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SENATO DELLA REPUBBLICA IV LEGISLATURA 70Sa SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO " MARTEDI 17 OTTOBRE 1967 ~~~~~~.~ Presidenza del Presidente MERZAGORA, indi del Vice Presidente SPATARO INDICE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE IN GIU. DIZIO Trasmissione di domanda . . . . . Pa!!..37916 CONSIGLIO REGI,ONALE DELLA SARDE- GNA Trasmissione di voto . . . . . . . . 37917 CORTE DEI CONTI Trasmissione di relazioni sulla gestione fio nanziaria di enti 37916 DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione . . . . . . 37915 Approvazione da parte di Commissioni per- manenti ., . . . . . . . . . . . . 37916 Deferimento a Commissioni permanenti in sede deliberante 37915 Deferimento a Commissioni permanenti in sede deliberante di disegni di legge già deferiti alle stesse Commissioni in sede referente 37915 Deferimento a Commissioni permanenti in sede redigente di disegno di legge già de- ferito a Commissione permanente in sede redigente Pago 37916 Trasmissione dalla Camera dei deputati . 37915 INTERPELLANZE, INTERROGAZIONI E MOZIONI Annunzio di interrogazioni . . . . . . 37949 Discussione delle mozioni 1111. 47, 48, 49, 55 e svolgimento delle interpellanze nn. 618, 625, 648, 650, 660, 661, 664 e 665 e delle interro-- gazioni 1111. 1804, 1816, 1839, 1873, 1880, 1922, 1979, 1997, 2000, 2019 e 2022, concernenti la politica estera: PRESIDENTE . . . . . . . . .. . 37917 FANFANI, Ministro degli affari esteri . 37927 FERRETTI . . . . . . . . . .. . 37943 * JANNUZZI. . . . . . . . . .. . 37940 MORO, Presidente del Consiglio dei ministri 37927 N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del di- scorso non è stato restituito corretto dall'oratore. TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

RESOCONTO STENOGRAFICO - Senato della Repubblica · 2011. 3. 7. · SENATODELLAREPUBBLICA IV LEGISLATURA 70SaSEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO MARTEDI" 17OTTOBRE1967 Presidenza

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SENATO DELLA REPUBBLICAIV LEGISLATURA

70Sa SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

"MARTEDI 17 OTTOBRE 1967~~~~~~.~

Presidenza del Presidente MERZAGORA,

indi del Vice Presidente SPATARO

INDICE

AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE IN GIU.DIZIO

Trasmissione di domanda . . . . . Pa!!..37916

CONSIGLIO REGI,ONALE DELLA SARDE-GNA

Trasmissione di voto . . . . . . . . 37917

CORTE DEI CONTI

Trasmissione di relazioni sulla gestione fionanziaria di enti 37916

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazione . . . . . . 37915

Approvazione da parte di Commissioni per-manenti ., . . . . . . . . . . . . 37916

Deferimento a Commissioni permanenti insede deliberante 37915

Deferimento a Commissioni permanenti insede deliberante di disegni di legge giàdeferiti alle stesse Commissioni in sedereferente 37915

Deferimento a Commissioni permanenti insede redigente di disegno di legge già de-ferito a Commissione permanente in sederedigente Pago 37916

Trasmissione dalla Camera dei deputati . 37915

INTERPELLANZE, INTERROGAZIONI EMOZIONI

Annunzio di interrogazioni . . . . . . 37949

Discussione delle mozioni 1111.47, 48, 49, 55 esvolgimento delle interpellanze nn. 618, 625,648, 650, 660, 661, 664 e 665 e delle interro--gazioni 1111.1804, 1816, 1839, 1873, 1880, 1922,1979, 1997, 2000, 2019 e 2022, concernenti lapolitica estera:

PRESIDENTE . . . . . . . . .. . 37917FANFANI,Ministro degli affari esteri . 37927FERRETTI . . . . . . . . . .. . 37943

* JANNUZZI. . . . . . . . . .. . 37940MORO,Presidente del Consiglio dei ministri 37927

N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del di-scorso non è stato restituito corretto dall'oratore.

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

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Senato della Repubblica ~ 37915 ~ IV Legislatura

17 OTTOBRE 1967705a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del Presidente MERZAGORA

P RES I D E N T E. La seduta è aperta(ore 17).

Si dia lettura del pJ100esso verbale.

S I M O N U C C I , Segretario, dà letturadel processo verbale della seduta del 12 ot-tobre.

P RES I D E N T E. Non essendovi os-servaz10Illi, il processo v;erbale è approvato.

Annunzio di disegni di leggetrasmessi dalla Camera dei deputati

P RES I D E N T E. Comunico che ilPresidente della Camera dei deputati ha tra-smesso i seguenti disegni di legge:

{{ Conversione in legge, con modificazioni,del decreto-legge 11 settembre 1967, n. 794,che modifica e proroga la legge 25 gennaio1966, n. 31, concernente l'istituzione di albinazionali degli esportatori di prodotti or-tofrutticoli ed agrumari» (2468);

{{Conversione in legge del decreto-legge11 settembre 1967, n. 795, recante attuazio~ne di una disciplina di mercato per la con-cessione di aiuti alla produzione di olio divinaccioli prodotto nella campagna di com-mercializzazione 1966-67» (2469).

Annunzio di presentazionedi disegni di legge

P RES I D E N T E . Comunico che so-no stati presenta,ti i seguenti disegni di legge:

dal Ministro delle finanze:{{ Conversione in legge del decreto-legge

11 ottobre 1967, n. 901, concernente la disci.plina relativa ad alcuni prodotti oggetto del-la politica agriwla della Comunità econo-mica europea» (2470);

dal Ministro della difesa:{{ Estensione alle famiglie degli ufficiali,

sottufficiali e militari di truppa dell'Esercito,della Marina e dell'Aeronautica, della specia-le elargizione prevista a favore delle fami.glie degli appartenenti alle Forz,e di poliziacaduti vittime del dov,ere» (2471);

{{Modifiche alle norme sul reclutamentoe l'avanzamento degli ufficiali dell'Arma ae-ronautica, ruolo naviganti speciale» (2472).

Annunzio di defcrimento di disegni di leggea Commissioni permanenti in sede deli.berante

P RES I D E N T E. Comunico che iseguenti disegni di legge sono stati deferitiin sede deliberante:

alla la Commissione permanente (Affaridella Presidenza del Consiglio e dell'interno):

{{ Autorizzazione eLi. spesa per la ristampadegli atti relativi all'attività dell'Assembleacostituente» (2461), prevro parere della SaCommissione;

alla 7a Commissione permanente (Lavoripubblici, trasporti, poste e telecomunicazio.ni e marina mercantile):

{{ Integrazioni all'articolo 802 del Codicedella navrig:azione concernente l'autorizza-zione alla partenza degli aeromobili » (2452),previo parere della 2a Commissione.

Annunzio di deferimento a Commissioni per.manenti in sede deliberante di disegni dilegge già deferiti alle stesse CommissioIÙin sede referente

P RES I D E N T E. Comunico che, surichiesta unanime dei componenti la Sa Com-missione permanente (Frinanze e t,esoro), so.

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Senato della Repubblica ~ 37916 ~ IV Legislaturu

705a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 17 OTTOBRE 1967

no stati deferiti in sede deliberante alla Com~missione stessa i seguenti disegni di legge:MILITERNI.~ « Riordinamento del ruolo spe~ciale transitorio degli ufficiali in servizio per~manente ,effettivo della Guardia di finanza»(2118) e: Deputati NAPOLITANOed altri. ~

« Integrazione delle disposizioni transitoriecontenute nella legge 24 ottobre 1966, nu-mero 887: Avanzamento degli ufficiali deUaGuardia di finanza» (2392), già de£e['iti adetta Commissione in sede referente.

Comunico altresì che, su richiesta unani-me dei componenti la 6a Commissione per-manente (Istruzione pubblica e belle arti), èstato deferito in sede deliberante alla Com-missione stessa il disegno di legge: DONATIed altri. ~ « Ordinamento del primo bienniodelle scuole di istlruzione secondaria di s'e-condo grado» (2378), già deferito a dettaCommissione in sede referente.

Annunzio di deferimento a Commissionipermanenti in sede redigente di disegnodi legge già deferito a Commissione per-manente in sede redigente

P RES I D E N T E. Comunico che ,il di~segno di legge: «Assistenza psichiatdca e sa~nità mentale» (2422), già de£erito alla ltaCommissione permanente in sede redigente,è stato deferito, su richiesta unanime deicomponenti la la Commissione permanent,e,alle Commissioni permanenti riunite la (Af-fari della Presidenza del Consiglio e dell'in~temo) e 11a (I,giene e sanità), in sede redi.gente. Sul detto disegno di legge sono statechiamate ad esprimere il loro parere le Com-missioni 2a, sa e loa.

Annunzio di approvazione di disegno di leggeda parte di Commissioni permanenti

P RES I D E N T E. Comunico che,nella seduta del 13 ottobre 1967, le Com~missioni permanenti riunite la (Affari dellaPresidenza del Consiglio e dell'interno) e 2a(Giustizia e autorizzazioni a procedere) han-no approvato il seguente disegno di legge:

Deputati DE MEO e DE PASCALIS. ~

« Estensione ai tenitori clandestini di scom~messe delle misure di prevenzione contem~plate dalla legge 27 dicembre 1956, n. 1423 »

(1330), con modificazioni.

Annunzio di domanda di autorizzazionea procedere in giudizio

tP RES I D E N T E . Comunico che il

Ministro di grazia e giustizia ha trasmessola seguente domanda di autorizzazione aprocedere in giudizio:

contro il senatore Salati, per il reato didiffusione col mezzo della stampa di notiziefalse atte a turbare l'ordine pubblico (arti-colo 656 del Codice penale) (Doc. 142).

Annunzio di relazioni della Corte dei contisulla gestione finanziaria di enti

P RES I D E N T E. ComUlIllicocheil Presidente della Cmte dei: conti, in adem-pimento al disposto dell'articolo 7 dellalegge 21 marzo 1958, n. 259, ha trasmessole :relazioni cOl1ceI1nentd!lrispettivamente lagestione finanziaria degH. Enti lirici e delleIstituzioni concerttstkhe assimilabili, pergli eseI1ciz,i1962~63, 1963-64, 2° semestre 1964e 1965 (Enti autonomi: degli spettacoM liri-

I ci aJ,l'A:rena di Verona, del teatro alla Scaladi Milano, del teatro ,oomunale dell'Operadi Genova, del teat'I1Ocomunale di Bologna,del teatro oomunale di Fkenze, del teatrocomunale « Giuseppe Verdi» di Trieste, delteatro dell'Opera di Roma, del teatro «LaP,enice» di Venez,ia, del 'teatro Massimo diPalermo, deJ ,teat'ro regio di Torino, delteatro «San Carlo» di Napoli, Istituzionedei concerti dell'Accademia nazionale di« Santa Cecilia» e istituzione dei concerti delconservatorio statale di musica «Pierluigida Palestrina» di Cagliari); la gestione fi~nanziaria dell'Istituto p(jligrafico dello Sta-to, per gli ,esercizi 1961-62, 1962-63, 1963-64,1964~65 e 2° semestre 1965; la gestione fi-nanziaria della Fondazione assistenza e ri-fornimento per la pesca, per gli esercizi 1961-

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IV LegislaturaSenata della Repubblica ~ 37917 ~

17 OTTOBRE 1967705a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

1962, 1962-63, 1963-64, 1964-65 e 2° semestre1965 e la gesHane finanziariia dell'Istitutoscientifico sperimentale per i tabacohi, pergldlesercizi 1961~62, 1962~63, 1963~64, 1964-65e 2° semes,tre 1965 (Dac. 29).

Annunzio di voto trasmessodal Consiglio regionale della Sardegna

P RES I D E N T E. Comunico che ilPresidente del Consiglio regionale della Sar~degna ha trasmesso, a norma dell'articolo51 dello Statuto speciale della Regione, unvoto approvato da quel Consesso nella se-duta del 13 ottobre 1967, relativo all'istitu-zione di una Commissione parlamentare diinchiesta sul banditismo in Sardegna.

Il voto sarà trasmesso alla competenteCommissione.

Discussione delle mozioni nn. 47, 48, 49, 55e svolgimento delle interpellanze nn. 618,625, 648, 650, 660, 661, 664 e 665 e delleinterrogazioni nn. 1804, 1816, 1839, 1873,1880, 1922, 1979, 1997, 2000, 2019, 2022,concernenti la politica estera

P RES I D E N T E . L'ordine del giornoreca la discuss1ione delle mozioni nn. 47, 48,49, 55 e lo svoJgimento delle inte[})dlanzenn. 618, 625, 648, 650, 660, 661 e delle interro-gazioni nn. 1804, 1816, 1839, 1873, 1880, 1922,1979, 1997, 1998, 2000, 2018, 2019, 2022.

Devo informare che successivament,e allapubblicazione a Istampa dell' ordÌ!ne del gio'f'~no, 'Ìl sena:tOI1eTeI1racini, anche a [lame de~gli altri firmatari, ha dichiarato di voler tra~sformare la propria interrogazione n. 1998 ininterpeJlanza 'e che .il senatore Lussu del pa-ri ha dichiarato di voler trasformare la pro~p['ia interrogazione n. 2018 pure lin inteJ."pel-lanza. Le due IÌinterpellan:zjeprendono r.ÌslPetti-vamente inn. 664 e 665.

Devo comunicare altTesì che, ,in seguito adaccordi intervenuti tra trutti i Gruppi, i pJ10-ponenti delle mozioni e delle interpellanzehanno ['iunciato ad mustrar1e riservandosd. direplicare.

Si dia lettura delle mozioni.

S I M O N U C C I , Segretaria:

ALCIDI REZZA Lea, ANGELILLI, ANGE-LINI Armando, ANGELINI Cesare, BALDI-NI, BATTINO VITTORELLI, BATTAGLIA,BERGAMASCO, BERLINGIERI, BERMANI,BERTOLA, BERNARDINETTI, BISORI, BO~NALDI, BOSSO, BUSSI, CARBONI, CAN-ZIANI, CARELLI, CATALDO, CHIARELLO,CELASCO, CINGOLANI, CORBELLINI, CIT~TANTE, CRISCUOLI, D'ERRICO, D'AN-DREA, DE DOMINICIS, DE LUCA Angelo,DONATI, FENOALTEA, FERRARI France-sco, FORMA, GIANCANE, GlRAUDO, GRAS-SI, GRONCHI, GUARNIERI, JANNUZZI,IODICE, MAIER, MICARA, MOLINARI, MO-

I NALDI, MONGELLI, MORANDI, MORO, PA-I LUMBO, PIGNATELLI, PEZZINI, POET,

ROTTA, SCHIAVONE, SIBILLE, SPATARO,SPIGAROLI, TORTORA, TRIMARCHI, VAL-LAURI, VECELLIO, VERONESI, ZANE,ZACCARI, ZELIOLI LANZINI, ZENTI,ZONCA.

~ Il Senato,

presa VISIOne della Relazione sulla Co-munità economica europea e sulla Comuni~tà europea dell'energia atomica per il 1958~1965 e di quella per il 1966, presentate dalMinistro degli affari esteri a norma dell'ar~ticolo 2 della legge 13 luglio 1965, n. 871;

profondamente preoccupato per le dif-ficoltà ed i ritardi che, nonstante i non po-chi progressi compiuti, ancora intralciano ilcammino verso una piena integrazione eco~nomica, così come quello, ancora nemmenoiniziato, verso l'unione politica del Conti~nente;

invita il Governo, prendendo occasionedalla prossima Conferenza romana dei Capidi Stato e di Governo dei Sei Paesi, a farsipromotore ed a sostenere, quindi, con coe-renza e tenacia, un Piano organico di pro-gressiva realizzazione di una Europa sovra-nazionale e democratica, nella convinzioneche solo tale Europa può servire, con i piùprofondi interessi europei, anche i più veriinteressi italiani. Solo essa infatti potrà, daun lato, arrestare la degenerazione in attodello spirito comunitario ed il ritorno dellavecchia prassi intergovernativa, e, dall'altro,

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 37918 ~

17 OTTOBRE 196770Sa SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

consentire che la eventuale adesione britan-nica ad una Comunità, già chiaramente av-viata verso forme di unione sovranazionalesempre più solide, abbia come conseguenzaun ulteriore approfondimento e democratiz-zazione delle istituzioni co~unitarie, comefin d'ora auspica la parte più illuminata del-l'opinione pubblica inglese.

Tale Piano dovrà comprendere:

1) Nel campo istituzionale:

~ la rapida realizzazione, ormai da trop-po tempo attesa, della fusione degli Esecu-tivi con !'invito all'Esecutivo unificato di:

a) studiare le grandi linee di una politi-ca commerciale lungimirante ed aperta ver-so i Paesi terzi, che i Sei si sono impegnatia realizzare entro il 1970;

b) predisporre, conseguentemente, unapolitica monetaria comune fino alla rapidacostituzione di una moneta europea;

c) dare un vigoroso impulso alla politi-ca sociale della Comunità, ivi compresi isuoi aspetti previdenziali, assistenziali e sa-nitari;

d) provvedere che il lavoro divenga ilprotagonista ed il principale beneficiario deivantaggi dell'integrazione europea, conser-vando la sua rappresentanza nell'Esecutivo;

~ una politica energetica realmente comu-ne, fondata sul principio della competitivitàe del più basso prezzo delle fonti energe-tiche;

~ una politica comune dei trasporti e del-le relative infrastrutture.

Tale Piano dovrà altresì prevedere:

la trasformazione a breve termine del-l'Euratom, conformemente anche alle pro-poste italiane in questo campo, in una nuo-va struttura a più vaste competenze nell'in-tero settore della ricerca scientifica e dellatecnologia, ivi compreso anche il settore spa-ziale, alla quale la Gran Bretagna apporteràil contributo indispensabile delle prorie rea-lizzazioni e della propria capacità;

l'elezione diretta a suffragio universaledel Parlamento Europeo con poteri aumen-tati. Nell'attesa che si verifichino le condi-

zioni propIzIe per l'approvazione unanimeda parte del Consiglio dei Ministri della Co-munità del progetto di Convenzione appro-vato dal Parlamento Europeo, il Senato in-vita le Commissioni competenti (la e 3a), acui è stato assegnato il disegno di legge nu-mero 989 per la elezione a suffragio univer-sale diretto dei delegati italiani al Parlamen-to Europeo, a prenderlo in esame;

l'immediata realizzazione dell'Universitàeuropea di Firenze, realizzazione alla qualela Gran Bretagna potrà fin dall'inizio asso-ciarsi e che intanto testimonierà concreta-mente, e quasi simboleggerà, la precisa vo-lontà dei Sei, riunerttisi in occasione del XAnniversario dei Trattati di Roma, di pro-cedere oltre nell'opera intrapresa.

2) Quanto agli obiettivi politici,

tale Piano dovrà prevedere una progres-siva definizione di una politica estera e di-fensiva europea comune, da realizzare affi-dando il compito di formulare precise pro-poste in argomento all'Esecutivo unificatodelle tre Comunità, le competenze del qualedovranno essere in tal senso adeguatamenteampliate. Esso dovrà esprimere suggerimen-ti concreti intorno alla riforma dell'Alleanzaatlantica e alla realizzazione di un' equalpartnership e alla struttura ed organizzazio-ne della difesa europea come più volte sug-gerita da organi parlamentari europei ed inparticolare dall'Assemblea dell'UEO. Essodovrà altresì formulare proposte intorno allapolitica comune dell'Europa, verso l'Ameri-ca, verso l'Est e verso il terzo mondo, cosìcome intorno al problema della riunificazio-ne tedesca, anche qui tenendo conto di quan-to le Assemblee europee, ed in particolarequella del Consiglio d'Europa, hanno sugge-rito e suggeriscono.

Il Senato invita altresì il Governo, al finedi dare un impulso unitario e coerente allapolitica sopra indicata:

a costituire nel proprio seno un Comi-tato interministeriale di coordinamento del-le attività di cooperazione europea svoltepresso i diversi Ministeri, che dovrà prelu-dere alla successiva istituzione di una cor-

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Senato della Repubblica ~ 37919 ~ IV Legislaturt:l

705a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 17 OTTOBRE 1967

rispondente Commissione parlamentare spe-ciale degli affari europei;

a Mnere ampiamente conto degli svilup-pi e deIJe prospettive dell'integrazione euro-pea anche nella Relazione economica gene-r~!le sulla situazione del Paese;

a unire, nei prossimi anni, alle due par-ti della Relazione al Parlamento, concernen-ti rispettivamente la CEE e l'Euratom ~

che attualmente il Governo è tenuto a pre-sentare in forza dell'articolo 2 della citatalegge 13 luglio 1965 ~ altre parti relativealla CECA, al Consiglio d'Europa e all'Unio-ne europea occidentale, in attesa che unamodifica di detto articolo dia un più precisofondamento giuridico a questa innovazione.Ciò consentirà ~ grazie anche ad una espli-cita disposizione da introdurre nei regola-menti delle due Camere, in analogia a quan-to già fatto in altri Parlamenti di Paesi eu-ropei ~ una generale discussione annuale

alla Camera dei deputati e al Senato su tuttigli aspetti della politica di integrazione eu-ropea; discussione resa necessaria dall'inci-denza crescente che il processo di unifica-zione del Continente ha sugli orientamentidi tutta la politica, interna ed estera, ita-liana e dalle competenze sempre maggiori,anche in campo legislativo, assunte dalleistituzioni comunitarie; discussione, pertan-to, che, data la sua importanza, dovrà neglianni successivi essere non solo introdottadalla Relazione governativa ampliata nel sen-so indicato, ma anche da una controrela-zione parlamentare, particolarmente centra-ta sull'attività delle Assemblee europee edelle Delegazioni italiane in esse operanti.(47)

NENCIONI, FERRETTI, GRAY, LESSO-NA, BASILE, CREMISINI, CROLLALANZA,FIORENTINO, FRANZA, GRIMALDI, LA-TANZA, MAGGIO, PACE, PINNA, PONTE,TURCHI, PICARDO. ~ Il Senato,

invita il Governo a prendere occasionedalla prossima riunione a Roma ~ su ini-ziativa del Ministro degli esteri italiano ~

dei Capi di Stato e di Governo dei Sei Paesicostituenti la Comunità europea, per:

1) riaffermare la volontà dell'Italia diaffrettare il raggiungimento delle mete fissa-te dai Trattati di Parigi e di Roma, supe-rando lentezze burocratiche, tenaci partico-larismi di categorie economiche, di partiti,di governi dei singoli Stati;

2) operare perchè siano abbandonateodiose discriminazioni, in base al regime po-litico che ciascun Paese si è liberamente datoe realizzare così una unione di tutti gli Statidell'Europa occidentale, per creare una Po-tenza demograficamente, economicamente,militarmente tale, da assicurarsi da sola in-dipendenza e progresso (pur nella fedeltà alPatto atlantico debitamente aggiornato); inmodo particolare aprire, oltrechè all'Inghil-terra, prima ostile (con la creazione dellaEFTA), poi esitante, se e quando ne faràdomanda, anche alla Spagna le porte delMEC;

3) dissociare la propria azione da quel-le di ({movimenti)} europeisti che alla rea-lizzazione di una Europa unita antepongonoun'intensa propaganda per dare ad essauna struttura politica rispondente alle ideesolo di una parte dei cittadini italiani e de-gli altri cinque Paesi;

4) agire, in sede comunitaria, perchèl'attività sindacale venga intensificata e li-berata dalla concezione di un mondo eco-nomico dominato dalla lotta di classe ispi-randosi, invece, a quella che ~ pur tacendola parola ~ ispira ormai anche altissimecattedre e cioè alla concezione corporativache, superando il classismo, pone il lavoro ei lavoratori al vertice dell'economia, avan-zando rapidamente sulla via di una sempremaggiore giustizia sociale;

5) assicurare ai nostri lavoratori al-l'estero alloggi adeguati e, in generale, untrattamento conforme all'uguaglianza dei di-ritti e dei doveri dei lavoratori stessi, a qual-siasi nazione appartengano, nei Paesi delMEC;

6) rendersi interprete delle giuste pre-occupazioni della nostra agricoltura per ledecisioni in questo settore già prese, in sede

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Senato della Repubblica ~ 37920 ~ IV Legislatura

70Sa SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 17 OTTOBRE 1967

comunitaria, o che stanno per prendersi edanche e specialmente nelle trattative per ilKennedy round, e ciò pur registrando, consoddisfazione, i grandi progressi realizzatinella integrazione economica dei Sei Paesidel MEC.

Perché i trattati di Parigi e di Roma pos~sano rapidamente e compiutamente attuarsinecessita che non si ritardi più oltre la, giàda tempo, decisa unificazione degli esecutividella CEE, dell'EURATOM e della CECA:preludio, questo, alla unificazione delle treComunità.

Quanto all'ultima e conclusiva tappa delMEC (coi suoi associati), cioè alla cosiddet~ta « integrazione)} politica dei vari Stati conla soppressione di questi e la creazione diun solo Stato sovranazionale, si tratta, al~meno per ora, di una utopia. Quando si ar~riverà ~ come è augurabile ~ in un futuropiù o meno lontano, alla creazione degliStati Uniti d'Europa, non si potrà dimenti~care che gli Stati Uniti d'America sono tuttiformati da cittadini che parlano la stessalingua, che una sola volta i loro padri sitrovarono di fronte sui campi di battaglia,or è più di un secolo, mentre gli Stati deJ~l'Occidente europeo, diversi per origine etni~ca, lingua e tradizioni, nel corso dei secolie fino a pochi anni addietro combatteronotra loro cruentissime guerre. Essi potranno,anzi dovranno, sì, unirsi, ma lasciando a cia~scuno un notevole margine di autonomia:autonomia che, del resto, è già ampia anchenegli USA, dove, tra l'altro, ogni Stato èindipendente nell'amministrazione della giu~stizia.

Circa la consultazione proposta da alcunipartiti, da aggiungere a tutte le altre allequali sono chiamati gli elettori italiani, perl'elezione diretta dei nostri rappresentantial Parlamento europeo, questa appare poli~ticamente inutile, in quanto costituirebbeun semplice duplicato di quella per l'elezio~ne dei deputati e senatori, partecipando adessa lo stesso, identico corpo elettorale, epraticamente nociva a un' efficiente parteci~pazione ai lavori dell'Assemblea di Strasbur~go dei nostri rappresentanti, in quanto essinon potrebbero portare nel Parlamento eu~ropeo l'esperienza politica e la conoscenza

dei problemi acquisita nel Parlamento nazio~naIe, come, invece, avviene oggi. (48)

NENCIONI, GRAY, BASILE, CREMISINI,CROLLALANZA, FERRETTI, FIORENTINO,FRANZA, GRIMALDI, LATANZA, LESSONA,MAGGIO, PACE, PICARDO, PINNA, PONTE,TURCHI. ~ Il Senato,

con riferimento allo schema di trattatoper la non proliferazione delle armi nuclea~ri, in discusione alla Conferenza per il di~sarma di Ginevra, considerato che la disci~plina internazionale postulata verrebbe, perla prima volta nella storia, a consacrare giu~ridicamente un ermetico oligopolio di arma~menti a favore di talune Potenze, ponendo,in tal modo, la codificazione, nel diritto in~ternazionale, dell'assurdo e discriminatorioprincipio di una permanente soggezione deipopoli titolari del diritto di detenere, svi~luppare, impiegare l'armamento nucleare edel diritto di controllare, eon violazione del~l'altrui sovranità, la ricerca scientifica anchea scopi pacifici;

che tale assurda diminutio appare di perse stessa contrastante, in modo irriducibile,con i fondamentali princìpi di libertà e diuguaglianza e di non discriminazione tra ipopoli, eon la Carta di San Francisco, conlo Statuto delle Nazioni Unite;

che la Costituzione della Repubblica al~l'articolo 11 pone il principio precettivo percui «l'Italia... consente, in condizioni diparità con gli altri Stati, alle limitazioni disovranità necessarie ad un ordinamento cheassicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni »;

che il divieto di ricerca nucleare a sco~pi militari e il controllo internazionale del~la ricerca scientifica a scopi pacifici porreb~bero gli Stati, esclusi dalla detenzione degliarmamenti atomici, in una condizione di ar~retratezza scientifica e tecnologica, e quindi,a tacere di una condizione di vero colonia~lismo deteriore e degradante, di soggezioneproduttiva e di squilibrio economico;

che i controlli previsti all'interno degliStati esclusi, esercitati da organismi estra~nei alla Nazione italiana e per conto dellestesse Potenze detentrici delle armi nuclea~ri, costituirebbero una violazione degli im~

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Senato della Repubblica ~ 37921 ~ IV Legislatura

70Sa SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 17 OTTOBRE 1967

pegni internazionali assunti dall'Italia nellaCEE con la costituzione della Comunità eu~ropea per l'energia atomica, oltre che unalesione del diritto di sovranità nazionale;

che un trattato di non proliferazionecon le implicazioni inerenti alla sua conce~zione, che tenesse anche conto di alcuni ri~lievi fatti pure da parte italiana, sarebbeinutile strumento senza la distruzione dellearmi nucleari da parte delle Potenze chegià oggi, ufficialmente, le detengono;

che tale trattato sarebbe inoltre ineffi~cace al fine di preservare il mondo dal pe-ricolo di una guerra atomica e lascerebbeuna situazione di squilibrio e di disugua~glianza inconcepibile;

che tale situazione permarrebbe altresìsenza un disarmo totale generale controlla~to dalle armi convenzionali,

invita il Governo:

a) a rendersi promotore di un reale di-sarmo atomico da parte degli Stati che oggisono detentori dell'armamento nucleare;

b) a proporre, conseguentemente, perevitare schiaccianti disparità, un'azione di-retta ad un simultaneo disarmo totale ge-nerale e controllato;

c) a sollevare innanzi alle Nazioni Uniteuna formale eccezione di improponibilità deltrattato, perchè incompatibile con la Cartadelle Nazioni Unite che poggia sul principiofondamentale dell'uguaglianza sovrana ditutti i suoi membri. (49)

BERGAMASCO, D'ANDREA, TRIMARCHI,VERONESI, BATTAGLIA, BONALDI, AR~TOM, CHIARIELLO, NICOLETTI, ROVERE.

~ Il Senato,

considerati: i più recenti sviluppi dellasituazione internazionale, preoccupanti sottomolteplici aspetti e in particolare a causadel perdurare della guerra in Estremo Orien~te; lo stato di tensione e di incertezza esi~stenti nel Medio Oriente e la nuova fase ini-ziatasi nella corsa agli armamenti nuclearifra Cina, Russia e Stati Uniti;

avuto riguardo ai problemi connessi alleprossime scadenze previste dal Patto atlan~

tico nonchè ai problemi inerenti alla stipu~lazione di un accordo di non proliferazionenucleare e all'ampliamento e rafforzamentodella Comunità europea;

ritenuto che sia di suprema importanzaassicurare il mantenimento della pace neHalibertà e nella sicurezza, esigenze vitali perl'Italia e per ogni Nazione del mondo;

considerati gli incontri e le dichiarazio~ni rese dal Presidente della Repubblica, d'ac-cordo col Ministro degli esteri, durante ilsuo viaggio negli Stati Uniti, Canada e u~stralia, nonchè dal Ministro degli esteri inRomania, Turchia e Tunisia;

considerati i contrastanti pareri espres-si su tali argomenti da partiti della maggio~ranza, anche in Parlamento,

invita il Governo

a) ad assicurare l'adesione dell'Italia al-la continuazione del Trattato del Nord Atlan-tico e a svolgere ogni opportuna azione perapportare ad esso gli aggiornamenti ed icompletamenti che l'esperienza può sugge~rire, non escluso il riporto a congrua datafutura della facoltà di recesso dei soci delTrattato medesimo, in guisa da garantire al-l'Italia e all'Europa, come per il passato, unlungo periodo di sicura pace, che consentadi continuare il consolidamento della demo~crazia libera e il moto di progresso econo~mica e sociale;

b) ad operare perché l'alleanza atlanti-ca si trasformi in una vera e propria comu-nità e pertanto perchè la parità di diritto frai suoi membri si converta gradualmente inuna reale parità di fatto, obiettivo raggiun~gibile solo con una larga unione politica eu-ropeae con l'affermarsi di una coscienza na-zionale europea;

c) ad affrettare i tempi di tale democra-tica unificazione ed a renderla più completae vitale nonostante le difficoltà che essa in~contra, in particolare incoraggiando e faci~litando l'adesione alla CEE della Gran Bre~tagna e degli altri Stati democratici che lohanno richiesto;

id) a favorire la stipulazione di un ac~corda di non proliferazione nucleare, validoper un periodo di tempo ragionevole e mu~

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Senato della Repubblica ~ 37922 ~ IV Legislatura

705a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 17 OTTOBRE 1967

nito di adeguate clausole di revisione e direcesso in caso di necessità, a condizioneche la rinunzia parziale di sovranità che es-so comporterebbe per 1'Italia sia giustifica-ta, ai sensi della nostra Costituzione, da equi-valenti concrete rinunzie anche da parte del- Ile massime Potenze nucleari, ed altresì acondizione che siano concretamente garan-tite la nostra difesa contro ogni aggressioneo ricatto nucleare, strategico e tattico, e lanostra piena partecipazione al progressoscientifico e tecnologico ed all'impiego pa-cifico dell'energia atomica nucleare, e siafatto salvo il diritto per i Paesi europei, seun giorno lo vorranno, di costituire una loroforza nucleare sotto il controllo di un'auto-rità politica europea;

e) ad adoperarsi attivamente per il ri-stabilimento della normalità nel Mediterra-neo, turbata da contrasti e conflitti e ca-ratterizzata dagli armamenti crescenti de-gli Stati della sua costa meridionale e dal-la presenza ormai permanente di una lar-ga flotta sovietica, favorendo a tale scopola conclusione della pace fra gli Stati arabied Israele sulla base del riconoscimeutodello Stato di Israele, di giuste frontiereadeguatamente garantite anche con accordie forze internazionali, della libertà di na-vigazione per tutti nel golfo di Akaba e nelCanale di Suez, di una soluzione giusta eumana del problema dei rifugiati;

f) a favorire nella misura delle nostrepossibilità e nella piena lealtà verso i nostrialleati, una riduzione della tensione in Estre-mo Oriente attraverso una riduzione nellascala delle operazioni militari da entram-be le parti in lotta nel Vietnam, con l'ob-biettivo finale di un accordo basato sugliaccordi di Ginevra del 1954 e tale da salva-guardare, con l'equilibrio delle forze, la pa-ce, la sicurezza e il progresso nella liber-tà di tutti i popoli di quell'area e di contri-buire così a tali fini in tutto il mondo;

g) ad avere presenti come criterio eguida in ogni circostanza, la dignità moralee politica, la pace e la sicurezza dell'Italia,respingendo ogni interferenza o suggestio-ne dettata da altri interessi estranei allanostra Patria. (55)

P RES I D E N T E. Si dia lettura delleinterpellanze.

S I M O N U C C I, Segretario:

VALENZI, SALATI, PALERMO, MENCA-RAGLIA, BARTESAGHI, ROFFI. ~ Al Pre-

sidente del Consiglio dei ministri ed ai Mi-nistri degli affari esteri e della difesa. ~

Considerata la gravità della situazione in-ternazionale, che ha la sua prima e massimacausa nella aggressione statunitense controil Vietnam, e che è ulteriormente precipita-ta per l'esplodere di uno stato di minaccio-sa tensione nel Medio Oriente;

considerato che il nostro Paese è vital-mente interessato al ristabilimento della pa-ce nel mondo intero e particolarmente allasua conservazione nel bacino mediterraneo,

gli interpellanti chiedono che il Gover-no informi esaurientemente il Parlamentosulle sue valutazioni in ordine alla crisi, sullalinea che intende seguire per promuoverneuna valida soluzione, la quale non può pre-scindere dalla esigenza che nessuna partedel territorio nazionale e nessuna installa-zione militare su di esso esistente venganoda chiunque utilizzate per una qualunqueazione di interferenza nello sviluppo degliavvenimenti. (618)

NENCIONI, GRAY, LESSONA, PICARDO,FERRETTI, BASILE, PINNA, CREMISINI,CROLLALANZA, FRANZA, TURCHI, PON-TE, LATANZA, GRIMALDI, PACE. ~ Al Pre-

sidente del Consiglio dei ministri ed al Mini-stro degli affari esteri. ~ Gli interpellanti,di fronte alle proposte dell'Unione Sovieticacontro lo Stato di Israele, formulate al Con-siglio di sicurezza dell'ONU;

al fatto che lo stesso Consiglio ha respin-to le proposte a grande maggioranza;

alle manovre scoperte e provocatoriedell'Unione Sovietica di riarmo dei popoliarabi e particolarmente dello sconfitto dit-tatore Nasser, per una eversiva rivincita chemetterebbe in pericolo la pace del mondo;

considerata la assoluta necessità di ga-rantire la pace nella sicurezza degli Statie con particolare riferimento allo Stato di

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IV Legi5laturaSenato della Repubblica ~ 37923 ~~

17 OTTOBRE 1967AS:'-;E::-'1BLEA~ RESOCONTO STENOCnAFJ Cd705a SEDUTA

Israele tre volte aggredito dalla coalizionedegli Stati confinanti;

considerate altresì le costanti, cui si de~ve ispirare la politica estera italiana, di fe~deltà alla alleanza atlantica per la difesa ela sicurezza della Nazione e la tutela dei no~stri vitali interessi mediterranei;

chiedono di conoscere quali istruzionisono state impartite alla delegazione italianaall'Assemblea straordinaria dell'ONU. (625)

ROMAGNOLI CARETTONI Tullia, BO~NACINA. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri ed al Ministro degli affari este~ri. ~ Per conoscere se il Governo italiano,avendo il Ministro degli affari esteri com.piuto opportuni e significativi passi, nonritenga necessario prendere l'iniziativa dideferire alla Commissione europea dei di~ritti dell'uomo, a norma dell'articolo 24della Convenzione, le palesi violazioni daparte dello Stato greco agli articoli 5, 6, 7,8, 9, 10, 11, 13 e 14 della Convenzione euro~pea per la tutela dei diritti dell'uomo edelle libertà fondamentali, firmata a Romail 4 novembre 1950, nonchè l'articolo 3 delProtocollo addizionale firmato a Parigi il 20marzo 1952, ratificati dalla Grecia il 28 mar~zo 1953 e dall'Italia il 26 ottobre 1955, ein caso negativo per quali motivi.

La necessità di tale iniziativa deriva an~che dalla constatazione che, nel caso del~la Grecia, non si tratta di contravvenzionead un singolo articolo, ma di violazione pie~na e continuata dello stesso spirito infor~matore della Convenzione in senso lato, sìda aver fatto giudicare il problema ormai diportata europea, come esplicitamente denun~cia la risoluzione votata dalla Commissionepermanente del Consiglio d'Europa del 23giugno 1967che afferma fra l'altro « l'Assem~blea, convinta che in una questione di taleimportanza e gravità le Parti alla Conven~zione hanno il dovere di agire in conformitàdell'articolo 24 della Convenzione e che, senon lo fanno, il meccanismo di garanzia col~lettiva dei diritti dell'uomo... corre il ri-schio di perdere ogni efficacia, auspica chei Governi delle Parti alla Convenzione de~feriscano congiuntamente e individualmen~

te, alla Commissione europea dei dirittidell'uomo « "il caso della Grecia" in appli-cazione dell'articolo 24 della Convenzione ».

Non si comprenderebbe come lo Statoitaliano possa non accogliere tale esortazio~ne, prontamente raccolta invece dagli Statiscandinavi che hanno annunciato il ricorso,sia in rapporto alle origini antifasciste del~la nostra Repubblica, sia alla più volte di~chi arata volontà di non sottovalutare gliimpegni internazionali, sia in coerenza con ilsentimento comune largamente espresso dal~l'opinione pubblica in manifestazioni popo~lari di protesta e di condanna, puntualmen~te registrato dalla stampa di ogni colore, econ la presa di posizione pressochè unani~me dei due rami del Parlamento. (648)

NENCIONI, GRAY, FERRETTI, BASILE,CREMISINI, CROLLALANZA, FIORENTI~NO, FRANZA, GRIMALDI, LATANZA, LES~SONA, MAGGIO, PACE, PINNA, PONTE,TURCHI, PICARDO. ~ Al Presidente delConsiglio dei ministri ed al Ministro degliaffari esteri. ~ Con riferimento ai fatti ed

atteggiamenti politici emersi in occasionedel recente viaggio del Presidente della Re~pubblica dal Canadà all'Australia;

alle precise dichiarazioni pubbliche resedal Capo dello Stato ed al contenuto dei col~loqui riservati risultante dai comunicati uf~ficiali ;

all'atteggiamento fermo dell'Italia ed al~le scelte di lealtà e fedeltà atlantica, di ri~spetto integrale, senza riserve, dei trattati,oltre alla professione di amicizia leale e sin-cera con i popoli visitati ed alla riaffermazio~ne di identità di vedute sui principali pro-blemi che la situazione politica internazio.naIe offre;

alle riserve espresse sul Trattato di nonproliferazione atomica, alla rivendicazionedei diritti di sviluppo tecnologico dei popolinon possessori dell'arma atomica ed alle ri-serve in merito ai controlli postulati;

al silenzio del ministro Fanfani, reso elo~quente dalle note e non sostanzialmentesmentite dichiarazioni di Montreal circa le« auree non serene}} della politica estera ita~liana ad una diversa posizione del Ministro

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Senato della Repubblica ~ 37921 ~ IV Legislatura

17 OTTOBRE 19677053 SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

degli esteri dalla linea di politica assertiva~mente ufficiale;

alla posizione perplessa del PSU che, conla consueta politica del doppio binario, men-tre riafferma attraverso suoi qualificati espo-nenti l'accettazione del Patto atlantico per ilsuo contenuto difensivo, rivendica un nonprecisato diritto di iniziativa autonoma, con~trastante con la politica degli Stati membridel Trattato del Nord Atlantico ed una solu-zione finalistica di ecumenismo pacifista econseguente superamento dei blocchi,

gli interpellanti chiedono di conoscerequale sia la linea politica del Governo e qua~li i limiti della posizione autonoma del Mi-nistro degli esteri e della delegazione socia-lista al Governo. (650)

ZANNIER, BANFI, BATTI NO VITTOREL~LI, lODICE, SALERNI, MONGELLI, FER~RONI, POET, BONACINA. ~ Al Ministro de-gli affari esteri. ~ Per sapere se il Governoitaliano:

in considerazione dell'angoscia del po~polo italiano ~ il quale non ha ancora di~menticato i lutti e le distruzioni subite dalnostro Paese durante la guerra di Liberazio-ne ~ per la continuazione dei bombarda-menti nel Vietnam;

tenuto conto altresì che la continuazionedel conflitto rischia di mettere in pericoloil processo di distensione faticosamente ini~ziatosi con il trattato per la sospensione de-gli esperimenti nucleari nell'atmosfera e coni negoziati per la conclusione di un accordosulla non proliferazione delle armi termo~nucleari,

non ritenga necessario di insistere pres-so il Governo alleato degli Stati Uniti d'Ame-rica affinchè ponga incondizionatamente fi~ne ai bombardamenti sul Vietnam del Nordallo scopo di accrescere la possibilità di ini-ziare trattative di pace, nel convincimentoche il Governo del Vietnam del Nord e ilFronte di liberazione nazionale del Sud Viet~nam non potranno in tal caso sottrarsi aldovere politico e morale di partecipare atrattative di pace;

e non ritenga, inoltre, necessario di ri-volgere un appello al Governo dell'Unione

Sovietica perchè, realizzata tale condizione,si associ al Governo britannico, nella suaveste di copresidente della Conferenza diGinevra, per convocare la Conferenza stes-sa al fine di iniziare in quella sede le trat-tative di pace. (660)

ZANNIER, BATTI NO VITTORELLI. ~

Al Ministro degli affari esteri. ~ Per cono-scere quali sono gli orientamenti del Gover-no italiano sull'attuale situazione interna~zionale, anche in relazione al recente viag-gio del Capo dello Stato in Canada, negliStati Uniti ed in Australia. (661)

TERRACINI, SCOCCIMARRO, VALENZI,CONTE, PAlETTA, MENCARAGLIA, SALA~TI. ~ Al Ministro degli affari esteri. ~ Per

conoscere se non ritenga di dover informa~re il Senato sul recente viaggio del Presiden~te della Repubblica, che egli ha accompagna-to, in diversi Paesi dall'America all'Austra-lia, sui colloqui con i dirigenti di quei Pae~si, sulla natura delle trattative che vi sareb-bero state, sugli impegni assunti e sui ri-sultati che vi è luogo di attendere a seguitodi questo viaggio. (664) (già interrogazionen. 1998)

LUSSU. ~ Al Ministro degli affari este~ri. ~ Sui problemi internazionali esposti dalPresidente della Repubblica nel suo recenteviaggio all'estero. (665) (già interrogazionen. 2018)

P RES I D E N T E. Si dia lettura del1ein terrogazioni.

S I M O N U C C I, Segretario:

LUSSU, SCRIA VETTI, ALBARELLO.Al Presidente del Consiglio dei ministri e alMinistro degli affari esteri. ~ Sugli avveni-menti che sconvolgono la vita pubblica inGrecia. Per essere questo Paese nostro asso~ciato e nel Patto atlantico e nel Mercato co-mune europeo alla sua situazione internae internazionale non può considerarsi indif-ferenze l'Italia.

Gli interroganti credono che, nella ricor-renza storica della Liberazione dal fascismo

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Senato della Repubblica ~ 37925 ~ IV Legislatura.

17 OTTOBRE1967705a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

e dal nazismo che si festeggia in questi gior~ni, e alla quale la Repubblica democraticadeve la sua origine, il popolo italiano abbiada trasmettere un messaggio di solidarietàmorale e politica al popolo greco, che pre~sentemente attraversa la stessa tragedia sorferta dal popolo italiano nel non lontanopassato.

Gli interroganti chiedono perciò di cono~scere se il Governo non ritenga necessario,ricordando i lutti che sotto il fascismo ilnostro Paese ha portato al popolo greco,sospendere i rapporti diplomatici con il Go~verno che rappresenta in questo momentola Grecia. (1804)

MASCIALE, ALBARELLO, SCRIA VETTI,LUSSU, DI PRISCO, PASSONI, TOMASSI~NI, PREZIOSI, RODA. ~ Al Presidente delConsiglio dei ministn ed al Ministro degliaffari esteri. ~ Per conoscere se non inten~

dano immediatamente intervenire attraver~so i canali diplomatici affinchè non sia ese~guita la sentenza di morte che sarebbe statagià pronunziata contro l'eroe ellenico Mano~lis Glezos. (1816)

SALATI, ROMAGNOLI CARETTONI Tul~lia. ~ Al Ministro degli affari esteri. ~ Perconoscere se, conformemente all'articolo 24della Convenzione europea per la salvaguar~dia dei diritti umani e delle libertà fonda~mentali, firmata a Roma, il 4 novembre 1950,abbia provveduto o stia provvedendo o in~tenda provvedere, a nome del Governo italia~no singolarmente, o congiuntamente ad altriGoverni europei, a deferire alla Commissioneeuropea dei diritti dell'uomo le violazioniimputabili allo Stato greco degli articoli 5,7, 10, 11, 13, 14 della Convenzione stessa,nonchè dell'articolo 3 del Protocollo addi~zionale firmato a Parigi il 20 marzo 1952, ra~tificato dalla Grecia il 28 marzo 1953 e dal~l'Italia il 26 ottobre 1955. (1839)

LAMI STARNUTI, BATTINO VITTOREL~LI, MACAGGI, GIORGI, TORTORA, CAN~ZIANI, ZANNIER, NENNI Giuliana, MORA~BITO, CASSINI, BERNARDI, DARE, BONA~FINI, GIORGETTI, BRONZI, lODICE, STI~RATI, GIANCANE, ARNAUDI, TEDESCHI,

MAIER, ASARO, BERMANI, BONACINA,BANFI. ~ Al Ministro deglz affari esteri.~ Per sapere se il Governo non ritenga

di dover esprimere pubblicamente il graveallarme che si è diffuso fra tutti i democra~tici del nostro Paese per le minacce che gra~vano sull'esistenza dello Stato d'Israele,Stato riconosciuto dall'Italia e dalla stra~grande maggioranza dei Paesi civili fin dal~la sua costituzione, e ammeSSD in seno al~l'OND e a tutte le sue agenzie specializzate;

se esso non contempli una iniziativa ita~liana, non solo per esercitare una doverosaopera di moderazione sulle parti contenden~ti, e di mediazione fra le medesime, al finedi raggiungere una soluzione pacifica dellecontroversie esistenti, ma anche al fine dipreservare il diritto all'esistenza di uno Sta~to del quale si riconosce la legittimità, non~chè la funzione di progresso politico e so~ciale in tutta l'area del Mediterraneo orien~tale e nei Paesi in via di sviluppo;

se il Governo italiano non ritenga, fissataquesta posizione di principio, di dovereesprimere un giudizio sul blocco navale eser~citato davanti al golfo di Aqaba, poichè il si~lenzio sulla illegittimità di tale azione met~terebbe a repentaglio alcuni princìpi basilaridella libertà dei mari, permettendo, qualorasituazioni di emergenza fossero tratte a pre~testo, di bloccare l'Unione Sovietica dietro loStretto dei Dardanelli, di chiudere lo Strettodi Messina o lo Stretto di Gibilterra, diostruire il Canale di Panama e il Canale diSuez, con il ritorno ad una situazione cheera stata superata dopo molti secoli di lotteper la libertà. (1873)

ALBARELLO, SCRIA VETTI, LUSSU. ~

Al Ministro degli affari esteri. ~ Per sape~

re se intenda riferire al Senato sull'atteg~giamento scelto dal Governo di fronte al~l'aggravarsi della situazione politica e mi~litare nel Medio Oriente e sulle precauzio~ni prese affinchè il nostro Paese non vengacoinvolto in iniziative che possano rendereesplosiva la crisi in atto. (1880)

PAlETTA, SALATI. ~ Al Ministro degliaffari esteri. ~ Per conoscere quali passi ab~

bia compiuto per accertare le circostanze in

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Senato della Repubblica ~ 37926 ~

17 01TOBRE 1967

IV Legislatura.

70S" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

cui il mercantile italiano «Agostino Berta~ni» sarebbe stato colpito il 29 giugno 1967nel porto di Haiphong da aerei militari ame~ricani e, qualora le notizie di stampa in pro~posito fossero risultate confermate, cosa siastato fatto non solo per esprimere la prote~sta del Governo italiano contro questo atten~tato alla libertà di navigazione, ma per otte~nere scuse e risarcimenti dal Governo degliStati Uniti. (1922)

VALENZI, SALATI, MENCARAGLIA, PA~lETTA, BARTESAGHI. ~ Al Presidente delConsiglio dei ministri ed al Ministro degliaffari esteri. ~ Gli interroganti, rinnovandola legittima richiesta già avanzata in prece~denti simili occasioni e, ancora di recente, darappresentanti di diversi gruppi par1amenta~ri, chiedono di conoscere qual è la posizioneche il Governo intende far assumere alla de~legazione italiana alle Nazioni Unite sullafondamentale questione della ammissionedella Cina popolare all'ONU.

Chiedono, inoltre, di sapere se il Governonon consideri il ritorno in seno alla maggioreassemblea mondiale di una delle potenzefondatrici ~ qual è la Cina ~ come un ele~

mento di fondamentale importanza sia perla funzionalità, il prestigio e la vitalità del~l'ONU, che per la causa della pace del mon~do. (1979)

MENCARAGLIA, VALENZI, PAlETTA,SALATI. ~ Al Ministro degli affari esteri. ~

Per conoscere quale posizione intenda as~sumere il Governo sul Trattato per la nonproliferazione delle armi nucleari, in par~ticolare dopo la recente visita del Presi~dente della Repubblica accompagnato dalMinistro degli esteri negli Stati Uniti diAmerica. (1997)

GATTO Simone. ~ Al Ministro degli affariesteri. ~ Per conoscere quale atteggiamento

e quali iniziative intende assumere il Go~verno italiano sulla situazione oggi esistentein Grecia dopo il voto espresso dalla Com~missione delle comunità europee, con cui èstato giustamente negato al Governo dei co~lonnelli un prestito di 10 milioni di dol~

lari da parte della Banca europea di inve~stimento.

In particolare l'interrogante, sottolinean~do l'alto valore del giudizio espresso dall'au~torevole organismo europeo, intende riferir~si anzitutto al voto di ratifica del parere an~zidetto, che dovrà essere espresso in questigiorni dai delegati dei sei Paesi della CEEin seno al Consiglio di amministrazione del~la Banca europea d'investimento e al fattoche anche il solo voto dell'Italia può esservalevole alla conferma del parere espressodalla Commissione.

A parte tale necessità di immediato impe~gno, l'interrogante chiede di conoscere se ilGoverno non ravvisi nel recente avveni~mento una ulteriore conferma del doveremorale di assumere un fermo atteggiamentodi condanna del regime antidemocratico inseno alla Commissione della CEE, già convo~cata per discutere sulla legittimità di asso~ciazione della Grecia, e di prendere l'inizia~tiva del ricorso alla Commissione europeadei diritti dell'uomo per la denuncia delleviolazioni dei princìpi di associazione al Con~siglio di Europa compiute dal Governo gre~co in carica con la soppressione delle libertàcostituzionali e gli atti compiuti contro idiritti della persona umana, che hanno su~scitato la sollevazione morale del mondo ci~vile. (2000)

PAlETTA, VALENZI, MENCARAGLIA,BARTESAGHI, SCOCCIMARRO, SALATI,TOMASUCCI. ~ Al Ministro degli affari este~ri. ~ Per conoscere quali passi intende fareper appoggiare apertamente la richiesta, daparecchie parti espressa, anche da rappre~sentanti di governo della stessa Europa oc~cidentale, di una totale, immediata e incon~dizionata sospensione dei bombardamentidelle forze statunitensi sulla Repubblica de~mocratica vietnamita;

e se non considera necessario disSOCIa-re finalmente l'Italia dal massacro in corsonel Vietnam per mano delle forze militaridi repressione degli Stati Uniti d'America.(2019)

BARTESAGHI. ~ Al Presidente del Con-siglio dei ministri ed al Ministro degli affa~

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 37927 ~-~

17 OTTOBRE 19677053 SEDUTA ASSEMBL£'.A - RESOCONTO STENOGRAFICO

n esteri. ~ Per conoscere quale significatoe quale portata debbano attribuirsi alle ac-centuatissime affermazioni, pubbliche e so-lenni, che si sono avute più e più volte du-rante il viaggio testè ultimato del Presidentedella Repubblica, accompagnato dal Mini-stro degli esteri, in Canadà, negli Stati Uni-ti e in Australia, circa il carattere di asso-luta necessità e doverosità ideale e morale,oltrechè politica, che continuerebbe ad ave-re la partecipazione dell'Italia al Pattoatlantico, circa la incondizionata indefetti-bilità e appartenenza futura del nostro Pae-se all'alleanza di questo nome, circa la asse-rita permanente funzione di essa quale ({ car-dine fondamentale)} della nostra politicaestera, e circa il profuso riconoscimento agliStati Uniti, definiti ({ baluardo di democra-zia e di libertà », di propositi, obiettivi eazioni altamente positivi e lodevoli in tuttol'arco del loro comportamento internazio-nale; per conoscere inoltre quale giudiziodebba darsi delle suddette formali prese diposizione, intenzionalmente impegnative almassimo, data l'autorità di chi ne ha fattopronunciamento, se si pongono in relazionealle particolarissime contingenze politichein cui si trova presentemente il nostro Pae-se, quanto al dibattito in corso e alle mar-cate differenze e ai rilevanti contrasti nell'in-terno stesso della maggioranza governativa,in misura e a livelli importanti e altamenteresponsabili, riguardo a temi di così deci-sivo e capitale impegno; per conoscere infi-ne quanto e come il Governo abbia riflettu-to alle influenze e interferenze che similepronunciamento non può non avere rispettoa particolari propositi, tentativi e responsa-bilità assunti e manifestati dall'Italia, o adessa doverosamente pertinenti, nel campodelle possibilità e degli sforzi per una solu-zione non inaccettabile di gravissime ten-sioni e ostilità internazionali in atto. (2022)

P RES I D E N T E. Ha facoltà di par-lare l'onorevole Presidente del Consiglio deiministri.

M O R O, Presidente del Consiglio deiministri. In relazione alle mozioni, interpel-lanze ed interrogazioni che saranno oggi

svolte ritengo doveroso fare una dichiarazio-ne preliminare. In alcuni commenti al re-cente viaggio del Presidente della Repubbli-ca ~ commenti che sono riecheggiati anchenell'altro ramo del Parlamento ~ sono con-tenuti accenni ad interventi del Capo delloStato che costituirebbero l'espressione di unindirizzo politico personale, non conformeall'ordinamento costituzionale.

Come Presidente del Consiglio dei mini-stri e responsabile della politica generaledel Governo, devo respingere una siffatta in-terpretazione. Nel suo viaggio, il Capo delloStato altro non ha fatto che esprimere quel-le che sono le linee fondamentali della poli-tica estera del suo Paese, linee costantemen-te affermate dal Governo che ho l'onore dipresiedere, e che da ultimo sono state riba-dite nella riunione del Consiglio dei ministridel 9 settembre 1967, alla vigilia della par-tenza del Capo dello Stato.

Queste linee fondamentali sono state, delresto, approvate dal Parlamento, espressio-ne della sovranità popolare, all'atto in cuiesso ha accordato la fiducia al Governo cheho l'onore di presiedere, e sono state in lun-go arco di tempo ripetutamente confermate.Ogni commento o critica su questo tema nonpuò pertanto avere altro destinatario che ilGoverno costi tuzionalmen te responsabilE'della politica del Paese, sulla base degli in-dirizzi approvati dallo stesso Parlamento.

P RES I D E N T E. Ha facoltà di parlare l'onorevole Ministro degli affari esteri.

F A N F A N I, Ministro degli affari este-ri. Più volte, dal marzo 1965 ad oggi, ho avu-to l'onore di illustrare al Senato le lineedella politica estera italiana, approvate dalParlamento, in occasione dei voti di fiduciaai due ultimi Governi presentati dall'onore-vole Moro, e messe a prova dal variare dellasituazione internazionale.

Negli ultimi quattro mesi il sopravveniredi nuove iniziative ~ come il progetto ditrattato sulla non proliferazione nucleare ~,

il ravvivarsi di discussioni su temi impor-tanti ~ come quello della validità del Pattoatlantico o quello dell'allargamento della Co-munità europea ~, il perdurare di crisi an-

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nose ~ come quella del Vietnam ~ o l'acu~

tizzarsi di crisi non risolte ~ come quella

del Medio Oriente ~, tutti questi eventi ed

altri ~ come quelli greci ~ che soltanto perbrevità qui non ricordo, hanno suggerito aparecchi onorevoli senatori di presentaredocumenti di varia natura ed ampiezza. Essisono all'ordine del giorno di queste sedute,e sono stati tenuti presenti nel prepararequesta esposizione.

Per chiarezza e completezza debbo avver~tire che naturale preambolo di essa ~ non

ripetuto per brevità, ma non dimenticato dame ~ sono le dichiarazioni che su tutti iprincipali problemi testè ricordati ebbi l'ono~re di fare nella Commissione degli esteri il17 marzo ed il 7 settembre 1965, il l2~13maggio 1966, il 3 e. 17 marzo ed il 7 giugno1967, ed in questa stessa aula il 26 marzo,29 maggio e 15 luglio 1965, il 28 aprile e 1"luglio 1966, nonchè il 27 aprile e 23 maggio1967.

Prima di oggi non ho avuto occasione diparlare del viaggio ufficiale all'estero delPresidente della Repubblica svolto si dall'Ilsettembre al 3 ottobre.

Esso ~ incentratosi, sotto l'aspetto politi~co, in una serie di colloqui tra l'onorevolePresidente, accompagnato dal Ministro degliesteri, ed i governanti di Paesi alleati, comeil Canada e gli Stati Uniti, ed amici, comel'Australia, Singapore, Ceylon, colloqui svol~tisl secondo le linee di politica estera piùvolte approvate dal Parlamento e ricordatenel saluto augurale formulato dal Consigliodei ministri l'antivigilia dell'inizio del viag~gio presidenziale ~ ha confermato preesi~stenti relazioni di alleanza in due casi, di ami~cizia in tutti, ha consentito utili scambi divedute sui principali problemi che da vicinoriguardano la pace, e in un'atmosfera digrande cordialità ~ per la quale rinnoviamo

un vivo ringraziamento a tutti i Governi cheaccolsero la missione presidenziale ~ ha

permesso di partecipare ai solenni incontriper il centenario del Canada alla « Expo })

di Montreal, ha promosso aggiornamenti eprogressi su questioni bilaterali concernenti

la vita, il lavoro, la sicurezza dei nostri con~nazionali, l'incremento dei nostri scambi, la

più intensa e proficua nostra partecipazionea programmi di sviluppo.

Il viaggio ha avuto particolare importanzaanche per le relazioni tra la madre patria edi milioni di suoi figli o discendenti di suoifigli che in posizioni umili o cospicue, neivari settori del lavoro manuale, degli im~pieghi, della dirigenza di imprese, del culto,della scuola, della scienza, delle arti, dellaamministrazione locale, della politica, costi~tuiscono ormai o comunità vitali per le gran-di metropoli ~ come, tra quelle toccate, av~viene a Montreal e Toronto, a Washingtone a Los Angeles, a Melbourne e a Sydney ~

o nuclei stimati ~ come abbiamo potutoconstatare ad Ottawa e a Quebec, a Tahiti,a Canberra, a Singapore, a Colombo, a Da~haran ~. Ovunque il Presidente Saragat haavuto conferma che le nostre comunità han-no meritato l'incondizionato apprezzamentodei Governi, accrescendo la consapevolezzadi essi che in molti casi gli italiani sono di~venuti componente qualificata, caratteristicaed essenziale delle nuove nazioni.

Incontri come quelli recenti ~ del nobileed efficace svolgimento dei quali, deferentegratitudine deve essere espressa al Presiden-te Saragat che ne fu acclamato protagoni~sta ~ non possono non ravvivare il propo-sito di realizzare opportune forme per man-tenere fecondi vincoli tra le comunità italia~ne e la Patria d'origine e di sostenere sem-pre meglio, nei modi più opportuni, il contri-buto che esse danno allo sviluppo del mondo.

Tante volte anche in questa Aula si è af~frontato il delicato tema dell'emigrazione.Come il viaggio del Presidente Saragat nel~l'America latina nel 1965 fu océasione pre~paratrice di alcune realizzazioni avvenutequest'anno ~ tra le quali ricordo; nel campo

dei nostri ordinamenti, il comitato degli ita~liani all'estero che proprio in questi giorniè riunito a Roma per la sua prima sessjo~ne ~ così sia consentito formulare l'auspi~cio ~ che per il Ministro degli esteri è an~che un proposito ~ che il viaggio presiden~ziale del 1967 attorno al mondo inciti Go~verno e Parlamento a predisporre i mezziper esaudire 1'attesa dei nostri connazionalidi avere più frequenti ed agevoli occasionidi visitare la Patria, e stimoli altresì Gover-

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no e Parlamento a ripensare il tema dell'emi~grazione nella cornice della politica mondia~le di sviluppo. Dovremo trovare il modo disottolineare nelle dovute forme che a questapolitica di sviluppo il popolo italiano par~tecipa non soltanto con l'apporto dei con~tributi ai programmi multilaterali delle Na~zioni unite o della Comunità europea, congaranzie di credito e partecipazioni ad in~vestimenti concordati in sede bilaterale, conla sempre più attenta partecipazione ai traf~fici, facilitati anche dalla felice conclusionedel Kennedy round che l'Italia ha concorsoa favorire, ma in modo determinante e for~se prioritario ~ non solo per la dignità che I

ha l'uomo ma anche per l'immenso valoremateriale che il complesso delle energie de~gli emigrati italiani rappresenta e produce

~ con il passaggio, dan'Italia a molti Paesidi tutti i continenti, di cittadini che ormaisi contano a decine di milioni.

La storia dell'ultimo secolo attesta ~ sen~

za possibilità di smentita ~ che il progresso

e lo sviluppo di parecchi Paesi del mondonon sarebbero stati quali sono stati senz8.il contributo diretto degli italiani. E questofenomeno continua, estendendosi dalle areetradizionali del Mediterraneo, dell'Americalatina, degli Stati Uniti a quelle del Canada,dell'Australia e di alcuni Paesi asiatici.

Questa realtà impone a noi di rivedere lacosidetta politica dell'emigrazione, trasferen~dola dal piano tradizionale è limitato neisuoi pur sacrosanti obbiettivi di difesa deinostri concittadini, al piano nuovo più alto,virile, dignitoso della preparazione al lavoroall'estero dei nostri connazionali che volon~tariamente lo preferiranno, e della valoriz~zazione in tutte le forme e in tutte le sedi

~ bilaterali e multilaterali ~ del contributoche l'Italia ha dato e può dare ai Paesi cheper il loro sviluppo, oltre che degli strumentitecnici e monetari, hanno bisogno di quegliinsostituibili agenti che si chiamano lavoroed intelligenza umana.

E, in questa visione, il problema del lavoroitaliano all'estero si riallaccia al problemagenerale dello sviluppo equilibrato del mon~do, condizionato anche da quella coopera~zione tecnologica che è stata oggetto di re~centi iniziative italiane, sboccate in accordi

bilaterali con gli Stati Uniti e con l'URSS,in iniziali discussioni in seno all'OCED, enelle attese deliberazioni che la Comunitàeuropea dovrebbe prendere il 31 di questomese di ottobre.

Ma ben più che dalla cooperazione tecno~logica lo sviluppo del mondo è condizionatodal consolidamento della pace.

Le dispute estive attorno al Patto atlan~tico hanno certamente condotto molti a ri~leggere il dibattito che 18 anni fa si svolsein Parlamento.

Al centro di quell'animatissimo dialogo siritrova persistente un interrogativo: porteràla guerra o consoliderà la pace?

La difficoltà delle previsioni sicure e ladiversità delle intuizioni allora divisero pro~fondamente Parlamento e Paese.

La storia ha dato ragione ad Alcide DeGasperi che alla Camera, 1'11 marzo 1949, de~finì il Patto atlantico una garanzia di pace.La storia ha pure confermata la previsio~ne ~ fatta da Carlo Sforza quattro giornidopo ~ che la Russia avrebbe stupito, adot~tando decisioni per favorire quella disten~sione di cui disputavano le parti impegnatea discutere sul Patto atlantico.

Non potendo contestare questo dato sto~rico, ma allegando il fatto ~ ugualmenteincontestabile ~ che dal 1949 sono soprav~venute tante mutazioni, nei mesi scorsi siè riaperta la discussione circa la validitàpresente del Patto stesso, propendendo al~cuni per la sua intangibilità, altri per la SU:1riforma, ed altri ancora per la sua denunzia.

Non tutti hanno ricordato che su questiproblemi il Governo aveva già prospettatouna linea, approvata dal Parlamento. Circala validità del Patto atlantico, il 14 maggio1965 ~ riferendo alla Camera sul suo in~contro con Johnson ~ il Presidente del Con~siglio onorevole Mo;o riaffermò «la persi-stente validità del Patto come strumento persalvaguardare la pace e per fornire alla pre~sente situazione mondiale un elemento essen~ziale di stabilità e di equilibrio }}, ricordandoche, alla luce della esperienza, l'Alleanzaatlantica è apparsa ed appare anche « unacondizione di quel dialogo distensivo cheabbiamo sempre apprezzato in tutto il suovalore e del quale, a Washington come al~

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70Sa SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 17 OTTOBRE 1967

l'OND, abbiamo auspicato la continuazionee l'approfondimento ».

Dieci mesi dopo, in occasione della crisiprovocata dalle note iniziative francesi ed aseguito delle conseguenti delibere del Con~siglio dei ministri del 16 marzo, chi vi parla,quale Ministro degli esteri, confermò allaCamera la disponibilità dell'Italia « a parte~cipare con gli alleati, e nello spirito di quan~to fin dal 1949 prevedeva l'articolo 12 del Pat~to atlantico, ad un esame di ciò che le espe~rienze in materia atlantica sinora fatte sug~geriscono, in modo da ricavarne gli utili in~segnamenti ».

Coerentemente, nel dicembre 1966 l'Italiaappoggiò in Consiglio atlantico la propostadel Belgio di costituire un gruppo di la~varo per esaminare tutta la materia e pre~disporre opportuni suggerimenti. Il GruppoHarmel è al lavoro, mentre il Ministero de~gli esteri italiano ha costituito una appositaCommissione di esperti che ci prepari a par~tecipare alla discussione aperta in seno alConsiglio atlantico ed a quella che certamen~te si farà, più serrata e decisiva, in prossi~mità della scadenza del 25 agosto 1969, dataalla quale, secondo l'articolo 13, ~ trascorsi20 anni dall'entrata in vigore del Patto ~ ilPatto stesso non cessa ~ come erroneamen~te si dice ~ salvo rinnovazione, ma ciascunodei membri « potrà cessare di esserne parteun anno dopo la notifica della propria de~nunzia ».

Questi ultimi dati dovrebbero, da un lato,riportare la discussione apertasi nei suoitermini veri: in primo luogo, precisando chela revisione del Patto è prevista dal Pattostesso ~ tanto che fu studiata già in senoal Consiglio più volte ed in modo pubbliconel 1956 dalla cosiddetta Commissione deiTre Saggi, di cui fece parte il ministro ita~liano Martino; in secondo luogo, ricordandoche il Patto non scade per tutti dopo unventennio, ma in esso è prevista dal 25 ago~sto 1969 la possibilità di uscita da parte deisingoli membri con preavviso di un anno;ed in terzo luogo, avvertendo che il Governoitaliano ha riaffermato, alla luce della espe~rienza, la validità del Patto quale strumentodi sicurezza e di pace, ha proposto in sedeatlantica iniziative sia per accentuarne la

funzionalità economica e sociale sia per rav~vivarne l'operosità a favore della distensio~ne internazionale, ed infine ha concorso adapprofondire il tema dell'aggiornamento anorma dell'articolo 12 del Patto stesso.

E' auspicabile che questo obiettivo e pa~cato atteggiamento del Governo, responsa~bile della sicurezza del Paese, del suo liberosviluppo e della sua partecipazione al con~solidamento della pace, riporti serenità inuna discussione di tanta importanza.

Recenti avvenimenti, verificati si in Grecia,hanno inserito tra le questioni atlantiche ~

e del resto anche europee e comunitarie ~

quella del rispetto da parte degli aderenti al

Patto di Parigi ~ come al Consiglio d'Euro~pa o all'associazione al MEC ~ dei diritti

fondamentali di libertà.

Il pensiero del Governo sulla crisi internagreca fu da me esposto in questa Aula il 27aprile. Secondo !'impegno preso, nessunosforzo è stato trascurato in tutte le sedi persollecitare il ripristino in Grecia di un ordi-namento costituzionale, ispirato al rispettodi quelle libertà che proprio i saggi dell'an~tica Ellade insegnarono ad apprezzare; con~temporaneamente, a più riprese si è interve~nuti per ridurre almeno gli effetti e i dannisulle persone delle novità adottate. Nelle se~di internazionali ricordate nei documentipresentati dagli onorevoli senatori ci si èadoperati nel modo ritenuto il più produ~cente ai fini del ripristino delle libertà fon~damentali. Su questo obiettivo non esiste di-scussione, differiscono i pareri sui mezzi piùappropriati ed efficaci per raggiungerlo. Tut~tara consapevoli degli effetti gravi per la si~tuazione generale e per quella mediterranea,per la solidarietà intereuropea, per la soli~darietà atlantica, di quanto si è verificato inGrecia nell'aprile scorso, dopo aver ricor~dato al Senato a quali princìpi si è ispi~rata e si ispirerà la nostra azione in propo~sito, in seno all'Alleanza, alla Comunità eu~ropea, al Consiglio d'Europa, assicuriamo

che continueremo a fare tutto quanto saràopportuno ed utile per affrettare al massi~mo il ritorno dell'amico popolo greco ad or~dinamenti che rispecchino quelle libertà chel'articolo 2 del Patto atlantico reputa meri~

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Senato della Repubblica ~ 37931 ~ IV Legislatura

70Sa SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 17 OTTOBRE 1967

tevoli di difesa per tutti e quindi di chiaraadozione da parte dei membri dell'Alleanza.

Uno degli argomenti che ravviva le discus~sioni sul Patto atlantico è quello del1e rela~zioni dei Paesi che lo hanno sottoscritto coni Paesi che partecipano al Patto di Varsavia.Si opina che i Patti abbiano ostacolato ladistensione, e si propone il superamento deiblocchi contrapposti per intensificarla e con~durla a t.ermine. Come ho avuto occasionedi ricordare, fin dal marzo 1949 fu previstoche una conseguenza del Patto atlantico sa.rebbe stata la distensione.

Questa previsione del Ministro degli esteriitaliano del tempo delineava l'auspicio del~

l'I talia che il Patto divenisse uno strumentodi distensione. E infatti, con intensità cre~scente, l'Italia si è adoperata a consegUIredal Patto, oltre la sicurezza, anche la disten~sione. In ogni occasione propizia, da anni,anche in sede atlantica, il Governo italianoha sostenuto la utilità di una dialogo traEst ed Ovest, ed anzi di esso ha propostol'obiettivo delle preliminari tappe di incon~tri bilaterali e quello della preparazione diuna visione d'assieme che coordinasse glisforzi bilaterali.

In coerenza alle tesi sostenute in sedeatlantica, l'Italia ha promosso ,e partecipatonel gennaio 1960 (viaggio del PresidenteGronchi col ministro Pella) e nell'agosto 1961(viaggio del Presidente del Consiglio Fan~fani col ministro Segni) all'apertura di unaserie cospicua di incontri con i Paesi delPatto di Varsavia.

Nel 1965 andò a Varsavia il Presidente Sa~ragat, nel 1967 è venuto a Roma il PresidenteOchab. Nel gennaio di quest'anno è venutoa Roma il Presidente Podgorny, che ha in~vitato a Mosca il presidente Saragat. Ven~nero a Roma il ministro Gromyko, Rapacki,e Manescu, ed ha restituito la visita a Var~savia, a Mosca, e a Bucarest chi vi parla.

Nel 1961 venne a Roma il vice Presidentejugoslavo, nel 1965 andò a Belgrado il Presi~dente Moro.

Tutti questi incontri, essenzialmente po~litici, sono stati preceduti o seguiti da incon~tri di Ministri tecnici. Gli uni e gli altri handato luogo ad accordi consolari, commercia~li, tecnologici, industriali, turistici, alcuni

dei quali hanno avuto echi ancora non spen~ti sul piano mondiale.

L'intrecciarsi di questi incontri ha favoritoun avvio di concreta visione, non solo delledifficoltà, ma anche delle possibilità dellaConferenza europea proposta dai sovieticisul tema della sicurezza, e in ordine alla qua~le in tutte le sedi bilaterali abbiamo dettoche essa deve essere accuratamente prepa~rata, non solo intorno al tema della sicurez~za, ma anche a quello della cooperazione edello sviluppo. Il Governo italiano, consa-pevole dell'importanza dell'argomento, haproposto nel Consiglio atlantico che essofosse ormai oggetto di consultazione e stu~dio collegiale.

Certamente, i nostri incontri e quelli chetutti i nostri alleati ~ fino a quello memo~rabile di Glassboro ~ hanno avuto con igovernanti dei Paesi comunisti avrebberogià dato consistenti frutti di pace, se tra glioggetti delle conversazioni non fosse rima~sto insoluto il grav.e problema del Vietname non fosse sopravvenuto l'acutizzarsi delproblema del Medio Oriente.

Viva è sempre la disputa se tra le due ri~cordate crisi regionali vi sia un nesso. Li~mitiamoci ad osservar,e che la soluzione del~le due crisi concorrerebbe a migliorare lerelazioni tra Est ed Ovest e quindi a pre~servare la pace dai gravi pericoli che la mi~nacciano, non solo sul piano regionale.

Per aiutare a risolvere il grave conflittovietnamita è continuato il nostro consiglioe la nostra azione, in tutte le sedi possibili,in tutte le occasioni utili, presso tutte leparti. Ad ognuna i rappresentanti dell'Itaiiahanno parlato con leale chiarezza, sicuri in~terpreti della grande maggioranza degli ita~liani, preoccupati dal perdurare di un con-flitto che produce tanti danni e tante vit~time ad ogni parte, mette in discussionetanti valori, ritarda la ripresa libera dellosviluppo dell'Asia sud~orientale, distoglie im~ponenti mezzi da pacifiche destinazioni diprogresso, ostacola un dialogo conclusivo traEst ed Ovest, mantiene aperta la strada acomplicazioni che potrebbero avere tragicisviluppi per tutta l'umanità.

Ogni volta che ci è stato possibile, abbia~ma concorso alla identificazione del miglior

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Senato della Repubblica ~ 37932 ~ IV Legislatura

7053 SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 17 OTTOBRE 1967

metodo per uscire dal conflitto ed alla ridu~zione dei motivi di diffidenza che potevanoo possono impedire !'iniziale applicazionedel buon metodo identificato.

Confermo quanto ebbi a dire al Parlamen~to mesi or sono: sin ora mai si è stati tantovicini, anche col non secondario concorsoitaliano, a costruttive novità come all'iniziodel dicembre scorso.

Non devo tacere che successivi colloqui indiverse dir,ezioni hanno confermato la vali~dità di quell'opera. Mentre debbo rilevareche la recente visita italiana a Washingtonfu seguita dal discorso di Goldberg all'ONU,nel quale si constatò il passaggio significa~tivo dalla tesi del biennio precedente ~ po-

tranno cessare i bombardamenti se si avràun cenno di riduzione di azione bellica daparte di Hanoi ~ alla nuova tesi: potrannocessare i bombardamenti se perverrà diret-tamente od indirettamente notizia che Hanoicrede possibile l'inizio di un negoziato. t:.ormai universalmente ammesso che la cri-si può risolvere solo con un negoziato.Il consenso universale vien meno parlandodelle modalità per aprirlo. Ed anche chi ri~tiene non opportuno, per ragioni di sicurez~za, di sospendere i bombardamenti, non puònon constatare che il continuarli allontanala residua possibilità dell'inizio di un nego-ziato. Chi deve decidere !'interruzione deibombardamenti chiede di conoscere se essasarà efficace occasione per avviare conver~sazioni di pace.

In questa Aula, il 27 aprile ultimo scorso,espressi l'avviso che non fosse disdicevoleai potenti ed ai forti ripetere la decisione inprecedenza già presa cinque volte, e sospen~dere per la sesta volta i bombardamenti.Espressi questo avviso quando gli Stati Uniticome contropartita chiedevano la tangibileriduzione di attività bellica da parte diHanoi; lo ripeto ora che gli Stati Uniti di-mostrano di apprezzare la portata pacifica-trice della sospensione, attendendo da Hanoiun segno minore di quello in precedenzarichiesto.

Chiede la cessazione dei bombardamentichi ha compreso che senza di essa non siarriverà al negoziato; ma molti attendonodi sapere quando Hanoi, per arrivare alla

pace è disposta ad intraprendere il negoziatostesso.

Per superare questo punto morto del pri-ma e del poi, della sospensione dei bombar-damenti condizionata o no da un segno del~la parte contraria, pensammo che utileavrebbe potuto essere convenire le parti adun tavolo, l'arrivo al quale automaticamentee tempestivamente avrebbe risolto il proble-ma della cessazione dei bombardamenti edil problema della volontà di negoziare.

Proponemmo il mese scorso a Washingtone questo mese facemmo proporre a NewYork che l'ONU stessa, confermando il suodiretto interesse a tutti i problemi di pace,e riconoscendo che a risolvere quello delVIetnam osta la mancata universalità del~l'ONU ~ per raggiungere la quale cercam-mo nel 1966 di contrapporre alle sterili ripe-tute votazioni un qualche altro strumento,che siamo sempre disposti ad utilizzare ~

lanciasse un appello pressante ad URSS eGran Bretagna, copresidenti di. Ginevra, perriconvocare la conferenza nei cui princìpitutti dicono si può trovare una soluzione alconflitto vietnamita.

La nostra proposta non riportava affattoall'ONU quel problema che all'ONU gli inte~ressati assenti non vogliono vada, ma cer-cava il modo per trasferire, con autor,evoleappello dell'ONU, il problema stesso in quel-la sede che tutti dicono aver suggerito inpassato buone idee.

Non si ritiene utile la nostra proposta? Secosì fosse, non vi insisteremmo, coerenti conquanto abbiamo ripetuto anche nel presen-tarla, e che cioè l'Italia con l'apporto di-retto ed indiretto dell'ONU o per ogni altravia auspica e cercherà di favorire la solu~zione negoziata al conflitto del Vietnam, chesecondo i princìpi di libertà assicuri pace eprogresso a queUe popolazioni, allontanan-do nel contempo lo spettro di tragiche com-plicazioni per tutta l'umanità.

Da questa Aula ripetiamo ai nostri alleatile considerazioni che furono loro esposte aWashington per incoraggiarli a ridurre pri-me e a risolvere poi il conflitto prendendole opportune decisioni, e confermando chegli Stati Uniti d'America, secondo i princìpida cui trassero origine ed in difesa dei quali

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Senato della Repubblica ~ 37933 ~ IV Legislatura

705a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

due volte in un secolo intervennero in Euro~pa, sanno compiere tutti gli atti utili per con-correre a riportare nel Vietnam la pace nelrispetto della libertà.

Nel Medio Oriente alla crisi bdlica delgiugno scorso non è succeduto ancora nes-sun principio di pace. Un intempestivo ri-corso nel luglio scorso all'Assemblea delleNazioni Unite non è servito a nulla. Cauticonsigli di amici e attente riflessioni hannocondotto gli Stati arabi alle determinazionidi Kartourn, dalle quali in queste settimaneSI cerca da parti diverse di aiutare a rica~vare gli attesi frutti di pace.

L'Italia, che col turbamento momentaneodelle sue buone relazioni con il mondo ara-bo e con la chiusura del Canale di Suez, ètra i Paesi che più risentono gli effetti diuna crisi che, inascoltata, fece ogni sforzoper prevenire, ha continuato a svolgere operadi assistenza alle vittime del conflitto, dicontenimento di alcuni effetti, specie perquanto riguarda i profughi arabi, di consiglialle parti interessate.

Se è lecito manifestare qualche sommessoe piccolo compiacimento per qualche atte~nuazione di asprezza e di pena e per qual~che generoso intervento conciliatore, pur~troppo è ancora presto per poter dire chesulle vessate e prioritarie questioni (del ri~tiro delle truppe israeliane dai territori oc~cupa ti, del riconoscimento di Israele da par~te degli Stati arabi, della libertà di transitonegli Stretti di Tiran, della riapertura delCanale di Suez, della risoluzione del graveproblema dei profughi arabi, della sicurezzadelle frontiere degli Stati della regione, del-l'accesso libero ai luoghi Santi, dell'assisten-za allo sviluppo ulteriore di tutta la zona),si siano trovati punti e tempi d'incontro.

La contrapposta ed eguale convinzioneche il tempo lavori a proprio favore nonsembra sempre sollecitare ad intensi sforzi.Ma chi, guardando al complesso della situa-zione mondiale, è convinto che il permaneredi questa crisi esaspera alla lunga le parti,moltiplica i danni per tutti, crea probleminuovi di equilibrio nel Mediterraneo ed al~trove che certo non facilitano dialoghi di-stensivi e consolidamento generale della pa-ce, non può non concludere che il tempo la-

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vora contro la pace; e tutti quindi hanno ildovere di lavorare per abbreviare la crisi,trovando per i problemi dencati la formuladi soluzione.

Certo sarebbe ideale e fugherebbe ogninube se essa fosse generale e di simultaneaapplicazione; ma in mancanza di questa for-mula ideale anche l'Italia non si stancheràdi aiutare le parti interessate ad intendersisu strumenti di pace validi ed efficaci, anchese non perfetti.

E la ripresa di buone relazioni con tutti~ come dimostrano in modo speciale loscambio di visite italo~tunisine, i colloquiromani del ministro Riad, !'invito a visi-tare Algerl, le recenti concessioni ottenuteda imprese italiane di eseguire costruzionied impianti in Siria e nell'Iraq ~ pone l'Ita-lia di nuovo nella condizione di esercitare lasua naturale funzione di equilibrio e di pro~gl'esso in tutta l'area mediterranea. E poi~chè condizione di proficuo ed efficace eser-cizio di questa funzione è il ristabilimentodi eque condizioni di pace, continueremoad adoperarci perchè nel rispetto della esi~stenza di tutti i popoli e delle loro giusteaspirazioni di libertà, di sicur,ezza, di svi~luppo, quelle condizioni eque di pace sianoal più presto ristabilite. Riuscire nell'inten~to servirà a rimuovere un altro sopravvenu-to ostacolo alla distensione e alla pace ingenerale.

Da alcuni anni si discute e si opera perfare del disarmo generale e controllato unostrumento di distensione e di pace. Rite~nendo che alla pace il disarmo possa recareun contributo decisivo, l'Italia si è adope-rata in ogni sede perchè negoziati relatividessero qualche frutto. Via via che essi com-parvero l'I talia li approvò con la sua adesio-ne, come avvenne nel 1963 ad esempio congli Accordi di Mosca, ed è avvenuto recen-temente per gli accordi spaziali. Quando letrattative si interruppero l'Italia ne richiesela ripresa, come avvenne nel marzo 1965. Equando ~ passati dal disarmo generale aquello nucleare ~ vasti progetti non dava-no alcun frutto l'Italia fece proposta di mo-ratoria, come fu nel settembre 1965.

Nell'autunno del 1966 colloqui diretti traStati Uniti ed Unione Sovi,etica condussero

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;ienato della Repubblica ~ 37934 ~ IV Legislatura

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a formulazioni comuni di alcune clausole dicui ci venne data riservatissimamente no~tizia da Washington nel dicembre e poi nelfebbraio 1967. Su esse avemmo intense di~scussioni con gli Stati Uniti e con l'UnioneSovietica, nonchè consultazioni con gli a1~leati ed i membri dell'EURATOM. Riaffcr~mammo la volontà di pervenire ad un di~scorso di non diffusione delle armi nucleari,e la validità della nostra proposta di mora~toria nucleare nel caso in cui l'accordo re~stasse ancora distante. Segnalammo l'impor~tanza degli obiettivi di disarmo generale ecompleto, dell'equilibrio degli obblighi, de~gli obiettivi europeistici, e l'opportunità dicontrolli non discriminatori anche per sal~vaguardare gli accordi EURATOM e gli svi~luppi europeistici.

La prima direttiva della linea politica ita~liana è stata quella della coerenza; la secon~da quella del rispetto delle risoluzioni delleNazioni Unite del 5 dicembre 1961 e del 19novembre 1965; la terza linea direttrice del~la nostra azione è stata quella del rispettodella costituzione ,e delle prerogative del Par~lamento; la quarta linea ha riguardato la tu~tela della sicurezza e dello sviluppo tecnicoed economico nazionale.

Nel corso dei contatti con gli Stati Unitici sforzammo di contribuire al miglioramen~to delle clausole che erano state proposte,sia nell' ovvio interesse del nostro Paese esia nell'intento di facilitare l'adesione altrattato del maggior numero di Paesi, perconseguire l'efficacia necessaria. Gli aspettisui quali attirammo l'attenzione dei nostrialleati furono soprattutto quelli relativi adun giusto equilibrio di obblighi, all'assenzadi discriminazioni, a parte quelle inevitabil~mente insite nella natura del trattato, agliobiettivi di disarmo, alle esigenze degli usipacifici dei Paesi non nucleari, ai riflessi su-gli impegni esistenti con particolare riguar~do all'EURATOM, alle speranze dell'Europaverso l'unificazione, alla durata, all'interpre~tazione di disposizioni ambigue.

Ai contatti con gli Stati Uniti si accompa~gnarono quelli, più radi ma non meno im-portanti, con l'Unione Sovietica. In propo~sito si ebbero approfondite discussioni conGromiko a Mosca in maggio e a New York

il 27 giugno. Grazie a questi contatti fu pos~sibile ottenere l'inserimento nel progetto diTrattato di un articolo ad hoc per la tuteladegli usi pacifici dei Paesi non nucleari.

Altri contatti bilaterali ebbero luogo conla Gran Bretagna, in particolare in occasio-ne della visita che il Presidente del Consi-glio fece a Londra nel giugno scorso.

La nostra azione bilaterale, in conclusione,fu soprattutto svolta presso i Paesi nuclearifavorevoli alla conclusione del trattato, qua~li maggiori responsabili ed interessati allainiziativa.

Sul piano multilatera1e l'azione italiana sicompendiò nella partecipazione alle discus~sioni che, sulle proposte degli Stati Uniti,si svolsero alla NATO e all'EURATOM.

In sede atlantica si ebbero riunioni nelfebbraio, marzo, aprile ed infine maggio diquest'anno. Ripetendo quanto avevamo avu~to occasione di manifestare a Washington,trovammo consensi che condussero gli StatiUniti ad interessanti revisioni delle loro pro-poste. Al Consiglio Atlantico del giugno ve~nimmo informati dell'intesa venuta tra i duecopre sidenti del Comitato dei Diciotto perla presentazione di un progetto di trattatoal Comitato stesso, progetto che venne de~positato due mesi dopo.

In sede EURATOM le discussioni riguar~darono quegli aspetti delle proposte che,specie in materie di controlli, avevano Ulladiretta attinenza al progettato trattato e siriflettevano sugli obblighi che i membri del-l'organizzazione già avevano assunto nei ri~guardi della Comunità. Tali discussioni sisvolsero sulla base della documentazionepredisposta dalla Commissione sulle incom~patibilità tra le proposte americane e le di~sposizioni del Trattato di Roma ed alla lucedei problemi particolari determinati dal fat~to che la Francia aveva dichiarato di nonintendere divenire parte del Trattato di nonproliferazione.

Il 24 agosto 1967 furono depositati allaConferenza dei Diciotto a Ginevra due di~stinti progetti di trattato, di contenuto so-stanzialee letterale assolutamente analogo

~ di cui l'uno è la traduzione dell'altro eviceversa ~, da parte dei due copresidentidel Comitato stesso, cosicchè si può parlare

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Senato della RepubblLca ~ 37935 ~ TV Legislatura

705a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 17 OTTOBRE 1967

più propriamente di un progetto congiuntoamericano~sovietico.

Il progetto, di dominio pubblico, è costi~tuito da un preambolo e da otto articoli (dicui uno in bianco).

Nel preambolo di dodici punti, tre riguar~dano gli aspetti generali e il richiamo allerisoluzioni delle Nazioni Unite, due riguar-dano i controlli con speciale accento sul~l'AIEA, tre riguardano i princìpi inerenti leattività pacifiche, gli sviluppi tecnologici ele esplosioni nucleari a scopo pacifico, treriguardano gli obiettivi di disarmo e dI di~stensione internazionale e uno le intese re~gionali di denuclearizzazione. L'articolo I èrelativo agli obblighi dei Paesi nucleari dinon trasferire la proprietà o il controllo diarmi o congegni nucleari ad alcuno e di nonassistere un Paese non nucleare a fabbrica-re armi o congegni nucleari esplosivi. L'ar~ticolo II è relativo all'obbligo dei Paesi nonnucleari di non accettare la proprietà o ilcontrollo di armi o congegni nucleari esplo-sivi da alcuno, di non fabbricare armi o, con-gegni nucleari esplosivi, di non accettare as-sistenza da alcuno per tale fabbricazione.L'articolo III, relativo ai controlli, è tuttorain bianco in attesa che Stati Uniti ed UnioneSovietica concordino la formulazione da pre~sentare al Comitato dei Diciotto. L'articoloIV è relativo al diritto inalienabile di tuttele parti contraenti agli usi pacifici. L'artico-lo V è relativo agli emendamenti (da appro-varsi a maggioranza semplice, ma subordi~natamente al veto degli Stati nucleari e deiGoverni che sono membri del Consiglio deiGovernatori dell'AIEA) e ad una conferen-za che si terrà dopo cinque anni per esami-nare il funzionamento del trattato. L'arti-colo VI riguarda la firma, ratifica, entrata invigore e registrazione del trattato presso leNazioni Unite. Tale articolo stabilisoe an~che che Stato militarmente nucleare « è unoStato che abbia fabbricata ed esplosa un'ar~ma nucleare o altro congegno nucleare esplo-sivo prima del l'O gennaio 1967 ». L'artico~lo VII è r,elativo alla durata (che è illimi-tata) e al recesso (che è consentito, previanotifica con preavviso di tre mesi a tutte lealtre parti contraenti e al Consiglio di Sicu-rezza delle Nazioni Unite « se ,eventi straordi-

nari relativi alla materia oggetto del Trat-tato avranno messo in pericolo i supremi in-teressi del Paese»). L'articolo VIII enumerale lingue ufficiali del trattato.

Il progetto di trattato è ancora incom-pleto su tre punti. Un intero articolo, tra ipiù importanti perchè riguarda i controlli,è tuttora in bianco. Un altro punto, apparen-temente formale, ma in realtà anche sostan-ziale, deve essere completato: si tratta delparagrafo 3 dell'articolo VI circa il numerodelle ratifiche necessarie perchè l'accordoentri in vIgore. Tanto più basso sarà il nu~mero del1e ratifiche che verrà fissato e tantopiù facile e più rapida sarà l'entrata in vi-gore del trattato; ma è tuttavia evidente chesolo un accordo che disponga di un numeroelevatissimo di firmatari impegnati al suo ri-spetto avrà l'efficacia neoessaria per assicu-rare il successo delle sue finalità. Un terzopunto, infine, riguarda !'indicazione dei Go-verni depositari del trattato e delle ratifi-che, argomento senza dubbio procedurale,ma che ha già dato luogo al manifestarsi didue tendenze: quella dei Paesi nucleari chevorrebbero essere gli esclusivi depositari diquesti strumenti a riaffermazione della loropreminenza, e quella di altri Paesi ~ il Mes-sico ad esempio ~ che si oppongono a que-sto, sia pure soltanto formale, privilegio esostengono un'altra soluzione.

Il punto in bianco che fa premio su tuttiè quello dei controlli. Si tratta di conciliaredue tesi: quella occidentale favorevole aicontrolli non discriminatori (tanto è veroche Stati Uniti e Gran Bretagna non hannonascosto la loro disponibilità a sottomettersivolontariamente e unilateralment,e alle sal~vaguardie prescritte per i non nucleari qua-lora le potenze nucleari ne fossero esenta~te), sensibile ai problemi dell'EURATOM eagli impegni che a tale riguardo i membridella Comunità hanno contratto e ispiratadalla convinzione sulla opportunità di limi-tare le ispezioni allo stretto necessario ondenon interferire inutilmente sull'attività indu-striale e quella sovietica per la rigida ap-plicazione ai soli non nucleari dei control1iAIEA, concepiti in una forma ampia che siestende agli impianti, che determina seriproblemi per le funzioni e per la vita stessa

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70Sa SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 17 OTTOBRE 1967

dell'EURATOM. La delegazione svedese hapresentato una proposta formale che ha i.lmerito di affrontare la questione della nondiscriminatorietà dei controlli, ma che la~scia tuttavia scoperti i problemi della col~laborazione e degli impegni comunitari. Ilrappresentante messicano ha suggerito a suavolta che ci si ispiri alle disposizioni suicontrolJi del trattato sulla proscrizione del~le armi nucleari nell' America latina, chehanno anch'esse il merito della non discri~minatorietà, ma che naturalmente rispec~chiano la situazione particolare di quel con~tinente.

Pochi Governi hanno dimostrato, comequello italiano, tanta sollecitudine e tantofervore di iniziative per stimolare la conclu~sione di un accordo e per incoraggiare il su~peramento di difficoltà. Le principali inizia~tive italiane di questi ultimi anni sono state:

1) la nota italiana del 23 marzo 1965 aidue copre sidenti del Comitato dei Diciottoperchè considerassero l'urgenza di riconvo~care il Comitato; 2) la proposta italiana dImoratoria nucleare del 14 settembre 1965;3) la proposta italiana dello febbraio 1966,per la creazione di un comitato di redazionedel trattato; 4) il promemoria italiano del20 agosto 1966, per proporre di fare un raf~fronto tra il progetto americano e il pro~ Igetto sovietico del 1965 nella fiducia che es~so potesse condurre a risultati concreti; 5)il preannuncio dello agosto 1967 in Comi~tato dei Diciotto ~ ove mi recai per sotto~lineare !'interesse italiano ai lavori di quel~!'importante consesso ~ di una iniziativaintesa alla devoluzione, da parte dei Paesimilitarmente nucleari, di materiale fissile ainon nucleari per scopi pacifici, in esecuzionedi una misura concreta di disarmo e in col~legamento con gli obiettivi di assistenza alprogresso economico e sociale dei Paesi invia di sviluppo.

Con quest'ultima iniziativa ~ che è stataoggetto di costruttive reazioni da parte dimolti Paesi ~ abbiamo inteso dare uno sti~molo ed impulso ai negoziati per il trat~tato di non diffusione. In pari tempo ci sia~mo collegati alle annose sollecitazioni delJepiù spiccate personalità ~ prima fra tutteil Sommo Pontefice Paolo VI ~ e delle stes~

se Nazioni Unite per la utilizzazione a favoredei Paesi in via di sviluppo di risorse prove~nienti da misure di disarmo.

Anche se non si è ancora raggiunta quellaposizione contrattuale equilibrata, a cui one~stamente avevamo ,ed abbiamo il dovere ditendere, non solo per le responsabilità cheabbiamo verso la nostra generazione, maanche per quelle che ci incombono per legenerazioni future, il recente progetto ame~ricano~sovietico presenta, rispetto alle pro~poste che gli Stati Uniti ci avevano sottopo~sto tra la fine dello scorso anno e gli inizidi questo, sostanziali miglioramenti.

l principali sono: 1) nel preambolo sonostati inseriti paragrafi nuovi in relazionea nostre specifiche richieste, tra cui trein materia di usi pacifici e di impie-ghi tecnologici e tre riguardanti accenniad obiettivi di disarmo (con la menzionedell'intenzione di conseguire al più prestol'arresto della corsa alle armi nucleari);2) la questione degli usi pacifici della ener~gia :p.ucleare è diventata oggetto di unospecifico articolo del trattato, come ripetu~tamente avevamo chiesto; 3) assicurazionisono state date nel preambolo per quanto ri-guarda la possibilità che le esplosioni nuclea-ri a scopo pacifico siano ~ nel quad~o diappropriate procedure internazionali da con~cordare ~ a disposizione di tutti i Paesi, infoma non discriminatoria ed a costi cheescludano le spese di ricerca; 4) in materiadi controlli, anche se l'articolo è ancora indiscussione tra le due superpotenze, due deitre Paesi nucleari interessati al trattato ~ eprecisamente Stati Uniti e Gran Bretagna ~

si sono dichiarati pronti, per attenuare lenostre giuste critiche, a sottoporre le loroattività pacifiche allo stesso sistema previ-sto per i Paesi non nucleari; 5) infine i con~tatti hanno dato luogo a maturazione di po~sizioni in vari settori ~ quali ad esempioquelli della periodicità delle conferenze quin~quennali, della estensione dei compiti dellemedesime, dei problemi della durata e delrecesso della sicurezza ~ che anche se nonsi sono potuti ancora tradurre in modifichedel progetto, fanno sperare che, nei nego~ziati ulteriori, sia possibile avanzare ancorain quella direzione.

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Senato della Repubblica ~ 37937 ~ TV Legislatura

70Sa SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

I miglioramenti ottenuti sono apprezzabi-li. Alcuni di essi, tuttavia, e non tra i menosignificativi, come quelli in materia di obiet-tivi di disarmo e quelli relativi alle esplosio-ni pacifiche, sono stati registrati solo nelpreambolo del trattato. Ci siamo adoperati,e col consenso del Parlamento continueremoad adoperarci, aftÌnchè i compiti della con-ferenza siano allargati anche all'accertamen-to della realizzazione degli scopi del pream-boIa. Questo collegamento tra parte pream-bolare e parte dispositiva, che equivarrebbea dare un certo valore giuridico alla prima,potrebbe a nostro avviso essere utilmenteprevisto, mediante un lieve emendamento altesto attuale, all'art. S.

Una visione d'insieme del progetto di trat-tato e dei miglioramenti ottenuti non è com-pleta senza l'articolo terzo sui controlli. Cisiamo chiesti ~ e lo abbiamo espresso an-che in Comitato dei Diciotto ~ se qualora

le difficoltà per superare questo scoglio do-vessero costituire ad un certo momento ilsolo serio impedimento alla conclusione deltrattato, non fosse il caso di riflettere se ap-parisse politicamente e praticamente più op-portuno rinviare ad un accordo separato ilregolamento dei controlli (tanto occorreràsempre un periodo transitorio di una certadurata per la loro applicazione e quindi iltempo non farebbe difetto) e procedere in-tanto alla firma delle altre parti del tratta-to. Ci sembra comunque che una duraturaregolamentazione dei controlli non possa cheessere fondata su di una base di eguaglianzae di parità di tutti rispetto ai rispettivi ob-blighi. In altre parole, se gli obblighi da as-sumere dai non nucleari debbono essere op-portunamente controllati per verificarnel'adempimento, la logica, l'equità e la dignitàstessa di Stati sovrani militano in favore diuna verifica dell'adempimento anche degliobblighi da assumersi dai Paesi nucleari. Gliobblighi dei primi sono di non proliferare,gli obblighi dei secondi di non disseminare.Oggi il vero pericolo non è tanto la prolife-razione ~ che presuppone un autonomo svi-luppo, spese ingentissime, un livello di co-noscenza elevatissimo e una organizzazioneindustriale adeguata ~ quanto piuttosto la

disseminazione, cioè quella diffusione delle

17 OTTOBRE 1967

armi nucleari che può essere assai facilmen-te realizzata sia attraverso la cessione dellearmi stesse e sia attraverso l'assistenza dispecifiche informazioni. La ricerca di unmeccanismo o di un sistema che vigili suquesto aspetto degli obblighi dei Paesi fir-matari, con particolare riguardo di quellinucleari, ci sembra un obiettivo del massimointeresse da perseguire.

In materia di controlli bisogna cercare ditutelare le funzioni e l'esistenza di una isti-tuzione, quale l'EURATOM, che costituisceun punto acquisito di finalità europeistichee che ~ occorre non dimenticarlo ~ si ègià acquistata grandi benemerenze verso lapace nel controllare in tutti questi anni gliusi pacifici di alcuni tra i Paesi industrialidel nostro continente più avanzati in mate-ria nucleare. Per l'Italia, Paese altamente in-strializzato, l'argomento dei controlli signi-fica anche la necessità di assicurare il ri-spetto degli obiettivi del trattato senza scon-finare in campi molto più ampi i quali co-stituirebbero delle interferenze gravi e dan-nose sui progressi della scienza e della tec-nologia e sul libero sviluppo dell'attivitàprettamente industriale. Allo scopo di tro-vare una soluzione alla questione dei con-trolli e potere in tal modo contribuire a col-mare questa lacuna del progetto di trattatoamericano-sovietico, l'Italia ha partecipatoin queste settimane a nuove consultazionisia con i Paesi alleati e sia con quelli specifi-camente comunitari, le quali si sono svoltea Parigi ed a Bruxelles, in sede atlantica edin sede EURATOM, e che sono tuttora in cor-so. A queste consultazioni stiamo dando ilcontributo più costruttivo e più obiettivonell'interesse generale del trattato.

In conclusione il progetto americano-so-vietico può ancora esseI'e migliorato nel-l'equilibrio di obblighi e di responsabilitàtra potenze nucleari e potenze non nucleari,nei concreti impegni di disarmo nucleare del-le potenze nucleari a fronte dell'incondizio-nata e assoluta rinuncia alle armi nuclearida parte delle potenze non nucleari, nellaclausola relativa ai controlli di cui non co-nosciamo finora il tenme, nella flessibilitàcirca la durata illimitata, la clausola diemendamenti e la clausola di recesso, nella

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:'enato della Repubblfca ~ 37938 ~ 1 V LCf!.ISlatwa

7058 SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

formulazione di un testo che non ostacoli glisviluppi europeistici auspicati, ed infine nelvalore impegnativo delle clausole inserite nelpreambolo.

Data !'importanza di un trattato di nonproliferazione e l'utilità di arrivare ad unasua positiva conclusione, il Governo si pro~pone di perseverare negli sforzi, che con pro~fitto sono stati effettuati nel passato, affin~chè nella fase testè iniziata il progetto ditrattato possa uniformarsi sempre più alledirettive fissate dalle Nazioni Unite con lenote risoluzioni approvate a suo tempo dal~l'Assemblea generale.

Ritengo superfluo sottolineare, a questoproposito, l'importanza della «accettabili~tà» del trattato da parte del maggior nu-mero possibile di Paesi, specie di quelli ap~partenenti alla nostra area geografica.

Spero, con l'esposizione effettuata, di avermesso il Senato di fronte a sufficienti ele~menti informativi per parlo in grado di va~lutare le direttive per il Governo. Sono na~turalmente pronto a fornire ogni ulteriorechiarimento che possa lessere desiderato.

Siamo ormai giunti, in sede internazio~naIe, ad una fase particolarmente importan~te delle discussioni, nella quale è opportunoche il nostro Governo esprima la sua posi~zione precisa, sia in quanto l'Italia è ungrande Paese industriale, e tra i più avan~zati in materia nucleare e sia perchè siamomembri del Comitato dei Diciotto ed abbia~ma pertanto, in tale veste, anche una re~sponsabilità internazionale, oltre che nazio~na1e. La nostra posizione dovrà essereespressa in Comitato dei Diciotto, finchè es~so non avrà concluso la sua attuale sessione,e in Assemblea generale dell'ONU alla qualeil Comitato dei Diciotto farà rapporto.

Confido che il Parlamento, alla luce diquanto ho oggi lesposto, vorrà confortare ilGoverno sulla linea politica sin qui seguita,intesa a stimolare la conclusione dei nego~ziati senza trascurare alcuno sforzo, nel con~vinto scopo, non solo di risolvere il proble-ma di come impedire la diffusione delle ar~mi nucleari, ma altresì, attraverso il rag-giungimento di questo obiettivo, di facilitareconsiderevolmente la soluzione degli altrimaggiori problemi, ugualmente gravi, che Iturbano la paoe nel mondo.

17 OTTOBRE 1967

Più volte, trattando della proliferazione, siè avvertito che cura assidua del Governoitaliano è stata quella di salvaguardare nel~l'assunzione di nuovi impegni quelli già pre~esistenti, specie se derivati da linee fonda~mentali della politica, più volte convalidatadal Parlamento. Una di queste linee è quellarelativa alla politica europeistica, scelta dadecenni e perseguita costantemente nell'in~tento di garantire all'economia italiana unaopportuna integrazione e al nostro sistemadi amicizie quel coordinamento e quellosviluppo che risulta essenziale per la pacedell'Europa.

Non sono mancati eventi che hanno messoalla prova questa scelta di fondo della poli-tica italiana, ma, malgrado i rallentamentiche la sua attuazione di volta in volta ha do~vuto subire, sempre è scaturita la confermache l'obiettivo final,e era giusto e dovesseessere ripreso il cammino verso di esso, se~condo i metodi, le norme, i tempi previstidai Trattati di Roma.

Proprio alcuni temi di discussione relativial Patto atlantico ed ai rapporti in esso esi-stenti tra alleati europei ed americani, cosìcome i temi relativi alla cooperazione inter-europea, quelli relativi alla rimozione deldivario tra i Paesi tecnologicamente allaavanguardia e Paesi in ritardo, nonchè quel~li della insufficiente presenza dell'Europa inmomenti di crisi internazionale hanno dimo-strato quale importanza decisiva possa ave~re lo sviluppare ooscientemente la politicadiretta all'unità economica e politica eu-ropea.

La stessa nozione di partnership a cui sirifanno certe tesi costruttivamente aggiorna~trici del funzionamento del Patto atlantico,avrebbe effimero fondamento ove prescin~desse dalla possibilità offerta da un consi~stente sviluppo dell'integrazione che i seiPaesi della Comunità europea hanno già rag~giunto.

In seno a questa Assemblea si è tornati aprospettare modi vari per consolidare quan~to si è già fatto e per sollecitare la realizza~zione di quanto resta da fare.

Il Governo è convinto della necessità diavviarsi razionalmente all'unificazione dellecomunità, rivedendo anche le strutture degliesecutivi nel vertice di Roma giunti all'uni~

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Senato della Repubblica ~ 37939 ~ IV Legislatura

17 OTTOBRE 196770Sa SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

ficazione e le modalità di essere e di operaredelle relative amministrazioni. Il Governocondivide pure l'ansia di modificare progres-sivamente i rapporti tra esecutivo comuni-tario ed assemblea europea, in modo da as-sicurare allo sviluppo unitario l'insostitui-bile garanzia che deriva dalla funzionalitàdi un'assemblea legislativa sovrana. Il Go-verno ugualmente ritiene che i progressidell'integrazione economica debbano far luo-go ben presto a sviluppi verso l'unità po-litica.

Ma il Governo non può fare a meno di do-mandarsi se tutti questi problemi ~ di al-cuni dei quali, come ad esempio di quellodi una pronta ripresa degli accordi per laUniversità europea a Firenze sta occupan-dosi intensamente ~ debbano essere affron-tati e posti sul tavolo delle decisioni e delleesecuzioni nel momento stesso in cui vicen-de impreviste e nuove decisioni pressochèunanimi delle opinioni pubbliche della GranBretagna, dell'Irlanda, della Danimarca edella Norvegia, pongono i Sei davanti ad unquesito essenziaLe, dalla risposta al qualedipende l'allargamento o no della Comunitàeconomica fino a limiti dieci anni fa impen-sabili, e che raggiunti con modalità serie ed

opportune, nel pieno rispetto dei Trattati diRoma e degli obblighi in conseguenza assun-ti, creano il presupposto inarrestabile di

una vera grande e decisiva Comunità eu-ropea.

Tutte le prospettazioni dinanzi alle quali

i documenti sottoscritti dagli onorevoli se-natori ci pongono sono certamente valide epossono costituire a tempo opportuno ogget-to di discussione e di decisione comunitaria.Però portarli oggi sul tavolo della discussio-ne significa impedire la pronta risposta alproblema che la storia ha riportato da pochimesi sul tavolo di Bruxelles.

La Gran Bretagna, 1'Irlanda, la Danimarca,la Norvegia hanno presentato formale do-manda di adesione alle comunità europee.Il pericolo di un rifiuto di principio è statoevitato ~ come il Parlamento ci invitò adevitare ~ anche grazie all'incontro di verti-ce, non solo celebrativo e protocollare, chei Sei tennero in maggio a Roma.

La Commissione ebbe invito ad esprimereil suo parere sulle nuove domande di ade-sione. Il due corrente essa ha presentato ilsuo rapporto favorevole; ma in alcuni punticon una parvenza di interlocutorietà che de-ve essere chiarita.

Il 23 di questo mese il Consiglio dei mi-nistri degli esteri della Comunità deve pren-dere in esame detto rapporto.

Il Consiglio e la Commissione della CEEsaranno quindi impegnati ad una discussio-ne e ad un negoziato al cui pronto inizio

1'1talia è favorevole. Ritiene il Governo chein queste condizioni l'interesse della Comu-nità e degli sviluppi dell'unità economica epolitica europea richieda che ogni altra que-stione passi in secondo ordine ed attenda ilmomento giusto per essere ripresa, in mo-do da non pregiudicare o ritardare la grandestorica decisione che è davanti ai Sei.

Il Governo italiano intende continuare adadoperarsi sia in sede comunitaria, sia attra-verso i frequenti contatti bilaterali con i Go-verni degli altri Paesi membri e eon il Go-verno inglese affinchè a questo problema difondamentale importanza venga data ade-guata soluzione, ferma restando l'esigenzadel mantenimento e della preservazione del-le istituzioni comuni che in questi dieci anf1idi lavoro siamo riusciti a creare, e del nonrallentamento del processo di integrazioneeconomica in atto.

Così facendo siamo convinti di contribuiread eliminare i punti di debolezza che la nonsempre compatta presenza dell'Europa hamanifestato in molte discussioni, in moltiorganismi, di fronte a diverse crisi.

Onorevole Presidente, sono grato agli ono-revoli senatori che con i loro documentihanno provocato questa esposizione. Filoconduttore di essa è stata la preoccupazionedi esporre unitariamente i più attuali pro-blemi internazionali e gli sforzi dell'Italia invista del mantenimento della pace. A questoobiettivo non sospingono solo speciali orien-tamenti di pensi,ero ~ che pure possono con-fortarci ~ ma anche la visione concreta edobiettiva delle distruzioni che i progressi del-la tecnica applicati agli armamenti farebbe-ro dei frutti della fatica umana, lunga dimillenni, in ogni campo dove l'intelligenza

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Senato della Repubblica ~ 37940 ~ IV Leglslatura

705a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

e il lavoro hanno operato garantiti dalla li-bertà.

A lavorare per la pace invita l'amore perle cose più belle e più grandi che costituisco~no il patrimonio universalmente ammiratodi quel giardino che si chiama Italia; a lavo-rare per la pace esorta la coscienza dei pro~digiosi progressi che vent'anni di pace ~~

benchè talora incerta ~ hanno consentitodi fare ad una umanità ricca di nuovi mezzi,di nuovi segreti e di quello strumento fecon-do che è ormai la pressochè inarrestabi1~cooperazione al medesimo sforzo di miliardidi esseri; a lavorare per la pace incoraggiala visione dei beni che altri vent'anni di pa~ce apporteranno nelle braccia dei miliardi digiovani che agli anziani le protendono scon-giurandoli ad essere saggi e coraggiosi; alavorare per la pace sprona la certezza cheessa grazie al dominio inarrestabile della ra-gione, superando gradualmente ogni ostaco~lo, espanderà finalmente il segno della li~bertà ai limiti del globo.

Gelosa della sua indipendenza, ma nonavara del suo contributo al bene dell'Europae del mondo, l'Italia dalla Liberazione inpoi ha scelto una politica di pace, e senzadimenticare il dovere di preservare la sicu-

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rezza delle sue istituzioni e la libertà deisuoi figli, ha mantenuta la pace attorno aisuoi confini, cooperando a mantenerla nelcontinente cui appartiene e nel mare in cuisi specchia. Non sono mancati i pericoli esono perfino sopravvenute le crisi di alcunedelle quali anche in campi vicini ci siamoproprio oggi occupati; ma come la storia diquesti due decenni ha dimostrato la volontàdi pace ha prevalso. E noi dobbiamo con~tribuire a che continui a prevalere. La po~litica che ho avuto l'onore di illustrarvi aquesta mira, ed alla luce di quanto fino adoggi è avvenuto si può confidare che l'obiet-tivo di pace sarà ancora una volta raggiun-to con pieno rispetto di quei valori di indi~pendenza nei nostri ordinamenti, di libertànella nostra vita, di successo nella nostra at-tività, che efficacemente finora fu conseguitoper volontà di popolo ed azione di chi fueletto a rappresentarlo. (Vivissimi, prolun~gati applausi dal centro e dalla sinistra).

PRESIDENTEduta per un' ora.

Sospendo la se-

(La seduta, sospesa alle ore 18,15, è ripresaalle ore 19,15).

Presidenza del Vice Presidente SPATARO

P RES I D E N T E. Il senatore Jan~nuzzi ha facoltà di replicare.

* J A N N U Z Z I. Onorevole Ministro,mi sembra che siamo tutti d'accordo che sirinunci allo svolgimento delle mozioni, percui i nostri interventi saranno solo di bre-ve replica alle dichiarazioni del Governo. Iosono incaricato dai copresentatori della mo-zione di iJlustrarla, replicando brevissima-mente alle dichiarazioni del Governo; mi li-miterò quindi soltanto all'argomento Euro-pa unita. Consentitemi però, essendo il pri-mo oratore a parlare, di aderire alle dichia-razioni fatte dal Presidente del Consiglio in

apertura di seduta e di sottoscrivere i duepunti sui quali egli si è fermato: primo pun-to, le dichiarazioni ~ possiamo essere d'ac-cordo tutti, almeno quelli della nostra par-te ~ del Capo dello Stato durante il suoviaggio' attraverso i Continenti sono perfet-tamente rispondenti alle linee generali dipolitica estera votate al Parlamento; se-condo, il Governo è costituzionalmente re-sponsabile, non il Capo dello Stato, delle di-chiarazioni che in materia di politica esterafossero fatte dal Capo dello Stato.

Vengo all'argomento della mozione, mo-zione europeistica. Il Ministro degli esterisi è dichiarato d'accordo in sostanza col

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Senato della Repubblica ~ 37941 ~ IV Legislatura

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contenuto della mozione; ha fatto un'esattaquestione di tempi circa lo sviluppo delleistituzioni comunitarie e ha reso l'esattissimae logica affermazione che, nel mentre si di~scute del]'argomento dell'ambito della poli~tica deHa Comunità europea, e quindi del~l'entrata della Gran Bretagna ~ e, auguria~moci, degli altri Paesi dell'associazione dilibero scambio ~~ nel Mercato comune unpo' bisogna segnare il passo sulle istituzio~ni comunitarie.

Comunque, su questo terreno ~ e la mo~zione lo chiedeva espressamente ~ bisognamantenersi sul tracciato che, in occasionedeHa riunione di Roma dei Capi di Statodei Paesi aderenti al Mercato comune, neldecenni'lle della istituzione del MEC, si è de~lineato. L'atteggiamento assunto dai Capidi Stato e dai Capi di Governo riuniti aRoma in quell'occasione è stato quello distudiare la possibilità di rinforzare progres~sivamente i legami di amicizia politica tragli Stati delle Comunità ed incaricare i Mi~nistri degli esteri di esaminare il problema;passo importante giacchè da tempo, cioèdal 1959, le riunioni periodiche dei Ministridegli esteri su queste materie non avevanoavuto più luogo.

Il Ministro degli esteri ha assicurato chequesta azione è in atto e noi non facciamoche attenderne i risultati. Recentemente, inun dibattito molto ampio al Consiglio d'Eu~rapa (apro una parentesi, onorevole Mini~stro: come dice la nostra mozione, è neces~sario creare un maggiore collegamento trale discussioni politiche degli organi interna-zionali e le discussioni politiche nel Parla-lamento nazionale perchè, in sostanza, haparte il fatto che gli argomenti sono glistessi, è la posizione dei singoli parlamentinazionali che poi forma la politica generaledegli organismi internazionali), l'argomentodegli effetti del Mercato comune dopo il pri~ma decennio è stato attentamente esa-minato; è stato ritenuto che il bilancio del-la Comunità europea è indubbiamente posi-tivo, che la maggior parte degli obiettivi èstata raggiunta prima del tempo, che il pro-lungamento precauzionalmente previsto pertre anni nel periodo transitorio di 12 anninon è stato necessario e che i più importantiobiettivi economici raggiunti sono stati

quelli in materia di unioni doganali, liberacircolazione dei lavoratori, politica agricolacomune, politica della concorrenza. È veroche si è constatato che si è proceduto menocelermente e con difficoltà in altri settori,come quello della politica dei trasporti (manon in quanto non si sia proceduto celermen-te per difetto di funzionamento degli organicomunitari, bensì a mio parere ~ e il Consi~glio d'Europa così ha ritenuto ~ per il lega-me che la politica dei trasporti ha con la poli-tica interna di ciascun Paese) e che si è pro~ceduto ~ si dice ~ con maggior lentezza an-che in materia di politica monetaria comu-ne e di politica commerciale comune. Infat-ti, in sostanza, questi sono due settori neiquali la politica europeistica è legata a quel~la mondiale e quindi deve svolgersi di paripasso con quest'ultima.

Ciò che è stata constatata dal Consigliod'Europa e che va rinnovata qui è la volontàpolitica dei vari Stati componenti la Comu~nità europea di superare in questo perio-do tutte le difficoltà di ordine economico,politico ed anche sociale che nascevano dal-l'applicazione del Trattato; volontà politica,è stato detto, superamento delle difficoltà,che non poteva essere che effetto di unavolontà consistente in una scelta che ognisingolo Stato ha operato tra i benefici ge-nerali dell'appartenenza alla Comunità, con

tutti i riflessi economici e sociali conse-guenti e le incidenze negative che natural-

mente l'appartenere alla Comunità porta al-l'economia dei singoli Stati.

Insomma, onorevoli colleghi, convincia-moci che l'appartenenza al Mercato comuneporta ad un certo momento ad un'operazio~ne, vorrei dire, algebrica tra entità positiveed entità negative e che, alla fine, è il risul-tato finale' che ha importanza. Ora i ri-sultati finali della Comunità europea so-no indubbiamente favorevoli e la continua-zione della Comunità europea come sviluppodella sua area e come sviluppo del suo con-tenuto è indubbiamente da secondare.

Ma il Consiglio d'Europa ha fatto un'al-tra constatazione che è di ordine politicoprimario. Appare sempre più evidente conlo sviluppo della politica economica comuneil carattere della sua interdipendenza con

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70Sa SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 17 OTTOBRE 1967

quello degli altri settori e particolarmentecon la politica estera e con la politica didifesa dei singoli Stati; il che conduce al~l'esigenza di un coordinamento sempre piùstretto ~ sono parole del Consiglio d'Euro~pa ~ tra politica economica, estera e didifesa. È stato esattamente osservato chenon è possibile scindere, nel settore tecno~logico, per esempio, la parte relativa all'eco~nomia e quella relativa alla difesa e alla po~litica estera generale degli Stati membri. Èstato anche osservato che anche in sede dipolitica economica europeistica dovrebbeprocedersi con il metodo della programma~zione, cioè con il coordinamento dei pro~grammi dei singoli Stati e che in una posi~zione di vantaggio si trovano, rispetto allapolitica economica europeistica, quegli Statiche hanno già proceduto alla programma~zione. Naturalmente fu notato dai rappre~sentanti italiani che l'Italia si trovava inqueste condizioni.

Il punto essenziale, che è attualmente unodei punti Fondamentali della politica euro~peistica, è oggi il problema dell'ingressodella Gran Bretagna nel Mercato comune.Al Consiglio d'Europa è intervenuto per fa~re alcune dichiarazioni il Presidente Wilsonil quale, con parole molto precise, ha affer~mato la volontà inglese di entrare nel Mer~cato comune. Quando egli si è posto il que~sito se la Gran Bretagna debba entrare afar parte della Comunità economica europeaed a quali condizioni, egli naturalmente harisposto che occorre esaminare a fondo iproblemi che derivano dall'appartenenzadella Gran Bretagna all'Associazione euro~pea del libero scambio e al Commonwealth I

a tutti gli effetti, mettendoli in relazioneagli aspetti del Trattato di Roma. È eviden~te che queste dichiarazioni, fatte con sensodi responsabilità dal Presidente Wilson, nonostacolano affatto la volontà della GranBretagna all'entrata nél Mercato comune enon debbono costituire motivo di preoccu~pazione da parte nostra perchè questo even~to non si verifichi, come ho detto all'ini~zio; ed è da auspicarsi che l'entrata dellaGran Bretagna nel Mercato comune non siache !'inizio di un maggiore allargamentodella Comunità europea con !'ingresso deiPaesi dell'Associazione del libero scambio.

È evidente che questa dualità economicapotrebbe sfociare in posizioni diverse perla Comunità europea e per l'Associazionedel libero scambio, ma è una dualità chebisognerà cercare di eliminare in futuro.

Istituzioni. L'Esecutivo, con la fusione,non ha bisogno altro che di una diver~sa attribuzione di funzioni, quando lefunzioni del Parlamento saranno accresciu~te. D'accordo, onorevole Fanfani, che biso~gna attendere l'allargamento della Comuni~tà e la migliore definizione dei rapporti deisingoli Stati con quest'ultima per parlaredi riforma dell'istituzione. Convinciamociperò ~ e ripeto quello che ho detto in al~tre occasioni ~- che una coscienza europei~stica non potrà mai formarsi negli Statimembri della Comunità europea, se nonquando i cittadini saranno chiamati ad eleg~gere con suffragio universale e diretto gliorgani istituzionali e quando i Parlamentiavranno funzioni deliberative e non piùconsultive. D'altra parte, secondo me, i dueproblemi sono strettamente connessi, per-chè non si potrebbe mai concepire un cor~po elettorale che fosse chiamato a nomina~re i ~uoi rappresentanti in un Parlamentoeuropeo, quando questo conservasse ancorafunzioni consultive e non deliberative; es-so, infatti, non sarebbe più lo strumento conil quale il mandante eserciterebbe la volon~tà sovrana attraverso l'opera dei suoi man-dati.

Credo in questo momento di non doveraggiungere altro. Dico in questo momento,perchè, sempre incaricato dal mio Gruppodi intervenire su tutte le dichiarazioni delGoverno, intendo correttamente limitarequesto mio intervento soltanto alla mozio-ne che sto svolgendo.

Due imperativi, onorevole Ministro, ha og~gi l'Europa occidentale. Ella lo ha già ac-cennato e questa discussione certamentesvilupperà i due concetti. Sulle grandi viedella pace universale quella che è determi~nante è !'integrazione economica e politica;quello che è determinante in Europa, perchèl'Europa diventi uno degli strumenti deter~minanti della pace mondiale e non soggiac-cia alla forza delle due superpotenze, è chel'Europa marci in due sensi: con un mag-giore allargamento dell'unione economica

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IV Legislatura

ASSEMBLEA ~ RESO~ONTO STENOGRAFICO

esistente e con una evoluzione verso l'unio~ne politica; ma anche, onorevole Ministro,con l'apertura di un colloquio con gli Statidell'Est europeo, però senza prezzo politico.Questo mi pare essenziale perchè sarebbeestremamente contraddittorio creare una,Europa con una sua posizione di autonomiatra le due superpotenze mondiali quandouna parte del territorio europeo restassesoggetta al predominio di una delle due su~perpotenze. Senza prezzo politico, dunque.

Una unità continentale europea è una aspi~razione e una speranza di tutti i popolid'Europa: il Consiglio d'Europa lo ha riarfermato. Ma le nuove dimensioni continen~tali non devono essere soltanto dimensionidi territorio, dimensioni di economia, esten~sione di concezioni sociali; la nuova dimen~sione continentale europea deve essere unadimensione nuova di democrazia e di liber~tà. Soltanto a questo patto il colloquio puòessere aperto e l'auspicio di una unione eu~ropea che rappresenti la voce e gli interessidi questo vecchio continente può essere ve~ramente nell'animo e nella speranza diquanti amano lo sviluppo economico e so~ciale del mondo e la pace universale. (Ap~plausi dal centro e dalla sinistra).

P RES I D E N T E. Il senatore Fer~retti ha facoltà di replicare.

FER R E T T I. Onorevole Presidente,onorevoli colleghi, onorevole Ministro, pre~metto che il Movimento sociale italiano èstato coerentemente all'opposizione di tuttii Governi del secondo dopoguerra; ma, nonfazioso e pronto a subordinare gli interessidel partito a quelli della Nazione, dette adessi talvolta voti ufficialmente non richiestie non graditi, ma praticamente accettati e,privatamente, anche sollecitati. Questa no~stra opposizione a tutti gli aspetti della po~litica governativa non si verificò invece inpolitica estera, finchè i vari Governi tennerofede al loro impegno di porre a base dellapropria azione in campo internazionale laadesione aperta e leale alla NATO, al MEC,all'ONU, sicchè il nostro dissenso su questosettore si manifestò soltanto su alcuni parti~colari anche se importanti problemi, come

quello della mancata difesa dell'italianitàdell'Alto Adige, dell'abbandono della zona Bdel territorio di Trieste. Ma ora col Governodi centro~sinistra, a ritmo sempre crescentee per noi preoccupante, gli orientamenti del-la nostra politica estera, anche se riaffer-mati a parole, stanno compiendo, o meglio,stanno per compiere una tale evoluzione chela nostra opposizione deve apertamente ma~nifestarsi.

Il mondo è diviso in due blocchi da quan~do l'America decise finalmente di opporsi alcontinuo espandersi, con la forza delle ar~mi, con la sovversione, col tradimento del~l'imperialismo russo e, con esso, anche delregime sovietico, minando così le basi diuna società non solo nei suoi aspetti politici,sociali ed economici, ma sovvertendo i prin-cipi etici e i valori tradizionali e fondamen~tali di essa.

Nei vari settori del mondo si crearono cosìalleanze di popoli liberi, non disposti a su~bire la sventura toccata ad altri, quella dIperdere indipendenza e libertà ad opera del~la Russia sovietica. Tra queste alleanze una,la NATO, è stata fino a ieri, se non fino adoggi, in virtù soprattutto della forza mili~tare americana, la garanzia della nostra si~curezza e l'insostituibile mezzo di conserva~re, come ha conservato, la pace per questidiciotto anni in Europa.

Al compimento del ventesimo anno dallasua costituzione, e cioè nel 1969, lo statutodella NATO offre la possibilità ai parteci~panti che lo desiderino di ritirarsi dall'al~leanza. Con grande anticipo su quella datae con evidenti finalità preelettorali si è sca~tenata in Italia una polemica sull'opportuni~tà o meno per l'Italia di rimanere nell'AI~leanza atlantica. Ma ciò che è più grave eche determina la nostra recisa opposizioneè l'atteggiamento non chiaro, quando nonaddirittura ambiguo, del Governo di centro~sinistra nei riguardi di una decisa e ope~rante fedeltà alla NATO e, soprattutto, allospirito con cui essa sorse nel 1949. Del restoera inevitabile che questo accadesse, daquando la Democrazia cristiana chiamò acondividere con essa il governo della Na-zione il Partito socialista unificato, il cui ca~po è quell'onorevole Nenni che, dopo i tra~

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~enata della Repubblica ~ 37944 ~ IV Legislaruru

17 OTTOBRE 1967705a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAI'IO)

scarsi mazziniani, interventisti e fascisti del~la giavinezza, passata al sacialisma, ne è di~venuta da tempO', pur in mezzo a tanti can~trasti, a tante latte intestine, can separazia~ni e ricanciliaziani di uamini e di carrenti,il leader incantrastata. La sua persanalitàsavrasta e da mina ambiziani persanali e di~versità anche prafande di pensierO' esistentinel sua partita. Naminata Vice Presidentedel Cansiglia, egli esercita senza dubbia unainfluenza castante, autarevale e non di radodeterminante nelle decisiani del Governo.Contrasti entro gaverni di coalizione, anchetra partiti simili, sono inevitabili, ma quan~do si tratta, come nel caso di centro~sini~stra, di partiti con dottrine e finalità diame~tralmente opposte, esse sana tali che porta~no a ritardi, a insabbiamenti di leggi urgentio, peggiO', a ibridi campromessi nella solu~zione di importanti problemi nazianali.

A questi cantrasti tra Demacrazia cristia~na e Partito socialista unificato si aggiun~gono discardi pareri tra carrenti all'internodei partiti, onde non è da meravigliarsi seanche la nastra politica estera si stia allon~tananda a grandi passi da quella che era lasua piattaforma: fedeltà alla NATO e, ciòche più conta, ripeto, allo spirito can cuiessa fu voluta da De Gasperi e appravata dalParlamento, ciaè come strumento di una du~plice difesa dell'Italia, quella territariale nel~le sue pur mutilate frontiere e quella spiri~tuale, ancor più che politica, dalla minacciaincombente del comunismO'. L'onorevoleNenni, che damina uamini e carrenti delsuo partito e che camunque ne è l'autoreva~le e mai scanfessata esponente al Governoe che siede a Palazzo Chigi insieme all'ano~revole Moro, è passato ~ came fu ben scrit~to ~ dal 1948 ad oggi, nei confranti dellaNATO, attraversa tre cicli: antiatlantisma fi~losovietico (premia Stalin), neutralismo an~tiatlantico, atlantismo neutralista.

È superfluo tirare fuari dagli archivi par~lamentari i discarsi veementi con cui egli sioppose alla partecipazione alla NATO checaratterizzarono il prima ciclO'. Per il secon~do vale quanto egli disse al Congresso delsuo partito a Venezia nel 1956: «Lo spiritocon cui affrontiamO' i prablemi della politi~ca estera è quello della neutralità ». Il terzo

ciclO' infine è caratterizzato dal discarso cheNenni pronunciò alla Camera il 26 gennaio1963: « La questione che noi poniamo non èquella del ritira dell'Italia dalla NATO, dal~l'OND, dal MEC, dal Cansiglio d'Europa, dal~l'Assemblea di Strasburgo, ma dei rapparticon i Paesi neutrali e nan impegnati ». Lainiziativa italiana desiderata da Nenni con~siste in pratica nel dare alla politica esteraitaliana quell'impronta di più a meno dete.riore machiavellismo del quale, nan semprea torto, noi italiani fummo e siamo accusati.

Siamo rimasti, è vero, nella NATO, mamentre la giaventù dell'alleata America, co~me già in Corea, si batte e muare oggi nelVietnam, rispondendo all'appella del Gover~no di Saigon perchè quell'infelice Paese nonsubisca l'aggressione di Hanai sospinto dal~l'immensa Cina e armata dalla potentissimaRussia camunista, il nostro Governo si li.mita a manifestare comprensiane e non do~verosa solidarietà, pur non sottraendosi~ in verità ~ ad ogni attività atta ad assi~curare la pace.

Fortunatamente la situazione nell'EstremaOriente sta evolvendosi propria in senso an~ticamunista: debellata il tentativO' di Maadi legare al prapria carro l'Indanesia, ri~stabilitisi amichevali rapporti tra questa ela Malaisia, eccO'che arriva ara dal Giappanel'annuncio della rivendicazione che quel Go~verno fa, appoggiato da tutti i partiti in Par~lamento, dall'estrema destra all'estrema si~nistro (ah felice Paese, il Giappane, daveancara si ama la patria!) dei territori cheal suo Paese furono tolti dapa la secandaguerra mondiale dalla Russia e dall'Ame~rica. Quest'ultima sembra disposta a tratta~re, sebbene le sue vittarie nel Pacifico fos~siero frutto di immensi sacrifici di sangue;mentre si dimostra insensibile alle richiestenipponiche quella Russia savietica che, candecisione tale da riabilitare il gesto attribui~

tO' a Maramalda, attese prima di dichiarareguerra al Giappone che questa fasse strema~tO',oltre che dal tremendo canflitto, dai mas~sacri atamici del 6 e dell'8 agasta; e ciòanche in vialaziane di un trattato di neutra~lità canclusa nel 1941 ~badate, in piena guer-ra ~ che legava con un impegna di lungapace savietici e nippanici.

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Senato delta Repubblica ~ 37945 ~ IV Legislatura

70Sa SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 17 OTTOBRE 1967

Sempre in virtù dell'impostazione da essodata agli impegni NATO, il nostro Governo,l'attuale Governo di centro-sinistra (poichè,riecheggiando la proposta revisione del Trat-tato da partie comunista, a cominciare dal-l'esclusione da esso della GDecia e del Por-togallo, larghe correnti del socialismo uni-ficato si sono pronunciate a favore di que-sta tesi), non potendo, in virtù dello statutodella NATO, proporre alcuna esclusione, masolo dichiarare fra due anni, se intende re-stare a farne parte o meno, rinuncia asostituire, onorevole Fanfani, il pur otti-mo nostro ambasciatore ad Atene, da tem-po colpito dai limiti di età, perchè teme, ac-creditandone il successore, di riconoscere ilGoverno sorto dal colpo di stato del 21 aprile.

F A N F A N I, Ministro degli affariesteri. Senatore Ferretti, è normale che gliambasciatori che hanno fatto bene non ven-gano mandati via entro otto giorni, ma trat-tenuti per 6 o 7 mesi. Questo vale per altriambasciatori in carica che non hanno dapresentare le credenziali a nessun Governouscito da colpi di Stato.

FER R E T T I. Nel caso attuale, però,l'ipotesi da me affacciata è tutt'altro chetrascurabile.

F A N F A N l, Ministro degli affariesteri. Sarà un suo cattivo pensiero. Io po-trei citarle alcuni ambasciatori che da 6, 7mesi, o più, sono andati in pensione, ma ven-gono da noi trattenuti perchè il loro lavoroè risultato valido.

FER R E T T I. Io mi domando peròcome il nostro ambasciatore possa conti-nuare a svolgere in Grecia quell'opera cheha svolto fino ad oggi, quando ella, il suoMinistero ed il Governo consideravano laGrecia un Paese amico e quando lei parladella Grecia come ne ha parlato oggi nellesue dichiarazioni.

F A N F A N I Ministro degli affariesteri. Ho detto che l'Italia si considera an-cora amica del papalIa greco.

FER R E T T I . Allora è il caso di dire:dagli amici mi guardi Iddio.

Il colpo di Stato del 21 aprile si verificòappena in tempo perchè il comunismo, aiu-tato dai soliti utili idioti ~ lei sa chi sono

~ non conquistasse, dopo gli altri ben notipreoedenti sanguinosi tentativi falliti, il Pae-se che strategicamente è un punto nevralgi-co nello schieramento difensivo NATO nelMedi terraneo.

Il Governo ha aderito a che la Commissio-ne della CEE, nella quale l'Italia è autore-volissimamente rappresentata (vi abbiamoun ambasciatore ed un vecchio e valorosoparlamentare), sospendesse alla Grecia gliaiuti previsti dal Trattato di associazione diquel Paese alla Comunità europea.

Tutto ciò è in chiave con quanto scriveva1'« Avanti!

}}il 24 agosto: «Deve essere benchiaro }}

~ scriveva l'articolista dell'« Avan-ti! }> ~ che non rientra fra i compiti di una

alleanza fra i popoli liberi assicurare la di-fesa dal regime dei colonnelli e delle ditta-ture iberiche >}.

Si dimentica, evidentemente, che Salazarera al potere quando De Gasperi vollela NATO e che la Spagna, pur non facendo-ne parte, ha offerto ed offre, in virtù dell'ac-cordo bilaterale con gli Stati Uniti, le suebasi ai sottomarini americani.

Falsando, anzi negando, quello che fu ilconcetto ispiratore della creazione dellaNATO, cioè di un'alleanza difensiva antiso-vietica, si sta ora ~ anche con la complici-cità del nostro Governo ~ tentando di tra-

sformada addirittura in una organizzazio-ne antifascista (uso questo termine perchèormai tutti coloro che non pi'egano la schie-na dinanzi al comunismo, supposto trionfa-tore di domani, da Truman a Ciombè, ai co-lonnelli greci, a Dayan, sono ridicolmentedefiniti fascisti).

Un episodio avvenuto durante il recenteviaggio oltre gli oceani del Presidente dellaRepubblica dimostra come il Governo dicentro-sinistra tenda ad allentare i suoi vin-coli con l'alleanza atlantica per arrivare aduna politica di equidistanza tra i due blocchiin cui il mondo è diviso.

L'onorevole Saragat conosce bene ~ e be-ne opera in conseguenza ~ le prerogative,

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IV Legislatur....Senato della Repubblica ~ 37946 ~

705a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ma anche i limi ti del suo altissimo ufficio;perciò quando, presente il Ministro degliesteri, egli, proprio nell'imminenza di incon~trarsi con Johnson, dichiarò pubblicamente~ che bisogno c'era di farlo? ~ che si sareb~be incontrato anche con i capi dell'U.R.S.S.,diminuendo così del 50 per cento il valorepolitico della sua visita alla Casa Bianca,agisoe nel rispetto della politica estera vo~Iuta dal suo Governo responsabile.

Ma !'iniziativa italiana invocata da Nennisi manifesta ancor più nei rapporti con i Pae~si neutrali e non impegnati. La nostra poli~tica verso la Jugoslavia di Tito è caratteri~stica di questa iniziativa. Dimenticate le foi~be, dimenticata la rapina di terre italianissi~me, come Capo d'Istria, Pala, Zara, compiutadalla Jugoslavia con l'appoggio incondizio-nato e minaccioso dell'Unione Sovietica, di~menticato che Tito ha offerto alla flotta rus~sa, penetrata attraverso gli Stretti nel Me~diterraneo, come punti di appoggio per oggie per domani, i porti di Pala, di Spalato edi Zara, non t,enuto in alcun conto il fattoche per la prima volta il dittatore jugosla~va ha assistito aHe manovre miliitari delPatto di Varsavia, si stringono rapporti, spe~cialmente nel campo economico e finanzia~rio, con evidente vantaggio della Jugoslaviae danno, altrettanto evidente, almeno per .lanostra disgraziata agricoltura e si assiste ci~nicamente alla annessione di fatto alla Jugo~slavia della zona B del territorio libero diTrieste.

Ecco un'altra prova dell'ecumenismo de~t,eriore della nostra politica estera: l'elargi~zione, lamentata già da un democristianonell'altro ramo del Parlamento, di alcuni mi~liardi a quel Sudan che espelle con la violen~za i missionari cattolici perchè non assista~no ai massacri di ispirazione tribale e razzia~le che si compi'Ono in quel Paese. Ma poichèla politica della difesa è strettamente colle~gata con quella estera, onde da sempre ilprestigio e ~ ciò che più vale ~ la sicurez~za degli Stati sono condizionati dalla loroefficienza militaI'e, qui le responsabilità delGoverno di centro-sinistra sono veramentei.mperdonabili. Si trovano denari (se n'Oniscritti in bilancio si spendono ugualmente,lasciando per ogni bilancio imponenti resi~

17 OTTOBRE 1967

clui passivi, facendo cioè spese non autoriz~zate dal Parlamento e tanto meno convali~date dalla Corte dei conti) per tutto e pertutti, ma si riducono quelli destinati alleForz-e armate. Si tenta di giustificare questacolpevole negligenza con l'incontro di Gla-sboro che, in realtà, non fu se non una nuo~va testimonianza della credulità americananei confronti della Russia Sovietica. Infatti,mentre a Glassboro si promise reciprocamen-te, tra i due capi, che non si sarebbero au~mentate, anzi che si sarebbero diminuite, lespese militari, la Russia ha annunciato pro-prio ieri un aumento imponente delle spesemilitari (alle quali vanno sommate quelle ga~belIate come attività scientifiche e ricerchespaziali) e proclama addirittura una levain massa con obbligo della premilitare peri ragazzi a cominciare dai quindici anni echiamata per il servizio di leva per gli ado-lescenti di diciotto anni. Più gravi ancora diquesti dati di fatto sono le parole con cui ilMinistro della difesa sovietica li ha illu-strati e che lei, onorevole Ministro, conosce:({ Noi siamo amanti della pace, ma non sia-mo pacifisti ».

Dunque, nonostante Glassboro, nonostanteogni illusione circa una distensione tra mon-do comunista e mondo libero, la minacciadel comunismo grava sul mondo libero, siache esso si mimetizzi in candida colomba ousi la prudenza del serpente o, come gli èpiù congeniale, minacci la preda con la fe-rocia del leone. Si, è vero, esiste ancora unfilo rosso tra Mosca e Washington, ma ilsuo colore vermiglio è dato dal sangue chemigliaia e migliaia di ragazzi americani spar-gono, insieme ai vietnamiti del Sud, colpi-ti dalle armi più potenti e più moderne chel'U.R.S.S. ha inviato e ha dichiarato di volerinviare in misura sempre maggiore al Go-verno comunista di Hanoi.

Faccio mie le parole con le quali nella suaultima riunione la direzione del mio Partitosi pronunciava circa la nostra politica este-ra incerta e contraddittoria specialmente suquesti punti: validità dell'alleanza occiden-tale, che a parole viene definita come unodei cardini della politica governativa, men-tre nei fatti viene messa in discussione, siafacendo largo alle tesi revisionistiche, di ispi-

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IV LegislatwaSenato della Repubblica ~ 37947 ~

17 OTTOBRE 196770Sa SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

razione comunista, del Patto atlantico, siadiscriminando all'interno dell'area occiden~tale proprio gli Stati più impegnati controil comunismo, come la Spagna, la Grecia eil Portogallo, sia mostrando di condividere,nei confronti della guerra anticomunista nelVietnam, le tesi di comodo non solo dellaRussia, ma della Cina; sia, di converso, nondimostrando sufficiente fermezza nel recla~mare dagli alleati, e in primo lu.ogo dagliStati Uniti d'America, il dovuto rispetto allenostre irrinunziabili esigenze non solo mi1i~tari, ma anche di progresso tecnico, sia inordine al trattato di non proliferazione, siapiù vastamente, a proposito degli interessieuropei e particolarmente mediterranei del~l'Italia. Parole giustissime; però hisogna one~stamente tener conto dell'alibi americanoper certe carenze nei nostri confronti, co~stituite dall'incerta, e si potrebbe definirlaanche peggio, politica dell'Italia; di un'Italiache augura ~ come anche noi auguriamo ~

che l'Inghilterra venga ammessa nel MEC,sebbene metà degli inglesi siano contrari aquesta decisione e sebbene l'Inghilterra, in

.difesa dei suoi interessi e nel rispetto degliimpegni con i Paesi del Commonwealth, pon~ga condizioni che sono in contrasto con iltrattato di Roma, e neghi, al tempo stesso, ildiritto a far parte dell'unione di tutta l'Eu~ropa occidentale alla Spagna, il cui regimepolitico viene giudicato ~ incredibile a dir~si ~ meno liberale di quello della Jugosla-via, dove è ordinaria amministrazione met-tere in galera giornalisti e scrittori anticon-formisti e che offre una così lieta esistenzaai suoi sudditi che può dirsi non passi giornosenza che cittadini jugoslavi si presentinoalle nostre frontiere per chiedere asilo poli~tico; di un'Italia che investe capitali in Pae~si sovietici o sedicenti terzaforzisti, ma inrealtà asserviti a Mosca; di un'Italia che, ri~masta ormai militarmente quasi sola nelMediterraneo con l'appoggio della Grecia edella Turchia, di fronte alla sopraggiunta ar~mata navale russa e al riarmo, da partesovietica, del mondo arabo (allo scopo didare ad esso, dopo tre aggressioni vittorio-samente respinte, i mezzi per tentarne unaquarta contro l'indipendenza dello Stato diIsraele e lo stesso diritto alla vita di quei

cittadini), non sente il dovere di cr.eare unproprio apparato militare (pur ottimo ancheoggi per valore di capi e di gregari, ma mo~desto quantitativamente) sufficiente ad inte~grare la 6a flotta americana nella difesa almare che, a parte ogni reminisoenza storicao esaltazione retorica, è nostro, perchè inesso siamo immersi e attraverso di esso sol~tanto possiamo raggiungere gli ooeani e co~municare col mondo. Desidereremmo quindiconoscere quale azione l'Italia ha svolto eintende svolgere perchè nel Medio Orientesi ristabilisca una situazione di pacifica con~vivenza, basata sul sacrosanto diritto allasua sicurezza dello Stato d'Israele, pur nontrascurando un'equa soluzione del tragicoproblema dei rifugiati arabi.

Ma più ci interessa ~ trattandosi di que~stione vitale per i nostri traffici marittimi ~

sapere se (specialmente ora che il dittatoreNasser ha ripreso il colloquio con l'Occiden~te al Cairo attraverso l'Inghilterra e alloONU con l'America) il nostro Governo hapreso nella considerazione che merita, e com~pie ogni sforzo per realizzarla, la libertà dinavigazione per tutti nel canale di Suez ol~trechè nel golfo di Akaba.

Noi attendiamo ~ ripeto ~ dall'Ameri~

ca più validi aiuti militari e la rinuncia aquella « non proliferazione » che noi respin~giamo per le ragioni ampiamente espostenella nostra mozione e perchè, se approva~ta, approfondirebbe sempre di più, anzichècolmarlo, il solco di sviluppo tecnico dellanostra Nazione e, in genere, dell'Europa, neiconfronti dell'America, sicchè la proclamatapartnership, cioè la solidarietà tra ugualidel nuovo e del vecchio mondo si tradurreb~be in una dipendenza di questo (cioè delvecchio) da quello (cioè del nuovo).

E ciò senza contare che il trattato pro~posto è contrastante eon i principi di liber~tà di eguaglianza e di non discriminazionetra i popoli, eon la Carta di San Francisco,con lo statuto dell'ONU, mentre viola l'ar~ticolo 11 della nostra Costituzione che con~sente sì la limitazione di sovranità necessa-ria ad un ordinamento che assicuri pace egiustizia fra le Nazioni, ma tassativamenteprescrive: «in condizioni di parità con glialtri Stati ».

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Serrato della Repubblica ~ 37948 ~ TV Legislatura

70Sa SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

In virtù della legge delega, il ministro Fan-fani ha nominato e riunito poi a Roma imembri del Comitato consultivo degli italianiall'estero: ottima iniziativa per stabilire nuo-vi, continui e più efficaci contatti fra gli emi~grati e la madre Patria, ma inficiata dal fat~to che i componenti del Comitato sono statiscelti dalle, nostre autorità diplomatiche econsolari, ed una parte addirittura dal Mi~nistero.

Nè qui vale il pretesto di difficoltà tec-niche (peraltro superate da quasi tutti glialtri Stati) per negare la partecipazione deinostri connazionali all'estero alle elezionipolitiche. La verità è che la Democrazia cri-stiana ed i suoi compartecipi al poteresanno qual è lo stato d'animo di gran partedi questi cittadini costretti a vivere in terrestraniere, quali sono i loro sentimenti dinostalgia e d'amore verso la Patria non di~scriminata nella sua storia, le cui luminoseconquiste e le non sempre meritate sconfitte,al pari del sangue che cola, di generazione ingenerazione, da secoli e circola ora nellenostre vene, appartengono a tutti gli italianientro e fuori i confini.

Ecco quanto scrive !'inviato speciale di ungrande quotidiano di informazione al seguj~to degli allievi dell'Accademia aeronauticanel loro viaggio in America nell'agosto diquest'anno: {{ I nostri accademisti visitanopoi la sezione combattenti e il sacrario doveè conservato il "masso del Grappa ", cir~condato da cimeli di Baracca e di CesareBattisti; una bandiera strappata agli abissi-ni, l'elica di un aereo austriaco abbattuto nel1915~18 e quella del velivolo di Pinedo, lette~re di D'Annunzio che chiede soldi per lasua spedizione di Fiume e, sulla parete, unalapide con 700 nomi, tanti quanti furonogli italiani d'Argentina morti nelle due guer~re mondiali ».

Concludo con un problema che, sebbenedi politica estera poichè si riferisce ancheai nostri rapporti con uno Stato straniero,tocca da vicino la vita interna del nostroStato e turba la coscienza di quanti vedono,dalla soluzione di esso che, per ora solo

uffidosamente viene prospettata, compro~meSS(1 l'unità de! popolo italiano Si tratta

df'J terrorismo che da troppo tempo ormai

17 OTTOBRE 1967

insanguina le terre dell' Alto Adige e nonquelle soltanto.

Non è necessario che io ricordi al Sena-to la scandalosa assoluzione di assassini con~fessi al processo di Linz, le dichiarazioni diimpotenza a combattere il terrorismo da par-te del Ministro austriaco Hetznauer, il rifiutodell'estradIzione di criminali richiesto dalGoverno italiano, la solidarietà di opinionepubblica, di stampa e persino di uominiresponsabili con questi delinquenti che ven~gono giudicati non come dei feroci assassini,quali in realtà sono, ma dei patrioti in quan~to servono un assurdo irredentismo, il folleproposito di mutare con la violenza una fron-tiera stabilita dalla natura, consacrata dalsangue di centinaia di migliaia di mortinella prima guerra mondiale, riconosciutasolennemente da due trattati internazionali,

Naturalmente, approviamo il veto posto

dal Governo italiano all'entrata dell'Austrianella Comunità europea, sebbene questo vetoabbia praticamente un valore platonico, datoil veto russo che si basa sull'obbligo, fatto almomento della sua costituzione al nuovoStato austriaco, di rispettare una perfettaneutralità, ciò che non consente a questo

Stato di entrare nella Comunità europea che,se per ora ha raggiunto solo traguardi eco~nomici, tende, come una suprema finalità, aquelli politici.

Non conosciamo il famoso pacchetto delleconcessioni fatte, in trattative segrete, dal~

l'Itaha all'Austria e ai suoi complici crimi-nali in Italia, ma, da indiscrezioni, risultereb~be che almeno una parte di esse è inaccet~tabile, non foss'altro in quanto contrasta con

l'articolo della Costituzione che garantisce atuttI i cittadini parità di diritti e di doveri.

Comunque noi chiediamo: primo, che inAlto Adige sia proclamato, ai sensi della leg-ge ancora in vigore, lo stato di pericolo;secondo, che sia revocata la cittadinanza acoloro che se ne siano resi indegni; terzo,che il partito della Volkspartei, manifestocomplice dello stramero nemico, sia dichia-rato fuori legge; quarto, che le relazioni di~plomatiche con l'Austria siano interrotte,almeno col richiamo dell'ambasciatore e lanomina di un incaricato di affari.

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Senato della Repubblica ~ 37949 ~ IV Legislatura

17 OTTOBRE 1967705a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

È questo il mlmmo che si possa doman~dare ad un Governo italiano il quale si li~mita ad esaltare, con frasi di circostanza,il supremo sacrificio di tanti fedeli e valorositutori dell'ordine perchè, almeno su questodelicato e vitale settore della unità e dell'av~venire della Patria, esso manifsti il propositodi arrestare il processo, già da tempo inizia~toe svolgentesi a ritmo accelerato, del deca~dimento e dello sfacelo, oltre e più che del~l'autorità, della stessa esistenza del nostroStato unitario. (Vivi applausi dall'estremadestra. Congratulazioni).

P RES I D E N T E. Rinvio il seguitodel dibattito alla prossima seduta.

Annunzio di interrogazioni

P RES I D E N T E. Si dia lettura dellein:tertrOlgaziolnipervenute alla PreSl~denza.

G E N C O , Segretario:

TREBBI. ~ Al Ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale. ~ Per sapere se è infor~mato che alla Corni e C., Società in acco~mandita, di Modena, l'orario di lavoro uf~ficiale per la stragrande maggioranza deilavoratori, come scrive la FIOM pravincia~le di Modena nella sua lettera del 5 ottobre1967, è di nove ore al giorno e di sette oreal sabato, per un totale di 52 ore settimanali.

Se risponde al vero ohe una parte di lavo~ratori, dopo avere timbrato il cartellino, allascadenza del predetto orario ufficiale, tor~nano nei reparti per effettuare ore di lavoroche vengono retribuite a 600 lire orarie enon registrate nel libro paga.

Per sapere se gli risulti che ta:li orari dilavoro vengono effettuati quasi oostantemen~te da diversi anni, con ciò violando le preci~se disposizioni della legge 30 ottobre 1965,n. 1079.

Per conoscere, infine, quali tempestive di~sposizioni intende impartire, agli uffici com~petenti, al fine di fare cessare tale stato di ,

cose ed affinchè le disposizioni legislative, inordine agli orari straordinari, vengano tassa~tivamente fatte osservare alla Corni e C. edin ogni luogo di lavoro. (2023)

GARAVELLI. ~ Al Ministro dell'mdustria,del commercio e dell' artigianato. ~ Per co~nascere, in relazione all'impegno già assun~to dal Governo di indennizzare le Società pe~trolifere dei maggiori costi per noli dallestesse sostenuti a seguito della chiusura delCanale di Suez, quali criteri e quali tempi diattuazione saranno adottati per la procedu.ra dei rimborsi;

per sapere altresì se non ravvisi la oppor~tunità che le Società benefici arie assumanoformale impegno di non richiedere aumentodei prezzi dei combustibili destinati al ri-scaldamento invernale. (2024).

Interrogazionicon richiesta di risposta scritta

BISORI. ~ Ai Ministri dei lavori pubblici

e dell'interno. ~ Per sapere:

1) se le Amministrazioni statali sianoedotte, in quanto di loro competenza, del~l'importanza che, nel quadro della viabilitànon statale fra Pistoia e Prato, avrebbero:

a) la costruzione sul torrente Calice diun ponte destinato a collegare il nuovo stra-done che da ,Pistoia va verso Prato col trattodi autostrada declassata che da Prato vaverso Pistoia;

b) la trasformazione di quel tratto au~tostradale in uno stradone come quello cheviene da Pistoia verso Prato;

2) se è vera che la costruzione del pon-te sul Calice e la trasformazione dell'anzi~detto tratto di strada declassata competonoalla provincia di Firenze e, in caso afferma~tivo, per quali ragioni o difficoltà detta Pro~vincia non abbia ancora provveduto ad ope~re di tanta importanza ed urgenza per la via-bilità di un comprensorio, qual è quello pra~tese, che del territorio provinciale costituisceuna delle parti più cospicue e più meritevo~li d'interventi;

3) se sia vero (come un giornale ha nar~rata) che il comune di Prato abbia offertoper tali opere un suo intervento alla Pro-vincia, che lo ha declinato; e in caso affer~mativo, quali siano le ragioni di tale rifiu~

I to e le prospettive che attualmente si pre~

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IV LegislatumSenato della Repubblica ~ 37950 ~

17 OTTOBRE 1967705a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

sentano per l'effettuazione delle opere anzi~dette. (6838)

PIGNATEILLI. ~ Al Ministro della sanità.~ Per sapere quale controllo e da chi siaeffetrtivamente esercitato sulla produzionedei tensioattivi nel set1Jorre della cosmetica,in considerazione che spesso dietro eti\chet~te sociali ingannatrlÌoi si nascondono labora.torietti rudimentali, ospitati in scantinatianti1gienici nei quali operano indiÌvidui prividi nozioni tecniche basilari.

L'interrogante chiede di conoscere i prov~vedimenti che s'intendono adottare perchèvenga stroncata tal'e produzione scientifica-mente non garantita, ess'endo noto che itensilOattivi ~ usati dai parrrucchi,eri per illavaggio dei capelli ~ possono stimolare una

perricolosa ipersecrezione s'ebacea, oagiona~re la caduta dei capelli e le initazioni cuta-nee o provocare degli eczemi. (6839)

PIGNATELLI. ~ Al Ministro della pub.blica istruzione. ~ Per sapere se ,il Liceo

musicale di Taranto, con annessa Scuolam,edia, abbia la facoltà ~ essendo Istitutopareggiato ~ di non ottemperare alle dispo-sizioni dell'Ordinanza milnisteriale del 20febbraio 1967 cirroa la nomina d'dnsegnantisupplenti o incaricati.

Nel caso negativo, l'interrogante desideraconoscere perchè l'insegnamento dell'educa-zione artilstka nella SCUiola mediJa annessaal detto Lioeo musicale si1a stato affridato allasignorina Marciano Gabriella, priva dei ti-toli spedfid riehiiest,i dalle norme VÌigeniiper tale linsegnamento, anzichè alla signoraGaleone Silvana in Pied, la quale ~ essendomunita di diploma di maestra d'arte e diabHitazilone aH'insegnamento del disegno(classe XLIX), negli Ist,ituti superiori e del-l'educazione artistioa neUe Scuole medie ~

ne fece tempestiva domanda in darta 7 ago~sto 1967.

L'interrogante chiede di essere informatocirca i pJ10VVieclimenti ohe s'iÌntendono adot~tare sia nei confronti di chi ha violato lalegge, che per la tutela del diritto leso.(6840)

VERONESI, ARTOM, rBONALDI. ~ AlPresidente del Consiglio dei ministri ed aiMinistri della difesa e del tesoro. ~ Per co-nosoere quaH siano i risultati conseguiti adoggi neglli Sltudi avv,iati per la corvesponsio-ne di una pensione o di un assegno ai com-battentil della guerra 1915~1918; in particolare, per conosoeI1e, sia pure in via appros-simativa, il numero degli ex combattenti alledatle 31 dicembre 1965-31 dieembre 1966.

Già in quanto dovI1ebbe essere impegnomorale del Paese conoedere, prima del 50°anniversario della vittoI1ia, un tangiibile ri-conoscimento a quanti si sono sacrificatiper la PatI1ia. (6841)

PERUGINI. ~ Ai Ministri dei lavoripubblici, della pubblica istruzione e del-l'interno. ~ Per conosoere quali siano i

motivi che hanno unclouoed inducono l'Uf-fioio Tevere ed Agro Romano del Genio ci-vile di Roma, la Sovrintendenza ai monu-ment<i per il Lazio ed il comune di Braccia~no a non dare alcun risoontro al rioorso colquale il 14 marzo 1960i ci ttadiil1i MarchettiMario, Di Domenico Natalia, Negretto Gio~vannino e Talani Orlando ne hanno riohie~

~s1Jol'intervento per diminare gli abusi cheSlin da allora veni,vano, secondo loro, oom~messi su una zona dil oosta del lago di Brac-ciano in località Ponte Vecchio drui proprie-tari dell'appezzamento di terreno rarppre~sentato in catasto daHa partieeHa n. 67 diquel territorio; ed in partkolare perchè,mentre sii è consentito e si consente al no-minato Granaltelli AlfI1edo, madto della ti-tolare di detta particella, Signomttd Filo~mena, di travalicare ampiamente i limitidegli eventuali SUOli diritti nel1a zona congrave danno dei ripetutri CÌittadini, pmprie~tari a loro volta di appezzamenti limitrofi,si continua a negare a questi ultimi unaconcèssione di arenile, da cosvo:m ripetuta-mente richiesta e che consentiJ1ebbe loro disottrarsi alle continue molestie cui il pre-detto Granatelli Iii sottopone, impedendoloro l'accesso al lago, sempI1e esistito, attra~verso l'appezzamento di terreno di proprie~tà della magHe; ed infine peJ1chè non hannoavuto alcun esito gLi esposti sull'oggetto pre-

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Senato della Repubblica ~ 37951 ~ IV Legislatura

705a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 17 OTTOBRE 1967

sentati il 2 agosto 1964 >al Comando carabi,.nieri di Bracciano e lil successivo Il gen~naia 1966 ai carabinieri del Comando nu~cleo di viale Mazzini in Roma. (6842)

SCARPINO. ~ Al Ministro della pubblicaistruzione. ~ Per sapere se ritiene che i con~

tributi ai Pa,tronati soolastioi iscl'itti in bi~lancio per il 1968 ai fini della attuazionedel doposcuola a favore degli alunni dellescuole elementari, sono sufficienti a garan~tire ai maestri nominati nei doposcuola untrattamento retributivo analogo a quelloprevisto per gli insegnanti delle scuole po~polari, come auspicato dalla circolare mini~steriale n. 309 proto A~16/9050 del 2 settem~bre 1967, specie in considerazione del fattoche la durata normale del doposcuola do~vrebbe coincidere con l'anno scolastico el'orario giornaliero non essere inferiore al~le 4 ore per il doposcuola con refezione enon meno di tre ore per gli altri al fine direndere quanto disposto dall'articolo 9 del~la legge 31 ottobre 1966, n. 942, valido egiovevole ad ottenere il massimo sviluppodi ogni alunno; in caso contrario come pen-sa si possa realizzare quanto auspicato al~meno per evitare che la retribuzione agli in-segnanti nominati tocchi il limite minimo dilire 30 mila all'anno, come si è verificato neldecorso anno scolastico per i doposcuolache hanno funzionato nella provincia diCatanzaro e, per fare un esempio, nel comu~ne di Nicastro;

per sapere inoltre se ai tre miliardi delcorrente esercizio intende aggiungere glistanziamenti del 1966 e del 1967, e in casocontrario, come sono stati utilizzati osi intendono utilizzare detti stanziamentÌ.(6843)

STIRATI. ~ Al Ministro delle finanze.~

Per conoscere:

se si stia provvedendo alla riorganizza~zione e potenziamento delle agenzie coltiva-zioni tabacchi in vista del possibile prossimostabilimento di una organizzazione comu~ne di mercato nel settore del tabacco greg~gio; e ciò anche al fine di consentire alleagenzie stesse di continuare ad eseroitarequella funzione di sostegno e di equilibrio

sino ad oggi lodevolmente svolta nel settoredella tabacchicO'ltura;

se ritiene di dare seguito alla regolamen~tazione della legge 17 dicembre 1965, n. 1432,che dispO'ne agevolazioni a favore dei tito~lari di licenze di coltivazioni di tabacco permanifesto. (6844)

STIRATI. ~ Ai Ministri delle finanze e del~l'agricoltura e delle foreste. ~ Per cono-scere:

se nelle trattative per lo stabilimento diuna organizzazione comune di mercato nelsettore del tabacco greggio sia stato chie~sto all'Esecutivo comunitario di estendereai tabacchi in colli prodotti da forme asso-ciative di coltivatori e solo di coltivatori lestesse garanzie previste per tabacchi in fo~glia dal progetto di regolamento comuni~tario 4 luglio 1967; e dò tenendo conto chetale ulteriore garanzia dovrebbe essere con~cessa a norma dell'articolo 43 del Trattatodi Roma poichè la stessa è oggi fO'rnita dal~l'attuale organizzazione di mercato (Mono~polio );

se è intenziO'ne dei Ministri sostenere insede di definiziO'ne della politica agricolacO'mune sul tabacco un' organizzazione co~mune di mercatO' che preveda garanzie siaper i tabacchi in foglia sia per i tabacchi incoui prodotti dalle sopraccitate associazionidi coltivatori. (6845)

TREBBI. ~ Ai Ministri dell'agricoltura e

delle foreste e dell'industria, del commercioI e dell' artigianato. ~ Per sapere se sono a

conoscenza della « marcia della luce }} che le

pO'polazioni dei comuni dell' Appennino mo~denese hanno effettuato nella mattinata del16 ottobre 1967, per le vie del capoluogo cit~tadinO', al fine di attirare l'attenzione dell'opi~nione pubblica e per protestare contro lostato di abbandono in cui le popO'la~ioni me-desime sono mantenute.

Per sapere se sono informati che, ancoranel 1967, almeno 1.000 famiglie composte dioltre 4.000 persone abitano in case che ri~sultano prive dell'energia elettrica, una delleprimarie fonti energetiche per assicurare al~le popolazioni un tenore di vita socialmentesopportabile.

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,'Je1lalO della Repubbiica ~ 37952 ~

17 OTTOBRE 1967

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705a SEDUTA

IV Legislatura

i\SSEIHBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Per sapere se risulta ai Ministri che dadiversi anni le popolazioni interessate dei.comuni dell'Appennino modenese hanno co~stituito regolari consorzi e presentato ade~guati progetti onde ottenere i necessari finan~ziamenti per fare giungere alle loro abita~zioni la tanto attesa energia elettrica.

Per conoscere, infine, quali tempestive mi~sure intendano adottare al fine di sanareuna situazione che, come attesta la prot1estaattuata il giorno 16 ottobre, sta diventan~do ogni giorno sempre più insopportabile.(6846)

MORVIDI ~ Ai Ministri di grazia e giu~stizia, dell'interno e della difesa. ~ Per sa~pere se sono a conoscenza che presso gliuffici giudizi ari sono adibiti permanente~mente agenti e graduati di pubblica sicurez~za e carabinieri con incarichi di piantone,di scritturali, di addetti al casellario giudi~ziario:

se non ritengano che tali assegnazioni,mentre suscitano la penosa impressione chenon soltanto chi frequenta gli uffici giudi~ziari (avvocati, clienti eccetera), ma gli stes~si uffici, coi magistrati e i cancellieri e gliufficiali giudiziari, siano in permanente con~dizione di vigilati speciali, vengano compiu~te in violazione della legge; che se gli orga-nici degli uffici giudizi ari non sono adegua~ti alle necessità dell'amministrazione dellagiustizia, non si vede la ragione perchè nondebbano essere aumentati, ma l'applicazio~ne agli uffici stessi di personale di altra am~ministrazione, senza speciale autorizzazioneo previsione di legge, non deve potersi con~sentire e, per i numerosissimi casi già ve~rificatisi, non possono non ritenersi respon~sabili coloro che li hanno disposti e con~sentiti.

Si chiede anche di conoscere quali prov~vedimenti verranno presi sia per eliminareil grave abuso, sia per accertare, con le ne~cessarie conseguenze e responsabilità, colo-ro che lo hanno commesso. (6847)

BASILE. ~ Al Ministro dell'agricoltura ede!l.e foreste. ~ Per sapere se:

in considerazione del fatto che in molteregioni d'Italia e specie in quelle meridio~

nah, è già da qualche settimana iniziata laraccolta e la lavorazione delle olive dellaproduzione 1967~68, ed ancora nessuna di~sposizione è stata emanata per l'attuazionedella disciplina comunitaria dei prezzi del~l'olio e per l'erogazione sull'integrazione;

ed in considerazione dei molteplici in~oonveni,enti nell'applicazione della farragi~nosa normativa adottata per la scorsa an~nata, fra i quali gravissimi l'inconcepibilee dannosissimo ritardo, tuttora in atto (inalcune provincie devono ancora essere li~quidate partite denunciate nel mese di mar~zo 1967) nella erogazione delle integrazioni;il che a moltissime aziende agricole, speciequelle piccole e dirette coltivatrici del Mez~zogiorno che, come in Calabria, spesso co-noscono oome VOce attiva del loro dissestatobilancio soltanto quella della produzioneolearia, ha fatto perdere, data la pesantezzadegli oneri debitori cui sono state costrette,dal ritardo stesso, a fare ricorso, buona par~te del vantaggio compensativo che l'integra~zione stessa persegue,

non ritenga necessalria l'emanazione diurgentissime disposizioni per l'annata 1967~1968 orientate su una normativa più sem~plice e spedita di quella adottata per il pas~sato e tale da non fare insorgere i lamen~tati inconvenienti, nonchè impartire rigoro~se disposizioni ai competenti uffici perife~rici perchè entro brevissimo termim.e sia~no completati i pagamenti dell'integrazionedel prezzo ai produttori dell'annata decorsa.(6848)

Ordine del giornoper la seduta di mercoledì 18 ottobre 1967

P RES I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi in seduta pubblica domani, merco~l'edì 18 ot1'obI1e,aLle ol'e 16,30 con il seguenteordine del giorno:

L Discussione del disegno di legge:

DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIO-NALE. ~ GAVA ed altri. ~ Modificazio-

ne dell'artkolo 135 della Costituzione edisposizioni sulla Corte costituzionale

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Senato della Repubblica ~ 37953 ~

17 OTTOBRE 1967

,IV Legislatura

705a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

(221l~bis) (Approvato in prima delibera-zione dal Senato nella seduta del 24 mag~gio 1967 e dalla Camera dei deputati nellaseduta del 5 luglio 1967).

II. Seguito della d~scussione delle mozioninn. 47, 48, 49, 55 e dello Isvolgimento delleinterpellanze nn. 618, 625, 648, 650, 660,661,664,665 e delle interrogazioni nn. 1804,1816, 1839, 1873, 1880, 1922, 1979, 1997,2000, 2019, 2022.

III. Discussione del di1segno di legge:

FBNOALTEA e NENNI Giuliana. ~ Ri~

duzione dei termini relativi alle operazio-ni per la elezione delle Camere (2281).

IV. Seguito della discussione del d~segnodi legge:

Deputati ,ROSSI Paolo ed altri. ~ Limi-te di età per l'ammissione alle classi dellascuola dell'obbiligo (1900) (Approvato dal~la 8a Commissione permanente della Ca-mera dei deputati).

V. Discussione dei disegni di legge:

1. PICCHIOTTI ~ Modificazione degliarticoli 99 e seguenti del Codice penale,concernenti J'istituto' della recidiva (899).

ALESSI. ~ Modifica agli articoli 99e 100 del Codice penale sulla « recidiva »

(1286 ).

2. Deputato CACCIATORE. ~ Modifica-zione della circoscrizione della Pretura diPolla (Salerno) (1791) (Approvato dalla 4"Commissione permanente della Cameradei deputati).

3. Rivalutazione dei compensi per al~loggi forniti dai Comuni alle truppe dipassaggio o in precaria residenza (2064).

4. Modificazioni dell'articolo 3 della leg-ge 15 settembre 1964, n. 755, sulla rego~lamentazione della vendita a rate (2086).

5. Riordinamento delle Facoltà di scien~ze politiche in Facoltà di scienze politichee sociali (1830).

6. BOSCO. ~ Inclusione dei tribunali diBrescia, Cagliari, Leece, Messina e S. Ma~ria Capua Vetere fra quelli cui sono ad-detti magistrati di Corte di cassazione infunzioni di Presidente e di Procuratoredella Repubblica (891).

7. Proroga della delega contenuta nel-l'articolo 26 della legge 26 febbraio 1963,n. 441, per la unificazione di servizi nelMinistero della sanità (588).

8. NENCIONI e FRANZA. ~ Estensio~ne alle diffusioni radio~televisive del dirit-to di rettifica previsto dall'articolo 8 del-la legge 8 febbraio 1948, n. 47, recante di~sposizioni sulla stampa (19).

VI. Seguito del1a discussione della propostadi modificazioni aglI articoli 63 e 83 delRegolamento del Senato della Repubblica(Doc. 80).

VII. Discussione dei disegni di legge:

1. TERRACINI e SPEZZANO. ~ Delgiuramento fiscale di verità (1564) (I scrit~to all' ordine del giorno ai sensi dell' ar~ticolo 32, secondo comma, del Regola~mento ).

2. VENTURI e ZENTI. ~ Riapertura eproroga del termine stabilito dall'articolo12 del decreto legislativo luogotenenziale21 agosto 1945, n. 518, per la presentazio-ne di proposte di ricompense al valoremilitare (1867).

3. DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIO-NALE. ~ LUSSU e SCHIAVETTI. ~

~ Emendamento dell'articolo 85, comma

primo, della Costituzione della Repubbli-ca (938) (Iscritto all'ordine del giorno aisensi dell' articolo 32, secondo comma, delRegolamento ).

MOZIONI:

ALCIDI REZZA Lea, ANGELILLI, ANGE~LINI Armando, ANGELINI Cesare, BALDI~NI, BATTINO VITTORELLI, BATTAGLIA,BERGAMASCO, BERLINGIERI, BERMANI,BERTOLA, BERNARDINETTI, BISORiI, BO-

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 37954 ~

17 OTTOBRE 1967705a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

NALDI, BOSSO, BUSSI, CARBONI, CAN~ZIANI, CARELLI, CATALDO, CHIARIELLO,CELASCO, CINGOLANI, CORBELLIrNI, OIT~TANTE, CRISCUOLI, D'ERRICO, D'AN~DREA, DE DOMINICIS, DE LUCA Angelo,DONATI, FENOALTEA, FERRARI France.sco, FORMA, GIANCANE, GlRAUDO, GRAS.SI, GRONCHI, GUARNIERI, JANNUZZI,JODIOE, MAIER, MICARA, MOLINARI, MO.NALDI, MONGELLI, MORANDI, MORO, PA.LUMBO, PIGNATELLI, PEZZINI, POE'.T,ROTTA, SCHIAVONE, SIBILLE, SPATARO,SPIGAROLI, TORTORA, TRIMARCHI, VAL.LAURI, VECELLIO, VERONESI, ZANE ZAC.CARI, ZELI OLI LANZINI, ZENTI, ZONCA.

~ Il Senato,

presa vIsIOne della Relazione sulla Co.munità economica europea e sulla Comuni-tà europea dell'energia atomica per il 1958.1965 e di quella per il 1966, presentate dalMinistro degli affari esteri a no['ma dell'ar~ticolo 2 della legge 131uglio 1965, n. 871;

profondamente preoccupato per le dif.ficoltà ed i ritardi che, nonostante i non po.chi progressi compiuti, ancora intralciano ilcammino verso una piena integrazione eco. J

nomica, così come quello, ancora nemmenoiniziato, verso l'unione politica del Conti~nente;

invita il Governo, prendendo occasionedalla prossima Conferenza romana dei Capidi Stato e di Governo dei Sei Paesi, a farsipromotore ed a sostenere, quindi, con coe.renza e tenacia, un Piano organico di pro.gressiva realizzazione di una Europa sovra-nazionale e democratica, nella convinzioneche solo tale Europa può servire, con i piùprofondi interessi europei, anche i più veriinteressi italiani. Solo essa infatti potrà, daun lato, arrestare la degenerazione in attodello spirito comunitario ed il ritorno allavecchia prassi intergovernativa. e, dall'altro,consentire che la eventuale adesione britan.nica ad una Comunità, già chiaramente av-viata verso forme di unione sovranazionalesempre più solide, abbia ,come conseguenzaun ulteriore approfondimento e democratiz~zazione delle istituzioni comunitarie, comefin d'ora auspica la parte più illuminata del~l'opinione pubblica inglese.

Tale Piano dovrà comprendere:

1) Nel campo istituzionale:

~ la rapida realizzazione, o['mai da troppotempo attesa, della fusione degli Esecutivicon !'invito all'Esecutivo unificato di:

a) studiare le grandi linee di una politi~ca commerciale lungimirante ed aperta ver.so i Paesi terzi, che i Sei si sono impegnatia realizzare entro il 1970;

b) predisporre, conseguentemente, unapolitica monetaria comune fino alla rapidacostituzione di una moneta europea;

c) dare un vigoroso impulso alla politi.ca sociale della Comuni,tà, ivi compresi isuoi aspetti previdenziali, assistenziali e sa-nitari;

d) provvedere che il lavoro divenga ilprotagonista ed il principale beneficiario deivantaggi dell'integrazione europea, conser-vando la sua rappresentanza nell'Esecutivo;

~ una politica energetica realmente comu-ne, fondata sul principio della competitivitàe del più basso prezzo delle fonti energe.tiche;

~ una politica comune dei trasporti e del-le relative infrastrutture.

Tale Piano dovrà altresì prevedere:

la trasformazione a breve termine del-l'Euratom, conformemente anche alle propo.ste italiane in questo campo, in una nuovastruttura a più vaste competenze nell'interosettore della ricerca scientifica e della tecno.logia, ivi compreso anche il settore spaziale,alla quale la Gran Bretagna apporterà il con-tributo indispensabile delle proprie realiz-zazioni e della propria capacità;

l'elezione diretta a suffragio universaledel Parlamento Europeo con poteri aumen-tati. Nell'attesa che si verifichino le condi.zioni propizie per l'approvazione unanimeda parte del Consiglio dei Ministri della Co.munità del progetto di Convenzione appro.vato dal Parlamento Europeo, il Senato in~vita le Commissioni competenti (P e 3a), acui è stato assegnato il disegno di legge nu~mero 989 per la elezione a suffragio univer~sale diretto dei delegati i'taliani al Parlamen-to Europeo, a prenderlo in esame;

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Setlato della Repubblica ~ 37955 ~

17 OTTOBRE 1967

IV Legislaturu

ASSErIiTBLEA~ RESOCONTO ;SiENOGK4.Hl','705a SEDUTA

l'immediata realizzazione dell'Universitàeuropea di Firenze, realizzazione alla qualela Gran Bretagna potrà fin dall'inizio asso~ciarsi e che intanto testimonierà concreta~mente, e quasi simboleggerà, la precisa vo~lontà dei Sei, riunenti si in occasione del XAnniversario dei Trattati di Roma, di pro~cedere oltre nell'opera intrapresa.

2) Quanto agli obiettivi politici,

tale Piano dovrà pTevedere una progres-siva definizione di una politica estera e di~fensiva europea comune, da realizzare affi~dando il compito di formulare precise pro.poste in argomento all'Esecutivo unificatodelle tre Comunità, le competenze del qualedovranno essere in tal senso adeguatamenteampliate. Esso dovrà esprimere suggerimen~ti concretI intorno alla riforma dell'Alleanzaatlantica e alla realizzazione di un' equalpartnership e alla struttura ed organizzazio-ne della difesa europea come più volte sug-gerita da organi parlamentari europei ed inparticolare dall'Assemblea dell'U.E.O. Essodovrà altresì formulare proposte intorno allapolitica comune dell'Europa, verso l'Ameri-ca, verso l'Est e verso il terzo mondo, cosìcome intorno al problema della riunificazio-ne tedes-ca anche qui tenendo conto di quan-to le Assemblee europee, ed in particolarequella del Consiglio d'Europa, hanno sugge- 'rito e suggeriscono.

Il Senato invita altresì il Governo, al finedi dare un impulso unitario e coerente allapolitica sopra indicata:

a costituire nel proprio seno un Comi-tato interministeriale di coordinamento del-le attività di cooperazione europea svoltepresso i diversi Ministeri, che dovrà prelu~dere alla successiva istituzione di una cor-rispondente Commissione parlamentare spe-ciale degli affari europei;

a tenere ampiamente -conto degli svilup-pi e delle prospettive dell'integrazione euro~pea anche nella Relazione economica gene-rale sulla situazione del Paese;

a unire, nei prossimi anni, alle due par-ti della Relazione al Parlamento, -concernen~ti rispettivamente la CEE e l'Euratom ~

che attualmente il Governo è tenuto a pre-

sentare in forza dell'articolo 2 della citatalegge 13 luglio 1965 ~ altre parti relativealla CECA, al Consiglio d'Europa e all'Unio-ne europea occidentale, in attesa che unamodifica di detto articolo dia un più precisofondamento giuridico a questa innovazione.Ciò consentirà ~ grazie anche ad una espli-cita disposizione da introdurre nei regola-menti delle due Camere, in analogia a quan-to già fatto in altri Parlamenti di Paesi eu-ropei ~ una generale discussione annualealla Camera dei deputati e al Senato su tuttigli aspetti della politica di integrazione eu-ropea; discussione resa necessaria dall'inci-denza crescente che il processo di unifica-zione del Continente ha sugli orientamentidi tutta la politica, interna ed estera, ita-liana, e dalle competenze sempre maggiori,anche in campo legislativo, assunte dalleistituzioni comunitarie; discussione, pertan-to, che, data la sua importanza, dovrà neglianni successivi essere non solo introdottadalla Relazione governativa ampliata nel sen-so indicato, ma anche da una -controrela-zione parlamentare, particolarmente centra-ta sull'attività delle Assemblee europee edelle Delegazioni italiane in esse operanti.(47)

NENCIONI, FERRETTI, GRAY, LESSO-NA, BASILE, CREMISINI, CROLLALANZA,FIORENTINO, FRANZA, GRIMALDI, LA-TANZA, MAGGIO, PACE, PINNA, PONTE,TURCHI, PICARDO. ~ Il Senato,

invita il Governo a prendere occasionedalla prossima riunione a Roma ~ su ini-ziativa del Ministro degli esteri italiano ~

dei Capi di Stato e di Governo dei Sei Paesicostituenti la Comunità europea, per:

1) riaffermare la volontà dell'Italia diaffrettare il raggiungimento delle mete fissa-te dai Trattati di Parigi e di Roma, supe-rando lentezze burocratiche, tenaci partico-larismi di categorie economiche, di partiti,di governi dei singoli Stati;

2) operare perchè siano abbandonate

odiose discriminazioni, in base al regime po-litico che ciascun Paese si è liberamente datoe realizzare così una unione di tutti gli Stati

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 37956 ~

17 OTTOBRE 1967705a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

dell'Europa accidentale, per aeare una Pa~tenza demagraficamente, ecanamicamente,militarmente tale, da assicurarsi da salaindipendenza e progressO' (pur nella fedeltàal Patta Atlantica debitamente aggiarnata);in mO'da particalare aprire, altrechè all'In~ghilterra, prima astHe (can la creaziane del~l'EFTA), pOli esitante, se e quandO' ne faràdamanda, anche alla Spagna le parte delMEC;

3) dissociare la propria aziane da quel~le di « mavimenti» eurapeisti che alla rea~lizzaziane di una Eurapa unita antepanganaun'intensa propaganda per dare ad essauna struttura palitica rispandente alle ideesala di una parte dei cittadini italiani e de~gli altri cinque Paesi;

4) agire, in sede camunitaria, peJ1chè Il'attività sindacale venga intensificata e li~berata dalla cancezione di un manda eca~namica daminata dalla latta di classe ispi~randasi, invece, a quella che ~ pur tacendO'

la parala ~ ispira armai anche altissime

cattedre e cioè alla canceziane carparativache, superandO' il dassisma, pane il lavare ei lavaratori al ver'tice dell'econamia, avan~zanda rapidamente sulla via di una sempremaggiare giustizia sacial,e;

5) assicurare ai nastri lavaratari al~l'estera allaggi adeguati e, in generale, untrattamentO' canfarme all'uguaglianza dei di-ritti e dei daveri dei lavaratari stessi, a qual-siasi naziane appartenganO', nei Paesi delMEC;

6) rendersi interprete delle giustepreaocupaziani della nastra agricaltura perle decisioni in questa settare già prese, insede camunitaria, a che stanna per pren~dersi ed anche e specialmente nelle trattativeper il Kennedy Round, e dò pur registran~da, can saddisfazione, i grandi progressirealizzati nella integraziane ecanamica deiSei Paesi del MEC.

Perchè i trattati di Parigi e di Rama pas~sana rapidamente e campiutamente attuarsinecessita che nan si ritardi più altre la già,da tempO', decisa unificaziane degli esecutividella CEE, dell'EURATOM e della CECA:preludiO', questa, alla unificaziane delle treCamunità.

Quanta all'ultima e canclusiva tappa delMEC (Icai sUOli assOlciati), ciaè alla casiddet~ta « integraziane » palitica dei vari Stati canla sappressiane di questi e la creaziane diun sala Stata savranazianale, si tratta, al-mena per ara, di una utopia. QuandO' si ar~riverà ~ cOlme è augurabile ~ in un futurapiù a mena lantana, alla creaziane degliStati Uniti d'Eurapa, nan si potrà diment.i~care che gli Stati Uniti d'America sano tuttifarmati da cittadini che parlanO' la stessalingua, che una sala valta i 10111:'0padri sitravarana di f.rante sui campi di battaglia,ar è più di un secola, mentre gli Stati del-l'Occidente eurapea, diversi per arigine etni~ca, lingua e tradiziani, nel carsa dei selCalie fina a pO'chi anni addietra cambatteranatra lara oruentissime guerre. Essi patranna,anzi davranna, sÌ, unirsi, ma lascianda a cia-scuna un natevale margine di autanamia:autanamia che, del resta, è già ampia anchenegli USA, dave, tra l'altra, agni Stata èindipendente nell'amministraziane della giu-stizia.

Circa la cansultaziane propasta da alcunipartiti, da aggiungere a tutte le altre allequali sana chiamati gli elettori italiani, peiI"l'eleziane diretta dei nostri rappresentantial Parlamenta eurapea, questa appare pali~ticamente inutile, in quanta costituirebbeun semplice dupl:kata di quella per l'elezia-ne dei deputati e senatari, partecipanda adessa la stessa, identica carpa elettarale, epraticamente naciva a un'efficiente parteci~paziane ai lavori dell'Assemblea di Strasbur~ga dei nastri rappresentanti, in quanta essinan patrebbera partare nel Parlamenta eu-rapea l'esperienza palitica e la canoscenzadei prablemi aoquisita nel Padamento nazia~naIe, came, inveoe, avviene oggi. (48)

NENCIONI, GRAY, BASILE, CREMISINI,CROLLALANZA, FERRETTI, FIORENTINO,FRANZA, GRIMALDI, LATANZA, LESSONA,MAGGIO, PACE, PICARDO, PINNA, PONTE,TURCHI. ~ Il Senata,

can riferimentO' alla schema di trattataper la nan proliferaziane delle armi nuclea~ri, in discussiane alla Canferenza per il di~sarma di Ginevra, cansiderata che la disci~

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Senato detla Repubblica ~ 37957 ~ IV Legislatura

70sa SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

plina internazionale postulata verrebbe, perla prima volta nella storia, a consacrare giu~ridicamente un ermetico oligopolio di arma~menti a favore di talune Potenze, ponendo,in tal modo, la codificazione, nel diritto in~ternazionale, dell'assurdo e discriminatorioprincipio di una permanente soggezione deipopoli ti,tolari dell di.ritto di< detenere, svi~luppare, impiegare l'armamento nucleare cdel diritto di controllare, con violazione del-l'altrui sovranità, la ricerca scientifica anchea scopi pacifici;

che tale assurda diminutio appare di perse stessa contrastante, in modo irriducibile,con i fondamentali princìpi di libertà e diuguaglianza e di non discriminazione tra ipopoli, con la Carta di San Francisco, conlo Statuto delle Nazioni Unite;

che la Costituzione della Repubblica al~l'articolo 11 pone il principio precettivo percui {( l'Italia. .. consente, in condizioni diparità con gli altri Stati, allle limitazioni disovranità necessarie ad un ordinamento cheassicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni »;

che il divieto di ricerca nucleare a sco~pi militari e il controllo internazionale del~

la rÌlceTca sdentilica a sOOlpipaciifici porreb-bem gli Stati, esclUlsi dal,la detenzione degliar,mamenti atomid, in una loondizione di ar~vetratezza scientifica 'e tecnolOlgka, e qruindi,a tacere di una condizione di vero colonia~lismo deteriore e degradante, di soggezioneproduttiva e di squilibrio economico;

che i controlli previsti all'interno degliStati esclusi, esercitati da organismi estra~nei alla Nazione italiana e per conto dellestesse Potenze detentrici delle armi nuclea~ri, costituirebbero una violazione degli im~pegni internazionali assunti dall'Italia nellaCEE con la costituzione della Comunità eu-ropea per l'energia atomica, oltre che unalesione del diritto di sovranità nazionale;

che un trattato di non proliferazionecon le implicazioni inerenti alla sua conce-zione, che tenesse anche conto di alcuni ri~lievi fatti pure da parte italiana, sar,ebbeinutile strumento senza la distruzione dellearmi nucleari da parte delle Potenze chegià oggi, ufficialmente, le detengono;

17 OTTOBRE 1967

che tale trattato sarebbe inoltre ineffi~cace al fine di preservare il mondo dal pe-ricolo di una guerra atomica e lascerebbeuna situazione di squilibrio e di disuguag1ian~za inconcepibile;

che tale situazione permarrebbe altre SIsenza un disarmo totale, generale, controlla~to delle armi convenzionali,

invita il Governo:

a) a rendersi promotore di un reale di~sarmo atomico da parte degli Stati che oggisono detentori dell'armamento nucleare;

b) a proporre, conseguentemente, perevitare schiaccianti disparità, un'azione di~retta ad un simultaneo disarmo totale ge-nerale e controllato;

c) a sollevare innanzi alle Nazioni Uniteuna formale eccezione di improponibiIità deltrattato, perchè inoompaltibile con Ila Cartadelle Nazioni Unite che poggia sul principiofondamentale dell'uguaglianza sovrana ditutti i suoi membri. (49)

BERGAMASCO, D'ANDREA, TRIMARCHI,VERONESI, BATTAGLIA, BONALDI, AR~TOM, CHIARIELLO, NICOLETTI, ROVERE.

~ Il Senato,

considerati: i più recenti sviluppi deUasituazione internazionale, preoccupanti sottomolteplici aspetti e in particolare a causa delperdurare della guerra in Estremo Oriente;lo stato di tensione e di incertezza esistentinel Medio Oriente e la nuova fase iniziatasinella corsa agli armamenti nucleari fra Ci-na, Russia e Stati Uniti;

avuto riguardo ai problemi connessi alleprossime scadenze previste dal Patto atlan~tico nonchè ai problemi inerenti alla stipu-lazione di un accordo di non proliferazionenucleare e all'ampliamento e rafforzamentodella Comunità europea;

ritenuto che sia di suprema importanzaassicurare il mantenimento della pace nellalibertà e nella sicurezza, esigenze vitali perl'Italia e per ogni Nazione del mondo;

considerati gli incontri e le dichiarazio-ni rese dal Presidente della Repubblica, d'ac~

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,>enalo della Repubblica ~ 37958 ~

17 OTTOBRE 1967

IV Leglslatun~

ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO705" SEDUTA

cordo col Ministro degli esteri, durante ilsuo viaggio negli Stati Uniti, Canada e Au~stralia, nonchè dal Ministro degli esteri inRomania, Turchia e Tunisia;

considerati i contrastanti pareri espres~si su tali argomenti da partiti della maggio~ranza, anche in Parlamento,

invita il Governo

a) ad assicurare l'adesione dell'Italia al~la continuazione del Trattato del Nord At1an~tico e a svolgere ogni opportuna azione per !apportare ad esso gli aggiornamenti ed icompletamenti che l'esperienza può sugge-rire, non escluso il riporto a congrua datafutura della facoltà di recesso dei soci delTrattato medesimo, in guisa da garantire al~l'Italia e all'Europa, come per il passato, unlungo periodo di sicura pace, che consentadi continuare il consolidamento della demo~crazia libera e il moto di progresso econo-mico e sociale;

b) ad operare perchè l'alleanza at1anti~ca si trasformi in una vera e propria comu~nità e pertanto perchè la parità di diritto frai suoi membri si converta gradualmente inuna reale parità di fatto, obiettivo raggiun~gibile solo con una larga unione politica eu~ropea e con l'affermarsi di una coscienza na~zionale europea;

c) ad affrettare i tempi di tale democra~tica unificazione ed a renderla più completae vitale nonostante le difficoltà che essa in~contra, in particolare incoraggiando e faci~litando l'adesione alla CEE della Gran Bre~tagna e degli altri Stati democratici che lohanno richiesto;

d) a favorire la stipulazione di un ac~cordo di non proliferazione nucleare, validoper un periodo di tempo ragionevole e mu~nito di adeguate clausole di revisione e direcesso in caso di necessità, a condizioneche la rinunzia parziale di sovranità che es~so comporterebbe per l'Italia sia giusti:fica~ta, ai sensi della nostra Costituzione, da equi~valenti concrete rinunzie anche da parte del~le massime IPotenze nucleari, ed altresì acondizione che siano concretamente garan~tite la nostra difesa contro ogni aggressioneo ricatto nucleare, strategico e tattico, e lanostra piena partecipazione al progressoscientifico e tecnologico ed all'impiego pa~

cifico dell'energia atomica e nucleare, e siafatto salvo il diritto per i Paesi europei, seun giorno lo vorranno, di costituire una loroforza nucleare sotto il controllo di un'auto~rità politica europea;

e) ad adoperarsi attivamente per il ri~stabilimento della normalità nel Mediter~raneo, turbata da contrasti e conflitti e ca~ratterizzata dagli armamenti crescenti de~gli Stati della sua costa meridionale e dal~la presenza ormai permanente di una lar~ga flotta sovietica, favorendo a tale scopola conclusione della pace fra gli Stati arabied Israele sulla base del riconoscimentodello Stato di Israele, di giuste frontiereadeguatamente garantite anche con accordie forze internazionali, della libertà di na~vigazione per tutti nel golfo di Akaba e nelCanale di Suez, di una soluzione giusta eumana del problema dei rifugiati;

f) a favorire neHa misura delle nostrepossibilità e nella piena lealtà verso i nostrialleati, una riduzione della tensione in Estre~mo Oriente attraverso una riduzione nellascala delle operazioni militari da entram~be le parti in lotta nel Vietnam, con l'ob~biettivo finale di un accordo basato sugliaccordi di Ginevra del 1954 e tale da salva~guardare, con l'equilibrio delle forze, la pa~ce, la sicurezza e il progresso nella liber~tà di tutti i popoli di quell'area e di contri~buire così a tali fini in tutto il mondo;

g) ad avere presenti come criterio eguida in ogni circostanza, la dignità moralee politica, la pace e la sicurezza dell'Italia,respingendo ogni interferenza o suggestio~ne dettata da altri interessi estranei allanostra Pateria. (55)

INTERPELLANZE:

VALENZI, SALATI, P:A:LERiMO, MENCA-RAGLIA, BAiRTESAiGHI, ROFFI. ~ Al Pre~sidente del Consiglio dei ministri ed ai Mi~nistri degli affari esteri e della difesa. ~

Considerata la gravità della situazione in~ternazionale, che ha la sua prima e massimacausa nella aggressione statunitense controil Vietnam, e ohe è ulteriormente precipita~ta per l"esplodere di uno stato di minaccio~sa tensione nel Medio Oriente;

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Senato della Repubblica ~ 37959 ~ TV Legislatura

705a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

considerato che il nostro Paese è vital-mente interessato al ristabilimento dellapace nel mondo intero e particolarmente allasua conservazione nel bacino mediterraneo,

gli interpellanti chiedono che il Gover-no informi esaurientemente il Parlamentosulle sue va'lutazioni in ordine alla crisi, sullalinea che intende seguire per promuoverneuna valida soluzione, la quale non può pre-scindere dalla esigenza che nessuna partedel territorio nazionale e nessuna installa-zione militare su di esso esistente venganoda chiunque utilizzate per una qualunqueazione di interferenza nello sviluppo degliavvenimenti. (618)

NENCIONI, GRAY, LESSONA, PICARDO,FERRETTI, BASILE, PINNA, CREMISINI,CROLLALANZA, FRANZA, TURCHI, PON-TE, LATANZA,GRIMALDI, PACE. ~ Al Pre-sidente del Consiglio dei ministri ed al Mini-stro degli affari esteri. ~ Gli interpellanti,di fronte alle proposte dell'Unione Sovieticacontro lo Stato di Israele, formulate al Con-siglio di sicurezza dell'ONU;

al fatto che lo stesso Consiglio ha respin-to le proposte a grande maggioranza;

alle manovre scoperte e provocatoriedell'Unione Sovietica di riarmo dei popoliarabi e particolarmente dello sconfitto dit-tatore Nasser, per una eversiva rivincita chemetterebbe in pericolo la pace del mondo;

considerata la assoluta necessità di ga-rantire la pace nella sicurezza degli Statie con particolare riferimento allo Stato diIsraele tre volte aggredito dalla coalizionedegli Stati confinanti;

considerate altresì le costanti, cui si de-ve ispirare la politica estera italiana, di fe-deltà alla alleanza atlantica per la difesa ela sicurezza della Nazione e la tutela dei no-stri vitali interessi mediterranei.

chiedono di conoscere quali istruzionisono state impartite alla delegazione italianaall'Assemblea straordinaria dell'ONU. (625)

ROMAGNOLI CARETTONI Tullia, BO-NACINA. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri ed al Ministro degli affari este-

17 OTTOBRE 1967

ri. ~ Per conoscere se il Governo italia-no, avendo il Ministro degli affari estericompiuto opportuni e significativi passi,non ritenga necessario prendere !'iniziati-va di deferire alla Commissione europeadei diritti dell'uomo, a norma dell'artico-lo 24 della Convenzione, le palesi violazio-ni da parte dello Stato greco agli artico-li 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 13 e 14 della Conven-zione europea per la tutela dei diritti del-l'uomo e delle libertà fondamentali, firma-ta a Roma il 4 novembre 1950, nonchè l'ar-ticolo 3 del Protocollo addiZJionale firmatoa Parigi il 20 marzo 1952, ratificati dallaGrecia il 28 marzo 1953 e dall'Italia il 26ottobre 1955, e in caso negativo per qualimotivi.

La necessità di tale iniziativa deriva an-che dalla constatazione che, nel caso del-la Grecia, non si tratta di contravvenzionead un singolo articolo ma di violazionepiena e continuata dello stesso spirito in-formatore della Convenzione in senso lato,sì da aver fatto giudicare il problema or-mai di portata europea, come esplicitamen-te denuncia la risoluzione votata dalla Com-missione permanente del Consiglio d'Eu-ropa del 23 giugno 1967 che afferma fral'altro «l'Assemblea convinta che in unaquestione di tale importanza e gravità leParti alla Convenzione hanno il dovere diagire in conformità dell'articolo 24 dellaConvenzione e che, se non lo fanno, il mec-canismo di garanzia collettiva dei dirittidell'uomo. .. "corre il rischio di perdereogni efficacia", auspica che i Governi delleParti alla Convenzione " defe:t1Ìscano congiun-tamente e individualmente", alla Commis-sione europea dei diritti dell'uomo "il casodella Grecia" in applicazione dell'artico-lo 24 della Convenzione ».

Non si comprenderebbe come lo Statoitaliano possa non accogliere tale esorta-zione, prontamente raccolta invece dagliStati scandinavi che hanno annunciato ilricorso, sia in rapporto alle origini anti-fasciste della nostra Repubblica, sia allapiù volte dichiarata volontà di non sotto-valutare gli impegni internazionali, sia incoerenza con il sentimento comune larga-mente espresso dall'opinione pubblica inmanifestazioni popolari di protesta e di

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Senato della Repubblica ~ 37960 -~l' V Legislatura

705a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 17 OTTOBRE 1967

condanna, puntualmente registrato daUastampa di ogni colore, e con la presa diposizione pressochè unanime dei due ramidel Parlamento. (648)

NENCIONI, GRAY, FERRETTI BASILECREMISINI, CROLLALANZA, FiORENTI~NO, FRANZA, GRIMALDI, LATANZA, LES~SONA, MAGGIO, PACE, PINNA, PONTE,TURCHI, PICARDO. ~ Al Presidente delConsiglìo dei ministri ed al Ministro degliaffari esteri. ~ Con riferimento ai fatti edatteggiamenti politici emersi in occasionedel recente viaggio del Presidente deUa Re-pubblica dal Canadà all'Australia' ,

alle precise dichiarazioni pubbliche resedal Capo dello Stato ed al contenuto dei col~loqui riservati risultante dai comunicati uf~ficiali;

all'atteggiamento fermo dell'Italia ed al-le scelte di lealtà e fedeltà atlantica, di ri~spetto integrale, senza riserve, dei trattati,oltre alla pro£essione di amicizia leale e sin-cera con i popoli visitati ed alla riaffermazio-ne di identità di vedute sui principali pro-blemi che la situazione polit.ica internaziona-le offre;

alle riserve espresse sul Trattato di nonprolifera:zione atomica, alla rivendicazionedei diritti di sviluppo tecnologico dei popolinon possessoDi dell'arma atomica ed alle ri~serve in merito ai controlli postulati;

al silenzio del ministro Fanfani, reso elo-quente dalle note e non sostanzialmentesmentite dichiarazioni di Montreal circa le« auree non serene» della politica estera ita-liana ed una diversa posizione del Ministrodegli esteri dalla linea di politica assertiva-mente ufficiale;

alla posizione perplessa del PSU che conla consueta politica del doppio binario, men-tre riafferma attraverso suoi qualificati espo-nenti l'accettazione del Patto atlantico per ilsuo contenuto difensivo, rivendica un nonprecisato diritto di iniziativa autonoma, con-trastante con la politica degli Stati membridel Trattao del Nord Atlantico ed una solu-zione finalistica di ecumenismo pacifista econseguente superamento dei blocchi,

gli interpellanti chiedono di conoscerequale sia la linea politica del Governo e qua-

li i limiti della posizione autonoma del Mi-nistro degli esteri e della delegazione socia-lista al Governo. (650)

ZANNIER, BANFI, BATTI NO VITTOREL-LI; JODICE, SALERNI, MONGELLI, FER-RaNI, POET, BONA:CINA. ~ Al Ministro de-

gli affari esteri. ~ Per sapere se il GO'vernoitaliano:

in considerazione dell'angO'scia del po-polo italiano ~ il quale nO'n ha ancO'ra di-menticato LÌlutti e le distruzioni subite dalnostTo Paese durante la guerra di Liberazio.ne ~ per la oontinuazione dei bombardamen-ti nel Vietnam;

tenuto conto altresì che 1a cO'ntinuazionedel conflitto rischia di mettere in pericoloil processo di distensione faticosamente ini-ziatO'si con il trattato per la sospensione de-gli esperimenti nucleari nell'atmosfera e coni negoziati per la conclusione di un aocordosulla non prO'liferazione delle armi termo-nuClleari,

non ritenga necessario di insistere pres-Siail GovernO' alleato degli Stati Uniti d'Ame-dca affi<nchè pong3. incondizionatamente fi-ne ai bO'mbardamenti sul Vietnam del NO!fdallo scopo di accre~,;,cerela pO'ssibilità di ini-ziare trattative di pace, nel convincimentoche il Governo d~l Vietnam del NO'rd e ilFronte di liberazione nazionale del Sud Viet-nam non potranno in tal caso sottrarsi aldovere pO'litico e mO'rale di partecipare atrattative di pace;

e non ritenga, inO'ltre, necessario di d-volgere un aprpello al Governo dell'UnioneSO'vietica perchè, realizzata tale condizione,si associ al Governo b:nitannico, nella suaveste di copresidente della Conferenza diGinevra, per convocare la Conferenza stes-sa al fine di iniziare in quella sede le trat-tative di pace. (660)

ZANNIER, BATTINO VITTORELLI. ~

Al Ministro degli affari esteri. ~ Per cono-scere quali sono gli orientamenti del Gover-no italiano sull'attuale situazione interna-zionale, anche in relazione al recente viag~gio del Capo dello Stato in Canada, negliStati Uniti ed in Australia. (661)

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Senato della Repubblica ~ 37961 ~ IV Legislatura

17 OTTOBRE1967.705a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

TERRACINI, SCOCCIMARRO, VALENZI,CONTE, PAJETTA, MENCARAGLIA, SALA~TI. ~ Al Ministro degli affari esteri. ~ Perconoscere se non ritenga di dover informa~re il Senato sul recente viaggio del Presiden~te della Repubblica, che egli ha accompagna~to, in diversi Paesi dall'America all'Austra~lia, sui colloqui con i dirigenti di quei Pae~si, sulla natura delle trattative che vi sareb~bero state, sugli impegni assunti e sui ri~sultati che vi è luogo di attendere a se~guito di questo viaggio. (664)

LUSSU. ~ Al Ministro degli affari este-ri. ~ Sui problemi internazionali esposti

dal Presidente della Repubblica nel suo re~cente viaggio aU'estero. (665)

INTERROGAZIONI:

LUSSU, SCHIAVETTI, ALBARELLO. ~

Al Presidente del Consiglio dei ministri e alMinistro degli affari esteri. ~ Sugli avveni-menti che sconvolgono la vita pubblica inGrecia. Per essere questo Paese nostro asso~ciato e nel Patto atlantico e nel Mercatocomune europeo alla sua situazione internae internazionale non può considerarsi in.differente l'Italia.

Gli interroganti credono che, nella ricor-renza storica della Liberazione dal fascismoe dal nazismo che si festeggia in questi gior-ni, e alla quale la Repubblica democraticadeve la sua origine, il popolo italiano abbIada trasmettere un messaggio di solidarietàmorale e politica al popolo greco, che pre-sentemente attraversa ,la stessa tragedia sof-ferta dal popolo italiano nel non lontanopassato.

Gli interroganti chiedono perciò di cono~scere se il Governo non ritenga necessario,ricordando i lutti che sotto il fascismo ilnostro Paese ha portato al popolo greco,sospendere i rapporti diplomatici con il Go.verno che rappresenta in questo momentola Grecia. (1804)

MASCIALE, ALBARELLO, SCHIAVETTI,LUSSU, DI PRISCO, PASSONI, TOMASSI.NI, PREZIOSI, RODA. ~ Al Presidente del

Consiglio dei ministri ed al Ministro degliaffari esteri. ~ Per conoscere se non inten~dano immediatamente intervenire attraver-so i canali diplomatici affinchè non sia ese~guita la sentenza di morte che sarebbe statagià pronunziata contro l'eroe ellenico Mano.lis Glezos. (1816)

SALATI, ROMAGNOLI CARETTONI Tul~lia. ~ Al Ministro degli affari esterz. ~ Perconoscere se, conformemente all'articolo 24della Convenzione europea per la salvaguar~dia dei diritti umani e delle libertà fonda~mentali, firmata a Roma, il 4 novembre 1950,abbia provveduto o stia provvedendo o intenda provvedere, a nome del Governo italia~no singolarmente, o congiuntamente ad altI1iGoverni europei, a deferire alla Commissioneeuropea dei diritti dell'uomo le violazioniimputabili allo Stato greco degli articoli 5,7, 10, 11, 13, 14 della Convenzione stessa,nonchè dell'articolo 3 del Protocollo addi~zionale firmato a Parigi il 20 marzo 1952, ra~tificato dalla Grecia il 28 marzo 1953 e dal~l'Italia il 26 ottobre 1955. (1839)

LAMI STARNUTI, BATTI NO VITTOREL.LI, MACAGGI, GIORGI, TORTORA, CAN~ZIANI, ZANNIER, NENNI Giuliana, MORA~BITO, CASSINI, BERNARDI, DARÈ, BONA.FINI, GIORGETTI, BRONZI, JODICE, STI~RATI, GIANCANE, ARNAUDI, TEDESCHI,MAIER, ASARO, BERMANI, BONAiCIINA,BANFI. ~ Al Minis1tro degli affari esteri.

~ Per sapere se il Gove:mo non ritengadi dover esprimere pubblicamente il graveaUavme che si è diffuso fra tutti i democra.tici del nos tro Paese per le minacce che gra~vano suU'esistenza dello Stato d"Is;raele,Stato riconosciuto dall'Italia e dalla stra-grande maggioranza dei Paesi civili fin dal-la sua 'Costituzione, e ammesso in seno al~l'ONU e a tutte le sue agenzie specializzate;

se esso non contempli una iniziativa italia~na, nO'n sO'loper esercitare una dO'verosa ope-ra di moderazione sulle parti cO'ntendenti, edi mediazione fra le medesime, al fine di rag~giungere una sO'luzione pacifica delle contro-versie esistenti, ma anche al fine di preser~V'are il di,vitto aH'esistenza di uno Stato delquale si riconosce la legittimità, nO'nchè la

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Senato della Repubblica ~ 37962 ~ IV Legislatura

70Sa SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 17 OTTOBRE 1967

funzione di progresso politico e. sodale intutta l'area del Mediterraneo orientale e neiPaesi in via di sviluppo;

se il Governo i,taliano non ritenga, fissataquesta posizione di principio, di dovere espri~mere un giudizio sul blooeo navale esercitatodavanti al golfo di Aiqaba, pokhè i,l silenziosulla illegittimità di tale azione metterebbea repentaglio alcuni princìpi basilari dellalibertà dei mari, permettendo, qualora situa-zioni di emergenza fossero tratte a pretesto,di bloccare l'Unione Sovietica dietro lo Stret~to dei DardanelIi, di ehiudere 10 Stretto diMessina o lo Stretto di Gibilterra, di ostrui-re il Canale di Panama e il Canale di Suez,con il dtorno ad una situazione che era statasuperata dopo molti secoli di lotte per lalibertà. (1873)

ALBARELLO, SCHIiAVETT,I, LUSSU. ~Al Mi:nistro degli affari esteri. ~ Per sape~re se intenda riferire al Senato sull'atteg-giamento scelto dal Governo di fronte al.l'aggrava'rsi della situazione politica e mi~litare nel Medio Oriente e sulle precauzio~ni prese afìfinchè il nostro 'Paese non vengacoinvolto in iniziative che possano rendereespLosiva la crisi in atto. (1880)

PAlETTA, SALATI. ~ Al Ministro degliaffari esteri. ~ Per conoscere quali passi ab-bia compiuto per accertare le circostanze incui il mercantile italiano «Agostino Berta~ni» sarebbe stato colpito il 29 giugno 1967nel porto di Haiphong da aerei militari arne~ricani e, qualora le notizie di stampa in pro-posito fossero risultate confermate, cosa siastato fatto non solo per esprimere la prote-sta del Governo italiano contro questo atten-tato alla libertà di navigazione, ma per otte-nere scuse e risarcimenti dal Governo degliStati Uniti. (1922)

VALENZI, SALATI, MENCARAGLIA, PA~lETTA, BARTESAGHI. ~ Al Presidente delConsiglio dei ministri ed al Ministro degliaffari esteri. ~ Gli interroganti, rinnovandola legittima richiesta già avanzata in prece~denti simiH occasioni e, ancora di recente, darappresentanti di diversi gruppi parlamenta~

n, chiedono di conoscere qual è la posizioneche il Governo intende far assumere alla de-legazione italiana alle Nazioni Unite sullafondamentale questione deHa ammissionedella Cina popolare all'ONU.

Chiedono, inoltre, di sapere se il Governonon ,consideri il J:1Ìtornoin seno alla maggioreassemblea mO'ndiale di una delle potenzefondatrid ~ qual è la Cina ~ come un ele-mento di fondamentale importanza sia perla funzionalità, il prestigio e la vitalità del-l'ONU, che per la causa della pace del mon~do. (1979)

MENCARAOLIA, VALENZI, PAlETTA,SALATI. ~ Al Ministro degli affari esteri. ~

Per conoscere quale posizione intenda as~sumere il Governo sul Trattato per la nonproliferazione delle armi nucleari, in par-ticolare dopo la recente visita del Presi-dente della Repubblica accompagnato dalMinistro degli esteri negli Stati Uniti diAmerica. (1997)

GATTOSimone. ~ Al Ministro degli affariesteri. ~ Per conoscere quale atteggiamentoe quali iniziative intende assumere il Go~verno italiano sulla situazione oggi esistentein Grecia dopo il voto espresso dalla Com~missione delle comunità europee, con cui èstato giustamente negato al Governo dei co~Iannelli un prestito di 10 milioni di dol-lari da parte della Banca europea di inve~stimento.

In particolare l'interrogante, sottolinean~do l'alto valore del giudizio espresso dall' au~torevole organismo europeo, intende riferir-si anzitutto al voto di ratifica del parere an~zidetto, che dovrà essere espresso in questigiorni dai delegati dei sei Paesi della CEEin seno al Consiglio di amministrazione del~la Banca europea d'investimento e al fattoche anche il solo voto dell'Italia può esservalevole alla conferma del parere espressodalla Commissione.

A parte tale necessità di immediato impe~gila, !'interrogante chiede di conoscere se ilGoverno non ravvisi nel recente avveni-mento una ulteriore conferma del doveremorale di assumere un fermo atteggiamento

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Senato della Repubblica ~ 37963 ~ IV Legislatura

70Sa SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 17 OTTOBRE 1967

di condanna del regime antidemocratico inseno alla Commissione della CEE, già convo-cata per discutere sulla legittimità di asso-ciazione della Grecia, e di prendere l'inizia-tiva del ricorso alla Commissione europeadei diritti dell'uomo per la denuncia delleviolazioni dei princìpi di associazione al Con-siglio di Europa compiute da Governo gre-co in carica con la soppressione delle libertà .

costituzionali e gli atti compiuti contro idiritti della persona umana, che hanno su-scitato la sollevazione morale del mondocivile. (2000)

PAlETTA, VALENZI, MENCARAGLIA,BARTESAGHI, SCOCCIMARRO, SALATI,TOMASUCCI. ~ Al Ministro degli affariesteri. ~ Per conoscere quali passi inten-de fare per appoggiare apertamente la lri-chiesta, da parecchie parti espressa, ancheda rappresentanti di governo della stessaEuropa occidentale, di I\.lllatotale, immedia-ta e incondizionata sospensione dei bombar~dalIDenti delle forze statunitensi sulla Re-pubblica democratica vietnamita;

e se non considera necessario dissocia-re finalmente l'Italia dal massacro in corsonel Vietnam per mano delle forze militaridi repressione degli Stati Uniti d'America.(2019)

BARTESAGHI. ~ Al Presidente del Con-siglio dei ministri ed al Ministro degli affa-ri esteri. ~ Per conoscere quale significatoe quale portata debbano attribuirsi alle ac-centuatissime affermazioni, pubbliche e so--lenni, che si sono avute più e più volte du-rante il viaggio testè ultimato del Presidentedella Repubblica, accompagnato dal Mini-stro degli esteri, in Canadà, negli Stati Uni-ti e in Australia, circa il carattere di asso-

Iuta necessità e doverosità ideale e morale,oltrechè politica, che continuerlebbe ad ave-re la partecipazione dell'Italia al Pattoatlantico, circa la incondizionata indefetti-bilità e appartenenza futura del nostro Pae-se all'alleanza di questo nome, circa la asse-rita permanente fl\.lllzione di essa quale {( car-dine fondamentale» della nostra politicaestera, e circa il profuso riconoscimento agliStati Uniti, definiti {( baluardo di democra-zia e di libertà », di propositi, obiettivi eazioni altamente positivi e lodevoli in tuttol'arco del loro comportamento internazio-nale; per conoscere inoltre quale giudiziodebba darsi deUe suddette formali prese diposizione, intenzionalmente impegnative almassimo data l'autorità di chi ne ha fatto

I pronunciamento, se si pongono in relazionealle particolarissime contingenze politichein cui si trova presentemente il nostro Pae-se, quanto al dibattito in corso e alle mar-cate differenze e ai rilevanti contrasi nell'in-terno stesso della maggioranza governativa,in misura e a livelli importanti e altamenteresponsabili, riguardo a temi di così deci-sivo e capitale impegno; per conoscere infi-ne quanto e come il Governo abbia riflettu-to alle influenze e interferenze che similepronunciamento non può non avere rispettoa particolari propositi, tentativi e responsa-bilità assunti e manifestati dall'Italia, o adessa doverosamente pertinenti, nel campodelle possibilità e degli sforzi per I\.lllasolu-zione non inaccettabile di gravissime ten~sioni e ostilità internazionali in atto. (2022)

La seduta è tolta (ore 20,10).

Dott. ALBERTO ALBERTI

Direttore generale dell'Ufficio dei resoconti parlamentari