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Rassegna Stampa di sab. 26, dom. 27 e lun. 28 luglio 2014 SNALS / CONFSAL Il Mattino - Ed. Caserta 26/07/2014 LE SCUOLE DEL VILLAGGIO IN BILICO La Gazzetta del Molise 26/07/2014 SERVIZI PER L'INFANZIA, STANZIATI 1.466.000 EURO La Sicilia - Ed. Enna 26/07/2014 "I LAVORI GESTITI DALLE SCUOLE" Testate on line 26/07/2014 ARTICOLI PRESI DAL WEB Il Giornale di Vicenza 28/07/2014 CORRIDOI DI SICUREZZA, OLTRE LE SOLITE IMMAGINI Il Quotidiano del Sud - Basilicata 27/07/2014 NIENTE INDENNITA' DI LUGLIO A VILLA D'AGRI I SINDACATI SCRIVONO ALLA DIRIGENZA Corriere del Veneto - Ed. Padova e Rovigo 26/07/2014 LA BANCA DICE SI': LICENZA MATRIMONIALE ANCHE AI GAY Il Giornale dell'Umbria 26/07/2014 ASSOTRASPORTI, ANCORA FUORI DALL'ALBO LA SICILIA 26/07/2014 "ASILI NIDO, MANTENUTI I 14:4 FINANZIATI CON I PAC" Prima Pagina Modena 26/07/2014 FONDAZIONE SCUOLA, PD E SEL VERSO L'ACCORDO 'STABILIZZARE I PRECARI E PARIFICARE LE RETRIBUZIONI' Prima Pagina Modena 26/07/2014 "LE DIFFERENZE CI SONO: IL COMUNE APPLICHI IL CONTRATTO ENTI LOCALI" Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 26/07/2014 II EDIZIONE SUBITO IN PENSIONE 4MILA INSEGNANTI Corriere della Sera 27/07/2014 STATALI IN PENSIONE A 62 ANNI, MEDICI E PROF A 65 Corriere della Sera 27/07/2014 LE VIE DIFFICILI DELLA LIBERTA' E DELL'UGUAGLIANZA la Repubblica 27/07/2014 Int. a M.Boschi: "SI VOTA L'8 O NIENTE FERIE SUL SENATO PRONTI A TRATTARE MA CIMA VANNO RITIRATI GLI EMENDAMENTI… la Repubblica 27/07/2014 STATALI PENSIONABILI GIA' ALL'ETA' DI 62 ANNI MAGISTRATI VIA A 70 la Stampa 28/07/2014 IL PARROCO DICE NO L'ASILO PUBBLICO NON PUO' APRIRE la Stampa 28/07/2014 Int. a G.Pentenero: "UNA NORMA SBAGLIATA FARO' DA MEDIATORE" il Messaggero 27/07/2014 PENSIONI, COSI' SI CAMBIA PER GIUDICI E PROF il Messaggero 27/07/2014 CONCORSONE, BEFFA PER 8 MILA DOCENTI il Messaggero 27/07/2014 Int. a M.Pascarella: "NEL LAZIO E' ANCORA TUTTO FERMO E SBAGLIANO PURE LA GRADUATORIE" il Messaggero 26/07/2014 II EDIZIONE PENSIONAMENTO D'UFFICIO E STRETTA SUI GIUDICI CAMBIA LA RIFORMA PA Libero Quotidiano 26/07/2014 LA VERITA' SULLA SCUOLA: DISTRUTTA DAGLI ORDIGNI DI HAMAS Avvenire 27/07/2014 SCUOLA, SBLOCCATE LE PENSIONI A 61 ANNI L'Unita' 28/07/2014 NON DATE SOLDI PUBBLICI ALLE SCUOLE CHE DISCRIMINANO SUL SESSO il Tempo 27/07/2014 INTANTO IL GOVERNO MANDA IN PENSIONE QUATTROMILA INSEGNANTI Gente 05/08/2014 I PROBLEMI DELLA SCUOLA SONO I DOCENTI IMMATURI NON LE PROF LESBICHE Corriere della Sera - Milano 28/07/2014 LE PAROLE SBAGLIATE DEGLI INSEGNANTI Roma 28/07/2014 ASILI NIDO, CALDORO TORNA ALL'ATTACCO: "ORA SERVE UNA BATTAGLIA DEL SUD" Il Fatto Quotidiano 27/07/2014 SCUOLA, UNO SPIRAGLIO PER I "QUOTA 96" il Manifesto 27/07/2014 IL 10 OTTOBRE CONTRO IL "PIANO GIANNINI" il Manifesto 27/07/2014 UN SOLLIEVO PER I "QUOTA 96" il Mattino 27/07/2014 NUOVA PA, IN PENSIONE QUATTROMILA PROFESSORI Il Tempo - Cronaca di Roma 27/07/2014 LA FORMAZIONE PROFESSIONALE COMINCIA A SCUOLA

Scuola, Formazione, Università, Ricerca€¦ · Prima Pagina Modena 26/07/2014 FONDAZIONE SCUOLA, PD E SEL VERSO L'ACCORDO 'STABILIZZARE I PRECARI E PARIFICARE LE RETRIBUZIONI' Prima

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Rassegna Stampa di sab. 26, dom. 27 e lun. 28 luglio 2014

SNALS / CONFSAL Il Mattino - Ed. Caserta 26/07/2014 LE SCUOLE DEL VILLAGGIO IN BILICO La Gazzetta del Molise 26/07/2014 SERVIZI PER L'INFANZIA, STANZIATI 1.466.000 EURO La Sicilia - Ed. Enna 26/07/2014 "I LAVORI GESTITI DALLE SCUOLE" Testate on line 26/07/2014 ARTICOLI PRESI DAL WEB Il Giornale di Vicenza 28/07/2014 CORRIDOI DI SICUREZZA, OLTRE LE SOLITE IMMAGINI Il Quotidiano del Sud - Basilicata

27/07/2014 NIENTE INDENNITA' DI LUGLIO A VILLA D'AGRI I SINDACATI SCRIVONO ALLA DIRIGENZA

Corriere del Veneto - Ed. Padova e Rovigo

26/07/2014 LA BANCA DICE SI': LICENZA MATRIMONIALE ANCHE AI GAY

Il Giornale dell'Umbria 26/07/2014 ASSOTRASPORTI, ANCORA FUORI DALL'ALBO LA SICILIA 26/07/2014 "ASILI NIDO, MANTENUTI I 14:4 FINANZIATI CON I PAC" Prima Pagina Modena 26/07/2014 FONDAZIONE SCUOLA, PD E SEL VERSO L'ACCORDO 'STABILIZZARE I

PRECARI E PARIFICARE LE RETRIBUZIONI' Prima Pagina Modena 26/07/2014 "LE DIFFERENZE CI SONO: IL COMUNE APPLICHI IL CONTRATTO ENTI

LOCALI"

Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 26/07/2014 II EDIZIONE SUBITO IN PENSIONE 4MILA INSEGNANTI Corriere della Sera 27/07/2014 STATALI IN PENSIONE A 62 ANNI, MEDICI E PROF A 65 Corriere della Sera 27/07/2014 LE VIE DIFFICILI DELLA LIBERTA' E DELL'UGUAGLIANZA la Repubblica 27/07/2014 Int. a M.Boschi: "SI VOTA L'8 O NIENTE FERIE SUL SENATO PRONTI A

TRATTARE MA CIMA VANNO RITIRATI GLI EMENDAMENTI… la Repubblica 27/07/2014 STATALI PENSIONABILI GIA' ALL'ETA' DI 62 ANNI MAGISTRATI VIA A 70 la Stampa 28/07/2014 IL PARROCO DICE NO L'ASILO PUBBLICO NON PUO' APRIRE la Stampa 28/07/2014 Int. a G.Pentenero: "UNA NORMA SBAGLIATA FARO' DA MEDIATORE" il Messaggero 27/07/2014 PENSIONI, COSI' SI CAMBIA PER GIUDICI E PROF il Messaggero 27/07/2014 CONCORSONE, BEFFA PER 8 MILA DOCENTI il Messaggero 27/07/2014 Int. a M.Pascarella: "NEL LAZIO E' ANCORA TUTTO FERMO E SBAGLIANO

PURE LA GRADUATORIE" il Messaggero 26/07/2014 II EDIZIONE PENSIONAMENTO D'UFFICIO E STRETTA SUI GIUDICI

CAMBIA LA RIFORMA PA Libero Quotidiano 26/07/2014 LA VERITA' SULLA SCUOLA: DISTRUTTA DAGLI ORDIGNI DI HAMAS Avvenire 27/07/2014 SCUOLA, SBLOCCATE LE PENSIONI A 61 ANNI L'Unita' 28/07/2014 NON DATE SOLDI PUBBLICI ALLE SCUOLE CHE DISCRIMINANO SUL

SESSO il Tempo 27/07/2014 INTANTO IL GOVERNO MANDA IN PENSIONE QUATTROMILA

INSEGNANTI Gente 05/08/2014 I PROBLEMI DELLA SCUOLA SONO I DOCENTI IMMATURI NON LE PROF

LESBICHE Corriere della Sera - Milano 28/07/2014 LE PAROLE SBAGLIATE DEGLI INSEGNANTI Roma 28/07/2014 ASILI NIDO, CALDORO TORNA ALL'ATTACCO: "ORA SERVE UNA

BATTAGLIA DEL SUD" Il Fatto Quotidiano 27/07/2014 SCUOLA, UNO SPIRAGLIO PER I "QUOTA 96" il Manifesto 27/07/2014 IL 10 OTTOBRE CONTRO IL "PIANO GIANNINI" il Manifesto 27/07/2014 UN SOLLIEVO PER I "QUOTA 96" il Mattino 27/07/2014 NUOVA PA, IN PENSIONE QUATTROMILA PROFESSORI Il Tempo - Cronaca di Roma 27/07/2014 LA FORMAZIONE PROFESSIONALE COMINCIA A SCUOLA

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continua Scuola, Formazione, Università, Ricerca la Gazzetta del Mezzogiorno 27/07/2014 ANCHE NEL PUBBLICO IMPIEGO ARRIVA LA ROTTAMAZIONE Roma 27/07/2014 IL GOVERNATORE: "ASILI NIDO, UN ATTACCO AL MEZZOGIORNO" Il Secolo XIX 26/07/2014 DIRIGENTI SCOLASTICI IN PENSIONE IN ARRIVO DAL MINISTERO LE

NUOVE NOMINE il Sole 24 Ore 27/07/2014 UNIVERSITA', NUOVA CHANCE PER 40MILA BOCCIATI il Sole 24 Ore 26/07/2014 LA NUOVA ABILITAZIONE DURERA' 6 ANNI il Sole 24 Ore 26/07/2014 UNIVERSITA', CAMBIANO I CONCORSI Corriere della Sera 27/07/2014 CONCORSO NAZIONALE PER DIVENTARE SPECIALIZZANDI Corriere della Sera 26/07/2014 Int. a G.Azzone: LA "RESISTENZA" DEI CORSI IN INGLESE Corriere della Sera 26/07/2014 MENO PUBBLICAZIONI E PIU' SESSIONI ABILITAZIONE SEMPLICE PER I

PROF la Repubblica 27/07/2014 Int. a R.Lagalla: "MA PER EVITARE GLI ABBANDONI SERVONO NUOVE

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SINDACATI" il Messaggero 28/07/2014 PER LA SVOLTA SUL LAVORO I TEMPI SARANNO ANCORA LUNGHI il Messaggero 28/07/2014 STATALI, NON SERVIRANNO SPIEGAZIONI PER IL TRASFERIMENTO IN

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SINDACATO. CHIARO?" il Tempo 28/07/2014 OPERA, IL COMUNE GIOCA L'ULTIMA CARTA il Sole 24 Ore 27/07/2014 DOPPIO BONUS PER GLI INVESTIMENTI Corriere della Sera 28/07/2014 LE STIME DEL TESORO SUI CONTI I TIMORI PER LA CRESCITA ZERO Corriere della Sera 28/07/2014 UN'ESTATE DI TASSE PER 20 MILIONI DI CONTRIBUENTI Corriere della Sera 28/07/2014 SALVATAGGIO ALITALIA, BANCHE E POSTE ALL'ULTIMA TRATTATIVA la Repubblica 28/07/2014 SENATO, PARTE LA TRATTATIVA SU IMMUNITA' E REFERENDUM RENZI

VEDRA' BERLUSCONI la Stampa 28/07/2014 LA TREGUA UMANITARIA FA RIFIATARE GAZA HAMAS: ORA VINCIAMO il Messaggero 27/07/2014 INCENTIVI AL FOTOVOLTICO, UN ERRORE TIRA L'ALTRO

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25 lug 2014

CAMPOBASSO – Petraroia: “Stanziati 1.466.000 ai servizi per l’infanzia” Redazione - CAMPOBASSO. Il Tavolo di Concertazione per i Servizi per l’Infanzia, composto dal Direttore dell’USR del Molise, Ernesto Pellecchia, dal Presidente Regionale dell’ANCI, Pompilio Sciulli, dal Segretario Regionale CGIL Lavoratori della Conoscenza, Giuseppe La Fratta, dal Segretario Regionale UIL Scuola, Ferdinando Mancini, dal Segretario Regionale dello SNALS Molise, Vittorio Maj, dal Coordinatore Regionale GILDA UNAMS, e dal Presidente Regionale della FISM Molise, Santella Mario, riunito presso l’Assessorato alle Politiche Sociali ha esaminato il seguente ordine del giorno:

Resoconto delle attività delle “Sezioni Primavera” per gli anni educativi 2012/2013 e 2013/2014;

Resoconto delle domande di “Voucher per l’accesso ai servizi per la prima infanzia” (DDG n. 141 del 08.04.2014);

Proposta di Avviso Pubblico per le Sezioni Primavera per l’anno educativo 2014/2015;

Proposta di prosecuzione dell’azione sperimentale “Voucher per l’accesso ai servizi per la prima infanzia” (DDG n. 141 del 08.04.2014) per l’anno educativo 2014/2015;

Analisi della qualità del servizio “Sezioni Primavera” e proposte di modifica alla normativa regionale per l’autorizzazione e l’accreditamento dei servizi alla prima infanzia.

Nell’anno scolastico 2013/2014 sono stati finanziati n.56 progetti per un importo di 890 mila euro che hanno coinvolto n.35 comuni, e pur registrando le difficoltà attuative su n.8 progetti, si è registrato un consolidamento della copertura territoriale dei Servizi educativi per l’infanzia passata dal 2,2% di comuni nel 2004 col 3,2% dei bambini sul totale della fascia di età 0/6 anni, a percentuali nel 2013-2014 che superando il 22% dei comuni ed il 10% dei bambini avvicinano il Molise ai dati della media nazionale.

Resta da rafforzare ulteriormente l’offerta di servizi educativi e didattici per l’infanzia e a tal proposito il Tavolo di Concertazione ha adottato l’Avviso Pubblico per 1.466.000 euro per le Sezioni Primavera 2014-2015 prevedendo la pubblicazione del bando che è rivolto ai comuni il 1°agosto sul Bollettino Ufficiale al fine di far completare le procedure di adesione al 15 settembre e garantire l’apertura delle attività per il 1° ottobre prossimo.

Da registrare due elementi positivi inseriti nell’Avviso Pubblico. Il primo è la conferma del sostegno alle famiglie con un reddito annuo inferiore a 16 mila euro come valore ISEE, per permettere l’accesso al servizio a tutti i bambini interessati. La seconda disposizione positiva è la previsione per le Strutture

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Scolastiche e le Cooperative che attiveranno il Servizio di assumere il personale con contratti a tempo determinato e non con contratti precari o di collaborazione.

L’Assessore Regionale al Welfare, Michele Petraroia, ha preso atto del contributo positivo emerso dagli interventi dell’ANCI, dell’Ufficio Scolastico Regionale, della FISM e dei rappresentanti sindacali del comparto scuola, ad ha espresso apprezzamento per l’impegno della struttura che predisponendo l’Avviso Pubblico agevola il potenziamento dei servizi per l’infanzia in Molise, aiuta i comuni ad implementare le loro attività sociali, collabora con il Provveditorato agli Studi per migliorare l’offerta educativa territoriale, consente alle famiglie di poter accedere ad un servizio importante e non da ultimo aiuta a creare e tutelare 500 posti di lavoro valorizzando professionalità e competenze di personale qualificato.

25/07/2014 15,07

MANDURIA - Nuove aule al "Prudenzano": alle 17 docenti e genitori incontrano il sindaco Massacra Le sorti della scuola nella mani del sindaco: penalizzerà nuovamente il territorio dopo l'infausta chiusura della "Frank" di alcuni anni fa?

Confronto fra il sindaco Roberto Massafra e la popolazione scolastica del comprensivo " Prudenzano" (dirigente, docenti e genitori ) questa sera, alle 17, per discutere sulle legittime esigenze della scuola di disporre di nuove aule ave allocare le classi della scuola secondaria di primo grado. AI confronto parteciperanno anche i rappresentanti della Cisl Scuola e dello Snals Scuola, che hanno già manifestato il proprio sostegno all'istanza avanzata dall'istituto comprensivo sottoscrivendo un nuovo documento elaborato dal Consiglio d'Istituto e firmato, oltre che dai rappresentanti di tutte le classi, anche da Cosima Vozza (Cisl ) ed Elvira Serafini (Snals).

Dopo aver a lungo atteso una soluzione da parte dell'Amministrazione (la prima Pec in cui si poneva in evidenza il problema risale all'ottobre del 2013), la scuola ha ricevuto una prima comunicazione scritta da parte del sindaco in data 14 luglio. Con questa missiva, Massafra ha dato incarico ai suoi dirigenti di verificare se vi fossero aule disponibili in altre scuole della città, soluzione sempre prospettata dal primo cittadino (a questo punto senza aver contezza precisa dell'esistente), ma rifiutata dal Consiglio di Istituto per una serie di oggetti ve difficoltà.

«L'incremento della popolazione scolastica è la naturale conseguenza della decisione istituti va del comprensivo "Prudenzano", deliberata nel 2012» si legge nell'ultimo verbale del Consiglio d'Istituto. «In quel momento andavano

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Data 26-07 -2014 Pagina 10 Foglio 1

La storia Dipendente trevigiano di Intesa Sanpaolo vince la sua battaglia per i diritti e apre la strada nel mondo del credito

La banca dice SÌ: licenza matrimoniale anche ai gay TREVISO - Licenza matrimoniale an­

che per le coppie omosessuali: il gruppo Intesa Sanpaolo ha raccolto la sfida lan­ciata da Maurizio Sammito, uno dei suoi dipendenti veneti, e da giovedì sera tutti gli sposi dell'istituto sono uguali. Che si­ano etero, che siano gay, la discrimina­zione non c'è più: avranno la stessa con­cessione di 15 giorni e il medesimo rico­noscimento di diritti aziendali e contrat -tuali. Dopo questa importante vittoria, il segretario regionale del sindacato Uni sin mm:l Luca Pinton alza la posta: «Ora speriamo che gli stessi traguardi possa­no essere raggiunti anche nell'imminen­te trattativa per il rinnovo del contratto di categoria».

Per Sammito, 50 anni compiuti a gen­naio' è un giorno da segnare sul calenda­rio. «Sono felicissimo - commenta -, la mia lotta ha dato frutti che sono diventa­ti un diritto per tutte le coppie sposate della mia azienda. Spero che questo ri­sultato venga raggiunto anche dal mio compagno che sta ancora aspettando una risposta dalla sua azienda ospedalie-ra .. Nonostante il tam tam mediatico e il polverone che si è sollevato, sono con­vinto che fosse un atto dovuto». L'uomo, di stanza a L'Aquila ma residente a Silea

Maurizio Sammito

(Treviso) e il compagno Michele, onco­logo nel Veneziano, si sono sposati a Oporto in Portogallo il 28 maggio, dove i matrimoni fra persone dello stesso sesso sono consentiti. Il bancario aveva fatto richiesta di avere la licenza matrimoniale lo scorso settembre, ma era stata rigetta­ta perché per l'istituto di credito l'atto non era legittimo ai fini di legge. Il vinco­lo era una questione non etica o morale, ma puramente giuridica. Che però è stata affrontata con i sindacati e portando a un documento unico e rivoluzionario.

«Siamo riusciti a superare delle bar­riere che sembravano invalicabili - con­tinua Sammito -. È una lotta che spero possa dare maggiore serenità a chi anco­ra fa fatica a dichiararsi. Non volevo farne un caso nazionale, ma se questo è servito a dare dei diritti a tutte le coppie, senza discriminazioni, sono felice che sia par­tito da me. Spero che altre aziende faccia-

no lo stesso». La battaglia di Sammito non finisce qui: «Mi piacerebbe poter re­gistrare il matrimonio a Silea, come ha fatto a Napoli De Magistris».

L'accordo sindacale è stato siglato do­po due mesi di discussione fra Intesa Sanpaolo e Unisin &m! che era pron­to a portare le istanze di Sammito in tri-

Sono felicissimo, abbiamo lottato tanto e siamo riusciti a superare

barriere

bunale. Non è servito perché l'apertura, alla fine è arrivata. L'azienda ha comuni­cato proprio ieri al bancario che potrà usufruire a breve della licenza non con­cessa, magari per un secondo viaggio di nozze. Giusto il tempo di sbrigare le for-

malità burocratiche. Poche settimane fa anche il gruppo

Dhl aveva aperto alle licenze matrimo­niali per coppie omosessuali, ma Intesa Sanpaolo è andata oltre. «Abbiamo tute­lato ogni matrimonio, anche se non tra­scritto nei registri di stato civile italiano, rimuovendo ogni discriminazione - sot -tolinea Pinton -. E stiamo lavorando a un protocollo che, in prospettiva, estenda i diritti a tutte le coppie anche per quanto riguarda fondo pensionistico, tutele sa­nitarie, indennità, permessi per assisten­za e lutto. Se questo potrà fare da sponda al governo sull'importante tema dei di­ritti civili, ne saremo ancora più orgo­gliosi. Hanno vinto il buon senso e l'in­telligenza di quella parte aziendale che è riuscita a vedere lontano e ad accettare di porre come priorità un tema che ormai la nostra società è pronta ad affrontare e che, altrimenti, avrebbe relegato imme­ritatamente il nostro istituto di credito in un angolo culturalmente buio».

Silvia Madiotto © RIPRODUZIONE RISERVATA

I vincitori della battaglia Maurizio Sammito e il compagno Michele

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

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Data 26-07 -2014 Pagina 4 Foglio 1

Alleati più vicini dopo l'incontro di ieri pomeriggio tra Bosi, Si rotti e Trande

Fondazione scuola, Pd e Sei verso l'accordo 'Stabilizzare i precari e parificare le retribuzioni' di LUCA GARDINALE

g uello istituzionale non a­veva portato molto in là,

tan o che il sindaco Muzzarelli ha perso la pazienza, lasciando­si andare a qualche espressione 'forte'. Quello politico, invece, è andato un po' meglio, tanto è ve­ro che da ieri sera le strade del Pd e di SeI si sono avvicinate, almeno per quanto riguarda la questione scuole materne (men­tre sulla tassa sui rifiuti - ar­ticolo a pagina 8 - c'è qualche problema in più). Dopo il diffi­cile incontro di martedì scorso tra il primo cittadino e i rappre­sentanti delle forze di maggio­ranza, ieri pomeriggio c'è stato un nuovo vertice tra Pd e SeI per cercare di smussare gli angoli sulla q uestione Fondazione scuola.

I nodi da sciogliere Il problema, in sostanza, è il

'no' degli alleati di SeI all' allar­gamento della Fondazione Cre­sci@mo, che ad oggi gestisce cinque materne comunali, a due ulteriori scuole, annuncia­to dal sindaco Muzzarelli per settembre prossimo. Un allarga­mento che non è piaciuto alle forze di sinistra che sostengono il primo cittadino, preoccupate dal rischio di una 'fuga' verso la Fondazione (la quale, va detto, è al 100% di proprietà comunale, pur essendo un ente privato)

che porterebbe gradualmente ad una privatizzazione della scuola.

Il riavvicinamento Ad incontrarsi, ieri, sono stati

il segretario cittadino del Pd Andrea Sirotti, il capogruppo in Comune Paolo Trande e il coor-

dinatore cittadino di SeI An­drea Bosi. E il vertice ha por­tato ad un risultato: «Si è trat­tato di un incontro lungo e co­struttivo - spiega Bosi - incen­trato sui prossimi provvedi­menti all'ordine del giorno in Consiglio comunale. Si è così delineata una linea unitaria che

mette al centro la tutela del la­voro, la giusta retribuzione per gli insegnan ti e la necessità di stabilizzare più precari possibi­li. La scuola pubblica comunale è e resta un valore assoluto - in­calza il coordinatore di SeI - dal quale non si prescinde negli in­tenti di tutti, ma occorre anche stabilizzare i precari negli altri settori del Comune: ora la trat­tativa proseguirà su questi pun­ti».

Le richiesta Ma quali sono i fattori che

hanno portato al riavvicina­mento tre le due prhlcipali forze di maggioranza? Al centro c'è la consapevolezza che il passaggio alla Fondazione darà la possibi­lità di assumere a tempo inde­terminato gli insegnanti preca­ri che il Comune difficilmente riusciurebbe a stabilizzare. E poi c'è la questione delle diffe­renze contrattuali (che per qualche sindacato sono più ri­levanti, per altri sono quasi i­nesistenti, come dimostra il bot­ta e risposta tra Csa e tlMilm! riportato in basso a destra), sulla quale SeI ha chiesto di far ottenere agli insegnanti assunti dalla Fondazione lo stesso trat­tamento dei colleghi delle scuo­le comunali. In sostanza, SeI ha chiesto di parificare completa­mente le due retribuzioni, già avvicinate con l'ultimo integra­tivo.

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Paola Santi (Csa)

ccle differenze ci sono: il Comune applichi

il contraHo enti locali» , davvero veramente spiace-

vole leggere le reazioni del­la""[m-.-"m-.~Inei nostri confronti pub­blicate martedì su Prima Pagina». Lo spiega Paola Santi, coordinatri­ce provinciale del Csa, replica così al segretario regionale del [l1mU!!!11 Letizia Giello sulla questione della disparità di trattamento tra le inse­gnanti delle materne assunte dalla Fondazione Cresci@mo e quelle sotto contratto con il Comune.

«Tutti sappiamo che un bicchie­re riempito a metà può essere mez­zo pieno o mezzo vuoto a seconda

Data 26-07 -2014 Pagina 5 Foglio 1

della tesi che si vuole dimostrare - locali. Questo continuiamo a ri­spiegalaSanti-macrediamochela chiedere, l'applicazione del con­realtà sia che il bicchiere è riempi-tratto enti locali che davvero non le to a metà. La scrivente non ha mai penalizzi, ma che le consideri oggi dichiarato che esistono insegnanti e sempre insegnanti 'uguali' alle al­di serie A e di serie B; anzi, ci si è tre. Possiamo - ripetiamo - raccon­sempre impegnati affinché queste tarla come vogliamo, ma circa 100 insegnanti -precarie da anni e con euro mensili, circa 500 euro annua­una alta professionalità acquisita li di produttività, 2 ore settimanali con costanti e continui corsi di for- in più con un maggior numero di mazione - fossero assunte dal Co- settimane annuali lavorative, tur­mune; per loro, da parte nostra, la ni spezzati ed auto sostituzione so­stima è massima. Purtroppo cre- no elementi che continuano a fare diamo che il Comune le abbia trat- la differenza. Chiediamo quindi a tate da insegnanti di serie B non SeI e a tutti i partiti all'interno del­concedendo loro di partecipare a la maggioranza e dell'opposizione concorsi pubblici (che avrebbero di riaprire un confronto sulfuturo sicuramente superato per la prepa- della gestione della scuola dell'in­razione acquisita) e imponendo al- fanzia; chiediamo che a settembre la Fondazione il contratto Aninsei si assumano almeno le8 insegnanti di Confindustria, non volendo ap- in graduatoria non smantellando -plicare il contratto nazionale enti senza discussioni, ragionamenti

condivisi - il sistema pub blico.

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La lunga crisi DECRETO l'A

I Anticorruzione

I Più poteri a Cantone: commissariamento anche per le aziende concessionarie

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Corsa contro il tempo Ieri ennesima maratona notturna in commissione: lunedì dI in aula alla Camera

· Subito in pensione 4mila insegnanti Ripristinata «quota 96» per la scuola - Nuova stretta sui magistrati in aspettativa

Eugenio Bruno Claudio Tutti ROMA

Hanno dovuto aspettarel'ul­timo articolo dell'ultimo giorno di votazione in commissione Af­fari costituzionali ma alla fine i 4IDila insegnanti bloccati al lavo­ro dalla legge F ornero hanno otte­nuto la buona notizia che attende­vano: potranno andare inpensio­ne da subito grazie al ripristino di «Quota 96» che èla somma di età anagrafica e contributiva. Ora vanno fissati i termini per le do­mande di collocamento in quie­scenza e cosÌ si potranno aprire le porte (forse però a settembre 2015) a nuove assunzioni di do­centi nelle scuole.

Ma le novità per il decreto Pa, che si avvia a essere approvato in commissione Affari costituziona­li della Camera, e ad approdare lu­nedì nell'Aula di Montecitorio, non finiscono qui. Innanzitutto per i magistrati che si vedono raf­forzare la stretta prevista dal provvedimento. Non solo viene confermata la cancellazione dei trattenimenti in servizio a131 di­cembre 2015 ma viene anche rivi-

L.E ALTRE MODIfICHE Via libera alla spalmatura su 3 anni del taglio ai diritti camerali, al ristoro dai danni in sanità e all'assunzione di 1.030 vigili del fuoco

sto il regime di aspettativa per le toghe che vogliono approdare agli uffici di diretta collaborazio­ne con la Pa: se vogliono ricopri­re un incarico, anche di semplice consulenza giuridica, devono an­dare fuori ruolo. E con effetto re­troattivo: da settembre, quando entrerà in vigore il decreto, il be­neficio dell'aspettativa cessa per tutti. Al tempo stesso, per ricopri­re ruoli direttivi, devono avere ancora davanti tTe anni: di tavQro e non più due. Per restare in tema va segnalata poN'ammissione di­retta al concorso in magistratura per i giovani laureati in giurispru­denza, scelti tra i più meritevoli, e ammessi allo stage formativo di 18 mesi presso gli uffici giudizia­ri. Un emendamento depositato in nottata prevede che le pubbli­che amministrazioni possono procedere a pensionamenti d'uf­ficio del personale motivando la scelta. Per non penalizzare l'usci­ta ciò non può avvenire prima dei 62 anni, che salgono a 65 anni per medicie professori universitari.

Per gli avvocati dello Stato re­sta confermato il tetto retributi­vo a 240mila euro. Ma sugli onora-

ri professionali piccoli ritocchi

sono arrivati per i legali degli enti territoriali.

La giornata di ieri ha visto an­che l'ampliamento dei poteri del presidente dell' Anticorruzione (Anac) , Raffaele Cantone. Sarà estesa anche ai concessionari del­le opere pubbliche la norma che prevede il commissariamento delle imprese al centro di inchie­ste giudiziarie per fenomeni di corruzione. Una norma che sem­bra spianare la strada a un inter­vento dell' Anac nei confronti del Mose, l'altra grande opera, insie­me all'Expo, al centro dellecrona~ che giudiziarie in questi giòtlii, gestita tramite una vecchia con-

cessione dal Consorzio Venezia Nuova.

Per le Camere di commercio arriva la spalmatura su tre anni del taglio dei diritti annuali dovu­ti dalle imprese (era una richiesta forte di Ncd). La riduzione sarà del 35% per il 2015, del 40% per l'anno successivo e del 50% a de­correre dal 2017. A fronte del di­mezzamento secco già dal prossi­mo anno disposto all'inizio. Si prevede poi che tariffe, diritti an-

nuali di segreteria e altri còntribu­ti previsti da fonti normative "sia­no fissati sulla base di costi stan­dard" defmiti dal ministero dello Sviluppo economico, sentiti U nioncamere e la Società per gli studi di settore (Sose).

Si aprono le porte a mille assun­zioni di vigili del fuoco in più (1.030 unità, per l'esattezza). No­vità anche sul fronte dell' abroga­zione del diritto di rogito del Se­gretario comunale che, in base a un emendamento approvato in sede referente, non vale se si trat­ta di un dipendente senza qualifi­ca dirigenziale. In questi casi quindi il segretario comunale ro­gante, o se ha l'obbligo di stipula­re atti, riceverà una quota (del provento annuale spettante al co­mune) non superiore un quinto dello stipendio. La I commissio­ne ha acceso semaforo verde an­che all'emendamento, proposto dal ministro della Salute, Beatri­ce Lorenzin, che riconosce ai pa­zienti danneggiati da emotrasfu­sioniinfette e da vaccinazioni ob­bligatorie un'equa riparazione una tantum pari, rispettivamen­te, a 100 mila euro e·20 mila euro per ciascun: dan'Reggì.aru,' i

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Le ultime novità

MAGISTRATI

Freno alle carriere parallele Str:etta sull'a$pettativa per le toghe chevo~liono approdare agli uffici di diretta collaborazione con la Pa: anche per le tonsulenze giuridiche obbligatorio il fuori ruolo. Perdirigere un offida un magistrato dovrà avere 3 anni di lavoro davanti anziché 2

. DlST #\NZA DALLA PENSIONE

3anni

UNIVERSITÀ

Nuova abilitalione docenti Arriva il ma.quiUage peri concorsi unlìlersitari a ordinarioo assodato. L'abilitazione nazionale, introdotta dall'ex ministro Mariastella Gelmini. cambia pelle: sarà a "sportello" e durerà sei anni e non più quattro

NUOVA DURATA

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QUOTA 96

In pensione 4mfla docenti In nottata è stato sciolto il nodo di «quota 96» per consentire a circa 4mila professori bloccati in servizio dalla legge Monti·Fornero di poter andare subito in pensione. In questo caso si aprono le porte peraltrettante nuove assunzioni

LA PLATEA

4 mila docenti

SEGRETARI COMUNALI

Sì ai diritti se no,. dirigenti L~abrogazione del diritto di rogito del segretario comunale non vale se si tratta di un' dipendente non dirigente. In questo caso, al segretario comunale rogante è attribuita una quota del provento annuale spettante al comune pari a non più di un quinto dello stipendio

TETTO MASSIMO STIPENDIO

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Data 26-07 -2014 Pagina 5 Foglio 2/2

Il taglio si spalma su tre anni Nelle more del riordino delle Camere di commercio si ammorbidisce il taglio ai diritti annuali versati dalte imprese. La riduzione sarà del 35% ne12015. del 40% nel 2016. de\sO% a decorrere da12017. La versione .originaria deldl Pa prevedeva il dimezzamentogià nel~015

Il SACRlFlClO

400 milioni

VIGILI DEL FUOCO

In arrivo nuove assunlioni' La dotazione organica dei vigili del fuoco aumenterà di 1.030 unità in più per garantire gli standard e i livelli di efficienza necessari. Per le assunzioni si prevede il ricorso allè graduatorie. La misura sarà coperta con una riduzione delle risorse peri volontari

LE NUOVE UNITÀ

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I La riforma Primo via libera alla Camera al decreto. Sbloccato il nodo degli insegnanti «esodati» con la legge Fornero

Statali in pensione a 62 anni, medici e prof a 65 Per i magistrati la soglia a 70 Corruzione, pjù poteri a Cantone

Pensionati d'ufficio sì, <<Pt!r esigen­ze organizzative e senza recare pre­giudizio ai servizÌ», ma non prima dei 62 anni: è una delle principali novità inserite nel testo della riforma sulla Publica amministrazione, licenziato nella notte tra venerdi e sabato dalla commissione Affari costituzionali e atteso in Aula per la prossima settima­na. Anche grazie all'eliminazione del­la regola del cosiddetto <<trattenimen­to in servizio», che consente di restare a lavoro per altri due anni, i dipenden­ti pubblici, compresi i dirigenti, po­tranno essere pensionati d'obbligo, ma mai prima dei 62 anni, che diven­tano 65 per i medici e i professori.

La norma non si applica ai magi­strati: per loro la soglia resta i 70 anni. Ma i togati, salvaguardati da una par­te, vengono sfavoriti dall'altra: quanti ricoprono incarichi in uffici di diretta collaborazione con la Pa, pure se solo di consulenza giuridica, non possono più godere dell'aspettativa, devono quindi per forza andare fuori ruolo (per un massimo di dieci anni). E la norma ha, per così dire, valore re­troattivo: da settembre, quando en­trerà in vigore il decreto, il beneficio dell'aspettativa cessa per tutti. E chi vuole andare volontariamente in pen­sione prima dei 62 anni? Potrà farlo senza penalizzazioni, grazie ad un

emendamento di Maria Luisa Gnec­chi, che cancella tutte le decurtazioni economiche previste dalla legge For­nero e soprattutto elimina la dizione di <<prestazione effettiva di lavoro»: ovvero, per maturare i 41 anni e sei mesi di anzianità (per le donne) e 42 anni e sei mesi (per gli uomini), ne­cessari per la pensione di anzianità, si potrà tenere conto di tutto l'arco di vi­ta lavorativa, compresi i giorni di sciopero, congedo matrimoniale, ma­ternità facoltativa, e così via.

Un altro traguardo raggiunto ve­nerdì notte è quello dei «quota 96», l'intricata e spinosa vicenda dei circa 4 mila lavoratori della scuola - inse­gnanti, ma anche collaboratori tecnici e amministrativi - che due anni fa dovevano andare in pensione. Ma che, per quello che è stato riconosciuto co­me un errore nella norma, sono rima­sti incastrati nelle maglie lavorative, bloccati nelle aule dalla riforma For­nero che cambiava in corsa i requisiti per la pensione. Adesso, dopo un pas­saggio che sembra scontato in com­missione bilancio e una veloce appro­vazione al Senato, non appena il de­creto sulla Pa sarà diventato legge -si stima entro 1'8, 9 agosto - potran­no richiedere di andare in pensione dal primo settembre. Non avranno però subito diritto al Tfr, che arriverà

Pubblica amministrazione

Pensionamemo la fine del trattenimento in servizio per 2 anni per 4 mila professori

Sbloccati 4 mila 2 Abolito il «trattenimento in pensionamenti nella scuola I servizio» che consentiva di già a partire da settembre. rimanere al lavoro per altri Si tratta degli insegnanti due anni. Pensionamenti ribattezzati "quota 96",61 d'ufficio possibili a partire da anni di età e 35 di 62 anni per il complesso dei

1 contributi, oppure 60 anni lavoratori pubblici e da 65 per di età e 36 di contributi. I medici e professori. Erano rimasti "intrappolati" Resta invariata a 70 anni la

dopo la riforma Fornero. I _ •• S.o.g.lia.p.e.r.i .m.a.gi.st.r.at.i. •••

solo tra due anni: la liquidazione sarà infatti rinviata al momento in cui avrebbero dovuto andare in pensione secondo i criteri Fornero. E la somma sarà ricevuta non per intero, ma a rate, scansionate in base al reddito. Ma non perderanno neanche un giorno di la­voro: come per gli altri lavoratori pub­blici, il calcolo dell'ammontare del­l'assegno avverrà con criteri misti. E cioè: per il lavoro svolto fino al 31-12-92 si terrà conto dell'ultima busta pa­ga, quella di agosto 2014; per quello svolto fino al 31-12-2011 varrà la re­tribuzione media; per gli ultimi due anni e otto mesi di lavoro si terrà con­to della contribuzione versata. <<È sta­to un grande successo, a cui stiamo la­vorando da 31 mesi - dice Manuela Ghizzoni, pd - viene risolta un'in­giustizÌa».ll provvedimento non var­rà solo per i quota 96, ma anche per un centinaio di insegnanti che aveva­no deciso di usufruire dell'opzione «donna» per poter andare in pensione prima, ma utilizzando il calcolo con­tributivo della pensione, e quindi ri­nunciando al retrlbutivo (più vantag­gioso). Ora ci sarà una rivalutazione della loro pensione (circa il 30%, 2-300 euro) per evitare che siano pena­lizzate economicamente rispetto ai colleghi.

Valentina Santarpia © RIPRODUZIONE RISERVATA

Camere di commercio. tre anni per dimezDre i diritti

311 dimezzamento dei diritti camerali viene spalmato in tre anni. La riduzione è del 35%, del 40% nel 2016 e del 50% nel 2017. Le Camere di Commercio avranno dunque più tempo per riorganizzarsi e far fronte ai mancati introiti di circa 400 milioni.

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Le vie difficili della libertà e dell'uguaglianza di PIETRO ICHINO

l caso dell'insegnante lasciata a casa da una scuola religiosa trentina per non es­sere disposta a nascondere la propria con­vivenza omosessuale pone una questione di difficile soluzione: prevale la tutela del-

la libertà morale e sessuale dell'insegnante, o la tutela della libertà religiosa della scuola?

il problema nasce dal fatto che non può es­serci vera libertà politica o religiosa per tutti se non viene garantita anche la libertà delle asso­ciazioni politiche o religiose di selezionare il proprio personale secondo criteri di coerenza con le rispettive idee. ~esto è il motivo per cui in tutti gli ordinamenti democratici viene pro­tetta la libertà di pensiero e di attività politica delle persone, ma al tempo stesso anche la li­bertà dei partiti di escludere dai propri organici chi ha un orientamento politico diverso; la li­bertà religiosa e morale delle persone, ma al tempo stesso la libertà delle Chiese e associa­zioni religiose di esigere l'adesione al proprio credo da chi da esse dipende.

Non ci sarebbe vera libertà di opinione circa temi etici caldi come quello dell'aborto o del­l'eutanasia se si vietasse all'Associazione Luca Coscioni di escludere Paola Binetti dal novero dei propri collaboratori, né se si vietasse a Ra­dio Maria di fare l'esame di catechismo ai pro­pri speaker. A patto, ovviamente, che la «causa» sia lecita, cioè non sia soggetta a uno specifico divieto. Per esempio, il decreto legge n. 122/1993 commina una sanzione penale per chi promuova idee razziste o xenofobe; e vieta la costituzione di associazioni che abbiano tale fi­nalità.

Ora, nel caso da cui siamo partiti la «causa» che la scuola religiosa trentina intende sostene-

re comporta l'affermazione secondo cui l'eser­cizio dell'omosessualità costituisce un male, un comportamento immorale, «contro natura». L'opinione di moltissimi italiani, tra i quali chi scrive, e probabilmente anche di papa France­sco, è che questa affermazione sia sbagliata e contraria allo spirito del Vangelo; una cosa, pe­rò, è certa: oggi in Italia sostenere questa tesi non è vietato. Anche il disegno di legge n. 1052/2013, approvato dalla Camera dei deputati nel novembre scorso e attualmente all'esame del Senato, che si propone di prevenire e repri­mere le manifestazioni di omofobia, esclude dal divieto «la libera espressione e manifesta­zione di convincimenti od opinioni riconduci­bili al pluralismo delle idee, purché non istighi­no all'odio o alla violenza».

Tuttavia possiamo affermare con altrettanta certezza che la discriminazione ai danni di un lavoratore riferita al suo orientamento sessuale oggi in Italia è, in linea generale, positivamente vietata: lo stabilisce il secondo comma dell'arti­colo 15 dello Statuto dei lavoratori, a seguito di un'integrazione apportata nel 2003. E una re­cente raccomandazione del Consiglio dei mini­stri Ue invita gli Stati membri a porre in atto mi­sure efficaci non solo per vietare, ma anche per prevenire la discriminazione omofobica.

Così stando le cose, tre scuole di pensiero si confrontano: quella secondo cui, quando è in gioco una prerogativa essenziale della persona qual è l'esercizio della sua sessualità, la tutela della sua libertà morale deve prevalere in ogni caso sulla tutela della libertà della scuola priva­ta; quella intermedia, sostenuta da Nadia Urbi­nati su Repubblica di mercoledì scorso e diffu­samente condivisa, secondo cui lo Stato può su-

bordinare il sostegno finanziario al rispetto da parte della scuola privata del divieto generale di discriminazione; infine quella secondo cui la li­bertà di pensiero e di religione sarebbe lesa an­che dal condizionare il finanziamento pubblico a una scuola religiosa al rispetto da parte sua del divieto di discriminazione. ~est'ultima li­nea di pensiero corrisponde di fatto al modo in cui vanno le cose in Italia, dove è accaduto più volte che scuole e atenei religiosi abbiano licen­ziato per motivi ideologici pur beneficiando di finanziamenti pubblici.

La soluzione intermedia parrebbe a prima vi­sta la più equa. Ma per sposarla occorre supera­re due argomenti molto forti a sostegno, rispet­tivamente' delle due tesi estreme. il primo è quello di chi osserva che negare alla scuola A, perché sostiene una sua ideologia, il finanzia­mento pubblico concesso invece alla scuola B che aderisce a quella statuale, non è poi così di­verso dal mettere fuori legge la prima e, in ulti­ma analisi, limitare la libertà ideologica di en­trambe.

Drammaticamente opposto è l'argomento secondo cui negare a una persona, sia pure solo nell'ambito di un rapporto di lavoro, la libertà di manifestare il proprio orientamento sessuale menoma la sua esistenza più intimamente di quanto non faccia una riduzione della sua liber­tà di manifestazione del pensiero: una mutila­zione che neppure la tutela della libertà di una comunità religiosa, con o senza finanziamento pubblico, potrebbe giustificare.

La questione è aperta. La soluzione incerta come poche.

* Senatore di Scelta civica © RIPRODUZIONE RISERVATA

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la Repubblica -='::::IOVO:-=AN"'N"'A=-(ASA=-::CCD"'I"'O- ---------- siamo al giorno zero, abbiamo alle spalle

un lavoro in commissione Affari costitu-ROMA. «I grillini, arrabbiati, sono venuti zionali lungo 3 mesi e mezzo, fatto di ac­achiedermiperchésorridessiinaula,du- cordi, mediazioni, miglioramenti. E sia­rante la discussione della riforma. Ave- mo convinti che ci possa essere un ulte­vano scambiato il sorriso per scherno. In riore confronto anche in aula. Ottomila realtà il sorriso non è arroganza, è la con- emendamenti Rfantasiosi

R

, per così dire, vinzione che ce la possiamo fare e ce la fa- sonounricatto.Alleopposizioni chiedo di remo. N onsiamo mai stati così vicini alri- dare un segnale di buona volontà: ritira­sultato.Epoistiamofacendounacosaim- te gli emendamenti. Quelli di merito sa­portante, non è che siamo sul fronte di rannooggettodiconfrontopolitico,con­guerra». Maria Elena Boschi, la ministra sentendo così ai cittadini di farsi un' opi­nell'occhio del ciclone, a cui Renzi ha af- nione. Ma quale senso ha stare un'ora e fidato la partita di cambiare l'architettu- mezza su un emendamento prima di VI:}­

ra istituzionale del paese, tiene il punto. tarlo in aula? Un lavoratore normale, Annuncia: niente ferie se non portiamo a quale idea avrà dei politici eletti, cheven-casa la riforma. gono pagati dai cittadini?».

Ministro Boschi, ce la farete? Se il fronte del "no" riuscisse a blocca-«Sono stata fiduciosa dal primo giorno re la rifonna, c'è ilriscbio di voto anti-

e continuo aesserlo. Noncediamodi fron- dpatoin autùnno? te alle provocazioni e, con un sorriso, an- «Non voglio pensare a voti anticipati, diamo avanti». ma solo ad andare avanti per condurre il

Anche con il contingentamento dei paese fuori dall'immobilismo». tempi, sarà un'impresa il voto finale E sull'Italicum, la nuova legge eletto-1'8 agosto. Se salta quella data, cosa rale,sietedispostiacederesuqualco-succede? sa, a modifiche? «Dobbiamo continuare a lavorare per «L'Italicum verrà in un secondo mI)-

ilvotofinale1'8agosto,masenonsaràl'8 mento. Siamo disponibili a modifiche sarà il lO o il 12 ... comunque si andrà quandocominceràl'esameinSenato.Ov­avanti fino a quando non l'approveremo. viamente si fanno conIa condivisione dei Faremo qualche giorno di ferie in meno, partiti. Ma oggi non possiamo mettere la pazienza. Se un'impresa ha una conse- priorità sull'Italicum, perdendo di vista gna da fare, lavora un po' in più. Se il via la riforma costituzionale. Se avessimo libera sarà all'inizio di settembre non è approvato in prima lettura a Palazzo Ma­un dramma. Ma il punto è che noi dofr. dama il superamento del Senato, la leg­biamo mantenere l'impegno». ge elettorale sarebbe già in discussione.

Sietesicuridiriuscireadaveresempre Appena le riforme saranno approvate, il numero legale in aula? incardiniamo l'Italicum». «Lo garantiranno i senatori del Pd, del- E quali modifiche sono in vista?

la maggioranza e anche il gruppo di FI «Posso dire i nodi principali in discus-non ha fatto mancare il proprio impegno. sione, cioè le soglie, le preferenze. Ma de­Se SeI, Lega e 5Stelle preferiscono stare vono essere d'accordo i cittadini». fuori dall'aula, possono già da adesso ri- L'allarme sulla "svolta autoritaria" nunciare all'indennità». svela però un rischio reale, e cioè che

La "marcia per la democrazia" delle Renzi si trasformi nell'uomo solo al co-opposizioni al Quirinale non l'ha mando, con i "nominati" dell'Itali-preoccupata? Non va ascoltata? cum, un forte premio di maggioranza, «Non ci sono minacce per la democra- il Senato non elettivo.

zia, non c'è alcun rischio di svolta autori- «Intanto per noi del Pd, se anche ri­taria. La riforma propone semplicemen- manesse il sistema delle liste corte teilsuperamentodelbicameralisinoper- bloccate, sono previste le primarie. fetto,abolisceilCnel,leProvinceerivede Poi ~edremo cosa accadrà. ReJ?Zi i poteri tra Stato e Regioni. Se ne parla da non e un.uomo so~o al comando. E ~ trent'anni. La RmarciaR è semplicemen- I le~d~r di ~n partIto ch~ ha preso ~ te inutile. Abbiamo anche annunciato 41:0 .. un TIsultato st?TIco. Tutto SI

checomunquesottoporremoleriformea puo dire tr~e ch~ SI~ solo». . referendum e saranno i cittadini ad ave- In questo clima SI puofare larifor­re l'ultima parola. Più aperti al confronto ma d~lla giustizia? . democratico di così... Non mi preoccupo «NOlan?re~?av~tI~chesullarifor­per SeI, 5Stelle e Lega che marciano sul madellagmstIZla.llffilDlstroOrlandosta Colle, mi preoccupo per la guerra in Me- svolgendo incontri e confronti in questa dioriente, per la situazione in Ucraina. fase di consultazione sulle linee guida». Aggiungo che c'è un atteggiamento sur- Con tutti i problemi che hanno gli ita-reale della Lega che marcia sul Quirinale liani,daIlavoroalletasse,èsicurache e straccia la Costituzione in aula, ma in sia prioritaria la riforma costituzio-commissione ha votato 1a riforma e uno naIe? dei duerelatori, Calderoli, è leghista e ha «Noi stiamo lavorando a tutte queste contrib~ito a correzioni del testo. Nem-l cose.L~riformacostituzio~?leè~tas­meno Prrandello potrebbe fare di più ... ». I sello di un quadro molto pm ampIO. In

Ma aprite al confronto o il governo in- questi stessi giorni alla Camera si esa­sistenelmurocontromuro? mina il provvedimento sulla Pubblica «Non abbiamo mai chiuso al dialogo. amministrazione che il ministro Madia

Però non possiamo cedere ai ricatti. Non ha seguito in commissione e va ora in au­la. Ai 54 mila posti in più in giugno hanno

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contribuito le nuove norme sull'appren­distato e i contratti a termine. È poi par­tito il piano per l'edilizia scolastica».

Cosa c'è in dma al programma dei mil­le giorni? «Lo presenteremo il primo settembre,

sarà la road map dei prossimi tre anni. Ci sono le linee guida dalla scuola agli in­centivi per l'export delle piccole e medie imprese».

Non è che ci sarà dentro anche una ma­novracorrettiva? «No, non c'è una manovra correttiva

all'orizzonte». Senta, perché ha scomodato Fanfani, un dc della vecchia politica, nel suo di­scorso sulle riforme a Palazzo Mada­ma? «Anche per orgoglio aretino, e poi è

stato un grande statista, presidente del Senato, una personalità politica molto stimatadamiopadre.HocitatoancheDe Andrè,manonhafatto lo stesso effetto».

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VJA LE MOOIf1CHE FANTASIOSE

Mettere da parte le proposte di modifica "fantasiose" sarebbe un segnale di buona volontà. Quelle di sostanza saranno poi oggetto di confronto politico

NO Al.LEF.LEZIOMANnOPATE

Pensiamo a tirar fuori l'Italia dall'immobilismo, non ci sono in vista elezioni anticipate. Andremo avanti anche sulla riforma della giustizia

8OGUED'ACCESSOE~

La legge elettorale può essere ridiscussa sui nodi delle soglie e delle preferenze. Nel "piano dei 1000 giorni" non ci sarà là nessuna manovra correttiva

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la Repubblica

Statali pensionabili già alI' età di 62 anni magistrati via a 70 Si definiscono gli emendamenti al decreto sulla Pa Medici e professori,sogliaa65.Scuola, largo a 4 mila giovani

ROBERTopmntl

ROMA. Prepensionamenti d'uffi­cio e obbligatori per gli statali che dovranno lasciare i lavoro al raggiungimento di 62 annidi età ( e di 42 anni e sei mesi di contri­buti) invece dei 66 anni e 3 mesi previsti. Abbandono forzoso, quando naturalmente ci saran­no motivi organizzativi rilevan­ti, anche per medici e professori universitari che dovranno lascia­re il lavoro a 65 anni invece di ri­manere fino ai 70. Vanno in pen­sione anche 4.000 insegnanti, dalle elementari alle scuole me­die, che erano rimasti bloccati dalla riforma Fornero nel 2012: sono rimasti al lavoro due anni in più ma da settembre potranno abbandonare con il vecchio re­quisitodi«quota96» (60-61 anni più 36-35 anni di contributi rag­giunti nel 2012). «Largo all'as­sunzione di 4.000 giovani inse­gnati», ha commentato il presi­dente della Commissione Bilan­cio, Boccia (Pd).

Sono queste le novità apporta­te al decreto-Madia sulla pubbli­ca amministrazione l'altra notte

presso la commissione Affari co­stituzionali della Camera: il de­cretoè atteso domaniinaula, per poi passare al Senato. Sventato nella notte il blitz della forzista Centemero che, sulla responsa­bilità dei medici, aveva proposto un emendamento con l'inversio­ne dell' onere della prova: avreb­be dovuto essere il paziente-vit­tima a dimostrare l'errore del medico e non il medico stesso co­me accade oggi.

Un'altra norma; improntata allo «svecchiamento» della pub­blica amministrazione riguarda l'istituto del trattenimento in servizio che nello Stato può com-

portareunaprorogaallavoroper due anni: la possibilità vienecan-

celIata. Deroghe restano in vita per i militari che hanno una.pro­prianormativa che prevede il co­siddetto "richiamo" in servizio. Per quanto riguardai magistrati viene confermata la decisione di Palazzo Chigi di portare a 70 an­ni l'età pensionabile rispetto ai 75 attuali con la deroga al dicem­bre 2015 per chi compie 70 anni al ridosso dell'entrata in vigore della legge. Quindi non viene ac­coltalarichiestada partedelleto­ghe di un ulteriore slittamento al 2016. Ai magistrati non sarà ap­plicata invece la norma che pre­vede il prepensionamento d'uffi­cio, nel caso del raggiungimento dei42 anni esei mesi di anzianità contributiva. I magistrati, ordi­nari, contabili Q amministrativi, non potranno inoltre più collo­carsi in aspettativa per assume­re incarichi nei gabinetti dei mi­nistri o semplici consulenze. La misura, anche retroattiva, ri­guarda un paio di magistrati im­pegnati nei ministeri.

Novità anche sul calcolo degli anni contributivi validi al fine di raggiungere i 42 anni per anda­re - in questo caso volontaria­mente - in pensione di anzia­nità. Un emendamento di Luisa Gnecchi (Pd) ha abolito la nor­ma della Fornero che calcolava gli anni al netto degli anni di ri­scatto della laurea, di congedi o giorni di sciopero: non si parlerà più di anni «effettivi» di lavoro ma semplicemente di anni di la-\Toro.

Sul piano dei conti pubblici ci sono naturalmente dei costi tant'è che ieri l'ex ministro del Lavoro Damiano si è augurato che il Tesoro «non ostacoli la mi-sura».

Cl RIPRODUllONE RISERVATA

SOGLlAA62 ANNI La pubblica amministrazione può procedere a pensionamenti d'ufficio del personale una volta raggiunti i 62 anni

LE ECCUIONI Lasogliadel pensionamenti d'ufficio sarà di 65 anni per medici e professori. Soglia di 70 anni per i magistrati

4MlLAINSEGNANTI Viene sbloccato il pensionamento di 4 mila insegnanti, il che, secondo molti, favorirà l'assunzione di altrettanti giovani

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la Repubblica

La caduta dei dipendenti pubblici PIlR5Q:NALÈ A "tEMPO l'N()ETERMINA 1'0

3.429.271 3.436.814

2007 2008 2009

Statali, il numero maggiore in Lombardia • RAGtçN~llìAtifNfMlE D~u;osrAro Al ,HH01l9:

0,35";. . Valle d'Aosta

3,10% Liguria

12,57% Lombardia

6,430;'

Toscana

3,24%p . Sardegna

8,63% Sicilia

2,57% Friuli V.G.

··········697% VeÒefo

....... ..p 697% Emiia- Rom8gna

··········257% M8n:he

••••• PP 2,230/0 Abruzzo

0,63% Mòlise

6,60% Pùglia

3,68% Calabria

9,450/0 Campania

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2010 2011

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2012

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LA STAMPA

«Una norma sbagliata farò da mediatore»

Gianna Pentenero Assessore regionale

MARIA TERESA MARTINENGO

Quando è stata approvata la norma che prevede il consen­so della Fism per poter aprire una scuola statale dove ne esi­ste una paritaria, Gianna Pen-' tenero, assessore regionale all'Istruzione e Lavoro, Pd, era c9nsigliere di opposizione.

Come aveva reagito allora? «Avevo presentato un emen­damento. Non mi pareva cor­rettò il parere vincolante, ave­vo chiesto di tenere presente

l'offerta del territorio». Intanto a Bibia­na il problema è scoppiato ... «E non è il so­lo. Ci sono al­cune discus-sioni in corso

e me ne sto occupando. Secon­do la Fism, se aprisse la scuola costruita dal Comune con il denaro della Regione, la loro materna chiuderebbe e si cre­erebbero problemi occupazio­nali. E questi problemi è chHl­ro che sono da tenere in conto. Come è chiaro che il ruolo del­la Fism, che in Piemonte copre il 40 per cento delle necessità di scuole materne, è un ruolo prezioso. Però ... ».

Data 28-07 -2014 Pagina 16 Foglio 1

Però? «Ero assessore all'Istruzione nella giunta Bresso quando sul­la scorta dei dati delle nascite a Bibiana assegnammo i finan­ziamenti. Poi, durante la giunta di centrodestra fu approvata quella norma. Dopo sono cam­biate tante cose. Oggi, con la crisi economica, non si può ob­bligare le famiglie a pagare una retta mensile che, anche se bas­sa, in molti casi pesa. Nella scuola statale non si paga. Sen- . za contare che la "libera scelta" invocata dai cattolici, in questo caso si capovolge».

Ci sono soluzioni all'orizzon­te?

«Stiamo cercando tutti gli spazi di dialogo. In settimana ho in programma un incontro con la Fism e con il Comune di Bibia­na. Bisogna tenere insieme le esigenze occupazionali e quelle delle famiglie».

Il Piemonte con questa norma ha influenzato altre Regioni?

«No, siamo l'unica Regione ad avere questo vincolo».

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ta Pa che vCITà

Pensioni per giudici e professori ecco cosa cambia Andrea Bassi

guesta volta sembra davvero fatta. Manca, certo, l'ultimo avallo, quello della Ragione­ria dello Stato, ma sembra

di lcile che i tecnici del Tesoro possano mettersi di traverso.

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Pensioni, così si cambia per giudici e prof ~Prim? sì alla ~iforma della Pa: una finestra per far ~scire i docenti ~Addio dal 2016 al trattenimento in servizio di cinque anni nmastl bloccati dalla Fornero, ma con un tetto a 4 mila domande per i magistrati. Salta all'ultimo istante il salvagente per i militari

Il PROVVEDIMENTO ---------------

ROMA Questa volta sembra davve­ro fatta. Manca, certo, l'ultimo avallo, quello della Ragioneria dello Stato, ma sembra difficile che i tecnici del Tesoro possano mettersi di traverso. Dopo l'ap­pro, azione in Commissione alla Camera della riforma della Pa, per i docenti e il personale ammi­nistrativo della scuola che nel­l'anno 2011-2012 aveva maturato i requisiti per il pensionamento, ma che non aveva potuto lasciare il lavoro per un errore "tecnico" della legge Fornero (si era equipa­rato l'anno scolastico a quello so­lare), si apre la via della pensione. Con un percorso rapidissimo e che potrebbe premiare chi prima presenterà la domanda. I profes­sori cosiddetti «quota 96», che cioè potranno lasciare il lavoro avendo maturato nel 2011-201260 anni di età e 36 di contributi (op­pure 61 di età e 35 di contributi), potranno lasciare il lavoro già dal prossimo primo settembre. Non appena il decreto del governo sa­rà legge (manca ancora il passag­gio in aula alla Camera e la secon­da lettura al Senato), i professori «quota 96» potranno presentare domanda all'Inps. L'Istututo na­zionale di previdenza, avrà 15 giorni di tempo per esaminare la richiesta e dare il suo assenso. Ma, e qui sta il punto, la norma stabilisce anche che l'Inps dovrà

fare un monitoraggio delle do­mande assegnando un ordine wtogressivo risultante dall'età anagrafica e dell'anzianità contri­butiva dei singoli richiedenti. Se le domande supereranno le 4 mi­la, quelle in eccesso non potran­no essere prese in considerazio­ne. Altro punto importante ri­guarda il trattamento di fine rap­porto. La liquidazione sarà paga­ta con i tempi della Fornero, ossia quando sarebbero maturati i re­quisiti per lasciare il lavoro con le norme della riforma del governo Monti. Nel passaggio parlamenta­re è stata inserita una ulteriore importante novità. Le docenti che avevano maturato i requisiti nel 2011-2012 e che per bypassare l'allungamento dei tempi della pensione stabilito dalla legge For­nero avevano scelto l'unica via possibile per lasciare il lavoro, os­sia l'opzione-donna, il pensiona-

mento con il calcolo contributivo della pensione (con una penaliz­zazione fino al 30 per cento), ora potranno chiedere di vedersi li­quidato l'assegno con le più con­venienti regole del sistema retri­butivo.

LE REAZIONI Nel mondo politico in molti si era­no spesi per risolvere il nodo dei professori «quota 96». A comin­ciare da dalla vice presidente del­la commissione bilancio della Ca­mera, Barbara Saltamartini. «È stata sanata», ha detto, «una gran-

de ingiustizia». Anche il vice se­gretario del Pd, Lorenzo Guerini, via twi~ter, si è congratulato con i parlamentari della commissione finanze per il risultato sui pensio­namenti, mentre Francesco Boc­cia, presidente della Commissio­ne bilancio, tra i più strenui difen­sori della norma, ha spiegato che l'emendamento «consentirà a quasi 4 mila giovani insegnanti di coronare il sogno di un ingresso a tempo indeterminato nella scuo-

la». Sul fronte pensioni sono state modificate anche alite norme. Co­me per esempio quelle sul tratte­nimento in servizio. Per i magi­strati è confermato l'abbassamen­to dell'età pensionabile da 75 an­ni a 70 anni a partire dal 31 dicem­bre del 2015. Ma, nell'ultima ver­sione del testo, sono stati fatti sal­vi non solo i trattenimenti in ser­vizio in essere ma anche quelli non ancora concessi. L'abbassa­mento dell'età, invece, scatterà subito per i militari e non più dal 2015. Questi ultimi potranno con­tinuare ad essere richiamati in servizio anche dopo il raggiungi­mento dei requisiti di pensione. Le amministrazioni, infine, po­tranno pensionare «d'ufficio» tut­ti i dipendenti che hanno raggiun­to il massimo dei contributi previ­denziali (42 anni e 6 mesi), e che abbiano un'età anagrafica di al­meno 62 anni. Per i professori universitari e per i primari, il re­quisito è di 65 anni.

Andrea Bassi © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Tutte le novità

Mobilità arrivano le eccezioni

Arriva la mobilità obbligatoria per i dipendenti pubblici entro 50 chilomem,Mancl. parlamentare sono state inserite ed eccezioni. La prima è che i lav figli sotto i tre anni legge 104, dovrann loro c eventuale spostamento. Le norme un ruolo dei sindacati. Le confeder dovranno essere sentite per la def'fuizi9J1e dei criteri che le amministrazioni dovrahilo decidere per i trasferimenti obbligatori dei dipendenti statali.

Stop alJecarriere parellele dei gi

I magistrati, siano essi ordinari. contabili o amministrativi, per assumere incarichi presso istituzioni, organismi pubblici Q.in uffici di diretta collaborazione dei ministeri, dovranno essere collocati fuori ruolo e non potranno in nessùn caso essere messi in aspettativa. Nell'ultimo passaggio in Commissione Affari Costituzionali alla Camera è stato anche stabilito che decadranno anche le aspettative già

.. concesse. 'Quella che si profila, in~mma, è tìna ulteriore stretta sulle carriere parallele dei magistrati.

SPUNTA ANCHE 1l RICAlCOlO DEll' ASSEGNO PER LE DONNE CHE HANNO SCELTO l'OPZIONE CONTRIBUTIVA

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Mansioni più bas~,e persalvare il posto

I dipendenti dello Stato che saranno considerati eccedenti rispettO'alIe esigenze delle ..

... amministraziop.i di appartenenza, per mantenere 11 t pestò di lavoro e non finire in mobilità, potranno

aCèettare di svolgere mansioni inferiori rispetto a quelle previste dal loro contratto. Durante il passaggio parlamentare è stato approvato un emendamento che stabilisce che questa . retrocessione non potrà essere maggiore diun livello. Anche in questo caso ì sindacati dOVranno essere consultati per stabilire i criteri del demansionamento.

Camere commercio ammorbiditi i tagli

Rivisti i tagli ai contributi che te'imprese pagano alle Camere di Commercio, L'iniziale sforbiciata a partire dal 2015 del 50 per cento, è stata sostituita con un percorso più graduale. Per il prossimo anno la riduzione dei contributi alle Camere di Commercio sarà de135 per cento, per poi salire al 40 per cento nel 2016 e arrivare al 50 per cento nel 2017. Secondo le stime, con questo nuovo meccanismo, la riduzione dei contributi per i12015 sarà ridotta dagli iniziali 400 milioni di euro, ad una cifra vicina ai 250 milioni di euro. Le norme dovranno ora essere raccordate con quell'e presenti nella legge delega

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anticorruzione più poteri a Cantone

Arrivano più poteri per iI presidente dell' Authority anticorruzione, Raffaele Cantone,che potrà chiedere al Prefetto competente il commissariamento, per sospetta corruzione, delle aziende che gestiscono appalti dì «servizi o forniture» e per i «concessionari di lavori pubblici» anche in assenza di procedimenti pena lì. Il presidente dell'Authority anticorruzione, inoltre, dovrà informare il Procuratore della Repubblica nel caso di appalti sospetti. I nuovi poteri all' Anac di Cantone erano stati decisi dopo i casi di corruzione per Bxpo e per il Mose di Venezia.

Marianna Madia

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Assunzione per 1.030· • fuoco

ArrÌva 1'assunzione di 1.030 Vigili del fuoco. A prevedeilo è stato un emendamento approvato nel passaggio in Commissione MfaTi Costituzionali alla Camera della riforma della Pubblica amministrazione. Il costo dell' operazione sarà di quasi 67 milioni di euro in treannLAi maggiori costì della norma si provvede con lo stanziamento di 130.843 euro per il 2014, 24.276.826 per iI 2015 e 42,501.482 per il 2016 attraverso la riduzione della spesa per la retribuzione del personale volontario del Corpo stesso.

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Concorsone, beffa per 8 mila insegnanti ROMA Da due anni aspettano di vedersi riconoscere una catte­dra, dopo aver superato le tre prove del concorsone del 2012. Ma sono ancora in attesa di un posto oltre ottomila insegnanti che hanno superato la selezione. Il maxi concorso di due anni fa metteva a bando 11.542 posti d'in­segnamento nelle scuole italia­ne. Ad aver ottenuto una catte­dra lo scorso anno sono stati 3.500 insegnanti (mille in meno rispetto alle previsioni) e per i vincitori di concorso che restano ancora fuori i tempi e le modali­tà di chiamata sono incerte. Al­l'origine dei ritardi sembra esser­ci anche un errore nel conteggio dei reali posti disponibili.

Mozzetti a pag.13

Concorsone, beffa per 8 mila docenti ~Hanno vinto da due anni ma l'assunzione ancora non arriva ~Spunta l'ipotesi di una nuova selezione per altre cattedre E la maggior parte di loro dovrà aspettare fino al 2015-2016 Le speranze dal probabile sblocco di 4mila pensionamenti

Il CASO ROMA Seguendo un puro ragiona­mento logico, l'assunzione attra­verso un concorso pubblico do­vrebbe essere la procedura più semplice da attuare. Non è così per la categoria professionale de­gli insegnanti costretti a confon­dere la parola concorso con caos. Sono ormai due anni che aspetta­no di vedersi riconoscere una cat­tedra, dopo aver superato le tre prove del concorsone del 2012. Parliamo degli oltre 8mila inse­gnanti italiani che, pur avendo su­perato la selezione indetta dall'al­lora responsabile di viale Traste­vere, .Francesco Profumo, (dopo ben 13 anni dall'ultima prova) so­no ancora in attesa di un posto. Il maxi concorso di due anni fa met­teva a bando 11.542 posti d'inse­gnamento nelle scuole italiane. Alle prove si presentarono in ol­tre 320 mila. L'obiettivo del mini­stero era quello di assorbire i vin­citori in maniera graduale: un pri­mo gruppo docenti - 4.500 perso­ne - sarebbe dovuto diventare di ruolo nel corso dell'anno scolasti­co 2013/2014, mentre il secondo gruppo di 7.042 insegnanti avreb-

be potuto finalmente ottenere un contratto nel successivo anno sco­lastico. Queste erano le promesse. I risultati, finora, invece sono al­tri. Anche se dei posti potrebbero rendersi presto disponibili in se­guito all'approvazione di un emendamento al ddl sulla pubbli­ca amministrazione, che prevede il pensionamertto per quattromi­la prof.

I DOCENTI Ad aver ottenuto una cattedra lo scorso anno sono stati 3.500 inse­gnanti (mille in meno rispetto alle previsioni) e per i vincitori di con­corso, che restano ancora fuori, i tempi e le modalità di chiamata sono incerte. Lo stesso ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, lo scorso 17 luglio, durante il que­stion time a Montecitorio, toccan­do il capitolo degli insegnanti pre­cari, si era limitata a fotografare la situazione odierna: «Degli 11.542 posti banditi, nell'anno sco­lastico 2013-2014 sono già stati im­messi in ruolo 3.527 - affermò la responsabile del dicastero - men­tre quest'anno si procederà all'im­missione degli ulteriori vincito­ri». «Non posso ancora dare ga­ranzie formali - concluse la Gian­nini - che saranno immessi tutti i

restanti 8.015». Ma non è solo una mancanza di fondi a frenare la chiamata dei docenti o il blocco del turn-over, che non permette assunzioni senza un ugual nume­ro di pensionamenti. All'origine dei ritardi sembra esserci anche un errore nel conteggio dei reali

posti disponibili. Al sud Italia le scuole potranno garantire qual­che cattedra solo nel 2016, al nord, invece, pur essendoci dei posti di­sponibili, per poter mettere in gio­co possibili trasferimenti, ci sa­rebbe bisogno di un prowedimen­to di legge specifico. In più, in al­cune regioni come il Lazio e la To­scana, ad esempio, il ritardo sulle procedure d'immissione deriva anche da altri fattori: dalla lentez­za delle commissioni esaminatri­ci chiamate a correggere le prove, fino alle incertezze sulle modalità di verifica delle commissioni stes­se. E il risultato è solo uno: più di 8mila insegnanti, la gran parte dei quali da anni già abilitati al­!'insegnamento, è ancora in atte­sa di un posto.

Intanto, su altri fronti, si accen­dono le polemiche. L'argomento in questo caso riguarda le selezio­ni per il Tfa, il tirocinio formativo attivo, necessario per acquisire

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l'abilitazione all'insegnamento. fisica. E ancora: latino e greco. Eb- tica, come un'unione, scritto sen­Nelle scorse settimane, si sono te- bene, più di una domanda, di quel- za apostrofo, per la classe di italia­nute le prove per oltre quaranta le presentate ai candidati,_ risuIta- no, alle domande che offrivano ri­classi di materie. Da storia e fiIo- va sbagliata o formulata in manie- sposte dubbie. sofia a matematica, da italiano a ra errata. Dagli errori di gramma- Camilla Mozzetti

I numeri Il CONCORSO

I concorrenti nel 2012 320.000

I posti a bando per l'insegnamento biennio 2013/2015

-

-~ =- ~~- - ~-- ~--~ ~"'---=-

I docenti chiamati lo scorso anno

3.500

Ouelli ancora in attesa di una cattedra .-. - Ile

. . ~ -=-----.--.--=...=.-= - --=-----=---'=-'=----

----- -- !

I PROFESSORI I . I docenti in Italia, dalla scuola

Scuole

dell'infanzia alle scuole superiori 728.325

Scuola dell'infanzia

90.889

Scuole medie 167.916

Scuola primaria 239.552

Insegnanti di sostegno 101.391

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Professori precari controllano le graduatorie esposte

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Vil1citrice precaria

«Nel Lazio è ancora tutto fermo e sbagliano pure le graduatorie» ROMA Manuela Pascarella ha 34 anni e in tasca un'abilitazione per l'insegnamento di Storia e Fi­losofia nelle scuole superiori. In­sieme ad altri 8.071 precari, vin­citori del concorso 20l2, è anco­ra in attesa di una cattedra. Manuela, qual è stato il suo per­corso professionale? «Dopo il conseguimento del di­ploma di Laurea in Lettere e filo­sofia decisi di tentare la strada dell'insegnamento. Sapevo che il percorso sarebbe stato difficile, ciononostante sembravano es­serci le possibilità di riuscire a ottenere un contratto in tempi ragionevoli». E invece? «Invece, pur avendo ottenuto l'abilitazione nel 2007, ho otte­nuto solo supplenze. Poi nel20l2 uscì il concorso, nonostante io

(ASSURDO ANNUNCIARE UN ALTRO CONCORSO QUANDO CI SONO ANCHE ALTRE 20MIlA IMMISSIONI PREVISTE DAll'EX MINISTRO CARROZZA»)

avessi già un titolo per insegna­re, ma le graduatorie erano trop­po lente, così decisi di provarlo». E riuscì a passarlo, tuttavia an­cora non ha una cattedra. «Esattamente, sono due anni che aspetto. Chissà quando riuscirò ad averla, considerato che ci so­no in ballo, oltre a noi vincitori di concorso, altre 20 mila immis­sioni previste dal precedente mi­nistro Carrozza che dovrebbero partire a settembre ma delle qua­li non si sa ancora nulla e di cui nessuno parla». Il ministero parla nel frattem­po di un nuovo concorso per la prossima primavera. «Sarebbe un paradosso, più di 8mila precari aspettano da oltre due anni di diventare insegnanti di ruolo, mentre si paventano po­sti Der altri 14mila docenti senza

prima aver soddisfatto le gradua­torie esistenti». Ha mai pensato di abbandona­re la professione? «Insegnare in Italia è come fare la gimkana. Solo nella mia regio­ne, il Lazio, le immissioni sono tutt'oggi a zero. E i proweditora­ti sbagliano anche la pubblica­zione delle graduatorie. A me, per esempio, hanno pubblicato un punteggio erroneo solo pochi giorni fa. Non ho mai pensato di abbandonare questa mia passio­ne, al contrario; ho sempre cer­cato di difenderla. Ma l'insegna­mento in questo Paese è come una macchina ingolfata che nes­suno sembra capace di far ripar­tire».

C. Moz. I.Q) RIPRODUZIONE RISERVATA

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Pensionamenti d'ufficio e stretta sui giudici, cambia la riforma Pa

EMOTRASFUSIONI, RISARCIMENTO UNA TANTUM DI 100 MILA EURO AI CITTADINI DANNEGIATI

~ Niente aspettativa ai magistrati nei ministeri. Via a 62 anni gli statali col massimo di contributi. Pensione per 4 mila docenti

Il PROVVEDIMENTO ------------------

ROMA È un ritorno al passato. Alla prima bozza del decreto sulla pubblica amministrazione. Nel passaggio parlamentare del prov­vedimento la stretta sulle incom­patibilità dei magistrati torna ad inasprirsi. I giudici, siano essi or­dinari, contabili o amministrati­vi, non soltanto saranno costretti ad essere messi fuori ruolo per assumere incarichi ministeriali, ma non potranno nemmeno più avere aspettative. Questo, ed è la prima novità, sarà valido per gli incarichi in corso anche nel caso in cui si tratti di semplici consu­lenze e non solo di uffici di diret­ta collaborazione dei ministri. In­somma, chi ha già esaurito il bo­nus del massimo di dieci anni fuori ruolo previsto dalla legge Severino del governo Monti, do­vrà scegliere se lasciare definiti­vamente la magistratura o lascia­re gli incarichi nei ministeri. Non solo. La seconda novità è che an­che i magi~trati amministrativi, che oggi potevano anche sceglie­re di lavorare part time per la ma-gistatura e poi prestare consulen­ze ai ministeri, saranno obbligati ad uscire dai ruoli e non potran­no più esercitare le funzioni di giudice. Ma chi sono quelli in ca­rica che rischiano di decadere? Ad una prima sommaria analisi sarebbero almeno due i casi rile-

vanti su cui questa tagliola si po­trebbe abbattere. Il primo è quel­lo di Italo Volpe, già nel gabinetto di Giulio Tremonti quando que­st'ultimo era ministro dell'Econo­mia ed oggi nella struttura di ver­tice dei Monopoli di Stato. Il se­condo caso riguarderebbe Dome­nico Carcano, attuale cap9 del le­gislativo del ministero della giu­stizia. In realtà il Consiglio supe­riore della magistratura ha già deliberato il ritorno nei ruoli di Carcano, bocciando la proroga dell'aspettativa concessa ai tem­pi in cui era capo di gabinetto del ministro del a giustizia Annama­ria Cancellieri. A conti fatti, dun­que, almeno per il momento, l'unico magistrato coinvolto,dal­l'emendamento dovrebbe essere Volpe. L'altra modifica che ri­guarda sempre i giudici è quella che porta da due a tre anni il peri­odo che deve separare il magi­strato dalla pensione per poter far domanda di un incarico api­cale. Nella prima versione questo lasso di tempo era stato ridotto da4a2anni.

LE MODIFICHE Via libera a tarda sera anche al­l'emendamento sul pensiona­mento dei professori «quota 96», i 4 mila docenti rimasti bloccati dalla riforma Fornero e che ora potranno andare in pensione già da settembre. Le amministrazio­ni, poi, potranno pensionare d'uf-

ficio i dipendenti che hanno il massimo dei contributi (42 anni e 6 mesi) e 62 anni di età. La nor­ma vale anche per primari e pro­fessori universitari, ma per loro l'età sarà di 65 anni. Salta invece la norma che faceva salvi i tratte­nimenti in servizio dei militarifi­no al 2016. Confermate le novità sulla mobilità obbligatoria, con l'esclusione dei lavoratori con fi­gli minori di tre anni o disabili a carico, e !'introduzione del con­certo dei sindacati nella defini­zione dei criteri di trasferimento. Rivisto il capitolo anticorruzio­ne. È stato approvato un emenda­mento che dà al presidente del­l'Anac, Raffaele Cantone, il pote­re di proporre al prefetto una ge­stione straordinaria del contrat­to d'appalto e, viene aggiunto, della concessione, a rischio, an­che nei casi in cui non sia già og­getto di procedimento penale. Approvato anche un emenda­mento proposto dal ministro del­la salute Beatrice Lorenzin, che prevede un' equa riparazione una tantum pari, rispettivamente, a 100 mila euro e 20 mila euro per ciascun danneggiato da emotra­sfusioni infette o vaccinazioni ob­bligatorie, e sblocca l'iter dei ri­stori economici per circa 6.500 cittadini che hanno presentato domanda entro il 19 gennaio 2010, semplificando le relative procedure di liquidazione.

Andrea Bassi © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le novità

Tagli più soft per le camere di commercio Il taglio deL 50 per cento dei contributi aLLe Camere di Commercio avverrà in tre anni. Per iL primo anno, iL 2015, La riduzione sarà deL 35 per cento. Le Camere avranno un più di tempo per riorganizzarsi e far fronte ai mancati introiti. NeL primo anno La riduzione non sarà più di 400 milioni ma soLo di 250 milioni

Mansioni più basse ma solo di un livello Il passaggio parlamentare ha portato modifiche anche aLLe norme sui demansionamenti.1 Lavoratori pubblici in esubero potranno essere retrocessi per non perdere iL posto di Lavoro, ma di un soLo gradino. Anche in questo caso, come per La mobilità obbligatoria, i sindacati avranno un ruoLo nella definizione dei criteri.

Figli piccoli, D niente obbligo di mobilità La mobilità obbligatoria entro i 50 chiLometri avrà delle eccezioni. Per i Lavoratori che hanno figli minori di tre anni e per coLoro che hanno disabili a carico con i benefici della Legge 104, sarà necessario iL consenso aL trasferimento. I sindacati avranno un ruoLo nella definizione dei criteri di mobilità.

Professori, "quota 96" per la pensiòne I professori «quota 96», queLli con 60 anni di età e 36 di contributi, cl)e non hanno potuto Lasciare alL'entrata in vigore della Legge Fornero per un errore, potranno fare domanda di pensionamento e ritirarsi entro settembre. IL Tfs sarà invece Liquidato quando si sarebbero maturati i requisiti con Le norme della Legge Fornero.

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armati, tutto questo a totale spregio di ogni regola di ono­re che caratterizza il soldato in guerra. Le denunce in questo senso da parte del governo israeliano sono rimaste ina­scoltate e per troppi anni chi doveva mettere fine a tutto questo ha preferito guardare altrove permettendo ad Ha­mas, associazione riconosciu­ta terroristica da mezzo mon­do, di continuare indisturba­to. In tutto questo c'è anche da annotare che i missili trova­ti nei giorni scorsi nelle scuole dell'ONU anziché essere di­strutti sono stati restituiti ai le­gittimi proprietari, cioè Ha­mas, che ora potrà di nuovo usarli contro i civili che abita­no nelle città israeliane. Il tut­to nel silenzio e nell'imbaraz­zo dei media di mezzo mon­do, italiani compresi.

LA SCHEDA

VERSIONE UFFICIALE La versione ufficiale raccon­ta che la scuola Unrwa di Beit Hanoun sarebbe stata colpita da missili sparati dal­l'esercito israeliano. Le foto­grafie diffuse mostrano però solo l'interno perlopiù intat­to della scuola e non l'ester­no

IMMAGINI Altre fotografie, non ufficia­li, mostrano come tra i ban­chi di una scuola fossero na­scosti armi, tra le quali razzi anticarro RPG. Il pavimento e i banchi di questa scuola sembrano essere gli stessi della scuola bombardata

COLPI ED ESPLOSIONI Testimonianze importanti, suffragate da alcune fotogra­fie, parlano di colpi di morta­io arrivati sull'edificio. E di una forte esplosione succes­siva non compatibile con i colpi di mortaio. Perfino il portavoce dell'Unrwa Chris Gunness ha dovuto ammette­re su Twitter i lanci di razzi da parte di Hamas su Beit Ha­noun

L'ALLARME Da alcuni giorni le autorità israeliane avevano chiesto al­l'Onu di evacuare la scuola in quanto si trova in una del­le zone dove è più alta la con­centrazione dei combatti­menti. La scuola è invece di­ventata rifugio per i cittadini

Data 26-07 -2014 Pagina 1 Foglio 2/2

In grande un'immagine pubblicata su tutti i giornali che mostra il sangue sul pavimento nella scuola colpita. In piccolo due immagini che mostrano come tra i banchi di una scuola fossero nascoste armi e razzi. Come si può notare pavimento e banchi sono identici in tutte e tre le foto: la scuola potrebbe essere la stessa [Ansa]

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Data 27 -07 -2014 Pagina 7 Foglio 1

Scuola, sbloccate le pensioni a 61 anni GIANNI SANTAMARIA ROMA

ia libera in Commissione Af­fari costituzionali della Came­ra al decreto legge sulla rifor-

ma della Pubblica amministrazione. La commissione, che ha terminato l'altra notte l'esame degli emenda­menti, ha dato il mandato al relato­re, Emanuele Fiano (Pd) e il prowe­dimento, che va dalla mobilità per gli statali ai poteri per il presidente Anac Raffaele Cantone, andrà in aula do­mani. Poi passerà al Senato, per es­sere convertito entro il 24 agosto. «Il Parlamento si è fatto portatore di interessi generali e non particolari», ha commentato il ministro della Pub­blica amministrazione, Marianna Madia. Il prowedimento che «esce confermato nel suo impianto, ma molto migliorato», sottolinea, «segue due logiche: cambiamento ed e­quità». Diverse sono state le modifiche ap­portate dalla commissione presie­duta da Francesco Paolo Sisto (Fi). In particolare sono stati sbloccati 4mi-la pensionamenti nella scuola, già da settembre, aprendo così anche alla pos-sibilità di nuove as-sunzioni. Si tratta

Riforma della P.A. da domani in aula l'impianto resta

con alcune modifiche su scuola e turn over

Il ministro Madia: cambiamento ed equità

degli insegnanti ri­battezzati "quota 96" (61 annidietàe 35 di contributi op­pure 60 anni di etàe 36 di contributi). Tutti rimasti "intrappolati" al lavoro dopo la riforma Fomero, che non ha tenuto conto della data di pensiona­mento nel settore, legata all'anno scolastico e non a quello solare. Nuovi posti anche per vigili del fuo­co (oltre mille) e perla Polizia. Resta la mobilità obbligatoria entro 50 km, con le eccezioni già annunciate per chi ha figli sotto i tre anni o con pro­blemi. Un emendamento dà voce ai sindacati in sede di definizione dei criteri generali. Tra le altre principa­li novità, c'è l'eliminazione del trat­tenimento in servi-zio, che consente di restare al lavoro per altri due anni. Ma l'amministrazione può procedere a pensionamenti d'ufficio del perso-nale, inclusi i diri-genti. Un emenda-mento del relatore ne stabilisce in det-taglio le modalità,

prevedendo che la scelta sia motivata da esigenze orga­nizzative e senza recare pregiudizio ai servizi offerti. Soprattutto vengo-

no fissati limiti d'età, per cui non si può scendere sotto i 62 anni (soglia che impedisce penalizzazioni nel­l'assegno) per tutti i lavoratori pub­blici, 65 per medici e professori. Per i magistrati la soglia resta a 70 anni. Anche le Camere di commercio pos­sono tirare un sospiro di sollievo: il dimezzamento dei diritti camerali è stato spalmato in tre anni (-35% nel 2015, -40%ne12016e -50%ne12017). Così avranno più tempo per riorga­nizzarsi e far fronte ai mancati in­troiti. Nel primo anno l'ammanco sarà, infatti, di 250 milioni e non di 400. Cambiamenti pesanti toccano i ma­gistrati, quanti ricoprono incarichi in uffici di diretta collaborazione con la P.a., pure se solo di consulenza giuri­dica, non possono più godere dell' a­spettativa' devono quindi per forza andare fuori ruolo, posizione per cui gli spazi non sono infiniti (la durata massima è di dieci anni). Stop alle collaborazioni e consulenze per i ver­tici della Banca d'Italia, dell'Ivass e della Consob nei due anni successi­vi alla cessazione dell'incarico. Viene invece allargato il campo d'azione del presidente dell'autorità Anticorru­zione. La sua vigilanza sui contratti d'appalto a rischio coinvolgerà pure le concessionarie e potrà proporre commissariamenti anche nei casi in cui il procedimento penale non sia stato ancora aperto (informando il procuratore della Repubblica).

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Non date soldi pubblici alle scuole che. dis~riminano sul sesso accolgono chiunque, accettandone Ii Il Tnbunale supreI?? s~agnol~ ha

BRUNO MORETTO*

È LEGIITIMO FINANZIARE scuole private che discriminano gli

insegnanti in base all' orientamento sessuale o gli studenti in base al sesso? Ha fatto scalpore la mancata proroga dell'incarico a una insegnante di una scuola cattolica paritaria di Trento a causa dei suoi supposti orientamenti sessuali. L'episodio solleva tante questioni, a partire dalla violazione dell'art. 3 della Costituzione. La Costituzione riconosce con l'art. 33 c. 4 alle scuole private che chiedono la parità «piena libertà». Proprio per garantire tale libertà prevede al comma 3 che non ci siano oneri per lo Stato, poiché ad ogni finanziamento corrisponderà un controllo. Ad esempio in Francia le scuole private finanziate non impartiscono insegnamenti religiosi e il loro personale è selezionato da concorsi pubblici. La legge 62 del 2000, invece, afferma che «alle scuole paritarie private è assicurata piena libertà per quanto concerne l'orientamento culturale e l'indirizzo pedagogico-didattico. Tenuto conto del progetto educativo della scuola, l'insegnamento è improntato ai principi di libertà stabiliti dalla Costituzione. Le scuole paritarie, svolgendo un servizio pubblico,

progetto educativo, richieda di rece~tem~nte stabilito I ~scluslO~e iscriversi ... Il progetto educativo dal fmanzlamento pubblico degl~ . indica l'eventuale ispirazione di , istituti che «ammettono stude~tl di carattere culturale o religioso» . E un unico sesso» (sempre quelli evidente la contraddittorietà del del'Opus dei). comma 3 alla luce dei principi di È urgente una ~e~is.ione ~ella ~eg~~ libertà di coscienza, uguaglianza e di parità che elImllll. O~lll .amblgUita non discriminazione stabiliti dalla relativamente alla dlstmzlOne delle Costituzione e la previsione di funzioni delle scuole statali e di un'adesione a un progetto educativo quelle private e ai finanziamenti di carattere religioso di parte. Tale pubblici alle scuole private introdotti contraddizione appare stridente di in modo surrettizio per aggirare il fronte al caso dell'insegnante divieto costituzionale. In Italia le licenziata non per avere insegnato al scuole paritarie private ricevono di fuori del progetto educativo della circa 500 milioni all'anno dal scuola, ma per il suo supposto bilancio statale a partire dall'an~o . orientamento sessuale personale. Si 2000 e circa un miliardo da ReglOlli dice che i genitori si sarebbero e Comuni, che li erogano a vario lamentati con la scuola. Se costoro titolo e in modo incontrollato. pretendono che ai loro figli venga In provincia di Trento le scuole impartito un insegnamento fondato paritarie privat.e sono parte .del su determinate idee da personale sistema educatiVo basato sUl selezionato allo scopo, ne hanno «principi di sussidiari età, di piena libertà, ma non hanno quella di differenziazione e di adeguate~za». pretendere finanziamenti derivanti Nel 2014 dette scuole hanno ncevuto dalla tassazione comune che devono ]3 milioni di euro. La scuola Sacro essere rivolti a garantire i principi cuore 66.000 euro più i contributi della libertà di insegnamento, della per le rette degli studenti. laicità e del pluralismo posti a Il Ministro Giannini cade dalle fondamento della nostra nuvole di fronte al caso di Trento. Costituzione. Altrettanto stridente Eppure lei stessa ha affermato che appare il riconoscimento della parità finanziare le scuole paritarie «ci e dei relativi finanziamenti alle conviene», mettendo sullo stesso scuole gestite dall'Opus Dei (centri piano scuole religiose ~ a pagam~nto Faes) che dai 6 anni istituiscono con la scuola statal~ laica e .gra~Ulta e classi e in certi casi intere scuole solo viene meno all'obbligo costituzIOnale femminili (o solo maschili), di istituire scuole statali per tutti gli discriminando in base al genere ordini e gradi. A chi conviene? l'accesso alle classi e alle scuole. Comitato bolognese scuola

e Costituzione

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-ILILL'Tl E~M! \\,/ \~' 1 ~ I/d .1 [---_II '~'J __

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Pubblica amministrazione Approvato in Commissione l'emendamento su «Quota 96». Saltamartini (Ncd): «Ora spazio nella scuola ad altrettanti giovani»

Intanto il governo manda in pensione quattromila insegnanti • «Grande successo sui quota 96. Finalmente 4mila lavoratori del comparto scuola potranno andare in pensione nel rispetto di un loro sacrosanto diritto. È stata sanata una ingiustizia». Così il portavoce N cd e vicepresidente della commis­sIone Bilancio, Barbara SalLamaru­ni, ha commentato l'approvazione l'altra notte in commissione Affari costituzionali alla Camera dell'emendamento al decreto sulla riforma dellaPub blicaAmministra­zione sui cosiddetti «quota 96». Si tratta, sottolinea Saltamartini, di «un risultato tanto atteso che parte da lontano, da una mia risoluzione firmata all'unanimità e che ha tro­vato una ulteriore convergenza bi­partisan in Parlamento nel percor­so di conversione del decreto sulla riforma della Pubblica amministra­zione». «Adesso - conclude Salta­martini - 4mila lavoratori avranno finalmente riconosciuto un loro di­ritto, lasciando campo a 4mila gio-

vani di entrare nel comparto della scuola».

Il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia (Pd) , si congratula con «il mi­nistro Madia e la commissione Affa­ri Costituzionali». «È l'eccellente ri­sultato finale - afferma Boccia - do­po il lavoro congiunto e unitario di ben tre commissioni parlamentari Bilancio, Cultura e Lavoro sintetiz­zato nella risoluzione Saltamartini col voto di tutti i gruppi parlamenta­ri. Nel decreto Pa siamo riusciti a sanare le ferite aperte di un'intera generazione di insegnantÌ».

Anche l'Anief ha commentato con soddisfazione il via libera all'emendamento su «quota 96»: «Si rende finalmente giustizia a tan­ti lavoratori ultrasessantenni, rima­sti "intrappolati" al lavoro dopo la riformaFornero, che avevano dirit­to ad andare in pensione già due an­ni fa». «Il nostro sindacato - dichia­ra Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo

Stefania Giannini Ministro Pubblica Istruzione

Barbara Saltamartini Portavoce nazionale del Nuovo Centrodestra

Confedir - è quello che prima di tut­ti ha avviato una dura battaglialega­le per poter mandare in pensione i colleghi che avevano maturato il di­ritto negli anni 2011 e 2012, chie­dendo di attuare una deroga ai "Quota 96"!, coloro che al termine dell' anno scolastico 2011 / 12 aveva­no maturato 61 anni di età e 35 di contributi oppure 60 anni di età e 36 di contributi versati. Ovvero il giusto riconoscimento del prere­quisito della riforma Fornero, poi­ché nella scuola gli anni di servizio si calcolano per anno scolastico e non solare». E aggiunge: «Ora però chiediamo anche che non ci si fer­mi qui: la riformaFornero va modifi­cata, inserendo l'insegnamento tra le professioni logoranti. Va data la possibilità a chi ha insegnato per più di 20-25 anni, oppure ha com­piuto i 60 anni di età, di diventare docente" senior", sganciandolo dal­la didattica per assegnargli il ruolo di tutor delle nuove leve di inse­gnanti».

Lui. Fra.

IL PAESE CHE NON RIPARTE

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Data 05-08-2014 Pagina 25 Foglio 1

PERSON SECONDO COSCIENZA DI DON ANTONIO MAZZI

I PR BLEMI DELLA SCUOLA S N I DOCENTI IMMATURI NON LE PR F LESBICHE

oi, popolo italiano, possiamo vive­re solo di litigate da parrucchiere. Ora scoppia il caso della professo­

ressa alla quale, nell'Istituto Sacro Cuo­re di Trento, la madre superiora Eugenia Libratore non ha voluto rinnovare il contratto perché, forse, lesbica. Con tut· to quello che sta distruggendo la scuola italiana, liti­ghiamo per un eventuale caso di docente lesbica. Non è un problema da sottovalutare. Ma non sarebbe più saggio curare meglio le selezioni dei nostri docenti'? Accorgersi un an­no dopo, o dover sopportare per un anno, qualsiasi do­cente che, per vari

Eugenia Libratore, madre superiora dell' Istituto del Sacro cuore di Trento.

motivi, non fa il suo dovere o non rispon­de ai programmi dell'Istituto che lo ha as­sunto, non rende seria l'attività educativa e, tanto meno, agevola il delicatissimo me­stiere dell'insegnamento. Sappiamo tutti, ormai, che la scuola non è più solo luogo di apprendimenti e di addestramenti, so­prattutto se si tratta di prima adolescenza. Se poi veniamo al caso dell'insegnante licenziata, io credo che non ci debba es­sere nessun motivo per tenerla o licen­ziarla, solo perché lesbica. Se la condot­ta, !'impegno e il rispetto di sé e degli altri è buono, non vedo perché debba

accadere un caso così doloroso. Se inve­ce c'è qualcosa, si analizzi il qualcosa e si decida. Finiamola di inventare un mezzo scandalo al giorno nelle nostre scuole. Fa tanto male a tutti. Per finire, permettete che parli di fi­nanziamenti dati dal "pubblico", poi­ché che si sta dicendo che quando lo Stato paga è lo Stato che comanda. Ere­sia! Comunque, ho fatto il preside per anni prima di dedicarmi ai disperati totali. L'ente pubblico non ha mai sop­perito alle necessità anche minime de­gli enti privati. Questo è uno degli

scandali italiani, decantati da una certa sinistra ideo­logica e facinorosa, come conquista e come segnale di una Repubblica che ha sempre qualcosa da inse­gnare al mondo. Tanto è vero che in Europa- le cose non vanno così. E ora,

che abito tra i disperati. il "pubblico servizio" esige il massimo della sicurez­za dando il minimo delle diarie, nei tempi che vanno bene solo a lui. E io non credo di essere il solito democri­stiano bacchettone, sempre sotto le fi­nestre del sindaco, e capace solo di pia­gnucolare. Vivo da 30 anni in un ap­partamentino, in mezzo ai ragazzi nel Parco Lambro, mangio quello che man­giano tutti e molte volte disobbedisco al mio cardiologo per la vitaccia che conduco. E così fanno decine e decine di altri educatori "veri", che non hanno tempo di domandarsi se sono davanti a insegnanti "normali" o no. Ma che, in­vece, sono molto preoccupati per l'im­maturitàdi tanti docenti e dirigenti.

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CORRIERE DELLA SERA

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Le parole sbagliate degli insegnanti In questi ultimi anni, nel mio

lavoro di psicoanalista, ho incon­trato i danni di un certo funzio­namento dell'istituzione scola­stica, sovente invisibile, silenzio­so, ma ahimè non nei suoi effetti rischiosi. Specchio di un modo di fare scuola de-motivato e de-re­sponsabilizzato rispetto all'indi­spensabile funzione formativa e nutritiva di giovani soggetti, connaturata alla figura dell'inse­gnante. Sento la responsabilità e il desiderio di scrivere per sensi­bilizzare, lontana da posizioni giudicanti e/o accusatorie, lad­dove ritengo necessario focaliz­zare la lettura del disagio infanti -le e giovanile, costantemente e rigidamente fermo ad analizzare i contesti familiari, anche su un <<reale» che circola nella scuola.

Come scrive Umberto Galim­berti nel suo libro «L'ospite in­quietante», l'istituzione scolasti­ca contemporanea è permeata da un «virus» che, implicitamente ed esplicitamente, attacca, corro­de e ammala l'animo di soggetti giovani, negli anni più delicati della formazione e della costitu­zione della soggettività. Danni che produce un insegnamento quando scuola e professori si of­frono «con quel volto irrespon­sabile di chi si tiene fuori dai pro­blemi connessi ai processi di cre­scita ( ... ) non si prende cura della

soggettività dei giovani». Nel mio lavoro capita sempre

più spesso di dover «curare» le profonde ferite causate da posi­zioni scorrette e parole irrispet­tose da parte di educatrici, mae­stre e docenti. Incontro bambini e giovani che patiscono gli effetti destabilizzanti di un modo di fa­re scuola e di reI azionarsi agli studenti disattento, burocratiz­zato e centrato più sulla presta­zione che nello sforzo di cono­scere e valorizzarne la particola­rità soggettiva. L'insegnamento non può ridursi solo alla tra­smissione di nozioni e alla valu­tazione in cifre dello studente; laddove ciò accade va sempre a scapito della dimensione umana

Gli insegnanti occupano una posizione simbolica e di vitale importanza per la vita e la cresci­ta di esseri umani, negli anni più delicati dello sviluppo: occorro­no dunque desiderio, responsa­bilità etica, passione per la tra­smissione culturale e soprattutto un'attenzione costante alla cura del mondo emotivo, psicologico. Come ricorda Aristotele nella Re­torica è nelle cause prime che va ricercata l'origine delle cause se­conde: è cioè inutile occuparsi del disagio giovanile (difficoltà cognitive, assenteismo scolasti­co, devianza, suicidi) se non si presta la giusta attenzione alle

cause prime: penso che tra que­ste, la scuola ed il particolare rap­porto tra insegnanti e studenti, abbiano un posto unico e centra­le.

Sovente i genitori si sentono «con le mani legate», intimoriti dal rischio di ritorsioni sul pro­prio figlio, quando cercano di ri­portare agli insegnanti malesse­re, paure, inibizioni, fobie legate alla scuola, che colgono o ascol­tano in famiglia. Se è vero che è bene che i figli sentano ricono­sciuto da padre e madre il valore simbolico dei referenti istituzio­nali, è altrettanto necessario po­ter riconoscere che oggi non è più come prima, vale a dire che anche nell'istituzione scolastica esiste un «reale» che non con­sente a priori il supporto dell'in­dispensabile patto di fiducia tra fanftglia e scuola.

E necessario poteme dire;ri­flettere insieme, affinché non venga perso il valore centrale del­la funzione formativa del percor­so scolastico, fin dai primi anni della scolarizzazione. n malessere che circola tra i muri dell'istitu­zione scolastica è bene possa in­terpellare chiunque, a vario tito­lo, ha la responsabilità della cre­scita di giovani individui.

PamelaPace Psicoanalista

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Data 28-07 -2014 Pagina 4 Foglio 1

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Data 27 -07 -2014 Pagina 7 Foglio 1

Scuola, uno spiraglio per i "quota 96" LA CAMERA SBLOCCA LA SITUAZIONE DI 4MILA DOCENTI RIMASTIINTRAPPOLATI PER GLI ERRORI DELLA FORNERO

L a Commissione Affari costituzio­nali della Camera dà una buona

notizia a circa 4 mila docenti della scuola pubblica. Si tratta dei cosiddetti Quota 96, uno dei tanti errori della ri­forma pensionistica di Elsa Fornero, bloccati al lavoro nonostante avessero già conseguito i requisiti per il pen­sionamento. Il via libera è giunto con un emendamento al decreto legge di riforma della Pubblica amministrazio­ne. La misura per ora è viva a livello di commissione parlamentare ma dovrà attendere il via libera dell' Aula. In par­ticolare, dovrà ottenere il via libera da parte del Mef, il ministero dell'Economia diretto da Carlo Padoan.

INTANTO ESULTANO quei sindacati che si sono battuti per ottenere il risultato. Tra loro, l'Anief-Confedir che ne fa una vittoria personale: "Dopo due anni di battaglie legali - dichiara il presiden­te Marcello Pacifico - du­rante le quali il sindacato ha

difeso i diritti negati di tanti di questi lavoratori, portiamo a compimento quella soluzione logica che solo dei go­vernanti miopi si ostinavano a negare.

La riforma delle

pensioni aveva

confuso tra anno

scolastico e anno

solare. Manca, però,

il via libera di Padoan

Ringraziamo, piuttosto, i tanti rappre­sentanti dell'attuale parlamento, in particolare l' ono Manuela Ghizzoni del Pd, l'ono Maria Marzana e i tanti com­ponenti del Movimento 5 Stelle, che hanno creduto e tanto si sono impe­gnati nel raggiungimento di questa so­luzione". La questione si trascina da tempo e as­sume i caratteri kafkiani di tante cose italiane. I docenti in questione, infatti, avevano conseguito i requisiti per la pensione ne120ll ma, per effetto delle norme specifiche della scuola pubbli­ca, non potevano lasciare l'incarico prima del mese di settembre. Nel frat­tempo è arrivata la riforma Fornero che li ha obbligati, sovrapponendo l'anno solare a quello scolastico, a ri­manere in servizio. A rendere loro ra­gione non sono bastate quattro senten­ze della magistratura e i tanti ricorsi presentati dai sindacati. Ora, con l'emendamento approvato, si profila

un risarcimento.

CANTA VITTORIA il presidente della Commissione La­voro della Camera, il Pd Cesare Damia­no che sottolinea "la larga convergenza

Un aula scolastica Ansa

di forze, di maggio­ranza e opposizio­ne" che "consentirà "a 4 mila lavoratori della scuola, intrap-polati dalla riforma Fornero per un er­rore che ha scambiato l'anno scolastico con quello solare, di andare in pensio­ne e di far assumere 4 mila nuovi in­segnanti". Stessa impostazione da par­te della mini stra Stefania Giannini se­condo la quale "siamo a un passo dalla fine di quello che per centinaia di in­segnanti italiani era diventato un in­cubo". La mini stra, poi, apre anche alla possibilità di nuovi posti di lavoro che si libereranno nella scuola: "Dai pen­sionamenti c'è sempre una speranza per i precari", ha precisato. Tra le misure che sono state inserite nel decreto ci sono altri provvedimenti importanti come l'abolizione del trat­tenimento in servizio oltre l'età pen­sionabile. L'amministrazione può pro­cedere a pensionare d'ufficio il perso­nale, per esigenze organizzative e senza recare pregiudizio ai servizi offerti. Re­sta in sospeso quello che è l'auspicio di Damiano: "Ci auguriamo che non giungano ostacoli dal ministero dell'Economia al momento della di­scussione in Aula alla Camera".

Sal. Can.

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il manifesto SCUOLA I PAGINA 6

Il Pd «libera» i prof a «quota 96» In 4 mila possono andare in pensione

ROBERTO ClCCAREW

Data 27 -07 -2014 Pagina 6 Foglio 1

SCUOLA • Emendamento Pd sblocca il pensionamento di centinaia di docenti

Un sollievo per i «quota 96» Roberto Ciccarelli

Quattromila lavoratori della scuola che hanno maturato un diritto alla pensione tra il

lO g naio 2012 e il 31 agosto 2012 potranno lasciare il posto di lavoro a partire dal prossimo settembre. Si dovrebbe chiudere in questo modo la vicenda dei «Quota 96)), rimasti in servizio a causa di uno dei grossola­ni errori compiuti dal governo Mon­ti al momento dell'approvazione del­la riforma Fornero delle pensioni.

La vertenza dovrebbe chiudersi il 28 luglio. Secondo fonti vicine al­l'esecutivo, infatti, dovrebbe essere approvato un emendamento al de­creto legge sulla rifonna della pubbli­ca amministrazione da Manuela Ghizzoni (Pd), da tempo impegnata per trovare una soluzione. "Ora an­che chi era rimasto bloccato a scuo­la - sostiene Ghizzoni - pur avendo maturato i requisiti nel corso dell' an-

no scolastico 2011-2012, potrà final­mente andare in pensione fra poco più di un mese e lasciare il proprio posto a personale più giovane e mo­tivato, oggi precario».

La misura, in realtà, attende anco­ra il via libera da parte della Commis­sione Bilancio e Finanze della Came­ra, e poi l'approvazione dell'Aula, do­ve il governo è intenzionato a porre la fiducia sull'intero pacchetto nor­mativo. L'emendamento da appro­vare pennetterà inoltre un ricalcolo della pensione secondo il sistema contribuivo per le lavoratrici. Que­sto significa che i lavoratori che rien­trano nella "quota 96" dovranno at­tendere 3 o 4 anni per ricevere la pri­ma parte del Trattamento di fine ser­vizio (Ifs) e poi un altro anno per la seconda.

Si ritiene, inoltre, che una volta mandato in pensione questo perso­nale, si libererebbero alcune miglia­ia di posti per le supplenze previste

per il prossimo anno. Ma come tutte le questioni che riguardano la politi­ca scolastica in tempi di austerità, anche in questo caso il condizionale è d'obbligo. Una simile decisione de­ve essere coerente con i conti, non con il reale fabbisogno degli istituti scolastici. Se il ministero dell'Econo­mia alzasse un muro, quello del­l'lstruzìone potrà solo abbozzare. Lo stanziamento previsto dall'emenda­mento è pari a 416 milioni di euro.

Sempre in questa logica i lavorato­ri che rientrano nella "Quota 96" do­vranno rinunciare alla liquidazione immediata del Tfs che percepiranno solo una volta soddisfatti i parametri stabiliti dalla legge Fornero.ll decre­to ha inoltre abrogato le nonne che pennettono di restare al lavoro oltre l'età del pensionamento: 62 anni per i lavoratori Rubblici, 65 per medi­ci e professori. E stato deciso di non applicare questa misura ai magistra­ti per i quali la soglia resta a 70 anni.

Negli altri casi l'amministrazione può procedere a pensionare d'uffi­cio il personale, inclusi i dirigenti. Una scelta che potrebbe essere moti­vata con esigenze organizzative.

Sul fronte politico sono tutti soddi­sfatti. Per restare ai partiti che prima hanno imposto la rifonna Fornero, per poi constatare gli errori marchia­ni compiuti dal governo da loro so­stenuto, su Twitter il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, si è compli­mentato con le colleghe della com­missione. Renata Polverini (Forza Italia) si augura che il governo trovi una soluzione per tutti gli esodati. Per Barbara Saltamartini (N cd) è sta­ta sanata un'ingiustizia

Il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damia­no (Pd) va al sodo e si augura che "il Mef non ostacoli la soluzione per la quota 96". Un auspicio non casuale che potrebbe anche non essere ri­spettato. «Ora si passi alle assunzio­ni dei precari», sostiene Marcello Pa­cifico dell' Anief-Confedir.

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Data 27 -07 -2014

IL~MA.TTINO Pagina 10 Foglio 1

Nuova Pa, in pensione quattromila professori Sono quelli di «quota 96»: 61 anni e 35 di contributi. Limiti previdenziali, a riposo d'ufficio

Andrea Bassi

ROMA. Questa volta sembra dawero fat­ta. Manca, certo, l'ultimo avallo, quel­lo della Ragioneria dello Stato, ma sem­bra difficile che i tecnici del Tesoro pos­sano mettersi di traverso. Dopo l'ap­provazione in Commissione alla Ca­mera della riforma della Pa, per i do­centi e il personale amministrativo del­la scuola che nell'anno 2011-2012 ave­va maturato i requisiti per il pensiona­mento, ma che non aveva potuto la­sciare il lavoro per un errore «tecnico» della legge Fornero (si era equiparato l'anno scolastico a quello solare), si apre la via della pensione. Con un per­corso rapidissimo e che potrebbe pre­miare chi prima presenterà la domanda. I professori co-siddetti «quota 96», che cioè potranno lasciare il lavoro avendo maturato nel 2011-201260 anni di età e 36 di contributi (oppure 61 di età e 35 di contributi), potran-no lasciare il lavoro già dal prossimo primo settembre. Non appena il decreto del go-verno sarà legge (manca an-cora il passaggio in aula alla

Camera e la seconda lettura al Senato), i professori «quota 96» po-tranno presentare domanda all'lnps. L'Istituto nazionale di previdenza, avrà 15 giorni di tempo per esaminare la richiesta e dare il suo assenso. Ma, e qui sta il punto, la norma stabilisce an­che che l'lnps dovrà fare un monitorag­gio delle domande assegnando un or­dine progressivo risultante dall'età anagrafica e dell'anzianità contributi­va dei singoli richiedenti. Se le doman­de supereranno le 4 mila, quelle in ec­cesso non potranno essere prese in considerazione. Altro punto importan­te riguarda il trattamento di fine rap­porto. La liquidazione sarà pagata con itempi della Fornero, ossia quando sa­rebbero maturati i requisiti per lascia­re il lavoro con le norme della riforma del governo Monti. Nel passaggio par­lamentare è stato poi, è stata inserita una ulteriore importante novità. Le do­centi che avevano maturato i requisiti nel 20 11-20 12 e che per bypassare l'al­lungamento dei tempi della pensione stabilito dalla legge Fornero avevano scelto l'unica via possibile per lasciare illavoro, ossia l'opzione-donna, il pen­sionamento con il calcolo contributi­vo della pensione (con una penalizza­zione fino al30 per cento), ora potran­no chiedere di vedersi liquidato l'asse-

L'accordo con i lavoratori corsa

Le domande oltre la quota stabilita dalla legge non verranno esaminate dall'lnps

ricollocati in Alita li a

250 assistenti di volo in solidarietà

200 a sostituire i contratti a tempo determinato

166 pensionamenti o dimissioni volontarie

in con sperimentazione

del contratto di ricollocamento

1 esuberi reali

entro il 2D14 in altre aziende

100 piloti ad Etihad

100 ingegneri ad Etihad

481 manutenzione

nel settore It o servizi fornitura

dei fornitori Alitalia e AdR

I firmatari dell'accordo col Governo

sindacati

Cis/l Ug/i UII associazioni di categoria Anpac I Anpav I Avia

gno con le più convenienti regole del sistema retributivo.

Nel mondo politico in molti si era­no spesi per risolvere il nodo dei profes­sori «quota 96». A cominciare da dalla vice presidente della commissione bilancio della Camera, Barbara Saltamarti-ni. «È stata sanata», ha detto, «una grande ingiustizia».

Sul fronte pensioni sono state modificate anche altre norme. Come per esempio quelle sul trattenimento in servizio. Per i magistrati è con­fermato l'abbassamento dell' età pensionabile da 75 an­nia 70 anni a partire dal31 di-cembre del 2015. Ma, nell'ultima ver­sione del testo, sono stati fatti salvi non solo i trattenimenti in servizio in essere ma anche quelli non ancora concessi. L'abbassamento dell'età, invece, scat­terà subito per i militari e non più dal 2015. Questi ultimi potranno continua­re ad essere richiamati in servizio an­che dopoilraggiungimento deirequisi­ti di pensione. Le amministrazioni, infi­ne, potranno pensionare «d'ufficio» tutti i dipendenti che hanno raggiunto il massimo dei contributi previdenzia­li (42 anni e 6 mesi), e che abbiano un'età anagrafica di almeno 62 anni. Per i professori universitari e per i pri­mari, il requisito è di 65 anni.

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ILTEIIPO

Itl']~U Data 27 -07 -2014 Pagina 7 Foglio 1

Appia Antica Dai 14 ai 18 anni ma anche adulti e cassintegrati fanno riferimento al «Centro Nazionale Opere Salesiane»

La fonnazione professionale comincia dalla scuola • Forte crescita della scuola come formazione professionale, non più ripiego dai corsi classici ma scelta cosciente. Una «filiera professiona­lizzante» che vede protagonista il Centro Nazionale Opere Salesiane di settore, il Cnos-Fap, diffuso in Italia e all' estero (www.cnos-fap.it) .

«Nella formazione, il nostro mo­dello è il più strutturato - dice Don Mario Tonini, capo di Cnos Scuola e Cnos-Fap, dalla sede direttiva sull'Appia Antica - La sua vitalità è data dalla qualità dell'offerta, cu­rando linee di orientamento, for­mazione professionale e servizio al lavoro, necessari per aggredire pro­blemi di preparazione dei ragazzi e della disoccupazione. Danoi giova­ni dai 14 ai 18 anni, ma anche adulti e cassintegratÌ». «La domanda per questi corsi è esplosa, tanto che in questo contesto di crisi economica i bilanci regionali e dello Stato sono inadeguati - continua - Grande cre­scita anche nel Lazio, localizzata nella provincia di Roma anche se

ancora incompleta rispetto al N ord. In genere a Roma si è forti nei percorsi triennali, per chi a 17 anni ottiene una qualifica professiona­le, mentre deve ancora strutturarsi il quadriennale, utile peril diploma professionale». Dopo, corsi di spe­cializzazione, l'università.

«Il successo è rilevato dall'Isfol. E' un percorso privo della rigidità delle discipline della scuola classi­ca - conclude Don Tonini - Abbia­mo grappoli di aree disciplinari, molto laboratorio, stage, forte rap­porto con le imprese che delineano con noi i profili professionali. E' di­dattica attiva e anche un pezzo di giustizia sociale».

Nei centri Cnos-Fap 1.678 corsi, 25.374 allievi e 735.844 ore di forma­zione. Coinvolte aziende come Fiat, DMG Italia, Heidenhain, Sch­neider Electric, Eni, Meusburger GeorgGmbH &KG.Allafine dell'an­no 201112012, il30% dei diplomati già lavorava (settore Energia 40, 7l %; Meccanica industriale 38,82).

Pasticceri Uno dei tanti mestieri da imparare

«L'uomo è innanzitutto relazio­ne come sottolinea Papa France­sco e qui entra chiaramente anche nel mondo del lavoro - dice Don Maurizio Verlezza, direttore stu­dentato internazionale San Tarci­sio presso le catacombe di San Calli­sto - I dirigenti oggi sanno che un ambiente con armonia fra perso­ne, produce di più. L'ambiente de­ve essere sano e rispettato come l'uomo in ogni sua dimensione, so­ciale, spirituale, relazionale, moti­vazionale».

«Il principio che Don Bosco ci ha lasciato: l'uomo va innanzitutto amato - continua - L'ho vissuto quando ero direttore del Borgo Don Bosco. Molti giovani, tolti da situazioni critiche, hanno iniziato a vivere in un ambiente sano, han­no imparato mestieri, l'intelligen­za nelle loro mani. Tanti oggi sono imprenditori. Mentre da Cina, Afri­ca, Asia ci chiedono di fare lì forma­zione professionale, lo Stato italia­no invece nonne intuisce lo svilup­po e la grande valenza sociale».

Giu. Gri.

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Data 27 -07 -2014

lA GAZZEllA DELMEZZOGIORNO Pagina 4 Foglio 1 /2

Pensionamento d'ufficio per i dipendenti pubblici a partire dai 62 anni, però solo se motivato da esigenze organizzative

Anche nel pubblico impiego arriva la «rottamazione» La riforma supera lo scoglio modifiche, 4mila prof salvati dalla «gabbia» della Fornero

• ROMA. Il decreto legge di ri· forma della Pubblica Amministra· zione supera il primo passaggio par· lamentare e ne esce «confermato nel suo impianto, ma molto migliorato», seguendo sempre due direttrici «cambiamento» ed «equità», spiega il ministro della Pa, Marianna Madia che aggiunge: «Il testo esce confero mato nel suo impianto, ma molto migliorato». Il ministro definisce «ot· timo» il lavoro svolto in commis· sione «sia dai gruppi di maggioranza che di opposizione, attraverso una discussione costruttiva». E aggiun· ge: «Mi auguro che anche per le riforme istituzionali si trovi la via del dialogo e si superi l'ostruzio· nismo».

In effetti non sono mancate le no· vità, mentre probabilmente i tempi per apportarne delle altre si sono fatti molto stretti. Il testo è quindi quasi blindato ed è così pronta la ricetta per «rivoluzione copernica· na», come l'ha ribattezzata il premier Matteo Renzi.

E il lavoro della commissione af· fari costituzionali della Camera ha rafforzato il principio del turn over, o meglio della staffetta generazionale: la vera chiave per «rottamare» la macchina dello Stato. Uno degli ul· timi atti della commissione è, infatti,

stata l'approvazione di un emenda· mento che stabilisce il pensionamen· to d'ufficio per i dipendenti pubblici a partire dai 62 anni.

Il travet che abbia raggiunto i requisiti massimi d'anzianità (41,6 anni per le donne e 42,6 per gli uomini) può essere mandato ari· posto, purchè, appunto, non abbia meno di 62 anni, in modo tale da evitare penalizzazioni nell'assegno. L'uscita anticipata, l'età standard è ferma a 66 anni, però deve essere motivata «con riferimento alle esi· genze organizzative e ai criteri di scelta applicati e senza pregiudizio per la funzionale erogazione dei ser· vizi», si legge nella modifica avano zata dal relatore, Emanuele Fiano (Pd). Le regole valgono per tutti com· presi medici e professori universi· tari, categorie per cui però l'asticella sale a 65. Esclusi restano solo i ma· gistrati. Si tratta di una novità che potrebbe aprire diversi spazi nella Pa, eventualmente da riempire con nuovi assunti.

Insomma non ci sarebbe più esclu· sivamente l'abolizione del tratteni· mento in servizio, come unico stru· mento per svecchiare la pubblica amministrazione. Lo stop a restare a lavoro dopo avere raggiunto i limiti è stato confermato anche per le toghe,

pure se un emendamento ha fatto salvi non solo quanti hanno già at· tivato l'istituto, ma anche coloro che ne hanno i requisiti.

Intanto è sicuro che da settembre 4 mila tra insegnanti e personale della scuola saranno a riposo, è stata in· fatti trovata una soluzione per i la· voratori rimasti intrappolati dopo la riforma Fornero. «L'approvazione al· la Camera dei deputati di un emen· damento al decreto P.A. che sblocca la vicenda degli insegnanti della co· siddetta Quota 96 è un' ottima notizia. Ora siamo ad un passo dalla fine di quello che per centinaia di inse· gnanti italiani era diventato un in· cubo. La proficua collaborazione fra Governo e maggioranza parlamen· tare ha giocato in questa partita un ruolo fondamentale», ha dichiarato il Ministro dell'Istruzione, dell'Uni· versità e della Ricerca Stefania Gian· nini. «Lo sblocco di questi pensio· namenti - spiega - apre poi a nuove possibili assunzioni per altrettanti precari che da tempo attendono una soluzione per la loro stabilizzazio· ne».

Ora tocca all' Aula della Camera, dove il dI approderà lunedì, mentre sono attesi i pareri della commis· sione Bilancio sugli emendamenti.

Marianna Berti

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n Sole9]{l mmrn Data 27 -07 -2014 Pagina 3 Foglio 1

La riforma dei concorsi. All'abilitazione nazionale riformata e prevista nel 2015 potrà partecipare anche chi non ha superato le tornate 2012 e 2013

Università, nuova chance per 40mila bocciati Gianni Trovati MILANO

La seconda chance aperta dalla riscrittura delle regole per l'abilitazione nazionale po­trebbe riportare nella lista dei candidati a una cattedra uni­versitaria o a una "promozio­ne" a ordinario circa40milado­mande che sono inciampate nelle prime due tornate. La pri­ma prova dell'abilitazione ri­formata, insomma, potrebbe raggiungere o superare i nume­ri della prima maxi-tornata, quando il blocco sostanziale per cinque anni dei concorsi universitari ha moltiplicato il numero delle domande.

Tutto nasce dal correttivo approvato alla Camera al de­creto di riforma della pubblica amministrazione, che anticipa i contenuti del decreto in lavo­razione al ministero dell'Uni­versità per riformare ancora una volta l'accesso all'insegna­mento universitario e riscrive i

I CRITERI DI VALUTAZIONE Saranno rivisti con decreto ministeri aIe del Miur sentiti Anvure (un: diventeranno più flessibili intervenendo innanzitutto sulle «mediane»

parametri dell'abilitazione (si veda anche Il Sole 24 Ore di ie­ri). Oltre a ridurre da 12 a 10 il numero minimo di pubblica­zioni necessarie a presentarsi ai nastri di partenza e a promet­tereun meccanismo più "flessi­bile" nei parametri di valutazio­ne (questa è la parte ancora da attuare, e rappresenta il cuore vero della riforma), il corretti­vo cancella lo stop biennale im­posto a chi ha rimediato una bocciatura nelle precedenti tornate dell'abilitazione. Si trat­ta di un atto quasi scontato, dal momento che se cambiano le regole è naturale cancellare la "sanzione" prevista dal vec­chio meccanismo, ma proprio questo aspetto potrebbe a con­ti fatti catalizzare su di sé l'inte­resse maggiore.

A dirlo sono i numeri, che si possono ricavare a partire dai numeri iniziali dell'abilitazio­ne e dai documenti che l'agen­zia nazionale di valutazione

(Anvur) ha presentato qualche nuovi criteri di valutazione, che settimana fa nell'audizione in dovranno essere rivisti consul­Parlamento. Arrivata dopo un tando Cun e Anvur: l'idea, viste limbo pluriennale che aveva le polemiche che hanno accom­praticamente paralizzato il re- pagnato il primo modello, è clutamento u~iv~r.sit~io, il pri- quella di rendere più "flessibili" mo round dell abl~ltazlO~e ave- i parametri intervenendo pri­va raccolto quasI 60mlla do- ma di tutto sulle mediane cioè mande (i candidati effettivi so- sui valori che le pubblic;zioni no un po' meno, perché oltre di ogni candidato devono supe-3mila persone avevano presen- rare per poter aspirare all'abili­tato domane plurime, per più tazione. In realtà, già nel primo settori disciplinari "confinan- ciclo era stata data alle commis­ti" fra loro). Circa 32mila candi- sioni la possibilità di allontanar­dature, dunque poco più della si dalle mediane, aprendo la por­metà del totale, erano inciampa- ta anche a candidati che non le te in una valutazione negativa: superavano ma che alla prova il secondo ciclo di abilitazioni è dei fatti si mostravano merite­ancora in corso, ma i numeri so- voli del "patentino" da associa­no più contenuti (circa 16mila to o da ordinario. Una possibili­domande), e ipotizzando un esi- tàche, stando ai numeri presen­to analogo alla tornata d'esor- tatidall'AnvurinParlamento,è dio si possono stimare circa stata utilizzata ma senza mette-8mila "bocciature". Da qui i re davvero in discussione il 40mila che potrebbero ritenta- principio: più di nove abilitati re la sorte nel 2015 senza atten- su dieci, infatti, hanno in curri­dere il "fermo" biennale. culum pubblicazioni che li han-

La promessa più attesa è nei no portati a superare le media­ne del loro settore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I risultati del primo bando ------------------

Gli esiti della prima tornata dell'abilitazione nazionale. Numero di domande

Abilitati .. Non abilitati TOTALE

Strutturati 17.300

9.800 (56,7%)

Non strutturati 39.300

22.500 (57,3%)

TOTALE 56.600

32.300 (57,1%)

I Font; elaborazione del Sole 24 Ore su dati Miur·A~~~;

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n Sole9]{l mmrn Data 26-07 -2014 Pagina 5 Foglio 1

... no""",. Sì all'emendamento Ghizzoni: dal2015 per diventare ordinari e associati basteranno 10 pubblicazioni

La nuova abilitazione durerà 6 anni ROMA

L'abilitazione nazionale, che la legge Gehnini del 2010 ha introdotto per sostituire le vec­chie selezioni locali e chetantiri­corsi ha generato, si rinnova: sa­rà a "sportello" e durerà sei anni e non più quattro. A prevederlo èunemendamento-aprimafrr­ma Manuela Ghizzoni (Pd) - al dI Pa che ha ottenuto giovedì notte l'okdella commissione M­fari costituzionali della Camera. E che ha potuto contare sull'ok del ministro Stefania Giannini: «TI nuovo sistema - sottolinea la titolare del Miur - rende più snella la selezione e responsabi­lizza gli atenei. In attesa della conversione in legge In atte­sa che il decreto diventi legge - aggiunge - il ministero sta già lavorando ai provvedi­menti attuativi».

I contenuti rispecchiano quanto anticipato sul Sole 24 Ore dell'uluglio scorso. Tranne che per lo strumento prescelto:

anziché àlimentare l'ingorgo parlamentare con un nuovo de­creto il governo ha preferito in­serire una norma ad hoc nel dl Madia. TI punto focale resta co­munque l'eliminazione delmec­canismo "bando-domande" ap­plicato nelle ultime due tornate (2012 e 2013). La presentazione dell'istanza per essere abilitati e poter accedere così alle chiama­te dei singoli atenei sarà «senza scadenze prefissate». Anche se la selezione degli aspiranti pro­fessori sarà di fatto scaglionata dal numero di riunioni delle commissioni esaminatrici (che saranno formate da 5 membri ma senza l'esperto dell'area Oc­se, ndr). Che potrebbero tenersi due--tre volte l'anno.

In attesa del regolamento at-, tuativo l'emendamento Ghiz­zoni fissa al 28 febbraio 2015 il termine per l'avvio della nuova selezione. Niente bando nel 2014 dunque. Con la precisazio­ne ulteriore che l'abilitazione

nazionale2.oavrà una durata di sei anni invece che quadrienna­le. Incluse le due tornate che si sono già svolte. Con una buona notizia anche per i "bocciati": anziché stare fenm al box per due anni chi fallito dovrà aspet­tare solo un anno per poter ri­presentare una domanda «per lo stesso settore e per la stessa fascia o per la fascia superio­re». Anche i "non abilitati" del­le tornate già fatte negli anni passati avranno la possibilità di ripresentarsi il prossimo anno conle nuove regole.

Passando ai criteri di valuta­zione sono due i cambiamenti degni di nota. TI primo riguarda le pubblicazioniminirne da alle­gare alla richiesta: dieci e non dodici; il secondo interessa in prima persona gli atenei: se fa­ranno cattivo reclutamento sa­ranno penalizzati nella distri­buzione della quota premiale del fondo di fmanziamento or­dinario (Ffo) delle università.

Criteri di valutazione che sa­ranno rivisti alla luce dei para­metri per singolo settore con­corsuale con un nuovo decreto del ministro, sentiti il Consi­glio universitario nazionale (Cun) e l'Agenzia per la valuta­zione (Anvur), e che andranno aggiornati ogni due anni.

«Questa revisione dell'abili­tazione riprende la nostra pro­posta», avverte Andrea Lenzi presidente del Cun. Che pro­muove le nuove regole perché «fmalmente l'abilitazione può diventare così una valutazione dei requisiti minimi necessari per diventare docente e non una selezione che spetta poi agli atenei». Per Lenzi c'è però ancora una carenza: «Si dà trop­pa importanza alla valutazione della qualità scientifica dei can­didati e non anche alla capacità didattica».

. Mar.B. Eu.B.

© RIPRODlllJON~ Rl.Sf_RVATA

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Decreto Pa: l'abilitazione durerà sei anni, meno rigidi i criteri di valutazione -Verso il pensionamento di 4mila insegnanti

Università, cambiano le regole dei concorsi ll:tUT Cambiano le regole dei concorsi

all'università. Per i magistrati si raffor­za la stretta su aspettativa e collocameh­to fuori ruolo. Per le Camere di commer­cio si spalma su tre anni il taglio ai diritti annuali. Sono le principali novità al dI Pa approvate ieri dalla commissione Af­fari costituzionali della Camera. Il testo è atteso in Aula a Montecitorio lunedì.

Più poteri a Cantone: commissariamento anche per le aziende concessionarie Corsa contro il telupo Ieri ennesima maratona notturna

Bruno e lucti .. pagina 5 in commissione: lunedì dl in aula alla Camera

Università, cambiano i concorsi Novità in vista per la scuola: 4mila docenti più vicini alla pensione -Nuova stretta sulle toghe i Eugenio Bruno , Claudio lucci

ROMA

Arriva il maquillage per i concorsi universitari a ordina­rio o associato. L'abilitazione na­zionale cambia pelle: sarà a "sportello" e durerà sei anni e non più quattro. Per i magistrati (nonostante gli appelli del Csm) si rafforza la stretta, con un ulte­riore giro di vite su aspettative e fuori ruolo (e quindi sulle carrie­re parallele). Mentre per le Ca­mere di commercio arriva la spalmatura su tre anni (chiesta con forza da N cd) del taglio ai di­ritti annuali dovuti dalle impre­se. A tarda sera risultava in vista

'I del traguardo ma non ancora ap­provato il ripristino di «quota 96» che consentirebbe un imme­diato pensionamento di 4mila professori bloccati allavoro dal­la legge Monti-Fornero.

La commissione Affari costitu­zionali della Camerasiavviaada­re l'ok al dI Pa, senza grandi stra­volgimenti. Il provvedimento è atteso in Aula a Montecitorio lu­nedì. E anche ieri non sono man­cate novità. Innanzitutto per ima­gistrati. Non solo viene confer­matala cancellazione dei tratteni­menti in servizio al 31 dicembre 2015 ma viene anche rivisto il regi­me di aspettativa per le toghe che vogliono approdare agli uffici di diretta collaborazione con la Pa: per ricoprire un incarico, anche di semplice consulenza giuridi­ca, si deve andare fuori ruolo. E con effetto retroattivo: da settem­bre, quando entrerà in vigore il decreto, il beneficio dell'aspetta­tiva cessa per tutti. Al tempo stes­so, per ricoprire ruoli direttivi, de-

vono avere ancora davanti tre an­ni di lavoro e non più due. Per re­stare in tema, va segnalata poi l'ammissione diretta al concorso in magistratura per i giovani lau­reati in giurisprudenza, scelti tra i più meritevoli, e anlffiessi allo stage formativo di 18 mesi presso gli uffici giudiziari.

La giornata di ieri ha visto an­che l'ampliamento dei poteri del presidente dell'Anticorruzione (Anae), Raffaele Cantone. Sarà estesa anche ai concessionari delle opere pubbliche la norma che prevede il commissariamen­to delle imprese al centro di in­chieste giudiziarie per fenomeni

lE AI. TRE !IIIOmnCHf Via libera alla spalmatura su 3 anni del taglio ai diritti camerali, al ristoro dai danni in sanità e all'assunzione di 1.030 vigili del fuoco

di corruzione. Una norma che sembra spianare la strada a un in­tervento dell'Anac nei confronti delMose,l'altragrandeopera,inc

sieme all'Expo, al centro delle cronache giudiziarie in questi giorni, gestita tramite una vec­chia concessione dal Consorzio Venezia Nuova.

Per le Camere di commercio arriva la spalmatura su tre anni del taglio dei diritti annuali dovu­ti dalle imprese. La riduzione sa­rà del 35% per il 2015, del 40% per l'anno successivo e del 50% a de­correre dal 2017. A fronte del di­mezzamento secco già dal prossi­mo anno disposto all'inizio. Si

prevede poi che tariffe, diritti an­nuali di segreteria e altri contribu­ti previsti da fontinormative «sia­no fissati sulla base di costi stan­dard» definiti dal ministero dello Sviluppo economico, sentiti Unioncamere e la Società per gli studi di settore (Sose). Un altro emendamento approvato ieri apre le porte a mille assunzioni di vigili del fuoco in più (1.030 unità, per l'esattezza), e la copertura (24,2 milioni per il 2015 e 42 milio­ni dal 2016) arriverà dallariduzio­ne delle spese per il personale vo­lontario. Le pubbliche ammini­strazioni, poi, dovranno destina­re a un «fondo per la progettazio­ne e l'innovazione» risorse fman­ziarie «in misura non superiore al due per cento» degli importi posti a base di gara di un'opera o di un lavoro.

Novità anche sul fronte dell'abrogazione del diritto di ro­gito del segretario comunale che, in base a un emendamento appro­vato in sede referente, non vale se si tratta di un dipendente sen­za qualifica dirigenziale. In que­sti casi, quindi, il segretario comu­nale rogante o obbligato a stipula­re atti, riceverà una quota (del provento annuale spettante al co­mune) non superiore a un quinto dello stipendio. La I commissio­ne ha dato l' ok anche all'emenda­mento, proposto dal ministro del­la Salute, Beatrice Lorenzin, che riconosce ai pazienti danneggiati da emotrasfusioni infette e da vaccinazioni obbligatorie un'equa riparazione una tantum pari, rispettivamente, a 100mila euro e 20mila euro per ciascun danneggiato.

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n Sole9]{l mmrn

Le ultime novità

Freno alle carriere parallele Stretta sull'aspettativa per le toghe che vogliono a pproda re agli uffici di diretta collaborazione con la Pa: anche per le consu lenze giuridiche obbligatorio il fuori ruolo. Per dirigere un ufficio un magistrato dovrà avere 3 anni di lavoro dava nti anziché 2

DISTAIa,A, DAUA PENSIONE

3 anni

Nuova abilitazione docenti Arriva il maquillage peri concorsi universitari a ordi nario o associato. L'abilitazione nazionale, introdotta dall'ex ministro Mariastella Gelmini, cambia pelle: sarà a "sportello" e durerà sei anni e non più quattro

NUOVA DURAlA

6 anni

In bilico 4mila docenti A ta rda serata di ieri non è ancora stato sciolto il nodo di «quota 96» per consentire a circa 4mila professori bloccati in servizio dalla legge Monti-Fornero di poter andare subito in pensione. In questo caso si aprirebbero le porte per altrettante nuove assunzioni

IN6IUCO

4 rnfla docenti

51 ai diritti se non dirigenti L'abrogazione del diritto di rogito del segretario comunale non vite se si tratta di un dipendente non dirigente. In questo caso, al segretario comunale rogante è attribuita una quota del provento annuale spettante al comune pari a non più di un quinto dello stipendio

uno MASSIMO STIPENDIO

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Il taglio si spalma su tre anni Nelle more del riordino delle Camere di commercio si ammorbidisceiltaglio ai diritti annuali versati dalle Imprese. La riduzione sarà del3S% ne1201S, de140% nel 2016, delSO% a decorrere da12017. La versione originaria del di Pa prevedeva il dimezzamento già ne120:t.5

Il SACRIfICIO

400mfli6ni

In arrivo nuove assunzioni La dotazione organica dei vigili del fuoco aumenterà di 1.030,unità in più per ga ra nti re gli standard ei livelli di efficienza necessari. Per le assunzioni si prevede il ricorso alle graduatorie. La misura sarà coperta con una riduzione delle risorse peri volontari

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Medicina

Concorso nazionale per diventare specializzandi

Stop ai concorsi organizzati dalle singole università. I nuovi medici che vorranno entrare in una scuola di specializzazione dovranno superare una prova per esami e titolj su base nazionale. Le nuove regole sono contenute in un decreto che è stato da poco pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Arriva alla conclusione, dunque, un percorso pensato per arginare il «potere» delle baronie accademiche locali, avviato dalI'ex ministro delllstruzione Maria Chiara Carrozza e portato a ' compimento da quello attuale Stefania Giannini. Una svolta, insomma Che fa il paio con quella avviata dopo l'introduzione di

un'unica graduatoria per l'ammissione alle facoltà di Medicina In ogni caso, il primo concorso con le nuove disposizioni è in programma a ottobre mentre il bando sarà pubblicato già nei prossimi giorni. I posti per le scuole di specializzazioni in medicina dovrebbero crescere nel breve periodo. TI premier Renzi, presentando il decreto di riforma della Pubblica amministrazione, ha annunciato un aumento dello stanziamento di 6 milioni per il 2014 e 42 milioni dal 2015 per le borse di studio destinate alle sedi di specializzazione medica e di conseguenza un aumento dei posti a

disposizione dei neolaureati. Quanto alla prova che i camici bianchi dovranno superare, sono parecchie le novità rispetto al passato. Ciascun candidato potrà scegliere complessivamente fino a sei scuole, anche appartenenti ad aree diverse (medica, chirurgica, servizi clinici). La prova scritta sarà telematica, i candidati dovranno rispondere allO quesiti a risposta multipla: 70 su argomenti caratterizzanti il corso di laurea di Medicina, 40 su scenari predefiniti di dati clinici, diagnostici e analitici, di cui 30 domande comuni a tutte le scuole appartenenti alla stessa area e 10 quesiti specifici per ogni tipo di scuola I.: esame

Data 27 -07 -2014 Pagina 17 Foglio 1

si celebrerà lo stesso giorno per tutte gli istituti appartenenti alla medesima branca. Si cambia anche in riferimento alla composizione della commissione che dovrà convalidare i quesiti da' sottoporre ai candidati. I.: organismo sarà guidato da un direttore di una scuola di specializzazione e da cinque professori universitari per ciascuna area Alla commissione verrà riconosciuto infine il diritto di deteiminare i criteri per l'assegnazione dei punteggi. Quindici i punti in palio: massimo due per il voto di laurea, fino a tredici per il curriculum degli studi universitari.

Antonio Ricchio © RlPROOtIZIONE RISERVATA

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Lezioni in lingua decise dai singoli corsi di laurea: aggirato il divieto dei giudici

TI Politecnico all'inglese spiazza il Tar di GIANNA FREGONARA I l Politecnico di Milano

non può decidere di te­nere tutti i corsi in inglese perché viola la Costituzio-

ne. Ma se a stabilirlo sono i professori di ogni singolo corso di laurea, invece del­l'Ateneo, allora si può fare.

Perché il Tar, il Tribunale amministrativo regionale, non potrà fare nulla con­tro le singole dec~i().I1Ì.

A PAGINA 15

Milano La sentenza aggirata dai singoli corsi di laurea, «Non sono i giudici a decidere come si forma un ingegnere»

La «resistenza» dei corsi in inglese TI Politecnico disobbedisce al 'Tar che imponeva la lingua italiana

di GIANNA FREGONARA

L a battaglia è persa ma la guerra è (quasi) vinta: il Politecnico di Milano

non può decidere di tenere tutti i corsi in inglese perché viola la Costituzione, il regio decreto del 1933, la libertà di insegnamento, il primato della lingua italiana e con­travviene alle indicazioni della Crusca. Ma se a decide­re di insegnare in inglese so­no i professori di ogni singo­lo corso di laurea, invece del­l'ateneo, allora si può fare: l'inglese, o forse me'glio il «globish» (quell'inglese or­mai semplificato che sta di­ventando la lingua franca dell'insegnamento scientifi­co), può diventare la lingua madre anche in una univer­sità italiana. Perché il Tar non potrà nulla contro le singole decisioni. La delibera del Senato accademico del 2011, quella in cui si stabiliva che «almeno 100 insegna­menti fossero tenuti'da do­centi stranieri» e che le lau­ree magistrali e i dottorati di ricerca a partire dall'anno scolastico 2014-2015 si te­nessero «esclusivamente» in inglese, è stata invece cancel­lata dai giudici amministra­tivi un anno fa e il Consiglio di Stato ha rinviato la sua de­cisione a novembre quando i

corsi saranno già iniziati e dunque anche se cambierà il verdetto del Tribunale am­ministrativo di primo grado sarà comunque troppo tardi per impostare la didattica e i corsi per il prossimo anno scolastico.

Ma dal prossimo autunno, come da tabella di marcia stabilita due anni fa, al Poli­tecnico di Milano si potrà frequentare il corso di laurea magistrale esclusivamente in inglese. Solo sei corsi su 34 saranno in italiano, 21 sa­ranno esclusivamente in in­glese e 8 a scelta o in italiano o in inglese. Abbastanza per parlare di internazionalizza­zione.

«Noi speriamo ancora che il Consiglio di Stato ci dia ra­gione - spiega il rettore Giovanni Azzone - ma in­tanto quattro studenti su 5 potranno vivere in un am­biente internazionale, stu­diare in inglese e confrontar­si anche con ragazzi che ven­gono da altri Paesi e altre re­altID>. CosÌ come del resto sta avvenendo nelle università francesi e tedesche che or­mai organizzano molti corsi di laurea magistrale e/o ma­ster esclusivamente in ingle­se.

La decisione del Senato ac­cademico del Politecnico, certo molto netta, aveva pro-

vocato la rivolta di una parte (minoritaria) dei docenti che avevano fatto ricorso. La Crusca aveva pubblicato un appello - firmato anche dal ministro Giannini allora «soltanto» glottologa, con due figli al Politecnico di Mi-1ano - contro l'abbandono della lingua italiana. Il Tar ha giudicato «irragionevole» voler pensare di spingere verso l'internazionalizzazio­ne usando !'inglese, perché «non si tiene conto dell'am­pio respiro sotteso all'esi­genza di internazionalizza­zione che comporta un'aper­tura verso il pluralismo cul­turale ... e non un'apertura selettiva, limitata ad una particolare lingua», l'inglese appunto.

<<Ma noi non vogliamo fa­re una crociata contro !'ita­liano - insiste Azzone -. Avevamo proposto uno sfor­zo dei nostri professori per dare più opportunità agli studenti: molti docenti ita­liani hanno accettato di inse­gnare in inglese, non è scon­tato. Siamo la terza universi­tà per la qualità dei laureati secondo le classifiche dei cacciatori di teste, sapremo ben come si forma un inge­gnere per il ventunesimo se­colo? I laureati che possono lavorare in lingua inglese hanno cinque volte le offerte di lavoro di chi non sa l'in-

glese. Invece come si forma un ingegnere oggi lo decide il Tar e diventa una questione di protezione o meno della lingua italiana: non è questo il punto».

Del resto i corsi in inglese ormai sono presenti in tutte le facoltà scientifiche da Mi-1ano a Lecce, che addirittura da quest'anno nella facoltà di ingegneria ha le quote per i cinesi: cinque posti riservati a cittadini dell'estremo Oriente per l'anno prossimo nei corsi di laurea magistra­le.

Lo sforzo di creare un am­biente di studio internazio­nale e di aprire alle iscrizioni degli studenti stranieri con­tinua in tutte le università italiane, anche se i dati di af­flusso dall'estero - compli­ce anche la lingua - non so­no competitivi. Al Politecni­co di Milano, mentre per la laurea triennale gli studenti sono esclusivamente italiani, solo il 6 per cento viene dal­l'estero, nelle lauree magi­strali uno studente su 5 (il 18 per cento, circa) è ormai in arrivo da altri Paesi, nel 2010 era uno su sei. La politica dell'internazionalizzazione, degli scambi, da ormai dieci anni è infatti tutta puntata sulla seconda parte del corso di studi, sulla laurea magi­strale. Tar permettendo.

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11111 I Il Il

ladedsione dell'ateneo milanese /' Nel 2011 il Politecnico di

V Milano decide di attivare per il 2014/15 lauree magistrali e dottorati solo in lingua inglese

/' Ma 150 docenti fanno V ricorso al Tar: nel maggio

2013 i giudici bocciano il prowedimento dell'ateneo

la {(violazione» del regio decreto /' La decisione

V dell'ateneo violerebbe anche il regio decreto del 1933 e il primato della lingua italiana

L'escamotage e le lezioni /' Ma i corsi partiranno lo

V stesso: se a decidere di insegnare in inglese sono i professori di ogni corso allora si può fare

l. rettore AaoM «Noi non vogliamo fare nessuna crociata contro la nostra lingua»

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Da Nord a SUd Leziòni «globish» sono presenti in tutte le facoltà da Milano a Lecce

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Unlvlrsltà Sparisce il commissario Ocse, saranno tutti italiani

Meno pubblicazioni e più sessioni Abilitazione semplice per i prof

La terza sessione si farà. Ma con le nuove regole. La valuta­zione, per esempio, sarà sotto­posta al parere di più organi­smi. Le pubblicazioni minime dei candidati scenderanno da dodici a dieci. Sparirà il com­missario straniero dell'Dese: doveva dare un contributo im­portante ai lavori, ma in qualche occasione ha finito per compli­carli. L'abilitazione, poi, sarà va­lida per sei anni (non più quat­tro). E chi non è stato giudicato idoneo nelle tornate precedenti (2012 e 2013) potràripresentar­si dal 1 o marzo 2015.

Dopo le polemiche e le de­nunce, le sentenze del Tar e le lettere anche degli esperti mon­diali' un emendamento appro­vato nella commissione Affari

costituzionali - e riscritto con l'accordo del governo e del mi­nistero dell'Istruzione - cam­bia il «volto» dell' Abilitazione scientifica nazionale, la tappa obbligatoria per gli aspiranti docenti. «lI nuovo sistema ren­de più snella la selezione e re­sponsabilizza gli atenei: la qua­lità delle loro assunzioni peserà sulla quota premiale del Fondo di finanziamento annuale», commenta il ministro del-

IImlnlltm «II nuovo sistema responsabilizza gli atenei: la qualità delle assunzioni peserà sui fondi erogati»

2d

l'Istruzione Stefania Giannini. La term sessione dovrà esse­

re indetta «entro il 28 febbraio 2015» e si baserà, appunto, sulle nuove regole. Tra queste c'è an­che quella che prevede un ruolo maggiore per l'Anvur (l'agenzia di valutazione della ricerca) e il Consiglio universitario nazio­nale. E ancora: il candidato po­trà presentare la domanda in ogni momento e chi non risul­terà abilitato potrà ripresentarsi «trascorsi 12 mesi dalla prece­dente candidatura». Resta però qualche nodo da sciogliere. Uno su tutti: la capacità delle «me­diane» di giudicare davvero la produzione scientifica.

Leonara Berberi @leonard_berberÌ

(s) R,f>RODUZIONf R"':,ERVAT A

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"Ma per evitare gli abbandoni selVono nuove inizìative"

«LE università sono costrette a rivolgersi alle famiglie per i ta­gli ai finanziamenti statali, ma così si rischia di incrementare gli abbandoni». Lo chiarisce Roberto Lagalla, vicepresidente dellaConferenzadeirettorieacapodell'universitàdiPalermo, uno degli atenei che ha incrementato maggiormente le tasse.

«È vero, ma siamo ancora il penultimo ateneo in fatto di tas­sazione. Noi facciamo pagare agli studenti in media 479 euro all'anno, contro quasi mille a livello nazionale».

IL RmORE Roberto Lagalla rettore dell'università di Palermo

Ma perché ci sono stati questi awnenti? «Dal 2008 c'è stato un taglio dei trasferi­

menti statali del 13 per cento. Solo Palermo ha perso in 5 anni 40 milioni di finanziamenti e sia­mo saliti nella classifica Censis. Vuol dire che abbiamo fatto di più con meno. Ma siamo cO: stretti a chiedere il contributo delle famiglie».

Se fosse ministro, cosa farebbe? «Come sta facendo l'attuale ministro, mi 0c-

cuperei di rifinanziare gli atenei». Intanto, ci sono studenti che non ce la fan­no a pagare e abbandonano gli studi. «Purtroppo èvero.Alcuni ragazzi danno esa-

mi che poi il cervellone cancella perché non fi­gurano le tasse pagate».

Cosa possono fare gli atenei per allentare la morsa su fa­miglie e studenti? "Ciascuno hale sue iniziative. A Palermo, supporteremo gli

studenti con corsi direcupero per evitare che vadano fuori-cor­so. E faremo pagare le tasse agli studenti in base ai crediti che pensano di ottenere: se anziché 60 crediti un ragazzo prevede di poterne ottenere 30, pagherà metà delle tasse annuali».

(s.i.)

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la Repubblica T.A.SSEAllMfXU:IEDD.G&ft:ReENIOINDmaAMU

La grande stangata delle università 1.000 euro tra iscrizione e test

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GLI atenei statali fanno cassa con gli studenti. Tra tasse di iscri­zione e immatricolazione, quo­

te per i test di ammissione e tassa re­gionale per il diritto allo studio,le fa­miglie sono tartassate. Dal 2003 al 2013, gli introiti delle università do­vuti a contributi e altri balzelli sono aumentati del 57%, mentre il nume­rodeglistessidiminuivade17. Così,le tasse a carico di ogni iscritto sono pas­sate in media dai 683 euro del 2003 ai 1.151 del 20 13 ,lievitando del 69%.

Stangata in ateneo tra iscrizione e quiz oltre mille euro l'anno Tasse per gli studenti cresciute del 70 per cento dal 2003

APAGINA21 E le facoltà fanno cassa col numero chiuso: più 274 per cento

.. acronimo che sta per Tirocinìo for­"CSA-L"V·""O-=.N=T=RA-=VA=-=.:=-A-----·-- mativo attivo-per coloro che, una

GLI atenei statali fanno cassa con gli studenti. Tra tasse di iscrizione El

immatricolazione, Ncon-tributi" per sostenere i

test di ammissione ai corsi a nume· ro chiuso e tassa regionale per il di· ritto allo studio, le famiglie sono tar­tassate. In dieci anni, dal 2003 al 2013, gliintroitidelleuniversitàsta­tali dovuti a contributi e altri balzel· li versati dagli iscritti - studenti, dottorandi, specializzandi, che sia· no-sono aumentati del 57 per cen­to, mentre il numero degli stessi di·· minuiva del 7 per cento. Così, le tas-· se a carico di ogni iscritto sono pas­sate in media dai 683 euro del 2003 ai 1.151 del 2013, lievitando del 69 per cento. Ma gli atenei non alleg­geriscono soltanto le tasche dei nu­clei familiari con ragazzi intenti a raggiungere la laurea. Riescono ad arrotondareibilanci anche con altre voci, un tempo inesistenti, come l'organizzazione dei corsi Tfa -

Gli introiti delle statali dovuti a contributi e altri balzelli versati dagli iscritti aumentati del 57 per cento

volta laureati, aspirano ad ottenere l'abilitazione all'insegnamento nel­lascuola. Unavocechegarantisceal­le università 20 milioni di euro l'an­no. Ci sono poi gli introiti relativi ai corsi di dottorato, quelliper i corsi di specializzazione e per i master.

Proprio in questi giorni, le fami­glie sono alle prese con i primi bal­zelli da sborsare: l'iscrizione ai test di ammissione alle facoltà a numero chiuso, che sono la maggior parte dei corsi organizzati dalle univer­sità italiane. Per iscriversi occorre sborsare da 15 a 100 euro. Tutte somme U non riffiborsabili a nessun titolo", precisano tutti bandi pubbli­cati per l'anno accademico 2014/2015, e che hanno fatto lievi­tare la relativa voce di bilancio degli atenei del 274per cento negli ultimi dieci anni.

Superati i test, sarà la volta delle tasse vere e proprie. In pochi anni­dal 2008 al 2013 - il Fondo di fi­nanziamento ordinario si è assotti­gliatodel10percento-passandoa

6.695 milioni - e il numero degli studenti ha subito lo stesso destino: meno 7 per cento. Così, gli atenei s0-

no stati Ncostretti" a rivolgersi alle famiglie per fare quadrare ibilancie letasseversatedaisoli studenti si so­no impennate del 51 per cento. Per Gianluca Scuccimarra, coordinato­re dell'Unione degli universitari, «a supplire ai tagli dei finanziamenti sono solo ed esclusivamente gli stu­denti». «Nonostante - rontinua­ci siano in discussione due proposte di legge per rimodulare la contribu­zione studentesca, ad oggi, il gover­no, come i precedenti, non ha detto nulla su un tema fondamentale per il Paese». Ma, per evitare la fuga da­gli atenei, qualcosa si muove. Alla Sapienza di Roma dal prossimo set: tembre le tasse saranno personaliz­zate: in base al proprio Isee. E non per fasce di reddito. Edè stato ricon­fermato il bonus-fratelli - unoscon­to sulle tasse fino al 30 per cento, in base al reddito - per chi ha più figli nello stesso ateneo e anche l'esen­zione per gli studenti meritevoli.

ClRlPRODUZIONE RlSER'\IATA

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la Repubblica Data 27 -07 -2014 Pagina 21 Foglio 2/2

Il boom delle tasse universitarie degli atenei statali

.. Gli iscritti Le tasse .. Entrate dalle tasse versate solo dagli studenti

Iscritti totali tra studenti universitari, dottorandi e specializzandi

euro a testa in media

2073

1.805.437 1.677.286 2073

-7'Mt Il calo di iscritti negli ultimi 10 anni

• Entrate dalla tassa regionale per ij diritto allo studio (se riscossa dagli atenei)

88.931.057 153.948.435

• EntBte da esami di stato. tirodni e test di ammissione dejle facoltà a numero chiuso 9.417.527 35.207357

5.906.676,00 I:Z -f4f !@ {ilHllHXHm ,~ ~'

ll<iII' 'li< !lo"1!; 111 Iii< ifJìf *' ,illlIiI '@HIì< I1H1iHil!

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49.865.984

• Enb"ate da corsi di perfezionamento El master

41.421.788 il91i'"I!'

71.763.659 I •••••••• l

• Entrate dai tiredni formativi attivi per i'abilitazione all'insegnamento

20.764.863

Alb"e enb"ate , '

43.702.232 (anno2002) 92.999.689

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• Entrate totali di tutti gli atenei statali

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Universita'

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Data 26-07 -2014

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UNIVERSITÀ

Scatta l'esame anti-baroni A valutare una Commissione con cinque docenti per ciascuna delle Aree di specializzazione e È legge la nuova e Medicina: l'accesso alla

specializzazione con un concorso unico nazionale

Da ottobre i laureati in Medicina acce­deranno alle Scuole di specializzazio­ne non piil tramite selezioni locali ma attraverso un concorso unico naziona­le. È una piccola rivoluzione, voluta dall' ex ministro Carrozza, ch e mette fi­ne al potere dei baroni universitari.

COMASCHI A PAG. 11

selezione per titoli e con un esame telenlatico di 110 quesiti e Addio alle prove locali su cui pesava la discrezionalità dei baroni e Carrozza: «Ora più borse di studio»

Specialità di Medicina, al concorso nazionale • vIa

ADRIANA COMASCHI [email protected]

È una piccola ma significativa rivolu­zione, nell'Italia ancora afflitta dalla lo­gica delle raccomandazioni e delle pa­rentele. Quella che era stata ribattezza­ta la norma anti baroni da giovedì è leg­ge con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale: da ottobre 2014 i laureati in Medicina potranno accedere alle Scuo­le di specializzazione non più tramite selezioni locali ma solo attraverso un concorso unico nazionale per titoli e con un esame, da svolgere tutto per via telematica con no quesiti a risposta multipla. Addio dunque alla famigera­ta seconda prova pratica, contro cui era scattata la rivolta dei giovani cami­ci bianchi per la discrezionalità di giudi­zio a cui lasciava spazio, giudizio affida­to alle realtà locali e ai loro vertici.

Simpatie e antipatie di primari e lu­minari non potranno dunque più inci­dere sulla possibilità di seguire la spe­cializzazione medica desiderata. A pe­sare saranno i titoli e il punteggio asse­gnato nella prova, uguale per tutti su scala nazionale. L'impianto della nuo­va norma annunciata da viale Trasteve­re è in sostanza quello messo a punto ancora dall'ex ministro Maria Chiara Carrozza a febbraio, in un decreto fir­mato poco prima di venire sostituita al Miur da Stefania Giannini. Quindi c'è stato il vaglio della Corte dei Conti. E

ora il nuovo decreto, firmato da Gianni­ni. Un via libera sollecitato da migliaia di studenti di Medicina e pure da molti camici bianchi già in servizio, ricorda Carrozza, «in tanti mi avevano solleci­tato una riforma in questo senso». Una riforma per spazzare concorsi pubblici i cui esiti erano spesso già scritti, per­ché "baroni" e cattedratici potevano in­fluire attivamente sul risultato dell'esa­me, compensando con il giudizio nella seconda prova un curriculum magari non migliore di altri per favorire chi era più "fedele" al capo, era di casa in facoltà o in corsia e via dicendo. Secon­do la logica del "mettetevi in coda o non ci sperate proprio, qui passano pri­ma i miei", logica che poteva finire (cer­to non sempre) per tagliare fuori candi­dati più meritevoli ma esterni.

Rischio che ora dovrebbe essere scongiurato, «certo poi questo concor­so andrà valutato, come tutte le novità. Ma mi piaceva l'idea di una prova tutta telematica - racconta Carrozza -. È im­portante dire basta a quello che era un sistema molto discrezionale e molto lo­cale, si tratta di fondi pubblici quindi è giusto avere una garanzia di trasparen­za ed equità». COME SI SVOLGE LA PROVA A fare la differenza sarà ora un'unica Commissione nazionale, composta da un direttore di una scuola di specializ­zazione con funzioni di presidente, ol­tre che da cinque professori universita­ri per ciascuna delle tre Aree di riferi-

mento (Medica, Chirurgica, Servizi Cli­nici). Sempre la Commissione ha fissa­to i criteri per l'attribuzione del punteg­gio relativo ai titoli. Altra novità impor­tate rispetto al passato, la maggiore li­bertà assegnata agli aspiranti specializ­zandi visto che ciascuno potrà chiede­re - con la domanda di iscrizione, an­che questa da presentare solo per via telematica -di concorrere per l'accesso a un massimo di sei tipologie di scuola, due per ciascuna Area. Quanto ai quesi­ti 70 domande verteranno su argo­rr:enti caratterizzanti il corso di laurea. Una seconda parte prevede 40 quesiti si concentreranno invece su scenari predefiniti di dati clinici, diagnostici e analitici: di questi 30 saranno comuni a tutte le Scuole della stessa Area, lO specifici per ciascuna Scuola (e questi ultimi avranno un peso maggiore in fa­se di correzione). Il bando con i detta­gli arriverà la prossima settimana.

Ma ci sono altri fronti che sempre a proposito di Medicina aspettano di es­sere trattati, secondo l'auspicio di Car­rozza: come «una laurea abilitante che elimini l'esame di Stato, una riorganiz­zazione delle Scuole di specialità in chiave europea, la riforma dell'accesso alla facoltà di Medicina e borse di stu­dio per gli specializzandi, oggi troppo poche rispetto ai laureati e allo stesso fabbisogno. Mi auguro che il governo Renzi se ne occupi, e soprattutto che ci sia una maggiore continuità con l'idea riformatrice che avevo perseguito».

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Stefania Giannini

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Data 26-07 -2014 Pagina 6 Foglio 1 /2

Decreto Competitività salvato dai ministri Per raggiungere il numero legale al Senato servono i membri del governo. Avviso a Renzi

Daniele Di Mario [email protected]

• Il governo corre in soccorso del governo. Il Senato approva con la fiducia il decreto Compe­titività in scadenza il24 agosto, ma per consentire all' Aula di raggiungere il numero legale e consentirgli di votare il provve­dimento serve la presenza di tutti i membri dell'esecutivo che sono anche senatori.

Ministri, vice ministri e sotto­segretari salvano nel vero sen­so della parola il decreto legge. Il testo - licenziato con voto di fiducia dal Senato con 159 sìe l no -rischia grosso. Senza la pre­senza in aula degli esponenti del governo probabilmente sa­rebbe saltata la votazione. Le opposizioni compatte non par­tecipano al voto eperpoco non manca il numero legale (147 se­natori). Per questo il governo schiera in massa una decina di suoi componenti -senatori sen­za la cui presenza l'incidente parlamentare sarebbe stato

Pietro Grasso Duro sfogo del presiden­te del Senato alla cerimonia del Ventaglio. - .

\.jrasso e addolorato e indignato per lo scontro su Senato e Titolo Ve ha ribadito di essere il garante di tutti

inevitabile. La scelta delle opposizioni

viene letta come un chiaro se­gnale all'esecutivo sul disegno di legge costituzionale presen­tato dal ministro per le Riforme Maria Elena Boschi: la votazio­ne verrà ripresa la prossima set­timana. Alcuni esponenti del MoVimento 5 Stelle, pur non partecipando al voto sul decre­to legge, rimangono in Senato per assistere alla scena. Il blitz non riesce per un pelo, proprio perché ai senatori di maggio­ranza vengono in soccorso gli esponenti del governo. Tra gli esponenti del governo presen­ti in Aula ci sono il ministro Giannini, i viceministri Bubbi­co e Nencini, i sottosegretari Pizzetti, Cassano, Vicari, Della Vedova, D'Onghia.

La votazione viene precedu­ta fino all'ultimo dai conti sul pallottoliere del Pd. Anche nei banchi della Presidenza del Se­nato c'è frenesia: si sfogliano le pagine delRegolamento per ca­pire che cosa comporti la man-

canza del numero legale per il destino del decreto Competiti­vità. Ma a preoccupare mag­giormente sono le possibile ri­cadute sul governo guidato dal segretario del Partito democra­tico Matteo Renzi. I grillini fan­no notare che, per alzare il nu­mero legale, viene fatto risulta­re presente ma non votante an­che il presidente del Senato Pie­tro Grasso. Qualcuno in bouvet­te spiega che anche il senatore Gal Lucio Barani (unico espo­nente presente delle opposizio­ni, che infatti vota contro il de­creto), sia stato «precettato».

Il voto di ieri è un segnale per le prossima settimana quando si dovrà votare sulla riforma di Senato e Titolo V. Se la strategia delle opposizioni continuerà, il governo dovrà schierare tutti i suoi ministri, viceministri e sottosegretari che sono anche senatori per evitare di non ave­re il numero legale sulle rifor­me costituzionali e non far quindi slittare il termine peren­torio - fissato dopo la «tagliola»

- dell'8 agosto per discutere e approvare in prima lettura le ri -forme costituzionali.

A proposito di riforme, du­rante la Cerimonia del Venta­glio, il presidente Grasso si sfo­ga. «A forza di essere tirate, le mie giacche hanno perso la for­ma originaria - dice ai giornali­sti -Maio sono eresto il garante di tuttÌ». «A proposito dei tem­pi, dell'ostruzionismo e del contingentamento - aggiunge Grasso - lo spettacolo offerto dal duro scontro politico mi ha molto addolorato e indignato. Ho rivolto ripetuti appelli per convincere le parti ad aprire un tavolo di mediazione, soprat­tutto su quei punti che potreb­bero essere oggetto di una ri­scrittura da parte dei relatori. Questo darebbe modo di poter trattare in maniera approfondi­ta in Aula solo quegli emenda­menti che affrontano i temi di interesse, lasciando cadere quelle migliaia di contorno. Lo stallo è evidente e, per usare le famose parole di don Milani, sortirne tutti insieme è politi­ca».

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Un sistema «difettoso» di Sandro Gronchi

a riforma contributiva, in tà contributive di almeno 18 an-~vigore dalI o gennaio 1996, ni. Ciò spiega perché la c9,1l1Po-

si concesse tempI di attuazio- nente contributiva della spesa ne molto lunghi, esentando i la- è tuttora trascurabile. . voratori "senior", con anziani- • pagma

l'ANALISI

Sandro Gronchi

con analoga procedura. In ogni momento è quindi in vigore una matrice di coefficienti, ciascuna riga della quale è intestata a una delle coorti in età di pensione. Il protocollo è corretto perché i co­efficienti devoIlb dipendere dal-la longevità e quest'ultima di-

L od a pende dalla coorte di apparte-a prevz enz nenza (anno di nascita). ,

dih I limiti dei coefficienti re-« l.J ettosa» troatti~. Il mec~anismo it~a-

° ° lO ° no, che e retroattlvo e, a regIDle, derrlzzta zanz s~à~ie?TIal~,~roduceinconve-CL mentI dI tre tIpI. . . O In primo luogo, espropria ila-

~ Contmuil da pagma :I. voratori di un diritto maturato: dopo l'aggiornamento, i contri-

E sl?i~ga anche il generale buti versati,pr~ P?sSO~O ge~e­dIsmteresse per le malf0.r- rare pensione m nnsura infeno­mazionicongenitechedif- re. L'esproprio collide con

ferenziano il contributivo italia- l'orientamento costante della no dal "modello scandinavo", in- Corte Costituzionale a tutelare i ternazionalmente riconosciuto diritti acquisiti. come prototipo eccellente. Lo IO In secondo luogo, la retroatti­scenario è cambiato dopo che ~ vità impedisce' ai lavoratori di riforma Fornero ha cancellato ~ programmare il futuro con cer­privilegio dei senior: dal Z012 l tezza. Infatti, vanifica, in misu­contributi di tutti i lavoratori ge- ra sconosciuta ex ante, la scelta nerano pensioni, o quote, contri- di accrescere la pensione prose­butive.Lariformahaancheripri- guendo l'attività lavorativa 01-stinatolaflessibilitàdipensiona- tre la maturazione del diritto. mento, fra 63 anni e 3 mesi e 70 Potrebbe perfmo produrre ef­anni e 3 mesi, che il governo Dini fetti opposti se, con crescite ra­aveva reclarnizzato per attr~re pide della sopravvivenza, il co­il Paese verso la scelta contnbu- efficiente applicabile dovesse tiva, ~a. che si er~ poi ~erd~t~ percentualmente ridursi più ~i con gh mterventi pegglOratlvl quanto il montante contributI­degliannizooo... . vo possa aumentare. Allora è

Le m~ormazlOm ,del siste- probabile che i lavoratori vo­ma, pero, restan~ ~OSI tant: da gliano evitare il rischio tradu­non trovare SpazIO m un artICO- cendo la vigilia di ogni aggiorna­lo. Accennerò a duesoltanto. La mento in un formidabile esodo prima riguarda l'aggiornamen- di massa. todeicoefficientichenelmodel- O In ultimo luogo, l'aggiorna­lo scandinavo, dove non esiste mentoretroattivoimputalonge­la pensione d'anzianità e si può vità (tavole di sopravvivenza) andare in pensione fra 60 e 67 an- diverse ai membri di una stessa ni, è regolato dal protocollo se- coorte, con ciò generando dispa­guente: 1) in ogni armo solare en- rità intra generazionali lesive trano invigore nuovicoefficien- del principio di uguaglianza co­ti riservati alla coorte che com- stituzionalmente garantito. A pie60anninellostessoarmo;z)i talriguardo,lapensionedianzia­medesimi non sono retroattIvI, nità (sopravvissuta alla riforma nelsensochelecoortipreceden- Fornero sotto mentite spoglie) ti mantengono il diritto ai coeffi- impedisce la defmizione esplici­cienti loro assegilati in passato ta di un'età pensionabile rnini-

ma. Tuttavia, è stimabile che, per ogni coorte, la fmestra delle età pensionabili si apra a 57,5 an-

ni, ottenuti sommando l'obbligo scolastico di 15 al requisito con­tributivo di 42,5 richiesto alle donne per accedere alla (diver­samente nominata) pensione di anzianità. Poiché la tìnestra si chiude a 70 anni e 3 mesi, ogni co­orte andrà in pensione in un ar­co di circa 13 anni solari, durante i quali i coefficienti saranno me­diamente cambiati per oltre sei volte. Perciò altrettanto nume­rose saranno le longevità impu­tate a una stessa coorte.

L'indicizzazione. La se con­da malformazione congenitari­guarda l'indicizzazione. Si ri­cordi che il sistema contributi­vo opera alla stregua di una ban­ca virtuale intestando a ogni la­voratore un conto corrente su cui depositare i contributi e pre­levare poi le rate di pensione. Il conto è fruttifero in ragione di un tasso d'interesse sostenibile che l'Italia ha identificato nella crescita del PiI, talché i prelievi possono superare i depositi. Gli interessi accreditati agli atti­vi restano sui conti maturando­ne altri per concorrere infme al­la formazione dei montanti contributivi. Quelli accreditati ai pensionati, sulle giacenze che restano dopo le rate annue già prelevate, sono invece la ri­sorsa deputata a finanziare l'in­dicizzazione delle rate stesse. Ecco perché il modello contri­butivo deve annualmente indi­cizzare le rate in base all'inte­resse sostenibile contestual-

mente accreditato agli attivi. Mail modello è duttile al pun­

to da consentire che, al pensio­namento, sia anticipata una par­te dell'interesse maturando. Evi­tando dettagli tecnici, l'anticipa­zione prende le 'sembianze' di una maggiorazione dei coeffi­cienti di trasfonnazione. Poiché gli interessi non sono pagabili due volte, all'anticipazione do­vrà fare riscontro un'indicizza­zione commisurata alla sola par-

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te residua dell'interesse matu­rando. In pratica, l'intera mano­vra serve ad appiattire il profùo temporale del vitalizio aumen­tandone la rata iniziale a scapito di quellafmale.

La Svezia scelse di anticipare 1'1,6% e perciò di indicizzare le pensioni contributive in base al­la parte residua dell'interesse maturando. Per evitare differen­ze difficilmente gestibili sul pia­no sociale, la medesima indiciz­zazione fu estesa alle pensioni retributive fmché esisteranno. Nel biennio ZOlo-zon, la crisi economica ha schiacciato l'inte­resse sostenibile fin sotto 1'1,6% infliggendo alle pensioni svede­si una duraindicizzazione nega­tiva,cioèunabbattimentonomi­nale. La disciplina contributiva è stata tollerata in un Paese che, nel 1998, l'aveva scelta dopo una riflessione di sei anni. Allertata dal caso svedese, la Norvegia ha successivamente scelto di anti­cipare solo lo 0,75%. Come la Svezia, l'Italia ha scelto un'anti­cipazione importante dell'I,5% masi è paradossalmente dimen­ticata di adottare un'indicizza­zione coerente. Se l'avesse fatto, non ci sarebbe stato bisogno, dal 1995, degli interventi "manuali" di sospensione o attenuazione dell'indicizzazione ai prezzi.

Dopo le contraddittorie rifor­me degli ultimi anni, non si av­verte il bisogno di metterne in campo di nuove. Ma la posta in gioco è elevata: occorre salvare il sistema contributivo italiano prima di vederne la fragile archi­tettura sgretolarsi sotto il peso delle sue incongruenze.

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VIII All'ORIGINE Anche dopo il 2011 il metodo contributivo resta gravato da inefficienze e limiti congeniti

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Le classifiche del Sole 24 Ore I

Realtù medie Biella e diverse piemontesi in evidenza nel rapporto tra prestazioni e abitanti

I !Vlt:U-Op!ll: Ben posizionate anche grandi province

, come Torino, Bologna e Milano LA PREVIDENZA

sul traguardo delle pensioni l'Italia resta tagliata in due La concentrazione più alta degli assegni post-Iavorativi nelle aree del Nord

Rossella Cadeo Sulle pensioni il dibattito è

sempre aperto, così come sulle misure necessarie per completa­re il percorso - avviato con la ri­forma Fornero di tìne 2011 - per la messa in sicurezza del sistema previdenziale. Si torna a ventila­re l'ipotesi di un contributo di so­lidarietà sugli assegni più alti (3,5-4InÌlaeuro) da inserire nella prossima legge di Stabilità, si la­vorasull'opportunità di include­re anche i pensionati tra i benefi­ciari del bonus Irpef di 80 euro (sempre che si trovi la dote fìnan­ziaria che permetta di renderlo strutturale), si cercano nuove strade per allargare la platea dei salvaguardati e reinserire cate­gorie di lavoratori esclusi, allen­tando i requisiti fissati con il pri­mo intervento del 2011. Il quadro E se la spesa pensionistica oggi si attesta al 16,3% del Pil (avendo scongiurato il rischio che si supe­rasse il 18% ) per un importo com­plessivo Ivs di 170 miliardii (190 incluse le prestazioniassisten­ziali), è anche vero che le presta­zioni vigenti sono circa 14,5 mi­lioni (oltre 18 compresi autono­mi e altre gestioni) e che il rap­porto tra contribuenti e pensio­ni si è ridotto da 129,1 a 126,4 dal 2012 al 2013.

Intanto si prevedono assegni meno ricchi con un costante ca­lo dei tassi di sostituzione (ef­fetto dell'innalzamento del re-

quisito anagrafico, del passag­gio al sistema contributivo ma anche della congiuntura econo­mica) e da più parti - tra le ulti­me voci che si sono levate, quel­la del commissario straordina­rio dell'Inps Vittorio Conti, in occasione della Relazione an­nuale a Montecitorio - si sotto­linea la necessità di un rilancio delle adesioni alla previdenza complementare.

Bilancio A fronte di questa situazione in continua evoluzione e da tene­re sotto controllo è comunque po~sibile fare un primo bilan­cio sull'andamento e la distri­buzione territoriale degli asse­gni pensionistici da prima a do­po la riforma.

Secondo le elaborazioni effet­tuate dal Sole 24 Ore sugli ultimi dati Inp's, le anzianità (ora sosti­tuite dalla "anticipata") sono pas­sate dai 2,7 milioni del2003 ai cir­ca4 milioni attuali, quasi raddop­piando in poco più di dieci anni, ma salendo solo del il 4>4% nell'ultimo triennio. Gli assegni di vecchiaia (i più numerosi) si mantengono da anni intorno ai 5 milioni, con un incremento infe­riore al 2% dal 2003 ad oggi, ma segnando addirittura un calo dell'l,l % dal 2011 al 2013. In ridi­mensionamento anche i prepen­sionamenti: oggi sono circa 295mila mentre nel 2003 sfiora­vano quota 400mila (-25%), con una diminuzione del7% nell'ulti-

mo triennio. Ql.lanto agli importi, i più ele­

vati si individuano nel segmento anzianità/anticipata e nei pre­pensionamenti (1.500 euro al me­se la media segnalata dall'Osser­vatorio Inps) mentre la vecchia­ia si aggira sui 670 euro, per una media totale di circa 1.100 euro.

Sul territorio Più articolato il quadro territo­riale delle pensioni (che, si ricor­da, non corrispondono aisogget­ti percettori, ma al numero di as­segni erogati dell'Inps).

A livello complessivo (si veda la tabella «Pensioni totali» a fian­co che include vecchiaia, anzia­nità e prepensionamenti) si nota che nelle province del Nord e del Centro Nord le prestazioni "coprono" da un quarto a un quinto della popolazione, afron­te di una media pari al 16%: ai massimi si trovano realtà di me­dia grandezza, come Biella, An­cona, Ferrara (con un rapporto assegni/residenti intorno al 25%) e nella top ten si contano cinque piemontesi. Ben posizio­nate le realtà di maggiori dimen­sioni, come Torino, Bologna e Milano (SUI21%).

Tutta appannaggio delle pro­vince meridionali la coda della graduatoria, dove Napoli è ulti­ma con il 7,6% mentre altre dieci realtà del Sud (tra cui sette sici­liane) non arrivano al 10% nell'incidenza delle pensioni sul­la popolazione. Un divario, quel-

lo dello scenario post-lavorati­vo, che non poteva non rispec­chiare quello economico-occu­pazionale.

Anche nelle classifiche che danno lo spaccato territoriale della «Vecchiaia» e della «An­zianità» (a pagina 3) si osserva un'analoga ripartizione: le pen­sioni di vecchiaia sono diffuse nel 9% della popolazione italia­na, ma la percentuale supera il 15% ad Ancona (seguita da Impe­ria, Trieste, Savona e Alessan­dria) e scende intorno al 5% a Na­poli e in tre siciliane (Siracusa, Catania, Caltanissetta).

Biella, con il 15>4%, seguita da Ferrara e tre piemontesi spicca nelle anzianità, mentre qui è Cro­tone a scivolare all'ultimo posto preceduta da Napoli, entrambe suI2,2%, indice pari a un terzo ri­spetto alla media Italia (6,7%).

Roma - che per "densità" si colloca sotto la media in tutte le tre classifiche - per gli importi oc­cupa invece il primo posto, segui­ta da Milano: entrambe con circa 1.400 euro al mese nella classifi­ca «Pensioni totali» e oltre 2.000 nelle «Anzianità». Napoli si prende una rivincita salendo sul podio nella categoria «Vecchia­ia», dopo la solita coppia. Ma an­che negli importi resta ampio il divario tra Nord e Sud, con Ca­tanzaro fanalino di coda nelle classifiche «Totale» e «Anziani­tà» e la sorpresa di Ancona ulti­ma nella «Vecchiaia».

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IL TREND Variazioni % dette pensioni totali 2013/11: media, max, min.

Reggio Calabria

9,0

LA CLASSIFICA

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-3,0

GLI IMPORTI Valori medi/mese 2013: media Italia, massimo, minimo (in euro)

Roma 1.421

Catanzaro 58H

L'incidenza % delle pensioni totali sutla popolazione residente

SUI euro rProv!~t_lJ!IP!.: _~ ,Bietta _ ~~.095,3

Ancona I 24,4i 807,2

Ferrara 24,3 1005,4

Vercelli 1~23.9- 1.051,4

Novara I 22,7! U72,6

Asti 22,3' 985,4

Alessandria 22,31 1058,3

Ravenna 22i 1046,7

Trieste

,Lecco

11 Savona

Piacenza

13 Cuneo

1I~ Varese

15 Modena

16 Rovigo

17 Torino

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50 Treviso 17,8 1.013,5

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~~obasso _ \~1 659,.,

53 _Term 17,7! 1.123,6

I~~: s~~a

ss ~zia 56 jGrosseto

57 Livorno

58 I;:~:o Brescia

61 ~La Spezia

62 Rimini

63 iPadova

6l~ !Isernia

65 I~~~~~~

:._~:l.._ .. ~: ~ 1.015,6

.~~13~,5 17,2' 1.009,7

I7,Ii 1202,1

, 16'911.070'6

, 16,9 1.007,9

~ 1.080,0

16,8 lJ04 .. 1 ~~I

I 16,61 923,8

i 16.5i 1.042,3 1-----' ~ 657,5

I 16,0 912,.,

--: --

66 ,Chieti 15,91 831,7 1 ---I

67 :~aar~~~a 1~,711.080,8 ~68~:T~er-amo r ~5,~1 803,0

69 IBnndisi : 15,01 898,2

10 Rieti 14,8 974,5

n Catanzaro 14,4 588,5 --~_._-

n :Viterbo lj9 909$ i~:r:e~:o ' .• ~.:.1. 1::~

75 INu~ro 13,8 829,4

76 Pescara 13,6 938,9

17 Frosinone 13,41

944,.1

7B Benevento ."._~L._6~,5 79 Potenza D,81 754,8

80 Oristano D,31 8.15,8

81 Roma D,l 1.421,0

82 ~:ra~~a S) Cosenza

fV4 latina

85 Avellino

86 ,Vibo V. , !Lecce

RS Bari

69 Messina

Foggia

91 Ragusa

92 Salerno

93 Cagliari

94 Sassari

95 Palermo

Trapani

91 jSiracusa

98 IEnna

U,O 845,6

U.O 751 .. 1

11,9 1001.0

11,8 708,0

11,7

ll,7

. 11,61 il2

n,l

791,6

768.6

973,7

903,5

861,2

10,7 820,5

10,6 820 .. 1

10,411.066$

. iò;! 999", ·~·-I--

9,7, 859,8

821,1

9,5 1.072,9

- 9~4J 740,1

99 ~~~~~~rani 9 .. 11 923,0

100 ~ Calta~i~sett~ ~ 101 Agrigento ~~~~:1

Caserta 8,71

944,4

745,0

859 .. 1

Crotone

Catania

105 ,Napoli

8,7 856,5

8,7 937,6

7,6 1.090,2

~t! 1.lìllli DIAIUI_IIM

Data

Pagina

Foglio

28-07-2014 2/3 2/4

- -- --=-- -~ - - - =--

IL TRENO GLI IMPORTI IL TREND GLI IMPORTI Variazioni % delle pensioni di Valori medi/mese 2013: media Variazioni % delle pensioni di Valori medi/mese 2013: media vecchiaia 2013/11: media, max, min Italia, massimo, minimo (in euro) anzianità 2013/11: media, max, min Italia, massimo, minimo (in euro)

Cagliari Ferrara Roma 917

4,0 Ancona 466 --5,0

LA CLASSIFICA Incidenza % delle pensioni di vecchiaia sulla popolazione residente

--1 %SU; Euro/ _ ~vlnce . jJO...p. mese

1 Ancona ~,5 466,3

2.Impena Il,a l 603,3

3 Trieste Il;S1 651,0

__ ~avon~ .... ~ 636,8

5 Alessandria l 11,9 681,9

6 Siena

Piacenza

Sll'Aquila

Ferrara

Firenze

ll 1Isernia

12 Belluno

li Asti

Ravenna

Campobasso

16 t0rlì Cesena

BieUa

Genova

~~OIOg;-:lO 'Modena

Udine

241 pj-;toia

Lecco

~~··Iparma 27 Pavia

28 Prato

lucca

INova~_ 'Milano

32 Varese 1

]Areuo

Gorizia

Mantova

Icomo

37 Perugia

38 Reggio ,Emilia

IRimini

1!.5 653,3

ilS 638,9 ~--

'11.4 501,9

11.4

11.4

~ ~

ll.I ll.I

662,9

710,2

512.6

556.1

6.>2,3

657,8

493,0

620,7

679,1

706.9

721,8

663,8

618)

646,1

584,8

656,9

594)

675,7

660,9

686,1

638,8

673,4

m,67

630,7

40 ~~~~~~ : 9~91 622,0

:Catanzaro _r-~.~j~ !~~~~~~~sola r9.9' 58S.1 . ---1...---:....

43 Pisa

ICuneo

45 -r L;Spezia-

Bergamo

Macerata

~na 'Sondrio

50 gnno _ Potenza

Verona

53jBolzano

9~ 655,6

92'J 606,2 -, 9,6, 675,2

Province S4 I M;-~~~~ ~

Brianza

Icosenza

56 Trento

57 Nuoro

Pesaro ~ino

S9 ~!bo.V. Terni

Eurol mese

658,0

621,2

590,2

632)

596,4

.~ .. IPord~none :..... .. fl.9-62 Treviso &.8

656,2

630,9

579,9

590,8

,Chieti

IBrindisi

65- :Benevento

,Reggio Icalabna

ITeramo

Grosseto

Livorno

Avellino

I~atera ~cenza

I Massa

,Carrara

74 Rieti

~Ilecce Padova

77 Viterbo

791~:;t~ lodi

81 Brescia

Messina

B3 Pescara

87 Roma

\Foggia

89 -rT;anto

90 Bari

IPalermo

n,Ragusa

93 Trapani

~~~ti_~a 95jEnna

Crotone

97 ! Agrigento

I

sassari

--99 Caserta

8,6 585,9

g,s 664,3

8,7 576,8

8,7 650,2

579,6

666$

702,3

567,0

605)

599,7

674,7

616,1

637.6

653$

631)

617,.:;

628,1

600,.

646,1

621,9

916,7

671,6

668,9

677 .. 1

622,6

622,9

639,2

685,4

574,2

648,9

581,2

695,2

Reggio Calabria

LA CLASSIFICA

Biella

0,2

Roma 272

(;ltanzaro 750

Incidenza % delle pensioni di anzianità sulla popolazione residente

1 Biella

2 Ferrara

3 Vercelli

4 Novara

S Cuneo

o'Ravenna

lecco

9' Varese

10:Mantova

Asti

12 Rovigo

13 Modena

14 Piacenza

Torino

16 Bologna

Icomo

;Arezzo

29 ':Reggio Emilia

Vicenza

Parma

lB Pistoia

Brescia

Prato

Bolzano

Sondrio

Siena

1-1-.4 Venezia

45 Verona

Ritaglio stampa ad uso esclusivo

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Lavoro e previdenza

068391

Quotidiano

Codic

e a

bbonam

ento

:

Pag. 69

n Sole9]{l mmrn

Variazioni % delle invalidità civìli 2013/11: media, max, min

Palermo Imperia

15,4

LA CLASSIFICA

Ferrara

Caltanissetta 388

Data 28-07 -2014 Pagina 2/3 Foglio 3/4

LA RIFORMA FORNERO LA PENSIONE DI VECCHIAIA Dall' gennaio 2012 entra in Vigore La nuova pensione di vecchiaia, la Riforma Fornero, varata nel confe.rma.ndoi~r~quisit? . decreto Salva Italia (n. 201)de16 contn~utivo mlmmo del,20 anm, dicembre 2011: scompare la ha d~c~samente e!evato 11 pensione di anzianità, si estende il , requlslt? ~nagrafico. Pe~ le . , metodo contributivo nel calcolo lavoratncl del settore pnvato SI e dell'assegno, è prevista passati dai 60 a~ni del 2011 ai 62 l'equiparazione accelerata nei ~eI2012.A partire~aI201~ è tempi di ritiro per uomini e donne scattato un meccamsmo dI

LA PENSIONE ANTICIPATA

6 Incidenza % delle invalidità civili sulla popolazione residente

adeguamento dei requisiti pensionistici alte speranze di vita. Il requisito anagrafico è aumentato di 18 mesi a partire dal 2014 e aumenterà di ulteriori 19 mesi ne12016.

la nuova pensione anticipata, sostitutiva di quella di anzianità, prevede il raggiungimento di un requisito contributivo mini mo slegato da ulteriori condizioni anagraficheoquote. Un requisito decisamente più elevato rispetto alla vecchia «anzianità». Nel2014 è 42 anni+6 mesi per gli uomini

1 Oristano

_~INUOro :) Lecce

4 Reggio Calabria

__ 5jMessina

6 Cosenza

r1pescara

rs;nevent~ '1--9:Crotone

Terni

12ISa~~ 13 I Perugia

: Ragusa

15tC~liari Palermo

1:rnia

Siracusa

'Napoli

IUrbino ,-- 1-

24 Sondrio

Barletta iAndria Trani I

26 'Rieti

_ ~~~~ila

Enna

33 I Bari

franto 35 Pavia

Matera

[ASCOli Piceno

t46 Roma r' Massa Carrara

Chieti i--IGenova

50~cenza Lucca 430,8

_~~errara

53!Catania

iAncona

55Ilasp.:~a Udine

69~RO~~~ Gorizia

Asti

Arezzo

ivenezia

77lparma

,Belluno

79 'Padova

82 Aosta

Como

S4 Vicenza , IVCO

tTrie~ lecco

88 Novara

IT?~ lodi

Cuneo

428,4

428,7

417,0

427,9

--l':~_427,O 427.7

421,8

Stessa sorte per le lavoratrici autonome: i 60 anni del2011sono arrivati ai 64 e 9 mesi richiesti quest'anno per la pensione

OPZIONE DONNA Si tratta di un regime sperimentale che riconosce alle sole lavoratrici, fino al31 dicembre 2015, il diritto di accedere alla pensione di anzianità con i requisiti più favorevoli in vigore al31 dicembre 2007. La condizione è l'adesione al sistema di calcolo interamente contributivo. Nel2014, per

contributi settimanali (cinque anni di contribuzione e assicurazione) di cui 156 nel quinquennio precedente la data di presentazione della domanda. Due i sistemi di calcolo: • misto (retributivo e contributivo);' • cQntributivo. se il lavoratore ha iniziato l'attività dopo il31 dicembre 1995

Requisito 2014 È il requisito anagrafico corretto con le aspettative di vita necessario alle lavoratrici del settore privato per la pensione di vecchiaia

accedere all'opzione donna occorre essere i n possesso di un'anzianità contributiva di 35 anni e di un'età anagrafica di 57 anni e 3 mesi per le lavoratrici dipendenti, e 58 anni e tre mesi per quelle autonome. A queste lavoratrici si applica il regime delle finestre mobili di 12 o 18 mesi

CALCOLA LA TUA PENSIONE Sul sito del Sole 24 Ore è a disposizione dei lettori il cePensionometro», per calcolare il momento del ritiro e l'entità del primo assegno. È possibile inoltre stimare una rendita da previdenza integrativa (fondo pensione)

Owww.ilsole2ltOre.com/pensionometro

LA PENSIONE DI INVALIDITÀ l'assegno ordinario diinvalidità è riconosciuto a chi ha ridotto la capacità lavorativa a meno di un terzo a ca usa di infermità fisica o mentale. Hanno diritto all'assegno i lavoratori dipendenti, quelli autonomi e gli iscritti ad alcuni fondi pensione sostituivi che abbiano maturato almeno 260

A Crotone e Napoli le «anzianità» sono al 2,2% , un terzo rispetto al·dato medio nazionale

I Roma per densità è sotto la media ma recupera

92.IPordenone il primo posto nelle graduatorie degli importi I !Bologna

Milano

Firenze

96jBergamO

Varese

Brescia

Provvidenze econolniche 418,2

419,4 A Oristano i trattamenti di invalidità civile sfiorano il 10% della popolazione residente

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Lavoro e previdenza

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n Sole9]{l mmrn

Il trend

l' Numero Importo I pensioni medio

Anno _ _ _~_a_nzianità mensile!

20031

20081 - i

2009J

2010

Data 28-07 -2014 Pagina 2/3 Foglio 4/4

I Numero Importo I Numero Importo

pensioni medio i prepensio- medio vecchiaia mensile namenti mensile

5.041.901 533,59

5.086.257 555,67 j I

392.181 1.200,42

I 387.314 1.230,91

5.126.664 564,83 ii. 378.989 1.257,95

5.179.636 572,38 368.941 1.286,38

580,98 358.929 1.318,14

587,34

604,45

608,66

616,16

648,75

662,80

5.139.075 670,35

348.118 L346,42

337.268 L4OO,00

327.354' L415,48

318.012 L441,49

312.640 L469,34

304.845 L497,16

295.006 L521,50

Fonte: elaborazioni su dati Inps

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Lavoro e previdenza

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n Sole9]{l mmrn Data 28-07 -2014 Pagina 2 Foglio 1

Intensificate le verifiche e più interazione tra sistemi informatici

Tra stretta e semplificazioni Fabio Venanzi

Sfiorano i 2,8 milioni gli as­segni (tra 1,9 milioni di pensioni e 850mila indennità varie) ero­gati ne12013 dall'Inps ai soggetti cui è stata riconosciuta un'inva­lidità civile, 5 prestazioni ogni 100 abitanti.

Quadro territoriale A concentrare il maggior nume­ro di assegni sono le province del Sud (tabella nella pagina 3) con Oristano in testa (verso quo­talO%),seguitadaNuoroe quat­tro realtà calabresi tra le prime 11. In fondo alla classifica della densità per abitanti c'è Bolzano (1,3%, che come Trento e la Re­gione Val d'Aosta gestisce auto­nomamente rispetto all'Inps le proprie pratiche di invalidità), Modena, Prato, Verona (tutte in­torno al 3%). Contenuti i divari tra gli importi medi: dai circa 440 euro di Ferrara, Siena o Pra­to a poco meno di 400 in cinque realtà siciliane e diverse altre meridionali. Più ampia la forbi­ce nel trend del numero delle prestazioni: a fronte di un calo medio dello 0,1% si va da un in­cremento del 15% a Palermo (10% a Lecco, Bat e Catania) a

un taglio di eguale entità a Impe­ria (10% a Imperia e Trieste).

Stretta Risultato anche della stretta operata su questa tipologia di provvidenze economiche. Da diversi anni il legislatore sta in­tervenendo con norme finaliz­zate a limitare la spesa del setto­re attuando - tramite l'Inps - ve­rifiche straordinarie. Il primo intervento si è avuto con il Dl 112/2008 (e successivo Dm del 29 gennaio 2009) che ha previ­sto una verifica su 200mila posi­zioni nei confronti dei titolari di benefici economici di invali­dità civile, cecitàe sordità civile rivolte sia agli accertamenti sa­nitari sia a quelli reddituali. Nei casi di perdita o insussistenza dei requisiti, l'Inps è tenuto a so­spendere cautelativamente il pagamento mentre l'invalido chiamato a visita e assente in­giustificato subisce la revoca della pensione.

Tra il 2010 e il 2011 gli invalidi "esaminati" nel piano straordi­nario - esclusi quelli del 2009 -sono stati 350mila, esclusi i sog­getti affetti da patologia grave stabilizzata o ingravescente. Il

campionamento è stato propor­zionale all'incidenza territoria­le degli invalidi civili per abitan­ti e ha riguardato i soggetti che percepiscono assegni o indenni­tà antecedenti al 2007 tra i 18 e 67 anni di età.

Il programma di verifiche è stato portato avanti anche nel 2012 comprendendo l'accerta­mento della permanenza dei re­quisiti per i fruitori della legge 104/1992 (diversamente abili). Un passo in avanti è stato fatto nel 2013 con l'avvio della fase operativa che consente alle Asl di interagire con i sistemi infor­matici dell'Inps, semplificando il procedimento di gestione del-o le verifiche straordinarie e delle revisioni di invalidità civile.

Ciò consente alle Asl di con­sultare tutti i verbali definitivi relativi all'attività di verifica straordinaria dell'Inps. L'Istitu­to,nellarelazioneprogrammati­ca 201412016, ha evidenziato 1'ec­cessivo numero di verbali ap­provati con il silenzio-assenso nonché la disomogeneità delle modalità di trasmissione dei ver­bali da parte delle Asl.

Inoltre l'ultima legge di Stabi­lità (228/2012) ha previsto la rea-

lizzazione di un ulteriore piano di verifiche straordinarie per 150mila posizioni oltre all'ordi­naria attività di accertamento.

Regole Con il Dl78/2009 sono state in­vece introdotte innovazioni nel processo di riconoscimento dei benefici in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civi­le, handicap e disabilità, con l'obiettivo di realizzare lagestio­ne coordinata delle fasi ammini­strative e sanitarie finalizzata ad ab breviare il processo di ero­gazione delle prestazioni ed evi­tare altresÌ l'erogazione di pre­stazioni non dovute.

Si ricorda che la prestazione può essere erogata unitamente ad altre provvidenze: ad esem­pio l'indennità di accompagna­mento (per gli invalidi totali e permanenti al 100% impossibili­tati a compiere gli atti quotidia­ni della vita e non soggetta ad al­cun limite reddituale, a differen­za della pensione di invalidità). Agli invalidi totali può spettare anche la pensione di inabilità, compatibile con le altre pensio­ni erogate a titolo di invalidità e di accompagnamento ma in­compatibile con attività lavora­tive. Ulteriori provvidenze eco­nomiche sono previste per sor­di, ciechi assoluti e parziali.

:i:, RIPRO;;Jl:ClNf R:SrfiVATA

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Lavoro e previdenza

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Quotidiano

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:

Pag. 72

n Sole9]{l mmrn Le previsioni

Data 28-07 -2014 Pagina 5 Foglio 1 /2

Lavoro LE ATTIVITÀ OCCASIONALI

I Per quest' anno si stima una vendita I di oltre 67 milioni di tagliandi da lO euro

I H giro d'affari Dalla sperimentazione del 2008 a oggi

I il sistema ha movimentato 1,2 miliardi

I voucher prendono quota tra i giovani Commercio, turismo, servizi: in due anni sono più che raddoppiati gli under 30 pagati con i ticket Inps F B b' . ti (rispettivamente +63% e +J.4l% rancesca ar . ,eri l'anno). Comparti dove i giovani

. App~endlstato: -Sl%. Tempo hanno intascato in media poco mdetermmato: -26%. ContrattI a piùdi400 euro.Sommepiùeleva­termine: -16%. Collaborazioni: te per chi si è occupato di lavori -3S%· Tutto nel giro di due armi. domestici (600 euro) e per chi ha Tra tante spie rosse sulla cartina operato a negli enti locali: circa dell'occupazione giovanile, l'uni- 649 euro a testa anche se si tratta co segnale p~)sitivo arriva d~lav?- di appena 2.400 "fortunati". ro accessono: +142% nel blennIo 2011-201llntempidicrisiedigran- Il trend complessivo de difficoltà nel trovare un impie­go, i "mini-job" pagati con i vou­cher portano una boccata di ossi­geno alle nuove generazioni, che riescono a racimolare qualche en­trata: nel 2013 hanno incassato 9,7 milioni di buoni, secondo l'elabo­razione del Centro studi Datagio­vani sull'archivio lnps, circa SOO

euro a testa. Piccoli sprazzi di luce, anche se di certo non rappresenta­no la soluzione alla disoccupazio­ne giovanile.

Raggio d'azione allargato I buoni, introdotti nel 2008, sono stati pensati per le attività stagio­nali - in prirnis agricoltura, turi­smo, commercio e servizi - e co­me veicolo di emersione di lavoro in nero. E se all'inizio andavano per la maggiore tra gli ultrasessan­tacinquenni (44%), con i giovani bloccati sotto la soglia del 13%, og­gi gli under 40 sono la maggioran­za (63,SOfo), con il 44% di minori di 30 armi. Un effetto positivo della riformaFornerode12012chehaal­largato il campo di applicazione dello strumento, prima vincolato quasi esclusivamente al settore agricolo o a certi periodi dell'anno (festività o vacanze estive). Il risul­tato è che il numero di lavoratori under 30 è passato dagli 86.soo del 2011 a quasi 210mila nel 2013, con una crescita del 39% nell'ulti­moanno (rispetto a un +32% gene­rale) e del 142% in un biennio.

Passando in rassegna le attivi­tà in cui sono stati impiegati i gio­vani, quelle agricole, di giardinag­gio e pulizia o i lavori domestici vedono una presenza sparuta sul totale dei lavoratori (intorno al 20%). Il peso maggiore è nelle at­tività commerciali e turistiche, dove gli under 30 rappresentano oltre la metà dei lavoratori occa­sionali con ritmi di crescita eleva-

A livello generale la "corsa" dei voucher è a ritmo sostenuto: si è passati da poco più di l S milioni di ticket staccati nel 2011 agli oltre 40 milionidel2013-Neisoliprimi6me­si del 2014 ne sono stati venduti cir­ca 27 milioni e mezzo, portando lo stock complessivo (calcolato dal 2008) aquota120,7milioni. Ebasan­dosi sulle tendenze del passato, si può stimare che a fme anno saran­no oltre 67 milioni i buoni in tasca dei possibili committent~ il6so/0 in più rispetto al 2013. L'exploit, però, nasconde una marcata frattura ter­ritoriale: in quattro regioni del Nord si concentra oltre la metà dei voucher riscossi (Piemonte, Lom­bardia, Veneto ed Emilia Roma­gna), mentre al Meridione lo stru­mento stenta a decollare (non si ar­riva al 13% dei buoni usati).

Cartacei o telematici, i voucher contengono una quota di retribu­zione, ma anche contributi. Del va­lore nominale di 10 euro, il 13% va alla gestione separata Inps, il 5% ri­mane sempre all'Istituto per la ge­stione del servizio e il 7% spetta all'lnail per l'assicurazione sugli in­fortuni. Se si guarda all'intero peri­odo agosto 2008 -giugno 2014 il si­stema dei voucher ha "movimenta­to" più di 1,2 miliardi di euro.lnre­altà, il giro d'affari è ancora più am­pio. A seconda del canale di acqui­sto ci sono infatti delle spese da so­stenere, eccezion fatta per le ope­razioni effettuate presso le sedi lnps o per via telematica. Dal ta­baccaio si paga infatti l euro (a pre­scindere dal numero di buoni pre­si), lo stesso importo è dovuto agli sportelli bancari, mentre in posta la commissione sale a 2,SO euro (per comprare fmo a2S buoni).

©R;PRO;:JJlIOM. RISERVA1A

Il sistema dei voucher " Il pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio avviene attraverso il meccanismo dei «buoni», il cui valore nominale è di lO euro. Disponibili anche buoni multipli da 20 e 50 euro. Il valore nominale comprende la contribuzione (pari al 13%) alla gestione separata Inps, di quella Inail per l'assicurazione anti-infortuni (7%) e di un contributo all'Inps per la gestione del servizio (5%)

L'acquisto j. l'acquisto dei buoni può avveni re per via telematica, presso le sedi Inps con versa mento su cl c posta le, presso i tabaccai, gli sportelli bancari abilitati e gli uffici postali. In caso di acquisto telematico il committente deve rendicontare sul sito web dell'Inps l'entità della prestazione svolta per ogni lavoratore. Da giugno è partita la procedura telematica sperimentale «FastPoa». Le richieste di abilitazione sono finora 125, provenienti in particolare da grandi committenti (società di calcio, società con punti di vendita sul territorio nazionale, parchi di divertimento, ecc.) e da studi di consulenza.

I limiti economici Per ciascun prestato re, con

riferimento alla totalità dei committenti, il limite è di

5.050 € netti (6.740 € lordi) in un anno solare, o nel caso di prestatori che ricevono misure di sostegno al reddito, di 3mila € netti (4mila lordi) nell'anno solare. Nel caso di committente imprenditore commerciale o libero professionista il limite economico diventa per il 2014 di 2.020 € netti (2.690 € lordO, fermo restando il limite complessivo di 5.050 € netti

I settori la riforma Fornero (legge

92/12) ha "liberalizzato" l'utilizzo dei voucher in tutti i settori. In agricoltura il lavoro accessorio è ammesso: - nelle aziende con volume d'affari superiore a 7mila €, impiegando pensionati e giovani con meno di 25 anni iscritti a un ciclo di studi - per il 2014, impiegando persone che ricevono sussidi di sostegno a l reddito in attività stagionali - nelle aziende con volume di affari inferiore a 7mila €, impiegando qualsiasi soggetto in qualsiasitipologia di lavoro agricolo, a patto che non sia iscritto nell'anno precedente nell'elenco dei lavoratori agricoli

La maxi-sanzione " la mancata denuncia preventiva del rapporto di lavoro accessorio comporta, in caso di contestazione da parte degli organi ispettivi, l'applicazione della maxi-sanzione per il lavoro nero

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La fotografia di Datagiovani

IL TREND GENERALE

Data 28-07 -2014 Pagina 5 Foglio 2/2

Il numero totale dei voucher (valore del singolo voucher pari a 10 euro) venduti da agosto 2008 a giugno 2014. Dati in milioni

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 (primi sei mesi)

TOTALE (agosto 2008-giugno 2014)

Totale voucher venduti (2008-2014) stima

0,536 2,751 9,726 15,397 23,884 40,872 ... ... ...

Distribuzione p.er attività d'impiego dei lavoratori* In percentuale

Turismo, Commercio Servizi layon domestici

11% 18% 15% 3%

27,486

Stima 2014 67

Sport e cultura

11%

Imprese agricole

9%

!

Giardinaggio Altri settori e pulizia produttivii

9% 24%

C') Situazione vendite per settore dall' agosto 2008 aI30/06/2014; C**) variazione dei lavoratori under 35 interessati da almeno un'attivazione di contratto

IL BOOM DEI GIOVANI Voucher riscossi da under 30

2008 2013

Numero lavoratori under 30

2008 2013

12,9% del totale

43,7% del totale

Importo medio lordo voucher riscossi In euro

2008 2013

I settori degli under 30 Variazioni 2012/2013

~ Turismo

Commercio

i Servizi

lavori domestici

Sport e cultura

à~ Giardinaggio e pulizia

Imprese agricole

Il tremt degH altri contratti .. • 2011/2013

-16,l~ ~ ........

lrernil!l0J .t.e:FminatQ: -20 ~--.--_.-.-.-------.

-lS.~ ~­'IemrPQ Ì;1il4~~rlllliin.ilitQ.·

-30 ~ --------------

-a$:%, ~)~

(QJttva:t1tl d'Ìi (QI1!j}lWra~n~

-40 ~ ---.----.----------. -.-----------

--- ----- -------- ------- _. __ ._-- --------- --~ Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore/Datagiovani su dati Inps -ufficio legislativo I

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Gli adempimenti per i «datori»

Data 28-07 -2014 Pagina 5 Foglio 1

Tetti economici e comunicazioni: il vademecum per evitare sanzioni Alberto Bosco )osefTscholl

Per fare emergere una par­te di lavoro sommerso e attribu­ire ai lavoratori alcuni diritti fondamentali, la riforma Biagi ha dettato una disciplina speci­fica (elencazione delle attività) per il lavoro occasionale di tipo accessorio come "capitolo" del lavoro occasionale.

Successivamente la legge 92/2012 e il DI 76/2013 hanno modificato la disciplina iniziale e data una nuova defmizione. Sono considerate prestazioni di lavoro accessorio le attività lavorative che non danno luo­go, con riferimento alla totalità dei committenti, a compensi su­periori a smila euro nel corso di un anno solare, annualmente ri­valutati sulla base della varia­zione dell'indice Istat (5.050 eu­ro per il 2014). CosÌ il concetto di occasionalità del lavoro ac­cessorio è identificato con il li­mite economico del compenso.

Per evitare la maxi-sanzio­ne per il lavoro nero il commit­tente deve inviare la comuni­cazione preventiva del rappor­to aU'Inps (modalità telemati­che o contact center). L'acqui­sto dei buoni può avvenire me­diante procedure di acquisto telematiche o cartacee (si ve­da la scheda a sinistra) e il com­mittente dovrà monitorare il rispetto dei limiti economici e

rispettare gli adempimenti in materia di sicurezza del lavo­ro previsti dal Dlgs 81/2008. Il ministero del Lavoro (circola­re 4/2013) e l'Inps (circolare 88/2(09) escludono la possibi­lità di ricorrere ai voucher nel caso di prestazioni a favore di terzi come nel caso degli ap­palti e della somministrazione (deroga solamente per gli steward negli impianti sporti­vi se impiegati da agenzie di somministrazione o altre so-

IOlvu:n Non sono ammesse le prestazioni rese a favore di terzi come gli appalti e la somministrazione

cietà appaltatrici dei servizi). La norma prevede poi un ul­

teriore limite all'utilizzo per gli imprenditori commerciali e i professionisti: i lavoratori potranno effettuare prestazio­ni fino a 2mìIa euro (elevati a 2.020 euro per il 2014) per sin­golo committente. Qui i chiari­menti forniti dal ministero del lavoro (circolare 18/2012) so­no molto restrittivi: per "im­prenditore commerciale" è in­teso qualsiasi soggetto, perso­na fisica o giuridica, che opera

su un determinato mercato, senza che l'aggettivo "com­merciale" possa in qualche mo­do circoscrivere l'ambito set­tori aie dell'attività di impresa alle attività di intermediazio­ne nella circolazione di beni. Il limite per singolo committen­te non dovrebbe valere, dun­que, per i committenti che non svolgono attività commerciali o professionali come per esem­pio le associazioni senza fini di lucro e gli enti pubblici.

Sempre in materia di limiti del compenso è stato chiarito (Inps circolari 49/2013 e 176/2013) che questi sono da intendersi come importo net­to e che l'anno solare va inte­so come periodo dalI o genna­io al31 dicembre. Viene detrat­to quindi dall'importo lordo quanto dovuto a titolo di con­tributi e servizio.

Il lavoro accessorio nell'agri­coltura è consentito a certe con­dizioni (si veda la scheda a sini­stra) e i voucher si impiegano anche nella pubblica ammini­strazione (entro i limiti di spesa e del patto di stabilità) e nei con­fronti dei percettori di presta­zioni di sostegno al reddito e di prestazioni integrative del sala­rio (in tutti i settori produttivi, agricoltura ed enti locali, nel ri­spetto del limite di 3mila euro complessivi).

:t RIPHlDUZ!ON~ RISERVATA

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Data 28-07 -2014 n Sole9]{l mmrn Pagina 24

Foglio 1

Il dimezzamento «tardivo»

Rebus calcoli sul taglio ai permessi . ., te) si potrà modificare la riparti- questo applicare il taglio e, risuI- quadrimestre del 2014 e, su que-

Tl~lano Grandelh zione dei permessi fra le orga- tato alla mano, confrontarlo coI! sti, applicare la ~iduzione d~l Mlrco Zamberlan nizzazioni sindacali e, in quella quanto usufruito al 31 agosto. E 50%. Qualora, pero, le prerogatl-

Anche i sindacati devono sede, potranno essere decise evidente che un tale modo di ve fossero già totalmente usu­I sottostare alla cura dimagrante compensazioni fra distacchi e procedere può portare ~ una si- fruite a131.a~OS!0, la no~ma ~er­, imposta dalla spending review permessi. tuazione di delta negat.lvo,.vale der~b?e dI slgmficato ~ l SUOl ef­

voluta da Renzi. Con l'articolo 7 Fin qui il testo normativo adire che quanto già fruItO nsul- fettl SI farebbero sentIre solo a deldecretosullaPubblicaammi- che, una volta tanto, appare ti maggiore di quanto spettante partire dal 2015. Un'interpreta­nistrazione sono dimezzati, dal chiaro nei suoi destinatari (i di- in base alla nuova disposizione. zione mediana potrebbe consi-

• lO settembre prossimo, i contin- pendenti di tutte le Pubbliche In questo caso, si aprono due d~rare i dis~acchi, le ~spettative I genti complessivi di distacchi, amministrazioni elencate alternative: la richiesta alle orga- e IpermeSSI spettantI da settem­I aspettativeepermessispettan- dall'articolo l, comma 2, del Dl- nizzazionisindacali delrimbor- bre, calcolati in proporzione ri-

ti a ciascuna organizzazione sin- gs 165/2001) e nell'oggetto (le so per il corrispondente onere spetto a quelli da riconoscere I dacale. Per i distacchi si precisa prerogative sindacali citate so- sopportato dalle amministrazio- nell'intero 2014 e, su questa I che il risultato dell'operazione pra). I problemi nascono quan- ni e non dovuto, oppure una quantità, procedere al dimezza­

di riduzione è arrotondato do si prende carta e penna e.si compensazione dei benefici mento. Si può arrivare: anc~e in all'unità superiore, e in ogni ca- cerca di quantificare il tagho spettanti a pari titolo nel 2015. questo caso, ad una situazIOne

I so ne è garantito almeno uno. previsto dalla disposizione. Appare chiaro che questa stra- di b~nefici fr~iti mag~iori. di I Alle organizzazioni sindacali Che cosa vuoI dire applicare da porta, in pratica, all'applica- quelhspettantl,nelcasolllcUlle

è consentita solo una diversa ri- la riduzione del 50% dei contin- zione della norma per tutto il organizzazioni sindacali abbia­partizione dei contingenti in se- genti complessivi a partire dali o 2014, mentre è chiaramente sta- no spinto molto su tali istituti de di contratto collettivo. Un settembre? Pensando proprio ai bilito che la data di riferimento nei primi otto mesi. Ma il quan­correttivo approvato in com- «contingenti complessivi.... già è ili o settembre. Abbracciando tumsarebbesicuramentemolto missione Affari costituzionali al- attribuiti dalle rispettive dispo- una tesi opposta, si potrebbe ri- più contenuto rispetto alla pri­

sizioni regolamentari e contrat - solvere il problema del delta ne- ma ipotesi. la Camera, infine, prevede che con un futuro contratto (che ad oggi non si intravede all' orizzon-

Il PROBLEMA Non si sa come conteggiare la riduzione delSO per cento quando i contingenti già utilizzati superano

tuali» verrebbe naturale consi- gativo considerando solo i di- La situazi~ne non sarà: ~o­derare tutti i distacchi, le aspet - stacchi, le aspettative e i permes- munque, faCllm~n.t~ ge~tlblle, tative e i permessi del 2014, su si ancora da fruire nell'ultimo stante le presumlblh fortI pres-

sioni sindacali. ©H!PRODUZìON~ R!SEHVATA

la nuova dotazione alleggerita

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L'ANALISI

Davide Colombo

Con «quota 96» salgono a sette le deroghe alla Fomero

~ante soluzioni

pensionistiche si. ossono trovare m

nome della staffetta generazionale nella Pa? Gli ultimi emendamenti al dI 90 confermano la capacità del legislatore di sfondare, quando la volontà politica è forte, laddove fmora i vincoli di bilancio avevano fatto da barriera. È il caso dei 4JllÌla insegnanti "intrappolati" dalla riforma Fornero che hanno maturato «quota 96» dopo l'inizio dell'anno scolastico 2011/2012, dipendenti pubblici che con le nuove regole sarebbero dovuti andare in pensione tra qualche anno e che invece ora recuperano la buona uscita lasciando il posto a giovani insegnanti. Si tratta di una sorta di settima salvaguardia, dopo la sesta del giugno scorso, anche se gli interessati non erano a rischio scopertura né in cassa integrazione: soggetti che per pochi mesi non poterono ritirarsi come altri colleghi prima dell'inizio delle lezioni del settembre 201110 faranno adesso. Il costo stimato sfiora i 400 milioni da qui al 2018, ma come per gli esodati veri le coperture si troveranno, ricordando sempre che i teorici risparmi della riforma delle pensioni del governo Monti cifrano 80 miliardi entro il 2021. Ma gli emendamenti previdenziali non finiscono qui. C'è la possibilità del pensionamento d'ufficio per i dirigenti con i contributi pieni, immaginato sempre nella

logica del ricambio generazionale, e c'è il colpo di spugna fmale sulle penalizzazioni dell'Io 2%

per chi scegliesse di ritirarsi con 42 anni e tre mesi di contributi senza avere 62 anni (costo 41 milioni entro il 2018). Tutto bene? Forse. La semplificazione sulle penalizzazioni può anche aiutare ma sul resto il giudizio è sospeso. La spesa previdenziale, vale ricordarlo sempre, è sotto controllo fino a quando la politica non la rimette in discussione. E come dimostrano gli ultimi passaggi parlamentari, le occasioni non vengono mai mancate.

-Q RIPRODUZIONE- RISFRVATA

Data 27 -07 -2014 Pagina 3 Foglio 1

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Data

Pagina

Foglio

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Ok alla riforma della pubblica amministrazione· Anzianità, via i disincentivi della Fornero· T urnover, assunzioni più facili

Dirigenti Pa in pensione «d'ufficio» a 62 anni Tfr posticipato per i 4mi1a docenti che escono con «quota 96»

La Commissione Affari èosti­tuzionali della Camera ha dato il via libera al Decreto Pa riservando. una spiacevole sorpresa ai dirigen­ti pubblici. Per dfetto di un emen­damento potranno essere pensio­nati con quattro anni di ainticipo rispetto ai requisiti previsti dallari­forma Fornero. Per quanto riguar­da la mobilità, servirà la trattativa con il sindacato.

Bruno e Tutti ~ pagina:3 Wii 1'1I11alisi Davide Colombo

PENSIONI DI AN1U

Via libera della commissione. Addio ai disincentivi della riforma Fornero per chi lascia con 42 anni e 3 mesi di contributi ma senza i 62 di età

Dirigenti Pa in pensione 4 anni prima Si rafforza la staffetta generazionale, anche il turn over più facile -Mobilità, criteri decisi con il sindacato

Eugenio Bruno Claudio Tutti ROMA

L'ultima maratona notturna in commissione Affari costituzio­nali della Camera ha riservato una spiacevole sorpresa ai diri­genti della Pa. Che, per effetto di un emendamento del relatore Emanuele Fiano (Pd) potranno di fatto essere "pensionati" con 4 anni di anticipo rispetto ai requi­siti previsti dalla riforma Forne­ro per i trattamenti di vecchiaia e rendere così più semplice la "staf­fetta generazionale". Ma il re­stylìng di venerdì notte - che ha portato all'ok in sede referente sul testo che da domani sarà all'esame dell'aula di Montecito­rio (quasi certamente con la fidu­cia) - è intervenuto anche su quel­li di anzianità. Eliminando i disin­centivi previsti dal decreto salva­Italia del 2011 per chi lascia il lavo­ro in anticipo. Sono solo gli ulti­mi ritocchi in ordine di tempo al DI Madia che si sommano alle nu­merose modifiche varate nei gior­ni scorsi. Ad esempio, su "quota

96" per gli insegnanti, sul turn over che renderà più facile le as­sunzioni, sui poteri dell'Anticor­ruzione e sulla concertazione con i sindacati per la mobilità ob­bligatoria. Cambiamenti che, a detta della ministra della Pubbli­ca amministrazione, sono stati guidata dalle logiche di «cambia­mento ed equità» e sono serviti a migliorare il testo.

Come detto, le novità più sa­lienti riguardano le pensioni. Da un lato, viene estesa ai dirigenti la possibilità di essere collocati d'uf­ficio in quiescenza da parte dell'amministrazione una volta raggiunti i 62 anni d'età, fermi re­stando i 42 anni e tre mesi di con­tributi maturati, come oggi acca­de per i dipendenti. Impedendo loro, di fatto, di optare per i 66 an­ni e 3 mesi necessari al pensiona­mento di vecchiaia. Due le dero­ghe già fissate: l'esenzione per i magistrati (che lasceranno a 70 anni) e l'innalzamento a 65 anni per medici e professori universi­tari. Dall'altro lato, si interviene sulle penalizzazioni della rifor­ma F ornero per le uscite anticipa-

te. Chi conseguirà entro il 2017 i 42 anni e 3 mesi di contributi ri­chiesti per i trattamenti di anzia­nità potrà abbandonare il lavoro anche prima dei 62 anni senza su­bire alcuna decurtazione dell'as­segno (1% per gli scostamenti di un anno, 2% da due anni in su).

Sempre in zona previdenziale va poi ricordata la reintroduzio­ne di "quota 96", intesa come somma di età anagrafica e contri­butiva, per 4mila insegnanti. I quali potranno presentare do­manda di pensionamento all'Inps dopo la conversione in legge del decreto e a patto di rin­viare il conseguimento della li­quidazione (il Tfs per gli statali) fmo alla data di pensionamento prevista attualmente per effetto della riforma Fornero. Unamisu­ra che costerà a regime circa 100

milioni da coprire con un inaspri­mento della spending review pre­vista dalla legge di stabilità 2014.

Rinviando alle schede qui ac­canto per le altre modifiche subi­te dal provvedimento, vale la pe­na soffermarsi sul pubblico im­piego. Innanzitutto sul turn over

più facile: le assunzioni andran­no fatte sulla base di soli parame­tri di spesa. E poi sulla mobilità obbligatoria entro i 50 chilome­tri. I criteri per applicarla an­dranno concordati con i sindaca­ti;gli spostamenti da un ente all'altro dei genitori con figli fi­no a 3 anni o disabili sarà solo vo­lontaria (servirà cioè il loro con­senso). Novità anche per i verti­ci di Bankitalia, Ivass e Consob che, nei due anni successivi alla cessazione dell'incarico, non po­tranno intrattenere rapporti di collaborazione, di consulenza o di impiego con i soggetti regola­ti. A questo si somma il divieto di incarichi dirigenziali peri pen­sionati della Pa. ,

In commissione il decreto Pa ha visto crescere infine i poteri del presidente dell' Authority an­ticorruzione (Anac), Raffaele Cantone. La sua vigilanza sui con­tratti d'appalto a rischio coinvol­gerà pure le concessionarie e po­trà proporre commissariamenti anche quando il procedimento penale non sia stato ancora aper­to (informando il procuratore della Repubblica).

t R!PRUDUZIUNE fHSf:RVA~ A

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n Sole9]{l mmrn Data 27 -07 -2014 Pagina 3 Foglio 2/3

La lunga crisi I Medici e doccnti universitnri Scuola

DECRETO PA Recuperano un anno: il trattamento di vecchiaia

I potrà scattare a 65 anni e non più a 66 Per andare subito in pensione i 4mila docenti dovranno rinviare l'incasso della liquidazione

Il provvedimento da lunedì in aula alla Camera

IRUtlN!MDl'Il ~=-~~-~--='---"--~ -- - --- --

Stretta più soft per Subito in pensione magistrati e militari 4mila insegnanti

Salvi fin? al 31 ~~cemb~e.z015 i L trattemmentl 111 servlzlo per magistrati e militari. Per gli altri dipendenti pubblici la dead-line resta ottobre 2014. Per la scuola si anticipa al 31 agosto per consentire, già da settembre, l'immissione in servizio del nuovo personale. Sì poi alla possibilità per le pubbliche amministrazioni di pensionare d'ufficio, anche dirigenti, alla maturazione del requisito di anzianità contributiva. Il preavviso è di 6 mesi

-

l~nBim ~-~-------~

I l governo sblocca la questione «quota 96»

consentendo a 4mila professori bloccati dalla legge Fornero di poter andare in pensione a settembre con i vecchi requisiti. Servirà fare domanda all'Inps. Gli interessati però non riceveranno subito il trattamento di fine servizio. Ma solo al momento della maturazione della pensione con le nuove regole. La misura costa 100 milioni a regime, coperti da un rafforzamento della spending review

-

PARIIlOPAft" ~-- _..=- -~-~----- -= --

Sottoposti al tetto Niente vincoli per i manager Pa per le nomine

A nche gli avvocati dello Lf-lStato e delle altre Pa dovranno sottostare al tetto di 240mila euro lordi previsti per il primo presidente della Cassazione. Novità sugli onorari: quelli dello Stato avranno il 50% delle spese liquidate con sentenza favorevole, l'altro 50% sarà diviso a metà tra borse di studio per la pratica forense e fondo taglia-cuneo; per le altre Pa le spese saranno ripartite tra tutti gli avvocati nei limiti fissati dai contratti

Cancellato l'obbligo per le .) società controllate dalle

pubbliche amministrazioni e per le aziende strumentali di riservare la maggioranza dei posti in consiglio di amministrazione ai dipendenti dell'ente controllante. Torna quindi la possibilità di nomina esterna, a patto che, dal 2015, la spesa complessiva per compensi e gettoni non superi 1'80% di quanto speso nel 2013. Confermati gli obblighi di trasparenza per le società

Sui criteri tornano Demansionamento in gioco i sindacati fino a un solo livello

Niente mobilità obbligatoria l per i dipendenti con bimbi sotto i tre anni, né per i genitori con figli disabili. li trasferimento ad altro ufficio, sempre nell' arco dei 50 Km, non partirà senza il loro consenso. Sindacati poi di nuovo in gioco, almeno per la definizione dei criteri attraverso cui spostare un lavoratore da un ente all'altro. I principi saranno infatti definiti da un decreto ministeriale, ma previa «consultazione con le organizzazioni rappresentative»

Commissari anche . .. per l concesszonan

,"[iene - e si allarga - il . . «pacchetto Cantone» che

prevede il commissariamento di aziende appaltatrici di lavori pubblici coinvolte nelle inchieste sulla corruzione. Un emendamento approvato consente di commissariare anche i concessionari di lavori pubblici e i generai contractor. Nel mirino gli appalti Mose. Limitazione, invece, all'obbligo di comunicazione delle varianti all' Anac: solo sopra 5,18 milioni e se superano il 10% del contratto

S' i conferma la possibilit~ di. assegnare nuove manSlOm

al personale nell'ambito dei posti vacanti. COnia specifica però che il "demansionamento" è ammesso solo fino a un solo livello inferiore. Si prevede anche che l'avvio di procedure concorsuali e le nuove assunzioni, pure a tempo determinato, per un periodo superiore a 12 mesi sono subordinate alla verificata impossibilità di ricollocare il personale in disponibilità

Giudizio sprint entro 45 giorni

Nel tentativo di accelerare il giudizio amministrativo

in materia di appalti il decreto dà la possibilità di definirlo con sentenza in forma semplificata in un'udienza fissata d'ufficio e da tenersi entro 30 giorni dalla scadenza del termine per la costituzione delle parti diverse dal ricorrente. Rendendo possibile un rinvio di altri 20 giorni per approfondimenti istruttori. In commissione tale termine è stato incrementato a 45 giorni

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Contratti a tempo senza tetti massimi

Oltre all'allargamento degli spazi per le assunzioni a

tempo determinato, gli enti locali ottengono anche l'autonomia sui contratti a termine. In pratica, le amministrazioni locali che rispettano i vincoli generali di spesa (obbligo di riduzione progressiva per gli enti soggetti al Patto, e divieto di superare il livello del 2008 per gli altri) possono stipulare liberamente contratti flessibili

Cresce lo spazio per le assunzioni

Si allargano sia I.,. nell'amministrazione centrale sia negli enti locali i parametri del turn over, che si basano esclusivamente sulla spesa e cancellano il criterio "per teste". Già nel 2014, gli enti locali e gli enti di ricerca possono dedicare alle assunzioni il 50% dei risparmi ottenuti con le cessazioni dell'anno precedente. Si amplia inoltre, in queste due categorie di amministrazioni, la possibilità di affidare incarichi esterni

Diritti di rogito nei piccoli enti

("' ancellati i diritti di rogito .) per i segretari comunali,

a meno che non operino in enti nei quali non ci siano altri dirigenti. La scelta è dovuta al fatto che negli enti più grandi, dove il segretario lavora accanto ad altri dirigenti, esistono già meccanismi retributivi che adeguano la sua busta paga a quella del dirigente più elevato, per cui non servono altri incrementi del trattamento economico

Salve 5 sezioni distaccate su 8

Si allenta la stretta sulle I.,. sezioni distaccate dei Tar. Grazie àlla decisione di mantenerle in vita dove c'è una Corte d'appello. Si salvano in 5: Salerno, Reggio Calabria, Lecce, Brescia e Catania. A scomparire saranno (ma solo da luglio 2015) Latina, Parma e Pescara. Addio poi al magistrato delle province venete e di Mantova. Le sue funzioni passeranno al provveditorato interregionale e alla Città metropolitana di Venezia

Data 27 -07 -2014 Pagina 3 Foglio 3/3

Cambia (ma resta) Abilitazione l'incentivo a12% più «flessibile»

Marcia indietro sugli . .incentivi de12% massimo alla progettazione interna delle Pa nelle opere pubbliche. Prima il governo aveva provato a cancellare del tutto la norma, poi aveva circoscritto l'eliminazione ai dirigenti. Ora la Camera riscrive la norma ma nella sostanza la mantiene in vita. Tra le correzioni, la costituzione di un fondo ad hoc, la previsione di un regolamento e un taglio del 20% da destinare ad altre spese

tAMERlE [{JNMmIJD ~ -- ~~- ~

Taglio degli oneri spalmato su 3 anni

I n vista della riforma complessiva prevista dal Ddl

delega all' esame del Senato le Camere di commercio tirano un sospiro di sollievo. AI posto del dimezzamento secco nel 2015 dei diritti camerali versati dalle imprese arriva la spalmatura su tre anni della sforbiciata: il 35% nel 2015, il 40% nel 2016 e ilso% nel 2017. I nuovi importi dei diritti saranno calcolati a costi standard da ministero dello Sviluppo eSose

Riforma dell'abilitazione nazionale, cioè del

"patentino" che permette di aspirare a una cattedra da associato o da ordinario, a partire dal 2015. Scende da 12

a lO il numero minimo di pubblicazioni necessarie per presentare la candidatura, e le procedure non saranno più legate all'emissione del bando nazionale. Promessa una revisione dei criteri di valutazione

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COBBIEBE DELLA SEBA

Assegni di reversibilità Addio agli aumenti di LORENZO SALVIA

arse erano stati troppo ottimisti, perché anche sulle pensioni il vento soffia in direzione ostinata e

contraria. Eppure l'appoggio era trasversale come si dice in questi casi, cioè allargato a più partiti. Ma il risultatofinale è opposto a quello sperato: dimenticare la reversibilità piena, o almeno più generosa di quella prevista adesso. La misura costa, il governo non ne vuole sentire parlare e ci ha messo una pietra sopra. Nella commissione Lavoro di Montecitorio sono in discussione quattro proposte di legge che rivedono le regole per il calcolo della pensione di reversibilità, quella che spetta al coniuge superstite dopo la morte del marito o della moglie. Dal 1995 l'assegno di reversibilità viene pagato per scaglioni, cioè scende mano a mano che sale il reddito del coniuge superstite: il 75% per chi ha un reddito tre volte la pensione minima, il 60% per chi il minimo lo supera di 4 volte e così via. Le proposte di legge - targate Pd ,

Gli scailloni Dal 1995 sono pagati per scaglioni, scende man mano che sale il reddito del coniuge superstite

.

Movimento 5 Stelle, Scelta civica e Lega­intervengono proprio su questa tabella di conversione, rendendo più corposo l'assegno di reversibilità. Quella del Pd Luigi Bobba­che l'aveva presentata subito, ancor prima di

diventare sottosegretario al Lavoro - prevede di eliminare gli scaglioni: reversibilità piena ma con una tassazione fissa del 20% sull' assegno «ereditato». Ma è toccato proprio ad una compagna di banco di Bobba -l'altro sottosegretario al Lavoro, Franca Biondelli - bocciare questa ipotesi. Quest'anno la misura costerebbe 1,4 miliardi di euro, tra dieci anni quasi 2 miliardi. Per questo il sottosegretario ha invitato la commissione a «verificare ipotesi alternative in modo da attenuare l'onerosità degli interventi». Le pensioni di reversibilità costano ogni anno circa 40 miliardi di euro, il 2,5% del Prodotto interno lordo, contro il 2,1% della Germania, 1'1,8% della Francia, lo 0,1% del Regno Unito. n piano per la spending review presentato dal commissario Carlo Cottarelli prevede per questa voce un risparmio di appena 100 milioni di euro a partire dal 2016. Briciole. Salvo modifiche, naturalmente.

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Data 27 -07 -2014 Pagina 5 Foglio 1

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la Repubblica Data 28-07 -2014 Pagina 9 Foglio 1

"No alla mobilità arbitraria nella Pa" ROSARIAAMATO

ROMA. Una «mobilità assolutamente discrezionale», che si traduce anche in una discriminazione tra di­pendenti pubblici e privati. La nuova versione del­l'art.4deldl sulla PubblicaAmministrazione non con­vince i sindacati: per Michele Gentile, responsabile settori pubblici della Cgil, la deroga al divieto di tra­sferimento del lavoratore da una unità produttiva al­l' altrainassenzadi «comprovate ragioni tecniche, or­ganizzative e produttive» è un'inaccettabile viola­zione della normativa sul lavoro. L' art.21 03 del codi­ce civile, spiega Gentile, stabilisce paletti ben fermi per il passaggio da una unità produttiva all'altra. TI decreto legge aveva cercato di superarli foriando il concetto di unità produttiva, che era stata "reinter­pretata n come insieme di «sedi delle amministrazio­ni pubbliche, collocate nel territorio dello stesso co­mune». «La giurisprudenza della Cassazione parla chiaramente di omogeneità di produzione», ricorda Gentile. La norma è cambiata, è scomparso ognirife­rimento all'unità produttiva, ma la deroga al-

l' art.21 03 rimane, e si applica solo ai dipendenti pub­blici: «È una discriminazione», denuncia il sindacali­sta. Poco importa - secondo i sindacati -,- che siano aggiunti due correttivi: rimangono volontari gli spo­stamenti di genitori di figli fino a tre anni o disabili.

In generale, i sindacati guardano con scetticismo al provvedimento: «Sarebbe utile che le persone che lavorano potessero avere un orizzonte certo sulla lo­ro pensione, e non cambiamenti ogni volta che arri­va un nuovo governo», dice Giovanni Faverin, segre­tario della Cisl Funzione Pubblica. Neanche la pro­messa "staffetta generazionale" appare così allet­tante: «Svecchiare è positivo, ma solo se c'è la possi­bilità di ringiovanire», obietta Gentile. Altrettanto scettico Faverin: «La possibilità di andare in pensio­ne prima dei 65 anni di per sé va bene, riguarda però relativamente poche persone, mentre il governo l'ha enfatizzato come elemento di ricambio generazio­nale.LaP.Ahapers0400.000dipendentiindeician­ni: se non si utilizza il decreto per inserire giovani, dov'è la novità?».

@RIPRODUZIONERISERVATA

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Data 28-07 -2014

LA STAMPA Pagina 11 Foglio 1 /2

Uautunno di Renzi: unioni civili e lavoro il piano dopo le riforme istituzionali; apertura sui diritti, poi rivisitazione "totale" delle regole sull'occupazione

modello tedesco». FABIO MARTINI . ROMA Un annuncio accompagna-

to da una notizia: «E sarà su­C'è il Renzi che ininterrotta-' perato il ddl Cirinnà perché mente coU)pulsa l'iPad per af- anche in questo campo vedre­fer1C!r l'aria che tira e poi c'è mo una proposta ad hoc del un Matteo Renzi più riservato governo, che è pronto a pren­e programmatore, quello del dereuna S\Hl .. ~iniziathra», Di patto del Nazareno o della più Renzi non ha detto e dun­candidatura Mogherini colti- que è ancora presto per capi­vata in segreto, e quel Renzi lì re come si dipanerà l'articola­sta meditando di piazzare in to del governo sulle unioni ci­autunno una doppietta di ri- vili tra omosessuali, ma è in­forme qualificanti: una che tanto chiaro che il governo in­parlerà più all'elettorato di tende calare le sue carte già a «sinistra» e una che si rivolge- settembre, mettendo in conto rà al mondo della produzione. una discussione destinata a Due riforme destinate ad inte- svilupparsi in autunno. grarsi, anche se nessun nesso Una riforma di «sinistra», evidente le lega. Nella intervi- alla quale Renzi medita di far sta rilasciata ad «Avvenire» di seguire, una riforma di segno ieri, il presidente del Consi- diverso, quella del mercato glio ha fatto un annuncio Ìm- del lavoro, che potrebbe «rivi­portante: «lo ho sempre detto sitare» anc,he l'articolo 18 del­che i diritti civili stanno in un lo Statuto dei lavoratori. Una pacchetto che parte da,lle ri- riforma che, sotto forma di de­forme costituzionali. Una vol- creto legislativo, il presidente ta che il Parlamento avrà ter- del Consiglio immagina· di pre­minato di votare queste, di- sentare entro la fine del 2014, in scuteremo anche su quellaquesto'coerente con quanto da che ritengo essere una assolu- lui stesso promesso un mese fa: ta e corretta rappresentazio- «Punto alla- sua approvazione ne delle .civil partnership, sul' entro l'anno». A dispetto di una

Ci sarà una proposta ad hoc del governo sul modello tedesco

Matteo Renzi (premier, Pd)

Il dibattito parlamentare è la strada maestra che dobbiamo seguire

Sergio Lo Giudice (Pd)

discussione politica e parla­mentare che potrebbe dare l'impressione sbagliata di una decisione imminente;

In queste settimane, presso la Commissione Lavoro del Se­nato, è in corso una vivace di­scussione, soprattutto dentro la: maggioranza, sulla legge de­lega sulla riforma del mercato del lavoro, destinata ad indica­re al governo i «co1}tenuti ne­cessari», ovvero i criteri ispira­tori cui attenersi nella succes­siva formulazione del decreto legislativo. In altre parole, pri­ma il Senato è poi la Camera in­dicheranno i principii e poi, au­tonomamente, il governo scri­verà nel dettaglio il testo finale. Come? Sarà più facile, oltreché assumere; anche licenziare? Anche in questo caso il governo tiene le carte coperte e nell'in­tervista ad «Avvenire», il presi­dente del Consiglio, affrontan­do il tema tabù dell'articolo 18, usa un avverbio (totalmente) che potrebbe preludere a novi­tà: «L'articolo 18? Sarebbe l'en­nesimo inutile derby ideologi­co. lo sono per riscrivere total­mente le regole del lavoro». In

Non siamo contrari ad alcuni diritti, ma no matrimoni o adozioni

Renato Schifani (N cd)

altre parole, il premier, talora considerato un improvvisatore di talento, già da mesi ha deciso di collocare a fine anno la parte più hard della riforma del lavo­ro, facendola precedere da un altro passaggio politicamente forte: l'approvazione di una legge sulle,' unioni civili. In Par­lamento la discussione ha ruo­tato attorno al ddl della sena­trice Monica Cirinnà, del Pd, che prevede il ricon!>scimento delle unioni civili per le perso­ne dello stesso sesso, unione che non si chiamerà «matrimo­nio», ma garantirà gli stessi di­ritti e doveri. Ad esclusione delle adozioni. Con cerimonia davanti al sindaco con tanto di fascia tricolore. Questo ddl non sarà integralmente recepito dal governo, anche se Renzi non ha ancora deciso quali mo­difiche introdurre. Nella se­quenza immaginata dal pre­mier, prima la riforma di «sini­stra» é poi la riforma di «de­stra», c'è la concretizz.azione di quel «partito della nazione» di cui ha parlato davanti alla Dire­zione de(Pd, alludendo ad un partito capace di includere e parlare a elettorati finora con­siderati incompatibili tra loro.

Ennesimo cambio di rotta che dilaziona i tempi e non entra nel merito

Flavio Romani (Arcigay)

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Data 28-07 -2014 Pagina 7 Foglio 1

Per la svolta sul lavoro i tempi saranno ancora lunghi I NODI ROMA Lo hanno ripetuto tutti gli economisti e i numeri diffusi dall'Istat lo confermano. I primi segnali di ripresa, più evidenti in alcuni Paesi europei, meno in al­tri come in Italia, non porteran­no da soli ad una soluzione per il problema dei problemi, ossia il dilagare della disoccupazione in particolare giovanile. Nelle ulti­me settimane il barometro del­l'economia è tornato ad indicare un quadro variabile, se non orientato al brutto; ma anche questa primavera, quando il Vecchio Continente pareva bene o male diretto ad uscire stabil-

,-------

mente dalla recessione, !'incubo era quello di una jobless recove­ry, owero di una ripresa della produzione non accompagnata

da un aumento dei posti di lavo­ro.

Questo è particolarmente ve­ro nel nostro Paese, dove nella prima fase di questa lunghissi­ma recessione (iniziata nel 2008 e poi riesplosa sul finire de12011) il ricorso ai tradizionali ammor­tizzatori sociali come la cassa in­tegrazione hanno permesso di attutire !'impatto sociale di quanto stava accadendo.

Secondo il recente Bollettino della Banca d'Italia l'occupazio-ne dovrebbe stabilizzarsi nel corso di quest'anno, per poi tor-

nare ad una lieve espansione nel 2015. Già da quest'anno però do­vrebbe aumentare l'offerta di la­voro, venendo meno il cosiddet­to effetto di scoraggiamento: una quota di italiani cioè cerche­rà di nuovo di mettersi in gioco cercando un'occupazione. Da un punto di vista statistico, pro­pria questa circostanza- di per sé positiva - contribuirà a mante­nere ancora elevato il tasso di di­soccupazione. Per questo per va­lutare la situazione occorre guardare anche al numero di oc­cupati complessivi, che nell'ulti­ma rilevazione dell'Istat ha fatto segnare un aumento di circa 50 mila unità.

L.ei. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I Occupati e no I - --- -- ---- - --- - - ---- -- ----- ------I Dati a maggio 2014 (sui 15-64enni) POPOLAZIONE IN ETÀ DI LAVORO

I - ---- - I

I 39.899.000 -TOTALÉ GIOVANI (l5-24enni) 5.983.000

I I I

SECONDO BANKITALIA SOLO NEL 2015 SI POTRA ASSISTERE AD UNA NUOVA ESPANSIONE DEll'OCCUPAZIONE

Giovani 4)çcupaU ""'. ___ 15,5% -- 928.000

su.apfn~2014 -I su magyio2613 +0,4p:p. ~1,2p.p. +. 24.00o-(7.oon . (+1,7%1 1-1;7%[

Giovani disoccupati 11,2% 100;000 43,0%'1< su maggio 2m3

/-:-'----- +4,2p.p. * +64.DIJO (+ 10%)

ANSA c.antimatri I _._. _ _.. _. _. ~_. J

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Data 28-07 -2014 Pagina 13 Foglio 1

Statali, non serviranno spiegazioni per il traferimento in un altro ufficio LA RIFORMA ROMA Il trasferimento di un di­pendente pubblico da un ufficio all'altro potrà avvenire senza che siano fornite spiegazioni di alcun tipo. Sembra proprio que­sta la conseguenza di un emen­damento al decreto sulla Pubbli­ca amministrazione, che cancel­la quanto previsto dal codice civi­le, secondo cui in casi di sposta­mento da un'unità produttiva a un'altra è necessario mettere sul tavolo «comprovate ragioni tec­niche, organizzative e produtti­ve». Ora invece il passaggio non dovrà essere giustificato e potrà quindi scattare in qualsiasi situa­zione, purché non venga supera­to il limite di distanza fissato a 50 chilometri. La modifica, passata in commissione Affari costitu­zionali alla Camera, non piace al­la Cgil, secondo cui ciò aprirebbe a una «mobilità assolutamente discrezionale», con «un'inaccet­tabile violazione» delle regole del codice. Insomma sulla mobi­lità obbligatoria, che fin da subi­to ha rappresentato uno dei pun­ti caldi della riforma, è spuntata un'altra novità, che sembra am­pliare le possibilità di ricorso a questo strumento.

LE ALTRE MODIFICHE Gli altri emendamenti, approva·­ti in settimana, hanno invece am­morbidito le previsioni, ridando voce ai sindacati per la definizio­ne dei criteri di mobilità e salvan­do i genitori con figli piccoli (fino a tre anni) o sotto legge 104 (quel­la su chi assiste familiari disabi­li). L'ultima modifica saltata fuo­ri, tra le tante che hanno portato a un restyling del decreto, supe­rerebbe quanto stabilito dal codi­ce civile, nell'ultima parte dell'ar-

ticolo 2103, in materia di mansio­ni del lavoratore. Per il responsa­bile Settori Pubblici Cgil, Miche­le Gentile, così facendo si apri­rebbe a una mobilità libera. In­somma, prosegue, anche stavol­ta «piuttosto che utilizzare le norme già esistenti» si preferisce «costruire nuove leggi, con cui si creano pesanti precedenti su mi­sure relative sia al lavoro pubbli­co sia privato». Il sindacato si è riservato un'analisi più appro­fondita del testo ma sta di fatto che nell'emendamento salta il ri­ferimento all'unità produttiva e

OGGI IL DECRETO SULLA PUBBUCA AMMINISTRAZIONE DEL MINISTRO MADIA APPRODA AULA ALLA CAMERA

si esplicita la «non applicazione» di quanto previsto dal codice per il trasferimento. Oggi il decreto Madia arriverà nell'Aula di Mon­tecitorio per la discussione gene­rale. Intanto sono attesi i pareri della commissione Bilancio sul­le modifiche già apportate, con diverse novità sul fronte pensio­ni: tra l'altro, fino al 2017 non sa­rà applicata nessuna penalizza­zione per chi ha raggiunto l'anzianità contributiva, con il superamento del concetto di anzianità effettiva (valgono quin­di i riscatti effettuati durante la carriera). Come detto sulle pen-sioni le novità sono numerose. Nel passaggio parlamentare la possibilità di pensionare d'uffi­cio i dirigenti (ma anche gli altri dipendenti) con il massimo dei contributi, è stata legata anche ad un riferimento anagrafico. Po­tranno essere mandati a casa sol­tanto gli statali che hanno com­piuto almeno il 62esimo anno di età. La norma si applica anche ai professori universitari e ai pri­mari degli ospedali. Ma in que­sto caso il requisito anagrafico minimo è stato fissato a 65 anni. Approvato anche l'emendamen­to con il quale verranno mandati in pensione 4 mila professori che nell'anno scolastico 2011-2012 avevano maturato i re­quisiti per la pensione, ma che erano rimasti incastrati da un er­rore della legge Fornero (si era indicato anche per loro come li­mite temporale l'anno solare in-

• vece di quello scolastico). Il pen­sionamento avverrà entro il prossimo primo settembre, con l'unica penalizzazione di dover aspettare altri due anni per ve­dersi liquidato il trattamento di fine servizio.

R.e.f. Marianna Madia © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il nodo dei piloti, sono loro gli irriducibili del negoziato

LO STAllO ROMA Per dire del clima che si re­spira a bordo, un sindacalista fa­vorevole all'accordo che chiede l'anonimato prende di mira la Uilt e pronostica che «continuan­do tirare la corda finiranno per spezzarla e si ritroveranno con un mucchio di iscritti, ma tutti disoccupati». Ecco, appunto. Die­tro le quinte dello psicodramma sindacale che si sta consumando tra favorevoli e contrari ai tagli salariali che Alitalia pretende per sedersi al tavolo con Etihad e chiudere la partita, si sta giocan­do una lotta di potere. Che si combatte anche con le armi dei tesseramenti e della rappresen­tanza sindacale. Per farla breve i riflettori, in queste ore convulse, sono accesi sui piloti: è su di loro che puntano il dito la maggioran­za (circa il 65%) dei lavoratori che hanno accettato i sacrifici e che adesso confidano in un ac­cordo in tempi rapidi con gli ara­bi.

Ma a quanto pare i piloti, in buona maggioranza, non ne vo-

gliono proprio sapere. Ed hanno trovato nella UiIt chi li rappre­senta con energia in questa lotta impopolare e quasi solitaria. Ma piuttosto agguerrita a leggere gli sfoghi che si scambiano sul web.

Fonti sindacali raccontano che a fiumi, nei giorni scorsi, hanno abbandonato altre sigle per iscri­versi proprio a quel sindacato. Gran parte della struttura nazio­nale piloti dell'Ugl, ad esempio, sarebbe emigrata verso Uiltra­sporti e se al conto ci si aggiungo­no pure gli affiliati all'Anpac si arriva quasi a quota mille. Consi­derato che i piloti in servizio atti­vo sono 1.600, si éomprende be­ne che il problema è piuttosto se­rio.

LE RETRIBUZIONI «Come si fa a fare un accordo con gli arabi senza tenere conto della volontà dei piloti?» riassu­me senza girarci troppo intorno un dirigente del sindacato di ca­tegoria convinto che, alla fine, «bisognerà rinegoziare con noi». Nello specifico, le retribuzioni di chi governa gli aerei viaggiano tra i 45 e i 100 mila euro e si parla

di tagli (per soli 5 mesi, occorre ricordare) tra 400 e 1.100 euro. In media la riduzione sarà compre­sa tra 1'8 e il 10%. Dunque, nella peggiore delle ipotesi, entro fine anno la perdita in busta paga sa­rà di 5.500 euro. Poi, a partire dal 2015, tutto tornerà come prima.

Il fatto è che molti piloti non vogliono chinare il capo perché si sentono forti sul piano profes­sionale. Lontano da Alitalia, ver-

lA CATEGORIA NON VUOLE ACCETIARE UNA RIQUIIONE CHE PUO ARRIVARE

SUllO SFONDO LA GUERRA TRA lE SIGLE SINDACALI:

A 5.5t10 EURO PER Il 2014

lA UllT FA Il PIENO DEI CONTRARI

so le compagnie arabe, c'è un mercato che li tenta e che ne ha già arruolati a piene mani. La fu­ga è cominciata 6 anni fa e non accenna a fermarsi. Secondo l'ul­timo rapporto di Flightglobal In­sight solo in Emirates, l'ottava compagnia al mondo per ricavi, i piloti italiani in servizio sono 120. E circa 90 sono stati contrat­tualizzati solo negli ultimi tre an­ni. Questione di benefit, di sicu­rezza lavorativa. E di denaro, ov­viamente, considerato che gli sti­pendi raddoppiano.

GLI ALTRI DIPENDENTI Lo stesso ragionamento non pos­sono certo farlo altri dipendenti Alitalia. Qualcuno, tra il persona­le di volo, potrebbe essere tenta­to dal cercare lavoro all'estero. Ma la maggioranza di quelli che guadagnano più di 20 mila euro (al di sotto di quella cifra lorda non è previsto alcun taglio) non sembra avere scelta. E infatti hanno firmato l'accordo. Da luglio, se la vicenda andrà in porto, il personale si vedrà ridur­re lo stipendio da un minimo di 85 euro al mese per i lavoratori di terra fino ad oltre 1.300 euro per i comandanti più anziani e i dirigenti. Hostess e steward inve­ce si vedranno togliere dalla bu­sta paga una cifra che si aggira sui 300 euro al mese.

M.D.B. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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26-07-2014 4 1 /2

La riforma della Pa cambia ancora altra stretta sui giudici ~ Niente aspettativa per i magistrati che lavorano con i ministeri Via al prepensionamento per i professori, penalizzati i militari

sarebbero almeno due i casi rile-

Il PDOVVEDIMENTO . vanti su cui questa tagliola si po-R. trebbe abbattere. Il primo è quel-

, . lo di Italo Volpe, già nel gabinetto ROMA E un ntorno al passato. Alla di Giulio Tremonti quando que­prima bozza del decreto sulla st'ultimo era ministro dell'Econo­pubblic~ amministrazione. Nel mia ed oggi nella struttura di ver­pas~agglO parlamentare d:l prov- tice dei Monopoli di Stato. Il se­ved.lI~:~to l~stre~ta sul.le mcom- condo caso riguarderebbe Dome­patlblhta del magIstrati torna ad nico Carcano, attuale capo del le­i~asp~irsi. I gi~~ici, sian? essi o~- gislativo del ministero della giu­dman, contablh o ammmi"tratl- stizia. In realtà il Consiglio supe­vi, non soltanto ~aran~o costretti riore della magistratura ha già ad essere meSSI fuon ruolo per deliberato il ritorno nei ruoli di assumere incarichi ministeriali, Carcano" bocciando la proroga ma non potranno nemmeno più dell'aspettativa concessa ai tem­avere aspettative. Questo, ed è la pi in cui era capo di gabinetto del prima novità, sarà valido per gli ministro dela giustizia Annama­incarichi in corso anche nel caso ria Cancellieri. A conti fatti, dun­in cui si tratti di semplici con su- que, almeno per il momento, lenze e non solo di uffici di diret- l'unico magistrato coinvolto dal­ta collaborazione dei ministri. In- l'emendamento dovrebbe essere somma, chi ha già esaurito il bo- Volpe. L'altra modifica che ri­nus del massimo di dieci anni guarda sempre i giudici è quella fuori ruolo previsto dalla ~egge che porta da due a tre anni il peri­Severino del governo MontI; do- odo che deve separare il magi­vrà scegliere se lasciare definiti- strato dalla pensione per poter vamente la magistratura o lascia- far domanda di un incarico api­re gli incarichi nei ministeri. Non cale. Nella prima versione questo solo. La seconda novità è che an- lasso di tempo era stato ridotto che i magistrati amministrativi, da 4 a 2 anni. che oggi potevano anche sceglie-re di lavorare part time per la ma- lE MODIFICHE

gistatura e poi prestare consulen­ze ai ministeri, saranno obbligati ad uscire dai ruoli e non potran­no più esercitare le funzioni di giudice. Ma chi sono quelli in ca­rica che rischiano di decadere? Ad una prima sommaria analisi

Confermato il taglio più soft per le Camere di commercio. La ridu­zione dei contributi del 50 per cento avverrà in tre anni e non più in uno solo. Nel 2015 la sforbi­ciata sarà del 35 per cento. Via li­bera a tarda sera anche all'emen­damento sul pensionamento dei

professori «quota 96», i 4 mila docenti rimasti bloccati dalla ri­forma Fornero e che ora potran­no andare in pensione già da set­tembre. Salta invece la norma che faceva salvi i trattenimenti in servizio dei militari fino al 2016. Confermate anche le novità sulla mobilità obbligatoria, con l'esclu­sione dei lavoratori con figli mi­nori di tre anni o disabili a carico, e con !'introduzione del concerto dei sindacati nella deUnizione dei criteri di trasferimento. Rivi­sto anche il capitolo anticorru­zio ne. Su proposta del governo è stato approvato un emendamen­to dà ora al presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, il potere di pro­porre al prefetto una gestione straordinaria del contratto d'ap­palto o, viene aggiunto, della con­cessione, a rischio, anche nei casi in cui non sia già oggetto di pro­cedimento penale. Approvato an­che un emendamento proposto dal ministro della salute Beatrice Lorenzin, che prevede un'equa ri­parazione una tantum pari, ri­spettivamente, a 100 mila euro e 20 mila euro per ciascun danneg­giato da emotrasfusioni infette o vaccinazioni obbligatorie, e sblocca l'iter dei ristori economi­ci per circa 6.500 cittadini che hanno presentato domanda en­tro il 19 gennaio 20l0, semplifi­cando le relative procedure di li­quidazione.

Andrea Bassi © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le novità

Tagli più soft per le camere di commercio Il taglio del50 per cento dei contributi alle Camere di Commercio avverrà in tre anni. Per il primo anno, il 2015, la riduzione sarà del35 per cento. Le Camere avranno un più di tempo per riorganizzarsi e far fronte ai mancati introiti. Nel primo anno la riduzione non sarà più di 400 milioni ma solo di 250 milioni

Mansioni più basse ma solo di un livello Il passaggio parlamentare ha portato modifiche anche alle norme sui demansionamenti.l lavoratori pubblici in esubero potranno essere retrocessi per non perdere il posto di lavoro, ma di un solo gradino. Anche in questo caso, come per la mobilità obbligatoria, i sindacati avranno un ruolo nella definizione dei criteri.

Il ministro Marianna Madia

Figli piccoli, D niente obbligo di mobilità La mobilità obbligatoria entro i 50 chilometri avrà delle eccezioni. Per i lavoratori che hanno figli minori di tre anni e per coloro che hanno disabili a carico con i benefici della legge 104, sarà necessario il consenso al trasferimento. I sindacati avranno un ruolo nella definizione dei criteri di mobilità.

Professori, "quota 96" per la pensione I professori «quota 96», quelli con 60 anni di età e 36 di contributi, che non hanno potuto lasciare all'entrata in vigore della legge Fornero per un errore, potranno fare domanda di pensionamento e ritirarsi entro settembre. Il Tfs sarà invece liquidato quando si sarebbero maturati i requisiti con le norme della legge Fornero.

Data 26-07 -2014 Pagina 4 Foglio 2/2

EMOTRASFUSIONI, RISARCIMENTO UNA TANTUM 01100 MILA EURO AI CITT AmNI DANNEGIATI

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