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Quando è il momento del trapianto

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Quando è il momento del trapianto. Epatite C e Trapianto. La causa più frequente di trapianto Dopo trapianto la viremia aumenta rapidamente La recidiva di malattia è la regola Ridotta sopravvivenza dell’organo trapiantato - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: Quando è  il momento del trapianto

Quando è il momento del trapianto

Page 2: Quando è  il momento del trapianto

Epatite C e Trapianto

La causa più frequente di trapianto

Dopo trapianto la viremia aumenta rapidamente

La recidiva di malattia è la regola

Ridotta sopravvivenza dell’organo trapiantato

Una terapia in profilassi può alterare la storia naturale della recidiva epatitica

Necessario ottimizzare i risultati

Ridurre la mortalità in lista d’attesa

Page 3: Quando è  il momento del trapianto

Obiettivi del trattamentoprima del trapianto

Stabilizzare la malattia per ridurre la necessità di trapianto

Prevenire la recidiva epatitica

Migliorare la sopravvivenza dell’organo trapiantato

− Ma il trattamento è limitato da:

1. Scarsa tollerabilità

2. Aumentato rischio di scompenso e morte

Il 35% è eleggibile a terapia antivirale (MELD score < 18)

Page 4: Quando è  il momento del trapianto

Stabilizzare la malattia

Lo stadio di fibrosi influenza la SVR

− Naive F4 GT1: SVR 33%, GT2/3: SVR 57%

− Experienced dello studio HALT-C stratificati in 4 gruppi:

F3, piastrine > 125; F3, piastrine < 125;

F4, piastrine > 125; F4, piastrine < 125

La SVR varia dal 23% al 9% e nella metà dei pazienti

era necessario ridurre la dose

I pazienti con cirrosi sono difficili da trattare per la scarsa tollerabilità, ma sono anche difficili da curare perché resistenti alla terapia

Page 5: Quando è  il momento del trapianto

Studio HALT-C: SVR unico predittore di regressione della fibrosi− Solo nei pazienti che ottengono la SVR vi è riduzione significativa

degli eventi clinici maggiori e della mortalità

− Nei cirrotici il 33% degli SVR migliora di almeno uno stadio

Page 6: Quando è  il momento del trapianto

Modello di Markov: la terapia nel cirrotico GT1 in lista di attesa per LT è utile? Terapia pre-trapianto nella malattia compensata

Terapia pre-trapianto nella malattia scompensata

Terapia nel post-trapianto

Il paziente con cirrosi è difficile da trattare, è difficile da curare ma in quali pazienti il trattamento è vantaggioso?

−nei pazienti compensati, la SVR permette di risparmiare 42.000 € per paziente, permette di ridurre la mortalità e l’incidenza di HCC −questi risultati sono superiori a quelli ottenibili nella fase di scompenso o nel post-trapianto

Page 7: Quando è  il momento del trapianto

Selezione nella cirrosi scompensata Questi pazienti hanno scarsa probabilità di risposta alla terapia e sono

ad alto rischio di complicazioni (scompenso e morte)

• Sono candidabili a terapia antivirale i soggetti in lista di attesa per LT con MELD score < 18; bisogna iniziare con basse dosi

Page 8: Quando è  il momento del trapianto

La SVR migliora gli outcomes clinici nella cirrosi scompensata

La scarsa responsività del GT1 e la comparsa di eventi avversi seri hanno limitato sino ad ora l’uso della terapia antivirale in questo setting di pazienti

Page 9: Quando è  il momento del trapianto

Prevenzione della recidiva post-trapianto

Il 20% dei pazienti con cirrosi scompensata può ottenere SVR, ma durante trattamento il virus può diventare «undetectable» nel 30-60% dei pazienti

Una considerevole proporzione di pazienti può arrivare al trapianto con virus non detectabile

SVR, ETR si associano a minor recidiva post-trapianto

I pazienti che sono HCV-RNA negativi 12 settimane dopo trapianto (pTVR) non vanno incontro a recidiva nel successivo follow-up

Page 10: Quando è  il momento del trapianto

Effetto della durata della terapia sulla % di pTVR

La maggior durata del trattamento influenza significativamente la risposta nel regime LADR: PegIFN α-2b 0.75 mcg/kg/sett. sino a 1.5 mcg/kg se tollerato in associazione a RBV 600 mg/die sino a 1200 mg/die se tollerata

Page 11: Quando è  il momento del trapianto

La clearance di HCV-RNA e la sopravvivenza OLT

La clearance di HCV-RNA prima del trapianto ha conseguenze sull’organo trapiantato?

Dalla valutazione retrospettiva del registro nazionale trapianti emerge:

− Una maggiore sopravvivenza a 5 anni dell’organo trapiantato (92% vs 66%)

Page 12: Quando è  il momento del trapianto

Algoritmo per protocollo LADR

Page 13: Quando è  il momento del trapianto

Trattamento preventivonei pazienti in lista di attesa

Viremie pretrapianto più elevate correlano con aumentata mortalità nel post-trapianto

Molteplici e gravi effetti collaterali in corso di terapia

Regime LADR: Nessuno dei pazienti HCV RNA negativi al momento del trapianto sperimenta la recidiva dopo il trapianto

L’eradicazione virale è possibile, perciò la sicurezza e l'efficacia di questo protocollo deve essere valutata in pazienti in attesa di trapianto

Page 14: Quando è  il momento del trapianto

Direzioni future Gli IP hanno tre potenziali vantaggi:

− Rapido declino di HCV-RNA

− Più alta percentuale di clearance virale

− Minore relapse

Lo studio LADR ha dimostrato che un trattamento di almeno 16 settimane si associa a una maggiore pTVR

− Gli IP eliminando rapidamente il virus consentono ad un maggior numero di pazienti di divenire negativi al momento del trapianto

− Non ci sono ancora studi con BOC o TVR in pazienti in lista di attesa trapianto

Page 15: Quando è  il momento del trapianto

Monitoraggio per la recidiva

Transaminasi e livelli viremici non correlano con la clinica, né con la funzionalità dell’organo trapiantato

Necessaria la conferma istologica dell’infezione e della progressione della fibrosi in biopsie consecutive effettuate annualmente

In aggiunta la biopsia deve essere considerata anche in presenza di flares epatitico

Non è ancora stabilito il momento migliore per avviare la terapia antivirale, anche se si ritiene appropriato iniziare in presenza di fibrosi ≥ F2

Page 16: Quando è  il momento del trapianto

Fattori associati alla severità della recidiva

Viremia elevata pre-OLT e nelle 2 settimane successive

Coinfezione da Cytomegalovirus

Intensità dell’Immunosoppressione

Età del donatore e del ricevente

Ricevente: femmine, razza nera

Prolungati tempi tecnici

Anni in cui il trapianto è stato eseguito

Page 17: Quando è  il momento del trapianto

Fattori condizionanti la severità della recidiva

Page 18: Quando è  il momento del trapianto

Terapia preemptive nel post-trapianto

Inizia entro 6 mesi dal trapianto, prima che vi sia evidenza istologica del danno, e induce SVR in meno del 20% dei pazienti con infezione da GT1

Può rallentare la progressione di malattia

Pochi pazienti sono eleggibili, comuni la riduzione del dosaggio e la interruzione del trattamento a causa della limitata tollerabilità

Controverso è il rischio di rigetto acuto con IFN, comunque facilmente gestibile

Page 19: Quando è  il momento del trapianto

Terapia empirica in presenza di danno epatico

Il regime iniziale prevede PegIFN alfa-2b 0.5 mcg/kg/settimana o PegIFN alfa-2a 90 mcg/settimanali più Ribavirina 600 mg/die per poi aumentare sino ad arrivare alla massima dose tollerata entro 4 settimane

Gli eventi avversi sono simili a quelli che incontriamo nella comune pratica clinica ma sono più frequenti e più severi

Il paziente va monitorato ogni 2 settimane inizialmente poi ogni mese. HCV-RNA va controllato ogni 3 mesi

Page 20: Quando è  il momento del trapianto

Fattori condizionanti la SVR

Genotipo e viremia pre-trattamento

Età del paziente

Mantenimento delle dosi raccomandate*

Durata della terapia

Capacità di ottenere la EVR*

Polimorfismo CC di IL28B

Solo il 30% dei pazienti è in grado di mantenere dosi adeguate perché l’immunosoppressione esacerba l’effetto mielosoppressivo di IFN/RBV

L’assenza di EVR non ha valore predittivo del 100%, infatti in questo contesto ci vuole più tempo per raggiungere le dosi raccomandate

Page 21: Quando è  il momento del trapianto

Risultati nei pazienti trattati per prevenire la recidiva

La SVR comporta il miglioramento dell’istologia nelle biopsie successive e si traduce anche in un aumento della sopravvivenza complessiva

Ma solo il 30% dei trattati ottiene la SVR

La sopravvivenza a 5 anni negli SVR è del 92% mentre scende al 66% nei non responders

Anche la stessa sopravvivenza del graft migliora dopo trattamento se si ottiene la SVR (92.5% vs 66.1%)

Page 22: Quando è  il momento del trapianto

Rapporto costo/efficacia del trattamento

Il trattamento della recidiva dopo trapianto è moderatamente efficace, almeno nel prolungare la sopravvivenza libera da malattia, soprattutto tra quelli che ottengono la SVR

La terapia antivirale dopo trapianto si dimostra conveniente, soprattutto per quelli a più alto rischio di sviluppare cirrosi e per i pazienti più giovani

Il rapporto costo/efficacia si mantiene vantaggioso almeno finché la SVR è >10% e il costo della terapia antivirale si mantiene inferiore del 200% rispetto al costo valutato al momento dello studio

Page 23: Quando è  il momento del trapianto

Durata del trattamento nell’infezione ricorrente

La durata si basa sulle linee guida sviluppate per pazienti immunocompetenti

Necessari studi controllati per definire la durata ottimale

SVR del 20% con trattamento di combinazione per 6/12 mesi

Se epatite colestatica severa necessaria una terapia di durata indefinita

Page 24: Quando è  il momento del trapianto

Trattamento antivirale dopo trapianto nei coinfetti HIV/HCV Maggiori problemi derivanti da:

− Interazioni farmacologiche

− Ridotta tollerabilità

− Fibrosi accelerata

Sopravvivenza complessiva a 5 anni:

− nei coinfetti 33% vs 72% dei monoinfetti

Sopravvivenza del graft a 5 anni:

− 31% nei coinfetti vs 64% dei monoinfetti HIV negativi

Page 25: Quando è  il momento del trapianto

Curva di Sopravvivenza dei pazienti dopo trapianto per Epatite C

Il danno al fegato trapiantato conseguente alla recidiva dell’epatite C è altamente variabile.

In generale, la storia naturale nel post-trapianto è accelerata con un intervallo libero da cirrosi di 10 anni.

La velocità di progressione della fibrosi è andata riducendosi negli ultimi 10 anni.

Berenguer M, Prieto M, Crippen J, et al. HCV-related fibrosis progression following liver transplantation: increase in recent years. J Hepatol. 2000;32:673-684.

Page 26: Quando è  il momento del trapianto

Istologia del fegato trapiantato: Follow-up a 5 anni

Almeno il 90% dei pazienti HCV positivi ha epatite cronica dopo 5 anni rispetto al 20% dei soggetti HCV negativi.

Il 20% ha già cirrosi 5 anni dopo trapianto.

Inoltre alcuni soggetti che avevano un’epatite lieve nel follow-up iniziale sviluppano progressione della fibrosi più tardivamente.

Page 27: Quando è  il momento del trapianto

Immunosoppressione e recidiva

I boli steroidei si associano a incrementati livelli viremici, ridotta sopravvivenza del graft, aumento della mortalità

La ciclosporina, in associazione con IFN e RBV, può indurre un aumento della SVR

Il tacrolimus, utilizzato nel mantenimento, aumenta la sopravvivenza del graft e prolunga la sopravvivenza del paziente

Tacrolimus utile sino alla comparsa del danno epatico significativo, quindi operare lo switch a ciclosporina durante terapia antivirale

Page 28: Quando è  il momento del trapianto

Ritrapianto È associato ad una prognosi peggiore

Se effettuato per recidiva epatitica: aumento di mortalità del 30% vs ritrapianto effettuato per altra causa

Fattore associato ad outcome favorevole:

− MELD score < 21

Fattori associati ad outcome sfavorevole:

− Età del ricevente > 55 anni

− MELD score > 21

− Insufficienza renale

Page 29: Quando è  il momento del trapianto

Recidiva dopo trapianto

La recidiva può portare al danno irreversibile dell’organo trapiantato e rappresentare una indicazione al ritrapianto

Il ritrapianto avviene però solo nel 3-5% dei casi poichè l’outcome in questi soggetti è solitamente peggiore

Noi dobbiamo essere pronti a dare risposta a questa necessità poichè con l’aumento dei trapianti per epatite C ci attendiamo anche un’aumentata necessità di ritrapianto

Page 30: Quando è  il momento del trapianto

Terapie future IP in associazione a PegIFN/RBV sono efficaci

nell’abbattimento rapido della viremia ma sono gravati in questo setting di pazienti da effetti collaterali severi

Al momento attuale non vi sono studi e pertanto è necessario esplorare quale impatto essi hanno su:

− Livelli di immunosoppressione

− Rischio di rigetto acuto

Barriere da superare sono: scarsa tollerabilità, interazioni farmacologiche, costi elevati

Page 31: Quando è  il momento del trapianto

Conclusioni La comprensione della storia naturale e la gestione corretta

dell’epatite C nei pazienti trapiantati è migliorata negli ultimi 10 anni

Dobbiamo identificare meglio i pazienti ad incrementato rischio di recidiva epatitica severa

Dobbiamo identificare quei pazienti che davvero possono giovarsidel trattamento antivirale

Dobbiamo capire quando iniziare e per quanto tempo andare avanti

È auspicabile che trattamenti benefici possano essere sviluppati prima che la storia naturale imponga la necessità del trapianto

I pazienti cirrotici in attesa di trapianto necessitano di terapia antivirale efficace e tollerabile per giungere al trapianto aviremici