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Osservare, Incontrarsi, Riflettere, Informare Periodico gratuito della Parrocchia S.Antonio di Padova - Corsico - Anno XXIII - Numero 126 - Dicembre 2017 - http://www.santantonio.cc - e-mail: [email protected] Anche tu un po’ come Gesù Cari lettori, ormai quest’anno si avvia alla conclusione, portando ognuno di noi per mano ad una festa in famiglia dove affe7 e parentele sono rafforza9 dall’amore che unisce, e dove anche le difficoltà sembrano a>enuarsi. Per questo Natale voglio chiedere al Signore non solo la forza e la grazia di cercarlo sempre, ma anche la gioia di tes9moniarlo sempre in ogni circostanza. Non è facile tu>o questo, ma un cuore nuovo, un cuore che cerca Dio può riuscirci. Mi rendo conto con dolore che la gente, oggi, ha smesso di cercare Dio, tan9 lo hanno sos9tuito con altre cose, e questo rende il vivere sempre più difficile, fa9coso e triste. Spero che il nuovo anno por9, a ciascuno di noi, la voglia di impegnarci nel ricercare la vera gioia, quella che illumina ogni nostra giornata, quella che da senso al nostro stare insieme, quella che ci perme>e di non pensare prima a noi stessi ma innanzitu>o al bene di chi ci è vicino o lontano. Non lasciamoci portare via questa gioia da falsi medici che prome>ono miracoli ma che alla fine non sanno fare altro che derubarci delle nostre speranze, dei nostri soldi e dei nostri sforzi. Soffermiamoci per qualche istante a meditare il vero Dio, che è anche vero Uomo nell’umiltà e nella povertà di una mangiatoia, dove sono nascoste tu>e le povertà degli uomini d’oggi, a par9re dalla fragilità delle relazioni, dalla debolezza delle unioni, dalla intolleranza verso chi è diverso, dalla difficoltà ad accompagnare ogni uomo all’incontro con Dio, dal non saperci accogliere per costruire una vera civiltà di bene e la vera pace. Anche quest’anno volge al termine ed è stato un anno in cui, come Chiesa di Milano, abbiamo avuto il dono di un nuovo Vescovo che tante volte ci ha visitato negli anni passa9, prima come Vicario della nostra zona pastorale, poi come Vicario Generale, portandoci la Parola di Gesù e amministrando i Sacramen9. Potrei fare una lunga lista di even9 accadu9 in ques9 mesi, mi limito a rivolgere un “Grazie” a Dio, insieme a tu7 voi, perché Lui ha chiamato la Comunità e ognuno ha risposto all’invito a seguirlo. Il Natale ci ricorda, come dice il nostro Vescovo Mario, che da quando Gesù si è fa>o simile agli uomini ogni uomo è diventato un po’ simile a Gesù. Anche tu! Non c’è nessuna incomprensione che non si possa superare, non c’è nessuna barriera che non si possa abba>ere, non c’è nessuno che sia straniero. L’Angelo del Natale, che ha svegliato i Pastori, possa svegliarci tu7, affinché sappiamo facilitare l’intesa, la gioia, la fraternità, la pace fra gli uomini, e sappiamo tes9moniare questo Amore nelle nostre famiglie, nella nostra Comunità e nella nostra Società. Buon Natale e Anno Nuovo dai padri Cavanis e dalle suore della Carità Padre Ciro Sicignano

S. Antonio di Padova - Anche tu un po’ come GesùLa Finestra 3Dicembre 2017 Il nostro Arcivescovo scrive anche storie bellissime per augurare Buon Natale a tutte le famiglie e non

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Anche tu un po’ come GesùCari lettori,

ormai   quest’anno   si   avvia   alla   conclusione,   portando  ognuno   di   noi   per  mano   ad   una   festa   in   famiglia   dove  affe7    e  parentele  sono  rafforza9    dall’amore  che  unisce,  e  dove  anche  le  difficoltà  sembrano  a>enuarsi.  

Per   questo   Natale   voglio   chiedere   al  Signore   non   solo   la   forza   e   la   grazia   di  cercarlo   sempre,   ma   anche   la   gioia   di  tes9moniarlo  sempre  in  ogni  circostanza.  Non   è   facile   tu>o   questo,  ma   un   cuore  nuovo,   un   cuore   che   cerca   Dio   può  riuscirci.  Mi  rendo  conto  con  dolore  che  la  gente,  oggi,  ha  smesso  di  cercare  Dio,  tan9   lo   hanno   sos9tuito   con   altre   cose,    e   questo   rende   il   vivere   sempre   più  difficile,  fa9coso  e  triste.    

Spero   che   il   nuovo   anno   por9,   a  ciascuno   di   noi,   la   voglia   di   impegnarci  nel   ricercare   la   vera   gioia,   quella   che  illumina  ogni  nostra  giornata,  quella  che  da  senso  al  nostro  stare  insieme,  quella  che  ci  perme>e  di   non   pensare   prima   a   noi   stessi   ma   innanzitu>o   al  bene  di  chi  ci  è  vicino  o  lontano.  

Non   lasciamoci   portare   via   questa   gioia   da   falsi  medici  che  prome>ono  miracoli  ma  che  alla  fine  non  sanno  fare  altro  che  derubarci  delle  nostre  speranze,  dei  nostri  soldi  e  dei  nostri  sforzi.  

Soffermiamoci   per   qualche   istante   a   meditare   il   vero  Dio,  che  è  anche  vero  Uomo  nell’umiltà  e  nella  povertà  di  una  mangiatoia,  dove  sono  nascoste  tu>e   le  povertà  degli   uomini   d’oggi,   a   par9re   dalla   fragilità   delle  relazioni,  dalla  debolezza  delle  unioni,  dalla  intolleranza  verso  chi  è  diverso,  dalla  difficoltà  ad  accompagnare    

ogni   uomo   all’incontro   con   Dio,   dal   non   saperci  accogliere  per  costruire  una  vera  civiltà  di  bene  e  la  vera  pace.  

Anche  quest’anno  volge  al  termine  ed  è  stato  un  anno  in  cui,   come   Chiesa   di   Milano,  abbiamo   avuto   il   dono   di   un  nuovo  Vescovo  che  tante  volte  ci  ha  visitato  negli  anni  passa9,  prima   come   Vicario   della  nostra   zona   pastorale,   poi  come   V i ca r i o   Gene ra l e ,  portandoci   la   Parola  di  Gesù  e  amministrando  i  Sacramen9.  

Potrei   fare   una   lunga   lista   di  even9   accadu9   in   ques9  mesi,  mi   l imito   a   rivolgere   un  “Grazie”   a   Dio,   insieme   a   tu7  voi,   perché   Lui   ha   chiamato   la  Comunità  e  ognuno  ha  risposto  

all’invito   a   seguirlo.   Il   Natale   ci   ricorda,   come   dice   il  nostro   Vescovo   Mario,   che   da   quando   Gesù   si   è   fa>o  simile  agli  uomini  ogni  uomo  è  diventato  un  po’  simile  a  Gesù.  Anche  tu!  

Non   c’è   nessuna   incomprensione   che   non   si   possa  superare,   non   c’è   nessuna   barriera   che   non   si   possa  abba>ere,  non  c’è  nessuno  che  sia  straniero.  

L’Angelo   del   Natale,   che   ha   svegliato   i   Pastori,   possa  svegliarci   tu7,   affinché   sappiamo   facilitare   l’intesa,   la  gioia,   la   fraternità,   la   pace   fra   gli   uomini,   e   sappiamo  tes9moniare   questo   Amore   nelle   nostre   famiglie,   nella  nostra  Comunità  e  nella  nostra  Società.  

Buon Natale e Anno Nuovo dai padri Cavanis e dalle suore della Carità

Padre Ciro Sicignano

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2 La voce della Chiesa

Vieni, ti mostrerò la sposa dell’Agnello

lettera alla Diocesi di Mario Delpini.E’ un richiamo forte alla preghiera ciò che in primo luogo il nuovo Arcivescovo propone alle nostre Comunità in questo propizio periodo di Avvento, e lo fa prendendo spunto da un testo non certo facile come quello dell’Apocalisse, in cui la visione dei sette angeli narrata da Giovanni ci invita ad alzare lo sguardo per contemplare l’opera di Dio che presenta la Gerusalemme nuova come una sposa adorna per il suo sposo. “ E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c‘era più. E vidi a n c h e l a c i t t à s a n t a , l a Gerusalemme nuova scendere dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio…. Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed Egli sarà il Dio con loro, il loro Dio”. Perché l’Arcivescovo ha scelto questo testo e perché ci chiede una sosta contemplativa che percorra il testo e ascolti la voce potente che viene dal cielo e c o n d i v i d a l ’ e m o z i o n e e l’esultanza del veggente? L’apparire della Gerusalemme nuova è un invito a contemplare la Chiesa che vive nella storia, m a i n s i e m e s o s p i r a i l compimento nella nuova creazione con la vocazione alla santità; l’immagine della città santa con le dodici porte sempre aperte (che recano i nomi degli apostoli dell’Agnello), indica e incoraggia tutti gli uomini a riconoscere nella città un punto di riferimento verso cui orientarsi, una città dove è desiderabile abitare. La cattolicità della Chiesa permette di accogliere tutti, perché ogni specie di pietre preziose adorna i basamenti delle mura della città, e immedesimandoci nella visione possiamo anche noi ammirare le ricchezze pluriformi che convergono in un unico

capolavoro di bellezza; la pluriformità nell’unità come condizione di solidità delle mura. Ci viene quindi chiesto di appassionarci alla vocazione a essere pietre vive di una Chiesa che sia un segno della Gerusalemme nuova e che l’Agnello va costruendo purificandola con il suo sangue. La vita cristiana, infatti, non è un percorso solitario, non un’iniziativa personale, ma l’edificazione della città è l’opera di Dio che convoca tutti e accoglie

ciascuno. Ci si deve domandare come promuovere processi di discernimento e decisioni condivise per un richiamo a uomini e donne tentati da individualismo, inerzia, r a s s e g n a z i o n e , protagonismo, confusione, promuovere la conversione a comunità tentate di delegare, sottrarsi a responsabilità, p r e f e r i r e i l l a m e n t o all’impegno, dividersi in fazioni e isolarsi in a g g r e g a z i o n i autoreferenziali. La Comunità dei discepoli del Signore vive del rapporto con il Signore, in un clima di preghiera fedele e fiduciosa, nella persuasione che senza il Signore non possiamo fare

nulla. La priorità deve essere l’Eucaristia e la cura per la celebrazione domenicale, celebrata con gioia e dignità: quindi con un gruppo liturgico formato, che animi la liturgia ed educhi al canto liturgico. La grazia del mistero celebrato trasfiguri la vita dei fedeli e si irradi nella vita ordinaria con i suoi frutti, in particolare deve risplendere la gioia e la comunione che fanno dei molti un cuore solo e un’anima sola.

Lia Gaetano

La Finestra Dicembre 2017

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3La Finestra Dicembre 2017

Il nostro Arcivescovo scrive anche storie bellissime per augurare Buon Natale a tutte le famiglie e non potendo portare questo augurio personalmente in tutte le case (come vorrebbe), si avvale dell’aiuto di un Angelo che può avere il volto di un nostro prete, o di una nostra suora o anche di uno dei nostri amici. Sono storie del nostro mondo che ci riguardano da vicino, raccontano di Paesi al contrario, dove sono i genitori a ubbidire ai figli: fanno da autisti, camerieri, personale di pulizia e in cambio vedono ragazzi che si isolano rinchiusi come in una fortezza, che dicono solo “io” e “no”; bambini che si alzano al mattino e prima ancora di vedere se c’è il sole o piove seminano malumore per tutta la casa e quando devono ubbidire, dicono solo “uffa”. L’Angelo, che non aveva mai visto un Paese al contrario ed era stato mandato a portare la gioia del Natale, allora inventò una stella mai vista, che insieme

alla luce emanava una scia di stupore che incantava i bambini annoiati. La stella seminava nei cuori con una voce amica una tenerezza e un desiderio di amicizia, un interesse commosso per i volti e le storie, le lacrime e i sorrisi degli altri ed ecco che, chi sa come, i bambini anziché ripetere come pappagalli sempre “uffa”, impararono a dire “Evviva! una giornata da vivere” e “Si” anziché no, “Si, vengo ad incontrare nuovi amici, Sì, ci sto a fare nuove esperienze, Sì, grazie stella” e i ragazzi più grandi impararono un pronome nuovo che non si era mai sentito nel Paese al contrario, impararono il “Noi”, capirono che anche le fatiche più aspre e le imprese più audaci diventavano possibili insieme, impararono la fraternità. E’ per questo che l’Angelo inventò la stella cometa, la gioia che Gesù regala a Natale. Le altre storie vi consiglio di leggerle e di regalarle, gli Angeli si ascoltano sempre volentieri. Buon Natale!

Lia Gaetano

Un Angelo in paese Storie di Natale per famiglie di Mario Delpini

La voce della Chiesa

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4 La Finestra Dicembre 2017

I “Assuesce unus esse” (S. Ambrogio, “Opera omnia- Ep. 1, 62 )

La voce della Chiesa

La festività di S. Ambrogio, a Milano da sempre molto sentita, assume quest'anno un sapore ed una essenza nuova, particolare. La recente “investitura” di Mons. Delpini ad Arcivescovo di Milano e della sua Diocesi riaccende fin dalle prime mosse dell'ultimo successore di Ambrogio, nella grande città e nei suoi abitanti un interesse forse sopito. In una città travagliata oggi come allora da tensioni, pure nel suo sviluppo sociale ed economico, ecco che il nostro attuale Pastore getta un ponte, tende le mani a tutte le forze che per la città sono operatrici di pace e di benessere sociale e morale, più che economico. In questo contesto di Avvento, nello spirito di questo momento forte, laddove si dice “..pace in terra agli uomini di buona volontà “ ecco che Mons. Delpini contempla nel suo saluto alle Istituzioni, giustamente chiamato “Per un'arte del buon vicinato” pronunciato nella basilica di S. Ambrogio la sera del 6 dicembre, il desiderio e l'auspicio di una collaborazione fra tutte le forze politiche, religiose, civili e istituzionali destinate a guidare il futuro cammino di questa metropoli. Di tutte le forze che già sono attive e che desiderano operare per il bene comune. L a c o o p e r a z i o n e d e v e riconoscere anzitutto chi la pensa diversamente da noi non come avversario forzoso ma come come potenziale fonte di buone idee e buoni propositi. Perciò, la pericope evangelica che fa da sfondo ad un'arte di buon vicinato e che viene tratta da Mt. 5,47:”Se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario ? “ assume un valore straordinario. Ecco dunque l'Arcivescovo tessere gli elogi sinceri alle autorità presenti, tutte: laiche o religiose, quali rappresentanti e portavoce dell'intera città. Tutti riuniti sotto le volte di pietra del sacro millenario tempio fortemente voluto da Ambrogio. Quali attinenze possono mai esistere fra la Milano di oggi e la imperiale Mediolanum, quale “fil rouge” ci può mai condurre, parlando in un contesto ecclesiastico, fra l'insediamento di Mons. Delpini e un Vescovo di millesettecento anni fa ? Dentro ad una situazione di forti tensioni, di scontri, conflitti e rivendicazioni, tra privilegi e poteri che esasperano la città ad un secolo dalla fine dell'impero Romano d' Occidente, si intromette nel 371 un funzionario imperiale, custode dell'ordine pubblico, Aurelio Ambrogio, che con la sua autorevolezza, la sua determinazione, (sono parole di M. Delpini) la sua abili tà riesce a condurre i contendenti alla ragionevolezza e al dialogo. Ovviamente, il contesto storico, politico e sociale sono diversi dalla situazione attuale; ma non molto; c'era forte contrasto, limitandoci all'aspetto religioso, fra ariani ( seguaci di una dottrina comunque cristiana ma deviante e di origine nordeuropea ) e i cristiani più fedeli seguaci delle direttive conciliari. I problemi nacquero alla morte di Assenzio, vescovo ariano, per la sua successione. “...Insorgendo il popolo a

sommossa nella designazione di un candidato all'episcopato, ed essendo cura di Ambrogio placare la sommossa...si recò nella chiesa; ed ivi, mentre parlava alla gente, si narra che all'improvviso abbia echeggiato nell' adunanza la voce di un fanciullo: Ambrogio vescovo !” (Paolino, Vita di Ambrogio, 6,1 ) Ed Ambrogio, ricco delle qualità descritte, contenute in un fisico minuto e di salute malferma, ma con levatura spirituale ed intellettuale da gigante, dopo tentativi di fuga forse più leggendari che storici, riesce a ricondurre la pace e la ragionevole convivenza e collaborazione in questa Milano che Montale definisce “Alveare degli eremiti” perché in essa, trovano rifugio, lavoro, opportunità di esprimere il proprio ingegno persone anche celebri che il loro luogo di nascita ha, talvolta malaccortamente trascurato. La sua levatura morale è così profonda, così schietta, così radicata, che anche un altro romano, Agostino di Ippona di professione avvocato, famoso, abbandonati i dubbi che da tempo lo attanagliano, abbandona la

professione che gli provoca profondi turbamenti per l'immoralità e la vacuità di alcune vittorie giuridiche ingiustamente acquisite. Ascolta Ambrogio e da lui si fa battezzare. Assurge alla santità ed è ricordato al pari di Ambrogio, come Dottore della Chiesa per la sua catechesi e la sua profonda filosofia, unica nel genere in ambito cattolico. “...Mi accorgo che esisti anche tu...”, prosegue Delpini nel suo saluto,” ...tu che sei ferito, tu che hai bisogno, tu che soffri; ti offro perciò il m i o s a l u t o , c o r d i a l i t à invitante per le strade, al vicino di casa, in ogni angolo dei nostri quartieri; il mio

saluto; del tutto identico, con le stesse valenze dello scambio della pace che avviene nelle nostre celebrazioni eucaristiche...” Come possiamo allora trasmettere al nostro prossimo, questi sentimenti, questa cordialità invitante se il nostro spirito non è in pace anzitutto con se stesso ? Non può esistere dunque pace interiore se il nostro spirito, i nostri pensieri non sono allineati alle nostre azioni, se, detto in parole povere, portiamo una maschera. . Non sempre, sostiene Ambrogio, chi si astiene dal male è buono. La virtù è spesso solo la maschera dell'egoismo e del timore. Talvolta è conseguenza della debolezza. Anche il male infatti richiede coraggio, come il bene, e non tutti ne hanno. Il benessere interiore, la pace dell'anima che si accorda col Desiderio divino viene raggiunto solo con l'unificazione dei nostri pensieri con le nostre azioni esteriori; sta nel pretendere da noi stessi l'unicità del nostro agire in conformità col nostro pensiero più schietto; abituati ad essere uno solo, o come dice Ambrogio: “ Assuesce unus esse.”

Ennio Murelli.

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5Parrocchia e dintorniLa Finestra

Dicembre 2017

L’ordinazione diaconale: il dono di Dio è sempre più grande!È bello che un uomo non possa mai dire di aver

risposto pienamente al Dono. È un dono ed è anche un compito : Sempre! L’uomo non sarebbe capace di compiere questo atto di giustizia verso il Creatore, se Cristo stesso, Figlio consustanziale al Padre e vero uomo, non intraprendesse questa iniziativa caritatevole. È il mistero di un meraviglioso scambio tra Dio e l’uomo.

Venerdì 1 Dicembre si è celebrata la Santa Messa alle ore 10:30 presso la Chiesa, la Parrocchia Santissima Trinità/Tempio canoviano a Possagno, l'ordinazione diaconale dei due religiosi Cavanis, Emmanuel Kifuti Kiese e Héritier Bwene, entrambi congolesi. La celebrazione è stata presieduta dal Mons. Gianfranco Agostino Gardin, Vescovo di Treviso, con

con la presenza di tanti sacerdoti (Cavanis e diocesani), le religiose e religiosi, con le comunità cristiane (di Possagno/Cavaso, Milano/Corsico e di Roma), la presenza della Scuola Cavanis di Possagno, dei sindaci di Possagno, Cavaso, Ponte ed altre autorità civili. È stata una cerimonia meravigliosa ed emozionante!

"L'ordinazione diaconale è un momento forte per coloro che si stanno preparando per il sacerdozio. Diventare diacono è un dono destinato ad essere messo al servizio degli altri. Nella Chiesa, colui che è ordinato non lo è per se stesso ma per il servizio del Popolo di Dio. Ecco perché la preghiera di famiglia, amici, comunità e tutta l’assistenza, nel giorno dell'ordinazione, è così molto importante. Ed è questa forza spirituale che Don Emmanuel e Héritier hanno potuto sperimentare in questo giorno. I nuovi diaconi, sono presentati a Dio da tutta la comunità cristiana. Rendono grazie a Dio per tutte le persone che Dio ha messo attorno a loro, che li portano spiritualmente, e gli chiedono di dargli la forza per svolgere questo servizio affidato loro con tanta gioia ed umiltà. Si tratta

di proteggere e fare crescere le vocazioni, affinché portino frutti maturi. Le vocazioni sono come “un diamante grezzo”, da scolpire con cura e pazienza, nel rispetto delle coscienze, affinché brillino tra il popolo di Dio. Siamo anche consapevoli che senza Gesù, non possono fare nulla di buono (Gv 15: 5) e solo da Lui, con Lui e in Lui, saranno per il mondo strumenti di salvezza.

Héritier BWENE

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6 Parrocchia e dintorniLa Finestra

Dicembre 2017

DIRITTO DI CITTADINANZAAbbiamo voluto parlare di diritto di cittadinanza perché vorremmo dare una corretta ed equilibrata informazione per poter pensare e discutere, senza il rumore e la strumentalizzazione che quotidianamente ne fa la rete. E’ comprensibile avere visioni diverse. Ci sono tante persone in difficoltà economiche che in alcuni casi li porta a pensare che un migrante possa toglier loro quel poco ed essenziale che hanno. Noi vorremmo provare a vedere le cose in un altro modo. Perché non ci chiediamo se siamo favorevoli agli

studenti stranieri, alle badanti ai lavoratori stagionali. Affrontare la discussione con un approccio meno ideologico e più reale potrebbe farci vedere e capire meglio le fragilità ed il bisogno che hanno tante altre persone. ... certo ci danno fastidio, come un esame di coscienza fatto bene… Ecco allora una semplice raccolta di informazione che vuole mettere a fuoco la reale situazione. Buona lettura.

La redazione

Ius soli letteralmente "legge del suolo” che significa chiunque nasce “sul suolo” ne diventa cittadino (negli USA ad esempio funziona così) In Italia la proposta è molto diversa e non riguarderebbe gli immigrati irregolari, i bambini che nascono casualmente sul suolo italiano, le persone che rappresentano un pericolo per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato, i genitori immigrati. La proposta di legge non introduce il diritto di cittadinanza per chi nasce sul suolo italiano, ma v u o l e r e g o l a m e n t a r e tramite due leggi “ibride” le regole per diventare cittadino italiano. Ius so l i t empera to - p o t r e b b e d i v e n t a r e c i t t a d i n o i t a l i a n o automaticamente, chi è nato in Italia da genitori stranieri, di cui almeno uno sia in possesso di un permesso di soggiorno lungo e risiede nel nostro Paese legalmente e in via continuativa da almeno cinque anni.

Ius soli culturae - potrebbe diventare cittadino italiano, chi è nato da genitori stranieri oppure arrivato in Italia prima del compimento dei 12 anni, a condizione che abbia frequentato un percorso formativo per almeno 5 anni. E' la scuola ed il fatto di aver una cultura ed educazione italiana a fare di un figlio di stranieri un cittadino! Il paradosso ...Oggi fa meno fatica a diventare cittadino italiano un adulto che abbia sempre vissuto

a l l ’ e s t e r o , s e n z a conoscere l’Italia, se ha un nonno che sia stato cittadino italiano per nascita, rispetto a un ragazzo nato in Italia da genitori stranieri, che abbia sempre vissuto qui e non sappia nulla del suo Paese d’origine. Al primo bastano tre anni d i

residenza legale in Italia, il secondo deve aspettare di diventare maggiorenne e dimostrare di essere vissuto ininterrottamente in Italia dalla nascita. Oggi in Italia vige l'ultima legge del 1992 che prevede unicamente la ius sanguinis..

La proposta di legge spiegata in modo semplice 

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7Parrocchia e dintorniLa Finestra

Dicembre 2017

Quali sono le regole negli altri paesiLa proposta italiana è tra quelle meno permissive in Europa. In questi ultimi anni si sta andando verso una progressiva liberalizzazione del processo per acquisire la nazionalità in particolare per i figli degli immigrati. Con questa proposta di legge ci saremmo avvicinati anche noi.

Germania: sono cittadini tedeschi i figli di stranieri che nascono in Germania, purché almeno uno dei genitori risieda abitualmente e legalmente nel paese da almeno 8 anni. I bambini acquisiscono anche

contemporaneamente la nazionalità dei genitori. Dopo aver raggiunto la maggiore età devono scegliere entro 5 anni quale mantenere. Regno Unito: i bambini nati da un genitore britannico o da un genitore con un permesso permanente sono cittadini per nascita. Svezia la cittadinanza viene data ai bambini che hanno vissuto per 5 anni nel paese scandinavo Francia ogni bambino nato in Francia da genitori stranieri diventa francese al compimento di 18 anni se ha vissuto stabilmente nel Paese per almeno 5 anni. Spagna se il bambino nasce in Spagna e i genitori sono sono nati all’estero, dopo un anno di residenza il bambino acquisisce la cittadinanza spagnola. Grecia: i figli di immigrati acquisiscono la cittadinanza se i genitori sono residenti da almeno 5 anni Paesi Bassi: in base alla legge del 2003, la cittadinanza è prevista non solo per i soggetti nati in Olanda ma anche per quelli che vi risiedono dall’età di 4 anni

Più paura che solidarietà, i risultati della ricerca “community media research” condotta ad ottobre 2017 su un campione significativo di cittadini italiani con più di 18 anni, in collaborazione da

IntesaSanpaolo per la Stampa, dicono che tanti italiani vorrebbero una legge in tempi brevi sulla cittadinanza. Timore e paura si mischiano alla solidarietà. Le domande evidenziano che noi italiani abbiamo una visione distorta sulla reale situazione dei migranti nel nostro paese. Alla prima domanda dell’indagine, gli italiani sanno quanti sono i migranti regolarmente residenti in Italia ? solo un terzo ha risposto correttamente (5.026.153 dato Istat) poco più della metà sottostima il fenomeno (risponde meno di 3 mln) e solo il 5% dice più di 10 mln. Alla seconda domanda di quale religione sono, poco più di un terzo risponde correttamente, sono a maggioranza cristiana (56,4% dato Istat) mentre la maggioranza crede siano islamici. Se si sommano le due domande solo il 13,7 % degli Italiani ha consapevolezza della situazione, il 48,5 % ha risposto parzialmente e il 37,8 le ha sbagliate entrambe.

Cosa dicono gli italiani

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8 Parrocchia e dintorniLa Finestra

Dicembre 2017

Cosa pensa la ChiesaAbbiamo pensato di scegliere uno stralcio dei tantissimi discorsi di Papa Francesco. In particolare, quello che ci sembrava più dritto e chiaro, è quello preparato per la “Giornata mondiale della pace 2018 - Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace” . … "In molti Paesi di destinazione si è largamente diffusa una retorica che enfatizza i rischi per la s i c u r e z z a n a z i o n a l e o l ’ o n e r e dell’accoglienza dei nuovi arrivati, disprezzando così la dignità umana che si deve riconoscere a tutti, in quanto figli e figlie di Dio. Quanti fomentano la paura nei confronti dei migranti, magari a fini politici, anziché costruire la pace, seminano violenza, discriminazione razziale e xenofobia, che sono fonte di grande preoccupazione per tutti coloro che hanno a cuore la tutela di ogni essere umano.” Dal Vaticano, 13 novembre 2017

http://w2.vatican.va/content/francesco/it/messages/peace/documents/papa-francesco_20171113_messaggio-51giornatamondiale-pace2018.html .

Tanti scrivono e ci dicono falsità. L’unica cosa che vorremmo rispondere a tutte queste sciocchezze che “noi cristiani” ci informiamo e siamo in grado di approfondire le questioni importanti e non ci piace essere presi in giro! Di seguito una piccola raccolta di frasi oltraggiose per chi è attento e non si ferma davanti ad affermazione strumentali. Alcune sono state dette da persone conosciute ma abbiamo deciso non riportare i riferimenti. Chi vuole può cercarle in rete.

“Folle legge, in base alla quale per il solo fatto di essere nati qui automaticamente si diventa cittadini italiani” (vedi la proposta di legge) “dopo la miseria gli immigrati portano pure le malattie” (vedi la proposta di legge) “No Ius Soli per la cittadinanza automatica agli immigrati”. Il rischio islamizzazione (vedi articolo pagina 7) “Lo spettro della sostituzione etnica” (i numeri dimostrano il contrario) “Legge inutile: hanno già tutti i diritti, lo ius soli esiste già (vedi articolo che segue)

Tanta disinformazione, bugie le cosiddette “bufale”

Il 1° di dicembre, una piccola delegazione della Parrocchia ha partecipato all’ordinazione diaconale di due ragazzi Congolesi a Possagno e durante il pranzo abbiamo conosciuto la cugina Congolese di uno dei nuovi diaconi che vive a Modena da quasi 10 anni. Si è laureata in legge in Italia ed ha preso un Master in

diritto internazionale. Ha 2 bambini di 4 e 8 anni, sposata con un congolese che lavorava fino ad un mese fa come operaio in una fabbrica di ceramica. Nessuno di loro è cittadino italiano. Questo per far capire che non hanno gli stessi diritti di un italiano.

“Non hanno già tutti i diritti”

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9Parrocchia e dintorniLa Finestra

Dicembre 2017

Nuovo Logo della Parrocchia

La Parrocchia da qualche settimana ha un suo logo che rappresenta la chiesa, la sua forma particolare, il suo campanile, il legame con la congregazione dei padri Cavanis. Il logo è tratto da una delle foto più conosciute della nostra chiesa, trasformata in disegno bianco e nero con qualche pennellata di colore nella versione definitiva. Al Logo è accompagnata la scritta “Parrocchia S. Antonio di Padova” il font usato è il “Noteworthy” che fa parte dei font creativi adatto a frasi brevi. Il colore scelto è l'azzurro che corrisponde a quello caratteristico dei Cavanis. I riferimenti RGB sono 0, 171, 236 o 00abec Per rendere il Logo ancora più unico e personalizzato abbiamo introdotto qualche modifica nel font che ne ha migliorato la leggibilità giocando con un profilo leggero di colore nero. Come forma è stata scelta quella più tradizionale, il quadrato. La composizione è una soluzione che può essere personalizzata a seconda delle varie esigenze che si presentano durante l’anno e nelle diverse circostanze. In particolare abbiamo scelto quello con S. Antonio che sarà il logo ufficiale che utilizzeremo nelle comunicazioni nell’ambito parrocchiale e cittadino. Quello con lo stemma Cavanis lo useremo per le comunicazioni verso la congregazione. Abbiamo già prodotto alcune soluzioni come es. quello con la Madonnina e il logo dell’oratorio e altri ne saranno realizzati.

Angelo e Cino

Da qualche settimana abbiamo pensato di r i n n o v a r e i l f o r m a t d e l l a n e w s l e t t e r parrocchiale. Nella nuova newsLetter oltre ad una

nuova grafica a b b i a m o i n t r o d o t t o delle rubriche c h e tratteranno le p r i n c i p a l i i n i z i a t i v e d e l l a pa r rocch ia , della diocesi e i discorsi p i ù

s i g n i f i c a t i v i dell'Arcivescovo e d e l S a n t o Padre. A queste s i p o t r a n n o affiancare altre d a l l e

associazioni, della Caritas, delle suore ed altre. Vi sono poi gli e v e n t i c h e v e r r a n n o

pubblicati sul sito e sui social. La parte centrale è dedicata agli avvisi parrocchiali settimanali. La newsletter si concluderà con i riferimenti al giornalino parrocchiale “La Finestra” dove troverete tutti i numeri dal prima a quello in uscita oggi n°126.. Si concluderà con una preghiera scelta, ogni settimana, per essere condivisa con tutta la comunità. Per chi non la ricevesse può inviare una email a [email protected] indicando nome cognome indirizzo email. Buona lettura.

Commissione Comunicazione

Nuova NewsLetter con gli avvisi settimanali

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10 Parrocchia e dintorniLa Finestra

Dicembre 2017

Il 2017 è stato principalmente caratterizzato dalla sistemazione dell’area verde prospicente la via Keplero. Si è infatti provveduto a smontare la vecchia tettoia costruita con tubolari metallici ed alla messa in opera di una piattaforma, di dimensioni maggiori rispetto alla precedente, su cui è stata montata una tensostruttura che permette la fruibilità di un’area coperta, più ampia (oltre 120 mq.) , sia in caso di pioggia che come zona ombreggiata nelle giornate calde, particolarmente utile durante le settimane in cui i ragazzi usufruiscono dei servizi dell’Oratorio Estivo. Il tutto è stato completato con la costruzione di una larga ampia rampa che facilita l’accesso sia a livello pedonale che con i mezzi di servizio. Prossimamente lo spazio verrà arricchito con delle nuove strutture gioco per i più piccoli che andranno a sostituire quelle esistenti.

Un altro intervento ha riguardato il posizionamento di un container, da utilizzare come deposito, per accogliere 20 nuovi tavoli e circa 90 sedie che permetteranno di migliorare la ricettività per le attività oratoriali, in particolare durante le serate della Festa di Sant’Antonio. Con l’occasione è stata messa in sicurezza l’area dietro il campo di pallavolo con la costruzione di una recinzione in metallo. Sempre in tema di sicurezza, rammentiamo la sistemazione delle mattonelle del sagrato, che presentavano alcuni dislivelli, ed il prossimo posizionamento di idonee protezioni attorno ai pali della luce presenti in oratorio, ai pilastrini della tensostruttura ed ai pali e basamenti dei canestri.

Ezio Tagliaferri

I lavori svolti in oratorio

Domenica 12 novembre durante la Messa delle 10.00, è stato dato il consueto mandato a t u t t i i v o l o n t a r i “animatori, catechisti, operator i pastoral i , allenatori, Consiglio Pastorale Parrocchiale, C o n s i g l i o A f f a r i Economici Parrocchiali, Consiglio di Oratorio, volontari della festa di

S. Antonio, della pesca, della tavola calda, pulizia della chiesa, servizio Bar, volontari oratorio estivo (servizio ai tavoli, gruppo iscrizione, accoglienza, tavoli, cucina, e …)

Parrocchia e dintorni

Consultorio Familiare CENTRO di SERVIZIO alla FAMIGLIA

accreditato dalla Regione Lombardia con Decreto della D.G. Fam. Solidarietà e Volontariato n.8725 del 1/10/2013

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Mandato ai volontari

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11Missioni La Finestra

Dicembre 2017

Anche quest'anno, come è ormai consuetudine, ci siamo ritrovati in prossimità del Natale per trascorrere insieme una serata di buona musica offerta per il secondo anno dal Coro “JAZZ GOSPEL ALCHEMY “. A L Amicizia Lontana, l'Associazione di volontari che da oltre vent'anni opera in Parrocchia per aiutare e finanziare le Case Missionarie Cavanis nel mondo, ha proposto ed ha organizzato questo gioioso evento che grazie alla preparazione artistica, alla professionalità ed allo spirito di gruppo del Coro capace di trasmettere all' auditorio la propria voglia e gioia di cantare è stato coronato da vero successo. Avrebbe meritato una più

ampia platea che forse, una migliore divulgazione avrebbe contribuito ad ottenere, ma i presenti si sono trovati coinvolti in una vera atmosfera di gioia e di trasporto. É stata raccolta, per scendere in dettaglio, una somma di Euro 1120, notevole nel contesto, destinata alla realizzazione di un pozzo nella missione dei Padri Cavanis a Macomia, in Mozambico. É noto che AL Amicizia Lontana, oltre che provvedere alle adozioni a distanza, e al sostegno delle Case Cavanis, appoggia economicamente progetti finalizzati come quello proposto quest' anno. La trivellazione e la costruzione del pozzo è essenziale per questa Missione, ultima nata fra le Missioni Cavanis, in questa terra che, per i problemi derivanti dai cambiamenti climatici, è veramente assetata. Grazie all'alchimia musicale del “Jazz Gospel Alchemy” che con sapiente armonia ha fuso brani di musica etnica, spirituals, gospel, jazz a brani più specificatamente dedicati al Natale, abbiamo aggiunto un prezioso tassello al nostro obbiettivo. Ancora un sentito grazie a cantori e pubblico.

Segretario di AL Amicizia Lontana E.Murelli.

Concerto di Natale

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12 La Finestra Dicembre 2017

Se vivi la carità e l’accoglienza vivi il Vangelo Dovendo parlare ai ragazzi di quinta elementare di uno dei pilastri della Chiesa, la Carità, abbiamo pensato di invitare domenica 19 novembre don Massimo Mapelli un sacerdote che da 13 anni vive l’esperienza dell’accoglienza e della carità verso gli ultimi che lui definisce” .. una grande fortuna che mi ha cambiato la vita”. Don Massimo è responsabile

della Casa Rifugio Homer, ha ospitato più di 1700 ragazzi dai 13 ai 20 anni, italiani e stranieri provenienti da tutto il mondo. Anche ora ospita 20 adolescenti. Ognuno ha alle spalle una storia spesso drammatica, ognuno di loro ha un volto e un nome, essi sono “carne viva” non numeri. L’incontro ha poi visto il coinvolgimento dei ragazzi e dei genitori con il racconto dell’esperienza di uno dei ragazzi SharmaKi , che a soli 11 anni ha dovuto in tutta fretta, senza documenti, lasciare il suo Paese, la Somalia, la sua città , Mogadisco, la sua famiglia, per aver involontariamente assistito ad un brutale atto di violenza, riconosciuto dagli aggressori e quindi minacciato di morte. Su consiglio della sua mamma è partito quindi su camion, a piedi, con mezzi di fortuna,

affrontando la paura, la fame, il freddo e la solitudine, per chiedere asilo politico a causa della privata libertà di poter vivere nel suo paese. ”L’avreste fatto voi?”, ha sollecitato ai ragazzi, Li ha invitati a considerare la gravità di queste situazioni, evitando la superficialità e le chiacchiere così dette da bar, dove si è sempre pronti a far prevalere la paura della diversità, anziché cogliere l’opportunità di ascoltare l’altro e di calarsi nei suoi panni. Dopo svariate vicissitudini ed aver attraversato mezza Europa, finalmente Sharmaki è arrivato a Milano, affidato a Don Massimo. Ora frequenta la 3° media, ha 17 anni ed ha ottenuto la protezione sussidiaria dal nostro Paese, riconosciuta dall’art. 10 della Costituzione. Il Card. Martini, incontrato da Don Massimo, alcuni anni orsono disse; “Dobbiamo sporcarci le mani con chi non ce la fa, tenendo conto dell’ultimo della fila in questa nostra città. ” Don Massimo ha citato da ultimo anche Don Milani, famosa la sua frase: l’uomo deve portare in una mano il Vangelo e nell’altra la Costituzione. Solo

conoscendola si restituisce valore e giustizia a tutti i volti, i nomi di coloro che, come Sharmaki devono fuggire dal loro Paese e dalle loro famiglie, per cercare una vita migliore.

Carla Fabbri

Parrocchia e dintorni

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13La voce della ChiesaLa Finestra

Dicembre 2017

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14 La voce della ChiesaLa Finestra

Dicembre 2017

Con l’intenzione di dare spessore e solidità ad un cammino di rinnovamento avviato ormai da anni, monsignor Mario Delpini chiede alla Diocesi di iniziare un percorso inedito, quello del sinodo minore. Si tratta in un tempo relativamente breve (un anno) di attivare un percorso articolato e o r g a n i z z a t o d i a s c o l t o e consultazione che porti il corpo ecclesiale ad una lettura matura dei cambiamenti che sta vivendo, nella convinzione che proprio dentro di essi va cercato il destino di grazia che Dio ci sta preparando. Come recita bene il titolo di questo sinodo minore (“Chiesa dalle genti”), ci è chiesto di leggere insieme come, in un periodo di grandi trasformazioni soc ia l i e cu l tu ra l i , anche l’operazione di raccolta delle genti che lo Spirito santo compie da secoli qui a Milano stia conoscendo trasformazioni sensibili. C’è bisogno di un sinodo, per riuscire in un’operazione simile. Come nella precedente occasione (il sinodo 47°, nel 1995), riprendendo di quel sinodo il capitolo dedicato alla pastorale degli esteri. Questo testo chiede di essere adeguato ai cambiamenti che lo stanno interessando. Si tratta di comprendere come l’arrivo di nuovi popoli ci chiede

non soltanto di attivare servizi di accoglienza e percorsi di integrazione, ma più profondamente ci chiama a realizzare una fraternità di diversi. Lo scopo d i ques to cammino s inoda le è eminentemente pastorale. Ogni comunità cristiana,

ogni realtà ecclesiale è invitata a reagire alle questioni poste da un testo che farà da guida al percorso sinodale. Ai consigli diocesani (pastorale e presbiterale) spetta il compito di fare sintesi del lungo momento di ascolto, trasformando le riflessioni raccolte in mozioni che verranno consegnate al Vescovo attraverso l’assemblea dei decani. L ’ e s i t o s a r à u n a C h i e s a maggiormente consapevole della propria cattolicità. Una Chiesa dalle genti che con la propria vita quotidiana saprà trasmettere serenità e capacità di futuro anche al resto

del corpo sociale, aiutando a superare le paralisi e le paure con cui guardiamo spesso al fenomeno dei migranti. Una Chiesa dalle genti, una Chiesa in sinodo che intende vivere questo cammino proprio per restare fedele alla sua identità ambrosiana: come ai tempi di sant’Ambrogio, in continuità con il suo spirito.

Mons. Luca Bressan Vicario episcopale

Il Sinodo Minore “Chiesa dalle genti”, percorso di ascolto per una lettura matura dei cambiamenti

AGENDA di OTTOBRE - NOVEMBRE SONO ENTRATI NELLA VITA ETERNA: OTTOBRE: Petito Mattia, Corsaro Andrea, Bohingamuwa Mudyaselage Nikini Soraya NOVEMBRE: Ghianda Lorenzo, Mantino Christian, Di Lorenzo Emanuele.

SONO DIVENTATI FIGLI DI DIO: OTTOBRE: Moroni Margherita, Palma Concetta, Bellomo Giacoma, Castello Antonietta, Puddu Annamariae NOVEMBRE: Migliore Francesco, Spadaccino Giovanni, Betteto Elena, Bossani Angela, Belloni Ambrosina

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15Parrocchia e dintorniLa Finestra

Dicembre 2017

Domenica 12 Novembre il nostro Arcivescovo Mario Delpini ha invitato i nonni in Duomo per avere con loro un dialogo e poter riflettere su un ruolo bello e importante. Io e mio marito abbiamo partecipato molto volentieri e ci ha fatto piacere trovarci insieme a tantissimi altri nonni interessati e attenti e con tanta voglia di essere aiutati a vivere questa fase della vita così “speciale”. Il dialogo si è articolato su interrogativi posti da tre nonni. Le domande vertevano su come mantenere vivo lo stupore meraviglioso che i bambini provano nei primi anni di vita per ogni loro piccola scoperta, sulla responsabilità educativa e sulla preoccupazione che suscitano i nipoti già adolescenti che vivono un universo popolato da tante proposte anche di tipo tecnologico rischiose e pericolose. A queste domande l'Arcivescovo ha risposto mostrando una grande fiducia nei nonni e ne ha sottolineato le potenzialità derivanti dalla loro esperienza di vita. Per quanto riguarda lo stupore basta che i nonni lo vivano loro stessi stando vicini ai piccoli e cogliendo ogni loro ooooh! di meraviglia, ogni loro perché, per accompagnarli con dolcezza nella crescita con molta naturalezza. Per quanto riguarda poi la responsabilità educativa i nonni possono proporsi con originalità, con libertà,

evitando di essere omologati ma vivendo e parlando con semplicità della preghiera, di cosa vuol dire pregare, della morte, della loro visione della affettività, anche perché a volte i genitori sono un po' restii ad affrontare questi argomenti. Possono mostrare fiducia nelle nuove generazioni, dire loro che i giovani sono fatti per la felicità, la verità, la fraternità, l'amicizia. I nonni parlano di cose serie! Loro, avendo più tempo, possono impegnarsi in opere di volontariato dando un volto più solidale a questa società. Hanno anche il dovere di avere un po' di tempo per sé stessi, per leggere, per pregare. Devono ricercare il bene che c'è, anche se tante volte viene da preoccuparsi constatando come vanno tante cose. Bisogna avere FEDE! Gesù attira tutti a sé, bisogna avere fiducia in Lui, trasformare le preoccupazioni in forme di intercessione e avere sempre presente che mentre si continua a parlare male di questo mondo, Dio continua ad amarlo. L'Arcivescovo ha chiuso questo bel dialogo dicendo che la terra è piena della gloria di Dio! Grazie Mons. Delphini per la sua vicinanza e per la sua preghiera.

Imelde D’Angelo

Quest’anno in occasione della I domenica di avvento, il nostro Arcivescovo Mario Delpini da poco nominato, ha voluto onorare i nonni della sua diocesi invitandoli ad un incontro in Duomo. E’ stato molto coinvolgente ed emozionante vedere questo luogo preposto a cerimonie importanti, pieno di persone piu o meno attempate, tutte coinvolte e unite da questo ruolo, che per tanti aggiunge un valore grande al termine dei nostri impegni di coppia, di genitori e infine di nonni! L’Arcivescovo, dietro suggerimento di alcune testimonianze di nonni, ci ha confortato e incoraggiato a trasmettere i valori della famiglia, della accoglienza, nel modo in cui i nostri ricordi e le nostre esperienze ci hanno formati, senza sentirci inadeguati con queste nuove generazioni e con questi nuovi mezzi di comunicazione.

Insomma semplicemente affrontando le responsabilità con tenacia e determinazione! Ha valutato l’importanza di testimoniare l’incontro con Dio attraverso i Sacramenti e la preghiera in famiglia e che non dobbiamo scoraggiarci se poi anche figli e nipoti si allontanano, perché lo Spirito Santo farà il suo intervento su ognuno di loro, e ricordandoci che Gesù sulla croce non ha fatto discriminazioni, Lui è morto per tutti! Ha esortato noi nonni a non essere pigri, ma usare il tempo nelle forme più svariate di volontariato, oltre che per fare un servizio alle comunità, ma anche per sentirci ancora “dentro” alle varie comunità e non esclusi. Ha terminato infine le sue osservazioni con la frase: “La terra è piena della gloria di DIO” e i nonni rappresentano una parte di essa!!

Silvana della Nesta

“La terra è piena della gloria di DIO” e i nonni rappresentano una parte di essa!!

L’Arcivescovo incontra i Nonni

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16 Parrocchia e dintorniLa Finestra

Dicembre 2017

Stampate 750 copie

prossima uscita sabato 17 Febbraio 2018

Numeri utili

Parrocchia 02.44.78.919 - fax 02.4589.9063 e-mail: [email protected] Suore 02.44.08.027 e-mail: [email protected] Centro di Ascolto 02.44.78.919

S. Messe da giugno a settembre Feriali ore 8.30 - 18.30 Vigiliare ore 18.30 Festiva ore 8.00 - 10.00 - 11.15 - 18.30

Orario Segreteria Parrocchiale Lunedì: dalle 9.00 alle 12.00 Mercoledì: dalle 16.00 alle 18.00 Sabato: dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00

LA REDAZIONE: WALFRIDO FABBRI, LIA GRECCHI, ENNIO MURELLI, ROBERTO NADDEO, PADRE CIRO SICIGNANO, ANGELO SPAGNUOLO, CINO STOPPA HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: IMELDE D’ANGELO, SILVANA, CARLA GRECCHI, HÉRITIER BWENE, EZIO TAGLIAFERRI, SILVANA DELLA NESTA

AVVISI (orari delle Messe)DOMENICA 17.12.2017 SESTA DOMENICA DI AVVENTO - Mercatini di Natale ore 10.00 S. Messa e benedizione Bambinelli ore 17.30 in Duomo l’Arcivescovo invita gli Sportivi ore 18.00 S. Messa animata dalle coppie del percorso matrimoniale

LUNEDI’ 18.12.2017 Proseguono Benedizioni per il S. Natale ore 17.00 - Preghiera della Novena di Natale

D O M E N I C A 2 4 . 1 2 . 2 0 1 7 D O M E N I C A PRENATALIZIA - Mercatini di Natale ore 10.00 S. Messa ore 23.00 Veglia di Natale ore 24.00 S. Messa di Natale

LUNEDI’ 18.12.2017 S. NATALE Orario delle S.S. Messe: 08.00 – 10.00 – 11.15 – 18.00

Da oggi l’oratorio è chiuso fino a Domenica 7 gennaio 2018 compresa La catechesi è sospesa e riprenderà lunedì 8 gennaio 2018.

MARTEDI’ 26.12.2017 S. STEFANO Orario delle S.S. Messe: 08.30 – 18.00

DOMENICA 31.12.2017 ore 18.00 S. Messa prefestiva con Te Deum di ringraziamento Cena di capodanno in oratorio - ognuno cucini per la propria famiglia Prenotazione euro 5.00 – rivolgersi al Parroco o alle Suore

LUNEDI’ 01.01.2018 CAPODANNO Orario delle S.S. Messe: 10.00 – 11.15 – 18.00 (non c’è la Messa delle 8.00)

VENERDI’ 05.01.2018 ore 18.00 S. Messa Prefestiva

SABATO 06.01.2018 FESTA DELL’EPIFANIA MANIFESTAZIONE DEL SIGNORE GESU’ Orario delle S.S. Messe: 08.00 – 10.00 – 11.15 – 18.00 (S. Messa prefestiva)

DOMENICA 07.01.2018 Orario delle S.S. Messe: 08.00 – 10.00 – 11.15 – 18.00

LUNEDI’ 08.01.2018 RIAPRE l’ORATORIO – RIPRENDE LA CATECHESI