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REGlON VENETO e Data Protocollo .04 Class: A.000.01.2 Prat. Fase. Allegati OGGEno:Trasmissione deliberazione della Giunta regionale n. 68/CR del 18 giugno 2013: "Adeguamento delle schede di dotazione ospedaliera delle strutture pubbliche e private accreditate, di cui alla lr n. 39/1993, e definizione delle schede di dotazione territoriale delle unità organizzative dei servizi e delle strutture di ricovero intermedie. Pssr 2012/2016. Richiesta di parere alla commissione consiliare. (lr n. 23/2012 art. 9, comma 1 e art. 10, comma 1)". e, p.c.: I del 19/06/2013 Prot: 0011490 Tìtolarìo 2.14 CRV CRV spc-UPA Al Signor Presidente del Consiglio regionale VENEZIA Al Signor Dirigente Direzione regionale attuazione programmazione sanitaria SEDE La Giunta regionale ha approvato la deliberazione n. 68/CR indicata in oggetto. Al fine del provvedimento da adottarsi da parte della Giunta medesima, si prega di promuovere il parere della competente Commissione consiliare, ai sensi dell'art. 9, comma 1 e art. 10, comma 1, della legge regionale n. 23 del 29 giugno 2012. Cordiali saluti. PO ATTI DELLA GIUNTA E 0.D.G (tel. n. 04112792937 - fax n. 04112792936 e-mailuff.delibere@regione. veneto. it) Responsabile rag. Maria Clara Martignon Referente: Monica Pilot tel n. 2998 Segreteria della Giunta regionale Unità di Progetto Verifica Atti Oorsoduro, 3901- 30123 Venezia Te/. 0412792947- Fax 04112792809 Cod. Fisc. 80007580279 PIVA 02392630279 Consiglio Regionale del Veneto - UPA - 19/06/2013 - 0011490

Regione Veneto. Deliberazione n 68 Del 18.06.2013

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Cosa cambia per gli ospedali, dalla spending review in poi

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  • REGlON VENETO e

    Data Protocollo N .04 Class: A.000.01.2 Prat. Fase. Allegati N

    OGGEno:Trasmissione deliberazione della Giunta regionale n. 68/CR del 18 giugno 2013: "Adeguamento delle schede di dotazione ospedaliera delle strutture pubbliche e private accreditate, di cui alla lr n. 39/1993, e definizione delle schede di dotazione territoriale delle unit organizzative dei servizi e delle strutture di ricovero intermedie. Pssr 2012/2016. Richiesta di parere alla commissione consiliare. (lr n. 23/2012 art. 9, comma 1 e art. 10, comma 1)".

    e, p.c.:

    I del 19/06/2013 Prot: 0011490 Ttolaro 2.14 CRV CRV spc-UPA

    Al Signor Presidente del Consiglio regionale VENEZIA

    Al Signor Dirigente Direzione regionale attuazione programmazione sanitaria SEDE

    La Giunta regionale ha approvato la deliberazione n. 68/CR indicata in oggetto.

    Al fine del provvedimento da adottarsi da parte della Giunta medesima, si prega di promuovere il parere della competente Commissione consiliare, ai sensi dell'art. 9, comma 1 e art. 10, comma 1, della legge regionale n. 23 del 29 giugno 2012.

    Cordiali saluti.

    PO ATTI DELLA GIUNTA E 0.D.G (tel. n. 04112792937 - fax n. 04112792936 e-mailuff.delibere@regione. veneto. it) Responsabile rag. Maria Clara Martignon Referente: Monica Pilot tel n. 2998

    Segreteria della Giunta regionale Unit di Progetto Verifica Atti

    Oorsoduro, 3901- 30123 Venezia Te/. 0412792947- Fax 04112792809

    Cod. Fisc. 80007580279 PIVA 02392630279

    Consiglio Regionale del Veneto - UPA - 19/06/2013 - 0011490

  • EJI REGIONE on VENETOJ giunta regionale SA legislatura

    Struttura amministrativa competente: Direzione Attuazione Programmazione Sanitaria

    Presidente Vicepresidente Assessori

    Segretario

    Luca Marino Renato Roberto Luca Maurizio Marialuisa Elena Marino Massimo Franco Remo Daniele

    Mario

    - -p A Zaia 'X ~ Zorzato X Chisso X Ciambetti X Caletto X Conte X Coppola X Donazzan X Finozzi X Gioraetti X Manzato X Semagiotto X Stivai X

    Caramel

    DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 6 8 -- em 1 8 G I u. 2013 OGGETTO: Adeguamento delle schede di dotazione ospedaliera delle strutture pubbliche e private

    accreditate, di cui alla l.r. 39/1993, e definizione delle schede di dotazione territoriale delle unit organizzative dei servizi e delle strutture di ricovero intermedie. PSSR 2012-2016. Richiesta di parere alla Commissione Consiliare. Art. 9, comma 1, ed art. IO, comma 1, l.r. 23/2012.

    L'Assessore, Luca Co letto, riferisce quanto segue.

    Con la L.R. n. 23/2012 e s.m.i la Regione Veneto ha dettato le nuove norme in materia di programmazione socio-sanitaria e ha approvato il Piano Socio-Sanitario Regionale 2012-2016 (di seguito denominato PSSR).

    Il PSSR, che individua gli indirizzi di programmazione socio-sanitaria regionale per il quinquennio 2012-2016, reso operativo dai provvedimenti di attuazione nei settori dell'assistenza territoriale, dell'assistenza ospedaliera, del settore socio-sanitario e delle reti assistenziali. Spetta alla Giunta Regionale il compito di adottare tali provvedimenti nel rispetto dell'iter procedimentale previsto dalla precitata legge.

    L'art. 9, comma 1, della citata legge, sancisce che la Giunta Regionale adegui, in conformit a quanto previsto dall'art. I, comma 3, delle legge medesima - sentita la competente Commissione consiliare, che esprime parere obbligatorio - le schede di dotazione ospedaliera, di cui alla L.R. n.39/1993 e s.m.i., ed all'art. 14 della L.R. n.5/l 996 e s.m.i, alle disposizioni previste dal PSSR. Le schede di dotazione ospedaliera: - definiscono la dotazione strutturale ospedaliera delle Aziende Ulss del Veneto, dell'Azienda Ospedaliera

    di Padova, dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, dell'IRCCS "Istituto Oncologico Veneto" e degli erogatori privati accreditati; indicano l'ammontare dei posti letto per aree omogenee (medica, chirurgica, materno-infantile, terapia intensiva e riabilitazione) e le unit operative autonome, specificando la tipologia di struttura in unit complessa (UOC) e semplice a valenza dipartimentale (USD) ed il setting ordinario, diurno o ambulatoriale, intendendosi per ordinario il ricovero organizzato sulle ventiquattro ore e oltre.

    Parimenti, l'art. IO, comma 1, della citata legge, sancisce che la Giunta Regionale approvi, in conformit a quanto previsto dall'art. l, comma 3 - sentita la competente Commissione consiliare, che esprime parere obbligatorio - contestualmente alle schede di dotazione ospedaliera, le schede di dotazione territoriale delle unit organizzative dei servizi e delle strutture di ricovero intermedie. li sistema delle schede di dotazione territoriale riguarda:

    la programmazione dei Distretti socio-sanitari e la riorganizzazione delle Cure Primarie attraverso i nuovi team multiprofessionali (Medicine di Gruppo Integrate) e le Aggregazioni Funzionali Territoriali; la programmazione dei posti letto delle Strutture di ricovero intermedie; la rilevazione dell'offerta ricettiva dei centri di servizio per anziani.

    l'vfod. B - copia

  • Con il presente atto si intende, quindi, procedere alla riorganizzazione della rete ospedaliera e dell'assistenza territoriale, da attuarsi compiutamente nell'arco di un triennio (2013-2015), al fine di un adeguamento agli standard di legge e, soprattutto, di rendere il sistema pi coerente ai cambiamenti socio-epidemiologici, di innovare i modelli organizzativi sulla scorta delle migliori pratiche realizzate in questi anni e di garantire una pi equa distribuzione delle risorse e di adottare pi efficienti modelli gestionali. Nella definizione delle suddette schede si intende, infatti, tenere in considerazione: - gli obiettivi prioritari, le scelte strategiche ed i criteri di riorganizzazione del SSSR individuati dal PSSR; - gli indirizzi contenuti nella legge 7 agosto 2012, n. 135 (cd. "spending review") che stabilisce, tra l'altro,

    come standard nazionale una dotazione di posti letto ospedalieri pari a 3,7 per mille abitanti, di cui lo 0,7 per la riabilitazione;

    - le disposizioni definite dalla legge 14 settembre 2011, n. 148 ("Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo") che impongono sostanziali modifiche al quadro economico-finanziario regionale; la necessit di mettere in atto provvedimenti di razionalizzazione della rete assistenziale confermata nella legge 8 novembre 2012, n. 189 (cd. "legge Balduzzi") che introduce, in particolare, elementi di riordino dell'assistenza territoriale attraverso il coinvolgimento della Medicina Convenzionata nelle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e nelle Unit Complesse di Cure Primarie (UCCP), quest'ultime assimilate nel contesto veneto alle Medicine di Gruppo Integrate; la proposta del Regolamento recante "Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera, in attuazione dell'articolo 1, comma 169 della legge 30 dicembre 2004, n. 311" e dell'articolo 15, comma 13, lettera c) del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, che definisce gli standard ospedalieri;

    - gli indirizzi che il Comitato per la verifica dei Livelli Essenziali di Assistenza (cd. "Comitato LEA") nella seduta del 2 agosto 2011 ha fissato relativamente ai parametri standard per l'individuazione di strutture semplici e complesse del SSN ex art.12, comma 1, lett. B), Patto per la Salute 2010-2012. Nel dettaglio stato definito lo standard di 17,5 posti letto per struttura complessa ospedaliera e di 13.515 abitanti per struttura complessa non ospedaliera.

    Pertanto, coerentemente agli indirizzi previsti dai sopracitati provvedimenti, meglio dettagliati e declinati per il contesto veneto nell'Allegato A al presente atto, parte integrante dello stesso, si intende riorganizzare il SSSR non secondo una logica di "riduzione", ma di una maggiore rispondenza ai bisogni della popolazione, di una migliore appropriatezza del setting assistenziale, di una pi equa ed uniforme distribuzione delle risorse e di un efficientamento del sistema. La rimodulazione dei posti letto non un fatto meramente di opportunit economico-strutturale ma la modalit di assicurare al cronico una risposta vicina a casa e all'acuto la garanzia di essere portato o di recarsi laddove pu essere meglio curato. Si intende, cio, assicurare le cure il pi vicino possibile al paziente compatibilmente con l'alta qualit, la sicurezza e l'efficacia del trattamento richiesto. Si tratta, dunque, di cambiamenti che comportano un impatto positivo nel rapporto delle persone con il SSSR e nell'accesso ai servizi, i cui benefici risultano per difficilmente contabilizzabili. Ci non di meno, l'applicazione degli indirizzi programmatori comporta una riduzione dei posti letto, nell'ambito della rete ospedaliera, rispetto ai 18.667 attivi nell'anno 2012, pari a n.1.227, prevedendo al contempo l'attivazione di n. l.263 posti letto extraospedalieri, meglio denominati di Strutture di ricovero intermedie. Il risparmio di spesa che si ottiene attraverso la riorganizzazione della rete ospedaliera consente il potenziamento dell'assistenza territoriale.

    Si evidenzia, inoltre, che la riorganizzazione dei servizi, secondo le modalit previste dal presente provvedimento, deve essere attuata salvaguardando gli equilibri di bilancio, nel rispetto degli obiettivi e dei vincoli di costo assegnati con specifici provvedimenti e compatibilmente con le risorse finanziarie assegnate a ciascuna azienda sanitaria.

    Per l'anno 2013 la riorganizzazione deve, pertanto, essere attuata con rispetto di quanto disposto dalla deliberazione n.154/CR del 24 dicembre 2012 e dalla DGR n.2864 del 28 dicembre 2012, le quali fissano rispettivamente le risorse finanziarie assegnate provvisoriamente alle singole Aziende, per il triennio 2013-2015, per l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) e gli obiettivi e i limiti di costo per il 2013. Per gli anni 2014 e 2015 si rimanda ai futuri provvedimenti da adottarsi sugli stessi temi.

    Afod. B - copia pag. 2 Dgrn. 6 8 =~ ~ 1 B G I U. 2013

  • Pertanto, alla luce di quanto finora esposto, si propone di approvare il documento contenente gli indirizzi e i criteri, cos come descritti nel!' Allegato A quale parte integrante ed essenziale del presente atto. Tale documento costituisce lo schema di riferimento per: - l'assetto territoriale che ciascuna Azienda Ulss dovr implementare nel proprio ambito di riferimento, anche coerentemente a quanto previsto nel provvedimento ad oggetto "Organizzazione delle Aziende Ulss e ospedaliere. Linee guida per la predisposizione del nuovo atto aziendale, per l'organizzazione del Dipartimento di prevenzione e per l'organizzazione del Distretto socio sanitario (d.lgs n. 502/1992 art.3, comma I/bis e art. 7/bis, comma 1 e successive modifiche e integrazioni- L.R. n. 23/2012)"; - l'organizzazione delle reti ospedaliere e del modello organizzativo di integrazione tra Ospedale e Territorio.

    Si propone, altres, di approvare, per la parte relativa all'assistenza ospedaliera: le schede di dotazione ospedaliera, sia delle strutture pubbliche sia degli erogatori privati accreditati, di

    cui ali' Allegato B del presente atto quale parte integrante ed essenziale dello stesso, che individuano la qualifica di ciascun ospedale ali 'interno della rete ed adeguano la dotazione, di cui alla 1.r. 39/1993, alle disposizioni previste dalla L.R. n.23/2012 e s.m.i ..

    la dotazione di mezzi medicalizzati e di ambulanze di supporto avanzato delle funzioni vitali, con infermiere (ALS), di cui ali' Allegato C parte integrante ed essenziale del presente atto.

    Si propone, inoltre, di approvare, per la parte relativa all'assistenza territoriale: la programmazione dei Distretti socio-sanitari e delle Aggregazioni Funzionali Territoriali a livello

    regionale e di singola Azienda Ulss, declinata nel!' Allegato D, parte integrante ed essenziale del presente atto;

    i criteri e la determinazione dei posti letto di strutture di ricovero intermedie a livello regionale e per singola Azienda Ulss, richiamati nell'Allegato E, parte integrante ed essenziale del presente atto;

    i dati relativi all'offerta ricettiva dei centri di servizio per anziani, rilevata al 31 dicembre 2012, a livello regionale e per singola Azienda Ulss cos come descritta nell'Allegato F, parte integrante ed essenziale del presente documento;

    le schede di dotazione territoriale dettagliate per singola Azienda ULSS cos come formulate nell'Allegato G, parte integrante ed essenziale del presente atto.

    Si rinvia a successivi atti della Giunta Regionale, il completamento della filiera dell'assistenza territoriale.

    Per dare attuazione agli indirizzi previsti dal presente provvedimento si propone, infine, di incaricare i Direttore Generali delle Aziende Ulss del Veneto, dell'Azienda Ospedaliera di Padova, dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e dell 'IRCCS "Istituto Oncologico Veneto" di formulare un proprio Piano aziendale, indicando per ciascuno degli anni del triennio di riferimento (2013-2015) gli obiettivi e le azioni da porre in essere per l'adeguamento della dotazione assistenziale, nel rispetto del principio dell'equilibrio di bilancio. Nello specifico i Piani delle Aziende Ulss dovranno prevedere l'adeguamento della dotazione ospedaliera e territoriale, coerentemente con quanto di seguito disposto: - lattivazione dei posti letto per l'assistenza territoriale deve essere conseguente alla riduzione dei posti

    letto ospedalieri; l'esplicitazione dei modelli organizzativi a garanzia della copertura assistenziale nell'arco delle 24 ore, per 7 giorni su 7 (integrazione con la Medicina di Gruppo Integrata o contiguit con reparti ospedalieri);

    I Piani aziendali dovranno essere trasmessi per il visto di congruit di cui all'art. 6, comma 3, della L.R. n.56/1994 ed all'art. 39 della L.R. n.55/1994, entro 90 giorni dalla data di pubblicazione della deliberazione che sar approvata dalla Giunta Regionale alla conclusione del procedimento previsto dall'art. 9, comma 1, e dall'art. IO, comma 1, della L.R. n. 23/2012 e s.m.i.

    Si ricorda che il presente provvedimento ha natura di atto interno all'amministrazione regionale, non produttivo di effetti giuridici all'esterno della stessa. Pertanto si ritiene che l'informativa alle organizzazioni sindacali in merito ai contenuti del provvedimento stesso sia da fornire successivamente all'espressione del parere da parte della competente Commissione consiliare e prima dell'approvazione definitiva da parte della Giunta Regionale.

    68 I CA 1 8 GIU. 2013 Mod. B - copia pag. 3 Dgrn. del

  • Si dispone di acquisire il parere della Conferenza regionale permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria di cui all'art. 113 della L.R. n.11/2001, ai sensi dell'art. 2, comma 4, della L.R. n.23/2012.

    Infine, si incarica la Segreteria della Giunta della trasmissione della presente deliberazione al Consiglio Regionale per l'acquisizione del parere della competente Commissione consiliare previsto dall'art. 9, comma 1, e dall'art. IO, comma 1, della L.R. n.23/2012 e s.m.i.

    Il Relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.

    LA GIUNTA REGIONALE

    UDITO il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, 4 comma, dello Statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; VISTO il "Nuovo patto della salute per gli anni 2010-2012" approvato dalla Conferenza permanente Stato-Regioni con atto rep. n. 243/CSR del 3 dicembre 2009; VISTA la legge 6 agosto 2008, n. 133; VISTA la legge 15 luglio 2011, n. 111; VISTA la legge 14 settembre 2011, n. 148 (disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo); VISTA la legge 7 agosto 2012, n. 135 (c.d. "spending review"); VISTA la legge 8 novembre 2012, n. 189 (c.d. "legge Balduzzi"); VISTA la legge regionale 29 giugno 2012, n.23 "Norme di materia di programmazione socio sanitaria e approvazione del Piano Socio-Sanitario Regionale 2012-2016" e s.m.i. VISTI l'art. 9, comma 1, e l'art. IO, comma 1, della L.R. n.23/2012 e s.m.i.

    DELIBERA

    1. di approvare gli indirizzi e i criteri, cos come descritti nell'Allegato A quale parte integrante ed essenziale del presente atto, che costituiscono lo schema di riferimento per:

    lassetto territoriale che ciascuna Azienda Ulss dovr implementare nel proprio ambito di riferimento, anche coerentemente a quanto previsto nel provvedimento ad oggetto "Organizzazione delle Aziende Ulss e ospedaliere. Linee guida per la predisposizione del nuovo atto aziendale, per l'organizzazione del Dipartimento di prevenzione e per l'organizzazione del Distretto socio sanitario (d.lgs n. 502/1992 art.3, comma I/bis e art. 7/bis, comma I e successive modifiche e integrazioni -L.R. n. 23/2012)"; l'organizzazione delle reti ospedaliere e del modello organizzativo di integrazione tra Ospedale e Territorio;

    2. di approvare, per le motivazioni e secondo le modalit espresse in premessa, le schede di dotazione ospedaliera, sia delle strutture pubbliche sia degli erogatori privati accreditati, di cui ali' Allegato B del presente atto quale parte integrante ed essenziale dello stesso, che individuano la qualifica di ciascun ospedale all'interno della rete ed adeguano la dotazione, di cui alla 1.r. 39/1993, alle disposizioni previste dalla L.R. n.23/2012 e s.m.i.;

    3. di approvare la dotazione di mezzi medicalizzati e di ambulanze di supporto avanzato delle funzioni vitali, con infermiere (ALS), di cui ali' Allegato C parte integrante ed essenziale del presente atto;

    4. di approvare la programmazione dei Distretti socio-sanitari e delle Aggregazioni Funzionali Territoriali a livello regionale e di singola Azienda Ulss, declinata nell'Allegato D, parte integrante ed essenziale del presente atto;

    5. di approvare i criteri e la determinazione dei posti letto di strutture di ricovero intermedie a livello regionale e per singola Azienda Ulss, richiamati nell'Allegato E, parte integrante ed essenziale del presente atto;

    6 8 I CR 1 8 G I U. 201:+ Mod. B - copia pag. 4 Dgrn. del

  • 6. di approvare i dati relativi all'offerta ricettiva dei centri di servizio per anziani, rilevata al 31 dicembre 2012, a livello regionale e per singola Azienda Ulss cos come descritta nel!' Allegato F, parte integrante ed essenziale del presente documento;

    7. di approvare le schede di dotazione territoriale dettagliate per singola Azienda ULSS cos come formulate nell'Allegato G, parte integrante ed essenziale del presente atto;

    8. di disporre che, con successivi atti della Giunta Regionale, saranno completati i documenti di indirizzo per la filiera dell'assistenza territoriale;

    9. di disporre che, al fine di dare attuazione agli indirizzi previsti dal presente provvedimento, i Direttori Generali delle Aziende Ulss del Veneto, dell'Azienda Ospedaliera di Padova, dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e dell'IRCCS "Istituto Oncologico Veneto" formulino un proprio Piano aziendale, indicando per ciascuno degli anni del triennio di riferimento (2013-2015) gli obiettivi e le azioni da porre in essere per l'adeguamento della dotazione assistenziale, nel rispetto del principio dell'equilibrio di bilancio. Nello specifico i Piani delle Aziende Ulss dovranno prevedere l'adeguamento della dotazione ospedaliera e territoriale coerentemente con quanto di seguito disposto: - l'attivazione dei posti letto per l'assistenza territoriale deve essere conseguente alla riduzione dei

    posti letto ospedalieri; l'esplicitazione dei modelli organizzativi a garanzia della copertura assistenziale nell'arco delle 24 ore, per 7 giorni su 7 (integrazione con la Medicina di Gruppo Integrata o contiguit con reparti ospedalieri);

    I O. di approvare le disposizioni e i principi contenuti in premessa, non richiamati espressamente nel presente dispositivo;

    11. di dare atto che i contenuti del provvedimento saranno oggetto di informativa alle organizzazioni sindacali successivamente all'espressione del parere da parte della competente Commissione consiliare e prima dell'approvazione definitiva da parte della Giunta Regionale;

    12. di acquisire il parere della Conferenza regionale permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria di cui all'art. 113 della L.R. n.11/2001, ai sensi dell'art. 2, comma 4, della L.R. n.23/2012;

    13. di incaricare la Segreteria della Giunta della trasmissione della presente deliberazione al Consiglio Regionale per l'acquisizione del parere della competente Commissione consiliare previsto dall'art. 9, comma I, e dall'art. 10, comma 1, della L.R. n.23/2012 e s.m.i.

    Sottoposto a votazione, il provvedimento viene approvato con voti unanimi e palesi.

    IL SEGRETARIO F.to Avv. Mario Caramel

    Mod. B - copia pag. 5 Dgrn. 6 8

    IL PRESIDENTE F.to Dott. Luca Zaia

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    ALLEGATO A Ogr n. 6 8 / QQ 1 8 G I U. 201' 2;19 1. INDIRIZZI GENERALI DEL PSSR 2012-2016

    L'analisi di contesto ha evidenziato il mutare dei bisogni assistenziali e l' ctnergere di nuove sfide assistenziali indotte principalmente dalla cresita dell'aspettativa di vita con progressivo invecchiamento della popolazione e con l'aumento delle patologie cronico-degenerative collegate spesso alla disabilit. In tale contesto rappresentano scelte strategiche della programmazione regionale:

    il potenziamento dell'assistenza territoriale, consolidando il ruolo e le competenze del Distretto socio-sanitario, ridisegnando la rete territoriale sulla scorta di una "filiera dell'assistenza" in grado di garantire un sistema di cure graduali~ il completamento del processo di razionalizzazione della rete ospedaliera, delineando reti cliniche funzionali ed estendendo modelli ospedalieri in cui la degenza viene definita sulla base della similarit dei bisogni (complessit clinica e intensit di cura richiesta); la realizzazione dell'integrazione tra Ospedale e Territorio al fine di garantire la presa in carico integrata della persona e la continuit dell'assistenza.

    Peraltro, in conformit al Patto per la Salute 2010-1012, il PSSR identifica l'Ospedale come risposta puntuale e qualificata per singoli episodi, configurandolo come una possibile fase del percorso assistenziale, ed il Territorio come risposta continua e coordinata. punto di ritrimento per il cittadino e per la Comunit. Ci richiede, da un lato, di rilanciare la funzione ospedaliera e, dall'altro, di consolidare un 1nodello organizzativo efficace sul territorio.

    2. ASSISTENZA TERRITORIALE

    L'investi1nento sul -rerritorio e. di conseguenza, l'attribuzione di un ruolo rinnovato al Distretto socio-sanitario sono finalizzati a rendere il Siste1na pi vicino al paziente, evitandogli inutili sposta1nenti, assicurandogli una risposta certa. adeguata alla tipologia di bisogno, continuativa e coordinata, competente e responsabile. Per questo il nuovo quadro programmatorio ha introdotto il concetto di filiera dell'assistenza, rappresentando come le varie strutture territoriali debbano concorrere con gradualit all'erogazione dell'assistenza, tutelando ciascuna fase del percorso di presa in carico. Tra1nite la filiera dell'assistenza si intende, infatti, garantire un sistenla di cure graduali attraverso alcuni nodi fondamentali della rete territoriale rappresentati dai servizi distrettuali, dalle.frme associatil"e della medicina convenzionata con particolare riferimento alla diffusione delle Medicine di Gruppo Integrate, dalle cure lh)/nici!iari caratterizzate da un 1nodel\o di assistenza h24, 7giorni su 7, dalle cure fJa/liative incentrate su un nucleo multiprofcssionale specificatamente dedicato, dalle strutlure di ricovero intern1e(fie e dalle strutture reslen=iali. Pi in dettaglio sono obiettivi strategici:

    il potenziamento dell'assistenza domiciliare. quale aspirazione e diritto delle persone e dei familiari, che risponde all'obiettivo qualitativamente e culturalmente rilevante di favorire il mantenimento della persona nel proprio ambiente di vita e al proprio domicilio; il rafforzamento della rete delle cure palliative, ambito in cui l'attenzione alla prossimit al decesso assu1ne di per s un valore etico. in cui la 1nultiprofessionalit diventa una risorsa per la dignit della persona: la ri1nodulazione dell'assistenza residenziale sviluppando una flessibilit organizzativa per adeguare il sisten1a alle nuove esigenze assistenziali, considerando le strutture n~siJenziali come parti integranti del Siste1na, specie nel gra\'oso a111bito della non autosufficienza: lo sviluppo di strutture di ricovero intern1cdie necessarie per garantire un adeguato passaggio d.:ill"l)spedale al Territorio senza soluzione di continuit. L'obiettivo Ji e\litare alla persona una pcr111anenza inappropriata in a1nbito ospedaliero, un precoci;;: o 1n1propr10 ncorso all"istituzionalizzazione. in particolare della persona anziana. l:1vorendo il rientro al dornicilio: un rientro che dovr essere guidato. supportalo. tutelato.

  • ~~d REGIONE nu VENETO ALLEGATO A Dgr n.

    I CR del

    giunfa n:gionale- lJA legislatun6 8

    2.1 Il modello organizzativo dcl Distretto socio-sanitario

    Il modello organizzativo distrettuale descritto nel provvedimento "Organizzazione delle Aziende Ulss e ospedaliere. Linee guida per la predisposizione del nuovo alto aziendale. per l1organizzazione del Dipartin1ento di prevenzione e per l'organizzazione del Distretto socio sanitario (d. lgs n. 502/ 1992 art.3, comma I/bis e art. 7/bis, comma I e successive modifiche e integrazioni- lr n. 2312012)"'. li nuovo quadro programmatorio pone, infatti, come obiettivo primario il rafforzamento della struttura distrettuale, con particolare riferirnento alla sua dirncnsione orga1iizzativa ed alla sua din1ensione clinico-assistenziale, privilegiando da un lato un'organizzazione trasversale e dall'altro un approccio tOndato su percorsi assistenziali. Inoltre opportuno sottolineare come, allo stato attuale, una buona pa11c delle Aziende Ulss si sia orientata verso la costituzione di un Distretto unico, indipendentemente dalle dimensioni del bacino di riferi1nento, privilegiando la di1nensione della uniformit gestionale ed organizzativa. Questo orientarnento rappresenta perci un indirizzo auspicabile.

    2.2 La riorganiaazione delle Cure primarie

    11 nuovo quadro programmatorio regionale identitica come obiettivo strategico la diffusione su tutto il territorio regionale delle Medicine di Gruppo Imei;mte. esito dcl pertziona111ento e del consolidamento dei processi di speri111entazione, effettuati negli ulti1ni anni. ed in confonnit a quanto previsto dalla L. 11.189/2012 (c.d. "legge Balduzzi'"). Nel dettaglio le Medicine di Gruppo Integrate sono team multi protcssionali. costituite da Medici e Pediatri di famiglia, Specialisti, Medici della Continuit Assistenziale. infermieri. collaboratori di studio e assistenti sociali, che:

    erogano un'assistenza globale. (.:io dalla prevenzione alla palliazione, continua, equa e centrata sulla persona~ assicurano un'assistenza h24, 7gg su 7: sono parte fondamentale ed essenziale dcl Distretto socio-sanitario ed assurnono responsabilit verso la salute della Co1nunit, affrontando i deterrninanti di rnalattia e collaborando con gli attori locali.

    Le fvledicine di Gruppo Integrate vengono. pertanto, a costituire il fulcro su cui dovr riorganizzarsi l'intero assetto dell'assistenza territoriale. fnoltre per perseguire l'obiettivo di equit cd unitnnit nella erogazione dell'assistenza su tutto il territorio regionale, si pone la necessit di definire uno strun1ento unico con cui esplicitare criteri di qualit ed obiettivi da perseguire. Allo scopo vengono specificati i seguenti criteri:

    ciascuna rvtedicina di Gruppo Integrata sar disciplinata dal --contratto di esen.:1zio tiplJ'". confonne1nente allo scherna di rifcrin1ento elaborato a livello regionale. e dovr concorrere alla tenuta eco1101nico-finanziaria del Sisten1a, precisando che:

    gli indicatori e gli standard di sostenibilit cconon1ica saranno correlati agli obiettivi assegnati alle i\7iende l.Jlss, definiti con specifico prov\.edi1nento

  • giunta regionale - 9,.., le~islatura

    ALLEGATO A Dgr n. 6 8 / QQ li criterio di programmazione prevede di norma una Medicina di Gruppo Integrata costituita da almeno 4 MMG e comllnque per un bacino tino ad un massimo di 15.000 assistiti. Nel sistema veneto la Medicina di Gruppo Integrata si identifica con le Unit Complesse di Cure Primarie (LJCCP) previste dalla L. n.189/2012.

    Inoltre. conformemente a quanto disposto dalla stessa L. n.189/2012, risulta strategico provvedere alla all'implementazione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) quali organizzazioni funzionali, caratterizzate dall'appartenenza obbligatoria dci Medici Convenzionati. che assumono funzioni di progran11nazione e coordina1nento, rappresentano cio una sorta di ''regia1 ~ per il confronto, la condivisione dei POTA e \'implementazione dell'audit tra le forme associative (team multiprofessionali) presenti nel proprio ambito di riferimento. Il criterio di programmazione prevede di norma una Aggregazione Funzionale Territoriale ogni 50.000 abitanti.

    2.3 Le Strutture di ricovero intermedie

    Lo sviluppo dell'assistenza extraospedaliera rappresenta un obiettivo strategico regionale da realizzarsi attivando strutture di ricovero intermedie in grado di accogliere i pazienti per i quali non sia prefigurabi\e un percorso di assistenza domiciliare o risulti improprio il ricorso all'ospedalizzazione o al\' istituzionalizzazione. L'inserimento in queste strutture pu rappresentare una valida risposta a carattere temporaneo qualora lo stato di salute ed il contesto familiare non consentano il mantenimento del paziente al proprio domicilio. Le strntture di ricovero intermedie garantiscono le cure necessarie a quei pazienti che sono stabilizzati dal punto di vista medico, che non richiedono assistenza ospedaliera, ma sono troppo instabili per poter essere trattati in un semplice regime ambulatoriale o residenziale classico e che trattano problemi che si risolvono in un periodo limitato di tempo. Per una dettagliata descrizione di queste strutture, nonch dei loro requisiti strutturali e di autorizzazione si rinvia alla DGR n. 2718/2012.

    Conformemente a quanto previsto dal PSSR. che ha fissato per le strutture di ricovero intermedie lo standard complessivo ottimale di L2%o posti letto/abitanti e considerata la popolazione > 42 anni quale target ottimale di queste strutture (n. 2.531.726 abitanti> 42 anni nella Regione Veneto al 31 dicembre 2011 ). la dotazione complessiva di posti letto risulta pari a n.3.038. Il nurnero dei posti letto gi attivati, cos co1ne rilevato dal rapporto regionale 11 Monitoraggio e verifica Strutture Residenziali Extraospedaliere" (giugno 2011 ), risulta complessivamente pari a n. 1.775 cos distribuiti:

    n. 18 l di Hospice; IL 236 di Ospedale di Comunit; n. 553 di Unit Riabilitativa Territoriale. comprensivi d n. 358 posti letto in RSA per residenzialit temporanea anche con finalit riabilitative in relazione alle prestazioni erogate ed ai relativi modelli assistenziali (es. "iuclei ad Alta Intensit Socio-Sanitaria) e n. 195 posti letto nelle SAPA.

    Rientrano nella tipologia di Strutture di ricovero intenncdie anche: n.184 posti letto negli Istituti e Centri di riabilitazione ex a1t. 26 L. n.833/1978 o strutture assimilate: n.621 posti letto delle Comunit Terapeutiche Riabilitative Protette (CTRP).

    [n particolare si precisa che queste ultin1e due tipologie di posti letto. fino a nuova organizzazione regionale, assu1nono usualmente una valenza interaziendale.

    Pertanto il posti letto da attivare complessivamente sono n. l .263: si precisa che !"adeguamento allo standard regionale di I .191w posti letto/abitanti> 42 anni dovr essere realizzato. in ..:oerenza con l "adeguainento della dotazione ospedaliera, nel triennio 2013-2015. con attivazione graduale di posti letto rapportata al fabbisogno assistenziale. ad integrazione di quanto gi attivato nelle singole Aziende Ulss per ciascuna tipologia di riferimento e della ridefinizionL" dell'offerta ospedaliera.

  • G-:i[ REGIONE DH VNETO'J I!~ L,,.,.___ . w~~--~-----,.~-----~~-.,~- giunta regionale- 9" tc~islatura

    ALLEGATO A Dgr n.6 8 I GR1 1 8 G I U. 201i3g s119 Si ritiene di individuare, nello specifico, i seguenti criteri per l'attivazione di posti Comunit ed Unit Riabilitativa Territoriale:

    l'attivazione deve essere conseguente alla riduzione dci posti letto ospedalieri: in via prioritaria detti posti letto dovranno essere istituiti presso strutture pubbliche (es. sedi distrettuali. ospedali parzialmente o totalmente dismessi): gli Ospedali di Comunit andranno attivati, in via prioritaria, laddove vi sia una presenza contestuale (nella medesima sede) di una Medicina di Gruppo Integrata cos da garantire la cope11ura assistenziale h24. Allo stesso modo andr favorita l'attivazione in contiguit con reparti ospedalieri.

    2.4 Le strategie per l'integrazione Ospedale-Territorio

    Una gestione integrata del paziente richiede l'implementazione di modelli organizzativi sia a livello gestionale che professionale, atti cio a garantire la continuit delrassistenza con un i1npicgo coordinalo ed uniforme delle risorse. Rappresentano, quindi, strategie imprescindibili:

    la definizione ed i1nple1ncntazione su tutto il territorio regionale dei Percorsi Diagnostico 1erapeutici Assistenziali (PDTA;, intesi come la contestualizzazione di linee guida. relative ad una patologia o problematica clinica. nella specifica realt organizzativa, tenute presenti le risorse ivi disponibili. Si tratta di strumenti atti a descrivere obiettivi ed azioni condivise tra le varie con1ponenti coinvolte nella presa in carico (sia operanti nel Territorio. sia nelle strutture ospedaliere), finalizzati a delineare il rnigliorc percorso praticabile in termini di appropriate?za. privilegiando un'ottica di processo piuttosto che di singoli episodi di cura. La concreta attuazione dei PDTA richiede la definizione di indicatori clinici cd organizzativi: l'i1nple1ncntazione di soluzioni organizzative, quali le ('entrali ()peratire Territoriali, intese co111e strurnenti di raccolta e classificazione dcl problen1a/bisogno, di attivazione delle risorse pi appropriate, di pianificazione e coordina111ento degli interventi, tutelando le transizioni da un luogo di cura all'altro o da un livello clinico/assistenziale all'altro. La C'entrale ()pcrativa rappresenta J'ele1nento cardine dell'organizzazione territoriale in quanto svolge una funzione di coordinan1c11lo della presa in carico dell"utcnte protetto"' e di raccordo fra i soggetti della rete assistenziale. lo sviluppo di reti cliniche inte,rrra/e tra Ospedale e Territorio, cos corne n1eglio specitcatc nel~ 3.4.

    3. ASSISTENZA OSPEDALIERA

    li modello di rete identificato dal PSSR quello denominato /111/> a111/ .1poke che prevede la concentrazione della casistica pi co1nplessa. o che richiede pi con1plessi sisterni produttivi. in un nun1ero lin1itato di centri (huh) che trattino volu111i di attivit tali da garantire la n1ig:lior qualit3 dcllassistenza erogata e il rniglior utilizzo delle risorse organizzative disponibili. L'attivit di tali centri fortcn1ente integrata attraverso connessioni fun?ionali con quella dei centri periferici (.,"fNJke) che assicurano f'assistt:nza per la casistica residua.

    I.a definizione della rete di assistenza ospedaliera si articola due li\clli: ()spedali di riferi111ento provinciale e Presidi ospedalieri di rete. ;\ questi due li\eili si affiancano :-;trutture per acuti integrative della rete. anche a indirizzo 111onospecialisticu. dcnon1i11ate .. ()spcda!i nndi della rete". Per il prin10 Ji\elJo. cnstituito dagli ()spedali di riferi111ento pro\'inciate. pn:\ ista una dutazione. l)ltre che delle specialit di base e n1cdio livello per il proprio territorio. anche di alte spccialit per unarea pili estesa e possono, qualora previsto, s\'nlgere la funzioni: di centri huh a fi,ello 'io\ra-aziendalc. I.e Aziende ()spedaliere di Padova e Verona, oltre ad e~scrc huh per le rispctti\'e pl\)\ince. cnstitt1isconn centri di riferin1ento regil111ale per alcune fun.?ioni. I Presidi ospedalieri di rete. ('he cn:-..tituiscnJll) il stcondo li,i.:lln, hannn. di nor111a. 1111 hacino di circa ..::00.000 ahitanti e nella loro identificazione si tic11c ('Ontn di.:lle aree a bas~a dcnsitii abitali\a. l)c\unn garantire 1atti\it di e111ergenza e urgenza i: la specialistica di bassa e inedia co111plessi1j '='i scr\ iJ:i di

  • giunta rtgionale-9"' legislatura

    ALLEGATO A Dgr n. 6 8 / cGR diagnosi e cura (laboratorio, anatomia patologica, radiologia, dialisi) anche assicurati in rete, costituendo quindi centri spoke. Di nonna i presidi ospedalieri di rete sono organizzati su pi sedi secondo una logica che, nel rispetto dei requisiti minimi di sicurezza, garantisca un elevato standard assistenziale. e organizzativo e consenta una razionalizzazione dell'uso delle risorse. La gestione dell'emergenza-urgenza , ( norma, centralizzata su di un'unica sede. Gli Ospedali nodi della rete sono caratterizzati da un prevalente indirizzo medico-riabilitativo e integrati nel siste1na dell'Emergenza-urgenza.

    3.1 Criteri per la definizione delle schede cli dotazione ospedaliera, pubblica e privata accreditata

    L'attuale dotazione della rete ospedaliera risale oramai a dieci anni fa (cfr. DGR n. 3223/2002) e, nonostante le successive modifiche e integrazioni. non pi rispondente agli attuali bisogni della societ veneta ed agli standard della programmazione. L'accentuarsi delle difficolt al mantenimento del patto di stabilit, la turbolenza finanziaria che ha investito l'intera Unione Europea ed i conseguenti provvedimenti legislativi che vincolano le singole Regioni al rispetto di stretti e contingenti para1netri econo1nici rendono necessario procedere a una netta identificazione, perimetrazionc .e responsabilizzazione in termini organizzativi ed economici dell'intera funzione ospedaliera all'interno dcli' Azienda Sanitaria. definendone i confini di azione e \'integrazione con l'assistenza territoriale come determinato dal PSSR. La legge 7 agosto 2012, n. 135 (c.d. "spending review"), che stabilisce come standard nazionale una dotazione di posti letto ospedalieri pari a 3,7 per mille abitanti, di cui lo 0,7 per la riabilitazione, e la legge 14 settembre 201 L IL 148 ("Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo"), che impone sostanziali modifiche al quadro economico-finanziario regionale, confermano la necessit di mettere in alto tutti i provvedimenti di razionalizzazione della rete ospedaliera essenziali per ridefinire un riassetto strutturale del sistc1na socio-sanitario veneto. Oltre ai provvedimenti citati va tenuta in debita considerazione anche la proposta del Regolamento recante: 11 Definizione degli standard qualltativi. strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera, in attuazione dell'articolo 1. comma 169 della legge 30 dicembre 2004, n. 311" e dell'articolo 15, comma 13, lettera e) del decreto-legge 6 luglio 2012. n. 95 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, IL 135. Giova ricordare che ad oggi tale proposta di Regolamento, che dovr essere approvata con decreto del Ministero della Salute di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, non stata ancora approvata dalla Conferenza pennanente Stato/Regioni. Si impone, quindi, la necessit di procedere ad una rimodulazione complessiva, a livello regionale, del numero dei posti letto ospedalieri. finalizzato ad un adeguamento sostanziale dello standard regionale di dotazione previsto dal PSSR a 3 posti letto per mille abitanti per acuti ed a 0,5 posti letto per mille abitanti per l'arca della riabilitazione. qui da ricordare che questa dotazione standard risulta compatibile con il livello di assistenza ospedaliera tino ad ora richiesto dal servizio sanitario regionale, e che sar possibile un ulteriore miglioramento del\' offerta per effetto del pi coerente utilizzo delle risorse anche grazie alla possibile attivazione cli 1.2 posti letto per mille abitanti (>42 anni) per strutture extrao.;;pedalicre. nella fattispecie strutture di ricovero interrnedie. La DCiR 1L 3223/2002 prevedeva una dotazione coinplessiva di posti lt::tto, sia pubblici che privati accreditati - cotnprensiva delle speri1ncntazioni gestionali e con l'esclusione Jei posti letto dei privati accreditati dedicati all'attivit per pazienti e.xtraregione - pari a 21.025 (18.106 pubblici e 3.019 privati accreditati). Nell'anno 2011 il numero complessivo dei posti letto utilizzati stato pari a 19.021 cnrrispondenti a 3.85 posti letto per mille abitanti. li tasso di ospedalizzazione. nel periodo 2006-2009 ditninuito da 174o/Oo a 154%0_ e nell'anno 2011 stato pari a 1--l.f,29io. registrando un tasso di occupazione per i ricoveri pari a 84~1o ed una degenza n1edia di 7.5 giorni. Inoltre gli ulti1ni dati disponibili indicano per il 2012 un numero cli posti letto utilizzati in ulteriore cali, pari a 18.667. Pern1ang:ono ancora delle differenze sia tra le singole aziende sia tra le singole strutture ospedaliere. ln partic~)Jarc la distrihuziune dei posti letto presenta. in alcune pro\ ince. un n1aggior panunetro rispetto allo standard regionale: i.:os co1nc si c-videnziuno differenze sia dcl tasso di ()Ccupazione sia della degenzn n1edia.

  • [tj ~-~9_~~N~~u VE_~ EfQ~) giunta reginnale ~ 9" kgislatura

    ALLEGATO A Dgr n.6 8 Per superare gli aspetti critici ancora presenti nel territorio veneto e per garantire la necessaria coerenza dell'azione amministrativa con gli obiettivi indicati dal PSSR, la riorganizzazione della dotazione ospedaliera oggetto del presente provvedimento, oltre che dci profili demografici ed epidemiologici della popolazione, tiene conto di:

    criteri, sopra riportati, per la strutturazione della rete ospedaliera nei livelli indicnti dal PSSR: adeguamento tendenziale del numero di posti letto ai precitati standard regionali; contenimento dei tassi di ospedaliuazionc a valori inferiori al 140%0: tasso di occupazione per i ricoveri del 90/o e degenza inedia dei ricoveri non superiore a 6 giorni; esigenza di ridurre il fenomeno della mobilit passiva (quale ad esempio per le specialit di oncologia, cardiologia, 01iopedia e traun1atologia, oculistica, chirurgia generale, pediatria, riabilitazione in particolare cardiologica); evoluzione delle tecnologie biomediche e della pratica clinica: consolidamento del processo, gi avviato, di revisione del sistema di erogazione che consente d effettuare le prestazioni nel regime pi appropriato (da ricovero ordinario a diurno cd ambulatoriale) e di sviluppare ulteriormente modelli organizzativi innovativi, quali la week .wrgerr ed il day serrice: esigenza di riorganizzare la rete di assistenza ostetrico-neonatale, in relazione ai ca1nbia1nenti demografici ed alle indicazioni contenute nell'accordo approvato dalla Conferenza Unificata tra il Governo, le Regioni e gli Enti Locali sul docurncnto concernente Linee di indirizzo per la pro111ozione cd il 1nigliora111ento della qualit, della sicurezza e dell'appropriatezza degli inter\,..enti assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo'' (rep_ atti IL 137/CU dcl 16 dicembre 20 I O), oggetto di presa d'atto da parte della Giunta Regionale con DGR tL I 085 del 26 luglio 2011; organizzazione dell'attivit di ricovero in forrna dipartin1entale, 111odulata per intensit dell'assistenza cd intensit d cura, nel rispetto di un utilizzo ottimale delle risorse, secondo criteri d efficienza operativa.

    Tiene, altres, conto della disposizione, d cui all'art 15, comma 13, lette) della citata legge n, 135/2012 (e,d, spending review), secondo la quale la ridtdrme dei posti /e/lo il carico dei presidi ospedil!ieri 11uhhlici per una quotu non h?f'eriore al 50 JH!r cento (/e! totale llei fJOsli /etio (/o rlurre (!(/ conseJ;;Ui/o esc!usivaJnenle allralerso la .10/JJnessJn (/i unit operative con111lesse: delle disposizioni contenute nella citata proposta di Regolarnento recante gli Standard qualitativi. strutturali. tecnologici e quantitativi rclatvi ali assistenza ospedaliera, tutt'ora in fase di fi.1nnalizzazione. In sintesi, la proposta della nuova dotaLione ospedaliera rnira a sostenere e consolidare il processo di riorganizzazione e 1nigliora1nento, fissando l'obiettivo di raggiungere, nel prossi1no triennio. una dotazione complessiva pubblica e privata accreditata pari a 17-440 posti letto per l'assistenza ospedaliera a tvore di pazienti residenti nella Regione del Veneto. La cornpleta attuazione co1nporta una riduzione con1plessiva di 3.585 posti letto rispetto alla progran11nazione di cui alla [)GR n.3223/2002 e di 1.227 posti letto rispetto ai /8,667 attivi nell'anno 20/2, La possibilit di procedere alla re\'isione della dotazione ospedaliera confern1ata anche dagli studi. svolti dall 1\genzia Regionale Socio Sanitaria (l\RSS) in collaborazione con il Sisten1a Epiclcrninlogicn Regionale (SEI~). (docurncnti agli atti della fJirezionc ;\ttuazionc Progra1nn1azione Sanitaria) sulla riorganizzazione delle rete ospedaliera e sui costi delle strutture pubbliche e private. ha cvidenziatn 1esistc11za di n1argini operativi di rnigliora111ento dell'cl~tcienza dcl sisten1a a parit di efficacia delle cure prestate. Per quanto riguarda l'area n1edica. la riduzione Jci posti letto conConnc allo sviluppo delle strutture di ricovero intenncdie. cos con1c \'1ene rneglio specificato nella parte dcl presente atto dedicata all'assistenza territoriale. La riduzione di posti letto per l'area chirurgica re

  • [_::I REGIONE DEL VENETO giunta regionale- ?A legislatura

    ALLEGATO A Dgr n. 6 8 I cCR sicurezza e dcll"appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo" (rep. atti n. 137/CU del 16 dicembre 2010). approvato dalla Conferenza Unificata tra il Governo. le Regioni e gli Enti Locali e recepito dclfa Giunta Regionale con DGR n. 1085 del 26 luglio 2011, hanno fornito una serie di indicazioni che hanno guidato la formulazione della riorganizzazione dell'area Materno-Infantile. La proposta prevede per quest'arca una dotazione di posti letto pari a l.939, con una diminuzione rispetto ali" attuale dotazione di 13 5 posti letto, organizzati nelle singole Aziende secondo il modello dipartimentale che consente una maggiore rotazione del personale tra le varie sedi aziendali. Sono stati inoltre chiaramente identificati i posti letto per la Patologia Neonatale, come previsto dalle succitate Linee Guida, e si realizzata una maggiore omogeneit nella dotazione di risorse e una pi efficiente armonizzazione con le reti regionali e con i centri di eccellenza per le malattie rare.

    Per l'area riabilitativa, tenendo conto della presenza di strutture specializzate pubbliche o private e dell'integrazione con la rete riabilitativa territoriale delineata nelle schede di dotazione territoriale, l'attribuzione dei posti letto viene effettuata con l'obiettivo di sostenere la realizzazione di poli riabilitativi a valenza sovra aziendale, collegati alla rete ospedaliera e territoriale, superando quindi, attraverso l'istituzione dei Dipartimenti funzionali di riabilitazione ospedale-territorio, l'attuale eccessiva parcellizzazione. Questo modello organizzativo unifica, infatti. le differenti modalit erogative (assistenza ospedaliera in ricovero ordinario o diurno, day service, assistenza extraospedaliera a carattere residenziale a ciclo continuativo, se1nircsidenziale o diurno~ assistenza an1hulatoriale e don1iciliare), consentendo l- erogazione nel setting assistenziale 1naggionnente appropriato le prestazioni riabilitative richieste.

    Alla riduzione complessiva dei posti letto si accompagna, peraltro, una riduzione delle Unit Operative Complesse (LIOC) resa possibile attraverso la realizzazione dei Dipartimenti e, in alcuni casi, dalla distnissione o riconversione di intere strutture di ricovero.

    3.2 Erogatori ospedalieri privati accreditati (Ospedali Classiticati e Strutture private accreditate con compiti complementari della rete ospedaliera regionale)

    Secondo il PSSR gli Ospedali privali accreditati sono chiamati ad essere supporto del siste111a. co11clivlencfonc i 11rinci11i quali la tras11are11:::a. lo svi!UJJJUJ ciel/a t/Ualit intesa cr)Jne effettivo 111iglioran1e11to ciel J?rocesso assistenziale, la ricl!rca cle// 'a1JJJropriatez::.a, lo svilllJJJJO tli inclicatori cli ap11ro11riate::::a clinica el{ organiz::.ativa, I 'i11111lenu.'11ta:::ione cli una rete con1plessiva lii accesso alle 1nesta=ioni. L'adeguamento delle schede di dotazione ospedaliere delle strutture private accreditate, nella definizione sia della quota complessiva dei posti letto sia per singola specialit, conforme ai criteri sopra esposti e considera ancl1e:

    la coerenza con i li,clli gerarchici della rete di offerta definiti nel PSSR, tenendo conto dell'adeguatezza organizzativa e tecnologica della struttura ospedaliera~ l'adegtu1tc1za al fabbisogno sti111ato della singola Azienda lJlss o area sovra-aziendale: la piena coerenza con \'affetta delle strutture pubbliche, evitando duplicazioni di funzioni: l'integrazione nelle reti cliniche so\ra-aziendali e regionali: la dimensione e complessit delle strutture (es. Ospedali claS

  • G;:l[REGIONE DEL VENETO\ rt0J --------------~~~~--j

    giunta regionale~ 9A le~is.!atllr'd

    ALLEGATO A Dgr n. 6 8 / tfl! posti letto di hospice, si ritiene coerente la ridefinizione della vocazione della struttura nel senso di attribuire preminenza all'attivit medico-riabilitativa. Si procede, perci, ad un riesame dell'area chirurgica prevedendo lo svolgimento di attivit chirurgica multidisciplinare 111 reg11ne diurno/ambulatoriale con contestuale contrazione dei posti letto di tale area. La revisione della dotazione dell'area chirurgica trova, altres, motivazione nella necessit, pili volte gi espressa dalla Giunta Regionale, di utilizzare al meglio le potenzialit delle strutture pubbliche (in particolare l'Ospedale all'Angelo di Mestre) per garantire efficienza a fronte di investimenti effettuati in termini finanziari ed organizzativi. I citati studi elaborati dall'ARSS hanno dimostrato, inoltre, come nell'anno 2010, l'offerta dei posti letto per acuti (pari a 3,8 p.l./1.000 abitanti) fosse superiore alla media regionale e come la numerosit delle sale operatorie, se rapportate alla popolazione residente. fosse al di sopra della media. Complessivamente si procede quindi ad una riduzione di IL 40 posti letto. Ai 150 posti letto previsti e contenuti nella relativa scheda di dotazione ospedaliera, vanno ad aggiungersi IL 25 posti letto di hospice di cui al provvedimento sopra citato. Per l'Ospedale Classificato Villa Salus, afferente anch'esso all'Azienda Ulss n. 12, si ritiene necessario rivedere l'assegnazione della dotazione nell'area Materno Infantile in quanto la capacit di offerta degli Ospedali pubblici (Ospedale dell'Angelo di Mestre e l'Ospedale S.Giovanni e Paolo di Venezia centro storico) tale da poter soddisfare le richieste di prestazioni della popolazione locale. La riduzione dei posti letto in tale area pari a 28 ma complessivamente la riduzione dei posti letto pari a 8. Nei confronti della Casa di Cura "Citt di Rovigo", afferente ali' Azienda lJ lss n. 18, si ritiene necessario rivedere soprattutto l'assegnazione della dotazione nell'area chirurgica in quanto la capacit di offerta dell'Ospedale pubblico di Rovigo, con la realizzazione della nuova piastra operatoria, tale da soddisfare le esigenze della popolazione di riferimento. Anche in questo caso la revisione della dotazione del!' area chirurgica trova, altres, 1notivazione nella necessit, pi volte gi espressa dalla Giunta Regionale. di utilizzare al meglio le potenzialit delle strutture pubbliche per garantire efficienza a fronte di investi111enti effettuati in tennini finanziari ed organizzativi. C~onseguente1nentc si procede alla ridefinizione della vocazione della strnttura nel senso di attribuire preminenza all'attivit riabilitativa. Complessivamente la riduzione dei posti letto pari a 20.

    Si ritiene di procedere, nell'ambito dell'adeguamento delle schede degli erogatori ospedalieri privati accreditati, anche all'inserimento nelle stesse delle attivit di specialistica ambulatoriale. Ci per unesigenza di sernplificazione e di trasparenza, considerato il fatto che la rnaggior pa11e delle strutture private accreditate erogano prestazioni sia in regi1ne di ricovero che in regi111e a111bulatoriale.

    3.3 Rete emergenza ed urgenza territoriale ed ospedaliera

    Il sisterna dell'ernergenza sanitaria SUEM ! 18 va revisionato in considerazione della necessit di garantire il trasporto diretto dal luogo dell'evento all'ospedale pi adeguato secondo i criteri previsti dai protocolli derivanti dall'istituzione delle reti cliniche per la gestione dell"ernergenza/urgenza nonch dallesigenza di continuare a garantire il soccorso ed il trasporto ten1pestivo nelle aree interessate dalla ristrutturazione della rete ospedaliera. 11 SUEM eroga tre livelli di assistenza, sulla base della criticit dell'evento. attraverso:

    1nez1i con 1nedico a bordo: ambulanze di supporto ava1JLato delle funzioni vitali. con inkrmiere (Al.S ): ambulanze di supporto di base delle funzioni vitali. con OSS o soccorritore \Olontario (BLS).

    Per quanto concerne la 1nedicalizzazione. di regola deve essere garantita n1cdiante l"irnpiego dcll'auto1nedica. piuttosto che dell'

  • [-------~~------, REGIONE Dli VENETOJ - ---------------------------- ---

    giunta r

  • ~ [~~~!_Q_~~_L!.1:1:_v~~6:Ij>J I CA 1 8 G I U. 2013 giunla rc~ionale-9/\ legislatura

    ALLEGATO A Dgr n. del ,-.'"

    -~~...: ~: .. :: ... ...-

    patologie che non richiedono il trasporto al Pronto Soccorso, inclusa l'osservazione protratta dcl paziente. li PPl-A opera in stretta integrazione con il Pronto Soccorso di riferimento ed da prevedere che l'organico medico del Pronto Soccorso e del PPI-A effettuino una turnazione tra le diverse strutture. li terzo livello costituito dal Punto di Primo Intervento di tipo Hasc (PPl-B), che funge da base di soccorso territoriale, garantisce l'assistenza alle persone che si presentano spontanea1nente, procede alla stabilizzazione ed al trasporto dci pazienti al Pronto Soccorso competente, nonch all'erogazione di prestazioni sanitarie minori. Il PPI-B svolge, di norma, attivit nell'arco dell'interna giornata (H24) ma pu essere prevista l'allocazione di PPl-8 con funzioni da svolgersi Il 12 che saranno integrate da mezzi di soccorso per la copertura assistenziale dell'intero periodo.

    Si d n1andato al Coordinarncnto Regionale Ernergenza ed lJrgcnza (CREU) di definire .. in n1aniera pi dettagliata e puntuale, le fonzioni del PPl-A e del PPl-H. compreso l'elenco delle prestazioni obbligatorie ed aggiuntive.

    3.4 Reti cliniche

    Le Reti cliniche sono funzionali al miglioramento dell"cfficacia e dell"efficienza dcl sistema e consentono l'assistenza integrata in termini multidisciplinari, la ditfrrenziazione dei contributi professionali, la 1naggior equit di accesso ai servizi e a cure qualificate, la centralizzazione del paziente nel percorso di cura, e allo stesso tc1npo garantendo econo1nie di scala, la condivisione dei costi di ricerca e sviluppo e la 111aggior circolazione delle informazioni. Proprio la necessit di perseguire la 111assin1a efficacia ed efficienza ha i1npresso una fo11e accelerazione al processo di accentramento delle attivit assistenziali di alta complessit. nel rispetto degli standard esistenti, favorendo la creazione di reti cliniche interosrcdaliere. a livello locale e/o regionale, consentendo da un lato un minor dispendio di risorse limitando i fenomeni competitivi fra ospedali. dall'altro l'ottirnizzazione delle relazioni funzionali ed organizzative tra le diverse strutture sanitarie, pro1nuovendo lo sviluppo di attivit siste1natiche di audit fino a giungere a co1nuni strategie di comportamento clinico basate sulle evidenze scientifiche. ;\ livello prograrnn1atorio ci co1nporta un co1nplesso processo di riconfigurazione dci contenuti al fine di concentrare roffe11a attorno a volu1ni di attivit tali da garantire una 1nassa critica coerente con la reale domanda di salute, secondo un'architettura dinamica del sistema che prevede una contestuale riorganizzazione interna dei singoli ospedali. superando il tradizionale n1odello, basato sulla esclusiva propriet delle risorse produttive da parte delle singole unit operative.

    I vantaggi delle reti interospedaliere sono particolarmente evidenti nell'area dell'emergenza. nell'ambito della quale f'outco1ne risente notcvolinente di una gestione tcrnpestiva e approrriata.

    La rete per_fil_gestione delle_ sindromi coronariche acute costituita da Centri !111h.

  • ALLEGATO A Dgr n. i) 8 Le Unit di Il livello sono le aree dedicate all'ictus di tipo semintensivo ("Stroke Units"), con una consolidata esperienza nella trombolisi sistemica, e sono presenti in ospedali dotati di una struttura complessa di Ncurolugia, Neuroradiologia e Neurochirurgia, presso le quali attivo un percorso per il trattamento endovascolare. Le Unit di I livello sono invece quelle aree dedicate all'ictus con possibilit di monitoraggio dei pazienti e presenti negli ospedali dotati di una struttura complessa di Neurologia. I trattamenti trombolitici sono praticabili esclusivamente presso le Unit Ictus di le ll livello mentre le aree dedicate all'ictus, presenti presso le altre strutture ospedaliere, sia nell'ambito delle strutture di Neurologia che di Medicina interna o Geriatria, hanno la possibilit di rapportarsi con le Unit Ictus anche mediante teleconsulto.

    Anche la rete per le gestione dell'emergenza ed urgenza neonatale e pediatrica articolata su tre livelli. I poli di I livello, dotati di Unita operativa di Pediatria e di Ostetricia con presenza di assistenza neonatale, sono deputati all'attivit di emergenza ed urgenza pediatrica per patologie minori; i poli di ll livello, che hanno come requisiti aggiuntivi l'attivit di pronto soccorso pediatrico in spazi dedicati, l'attivit di Chirurgia Pediatrica e l'erogazione di cure intensive neonatali, sono deputati all'attivit di emergenza ed urgenza per patologie co1nplesse tna che non necessitano della terapia intensiva, mentre i poli di Ili livello, caratterizzati da un volume annuo di ricoveri urgenti di soggetti di et inferiore a 14 anni pari ad almeno 2000 e dall'attivit di pronto soccorso pediatrico in struttura dedicata, hanno come requisiti aggiuntivi la presenza della Terapia Intensiva Pediatrica, la Neurochirurgia Pediatrica e, oltre a supportare tutte le altre strutture operanti in ambito regionale nel traspo1to neonatale e pediatrico, sono deputati all'erogazione di tutte le prestazioni specialistiche. Nell'ambito della rete emergenza neonatale e pediatrica presente anche la gestione delle gravidanze a rischio di parto prematuro, finalizzata a garantire la 1nassi1na sicurezza al neonato per il quale si prevede la necessit di cure intensive, preferendo il trasporto antenatale presso il polo di riferimento in tutti i casi in cui le condizioni cliniche lo consentano, imperniata sulla presenza o meno della Terapia Intensiva Neonatale, con l'accoglimento presso il polo di l livello di ciascuna Azienda per attivit di emergenza e urgenza per patologie minori e presso i poli di li e lii livello per le cure intensive neonatali e le attivit di alta specializzazione,

    Da considerare poi che le Unit Operative di Chirurgia specialistica presenti negli ospedali hub (es. Cardiochirurgia, Neurochirurgia, Chirurgia 'foracica, Chirurgia Plastica, ecc.), oltre all'attivit nell'ambito dell'urgenza ed emergenza, costituiscono il riferimento per tutta la provincia e non solo per l'Azienda ULSS sul territorio di competenza della quale insistono, sia per l'attivit elettiva che di consulenza agli ospedali sprovvisti di tali unit operative, in considerazione del fatto che le reti cliniche non sono di esclusivo appannaggio dell'ernergenz.a/urgcnza bens trovano applicazione in termini di reti di patologia anche integrate con il territorio.

    La funzione di centro hub risulta parimenti applicabile anche alle discipline di area medica, anch'esse tenute all'accoglimento di pazienti da tutta la provincia di riferimento. Utile ribadire come, proprio a garanzia dell'equit di accesso alle cure di tutti i cittadini e per non vanificare li fondan1entale ruolo delle reti in tennini di efficienza gestionale, decisionale e di integrazione, previsto che i centri hub, oltre a garantire nei ternpi previsti le prestazioni di base ai propri assistiti, debbano garantire le prestazioni di livello assistenziale di pi elevata complessit a tutti i residenti nel bacino di utenza provinciale, se1ua alcuna differenziazione originata dall'Azienda ULSS di residenza.

    Particolare il caso delle llnit Operativ.e di Malattie lnfottive. Le UOC previste nelle schede di dotazione ospedaliera sono. di fatto. centri huh: in ogni caso. liinitata1nentc alle patologie lnfcttivologiche. ogni :-.truttura sanitaria t:: tenuta a garantire l'assislcnza nel rispetto degli standard di sicurezza. Di fonda1nentale importanza il ruolo dei centri huh nell'assicurare una disponibilit costante di posti ktto per accettare pazienti prnvenicnti da qualsiasi struttura. in uscita dalle terapie intensive richiedenti il trasferimento per coinpelenza. per atti\are una riserva di posti letto in caso Ji eventi epidemici. per la gestione degli isnlaincnti. rutto ci 11aturaltnente rivolto anche alla pupolazione pediatrica. in autono1nia o condi\idenJo la gestione con le strutture di Pediatria.

  • ginnta re~ionale-9"' legislatura

    ALLEGATO A Dgr & 8 /

    Per quanto concerne le patologie dell'apparato gastroenterico si evidenzia co1ne la pi co1nune e1nergenza sia rappresentata dalle emorragie digestive, ed noto altres co1ne la ternpestivit di un intervento endoscopico correlata positiv'a1ne11te con i livelli di 1no11alit, 1na anche con un 111inor nurncro di interventi chirurgici e di trasfusioni, oltre che con una riduzione della durata dcl ricovero. Al fine di rendere omogenea a livello regionale la disponibilit di un triage endoscopico nelle 24 ore basilare che presso ogni azienda sanitaria sia presente un servizio dedicato alle urgenze endoscopiche gastroe11terologiche, tenendo conto anche della particolarit dell'endoscopia digestiva in et pediatrica, rnentre per le prestazioni di cornplessit n1aggiore vengano stipulate apposite convenzioni per evitare trastCri111enti di pazienti per prestazioni eseguibili in loco.

    Le patologie dell'apparato respiratorio rivestono attualmente un importante ruolo cpiJemiologico, e l'attuale orientamento prevede di assegnare alle strutture territoriali la gestione delle tnalattie croniche, riservando all'ospedale la gestione delle forme acute secondo un modello gestionale incentrato sulla continuit assistenziale che rappresenta J'elernento cardine per garantire l'integrazione tra cure pri1narie e assistenza specialistica eJ ospedaliera. In considerazione delrappropriata gestione delle risorse basilare che le funzioni delle strutture pneu1nologiche operanti in arnbito regionale siano diversificate. anche in relazione ai vari arnbiti di riferirnento territoriale. Le strutture di pneumologia presenti nei centri huh Jevono prevedere un'attivit di Terapia Scmintensiva Respiratoria rappresentata dalla Ventilazione Meccanica Non Invasiva (VMNI) e talora invasiva (VMI) secondo un 1nodello che nccessariarnente deve prevedere un raccordo t1nzionalc con la 'ferapia Intensiva, che si colloca ad un livello superiore. L'attivit dei centri ."lpoke, invece, se dotati di una struttura con1plessa di Pneu1nologia deve prevedere la possibilit di esecuzione di VMNI e monitoraggio dei pazienti, mentre le strutture prive di strutture di pneun1ologia, al fine di garantire un adeguato tratta1nento del paziente respiratorio critico devono integrarsi operativan1ente con i centri huh, in un'ottica di collaborazione continua.

    Nell'ambito dell'assistenza riabilitativa, l'istirnzione del Dipartimento funzionale di riabilitazione ospedale-territorio rappresenta un valido strun1ento per 1assistenza sanitaria in tale a1nbito fornendo la possibilit di creare un raccordo operativo tra le varie co111poncnti ospedaliere e territoriali del sistc1na con l'obiettivo principale di assicurare il massimo recupero possibile delle disabilit. Attraverso il Progetto Riabilitativo Individuale. nell'ambito del Percorso Riabilitativo di struttura. viene assicurata la continuit assistenziale realizzando una presa in carico globale della persona.

    Per quanto concerne la Rete Oncologica Veneta. coerente1nente a quanto proposto nel Piano Oncologico Nazionale, il modello della stessa quello di un network assistenziale sul modello delle reti huh u11ituazio11i lt)gisticl1e.

  • 1 8 G I U.

    1~:) lREG !ON [ DEL VEN-ETO 1 ~~ L-w -~-W~''''W---~~~----~----~~--J /~-.. -0 c:_.f'Ji:"{' G\ ,_-, ,,,_ /.-. ,,_

  • ~[REGIONE DEL VENET' u -----~----~------_] giunta regionle-9' legislat116 8 / CR 1 8 G f LJ, 2013

    ALLEGATO A Dgr n. del pag. 1s/19

    Nel percorso diagnostico terapeutico il ruolo della Anatomia Patologica centrale in quanto con un atto medico, rappresentato dalla diagnosi, finalizza una sequenza di procedure tecnico-cognitive finalizzate all'esame di organi o campioni di organi, inserendosi come elemento fondamentale e spesso decisivo nctrinquadramento clinico del paziente, e indirizzandone le scelte terapeutiche. La diagnosi anatomopatologica ha infatti significative implicazioni prognostiche e condiziona le procedure terapeutiche, e il referto anatomo-patologico ha inoltre un rilevallte impatto nella determinazione della spesa terapeutica in considerazione dell'individuazione dci candidati a terapie ad alto costo in patologia oncologica e non-oncologica_ Tale diagnosi rappresenta pertanto il risultato della interpretazione da parte del medico anatomo-patologo delle caratteristiche morfologiche eventualmente integrate dall'analisi di specifiche caratteristiche molecolari, del campione biologico in esame. I bacini di utenza delle Unit Operative di Anato1nia Patologica devono ncccssariainente essere correlati alla tipologia e al volume delle prestazioni erogate, alla complessit degli Ospedali, tenendo conto altres delle campagne di screening attivate in considerazione del fondamentale ruolo svolto. A garanzia delrappropriatezza, la efficacia e la co1npatibilit econo1nica delle prestazioni sanitarie, il piano oncologico nazionale 2010-2012 ha sottolineato la necessit di centralizzare presso Unit Operative di Anatomia Patologica di "eccellenza" le cosiddette prestazioni "altamente specialistiche" e, in piena analogia ad altre esperienze nazionali cd internazionali, le ipotesi di razionaliLzazionc organizzativa devono essere ispirate alla progressiva concentrazione delle risorse u1nane e tecnologiche, con costituzione di Unit Operative di pi grandi dimensioni e tali da rendere compatibile la elevata qualit delle prestazioni sanitarie con la economia di gestione. Pertanto, in coerenza con il Piano Socio Sanitario Regionale, co1ne potenziale utenza di un 'l)nit Complessa di Anatomia Patologica si propone una popolazione di circa 400.000 soggetti, mentre una pi ampia popolazione di riferimento, fino a 1.000.000 utenti. va prevista per programmi sanitari specifici quali diagnostica rnolecolare, screening oncologico, neuropatologia, cardiopatologi'd. pncu1nopatologia, oncologia pediatrica, sarcon1i e tun1ori rari.

    La rete per le donazioni e i trapianti di organi e tessuti organizzata secondo un 1nodcllo che prevede il collega1nento tra centri di alta specializzazione e ospedali dcl territorio e coordinata a livello regionale. li Coordinamento Regionale Trapianti (CRT) in costante collegamento da un lato con i coordinamenti locali presenti a livello di ogni singola azienda sanitaria e con tutte le unit di terapia intensiva e daWaltro con il ('entro Nazionale rrapianti e i centri trapianto operanti in a1nbito regionale. In questo modello, i centri trapianto, le rianimazioni, le sedi delle banche di tessuti e cellule sono tutti collegati tra loro e fanno parte di un unico progran11na. La politica dci trapianti concentrata sulle due Aziende Ospedaliere: !"Azienda ospedaliera di Padova di ritrirnento per il trapianto di fegato, rene. polrnone e cuore, J',i\zienda ()spedaliera Univesitaria Integrata di Verona di rifcrin1ento per il trapianto di pancreas. cuore e rene. Il trapianto cli rene praticato anche presso ospedali di Treviso e Vicenza. Di fondamentale importanza poi. per quanto riguarda il trapianto di tessuti. il rapporto con le banche dei tessuti Ji Verona e Treviso oltre che con la Fondazione Banca degli occhi presente presso l'()spcdalc dell'Angelo di Venezia, strutture sanitarie che raccolgono. conserva110. e distrihuiscono cellule e tessuti, a

    ~copo di trapianto, garantendone idoneit. sicurezza. qualit e tracciabilit al fine

  • MrR.EGioNE Dl.l vENETo:J ~~_:_! L.~.-- .. -------~~----~--------"~"-"----gi unta re)::ionalc- 9" legislatur:-1

    ALLEGATO A Dgr n. 6 8 I UH sensi dcll'a11.l I, comma 2, della legge 4 maggio 1990 ri.107, concernente la disciplina per le attivit trasfusionali relative al sangue umano ed ai suoi componenti e per la produzione di plasmaderivati. Con successive deliberazioni la Giunta Regionale ha dato progressiva attuazione alla previsione normativa andando, nel tempo, a consolidare i I modello dipartimentale interaziendale quale strumento organizzativo strutturale per lo svolgimento dell'attivit trasfusionale. La proposta di riorganizzazione conferma il modello dipartimentale provinciale cd identifica per ciascuno dei sette Ospedali di riferimento provinciale una Unit Operativa Complessa di Medicina Trasfusionale che svolge, in qualit di direzione del DI MT, anche la funzione di coordinamento per le strutture della provincia di riferimento.

    3.6 Responsabile organizzativo-funzionale dell'intera funzione ospedaliera

    li Presidio ospedaliero, a prescindere dal numero di sedi, diretto da un Direttore Medico, unico responsabile organizzativo-funzionale dell'intera trnzione ospedaliera, nominato dal Direttore Generale con proprio provvedimento per ricoprire un incarico equiparato a quello di Direttore di Dipartimento. In presenza di 2 apicalit di Direzione Medica Ospedaliera le stesse vanno differenziate le funzioni secondo due indirizzi, ovvero di Igiene Ospedaliera e organizzativo gestionale. Il Direttore Unico della funzione ospedaliera, oltre ad essere responsabile dell'intera funzione ospedaliera rispondendo alla Direzione strategica nella figura dcl Direttore di Area, ovvero il Direttore Sanitario:

    garantisce la funzione direzionale di tutte le attivit del Presidio ospedaliero; persegue gli obiettivi di risultato e di attivit negoziati in sede di contrattazione di budget con la Direzione aziendale rnediante le risorse assegnate. Con la 1ncdesi111a metodologia definisce attivit, risultati e risorse con le strutture dipartimentali afferenti: garantisce la 1nigliore funzionalit dei servizi ospedalieri, favorisce un"adeguata assistenza ospedaliera alle persone nonch la continuit dell"assistenza, operando in stretta interrelazione con il Direttore della funzione territoriale e con il Direttore del Dipartimento di Prevenzione nell'ambito degli indirizzi strategici stabiliti dalla Direzione Aziendale e del budget attribuito alla struttura ospedaliera.

    3. 7 Apicalit delle strutture pubbliche

    Come gi sopra riportato, alla riduzione complessiva dei posti letto si accompagna una riduzione del numero delle Unit Operative Complesse (UOC) e conseguentemente delle apicalit, in ossequio anche a quanto di sposto da Il' art. I 5, comma 13. lett c. della legge n. 13 5/20 12. La precedente programmazione regionale (ex DGR n. 3223/2002 e successive modifiche ed integrazioni) prevedeva complessivamente n. 864 apicalit. La proposta di cui al presente atto prevede un numero complessivo pari a 754, con una riduzione quindi pari a 11 O. Per quanto riguarda le apicalit dell'Azienda Ospedaliera di Padova. dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e dell'Istituto Oncologico Veneto IRCCS. il Presidente della Giunta Regic1nale, d'intesa con i Rettori delle rispettive Universit Mgli Studi. proceder alla individuazione delle apicalit a direzione universitaria. secondo gli ai1icoli 7 ed 8 della deliberazione del Consiglio Regionale n. 140 del 14 dicembre 2006. mantenendo. al contempo. un numero di apicalit a direzione nspedaliera coerente con l'atti\it assistenziale prevista nelle schede di dotazione. Per quanto riguarda l"()speclalc di TreYiso si ritiene di confennare le apicalit a direzione universitaria (c.d. clinicizzazioni) attualn1ente esistenti ed estendere la clinicizzazione all'.Anato111ia Patologica. Per sostenere l'organiLzazione delPattivit di ricovero in tOnna diparti1ncntale, tenendo conto delrinlcnsit dell'assistenza. dell"intensit di cura e dell'utilizzo ottimale delle risorse. viene

    esprc~sarnente indicata nelle ~chede di dotazione ospedaliera l'istituzione di lJnit Sen1plici a valenza Dipartimentale (USO). La riduzione delle apicalt. qualora 11011 possa essere effettuata i1n1ncdiata1nentc, deve con1unquc a\'venire nell'arco del triennio 2012-2015 tenendo conto delle cessazioni a \ ario titolo del pl"rsona!e

    dirigen.1.ial~- nonch di quanto previsto dall"art.9. cn1ntna 32 del O.L. n.78/2010. conve11ito nella L. n. 122/20 I O cd eventua I mente dal l'art. I. comma I 8 de I D. L. n. I 3 8/20 I I . con vertilo ne I la L. 11. 148/20 I I .

  • [ij ~E~_IOf'-J_~DEL_Y~.1'-1 ETqj giunta regionale- 9" kgislatura

    ALLEGATO A Dgr n. 68

    3.8 Schede di dotazione ospedaliera

    Alla luce dei principi e dci criteri esposti nel presente documento. della citata normativa nazionale. ivi compresa la proposta di regolamento sugli srandard, e dci citati studi sulla riorganinazione delle rete ospedaliera e sui costi delle strutture pubbliche e private accreditate elaborati dall"Agenzia Regionale Socio-Sanitaria, in conformit con quanto previsto dalla L.R. n. 23/2012. sono elaborate le schede di dotazione ospedaliera, sia degli erogatori pubblici che degli erogatori privati accreditati (v. allegato 13 della deliberazione). Nella scheda redatta per ciascun singolo ospedale pubblico vengono indicati:

    la qualifica dell'ospedale nella rete, secondo i 1 modello huh and spoke; le funzioni per ciascuna area omogenea; per ogni singola funzione, il numero di apicalit (UOC) e/o l'istituzione di Unit Semplici a valenza Dipartimentale (USO): il setting assistenziale qualora lo stesso sia esclusivamente volto a determinare se l'attivit viene svolta nei seguenti regimi: week surgery, diurno. ambulatoriale; l'am111ontare dei posti letto per ciascuna funzione e per area on1ogenea.

    Nella scheda redatta per ciascun singolo ospedale privato accreditato, che riporta la specilcazione se trattasi di Struttura privata accreditata con compiti complementari e di integrazione all'interno della rete osspedlaiera regionale o di ()spedale classificato, vengono indicati:

    le funzioni per ciascuna area ornogcnea; il setting assistenziale qualora lo stesso sia esclusivan1cntc rivolto a dctenninare se l'attivit viene svolta nei seguenti regi1ni: \Veek surgery.diurno, ambulatoriale: Pam1nontare dei posti letto per area 01nogcnee e per singola funzione; l'attivit di specialistica ambulatoriale.

    Esclusivamente agli ospedali privati accreditati Casa di Cura "Abano Terme polispecialistica e termale" afferente ali' Azienda U lss n.16, Casa di Cura poi ispecialistica "dott. l'ederzoli" e al l'Ospedale Classificato "Sacro Cuore Don Calabria". entrambi afferenti all'Azienda Ulss n.22, che erogano prestazioni ad elevato contenuto professionale e tecnologico e che sono dotati di Pronto Soccorso, si propone venga riconosciuta la funzione di presidio ospedaliero.

    La dotazione di posti letto per l'assistenza ospedaliera in regime di ricovero ordinario e diurno. nel rispetto dello standard previsto dal PSSR (3 posti letto per mille abitanti per acuti e 0,5 per l'area della riabilitazione), calcolata con riferimento alla popolazione residente nel Veneto. Non concorrono, ai lini dello standard, i posti letto da riservare per l'attivit di ricovero nei confronti di pazienti residenti in altre R.egioni italiane. L'allocazione di tali posti letto. individuati secondo i pararnetri indicati nella citata proposta di Rcgola111ento sugli standard per ["assistenza ospedaliera. viene espressan1ente prc\ista in calc1.: alla scheda di dotazione ospedaliera. L'attivit di ricovero in regi1ne di lihera professioni.:: intran1uraria viene et1ettuata nei posti letto individuati nelle schede di dotazione ospedaliera.

    Per ciascuna funLione delle aree 01nogcncc \iene indicato il codice di -;pecialit clinica e di disciplina ospedaliera. di cui al Decreto ministeriale 5 dice111bre 006. Per le a1iende pubbliche viene. altrcsi. cspressa1ncnte indicato il nurnero 1nnss1no di apicalit da conferire.

    Le lJnit Sc1nplice a valenza Dipa1iin1e11tale (liSD). cspressan1ente indi\iduate nelle s~hede di dotazione ospedaliera, devono essere inserite nei rispettivi atti aziendali.

    Per l'area r:-lativa alla rerapia Intensi\ a. si ritiene di procedere. con successi\'o atto - -;ulla base dcll't:sitn degli -;tudi allualn1ente in cor

  • giunta ref,!ionale- 9A legislatura

    ALLEGATO A Dgr n. 6 8 I

  • [;;;l [ REGIONE DEL YEN ETO 'j' l:'::'.:J ------------,~--~~~~ giunta rc~ionale-9" legislatura

    ALLEGATO A Dgr n. 6 8 I iGR

    Per la rete dell"emergenza territoriale viene riportata, in apposito allegato (allegato Calla deliberazione), per ciascuna Azienda Ulss e per gli erogatori ospedalieri privati accreditati dotati di Pronto Soccorso o PPI la dotazione di mezzi medicalizzati e di ambulanze ALS, elaborata tenendo conto, oltre che della popolazione residente, dei fattori che incidono sul tasso di occupazione dei mezzi:

    le distanze e le caratteristiche della viabilit delle localit del territorio: la presenza di assi viari ad alta complessit di soccorso (autostrade/superstrade): it nu1nero di chiarnate per abitante per anno, che risulta 111olto pi alto nei con1u1li 111aggiori, a causa della concentrazione delle attivit lavorative, scolastiche e sociali:

    La dotazione cos identificata dovr essere integrata, sulla base delle indicazioni del Direttore della Centrale Operativa competente per territorio, da una dotazione di ambulanze BLS tale da consentire al sistema di garantire un tetnpo tra la chia1nata soccorso e l'arrivo sul posto del prin10 111ezzo di soccorso:

    non superiore a 15 minuti nell'80!., dei casi: non superiore a 20 minuti nel 90% dei casi.

    Indipendentemente dall'Azienda di appartenenza, i mezzi di soccorso operano alle esclusive dipendenze della Centrale Operativa SUEM 118 competente per territorio e non possono essere utilizzati per servizi non autorizzati dal la stessa.

    Le strutture non confennate dalla presente progra1111naz1one vanno disrnesse, segnalando la relativa dismissione al Ministero della Salute.

  • REGIONE1iH VENElOJ giunta regionllle -9A li'gi.~h11ura

    ALLEGATO B Ogr n. 6 8 Azienda sanitaria 01- Belluno

    A-Area Medica

    Funzioni -- - ------

    - -- - --- - ------ ------- . ..

    -- ---. -

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    : 8 Cardiologia !

    '

    52 Dermatologia ' i ' Gastroenterologia ' 58

    i 21 Geriatria I 24 Malattie Infettive '

    ', i 26 Medicina Generale

    '

    I ' 29 Nefrologia I I

    Neurologia I I 32 I

    j 64 Oncologia I ' '

    : 68 Pneumologia I ' i " 40 Psichiatria ' i '"

    n~.J~-.L----

    Funzioni

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    Chirurgia Generale

    i 98 Day Surgery Multidisciplinare i 30 Neurochirurgia I

    f----+----------------------------1 1 34 Oculistica --+-------------------------------1

    16 Ortopedia e Traumatologia

    1-8 Otorinolaringoiatria

    41 Urologia

    TOTALE AREA

    C-Area Materno-Infantile

    Funi:ion

    i7 i Ostetricia e Ginecologia ---- ~----- . ----- ------- --------~"--! f'~t~_cigia _"J_eon~~ale_

    l9 Pediatria J

    TOTALE AREA

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  • ALLEGATO B Dgr n.6 8

    Azienda sanitaria 01- Belluno

    O-Area Terapia Intensiva

    i-unzioni

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    49 Posti letto di Terapia Intensiva

    su Posti letto di Terapia Intensiva Cardiologica

    n Posti letto di Terapia Intensiva Neonatale - - ----- --

    -- ' -- -- ---- ---- --- ----------- -. . --- -------- J TOTALE AREA

    ;E Area Servizi di Diagnosi e Cura

    Ftnzioni

    ~- _u1 I Ac~etla-zi~-~;;Pront~--5~~~-ors~----------------~-----"

    _s_o3 Anatomia ed Istologia Patologica

    , so2 Centrale Operativa Suem

    : '''' Direzione Medica

    s __ osl Farmacia --;--"' I Laboratorio Analisi --------4.-----------------------"-1 Medicina Nucleare

    :-'''l Medicina Trasfusionale : s _oB Microbiologia

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    , s _ is, Punto di Primo Intervento

    59 Radiologia ----t-------------------- ________ j

    99 Terapia del Dolore ' -

    ;TOTALE_~~~~=----_----~~-- ~ __ _ --=~~-~--- __ _] TOTALE ACUTI

    'F Area Riabilitativa

    Funzioni

    i-J 1! Lungodegenti

    - --t------ ----------------- ------ -------'-;6 I Re_cup~ro e K~abilitazione Funzionale

    TOTALE AREA

    TOTALE RIABILITAZIONE

    TOTALE ULSS

    Note

    Hub ,1 vd!enza provinciJie: BELLUN() {fspedale Nedo l.1i Rete con

  • ALLEGATO B Dgr r6 8 I CRe~ 8 G I U. 2013 Azienda sanitaria 01- Belluno

    O. BELLUNO Hub a valenza provinciale

    .1~_t.rr1__ __ A-Area Medica Funzioni

    8 )cardiologia

    52 __ ,i ~ermatologia - I - -

    58 Gastroenterologia _ ---- ___________ J

    Posti letto

    16

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    1r_~_~JG~~;~-~~----- ______ ---------~--- ---~------~:-=---~ [ _22 t f--~~---i]M~l;t-tJ;1~f~tthie --- -- -------- -------,I i s ---1

    - __ _I! ______ ------- --- -------- ----- ------ ---- L._ _______ J !~~ _j:~~~-;-~y~~-~_:~~-~~~~~--------- --i : 30 i

    ----- I

    29 Nefrologia I ----- --- __ J

    32 - -- I

    Neurologia --- --- ---------- ------------- _____ J

    r ---r- ---- . ---- --- -- --------- ----. 64 i! Oncologia I

    I - ----- ----- - ---- ----------. ~ !- ~~ j Pneu;~-j~~~;------ ------ ----- - ----- ----1 I -- Il - -- -- ---------- --- -- _I

    ~ 40 :r Psi-;hiat~i~ -- - - ---- - ---- ------ - ---- .. - ' ____ _JL __ ---- ---------- ____________________ .J r- - r:- -- - -- - --- ------ --- ------ --1

    70 __ _l Radl_?~e~apra _____ ------- ---- ___ ,.___ 1 TOTAlEAREA---~=~-:==~- --]

    8-Area Chirurgica Funzioni

    -1 -- - ----

    : Chirurg1a Generale --r-----

    30 ; Neurochirurgia

    : 34 Oculistica

    i6 Ortopedia e Traumatologia

    i:-: 'Otorino!aringoicitria

    43 'Jiologia

    TOTALE AREA C-Area Materno-Infantile Funzioni

    37 , Ostetricia e Ginecologia

    62 Pat0logia Neonatale

    i'l

    fOTALE AREA

    '

    r-- --i 5 .

    _____ I 1--1a-1 I ---------

    :----6----,1 -- __ __J ,--12 -1 I_ ---'

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    'li~]

    22 7

    3

    32 10

    17

    91

    24

    4

    3

    16

    Apicalit NOTE

    1

    1

    : Presenza di un laboratorio di emodinamica : interventistica. Centro Hub (H24) di riferimento anche ' i per L'Azienda ULSS 2. Servizio di Guardia Attiva con ; t~lerefertazione anche per l'Ospedale di Agordo e Pieve

    ~ d1_Ca~ore __ __ _ ___ __ __ _ __i I 1" ------

    1 :_ us~----- -

    - - I'

    1

    1

    1

    5

    1

    1

    2

    -

    1: Attivit coordi-~~ta d~ll~Q~~ed;I-~ d-i--Tr~~~~--

  • ALLEGATO B Dgr n. 68 Azienda sanitaria 01- Belluno

    O. BELLUNO

    O-Area Terapia Intensiva Funzioni

    32 , Anestesia e Rianimazione

    49 ,. Posti letto di Terapia Intensiva

    so Posti letto di Terapia Intensiva Cardiologica - ---- -----

    - -------- --------- --

    73 Posti letto di Terapia Intensiva Neonatale

    . TOTALE AREA .:-Area Servizi di Diagnosi e Cura Funzioni

    -~ .01 :l Accettazione e Pronto Soccorso : s (13 ;~-Anat~~-i;-;d l~t~i-~gj~ P~~I-~~;~~------

    ,1

    s_o4 -1 Direzione Medica : .I : s .-~5 .'1 Farmacia

    - - 1\_ - ------ ---- - ----- --------

    J 06 j Laboratorio Analisi -- _il_

    Gl - rM;-ctici~ N-~ci~~~-~-___ lc _____ ------- ___________ ,, ___ _

    '", __ 07 Medicina Trasfusionale

    ------ -

    : 5_08 '~Microbiologia : 69 ! Radiologia

    _1q i Terapia del Dolore

    TOTALE AREA 2_RIABILITAZIONE F-Area Riabilitativa

    "io 'Lungodegenti

    F\ecupero e H.iabilitazione Furiziorale

    TOTALE AREA TOTALE STRUITURA

    __ J

    - -1 -------J

    i J

    --1

    ' _j I

    I ---~-_j

    -,

    Hub a valenza provinciale

    Posti letto

    10 9

    2

    ---1 I

    - ___ J

    --- J

    lO 16

    26 i 312]

    Apicalit NOTE

    J'_ 1]

    i ~-~:Con posti letto tecnici di OBI r------1 ,- -- -- ----

    1 11

    i 1 '' 1 _____ ,--",I_ _ ---1- I: S~~i-;io cti-G~~;cti-~-Atti~a ~~n-~~-1-~r~f~-;-t~~io~~-~~-~he --- -! ----' [_p~r~~?.~_p_~?~~-~-i-~go~~?_e:__~i-~~~-.~~-~ad?!_~----_ __! USD Attivftcoo~dl~-;;-;~ d-a1l;-051'~d-;;l~dii~e~~o-_

    -------- -- -------

    1 _ j1 :: DiMr. Svolge funzioni di coordinamento anche per i l'Azi:n~a ULS~2- ____ _ __

    11------ ------ --------- -----------

    ! 1

    i' USO. Attivit coordinata dall'Ospedale di Treviso Servizio di Guardia Attiva con te\erefertazione anche

    . : per l'Ospedale di Agordo e Pieve di Cadore --- -- --- --------

    -------

    USO. Attivit coordinata dall'Ospedale di Treviso

    1 Con cittivita di ricibilitazione pneurnologica

    1 I . _I

    2sj

    _,

    - -1 .J

  • ALLEGATO B Dgr n. 68 Azienda sanitaria 01- Belluno

    O. PIEVE DI CADORE Ospedale Nodo di Rete con specificit montana

    Posti letto

    Apicalit NOTE

    1~/\C:UTI=::==--==-=== ----- -_:-::___--::=:=------====- ___ -=--:-==~==~:___ ===-======-=-=-~==] A-Area Medica Funzioni

    26 - -

    ------- -- ------ i I 6 i I - -" .TOTALE AREA

    ---------------------1 -32]

    - -~--- .. ----- .. _J 8-Area Chirurgica Funzioni

    l ~-~==1 ~~-~~ ~~!-~~ ~ ~~~~~-~~~---

    C-Area Materno-Infantile Funzioni

    '37 T -- ----- ---- -

    1 Ostetricia e Ginecologia I'. ___ -------- -------- ---------- ------

    ' i _, 10 J

    1101 _______ _J

    -20]

    ,--- -r---- ---------------- --- ---------------1 1 -----: : ~~--j~~olo~i~- N_~on:~ale ___________________ j i ___ J ' - ----- --- - -- - ---- --------- ---, ,---1 ! 39 __ ;P_"_d'atr'." __ _ __ _ ___ I I ,

    f(>~AlE~R~~-==-===----===-=--J :=:zJ O-Area Terapia Intensiva Funzioni

    ,. ~~ --rA~-;~tesia e Rianimazione T----- ----------

    -19 ____ ,:l~~sti __ l~~:i di Terapia 1-~~e~_siva _

    TOTALE AREA E-Area Servizi di Diagnosi e Cura Funzioni

    s_01 ; .6-ccettazione e Pronto Soccorso

    s_03 , ~riatornia P.d Istologia PJtologica

    S_J2 C~ntrale Dperdtiva Sut:m

    S_ :;4 Direzione l\tledica

    5_06 Laboratorio Analisi

    :;g Radiologia

    TOTALE AREA

    1 J l ____ J

    r - -1 ' 2

    ] -----1 _2 _J

    -,

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    -- ---- -------- -1

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