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samanta-giovannini
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SCIENZA,SCIENZA, COSCIENZA COSCIENZA
E PRASSI AL NIDOE PRASSI AL NIDO
ACCOGLIENZA: ACCOGLIENZA: nel regolamento, tra le Finalità degli Asilo NidoFinalità degli Asilo Nido
Il progetto educativo dei nidi tiene conto dell'unitarietà dell'esperienza infantileunitarietà dell'esperienza infantile nei diversi contesti in cui le bambine e i bambini vivono e nel percorso evolutivo tra zero e tre anni. Il progetto educativo realizza:
un un clima di accoglienzaclima di accoglienza nell'ambiente nell'ambiente educativo nei confronti di ogni bambina educativo nei confronti di ogni bambina e ogni bambino e dei loro genitori in cui e ogni bambino e dei loro genitori in cui assumono particolare rilevanza i assumono particolare rilevanza i momenti del primo ingresso nel nido;momenti del primo ingresso nel nido;
ACCOGLIENZA: ACCOGLIENZA: nel regolamento, Articolo 2: AccoglienzaArticolo 2: Accoglienza
L'inserimento nel nido delle bambine e L'inserimento nel nido delle bambine e dei bambini è programmatodei bambini è programmato e prevede la realizzazione di:
1.1. un'informazione dettagliata sulle finalitàun'informazione dettagliata sulle finalità del progetto educativo e sul funzionamento del servizio offerta ai genitori prima dell'ingresso dei bambini, anche attraverso incontri di gruppo, allargati al gruppo educativo;
2.2. incontri individuali e di gruppo con i genitoriincontri individuali e di gruppo con i genitori prima dell'ingresso dei bambini e durante la fase di accoglienza;
3.3. uno scaglionamento nel tempouno scaglionamento nel tempo dei nuovi ingressi prevedendo tempi di permanenza graduali e personalizzati con presenza di un genitore.
ACCOGLIENZA: ACCOGLIENZA: nel regolamento, Articolo 2: AccoglienzaArticolo 2: Accoglienza
Il piano di accoglienza e di inserimentoIl piano di accoglienza e di inserimento dei bambini dei bambini dovrà essere dovrà essere concordato concordato
tra il coordinatore educativo, tra il coordinatore educativo, il gruppo educativo e i genitoriil gruppo educativo e i genitori;
L'inserimento di bambini portatori di handicapL'inserimento di bambini portatori di handicap e/o in situazione di disagio è progettato e concordatoin situazione di disagio è progettato e concordato con il servizio materno infantile delle UU.SS.LL. e in collaborazione con l'équipe psicopedagogica della circoscrizione, sulla base di un piano educativo individualizzato, che prevede anche l'inserimento nella scuola dell'infanzia.
ACCOGLIENZA: ACCOGLIENZA: nel regolamento, Articolo 2: AccoglienzaArticolo 2: Accoglienza
Il piano congiuntamente definito tra gruppo educativo del nido, Servizio Materno Infantile, insegnanti della scuola dell'infanzia e genitori del bambino portatore di handicap, può anche prevedere deroghe rispetto ai limiti di età deroghe rispetto ai limiti di età definitidefiniti, comunque non superando il quarto anno di età, al fine di consentire un corretto inserimento nella scuola dell'infanzia.
Per alcuni portatori di handicap, può essere autorizzato dal Direttore educativo sentito il Coordinatore educativo, al raggiungimento dei tre anni, un ulteriore anno di un ulteriore anno di permanenza nidopermanenza nido su proposta del Servizio Materno Infantile della U.S.L. competente e dell'équipe psicopedagogica circoscrizionale.
ACCOGLIENZA: ACCOGLIENZA: nel regolamento, Art. 10: Art. 10: Il colloquio e gli incontri di sezioneIl colloquio e gli incontri di sezione
Il colloquio ha lo scopo di aiutare la conoscenza reciproca tra educatori e genitori ed aiutare ciascuna delle due componenti a conoscere e condividere le esperienze del bambino nei due ambienti. In particolare spazi adeguati spazi adeguati debbono essere riservati al colloquio nella fase di debbono essere riservati al colloquio nella fase di accoglienzaaccoglienza dei bambini. dei bambini.
Il colloquio può essere attivato in qualsiasi momento…….
Nello stile dell'accoglienzaNello stile dell'accoglienza genitori ed educatori incontrano le nuove famiglie in una assemblea che si svolge all'apertura del nido nel mese di settembre.
ACCOGLIENZAACCOGLIENZADISTACCO - RICONGIUNGIMENTODISTACCO - RICONGIUNGIMENTO
AccoglienzaAccoglienza
Definizione: Accogliere un bambino al Nido significa individuare particolari strategie di rapporto tra Nido e famiglia, modulare la separazione del bambino dal proprio ambiente e mantenere una continuità con l’esperienza maturata nel suo ambiente di vita abituale;
DistaccoDistacco
Definizione: Costituisce il passaggio da una relazione diadica (madre, bambino) ad un nuovo schema di interazione con altre figure di riferimento. Rappresenta un’occasione per individuare nuove strategie di relazionale nei confronti della mamma e del bambino.
RicongiungimentoRicongiungimento
Definizione: Costituisce il momento in cui la coppia madre bambino si ritrova.E’ un momento significativo e importante ai fini di un’analisi delle implicazioni emotive, implicite ed esplicite, nel sistema di relazioni fra educatrici-figure parentali-bambino.
ACCOGLIENZAACCOGLIENZADISTACCO - RICONGIUNGIMENTODISTACCO - RICONGIUNGIMENTO
AccoglienzaAccoglienza
Aspetti psicologici: Ansia del genitore
rispetto alla nuova esperienza
Difficoltà del b.no a causa di ansia da separazione, da estraneo (persone e ambienti), ansia da ansia, cioè tensione che il bambino può avvertire dai genitori
Ansia dell’educatore rispetto al coinvolgimento emotivo richiesto
DistaccoDistacco
Aspetti psicologici: Desiderio e paura di
mettere a confronto il ruolo di madre
La reazione del b.no al distacco influenza gli stati emotivi.
Più l’attaccamento è sicuro meglio sono affrontate le separaz
L’educatore deve essere consapevole dei suoi schemi relazionali, dei suoi vissuti e delle sue dinamiche personali
RicongiungimentoRicongiungimento
Aspetti psicologici: Ricercare conferme
sembra essere una costante delle madri.
I b.ni hanno bisogno di essere visti e riconosciuti.
L’educatore lascia il b.no per permettergli di ritrovarsi con la sua mamma, consapevole della fatica.
ACCOGLIENZAACCOGLIENZADISTACCO - RICONGIUNGIMENTODISTACCO - RICONGIUNGIMENTO
AccoglienzaAccoglienza
Comportamento dell’educatore:
Rendere visibile e trasparente il lavoro al Nido: assemblee, incontri, colloqui, individuazione della figura di riferimento
Colloquio “non direttivo”, non terapeutico, ascolto empatico, attivo, disponibile (la madre non lo percepisce come rivale)
Metacomunicazione di sostegno, autoconsapevolezza delle emozioni
DistaccoDistacco
Comportamento dell’educatore:
Progettare interventi di sostegno alla relazione madre-bambino facendo del Nido un contesto rassicurante e accettante.
Supportare, aiutare, e sostenere il difficile percorso della maturazione di un nuovo stile genitoriale.
Saper riconoscere e contenere l’ambivalenza delle emozioni personali e della madre.
RicongiungimentoRicongiungimento
Comportamento dell’educatore:
Facilitare la ri-unione, restituire alla mamma ciò che gli è mancato: favorire l’esplicitazione del piacere di ritrovarsi,
Osservare la relazione, restituire lo spazio della relazione intima alla mamma
Avere la disponibilità emotiva che solo una formazione costante, permanente e profonda può garantire.
ACCOGLIENZA E AMBIENTEACCOGLIENZA E AMBIENTE SPAZISPAZI E ARREDAMENTOE ARREDAMENTO
Spazi e arredamento per l’accoglienzaSpazi e arredamento per l’accoglienza
L’ambiente fisico del nido esercita una grande influenza sui bambini e sulle educatrici, e quindi sulla qualità delle esperienze che vi si vivono.
L’ambiente del nido necessita quindi di una cura particolare nella preparazione e nell’arredamento.
Lo spazio influenza l’organizzazione del pensiero e del comportamento sociale, e quindi non è mai neutro.
Lo spazio esprime valori (ad es. i valori dell’accoglienza e della cura) mediante un suo linguaggio silenzioso ma persuasivo. nella sezione.
L’ACCOGLIENZA DEI GENITORIL’ACCOGLIENZA DEI GENITORI SPAZISPAZI E ARREDAMENTOE ARREDAMENTO
Spazi e arredamento per l’accogliere i genitoriSpazi e arredamento per l’accogliere i genitori L’impatto visivo e la comodità degli arredi sono immediati,
e si riflettono sulla qualità della relazione con i genitori. Il gruppo educativo deve curare con attenzione l’accoglienza
dei genitori, dimostrando così di essere consapevole che il lavoro di cura comprende anche la strutturazione degli spazi per gli adulti.
Gli spazi del nido devono avere una particolare attenzione anche per i genitori attraverso arredi che li incoraggino a fermarsi, mediante segni che diano valore all’ascolto e alla loro collaborazione. E’ sempre possibile con degli arredi leggeri organizzare un angolo tranquillo ricavato in un ambiente dedicato ad altro.
IL RICONGIUNGIMENTOIL RICONGIUNGIMENTO
Il ricongiungimentoIl ricongiungimento Il ricongiungimento necessita della stessa
attenzione che viene spesa per l’accoglienza. E’ momento è particolarmente delicato in quanto
ricco di emozioni spesso contrastanti, come già l’accoglienza.
È bene perciò che il gruppo educativo abbia predisposto una modalità condivisa tra tutte le educatrici per gestire questa fase. I tempi devono essere adeguati alla coppia genitore-bambino ma, insieme, alle esigenze del gruppo degli altri bambini che sono ancora nella sezione.
FIGURA </> SISTEMAFIGURA </> SISTEMADI RIFERIMENTODI RIFERIMENTO
FIGURA di riferimentoFIGURA di riferimento
Definizione:
E’ una persona che una persona che costituisce il primo costituisce il primo referente, ma non l’unicoreferente, ma non l’unico interlocutore, l’alleato e il sostegno della madre, la base per il bambino nell’incontrare luoghi, opportunità ed esperienze nuove.
SISTEMA di riferimentoSISTEMA di riferimento
Definizione:
E’ un sistema in cui il E’ un sistema in cui il bambino è collocato bambino è collocato all’interno di una rete di all’interno di una rete di relazioni plurime,relazioni plurime, competente, desideroso di stabilire nuovi contatti con adulti e bambini, di esplorare mondi e attività diversi
FIGURA </> SISTEMAFIGURA </> SISTEMADI RIFERIMENTODI RIFERIMENTO
FIGURA di riferimento FIGURA di riferimento
Modalità:
Un educatore del gruppo si propone come interlocutore privilegiatointerlocutore privilegiato sia nei confronti del bambino che del genitore; rappresenta il mediatore dell’esperienza di transizione.
SISTEMA di riferimentoSISTEMA di riferimento
Modalità:
Il bambino si orientaIl bambino si orienta verso qualche educatore del gruppo che interviene nel suo complesso; il gruppo degli educatori detiene la regia e la responsabilità della mediazione del nuovo contesto e del relativo inserimento del bambino al Nido.
FIGURA </> SISTEMAFIGURA </> SISTEMADI RIFERIMENTODI RIFERIMENTO
FIGURA di riferimento FIGURA di riferimento
Visione del bambino:
Viene riconosciuto al riconosciuto al bambino il bisogno di bambino il bisogno di quella “base sicura”quella “base sicura” attraverso cui sarà possibile esplorare il mondo e divenire autonomo.
SISTEMA di riferimentoSISTEMA di riferimento
Visione del bambino:
Viene riconosciuta al riconosciuta al bambino l’effettiva bambino l’effettiva potenzialità potenzialità all’esperienza all’esperienza dell’espansionedell’espansione e del cambiamento del proprio consueto contesto di vita nonché la capacità di mediare rispetto al gruppo dei pari.
FIGURA </> SISTEMAFIGURA </> SISTEMADI RIFERIMENTODI RIFERIMENTO
FIGURA di riferimento FIGURA di riferimento
Atteggiamento dei genitori:
I genitori preferiscono preferiscono rivolgersi ad una personarivolgersi ad una persona sola piuttosto che a molte, e sembra che riescano a parlare più liberamente proprio perché sanno che quella è la persona che segue il loro bambino più da vicino (alleanza genitori-bambini)
SISTEMA di riferimentoSISTEMA di riferimento
Atteggiamento dei genitori:
Laddove il sistema di attaccamento madre-bambino non risulti stabile, l’educatore di riferimento può provocare gelosie e comportamenti ambivalenti nel genitore, il sistema di il sistema di riferimento elude le riferimento elude le dinamiche personali.dinamiche personali.
FIGURA </> SISTEMAFIGURA </> SISTEMADI RIFERIMENTODI RIFERIMENTO
FIGURA di riferimento FIGURA di riferimento
Accoglienza:
IndividualeIndividuale.
Distacco:
Deve essere contenuto, contenuto, sostenuto e mediatosostenuto e mediato dall’educatore.
SISTEMA di riferimentoSISTEMA di riferimento
Accoglienza:
Di gruppo.Di gruppo.
Distacco:
Deve essere comunicato comunicato e condivisoe condiviso tra bambini, tra bambini e adulti, tra genitori ed educatori, tra genitori.
FIGURA </> SISTEMAFIGURA </> SISTEMADI RIFERIMENTODI RIFERIMENTO
FIGURA di riferimento FIGURA di riferimento
Aspetti critici :
Passaggio dai dai “bambini di nessuno”“bambini di nessuno”ai ai “miei bambini”“miei bambini”:: la figura di riferimento rischia di rinchiudersi in un rapporto esclusivo.
SISTEMA di riferimentoSISTEMA di riferimento
Aspetti critici:
Passaggio dai dai “nostri bambini”“nostri bambini” ai ai “bambini di nessuno”“bambini di nessuno”:: passaggio da una figura di riferimento che rischia di divenire esclusiva e di non riconnettersi al gruppo di lavoro a un gruppo in cui gli individui sono potenzialmente indefiniti e i legami poco stabili.
ACCOGLIENZA, ATTACCAMENTO E ACCOGLIENZA, ATTACCAMENTO E SVILUPPO DEI RAPPORTI AFFETTIVISVILUPPO DEI RAPPORTI AFFETTIVI
Accoglienza, attaccamento e affettivitàAccoglienza, attaccamento e affettività
(Winnicott, Bowlby, Ainsworth et alii al nido)(Winnicott, Bowlby, Ainsworth et alii al nido) Sviluppare un’affettività adeguata, ossia relazioni affettive basate sulla
percezione di sostanziale sicurezza e affidabilità, rinvia all’esperienza di un attaccamento sufficientemente sicuro con una o più figure di riferimento.
Un legame di attaccamento sufficientemente sicuro da luogo ad un sentimento di sicurezza tale da permettere al bambino di esplorare con serenità l’ambiente che lo circonda, sicuro di ritrovare, al suo “ritorno”, una “base” comunque accogliente e ritemprante.
In questo alternare momenti di esplorazione con momenti in cui cercano il contatto fisico, i bambini vanno gratificati perché solo cosi li diminuiranno gradualmente sviluppando un’affettività adeguata.
ACCOGLIENZA, ATTACCAMENTO E ACCOGLIENZA, ATTACCAMENTO E SVILUPPO DEI RAPPORTI AFFETTIVISVILUPPO DEI RAPPORTI AFFETTIVI
L’accoglienza L’accoglienza è un metodo di lavoro complessoè un metodo di lavoro complesso
L’accoglienzaL’accoglienza non è solo una tecnica didattica, un metodo di lavoro, è un modo di fare, un modo di è un modo di fare, un modo di essere e di intendere i rapportiessere e di intendere i rapporti con il bambino e la sua famiglia.
Accogliere ha sempre una valenza emotiva,Accogliere ha sempre una valenza emotiva, implica la capacità di rassicurare, di far sentire l’altro a proprio agio e ben accetto.
ACCOGLIENZA, ATTACCAMENTO E ACCOGLIENZA, ATTACCAMENTO E SVILUPPO DEI RAPPORTI AFFETTIVISVILUPPO DEI RAPPORTI AFFETTIVI
Valenze emotive dell’accoglienzaValenze emotive dell’accoglienza Accogliere gli stati emozionali del bambino:Accogliere gli stati emozionali del bambino:
paura, angoscia, abbandono… Accogliere gli stati emozionali dei genitori:Accogliere gli stati emozionali dei genitori:
sofferenza psichica, preoccupazione, incertezza, ansia, senso di perdita, sensi di colpa...
Accogliere i propri stati emozionali:Accogliere i propri stati emozionali:sofferenza psichica, preoccupazione, solitudine, mancanza di valorizzazione, riconoscimenti negati…
All’educatore si richiede capacità di modulare vicinanza All’educatore si richiede capacità di modulare vicinanza emotiva e distanza discreta, emotiva e distanza discreta, capacità di assumere una capacità di assumere una “funzione genitoriale” nel proprio ruolo educativo, senza “funzione genitoriale” nel proprio ruolo educativo, senza sostituirsi al genitore.sostituirsi al genitore.
ACCOGLIENZA, ATTACCAMENTO E ACCOGLIENZA, ATTACCAMENTO E SVILUPPO DEI RAPPORTI AFFETTIVISVILUPPO DEI RAPPORTI AFFETTIVI
L’inserimentoL’inserimento L’inserimento al nido: evento psicologico e pedagogico evento psicologico e pedagogico
centrale nella pratica educativacentrale nella pratica educativa I genitori,I genitori, in particolare la madre, nell’evento “separazione”nell’evento “separazione”
sono attraversati da emozioni intense, dolorose, complesse, emozioni intense, dolorose, complesse, ambivalentiambivalenti
L’inserimento presuppone una particolare attenzione e consapevolezza dell’importanza e del ruolo della “relazione primaria” per la qualità dell’esperienza emotiva del bambino e per la strutturazione della sua identità, del suo pensiero, della sua mente (Bowlby, 1972)
ACCOGLIENZA, ATTACCAMENTO E ACCOGLIENZA, ATTACCAMENTO E SVILUPPO DEI RAPPORTI AFFETTIVISVILUPPO DEI RAPPORTI AFFETTIVI
Lo spazio che accoglieLo spazio che accoglie Per il bambino lo spazioPer il bambino lo spazio non è un dato fisico, non è una realtà
architettonica, arredi e materiali, è un’opportunità di gioco, è un’opportunità di gioco, di esplorazione e di scoperte, di costruzione di significati, di esplorazione e di scoperte, di costruzione di significati, è un dato emotivo. è un dato emotivo. (Bosi 2002)
Quale spazio per il bambinoQuale spazio per il bambino: : uno spazio a “misura di bambino”, che può essere agito,a “misura di bambino”, che può essere agito,
uno spazio che lo accoglie,che lo accoglie, amico e famigliare, uno spazio che lo stimola e contiene;che lo stimola e contiene;
uno spazio “sufficiente buono”“sufficiente buono” per un “ambiente facilitante”un “ambiente facilitante” (Winnicott 1970), sintonizzato sullo sviluppo del bambino e sintonizzato sullo sviluppo del bambino e sulle sue sulle sue “caratteristiche di fase”.“caratteristiche di fase”.