.

    3.5.2.1 lastre calibrate: Vengono selezionate all'uscita dal forno, con appositi calibri, sulla basedelle dimensioni di fabbricazione, con tolleranze minime di 0,6% delle dimensioninominali per le lastre pressate, di 1,25% per le lastre estruse.

    3.5.2.2 lastre squadrate: Vengono rettificate e ridotte a valori di tolleranza concordata, fino a valoriassoluti di 0,1 mm, tramite opportune lavorazioni sulla lastra uscita dal forno.

    3.5.3 costa della lastra: Superficie laterale della lastra avente come dimensioni lo spessore el'altezza.

    3.5.4 testa della lastra: Superficie laterale della lastra avente come dimensioni lo spessore e lalarghezza.

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    3.5.5 formatura: Procedura tramite la quale si producono le piastrelle e le lastre ceramiche,partendo dalla miscela originale di argilla. Viene realizzata in tre modi.

    3.5.5.1 pressature a secco: Le materie prime, in forma di polvere o piccoli grani, vengono pressatein stampi a pressioni elevate.

    3.5.5.2 estrusione: Le materie prime, allo stato plastico, vengono estruse in nastri e tagliate.

    3.5.5.3 colatura: Le materie prime, allo stato liquido, vengono versate in uno stampo poroso, cheassorbe l'acqua della miscela.

    3.5.6 smaltatura: Rivestimento superficiale della piastrella ottenuto con materiali che, dopoappropriata cottura, realizzano uno strato vetroso continuo ed impermeabile. Si applicasia sulla faccia a vista che sulle teste e sulle coste, tanto per ragioni estetiche (effetticromatici) che tecniche (riduzione della porosit superficiale).

    3.5.7 cottura: Procedimento realizzato in forni a temperature variabili da 1 080 C a 1 250 C infunzione dei vari prodotti, ha lo scopo di conferire alla miscela di argilla le caratteristichefisico - meccaniche finali e di permettere la vetrificazione dello smalto, quando applicato.

    3.5.7.1 cottura senza smalto: Viene cotto solo il supporto (cotto, grs rosso, grs porcellanato,clinker).

    3.5.7.2 monocottura: Viene cotto il supporto assieme allo smalto, applicato sul prodotto essiccato(ceramiche smaltate, monocottura greificata, clinker smaltato).

    3.5.7.3 bicottura: Il supporto viene cotto, quindi smaltato e ricotto per vetrificare lo smalto(maiolica, cottoforte, terraglia a pasta bianca).

    3.5.8 finitura superficiale: Lavorazione meccanica delle facce a vista eventualmente applicata(con mole o simili) alle lastre non smaltate, che consente di ottenere diversi gradi dispecularit. Per NATURALE si intende la superficie senza alcun trattamento; a seconda

    dell'intensit del trattamento stesso si hanno superfici denominate commercialmenteSEMILEVIGATE (o anche SATINATE o LAPPATE) e LEVIGATE (o LEVIGATE LUCIDE).Nel caso di trattamento superficiale del cotto, si ottiene il COTTO ARROTATO.

    3.5.9 lavorazione dei bordi: Lavorazioni realizzate sul perimetro della faccia a vista della lastra,a fini ornamentali.

    3.5.9.1 bisellatura: Realizzazione di uno smusso inclinato.

    3.5.10 connessioni d'angolo:

    3.5.10.1 a spigolo dritto: Consiste nel semplice accostamento di costa di elementi con bordi tagliati

    a 90.

    3.5.10.2 a finto limbello: Consiste nell'accostamento di spigolo di elementi con il bordo tagliato a 90.Il limbello pari all'intero spessore della lastra.

    3.5.10.3 a jolly (o mitria o quartobuono): Consiste nell'accostamento di elementi con tagli a 45 suentrambe le coste.

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    figura 2 Tipologie di facciate: esempio di facciata ventilata in lastre ceramiche

    4 MATERIALI E COMPONENTIVengono di seguito fornite indicazioni di massima relative ai prodotti utilizzati per la realiz-zazione dei sistemi di ancoraggio e di rivestimento, indicando i requisiti di riferimento e lenorme utili alla loro verifica.

    4.1 Generalit

    4.1.1 Inquadramento funzionale

    I sistemi di facciata a montaggio meccanico sono i componenti pi esterni delle pi vasteunit tecnologiche dette chiusure verticali, il cui ruolo quello di separare fisicamente gliambienti interni dall'esterno, di proteggerli dall'intrusione di persone, animali e cose, dagliagenti atmosferici e da altri fenomeni di disturbo, sia naturali che artificiali, ponendosicome filtro in grado di garantire il controllo di tutti i parametri ambientali interni ritenutisignificativi (vedere UNI 8290-1).

    In particolare, i sistemi di facciata svolgono una funzione di rivestimento e finitura

    decorativa della facciata, ma anche di protezione delle stratificazioni sottostanti dagliagenti atmosferici o dagli urti accidentali e infine, a seconda delle soluzioni tecnologicheadottate, possono contribuire ad altre funzioni richieste al sistema di chiusura nel suo

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    insieme, quali l'isolamento acustico, la coibentazione termica o il controllo della termo-trasmittanza globale. Questi sono i principali strati funzionali cui fare riferimento (vedereUNI 8979):

    - strato di accumulazione termica;

    - strato di barriera al vapore;

    - elemento o strato di collegamento:

    - strato di isolamento termico strato di protezione al fuoco;- strato di regolarizzazione;

    - strato di ripartizione dei carichi;

    - strato di rivestimento elemento di supporto;

    - strato di tenuta all'acqua;

    - strato di tenuta all'aria;

    - strato di ventilazione.

    Per ciascun tipo di soluzione di facciata adottata e quindi per ciascun suo componente, necessario poter definire quali sono le funzioni che esso deve svolgere, al fine di poternevalutare l'efficacia e di effettuare confronti tra sistemi diversi.

    La definizione degli strati funzionali svincolata dall'effettiva stratificazione materiale diciascun sistema: uno strato funzionale pu essere diffuso in pi strati materiali, viceversauna stratificazione materiale pu svolgere diverse funzioni.

    4.1.2 Requisiti - Prestazioni di riferimento

    Indipendentemente dalla soluzione adottata, necessario che ogni sistema di ancoraggiopossa essere valutato rispetto a requisiti ben definiti, sui quali misurare la rispondenzaalla funzione assegnata. Le caratteristiche prestazionali complessive del sistemariassumono e mediano le caratteristiche prestazionali dei componenti. Questi sono irequisiti di riferimento (UNI 7959):

    4.1.2.1 Requisiti relativi alla sicurezza- Stabilit;

    - resistenza al vento;

    - resistenza agli ur ti;

    - resistenza alla corrosione;

    - comportamento al fuoco;

    - sicurezza alle intrusioni;

    - sicurezza ai fenomeni elettromagnetici.

    4.1.2.2 Requisiti relativi al benessere igrotermico

    - Permeabilit all'aria;- tenuta all'acqua;

    - isolamento termico;

    - controllo della condensazione interstiziale.

    4.1.2.3 Requisiti relativi alla purezza dell'aria

    - Emissione di odori da parte dei materiali;

    - emissione di gas, polveri, radiazioni nocive.

    4.1.2.4 Durabilit

    - Mantenimento delle prestazioni sotto l'effetto degli urti;- mantenimento delle prestazioni sotto l'effetto del calore, dell'irraggiamento solare,

    dell'acqua piovana, del gelo e del disgelo;

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    - mantenimento delle prestazioni sotto l'effetto delle nebbie, delle atmosfereindustriali, dei venti di sabbia e polvere;

    - mantenimento delle prestazioni sotto l'effetto di permeazioni d'acqua;

    - mantenimento delle prestazioni sotto l'effetto corrosivo del microambiente circo-stante.

    4.1.2.5 Requisiti relativi ad esigenze acustiche- Isolamento dai rumori aerei esterni;

    - isolamento laterale o verticale dai rumori interni;

    - comportamento acustico rispetto a pioggia e grandine;

    - comportamento acustico rispetto al vento, alle variazioni di temperatura e di umidit.

    4.1.2.6 Requisiti relativi all'aspetto

    - Planarit;

    - assenza di difetti superficiali;

    - omogeneit di colore e brillantezza;

    - omogeneit di insudiciamento.

    4.1.2.7 Requisiti relativi ad esigenze tattili

    4.1.2.8 Requisiti relativi all'attrezzabilit

    4.1.2.9 Requisiti temporanei

    - Attitudine al trasporto dei componenti;

    - attitudine all'immagazzinamento;

    - attitudine al montaggio.

    4.1.2.10 Requisiti relativi alla gestione- Facilit di pulizia;

    - facilit di sostituzione dei componenti usurati.

    4.1.3 Limitazioni tecniche

    Alcune caratteristiche del sistema di collegamento possono rispondere ad esigenzeesclusivamente tecniche, nel senso che non sono determinate direttamente dalle funzionida svolgere o dalle prestazioni da raggiungere bens da esigenze pratiche, dalle possi-bilit di montaggio, dalle possibilit di lavorazione per il produttore, dalla disponibilitcommerciale, dal contenimento dei costi, dal riutilizzo di componenti gi a magazzino. Nesono un esempio:

    a) il numero minimo di pezzi disponibili per tipologie differenti di componenti meccanici;b) lo spessore minimo dei componenti, determinato da valori commerciali spesso

    superiori al minimo determinato dal calcolo;

    c) la lunghezza di montanti e traversi, limitata dalla lunghezza commerciale dei profilati;

    d) lo sviluppo delle squadrette, guidato dalla larghezza standard delle bande metal-liche;

    e) i raggi minimi di curvatura per le piegature, funzioni dei macchinari esistenti, ingenere uguali allo spessore della banda da piegare (in casi eccezionali pari allamet dello spessore) anche per non accentuare la riduzione dello spessore nellazona di piega;

    f) le dimensioni delle asole, funzioni dei punzoni disponibili.

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    4.2 Pareti ed elementi tecnici di supportoLe pareti e gli elementi tecnici di supporto non sono componenti del sistema di facciata insenso stretto, ma ne costituiscono il presupposto necessario, di cui determinanteconoscere caratteristiche e prestazioni.

    4.2.1 Requisiti specifici

    La struttura edilizia di supporto del sistema di ancoraggio deve rispondere adeguata-mente ai seguenti requisiti:

    - resistenza statica ai carichi indotti dalla applicazione della facciata;

    - attitudine all'applicazione di tasselli;

    - attitudine al rivestimento con materiali termoisolanti, - controllo della deformazionein esercizio;

    - controllo dei cedimenti differenziali;

    - controllo delle tolleranze di verticalit, orizzontalit, planarit.

    4.2.2 Tipologie di supporto edilizio

    I supporti edilizi cui questa norma fa riferimento sono i seguenti:

    a) ossatura di calcestruzzo armato (travi, pilastri e solette) con tamponamenti nonportanti, in laterizio o altro;

    b) ossatura di acciaio (travi, pilastri) con solette miste in acciaio/calcestruzzo e tampo-namenti non portanti, in laterizio o altro;

    c) setti continui di calcestruzzo armato gettato in opera o realizzati tramite pannelliprefabbricati in calcestruzzo armato;

    d) muratura portante di laterizio pieno;

    e) muratura portante di laterizio forato;

    f) muratura portante di blocchi cavi di cemento prefabbricati;

    g) muratura portante di blocchi di pietrame;

    h) muratura portante mista (in mattoni pieni e mattoni forati, in mattoni pieni e pietrame,ecc.).

    Altri supporti sono comunque utilizzabili, nel rispetto delle stesse prestazioni statichenecessarie per le tipologie elencate.

    4.2.3 Geometria del supporto edilizio e soluzioni di facciata

    Una facciata particolarmente elaborata, ricca di sporgenze e rientranze, geometrica-mente irregolare, richiede soluzioni pi complesse di una piatta e modulare soprattutto intermini di:

    a) tipologia e distribuzione degli ancoraggi sulla facciata;

    b) dimensioni e lavorazioni necessarie per le lastre di rivestimento;c) efficacia del sistema di coibentazione e del sistema di ventilazione eventualmente

    presente.

    4.2.4 Geometria del supporto edilizio e possibilit di ancoraggio

    4.2.4.1 Parete (o soffitto) continua

    per definizione un supporto principale resistente a parete che consente di posizionareil tassello di aggrappo del sistema d'ancoraggio in qualsiasi suo punto: lascia unanotevole libert al progettista architettonico per lo schema dei pannelli di rivestimento difacciata, facilita la progettazione e l'esecuzione del sistema d'ancoraggio, di contro raroo limitato a singole porzioni di facciata dell'intervento edilizio.

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    4.2.4.2 Ossatura portante

    un supporto incrociato a traliccio (ad esempio travi e pilasti, solette portanti e pilastri)che consente di posizionare il tassello di aggrappo lungo strisce orizzontali e verticali bendefinite: pone alcune condizioni al progettista del sistema d'ancoraggio che deve inclu-dervi montanti e traversi strutturali, d'altronde un tipo di supporto molto diffuso e chespesso comprende l'intero intervento edilizio.

    4.2.4.3 Solette portanti

    un supporto lineare che consente di posizionare il tassello di aggrappo lungo strisceorizzontali ben definite (varianti: travi di bordo, simile alle solette portanti con la differenzache in alcune campate pu non esistere una trave di bordo con conseguente rarefazionedelle aree di supporto; pilastri in facciata, come le travi di bordo ma il tutto ruotato inverticale): impone molte condizioni al progettista dell'ancoraggio che deve creare unavera e propria sottostruttura portante, abbastanza diffuso ed anch'esso adottato per ilrivestimento di interi interventi edilizi.

    4.2.4.4 Parete arretrata continua

    per definizione un supporto principale resistente a parete che per qualsiasi ragione

    risulta talmente arretrato rispetto alla facciata finita che l'intercapedine non pu esseresuperata con il semplice uso di un morsetto (oppure il morsetto che risulterebbe neces-sario sarebbe antieconomico): obbliga a ricadere nei casi di ossatura e/o solette portantisopraelencati.

    4.2.4.5 Supporto misto

    per definizione una combinazione di diverse tipologie di supporto edilizio, il caso digran lunga pi diffuso e va scomposto nei casi-base da cui risulta composto.

    4.2.5 Materiali del supporto edilizio e condizioni di ancoraggio

    Il materiale con cui realizzato il supporto edilizio determina alcune condizioni inrelazione a questi aspetti.

    4.2.5.1 Deformabilit

    Tutti i sistemi di facciata descritti in queste istruzioni sono caratterizzati da un'autopor-tanza molto limitata, al massimo di un interpiano o due, e da una pressoch assenterigidezza ai carichi laterali. Essi sono perci molto sensibili ad ogni stato di deformazionedel supporto retrostante, che pu avere diverse origini:

    a) deformazione elastica della struttura portante sotto l'effetto dei carichi agenti, parti-colarmente evidente se in acciaio. Si tratta della flessione di travi e/o solai sottocarico, dell'accorciamento elastico delle strutture di elevazione o della loro deforma-zione per flessione e taglio sotto l'azione del vento o delle onde sismiche;

    b) deformabilit per ritiro e viscosit, caratteristiche delle strutture in calcestruzzo;

    c) cedimenti differenziali in corrispondenza di giunti strutturali;d) deformazione differenziale ad opera di diverse condizioni di temperatura nel sistema

    o, a parit di temperatura, di diversi coefficienti dilatativi.

    Il sistema di facciata deve poter scaricare correttamente sul sistema strutturale le solleci-tazioni cui sottoposto e, viceversa, il sistema strutturale non deve caricare il sistema difacciata con le proprie deformazioni.

    4.2.5.2 Affidabilit dei tasselli

    Il comportamento della facciata in esercizio pu essere completamente stravolto dal fattoche il sistema di ancoraggio non sia solidale come progettato al supporto edilizio retro-stante. L'affidabilit dei tasselli quindi un secondo aspetto sensibile del supporto

    edilizio. necessario definire:

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    a) il tipo di tassello corretto per quel dato supporto edilizio (per esempio tasselli adespansione meccanica nel calcestruzzo, tasselli a gabbietta o a calza per mattoniforati, prigionieri per l'acciaio) e le modalit operative corrette per la loro applica-zione;

    b) l'effettiva resistenza del tassello a taglio/flessione/trazione e strappo nei punti diapplicazione rispetto al valore nominale;

    c) l'affidabilit di tale resistenza su tutta l'estensione del supporto edilizio, tenendoconto che le caratteristiche geometrico-meccaniche delle strutture di acciaio sonoestremamente costanti, lo sono meno quelle dei supporti in calcestruzzo e minimequelle dei supporti in laterizio. L'affidabilit effettiva della resistenza su tutta l'esten-sione del supporto edilizio dovrebbe essere verificata tramite prove di estrazione inloco.

    4.2.5.3 Tolleranze dimensionali

    La componentistica meccanica dei sistemi di facciata permette agevolmente di superareirregolarit del supporto edilizio in termini di scostamento dalla verticalit, dall'orizzon-talit e dalla planarit delle superfici, come pure la presenza di irregolarit locali. Anche inquesto caso gli scostamenti da aspettarsi sono minimi nelle strutture metalliche e

    massime in quelle in laterizio; la situazione effettiva va comunque sempre verificatatramite un appropriato rilievo delle superfici. Irregolarit impreviste possono produrre:

    - modifiche estemporanee e non controllabili del sistema di ancoraggio, realizzate daiposatori durante il montaggio;

    - sollecitazioni non previste sul sistema di facciata, se esso viene forzato ad adattarsiper superare le irregolarit.

    Indicazioni di buona pratica per l'accettabilit di una parete su cui applicare una facciataad ancoraggio meccanico sono fornite dalle due relazioni seguenti, in base alle quali, sipu porre:

    dove:

    D[m] la dimensione minima della superficie di parete in esame;

    TT[cm] la tolleranza totale: scostamento dalla verticalit (fuori-piombo), scostamentodall'orizzontalit (fuori-livello) e non-planarit riferiti a tutta l'estensione dellaparete da rivestire o a sue parti, aventi comunque altezza pari ad almeno uninterpiano o larghezza pari alla larghezza totale della parete;

    TL[cm] la tolleranza locale: scostamento dalla verticalit (fuori-piombo), scostamentodall'orizzontalit (fuori-livello) e non-planarit calcolati su zone di area inferiore

    a 1/10 della superficie definita come totale, situate all'interno della stessa eaventi comunque altezza pari ad almeno un interpiano o larghezza pari allalarghezza totale della parete.

    Ad esempio, per una parete alta 4,5 m e larga 8,7 m si ha e

    La prescrizione indica la possibilit di irregolarit locali pi ampie delle irregolarit mediesu tutta la facciata, in quanto esse possono essere recuperate con modificazioni locali delsistema di ancoraggio.

    TTD

    100----------=

    TL 2D

    100----------=

    TT 4,5 2,12 cm= =TL 2 4,5 4,24 cm.= =

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    figura 3 Esempio di fuori piombo ammissibile A) Totale, B) Locale nell'ipotesi di L< H

    figura 4 Esempio di fuori complanarit ammissibile A) Totale, B) Locale nell'ipotesi di H< L

    4.3 Materiali per il sistema di ancoraggio

    4.3.1 Acciaio inossidabile

    I tipi di acciaio usati per gli ancoraggi, sia di sostegno sia di trattenuta, devono esserepreferibilmente inossidabili, secondo le caratteristiche tecniche specificate nellaUNI EN 10088. I tipi raccomandati ed i loro usi sono come segue:

    prospetto 1 Sistema di classificazione degli acciai inossidabili

    Classificazione

    AISI EN alfanumerica EN numerica

    AISI 304 X5CrNi 18-10 1.4301

    AISI 304 L X2CrNi 19-11X2CrNi 18-09

    1.43061.4307

    AISI 321 X6CrNiTi 18-10 1.4541

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    I tipi a basso tenore di carbonio sono consigliati quando sono previste giunzioni saldate sugrossi spessori, al fine di evitare possibili fenomeni di sensibilizzazione. I tipi stabilizzati altitanio sono consigliati quando si prevedono saldature su grossi spessori, per evitarefenomeni di sensibilizzazione, quando non si voglia rinunciare ad un pi elevato tenore dicarbonio che assicura una maggiore resistenza meccanica. La scelta dei tipi contenentimolibdeno consigliata per quegli ambienti particolarmente aggressivi, ad esempio conelevati tenori di cloruri come in prossimit del mare, in cui pi facilmente potrebberoinnescarsi fenomeni di corrosione localizzata sull'acciaio inossidabile. Di volta in volta comunque opportuno valutare le condizioni di esercizio al fine di operare la corretta sceltadel materiale; ad esempio in presenza di condizioni che lascino presagire il possibileinsorgere di fenomeni di corrosione sotto tensione, si pu valutare la possibilit di impiegodi acciai inossidabili del tipo duplex (austenoferritici, ad esempio EN 1.4462 - 2205).

    possibile saldare avendo cura di utilizzare le attrezzature, i parametri operativi el'eventuale materiale d'apporto idonei. Ove necessario, opportuno rimuovere gli ossidiformatisi durante il processo di saldatura mediante appositi prodotti chimici o meccanica-mente con spazzole di acciaio inox o di materiale inerte.

    4.3.2 Acciaio zincato e assimilabili

    possibile utilizzare componenti di ancoraggio in acciaio non inossidabile, purch si trattidi acciai per usi strutturali, (vedere CNR UNI 10011) come indicato dal prospetto 3:

    AISI 316 X5CrNiMo 17-12-2 1.4401

    AISI 316 L X2CrNiMo 17-12-2 1.4404

    AISI 316 Ti X6CrNiMoTi 17-12-2 1.4571

    prospetto 2 Prestazioni degli acciai inossidabili in funzione dell'ambiente (estratto dalla UNI ENV 1993-1-4)

    Acciaio inossidabile Rurale Urbano Industriale Marino

    B M A B M A B M A B M A

    AISI 304 1.4301 O O O O O (O) (O) (O) O (O)

    AISI 321 1.4541 O O O O O (O) (O) (O) O (O)

    AISI 316 1.4401 O O O O (O) O O (O)

    AISI316 L 1.4404 O O O O (O) O O (O)

    AISI 316 Ti 1.4571 O O O O (O) O O (O)

    Aggressivit: A = ALTA M = MEDIA B = BASSAPrestazioni: Potenzialmente sovradimensionato.

    O Dimensionamento ottimale nel rapporto corrosione/costo. Sottodimensionato.(O) Utilizzabile con opportune precauzioni.

    prospetto 3 Sistema di classificazione degli acciai non inossidabili per uso strutturale

    Classificazione

    Storica EN alfanumerica EN numerica

    Fe360 D (+Z) S 235 J2G3 (+Z)S 235 J2G4 (+Z)

    1.01161.0117

    prospetto 1 Sistema di classificazione degli acciai inossidabili(Continua)

    Classificazione

    AISI EN alfanumerica EN numerica

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    Questi acciai devono essere inoltre opportunamente protetti, per impedire possibilifenomeni ossidativi conseguenti all'esposizione atmosferica. Di seguito sono indicatibrevemente i tipi pi comuni di protezione utilizzata.

    4.3.2.1 Zincatura

    La zincatura per via elettrolitica o per immersione a caldo viene realizzata su componentimetallici di acciaio ordinario (Fe 360, Fe 430, Fe 510) con creazione di una patina super-ficiale in zinco, avente funzione protettiva, con spessore variabile in funzione dellemodalit di zincatura adottate (vedere UNI EN 10147 e UNI EN 10152). Sarebbeopportuno zincare i prodotti a lavorazione ultimata, piuttosto che produrre i pezzi daprofilati zincati, onde evitare che rimangano senza zincatura bordi tagliati o superficilavorate. Nel caso che ci non sia possibile, si pu rimediare utilizzando appositi spraycon cui zincare a freddo le zone rimaste scoperte.

    4.3.2.2 Tropicalizzazione

    una particolare tipologia di zincatura elettrolitica, realizzata con aggiunta di cromopassivato giallo4). particolarmente diffusa per il trattamento della viteria e dei tasselli diacciaio.

    4.3.2.3 Atri tipi di rivestimenti

    possibile realizzare altre forme di protezione delle superfici metalliche, dimostrando lavalidit della soluzione adottata.

    4.3.3 Alluminio

    Le leghe di alluminio generalmente utilizzate a scopo strutturale per la realizzazione deicomponenti del sistema di ancoraggio devono appartenere alle serie indicate nelprospetto 4 (vedere UNI 8634).

    Anche l'alluminio viene trattato superficialmente per ottenere una maggiore resistenza

    all'aggressione atmosferica.

    Fe430 D (+Z) S 275 J2G3 (+Z)

    S 275 J2G4 (+Z)

    1.0144

    1.0145

    Fe510 D (+Z) S 355 J2G3 (+Z)S 355 J2G4 (+Z)

    1.05701.0577

    4) Vedere BS 1706.

    prospetto 4 Sistema di classificazione delle leghe di alluminio

    Classificazione

    EN alfanumerica EN numericaP-Al Cu4,4 Si Mn Mg 2014

    P-Al Mg4,5 5083

    P-Al Mg Si 6060

    P-Al Mg1 Si Cu 6061

    P-Al Mg Si1 Mn 6082

    P-Al Zn4,5 Mg 7020

    P-Al Zn5,8 Mg Cu 7075

    prospetto 3 Sistema di classificazione degli acciai non inossidabili per uso strutturale(Continua)

    Classificazione

    Storica EN alfanumerica EN numerica

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    4.3.3.1 Ossidazione anodica

    L'elemento in alluminio viene immerso in una soluzione elettrolitica e, per ossidazioneanodica, viene ricoperto di una patina superficiale di ossido, poroso e colorabile, aventecaratteristiche che dipendono dalla lega di alluminio e dal tipo di soluzione utilizzati. Talepatina deve essere fissata, cio trattata con prodotti che eliminino la porosit superficiale.

    4.3.4 Bronzo e ottone

    Non esiste attualmente un'indicazione normativa relativa all'utilizzo di questi materiali perla componentistica dei sistemi d'ancoraggio.

    4.3.5 Compatibilit tra i materiali

    Sulle superfici di contatto fra due metalli diversi pu svilupparsi la corrosione dettabimetallica o galvanica. Essa ha origine per contatto di metalli a diverso potenziale elettro-chimico in presenza di un elettrolita (generalmente acqua meteorica o di condensa) e sisviluppa secondo modalit e velocit diverse in funzione degli ioni eventualmente discioltinell'elettrolita (Cl, S), nonch dell'estensione e delle caratteristiche geometriche dellesuperfici a contatto.

    Data la complessit del fenomeno, per verificare la compatibilit tra metalli diversi in date

    condizioni atmosferiche pu essere utile:a) effettuare delle sperimentazioni al vero sui componenti in esame;

    b) affidarsi a raccolte di dati sperimentali gi esistenti5).

    Sulla base dei dati disponibili, importante rapportare l'entit, la modalit e la velocit deifenomeni di corrosione alla vita utile prevista per il manufatto in progetto.

    Il prospetto 5 d delle indicazioni di massima sulle possibilit di accoppiamento tramateriali, indicazioni che vanno comunque approfondite in funzione dei parametriambientali specifici e delle soluzioni tecniche adottate.

    5) Vedere BS PD 6484.

    prospetto 5 Indicazioni di massima sulle possibilit di accoppiamento tra materiali

    Materiali del supporto edilizio Materiali della struttura di ancoraggio

    Acciaio inox Acciaio zincato Alluminio Bronzo

    Acciaio inox O P

    Acciaio zincato O P

    Alluminio P O P

    Bronzo P P O

    Rame P P O

    Acciaio dolce P P P P

    Ghisa P P P P

    Accoppiamenti: O: ottimali, possibili in tutte le condizioni;: possibili in condizioni secche permanenti;P: possibili con opportune precauzioni.

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    4.3.6 Caratteristiche tecniche delle principali leghe utilizzate

    I valori di tensione ammissibile riportati nel prospetto 6 sono ricavati dai valori normati del

    carico unitario di scostamento dalla proporzionalit dello 0,2% (RP0,2), ridotti di un coeffi-ciente di sicurezza pari a 1,5 per gli acciai e pari a 1,7 per l'alluminio. (VedereUNI EN 10088, CNR UNI 10011 e UNI 8634). Questi valori sono quelli da utilizzare per lacondizione di carico I (carichi permanenti) nel metodo alle tensioni ammissibili.

    4.4 Componenti del sistema di ancoraggio

    4.4.1 Viteria, bulloneria, tasselli

    4.4.1.1 Requisiti specifici

    Sono di seguito elencati i requisiti specifici del sistema di ancoraggio:

    - resistenza meccanica: taglio, trazione con/senza flessione;

    - controllo della modalit di rottura (strappo) nel supporto edilizio;

    - controllo delle deformazioni e degli spostamenti in esercizio;

    - compatibilit meccanico-geometrica con staffe;

    - ossatura e morsetti;

    - compatibilit galvanica con staffe, ossatura e morsetti;

    - resistenza al fuoco e controllo della reazione al fuoco;

    - resistenza all'acqua ed agli agenti atmosferici (corrosione).

    Questi elementi hanno una duplice funzione nella meccanica del sistema di facciata, inquanto devono fissare al supporto murario le staffe, i montanti, i traversi oppure i morsettia seconda del tipo di sistema utilizzato (tasselli/prigionieri) ma anche collegare secondole modalit previste tutti i diversi componenti del sistema di ancoraggio (rivetti, bullo-nature, viti autofilettanti).

    prospetto 6 Caratteristiche tecniche delle principali leghe utilizzate

    Materiale Classe Tensioneammissibile

    Modulo dielasticit

    Dilatazionetermica

    Pesospecifico

    Temperaturadi fusione

    Convenzionale EN numerica am [N/mm

    2

    ] E

    t[N/mm

    2

    ] [mm/m C] [kg/m

    3

    ] T

    [C]Acciaio inossidabile AISI 304 1.4301 145 200 000 0,016 7 900 1.500

    Acciaio inossidabile AISI 304 L 1.4306/1.4307 145 200 000 0,016 7 900 1.500

    Acciaio inossidabile AISI 321 1.4541 145 200 000 0,016 7 900 1.500

    Acciaio inossidabile AISI 316 1.4401 160 200 000 0,016 8 000 1.500

    Acciaio inossidabile AISI 316 L 1.4404 160 200 000 0,016 8 000 1.500

    Acciaio inossidabile AISI 316 Ti 1.4571 160 200 000 0,017 8 000 1.500

    Acciaio (zincato) Fe 360 D 1.0116/1.0117 160 210 000 0,012 7 850 1.500

    Acciaio (zincato) Fe 430 D 1.0144/1.0145 190 210 000 0,012 7 850 1.500

    Acciaio (zincato) Fe 510 D 1.0570/1.0577 240 210 000 0,012 7 850 1.500

    Alluminio (estruso) - 2014 204 69 000 0,023 2 700 580

    Alluminio (estruso) - 5083 64 69 000 0,023 2 700 580

    Alluminio (estruso) - 6060 85 69 000 0,023 2 700 580

    Alluminio (estruso) - 6061 140 69 000 0,023 2 700 580

    Alluminio (estruso) - 6082 155 69 000 0,023 2 700 580

    Alluminio (estruso) - 7020 126 69 000 0,023 2 700 580

    Alluminio (estruso) - 7075 270 69 000 0,023 2 700 580

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    Ai fini di una loro scelta corretta, deve essere posta particolare attenzione a questiparametri:

    a) comportamento in esercizio: resistenza a taglio e trazione dell'elemento, con osenza presenza di flessione, in funzione dei carichi di esercizio previsti durante laprogettazione;

    b) modalit di rottura: si tratta di definire la modalit di rovina del tassello nel supporto

    edilizio in cui inserito, al raggiungimento dei carichi limite di rottura previsti:- rottura lato acciaio: il tassello raggiunge la propria tensione di rottura e si rompeper trazione,

    - rottura lato calcestruzzo (o altro materiale in cui il tassello inserito): ilcalcestruzzo si rompe per trazione con asportazione del tassello intero e delconoide di rottura.

    c) abbinamento tassello-supporto edilizio: i diversi tipi di tassello esistenti incommercio devono essere scelti in funzione del supporto edilizio presente: tassellichimici o ad espansione meccanica per il calcestruzzo, tasselli a gabbietta forata o acalza flessibile per i mattoni forati, prigionieri a sparo per elementi in acciaio o calce-struzzo;

    d) comportamento alla corrosione: la resistenza alla corrosione deve essere almenouguale a quella dei componenti collegati, con attenzione ai fenomeni di corrosionegalvanica.

    figura 5 Tasselli a gabbietta e a calza per carichi elevati nel mattone forato

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    figura 6 Tasselli chimici e ad espansione meccanica per carichi elevati nel calcestruzzo

    figura 7 Tasselli ad espansione metallici e plastici nel mattone semipieno

    4.4.1.2 Classificazione della viteria e della bulloneria

    Bulloni, viti e dadi vengono classificati in funzione del materiale di composizione in:

    a) gruppo A - acciai austenitici: categorie A1, A2, A3, A4, A5;

    b) gruppo C - acciai martensitici: categorie C1, C3, C4;

    c) gruppo F - acciai ferritici: categoria F1.

    Il prospetto 7 riporta i dati relativi al solo gruppo A - Acciai austenitici, generalmenteutilizzati nella realizzazione dei sistemi di facciata.

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    I valori di tensione ammissibile riportati nel prospetto 7 sono ricavati dai valori normati ditensione nominale di snervamento allo 0,2% di deformazione residua, ridotti di un coeffi-ciente di sicurezza pari a 1,5. (Vedere UNI EN ISO 3506, parti da 1 a 3).

    4.4.2 Profilati metallici della sottostruttura

    4.4.2.1 Requisiti specifici

    Sono di seguito elencati i requisiti specifici dei profilati metallici della sottostruttura:

    - resistenza meccanica;

    - controllo delle deformazioni;

    - compatibilit meccanico-geometrica con le staffe ed i morsetti;

    - compatibilit galvanica con le staffe ed i morsetti;

    - resistenza al fuoco e controllo della reazione al fuoco;

    - resistenza all'acqua ed agli agenti atmosferici (corrosione);

    - sicurezza nei confronti dei fenomeni elettromagnetici (messa a terra);

    - controllo della planarit, della verticalit, dell'orizzontalit;

    - compatibilit geometrica con la creazione di uno strato di coibentazione termica e diuna camera d'aria, anche ventilata.

    4.4.2.2 Prodotti

    La sottostruttura metallica necessaria ogniqualvolta si voglia rendere indipendentel'ancoraggio delle lastre dalla struttura edilizia sottostante, per questioni statiche e/o perottenere una libera distribuzione dei pannelli di rivestimento. L'ossatura metallica generalmente applicata all'esterno del supporto edilizio, ma per le strutture in calce-struzzo possibile progettare profilati parzialmente o interamente annegati nel getto, nelqual caso i profilati vengono completati con ali saldate o intrecciate, che permettono una

    migliore solidarizzazione con il calcestruzzo. I montanti ed i traversi sono di normarealizzati:

    prospetto 7a Classificazione della viteria

    Viteria

    Gruppo Classe Diametri

    [mm]

    Tensioneammissibile

    am

    [N/mm2

    ]

    A

    50 M39 140

    70 M24 300

    80 M24 400

    prospetto 7b Classificazione della bulloneria

    Dadi

    Gruppo Classe Diametri

    [mm]

    Tensioneammissibile

    am[N/mm2]

    normale sottile

    A

    50 025 M39 160

    70 035 M24 230

    80 040 M24 260

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    a) con acciaio inossidabile, partendo da semilavorati che possono essere ricavati perprofilatura a freddo o, per spessori pi elevati, per laminazione a caldo o persaldatura, pi raramente per estrusione a caldo. Specialmente per i tipi austeniticil'incrudimento a freddo consente un incremento delle caratteristiche meccanicheche permette di minimizzare gli spessori impiegati. Lo spessore minimo disponibile di solito pari a 2 mm (1,5 mm in casi eccezionali);

    b) con acciaio zincato, ottenuto dalla zincatura di profili ricavati anch'essi per profilatura

    a freddo o, per spessori pi elevati, per laminazione a caldo o per saldatura, piraramente per estrusione a caldo. Lo spessore minimo disponibile di solito paria 3 mm (2 mm in casi eccezionali). I raggi minimi di curvatura per le piegature,funzioni dei macchinari esistenti, sono in genere uguali allo spessore della banda dapiegare (in casi eccezionali pari alla met dello spessore) anche per non accentuarela riduzione dello spessore nella zona di piega;

    c) con alluminio, perlopi trafilato; la facilit di trafilatura permette di ottenere sezioni dispessore qualsiasi con svolgimento anche alquanto elaborato, il che permette diottimizzare la sezione resistente rispetto alle sollecitazioni cui essa sottoposta.Usualmente lo spessore minimo comunque di almeno 1,5 mm.

    Le sezioni correnti adottate, diversamente articolate in funzione delle soluzioni tecniche,sono indicativamente quelle indicate nella figura 8.

    figura 8 Profili metallici della sottostruttura: sezioni correnti adottate

    La lunghezza dei profilati limitata a 6 000 mm per ragioni commerciali (immagazzina-mento, trasporto). Le asole per i fissaggi di regolazione o di scorrimento hanno general-mente queste dimensioni: 8 mm 12 mm, 8 mm 15 mm, 10 mm 15 mm,

    10 mm 20 mm, 12 mm 18 mm, 12 mm 25 mm.

    4.4.3 Staffe, squadrette, piastre, grappe

    4.4.3.1 Requisiti specifici

    Sono di seguito elencati i requisiti specifici per staffe, squadrette e grappe:

    - resistenza meccanica;

    - controllo delle deformazioni e dei fenomeni di slittamento;

    - compatibilit meccanico-geometrica con l'ossatura;

    - compatibilit meccanico-geometrica con il rivestimento;

    - compatibilit galvanica con l'ossatura ed il rivestimento;- resistenza al fuoco e controllo della reazione al fuoco;

    - resistenza all'acqua ed agli agenti atmosferici (corrosione);

    - controllo della planarit, della verticalit, dell'orizzontalit;

    - compatibilit geometrica con la creazione di uno strato di coibentazione termica e diuna camera d'aria.

    4.4.3.2 Prodotti

    Le staffe forniscono il supporto alla sottostruttura metallica, quando presente, grappe emorsetti tengono in posizione le lastre di facciata. Questi componenti sono destinati acreare il nuovo piano di facciata, superando gli scostamenti dalla planarit, dalla verti-calit e dall'orizzontalit del supporto edilizio sottostante.Le geometrie ricorrenti sono quelle ad L o ad U ma sono possibili anche altre forme, infunzione della particolare geometria dell'ancoraggio (vedere figura 9).

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    figura 9 Staffe, squadrette e grappe: geometrie ricorrenti

    Staffe, squadrette, grappe e piastre sono ottenute:

    a) per taglio da profilati piani in acciaio piegati a freddo, eventualmente rinforzati confazzoletti angolari saldati;

    b) per taglio da profilati di alluminio estrusi;

    c) per stampaggio di acciaio o alluminio, tecnica che permette la realizzazione dirinforzi angolari o nervature senza saldature.

    Lo spessore minimo disponibile generalmente pari a 2 mm per l'acciaio inossidabile(1,5 mm in casi eccezionali) e 3 mm per l'acciaio zincato (2 mm in casi eccezionali). Losviluppo di staffe e squadrette di acciaio scandito dalla larghezza standard dei profilatipiani, di norma progressiva per multipli di 10 mm, per i componenti di alluminio non

    esistono limitazioni dimensionali. Le asole per i fissaggi di regolazione o di scorrimentohanno di norma queste dimensioni: 8 mm 12 mm, 8 mm 15 mm, 10 mm 15 mm,10 mm 20 mm, 12 mm 18 mm, 12 mm 25 mm.

    4.5 Prodotti per la coibentazione termica

    4.5.1 Requisiti specifici

    Sono di seguito elencati i requisiti specifici dei prodotti per coibentazione termica:

    - coibentazione termica (ridotta conduttivit termica);

    - controllo della permeabilit al vapore;

    - controllo dei ponti termici;

    - resistenza al fuoco e controllo della reazione al fuoco;

    - resistenza all'acqua ed agli agenti atmosferici;

    - durabilit.

    4.5.2 Prodotti

    Si tratta usualmente di pannelli o rotoli di lana minerale senza barriera al vapore, oppuredi pannelli di polistirene espanso, polistirene estruso, poliuretano. L'uso dei pannelli rigidi consigliato solo se il supporto edilizio ha una buona planarit (che impedisce lacreazione di una lama d'aria parassita tra coibentazione e supporto edilizio) e ancora sela loro applicazione compatibile con la distribuzione delle staffe di ancoraggio e la posadell'eventuale sottostruttura del sistema di facciata.

    Il materiale di coibentazione viene normalmente fissato al supporto retrostante concollanti o, meglio, con fissaggi meccanici costituiti da apposite squadrette o tasselli munitidi gorgiera. Il prospetto 8 riporta le caratteristiche indicative di alcuni materiali per lacoibentazione.

    prospetto 8 Caratteristiche tecniche indicative di alcuni materiali per la coibentazione

    Materiale Pesospecifico

    Permeabilit al vapore Conduttivittermica

    [kg/m3] a[kg/msPa]UR 50%

    u[kg/msPa]UR > 50%

    [W/m C]

    Fibre di vetro - Feltri resinati 11 - 16 150 150 0,053 - 0,046

    Fibre di vetro - Pannelli semirigidi 16 - 30 150 150 0,046 - 0,040

    Fibre di vetro - Pannelli rigidi 30 - 100 150 150 0,040 - 0,038

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    4.6 Prodotti di rivestimentoIl prospetto 9 riporta, a scopo orientativo, alcuni valori di peso per unit di superficie peralcuni materiali lapidei e ceramici comunemente utilizzati per rivestimenti di facciata amontaggio meccanico.

    Nota Per i pannelli compositi o diversamente stratificati, tali valori devono essere richiesti ai produttori.

    Fibre minerali - Feltri resinati 30 - 35 150 150 0,045 - 0,044

    Fibre minerali - Pannelli semirigidi 40 - 55 150 150 0,042 - 0,040

    Fibre minerali - Pannelli rigidi 80 - 125 150 150 0,039 - 0,038

    Polivinilcloruro espanso in lastre 30 - 40 0,5 - 1 1 - 2 0,039 - 0,041

    Polivinilcloruro estruso non reticolato 30 - 50 - - 0,050 - 0,060

    Polivinilcloruro estruso reticolato 33