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PUNTI COMUNI TRA I CICLI DI ISTRUZIONE Centralità della persona; unitarietà del sapere; metodologie partecipative; didattica per competenze; didattica laboratoriale; uso di tecnologie dell’informazione e della comunicazione; sviluppo della creatività; progettualità; risultati di apprendimento attesi in termini di conoscenze, abilità e competenze; valorizzazione della continuità; collaborazione con la famiglia.

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PUNTI COMUNI TRA I CICLIDI ISTRUZIONE

Centralità della persona;unitarietà del sapere;metodologie partecipative;didattica per competenze;didattica laboratoriale;uso di tecnologie dell’informazione e della

comunicazione;sviluppo della creatività;progettualità;risultati di apprendimento attesi in termini di

conoscenze, abilità e competenze;valorizzazione della continuità;collaborazione con la famiglia.

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Quando l’educazione veniva considerata come attività antropoplastica, cioè azione plasmatrice, modellatrice dello studente considerato come una

sostanza amorfa e la mente come una tabula rasa su cui “imprimere” i contenuti dell’insegnamento, la

conoscenza delle caratteristiche personali dell’alunno, così come quelle del suo ambiente di provenienza e della stessa situazione scolastica,

aveva scarsa importanza.

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Invece in una concezione del processo educativo e didattico che riconosce all’alunno un ruolo attivo risulta indispensabile la conoscenza non solo delle

caratteristiche evolutive e personali dei singoli alunni, ma anche dell’ambiente educativo,

scolastico ed extrascolastico, in cui la formazione dell’alunno si è attuata e contuinua ad attuarsi.

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L’educazione non è un processo astratto dalla realtà esistenziale dei soggetti, ma si realizza in continua interazione con essa: l’azione educativa e didattica non può prescindere dalla concreta situazione in

cui si realizza.

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La programmazione obbedisce, perciò, oltre che ai principi della razionalità,

della socialità e della pubblicità, anche al principio della realtà:

programmare significa muovere dalla conoscenza delle precise situazioni

personali ed ambientali per delineare i percorsi didattici più idonei per pervenire alle mete fissate.

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Ciclo di istruzione e formazione

Occorre ripensare l’esperienza del “fare scuola”. La sfida è dare un senso alla frammentazione del sapere.

La scuola NON può ridurre tutto il percorso della conoscenza alla semplice acquisizione di contenuti.

Compito della scuola è educare istruendo “la persona”:

un essere unico ed irripetibile.

EDUCARE ISTRUENDO è un’aggiunta di responsabilità del docente, come del genitore che si declina nell’essere maestri di vita, testimoni di ciò che si trasmette.

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Compito della scuola è educare “la persona”,

un essere unico ed irripetibile rispetto ad ogni altra persona

EDUCARE significa e-ducere, tirar fuori: l’alunno ha bisogno di essere aiutato a scoprire il valore di se stesso, delle cose e della realtà.

Nell’ “educere”, nel tirar fuori ciò che si è e nella relazione con gli altri, si IMPARA AD APPRENDERE.

Obiettivo della scuola è quello di far nascere il “tarlo” della curiosità, lo stupore della conoscenza, la voglia di declinare il sapere con la fantasia, la creatività, l’ingegno, la pluralità delle applicazioni delle proprie capacità, abilità e competenze, così come indicato nelle Raccomandazioni del Parlamento Europeo (Risoluzione del Consiglio d’Europa di Lisbona-2000).

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CAPACITA’

Potenzialità dell’essere umano;

propensione a fare, pensare, agire in un certo modo, quindi, è ciò che l’allievo può fare e pensare senza avere ancora trasformato queste possibilità in una realtà;

analizzabili logicamente;

dinamiche;

non insegnabili.

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CONOSCENZE

Sapere teoretico e pratico che l’uomo acquisisce. Sono collegabili tra loro e determinano i saperi organizzati,

utilizzati per risolvere problemi;

si attivano e si integrano ad altre conoscenze;

insegnabili.

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Competenza

Cosa non è:NON è una CONOSCENZA = somma di saperi dichiarativi NON è una ABILITA’= saper fare = somma di saperi procedurali NON è la somma di conoscenze e abilità e neanche la loro

integrazione COMPETENZA = SAPER FARE CON CIO’ CHE SI SA; la

competenza possiede un valore aggiunto, è un aspetto della persona nel suo complesso, perché insite nella competenza sono le CAPACITA’ personali, come la flessibilità, l’impegno, la responsabilità, la disponibilità al cambiamento, lo spirito di iniziativa, la capacità di adattamento, il problem solving.

Le competenze sono DINAMICHE.

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COMPETENZE

Capacità portate a compimento; potenzialità realizzate nel modo più perfetto, nel concreto di

determinate situazioni; forma del nostro essere attuale; analizzabili logicamente; possono essere socio-relazionali, cognitive, trasversali o specifiche

disciplinari; Non insegnabili.

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NATURA

CAPACITA’

Attitudini

NON INSEGNABILI

CULTURATrasmissione di

CONOSCENZE

Esercizio di

ABILITA’INSEGNABILI

VITA

COMPETENZE

NON INSEGNABILI

OBIETTIVI

FORMATIVI

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VERSO LE COMPETENZE ESSENZIALI

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LA SEQUENZA PROGETTUALE

Il docente, inteso come singolo o in equipe, tenendo

conto delle INDICAZIONI NAZIONALI e degli Orientamenti per l’organizzazione dei curricoli (in cui sono elencate Conoscenze e Abilità), coniugandoli con le esperienze e le caratteristiche dell’alunno, elabora

-gli OBIETTIVI FORMATIVI,

costruisce

-le UNITA’ DI APPRENDIMENTO, che nel loro insieme costituiscono la

PROGRAMMAZIONE ANNUALE.

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IL DOCENTE

OPERA

CONSIDERANDO

ESPERIENZA E CARATTERISTICHE

DELL’ALUNNO

ELABORA GLI

OBIETTIVI FORMATIVI

COSTRUISCE LE UNITA’ DI

APPRENDIMENTO

PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE

INDICAZIONI NAZIONALI – LINEE GUIDA , OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

PIANO DI STUDI PERSONALIZZATI

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Conoscenza dell’alunno

Presupposto essenziale : raccordo pedagogico tra i gradi di istruzione

- Caratteristiche personali- Conoscenza dell’extrascuola : realtà familiare e socio-

culturale- Conoscenza della realtà scolastica precedente- Risorse personali- Motivazione - Caratteristiche della scelta della scuola

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VALORIZZAZIONE DELLE DISCIPLINE

La valorizzazione delle discipline avviene pienamente quando si evitano due rischi:

Sul piano culturale quello della frammentazione dei saperi

Sul piano didattico quello della impostazione trasmissiva

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OBIETTIVI FORMATIVI

I docenti sono tenuti a trasformare

gli obiettivi specifici di apprendimento(CONOSCENZE E ABILITA’)in obiettivi formativi adatti per i singoli allievi in relazione al contesto in cui si trovano ad operare e alla pluralità dei soggetti che agiscono nell’azione educativa.

A questo scopo essi dovranno progettare le UDA necessarie a raggiungerli

e a trasformarli in reali competenze di ciascuno.

Un OF comprende, quindi, sempre, oltre alla dimensione cognitiva, anche

quella affettiva, emotiva e relazionale della persona.

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Le CONOSCENZE e le ABILITA’ sono e diventano obiettivi formativi nel momento in

cui si trasformano nei compiti di apprendimento,

ritenuti realmente accessibili, in un tempo dato e programmato

e percepiti come traguardi importanti e significativi

da raggiungere.

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Un OBIETTIVO FORMATIVO comprende, oltre alla dimensione cognitiva, anche quella affettiva, emotiva e relazionale della persona.

L’obiettivo è formativo, non solo quando si adatta alla realtà psicologica e didattica di ciascun allievo, ma quando è APPRESO, INTEGRATO nel repertorio operativo del soggetto e tale da concorrere a sviluppare le sue competenze.

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Il contenuto degli obiettivi formativi

Si legge negli orientamenti che gli OF “…non possono essere formulati in maniera atomizzata e previsti quasi come performances tanto analitiche quanto, nella complessità del reale, inesistenti. A livello di obiettivi formativi si ripete l’esigenza… di riferirsi al principio della sintesi e dell’ologramma .… Se non testimoniassero la traduzione di questo principio nel

concreto delle relazioni educative e delle esperienze personali di apprendimento… difficilmente, del resto, potrebbero essere ancora definiti “formativi’.”

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Sembra chiaro che, per soddisfare queste esigenze, gli OF debbano identificare e proporre un intero di apprendimento, ossia un compito di apprendimento che abbia le seguenti caratteristiche:

- che sia unitario, tanto nel senso di essere relativamente autonomo ed isolabile rispetto al resto, quanto nel senso di unificare il fine formativo e gli scopi didattici;

- che sia articolabile, cioè divisibile nelle sue parti costitutive (conoscenzeabilità, capacità-competenze);

- che sia organico, cioè costituito da parti ordinate e funzionali le une alle altre;

- che sia adatto e significativo, cioè che abbia in sé e non in altro il proprio senso e motivazione.

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Ma esiste un contenuto del genere? e dove trovarlo?

Compiti di apprendimento di questo genere esistono e si possono ricavare,

in primo luogo, dai compiti di vita reale, ossia da quelle prassi reali, sensate e

compiute, ciascuna con un proprio fine,

che ci impegnano nella nostra vita quotidiana.

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LE UNITA’ DI APPRENDIMENTO

L’insieme della progettazione di uno o più obiettivi formativi, nonché

delle attività, dei metodi, delle soluzioni organizzative, delle modalità

di verifica necessarie per tasformarli in competenze degli allievi, va a costituire le

UNITA’ DI APPRENDIMENTO INDIVIDUALI O DI GRUPPO

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I testi ufficiali considerano le unità di apprendimento il cuore del processo educativo.

-L’UNITA’ DI APPRENDIMENTO SI PONE COME OCCASIONE PER SVILUPPARE IN MODO ARMONICO ED INTEGRALE LE CAPACITA’

DI CIASCUN ALUNNO;-L’unità di apprendimento ha una valenza formativa, poiché rende

funzionale l’acquisizione delle conoscenze (sapere) all’utilizzazione diretta in situazioni problematiche (saper fare).

- L’UDA si precisa come UNITA’, non perché sceglie un tema unitario, ma perché opera su un compito di apprendimento unitario, articolato, organico, adatto, significativo, avvertito come rilevante dal singolo

allievo. Questa connotazione le consente di adeguarsi alle diversità degli alunni e di personalizzare gli apprendimenti.

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Sono il luogo privilegiato in cui si realizza un a situazione di apprendimento che coniuga conoscenze e abilità specifiche su compiti unitari e significativi per gli alunni.

Si può realizzare con gruppi di alunni della stessa classe, di classi parallele o verticali, che vengono riuniti per livello di apprendimento o per eseguire un preciso progetto o per assecondare liberamente interessi e attitudini comuni.

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SINOSSI

POF

U. di A.

PSP (PEP)

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Il POF rappresenta la sintesi delle Unità di Apprendimento e, queste, peraltro, rappresentano la sintesi dei Piani Personalizzati.

Al riguardo, però, non si può non evidenziare la grossa difficoltà di questo discorso che si muove in una prospettiva inconsueta, almeno nella prassi didattica, nella quale le realtà particolari, siano quelle dei singoli alunni, siano quelle dei contesti socio-culturali, molto spesso non hanno diritto di cittadinanza.