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26 Anno VII APRILE/GIUGNO 1999 Trimestrale. Sped. in abb. postale art. 2 comma 20/c - legge 662/96. Filiale di Padova, Cmp Redazione: Ordine dei Geologi - Regione del Veneto Via Diziani, 4/A - 30174 Venezia Mestre GUIDA ALLA COMPILAZIONE DELLE PARCELLE - 2 SCIENZA E PREVISIONE: Nuove metodologie di telerilevamento per la previsione e la prevenzione del rischio Pubblicata la Legge Regionale sulle procedure di V.I.A.

VENETO GEOLOGI - Geologi Veneto

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Page 1: VENETO GEOLOGI - Geologi Veneto

26Anno VII

APRILE/GIUGNO

1999

Trimestrale. Sped. in abb. postaleart. 2 comma 20/c - legge 662/96.

Filiale di Padova, CmpRedazione:

Ordine dei Geologi - Regione del VenetoVia Diziani, 4/A - 30174 Venezia Mestre

GUIDAALLA COMPILAZIONEDELLE PARCELLE - 2

SCIENZA E PREVISIONE:Nuove metodologie ditelerilevamento per laprevisione e la prevenzionedel rischio

Pubblicata la LeggeRegionale sulleprocedure di V.I.A.

Page 2: VENETO GEOLOGI - Geologi Veneto

VENETO GEOLOGI

2 Ordine dei Geologi Regione del Veneto

VENETO GEOLOGIFoglio d’informazione

dell’Ordine dei Geologi Regione del Veneto

Anno VII / Nr. 26 / Aprile - Giugno 1999

Direttore responsabile: Antonio Rosso

Iscritto nel Registro Stampa del Tribunale di Padova alnr. 1521 il 20.07.96. / Trimestrale / Spedizione in abb.postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Pa-dova Cmp.

Proprietà e Redazione:

Ordine dei Geologi Regione del VenetoVia Diziani, 4/A - 30174 Venezia Mestretel. 041/981186 - fax. e segr. 041/505 9056e_mail: [email protected]

Direttore editoriale: Gino BorellaDirettore redazionale: Paolo Spagna

Comitato di redazione:

Danilo Belli, Gino Borella, Luca Capecchi, Paolo Cor-nale, Alessio Fileccia, Enrico Nucci, Roberto Sedea,Paolo Spagna, Pietro Zangheri.

Segreteria di redazione: Elisabetta Milisenna

Collaboratori:

Marina Aurighi, Paolo Baggio, Giovanni Berto, Nuc-cio Bucceri, Matteo Ceruti, Enrico Conchetto, Giusep-pe Franco Darteni, Enrico Farinatti, Vittorio Gennari,Giorgio Giacchetti, Gian Mario Giurlani, Matteo Mas-sironi, Elisabetta Milisenna, Francesco Parisi, CesareRizzetto, Valerio Spagna, Lando Toffolet, GiulianoVendrame, Pier Andrea Vorlicek.

SOMMARIO

3 EDITORIALEAssociazione Tecnamb: documento programmatico

4 ATTIVITÀ DELL’ORDINE

6 Riceviamo e pubblichiamoAlbo Professionale

7 CONSIGLIO NAZIONALE DEI GEOLOGI

8 Regolamento per il funzionamento delle Commissioni Consultive Provinciali

9 Pubblicata la Legge Regionale sulle procedure di Valutazione d’Impatto Am-bientale

Giuliano Vendrame

Segnalazione terne

10 Guida alla compilazione delle Parcelle - 2Luca Capecchi

11 CONVEGNI 1999E.P.A.P.CORSI DI FORMAZIONE

12 Scienza e previsione: Nuove metodologie di telerilevamento per la previsione e laprevenzione del rischio

Paolo Baggio

13 Aggiornamenti in materia di Lavori PubbliciEnrico Conchetto

14 Da Venezia e dintorniCesare Rizzetto

Commissione Consultiva Provinciale di Verona

15 Aggiornamento della Biblioteca dell’Ordine dei Geologi del Veneto

20 Brustolè, frana mobileGazzetta Ufficiale: Decreto sull’approvazione del programma di potenziamen-to delle reti di monitoraggio meteoidropluviometrico

In copertina:

Provincia di Bolzano, Strada provinciale per Castelrot-to: Frana per crollo. (foto: Archivio S.G. srl, Verona).

Editore:

Libraria Padovana Editrice sas di G.P. Tonon & C.Via Maroncelli, 123 ter - 35129 PadovaTel-fax: 049.8075286e_mail: [email protected]

“Veneto Geologi” viene distribuito gratuitamente agliiscritti all’Ordine dei Geologi Regione del Veneto, alleAmministrazioni periferiche dello Stato nel Veneto eagli Enti Locali del Veneto.Chiunque volesse ricevere regolarmente i numeri dellarivista dovranno dare corso ad un regolare abbona-mento annuale versando L. 50.000 nel ccp 12855359intestato a: Libraria Padovana Editrice sas - Via Ma-roncelli, 123 ter - 35129 Padova.

Le notizie riportate sono desunte da fonti ritenute at-tendibili. La Direzione avverte comunque i lettori chenon si assume alcuna responsabilità per eventuali dan-ni causati da informazioni errate. Gli articoli firmatiesprimono solo l’opinione dell’autore e non impegna-no in alcun modo né l’editore né la redazione.

Stampa

Tipolito Aster, Padova.

Numero chiuso in redazione il 15 giugno 1999.

Orari Segreteria

ORDINE REGIONALEGEOLOGI DEL VENETO

Tel. 041 / 981 186Fax 041 / 505 9056

Lunedì - Mercoledì - Venerdìh. 15.30 - 19.30

Martedì - Giovedìh. 08.30 - 12.30

Segretaria: Sig.ra Cristina LazzariConsulente legale:

Studio Legale CerutiRovigo - Via All’Ara, 8Vicenza- Contrà Barche, 33

Garanzia di riservatezza. Il trattamento dei dati personali che riguardano le persone fisiche viene svolto nell’ambito della banca dati elettronica della LibrariaPadovana Editrice e nel rispetto di quanto stabilito dalla legge 675/96 sulla “Tutela dei dati personali”. Garantiamo la massima riservatezza nel trattamento deidati e che non saranno comunicati o diffusi ad altri. L’interessato potrà richiederne gratuitamente in qualsiasi momento la modifica o la cancellazione scrivendoal responsabile dati della Libaria Padovana Editrice. La Libraria Padovana Editrice è regolarmente iscritta presso il Garante.

Page 3: VENETO GEOLOGI - Geologi Veneto

VENETO GEOLOGI

Aprile - Giugno 1999 3

I sottoscritti Ordini professionali,promotori del progetto Tecnamb

e fondatori della Associazione Tecnamb,resasi necessaria per dare una forma giu-ridica diversa e meno soggetta a vincolirispetto a quella Ordinistica attuale, alloscopo di:• definire nel breve e medio periodo l’at-

tività della associazione, nell’ambitodelle finalità previste dall’art. 1 dell’as-sociazione stessa;

• definire l’impegno necessario, sia di ri-sorse economiche che umane, per losvolgimento dell’attività dell’Associa-zione nel breve e medio periodo,

sottoscrivono il presente documentoprogrammatico.

Premessa - il quadro di riferimentoL’attività della Associazione dovrà

considerare almeno i seguenti elementi:• le profonde mutazioni che si stanno

avendo nel quadro normativo del setto-re ambientale, sia a livello di UnioneEuropea, sia nazionale (T.U. sulle ac-que, decreti attuativi del D.L. 22/97…),sia regionale (nuova normativa sullaV.I.A., revisione della L.R. 33/85 e del-la L.R. 44/82, nuove norme relative allaistituzioni di parchi e riserve natura-li…);

• la ancora scarsa, quando non nulla,multidisciplinarietà ed interdisciplina-rietà delle strutture pubbliche compe-tenti in materia ambientale;

• la ancora limitata presenza, in partico-lare in confronto ad altre Regioni Italia-ne e Nazioni Europee, di Studi Profes-sionale di progettazione e consulenzaambientale caratterizzati da specificamultidisciplinarietà ed interdisciplina-rietà.

L’associazione Tecnamb, in virtùdella propria caratterizzazione interdi-sciplinare e forte delle competenze suitemi dell’ambiente degli iscritti ai seiOrdini Professionali che hanno promos-so l’Associazione, possiede tutte le ne-cessarie capacità per intervenire in modoefficace sul precisato quadro in costanteevoluzione.

l’E ditoriale

Programma dell’AssociazioneIn sintonia con le finalità previste

dallo statuto dell’associazione, si indivi-duano, per il breve e medio periodo, i se-guenti obiettivi di fondo:• promozione, sia culturale che normati-

va, della interdisciplinarietà dei proget-ti ambientali;

• promozione della presenza interdisci-plinare negli Uffici degli Enti con com-petenze ambientali;

• promozione della presenza interdisci-plinare nelle commissioni tecniche no-minate dagli Enti a supporto delle atti-vità istruttorie di verifica e di autorizza-zione dei progetti ambientali;

• istituzione dell’E.I.R.;• formazione rivolta agli iscritti e ai can-

didati all’iscrizione nell’associazione;

• promozione della eventualità che gliOrdini si trasformino in enti “certifica-tori” della qualità professionale.

Parallelamente l’associazione si im-pegna per la realizzazione di un “Osser-vatorio Permanente delle Professioni”presso la Regione del Veneto sui temi esulle legislazioni ambientali.

Per il raggiungimento degli obiettivisopraelencati l’associazione svolgerà at-tività interna (rivolta ai propri iscritti) edesterna (rivolta agli Enti con competenzaambientale, ai legislatori, al vasto campodi cittadini, gruppi ed associazioni inte-ressati ai temi ambientali….).

Per la realizzazione delle varie inizia-tive, quali tavole rotonde, convegnietc..., viene nominato un apposito “Co-mitato interordini”, al quale vengono de-mandati i compiti organizzativi delle ini-

ziative rivolte all’esterno, nel rispetto delvigente statuto.

Lo stesso “Comitato interordini” vie-ne delegato a proporre e a seguire gliaspetti di collegamento con gli Ordini ol-tre a quelli organizzativi ed economicinecessari al funzionamento della Asso-ciazione.

Sulla base di una circolare comune,redatta dal Comitato di Valutazione dellaAssociazione Tecnamb, gli Ordini si fan-no promotori dell’adesione all’Associa-zione dei loro iscritti, che abbiano i re-

quisiti prescritti dal vigente statuto. Ciòanche al fine di permettere il passaggiodalla attuale fase di attività basata sul-l’utilizzo di risorse umane ed economi-che fornite dai singoli Ordini ad una fasein cui l’attività dell’Associazione si basasu risorse umane ed economiche proprie.In questa fase transitoria, i costi di gestio-ne dell’Associazione vengono così ripar-titi tra le sei Federazioni degli Ordini: il30% suddiviso per i sei Ordini ed il 70%suddiviso sulla base del numero di iscrittiai rispettivi Ordini su base regionale.

Infine, si concorda, che il presentedocumento programmatico funge da ba-se per la definizione del bilancio dell’As-sociazione medesima.

Federazione Regionale Ordini

Provinciali Agronomi e Forestali

Federazione Regionale Ordini

Provinciali Architetti

Ordine Nazionale dei Biologi

Ordini Interprovinciali

dei Chimici del Veneto

Ordine dei Geologi, Regione del Veneto

Federazione Regionale Ordini

Provinciali degli Ingegneri

ASSOCIAZIONE TECNAMB

documento programmatico

INTERNET e GEOLOGI VENETI

Si invitano i geologi veneti iscritti all’Ordine a comunicare via e_mail

[email protected] sono dotati di collegamento internet oppure, chi ne fosse sfornito, senel corso del 1999 è intenzionato a di dotarsi di collegamento internet.

Page 4: VENETO GEOLOGI - Geologi Veneto

4 Ordine dei Geologi Regione del Veneto

VENETO GEOLOGI

attività dell’ordineattività dell’ordineattività dell’ordineattivitàdell’ordineattivitàdell’ordine

Ordine dei GeologiRegione Veneto

Venezia, 2 marzo 1999Prot. n. 84/P/99

TECNAMBPadovaAlla C.A. Ing Ignazio Sidoti

Oggetto: Bilancio annuale 1999 eprogrammazione attività della Associa-zione Tecnamb.

Il Consiglio Regionale dell’Ordinedei geologi, nella seduta del 26.02.1999ha esaminato e discusso la proposta di bi-lancio e delle relative attività per l’anno1999.

Il Consiglio concorda sulla necessitàdi aumentare l’attività dell’Associazio-ne, anche mediante la realizzazione diapposite giornate di studio e la partecipa-zione a manifestazioni.

Si ritiene però che, preventivamentealla definizione del budget necessarioper l’attività 1999 e del bilancio, vadanoaffrontati questi punti fondamentali:

1. definizione (e approvazione) di undocumento programmatico;

2.definizione delle modalità della ri-partizione tra i singoli Ordini delle spesenecessarie al funzionamento dell’Asso-ciazione, fintanto questa non sarà in gra-do di autofinanziarsi. Si ritiene che la ri-partizione dovrà tener conto del numerodi iscritti su base regionale;

3. attivazione della Commissione diValutazione;

4. redazione di una circolare comunea tutti gli Ordini proponenti il Tecnambche sia d’avvio alla fase di promozionedelle iscrizioni alla Associazione.

Ribadiamo nuovamente il nostro in-teresse per la crescita della Associazionedalla attuale fase pionieristica e volonta-ristica a una fase “matura”. Restiamo adisposizione per dare costruttivi contri-buti alla programmazione degli impegnifuturi.

Il Presidente

Dott. Geol. Gino Borella

Ordine dei GeologiRegione Veneto

Venezia, 3 marzo 1999Prot. n. 90/P/99

MINISTERODI GRAZIA E GIUSTIZIADip. dell’Amministrazione Peniten-ziaria - provveditorato Regionale peril Veneto-Friuli Venezia Giulia eTrentino Alto AdigePadova

Oggetto: Indagini geotecniche e rela-zione geotecnica per interventi edilizipresso gli Istituti Penitenziari di Vicenzae Treviso.

A seguito colloqui intercorsi si preci-sa la posizione di questo Ordine nel meri-to di quanto all’oggetto.

Sulla competenza del geologo a redi-gere la relazione geotecnica sulle indagi-ni (D.M. 11.03.88) si deve fare riferi-mento:• L. 112/63 art. 3, D.M. 18.11.71 art. 29,

D.P.R. 981/82 art. 3;• Sentenza definitiva T.A.R. Friuli n.

192/91;• Sentenza C.d.S. - V Sez. n. 701/95.

In relazione alla Circolare Min. LL.PP. n. 218/24/3 del 9 gennaio 1996 è an-cora pendente il giudizio davanti alT.A.R. Lazio sul contenuto arrecantegrave danno alla professionalità dei geo-logi.

Tale Circolare non può modificare lecompetenze professionali stabilite dalleleggi istitutive e ribadite dalle sentenzegiurisdizionali, in quanto semplice attoamministrativo (Sentenza C.d.S. n. 29del 31.11.79).

Neppure la recente Sentenza delC.d.S. - IV Sez n. 705/98 è entrata nelmerito delle competenze lasciando im-pregiudicata la validità della precedenteSentenza n. 701/95 dello stesso Consi-glio di Stato.

Tutto ciò premesso l’Ordine dei Geo-logi Regione del Veneto invita codestaAmministrazione a modificare i bandie/o inviti di gara che escludono la com-petenza dei geologi a sottoscrivere la re-lazione geotecnica, come da D.M. 11.03.88.

Si allega per conoscenza copia dellacorrispondenza intercorsa tra l’Ordine

dei geologi della Lombardia e codestaAmministrazione nel 1997.

Distinti saluti.Il Presidente

Dott. Geol. Gino Borella

Ministero di Grazia e GiustiziaDip. Amministrazione Penitenziaria

Padova, 6 aprile 1999Prot. n. 9004/UT/SA/175

ORDINE DEI GEOLOGIRegione del Veneto

Oggetto: Indagini geotecniche e rela-zione geotecnica per interventi edilizipresso gli Istituti Penitenziari di Vicenzae Treviso.

Con riferimento alla Vs. nota prot.90/P/99 del 03.03.99 si assicura sullamodifica in merito alla non esclusionedei geologi dalla sottoscrizione della re-lazione geotecnica nei futuri bandi e/oinviti di gara che saranno indetti da que-sto Provveditorato.

Della segnalazione inoltrata da code-sto Ordine si è peraltro data notizia all’Ufficio Centrale Beni e Servizi del Di-partimento di questa Amministrazione.

Distinti saluti.Il Provveditore

dr. Orazio Faramo

Ordine dei GeologiRegione Veneto

Venezia, 28 maggio 1999Prot. n. 235/P/99

ORDINE ARCHITETTISegreteria CUP

Oggetto: Notazioni per documentoCUP da sottoporre ai candidati nell’in-contro del 4 giugno p.v.

1. RICONOSCIMENTO DEL CUP1.1. Riconoscimento da parte dei

candidati del ruolo del CUP quale inter-locutore continuo delle istituzioni citta-dine e provinciali al pari delle altre cate-gorie economiche/produttive/sociali (ar-tigiani, commercianti, industriali, sinda-cati).

1.2. Le competenze del sistema ordi-nistico, che spaziano nell’area economi-ca-giuridica, nell’area territoriale am-

Page 5: VENETO GEOLOGI - Geologi Veneto

Aprile - Giugno 1999 5

VENETO GEOLOGI

attività dell’ordineattività dell’ordineattività dell’ordineattivitàdell’ordineattivitàdell’ordine

bientale e nell’area sanitaria, rappresen-tano un patrimonio di risorse da presen-tare unitariamente alla società civile epolitica.

2. PATTO PER LA QUALITÀ2.1. Si condivide la necessità che sia

l’elemento motore di tutti i soggetti cheintervengono nei processi costruttivi-ter-ritoriali.

2.2. Per quale motivo è poco richiestoil contributo del sistema ordinistico?Non sarebbe una camera di compensa-zione ideale per integrare, a vantaggiodei cittadini, le parti legate alla contrap-posizione politica nelle scelte di pro-grammazione? (es. se un architetto di si-nistra è favorevole al tram e un architettodi destra è contrario quale è la posizionereale della professionalità?)

3. SPORTELLO UNICORisulta già normato da parte della

Regione Lombardia dal 5 febbraio 99.Quali possibilità operative?

4. SCELTE PROGRAMMATICHEDELLE AMMINISTRAZIONI

È necessario chiedere ai candidatiquale è secondo loro il ruolo futuro di Pa-dova città e di Padova provincia nel con-testo interprovinciale e regionale e qualistrumenti sono disponibili per tale tipo diprogrammazione.

Con l’occasione si porgono i migliorisaluti.

Il Presidente

Dott. Geol. Gino Borella

Ordine dei GeologiRegione Veneto

Commissione Consultiva ProvincialeVerona

Verona, 18 marzo 1999

SINDACOComune di Mozzecane

Oggetto: Osservazioni alla bozza divariante al PRG del Comune di Mozze-cane.

Egregio Signor Sindaco,le seguenti osservazioni rappresenta-

no l’espressione di una valutazione tec-nico-metodologica compiuta dalla Com-missione Consultiva Provinciale dei Ge-

ologi sulla bozza di regolamento ediliziocomunale allegata alla variante in og-getto.

Tra i diversi elaborati tecnici da alle-garsi alla domanda di concessione o au-torizzazione edilizia non si fa riferimentoalle indagini geognostiche ed alla rela-zione geologica geotecnica come previ-sto dal D.M. 11 marzo 1988.

Si ricorda che su tutto il territorio co-munale, comprese le aree classificateagricole, devono essere osservate le nor-me dettate dal D.M. 11.03.88 e, a mag-gior ragione, laddove la situazione litolo-gica ed idrogeologica del territorio co-munale determina la presenza di terreni amaggior penalità edificatoria o situazioniad elevata vulnerabilità idrogeologica.

Il decreto citato indica che la proget-tazione dei singoli interventi, sia pubbliciche privati, deve essere subordinata aduna specifica verifica geologica e geo-tecnica ai fini dell’individuazione di unottimale piano di posa delle fondazioni ealla scelta della più idonea tipologia dellemedesime.

Indicazioni ribadite anche dalle valu-tazioni presenti nelle più recenti delibereregionali di approvazione di varianti aiPRG.

In considerazione di quanto sopraesposto si evidenzia che:

1. nella bozza elaborata non vi è al-cun riferimento, prescrizione o richiamoalle norme summenzionate. Mancano to-talmente le norme dettate dal D.M. 11.03. 88, le prescrizioni circa le indaginigeologico-tecniche, non viene richiestoalcun studio di carattere geologico-geo-tecnico da allegarsi alla documentazioneda predisporre per le domande di conces-sione o autorizzazione edilizia.

2. Al punto 8.3 (p. 44) della bozza diregolamento edilizio “Approvvigiona-mento di acqua per uso potabile” non sifa riferimento al D.P.R. 24 maggio 1988n. 236 ed alle relative norme di attuazio-ne (Decreto 26 marzo 1991) concernentela qualità delle acque destinate al consu-mo umano.

3. Sempre al punto 8.3 (p. 44) dellabozza di regolamento edilizio “Approv-vigionamento di acqua per uso potabile”non si evidenzia che il Comune di Moz-zecane è soggetto a parere preventivodella pubblica amministrazione per la ri-cerca di acque sotterranee (R.D. 18 otto-bre 1934 n. 2174).

4. Al punto 8.4 (p. 44) della bozza diregolamento edilizio “Smaltimento delle

acque domestiche e fecali e delle acquereflue industriali” non si evidenzia la ne-cessità di una analisi idrogeologica al fi-ne di posizionare e dimensionare corret-tamente lo scarico, come previsto dallaDel. C.M. 04.02.97 e dal P.R.R.A.

Pertanto si richiede che venganopredisposti gli opportuni adeguamentialle Norme di Attuazione ed al regola-mento Edilizio che saranno adottaticon la variante al PRG.

La Commissione Consultiva Provin-ciale di Verona e l’Ordine dei Geologidel Veneto sono a disposizione per qual-siasi chiarimento. Cogliamo l’occasioneper porgere distinti saluti.

Il Redattore

Dott. Pier Silvio Compri

Il Consigliere Regionale

Delegato per la Provincia

Dott. Enrico Nucci

Ordine dei GeologiRegione Veneto

Commissione Consultiva ProvincialeVerona

Verona, 10 aprile 1999

Osservazioni alla Variante Generaledel PRG del Comune di Castelnuovo delGarda.

Le osservazioni rappresentano l’e-spressione di valutazioni tecnico-meto-dologiche sul documento elaborato dal-l’Amministrazione Comunale compiutedalla Commissione Provinciale di Vero-na dell’Ordine dei Geologi della Regionedel Veneto.

La Variante Generale, facendo pro-prie le caratterizzazioni contenute neglielaborati geologici del PRG in vigore,definisce ampie parti del territorio conterreni da mediocri a pessimi (cfr. “Cartadelle penalità ai fini edificatori”), secon-do quanto previsto dal D.G.R. n. 2705del 24.05.83 e successive norme. Perqueste tipologie di terreni le norme vi-genti prescrivono che la progettazioned’ogni nuovo intervento edificatorio siasubordinata allo svolgimento d’oppor-tune, adeguate ed approfondite analisi everifiche geologiche, geotecniche e tec-niche. Inoltre, su tutto il territorio comu-nale, comprese le zone agricole, devonoessere osservate le norme dettate dalD.M. 11 marzo 1998, ed oltre a questeanche le norme contenute nel D.P.R.

Page 6: VENETO GEOLOGI - Geologi Veneto

6 Ordine dei Geologi Regione del Veneto

VENETO GEOLOGI

Riceviamo e Pubblichiamo

Ordine dei GeologiRegione Friuli-Venezia Giulia

Trieste, 24 marzo 1999Prot. L/113/99

A tutti gli iscritti

Ai Presidenti degli Ordini Regionalidei Geologi

Circolare n. 03/99

Oggetto: Diffida a firmare gli elabo-rati geologici richiesti dal disciplinare diincarico di cui al Bando di Gara “perl’affidamento di incarico di effettuazionedelle indagini geotecniche e geologicheper la realizzazione di una galleria daLargo Mioni a Via D’Alviano”, Comunedi Trieste.

Con riferimento all’oggetto, questoOrdine ha presentato ricorso al TribunaleAmministrativo Regionale del Friuli-Venezia Giulia contro il committente econtro l’aggiudicatario, per l’annulla-mento previa sospensione del processoverbale di affidamento di incarico pro-fessionale. Tralasciando altri elementioggetto di ricorso, si sottolinea per op-portuna informazione che lo schema didisciplinare indica:• un importo a base d’asta unico per pre-

stazioni professionali e imprenditorialida sottoporre a ribasso;

• che il corrispettivo complessivo (im-porto di cui sopra) è calcolato in basealla vigente tariffa nazionale degli inge-gneri e degli architetti;

• che lo scopo dell’incarico è quello “diacquisire le necessarie conoscenze sul-le caratteristiche geologiche, idrogeo-logiche e geomeccaniche...” richieden-do, in particolare e in dettaglio, tuttauna serie di conoscenze provenienti darilievi, indagini in sito e prove di labo-ratorio;

• che un progetto preliminare è stato re-datto l’anno scorso (progetto n. 3/98).

Nel bando e nel disciplinare non è ri-portato alcun importo lavori.

Quanto sopra premesso, si ravvisache il Bando di Gara è in difformità, perquanto riguarda l’onorario, da quantoprevisto dal tariffario della professione

di geologo come indicato dal D.M. 18novembre 1971, e successive modifichee integrazioni, e non conforme alle nor-me deontologiche (artt. 14 e 16), pertantoquesto Ordine

diffidai professionisti geologi ad apporre la

propria firma in calce agli elaborati rela-tivi all’oggetto.

Il Presidente

Dott. Geol. Gianni Menchini

Ordine dei GeologiRegione Emilia Romagna

Bologna, 9 aprile 1999Prot. 253/99

Al Comune di RiminiResponsabile Area Tecnica-ServizioProgettazione ed Esecuzione LavoriPubblici

e p.c.- Consiglio nazionale Geologi- Ordini degli Ingegneri, degli Archi-tetti, Collegio dei Periti Industriali,dei Geometri della Provincia di Ri-mini

Oggetto: Bando pubblico per incari-chi professionali tecnici.

Questo Ordine, avendo avuto mododi esaminare i Bandi di cui all’oggetto,premesso che ritiene apprezzabile losforzo compiuto dall’Amministrazionein indirizzo volto a cercare chiarezza etrovare modalità più rispondenti allo spi-rito della nuova legge sui Lavori Pubblicie, in particolare alle modifiche apportatealla L. 415 del 18 novembre 1998, allaquale ovviamente fa specifico riferimen-to nella premessa dei bandi, osserva che:• Il bando risulta strutturato interamente

per la progettazione strutturale, archi-tettonica e impiantistica delle opere erivolta pertanto alle figure professionalidegli Ingegneri, Architetti, geometri ePeriti Industriali competenti in talicampi.

• Alla voce Compensi professionali ilbando fa specifico riferimento alle ta-riffe professionali vigenti con partico-lare riferimento alla tariffa per Archi-tetti e Ingegneri, imponendo d’ufficiola riduzione massima prevista per gli

236/88.In considerazione di quanto sopra

esposto, si evidenzia che:1. nei documenti elaborati dall’Am-

ministrazione non vi è alcun riferimento,prescrizione o richiamo alle norme sum-menzionate che devono essere parte in-tegrante di ogni strumento urbanistico,ed in particolare per ciò che riguarda lenorme del D.M. 11 marzo 88, le prescri-zioni circa le indagini e verifiche geolo-gico-tecniche per i terreni classificati damediocri a pessimi, e l’applicazione del-la normativa del D.P.R. 236/88;

2. tra le figure professionali conside-rate come membri della CommissioneEdilizia non si fa menzione della figuradel Geologo, che in base alle considera-zioni sopra riportate risulta essere inveceun membro di spicco della Commissionestessa.

Pertanto si chiede che l’Amministra-zione Comunale predisponga gli oppor-tuni adeguamenti alle Norme di Attua-zione ed al regolamento Edilizio che sa-ranno adottati con la Variante Generaleal PRG.

La Commissione Provinciale di Ve-rona dell’Ordine dei Geologi della Re-gione del Veneto resta a disposizione perqualunque chiarimento e segnala la pro-pria disponibilità a presentare idoneicandidati con l’incarico di membri dellaCommissione Edilizia e/o esperti in ma-teria ambientale.

Segretario della Commissione

Dott. Geol. Paolo Chioatto

Membro della Commissione

Dott. Geol, Piersilvio Compri

Presidente della Commissione

Dott. Geol. Enrico Nucci

attività dell’ordineattivitàde

ALBO PROFESSIONALE

IscrizioniMIGNUCCI ANNA

Padova 31.03.99 n. 535RIGOLIN SERGIO

Rovigo 31.03.99 n. 536GULLI FRANCESCO

Rovigo 31.03.99 n. 537GARDINI CLAUDIO

Dossobuono / Vr 31.03.99 n. 538MONTIN PAOLOVillafranca / Vr 31.03.99 n. 539MOZZETTI MONTERUMICI ANDREAPreganziol / Tv 17.05.99 n. 540STIMAMIGLIO EDOARDOVicenza 17.05.99 n. 541

Iscrizioni Elenco SpecialeFURLAN FABIOVerona 17.05.99 n. 98

Page 7: VENETO GEOLOGI - Geologi Veneto

Aprile - Giugno 1999 7

VENETO GEOLOGI

Enti pubblici (in realtà essendo una fa-coltà del Professionista il praticare unariduzione delle tariffe professionalifino al 20% e non in misura del 20%, larichiesta obbligatoria dell’Amministra-zione appare perlomeno di dubbia le-gittimità).

• Sempre alla stessa voce il bando riporta“in presenza di professionisti di diverse

categorie si farà riferimento ai rispetti-

vi tariffari vigenti” e più sotto “per le e-

ventuali prestazioni accessorie quali

ingaini geologiche, geotecniche, rilievi

planoaltimetrici, misurazioni, piani

particellari, ecc. si applicheranno i va-

ri tariffari professionali vigenti in ma-

teria ...omissis.”. Sembra pertanto cheda quanto sopra scritto, le prestazioniprofessionali del Geologo debbano es-sere sì compensate secondo tariffario,ma in qualità di contrattisti o fornitori oconsulenti del progettista incaricatodall’Amministrazione.

• Alla luce di quanto riportato all’art. 6(Modifiche all’art. 17 della legge n.109) al punto 6, comma 14 quinquiesdella Legge 415 del 18 novembre 1998,risulta che l’Amministrazione in indi-rizzo non abbia tenuto conto, riteniamoinvolontariamente, dell’esatta dicituradel punto citato che recita: “In tutti gli

affidamenti di cui al presente articolo

l’affidatario non può avvalersi del su-

bappalto, fatta eccezione per le attività

relative alle indagini geologiche, geo-

tecniche, sismiche, a sondaggi, a rilie-

vi, a misurazioni e picchettazioni, alla

predisposizione di elaborati speciali-

stici e di dettaglio, con l’esclusionedelle relazioni geologiche...” che cor-rettamente interpretata impedisce alprogettista incaricato di subappaltare lapredisposizione della relazione geolo-gica.

Questo Ordine ritiene pertanto allaluce di tutto quanto sopra consideratoche debba essere predisposto un ulteriorebando, da affiancare a quelli già predi-sposti, per le sole relazioni geologiche,documenti questi che dovranno esseremessi a disposizione da parte delle sta-zioni Appaltanti dei progettisti incaricatiper la parte architettonico e strutturaledelle opere. Tale bando, ovviamente, es-sendo la prestazione geologica una com-petenza esclusiva della professione delgeologo (L. 3 febbraio 1963, n. 112), do-vrà essere indirizzato ai soli professioni-sti Geologi iscritti all’Albo.

Certi della sensibilità e della disponi-bilità che ha sempre contraddistinto

l’Amministrazione in parola, siamo achiedere, pertanto, l’accoglimento dellans. richiesta per la formulazione di unnuovo bando come detto sopra, che con-senta di completare lo spirito e il dettatodi quanto di nuovo e moderno ha intro-dotto la L. 415/98 in materia di lavoripubblici.

Corre l’obbligo di segnalare che incaso contrario, questo Ordine si troveràcostretto al ricorso delle procedure legaliin virtù del proprio obbligo istituzionaleper la tutela professionale.

Distinti saluti.Il Presidente

Dott. Geol. Gianfranco Bruzzi

CONSIGLIO NAZIONALEDEI GEOLOGI

Roma, 31 marzo 1999Rif. P/I/1210

Oggetto: Bando di selezione del Mi-nistero dei Trasporti e della Naviga-zione avente per oggetto l’affidamentodi incarichi professionali di progetta-zione e di esecuzioni di indagini geolo-giche e geotecniche, pubblicato nellaG.U. del 30 dicembre 1998.

In relazione all’oggetto si comunicache questo Consiglio Nazionale ha prov-veduto ad impugnare in data 25 febbraio1999 innanzi al TAR Lazio il bando diselezione per l’affidamento degli incari-chi professionali megli specificati in og-getto.

In data 11 marzo 1999 la SezioneTerza del TAR Lazio ha accolto la do-manda incidentale - proposta dallo scri-vente Consiglio Nazionale - di sospen-sione di esecuzione del bando, ritenendosussitenti le ragioni esposte nel citato ri-corso.

Distinti saluti.Il Presidente

Dott. Geol. Pietro De Paola

Circ. n. 117, 11 maggio 1999

Oggetto:Incarichi di progettazione di lavoripubblici e criteri di affidamento -Sentenza del Consiglio di Stato,Sez. V, del 02.10.1998/26.01.1999n. 64.

Il Consiglio di Stato, Sezione V, si èrecentemente espresso sui criteri di affi-damento della progettazione in materiadi lavori pubblici.

Con la menzionata sentenza, il Con-siglio di Stato, confermando tra l’altro lapronuncia del TAR della Puglia, ha sta-bilito che unico criterio per il conferi-mento da parte di una pubblica ammini-strazione dell’incarico di progettazione ilcui importo stimato sia inferiore a200.000 Ecu sono i curricula apposita-mente prodotti dai professionisti aspiran-ti, in applicazione dell’art. 17, comma12, della legge Merloni 109/1994 nel te-sto modificato dalla legge 415/98.

L’Amministrazione resistente ha so-stenuto, sia nel giudizio dinanzi al TARche in quello dinanzi al Consiglio di Sta-to, l’inapplicabilità della citata normaagli enti locali relativamente a operepubbliche di interesse regionale e finan-ziate dalla Regione stessa. Il Consiglio diStato ha affermato in merito che la disci-plina dettata dalla legge quadro sui lavoripubblici rappresenta per le Regioni disci-plina fondamentale di riforma economi-co-sociale e di principio che si applicaanche agli enti ed alle amministrazionilocali.

Conclude sul punto il Consiglio diStato per la piena applicazione del citatocomma 12 dell’art 17 della legge Merlo-ni e, conseguentemente, deduce chel’amministrazione può legittimamentecondurre solo quelle valutazioni che con-cernono elementi contenuti nei curriculaprodotti dai professionisti e, quindi, es-senzialmente le doti professionali matu-rate nel tempo, anche con specifico rife-rimento al tipo di progettazione da affi-dare. Ne consegue la non applicabilità,per l’affidamento di incarichi di proget-tazione nei limiti dell’importo sopra in-dicato, di criteri di selezione attinenti alprezzo più basso.

Si allega copia della sentenza predet-ta.

Il Presidente

Dott. Geol. Pietro De Paola

CORSO DI AGGIORNAMENTONELL’USO DEL G.P.S.

E SUO UTILIZZO IN AMBITO G.T.S.

F Data prevista: novembre 1999F Relatore: dr. Federico MaetzkeF Durata: 16 ore (2 week-end consecuti-

vi, venerdì pomeriggio e sabato mat-tina)

F Nr. minimo partecipanti: 15F Costo previsto: L. 300.000

Comunicare le adesioni alla Segreteriadell’Ordine.

Page 8: VENETO GEOLOGI - Geologi Veneto

8 Ordine dei Geologi Regione del Veneto

VENETO GEOLOGI

Approvatocon delibera O.G.R.V. n. 80/1998.

Capo 1COSTITUZIONE

Art. 1Costituzione delle Commissioni

Le Commissioni consultive provin-ciali (CCP) vengono istituite per ogniprovincia della Regione Veneto dal Con-siglio Regionale dell’Ordine dei Geologi(CRG) come organo di consultazione edi proposta verso il Consiglio.

Capo 2FINALITÀ

Art. 2Compiti delle C.C.P.

Le Commissioni hanno compiti disupporto nei confronti dell’attività delCRG tra cui:• assicurare un costante rapporto tra

CRG e iscritti, segnalando le istanze diquesti, e le problematiche provinciali diinteresse per la categoria;

• informare sulle attività e le iniziativedel CRG;

• promuovere iniziative di informativa,conoscenza e colleganza, anche con inuovi iscritti;

• promuovere incontri con il CRG sutemi specifici;

• organizzare a livello provinciale, in ac-cordo con il CRG, iniziative ed incontridi interesse per la categoria;

• favorire la partecipazione al dibattitotecnico-territoriale e politico ambienta-le locale su tematiche di interesse per lacategoria;

• promuovere, in accordo con il CRG, in-contri con Enti pubblici provinciali ecomunali, associazioni territoriali eambientali, di interesse provinciale;

• esaminare documenti, normative, pianidi interesse comunale, comprensorialee provinciale; elaborare osservazionie/o modifiche nell’interesse della pro-fessionalità geologica, verificare lo sta-to di attuazione delle normative.

Capo 3STRUTTURA E

FUNZIONAMENTOArt. 3Componenti

Ogni geologo iscritto all’Ordine delVeneto può far parte della CCP, previarichiesta scritta alla Segreteria dell’Or-dine.

È membro di diritto della CCP ilConsigliere regionale delegato dal CRG.

L’elenco ufficiale dei componentiviene stilato e tenuto dalla Segreteriadell’Ordine.

È facoltà della Commissione verifi-care periodicamente l’elenco dei compo-nenti.

Art. 4Insediamento, durata e riunioni

Ad ogni rinnovo periodico del CRGvengono rinnovate anche le CCP.

Le CCP si insediano, su convocazio-ne del Consigliere regionale delegato perogni provincia.

Le riunioni sono aperte a tutti gliiscritti e avvengono con scadenza perio-dica, secondo un ordine del giorno pre-stabilito. La partecipazione alle attivitàavviene a titolo gratuito.

Art. 5Il Consigliere regionale delegato

Il Consigliere regionale delegato hala rappresentanza della CCP e riferiscedell’operato e dei lavori della stessa alCRG.

Il Consigliere regionale delegato no-

mina il coordinatore provinciale e il se-gretario.

Il Consigliere regionale delegatoconvoca le riunioni della CCP.

Art. 6Il coordinatore provinciale

I compiti del coordinatore provincia-le sono:

a) l’organizzazione delle riunioni incollaborazione con il Consigliere regio-nale delegato;

b) l’organizzazione degli aspetti ope-rativi della CCP;

c) la rappresentanza della CCP, sudelega del Consigliere regionale delega-to, in sua assenza o per motivato impedi-mento.

Art. 7Il segretario

Il segretario collabora con il Consi-gliere regionale delegato e con il coordi-natore provinciale; é responsabile dellacorrispondenza della documentazione,gli ordini del giorno delle riunioni e deiverbali.

Art. 8Corrispondenza e documentazione

La corrispondenza ordinaria e la do-cumentazione della CCP, stampata sucarta intestata dell’Ordine – Commissio-ne Consultiva Provinciale di (nome dellacittà) – è firmata congiuntamente dalConsigliere regionale delegato e dal Pre-sidente dell’Ordine Regionale dei Geo-logi del Veneto.

Art .9Assemblea provinciale degli iscritti

L’Assemblea degli iscritti può essereconvocata dal Consigliere regionale de-legato almeno una volta l’anno mediantecomunicazione scritta da trasmettere al-meno 15 giorni prima della data stabilita,con ordine del giorno prestabilito.

L’Assemblea può formulare propo-ste su tematiche generali riguardanti laprofessione di geologo e la realtà provin-ciale.

L’Assemblea può fare proposte periniziative e attività a livello locale.

All’Assemblea vengono comunica-te: periodicità, orario e sede delle riunio-ni della CCP; le nomine, le deleghe, le at-tività svolte e quelle in calendario.

Art. 10Il presente regolamento entra in vigo-

re dopo l’approvazione da parte delCRG.

Regolamento per il funzionamentodelle CommissioniConsultive Provinciali

Fondo Sociale Europeo - Regione VenetoCORSO PER ESPERTI IN SISTEMI G.P.S.

Dopo la positiva esperienza di un Corso sul sistema G.P.S. per il Fondo Sociale Europeo, prima iniziativa delgenere in Italia, la Coop. Service scrl ha elaborato un progetto rivolto ai professionisti impegnati nella ge-stione del territorio ed a quanti vogliono acquisire una conoscenza sicura delle nuove tecnologie satellitari,riconosciute in campo normativo e già ampiamente in uso negli altri Paesi della Comunità Europea. Al ter-mini del percorso formativo, teorico e pratico (previsto in 80 ore), i partecipanti saranno in grado di padro-neggiare gli strumenti G.P.S. e le relative metodologie per applicazioni topografiche di alta precisione. Perinformazioni:“Coop. Services scrl” - Via Roma, 43/int. 30 - 35040 Urbana - Pd - tel. 0429.878202 - fax 0429.847073.

Page 9: VENETO GEOLOGI - Geologi Veneto

VENETO GEOLOGI

Aprile - Giugno 1999 9

Giuliano Vendrame

Geologo - Dip. Ambiente, Regione delVeneto

Sul BUR della Regione Veneto n. 29del 30.3.99 è stata pubblicata la

L.R. n. 10 del 26.3.99 “Disciplina dei con-tenuti e delle procedure di valutazioned’impatto ambientale”.

La storia della Valutazione d’ImpattoAmbientale (successivamente definitaVIA) ha origine con la Direttiva Comunita-ria CEE/85/337 del 27 giugno 1985 che haintrodotto la necessità di predisporre laVIA per i progetti relativi ad una serie im-pianti, opere o interventi che, per natura, di-mensione e ubicazione, possono produrreeffetti negativi o comunque rilevanti sul-l’ecosistema.

La stessa direttiva impone l’obbligo pergli Stati membri di assoggettare alla VIA iprogetti pubblici e privati di “importanteimpatto ambientale” indicati al suo allegatoI, mentre rimette agli Stati membri la deter-minazione di criteri o soglie limite per iprogetti elencati nell’allegato II.

La prima individuazione a livello na-zionale delle opere sottoposte alla VIA ècontenuta nel D.P.C.M. 10 agosto 1988, n.377.

Il D.P.R. 12 aprile 1996, approva l’attodi indirizzo e coordinamento relativo allecondizioni, criteri e norme tecniche perl’applicazione della procedura d’impattoambientale ai progetti inclusi nell’allegatoII alla Direttiva Comunitaria sopraccitataCEE/85/337; sono pertanto individuati iprogetti che comunque risultano assogget-tati alla procedura di VIA e quelli che visono assoggettati nel caso ricadano, ancheparzialmente, all’interno di aree naturaliprotette.

L’articolo 1 del D.P.R. impone, in par-ticolare, che entro nove mesi le regioniprovvedono a disciplinare per tali opere icontenuti e le procedure di VIA, in confor-mità agli indirizzi contenuti nel medesimodecreto presidenziale.

Sul BUR n. 29 del 30.3.99 è stata pub-blicata la L.R. n. 10 del 26.3.99, attuativadella Direttiva 85\337\CEE e del D.P.R. 12aprile 1996, che disciplina le procedure diV.I.A. con i seguenti obiettivi:

• individuare e valutare per ciascun pro-getto gli impatti diretti ed indiretti sul-l’ambiente inteso nella sua complessi-tà;

• identificare le possibili alternative alprogetto;

• indicare gli accorgimenti per mitigaregli impatti negativi;

• consentire il monitoraggio nel tempoper verificare il permanere nel tempodella compatibilità dell’opera conl’ambiente;

• garantire l’informazione e la parteci-pazione dei cittadini ai processi deci-sionali relativi alle procedure di VIA.

La L.R. fonda la verifica dell’assog-gettabilità o meno del progetto alla proce-dura di VIA su due elementi di valutazione:

• la tipologia del progetto con particola-re riferimento alle soglie dimensiona-li;

• le caratteristiche dell’area in cui esso èubicato.

Ne deriva che la legge discrimina i pro-getti nel modo seguente:

• alcuni progetti ritenuti di particolareimpatto (ed elencati in Allegato A1-A2-C1-C2) sono assoggettati alla VIAin qualunque parte del territorio regio-nale ricadano e sono perciò, di fatto,equiparati ai progetti di cui all’allegatoA del D.P.R. 12 aprile 1996;

• la maggior parte dei progetti (ed elen-cati in Allegato B1-B2-C3) sono as-soggettati a VIA qualora ricadano inaree sensibili, individuate nell’allega-to D.

Una procedura preliminare di verificasull’assoggettamento o meno del progettoalla procedura di VIA viene effettuata perquei progetti per i quali sussistano dubbi inordine alla tipologia e alla soglia dimensio-nale e/o all’effettiva ubicazione.

Esiste poi una serie di interventi, de-scritti in Allegato C4, per cui il proponenterichiede ugualmente la verifica di assog-gettabilità all’autorità competente.

La legge prevede che le autorità com-petenti per la VIA siano:

• la Regione per i progetti di cui agli al-legati A1, A2 e B1;

• le Province per i progetti di cui agli al-legati B2 e C.

Al fine di consentire alle Province di at-trezzarsi adeguatamente, la proposta preve-de, da un lato, che la Regione supplisca leProvince stesse fino al 2001 per i progettidell’allegato B2, sottoposti a VIA fin da su-bito, e, dall’altro, rinvia al 2001 l’obbligo disottoporre a VIA i progetti di cui all’al-legato C.

PUBBLICATA LA LEGGEREGIONALE SULLE PROCEDUREDI VALUTAZIONE D’IMPATTOAMBIENTALE

in Ricordo

Il 30 maggio 1999 è venuto a mancareil collega

Dott.Geol.ERMANNO

CALLEGARI

Si era laureato all’Università di Pado-va e aveva iniziato l’attività di geologoapplicato in vari cantieri fino all’as-sunzione, in qualità di geologo, nel-l’appena istituito Ente Regionale delVeneto. Ha contribuito, così, all’avvioe allo sviluppo dell’attività geologicadella sua Regione, occupandosi parti-colarmente di aspetti ambientali nellaCommissione Tecnica Regionale Am-biente e divenendo dirigente del Servi-zio Idrogeologia, acque minerali e ter-mali.Alla moglie Elsa e alle figlie l’Ordinedei Geologi della Regione del Venetoesprime sentimenti di partecipazioneal dolore per la grave perdita.

SEGNALAZIONE TERNE

COMMISSIONE EDILIZIACOMUNALESan Pietro in Cariano / Vr

Aldo MarzolaDomenico CastellaccioClaudio Leoncini

ESPERTO IN BELLEZZENATURALI - L.R. 63/94Sovizzo / Vi

Umberto PivettaPaolo CornaleRoberto Rech

Montecchio Precalcino / ViGiampaolo CarolloFranco MonticelloRoberto Rech

ESPERTO IN MATERIAIDROGEOLOGICASelva di Progno / Vr

Fernando CavagnariFranco Di ToroAndrea Sterchele

ART. 4 L.R. 27.06.1997 N. 25Creazzo / Vi

Andrea SottaniMaurizio ChendiRoberto Rech

Page 10: VENETO GEOLOGI - Geologi Veneto

10 Ordine dei Geologi Regione del Veneto

VENETO GEOLOGI

GUIDA ALLA COMPILAZIONEDELLE PARCELLE - 2Luca Capecchi

Presidente Commissione Parcelle

Prima di passare ad un altroesempio svolto vorrei utilizzare

le pagine del nostro notiziario per fareuna riflessione, se mi passate il termine,“ad alta voce”.

Spero che queste mie righe non of-fendano la sensibilità di qualcuno volen-do essere uno spunto di riflessione pertutta la categoria.

Ci si lamenta che non c’è sufficientelavoro, che i geologi sono sottoimpiega-ti, ma forse mi sembrerebbe più correttodire che i geologi sono sottopagati, o me-glio si fanno sottopagare, dal momentoche siamo noi che dettiamo le regole diquesto dissennato gioco al ribasso.

Ripeto, non si vuole colpevolizzarenessuno, penso che nessuno di noi possascagliare la prima pietra.

Non possono scagliare la prima pie-tra infatti, i geologi imprenditori, che fre-quentemente “regalano” le proprie pre-stazioni professionali poiché la loro ne-cessità è far lavorare la sonda o il pene-trometro o eseguire i micropali, non ren-dendosi conto che così facendo tolgonoai colleghi, loro potenziali clienti, la pos-sibilità di un onorevole guadagno spin-gendoli all’ acquisto di un penetrometroper poter sopravvivere; e se questi ultimidecidessero di regalare le prove penetro-metriche cosa succederebbe?

Non possono scagliare la prima pie-tra i geologi che fanno della professioneuna seconda attività, perché pensionati odipendenti privati, che anziché trarrevantaggio da questa situazione fortunataper chiedere il giusto compenso, dal mo-mento che a fine mese comunque c’ è un’entrata, corrono come “tarantolati” a de-stra e sinistra proponendosi a prezzispesso ridicoli a volte senza renderseneconto per l’ ovvia ragione che non si trat-ta dell’ unica fonte di reddito.

Non può scagliare la prima pietraneppure la categoria dei “puri” che eser-citano solo la libera professione, che nonriesce a resistere alla tentazione di svol-gere dieci lavori a metà prezzo, anzichécinque a prezzo pieno, non accettandoche la selezione sia fatta sulla professio-nalità della prestazione anziché sul bassocosto.

Non possono scagliare la prima pie-

tra neppure i giovani neo iscritti che,smaniosi di crearsi uno spazio autono-mo, si muovono spesso con spregiudica-tezza, per non dire altro, senza guardarein faccia a nessuno vedendo di trarre ilmaggior vantaggio possibile dalla situa-zione che tutta la categoria ha contribuitoa creare.

In definitiva il percorso professionaledel geologo è una specie di corsa all’ au-todistruzione!

Con questo non si vuole colpevoliz-zare nessuno, ma solo indurre tutti ad unariflessione: non possiamo continuare alamentarci della scarsa considerazioneche la geologia ha nel nostro paese, nèche dei geologi ci si ricorda per un mese,solo dopo una catastrofe, ma dobbiamoinvece darci una scrollata e crescere co-me categoria sviluppando un forte spiritodi gruppo.

B - Esempio di calcolo dell’onorariorelativo ad un’indagine geologico-tecnica

per la costruzione di un edificio ad uso civile abitazionein zona sismica e su un versante con pendenza del 25%

Fac-simile di Richiesta di vidimazione di avviso di parcella

Il sottoscritto ....................................... residente a ................................. con studioin via.......................... iscritto all’Ordine dei Geologi della Regione Veneto con ilN°.................. chiede il parere di congruità dell’allegato avviso di parcella N°............del ............ relativo all’indagine geologico - tecnica per la costruzione di un edificio aduso civile abitazione ricadente in zona sismica in località..................., con importodell’opera di £. 215.000.000.

Nota illustrativaL’indagine è stata svolta mediante l’esecuzione di N° 2 prove penetrometriche stati-

che spinte alla profondità di m 10 dal p.c. e da N° 3 sondaggi a carotaggio continuo spin-ti alla profondità di m 20 dal p.c., nel corso del quale per la caratterizzazione fisico mec-canica dei terreni sono stati prelevati N° 4 campioni indisturbati sottoposti a specificheanalisi di laboratorio.

La relazione, eseguita in ottemperanza alle vigenti normative per costruzioni rica-denti in zona sismica, comprende la caratterizzazione geologica, geomorfologica eidrogeologica dell’area, la caratterizzazione del sottosuolo con parametrizzazione geo-tecnica dei terreni; sono state inoltre eseguite le verifiche di stabilità del versante e valu-tazioni e verifiche geotecniche e geologico-applicate utili per la scelta delle opere difondazione e le opere di sostegno.

L’onorario applicato è misto: a percentuale per la relazione, con le seguenti presta-zioni parziali: a) + b) + c) + d) + e) = 0,20 +0,10 + 0,40 +0,20 + 0,10 = 1 in quanto sonostate svolte anche le prestazioni indicate alle aliquote d) ed e) e cioè direzione dei lavoria carattere geologico e assistenza al collaudo ed alle liquidazioni, e a vacazione per cal-colo delle spese accessorie (Art. 12 e Art. 14 ).

L’edificio presenta un perimetro di 50 m ed altezza di m 6,50; esso incidendo in mo-do rilevante sui terreni di fondazione ed essendo ubicato su un versante con pendenzadel 25%, con terreni particolarmente comprimibili, è stato ascritto alla classe Ib.

L’importo dell’opera è di 215.000.000.L’incarico è stato ricevuto in data ....................... e gli elaborati sono stati consegnati

in N° .......... copie in data ...................Oltre all’originale da vidimare allego N° 2 copie dell’avviso di parcella relativa

all’oggetto.

Data.............Timbro e Firma

Page 11: VENETO GEOLOGI - Geologi Veneto

VENETO GEOLOGI

Aprile - Giugno 1999 11

[su carta intestata del professionista] Committente .....................Indirizzo .....................

Avviso di parcella N° ............... del .....................

Oggetto: Indagine e relazione geologico-tecnica per la costruzione di un fabbricato aduso civile abitazione in località ..............

A) ONORARIO A PERCENTUALE Cap. IV Art. 18 a), Tab. IIIClasse Ib) - Importo dell’opera 215.000.000

Importi Aliquota Onorarifino a 50.000.000 2,826 % Lit 1.413.000da 50.000.000 a 100.000.000 2,261 % Lit 1.130.500da 100.000.000 a 200.000.000 1,507 % Lit 1.507.000da 200.000.000 a 215.000.000 1,470 % Lit 220.500SOMMANO Lit 4.271.000

Prestazioni parziali espletate secondo la Tab. Ia)+b)+c)+d)+e) =0,20+0,10+0,40+0,20+0,10 = 1,0

ONORARIO: 4.271.000 X 1,0 Lit 4.271.000

B) DETERMINAZIONE E PROVE GEOTECNICHEDI LABORATORIOArt. 29 valutate a percentuale sul costo delle prove:

£ 900.000 x 26,38 Lit 237.420

C) ONORARIO A VACAZIONE Art. 12 co. d)Art. 14 co. a), c), d), tempo impiegato per viaggi A/R= N° 5 viaggi x h 3 x £ 110.000 Lit 1.650.000

Spese per viaggi = 300 km x £ 450 Lit 135.000Spese postali e telefoniche Lit 65.000Spese per cancelleria e copisteria Lit 200.000SOMMANO Lit 2.050.000TOTALE PRESTAZIONI PROFESSIONALI (A + B + C) Lit 6.558.420

D) SPESE IMPRENDITORIALI (non soggette a vidimazione)Per N° 2 Prove penetrometriche statiche

a m 20 di profondità dal p.c. Lit 1.200.000Per N° 3 Sondaggi a carotaggio continuo

+ N° 4 Campioni indisturbati Lit 5.950.000Per Prove geotecniche di laboratorio sui campioni indisturbati Lit 900.000TOTALE SPESE IMPRENDITORIALI (D) Lit 8.050.000

TOTALE AVVISO DI PARCELLA (A + B + C + D)AL NETTO DI IVA E CONTRIBUTO PREVIDENZIALE Lit 14.608.420

CONVEGNI 1999

4 - 8OTTOBRE

MILANO

METODI AVANZATI NELLAPROGETTAZIONE DIINTERVENTI DI INGEGNERIANATURALISTICA PER LASISTEMAZIONE DI CORSID’ACQUA

POLITECNICO DI MILANO -DIP. IIAR - PIAZZA LEONARDODA VINCI, 32 - 20133 MILANO -TEL. 02.23996293 (SIG.RASDRAVATO) - [email protected]

13 - 14OTTOBRE

PARMA III CONVEGNO NAZIONALEDELLE ACQUE SOTTERRANEEPER IL TERZO MILLENNIO

CNR - GRUPPO NAZ. PER LADIFESA DALLE CATASTROFIIDROGEOLOGICHE - VIA PO, 5- 40139 BOLOGNA - TEL.051.6223853 - E_MAIL [email protected]

Corsi di formazione

VALUTAZIONE DEL RISCHIOVALANGHIVO AI FINI DELLAPIANIFICAZIONE TERRITO-RIALE E DELLA PREVENZIO-NE DELLA PUBBLICA INCO-LUMITÀ

AINEVAVicolo dell’Adige, 18 - Trento

I Presidenti e Delegati degli Ordinidei Geologi delle Regioni Piemonte,Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia,Veneto, Trentino Alto Adige, FriuliVenezia Giulia riunutisi a Milanol’11 maggio 1999, valutata l’oppor-tunità che il professionista geologo,nell’ambito delle normative regiona-li esistenti in materia di prevenzionedel rischio geologico ed idrogeologi-co nella pianificazione urbanisticalocale, fornisca il proprio contributoprofessionale anche alla prevenzionedel rischio di valanga, ritengono op-portuno l’organizzazione di corsispecifici sulla tematica.Si propone pertanto di concordare al-cuni incontri con i Responsabili dellaformazione di codesta Associazioneai fini di verificare la fattibilità di atti-vare i citati corsi e definire i relativiprogrammi di massima.A tal fine comunichiamo che il Dott.Geol. Massimo Pasqualotto è statoincaricato di rappresentare gli Ordinidei Geologi delle Regioni indicate.

E.P.A.P.Ente di Previdenza

ed AssistenzaPluricategoriale

Il 13 maggio 1999 è stato firmatoil Decreto Ministeriale concernentel’approvazione dello Statuto e delRegolamento dell’Epap e, a seguitodi ciò, l’Ente ha conseguito persona-lità giuridica.

Questo Ordine, al fine di adem-piere a quanto disposto, invierà agliiscritti un foglio di rilevazione datianagrafici ed identificativi dellaprofessione (art. 8 D.Lgs. 103/96 eart. 15 dello Statuto dell’Epap).

Page 12: VENETO GEOLOGI - Geologi Veneto

12 Ordine dei Geologi Regione del Veneto

VENETO GEOLOGI

SCIENZA E PREVISIONEnuove metodologie di telerilevamentoper la previsionee la prevenzione del rischio

Prof. Paolo Baggio

docente di Telerilevamentoe di Geologia ambientale, facoltà diIngegneria, Università di Padova

Il nostro Paese è notoriamentemolto dinamico sotto l’aspetto fi-

sico e geologico in particolare, così chegli eventi conseguenti alla trasformazio-ne naturale o indotta dall’attività umanadanno seguito a frequenti condizioni dirischio.

Tali eventi fanno parte della nostrastoria come fatti eccezionali e/o catastro-fici, ma l’attuale loro diffusione e i tempimolto ravvicinati di manifestazione fan-no sì che essi rientrino ora sempre piùnella quasi quotidianità cronachistica.

Ciò ha reso necessari interventi legi-slativi a cascata, dedicati alle problema-tiche di Difesa del Suolo o meglio delTerritorio ( L.183/89 ) e alla costituzionedelle strutture attuative, di cui si indivi-duano i compiti ( Compiti della Protezio-ne Civile, L. 225/92 ).

In ogni caso le predette Leggi che in-teragiscono tra loro impongono un con-tenuto conoscitivo sempre aggiornatodel territorio come sistema, contenutoche deve precedere i criteri di riassettoorganizzativo e funzionale per la Difesadel Suolo.

A questo riguardo la Legge 183/89,al Cap.II, art.17, prevede tra l’altro che iPiani di Assestamento dei Bacini Idro-grafici individuati sul territorio naziona-le dimostrino di avere disposto e recepitola necessaria “…individuazione e quan-

tificazione delle situazioni, in atto e po-

tenziali, del degrado del sistema fisico,

nonché delle relative cause…”.Il dettato è espresso con linguaggio

insolitamente pieno e preciso, perché at-tiene alla conoscenza del sistema territo-rio notoriamente definito come un insie-

me in continua evoluzione di fenomeni fi-

sici ed antropici interagenti tra loro. Be-ne ha fatto quindi il legislatore a ricorda-re il senso dinamico del quadro territoria-le e di richiamare la necessità di ricono-scere le situazioni e le cause dei disequi-libri e degli effetti di rischio, presenti o

latenti, ovverosia potenziali.In questa prospettiva la previsione di

un evento o dissesto diventa insostituibi-

le informazione per poter redigere ed or-ganizzare un efficiente piano di preven-zione, a cui è delegata la Protezione Ci-vile.

Con sorpresa e con indubbio ramma-rico, tuttavia, si deve ammettere che ilconcetto sistemico di naturale evoluzio-ne e di trasformazione continua del terri-torio che porta alla previsione degli acca-dimenti, non trova la stessa significanzae concretezza nei successivi Criteri per laRedazione dei Piani di Bacino ( DecretoPres.Rep.. 18.07/95 ), in quanto si riferi-scono ad una fase conoscitiva basata surilevazioni “statiche”, non facilmenteaggiornabili in tempi reali ( cfr. ivi:“Individuazione degli squilibri” ed inparticolare il paragr. 2.6, pp. 20-21 ).

Lo stato attuale delle conoscenze delSistema Territorio a livello nazionale,dunque, non consente una previsione deifenomeni e dei rischi naturali eventual-mente connessi, specie per quanto attie-ne gli eventi potenziali. Infatti, la cono-scenza si avvale di dati non omogenei, inquanto acquisiti in tempi diversi da piùgruppi di specialisti, Enti e/o Istituti diRicerca, ciascuno operante con la pro-pria interpretazione soggettiva.

Inoltre, gli stessi dati risultano rile-vati in tempi eccessivamente lunghi, nonreali, rispetto a quelli richiesti dalle velo-cità di trasformazione del territorio, percui la rappresentazione finale, riportatasu cartografia tematica, non può risultaremai corrispondente alla realtà.

Ed ancora, vengono spesso tenutisotto monitoraggio – anche per com-prensibili ragioni di disponibilità di bi-lancio – eventi naturali valutati come piùsignificativi, trascurandone altri consi-derati invece di minore importanza, maai quali la previsione nel quadro dellaevoluzione temporale del sistema territo-riale nel suo complesso potrebbe attribu-ire un peso maggiore e via via anche pre-valente rispetto ai primi.

D’altra parte, in un paese ad alto spet-

tro di rischio come il nostro, la Protezio-ne Civile dovrebbe organizzare un lavo-ro di analisi e di controllo enorme, finan-ziariamente non sopportabile e quasi im-possibile da attuare, anche volendolo af-fidare a strutture specialistiche agenti sulmercato della ricerca o professionale.

Tutto ciò si complica ancor più se sidovesse dar corso al disposto legislativoche impone di allargare la conoscenza ela previsione ai disequilibri potenzialidel territorio, sui quali la metodologiatradizionale dell’analisi diretta sul terre-no appare impotente nel fornire qualsiasirisposta credibile.

Queste rilevazioni, infatti, condotteattraverso l’acquisizione di dati da libre-rie esistenti e/o da osservazioni direttesul terreno, non danno la possibilità diavere una completa visione di sintesi sul-la trasformazione territoriale e di operarecorrelazioni oggettive tra i fenomeni na-turali, determinandone gli effetti d’inte-razione.

Ad esempio, l’evoluzione di un reti-colo idrografico o di un versante vallivoche richiamano problematiche di allu-vionamento e di dissesto anche in pro-spettiva, implicano il riconoscimento diuna tendenza dei processi in atto che ri-sultano essere le cause predisponenti de-gli eventi di trasformazione. Questa ten-denza trova quasi sempre risposta e con-trollo in modelli geologico-strutturali

più o meno complessi del territorio. Laloro ricostruzione, che coinvolge spessole formazioni rocciose non affioranti delsubstrato geologico, non è affatto sem-plice e scontata se ci si affida alla meto-dologia tradizionale comunemente adot-tata. Le informazioni che si acquisisconosul terreno sono, infatti, limitate dallepossibilità di osservazione diretta del ri-levatore e dai tempi concessi alla rileva-zione stessa. Esse, inoltre, non riflettononel loro complesso condizioni di simul-tanea ed omogenea assunzione dei dati.

Ne consegue dunque che la previsio-

ne della dinamica ambientale, dello svi-luppo dei fenomeni naturali e degli even-ti e rischi derivati, risulta improponibilesu queste basi.

È così che la Protezione Civile e le al-tre strutture operative eventualmente de-legate (Autorità di Bacino, Regioni eProvincie ) non sono oggi in grado di pia-nificare interventi globali di difesa e diriequilibrio territoriale, e ciò per man-canza di conoscenza dei processi di tra-sformazione in atto nel sistema territoria-le, non ancora identificati e non control-labili.

Page 13: VENETO GEOLOGI - Geologi Veneto

VENETO GEOLOGI

Aprile - Giugno 1999 13

In particolare il manifestarsi di eventinuovi, non rilevati in aree ritenute sino aquel momento a basso grado di pericolo-sità, aumenta oggi sempre più di fre-quente la valutazione dell’imprevedibili-

tà del fenomeno che, invece, dovrebbeavere carattere di eccezionalità con bas-

sissima probabilità di accadimento.

Questa mancanza di previsione del-l’evento e delle aree soggette a rischiopotenziale è per quanto possibile supera-bile, così da fornire in tempi reali le indi-cazioni necessarie per approntare un ef-fettivo piano di prevenzione?

Allo stato attuale, esiste una tecnolo-gia e un approccio di analisi che sostitui-scano o si affianchino alla corrente meto-dica di acquisizione delle osservazioniterritoriali, fornendo una maggiore quan-tità di informazioni e nel contempo unasintesi sempre aggiornata del quadroevolutivo di una regione?

Un notevole contributo in questosenso proviene dall’impiego della tecni-ca avanzata del Remote Sensing o Tele-rilevamento di immagini satellitari e/oaeree. Queste immagini non sono regi-strate solo nel campo dello spettro visibi-le, ovverosia nel campo sensibile all’oc-chio umano, ma sono acquisite con siste-mi selettivi che delimitano all’internodello spettro elettromagnetico ( da 0.2micron: ultravioletto, a 10 cm: microon-de ) campi più o meno estesi di lunghezzad’onda, detti anche bande spettrali.

In pratica per l’analisi territoriale lascelta delle bande spettrali è abbastanzalimitata, indirizzata alle tematiche fon-damentali che individuano i fenomeni fi-sici presenti sul territorio, anche perchérisulta difficile separare e distinguere te-matiche diverse che mostrano minimedifferenze di risposta nei livelli di grigiodi cui è formata una stessa immagine.

Di norma, il riconoscimento dei pro-cessi e dei fenomeni territoriali avvieneprincipalmente nelle bande spettrali delverde, del rosso e dell’infrarosso nel vi-

sibile (o fotografico), scelte per metterein evidenza rispettivamente gli aspettivegetazionali (verde) e per individuare,interpretare e controllare in chiave dina-mica i fenomeni geologici e idrogeologi-ci (rosso e infrarosso) con i conseguentieffetti di ricaduta.

Le immagini sono acquisite da piat-taforme satellitari orbitanti attorno allaterra con moto eliosincrono alla rotazio-

ne del pianeta e ad una quota compresatra 700 km e 830 km a seconda del tipo disatellite ( LANDSAT o SPOT ).

Ciò consente di disporre periodica-mente di immagini multispettrali dellastessa scena, o porzione di territorio, ri-prese sempre nelle medesime condizionidi luce ad intervalli di tempo da 16 a 26giorni, a seconda del satellite che si uti-lizza.

È evidente che in tal caso si attiva uncontrollo sistematico della evoluzionedei fenomeni fisici, geologici e geomor-fologici, che caratterizzano il territoriocome sistema.

Ne consegue una rilevazione di natu-ra dinamica delle trasformazioni in atto edelle situazioni potenziali – e quindi de-gli eventi che ad esse si accompagnano osi prevedono -, con aggiornamenti intempi reali delle condizioni di equilibrioo di scompenso che via via si possono ge-nerare nel sistema stesso.

Se si tiene conto che una singola sce-na copre un territorio di 60 x 60 km per loSPOT e di circa 180 x 180 km per il satel-lite LANDSAT, si può facilmente com-prendere quale valore spaziale assumonole informazioni interpretate e quale sia ,quindi, il significato di sintesi e di con-trollo degli eventi territoriali.

Unica limitazione contingente delmetodo è rappresentata dalla risoluzione

geometrica delle immagini acquisite,ovverosia dalla possibilità di riconoscereun elemento od oggetto a terra, che siconfigura in 20 metri per le scene delloSPOT e di 30 metri per il LANDSAT.Ciò comporta una rappresentazione car-

tografica dei segni o simboli che indivi-duano i vari fenomeni od oggetti alla sca-la massima di 1:25.000.

Tuttavia, a breve termine il mercatodei prodotti satellitari offrirà nuove sce-ne, anche multispettrali, (ORBIT IMA-GE) con risoluzione geometrica di qual-che metro e con possibilità stereoscopi-ca. Si tratta di un notevole passo avanti,sia agli effetti di una restituzione foto-grammetrica sempre aggiornata del terri-torio e sia per un’interpretazione e con-trollo degli eventi fisici in esso contenuti,restituibili a scale maggiori ( 1:10.000 e1:5.000 ) e compatibili con gli strumentiurbanistici in vigore.

AGGIORNAMENTIIN MATERIA DILAVORI PUBBLICI(L. 415/98)

Enrico Conchetto

In materia di Lavori Pubblici, alcu-ni cambiamenti sono stati intro-

dotti dalla L. 415/98 che va a modificare ead integrare la legge quadro 109/94. Me-rita di essere menzionato l’art. 17 della L.109/94, il cui comma 12 viene così sosti-tuito: ”... Per gli incarichi di progettazio-ne il cui importo stimato sia inferiore a40.000 ECU, le stazioni appaltanti posso-no procedere all’affidamento ai soggettidi cui al comma 1, lettere d) ed e), di lorofiducia ...”.

È evidente che in questo caso la P.A.potrà procedere all’affidamento direttodi incarichi a professionisti senza esple-tamento preventivo di alcuna gara fra piùcandidati, con l’unico impegno di dover“... verificare l’esperienza e la capacitàprofessionale dei progettisti incaricati emotivarne la scelta in relazione al proget-to da affidare.”.

Per incarichi di progettazione il cuiimporto stimato sia di valore compresofra 40.000 e 200.000 ECU, le stazioni ap-paltanti, fino alla data di entrata in vigoredel regolamento, potranno procedereall’affidamento sulla base dei soli curri-cula presentati dai progettisti, senza

seguire criteri di selezione attinenti il

prezzo più basso.

Se da un lato le disposizioni sopra ri-portate ottemperano agli obiettivi prefis-si dall’art. 1 comma 1 della L. 109/94, se-condo cui “... l’attività amministrativa inmateria di opere pubbliche ... deve ... uni-formarsi a criteri di efficienza ed effica-cia, secondo procedure improntate atempestività ...”, d’altro canto non sem-bra che tali procedure possano garantiresufficiente “... trasparenza e correttezza,nel rispetto del diritto comunitario e dellalibera concorrenza ...”.

Il punto 14-quinquies del nuovo art.17 apporta, invece, una importante novi-tà per la categoria in quanto viene espli-citamente negata all’affidatario progetti-sta la possibilità di subappaltare la rela-zione geologica. I risvolti favorevoli so-no facilmente intuibili: la legge 415/98prevedendo, infatti, che per ogni proget-to sia redatta una relazione geologica, ilcui professionista responsabile deve es-

Page 14: VENETO GEOLOGI - Geologi Veneto

14 Ordine dei Geologi Regione del Veneto

VENETO GEOLOGI

sere individuato già in sede di presenta-zione dell’offerta, restituisce al geologoun ruolo strategico non più oggetto diprevaricazioni da parte di altri professio-nisti. I cambiamenti introdotti da questoarticolo, peraltro, fanno perdere alla rela-zione geologica quel carattere di subor-dinazione che in precedenza veniva adassumere rispetto al progetto globale.

È interessante, infine, osservare chel’aggiornamento, in materia di qualitàdel lavoro, dell’art. 8 della L. 109/94 sta-bilisce che “... i soggetti esecutori a qual-siasi titolo di lavori pubblici devono es-sere qualificati ed improntare la loro atti-vità ai princìpi della qualità .... Allo stes-so fine i prodotti, i processi, i servizi e isistemi di qualità ... sono sottoposti a cer-tificazione ...”.

COMMISSIONE CONSULTIVAPROVINCIALE DI VERONA

A seguito del rinnovo del Consi-glio regionale dell’Ordine dei geologidel veneto è stata rinnovata la Com-missione Consultiva Provinciale diVerona che si propone di partecipareal dibattito tecnico-territoriale e poli-tico ambientale della Provincia.

La Commissione Consultiva Pro-vinciale di verona è così composta:• Dott. Geol. Enrico Nucci

Consigliere Regionale, delegato perla Provincia di Verona

• Dott. Geol. Pier Silvio CompriCoordinatore Provinciale

• Dott. Geol. Paolo ChioattoSegretario

La Commissione Consultiva Pro-vinciale di Verona si riunisce ogni ul-timo mercoledì del mese con orari eluogo definiti di volta in volta, peravere informazioni rivolgersi:• Dott. Geol. Enrico Nucci

tel 045.8903747• Dott. Geol. Pier Silvio Compri

tel. 045.6302114 - 0338.8786668• Dott. Geol. Paolo Chioatto

tel. 045.8400347 - 0348.2691145

DA VENEZIA EDINTORNI

Cesare Rizzetto

Non ho la pretesa che siano tuttenovità quelle che sto per comu-

nicarvi, spero comunque che, nell’insie-me, queste notizie suscitino un maggiorinteresse per i problemi che affliggonoVenezia e dintorni.

Alcune, fra l’altro, a mio avviso, do-vrebbero solleticare la fantasia di qual-che giovane collega alla ricerca di spaziprofessionali.

E cominciamo, allora!

Sono passati ormai cinque anni dac-ché alcuni di noi iniziarono a porre parti-colare attenzione al progetto estrattivodell’Agip nell’Alto Adriatico. Ricordocon compiacimento, a questo proposito,l’unità dimostrata dalla nostra categoriache, assieme ad altri Ordini ed Associa-zioni, si schierò contro tale progetto. Fi-nalmente, è di qualche giorno fa la noti-zia, la Commissione VIA del Ministerodell’Ambiente ha respinto il progetto dicoltivazione del Campo Chioggia, il piùvicino a Chioggia e Venezia, ritenendonon accettabile la possibile subsidenzaindotta ed inefficace la proposta di ripre-surizzazione dei livelli mineralizzati.

Nel numero precedente di “VenetoGeologi” ho commentato il parere nega-tivo espresso dalla stessa CommissioneVIA sul MoSe. Ma è di ieri (26 febbraio)il giudizio positivo dato, viceversa, sullostesso argomento dall’Assemblea Plena-ria del Consiglio Superiore dei LL.PP.

Il conflitto che covava fra Ministerodell’Ambiente e Ministero dei LL.PP. èora sfociato in battaglia aperta. Sono cu-rioso di vedere come andranno le cosenel Comitatone che si riunirà fra una de-cina di giorni e che dovrebbe essere pre-sieduto dal Presidente del Consiglio cuispetterebbe il compito di dirimere taleconflitto.

Comunque, quanto è successo inquesto secondo caso non mi tranquillizzaaffatto nei confronti dell’Agip.

Proprio in questi ultimi giorni sonovenuto a conoscenza di due idee alterna-tive al MoSe.

La prima, proposta da un ingegnerelocale, ve la dò perché qualche risata ser-ve per conciliarci con il mondo: essa pre-

vede una diaframmatura verticale imper-meabile di tutto il perimetro lagunare, fi-no ad una profondità di un centinaio dimetri, seguita da iniezioni di acqua in fal-da per un sollevamento di tutta l’area. Laseconda, non nuovissima per la verità intutte le sue parti, ipotizza la divisionedella laguna in due bacini mediante la co-struzionedi un’arginatura lungo il par-tiacque lagunare e la messa in opera diporte vinciane alla bocca del Lido.

Il costo totale preventivato dovrebbeaggirarsi su appena 600 Md.

Non è dato sapere cosa ne pensino gliabitanti di Pellestrina e Chioggia.

Ma per i colleghi veneziani credo chela notizia più interessante sia quella cheriguarda l’approvazione dell’Accordo diprogramma sulla Chimica a Porto Mar-ghera.

L’obiettivo principale è quello diorientare l’evoluzione e lo sviluppo delsettore chimico verso scenari ecososteni-bili e, su questa strada, l’area di PortoMarghera diviene un caso pilota di “areaecologicamente attrezzata”.

Ma per il raggiungimento dell’obiet-tivo non si può prescindere dalla cono-scenza dello stato dei suoli e delle acquesupericiali e sotterranee; ecco, allora,l’allegato più interessante: il “Piano ge-nerale di indagine e monitoraggio dei su-oli e delle falde dell’area di Porto Mar-ghera” alla cui redazione, però, come alsolito, non risulta abbia collaborato al-cun geologo.

L’ultima notizia, non ancora ufficia-le, riguarda la nomina, da parte della Pre-sidenza del Consiglio, del Presidentedella Regione e del Sindaco di Veneziaquali Authrites, rispettivamente per il di-sinquinamento del bacino scolante e diPorto Marghera.

DISPONIBILI IN SEGRETERIA

♦ B.U.R.Bollettino Ufficiale della Regione Veneto

♦ G.U.Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana

♦ Tessere di RiconoscimentoCosto L. 25.000 (per il rilascio sono neces-sarie 2 foto tessera)

♦ Tariffario ProfessionaleCosto L. 5.000 (nuova ristampa con legisla-zione a cura del C.N.)

♦ Guida alla compilazionedelle parcelle

Costo L. 5.000 (nuova edizione 1998 ag-giornata)

Page 15: VENETO GEOLOGI - Geologi Veneto

VENETO GEOLOGI

Aprile - Giugno 1999 15

AGGIORNAMENTO DELLA BIBLIOTECADELL’ORDINE DEI GEOLOGI DEL VENETO

C - 16 AA.VV. - 1° European Congress on Re-

gional Geological Cartography and Information

Systems. Reg. E. Romagna. Bologna, 1994.

C - 17 AA.VV. - Geologia delle grandi aree ur-

bane. Progetto strategico C.N.R.. Reg. Emilia

Romagna, C.N.R.. Bologna, 1997.

C - 18 AA.VV. - IX Congresso Nazionale dei

Geologi. Dalla ricerca alle applicazioni. Risorse

e sviluppo, prospettive per il XXI secolo. Le ri-

sposte delle Scienze della Terra. Roma, 1997.

C - 19 AA.VV. - Siti contaminati: riqualificazio-

ne ambientale e sviluppo della Zona Industriale

di Venezia Porto Marghera. Comune di Vene-

zia, Reg. Veneto, Prov. Venezia, Min. Amb..

Venezia, 1999.

C- 20 A/B AA.VV. - La prevenzione delle cata-

strofi idrogeologiche: il contributo della ricerca

scientifica. C.N.R., G.N.D.C.I., I.R.P.I.. Alba,

1996.

G - 48 Gatto G. - Le sabbie silicee del Vene-

to. C.N.R. - I.G.A.. Torino, 1981.

G - 49 AA.VV. - Correlazioni litostratigrafiche

ed idrostrutturali nel complesso alluvionale del-

la bassa valle del F. Agno-Guà e nell’antistante

pianura vicentina (M.ti Lessini Orientali - Vicen-

za). Estr. Boll. del Serv. Geol. d’Italia. Roma,

1993.

G - 50 AA.VV. - Caratteristiche geolitologiche,

geomorfologiche e dissesti. Il bacino attrezzato

del torrente Cordòn. Centro Sperim. Valanghe

e Dif. Idrogeol. Reg. Veneto. C.N.R. - I.G.A. e

I.S.D.G.M.

G - 51 AA.VV. - Rete di livellazione per il con-

trollo altimetrico dei movimenti crostali nel me-

dio Friuli. C.N.R. - I.S.D.G.M.. Venezia, 1989.

G - 52 Gatto G. - Individuazione di una faglia

col metodo sismico a rifrazione a piccola pro-

fondità. C.N.R. - I.G.A.. Padova, 1984

G - 53 AA.VV. - L’evento alluvionale del 21-23

maggio 1983 in Val Venosta (Alto Adige).

C.N.R. - I.R.P.I.B.P. Torino, C.N.R. - I.G.A. Pa-

dova. Bressanone, 1984.

G - 54 AA.VV. - Influenza dei fattori geologici e

geologico-tecnici sulle condizioni di dissesto

del versante sinistro della media Val Pesarina

(Carnia). Mem. Sc. Geol.. Padova, 1982.

G - 55 Friz C., Gatto G. - Rapporto tra am-

biente geologico e rischio sismico in Val di Re-

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C.N.R. - I.G.A. Padova. Trento, 1979.

G - 56 Gatto G. - L’apparato morenico del

Latemar ed i suoi laghi di origine glaciale.

C.N.R. - I.G.A. Padova. Trento, 1980.

G - 57 AA.VV. - Aspetti fisiografico-pluvio-

metrici e processi erosivi in alveo del bacino del

Cordevole (Belluno). C.N.R. - I.G.A. Padova.

Trento, 1984.

G - 58 Cortellazzo G., Favaretti M. -

Progressi nelle prove in posto: i recenti metodi

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menti delle fondazioni superficiali: metodi di

calcolo e criteri di accettabilità. O.R.G. Mestre,

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G - 63 AA.VV. - Cartografia e monitoraggio dei

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Pianura Veneta: bassa valle dei Fiumi Chiam-

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cenza. Venezia, 1997.

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dall’intrusione salina negli acquiferi artesiani

sottostanti i litorali veneziani. C.N.R. -

I.S.D.G.M., G.N.D.C.I., A.R.P.A.V.. Venezia,

1998.

I - 78 AA.VV. - Il bilancio idrogeologico del

Rio Missiaga. Quaderni di Idronomia Montana.

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I - 79 AA.VV. - Recarga artificial de los acui-

feros subterraneos en llanuras aluvionales.

Estudio de factibilidad y pruebas experimenta-

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I.S.D.G.M., Univ. Naz. La Plata Fac. Ingegne-

ria. Cile, Santiago, 1994.

I - 80 AA.VV. - Mediciòn de la velocidad local

del agua subterranea: algunos resultados ex-

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ria. Mexico, San Luis Potosi, 1996.

I - 81 AA.VV. - Prevención de la contamina-

ción del sistema hídrico subterráneo en el Vé-

neto (Noreste de Italia). C.N.R. - I.S.D.G.M.,

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acque termali euganeo-beriche attualmente

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un bacino campione in ambiente dolomitico

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sperimentale sullo stato di inquinamento della

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tracers in the evaluation of dinamics in hetero-

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I - 88 AA.VV. - Lo sfruttamento degli acquiferi

artesiani di Venezia e i suoi riflessi sulla situa-

zione altimetrica del suolo. C.N.R. - I.S.D.G.M.,

Serv. Idrogr. e Mareogr.. Venezia, 1994.

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Comune di Ravenna, C.N.R. - Venezia. Ra-

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nel Veneto e nel Ravennate. Estr. Geol. Appl. e

Idrogeol.. Bari, 1983.

N - 05 Casarin R., Franco M. - Smalti-

mento dei Rifiuti. Normativa dello Stato e della

Regione Veneto aggiornata ad aprile 1989.

Reg. Veneto. Venezia, 1989.

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tale. Quaderno di indirizzi per la compilazione

del S.I.A.. Centro Reg. di Studi Urb. Veneto.

Venezia, 1989.

T - 65 Provincia di Venezia - Programma

di previsione e prevenzione in materia di Prote-

zione Civile. Sintesi. Venezia, 1998.

T - 66A/B Carbognin L. - La chiusura delle

bocche di Porto, intervento per la salvaguardia

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mere di Comm. Industria, Artigianato e Agricol-

tura di Venezia, 1973.

T - 67 Carta Altimetrica del Centro Storico di

Venezia.

BRUSTOLÈ, FRANA IMMOBILELo sostengono fior di geologi dopo lunga osservazione

«La frana del Brustolè non si tocca, né adesso, né in futuro. Chi pensa di installarviuna gigantesca cava, servendosi di diciture quali la ricomposizione ambientale o la sicu-rezza si sbaglia di grosso e non fa i conti con dati scientifici inoppugnabili, che dimo-strano che la frana è ferma da più di 30 anni, che non si muove, a meno che non si vadaapposta a provocare, con degli scavi, un crollo e un disastro, innestando ad arte un pro-cesso di escavazione, magari poi sovvenzionato dallo Stato.» Così parla Giulio Ceribel-la, presidente della Comunità montana Alto Astico e Posina e vicesindaco di Velod’Astico, sulla trasformazione della frana del Brustolè in cava.

Un’idea fissa, quella di Ceribella contro “le mire dei cavatori”, nella fattispecie laSocietà “Inerti Valdastico” di Padova e la “Ra Ricomposizioni Ambientali” di Vicenza,entrambe titolari di progetti di escavazione sul versante franoso del Brustolè. Un’ideafissa, quella dell’ing. Ceribella, che ora è divenuta certezza, per l’avallo di dati scientifi-ci inoppugnabili, illustrati in un convegno a Schio, su invito di Italia Nostra e Comunitàmontana dal prof. Giulio Cesare Carloni, ordinario all’Università di Bologna di Geolo-gia applicata all’ingegneria per l’ambiente e il territorio e incaricato dallo stesso Ceri-bella di studiare la frana e di misurarne i possibili movimenti.

«Questa - ha detto l’esimio geologo - non è una frana nuova. È una paleofrana, cioèantica, storica, che risale al periodo post glaciale. È una frana studiata e conosciuta, chesia nel 1882 che nel 1966 si movimentò, scivolando verso il basso, per l’erosione del suopiede da parte del Posina. Il rischio frana è prevedibile: non per niente negli anni succes-sivi sono state costruite delle arginature e predisposti dei pozzi piezometrici, per con-trollare il grado di rammollimento del tappeto di argille gessifere su cui poggiano i detri-ti. La campagna di misure effettuata in questo ultimo biennio ci dice che la frana non simuove, perché ha ritrovato un suo assestamento naturale».

Cosa provocherebbe allora l’apertura di una cava in un corpo franoso di 60 milionidi metri cubi? Per rispondere a questa domanda il prof. Carloni, durante il convegno diSchio, ha usato una metafora. «Sarebbe come - ha detto - se si obbligasse un paziente,che ha subito un intervento, a correre, invece che a seguire un programma di attente cu-re... Il rischio frana non si risolve con una cava, che anzi sarebbe una follia, un rimediopeggiore del male, dato che romperebbe un equilibrio ritrovato, provocando un disastrosimile a quello del Vajont».

E allora, cosa si propongono in realtà i progetti di ricomposizione ambientale pre-sentati? «Nel sottofondo di queste vicende - ha affermato il geologo - c’è uno scenariospeculativo: quello del riempimento di materiali inerti per l’edilizia, che però non vannocertamente cercati nei corpi di frana... Se si va su quella frana, si va per controlarla. Bi-sogna disciplinare le acque del torrente, perché quello è il rischio maggiore. E poi conti-nuare il monitoraggio. Cava e frana non possono coesistere, mai».

(Giovanni M. Filosofo, da “Il Giornale di Vicenza”, 22 maggio 1999)

Gazzetta Ufficiale n. 23 del 29.01.1999DECRETO

DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15 DICEMBRE 1998Approvazione del programma di potenziamento delle reti di monitoraggio meteoidropluviometrico

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRIVisto il decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 1998, n.

267 (...), che (...) demanda al Comitato dei Ministri (...), d’intesa con la Conferenza permanente per i rapportitra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, l’adozione di un programma per il potenziamento delle reti dimonitoraggio meteoidropluviometrico, mirato alla realizzazione di una copertura omogenea del territorio na-zionale;

Vista la proposta del programma (...) redatta dal Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale, d’intesacon il Dipartimento della Protezione Civile, sentite (...) le Autorità di Bacino di rilievo nazionale, le Regioni edil Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche, cheè stata approvata, con alcune modifiche, dal Comitato dei Ministri per i servizi tecnici nazionali e gli interventinel settore della difesa del suolo nella seduta del 15 settembre 1998;

(...)Decreta:Art. 1. È approvato il programma per il potenziamento delle reti di monitoraggio meteoidropluviometri-

co, mirato alla realizzazione di una copertura omogenea del territorio nazionale nel testo allegato al presentedecreto, elaborato in attuazione dell’art. 2, comma 7, del decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180, convertito, conmodificazioni, dalla legge 3 agosto 1998, n. 267, recante “Misure urgenti per la prevenzione del rischio idroge-ologico ed a favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania”. (...)