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LATTEnon sai cosa bevi
L’unica buona fontedi calcio è il latte dimucca.
Se la mucca nonviene munta, soffree rischia di morire.Se non lo consu-massimo noi, illatte verrebbebuttato via.
La mucca “dalatte” non vieneuccisa.
I LUOGHI COMUNIDA SFATARE
I LUOGHICOMUNI SFATATI
La mucca “da latte”, viene macella-ta, dopo pochi anni di vita, quandocomincia a rendere meno e perl’allevatore diventa più redditiziosostituirla con un animale più gio-vane. I vitellini che è costretta apartorire finiscono anch’essi almacello.
La mucca, come tutti i mammiferi,produce latte per i suoi figli, senzaeccedenze, e smette di produrloquando questi terminano lo svez-zamento. Se la mucca negli alleva-menti produce una quantitàabnorme di latte, ciò è dovutoall’intervento genetico e farmaco-logico degli allevatori e causa grandisofferenze e stress agli animali.Altrimenti le mucche seguirebberoil proprio ciclo biologico.
Milioni di persone in tutto ilmondo, bambini e adulti, fra cuianche atleti, sono vegani. Per gliumani è bene alimentarsi con illatte materno fino allo svezzamen-to, dopodiché una alimentazione abase vegetale fornisce tutti inutrienti necessari. Lo ha afferma-to nella sua Position Paper del1997 l’American DieteticAssociation, la più prestigiosa asso-ciazione di nutrizionisti americana.
Il calcio è presente in molti vegeta-li; ne sono ottime fonti, fra l’altro leverdure a foglia verde (rucola, spi-naci, bietola...), le crocifere (cavol-fiore, cavoli, broccoli...), i legumi(soia, ceci, fagioli...), la frutta secca(mandorle, fichi, nocciole...) e alcu-ne acque minerali.
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Il latte di muccaè indispensabileper la crescita enutriente per gliadulti.
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collagene
pelle
carne caglio
figlia n.2“da latte”macellataa 4-5 anni
figlio n.4“carne divitella”
macellatoa 4-6 mesi
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Noi trattiamo inmodo diverso gli ani-mali a seconda dellacultura del paese incui viviamo. In Europa, abbiamo elettocani e gatti ad animali “d’affezione” daproteggere e non uccidere e preser-viamo dall’estinzione alcune specieselvatiche. Viceversa, ne abbiamoselezionati altri per essere allevati, sfrut-tati e uccisi. Non è incoerente questoatteggiamento? Gli animali sono tuttiesseri senzienti, capaci di soffrire e gioire.
gelatina
filtri
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figlio n.1“carne di vitella”
macellatoa 4-6 mesi
figlia n.3“da latte”macellataa 4-5 anni
figlio n.5“da carne”macellato
a 12-20 mesi
MUCCA “DA LATTE”macellata a 4-5 anni
NON C’È LATTE SENZA CARNE!La richiesta di latte di mucca incentivainevitabilmente la produzione di carne
a cura diProgetto Vivere VeganOnlusper contribuire:CCP: 26559518per donare il 5 x 1000:C.F. 94083070485per associarsi o contattarci:tel. 055 [email protected]
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108.776.025i quintali di latte prodotti nel2006 in Italia, dei quali circa102.000.000 di latte bovino, ilrimanente di capra, di pecora,di bufala
1.821.370il numero di mucche da lattecon più di due anni presentinegli allevamenti italiani nel2006
78.328il numero di bovinimaschi con più didue anni presentinegli allevamentiitaliani nel 2006
499.726le mucche macellate in Italianel 2006
965.748i vitelli macellati in Italia nel2006
(fonte: ISTAT)
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LE CIFRE DEL LATTE
VEGANviverePROGETTO
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Progetto Vivere Vegan èun’associazione Onlus chepromuove lo stile di vitavegan come condizionenecessaria per eliminare la sofferenza degli animalinon umani, salvaguardarel’ambiente, rendere disponibili più risorse pertutti e migliorare la propriasalute.
LA PUBBLICITÀ INGANNA
Nell’immaginario della maggiorparte dei consumatori, i bovinivivono felici su verdi pascoli,donandoci con piacere il lorolatte. Si tratta di una fantasiosacostruzione pubblicitaria: nelmondo reale, nessun allevatore -neppure in un allevamento biolo-gico - potrebbe permettersi il
mantenimento delle mucche,quando diminuisce o cessa laloro produzione di latte.Tantomeno potrebbe evitare diuccidere i vitelli maschi, fattinascere unicamente allo scopo diforzare le mucche a produrrelatte. Per mantenere un così grannumero di “capi improduttivi”occorrerebbero infatti tali esten-sioni di terreno e tali quantità dirisorse da rendere fallimentarequalsiasi tipo di allevamento.
IL LATTE VACCINO È NECESSARIO. . .A I V ITELLI
In natura nessun animale beve illatte di un’altra specie, né, unavolta svezzato, continua a berequello materno. Non stupisce,quindi, che molte persone sianointolleranti al latte vaccino.L’industria alimentare, per ven-dere, commercia tipi di lattemodificati “per ogni esigenza”,
compreso un latte per chi èintollerante. La verità è che unadieta equilibrata, a base vegetale,fornisce tutto ciò di cui ha biso-gno il nostro organismo.La ricercabiomedica, inoltre, mostra comel’assunzione di latte e latticini siacollegata a malattie cardiache,cancro alla prostata, allergie ali-mentari (riferimenti scientificisull’argomento: www.pcrm.org ewww.scienzavegetariana.it ).
cinque cicli di lattazione con relativiparti di vitelli, la mucca comincia aperdere “produttività” a causa dimalattie come le mastiti indottedalla mungitura continua, quasisempre meccanica, o semplicemen-te per l’eccessivo sfruttamento. Perl’allevatore è quindi più redditiziomandarla al macello e venderne lacarne, sostituendola con un animalepiù giovane ed “efficiente”. Così,una mucca che in natura potrebbevivere fino a quarant’anni, chiusa inun allevamento o in una fattoriabiologica, viene uccisa dopo pochianni di sfruttamento. Essendo rela-tivamente a buon mercato e diproduzione nazionale, le mucche“da latte” forniscono molta dellacarne che troviamo nelle macelle-rie italiane e negli hamburger diMcDonald’s. L’indotto legato allamacellazione dei bovini è vasto: lapelle è utilizzata per confezionarescarpe, vestiti, arredi; il collageneviene impiegato dall’industriacosmetica; la gelatina è usata nelsettore alimentare, farmaceutico,tipografico; con le ossa sono rea-lizzati filtri; gli “scarti” (corna,unghie, sangue...) diventano concime.
In India, dove molte per-sone sono vegetariane, equindi non mangianocarne ma consumanomolto latte, i vitelli sonospesso considerati scartie finiscono uccisi in fossecomuni. Un po’ quelloche accade in Italia con ibufalini maschi (lo scartodella produzione di moz-zarella di bufala) o anco-ra con i pulcini maschidelle galline ovaiole. Ilprocesso produttivo nonrisparmia nessuno, innessuna parte delmondo. Solo la sceltavegan può portare uncambiamento per gli ani-mali.Il consumo di derivatianimali, latte e uova nonrisparmia la vita di nes-sun animale di ogni spe-cie: mucche, capre, peco-re, bufale, galline...
TUTTE LE STRADEPORTANOAL MACELLO
Un luogo comune vuole chechi non mangia carne ma soloderivati animali, come latte euova, non contribuisca all'ucci-sione degli animali. Non è così.La strada verso il macello perle mucche “da carne” è breve(2-3 anni); quella delle mucche“da latte” si allunga un po’ (4-5anni) ma porta ugualmente almacello. E dopo sofferenzeatroci. Bere latte vaccino omangiare formaggio, con osenza caglio animale, significacausare la macellazione deivitelli, che la mucca viene
costretta a partorire per poterprodurre latte. Non c’è nientedi “naturale” negli allevamentiper la produzione di latte vac-cino e nel suo consumo daparte nostra: le madri produ-cono questa secrezione mam-maria per nutrire i propri vitel-li. L’allevatore si intromette inquesto ciclo naturale e lo scon-volge in modo drammatico.È
LA “VIA LATTEA” E’COSTELLATA DISOFFERENZE
La mucca destinata alla produ-zione di latte subisce innume-revoli violenze. Innanzitutto,viene ingravidata con l’insemi-nazione artificiale per consen-tire all’allevatore di program-mare la mungitura. La lattazio-ne, e quindi la produzione, èpossibile infatti solo dopo lanascita del vitello che vieneseparato dalla mucca subitodopo il parto. La madre lo cer-cherà invano per giorni. Suofiglio, costretto ad una alimenta-zione artificiale, se maschioverrà macellato entro pochi
mesi (per pro-durre la “vitellada latte”), sefemmina tra-scorrerà alcunianni imprigiona-ta in un alleva-mento a figliareper produrrelatte. In ogni
caso, tutti questi animali sonodestinati al macello.Dopo il parto, la mucca “dalatte” produce latte per circadieci mesi. Negli allevamenti,però, viene nuovamentefecondata ancor prima che lalattazione finisca, per la massi-ma continuità della mungitura.Il regime di sfruttamento èmolto pesante: dopo circa
VEGANÈ MEGLIOPER TUTTI
E’ facile evitare il latte animale:esistono prodotti vegetali buoni,sani e nutrienti, che lo sostitui-scono egregiamente anche nellericette (consulta la GUIDA sulsito www.viverevegan.org). Neinegozi di prodotti naturali e neisupermercati troviamo il latte disoia, di mandorle, di avena o riso,yogurt, panna e gelati di soia oriso, oltre al tofu (conosciutocome “formaggio di soia”) che, increma o panetti, si può cucinarein mille maniere. La produzionedi latte animale significa sfrutta-mento e morte non solo per glianimali, ma anche per la Terra.Gli escrementi bovini inquinanoterreni e falde acquifere; i gasbiologici prodotti dai boviniinquinano l’aria. Il grande consu-mo di energia, acqua e vegetaliper mantenerli riducesignificativamente ladisponibilità di risorse. Leindustrie che ruotanointorno al macello, inmodo particolare quelladella concia della pelle,sono fra le più inquinanti.Stiamo pagando un prez-zo altissimo per otteneredal latte animale quelloche è possibile riceveredirettamente dai vegetali.Senza rinunciare al gustoe al nutrimento.
Il latte dellamucca serveper nutrire ilvitello
Le mucche sonoquasi sempre muntemeccanicamenteanche nei piccoliallevamenti. Questapratica causa dolorose infezioniagli animali e gli allevatori somministrano lorogrosse quantità diantibiociti per cercare di arginare il problema. Non riuscendo ad evitarela formazione di pusche inevitabilmentein parte finisce nellatte.
Le mucche “da latte” e i vitelli finiscono
tutti al macello
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Sono sempre più numerose, intutto il mondo, le associazioni dinutrizionisti e medici che promuo-vono la dieta vegana: tra queste, inItalia, la Società Scientifica diNutrizione Vegetariana (SSNV;www.scienzavegetariana.it) enegli Stati Uniti la PhysiciansCommittee for ResponsibleMedicine (PCRM; www.pcrm.org).
Sopra: Luciana Baroni, medico,presidente della SSNV e NealBarnard, medico, presidente dellaPCRM.
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