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Rassegna stampa regionale 15-06-2012

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Rassegna stampa regionale 15-06-2012

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Ufficio stampa IDV E-R

Rassegna del 15-06-2012

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press LinE 15/06/2012 di Forti e Cesella C 2PZ,JAtU o ornere

CRITICA Pini troppo disinvolto

Non c'è dubbio, è istitu-zionalmente "esemplare" l'atteggiamento del depu-tato Pini della Lega Nord che alterna rifiuti e pos-sibilità di andare in Pro-cura per essere sentito in merito ad alcune "piccole questioni" come il mil-lantato credito, l'evasio-ne fiscale e l'appropria-zione indebita. E' un bell'esempio per un rap-presentante del popolo italiano che ignora l'ob-bligatorietà dell'azione penale da parte della ma-gistratura. Ecco uno dei tanti motivi per cui nasce l'indignazione degli ita-liani. Il deputato Gianlu-

ca Pini l'ha ribadito chia-ramente in alcune occa-sioni. Ma se fosse vera-mente così, non farebbe invece un gran bella figu-ra ad andare in tribunale per essere ascoltato dal Magistrato forlivese ? Ma poi, la Lega Nord non è per il rinnovamento, la trasparenza, la legalità e soprattutto per il rispetto della Magistratura? Ep-pure il deputato Pini, se-gretario "nazionale"(?) della Lega Nord Roma-gna, aveva invece, più volte assicurato che avrebbe parlato con i ma-gistrati ? A questo punto è chiaro come il perito in-dustriale onorevole Gia-nluca Pini non abbia un alto concetto delle Istitu-

zioni per le quali dovreb-be invece operare con mo-destia e grande responsa-bilità. Al contrario il no-stro deputato appare in-vece decisamente troppo disinvolto, arrogante e con qualche problema culturale, per cui fanno molta tenerezza le dichia-razioni del segretario provinciale del Carroc-cio, Jacopo Morrone quando ha detto: «per me Pini è come un fratello e, rispetto alle accuse che gli vengono mosse e che sono lontane anni luce dal modo di fare politica che mi ha insegnato».

Flavio Giunchi (ex consigliere comunale Pdl)

(Fo rlì)

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di Ravenna ~ere press LinE

15/06/2012

Psc, la replica del Pd Alle «sterili critiche dei grillini dell'ultima ora»

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CERVIA. Il Partito De-mocratico non poteva e-simersi dal rispondere alle «sterili critiche sol-levate dai grillini no-strani dell'ultima ora».

«Notiamo con piacere che la lista di chi fa e-sclusivamente demago-gia sul Psc si allunga - è la replica -, includendo anche il nuovo che a-

vanza Alessandro Mar-coni, che si propone co-me il futuro della poli-tica cervese; ma che più che un prodotto nuovo,

appare un usato garan-tito, considerando che è stato relatore dell'Italia dei valori del program-ma di mandato che ha

portato alla riconferma del sindaco Zoffoli. Le critiche senza forma, fatte esclusivamente con spirito disfattista, e-videnziano non solo il basso tasso di lungimi-ranza della politica gril-lina, ma anche la scarsa considerazione per lo sviluppo della nostra città. I trasformisti lega-

ti alle mode non sono u-na novità politica. Il Pd preferisce pensare all'e-voluzione economico so-ciale, e non può che es-sere al fianco del sinda-co e della sua giunta che si sono sempre contrad-distinti per la politica di sviluppo sostenibile, e di buon grado di rispetto ambientale».

Il Pd respinge le accuse alla giunta di cementificare

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Iaristorazione cerca una boccata d'ossigeno

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Prodiana La deputata

Sandra Zampa

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Primarie rgi, parlarnelari dhúî «Sammante,

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press LITE 15/06/2012 CORRIERE DI BOLOGNA

arie pd, pari. entari divisi «Sacrosante». «Altre priorità» Scetticismo e distinguo sulla, proposta del segretario Bonaccini Sangalli: «Una corsa di cavalli». Benamati® «Ok, ma senza eccezioni»

Odesìa seeha, per essere efficace e credIde, deve essere buta fino ìn fondo e senza amhkuftà

La decisione del segretario regionale del Pd, Stefano Bo-naccini, di fare le primarie per la scelta dei candidati al Parlamento incassa il consen-so di diversi deputati e senato-ri ma con alcune importanti eccezioni.

«Quello delle primarie — di-ce il parlamentare Giancarlo Sangalli — non è uno dei miei principali pensieri, credo che quello aperto dal segretario sia un dibattito molto prematuro nel merito e nel metodo. Se si fanno anche per i parlamentari il partito diventa una specie di ippodromo che fa solo correre i cavalli e poi vince chi arriva primo, questa cosa mi coinvol-ge molto approssimativamen-te». Fredda anche la deputata Donata Lenzi: «lo dedicherei il 10% del tempo a discutere di queste cose e il 90% a come cer-care di uscire dalla crisi. Trovo rischioso che ci avvitiamo in una discussione sulle regole in-terne mentre gli altri partiti e le altre liste civiche non lo fan-no e non parliamo invece con il nostro elettorato. Poi sul fat-to che se resta il Porcellini bi-sogna trovare un meccanismo di partecipazione sono d'accor-do». E a chi le chiede se si ri-candiderà al Parlamento parte-cipando alle primarie Lenzi ri-sponde: «In linea di massima direi di si, ma sono una di quel-le ancora abituate a parlare an-che delle pre -candidature ne-gli organismi dirigenti».

Molti altri sono invece d'ac-cordo. Ma pongono una preci-sa condizione e cioè che le nuo-ve regole valgano davvero per tutti, compresi i big del parti-to. «Se resta questa legge elet-torale spiega il parlamenta-re Pd, Gianluca Benamati — le primarie devono essere fatte nelle circoscrizioni e nessuno si può sottrarre a questa rego-la, senza eccezioni». Questo si-gnifica ad esempio che nel li-stone dell'Emilia-Romagna. non ci potranno più essere dei big paracadutati da Roma. O se ci saranno dovranno fare le pri-marie. Per Benamati anche sul limite dei tre mandati non ci devono essere eccezioni. Si ri-candiderà? «Penso di sì, ma

prima farò un bilancio, in que-sto momento non mi sento di escludere nulla».

Se è vero che da qui alle prossime elezioni politiche po-trebbe cambiare il mondo e so-prattutto il peso degli attuali partiti presenti in Parlamento, è altrettanto vero che per i tem-pi della politica non sono affat-to lontane. Anzi. Considerato che si voti nella primavera del 2013, tutta la macchina eletto-rale dovrà partire subito dopo l'estate. Prontissima a fare le primarie la deputata prodiana Sandra Zanipa, «Sono assoluta-mente d'accordo con Bonacci-

anche se penso che la priori-

Le opinioni

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sulle reoIe. Inferne qiiando dovr'eniino discutere dì conw. usere. onna

tà delle priorità sia quella di cambiare la legge elettorale. Questo è l'unico modo per rico-struire un rapporto civile tra il Parlamento e il popolo». E a chi le chiede se si ricandiderà risponde così: «Penso di rican-didarmi anche se il bilancio di questi quattro anni è per me molto doloroso. Ho lavorato come una bestia convinta di spostare le montagne ma ho vi-sto solo qualche topolino. Ab-biamo conosciuto uno squallo-re non lontano da Tangentopo-li, in Parlamento c'è finito den-tro veramente di tutto. Io non mi sento tra i migliori, ma cer-tamente nemmeno tra i peggio-

ri». Di sicuro la strada delle pri-marie cambierà radicalmente i giochi per il 2013. In tanti che hanno un discreto seguito po-tranno alzare la mano e provar-ci. Come l'ex segretario del Pd di Bologna, Andrea De Maria, oggi in forza al partito naziona-le. Anche lui ieri ha applaudito la scelta di Bonaccini e anche lui ha precisato che le regole dovranno essere uguali per tut-ti. «Questa scelta per essere ef-ficace e credibile deve essere assunta fino in fondo con chia-rezza e senza ambiguità».

Otivio Romardnì olivio.rornan in i(d)res,:t

Deputata Donata Levi, primo mondato

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press LITE 15/06/2012 CORRIERE DI BOLOGNA

11 Pdi 11 coordinatore regionale: «Però se fossi nei Democratici farei politica, invece che inseguire Grillo»

Berseli": «Anche . Io ci sto. Ma decide Roma»

A Palazzo Madama Filippo Berselli, leader locale storico prima dell'Nisi, poi di /m e poi del Pdl, è senatore

ll Pd ha deciso di d'aire le prima-rie per scegliere i parlamentari. Che cosa ne pensa?

«Che se le facessero aperte a tutta la coalizione — dice il coordinatore regionale del Pdl, Filippo Bersellt si troverebbero senza un solo candi-dato al Parlamento visto come sono andate le primarie per scegliere i candidati sindaci nelle città»,

Battute a parte, che giudizio dà di questa decisione?

«Io dico che si tratta di una scel-ta prematura, una scelta che serve solo a fare un po' di propaganda. Non sí sa nemmeno con quale leg-ge elettorale andremo a votare, non sappiamo nemmeno se si po-tranno fare realmente le primarie. Anche se io non sono affatto certo che alla fine non si torni a votare

con questa legge. Ai segretari dei partiti, di tutti i partiti, va benissi-mo questo sistema elettorale che consente loro di nominare i parla-mentari».

Le cose però stanno cambian-do radicalmente, è molto difficile che il prossimo Parlamento asso-migli a questo. Il Movimento Cin-

Quena dei nos;d avversari e una scelta prematUrR che sene sola men te a fare ""

que Stelle continua a crescere. Le primarie per scegliere i parlamen-tari forse sono anche una rispo-sta a tutto questo.

«lo farei politica, se fossi nel Pd, non mi metterei ad inseguire Gril-lo con delle baggianate. 1 grillini mica fanno le primarie, semplice-mente raccolgono il voto degli sconfitti».

Ma se la legge elettorale lo ren-desse necessario lei le farebbe o no le primarie per scegliere i par-lamentari del Pdl?

«lo sono favorevole in generale alle primarie. Ma nel nostro partito decide Roma, quindi senza una de-cisione nazionale non si fa niente, Ripeto, è prematuro parlarne».

O. Ro. P. RIPPOCCZIONE PSERM,

Pagina 2 pd, parlamentari &

priori

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Ogni provincia dei sarebbe un collegio elettorale

Le czìndidature verrebbero presentate in modo indisthto r.)er Camera e Senato. Toccherebbe poi ai vincitori scegliere in quale r:-no del Parlarnento presentarsi alle elezioru

virnsns ALARE lAssLIA EsrIe orno l'anno

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press LITE 15/06/2012 CORRIERE DI BOLOGNA

Come funzionerebbero II regolamento elaborato dal politologo e deputato

Meccanismo già pronto Vassallo: farle entro l'anno Un collegio per provincia e doppia preferenza

Ma come si fanno le prima-rie per i parlamentari? A pro-vare a dare una risposta a que-sta domanda ci prova il depu-tato Pd. Salvatore Vassallo. Questo argomento lo riguar-da da vicino in una duplice veste: quella di politologo ed esperto di sistemi elettorali e quella di politico del Partito democratico.

«lo spiega ---- sono asso- lutamente d'accordo con la decisione di Bonaccini, tal-mente d'accordo che insieme a Pippo Civati avevo fatto la stessa proposta al partito na-zionale. Sono favorevole alle primarie anche se obiettiva-

mente una persona come me ha meno chances in una com-petizione di questo tipo ri-spetto a politici più naviga-ti». Vassallo è un professore universitario vicino a Veltro-ni e all'area liberai del partito e può darsi pure che abbia ra-gione quando dice che avreb-be maggiori difficoltà alle pri-marie. Ma di sicuro non sa-rebbe il solo: una competizio-ne in campo aperto rischia di cambiare radicalmente l'at-tuale formazione di deputati e senatori Pd.

Ciò che preoccupa mag-giormente Vassallo è fare le cose bene perché altrimenti

il rischio di caos sarebbe mol-to alto. Anche per questo Vas-sallo ha parlato della propo-sta formulata a suo tempo con Civati che contiene anche una specie di regola-mento per fare le primarie — con il responsabile dell'or-ganizzazione del Pd Emi-lia-Romagna, Giorgio Sagri-ni. Ed è probabile che la sua proposta diventi alla fine an-che quella del partito in Erni-lia-Romagna.

Come funziona il meccani-smo? Intanto si stabilisce che ogni provincia costituisce un collegio in cui votare. Per semplificare la vita agli eletto -

ki,)31MIC:0 :C C lEALrEmM: m m o hwiló

Mk: mm acche cazkm:Mc IXTChé ali:Amen:l bi'minnerebbe spkT:am. come mal kuno crumm:c.

ri Pd che si recano ai seggi si stabilisce che le candidature siano presentate in maniera indistinta per Camera e Sena-to. Toccherà poi ai candidati selezionati scegliere se optare per la candidatura a Palazzo Madama o a Montecitorio. Il dispositivo prevede inoltre che ogni elettore indichi due preferenze per candidati di genere diverso e questo per-mette di risolvere all'origine il problema della parità tra uo-mini e donne. «Non mi con-vince invece — spiega Vassal-lo — l'ipotesi che pure è circo-lata che si facciano primarie con graduatorie separate tra uomini e donne perché ci po-trebbe essere l'inconveniente spiacevole di candidati con molti più voti di altri che re-stano fuori». Quando si do-vrebbe votare? «Le elezioni

ragiona il politologo sa-ranno nella primavera del 2013 e quindi credo che le pii-marie per i parlamentari an-dranno fatte nel 2012 appena dopo le primarie per sceglie-re il leader.

Il problema principale con l'attuale sistema elettorale è come distribuire i candidati delle singole province in una lista regionale. Senza entrare nei complessi meccanismi del regolamento, il ragiona-- mento da fare è semplice: si dà un peso alle singole pro-vince in base ai voti ottenuti dal Partito democratico alle ultime elezioni politiche del 2008. Nell'attuale sistema elettorale la posizione in lista è infatti decisiva per l'elezio-ne. «Quando facemmo la pro- posta io e Civati chiude il ragionamento Vassallo il segretario Bersani ci invitò al-la calma. Ci disse che si sareb-be impegnato a farle ma che non voleva prendere decisio-ni vincolanti. Io spero che al-- la prossima assemblea nazio-nale si prenda una decisione anche su questo fronte anche perché poi bisognerebbe spie-gare perché le primarie si fan-no in Emilia-Romagna e non altrove».

O. Ro. RIPRGRILIKALE RISERVA LA

1,1 dispositivo prevede

anche che l'elettore espirrna due preferenze pdeivrecrasondidati di

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Tutti i carididiati dovrebbero poi sottoscrivere il codice etico del [.:artíto

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press LITE 15/06/2012 arca nel Fatto

Movimento 5 Stelle: regolamento di conti interno, volano stracci e dossier Sul social network volano stracci tra le due anime del gruppo. Dai simpatizzanti del consigliere regionale Favia accuse ai tre consiglieri comunali di Bologna, più vicini a Grillo : "Tramano nell'ombra contattando Casaleggio". Massimo Bugani: "Tutto falso. Semmai ho io un dossierino su chi ha qualcosa da nascondere"

di Giulia Zaccariello I Emilia Romagna I 14 giugno 2012

bianco sul forum online del meet conversazioni private, raccolte in interne, in particolare quella tra il Giovanni Favia.

Una resa dei conti sul web. Così gli esponenti del Movimento 5 stelle emiliano romagnolo si fanno la guerra, riportando a galla tutte le questioni che da mesi dividono e agitano il Movimento di Beppe Grillo. Dall'espulsbne del consìgllete Valentìno Tavolazzì fino alla caccìata del gì'npbo dl Cento, da giorni attivisti ed eletti si stanno scambiando una serie di accuse reciproche, scrivendole nero su

up di Bologna. Rivelazioni senza censure, con tanto di dossier e una discussione intitolata "Spy game", che mette in luce le divergenze consigliere comunale bolognese Massimo Bugani e quello regionale

A dare il via al dibattito è un post al veleno, scritto dal moderatore della pagina Renato Padoan. "C'è qualcuno che crede di poter fare il bello e il cattivo tempo all'interno del Movimento 5 stelle. Contatta Beppe Grillo e lo staff del blog e gli fornisce informazioni false e fuorvianti, scatenando reazioni inaccettabili dall'anima pura del Movimento e dai suoi attivisti". Il riferimento, si scopre dopo alcuni interventi, è a Massimo Bugani, sospettato di agire nell'ombra contro altri esponenti del Movimento. In particolare contro Giovanni Favia e contro quei militanti più critici nei confronti del duo Grillo-Casaleggio.

Secondo Padaon sarebbe stato l'ex aspirante sindaco di Bologna a mettere al corrente Casaleggio della candidatura di Tavolazzi a direttore generale di Parma, tiando ìn ballo anche Favìa. Così come sarebbe stato sempre Bugani a inviare a Grillo alcuni stralci di una conversazione in chat tra alcuni consiglieri a 5 stelle, in cui veniva espresso più di qualche dubbb sul cor z- pwia -nento del Ologger genovese e del sud gun3

L'intervento di Padoan scatena i simpatizzanti di Grillo: in poche ore la pagina si riempie di decine di interventi. Una cascata. Ma Padoan trova sponda soprattutto nell'ex consigliere rumena Antonia Dejeu, fuoriuscita dal Movimento dopo la p .esa dì poslzlene dl Oftìtto dl cìttadlnanza aì dl shanìen natl ì•ì Ralla. Nel suo post rincara la dose e allarga lo scontro anche a un altro consigliere di Palazzo d'Accursio, Marco Piazza, rivelando una conversazione risalente a fine gennaio. "Quel giorno tutti gli attivisti sono a conoscenza della mia intenzione di ritirarmi. Marco Piazza mi chiede di pensare al fatto che Giovanni Favia avrebbe gongolato perché non lo avrei più contrastato". Dejeu snocciola poi altri retroscena. "Marco poi mi ripete una frase che Massimo Bugani mi aveva già detto in precedenza: stringi i denti, aspetta uno o due mesi, abbiamo parlato con Casaleggio che risolverà il problema Favia con un post sul blog, tra un mese".

Passano alcune ore e Piazza decide di difendersi: "Né io né Massimo siamo delle spie, non complottiamo e non ordiamo trame con Casaleggio e Beppe (che io personalmente ho sentito una sola volta al telefono) non tramiamo contro Giovanni, né contro Tavolazzi né contro Cento. E non ho inoltrato niente a Beppe o a Casaleggio, né la chat ne nient'altro, non ho la più lontana idea di chi possa essere stato".

Ma questo non basta a frenare malumori e veleni. E mentre Giovanni Favia si sfila, specificando di essere disinteressato a "queste diatribe da Guerra dei Roses in salsa a 5 stelle", Bugani parla invece di un dossier. "lo non ho niente da nascondere — scrive il consigliere di Bologna su Facebook — Chi vuole venire a toccare con mano un meraviglioso dossierino reale e non inventato ad arte (su chi invece parecchie cose da nascondere le ha) può venirmi a trovare quando vuole".

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press LITE 15/06/2012 arca nel Fatto

Parma, inizia l'era Pizzarotti. L'opposizione: "Troppo lenti nel fare la giunta" Insediato il primo consiglio comunale in Italia a maggioranza grillina. Emozione tra i neoeletti, malumore dalla minoranza. L'ex primo cittadino Ubaldi: "Volete cambiare il mondo, ma ricordatevi che rappresentate il 19% dei parmigiani". Il neosindaco: "Prevalga il bene comune"

di Silvia Bia I Parma I 14 giugno 2012

È il giorno della Nazionale agli Europei, ma a Parma la politica supera di gran lunga il calcio. Sotto i Portici del grano il maxischermo non è per la partita contro la Croazia, ma per il debutto del sindaco del Movimento 5 stelle in consiglio comunale.

• b.\\,\ Dopo gli accrediti stampa e la fila all'ingresso per i cittadini ammessi ad

assistere in diretta alla prima riunione dell'assemblea, alle 15,40 comincia -02 R,N, la seduta. Federico Pizzarotti arriva con il suo seguito di consiglieri, tutti

.\ eleganti e visibilmenNite emozionati. Seduti tra il pubblico nella Sala del , consiglio ci sono Cinzia, la moglie del primo cittadino e numerosi

famigliari dei neoconsiglieri, muniti di macchina fotografica. Quando tutti prendono posto nei banchi, opposizione compresa, è il momento del nuovo sindaco di Parma e del suo giuramento.

Gli applausi scrosciano e a qualcuno scappa una lacrima: l'adrenalina mista all'entusiasmo nel Movimento 5 stelle è simile a quella di un primo giorno di scuola. "Molti di noi sono remigini", sottolinea anche il capogruppo del Pd N icola Dall'Olio, che come più votato ha guidato i lavori in attesa dell'elezione del presidente del consiglio comunale, dopo avere fatto l'appello e attestato l'ingresso nella maggioranza del consigliere Roberto Furfaro in sostituzione del vicesindaco Nicoletta Paci.

Ma quando tutto è pronto, la tensione esplode e l'opposizione comincia a prendere confidenza con il nuovo ruolo. Mancanza di trasparenza nella scelta degli assessori e nella selezione dei curricula, scarsa comunicazione con la minoranza in queste tre settimane (non è stata fatta nessuna riunione dei capigruppo), ma anche vaghezza del programma e lentezza sulla formazione della giunta sono i punti su cui capigruppo e consiglieri partono all'attacco di Pizzarotti e dei suoi.

Le polemiche nascono già sul primo punto da affrontare: la proposta della presidenza del consiglio comunale a Marco Vagnozzi annunciata in aula dal capogruppo del Movimento 5 stelle, Marco Bosi, ma comunicata ai capigruppo soltanto il giorno prima con una telefonata. La questione è sollevata Ettore Manno (Pdci): "Siamo partiti malissimo, dov'è la trasparenza che avete promesso in campagna elettorale?". E non più comprensivo è Roberto Ghiretti (Parma Unita), che punta il dito sull'ipotesi di accordo per il nome di Vagnozzi e di quello di Massimo lotti per il vicepresidente raggiunta dai Cinque stelle con il Pd. "Ho saputo solo ieri sera dell'accordo — aggiunge, puntando il dito poi sul ruolo che Vagnozzi ricopre come consulente del gruppo Cinque stelle a livello regionale — dite tanto contro i professionisti della politica, ma mi sembra che in questo caso ci sia una contraddizione". Critiche sul metodo sono piovute anche da Giuseppe Pellacini (Udc) e Maria Teresa Guarnieri (Altra politica), che però ha giustificato la "leggerezza" del gruppo con la poca conoscenza dei neoeletti del regolamento comunale: "Non mi sento di creare divisioni appena partiti, il mio voto è favorevole".

Alla fine Vagnozzi sale sullo scranno più alto del consiglio, e si difende dalle accuse: "La nostra forza politica è fresca e possiamo commettere errori — si scusa — Il mio impegno in Regione scade il 30 giugno e il mio compito sarà quello di garantire in quest'aula i diritti di tutti, tutelando soprattutto le forze di minoranza". Dopo l'elezione del vicepresidente vicario Massimo lotti (Pd) e del vicepresidente Alessandro Mallozzi (Cinque stelle), la parola passa di nuovo a Pizzarotti per la sua relazione.

Il discorso è scritto su alcuni fogli che tiene tra le mani, ma più spesso il sindaco divaga per parlare a braccio sui punti più salienti del programma. La presentazione degli assessori nominati finora, che lo affiancano durante il discorso, si lega alla parola "razionalizzazione" e "tempi di selezione". Pizzarotti tiene a ripetere che "gli assessorati non finiscono qui, ma finiranno solo nel momento in cui ci troveremo di fronte valori e competenze che rispecchiano quelli del nostro gruppo". I temi toccati vanno dalla sicurezza in città fino alla valorizzazione delle poche risorse disponibili del Comune, e in merito a questo, a margine dell'incontro, il

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press LITE 15/06/2012 arca nel Fatto

sindaco ribadisce, di fronte a una domanda sul caso Valentino Tavolazzi, che "la figura del direttore generale sarà valutata in un secondo momento, ma solo se le risorse del Comune lo consentiranno".

Non mancano gli approfondimenti sulle questioni più scottanti della città. Prima di tutto il bilancio e i debiti: "L'assessore Capelli sta lavorando con alcuni collaboratori sui conti — spiega Pizzarotti — voglio tranquillizzare i cittadini che stiamo cercando le strade per uscire da questa situazione". Quindi il Teatro Regio, e l'inceneritore e il tema delle politiche ambientali: "Vogliamo cercare con Iren una soluzione condivisa per bloccare il progetto e fare in modo che Parma diventi un punto di eccellenza nella gestione dei rifiuti". Ma è soprattutto sul nuovo modo di fare politica che Pizzarotti punta nella sua relazione, parlando di partecipazione diretta dei cittadini ("gli amministratori devono uscire dal Palazzo") e tirando in ballo il Mondo Piccolo di Guareschi: "Vogliamo che le proposte arrivino dalla minoranza, in modo che anche se l'una e l'altra parte si azzuffano, prevalga su tutto il bene comune".

Ma perfino le citazioni non placano le polemiche della minoranza. Uno dopo l'altro i capigruppo fanno le pulci al programma del Movimento 5 stelle, pur plaudendo ad alcuni punti. È di nuovo Ghiretti a partire: "In campagna elettorale parlavate di riduzioni di stipendi per assessori e sindaco. Perché non avete più preso una posizione su questo tema?". Se Pellacini e Guarnieri evidenziano lacune nella relazione sui temi dell'emergenza abitativa e del sociale, dal Pd si sottolinea la mancanza di un progetto concreto e unitario da condividere con la città. Dal canto suo, il predecessore del sindaco Vignali, Elvio Ubaldi (Civiltà parmigiana) puntualizza che "Noi siamo gli sconfitti e da questa sconfitta dobbiamo ripartire, dialogando, ma in opposizione. Segnalo però — continua — che manca ancora una definizione del programma attenta e a più di tre settimane dal voto ed è grave che la giunta non sia stata presentata. Speriamo che la nuova politica non sia quella che abbiamo visto in questi giorni. Voi dite di voler cambiare il mondo, ma dovete ricordarvi che realmente in questa città rappresentate poco più del 19 per cento".

La seduta continua con la votazione della commissione elettorale e, su proposta di Paolo Buzzi (Pdl), la decisione di devolvere il gettone di presenza della prima seduta a favore delle popolazioni colpite dal terremoto. Alle 19,20 l'assemblea si scioglie e Pizzarotti si riunisce con i suoi dietro la scrivania di sindaco. "La minoranza? — commenta a caldo — speravo in critiche più costruttive e spero che in futuro arriveranno, invece che sentire solo pareri di dissenso".

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Pazarottli: «Prima i conti ma poi slancio a Parma» «li Consiglio? Un Mondo Piccolo inali le parti si scontrano mapensanoallacomunità»

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Marco Federid

Il battesimo è andato. Prima il giuramento e poi il discorso di insediamento. Il nuovo sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, si mette alla spalle il primo vero giorno di scuola: il debutto del. consiglio comunale. Non senza qualche inciampo: come quan-do prima presenta parte della sua squadra amministrativa - vi-cesindaco (Nicoletta Paci) e quattro assessori (Giovanni Ma-rani, Gino Capelli, Cristiano Ca-sa e Gabriele Folli) -e poi chiede il voto sulla delibera.

«No - sorride Pizzarotti, che sfoggia la cravatta della grandi occasioni - è solo una comuni-cazione».

Già, una comunicazione «un po' incerta»: se la cava così il sindaco, prima di affrontare il suo primo atto politico ufficiale. Il discorso programmatico pro-nunciato davanti a tutto il con-siglio comunale, democratica rappresentazione dell'intera cit-

«Salve atutti» è l'incipit di chi tradisce tutta l'emozione per un ruolo che, diciamolo, fino a un mese fa non avrebbe mai sogna-to di rivestire. Un po' legge («Di solito parlo sulla base dei sen-timenti, ma oggi devo passare attraverso punti chiave») e mol-to va a braccio.

Sono le 16,30. Parte da quello che è stato uno dei suoi cavalli di battaglia di tutta la campagna elettorale. E lo fa tendendo la mano all'opposizione. «Da parte mia garantisco la massima aper-tura nei confronti di tutto il gruppo della minoranza perché pensiamo che te proposte deb-bano partire anche da loro - co-mincia Pizzarotti -. Le buone idee saranno portate avanti sen-za prenderci i meriti. Vogliamo cambiare l'approccio alla politi-ca: sempre meno delegata e sem-pre più partecipata, trasparente e diretta».

Insomma, «non è la società civile che deve venire al palazzo, come ai tempi del Ducato, ma siamo noi che dobbiamo andare dove i cittadini vivono e lavo-rano», come ha spiegato Pizza-rotti. Che si dice pronto a «ri-formare lo statuto comunale in- Pagina 14 di 51

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serendo il referendum proposi-tivo senza quorum» e «l'acqua come bene pubblico della cit-tà».

Quindi, la prima delle due ci-tazioni della giornata: Pizzarotti

auspica un consiglio su misura di quel Mondo Piccolo raccon-tato da Guareschi, «dove ci sono due parti che si contrappongono e si azzuffano, ma che hanno co-me fine ultimo il bene della co-

munità». Nel sociale, Pizzarotti parte

dal quoziente Parma: «E stato preso ad esempio in tutta Italia e noi dovremo ampliano e valo-rizzarlo per mantenere alto il li-

vello dei nostri servizi». Certo, conti alla mano non sarà una passeggiata: «La situazione è difficile: partire con questa real-tà debitoria e con una comples-sità di opere in corso ancora da finire metterà dei paletti a tante nostre iniziative». Nei prossimi cinque anni Pizzarotti individua due fasi: «Un primo momento in cui dovremo mettere in sicurez-za i conti del Comune: sarà ine-vitabile fare sacrifici, che do-vranno essere condivisi e com-presi da tutti». E poi «un secon-do momento in cui ridaremo slancio a Parma. Penso ai com-parii culturale e turistico che do-vranno aiutare la ripresa di tutte le nostre aziende». Sul debito il sindaco promette chiarezza; «il quadro è complesso: stiamo pre-parando una relazione per far capire come stanno davvero te cose e spiegare le azioni da in-traprendere per portare in equi-librio i conti del Comune. Ma le persone non vanno terrorizzate: la situazione è comunque gesti-bile. Ci sono criticità da affron-tare, ma in una visione di in-sieme».

Quindi l'altro pilastro del suo programma elettorale: «Voglia-mo fermare l'inceneritore in co-struzione, non farlo aprire, tro-vare una soluzione condivisa con Iren senza mettere a rischio posti di lavoro o contrarre ul-teriori debiti. Vogliamo portare a Parma un punto di eccellenza per quanto riguarda la gestione dei rifiuti; per noi non vanno bruciati perché sono unafisorsa. Reggio Emilia l'ha fatto e non vedo perché non possiamo riu-scirci anche noi». Poi pià tra-sporto pubblico, una movi da che includa anche iniziative cultu-rali, stop ai grandi centri com-merciali per valorizzare mag-giormente il centro storico, via alla riqualificazione degli edifici già esistenti e alla manutenzione delle scuole.

Mezz'ora di discorso pro-grammatico chiuso dalla sua se-conda citazione: «Parafrasando il costituente Piero Calamandrei dico che il Comune siamo noi, Inteso come comunità di citta-dini». La nave è salpata: il mare che l'attende è quello della prova dei fatti. •

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M1NORANZ,A GLI INTERVENTI DEI GRUPPI DI MINORANZA SU PROGRAMMA E ASSESSORI ANCORA DA NOMINARE

Tutta l'opposizione critica «Troppi ritardi per la giunta» Pierluigi Dallapina

La squadra di governo non è ancora al completo. Forse lune-dì, come spera il sindaco Pizza-rotti, potrebbero essere nomina-ti gli assessori mancanti: Cultu-ra, Urbanistica, e soprattutto Po-litiche sociali. Maperi consiglie-ri di minoranza, quelle tre sedie vuote, rappresentano un segnale di debolezza e di difficoltà nel far partire l'azione amministrativa. Un fatto anomalo e imprevisto per la prima seduta del consiglio comunale quando di solito il sin-daco si presenta con tutta la squadra dei suoi assessori al completo.

Maria Teresa Guarnieri capo-gruppo di Altra politica non usa giri di parole: «E' indubbio che i tempi si stanno allungando - fa notare e per quanto mi riguarda non mi piace sentire la storiella che «noi vogliamo fare le cose per bene». Esiste un'indubbia difficoltà». La Guarnieri conte-sta soprattutto la mancanza dell'assessore al Sociale - in que-sti giorni circola il nome di Fabio Fabbro - in un periodo in cui la crisi fa emergere nuove povertà. «Il fatto che ancora 'manchi una persona per questo assessorato è un fatto grave, serve un inter-vento veloce», afferma rivolgen-dosi al sindaco. Altro banco di prova per la giunta Pizzarotti sa-rà il termovalorizzatore, tanto che il capogruppo di Altra po-litica avverte: «Andare atrattare con Iren su un tema così difficile non sarà una passeggiata».

Nicola Dall'Olio capogruppo del Pd, parte tendendo la mano al Movimento e chiedendo di ar-rivare a «un punto fermo» sul. debito, ma quando si tratta di commentare la relazione del si n-daco, non usa. parole tenere. «Ho trovato la relazione sul program-ma un po' deludente afferma si è parlato molto del cosa e poco del come». Manca, per Dall'Olio, un'indicazione chiara «sul livel-lo di pressione fiscale» da tenere in futuro, e sul costo dei servizi ai cittadini. «Esistono lacune evi-denti che poi si ritrovano all'in-terno della giunta», commenta.

Giuseppe Bizzi del Pd fa notare la mancanza dell'assessore al. Welfare e l'assenza «di una mis-sione definita all'interno della quale inserire il lavoro dei sin-goli assessorati». Bizzi invita inoltre il sindaco a garantire un'adeguata rappresentanza femminile in giunta. Promette un'opposizione costruttiva ima

pronuncia una critica molto du-ra.

Roberto Ghiretti capogruppo di Parma Unita, parte in quarta: «In campagna elettorale si era parlato di sette assessori, ma ora vedo che se ne faranno otto. Inol-tre, la gi unta comunale, piacciao no, è incompleta, quando tutte le altre giunte comunali d'Italia so-no già al lavoro. 11 sottoscritto, 15 giorni prima delle elezioni, ave-va. già presentato metà della pro-pria giunta, fatta da persone competenti e non dagli amici degli amici». Ghiretti propone una riduzione del 20 per cento del compenso degli amministra-tori e del gettone di presenza, prima di chiedere al Movimento maggiore apertura nei confronti dei media. «La stampa - doman-da la teniamo fuori dal Comu-ne e la lasciamo pascolare come se fossero lupi o pecore? Anche loro fanno parte della democra-zia».

Elvio Ubaldi capogruppo di Ci-viltà parmigiana avverte Cinque stelle: «Voi rappresentate poco più de119% e questo non dovete mai dimenticarvelo». Ma subito dopo aggiunge: «Noi siamo gli

sconfitti... Ora, sotto il nostro giudizio ci siete voi. La imancan-za della costituzione della giunta non è un dato qualificante», fa notare, così come «devono es-sere ancora definite in modo più attento» alcune proposte del programma amministrativo.

Paolo Buzzi capogruppo del Pdl, fa notare che «l'ottimismo del sindaco è di buon auspicio», an-che se invita il primo cittadino a non sottovalutare la difficoltà di un rapporto diretto con l'eletto-rato e a «non considerare i cit-tadini come un corpo omoge-neo». Pensa ai più deboli Ettore Manno, capogruppo del Pdci, quando invita Pizzarotti a una maggiore attenzione verso il so-ciale: «Servono azioni a tutela delle famiglie, dei nuclei mono-genitoriali e delle persone sepa-rate. Occorre un nuovo welfare perché avanzano nuove povertà. Su questi temi possiamo iniziare un'azione comune». Al termine dell'intervento Manno ha invi-tato il sindaco a partecipare alla manifestazione indetta il 30 gin-- gno, nel quartiere Montanara., per chiedere la chiusura della se-de di Casa Pound.

Giuseppe Pellacini capogruppo dell'Udc, punta il dito contro la mancanza di una proposta ar-ticolata sulle politiche abitative. «Non ho imai sentito parlare del problema casa - esordisce rivol-gendosi al primo cittadino - e penso che anche per lei la casa rappresenti un bisogno prima-rio. Voglio ricordare che quando ero assessore alle Politiche abi-tative, Parma è stata prima in Italia per incremento dell'edili-zia pubblica, senza andare a in-taccare il bilancio».

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CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA BOSI: «NOI, TANTO FOLLI DA CREDERE DI POTERE VINCERE LE ELEZIONI»

Quei remigini a cinque stelle Enrico Gotti

Remigirii a cinque stelle. Per la prima volta sono tutti alla prima esperienza politica. Non c'è nes-sun politico di professione. Non lo è il sindaco, non lo sono gli as-sessori e i venti coilsiglieri di mag-g,ioranza che ieri hanno inaugu-rato il nuovo consiglio comunale.

«È per tatti noi un grande onore rappresentare tutti i cittadini di Parma -spiega capogruppo di mag-gioranza Marco Bosi -. All'inizio di questa avventura nessuno avrebbe scommesso su questo risultato, noi ci credevamo, siamo stati così folli da pensare di vincere le elezioni, ma da soli non si cambia il mondo, ser-ve l'impegno degli altri consiglieri, di tutti i cittadini». il consigliere record di preferenze dei 5 stelle pa-

rafrasa Kennedy: «Non chiederti cosa questa città può fare per te, ma cosa puoi fare tu per questa città. Solo attraverso la politica intesa co-me servizio civile questa città può ritornare virtuosa. Porteremo la politica fuori da questo palazzo, lo renderemo una casa di vetro».

«L'obiettivo deve essere miglio-rare la qualità della vita delle per-sone, non ia quantità: essere e non avere, né tantomeno l'apparire» sottolinea Bosi, che parla dopo gli interventi dei consiglieri di mino-ranza. «Il taglio del 20% del gettone del consiglio comunale? Confesso che non so nemmeno quanto è il compenso dei consiglieri. Ma io so-no d'accordo sul ridurio» risponde il consigliere 25enne a Roberto Chi-retti che aveva chiesto quando sa-rebbero stadi «tagli alla politica».

I consiglieri a 5 stelle siedono fra i banchi silenziosi, non mor-morano, non rispondono alle pun-zecchiature dell'opposizione, an-che quando Libaldi ricorda loro che sono stati votati al primo tur-no da solo il 19% dei parmigiani. Nessuna replica scomposta. Am-mettono errori, come quello della mancanza di tempo per discutere il nome del presidente del consi-glio comunale e tendono la mano agli altri consiglieri per «lavorare assieme sui progetti». n sindaco Pizzarotti, nel suo discorso, auspi-ca il mondo piccolo di Guareschi, dove ci si scontra ma si lavora per il bene della gente. Ma fra minoran-za e opposizione chi è lr'eppone e chi è Don Camino? «Ideologica-mente mi sento più vicina a Pep-pone, ma a me piace Don Camino» risponde Patrizia Ageno, del Mo-vimento 5 steile. «Nessuno di noi vive questo momento come una presa dei potere, ma conte assun-zione di responsabilità - continua -. Io non mi sento il potere ad-dosso, mi sento addosso una re-sponsabilità epocale. Nessuno di-

ce Che maggioranza e opposizione vanno confuse, Ma l'opposizione deve entrare nel merito, non at-taccare solo per farsi vedere».

«L'unica cosa che è importante è fare il bene della città, se poi questo mi classifica come Peppo-ne o Don Camillo non è importa» sottolinea Roberto Furfaro, new entry della maggioranza gr.illina. Entra in consiglio al posto di Ni-coletta Paci, nominata vicesinda-co.Furfaro ha 27 anni. 1-la avuto 21 preferenze alle elezioni. «Il di-scorso del sindaco ha toccato tutti i temi del nostro programma- dice il consigliere, che si è appena lau-reato in Ingegneria ambientale -: quando da bambino mi chiede-vano cosa volessi fare da grande io rispondevo: ministro dell'am-biente»,

«R discorso del sindaco è stata la sintesi del nostro programma, ci abbiamo messo un anno a seri-verb - commenta infine 1:;abrizio Savani, altro consigliere del mo-vimento fondato da Grillo -. L'op-posizione? Mi aspettavo ben di peggio. E stata corretta».*

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Vaineeei eletto presidente le% Malumori dentro la minorama

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:L CONS:GLIO LA NUOVA DISPOSIZIONE

Qualche malumore per i posti sui banchi

La mappa del consiglio comu-nale esce stravolta. Se si può dire, una piccola rivoluzione. Spalle agli scranni di sindaco, assessori e presidente del consiglio comu-nale, sui banchi di destra siedo-no i venti consiglieri del Movi-mento stelle. Là dove nella scor-sa legislatura si erano accomo-dati i rappresentanti di Insieme per Parma (almeno inizialmente Civiltà parmigiana, Pdl e Udc). Insomma, oggi come nel 2007 la maggioranza siede a destra, ma i colori sono ben diversi.

E il primo che storce il naso è Elvio Ubaldi. L'ex sindaco quan-do entra in consiglio, dopo es-serci stato per nove anni di se-

guito da sindaco e per quattro da presidente del consiglio vorreb-be sistemarsi dove i «suoi» han-no sempre trovato posto: a de-stra appunto.

E invece viene «spedito» dal-la parte opposta, a sinistra. Il suo posto è tra Maria Teresa Guai-alleai. di Altra Politica e Giuseppe Penaci ni denTdc.

Per tutta la seduta. l'ex sindaco ed ex presidente del consiglio si sistemerà da un'altra parte: «Mi hanno messo a sinistra del Par-tito democratico - scuote la testa l'ex s indaco fig,uriarnoci: vedre-mo di trovare un'altra soluzione nei prossimi giorni».

E in effetti i consiglieri del

Partito democratico sono i più vicini al sindaco. Quindi verso sinistra si trova Ettore Manno (dove nella scorsa legislatura c'e-ra Giorgio Pagi iari), davanti al ai MariaTeresaGuarnieri (al posto

di Marco Ablondi), quindi Pel-taciti' e Palo Buzzi

Già, il più a sinistra di tutti è rex vicesindaco del Popolo della libertà. Se non è «rivoluzione» questa. • maried.

• . •

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Vagnozzi eletto presidente Malumori dentro la minoranza Accordo fra 5 Stelle e Pd: Manno contrario, Ghiretti e Pellacini astenuti «Informati a cose fatte». Le scuse del sindaco e del gruppo di maggioranza

Marco Vagnozzi è il nuovo pre-sidente del consiglio comunale e nell'albo storico il suo nome suc-cede a quello di Elvio Ubaldi. il vice vicario è Massimo lotti del Pd e il vice è Alessandro Mallozzi del 5 Stelle.

Una elezione che provoca su-bito scintille, quella del presiden-te. Alla, fine Vagnozzi sale sullo scranno più alto della sala, dietro al sindaco Pizzarotti, con trenta voti favorevoli, uno contrario (quello di Ettore Marmo del Pdc) e due astenuti (Roberto (l-hiretti di Parma Unita e Giuseppe Pellacini dell'Udc). Si capisce subito che la polemica è nell'aria quando, un quarto d'ora prima dell'inizio del-la seduta, lo stesso Vagnozzi va a recuperare i capigruppo per una prima conferenza improvvisata.

«Non ho nulla di personale contro il candidato - attacca Man-no in consiglio - ma si è creata una lesione della trasparenza sbandie-rata in campagna elettorale. La comunicazione mi è arrivata ieri sera (mercoledì, ndr) con una te-lefonata. Un organismo di garan-zia di tutto il Consiglio comunale non può essere annunciato così: i voterò contro questo metodo e contro la logica degli accordi che danno come triste risultato l'esclusione di alcune forze poli-tiche. Partiamo malissimo».

Sulla stessa lunghezza d'onda Ghiretti, che parla di «prove tec-

niche di micro inciucio» con il Pd. «Prendo atto - aggiunge - che il no-me mi è stato comunicato ieri sera (mercoledì, ndr). Non è questa la trasparenza e la democrazia an-nunciata dai 5 Stelle». Inoltre, ag-giunge il consigliere di Parma Uni-ta, «stimo Vagnozzi, ma non con-cordo con la candidatura alla pre-sidenza di uno stipendiato della po-litica che ha in essere un contratto di collaborazione con il gruppo Pe-gic,nale del suo Movimento». Le scuse arrivano dal consigliere di maggioranza Mauro Mazzo e dallo stesso sindaco «per un passo falso dovuto all'inesperienza», al poco tempo a disposizione e alla neces-sità «di affrontare impegni impel-lenti».Andhe Pellacini critica il me-todo usato, mentre la Maria Teresa Guarnieri («Sbagliato dividersi nel momento dell'avvio) e Paolo Buzzi («Non bisogna acuire le polemi-che») annunciano il loro voto fa-vorevole. Dai banchi del Pd, prima lo stesso lotti e poi il neocapogrup-po Nicola Dall'Olio smentiscono accordi. «Abbiamo solo dato la di-sponibilità a indicare il nome del vice vicario». Quando poi Vagnozzi prende la parola, con un brevissimo intervento, assicura che farà «pre-valere» il suo «senso di equilibrio e di equità soprattutto nei confronti delle minoranze. Il mio contratto in Regione? Scade il 30 giungo come previsto ben prima che ci fossero le elezioni». mar.fed.

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COMMISSIONE D'INDAGINE PARLA ANDREA MAESTRI

Dalle verità del perito album,

Il cordoglio delle.httmo lv morte di Olga Prati

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Ravenna

Dalle veritàdel perito alla voce politica BUCO DEL CONSORZIO Le reazioni a palazzo Merlato dopo

la relazione dell'esperto contabile sul caso del disavanzo

Aspalazzo Merlato l'ulti-ma parola sul maxi-buco del Consorzio dei ervizi Sociali, era stata

pronunciata con la commissio-ne d'indagine istituita per fare luce sulle eventuali responsabi-lità politiche legate alla vicenda del disavanzo di oltre nove mi-lioni di euro, emerso nel 2010 con lo scioglimento della società partecipata. Adesso è la perizia del dottor Giuseppe Farneti, di-sposta dal gip Antonella Guido-mei, ad agitare le acque di uno dei più grossi scandali ammini-strativi degli ultimi anni. Nuove presunte responsabilità, che tirano in ballo (almeno dal punto di vista politico) anche soggetti non indagati: il segreta-rio del Consorzio, i responsabili delle unità operative, l'ultimo collegio dei revisori e alcuni dei principali enti soci, come Co-mune e Ausl. Per questo è con u-na nota congiunta che i sindaci di Ravenna, Cervia e Russi e il di-rettore dell'azienda sanitaria in-tervengono rivendicando la pa-ternità dell'esposto che due anni fa ha portato all'avvio del proce-dimento giudiziario "a cui - spie-gano - è stata assicurata la più totale collaborazione". Matteuc-ci, Zoffoli, Retini e Des Dorides rimarcano le tre mosse messe in atto appena sciolto il Consorzio: "E' stato costituito gruppo di la-voro tecnico per la verifica dei numeri esatti del disavanzo; se-gnalato la situazione a tutti gli organi giurisdizionali competen-ti; avviato e concluso le azioni amministrative per sanare il di-savanzo e salvaguardare l'eroga-zione dei servizi alle persone". Dall'estero, ma informato via web della perizia, Pietro Vandini (M5s) afferma che "se il perito dice il giusto non sarebbe un e-resia chiedere le dimissioni del

sindaco. Ci vuole maggiore tra-sparenza - aggiunge - non limi-tarsi al minimo richiesto dalla legge". Parla di "esito facile da prevedere" il capogruppo del Pdl, Nereo Foschini, accusando il Comune di "continuare imper-territo con le nomine politiche, causando problemi di controllo, con situazioni che esplodono solo quando l'errore è eclatante. Questo non sarebbe accaduto -prosegue - se nel cda ci fosse stato almeno un esponente dell'opposizione". Gli fa eco il coordinatore provinciale del Pdl, Alberto Ancarani, che parla nello specifico dell'ex direttore: "Il quadro della perizia fa pensare che Savorelli agisse in un siste-ma che funzionava sulla base del 'io do qualcosa a te e tu a

me, godendo della copertura politica". Non scende nel dettaglio il ca-pogruppo della Lega Nord, Pao-lo Guerra: "Ora l'Asp ha bisogno di una trasparenza totale. E dire che nell'ultimo bilancio di pre-visione sono stati aggiunti 500mila euro per il welfare. Per quanto sia importante l'assisten-za alle persone, i ravennati su questo fronte hanno già dato". Chi il caso due anni fa lo ha vis-suto da semplice cittadino, è Da-vide Buonocore entrato in con-siglio comunale con l'Idv nell'ul-tima tornata elettorale: "Aspet-tiamo la fine delle indagini - e-sordisce -, sarò cattivo quando emergeranno ufficialmente le responsabilità".

Federico Spadoni

I tre sinda-ci e l'Ausl: "Il procedi-mento giu-diziario è partito dal nostro e- sposto"

Da ex vicepresidente della com-missione d'indagine che nel 2010 aveva prodotto un rapporto fatto di tre relazioni, anche Andrea Maestri commenta la perizia: "Confido che il nostro lavoro sia utile in sede giudiziaria. La ge-stione del bilancio è compito dei revisori, la politica deve esercitare un controllo politico. Lascio che la magistratura arrivi fino in fondo".

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La lettura delle relazioni della Commissione d'indagine quando scoppiò il caso del disavanzo

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DEMOCRATICI VS GRILLINI

La replica "Ai trasformisti noi preferiamo l'evoluzione" CERVIA II Partito Democratico di Cervia non poteva esi-mersi dal rispondere "alle sterili critiche sollevate dal Mo-vimento 5 Stelle nostrano dell'ultima ora", intervenuto sul Piano Strutturale Comunale, battezzato "Piano Scriteriato di Cementificazione". Di fatto il Movimento 5 Stelle ha ba-sato le sue accuse sulla bocciatura di alcune idee della Giunta Zoffoli, presenti nella bozza preliminare del Psc. "Notiamo con piacere che la lista di chi fa esclusivamente demagogia sul Psc si allunga, includendo anche il nuovo che avanza, ovvero Alessandro Marconi, che si propone come il futuro della politica cervese, ma che più che come un prodotto nuovo, appare come un usato garantito consi-derando che è stato relatore dell'Italia dei Valori del pro-gramma di mandato che ha portato alla riconferma del sindaco Roberto Zoffoli - interviene il Pd cervese - Le criti-che senza forma, fatte esclusivamente con spirito disfatti-sta, evidenziano non solo il basso tasso di lungimiranza della politica grillina, ma la scarsa considerazione per lo sviluppo della nostra città - continuano gli esponenti del Partito Democratico - I trasformisti legati alle mode non sono una novità politica, il Pd preferisce pensare all'evolu-zione economica e sociale della nostra città e non può che essere al fianco del sindaco Roberto Zoffoli e della sua Giunta che si sono sempre contraddistinti per la politica di sviluppo sostenibile, di buon grado e di rispetto ambienta-le, criteri presenti anche nella bozza del Piano Strutturale Comunale".

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R a v e n n a

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"Lapresenza della divisa èun detenrede"

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Parma, primo consiglio comunale a 'Cinque Stelle Il sindaco Pizzarotti presenta i nuovi assessori, ma mancano ancora tre nomi

Si è chiuso poco dopo le 19 il primo consiglio comunale dell'era Cinque Stelle a Parma. Ma la squadra degli assessori è ancora incompleta: al-l'appello, infatti, mancano ancora tre nomi. E per Federico Pizzarotti,

LA PROMESSA «Dialogo e trasparenza

E necessario risanamento

per un nuovo slancio»

il primo sindaco del Movimento 5 stelle di un capoluogo di Provincia, non sarà una missione semplice, an-che perché molti nomi noti della cit-tà hanno gentilmente declinato. Sul comune emiliano, infatti, pesa co-me un macigno il debito creato e `gestito'dai due precedenti sindaci, Ubaldi e Vignali. Un debito che sfiora il miliardo di curo. Oltre alle inchieste della magistratura che hanno 'smontato' la precedente am-ministrazione comunale. In aula erano presenti i 32 consiglie- ri, venti per la maggioranza a 5 Stel-

le, più il sindaco Federico Pizzarot-ti e cinque membri della sua Giun-ta. «Dialogo e trasparenza» ha ripe-tuto più volte Pizzarotti, durante il

suo primo Consiglio comunale, tra-smesso in diretta streaming sul sito del comune ducale. «Tutti ci chie-dono dei tempi, a noi interessa tro-

Via libera al ddl anticorruzione UiradelPdlcontroilgoverno

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vare le competenze e i valori», ha spiegato Pizzarotti. Le deleghe mancanti, dice, arriveranno quan-do avremo finito di valutare le com-petenze delle persone. «Fino ad al-lora, quelle deleghe resteranno a me. E' necessario — ha detto il sinda-co — un risanamento per un nuovo slancio». Poi la lista dei primi impe-gni verso lacittà e le decine di mi-gliaia di persone che lo hanno vota-to: «Trasparenza e dialogo ai primi posti, per un confronto con tutti i cittadini e per una vera democrazia partecipata», dice restando nello scranno comunale in linea con i principi del web. Il neo sindaco con-tinuando il discorso, invita l'opposi-zione a farsi avanti con proposte: «Quelle buone le porteremo avanti come nostre». E' un'apertura non da poco, almeno nelle intenzioni. Sull'ambiente interviene ricordan-do la ricchezza del territorio comu-nale. E fa un breve passaggio sulla grande questione ambientale par-mense: l'inceneritore. «Troveremo una soluzione condivisa, senza met-tere a rischio posti di lavoro e senza nuovi rischi economici», dice. Così

come la scuola, la cultura, alimenta-te da tante piccole inizative, per Piz-zarotti anche lo sport è fatto di rete di associazioni sportive. Lo sport è socialità non dolo delle giovani ge-nerazioni». Punto fondante del pro-gramma è la partecipazione più che la competizione. Non sono mancate le polemiche e le contestazioni, tra queste quelle del-l'ex sindaco e attuale consigliere ca-pogruppo di Civiltà Parmigiana, Elvio Ubaldi: «Elezioni hanno boc-ciato una classe politica e oggi ab-biamo qui un nuovo sindaco che detta le regole. Una operazione inattesa forse anche per voi ma una operazione interessante che andrà valutata per quello che saprà fare. Noi siamo gli sconfitti perché ab-biamo sbagliato e perché non ci sia-mo fatti capire dalla gente. Da que-sta sconfitta dobbiamo ripartire, dialogando ma in opposizione. Se-gnalo che manca ancora una defini-zione del programma attenta. A più di 3 settimane dal voto si doveva presentare la Giunta come è sempre stato fatto».

(e. f )

Via libera al ddl anticorruzionc L'ira del Pdl contro il governo

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Partitone diviso sulla vacanza-tax E Pighi sta sul fronte pro-gabella

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Le città che dicono no alla tassa di soggiorno: gli esempi di Ravenna, Ferrara e Rimini C'è chi non applica l'imposta e chi la rinvia a fine stagione estiva

E la tassa sui turisti, ricchi o poveri non importa, non è passata in molte località turistiche regionali. A inizia-re da Ferrara, città d'arte che si è con-quistata una ricca nicchia turistica nel panorama italiano grazie a forti investimenti nel capitolo cultura. Ma nonostante questo, l'amministrazio-ne dopo una prima ipotesi ha preferi-to fare un passo indietro e rinunciare all'obolo. Una decisione dell'amministrazione comunale che ha spiazzato pure le as-sociazioni di categoria; una sorpresa (dal pubblico non ne arrivano tante in positivo) ma gradita. Stesso discorso a Ravenna dove no-nostante qualche tensione politica al-la fine è passata la linea dello zero spese fiscali per l'ospite che sceglie la città per le sue vacanze. E a Rimini il sindaco Gnassi ha pre- ferito, almeno questo, far slittare ad

ottobre la tassa. Quanto meno salva la stagione estiva 2012 e in pratica, visto il forte carattere stagionale del turismo riminese, rimanda al 2013 l'applicazione del balzello che coste-rà anche di meno rispetto a Modena. L'aliquota massima, infatti, è di 3 cu-ro e si pagherà solo negli hotel extra

ALTRE VIE Gli altrl comuni del Pd

hanno scelto strade alternative al prelievo forzoso sui. vacanzieri

lusso come i cinque stelle. Bologna segue, invece, Modena anche se l'im-posta parte da settembre, salvando la stagione estiva. Ma anche sotto le Due Torri non mancano le tensioni interne al parti-

tone: il consigliere comunale Bene-detto Zacchiroli sposa le tesi degli operatori turistici e chiede un atteg-giamento più lasco da parte dell'am-ministrazione guidata da Virginio Merola. Almeno spostare al 2013 la tassa, questa la richiesta, ma subito risponde, con velocità della luce, l'as-sessore Matteo Lepore con parole secche: «In questo momento non è percorribile alcuna ipotesi diversa da quella che abbiamo approvato. In-tendiamo investire in progetti di pro-mozione internazionale e di riqualifi-cazione della città». E già sorridono i paesi vicini che non «offrono» e «ser-vono» ai lori ospiti l'imposta. Insom-ma paese o città emiliano romagnola che vai, tassa di soggiorno che trovi (e non trovi) con tariffe e condizioni differenziate. Un mosaico fiscale che di certo non aiuta a rendere competi-tivo il settore.

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Bonaccini sventola le primarie Ma si litiga gia sulle sue eccezioni'

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Grillo avanza, la base dei militanti va oltre i soliti mugugni (leggere sondag-gi) e al Pd si ricordano che la 'parteci-pazione non è stare sopra un albero', come cantava Giorgio Gaber. Quin-di via alle primarie anche per i futuri candidati per il parlamento che a bre-ve, o al massimo a primavera 2013, devono presentarsi ad un elettorato sempre meno fedele. Sembra una ri-sposta all'avanzata targata Cinque Stelle quella manifestata ieri, sulle co-lonne del Corriere di Bologna, dal se-gretario regionale, e modenese, Stefa-no Bonaccini che ha sottolineato: «Il Pd dell'Emilia-Romagna sceglierà i parlamentari con le primarie, anche se Roma decidesse di non farle». Ro-ma o non Roma si andrà alle urne di partito. E non si tratta di un'opinione del leader regionale ma di una deci-sione presa all'unanimità, dalla dire-zione regionale, solo poche settimane fa. Vera competizione? Non esageria-mo, perchè Bonaccini, nell'intervista al giornale bolognese, non dimentica di sottolineare che «ci potranno esse-re eccezioni». Qualche garantito e be-nedetto può sempre scamparla dal giudizio degli elettori. E la mezza fra-se fa già scoppiare qualche frattura all'interno dei democratici, visto che poco dopo aver letto il giornale An-drea De Maria, bolognese e responsa-bile nazionale delle nuove forme di organizzazione, in una nota tiene a precisare: «La scelta delle primarie, a mio avviso, deve valere per tutti. Pen-so cioè che in Emilia Romagna chiun-que si vorrà candidare per il Pd dovrà confrontarsi con il giudizio dei nostri iscritti e dei nostri elettori. E' una scel-ta infatti che, per essere efficace e cre-dibile, richiede di essere assunta fino in fondo, con chiarezza e senza ambi-guità». Capito Bonaccini? Non si ten-ti, anche a Modena, di far passare qualcuno senza confronto elettorale. L'inizio di una battaglia interna che

potrà avere dei riflessi anche a Mode-na dove, per esempio, è una tradizio-ne che il sindaco voli a Roma dopo il suo mandato, ma con Pighi il bigliet-to aereo potrebbe valere annche per il presidente della Provincia Emilio Sa-battini. E Bonaccini? Verso Roma, ancora a Bologna o rientro a Mode-na (candidato sindaco)? Tante voci, tanti rumors ma non bisognerà aspet-tare troppo per saperne di più. Entro settembre, come dicono i vertici loca-li del Pd, si dovranno scegliere le rego-le e già da queste (leggi in particolare le 'eccezioni') si può capire qualche gioco. Poi da novembre a dicembre si dovrebbero materializzare i gazebo e le urne. A Modena comunque nega-no (o minimizzano) che le primarie siano una risposta all'avanzata grilli-na ma riconoscono che c'è uno scolla-mento con gli elettori. «Io non credo che le primarie risolvano di per sè i problemi, la politica è forte nella mi-sura in cui si risolvono i problemi dei cittadini. Oggi una politica debole e un sistema di scelta non partecipati, determinano un cortocircuito mici-diale - spiega Davide Baruffi, segreta-rio provinciale del Pd -. Noi dobbia-mo ristabilire un principio di base». Riferimento anche alla legge elettora-le che non permette preferenze, quin-di competizione tra i diversi candida-ti. E le primarie piacciono anche a Giuseppe Boschini, vice sindaco e se-gretario cittadino, che però vuole sot-tolineare: «Dobbiamo riconsegnare sovranità ai cittadini, ma le primarie devono essere molto aperte, non solo agli iscritti del partito». Anche questa non è una scelta irrilevante. Se si aprono le porte il risultato cambia, e non di poco. Non si poteva non chia-mare in causa una protagonista come Mariangela Bastico che il suo posto l'ha già guadagnato in Senato ma che con le primarie si deve rimettere in gioco (eccezioni di Bonaccini permet-

tendo). «Ho condiviso e votato que- sta decisione nella direzione regiona- le - spiega l'onorevole -. Oggi il segna-

le più importante è il diritto di sceglie- re i nostri rappresentanti». Chiara ma sulla discesa in campo, non si

espone: «Troppo presto e troppo im-pegnata».

■ Gian Basilio Nieddu

Bonaccini sventola le primarie Ma si laica già sulle sue 'eccezioni'

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press LITE na a.

15/06/2012

Eppure qui i grillini sono divisi Fratture, liti, strappi dentro il Cinque Stelle Sventolano sondaggi a doppia cifra e dicono tranquillamente: «Ci vedia-mo a Roma, in Parlamento». I grilli-ni modenesi sono molti convinti del prossimo successo elettorale, natural-mente hanno il vento politico in pop-pa, ma la realtà ha tante spine. Basta volgere lo sguardo a Parma dove sal-tano fuori spigoli e tensioni dentro il movimento Cinque Stelle dopo la conquista del Comune. E in questi giorni non si parla d'altro all'interno della rete 'a cinque stelle' dello scon-tro tra il consigliere regionale Gio-vanni Favia e quello comunale di Bo-logna Massimo Bugani. A Modena lo scontro ha preso forme ancora più virulente, basta leggere un commen-to recentissimo di Vittorio Ballestraz-zi su Facebook riferito al movimento fondato da Beppe Grillo: «Non san-no più cosa fare perchè questo parti-to è uguale agli altri nei difetti: un leader carismatico, un guru che ma-novra da dietro e la manovalanza che si crede protagonista ma vive sot-to la spada di Damocle del: "i porta-voce eletti posson...o essere sostituiti in qualsiasi momento" da chi? Dai balillini è ovvio! Da Grillo anche! Da Casaleggio pure. Senza dibattito de-mocratico e regole democratiche. Buttando nel letamaio la democra-zia». Parole di chi siede nei banchi del consiglio comunale modenese grazie ai voti del movimento, da cui si è velocemente distaccato. Divorzio (pare) insanabile. E legato alle ultime

elezioni regionali quando la modene-se Sandra Poppi fu scaricata, per il seggio in Regione, a favore di An-drea Defranceschi. Eppure la Poppi prese quasi il doppio delle preferenze del designato, da un comitato forma-to da grandi 40 elettori, nel confron-to elettorale. Anche in quel momen-to si parlò della mano di Favia a fa-vore del suo collaboratore. Resta il fatto che in seguito a quella lite più elettorale che politica a Modena il movimento si è spaccato. Ma l'alto e recente `share' nazionale ha dato energie ai `grillini' modenesi che han-

no subito sventolato le previsioni di voto degli istituti di sondaggio. Ovve-ro ci siamo anche noi e vogliamo vin-cere. I loro numeri preoccupano il partitone anche se il segretario citta-dino Giuseppe Boschini sostiene, fa riferimento alle analisi dell'Istituto Cattaneo di Bologna, che i grillini pe-scano tra i delusi della Lega. Vero ma se si allarga lo sguardo, si capisce che se si sommano i voti dei delusi del Pd ai delusi della Sinistra si ottiene un bel gruzzolo di voti. Tutte Preferenze in meno per il candidato del centro-sinistra.

Bonaccini sventola le primarie Ma si litiga già sulle sue 'eccezioni'

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Pizzarot "Il debite

Bnnini di Skylgag: "E pia' facile entrare alla Casa Bianca che in munici a Parma"

L'ESPERIENZA AMMINISTRATIVA DEL MOVIMENTO 5 STELLE VISTA DA FUORI

Bonini di Skyrg24: "E' piu' facile entrare alla Casa Bianca che in municipio a Parma"

er comprendere al me- glio come la nuova esperienza amministra-

tiva del MoVimento 5 Stelle viene vista fuori dalla nostra città, Polis Quotidiano ha intervistato alcuni giornali- sti della stampa nazionale, presenti sotto i Portici del Grano per il primo Consi- glio Comunale della Giunta Pizzarotti. Abbiamo chiesto ai colleghi se l'esperienza. parmigiana del MoVimento 5 Stelle può essere d'esem- pio sul panorama naziona- le? "Non è facile dirlo ades- so — spiega Andrea Bonini di Sk .5[Pg24 -. Sicuramente quello che e accaduto qui a Parma ha aperto un nuovo varco di riflessione che ha contribuito ad accelerare la crisi del sistema politico tradizionale. Certo, resta an- cora molto da migliorare nei

rapporti istituzionali con la stampa. Io ho fatto il corri-sponendente per Sky dagli Stati Uniti e posso dire che è stato molto più semplice en-trare alla Casa Bianca e alle conferenze stampa di Bush che non a quelle di Pizzarot-ti. Ecco questo stride un po' anche con quell'immagine di vicinanza che il MoVimento 5 Stelle porta con sè. Nelle strategie di comunicazione c'è la ricerca di un'eccentri-cità. che viene assimilata al nuovo, rispetto alla quale però bisognerà trovare un equilibrio. Non si può re-spingere la stampa tradizio-nale a favore esclusivamente dei messaggi di Youtube per-ché la popolazione di Parma. non è esclusivamente com-posta da internanti. Biso-gnerà comunicare anche alle persone più anziane e dubito

che a loro ci si possa arriva-re solo con Youtube o con la rete. Insomma tante buone intenzione, ma c'è un equi-librio su più fronti che deve ancora essere trovato".

Convinta che l'esperienza del MoVimento 5 Stelle pos-sa incidere sul panorama politico nazionale è Silvia Brasca di La7: "Sicuramente sì. Lo sa bene Pizzarotti e lo sa bene anche Grillo. Parla-re di laboratorio in questa. situazione non è del tutto corretto, in un Comune che ha così tanti debiti non c'è bisogno di un laboratorio, ma di proposte e soluzio-ne vere. Ora tutto è nelle mani di Pizzarotti. Questa è la prima vera prova che il MoVimento 5 Stelle ha in un'amministrazione impor-tante e in crisi come quella di Parma".

«A Parma è stato aperto un nuovo varco di riflessione che ha contribuito ad accelerare la crisi del sistema politico tradizionale».

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press LinE 15/06/2012 Bologna 2000

Terremoto, si a Piano Attività Produttive 2012-2015 della Regione

"Le Province di Bologna , Modena, Reggio Emilia e Ferrara avranno priorità nella concessione dei

contributi alle imprese che confermeranno la loro presenza sul territorio o si insedieranno nelle aree

interessate dall'evento sismico". E' il contenuto di uno dei due emendamenti, presentati dalla

Giunta, al nuovo Programma attività produttive 2012-2015 e approvati oggi dalle commissioni

regionali "Politiche economiche", presieduta da Franco Grillini, e "Territorio, ambiente, mobilità",

presieduta da Damiano Zoffoli.

Il secondo emendamento prevede che "l'area vasta delle quattro province colpite dal sisma, sarà

destinataria di una peculiare attenzione affinché gli interventi destinati alla zona siano fortemente

sinergici e raggiungano la massima efficacia in termini di attrattività e competitività del sistema

territoriale".

Il Programma, che avrà una disponibilità finanziaria di 180 milioni di euro in tre anni, è stato approvato a maggioranza (astenuti Lega nord e

Mov5stelle).

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Moroluil3nu gin voi 2033

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press LITE 15/06/2012 CORRIERE DI BOLOGNA

Conti pubblici Dopo le critiche 1"lcv si allinea. Il Pc l: solo fisco, ancora troppe spese

Com e, si al bilancio Merola: Imu giù nel 2013 Giannini: «Ora .‘ia ai lavori per strade e scuole»

Dopo quasi sei mesi di eserci-zio provvisorio, il consiglio co-munale approva il bilancio 2012. Una manovra con 540,7 milioni di spese correnti, che verrà ricordata purtroppo per la stangata Imu da 175,8 milio-ni. Con la speranza che le ali-quote vengano riviste già il prossimo anno, come lascia in-tendere il sindaco Virginio Me-- rola all'Ansa: «Se il governo ci garantirà piena autonomia fi-nanziaria».

La maratona di tre giorni in consiglio si è chiusa ieri a ora di pranzo senza particolari sor-prese e con un voto compatto delta maggioranza. Il dipietri-sta Pasquale Caviano, bacchet-tato dal Pd per le sue critiche al bilancio, alla fine vota sì. Ma ac-cusa gli alleati di «atteggiamen-to intollerante», chiedendo an-che «un'approfondita informa-tiva in consiglio» sui problemi segnalati. Le opposizioni si schierano tutto per 11 no. Que-sta manovra «fa aumentare l'imposizione fiscale e non con-tiene la spesa», sostiene il capo-gruppo del Pd! Marco Lisci, mentre il leghista Manes Ber-nardini parla di «un bilancio pallido, senza elementi di novi-tà». Critici anche Marco Piazza del Movimento 5 stelle («c'è una forte tassazione che pre-senta elementi di iniquità») e il civico Stefano Aldrovandi («si

investe un decimo dello scorso anno»).

La votazione fiume inizia al-l'una e dura tre quarti d'ora: ci sono 49 ordini del giorno (37 firmati da Pdl o Lega), in totale i documenti da votare sono 75. Alle due meno un quarto il via. libera al bilancio, con 23 sì di

maggioranza e 14 no delle op-posizioni, viene salutato dal-l'applauso del centrosinistra. capogruppo del Pd Sergio Lo Giudice rivendica una mano-vra «che distribuisce con equi-tà i pesi e salvaguardia la coe-sione sociale». Il segretario de-mocratico Raffaele IDonini par-

La vicesindaco ■■ ••■-',

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la anche lui di un bilancio «equilibrato ed equo». Anche i consiglieri della lista Ame-fia-Sel, di solito meno accondi-scendenti, non hanno recrimi-nazioni: «Le scelte fatte, a volte difficili — dice la capogruppo Cathy La Torre vanno nella giusta direzione».

Chi tira davvero un sospiro di sollievo sono gli amministra-tori che, finalmente, potranno utilizzare le risorse finora bloc-cate dall'esercizio provvisorio. «Siamo riusciti a chiudere con soddisfazione un bilancio che non solo mantiene il livello e la qualità dei servizi ---- commen-ta la vicesindaco con delega al Bilancio, Silvia Giannini — ma. ci impegna anche a una riquali-

{1.CaliOrte urbana molto impor-tante». Ora che la manovra è stata approvata, sottolinea la vi-cesindaco, «potremo partire con lavori che riguarderanno innanzitutto le strade danneg-giate dalla neve e gli edifici sco-lastici, che vogliamo mettere in sicurezza dopo il terremo-

to». Anche il progetto di riquali-ficazione del Cortile del Pozzo di Palazzo d'Accursio, «Piccoli Pass», potrà partire.

Il sindaco apre intanto a una possibile revisione delle aliquo-te nel 2013, ma solo se il gover-no manterrà gli impegni presi con l'Anci sulla restituzione del gettito Imu. «Può essere l'occa-sione per il raggiungimento di un autentico federalismo», sot-tolinea Merola, che dopo il braccio di ferro dei mesi scorsi con Roma nutre una rinnovata fiducia nel governo Monti. «Fi-nalmente è aumentatala consa-pevolezza che gli enti locali pos-sono aiutare il Paese a uscire da questa situazione». E pro-prio da questo governo il sinda-co attende il via libera tramite decreto alla Città metropolita-na: «In 15-20 giorni, non di più. Noi siamo pronti».

Francesco Rosane [email protected]:

Prima prova Il sindaco Virginio Merda é alla sua prima manovra

I progetti che si sbloccane

Le strade L sistemazione ci( quelle dissestate e spaccate dalla neve (e non solo) da parte dì Bgs

Le $avole L'emergenza è divertii tale in seguito al terrerne o che !33 portato alit chiusura<ivari 'q(

I cortile progetto del Cortile del Comune a misura di bambino attende orrna da quasi un anno

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press LITE 15/06/2012 CORRIERE DI BOLOGNA

Can iTdy

n'assemblea ape I centro storico, ma

alle categorie professionali che no e condividono le questioni. pedonalizzazione, ,,Dopo cinque

--- spiega il direnore di Ascora. Giaileafi Orlai abbiaino deciso di fare punto,

analizzando i dati degli incassi e studiando isure coraroffensive», Oggi i negozianti

ecideranno le iniziative contro la

pedonali Strada Maggiore p •egitirà sulla , a ,Non viene ripettalo a diritto

obilità per titolari e dipendenti», dice l'onelli, hitanto ieri Confesercenti

ntrato l'assessore alla Mobilità Colorai) nello cooloiercio Monti, cui hanno fatt

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press unE il Resto del Carlino

15/06/2012

Bologna

COMUNE CI SONO VOLUTE 15 VOTAZIONI, RIENTRATA LA CONTESTAZIONE DA PARTE DELL'IDV. CREI LE OPPOSIZIONI

Bilancio approvato dopo a maratona di tre giorni CI SONO volute 75 votazioni e una ma-ratona di tre giorni, ma finalmente l'eser-cizio provvisorio del Comune è finito. Ie-ri, infatti, il Consiglio ha approvato il nuovo bilancio per il 2012. Nulla di nuo-vo, ogni scelta era stata già annunciata e discussa, prima nelle commissioni appo-site e poi sulla stampa. La votazione uffi-ciale arriva alle 13,45 a Palazzo d'Accur-sio, con 23 voti favorevoli e 14 contrari. L'incognita Pasquale Caviano, il dipietri-

sta che ieri aveva criticato la giunta su al-cune scelte operate durante l'anno di legi-slatura, si è risolta con un voto favorevo-le (e uno contrario per la maggior parte degli ordini del giorno presentati dall'op-posizione).

APPROVATO, con il sì dei grillini e del-la Lega anche un emendamento di Sei per introdurre «un percorso partecipato per la revisione delle disposizioni comu-

nali per la partecipazione dei cittadini». Su questo atto si è diviso il Pdl tra il no (due) e astensione (in quattro). Via libera anche ad altri due odg per il potenzia-mento dell'Sfm sulla linea Bologna-Por-tomaggiore e della mobilità ciclabile.

OVVIAMENTE non mancano le criti-che da parte delle minoranze: «Un bud-get tutto volto a soddisfare le solite mode-ste nonché, esangui esigenze di sviluppo

che nulla di innovativo apportano sotto le Due Torri», commenta la Lega Nord. Mentre il segretario del Pd cittadino, Raf-faele Donini, lo considera «un bilancio equilibrato ed equo, che testimonia uno sforzo enorme compiuto dall'ammini-strazione». Marco Lisci, capogruppo del Pdl, si chiede invece se «è normale che il Pd voti contro il mio odg che propone di trovare risorse per aumentare le colonni-ne per la ricarica delle auto elettriche».

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press unE 15/06/2012

la Repubblica

BOLOGNA

Sì del consiglio comunale alla manovra sul bilancio la maggioranza si ricompatta

DOPOtre giorni di confronto e 75 votazioni, il consiglio co-munale di Bologna ha dato l'ok al bilancio 2012 del Co-mune. La delibera è passata ieri con i voti della maggio-ranza, compreso quello dell'Idv Caviano che nei giorni scorsi non aveva risparmiato critiche alla manovra, men-tre hanno votato contro Pdl, Lega, Bo2016 e Movimento Cinque Stelle.

Approvato, con il sì dei `grillini' e della Lega anche un emendamento di SeI per introdurre «un percorso parteci-pato per la revisione delle disposizioni comunale, statuta-rie e regolamentari in materia di informazione e di parteci-pazione dei cittadini». Su questo atto si è diviso il Pdl tra il no (due) e astensione (in quattro). Via libera anche ad altri due ordini del giorno per il potenziamento dell'Sfm sulla li-nea Bologna-Portomaggiore e della mobilità ciclabile.

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Piazza Verdi, lite a sinistra su Ronchi

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Movida. slittaf or.buytà sugli orari

runità -Emilia Romagna

press LinE 15/06/2012

Mon fa sloggiare la Piazzola BOLOGNA

G.G.

[email protected]

Ambulanti del mercato della "piazzola" «molto imbufaliti» per gli stravolgimen-ti (per ragioni di sicure77à) previsti in occasione dell'arrivo del premier Mario Monti, sabato, ad un'iniziativa all'Arena del sole di Bologna, E associazioni di ca-tegoria che, dopo aver combattuto con ogni arma i "T-clays" dell'assessore alla Mobilità Andrea Colombo, chiedono di poter almeno sfruttare le strade sgom-bre dal traffico per dare uno spazio prov-visorio alle bancarelle.

L'ORDINANZA DEL SINDACO

Secondo un'ordinanza firmata ieri po-meriggio dal sindaco Virginio Merola, e anche in vista delle proteste contro il presidente del Consiglio già annunciate da partiti, centri sociali, collettivi, e sin-dacati di base, 18 ambulanti dovranno aver completamente liberato gli spazi lungo via Indipendenza - tra via Augusto Righi e piazza VIII Agosto e nello slargo di via Indipendenza alla confluenza con la piazza per le 12. Gli artigiani che so-. stano, invece, in via San Giuseppe do-vranno smontarei banchetti già stasera e «abbandonare l'area» non oltre le 20. Ecco allora che, da Anva-Confesercenti,

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La visita del premier

Ambubnt lgnbufalk\,l: dovranno chkdere ant,kkwftamente „rxn' ra0oM dl skurezza Com'esercent l: «Spostarle nelb "T" p&lonAzzata»

arriva l'idea di far proseguire la loro atti-vità agli ambulanti altrove., ad esempio in via Rizza, o comunque per le strade chiuse al traffico durante i "T-days". Un modo per mettere una pezza preventiva ai timori di fiop del mercato del sabato, proprio per via delle annunciate come-stazioni dei centri sociali a Monti, cui si uniranno le proteste di Pc11 e Lega.

I commercianti «sono amareggiati eri estremamente arrabbiati perché il saba-k), specie domani quando è annunciato bel tempo, è una giornata economica-mente molto importante», spiega Giaco-mo Bardi, dirigente dell'Anva-Confeser-centi. Per questo ieri l'associazione di ca-tegoria ha scritto al prefetto Angelo

Tranfaglia e all'assessore comunale al Commercio, Nadia Monti, «per avere ga-ranzie sul regolare svolgimento del tne.r-cato della Piazzola». E per chiedere che le l8 bancarelle che non possono restare dove sono «siano riposizionate nelle stra-de del centro chiuse al traffico», Perché quei 18 «operatori commerciali - dice an-cora Bardi non possono subire una di-sparità di trattamento».

I TIMORI DEL FLOP

Oltretutto, «la zona sarà blindata» e i clienti saranno scoraggiati dall'andare a fare acquisti in piazza VIII agosto, dice anche Alis Alberi, storico leader degli ambulanti e oggi rappresentante sinda-cale dell'Ascom. Lavorare al sabato, per chi apre le bancarelle in Piazzola, co-me andare a prendere lo stipendio a fine mese - attacca Alberi -, ma con l'arrivo di Monti la zona sarà blindata, rischia- ,

mo di non lavorare. Non sappiamo anco-ra se dovremo chiudere alle due del po-meriggio..,Ma come si fa?», protesta l'ambulante.

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press unE 15/06/2012

PRIMA PAGINA Reggio Emilia e Provincia

il CASO Nuova bagarre in Città Storica

«Conflitto di interessi» Stop alla rassegna estiva DI NICOLA VALLI

J ega Nord e Pdl costretti a ritirare le lo- ro proposte di fronte alle proteste del

PD, ldv e consiglieri indipendenti, anco- ra una volta, presenti con un numero di consiglieri superiori quelli della formale maggioranza di centrodes tra. Quello dell'altra sera era il primo Consiglio dopo l'approvazione della mozione di sfiducia nei confronti del Presidente Leghista Ga- briele Fossa. Dopo un avvio tranquillo che ha approvato l'ingresso di un nuovo consigliere, Bursi. d.ell'Ude, in sostituzio- ne del dimissionario Fiorini, si è acceso lo scontro sulla pro-posta di finanziare due iniziative, per un. valore complessivo di 4.050 Euro, proposte dal Pdl, da realizzare nel periodo estivo, che le opposizioni hanno contestato. "Sono due iniziative in conflitto d'interes-si - dichiara Claudio Ghiretti, capogruppo del Partito Democra-tico - e non siamo disponibili a tollerar-lo". A questo punto, vista l'impossibilità di conseguire l'approvazione, il Presiden-te Fossa, su richiesta dell'opposizione ha ritirato le proposte, riservandosi di ap-profondire i problemi sollevati e di con-vocare rapidamente un altro consiglio.

Il braccio di ferro è attorno a 8 esibizio-ni di band giovanili da inserire nell'am-bito dei "Mercoledì Rosa". La seconda, si articola in dieci. concerti per giovani mu-sicisti di musica classica, da realizzarsi nei chiostri e nelle piazze del centro sto-rico.

"Abbiamo sollevato il caso - prosegue Ghiretti - quando dalla documentazione è emerso che l'organizzazione destinataria dei finanziamenti della Circoscrizione e-ra presieduta dallo stesso consigliere di Circoscrizione proponente, cioè Coccoli-n.i. Se la questione sarà risolta in modo chiaro, siamo disposti ad approvarle. A mio parere, se si vuoi salvare le iniziative, c'è una sola strada conclude Ghire.tti le dimissioni dalla carica di consigliere che si trova in conflitto d'interessi».

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press LinE 15/06/2012

il Resto del Carlino

MODENA IL CONSIGLIERE COMUNALE IDV EUGENIA ROSSI SCHIERATA A FAVORE DELLA MOBILITAZIONE PRO-TIGLI

«Orgogliosa di chi è sceso in strada: non parlano, agiscono» CHI ha preso a cuore la questione è stata il consigliere comunale dell'Italia dei valori Eugenia Rossi, che stamattina era a fianco dei residenti di viale Moreali per impedire l'abbattimento dei tigli, il «sacrificio neces-sario per completare la costruzione della pi-sta ciclabile», a detta dell'Assessore all'Am-biente Simona «Io non sono un tecnico, — sottolinea subi-to Rossi — ma a braccio la cosa più sempli-ce da fare sembrerebbe spostare la ciclabile dall'altro lato della strada, nel rispetto de-

gli alberi che hanno le radici piantate in questa terra da più di 40 anni». Le piante sane, belle e amate dai residenti «non possono essere sostituite da aiule, è anche inutile sottolineare come non sareb-be nemmeno lontanamente la stessa cosa» continua Rossi, rispondendo all'ipotesi di sostituzione avanzata dall'Assessore Ariel-ti. Oltre alle polemiche, c'è la felicità del consi- gliere conum.ale nell'aver avuto conferma dell'impegno civico dei cittadini, «che non

si sono limitati alle lamentele ma sono pas-sati subito ai fatti», e soprattutto «delle don-ne, che sono state le protagoniste di questa mobilitazione per salvare i tigli», «Da sottolineare —conclude Rossi — la gentilezza dell'impresa di lavori e del tecni-co comunale, che si sono resi subito dispo-nibili al dialogo». E' nato stamattina un co-mitato di cittadini pro-tigli, che sta già prov-vedendo ad una raccolta firme. Una parteci-pazione civica ammirevole.

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Donatori di organi con la carta d'identità. NOVITÀ ALL'ANAGRAFE I cesenati che richiedono il documento possono evidenziare la loro disponibilità

n futuro i cittadini cesenati potranno segnalare la volontà di donare gli organi nel mo- mento in cui richiedono o rin- novano la carta d'identità.

Il Comune di Cesena, infatti, in-tende chiedere di essere coinvolto nel progetto di sperimentazione av-viato dal Ministero dell'Interno, che permetterà agli ufficiali dell'anagra-fe, all'atto della richiesta della carta d'identità da parte del cittadino, di registrare anche la sua volontà di donazione.

La dichiarazione non comparirà sul documento (perché questo a-spetto è di esclusiva competenza statale, sulla quale il Legislatore an-cora non si è espresso), ma sarà tra-smessa in tempo reale al Sistema Informativo Trapianti del Ministero della Salute.

La Giunta, nei giorni scorsi, ha in-caricato il dirigente dei Servizi De-mografici del Comune di predispor-re la documentazione necessaria per essere pronti a inoltrare la richiesta di al Ministro dell'Interno Anna Ma-ria Cancellieri non appena il Consi-glio Comunale si sarà espresso in merito.

"Donare gli organi — sottolineano il Sindaco Paolo Lucchi e l'Assessore ai Servizi Demografici Ivan Piraccini - è un gesto di grandissima genero-sità, che ha davvero il potere di 'mol-tiplicare la vita', come afferma lo slo-gan della recente campagna avviata dal Ministero della Salute. E anche se i dati sono incoraggianti e indica-no un aumento dei donatori, è im-portantissimo diffondere sempre di più la cultura della donazione".

"Per questo abbiamo deciso - af-

La dichiarazione non compare ma viene tra-smessa al Sistema Infor-mativo Trapianti del Mi-nistero della Salute

ferma ancora il sindaco - di pro-muovere questa iniziativa, racco-gliendo così' la richiesta fatta dalla senatrice della Repubblica Laura Bianconi al Ministro dell'Interno di coinvolgere il Comune di Cesena nella sperimentazione già avviata dalla Regione Umbria. Il Comune di Cesena, al pari di quello di Perugia, ha tutte le carte in regola per unirsi alla sperimentazione di questa nuo-va importante possibilità per la cit-tadinanza. Occupiamo, infatti, una posizione di avanguardia a livello nazionale per quanto riguarda l'uti-lizzo delle tecnologie in ambito de-mografico e siamo intenzionati a ri-chiedere di essere coinvolti anche nella sperimentazione del Docu-mento Unificato (DU), il documento che dovrebbe assorbire la carta d'i-dentità elettronica, la tessera sani-taria e la carta nazionale dei servi-zi".

La donazione degli organi è un ge-sto di civiltà oltrechè di solidarietà, compongono una lunga lista, infatti, le persone in attesa di un trapianto che possa consentire loro - il più delle volte - di accedere ad una vita normale. Spesso la mancanza di or-gani disponibili conduce alla morte.

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Donatori di organi con la cada d'identità

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Un milione e 100mila euro per mettere in sicurezza la scuola di via Alghero

RICCION E. Un milione e 100mila euro per la messa in sicurezza della scuola di via Alghero. E' l'emen-damento trasversale pro-posto in seconda commis-sione da Pd, Sel, Idv, Le-ga-lista civica che ha tro-vato ampia convergenza. Solo il Pdl si è astenuto an-nunciando però voto favo-revole in consiglio. Tutti d'accordo i politici, affin-ché in testa alle priorità vengano posti i lavori nel-le scuole, alla luce anche del terremoto che ha col-pito i territori di confine.

La discussione si è in-centrata sulla variazione al bilancio di previsione della giunta che mira alla riduzione del debito.

Il bilancio del 2011 è sta-to chiuso con un avanzo di 13 milioni di euro. Di que-sti il Comune utilizzerà 5 milioni per l'estinzione anticipata dei mutui con la Cassa depositi e prestiti «che significa pagare me-

no rate e meno interessi» spiega il presidente del di-partimento Mauro Villa (Pd).

I risparmi derivano dai soldi non spesi: per la rea-lizzazione del teatro («che forse non si farà più» dice Alessandro Barnabè del Pdl), per il sottopasso del

cimitero (quello della Coop è stato realizzato, quello comunale no) e per lo sfondamento di via XIX Ottobre messo nel conge-latore.

Al palacongressi sono stati destinati 1.307.000 euro per le rate del mutuo di costruzione. Oltre ai

soldi per liquidare i soci: Fondazione Carim e Ca-mera di commercio. La quota del Comune nel pa-lacongressi sale dunque all'85 per cento circa «ma così facendo - si lamenta Barnabè - aumenta anche la rata del mutuo del Co-mune che si aggirerà sul milione e 300mila euro ri-spetto a un milione e 600 totale».

Un po' di frizioni sono nate intorno all'atteggia-mento di Banca Carim. Il Comune ha chiesto una dilazione dei pagamenti dei due mutui dal 30 giu-gno a fine anno: proposta accettata da Cariromagna ma rispedita al mittente dalla Carim. «Ma come -hanno protestato i consi-glieri del Pdl, in testa Co-simo Iaia e Alessandro Barnabè - abbiamo appe-na riattivato con loro il conto della tesoreria e questo è il ringraziamen-to».

Pagina 13 Riedoneeh.ano

Un milione e 100mila euro per mettere in sicurezza la scuola di via Alghero

Il retro della scuola di via Alghero

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CON 42n= VVEEKEND DI FUOCO PER PIADINERIE E PUBBLICI ESERCIZI

Sedie 'bollenti' sca o i controlli PIADINERIE, gas tronomie, piz-zerie al taglio e gelaterie sono av-vertite: «Da questo weekend scat-teranno i controlli sull'occupazio-ne del suolo pubblico». L'ordine è arrivato dal vices indaco Franco-lini, a dir poco pressato, come ac-cade di rado, dalle categorie dei commercianti. Confesercenti e Confcommercio non appaiono per nulla convinte della bontà dell'attuale regolamento, e tanto meno del rispetto delle regole in esso contenute. «Ma anche la Cna mi ha sollecitato a lire i controlli --- ricorda Francolini -- perché vi sono alcuni artigiani che si sono adeguati e altri che pare non lo ab-biano fatto. Il regolamento vale per tutti e va rispettato». Trascor-se le due settimane di tolleranza

che in municipio si erano dati do-po l'introduzione delle nuove re-gole approvate dalla giunta il 31 maggio scorso, i vigili saranno chiamati a verificare se sedie e ta-volini alti rispondono a quanto stabilito dal Comune. Le catego-rie dei commercianti per il mo-mento stanno a guardare, non so-lo l'attività dei vigili, ma gli stessi artigiani. Se ai vigili dovesse scap-pare qualche tavolo e panca irre-golari, sono già pronte le segnala-zioni da inoltrare al comando del-la municipale. Rispetti) agli anni passati, pare che sconti non li vo-glia fare nessuno. Con la crisi che preme anche le regole stanno di-ventando sacre allo stesso modo degli incassi.

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press unE

a Resto del Carlino 15/06/2012

Rimini

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Consiglio comunale L'assessore Brasini tra i banchi della giunta col sindaco Gnassi

Immilente esenzione :dile mila%

Imu, niente esenzione alle onlus COMUNE Chiesta da 14 associazioni. La giunta aumenta l'aliquota per le ville di lusso: 42mila euro in più da destinare al fondo per l'handicap

'esenzione dell'Imu per le asso- ciazioni onlus al momento non si può fare. E così nel regola-

jmento votato ieri sera in consi- glio, la giunta si è limitata ad alzare le a- liquote sulle ville di lusso per racimolare 42mila euro in più da destinare al fondo per l'handicap. El I maggio scorso il pre- sidente di Legacoop, Giancarlo Ciaroni, e il segretario generale di Confcoopera- tive, Roberto Brolli, avevano scritto al sindaco Gnassi chiedendo l'esenzione dal pagamento della tassa sugli immo- bili per le coop sociali, "visto il ruolo che svolgiamo di utilità sociale nella città", e con riferimento all'art.21 del Dlgs 460/1997. "Il regolamento comunale Ici prevede l'esenzione per le onlus" hanno poi ricordato i vertici delle coop, insieme con altre 15 associazioni (Papa Giovanni XXIII, Consorzio via Portogallo, Cento Fiori, La Romagnola, Diapason, Ecoser- vizi l'Olmo, Eucrante, Sergio Zavatta, Millepiedi, In Opera, La Formica, Ma- donna della Carità, News Horizon, Pa- cha Mama, La Fraternità). I:aliquota in questione è quella dei fabbricati azien- dali, pari al 9,9 per mille, ma ieri l'asses- ssore al Bilancio Gianluca Brasini ha spento le speranze. Almeno per ora. "Con l'Ici le onlus erano tutte esentate,

con l'Imu viene introdotta la distinzione di chi svolge attività commerciali e chi no - spiega -. Condividiamo il principio dell'esenzione, ma il ragionamento va approfondito e dobbiamo anche fare un database delle associazioni con immo-bili dove non svolgono attività commer-ciali". La prima rata Imu in scadenza lu-nedì va quindi pagata, poi entro il 30 set-tembre la giunta lavorerà alle esenzioni. Secondo la circolare ministeriale del 18

maggio, il Comune dovrebbe comunque coprire gli importi da girare allo Stato e-ventualmente scontati alle onlus. "Nel settore abbiamo - incalzano Ciaroni e Brolli - più lavoratori dipendenti di altre aziende, quindi paghiamo più contribu-ti. Contiamo che il Comune possa sce-gliere di venirci incontro". La quota del-l'Imu a carico delle 34 coop sociali onlus di Legacoop si aggira sui 12mila euro, sui 15-20mila il costo per le 10 coop con im-

mobili di Confcooperative. In apertura di consiglio, ieri sera Bra-

sini ha presentato l'emendamento sulle ville di lusso che rientrano nelle catego-rie catastali A/1 (di tipo signorile), A/8 (ville) e A/9 (castelli, palazzi storici). Se si tratta di prime abitazioni, l'aliquota passa dallo 0,5 allo 0,6; se di seconde, dallo 0,99 all'1,06. Un centinaio le case coinvolte nel territorio comunale per un gettito di 42mila euro.

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SEGRETARI LA "CITTA DELLO SPORT" CREA RICCHEZZA ECONOMICA

"Premiate le scelte fatte nel tempo dalle amministrazioni"

D a una parte gli elogi alla Polisportiva arrivano dalle federazioni nazionali e mondiali del nuoto, dal-

l'altra ecco i segretari (tutti) di mag-gioranza (Enrico Angelini - Pd, Gio-vanni Morii - Idv, Giannetto Salvatori - Sel, Mario Maggioli - Socialisti, Do-rian Stacchini - Comunisti italiani, Giuseppe Migani - Alleanza per Ric-cione-con Pironi) che si battono le mani per un successo, soprattutto in termini di presenze turistiche e ritor-no mediatico, dovuto alle "scelte lun-gimiranti compiute dalle ammini-strazioni degli ultimi decenni". E i numeri che snocciolano danno loro ragione: "12.500 atleti iscritti alle gare, cifra calcolata in oltre 25.000 presen-ze, per un indotto economico stima-to attorno ai 30 milioni di euro. Gli a-tleti partecipanti appartengono a 76 nazionalità diverse".

"I Master di Nuoto 2012 conferma-no appieno la bontà delle scelta di

continuare a investire sugli impianti e le infrastrutture sportive della città. Lo sforzo compiuto in questi anni, sono la premessa affinché Riccione mantenga questa ruolo di 'Città dello sport' e di luogo privilegiato per ac-cogliere e ospitare grande meeting sportivi di caratura nazionale e inter-nazionale, particolarmente utili a so-stenere gli sforzi di destagionalizza-zione del nostro sistema alberghiero". Poi le scuse per gli inevitabili "disagi a carico dei residenti nel quartiere, connessi al successo della manifesta-zione. Si richiede, dunque, ai resi-denti uno sforzo di comprensione, in considerazione dell'importanza che simili manifestazioni ricoprono nel-l'economia della città. Un successo di cui hanno beneficiato anche le lo-calità vicine. Occorre rendersi conto che la riviera va comunque intesa co-me un soggetto unico e solo in que-sto modo potrà crescere sui mercati turistici internazionali".

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Polisportiva"nuota" tra gli elogi

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Pagina 23 cerrouce - VALCOHC6

Adesso sono i privali a "vedere le Streghe"

dizione a rischio, ma l'unione della cittadinanza e il solido in- tervento di privati hanno per- messo la "magia". San Giovanni in Marignano festeggerà anche

quest'anno La Notte delle streghe, dal 20 al 24 giugno, tradizionale kermesse folclori-stica, che giunge alla sua 24a edizione. L'e-vento ha un costo complessivo di 120mila euro, rispetto allo scorso anno i contributi si sono invertiti perfettamente, l'ammini-strazione ha messo a disposizione un bud-get di 30mila euro, oltre a sostenere le spe-se di allestimento e quelle per il lavoro de-gli operai, i privati, sponsor, associazioni, piccoli e grandi commercianti hanno con-cretizzato la cifra mancante, rispondendo all'appello lanciato dal sindaco Domenico Bianchi. "La notte delle Streghe anche quest'anno ritorna ed è un segnale molto positivo -commenta l'assessore alla cultura Claudia Montanari - fino a febbraio non sapevamo ancora se si sarebbe fatta, il comune non avrebbe potuto sobbarcarsi l'intero costo della manifestazione a causa dei forti tagli statali". Nonostante il difficile momento economi-co associazioni e privati hanno contribuito in modo significativo, inoltre chi espone alla festa e i locali hanno accettato un au-mento de costo dell'occupazione del suolo pubblico. "Un grande gesto in questo momento pur- troppo non facile a aggravato anche dalle

ultime notizie: alla crisi si è aggiunto anche il terremoto - riprende l'assessore - quindi è davvero lodevole la tanta energia e po-sitività da parte dei marignanesi. Si cerca sempre di mantenere l'ingresso gratuito, vorremmo proseguire su questa strada, per l'anno prossimo sarebbe ideale trovare un main sponsor, ma prima di tutto far sentire la festa a tutti, un po' come il car-nevale di Venezia, i cittadini preparano du-rante l'anno le maschere, infatti vorremmo in futuro rivedere anche la scenografia".

Le streghe non si arrendono e nel centro del paese e nei suoi vicoli sfileranno artisti di strada, maghi, musicisti, chiromanti, fa-chiri e giocolieri. Il programma giomaliero inizia dalle 20 e prosegue fino a notte fon-da (info: www.lanottedellestreghe.net), gli appuntamenti sono tantissimi, oltre al sabba e al rogo della strega, ne tiriamo fuori dal cappello due: venerdì 22 in piaz-za Silvagni ci sarà Andy dei Bluvertigo, pro-tagonista di un dj set, invece la Compagnia Teatro dei Cinquequattrini propone tutti i giorni, alle 22 con replica alle 23, "Strix: malefiche, curatrici, inquisite, ree confesse, ceneri". Un percorso fra i vicoli del centro storico con partenza dalla chiesa S. Pietro fino al restaurato e riaperto Palazzo Cor-bucci. Uno spettacolo che parlerà di in-quisizioni, di passato e presente, partendo dalla domanda se in Italia la tortura è rea-to, un suggerimento colto dall'ultimo re-port di Amnesty International.

Lina Colasanto

EQUOMETRO FAR PAGARE I SERVIZI PUBBLICI IN BASE AL REDDITO VERO

SAN CLEMENTE Si legge "progetto Equome-tro per un accesso più equo ai servizi pubbli-ci", ma in effetti sarà un modo di valutare concretamente, dai compaesani, il reale red-dito di ogni famiglia affinché si paghi non in base al reddito dichiarato, ma a quello con-creto. "Sia chiaro, sono tante le famiglie in difficoltà e realmente bisognose di un aiuto da parte del Comune, ma è innegabile che fa male dare un contributo a chi si presenta agli uffici comunali passando le proprie giornate in un bar a spendere e spandere o disponen-do di costose auto di grossa cilindrata o go-dendo di un abbonamento a una televisione satellitare - si legge in una nota -. E' questa l'origine del progetto Equometro, ideato e realizzato dal vice presidente della Provincia di Reggio Emilia, Pierluigi Saccardi. Non si tratta di uno strumento per il controllo fisca-le, ma esclusivamente di equità. Ora i Comu-ni sono indifesi dinanzi adun modello Isee, che fa davvero acqua da tutte le parti. Da qui il progetto Equometro".

NOTTE Pur di mantenere in vita l'evento, viste le casse vuote del Comune, sponsor e associazioni si sono accollati la maggior parte delle spese

Adesso sono privati a "vedere le Streghe"

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