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IL BIMESTRALE DEL MEDICO VETERINARIO Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Lo/Mi Una professione una voce ORGANO UFFICIALE DI INFORMAZIONE VETERINARIA di FNOVI ed ENPAV Anno XIV - N. 4 - Agosto 2021 Photo by ian dooley on Unsplash N.4

Una professione una voce

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IL BIMESTRALE DEL MEDICO VETERINARIO

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Una professione una voce

ORGANO UFFICIALE DI INFORMAZIONE VETERINARIA di FNOVI ed ENPAV Anno XIV - N. 4 - Agosto 2021

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Editoriale

Ègiunto il momento di attivare tutte le risorsenecessarie per la ripresa e il rilancio del nostro Paese intutti quegli ambiti che l’emergenza pandemica ha du-ramente messo alla prova. L’Italia è, infatti, il Paese europeo più duramentecolpito dall’emergenza sanitaria. Anche l’impatto economico è stato molto forte con undecremento del PIL dell’8,9% nel 2020, mentre lamedia dei Paesi europei è stata del -6,2%. L’Italia già pagava lo scotto di una produttività digran lunga inferiore a Paesi come la Germania e laFrancia, a causa della ridotta capacità di sfruttare larivoluzione digitale, degli scarsi investimenti pubblici eprivati e dei problemi infrastrutturali che il nostroPaese si porta dietro da decenni. È legittimo però augurarsi, ora, che il “peggio siapassato” e che questa crisi possa diventare un’opportu-nità: per focalizzare i problemi stringenti e non più de-mandabili e implementare tutte le attività per il rilanciodel Sistema Italia, in primis, e della nostra Categoriaprofessionale, venendo all’ambito che mi è più a cuore. Credo che sia molto significativo che proprio ora vengaattivato il Progetto BO.S.S. - le Borse di Studio di Spe-cializzazione Post Laurea dedicate alla formazione deiGiovani Medici Veterinari.Perché è proprio quella dei Giovani Professionisti una

delle categorie più fragili del nostro Sistema e che piùduramente ha subito il peso di quest’ulteriore crisi. Basta considerare che, secondo il “X Rapporto suiLiberi Professionisti” redatto dall’ADEPP (l’Associazionedelle Casse di Previdenza Privata), i Liberi professionisti“under 40” guadagnano un terzo dei loro colleghi over50 e questo divario rimane molto marcato fino al rag-giungimento dei 50 anni di età. Proprio la formazione, sia per quanto riguarda le com-petenze professionali, sia per quanto riguarda quelle“competenze intangibili” che il nuovo mercato dellavoro e la sua digitalizzazione rendono imprescindibili,può essere la chiave di svolta. Non è un caso che secondo il Programma Next Gene-ration EU elaborato dalla Commissione europea persostenere i Paesi UE nella fase post pandemica, le “Po-litiche rivolte alle nuove generazioni e ai giovani” sianoindicate come uno dei pilastri fondamentali per usciredalla crisi e la formazione venga considerata un’armaimportantissima per superare le diseguaglianze. Del resto, non può mancare una riflessione sul fattoche i Giovani Professionisti, che formiamo nelle miglioriUniversità italiane e sui cui investiamo molte risorse,debbano essere in qualche modo trattenuti nel nostroPaese.La “fuga dei Cervelli” dal nostro Paese ha dati dram-

matici: negli ultimi 15 anni la mobilità italiana è au-mentata del 76,6% e, solo nel 2019, 130.936 connazionalihanno registrato la loro presenza fuori dai confini na-zionali. Di questi, il 40,9% ha tra i 18 e i 34 anni e il 23% ha trai 35 e 49 anni (fonte: “XV Rapporto Italiani nel mondodella Fondazione Migrantes”). Sono quindi le risorsepiù giovani, nel pieno delle proprie capacità professionali,che il nostro Sistema produttivo perde a favore di Paesicapaci di maggiore attrattività. Per questo, ritengo sia fondamentale continuare a svi-luppare politiche a sostegno dei nostri Giovani Profes-sionisti e BO.S.S. rappresenta un altro importantetassello del Welfare Enpav rivolto a loro. Già dal 2018 è attivo TIÈ (Talenti incontrano Eccellenze)grazie al quale circa 300 Neolaureati hanno potutosvolgere dei tirocini professionali di 6 mesi. Inoltre, piùdel 60% dei Giovani Medici Veterinari ha iniziato unrapporto lavorativo con i Professionisti da cui sonostati formati dopo la fine del tirocinio. Credo che sia questa la strada giusta da seguire per va-lorizzare e mantenere i nostri Talenti qui, nel nostroPaese.

Gianni MancusoPresidente ENPAV

La strada per valorizzaree mantenere in Italia i nostri Talenti

Già dal 2018 è attivo TIÈ (Talenti incontrano Eccellenze) grazie al quale circa 300 Neolaureati hanno potuto svolgere dei tirocini professionali di 6 mesi

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Sommario

3 EDITORIALE—La strada per valorizzare emantenere in Italia i nostri Talenti

DAL COMITATOCENTRALE FNOVI—FNOVI - POSITION PAPERUso degli antibiotici in medicina veterinaria

Cosa abbiamo imparato dalla vicenda della mozione Häusling in ENVI

La consapevolezza non si raggiunge con i divieti

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Bimestrale di informazione e attualitàprofessionale per i Medici Veterinari

Organo ufficiale della FederazioneNazionale degli Ordini Veterinari ItalianiFnovi e dell’Ente Nazionale di Previdenzae Assistenza Veterinari - Enpav

EditoreVeterinari Editori S.r.l.Via del Tritone, 125 - 00187 Romatel. 06.99588122

Direttore ResponsabileGaetano Penocchio

Vice DirettoreGianni Mancuso

Comitato di RedazioneAlessandro Arrighi, Carla Bernasconi,Antonio Limone, Laurenzo Mignani,Francesco Sardu, Elio Bossi

Coordinamento redazionaleRoberta Benini

Tipografia e stampaPress Point srl Via Cagnola, 3520081 Abbiategrasso (Milano)tel. 02 9462323

Registrazione Tribunale n. 580del 21 dicembre 2007

Responsabile trattamento dati(Regolamento UE 679/2016)Davide Zanon

Tiratura 32.864 copie

Chiuso in stampa il 30/9/2021e-mail [email protected] www.trentagiorni.it

Origine di SARS-CoV-2: il dibattito continua

Naturalmente Insieme: il ruolo educativo dei

medici veterinari

L’Ordine dei medici veterinari di Rovigo è partnerdel progetto “Naturalmente Insieme” ideato dal Comunedi Costa di Rovigo città, unico Comune in Italia selezionatocome destinatario di un finanziamento di 87mila euro delMITE,; l’obiettivo è quello di avvicinare i bambini al-l’ambiente, alla flora e alla fauna del Polesine.L’attività partirà a ottobre e sarà rivolta ai 130 bambiniresidenti nel Comune nonché agli alunni della scuola diCosta per la fascia di età 6-13 anni pur non essendoresidenti nel territorio comunale.

Educare i bambini in maniera informale, fondandosi sulcontatto diretto con la natura, l’ambiente e gli animali,attraverso esperienze dirette con un’attività extrascolasticaestremamente variegata ed interessante, costruita assiemeagli 11 partner del Comune, con l’obiettivo di avvicinare,con responsabilità e divertimento, i bambini alla naturae agli animali - ha spiegato Maria Basso, funzionaria delComune vincitore del bando.

Alla conferenza stampa il consigliere Manuel Checchinatoha presentato gli 11 partner tra cui l’ordine dei mediciveterinari, l’ordine dei medici, il WWF, Legambiente,Lipu, la Lega del Cane, Coldiretti, Fiab, Cras, FondazioneAida. Ha inoltre illustrato la centralità della figura delMedico Veterinario all’interno del progetto, sia dal puntodi vista sanitario che come figura essenziale di collegamentotra animali e bambini.

Secondo un lavoro appena pubblicato in forma di“preprint” il betacoronavirus responsabile dellaCoViD-19, SARS-CoV-2, sarebbe emerso nel 2019 inCina differenziandosi in due distinti “lineages”, A eB, il secondo apparentemente più diffuso rispetto al

primo e circolante ab initio nel “famoso” mercato del pesce diWuhan, da dove si sarebbe progressivamente propagato al restodel mondo dando vita alla drammatica pandemia con la qualeconviviamo oramai da quasi due anni. Secondo gli autori delcontributo in questione, i due “lineages” anzidetti potrebberoaver tratto origine da un primario ospite o “serbatoio” animale,che molti studiosi identificherebbero nei pipistrelli del genereRinolophus, analogamente a quanto già accertato per i duecoronavirus responsabili della SARS e della MERS.Qualora l’origine “naturale” di SARS-CoV-2 - ritenuta più probabile e plausibilerispetto a quella “artificiale” o “laboratoristica” - dovesse risultare comprovatadalle ricerche future, la comparsa - più o meno contemporanea - di due distinti“clusters” virali potrebbe recare con sè una serie di intriganti implicazioni, primafra tutte non già un singolo, ma bensì due “salti di specie” (alias “spillovers”)separati che il “progenitore” di SARS-CoV-2 avrebbe compiuto dal mondo animaleall’uomo. Ipotesi affascinante, ma pur sempre un’ipotesi!I detrattori dell’origine naturale sostengono, di contro, che SARS-CoV-2 abbiaavuto origine nei laboratori dell’Istituto di Virologia di Wuhan, dove tre ricercatoriavrebbero sviluppato i sintomi della malattia già a Novembre 2019 anche se unaserie di studi condotti anche in Europa avevano consentito di rilevare la presenza

del virus nella popolazione umana già diversi mesi prima diquella data.L’origine “laboratoristica” di SARS-CoV-2 viene teorizzata sullabase della cosiddetta “gain of function”, l’acquisizione di “nuovefunzioni” conseguente alle manipolazioni genetiche effettuatein laboratorio.Su questo fondamentale “crocevia” l’ipotesi dell’origine “artifi-ciale” si interseca, giustappunto, con quella dell’origine “naturale”di SARS-CoV-2, che risulterebbe avvalorata da una serie didati, sia “storici” che “attuali”. I primi ci rimandano agli agenti responsabili delle cosiddette“malattie infettive emergenti”, che nel 70% e più dei casiavrebbero una comprovata o sospetta origine animale e, più

nello specifico, ai due betacoronavirus della SARS e della MERS, originanti da unserbatoio animale “primario” (pipistrelli) e da un ospite “intermedio” (zibetto edromedario, rispettivamente). Per i secondi, invece, l’elevata similitudine genetica (oltre il 96%) che SARS-CoV-2condivide con altri due coronavirus isolati in Cina dai pipistrelli (RA-TG13 eRmYN02) renderebbe plausibile la sua origine naturale. Tutto ciò non senza aver posto adeguata enfasi sul lungo viaggio che in un paio dianni avrebbe portato SARS-CoV-2 ad infettare, in condizioni assolutamente naturali,un elevato numero di specie animali domestiche e selvatiche nonché ad evolvere inuna serie di temibili varianti, quali ad esempio la “cluster 5”, che si sarebbeselezionata per l’appunto negli allevamenti di visoni olandesi e danesi, per esserquindi trasmessa dal visone stesso all’uomo. Giovanni Di Guardo

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APPROFONDIMENTI—La veterinaria di precisione: fonendoscopio e tanto altro

Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere AnimaleSQNBA

PREVIDENZA—È il momento di comunicare all’ENPAV i dati reddituali del 2020

DAL COMITATO CENTRALE FNOVI—Patentino per proprietari di caniCorso fad per medici veterinari formatori

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1La resistenza agli antimicrobici è il fenomenoper il quale un microrganismo risulta resistenteall’attività di un farmaco antimicrobico, origi-nariamente efficace per il trattamento di infezioni

da esso causate. Si tratta di un meccanismo evolutivonaturale, determinato da mutazioni del corredo geneticoper proteggere il batterio dall’azione del farmaco.

2L’utilizzo degli antibiotici in ambito clinicoumano e veterinario genera una pressione selettivanell’ambiente, favorendo la selezione di micror-ganismi resistenti e l’acquisizione di geni di re-

sistenza portati da elementi genetici mobili che contri-buiscono alla diffusione delle resistenze tra batterianche attraverso fenomeni di scambio di geni per viaorizzontale.

3Pertanto, il contrasto dell’AMR non può esserelegato ad un mero divieto di utilizzo degli anti-biotici in quanto deve basarsi su una scientificarazionalizzazione del loro utilizzo, sia nell’uomo

che negli animali. Vietare gli antibiotici solo in medicina veterinaria nonpotrà arrestare la diffusione dell’AMR nell’uomo.

4Gli antibiotici devono essere impiegati a tuteladella salute e del benessere animale, nonché atutela della salute pubblica nel contrasto del-l’AMR e delle zoonosi. Negli ultimi anni i dati

dimostrano una diminuzione di oltre il 30 % dell’utilizzodegli antibiotici in medicina veterinaria con un trendche vede continua diminuzione, in alcune specie animali,anche oltre il 70%.

5Un divieto di utilizzo, poco razionale e in assenzadi solide basi scientifiche, porterà unicamentea questi risultati:

• sofferenze per gli animali per i quali verranno drasti-camente ridotte, o azzerate, le possibilità di curadelle affezioni sostenute da microrganismi patogeni

• aumento delle patologie negli animali e delle zoonosicon i conseguenti rischi per la salute pubblica

• minimi effetti sulla diminuzione dei fenomeni diAMR in quanto le stesse molecole, utilizzate nell’uomo,manterranno nell’ambiente (acque, terreni) i geni diresistenza in grado di diffonderla.

6Riconosciamo l’AMR quale uno dei maggioririschi per la salute dell’uomo e degli animali,occorre lavorare costruttivamente affinché crescala consapevolezza che il controllo del fenomeno

dell’AMR non possa prescindere da un approccio “OneHealth”, promuovendo interventi coordinati in ambitoumano, veterinario e dell’ecosistema.

LA FEDERAZIONE NAZIONALEDEGLI ORDINI DEI MEDICI VETERINARI

PERTANTO RITIENE NECESSARIORIBADIRE CHE

• l’utilizzo corretto e prudente degli antibiotici èindispensabile per garantire la salute e il benesseredegli animali senza ulteriori divieti che limitino lepossibilità terapeutiche del medico veterinario;

• il medico veterinario è l’unico interlocutore e pro-fessionista cui spetta la scelta del farmaco veterinariopiù idoneo alla cura dell’animale a seguito di visitaclinica e relativa diagnosi:

• agevolare e massimizzare il ricorso ad una diagno-stica rapida (isolamento dei patogeni, antibio-gramma, MIC) è il metodo essenziale per la sceltadella corretta terapia antibiotica;

• sarebbe indicato tracciare l’uso degli antibioticianche nell’uomo al fine di monitorarne i consumie la pressione selettiva esercitata sull’ambiente:

• l’elenco di antibiotici che non potranno essere piùutilizzati in medicina veterinaria, dovrà essere re-datto esclusivamente sui dati scientifici sui qualisi basa la categorizzazione ameg dell’agenziaeuropea del farmaco (EMA).

Dal Comitato Centrale FNOVI

FNOVI - POSITION PAPER

Uso degli antibiotici in medicina veterinaria

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L’AMR non nasce in un unico ambito, è un fenomenonaturale, viceversa l’uso irrazionale e non tracciatodegli AB è una azione dell’uomo che deve e può esserecorretta.

Ma proviamo a guardare il bicchiere mezzo pieno e ve-diamo cosa ha fatto la professione medico veterinariaper la corretta gestione dell’antibiotico.La ricetta elettronica ha creato un solco con il passato:oggi siamo perfettamente in grado di capire cosa èstato prescritto per i nostri animali e con il registro deitrattamenti elettronico, obbligatorio dal gennaio 2022,potremo anche capire e tracciare dove è stato utilizzatoil farmaco. Questo riguarderà solamente gli animali da reddito chevengono troppo spesso, e talvolta erroneamente, ritenuticruciali per lo sviluppo dell’AMR. Ma sarà un ulteriore passo avanti, ci darà numeri e datie non potremo più commentare che i dati sono sbagliati,che l’Italia ha condizioni di allevamento diverse giusti-ficando un elevato uso dell’antibiotico o che i dati sonoquelli di vendita e quindi sono distorti da flussi com-merciali che interessano l’Italia solo di passaggio. Con la quantità oggettiva di ogni allevamento, valutatain DDD (defined daily dose = dose assunta giornalmente)potremo finalmente disporre di dati certi, analizzabilie senza scuse dovremo fare una attenta considerazionedi come stiamo lavorando e porci obiettivi di riduzioneottenibili ma da raggiungere senza esitazione.

Se per fare questo dovremo cambiare abitudini, strutturedi allevamento densità e soprattutto mentalità dovremoavere il coraggio come Medici Veterinari di guidare ilcambiamento e non di aspettare che qualcuno cisottragga i mezzi per poter curare gli animali, riducendocia spettatori di una catastrofe.La colistina che veniva utilizzata di routine è diventataun prodotto da usare in casi rari dove sia l’unico anti-biotico sensibile; sembrava impossibile poter allevaresenza e oggi non ci ricordiamo più cosa sia.Le cefalosporine di 3a e 4a generazione, sono ormai unricordo, poiché da farmaci di comune utilizzo sono di-ventate delle eccezioni in caso di reale necessità. Con iChinoloni è sicuramente molto più difficile ma in molticasi si può fare e dobbiamo riservare l’utilizzo solo acasi particolari, ben circostanziati, o a specie come

conigli o rettili che non permettono l’utilizzo di moltealtre classi di antimicrobici.

Sento spesso accusare gli animali da reddito e raramenteci fermiamo a riflettere su come anche gli animali dacompagnia possano essere veicolo di AMR. Purtroppo,lo potrebbero essere, soprattutto se fossero mal curati,con terapie casalinghe, magari fatte con medicinaliumani ritrovati in casa, con dosaggi arbitrari e conterapie che vengono spesso interrotte da proprietaripoco ligi alle indicazioni di un medico veterinario. Gli animali da compagnia hanno spesso contatti ravvi-cinati con l’uomo e potrebbero essere veicolo di AMR.Queste considerazioni non devono però spostare l’at-tenzione su chi possa influire maggiormente sulla AMR,considerare che la Medicina Veterinaria deve lavorareunita, trovare alternative valide per prevenire le patologiee nel caso si trovasse poi nella necessità di trattamento,utilizzare tutti gli strumenti per una corretta diagnosi,analizzare la sensibilità dei batteri isolati e quinditrattarli in modo attento e mirato con il prodotto piùefficace, tenendo sempre presente che, tutte le volteche è possibile, certe classi di antibiotici, importantiper la salute umana, sarebbero da evitare.Come tutte le situazioni, in particolare quelle complesse,il punto di vista  dell’osservatore  può far emergere equindi ritenere di maggiore importanza un aspetto,nascondendo altri di uguale importanza. La mobilitazione della professione medico veterinariain Europa che ha informato i cittadini e quindi portatoal voto contrario la proposta di Risoluzione ci insegnache quando viene minacciata la libertà di scelta tera-peutica, quando la possibilità di cura viene ridotta, lasocietà civile si attiva. Non dobbiamo però riposare sugli allori del voto allaPlenaria, dobbiamo ragionare sia sulla potenza dellaprofessione sia sulle responsabilità. Non sono certamente discorsi nuovi ma questa vicendaoffre spunti che non dobbiamo sprecare e pensaremagari di essere proattivi oltre che reattivi. Questa è una partita importante per la medicina vete-rinaria e dobbiamo giocarla al meglio, nella logica disalvaguardare la salute umana ed animale che senzadubbio sono e saranno sempre più concatenate.

Rimbocchiamoci le maniche, facciamo ulteriori sforziper capire come meglio agire, ci metterà nelle condizionidi essere meno accusati e magari il nostro sapere potràaiutare le persone a capire meglio certi aspetti che sem-brano solo per addetti ai lavori. La comunicazione di ciò che facciamo e di come lo fac-ciamo ci vede sempre in difficoltà: siamo riusciti a con-vincere molte persone a sostenerci in questa battaglia,ma non dobbiamo dimenticare di aumentare la condi-visione del nostro sapere, delle sfide che la medicinaveterinaria ogni giorno affronta con maturità, con nu-merosi colleghi consapevoli e preparati che fanno delloro meglio. E se qualcuno non ha fatto del suo meglio,ed ha percorso la vecchia strada, magari più semplice,speriamo che possa migliorarsi in futuro e contribuirealla salute di uomo ed animali che rimane il nostrovero scopo comune.

Dal Comitato Centrale FNOVI

di GIOVANBATTISTA GUADAGNINIDelegato da Fnovi alla General Assembly FVE

Cosa abbiamo imparatodalla vicenda dellamozione Häusling in ENVI

C’è una frase che viene immediatamente inmente: “Le vie dell’inferno sono lastricate di buone in-tenzioni”.  Sicuramente le intenzioni di Martin Häusling eranobuone nel senso che nessuno nega le conseguenze del-l’AMR e tutti, almeno nelle loro dichiarazioni, sonodecisi a contrastarne i drammatici effetti. Ma le buone intenzioni non sono abbastanza: non sonosufficienti come basi per una proposta di norma cheavrebbe portato alle note conseguenze.Senza ripetere cose note - mancanza di consultazionedei medici veterinari, incapacità di fare una valutazionesu basi scientifiche, etc. - vorremmo fare una riflessionesu questa vicenda il cui lieto fine non deve farci dimen-ticare alcuni fatti rilevanti. 

Se è vero che pochi sanno che dal 2006 in Europa gliantibiotici non possono essere utilizzati come promotoridi crescita negli animali destinati alla produzione dialimenti, è altrettanto vero che la gestione dell’uso del-l’antibiotico negli allevamenti intensivi, nonostantequalche miglioramento deve ulteriormente migliorare.Non si tratta di abolire il sistema di allevamento perchéi consumatori vogliono latte, uova, carne e prodotti de-rivati ad un prezzo abbordabile né di ipotizzare unmondo senza batteri e quindi senza malattie.Sterilizzare il mondo è impensabile, senza batteri nonsi vive (ricordare qui il ruolo fondamentale della florabatterica pare quasi offensivo) ma certamente nel 2021le conoscenze e le tecnologie sono enormi e vanno uti-lizzate. Le misure di biosicurezza non sono né un capestro néun optional: sono un alleato prezioso per l’allevatore esolo il medico veterinario può accompagnare il cambiodi approccio e gestione degli allevamenti. Ruolo delicato che richiede capacità anche comunicativenon indifferenti ma la professione medico veterinaria èpronta perché consapevole che la mozione Häuslingpresentata in ENVI è l’emblema dello scontento diuna certa parte (non poca) di cittadini europei attentiagli aspetti del benessere degli animali e specialmentedegli animali DPA. 

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Dal Comitato Centrale FNOVI

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Apoche settimane dal voto espresso in com-missione sulla mozione Hausling in ENVI la VeterinariaEuropea si guarda intorno, tira un respiro di sollievo efa il bilancio in merito alla vicenda.La storia è nota, è politica del nostro tempo ovvero ognitanto qualcuno, scientificamente non preparato e nonaddentro agli argomenti, decide di «spararle grosse» perracimolare manciate di voti. L’abbiamo sperimentatocon i Verdi tedeschi e l’abbiamo provato sulla pelle dinoi Medici Veterinari in Italia con il Decreto 14 aprile2021 sull’uso in deroga del farmaco umano.In piena campagna elettorale tedesca, la mozione èstata presentata a sorpresa e in 48 ore abbiamo vistovanificare mesi di discussioni e lavori sull’atto delegatoin discussione. Gli Europarlamentari sono politici e se leggiamo i ver-bali delle sedute in cui venne presentata la mozione, ca-piamo come nel suo discorso per convincerli, Hauslingabbia abilmente dribblato le criticità oggettive pun-tando dritto verso un’immagine da slogan pubbicitario,dove l’erba è verde e l’acqua è cristallina, dove non esi-ste inquinamento e non esiste allevamento intensivo.

Fare questa affermazione non significa negare l’esi-stenza delle enormi criticità legate all’allevamento zoo-tecnico, ma occorre con estrema serietà e concretezza,valutare le azioni da intraprendere e gli investimenti dafare per migliorarlo. È importante parlare di investimenti perché dobbiamoessere consci di quanto siano necessari affinché si com-pia il cambiamento culturale, strutturale e impredito-riale necessario per raggiungere l’obiettivo un’ulterioreriduzione della quantità di antimicrobici utilizzati neglianimali, del tutto in sintonia con la Strategia Farm toFork pensata per garantire una transizione in Europaverso un sistema alimentare più sostenibile. Questo si

raggiunge con l’investimento in strutture migliori e mi-gliori pratiche igieniche, investimenti nelle misure dibiosicurezza, nell’uso di vaccini, nel miglioramento delbenessere animale e della nutrizione degli animali alle-vati. Non è pensabile un miglioramento attuato tramitescorciatoie come divieti e imposizioni che porterebberosolo alla chiusura di molti allevamenti. Le zootecnie eu-ropee, nella loro eterogenicità, assieme ai Medici Vete-rinari, hanno dimostrato di poter compiere ilcambiamento richiesto: dal 2011 al 2018 si è registratauna riduzione delle vendite di antimicrobici del 34%.Dal 2006 è stato bandito l’uso degli antibiotici quali ad-ditivi alimentari. Dal 2010 le vendite degli antibioticiad uso veterinario vengono monitorate in tutti i PaesiEuropei dall’Agenzia del Farmaco e i risultati vengonoaggregati in dati resi pubblici ed accessibili (ESVACproject). Con la REV il Ministero della Salute ha inoltreintegrato i dati EMA-ESVAC con i valori di consumodi antimicrobici con l’obiettivo di conoscere il loro realeutilizzo negli allevamenti utilizzando come unità di mi-sura le DDDA. Alcune filiere molto hanno investito emolto stanno raccogliendo come ad esempio la filieraavicola della quale i dati disponibili sono molto positivi:nei polli il consumo di antimicrobici è passato da 20,2DDDA del 2015 a 2,5 DDDA del 2018 e nel tacchinonegli stessi anni da 34,2 a 10,8 DDDA.

Ecco perché, la mozione/slogan di Hausling ha risve-gliato un senso di unità. I Medici Veterinari, la categoriae la professione con le competenze in assoluto più «OneHealth» di tutte, ha saputo fare rete coinvolgendo, pri-vati cittadini, associazioni di categoria, l’industria far-maceutica, grossisti, mangimisti, fino alle massimecariche di ogni stato ed in tutti i paesi c’è stata una mo-bilitazione unanime della professione. Le ricadute sonorilevanti sulla salute globale e la sola via da percorrere

è trovare il giusto equilibrio tra la protezione della sa-lute umana e animale. Quando esiste un interesse pre-valente per la salute pubblica, è chiara la priorità diriservare l’utilizzo di antimicrobici al solo uso umano,ma andava evidenziato che il divieto di ricorrere a te-rapie antimicrobiche per uso animale è la misura di ge-stione del rischio più severa e dovrebbe essere il piùpossibile evitata.

Questo è il punto di partenza di ogni cosa. Fino a qui siamo arrivati, ora occorre davvero fare ilsalto di qualità, fare il salto culturale necessario comeprofessione per continuare a diminuire l’uso degli anti-microbici anche senza divieti normativi imposti. Ed inquesto caso non mi riferisco solo ai medici veterinari chesi occupano di animali che producono alimenti maanche a tutti i colleghi che si occupano di animali da af-fezione. I dati scientifici lo dimostrano, la letteratura ènutrita e una professione intellettuale come la nostranon può permettersi di dire “non è un problema mio”.Nell’AMR siamo tutti coinvolti e siamo tutti parte dellasoluzione. Il processo di alfabetizzazione culturale ri-guarda tutti i medici veterinari e nessuno di noi può sot-trarsi. Questo prescinde dall’esito positivo della votazione con-tro la mozione Hausling. In discussione c’era il docu-mento inerente la scelta degli anitimicrobici da riservareall’uomo togliendoli dalla veterinaria. La strada è trac-ciata, toglierne solo alcuni, pochi, o toglierne molti nonrisolve il problema ma molto probabilmente lo riman-derà di qualche anno. Il vero motore sarà il cambia-mento culturale che raggiungeranno i medici veterinarie che trasmetteranno agli allevatori ed ai proprietaridegli animali formandoli su un uso più corretto degliantibiotici e guidandoli verso una diminuzione continuadel loro utilizzo.

La consapevolezza nonsi raggiunge con i divieti

...ovvero comeabbiamo

imparato a fare rete!

di RAFFAELLA BARBERO Consigliera Fnovi e coordinatrice GdL farmaco

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Negli ultimi anni è notevolmente accresciutala sensibilità dei consumatori verso i prodotti di origineanimale. In particolare, la società moderna mostra unamaggiore consapevolezza ed attenzione non solo versola qualità nutrizionale ed igienico-sanitaria degli ali-menti, ma verso prodotti che siano sostenibili da unpunto di vista ecologico e che siano ottenuti nel rispettodel benessere degli animali in allevamento. Infatti, que-ste tematiche vengono affrontate dal Piano strategicoper l’innovazione e la ricerca nel settore agricolo ali-mentare e forestale (2014-2020) approvato con DecretoMipaaf n. 7139 del 01.04.2015 (Mipaaf, 2015). Il sud-detto decreto mira a creare uno sviluppo sostenibile ditutto il sistema agricolo nazionale attraverso il ricorsoad un’elevata tecnologia che soddisferà l’incrementoproduttivo richiesto dall’aumento demografico attra-verso dei sistemi ad alta tecnologia utili a favorire unaproduzione sostenibile e, quindi, a basso impatto am-bientale. Nell’economia italiana e meridionale in parti-colare, la produzione di food rappresenta un’opportu-nità economica e di sviluppo sociale. Il brand Made inItaly è sicuramente tra i più apprezzati al mondo nelsettore agro-alimentare in quanto sinonimo di alta qua-lità. L’orografia del nostro Paese non permette, infatti,un confronto alla pari con le produzioni estensive dialtri Paesi in cui l’elevata disponibilità di SAU favoriscei costi di produzione per cui è necessario lavorare e pun-tare a prodotti che diano garanzia di sicurezza alimen-tare, sostenibili e funzionali. L’ausilio di tecniche alta-mente specialistiche favoriranno, infatti, questi processiproduttivi attraverso il monitoraggio di dati (ambien-tali, produttivi, pedologici, meccanici, ecc.), l’analisi,la decisione/azione e il controllo, in modo da ottenereuna gestione sostenibile delle risorse attraverso il con-trollo delle macchine che le gestiscono. La modificadelle tecniche di allevamento occorsa negli ultimi qua-rant’anni per far fronte alle crescenti richieste di ali-menti di origine animale ha comportato il passaggio datecniche di allevamento di tipo estensivo e semi-esten-sivo a tecniche intensive, con inevitabili riflessi di naturaambientale. La sostenibilità delle produzioni zootecni-che, quindi, rappresenta allo stato attuale un puntocardine da tenere in considerazione per andare incontro

alle nuove esigenze dei consumatori. Tutto ciò ha por-tato ad una disaffezione dei consumatori verso i prodottidi origine animale. D’altro canto, anche l’allevamentoestensivo se nell’immaginario comune rappresenta lasoluzione ottimale nel garantire la salubrità dei prodottinon sempre è sinonimo di sostenibilità ambientale e si-curezza alimentare nei casi in cui vi sia un eccessivo ca-rico bestiame per superficie e una cattiva gestione dellearee pascolative.Il futuro dell’allevamento animale dovrà, pertanto, ne-cessariamente assicurare la sostenibilità ambientale, ilbenessere animale e la qualità dei prodotti intesa nelmigliorare l’apporto di molecole funzionali. Tutto ciòdovrà essere correttamente veicolato al consumatore.Lo sviluppo futuro delle produzioni animali e vegetali,infatti, non potrà prescindere dal ricorso delle scienzeingegneristiche e da altre soluzioni tecnologiche utili amigliorare l’efficienza di produzione di prodotti ali-mentari. L’ingegneria e altre soluzioni tecnologicheavranno anche un ruolo importante nell’integrazione

Approfondimenti

La veterinariadi precisione:fonendoscopioe tanto altro

di GIUSEPPE CAMPANILEUniversità di Napoli

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della produzione agro-zootecnica con una migliore ge-stione dell’ambiente e della relativa sostenibilità. Indefinitiva, sarà necessario implementare le conoscenzee competenze in nuove ed emergenti soluzioni ingegne-ristiche utili a migliorare l’efficienza della produzioneanimale e la salute e il benessere degli animali, riducendoal minimo gli impatti negativi della produzione di be-stiame e delle tecniche agronomiche sul paesaggio e,ove possibile, integrando la produzione con la biodiversitàe i servizi ecosistemici, nonché creare un’integrazionetra le tecniche di allevamento e colturali con l’ambienteutile a favorire produzioni territoriali di eccellenza. Il PLF permette il monitoraggio continuo, automaticoed in tempo reale della produzione, riproduzione, salutee benessere degli animali in allevamento, nonché del-l’impatto ambientale. Ad oggi, infatti, una miriade didati sono prodotti in azienda ma questi non sono strut-turati in maniera da potere essere facilmente utilizzabili.Inoltre, i diversi processi aziendali sono spesso separatitra loro (basti pensare al monitoraggio della produzionedurante la mungitura ed alla somministrazione di ali-mento), per cui è spesso difficile comparare e mettere asistema tali dati. Lo scopo principale del PLF è migliorarel’efficienza produttiva, aumentando al contempo il be-nessere animale e salvaguardare la salute del consumatore,attraverso l’applicazione di tecnologie dell’informazionee della comunicazione avanzate (Information and Com-munication Technologies - ICT), l’uso mirato dellerisorse e il controllo preciso del processo produttivo. L’approccio del tutto innovativo del PLF parte dall’os-servazione che l’animale è la parte più cruciale nel pro-cesso di produzione biologica in una stalla. Nonostanteciò, nella maggior parte dei moderni allevamenti ditutto il mondo, gli allevatori utilizzano apparecchiaturedi controllo (ad es. controllo del clima, alimentazione,ecc.) che non misurano nulla proprio sull’animale cherappresenta la parte più importante del processo. Glianimali, come tutti gli organismi viventi, sono complessi,individualmente diversi e variabili nel tempo (nel sensoche rispondono in modo differente in diversi momentidel tempo): proprio per questo motivo, ciascun singoloanimale può essere definito un sistema CIT (Complex,Individual and Time variant). Ciò contrasta con gli ap-procci più classici in cui gli animali sono consideraticome una media di una popolazione. Pertanto, se nellavisione tradizionale degli allevamenti un insieme dianimali era considerato un “unicum”, con l’approccioPLF un gruppo di animali diventa un insieme di indi-vidualità, ciascuno con le sue peculiarità e caratteristiche.Il modo migliore per gestire questo carattere di variazionetemporale di tutte le complesse risposte dei singolianimali è applicare misurazioni e previsioni continueed applicare analisi mediante modelli matematici inlinea o in tempo reale. È indispensabile cioè che la va-riabile animale misurata continuamente sia adeguata-mente analizzata e che in ogni momento vi sia disponibileuna previsione affidabile su come varieranno le attivitàanimali o su come l’animale risponderà ai cambiamentiambientali. È quindi il continuo confronto tra questaprevisione (che in passato era rappresentata dall’espe-rienza dell’allevatore e ora è sostituita, ad esempio, conun modello matematico) e gli effettivi valori misuratiche permette di monitorare le attività e giudicarequando sta accadendo qualcosa di anomalo.Va in ogni caso sottolineato che i sistemi di monitoraggioautomatico degli animali non consentono (o quantomeno raramente consentono) di identificare la causa (ole cause) di un problema. Essi hanno principalmente ilruolo di allertare nel momento in cui i dati non sono al-lineati a quelli considerati normali. È chiaro, quindi,che il ruolo di questi strumenti tecnici non è sostituire,ma supportare gli allevatori ed i tecnici, che rimangonosempre i punti cruciali per garantire una buona gestione

degli animali. In passato, il coinvolgimento medico ve-terinario nella gestione della salute della mandria èstato principalmente una conseguenza dell’esperienzae del giudizio degli allevatori nell’identificazione dianimali con malattie. Sebbene questa abilità sia ancorapreziosa, può essere facilmente influenzata dalla perce-zione umana e dallo stato clinico dell’animale (ad es. isegni clinici di una patologia sono mostrati solo in unafase avanzata della malattia o alcuni sintomi clinicipossono essere non evidenti all’occhio umano). Le tec-nologie PLF mirano proprio a identificare precocementeeventuali problematiche prevenendo in molti casi l’in-sorgenza di patologie. Da lungo tempo è noto come igrossi ruminanti, sia da latte sia da carne, siano fre-quentemente soggetti a fenomeni di “disfunzione me-tabolica” in grado di generare effetti a breve, medio elungo termine sulla salute e sull’efficienza produttivo-riproduttiva della mandria. Di fronte ad uno stato pa-tologico, gli organismi rispondono mettendo in attouna serie di meccanismi omeostatici ed omeoretici neltentativo di fronteggiare lo squilibrio in atto. Tali stadiprogressivi di risposta constano di una serie di cambia-menti comportamentali e metabolici volti a ripristinare

o raggiungere un nuovo stato fisiologico. L’identificazioneprecoce di queste trasmutazioni rappresenta la peculiaritàdei dispositivi elettronici di precisione utilizzati a scopidiagnostici all’interno degli allevamenti. Alcune diqueste apparecchiature presenti in commercio trovanoquindi spazio nel coadiuvare l’attività clinico-zootecnicadel medico veterinario, permettendo di svelare tempe-stivamente l’insorgenza di patologie a partire dalle lorofasi subcliniche, sia attraverso la registrazione di varia-zioni nel consueto susseguirsi delle principali attivitàcircadiane (ad es., attività di locomozione, prensionedell’alimento, ruminazione, ecc.), sia mediante la mi-surazione oggettiva degli effetti iniziali delle disfunzioniin atto (ad es. valutazioni automatiche del Ph ruminale,del body condition score, di analiti espressione di inef-ficienza metabolica, ecc.). Oltre a collocarsi quali ausiliper il medico veterinario nell’intraprendere e perpetrareil suo iter diagnostico, queste tecnologie trovano impiegonel monitoraggio dell’efficacia dei protocolli terapeuticieffettuati, nonché nella valutazione dell’efficienza dellestrategie clinico-preventive messe in atto per scongiurareil riproporsi del problema. Particolare interesse desta l’applicazione della sensoristicanel rilievo di patologie infettive specialmente nel settoreavicolo. Un esempio importante è l’impiego di biorecettoriper la diagnosi precoce di Influenza aviare in grado dirilevare anticorpi e altre molecole attive (e.g. aptameri,glicani) in animali infetti. Sensori in grado di rilevarele vocalizzazioni animali, con l’ausilio di particolari al-goritmi, sono stati impiegati per la diagnosi anticipatadi Clostridium perfringens così come per la diagnosidella Bronchite infettiva. Utilizzando il flusso ottico(optical flow), una tecnica di imaging relativamentesemplice che misura i cambiamenti di luminosità inuna serie di immagini, è possibile rilevare le infezionida Campylobacter nei polli. In aggiunta, gli agenti in-fettivi che inducono febbre nel pollame, così come inaltri animali, potrebbero essere potenzialmente rilevaticon la termografia a infrarossi grazie alle variazionidella temperatura corporea. In ambito suinicolo, èstata messa a punto una tecnologia di tipo bioacusticoche utilizza dei microfoni per la diagnosi delle malattierespiratorie mediante la valutazione dei diversi tipi ditosse, analizzati con particolari algoritmi. Le tecniche automatiche di rilevazione dell’estro, ilmonitoraggio continuo dell’attività ruminale, le variazionidi alcune caratteristiche del latte, quali conducibilitàelettrica, lattosio e conta differenziale delle cellule so-matiche, il riconoscimento automatizzato degli animalie del loro stato di ingrassamento, il precoce rilevamentodi fenomeni infiammatori mediante utilizzo della ter-mografia sono solo alcuni esempi che mettono in lucele trasformazioni che ha subito l’azienda nel corso degliultimi anni. È evidente che accanto a questi cambiamenti

è indispensabile una modifica dellecompetenze e delle conoscenze delmedico veterinario. L’abilità diagno-stica, strumento indispensabile nelsuo bagaglio culturale, deve essere im-plementata dall’acquisizione di nozionidiverse, quali la capacità di gestire da-taset di grandi dimensioni e di interpo-lare informazioni provenienti da ambitidifferenti, al fine di giungere precoce-mente ad una diagnosi. Il medico vete-rinario del futuro, quindi, deve essere ingrado di garantire il benessere animale emigliorare la sostenibilità sociale, am-bientale ed economica dell’azienda, nonpiù e non solo con le classiche tecnichediagnostiche, ma avvalendosi dei nuovistrumenti che la tecnologia gli mette a di-sposizione, nell’ottica della One-Health.

Approfondimenti

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In Italia, le premesse legislative per lo sviluppo diuno schema di certificazione nazionale per il benessereanimale sono state istituite con l’articolo 224-bis dellaLegge 17 luglio 2020, n. 77, che ha introdotto il Sistemadi Qualità Nazionale per il Benessere Animale(SQNBA). Si tratta di uno schema di produzione che stabilisce leregole generali e i requisiti tecnici per la gestione delprocesso di allevamento degli animali con l’obiettivo difavorire un recupero di competitività della fase alleva-toriale, migliorare la sostenibilità dei processi produttivie promuovere la trasparenza nei confronti dei consu-matori. Il Sistema Qualità Nazionale per il BenessereAnimale rappresenta dunque una norma unica di rife-rimento per la certificazione volontaria del benessereanimale, in grado di mettere ordine in una materia chein questi anni ha generato disorientamento nel consu-matore. Ad oggi infatti si trovano nel mercato certifi-cazioni basate su protocolli diversi che non permettonoal consumatore di capire i requisiti oggetto di certifica-zione e le garanzie offerte.

L’adesione al Sistema è volontaria e vi possono accederetutti gli Operatori della filiera che si impegnano a ri-spettare i relativi requisiti e si sottopongono ai controlliprevisti dal Sistema. In particolare per gli operatoridel settore primario sono previsti dei pre-requisiti basatisu alcuni punteggi ottenuti da Classyfarm.Claasyfarm è un sistema integrato inserito nel portalenazionale della veterinaria (www.vetinfo.it), e consentela rilevazione, la raccolta e l’elaborazione dei dati riferitialle sei aree afferenti alla salute e al benessere animale(biosicurezza, benessere animale, consumo di farmaci,lesioni rilevate al macello, alimentazione animale, pa-rametri sanitari e produttivi).

La piattaforma nasce come strumento per la categoriz-zazione del rischio degli allevamenti secondo regoleuniformi. Infatti elabora i dati raccolti dall’autoritàcompetente durante lo svolgimento dei controlli ufficiali,quelli messi a disposizione da sistemi già in uso, quellidell’autocontrollo resi disponibili dall’operatore, subase volontaria, ed inseriti a sistema dal veterinarioaziendale (rif. DM salute 7 dicembre 2017). Attraversocoefficienti scientificamente validati, i dati vengonoconvertiti in un indicatore numerico che misura il livellodi rischio dell’allevamento.

Classyfarm interviene nel SQNBA agendo sul c.d. “se-maforo di accesso” al sistema. Infatti solo se l’allevamentorisulta valutato senza non conformità legislative, superail punteggio minimo previsto per il benessere e per labiosicurezza e la valutazione del rischio presenta tuttigli item almeno migliorabili, è consentito fare domandadi adesione al SQNBA (semaforo verde).

Pertanto gli operatori del settore primario superati i pre-requisiti, possono presentare, come singola azienda iden-tificata dal codice in BDN, apposita istanza ad un Orga-nismo di Certificazione accreditato a condizione che: • siano identificati ai sensi della specifica normativa

dell’Unione Europea e nazionale vigente;• aderiscano al sistema di categorizzazione degli alle-

vamenti in base al rischio tramite la raccolta e l’ela-borazione delle informazioni inerenti all’attività diautocontrollo e l’attività di sorveglianza;

• soddisfano, laddove previsti, i prerequisiti d’accessoallo schema di certificazione per la specie animale,l’orientamento produttivo e il metodo di allevamentodi interesse.

Gli Operatori della filiera possono aderire al SQNBAcome singole aziende o in gruppo, a condizione che:• siano riconosciuti ai sensi della specifica normativa

dell’Unione Europea e nazionale vigente;• adottino il sistema della catena di custodia per il

SQNBA nel rispetto dei requisiti e delle proceduredefinite in materia di certificazione SQNBA.

L’Organismo di Certificazione che intende operare nel-l’ambito del SQNBA deve essere accreditato in conformitàalla norma UNI CEI EN ISO IEC 17065 secondo loschema di certificazione SQNBA, per la specie animalee l’orientamento produttivo di interesse ed essere iscrittoin un elenco tenuto dal Ministero delle politiche agricolealimentari e forestali, Direzione generale dello svilupporurale.L’accreditamento viene rilasciato, nel rispetto del reg.765/2008, da ACCREDIA, ente unico di accreditamentonazionale. L’attestazione da parte dell’ente di accredi-tamento, che agisce quale garante super partes dellacompetenza, indipendenza e imparzialità degli organismidi certificazione, tutela i consumatori ed aumenta la fi-

Approfondimenti

Sistema di QualitàNazionale per il Benessere AnimaleSQNBA

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di SILVIA TRAMONTINConsigliere FNOVI

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ducia nei certificati emessi. Il certificato rilasciato al-l’operatore avrà la massima credibilità perché basatosu elementi acquisiti in modo ufficiale ed in autocontrollo,e successivamente valutato secondo le regole interna-zionali della certificazione accreditata.Lo schema di certificazione del benessere animalerisponde come richiesto dalle norme per l’accreditamento,a regole e requisiti, dove per regole si intendono le me-todologie utilizzate per valutare la conformità (ad es.tipologia, frequenza e numerosità dei controlli), mentrei requisiti si riferiscono alle caratteristiche oggetto dicertificazione. Ad oggi sono stati definiti i requisiti peril settore suinicolo, in particolare per il suino all’ingrassoallevato all’aperto e al coperto. Tali documenti sonoattualmente oggetto di consultazione delle parti inte-ressate. Seguiranno altre specie animali e fasi di alleva-mento.La certificazione rientrerà nella tipologia “regolamentata”in quanto il rispetto delle norme cogenti inserito nel si-stema ClassyFarm, sarà la base per il raggiungimentodei requisiti volontari previsti dal SQNBA. La valutazione degli operatori viene svolta dagli Orga-nismi di Certificazione attraverso verifiche documentalie in situ. Nella produzione primaria dovrà essere inca-ricato un Valutatore con laurea in Medicina Veterinaria;per la verifica della catena di custodia lungo la filierapotrà essere incaricato un Valutatore con una laureadiversa ma attinente al settore oggetto di verifica. La valutazione deve includere l’idoneità alle prescrizionidel SQNBA delle procedure di gestione dell’azienda e/odello stabilimento, l’efficacia del sistema di autocontrollo,la gestione dell’identificazione e della tracciabilità dianimali e prodotti, nonché le registrazioni a supportodell’intero processo. È previsto che in Classyfarm siapresente un’area dedicata all’inserimento degli elementirilevati durante l’iter di certificazione.

Accertata l’assenza di non conformità critiche, l’Orga-nismo di Certificazione potrà rilasciare un certificatoche attesta l’inserimento del soggetto nel sistema dicertificazione SQNBA. Gli operatori attraverso la cer-tificazione rilasciata dagli organismi accreditati, potrannocomunicare il valore aggiunto dei loro sistemi allevatorialie dei prodotti ottenuti da questi allevamenti. Il certificatooltre a riportare i dati identificativi, compreso il codiceBDN, espliciterà il campo di applicazione della certifi-cazione. Per il settore primario saranno specificati laspecie animale allevata, l’orientamento produttivo, ilmetodo di allevamento (es. allevamento al coperto oall’aperto), la fase di allevamento. Per gli Operatori delsettore alimentare saranno riportati i riferimenti al-l’attività oggetto di certificazione, la specie animale, ilprocesso di lavorazione.

La vigilanza sulla corretta applicazione del SQNBA,sulla commercializzazione ed etichettatura di animali eprodotti di origine animale, ferme restando le competenzein materia igienico-sanitaria e benessere animale delMinistero della salute e del Servizio Sanitario Nazionale,verrà svolta dal MIPAAF in collaborazione con leRegioni e le Province autonome.Un aspetto fondamentale è che l’adesione al SQNBAcostituisce titolo, per gli Operatori interessati, perl’accesso in via prioritaria ai contributi comunitari enazionali che saranno messi a disposizione dalla PoliticaAgricola Comune e dal Piano Nazionale di Ripresa eResilienza (PNRR).

In classyfarm convergono oltre ai dati provenienti daisistemi informativi in uso (BDN, SANAN, ricetta elet-tronica, ecc.), anche gli esiti dei controlli ufficiali eseguitidall’autorità competente a fronte di requisiti cogenti ei dati raccolti in autocontrollo dall’operatore e resi di-

sponibili attraverso il veterinario aziendale. Ovviamentei dati dell’autocontrollo non sono equiparabili ai risultatidel controllo ufficiale, ma rappresentano uno strumentofondamentale per il rafforzamento dell’autovalutazioneai fini della categorizzazione del livello di rischio del-l’allevamento. ClassyFarm è quindi in grado di fornireuna fotografia costante dell’allevamento in termini disalute e benessere degli animali e di consumo di farmaciveterinari a condizione che i dati siano inseriti dallafigura che segue con continuità e quindi conosce dalpunto di vista sanitario e produttivo l’allevamento,ovvero il vet aziendale che ha ricevuto un incarico adhoc dell’operatore.

L’obiettivo primario di Classyfarm è promuovere e fa-cilitare la condivisione volontaria dei dati raccolti inautocontrollo dagli Operatori con l’autorità competenteper consentire una individuazione precoce dei rischinegli allevamenti, per la tutela della sanità e delbenessere animale, ed in generale della salute pubblicanel settore della produzione primaria. La condivisione consentirà una più efficace program-mazione ed organizzazione dei controlli ufficiali, ridu-cendone la frequenza dei controlli e gli oneri per glioperatori conformi.

Va chiarito che esiste una netta separazione tra i datipresenti in Classyfarm per la categorizzazione del rischiodegli allevamenti e i dati da utilizzarsi per il percorsovolontario di certificazione. Questi ultimi sono infattiinseriti durante la verifica del rispetto dei requisitiSQNBA, da parte dell’organismo di Certificazione, at-traverso i suoi valutatori. Appare evidente che talefigura debba essere un veterinario che ha competenzain materia di sanità animale, ovvero benessere, biosi-curezza e uso del farmaco.

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Come ogni anno, con l’arrivo dell’autunno i Me-dici Veterinari sono chiamati a compilare il Modello1,con cui comunicano all’Enpav reddito e volume d’affariprodotti nel 2020 per il calcolo di eventuali contributieccedenti/percentuali.

Come si compila?Il Modello1 deve essere compilato nella propria AreaRiservata di Enpavonline, nella sezione TrasmissioneModelli1 - Modello1 2021, entro il 30 novembre 2021.Dopo questa data si può sempre compilare il Modello1nell’Area Riservata, ma sono previste delle sanzioniper ritardata presentazione. Se ci si accorge di aver commesso degli errori nellacompilazione, entro il 30 novembre è possibile rettificareil Modello1 direttamente nell’Area Riservata con l’ap-posita funzione di Rettifica Modello1 2021. Dopo il 30novembre non è più possibile la rettifica nell’Area Ri-servata ma è necessario compilare il Modulo di RettificaModello1 disponibile nella sezione Moduli - Contributidi www.enpav.it.

Chi deve compilarlo?Tutti i Medici Veterinari che nel 2020 sono stati iscrittiall’Ordine, anche solo per un giorno.Devono compilarlo anche coloro che si sono trasferitiall’estero o si sono cancellati dall’Enpav/Ordine mache nel 2020 sono stati iscritti (anche solo un giorno).Il Modello 1 deve essere compilato anche se reddito e

fatturato da dichiarare sono pari a zero.

Chi non deve compilarlo?I Medici Veterinari che si sono iscritti all’Enpav nel2021 in quanto, non essendo iscritti all’Ordine nel 2020,non possono aver prodotto redditi assoggettati a con-tribuzione Enpav. Dovranno comunicare i propri datireddituali a partire dal Modello1 2022. I Medici Veterinari che hanno presentato o che presentanoentro il 30 novembre 2021 la Domanda di EsoneroInvio Modello 1 disponibile nella sezione Moduli - Con-tributi di www.enpav.it. Possono chiedere l’Esonerocoloro che non svolgono l’attività veterinaria in formalibero professionale o assimilabile e che presumono dinon svolgerla nel futuro prossimo.

Cosa si dichiara? Il Modello1 si compone di 3 sezioni: il Quadro 1 èdedicato ai dati anagrafici, il Quadro 2 ai dati reddituali,il Quadro 3 è riservato ai dati reddituali oggetto di ac-certamento da parte dell’Agenzia dell’Entrate.

Quadro 1 - Dati Anagrafici: i dati raccolti in questasezione hanno finalità statistiche e non incidono sulcalcolo di eventuali contributi eccedenti/percentuali.Essi riguardano le informazioni anagrafiche del medicoveterinario e il tipo di attività professionale svolta.Bisogna infatti indicare la propria qualifica professionalescegliendo una sola opzione tra quelle proposte (se si

rientra in più opzioni si sceglie quella per cui si produceil reddito maggiore).

Quadro 2 - Dati reddituali: questo è il cuore del Modello1, la sezione in cui, in base alla propria tipologia di at-tività, si indicano i dati relativi al reddito e alfatturato/compensi. I dati reddituali da dichiarare all’Enpav sono: il redditoe volume d’affari prodotti da libera professione individualecon partita Iva o da libera professione in associazione/so-cietà. Vanno inoltre dichiarati reddito e compensi che derivanoda collaborazioni professionali, sia occasionali che co-ordinate e continuative. Sono infine da dichiarare, ma solo per la parte deiredditi, i compensi che derivano da libera professioneintramoenia o assimilata, tra cui le prestazioni a paga-mento svolte su incarico della Azienda, da prestazionidi ricerca e consulenza per terzi, le borse di studio, gliassegni di ricerca e l’indennità di maternità erogatadall’Enpav. Per ogni tipologia di attività, è prevista un’appositasezione dove inserire i dati di riferimento. Sono presenti dei “bottoni di aiuto” in cui è indicatonel dettaglio quali dati indicare in base alla propria do-cumentazione (730, Modello Redditi e CertificazioneUnica) e al regime fiscale in cui si esercita. Nel caso di partecipazione in Associazioni/Società chesvolgono attività veterinaria, ciascun medico veterinario

Previdenzaa cura di ENPAV

È il momentodi comunicareall’ENPAV idati redditualidel 2020

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Previdenzaa cura di ENPAV

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associato o socio deve dichiarare il reddito e il fatturatodell’Associazione/Società diviso per la quota di parteci-pazione agli utili.

Per il reddito del socio della Società tra Professionisti(S.T.P.) si prescinde dalla qualificazione fiscale delreddito e dalla destinazione che l’assemblea della Societàabbia eventualmente riservato all’utile.Nell’eventualità in cui alla S.T.P. partecipino in formaminoritaria soci non professionisti, la quota dipartecipazione agli utili di questi ultimi deve essereriproporzionata e ridistribuita sulle quote dei soci MediciVeterinari.

Modulo B: la compilazione del Modulo è riservata aiMedici Veterinari che nel 2020 si sono avvalsi della col-laborazione di altri Medici Veterinari.

È possibile quindi indicare le prestazioni liquidate aicolleghi sulle quali il dichiarante ha già versato il con-tributo integrativo del 2%. In questo modo, nel conteggiodel contributo integrativo eccedente/percentuale dovuto,sarà automaticamente sottratto quanto già versato aicolleghi collaboratori.

Quadro 3 - Dati reddituali accertati: questa sezione èdedicata esclusivamente a coloro che hanno avuto unaccertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate che èdivenuto definitivo nel 2020.

Cosa non si dichiara? Nel Modello1 non devono essere dichiarati i redditi dalavoro dipendente (ossia derivanti da un contratto dilavoro subordinato) né i redditi percepiti in qualità dimedico veterinario Specialista Ambulatoriale (ACN).

Contributi eccedenti/percentualiSulla base dei dati dichiarati, il sistema calcola in auto-matico gli eventuali contributi eccedenti/percentualidovuti. I bollettini saranno disponibili a partire dal mese di di-cembre e il pagamento è previsto entro il 28 febbraio2022. Se i contributi eccedenti/percentuali da pagare sono diimporto pari o superiore a euro 3.140, dal mese di di-cembre e sino al 31 gennaio 2022 è possibile richiedernela rateazione in 6 rate, attraverso la funzione RateazioneM.Av. Eccedenze.

Come si calcolano? I contributi eccedenti/percentuali si dividono in: con-tributo soggettivo percentuale e contributi integrativopercentuale. Il contributo soggettivo percentuale si calcola in base aun’aliquota (per il Modello 1 2021 è pari al 15,5%) ap-plicata sul reddito dichiarato; mentre l’integrativo per-centuale si calcola in base a un’aliquota (pari al 2%)applicata sul volume d’affari/compensi. A questi valorisi sottraggono il contributo soggettivo minimo e il con-tributo integrativo minimo già versati nel 2020. Ad esempio, un medico veterinario che svolge la liberaprofessione in forma individuale dichiara nel Modello12021 un reddito pari a 25.000 euro e un fatturato di35.000 euro. Sul reddito viene applicata l’aliquota del15,5%, per un totale di euro 3.875. A questo importo sisottrae il soggettivo minimo 2020 pari a euro 2.503,25,per cui il contributo soggettivo percentuale dovuto èpari a euro 1.371,75. Stesso procedimento con il contri-buto integrativo percentuale, ma con un’aliquota del2%: 35.000 x 2% = 700. A questo importo si sottrael’integrativo minimo versato nel 2020 (pari a euro484,5): 700 - 484,5 = 215,5. Il contributo integrativopercentuale è pari a euro 215,5. Per ogni contributo percentuale/eccedente sarà emessoil relativo bollettino con scadenza febbraio 2021.

Borse LavoroAssistenzialiBando 2021

Il Consiglio di Amministrazione dell’Enpavha approvato il Bando Borse Lavoro Assi-stenziali 2021.

Le Borse Lavoro Assistenziali sono delleesperienze formative destinate ai titolari diPensione di Invalidità Enpav per favorirnel’inserimento lavorativo e sociale.Con la Borsa Lavoro Assistenziale, infatti, iPensionati di Invalidità possono svolgereun’esperienza formativa presso soggetti pub-blici e privati - i Soggetti Ospitanti - operantipreferibilmente nel settore veterinario e pre-senti su tutto il territorio nazionale, con cuil’Enpav stipula delle apposite convenzioni. La durata della Borsa Lavoro Assistenzialevaria dai 4 ai 6 mesi e il medico veterinarioriceve dall’Enpav un contributo mensile di400 euro. La domanda deve essere presentata entro il15 novembre 2021 compilando l’appositomodulo di Domanda di Borsa Lavoro Assi-stenziale disponibile sul sito www.enpav.itnella sezione Moduli - Enpav+.Sul sito sono inoltre presenti tutte le infor-mazioni dettagliate ed il Bando integrale.

BO.S.S. Borse di SpecializzazionePost-Laurea

Al via le domandeFino al 31 ottobre 2021, é possibile presentare la domanda per partecipare al primo bandoannuale per l’assegnazione delle Borse di Studio di Specializzazione post-laurea (BO.S.S.)La domanda é disponibile nell’Area Riservata del sito dell’Enpav, nella sezione Domande online- Invio. Le Borse di Studio di Specializzazione post-laurea sono contributi economici, per spese sostenuteo da sostenere, che l’Ente eroga a favore dei giovani Medici Veterinari neolaureati per migliorarele loro conoscenze e competenze attraverso la frequenza di corsi universitari.

I sussidi sono concessi per la frequenza dei seguenti percorsi formativi:• Corsi di perfezionamento universitari della durata di almeno di 9 mesi• Master universitari • Scuole di specializzazione universitarie• Tirocini formativi specialistici, Internship rotazionale di almeno 12 mesi, e Residency, svolti

esclusivamente in Italia, sotto la supervisione di Diplomati di College.

Chi può richiedere le Borse di Studio di Specializzazione post-laurea?I Medici Veterinari iscritti all’Albo professionale e all’Enpav che al momento della presentazionedella domanda:• non abbiano superato i 35 anni di età• presentino regolarità iscrittiva e contributiva• non risultino titolari di altre borse di studio, assegni, premi o sussidi, aventi analoga finalità

da chiunque erogati, per il medesimo corso di studio• non risultino assegnatari di una Borsa Lavoro Giovani dell’Enpav

A quanto ammontano le Borse di Studio di Specializzazione post-laurea?L’importo della Borsa di Specializzazione ammonta al costo annuo documentato della spe-cializzazione e, comunque, può essere al massimo pari a 3.000 Euro.L’erogazione della Borsa non è automatica. Occorre rientrare nelle posizioni utili di unagraduatoria.

Ulteriori informazioni sono disponibili su www.enpav.it, nella sezione dedicata di Enpav+

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Dal Comitato Centrale FNOVI

Dal 22 settembre per un anno i medici veteri-nari iscritti all’Albo potranno seguire il corso FAD checonsentirà loro di essere responsabili scientifici dei corsivolontari per i proprietari di cani definiti “Patentino”.

Questa nuova FAD gratuita è stata accreditata nel si-stema ECM e per acquisire i crediti è necessario seguireil 100% delle ore di lezione ed il superamento del 75%dei quesiti che compongono il test di valutazione del-l’apprendimento. La durata complessiva del corso è di10 ore e il Responsabile Scientifico è la consiglieraFnovi Carla Bernasconi. FNOVI ha deciso di organizzare il corso per moltimotivi che si potrebbero accorpare in una sola frase: ilruolo del medico veterinario nell’educazione e promozionedel possesso responsabile di animali.

È stato detto che la pandemia, fra le innumerevoli con-seguenze, ha avuto effetti anche sui cani e sul rapportointer e intra specifico, riteniamo che ci sia sempre piùbisogno di informazioni con solide basi scientifiche, di-vulgate in modo efficace per raggiungere il più ampiopubblico. Dal 2015 i medici veterinari liberi professionisti possonoorganizzare i corsi volontari destinati ai proprietari dicani o per chi vuole diventarlo e negli anni sono statiorganizzati corsi in quasi tutto il territorio nazionale. L’auspicio di Fnovi come quello delle amministrazionipubbliche e delle associazioni è quello di aumentare ilnumero di corsi per raggiungere quanti più proprietarie prevenire fenomeni tristemente noti a tutti: abbandoni,adozioni mancate e resi al canile, ma anche acquisti online che alimentano traffici e attività illecite, oltre adiffondere zoonosi e provocare sofferenze alle fattrici eai cuccioli.

La conoscenza delle esigenze etologiche dei cani consentiràdi prevenire problemi di convivenza e apprendere il lin-guaggio tra cane e persone, consentirà di comprenderei segnali ed evitare conseguenze spesso drammatichedelle quali un proprietario poco attento o poco formatopuò essere responsabile.

Il medico veterinario, unendo alle sue conoscenze pre-gresse le informazioni che le relatrici forniranno nelcorso di aggiornamento, sarà in grado di trasmetterleai proprietari che potranno anche utilizzare il materialedidattico, già a disposizione nella sezione Dossier epubblicazioni del portale fnovi.it

Fnovi ha collaborato con il Ministero della salute findalla creazione del “Patentino” e in virtù di questaattiva collaborazione ha ottenuto la modifica dell’Or-dinanza che ha aggiunto i medici veterinari liberi pro-

fessionisti ai soggetti che possono erogare i corsi volontariper i proprietari. Ci auguriamo che siano molti i colleghi a seguire ilcorso FAD, e che organizzeranno successivamente icorsi “patentino”. Le relatrici non hanno bisogno di presentazione: sononote le loro competenze ed esperienze. Un’ultima considerazione che sembra un gioco di parole:

essere formatori significa essere stati formati, aver ap-preso ed essere quindi in grado di trasmettere le cono-scenze di base per instaurare un buon rapporto fra canie persone. Ben diverso percorso di formazione post-laurea richiedeinvece la diagnosi e la terapia delle patologie del com-portamento che sono ambito di attività degli esperti incomportamento.

PATENTINO PER PROPRIETARI DI CANI

Corso FAD per mediciveterinari formatori

L’etogramma del caneBarbara Gallicchio

Le diverse fasi della vita: dal cucciolo al cane anziano

Clara Palestrini

L’accoglienza del cuccioloBarbara Gallicchio

La salute del cuccioloCarla Bernasconi

La comunicazione intra edinterspecifica

Raffaella Bestonso

Aggressività caninaManuela Michelazzi

I principali problemicomportamentali

nel caneClara Palestrini

Adottare un cane da un canileManuela Michelazzi

Cani e bambiniRaffaella Bestonso

Obblighi di legge del buonproprietario

Carla Bernasconi

IL PROGRAMMA

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