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Non dimenticheremo mai la chiusura della stagione sulle strade del Giro di Lombardia col passaggio sul Ghisallo carico di storia e l’arrivo sullo splendido lungolago di Como baciato dal sole, pro- prio il giorno dopo l’arrivo pieno di emozioni forti del Campione del Mondo Paolo Bettini… Queste sono solo alcune del- le storie di strada vissute in questo anno che ci lasciamo alle spalle. E’ queste sono sensazioni stupende che solo la bici può darci: il poterle condividere con degli amici veri magari riviverle con i piedi sotto ad un tavolo è da considerarsi un privilegio che ce le fa gustare ancora di più . Una cosa sono sicuro resterà per tutti e ce lo porteremo in eredità per il futuro: il bellissimo spirito di gruppo che, se possibile esce ancor più rafforzato dal nostro primo anno. Grazie a tutti, amici miei.. E il 2006, anno primo del Team Rossetti, va in archi- vio. Come ce lo ricordere- mo? Quali fotogrammi ci resteranno impressi nella memoria? Chi c’era sente ancora il profumo del mare della Ri- viera dei Fiori al debutto assoluto in quel di Sanremo. Bello volare sui Capi, sulla Cipressa, sul Poggio, taglia- re lo storico traguardo di Via Roma, magari al fianco di Ivan Basso. O magari ci tornerà in men- te l’adrenalina della prima casalinga, la Davide Cassa- ni , dove abbiamo cominciato a “fare della legna”, facendo masticare anaro chi ci a- spettava al varco. Di certo non dimentichere- mo il ruzzolone dopo 20 chilometri della Selle Ita- lia-Via del Sale. Fantastico il trenino di 7 elementi, un po’ ammaccato sì, ma che ha rimontato più di 1000 posi- zioni! Assente giustificato il solo Gianni che aveva in ser- bo la dedica più importante per il papà che proprio un 1° aprile di qualche anno fa se andò improvvisamente e ora lo segue dall’alto. Altre e- mozioni… A proposito di trenini come dimenticare quello spetta- colare nella Granfondo di Russi con la Valbura tirata a tutta in bagarre tra “tonni” e altri amici-rivali? Come dimenticare le salite e qualche crisi sui colli bolo- gnesi o quelli delle Nove Col- li, proporzionali però alla soddisfazione che si prova sempre quando si taglia il traguardo dei Giardini Mar- gherita e sul lungomare di Cesenatico. Poi le grandi scalate dolomi- tiche, il San Pellegrino (che muro ragazzi), il Fedaia con la sua discesa da 90 all’ora, il “mostro” Manghen della miti- ca Campagnolo, la spettaco- lare ascesa del Pordoi, il Sella, il “severo” Giau alla Maratona delle Dolomiti. Brividi. Come quelli di freddo patiti in giugno alla G.F. di Castrocaro con la pioggia e 2 gradi sul Muraglione. Magari per i nostri presti- giosi le emozioni più grandi saranno stati i passaggi sul Nevegal e sul Montello nella galoppata della Pinarello di Treviso o l’arrampicata sul S.Giorgio nella durissima 5 Terre. Lì avranno pensato “ce l’ho fatta!” . Cosa resterà... O r g a n o ufficiale del Veloclub Acropolis ASD Dicembre 2006 Anno 1—Numero 3 In questo numero: Cronoscalata Bagno di Ro- magna—Passo dei Mandrio- li. Un tuffo in un altro ciclismo pag.2 Aspettando il Giro di Ro- magna. La Mediofondo del Sangiovese pag.4 L’uomo copertina pag.6 La granfondo delle Cinque Terre pag.6 Como, ultimo spettacolare traguardo pag.8 La Voce del Gruppo pag.11 Uno sguardo al futuro pag.15 Colpo di fortuna pag.17

RossettiBikeNews 2006.3

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RossettiBikeNews 2006.3

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Non dimenticheremo mai la chiusura della stagione sulle strade del Giro di Lombardia col passaggio sul Ghisallo carico di storia e l’arrivo sullo splendido lungolago di Como baciato dal sole, pro-prio il giorno dopo l’arrivo pieno di emozioni forti del Campione del Mondo Paolo Bettini…

Queste sono solo alcune del-le storie di strada vissute in questo anno che ci lasciamo alle spalle. E’ queste sono sensazioni stupende che solo la bici può darci: il poterle condividere con degli amici veri magari riviverle con i piedi sotto ad un tavolo è da considerarsi un privilegio che ce le fa gustare ancora di più .

Una cosa sono sicuro resterà per tutti e ce lo porteremo in eredità per il futuro: il bellissimo spirito di gruppo che, se possibile esce ancor più rafforzato dal nostro primo anno. Grazie a tutti, amici miei..

E il 2006, anno primo del Team Rossetti, va in archi-vio. Come ce lo ricordere-mo? Quali fotogrammi ci resteranno impressi nella memoria?

Chi c’era sente ancora il profumo del mare della Ri-viera dei Fiori al debutto assoluto in quel di Sanremo. Bello volare sui Capi, sulla Cipressa, sul Poggio, taglia-re lo storico traguardo di Via Roma, magari al fianco di Ivan Basso.

O magari ci tornerà in men-te l’adrenalina della prima casalinga, la Davide Cassa-ni , dove abbiamo cominciato a “fare della legna”, facendo masticare anaro chi ci a-spettava al varco.

Di certo non dimentichere-mo il ruzzolone dopo 20 chilometri della Selle Ita-lia-Via del Sale. Fantastico il trenino di 7 elementi, un po’ ammaccato sì, ma che ha rimontato più di 1000 posi-zioni! Assente giustificato il solo Gianni che aveva in ser-bo la dedica più importante per il papà che proprio un 1° aprile di qualche anno fa se andò improvvisamente e ora lo segue dall’alto. Altre e-mozioni…

A proposito di trenini come dimenticare quello spetta-colare nella Granfondo di Russi con la Valbura tirata a tutta in bagarre tra “tonni” e altri amici-rivali?

Come dimenticare le salite e qualche crisi sui colli bolo-gnesi o quelli delle Nove Col-li, proporzionali però alla soddisfazione che si prova sempre quando si taglia il traguardo dei Giardini Mar-gherita e sul lungomare di Cesenatico.

Poi le grandi scalate dolomi-tiche, il San Pellegrino (che muro ragazzi), il Fedaia con la sua discesa da 90 all’ora, il “mostro” Manghen della miti-ca Campagnolo, la spettaco-lare ascesa del Pordoi, il Sella, il “severo” Giau alla Maratona delle Dolomiti. Brividi. Come quelli di freddo patiti in giugno alla G.F. di Castrocaro con la pioggia e 2 gradi sul Muraglione.

Magari per i nostri presti-giosi le emozioni più grandi saranno stati i passaggi sul Nevegal e sul Montello nella galoppata della Pinarello di Treviso o l’arrampicata sul S.Giorgio nella durissima 5 Terre. Lì avranno pensato “ce l’ho fatta!” .

Cosa resterà...

O r g a n o

u f f i c i a l e d e l

V e l o c l u b

A c r o p o l i s A SD

D i c e m b r e 2 0 0 6 A n n o 1 — N u m e r o 3 In questo numero:

Cronoscalata Bagno di Ro-

magna—Passo dei Mandrio-

li. Un tuffo in un altro

ciclismo pag.2

Aspettando il Giro di Ro-

magna. La Mediofondo del

Sangiovese pag.4

L’uomo copertina pag.6

La granfondo delle Cinque

Terre pag.6

Como, ultimo spettacolare

traguardo pag.8

La Voce del Gruppo pag.11

Uno sguardo al futuro

pag.15

Colpo di fortuna pag.17

P a g i n a 2

Ogni tanto è piacevole

cimentarsi in prove che

esulano dal nostro modo di

interpretare il ciclismo,

così da un’idea buttata là

da Giorgio, domenica 27

agosto abbiamo deciso di

partecipare alla 4^ edizio-

ne della cronoscalata Ba-

gno di Romagna—Passo dei

Mandrioli organizzata

dalla ASD The Wellness

Bike di S.Piero in Bagno.

Alla fine siamo in 5 su 8 e

approfittiamo dell’occa-

sione per unire all’evento

sportivo anche quello ga-

stronomico: dopo la gara

ci aspetteranno mogli e

figli per un bel pranzetto

al Lago Pontini sopra Ac-

quapartita.

Il maltempo ha provato a

rovinarci la giornata, in-

fatti a Ravenna è solo

brutto ma ancora non pio-

ve, arrivati a Bagno ci

aspetta un vero e proprio

diluvio. Tanto che la par-

tenza della gara viene

posticipata di una mezz'o-

retta a si pensa anche di

non disputarla.

Gironzolando tra il bar

della piazza e i tavolini

fuori sotto gli ombrelloni

ci rendiamo conto che

esiste un mondo ciclistico

completamente diverso

dal nostro. Accanto a

qualche elemento folklori-

stico che non manca mai

(splendido il tipo di mezz’-

età che si scaldava con

vigore sotto l’acquazzone

con una bella sportina di

plastica a far da coprica-

sco), facciamo conoscenza

con gli specialisti del set-

tore. Fisici asciutti, su-

permagri che si contano le

costole, biciclette simili a

piume dove viene limato il

grammo. Ci guardiamo e ci

scappa da ridere: sem-

briamo dei “ciccioni” capi-

tati lì per sbaglio!

Quando il giudice dell’U-

dace dice: “Alle 9,30 si

parte comunque!” ci viene

qualche dubbio: piove for-

te e fa pure freddo. Par-

tiamo o no? Certo che

partiamo, ormai siamo

qua… Per fortuna non ap-

pena deciso il tempo sem-

bra concedere una tregua.

Scopriamo con piacere

che tra i 51 al via (non

pochi visto il clima) ci sarà

anche il fresco Campione

Italiano di specialità, tale

Renato Baldassarri da

Borello che si presenta

fasciato in un fiammante

body tricolore. Se non

altro avremo un bel termi-

ne di paragone per la no-

stra fatica.

Quando cominciano le par-

tenze dalla pedana

(proprio come nelle crono

vere) posta al centro della

piazza il sole fa addirittu-

ra capolino e l’adrenalina

sale. Parto per secondo

dei nostri, poco dopo

Giorgio e solo 3 minuti

prima del Campione Italia-

no: capisco subito che la

mia impresa sarà quella di

farmi raggiungere il più

tardi possibile.

Ovviamente parto senza

un adeguato riscaldamen-

to (me chi è abituato a

farlo nelle granfondo) e

carico a mille cosicché nel

primo chilometro in piano

che porta all’inizio salita

spingo a tutta. Mi sembra

anche di andare bene, ma

ecco che giro a destra, la

strada sale e le gambe già

bruciano! Smanetto sul

cambio alla ricerca del

rapporto giusto ma non lo

trovo, alla fine salgo con

un passo da gita turistica.

In poco mi raggiunge il

ciclista partito dopo di me

che mi ha già preso un

minuto (che poi sarà 9°

assoluto) e al 4° chilome-

tro, ben prima di metà

salita arriva il Campione

Italiano. Sale in piedi sui

pedali con un rapporto

dura ma con grande natu-

ralezza. Al seguito ha

l’ammiraglia che lo incita:

mi sposto da una parte e

lo faccio passare, mi sen-

to piccolo piccolo.

Col passare dei chilometri

trovo una specie di ritmo

apprezzabile e non mi

raggiunge più nessuno,

riesco anche a forzare il

ritmo fino al sospirato

traguardo. Su trovo Gior-

gio che ha fatto meglio di

me di circa 30” e insieme

ci godiamo l’arrivo degli

altri.

Meglio non guardare la

classifica assoluta dove

Baldassarri ha dato 1’32”

al secondo e 4’17” a Gian-

ni, il migliore dei nostri.

Bravo comunque Gianò che

conferma le sue doti nelle

gare contro il tempo e che

si metta alle spalle per

18” Stefano Casadio della

Surfing Shop che di sicu-

ro per questo mastica un

po’ amaro.

La mia gara? Lasciamo

stare

Cronoscalata al Passo Mandrioli

Un tuffo in un “altro ciclismo”

Fantastico il DVD

dello speciale

sulla cronoscalata

trasmesso da

Videoregione e

avuto grazie alla

caparbietà di

Giorgio che se l’è

fatto mandare e

a Gianni che l’ha

doppiato per

tutti

(segue a pag. 3)

P a g i n a 3 A n n o 1 — N u m e r o 3

stare, male come previsto

(33esimo assoluto su 51, il

peggiore di noi 5) con l’unica

nota di orgoglio l’aver messo

dietro ancora una volta il buon

Franco Campese del Surfing

con il quale è sempre aperta

una sorta di “bonaria” compe-

tizione.

Inutile far notare come le

cose siamo andate molto me-

glio al ristorante dove abbia-

mo degnamente chiuso la gior-

nata in relax prima con i piedi

sotto al tavolo e poi con una

salutare passeggiata appro-

fittando di un insperato sole.

Bello eh, ma le granfondo sono

tutta un’altra cosa….

Beppe

(continua da pag. 2)

Va bè dai, ec-co le classifi-che

Cronoscalata Bagno di Romagna—Passo Mandrioli

Km 10,700

1° ass. Baldassarri Renato (ASD Borello) in 27’18” media 23, 51 km/h

19° Conti Gianni in 31’35” media 20,26 km/h

25° Fiammenghi Davide in 33’01” a 1’26”

28° Fenati Nelson in 33’06” a 1’31”

32° Franchi Giorgio in 33’44” a 2’09”

33° Poggi Giuseppe in 34’17” a 2’42”

Ecco i protagoni-

sti della cronosca-

lata.

Dopo tanta acqua,

un bel sole e un

bel salame!!

Aspettando il Giro di Romagna

La Mediofondo del Sangiovese

P a g i n a 4

Domenica da ricordare

quella del 3 settembre

2006, per Santo Anzà

(anvedi….), venticinquenne

siciliano che si aggiudica

l’edizione n° 81 del giro di

Romagna, sua “prima” da

professionista Per la pri-

ma volta quest’anno il Giro

di Romagna dei professio-

nisti ha avuto un preludio

dedicato a noi cicloamato-

ri, così il maestro ed il

sottoscritto hanno preso

parte alla Mediofondo del

Sangiovese, organizzata

dalla GS Bike Lugo e in

prima persona dal suo

esponente di punta Rober-

to Conti.

Concorrenza spietata per

la giornata di oggi veniva

della sponda forlivese, il

giro dei Tre Faggi e Mura-

glione dell’Avis di Forlì è

ormai un Happening

“istituzionale”, sempre

ben organizzato, ma il

lavoro svolto dai lughesi è

stato all’altezza, anche

oltre le aspettative, come

spesso accade. Il mae-

stro, promoter di questa

iniziativa, ha avuto ragio-

ne anche questa volta…

Ottima l’accoglienza, Ro-

berto Conti in persona ha

fatto gli onori di casa:

tenuta da ciclista, fisico

asciutto, solito sorriso;

ottima anche l’iniziativa di

dividere la zona di iscri-

zione per leghe di appar-

tenenza.

Ore 7.30 apertura dei

cancelli alla volta di Imola,

via Villa San Martino. Il

percorso è un intreccio

continuo con quello che,

da lì a poche ore, avreb-

bero affrontato anche i

professionisti e si rivela

molto interessante.

La pianura scalda le gambe

fino a Imola, poi le rasoia-

te dei ”Tre Monti” deter-

minano un’inevitabile sele-

zione nel gruppo. Tutto

questo mentre a bordo

strada fervono i prepara-

tivi degli organizzatori e

dei gruppi di fans tra i

quali spiccano quelli del

“profeta in patria” Gaspe-

roni.

Altre strade, altri colli,

altri panorami, ma guar-

dandomi attorno mi accor-

go che i volti sono sempre

quelli: l’armata Nostromo,

con Guardagli, Garavini,

Raffuzzi e ancora Gardini,

Cavallo e un Perfetti in

tenuta Panaria e bici Col-

nago tanto da venire apo-

strofato da uno spettato-

re con un “…chi èl quel che

l’è…Sella?!”

Si scende a Imola costeg-

giando l’autodromo, la cur-

va a sinistra (vero Nel-

son?!) prepara il lungo fal-

sopiano che porta a Borgo

Tossignano, poi Fontaneli-

ce da dove si ritorna in

provincia di Ravenna, at-

traverso il Margherita, una

bella salita, regolare, da

passisti.

Al GPM timbriamo, Nelson

per primo, mentre ancora

mi risuonava nelle orecchie

il suo benestare “..non mi

aspettare!...”. Ci ristoria-

mo, ricompattiamo il grup-

po e ci buttiamo in picchia-

ta verso Casola, per attac-

care l’ultima asperità della

giornata, il Montalbano.

I primi tornanti si percor-

rono con regolarità, quasi

chiacchierando, ma poi

Sella-Perfetti accende la

miccia, che non lascia indif-

ferente qualche “tonno”,

Guardagli in primis. Brutta

compagnia quei due, tiro i

remi in barca salendo al mio

ritmo con il pensiero rivolto

ai 20 e passa km che ancora

mancano a Lugo..

Ultimo timbro, ristoro idrico

e poi…via con gli strappetti

fino a Villa Vezzano, poi rotta

verso Castel Bolognese, quin-

di Solarolo, Barbiano e Lugo,

incrociando ammiraglie e mo-

torhome dai colori sgargianti

e accattivanti per noi appas-

sionati.

Come spesso accade la “gara

d’appalto” per il ritorno è

stata aggiudicata alla

“Premiata Ditta Rossetti”,

che anche se in forma ridot-

ta si sobbarca l’ onere di fare

l’andatura faccia al vento

fino a Lugo.

All’arrivo ci vengono conse-

gnate due bottiglie di vino e

un buono per pasta e piadina

party, che utilizziamo senza

fare file e serviti da azdore

cordiali. Noi ci siamo rifocil-

lati abbondantemente; dopo-

tutto i 1600 metri di dislivel-

lo e 115 km percorsi ci meri-

tavamo una gratificazione

culinaria.

Concludendo 5 euro spesi

bene, bello il percorso, stra-

de tirate a lucido, ristori

abbondanti, due bottiglie di

vino, pasta e piadina, il tutto

immerso in un’atmosfera resa

speciale anche dalla cornice

prestatale dalla gara dei pro-

fessionisti.

Complimenti agli organizzato-

ri!

Fiamèla

Ecco i nostri due alfieri

alla Mediofondo del San-

giovese

Doppio grazie a Davide

“Fiaméla. Uno per l’otti-

mo esordio penna in ma-

no, l’altro per la segna-

lazione di questa bella

manifestazione da tene-

re in considerazione per

il futuro.

P a g i n a 5

Salisburgo,

domenica 24 settembre 2006

Come nel 1982, nello

stesso anno Italia

Campione del Mondo di

calcio e titolo Mondiale

di Ciclismo.

Allora Saronni a Goo-

dwood, oggi uno stra-

ordinario (più del soli-

to) Paolo Bettini.

Con un sontuoso sprint

brucia l’eterno Zabel e

il rampante Valverde

per un podio Regale.

Sì Paolo, credici. La

tua immensa gioia è

anche un po’ la nostra.

Il mondiale austriaco

ha premiato il più for-

te!!

Finalm

ente!

!!

Bettin

i Mon

diale!!

!

P a g i n a 6 L’uomo copertina

Alla fine ce l’abbiamo fatta,

siamo finiti in copertina. E’

stato bellissimo trovare in

edicola il numero di settembre

de “Il Giornale delle Granfon-

do” con in bella vista una ma-

glia Rossetti. Sarà stata for-

tuna (i fotografi fanno mi-

gliaia di scatti ad ogni gara),

sarà stato che dove contava

noi c’eravamo, sarà stata per

la nostra bella divisa, tant’è

che abbiamo avuto

questa grande sod-

disfazione.

La cosa tra l’altro

ha avuto il massimo

in termini di visibi-

lità possibile per-

ché il numero di

settembre per le

riviste specializza-

te è quello più visto

dell’anno dal mo-

mento che in que-

sto periodo c’è la

fiera del ciclo di

Milano.

E l’onore di rappre-

sentare il Team è

t o c c a t o a l

“cucciolo” della

compagnia, Baffo-

ne, al secolo Raffa-

ele Valentini, classe

1970. La foto è

stata scattata sul

Passo Giau nell’ulti-

nell’ultima Maratona delle

Dolomiti e lo ritrae un po’

provato sì, e vorrei anche

vedere, ma in bello stile, ben

composto e cromaticamente

perfetto sulla sua Giant che

riporta fedelmente i colori

sociali.

E’ il giusto premio per questa

stagione che ha viso il buon

Raffo laurearsi “Prestigioso”

e soprattutto crescere mol-

tissimo a livello atletico e

tecnico.

Le sue doti migliori? Capar-

bietà e tenacia, quello su cui

deve lavorare di più è la ge-

stione delle proprie forze

durante la corsa. Questione

di esperienza.

Neppure lui sa probabilmente

quli siano i suoi reali margini

di miglioramento, ma intanto

si accettano scommesse…

Intanto può godere di questa

soddisfazione e noi con lui.

Bravo Raffo!!

Beppe

5 (Terre) x 2 = 3 (Prestigiosi)

La Granfondo delle 5 Terre

Eccoci alla resa dei conti: do-

menica 9 settembre a Deiva

Marina, in provincia di La Spe-

zia, c’è la granfondo delle Cin-

que Terre, ultima prova utile

per raggiungere il tanto sospi-

rato Brevetto del Prestigio di

Cicloturismo. La trasferta non

è delle più agevoli, ma per il

sottoscritto e Raffo è il pas-

saggio obbligato necessario

per fregiarci dello scudetto.

Se il buongiorno si vede dal

mattino i segnali sono positivi,

infatti al ritiro dei pacchi

gara scopro di essere stato

sorteggiato per un premio.

Sarà il solito premio-bufala,

penso, invece mi accorgo che

ci sono veramente dei regali

da urlo: telai Pinarello, ruote,

abbigliamento e altro materia-

le tecnico. A me toccano in

paio di pantaloni invernali an-

tivento e una maglia estiva

della Northwave, non male.

Alla partenza siamo 1200 cir-

ca, non tantissimi, ma gli orga-

nizzatori per lasciare aperto il

traffico fino all’ultimo, alle-

stiscono le griglie solo negli

ultimi minuti quando eravamo

praticamente tutti ammassati

nel piazzale del lungomare. In

sostanza, nonostante io e Raf-

fo fossimo arrivati con largo

anticipo, ci troviamo come al

solito in fondo al gruppo.

La partenza è in salita e come

sempre a tutta. L’intento è

quello di recuperare più posi-

zioni possibile per trovare

gruppi più veloci che mi po-

tranno aiutare nel proseguo

della gara. Cerco di rifiatare

un attimo nelle discese e nei

pianetti ma non appena la stra-

da sale, via di nuovo…

(segue a pag.7)

P a g i n a 7 La gara si svolge sui classici

“toboga” delle Cinque Terre:

salite ripide e secche, discese

insidiose, strette, tortuose e

spesso con asfalto sporco.

Quest’anno si va più verso

l’entroterra col risultato di

rendere ancor più lungo e

difficile un percorso di per se

già massacrante, tanto che

viene da pensare se gli orga-

nizzatori non siano impazzi-

ti…. 182 durissimi chilometri

e solo 9 ore per arrivare in

tempo massimo: per gli ultimi

oggi non ci sarà pietà.

Come tutti gli annida ciliegina

sulla torta è lo strappo del

San Giorgio, un muro di tre

interminabili chilometri di

strada che parte dal lungoma-

re di Bonassola e si inerpica

sulla montagna con pendenze

anche del 20%! Quando ci

arriviamo siamo al chilometro

155, le gambe sono già prova-

te, ma il pensiero che questo

è l’ultimo vero sforzo e là in

fondo c’è lo scudetto da un

morale grandissimo. E allora,

Ecco le “imbarazzanti”

altimetrie e planimetrie

dei percorsi di Deiva

come direbbe il Liga “finchè ne

hai stai lì”, si stringono i denti

e si va.

Lo striscione d’arrivo in fondo

alla discesa che ci riporta a

Deiva è una sorta di liberazio-

ne e l’abbraccio di Michela,

che ha voluto esserci nono-

stante il pancione, è il premio

più grande. Il mio 4° Prestigio

è servito!!

Per concludere degnamente la

giornata aspettiamo assieme a

tutto il gruppo dei fans della

Rossetti l’arrivo del Raffone

che al termine della sua fatica,

pur stremato, trova la forza

per un bel sorriso che la dice

lunga.

Cosa c’è di meglio che un bel

tuffo nell’azzurro mar ligure

per festeggiare? Approfittia-

mo anche dell’ottimo Pasta

Party a base di specialità locali

quali trenette al pesto e

“bagnun”, buonissima zuppa con

sarde in umido e pane raffer-

mo.

Missione compiuta quindi, per

la Rossetti 3 Prestigi e 39°

posizione assoluta nella gra-

duatoria a squadre. Un risulta-

to di tutto rispetto!

Gianni

Ecco due splendide im-

magini dei nostri altri 2

Prestigiosi che raggiun-

gono Valerio tra gli

“scudettati” 2006.

Onore al merito e alla

vostra tenacia ragazzi.

Siete stati grandi

(continua da pag.6)

P a g i n a 8

Risultati e classifiche Percorso Lungo km 181,9

1° Ciavatti Andrea (MG K Vis) in 5h34’29” media 32,62 km/h

102° Conti Gianni in 6h55’06” (a 1h20’37”) 26,29 km/h

347° Valentini Raffaele in 8h02’07” (a 1h27’38”) 22,63 km/h

Totale classificati 612

• Troppo duro il percorso proposto dagli

organizzatori. In questo momento del-

la stagione le forze sono quello che

sono e un percorso simile è una esage-

razione. Tra l’altro gli aspiranti presti-

giosi erano obbligati ai 182 km…..

• Alla fine sono stati classificati gli arri-

vati fino a 10 ore (9 ore era inizialmen-

te il tempo massimo) ma anche questa è

stata una zappa sui piedi. Con il basso

numero di arrivati la 5 Terre rischia di

uscire dal Prestigio a favore della G.F.

Colnago.

Como, ultimo spettacolare traguardo

E’ l’ultimo atto ufficiale della

stagione: avevamo iniziato una

domenica di marzo a Sanremo

il giorno dopo la Classicissima

di Primavera e chiudiamo in

maniera non meno prestigiosa

a Como il giorno seguente il

Giro di Lombardia.

E’ proprio qui, in riva al lago

caro al Manzoni che si svol-

gerà la 3^ e ultima prova della

Challenge Gazzetta 110 orga-

nizzata dalla Gazzetta dello

Sport. La brillante intuizione

dello staff di Angelo Zome-

gnan di portare gli amatori sui

percorsi del Grande Ciclismo,

ci fa realizzare il sogno di

pedalare su strade mitiche e

dopo i Capi, la Cipressa e il

Poggio di Sanremo, le Dolomi-

ti di Arabba, ora ce la vedre-

mo con il Ghisallo, il Civiglio e

il San Fermo prima di planare

proprio come i pro’ sullo

splendido lungolago lariano.

Rispetto alle prime due prove

stavolta ci fa compagnia Davi-

de che non ha saputo resiste-

re al forte richiamo di questa

gara e si è messo a disposizio-

ne dei “Capitani” Nelson e

Denis, ben messi nella classi-

fica della challenge. Speranze

di vittoria poche me tante

quelle di ottenere un piazza-

mento di rilievo.

La vigilia la passiamo Davide

ed io in passeggiata per Como

con le famiglie e non ci per-

diamo neppure l’emozionante

arrivo di uno straordinario

Paolo Bettini che in maglia

iridata vince la gara dedican-

do il successo al fratello

scomparso meno di due setti-

mane prima. Le sue lacrime sul

viale d’arrivo fanno venire i

brividi…

Nel tardo pomeriggio ci rag-

giungono Denis, con signora, e

Nelson: ormai è tutto pronto

per la gara. Quasi. Il Maae-

stro non correva una gara

ufficiale da qualche tempo e

(segue a pag.9)

P a g i n a 9 si accorge per caso di non

avere il chip per il cronome-

traggio sulla bici. Scatta la

lotta contro il tempo per re-

cuperarne un altro. Nonostan-

te il nostro non abbia dietro il

tesserino, scordato a Raven-

na, un documento di identità,

lasciato in albergo, e i 10 euro

per noleggiarlo (ma quelli poi

saltano fuori) glielo danno lo

stesso. Meno male che il Mae-

stro quando è in bici non si

dimentica di pedalare, anzi…

“Sono un po’ scarico, confes-

sa, ma non ci crediamo e fac-

ciamo bene: ce ne accorgere-

mo il giorno dopo.

La giornata dal punto di vista

climatico è perfetta, fresco al

via ma il sole fa già capolino.

Si parte tento per cambiare a

tutta, i saliscendi che nella

prima parte portano verso la

collina di Cantù si percorrono

a velocità

folle tanto

che il grup-

po si spac-

ca in più

tronconi e

sia io che

N e l s o n

r e s t i am o

dietro. Per

r ientrare

ci dobbia-

mo impe-

gnare non

poco.

Percorso un primo anello di

una trentina di chilometri si

ripassa per Como per imboc-

care il lungolago che porta

verso Bellagio. La strada

stretta, i continui saliscendi e

il gruppo fitto costringono alla

massima attenzione. E’ neces-

sario stare coperti ma allo

stesso tempo addormentarsi

vuol dire essere risucchiati

nella pancia del gruppo dalla

quale poi si risale con difficol-

tà.

E’ in località Regatola che si

attacca, più o meno al km 50,

l’asperità chiave di giornata, il

leggendario Ghisallo. Da qui ci

si immette sul percorso dei

professionisti che seguiremo

fino all’arrivo.

La salita comincia subito dura,

costringe sulla difensiva nei

primi 4 o 5 chilometri dove è

Ecco Nelson in

piena azione

sulle rampe più

dure del Ghi-

sallo

Ceniamo in albergo in un am-

biente anche troppo soft per

fortuna mitigato dal chiasso

di un nutrito gruppo di tifosi

lussemburghesi giunti a Como

per tifare Franck Schleck

(tra cui anche la mamma del

corridore) con i quali, grazie a

Davide, fraternizziamo con

qualche brindisi. Poi tutti a

letto, domani ci aspettano pur

sempre 110 impegnativi chilo-

metri.

Sveglia e colazione, normale

per noi, extra per Davide che

come noto non resiste alla

tentazione di una bella tavola

imbandita: in pratica lo dob-

biamo strappare al buffet

ancora con la bocca piena. Ed

eccoci alla partenza, ci siste-

miamo dove capita visto che le

griglie sono state predisposte

solo poco prima della 9, ora

fissata per il via.

necessario cambiare ritmo,

poi un bel tratto di piano e

addirittura un po’ di discesa

fa rifiatare. Il finale, per cir-

ca 2000 metri di nuovo duro,

si digerisce molto meglio.

Nelson, quello che era scarico,

comincia la salita nelle prime

posizioni del nostro gruppo

assieme alla Bandini e ai suoi

gregari, io e Davide li vediamo

ma ci sfilano via. Sulla salita si

fa selezione e ci sgraniamo

anche noi: il Maestro davanti,

io dopo 2 minuti, poco dopo il

Capitano e a seguire Nandro.

Denis nel sugge-

stivo scollinamento

davanti al Santua-

rio della Madonna

del Ghisallo

La lunga e veloce picchiata

verso Erba consente qualche

ricongiungimento così alla fine

Denis ed il sottoscritto si

trovano a pedalare fianco a

fianco. A Sanremo andò così e

sembra naturale che si finisca

nello stesso modo.

Ai 20 dalla’arrivo saliamo sul

Civiglio, penultimo strappo di

giornata. Averla affrontata il

sabato mattina nella ricogni-

(continua da pag.8)

(segue a pag.10)

P a g i n a 1 0 zione pre gara mi aiuta non

poco e assieme al Capitano

facciamo un po’ di ritmo met-

tendo alle corde i nostri com-

pagni di gruppo. Non rischiamo

troppo nella difficile discesa

che riporta a Como e aspettia-

mo il S.Fermo per dare l’ulti-

ma botta.

I 4 chilometri scarsi di salita

non durissima ce li voliamo ed

è splendido farlo in compa-

gnia. Siamo in vetta e manca-

no 5 chilometri alla fine, solo

discesa e pianura ci separano

dalla linea d’arrivo, ci buttia-

mo in picchiata e arriviamo in

un piccolo drappello sul lungo-

lago dove il Capitano, che ono-

re; mi tira una magistrale vo-

lata sotto gli occhi delle no-

stre fan. Che spettacolo!!

Nelson è già arrivato da qual-

che minuto, poco dopo arriva

Davide e la festa è completa.

Siamo andati forte, medie e

piazzamento lo dimostrano,

alla fine saranno di tutto ri-

spetto le posizioni in classifi-

ca individuale della Challenge

per tutti e tre. Peccato però

fossimo solo in tre: con 6 pre-

senze saremmo arrivati se-

Beppe sul Ghisallo

(in discesa)

condi a squadre e con 8 avrem-

mo addirittura vinto!!

La beffa maggiore la scopria-

mo guardando l’ordine d’arrivo:

in ognuna delle gare veniva

premiato il 110° classificato.

Io 107°, Denis 109°, vai te a

fare le volate!!

Beppe

Risultati e classifiche Percorso unico km 110

1° Ciavatti Andrea (MG K Vis) in 2h47’57” media 39,31 km/h

61° Fenati Nelson in 3h10’31” (a 22’34”) 34,74 km/h

107° Poggi Giuseppe in 3h14’36” (a 26’39”) 34,01 km/h

109° Freschi Daniele in 3h14’37” (a 26’40”) 34,00 km/h

Tot. Classificati 1261

Classifiche finali Challenge Gazzetta 110

INDIVIDUALI A SQUADRE

1. Zenobi Paolo p. 3000

20° Fenati Nelson p. 2796

24° Freschi Daniele p. 2729

30° Poggi Giuseppe p. 2660

1. ASD Persichello p. 8

2. Cicl. Castellarano p. 6

3. GS Mendelspeck p. 6

4. GC Melania p. 6

5. ASD VC Acropolis p. 3

6. UC P. S.Giovanni p. 3

7. GS Corsera p. 3

(continua da pag.9)

P a g i n a 1 1 • Buono il risultato in termini di parte-

cipanti in quest’ultima prova, meno

quello della Challenge con solo 107

abbonati. Peccato perché l’impegno

organizzativo meritava di più. Speria-

mo che abbia comunque un seguito.

• Qualche pecca per la redazione delle

classifiche. Sono state parificate le

partecipazioni alla prova corta e lunga

di Arabba tra le quali non c’era un

paragone. Tra l’altro il decalage dei

punti veniva assegnato in base al di-

stacco. Una cosa è il distacco in una

mediofondo di 110 km un altro nella

granfondo di 170 km con S.pellegrino

e Fedaia in mezzo….

• Qualche amico (titolare di ferramenta)

si era giocato che Nelson sarebbe arri-

vato davanti al più dop.. ehm blasonato

Daniele Valentini. Impresa non riuscita

per poco più di 3’30” ma la scommessa

non è stata pagata. Sorpasso vicino!!

Atteso da tutti noi, ma soprattutto, giu-

stamente, dai suoi genitori, martedì 21

novembre di buon mattino è arrivato un

fagottino di 3 chili e 250.

Benvenuto Simone!! Siamo tutti felici co-

me mamma Michela e papà Gianni.

Scusa Michi, stavolta la foto la merite-

reste più tu e Simone, ma ne ho solo del

nostro Gianò.

Congratulazioni Ragazzi!!

La Voce del Gruppo Giunti ormai alla fine del no-

stro primo anno, mi sembrava

doveroso dare la possibilità a

tutti di esprimere un parere

su quello che è stato questo

2006 importante per noi per-

ché ha visto la realizzazione

di quello che da un po’ aveva-

mo cominciato a sognare.

Ma come tutte le creature si

pensa e si immagina possano

venire in un certo modo, poi

magari non sono proprio come

ce le facevamo. Solo confron-

tandoci si può capire cosa è

andato, moltissimo, ma in cosa

si può e si deve migliorare.

Per avere la voce e il parere di

tutti e per in qualche modo

facilitare il compito, ho pensa-

to a fare una specie di doman-

de sia a carattere generale

sia personale, cercando di

cogliere le emozioni di ognuno

oltre che gli spunti per prose-

guire sempre meglio nell’atti-

vità del gruppo.

Colgo l’occasione per ricorda-

re che chiunque volesse scri-

vere qualcosa di qualsiasi ge-

nere, lo faccia senza remore.

Gianni e Davide in questo anno

mi hanno dato manforte, a-

spetto primo o poi tutti quan-

ti!!

Queste le domande:

1. Dai un voto da 1 a 10 alla stagione del

Team

2. Dai un voto da 1 a 10 alla tua stagione

3. Qual’è stata la tua gara migliore e quale la

peggiore?

4. Qual è la tua gara preferita?

5. Qual è il momento da ricordare

(ciclisticamente parlando)?

6. Suggerimenti per migliorare

7. Obiettivi per il 2007

Ora gira pagina e guarda cosa è saltato fuori

P a g i n a 1 2

Giorgio

“La Locomotiva

Di Massa

Castello”

1. Al Team darei 10 perché come prima stagione è andata più che bene, sia per i risul-

tati ottenuti su strada, sia per l’organizzazione e l’iscrizione alla gare (e con Beppe

non poteva essere altrimenti). Senza dimenticare il grande lavoro svolto dal nostro

Stilista Manager Nelson.

2. La mia stagione l’avevo centrata sulla Nove Colli: mi sono migliorato, obiettivo rag-

giunto e per questo mi do 8 1/2. Per il resto direi la sufficienza

3. La migliore la Nove Colli, la peggiore la Selle Italia di Cervia

4. La Nove Colli

5. Ce ne sono stati diversi. Il 26 marzo alla “Cassani” sono costretto al ritiro dopo 20

km per intossicazione alimentare, la domenica dopo, il 2 aprile alla Selle Italia dopo

23 km siamo caduti, sabato 15 aprile sono caduto a Forlimpopoli in allenamento. In

quei 20 giorni mi sono chiesto se per un po’ non fosse il caso di appendere la bici al

chiodo….

6. Eliminare gli alcolici da casa Freschi!!

7. Fare bene alla Nove Colli e alla Maratona delle Dolomiti (se ci prendono)

Gianni

“Neo Papà”

1. Sicuramente 10, non credevo possibile attirare tanta attenzione su di noi. Da buon

pedalatore qualsiasi mi sono trasformato con l’aiuto di tutti voi in UNO DELLA

ROSSETTI! Grazie ragazzi!!

2. Direi 8, la mia è stata un ottima stagione ma si può migliorare ancora.

3. Per me è stato l’anno del 4° Prestigio (dopo 1997 98 e 99), quindi sono state positi-

ve una serie di gare. Segnalo solo una come la peggiore, la Cinque Terre che a me

non piace.

4. La mia preferita è la Campagnolo. Per me ha un fascino particolare: è completa in

tutto.

5. Il bagno nel mare di Deiva con Raffo dopo l’arrivo per festeggiare il nostro Presti-

gio

6. Continuare in questa maniera sia a cavallo della bici, sia impugnando la forchetta in

compagnia delle nostre mogli e prime sostenitrici.

7. Gli impegni come al solito saranno tanti, ma di sicuro Simone sarà al primo posto….

Raffo

Neo Prestigioso

1. Alla stagione del Team darei 10. Le basi per un buon inizio c’erano già visto il livello

agonistico della maggior parte del gruppo (io mi autoescludo), quello che però mi ha

sorpreso è la professionalità e l’impegno di chi ha avuto e portato avanti l’idea di

questa squadra. Complimenti di cuore a tutti.

2. A me darei un 7. All’inizio non ho preso troppo sul serio l’idea di ottenere il Presti-

gio e questo mi ha penalizzato nelle prestazioni di qualche granfondo, ma con co-

stanza e testardaggine (strano perché di solito non mi contraddistinguono) sono

riuscito a conquistare il mitico scudetto assieme a Gianò e Valerione. Un po’ del

merito va anche alla voglia del Capitano di cambiare bici: credo che con la vecchia

Marin non ce l’avrei fatta.

3. La migliore gara e stata la Pinarello (forse perché non troppo dura), la peggiore la

Cinque Terre (forse perché troppo dura).

4. La mia preferita è la Campagnolo.

5. Da ricordare la scalata al Manghen.

6. Se lo scopo è quello di mantenere lo stesso spirito di gruppo e lo stesso numero di

iscritti, siamo sulla strada giusta. Un suggerimento che darei sarebbe quello di

iscriverci (nel caso non ci prendano alla Maratona) ad una granfondo tosta che nes-

1. suno di noi ha mai fatto, magari oltre confine, per avere un bel ricordo vissuto da

tutti insieme.

7. Il mio obiettivo per il prossimo anno e stare dentro i 500 alla Nove Colli e non arri

vare sempre ultimo in salita

1. Voto alla squadra 7. Si può e si deve migliorare.

2. Io personalmente mi darei 6 1/2. Tanti piccoli contrattempi non mi hanno permesso

di allenarmi con una certa continuità.

3. La gara migliore direi inaspettatamente la Davide Cassani, interpretata come una

corrida, cioè “dilettanti allo sbaraglio”! La peggiore, non tanto per me ma per quello

che è successo è stata la Selle Italia con la vista di quella macchia grigio-giallo-

nera a lato del marciapiede a S.Maria Nuova.

4. Per le emozioni che solo i Monti Pallidi sanno dare la mia gara preferita è la Mara-

tona.

5. Momenti da ricordare….mi vengono in mente le braciolate dal Capitano, ciclistica-

mente parlando sarò ripetitivo ma iol Gardena, il Sella….. La Maratona è la Marato-

na.

6. Per migliorare secondo me è necessaria la stesura di un programma di massima ad

inizio stagione con aggiornamenti in corso e una maggiore comunicazione, anche

solo via sms, degli avvenimenti più o meno ufficiali che coinvolgano la squadra.

7. Per il 2007 non saprei, fare meglio di quest’anno sicuramente, magari tornassi quel-

lo del 2004. Intanto partiranno i lavori della casa nuova...

Davide

“Fiamèla”

Beppe

“Gontchar”

1. Si può non dare un 10? Guardandosi attorno e sentendo le voci del gruppo (a me

personalmente hanno parlato male anche della nuova gestione del Pedale Biancone-

ro) chi ha la nostra fortuna? Siamo pochi ma buoni, tutti amici, nessun obbligo sal-

vo quello di far girare la maglia. Meglio di così non potevamo sperare.

2. Mi do un 6 frutto di una media tra i risultati, non sempre soddisfacenti, e l’impe-

gno. Come attenuante mi prendo le ore di sonno che mancano grazie al mio secondo

“angioletto”. Ma crescerà pure e comincerà pure a dormire (speriamo….).

3. La gara migliore senza dubbio la Dolomiti: la conferma dell’ottimo tempo del 2005

è stato il mio miglior risultato tecnico. La peggiore la Nove Colli che ormai rappre-

senta la mia bestia nera.

4. Difficile sapere se alla Dolomiti vado forte perché mi piace o mi piace più delle

altre perché lì vado sempre forte, ma comunque non ho dubbi. Corvara per me è il

top.

5. A me è rimasto dentro l’ultimo arrivo della stagione in una splendida giornata di

metà ottobre in riva al Lago di Como baciato dal sole. La volata tiratami dal Capita-

no, l’abbraccio dopo l’arrivo delle mie donne e la festa nel dopo corsa tutti assieme.

Mi ha aiutato a superare un momento per me molto difficile a livello psicologico.

Chi c’era sa a cosa mi riferisco e li ringrazio.

6. Migliorare di può sempre. Forse si potrebbero scegliere più obiettivi comuni in ma-

niera da affiancare alle già buone perfomances a livello individuale, risultati miglio-

ri a livello di squadra. Grida ancora vendetta la classifica della Challenge Gazzetta.

Ci fossimo stati tutti avremmo vinto, ci pensate??

7. Aspetto di vedere il programma completo delle gare del 2007. Sarebbe bello pro-

vare qualche gara nuova un po’ più fuori zona, magari in Toscana e magari riprovare

il Challenge Gazzetta (sempre se si farà). Soprattutto però l’obiettivo è quello di

scendere finalmente sotto le 7 ore a Cesenatico. Poi un obiettivo per tutti. Faccia-

mo ’sta benedetta foto sociale??

P a g i n a 1 3

Valerio

Poker

di Prestigi

consecutivo

1. Alla stagione della Squadra dò 10.

2. Alla mia stagione non saprei, forse potevo fare di più.

3. La mia miglior gara quella di casa, la Dieci Colli. La sento più delle altre ma riesco

sempre ad andare forte lì. La peggiore la Dolomiti dove non sono riuscito ad andare

secondo le mie aspettative.

4. La mia granfondo preferita è la Dieci Colli, non saprei dire la peggiore, forse la

Pinarello.

5. Il momento da ricordare nella mia stagione è il gran gesto di Gianni che mi ha aiu-

tato a superare la crisi che mi ha preso sul Passo Rolle alla Campagnolo.

6. Non saprei.

7. Al momento non penso ancora alla prossima stagione, deciderò più avanti che cosa

fare.

P a g i n a 1 4

Nelson

Il Maestro

Denis

Il Capitano

1. Alla squadra, da Capitano, non posso dare che 110 e lode. Penso che il voto sia più

che meritato sentendo le voci che circolano in gruppo la domenica mattina. Ci a-

spettavano tutti al varco per farsi beffe di noi ma già dalle prime gare, visti i ri-

sultati si sono dovuti mordere la lingua e piano piano le critiche sono diventate

complimenti. Bravi Ragazzi!

2. Per quanto riguarda la mia stagione, credo che mia moglie mi abbia dopato, chissà

forse com qualche sostanza nel cibo a mia insaputa. Grande annata, non so neanche

io come ho fatto.

3. La mia gara migliore, visto il tempo, dovrei dire la Dolomiti, ma il massimo credo di

averlo dato alla Nove Colli. Dopo una partenza molto sofferta, al punto che volevo

girare per il corto, grazie a Beppe ho tirato dritto e da lì in poi una rimonta “della

Madonna”. Non ho parlato mai così tanto con mio padre….(dedicata a te Babbo!!). La

peggiore senza dubbio la Selle Italia, vedere quasi tutta la squadra in terra è stata

la cosa peggiore della stagione ma tutto è bene quel che finisce bene.

4. Non ho una gara che preferisco in particolare. Un sogno nel cassetto sarebbe quel-

lo di pedalare con Michele Bartoli (magari alla sua granfondo) che è stato il mio

idolo e al quale mi sono ispirato nell’andare in bicicletta.

5. In questa stagione ci sono stati tanti momenti belli, bellissimi, ma quello che mi è

rimasto più impresso e al quale ogni tanto ripenso è questo. In “fuga” col Maestro

alla Dolomiti, pedaliamo fianco a fianco per un totale di chilometri senza rivogrci

una parola. Poi ad un certo punto i nostri sguardi si incrociano e gli faccio “Ci sono

Maestro”. In quel momento abbiamo capito che sarebbe stata una domenica da

ricordare. Visti i tempi soprattutto per lui (risultato da paura) ma anch’io non so

ancora come ho fatto.

6. Non saprei.

7. Vedremo quali saranno gli appuntamenti ai quali decideremo di puntare, dico solo

che se mi miglioro ancora alla Dolomiti mi faccio BIONDO PLATINO!!

1. Voto alla squadra 8 1/2. Voto molto alto, per quanto mi riguarda voti superiori a

questo sono difficilmente raggiungibili. Il Team ha partecipato a tutte le migliori e

maggiori competizioni nazionali con risultati fino a pochi anni fa impensabili. Tre

Prestigiosi, Prestigio a squadre, foto pubblicate sui maggiormi mensili specialistici

(fantastica la copertina di settembre de “Il Giornale delle Granfondo”), Nessun

grave infortunio, smerdamento generale per tutti coloro che pensavano fossimo un

flop e per ultima, cosa ancora più importante, stiamo per iniziare una seconda sta-

gione e ci siamo ancora tutti.

2. A me darei 8. Non sono mai contento ma visto che 10 lo do solo a chi vince (in ma-

niera pulita però) è già tanto così. La forma migliore è arrivata presto e si è mante-

nuta fino a luglio. Per uno che vorrebbe essere un professionista ma non lo è, la

Uno dei modi per esorcizzare

il lungo inverno è proiettarsi

verso il futuro, verso quelli

che saranno gli appuntamenti

del 2007 tra i quali scegliere

gli obiettivi sui quali puntare.

Ogni stagione vede crescere il

numero di manifestazioni in-

teressanti e sarà perciò inevi-

tabile fare delle scelte so-

prattutto tra le gare che si

svolgono lontano da casa.

La stagione delle Granfondo

comincia prestissimo, già a

febbraio in Liguria di pedala a

tutta ma sono in pratica me-

diofondo riservate ai quasi-

pro e ai regionali. Per noi la

prima data sicura sarà dom-nenica 25 marzo con la Davide Cassani a Faenza; non è stato

ancora ufficialmente confer-

mata la seconda edizione della

Challenge Gazzetta la cui pri-

Uno sguardo al futuro

ma prova sarebbe la Sanremo

domenica 18 marzo.

In aprile di la caccia al Presti-

gio 2007 (che quest’anno pre-

vede la formula di 7 gare su

10): domenica 1 a Cervia si disputa la G.F. Selle Italia che

conferma il percorso 2006

con la temibile salita di

S.Maria Riopetra e il Barbotto

in discesa.

Passata Pasqua si presenta un

appuntamento che potrebbe

essere meritevole, domenica 15 a Manciano (provincia di Grosseto) si svolgerà la Mas-

similiano Lelli, gara di cui ab-

biamo letto un gran bene, che

cambia data e si piazza in un

momento ideale per “fare la

gamba”. I percorsi vallonati

della Maremma sono troppo

invitanti. Unico inconveniente

la distanza; ci vogliono 4 ore

abbondanti di macchina per

arrivare fin laggiù. Potrebbe

essere lo spunto per una gita-

rella con le famiglie visto che

in zona c’è Saturnia? Vedre-

mo.

Domenica 22 aprile si mette da parte l’agonismo puri per-

ché c’è la “Granfondo dei Vini

e dei Sapori” di Russi, ormai

diventato un must.

Il 1° maggio nel 2007 è mar-tedì ed è il giorno della Dieci

Colli di Bologna, seconda prova

del Prestigio seguita cinque

giorni dopo, domenica 6, dall’-altra big cicloturistica, il Giro

della Romagna organizzato

dalla Baracca Lugo.

La strada del Prestigio passa

da Bergamo il 13 maggio con la G.F. Gimondi che rientra dopo

qualche anno di purgatorio nel

P a g i n a 1 5

(segue a pag. 16)

stagione potrebbe definirsi “centesimale” visto che la mia posizione in classifica

in parecchie gare è stata attorno al 100° posto. Spero solo che il miglioramento

non sia stato dovuto solo alla bicicletta nuova e alla visita biomeccanica, perché

sarebbe un brutto segno per il 2007.

3. Gara migliore la Maratona delle Dolomiti dove sono stato 82° assoluto in 5h26’.

Non male, ma le sensazioni migliori le ho avute nella G.F. Dolomiti Stars. La gara

peggiore a Castrocaro (grazie Beppe!!)

4. Non c’è una granfondo preferita, ma la mia ideale sarebbe quella dove: a) i parteci-

panti siano più di 3.000, b) Non piova e ci siano più di 20 gradi, c) si parta in 1^

griglia, d) non si cada.

5. Il momento che mi ha riempito il cuore di gioia è stato quando, dopo aver passato

15-20 minuti di brutti pensieri, ho rivisto in fila indiana tutto il gruppo della Ros-

setti. Un po’ ammaccati ma sani. Eravamo a Cervia. Non male anche il giro dei 4

Passi alla Dolomiti insieme a Denis: pensa se ci fossimo stati tutti!

6. Migliorare è una parola grande, però, premettendo che rifarei tutto uguale al 200-

6, direi che si potrebbe migliorare la programmazione delle gare e degli allenamen-

ti, migliorare la gestione dei pagamenti (proporrei l’isituzione di un fondo cassa dal

quale Beppe possa attingere per le iscrizioni alle gare) e cercare di essere ancora

più uniti non lasciando che siano sempre gli altri ad organizzare qualcosa. Ognuno

può fare una proposta, una telefonata, un invito.

7. Il mio obiettivo per il 2007 è semplicemente migliorare le performances del 2006.

Grazie a tutti, ragazzi. Alcuni non sono abituati a

scrivere ma il risultato è stato ottimo e abbondante.

circuito di Cicloturismo. Pec-

cato che Bergamo non sia e-

sattamente di mano e che la

domenica seguente il 20 mag-gio c’è la Nove Colli, gara che vale una stagione.

Ultima domenica di maggio, il

27, con un paio di appunta-menti di prim’ordine: ci sarà la

2^ edizione della G.F. Dolomiti

Stars ad Arabba indipenden-

temente dal circuito Gazzetta

e si svolgerà sullo stesso mas-

sacrante percorso del 2006.

Dovrà reggere la concorrenza

della 2° G.F. Michele Bartoli a

Montecarlo (Lucca), gara che

all’esordio ha fatto benissimo

e che prima o poi dovremo

provare.

La settimana seguente doppia

festa e 2 gare in calendario.

Sabato 2 giugno, festa della Repubblica, la 4^ edizione

della bella Mediofondo Terme

di Castrocaro, domenica 3 il debutto della “Marcialonga

Cycling”. La macchina organiz-

zativa della più conosciuta

manifestazione per sci da

fondo in Italia da vita ad una

nuova granfondo non lunghissi-

ma (135 km) ma su un percor-

so stimolante che prevede le

scalate al Passo Lavazè, al San

Pellegrino da Moena (versante

più facile ma lo stesso duro) e

al temibile Valles. Partenza ed

arrivo a Predazzo (Trento),

quindi anche qui trasferta

lunga

P a g i n a 1 6 Meno lunga sarebbe la trasfe-

ra a Parma per la Adorni ma

ne vale la pena?

Le “sgroppate” dolomitiche

non sono finite, anzi. Domeni-ca 18 giugno il Prestigio cala la sua 5^ carta, la Campagnolo

confermata a furor di popolo

dopo che si era ventilata l’ipo-

tesi della cancellazione. Il

percorso sarà lo stesso del

2006 con il “mostro” Manghen.

Ma il circuito di Cicloturismo

ha in serbo un trittico bestia-

le: domenica 25 giugno ad A-prica (Sondrio) c’è la durissi-

ma G.F. Marco Pantani, new

entry giunta alla 3^ edizione.

Gavia, Mortirolo e S.Cristina

in 170 km sulle strade che

fecero grande il Pirata sono

una sfida epica che prima o

dopoci attende.

Chi la farà dovrà uscirne bene

perché dopo solo 7 giorni do-menica 1 luglio ci sarà la Ma-ratona delle Dolomiti.

La gara di Corvara sarà come

al solito il vero spartiacque

della stagione, perché supera-

ta la sfida per eccellenza ai

Monti Pallidi le gare di un cer-

to livello si diradano.

Gita nella torrida Marca Tre-

vigiana il 15 luglio per la Pina-rello, ottava prova del Presti-

gio e in un lampo si arriva a

ferragosto.

Chi avrà ancora ardori agoni-

stici potrà partecipare alla

impegnativa e nervosa Castelli

Malatestiani e Rimini il 19 agosto, chi invece vorrà una sfida ai limiti potrà, iscriven-

dosi per tempo, partecipare

alla Oetztaler Radmarathon a

Golden in Austria per il sesto

anno nel Prestigio.

Domenica 2 settembre a Pia-cenza ci sarà la 3^ G.F. Colna-

go, ricca di premi e ben orga-

nizzata, ma anche un altro

evento, particolare e insolito,

sul quale prenderò le adegua-

te informazioni e vi riferirò.

Il 9 settembre a Deiva Mari-na (La Spezia) ospiterà, forse

per l’ultimo anno l’ultima prova

del Prestigio.

Collegato alla disputa del se-

condo Challenge Gazzetta lo

svolgimento del Giro di Lom-

bardia che avrebbe luogo il

giorno dopo la gara pro, cioè il

14 ottobre, e sarebbe il degno modo di concludere la stagio-

ne, salvo che a qualcuno non

venga in mente qualche impre-

sa “Eroica”…..

A tutti questi appuntamenti si

aggiungeranno le varie altre

belle cicloturistiche della no-

stra zona, quindi ce ne sarà

per tutti i gusti. Basterà pro-

grammarsi bene, possibilmen-

te tutti insieme e vivremo

un’altra annata piena di soddi-

sfazioni e divertimento sui

pedali. Beppe

(continua da pag.15)

Colpo di fortuna

Sembrava una missione im-

possibile, eppure ce l’abbiamo

fatta ancora. Già lo scorso

anno eravamo stati sorteggia-

ti per la splendida Maratona

delle Dolomiti nonostante la

marea di richieste, quest’an-

no bisognava ripetersi.

Per il 2007 l’impresa era però

ancora più difficile. Infatti,

fermo restando il numero

chiuso di 8.500 partenti, gli

organizzatori nell’ormai pale-

se tentativo di rendere più

remunerativa per tutti la

manifestazione, hanno riser-

vato ben 2.500 posti ai Tour

Operator convenzionati in

ValBadia che preparano pac-

chetti

chetti vacanza (di minimo 4

giorni) con iscrizione annessa.

Dei 6.000 posti restanti, 500

sono stati riservati ai Presti-

giosi 2006, a coloro che han-

no disputato almeno 10 Mara-

tone e per tutti quelli che,

prescritti e non sorteggiati

ne nel 2005 ne nel 2006, non

fossero stati estratti nean-

che quest’anno.

In conclusione, più di 19.000

richieste di cui oltre 11.000

dall’Italia e 5.500 posti utili

equamente divisi tra Italia ed

Estero. A conti fatti c’era

circa il 25% di probabilità.

Orgia di numeri a parte “Fat

Cùl” è stato il sintetico ma

efficace commento in ladino

di Davide non appena saputa

la notizia, mentre il Capitano

è convinto: “Che Maratona

sarebbe stata senza la Ros-

setti?”

Battute a parte siamo stra-

felici di esserci, stavolta

tutti e 8 con l’atteso debut-

to di Giorgio. Per me sarà la

nona volta, ma la voglia di

pedalare in quei magnifici

posti e sempre la stessa.

Corvara, arriviamo!!!

Beppe

P a g i n a 1 7

Ridendo e scherzando ci siamo arrivati. Tra

poco è Natale e ci lasceremo alle spalle anche

questo 2006.

Allora come non cogliere l’occasione per fare e

farci i migliori Auguri. Auguri a tutti voi/noi

che pedaliamo, ma Auguri anche a tutti quegli

Angeli che sono le nostre mogli e i nostri figli.

Magari gradirebbero passare un po’ più di tem-

po con noi e qualche volta ci mandano anche a

quel paese (“voi e le vostre biciclette”), ma non

sanno quanto sia importante per noi averli al

nostro fianco e sapere che comunque sono or-

gogliose di noi.

Dato che ci avviciniamo al Natale magari è il

caso di dirglielo, perché pensarlo e basta non

fa lo stesso effetto.

Stavolta è per Voi

Tanti Auguri dai Vostri

“eterni” ragazzi!!

Gianni, Giorgio, Davide, Raffaele,

Valerio, Nelson, Denis, Beppe

Auguri a tutti, Auguri an

che a Luca

Rossetti e famiglia. Non

ti ringra-

zieremo mai abbastanz

a!!

Il tuo Bike Team

P a g i n a 1 8