29
Sulla didattica dell’analisi: processi discreti e il concetto di limite Alessio Porretta Universita’ di Roma Tor Vergata A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

Sulla didattica dell’analisi: processi discreti e il ...crf.uniroma2.it/wp-content/uploads/2013/02/Porretta.pdf · - Il paradosso di Zenone `e la mia intro: annuncio che per chiarire

  • Upload
    lekiet

  • View
    217

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Sulla didattica dell’analisi:processi discreti e il concetto di limite

Alessio PorrettaUniversita’ di Roma Tor Vergata

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

Quale metodo?

Quando introduco un concetto ho bisogno di una motivazione- voglio far sentire la necessita’ di una domanda: deve spingerciinsieme alla ricerca di una risposta

voglio far sentire che stiamo facendo un percorso.

In questo percorso:-ci sono dei fenomeni che voglio far osservare (rafforzano il sensodelle mie domande). Devo scegliere con cura i miei esempi.

Ci sono dei principi che voglio far comprendere. Devo scegliere concura i miei enunciati.

Voglio che i ragazzi sappiano fare alcune cose. In particolare, ci sonodegli esercizi da fare.

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

Il concetto di limite

...Potrei dire a quell’attimo: fermati, dunque, sei cosi’ bello!(Faust, Goethe)

Il concetto di limite riguarda soprattutto il nostro stare nel tempo:

Motivazioni geometriche: pb. delle tangenti, pb. del calcolo dell’area ?secondari...

La domanda piu naturale del mondo e: cosa accadra ?Cosa succedera tra molto tempo ? (o anche solo...a un certo punto ?)e la domanda seguente spesso e: quanto dovro aspettare per vederlo?

Uno dei modi migliori per presentare il concetto di limite e attraversoprocessi discreti (e in particolare modelli evolutivi a passi iterati)

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

Il paradosso di Zenone

In Grecia segnali di ripresa: Lo Stato non raggiungera mai la bancarottaha dichiarato Zenone. (www.spinoza.it)

Il paradosso di Zenone consiste nell’affermazione che Achille non possaraggiungere la tartaruga, se a questa e stato concesso un vantaggioiniziale. Infatti, cosı ragionava Zenone, in un primo tempo Achillecolmera il distacco iniziale raggiungendo il punto di partenza dellatartaruga; tuttavia nello stesso tempo la tartaruga si sara pur mossa, eavra ora un nuovo, anche se piccolo, vantaggio. In un secondo tempoAchille colmera il nuovo distacco, ma ancora la tartaruga sara andata unpoco avanti. Cosi’ procedendo, non ci sara mai un momento in cuiAchille raggiunge la tartaruga.Pb: Come posso capire un fenomeno che si ripete un numero infinito dipassi?

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

Processi discreti

La prima cosa importante e capire che possiamo trovarci di fronte a leggiesplicite e leggi implicite.

Leggi esplicite: an = f (n)

Leggi implicite: an = f (an−1)

Esempi:

1. Leggi esplicite sono le tabelle con cui gli studenti tipicamentecostruiscono i grafici: n|f (n)

- an = n2

-an = 1n

-an = sin( nπ2 )

ma anche an = (−1)n e una legge esplicita (es. un interruttore di tipobinario on/off).

oss: capire cosa accade quando n →∞ ci aiutera a disegnare il grafico inmodo appropriato e a stabilire posizioni reciproche di alcuni grafici(confronto di ordini di grandezza : perche il grafico di y = 2x devesuperare quello di y = x + 2 ?)

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

2. Leggi implicite sono esempi di fenomeni naturali:

-Una popolazione di batteri si riproduce ogni ora con un tasso diincremento del 20% .an = an−1 + 20

100an−1.

Molti fenomeni di crescita di popolazioni vengono descritti da una leggedi questo tipo

an = (1 + r)an−1

dove r e il tasso di crescita (es. una percentuale di incremento odecremento).

Un modello piu realistico e dato dal caso in cui il tasso di crescitadipende dalla popolazione stessa (modello di Verhulst):

an = an−1 + r(1− an−1

K)an−1

qual e il senso di questo modello ? Il tasso decresce con l’aumento dellapopolazione (supp. r > 0), il tasso diventa negativo appena si supera unvalore limite di tolleranza an = K .Es: se siamo in troppi, il cibo scarseggia...Oss: il modello di Verhulst nel continuo: y ′(t) = r y (1− y

K )

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

-Un altro esempio famoso di meccanismo di crescita: la successione diFibonacci {

an = an−1 + an−2 ,

a0 = a1 = 1.

Si tratta di una crescita esponenziale ? quale e la sua base ? Vado aguardare

an

an−1→?

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

-Leggi implicite sono anche algoritmi di calcolo.

an =1

2

(an−1 +

2

an−1

)algoritmo di Erone per il calcolo di

√2

Tipico esempio di cattiva didattica: le leggi implicite sono troppo difficiliper gli esercizi, le lascio da parte.Ma: le leggi implicite sono le piu naturali nei modelli ! sono la veraragione che ci spinge a chiederci: come posso capire se un qualcosa halimite ?

Riassunto.

- Il paradosso di Zenone e la mia intro: annuncio che per chiarire ilparadosso, e per gestire l’infinito, dovremo introdurre il concetto di limite.

- Attraverso gli esempi che ho fatto, voglio mettere gli studenti di frontea diversi fenomeni: esistono sequenze oscillanti e altre monotone,esistono sequenze limitate e illimitate. Esistono algoritmi di cui noncapisco dove vanno a parare (mi sara utile fare dei calcoli espliciti sugliesempi di prima...)Si determina la necessita per un chiarimento: cosa intendo per limite?

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

Ora posso cominciare a mettere dei punti fermi nel mio percorso:

precisare il concetto di limite e un meraviglioso esercizio dilinguaggio: dare forma rigorosa a una idea intuitiva.

Mi interessa sottolineare:

-quella che definisco e soprattutto una proprieta delle mie sequenze:il fatto che forniscano per approssimazione un valore numerico.

Attraverso gli esempi cattivi: an = (−1)n, an = sin(nπ2 ), metto in

risalto questo carattere: si chiede che da un certo punto in poi itermini siano tutti vicini a un dato valore.

Voglio convincere gli studenti di due principi cruciali:

-il limite e unico.

-una successione ha limite se e solo se tutte le sue possibilisottosuccessioni hanno lo stesso limite.

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

La mia intuizione mi convince: meglio distinguere processi monotonidagli altri. Una successione monotona da qualche parte deve andare...

Ecco l’ultimo principio che ora mi interessa seminare:-successioni monotone e limitate sono convergenti.

La monotonia e il criterio piu semplice che usero per stabilire l’esistenzadel limite.

Es. modello: interesse composto e il numero e.

Ogni anno mi viene concesso un tasso t: il mio capitale C in un anno sirivaluta diventando C + tC .Pb: Se il tasso di interesse viene diluito lungo tutto l’anno invece chepagato alla fine, sara meglio o peggio ?Es: se ogni mese mi viene concesso un tasso t

12 ? Alla fine dell’anno avroun capitale C (1 + t

12 )12

- Frazioniamo l’interesse in n rate di tasso tn ....alla fine avro

an = C(1 +

t

n

)n

→?

Qui la monotonia addirittura mi permette di definire il numero e.

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

Vorrei insistere su un aspetto: l’importanza dello studio del rapporto

an

an−1

1. Mi offre lo spunto per parlare di crescita esponenziale: cosa e e comefaccio a riconoscerla?

Una crescita esponenziale e qualcosa che spesso si osserva: an ' Kan−1.

Il caso modello e calcolabile:

an = Kan−1 ⇔ an = a0Kn

(crescita o decadimento a seconda che K > 1 o K < 1).

In particolare, ricordo un criterio semplice e fondamentale:

se limn→∞

an

an−1= r < 1, allora an → 0.

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

2. Mi permette di apprezzare lo scarto tra progressione aritmetica egeometrica, e in particolare e il modo piu semplice di confrontareesponenziali e polinomi:

an =n

An⇒ an

an−1=

n

n − 1

1

A→ 1

A

Se A > 1 deduco dal criterio di prima che an → 0.

oss: ora posso confrontare all’infinito i due grafici y = Ax e y = x(oppure altri polinomi), e per simmetria anche il grafico logaritmico.

Prendo quindi coscienza degli ordini di infinito ⇒ esercizi !!

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

Spesso ci si trova di fronte alla domanda: questa crescita e esponenziale,e se si’ quale e la sua base?

Es. dal mondo reale: abbiamo solo un ammasso di dati...la tipica risposta empirica delle scienze applicate consiste nel riportare idati in scala logaritmica.

Se bn = log an, mi aspetto che i dati si distribuiscano lungo una retta. Ilcoefficiente angolare mi permette di risalire alla base esponenziale:

se an ∼ An, allora bn ∼ n log A.

Es. dal mondo ideale: conosciamo la legge ricorsiva...per es. nella successione di Fibonacci

an = an−1 + an−2 , a0 = a1 = 1.

se chiamo bn = an

an−1, ottengo una nuova successione ricorsiva:

bn = 1 +1

bn−1

Pb: bn ammette limite ?A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

Torniamo al paradosso di Zenone: cosa succede veramente ? siamo statipresi in giro ?Zenone ci dice: dopo un primo tempo, Achille avra colmato il distaccodalla tartaruga, ma questa avra avanzato un poco.Sia d il distacco iniziale. Sia la velocita della tartaruga una frazione diquella di Achille: vT = r vA. Allora il primo tempo sara

t1 =d

vA

e il nuovo distacco d1 = vT t1 = vT

vAd = r d .

Ora, ci sara da colmare un nuovo distacco in un nuovo tempo:

t2 =d1

vA, d2 = vT t2 =

(vT

vA

)2

d = r2d

Procedendo, dopo tn momenti successivi lo scarto tra Achille e latartaruga e dunque uguale a rn d ed essendo r < 1 tende a zero quandon → +∞.

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

Vuol dire questo che Achille raggiunge la tartaruga dopo un tempoinfinito? Eh no, perche il tempo totale e

τ =∞∑

n=1

tn =1

vA

∞∑n=0

d rn =d

vA

∞∑n=0

rn =d

vA

1

1− r

che naturalmente e il tempo in cui le traiettorie si incontrano:VAτ = d + vT τ .

Per calcolare la serie di Zenone usiamo il solito trucco di confrontare an e

an−1: se an =n∑

k=0

rk , allora

an = 1 + rn∑

k=1

rk−1 = 1 + ran−1

ma sappiamo anche che an = an−1 + rn, quindi

1 + ran−1 = an−1 + rn ⇒ an−1 =1− rn

1− r→ 1

1− r.

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

Alla base del paradosso di Zenone c’e la possibilita che la somma diinfiniti numeri possa dare un numero finito: la convergenza di una serie !

an = c0 + c1 + . . . + cn =n∑

k=0

ck .

-Ora che sappiamo l’importanza della monotonia, capiremo che le serie atermini positivi sono speciali.Anche se sara difficile intuire se queste due sequenze convergono:-{5, 8, 11, 13, 14, .....}-{25, 36, 42, 46, 48, ...}

- E dopo l’esperienza di Fibonacci, forse sapremo affrontare l’idea diLeibniz per la convergenza della serie:

∞∑k=1

(−1)k

k= −1 +

1

2− 1

3+

1

4......

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

Sistemi dinamici: punti fissi e frattali.

Lo studio delle successioni ricorsive fa capire il senso delle domande eapre orizzonti vastissimi. Una successione definita per ricorrenza{

an = f (an−1)

a0 ∈ R

e un caso particolare di iterazioni successive della stessa legge:an = f (an−1) = f (f (an−2)) = ...f (f (f ...f (a0))).I problemi principali, come visto attraverso la successione di Fibonacci,sono:(a) capire se l’algoritmo e convergente(b) determinare l’eventuale limite.

Per rispondere alla prima questione, ci occorre un criterio che garantiscala convergenza. La seconda domanda apre nuove questioni...in entrambi icasi, sara importante guardare il grafico di f (x)

• Se an ammette limite x , allora x = f (x).

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

Es (Fibonacci): bn = 1 + 1bn−1

. Se sapessi gia che bn ha limite x , mi

aspetto che

x = 1 +1

x

ovvero x = 1+√

52 .

Analogo per l’algoritmo di Erone: an = 12

(an−1 + 2

an−1

), al limite

x = 12 (1 + 1

x ) da cui x2 = 2.

I possibili limiti di una successione ricorsiva an = f (an−1) sono quindisoluzione dell’equazione

x = f (x)

Quelli che si chiamano punti fissi. Nell’ottica del sistema dinamicoiterativo a0 → a1... → an sono i punti di quiete: la successione restacostante.

Argomenti correlati:- continuita- esistenza di punti fissi (contrazioni, etc...)- stabilita di un sistema: attrattori, orbite periodiche, etc...

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

Quali argomenti usare per capire se il limite esiste?....

L’argomento principe e ancora la monotonia. Qui ci accorgiamo dellegame tra il grafico della legge f (x) e l’andamento dell’iterazione

an = f (an−1)

se f e crescente, ⇒ an e monotona:

{a1 ≥ a0 ⇒ an cresce

a1 ≤ a0 ⇒ an decresce

Se f e decrescente, vengono generate delle oscillazioni. Questo vuol direche la successione necessariamente non converge ?

Es: an = − 12 an−1....si ottiene an = (− 1

2 )n converge oscillando.

In effetti, lo stesso accadeva con il rapporto di Fibonacci:

bn = 1 +1

bn−1→ f (x) = 1 +

1

x

Per valori positivi, f e decrescente. Ma allora f (f (x)) e crescente ! Edetermina la ricorrenza delle sottosuccessioni dei pari e dei dispari...

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

Es: {an = 2an−1(1− an−1)

a0 ∈ (0, 1)

Ci sono due possibili punti limite: x = 0 e x = 12 .

La funzione 2x(1− x) e crescente solo in (0, 12 ); tuttavia 2x(1− x) ≤ 1

2 ,quindi an ≤ 1

2 per ogni n. Quindi,

- an ≤ 12

- se a0 < 12 , allora f (a0) ≥ a0, quindi a1 ≥ a0 e an ↑ 1

2 .

-se a0 > 12 , allora a1 < 1

2 e si torna al caso precedente: an ↑ 12 .

Il valore x = 12 e attrattivo e x = 0 e repulsivo.

Potevamo saperlo da prima ?...

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

Nota: an = f (an−1). Se x e un punto fisso, allora

an − x = f (an−1)− f (x) ' f ′(x)(an−1 − x)

ovvero assomiglia a

bn = f ′(x)bn−1 ⇒

{|f ′(x)| < 1 stabile - converge

|f ′(x)| > 1 instabile

Oss: abbiamo usato un principio di linearizzazione !...

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

L’esempio precedente e un caso particolare della mappa logistica(R. May, Nature 1976):{

an = γ an−1(1− an−1)

a0 ∈ (0, 1)

Questa mappa e ottenuta per riscalamento dal modello di evoluzione dipopolazioni: an = an−1 + r(1− an−1

K )an−1.

Questa mappa e estremamente sensibile al valore di r :

-se γ ∈ [1, 2], allora an → 1− 1γ in modo crescente

-se γ ∈ [2, 3), allora an → 1− 1γ in modo non monotono

-se γ ∈ [3, µ∞), allora an non ha limite, ma ammette orbite periodiche; inparticolare esiste una successione di valori µk → µ∞ per cui quandoγ ∈ (µk , µk+1) ci sono 2k punti di accumulazione e la dinamica oscilla traquesti punti (in modo indipendente dalle condizioni iniziali).

-se γ ∈ (µ∞, 4), la dinamica e caotica, ammette un insieme (frattale) dipunti di equilibrio e dipende dalle condizioni iniziali.

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

Esempi piu classici di sistemi caotici che generano insiemi frattali possonoottenersi da sistemi dinamici nel campo complesso.

{zn+1 = z2

n + c

z0 ∈ C(1)

dove c ∈ C e un parametro.

(a) Caso c = 0: esiste un solo punto limite z = 0, che e attrattivopartendo da punti interni al disco unitario.La circonferenza unitaria e un insieme invariante, mentre i punti esterni aldisco unitario divergono andando all’infinito. In particolare, l’insieme deipunti z0 la cui dinamica resta limitata coincide col disco unitario chiuso.

(b) Caso c 6= 0: la successione (1) puo dar luogo a dinamiche caotichedescritte da insiemi frattali.Anche qui il piano complesso si divide in due regioni complementari: unain cui la successione rimane confinata e un’altra da cui si allontana persempre. La frontiera che separa queste due regioni assume le formefrattali dell’insieme di Julia (un matematico francese).

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

Anche il famoso insieme di Mandelbrot si puo definire attraverso i sistemidinamici complessi: in particolare e costituito dai valori c ∈ C per cui ladinamica (1) partente da z0 = 0 resta limitata.

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite

La mappa logistica e ovviamente solo un possibile spunto per parlare delcaos; i modelli di crescita discreti sono spesso piu complicati dei modellicontinui. Una buona scusa per passare... dal discreto al continuo !!

Alcuni esempi di modelli continui di crescita:

1. Modello logistico continuo (ottimo per l’integrazione delle funzionirazionali):

y ′ = r y(1− yK ) (modello di Verhulst)

y ′ = r y(1− yK )(y − A) (correzione con effetto di Allee, 1931)

2. Un modello di crescita dei pesci (L =lunghezza del pesce){L′(t) = r(K − L(t))

L(0) = 0⇒ L(t) = K (1− e−r t).

3. Un modello di crescita degli alberi (H =altezza dell’albero)

H ′(t) =k

t2H

⇒ H(t) = H∞ e−kt .

Quali differenze notiamo in questi due modelli ? Insegniamo ai ragazzicome leggere i grafici, come interpretare i parametri, etc.....

A. Porretta Processi discreti e il concetto di limite