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ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA Martedì, 28 gennaio 2014

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ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANAMartedì, 28 gennaio 2014

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«Subito norma a sostegno degli studenti» 1A KORE IL 7 MARZO LEZIONE DI ARDIZZONE 2Città metropolitana, firmano i 40 consiglieri 3La futura Città Metropolitana con 51 enti, il Consiglio comunale... 5

D'Alia alla Sicilia: "Fare le riforme che servono" 7I conti siciliani dopo l' impugnativa. D'Alia: si apra tavolo al ministero 9Anni di aiuti e bilanci creativi ora si aggira lo spettro del crac 10Crocetta: Sicilia al collasso, Letta intervenga 12Il governatore isolato cerca sponde e chiama in aiuto Faraone e Alfano 14Crocetta: «Sicilia nel dramma» Domani va da Letta 16Niente stipendi, i regionali scendono in piazza 18L' Unione Ciechi è senza fondi: «Verso la paralisi» 20«Pronti a marciare in diecimila su Palermo» 21«Eccesso di zelo del commissario dello Stato» 23Salvini Lega. «L' autonomia va gestita, la Sicilia sta... 24Salvini in Sicilia: un gemellaggio nel nome della sana autonomia 25Il Muos è pronto, cominciano i test sulle emissioni del super radar 27Ordini professionali più coinvolti all' Ars 28CIMINO Alla Sicilia le imposte di produzione 29Il ginnasio romano, «Movimento 5 Stelle»: «Un gioiello... 30

La Regione da oggi alla paralisi assemblee e proteste di piazza Il... 32Paralisi in Sicilia 34Ventiseimila dipendenti a rischio licenziamento 36Bloccati 60mila stipendi dei dipendenti della Sicilia 37Crocetta e i conti in rosso: slitta l' incontro con Letta 39Caos per stop al bilancio 30mila senza stipendio 40Sicilia, alta tensione alla Regione Stop a stipendi e tagli alla spesa 41Senza stipendio né pensione 30 mila regionali 43Regione Sicilia, dipendenti senza stipendio 44SICILIA, STIPENDI BLOCCATI 45Pericoloso effetto domino nelle aree industriali Irsap 46Si prepara la protesta Il 4 febbraio in piazza 47Bianchi tratta a Roma: intesa per salvare la Sicilia 49Micron, «patto» fra Comune e Regione 51Concorso per restauratori «Assunzione bloccata da quattordici... 52ACIREALE. Lettera a Crocetta a tutela dell' ospedale 53Malato d' epatite dopo una trasfusione Sarà risarcito da Ministero... 54Rifiuti, trattativa difficile coi sindacati 56Crocetta sfratta i mille animali dell' amico di Konrad Lorenz 58

Da La Sicilia (ed. Enna) del 2014­01­28T05:37:00

Da MF (Sicilia) del 2014­01­28T07:04:00

Da Gazzetta del Sud del 2014­01­28T07:31:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Catania) del 2014­01­28T03:43:00

Da Quotidiano di Sicilia del 2014­01­28T06:26:00

Da Giornale di Sicilia del 2014­01­28T03:43:00

Da La Repubblica (ed. Palermo) del 2014­01­28T04:12:00

Da Gazzetta del Sud del 2014­01­28T07:31:00

Da La Repubblica (ed. Palermo) del 2014­01­28T04:12:00

Da La Sicilia del 2014­01­28T05:34:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Ragusa) del 2014­01­28T03:44:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Ragusa) del 2014­01­28T03:44:00

Da La Sicilia del 2014­01­28T05:34:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Ragusa) del 2014­01­28T03:44:00

Da Giornale di Sicilia del 2014­01­28T03:43:00

Da La Padania del 2014­01­28T06:32:00

Da La Repubblica (ed. Palermo) del 2014­01­28T04:12:00

Da Gazzetta del Sud del 2014­01­28T07:31:00

Da La Sicilia (ed. Agrigento) del 2014­01­28T05:36:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Ragusa) del 2014­01­28T03:44:00

Da La Repubblica (ed. Palermo) del 2014­01­28T04:12:00

Da MF (Sicilia) del 2014­01­28T07:04:00

Da Corriere della Sera del 2014­01­28T02:00:00

Da Libero del 2014­01­28T05:02:00

Da Il Fatto Quotidiano del 2014­01­28T05:02:00

Da Avvenire del 2014­01­28T07:17:00

Da Il Mattino del 2014­01­28T05:34:00

Da Il Messaggero del 2014­01­28T05:35:00

Da Il Sole 24 Ore del 2014­01­28T07:04:00

Da Il Secolo XIX del 2014­01­28T05:00:00

Da Gazzetta del Sud del 2014­01­28T07:31:00

Da Gazzetta del Sud del 2014­01­28T07:31:00

Da Giornale di Sicilia del 2014­01­28T03:43:00

Da La Sicilia (ed. Siracusa) del 2014­01­28T05:39:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Ragusa) del 2014­01­28T03:44:00

Da La Sicilia del 2014­01­28T05:36:00

Da Gazzetta del Sud del 2014­01­28T07:31:00

Da Gazzetta del Sud del 2014­01­28T07:31:00

Da La Stampa del 2014­01­28T02:00:00

Martedì, 28 gennaio 2014

Presidenza

Assemblea regionale siciliana

Regione Siciliana

Commissioni Parlamentari

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Mussomeli, commissione Sanità Ars «L' ospedale funziona e non... 60«La protesta ha evitato i tagli al "Longo"» 62In serata «missione» a Niscemi 64Il tormentato percorso dell' acqua pubblica svela «tesoretti»... 65All'Amap le reti idriche di 52 comuni «Ma la Regione ci metta dieci... 67Inda, i finanziamenti in bilico 69Geologi: «Il monitoraggio del territorio va incentivato per una vera... 71Zoom sul turismo della Commissione Cultura dell' Ars 72DA PIAZZA. PATRIMONIO Affreschi a rischio, arriva commissione cultura... 73

I fondi europei per il rilancio 74Pd, la sfida delle primarie riparte dalle regioni 75Pd, patto tra Crocetta e correnti per la segreteria 77Pd, Raciti fa ticket con Mila Spicola "Lupo? Doveva trovare lui l'... 79Raciti­Spicola, il cuperliano e la renziana ticket "ecumenico" alla... 81L'accordo tra renziani e cuperliani dà il via alla coppia... 83Pd, per la segreteria tutti i «big» con Napoli I civatiani con... 85Palagonia, aria tesa nel Pd Di Silvestro: «Chi diserta... » 87Raccolte 300 firme perle preferenze 88

Regione, turismo morto senza eventi nessun programma e sito internet... 89Seus 118, marcia indietro sui tagli al personale 91No alla riduzione dell' orario per i soccorritori del 118 93«Seus, no alla riduzione dell' orario dei lavoratori» 94«Rilanciare il Basarocco» L' appello della città all'... 95Battaglia contro i tagli all' ospedale, sit­in permanente del consiglio... 96Leonforte, stasera una fiaccolata dal vecchio al nuovo ospedale 97«L' assistenza viene sempre assicurata» 98Gennuso non crede al rilancio dell' ospedale Trigona 100Ospedale, resta operativa Chirurgia 101«Benvenuto all' inferno» 102

Ma c' è chi ritiene ancora conveniente il dissesto finanziario 104PROVINCIA REGIONALE Dipendenti­deputati confronto rinviato 106Acireale, via libera ai condoni edilizi nelle zone parzialmente vincolate 107I professionisti acesi da 7 anni in prima linea 108Cinque Stelle protesta al municipio di Bagheria 109«Su Biancavilla c' è massima attenzione» 110Danni agli alluvionati Un passo avanti verso la liquidazione 111

Sud, 100 mln per finanziare il risparmio di energia nelle produzioni 112"Qui paghi con i soldi virtuali" il parrucchiere, il libraio e il bar ora... 113Catania torna centrale con la cultura e le idee 115La Cna sulla Tares: imprese e famiglie al collasso 117

Da Giornale di Sicilia (ed. Enna) del 2014­01­28T03:43:00

Da La Sicilia (ed. Caltanissetta) del 2014­01­28T05:37:00

Da La Sicilia (ed. Caltanissetta) del 2014­01­28T05:37:00

Da La Sicilia (ed. Palermo) del 2014­01­28T05:38:00

Da Giornale di Sicilia del 2014­01­28T03:43:00

Da La Sicilia (ed. Siracusa) del 2014­01­28T05:39:00

Da La Sicilia (ed. Siracusa) del 2014­01­28T05:38:00

Da La Sicilia (ed. Enna) del 2014­01­28T05:37:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Enna) del 2014­01­28T03:43:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Ragusa) del 2014­01­28T03:44:00

Da L'Unità del 2014­01­28T05:34:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Ragusa) del 2014­01­28T03:44:00

Da La Repubblica (ed. Palermo) del 2014­01­28T04:12:00

Da La Sicilia del 2014­01­28T05:34:00

Da Gazzetta del Sud del 2014­01­28T07:31:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Catania) del 2014­01­28T03:43:00

Da La Sicilia (ed. Enna) del 2014­01­28T05:38:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Ragusa) del 2014­01­28T03:44:00

Da Quotidiano di Sicilia del 2014­01­28T06:26:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Palermo Provincia) del 2014­01­28T03:44:00

Da Gazzetta del Sud del 2014­01­28T07:31:00

Da La Sicilia del 2014­01­28T05:34:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Enna) del 2014­01­28T03:43:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Enna) del 2014­01­28T03:43:00

Da La Sicilia (ed. Enna) del 2014­01­28T05:37:00

Da La Sicilia (ed. Enna) del 2014­01­28T05:37:00

Da Gazzetta del Sud (ed. Catania) del 2014­01­28T07:31:00

Da Quotidiano di Sicilia del 2014­01­28T06:26:00

Da La Sicilia (ed. Palermo) del 2014­01­28T05:38:00

Da Gazzetta del Sud del 2014­01­28T07:31:00

Da Gazzetta del Sud (ed. Catania) del 2014­01­28T07:31:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Catania) del 2014­01­28T03:43:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Catania) del 2014­01­28T03:43:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Palermo Provincia) del 2014­01­28T03:44:00

Da La Sicilia del 2014­01­28T05:36:00

Da Gazzetta del Sud del 2014­01­28T07:31:00

Da Italia Oggi del 2014­01­28T05:33:00

Da La Repubblica del 2014­01­28T04:11:00

Da MF (Sicilia) del 2014­01­28T07:04:00

Da Gazzetta del Sud del 2014­01­28T07:31:00

Politica regionale

Assessorati regionali

Enti Locali

Economia

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Tagliando più economico a Firenze A Milano più salato ma... 119

Fiat, operai in assemblea con Faraone e deputati Pd 120Vertenza Almaviva Italia dei Valori: «Vicini ai lavoratori» 121Odissea Gia, niente stipendi da 20 mesi 122Normanni, Aquile & Elefanti 123Italtel, via libera al piano esuberi 124«Operiamo come se fossimo già in Borsa» 126

Il Muos può funzionare a pieno regime 128Rifugio di Monte Rivi sull' isola di Salina Consegnati i lavori di... 129«Stato di calamità per rischio voragini» 131Le frane di via Tunisi e via Salemi, il sindaco: «Chiediamo lo stato... 132

Visita a sorpresa al SS. Salvatore del commissario dell' Asp Migliore 134Punto nascite verso la riapertura 136Integratori alimentari ed efficacia 138

Ponte, conto da 300 mln per lo Stato 139Bus... caro 141Punta Raisi, riparte il maxi cantiere "Entro l' anno la nuova aerostazione" 143Alitalia punta sull' Isola Tariffe scontate da Palermo e Catania 145Alitalia, orari più comodi per i voli intercontinentali 147Ryanair parla siciliano «Ansiosi di accrescere rotte e posti di... 149Mazara: Strada provinciale 38 Appalto rescisso, si riparte 151

Omicidio De Mauro assolto in Appello "Totò u curtu" 152Omicidio De Mauro Riina assolto in appello 153De Mauro, nessun colpevole 154Caso De Mauro, Riina assolto anche in appello 155Ancora senza volto gli assassini di De Mauro 156Riina: il paese di Schifani è nel mandamento nostro 157Totò Riina prosciolto per l' omicidio di De Mauro 159"Sul caso Rina intervenga subito l' Antimafia", dice l' ex Guardasigili... 160«Allora mi sono sentito pressato da Pagano» 162Processo Canino: altri documenti, slitta requisitoria 163

Provvy, sequestrata una strada sotto il viadotto 164

Prima il nuovo accordo sulla legge elettorale Poi l' alt di Berlusconi 166La mappa del partito renziano 168Così i feudatari di Forza Italia assediano di noia il Barone d'... 170Rimborsi sanitari gonfiati tutte le accuse a Mastrapasqua "Il governo... 172

Da Giornale di Sicilia del 2014­01­28T03:43:00

Da Giornale di Sicilia del 2014­01­28T03:43:00

Da Giornale di Sicilia del 2014­01­28T03:43:00

Da La Sicilia del 2014­01­28T05:36:00

Da MF (Sicilia) del 2014­01­28T07:04:00

Da Il Sole 24 Ore del 2014­01­28T07:05:00

Da Il Sole 24 Ore del 2014­01­28T07:05:00

Da Gazzetta del Sud del 2014­01­28T07:31:00

Da Gazzetta del Sud del 2014­01­28T07:31:00

Da La Sicilia (ed. Trapani) del 2014­01­28T05:39:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Trapani) del 2014­01­28T03:44:00

Da Gazzetta del Sud del 2014­01­28T07:31:00

Da Gazzetta del Sud del 2014­01­28T07:31:00

Da Giornale di Sicilia del 2014­01­28T03:43:00

Da MF del 2014­01­28T07:04:00

Da Giornale di Sicilia del 2014­01­28T03:43:00

Da La Repubblica (ed. Palermo) del 2014­01­28T04:12:00

Da Giornale di Sicilia del 2014­01­28T03:43:00

Da La Sicilia del 2014­01­28T05:34:00

Da Giornale di Sicilia del 2014­01­28T03:43:00

Da La Sicilia (ed. Trapani) del 2014­01­28T05:39:00

Da Il Fatto Quotidiano del 2014­01­28T05:30:00

Da Il Messaggero del 2014­01­28T05:35:00

Da Corriere della Sera del 2014­01­28T02:00:00

Da Il Sole 24 Ore del 2014­01­28T07:04:00

Da La Stampa del 2014­01­28T02:00:00

Da Il Fatto Quotidiano del 2014­01­28T05:30:00

Da L'Unità del 2014­01­28T05:34:00

Da Il Foglio del 2014­01­28T05:45:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Enna) del 2014­01­28T03:43:00

Da Giornale di Sicilia del 2014­01­28T03:43:00

Da Gazzetta del Sud del 2014­01­28T07:31:00

Da Corriere della Sera del 2014­01­28T02:00:00

Da Europa del 2014­01­28T05:00:00

Da Il Foglio del 2014­01­28T05:45:00

Da La Repubblica del 2014­01­28T04:11:00

Lavoro

Ambiente ed energia

Sanità

Trasporti e infrastrutture

Cronaca giudiziaria

Cronaca regionale

Politica nazionale

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Collezionisti di poltrone e stipendi Viaggio nell' Italia dei soliti nomi 174«A mia insaputa», così cambiò il lessico politico 176Maroni e Gelmini: «No alle città metropolitane» 178BORDIN LINE 180Memoria del presente per future generazioni 181Svastica fuori dalla scuola ebraica 183A Milano consegnate 25 medaglie d' onore 184Ama, via libera al nuovo cda C' è anche Murra 185

Beppe Fiorello "Grazie a Modugno ritrovo mio padre e la Sicilia che fu" 186Scicli. Si restaura il dipinto «Giuditta e Oloferne» 188Show case di Raffaele Genovese giovedì al "Ma" di Catania 189Nel Trecento anche l' italiano è stato scritto in alfabeto arabo 190

Da Il Giorno del 2014­01­28T05:20:00

Da L'Unità del 2014­01­28T05:34:00

Da Il Giornale del 2014­01­28T05:44:00

Da Il Foglio del 2014­01­28T05:45:00

Da Il Fatto Quotidiano del 2014­01­28T05:02:00

Da Libero del 2014­01­28T05:03:00

Da L'Unità del 2014­01­28T05:34:00

Da La Repubblica del 2014­01­28T04:12:00

Da La Repubblica del 2014­01­28T04:12:00

Da Giornale di Sicilia (ed. Ragusa) del 2014­01­28T03:44:00

Da La Sicilia del 2014­01­28T05:35:00

Da Avvenire del 2014­01­28T07:17:00

Cultura, eventi, mostre

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IL PRESIDENTE DELL' ARS GIOVANNI ARDIZZONE.

«Subito norma a sostegno degli studenti»

«La Giornata della memoria è il ricordo di unadelle pagine più tristi e cruente della nostraStoria, ma assume un importantissimo valoreeducativo per le nuove generazioni, versoproprio quei valori dell' integrazione e dell'accoglienza che sono l' antidoto contro ogninuova forma di antisemitismo e odio razziale».A dichiararlo il presidente dell' Assemblearegionale siciliana, Giovanni Ardizzone, che èstato ad Enna ad inaugurare, all' Istituto d' arteCascio di Enna, una collettiva di pittura,scultura e fotografia sul tema dell' Olocausto.Giovanni Ardizzone è stato ricevuto dalpreside della scuola Alfredo Prado e daidocenti. Ha visitato i laboratori e apprezzato l'attività didattica che spazia, tra l' altro, dall'oreficeria al design, fino al restauro di opere d'arte antiche, provenienti principalmente dachiese del comprensorio.«L' Istituto Cascio ­ ha aggiunto il presidentedell' Ars ­ è un esempio di quella Sicilia chelavora con dedizione, con insegnanti motivati eallievi che, grazie a questa scuola, possonofare della loro passione una professionespendibile nel mondo del lavoro».Subito dopo Giovanni Ardizzone, è stato invisita all' Università «Kore» di Enna dove haincontrato, tra gli altri, il presidente dell' Università, Cataldo Salerno; il vicepresidente Fausto Severino euna rappresentanza dei docenti, del comitato dei garanti, degli studenti in Senato accademico,componenti e rappresentanti dell' Ersu.Giovanni Ardizzone ha concordato una sua lectio magistralis sul regionalismo e il ruolo dell' autonomiasiciliana, che si terrà il prossimo 7 marzo. Il presidente dell' Assemblea regionale siciliana ha ascoltatoanche le richieste dei rappresentanti degli studenti, che chiedono un' azione efficace della politicaregionale su questioni importanti, a cominciare dal nuovo decreto legge sul diritto allo studio, ancorafermo. «Su questo argomentoha dichiarato il presidente dell' Ars ­ l' Assemblea sin da oggi si faràpromotrice per arrivare in tempi rapidi all' approvazione della norma a sostegno degli studenti siciliani.La Kore in pochi anni è diventata un polo didattico importante, all' avanguardia e con un' ampia offertaformativa, che ha permesso a molti ragazzi della provincia, e non solo, di potere studiare senzanecessariamente lasciare la regione. Solo girando, visitando il territorio, la politica può capire eprovvedere alle esigenze vere dei cittadini: solo questa conoscenza, ci permette di legiferare bene».

28 gennaio 2014Pagina 25 La Sicilia (ed. Enna)

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1

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In Pillole

A KORE IL 7 MARZO LEZIONE DI ARDIZZONE

Il presidente dell' Ars, Giovanni Ardizzone, terrà unalectio magistralis sull' Autonomia della Sicilia il prossimo7 marzo alla Kore di Enna. Ardizzone ha visitato ieri lastruttura dove ha incontrato, tra gli altri, il presidentedell' Università, Cataldo Salerno; il vice presidente,Fausto Severino e una rappresentanza dei docenti, delcomi ta to de i garant i , deg l i s tudent i in Senatoaccademico, componenti e rappresentanti dell' Ersu.

28 gennaio 2014Pagina 2 MF (Sicilia)

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L' adesione piena al documento redatto dai docenti universitari Gambino e Limosani. Sichiederà alla Regione siciliana di modificare il Ddl all' esame dell' Ars.

Città metropolitana, firmano i 40 consiglieriVerrà convocata un' altra assemblea alla presenza del ministro D' Alia, dei deputati edell' assessore Valenti.

Ampliare gli orizzonti per ripianificare il futuro,regalarsi una chance programmatica peruscire dal guado economico, guadagnare unpeso superiore negli equilibri distrettuali, nelle"rotte" nazionali ed anche internazionali.Quaranta firme per la "Città metropolitanadello Stretto": ad apporle i consiglieri comunalid i Messina, che hanno sot toscr i t to a l l 'unanimità un ordine del giorno di condivisionedel progetto recentemente presentato daidocenti universitari Michele Limosani e JosèGambino. Un disegno che, come ormai noto, èd i ve rso da que l l o p rev i s to da l Dd l i ndiscussione all' Ars, perché va oltre i confiniterr i tor ial i dei capoluoghi e mira a far l icoincidere con quelli delle aree metropolitaneistituite con legge regionale 9 del 1968, checontemplava per Messina l' unione di 51comuni dell' hinterland. Il civico consesso hadato mandato alla presidente Emilia Barrile diintraprendere tutte le iniziative affinchè questas t rada t racc ia ta venga so t toposta a l l 'attenzione del presidente dell' Ars, GiovanniArdizzone, del governatore siciliano, RosarioCrocetta, dell' assessore regionale agli EntiLocali, Patrizia Valenti e del ministro allaSemplificazione, Gianpiero D' Alia. Oltre "all'ampliamento" del territorio, attraverso ildocumento si invita a procedere all' attivazione di appositi strumenti che incoraggino la partecipazionepopolare e consentano ai 108 comuni legati all' attuale Provincia regionale, di deliberare sulla volontà diadesione alla Città metropolitana o di spostamento ad un libero consorzio. Il rapporto con gli altriconsigli viene ritenuto ovviamente prioritario seppur bisognerebbe instaurare un collegamento direttoanche tra i vari sindaci, che al momento appare inesistente. L' ordine del giorno auspica una «lealecollaborazione tra enti, la più ampia sinergia, una collaborazione per lo sviluppo del territorio, unaripartizione delle risorse finanziarie destinate dall' Unione Europea e dal governo nazionale».Perché è proprio questo uno dei nodi: è l' Ue che intende privilegiare il dialogo con le cittàmetropolitane, aggirando le mediazioni e il trasferimento dei fondi da medie a mini ­aree. In pratica, ilrischio peri piccoli co muni, anche aderenti ai liberi consorzi, è di non potere accedere a finanziamentieuropei specifici. Un ragionamento allargato, nell' ottica di uno sviluppo su area vasta, in maniera del

28 gennaio 2014Pagina 25 Gazzetta del Sud

Presidenza

3Continua ­­>

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tutto naturale anche a Reggio Calabria, «impegnando sin da subito il Governo regionale siciliano asostenere con gli strumenti legislativi idonei, le intese che le due città metropolitane definiranno per l'integrazione delle attività finalizzate alla realizzazione dell' area integrata dello Stretto». Auspicata dadecenni, mai davvero concretizzata, oggi divenuta unica vera ancora di salvezza. «L' adesione totale ditutti i gruppi po litici testimonia come vi sia piena condivisione su questo tema», ha la Barrile. Nel corsodella seduta sono intervenuti anche i consiglieri Gioveni, Russo, Abbate, Faranda, Lo Presti, Scuderi eSantalco. Tra le altre istanze rappresentate, la richiesta di definizione immediata nella normativaregionale delle funzioni e competenze da attribuire alle Città Metropolitane e la previsione dell' elezionediretta del sindaco e del consiglio metropolitano. Tutte questioni che verranno affrontate in un' altraassemblea alla quale verranno invitati il ministro D' Alia, l' assessore Valenti e la deputazionemessinese.

Emanuele Rigano

28 gennaio 2014Pagina 25 Gazzetta del Sud

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PALAZZO ZANCA. I politici sostengono le idee dei docenti universitari Gambino e Limosanocontro le attuali riforme dei Liberi Consorzi.

La futura Città Metropolitana con 51 enti, il Consigliocomunale vota l' aumento

L' ordine del giorno su capoluogo e ReggioCalabria insieme. La presidente Barri lesol lec i terà i l pres idente del l ' Ars a farrispettare la richiesta votata all' unanimità dall'aula....Per il Consiglio comunale la nuova CittàM e t r o p o l i t a n a d o v r à c o n t e n e r e 5 1amministrazioni della provincia ed esserecollegata a Reggio Calabria. Ieri gli esponentipolitici di Palazzo Zanca hanno tenuto unaseduta straordinaria accogliendo formalmentele ipotesi progettuali dei docenti universitariJosè Gambino e Michele Limosani contro leriforme nazionali e regionali in cantiere chevorrebbero solo una decina di Comuni con ilcapoluogo. Il Consiglio ha approvato un ordinedel giorno per la Regione e sollecitare uncambiamento alle future norme. La Cisl con ilsegretario provinciale Tonino Genovese hapresentato un documento a sostegno della tesidi Gambino e Limosani, ovvero che una CittàMetropolitana più ampia e collegata conReggio Calabria sarebbe molto più fortepol i t icamente e attraente per le r isorsecomuni tar ie in campo r ispet to a L iber iConsorzi e Aree metropolitane con un numeroridotto di enti locali. E' intervenuto ancheGiovanni Lazzari in rappresentanza della Consulta degli ordini professionali della provincia insieme arappresentanti sindacali, delle forze sociali e datoriali. Il Consiglio ha approvato all' unanimità l' ordinedel giorno della Città Metropolitana dello Stretto in cui viene segnalata un' Area insieme ai Comuni diAlì, Alì Terme, Antillo, Barcellona Pozzo di Gotto, Casalvecchio Siculo, Castelmola, Castroreale,Condrò, Fiumedinisi, Forza d' Agrò, Furci Siculo, Furnari, Gaggi, Gallodoro, Giardini Na xos, GualtieriSicaminò, Itala, Leni, Letojanni, Limina, Lipari, Malfa, Mandanici, Merì, Messina, Milazzo, Monforte SanGiorgio, Mongiuffi Melia, Nizza di Sicilia, Pace del Mela, Pagliara, Roccafiorita, Roccalumera,Roccavaldina, Rometta, Santa Marina di Salina, San Filippo del Mela, San Pier Niceto, Sant' AlessioSiculo, Santa Lucia del Mela, Santa Teresa di Riva, Saponara, Savoca, Scaletta Zanclea, Spadafora,Taormina, Terme Vigliatore, Torregrotta, Valdina, Venetico, Villafranca Tirrena. Molte amministrazioni,però, sarebbero ostili all' idea di accorpamento a 51.Il Consiglio del capoluogo vorrebbe che entrasse in vigore la legge delle aree metropolitane istituita nel

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Catania)Presidenza

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1986 e che prevede per Messina il coinvolgimento e l' adesione dei 51 Comuni.La seconda richiesta è di consentire ai Comuni appartenenti alla città metropolitana di deliberare sullavolontà di adesione o di spostamento a un libero consorzio e ai quei Comuni che fanno parte dell'attuale Provincia ma non compresi nella Città metropolitana di deliberare in merito all' eventualeadesione. Alla presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile è stato dato mandato di rappresentareal presidente dell' Assemblea Regionale Siciliana GiovanniArdizzone di "Volersi adoperare affinché,nell' eventuale riproposizione del disegno di legge per la formulazione delle Città Metropolitane, ovveroin una nuova iniziativa di proposta di legge avente per oggetto costituzione delle città metropolitanenella Regione Sicilia, voglia tenere conto dei principi formulati". (*ACAf*)

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Il ministro siciliano invoca sburocratizzazione e soppressione province

D'Alia alla Sicilia: "Fare le riforme che servono"

PALERMO ­ Saranno erogati in ritardo gli stipendi deiregionali, tra diretti e lavoratori degli enti e delle societàcollegate. Si tratta di uno degli effetti dell' impugnativadel Commissario dello Stato alla legge di stabilitàregionale. "La finanziaria è in via di pubblicazione ­ hadetto l' assessore regionale all' Economia Luca Bianchi ­poi ci saranno i pagamenti". Verranno pagati prima idipendenti diretti mentre per i 40.000 dipendenti dellesocietà e degli enti collegati alla Regione, il problema èpiù complesso."Non è facile e riguarda anche il governo centrale ­ haaggiunto Bianchi ­ con cui stiamo dialogando e ci stiamoincontrando. Il problema l' ha creato il Commissariodello Stato e tocca anche a Roma risolverlo". I lcommissario Aronica, cassando due terzi dei 50 articoli,ha bloccato spese per circa 570 milioni di euro, coneffetti di agitazioni e proteste da parte dei dipendentiinteressati, i cui sindacati hanno già annunciato dei sit­inper sollecitare la Regione a chiedere l' intervento delloStato per risolvere la questione. In particolare i sindacatihanno indetto per martedì 4 febbraio un sit­in davanti aPalazzo d ' Or leans, sede de l la Pres idenza, ecomunicano che in quella sede saranno decise ulterioriazioni di protesta. I sindacati ritengono "che nonesistano più i presupposti per la ricerca di un dialogo nella certezza che questo governo continuerà amassacrare l' intera categoria".Getta acqua sul fuoco il ministro della Pubblica amministrazione, Gianpiero D' Alia, leader siciliano dell'Udc, che ha detto: "La bocciatura del bilancio della Regione non va drammatizzata". E aggiunge "siamouna Regione con un debito pubblico molto alto e ciò pesa gravemente sulle spalle dei siciliani. Se cisono quindi delle perplessità da parte del Commissario dello Stato, va fatto un ragionamento sereno". Esulla possibilità di un rimpasto D' Alia ha detto di non essere interessato alla questione. "Un anno fa ­ haaggiunto ­ noi abbiamo fatto un patto di governo per sostenere Crocetta con il Pd.E' stato un anno difficile perchè il Governo si è dovuto far carico di tante cose sbagliate del passato.Oggi, ritengo che si debba passare a fare quelle riforme che servono come: burocrazia regionale esoppressione delle province".Il Commissario dello Stato Carmelo Aronica dal canto suo ribatte di aver fatto il suo dovere e respingele accuse del Governatore Crocetta di una "censura politica". "Forse qualcuno scorda che nel 2012abbiamo impugnato 80 norme della finanziaria di Lombardo­ ha dichiarato Aronica ­ Gli attacchi li mettonel conto, ma non li temo. Solo si rifletta prima di dire certe cose".Sul fronte politico tiene banco il prossimo congresso regionale del Partito democratico previsto per il 16febbraio. La corrente renziana, avrebbe trovato un' intesa unitaria convergendo su Fausto Raciti,segretario nazionale dei giovani democratici e deputato, eletto alle scorse politiche dopo aver bypassato

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le primarie perché inserito nel listino di Pierluigi Bersani. Su Raciti punterebbe anche il Megafono, ilmovimento vicino al presidente della Regione Rosario Crocetta.Raciti, sfiderà il segretario uscente Giuseppe Lupo a cui sarebbe stato offerto l' incarico di capogruppoall' Ars del Pd, ma il segretario avrebbe declinato l' offerta. L' area che fa capo a Pippo Civati schieraAntonella Monastra, consigliere comunale a Palermo.Il quarto uomo è il deputato nazionale Giuseppe Lauricella, figlio dell' ex presidente dell' Ars Salvatore.Raffaella Pessina.

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I conti siciliani dopo l' impugnativa. D'Alia: si apratavolo al ministero

...«Quando in una finanziaria come quella dellaRegione siciliana si prevedono ingenti impegnifinanziari senza un' adeguata copertura, nonbisogna meravigliarci dell' intervento delCommissario dello Stato che esercita un ruolodi garanzia». L' ha detto i l ministro al laPubblica amministrazione Giampiero D' Alia(nellafoto), parlando coni giornalisti a Ragusaa un convegno sui fondi europei 2014­2020.«Ho datolamia disponibilità al presidenteCrocetta ­ ha aggiunto i l ministro ­ perconvocare un tavolo tecnico anche a Roma,con il presidente del Consiglio e il ministerodell' Economia, per vedere come interveniresu alcuni settori specifici della macchinaregionale che hanno una loro complessità sulpiano sociale e su cui è necessario reperire lenecessarie r isorse». Nei giorni scorsi i lCommissario dello Stato ha impugnato dueterzi della manovra finanziaria, bloccando oltremezzo miliardo di spesa.

28 gennaio 2014Pagina 3 Giornale di Sicilia

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L' analisi. Già nel 2006 e nel 2008 i dipendenti non furono pagati in tempo. Ma oggi la crisi èpiù nera.

Anni di aiuti e bilanci creativi ora si aggira lo spettrodel cracStipendi in ritardo, casse vuote. E i tagli non bastano.

(segue dalla prima di cronaca)POI, bang, è arrivata un'impugnativa ­ contestatissima ­ del commissario delloStato per dire che sì, il tempo del redde rationem èarrivato, e l' Isola deve pagare, ora e subito, il conto didecenni di gestioni dissennate.Un punto fermo: mai l' emergenza aveva assuntocontorn i così drammat ic i . C ioè, un r i tardo nelpagamento degli stipendi dei regionali c' era già statoaltre volte, perché in due occasioni ­ nel 2006 e nel 2008­ il governo Cuffaro aveva deciso di non varare l'esercizio provvisorio malgrado il prolungamento sino afine gennaio del dibattito sulla Finanziaria. Una prassisposata dall' ex presidente udc per mettere pressionesull' Ars, facendo leva proprio sullo spauracchio dellaparalisi della spesa. Ma di nuovo stavolta c' è che iritardi, per una vasta galassia di para­regionali, didipendenti di enti e istituti collegati, rischiano ditrasformarsi in licenziamenti veri.Al di là dei torti e delle ragioni del conflitto istituzionalecon il commissario, l' unica certezza èche nessuno, almomento, sa dove prendere i soldi per pagare 26 milapersone. Una crisi così acuta da andare oltre lepessimistiche previsioni fatte negli ultimi anni sulla «Grecia d' Italia», comequelle che nell' estate del2012 spinsero Ivan Lo Bello a additare l' imminente default della Regione e l' allora premier Mario Montia scrivere una lettera a Raffaele Lombardo per chiedere «conferma » delle sue dimissioni.Una crisi così acuta da rendere insufficienti ­ numeri alla mano ­ tagli fatti per 1,4 miliardi da parte dellagiunta Crocetta. Una crisi così acuta da spiazzare persino i sindacati: gli autonomi pronti alla battaglia,con iniziative senza precedenti, i confederali «poco inclini ad alimentare tensioni sociali», come dice ilsegretario della Cisl Maurizio Bernava, in queste ore in frequente contatto con il leader della Cgilsiciliana Mario Pagliaro. «Il momento è delicato e poi, francamente, non vogliamo che la nostra protestavenga utilizzata nella guerra di Crocetta contro un' altra istituzione », è la posizione di Bernava.Finora a fare notizia erano state altre, più colorite emergenze finanziarie, come quella che nel 2002bloccò per la prima volta i pagamenti degli stipendi dei deputati dell' Ars e portò l' allora assessore alBilancio Alessandro Pagano a dichiararsi persino contento: «Spero che ora qualche collega, colpitodalla crisi finanziaria nelle proprie tasche, voglia portare avanti una politica di rigore». Nulla a chevedere, sul piano dell' impatto sociale, con la portata dell' allarme attuale. Che mette in rilievo il secondopunto fermo: senza l' aiuto dello Stato, di quello stesso Stato rappresentato dal prefetto Aronica, laRegione non ce la fa più. Perché per anni i buchi in bilancio sono stati annullati dalla fantasia creativa di

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grigi burocrati, tappati con i soldi virtuali della valorizzazione degli immobili e dei residui attivi, questiultimi costituiti da crediti quasi esilaranti come quelli, ultraventennali, derivanti dallosmaltimento dellecarcasse degli animali.Ma ora che i vincoli sempre più stretti di Bruxelles ricadono a cascata sulle Regioni, e la morsa dellacrisi sottrae 400 milioni di euro l' anno di entrate tributarie alla Sicilia, lo stipendificio di Palazzo d'Orleans viene giù come un castello di carte. L' amministrazione siciliana, secondo il dato del 2010,faceva campare in un modo o nell' altro 144.148 famiglie, un esercito solo lievemente snellito nelnumero e non più sostenibile. E non è stato bastevole, sinora, la decisione di spostare sul bilancio dellaUe alcune voci pesanti, leggi formazione professionale.Il dibattito, adesso, verte attorno al tema del cipiglio giuridico del commissario che mortifica gli sforzi dirisanamento della giunta. Ma ancora una volta la Regione è costretta ­ insieme ­ a reclamare la propriaautonomia e a chiedere aiuto a Roma, come è accaduto più volte dal 1948, da quando cioè i padricostituenti siciliani riuscirono a strappare al governo De Gasperi l' istituzione del "contributo disolidarietà" nello Statuto. Era ancora sconosciuta, a quei tempi, la parola "default".© RIPRODUZIONE RISERVATANell' estate 2012 Lo Bello parlò di un imminente default Cgil e Cislcaute "Evitiamo tensioni"

EMANUELE LAURIA

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REGIONE L' impugnativa della Finanziaria da parte del commissario dello Stato ha bloccatomezzo miliardo di spesa. Rischio licenziamento per 26mila persone.

Crocetta: Sicilia al collasso, Letta intervengaIl governatore vola oggi a Roma per incontrare il premier. Situazione drammatica cheimpone rimedi urgenti.

PALERMO. Dipendenti e pensionati della Regione, unaplatea di 30 mila persone, dovrebbero ricevere lostipendio entro i primi dieci giorni di febbraio. I lgovernatore Rosario Crocetta, dice che il bilancio saràpubblicato in Gazzetta ufficiale mercoledì, poi agli ufficioccorrerà qualche altro giorno per i l pagamentoelettronico degli stipendi.«Capisco che quanto accaduto possa creare qualcheproblema ai padri di famiglia che hanno un mutuo dapagare ­ afferma Crocetta ­ ma la situazione deidipendenti della Regione è meno grave rispetto all'emergenza sociale che stiamo affrontando a causa delblocco della spesa in finanziaria, ci sono 26 milapersone che rischiano il licenziamento e altre 21 mila diimprese private in bilico perché senza una soluzione sibloccano le aree industriali, con 2.400 aziende chedovranno fermarsi.E ' un d ramma. Ne l g i ro d i qua lche se t t imanachiuderanno i teatri pubblici a Palermo, Catania,Messina e gl i enti Parco; chiuderanno anche lastamperia Braille, le scuole per ciechi e sordi, i ricoveriper i minori, i centri peri disabili. In agricoltura abbiamostimato un danno di un miliardo di euro per la paralisidei consorzi di bonifica».Crocetta, sta esaminando l' impatto del blocco della spesa, pari a 558 milioni e oggi volerà a Roma perincontrare il premier Enrico Letta cui rappresentare la drammaticità della situazione, un disastro senzaprecedenti.Nell' elenco al vaglio della task ­force governativa ci sono oltre 20 mila forestali part­time, 610 lavoratoriResais, 800 dipendenti dell' Ente per lo sviluppo agricolo (350 a tempo indeterminato e 450 stagionali),300 addetti negli Enti Parco, 2.400 operai dei consorzi di bonifica (1.400 a tempo indeterminato e 1.000stagionali), 700 impiegati nei teatri pubblici siciliani, 170 dipendenti dell' Ente acquedotti siciliani, 300addetti delle aree industriali. E poi ci sono i lavoratori privati di accademie, centri culturali, associazionimusicali e concertistiche, organizzazioni sportive.«Non è possibile far pagare a questo governo che ha risanato i conti ripianando l' anno scorso unmiliardo di disavanzo causato da altri i disastri provocati in passato da scelte scellerate compiute dallegiunte precedenti», dice Crocetta. I 558 milioni bloccati dall' impugnativa del commissario dello Statosono stati trasferiti in un fondo indisponibile a garanzia dei residui attivi, 3,5 miliardi di crediti nonesigibili più altri 11,5 miliardi ancora da verificare, accumulati negli ultimi quindici anni. A garanzia diquesti crediti, iscritti in bilancio, c' era un fondo di 2 miliardi, che è stato prosciugato durante i governi

28 gennaio 2014Pagina 20 Gazzetta del Sud

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Cuffaro e Lombardo. Per il commissario dello Stato quel fondo va ricostituito e la Regione non puòprocedere con spesa corrente, come sancito da due sentenze della Consulta e dalla Corte dei Conti.Per tamponare "l' emergenza stipendi" il governo stima di recuperare almeno 250 milioni di euro, ma levie d' uscita sono obbligate: trattare con lo Stato oppure apportare ulteriori tagli al bilancio. In quest'ultimo caso a pagare il conto potrebbero essere i comuni, «ma così ­avverte Crocetta ­ estendiamo lacrisi anche al sistema delle autonomie locali». La terza strada, anche questa complicata, è l' accensionedi un mutuo con la Cassa depositi e prestiti per finanziare la forestazione, come spesa d' investimento,e salvare il posto intanto a 20 mila forestali. In settimana è previsto un vertice a Roma col premier Letta.Crocetta poi punta l' indice sul ruolo del commissario: «Se l' interpretazione del commissario dello Statoper la Regione siciliana delle sentenze della Consulta e dei pronunciamenti della Corte dei Conti fosseestesa alle altre Regioni ci troveremo di fronte al fallimento e al massacro di tutti i bilanci. Quello che staaccadendo in Sicilia è una questione nazionale».Stempera la polemica col commissario dello Stato, Carmelo Aronica, che ha impugnato i due terzi dellalegge di stabilità: «La sua è un' attività meramente giuridica Il problema è che ha bisogno di strumentinormativi».

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Il retroscena. Nessun cenno di solidarietà da Pd e Udc dopo la scure del commissario. Ieri unfrenetico giro di telefonate.

Il governatore isolato cerca sponde e chiama in aiutoFaraone e Alfano

IL GOVERNATORE Rosario Crocetta, dopo la maxi­impugnativa, prova così a uscire dall' angolo. Cercandoaiuto dopo aver provato che effetto fa rimanere solo,senza alcuna sponda fuori da Palazzo d' Orleans.Da g iovedì , quando è ar r iva ta la mazzata de lcommissario dello Stato che ha stracciato la Finanziariae, peggio, tagliato 500 milioni di euro di spese inbilancio, non una parola di sostegno è arrivata dai suoialleati. Anzi, chi ha detto qualcosa come il leader dell'Udc siciliana, Gianpiero D' Alia, lo ha fatto a favore delcommissario: «Se le spese sono senza copertura, èchiaro che vengono impugnate», ripeteva ancora ierimattina il ministro della Funzione pubblica. Dal Pdnessuno dei maggiorenti l' ha chiamato o l' ha sostenuto.Forse perché troppo impegnati nel congresso alleporte? «Può darsi, ma soprattutto Crocetta paga ilfallimento politico del governo parallelo, del suo cerchiomagico, e l' idea che in solitario si possa governare laSicilia», dice l' ex capogruppo dei democratici AntonelloCraco l ic i a ch iunque lo incont r i in queste orechiedendogli lumi sulla situazione d' emergenza nellaquale è piombata la Regione.«Troppo silenzio di fronte alla Sicilia che brucia»: questo ha pensato ieri mattina il governatore quandoè entrato a Palazzo d' Orleans. Concetto che gli hanno ribadito dal suo stesso staff, da quel cerchiomagico finito nel mirino dei colonnelli di Pd e Udc.«Sei solo, devi fare qualcosa, cerca sponde a Roma perché questa volta non riusciremo a spuntarla »,gli hanno detto, dopo che per tre giorni era stato impossibile prendere contatto con Letta per fissare unappuntamento.Crocetta si è convinto e ha deciso di chiedere aiuto. Ha chiamato il plenipotenziario dei renziani inSicilia, Davide Faraone, con il quale aveva avuto più di un battibecco dopo l' indagine sulle spese dell'Ars. «Devo incontrare Letta, quanto accaduto in Sicilia ha dell' incredibile, rischiamo di pagare colpenon nostre proprio quando stiamo risanando i conti», ha detto il governatore a Faraone, che subito si èattivato. Ha chiamato a sua volta Renzi, che gli ha dato il via libera a chiedere ufficialmente, comesegreteria nazionale del Pd, un incontro sulla Sicilia a Palazzo Chigi.Coinvolgendo lo stesso ministro D' Alia che, assicurano da via del Nazareno, «ha dato un contributoimportante per cercare di aprire un tavolo ad alto livello».Nel frattempo Crocetta aveva chiamato Alfano e Schifani, lanciando l' allarme sulla situazione in cui sitrova l' Isola. E il risultato di questa ricerca di una sponda aRoma è arrivato. Domani a Palazzo Chigi ilgovernatore, assieme all' assessore all' Economia Luca Bianchi, incontrerà il ministro Fabrizio

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Saccomanni, il sottosegretario alla Presidenza Filippo Patroni Griffi e il ministro Graziano Delrio, che giàoggi vedrà Bianchi per parlare della linea di difesa che porterà la Regione. Linea che si concentrerà sudue punti: «Dimostreremo che noi i tagli li abbiamo fatti e che, se venisse applicato anche alle altreRegioni quanto fatto dal commissario dello Stato sui residui attivi della Sicilia, si bloccherebbe ilPaese», dicono da via Notarbartolo.Ma se davvero la segreteria nazionale del Pd e quella dell' Udc si sono mosse per fare da tramite traPalazzo d' Orleans e Palazzo Chigi, presto chiederanno a Crocetta il conto: cioè il rimpasto e «unanuova fase di collaborazione ». In caso contrario, la sponda potrebbe venire meno. E c' è chi, come l'Udc, ancor prima delle europee potrebbe passare all' opposizione. Il governatore è avvisato.© RIPRODUZIONE RISERVATA.

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Regione, paralisi dopo l'alt alla manovra

Crocetta: «Sicilia nel dramma» Domani va da LettaImprese, occupazione, agricoltura: scenario da incubo Stipendi bloccati, ma arriverannoentro il 10 febbraio

PALERMO. I tecnici dell' assessorato all' Economia sonoa lavoro per pubblicare mercoledì sulla Gurs, inedizione straordinaria, la legge di stabilità senza le partiimpugnate dal Commissario dello Stato. Dipendenti epensionati della Regione, circa 30 mila persone,dovrebbero ricevere lo stipendio entro i primi dieci giornidi febbraio. «Capisco che quanto accaduto possa crearequalche problema ai padri di famiglia che hanno unmutuo da pagare ­ ha detto Crocetta ­ ma la situazionedei dipendenti della Regione è meno grave rispetto all'emergenza sociale che stiamo affrontando a causa delblocco della spesa in finanziaria: ci sono 26 milapersone che rischiano il licenziamento e altre 21 miladipendenti di imprese private in bilico, perché senza unasoluzione si bloccano anche le aree industriali, con2.400 aziende che dovranno fermarsi. È un dramma».Il presidente della Regione domani incontrerà i lpresidente del Consiglio, Enrico Letta, per chiedergli diintervenire per evitare che la Sicilia si trasformi in unabomba sociale. «Quest' anno abbiamo ridotto la spesadi ulteriori 400 milioni ­ ha continuato Crocetta ­ ma tuttele risorse per i l Commissario dello Stato devonoconfluire nel fondo a garanzia dei residui attivi che i governi precedenti hanno azzerato. Non c' è statoun errore nel calcolo delle entrate: la tesi è che si possono finanziare solo i debiti. Anche se tagliassimogli stipendi dei dipendenti, non si risolverebbe nulla. Pure questi risparmi finirebbero nel fondo rischi».Domani, il presidente della Regione dirà al premier Letta che le risorse non possono essere destinatesolo al fondo rischi, «perché ciò determinerebbe una situazione di blocco totale: non potrebberofunzionari i depuratori, pagare la luce, l' acqua. Solo la mancata funzionalità dei Consorzi di bonfica, chedistribuiscono l' acqua per l' irrigazione, secondo la stima dell' assessorato alle Risorse agricole,provocherebbe un miliardo di danni in agricoltura. Tutto ciò avrà un diretto effetto sui consumi e quindisulle minori entrate che finirebbero per azzerare il bilancio. Non si potranno pagare più i debiti, leagenzie abbasserebbero il rating, trascinando in basso anche quello del Paese. Io mi sono battuto per l'ordine, dopo 20 anni la finanziaria è stata approvata senza le pressioni della piazza. I Pip oggi (ieri perchi legge, ndr) hanno protestato in modo pacifico. Però, voglio evitare la macelleria sociale. Se l'interpretazione del prefetto Aronica fosse esteso a tutte le altre regioni d' Italia, ci troveremmo di fronteal fallimento e al massacro di tutti i bilanci. Ciò che sta accadendo in Sicilia è una questione nazionale».Per Marco Falcone (Fi), che si aspettava un incontro immediato tra Crocetta e Letta, «in un momentocosì difficile per la Sicilia il governo nazionale non può non dimostrare attenzione verso la nostra terra.E' necessario però che il presidente della Regione faccia la sua parte, presentando a Roma unaproposta chiara e fattibile». Questa la ricetta di Falcone: «Premesso che la Sicilia è una delle regioni

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italiane che maggiormente contribuiscono al fiscal compact nazionale e alla compartecipazionesanitaria, bisogna chiedere un decreto legge che riduca di 300 milioni di euro il concorso finanziariodella Sicilia nei confronti dello Stato per l' anno in corso e al contempo posticipi ulteriori 350 milioni all'esercizio finanziario 2016».Drastico il no coordinatore regionale di Forza Italia, Vincenzo Gibiino: «I siciliani sono stanchi dellecontinue e vane promesse, vogliono lavoro, prospettive, pretendono un futuro. È l' ora delle risposte,non è possibile attendere oltre.Crocetta cambi subito rotta o, per senso di responsabilità, vada a casa».Per Michele Cimino (Voce Siciliana), per rimettere in sesto i conti, «bisogna urgentemente cassare lanorma truffa dello Statuto speciale (art. 36, comma 2), già votato all' unanimità nella passata legislaturadell' Ars, con il Parlamento nazionale latitante. Evitando che continuino ad essere riservate allo Stato "leimposte di produzione". Nel fare ciò si vuole ribadire il principio della territorialità del gettito tributario invirtù del quale si potrebbero determinare nuove e maggiori risorse da destinare allo sviluppo dellaSicilia».

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I SOLDI DELLA SICILIA L' ALLARME DEL PRESIDENTE: «LA SICILIA È INGINOCCHIO».ALL' ARS SENZA BUSTA PAGA ANCHE DEPUTATI E ALTI FUNZIONARI.

Niente stipendi, i regionali scendono in piazzaDomani missione a Roma di Crocetta: «Si rischiano 26 mila licenziamenti». La Uil: laprotesta sta diventando incontrollabile.

Anche in presenza di un accordo difficilerecuperare tutti i 570 milioni caduti con l'impugnativa. Il governo potrebbe trovarsi difronte alla scelta difficile di ridurre gli stipendi.Giacinto Pipitone ...I sindacati autonomi prontia fermare gli uffici regionali e ascendere instrada, Palazzo d' Orleans avverte il pericolodi arr ivare a 26 mi la l icenziament i permancanza di fondi con cui pagare gli stipendi,perfino deputati e alti burocrati dell' Ars senzabusta paga così come i funzionari degliassessorati. È stata un' altra giornata di caosalla Regione, rimasta senza un euro dopo chela Finanziaria non ha superato l' esame delCommissario dello Stato.Crocetta vedrà domani il premier Letta (o piùprobabilmente i ministri dell' Economia e degliAffari regionali) e nell' attesa ha riunito aPalazzo d' Orleans una task force di dirigentiregionali che ha scattato una fotografia dell'emergenza. Tutto nasce dalla cancellazione didue articoli in particolare: il primo stanziava180 milioni peri forestali, il secondo 269 milioniper circa 200 enti, agenzie, consorzi e tutta lagalassia regionale in genere. Ne è venuta fuoriuna mappa delle categorie che rischiano ilposto. È lo stesso Crocetta a fornirla all' Ansanel primo pomeriggio: oltre 20 mila forestali part­time, 610 lavoratori Resais, 800 dipendenti dell' Enteper lo sviluppo agricolo (350 a tempo indeterminato e 450 stagionali), 300 addetti negli Enti Parco,2.400 operai dei consorzi di bonifica (1.400 a tempo indeterminato e 1.000 stagionali), 700 impiegati neiteatri pubblici siciliani, 170 dipendenti dell' Ente acquedotti siciliani, 300 addetti delle aree industriali. Epoi ci sono i lavoratori di accademie, centri culturali, associazioni musicali e concertistiche,organizzazioni sportive. «Un disastro senza precedenti ­ avverte Crocetta ­.Tutti rischiano il posto. E poi la mancanza di fondi per le aree industriali mette a rischio i 21 milalavoratori delle 2.400 aziende che in questi agglomerati hanno sede e che l' Irsap non riuscirà agestire».Il presidente mette sul tappeto anche «i teatri che tra qualche settimana chiuderanno a Catania,Palermo e Messina» per arrivare a sostenere che «la Sicilia è in ginocchio». La speranza è recuperaresubito almeno una sessantina di milioni per fronteggiare l' emergenza stipendia febbraio e marzo e

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finanziare enti che in questo momento non hanno alcun budget nel bilancio regionale. I tecnici dell'Economia stimano che ritagliando i pezzi di norme che non sono state impugnate insieme alle misurepluriennali contenute nella Finanziaria 2013 almeno una cinquantina di milioni possa essere recuperata.Poi tutto dipenderà dalla trattativa in corso con Letta. E in questo caso il timore di Crocetta è che anchein presenza di un accordo non si riescano a recuperare tutti i 570 milioni caduti con l' impugnativa: aquel punto, anche se l' emergenza verrà ridimensionata, il governo potrebbe trovarsi di fronte a sceltedifficili (ridurre stipendi o garantire solo chi ha il posto fisso).Da qui l' avviso ai naviganti lanciato ieri. Proprio nel giorno in cui la Regione non ha pagato gli stipendiai 20 mila dipendenti di ruolo negli assessorati. In questo caso però il problema è che il bilancio ­ nonimpugnato dal Commissario dello Stato ­ non è stato ancora pubblicato e ciò ne ritarda l' operatività. Isoldi per i regionali ci sono ma restano bloccati e ciò a cascata ha impedito di erogare i finanziamentipure all' Ars. Anche i 90 parlamentari, i270 dipendenti e i pensionati di Palazzo dei Normanni ieri hannoquindi saltato lo stipendio e lo riceveranno solo nella prima decade di febbraio. Crocetta ha infattiassicurato che domani il bilancio dovrebbe essere pubblicato in una edizione speciale della Gazzettaufficiale: da lì scatteranno i dieci giorni necessari dal punto di vista tecnico a pagare gli stipendi allaRegione e all' Ars.Il clima è incandescente. Cobas e Sadirs, sigle autonome maggiormente rappresentative, hanno indettoper martedì 4 febbraio una giornata di assemblea di tutti i dipendenti: uffici chiusi per decidere comeproseguire la protesta, anche se è certo che si va verso lo sciopero generale. La Uil, con ClaudioBarone e Gianni Borrelli, invoca «l' intervento del governo nazionale per sbloccare questa situazione,altrimenti lo stato di agitazione dei lavoratori diverrà incontrollabile».

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L' ASSOCIAZIONE. Il presidente Castronovo: «Pronti a portare a Palermo, per protesta,centomila non vedenti»

L' Unione Ciechi è senza fondi: «Verso la paralisi»

...A causa dei «tagli» alla Finanziaria regionaledecisi dal Commissario dello Stato, a rischio l'assistenza per quasi 40 mila non vedenti e 120mila ipovedenti siciliani. L' Unione ItalianaCiechi non ci sta e ieri, nel corso di unaconferenza stampa tenuta nella sede diCatania, il presidente regionale GiuseppeCastronovo ha annunciato in iz iat ive diprotesta: «Siamo pronti a portare 10 mila nonvedenti a Palermo per cercare di far capire alC omm i s s a r i o , C a rme l o A r o n i c a , l edrammatiche conseguenze provocate dalblocco della legge regionale che dovrebbegarantirci i fondi per assistere anche 500pluriminorati». Castronovo non ha escluso losciopero della fame ­ «come quello già attuatonelle settimane scorse per sensibilizzare ilgoverno Crocetta e l ' Ars a trovare unasoluzione al f inanziamento delle nostreattività» ­ e ha, quindi, spiegato gli effetti dellos t o p a i f i n a n z i a m e n t i p e r l a s u aorganizzazione: «Se non riceveremo al piùp res to l e r i so r se , sa remo cos t re t t i asospendere l' assistenza socio ­sanitaria, lapubblicazione e l' assegnazione di volumiBraille, levisite specialistiche e di prevenzione,o l t r e a l l ' a ddes t r amen to de i can i daaccompagnamento». Il presidente dell' Uic ha parlato di «situazione destinata a diventare sempre piùdrammatica nelle prossime settimane» e contestato la decisione di Aronica che «ha cassato dallaFinanziaria anche la norma con cui il governo Crocetta intendeva assicurare ai tre enti (Unione ItalianaCiechi, Centro Hellen Keller di Messina e Stamperia Braille di Catania, ndr) i contributi necessari perportare avanti le varie attività». Per Castronovo, sbaglia il Commissario quando contesta il fatto che l'assistenza a ciechi e ipovedenti sia garantita da una norma a parte rispetto alle altre categorie didiversamente abili: «Aronica ­ha esclamato il presidente ­ provi a chiudere gli occhi per cinque minuti esi accorgerà come non sia possibile sostenere che tutti i disabili sono uguali. Anche l' Organizzazionemondiale della sanità ha riconosciuto che i non vedenti sono i disabili che presentano i deficit e ledifficoltà maggiori. Per questo chiediamo al Commissario di produrre uno sforzo straordinario nelriesaminare la nostra posizione. Se ciò non dovesse avvenire, ci vedremmo costretti a manifestare inmaniera clamorosa a Paler.

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NON VEDENTI SICILIANI, I FONDI BLOCCATI ALLA REGIONE.

«Pronti a marciare in diecimila su Palermo»

CATANIA. E' davvero un gran brutto contesto socialequello in cui bisogna classificare anche le disabilità edar loro una priorità. Ma va così, purtroppo. E da qui èdovuto partire ieri il presidente regionale dell' UnioneItaliana Ciechi, avvocato Pippo Castronovo, che accantoal presidente del Centro per addestramento cani HellenKeller di Messina, Giuseppe Terranova, e al direttoregenerale della Stamperia Braille di Catania, Pino Nobile,ha di nuovo dovuto alzare i toni del suo appello.Indirizzato al Commissario dello Stato, Carmelo Aronica,che nei giorni scorsi impugnando l' 80% della leggeFinanziaria regionale, ha di nuovo congelato i fondidestinati a 120 mila ipovedenti siciliani e oltre 30 milanon vedenti, tra cui quasi 500 pluriminorati.«Il Commissario ha motivato il provvedimentoha detto l'avv. Castronovo ­ spiegando che tutti i disabili sonouguali e tutti hanno gli stessi diritti.Che tutti abbiano gli stessi diritti siamo noi i primi a dirlo,ma che siano tutti uguali è, purtroppo, inesatto. Lastessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha sancitoche il non vedente è un disabile assolutamente non autosufficiente, dunque con esigenze assai più complesse.Ecco perché chiediamo oggi al Commissario, con forza ma anche con il massimo rispetto per il ruolodelicato che occupa, di rivedere la posizione sui fondi per l' assistenza dei non vedenti siciliani».La situazione è drammatica. L' hanno ricordata a Catania i responsabili delle nove sezioni provincialidell' Unione, l' hanno ribadita gli assistenti sociali, gli specialisti, i responsabili delle varie strutture che inquesti mesi hanno continuato a fornire i servizi.E per andare avanti gli enti hanno dovuto far ricorso a prestiti bancari, cioè si sono dovuti indebitare.E oggi anche quei quattrini sono finiti. Quel che è accaduto nel 2013 è emblematico della distrazioneistituzionale, chiamiamola così, che c' è stata intorno alla questione. Non avere avuto i fondi ha fattodimezzare il numero di libri stampati in Braille per i ragazzi e per i bambini. Ha fatto ridurre il numero dicani addestrati e i corsi per i non vedenti che ne hanno bisogno. Ha costretto a diminuire visitespecialistiche per i controlli di prevenzione della cecità, ma anche quelli per bambini e anziani chevengono costantemente seguiti con grande attenzione vista la criticità legata anche all' età. E allora?«Allora noi rivolgiamo l' appello al Commissario ­ ha detto ancora Pippo Castronovo ­ spiegando chenon c' è più tempo però per aspettare, perché i problemi sono tutti qui sul tappeto. E se non dovessearrivare una risposta concreta e operativa rapidamente, non possiamo che chiamare i nostri iscritti aduna grande manifestazione a Palermo, per far sentire la voce di chi sta perdendo ogni giorno di più gliunici strumenti che consentono di avere una vita quanto più normale possibile. Che è un diritto di tutti».Potrebbero essere anche diecimila a marciare su Palermo, e tanti sono i non vedenti pronti anche ariprendere lo sciopero della fame, già attuato per spingere la Regione a trovare una soluzione all'impantanamento dei fondi nella ex tabella H. Ma c' è anche chi ieri ha ricordato che se il Commissario

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deve fare la sua parte, probabilmente riesaminando con una diversa ottica quella legge, anche ilgoverno Crocetta e l' Ars, forse, farebbero bene a metter su leggi con impegni di spesa equilibrate,misurate e, soprattutto, coperte. Per evitare che, seguendo il solito copione, tutto finisca in un calderone,senza un minimo di distinguo sociale, economico e, soprattutto, umano.

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Gianni Cm.

«Eccesso di zelo del commissario dello Stato»

...«Condivido la battaglia del presidenteRosario Crocetta per il pieno riconoscimentodell' autonomia regionale. Credo che sullafinanziaria regionale vi sia stato un eccesso dizelo da parte degli uffici del Commissariodello Stato. A tutti voglio ricordare che unamisura di spending review del governo Monti,bloccata dalle elezioni politiche dello scorsoanno, prevedeva la soppressione di taleUfficio. Lo afferma Pippo Gianni, segretarioregionale del Centro Democratico e deputatoall' Ars.

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Salvini Lega. «L' autonomia va gestita, la Sicilia stapeggiorando»

...«L' autonomia va anche ben gestita. Capiscole difficoltà economiche, ma sembrava cheCrocetta dovesse fare la rivoluzione, invece misembrache abb i a f a t t o t u t t o f uo r chèlarivoluzione, e anzi le cose siano messepeggio di prima». Lo afferma il segretario dellaLega, Matteo Salvini, sulla Regione Siciliana, amargine di un incontro nel Catanese. «Nonvengo ad insegnare alcunchè in casa altrui­aggiunge Salvini ­.ma penso chela Siciliameriti di più e di meglio. Quindi la sfida dellaLega, presente alle elezioni europee anchene l l ' i so la , è una s f ida ne l nome de l l 'autonomia vera».

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Salvini in Sicilia: un gemellaggio nel nome dellasana autonomiaAll' istituto Oncologico del Mediterraneo di Catania, il Segretario ha partecipato allapresentazione dell' iniziativa a supporto delle donne in chemioterapia.

na giornata lontano dalla politica e dedicata alsociale, un gemel laggio nel nome del l 'autonomia sana, lontana da Roma e daBruxelles e vicina a chi ha davvero bisogno»Così il segretario federale della Lega NordMatteo Salvini commenta la sua visita aCa tan i a , a l l ' I s t i t u t o Onco l og i co de lMediterraneo, dove ha partecipato ieri allapresentazione del "progetto parrucche", unadelle iniziative messe in campo dalla CancroPrimo Aiuto Onlus per le donne malate ditumore.«Un sostegno alle migliaia di donne costrettead affrontare la chemioterapia con tutte le sueconseguenze ­ ha de t t o Sa l v i n i ­ Hopar tec ipa to con en tus iasmo a ques tapresentazione in Sici l ia, in un centro d'eccellenza: un istituto privato, che non ricevesovvenzioni pubbliche ma si autofinanzia ed èun modello per molte strutture» Salvini, che èvicepresidente dell' Associazione CancroPrimo Aiuto, con sede a Monza, di cui RobertoMaroni è presidente onorario, sottolinea l'impegno della associazione che, grazie alladedizione di molti, a partire dall' AD FlavioFerrari, è sul campo, accanto a chi soffre,cercando di portare aiuti concreti.Domenico Musumeci, direttore generale dell'I s t i tu to onco log ico ca tanese , sp iega :«Cerchiamo di seguire le donne durante lemalattia e anche dopo. La perdita dei capelli aseguito della che mioterapia è un trauma chesi aggiunge al trauma, per questo è importante un supporto anche nelle scelte come quella dellaparrucca. Abbiamo saputo che la Onlus lombarda offre gratuitamente le parrucche alle donne e quindi l'abbiamo contattata nella speranza di poter avere un supporto. Così è nato questo incontro chesperiamo possa diventare una proficua sinergia per il futuro» Questa collaborazione tra un'associazione lombarda e un istituto siciliano è il segno dell' Italia che funziona, che fa, che guardaavanti. «Un gemellaggio che ha al centro il cittadino ­dice Musumeci ­ per questo ne siamoparticolarmente soddisfatti».

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La struttura, accreditata al sistema sanitario vanta anche un centro di ricerca all' avanguardia, che vienefinanziato da privati.Il direttore sanitario ne è giustamente orgoglioso e.

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Il caso.

Il Muos è pronto, cominciano i test sulle emissionidel super radar

ECCO le tre parabole del Muos, il sistema satellitaredella Marina americana installato a Niscemi. Il superradar è stato completato nell' arco del fine settimana, etra qualche giorno entrerà in funzione ma non a fini mi­litari: fino a novembre le emissioni delle antennesaranno monitorate e tenute sotto controllo, e i risultatisaranno sottoposti al ministero della Difesa che dovràdare l' ok definitivo all' avvio del sistema. Contro il Muossi sono mobilitati anche i parlamentari di M5S dell' Ars edi Roma, con una lettera indirizzata al presidente dellaCommissione europea e una mozione.Sabato un gruppo di attivisti si era incatenato davantialla base, per protestare contro l' accelerazione deilavori, e oggi annuncianuove mobilitazioni.

28 gennaio 2014Pagina 1 La Repubblica (ed.

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MESSINA Nella discussione sulle proposte di legge inerenti il mondo del lavoro.

Ordini professionali più coinvolti all' Ars

«Sono pronto a farmi promotore all' Ars, di un disegno dilegge per la partecipazione degli Ordini professionalialla discussione di proposte di legge e delle iniziativeinerenti il mondo del lavoro». Lo ha affermato nel suointervento, l' on. Marcello Greco, durante un incontro chesi è svolto all' Istituto Antonello, con i rappresentantidegli Ordini dei Dottori commercialisti della Sicilia, per l'istituzione di una Commissione regionale per l' arealavoro.La richiesta dei promotori dell' incontro di parteciparepiù attivamente alle attività dell' Assemblea RegionaleSiciliana, nelle tematiche lavorati ve, è stata accoltafavorevolmente da tutti gli astanti e dal presidente dellaCommissione regionale at traverso un impegnopersonale alla regolarizzazione legislativa.L' altra tematica affrontata dal parlamentare messinese,alla tavola rotonda coordinata dalla CommissioneLavoro dei commercialisti di Messina, è stata quellarelativa all' importanza dei fondi comunitari.«Si tratta di strumenti indispensabili ­ ha detto ilparlamentare­ per i l r i lancio del l ' economia e l 'intenzione della Regione è quella di utilizzarli per lacrescita di nuove imprese, (come è accaduto già nellaRegione Puglia, dove l' indice di disoccupazione è sostanzialmente diminuito), al fine di creareoccupazione reale di tanti giovani. L' Unione Europea ha previsto un fondo che si aggira intorno a 1.758mila euro e credo che questa misura possa rimettere in moto la ricerca e lo sviluppo delle nostreimprese».Sul flop del credito di imposta, per le nuove assunzioni fatte dalle imprese siciliane, dovuto alla difficoltàdelle stesse ad ottenere la fidejussione (indispensabile per accedere all' agevolazione) da banche edistituti ed assicurazioni, sollevato dai rappresentanti dei vari ordini provinciali siciliani, l' on. Greco hadato il suo impegno a trattare lo spinoso argomento con il Governatore della Sicilia e l' assessore alramo, con l' obiettivo di trovare una soluzione alternativa.i.

Pino Prestia

28 gennaio 2014Pagina 22 Gazzetta del Sud

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In breve

CIMINO Alla Sicilia le imposte di produzione

«Bisogna urgentemente cassare la normatruffa dello Statuto Regionale (art. 36, comma2), già votato all' unanimità nella passatalegis latura del l ' Ars, con i l Par lamentonazionale latitante. Evitando che continuino adessere riservate allo Stato "le imposte diproduzione". Nel fare ciò si vuole ribadire ilprincipio della territorialità del gettito tributarioin virtù del quale si potrebbero determinarenuove e maggiori risorse da destinare allosviluppo della regione siciliana".Lo sostiene il deputato regionale di VoceSiciliana, on. Michele Cimino in riferimento aun articolo di stampa in cui scrive: ­ Gli introitide l la raf f inaz ione petro l i fera in Sic i l iaincamerati dallo Stato, ammontano ad 8miliardi senza ritorno per la Regione.

28 gennaio 2014Pagina 27 La Sicilia (ed. Agrigento)

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BENI CULTURALI. Il deputato nazionale Marzana: «È un sito che merita molto di più».Proposta l' apertura di un ingresso su via Rubino.

Il ginnasio romano, «Movimento 5 Stelle»: «Ungioiello caduto nel dimenticatoio»

Denuncia del «Movimento 5 stelle» sullecondizioni del ginnasio romano: «Uno deiluoghi più bel l i del la c i t tà è caduto neldimenticatoio»....Uno dei più bei siti della città lasciato al suodestino e praticamente fuori da tutti i tourriservati ai turisti. È la denuncia del meetup«Grilli aretusei» del Movimento 5 Stelle e inparticolare del deputato nazionale MariaMarzana e del parlamentare regionale StefanoZito sulle condizioni del ginnasio romano, invia Elor ina. «Questo si to ­ ha spiegatoMarzanamerita molto di più perchè il puregregio lavoro svolto dal personale dellaForestale non può bastare». Un gruppo dirappresentanti del Movimento 5 Stelle haprovato a fare un giro per visitare il sito di viaElorina sottolineando come «se qualche turistavolesse visitare il ginnasio romano, in unmomento di lucida follia, dovrebbe avviarsiapiedi lungo via Elorina, con tutti i rischi che nederivano, e poi sperare di essere fortunato etrovare il cancello aperto visto che un sabatopomeriggio, alle 14,30 abbiamo solo trovatoun lucchetto a sbarrare l' ingresso». Difficileanche chiedere informazioni visto che «iln ume ro pe r o t t e ne r e i n f o rmaz i on i èinesistente» mentre all' interno del sito «l' infopoint è rappresentato dall' auto dove si può trovare ilcustode del sito turistico. Proprio lui ci ha informato che il ginnasio è aperto tutti i giorni, trannedomenica e festivi, dalle 9 alle 13». «È indispensabile ­ ha aggiunto Marzana ­ che si avvii unacollaborazione volta a promuovere la fruizione del magnifico patrimonio che possediamo. Sotto questopunto di vista, il ginnasio romano è un gioiello che può rappresentare un motivo d' orgoglio per isiracusani». Dal meetup «Grilli aretusei» arriva anche una proposta volta proprio a valorizzare nelmiglior modo possibile il ginnasio. L' invito è quello di «realizzare un ingresso su via Rubino, dove c' è ilterminal dei pullman, in maniera tale da consentire ai turisti da poter raggiungere facilmente l' areaappena giunti in città». Con costi irrisori, secondo gli esponenti del «Movimento 5 Stelle», si potrebberealizzare «un ingresso con cartelli informativi e un botteghino». «È una soluzione ­ ha conti nuatoMarzana­che consentirebbe di riqualificare il sito e al tempo stesso creare occupazione». Per cercare disbloccare la situazione è anche pronta una interrogazione all' assessorato regionale ai Beni culturali

28 gennaio 2014Pagina 19 Giornale di Sicilia (ed.

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guidato da Mariarita Sgarlata. «Ci sono decine di beni nascosti che devono essere valorizzati­ sostieneil deputato regionale del "Movimento 5 Stelle", Stefano Zito ­. Non bisogna dimenticare che il patrimoniostorico, archeologico e culturale potrebbe diventare il motore per un nuovo svi.

28 gennaio 2014Pagina 19 Giornale di Sicilia (ed.

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Finanziaria caos.

La Regione da oggi alla paralisi assemblee eproteste di piazza Il prefetto: siamo in preallarmeCrocetta: "A rischio 26 mila posti". Domani vertice a Roma.

GIÀ oggi la Regione sarà alla paralisi. I lavoratori dellaSas, che fanno le pulizie negli ospedali, minacciano diincrociare le braccia e annunciano «disservizi», i Pipscenderanno in strada e i sindacati autonomi di Palazzod' Orleans hanno convocato assemblee a macchia dileopardo contro i ritardi nel pagamento degli stipendi:rischiano di non garantire il servizio uffici come quelli delGenio civile e della Motorizzazione, ma anche alcunimusei potrebbero aprire i battenti in ritardo, nellamigl iore del le ipotesi. «C' è i l r ischio di 26 milalicenziamenti », dice il governatore Rosario Crocetta,gettando benzina sul fuoco di una protesta che montadopo l' impugnativa del commissario dello Stato che hacongelato una spesa di 500 milioni di euro: soldinecessari a pagare forestali, lavoratori di Consorzi dibonifica, Esa e Resais e di una miriade di enti, dagliErsu ai teatri, dagli Istituti per i ciechi al Cerisdi e alCoppem, solo per fare qualche esempio. Il numero deglistipendi a rischio potrebbe arrivare a quasi 40 mila,considerando anche l' indotto: «Altri 21 mila posti sono arischio nelle aziende che insistono sulle areeAsi e cherimarrebbero senza servizi », sottolinea il governatore.Oggi è in programma un incontro fra Crocetta e i sindacati, domani il primo vertice a Palazzo Chigi sulcaso Sicilia: «Dimostreremo come i nostri bilanci abbiano invertito la tendenza degli ultimi annitagliando, risparmiando e garantendo anche i residui attivi tanto contestati», dice l' assessore all'Economia Luca Bianchi.Una cosa è certa: il tempo stringe e la Sicilia rischia davvero di esplodere, con il governatore che noncerca minimamente di far abbassare la tensione. «Stiamo facendo i conti, posso già dire che ci sonoalmeno 26 mila lavoratori di enti e consorzi a rischio licenziamento, più i lavoratori di associazionisovvenzionate e teatri, numeri che stiamo ancora verificando», assicura Crocetta.Nell' elenco al vaglio della taskforce governativa ci sono oltre 20 mila forestali part time, 610 lavoratoriResais, 800 dipendenti del­l' Esa, 300 addetti negli Enti parco, 2.400 operai dei Consorzi di bonifica,700 impiegati nei teatri pubblici siciliani, 170 dipendenti dell' Eas, 300 addetti delle aree industriali. Epoi ci sono i lavoratori privati di accademie, centriculturali, associazioni musicali e organizzazionisportive. Anche i servizi agli studenti universitari sono a rischio: l' Ersu di Palermo non beneficerà, adesempio, del contributo regionale per le spese di funzionamento, pari a circa 5 milioni di euro, e daoggi, su 98 dipendenti dell' ente, 40 sono senza stipendio. A breve anche la mensa universitariapotrebbe ri­durre il numero di pasti giornalieri che eroga a 10 mila studenti ogni giorno, così come leresidenze universitarie per i fuorisede, che ospitano 750 studenti.

28 gennaio 2014Pagina 2 La Repubblica (ed.

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Il governatore torna ad attaccare il commissario dello Stato, Carmelo Aronica: «Non è possibile farpagare a questo governo, che ha risanato i conti ripianando l' anno scorso un miliardo didisavanzocausato da altri, i disastri provocati da scelte scellerate compiute dalle giunte precedenti », dicecommentando la scelta di Aronica, che ha bloccato 500 milioni trasferendoli in un fondo indisponibile agaranzia dei residui attivi: 3,5 miliardi di crediti non esigibili, più altri 11,5 miliardi ancora da verificare,accumulati negli ultimi quindici anni. A garanzia di questi crediti c' era in passato un fondo di duemiliardi, che venne prosciugato durante i governi Cuffaro e Lombardo. Per il commissario dello Statoquel fondo va ricostituito subito: «Se la sua interpretazione fosse estesa alle altre Regioni, ci troveremodi fronte al fallimento e al massacro di tutti i bilanci, quello che sta accadendo in Sicilia è una questionenazionale», incalza il presidente della Regione.Fuori dai palazzi della politica la protesta monta. I sindacati autonomi Cobas­Codir e Sadirs hannoindetto da oggi assemblee a macchia di leopardo e per martedì hanno proclamato lo sciopero di tutti iregionali, con sit­in davanti alla Presidenza. Anche i sindacati degli enti lirici sono sul piede di guerra:«L' effetto di quanto sta accadendo ­ diceMichele De Luca, della Cisl ­ è cancellare il settore delleistituzioni culturali siciliane. E se non si possono realizzare produzioni, non si può tenere aperti i teatri:sono tremila, fra diretti e indiretti, i lavoratori degli enti lirici a rischio». In questo scenario da apocalissesi teme anche per la tenuta dell' ordine pubblico, e nelle prefetture l' allerta è già alta: «Ci sarà lamassima attenzione nel cogliere quei segnali di allarme che vengono dalla città, le istituzioni saprannoanche in questa occasione leggere la realtà e comportarsi di conseguenza», dice il prefetto di Palermo,Francesca Cannizzo.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le conseguenze della bocciatura del bilancio.

Paralisi in SiciliaA rischio 26 mila posti di lavoro e la chiusura di molti servizi Crocetta vuole incontrareLetta per trovare una soluzione.

Uno scenario apocalitt ico con le f i le deidisoccupati che si ingrossano di 26 mila unità,enti, teatri, fondazioni e parchi chiusi, servizi alminimo. Non è quello post default di unaRegione fallita ma i numeri che ha snocciolatoil presidente della Regione, Rosario Crocetta,che gli sono stati forniti da una task forceapposi tamente predisposta per poteres tud iare le conseguenze che la max i ­bocciatura del commissario dello Stato avràsulla Sicilia. Tutti temi che saranno al centro diun incontro con il premier Enrico Letta chedovrebbe tenersi in settimana (mercoledìmolto probabilmente, anche se ancora non c' èuna data visti gli impegni del presidente delconsiglio). «Stiamo facendo i conti, posso diregià che ci sono almeno 26 mila lavoratori dienti , consorzi e teatr i pubblici a r ischiolicenziamento. Più i lavoratori di associazionisovvenzionate, numeri che stiamo ancoraverificando. È un disastro senza precedenti»,ha detto ieri Crocetta. Sotto la lente dellacommissione che sta valutando gli effetti delblocco della spesa di circa 500 milioni di euroci sono i contratti di oltre 20 mila forestali part­time, 610 lavoratori Resais, 800 dipendentidell' Ente per lo sviluppo agricolo (350 atempo indeterminato e 450 stagionali), 300addetti negli Enti Parco, 2.400 operai dei consorzi di bonifica (1.400 a tempo indeterminato e 1.000stagionali), 700 impiegati nei teatri pubblici siciliani, 170 dipendenti dell' Ente acquedotti siciliani, 300addetti delle aree industriali. E poi ci sono i lavoratori privati di accademie, centri culturali, associazionimusicali e concertistiche, organizzazioni sportive. «Nel giro di qualche settimana», ha spiegatoCrocetta, «chiuderanno i teatri pubblici a Palermo, Catania, Messina e gli enti Parco; chiuderanno anchela stamperia Braille, le scuole per ciechi e sordi, i ricoveri per i minori, i centri per i disabili. In agricolturaabbiamo stimato un danno di un miliardo di euro per la paralisi dei consorzi di bonifica».Anche le aree industriali della Sicilia gestite dall' Irsap a breve dovranno interrompere le attività: 275 idipendenti a rischio licenziamento. «Si impone una urgente correzione dei conti della regione se sivuole evitare il collasso definitivo di ciò resta della piccola industria siciliana e la messa sul lastrico ditutti i 275 dipendenti degli ex Consorzi Asi siciliani, le cui retribuzioni sono state finora assicurate dall'Irsap», scrive l' Istituto in una nota. Ma a preoccupare maggiormente la task force governativa c' è

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quello che Rosario Crocetta definisce «l' effetto domino del disastro sociale». In pratica una mancanzadi reddito disponibile che potrebbe trascinare con sé parte del tessuto produttivo fortemente legato allapresenza del pubblico. La chiusura delle aree industriali, per mancanza di fondi, avrebbe un impatto su2.400 imprese che usufruiscono dei servizi forniti dall' Irsap, con ben 21 mila dipendenti privati cherischiano il posto. Nel frattempo il primo effetto della maxi­bocciatura è lo slittamento del pagamentodegli stipendi ai dipendenti della Regione. Ieri è stato un 27 del mese anomalo per i dipendenti diPalazzo d' Orléans che non hanno trovato il consueto accredito sul conto corrente come tutti gli altridipendenti pubblici. Questione di tempo, certo. Al massimo due settimane assicurano i funzionari dell'Assessorato all' economia. Il bilancio, infatti, dovrebbe essere pubblicato domani in Gazzetta mentre ètramontata l' ipotesi di una manovra correttiva (almeno per il momento). Si aspetta l' esito dell' incontrotra il governatore e il presidente del Consiglio.(riproduzione riservata)

ANTONIO GIORDANO

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Ventiseimila dipendenti a rischio licenziamento

«Stiamo facendo i conti, posso dire già che ci sonoalmeno 26 mila lavoratori di enti, consorzi e teatripubblici a rischio licenziamento. Più i lavoratori diassociazioni sovvenzionate, numeri che stiamo ancoraverificando. È un disastro senza precedenti». A lanciarel' allarme è il governatore della Sicilia Rosario Crocetta(nella foto ). Il presidente ha istituito una task force pergestire l' emergenza scoppiata col blocco di oltre mezzomiliardo di euro, dopo che il commissario dello Stato haimpugnato la finanziaria regionale. «Non è possibile farpagare a questo governo, che ha risanato i contiripianando l' anno scorso un miliardo di disavanzocausato da altri, i disastri provocati in passato da sceltescellerate compiute dalle giunte precedenti», haaggiunto Crocetta. Tra i lavoratori a rischio ci sono oltre20 mila forestali part­time, 610 lavoratori della Resais(Risanamento sviluppo e attività industriali siciliane),800 dipendenti dell' Ente per lo sviluppo agricolo (350 atempo indeterminato e 450 stagionali), 300 addetti neglienti parco, 2.400 operai dei consorzi di bonifica (1.400 atempo indeterminato e 1.000 stagionali), 700 impiegatinei teatri pubblici siciliani, 170 dipendenti dell' Enteacquedotti siciliani, 300 addetti delle aree industriali.Per sanare la situazione Crocetta incontrerà ­ forse domani ­ Enrico Letta. «Ho preso contatti con laPresidenza del Consiglio, mi hanno detto che il premier è impegnato e che l' incontro si potràorganizzare comunque in settimana», ha detto il governatore. Per tamponare l' emergenza sociale (oltreventimila lavoratori non hanno ricevuto lo stipendio di gennaio) servono secondo l' esecutivo regionalealmeno 250 mila euro. Tre al momento le ipotesi al vaglio: trattare con lo Stato per cercare direcuperare almeno in parte le risorse bloccate, e finite in un fondo indisponibile a garanzia di creditidifficilmente esigibili (residui attivi), oppure apportare ulteriori tagli al bilancio. L' ultima soluzioneprevede la possibilità di accendere un mutuo con la Cassa depositi e prestiti per finanziare laforestazione.

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Stangata agli sprechi.

Bloccati 60mila stipendi dei dipendenti della SiciliaLa bocciatura della legge di stabilità regionale ha congelato 558 milioni Ora serviràl'intervento del governo oppure un prestito della Cdp

Sembra una maledizione dantesca quella che si èabbattuta sui parlamentari siciliani. Dopo aver passatoanni ad intascare prebende molto più sostanziose deiloro colleghi nel resto d' Italia ora i deputati regionali siritrovano addirittura con la busta paga completamentevuota. E la beffa è che il blocco degli stipendi coincidecon l ' entrata in v igore dal l ' a l l ineamento degl iemolumenti, approvato a dicembre tra mugugni epolemiche, al tetto previsto dalla spending review diMonti. Una novità che dal primo gennaio ha ridotto l'assegno mensile dai precedenti 17mila euro lordi ad11.100 euro.Le tasche vuote dei parlamentari siciliani non sono, inrealtà, che la punta dell' iceberg. Insieme ai 90 deputati,infatt i , sono r imasti a bocca asciutta 50­60miladipendenti pubblici. E se per i politici e per i circa 30milalavoratori e pensionati assunti direttamente dallaRegione la questione dovrebbe essere risolta in pochigiorni, per i 30­40mila dipendenti delle società e deglienti controllati le prospettive sono molto più cupe.A determinare i l blocco degl i st ipendi è stata l 'impugnativa del commissario dello Stato CarmeloAronica, che ha deciso di mettere fine bruscamente allafinanza allegra di Palazzo dei Normanni cassandomezza legge di stabilità regionale (37 articoli su 43) e disponendo il congelamento di 558 milioni perrimpinguare il fondo indisponibile a garanzia dei residui attivi (3,5 miliardi di crediti non esigibili, più altri11,5 miliardi ancora da verificare, accumulati negli ultimi quindici anni) che sarebbe stato prosciugato didue miliardi durante i governi Cuffaro e Lombardo.La pubblicazione domani in Gazzetta Ufficiale della finanziaria riveduta e corretta dovrebbe sbloccarenel giro di pochi giorni gli stipendi dei dipendenti della Regione. Per gli altri bisognerà trovare le risorse,o attraverso una trattativa con il governo o con un prestito della Cdp. «Serve una exit strategyimmediata», ha detto il governatore Rosario Crocetta prendendosela con il commissario e parlando di«disastro sociale senza precedenti». A rischio, per ora, ci sarebbero 26mila persone: si tratta di forestali(20 mila) e di dipendenti di enti, consorzi e fondazioni pubbliche, finanziate dalla Regione e rimaste asecco. Ma secondo Crocetta ci sarà anche un effetto domino sulle imprese private che usufruiscono deiservizi delle aree industriali gestire dall' Irsap. Se così fosse, 2.400 imprese potrebbero mettere allaporta circa 21mila dipendenti.twitter@sandroiacometti.

Sandro Iacometti

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Crocetta e i conti in rosso: slitta l' incontro con Letta

I 30 MILA dipendenti della Regione Sicilia congli stipendi a rischio, dovrebbero ricevere labusta paga entro i primi di febbraio. Ma iltampone non ferma l' emergenza delle cassedell' isola: per risollevare le sorti servonoalmeno 250 milioni di euro. Sono i conti fattidal governatore Rosario Crocetta dopo ilblocco della spesa seguito all' impugnativa delcommissario dello Stato di 2/3 della legge diStabilità.Crocetta avrebbe dovuto incontrare ieri aRoma il presidente del Consiglio Enrico Lettaper valutare il da farsi (la riunione è slittata,probabilmente a domani). Le vie d' uscita dall'impasse comunque sono obbligate: trattarecon lo Stato per cercare di recuperare almenoin parte le risorse bloccate, e finite in un fondoindisponibile a garanzia di crediti difficilmenteesigibili (residui attivi), oppure apportareulteriori tagli al bilancio. Ma in quest' ultimocaso i margini di manovra non sono molti e apagare il conto potrebbero essere i comuni. C'è una terza strada, anche questa complicata:accendere un mutuo con la Cassa depositi eprestiti per finanziare la forestazione, comespesa d' investimento, e salvare il posto a 20mila forestali e altre attività che rischiano ilcollasso.

28 gennaio 2014Pagina 5 Il Fatto Quotidiano

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Caos per stop al bilancio 30mila senza stipendio

Regione Sicilia Crocetta: con il blocco dellaspesa sarebbe a rischio il posto di lavoro di26mila persone ROMA F ine mese amaro per30mila dipendenti e pensionati della RegioneSicilia, rimasti senza stipendio. Anche ilpersonale del Parlamento (250 persone) e glistessi 90 deputati dovranno attendere lapubblicazione del bilancio in Gazzetta ufficiale: così, se tutto andrà bene, riceveranno ibonifici nei primi dieci giorni di febbraio. Manon basta a placare gli animi dei regionali: is indacat i Cobas/Codir e Sadirs hannochiamato a raccolta il personale per unamanifestazione il 4 febbraio.Ma il vero nodo per il governo di RosarioCrocetta sta in quello che lui stesso definisce«un disastro socia­ le senza precedenti»: ilblocco di oltre mezzo miliardo di spesa, pervia dell' impugnativa da parte del commissariodel lo Stato di gran parte del la legge diStabilità, metterebbe a rischio il posto di lavorodi 26mila persone (inclusi 20mila forestali).Nel computo, secondo i calcoli della task­forceistituita per l' emergenza, vanno inserite lemigliaia di lavoratori di teatri, accademie,musei, associazioni culturali e sportive. E nonè finita.Il governatore parla di «effetto domino » anche sulle imprese private che usufruiscono dei servizi dellearee industriali gestite dall' Irsap, anche questo al verde a causa del blocco dei trasferimenti. A breve, èl' allarme del Governo, le aree industriali chiuderanno: 2.400 imprese potrebbero mettere alla porta21mila dipendenti. I 558 milioni bloccati sono stati trasferiti in un fondo indisponibile a garanzia deiresidui attivi: 3,5 miliardi di crediti non esigibili, più altri 11,5 miliardi ancora da verificare, accumulatinegli ultimi 15 anni.

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Sicilia, alta tensione alla Regione Stop a stipendi etagli alla spesaIl black­out dei pagamenti coinvolge circa 30mila tra dipendenti e pensionati.

Fine mese amaro per 30 mila dipendenti epensionati della Regione siciliana, rimastisenza stipendio e assegni. Anche il personaledel Parlamento (250 persone) e i 90 deputatidovranno aspettare qualche giorno prima diincassare le retribuzioni. Un black­out maiv i s t o p r i m a d o v u t o a i r i t a r d i n e l l apubblicazione del bilancio in Gazzetta ufficiale:dovrebbe andare in stampa tra due giorni, cosìse tutto andrà bene riceveranno i bonifici neiprimi dieci giorni di febbraio.Ma non basta a placare gli animi dei regionali:i sindacati Cobas/Codir e Sadirs hannochiamato a raccolta il personale per unamanifestazione davanti alla Presidenza dellaRegione il prossimo 4 febbraio.Ma il vero nodo per il governo di RosarioCrocetta sta in quello che lui stesso definisce«un disastro sociale senza precedenti»: ilblocco di oltre mezzo miliardo di spesa, pervia dell' impugnativa da parte del commissariodel lo Stato di gran parte del la legge distabilità, metterebbe a rischio il posto di lavorodi 26 mila persone: si tratta di forestali (20mila) e di dipendenti di enti , consorzi efondazioni pubbliche, finanziate dalla Regionee rimaste a secco. Ma è solo una stima. Nelcomputo, secondo i calcoli della task­forceistituita per l' emergenza, vanno inserite lemigliaia di lavoratori di teatri, accademie, musei, associazioni culturali e sportive. E non è finita.Il governatore parla di «effetto domino» anche sulle imprese private che usufruiscono dei servizi dellearee industriali gestire dall' Irsap, anche questo al verde a causa del blocco dei trasferimenti. A breve, èl' allarme del governo, le aree industriali chiuderanno: 2.400 imprese potrebbero mettere alla porta21mila dipendenti.«Non è possibile far pagare a questo governo i disastri provocati in passato da scelte scellerate»,attacca Crocetta. I 558 milioni bloccati sono stati trasferiti in un fondo indisponibile a garanzia dei residuiattivi: 3,5 miliardi di crediti non esigibili, più altri 11,5 miliardi ancora da verificare, accumulati negliultimi quindici anni. A garanzia di questi crediti «fantasma», iscritti in bilancio, c' era un fondo di 2miliardi, prosciugato durante i governi Cuffaro e Lombardo.Per il commissario dello Stato quel fondo va ricostituito e la Regione dunque non può procedere con

28 gennaio 2014Pagina 6 Il Mattino

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spesa corrente. Ma per Crocetta bloccare la spesa «è una autogol dello Stato» perchè «nel giro diqualche settimana chiuderanno i teatri, gli enti Parco, la stamperia Braille, le scuole per ciechi e sordi, iricoveri per i minori, i centri per i disabili, mentre lo stop dei consorzi di bonifica provocherà danni inagricoltura per un miliardo di euro». Il Prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo, è già in pre­allertadopo le prime manifestazioni di ieri dei precari. Per tamponare l' emergenza stipendi il governo stima direcuperare almeno 250 milioni di euro, ma le vie d' uscita sono obbligate: trattare con lo Stato oppureapportare ulteriori tagli al bilancio. In quest' ultimo caso a pagare il conto potrebbero essere i Comuni,«ma così ­ avverte Crocetta ­ estendiamo la crisi anche al sistema delle autonomie locali». La terzastrada, anche questa complicata, è l' accensione di un mutuo con la Cassa depositi e prestiti perfinanziare la forestazione, come spesa d' investimento, e salvare il posto intanto a 20 mila forestali. Insettimana è previsto un vertice a Roma col premier Letta. Il ministro per la Pubblica amministrazione,Gianpiero D' Alia, è già al lavoro «per un tavolo tecnico per vedere come intervenire su alcuni settorispecifici della macchina regionale».

28 gennaio 2014Pagina 6 Il Mattino

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La Sicilia

Senza stipendio né pensione 30 mila regionali

Fine mese amaro per 30 mila dipendenti epensionati della Regione siciliana, rimastisenza stipendio e assegni.Anche i l personale del Parlamento (250persone) e i 90 deputati dovranno aspettarequa lche g io rno p r ima d i i ncassa re l eretribuzioni. Un black­out mai visto primadovuto ai r i tardi nella pubblicazione delbilancio in Gazzetta ufficiale: dovrebbe andarein stampa tra due giorni, così se tutto andràbene riceveranno i bonifici nei primi diecigiorni di febbraio. Ma il vero nodo per i lgoverno di Rosario Crocetta sta in quello chelui stesso definisce «un disastro sociale senzaprecedenti»: il blocco di oltre mezzo miliardodi spesa, per via dell' impugnativa da parte delcommissario dello Stato di gran parte dellalegge di stabilità, metterebbe a rischio il postodi lavoro di 26 mila persone: si tratta diforestali (20 mila) e di dipendenti di enti,consorzi e fondazioni pubbliche, finanziatedalla Regione e rimaste a secco. Ma è solouna stima. Nel computo, secondo i calcolidella task­force istituita per l' emergenza,vanno inserite migliaia di lavoratori.

28 gennaio 2014Pagina 4 Il Messaggero

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LEGGE DI STABILITÀ.

Regione Sicilia, dipendenti senza stipendio

Sono oltre 30mila i dipendenti e pensionatidella Regione Sicilia che ieri sono rimastisenza stipendio o pensione. Mentre, secondo Ilpresidente Rosario Crocetta, potrebberoessere a rischio almeno 26mila posti di lavoro.Sono le conseguenze dell' azione intrapresadal commissario dello Stato che, cassando 34dei 48 articoli della legge di stabilità regionale,ha di fatto bloccato spese per circa 570 milionidi euro. In settimana si dovrebbe svolgere unincontro sul l' emergenza tra il premier Letta eil governatore della Sicilia.Che intanto rassicura: «I l bi lancio saràpubblicato in Gazzetta ufficiale mercoledìprossimo», poi agli uffici occorrerà qualchealtro giorno per i pagamenti, che dovrebberoessere disponibili entro il 10 febbraio.

28 gennaio 2014Pagina 8 Il Sole 24 Ore

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SICILIA, STIPENDI BLOCCATI

STIPENDI e pensioni in ritardo alla RegioneSiciliana.E il governatore Crocetta denuncia il rischioche per via dell' impugnativa del commissariodello Stato della legge di stabilità saltino anche26 mila posti.

28 gennaio 2014Pagina 2 Il Secolo XIX

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Preoccupazione dei sindacati: Pil in calo, come i consumi.

Pericoloso effetto domino nelle aree industriali Irsap

PALERMO. Anche le aree industriali dellaSicilia gestite dall' Irsap, istituto pubblicofinanziato dalla Regione, a breve dovrannointerrompere le attività: 300 sono i dipendenti arischio licenziamento. Ma preoccupare la task­force governativa che sta monitorando l'emergenza scattata dopo il blocco della spesasancito dal commissario dello Stato, che haimpugnato buona parte della legge di stabilitàregionale, c' è quello che il governatoreRosario Crocetta definisce «l' effetto dominodel disastro sociale». La chiusura delle areeindustriali, per mancanza di fondi, avrebbe unimpatto su 2.400 imprese che usufruiscono deiservizi forniti dall' Irsap, con ben 21 miladipendenti privati che rischiano il posto.La preoccupazione dei sindacati è sintetizzatanelle dichiarazioni del segretario regionaleMaurizio Bernava: «La finanziaria regionalebocciata dal Commissario dello Stato, nonprevedeva un vero intervento a favore delrilancio dell' economia, è stata scritta coninadeguatezza, tutto mentre il Pil cala ancoradi più, i nostri giovani laureati vanno all' esteroper trovare lavoro , la disoccupazione cresce, iconsumi calano». Il segretario Cisl Palermo ­Trapani, Mimmo Milazzo aggiunge: «Lo statodei conti pubblici, delle partecipate, l' eccessodi burocrazia che blocca lo sviluppo, la mancanza di risposte da parte della politica, acuiscono la crisi enon consentono un allentamento degli effetti, bisogna impostare serie politiche di rilancio, migliaia difamiglie vivono con il fiato sospeso».

28 gennaio 2014Pagina 20 Gazzetta del Sud

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Cobas­Codir e Sadirs attaccano la giunta.

Si prepara la protesta Il 4 febbraio in piazza

PALERMO. Il Prefetto di Palermo, FrancescaCannizzo, è già in pre­allerta dopo le primemanifestazioni di ieri dei precari.I 18 mila dipendenti della Regione, che nonhanno ricevuto lo stipendio di gennaio per lamancata pubblicazione del bilancio con ilconseguen te s top a tu t t i i pagament icompresele pensioni di 12 mila ex regionali,sono pronti alla mobilitazione. Cobas­Codir eSadirs, che rappresentano la maggioranza deiregionali, hanno indetto una manifestazionedavanti al la sede della Regione per i l 4febbraio, chiamando alla partecipazione anchei lavoratori degli enti collegati.I s indacat i annunc iano che duran te l 'assemblea decideranno insieme ulterioriazioni di lotta. Per il Cobas/Codir e il Sadirs«non esistono più presupposti per la ricerca diun dialogo nella certezza che questo governocontinuerà a massacrare l' intera categoria». Is indacat i contes tano « l ' inaccet tab i lepermanere del congelamento del 25% delFampa (salario accessorio) dei lavoratoriregionali previsto dalla finanziaria 2014 e dellesomme necessarie per il pagamento delleindennità mensa» e sostengono che «l 'impugnativa del Commissario dello Stato» deidue terzi della legge di stabilità col blocco dioltre mezzo miliardo di spesa «mette anche a rischio la condizione e i legittimi diritti di diverse categoriedi lavoratori (Eas, ex Eas, Resais...). Ritengono inoltre "inaccettabile la politica della mancataapplicazione della norma di salvaguardia della dirigenza» e «il silenzio del governo regionale sull'apertura di una stagione di riforma per dare voce alle legittime aspettative di tutti i lavoratori, perrestituire dignità giuridica ed economica a tutto il personale».Il sen Vincenzo Gibiino, coordinatore di Forza Italia in Sicilia attacca la giunta Cocetta: «Oltre 20 miladipendenti regionali senza stipendio, aree industriali che rischiano di rimanere al buio. È questo l' ultimorisultato della nefasta politica del governatore Crocetta.La finanziaria voluta dal presidente della Regione non solo non contempla alcun elemento di sviluppo edi crescita ma non riesce a garantire neanche la normale amministrazione».Il deputato di Forza Italia Marco Falcone, componente della commissione Bilancio , accusa il governo diapprossimazione e superficialità nell' affrontare i problemi ma rileva: «Premesso che la Sicilia è unadelle regioni i tal iane che maggiormente contr ibuisce al f iscal compact nazionale e al lacompartecipazione sanitaria, bisogna chiedere un decreto legge che riduca di 300 milioni di euro il

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concorso finanziario della Sicilia nei confronti dello Stato per l' anno in corso e al contempo posticipiulteriori 350 milioni all' esercizio finanziario 2016. Ciò consentirebbe di chiudere il bilancio in pareggio,annullando gli accantonamenti negativi dell' articolo 4 della finanziaria e preservando, anche, unacopiosa disponibilità per i residui attivi non esigibili, il cui onere potrebbe essere spalmato nel prossimoquinquennio».

28 gennaio 2014Pagina 20 Gazzetta del Sud

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IL RETROSCENA. Obiettivo: rateizzare il «buco» in 15 anni. Schifani: «Situazione drammatica,stop a polemiche»

Bianchi tratta a Roma: intesa per salvare la Sicilia

...L' incontro ufficiale fra il governo nazionale equello regionale è fissato per domani ma l'assessore all' Economia Luca Bianchi è aRoma da ieri e sta già tessendo la tela di unaccordo che dovrebbe portare (non senzasacrifici) la Regione fuori dalle secche. Due lemosse che Crocet ta s ta p ian i f i cando:dimostrare che sta risanando i conti e che l'interpretazione delle norme che ha costretto ilCommissario dello Stato a impugnare lamanovra potrebbe danneggiare tutte leRegioni se non arriverà un provvedimentonazionale che regoli la materia dei residuiattivi. Il problema infatti resta quella somma dicirca 15 miliardi inserita fra le entrate ma cheper almeno 3 miliardi non entrerà mai. Losanno tutti da anni ma due recenti sentenzedella Consulta e un orientamento della Cortedei Conti hanno spinto il Commissario delloStato a b loccare tu t te le nuove spesedirottando ogni risorsa disponibile in un fondorischi destinato a coprire il buco che si creeràquando i residui attivi insegibili verrannocancellati del bilancio. L' obiettivo è ottenereuna rateizzazione di 15 anni perla copertura diquesto buco. Bianchi da ieri su questo trattacol ministero dell ' Economia guidato daFabrizio Saccomanni e con il dicastero degli Affari regionali affidato al renziano Graziano Del Rio. E latrattativa sarebbe già in fase avanzata: «Non andiamo a chiedere soldi ­ precisa Bianchi al telefono­ maagibilità politica. Dimostreremo chela nostra azione di risanamento avviata da due anni non può esserevanificata da un' interpretazione penalizzante delle norme». Nella strategia è fondamentale dimostrareche se il problema non verrà risolto per la Sicilia, travolgerà tutte le altre Regioni: «Quello dei residuiattivi è un problema che riguarda tutte le Regioni e di conseguenza anche l' assetto nazionale»avvertono Bianchi e Crocetta. Una norma che a livello nazionale detta nuove regole per il recupero deiresidui attivi o per la loro cancellazione dai bilanci permetterebbe al Commissario dello Stato di nondover impugnare pure la Finanziaria bis che Palazzo d' Orleans ha allo studio. E anche per questomotivo ieri Crocetta ha ammorbidito le critiche al prefetto Carmelo Aronica: «La sua è un' attivitàmeramente giuridica. Il problema è dargli strumenti normativi». Segnale che qualcosa a Roma si muovementre a Palermo le tensioni sociali sono già scoppiate. Il problema sono i tempi e le cifre. Bianchi haammesso che comunque la Regione in quel fondo rischi dovrà versare qualcosa (circa 300 milioni all'anno) e ciò impedirà di recuperare tutti i 570 milioni bloccati dall' impugnativa. Inoltre potrebbe essere

28 gennaio 2014Pagina 3 Giornale di Sicilia

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necessaria una legge a Roma per sbloccare l' impasse e dunque la manovra correttiva della Regioneslitterebbe a febbraio inoltrato. Nel frattempo sono in corso pure le trattative per non trovare ostacolipolitici all' accordo. Al vertice di domani a Roma potrebbe partecipare anche il vice premier AngelinoAlfano (complice la pronosticata assenza di Letta per impegni a Bruxelles) e ciò consegna al NuovoCentrodestra un ruolo nell' accordo: «La situazione è davvero drammaticaammette Renato Schifani ­.Bisogna rinviare al dopo le polemiche e trovare una soluzione che salvi il lavoro di migliaia di persone».GIA. PI.

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Micron, «patto» fra Comune e RegioneIl blitz nei ristoranti.

Comune e Regione insieme per far blocco contro ilicenziamenti alla Micron e per rilanciare lo sviluppo.Questo il risultato del vertice svoltosi nel Palazzo deglielefanti tra il sindaco Bianco e l' assessore regionale alleAttività produttive Linda Vancheri.«Domani (oggi per chi legge, ndr) ­ ha detto l' assessore­ saremo presenti all' incontro convocato a Roma dalGoverno e la linea che terremo sarà quella concordatacon il sindaco Bianco. Proveremo cioè a far cambiareidea all' azienda per ridurre al minimo o addiritturaeliminare i tagli». «Naturalmente ­ ha aggiunto Bianco ­l' Amministrazione comunale non molla sulla vertenzaMicron.Saremo anche noi a Roma e con l' assessore abbiamodeciso di aprire qui nel Comune un tavolo permanenteper essere sempre operativi».«Sulla vicenda Micron è necessario, innanzitutto, che laMicron revochi la procedura di licenziamenti e che l'assessore regionale Linda Vancheri chieda nel corsodell ' incontro a Roma che sia presente anche laStMicroelettronics perché è giusto che l' azienda madresi assuma le proprie responsabilità». Lo ha dichiarato laparlamentare regionale del partito democratico Concetta Raia, ieri presente alla riunione catanese. «Dacomponente della Commissione europea all' Ars ho convocato un incontro per discutere della nuovaprogrammazione e di indirizzi su agenda 2014 2020­ sottolinea Raia ­ è necessario, infatti, che oltre leemergenze, si apra una piattaforma per la microelettronica e per il rilancio dello sviluppo e del lavoronel nostro territorio, utilizzando le somme europee esistenti». «Meglio tardi che mai. Il nostro auspicio èche adesso si possa recuperare il tempo perduto»: è il commento di Ferruccio Donato, responsabile perl' industria della segreteria regionale Cgil, sull' esito dell' incontro con Linda Vacheri sulla vertenzaMicron. «Ci auguriamo che il nuovo impegno delle istituzioni regionali ­ aggiunge ­ possa contribuire adeterminare una svolta nella vertenza Micron, con il ritiro dei licenziamenti annunciati e la presentazionedi un nuovo piano che punti sugli insediamenti italiani e specificamente della Sicilia. Il secondo passo­dice ancora Donato­ è l' apertura di una discussione che porti al rilancio della micrielettronica nell'isola».

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REGIONE. Gianni: «Un' indecenza». Vinciullo: piano per sostituire chi va in pensione.

Concorso per restauratori «Assunzione bloccata daquattordici anni»

. . .Vincere un concorso e poi aspettarequattordici anni un' assunzione che ancorasembra un miraggio. Sono ancora in attesa disegnali dal governo regionale i 97 restauratoriche hanno partecipato al concorso indettodalla Regione nel 2000. Nel 2005 venne stilatala graduatoria provvisoria e nel 2011 si èfinalmente arrivati all' elenco definitivo. Maquella graduatoria, fino a questo momento eanche dopo l' approvazione della Finanziaria,è rimasta solo su carta. «Uno degli aspetti piùassurdi­ ha spiegato Andrea Patti, portavocedei 97 restauratori ­ è che chi entra nellepubbliche amministrazioni, per legge, devepassare per un concorso pubblico. Queste 97persone lo hanno fatto e lo hanno pure vinto eil risultato è che da 14 sono in attesa». A nullasono serviti, fino a questo momento, battagliedi tutti i tipi, sia in tribunale che nell' aula dell'assemblearegionale. «Ci sono interrogazioniparlamentari ­ ha aggiunto Patti ­ e anchedisegni di legge. Noi in fondo chiediamo solo ilrispetto delle regole e della legalità. Speriamoadesso che la nostra vicenda venga quantoprima inserita tra gli argomenti in discussionedall ' assemblea». A seguire da vicino laquestione sono i deputati regionali di Centrodemocratico, Pippo Gianni, e del Nuovo Centrodestra, Vincenzo Vinciullo. «È una indecenza ­ hadichiarato Gianni ­ che i 97 restauratori non vengano presi in considerazione. Non è possibile che non silegittimi ciò che è assolutamente legittimo visto che queste persone hanno vinto un concorso e da anniormai è tutto fermo». Dello stesso avviso anche Vinciullo. «È stato un errore ­ ha dichiarato Vinciullo­nonstabilire, nella finanziaria, le varie quote legate ai 1.568 pensionamenti previsti nei prossimi 3 anni.Questi posti vanno coperti per il 50 per cento con i nuovi assunti, compresi coloro che hanno vinto iconcorsi indetti negli scorsi anni, e tra loro anche i restauratori. A questo bisogna aggiungere una quotadel 10 per cento per le progressioni verticali dei dipendenti regionali, un altro 10 per cento per lamobilità e l' ultimo 30 per cento da riservare ai precari. Adesso si deve tornare in aula e discutere diquesta vicenda nel più breve tempo possi.

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Ragusa)Regione Siciliana

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ACIREALE. Lettera a Crocetta a tutela dell' ospedale

«Curarsi oggi ad Acireale». E' questo il titolo dellalettera aperta inviata al presidente della Regione,Rosario Crocetta, e all' assessore alla Salute, LuciaBorsellino, dai responsabili del Tribunale per i diritti delmalato e di Cittadinanzattiva, Carmelo Musmeci e LuigiPuccione. Una lunga missiva scaturita da un' assembleaterritoriale straordinaria svolta e con la quale si intendemanifestare ai vertici regionali «lo stato di disagio in cuisi trova attualmente il servizio sanitario pubblico e inparticolare quello di Acireale».L' analisi parte dal distretto sanitario dove «un Pta nuovonei locali, funzionante e bene attrezzato non decollasecondo il modello delle regioni del nord. Ci chiediamoperché tanta differenza».Quindi altri due problemi segnalati: quello delle lungheliste d' attesa «ne parlano tutti, compreso il direttoregenerale dott . Sirna, ma nessuno fa niente perabbatterle o ridurle»; e quello della carenza di personale«i tanti che vanno via non vengono più sostituiti e chiresta e non si "ammala" deve sobbarcarsi turni nonsopportabili».«In questo momento di particolare difficoltà per glianziani e i sofferenti ­ si legge ancora nella missiva ­ l'ospedale acese sospende, in Medicina, prima ilservizio di day hospital e poi sei posti letto col risultato di ingolfare ancora di più l'astanteria del prontosoccorso dove decine di pazienti stazionano per giorni, a volte in barella o in sedia, in attesa diricovero». Non vengono dimenticate le altre questioni, dal congedo delle suore di S. Camillo all'assenzadi capisala. Problemi che assieme ad altri saranno affrontati il prossimo 4 febbraio nel corso di unincontro nei locali del Santonoceto, alla presenza del sindaco e del vescovo della città. «Noi rifiutiamo lalogica di chi vuole chiudere l'ospedale per mancanza di personale ­ conclude la lettera ­ l'ospedale è unbene comune di tutti i cittadini e come tale va salvaguardato e difeso».

ANTONIO CARRECA

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Fu eseguita nel 1989 in un ospedale della zona tirrenica e il paziente nel 1991 non potésottoporsi a trapianto di rene.

Malato d' epatite dopo una trasfusione Sarà risarcitoda Ministero e Regione

Una trasfusione di sangue "sbagliata" eseguita nel 1989in un ospedale della zona tirrenica lo fece ammalare d'epatite. E lo scoprì soltanto due anni dopo, quando aMarsiglia era tutto pronto per un trapianto di rene, ma luinon poté entrare in sala operatoria per l' intervento.Ecco la storia allucinante vissuta sulla propria pelle daun 41enne originario della zona tirrenica della nostraprovincia, che dopo una battaglia legale durata benquattordici anni ha ottenuto solo di recente un maxirisarcimento di oltre 800.000 euro, che dovrà esserecorrisposto in solido dal ministero della Salute, dallaRegione Siciliana, e dalla gestione liquidatoria della exUsl di riferimento, ente che nel frattempo con una delletante riforme della sanità siciliana è stato sciolto.La sentenza è stata emessa dal giudice onorarioCaro l ina La Tor re , ed è i l f ru t to d i un lun goprocedimento apertosi nel luglio del 2002, quando il41enne si rivolse all' avvocato Rosa Caputo, che lo haassistito con tenacia in questa vicenda, per iniziare lasua lunga e complicata battaglia legale.Il giudice, nelle complesse motivazioni della sentenzaripercorre l' intero iter procedimentale e affronta alcunequestioni che sono state sollevate nel corso del giudiziodall' Avvocatura dello Stato, che ha assistito gli enti coinvolti. Per esempio sul fatto che non ci fosseropiù i termini per proporre la richiesta di risarcimento, ovvero il decorso del termine prescrizionale,oppure sulla normativa di riferimento dei poteri di vigilanza del ministero della Salute e dell' assessoratoregionale alla Salute. Sulla prima questione, il giudice scrive tra l' altro che «...nel caso di specie l' attore ha avuto la effettiva conoscenza di essere affetto da epatiti HCV ED HBV nel1991 anno in cui, come affermato dallo stesso... in citazione, egli non poté essere sottoposto a trapiantorenale a Marsiglia in ragione delle evidenziate epatiti... e non può negarsi che in tale data abbia ini ziatoad avere percezione della possibile sussistenza del nesso causale tra la malattia e la trasfusione». Daciò deriva secondo il giudice un fatto ben preciso, ovvero che «... alla data di notifica della citazione del5 e 6 luglio 2002, introduttiva del presente giudizio, non era decorso neppure il termine quinquennale.Pertanto, considerando la prescrizione quinquennale da responsabilità aquiliana configurabile nelladomanda proposta contro il Ministero e non quella decennale ex contractu, la citazione introduttiva delpresente giudizio è idonea ad interrompere il decorso della prescrizione medesima nei confronti delMinistero».In un altro passaggio della sentenza il giudice La Torre spiega che «... non può affatto escludersi lamancanza di diligenza da parte del personale sanitario che ha dato luogo a dette trasfusioni ante 1990,

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non potendosi prescindere dal fatto che indipendentemente dalla specifica conoscenza (sulla base deidati scientifici dell' epoca) del virus HCV, ben poteva detto personale, sulla base di più datati parametriscientifici, rilevare comunque la non idoneità del sangue ad essere oggetto di trasfusione (a ciò siaggiunga ­ prosegue il giudice ­che dalla documentazione in atti il paziente è risultato non essere affettodalla patologia per la quale si è rite nuto di effettuare le trasfusioni e che i testi hanno concordementeriferito che l' attore nel corso della sua vita non si è sottoposto ad altre trasfusioni)».Un passaggio importante è riservato poi al concetto di responsabilità solidale tra i vari enti coinvolti, che«... come si evince dagli atti e dai risultati della consulenza tecnica d' ufficio è stato effettivamente subitodall' attore, come conseguenza di dette trasfusioni».Il giudice ha invece escluso dalla condanna al risarcimento la Ausl 5, che pure era stata chiamata incausa, affermando che in capo a questo ente c' è «una carenza di legittimazione passiva».4.

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S. AGATA MILITELLO Dopo l' ipotesi di Palazzo Crispi che intende gestire in house lospazzamento.

Rifiuti, trattativa difficile coi sindacatiIeri faccia a faccia in attesa che il Comune elabori il piano finanziario dell' Aro.

N o n s a r à s e m p l i c e d a p a r t e d e l l 'ammin i s t raz ione comuna le a t t ua re l 'annunciata ipotesi di gestire in house,conproprio personale, il servizio spazzamentorifiuti. Dall' incontro tenuto nell' aula consiliaredel Comune fra il sindaco Carmelo Sottile, ilsegretario generale dott. Roberto Ribaudo, iresponsabili delle Aree dottoressa GiuseppinaSmiriglia e ing.Giovanni Amantea da una parte, CalogeroEmanuele e Alfonsa Franchina della Cisl,Orlando Latino e Salvatore Mignacca dellaCigl e Nunzio Musca con Mario Spanò per laUil dall' altra, non si è giunti ad alcun risultatoconc r e t o , s e non que l l o d i r i t e ne r l ointerlocutorio inattesa che gli uffici comunalie labor ino i l p iano f inanziar io del l ' Aroautonoma.Nei giorni scorsi l' assessore Vicari avevaanticipato al nostro giornale, avendolo peraltropresentato nel corso dell' assemblea tenutacon i contrattisti precari, che l' amministrazioneavrebbe inviato un interpello ai lavoratoricont ra t t is t i e Asu per ch iedere loro ladisponibilità a far parte della squadra di 28unità per effettuare il servizio spazzamento,raccolta differenziata carta, cartone, vetro elattine e per la gestione del Ccr di Rosmarino.Da qui i rappresentanti sindacali hanno chiesti ed ottenuto l' incontro.Ad aprire i lavori il sindaco Carmelo Sottile il quale ha annunciato che al momento è quella un' ipotesiche è allo studio degli uffici e che nelle intenzioni dell' amministrazione comunale come obiettivo, vi èquello di ridurre la Tares e che uno dei mezzi per abbassare i costi è quello di provvedere direttamente,con il proprio personale ad assicurare alcuni servizi, lasciandone all' esterno altri. Ma in tutto ciò irappresentanti sindacali vedono il mancato rispetto di alcuni accordi , siglati a livello regionale, sullasalvaguardia dei livelli occupazionali.Dallo scorso mese di ottobre, da quando è cessata la gestione Ato Me1, il sindaco ha affidato conordinanza il servizio alla Multiecoplast , che impiega a Sant' Agata Militello 38 unità, sulla base di unpiano finanziario Ato Me 1 con costi pari a 3 milioni e 900 mila euro. Musca, Emanuele e Latino hannosollevato una serie di eccezioni a quell' iniziativa pur comprendendo la legittima necessità da parte dell'amministrazione di effettuare degli interventi per ridurre le bollette, ma nella salvaguardia dei posti di

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lavoro, bisognerebbe conoscere non solo il piano d' ambito locale dell' Aro, ma anche capire comeinternalizzare i servizi, se assumendo in proprio alcuni servizi si avranno vantaggi per gli utenti opiuttosto per le sole casse comunali perché quel personale dovrà pur essere stipendiato e stabilizzatoed anche conoscere la programmazione della Srr per i 57 comuni della "Messina provincia".«Siamo giunti ad un punto critico per gli enti locali­ha affermato nel suo realistico e scottante interventoil segretario generale del comune dott.Roberto Ribaudo ­. I Comuni non ricevono più sostegni economici dal Fondo per le autonomie, laRegione Siciliana è dallo scorso mese di luglio che non ottempera ai trasferimenti per cui abbiamodovuto far fronte con le anticipazioni di cassa da parte della banca tesoriera; gli Enti non pagano,soltanto 1 milione e 200 mila euro incassati dalla Tares a fronte di 3 milioni e 900 mila.L' amministrazione ­ ha con cluso il segretario ­ dovrà necessariamente adottare delle iniziative asalvaguardia del proprio bilancio».Le problematiche sui rifiuti si spostano al tavolo della Srr "Messina provincia". Si terrà domanipomeriggio, mercoledì, nella sede della Società in contrada Telegrafo a Sant' Agata Militello, surichiesta della Cisl e della Uil, un incontro su pianta organica SRR; garanzia dei livelli occupazionalicome previsti dall' accordo 6 agosto 2013 nonché dall' ordinanza del presidente della Regione Sicilianadel27 settembre 2013; stato di costituzione degli ARO ed i piani finanziari degli stessi. i.

Mario Romeo

28 gennaio 2014Pagina 36 Gazzetta del Sud

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Crocetta sfratta i mille animali dell' amico di KonradLorenzPalermo, chiude dopo 60 anni lo zoo di Villa D' Orléans.

È un' Arca di Noè modello 2014, dove al postodella nave ci sono i tir e anziché il diluviouniversale c' è la cacciata (di proporzionibibliche) intimata dal presidente della Regionesiciliana Rosario Crocetta, che ha sfrattato ilgestore del Parco ornitologico di Villa d'Orléans e i suoi mille animali di 140 specie.In gran parte uccelli esotici, ma non solo.Lunedì scorso sono partite per Ravenna leprime antilopi cervicapra, munite di una sfilzadi documenti sanitari e burocratici.Sabato è toccato ai pavoni, che ora dovrannoadattarsi alla vita rustica della campagnasiciliana. Ieri dovevano trasferirsi a Pisa i gufireali, tra i pezzi forti della collezione. Ma aimpedire il viaggio è arrivato un gruppo dicittadini, capitanati da due consiglieri comunalidel movimento 139 di Leoluca Orlando e daalcuni esponenti di associazioni ambientalistee animaliste, che ha manifestato davanti aicancelli brandendo un' immagine di Crocettain veste di rapace, con tanto di ali e di penne.Ma finora il governatore non ha voluto arretraredi un passo. Deciso a cacc iare Nico laLauricella, figlio del fondatore Salvatore, l'ornitologo amico dei Whitaker e di KonradLorenz. Grazie a lui il parco aprì le porte nel1955, inaugurato alla presenza dell' allorapresidente della Repubblica Giovanni Gronchi, il quarto zoo a nascere in Italia.Costo oscillante tra i 280 mila ai 450 mila euro all' anno. Uno spreco per Crocetta, che non ha ascoltatogli appelli del mondo scientifico né una petizione con duemila firme.Prima la Regione ha tentato di trattenere gli animali, sostenendo ­ in virtù di un bizzarro ius soli ­ che nelcorso dei sessant' anni di vita dello zoo i figli e i nipoti dei pennuti esotici fossero diventati siciliani,quindi del parco, quindi suoi.Poi, sconfitta su questo fronte, ha deciso per la cacciata universale: via il gestore con tutti i suoi bipedi equadrupedi. Pazienza se gli etologi chiamati in causa da Lauricella sostengono che il trauma deltrasferimento potrebbe essere fatale per gli ospiti più delicati, come la coppia di scimmiette Uistitì, lepiù piccole al mondo, che normalmente partoriscono un solo cuccioletto, e che l' anno scorso hannocommosso la città sfornando tre gemelli, uno dei quali morto e vegliato a lungo dalla madre. Ma ancheper rarità come la tortora pugnalata, il cacatuà citrino cristata, l' avvoltoio capovaccaio, la gru vipio.

28 gennaio 2014Pagina 17 La Stampa

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«Faremo risparmiare ai contribuenti siciliani la bellezza di 500 mila euro l' anno», dice Crocetta, che si èappena visti bocciare 34 su 49 articoli della sua Finanziaria dal commissario dello Stato, il quale inveceper undici volte non ha eccepito nulla sulla legge che ha sostenuto la gestione Lauricella. «Ma qualespreco ­ ribatte il gestore ­ basta confrontare i 360 mila euro che abbiamo avuto in media ogni anno conil costo degli altri parchi ornitologici del mondo. Spero di cuore che il presidente ci ripensi».Ieri, a tuonare contro Crocetta è stato il professore Silvano Riggio, docente della facoltà di Biologia dell'Università di Palermo: «Villa d' Orléans ­ dice ­ permette un approccio unico con la natura in una cittàdistrutta dal cemento, è un' oasi di tranquillità per mamme e bambini, gli animali esposti sono digrandissimo interesse scientifico: nati e cresciuti in cattività, non sopportano lo stress cui lisottopongono il governatore e il suo staff di burocrati super pagati».

LAURA ANELLO

28 gennaio 2014Pagina 17 La Stampa

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SANITà. I deputati: «Siamo contrari al decreto Balduzzi». Presentii sindaci di ben 15 cittadine ei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Nursind.

Mussomeli, commissione Sanità Ars «L' ospedalefunziona e non chiuderà»Il presidente Pippo Di Giacomo: «Il Longo fa numeri ed è una struttura che serve moltecomunità»

L' appello contro qualsiasi taglio è statolanciato, a nome di tutti i sindaci, dal primocittadino di Sutera Totò Grizzanti, mentre ilpresidente del Consiglio D' Amico ha puntato l'indice contro la viabilità. ...Ad ascoltare glii n te rven t i de i pa r lamen ta r i , i l popo lomobilitatosi per salvare l' ospedale sembraavere un' alleata in più: la sesta commissioneSanità dell' Ars. L' audizione di ieri mattina coni deputati regionali ha confermato la bontàdella protesta.«Siamo contrari al decreto Balduzziha esorditonel suo intervento di apertura il presidentedella commissione Pippo Di Giacomo­. Siamoqui per cercare le soluzioni su come sostenerela struttura, non su come depotenziarla». Poinella sua filippica conclusiva, facendo propriele istanze raccolte nel lungo dibattito, hapresol ' impegno suo e del la commissione dibocciare qualsiasi bozza di rimodulazione checolp isca i l Longo. «È un ospedale chefunziona, che fa numeri, che si trova in unaposizione geografica difficile, che serve moltecomunità.Ragioni buone a potere affermare che l 'ospedale non venga toccato».Nei banchi di solito riservati alla Giunta hannopreso posto i parlamentari della Commissione Sanità: Di Giacomo, Ioppolo, Ferreri, Lo Giudice eCascio, e con loro i colleghi parlamentari della provincia Arancio, Micciché e Cancelleri, oltre al sindacoCalà e al presidente del Consiglio D' Amico. Seduti sugli scranni del Consiglio i sindaci di ben 15cittadine delle tre province che afferiscono al nosocomio e i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil eNursind. Poi più indietro, a riempire la tribuna, consiglieri e amministratori locali, mentre fuori, centinaiae centinaia di persone hanno atteso notizie. Grande assente l' assessore alla Sanità Lucia Borsellino,impegnata a Palermo su un altro tema caldo, la vertenza 118. Dopo il discorso introduttivo di DiGiacomo, è toccato al sindaco Calà spiegare le ragioni del no: «L' ospedale non è solo di Mussomeli,ma di un comprensorio che conta 70 mila abitanti.Con questa viabilità, chiudere il Longo equivarrebbe a fare un passo indietro di 40 anni».

28 gennaio 2014Pagina 22 Giornale di Sicilia (ed.

Enna)Commissioni Parlamentari

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Ad aprire gli interventi sindacali il segretario regionale della Cgil Medici Costa, che ha volutocondannare le scelte a priori contenute nel decreto Balduzzi: «Le rimodulazionivanno viste territorio perterritorio». Il sanguigno Lillo Polito della Cgil ha rivolto l' invito a chi intende decidere sulle sorti dellasanità nissena a «farsiun giro su un' ambulanza in viaggio per Caltanissetta magari con a bordo unpaziente operato al femore, solo in questo modo ci si può rendere conto di cosa significa chiudere».Osvaldo Barba del Nursind ha puntato l' indice sui tagli al budget per Mussomeli «mentre i fondi allasanità privata non vengono toccati, come con quei 15 milioni di euro destinati alle due cliniche privatedel Nisseno».Infine Salvatore Mancuso dei Medici della Uil ha avvertito dei guai che potrebbero determinarsi dallariduzione «delle unità complesse in unità semplici». L' appello contro qualsiasi taglio è stato lanciato, anome di tutti i sindaci, dal primo cittadino di Sutera Totò Grizzanti, mentre il presidente del Consiglio D'Amico ha puntato l' indice contro la viabilità: «Le ambulanze saranno costrette a percorrere stradeufficialmente chiuse al transito». L' oramai ex commissarioAsp Vittorio Virgilio, per sconfessare tagliinsensati, ha snocciolato tutti i successi del nosocomio. Poi è toccato ai parlamentari intervenire. PerIoppolo «La sanità siciliana non va demolita ma rafforzata», con una punta polemica Gianluca Miccichèsi è lamentato dei tagli dei posti letto in provincia e dell' aumento degli stessi su Gela. Appunto raccoltodal gelese Arancio che ha sostenuto che il problema non è legato al numero dei posti letto ma allespecializzazioni. Per Cancelleri «l' ospedale è un avamposto dello Stato, chiudendolo ci invitano adandare via da qui». Cascio si è lamentato della «medicina ragionieristica, fatta di numeri e non dieccellenze». No al piano di rimodulazione è arrivato da Lo Giudice. A chiudere gli interventi il«passionario» Ciccio Amico, a capo del comitato pro ­ospedale: «I medici in questo ospedale ­ ha urlato­ lavorano come in una struttura di Emergen.

28 gennaio 2014Pagina 22 Giornale di Sicilia (ed.

Enna)Commissioni Parlamentari

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La sanità da curare

«La protesta ha evitato i tagli al "Longo"»Ieri a Mussomeli la Commissione Sanità dell' Ars. «Qui i medici sembrano arruolati daEmergency»

MUSSOMELI. Nonostante il suo stesso assessoratoavesse assicurato la sua presenza, ieri l' assessoreLucia Borsellino non s' è vista in città e ovviamente taleassenza (giustificata da impegni con gli operatori del118), ha scatenato la reazione della piazza. In diversecentinaia infatti ieri mattina, fin dalle 10 hanno gremitopiazza municipio. Via via sono quindi arrivati tutti isindaci dei 16 comuni del territorio afferenti l' ospedaledi Mussomeli che con fascia tricolore al petto e igonfaloni , hanno poi accol to i membri del la VICommissione e i parlamentari regionali nisseni, chehanno preso parte ai lavori. Nell' aula consiliare è statopermesso l' accesso soltanto agli addetti ai lavori ed allastampa.Per la VI Commissione erano presenti il presidenteGiuseppe Di Giacomo, il segretario Vanessa Ferreri, icomponenti Giovanni Ioppolo, Salvatore Cascio eSalvatore Lo Giudice. Presenti anche i parlamentariGiancarlo Micciché, Giancarlo Cancelleri e GiuseppeArancio. Assente giustificato il vice presidente VincenzoFontana, mentre il Governatore Crocetta ha fattopervenire i suoi saluti.Presenti anche i vertici dell' Asp e i sindacati, e quindi l' arciprete don Pietro Genco, il vicario foraneodon Achille Lo Manto e il cappellano ospedaliero don Antonio Caruso.I lavori sono stati presieduti dall' on. Di Giacomo e quindi aperti dal saluto del sindaco Salvatore Calà:"Siamo una forza di popolo e vi chiediamo di farvi carico di queste necessità che da due settimanevedono una mobilitazione popolare per tutelare la salute dei cittadini". Dopo il segretario regionale dellaCgil­Medici Renato Costa è intervenuto Lillo Polito, sempre della Cgil: "Percorrete queste strade abordo di ambulanze per capire di cosa parliamo. Qui manca il personale, mancano le attrezzature ebisogna investire su questo ospedale altrimenti facciamo teatro".Quindi il segretario regionale Nursind Osvaldo Barba: "Siamo qui per fare chiarezza perché la sanitànon la si fa sulla carta ma nel territorio". Salvatore Mancuso dell' Amco Uil: "L' ammalato sta al centrodella sanità ecco perché vanno mantenuti gli ospedali nel territorio". Il sindaco di Sutera GiuseppeGrizzanti: "Come sindaci siamo tutti mobilitati per sostenere questa lotta perché l' ospedale è troppoimportante per questo territorio".Il presidente del Consiglio Mario D' Amico: "Questa bozza va rispedita al mittente, sappiate sceglierecol vostro cuore per fare crescere e non morire questo ospedale". Quindi è intervenuto il commissariodell' Asp Vittorio Virgilio che ha richiamato il suo impegno in favore dell' ospedale ed ha rimarcato chela Pediatria ha il più alto indice occupazionale dell' intera provincia.A seguire gli interventi dei parlamentari. Ioppolo: "Ho visitato questo ospedale e dico che la sanità in

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provincia va rafforzata e non demolita. Un ospedale comincia a morire quando non viene piùpotenziato". Micciché: "Diamo un mandato chiaro all' assessore e questo è un mandato parlamentare:questo piano va rivisto". Arancio: "E' cosa buona e giusta che la Commissione si confronti col territorioperché venire qui da Gela è come essere isola nell' isola". Cancelleri: "Oggi siamo qua a fare i conti conun territorio che s' è organizzato coi propri sindaci per difendere il proprio ospedale, ma senza questaprotesta mediatica, oggi i tagli sarebbero già stati fatti". Cascio: "Da sindaco ho vissuto questoproblema con l' ospedale di Ribera. Ridurre i posti letto a strutture già ridotte all' osso, provoca undanno economico al territorio. A questa comunità non serve un Poliambulatorio ma un ospedale. L'assessore Borsellino deve capire che la Commissione non è un ostacolo ma le sarà d' aiuto perchéabbiamo inaugurato un nuovo metodo: il confronto con il territorio".Significativo infine l' intervento di Lo Giudice: "Sono arrivato in ritardo perché non pensavo di doveraffrontare un percorso così impervio e per altro soffro la macchina e mi sono dovuto fermare più volteper riprendermi durante il viaggio. I piani non si fanno a tavolino ma vivendo il territorio".Quindi l' accorato intervento conclusivo del presidente Francesco Amico del comitato "Giù le mani dall'ospedale": "I medici dell' ospedale di Mussomeli sembrano arruolati da Emergency di Gino Stradaperché lavorano in frontiera. Qualcuno qua vuole creare tutti i presupposti per poi chiudere i vari servizi,ma la mia, e la voce dei cittadini, dice no a questo sistema, che mantiene in continuo affanno glianestesisti o la Pediatria o la Medicina. E dove non ci sono i numeri, va messo il dito sulla piaga ecapire perché quel reparto non lavora".

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LA TERZA TAPPA DELLA COMMISSIONE.

In serata «missione» a Niscemi

NISCEMI. «Non è possibile che se un medicocade malato si chiuda un reparto ospedaliero.Ma a Niscemi è accaduto anche questo»:parole pronunciate dal sindaco Francesco LaRosa, ieri sera al cospetto dei componentidella Commissione Sanità dell' Ars e dell'assessore reg ionale a l la Salute Luc iaBorsellino, intervenuti nell' auditorium delCentro «Totò Liardo» per la terza tappa deltour nisseno per una panoramica sui problemidella sanità.Nel corso dell' incontro si è parlato delle gravicarenze del presidio niscemese e del rischiochiusura che incombe sul «Basarocco», anchese ci sono buone possibilità di sfuggire alla«tagliola» con gli «ospedali riuniti».

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Il servizio idrico verso il caos

Il tormentato percorso dell' acqua pubblica svela«tesoretti» per salvare 206 posti di lavoroDal 2009 in bolletta una quota per Aps, Amap la trattiene «per compensazione»

Dal prossimo 7 febbraio potrebbe scatenarsi il caos nell'erogazione dell' acqua nei 52 comuni finora gestiti daAcque potabili siciliane. Ieri i curatori fallimentari dellasocietà, Gaetano Sangiorgi, Massimo Pensabene eMarco Lacchini, cui il tribunale ha concesso una prorogadi gestione fino al 14 febbraio, hanno notificato a tutti isindaci la loro decisione: considerato che non è statatrovata una soluzione al ternat iva, i l 7 febbraiorestituiranno reti e servizi ai rispettivi Comuni, e il 14febbraio si chiuderà definitivamente l' esperienza di Aps.La lettera ha spiazzato tutti e la riunione di ieri a PalazzoComitini, convocata per tentare in extremis di evitare ilpeggio, è stata in gran parte occupata da liti furibonde,soprattutto ad opera di chi, avendo le casse a secco,non è in condizione di assumere la gestione. Altrisindaci hanno continuato ad insistere sulla volontà dierogare acqua potabile in proprio.Ma ad aprire un nuovo fronte ci ha pensato il sindaco diPa lermo, Leo luca Or lando, che ha r ibad i to ladisponibilità dell' Amap a guidare una gestione unitariain provincia di tutti quei Comuni che vogliano aderire alprogetto, purchè via siano «un intervento "extraordinem" da parte di Regione e Ato, piani industriali e coperture finanziarie». Come dire, Amap nonintende fallire a causa del costoso servizio idrico provinciale. Un «coup de teatre» che si è svoltodavanti al silenzio dei curatori e all' imbarazzo dell' assessore regionale all' Energia, Nicolò Marino, alquale il commissario dello Stato ha impugnato la norma inserita nella Legge di stabilità per finanziarecon 3 milioni i primi sei mesi di gestione provvisoria.Dunque, se a parole tutti si sono detti favorevoli a ritornare all' acqua pubblica, nessuno ci ha messo iquattrini. E c' è chi ha pure cercato di scaricare il costo su altri. L' orientamento, alla fine della maratonaoratoria, è stato duplice: la Regione proseguirà sull' ipotesi di un affidamento provvisorio ad Amap; e ungruppo di sindaci lavorerà per raccogliere consensi sul progetto. Tutto ciò, però, andrà concordato con icuratori di Aps che, senza fatti concreti, difficilmente rivedranno la loro decisione.Il personale, che a giorni sarà licenziato, non sta a guardare. Oggi, mentre nella commissione Ambientedell' Ars si cercherà un «ampio consenso politico» per varare una norma ad hoc e a palazzo d' Orleanssi discuterà se serva una ordinanza del presidente della Regione o una direttiva dell' assessore all' AtoPalermo 1, i sindacati già riuniti in assemblea permanente decideranno con i lavoratori le modalità dell'inevitabile sciopero.In tutto questo, pur mancando i fondi per la gestione pubblica, è stato accantonato il proposito di unaprocedura ad evidenza pubblica per l' affidamento a nuovi gestori privati.

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Eppure, qualcuno ricorda che ci sono «tesoretti» dai quali attingere per finanziare le attività e soddisfareuna delle condizioni poste da Orlando. A farlo è stata il deputato del M5S all' Ars, Valentina Palmeri,che, nel ribadire la necessità di una gestione pubblica, ha chiesto: «Il surplus di entrate di cui habeneficiato Amap per l' applicazione del piano tariffario provinciale è stato utilizzato per fareinvestimento, o è stato stornato per altre necessità? ». La Palmeri si riferisce ai 15 centesimi a metrocubo che dal 2009 i palermitani pagano all' Amap come quota dovuta ad Aps per gli investimenti. Quotache Amap non ha mai versato alla società e che, secondo fonti sindacali, ad oggi ammonterebbe a circa20 milioni. L' Amap, poi, con la liquidazione di Aps, ha «disconosciuto» quell' accordo, ma continua afare pagare i 15 centesimi «già ex Aps». Il direttore facente funzioni dell' Amap, Giuseppe Ragonese,sostiene che «tali somme sono state incamerate e compensate da quanto dovuto da Aps permanutenzioni straordinarie, vendita di acqua all' ingrosso, vettoriamenti, depurazioni e altri servizi resida Amap.Il conto è pressocchè in pareggio». Sarà. Le stesse fonti sindacali, però, fanno intendere che il contomostrerebbe una differenza di circa 4 milioni a favore di Amap. Soldi che sarebbero ancora nelle cassedi via Volturno e che nessuno avrebbe finora richiesto. I sindacati ricordano un' altra partita, circa 6milioni, di introiti di Siciliacque che la Regione potrebbe destinare ad Amap per il servizio provinciale.Pare che se la Regione volesse, potrebbe d' autorità trovare i soldi e salvare i dipendenti di Aps.

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ACQUE POTABILI SICILIANE. Ieri vertice con l' assessore regionale all' Energia Marino.Intanto il tribunale ha prorogatola curatela al 7febbraio.

All'Amap le reti idriche di 52 comuni «Ma la Regioneci metta dieci milioni»

...Le reti idriche dei cinquantadue comunipalermitani in mano ad Amap, a patto chelaRegione ci metta i soldi necessari. Circa diecimilioni di euro. C' è un nuovo risvolto nell'intricata e lunga vicenda di Aps, l' azienda chefino allo scorso mese di ottobre, prima cioè diessere dichiarata fallita, ha gestito il servizioidrico integrato per conto degli enti locali dellaprovincia. E intanto, il tribunale ha prorogato dialtr i nove giorni la curatela fal l imentarediAcque potabili siciliane, spostandola data difine amministrazione straordinaria da domanial 7 febbraio. Nel pomeriggio di ieri si è svoltoun vertice voluto dall' assessore regionale all'Ene rg i a , N i co l ò Ma r i no , a cu i hannopartecipato i sindaci dei comuni palermitani, ilpr imo ci t tadino del capoluogo, LeolucaOrlando, e i sindacati. «Al termine dell 'i ncon t ro ­eso rd i sce G iovann i Musso ,segretario della Femca Cisl Palermo Trapani ­è emerso che Amap potrebbe prendere inmano la gestione del servizio a patto che ilpresidente Crocetta firmi un' ordinanza ad hoce che la Regione metta a disposizione lesomme necessarie per garantire il servizio:circa dieci milioni di euro». Insomma, Orlandoè pronto a farsi carico del servizio, ma di certonon è disposto a rischiare sulle sorti dell' azienda partecipata del suo Comune che gestisce le retiidriche cittadine. «È necessario un intervento di Ato e Regione ­ dice il sindacocon relativa provvistafinanziaria. Comune e Amap faranno la loro parte considerando premesse indispensabili le coperturafinanziarie». Non tutti i primi cittadini, però, sembrano gradire quest' ipotesi. E a storcere il naso cisarebbero anche quelli di Cinisi e Villafrati che preferirebbero riavere indietro le reti. «Una soluzionenon praticabile ha spiegato l' assessore ­continua Musso ­ perché la legge prevede che possano sìriprendere le reti, ma non gestire il servizio. Ameno che, non creino una società in house con capitalepubblico». Intanto, già da oggi si insedierà una sottocommissione, composta da Orlando e altri tresindaci della provincia d' accordo con l' ipotesi di passaggio di gestione del servizio ad Amap, che«dovrà lavorare su questo piano, da presentare all' assessore Marino e al presidente Crocetta» spiegaancora il segretario della Femca Cisl Palermo Trapani. Almomento, dunque, sembra scongiurata lapossibilità di affidare la gestione delle reti ai privati (nelle scorse settimane un' offerta di acquisizione di

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dipendenti e servizio è arrivata dall' azienda siracusana Onda Energia, ndr): «Noi, come sindacato ­conclude Giovanni Musso ­, non siamo affezionati a nessuna soluzione, vanno cioè tutte bene purchésiano garantiti i livelli occupazionali e la gestione dell' acqua rimanga pubblica». (*ppI*)

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Inda, i finanziamenti in bilicoIl rischio legato all' impugnazione della nuova Finanziaria.

Ancorché manchino comunicazioni ufficiali, ci sono peròle voci. Insistenti e verosimili: riguardano il rischio deitagli ai fondi regionali devoluti alla Fondazione Inda. L'impugnazione da parte del commissario dello Statodella nuova Finanziaria ha infatti reso possibile anchequesto colpo di scure.Per la Fondazione, al la vigi l ia dell ' impegnativaricorrenza del centenario, sarebbe un colpo durissimo.I fondi destinati dalla Regione all' Inda ammontano a693mila euro, a cui vanno aggiunti i 19mila euro per l'Accademia del teatro. «Allo stato attuale ­ commenta ildeputato regionale Vincenzo Vinciullo ­ i fondi non sonoa r ischio, a lmeno secondo una pr ima anal is i . Ifinanziamenti rientrano nell' allegato 1 della Finanziariaimpugna ta da l commissa r io de l l o S ta to e , d iconseguenza potrebbero subire una decurtazione percompensare le spese da sostenere per altri servizi».Servizi che riguardano i disabili, le scuole, i precari e iforestali. Stamane in Commissione Bilancio avrà inizio ladiscussione per verificare la stabilità dei fondi, anchequelli destinati ai teatri e quindi alla Fondazione Inda.Di fronte a questo sentore la deputazione aretusea staosservando un silenzio generale. Rivolgendo invece l' attenzione ad attività collaterali che poco riguardala loro sfera di competenza: il calendario, la scelta degli attori, le manifestazioni in vista del centenario.Di caduta di stile istituzionale parla Salvo Baio, esponente del Pd, il quale si sofferma sullaconvocazione, in commissione Cultura dell' Ars, del commissario della Fondazione, Giacchetti «perraccomandargli il coinvolgimento, negli eventi in programma per il centenario, di attori siracusani esiciliani.«La politica non può intromettersicommenta Salvo Baio ­ nella sfera dell' autonomia artistica per lasemplice ragione che la scelta degli attori spetta ai registi. Personalmente ho non poche riserve, dimerito e di metodo, sulla scelta del commissario Giacchetti e non escludo, fatta salva la sua buona fede,che esse siano maturate all' interno di un certo giro che comprende pezzi di vecchi consigli diamministrazione dell' Inda, di apparato tecnico e amministrativo, del mondo artistico, nonché disegmenti politici. Ma se questa ipotesi è fondata, bisogna spezzare i grumi di potere con un' azione diprofondo rinnovamento che va affidata al nuovo Cda e al nuovo sovrintendente.«Se ho ben capito ­ aggiunge Baioanche l' assessore alla Cultura, Lo Giudice, in linea con alcuniparlamentari regionali, fa propria la causa degli attori siracusani. Ma, benché la causa sia in linea diprincipio condivisibile, la scelta del cast non è di competenza né della Giunta comunale né dell'assemblea regionale. Lo Giudice lamenta inoltre l' esclusione del comitato rappresentativo degli entiterritoriali dalle scelte di tipo artistico. Ci manca solo che la scelta degli attori sia il frutto dellaconcertazione».Un caso che comunque sta facendo discutere, suscitando qualche perplessità, è quello di Manuel

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Giliberti, rientrato all' Inda nelle vesti di consulente e una volta dentro, divenuto d' àmblée addiritturaregista: un caso che potrebbe configurare una situazione di incompatibilità per il realizzarsi dellacondizione di controllato ­controllore.Intanto, sul fronte dell' inchiesta giudiziaria, sebbene manchino sviluppi ufficiali, le indagini continuano enon si sono per niente fermate al momento della consegna da parte dell' assessore regionale alTurismo, Stancheris, dei documenti relativi ai finanziamenti regionali. E' certo che non manca moltoperché sia reso noto l' esito della perizia affidata ad un pool di esperti di contabilità accuratamente sceltidalla Procura della Repubblica in ambito non siracusano.

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Geologi: «Il monitoraggio del territorio va incentivatoper una vera prevenzione»

«Occorre abbandonare la politica della difesapassiva del territorio, cioè operare a disastroavvenuto e in emergenza, a favore della difesaattiva fatta nel quotidiano mediante le attività dicontrollo, monitoraggio, rilevazione e presidiodel territorio, individuando in tempo le causepotenzialmente generatr ic i dei dissest iidrogeologici».Un tema di prevenzione di particolare rilievo inprovincia, che conta numerose zone per lequali urgono interventi di recupero, prima chesi verifichino quei disastri ambientali che inripetute occasioni sono state denunciate daigeologi siracusani. Quegli stessi geologi chehanno di nuovo sollevato la questione, durantela recente audizione davanti alla CommissioneAmbiente dell' Ars.«Nel corso dei lavori ­ hanno spiegato ilsegretario dell' Ordine dei geologi, i siracusaniMario Leta e il consigliere Giuseppe Collura ­è stata esposta e depositato agli atti dellaCommissione, la proposta di legge di iniziativaparlamentare relativa all' istituzione dell' Ufficiogeologico di zona».La Commissione ha inoltre chiesto all' Ordinedi «formalizzare il rapporto di collaborazione,istituendo un tavolo di confronto permanentesui temi inerenti al rischio idrogeologico e di elaborare contestualmente un dossier sullo stato dell'ambiente in tutta la regione».Sull' Ufficio geologico di zona i rappresentanti dell' Ordine professionale, nel corso di un recenteconvegno che si è tenuto a palazzo Zanca, a Messina, hanno rilanciato la proposta. «Dal dopoguerra adoggi, a proposito di assetto del territorio e di uso del suolo, si è fatto tanto di quello che non dovevaessere fatto e pochissimo di quello che doveva essere realizzato».Un ragionamento che vale in particolare per alcune province, e Siracusa rientra fra queste.L' aspetto principale della questione è la scarsa conoscenza del territorio «e la vera messa in sicurezzapassa inevitabilmente attraverso i geologi, unica figura professionale capace di individuare le aree apericolosità e rischio idrogeologico. Finora si è andati avanti senza nemmeno una vaga formazionegeognostica».

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ANCHE DUE ASSESSORI REGIONALI OGGI A PIAZZA ARMERINA.

Zoom sul turismo della Commissione Cultura dell'Ars

PIAZZA ARMERINA. Oggi nella Città deiMosaici si svolge l' audizione della quintaCommissione cultura formazione e lavoro dell'Assemblea Regionale Siciliana. In particolarela seduta si terrà a partire dalle 11 nella Saladelle Luci della sede centrale del Comune diPiazza Armerina, nel cuore del centro storico.Ai lavori della Commissione parteciperanno gliassessori regionali ai Beni culturali e alTur ismo Maria Rita Sgarlata e MichelaStancheris. Questo appuntamento, che sipresenta come una occasione di fondamentaleimportanza per Piazza Armerina, è statopromosso da l l ' on . Anton io Ventur inocomponente della stessa commissione evicario dell' Ars. L' iniziativa è stata subitocond iv isa da l p res idente de l la s tessacommissione, l' on. Marcello Greco.Venturino spiega: «L' idea è quella di capirequali siano le iniziative che il Governo intendeportare avanti in merito alla programmazioneturistica del territorio regionale e le strategieper valorizzare i beni culturali della Siciliacentrale. Vogliamo capire in sostanza comequesto Governo regionale, di concerto con l'Assemblea, voglia utilizzare gli input dellaprogrammazione europea 20142020».«La commissione ­ aggiunge il deputato ­ vuole e deve uscire dal palazzo per toccare con mano lerealtà di cui si deve discutere, così terremo l' audizione in oggetto in una città simbolo di cultura edinteresse turistico internazionale quale è Piazza Armerina».«Sono certo ­ conclude Venturino ­ che l' interessamento mostrato dai due assessori del GovernoCrocetta si tradurrà entro tempi brevi in atti tangibili, mirati al recupero ed al rilancio di siti, che se benvalorizzati potranno sempre più attrarre turismo e favorire il rilancio dell' economia sul territorio».

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DA PIAZZA. PATRIMONIO Affreschi a rischio, arrivacommissione cultura dell' Ars

...Convocata a Sala delle Luci questa mattinala commissione Cultura dell ' assemblearegionale siciliana. Al palazzo comunale id epu t a t i r e g i ona l i c omponen t i d e l l acommissione ascolteranno l ' assessoreregionale dei Beni culturali Maria Rita Sgarlatae la collega al Turismo Michela Stancheris. Afar parte della commissione anche i duedeputati piazzesi Luisa Lantieri e AntonioVenturino. A fine seduta l' assessore Sgarlataeffettuerà un sopralluogo alla chiesa di SanGiovanni Evangel ista, per ver i f icare lecondiz ion i precar ie degl i a f f reschi de lBorremans. (*ROPA*)

28 gennaio 2014Pagina 27 Giornale di Sicilia (ed.

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SVILUPPO. Il ministro Giampiero D' Alia: «Il governo ha rimodulato i sei milioni di finanziamenticomunitari non utilizzati che potranno essere destinati per il Mezzogiorno»

I fondi europei per il rilancioI fondi europei ed il loro impiego. Sono stati al centro del dibattito promosso dall'Udc acui ha partecipato anche il ministro D'Alia: «Possono essere destinati per interventi per ilMezzogiorno».

. . .«I fondi europei 2014­2020. Pubblicaamministrazione e territorio in sinergia per losviluppo». L' Udc provinciale si è interrogatoieri mattina a Villa Di Pasquale su questot ema . E d i l m i n i s t r o d e l l a P ubb l i c aamministrazione e Semplificazione, GiampieroD' Alia, presente al convegno, ha riferito che«il Governo nazionale ha rimodulato oltre 6miliardi di euro dei fondi europei 2007­2013che non sono stati utilizzati e che possonoessere destinati ad interventi immediatamenteconcreti nel 2014 soprattutto nel Mezzogiorno.Si t ra t ta d i mi l ia rd i dest inat i ad opereinfrastrutturali o interventi nei piccoli comuniper il restauro di beni culturali e soprattuttop e r l a m e s s a i n s i c u r e z z a d e l l escuole».Ilsegretario provinciale PinuccioLavima ha esordito dicendo che «i fondieuropei sono una risorsa fondamentale e nonpossiamo permetterci di non farci trovarepronti al l ' appuntamento 20142020». L'intervento iniziale è toccato al deputatoreg iona le , Oraz io Ragusa, i l qua le haso t to l inea to che « l ' oppor tun i tà de l laprogrammazione 2014­2020 pone alla Siciliaun' opportunità fondamentale di sviluppo, eccoperché come partito desideriamo impegnarci afar conoscere le potenzialità di questi finanziamenti in tutto il territorio». A sottolineare l' importanza dell'evento la presenza dell' assessore regionale Patrizia Valenti e del ministro Gianpiero D' Alia. L'assessore Valenti ha spiegato come la Regione si sta preparando per non rischiare di far passare tempilunghi per l' utilizzo dei fondi. «Non possiamo ­ ha detto Da sinistra l' assessore regionale PatriziaValenti, Pinuccio Lavima, il ministro Giampiero D' Alia, Fabio Crapitti e il deputato regionale OrazioRagusa FOTO BLANCO.

Gianni Nicita

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Pd, la sfida delle primarie riparte dalle regioni

È pronta la griglia dei nomi che il 16 febbraioprossimo saranno i protagonisti delle primariedel Pd per la scelta dei segretari regionali. Manon in tutte le regioni saranno allestiti i gazebo:infatti lì dove le varie anime democrat hannoraggiunto un accordo su un unico candidato leprimarie non si faranno. Per esempio è il casodella Toscana con l' onorevole renziano DarioParrini, ex sindaco di Vinci, in quanto unicocandidato di fatto può essere già considerato ilnuovo numero uno del Pd toscano.Candidatura unitaria anche in Veneto dovecorrerà un altro renziano, Roger De Menech,nelle Marche con il sindaco di Pesaro LucaCeriscioli. Ma non in tutte le regioni il Pd èriuscito a trovare l' accordo su un solo nome.In Piemonte il candidato di area renzianaDavide Gariglio se la dovrà vedere con lacuperliana Gianna Pentenero, la sua è unadelle tre sole candidature al femminile che sisono presentate in tutta Italia, consiglierareg iona le de l Pd ed ex assessore a l l 'istruzione e con Daniele Viotti, candidato dell'area Civati.Nella confinante Lombardia il capogruppo delPd in Cons ig l io reg iona le , i l renz ianoAlessandro Alf ieri, già coordinatore protempore (la sua nomina è arrivata dopo cheMaurizio Martina è diventato sottosegretario del governo Letta) sostenuto anche da una parteconsistente di cuperliani, ben sette segretari provinciali di quest' area hanno firmato una lettera inappoggio di Alfieri che sfiderà la civatiana Diana De Marchi. Nella vicina Liguria i tre aspiranti segretariregionali battaglieranno direttamente alle primarie di febbraio avendo rinunciato alla consultazione degliiscritti, si tratta del cuperliano Giovanni Lunardon, ex segretario provinciale di Genova, appoggiatoanche da una parte di renziani, il giovane civatiano Stefano Gaggero e il sindaco di Sarzana, AlessioCavarra, candidato preferito anche da molti esponenti della giunta Burlando e da un centinaio di sindacidel Pd. Spostandoci nel centro Italia: in Umbria, Giacomo Leonelli, potrà contare sull' appoggio deirenziani e Areadem ma anche su una parte dei cuperliani, mentre la minoranza punta su StefanoFancelli.Più articolata la situazione nel Lazio dove i renziani non sono riusciti a mettersi d' accordo su un uniconome, infatti a correre saranno Fabio Melilli, deputato ed ex presidente della Provincia di Rieti, vicino alministro Franceschini, (sudi lui convergono vari pezzi del partito a partire a dieci consiglieri regionali,anche i marroniani e i giovani turchi) e la parlamentare Lorenza Bonaccorsi sostenuta da PaoloGentiloni. Fra i due non sono mancate le polemiche culminate con quel «gesto di prepotenza» comeBonaccorsi ha definito la candidatura di Melilli. Quindi sarà una gara fra renziani con il civatiano Marco

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Politica regionale

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Guglielmo, consigliere comunale di Albano, a fare da terzo incomodo. Da sottolineare che il sindacoMarino e il governatore Zingaretti non si sono schierati, lo stesso ha fatto il segretario uscente, EnricoGasbarra. Sfida tutta al femminile nel Molise con Micaela Fanelli e Laura Venittelli. In Campania sonotre le candidature alla segreteria regionale del Pd: per i cuperliani è Michele Grimaldi, coordinatoredella segreteria nazionale dei giovani dem; Assunta Tartaglione, deputata e coordinatrice delle donnePd di Napoli e Guglielmo Vaccaro (area Letta) anche lui parlamentare. Mentre è sfumata sul filo di lanala candidatura, per l' area renziana, del vicesindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno,appoggiato da Vincenzo De Luca e dagli esponenti salernitani del partito vicini al sindaco di Salerno.Candidatura unica ma non senza mugugni in Puglia dove il sindaco di Bari Michele Emiliano, renzianodi ferro, decadute le primarie e dopo le assemblee nei circoli del 16 febbraio tornerà alla guida dellasegreteria regionale del Pd, che aveva lasciato nel novembre del 2009, dopo il passo indietro diDomenico De Santis e del renziano Fabiano Amati, potrà contare sugli «autonomisti» del deputatoGrassi, su una parte dei cuperliani, quelli vicini all' ex assessore regionale Mario Loizzo e sui civatianilegati all' assessore regionale foggiano Elena Gentile. In Calabria saranno in quattro a correre per lasegreteria: l' outsider rispetto alle maggiori correnti del Pd, Bruno Villella; Ernesto Magorno, deputatorenziano ed ex sindaco di Diamante; il cuperliano Massimo Canale e il civatiano Domenico Lo Polito,preferito all' ex sindaca anti ­ ndrangheta di Monasterace Maria Carmela Lanzetta. Sono cinque lecandidature a segretario regionale in Sicilia. In corsa il segretario uscente Giuseppe Lupo, AntonioFerrante, Giuseppe Lauricella, figlio dell' ex presidente dell' Ars Salvatore, Antonella Monastra,schierata dall' area civatiana, e Fausto Raciti. Proprio su quest' ultimo, segretario nazionale dei giovanidemocratici e deputato, individuato dall' aera Cuperlo, si è registrata la convergenza della correnterenziana e del Megafono del presidente della Regione Rosario Crocetta. È quella di Raciti, dunque, 30anni a marzo, la candidatura sulla carta più forte. A Lupo pare che sarebbe stato offerto l' incarico dicapogruppo all' Ars del Pd, ma il segretario ha rifiutato l' offerta.

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VERSO LE PRIMARIE. L' uscente Lupo attacca: in cambio della rinuncia avrei dovuto indicareun assessore tecnico ingiunta e avrei avuto il ruolo di capogruppo all' Ars.

Pd, patto tra Crocetta e correnti per la segreteriaIntesa sul nome di Raciti, che avrebbe come vice Mila Spicola. Il presidente dellaRegione: «Sono il futuro dei democratici»

Lupo ha mantenuto dalla sua parte D' Antoni eCoci lovo e può contare sul sostegno diFrancantonio Genovese.Giacinto Pipitone ...Un patto fra l' area Cuperloe i renziani su cui c' è l' ok anche di Letta e diCrocetta. Eccola la mossa con cui il Pd provaa ricostruire la segreteria siciliana e soprattuttoil rapporto con il presidente della Regione. Unequilibrio nuovo che passa dalla candidaturaalle primarie del giovane catanese FaustoRaci t i . Sarà sf ida con Giuseppe Lupo,segretario uscente che ci riprova puntandosulle divisioni storiche fra le diverse correntiora alleate: «Non hanno nulla in Comune,hanno solo fatto un accordo per il rimpasto».Raciti, già leader dei Giovani Pd e deputatonazionale dell' area Cuperlo, si è presentatoieri annunciando il ticket con Mila Spicola. Lagiovane renziana sarà il vice segretario in casodi successo alle primarie del16 febbraio.Crocetta approva: «Sono giovani di bellesperanze. Il futuro del Pd». E in effetti Racitipunta sulla costruzione di un nuovo rapportocol presidente: «Crocetta è un dirigente delPd, eletto alla presidenza della Regione inc i rcos tanze par t i co la r i . Non abb iamodimenticato il grande astensionismo alleRegionali e il vantaggio che ci ha procurato la spaccatura nel centrodestra. Siamo consapevoli di nonessere ancora la maggioranza in Sicilia e per diventarlo dobbiamo romperequi blocchi sociali chehanno paralizzato l' Isola». Raciti ha annunciato che il Pd da lui guidato «offrirà alla giunta un contributoper superare questa stagione difficilissima».La candidatura di Raciti è maturata, dopo settimane di scontri, al termine di un vertice andato in scenavenerdì nel tardo pomeriggio: presenti all' Ars il renziano Davide Faraone, Beppe Lu mia e BaldoGucciardi (capogruppo che si è staccato dall' area Lupo per sostenere Raciti). È la fotografia del patto.Arricchita ieri dalla presenza in conferenza stampa di due lettiani doc, Pino Apprendi (che potrebbeandare all' Ars in caso di elezione a Bruxelles di Antonello Cracolici) e Angelo Argento.Raciti conterà quindi su quasi tutti i big delle correnti: da Cracolici e Crisafulli a Faraone, Gucciardi eApprendi.«La vera novità­ ha commentato il candidato ieri ­ è che prima le varie anime si scontravano e non si

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parlavano, adesso si parlano per superare le vicende del passato. Da qui nasce la mia candidatura,formalizzata per aprire una fase nuova nel Pd».Ma proprio sulle note divisioni fra le correnti punta Lupo per rompere lo schema. Il segretario uscenterivela di aver rifiutato la proposta di accordo che gli sarebbe stata fatta per arrivare a una sua rinuncia:«Avrei dovuto indicare un assessore tecnico nella futura nuova giunta Crocetta e avrei avuto anche ilruolo di capogruppo. Ma io non voglio che il Pd diventi una succursale del governo».Lupo ha mantenuto dalla sua parte D' Antoni e Cocilovo e può contare sul sostegno di FrancantonioGenovese, espresso dall' adesione dell' ex candidato a sindaco di Messina Felice Calabrò e di 12consiglieri comunali peloritani.«Ma ci sono anche tanti altri sindaci dalla miaparte» avverte Lupo. Che aveva sostenuto Renzi l' 8dicembre ma ora giocherà la sua partita sul «no all' ammucchiata delle correnti al servizio di Crocetta.Faraone ha svenduto l' area Renzi a Crisafulli, che adesso è alleato del Megafono di Lumia. Crocetta sitenga fuori dal congresso e pensi a risolvere i problemi della Regione».Il ticket Raciti­Spicola deve superare anche la delusione di Fabrizio Ferrandelli. A lungo candidato inpectore, ieri assente alla presentazione ufficiale di Raciti. Il Movimento Più, guidato da GiuseppeValenti, interpreta l' umore dei renziani delusi: «Se è vero che, dal nostro punto di vista, il "pensieroCuperlo" aveva una consistenza diversa da quello di Renzi e per ciò a dicembre abbiamo scelto l' unorispetto all' altro, cosa c' entra oggi che a rappresentare un cambiamento sia l' espressione di quelpensiero che non era il nostro? In nome di quale unità certe scelte?».

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La polemica. Si presenta il candidato alla segreteria sostenuto da cuperliani, renziani ecrocettiani. Scintille con l' uscente che lo sfida.

Pd, Raciti fa ticket con Mila Spicola "Lupo? Dovevatrovare lui l' unità"

LE UNICHE s tocca te de l la sua p r imaconfe renza s tampa da cand ida to a l lasegreteria regionale Pd, Fausto Raciti leriserva a Giuseppe Lupo: «Da segretariouscente avrebbe dovuto farsi lui promotore diuna soluzione unitaria. Non il contrario. Questomi ha molto colpito », dice. Attorno a lui sisono ri trovati renziani, "giovani turchi",cuperliani e il governatore Crocetta. Ventinoveanni, di Acireale, deputato alla Camera, unacarr iera pol i t ica costru i ta a part i re dalmovimento studentesco da quando di anni neaveva 15, Raciti è stato l' ultimo segretarionazionale dei Giovani ds e il primo dei Giovanidemocratici. Dei meccanismi del partitoregionale conosce poco.Ma di una cosa è certo: «L' occasione di unpercorso unitario in Sicilia è un' opportunitàp rez iosa da non pe rde re . E ques to aprescindere da quanto accade a Roma». Ci hapensato su 24 ore, prima di accettare l' offertache gli era stata avanzata («Da varie aree»,dice), poi ha detto sì soprattutto «per lasituazione difficile che la Sicilia sta vivendo».Per lui, dice, «è un onore».In queste ore ha parlato «con deputati ,militanti, giovani, letto igiornali, approfonditoquello che è accaduto con la Finanziaria regionale ». E ha raccolto per telefono anche il sostegno delgovernatore Crocetta e del suo Megafono. «Il tema del rimpasto ­ dice subito ­ non ci interessa. Fino aoggi l' azione del governo regionale è stata carente non solo per la giunta ma anche per responsabilitàdi un Pd diviso e debole, caratterizzato da una mancanza di progetto». Parole che, insieme con l'accusa di «avere remato contro l' unità del partito», non passano inosservate all' ex segretario Lupo, chepoche ore dopo lo attacca: «Un' intesa unitaria di partito non può fondarsi su un accordo per laspartizione di poltrone di governo e sottogoverno ».Ma ce la farà Raciti a tenere insieme i pezzi? E mettere d' accordo personalità diverse come Crisafulli eFaraone, nemici fino a pochi giorni fa? «Non sono le persone ma le aree che contano. E il progetto»,dice. E scandisce poche parole chiave: «unità oltre le correnti», «progetto riformista per la Sicilia».Ma soprattutto «squadra». A partire dal ticket con cui si presenta ai giornalisti, quello con Mila Spicola,renziana dalla prima Leopolda, e come lui nella direzione nazionale del partito. «Abbiamo condiviso

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altre battaglie ­ racconta ­ nelle lotte a favore della scuola e dell' università: io alla guida del movimentostudentesco, lei a fianco degli insegnanti».Diversi all' apparenza in tutto, Raciti e Spicola: per età (30 a marzo lui, 46 lei), per temperamento(pacato lui, passionale lei) per collocazione politica (dalemiano storico e ora cuperliano Raciti, renzianalei), eppure insieme: «Il tema del rapporto con il presidente Crocetta è uno dei punti che ci hanno unito eche ha unito le varie aree ­ spiega Raciti ­ il governatore è un dirigente del Pd e offriremo alla giunta uncontributo per affrontare la stagione difficilissima che la Sicilia sta affrontando».Da dove partire? Centrale resta il documento inviato da Faraone qualche settimana fa: rendereproduttivo il precariato e sfruttare le risorse europee creando sviluppo.Ma tra gli appuntamenti in calendario e sui quali si aprirà il confronto con i territori ci sono il fisco e lariforma delle Province. Dal 2 al 7 febbraio il voto dei circoli che faranno la prima scrematura tra i cinquecandidati (oltre a Raciti e Lupo, la civatiana Antonella Monastra, Giuseppe Lauricella e AntonioFerrante). Verrà ammesso alle primarie aperte solo chi ha superato la soglia del 5 per cento in tutta l'Isola e il 15 per cento almeno in tre province. A Catania si vota anche per il segretario provinciale:cuperliani e renziani sostengono insieme Enzo Napoli, sfidato da Domenico Grasso, civatiano,exassessore a Linguaglossa.© RIPRODUZIONE RISERVATAIl leader in carica replica a muso duro "Intesa fondata sulla spartizionedelle poltrone"

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SEGRETERIA REGIONALE. Il candidato sostenuto da Faraone e la vice si presentano.

Raciti­Spicola, il cuperliano e la renziana ticket"ecumenico" alla conquista del Pd

PALERMO. Un ticket per conquistare lasegreteria regionale del Pd, che mette insiemediverse anime del partito, considerate tra loroincompatibili: dai cuperliani ai renziani. Learee cui fanno riferimento rispettivamenteFausto Raci t i , che è anche presidentenazionale dei giovani del Pd; e Mila Spicola,componente della direzione nazionale delpartito. Due giovani chiamati ad interpretare inSicilia il nuovo corso renziano. I candidati allasegreteria regionale sono cinque: oltre Raciti,i l segretario uscente Giuseppe Lupo, i lcuperliano Giuseppe Lauricella, la civatianaAntonella Monastra e Antonio Ferrante,renziano, che non ha condiviso la scelta diDavide Faraone.Raciti e Spicola, ieri, hanno convocato unaconferenza stampa nella sede del Pd, aPalermo, per spiegare le ragioni del loroimpegno e lanciare la sfida per le primarie del16 febbraio. «Non mi sono auto ­proposto, mami è stata chiesta la disponibilità da varieanime del partito», ha esordito Raciti, che èanche deputato nazionale del Pd, ga ggiunto:«Il nostro obiettivo ­ è quello di riorganizzareun partito in evidente difficoltà». E sulla«strana alleanza» tra Davide Faraone eVladimiro Crisafulli, ai ferri corti fino a pochi mesi fa, Raciti ha risposto: «Sono stato sempre piuttostoestraneo alle dinamiche interne e ai conflitti. Il problema non è Faraone, Crisafulli o Cracolici, ma c' è unfatto politico importante: diverse aree che a livello nazionale sono distanti qui si sono ritrovate,chiedendo la mia disponibilità, mi sembra un passo eccezionale e di rilievo».Raciti, poi, ha lanciato una frecciata nei confronti di Lupo, suo avversario: «Doveva essere lui a guidareil percorso di ricostituzione unitaria del partito e, invece, si è opposto: questo mi ha colpito molto».Nel corso della conferenza stampa, Raciti ha toccato il delicato tasto dei rapporti tra Pd e governoCrocetta, finora piuttosto travagliati: «E' uno dei temi che ci ha spinto a scendere in campo con unprogetto nuovo di rilancio del partito. La Sicilia rischia l' isolamento istituzionale e sociale e noi siamoqui per aiutare la giunta Crocetta a ricostruire il rapporto con l' Isola e le forze che gli hanno permesso divincere, in un contesto complicato, dovuto all' elevato astensionismo e alla frammentazione delcentrodestra: perché non dimentichiamoci che il Pd in Sicilia non ha la maggioranza dell' elettorato. Ilrimpasto di governo non è il tema principale. Le nomination degli assessori non ci riguardano, a noi

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interessa la condivisione del pro getto. Finora questa condivisione è stata carente, sia perresponsabilità della giunta sia per colpa del Pd, diviso, debole e caratterizzato da rivendicazioni senzaprogetto».«Lavoreremo insieme al presidente Crocetta ­ ha aggiunto Mila Spicola che sarà il vice di Raciti ­ ancheperché siamo alla canna del gas. Dobbiamo cambiare logica, cercando di rendere produttivo ilprecariato, convogliano le risorse europee in una programmazione in grado di dare una svolta».Sull' abolizione delle Province ­ oggi riprende l' esame del ddl in commissione Affari istituzionali ­ Raciti,ha rilevato: «Il problema non è abolire le Province, ma con che cosa le sostituisci. Città metropolitane eLiberi consorzi possono essere una buona soluzione per rendere efficiente ed efficace il sistema deglienti locali».Lupo chiamato in causa da Raciti, ha replicato: «Ho sempre lavorato per l' unita' del Pd sulla base di unprogetto politico di cambiamento della Sicilia. In questi mesi ­ ha aggiunto ­ ho fatto di tutto per aiutareCrocetta a governare bene la Sicilia. Ma il presidente piuttosto che ascoltare il suo partito ha preferitodare credito a qualche cattivo consigliere».

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CONGRESSO PD Lupo resta in campo in contrapposizione.

L'accordo tra renziani e cuperliani dà il via allacoppia Raciti­Spicola

PALERMO. Fausto Raciti e Mila Spicola è ilticket in corsa per la guida del Pd siciliano nell'ambito dell' accordo tra renziani, cuperliani egiovani turchi. L' uno accanto al l ' al tra,entrambi deputati, si sono presentati inconferenza stampa nella sede del Pd, aPalermo, per spiegare le ragioni del loroimpegno e lanciare la sfida per le primarie del16 febbraio, che saranno anticipate dalleconvenzioni nei circoli con la parola agli iscritti.«Non mi sono auto ­proposto ma mi è statachiesta la disponibilità da varie anime delpartito», ha detto Raciti, deputato nazionale eleader de giovani del Pd. «Il nostro obiettivo ­ha aggiunto ­ è quello di riorganizzare unpartito in evidente difficoltà». E a chi gli hafatto notare la "strana alleanza" tra DavideFaraone e Vladimiro Crisafulli, ai ferri corti finoa pochi mesi fa, ha risposto: «Sono statosempre piuttosto estraneo alle dinamicheinterne e ai conflitti. Il problema non è Faraone,Crisafulli o Cracolici, ma c' è un fatto politicoimpor tante : d iverse aree che a l i ve l lonazionale sono distanti qui si sono ritrovate,chiedendo la mia disponibilità, mi sembra unpasso eccezionale e di rilievo». Quindi unastoccata all' uscente Giuseppe Lupo, suoavversario: "Doveva essere lui a guidare ilpercorso di ricostituzione unitaria partito e invece s' è opposto: questo mi ha colpito molto».Aggiunge Mila Spicola: «Lavoreremo insieme al presidente Crocetta, anche perché siamo alla cannadel gas». E il rimpasto di governo non è il tema principale.Raciti aggiunge: «Ci siamo sentiti con Crocetta, ha rilasciato una dichiarazione di sostegno per la miacandidatura, è un fatto che mi onora e mi fa molto piacere».La replica di Lupo: «Ho sempre lavorato per l' unità del Pd sulla base di un progetto politico dicambiamento della Sicilia.Non condivido l' idea che un' intesa unitaria di partito possa fondarsi su un accordo di potere per laspartizione di poltrone di governo e sottogoverno».Poi un riferimento a Crocetta: «In questi mesi ho fatto di tutto per aiutarlo a governare bene la Sicilia. Mail presidente piuttosto che ascoltare il suo partito ha preferito dare credito a qualche cattivo consigliere.Adesso Crocetta si tenga fuori dal congresso e si occupi di trovare soluzioni per il pagamento degli

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stipendi ed il funzionamento dell' amministrazione regionale».

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I CONGRESSI NEI CIRCOLI. Si vota da oggi a domenica dopo lo «stop» di ottobre.

Pd, per la segreteria tutti i «big» con Napoli Icivatiani con GrassoDa Bianco a Berretta piena intesa sul commissario uscente Lo sfidante è l' ex presidentedel Consiglio di Linguaglossa Gerardo Marrone.

Per il Partito Democratico, secondo tentativo didarsi un segretario provinciale. Tre mesi fa la«guerra delle tessere» aveva imposto il ritirodei due candidati: Jacopo Torrisi e MauroMangano.. . .Tut t i con Enzo Napol i . Tut t i i «b ig»,almeno.Ilcommissario­aspirante segretarioprovinciale del Partito Democratico, però, nonsarà candidato unico nei congressi di circoloche si tengono da oggi a domenica. L' areache fa riferimento a Beppe Civati, infatti, hascelto di contarsi su Domenico Grasso perquesto «secondo tentativo» del Pd etneo, inritardo di mesi rispetto al resto di Sicilia nell'individuazione del proprio segretario.Insegnante di Linguaglossa, 56 anni, expresidente del Consiglio nel comune etneo,Grasso era già stato in lista per i «civatiani»nelle primarie per l' Assemblea nazionale dipartito. A lui è stata affidata la sfida impari conNapoli, il palermitano che ha retto il Pd etneosin dal le dimissioni presentate da LucaSpataro al culmine dello scontro interno traEnzo Bianco e Giuseppe Berretta perla corsaa Palazzo degli Elefanti. Enzo Napoli, in effetti,aveva anche sperato di avere concluso il suoperiodo da commissario a Catania quando, quicome nelle altre province, era scattata la stagione congressuale. La «guerra delle tessere», però, avevaimposto il 26 ottobre la sospensione delle ostilità in terra d' Etna e il ritiro dei due candidati: da un latoJacopo Torrisi ­ sostenuto dal «correntone» formato da Bianco e Giovanni Barbagallo, GiovanniBurtone, Concetta Raia e Luisa Albanella­ e dall' altro Mauro Mangano, sponsorizzato da Berrettainsieme con i deputati regionali Anthony Barbagallo e Gianfranco Vullo. In quel caso, «renziani» e«cuperliani» s' erano divisi in ordine sparso nelle indicazioni di voto per Torrisi e Mangano. Stavolta, no.Perchè sia gli uni che gli altri stanno dalla parte del «cuperliano» Enzo Napoli, capace di mettere tutti (oquasi) d' accordo sul proprio nome.Per favorire questa soluzione unitaria, hanno fatto un passo indietro gli al tri «papabili» di queste ore.Cioè, il sindaco di Trecastagni Giovanni Barbagallo e il segretario dei Giovani Democratici SalvoNicosia ­ marito della presidente dell' Aula di Palazzo degli Elefanti, Francesca Raciti ­ ma anche il

28 gennaio 2014Pagina 25 Giornale di Sicilia (ed.

Catania)Politica regionale

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presidente della commissione Congressi, Tuccio Alessandro. Da tempo, invece, era stata esclusa l'ipotesi di un ritorno in pista per Torrisi e Mangano.Adesso, parola ai circoli. Chi supererà quota 50 percento, sarà il nuovo segretario provinciale del Pd.Solo nelle prossime settimane, invece, si conoscerà il segretario cittadino. Livio Gigliuto, fedelissimo diBianco, è il favorito. Questa partita, però, deve ancora essere giocata. (*gEm*)

28 gennaio 2014Pagina 25 Giornale di Sicilia (ed.

Catania)Politica regionale

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Palagonia, aria tesa nel Pd Di Silvestro: «Chidiserta... »

Il confronto tra "cuperliani" e "renziani" nel Pd,il vento di fronda e la polemica: si legano alcongresso del partito che ha rinnovato icomponenti del direttivo e della segreteria, gliultimi strascichi della politica palagonese. Ungruppo di sedicenti "renziani" ha preso ledistanze dai programmi del circolo, disertandol' assemblea del Pd e preannunciando, con ilsupporto dell' on. Gianfranco Vullo, deputatoregionale all' Ars, l' imminente costituzionedell' associazione "Big bang". La decisionenon è passata inosservata ad altri sostenitoridella linea di Matteo Renzi.«La nostra militanza nel Pd ­ ha dichiarato l'avv. Salvino Scalia ­ non è clandestina. Noncomprendo le logiche di chi non si riconoscenell' unico circolo, pensando di poter operareall' esterno».Sulla vicenda è intervenuto il nuovo segretario,Vincenzo Di Silvestro: «Alcuni hanno sentito l'urgenza di riferire a cronisti, prima che al Pd,la loro assenza dai lavori del congresso. Ilpar t i to che rappresento, però, adessod o v r e b b e e s s e r e p e r c e p i t o s e n z afraintendimenti. Chi diserta senza nome esenza motivo ha smesso di essere nel partitoprima d' iniziare».

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Politica regionale

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LEGGE ELETTORALE.

Raccolte 300 firme perle preferenze

...Oltre 300 firme raccolte in poche ore. È ilbilancio dell' iniziativa portata avanti ierimattina, in piazza Pancali dai consigliericomunali del Pd Francesco Pappalardo e del«Megafono» Tanino Firenze. I due esponentidell' assemblea ormai da cinque giorni stannoportando avanti un digiuno di protesta controla decisione di non inserire le preferenze nellabozza della nuova legge elettorale. «Ieri ­ hadetto Pappalardo ­ abbiamo ricevuto unatelefonata dal parlamentare europeo GiovanniLa Via che ci ha ribadito la sua vicinanza. Cispiace invece non aver ricevuto altrettantasolidarietà dai nostri deputati regionali enazionali, eccetto Vincenzo Vinciullo». Giovedìsera, intanto, a partire dalle 18, nell' aulaconsiliare è previsto un dibattito proprio sulsistema eletto.

28 gennaio 2014Pagina 18 Giornale di Sicilia (ed.

Ragusa)Politica regionale

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Turismo

Regione, turismo morto senza eventi nessunprogramma e sito internet inutile

Il sito della Regione siciliana, nella home page presentail tasto La Sicilia per il turista, un click ci indirizza alportale con notizie in primo piano ed eventi. Le linguedisponibili sono italiano ed inglese e questo ci fa giàstorcere il naso; TrentinoAltoAdige, Valle D'Aosta eVeneto, solo per citarne tre, hanno dalle cinque alle seilingue disponibili. Andiamo avanti con la nostra ricerca enon ci arrendiamo alla barriera linguistica, ancora unclick su Balarm eventi (un sito esterno a cui veniamoindirizzati) e ci appare una pagina piuttosto scarna in cuiuna l ista disordinata di in iz iat ive at tendono unclick.Abbandoniamo il nostro scetticismo e andiamosulla prima proposta, si tratta di una pista di ice skatinga pagamento! Proviamo a vedere quali iniziative sonodisponibili per marzo.Nuovo problema, i l calendario non offre alcunaprogrammazione oltre i sette giorni successivi alla datad'accesso. Ci accontentiamo della settimana in corso epensiamo al lora di r ivolgerci ad arte, incontr i eletteratura a Catania. Scorriamo l'elenco e ancora unavolta restiamo delusi: le iniziative riguardano soloPalermo con foto quasi introvabili, programmazioneinesistente e iniziative spesso senza un distinguo tragrandi eventi e manifestazioni ordinarie quali: Deep unamostra fotografica, Le statuette della Pentecoste (ancora una mostra), Registi all'opera (incontriculturali).Non è vero che il turismo può essere il volano della Sicilia perché nessuno in Sicilia si occupa diturismo.Turismo è comunicazione, è territorio, avere idea di cosa si può offrire alle persone; c'è bisogno diprogrammazione così Mario Bevacqua, presidente emerito di Uftaa (United Federation of travel agent'sassociations) interpellato in merito al flusso turistico nell'Isola e la programmazione degli eventi. Ad oggil'unico evento che si è riuscito a mettere sul piatto è la Sagra delMandorlo in fiore, peccato che le dateprogrammate abbiano subito una variazione e il sindaco diAgrigento ha potuto illustrare il programmacompleto solo il 25 gennaio.Ma non è finita qui. In prossimità della festa di Sant'Agata il presidente denuncia, anche in questo caso,la mancanza di progettualità per farla diventare un'attrazione turistica; neanche le autorità ecclesiastichespingono in questa direzione. Fuori dallo Stretto non la conosce nessuno.Forse la discreta performance economica del settore turistico di cui parla l'Osservatorio turistico dellaRegione è imputabile anche all'incapacità di servirsi di internet per attrarre nuovi visitatori. Il portalemesso in piedi dalla Regione Umbria offre al visitatore un mosaico di iniziative di ri l ievo

28 gennaio 2014Pagina 7 Quotidiano di Sicilia

Assessorati regionali

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immediatamente disponibili in vetrina con foto e link. Si va dal Cioccolentino di Terni dal 12 al 16febbraio, passando per la mostra mercato del tartufo a Norcia (febbraio e marzo), La settimanainternazionale della danza a Spoleto fino ad arrivare all' Umbria jazz winter che si svolgerà ad Orvietotra dicembre 2014 e gennaio 2015. Anche la Toscana riesce a mettere in vetrina il suo ventaglio diofferte con una lista di eventi in evidenza tra i quali il Carnevale di Viareggio (a tal proposito nessunatraccia del Carnevale diAcireale, né di altri, è presente nel sito della Regione siciliana). Disponibile,inoltre, la scelta delle iniziative all'interno delle dieci province con un semplice click sullo stemma delComune.Malcostume siciliano dunque e non genericamente italiano. Meritiamo di essere superati in termini dipernottamenti di turisti stranieri da diverse regioni che ci surclassano nel caso del Veneto con quasi40,4 milioni di pernottamenti nel 2012, oltre 20,5 milioni in Lazio e 21,9 in Toscana, oltre 24,5 (2011) inTrentino Alto Adige che, come detto, ha fatto del multilinguismo online un must. La Sicilia guarda dalbasso coi suoi 6,3 milioni di pernottamenti di stranieri nel 2012. Chi è causa del suo male pianga sestesso.

28 gennaio 2014Pagina 7 Quotidiano di Sicilia

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SANITà. Al termine di una mattinata di proteste l' accordo tra l' azienda, i sindacati e l'assessore regionale Lucia Borsellino: stop ai contratti di solidarietà dall' 1 febbraio.

Seus 118, marcia indietro sui tagli al personale

Il problema degli esuberi era sorto dopo che ilcommissario dello Stato aveva bocciato l'articolo della Finanziaria che autorizzava leconvenzioni tra la Seus e le Asp per losvolgimento di «servizi aggiuntivi»....Gli operatori della Seus 118 possono tirareun sospiro di sollievo, almeno per il momento.Ieri mattina è stato raggiunto un accordo tra ivertici dell' azienda, i sindacati e l' assessoreregionale alla Sanità, Lucia Borsellino, chescongiura già a partire dal primo febbraio gliesuberi del personale. E così non si dovrà farericorso ai contratti di solidarietà, un' ipotesi cheera stata presa in considerazione subito dopoche i l commissar io de l lo S ta to avevaimpugnato e bocc ia to l ' a r t i co lo de l laFinanziaria che autorizzava le convenzioni trala Seus e le Asp per lo svolgimento di «serviziaggiuntivi».Una decis ione presa al termine di unamattinata calda, durante la quale centinaia dioperatori del 118 hanno manifestato sotto gliuffici dell ' azienda presso l' ex ospedaleGuadagna, dove si è tenuto l' incontro, senzarisparmiare cori, slogane momenti di tensione.Circa cinquecento operatori della Seus 118,infatti, ad oggi sono impiegati come operatorisocio sanitarie addetti a servizi secondari indiversi ospedali e Asp della regione: una decisione presapiù di un anno fa per ridurre i costi di gestione della Seus che, così facendo, ha calcolato un risparmioannuo pari a circa venti milioni di euro. L' alt del commissario dello Stato, che ha definito illegittime leconvenzioni tra il 118 e le strutture sanitarie perché non previste dallo statuto dell' azienda,comporterebbe un rientro di queste figure nel libro paga della Seus e, dunque, l' inevitabile pratica degliesuberi con l' avvio dei contratti di solidarietà.Le parti chiamate in causa ieri mattina, però, hanno deciso di proseguire «per un periodo limitato ­ silegge in una nota scritta ­dei rapporti contrattuali in essere tra la società Seus e le aziende socie», dalmomento che proprio quest' ultime hanno fatto sapere che un' eventuale sospensione degli accordi «siconfigurerebbe come interruzione di pubblico servizio».Periodo, questo, che, secondo indiscrezioni, potrebbe corrispondere a circa un paio di mesi, quellinecessari per modificare lo statuto della Seus e soprattutto ridefinire il piano industriale dell' azienda. Ivertici, i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl e l' assessore Borsellino, infatti, hanno deciso di «aprire dasubito ­ si legge ancora nella nota ­ un tavolo di trattativa per la definizione di tutte le soluzioni tecniche

28 gennaio 2014Pagina 30 Giornale di Sicilia (ed.

Palermo Provincia)Assessorati regionali

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più idonee a superare le criticità legate agli esuberi di personale e all' ottimale impiego delle risorseumane».E tra le possibilità che si profilano all' orizzonte per i circa 500 operatori Seus nell' occhio del ciclone,oltre al lavoro nelleAsp e negli ospedali, potrebbe anche esserci un loro impiego nei pronti soccorso.«L' incertezza che si sta creando fra gli operatori del Servizio di Emergenza Urgenza 118 in Siciliarischia di trasformarsi in un problema di sicurezza per i cittadini ­ ha ribadito ieri il deputato regionale diArticolo 4, Lino Leanza ­. Pur nell' assoluta convinzione dell' esigenza di perseguire gli sprechi ovunquesi annidino, rivolgo un invito all' assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, ed al nuovo direttoregenerale Angelo Aliquò perché analizzino attentamente la situazione ­ ha concluso ­ scendendo nelterritorio e non limitandosi alle mere notizie burocratiche prima di procedere a qualsiasi decisione».

28 gennaio 2014Pagina 30 Giornale di Sicilia (ed.

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SANITÀ Avviata la trattativa sul nuovo piano aziendale.

No alla riduzione dell' orario per i soccorritori del 118

PALERMO. La proposta di ridurre l' orario di lavoro ai3.052 soccorr i tor i del la Seus, in serviz io nel leambulanze, per il momento è stata accantonata. E'quanto emerso nell' incontro tra l' assessore regionalealla Salute, Lucia Borsellino, sindacati e componenti delconsiglio di sorveglianza e di gestione della Seus, lasocietà partecipata dalla Regione (53,4%) e dalleaziende sanitarie (9 Asp e 8 nosocomi), che gestisce ilservi zio di emergenza e soccorso in Sicilia e occupacirca 3.370 addetti. Governo, azienda e parti socialihanno deciso di aprire un tavolo di trattativa per definireun piano industriale e dare l' ok alla prosecuzione deirapporti di lavoro, per un periodo limitato, per i circa 560opera tori del 118 in servizio nelle nove Asp siciliane,dove i lavoratori operavano grazie alle convenzioni tra laSeus e le aziende sanitarie locali, che sono scadute il 31dicembre scorso.Per scongiurare eventuali esuberi, a causa dellascadenza delle convenzioni, nei giorni scorsi, la Seusaveva avanzato la proposta di ridurre dell' orario dilavoro per i soccorritori.Le parti torneranno a incontrarsi nei prossimi giorni.

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«Seus, no alla riduzione dell' orario dei lavoratori»

PALERMO. È il numero dell' eterna discordia.Proviamo a indovinarlo: i l 118 con variesfaccettature relative al servizio di emergenzae soccorso.Un problema che si trascina da anni e maia f f r on ta to con raz iona l i t à . I n te rven t iframmentari che sanno di demagogia inprospettiva elettorale, considerato l' altonumero degli addetti. Galleggia da tempo lapolitica dei tagli o della spending review inquesto settore. È in piena bagarre la propostadi riduzione delle ore di lavoro degli addetti.Può darsi che sia arrivato il momento buono,visto che la proposta è stata accantonata: saràal centro di un "tavolo" la riduzione dell' orariodi lavoro (e non solo), proposto dalla Seus,società partecipata dalla Regione (53,4%) edalle aziende sanitarie (9 Asp e 8 nosocomi),che gestisce i l servizio di emergenza esoccorso in Sicilia con circa 3.370 addetti dicui 3.052 soccorr i tor i , in serviz io nel leambulanze. È stato deciso nel corso di unincontro tra l' assessore alla Salute, LuciaBorsellino, i sindacati e i componenti delConsiglio di sorveglianza e di gestione dellaSeus. L' obiett ivo è di definire un pianoindustriale e dare l' ok alla prosecuzione deirapporti di lavoro, per un periodo limitato, per i circa 560 operatori del 118 in servizio nelle nove Asp, ilcui contratto è scaduto il 31 dicembre.Scelte chiare chiede Lino Leanza, leader Articolo 4: «Pur nella assoluta convinzione della esigenza diperseguire gli sprechi ovunque si annidino, rivolgo un invito all' assessore Borsellino ed al direttoregenerale Angelo Aliquò perché analizzino attentamente la situazione scendendo nel territorio e nonlimitandosi alle mere notizie burocratiche prima di procedere a qualsiasi decisione».Sia pure con toni diversi, ma la sostanza è uguale, Roberto Clemente (Pid­Cp) volge l' indice verso ilgoverno regionale che «non ha ancora attivato alcuna iniziativa per la riorganizzazione del servizio del118 e per restituire certezze ai lavoratori della Seus, che attendono risposte concrete». Per Clemente ilconfronto per lo studio di fattibilità dovrà andare oltre il solito "tavolo": «Sarebbe bene avviarlo non solocon l' assessore Borsellino, che sulla materia ha idee diverse dal governatore, ma anche e soprattuttocon le commissioni di merito dell' Ars e con le organizzazioni di categoria. Non fosse altro che perevitare provvedimenti da macelleria sociale che mortificano competenze e professionalità».

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SALVATORE LIARDO. I «No Muos» hanno detto ancorano al sistema satellitare.

«Rilanciare il Basarocco» L' appello della città all'assessore Borsellino

...Tutta la città presente ieri sera al centrosoc iocu l tura le «Salvatore L iardo» perdifendere la sopravvivenza dell' ospedalecittadino davanti alla sesta commissioneparlamentare Sanità dell' Ars e dell' assessoreregionale alla Salute Lucia Borsellino. Ladelegazione palermitana è giunta a Niscemiverso le 19,15, con oltre un paio di ore diritardo rispetto all' orario annunciato, dopo letappe fatte nella mattinata e nel pomeriggiorispettivamente a Mussomeli e a Mazzarino. ANiscemi ad attendere i deputati e l' assessoreBorsellino c' erano la giunta comunale con intesta il sindaco Francesco La Rosa e l' interoconsiglio comunale. Ma soprattutto c' erano icittadini comuni e i rappresentanti dei comitatie delle Mamme No Muos con i loro striscioni,per protestare contro lo stato di grave econtinuo abbandono in cui è stato lasciato l'ospedale Suor Cecilia Basarocco, fortementedepotenziato a seguito dei tagli che ne hannodimezzato i reparti. «Si tratta di ferite inferte alnostro ospedale ­ dice Claudio Chiaramonte,responsabile dell' associazione Azione socialeGratis ­ che ricadono sui servizi sanitarifortemente precari riservati alla comunitàniscemese». L' incontro con la Commissionedell' Ars e con la rappresentante del Governo regionale ha dato l' occasione anche ai Comitati e alleMamme No Muos per indirizzare la loro protesta contro la realizzazione del contestatissimo sistema ditelecomunicazione satellitare della Marina Militare Usa, del quale la notte scorsa è stata completatanella base di contrada Ulmo la posa sugli enormi basamenti dell' ultima delle tre grandi parabole.Durante l' incontro al centro sociale Liardo sono stati trattati i temi della «vertenza sanitaria niscemese»,per la quale in questo mese si sono messe in atto clamorose azioni di protesta da parte dell'amministrazione, del consiglio comunale e della popolazione. A conclusione del dibattito, l'amministrazione e il consiglio comunale hanno consegnato all' assessore Borsellino un lungo earticolato documento, che costituisce la piattaforma unitaria della città per chiedere il rilancio delBasarocco e il potenziamento dei servizi sanitari della medicina del territorio. (*Sf*)

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CIMITERO A RISCHIO ALTRE DUE SEPOLTURE LEONFORTE. Con turni organizzatiindossando anche camici bianchi da sala operatoria insegno di protesta.

Battaglia contro i tagli all' ospedale, sit­inpermanente del consiglio comunale

...Continua senza sosta, l' occupazione della salaconsiliare da parte di consiglieri e amministrazionecomunale ma anche da parte di tanta gente comune,tutti uniti a difesa dell' ospedale Ferro Branciforti Capra,pesantemente ridimensionato dai tagli disposti dalgoverno regionale. Da venerdì sera, la nutr i tadelegazione è stabi le nei local i del la massimaassemblea cit tadina, incorso Umberto, con unaoccupazione ad oltranza e con turni organizzatiindossando anche camici bianchi da sala operatoria insegno di protesta. Una scelta arrivata dopo le continuerichieste di interventi per salvaguardare e potenziare lanuova struttura di contrada San Giovanni di fatto rimastesopite. Il consiglio e l' amministrazione comunale,proclamandolo stato di agitazione, rimarranno adoccupare l' aula anche di notte in attesa dell' incontro digiovedì a Palermo con l' assessore alla sanità LuciaBorsellino. Anche i cittadini sono sul piede di guerra edisposti a far di tutto pur di salvare la struttura dicontrada San Giovanni. Sulla facciata del municipio,sono stati affissi cartelli con scritte: «L' ospedale non sitocca», «Occupazione permanente dell' aula consiliare».È stato anche allestito un punto per la raccolta delle schede elettorali in segno di protesta. Intanto ierimattina si è tenuto un consiglio straordinario congiunto trai comuni di Leonforte, Nissoria e Assoro con isindaci Francesco Sinatra, Armando Glorioso e Pippo Bertini proprio per ribadire l' assoluta prioritàdella questione. C' era anche il deputato regionale Pd Mario Alloro. Questa sera a partire dalle 19 poi,con partenza da piazza Carella, è prevista anche una grande fiaccolata che simbolicamente passeràdavanti al vecchio Ferro Branciforti Capra per poi giungere alla nuova struttura di contrada SanGiovanni. «Ci sarà una fiaccolata in difesa dell' ospedale­ ha spiegato il vice presidente del consigliocomunale Davide Barbera ­ dal vecchio nosocomio arriveremo al nuovo ospedale. La partecipazione ditutti è fondamentale».(*GADG*)

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Leonforte, stasera una fiaccolata dal vecchio alnuovo ospedale

LEONFORTE. Oggi a partire dalle ore 19 siterrà una fiaccolata che partirà dalla PiazzaCa re l l a , sede de l l ' e x ospeda l e , pe rconcludersi nella zona antistante la strutturadel nuovo ospedale di contrada San Giovanni,il Fbc. Intanto continua l' occupazione dellasala consiliare "Placido Rizzotto" da parte deiconsiglieri comunali leonfortesi, in sintonia, sicapisce, con quelli di Assoro, Nissoria, Agira eRegalbuto, ma dove, ecco il punto, restaaperta l' urna per la raccolta delle tessereelettorali, in segno di protesta e con il precisoavvertimento che i cittadini non andranno avotare alle prossime elezione europee. Tuttoquesto, in attesa della "gita" di giovedì 30gennaio, quando i sindaci dei 5 Comuni delDistretto Sanitario D21, amministratori,consiglieri e chiunque lo vorrà, andranno aPalermo, per incontrare l' assessore regionalealla Salute Lucia Borsellino, per fare chiarezzasul presente e sul futuro dell' ospedale Fbc.Ogni persona che vorrà andare a Palermo,naturalmente dovrà dare l' adesione entrooggi, per fare in modo che gli organizzatoripossano approntare i mezzi (sono già pronti 4autobus) per la trasferta nel capoluogosiciliano. Intanto, i riflettori restano puntati suquanto sta accadendo nella sala "Placido Rizzotto", permanentemente occupata dai consiglieri, presentitanti cittadini che non esitano a protestare, ma dove sono piombati gli onorevoli Maria Luisa Lantieri eMario Alloro.E il pubblico ha sottolineato che dai deputati regionali eletti nell' Ennese si attendono fatti e non parole,"per evitare di potere morire a causa di un ospedale che deve chiudere per motivi economici e non diinefficienza". Insomma, la tensione sale ogni giorno di più, nella sala "Rizzoto" qualcuno ha urlato diessere stato salvato dal pronto intervento dei medici del Fbc e che, quindi, si rende estremamentenecessario dotare la struttura dei reparti di Medicina, Chirurgia, Radiologia e, soprattutto, di un ProntoSoccorso. Che abbia tutti mezzi umane e tecnologiche per potere mettere in sicurezza l' ammalato e, senecessario, trasferirlo, con l' elisoccorso che sta per essere completato, nella sede più adeguata deinosocomi siciliani.

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PIAZZA ARMERINA. La "lotta" dei lavoratori Ipab.

«L' assistenza viene sempre assicurata»

PIAZZA ARMERINA. A margine della sua visitaistituzionale a Piazza Armerina il ministro per laPubblica Amministrazione e la Semplif icazione,Gianpiero D' Alia, ha incontrato una delegazione deilavoratori dell' Ipab ­ Casa di riposo "San Giuseppe" chepresidiano da quasi due settimane senza sosta gli ufficiamministrativi dello stesso ente dal quale gli operatorivantano stipendi dal 2008.Sull' incontro ha rilasciato delle dichiarazioni, LuigiBascetta responsabile del sindacato Cobas che insiemead altre sigle sindacali sta lottando a f ianco deilavoratori, i quali nel corso del presidio hanno costituito ilcomitato di lotta e difesa "Casa di riposo pubblica".Bascetta, che era l' unico sindacalista presente, dice:«Stiamo lottando per ottenere risposte definitive chepongano fine alla condizione di umil iazione e disofferenza economica e sociale dei lavoratori della Casadi riposo. Gli operatori hanno incontrato il ministro D'Alia e per questo momento di confronto ringraziamo ilsindaco, l' amministrazione comunale, in particolare l'assessore Filippo Sammarco per il suo interessamentoalla problematica, e tutti i consiglieri comunale che cisono vicini con la loro solidarietà e affettuosa partecipazione. Abbiamo ribadito, insieme alla dirigenzadella Casa di riposo, la gravità della situazione non solo economica ma anche di disagio sociale che si èvenuta a creare con una pendenza di 60 mensilità non erogate e che hanno ridotto 50 dipendenti allaprostrazione professionale e umana. Il ministro ha colto perfettamente il peso di tale incresciosasituazione e ha già dimostrato il proprio interesse con la segnalazione immediata della necessità di unincontro tra le maestranze, l' amministrazione comunale e gli enti regionali competenti per potereaccelerare la conclusione di una "storia" vergognosa e umiliante. I lavoratori restano a presidiare laCasa di riposo sperando che tutto si risolva nel migliore dei modi, e, cioè, come è stato detto anche alministro D' Alia, con un gesto tangibile che possa aiutare ad avviare le procedure di risanamento e adattuare il piano di rientro già concordato con la presidenza dell' ente. La lotta continua».Anche dal mondo dell' associazionismo in questi giorni continuano ad arrivare attestati di solidarietà.Tanti infatti sono le visite ricevute e i messaggi di vicinanza delle associazioni non solo locali ma anchedi livello provinciale giunti ai lavoratori che presidiano l' Ipab. Dal comitato di lotta e difesa dicono: «Alministro D' Alia abbiamo esposto la drammaticità della situazione, le difficoltà di vivere senza salario edover pagare le bollette che a differenza dello stipendio arrivano con puntualità. Comunque noilavoratori stiamo proseguendo a erogare il servizio di assistenza verso gli anziani ricoverati nellastruttura assistenziale che per noi sono parte di una famiglia e gli stessi anziani vogliono restare inquesta famiglia dove trovano un servizio di qualità».Il ministro D' Alia dopo avere ascoltato i lavoratori ha assicurato il suo interessamento e che si sarebbeattivato per cercare delle risposte a breve informando poi i lavoratori. La settimana scorsa i lavoratori si

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sono recati a Palermo e nella sede degli uffici dell' assessorato regionale alla Famiglia e alle Politichesociali (alla presenza del deputato regionale piazzese Lantieri e del presidente del consiglio comunaleLa Mattina) hanno ottenuto dal direttore generale del dipartimento del medesimo assessorato laanticipazione di tre mensilità arretrate.

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Gennuso non crede al rilancio dell' ospedale Trigona

È fortemente scettico l' ex deputato regionalePippo Gennuso sul futuro dell ' ospedaleTrigona. Esprime le sue perplessità dopo lar iunione del la commissione sanità del l 'Assemblea regionale che si è tenuta a PalazzoDucezio a l la presenza del l ' assessoreregionale Lucia Borsellino, di alcuni deputatiregionali, del sindaco Bonfanti, del suo collegadi Avola Cannata, di diversi consigl ier icomunali.Dichiara Gennuso che ha recentementeaderito a Forza Italia: «I deputati abusivi nonriusciranno a salvare l' ospedale di Noto. Misono sempre battuto per difendere l' ospedaleTrigona e ci sono anche riuscito. Con questogove rno de l l a Reg ione , sa rà d i f f i c i l emantenere aperto il Trigona.La riunione di venerdì scorso a Noto, dellacommissione sanità dell' Ars, è stata soltantouna passerella per alcuni deputati abusivi conportaborse al seguito, incapaci a difendereanche se stessi».Gennuso ha fatto riferimento a quando, nel2011 , i n p i ena campagna e le t t o ra le ,accompagnò a Noto i l presidente del laRegione Raffaele Lombardo per assumereimpegni importanti per la sopravvivenza delnosocomio netino. Gennuso non perde l'occasione per ricordare anche la vicenda della sua mancata rielezione all' Assemblea regionale vicendaper la quale pendono suoi ricorsi e da qualche settimana anche una denuncia alla Procura.i.

Corrado Parisi

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Ospedale, resta operativa Chirurgia

PATERNÒ (CT ) ­ D o po me s i d i p r o t e s t e erivendicazioni, nei giorni scorsi, in città, a PalazzoAlessi, si è tenuto un attesissimo incontro, nel quale tuttiriponevano tantissime speranze, ovvero quello con l'assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino e lacommissione Sanità dell' Ars. Da parte dei cittadini l'obiettivo dell' incontro è stato quello di opporsi, in modosempre più perentorio, al ridimensionamento dellastruttura ospedaliera.Erano presenti alla riunione, oltre al sindaco di PaternòMauro Mangano e al presidente dell' Assise CivicaLaura Bottino, anche i consiglieri comunali, il senatoreSalvo Torrisi, le associazioni di volontariato, il comitatopro­ospedale e molti cittadini. Dopo aver ampiamenteaffrontato la situazione, valutando tutte le varie proposteavanzate, l' assessore Borsellino ha deciso di accoglieredue importanti richieste, ovvero quella di continuare agarantire l' operatività del reparto di chirurgia del "SSSalvatore" e quella di potenziare il centro trasfusionale."Il piano sanitario regionale del 2009 considerava ilnosocomio paternese come il presidio ospedalierocapofila del distretto sanitario Catania 2 ­ ha dichiarato ilpresidente del Consiglio, Bottino ­ mentre oggi si parladi sovvertire la situazione in modo repentino edincomprensibile".Essendo stata proposta, durante l' incontro, l' idea di "ospedali riuniti", questo è stato il commento delsindaco Mangano: "Se l' idea è quella di creare un sistema di ospedali riuniti, ognuno di essi devepossedere i servizi di base, perché un presidio ha senso se in esso sono presenti unità vitali come lachirurgia, la medicina, il servizio trasfusionale. Ci sembra che questo incontro sia stato il coronamentodegli sforzi congiunti di cittadini, associazioni e mondo politico, che hanno lottato fianco a fianco versoun comune obiettivo".Sara Cavallaro.

28 gennaio 2014Pagina 11 Quotidiano di Sicilia

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«Benvenuto all' inferno»Il Comitato civico Cantavenera accoglie il nuovo commissario straordinario all' Asp 1Termine invitandolo a partecipare a un incontro nel quale affrontare i tanti problemi dellocale Ospedale.

E' s ta ta ino l t ra ta a l neo commissar iost raord inar io de l l ' Asp 1 d i Agr igento,Giuseppe Termine, nella scorsa giornata larichiesta di un incontro da parte del ComitatoCivico "Domenico Cantavenera" di Licata.Argomenti scottant i quel l i che sarannopresentati al nuovo dirigente che dovrà fare iconti sin da subito, come sostengono gli stessiesponenti del gruppo, con le anomalie dell'ospedale licatese S. Giacomo D' Altopasso.Attraverso un Tavolo Tecnico costituitosi neigiorni scorsi a Licata, come sost iene i lcomitato, per salvaguardare il diritto alla salutedei cittadini, si è discusso dei problemi cheriguardano l' ospedale e il suo funzionamento,con la conseguenza che molti cittadini sirivolgono ad altri siti ospedalieri con tutte leconseguenze connesse. Tra i temi chesaranno presentati al commissario Termine eche mettono in allarme gli utenti della strutturanon mancherà la soppressione di alcunireparti, nonché il fatto che altri possono esserein via di "smantellamento", come il puntonascite. Si parlerà, come affermano i membridel Comitato licatese, del personale, spessomale distribuito, in esubero alcune volte ecarente in altre. Ma la patata bollente che imembri del Tavolo Tecnico, composto non solo dal Comitato, ma anche da operatori del settore,sottoporranno al commissario Termine riguarderà la direzione sanitaria di Licata che gli stessi ritengonoprecaria poiché, a dire del Comitato, la sua attività è sovraccaricata da altri impegni dirigenziali,comportando grave pregiudizio nell' organizzazione interna del nosocomio e del suo funzionamento.Intanto un' interrogazione parlamentare giunge dalle donne del Movimento 5 Stelle di Licata, che tramitei portavoce regionali all' Assemblea Regionale Siciliana, è stata portata all' ARS.Tema focale il "Punto nascite dell' ospedale San Giacomo". L' interrogazione è stata poi fatta propria daldeputato nazionale Azzurra Cancelleri nella "Question Time" in seno al parlamento nazionale. Al centrodella questione le donne di Licata ed è proprio per tale ragione che quelle del M5S di Licata non restanoa guardare. Si tratta di Gabriella Sorace, che con le signore Paglini, Terrazzino, Vitale, Milingi e Brunachiedono nell' interrogazione di sapere dall' Assessore alla Sanità Borsellino se non ritenga opportuno,sulla scorta delle argomentazioni esposte nella stessa nota, assumere iniziative, ed in tal caso quali, perrimediare alla situazione incresciosa che vivono le gestanti licatesi, e non solo, e porre in essere un

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efficace potenziamento dell' ospedale licatese.

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Salvatore Vernaci (CittadinanzAttiva) spiegai passaggi dell' eventuale dichiarazione di default:«Non solo conseguenze negative»

Ma c' è chi ritiene ancora conveniente il dissestofinanziario

Torna il solito ritornello: dissesto sì, dissestono. Ma cosa conviene realmente alla città.E quali sono i passi da compiere al punto incui si è arrivati, alla vigilia di un voto per moltiaspet t i decis ivo da parte del consig l ioc omun a l e . A i n t e r v e n i r e è u n o d e irappresentanti di CittadinanzAttiva, SalvatoreVernaci, già esperto della Provincia regionale.«Ritengo cosa utile dare qualche nozione suldissesto.Cominciando dal primo interrogativo. Chi puòdichiararlo?Solo il consiglio comunale o un commissarioad acta. La Corte dei Conti non è competentea dichiarare il dissesto di un Ente. La Corte deiConti ha il potere di trasmettere gli atti e larichiesta al Prefetto, in Sicilia dovrebbe essereall' assessore regionale alle Autonomie locali,ma come abbiamo visto per Milazzo la Cortedei Conti investe il Prefetto, nel caso in cui lerisposte del Comune sul Piano di riequilibriofinanziario non sono state convincenti. LaCorte dei Conti può inviare al Comune ulterioririchieste e/o suggerimenti o intimazioni allaadoz ione d i tu t te le misure cor re t t i venecessarie per normalizzare la situazioneeconomico ­finanziaria del Comune, salvoverificare in un secondo momento, dopo l'esito di rigorosi accertamenti, della specifica incapacità dell' Ente di assolvimento delle funzioni e deiservizi indispensabili, ovvero dell' esistenza, nei confronti dell' Ente, di crediti liquidi ed esigibili di terzi,cui non possa validamente farsi fronte per il loro pagamento, in nessun modo.Una volta preso atto di tale impossibilità, si avvia l' iter per la dichiarazione del dissesto.Si notifica a tutti i consiglieri, singolarmente, la decisione della Corte dei Conti, assegnandocontestualmente il termine di venti giorni per l' adozione della deliberazione recante la formale edesplicita dichiarazione del dissesto finanziario. Se il Consiglio non provvede nomina un commissario adacta per l' adozione della relativa delibera di di siglio comunale che non provvede alla dichiarazione didissesto viene sciolto. La delibera che dichiara il dissesto è irrevocabile e viene trasmessa al ministerodell' Interno, alla Procura generale della Corte dei Conti, entro 5 giorni dall' adozione. La delibera vienepubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana, a cura del ministero dell' Interno unitamente

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al Decreto del presidente della Repubblica di nomina dell' OSL (Organismo straordinario diliquidazione) espressamente designata dal ministero degli Interni, il quale provvede al ripiano dell'indebitamento pregresso con i mezzi consentiti unicamente il pregresso. La commissione sioccuperebbe del disavanzo pregresso, mentre l' amministrazione gestirebbe il bilancio "risanato".Dopo che il consiglio comunale delibera il dissesto cosa succede? Dalla dichiarazione di dissesto ­sostiene Vernaci ­ i messinesi hanno tutto da guadagnare e nulla da perdere. 1) Già pagano i tributi conaliquote al massimo. Già pagano la refezione scolastica, gli asili, i servizi a domanda individuale al 36per cento. 2) Gli impiegati non hanno nulla da temere, perché il Comune di Messina dovendo avere, perlegge, il rapporto di 1 dipendente per ogni 121 abitanti, deve avere 2023 dipendenti.In atto ne ha 1578 dipendenti di ruolo e 302 dipendenti fuori ruolo. 3) I creditori del Comune, quelli sìche hanno da temere, infatti si bloccano tutte le procedure esecutive in corso, né si possonointraprendere o proseguire altre procedure contro il Comune; eventuali pignoramenti eseguiti sonoinefficaci, i debiti non producono più interessi né sono soggetti a rivalutazione monetaria, lo stessodicasi per le anticipazioni di cassa, dove il Comune è pesantemente esposto. Tutta la massa debitoriaviene ridotta tra il 40 ed il 60 per cento del debito. 4) Le conseguenze sugli amministratori. Messinainizierebbe il vero cambiamento, perché quelli che la Corte dei conti individuerà come i responsabili deldissesto, non possono più ricandidarsi, né occupare cariche pubbliche per dieci anni».4.

28 gennaio 2014Pagina 24 Gazzetta del Sud

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PROVINCIA REGIONALE Dipendenti­deputaticonfronto rinviato

Rinviato l' incontro fra i capigruppo dell' Ars e i deputatiregionali del territorio sul tema della cancellazione delleProvince programmato per stamani. Oggi, infatti, si riuniscesull' argomento la commissione "Affari Istituzionali" dell' Ars.

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TERRITORIO. Il sindaco ha dato il via libera alla riapertura delle istruttorie di poco più di 300strutture, i cui proprietari hanno pagatola sanatoria.

Acireale, via libera ai condoni edilizi nelle zoneparzialmente vincolateL' iter era rimasto bloccato in attesa che l' Ars legiferasse in materia. Sull' argomento,però, un pronunciamento del Cga ha dato ragione ad un ricorrente.

. . .V ia l ibera a i condoni ed i l i z i in zoneparzialmente vincolate. I l s indaco NinoGarozzo ha infatt i dato i l via l ibera al lariapertura delle istruttorie per questo tipo disanatoria, fino a ieri "congelate" dall' assenzadi una normativa. Si tratta di poco più di 300strutture i cui proprietari hanno già pagato ilconto per sanare l' abuso, ma la cui pratica èrimasta paralizzata in attesa che la regionelegiferasse in materia. Sull' argomento, però, l'assemblea legislativa siciliana è stata adessoscavalcata da un pronunciamento del Cga: ilTribunale amministrativo ha infatt i datoragione sa un privato che, forte della leggeado t t a t a i n L omba r d i a ( g i à p a s sa t apositivamente al vaglio di eventuali limiti dicostituzionalità), aveva chiesto equità ditrattamento per tutti i cittadini italiani. Quindi,se era possibile sanare in zone di vincoloparz ia le in Lombard ia , doveva esserepossibile anche in Sicilia. Preso atto delprovvedimento (che comunque esclude lesanatorie in zone di vincolo assoluto, e primadel via libera alla sanatoria chiede i pareridelle autorità preposte al vincolo), il sindacoNino Garozzo ha quindi dato disposizione aldirigente caposettore urbanistica perché riaprae riesamini le istruttorie, con eventuale revoca degli atti già adottati, circa le pratiche di condonopresentate: "Non siamo favorevoli ai condoni, ma se lo Statoli prevede è giusto che tutti i cittadini sianotrattati allo stesso modo ­ spiega il sindaco Nino Garozzo­ Se il legislatore fosse stato più attento echiaro, si sarebbero evitate condanne emesse dai giudici penali che non hanno potuto applicare glieffetti estintivi del reato a seguito del pagamento dell' oblazione".

Raffaele Musumeci

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URBANISTICA.

I professionisti acesi da 7 anni in prima linea

...Sul tema dei condoni in aree di vincoloparziale, Acireale, rivendica una sorta di"primogenitura", visto che il 26 ottobre 2007, inun convegno con diversi comuni siciliani, l'Associazione geometri acesi, Associazioneingegneri e architetti acesi e l' associazioneforense di Acireale, si trovarono concordi nelc h i e d e r e c h e l ' A r s l e g i f e r a s s eimmediatamente, conformemente a quantoavevano fatto da altre regioni, adottandoprovved imen t i s im i l i a que l l i p res i i nLombardia. "In quella occasione, fu aperta unabattaglia, volta a far approvare alla Regionequesta legge, sempre promessa e maiapprovata ­ aggiunge GarozzoSarebbebas ta to cop ia re que l la de l la Reg ioneLombardia, dando le stesse opportunità allanostra Sicilia. La decisione del Cga, adesso,consente la chiusura di un percorso attraversola distinzione tra effetti penali e amministrativi.Un obiettivo inseguito per quasi sette anni eche e l im ina una in to l l e rab i l e e g ravediscriminazione ai danni Sicilia rispetto adaltre regioni che prontamente avevanolegiferato sull' argomento". (*RAmu*)

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MANIFESTAZIONE. I militanti lamentano la mancata consegna di atti pubblici richiesti

Cinque Stelle protesta al municipio di Bagheria

...Una delegazione del Movimento CinqueStelle ieri mattina ha avviato una protestadavanti al Comune di Bagheria, incorsoUmberto, per la mancata consegna di alcuniatti di cui M5S ha chiesto copia nelle scorsesettimane. Fra loro c' era anche il deputatoregionale Salvatore Siragusa (nellafoto Mag).Gli attivisti hanno sistemato un gazebo conscritto «Atti, non parole». «Sono 11 le richiestedi accesso agli attidicono gli attivisti delmovimentoalle quali non è mai stato datoseguito». Fra gli atti richiesti l ' elenco dicontratti esterni ancora in corso con società ecoopera t i ve , mu tu i e l eas ing , u tenzetelefoniche, dei beni immobili e di atti diconcessione per occupazioni d i suolo,s o t t o s u o l o e s o p r a s s u o l o p u b b l i c orelativamente alla Tosap. (*MAG*)

28 gennaio 2014Pagina 26 Giornale di Sicilia (ed.

Palermo Provincia)Enti Locali

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«Su Biancavilla c' è massima attenzione»

S' è riunito ieri in Prefettura a Catania ilcomitato per l' ordine e la sicurezza pubblicasull' emergenza criminalità a Biancavilla, dopoi due fatti di sangue che hanno sconvolto laquiete della cittadina alle falde dell' Etna.Presente all' incontro anche il capogruppo delNuovo Centrodestra all' Ars, Nino D' Asero,che di Biancavilla è originario, e che proprioqualche giorno fa aveva incontrato il prefettoetneo Maria Guia Federico, parlando con lastessa della preoccupazione che aleggia aBiancavilla per le due esecuzioni avvenute inluoghi abitati e a poca distanza di tempo l' unadall' altra. «Si segue con attenzione l' evolversidei fatti ­ esprime fiducia D' Asero ­ e questonon può che rendere più sereno il territorio diBiancavilla e i suoi abitanti, spettatori nell'ultimo periodo, loro malgrado, di episodicriminali che hanno visto due omicidi in 48ore».L' attenzione della Prefettura dà la fortepercezione di una consapevolezza da partedelle istituzioni e delle forze di polizia che ip r ob l em i s ono s o t t o l a l o r o l e n t e d 'ingrandimento. Un segnale questo, che arrivapregnante negli animi della gente che, sispera, possa presto beneficiare degli esitipositivi.Fiducioso anche il sindaco di Biancavilla, Pippo Glorioso, che ha partecipato alla riunione. «SuBiancavilla mi sono stati garantiti l' impegno forte e la massima attenzione del prefetto e delle forze dell'ordine per assicurare la sicurezza e incentivare l' azione di contrasto all ' i l legalità. Comeamministrazione continueremo a mettere in campo tutte le nostre risorse e faremo gli sforzi necessariaffinché venga garantita la sicurezza dei nostri cittadini e prevalga la consapevolezza che i biancavillesisono onesti e respingono qualsiasi forma di violenza, contro tutte le mafie».

28 gennaio 2014Pagina 37 La Sicilia

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S. FRATELLO Con la nomina della commissione.

Danni agli alluvionati Un passo avanti verso laliquidazione

I tempi probabilmente sono un po' lunghi, vistoche dal rinnovo dell' ordinanza di protezionec iv i le ad ogg i , qu ind i in t re mes i , s i èproceduto con estrema cautela, ma comunquequalcosa si muove a San Fratello per giungerefinalmente alla corresponsione dei rimborsialla gente che ha perso la casa o subito gravidanni.Il 17 gennaio è stato notificato il provvedimentodi nomina della commissione, individuata dalresponsabile della protezione civile regionaleCalogero Foti, cui spetterà i l compito diesaminare le perizie presentate e rilasciare ilparere favorevole per il pagamento dei danni.Della commissione, presieduta dall ' ing.Angelo Alfieri, del dipartimento di protezionecivile, fanno parte anche i geometri AlessandroBattaglia e Demetrio Crocco, anime delpresidio permanente a San Fratello, assiemeal personale amministrativo e contabile già inforza all' ufficio territoriale di Sant' AgataMilitello della protezione civile. Lo stessodirigente regionale Foti ha rivolto alcuniinterpelli al capo nazionale Franco Gabrielliche se rv i ranno a l l a commiss ione perindirizzare il lavoro che dovrà portare, a strettogiro, al pagamento dei rimborsi, suddivisi in unprimo acconto e successivamen te il saldo.Contestualmente dovranno essere perfezionate le pratiche relative ai contratti di cessione delle areeprivate già oggetto degli interventi di consolidamento e messa in sicurezza. Intanto nei giorni scorsi aSan Fratello si è svolto un tavolo tecnico per la progettazione del nuovo collettore fognario. Riguardo leperizie per i rimborsi, alla luce dell' avvio dei lavori della commissione, l' amministrazione comunale,guidata dal sindaco Mario Fulia, ha sollecitato i cittadini a presentare le relative richieste o ad integrarequelle incomplete. A San Fratello, intanto, oggi pomeriggio alle 17, nell' aula consiliare, si terrà undibattito dal tema "La biodiversità animale in Sicilia. Il cavallo sanfratellano ed il registro anagrafico:Quale futuro?". i.

Giuseppe Romeo

28 gennaio 2014Pagina 22 Gazzetta del Sud

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Sud, 100 mln per finanziare il risparmio di energianelle produzioni

Pronto il decreto che stanzia 100 milioni dieuro per le imprese del Mezzogiorno chepresentano un programma integrato finalizzatoalla riduzione dei consumi di energia all 'in terno del c ic lo produt t ivo. I l decretoministeriale di disciplina del bando datato 5dicembre, è in corso di registrazione alla Cortedei Conti, ma è già disponibile sul sito delministero dello Sviluppo economico e nei sitidel Poi Energia e di Invitalia. I programmi d'investimento ammissibili dovranno prevedereil cambiamento fondamentale del processo diproduzione di una impresa che permettano lariduzione nominale dei consumi di energiaprimaria di almeno il 10%. Il valore degliinvestimenti non potrà essere superiore a 3milioni di euro. I lavori dovranno essereu l t ima t i en t ro 12 mes i da l l a da ta de lp r o v v e d i m e n t o d i c o n c e s s i o n e . L 'agevolazione prevede la concessione di unfinanziamento agevolato pari al 75% dellespese ammissibili. Per poterne beneficare leimprese devono essere localizzate nelleregioni dell' Obiettivo Convergenza (Calabria,Campania, Puglia e Sicilia). Gli imprenditorii n t e r e s sa t i d o v r anno p r e sen t a r e u nprogramma d' investimento finalizzato allariduzione ed alla razionalizzazione dell' usodell' energia primaria. I risparmi ottenuti, dovranno essere riscontrati all' interno dei cicli di lavorazione onell' erogazione dei servizi svolti all' interno di un' unità produttiva. Con un successivo decreto delDirettore generale per l' incentivazione alle attività imprenditoriali saranno indicati il termine di aperturae le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione, nonché le condizioni, i punteggi e lesoglie minime per la valutazione delle domande stesse.

28 gennaio 2014Pagina 28 Italia Oggi

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"Qui paghi con i soldi virtuali" il parrucchiere, illibraio e il bar ora i negozi accettano BitcoinDa Trento a Palermo ipionieri della moneta del web.

ROMA ­ Non ha nemmeno i l pos per i lbancomat, né accetta carte di credito. Ma dac i rca un mese a l Sa lone Boschet to d iCavalese, provincia di Trento, si può pagareanche in Bitcoin. La moneta elettronica chetanto fa parlare di sé, scambiata attualmenteattorno ai mille dollari, inizia a farsi largo inItal ia. E i Boschetto, barbieri da cinquegenerazioni, hanno deciso di passare dalcontante al virtuale in un sol colpo. Comestanno facendo molti esercizi commerciali:agr i tur ismi in Sic i l ia, una psicologa adA v e l l i n o , u n a v v o c a t o a C h i e t i , u nsupermercato ad Ancona, uno spedizionierevicino Lucca, un venditore di giocattoli aTorino. Solo a Roma sono 13, una decina aMilano, altrettanti a Venezia, per un totale dicirca 100 sparsi su tutta la penisola. «L' idea èstata di uno dei miei due figli», racconta altelefono Guido Boschetto, 55 anni. «Abbiamoscaricato il programma e ora, attraverso uncodice a barre visualizzabile su cellulare (qr­code), accettiamo la moneta elettronica. Siamoi primi a farlo nel nostro campo e i secondi inEuropa, dopo un parrucchiere polacco »,continua Guido. Peccato che la maggior partedei clienti abituali del salone non sappia cos' èun Bitcoin. Però ha chiamato un signore assicurando che se li avesse acquistati sarebbe passato a frasitagliare i capelli. Tutto qua. «Più o meno», ammette il barbiere. «Come mossa promozionale però hafunzionato».Inventato nel 2008, per diverso tempo il Bitcoin è stato praticamente carta straccia. Oggi invece vieneaccettato a macchia di leopardo soprattutto in Inghilterra, Germania e Stati Uniti. Si sono aggiuntiperfino un paio di atenei.L' Università di Nicosia a Cipro, seguita una settimana fa dalla University of Cumbria, a Carlisle,nord estdel Regno Unito. «Solo come forma di sperimentazione », ha sottolineato un docente.Del resto il Bitcon è una sperimentazione tout court: un network di computer (basta iscriversi e scaricareil software per aderirvi) che mettono a disposizione la propria potenza di calcolo. Questa rete crea edistribuisce in maniera casuale un certo numero di monete ai propri membri, al ritmo di sei all' ora,conservate in portafogli personali criptati. Il tetto massimo previsto di Bitcoin circolanti è di 21 milioni edovrebbe esser raggiunto nel 2017.

28 gennaio 2014Pagina 19 La Repubblica

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«Lo sa? Lei è il primo che mi chiede dei Bitcoin», rivela Michelle Müller della libreria Libri Necessari diRoma. «Un mio amico mi ha convinto a offrire questo servizio. Ma nessuno si è fatto avanti». Stessamusica nello studio dei commercialisti Tudini dove però, spiega il titolare, alcuni clienti non hannopagato in moneta virtuale solo perché se la tengono stretta considerando il suo valore.Intanto a Davos, al World Economic Forum, c' è stato uno scontro fra chi crede nel futuro del Bitcoin echi pensa sia un mezzo per riciclare denaro sporco. Venerdì sir Richard Branson della Virgin ha difesoapertamente la valuta elettronica attaccata da Jamie Dimon e Jack Lew, amministratoredelegato di JpMorgan il primo e segretario al Tesoro degli Stati Uniti il secondo. «Presto una valuta globale, pocoimporta che sia il Bitcoin o qualcosa di simile, farà piazza pulita dei Jamie Dimon e delle altre banche»,ha detto il gran capo della Virgin. In attesa di vedere come andrà a finire, se siete fra quei fortunati adaver comprato dei Bitcoin ad ottobre del 2009, quando per un dollaro ve ne davano 1300, li potetespendere per l' acquisto di un biglietto della compagnia di Branson. Ma non la Virgin, la Galactic: quelladei viaggi spaziali. Servono 250 mila dollari, appena 2500 bitcoin. Un affare.© RIPRODUZIONE RISERVATAAlcuni però preferiscono non spenderli perché il loro valore continua acrescereFunzionano come mossa promozionale, in centinaia li hanno adottatiRTV­LAEFFEAlle 13.45suRnews (canale 50 del digitale terrestre) il videoracconto sui Bitcoin.

JAIME D' ALESSANDRO

28 gennaio 2014Pagina 19 La Repubblica

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Distretto Sud Est e coordinamento Comuni Unesco.

Catania torna centrale con la cultura e le idee

Sono bastate due idee di profilo alto, puntandosu cultura e impresa, per riportare Catania alcentro dell' attenzione, in una Sicilia che diidee sembra averne sempre meno, soprattuttosu come uscire fuori da una crisi economicache pare essere infinita. A pochi giorni didistanza, il sindaco del capoluogo etneo, ildemocratico Enzo Bianco, ha annunciato lanasc i ta de l D is t re t to de l Sud Est e hapromosso la firma di decine di sindaci dell'Isola su di un protocollo per il coordinamentodi tutte le amministrazioni sul cui territoriorientrano dei siti Unesco. La convenzione chedarà v i ta a l Dist ret to del Sud Est saràsottoscritta il 10 febbraio a Catania tra i sindacidella città etnea, di Siracusa e di Ragusa, icommissari straordinari delle tre Province e irappresentanti delle Camere di commercio. Il23 gennaio il progetto è stato anche presentatoa Roma al ministro per la Coesione territoriale,l' aretuseo Carlo Trigilia. «Il sogno di rendereforte e competitiva la Sicilia sudorientale si starealizzando», ha spiegato a MF Sicilia ilsindaco Bianco, che al progetto crede cosìtanto da aver delegato già a giugno, all 'indomani della vittoria contro l ' uscenteRaffaele Stancanelli, uno specifico assessore,Orazio Licandro. «L' Europa», ha proseguito ilprimo cittadino, «tende sempre più a destinare fondi ad aree omogenee, che sappiano progettare ilproprio futuro. Il territorio compreso tra Catania, Siracusa e Ragusa è la locomotiva che traina la Siciliasotto il profilo economico, visto che ha il triplo del tasso di infrastrutturazione della media nazionale epossiede un sistema di porti, aeroporti e collegamenti che deve essere completato, ma è già di tuttorispetto. Ma anche sotto il profilo culturale e turistico questa zona è ricchissima, visto che qui èconcentrato, solo per fare un esempio, il maggior numero di siti Unesco della regione.Quest' area ha potenzialità enormi, spesso offuscate da una regione troppo "Palermocentrica", eccoperché la costituzione del Distretto Sud Est Sicilia è di importanza strategica». Per inciso, è già partitala ricognizione dei progetti esecutivi relativi al territorio del Distretto che possono essereimmediatamente finanziati con fondi europei e al più presto sarà avviata la programmazione relativa aifondi Horizon 2020 che stanno per partire. E a proposito di siti Unesco, Catania è anche stata laprotagonista di un' altra importante iniziativa, la firma, alla presenza del presidente nazionale Unesco,Gianni Puglisi, del rappresentante del ministero dei Beni Culturali, Gianni Bonazzi, e del direttoregenerale della Fondazione Unesco Sicilia, Aurelio Angelini, di una dichiarazione congiunta («Partire dal

28 gennaio 2014Pagina 2 MF (Sicilia)

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territorio per mettere le basi dello sviluppo sostenibile del proprio patrimonio culturale, artistico eambientale») dei 28 comuni siciliani il cui territorio è inserito nella World Heritage List dell' Unesco. L'obiettivo è quello di coordinare azioni di valorizzazione e promozione dei centri regionali Unesco.Semplice l' idea alla base dell' intesa: la Sicilia è la regione d' Europa con il maggior numero di sitidichiarati patrimonio dell' Umanità ed è quindi «fondamentale», ha dichiarato Enzo Bianco, «faresquadra per promuovere e valorizzare un territorio che può costituire un volano di sviluppo dell'economia. Insomma, è l' occasione giusta per utilizzare i fondi la cui scadenza è stata prorogata al 31dicembre 2015, proponendo progetti cantierabili già pronti e cominciando a lavorare, subito e tuttiinsieme, per avere la massima attenzione a Palermo come a Roma o a Bruxelles, in vista dell' accessoai fondi europei 2014­2020».(riproduzione riservata)

CARLO LO RE

28 gennaio 2014Pagina 2 MF (Sicilia)

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«Sospendere intanto la prima rata e ridefinire il sistema tariffario in base alla reale produzione dirifiuti»

La Cna sulla Tares: imprese e famiglie al collasso

«I poteri istituzionali e politici sembrano viverein un posto avulso dalla realtà. Messina è alcollasso, la sua provincia non mostra alcunsegno di ripresa.Imprese e famiglie non ce la fanno più». LaCna (Confederazione nazionale artigiani)suona l' allarme alla luce dell ' ennesimobalzello piombato sulla testa dei cittadini: latassa sui rifiuti. Autentica mazzata per artigianie commercianti che ora attraverso l' organismoche in larga parte li rappresenta fanno sentirela loro voce. A lanciare un severo monito alleistituzioni e al mon do della politica sono ilpresidente della Cna di Messina Costantino DiNicolò e i l segretario Vito Siracusa cheannunciano una forte mobilitazione dellacategoria per dire basta alle politiche delrigore, senza l' avviamento dei necessariinvestimenti per rilanciare quelle proposteritenute necessarie allo sviluppo. «L' ultimalegge di stabilità approvata dal Parlamentoregionale­rilevano­non determinerà nessunarivoluzione di carattere socio­economico. Lapressione f iscale da record nel la c i t tàraggiunge quasi il 66%. È stato calcolato dalnostro centro studi i l numero di giornatenecessarie nell' anno per pagare i tributi, ossiaper assolvere alla pressione fiscale. Se gli entiterritoriali (Comuni, Provincie, ecc.) applicassero le aliquote massime possibili della legislazionevigente (e molti Comuni ormai sono su questa strada, vedi Messina, Barcellona, Milazzo) si sarebbecostretti a lavorare per il fisco ben 282 giorni prima di cominciare a maturare i primi guadagni».Ecco il percorso suggerito dalla Cna: occorre rivedere il criterio utilizzato per la determinazione delreddito di impresa dei soggetti, Irpef; ridurre l' imposizione Irap con una progressiva eliminazione delcosto del lavoro della base imponibile; sospendere la prima rata Tares e ridefinire il tributo rifiuti eservizi strutturando un nuovo sistema tariffario che rappresenti la reale produzione di rifiuti.L' altro fronte su cui la Cna di Messina darà battaglia è quello del credito. «L' artigianato e la piccola emedia impresa ­ fanno notare ancora Di Nicolò e Sira cusa ­ hanno sempre più difficoltà di accesso alcredito e sempre meno capacità di fronteggiare il loro fabbisogno finanziario. Le banche ormai sonodiventate luoghi impossibili sia per gli artigiani che per le piccole imprese. La Cna ha deciso di aprire aMessina la vertenza credito perché le banche non possono solo incamerare miliardi di euro dalla Bce altasso dell' 1% e chiudere le porte alle imprese, spesso costringendole a rientri immediati per fuori fido

28 gennaio 2014Pagina 24 Gazzetta del Sud

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anche di qualche migliaia di eu.

28 gennaio 2014Pagina 24 Gazzetta del Sud

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Le tariffe. L' azienda palermitana proporrà al consiglio comunale una riduzione notevole delcosto degli abbonamenti. Punto interrogativo su eventuali rimborsi.

Tagliando più economico a Firenze A Milano piùsalato ma vale100 minuti

...Mentre a Palermo aumenta il costo deibiglietti ecco cosa succede nelle maggiori cittàitaliane. A Milano il ticket per 100 minuti diviaggio costa 1,50 euro. Il biglietto oltre allel i n e e u r b a n e è v a l i d o a n c h e p e r l ametropolitana cittadina e linee ferroviarie aseconda del chilometraggio. A Roma e Milano,l ' Atc e Atm propongono al pubbl ico unbiglietto di 1,50 euro che vale per 100 minuti diviaggio per tutte le linee della città. Uno deiticket per il trasporto pubblico più economici sipuò acquistare nella città di Firenze. Si puòviaggiare infatti con un 1,20 in tutte le lineedella città per 90 minuti. A Bologna invece laTper ha fissato il prezzo del biglietto per iprossimi tre anni a 1,30, anche questo validoper un' ora e mezza di viaggio utilizzando tuttele l inee urbane. Nel capoluogo sici l ianopotrebbe essere accertata nei prossimi mesi,dopo l ' approvaz ione de l cons ig l io d iamministrazione dell' Amat, la possibilità diabbassare i costi per permettere a tutti icittadini di pagare il servizio nonostante la crisieconomica che ha colpito la maggioranzadelle famiglie. La proposta dell ' Amat alconsiglio comunale potrebbe essere moltovantaggiosa per tutti gli utenti. Per l' azienda, l'abbonamento ordinario valido per tutte le linee cittadine dovrebbe essere ridotto da 48 a 32 euro almese. Cambierebbe veste invece l' abbonamento peri giovani fino a 25 anni di età, non per forzastudenti che costerà 22 euro. L' abbonamento impersonale passerà invece dagli attuali 65,90 euro almese a 42 euro. Nella proposta sarà inoltre inserita l' istituzione di un biglietto per tutte le linee valido dauno a sette giorni, secondo le esigenze del passeggero. Soluzione già applicata in diverse città italiane.È ancora punto interrogativo invece sui possibili rimborsi per tutte quelle persone che una volta passatala proposta hanno precedentemente acquistato abbonamenti annuali. Si presume infatti che l' aziendadi via Roccazzo non disponga dei fondi per rimborsare i passeggeri. Sulla questione però è impossibileesporsi troppo. Dagli uffici di Amat nel pomeriggio di ieri non è arrivata alcuna conferma. (*sARA*)

28 gennaio 2014Pagina 17 Giornale di Sicilia

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LA VERTENZA. Si preparano i pullman per Roma, dove venerdì si discuterà del futuro dellostabilimento al ministero dello Sviluppo economico.

Fiat, operai in assemblea con Faraone e deputati Pd

...Circa cinquecento operai della Fiate dell'indotto hanno partecipato ieri all' assembleap r omo s s a d a F im , F i om e U i lm p e rorganizzare le prossime manifestazioni diprotesta in vista del 31, giorno dell' incontroromano al ministero dello Sviluppo economicosul futuro del sito industriale imerese. Le tuteblu intendono promuovere una manifestazionedi protesta davanti al ministero. Per questomotivo gli operai partiranno il 30 gennaio conquattro pullman. All' assemblea di ieri, iniziataalle 9,30, hanno partecipato anche DavideFaraone, responsabile nazionale Welfare delPd, e gli onorevoli Culotta e Ribaudo. «Il avo ra to r i ­ ha de t to Fa raone ­hannomanifestato grande senso diresponsabilità inquesti tre anni. Sarò a Roma venerdì allariunione al ministero dello Sviluppo economicoper fare il punto sulla vertenza». Parole accoltefavorevolmente da l s indaco SalvatoreBurrafato, che ieri ha incontratogli operaidavanti ai cancelli dello stabilimento. Pergiovedì Fim, Fiom e Uilm hanno organizzatou n a g i o r n a t a d i m o b i l i t a z i o n e d e imetalmeccanici alla quale parteciperannoanche il governatore Crocetta, il sindaco diPalermo Leoluca Orlando, l' onorevole SimonaVicari e il leader dei metalmeccanici della Fiom, Maurizio Landini, con i delegati di tutti gli stabilimentiFiat d' Italia. Intanto prosegue ormai da oltre una settimana il presidio davanti alla Regione, a Palermo,degli operai dello Slai­Cobas Fiat che saranno ricevuti giovedì pomeriggio. La Uilm territoriale continuaa sostenere che «nella discussione al Mise del 31 gennaio deve emergere la fine degli ammortizzatorisociali, il licenziamento dei lavoratori e il fatto chela Fiat deve ritornare ad essere parte attiva, in quantosiamo ancora dipendenti». Il segretario Vincenzo Comella aggiunge poi: «Nei giorni scorsi, a mezzostampa, ho appreso della presenza del segretario della Fiom Maurizio Landini davanti allo stabilimentotermitano, e ho appreso ieri dal segretario provinciale, durante l' assemblea, che il segretario Landiniviene dentro un contesto unitario. È naturale che non ho nulla in contrario, ma sarebbe stato correttoessere avvisati per tempo. La Uilm si è fatta promotrice di un appello online per chiedere al premierLetta di intervenire nei confronti di Fiat ­ aggiunge ­. Questo appello l' ho portato avanti con unapetizione all' indirizzo bit.do/petizione fiat, che comincia a far vedere i suoi frutti: la politica statimidamente tornando davanti ai cancelli, ma di un' interpellanza parlamentare non c' è traccia». (*laci*)

28 gennaio 2014Pagina 28 Giornale di Sicilia

Lavoro

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DOMANI UNA PROTESTA.

Vertenza Almaviva Italia dei Valori: «Vicini ailavoratori»

...Italia dei Valori aderisce e partecipa allamanifestazione indetta dai lavoratori diAlmaviva per la difesa del posto di lavoro inprogramma domani . «Siamo da tempoimpegnati a trovare soluzioni che consentanoa questi lavoratori di trovare risposte ai loroproblemi ­ si legge in una nota diffusa ieri dalcoordinamento regionale­. Ribadiamo ancorauna volta che non è possibile, né pensabile,che questa realtà produttiva non trovi risposteadeguata da partedi tutti i livelli istituzionali edi governo».

28 gennaio 2014Pagina 22 Giornale di Sicilia

Lavoro

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GRAMMICHELE: LUNEDÌ PREVISTO LO SCIOPERO DEI LAVORATORI.

Odissea Gia, niente stipendi da 20 mesi

Odissea dei dipendenti della "Gia" da 20 mesisenza s t ipend i e indenn i tà , con tan teincertezze sul futuro. Tragica la vicenda chevede coinvolti i 7 dipendenti della "Gia" societàper la gestione integrata delle acque delcomune di Caltagirone e dell ' Asi che inservizio dal 2002 hanno dovuto affrontare seriesituazioni e tre di loro, Giuseppe Digeronimo,Antonino Gandolfo e Nicolò Marco La Ferla, il13 novembre licenziati.A seguito della vertenza legale dagli stessiintrapresa, ottengono con ordinanza delgiudice il 24 settembre 2013 riammissione inservizio, liquidazione stipendi e indennitàp r eg r esse . F i ne de l l ' i n cubo? No . I lcommissario liquidatore della "Gia", SalvatorePasqualetto, impugna l' ordinanza. Malgradociò, i t re e gl i al tr i col leghi cont inuano,malgrado non ricevono gli stipendi da ben 20mesi, a svolgere con dedizione il loro lavoronella speranza che la vicenda si risolva. Cosìnon è stato e nei giorni scorsi la drasticaprotesta con lo sciopero della fame sospeso aseguito del la cost i tuzione del tavolo ditrattative svoltosi il 17 gennaio.Durante l' incontro, Cicero ha proposto che siail Comune di Caltagirone a gestire l' impiantoche a sua volta, stando alle informazione dei dipendenti "Gia", lo farebbe gestire alla "Sie", la quale hagià proprio personale e pertanto per i dipendenti della "Gia" dopo il danno si profilerebbe lo spettro deldefinitivo licenziamento e per questi motivi c' è lo sciopero programmato per lunedì prossimo.

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Lavoro

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Normanni, Aquile & Elefanti

I l pr imo Vi r tua l Career Day, evento d iselezione del personale che si effettueràesclusivamente online, si tiene giovedì sulportale www.risorsedisicilia.it e potrà metterein contat to le imprese con dip lomandi ,diplomati, laureandi e neolaureati di tutta laSicilia. Il portale, nato nell' aprile del 2013, sioccupa di orientamento al lavoro e finora haregistrato 6 mila iscritti. Di questi almeno 3mila sono attesi per il Virtual Carreer Day, con40 imprese partecipanti.Invitalia e Confindustria Palermo presentano«Imprese e Innovaz ione : g l i i ncen t i v iSmart&Start di Invitalia», un incontro sulleopportunità e gli incentivi per i neoimprenditoriche intendono realizzare progetti innovativi.In particolare, Invitalia presenterà Smart&Start,le agevolazioni attivate con il ministero delloSviluppo economico per la nascita di nuoveimprese innovative nelle regioni del Sud e cheprevedono uno stanziamento di 190 milioni dieuro. Appuntamento oggi alle 15 nella sededegli Industriali di Palermo.

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Lavoro

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Tlc. Accordo fra azienda e sindacati.

Italtel, via libera al piano esuberiI PUNTI CHIAVE L' intesa non prevede alcun licenziamento ma mobilità volontariaRivisti al ribasso trattamenti da contratto integrativo.

Andrea Biondi MILANO Cassa integrazione arotazione con integrazione economica;contratti di solidarietà; mobil ità ma solovolontaria, incentivata e con la possibilità diaccedere a un servizio di outplacement. È suqueste basi che è stato sottoscritto ieri alministero dello Sviluppo economico l' accordofra Italtel e sindacati per la gestione fino a fineanno degl i esuber i r isul tant i dal Pianoindustriale 2012­2016. Un accordo, si legge inuna nota della Fiom, che ha tra gli allegati un"Memorandum" firmato anche dal Ministeroche vede I ta l te l impegnata a ev i tare ilicenziamenti «per tutta la durata del pianoindustriale 2012­2016 e a condividere con leorganizzazioni sindacali l' individuazione dellesoluzioni che vadano a salvaguardare l 'occupazione e la presenza industriale inItalia».«Pienamente soddisfat to del l ' accordoraggiunto» s i è def in i to Stefano Pi ler i ,amministratore delegato dell' azienda di tlcche sv i luppa e p roge t ta re t i d i nuovagenerazione e che ha chiuso il 2012 con 331,4milioni di euro di ricavi contro i 405 dell' annoprecedente. «Con questo accordo ­ aggiunge ­che contribuisce a rafforzare il posizionamento di business e la solidità economico finanziaria Italtel puòproseguire il percorso di ripresa, nel solco tracciato dal Piano industriale». Alla base c' è il piano dirifinanziamento con alcune banche intrapreso da Italtel a fine 2012 e con effetti sul 2013. Un anno,quello passato, andato anche bene sui ricavi, ma non tanto da non costringere azienda e sindacati adiscutere su un piano di esuberi. «Rispetto ai 380, su un totale di circa 1.300 dipendenti nelle sedi diCastelletto (Milano), Roma e Carini (Palermo), dichiarati inizialmente dall' azienda, con la trattativa ilavoratori coinvolti da problemi occupazionali sono scesi a 300», precisa Roberta Turi, segretarianazionale Fiom­Cgil e responsabile del settore Ict.L' accordo prevede la Cassa integrazione per riorganizzazione aziendale dal 12 aprile al 31 dicembreper 280 persone, con una rotazione di 80 persone in turni trimestrali. Ai cassintegrati andrà unaintegrazione al trattamento di Cigs di 250 euro mensili lordi. È previsto poi l' utilizzo dei contratti disolidarietà, sempre dal 12 aprile al 31 dicembre, per 800 persone: la riduzione oraria sarà di 1 ora e 20minuti al giorno. Inoltre i lavoratori che aderiranno volontariamente al piano di uscite potrannobeneficiare di incentivi all' esodo fino a 12 mensilità. Infine, azienda e sindacato hanno rivisto al ribasso

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alcuni trattamenti previsti da contrattazioen aziendale su istituti normativi (reperibilità, indennità ditrasferta ore viaggio, premio di anzianità aziendale) che erano di maggior favore rispetto al Ccnl.«Grazie a quest' ultimo punto ­ commenta Enrico Azzaro della segreteria nazionale Uilm ­ siamo riuscitia far scendere gli esuberi da 300 a 280». Complessivamente anche Azzaro parla di «accordosoddisfacente perché non bisogna dimenticare che questa azienda nel 2012 era sull' orlo del fallimento.Ora, se guardiamo al Memorandum, ci sono precisi impegni da parte dell' azienda sull' impossibilità diazioni unilaterali». L' intesa sarà sottoposta al voto dei lavoratori fino a venerdì.@An_Bion © RIPRODUZIONE RISERVATA.

ANDREA BIONDI

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Alimentare. Il gruppo Casillo fa parte del progetto Elite.

«Operiamo come se fossimo già in Borsa»PASQUALE CASILLO «I nostri bilanci sono certificati, avremmo tutti i requisiti del caso,ma ancora niente di concreto per la quotazione»

Vincenzo Rutigliano CORATO Operare come societàquotate in Borsa, senza esserlo. Almeno per ora. Ilgruppo Casil lo ­ leader mondiale nell ' acquisto,trasformazione e commercializzazione del grano,soprattutto duro, di cui è market maker internazionalecon 2 milioni di t./annue ­ è soprattutto questo. Ungruppo con interessi nazionali ed internazionali, numerida primato ­ 630 milioni di euro di fatturato consolidatonel 2012 ­ partecipazioni un po' dovunque, interessianche nel fotovoltaico ed in agricoltura, ma per la Borsaancora nessun orizzonte preciso. «Abbiamo semprepensato ed operato come se fossimo società quotate inBorsa ­ spiega Pasquale Casillo, presidente e ad dellaCasillo Partecipazioni che controlla altre 23 società delgruppo. I nostri bilanci sono certificati, avremmo tutti irequisiti del caso ma, alle viste, niente di concreto per laquotazione». Come dire che se e quando verrà presa ladecisione, la quotazione verrebbe «facile», in linea conun percorso che impegna il gruppo, non per caso, anchenel progetto Elite di Borsa Italiana, con i suoi corollari diulteriore trasparenza nei confronti dei soci e di stimoloalla crescita strutturale dell' azienda.La cautela di Pasquale Casillo, del tipo «potremmo, ma non vogliamo, non per il momento e chissàquando», è una costante nell' approccio sempre molto solido ­ pochi annunci e tanta sostanza ­ diquesto gruppo che è ancora alla seconda generazione. La storia del gruppo infatti inizia nel 1958 con ilfondatore, Francesco Casillo, che rileva i Molini e Pastifici Coratini e li affida al figlio Vincenzo, di soli 19anni. Poi, nel 1990, l' arrivo della seconda generazione (i fratelli Francesco, Pasquale, Beniamino eCardenia) che potenzia e modernizza gli impianti, amplia gli ambiti di attività, acquisisce altre realtàimprenditoriali. La crescita è fortissima e diventa quasi «tumultuosa» tra il 2006 ed il 2012, quando ilfatturato si triplica, da 212 a 630 milioni e gli occupati passano da 110 a 236. In due decenni gli impiantidi macinazione aumentano da 3 a 9 con una capacità produttiva annua di un milione di tonnellate, sparsitra Puglia (4 a Corato e 1 ad Altamura) Toscana (2 molini di grano duro e tenero nel lucchese, acquisitinel 2010), Sicilia(Pozzallo Modica) e Lombardia(Rovato).L' ingresso nella logistica è del 2012, con l' acquisizione della Silos Granari della Sicilia s.r.l. (nata nel1960) con i suoi 4 terminal portuali a Bari, Palermo, Catania e Ancona, cui si è aggiunto quello diBarletta,nella Bat. E ancora magazzini di stoccaggio in Puglia e Sicilia.La semola ottenuta dalla Molino Casillo conquista clientele del calibro di Barilla, Granoro, Garofalo,Pastificio Zara di Trieste, che il gruppo coratino rifornisce con tank container che trasportano semola digrano duro su rotaia. E poi la società Selezione Casillo per commercializzare sfarinati confezionati insacco e, nel 2008, la diversificazione nelle energie rinnovabili ­ con la nascita di una business unity e 25

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Mw di potenza finora installati ­ e nel 2013 nella gastronomia del territorio con una partecipazione nellaEataly Puglia srl di Oscar Farinetti che ha aperto a Bari.Con questi numeri la Borsa per Casillo «non sarà alle viste».Ma prima o poi.© RIPRODUZIONE RISERVATA L' AZIENDA Il colosso del grano Il gruppo ha realizzato 630 milioni dieuro di fatturato consolidato nel 2012.

VINCENZO RUTIGLIANO

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NISCEMI.

Il Muos può funzionare a pieno regime

NISCEMI. Sono stati completati domenicanotte, nella base americana di contrada Ulmo,a Niscemi, i lavori di montaggio delle tregrandi parabole satellitari, del diametro di 20met r i c iascuna , che permet te ranno i lfunzionamento del Muos, il sistema di difesasatellitare ad altissima frequenza duramentecontestato dalla popolazione perché i suoicampi magnetici sono ritenuti dannosi allasalute e alla navigazione aeree del vicinoaeroporto Maglicco di Comiso.Gli attivisti stanno preparandosi a nuove formed i p r o t e s t a . L e mamme «No Muos» ,protagoniste di tante battaglie, hanno riferito diavere pianto, ieri, quando, giunte sul posto peril quotidiano sopralluogo, hanno trovato i lavoridi montaggio ultimati.«Ed ora ­ hanno detto ­ non ci resta cheprendere i nostri figli, le nostre famiglie, edandar via da Niscemi».«Si tratta di un' altra ferita profondissimainferta alla Sicilia. Il silenzio delle istituzioniregionali e nazionali in questi giorni aggiungevergogna a vergogna, il loro servilismo neiconfronti degli Stati Uniti non ha limiti»,afferma Luca Cangemi, del la direzionenazionale Prc, annunciando una nuova fase dimobilitazioni.i.

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Immobile di proprietà del Comune di Leni che rientra nell' ambito della Riserva orientata.

Rifugio di Monte Rivi sull' isola di Salina Consegnatii lavori di ristrutturazione

Consegnat i i lavor i per la r is t ru t turaz ione e l 'adeguamento funzionale del rifugio di Monte Rivi,immobile di proprietà del Comune di Leni che rientranell' area della Riserva naturale orientata "Montagnedelle Felci e dei Porri". Un iter, quello intrapreso dalComune salinese, iniziato nel 2011 e terminato, per l'appunto, con la consegna dei lavori proprio in questomese di gennaio 2014.L' intera operazione è diretta a favorire una migliorefruizione sociale e turistica del bosco e della riserva ingenerale, predisponendo una base d' appoggio per gliescursionisti.Il fabbricato si trova all' interno di un fitto manto boschivoche, a partire da una fascia di circa 650 metri sul livellodel mare, si estende per diverse decine di ettari all'i n t e r n o d e l l a r i s e r v a m e d e s i m a , a p o c h ecentinaiadimetri dal cratere di Monte Fossa delle Felci(962 metri, la vetta più alta delle Eolie). Lo stesso MonteRivi da cui il rifugio mutua il proprio nome, del resto,risulta essere un antico edificio vulcanico oggi in granparte smantellato. Tra gli interventi previsti, vi è larimozione e ricollocazione del rivestimento esterno inpietra lavica, l' adeguamento degli spazi interni anchecon l' allestimento di bagni per i portatori di handicap e la sostituzione degli elementi di arredo posti all'esterno (pergolato e panche). Inoltre è previ sta l' installazione di appositi impianti elettrici, idrici e diclimatizzazione, a cui occorre aggiungere pure la presenza di un impianto fotovoltaico già approvatodalla Soprintendenza competente. Senza dimentica re un gruppo elettrogeno di emergenza, unacassetta di pronto soccorso e degli estintori.Gli interventi previsti, stando a quanto riportato dai documenti della relazione tecnica, ricadono all'interno dell' art. 3 del D.A. 30 marzo 2007 (assessorato Territorio e ambiente), asserendo che per lemodalità e tipologia dei lavori non saranno in alcun modo alterati habitat né disturbate specie animali.«La Riserva ­ ci ha detto Riccardo Gullo, sindaco di Leni ­ costituisce un polo di attrazione e la suacostituzione è statala visione giusta per la valorizzazione del territorio dell' isola di Salina. Siamosempre più convinti della necessità di programmare direttamente delle iniziative volte allavalorizzazione del patrimonio boschivo, ricadente nell' area della riserva e appartenente al nostrocomune. Questo progetto di ristrutturazione ­ ha puntualizzato Gullo ­ rientra proprio nell' ambito di detteiniziative, per il quale abbiamo ottenuto il relativo finanziamento di 213.492,75 euro, nell' ambito del PsrSicilia 2007/2013. Ciò a conferma ­ ha così concluso il sindaco ­ che l' amministrazione comunale diLeni è intenzionata a proseguire in prima persona l' azione di valorizzazione del proprio patrimonioboschivo e dell' intera riserva, anche con l' istituzione della "Festa della montagna", promossa da questo

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comune dal 2009, che mira ad avvicinare la popolazione proprio alla Riserva orientata e ad apprezzareil patrimonio naturalistico dell' isola». Il rifugio, in una prima fase, rimarrà aperto tutto l' anno e adisposizione di chiunque voglia fruirne. i.

Michele Merenda

28 gennaio 2014Pagina 33 Gazzetta del Sud

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Il sindaco e i deputati regionali invocano interventi istituzionali per il pericolo di crolli.

«Stato di calamità per rischio voragini»

MARSALA. «Non vogl iamo aspettare l 'incidente grave per intervenire. Stiamolavorando in un' ottica di programmazione. Ènoto a tutti che nelle ultime settimane si sonoverificati degli incidenti gravi e per questoabbiamo, grazie all' aiuto dei tecnici, mazaresie marsalesi, fatto un' indagine che ci hapermesso di individuare dieci zone a rischio.Abbiamo bisogno dell' aiuto della Regione,dell' intervento del Governo Nazionale».Sono queste, in sintesi, le parole del sindaco,Giulia Adamo, che ieri mattina ha convocatouna conferenza stampa dopo la dichiarazionedi calamità naturale e la r ichiesta degliinterventi istituzionali per la voragine che si èaperta due mesi fa ad Amabilina, in via Tunisi,e per le altre parti della città a rischio crollo. Lagiunta ha, infatti, adottato un atto deliberativocon il quale si richiede al presidente dellaRegione, Rosario Crocetta, di proclamare lostato di calamità e di dissesto idrogeologico aisensi del l ' ar t . 5 del la legge regionale100/2012.Il problema riguarda, prevalentemente, le zonedel versante est in cui si sono recentementeverificati delle grandi frane. Alla conferenzasono stati invitati a partecipare i parlamentariregionali e nazionali della provincia: erano presenti l' on. Mimmo Fazio, del Gruppo Misto e l' on.Valentina Palmeri del M5S. «Credo che sia prematuro pensare al peggio ­ ha detto proprio MimmoFazio ­ ma che l' amministrazione comunale, verificatosi il crollo, non può non correre ai ripari percapire se è stato un fatto isolato o se comporta rischi per l' incolumità pubblica. L' iniziativa dell'amministrazione è volta adesso al coinvolgimento della protezione civile regionale per l' accesso aifondi di emergenza; un altro aspetto riguarda il vincolo idrogeologico e i finanziamenti connessi alrischio idrogeologico. Per adesso la strada percorsa ­ ha concluso ­ è corretta. Io farò il mio dovere edarò l' ausilio per l' individuazione dei percorsi migliori, così come la collega Palmeri. Entrami, infatti,facciamo parte della Commissione Territorio e Ambiente».

28 gennaio 2014Pagina 27 La Sicilia (ed. Trapani)

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DISSESTO IDROGEOLOGICO. Il sindaco a confronto coi parlamentari sulla richiesta dainoltrare alla Protezione civile perle zone a rischio.

Le frane di via Tunisi e via Salemi, il sindaco:«Chiediamo lo stato di calamità naturale»La richiesta è stata illustrata ieri mattina dal sindaco Giulia Adamo ai parlamentari. Ildeputato Fazio: «Quello che si sta facendo oggi avrebbe dovuto essere fatto inpassato».

...Marsala chiede alla Regione lo stato di "calamitànaturale e di dissesto idrogeologico" dopo le recentifrane che dallo scorso mese di luglio fino a dicembre sisono verificate nel marsalese (via Tunisi e via Salemi).La richiesta, motivata da questi episodi, è stata illustrataieri mattina dal sindaco Giulia Adamo nel corso di unaconferenza stampa alla quale hanno partecipato ideputati regionali, onorevoli Mimmo Fazio (già sindacodi Trapani) e Valentina Palmeri, da Paola Brosio,rappresentante del senatore Vincenzo Maurizio Sant'Angelo, gli assessori ai Lavori Pubblici e alla ProtezioneCivile Benny Musillami e Antonio Vinci, i presidenti delconsiglio comunale e della Commissione Territorio ­Ambiente Enzo Sturiano e Guglielmo Anastasi e ildirigente dell' Urbanistica Francesco Patti. Ad illustrarele ragioni della richiesta di "calamità naturale" il sindacoAdamo che ha fa t to la c ron is tor ia deg l i u l t imiavvenimenti ed illustrato gli interventi già effettuati permonitorare il territorio in alcune aree indicate come"zone a rischio" nel PAI (Piano di Assetto Idrogeologico)Nel dettaglio dei primi interventi è sceso l' assessoreMusillami che, proprio dopo la frana del dicembrescorso (estesa oltre 2 mila metri quadrati) ha costituito un gruppo di lavoro del quale fanno partegeologici, ingegnerie speleologi per una verifica "sul campo" della situazione. "Tale verifica ­ haspecificato Musillami ­ ha permesso di individuare già ben 10 zone ad alto rischio, come quella delterreno adiacente all' Istituto Agrario dove,pur non persistendo un pericolo imminente,è stato recintato".Altre sopralluoghi saranno effettuati dai volontari dello "Speleoclub" nel sottosuolo del Liceo Classico edella Scuola Media "Vincenzo Pipitone". Sulla gravità del problema è intervenuto l' onorevole MimmoFazio che ha comunque invitato a "non destare allarmismo". Ha sottolineato l' esistenza di due momenti:uno la richiesta alla Protezione Civile per gli interventi d' urgenza e l' altro legato ai fondi più consistentidella comunità Europea. «La Regione­ ha detto Fazio­ ha già posto attenzione alla situazione con lanecessità di una verifica prioritaria alla richiesta per tamponare l' emergenza. Quello che si sta facendooggi avrebbe dovuto essere fatto in passato». Quindi gli interventi del presidente Enzo Sturiano cheritiene la richiesta avanzata dall' Amministrazione Adamo oppor tuna per "intervenire prima chesucceda l' evento luttuoso" e di Guglielmo Anastasi che ha avuto parole di biasimo per leamministrazioni del passato che "non hanno riservato adeguata attenzione al territorio" ed ha sollecitato

28 gennaio 2014Pagina 23 Giornale di Sicilia (ed.

Trapani)Ambiente ed energia

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il coinvolgimento del Parlamento Europeo. Infine l' intervento dell' ingegnere Patti che ha auspicatochela Protezione Civile accolga la richiesta del Comune di Marsala e sottolineato che l' attuale stato diemergenza previene l' urgenza. La quantificazione della richiesta sarà fatta in un successivo momento aconclusione delle prossime verifiche geologiche. (*DB*)

28 gennaio 2014Pagina 23 Giornale di Sicilia (ed.

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MISTRETTA Ieri mattina è giunto da solo.

Visita a sorpresa al SS. Salvatore del commissariodell' Asp Migliore«Preferisco vedere con i miei occhi» Nessuna promessa fatta ai medici.

Inizia dal nosocomio di Mistretta la prima visitaufficiale del nuovo commissario dell' AspGiovanni Migliore ­anche se ieri l' altro si eraincontrato conimedici del l ' ospedale diTaorminainsediatosi scorso venerdì alla guidadella Sanità provinciale.«Preferisco vedere coni miei occhi», ha subitoesordito col dire.Come prima cosa non ha voluto affrontare lecriticità che caratterizzano il "SS. Salvatore"penalizzandolo parecchio.Arrivato quasi in sordina con la propria auto,da solo, senza auto di servizio, e senzaricorrere al codazzo di accompagnatori primaancora di incontrare il direttore di presidioMario Portera si è catapultato nei locali adibitia Pronto soccorso incontrando medici edinfermieri di turno (qualcuno ancora non loconosceva, sic). Sollecitato, di buon grado haaccettato di incontrare il sindaco Iano Antocied alcuni rappresentanti della stampa. Il primocittadino, accompagnato dai consiglieri FrancoScarito e Rino Andreanò, non è voluto entrarenei "dettagli" ma s' è limitato a consegnare alnuovo manager dell' Asp di Messina un pro ­memoria già trasmesso in assessorato. Piùche un incontro lampo possiamo dire che s' ètrattato di una visita di cortesia che serviràcome "base" per un futuro incontro tecnico che sarà "molto approfondito".Il dottor Migliore interpellato dal cronista ha voluto parlare di «un percorso di legalità e sicurezza».Saranno questi i due obiettivi «dai quali bisogna partire» per passare ai cosiddetti atti formali.«Non prometto niente ­ lo ha detto a chiare lettere ­ se non prima avrò il quadro chiaro della sanità intutta la provincia».Ovviamente l' argomento del taglio dell' area materno ­infantile, "cancellata" dal nosocomio mistrettesenonostante le promesse di una certa classe politica ed avvalorate da una delibera di giunta regionale ­entro la fine del 2013 «si tornerà a nascere a Mistretta» ­ ha gettato nello sconforto tutta quanta lapopolazione del circondario che individua il "SS. Salvatore" come punto di riferimento. Il dottor Migliore,attraversando i reparti, si è soffermato a dialogare con diversi ricoverati dai quali, a coro unanime, haricevuto una richiesta, quasi di supplica: «Ci lasci l' ospedale».

28 gennaio 2014Pagina 37 Gazzetta del Sud

Sanità

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Le problematiche concretedopo questa prima visita ­ saranno messe a fuoco nella sede dell' Asp o nellestanze dell' assessorato regionale alla Salute alla presenza dell' assessore Borsellino. Il cronista nonavendo la possibilità di intervistare uomini del seguito ­ come spesso accadeva in passato ­ ha coltoche la volontà del governatore della Sicilia Rosario Crocetta c' è per venire incontro alle esigenze dellapopolazione. Ma resta "legato" al famigerato Piano di rientro imposto dalla conferenza Stato ­Regione.In ogni caso l' ospedale di Mistretta deve avere una precisa identità e questa le deriverà solo quandosaranno attivati i posti Suap e quelli destinati alla lungodegenza. Posti che risultano esserci solo sullacarta.Parlare poi di Punto nascite non solo è difficile, persino come porgere la domanda, pur sapendo che larisposta resta nel vago senza voler entrare nella intrigata vicenda come lo fu quella della soppressione.i.

Enzo Lo Iacono

28 gennaio 2014Pagina 37 Gazzetta del Sud

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SANITÀ Ieri sopralluogo della commissione di accreditamento dell' Asp per verificare lecondizioni dei locali.

Punto nascite verso la riaperturaForse da mercoledì i primi ricoveri. Il Comune disponibile a trasferire gli arredi.

Il Punto nascite del "Cutroni Zodda" potrebbe essereriattivato già da domani. Nel reparto ci sono già quattroposti letto che potrebbero accogliere le prime ricoverate.Il conto alla rovescia è già partito e si attende solo ildefinitivo via libera che dovrebbe rilasciare nelleprossime ore il neo commissario dell' Asp, GiovanniMigliore.Ne l l a ma t t i na ta d i i e r i i n tan to v i è s ta ta unaimprovvisavisita della commissione "accreditamento"dell' Asp di Messina inviata in missione all' ospedale diBarcellona dallo stesso neocommissario per verificare lecondizioni dei locali e delle strutture operatorie in uso alsoppresso reparto di Ostetricia e ginecologia di cui siat tende i l r ipr ist ino si spera già da domani. Lacommissione che ha il compito di verificare le condizioniper l' accreditamento delle strutture sanitarie, oltre ailocali del soppresso reparto, ha ispezionato la sala partoche permette anche di effettuare interventi di tagliocesareo. Sala parto attigua al medesimo reparto.Visitato anche il blocco operatorio posto al piano terra eda cui si potrebbe accedere direttamente dai pianisuperiori attraverso un ascensore che attende di essereripristinato. La stessa commissione era stata utilizzatadal precedente commissario straordinario Manlio Magistri per ottenere l' accreditamento dei locali diMilazzo dove ancora ieri ­ nel tentativo di salvare il Punto nascite con l' annessione del reparto diBarcellona ­ gli operatori del "Fogliani" che invano hanno atteso una visita del commissario Gio vaniMigliore hanno lavorato per spostare l' angusta sala operatoria in un altro locale più grande dove peròmancano gli impianti dei gas medicali.A Barcellona invece il Punto nascita "soppresso" che può contare su sale operatorie idonee potrebbeessere pronto ad accettare i primi ricoveri in assoluta sicurezza già da domani.Il reparto infatti ha conservato ben quattro posti letto. Inoltre ci sono anche le attrezzature per poteroperare. Ieri il sindaco Maria Teresa Collica, saputo della visita della commissione, si è recata inospedale accompagnata dall' assessore al Contenzioso David Bongiovanni, per ribadire la disponibilitàa fornirei necessari supporti logistici per completare il trasferimento già annunciato dal neo commissarioMigliore. La stessa direttrice sanitaria Felicia Laquidara, preso atto della disponibilità manifestata dalsindaco, ha comunicando all' Asp l' ulteriore supporto restando in attesa del via libera che potrebbeessere dato anche oggi stesso.Il sindaco Maria Teresa Colli ca è determinata a seguire la questione del ripristino del repartosoppresso fino all' ultimo atto. Il timore è legato alle manovre che si stanno verificando nel polo maternoinfantile di Milazzo dove ancora si continua a lavorare tra le corsie in mezzo alle ricoverate. «Sono qui

28 gennaio 2014Pagina 35 Gazzetta del Sud

Sanità

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perché sono stata informata della presenza all' ospedale di Barcellona della commissione per l'accreditamento dell' Asp ed ho ritenuto doveroso ­ ha detto il sindaco ­, immaginando che stesserovalutando le modalità operative per riporta re tutto l' occorrente alla riapertura del Punto nascite,manifestare loro la disponibilità del Comune a farsi carico del trasloco con i propri operai, vista l'urgenza e le ripercussioni della questione sulla salute pubblica, di cui il sindaco è il maggiorresponsabile sul proprio territorio. Nell' occasione ­ ha aggiunto il primo cittadino ­ ho anche appresoche esistono già le condizioni di base perché a Barcellona si riprenda l' attività interrotta il 28 ottobrescorso.Sono convinta che la vicenda avrà un epilogo positivo già nell' immediato, ma ­ ha assicurato ­ nonabbasseremo la guardia di un millimetro finché non si concluderà l' iter e non sarà riaperto ed operativoil Punto nascite di Barcellona».Alle parole del sindaco si aggiungono quelle dell' assessore al Contenzioso, David Bongiovanni, il qualeassicura che: «Ormai è tutto pronto per dare esecuzione al provvedimento del Tribunale amministrativoe riaprire Ostetricia al "Cutroni Zodda". Il nuovo commissario­ afferma Bongiovanni ­ è stato di parola edha dato la relativa disposizione già venerdì scorso. A Barcellona mi risulta che la direzione sanitariaabbia dato l' ok per ricevere le apparecchiature, il Comune ha formalizzato la disponibilità a farsi caricodel trasloco; serve solo ­ ricorda l' assessore ­ che il responsabile del personale faccia l' ordine diservizio e la direzione sanitaria di Milazzo dia il consenso perché siano prelevate le apparecchiatureportate lì da Barcellona. Volendo può farsi tutto in mezza giornata, d' altronde il reparto di Barcellona èstato chiuso nello stesso tempo».

Leonardo Orlando

28 gennaio 2014Pagina 35 Gazzetta del Sud

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AZ Salute.

Integratori alimentari ed efficacia

...Con il numero domani in edicola, in regalocol Giornale di Sicilia, AZ Salute taglia iltraguardo dei 10 anni. Il mensile, perla suaserietà d' informazione si è guadagnato lafiducia di società scientifiche e laboratori diricerca internazionali, cosa che ha permessodi avere notizie e interviste in esclusiva.Rilevante il supporto dell' assessorato dellaSalute della Regione Siciliana che ha sempreaperto le porte ad AZ Salute, mettendo adisposizione dati e funzionari, nonché di moltiillustri medici che collaborano con il magazine.Tanti altri commenti, i lettori l i potrannoleggere domani sulla rivista, unitamente aservizi sulla dubbia efficacia degli integratorialimentari, sulle novità nel campo dei trapiantidi cornea, su detersivi e saponi che possonoprovocare punte di prurito. Da questo numero,AZ Salute dà inizio aduna rubrica dedicata aglianimali domestici.

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Sanità

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È quanto la Stretto di Messina chiede al ministero dei trasporti.

Ponte, conto da 300 mln per lo Stato

Costerà caro l' addio al Ponte sullo Stretto diMessina, forse anche più caro di quantoimmaginato finora. Il perché è presto detto:oltre alle penali da centinaia di milioni di europretese dai costruttori, al conto si potrebbeaggiungere anche quanto richiesto dallasocietà promotrice dell' opera, la Stretto diMessina. Si tratta della spa pubblica costituitanel 1981 per occuparsi della realizzazione delPonte, controllata dall' Anas e partecipataanche da Ferrovie dello Stato e dalle RegioniCalabria e Sicilia. Dopo la decisione di nonrealizzare più il collegamento sospeso sulloStretto, la società è stata messa in liquidazionee come commissar io l iqu idatore ne l laprimavera del 2013 è stato nominato l' ex capodi gabinetto del ministero dell' EconomiaVincenzo Fortunato. Ora, secondo quantor isul ta a MF­Milano Finanza, Stretto diMessina avrebbe avanzato al ministero delleInfrastrutture la richiesta di indennizzo per lacaducazione dei contratti, così come previstodall' articolo 34 della legge 221 del 2012, cheha stabi l i to appunto che l ' opera non sis a r e b b e p i ù c o s t r u i t a . E i l c o n t oammonterebbe a più di 300 milioni di euro, cuiandrebbe aggiunta una maggiorazione del10%, come previsto appunto dalla legge221/2012.Al di là delle indiscrezioni di certo per ora c' è che nei documenti presentati all' assemblea per l'approvazione del piano di liquidazione si legge che «si ritiene pienamente recuperabile (realizzabile) ilvalore dei cespiti capitalizzati relativi all' investimento principale, per l' insorgere in capo a SdM di undiritto all' indennizzo a seguito della caducazione ex lege del rapporto concessorio». Un indennizzo che,da quanto sembrerebbe dalla lettura del piano presentato ai soci, non verrebbe comunque utilizzato peri rimborsi pretesi dal consorzio Eurolink (guidato da Impregilo), che ha promosso due giudizi controStretto di Messina, né per quelli richiesti dalle altre società con cui erano stati siglati dei contratti.Sempre nei documenti per l' assemblea dello scorso novembre si legge infatti che la Stretto di Messinanon prevede di accantonare somme per gli eventuali indennizzi legati ai «rapporti pendenti di SdM», inquanto «si giudica che tali indennizzi debbano trovare tutti copertura nelle risorse pubbliche individuatedalla normativa stessa». Non è tutto. Il commissario liquidatore ha anche avviato una serie di iniziativeper ottenere altre risorse: innanzitutto ha sollecitato il versamento di oltre 20 milioni di euro di creditifiscali (vantati per anni tra il 2004 e il 2009) e di circa 20 milioni di contributi pubblici assegnati per la

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progettazione preliminare e non ancora erogati. Insomma, se si dovessero davvero pagare alla Strettodi Messina tutti questi denari e in più rimborsare le società di costruzione, l' addio all' opera potrebbecostare davvero caro; senza contare quanto già speso negli anni passati per arrivare fino alla stesuradel progetto definitivo. D' altro canto, nella storia infinita del Ponte sullo Stretto gli interrogativi nonriguardano solo quanto costerà l' avergli detto addio ma anche i tempi che saranno necessari perchiudere definitivamente la vicenda. Infatti, sebbene la legge che ha stabilito lo stop all' opera prevedache le attività di liquidazione di Stretto di Messina debbano durare un anno, nei documenti della societàin liquidazione si legge che, pur essendo stato formalmente rispettato nelle previsioni, questo termineviene considerato «inadeguato». (riproduzione riservata)

LUISA LEONE

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Amat. Da oggi scatta l' aumento del biglietto: costerà 1,40 euro. L' assessore alla MobilitàGiuffrè: «È un adeguamento causato dalle nuove disposizioni della Regione»

Bus... caro

Oggi il presidente di Amat, Giuseppe Modica,sarà ascoltato in commissione Aziende. Itagliandi che riportano il prezzo di 1,30 euroverranno venduti al nuovo prezzo di 1,40 fino aesaurimento delle scorte....Eccolo qua, l' aumento. Da oggi comprareun biglietto dell' Amat della durata di 90 minuticosterà 1,40 euro. Dieci centesimi in più.Questa volta, comunque, ci mettelo zampino laRegione: ha tagl iato i f inanziament i a ltrasporto pubblico locale due volte in un anno,s c omb i n a n do i c o n t i e i p i a n i d e l l emunicipalizzate dimezza Sicilia, anzi di tutta.Complessivamente dalla fetta di trasferimentiche tocca all' Amat (50 milioni) andrà tolto il 7per cento.Qualcosa, dunque, come 3,5 milioni in menocon cui ingaggiare un corpo a corpo contabileper limitare la botta. Un danno non da pocoper una società che già di suo naviga indif f icoltà non proprio trascurabi l i . E fraspending review e progetti di rilancio, l' exmunicipalizzata spera di reggere l' ennesimaonda d' urto.«S t i amo s t ud i ando nuove f o rmu l ed iabbonamenti scontati (vedi articolo sotto, ndr)per tentare di aumentare la platea di utenti edunque incrementare le entrate­ spiega Domenico Caminiti, direttore generale dell' azienda di viaRoccazzo ­. Ma vuole anche essere un modo di offrire alternative a prezzi molto più convenienti».L' assessore alla Mobilità, Tullio Giuffré, allontana dall' amministrazione al responsabilità di questonuovo mini balzello: «L' aumento del costo del biglietto ordinario ­ ha dichiarato ­ è nei fatti e nellasostanza un adeguamento tariffario, dovuto alle disposizioni normative emesse dalla Regione Sicilianaa fine 2013».Infatti, ieri scadeva il termine di sessanta giorni entro cui bisognava o aumentare il costo del bigliettoAmat o deliberare da parte della giunta la compensazione del taglio regionale. Si è sceltala primastrada.Il comunicato con cui si è ufficializzato il ritocco è arrivato ieri a sera inoltrata. E dopo una rincorsa aperdifiato dei vertici dell' azienda che è stato quasi impossibile rintracciare.Impossibile parlare col presidente, Giuseppe Modica. Risolutivo è stato poi avere rintracciato ilcomponente del Cda Diego Bellia e successivamente il direttore Caminiti.Alla fine, comunque, è passata la teoria dell' amministrazione secondo la quale la modifica del prezzo

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del biglietto era una pratica che doveva sbrigare l' azienda in autonomia, senza alcun passaggio ingiunta o in Consiglio comunale come si era detto sino a poche ore prima.«Solo se il Comune avesse voluto evitare l' aumento, contribuendo a recuperare il taglio, si sarebbedovuto sostanziare con una delibera», aveva motivato l' assessore Giuffré.glieri, e quindi all' intera città, le risposte e le soluzioni che tutti i palermitani si attendono».Nel frattempo ci si accontenti di una certezza: biglietto del bus aumentato a partire da stamattina.Informazione di servizio per i viaggiatori: i tagliandi che riportano il prezzo di 1,30 euro verranno vendutial nuovo prezzo di 1,40 fino a esaurimento delle scorte.

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Il pianoIl presidente della Gesap, Fabio Giambrone, detta i tempi dei lavori al "Falcone eBorsellino"

Punta Raisi, riparte il maxi cantiere "Entro l' anno lanuova aerostazione"

TRASFORMARE il cantiere infinito dell 'aeroporto di Palermo in un grande scalointernazionale o quantomeno in un aeroporto"normale" dove gli utenti non debbano fare isalti mortali per iniziare o terminare il loroviaggio. La Gesap, che gestisce lo scalo,promette tempi ferrei per la realizzazione deilavori di ampliamento dell' aerostazione, lavorida oltre 82 milioni di euro che porteranno lasuperficie coperta da 35 mila a 55 mila metriquadrati. Il presidente, Fabio Giambrone, giurache questa è la volta buona: «Abbiamo fissatoprecisi paletti per la conclusione dei lavori ­afferma ­ e io sto seguendo personalmente lasituazione giorno per giorno. Bisogna dare unasmossa a tutta la macchina organizzativa elanciare un segnale forte ai cittadini che,giustamente, si lamentano dei tanti disagi».Molti i cantieri aperti a cominciare da quelloper la costruzione della palazzina che ospiteràil centro direzionale dove verranno trasferititutti gli uffici, lasciando libero l' intero secondolivello dell' edificio principale. Dodici milioni dieuro di costo, posa della prima pietra alla finedi aprile del 2010 con una cerimonia sfarzosae l' allora presidente del Senato, RenatoSchifani, che aziona il telecomando per farpartire la prima colata di cemento nelle profonde fondamenta. Fine dei lavori prevista: ottobre 2011.Lavori che invece non finiscono perché prima fallisce la ditta capofila dell' associazione temporanea diimprese, la Siciliana Carbolio spa, poi nascono contenziosi con la subentrante Cosedil, infine si scopreche il cemento armato dei pilastri antisismici si va sgretolando.Tutto da rifare, con i nuovi lavori che ripartono lo scorso settembre. Adesso la nuova tabella di marciasegna per la conclusione dell' opera la data del 28 febbraio 2015: «Ho effettuato un lungo sopralluogo inquesti giorni ­ spiega Giambrone ­ e posso dire che 'rischiamo' di concludere tutto in anticipo, entroquest' anno.Manteniamo la scadenza del febbraio 2015 ma stavolta sono ottimista su un anticipo della conclusione». Anche gli altri interventi, promettono alla Gesap, non subiranno rinvii a iniziare dal "girone infernale"della viabilità. «Il prossimo 30 gennaio ­ si impegna Giambrone ­ la nuova viabilità sarà inauguratacome pure la nuova zona curb (i marciapiedi e il posteggio per i passeggeri, costo due milioni di euro,

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ndr) della zona arrivi». Negli stessi giorni dovrebbe anche partire il punto di informazioni e assistenzaper i turisti che sarà gestito congiuntamente da Gesap, Comune di Palermo e dagli albergatori.Dovrebbe fornire non sodicelo informazioni ma anche alcuni servizi, prenotazioni alberghiere incluse.Nel corso dell' anno altre quattro chiusure di lavori previste: a maggio la nuova sorveglianza perimetrale(costo 2.158.000 euro), in settembre sarà pronta la centrale tecnologica (8.874.000 euro), alla fine dell'anno la terza sala check­in da quasi sei milioni di euro. La parte degli impianti, nel precedente"cronoprogramma" stilato a novembre scorso, doveva essere pronta a giugno di quest' anno, sarà l'ultimo rinvio? «Sono pronto a metterci la faccia», il presidente della Gesap.Slitta di sei mesi anche la consegna della nuova area arrivi e delle aree collegate. I lunghi e complessilavori da 12 milioni e 744 mila euro in un altro dei punti più dolenti dello scalo dovrebbero concludersi agiugno del 2015 ma la percentuale di quelli già realizzati è ferma a un preoccupante 23 per cento.Contestualmente dovrebbe concludersi l' ampliamento del piazzale per gli aeromobili costato oltre 30milioni di euro. Più lontana la conclusione del cablaggio dello scalo con la nuova rete informatica e larealizzazione di nuovi impianti speciali: quasi tre milioni di euro, consegna alla fine del 2019.Ma il piano di sviluppo del "Falcone e Borsellino" non si ferma qui. Pronti a partire altri interventi daquasi 63 milioni di euro. Alla fine di quest' anno al via la costruzione del varco carraio lato Trapani, ametà 2015 la riqualifica delle piste 07/25 e 02/20, ma soprattutto il completo adeguamento antisismicodell' aerostazione da ben 37 milioni di euro. I lavori partiranno all' inizio dell' anno prossimo perconcludersia metà del 2019.g.a.© RIPRODUZIONE RISERVATAAppalto da 82 milioni di euro A fine mese il nuovo parcheggio per ipasseggeri.

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PROMOZIONI. Fino al 9 febbraio 49 euro per Roma e sconti per Mosca e Londra.

Alitalia punta sull' Isola Tariffe scontate da Palermoe Catania

...Alitalia punta forte sulla Sicilia. A dimostrarlosono le nuove tariffe scontate sugli aeroporti diPalermo e Catania. La promozione, valida finoal 9 febbraio, permetterà di raggiungere loscalo di Roma Fiumicino con una spesa di 49euro. Ma sono previsti sconti anche perle rotteverso Monaco d i Bav iera e Londra suHeathrow. Per raggiungere la Germania e l'Inghilterra per il volo di sola andata basteràspendere 79 euro. Nelle tariffe rientrano tutti icosti: tasse aeroportuali, bagaglio, il servizio abordo, il check­in (mobile, macchinette fast,web e a l banco aeroportuale) , i l postoassegnato, salette Vip. E c' è anche la nuovaprogrammazione dei voli sull' aeroporto diRoma Fiumic ino a venire incontro a l leesigenze dei passeggeri siciliani che voglionoraggiungere mete intercontinentali come Norde Centro America. I siciliani, infatti, hanno adisposizione orari più comodi per raggiungerela capitale ed imbarcarsi poi sui voli di lungoraggio, come per esempio, Toronto, Miami,Boston, o Caracas. I collegamenti diretti versoNord e Centro America, infatti, sono spostatidalla mattina a metà giornata. Lo spostamentoa metà giornata dei voli intercontinentali inpartenza da Roma consente ai clienti dicominciare il viaggio dalla Sicilia in orari più confortevoli e non più con i voli del primissimo mattino.Anche i voli intercontinentali di ritorno dal Nord e Centro America sono stati riprogrammati al tardopomeriggio o alla sera, consentendo così di sfruttare l' intera ultima giornata all' estero per impegni dilavoro o svago. Vengono confermati anche i voli per Roma e Milano per i clienti che devono effettuareviaggi di andata e ritorno in giornata dalla Sicilia. Alita lia garantisce tre voli da Catania e tre da Palermoin partenza entro le 9 per Roma, oltre a due voli da Catania e due da Palermo previsti entro le 10.30 perMilano. Tutte queste promozioni arrivano mentre gli stipendi di gennaio dei dipendenti Alitalia non sonoancora stati accreditati, come invece accade di solito il 27 di ogni mese. La notizia arriva dagli stessidipendenti, che ieri hanno regolarmente ricevuto la busta paga, ma senza relativo accredito sul contocorrente. Grande attenzione della compagnia sulla Sicilia, inoltre, è programmata anche nell' ottica dellaprossima estate. Questo grazie alle nuove rotte internazioni che saranno attivate da Air One, che faparte del gruppo Alitalia, da Palermo e Catania. Saranno sei, a partire da marzo ­aprile, i nuovi voliinternazionali di Air One dal Falcone e Borsellino. Si tratta di rotte verso Parigi e Lione, Berlino, Mosca,

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Londra e Amsterdam. Ben dieci, sempre da marzo ­aprile, invece, i nuovi voli da Fontanarossa. Inquesto caso si tratta dirotte verso Berlino, Dusseldorf e Stoccarda, Mosca e San Pietroburgo, Londra,Parigi, Amsterdam, Praga e Vienna. Migliorata anche la puntualità: nel mesedi gennaio il tasso dipuntualità in arrivo ha raggiunto il 93,2% a Catania (+1,7 punti percentuali rispetto al 2013) e 91,4% aPalermo (+2,5 punti percentuali rispetto al 2013).

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Alitalia, orari più comodi per i voli intercontinentali

L' aeroporto di Catania conferma la suacentralità con il lancio di nuove iniziative delgruppo Alitalia­AirOne nonostante non ci siaancora un asse t to de f in i t i vo de l l a excompagnia di bandiera che tratta con Etihad diAbu Dhabi come possibile partner. Per il suopiano di rilancio il gruppo ha individuato settescali strategici: Catania, Roma, Milano, Napoli,Palermo, Bari e Torino.La novità immediata per i siciliani riguardaorari più comodi per raggiungere Roma eimbarcarsi poi sui voli di lungo raggio verso ilNord e il Centro America spostati dalla mattinaa metà giornata come i collegamenti conToronto e Boston. Anche Miami e Caracaspartono da Fiumicino alle 10,30 per cui si puòpartire da Catania o da Palermo con i voli delle8 che arrivano a Roma alle 9,10 in tempo utileper i voli intercontinentali. Fino al recentepassato si era costretti a dormire a Roma perpoter prendere questi voli. Il mutamento deglio r a r i ha f a t t o aumen ta re de l 18% l eprenotazioni da Catania e del 16% quelle daPalermo. Anche i voli intercontinentali diritorno dal Nord e Centro America sono statiriprogrammati al tardo pomeriggio o alla seraconsentendo così di poter sfruttare l' interaultima giornata all' estero.Per i voli interni di andata e ritorno in giornata, Alitalia garantisce tre collegamenti da Catania ealtrettanti da Palermo in partenza entro le 9 per Roma, e due voli da Catania e due da Palermo entro le10,30 per Milano.Insomma, orari più comodi, non più alzatacce in ore antelucane. Ma il grosso del traffico che piùinteressa la Sicilia ci sarà dalla prossima primavera perché 4 Airbus 320 di AirOne porteranno aFontanarossa con dieci collegamenti turisti tedeschi (Berlino, Dusseldorf, Stoccarda), russi (Mosca, SanPietroburgo), inglesi (Londra Gatwick). francesi (Parigi), olandesi (Amsterdam), austriaci (Vienna),cechi (Praga). I collegamenti internazionali con Palermo saranno 6 (Parigi, Lione, Mosca, Berlino,Londra, Amsterdam). Naturalmente ci saranno in aggiunta i voli nazionali per Venezia, Verona e Torino,mentre Alitalia a gestirà le tratte per Roma e Milano. Se si pensa che poi ci sarà il diretto della TurkishAir sulla rotta Catania ­Istanbul, il che apre le porte dell' Asia, e che le altre compagnie che affollanoFontanarossa coprono buona parte dell' Europa è legittimo sperare che il flusso turistico aumenti e siconsolidi perché ormai anche i prezzi sono diventati accessibili, non parliamo di Ryanair che con 22euro porta a Roma, a Napoli e a Torino, ma anche con AirOne si fa Londra ­Catania con 79 euro atratta, tutto compreso.Comiso sta facendo la sua parte, non solo come «paravento» di Fontanarossa, ma anche per la crescita

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del suo movimento grazie ad AirOne, Ryanair e Transavia, il che comporta l' urgenza di realizzare altristalli per la sosta degli aerei oltre ai sei che ha. La crescita ha un prezzo.

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FALCONE ­BORSELLINO. L' ad Michael O' Leary inaugurala nuova base palermitana.

Ryanair parla siciliano «Ansiosi di accrescere rotte eposti di lavoro»

...Michael O' Leary, amministratore delegato diRyanair ha visitato ieri lo scalo FalconeBorsellino, la 14esima in Italia. Undici rotte chet raspor teranno un mi l ione e mezzo d ipasseggeri e oltre 180 milioni di dollari investitia Palermo. Sono questi i numeri di Ryanair, lacompagnia aerea irlandese low cost che puntasempre di più sulla Sicilia. Ieri in visita all'aeroporto Falcone ­Borsellino, nuova basepalermitana, il numero uno dell ' aziendaMichael O' Leary che si dice «ansioso dilavorare con Palermo per accrescere traffico,rotte e posti di lavoro». Saranno circa 1.500,infatti, le nuove assunzioni in tutta la Sicilia. Leselezioni a Palermo saranno il prossimo 6febbraio all' Hotel Idea. I requisiti minimirichiesti sono l' altezza di almeno 1 metro e 57,fisico proporzionato, buona forma, ottimecapacità natatorie e ottima conoscenza dellalingua inglese. Lo stipendio iniziale va dai1.100 ai 1.400 euro netti al mese, più incentivodi 1.200 euro ogni sei mesi destinato aineoassunti. Dopo il primo anno le hostess e glisteward più meritevoli potranno essere assuntidirettamente da Ryanair e, qualora venganopromossi a supervisore per il servizio clienti,gli stipendi potranno arrivare fino a 30.000euro lordi in più all' anno. Intanto Ryanair, dopo quelle di Trapani, Catania e Comiso, festeggia la nuovabase di Palermo. E lo fa mettendo a disposizione posti a partire da 14.99 euro per voli a febbraio emarzo verso Bologna, Dublino, Dusseldorf, Londra, Madrid, Marsiglia, Milano, Pisa, Siviglia, Roma eVenezia, da prenotare sul sito internet www. ryanair.com entro la mezzanotte di giovedì 30 gennaio. «Ivisitatori italiani ­ prosegue O' Leary ­ possono abbandonare le tariffe alte di Alitalia erisparmiare oltre159 milioni di euro all' anno passando al low cost di Ryanair». Una compagnia che in pochi anni èdiventata la più grande d' Italia, con oltre 1.600 voli giornalieri da 64 basi che collegano 186 destinazioniin 30 Paesi. In un periodo di crisi globale Ryanair è, invece, in continua espansione. È di poco tempo fa,infatti, l' annuncio di un ordinativo di altri centosettantacinque aeromobili, in consegna tra il 2014 e il2018. Due di questi arriveranno entro l' anno a Palermo. Il numero uno della compagnia irlandese haincontrato i vertici della Gesap, la società di gestione dell' aeroporto di Palermo Falcone Borsellino, pertestimoniare la soddisfazione per i risultati operativi raggiunti, grazie anche alla nuova base aereaaperta recentemente nello scalo palermitano. Nell' incontro si è discusso della nuova programmazione

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estiva e di nuove iniziative di sviluppo. Durante la visita, O' Leary ha ricevuto la telefonata dal sindaco diPalermo Leoluca Orlando.

28 gennaio 2014Pagina 30 Giornale di Sicilia

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Mazara: Strada provinciale 38 Appalto rescisso, siriparte

MAZARA. La Provincia ha rescisso il contrattoper i lavori di completamento della Stradaprovinciale 38; adesso si aspetta che l' operavenga riappaltata.A darne notizia è stato il dirigente Lavoripubblici della Provincia Antonino Candela. Ilavori di messa in sicurezza e riqualificazionedella strada provinciale che collega Mazaradel Vallo alla frazione di Torretta Granitolasono interrotti da circa un anno. Inizialmente lad i t ta aveva sospeso i lavor i perché laProvincia non aveva pagato una prima tranchesu un importo totale di circa 3 milioni e mezzodi euro.Grand i sono i d isag i de i c i t tad in i chepercorrono nei due sensi la strada ad oggimolto ristretta e resa ancor più pericolosadagli allagamenti provocati dalle piogge.«Alcuni giorni fa ­ ha dichiarato l' ing. Candela,contattato telefonicamente ­ abbiamo firmatouna determina per la rescissione del contrattocon la ditta che ha però fatto ricorso. Civedremo dinnanzi al giudice e poi vedremo».Così il dirigente provinciale ha rassicurato:«Ho ricevuto assicurazione direttamente dalMinistero delle Infrastrutture e Trasporti sulmantenimento del finanziamento inziale.Abbiamo ­ ha aggiunto Candela ­ rifatto il progetto per i lavori che approveremo entro una ventina digiorni. Poi invieremo gli atti all' Urega per mettere in programma la nuova gara di appalto». Un'interrogazione sulla Sp 38 era stata presentata dal mazarese Sergio Tancredi, deputato all' Ars delMovimento 5 Stelle, al presidente della Regione Crocetta e all' assessore per le Infrastrutture e laMobilità, Bartolotta.

28 gennaio 2014Pagina 28 La Sicilia (ed. Trapani)

Trasporti e infrastrutture

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Omicidio De Mauro assolto in Appello "Totò u curtu"

LA CORTE d' assise d' appello ha confermatol' assoluzione per il boss Totò Riina, accusatodi essere il mandante e l' organizzatore delsequestro e dell' omicidio di Mauro De Mauro.Il giornalista del quotidiano L' Ora di Palermofu pre levato sot to casa la sera de l 16settembre 1970; non è mai stato ritrovato.Dopo una serie di fascicoli senza sbocchi, l'inchiesta per il sequestro e l' omicidio di MauroDe Mauro è stata chiusa nel 2005 e il processoè in iz ia to ne l 2006, g raz ie anche a l ledichiarazioni del collaboratore di giustiziaFrancesco Di Carlo, ex boss di Altofonte. L'ordine sarebbe venuto dal triumvirato che all'epoca reggeva Cosa Nost ra : GaetanoBadalamenti, Stefano Bontade e Totò Riina,unico sopravvissuto. Il vertice mafioso avrebbeord inato i l rap imento d i De Mauro pereliminare quello che l' accusa ha descrittocome un "giornalista scomodo e coraggioso".E ne l d e l i t t o s i s a r ebbe r i t r o va t a l aconvergenza di diversi moventi. Le pistebattute dagli investigatori vanno dal casoMattei al golpe Borghese. Già nel giugno 2011la Corte d' assise aveva assolto Riina.

28 gennaio 2014Pagina 11 Il Fatto Quotidiano

Cronaca giudiziaria

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Omicidio De Mauro Riina assolto in appello

IL PROCESSO PALERMO Rimane un mistero italianosenza colpevoli quello del sequestro del giornalistaMauro De Mauro, scomparso nel nulla la sera del 16settembre del 1970 a Palermo. In più di 43 anni non si èriusciti a fare luce su mandanti ed esecutori. La corte d'assise d' appello ha infatti confermato la sentenza diprimo grado (emessa nel 2011) che assolve il boss TotòRiina accusato di essere il mandante e l' organizzatoredel sequestro e dell' omicidio del giornalista. Per igiudici di primo grado, così come per quelli d' appello,non ci sono prove sufficienti per condannare il capo deicapi.A istruire il processo fu l' ex procuratore aggiuntoAntonio Ingroia, uscito dalla magistratura dopo la suaesperienza alle ultime elezioni politiche come leader diRivoluzione Civile, assieme al sostituto Sergio DeMontis.Non sono servite all' accusa le nuove dichiarazioni resedal pentito Francesco Di Carlo, ascoltato nuovamente inappello, che avrebbe accompagnato proprio Riina allariunione in cui Cosa nostra deliberò l' omicidio delgiornalista Mauro De Mauro. E al termine del summitproprio il boss gli avrebbe confermato la decisionepresa. La versione del collaboratore non ha però convinto i giudici, così come la requisitoria delprocuratore generale Luigi Patronaggio che aveva chiesto la condanna all' ergastolo.R. I.© RIPRODUZIONE RISERVATA.

28 gennaio 2014Pagina 15 Il Messaggero

Cronaca giudiziaria

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De Mauro, nessun colpevole

PALERMO ­ Rimane un mistero italiano senzacolpevoli il sequestro del giornalista Mauro DeMauro, scomparso nel nulla la sera del 16settembre del 1970 a Palermo. La Corte d'assise d' Appello ha infatti confermato lasentenza di primo grado (emessa nel 2011)che assolve il boss Totò Riina accusato diessere il mandante e l' organizzatore delsequestro e dell' omicidio del giornalista. Per igiudici di primo grado e d' appello non ci sonoprove sufficienti per condannare il capo deicapi.Non sono serv i te a l l ' accusa le nuovedichiarazioni del pentito Francesco Di Carlo,che avrebbe accompagnato Riina alla riunionein cui Cosa nostra deliberò l' omicidio delgiornalista. Restano così due piste: il casoMattei e il tentato golpe Borghese. Per pm epg, la regia del delitto sarebbe riconducibile aicosiddetti «poteri forti» ma fu la mafia adagire. Il cronista era impegnato nell' inchiestasulla morte del presidente dell' Eni, EnricoMattei, precipitato con il suo aereo il 26 ottobre1962.De Mauro sapeva troppo e per questo sarebbestato messo a tacere. L' altro movente è quellodel golpe Borghese. De Mauro avrebbe avuto conoscenza sin dalle fasi preparatorie di un progettoeversivo. Rimane aperta l' inchiesta sui «depistaggi».

28 gennaio 2014Pagina 16 Corriere della Sera

Cronaca giudiziaria

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IL CRONISTA UCCISO.

Caso De Mauro, Riina assolto anche in appello

La corte d' assise d' appello ha confermato l'assoluzione per il boss Totò Riina accusato diessere il mandante e l' organizzatore delsequestro e dell' omicidio di Mauro De Mauro,il giornalista del quotidiano L' Ora di Palermoche fu prelevato sotto casa la sera del 16settembre 1970 e mai più ritrovato. Il processoè iniziato nel 2006, grazie alle dichiarazioni delcollaboratore di giustizia Francesco Di Carlo,ex boss di Altofonte.© RIPRODUZIONE RISERVATA.

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palermo, assolto riina.

Ancora senza volto gli assassini di De Mauro

Nessun colpevole, quasi 44 anni dopo: laspariz ione e i l successivo omicidio delgiornalista Mauro De Mauro rimangono avvoltinel mistero. Lo stabilisce la sentenza con cuiieri la Corte d' assise d' appello di Palermo haconfermato l' assoluzione di Totò Riina, unicoimputato del sequestro del cronista giudiziariodel g iornale «L' Ora», prelevato da uncommando di mafiosi la sera del 16 settembre1970 e mai più ritornato.Una vicenda complessa e intricata, su cui leindagini non si sono fermate mai, senza peròportare a nulla: si sono intrecciate le piste piùsvariate, su questa storia tutta italiana.Gli intrecci tra mafia, Servizi segreti, eversionenera e golpe Borghese sono stati ritenuti allabase del rapimento, il cui scopo sarebbe statoquello di impedire a De Mauro, cronista dirazza e f ra te l lo de l l inguis ta Tul l io , d iraccontare quel che aveva scoperto sultentativo di colpo di Stato posto in essere dauomini legati al «Principe Nero» Junio ValerioBorghese, il comandante della X Mas in cui ilgiornalista aveva militato, da giovanissimo.Questa era stata la tesi sposata dai pmAntonio Ingroia e Sergio Demontis in primogrado e dal pg Luigi Patronaggio in appello. Igiudici di primo grado invece si erano orientati(in 2.274 pagine di motivazione) verso le indagini che il giornalista aveva svolto sulla caduta dell' aereodel presidente dell' Eni Enrico Mattei (27 ottobre 1962, a Bascapè, vicino Pavia), individuando gliintrecci tra mafia e poteri forti economici e politici. Rimane aperta l' indagine sui depistaggi avvenuti inoltre 43 anni di misteri.

RICCARDO ARENA

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Riina: il paese di Schifani è nel mandamento nostroPASSEGGIANDO NEL CARCERE DI OPERA CON IL PUGLIESE LORUSSO, IL BOSSSENZA MAI NOMINARLO FA RIFERIMENTO AL "SENATORE DI FORZA ITALIA"

Abbiamo il paese ciliegiaro, questo senatore, ilsenatore che abbiamo, che abbiamo allaCamera, i l paese di lui era mandamentonostro...''. Passeggiando nel carcere di Operacon il detenuto pugliese Alberto Lorusso, il 18novembre 2013, Totò Riina rievoca connostalgia i fasti del mandamento di Corleone.Poi, tra i territori compresi in quello che fu ilsuo vecchio fortino, ricorda il paese delleciliegie, Chiusa Sclafani e, senza mai farne ilnome, cita il senatore che da quel paeseproviene, Renato Schifani: è "il senatore cheabbiamo ­ dice Riina, equivocando il ramo delParlamento ­ che abbiamo alla Camera". Lo­russo, che sta ad ascoltare, non comprende ilriferimento e replica: "Sciascia". E Riinaprosegue, facendo il Risiko dei paesi delPalermitano compresi nel "suo" mandamento:"Chiusa, Chiusa, Chiusa, Giuliano, tutti queipaesi là, Mezzojuso, Bisacquino. Uno, uno deimandamenti più grossi era, non ce n' eranocosì grossi, troppo, 13 paesi, 13 e Corleone14". NELLE INTERCETTAZIONI depositate aPalermo, Riina torna a citare Schifani, comegià aveva fatto sei anni fa, nel colloquiointercettato nella sala colloqui di Opera il 10giugno 2008 quando, parlando con i suoifamiliari, il boss si riferì in termini entusiasticiall' ex presidente del Senato ("Schifani è unamente") proprio nell' ambito di una conversazione su Chiusa Sclafani e le sue ciliegie d' oro, come lostesso Riina le definiva. Diceva il capo dei capi di Cosa Nostra in quel colloquio con la moglie NinettaBagarella e la figlia Lucia: "Il paese di un senatore siciliano, il paese... di...uno di Chiusa Sclafani... un senatore... Forza Italia!. Il paese Chiusa Sclafani è del senatore Schifani".Le due donne gli chiedevano: "Chiusa Sclafani?". E Riina: "Sì, il paese del senatore". Che a Palermo èindagato per mafia.Proprio due giorni fa sono scaduti i 60 giorni di proroga concessi il 26 novembre scorso dal gipPiergiorgio Morosini, che aveva detto no all' archiviazione chiesta dalla procura per Schifani, da tre annisotto indagine per concorso esterno in associazione mafiosa. Così, dopo aver approfondito le suepresunte "amicizie pericolose" con i picciotti di Villabate e di Brancaccio, i pm Nino Di Matteo e PaoloGuido devono decidere in questi giorni se chiedere il rinvio a giudizio o l' archiviazione del senatore chea novembre scorso ha battezzato a Palermo il Ncd siciliano, tra gli applausi di 400 alfaniani. Nato a

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Palermo, oggi presidente del Ncd, Schifani ha radici familiari a Chiusa Sclafani, dove ogni anno agiugno si tiene la sagra delle ciliegie e dove è nato suo padre Antonino, recentemente scomparso: ed èrimasto molto legato a quel luogo, tanto che il 21 aprile 2012, da presidente del Senato, inaugurò lacaserma dei carabinieri a Chiusa Sclafani, ricordando pubblicamente i numerosi "colloqui intercorsi conil paese che ha dato i natali a mio padre". L' ex presidente del Senato ha sempre negato le accuse disette pentiti, che hanno raccontato i suoi presunti rapporti con la famiglia mafiosa di Brancaccio e con iboss del clan Mandalà di Villabate, a cavallo delle stragi del '92, ma a luglio scorso, quando il gip rifiutòdi archiviare l' indagine, non la prese bene: "Dopo tre anni ­ dichiarò ­ pensavo che il gip accogliesse larichiesta di archiviazione". Morosini, invece, ritrasmise gli atti in Procura indicando comeparticolarmente rilevante, per provare eventuali rapporti di Schifani con la mafia di Villabate, l' audizionedi Nino Giuffrè, capo del mandamento di Caccamo (Palermo), e quella di Giovanni Drago e TullioCannella, entrambi pentiti di Brancaccio, sulla presunta frequentazione tra Schifani e il boss FilippoGraviano.MOROSINI aveva chiesto di approfondire ancora le dichiarazioni di Spatuzza che ha rivelato di avervisto Schifani, avvocato dell' imprenditore Pippo Cosenza, recarsi a piedi nel capannone di quest'ultimo, un fabbricato nel cuore di Brancaccio frequentato anche da Graviano. E infine, la procura avevain programma di interrogare anche Giovanni Costa, un faccendiere palermitano arrestato a settembre aSanto Domingo: "Prima o poi ­ ha detto Costa ­ la verità su Schifani dovrò raccontarla tutta".Schifani ieri sera ha replicato alle agenzie: "Non ho mai fatto politica prima del 1996 e Riina mi risultaessere stato arrestato nel gennaio del 1993. Inoltre, è noto a tutti che sono nato a Palermo, dove hostudiato ed esercitato la mia professione.Questi sono i fatti. Purtroppo, come sempre accade in questo Paese c' è sempre qualcuno che tenta diintorbidire le acque".

di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza

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Totò Riina prosciolto per l' omicidio di De Mauro

Rimane un mistero italiano senza colpevoliquello del sequestro del giornalista Mauro DeMauro, scomparso nel nulla la sera del16settembre del '70 a Palermo. La corte d' assised' Appel lo ha infatt i confermato ierr i lasentenza di primo grado che assolve il bossTotò Riina accusato di essere il mandante e l'organizzatore del sequestro e dell' omicidiodel giornalista. Peri giudici di primo grado,così come per quelli d' Appello, non ci sonoprove sufficienti per condannare il «capo deicapi». Non sono servite all' accusa le nuovedichiarazioni del pentito Francesco Di Carlo,a s co l t a t o nuovamen te , c he a v r ebbeaccompagnato Riina alla riunione in cui Cosanostra deliberò l' omicidio del giornalista. E altermine del summit i l boss gl i avrebbeconfermato la decisione presa. La versione delcollaboratore non ha convinto i giudici, cosìcome la requisitoria del pg Patronaggio cheaveva chiesto la condanna all' ergastolo.Dietro alla scomparsa di De Mauro rimangonodue piste (che per l ' accusa sarebbero«convergenti»): il caso Mattei e il tentato golpeBorghese.Per l ' accusa, infatt i, la regia del delittosarebbe riconducibile ai cosiddetti «poteriforti» ma fu la mafia ad agire.Una verità frenata, anche secondo i giudici di primo grado, da molte operazioni di depistaggio. Anni diindagini e processi hanno tentato di ricostruire gli ultimi interessi e i movimenti del cronista impegnatonell' inchiesta sulla morte del presidente dell' Eni, Enrico Mattei, precipitato con il suo aereo la sera del26 ottobre 1962 a Bascapè. L' altro movente è quello del golpe Borghese. De Mauro avrebbe avutoconoscenza sin dalle fasi preparatorie di un progetto eversivo nel quale erano coinvolti uomini deiservizi di sicurezza, ambienti neofascisti e gruppi mafiosi. Il cronista sarebbe stato informato da fontiinterne al giro neofascista, con il quale aveva mantenuto legami grazie ai suoi trascorsi giovanili nellaRepubblica di Salò e nella X Mas di Junio Valerio Borghese.Rimane aperta l' inchiesta sui «depistaggi», iniziata dopo chela corte d' assise, nel 2011, inviò gli atti alpm per procedere per falsa testimonianza nei confronti di Bruno Contrada, dei giornalisti Pietro Zullino(morto nel 2012) e Paolo Pietroni all' epoca redattori di Epoca, dell' avvocato Giuseppe Lupis uomo deiservizi segreti e di Domenico Puleo che avrebbe distrutto il nastro sul quale era registrato l' ultimointervento pubblico di Enrico Mattei.Potrebbero diventare loro gli unici colpevoli di un delitto senza giustizia.

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"Sul caso Rina intervenga subito l' Antimafia", dice l'ex Guardasigili Palma

Roma. "Se fossi in commissione Antimafia miattiverei immediatamente, questa storia diRiina così pronto a rispondere alle domande diun soggetto troppo curioso ha un pessimosapore. Sa di macchinazione. Non escludo un'interrogazione parlamentare", dice NittoPalma, senatore di Forza Italia, ex ministrodella Giustizia ed ex sostituto procuratore nellaDirezione nazionale antimafia. "Ma dovrebbee s se r e l a c omm i s s i o ne An t ima f i a aoccuparsene. E d' urgenza". Un' idea NittoPalma se l' è fatta. "Questa storia di Riina,abituato al silenzio all ' interno della suaorganizzazione, che diventa così ciarliero conu n b o s s d e l l a S a c r a c o r o n a u n i t a ,organizzazione criminale di cui i mafiosisiciliani diffidano, è assai strana. Sembra,potrei sbagliarmi, ma anche no, l ' ultimocapitolo nella lunga teoria di patacche checoste l lano la v icenda su l la cos iddet tatrattativa. E poi come mai delle intercettazionicosì delicate sono state rese pubbliche? Nonsarebbe stato meglio tutelarne la segretezza esvolgere tutte le indagini del caso? Ancheperché, qualunque siano stati gli obiettivi diRiina, non vi è dubbio circa l' esistenza di serieminacce di morte. A chi giova la fuga di notizie? Il tutto non mi convince. Come dimenticare che, nelrecente passato, ci sono stati diversi tentativi di rafforzare un' ipotesi giudiziaria considerata traballanteda parecchi osservatori professionali. Massimo Ciancimino, icona dell' antimafia, ospite televisivo, a uncerto punto si eclissa in ragione di diversi reati da lui commessi, tra cui il tentativo di tirare dentro einfangare il prefetto Gianni De Gennaro falsificando un documento. Eppure, malgrado ciò, lamagistratura ha continuato a ritenere Ciancimino affidabile; o, se si vuole, un magistrato, poiimpegnatosi senza fortuna in politica, ha continuato a ritenerlo. La materia, quella dei rapporti tra mafiae politica, necessita di approfondimenti seri, trasparenti, mai propagandistici o demagogici. Adesempio, hanno giovato a qualcosa quei colloqui dell' estate scorsa tra i parlamentari Sonia Alfano eGiuseppe Lumia con diversi capimafia, tra cui Bernardo Provenzano. Un fatto non sintonico al nostroordinamento, tanto che il ministro della Giustizia ha avviato gli accertamenti. A proposito, a che puntostanno? I parlamentari hanno un diritto ispettivo, possono cioè entrare in carcere per assicurarsi dellostato di salute dei detenuti e del rispetto delle norme. Ma non possono in alcun modo, nelle loroconversazioni, entrare nel merito dei processi: il loro diritto è ispettivo non conoscitivo o ricognitivo. Leinvestigazioni di tipo politico sono previste e regolate dall' ordinamento, ci sono precisi strumenti comele commissioni d' inchiesta. Tutto il resto è fuori regola. Con il tour carcerario di Alfano e Lumia, l' anno

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scorso, è stata consentita una grave anomalia. Oggi ascoltiamo e leggiamo le parole rivolte da TotòRiina a uno strano personaggio, un altro detenuto al 41 bis, un boss pugliese della Sacra corona unita,che sa cosa domandare e dimostra una singolare eccessiva conoscenza degli eventi esterni al carcerenel quale dovrebbe trovarsi isolato".L' ex ministro è preoccupato, ma non stupito. "E' il segno tangibile del livello di barbarie cui siamoarrivati. Sono vent' anni che la lotta politica, e non solo, si sviluppa intorno al mondo giudiziario: schizzidi fango, fughe di notizie. Se con la storia della trattativa, comprese le cose dette da Riina, si fossecalunniato solo Berlusconi, e non anche il Quirinale, forse non ci sarebbe stata alcuna reazione". (sm)

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TRIBUNALE. Parla l' ex manager del Sant' Elia, Oliveri.

«Allora mi sono sentito pressato da Pagano»

...«L' impressione ricevuta fu quella di averepressioni da Pagano che voleva essereinformato preventivamente per sapere tutto ciòche riguardava l' azienda». È un passaggiodella deposizione dell' ex manager del «Sant'Elia», Salvatore Oliveri ­ lui che aveva giàpresentato un esposto al procuratore aggiuntoAmedeo Bertoneieri citato come teste alprocesso che vede imputati gli ex vertici, quelliche gli sono succeduti, dello stesso ospedale.Sotto accusa vi sono l' ex manager AlbertoPaladino e gli ex direttore sanitario GiuseppeAmico e amministrativo Franco Maniscalco e ilprimario Silvio Morini (assistiti dagli avvocatiRaimondo Maira, Francesco Crescimanno,Giuseppe Ferrara, Cinzia Di Vita e VincenzoMellia) accusati, a vario titolo, di abuso in attid' ufficio, falso in atto pubblico e diffamazione.Mentre sono parte civile i quattro mediciesclusi dal concorso, ossia i chirurghi CarmeloVenti, Arcangelo Lacagnina, Cesare Cannemie Michele Ricotta (assistiti dagli avvocati DinoMilazzo, Emanuele Limuti, Adriana Salerno eDavide Schillaci) con alloro fianco anche l'Azienda Sant' Elia (assistita dall' avvocatoCarmelo Peluso). «Mi indicò ha spiegatoOliveri riferendosi al deputato ­anche un nomecome direttore amministrativo, io non volli ed i nostri rapporti si raffreddarono... voleva essere informatoprima di quello che accadeva in azienda perché "altrimenti, mi disse, non posso fare politica"...». Poi hacitato un episodio particolare. «Un venerdì sera ­ ha aggiunto Oliveri ­ stavo rientrando a Palermo e luimi ha telefonato e ricordo che a un certo punto mi disse "mi devi fare rimpiangere Sassoli?"... e mi volleincontrare immediatamente, lì in autostrada. Lui arrivò con altre due persone e il suo tono mi parve pureminaccioso... lui si lamentava perché doveva avere il controllo dell' attività dell' azienda... per lagestione del personale». Poi ha riferito di un incontro avuto con un collaboratore dell' allora deputatoArs. «Gli dissi, sarcasticamente, che per essere sempre informatici voleva qualcuno sempre con lì me...lui non capì il mio tono, mi prese sul serio e mi disse che avrebbero mandato tale Michelino, e allora lomisi alla porta». Sulla nomina di Morini a primario, Oliveri ha asserito «di non ricordare se gli fusegnalata dall' allora parlamentare regionale». (*VIF*)

28 gennaio 2014Pagina 19 Giornale di Sicilia (ed.

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O Trapani.

Processo Canino: altri documenti, slitta requisitoria

...A dieci anni dall' apertura del processo perassociazione maf iosa a car ico del l ' exdeputato e assessore regionale democristianoFrancesco Canino, il pm Andrea Tarondo, cheieri avrebbe dovuto tenere la requisitoriadinanzi ai giudici del Tribunale di Trapani, hadepositato nuovi documenti, determinando ilrinvio dell' udienza per dar modo alla difesa(gli avvocati Francesco Bertorotta e FerruccioMarino) di studiare il materiale. Si tratta divecchie sentenze di mafia in cui emerge ilnome del l ' imputato. I l col legio ha cosìaggiornato il dibattimento al prossimo 10febbraio.

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Su ordine della magistratura messi i sigilli ad un percorso tortuoso che conduce vicino all'autostrada, dove sono stati ritrovati i resti della donna e la Fiat Seicento.

Provvy, sequestrata una strada sotto il viadottoNuova ipotesi investigativa: l' ultima chiamata dal suo telefonino partita intorno alle 13dello scorso 11 luglio.

Il mistero che avvolge l' ultima parentesi dellabreve vita di Provvidenza Grassi s' infittisce digiorno in giorno. Anche se gli investigatoripercorrono con decis ione la pista del l 'incidente stradale, si aggiungono nuovie l emen t i c he po t r e bbe r o me t t e r e i ndiscussione aspetti già dati per scontati. Diconseguenza, la magistratura continua adindagare a trecentosessanta gradi, nonlasciando nulla al caso. Adesso, il fascicoloaperto dal sostituto procuratore Diego CapeceMinutolo, oltre ai sei nominativi destinatari diavviso di garanzia, comprende attività daesaminare nei dettagli, in modo da potersciogliere i tanti nodi irrisolti. Ieri, infatti, ilpersonale della polizia stradale ha posto sottosequestro diverse aree. Gli agenti hannopercorso una trazzera che conduce a ridossodel luogo in cui sono stati ritrovati i resti dellapovera Provvy e la sua F ia t Seicento,riscontrando che la via in questione puòessere affrontata dai veicoli solo fino a un certopunto. Per spingersi fin sotto il viadotto dellatangenziale è necessario, quindi, farlo a piedi.In ogni caso, apposti i sigilli a questa porzionedi territorio, denominata contrada Maziotta,accessibile da Bordonaro­Sivirga. Analogoprovvedimento ha riguardato una cabinaelettrica a fianco della galleria sovrastante il pendio in cui è atterrato l' automobile; l' ultimo tratto dellaparete sinistra del tunnel; la zona in cui la Fiat Seicento è stata rinvenuta dai carabinieri, allertati,giovedì sera, dalla segnalazione di un dipendente del Consorzio autostrade siciliane. Inoltre, nel corsodell' ispezione lungo le colline circostanti la cabina elettrica peraltro oggetto di ristrutturazione mesi fa,gli uomini della Polstrada hanno notato la presenza di alcuni scheletri di auto rubate e abbandonate.Forse questa prassi, a quanto pare frequente nelle campagne che si affacciano sul villaggio della zonasud, avrebbe suggerito a chi ha effettuato i lavori di restyling a minimizzare e a non sorprendersi più ditanto alla vista della Fiat Seicento. Poi, se real mente l' incidente stradale si fosse registrato quellamaledetta notte del 10 luglio, il tanfo del cadavere in fase di decomposizione non avrebbe destatosospetti alle maestranze. Volendo dare per buona la tesi del tragico sinistro, restano comunque i dubbise sia stato autonomo o provocato. Gli inquirenti danno maggiore credito alla prima soluzione,

28 gennaio 2014Pagina 28 Gazzetta del Sud

Cronaca regionale

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nonostante l' utilitaria presenti la parte posteriore schiacciata come se tamponata da un altro veicolopiuttosto "robusto".Nel caso di incidente autonomo, si potrebbe pensare ad una perdita di controllo del mezzo di trasporto(per motivi che bisognerà verificare), a una sbandata sul lato sinistro della carreggiata in direzioneCatania, all' impennata a contatto col guardrail e al successivo volo.Eppure, difficilmente l' impatto, seppur rovinoso, con la vegetazione che insiste nell' area sotto ilcavalcavia, potrebbe aver determinato un danno così consistente alla "coda" dell' utilitaria. Queste ealtre incognite spingono la famiglia Grassi e l' avvocato Giuseppina Iaria a chiedere all' Autoritàgiudiziaria di valutare tutte le situazioni anomale, in modo che emergano «verità e giustizia». Intanto,oggi, il sostituto procuratore Capece Mi nutolo conferirà l' incarico per eseguire l' autopsia sui resti diProvvidenza, indispensabile per individuare cause e data del decesso. A stretto giro, il magistratonominerà un perito, con il compito di ricostruire l' esatta dinamica del sinistro. Anche l' avvocatoGiuseppina Iaria darà mandato a consulenti di parte, medici e ingegneri, per avvalorare la tesi secondocui qualcuno avrebbe provocato del male alla commessa ventisettenne di Santa Lucia sopra Contesse.E a proposito di "buchi neri" e zone d' ombra, nelle ultime ore diventa sempre più insistente la voce inbase alla quale dal telefonino di Provvidenza sarebbe partita una chiamata, senza risposta, al telefonodi casa il giorno successivo alla scomparsa. Si tratterebbe del più volte citato ultimo segnale captatodalla cella che comprende un raggio di circa cinque chilometri, da Bordonaro a Santa Lucia sopraContesse. Ma a rendere più tenebrosa la vicenda è l' orario in cui si sarebbe verificato questo tentativodi comunicazione: intorno alle 13 dell' 11 luglio scorso, quindi ben oltre le due di notte, momento in cui,a giudizio degli investigatori, la Fiat Seicento sarebbe volata dal cavalcavia.i.

28 gennaio 2014Pagina 28 Gazzetta del Sud

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Prima il nuovo accordo sulla legge elettorale Poi l' altdi BerlusconiForse oggi Renzi rivede il Cavaliere sulla soglia al 38% Apertura di Letta. La carica dei318 emendamenti.

ROMA ­ Ore di incontri e mediazioni neltentativo di stringere almeno sulla soglia al38% per ot tenere i l premio. L ' accordosembrava a un passo, poi in serata lo stop diBerlusconi. La giornata era cominciata con ilsegretario dei democratici che parlava diprimarie immaginando il possibile ultimo puntodi caduta per far digerire, alla fine, anche allaminoranza del suo partito la legge elettorale:«Certo, l ' accordo sugli emendamenti ècomplicato ma non è impossibile....», spiegava Matteo Renzi forse riferendosi all'emendamento presentato dal lettiano MarcoMeloni che istituisce primarie obbligatorie perlegge capaci di selezionare i candidati deilistini bloccati dell' Italicum. Se poi, nelleprossime ore, quelle primarie «obbligatorie»d i v e n t a s s e r o « f a c o l t a t i v e » a l l o r aaumenterebbero considerevolmente lepossibilità di convincere Silvio Berlusconi.Ma per chiudere con tutte le parti in causa l'accordo sulla legge elettorale il tempo è quasiscaduto.I nodi aperti sono ancora molti, tanto che siparla di un nuovo possibile incontro tra Renzie il Cavaliere nelle prossime ore. Domanicomunque si dovrebbe andare in aula alla Camera. Per cui Renzi, in un vorticoso giro di colloqui, ierisera ha parlato di tutto questo con il plenipotenziario del Cavaliere, Denis Verdini, con il vicepremierAngelino Alfano e con i deputati del Pd che ha incontrato fino a tarda sera. E quest' ultimo è stato l'incontro più difficile per il segretario. Renzi, alla fine, ha chiesto e ottenuto ­ nonostante forti resistenze ­dai suoi deputati (compreso Gianni Cuperlo) di ritirare tutti gli emendamenti non concordati con FI eNcd, a partire da quello sulle preferenze presentato da Rosy Bindi. Si salvano solo quelli sulle primarieregolate per legge che diventano facoltative, sulla soglia di accesso al premio di maggioranza (dal 35%al 38%) e sulla delega al governo per disegnare i collegi.Il bilancio di una trattativa in continua evoluzione evidenzia che Forza Italia, dopo aver ceduto, è tornataindietro sulla soglia alta. In serata lo stesso Berlusconi avrebbe stoppato chi nel suo partito aveva dettoa Renzi di essere disponibile a far alzare dal 35% al 38% l' asticella oltre la quale la coalizione vincentesi accaparra il premio di maggioranza. Stop confermato in tarda serata anche da una nota di DenisVerdini. Renato Brunetta, in commissione, ha anche chiesto di rivedere il calendario dei lavori alla luce

28 gennaio 2014Pagina 2 Corriere della Sera

Politica nazionale

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del nuovo scontro in atto. FI tiene duro, anzi durissimo, sulle soglie basse, quando invece Pd, Ncd e tuttii piccoli spingono per ridurre gli sbarramenti di accesso in Parlamento, dall' 8 al 6% per i partiti noncoalizzati, dal 5 al 4% per quelli coalizzati. Forza Italia, comunque, non ha dimenticato di presentare l'emendamento «salva Lega» che prevede il ripescaggio dei partiti fortemente radicati in un determinatoterritorio, qualora questi superino l' 8% dei voti in 7 circoscrizioni. Un' altra variazione di cui il Cavalieree i suoi emissari non vogliono sentir parlare è l' abbattimento dal 12 all' 8% dello sbarramento dicoalizione che, se ridotto, favorirebbe un «rassemblement» moderato di centro. Invece gli «alfaniani»avrebbero avuto il via libera sulle candidature multiple.Renzi e Alfano, poi, avrebbero quasi strappato a Verdini l' impegno di affidare al governo il compito didisegnare il collegi dell' Italicum, evitando così che in Parlamento si svolga un vero e proprio Suk deicollegi: Forza Italia, però, sul punto resiste perché questo significherebbe non poter andare a votare nei90 giorni (tanti ne vengono concessi al governo per disegnare i collegi) successivi alla promulgazionedella legge. Tra l' altro, un emendamento di Giuseppe Lauricella (Pd) propone che in quei 90 giorni restiin vigore la legge elettorale rimasta sul campo dopo la sentenza della Consulta (il proporzionale purocon la preferenza).C' è poi un' altra questione non irrilevante: sempre Lauricella del Pd propone di rendere la leggeelettorale effettivamente applicabile solo dopo la riforma del Senato.Renzi, dunque, ha provato in tutti i modi a chiudere la partita.Gli emendamenti depositati in commissione Affari costituzionali al testo della legge elettorale erano all'inizio ben 318 (tra cui 36 del Pd, 19 di FI, 11 del Ncd e 60 dei grillini che puntano a un proporzionalecon lo sbarramento al 2%) ma il segretario continua ad andare avanti per la sua strada: «Se si affossaanche questa possibilità di riforme, allora diventa davvero delicato immaginare una speranza per lalegislatura». Nonostante le difficoltà procedurali (ieri sera i piccoli, da Scelta civica al Centrodemocratico, hanno chiesto di non andare in aula domani), tanto attivismo ha fatto rompere il silenzio alpresidente del Consiglio, Enrico Letta, che sulla materia elettorale è rimasto finora alla finestra: «Sonofiducioso che l' iniziativa dei partiti principali e del Pd arrivi a un risultato positivo anche per ilrafforzamento dell' Italia. Il governo è il primo tifoso dell' accordo elettorale».

Dino Martirano

28 gennaio 2014Pagina 2 Corriere della Sera

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La mappa del partito renziano

Il rinnovamento del Partito democratico non è terminatocon le primarie dell'8 dicembre. Il prossimo 16 febbraio,infatti, saranno eletti quindici nuovi segretari regionalipiù il provinciale a Bolzano, mentre in Emilia­Romagna,Basilicata, Abruzzo, Sardegna e Trento la scelta si terràsuccessivamente. Di questi, quattro (tutti renziani) sonogià noti, presentandosi come candidati unici, condivisida tutte le aree interne. Si tratta di Fulvio Centoz in Valled'Aosta, Roger De Menech in Veneto, Dario Parrini inToscana e Michele Emiliano in Puglia. Per tutti gli altri,la scelta sarà affidata agli elettori che si presenterannoai gazebo, senza bisogno di essere iscritti al partito o dipreregistrarsi. Il termine per la presentazione dellecandidature è scaduto sabato scorso e già dai nomielencati è possibile trarre alcune indicazioni su qualedirezione assumerà il Pd anche in periferia. È naturaleche a l ivello locale si inneschino dinamiche chedivergono da quelle nazionali, ma alcune di queste siverificano con una frequenza tale da rendere inevitabilialcune riflessioni politiche. Così, ad esempio, in benquattro regioni (Marche, Lazio, Molise e Sicilia), più laprovincia di Bolzano, i candidati renziani doc sipresentano in contrapposizione agli alleati di AreaDem,a simboleggiare quanto l'intesa siglata lo scorso autunno fatichi a essere digerita, in periferia cometalvolta anche a Roma. I casi più clamorosi sono quelli di Lazio e Sicilia: nel primo, il franceschinianoFabio Melilli gode del sostegno della mozione Cuperlo, ma non dei rottamatori della prima ora, cheschierano Lorenza Bonaccorsi; nell'isola, invece, al segretario uscente Giuseppe Lupo (area cislina) èstato contrapposto un patto di ferro tra cuperliani e renziani, sotto il ticket Fausto Raciti­Mila Spicola. InMolise, al contrario, i cuperliani sostengono la candidata di AreaDem Laura Venittelli, contro la renzianaMicaela Fanelli. Nelle Marche il derby renziano è tra Luca Ceriscioli e Francesco Comi (Ad), mentre icuperliani sono spaccati, con il "turco" Francesco Verducci che sostiene il primo e il bersaniano OrianoGiovanelli schierato con il candidato franceschiniano.Da Bolzano a Napoli, passando per Perugia, anche i cuperliani scontano le loro divisioni, anche semeno di quanto si possa osservare a livello nazionale. Nella provincia altoatesina, la bersaniana LuisaGnecchi fa corsa a sé contro Liliana Di Fede (AreaDem, su cui convergono anche civatiani e Giovaniturchi) e il renziano Mauro Randi. È in Umbria e Campania, però, che si verificano i divorzi piùclamorosi. Nella prima regione, bersaniani e dalemiani candidano Stefano Fancelli in opposizione alrenziano Giacomo Leonelli, che gode invece del supporto dei Giovani turchi della governatrice CatiusciaMarini. Sotto il Vesuvio, la renziana Assunta Tartaglione si trova di fronte Michele Grimaldi (Gt) e,soprattutto, il lettiano Gu glielmo Vaccaro, appoggiato da buona parte dei dalemiani campani.È proprio l' area Bersani­D' Alema quella che, inevitabilmente, uscirà fortemente ridimensionata anchedai congressi regionali, dopo la già pesantissima battuta d' arresto alle primarie dell' 8 dicembre. Icandidati che fanno riferimento a questa componente (a quelli già citati si aggiungono Lorenzo Presot inFriuli ­Venezia Giulia, Massimo Canale in Calabria e Gianna Pentenero in Piemonte, quest' ultima vicina

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all' ex ministro Cesare Damiano) partono sfavoriti nei pronostici. Laddove invece, grazie a specifichealleanze, le speranze sono maggiori, a vincere sarebbero comunque esponenti di altre aree: ilfranceschiniano Melilli nel Lazio, il lettiano Vaccaro in Campania, il "turco" Raciti in Sicilia, tanto per farequalche esempio.Tra le sfide più accese, c' è certamente quella in Liguria, tra il renziano Alessio Cavarra (sostenuto dalgovernatore Claudio Burlando) e Giovanni Lunardon, cuperliano vicino al ministro Andrea Orlando,appoggiato anche da alcuni renziani e dalla parte di AreaDem vicina al sottosegretario Roberta Pinotti.Chiusa in partenza appare infine la partita in Lombardia, a favore della riconferma dell' uscenteAlessandro Alfieri, renziano sostenuto anche dai cuperliani. A stoppare il possibile accordo unitariosono stati i civatiani, che schierano Diana De Marchi. La mozione che ha sostenuto il deputato brianzolopresenta propri candidati autonomi in otto regioni (oltre alla Lombardia, Daniele Viotti in Piemonte,Francesco Foti in Friuli ­Venezia Giulia, Stefano Gaggero in Liguria, Luca Fioretti nelle Marche, MarcoGuglielmo nel Lazio, Domenico Lo Polito in Calabria e Antonella Monastra in Sicilia).

RUDY FRANCESCO CALVO

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La rivolta dei campieri.

Così i feudatari di Forza Italia assediano di noia ilBarone d' Arcore"Gli siamo fedeli, ci deve ascoltare", si lamenta Fitto. "Organismi normali", chiedeGasparri. L' asse di Segrate Ritorno a Roma con Toti.

Roma. Nessuno mette in discussione il Baronedi Arcore, ma la segreta ambizione d' ognicampiere è quella di diventare sovrastante,ruolo che un tempo fu di Angelino Alfano. Edunque nel feudo di Forza Italia i guardianidelle terre si agitano e si alleano tra loro,Raffaele Fitto dalle Puglie, Nicola Cosentinodal mezzogiorno napoletano guardano ancoracon sospetto Giovanni Toti, mentre anche inSicilia s' ode come un rullio di tamburelli, e aRoma , t u t t ' i n t o r n o a l C a s t e l l o , u nbofonchiamento affiora qua e là: "Bene lenovità, ma ci vuole anche rispetto per chi c' eraprima. Piaccia o non piaccia a Berlusconiquesto è un partito. E ci vogliono organismi,incarichi, centri di controllo e di decisionecome ne l Pd" , d ice a l Fog l io Maur iz ioGasparri. E ciascuno è preoccupato dallavaghezza misteriosa del Cavaliere, tornato ieriad Arcore dopo la dieta nell' albergo sul lagodi Garda e pronto oggi a prendere di nuovopossesso di Castello Grazioli, a Roma, conToti, Dudù e Francesca.I campieri si turbano o si allietano per cosedelle quali al Cavaliere non importa nulla, mache per loro sono vital i perché poste inrapporto con il loro patrimonio di speranze e timori di classe, di ceto politico. "Gli siamo fedeli, ma cideve ascoltare", si lamenta Fitto, mentre Cosentino ha fondato la sua Forza Campania, un partito nelpartito, che già suona come una mezza rivolta, o come un' allusione minacciosa alla ribellione. Estraneialla politica come produzione di idee, o semplicemente d' illusioni e suggestioni, ma attenti al valore delpotere, degli equilibri interni e della politica intesa come roba, come insediamenti e come tessere, icampieri appaiono agli occhi di Berlusconi (e dell' asse Mediaset cui appartengono Toti e FedeleConfalonieri) come un circolo Pickwick provinciale, i cui soci palleggiano tra loro invidie, rancori, timori,frottole come si conviene a una classe che fa scarso consumo di idee generali."Spiriti angusti", dicono a Segrate. E Berlusconi vorrebbe stare al riparo da queste spartizioni e daigiochi di corrente, dal rancore e dalle trivialità della politica locale, dai falsi sospiri, dalla deliquescenzadella clientela provinciale. Ma i campieri gli sono anche necessari. Professori e venditori, pubblicitari edesperti, fabbricatori di idee e di suggestioni, uomini di televisione e giornalisti, trottatori infaticabili come

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Renato Brunetta, con tutte le loro virtù, non bastano ad aiutare il Cavaliere ambizioso a salire lesdrucciolevoli scale del potere, i cui alti gradini sono composti da voti e consenso raccolti anche colmetodo feudale dei campieri, guardiani delle terre e nemici del pascolo abusivo: se un bovaro s'azzarda a varcare il confine del feudo, a rubare due pere o una manciata di fave, i campieri arrivanoarmati di verga. E sono lividi.La clientela meridionale e l' itterizia Berlusconi si è sempre annoiato negli ambulacri della clientelameridionale, di cui pure si è spesso servito. "La sola parola partito mi fa venire l' itterizia". Eppure,queste cose che Berlusconi si è detto, o ha detto, molte volte e molto sul serio, non gli impedisconoadesso di trattare l' istituzione partito con qualche esterna deferenza."Quei voti ci servono", dice il Cavaliere. E come ricorda Gianfranco Rotondi: "Berlusconi non ha mailasciato indietro nessuno, pur di non perdere mezzo punto percentuale in un' elezione". E dunquepersino lui, il Cavaliere con l' itterizia, sembra voler venire a patti con l' intendenza feudale che vorrebbefarsi partito vero e non più di plastica. Fa la voce grossa con Cosentino, accontenta ­ dicono ­ la suafidanzata Francesca, ma Berlusconi di nascosto porge anche una mano al suo riottoso feudatario. Edunque tratta, prende tempo, accetta il borbottio. "La politica è anche fatta di piccole cose anguste, maper questo bisogna decidere e chiudere la partita", incalza Mariastella Gelmini. "Capisco la stanchezzadi riti che possono sembrare superati. Ma all' eterna discussione si risponde costituendo organisminormali, un ufficio di presidenza, una segreteria, come fanno le altre formazioni politiche. Ne stiamo giàparlando, con Matteoli, con Fitto e altri amici", aggiunge Gasparri. E Berlusconi, quando gliene parlano ­oggi a Roma li riceverà ­ riesce a occultare l' afflizione senza rimedio che gli provocano la contabilitàdelle chiacchiere e la ripartizione precisa degli incarichi, nella sua Forza Italia come in Parlamento.Voltaire ha notato che l' ateo è uno dei pochi che in chiesa non cava la tabacchiera. E dunque ilCavaliere sorride, ascolta, osserva, con un distacco in cui veramente non c' è alcun sottinteso dipresunzione, solo una noia necessaria.

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Lo scandalo.

Rimborsi sanitari gonfiati tutte le accuse aMastrapasqua "Il governo bocciò l' accordo"Corte dei Conti indaga. Vertice da Letta, cresce il fronte per l' addio.

ROMA ­ Questione di giorni.Quattro, forse cinque. Poi si saprà se AntonioMastrapasqua, indagato per truffa aggravatadalla Procura di Roma, dovrà lasciare la piùimportante delle poltrone su cui siede, lapres idenza del l ' Inps. Vogl iono le suedimissioni Sel, i sindacati, le associazioni deiconsumatori. Solo Forza Italia lo difende. Ilpremier ha chiesto al ministro del LavoroEnr ico G iovann in i d i fa re una «pr imaricognizione » sull' affaire dei presunti rimborsigonf iat i al l ' Ospedale Israel i t ico, di cuiMastrapasqua è direttore generale. Peraccertare fino a che punto il suo conflitto diinteressi ha avuto un peso in questa storia.Cosa sapeva di quelle 12mila schede sanitarieche i carabinieri del Nas ritengono taroccate?Chi firmava le cessioni all' Inps dei crediti «nonesigibili»?Un qualche segnale di un suo coinvolgimentod i r e t t o , p o r t e r e b b e a l l ' i mme d i a t ocommissariamento dell' Ente previdenziale.Non migliora la sua posizione la Corte deiConti, che ieri ha aperto un fascicolo perdanno erariale. E se danno c' è stato, ne var icercata l ' or ig ine nel le c lausole di unprotocollo d' intesa sospetto, firmato tre anni fada Mastrapasqua con la Regione Lazio, su cui indaga il pm Maria Cristina Palaia, e cheRepubblica è ingrado di pubblicare. Un testo sempre bocciato dal governo, e, sorprendentemente, sempre rimasto invigore.Quel 3 agosto del 2011 si siede al tavolo con il funzionario del dipartimento regionale della SanitàFerdinando Romano. C' è da sistemare la grana delle migliaia di fatture contestate e da definire irapporti futuri tra l' Israelitico e la Regione. Mastrapasqua parla, fa vedere carte, tratta, spiega, e se neva dall' incontro con una convenzione così goffamente sbilanciata nei confronti della sua clinica daessere rigettata dal governo, prima ancora di essere contestata dal Nas perché «contraria allanormativa regionale» e perché ritenuta foriera di un «ingiusto vantaggio» quantificato in 71 milioni dieuro.Il parere impietoso che ne danno i ministeri della Salute e dell' Economia avrebbe dovuto già allora farcapire qualcosa di più.

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«Il protocollo non è stato sottoposto alla nostra attenzione ­ scrivono al Commissario ad Acta,che alloraè Renata Polverini ­ il decreto ci è giunto il giorno stesso della riunione di verifica». Poi entrano neltecnico, e ne viene fuori una gestione dell' Israelitico sgangherata e contraddittoria.«Risulta che siano erogate prestazioni di odontoiatria in regime di ricovero, in assenza di autorizzazionee accreditamento». Tra i 18 reparti di specialità «non è nemmeno presente l' odontoiatria ». E ancora:«A fronte di 12 posti letto diurni autorizzati, l' Ospedale ne dichiara 24».Ma il protocollo dà il peggio di sé nella parte in cui stabilisce i criteri che la Asl doveva seguire perverificare la regolarità delle schede di dimissioni, comprese quelle contestate. Scrivono i funzionari delgoverno: «Nel provvedimento sono inserite una serie di clausole a favore dell' ospedale che di fattolimitano il potere dei controlli della Regione, garantendo la piena remunerazione a prescindere dall'esito». È talmente prono agli interessi dell' Israelitico, quella convenzione, che i delegati dei dueministeri si vedono costretti a ricordare che «nessuna norma consente una totale equiparazione tra lestrutture classificate (come l' Israelitico, che è ente religioso, ndr) e gli ospedali pubblici».La chiosa, sulla questione del riconoscimento di oneri per interessi, è, se possibile, ancor più netta:«Anche in questo caso appare evidente il miglior trattamento riservato all' Ospedale Israelitico, rispettoagli altri». A cose normali, ce n' è abbastanza perché la Giunta blocchi tutto. E invece la Polverini nel2012 con un decreto ratificherà un altro protocollo, anche questo firmato da Mastrapasqua e Romano,anche questo respinto dal governo perché «solo in parte supera le criticità». Rimasto in vigore fino apoche settimane fa, quando il governatore Nicola Zingaretti lo ha fatto disdire, bloccando il pagamentodelle fatture contestate, che hanno già portato al rinvio a giudizio di 10 persone, tra dirigenti e dentisti.Possibile che Mastrapasqua fosse all' oscuro di tutto? «Possibile », dicono i suoi collaboratori.In effetti è solo il personale medico che ha la facoltà di cambiare il codice di un ricovero per ottenere irimborsi, e dunque budget annuali più alti, dalle Asl laziali.Ma, si chiedono in Procura, perché avrebbero dovuto farlo, visto che non sono i medici a guadagnarci?Chi ha dato disposizioniin tal senso?© RIPRODUZIONE RISERVATAIl protocollo venne respinto da Tesoro e Sanità: favorevole all'Ospedale IsraeliticoFOTO: AGFECCO IL "PROTOCOLLO" CONTESTATOÈ stato firmato tre anni fa daMastrapasqua con la Regione Lazio. Il documento ha attirato l' attenzione del pm Maria Cristina Palaiadella Procura di Roma.

FRANCESCO VIVIANO, FABIO TONACCI

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IL CASO GIANNI PUGLISI OCCUPA 33 RUOLI DI VERTICE.

Collezionisti di poltrone e stipendi Viaggio nell' Italiadei soliti nomi

ROMA I 25 INCARICHI collezionati da AntonioMastrapasqua non sono certo pochi, ma ilpresidente dell' Inps non detiene il primato deltipico vizio italiano delle pluripoltrone. Asurclassar lo d i s icuro è per esempio i lprofessor Gianni Puglisi, un accademico chenel suo curriculum cita ben 33 ruoli di verticein universi tà, fondazioni , associazioni ,commissioni ed enti di vario genere sparsi sulte r r i to r io naz iona le ed es tero . Nato aCaltanissetta nel 1945, Puglisi ha passato lasua carriera passando da una università all'altra, da un comitato direttivo a un board,incurante delle polemiche su possibili conflittidi interesse.RETTORE della Libera università di lingue ecomunicazione (Iulm) di Milano, ma ancherettore della Libera università degli studi diEnna Kore. E tanto che c' è, fa il coordinatoredelle università non statali. È poi presidentedella commissione italiana per l' Unesco,vicepresidente della commissione per lapromozione della cultura italiana all' estero,della Fondazione Banco di Sicilia e tanto altroancora.C' è da dire che di fronte ai doppi e tripli incarichi pubblici, in Italia non si è mai scandalizzato nessuno.Ma il problema è serio e ha forti implicazioni anche per le casse dello Stato. Riguarda soprattutto iprofessori universitari e i dirigenti pubblici, che fanno consulenze e prestazioni nettamente in conflittocon quelle statali. Secondo la Guardia di Finanza si tratta di frodi che provocano un danno pari a 8milioni di euro. Dando attuazione alla legge anticorruzione, il governo Monti ha stabilito una lunga seriedi incompatibilità fra ruoli politici, incarichi pubblici e incarichi burocratici, ma lo scorso giugno ilParlamento ha smontato la norma fissando il principio che i limiti valgono solo per le nomine future.Va ricordato il caso di Giancarlo Innocenzi, 68 anni, ex dipendente del gruppo Fininvest, ex deputato delPdl ed ex componente dell' Agcom, presidente di Invitalia. Ma anche a livello locale le burocrazie varienon scherzano.Per ben 8 mesi la Provincia di Roma, che era stata commissariata dopo le dimissioni di NicolaZingaretti, è stata retta dal prefetto di Palermo; l' ex leghista Daniele Molgora (già sottosegretario all'Economia) è nel consiglio di amministrazione della società che gestisce l' autostrada Brescia­Padova.NUMEROSE chicche si trovano anche girando un po' nella Rete.Per metà della scorsa legislatura il leghista Zaffini ha mantenuto il doppio incarico di deputato e di

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consigliere della regione Marche. Tra qualche anno potrà cumulare le due pensioni. Con l' ultima Leggedi stabilità il governo Letta ha stabilito che chi percepisce una pensione statale non può cumulare unaltro stipendio pubblico che gli faccia superare i 302 mila euro. Peccato che la norma non valga «per irapporti in essere».ol. po.

MASTRAPASQUA ANTONIO

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«A mia insaputa», così cambiò il lessico politicoQuella fraseè entrata nel lessico corrente, una difesa buona per tutte le accuse DaMalinconico a Bossi passando per Sgarbi e il sindaco di Bari Emiliano

Un ministro non può sospettare di abitare in una casapagata in parte da altri. Se dovessi acclarare che la miaabitazione nella quale vivo a Roma fosse stata pagatada altri senza saperne io il motivo, il tornaconto el ' interesse i miei legal i eserci teranno le azioninecessar ie per l 'annul lamento del contrat to d icompravendita. Non potrei come ministro del laRepubblica, abitare in una abitazione in parte pagata daaltri». Nel maggio del 2010, esploso il caso della casa divia del Fagutale, Claudio Scajola annunciò cosìl' intenzione di lasciare l' incarico di ministro delloSviluppo Economico del governo Berlusconi. Le terzedimissioni del la vi ta: la pr ima vol ta da sindacodemocristiano di Imperia, nel dicembre 1983, quando fuarrestato dai carabinieri con l'accusa di concussioneaggravata (vicenda da cui fu poi prosciolto); poi venne ilcaso Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle BrigateRosse a Bologna il 19 marzo 2002, e quegli insultivergognosi per cui fu costretto (non senza polemiche eresistenze) a lasciare il ministero dell'Interno. «Biagi eraun rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto diconsulenza », si lasciò sfuggire Scajola parlando con igiornalisti che chiedevano conto al titolare del Viminaledel perché il consulente del ministero del Lavoro fosse rimasto senza scorta. Parole che allorainchiodarono Scajola, addirittura più del disastro del G8 che gestì in maniera fallimentare da ministrodell'Interno, come oggi il suo nome resta aggrappato a quel «a mia insaputa » che pure l'excoordinatore di Forza Italia giura di non aver mai pronunciato. «Mi sono dimesso da ministro perché misono reso conto che qualsiasi cosa dicessi per difendermi non risultava credibile anche se era la verità ­commenta oggi Scajola ­ Ho passato tre anni e 9 mesi di sofferenza che nessuno mi restituirà più». Nelfrattempo, però, i dati di fatto sono due. Il primo: la casa di via del Fagutale vista Colosseo che Scajolacomprò per 700mila euro (il restante 1,1 milione di euro, ristrutturazione compresa, lo mise DiegoAnemone oggi salvato dalla prescrizione) è ancora di proprietà dell'ex ministro che, dice, non è ancorariuscito a venderla. «In quella casa non ci abito più ­ ha spiegato in tribunale ­ l'ho messa in vendita maper adesso quei pochi che si sono fatti vivi, alla luce di quanto accaduto, sono scappati». Il secondodato di fatto, invece, ha risvolti diciamo più semantici visto che quel «a mia insaputa» attribuitogli dallastampa per necessità di sintesi dal maggio del 2010 ad oggi è diventato una sorta di ombrello dietro alquale in molti si sono riparati. «Non sapevo che la casa di Montecarlo fosse stata ristrutturata e affittataa mio cognato», si difese nell'agosto 2010 l'allora presidente della Camera Gianfranco Fini quandol'affaire monegasco della casa passata dal patrimonio di Alleanza Nazionale alla disponibilità del fratellodella compagna Elisabetta Tulliani lo travolse (guarda caso) all'indomani della sua separazione daSilvio Berlusconi. «Non sapevo nulla degli investimenti della Lega in Tanzania », si affrettò a smarcarsi

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l'ex ministro dell' Interno Roberto Maroni di fronte allo Tsunami che travolse il Carroccio nel gennaio2011 dopo la scoperta degli affari spericolati del tesoriere leghista Francesco Belsito. Ma sulla buccia dibanana del «a mia insaputa» scivolò un anno più tardi anche Carlo Malinconico costretto alle dimissionida sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all' editoria quando sui giornali finì la storiadelle sue vacanze a Porto Ercole, nel resort di lusso Il Pellicano, a spese dell' imprenditore della«cricca» degli appalti Francesco Maria De Vito Piscicelli. Non ne sapeva nulla del resto (le paroleprecise furono «non mi ero accorto di niente») neanche Vittorio Sgarbi quando nel febbraio 2012 ilministero dell' Interno sciolse per infiltrazioni mafiose il Comune siciliano di Salemi di cui era sindaco.Del resto era stato proprio il critico d' arte a nominare vicesindaco, non appena diffusa la notizia dellarichiesta dis ciogliemtno dell' amministrazione, l' ex deputato Dc Pino Giammarinaro mesi prima finito alcentro di una inchiesta antimafia che aveva portato al sequestro di beni per 35 milioni di euro intestati alpolitico.Non è sfuggito alla tentazione del «a mia insaputa» neanche il sindaco di Bari Michele Emiliano, che sidifese così nel marzo 2012 quando fu tirato in ballo nell' inchiesta che aveva portato all' arresto percorruzione dei fratelli Degennaro, imprenditori sospettati dai magistrati di aver creato «un sistema dipotere» interno al Comune di Bari per l' aggiudicazione di appalti pubblici in cambio di costosi regali.«Sono stato un fesso ad accettare quelle quattro spigole e le 50 cozze pelose. Non sapevo che iDegennaro fossero corrotti», si difese il sindaco.Del resto anche l' ex segretario della Lega Umberto Bossi cadde dalle nuvole quando dall' inchiestaBelsito emerse che parte dei fondi del partito erano stati usati per ristrutturare la casa di famiglia.«Denuncerò chi ha utilizzato i soldi della Lega per sistemare casa mia. Io non so nulla di queste cose»,disse.

MASSIMOSOLANI

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La polemica La legge «svuota Regioni»

Maroni e Gelmini: «No alle città metropolitane»

«Con ques ta no rma l a s i n i s t r a vuo lecomandare dove ha perso le elezioni» SabrinaCottone «Così mi fanno diventare governatoredella Valtellina e dell' Oltrepò pavese. Contutto il rispetto per queste terre, non sono statoeletto per questo». Queste le parole usatedomen ica scorsa da Rober to Maron i ,presidente della Regione Lombardia, dodiciprovince e quasi dieci milioni di abitanti, perspiegare quale impatto avrà sulla Lombardia ildisegno di legge Delrio su Province e Cittàmetropolitane.Proviamo a spiegarle. Come effetto delprovvedimento, solo Sondrio e Pavia nondiventerebbero città metropolitane.E poiché il sindaco del Comune capoluogodiventa di diritto sindaco metropolitano, ciòporterebbe anche a un allargamento delpotere della sinistra, che guida molte cittàcapoluogo, ai danni del centrodestra, cheinvece amministra soprattutto le province ealtri Comuni che verrebbero accorpati.Questa è l' accusa di Lega e Forza Italia.Il tema riguarda la Lombardia ma non solo. Sene è d i scusso a M i l ano , a l l ' i ncon t roorganizzato domenica dalla coordinatricelombarda di Forza Italia, Mariastella Gelmini,con gli amministratori azzurri e della Lega econ il segretario del Carroccio, Matteo Salvini.E se ne continua a discutere. Maroni ha ribadito l' intenzione di dare battaglia legale: «Se il testo verràapprovato al Senato, faremo ricorso alla Corte costituzionale. Questo disegno di legge smantella laLombardia, la distrugge. È un cavallo di Troia con cui la sinistra cerca di ottenere di governareLombardia e Veneto, ciò che non le è mai riuscito per via democratica. Il ddl trasferisce per legge ilgoverno della Lombardia alla sinistra. Vogliono prendersi per legge ciò che non riescono a conquistarecon libere elezioni ».La legge presentata dal governo e passata alla Camera elenca nove città metropolitane: Torino, Milano,Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria.In seguito ad emendamenti, il numero di città metropolitane è esploso. Le Regioni Sardegna, Sicilia eFriuli Venezia Giulia possono istituire città metropolitane nei loro capoluoghi (e anche altrove). NelleProvince con oltre un milione di abitanti possono essere istituite ulteriori città metropolitane.Infine, se province confinanti che hanno complessivamente più di un milione e mezzo di abitanti siuniscono, possono chiedere di diventare città metropolitane.

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Secondo i primi calcoli, si stimano possibili diciotto o venti future città metropolitane.L' intenzione di Maroni di ricorrere alla Consulta trova il sostegno della Gelmini: «La riforma deve esseredi rango costituzionale. Non si aboliscono le province con legge ordinaria ». Gelmini sottolinea leconseguenze politiche del ddl Delrio: «È un tentativo di eliminare il diritto di voto dei cittadini: il sindacoestende i propri poteri senza ricorrere a elezioni. E poiché Milano, Torino, Genova, Venezia, Bolognasono amministrate dalla sinistra, si capisce che è un giochetto furbetto con cui la sinistra tenta diestendere i propri poteri su Comuni e Province governati dal centrodestra. In Senato bisogna bloccare ilprovvedimento».TERZETTO Mariastella Gelmini mentre discute con il segretario della Lega Matteo Salvini e ilgovernatore della Lombardia Roberto Maroni.

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BORDIN LINE

L' intervista di Antonello Caporale ad AntonioIngro ia , pubb l i ca ta venerd ì scorso , èformidabile. E assolutamente l ineare laconclusione del giornalista, che rivolto al suointerlocutore osservava: "Crozza la illustravabenissimo". Le domande non avevano fattosconti. Dalle assunzioni discutibili disposte inuna partecipata della regione Sicilia che ora l'ex pm dirige, alla disastrosa candidatura inpolitica alla guida di un "papocchio", all 'incursione in Guatemala definita "senza caponé coda" fino alla constatazione: "Lei ha presol u c c i o l e p e r l a n t e r n e " . L e r i s p o s t eeffett ivamente ricordano l ' imitazione diCrozza, ma quel le che contano sono ledomande. Perché l' intervista è uscita sul Fattoquot id iano, che quando Ingro ia era inGuatemala pubblicava orgogliosamente il suo"diario guatemalteco", che era effettivamente"senza capo né coda" ma se allora lo dicevi tibeccavi gli insulti di Travaglio. Ingroia venivag l o r i f i c a t o c o n a r t i c o l i e p u b b l i c h emanifestazioni. Insomma l' intervista di venerdìè una specie di "ventesimo congresso" per ilFatto. Fino a un certo punto però. "Lasciare latoga non le ha fatto tanto bene". Ingroia comemagistrato viene salvato. Si può comprendere, anche se "prendere lucciole per lanterne" non è unagrande credenziale per uno che ha fatto il pm. E infatti è di ieri la notizia della conferma in appello dell'assoluzione di Riina nel processo De Mauro. Naturalmente l' istruttoria e la conduzione dell' accusa inprimo grado si devono al pm preferito da Maurizio Crozza.

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NOI E LORO.

Memoria del presente per future generazioni

n L' ORRORE non è arrivato all' improvviso:nessuno ha tenuto conto dei segni cheannunciavano Shoah e i massacri venuti dopo.Nel Giorno della Memoria, una vecchia signora(Vera V igevan i ) legge i l p resente perammonire sul passato: nonno nei formi diAuschwitz, figlia sparita nell' Argentina deimilitari P2. E dopo ogni tragedia la promessadimenticata. Mai più giurava chi non avevav o l u t o v e d e r e q u a l e t e l a s i s t a v aimbarbarendo. Heinrich Böll rabbrividiscequando incontra i compagni di scuola nellaGermania 1938. Marciano con la divisa dellagioventù hitleriana.Cantano "quando il sangue degli ebrei sprizzadal mio coltello...". Lo scrittore non immagina icampi di sterminio che stanno preparando,loro, candidi e gioiosi, cristiani in preghieranelle feste comandate. Negli abecedari dell'Italia 1940, un balilla brilla come l' ArcangeloGabriele. Mano che minaccia un compagnodeforme. "Lontano da noi: sei ebreo". Cos'avranno spiegato i maestr i obbl igat i a lgiuramento fascista ? Forse qualche padre oqualche madre nei sussurri di casa, ma ilrumoroso silenzio delle famiglie lasciava iragazzi indifesi. Restavano spensieratamenteitaliani: non ebrei, non rom, razze infide. Laglobalizzazione che ormai unisce 7 miliardi dibraccia organizza lager lontani nello spazio anche se non cambia il disprezzo per le "raz ­ ze minori".Bruciano a Dacca gli schiavi delle multinazionali della moda mascherate nel labirinto di appalti esubappalti.1257 morti, 6 mila donne dalle piaghe che straziano per sempre. 48 euro al mese, 11 ore di lavoro: nonhanno diritto al risarcimento. Gli avvocati di 15 rispettabili colossi li trascinano in tribunale. Perché ilmercato è la religione delle nostre abitudini. Impossibile rinunciare al piacere dell' eleganza cheesaspera la diffidenza verso i deboli. Il neonazista Breivik elimina in Norvegia 77 giovanotti, un colpo aogni ragazzo che non si oppone alle invasioni. Vuol salvare l' Europa "dai negri", filosofia che trasformail fascismo di Marine Le Pen nel primo partito della Francia illuminata. Sta colonizzando le Leghe per iltrionfo alle elezioni europee. Con parole che non sfumano il disgusto: baluba, orango, miscredente .Tripudio dei popoli verde Padania. Anni fa la voce quieta di monsignor Tetta­manzi difendeva i rom daiprogrom della Milano del sindaco Moratti. "Il cardinale non si occupi del territorio. Sarebbe comemettere un prete mafioso in Sicilia", impazienza del vicepresidente del Senato Calderoli. Raccoglie i

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sentimenti di chi non sopporta gli stranieri: "La porta è sempre aperta, tornino nel deserto a parlare coicammelli". Se giorno per giorno non annotiamo le avvisaglie dei difensori della razza, come fanno iragazzi a capire quale futuro li aspetta?Un passo alla volta sta arrivando. A Lampedusa e nei penitenziari dei centri di identificazione, Cristonon si è mai fermato e le teste di maiale fotografano il programma dei vigliacchi nascosti nell' ombra.n LA PROFEZIA di Vera Vigevani, signora dei ricordi, non è solo espressione di un dolore che non l'abbandona. Va raccolta per difendere il futuro dal tramonto della ragione.Ogni anno sarebbe opportuno ordinare criticamente i segni dell' allarme. Libro che potrebbe aver pertitolo "Osservatorio sul razzismo", da discutere sui banchi e da contrapporre alla " Difesa della razza",del quale Giorgio Almirante era redattore capo negli anni del trionfo mussoliniano prima di diventarepadre spirituale di Fini, Gasparri, Borghezio and company. Anche se non è chiaro di quale razza sitratta nel paese per secoli attraversato da scorribande straniere: arabi, spagnoli, francesi, tedeschi.Chissà cos' hanno fatto le nonne delle nostre [email protected].

di Maurizio Chierici

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scritte e ingiurie in via gracchi.

Svastica fuori dalla scuola ebraica

Una svastica rossa di 50 centimetri per 50 ealcune scritte offensive sono comparse ieri,durante il giorno della Memoria, davanti a unascuola ebraica di via Gracchi, nei pressi dipiazza Sicilia, a Milano. Il personale scolasticoha immediatamente avvertito una pattuglia dipolizia che stazionava nei paraggi e sul postoè intervenuta la Digos che ha rilevato ancheingiurie antisemite. La scuola ebraica fa capoalla Fondazione Josef Tehillot e si trova vicinoa una sinagoga.

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A Milano consegnate 25 medaglie d' onore

Era il binario 21 della Stazione Centrale illuogo dell' orrore. Quello da cui il 6 gennaiodel 1943 ii tedeschi fecero partire i carripiombati con centinaia di ebrei dentro. Donnebambini, vecchi, soprattutto, spinti sopra i carrimerci e trasportat i poi verso i campi disterminio, stipati fino a ottanta in vagoni mercipiombati.Ieri il prefetto di Milano, Francesco PaoloTronca, con i vertici delle forze dell' Ordinemilanesi, hanno voluto tornarci lungo il Binario21 con i famigliari dei sopravvissuti alla Shoah.Ieri l' unico sopravvissuto che ha potuto esserepresente è stato Venanzio Gibillini, 89 anni,arrestato perché non aveva voluto aderire allaRepubblica sociale e che fu portato prima aBolzano, poi a Flossenburg e a Kotten.«Prendo questa medaglia con onore per tuttiquei compagni che sono rimasti su ­ racconta ­. Non bisogna dimenticare, guai! Bisognainsegnarlo tutti i giorni ai ragazzi, perché iosono uno dei pochi che vive ancora.Noi abbiamo poco tempo e quello che èsuccesso è stato tremendo».«Per vent' anni non ho mai parlatoricordaGibi l l in i ­perché quando par lavo non c icredevano a tutti questi morti, poi hannocominciato a crederci e ora racconto la miavita, quello che ho passato: l' arresto, più di 40 giorni a San Vittore, 22 giorni di segregazione, i mieicompagni sono stati fucilati, poi c' è stato l' eccidio di Piazzale Loreto; da San Vittore mi hanno portato aBolzano, poi a Flossenburg, poi a Kotten un sottocampo di lavoro forzato, poi la marcia di eliminazioneechi non camminava veniva seminato per strada. Io non ce la facevo più, ma sono sopravvissuto e,dopo 70 anni, son qui a raccontarlo».E mentre alla Sstazione Centrale si celebrava, una svastica e scritte offensive è stata rinvenuta di frontealla scuola ebraica in via dei Gracchi, dietro piazza Sicilia. Il personale ha subito avvertito una pattugliadella polizia che stazionava nei pressi, e sul posto è intervenuta la Digos: la svastica, dipinta convernice rossa e grande circa 50 centimetri per 50, era stata tracciata su un muretto di fronte alla scuol.Da un primo esame, però, il tipo di grafia usata e il fatto chele altre scritte fossero fatte a pennarello enon spray fanno supporre che si tratti di graffiti fatti precedentemente. La svastica, con tutta probabilità,è stata fatta nel pomeriggio e quindi la maggior parte degli studenti non se n' è nemmeno accorta.

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Il caso Entra il capo dell' Avvocatura capitolina.

Ama, via libera al nuovo cda C' è anche Murra

SE IL via libera a Daniele Fortini, nuovopresidente "operativo" di Ama era scontato, lasorpresa di ieri, giornata della ratifica ufficialedel Cda della municipalizzata capitolina, èstata la nomina di Rodolfo Murra comeconsigliere d' amministrazione. Il capo dell'avvocatura del Campidoglio ha sostituito RitaCaldarozzi, designata dal Comune duesett imane fa, quando venne scelto IvanStrozzi, costretto poi dopo poche ore alledimissioni per un' indagine che lo vedecoinvolto in Sicilia. La nomina di Fortini è stataapprovata dalla commissione ambiente diRoma capitale con sette voti favorevoli, unastenuto (il capogruppo Ncd, Sveva Belviso) euno contrario (il consigliere del M5S, EnricoStefano).Murra, invece, già nominato la scorsa estatedirettore del Municipio X (Ostia) dopo loscandalo scoppiato sui presunti rapporti tra lamalavita e l' amministrazione del municipio, vaa comporre insieme a Carolina Cirillo il nuovocda di Ama. «Speriamo che la squadra siaquella giusta ­ ha commentato l' assessore all'Ambiente Estella Marino ­ l' azienda non puòrimanere ferma». Ai tre appena nominatis p e t t a i l c om p i t o d i r i s o l l e v a r e l amunicipalizzata sia da un punto di vista industriale sia da quello d' immagine.«Il nuovo management dovrà ristrutturare radicalmente l' azienda sia potenziando efficacemente ilservizio di raccolta e spazzatura sia incrementando la differenziata. Sarà poi necessario puntare su unrinnovamento ampio delle professionalità interne a partire dai ruoli dirigenziali», commenta ilcapogruppo Pd in Aula Giulio Cesare, FrancescoD' Ausilio.(m. fv.)© RIPRODUZIONE RISERVATA.

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Da giovedì all' Ambra Jovinelli "Penso che un sogno così" Dopo il successo della fiction tv, laversione teatrale.

Beppe Fiorello "Grazie a Modugno ritrovo mio padree la Sicilia che fu"

RaccontareDomenico Modugno, lo spiegabene, è solo un pretesto «per parlare dellaSicilia, della mia infanzia, dei sapori, dellefacce, dei dolori e dei ricordi felici, dell' Italiadel boom che sognava cantando "Nel bludipinto di blu".Ma soprattutto, è un pretesto per ricordare miopadre Nicola: è lui il vero protagonista dellospettacolo ». Giuseppe Fiorello debutta all'Ambra Jovinell i i l 30 gennaio (fino al 16febbraio) con "Penso che un sogno così..." concui sta girando l' Italia, teatri pieni da nord asud, in cui, l' ex ragazzino timido dimostra diavere vero talento. Ha già portato in tv la storiadi Modugno, fiction record di ascolti, (oltredieci milioni dispettatori incollati davanti allatv) e oggi intreccia la storia del­l' artista con lasua.Nello spettacolo, scritto da Fiorello insieme aVittorio Moroni, con la regia di GiampieroSolari mette in scena un immaginario dialogoc o n s e s t e s s o b amb i n o . «Modug n orappresenta la possibil ità di ritrovare untempolontano rimasto dentro di me» spiega l'attore «Lo vedevo in tv, mi voltavo verso miopadre e la somiglianza era impressionante.S em b r a v a n o d u e f r a t e l l i . P a p à c iaccompagnava in macchina al mare, a casa di nonna, cantando "La lontananza". Un' altra canzone diModugno, "Amara terra mia" mi ha fatto riaffiorare alla mente lo skyline del petrolchimico di Augusta,che a me, bambino, sembrava lo skyline di New York. Dava lavoro a tanta gente, ma tanti sono dovutiscappare. E anche allora Mimmo lì, la colonna sonora della mia vita «.Lo dice con pudore: ci ha messo un po' a mettere insieme i ricordi, a ricostruire i frammenti: « C' è statoun momento in cui m' incuriosiva la psicoanalisi», spiega Fiorello «poi ho scoperto che con questomestiere fai autoanalisi, impari a conoscerti.Scrivendo ho tirato fuori tutto, per prima cosa la timidezza. Nonsapevo affrontare le persone e adessosono davanti al pubblico.Ho lettoIl codice dell' animadi James Hillman e mi sono detto: questo spettacolo va fatto. Voglioraccontare il tema della vocazione e del paradosso: ancheManolete, il torero più grande che da piccoloera timido, malaticcio, pauroso. All' inizio mi faceva paura scrivere di me, invece i ricordi sbiaditi

28 gennaio 2014Pagina 13 La Repubblica

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riaffioravano grazia alla musica di Modugno. Ma la cosa incredibile» continua l' attore «è che il pubbliconella mia storia rivede la sua, qualcuno rivede il padre o il bambinoche era. È emozionante».Accompagnato sul palco da due musicisti, Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma, Giuseppe Fiorello canta"Lu minaturi", "Malarazza", "Meraviglioso", "U pisci spada", "La lontananza", "Vecchio frack",trascinando il pubblico che resta in silenzio quando l' attore ricorda la morte del padre. Il prima e il dopoche ha segnato la sua vita. Torna a teatro a dieci anni dal successo di "Delitto per delitto" conAlessandro Gassman e ha l' aria felice, sicura: «Devo ad Alessandro questo privilegio, è lui che miconvinse: "Devi venire con me in scena, sarà fantastico". Per questo lo ringrazio ancora oggi. Il sensodel teatro è andare a trovare le persone a casa nelle loro città: volevo restituire quello che il pubblico miha dato in questi anni. Non c' è niente di più bello di un abbraccio nei camerini».© RIPRODUZIONE RISERVATALo spettacolo sta girando l' Italia E l' ex ragazzo timido dimostra diavere talento"Papà ci portava in macchina al mare, a casa di nonna, cantando La lontananza"L'ETERNO FRATELLOBeppe Fiorello, fratello di Rosario, è nato nel 1969: è attore di cinema e tv.

SILVIA FUMAROLA

28 gennaio 2014Pagina 13 La Repubblica

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Scicli. Si restaura il dipinto «Giuditta e Oloferne»

Sarà dato sabato prossimo l' avvio del restauro deldipinto di «Giuditta e Oloferne» con la consegna dellapreziosa tela al restauratore Luciano Bombeccari. Alle19, nel santuario di Santa Maria La Nova, don AntonioSparacino affiderà a Bombeccari latela dipinta daTommaso Pollace che impreziosisce, assieme a quelladi «Ester ed Assuero», l' abside del Santuario. Le duegrandi tele narrano la storia di due donne importanti perla storia del la salvezza, protagoniste di pagineimportanti dell ' Antico Testamento. La tela verràrestaurata grazie ai finanziamenti della Regione avutiper il fattivo interessamento della Sovrintendente ai beniculturalidi Ragusa Rosalba Panvini e del deputatoregionale Orazio Ragusa.(*PID*)

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Ragusa)Cultura, eventi, mostre

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Show case di Raffaele Genovese giovedì al "Ma" diCatania

CATANIA. Giovedì 30 gennaio, il CircuitoJazzistico Siciliano ­ la rete culturale che vedeinsieme l ' associazione Catania Jazz diCatania, titolare dell' omonima stagione, l'associazione Musiche di Palermo, titolare conl' associazione Nomos del cartellone NomosJ a z z , l ' a s s o c i a z i o n e Mu s i c a r t e d iCaltanissetta, titolare del cartellone NissaJazz, e la cooperativa Arte E A Capo diMilazzo titolare del cartellone Milazzo Jazz ­propone al Ma Musica Arte di Catania i lconcerto del trio del pianista e compositoresiracusano Raffaele Genovese che presenteràil nuovo album "Anamnesi", uscito nei mesiscorsi per AlfaMusic/Egea. Con Genovese sulpalco Carmelo Venuto al contrabbasso eEmanuele Primavera batteria. Fino alla finedelle 4 stagioni, le associazioni del Circuitocontinuano la manifestazione di protestachiamata "1 euro sospeso" contro i taglioperati dalla Regione Siciliana ai contributi alleassociazioni concertistiche siciliane.

28 gennaio 2014Pagina 22 La Sicilia

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Nel Trecento anche l' italiano è stato scritto inalfabeto arabo

Il caso Anche l' italiano è stato scritto in arabo.Esiste almeno un documento, risalente al XIVsecolo, che sotto l' ostica patina dell' alfabetoarabo cela un testo in volgare toscano. Si trattadi una lettera diplomatica, nota da tempoeppure trascurata dagli studi, inviata dall'emiro di Bona e Bugia (nell' attuale Algeria) alsignore di Pisa e Lucca, Giovanni dell' Agnello.«È curioso ­ nota il ricercatore Daniele Baglioni­ che un simile documento, l' unico con questecaratteristiche di cui abbiamo notizia, nonprovenga dalla regione italiana che per secolifu sotto dominio arabo: la Sicilia». In effetti gliesempi dell' applicazione dell' alfabeto arabo alingue europee, e specificamente neolatine,non sono rari: soprattutto nella Penisolaiberica, terra che rimase sotto sovranità araba(con il nome di "al­Andalus") dall' inizio dell'VIII secolo fino alla fine del XV. Non soloabbiamo vari testi scritti in arabo delle varietàdell' epoca del castigliano, del portoghese odell' aragonese, ma è perfino esistita un' altralingua neolatina, parlata esclusivamente nellearee a dominio arabo e in seguito estinta: ilmozarabo.In Sicilia invece non avvenne nulla del genere ­ o, perlomeno, non è stato ancora documentato ­, per cuila lettera dell' emiro risulta l' unico documento italiano in alfabeto arabo. «Per la precisione ­ illustraBaglione ­ più che una lettera sembra essere un appunto: non ci sono sigilli o altri segni che lascinopensare che sia stata spedita. Probabilmente era la nota personale di un traduttore, che avrebbe dovutoriferire a voce il contenuto della missiva ma che non aveva sufficiente dimestichezza con il nostroalfabeto, pur comprendendo l' italiano, per annotare direttamente le frasi. Il contenuto è di scarso rilievo,e forse anche per questo il testo non è stato più studiato dopo la prima edizione ottocentesca». L'anonimo traduttore dovette già fare i conti con la strutturale inadeguatezza dell' alfabeto arabo perrendere altre lingue: al di là di alcune differenze di suoni, per cui non ha caratteri adeguati, sconta l'enorme difficoltà di non riportare le vocali. Anche l' italiano della lettera dell' emiro è approssimativo. «Èun po' sgrammaticato, è vero ­ conclude Baglioni ­. Ma è indubbiamente italiano, nella varietà toscanadel Trecento».Edoardo Castagna © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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