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Rassegna stampa Idv Toscana 10 dicembre

Rassegna 10 dicembre

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rassegna 10 dicembre

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Page 1: Rassegna 10 dicembre

Rassegna stampa Idv Toscana

10 dicembre

Page 2: Rassegna 10 dicembre

LA REPUBBLICA Travaglio e Fo sul palco. Polemiche per il messaggio di Ingroia e il logo della Regione Di Pietro, bunga bunga anti-Silvio al Paladozza Tra gli ospiti Vauro, Genchi, Sergio Rizzo, Mingardi e Cornacchione. Presente il Pd SILVIA BIGNAMI "Il dittatore del Bunga Bunga" sbarca stasera al Paladozza con il pieno di polemiche. L´info-spettacolo contro Silvio Berlusconi ideato dal leader Idv Antonio Di Pietro, che sarà sotto le Torri, fa infuriare il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, che critica la partecipazione (anche se solo via video) del magistrato Antonio Ingroia. Mentre restano le perplessità del presidente del consiglio regionale Matteo Richetti, Pd, sull´uso del logo di viale Aldo Moro nei manifesti dell´iniziativa. Lo stuzzica la coordinatrice dipietrista Silvana Mura: «Mi viene il dubbio che il Pd sia stizzito perché noi abbiamo il coraggio di affrontare la platea del Paladozza, e i Democratici no». Il via dello spettacolo, che ripercorre le orme di "Rai per una notte", è alle 20,30 al Paladozza. Gratuito l´ingresso, e nutrito il parterre degli ospiti, dal leader Di Pietro al giornalista Marco Travaglio, al premio Nobel Dario Fo, al vignettista Vauro, poi Gioacchino Genchi, Sergio Rizzo, Antonio Cornacchione, Bruno Tinti, Andrea Mingardi. «La manifestazione - spiega il gruppo Idv regionale - vuole ripercorrere le cause del degrado morale ed etico del nostro Paese negli ultimi 15 anni». Presente una delegazione del Pd, anche se il segretario provinciale Raffaele Donini potrebbe essere già in partenza per Roma, verso la grande manifestazione contro il governo cui il Pd invierà dall´Emilia Romagna un treno speciale e 180 pullman. Tra i candidati alle primarie darà invece forfait la civica Amelia Frascaroli, che sarà all´Antoniano per la proiezione di un film. Ma alla vigilia della notte dell´Idv, a tenere banco sono le polemiche. «Siamo censurati da gran parte dell´informazione ufficiale» denuncia Di Pietro da Roma, che affida al web la campagna di promozione dell´evento, stasera in diretta su Current (canale 130 Sky), come fu per "Rai per una notte". E fa discutere la partecipazione con un contributo video di Antonio Ingroia. «Quale garanzia di obiettività può assicurare un magistrato così esplicitamente schierato sul piano politico?» attacca da Roma il Pdl Cicchitto. Risponde a stretto giro Di Pietro: «Ingroia spiegherà in un contributo video cosa si aspetta che lo Stato e le istituzioni facciano per la giustizia». Ma resta sul piatto anche la polemica del Pd regionale, con Richetti che nei giorni scorsi ha sollevato dubbi sull´uso del logo della Regione nei manifesti. «Il logo è stato inserito perché il gruppo Idv regionale ha fatto fare un filmato sulla degenerazione della vita pubblica negli ultimi 15 anni. Siamo i primi a chiedere che il costo di questo filmato venga reso pubblico» dice la Mura (evitando di rispondere nel merito), che poi sfida il Pd: «Forse queste polemiche nascono perché noi non abbiamo paura di affrontare una grande sala come il Paladozza».

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Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

Ve n e rd ì 10 dicembre 2010 – Anno 2 – n° 317Redazione: via Orazio n° 10 – 00193 Romatel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230

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OK IL PREZZO È GIUSTOLa forsennata campagna acquisti del premier per la fiducia superaogni decenza. C’è un deputato che lascia l’Idv “perché insensibile

all’a go p u n t u r a ”. Un altro aveva detto: mi pagano il mutuo

Nessuno tocchiCenerentolo

di Marco Travaglio

L’altra sera, durante le ultime scene di“C e n e re n t o l a ”, centinaia di migliaia di bambini sisono ritrovati di fronte una scena raccapriccianteche ha trasformato la favola in film horror: al

posto del principe azzurro, è comparso il volto maculatodi Bruno Vespa che, sormontato dalla scrittarasserenante “Yara e Sarah: come difendere i nostrifi g l i ? ”, ammoniva i minori all’ascolto con grave sprezzodella sintassi: “Stiamo vedendo Cenerentola, che ha fattosognare intere generazioni. Ma chi mai potrebbeimmaginare che una bambina di 13 anni scompare in 700metri di strada o che un’altra di 15 finisce in un garage enon ne esce?”. Attenti, piccini, domani potrebbe toccareanche a voi. Poi, senza soluzione di continuità, riapparivala strega cattiva: un sollievo, per i baby-telespettatori.Qualcuno pensava all’interferenza di un altro cartoondisneyano, la “Carica dei 101”. Altri in preda agli incubiinvocavano la mamma. Altri ancora chiamavanodirettamente il Telefono azzurro. Il dalmata delmezzobustismo irrompeva nella fiaba per sponsorizzare,una volta tanto, non il suo libro, ma la trentesima puntatadi Porta a Porta sul “g iallo” di Avetrana in condominiocon quello di Brembate di Sopra: gli unici argomenti concui riesce ancora a fare ascolti. Una sua lettera al Corr iereaiuta a comprendere meglio la tetra irruzione: il Vespa siconsidera il Cenerentolo della tv, censurato, boicottato,reietto nel “lazzaretto degli appestati” perché è un“moderato che non indossa l’elmetto” e soprattuttoconduce “l’unica trasmissione di un certo peso nonschierata a sinistra tra le tante che vanno in onda sullaRai”, naturalmente “trasmessa nell’orario più sacrificato”(solo quattro sere a settimana, per giunta non inmondovisione, al modico stipendio di 2,1 milionil’anno). Accerchiato da un palinsesto tutto bolscevico(compresi Tg1, Tg2, L’a re n a di Giletti, Ultima parola,Unomattina, La vita in diretta, I fatti vostri, il segnaleorario, le previsioni del tempo e le estrazioni del lotto,dove peraltro l’appestato riesce sempre, non si sa come,a piazzare i suoi libri), il Sacharov de noantri denunciaanche la vile aggressione subita in una libreria di Milano aopera di Piero Ricca, che ha attentato alla sua vita adomanda armata: Vespa sostiene che Ricca “è venuto ainsultar mi”, ma Ricca spiega al Corr iere, e documentacon un video, che le sue erano solo domande. L’ultimavolta che i due s’incontrarono, Ricca gli spiegò chel’editore dei suoi libri possiede la Mondadori grazie a unasentenza comprata da Previti con soldi di B., ma lui disseche non gli risultava che Previti fosse stato condannatoper Mondadori (uno spettatore distratto avrebbe potutodedurne che il giornalista di Rai1 fosse l’informato Ricca,non il disinformato Vespa). Ieri, fallita la missione sulCorr iere, Cenerentolo ci ha riprovato con un’intervista alGiornale. Ha rivelato che, “se B. non fosse sceso incampo 17 anni fa, avremmo avuto un’Italia meno libera”e che “Minzolini è un direttore scomodo” (mai come lesue note spese). Ha chiesto la cacciata di Loris Mazzetti:“Scrive da anni articoli contro la sua azienda” e “negli Usasarebbe stato licenziato da un pezzo” (e chissà che nesarebbe, negli Usa, di un mezzobusto Rai che chiede illicenziamento di un dirigente della sua azienda). Infine lasolita gnagnera: “Se non stai a sinistra, vieni collocato trai servi di Berlusconi”. Nooo! Quale mente malata ha maipotuto anche solo pensarlo? Ora il Sacharov della tv temeper la propria incolumità, anche se gira con scorta,autoblu e lampeggiante: “L’11 dicembre a Roma, durantela mobilitazione Pd, qualcuno mi suggerisce di starmenea casa. Perché magari qualche compagno della base... Iome ne andrò in giro tranquillamente”. Bravo: lui marceràcome un sol uomo alla manifestazione anti-B. Anche alprezzo della vita. Costi quel che costi. Anche perché,minaccia, “quando i moderati sbottano possono esserciconseguenze imprevedibili”: nel lazzaretto, potrebberopersino raddoppiargli lo stipendio.

Ieri Renzi, ora Bocchino. Non c’è i n c o n t ro con il Caimanoche resti “s e g re t o ”. Prima li vede, poi li sputtana

Conferenza stampafarsa di Scilipoti,Calearo, Cesario eRazzi. Bersani parladi corruzione.Di Pietro va daigiudicidi Luca Telese

M ontecitorio, ieri mattina. L’o-norevole Calearo regala ai

giornalisti un sorriso sfavillante:“Siamo un gruppo di tre persone,con tante anime diverse, unite dal-la stessa cravatta!”. pag. 2 - 3 z

ncrac Parmalat

Altri 18 anni perTanzi, condannatoanche a Parma

Faieta pag. 15z

Intanto anchela Corte dei Contiapre un fascicolo,mentre il sindacoarranca: “Tu t t oin regola”

CAPITALE INFETTA x Più di mille dipendenti “raccomandati”

PARENTOPOLI ALEMANNOINDAGA LA PROCURA DI ROMA

Udi Oliviero Beha

GIOC OFALLOSO INPARLAME NTO

S cilipoti come Gilardino: del se-condo sappiamo tutto tutti, del

primo cominciamo ad avere con-tezza solo da poche ore, da quandoil suo voto contro Berlusconi è inforte dubbio. E giacché gioca con lacasacca della squadra di Di Pietro lacosa fa impressione. pag. 22 z

Udi Marco Politi

TIF OSC ORRETTOIN VATICANO

B erlusconi esibisce il puntellovaticano. E il Segretario di Sta-

to Bertone partecipa volentieri.Il ricevimento presso la Santa Se-de si è risolto in una manovra permostrare al pubblico che il soste-gno vaticano al premier non è ve-nuto meno. pag. 3 z

C AT T I V E R I E

Nuovo record per il prezzodella benzina. Protesta deigruppi di estrema destra:“Troppo costoso dar fuocoagli stranieri”

( w w w. q u i n k . i t )

Il mercato deglionorevoli secondo

E m anu e l eF u c e c ch i

DIRITTI x R i s c h i av ala lapidazione

La sorpresadell’IranLiberataSakineh

C i t at i pag. 17 z Sakineh liberata da Teheran (FOTO ANSA)

(FOTO EMBLEMA)

(FOTO ANSA)

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di Paola Zanca

“L a seduta è convocata perlunedì 13 dicembre alle

ore 16”, recita il messaggiosullo schermo video. La Ca-mera dei deputati è chiusa fi-no a quella data. Eppure fuoriall’ingresso di via della Missio-ne c’è la fila. Mai vista prima.Che succede?Sono quasi tutti amici di Do-menico Scilipoti, l’ex deputa-to dell’Italia dei Valori che ie-ri, insieme a Massimo Calearoe Bruno Cesario, ha dato vitaal Movimento per la respon-sabilità nazionale.Mancano 120 ore al voto di fi-ducia al governo. E lo stop ailavori, scattato subito dopol’approvazione della Finanzia-ria, ha fermato l’attività delParlamento ma non quella dei

parlamentari. L’aula è chiusa,il Transatlantico semi deserto,ma la saletta delle conferenzestampa non è mai stata così af-follata. “Ne stanno a fa’ a rottade collo”, si lamenta un com-messo, indaffaratissimo a diri-gere il traffico delle telecame-re .

AL CENTRO degli obiettivic’è una folla di egregi scono-sciuti. Fuori, in piazza Monte-citorio, una signora usa unacanzoncina ironica per spiega-re l'idea che si è fatta: “Soldi,soldi, soldi... chi ha tanti soldivive come un pascià!”. Un’al-tra traduce: “Se fanno paga’ ermu t u o ! ”. Dentro, si sfiora la ris-sa. Subito dopo i tre “re s p o n -sa bili”, arriva un altro dipietri-sta, Antonio Razzi, per comu-nicare il suo approdo a Noi

Sud.Oggi è così: chi si è presentatoalla Camera ha una missioneben precisa. C’è un giovaneimpegnatissimo a stenografareogni virgola dei “r ibelli” e in-viarla via sms a Luca d’Alessan-dro, capo ufficio stampa delPdl e alla sua vice Rita Fantozzi.C’è il senatore Stefano Pedica,venuto a difendere l’onore del-l'Idv e esporre al pubblico lu-dìbrio gli ex compagni di par-tito traditori. Il capogruppoMassimo Donadi non c’è: stascrivendo a Napolitano per de-nunciare la “squallida campa-gna acquisti di parlamentaridell’opposizione”avviata dallamaggioranza, la stessa per cuiil segretario Pd Bersani si do-manda se possa configurarsi “ilreato di corruzione”. C’è il de-putato Bruno Tabacci, accorso

a presentare il nuovo ingressonell’Api di Enrico Boselli. Chene dice della nuova formazio-ne di Calearo? “Già il fatto chesiano i protagonisti di questegiornate la dice lunga...”. C’èSaverio Romano, che ha lascia-to l’Udc poche settimane faper fondare, insieme ad altri 5,i Popolari d'Italia Domani. Faun giro in Transatlantico, poinel pomeriggio si apposta fuo-ri da Montecitorio in abiti ci-vili. Via la camicia, giacca e cra-vatta, chiacchiera con una as-sistente del gruppo Pdl perchécronista intenda. Si sentono leparole “B o c ch i n o ”, “Berlusco-ni”, “colombe”. Obiettivo,spargere la voce che il gruppodi Fli si sta spaccando.L’Udc Lorenzo Ria non sismentisce: ha il 98 per cento dipresenze in aula, anche ieri

non poteva mancare. Ma ci tie-ne a precisare che lui di mis-sioni da compiere non ne ha. Ètornato a Roma perché avevaappuntamento dal dentista,già che c’era è passato a pren-dere la posta e a sbrigare qual-che appuntamento. Che la Ca-mera abbia chiuso i battenti,però, non lo trova scandaloso:“Proseguire con i lavori sareb-be stata una farsa, una recita.Sarebbe continuato il giocodelle parti, Fli avrebbe conti-nuato a mandare i suoi segna-li... cosa avremmo conclu-so?”.

SONO TUTTI nel perimetrodella sala conferenze. Attornoc'è il vuoto. Immaginando lafuga, il tesoriere del Pdl Mas-simo Corsaro ha invitato i par-lamentari a ritirare il “p re s e n t e

A cacciadi uomini di fiducia

“L’ex Pd eApi: ‘Ci uniscela cravatta’Pronti apassare con lamaggioranza

La conta dei deputati

Chi resta, chi se ne va,

chi forse non può votare

N umeri che ballano. Per arrivarealla maggioranza di 316, allaCamera da settimane impazza il

mercato dei deputati. Ultimi ad alzare la posta,i sei Radicali eletti nelle file del Pd che nonhanno escluso l'appoggio al governo. Ingressoufficiale, ieri, di Antonio Razzi: dall'Idv a NoiSud, dritto alla fiducia. Ancora indecisi, ma

sulla buona strada, i tre “re s p o n s a b i l i ”Massimo Calearo, Domenico Scilipoti e BrunoCesario. Il liberale Francesco Nucara hadetto sì da tempo, il collega Paolo Guzzantipotrebbe pensarci se Berlusconi cambiasselegge elettorale. Gli altoatesini B r u g ge r eZeller dovrebbero astenersi, convinti dallepromesse ottenuti sui fondi per il parco dello

VEDERE MONETAVOTARE CAIMANO

Il trio Calearo-Scilipoti-Cesario si mette sul mercatoRazzi al seguito. Il Pd: corruzione? Di Pietro va dai pm

di Luca Telese

M ontecitorio, ieri matti-na. L’onorevole Massi-mo Calearo – non è unoscherzo – regala ai gior-

nalisti un sorriso sfavillante:“Siamo un gruppo di tre perso-ne, con tante anime diverse,unite dalla stessa cravatta!”.A quel punto abbasso lo sguar-do sui tre onorevoli seduti al ta-volo. Purtroppo è vero: tre cra-vatte, tinta unita blu, bandieri-na tricolore: “Le ho comprateio stesso, ne vuoi una pure tu?”.Il simbolo, poi, è ancora più in-teressante: una specie di Tao dacentro massaggi, però tricolo-re. Quello l’ha disegnato l’ono -revole che siede al centro, Do-menico Scilipoti, da BarcellonaPozzo di Gotto: “Ah – sor ridesoddisfatto – se n’è accorto? Èconcetto spirituale, una rivisi-tazione patriottica dello yin edello yang. L’ho fatto con le miemani!”. Il nome del primo par-tito tricellulare della storia ita-liana (nel senso letterale, ècomposto di tre persone), l’hatrovato l’onorevole Bruno Ce-sario, il terzo porcellino della

banda: “Movimento di respon-sabilità nazionale”. Meraviglio-so.Ma la vetta di sublime l’onore -vole Calearo la tocca subito do-po, quando aggiunge: “Non ciinteressa la politica colorata.Abbiamo a cuore gli interessidella nazione. E il male minorein questo momento, è il gover-no”. Aggiunta: “Dentro di noisiamo molto pluralisti. Io sareiintenzionato ad astenermi, Sci-lipoti vorrebbe votare no, Ce-sario è sicuro del sì. In questigiorni che mancano alla fiducia

cercheremo una posizione co-mune. Quel che ci unisce, oggi– dice raggiante – è interessedella patria”.

IN REALTÀ, l’ipotesi piùprobabile, ieri, nella sublime epirotecnica conferenza stampache si è trasformata in uno show– tra pianti, urla di contestazio-ne, insulti e monologhi da me-lodramma – è che tutti e tre gliesponenti del “Movimento diresponsa bilità” (alla faccia delloyin e dello yang, della spiritua-lità e soprattutto del bipolari-smo) decidano di aiutare la pa-tria con un voto favorevole a Sil-vio Berlusconi. Ed è probabileche come loro faccia l’onore vo-le Antonio Razzi, l’ex operaioemigrato in Svizzera, che ieri hasuperato se stesso: “In questeultime 48 ore ho vissuto un verodramma interiore – ha detto leg-gendo una lettera con tono af-franto ai giornalisti – che mi haportato a cambiare la mia idea:ora voterò come dice il mio nuo-vo gruppo”. Qui le cose belle so-no almeno due. La prima è chedue giorni fa l’onorevole Razziassicurava che avrebbe votato

“Come dice il capo, cioè Anto-nio Di Pietro”. Mentre tre giornifa sosteneva: “Non ho firmato lamozione di sfiducia”. Interroga-to in proposito ha risposto conlogica ineccepibile: “Non hocambiato idea, ho cambiato ca-po”. Il che vuol dire che se con-tinua a questo ritmo – in lineateorica – può cambiare voto, ocapo, almeno altre quattro volteprima del voto. La seconda cosadivertente è che anche in que-sto caso “Noi sud”, il suo nuovogruppo (ma si tratta come nelcaso dei “Responsa bili” di unacomponente minuscola, unafrattaglia del gruppo misto), ètutto schierato al suo fianco: trepersone più Razzi. Fra questi c’èanche il mitico onorevole Ame-rico Porfidia (fantastico eloquioda politicone del sud) che haraccontato la miracolosa con-versione del collega (dall’anti -berlusconismo alla fiducia) ri-correndo a un lessico che ricor-da quello delle vite dei santi:“Gli sono stato vicino, in questimesi, nel lungo travaglio intel-lettuale che ha prodotto questas c e l t a . . .”. Al che, i giornalistichiedono: “Scusi, Razzi, il suo è

Il Parlamento bloccato Dentro scolaresche in visita, fuori passanti imbufaliti

I turisti nel Palazzo degli spettri: “Se fanno paga’ er mutuo”

stato un lungo travaglio intellet-tuale durato mesi, o un drammainteriore di 48 ore?”. L’onore vo-le allarga le mani, esibisce unsorriso da sfinge, sospira e nondice nulla (deve essere stato unlungo travaglio interiore di 48ore). La cosa bella è che l’ono -revole Razzi, è ancora su Inter-net (se si digita il suo nome suGoogle) con un video in cuispiegava indignato: “Prima del-le vacanze sono stato avvicinatoe hanno cercato di comprar-mi!”. Chi? “I berlusconiani”. Ecome? “Con proposte allettanti,

come quello di pagarmi un mu-tuo, di essere rieletto sicuro...posti buoni, cariche in più, en-trare nel governo...”: E lui, cheaveva fatto? “Ho risposto sde-gnato no, perché non avrei maipotuto dirlo ai miei elettori”.

E ro i c o .Anzi dipiù: “Io so-no uno p e ra i oe me neva n t o ,

Mariarosaria RossiLa fedelissima di Tor Crescenza

“pescatrice” di indecisi

A ltro che le ministre, la vera fedelissima del premier è Maria-rosaria Rossi: 38 anni, imprenditrice di Caserta, alla prima

esperienza politica. Nessun incarico, apparizioni tv introvabili, ra-rissime dichiarazioni stampa. Eppure se la ricordano tutti, soprat-tutto per le ampie scollature che esibisce. In prima fila ovunque cisia lui: smista i posti, controlla che tutto fili liscio, quest’estate haorganizzato le feste a Tor Crescenza. Oggi, la raccontano preoccu-patissima del futuro del governo (e del suo). Forse è per questo cheil premier le ha affidato il compito di avvicinare gli indecisi.

LA TRATTATIVA

natalizio” già a partire dal 6 di-cembre. Dei venti salottini chearredano i lati del Transatlan-tico, solo cinque sono occupa-ti. Si contano sulle dita di unamano quelli che fumano incortile. All’ora di pranzo, la bu-vette, è praticamente deserta.La solita sfilza di tazzine prontaper non far perdere troppotempo ai parlamentari, stavol-ta, è ridotta a pochi esemplari:“Ogni tanto ci riposiamo purenoi – dice un commesso – di

DesertoUn’i m m agi n e

delTran s at l an t i c ovuoto (FOTO ANSA)

L’uomo dell’Idvfa il salto

“Quest’estatedisse:‘I berlusconesmi propongonodi pagarmile rate’

Giulia Cosenza Giulia Bongiorno

Venerdì 10 dicembre 2010

di Marco Politi

B erlusconi esibisce il pun-tello vaticano. E il Segreta-rio di Stato, cardinale Ber-tone, partecipa volentie-

ri. Il tradizionale ricevimento of-ferto ai dieci nuovi porporati ita-liani nell’ambasciata presso laSanta Sede, si è risolto in una rin-novata manovra per mostrare alpubblico che il sostegno vatica-no al premier non è venuto me-no. Due ore di pranzo, l’oppor -tunità di una foto-spot, rinnova-te garanzie al Vaticano. Il Cava-liere ha giocato le sue carte e Let-ta, che con vari ministri era pre-sente al ricevimento, ha fatto lasua parte per convincere Berto-ne e il segretario della Cei mons.Crociata che l’unica soluzione èun rafforzamento dell’attualecompagine ministeriale, coin-volgendo anche l’Udc. Senza di-missioni, senza inoltrarsi nel-l’avventura di un reincarico.Già dieci giorni fa, in occasionedel vertice Osce nel Kazakhstan,Berlusconi aveva esibito l’immu -tato appoggio di Bertone (pre-sente alla riunione internaziona-le) alla sua leadership. “Quandogli ho chiesto cosa ne pensassedel terzo polo, il cardinale mi harisposto che non celebra matri-moni fra uomini, soprattutto sesi tratta di Casini e di Fini”, ha ri-ferito il Corriere della Sera.

BATTUTE A PARTE, resta lapreferenza della Segreteria di Sta-to per l’uomo di Arcore. È questoil nodo del ruolo negativo che laChiesa-istituzione sta giocandonella più grave crisi attraversatadal Paese negli ultimi decenni.Nulla smuove la gerarchia vatica-na dalla sua posizione filoberlu-sconiana perinde ac cadaver. Non

basta che il premier per due anniabbia inchiodato il Parlamento al-la pasticciata elaborazione di leg-gi per evitare al Cavaliere i tribu-nali, dove è imputato di reati gra-vi che nulla c’entrano con le suevisioni politiche. Non basta che ilsuo collaboratore più stretto,Marcello Dell’Utri, sia stato rico-nosciuto colpevole – con senten-za di primo e secondo grado – diavere stretto accordi con la mafiaa suo vantaggio. Non basta chenon abbia fatto nulla per sostene-re le famiglie in gravi difficoltà,

per rilanciare l’occupazione, percontrastare un precariato esizia-le per un’intera generazione digiovani. Non bastano il bun-ga-bunga, le serate affollate diputtane pagate o fattesi pagare,le frequentazioni con minoren-ni.I vertici ecclesiastici hanno deci-so di volgere la faccia dall’a l t raparte. Non affrontando la que-stione morale, nel senso di eticaistituzionale, costituita dai com-portamenti del Caimano. Risale aquattordici mesi fa, settembre2009, l’ultimo sussulto per chia-mare direttamente alle sue re-

sponsabilità Silvio Berlusconi. Fuquando al Consiglio permanentedella Cei il presidente cardinaleBagnasco dichiarò che “chiun -que accetta di assumere un man-dato politico sia consapevole del-la misura e della sobrietà, della di-sciplina e dell'onore che essocomporta, come anche la nostraCostituzione ricorda all’ar ticolo54”.Da allora ci sono state solo criti-che indirette, esclamazioni di al-larme, manifestazioni di insoddi-sfazione per la mancanza di unaseria politica sociale. Qualcheprotesta quando Berlusconi hacommesso l’imprudenza di rac-contare barzellette-bestemmia.Ma mai la gerarchia ecclesiasticaha compiuto il gesto di ritirareapertamente il credito largamen-te concesso da decenni a SilvioBerlusconi. Nonostante il males-sere di tanto mondo cattolico,nonostante le puntuali denuncedi Famiglia Cristiana, nonostantel’aperta insofferenza dopo il casoRuby di parecchi settimanali dio-cesani, nonostante il disagio cre-scente di molti vescovi.Nei giorni passati le cronachehanno riferito di sotterraneepressioni del cardinale Ruini perconvincere Casini a non tiraretroppo la corda e trovare un ac-cordo con Berlusconi. Per l’expresidente della Cei – in sintoniacon la Segreteria di Stato – contasolo la “ragion di Chiesa” dellasalvaguardia dei finanziamenti al-le scuole confessionali (anche ascapito del 5 per mille pro-volon-tariato e di una scuola pubblicadrammaticamente impoverita).Conta solo impedire che il “laici -sta”Fini –prontamente attaccatodall’Av v e n i re – possa osare di favo-rire nel nostro Paese l’introduzio -

ne di leggi normali come le unio-ni civili e il testamento biologi-co.Un problema etico di Berlusco-ni-premier per Ruini non esiste.Basta leggere quanto dichiaratorecentemente a Repubblica:“Quando si chiama in causa lamorale non per scopi autentica-mente morali ma per motivi di-versi, ad esempio politici, si cadefacilmente nel moralismo, che èa sua volta una forma di immora-lità, negativa anzitutto per chi lap ra t i c a ”. Un’affermazione geli-da, che nella sua esposizione ne-ga in radice qualsiasi dibattitosull’etica pubblica, che notoria-mente – in tutto l’Occidente de-mocratico – si svolge nelle sedipolitiche e istituzionali, e noncerto nei confessionali.

NON È UN CASO che in que-ste ore si stia consumando un si-lenzioso divorzio tra Casini e lalinea-Ruini. Da vecchio democri-stiano Casini ha intuito che nelprofondo del Paese, Berlusconiha perso l’alone del “s a l va t o re ” eperciò non ha più senso puntel-lare la sua anomalia. Se assieme aFini riuscirà a reggere la strategiainiziata, il Vaticano resterà solo apuntellare il governo di un uomodefinito dalla diplomazia ameri-cana “incapace, vanesio, ineffi-ciente”.Non è un caso nemmeno che“per impegni precedenti” il car-dinale Bagnasco non sia venutoieri da Genova a Roma per par-tecipare al pranzo-spot con Ber-lusconi. Non aveva problemi in-sormontabili. In mattinata unariunione con i vicari, in serata unappuntamento a Loreto. Il pre-mier gli avrebbe certamentemesso a disposizione un aereo.

Stelvio. In Fli, prosegue la dialettica, talvoltaaccesa, tra “falchi” e “colombe”. CatiaPo l i d o r i sta ancora riflettendo sul da farsi,Giampiero Catone sembra invece quasiconvinto per il ritorno da B. Hanno detto noai corteggiamenti due lib-dem Italo Tanoni eDaniela Melchiorre, mentre ha annunciato ilno alla sfiducia il terzo, Maurizio Grassano.

La gerarchiaignorale critiche dellabase. Primo:avere i fondiper le scuoleconfessionali

C o n f e re n z estampa a go-goe capannellidi onorevolisconosciutiin cerca di gloriasonante

LA TRATTATIVA

gli operai non si fanno compra-re: non sono una merce, sonouna persona!”. Ieri, quando gliho chiesto a quale Razzi si debbacredere, l’onorevole ha regalatoun altro sorriso radioso: “Nonera vero nulla di quel che dicevoallora. Facevo solo propagandadipietr ista” (un meravigliosomodo per darsi del bugiardo dasolo, retroattivamente).

MA LE VETTE COMICHE –un omaggio involontario allacommedia all’Italiana e a MarioMonicelli – vengono toccate daitre “responsa bili”, che hannotrasposto in politica la filosofiadella Tripla da schedina Totocal -cio: “Non è bello? Se ci pensa –spiega – ancora Calearo, noi po-tremmo votare qualsiasi cosa”.Uno, due, ics: nulla di male se nonfosse che tutti e tre sono statieletti con i voti del centrosini-stra (i primi due nel Pd, e Scili-poti nell’Idv). L’onorevole Scili-poti, poi, è la vera risorsa spet-tacolare del trio. Esordisce conla sua ormai celebre teoria: “Inquesto momento sono orienta-to a votare no, ma il 14 non so”.Prosegue con un ragionamento

ferreo: “Sono stato fedele e piùche leale all’Idv – grida – fi n ch ésono stato nel gruppo del-l’Idv!”. Però aggiunge: “Da ierisera non ne faccio più parte, esono leale al nuovo gruppo”.Scilipoti prosegue con un acutotoccante: “Per 12 anni ho ante-posto Di Pietro alla mia fami-glia!”. E spiegando il motivo delsuo “travaglio interiore” ( p u relui) ulula: “Non potrei restare inun partito in cui si pensa che chipratica l’agopuntura sia unos t re go n e ! ! ” (È nato il trasformi-smo omeopatico). Antonio DiPietro va dai giudici, il Pd parladi corruzione. La conferenzastampa si chiude tra le invettivedi Pasquale Laurito (delitto “Ve -lina rossa”) e le urla del dipietri-sta Stefano Pedica a Scilipoti:“Hai tradito i tuoi elettori!”. Elui: “Ci sono provocatori nongiornalisti che non hanno statu-ra intellettuale per farmi do-mande!”. E Pedica: “Sono anc hegiornalista, rispondi!”. Al cheScilipoti regala l’ultima perla: “Igiornali mi massacrano, non miimporta. Io non appartengo alpartito! Appartengo al popo-lo!”.

Ok il prezzo è giustoI tre membri del neonato

Movimento di responsabilitànazionale: Scilipoti, Calearo

e Cesario. A sinistra MariarosariaRossi. Sotto, Antonio Razzi.

Nell’altra pagina, Silvio Berlusconie il cardinal Bertone (FOTO ANSA)

di Pino Corrias

La fame di Pannellae i “magnifici sei”DIAVOLO d’un Pannella. Ringalluzzito dal lungo sciopero deicapelli, il vecchio leader ha smesso di tormentare i Radicaliper dedicarsi al Paese. Si è astutamente infilato nellacompravendita dei voti per il 14 dicembre. Avendo in dotesei parlamentari da spendere, ha incontrato Bersani eBerlusconi. Con il primo ha parlato della fame nel mondo.Con il secondo della fame dei Radicali.Ha detto che lui si muove a destra, al centro, a sinistra.Segue solo i valori. Se ne frega delle macerie de L’Aquila,dei roghi di Terzigno, dei disoccupati sui tetti, degli studentisulle strade e del sangue che cola dal nuovo plastico diVespa, dove vorrebbe abitare almeno qualche volta.Respinge l’ipotesi dei governi tecnici con Draghi, oppureMonti, oppure Montezemolo, ma se è libero anche Alonzo.Non lo persuade l’ultima proposta dei finiani che offrono aBerlusconi dimissioni, ma con reincarico in 72 ore, purchésu un piede solo, più un contratto con Gazprom e dodicinuove nipoti di Mubarak in sei comode rate. Pensando allerate ha avuto l’illuminazione. La sintesi. Il Papa stranieroche sta bene a tutti. Candidare David Mills a Palazzo Chigiche è libertario, liberista e off-shore.

solito qua arrivano a mille. Og-gi ci sono i pochi ma buoni,quelli che contano il 14... ”.Non si stanno riposando affat-to, invece, gli addetti alle pu-lizie. Con la scusa che la Came-ra è chiusa, li hanno messi a fa-re i lavori straordinari: pulire idivanetti, lavare le tende, ras-settare i velluti. Nell’a n d ro n edelle scale, i pittori imbianca-no le pareti. Nella sala del Map-pamondo, hanno levato perfi-no il pannello che riproduce

l’emiciclo, dove si celebra laquotidiana saga delle dichiara-zioni alla stampa.

UNA CLASSE di una scuolasiciliana è in visita al palazzo.Peccato l’abbiano trovato vuo-to. “Forse è meglio che l’a bbia-no visto così – commenta unaccompagnatore – Te l’imma-gini se avessero assistito a qual-cuna delle risse che capitanoqui dentro? Meglio che conti-nuino a sognare”.

Il Vaticano puntella B.Ma Casini resiste a Ruini

NON BASTA LA CRISI E IL BUNGA BUNGA:PER BERTONE TUTTO TRANNE FINI

Peseranno anche le assenze. Ci sono treparlamentari in gravidanza: due Fli, GiuliaBongiorno e Giulia Cosenza, una Pd,Federica Mogherini. Nel delirio delle ultimeore, c’è anche chi parla di alcuni “traditori” nelPd. Una dichiarazione dei giorni scorsi (se nonmi ricandidano resto “disoccupato”) ha fattodubitare dell’ex operaio Thyssen Antonio

Boccuzzi che però smentisce fermamente:martedì diserterà addirittura “un’impor tanteudienza del processo Thyssen pur di venire inaula a votare la sfiducia al governo”. Esmentisce anche l’altro deputato il cui nomeera circolato con una certa insistenza:l’abruzzese Vittoria D’Incecco (“Non so chimetta in giro queste voci...”).

Giampiero Catone Maurizio Grassano

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LA NAZIONE Pagina 11 - Prato

••11CRONACAPRATOVENERDÌ 10 DICEMBRE 2010

SARA’ UNA giornata im-portante per il gruppo Sa-sch. Oggi infatti sono inprogramma in Regione tredistinti appuntamenti isti-tuzionali per fare il puntodella situazione e cercarepossibilmente di delineareuna soluzione che tengaconto, da una parte, dei pro-getti di rilancio della socie-tà e, dall’altra, della necessi-tà di salvaguardare i tantiposti di lavoro a rischio.La giornata di lavoro sullacrisi Sasch, peraltro solleci-tata anche da consiglieri re-gionali come ad esempio

Monica Sgherri della Fede-razione della sinistra-Ver-di, partirà molto presto.Convocate dall’assessore allavoro Gianfranco Simonci-ni, come detto si svolgeran-no tre riunioni con sindaca-ti pratesi e fiorentini, istitu-zioni locali e azienda.La prima, proprio con i sin-dacati, le Province di Pratoe Firenze ed i Comuni diPrato e Campi Bisenzio, èprevista per le 8,30 in palaz-zo Strozzi Sacrati, in piazzaDuomo 10. Per il Comune,in particolare, parteciperan-no il sindaco Cenni e l’asses-

sore allo sviluppo economi-co Roberto Caverni, men-tre per la Provincia ci saràla vice presidente e assesso-re al lavoro Ambra Giorgi.Durante l’incontro è possi-bile che si parli anche dellarichiesta al governo dellostato di crisi per il distretto,una richiesta che dovrebbe

partire dalla Regione. Nuo-vo incontro poi nel pome-riggio, questa volta nella se-de dell’assessorato al lavoroin via Pico della Mirandola24. L’appuntamento è fissa-to per le 16,30: al tavolo cisaranno ancora la Regioneed i rappresentantidell’azienda.Ultimo round alle 17,30,quando si svolgerà un tavo-lo al quale parteciperannole istituzioni, l’azienda ed isindacati per trovare unasintensi, probabilmente, aquello che sarà emerso du-rante la giornata. e

CONSIGLIO provincialestrapieno ieri pomeriggio,con i dipendenti ad aspetta-re la risposta dell’assessoreal personale Loredana Fer-rara sul caso del mancatopagamento di una tranchedel fondo produttività. Fer-rara in particolare ha rispo-sto a due question time pre-sentate dai gruppi Pd e Idve dal gruppo Pdl. Subito do-po aver ascoltato le sue pa-role i dipendenti hanno la-sciato la sala senza nessunaforma di protesta.«La volontà della giuntaprovinciale è sempre stata erimane quella di pagare laquota residua del fondo diproduttività 2009 — ha det-to l’assessore — Le risorsesono pronte, le carte anche,ma il parere della Corte deiConti e la dichiarazione inmerito della Ragioneria ge-nerale dello Stato ce lo im-pediscono. Ritengo incosti-tuzionale il vincolo che civiene imposto, cioè l’impos-sibilità di pagare il fondo ol-

tre il 31 maggio 2010, per-ché dispone arbitrariamen-te trattamenti diversi per idipendenti pubblici. Stia-mo studiando con attenzio-ne ogni possibile percorsoalternativo, anche per il fon-do di produttività 2010».Se per il capogruppo del PdFabio Rossi «la norma ri-chiamata dalla Corte deiConti e dalla Ragioneria èun provvedimento politicoche mira a penalizzare i di-pendenti pubblici», il capo-gruppo del Pdl Cristina At-tucci ha ricordato che in al-tre occasioni la giunta «nonha ritenuto vincolanti i pa-reri espressi» invitandoladunque «ad avere il corag-gio di pagare la quota». Infi-ne Riccardo Bini di Fli:«Se il problema era il termi-ne del 31 maggio, bastavapagare prima — ha detto— Le responsabilità attri-buite al governo non sonovere. Purtroppo questa scel-ta è della Provincia e va acolpire i salari bassi».

LA CELEBRAZIONE ANNULLO FILATELICO SPECIALE

L’Ordine dei medici festeggia 100 anni

LAVORO GIORNATA DI CONFRONTO FRA SINDACATI, ENTI LOCALI E AZIENDA

Crisi Sasch, tre incontri in Regione

Colpo in una ditta di rame: rubati attrezzi per 20mila euro

ILCASO HANNO ASCOLTATO FERRARASi parla del fondo di produttivitàI dipendenti della Provincia«invadono» l’aula del consiglioANNULLO FILATELICO speciale

delle Poste per celebrare il centenariodell’Ordine dei medici di Prato, una fe-sta che è in programma domani al Poli-teama. Durante la manifestazione saràallestito uno sportello proprio al teatro.L’annullo filatelico, in particolare, po-trà essere richiesto dalle 16 alle 20.

Al Politeama sono inoltre previsti unalezione magistrale di Giorgio Cosmaci-ni sull’etica del mestiere di medico, laconsegna delle onorificenze per il 50˚anno di laurea, la consegna del giura-mento professionale ai neolaureati eun concerto della Camerata strumenta-le.

SONO ENTRATI in una ditta di viaBonazia e hanno rubato materialeper circa 20mila euro. E’ accadutonella notte tra lunedì e martedì.Il titolare dell’azienda si è reso contodi ciò che era accaduto solo la matti-na dopo quando è arrivato alla ditta.

Subito è stato chiesto l’interventodella polizia che, arrivata sul posto,ha provveduto a fare i primi rilievi. Iltitolare dell’azienda, un italiano, haraccontato agli agenti che i ladri sierano introdotti di notte nella suaazienda e avevano portato via circa

dieci metri di piattine di rame e due-cento metri di cavo sempre di rame.Inoltre, i ladri sono riusciti a portarevia anche attrezzi di lavoro per un va-lore complessivo di circa 20mila eu-ro. sul posto è intervenuta anche lapolizia scientifica per gli accertamen-ti, mentre il titolare dell’azienda hapresentato denuncia in Questura.

SEDE La Sasch a Capalle

DURANTE un controllo in via Venezia, la poliziaha fermato due uomini a bordo di una Fiat Punto.Gli agenti stavano effettuando un mirato controlloin quella zona in seguito a diverse segnalazioni daparte dei cittadini perché spesso teatro di spaccio eattività illecite. Mercoledì sera sono stati fermati i

due marocchini: durante il controllo il conducente èrisultato non essere in possesso della patente di gui-da, mentre l’altro aveva addosso una dose di cocaina.Il primo è stato denunciato per guida senza patente eil secondo è stato segnalato come assuntore di sostan-ze stupefacenti. Il mezzo è stato sequestrato.

PUBBLICO I dipendenti in consiglio provinciale

Blitz in via Venezia: denunciato un marocchino

IL PROGRAMMASi parte alle 8,30 finoalle 17,30. Ci sarannoCenni, Caverni e Giorgi

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LA NAZIONE Pagina 23 – Livorno Portoferraio. Volontari e forze dell’ordine mobilitati Protezione civile alla prova Oggi la maxi-esercitazione Le strade provinciale saranno chiuse a singhiozzo PORTOFERRAIO — PRENDERÀ il via oggi, con l’emissione dell’allerta meteo alla Protezione civile della Provincia, l’esercitazione di protezione civile “Arcipelago 2010” che fino a domani interesserà gran parte del territorio elbano, ed in particolare i territori dei comuni di Capoliveri, Campo nell’Elba, Marciana, Marciana Marina, Portoferraio e Rio Marina. «L’ESERCITAZIONE – dice l’assessore provinciale Maria Teresa Sposito – si propone di valutare l’efficienza delle procedure previste dal Piano Provinciale di Protezione Civile e quelle stabilite da ogni Comune. Il fine è quello di verificarne l’efficacia in raccordo con tutto il sistema di protezione civile coinvolto: Prefettura, Vigili del fuoco, Asl 118 di Livorno, Capitaneria di Porto, Corpo forestale dello Stato, Polizia Provinciale, Ente Parco Arcipelago, associazioni di volontariato». OGGI, a seguito dell’allerta meteo con previsione di un evento piovoso di fortissima intensità, saranno avviate le attività di monitoraggio da parte dei Comuni. Saranno, quindi, attivate le Sale Operative della Provincia e dei Comuni e il Coordinamento del Volontariato. La parte prettamente operativa dell’esercitazione si svolgerà domani. Ciascun comune ha, infatti, predisposto uno specifico scenario per il proprio territorio con previsione di allagamenti, frane ed interruzione della viabilità stradale. A tal proposito quasi tutte le strade provinciali saranno chiuse per brevi lassi di tempo, circa 10 minuti, nel corso della mattinata. «In occasione dell’esercitazione – aggiunge l’assessore Sposito – la Provincia inaugurerà anche la nuova Sala Operativa di protezione civile per l’area elbana, allestita a Portoferraio in viale Manzoni». L’ESERCITAZIONE si concluderà con un breifing finale - previsto domani alle 16.30, nella Sala riunioni della Provincia – nel quale la struttura della Protezione Civile Provinciale, insieme a tutti i partecipanti, effettuerà una prima valutazione degli esiti dell’iniziativa.

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LA NAZIONE Pagina 20 – Pisa Dissociatore Idv: «I cittadini devono discutere anche delle soluzioni alternative» RICEVIAMO e pubblichiamo la lettera Luigi Buoncristiani, coordinatore provinciale Idv: «Dissociatore molecolare, quali alternative? A proposito del progetto Ecofor, riteniamo che sia necessario una profonda riflessione sul processo partecipativo per un maggiore coinvolgimento della cittadinanza e per valutare eventuali alternative al progetto. Questo processo deve essere anche un momento di riflessione e autocritica e non solo di divulgazione e approfondimento. L’Idv già nelle riunioni provinciali ha sottolineato la presenza di soluzioni alternative alla discarica e all’incenerimento. Stiamo affrontando un processo interno di approfondimento e possiamo affermare che alternative praticabili esistono e quindi chiediamo che questo processo partecipativo porti avanti anche una riflessione. L’Idv confida che la Ecofor, in questo processo partecipativo, illustrerà alla cittadinanza tutte le alternative che sono state studiate e poi scartate per poi far ricadere la scelta progettuale sul dissociatore molecolare. L’Idv ritiene che gli impianti vadano fatti e anche velocemente, ma che i progetti vadano analizzati e criticati sotto ogni punto di vista per cercare la soluzione che minimizzi i costi e massimizzi il lavoro. Ricordiamo, infatti, che anche l’aspetto dell’offerta di lavoro va tenuto in considerazione».

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IL TIRRENO Pagina 10 - Grosseto EX AGRARIA Idv accusa la maggioranza «Cittadini esclusi dalle scelte» MASSA MARITTIMA. Il circolo Idv di Massa Marittima, ritiene non accettabile, né condivisibile il metodo utilizzato per la definizione del piano di recupero della ex azienda Agraria e condanna tutti gli errori tecnici e amministrativi che potranno risultare nell’ambito del ricorso alla giustizia amministrativa. L’Idv sostiene che ogni volta si inizino percorsi e si giunga a scelte urbanistiche o di sviluppo del territorio, si debba passare dal confronto aperto e pubblico con la cittadinanza. La recente vicenda dell’ex Agraria - spiega il coordinatore Giuseppe Marasco - ci sembra che vada tutta, fin dall’origine, in senso contrario e non faccia emergere la necessaria chiarezza su come e perchè si sia giunti a una crisi istituzionale, che certo non rende facile né proficuo il rapporto tra cittadini e amministrazione. Al di là degli esiti processuali, l’Idv chiede che, nel proseguo, «si impostino politiche di costante confronto con chiunque abbia idee da avanzare, critiche da proporre e voglia di contribuire alla ripresa civile ed economica del nostro Comune». Di particolare interesse sarà la volontà e capacità di legarsi in unione intercomunale, sia con i comuni montani, sia con quelli costieri, non tanto per sostituire la disciolta Comunità Montana, bensì per inquadrare tutta la politica del territorio verso orizzonti nuovi che prescindano dal ristretto e retorico orizzonte campanilista.

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LA NAZIONE Pagina 20 – Scanano Intanto l’Idv mette le mani avanti «Nessuno tocchi l’ufficio del paese» CONSIDERATO il nuovo assetto provinciale delineato da Poste Italiane, che in sostanza significa riorganizzazione e riduzione di personale, il direttivo provinciale dell’Italia dei valori mette le mani avanti, perché nessuno tocchi le Poste a Scansano. «Il piano di razionalizzazione intende dismettere — sottolineano dall’Idv — gli uffici ritenuti insaturi e diseconomici: cioè quelli che, secondo la decisione insindacabile delle Poste, hanno un tasso di produttività al di sotto di quello minimo fissato dalle esigenze di bilancio. Per questo siamo d’accordo con l’impegno dell’amministrazione comunale che ha già chiarito la propria posizione, ma per parte nostra promuoviamo una petizione, appunto, per mettere le menai avanti. Ci stiamo, infatti, organizzando per raccogliere le firme dei cittadini su tutto il territorio comunale, in tutte le frazioni per scongiurare la possibilità che i cittadini di Scansano vengano penalizzati dai tagli».

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IL TIRRENO Pagina 13 - Grosseto LA PROTESTA L’Idv raccoglie firme per evitare la chiusura delle Poste di Scansano SCANSANO. “Mettiamo le mani avanti, nessuno tocchi le Poste a Scansano”: questo lo slogan dell’Idv, che ha iniziato una raccolta di firme. Le Poste hanno iniziato a programmare il nuovo assetto organizzativo delle sedi periferiche, prevedendo dei tagli in tutta la provincia, con pesanti conseguenze sui cittadini che dovranno percorrere chilometri per fruire di servizi quali riscossione delle pensioni e pagamento delle bollette dei servizi per chi non ha un costoso conto corrente bancario. Molti uffici, soprattutto quelli delle frazioni, dovranno ridurre le aperture se non chiudere. «Applaudo - dice Stefano Rosini, dell’Idv - a quanto fatto dal Comune per mantenere le Poste aperte, ma noi dell’Idv vogliamo procedere alla raccolta delle firme per una petizione per “Mettere le mani avanti” affinché le sedi delle poste del Comune di Scansano non siano toccate. Ci stiamo attrezzando e organizzando per raccogliere le firme dei cittadini in tutto il Comune».

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