Tecnica Pratica 1963_11

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    ILLUSTRAZION

    PAGINE -~

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    l C lO P E D I A P R A T I C Aompleta~ehe ehiarlsee e .ogni. dubbio teen/co

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    I O V E M B ~ E 1963]. .

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    ANN'O 11-N.II' N D V E M B R E 1 '963

    Tutti I diritti dl praprlet~ tetterarta ad artl&tl08 riservati - I mancscritti, Idlseanl e Ie fotoaraf1e, anene se non ,pubbllcati, non\len&ono restituitl .Le opinion; espresse In via diretta 0 Indlratta dailliautor! e cOlllllor

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    L ,attivita razzomodellistica .continua. a tro-.,yare in Italia numerosi appassionatr,, soprattutto fra i giovani. Vari sono :gliinteressi che conducono al razzomodellismo:dalla semplice soddisfazione di veder volareun piccolo missile fatto in casa can Ie pro-prie mani, al desiderlo di applicare i prin-cipi teorici di fisica appresi sui banchi discuola, Le schiere di coloro che si dedicanoa questa moderna espressione del rnodellismosono formate di operal, di studenti, di tecniciprofessionist! e di Iaureati: in tutti costoro,anche se Ie mire e gli indirizzi pratici sonodiversi, vi e ~Q SPit.!..Ito comune, quell~ cheanima sempre II neo.a al momento di Ian-clare ilmissile. uno spirito che si tramuta invera ansia e che tutti i razzomodellisti han-no veramente provato e continuano a provare.Allo scopo di non presentare ai nostri let-tori progetti gia collaudati, Il che toglie permolti la soddisfazione di allestire da se unrazzornodello, parleremo questa volta dei pro-pellenti e del calcolo dei motori-razzo per inostri modelli.Siamo certi di esaudire cost le aspettati.vedi chi si dedica al razzomodellisrno can ID-tenti scientlfici, ma rlteniamo che anche co-101'0 che si Iimitano alle forme pill semplicidi questo hobby troveranno interessanti que-ste pagine. Molti argomenti qui trattati po-tranno chiarire taluni dubbi sorti nella men-te del dilettante quando ilpiccolo missile. co-struito quasi per gioco, si e alzato da terra.comportandosl in tutto e per tutto come unmissile vera", nonrisparmiando talvoltaquell'impressionante realismo per cui quandoilmissile punta verso terra sembra, per ef-fetto di prospettiva, puntare decisamente ver-so il suo costruttore, ..Parleremo ora del motore-razzo in genera Ie,cominciando dalla descrizione di qualche si-stem,a professionale, che servira ad introdur-, re I'argomento e a chiarire a1cuni punti diquesti particolarl apparati che attualmentetrovano c1amorose ed affascinanti applicazio-ni nei land spaziali in cui gareggiano Ie mag-giori potenze mondiali.Tipi di propellentiI motori-razzo vengono classificati in baseai propellenti che impiegano e che sono nor-

    malmente solidi 0 liquidi, anche se non man-cano propellenti gassosi 0 di altra natura,per esernpio allo stato colloidale. Pertantonella stragrande maggioranza dei casi si par-la di motori a propelleme solido 0 a propel-lente liquido; rna le eccezioni non mancanoneanche qui, dato che esistono i cosiddettimotori bridi, che funzionano can un propel-lente solido e con uno Iiquido: 'tuttavia nontrovano la diffuslone che hanna i prim! duetipi,Motori a propellentj liquidi. I motori a propellent! liquidi constano diuna camera di combustione di rnetallo a disostanze refrattarie: malta diffuse e un si-stema di raffreddamento delle pareti che con-siste nel far scorrere uno dei due propeJlentiattraverso una tubatura che circonda tuttoiImotore; success ivamente ilpropellents vie-ne iniettato nel motore. La camera di como.bustione e un vane di forma particolare, en-tro cui vengono spruzzati a pressione iduepropellenti che reagiscono chimicamente cansviluppo di gas ad alta temperatura. Gli spruz-zatori del prapellente si trovano in alto esono detti iniettori. In basso. il gas prodottodalla combustione, viene espulso attraversoil condotto sagomato dell'ugello, la cui con-formazione e tale da permettere che il gasacquisti una velocita di espulsione capace diprodurre una spinta che e la forza sviluppatada tale motore. L'alimentazlone del motorea propellenti liquidi avviene attraverso un si-stema piuttosto delicato di tubature e valve-le a pressione, partenti da serbatoi pressuriz-zati che eontengano i due propellenti. .-\ loravolta questi possono ridursi anche ad unosolo (monopropellenti), il che elimina unodei due serbatoi, rna non semplifica di moltoIe cose, Ipropellenti Iiquidi sana molto usati,sia perche rendono possibile il controllo delladurata e l'entita della spinta, sia perche svi-luppano maggiore energia. Tuttavia notevolisvantaggi presentano sia la lora bassa den-sita sia -Ia necessita di sistemi di alimenta-zione complessi e pesanti, it che fa apparirein definitiva i1 razzo a propellenti liquidi pillcomplesso e pesante, quindi pill costoso delrazzo a propellent! solidi. a parita di caricoutile.

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    Motori a propellenti solidiI razzi a propellent] solidi vengono pertan-to usati quando non vi sia necessita di rego-lare durata ed entita della spinta, quantun-que si siano fatti tentativi per arrivare a taleregolazione, e quindi si desiderino dei motoridi minor costo, di pill sicuro funzionamento,di minor peso. Un motore a propellente so-lido e gia di per sf: stesso molto pill semplicedi uno a propellenti liquidi: la camera di com-bustione funge anche necessariamente da ser-batoio per ilpropellente; questo fatto, unita-mente alIa maggiore pressione cui funziona-no, comporterebbe un maggior peso dei mo-tori a propellenti liquidi, il che pero e evi-tato dalla pill alta densita del propellentesolido che concentra pertanto un maggiorpeso in minor volume.La camera di combustione reca ad un'estre-

    rnita l'ugello, di cui gia conosciamo Ie fun-zioni; altri accessori possono essere:a) - le griglie per filtrare il gas di scarico,trattenendo eventuali pezzetti di propel-lente incombusto;

    - i sostegni e le staffe per trattenere sal-damente il grano di propellente so-lido;c) - le valvole di sicurezza nel caso di sc>-vrappressioni;d) - l'accenditore del propellente, che consi-

    ste in una resistenza-annegata in polveresensibile, destinata a generare la primafiamma che, investendo contemporanea-mente tutta la superficie di combustio-ne, provoca la simultanea accensione inogni punto,Assai poco usato nei motori a propellentisolidi e il sistema di raffreddamento, datoche generalmente la spinta, e quindi la com-bustione, hanno breve durata (talvolta di frazio-ni di secondo); qualora la durata della com-bustione fosse lunga (in motori di tipo spe-

    ciale si arriva anche a 40 secondil ) si pre-ferisce usare materiali altamente refrattari 0isolanti termici.Propellenti IiquidiI propellenti liquidi si dividono in ossidan-ti, combustibili e monopropellenti, a secondadel lora impiego; tra gli ossidanti pill cornu-nemente usati troviarno l'ossigeno liquido,

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    l'acido nitrico, ilperossido d'idrogeno (acquaossigenata .ad altissima concentrazione): ilnome di ossidante deriva dal fatto che gene-ralmente la sostanza designata come tale cedeossigeno nella reazione chimica che provocala spinta; rna poiche esistono ossldanti chenon cedono ossigeno (come ilfluoro e i varifluoruri, di cui si sta studiando J'impiegoquali propellenti) sarebbe pill esatto chiamar-li comburenti.I combustibili formano una categoria pill.,:asta: il petrolio e tutti i suoi derivati larlernpiono in gran parte; troviamc infatti trai combustibili pill ditfusi ilpetrolio e it ke-rosene, la benzina, i vari tipi dl anilina ederivati; inoltre fanno parte dell" categoriavan tipi di alcoli (metilico, etilico, furfuri-lico, Isopropilico, ecc.), I'idrazina ~ isuoi de-rivati, oitre ai recentissirni boranl: si ha in-fine il potentissimo idrogeno liquido, uno deipropellenti pill difficili. Da notare comequalche combustibile si comporti a sua voltada comburente nei confronti di un altro com-bustibile, .come nel caso dell'idrazina, che fun-ge da comburente per it pentaborano.Esiste infine la categoria dei monopropel-lenti, cioe sostanze che, sottoposte a decom-posizione mediante catalizzatori 0 altri rnez-

    zi, sviluppano gas e calore tali da produrreuna spinta.A questa categoria appartengono ilperossi-do d'idrogeno, giit visto tra gli ossldanti, ilnitrometano ed altrl, .I propellent! liquidi sono generalmente so-stanze pericolose da maneggiare, per la loracorrosivita, tossicita, bass issima temperatura,instabilita chimica e potere esplosivo: tuttebelle qualita che spesso si ritrovano riunitein un'unica sostanzalPropellenti solicUMinori rischi e pill agevole uso presentanoi propellenti solidi, i cui vantaggi e svantag-gi rispetto a quelli liquidi sono ~ia stati ri-cordati,I propellenti solidi si suddividono in duegrandi classificazioni: a "doppia base e

    compositi . I propellenti a dqppia basepossono considerarsi composti da due mono-propellenti solidi: il tipo piu comune e labalistite, formata da una misceia di nitrogli-cerina e nitrocellulosa, con additlvi vari perrendere stabile ilcomposto, Accanto a questipropellenti ne esistono altri che, benche clas-sificabili come monopropellenti solidi, si av-vicinano a quelli a doppia base II per le lorocaratteristiche: tra questi notevole e ildini-trato di dignicolo, che fu usato specialmentedai tedeschi col nome di Wasag.I propellent! compositi sono formati dal-

    TITAN missile baliltic:o' Interc:ontlnenteale. L a lua plattaforma dl lan-do mOltra la c:omplessita delle attrenature.

    la miscela di due componenti principali, delquali uno e il comburente, l'altro ilcornbu-stibile; talvolta icomposti che svolgono talifunzionl sono pill di uno. II pill antlco pro-pellente composito e la polvere nera cheha dato per secoli la forza propulsiva ai razziprimitivi.II comburente e per 1 0 pill un sale os-sidante: sl ottiene cost un numero di fami-glie di propellenti, classificate in base al-l'ossidante usa to. Tra quelle che usano ilper-clorato di potassia troviamo Ia famosa GAL-CIT, composta con asfalto; inoltre molti mo-dernisslml propellenti americani sono a basedi perclorato: esistono poi numerosi propel-leoti al nitrato di ammonia, al perclorato diammonia e can altri vari sali,

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    La difficolta di tali propellenti consiste an-zitutto nello stabilire tutte le caratteristichechimiche e fisiche dei composti solidi otte-nuti e nella lavorazione, che va eseguita me-diante perfezionatissimi telecomandi e moder-nissimi sistemi di controllo per ridurre alminimo gli eventuali danni al personale incasu di ,esplosione 0 di -incendio (non dirnen-tichiamo che si tratta di sostanze altamenteesplosive ed infiammabili). Particolari diffi-colta comporta l'uso di speciali materie pla-stiche, in genere polimeri e gomme sinteti-che, che vengono usate come combustibili,dati i particolari processi chimico-fisici cuidebbono venir sottoposte.Anche la orrnai famosa micrograna com-posta di zinco e zolfo appartiene ai propel-lenti compositi : difatti in essa 10 zolfo fun-ge da comburente, 10 zinco da cornbustib ile :possono esservi aggiunti degli .additivi, comeil collante alia nitro in soluzione di acetone(chimicamen te mononitrocellulosa, da nonconfondere con la nitrocellulosa esplosiva, co-nosciuta sotto il nome di trmitrocellulosa! ),che Iogicamente, e allo stesso modo di quan-

    to avviene per i propellenti professionali, al-tera Ie caratteristiche della reazione chimicafra i componenti, agendo in questo caso, 01-tre che da legante, anche da rallentatore dellacombustione, quindi come un flemmatizzante.Questo per chiarire le idee ai lettori razzo-modellisti che talvolta usano la .microgranasenza sapere esattamente cosa essa sia.

    mente dentro la camera di combustione; conparticolari accorgimenti e possibile fame deigrani sfilabili dalle formette entro cui sonostati versati, rna occorre in questo casu fo-derare preventivamente le formette con car-ta, che poi rimane attaccata al propellente.C'e poi un relativo pericolo durante la pre-parazione perche si tratta di lavorare un saleossidante in presenza di calore, anche se nonad una temperatura capace di decomporlo;infine tale propellente risulta spesso moltoigroscopico, cioe sensibile e capace di alte-rarsi in presenza di urnidita, il che costitui-see un notevole svantaggio per la conserva-zione.Esso e eomunque pili potente della micro-grana; ma, in considerazione della minore si-curezza che offriva, noi del Centro Missili-stico Romano abbiamo costantemente prefe-rito quest'ultirna, anche se non sono man-cati studi teorici sulle possibilita di impiegodi .altri propellenti.In tre anni di uso della rnicrograna ab-biamo raccolto una certa quantita di dati,conferrnati da numerose prove, che intendia-mo offrire ai Iettori razzomodellisti perche sene giovino nella progettazione e realizzazionedei loro razzornodelli.

    II SERGEANT, ehe la foto mostra riltosulla sua rampa di lando trasportabile,costituisce un notevole esemplo di razzoa propellenti solidi.

    II propellente dei razzomodellistiCi troviamo orrnai in argornento per par-lare della micrograna, il prbpellente c1assicodei razzomodellisti. Stanti Ie caratteristichcdi assoluta sicurezza e non esplosivita, noiconsiglieremmo tutti i razzo-modellisti di vo-lersi attenere, alrneno agli inizi della lora at-tivita, all'uso di questa propellcnte, senza peraltro togliere nulla al merito di quei razzo-modellisti gia esperti ehe ne usano altri,quali la nota cararnella , cosiddetta perchccomposta da un ossidante miscelato a cal-do con zucchero fuso: si tratta di un propel-lente composito un po' difficile a tratta-re, perche occorre versare la massa semi-fluida del propellente ancora ealdo diretta-

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    Parametri fondam.nt~1idi un propellente 'I parametri fondamentali d* un prepellen-te sono:

    a) - impulso specifieo, che pub definirsi comela s:pin~a data da una, q4antita unitariadel. propellente :b) -peso specifieD, ovvero i~peso di una mas-sa unitaria di propellente :cJ - velocita di comfJustion~, doe l~ Iunghez-za d: i propellente che viene combusta inun tempo unitario: ,d) pressione di combustione, ossia la pres-.ione cui Il propellente brucia col mas-simorendimento, sviluppando i tre pa-rametri sopra citati.A1,lmentando la pres-sione di combustione, aumentano a loravolta Ia welocita di combustione e I'im-pulso specifico, in una parola i1 rendi-mento; contemporaneamente pero aumen-ta anche 10 spessore e quipdi ilpeso del-la camera di combnstlone :si arrlva ad .un punto in cui .un ulteriore aumentodel rendimento cpmpprt,\ un aumentonon conveniente ,dello sp~sore delle pa-reti,per cui ci, si arresta a tale limitedi pressione, cbe e appunto la pressionedi combustione comunemente usata:

    e) .coefficiente di spinta, una caratteristica, ,dipendente dal rapporto dei calori sped .. fici, dalle pressioni dj combustione, discaricn ed esternae dalle caratreristiehetipiche della camera e l i combustione,Inoltrequando al rermine della sua Ia-vorazione ilpropellente assume Ia forma delgrano, doe di un blocco v d ! propellente sa-gomato e dimensionato in base valle presta-zioni che deve svHuppare, esis te un altro pa-rametro, caratteristico quindi del grana par-ticobfree non del propellltnte di cui e for-mato; tale parametro e Ia superficie di com

    bustione, doe I'area in cui iJpropellente bru-cia; tale superficie pub mantenersi costantea meno, e in base a cib i! grauo viene oppor-tunamente sagomato e lavorato.PI questi cinque parametri, noi abbiarnosperimentalmente deterrninatl i pnimi quat.tro, mentre il quinto e 51ato divulgaro datempo da una pubblicazione speoializzata.Occorre premettere che la micrograna vie-ne usata in due forme pril'lcipali: solidificatae in polvere. II aostro lavoro e stato pertantodoppio, in quantoa.bbiamq dovuto determi-

    nare i pararnetri di entrambe queste forme,parametri che sono diversi in base al fattoche diversi sana gli stati fi iei e la compost-zione dei due propellentd.. Difatti la mlcrograna polvere e costituita812

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    semplificando,Un altroanalisistione. Lazionalmentepropellentiuna velocitate o il che a pche si tratticombustione.Abbiamo UUJ.J"IlU" registrato velocita di com-bustione pari mt /sec. per la microgranasolida (100 quando i propellenti piui 4 cm/sec.I ), mentre

    ro,"""nil polvere la velocita e rad-, ben 2 rut/sec.

    piu economico). Deb-l'impulso specifico viene.'1...,....... !-' soltanto in quanto taleespressa in:

    di tombustione per la misolitarnente usata per gli70 atm.; questo vale per

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    minore densita di quest'ultirna si spiega conJa presenza del collante alIa nitro, che fungeda legante.II coefficiente di spinta, alla pressione di70 atm., e stato calcolato in base al rapportodei calori specifici; il suo valore medio e di

    1,57; si tratta di un numero puro , cioe diun rapporto cost ante e non di Una misuraesprimibile mediante una propria unita, comeaccade per i parametri precedenti.011re a questi cinque pararnetri fondarnen-tali, la ricerca del nostro Centro MissilisticoRomano e andata anche piu in la: per viamatematica, e con prov~ sperimentali abbia-mo determinato anche anri parametri che ri-sulteranno molto utili ai razzomodellisti percalcolare i lora motori-razzo,Siamo riusciti a determinare ilcoefficiente

    di deflusso, un parametro molto usato nelcalcolo delle dimensioni della camera di corn-bustione, in rapporto ad un dato propellente.IIcoefficiente di detlusso della microgranarisulta essere pari a 0,0385.Esiste inoltre Ia klemmung, che e il rap-porto costante tra l'area della superfrcie dicombustione e quella della gola dell'ugello.Per Ia micrograna solidavi.ene generalmen-te usata una klemmung pari a 17,.mentre perla micrograna polvere tale valore scende a8: cia si spiega anche lntuitivamente pensan-do che, data la magglor velocita di combu-

    stione, in un tempo uguale passa attraversoI'ugello maggiore quantita di gas in un razzoa micrcgrana poivere che .in un razzo a mi-crograna solida, e pertanto l'area della gola(cioe della parte pill stretta) dell'ugello de-ve essere piu larga nel caso della prima chenon nel caso della seconda.La temperatura di combustione della mi-crograna si aggira intorno ai 1.500 C; una

    temperatura COS! elevata viene compensata,come dicevamo poc'anzi, dalla breve duratadella combustione medesima,Infine abbiamo ca1colato che, in media,

    1 kg. di micrograna sviluppa circa 230 litridi gas; da cio si ricava che 1 It.. di gas pro-dotto daUa combustione del propellente haun peso el i gr. 4,35, ed inversamente che 1

    gr. di propellente sviluppa It. 0,23 di gas.Ouest'ultimo data rappresenta evidentementepiu una curiosita che non un interesse pra-tico, dal momenta che in genere non vieneimpiegato tale dato per ilcalcolo del rnotore-razzo; rna abbiarno volute citarlo a testimo-nianza dello spirito di ricerca scientifica concui ilC. M. R. Iavora, e che si risolve nellosfruttamento pili spinto dei dati ricavati dal-l'esperienza.Obiettivi del razzomodellistaIn realta sarebbe auspicabile che tutte Ieassociazioni razzomodellistiche lavorassero coni criteri ora esposti; infatti, l'aspirazione dei

    razzomodellisti a riunirsi in associazioni eindice r,l.iavanzamento e di progresso teem-co, perche sta a significate il netto supera-mento della fase hobbistiea e la ricerca, inquesto vcampo di qualcosa di pill sostan-ziale, se non Qi pill serio, E proprio allerasi dovrebbe cominciare a Iavorare con inten-dimenti scierrtifici Iasciando da parte per uncerto tempo i grandi sogni di fare subitoCOSe eceezionall. Occorre prima imparare esoltanto quando si e sicuri, senza presunzio-ne, di aver imparato belie, si possono ri-spolverare i sogni ambizios! per dedicarsia qualche grande progetto, anche molto Jm-pegnativo.Si sara infatti acquisita allora, oltre chel'esperienza indispensabile e basilare, anche lacostanza di perseverare nell'impresa, senza la-sciarsi scoraggiare dalle d1fficoIta tecniche 0dai problemi economici che inevitabilmentesi incontreranno; si evitera di cadere nell'er-rore di cui spes~o sono vittime taluni razzorno-dellisti che, presi da una fiaromata di entusia-smo, sono capaci di costruire razzi verarnen-te notevoli per dirnensioni e per concezione,senza essere poi capaci di andare avanti peraver esaurito trappe presto, assieme alle ri-

    sorse, anche l'enfasi iniziale. 11 segreto perogni buon razzomodellista risiede, oltre chenelle capacita e nell'intelligenza, anche nellacostanza per continuare l'opera intrapresa che,del resto sara prodiga di soddisfazioni per chiverarnente ci sa fare .

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    ...quella del "dlsegnatore tecnlco. La sua speclallrzazlone, Infaltl, e retrlbultaprolumatamente, lin dal primo impiego. Non vi e Industria 0 ufflcio tecnlco chepOlsBno 'are a meno di uno 0 plu dllegnBlori: e hon Ie ne trovano. Eppure slIratta dl una professlonequallfleata the "ognl glovane.. pub apprendere raplda-menteanche se sprovvlslo dl studl e dlploml.QuellBdel "dlsegnBtore tecnlco" e l'unlcB professlone the II pub "veram.nle I.Imparare a lavolino con un mlnlmo dl eserclzlo qUbtidlano. Balta avere II polIOlermo, un brlclolo dl costanzae pochl.slml, economlcl ..ferrl del mestlere>I.I conslgll e una slcura gulda II avretesolo dall'

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    E' un processodl d ifescadel metallicontro Ie intemperie.

    Chi eonsidera la galvanoplastica un pro-eesso unicamente industriale comrnetteun grosso errore.Anche la galvanoplastica e un'arte cui pubaceedere ogni hobbysta, senza saperne di elet-tricita, di bagni elettrolitici 0 di altre corn-plicate e misteriose operazioni.La galvanoplastica pub essere semplifieatain un trattamento casalingo per ilquale sonosufficienti la fiamma del fornello a gas, qual-che tegamino, un piccolo grogiuolo e pochialtri accessori.Ma il processo di galvanizzazione dei me-talli si espliea attraverso tutta una gammadi applicazioni piil 0 meno importanti, Pren-dlamone una come esempio e cerchiamo diutillzzarla in casa nostra per nostro uso per-sonale: la ricopertura con zinco di piccolioggett! metalUci.

    ZincaturaLo zineo e un metallo ehe si ricava da di-versi suoi minerali: la calamina, la blenda,la smithsonite, ecc, sf raffina .elettricamen-

    te e, puro, .ha un colore bianco azzurrogno-10; e pesante quasi come il ferro ed e piuduro dell'argento rna rneno del rame.Lasciamo da parte tuttavia le nozioni in-formative di questa partlcolare metallo, chepossono interessare di piu I'appassionato dichimica che non l'hobbysta generico e venia-mo alla caratteristica principale della zinco,quella ehe ci interessa piu da vicino e perla qua1e si rende utile e necessario U pro-cesso di galvanopiasrica,Lo zinco all'aria secca e inalterabile : al-l'aria umida si rfcopre di uno strato super~ficiale di carbonate baslco che 10 proteggeda ult.eriore intaccamento. Questa e Ia prin-cipale caratteristica dello zinco, quella percui esse partecipa tanto abbondantemente aiprocessi di galvanoplastica lRicoprendo ad esernpio il ferro con 10 zin-eo si e certi di proteggere quest'ultimo dal-

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    Tolto ilpezzo dall'acqua calda, 10 si asciu-ga con un tovagliolino oppure sotto correntedi aria calda, facendo uso, per esempio, del-l'aseiugacapelli elettrico,Giunti a questo punto del processo di gal-vanizzazlone, non si deve assolutamente p iutoccare il pezzo metallico pulitocon le mani.Le impronte invisibili di grasso lasciate sulpezzo dalla mano possono impedire il rego-lare processo d l placcatura, 11 successive baagno nell'acido, infatti, rappresenta un secon-do processo di pulizia deIl'oggetto aUo scopedi eliminare gIi ossidi e di ottenere una su-perficie metallica perfettamente pulita e pron-ta a ricevere 1 0 zinco.'Un bagno nell'acidoBisogna versare una, quantita sufficiente diaeido cloridrico in un recipiente di vetro, neoccorre tanto da ricoprire completamentel'oggetto, ilquale deve essere introdotto nelrecipiente assai delicatamente, per mezzo del-Ie pinze, allo scope di non sollevare spruzzi(I'acido cloridrico e fortemente corrosive).Questa operazione va fatta in un arnbientesufficientemente ventilato, per non correre il

    rischio di rlmanere intossicati dalle esalazio-ni dell'acido.Perche ogni traccia di ossido venga elimi-nata dalla superficie dell'oggetto, occorreraIasciarlo nel bagno per circa un' ora.Ilmetallo deve assumere un colore grigiouniforme, perche solo cos} esso risulta benpulito; anche se la pulitura pub apparlrepresto completa e perfetta, sara bene lasciartraseorrere altri cinque 0 dieci minuti in mododa essere assolutamente certi del risultato.A questo punta il pezzo va tolto dal bagno,sempre per mezzo delle pinze e va ripostoin una vaschetta sotto un rubinetto aperto,in modo che I'acqua corrente elirnini del tut-to l'acido cloridrico aneora depositato sull'og-getto.818

    Fig. 1 II procello dl Ilncatura Inlzla conla pulltura dell'oggetto, Immergendolo In unalollllione bollente dl carbonato dl lodlo.fig. 2 II bogno In acldo clorldrlco eem-pl.ta la pulltura dell'oggetto.Fig. 3 La rllclacquatura dell'oggetto Inacqua fredda corrente ellmlna ognl traccladl acldo.Fig. 4 L'alclugacapelll II rende moho utiledopo la rllclacquatllra dell'oggetto; con .ISO.11.lImlna ognl reslduo di umldita dolle su~'perficl metalilche.

    2

    3

    Oopo lu risciacquatura si provvedera a farasciugare nuovamente i1 pezzo, e poiche I"og-getto pulito, appena asciutto ed esposto at-l'aria, comincia nuovamente ad ossidarsi, bi-sognera fare in modo che a questo puntosia gia pronto 10 zinco fuso nel crogiuolo.Fusion. dello zincoLo zineo fonde normalmente alla tempera-

    tura di 4200 centigradi circa; tuttavia, perottenere una buona adesione dello zinco sul-l'oggetto, occorre portare la temperatura alvalore di 4380 centigradi. Anche la fusionedello zinco va fatta in locale ben arieggiato,

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    Lo zinco Iuso "i osxida rapidamcnte e taleossido apparira sotto forma di una schiumaverdastra alIa superficie. Per effettuare untrattamento preciso ed uniforme dell'ogget-to, e necessario assolutamente evitare di por-tare in esso questo ossido. .Pertanto, prima di imrnergere ilpezzo nel-10 zinco fuso, bisognera togliere ilpiil possi-bile la schiuma verdastra daIla superficie, ser-vendosi di un vecchio cucchiaio e immet-tendo nel crogiuolo un po' di cloruro d'am-monio. Soltanto quando ci si accorgera chela superficie della zinco fuso e cornpletamen-te pulita, sl potra introdurre ilpezzo che sivuol rivestire.II pezzo deve rimanere nel bagno di zincoper molto tempo, in modo da raggiungere emantenere la sua stessa temperatura.Trattandosi di pezzi di piccoIe dimensioni,come quelli riportati nelle nostre illustrazio-ni, sana sufficienti pochi minuti, Oggetti dimetallo di maggiori dimensioni richiedono untempo malta piu Iungo.Quando ilpezzo e pronto, esso pub essererititato dal crogiuolo. Si immergeranno Ie

    pinze nel Iiquido, afferrando solidamente i1pezzo, senza tuttavia estrarlo subito, polcheprima occorre eliminare ancora una voltaI'eventuale' -schiuma verdastra formatasi alla

    4 Fig. 5 Prima dl Inttodurre gli ottettl nello2inc::ofuso oc::c::orreogller. I'ouldo dalla Iualuperflcle. A tale ICOPO,I togIi. dapprlmala Ichiuma con un vecchio c~cchlalo e polsl introduce nella massa fusa d.1 clorurod'ammonio.Fig. 6 L'oggetto pronto va tolto dal bagnocon I. plnze e laldato Igocc!olare. II 'umoche appare in quelta 'oto e In quella dlfigura 5 e determinato dalla reazlone del clo-ruro d'ammonio con 10 2lnco.Fig. 7 Appena tolto dol bagno, I'oggatto vaimmerso in aequo fredda.

    5 6

    7

    superficie L' che rapju'csentu lossido di /Inco.A questo scopo bastera ripetcre Ie operazioniprecedentemente descritte; togliere la schiu-rna col vecchio cucchiaio e Iasciar caderenel crogiuolo un po' di cloruro d'ammonio,Soltanto quando ci si accorge che Ia super-fide e pulita, si pub estrarre ilpezzo, tenen-dolo per un memento sopra i1 recipiente, inmodo da lasciar gocciolare 10 zinco, L'og-getto va immerso subito nell'acqua fredda.Desiderando ricoprirlo con uno strato di zin-eo piil spesso, oecorre farlo asciugare corn-pletamente e introdurlo nuovamente nellazinco fuso per sottoporlo ad un nuovo bagno,

    819

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    C' e chi vuol costruirsi ilricevitore radiocon i transistori, chi 10 vuol costruirecon le valvole, chi 10 vuole alimentatodalle pile e chi dalla rete-Iuce.Accontentiamo dunque quella parte di let-

    .tori che vogliono costruirsi un semplice edeconomico radioricevitore, funzionante, conuna val vola ed alimentato dall'impianto lucedi casa.E' ovvio che la semplicita e la econornicita

    di un radioricevitore non possono garantirela presenza simultanea delle tre fondamentalicaratteristiche che rappresentano sernpre ilmaggior pregio di un apparecchio: la sensi-bilita, la selettivita e la fedelta. Ma, general-mente, chi si accinge a realizzare un circuitosemplice e di basso cos to, non ha molte pre-tese in materia di radioricezione, II piu dellevolte si tratta di costruire un apparecchioper uso personale, da tenere suI tavolino dastudio, suI banco da lavoro, sui comodino danotte; si pretende di potere ascoltare le prin-cipali ernittenti dei programmi radiofonici na-zionali e, tutt'al piu, qualche importante sta-zione radiofonica estera.Insomma non si pretende di azionare con-tinuame nte il eomando di sintonia nella ri-cerc.i ... ', musica preferita 0di un program-ma ,::;", soddisf le esigenze personaIi. Nientedi tutto do. Chi monta ilpiccolo ricevitoreradio calza la cuffia, sintonizza una emittentedel prirno, del secondo 0del terzo program-ma per ricrearsi un po' durante il Iavoro 0,alIa sera, a letto prima di dormire, senzapreoccuparsi piu di cambiare programma. .Per coloro che hanno queste poche esigen-

    ze, cioe per i modesti in materia di ra-diorieezione, il ricevitore che presentiamogiunge proprio a proposi to. Esso e dotato diuna sola valvola, di pochi componenti e nonda preoccupazione alcuna per quel che ri-guarda la sua alimentazione; non vi e alcunbisogno di spendere danaro ogni volta chela pila si esaurisce, perche, essendo l'appa-recchio dotato di autotrasforrnatore, l'ener-gia elettrica necessaria al funzionamento vie-ne assorbita dalla rete-luee ed anche questa,ve 10 assicuriarno, e talmente poe a che nes-suno si accorgera della venuta in casa diquesto nuovo apparato elettrico, pur esami-nando la bolletta della luce alla fine del mese.

    TeoriaIn figura 1 e rappresentato il disegno teo-

    rico del ricevitore. .Come si vede, esso fa impiego di una solavalvola (VI) per la quale viene utilizzato iltriodo-pentodo ECF 80: iI trio do viene sfrut-tato come raddrizzatore della corrente alter-820

    nata, il pentodo come rivelatore ed amplifica-tore dei segnali radio.I .segnali radio in questo circuito, dopo es-

    sere stati captati dall'antenna, attraversano i1condensatore Cl e raggiungcno, passando peruna delle quattro boccole A -B'- C -D, la bo-bina di sintonia Ll, che deve essere auto co-struita.Il con dens at ore variabileC2 e la bobinaLl rappresentano l'unico circuito accordato

    del ricevitore: in esso e presente l'unico se-gnale radio selezionato la cui frequenza di-pende dalla posizione del condensatore varia-bile C2.Da questo circuito di sintonia i segnali ra-

    dio vengono prelevati e intredotti, attraversoRl e C3, nella griglia controllo (piedino 2)della valvola VI. La resistenza Rl costituiscela resistenza di. rivelazione, senza la quale ilricevitore non funzionerebbe.

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    Sulia placea della sezione pentodo (piedino6) sono presenti i segnali radio che, applicatialla griglia controllo, sono stati rivelati edamplificati in questa prima sezione della val-vola. Dunque, all'uscita del pentodo, cioe sulsuo anodo, sono presenti i segnali radio di, bassa frequenza arnplificati e pronti a pilota-re la cuffia.Ilcondensatore C5 svolge il compito di fu-gare a massa la parte ad alta frequenza deisegnali radio ancora presente nei segnali riovelati,La cuffia, con i suoi avvolgimenti intemi,costituisce pure il carico anodico dellasezione pentodo di VI.La sezione pentodo di VI e dotata pure digriglia scherrno che, come sappiamo, servead aumentare I'arnplificazione della valvola.La griglia schermo (piedino 3 della valvo-la) viene alimentata dana tensione anodica,

    Tutto i t conceritratoIn una valvolache funge daR IVELATR ICE ,AMPLIF ICA .TR ICE

    RADDR IZ Z A TRJ CE .

    prelevata dopo il filtro di livellamento, co-stituito dana resistenza R3 e dai due conden-satori elettrolitici C7 e CS.Il condensatore C4 funge da disaccoppia-tore e prende il nome di condensatore digriglia schermo.AJimentatoreDopo aver esaminato il circuito radio veroe proprio, passiamo ora all'esame dell'alimen-tatore. La tensione di alimentazione, preIe-vata dana rete-luce, viene applicata al termi-nale zero dell'autotrasformatore Tl e aI cam-biotensione.La tensione di alimentazione anodica viene

    prelevata dal terminale a 110 volt dell'auto-trasformatore Tl e, mediante una resistenzadi protezione (R5), viene inviata ana pIacca(piedino I) della sezione triodo di Vl. La821

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    Fig. 1 - Schema elettricodel rlcevitore.

    A N T .1 V 1(1

    CONDENSATORI :C1 = 1.000 pFC2 = 500 pF ( condensatore variabile)C3 = 100 pFC4 = 50.000 pFC5 = 2.000 pFC6 10.000 pFC1 = 32 mF ( elettrolltlco )C8 = = 32 mF ( elettrolitico )C9 = 10.000 pF (.Iettrolltlco)RESISTENZE: Rl "" 2 megaohmR2 = 33.000 ohmR3 2.200 ohmR4 = 33.000 ohmRS = 3.300 ohmVARIE:L1 = bobina dl slntonla (vedi testo)Vl = triodo-pentodo tipo ECF 80CuRia = 2.000 ohmS 1 Interruttol'eTl = autotrasformatore con prese per tut-

    te Ie tension I di rete (presa a 6,3volt per aceens. iiI.) _ 30 watt.

    822

    CUFf lA

    T1

    placca di questa sezione di VI risulta connes-sa, tramite la resistenza di protezlone R2,alla griglia controllo (piedino 9).In tal modo la sezione triodica di VI fun-ziona da diode e, piu precisamente, da dioderaddrizzatore semionda. La corrente raddriz-zata viene prelevata da! catodo (piedino 8)della sezione triodica di VI e viene fatta pas-sare attraverso il filtro di livellarnento, co-stituito dalla resistenza di filtro R3 e dai due Icondensatori elettrolitici di livellamento C7e CB .SuI terminale del condensatore elettroliticoCB e presente dunque la corrente continua. 'pronta pet alirnentare, attraverso la cuffia,l'anodo (piedino 6) della sezione pentodo del-la valvola e, attraverso la resistenza R4 lagriglia scherrno (piedino 3) della sezione pen-todo di VI. .L'interruttore Sl serve ad accendere e spe-gnere il ricevitore.II condensatore C9 e quello solito di retepresente in ogni rlcevitore radio.L'autotrasf'ormatore TI, come si vede nelloschema elettrico di figura 1, e pure dotato diuna presa a 6.3 volt. Da tale presa sl prelevala tensione di accensione del filamento che,.essendo uno solo, provvede a riscaldare en-

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    trambivola. catodi delle due sezioni della val- lettore dovra .costruire, Tutti gli altri com-ponenti sono facilmente reperibili in commer-cio, presso qualunque negozio i specializzatonella vendita di materiali radioelettrici,L'avvolgirnento va effettuato sopra un sup-porto isolante, costituito da un cillndretto dicartone bachelizzato, del diametro di due cen-

    Fig. 2 - $chemQl pI'atico.

    A N T . C U F ' F I A

    Costruzione delle. bobinaLa bobina di sintonia L1 rappresenta i1primo componente ed anche l'unico che il

    .. _ ,._ , ..t.M ..................... ,.i. . ~.~.~ , _ ...~".u~.,.~ , #0 '"" _ , a> ,_ .n .

    Inchl.,tq internazlonal. ., B.T.!. - dl Londra Amsterdam - Cairo Bomboy - Wa.hlngton- Sapele quaJi posslbilito offre 1 < 1 conoscenza della Iingl,la Inglese?" : ~ .- Volete trnpercre I'lngiese a casa Vostra In pochi nesl? : _ + ..- Sapete che a . possibile conseguire una LAUREA dell'Universlta di Londra studlando a casa VOslra? .- Sapele che e possibil. dlventare ingegneri,. regolarmente Iscritti negll Albl brltannlci, superando gil esami

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    "

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    ( D n O S ~ e r e l t e 1 e n u o v e p o s s l b i l i t a d i c a r r i e r o , p e r V o i f o c i l ~ e n te r e _ Q l i z z o b il i V i c o ~ s i g li e ! e m o g r o tw to m e n t e i

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    ['Ig. 3 ~ L~;bobinadl slntonla eostltui-see I'unleo compo-nente CM 1Ilettoredovra costrulre. Es-Ia va montata IU,un cUindretto . $ I Icartone baeh.llzza-to del dlametro dl2 em, In totale Ieipi r . dell'avvolgl~mento lono In nu-

    Imaro dl, 80.I " .! - - 2 c m -

    timetri. 1 1 filo d e . utilizzare per. questo aV-1volgimento deve essere delle stesso tipo: difilo eli rame smaitato dt:lldiametro di 0.2 mm'Nell'effettuare questo avvolgimento, occor-rera ricavare quattro prese intermedie, sullequali si applicheranao altrettante bcccole. IInumero delle spire ~ il seguente: tra l'iniziodell'avvolgimento e la presa A occorrono 20spire; tra 1 a pres a A e 1a presa B OCCOITono15 spire; tra la presa Bela presa C, 15 spi-re r tra Ia presa C e la presa D ancora 15spire; tra Ia presa Bela fine dell'avvolgi-mento OCCQITOno 15 spire, Dunque, mentretra I'inizio dell'avvolgimento e Ia prima pre-Fig. 4 L'autotrClsformatore. della poten~a dl, 30 waU., deye. essere. dotClto dl CI.vvolglmento a6,3 volt per "aClCenslonedel flIame.nt.odella val-voi'a.

    824

    sa (A) occorrono venti spire, in tutti gli altriavvolgimenti intermedi bastano solo 15 spire.In totale, le spire dell'lntero avvolgimentosono 80. 'Montaggio del ricevitoreIlmontaggio del ricevitore va fatto comeindicato nello schema pratico di figura 2.Avvertiamo subito il lettore che non e pos-sibile, per questo ricevitore, utilizzare un te-laio metallico: occorre necessariarnente fareimpiego di un telaio di legno 0 di altro rna-teriale isolante. IImotivo di tale esigenza 'e.presto detto: uno dei conduttori di rete rap-presenta direttarnente la Massa del ricevitoree quindi sarebbe oltremodo pericoloso con-netterlo con la Massa metallica di un telaiodi alluminio 0 di lamiera di ferro.D'altra parte, mancando la conduzione dimassa, occorre forrnare, in fase di realizza-zione pratica, un conduttore di massa veroe proprio, per il quale sara bene utilizzarefilo di rame isolato in plastic a 0 in gomma.II montaggio del ricevitore va Iniziato conI'applicazlone al telaio di legno dell'interrut-tore SI,. del cambiotensione, delle prese dicuffia, della presa di antenna, delle quattroboccole relative alle prese Intermedie dellabobina L1; del condensatore variabile C2,delle zoccolo portavalvole e dell'autotrestor-matore Tl.L'autotrasformatore T1 va applicato nellaparte superiore del telaio.Con tale sistema sopra i! telaio risulteran-no visibili clue soli. cornponenti: la valvolaVI e I'autotrasformatore di alimentazione Tl.Dopo aver applicate tutte Ie parti ora elen-cate, e c ia costituisce soltanto un lavoro dinatura meccanica, si potra iniziare ilcablag-gio del ricevitore, doe la connessione median-te saldature a stagno dei vari componenti edi tutti i fili conduttori.

    CablaggioII cablaggio va iniziato con la connessione'di tutti i conduttori che fuoriescono dall'au-totrasformatore Tl. Dapprirna si applicheran-no i cinque conduttori, relativi aUI! cinquediverse tensioni, ai terminali del cambioten-sione ; poi si connett era il terminale 0 voltad uno dei morsetti dell'interruttore SJ; poisul terminale 110 volt del cambiotensione siapplichera la resistenza di protezione R5 dal-la quale si preleva Ia tensione da inviare al-l'anodo raddrizzatore.Per completare le connessioni dell'autotra-sformatore Tl non resta ora che connetterela presa a 6,3 volt di T1 coni! piedino 5della valvola VI...Ultimate Ie connessioni relative all'autotra-

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    sformatore, il Iettors potra inlziare I'applica-zione dei vari componenti, seguendo la di-sposizione da noi rappresentata nella schemapratico di figura 2.A colore che per la prima volta si ac-cingessero ad impiegare praticamente 10 zoe-colo di una valvola di tipo noval (nove pie-dini) ricordiarno ' che I'ordine numerico disuccessione dei terminali della zoccolo e quel-

    10 stesso del senso in cui girano Ie Iancettedell'orologio. II terminale 1 e ilprimo dellaserie che ha inizio da una distanza maggioredal precedente, Nello schema ptatico di figu-ra 2questo terminale e quello al quale ri-sulta collegata la resistenza R5.II condensatore variabilb C2, che ha unvalore capacitivo di 500 pF, e di tipo rninia-tura, chiuso in custodia isolante. L'interrut-tore SI pub essere indifferentemente del tipoa leva 0 a slitta.La bobina L1 potra essere fissata aI telaiodi Iegno mediante due squadrette metalliche.Impiego del ritevitore

    ,Due sono Ie raccomandazioni principali chefacciamo al Iettore per ottenere il successoin questa sernplice realizzazione. Prima di

    LIRE6.500

    tutto invitiamo 101'0 a far uso di una bUD-na antenna esterna, perche proprio dalle buo-ne qualita dell'antenna dipende in rnaggiormisura il grado di sensibilita e di potenzadel ricevitoreLa seconda import ante raccomandazione equella di non far assolutamente uso di presedi terra, Ricordiamoci che uno dei due con-duttori di rete rappresenta la massa del ri-cevitore che, se connessa ana. tubazione del-l'acqua, del termosifone 0 del gas, deterrni-nerebbe senz'altro un cortocircuito nell'im-

    pia.ntoelettricD dl casa, La presa dt terrapotrebbe essere utilizzata soltanto interpo-nendo fra essa e Ia massa del nicevitore ru ncondensatore, rna ilnostro consiglio e quello. di evitare in ogni modo la presa di terra.II funzionamento di questo ricevitore, qua-lora non si siano cornrnessi errori in fase dirnontaggio, dovra verificarsi subito, dopo averazionato I'interruttore di accensione S1.Mediante i1 condensatore variabile C2 sisintonizza il ricevitore sulla emittente pre-scelta; poi agendo sullo spinotto di antenna,

    per tentativi,' inserendolo successivarnente!nelle quattro boccole A-B-C-D, 10 si lasce-ra connesso con quella per la quale si ottie-ne la maggior potenza sonora nella cuffia.825

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    ~rivestito di feltro imbevuto dl inchiostro,funge da rullo starnpatore, perche su di essoviene applicato ilcliche; ilcilindro inferiore,ricoperto con un rullo di gomma, serve adimprimere ilmovimento rotatorio al cilindrosuperiore e a far scorrere i fogli di carta daciclostilare.II cilindro superiore non e solidale con ilsuo albero, rnentre quello inferiore risultasolidale con l'albero e quindi con la mana-vella. Tutta la macchina risulta montata sutelaio di legno, di facile costruzione,II milo superiore e tenuto in sede mediantedue elastici, in modo da facilitare la suaestrazione dalla macchina quando attorno adesso si debba avvolgere il cliche.

    T I P O G R A F IA P E R T U T T I1 1 ctclosttle ra,ppresenta ancor oggi la piasemplice espressione tipografica, il mez-, z6 piu rapido e pin economico per una tiratura senza pretese di qualche centi-naio 0 migliaio eli copie di 'una circolare,di un avviso 0 di un volantino.

    PUQ darsi che alia maggior parte dei nostrilettori non interessi affatto la costruzionedi questa macchinetta. Ma se si pensa chenon tutte Ie Parrocchie e le sezioni di Parti-to sono nelle condizioni di far acquisto diuna macchina per ciclostilare, e della qualehanno talvolta assoluta necessita, allora vienda pensare che la descrizioae di un rudirnen-tale ciclostile risulti bene accetta da rnoltidi coloroche hanno l'hobby della costruzio-ne: al piacere di realizzare un oggetto utilesi unira quello di fare un dono gradito nel-la sede della Associazione locale, di qua-lunque genere essa sia,FuntionamentoII funzionamento del ciclosrile presentatoin queste pagine e facilrnente intuihUe os-servando Ie poche ilhistrazioni pubblicate.La semplice macchina e composta princi-palmente di due cilindri : quello superiore,

    826

    CostruzionePer costruire il ciclostile occorre ben pocacosa: forse sara necessario fare qualche spe-succia, forse tutto il materiale occorrente

    10 si potra trovare in casa fra Ie masserizieaccantonate in soffitta 0 in cantina.II cilindro superiore e costituito da unbarattolo di latta, di quelli usati per la con-servazione del generi alirnentari 0 per con-tenete vernici .e colori. Internamente ad esso

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    si fa passare un asse cilindrico di metallo.II crlindro deve risultare scorrevole sull'as-se mediante saldatura, in modo da impedireche il cilindro subisca spostamenti trasver-sali lungo l'asse durante il processo distampa.Le due estrernita dell'asse del cilindro suoperiore alloggiano in due cavita opportuna-mente praticate su due montanti di legnoche compongono il telaio della macchina.Due elastici, fissati ad una estrernita sulleteste di due viti da legno, mantengono insede il cilindro superiore e permettono lasua facile estrazione dalla macchina.Attorno al cilindro si dovra avvolgere unfeltro che ha 10 scopo di assorblre la caricad.i inchiostro e di restituirla gradualmentedurante l'impiego della macchina.II cilindro inferiore potra essere costruitoin legno 0 in Iarniera, a piacere: l'importantee ricoprirlo con un rullo di gomrna rigjda,Un vecchio rullo per macchina da scriverepotrebbe essere utilmente impiegato aIloscopo.In fase di costruzione converra prima fis-sare il rullo inferiore, equipaggiato di mana-vella, e poi ilrullo superiore. Cio perche sideve riuscire a stabilire un leggero contattofra le due superfici esterne dei due cilindri.Se tale contatto non fosse preciso, dopo ilmontaggio della macchina, bastera interve-nire con una raspa sui due alloggiarnenti del-

    l'albero del cilindro superiore per poterloabbassare nella rnisura necessaria.E' irnportante che la tavola di legno dibase sia dotata di un certo spessore, in mododa conferire, col suo peso, stabilita e corn-pattezza alla macchina, necessarie special.mente durante il 'suo funzionamento.Come' si adoperaL'irnpiego del cicIostiIe e semplice. Ouan-do si e stabilito che cosa si vuol stampare,occorre recarsi in una cartoleria per acqui-stare J'inchlostro adatto per il ciclostlle edil cliche, che si presenta corne un foglio .dicarta di tipo speciale.II cliche va posto sulla macchina da scri-vere dalla Quale si sara tolto il nastro, Arnacchina si batte il testo sul cliche (i caratteri della macchina da scrivere lasciano

    sul cliche una traccia indefinibile), e quandoil cliche ~ pronto, cioe quando il testo estato interamente battuto, 10 si incolla at-torno al ciIindro superiore della macchina,sopra il feltro suI Quale si sara prima ver-sato l'inchiostro. .Per stampare basta introdurre, uno aIlavolta, i fogli di carta fra idue cilindri e,contemporaneamente girare la manovella del-la macchina; si potranno tirare cost tantecopie quante si vorra 0, piu precisamente, fin-

    che non si esaurira la carica di inchiostro.

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    a stereofonia, da qualche anna a questaparte, ha aperto una nuova via dell'elet-tronica.L'alta fedelta, che poteva apparire anni ad-dietro come la meta piu ambita, l'ultima del-la musica riprodotta, oggi non accontenta piuilpubbIico raffinato: oggi ci vuole una rip~duzione fedele it piu possibile con I'effetto di rilievo della musica,L'industria elettronica, invero, dope studi ap-profonditi sull'argomento, che hanno portatoa risultati interessanti, gIi amplificatori ste-reofonlci sono oggi in commercio, sia pure aprezzi non accessibili a tutti.Con la riproduzione stereofonica della musi-

    ca I'asccltatore prova, press'a poco, Je stessesensazlonl che cornunemente si provano quan-do ci si reca ad un concerto: i suoni deglistrumenti non sono piu mescolati tra di lorocome se provenissero da un'orchestra concen-trata in un sol punto anziche disposta a semi-cerchio attorno al podio del direttore j nellariproduzione stereofonica i suoni che hannoorigine da una parte dell'orchestra vengono net-tamente distinti da quelli provenienti dallaparte opposta. Tale stupefacente sensazione eattuabile mediante I'impiego degli speciali di-schi stereofonici, di speciali pick-up, e di unamplificatore appositamente progettato e co-struito.II disco stereofonico si differenzia sostan-zialmente da quello comune per la partieo-lare tecnica di incisione: di fronte all'orche-828

    DUE VALVOLEi

    STEREstra vengono sistemati due microfonl, uno adestra e I'altrca sinistra, collegati ciascuno adun amplificatore j gIi stadi finali degli ampli-ficatori sono collegati ad una speciale testinadi inclsione,Cib spiega altresl. ilmotivo per cui, nell'a-

    scolto dei dischi stereofonici, occorre impie-gare uno speciale pick-up a due avvolgimenti,i quali vengono poi collegati a due amplifi-catori separati, ognuno dei quali provvede al-Ia riproduzione distinta di un canale (destroe sinistro). Questa, in breve, e la tecnica diincisione e di riproduzione stereofonica, E' unprocesso purtroppo ancor oggi costoso, tantoche pochi sono I privilegiati che possono con-cedersi ilpiacere di un'installazione di questagenere nella propria casa.All'inconveniente citato, tuttavia, si pub fa-

    cilmente ovviare, provvedendo da se alia co-struzione dell'apposito amplificatore stereofo-nico che, in ultima analisi, non costituisceaffatto un'impresa ardua 0 insuperabile: alcontra rio, ogni buon radiotecnico dilettantepub essere in grado montare con successo un

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    DUE CANALI ,

    FON IAampIiftcatore stereofonlco degno di tal nome,sia per uso personale come per scopi di com-mercio. Siamo certl di far cosa gradita allamaggior parte' dei nostri lettori appassionatidi elettronicapresentando uno schema vera-mente completo di un amplificatore stereofo.nieo di quali til che il lettore potra realizzare siaper un montaggio su fonovaligia come perun montaggio fisso su mobile fonoradlo.Come ~ nostra consuetudine, anche per que-sto progetto spiegheremo la teoria che regolailfunzionamento dell'apparato, ne lnsegnere-mo poi la realizzazlone pratiea riportandotutti quegli Insegnamentt e quegll accorgimen-ti tecnici che sono indispensabili a concluderecon successo l'opera intrapresa.Lo schema elettrfcoLo schema elettrico dell'amplificatore ste-reofonico e rappresentato In figura 2 .Ognuno del due canali fa impiege di un trio-do pentodo di tipo ECL 82 i l'alimentazione anodiea dei due circuiti, che formano i due ca-nali dell'amplificatore, e cornandata da un rad-

    drizzatore al selenic, comune ai due circuiti,di tipo inserzione semionda (RSl).Le due entrate dell'ampllficatore (entr. A,.- entr. ..B "). sana collegate per mezzo didue cenduttorl schermati ai terminaIi estre-mi dei due potenziometri Rl ed RI4, del valoredi 1 megaohm ciascuno, che fungono da re-gollltori di volume dei due canali. Ovviamente 'anche i conduttori che escono dalla celluladel pick-up di tipo stereofonico e che vengonoconnessi COR Ie due entrate dell'amplificatoredevono essere schermati.Normalmente negli amplificatori stereofoni-ci ilcontrollo manualedi volume del due ca -nali viene effettuato mediante un doppio po-tenziometro ,a comando unico, in modo cheilvolume sonoro sia uguale per entrambe Ieuscite, Nel nostro caso, Invece, si e dovutonecessariamente introdurre unaregolazione se-parata del volume per il motive che I'ampli-ficazione, cOSI come essa e stata progettata,non conternpla l'inserimento di alcun disposi-tivo di bilanciamento. .Consideriamo ora uno solo dei due can ali,dato che l'altro risulta perfettamente identicoal primo; le tensioni provenienti dal pik-up epresenti sui potenziometro Rl vengono prele-vate da questo per mezzo di un condensatoreceramieo da 4.000 pF (Cl). Per mezzo delcondensatore Cl le tensioni B.F. vengono appli-cate alIa griglia controllo della sezione trio-dica della valvola VI, che risulta montata co-me preamplificatrice di tenslone, con resisten-

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    Fig. 1 Sulla parte luperlor. del telalo su cui montato I'ampllficatore st.reofonlco appalonoI. due valvol., II cond*nsatore .Iettrolltlco dop-pio dl filtro II trasformatore dl allmentazlon .za di fuga di griglia di 10 megaohm (R2) eresistenza di polarizzazione da 1.000ohm (R 3).Questa resistenza non e disaccoppiata e per-mette l'applicazione di una controreazione se-lettiva la cui tensione viene prelevata dall'av-volgi~ento secondario del trasformatore di u-scita T1.La rete di condensatori e resistenze che co-stituiseono ilcircuito di controreazione e deltipo a "T ", ad elementi fissi ; ilpotenzfome-tro R9 del valore di 1 megaohm, serve a mo-difiear~ il tasso di controreazione selettiva,agendo sui toni gravi 0 sugli acuti, a second!ldella posizione del cursore, In questo modo 11controllo di tonalita risulta molto pill efficace.II potenziometro R9 e comandato daUo stes-so asse che pilota il potenziometro R21 (sitratta di due potenziometri a comando urn-co); la tonallta dell'amplifieatore. e dunqueregolata simultaneamente sui due. canah ecio evita una regolazione supplementare.La resistenza di carico della placca della se-zione triodica di VI, del valore di 220.000, ealimentata dall'uscita della cellula di fiItro,costituita dalla resistenza R5 e dal condensa-tore C12. La resistenza R5 ha it valore di 47.000ohm, mentre ilcondensatore Cl2 ha iIvalore di100.000pF. II condensatore-CfZ, qualora l'am-plificatore dovesse innescare (cio peraltro emolto difficile che avvenga), potra essere so-stituito con un condensatore elettrolitico.Le tensioni amplificate e presenti alI'uscitadelle due sezioni triodiche di VI e V2 (placche)sono applicate, tramite un condensatore da20.000pF, in serie con una resistenza da 4.700ohm, alle griglie schermo delle due sezionipentodo. .La resistenza di fuga .di griglia, del valoredi 470.000 ohm (R7 ed R19), risulta collegatain un punto in cui la tensione e negativa ri-spetto al telaio delI'amplificatore (circuito ~iritorno dell'alta tensione). Uno dei due terrrn-830

    nali deIl'avvolgimento secondario alta tensio-ne del trasformatore di alimentazione T3 ecollegato a massa per mezzo di una resisten-za da 220 ohm - 1 wah (R24), che risulta at-traversata dalla corrente anodica totale, Unatensione negativa rispetto al telaio e dunquedisponibile sul terrninale di R24 che risultacollegato al terminale dell'avvlgi~entos~con-dario AT del trasformatore di alimentazione :tale tensione negativa viene sfruttata per po-larizzare la griglia controllo (piedino 3) del-la sezione pentodo di entrambe Ie valvole,naturalmente dopo una cellula di filtro rappre-sentata dalla resistenza R13 e dal condensa-tore elettrolitico CtO.GIi schermi delle sezioni pentodo di entram-be le valvole (piedini 7) sono alimentati dall'u-scita della cellula di filtro AT costituita dallaresistenza R12 e dai due condensatori elettro-liticiC8 e C9 (2x 32 mf'), mentre gli anodi(piedini 6) sono alimentati attraverso gIi av-volgimenti primari dei due trasformatori d'u-scita, collegati a monte della cellula di fil-tro AT.L'alimentatore e costituito da un tras.or-matore (T3) e da un raddrizzatore al selenic(RSt). .II trasformatore di alimentazione e dotato. di un avvolgimento primario e di due avvol-gimenti secondari. L'avvolgimento primario de-ve essere adatto a tutte le tensioni di rete,l'avvolgimento secondario AT deve essere ingrado di erogare una tensione di 190 volt;I'avvolgimento secondario BT deve erogare latensione di 6,3 volt, necessaria per l'accensionedei filamenti delle due vaIvoIe VI e V2. Lapotenza prevista per it trasformatore di ali-mentazione T3 deve aggirarsi intorno ai 45watt circa. II raddrizzatore al selenio (RSl),adatto a raddrizzare una alternanza, deve sop-portare una tensione di 250 volt e una cor-rente di 85 mA (consigliamo di usare iltipoSiemens ,R 250- C 85). GIi altoparlanti sono diforma circolare, del diametro di 16centimetri.I due trasformatori d'uscita (Tl e T2 de-vono essere uguali; ciascuno di essi deve es-sere adatto al tipo di valvola amplificatricefinale cui e connesso. Nel nostro caso Ie dueamplificazloni finalt sono ottenute, per entrambii canaIi, daIle due sezioni pentodo delle duevalvole che, essendo identiche, richiedono pu-re un identico carico anodico, cioe un iden-tico trasformatore d'uscita. Nel caso specificooccorrera utilizzare due trasformatori d'uscitada 5.000ohm.Realizzazione pratica 'II lettore che intende realizzare questo pro-getto dovra procurarsi, anzitutto, un telaio(chassis) di alluminio, delle dimensioni di 280

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    mm (Iarghezza), 85 mm (prof'ondita), 40 mm(altezza), II bordo del telaio, dell'altezza di40 mrn, serve per l'allogamento dei tre po-tenziometri (parte anteriore) delle due presedi uscita e del cambiotensione (parte .poste-riore), della presa per Ie due entrate (fian-cata Iaterale ). La disposizione dei componentiora citati risulta ben chiara nel nostro dise-gno rappresentato in figura 3.SuI telaio si praticheranno ifori per il fis-saggio dei cornponenti prima citati, dei duezoccoli portavalvola, del doppio condensato-re elettrolitico a vitone (C8-C9), delle varieprese di massa e delle piastrine isolanti,Una volta pronto i1 telaio e procurati tuttiicomponenti necessari per i1 montaggio del-l'amplificatore stereofonico, si potra dare ini-zio a tutte que11eoperazioni di ordine mec-canico necessarie per il fissaggio al telaio deiprincipali componenti.AUo scopo di evitare i1 pericolo dell'insor-:genza di inneschi 0 ronzii, consigliamo il let-tore di seguire scrupolosamente la prassi nor-male necessaria per i1 montaggio di ogni am-plificatore.Seguendo la disposizione dei componentida noi stabilita e rappresentata in figura 3,il funzionamento corretto dell'amplificarore,non commettendo errori nel cablaggio, do-vrebbe essere assicurato. .II cablaggio va iniziato collegando tutti iconduttori che escono dal trasformatore dialimentazione T3; prima si effettueranno icoIlegamenti relativi all'avvolgimento prima-rio, poi si effettueranno i collegamenti rela-tivi ai due avvolgirnenti secondari. E' impor-tante completare subito Ie connessioni deltrasformatore di alimentazione T3, utilizzan-do il cambiotensione e l'interruttore SI in-corporato can il potenziometro RH, ed ap-plicando pure il cordone di alimentazioneprovvisto di spina. In questo modo, se sisara completato il circuito di accensione del-le valvole, si potra effettuare una prima pro-va, atta ad indicare il buon funzionamentodelI'alimentatore e del circuito di accensione.II filamento delle valvole dovra illuminar- Isi. Se cio non avviene, la causa e da ricer-care in un errore di cablaggio, un errore fa-cilmente individuabile data la sernplicita deicollegamenti. Ovviamente prima di dar cor-rente al circuito di alirnentazione, ci si do-vra accertare che il cambiotensione si trovinella posizione esatta, doe in corrispondenzadel valore della tensione della rete-luce,Stabilita l'esattezza dei collegamenti divque-sta prima parte del circuito, si potra conti-nuare con la realizzazione della rimanenteparte, seguendo attentamente i colJegamenticosi come essi appaiono nei due schemi elet-

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    CONDEN~ATORICl ':::; 4.700 pFC2 :::; 20.000 pFC3 = 5.000 pFC4 :::; 40.000 pFC5 :::::: 40.000 pFC6:::; 470 pFC7 :::;. 50.000 pFC8:::; 32 mF (elettrollth:o)C9 = 20 mF. (elenrolltlco)Cl0 = 20 mF 50! volt (elenrolltleo)Cl1 = 4.7oo.pFC12 .:= 100.000 pFC13:::; 20.000 pFC14 = 50.000 pFC15:::; 40.000 pFC16 = 40.000 pFC17 :::; 470 ~era = 50.000 pFC19:::::: 10.000 pllRESISTINZE:R1 . = = ' 1 megaohm (potenziometro )R2 =' 10 inegaOhmR3 ;: .1.000 ohmR4 = 220.000 ohmR5 = 47.000 ohmR6 ' * 41'.000 ohmR7 ;: 470.000 ohmRI = 5.600 ohm

    megaohm ( potenziometroeonneuo con R21)2.700 ohm2.70() ohm2.20() megaohm 7 watt15.000 megaohm1 megaohm (pot~nziometrocon l'lterruttore)R15 = = 10 megaohmR16 = = 220.000 ohmR17 = = 1.000 ohmR18 = 4.700 homR19 = = 470.000 ohmR20 = = 5.600 ohmR21 = 1 megaohm (potenziometroeonnesso con R9)2.700 ohm2.700 ohm220 ohm - 1 watt

    R9Rl0RllR12 = =R13 -R14 =

    R22 =R23R24 =VAlVOlE:Vl = ECl 82\V2 = = ECl 82VARIE:T1 = =T213 = =RSl

    trasform. d'useita - 5.000 ohmtrasform. d'usclta - 5.000 ohmtralform. dl ollmentazlone 45 wcirca ( e. AT 190 volt - sec. BT6,3 volt)= roddrlzzatore 0 1 selenlo in.enion. a.emlo"do - 250 volt, 85 mA (5ie-men. E 250 - 85)= interruttor. Ineorporoto con R141

    trice e pratico,E' necessaria collegare le due entrate del-l'amplfficatore ai rispettivi potenziometri reo, golatori di volume facendo uso di cava scher-mate e realizzando diverse saldature tra lacalza metallica e it telaio, servendosi degliappasiti terminali di massa. .L'entrata dell'amplificatore stereofonico ecostituita da una presa tripla: a due del treterminali sono collegati i canduttori dei duecavetti schermati; al terzo, quello centrale,sona collegate Ie due calze metalliche e lapresa di massa,Un collegamento molto import ante e rap-presentato dal terminale negativo del dop-pia candensatore elettrolitico a vitone C8-C9. Iilell'applicare al telaio questo condense-tore elettralitico occorrera servirsi di unarondella isolante, in modo che I'involucroestemo del condensatore, che costituisce ilmorsetto negative, non sia a diretto contattocon il telaio; anche la linguella metallica,che appare nella parte sottostante il telaio,deve .essere isolata da essa. SuI morsetto ne-

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    ~ POTEHTISSIMITELESCOP . ACROMATICIeJ,i.J.,. " nuoyo C4T4l0GO GfNfRAU IltUSTuroDitta Inl. AIIn. r I Vie Giusti 4 'ORINO

    gativo del condensatore elettrolitico e pre.sente una tensione negativa rispetto a quelladeltelato. che viene considerata a 0 volt. Daquesto morsetto, dopo la cellula di filtro rap-presentata dalla resistenza R13 e dal con-densatore elettrolitico C10, viene prelevata latenslone negativa di polarizzazione delle duegriglie controllo (piedini 3) delle due sezlonipentodo delle valvole V I e V 2.C ontro ll i c o llaudoTerminata la costruzlone dell'amplificatore,al lettore. non resta che passare alIa provagenerale. A tale scopo si collega la spina del-I'apparecchio ad una presa di corrente e siaccende l'amplificatore, Con un cacciavite sitocca una delle due entrate; in uno del duealtoparlanti si dovra sentire il ronzio carat-teristico di bassa frequenza e db stara adindicare ilbuon funzionamento dell'amplifica-tore. Disponendo giB.di un giradischi stereofo-nice, 10 si potra collegare all'entrata dell'am-plificatore e si potra ascoltare subito un di-sco, Agendo sui due potenziornetri di volume

    (Rt- RI4) si fara in modo che i due altopar-lanti riproducano con uguale potenza. A pia-cere sf potra conferire una maggior potenzaad un canale rispetto all'altro.Una precauzione che il lettore dovra pren-dere e quella di utillzzare per ilcollegamen-to del giradischi all'amplificatore un cavetto.schermato ricoperto in gomma. Cib si rende. necessario per il fatto che al telaio dell 'am-plificatore C 19 e applicata la tensione di retee I'accorgimento ora ricordato evitera di pren-dere delle fastidiose scosse elettriche,La sistemazione del due altoparlanti costi-tuisce I'ultima operazlone tecnica da fare. Bssidovranno risultare distanziati tra di loro dicirca due metri, in modo da ottenere ed esal-tare l'effetto stereofonico. Uno dei due alto-parlanti pub essere montato nel mobile thecontiene l'amplificatore, mentre l'altro pub es-sere montato in un mobile a parte. La solu-zione migliore sarebbe quella di montare idue altoparlanti in due distinti mobiletti, si-stemati ad una distanza conveniente tra diloro.

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    . ; :. ricevftore econQn1ico.. a due transistori.

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    L a presenza di un radioricevitore atransistor], dotato di circuito moltosemplice, costitulsce .sempre un motivodi grande interesse per tutti i radiotecnlcidilettanti. E se ella semplicita costruttivasi aggiunge pure la economicita di realizza-zione e la esaltazione di qualche fondamen-. tale caratteristica di un apparato ricevente,allora v'e I'assoluta certezza di esaudire Ieaspirazioni e i desideri della grande rnassa deilettori.Chiunque, invero, potra cimentarsi nella 0 -struzione di questo ricevitore con la sicurezzadi-raggiungere ilsuccesso, perche e li esso da-remo ragguagli sulla teoria e su tutte Ie ope-razioni pratiche necessarie al montaggio,La , "caratteristica princlpale di questo ,.'ap-parato, appositamente studiato, conceplto ereaIizzato dai nostri tecnici per i lettori di836

    Tecnica Pratica, e.la selettivita che vienemanualmente controllata per ogni emittente,in modo da rendere III. ricezione priva di in-terferenze e quindi pura e sufficientementepotente, 'I componenti necessarl per la realizzazionedel ricevitore sono di tipo assai comune, quin-di facilmente reperibili in commercio pressoogni rivenditore di materiali radioelettrici.Anche Ia bobina di sintonia pub essere acqui-stata gUI.bell'e pronta in commercio, evitan-do cost af meno esperti 1 1 1 . noia e Ia faticadell'avvolgimento, peraltro molto semplice daeffettuare. " .L'ascolto avvienein cuffia, essendo previ-sto l'uso particolare di questo ricevitore prin-cipalmente nelle ore nottume, Con cib, tut-ravia, non si vuol dire che I'apparecchio nonsia adatto ~ funzionare d i- giomo; esso fun-

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    ziona sempre bene, in qualsiasi ora, rna laprogettazione e scaturita dal bisogno, damolti espresso, di conservare suI proprio co-modino da notte 0 sui tavolino da studio unricevitore radio non proprio portatile, rna dimodeste proporzioni, da allogare in uno stes-so posto e sempre pronto per I'uso.TeoriaEsaminiamo prima di tutto ilcircuito teo-rico del ricevitore, rappresentato in figura 1.In un secondo tempo descriveremo Ie sue-cessive fasi che conducono alla realizzazionedel ricevitore,IIcircuito di sintenia, doe l'ingresso delrlcevitore, e rappresentato dalla bobina Ll edal condensatore variabile C2. In tale cir-cuito viene operata una prima selezione deisegnali radio. in arrivo (una seconda sele-

    zione vien operata in un secondo circuitoaccordato, prima della rivelazione).La bobina Ll e avvolta su nueleo ferroxcu-be e presenta una presa intermedia e ilter-mlnale di massa, La posizione su cui vieneruotato il condensatore variabile C2 deter-mina la frequenza di risonanza del circuitodi sintonia, permettendo l'ingresso dei se-gnali radio di una sola emittente, a di quelleemittenti che trasmettono con 10.stesso va-lore di frequenza.IIsegnale sintonizzato viene pre levato tra-mite il condensatore Cl ed inviato alla base(b) del transistore TRI. In questo transistore,che funge da ampllficatore di alta frequen-za, i segnaIi radio vengono ampllficati perla prima volta. La resistenza Rl serve a po-larizzare la base del transistore.I segnali di alta frequenza amplificati daTRl vengono prelevati dal collettore (c) edinviati, tramlte il condensatore di accoppia-menta C4, alia base (b) del secondo transi-store TR2. L'impedenza Jl, che rappresenta ilcarico di collettore di TR1; serve ad appli-care al collettore la tensione di 9 volt ero-gata dalla pila e ad impedire ai segnali am-plificati di alta frequenza.SuI collettore (c) di TR2 sono presenti an-cora i segnali radio ad alta frequenza duevoIte amplificati. La resistenza R2 serve apolarizzare la base del transistore TR2.SuI collettore di TR2 risulta connesso l'av-volgimento prirnario di una bobina (L2), deltipo di quelle usate per i circuiti di sintonla(onde medie) nei normali ricevitort a circui-to. supereterodina. .IIcondensatore Co, connesso suI terminale 1dell'avvolgimento .primario di L2, serve amettere in fuga (a Massa) una parte del se-gnali amplificati di alta frequenza, in modo.da scongiurare ilpericolo dell'insorgenza di

    eventuali fischi durante l'ascolto.Dal circuito primario di L2 i segnali radio.arnplificati -di alta frequenza passano, perinduzlone, nell'avvolgimento secondario.In parallelo all'avvolgimento secondario diL2 risulta collegato il secondo condensatorevariabile (C7) che, assieme aU'avvolgimentosecondario di L2, forma il secondo circuitoaccordato del rcevitore. E' proprio questo se-condo circuito di sintonia quello che confe-risce al ricevitore un maggior grado disetet-tivita, tanto che, per usare un'espressione cor-rente nella tecnica della radio, 10.si potrebbechiamare selettivita fine .Subito dopo ilsecondo circuito di sintoniarisulta applicato il diodo al germanio DGl,iI quale provvede a rivelare i segnali radio,ad alta frequenza, IIcondensatore CS svolgeil cornpito di convogliare a massa la partead alta frequenza ancora presente dopo ilprocesso di rivelazlone,I segnali rivelati di bassa frequenza ven-gono prelevati dal diode al germanic, tra-mite l'impedenza di alta frequenza J2, la qua-le ha i1 compito di lasciar via libera ai segnalidl bassa frequenza e di bloccare la strada aquelli di alta frequenza che sono cosl costret-ti a prendere Ia via di CS.L'impedenza di alta frequenza J2 risuItacollegata in serie al condensatore C3, ilqualeapplica isegnali di bassa frequenza alla basedel transistore TR2.TR2 amplifica due voitelAI transistore TR2, come sl e detto, eattribuita il compito di amplificare per la se-conda volta i segnali radio ad alta frequenzagia amplificati dal prima transistore TRI.Ma, per quel che si e detto poco fa, ilcon-densatore C3 applica alla base di TR2 i se-gnali radio rivelati, cioe i segnali di bassafrequenza. Dunque dal transistore TR2 si pre-tende ora un altro compito : queIIo di ampli-

    fieare i segnali radio. di bassa frequenza, eclo significa che il transistore TR2 funge dadoppio amplificatore, per i segnali di altafrequenza prima, e per quelli di bassa fre-quenza dopo. Questa yalta i segnali radiodi bassa frequenza,' amplificati, pre senti suicollettore (c)di TR2, attraverso I'avvolgimen-to primario di TR2 prendono la via dellacuffia trasformandosi in voci e suoni.Costruzione della bobinaLe bobine presenti in questo ricevitore so-

    no due: labobina Ll, costituita da un 50.10avvolgimento con presa intermedia, e la bo-bina L2 costituita da due avvolgimenti, unoprimario ed uno secondario.837

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    La bobina L2 si trova gia bell'e pronta ineommercioe non oecorre quindi costruirla :essa .e iltipo Corbetta CS2 per onde medie.Per la verita anche la bobina L1 si puc fa-cilrnente trovare gUt bell'e pronta in corn-mercio, potendo utilizzare per essa il tipoCorbetta CS4, inditferentemente avvolta sunueleo ferroxcube a sezione circolare 0 ret-tangolare. Comunque, per chi volesse costruir-la, diamo ora i dati tecnici,Si acquisti UDDueleo ferroxeube a sezionecircolare, delle dimensioni di 8 x 140 milli-metri. Ad un centinaio circa da un'estremitadel nueleo si inizia I'avvolgimento utilizzan-do filo di rame smaltato della sezione di 0,3millimetri. Le spire devono essere avvolteuna accanto all'altra, eompattamente, in nu-mero di 60: la pres a intermedia va ricavatadalla ottava spira.1 terminali deIl'avvolgimento verranno f is-sati al nueleo ferroxcube mediante un po' dicollante cellulosico, oppure con un pezzetti-no di nastra adesivo; tutti gli adesivi isolantipossono essere utjlmeute Impiegati a que-sto scopo; quello c1~eimporta maggiormente enon far uso di fascette metalliche che, co-stituendo delle spire in cortocircuito, com-prometterebbero il funzionamento del rice-vltore,Montaggio del ricevitoreLa realizzazione pratica del ricevitore erappresentata in figura '2 . Nel nostro disegno.tutti i ccmponenti, fatta .. eccezione per Iacuffia, sono rnontati in un supporto di pla-stica .: II lettore, non trovando occasional-mente un supporto di plastica come quelloda noi rappresentato in figura 2, oppure inaltra forma, petra urtlizaare un supportq dilegno 0 di bachelite 0 di cartone bachelizza-to . L'importante e non far' uso dj supportimetallici, i quali eostituirebbero uno scher-

    mo elettromagnetieo in grado di ridurre dimolto l'efficacia del ricevitore.La realizzazione pratica del ricevltore vainiziata con I'applicazione al telaio di tuttequelle parti che richiedonoun mtervento diordine meccanico e per ilquale si rende ne-cessario l'impiegc delle pinze, del cacciaviteed eventualmente df qualche altro utensile,Naturalmente prima di iniziare ilmontaggiodel ricevitore occorre procurarsi tutti i, com-ponenti. necessari, compresa la bobina L1 che,come abbiamo detto, potra essere auto co-struita.Si comincera quindi con l'applicare al te-laio-supporto idue condensatorl variabili C2e C7, l'interruttore a leva 0 a slitta 51, labobina L2, Ie due boccole che rappresentano

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    IMPORTANTEII nostro S ER V IZIO F ORN IT U RE ha rl.perto I batt.nll! .Tutti I leHorl che vogllono rllparmlar,tempo a danaro pOlsono r'chl.dere par-te 0 t"tto II materlala nece ... rlo par ,.costruzlone dl questo rlcavltore a:l E C K i e , P R A l I C ' - S ( R Y 1 1 1 0 F O R N I T U R E

    V I. Zurettl, 84 - MilanoLa ICllola dl montagglo, alclu.. la c",fla, vllme fornlla .1 prezzQ dl L.. 6 .40Dfranco dl porto. .Per ordlnazlonl dl una lola parta delqlatar'.'e l'lmporto va aumentato dlL. 3DO per Ipala dl Ipedlzlone a 1",-balJlIgglo.Gil orltlnl vanno e"eHuatl loltanto a mezzo vall"a, oppure sarvendoll de' nOltroc.c.p. ". 3/46034 (non II accetlano ordl-'Iazlon, In contrallagnol.

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    II

    C2

    PI, ~t"61

    Fig. 1 . Scheme elettricodel ricevitore. Fig. 2 Schema pra~jco.

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    la presa di cuffia e, infine, la plla di alimen-tazione. Tutti gli altri componenti rimangonocollegati tra Ioro e mantenuti fermi dai con-duttori di collegamento.Osservando 10 schema pratico di figura 2,Il lettore avra notato che i due condensatorivariabili C2 e C7 risultano montati aIle dueestremita del telaio : tale accorgimento emolto importante e va assolutamente rispet-tato se non si vuole incorrere nell'insuccesso :, un altro particolare critico, per quel che ri-guarda la realizzazione pratica delricevitore,ecostituito dai collegamenti relativi al con-densatore varia bile C2 e al collettore del pri-mo transistore TRI. E' assolutamente neces-sario che i collegamenti relativi al conden-satore variabile C2risultino ilpiu lantana pos-sibile da quelli del collettore del transistoreTRl: in caso contrario si potrebbero verifica-re dei fastidiosissimi inneschi in grado direndere assolutamente inascoltabili le trasmis-sioni.Rispettati i due avvertimenti tecnici oracitati, it lettore potra iniziare Ie operazionidi cablaggio, I rvari componenti vanno saldaticome mdicato in figura2. Occorrera fare at-.tenzione nel collegare il condensatore elet-trolitico' CS e ildiodo al germanio DGl, per-che .questi sonocomponenti dotati di pola-rita che ammettono un solo ordine di colle-gamento. II terminale positivo del condensa-tore elettrolitico CS, che risulta contrasse-gnato con una crocetta sull'involucro delcondensatore stesso, va collegato a massa;i1 terminale posi tivo del diodo al germanioDGl, che generalmente risulta contrassegna-to con una fascettinajcolorata od un puntinocolorato, va collegato al condensatore di fu-ga CB e all'impedenza di alta frequenza J2.Come ultima cosa, per quel che riguardala realizzazione pratica del ricevitore, ricor-diamo al lettore che le saldature sui terrni-nali dei due transistori devono essere effet-tuate con saldatore dotato di punta ben calda,e con operazione rapida e decisa; do alloscopo di evitare che una eccessiva quantitadi calore si trasmetta, attr.averso ilterminale,al transistore stesso dannaggiandolo parziaI-mente 0 addirittura completamente: iI tran-sistore e nemico del calore,Messa a punto e accorgimentiLa sernplicita del circuito di questa ricevi-tore non richiede particolari operazioni dimessa a punto 0 taratura ; il ricevitore, se

    non si sono cammessi errori in fase di ca-blaggio, dovrebbe funzionare di primo acchi-to. Dopo aver dato corrente al circuito, chiu-dendo l'interruttore SI, si interviene sul con-densatore variabile C2 per sintonizzare la840

    stazione desiderata; con il condensatore va-riabile C7si opera una successiva selezione delsegnale che, in pratica, si traduce in unamigliore qualita di ricezione,Abbiamo detto che non sono necessariepartlcolari operazioni di messa a punto ;tuttavia, allo scopo di ottenere il massimorendimento e per godere della ricezione piugradita, riteniamo necessario esporre alcuniconsigli tecnici di facile applicazione.Se I'ascolto delle emittenti di rnaggior po-tenza fosse accompagnato da distorsione, sidovra aumentare il valore della resistenzadi polarizzazione (R2) del transistore di TR2,portandola, per successivi tentativi, fino alvalore di 1megaohm.Nel caso che una emittente di notevole po-tenza dovesse interferire con I'ernittente chesi vuole ascoltare, si puo aumentare ancorpiu la selettivita del ricevitore realizzando,sul nueleo ferroxcube, un secondo _avvolgi-mento, identico a quello di L1 (senza presalntermedia), aggiungendo in parallelo ad es-so un condensatore fisso ed un compensatoreda regolare sulla emittente disturbata, La ca-pacita totale (condensatore fisso + compen-satore) deve essere tale per cui questo ul-teriore circuito accordato risulti sintonizza-to sulla emittente disturbatache si vuole a-scoltare. Volendo si potrebbe anche utiliz-zare un terzo condensatore variabile, alloscopo di esaltare ancor piu la selettivita delricevitore su tutta la gamma delle ondemedle : una tale aggiunta, peraltro, incide-rebbe sul costo del ricevitore.II nucteo della bobina L2 potra essere Ia-sciato nella posizione in cui si trova; il let-tore, peraltro, potra intervenire -su di esso'Con l'intento di variare le caratteristiche delsecondo circuito accordato e doe spostandoIe emittenti lungo la corsa intera del con-densatore variabile C7. n nueleo della bobinal..2 potra e~sere regolato qualora si inten-da dotare il ricevitore di una scala parlanteo numerata, per ottenere la messa i n passodelle emittenti.

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    0z"IIII )II )CIt :I-Z0-0-N-IIIIa.fI)0;I:1 & 1II.II.1 & 1-I)Z0

    I z,

    12Come' preannunclato, Gapo la sospensione estlva, con que-sto fascicolo iECNICA PRATICA riprende iI suo SEFlVIZIOFORNITURE.Tale servizio, che tanto successo ha rlscossodurante i mesi In cui e state effettuato, ha per scopo prln-clpale di mettere tutti lndlstlntamente i lettorl della rivlsta,In grado di montara gJl apparatl radioelettrici descritti neUepagine della rivista stessa. Anche chi vive in plccotl centrlpotra entrare in possesso rapldarnente ed economicamentedel materlale desiderato.

    1DEL SERVIZIO FORNITURE DI TECNIeA PRArieA

    e. . .Z1 & 1: EC C'zC DC CL: E

    E' IMPORTANTISSIMOpen; .ricordare quanto segue. II SERVIZIO FORNITUREnon fornisce if materiale per tutti indistintamente gli apparatl descritti sulla rivista, ma 8010 perqueUi nel cui elenco del componentl t Indlcato' 8 lato IIreJa tl vo prezzo . Cosl, ad esemplo, per iI fascicolo che avetetra Ie mani e posslbile rlchledere il materiala solo del ..Ri-cevitore economico a 2 translstori, Sirlo pubblicato apag. 836.1 & 1a:'". .I- I

    3- . . , 'Tutti i lettori che desiderano accingersi alia costruzione del '""Ricevitore economico Sirio possono richiedere sia una ...parte de1 ccmponenti, come tutti i component! Inslema, 1 & 1facendone richlesta mezzo vaglia, 0 mediante versamento >sui nostro C.C.P. n. 3/46034 intestato a: EDIZIONI CERVI- iNIA - Via Zurelti, 64 - Milano. L'elenco dei componentl de- Usiderati va serlUo In stampatello sui retro del' modulo di fI)versamento, nell'apposito spazio per Ie note. EVITATE 01INVIARE lETIERE ACCOMPAGNATORIEche, compJicando Zil lavoro di spoglro, producono solo iI risultato di ritardare 4)l'Invio del materiale richiesto. Z

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    I.GRAZIE AL SERVIZ'O FORNITURE, ANCHE, PAES. DIVENTANO cITrA 51 RISPARMIA,SI ~ SERv,r, SUBlro, BENE E NON

    S / / C OR R E " R ISC H IO D J FARACQUIsr. SBAG"Ari I' 1

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    Corsomontatorierdi

    eleetrodomeetieiLa lucidatrice rappreserua certamente relet-trodomestico piu complesso di questo cor-so, quello per il cui montaggio occorronotalune doti e virtu: pazienza, volonta, fermez-za d'animo e una eerta dote di attitudineper la meccanica. Ma proprio sulla lucidatriceconverge U maggior interesse dei nostri fe-

    deli lettorl, e con la presentazione di taleelettrodomestico siamo certl di soddisfare leaspettative e i desideri dl colore che ci se-guono, nell'intento di apprendere nozioni nuo-ve e con la mira di iniziare un piccolo frut-tuoso commercio,Si tratta di due distinte categorie di letto-ri, con indirizzi e scopi diversi, entrambedegne di rispetto e amrnirazione, Ma, tra que-ste due, vi e una terza .categoria di Iettori,altrettanto importante e numerosa, quell a dicoloro cbe, all'insegna dell'economia, amana costruire ci a se la propria casa, renden-doJa sernpre piu confortevole e piu completain tutti isuoi accessori.

    L U C I D A T R I C E

    Slamo giunti alla seconda tappa del Cor-so per elettricisti montatcri di apparatielettrodomestici, quella piu importante,sul cui striscione d'arrivo sta scritto : Luci-datrice Bilux .Usando it gergo dei corridorl, saremmotentati a definirla dura ; ma, ricorrendoaIle nostre piu sempllcl espressicni, prefe-riamo considerare ilmontaggio della lucida-trice come it piu impegnativo e ilpiu inte-ressante di tutti. .

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    Per la prima voltasu una pubblicazioneviene descrittoiI procedimentodi montaggiodi unelettrodomesticoutilee moderno.

    Ecco 10 lucidc-trice m o n t o t c ,Per riuscire nel-I'impresa il lei"tore dovrc se"guire ct te n te-mente tutta lasequenza di illu-strazioni durnn-te I'attenta let-tura dell'articolo.

    Ij

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    Ecco iI materialanecessario per co-struire la sacca;esso e contenutonella scatola d imontaggio: unpezzo di tela co-lorata, due pezzebianche, due mol-Ie d'acciaio, unbocchettone me-tallico e una guar-nizione d i gom-mao

    La foto sotto riportata mostra 10 sacca roccogli-polvere dopo la sua confertane. Sotto 0 destrasi vede il cordone di alimentazione con la spinae la presa.

    Caratteristic:heLa Iucidatrice Bilux e una macchina diealla pill immediata praticita abbina una ap-pariscente eleganza,E' dotata di tre spazzole oscillanti di ampiodiametro. La trasmissione della forza rnotri-ce e del tipo a frizione , L'aspirazione del-

    la polvere e di piccoli corpuscoli avviene nel-la parte inferiore, immediatamente dopo unospazzolino raccoglitore di forma longitudi-nale.Il peso complessivo dell'elettrodomesticoraggiunge gli 11 kilogramrni, rna 'il suo spo-

    stamento, in posizione di riposo, e facilitatodalle due rotelle incorporate posteriormenteal carter. Corredano la lucidatrice tre spaz-zole di setola dura per incerare, tre spazzoledi setola morbida per lucidare e tre feItriper rendere ilpavirnento ilpill brillante pos-sibile.II consumo e di 450 watt, meno di unalampadina da 500 candele e, tenendo contoche in un'ora si possono lucidare 300 metriquadrati di ' pavimento, occorre concludereche ilconsumo e molto modesto e incide mi-nimamente sulla bolletta della luce.FunzionamentoPer far funzionare Ie lucidatrice occorretogliere dagli appositi ganci il cordone di

    alimentazione nella misura desiderata, e in-scrire la spina nella pill vicina presa-luce,Questa operazione determina l'accensione diuna larnpadina che proietta la sua luce nellaparte anteriore della macchina, attraversouna lastrina trasparente. La lampadina rima-ne accesa finche la spina e inserita nella pre-sa-luce.Per mettere in movimento le spazzole occorre agire con la punta della scarpa sull'appo-sito pedalino,che si trova in prossimita del-l'innesto del manico con la macchina vera

    e propria; una leggera pressione esercitatasul pedalino e sufficiente a liberare ilmanicodaIl'agganciamento meccanico, che, duranteil riposo, 10 mantiene in posizione verticale.Ma 10 sganciamento del manico non con-templa la immediata messa in moto de