Tecnica Pratica 1964_07

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    m ~ ~/1 \ I I \ j i , \I \ j \ I I 'I i \ \ I \I \ \ \

    A ppena sfomato,) dai nostri laborator i,frutto dell'ingegno e della costante ap-plicazione di un nostro valente tecnico,eccovi, amici lettori appassionati di radio, I'RX-Leo, un originale ricevitore a 3 transistori conascolto in altoparlants.Vi diciamo subito che si tratta di un ricevi-

    tore di buona potenza e di una selettivita no-tevole, in virtu della presenza di ben 2 circuitiaccordati neHo stadio di alta frequenza.Altra particolarita importante, cosa rara que-

    sta nei circuiti elementari, e quella della pre-senza di un normale comando di volume.La serisibtldta, come accade per tutti i rice-486

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    vitori di questo tipo, rimane condizionata aliapresenza di un efficace circuito antenna-terra.Con la buona volonta e con un po' di ingegno,

    l'intero circuito, compresa la pila da 4,5 V, po-tra essere racchiuso e montato in un elegantemobiletto di legno 0 di plastica.L'antenna, in ogni caso, e necessaria, ed e

    pure necessaria una buona presa di terra. Lascelta dell'antenna deve essere fatta in rela-zione alla distanza delle emittenti locali, Nelcaso in cui il rice vi tore debba funzionare inlocalita vicine a]]e emittenti, l'antenna potra

    in cui rnanca la reazione, la selettivita e moltoscarsa, perche la banda passante e moltolarga,Ritornando all'esame del circuito elettrico,

    rappresentato in fig. 1, si nota che isegnali ra-dio, dopo aver attraversato il circuito di filtro,vengono applicati al diodo rivelatore al germa-nio DG. II segnale rivelato viene poi applicatoalia base (b) del prime transistore amplifica-tore di bassa frequenza TR1, che e di tipo2GI09. I segnali arnplificati vengono prelevatidal collettore c. Come si nota, il primo tran-

    anche essere eliminata, per il fatto che l'an-tenna troppo efficiente non va d'accordo conl'emittente molto vicina : serge un fenomenodi incompatibilita tra i due elementi che sfo-cia, quasi sernpre, nei fenomeni di distorsionesonora.Ma entriamo subito nei dettagli teorici del

    progetto.Circuito elettricoIIprimo circuito di sintonia e costituito dar-

    la bobina Ll e dal condensatore variabile C2.La bobina di sintonia, costituita dalla normaleantenna-Ierroxcube, e composta di due avvol-gimenti, che costituiscono il trasformatore dialta frequenza d'aereo.Isegnali radio captati dall'antenna vengonoapplicati, tramite il condensatore Cl all'avvol-gimento U, che, assieme alia presa di terra,costituisce il prime circuito.oscillante del rice-vitore. I segnaJi radio presenti .nella bobina L2passano, per induzione, nell'avvolgimento Ll,che rappresenta, cori il condensatore C2, i1primo vero circuito selezionatore dei segnaliradip.I segnali radio selezionati dal primo circuito

    di sintonia vengono fatti passare attraverso unsecondo circuito selezionatore- composto darcondensatore variabile C3 e dalla bobina L3;a questo secondo circulto di sintonia competeuna funzione di filtro per i segnali in arrivo.Anche il secondo circuito di sintonia (L3-

    C3) deve essere accordato, come ilprimo' cir-cuito di sintonia, sulla emittente che si vuolricevere ed il suo .impiego si dimostra moltoutile nel caso in cui vi siano due emittenti 10-cali che Javorano su frequenze che si diffe-renziano di poco tra Ioro,Ricordiamoci che nei ricevitori ad arnplifica- .zione diretta, cioe in quei ricevitori in cui non

    viene operata una conversione di frequenza 0

    sistore TRI e sprovvisto di polarizzazione dibase e cia significa che esso Iavora con una cor-rente di collettore notevole, per cui se nericava una elevata arnplificazione.Sull'avvolgirnento prlmario del trasforrnatore

    di accoppiarnento Tl sono presenri i segnaliradio di alta frequenza amplificati dal transi-store TR1: essi passano per induzione nell'av-volgimento secondario, II circuito -di amplifies-zione finale e costituito da un push-pull dei2GI09, che di soli to non vengono impiegati inquesta modo; i due transistori 2G109 (TR2 eTR3) sono stati impiegati cosl tenendo contodella lora grande diffusione e del lora bassoprezzo,Nel circuito controfase (push-pull), i due

    transistori funzionano alternativamente, cioeuno amplifica le sernionde negative mentreI'altro amplifica Ie semionde positive. In, as-senza di segnale, Ia corrente assorbita dal cir-cuito finale e minima, rna aumenta notevol-mente in presenza di segnale. C'e da tenerconto che i transistori di tipo 2G109 presentanouna amplificazione piu elevata di quella deicomuni transistori finali e richiedono, quindi,una minor potenza di pilotaggio. -I due trasformatori Tl e T2 sono di tipoCorbetta, II trasforrnatore d'accoppiarnento in-

    tertransistoriale per push-pull (colore rosso)ha le dimensioni di 20 x 16 x, 16, ed e dotatodi 5 terminali: due per l'avvolgimento prima-rio e tre per l'avvolgirnel,1to secondario.II trasforrnatore d'uscita T2, apparentemen-

    te, risulta identico al trasformatore TI, anchese Ie sue caratteristiche elettriche sono diverse.Anche questa trasformatore, di colore giallo,e dotato di 5 terminali: tre per I'avvolgimen-to primario e -due per quello secondario : l'im-pedenza dell'avvolgimento secondario ha ilva-lore di 8-10 ohm per cui anche l'altoparlantedi cui si far a impiego dovra avere un'impe-

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    denza nella bobina mobile di pari valore, se sivogliono evitare distor sioni nella riproduzionesonora,

    Transistore Base (b) Collet lore (c)TRI - 4,5 VTR2 0,1 V 4,5 VTR3 0,1 V 4,5 V

    Assorbirnento totale di corrente in assenz.a d~segnale = 4 rnA

    Le bobineDue sono le bobine necessarie per la realizzazione del ricevitore Leo.La bobina L3 trovasi gia pronta in commer-

    cio, mentre la bob ina L1~L2 dovra essere co-struita.La bobina L3, di tipo Corbetta CS2, e do-tata di nueleo in ferrite e presenta 5 terminaH;i terminali utili per il nostro schema, comeindica to in fig. I, sono il 4 e il5; trattandosidi una bobina a 2 avvolgimenti, nel nostro casoviene lasciato libero l'avvolgimento primario ..Gli avvolgimenti per L !. ed L2 sono effettuati

    sullo stesso nucleo ferroxcube di sezione cilin-drica le cui dimension! standard sono le se-guenti : 8 x 140 mm.Per L1 occorre avvolgere 55 spire di filo di

    rame smaltato del diametro di 0,3 mm.Per la bobina L2 occorrera avvolgere 40 spi-

    re di filo di rarne smaltato del djametro eli 0,2mm; tra l'avvolgimento L1 e I'avvolgimentoL2 bisognera lasciare uno spazio di circa 1 em.Volendo evitare il lungo lavoro di avvolgi-

    mente della bobina L1 (55 spirel ), si potraacquistare la bobina ferroxcube di tipo Cor-betta CS4 sulla quale si lascera libera la presaintermedia; alladistanza di 1 em da questoavvolgimento gia pronto si effettuera ilsecondoavvolgjmento, quello che costituisce la bobinaL2 e per la quale e necessario avvolgere 40spire di filo, Con questo sistemail lavoro dipreparazione delle bobine si riduce a meta, connotevole risparmio di tempo per il dilettante.Realizzazione praticaIn fig, 2 abbiamo rappresentato il montaggio

    completo del ricevitore, utilizzando un mobi-letto che puo cssere, indifferentemente, di Ie-gno 0 di plastica e non mai di rnetallo. Facen-do irnpiego di un mobile metallico ii,ricevi torenon funzionerebbe, perche l'involucro costitui-rebbe uno schermo elettromagnetico per Ie'onde radio in arrivo le quali devono agevol-mente invcstire il nueleo ferroxcube.Non vi sono particolari critici degni di nota

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    duran te Ie fasi di cablaggio e mon taggio deidiversi componenti. Quel che importa e noncommettere errori di cablaggio quando si ef-fettuano Ie connessioni sui terminali dei tran-sis tori, del diodo al germanio DG e del con-densatore elettrolitico C4, perc he questi ultirnidue componenti sono dotati di polarita e de-vono essere inseriti nel circuito in un preciso edeterminate verso.Anche i due trasformatori Tl e T2, quello di

    accoppiarnento intertransistoriale e quello d'u-scita, non devono essere , scambiati tra 101'0anche se apparentemente sembrano identici :il trasforrnatore Tl e il trasformatore T2 si di-stinguono tra 101'0 per la diversa colorazione :11 e di color rosso e T2 e di color giallo.

    Raccomandiamo di non accorciare mai i ter-minali dei trc transistor! 2GI09 e di eff'ettuare

    saldature rapide con saldatore ben caldo, alloscopo di evitare che una eccessiva quantita dicalore possa raggiungere il transistore stessoe danneggiarlo.Messa a puntoIn sede di mess a a punta del ricevitore, do-

    po aver controUato l'esattezza delle connessio-ni, si dovra, per prima cosa, controllare i1 va-lore delle tensioni sui terminali dei transistori,secondo Ia tabella da noi pubblicata.Le prove di misura delle tensioni vanno effet-

    tuate con il tester e con questo stesso stru-mento occorrera misurare ilvalore totale del-Fassorbimento di corrente dell'intero circuitoin assenza di segnale, che dovra risultare di4,5 rnA.Nel caso che l'assorbimento di corrente rile-

    vato dovesse risultare superiore 0 inferiore ai4 rnA, occorrera agire sui valore della resisten-za R3, aumentandolo nel primo caso e ridu-cendolo nel secondo. Se la ricezione dovesserisultare distorta si potra inserire una resi-stenza di basso valore (100-250 ohm) nel cir-cuito di emitt.ore del transistore TRl, colle-gandola 'fra l'emittore stesso e la massa.Qualora la distorsione dovesse manifestarsi

    soltanto a tutto volume, consigliamo di non col-legare direttamente a massa gli emittori deidue transistori finali TR2 e TR3, rna di inter-porre fra essi e la massa un'unica resistenzad'a 50 ohm.

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    ~ig. 1 - Sc~ema elettrlco del ricevitore.

    T2

    Ll

    Fi.g.2 - Realizzazione pratica del ricevltore,interamente montato su cassettina di legno.

    12 = 5.000 ohmR3 = 16O'.oIIm .dldldi

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    f H ( ~ U ( N I AD l l A Y O H OD ( l l (O n O I N (490

    C apita spesso ai lettori di Tecnica Pratica,durante gl'i esperimenti di laboratorio, diaver a che fare con alcuni componentiradioelettrici di cui, pur conoscendo l'esattafunzione, non si conoscono idati caratteristici,Si tratta, a volte, di pezzi ricuperati da appa-rati fuori uso e dai quali ogni indicazione, im-pressa a stampa, e scomparsa per usura, rnache possono risultare perfettamente efficienti.Ede ur- vero peccato buttarli via, solo perchedi essi non si conosce un dato 0 perche sihanno dei dubbi su un particolare valore.Pensate un po' alle bobine, a quanta fatica co-sta costruirle 0reperirle in commercio con Ieprecise caratteristiche che possono interessareper uno scopo preciso : eppure quanti vecchiapparati fuori uso, e ilradiolaboratorio stessodel dilettante, abbondano di bobine perfetta-mente efficienti! Ma Ie bobine non sono come icondensatori e le resistenze: su di esse non eriportatoalcun dato rnentre, in pratica, e tal-volta possibile rilevare soltanto il numero dellespire, la sezione del filo, ll diametro del sup.porto e nient'altro I E la frequenza di lavoro?Come si fa a misurarla? Ouesto, si, amici let-tori, e un dato fondamentale, un dato che oc-corre necessariamente conoscere per un im-piego corretto della bobina stessa.Un dispositivo molto semplicePer coloro che non sono in possesso di spe-ciali apparecchi di misura, la conoscenza delvalore della frequenza di lavoro delle bobinee assai difficile, se non proprio impossibile. Male apparecchiature complesse possono ridursi a

    un dispositivo molto sernplice, con un po' di...fantasia tecnica e di buon senso, COS! come estato fatto dai nostri tecnici progettisti.

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    Il progettino presentato in queste pagine nontiene con to, ovviamente, del rigore scientifico,rna da ugualmente dei buoni risultati, quelliehe pratieamente possono interessare e risul-tare indispensabili per uno sperimentatore di-lettante. II principio di funzionamento delloschema elettrico rappresentato in fig. 1 e assaisemplice. Esso richiede I'irnpiego di un oscilla-tore, di un tester, di un diodo al germanio e diun condensatore; sono elementi, questi, chenon mancheranno certamente nel laboratoriodel dilettante di radiotecniea.

    ~I~

    ...~.

    11 principio di funzionamento dell'insieme eil seguente : alia bobina da esaminare si ap-plica la tenslone proveniente daU'oscillatore;mediante un diodo rivelatore si converte Iacorrente alternata in corrente continua, facen-dola poi fluire attraverso un microarnperome-tro. Per determinare la frequenza di lavorodella bobina in esame bastera ruotare lent a-mente II comando di sintonia dell'oscillatoretenendo sempre sott'occhio I'indice del tester(mieroamperometro). La frequenza di lavorodella bobina in esame verra direttamente lettasulla scala dell'oscillatore, in quella posizioneassunta dall'indice che corrisponde alia mas-sima corrente rilevata sulla scala del tester.QueUa parte del disegno di fig. 1 racchiusada una linea tratteggiata rappresenta il dispo-sitivo vero e proprio di misura della frequenzadi lavoro delle bobine; esso comprende ancheil circuito di rivelazione dell'alta frequenza.Questo insieme verdi montato su un unieosupporto isolante (una tavoletta di legno sipresta ottimamente allo scopo).Nello schema elettrieo di fig. 1 si nota ildi-

    segno del sirnbolo di un condensatore variabfle(CV), coJIegato in parallelo alla bobina Ll.Cia sta a significate che mediante il nostrodispositivo e possibile effettuare la misura del-l'estensione di gamma di un circuito oscillante,

    TESTER

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    come ad esempio il circuito di sintonia di unadeterminata gamma di un radioricevitore.In questo caso occorrera effettuare due mi-sure: la prima con il condensatore variabilecompletarnente aperto, la seconda con il con-densatore variabile completamente chiuso; idue valori di frequenza letti sulla scala dell'o-scillatore corrispondono con i valori estremidella gamma di lavoro del circuito oscillante inesarne, E' questo, dunque, un secondo interes-sante impiego del semplice dispositivo qui de-scritto.

    CostruzioneLa realizzazione pratica del dispositivo attoa rnlsurare le frequenze di lavoro delle bobinee quella rappresentata in fig. 2. I vari compo-nenti risultano applicati su una tavoletta di

    legno, che puo essere piu vantagigosamente so-stituita con una piastrina di bachelite. Sull'aravoletta di legno, 0 sulla piastrina di bachelite,che fungono da base, vengono fissate, mediantedue viti, due piastrine isolanti recanti .due lin-guette metalliche; sulla prima piastrina, allelinguette contrassegnate con le lettere A e Bviene saldata la bobina da esaminare (even-tualmente anche il condensatore variabile);sulla linguetta B si collega il terminale po-sitivo di un diodo al germanio; I'altro ter-minale del diodo va collegato al terminale Cdella seconda piastrina. Fra i terminali C e Ddella seconda piastrina e connesso un conden-satore ceramico (Cl) del valore di 1000 pF,che serve a rinviare al circuito della bobina'luella parte di corrente ad alta frcquenza che

    attraversa ildiodo al germanio. Il terrninaleD,infine, e direttamente collegato al terminale Amediante uno spezzone di filo di rame. I pun-tali del tester, impiegato come microampero-metro, vanno applicati alla linguette C e D;il conduttore del cavo coassiale provenientedall'oscillatore ed it terminale di massa colle-gato alla calza metallica del cavo, vanno appli-cati aIle Iinguette A e ! B .Considerazioni tecnitheDurante l'impiego del nostro dispositivo, po-tra capitare che l'indice del tester, quando siapplicano i suoi puntali alle linguette C e D,tenda a spostarsi in verso contrario a quellonormale; per ovviare all'inconveniente bastera,in questi casi, invertire l'ordine di collegamen-to dei puntali stessi sulle linguette C e D.In ogni caso, diurante le prove di misura, iltester dovra essere commutate nella scala dimassima sensibidita, ad esernpio su quella di50 microampere fondo-scala. Coloro che desi-derassero realizzare uno strumento piu com-pleto, potranno vantaggiosamente sostituire iltester con un microamperometro, costantemen-te connesso con Ie linguette C e D e racchiu-dere tutto iI cornplesso in un unico cofanettocon funzioni di mobile.E' possibile adattare it nostro dispositivo alIarnisura della gamma delle VHF; in tal caso oc-correra sostituire ildiodo DGI con altro adatto

    a lavorare sulle frequenze molto elevate, effet-tuando, in sede di cablaggio, coJJegamenti estre-mamente corti; il diodo al germanio adattoPCI' le VHF puo esscre iI tipo IN82A.

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    A nco.ra un .oggetto tas~abik: dopo Ja radio,1 . < 1 macchina fotografica, ecco, ora, aneheil telescopio tascabile. Ma c'e di piu, quel-lo che presentiamo pub definirsi, senza peccaredi presunzione, iI piu piccolo e piu potente can-nocchiale del mondo : 15 centimetri di Iun-ghezza e 15 ingrandimenti.

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    selezionati assicurano al telescopic notevoliprestazioni, anche perche ilsistema e acroma-tico.Una caratteristica utilissima dell'apparecchioe quella di poterlo comodamente conservare

    nel taschino de]]a giacca, sempre pronto perl'uso, tanto che se ne potrebbe ricavare unoslogan appropriato : La stilografica che vedelantana ,Fu'n%iona anche da microscopioUn'altra importante caratteristica del Poe-

    ket e quella di poter funzionare anche damicroscopio a 10 ingrandimenti, quando vengausa to nella posizione di tutta chiuso , Oue-sta ulteriore funzione del cannocchiale tasca-bile conferisce alia strurnento una vera pre-ziosita alla portata di tutti, dal professionistaalla signora, per viaggio, per teatro, per caccia,per ogni e qualunque occasionc.

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    Fig. 1 - Visla in esploso " del telescopiotascablle. Tutti i componenti rlportan neJdisegno sono contenuti nella scatoJa dlmontaggio.

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    La scato.la di montaggioTutti i cornponenti del telescopio Pocket

    vengono vend uti dal nostro Servizio Forniturein scatola di montaggio. Essi sono rappresen-tati nel disegno {{esploso di fig. 1. Da sinistraa destra (facciamo riferimento al disegno difig. 1), nell'ordine, essi sono: anellino di ottonecromato ferma-obiettivo, lente obiettivo di dia-metro 13 mm (focale 150 mrn ), tubo di ottonecromato della lunghezza di 135 mm e del dia-metro 13-14 rnrn, 'diaframma in plastica nero,clip da taschino, carta nera (lunghezza 85 mm,larghezza 39 mm ), corpo oculare, carta nera(Iunghezza 22 mm, larghezza 34 mrn ), lente sfe-rica speculata, coperchio a scatto.Tutti gli elementi fin qui eIencati vanno mon-

    tati come indica to nella fig. 2.IngrandimentiAbbiamo gia detto che il telescopio' Poc-

    ket" e capace di 15 ingrandimenti lineari. Talecaratteristica costituisce 10 sfogo principale percui e stato inventato il primo cannocchiale.Piu dettagliatamente diremo che I'ingrandi-

    mento si definisce come ilrapporto tra le gran-dezze lineari delle immagini osserva te attra-verso il cannocchiale e quelle dei rispettivi og-getti osservati ad occhio nudo. In pratica ciosignifica che se per mezzo del cannocchiale epossibile vedere un oggetto sferico di diametro15 mrn, mentre osservato ad occhio nudo essoha un diametro di 1 mm, allora si dice chequel cannocchiale e capace di dare 15 ingran-dimenti. Si pub anche dire che 15 ingrandi-menti lineari significano che una immagine ap-parira ai nostri occhi 15 x 15 = 225 volte mag-giore come area. Si comprende che per ilforte

    ingrandimento realizzato con unoggetto costpiccolo, qual e il cannocchiale Pocket", oc-correra, durante la visione, tenerlo ben fermo.Montaggio dell'oculareLa prima operazione da farsi, per la realizza-

    zione del {{Pocket ", e quella di montare I'ocu-lare, infilando 1a lente sferica speculata nel-I'apposito alloggiamento del corpo oculare. Pri-ma di introdurre la lente e necessario pulirlaaccuratarnente con panno scamosciato; succes-sivamente la si fissa chiudendola col coper-chietto nero rotondo a scatto. A questa puntosi infila la cartina nera (22 x 34 rnrn ) interna-mente al corpo oculare, alIa scopo di evitaredannose riflessioni di luce.Montaggio della parte anterioreDopo aver montato il cornplesso-oculare, si

    passera al montaggio della parte anteriore delcannocchiale e qui si comincera con I'unicaoperazione un tantino impegnativa che richie-dera attenzione e ... mana leggera. Si tratta diinfilare nel tubo di ottone, di diametro 13-14mm, lungo 135 rnm, il diaframma nero di pla-stica. Per eseguire tale operazione occorreraprocurarsi un martelletto, possibilmente di pla-stica, e una bacchetta di legno del diametro di10 mm. II diaframma di plastica nero va infi-lato dalla parte in cui si innestera ilcomplesso-oculare; mediante ilmartelletto si assesteran-no dei leggeri colpi alia bacchetta di legno, de-licatarnente, fino ache il -diafrarnma arriva infonda al tubo, sulla bordura di arresto: taledefinitiva posizione del diaframma e chiara-mente visibile nel disegno di fig. 2.Terminata questa operazione, si provvedera

    Fig. 2 Vista in sezione del telescopio Pocket interamente montato: la clip, che serve a fissare10 strumentino ottico al taschino della giClcca. puo anche essere eliminata; la foto sotto illustra, intutta la sua elegania e sampllcite, il minuscolo cannocchiale.

    o b ie tt iv o ell o sI lentE' :s f e r ic as p ec u la tab o z z e t t adl ava amentooculare

    a n e II 0rll c ruus ur a

    nera antiriflesso ../ corpo OC are

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    ~ POTENTISSIMITELESCO PI ACROMATICIChi.J.,. if .oovo CA TALOGO Gf Nf R A Lf III U ST RA TODitta Ing. Allna,.i Via Giusti 4{p-TORINO

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    au infilarc la carla nera (85 x 39 rum) interna-'mente al tube di ottone. Prima di introdurre lacarta sara bene conferire ad essa la opportunacurvatura, avvolgendola su una bacchetta dilegno, del diametro di 10mm, fino a dargli laforma voluta.Si puo ora applicare, sulla parte anterioredel tubo di ottone, la lente-obiettivo, facendobene attenzione che Ia parte convessa riman-ga rivolta all'infuori. Indi si fissa la lentc insc-

    ULUALUMI140S0DIRECT - REFLEX

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    rendo delicatamcnte I'apposito ancllino e li fer-mo di ottone. E' ovvio ehe, prima del fissaggiodefinitive della lente-obiettivo, occorrera ac-certarsi che questa risulti ben pulita (il pannoscamosciato e in ogni caso il piu indicato perla pulizia delle lenti ),E' ora la volta del clip; questo elemento vainfilato nella apposita asola, ricavata sui tubodi ottone, dove si innesta autornaticamente,L'ultima operazione e quella dell'inserimentunel tubo di ottone del corpo oculare; I'innestova fatto in modo che la bozzetta terminale, ap -positamente praticatavi, vada ad impegnarsinell'elicoide del corpo oculare.Il cannocchiale e cos}pronto per funzionare.Istruzioni per I'usoL'uso del cannocchiale Pocket e assaisemplice e l'unica vera capacita richiesta all'o-peratore e quella di tenere le mani ben fermedurante la visione.In pratica si punta ilcannocchiale sui sog-getto da guardare e si pone l'occhio al di sopradell'oculare : l'oculare va tenuto fermo con duedita e la messa a fuoco dell'immagine va fattaruotando il tubo crornato dello strumento; sitenga presente che, durante ilpuntamento, cani cannocchiali di tipo reflex vi e la tendenzacomune a mirare pili in alto del necessario.

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    Formidabilerlcevjtoreportatile

    in una' stupendascatola

    di montaggio.

    Un po' di spazio libero sulla tavola, un nor-male saldatore e 6.500lire, sono sufficientiper entrare in posses so diquesto magni-fico apparecchio radio a circui to superetero-

    dina, di tipo porta tile, eJegante e, queJ che piuconta, di ottima qualita.Nella scatola di montaggio c'e tutto, assolu-

    tamente tutto, perfino 1 0 stagno per saldare,Sensazionale iniziativa di Tecnica Pratica!Mai prima (fora, inf'atti, un apparecchio ra-

    dio, che nul'Ia ha da invidiare ai corrispondentimodelli di tipo commerciale, ilcui prezzo variaf'ra le 20.000 e Ie 30.000 Iirc, e stato messo aliaporta fa eli tutti ad un prezzo COS) modesto.Poche ore bastano per mont aria e nessunapreparazione specific a occorre per farlo fun-

    zionare presto e bene. E siarno eerti ehe il Togashi . diverra presto il vostro amico in-

    Il eireuito elettrieo del rieevitore fa impiegodi 6 transistori della Microfarad. Un transistorepilota il circuito di alta frequenza; due tran-sistori funzionano negli stadi di media fre-quenza; gli a ltri tre trunsistori pilotano l'am-plificatore di bassa frequenza, due di essi sono

    separabile durante le passeggiate, allo stadio,. in villeggiatura, a tavola e a letto, dovunquevi troviate, Acquistate, dunque, la scatola dimontaggio, richiedendola al nostro ServizioForniture, e ieggete queste pagine.Del ricevitore, come e nostro costume, vi di-

    remo tutto: come funziona, come 10 si costrui-sce, come si procede nell'opera di rnessa a pun-to e taratura.Le caratteristiche

    49 B

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    1 Altoparlante da 28/70 mm. 20 ohm1 Antenna in ferroxcube da mm. 8 x 1401 Circulto stampato1 Condenl

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    COMPONENT .CONDENSATORICl-C5 = = 195 + 85 pF (variablle )C2 = compensatore incorporato in CI.C3 = 25.000 pFC4 = 10.000 pFC5 = vedi .ClC6 = compensatore incorporato In CI.C7 = SOO pFC8 = 10 mF (elettrolitico)C9 = 250 pFCl0 = 25.000 pFCll := 2S0 pFC12 = 100 mF ( elettrolitlco)C13 = 40.000 pFC14 = = 10 mF (elettrolitico)RESISTENZERl = 22.000 ohmR2 = 3.900 ohmR3 := 1.000 ohmR4 = 82.000 ohmRS := 1.000 ohmR6 := rs.ooo ohmR7 := 5.600 ohmR8 := 100 ohmR9 := 5.000 ohm ( potenziometro coninterruttore incorporato)R10 := 180.000 ohmRll := 15.000 ohmR12 = 1.500 ehenR13 := 68 o'hmR14 = = 1.500 ohmRH = 68 ohmliRl = SFT 320TR2 = = SFT 307TR3 = SFT 307TR4 := SFT 353TR5 := SFT 323TR6 := SFT 323VARIEL1 ::::: bo.bina disinto.nia avvolta su nucleoferroxcube

    := oscillatore2MFl = primo trasformatore di med.ia fre-quenzaMF2 := secondo trasformatore dl mediafrequenzaMF3 := terzo trasformatore di media fre-quenzaDGl = diodo rivelatore tipo mfd 106Tl = trasformatoreSl-S2 = interruttori lncorporatl In R9Pile := 2 elementi a 3 V. co.llegati In ,erieFig. 1 - Schema elettrlco.

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    Fig. 2 - IRealizxazion.e pratic;.a, su elreulte stampa-to, del ricevitore Togashi. II condensatore C15, chenon appare nello schema elettrico di fig. 1 1 , . vieneapplicato sulla ba.setta, nella parte in cui vi it iIcircuito stampato, allo .scopo di elliminare unadistorsione residua nel circuito di bassa frequemza.: >10+

    :>C')t

    5 0 1

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    montati in circuito push-pull. La rivelazione eottenuta mediante un diodo al germanio,II ricevitore non richiede l'implego di anten-na perche e dotato di antenna ferroxcube in-corporata. L'altoparlante e di tipo magneticoe la potenza di uscita e dl 300 mW.L'alimentazione del ricevitore e ottenuta, incorrente continua, mediante due pile da 3 Voltcollegate in serie tra di loro, in modo da poterutilizzare le due possibili e diverse tensioni:quella a 3 volt e quella a 6 volt.Le dimensioni esterne del ricevitore sonole seguenti: em. 15,5 x 9 x 4; il peso comples-sivo e di 400 grammi. Il ricevitore e dotato diuna elegante borsetta Vimpelle.General itaLa realizzazione di un circuito superetero-dina, vale a dire a' conversione di frequenza,costituisce, senz'altro, la meta pili ambita,quella pill agognata da ciascun appassionatodi radio. E' un motivo, questo, che si ripete daanni, rna che oggi non e pill un luogo comunedopo l'avvento del transistore.Sono pochi oggigiorno gli appassionati dielettronica che, presi dal fascino del transisto-re, abbiano gUtacquistato una esperienza com-pleta, dopo la necessaria lunga pratica, con icircuiti transistorizzati. Molti sono invece colo-_ro che possono considerarsi degli arrivati , e.qui vogliamo riferirci ai soli dilettanti, per

    .quanto concerne la teoria e la pratica con iI circuiti a valvole elettroniche.L'argomento supereterodina a transistore,dunque, pub definirsi un argomento di attua-, lita e, certamente, una novita assoluta per tutti\ coloro che fino ad oggi hanno limitato la lora.esperienza, con i circuiti transistorizzati, ai_.semplici ricevitori a cuffia 0 ad auricolare, im-pieganti un solo trans istore 0pochi di pill.Tra un normale circuito supereterodina a val-vole ed uno a transistori, intercorrono sostan-ziali djfferenze, una diversa tecnica di montag-gio e tutta una serie di accorgimenti che pos-sono .risultare nuovi per chi ha poca pratica 0e del tutto digiuno in materia di ricevitori atransis tori.II nostro scopo sara, dunque, quello di met-tere tutti i nostri lettori appassionatidi radio,che abbiano almeno un minima di esperienzacon i circuiti a valvole, nelle condizioni di w : -ter costruire con le proprie mani, in casa pro-pria, un modemo ricevitore a circuito supere-terodina, a transistori, perfettamente funzio-nante, di dimensioni ridotte, elegante, da uti-Iizzare vper proprio conto 0 da porgere in re-galo, in qualche occasione speciale, ad un pro-prio caro 0ad un amico,Gli apparecchi portatili a conversione di fre-502

    quenza provvisti di transistori sono simili, rnanon uguali, a quelli funzionanti con valvole,Le differenze sostanziali possono venir riscon-trate nell'amplificatore di media frequenza, ca-ratterizzato dalla presenza di due transistori, enella stadio finale dotato di due transistori incontrofase. Nei ricevitori a' valvole, invece, ge-neralmente l'amplificatore di media frequenzae ottenuto con una sola valvola ed anche 10stadio finale impiega una sola valvola di po-tenza.La presenza di un circuito finale in push-pull, nei circuiti transistorizzati, viene prefe-rita, a parita di potenza, alia stadio singolo, inquanto l'impiego di due transistori finali incontrofase determina un minor consumo dienergia e, di conseguenza, allunga la duratadelle pile.Per quanta riguarda 10 stadio amplificatoredi media frequenza, diciamo subito che neicircuiti supereterodina a trans istori, non e opportuno utilizzare un solo transistore percheesso non sarebbe in grado di fornire un'ampli-ficazione pari a quella ottenibile con una val-vola. Ma c'e di pill. Lo stadio a media frequen-za di un circuito supereterodina a transistoriimpiega ben tre trasformatori di media fre-quenza (MF1 - MF2 - MF3), iquali si differen-ziano di molto da quelli impiegati nei circuitia valvole. Ouesto tipo di medie frequenze, co-me sinota nello schema e!ettrico di fig. 1, ecaratterizzato dalla presenza di un solo circui-to accordato, ilprimario, e cio rende necessa-rio !'impiego di tre medie frequenze, se si vuolassicurare a! ricevitore que! grade di seletti-vita che, in genere, caratterizza i1 ricevitoresupereterodina a valvole.Ma oltre a queste due differenze principali,altre ancora ve ne sono nel circuito superete-rodina a transistori e di queste, che chiamere-mo differenze .minori, ne vogliamo ricordarealmena due. La prima consiste nella presenzadi un cristallo al germanic in funzione di diodorivelatore (DG!), che sostituisce il diodo rive-latore compreso nella valvola amplificatrice dimedia frequenza, La seconda consiste nel cir-cuito di conversione di frequenza in cui i solitre elettrodi del transistore (TRl) sostituisconola classica valvola convertitrice dei ricevitoria valvole,Per concludere questa prima sommaria espo-sizione di carattere generale suIle principalidifferenze che intercorrono tra ilcircuito su-pereterodina a transistori e quello a valvole, sipuo dire che il circuito a trans istori e un po'pill complesso anche perche i transistori impie-gati sono in numero di 6 + 1 diodo al gerrna-nio, mentre nell'analogo circuito a valvole que-ste sono sempre innumero di 4.Tuttavia possiamo dire che e sempre possi-

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    Fig. 3 La ricevitore Togashia montaggio ultimato. Questa foto, cosl co-me Ie foto successive, serve a focilitare ilcompito del rai:l.iomontatore, che potra fa-cilmente orlentdrsl sullc disposizione esattadei vari componenti daapplicarsi alia pia-strina-supporto.

    hi!c costruirc un eircuito' supercrerodina consuli 4 tr ansistori, atiidando d ci.iscuno el i essila stessa Iunzione delle yah-ole currispondenti,rna cosi Iacendo si ridur rebbe di mol to la sen-sibili ta del ricevitore e'la stessa presa d'uscita,Per conservare dunque le principali caratteri-stichc . e l i un ricevitore supere terodina a 4 val-vole (escludiamo nel conteggio delle valvolc laraddrizzat rice ). si rrnde necessario un circui toimpiegante almena p transistori.PresentazioneNet progettare iI , ricevitore superetcrodina

    a set te transistor'i,' che presentiamo al let tore.si t' voluto seguire la tecnica piu moderna, chee quclla ebe garanjisce a chiunque De intra-premia il rnoruaggio, sia pure al principiantein campo elettronico, una riuscita sicura e per-fetta cosi da ottcnere un ricevitore con un mo-bile di dimensioni modeste, quin~i portabile,rna calcolato in modo che il rendimento acu-stico sia piu che accettabilc.L'alroparfantc impiegato. e logicamente diI!

    ripo magnetodinamico, ha un diametro di 7centirnetri e riproduee, regolarrnente, le Ire-qnenze cornpreseTra i 200 e i 7000 Hertz. Lasensibilita del ricevitore, poi, i: tale da garan-1tire oltre che la ricezione delle ernittenti locali,anche quella di parecchie stazioni estere, gra-zic all'uso di uno stadio di aereo ad alto gua-dagno ed ai tre stadi di media frequenza diottimo rendirnento.La bassa frequenza e eomposta da tre tran-sistori, uno in funzione di prcamplificatore dibassa frequenza e due in cireuito finale in eon-trofase. L'in ter o stadio di bassa frequenza estato opportunamente calcolato per dare unvolume notevole in altoparlante. .L'alimentazlone del ricevitore e ottenutamediante due pile da 3 volt ciascuna, collegatein serie tra di loro, che garan tiscono una buonaautonornia di esercizio al rieevitore. La gammadi r icezione e quella delle onde medie, che vadai 500 ai 1500 KHz.Lo schema elettricoDopo l'esposizione di queste brevi note tee-nico-informative, passiarno ora all'esarne detta-

    gliato del funzionamento del ricevitore, se-guenc\o attentamente 10 schema elet trico rap-prcsentato in fig. 1.L'antenna vera e propria del ricevitore e rap-presentata dalla bobina L1 avvolta su nucleoferroxcube. Lo spezzone di filo, parallelo al

    503

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    nucleo ferroxcube, pub essere connesso ad unaantenna esterna, allo scopo di aumentare lasensibilita del ricevi tore. Non facendo uso diantenna esterna, ilnueleo ferroxcube e in gra-do di assolvere sufficientemente ilcompito diantenna ricevente.II primo avvolgimento della bobina Ll., col-

    legato in parallelo alla sezione d'aereo del con-densatore variabile Cl , costituisce il primocircuito accordato del ricevitore, queUo in cuiavviene la selezione dei segnali radio e chepermette l'ingresso al transistore TRI di unsolo segnale radio, quello che scidesidera rice-vere,I segnali radio presenti nel primo circuito ac-

    cordato passano, per induzione, nel secondoavvolgimento di Ll e da questo, tramite ilcon-densa tore C3, vengono applica ti alla base (b)del transisrore TlH. Questo transistore, che edi tipo SFT320, funziona da mescolatore-oscilla-tore. L'oscillazione locale e ottenuta mediante]a bob ina d'oscillatore L2, racchiusa nell'ap-posjto schermo, contrassegnato nel fondo conil colore rOSS0. Ma questa prime transistoreadem pie ancoraun'altra funzione: amplifica isegnali radio.Riepiloghiamo : nel transistore TR1 giungeil segnale radio captato dall'antenna il quale

    si somma al segnale prodotto dall'oscillatorelocale; alla prima media frequenza (MFl) giun-ge, qulndi, sempre uno stesso segnale a 472KHz amplificato (la frequenza dell'oscillatorelocale e di 520 KHz). II lettore notera unadifferenza notevole facendo il confronto fra iltrasforrnatore di media frequenza qui impiega-to e quelli normalrnente utilizzati nei circuiti avalvole, Nel nostro caso, infatti, sol tanto unodei due avvolgimenti, quello primario, costi-tuisce il circuito accordato. L'avvolgimentosecondario e caratterizzato da un numero dispire molto pili piccolo rispetto ald'avvolgtmen-to primario, e cio allo scopo di adeguare I'altaimpedenza del collettore del transistore pre-cedente con la bassa impedenza deU'entrata(base) del transistore successivo. E poiche ognitrasformatore di media frequeriza e caratteriz-zato dalla presenza di un solo circuito accor-date, e assolutamente necessario irnpiegare al-meno tre medie frequenze se si vuole esaJtare ilgrado di selettivita del ricevitore.AIFentrata del secondo transistore TR2 e ap-

    plicata, tramite la resistenza R7, la tensioneCAY prelevata dal diodo al germanic DGl.Maggiore e l'ampiezza del segnale amplificato,e cioe maggiore e la tensione sui terminali delpotenziometro R9, che costituisce la resistenzadi rivelazione, maggiormente si riduce la ten-sione negativa aIla base del transistore TR2 equindi minore e il guadagno del transistorestesso,504

    Dal primo stadio amplificatore di media fre-quenza il segnale passa al secondo stadio am-plificatore, attraverso iIsecondo trasformatoredi media Irequenza MF2.II secondo transistore amplificatore di media

    frequenza (TR3) e del tipo identico a quelloutilizzato per TR2, e cioe si tratta di un tran-sistore pnp di tipo SFT307. All'uscita di TR3 ecollegato il terzo trasforrnatore di media fre-quenza MF3, che ha l'avvolgirnento secondariocollegato al diodo rivelatore DGI (di tipoMFDI07).II potenziometro R9, che costituisce la resi-

    stenza di rivelazione, presenta .ri suoi terrni-nali la tensione rivelata, cioe la tensione dibassa frequenza che, tramite il condensatoreelettrolitico C14, viene applicata alla base (b)del transistore preamplificatorc di hassa fre-quenza TR4, che e di tipo SFT353. I segnalidi bassa frequenza amplificati, uscenti dal col-lettore (c) di TR4, vengono applicati atl'avvol-gimento primario del trasformatore Tl. Taletrasformatore e dotato di due avvolgimenti se-condari. I segnali amplificati vengono applicatiaile basi (b) dei due transistor! arnplificatorifinali TR5 e TR6. che sono di tipo identico:SFT323.La base del transistore TR5 risulta pola-

    rizzata leggermente rispetto all'ernittore (e)dal divisore di tensione formato da una resi-stenza da 1500 ohm- e da una resistenza da 68ohm per cui, in assenza di segnale, la correnteche fluisce nel circuito e minima. Quando alla'base del transistore TR5 giunge un segnalepositive, il transistore rimane bloccato, mentrequando giunge il segnale negativo, si ha un au-mento della corrente di collettore e il trans i-store entra in funzione. II medesimo funzio-namento si verifica per il transistore TR6.S1 tenga presente che quando ad un transistore(alia sua base) arriva un segnale positive, al-l'altro transistore giunge un .segnale negativoe viceversa; cio significa che non si hanno maii due transistori in funzionamento contem-poraneo.Montaggiopraticon montaggio pratico del ricevitore superete-

    rodina Togashi e facilitato dalla presenzadi un circuito starnpato, che funge da telaio. Labasetta di bachelite reca da una parte Il cir-cuito starnpato in rame e su questa parte dellabasetta verranno effettuate Ie saldature; nellaparte opposta a quella in cui risulta stampatoil circuito verranno applicati i cornponenti.Per la saldatura dei terminali dei vari com-ponenti, the vanno montati,per 1a maggior

    parte, con asse perpendicolare alla basetta,consigliamo I'impiego di un saldatore di pic-

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    Figg. 4-5 Le due foto ptese ci a duediverse tenslonl rlsulteranrio di grandealuto per tutti que! lettori ehe 51cimen.t.ranno nel lavoro di montagglo. IIconden5atore C15, ben vlsibil. nelloschema pratlco di fig. 2, it applicatonella parte sottoltante della basetta .supporto.

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    cola potenza (un saldatore della potenza di 40watt va bene allo scope) dotato di punta mol-to affilata. Nell'effettuare Ie saldature, la pun-ta del saldatore va tenuta ii .piu possibile di-stante dai transistori, che sono dei naturali ne-mid del calore e per i quali Ie saldature ai loraterminali vanno effettuate il piiJ rapidamentepossibile. Sara bene, durante Ia saldatura deiterminali dei transistori, afferrare con Ie pinzei lora terminali, in modo da favorire la dissi-pazione del calore. In ogni caso, e cio vale pertutte Ie saldature, non S 1 faccia mai uso dipasta salda perche questa e sensibilmente cor-rosiva e potrebbe compromettere I'esito delricevitore. Si tenga presente che 10 stagno for-nito nella stessa scatola di montaggio con-tienei gia la quantita di pasta salda necessaria.Raccomandiarno ancora, nell'applicare al cir-cuito i transistori, di non confondere tra loroi terminali di base, collettore, emittore, tenen-do ben presente che il terminale di collettoree facilmente individuabile perche I'involucrodel transistore e contrassegnato con un puntinocolorato proprio dalla parte in cui vi e il ter-minale di collettore. II terminale di base e sern-pre quello centrale, all'estrernita opposta vi eil terminale di emittore. .L'ordine secondo il quare vanno applicati ivari componenti e il seguente: si lnizia fissan-do al telaio il potenziometro R9 nel quale sonoincorporati i due interruttori S1 ed S2; sue-cessivamente si applica ilcondensatore varia-bile C1+C5; poi si applica l'oscillatore (colorerosso), la prima media frequenza (color bian-co), la seconda media frequenza (color giallo ),la terza media frequenza (color blu). Infine siapplica iI trasformatore Tl. Giunti a questopunto si potra comlnciare con Ie saldature aiterrninali dei vari componenti, seguendo atten-tamente 10 schema pratico e controllando I'e-sattezza delle connessioni sullo schema elet-.trico.Nel collegare i condensatori elettrolitici Cg

    C12-CI4, raccomandiamo di tener conto dellaIoro polarita, cioe di connetterli nel versoesatto.Le ultime connessioni sono quelle della bo-bina Ll, che va innestata nelle due appositeforcelie di plastica, i conduttori dell'altopar-lante e quelli saldati agli ancoraggi di contattocon Ie pile.L'altoparlante viene fissato al mobile me-diante due viti rnunite di due rondelle.n telaio (circuito stampato) viene fissato almobile mediante un sola vite.Internamente al mobile sono ricavati i se-gni + e - relativi aile polarita delle due pile,in modo che non si possa sbagliare quando sivanno ad inserire Ie pile stesse nel mobile.

    506

    Come si riconoscono i componentiI 6 transistori e tutti i condensatori che corn-pongono ilcircuito recano, impresso nel loroinvolucro, la sigla e il valore. Non cost accadeper Ie resistenze, che essendo di tipo americano

    si contraddistinguono soltanto per la colora-zione delle varie fascette dipinte su di esse.11valore di ogni resistenza deve essere dedottomediante un codice a colori. In ogni resistenza,infatti, ci sono ire 0 piu fascette colorate ede appunto dal colore di queste fascette e dalloro ordine di successione che si deduce ilvalore ohrnmico. Riportiamo pertanto, qui diseguito, l'apposita tabella mediante la qualeogni lettore sara in grado di decifrare ilvaloredi ciascuna resistenza.

    Colon: 1" fascia 2" fascia 3 / 1 fasciaNero - 0 1 -,Marrone 1 1 0 ,Rosso 2 2 0 0Arancione 3 3 000Giallo 4 4 0 0 0 0Verde 5 5 0 0 0 0 0Blu 6 6 0 0 0 0 0 0Viola 7 7 -Grigio 8 8 -Bianco 9 9 -Argento: tolleranza 10 0 / 0 ;Oro: tolleranza 5~/o.Per rendere piiJ esplicita questa tabella fac-

    ciamo un esempio chiarificatore. Supponia-rno di voler conoscere il valore di una resi-stenza in cui la prima fascia colorata (perprima fascia si intende quella piu vicina adun terminale della resistenza) e di color MAR-RONE, la seconda e di color VERDE, la terza,ARANCIONE e la quarta ARGENTO. Ricor-riamo ora alia tabella. Da essa si deduce chese la prima fascia e di color marrone la pri-ma cifra e 1. Alia seconda fascia di color ver-de corrisponde iI numero 5, alia terza fasciadi color arancione corrispondono 3 zeri, Quin-di mettendo tutte queste cifre una dopo l'altrasi ottiene ilnumero 15.000che significa appun-to che quelia resistenza ha il valore dl 15.000ohm.

    La quart a fascia di color argento sta a si-gnificare che quella resistenza pub avere unvalore che si scosta del 10% in pill 0in menodel valore di 15.000 ohm.

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    Messa a punto del rleevltere

    Fig. 6 Cosi si presenlaII circuito slampato suiquale iI lettore effettullraIe connessioni dei terminali del vari eempenentlil ricevltore.Fig. 7 - La foto a deslramostra i'l circuito stampato con tutte Ie saldaturea stagno.

    Una volta real'izzato il ricevitore, occorreraprovvedere alla sua messa a punto e taratura;occorrera, cioe, allineare i circuiti accordati eper questo scopo e indispensabile un genera-tore di segnali (oscil'latore modulato). In pre-visione, pero, della mancanza di questo parti-colare strumento, allo scopo di facilitare lamessa a punto del ricevitore, i componenti del-Ia scatola di montaggio risuItano pre-tarati. Inogni caso, una ritoccatina ai nuclei pub render-si necessaria. Le operazioni di taratura dellemedie frequenze vanno iniziate a partire dalla

    terza media trequenza (MF3), contrassegnatacon ilcolore blu, Si dovra far uso di un appo-sito cacciavite isolate per taratura e si farannoruotare i nuclei fino ache nell'altoparlante siprodu-ce la massima intensita sonora agendo,ovviamente, con la massima delicatezza.Durante I'operazione di taratura dei tre sta-di di media frequenza, il lettore potra avovertire I'insorgere di inneschi (fischi acuti) dovuti al punto critico dello stadio; per evi-tare quindi che tale massima usci ta sia accom-pagnata da fischi, consigliamo di portare inu-clei ad un punto leggermente inferiore a quellodi massimo guadagno.

    L A P E N N A C H E M E T A L L I Z Z AQuesto apparecchlo 51 chlama C( ChromFlx,AS50ml'gll'aad un sald'atore da radlotecnlcoed Invece uno strumento sempllce e pratlcoper cromare, ramare, nlchelare, argentare, do-rare, cadmlare, ecc., Benza I'uso del elaeslcooagno galv8nlco. 1.'apparecchlo funzlona elettrlcamente per mezzo dell'elettroll51, su cor-rente 220 Volt. Lavora pullto e con sempllcltilrendendo ognl oggetto come nuovo. In pochlmlnutl sl apprende II funzlonamento dell'appa-reccbJo e 51 cosl In grado dl metalllzzareistantsneamente tutti gil oggettl dl metallo(esclusl allumli110e Nlrosta), piccoli e grandI,dl qualunque formato.

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    IMose 12" e un nuovo ed origin ale rno-dello di razzo con propellente del tipo _ca-rarnella che, in aggiunta alla lunga seriedi razzornodelli finora presentati da TecnicaPratica, costituisce il quattordicesimo argo-mento dedicate agli appassionati di questaspecialita del modellismo.-Anche questa progetto costituisce il fruttodell'attivita del Centro Missilistico Concorez-zese in collaborazionecon il Centro Missili-stico Romano": un bell'esempio di quanto sipuo fare nel campo del razzomodellismo e chesta a testimoniare la fattivita e Ia proficuitadi tale felice collaborazione.Un tale esempio e anche un invito per tutte

    le associazioni razzornodellistiche italiane, cen-tri, gruppi e club a dar notizie di se~ a far co-noscere i risultati del lavoro compiuto e adesprirnere attraverso la stampa idee, propositi,iniziative.Il razzo Mose 12", dal nome strano e ori-

    ginale, appartiene aUa categoria di quei razzidi facile costruzione e di sicuro affidamento;la sua stessa sernplicita costruttiva e l'assenzadi carichi utili gli permettono inoltre di svilup-pare brillanti prestazioni con grande facilita:per avere un'idea di cio basti citar~ il fatt~che il Mose 12 e in grado di raggiungere 11.000 metri di altezza : tutto cio costituisce unameritata soddisfazione ed un positivo incorag-giamento per chi, essendo aile sue prime armiin fatto di razzomodellismo, intraprenda la co-struzione del progetto qui presentato.IImerito del progetto va a Gualtiero Massi-roni, animatore del citato Centro MissilisticoConcorezzese. D i aspetto snello ed agile, H Mose 12 " sipresenta come un razzo dalla configurazioneabbastanza ortodossa e piacevole : una piccolanovita e costituita dalle alette in compensato.Nell'insieme si rivela come un progetto curatoe preciso, volutamente sernplificato per facilitadi cbstruzione.

    1 . 1 propellenteE' necessario premettere la descrizione del

    propellente, quantunque se ne sia gia p~rlat? ~proposito del ~omplesso CAROL; difatti IIpropellente caramella" non e ancora moltoabituale nel razzomodellisrno italiano, ed inol-tre richiede maggiori precauzioni che non Ia micrograna ,La caramella presenta la seguente compos i-zione :

    Zucchero (saccarosio)Nitrato di potassioZolfo

    30 %60 %10%

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    M O S E l 12l-'er preparare un grana di propellen te canquests sostanze occorre anzitutto rid~rre, l~tre sostanze in una polvere fine, dopodiche Slprovvede ad- una intima miscelazione che varaffinata can due passaggi attraverso un setae-cio sottile: Ie scorie trattenute dal setacciovanno triturate ed aggiunte alia polvere, perevitare dialterarne la cornposizione percen-tuale.La fine polvere ottenuta va posta in un pen-

    tolino dal colla alto, e vi si aggiunge acquafino ad ottenere una massa pastosa molto flui-da in cui Ie tre sostanze si presentino in solu-zione 0 perlorneno in fine sospensione,Occorrera a questo puntodispon;e di un for-

    nelloa fiamma regolabile, possibilmente a gas;vi si porra il pentolino mettendo a fuoc? len-tissirno : durante ilriscaldamento della miscela. si rirnestera continuamente con un cucchiaioeli legno; arrlvati ad una evaporazione qu~sicompteta; dell'acqua si vcrsera la pasta parz18!.mente rappresa e riscaldata entro formette ri-vestite di carta oleata oppure direttamentedentro la camera di combustione. Subito dopola colata del propellente si dovra praticare nelpropellente un foro C /J 8 mm., lungo em. 5, inposizione centrale; per fare cia occorrera untondino di tali dimensioni.II foro COS1 prodotto serve a creare neltratto iniziale del propellente una superficiedi combustione maggiore, necessaria per sta-bilire proprio all'accensione del rnotore la pres.sione adatta al funzionamento dell'insierne pro-pulsivo, e per creare una spinta apprezzabilenella fase iniziale del voloRaccornandiamo qui inoltre anche Ie prove

    e Ie precauzioni da osservare durante Ia pre.parazione del propellente.Anzitutto, durante la cottura del propel.

    lente sara opportuno estrarre di tanto in tantodei campioncini che verranno bruciati dopo chesi siano raffreddati; tutto cio allo scopo diosservare i resldui della loro combustione. Seinfatti questi si presentano con un aspetto car.bonioso, cioe a masserelle nere pili 0 menocornpatte, vorra dire che I? zucchero e ~n eccesso e quindi si dovra aggiungere una piccolaquantita di nitrate di potassio : se i residui sipresentano come una massa ?ianca e compattae eccessiva la presenza del mtrato, e bisognera

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    E' di facile;costruzione.,E ' privoI di eerlehl utili.Raggiung,ei ' i e c o metridi ahe%za.

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    rimediarvi aggiungendo un po' di zucchero ezolfo. Se infine l'accensione I: difficoltosa e Iacombustione I: lenta e poco vivace vuol dire ehec'e ancora troppa acqua e siamo ancora agliinizi della preparazione, e quindi occorrera fre-nare la propria impazienza e lasciar riscaldareancora.Aproposito di irnpazienza, raccomandiamo dilavorare con calma e prudenza, in un luogo nonventilato, per evitare che qualche lingua difiamma penetri nel pentolino e possa. accenderela miscela, con conseguenze facilmente imma-ginabili e spiacevoli.II m otore ra:z;:z;oRararnente nei razzomodelli si ha una distin.zione strutturale tra motore e fusoliera del raz-zo: difatti, per semplicita costruttiva e per evi-.tare pesi morti si fa in modo che la canna delmotore, talvolta unitamente a sezioni di tubodelle stesso diametro fungenti da contenitori,costituisca la fusoliera del razzo.Un tale siste-ma d'altronde I: usatissimo nei razzi e neirnissili professionali; spesso anche in essinon si ha distinzione tra camera di cornbu-stione e fusoliera, 0 quantomeno tra serbatoidei propellenti e fusoliera.II motore del razzo Mose 12" si componedei seguenti pezzi :

    n. 1 canna in acciaio Aq-35 C / ) 30 x 1 mm.,lunghezza 500 mm.n. 1 ugello in acciaio, tipo interamente lavo-rato.n. 1 fondello in acciaio, a discon. 8 viti in acciaio a testa tonda, C / ) 3MA.Come pub notarsi, Ia costituzione del motorenon si discosta molto da quella presentata nejnostri precedenti articoli , anche da altre no-tizie in nostro possesso riteniamo ehe Ia mag-gior parte dei razzomodelli in Italia si sia stan-dardizzata sul particolare tipo di canna quiusato e su una analoga disposizione e confer-mazione degli altri organi del motore.La canna di acciaio, che - ripetiamo - e deltipo usato per telai di biciclette, va intestataalle estremita. e vi vanno praticati otto foriradiali a 90(),quattro per parte, per il passaggiodelle viti di fissaggio dell'ugello e del fondello.L'ugello va ricavato al tomio da tondino diacciaio C / ) 28 mm.; presenta una gola di 9 mrn.,una bocea di scarico di 26 rnm., mentre il boc-caglio di entrata I:di 28 mm.Particolarita notevole dell'ugello del Mose12 I: il fatto che Ie pareti delle sezioni conver-gente e divergentenon sono diritte rna pre-sentano una curvatura di tipo iperbolico nellaparte convergente e di tipo parabolico nellaparte divergente. Una tale configurazione per-mette un miglior rendimento del motore, seb-bene non in maniera eccessivamente sensibile,dato che si ha a che fare con ilmotore di unrazzomodello. Tale tipo di ugello presenta unpo' pin di difficolta per 'la realizzazioneal tor-nio. Il fondello I: molto semplice e robusto:si tratta di un disco piattodi acciaio, ricavatodallo stesso tondino usato per I'ugello : molto

    AmsterdamV O L E T E M I G l l O R A R E L A V O S T R A P O S I Z I O ' N E ?Inchiestq internaxlonaie del B.T.1. di ,Londra Cairo Bombay Washington

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    facile da tornire, e di basso costo.Tutti i pezzi sono tenuti assieme dalle vitiradiali, che passano attraverso i fori della can-na e si avvitano in appositi fori ciechi filettatipraticati nell'ugello e nel fondello, Le viti deb-bono essere di acciaio, possibilmente di acciaioINOX .E' da ricordare che 'il propellente puo esseredirettamente versato entro Ia camera di corn-bustione: in tal caso rnonterete i1 solo fondello,e proteggerete la parte destinata ad accoglierel'ugello con nastro adesivo che alla fine verratolto; durante la colata provvederete 'ad inta-sare bene iI propellente con unpistoncino dilegno.Gli impennaggiL'ogivaLa parte aerodinamica del nostro razzo eaffidata agli impennaggi ed all'ogiva : quelliper i1 governo e la stabilita del razzo, questaper la sua penetrazione aerodinamica; H restodel corpo presenta nell'aria soltanto una resi-stenza di attrito laterale. Gli impennaggi sonocruciformi: si compongono di quattro alettonia pianta trapezoidale, fortemente rastremati,con una forte freccia al bordo di attacco.La particolarita di questi alettoni consistenel fatto che essi sono realizzati in compensateda 3 mm.1I bordo di attacco e quello di uscita sonolavorati in modo da diminuire la resistenzaaerodinamica : pertanto, con una raspa e cartaabrasiva sagomerete Ie due parti a lama, nelmodo pili uniforme possibile. Alla radice dell'a-lettone vanno praticati due fori da 3 ' mm., peril fissaggio ai raccordi in lamierino.La funzione di sostegno deHe alette, funzionepiuttosto importante e delicata in quanto deveimpedire oscillazioni e torsioni dell'aletta pernon compromettere la stabilita direzionale, e

    affidata a quattro raccordi, curvati secondo Hraggio della camera di combustione, ciascunodei quali copre un quarto della circonferenzadena camera. Tali raccordi sono realizzatl inIamierino sottile di anticorodal, spesso 0,5mm.; ogni raccordo presenta due flange a 90",sulle quali vanno praticati due fori corirspon-denti a quelli degli alettoni, nei quali passanoIe viti di fissaggio, munite di dado.. Tali viti sono in acciaio, da 3MA x 6, condado esagono ; le viti saranno a testa tonda.L'ogiva e in legno duro, cava all'interno peralleggerimento.Ha una sezione cilindrica fino a 2/5 dellalunghezza, e quindi, dopo un breve tratto aprofile curvilineo, si rastrema a cono e terrni-na con Una punta arrotondata. Un tale pro-5 1 2

    filo, oltre a conferire una certa estetica all'as-sierne, ha .anche una buona influenza aerodi-namica.Internamente I'ogiva presenta uno scavo asezione cilindrica che all'estrernita diventa acono tronco: lungo 95 mm., tale scavo allegge-risce notevolmente ilpezzo senza comprornet-terne la resistenza meccanica, necessaria spe-cialmente nella fase dell'impatto al suolo concui si conclude il volo del razzo.Inferiormente l'ogiva presenta uno zoccolodel diametro dl 28 mm., necessario per inse-rirla nel tuba del motore, cui viene fissata condue viti laterali contrapposte.La lunghezza totale delI'ogiva e di 165 mm.,il diarnetro e di 30.Vern iciatu raVernicererno il nostro razzo passando anzi-tutto sulle parti in ferro, ad esclusione del-I'ugello, una mana di verniceantiruggine moltosottile, Su questo fondo, che per Ie parti in le-gno sara costituito da normale smaIto biancoo color carne, deremo una tinteggiatura uni-forme con vernice rossa fIuorescente, del tipousato per gJ i aerei e nota come anticollisio-ne , Tale vernice ha infatti un elevato potereriflettente, e risplende in modo eccezionale,facilitando cosi la osservazione del razzo inyolo ed il suo recupero a terra.Ci si potra altresl sbizzarrire in diversi sche-mi di colorazlone, uno dei quali, molto pro-fessionale > t, e costituito da fondo bianco constrisce e scacchi neri.L'importante e comunque, oltre all'estetica,che i1 razzo sia ben visibile, per facilitare Hrilevamento ed jJ recupero.II lancioPer lanciare i1 "Mose 12 si potra usare la

    rampa gia da noi descritta: pertanto basterasostitulre due viti corrispondentemente alli-neate con due pattini standard ,AItrimenti potra utilizzarsi un tondino d'ac-ciaio. ( / J 10 rnm., lungo 2 metri, piantato solida.mente in terra eben oIiato prima del lancio.SuI corpo del. razzo verrannoallora fissati dueattacchi ad anello, realizzati in lamierino sot-tile, fatti in modo tale da scorrere facilmentelungo il tondino.Per la parteriza del razzo si dovra anzituttosistemare un sernplice accenditore entre la ca-vita praticata a suo tempo nel tratto inlzialedi propellente,Tale accenditore consiste in un po' di poI-vere di innesco versata entro un pacchettino dicarta velina intorno ad una resistenza elettrica.

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    veniente e disporrete degli osservatori pili Ion-tano, possibilrnente munitidi cineprese e mac-chine fotografiche.II lancio verra eseguito con angolazione non

    superiore agli 80, e sempre nella stessa dire-zione del vento: anzi in presenza eli vento sarameglio evitare di eseguire iIIancio,Eeon questo, ancora una volta, buon diver-

    tirnento.

    La polvere di innesco sara costituita da unpo' della polvere preparata a suo tempo perfare i1 propellente; la resistenza potra essereo una piattina di niche1cromo, oppure unasemplice lampadina pisellino ", altrimenti det-ta a goccia , cui sia stato rotto ilvetro canmolta precauzione, per non rompere la sotti-lissima resistenza di tungsteno.I cavetti elettricidi alimentazione dell'ac-

    cenditore verranno fatti uscire all'esterno delmotore e collegati ad una cassetta di ac-censione, 0 in mancanza ad un semplice accu-mula tore d'automobile, munendo in tal caso ilfila di un interruttore.

    _}f J S 1 3 ' ' . '6itlh{ rlf} Anfk if J i J . r . da LoeH 80

    i?olna

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    PER . CARTAVETRARE'NOGN'ANG010

    V Iconsigliamo la costruzione di questa pratico tampone percartavetrare perche potra esservi utile in molte occasioni.Esso infatti si adatta a superfici piane, convesse 0 concave,eiad ogni tipo di bordo da cartavetrare.Ricavate idue blocchi da un legno duro, avendo cura di li-vellare perfettamente Ie loro superfici e facendo in modo cheil raggio di ciascuna curvatura sia eguale in ogni punto. Unasel?aa nastro pub compierefacilmente questo Iavoro, rna con unpo di pazienza potete anche farlo con una sega a mano, con unaraspa da legno e della carta vetrata,Unite i blocchi con due piastrine metalliche che fisseretecon viti da Iegno a testa rotonda. Assicuratevi che i fori delleviti praticati nei due fianchi, del blocco siano simmetrici.Per tutte Ie operazioni (eccettuata quella n. 3) avvolgete Iacarta vetrata attorno ad entrambi i blocchi, inserendo Ie par-ti rerminali del foglio nella fessura che si trova tra i dueblocchi. Per I'operazione n. 3 occorre una superficie che non sci-voli e che non abbia una guida. In questo casu bisogna avvolgereIa carta vetrata soltanto suI blocco inferiore inserendo Ie estre.m.it~_del foglio nella fcssura tra i due blocchi.

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    Completate la vostra stazione trasmittente con questo utile appar~to.

    O gni appara.to trasmittente puo essere van-taggiosamente completato con un cir-cuito per il controllo di camps, che per-metta di valutare, in continuita, l'energia irra-diata, Ad un tale dispositivo puo esserealtresiattribuito la funzione di Monitor , Cio chepermette', d'altra parte, il controllo- perrna-mente della modulazione e della sua qualita.n progetto che presentiamo si presta'ottima-mente a tale scopo e si rendera utilissirno alradioamatore, a completamento della sua 1 sta-zione trasmittente sulla gamma dei 144 MHz.Ma non sono queste Ie sole possibilita di Im-piego del nostro controllore di campo monitor.In effetti, esso ricopre la gamma che si esten-de fra i110 e i 150 MHz; e do significa che ilnostro dispositivo potra utilmente essere impie-gato per la messa a punto, la regolazione e lavalutazione della qualita della modulazione deitrasmettitori VHF degJi aerei, operazioni per Iequali esso si rivela assolutamente indispensa-bile.

    M I S O R A T O R ED I C A M P O

    VHF5]5

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    Circuito elettricoLo schema completo del nostro apparato con-

    trollore e li campo VHF, d'altronde assai sem-plice, e rappresentato in fig. 1. Esso si componedi uri circuito accordato a capacita-induttanza,le cui 'caratteristiche sono le seguenti: la bo-bina L1 e ottenuta con 4 spire di filo di ramenudo, del diametro e li 2 mrn, avvolte su un sup-porto isolante del diametro di 12 mm; la bo-bina e dotata di un nueleo in ferrite regolabiledella lunghezza di 8 mm; Ie spire che compon-gono I'avvolgimento di Ll sono distanziate tradi loro di 2 mm; la presa d'antenna -viene rica-vata a 3/4 dell'avvolgimento dalla parte dirnassa,Il condensatore variabile C2 ha ilvalore ca-

    pacitivo di 15 pF e deve essere comandato daun perno elettricarnente isolato da quello ori-ginale del condensatore : tra ilperno del con-densatore, dunque, e quello di comando ester-no' occorrera interporre un manicotto di giun-zione di materiale isolante.

    SuI pannello delt'apparecchio, corrispondenteal comando del condensatore variabile, occor-rera cornporre una scala graduata da 0 a 180gradi e ilbottone di comando dovra essere cor-redato da un indice.Durante la prima fase e li messa a punto dello

    strurnento occorrera intervenire suI nueleodella bobina Ll , facendo in modo che la varia-zione completa della capacita del condensatorevariabile C2 ricopra interamente la gammacompresa fra i 110 e 150 MHz.Al circuito accordato (LI-C2) e connessa i'an-

    tenna, ottenuta con uno spezozne di rame deldiametro di 4 mm e della lunghezza di 48 em.La connessione a massa dell'intero circuito efacoltativa; in ogni caso sara sempre bene col-legare il mobiletto metallico, in cui e conte-nuto il controllore di campo, con Ia massa co-mune dell'apparato trasmettitore.RivelazioneL'energia elettromagnetica captata dall'an-

    tenna ed applicata al circuito accordato deter-

    GT1

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    mina, ai suoi terminali, una tensione elettrica,che viene appI.icata al diodo al germanic DG,di tipo OA70.II diodo al germanio rivela i segnali radio,trasformandoli in corrente continua, e Ii appli-ca al galvanometro G la cui scnsibilita e quelladi 100 microampere fondo-scala,Le indicazioni fornite dalle deviazioni del-I'indice della strumento permettono di proce-dere facilmente alia regolazione del trasrnet-titore (0 della sua antenna: valutazione delguadagno, della direttivita, ecc.). E' ovvio cheil microamperometro indica valori relatlvt delcampo.Impedenza A.F.

    La bobina L2 altro non e che un'irnpedenzadi alta frequenza, alia quale e affidato ilcorn-pito di arrestare la parte di corrente ad altafrequenza che attraversa il diodo al germanioDG. II condensatore C3 convoglia a massa que-sta parte di corrente ad alta frequenza.La hohina L2 t: COmp()sfa lb una qu.irantina

    Fin. 12II~no r e p o r .tato a slnll'ra, n e t lQ , .na prjlIiIdent., rapp .... . .. . .ta 1 0 .chemer .,.lIrlco cW I'.,.,.,. c o n t " " . " dlcampi YH J I. II " ' n o . . .IG ,Jportato m.,..,. la ....lilzadDH pratt. c W i ' ., . . . . . . . . ..

    oi spire unite di filo di rame, ricoperto inseta, del diametro di 0,2 mm; I'intero avvol-girnento viene effettuato sopra la resistenza Rl.Per l'avvolgimento della bobina L2 non visono particolari criteri degni di nota: cio chepili importa e l'esatto collegamento del diodoalgermanio DG e del galvanornetro G, chesono elernenti dotati di polarita,Funzionamento in MonitorMentre per l'impiego del circuito come con-trollore di campo l'interruttore 81 deve rima-riere chiuso, per il funzionamento del circuitoin Monitor, doe come controllore della modu-lazione e della sua quafita, I'inrerruttore 81deve rimanere aperto, In questa secondo im-piego dello strumento le deviazioni dell'indice

    del microamperometro sana minori.A questa punto qualche lettore potra solle-varci una spontanea obiezione: perche non con-trollare la modulazione direttamente dopo ildiodo rivelarore, collegando in serie al micro-amperometro una cuffia? "l.,'obiezione e esatta,tuttavia occorre tener conto che, quando si haa che fare con la VHF, I'energia raccolta da uncontrollore di campo e assai debole ed in talicondizioni non e possibile sentire gran che conla cuffia. Questo e ilmotivo per cui, nell'im-piego dello strumento in veste di Monitor, abohiamo ritenuto opportuno inserire nel circuito,dopo 10 stadio rivelatore, un sernplice arnpli-licatore dei segnali rivelati di bassa frequenza :ilcircuito amplificatore VF e pilotato dal tran-sistore TRI, che e di tipo OC72e che viene au

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    toalimentato (in pratica cio significa che il cir-cuito non fa impiego di alcuna pila ).In pratica all'uscita del diodo rivclatore DG

    sono presenti le componenti B.F. alternate cI una componente continua; e proprio la compo-r nente continua dell'onda modulata che prov-vede a fornire la tensione di alimcnt.azione ne-gativa del collettore del transistore TRI, ed equesto it motivo principale per cui e assoluta-mente necessario connettere nel circuito il dio-do al germanio DG secondo le polarita indicatenella schema elettrico difig. 1. Per quantoriguarda la componente alternata B.F., essaviene applicata .alla base (b) del trans is toreTRI per mezzo del condensatore elettroliticoC5, del valore di 10 mF /6 V.Caratteristiche del trasformatore T111 trasformatore Tl ha Ie seguenti caratteri-stiche: I'avovlgirnen to primario, quello COD-

    nesso con ilcollettore (c) del transistore TR1,e composto da 20.000 spire di filo di rarne deldiarnetro di 0,7 mm; la resistenza ohmrnica edi 4.500 ohm. L'avvolgirnento secondario di TIe compos to da 2.000 spire della stesso tipo difilo, Ricordiamo ai lettori che un tale trasfor-mat ore puo essere facilmente recuperato Ira imateriali Surplus.Per le operazioni di controllo occorrera far

    impiego di una cuffia a bassa impedenza (van-

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    no bene i normali tip'i da 200-600 ohm di resi-stenza ) : anche in questo caso, comunque, il va-lore dcll'impedenza della cuffia non e critico.Per una maggiore comodita di impiego della

    strumento, il -lettore potra equipaggiare I'ap-parecchio con due diverse prese, una a bocco-la, di tipo norrnale, e uria a jack per l'even-tuale inserimento di un auricolare,Realizzazione pretiee.La realizzazione prarica del nostro progettoe quella rappresentata in fig. 2. L'insierne ri-

    sulta montato internarnente ad un mobilettometallico, cornpletamente chiuso e al quale so-no affidate le funzioni di schermo. Sui pannelloanteriore dell'apparecchio sono presenti i co-mandi del condensatore variabile C2 (la rna-nopola dew esscre dotata .di indice ), I'interrut-tore SI, j] microamperometro e le presc e li cuf-fia (possono essere applicate anche in altra par-te del mobile). L'antenna e fissata alla partesuperiore del mobilctto e puo essere applicataverticalmente oppure orizzontalrnente, secondola polarizzazione dell'antenna applicata al tra-srnettitore. Quel che irnporta e che l'ingressodello spezzone d'antenna avvenga attraversouna boccola isolante in ceramica: e assoluta-mente necessario garantire all'antenna un per-f'etto e completo isolarnento dal metallo checompone il mobile.

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    I L P E S I C A T O R E ~~tt~~a ~~p ~ : :, selende al pe-scatore iI solo

    A ' U T O M A T I C O compito diI staccare il pe-sce dall'amo."

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    B. REGQLAZION~ DEL TOCCO

    ELASTICa 01TRAZION~

    AA. REGOLAZIONESENS,IBILlTA'

    Fig. 1 - N',I dls.gno sono vislblll tutte I. partleh. eompongono II .. pesc;ator. automaUco . Lapart. gallegglant costltuita ~a un disco dl legno',..collato .u un pezzo dl sugh.ro a forma dl meZZOueve. II complesso galleg~iant. asslcurato aliarlva tram It. II cavo, dl anu,Irraggio.

    N on ce ne vogliano i pattti e della pescase per una volta oslamo proporre un'ideache pub essere una profanazione dellalora arte, del loro mondo secolare fatto di si-lenzi, genialita, segreti atavici. Siamo nell'eradell'automatizzazione, amici pescatori 1 Potevala macchina risparmiare le vostre tecniche dipesca? Poteva essa risparmiare coloro che,pur volendo ricrearsi pescando, sono nervosl,

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    impazienri e non hanno troppo tempo da per-dere? Assolutamente no. Ed ecco quindi Il pe-scatore automatico : un dispositivo dedicatoal pescatore della domenica, a co-lui che iniziale sue battute alle died del mattino, che amadistrarsi chiacchierando e passeggiando lungole rive dei fiumi e dei laghi. Del resto, quei p e -scatori che alIa pesca si dedicano non per solapasslone sort iva, gia ricorrono a piecoli espe-dienti, a stratagemmi che possano facilitare lacattura, specialmente quando la pesca e difficileed occorrono molte ore di attesa. Quante volte,infatti, 5 1 sana viste lunghe file di canne pian-tate sulla riva, a110scopo di facilitare e rende-re pill frequente la cattura?A questo genere di pescatori proponiamo,con il nostro articolo, la costruiione e I'uso del pescatore automatico .

    Come it fatto"Come dice i1 suo nome, il nostro pesca-store automatico l> e in grado di catturare lapreda automaticamente, senza l'intervento delpescatore, che si limitera a staccare Ia predadall'arno. AIeuni meccanismi regolabili permet-tono lapesca sia del pesce di medie proporzionisia di quello molto grande; e altresi possi-bile variare la sensibilita del tocco e la potenzadello strappo.Esaminiamo, dettagliatamente, it nostro pe-scatore automatico rappresentato in fig. 1. Laparte galleggiante e costituita da un disco dilegno dello spessore di 10 mm e del diametrodi 10 0 mm, suI Quale viene incollato un pezzo disughero, a forma. di mezzo uovo, lungo -90 mm.Sul disco di legno e fissato un chiodino adocchiello dove si annoda n cavo di arnarrag-gio, che assicura ilcollegamento costante trail pescatore automatico , abbandonato in ba-Iia della corrente, e la riva.Lo stab1liuatoreLo tabilizzatore di tutto ilcomplesso e rap-

    presentato da una palla di piombo del peso di3 00 grammi circa, avvitata ad una vite uscentedalla parte inferiore del galleggiante. La palladi piombo rimane rigidamente connessa con lavite mediante dadi e controdadi: ad essa eaffidato ilcompito dl mantenere in equilibriostatico l'intero complesso. L'equiliorio staticodel complesso verra regolato, in sede di messaa punto dell'apparecchio, avvitando 0 svitandola palla di piombo,La parte meccanicaLa parte meccanica, che rimane fuori dal-l'acqua, e costituita principalrnente da un sup-

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    porto sui quale sono applicate aIeune leve. Que-sto supporto e costituito da due fiancate verti-cali di Iamiera della spessore di 6 mm; Ie duefiancate sono unite tra lora mediante due sbar-rette orizzontali di lamiera, dello spessore di2 mm, piegate ad U.Fra Ie due fiancate vi e un'asse (H), che eun tondino di ferro del diametro di 4 mm eche permette l'articolazione del porta-canna(vedi figure 3-4 e 5).Questo porta-canna (fig. 2) e ottenuto conun cilindro di ferro delle seguenti dimensioni:10 x 100 mm; sulla parte anteriore del po r ta-canna e applicata una vite che ha 10 scopo di 'man tenere la canna rigidamente fissata al ci-lindro porta-canna e, ovviamente, di toglierladal meccanismo, a pesca ultimata.Ad una distanza di 35 mm dall'estremita an-teriore del porta-canna viene saldata, a stagno;una leva (G) formata da una lama delle di-mensioni di 2 x 8 x 80 mm, sulla quale risultasaldato un gancio (g) che ha 10 scopo di mante-nere caricato il complesso.All'estremlta opposta del cilindro porta-can-na e introdotto un cilindretto di legno sui qua-le e fissato un chiodino ad occhiello.Una leva (J) di legno duro, delle dimensionidi 50 x 8 x 10 mm risultasnodata a 13 mmdall'estremita in modo da poter ruotare su unasse (K) di ferro di 3 mm di diametro (Ie dueestremita di quest'asse sono ribattute sullefiancate del complesso meccanico).

    CaricamentoIIsistema di caricamento comprende unamanovella (D) ottenuta da un raggio di bici-cletta (fig. 3), sulla Quale e applicata una pic-cola leva, un piccolo filo di ferro non ricotto,che ha 10 scope di eliminare ilpunto morto della manovella.Questa manovella urta sulla vite (E), che leimpedisce di ruotare in verso contrario a queI10 voluto dal meccanismo, La manovella (D)

    pub ruotare di circa 120 gradi in virtu deIlatensione esercitata dalt'elastico (L) connesso,da una parte, con l'occhiello costruito all'estre-mita del filo di ferro non ricotto, e dall'altracon la vite regolabile (A). Questa vile scorreattraverso un forellino ricavato nella piastrinaorizzontale ad U che unisce le due fiancate.Tra fa sua testa, ad occhiello, e la base, e in-terposta una molletta che richiama costante-mente la vite verso ilbasso. II dado (A) < - f i g . 4)permette di regolare la tensione dell'elastico equindi la senslbillta del congegno.Un elastico a sezione quadrata, della lunghez-za di 100mm, e fissato sulle due fiancate me-talliche dell'apparecchio e rimane agganciato

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    al dente della leva (J). Un terminale di questoelastica viene legato, da una parte, ad unafinestra (N), mentre dall'altra parte e legatoad un filo metallico che, a sua volta, risultaattorcigliato attorno ad un dente (0); II filornetallico permettera di regolare la tensionedel'l'elastico.Un altro elastico delle dimensioni di 2 x 250mm permette aI porta-canna di rimanere ade-rente, mediante la leva (G), alIa manovella(D) e di mantenere carica to I'apparecchio, Que-sto elastico, che e fissato da una parte all'oc-chiello della vite applicata al tondino di legnointrodotto nella parte posteriore del cilindroporta-canna, rimane legato, all'altra estremita,al dente (,P). Detto elastico mantiene tesa,dall'alto verso il 'basso, l'estremita del porta-canna.FunzionamentoLa vite di fermo (E) trattiene la manovella(D la quale, a sua volta, ferma la leva (G),connessa can il porta-canna.Il piccolo elastico (L), the e sotto tensione,tende a far ruotare la manovella (D) per liberare la leva (G), rna ne e impedito dalla ten-sione esercitata dall'elastico (M) per cui habisogno di un aiuto; questo aiuto provieneproprio dall'azione del pesce.L'elastico (M) non e troppo teso e la sua

    tensione deve essere regola