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L'ANMVI ribadisce la sua opposizione www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. 005 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 2, numero 38, dal 31 ottobre al 6 novembre 2005 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona la VETERINARIA PR O FESSI O NE 382 ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. L a prossima udienza del Tribunale del Lavoro di Bologna sul ricorso presentato da alcuni colleghi e sostenuto dall'ANMVI si terrà il 13 dicembre dopo che quella del 2 maggio si era limitata all'acquisizione dei documenti difensivi dell'ONAOSI. Seguiranno poi nel 2006 quelle di Peru- gia e Milano. Purtroppo i tempi della Giustizia in Italia sono questi. L'impe- gno dell'ANMVI continua ad essere quindi quello di difendere la libertà del Medico Veterinario di aderire volontariamente all'ONAOSI senza alcuna im- posizione che ritiene non solo ingiusta ma anche illegale. Se il Tribunale di Bologna dovesse, come si spera, riconoscere corrette le motivazioni di in- costituzionalità ravvisate dai legali dell'ANMVI nell'obbligo di iscrizione al- l'Ente, allargato a tutti i Medici Veterinari con un emendamento infilato nel- la Finanziaria 2003, dovrebbe poi mandare tutta la documentazione relati- va alla Corte Costituzionale per avere una decisione in merito. Questa è l'u- nica strada che si può percorrere per opporsi ad una legge dello Stato. Non vi sono altre vie, come il ricorso al Tar del Lazio sostenuto da altre catego- rie, se non quella di far modificare la legge. L'ANMVI aveva già proposto un emendamento alla Finanziaria 2005, purtroppo respinto per l'opposizione dello stesso Sottosegretario Cursi e per alcuni aspetti procedurali, ma an- che quest'anno, per la Finanziaria 2006 riproporrà una nuova richiesta che riporti l'iscrizione all'ONAOSI volontaria per tutti i Medici Veterinari. L'emen- damento sarà presentato dall'On. Gianni Mancuso, che vivendo la profes- sione veterinaria è sempre stato un forte sostenitore delle richieste che ar- rivano dalla categoria, e da altri parlamentari. È giusto non farsi illusioni, ma l'ANMVI è convinta che sia doveroso percorrere tutte le strade per riporta- re la questione ONAOSI nei giusti termini di una previdenza ed assistenza privata e quindi volontaria. Il Presidente dell'Associazione, Carlo Scotti, ha espresso un chiaro commento a questo proposito: "L'ANMVI non ha nulla contro l'ONAOSI, anzi la riteniamo una istituzione di grande importanza e rispetto. L'abbiamo sempre sostenuta sollecitando i colleghi a valutare l'op- portunità di una loro adesione, ma il modo con il quale è stata resa obbli- gatoria l'iscrizione per tutti i Medici Veterinari lo riteniamo veramente inac- cettabile e faremo di tutto per togliere questo ulteriore balzello imposto alla nostra categoria. Purtroppo ci sono state precise responsabilità che abbia- mo avuto modo di individuare e denunciare chiaramente. Oggi il nostro sforzo ed il nostro impegno deve essere quello di riportare la situazione co- me era prima della Finanziaria 2003. Non sarà facile, ma 5.000 colleghi hanno sottoscritto la nostra petizione, non possiamo certo dimenticarlo, e faremo di tutto per riuscirci". Anche l'on. Gianni Mancuso ha commentato la sua rinnovata disponibilità a presentare un nuovo emendamento: "Come è noto, con un colpo di mano, nelle pieghe di un provvedimento normativo assai complesso, è stato istituito l'obbligo di iscrizione all'ONAOSI anche per tutti i sanitari (medici, odontoiatri, veterinari e farmacisti) liberi profes- sionisti. Il mio impegno è quello di sostenere nuovamente un emendamen- to alla Finanziaria per modificare questa imposizione". Al momento, co- munque, in attesa di sapere il risultato di tutte le iniziative che l'ANMVI sta promuovendo per togliere questo obbligo è giusto ricordare che il dovere di rispettare una legge dello Stato non è mai stato messo in discussione dall'associazione che ribadisce nuovamente che la quota contributiva de- ve essere versata. Chi non la versa, infatti, incorre nelle conseguenze pre- viste dal Fisco per i contribuenti inadempienti. Per contro, pagare non si- gnifica esprimere consenso e affinché il bollettino non venga inteso in que- sto senso i legali dell'ANMVI invitano ad accompagnare o a far seguire il pagamento da una nota di dissenso. (un fac-simile può essere richiesto al servizio di consulenza legale dell'ANMVI) L’ONAOSI non può essere obbligatoria Ripresentato un emendamento alla Finanziaria Se lo sai già... l'hai letto su @nmviOggi C hi ha letto @nmviOggi avrà notato che negli ultimi tempi gli attacchi ai tariffari minimi professionali si sono fortemente intensificati. Dopo le criti- che continue che arrivano dalla Com- missione UE che sostiene che siano un forte limite alla concorrenza, non solo a livello nazionale ma anche all'in- terno del mercato europeo dei servizi, e i continui solleciti dell'Antitrust che insiste ad essere in prima linea nel contestare le tariffe delle categorie ri- tenendole un blocco alla libera con- correnza, a tutto svantaggio del con- sumatore, molti altri negli ultimi giorni hanno preso posizione chiedendo una maggiore liberalizzazione del mercato dei servizi professionali. Ha iniziato Tremonti con una dura dichiarazione alla stampa nella quale ha considera- to i tariffari minimi come forte vincolo alla concorrenza e causa di enormi maggiori costi per i clienti. Si parla di decine di milioni di euro di costo in più per mancanza di libera contrattazione. Ovviamente Montezemolo, Presidente della Confindustria, ha colto la palla al balzo per ribadire la posizione della sua Federazione che è sempre stata di dura critica alle rigidità ordinistiche professionali. Per ultima, la CGIL, che ha sempre guardato al mondo profes- sionale come ad un settore contrap- posto a quello del lavoro, ha presenta- to un suo progetto di riforma degli Or- dini che dopo un confronto con gli altri sindacati confederali (CISL e UIL) sarà portato come proposta al Consiglio dei Ministri. Noi abbiamo, al contrario, sempre sostenuto che un tariffario mi- nimo sia un importante strumento di controllo della qualità delle prestazioni a totale garanzia del cliente ritenendo che sotto questo livello di prezzo pos- sa essere offerto soltanto un "sottopro- dotto" di servizio professionale. Conti- nuiamo quindi ad insistere perché il Ministero della Salute arrivi al più pre- sto ad un'approvazione del Tariffario delle prestazioni veterinarie affinché abbia un valore non solo deontologico ma di legge a livello nazionale. Detto questo sarebbe giusto ricordare, a quanti criticano i prezzi delle presta- zioni veterinarie, che non solo queste sono fra le più basse d'Europa ma so- no veramente al limite della sopravvi- venza. Domenica 23 ottobre alla riu- nione del Gruppo di Practice Manage- ment si è discusso dei costi di una struttura veterinaria sulla base dei quali si dovrebbero determinare i prezzi delle diverse prestazioni. La conclusione è che lavorando con i mi- nimi tariffari, probabilmente, si lavora sottocosto. TARIFFARI, A CHI SERVONO? ria impone una attenta analisi delle scelte programmatiche, per que- sto motivo l’Anmvi, per queste ele- zioni ordinistiche, ha voluto fare una riflessione corale sulla posizio- ne da prendere. Al II Congresso della Dirigenza Anmvi, svoltosi nel mese di ottobre, è stata portata al- la votazione dell’assemblea dei di- rigenti, l’opportunità del coinvolgi- mento di Anmvi nella competizione elettorale. La totalità dei presenti ha votato affinché la nostra Asso- ciazione partecipasse attivamente alla campagna elettorale ordinisti- ca. Contemporaneamente la stes- sa platea ha approvato all’unani- mità il manifesto programmatico elettivo, dove viene enunciato a chiare lettere quale dovrà essere l’impegno dei Colleghi che si rico- noscono nel movimento Anmvi che verranno eletti nei consigli direttivi degli ordini provinciali e della Fe- derazione nazionale. L’Anmvi ha realizzato inoltre una forte sinergia con il Sivemp condividendo appie- no i punti programmatici che la prossima Fnovi dovrà avere come priorità. Questa sinergia è stata vo- luta dalle dirigenze delle due orga- nizzazioni nella consapevolezza che solo una veterinaria unita può affrontare le sfide che il prossimo futuro riserva alla nostra professio- ne. Anmvi non è più disponibile ad accettare i compromessi che in passato hanno frenato quella spin- ta dinamica che oggi è necessario dare a tutto il sistema ordinistico al fine di portare a compimento quel- la trasformazione in essere che de- ve riuscire a traghettare la profes- sione veterinaria da un presente di crisi e recessione, verso un futuro di garanzia occupazionale e reddi- tuale propria di una attività profes- sionale. A questo punto saranno i Colleghi a decidere quale governo istituzionale la Medicina Veterina- ria vorrà avere nel prossimo futuro. Certamente Anmvi, qualunque sia il risultato elettorale, continuerà a svolgere quel ruolo propulsivo e propositivo che l’ha resa uno dei protagonisti della trasformazione della professione veterinaria. La consapevolezza di essere un movi- mento che unisce di- verse realtà della professione veterina- Elezioni degli Ordini Editoriale di Carlo Scotti Presidente ANMVI

Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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Page 1: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

L'ANMVI ribadisce la sua opposizione

www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I.

005SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 2, numero 38, dal 31 ottobre al 6 novembre 2005Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona

laVETERINARIAPROFESSIONE

382ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

La prossima udienza del Tribunale del Lavoro di Bologna sul ricorsopresentato da alcuni colleghi e sostenuto dall'ANMVI si terrà il 13

dicembre dopo che quella del 2 maggio si era limitata all'acquisizione deidocumenti difensivi dell'ONAOSI. Seguiranno poi nel 2006 quelle di Peru-gia e Milano. Purtroppo i tempi della Giustizia in Italia sono questi. L'impe-gno dell'ANMVI continua ad essere quindi quello di difendere la libertà delMedico Veterinario di aderire volontariamente all'ONAOSI senza alcuna im-posizione che ritiene non solo ingiusta ma anche illegale. Se il Tribunale diBologna dovesse, come si spera, riconoscere corrette le motivazioni di in-costituzionalità ravvisate dai legali dell'ANMVI nell'obbligo di iscrizione al-l'Ente, allargato a tutti i Medici Veterinari con un emendamento infilato nel-la Finanziaria 2003, dovrebbe poi mandare tutta la documentazione relati-va alla Corte Costituzionale per avere una decisione in merito. Questa è l'u-nica strada che si può percorrere per opporsi ad una legge dello Stato. Nonvi sono altre vie, come il ricorso al Tar del Lazio sostenuto da altre catego-rie, se non quella di far modificare la legge. L'ANMVI aveva già proposto unemendamento alla Finanziaria 2005, purtroppo respinto per l'opposizionedello stesso Sottosegretario Cursi e per alcuni aspetti procedurali, ma an-che quest'anno, per la Finanziaria 2006 riproporrà una nuova richiesta cheriporti l'iscrizione all'ONAOSI volontaria per tutti i Medici Veterinari. L'emen-damento sarà presentato dall'On. Gianni Mancuso, che vivendo la profes-sione veterinaria è sempre stato un forte sostenitore delle richieste che ar-rivano dalla categoria, e da altri parlamentari. È giusto non farsi illusioni, mal'ANMVI è convinta che sia doveroso percorrere tutte le strade per riporta-re la questione ONAOSI nei giusti termini di una previdenza ed assistenzaprivata e quindi volontaria. Il Presidente dell'Associazione, Carlo Scotti, haespresso un chiaro commento a questo proposito: "L'ANMVI non ha nullacontro l'ONAOSI, anzi la riteniamo una istituzione di grande importanza erispetto. L'abbiamo sempre sostenuta sollecitando i colleghi a valutare l'op-portunità di una loro adesione, ma il modo con il quale è stata resa obbli-gatoria l'iscrizione per tutti i Medici Veterinari lo riteniamo veramente inac-cettabile e faremo di tutto per togliere questo ulteriore balzello imposto allanostra categoria. Purtroppo ci sono state precise responsabilità che abbia-mo avuto modo di individuare e denunciare chiaramente. Oggi il nostrosforzo ed il nostro impegno deve essere quello di riportare la situazione co-me era prima della Finanziaria 2003. Non sarà facile, ma 5.000 colleghihanno sottoscritto la nostra petizione, non possiamo certo dimenticarlo, efaremo di tutto per riuscirci". Anche l'on. Gianni Mancuso ha commentato lasua rinnovata disponibilità a presentare un nuovo emendamento: "Come ènoto, con un colpo di mano, nelle pieghe di un provvedimento normativoassai complesso, è stato istituito l'obbligo di iscrizione all'ONAOSI ancheper tutti i sanitari (medici, odontoiatri, veterinari e farmacisti) liberi profes-sionisti. Il mio impegno è quello di sostenere nuovamente un emendamen-to alla Finanziaria per modificare questa imposizione". Al momento, co-munque, in attesa di sapere il risultato di tutte le iniziative che l'ANMVI stapromuovendo per togliere questo obbligo è giusto ricordare che il doveredi rispettare una legge dello Stato non è mai stato messo in discussionedall'associazione che ribadisce nuovamente che la quota contributiva de-ve essere versata. Chi non la versa, infatti, incorre nelle conseguenze pre-viste dal Fisco per i contribuenti inadempienti. Per contro, pagare non si-gnifica esprimere consenso e affinché il bollettino non venga inteso in que-sto senso i legali dell'ANMVI invitano ad accompagnare o a far seguire ilpagamento da una nota di dissenso. (un fac-simile può essere richiesto alservizio di consulenza legale dell'ANMVI)

L’ONAOSInon puòessereobbligatoriaRipresentato un emendamento alla Finanziaria

Se lo sai già...l'hai letto su @nmviOggi

Chi ha letto @nmviOggi avrà notatoche negli ultimi tempi gli attacchi

ai tariffari minimi professionali si sonofortemente intensificati. Dopo le criti-che continue che arrivano dalla Com-missione UE che sostiene che sianoun forte limite alla concorrenza, nonsolo a livello nazionale ma anche all'in-terno del mercato europeo dei servizi,e i continui solleciti dell'Antitrust cheinsiste ad essere in prima linea nelcontestare le tariffe delle categorie ri-tenendole un blocco alla libera con-correnza, a tutto svantaggio del con-sumatore, molti altri negli ultimi giornihanno preso posizione chiedendo unamaggiore liberalizzazione del mercatodei servizi professionali. Ha iniziatoTremonti con una dura dichiarazionealla stampa nella quale ha considera-to i tariffari minimi come forte vincoloalla concorrenza e causa di enormimaggiori costi per i clienti. Si parla didecine di milioni di euro di costo in piùper mancanza di libera contrattazione.Ovviamente Montezemolo, Presidentedella Confindustria, ha colto la palla albalzo per ribadire la posizione dellasua Federazione che è sempre statadi dura critica alle rigidità ordinisticheprofessionali. Per ultima, la CGIL, cheha sempre guardato al mondo profes-sionale come ad un settore contrap-

posto a quello del lavoro, ha presenta-to un suo progetto di riforma degli Or-dini che dopo un confronto con gli altrisindacati confederali (CISL e UIL) saràportato come proposta al Consigliodei Ministri. Noi abbiamo, al contrario,sempre sostenuto che un tariffario mi-nimo sia un importante strumento dicontrollo della qualità delle prestazionia totale garanzia del cliente ritenendoche sotto questo livello di prezzo pos-sa essere offerto soltanto un "sottopro-dotto" di servizio professionale. Conti-nuiamo quindi ad insistere perché ilMinistero della Salute arrivi al più pre-sto ad un'approvazione del Tariffariodelle prestazioni veterinarie affinchéabbia un valore non solo deontologicoma di legge a livello nazionale. Dettoquesto sarebbe giusto ricordare, aquanti criticano i prezzi delle presta-zioni veterinarie, che non solo questesono fra le più basse d'Europa ma so-no veramente al limite della sopravvi-venza. Domenica 23 ottobre alla riu-nione del Gruppo di Practice Manage-ment si è discusso dei costi di unastruttura veterinaria sulla base deiquali si dovrebbero determinare iprezzi delle diverse prestazioni. Laconclusione è che lavorando con i mi-nimi tariffari, probabilmente, si lavorasottocosto. ■

TARIFFARI, A CHI SERVONO?

ria impone una attenta analisi dellescelte programmatiche, per que-sto motivo l’Anmvi, per queste ele-zioni ordinistiche, ha voluto fareuna riflessione corale sulla posizio-ne da prendere. Al II Congressodella Dirigenza Anmvi, svoltosi nelmese di ottobre, è stata portata al-la votazione dell’assemblea dei di-rigenti, l’opportunità del coinvolgi-mento di Anmvi nella competizioneelettorale. La totalità dei presentiha votato affinché la nostra Asso-ciazione partecipasse attivamentealla campagna elettorale ordinisti-ca. Contemporaneamente la stes-sa platea ha approvato all’unani-mità il manifesto programmaticoelettivo, dove viene enunciato achiare lettere quale dovrà esserel’impegno dei Colleghi che si rico-noscono nel movimento Anmvi cheverranno eletti nei consigli direttividegli ordini provinciali e della Fe-derazione nazionale. L’Anmvi harealizzato inoltre una forte sinergiacon il Sivemp condividendo appie-no i punti programmatici che laprossima Fnovi dovrà avere comepriorità. Questa sinergia è stata vo-luta dalle dirigenze delle due orga-nizzazioni nella consapevolezzache solo una veterinaria unita puòaffrontare le sfide che il prossimofuturo riserva alla nostra professio-ne. Anmvi non è più disponibile adaccettare i compromessi che inpassato hanno frenato quella spin-ta dinamica che oggi è necessariodare a tutto il sistema ordinistico alfine di portare a compimento quel-la trasformazione in essere che de-ve riuscire a traghettare la profes-sione veterinaria da un presente dicrisi e recessione, verso un futurodi garanzia occupazionale e reddi-tuale propria di una attività profes-sionale. A questo punto saranno iColleghi a decidere quale governoistituzionale la Medicina Veterina-ria vorrà avere nel prossimo futuro.Certamente Anmvi, qualunque siail risultato elettorale, continuerà asvolgere quel ruolo propulsivo epropositivo che l’ha resa uno deiprotagonisti della trasformazionedella professione veterinaria. ■

La consapevolezzadi essere un movi-mento che unisce di-verse realtà dellaprofessione veterina-

Elezioni degli OrdiniEditoriale

di Carlo Scotti

Presidente ANMVI

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L’Aula della Camera ha ap-provato la devolution. Inseconda deliberazione,

giovedì 20 ottobre, il disegno dilegge costituzionale concernentemodifiche alla Parte II della Costi-tuzione è stato approvato dall’As-semblea di Montecitorio. Siamo alterzo passaggio parlamentare.Ma perché il Ddl costituzionale di-venti legge servirà anche il refe-rendum confermativo, dopo l’ulti-mo sì del Senato, così come pre-visto in caso di modifica della Co-stituzione con una maggioranzainferiore ai due terzi. La nuova Co-stituzione entrerà in vigore in tem-pi diversi. Devolution, interessenazionale e clausola di suprema-zia saranno effettivi subito conl’entrata in vigore della riforma,mentre per il resto dipenderà daquando si terrà il referendum con-fermativo. Se si terrà dopo le ele-zioni politiche del 2006, comesembra probabile, la riforma en-trerà in vigore nel 2011.

Sanità Saranno le Regioni a “dettar leg-ge” in alcune materie, fra cui assi-stenza e organizzazione sanitaria.Ma le norme sulla salute e la sicu-rezza alimentare spettano allo Sta-to. Una involution l’ha definita l’on.Mantini della Margherita in primalinea, tra l’altro, nella riforma delleprofessioni intellettuali, “un grovi-glio confuso di competenze legi-slative esclusive che sono statesuddivise tra Stato e regioni, attra-verso un meccanismo che, da unaparte, le assegna e, dall’altro, lerinnega: si attribuisce la compe-tenza esclusiva alle regioni in ma-teria di sanità, polizia, istruzione,ma poi la si rinnega attribuendo al-la competenza esclusiva delloStato le norme generali sulla sa-nità”. I medici italiani hanno subitoespresso “profonda preoccupa-

zione e contrarietà nei confrontidel Ddl sulla devoluzione”. Il se-gretario nazionale dell’Anaao As-somed, Serafino Zucchelli invitagià a votare no al referendum. Bi-sogna impedire, ha detto Zucchel-li “l’applicazione di questa riformae non permettere che venga di-strutto un sistema di tutela dellasalute che, seppur migliorabile, èstato giudicato tra i migliori delmondo dall’Oms. La nuova modifi-ca costituzionale, è la preoccupa-zione, “darà luogo alla definitivadistruzione dell’unitarietà del Ssn,lasciando spazio a 21 sistemi sa-nitari diversi, senza alcuna garan-zia per i cittadini delle diverse re-gioni di uniformità e uguaglianza

nel diritto alla salute’’.

ProfessioniCon la riforma in corso tornano aessere di competenza dello Statole norme generali della tutela del-la salute e le professioni intellet-tuali. Il testo ancora vigente del-l’articolo 117 della Costituzioneattribuisce invece alle regioni ita-liane la potestà legislativa concor-rente in materia di professioni,senza distinzioni tra intellettuali eno. “Una reale e pericolosissimasecessione normativa - ha dichia-rato in Aula Antonino Lo Presti (re-sponsabile per AN delle profes-sioni) a proposito dell’attuale arti-colo 117 - che avrebbe potuto

stravolgere un intero sistema,quale, ad esempio, quello degliordini, modulato a difesa di inte-ressi generali rilevanti, attribuen-do alle regioni competenze a legi-ferare a piacimento, in modo con-corrente o, addirittura, contrappo-sto con lo Stato. Ad esempio, laregione Lombardia avrebbe potu-to prevedere un sistema di orga-nizzazione territoriale regionaledegli ordini diverso dalla Sicilia o

un sistema di tariffe diverso daquello della Campania o del Ve-neto. Immaginate, quindi, qualeguazzabuglio! - ha esclamato LoPresti. - Restituiremo allo Stato lapotestà legislativa primaria nelleprofessioni; riequilibreremo i pote-ri delle regioni e potremo, in talmodo, proseguire sulla stradadelle riforme, compresa quelladelle professioni che milioni diprofessionisti attendono”. ■

3ATTUALITÀ

Devolution, sanità e professioni

Il nuovo Titolo V supera il terzo passaggio parlamentarePer l’opposizione la riforma costituzionale è una “involution”. Lo Presti (AN): restituiremo allo Stato la potestà legislativa nelle professioni

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005

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Modifiche all’articolo 117 della Costituzione(Art. 39 - testo approvato dalla Camera il 20 ottobre 2005)

(...)5. All’articolo 117, secondo comma, della Costituzione, dopo la letteram) è inserita la seguente: “m-bis) norme generali sulla tutela della salu-te; sicurezza e qualità alimentari”.(...)8. All’articolo 117, secondo comma, della Costituzione, dopo la letteras) sono aggiunte le seguenti: “s-bis) grandi reti strategiche di trasportoe di navigazione di interesse nazionale e relative norme di sicurezza; s-ter) ordinamento della comunicazione; s-quater) ordinamento delle pro-fessioni intellettuali; ordinamento sportivo nazionale; (...)9. All’articolo 117, terzo comma, della Costituzione, sono apportate leseguenti modificazioni:a) sono soppresse le parole: “e sicurezza”;b) sono soppresse le parole: “tutela della salute”; (...)10. All’articolo 117 della Costituzione, il quarto comma è sostituito dalseguente: “Spetta alle Regioni la potestà legislativa esclusiva nelle se-guenti materie: a) assistenza e organizzazione sanitaria; (...)

Harvard è lontana...

Una ricerca del “Times” di Londra assegna la palma d’oro delleuniversità all’Harvard University. Nessuna università italiana

nella elite mondiale. Nella classifica delle prime venti ci sono Inghilter-ra, Francia e Cina. In testa tra le italiane La Sapienza, al 125esimo po-sto, poi ci sono Bologna al numero 159 e Firenze al 199esimo. A Roma,il 25 ottobre scorso studenti, ricercatori, docenti ed esponenti del mon-do della cultura sono scesi in piazza in tutta Italia contro il decreto diriforma del secondo ciclo di istruzione e il disegno di legge sull’univer-sità. “La ricerca pubblica italiana, già debole e priva di finanziamenti,sarà sottoposta ad un drammatico processo di precarizzazione” si leg-ge in una nota degli Studenti e Ricercatori Precari dell’Università “LaSapienza” di Roma. Il disegno di legge che riforma lo stato giuridicodella docenza è stato aspramente contestato da parte del mondo uni-versitario. Moltissimi docenti e ricercatori mal sopportano il fatto che sivoglia regolamentare anche l’ingresso dei professori nel mondo acca-demico. Dalla loro parte anche gli studenti e gran parte dei vertici del-l’università, rettori compresi. Due, a giudizio dei docenti e dei ricercatori, i punti “assolutamente e to-talmente inaccettabili” del disegno di legge: il mancato riconoscimentodel ruolo per i ricercatori e la mancanza di un progetto per i giovani che,sottolineano, “non potranno entrare nel mondo accademico se non do-po i 45 anni, con un ulteriore incentivo alla fuga dei cervelli”. Le nuove disposizioni concernenti i professori e i ricercatori universita-ri e la delega al governo per il riordino del reclutamento dei docenti so-no stati approvati in via definitiva dalla Camera e attendono la pubbli-cazione nella Gazzetta Ufficiale.

Zoonosi fra lepriorità della ricerca

S arà la Commissione na-zionale per la ricerca sa-

nitaria, presieduta dal MinistroStorace, a vagliare i “progetti fi-nalizzati” in otto settori della ri-cerca sanitaria e ad assegnare irelativi finanziamenti. Nel setto-re veterinario il fronte dell’inno-vazione sul quale concentrarela ricerca riguarda le malattie in-fettive e le zoonosi. In particola-re, il Ministero della Salute fi-nanzierà i progetti che meglio ri-sponderanno alle esigenze di ri-cerca sui meccanismi e trasferi-mento dell’antibiotico resisten-za nei patogeni in campo uma-no e veterinario, in particolarenelle zoonosi. Il bando è scadu-to il 10 ottobre. I progetti finan-ziati saranno resi pubblici sul si-to web del Ministero.

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Nel rinnovarle i complimenti e gliauguri per la sua elezione a Pre-sidente della Conferenza deiPresidi le chiedo subito cosa si-gnifica per lei questo nuovo eprestigioso incarico?Si tratta senz’altro di un attestato distima dei colleghi che mi hannoeletto e che qui per questo ringra-zio. Devo anche ringraziare il Prof.Gaiti, per il lavoro importante svol-to nello stesso ruolo prima di me.Personalmente penso che questoincarico sia una grossa sfida da af-frontare per la complessità dei pro-blemi del mondo veterinario, inmodo particolare per i rapportispesso poco dialogici tra il mondodella professione veterinaria equello accademico. Spesso infattisembra che non ci si renda contoche il mondo veterinario è uno e diconseguenza i problemi non af-frontati unitariamente conduconoad un peggioramento generaledella situazione veterinaria anchese nel breve periodo qualcuno po-trebbe pensare di trarne dei van-taggi (illusori).

Il mondo veterinario non hachiaro il ruolo della Conferenza,potrebbe illustrare le sue finalitàe le sue competenze?Allo stato attuale le conferenze deiPresidi di Facoltà rappresentanoun luogo di dialogo, di riflessione edi proposte fattive nei confronti delmondo della formazione universi-taria. Nella conferenza vengono di-scusse tutte le problematiche rela-tive ad esempio all’istituzione e al-l’attivazione della riforma universi-

taria (il “3+2”), dei nuovi corsi dilaurea, dei master, della Scuole diSpecializzazione e dei Dottorati diRicerca. Da questo punto di vistala conferenza dei Presidi è l’interlo-cutore privilegiato sia delle istitu-zioni quali il MIUR, che del mondodella professione veterinaria inquanto quest’ultimo risente evi-dentemente delle scelte formativefatte a monte dall’accademia. Seb-bene da più Ministeri si sia auspi-cato un ruolo più preciso ed istitu-zionalizzato delle Conferenze, laforza e l’efficacia di una Conferen-za dipende quasi esclusivamentedalla sua capacità di dialogare e diaffrontare con criteri condivisi lescelte relative alla formazione uni-versitaria. Una conferenza deboleè una conferenza dove le logichelocali, pur comprensibili, e le relati-ve “fughe in avanti” prevalgono ri-spetto ai comuni interessi generali.

Il sostegno dato da alcune fa-coltà alla nascita di un nuovoCorso di Laurea in Medicina Ve-terinaria a Catanzaro ha spac-cato la Conferenza portando al-le dimissioni dell’allora Presi-dente, Prof. Girardi. I Presidihanno poi ritrovato una unità diintenti o esistono ancora posi-zioni diverse?Purtroppo non ero presente, inquanto non ancora Preside, al mo-mento di questa discussione in se-de di Conferenza. In ogni caso misembra che la Conferenza diedeun parere negativo sulla nascitadel nuovo Corso di Laurea di Ca-tanzaro. Quindi se chi di dovereavesse ascoltato questo parere ilproblema sarebbe stato risolto allaradice. Certo, questa scelta ha al-lora in qualche modo spaccato laConferenza dove, come in tutti gliorganismi rappresentativi, sonopresenti interessi ampi e talvoltadiversificati. Personalmente noncondivido la scelta di questo nuo-vo corso di laurea per numerosimotivi tra i quali ricordo la man-

canza di strutture adeguate e diprogrammazione circa i possibilisbocchi occupazionali locali. Michiedo poi che ruolo e autonomiapossa avere un corso di laurea inmedicina veterinaria in seno alleFacoltà di Medicina e di Agraria.Mi sembra tuttavia evidente che inquesto momento la nascita di altricorsi di laurea in medicina veteri-naria sarebbe un segnale moltonegativo e potrebbe sminuire sen-sibilmente il ruolo ed il significatodell’esistenza della Conferenza.

Il Libro Bianco della FNOVI cheha finalmente presentato un’o-biettiva situazione della veteri-naria italiana è stato fortementecriticato da alcuni Presidi per leconclusioni, le proposte e le ri-chieste della FNOVI al mondoistituzionale e politico. Quali so-no i motivi di dissenso del mon-do universitario?Credo che al di là di alcuni dati chesono stati riportati in modo nonesatto, e quindi fuorviante, il mon-do universitario si sia sentito ag-gredito proprio nel momento in cuisi sta finalmente e per la prima vol-ta innestando una discussione sul-la qualità della didattica e della ri-cerca. Ormai tutte le facoltà italia-ne hanno accettato di iniziare unpercorso di accreditamento euro-peo per la valutazione degli stan-dard didattici. Qualche facoltà hagià raggiunto l’accreditamento,qualcuna è molto vicina, qualchealtra è un po’ più lontana. Tuttaviaal di là delle graduatorie la cosapiù importante è la volontà di en-trare in un sistema di valutazioneeuropeo. Forse non si sottolinea asufficienza che si tratta dell’unicoesempio nel panorama universita-rio nazionale di una esperienza edi una volontà di questo tipo. In se-condo luogo in molte Facoltà italia-ne si sta diffondendo la cultura deicollege europei veterinari di spe-cialità per cui un numero semprepiù crescente di docenti dopo per-corsi molto duri acquisicono i titolidi specialità europei. È chiaro que-sto è solo l’inizio ma quali altre fa-coltà italiane possono dire altret-tanto? Il Libro Bianco della FNOVI è quin-di “atterrato” forse un po’ troppoviolentemente sul mondo universi-tario, senza tener conto dello sfor-zo qualitativo in atto. In ogni caso è evidente che la di-scussione e le proposte vannosenz’altro affrontate in modo ap-profondito ed apertamente, par-tendo dalle rispettive competenzeed arrivando a soluzioni condiviseche tengano conto delle reali situa-zioni in cui si trovano le diversecomponenti del mondo veterinario.A puro titolo esemplificativo: forsepochi veterinari sanno che le distri-buzioni di finanziamenti e risorsealle facoltà vengono effettuate suparametri che si basano anche sul

numero degli studenti iscritti. NoiPresidi ci troviamo a dover conti-nuamente far quadrare il cerchio:da una parte lavorare affinché laqualità della didattica e della ricer-ca sia in continuo miglioramento;dall’altra dobbiamo continuamentefar fronte alle pressioni, che ci ven-gono dall’interno del mondo uni-versitario, generate dal paragonecon i numeri degli studenti di altrefacoltà. In ogni caso ogni soluzio-ne che si vorrà dare al problemadel numero degli iscritti alle facoltàdi Medicina Veterinaria dovrà perforza tener conto di questa sottoli-neatura vitale per le facoltà. Sonoperò convinto che esistano solu-zioni praticabili a cui si può giun-gere con la buona volontà di tutti.

Da molti anni i rapporti fra mon-do professionale ed universitànon sono facili. Le incompren-sioni e le diffidenze sono tante.Quali sono, secondo lei, i mo-menti di contrasto e quali le pos-sibilità di recuperare un rappor-to essenziale per tutta la catego-ria veterinaria?Il termine che lei ha usato nella suadomanda chiarisce molto la que-stione. Incomprensione vuol direnon comprensione, non conoscen-za delle varie realtà in gioco nelmondo veterinario. Se devo pro-prio dirle la verità penso che allabase della diffidenza tra mondoprofessionale ed università ci siaspesso un sospetto originato ingran parte da una non sufficienteconoscenza reciproca. Con que-sto non voglio dimenticare che altrifattori quali interessi corporativi echiusure aprioristiche, da una par-te e dell’altra, possano giocare unruolo anche importante. Credo tut-tavia che queste due posizioni nonci porteranno lontano, non permet-teranno un governo delle proble-matiche del mondo veterinario.Posso fare degli esempi, natural-mente osservati dal mio punto d vi-sta, di quanto dicevo. Prendiamodi nuovo il contrasto relativo al nu-mero “elevato” degli studenti iscrit-ti alle facoltà. È evidente come ilmondo professionale guardi conpreoccupazione a questo fatto mala mancanza attuale di una solu-zione non è semplicemente attri-buibile al fatto che l’Università siachiusa al problema. Esiste infatti lagià accennata questione dei finan-ziamenti. Oppure prendiamo il

problema della qualità della didat-tica, della preparazione praticadei laureati. Una cosa è giudicare,come chiamandosi fuori ed in mo-do generico, la didattica insuffi-ciente e non adeguata alla profes-sione. Altra cosa è entrare in unrapporto di dialogo con il mondouniversitario per trovare soluzionicondivise. È evidente che facoltàper facoltà ci possono esserepunti di forza e punti “deboli”, co-me è altrettanto evidente che leesigenze del mondo veterinario lo-cale non sono tutte uguali. Occor-re tener conto di queste diversitàper ipotizzare percorsi di soluzio-ne. Se non è strumentale, l’identifi-cazione di problemi da una partee dall’altra, deve condurre a solu-zioni e non ad accuse o difese ge-neriche. In sintesi più che identifi-care precisi contrasti e/o relativepossibilità di recupero tenderei adindividuare il punto più importantedella questione in un metodo di la-voro e di rapporto da recuperarerapidamente.

Per affrontare i problemi del set-tore è stata costituita una Com-missione presso il ministerodella Salute composta da alcunirappresentanti della FNOVI e darappresentanti della Conferen-za. Credo che sino ad ora si siariunita una sola volta. Ritieneutile e costruttivo questo mo-mento di confronto?Per quanto ho già detto prima ri-tengo assolutamente importantequesta commissione. La sua azio-ne sarà tanto più efficace quantopiù prevarranno gli interessi co-muni su quelli corporativi, da am-bo le parti.

L’ANMVI da tempo avanza alcu-ne richieste. Non potendo ridur-re il numero delle facoltà chie-diamo una riduzione del numerodegli iscritti, una riflessione se-ria sulle lauree brevi, normal-mente senza sbocchi professio-nali, ed un diverso accesso allaprofessione: praticantato postlaurea e revisione dell’esame diStato. Quale è la sua posizionein merito?Sul numero degli iscritti, oltre aquanto già detto, ritengo un passoimportante possa essere quellodell’individuazione di parametrioggettivi sui quali ancorare le va-lutazioni del caso. Ammettiamo

4 laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005

Massimo Castagnaro alla guida della Conferenza dei Presidi

Clima di dialogo fra Università e ProfessioneIntesa con ANMVI purché sia compresa la complessità del mondo accademico

di Antonio Manfredi

L’INTERVISTA

Il Prof. Massimo Castagnaro.

Page 5: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

per esempio di essere d’accordosu una ipotetica riduzione del nu-mero degli iscritti ai corsi di laureain medicina veterinaria: su qualidati si potrebbe basare l’eventua-le riduzione? Sulla popolazione at-tiva, sul numero degli animali?Nessuno in Italia ha mai approfon-dito un ragionamento simile.Per quanto riguarda le lauree di Ilivello, a mio avviso esiste attual-mente lo spazio, sia lavorativoche culturale, per una laurea sani-taria veterinaria strettamente an-corata alla nuova figura previstadalla normativa europea che en-trerà in vigore entro breve, quelladell’assistente specializzato uffi-ciale, tecnico sanitario coadiu-vante il medico veterinario. A fron-te di questa nuova figura che en-trerà, volenti o nolenti, nel settoreprofessionale dell’ispezione deglialimenti possiamo o subire la pre-senza di figure di tecnici prepara-te all’interno di percorsi già esi-stenti all’interno delle Facoltà diMedicina e Chirurgia (Tecnicodella prevenzione), senza control-lo alcuno da parte del mondo ve-terinario; oppure proporre che lapreparazione di questa figura, ri-peto non più evitabile, avvengaall’interno delle Facoltà di Medici-na Veterinaria, in accordo con lecompetenti autorità sanitarie e anumero programmato come ognilaurea sanitaria. Sulle altre laureedi I livello occorrerà discutere afondo e capire bene quali sono itermini del problema. Ad esempioin Italia esistono numerosissimipercorsi formativi per lauree dellaclasse 40 (produzione animale,igiene zootecnica, ecc) all’internodelle Facoltà di Agraria. Il proble-ma delle lauree di I livello va quin-di affrontato globalmente, pena l’i-nefficacia delle misure che si an-

dranno a prendere. In merito al praticantato, mi paresia opinione comune - ma anchele nuove norme EAEVE lo indicano- che le attuali modalità con cuiviene svolto il tirocinio non sianosufficienti a garantire una livelloapprezzabile di preparazione pra-tica dei laureati. Non sono perso-nalmente ancora giunto ad unasoluzione conclusiva circa la mi-gliore tempistica in cui debba av-venire quello che lei chiama prati-cantato, se cioè sia più utile prima,dopo o a cavallo della laurea. Pen-so in ogni caso che il contributo distrutture accreditate esterne all’u-niversità, come in qualche modoaccade già adesso, possa dareun contributo importante alla pre-parazione pratica dei laureandi/laureati. Discuteremo a breve al-l’interno della Conferenza dei Pre-sidi questo aspetto decisivo dellaformazione veterinaria. La revisione dell’esame di stato èun altro tema cruciale per il miglio-ramento della qualità della nostraprofessione. Anche in questo ca-so, anzi particolarmente direi inquesto caso, tutte le possibili op-zioni (esame unico nazionale, esa-me locale, revisione delle discipli-ne e della normativa, composizio-ne delle Commissioni, uniformitàdei programmi, etc.) possono es-sere positivamente affrontate soloall’interno di un clima di dialogotra il mondo accademico ed ilmondo veterinario. Presupposti ir-rinunciabili su questa strada sonol’assenza di corporativismo e lavolontà di superare gli interessi diparte per garantire la verifica dellareale preparazione professionaledei neolaureati.

Lei oltre ad essere Presidentedella Conferenza e Preside di

Facoltà è anche Medico Veteri-nario e quindi conosce benequesto settore. Come vede il fu-turo della veterinaria e quello dimigliaia di giovani laureati chedopo anni di studi impegnativisi trovano oggi senza sbocchiprofessionali?Sulla questione del numero deglistudenti ho già accennato prece-dentemente. Tuttavia occorre sot-tolineare come la crisi del merca-to del lavoro sia un fenomeno nonlimitato ai laureati in Medicina Ve-terinaria ma coinvolga, con ac-centuazioni diverse regione perregione, tutto il mercato del lavo-ro. In ogni caso questa crisi ri-chiede una riflessione sull’oppor-tunità per i nuovi professionisti dicontinuare a cercare sbocchi la-vorativi nei settori “classici” dellamedicina veterinaria (clinica deipiccoli animali, etc) oppureesplorare nuove aree di interes-se, spesso richieste dal mercatodel lavoro ma non sufficientemen-te prese in considerazione. Citoad esempio la sicurezza alimen-tare (autocontrollo, ecc.), settoreper cui si prevede un grande svi-luppo nei prossimi 20 anni, oppu-re la disponibilità alla mobilitàverso paesi in via di sviluppo overso altri paesi occidentali doveil numero di veterinari è ancorabasso o insufficiente. Credo quin-di che, sebbene in modo nonuniforme sul territorio nazionale,si possano presentare nuove op-portunità di lavoro che devonoessere prese in considerazionedai nostri laureati, magari abban-donando l’idea originale di lavo-rare nella clinica dei piccoli ani-mali - dove tuttavia penso ci siaancora lo spazio per l’inserimentodi professionalità veterinarie nonancora del tutto sfruttate. Questo

comporta però da parte dell’Uni-versità una attenzione al mondodel lavoro per poter produrre per-corsi formativi moderni ed ade-guati.

L’ANMVI è convinta che senzal’unione delle varie forze incampo su progetti precisi saràimpossibile arrivare ad obiettiviconcreti. Per questo abbiamosviluppato confronti molto po-sitivi e costruttivi con la FNOVI,l’ENPAV, il SIVEMP, e le diverseorganizzazioni che rappresen-tano le aziende del settore (AI-SA, Ascofarve, Assalzoo) perarrivare al mondo istituzionalee politico con istanze chiare econdivise. Solo con l’Universitàci troviamo ancora in difficoltànell’avviare un dialogo signifi-cativo. Pensa che stia maturan-do la possibilità di arrivare ad

un confronto sereno e costrut-tivo?Spero di aver reso evidente nell’in-tervista che il metodo, a mio avvi-so più corretto per affrontare delleproblematiche relative al mondoveterinario, non possa prescinde-re dalla partecipazione positiva ditutte le sue componenti. Non pos-so quindi che essere d’accordocon l’impostazione dell’ANMVI. Mipermetta però ancora di sottoli-neare la specifica complessità delmondo universitario, senza lacomprensione della quale nonsarà facile arrivare a quello che leidefinisce un dialogo costruttivo. Per concludere, se devo dirle laverità in questo momento non hoin tasca formule o ricette sicura-mente vincenti ma solo la consa-pevolezza che soluzioni efficacisaranno il frutto di impegni e vo-lontà condivise. ■

5laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005L’INTERVISTA

“Ripescati” dal numero chiuso

La Facoltà di Medicina Veterinaria di Bologna ha pubblicato un av-viso per gli studenti che non sono riusciti ad essere ammessi al

corso di laurea. La domanda è: “E se non entro nei 150 ammessi, mavoglio riprovare il prossimo anno, a quale corso di laurea mi possoiscrivere per non perdere un anno?”. Questa la risposta dell’ateneo:Prima di tutto, se in graduatoria sei fuori di poco, aspetta di sapere se sa-rai “ripescato”. Di solito infatti circa 20-30 studenti, che sono nei 150, nonsi iscrivono e quindi la graduatoria viene sfruttata fino al 170-180% circa.Se proprio non hai speranze, ma vuoi ritentare i test d’ammissione ilprossimo anno, hai queste possibilità: 1. Iscriverti alla laurea triennale inAcquacoltura e Ittiopatologia che ha sede a Cesenatico (facoltà di Veteri-naria); la frequenza alle lezioni non è obbligatoria; quattro esami (inglese,fisica, propedeutica biochimica e microbiologia) sostenuti in questo corsodi laurea sono integralmente riconosciuti nel corso di laurea di MedicinaVeterinaria. 2. Iscriverti alla laurea triennale in Scienze e Tecnologie delleProduzioni Animali che ha sede a Bologna al CAAB (facoltà di Agraria); lafrequenza alle lezioni non è obbligatoria; due esami sostenuti in questocorso di laurea sono integralmente riconosciuti nel corso di laurea in Me-dicina Veterinaria. 3. Iscriverti a uno dei due sopraccitati corsi di laurea,ma chiedere anche di poter frequentare a Ozzano alcuni insegnamenti del1° anno di Medicina Veterinaria e sostenere i relativi esami, aggiungendo-li alla tua carriera.

Page 6: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

Il Ministro della Salute, Fran-cesco Storace, ha convocatonelle scorse settimane tutte le

organizzazioni della sanità italianaper illustrare le linee strategiche delPiano Sanitario Nazionale 2006-2008 e richiesto loro di produrre uncontributo alla sua stesura. L’ANM-VI ha trasmesso al Ministro le os-servazioni qui pubblicate, annotan-do in premessa che il documentoin valutazione “appare troppo sin-tetico rispetto ai compiti svolti edalle opportunità potenziali che laMedicina Veterinaria pubblica eprivata può fornire, anche alla lucedel neo-istituito Dipartimento per laSanità Pubblica Veterinaria, la Nu-trizione e la Sicurezza degli Ali-menti (D.L. 1 ottobre 2005, n. 202Misure urgenti per la prevenzionedell’influenza aviaria”. L’ANMVI, in-fatti, ha ribadito “l’inscindibilità fun-zionale delle due branche di que-sta disciplina; la prevenzione sani-taria non può prescindere da unmonitoraggio costante che solo lamedicina veterinaria privata territo-riale fa quotidianamente, senza co-sti aggiuntivi e che può essere uti-lizzato proficuamente nella preven-zione delle malattie”.

L’EVOLUZIONE DEL SSN Il ruolo delle regioni - Sia pur con li-nee di indirizzo, le Regioni dovreb-bero rivedere l’assetto degli asses-sorati e dotare i Servizi Veterinari diun unico riferimento strutturale (Di-partimento) riconducibile ad un’u-nica formula organizzativa (funzio-nale) che consenta a queste unitàla migliore autonomia tecnica. Ciòper dare continuità e collegamentocon il neonato Dipartimento mini-steriale degli analoghi Servizi. La prevenzione primaria e la pro-mozione della salute - Il settore del-la medicina veterinaria intende far-si carico di ri-orientare gli stili pro-

duttivi in maniera da raggiungeregli obiettivi del Ministero ed in sin-tonia con gli organismi internazio-nali. Ciò si traduce in una nuovacultura della produzione orientata amaterie prime più salubri e dieteti-camente allineate con obiettivi diprevenzione delle patologie disme-taboliche.

LE POLITICHE PER LAQUALIFICAZIONE DELLERISORSE UMANE DEL S.S.N.Professioni sanitarie e formazionecontinua con il sistema ECM - Neldocumento inviato al Ministro Sto-race dall’ANMVI si sottolinea l’in-compiutezza, l’inadeguatezza e lasostanziale inapplicabilità dell’at-tuale programma di EducazioneContinua in Medicina (ECM) al set-tore veterinario. Sul versante dellamedicina veterinaria privata, il pro-gramma ECM dovrà al più prestorisolvere l’anomalia normativa estrutturale che ricade sugli opera-tori sanitari privati che esercitanoesclusivamente in regime di attivitàlibero professionale, i quali conse-guono i crediti formativi pur in as-senza di obblighi certi, se non ad-dirittura in regime di vera e propriavacatio legis. Ci si chiede per altrofino a quando il Ministero della Sa-lute potrà rinviare esplicite ed im-barazzanti situazioni di ingiustizianei confronti di operatori sanitari (imedici veterinari privati) e di provi-der (comunque raggiunti da unadomanda di formazione per il me-dico veterinario libero professioni-sta) che stanno affrontando gli one-ri e i contributi economici richiestiper l’accreditamento e la frequenzadegli eventi formativi in una situa-zione di biasimevole incertezzanormativa. Si aggiunga a quantodetto, sia per il settore pubblicoche per quello privato, l’empassein cui sono bloccati la sperimenta-

zione della FAD (formazione a di-stanza), l’accredito delle societàscientifiche riconoscibili provider etutto il sistema della verifica dell’a-desione al programma ECM daparte degli operatori sanitari, nelquale a nostro avviso gli ordini pro-fessionali non possono giocareruoli marginali.Il caos in cui questa stasi prolunga-ta ha gettato il programma ECM ri-schia di vanificarne i presupposti egli scopi, lasciando che ciò nono-stante i costi per la sua implemen-tazione e la sua gestione continui-no ad essere sopportati dal SSN,dai provider e dagli stessi operato-ri sanitari, del tutto inutilmente. Lamancata attuazione dell’Intesa si-glata in Conferenza Stato-Regionidel 23 marzo 2005 ha contribuito arendere incerto il quadro normati-vo, soprattutto in relazione ai ruoli eai compiti delle Regioni. L’auspicioè che il programma ECM non ven-ga differenziato dalle Regioni alpunto da creare una devolutiondell’ECM che non gioverebbe néalle economie territoriali né al man-tenimento di una visione uniforme eomogenea dei bisogni formatividella sanità veterinaria italiana. Siauspica, in altre parole, che nonvengano moltiplicati i costi del si-stema né a svantaggio del SSN néa svantaggio dei piani sanitari re-gionali.

LA PROMOZIONE DELLARICERCA SANITARIAA questo riguardo l’ANMVI ha sot-tolineato la necessità di incremen-tare la ricerca in campo medico ve-terinario attraverso progetti scienti-fico-tecnologici che -oltre a coin-volgere i soggetti istituzionalmentepreposti e con particolare riferi-mento alle malattie infettive e allezoonosi- si avvantaggino del patri-monio di dati e di esperienze a di-

sposizione dei professionisti dellamedicina veterinaria privata, vere eproprie sentinelle capillarmentepresenti sul territorio nazionale.

LA SICUREZZA ALIMENTARELa Sicurezza Alimentare è il temache più avvicina la materia tecnicaalla sensibilità del cittadino. Sullascorta delle decisioni parlamentariassunte con la promulgazione delDL 202/2005, è indispensabile chele Regioni includano questa mate-ria nel canale dell’Assessorato allaSanità, prevedendone un’unitàoperativa funzionalmente raccor-data al Ministero ed alle ASL. LeRegioni troppo spesso evocano asé competenze non previste dal-l’attuale assetto costituzionale epesa sullo Stato, sul SSN, suglioperatori sanitari e sui cittadini l’in-certezza del vigente articolo 117del titolo V della Costituzione.In questo ambito appare indispen-sabile chiudere, rivedendo al me-glio, il capitolo dell’epidemiosorve-glianza. Questo strumento, indi-spensabile per lo studio e la pre-venzione, dovrebbe includere an-che il settore della medicina veteri-naria assistenziale di base, ed inparticolare il veterinario aziendale(Dlgs 27 maggio 2005 n. 117) checontribuiscono al monitoraggio si-stematico della sanità territorialedegli allevamenti e, indirettamente,alla sicurezza alimentare del primostadio della filiera produttiva.Il capitolo della sicurezza alimenta-re comprende anche il ruolo deimedici veterinari convenzionati conil SSN per i quali si attende la defi-nizione di un accordo nazionaleche ne disciplini l’inquadramentooccupazionale; il medesimo capi-tolo comprende altresì il ruolo svol-to nei porti, aeroporti e confini diStato dai medici veterinari coadiu-tori la cui funzione dovrebbe op-

portunamente divenire organica alsistema dei controlli.

LA SANITÀ VETERINARIA E ILBENESSERE ANIMALEIl Centro nazionale di lotta ed emer-genza contro le malattie animali -Condividendo la creazione e l’im-postazione di coordinamento delCentro, ANMVI ha chiesto che ven-ga data rapidamente una vesteconcreta e sostanziale alla figuradel Veterinario Aziendale, così co-me inserito nel Decreto Legislativon. 117/05. Questo professionistadella medicina veterinaria assisten-ziale di base, anello di chiusuradell’intero capitolo della sorveglian-za epidemiologica territoriale, devetrovare inserimento in questo neo-nato Centro; se ne avvantaggereb-be l’intero Sistema, attingendo pre-ziose informazioni ed un monito-raggio costante su tutti gli insedia-menti animali.Costo sociale del randagismo edell’abbandono - Il suddetto Centroe il Piano Sanitario Nazionale nonpossono non prendere in conside-razione il problema della costosis-sima e inefficiente gestione deglianimali abbandonati che è gravatada costi esorbitanti proprio per ilmancato studio delle problemati-che inerenti, che- opportunamenteesaminate- potrebbero essere ri-solte con una riduzione dei costi(es. minor permanenza dei caninelle strutture), anche attraversoprogetti attuabili in collaborazionecon la veterinaria privata. Si rendo-no indispensabili il perfezionamen-to delle anagrafi regionali e la co-stituzione dell’anagrafe nazionale;un adeguato finanziamento al pia-no-sterilizzazioni di animali di pro-prietà e non; l’educazione scolasti-ca alla corretta convivenza con glianimali d’affezione e non; la prepa-razione di una futura classe di pro-prietari di animali più consapevoli emeno propensa ad abbandonare ilproprio animale (oltre che più re-sponsabile nei riguardi della corret-ta convivenza uomo-animale equindi della tutela dell’incolumitàpubblica).

RAPPORTI CON I MINISTERIDELLE POLITICHE AGRICOLE EATTIVITÀ PRODUTTIVEA parere dell’ANMVI è indispensa-bile rinsaldare raccordi funzionalitra i Ministeri che, pur nel rispettodelle rispettive autonomie, manten-gano un collegamento sui temi del-l’agro alimentare, dell’anagrafezootecnica e cinofila e la valorizza-zione del nostro patrimonio. Altret-tanto dicasi per la valorizzazionedei nostri prodotti ed il manteni-mento delle peculiarità legate allatradizionalità ed alla tipicità delleproduzioni agro alimentari; si au-spica che il Ministero della Salutesfrutti l’ampio bagaglio di cono-scenze tecniche in campo igienicoe sanitario per fornire un validosupporto alla valorizzazione delleproduzioni tipiche senza ricorrere apericolose deroghe normative che,alla fine, vanifichino gli sforzi dimantenere competitivi i nostri pro-dotti sul mercato internazionale. ■

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Osservazioni al Piano Sanitario Nazionale 2006-2008

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005ANMVI INFORMA

Page 7: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

All’On. Francesco STORACEMinistro della Salute

La nostra associazione rappresen-ta oggi in Italia più di 14.000 Medi-ci Veterinari, principalmente liberiprofessionisti, iscritti alle diverseassociazioni e società scientifichea noi federate che sottoscrivonoquesta nostra richiesta. Pur conti-nuando a ritenere infondato sul pia-no normativo l’obbligo dell’ECMper i liberi professionisti, per il qua-le sarebbe importante una riflessio-ne che permetta di arrivare ad unadefinizione del problema, deside-riamo farle presente che i limiti e ledifficoltà operative, da noi già altrevolte segnalati, per quanto riguar-da soprattutto il comportamentodei referee e di alcuni aspetti ope-rativi, continuano a permanere congrave danno per tutta la categoria.Oltre a questa condizione, chesperiamo sempre si possa al piùpresto superare per dare credibilitàal sistema, siamo costretti ora adenunciare una nuova situazioneche si è venuta a creare per quan-to riguarda la FAD. Questo proget-to, che è stato accolto da tutti glioperatori sanitari con grande favo-re per gli evidenti vantaggi operati-vi ed economici, è stato proposto invia sperimentale coinvolgendo sol-tanto enti o organizzazioni pubbli-che. Questa fase doveva chiudersial 31 dicembre 2004 per aprirsi poia tutti i provider interessati. Pochihanno così potuto aderire alla spe-rimentazione anche perché dovevaessere gratuita e senza sponsor equindi particolarmente onerosa. Per il settore veterinario, da quantorisulta, nessun provider FAD si èproposto o è stato accettato. La si-tuazione ad oggi è che la fase spe-rimentale continua a tempo inde-terminato, bloccata ad ogni nuovaadesione o progetto, e rischia diesaurirsi per inedia escludendoogni iniziativa del nostro settore. Le società scientifiche a noi federa-te, le maggiori e più importanti delsettore veterinario, basandosi suitempi da voi comunicati nel proget-to, si sono nel frattempo organizza-te per proporre la FAD a tutti i loroiscritti facendo riferimento alla no-stra società operativa, EV (EventiVeterinari) srl, che avendo la certifi-

cazione ISO 9001 garantisce laqualità del nostro progetto. Già dal mese di maggio, non aven-do più avuto altre informazioni sulprogetto FAD, si è incominciato aproporre autonomamente alcuneiniziative, gratuite e senza sponsor,alle quali hanno aderito ad oggi inmedia circa 2000 veterinari perogni proposta.A questo punto ci sembra assurdoche migliaia di Medici Veterinariche già seguono questo nostroprogetto non possano avere i cre-diti ECM. La situazione attuale, peril rinvio continuo della fase speri-mentale, ci crea reali danni per glisforzi effettuati senza poter dare unservizio accreditato ai nostri iscrittie pone le organizzazioni ricono-sciute per la sperimentazione inuna posizione di privilegio concor-renziale in termini di immagine e diintroduzione nel settore. Siamo inoltre al corrente che altriprovider hanno chiesto una ricon-siderazione verso il settore veteri-nario trovando attenzione e con-senso pur in una condizione diblocco totale dell’evoluzione dellaFAD. Anche a nome, quindi, di tut-te le società che sottoscrivono que-sta nostra sollecitazione vi chiedia-mo di rivedere al più presto il pro-getto FAD dando la possibilità atutti i provider, soprattutto societàscientifiche, di poter iniziare a pro-porre questo servizio a tutti i Medi-ci Veterinari. Nella certezza di trovare attenzionealle nostre richieste, in attesa di unsollecito riscontro, con l’occasione,cordiali saluti.

Carlo Scotti - Presidente ANMVI

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FAD: fra burocrazia e servizioL'ANMVI chiede l'urgente attribuzione dei crediti ECM alle iniziative FAD

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005

39° corso di base di ecografia addominale ed ecocardiografia nel cane2-3 Dicembre 2005

Centro Congressi Quattro Torri- Ellera Scalo - Perugia

Relatori ed istruttoriProf. Gabriele FrugantiProf. Rolando ArcelliProf.sa Angela PoliscaProf. Francesco PorcielloDott. Giovanni AgnelloDott. Francesco BirettoniDott.sa Patrizia Di Salvo Dott. Riccardo Zelli

Dipartimento di Patologia Diagnostica e Clinica Veteri-naria Università di Perugia

PROGRAMMA SCIENTIFICO

Venerdì 2 Dicembre 2005

08.30 registrazione dei partecipanti08.45 prof. Guido Avellini: presentazione del corso09.00 prof. Rolando Arcelli

concetti generali di ecografia monodimensionalee bidimensionaleformazione delle immaginitipi di echitipi di sondeartefatti acustici

09.30 prof. Francesco Porcielloutilizzo dell’apparecchiatura ecograficaottimizzazione dell’immagine, rilevazioni e pro-grammi di misurascelta e utilizzo delle sonde

10.0 pausa caffè10.15 prof. Rolando Arcelli

preparazione del paziente e finestre acustiche

ecografia addominale:fegato e vie biliari

12.00 prof. Gabriele Fruganti:lettura magistrale

12.45 prof. Francesco Porcielloecografiafinestre acustichevisualizzazione delle camere cardiache. dellestrutture muscolari, e degli apparati valvolari siain M mode che in B mode

13.30 colazione di lavoro14.15. divisione in grupi dei partecipanti ed inizio eser-

citazioni pratiche15.50 pausa caffè16.10 prosecuzione esercitazioni pratiche18.00 termine dei lavori

Sabato 3 Dicembre 2005

08.30 Prof. Rolando Arcelliecografia addominalemilzarene e vescicaaltre strutturabiopsia ecoguidata

10.00 pausa caffè10.15 prof.sa Angela Polisca

apparato genitale femminile11.00 prof. Francesco Porciello

ecocardiografiamisurazioni lineari e studio del movimento dellevalvole in M modestudio della funzionalità ventricolare sinistrauso combinato con l’elettrocardiogramma

12.00 dott. Riccardo ZelliApparato genitale maschile

12.45 Colazione di lavoro14.00 Divisione in gruppo dei partecipanti e inizio del-

le esercitazioni pratiche15.50 pausa caffè16.10 prosecuzione esercitazioni pratiche18.00 termine dei lavoro

accreditato con 14 punti ECM

Il corso è riservato a 24 laureati in Medicina Veterinaria.Saranno ammessi a partecipare i primi 24 richiedenti chefaranno domanda di iscrizione, esclusivamente per via te-lefonica, a partire dal 7 Novembre 2005, a

Centro Congressi Quattro TorriTEL 075 5170564

La quota di partecipazione è di 180 euro + IVA ed è com-prensiva di:- partecipazione alle sessioni teoriche e pratiche che si

articoleranno dalle 8,30 alle 18,00 dei giorni 2-3 Di-cembre 2005

- materiale didattico- 4 pause caffè- 2 colazioni di lavoro

Gli strumenti per l’attività pratico-applicativa sono mes-si a disposizione dalla ditta TAI - divisione di Bio98 srldi Milano, responsabile della gestione organizzativa delcorso.

ANMVI INFORMA

Abbiamo deciso di pubblicare,da un lato, la lettera inviata dal-l'ANMVI al Ministro Storace, alDr. Mastrocola ed agli altri re-sponsabili del sistema ECM,sottoscritta da 39 associazionie società scientifiche fra le piùrappresentative del settore ve-terinario italiano, e, dall'altro,l'ultima iniziativa FAD propostagratuitamente, ma ancora sen-za ECM, a tutti i veterinari dalsistema EGO di EV srl al qualehanno aderito in meno di cin-que mesi più di 4.000 veterina-ri. Due logiche, per lo meno di-verse, di affrontare il progettoFAD.

Ortopedia pediatrica nel cane

TRATTAMENTO CONSERVATIVO TRATTAMENTO CHIRURGICO PRECOCE

Page 8: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

Il Codice del Consumo (De-creto Legislativo 6 settem-bre 2005, n. 206) varato dal

Consiglio dei Ministri a luglio è en-trato in vigore il 23 ottobre, a se-guito della pubblicazione in Gaz-zetta Ufficiale (n. 235 dell’8 otto-bre 2005). Il testo riunisce tutte lenorme esistenti in materia, raffor-za la tutela del cittadino attraversola semplificazione e il coordina-mento legislativo. In particolare, iltesto regola la corretta informazio-ne all’utente e il suo diritto di re-cesso, la trasparenza del merca-to, la correttezza della negozia-zione contrattuale, la certificazio-ne e gli standard di qualità. Aiconsumatori ed agli utenti sono ri-conosciuti come fondamentali idiritti: a) alla tutela della salute; b)alla sicurezza e alla qualità deiprodotti e dei servizi; c) ad unaadeguata informazione e ad unacorretta pubblicità; d) all’educa-zione al consumo; e) alla corret-tezza, alla trasparenza ed all’e-quità nei rapporti contrattuali; f)alla promozione e allo sviluppodell’associazionismo libero, vo-lontario e democratico tra i consu-matori e gli utenti; g) all’erogazio-ne di servizi pubblici secondostandard di qualità e di efficienza.Nelle definizioni del decreto è in-serita quella del professionista: lapersona fisica o giuridica che agi-sce nell’esercizio della propria at-tività imprenditoriale o professio-nale, ovvero un suo intermediario.Il capo II è dedicato alla pubbli-cità, definita come “qualsiasi for-ma di messaggio che sia diffuso,in qualsiasi modo, nell’esercizio diun’attività commerciale, industria-le, artigianale o professionale alloscopo di promuovere la vendita dibeni mobili o immobili, la costitu-

zione o il trasferimento di diritti edobblighi su di essi oppure la pre-stazione di opere o di servizi”. Alcontratto tra professionista e con-sumatore sono dedicati vari arti-coli a partire dal Titolo I, Parte III.

Contratto tra professionista econsumatoreIl Titolo I riguarda i contratti delconsumatore in generale e il con-tratto tra professionista e consu-matore in particolare. A quest’ulti-mo proposito, ci limitiamo in que-sto articolo a dare uno sguardoall’articolo 33 che elenca le clau-sole cosiddette “vessatorie”, ov-vero quelle condizioni che sbilan-ciano il contratto a favore dellaparte più forte. Dice il Codice: Nelcontratto concluso tra il consuma-tore ed il professionista si consi-derano vessatorie le clausoleche, malgrado la buona fede, de-terminano a carico del consuma-tore un significativo squilibrio deidiritti e degli obblighi derivanti dalcontratto. Si presumono vessato-rie fino a prova contraria le clau-sole che hanno per oggetto, o pereffetto, di: a) escludere o limitarela responsabilità del professioni-sta in caso di morte o danno allapersona del consumatore, risul-tante da un fatto o da un’omissio-ne del professionista; b) esclude-re o limitare le azioni o i diritti delconsumatore nei confronti delprofessionista o di un’altra partein caso di inadempimento totale oparziale o di adempimento inesat-to da parte del professionista; c)escludere o limitare l’opportunitàda parte del consumatore dellacompensazione di un debito neiconfronti del professionista conun credito vantato nei confronti diquest’ultimo; d) prevedere un im-

pegno definitivo del consumatorementre l’esecuzione della presta-zione del professionista è subor-dinata ad una condizione il cuiadempimento dipende unicamen-te dalla sua volontà; e) consentireal professionista di trattenere unasomma di denaro versata dalconsumatore se quest’ultimo nonconclude il contratto o recede daesso, senza prevedere il dirittodel consumatore di esigere dalprofessionista il doppio dellasomma corrisposta se è quest’ul-timo a non concludere il contrattooppure a recedere; f) imporre alconsumatore, in caso di inadem-pimento o di ritardo nell’adempi-mento, il pagamento di una som-ma di denaro a titolo di risarci-mento, clausola penale o altro ti-tolo equivalente d’importo manife-stamente eccessivo; g) ricono-scere al solo professionista e nonanche al consumatore la facoltàdi recedere dal contratto, nonchéconsentire al professionista ditrattenere anche solo in parte lasomma versata dal consumatorea titolo di corrispettivo per presta-zioni non ancora adempiute,quando sia il professionista a re-cedere dal contratto; h) consenti-re al professionista di recedere dacontratti a tempo indeterminatosenza un ragionevole preavviso,

tranne nel caso di giusta causa; i)stabilire un termine eccessiva-mente anticipato rispetto alla sca-denza del contratto per comuni-care la disdetta al fine di evitare latacita proroga o rinnovazione; l)prevedere l’estensione dell’ade-sione del consumatore a clausoleche non ha avuto la possibilità diconoscere prima della conclusio-ne del contratto; m) consentire alprofessionista di modificare unila-teralmente le clausole del contrat-to, ovvero le caratteristiche delprodotto o del servizio da fornire,senza un giustificato motivo indi-cato nel contratto stesso; n) stabi-lire che il prezzo dei beni o deiservizi sia determinato al momen-to della consegna o della presta-zione; o) consentire al professio-nista di aumentare il prezzo delbene o del servizio senza che ilconsumatore possa recedere se ilprezzo finale è eccessivamenteelevato rispetto a quello origina-riamente convenuto; p) riservareal professionista il potere di ac-certare la conformità del benevenduto o del servizio prestato aquello previsto nel contratto oconferirgli il diritto esclusivo d’in-terpretare una clausola qualsiasidel contratto; q) limitare la re-sponsabilità del professionista ri-spetto alle obbligazioni derivanti

dai contratti stipulati in suo nomedai mandatari o subordinare l’a-dempimento delle suddette obbli-gazioni al rispetto di particolariformalità; r) limitare o escluderel’opponibilità dell’eccezione d’i-nadempimento da parte del con-sumatore; s) consentire al profes-sionista di sostituire a sé un terzonei rapporti derivanti dal contrat-to, anche nel caso di preventivoconsenso del consumatore, qua-lora risulti diminuita la tutela deidiritti di quest’ultimo; t) sancire acarico del consumatore decaden-ze, limitazioni della facoltà di op-porre eccezioni, deroghe allacompetenza dell’autorità giudizia-ria, limitazioni all’adduzione diprove, inversioni o modificazionidell’onere della prova, restrizionialla libertà contrattuale nei rap-porti con i terzi; u) stabilire comesede del foro competente sullecontroversie località diversa daquella di residenza o domicilioelettivo del consumatore; v) pre-vedere l’alienazione di un diritto ol’assunzione di un obbligo comesubordinati ad una condizione so-spensiva dipendente dalla meravolontà del professionista a frontedi un’obbligazione immediata-mente efficace del consumatore.È fatto salvo il disposto dell’artico-lo 1355 del codice civile. ■

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Professionisti nel Codice del Consumo

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005

La rappresentativa calcio Veterinari Lombardia

(Campioni d’Italia 2005) in Irlanda contro i Veterinari Irlandesi

Come succede ormai da diversi anni in varie località italiane, anche quest’anno a Sabaudia, si sonoincontrati numerosi Veterinari che hanno dato vita al consueto torneo di calcio per rappresentative

regionali calcio veterinari. Nella splendida cornice del litorale di Sabaudia si sono incontrate quest’anno 12rappresentative regionali e cioè il Lazio (regione ospitante e organizzatrice), il Piemonte, la Lombardia, l’Emi-lia-Romagna, l’Umbria, la Campania, l’Abruzzo, la Puglia, la Sicilia, la Sardegna, le Marche e il Triveneto.Dopo partite molto intense anche quest’anno, come l’anno precedente, la Lombardia si è imposta vincendo lafinale contro l’Umbria, ed è diventata così per il secondo anno consecutivo Campione d’Italia.I Veterinari lombardi che hanno partecipato al torneo di calcio di Sabaudia, dopo la vittoria, hanno fatto diver-se amichevoli e fra queste ce ne stata una molto “curiosa”, infatti un gruppo di veterinari irlandesi saputo del-la “forza” di questo squadrone, ha deciso di lanciare una sfida, che subito è stata raccolta dai prodi colleghilombardi, che hanno organizzato una trasferta in terra d’Irlanda per il weekend del 14-15-16 ottobre 2005. Lapartita si è disputata nel campus universitario di Dublino sabato 15 ottobre, e i nostri campioni si sono impo-sti 4 a 2, vincendo così anche questa sfida “Europea”, ma soprattutto passando un bellissimo weekend in com-pagnia di colleghi irlandesi.I colleghi hanno potuto visitare nell’occasione la città di Dublino, che a parte il clima un po’ grigio, si è rivela-ta una città molto bella, con paesaggi incantevoli e soprattutto con pub degni della loro fama.Le prossime “sfide europee” dovrebbero essere in primavera con una rappresentativa di veterinari di Barcel-lona, ma i veterinari lombardi continueranno le amichevoli locali, in preparazione al prossimo torneo italiano,dove sicuramente troveranno le regioni avversarie più combattive che mai. Vogliamo infine ricordare che in oc-casione di tutte queste partite spesso si raccolgono dei fondi per fare della beneficenza, così oltre al diverti-mento e al momento conviviale fra colleghi di tutta Italia si pensa anche alle persone meno fortunate. Arrive-derci a tutti i calciatori veterinari al prossimo torneo nazionale. Gino Pinotti

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ATTUALITÀ

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Il 21 ottobre il Comitato Nazio-nale per la Bioetica (CNB) haapprovato all’unanimità il

documento “Problemi bioetici rela-tivi all’impiego di animali in attivitàcorrelate alla salute al benessereumani. L’alleanza terapeutica uo-mo animale.” Il documento - chesarà ufficialmente pubblicato dal

Comitato (http://www.palazzochi-gi.it/bioetica/) - riconosce il ruolo te-rapeutico della Pet-Therapy ed in-vita ad incentivare questa pratica,soprattutto per pazienti con patolo-gie psichiatriche e senili. Inoltre, siraccomandano cautele per garan-tire il benessere degli animali utiliz-zati. “Nel documento - ha spiegato

il presidente del Cnb FrancescoD’Agostino - sottolineiamo che glianimali utilizzati per la Pet-Therapymeritano una particolare tutela e,per questa ragione, va ad esempioprevista una vigilanza pubblica sul-le equipe che praticano tali formeterapeutiche”. Pasqualino Santori, veterinario

componente del Comitato, offre ul-teriori precisazioni: “I lavori hannopreso tre anni di tempo, hanno pre-visto molte audizioni ed hannocomportato la stesura di diversebozze di lavoro. Nella riunione ple-naria per l’approvazione finale si èsvolto un dibattito molto partecipa-to che ha portato alla definizione di

raccomandazioni concrete”. Neldocumento viene fatta una descri-zione delle attività che si prendonoin considerazione; tra queste, oltrealla pet therapy vera è propria, an-che il caso degli animali da assi-stenza e la relazione con il proprioanimale in una casa di cura o di ri-covero. “Successivamente - conti-nua Santori - è stata presa in consi-derazione la necessità di mediaretra gli interessi delle diverse parti incausa: il paziente, l’animale, l’equi-pe e la collettività”. In ultimo sonostate espresse delle raccomanda-zioni. “Si è auspicato - ha precisatoil Collega - il sostegno alle ricercheche abbiano lo scopo di individua-re il reale beneficio per l’uomo, mache nel contempo, si prefigganoanche di tutelare il benessere ani-male. Si è auspicata l’opportunitàdi non utilizzare animali selvatici. Siè ritenuto necessario garantire laqualità della vita degli animali siadurante il progetto che dopo il pro-getto stesso, cercando di migliora-re le condizioni di vita dell’animalerispetto alla sua condizione prece-dente all’impiego. Si è espressa laraccomandazione di favorire ilmantenimento in vita del rapportocon il proprio animale anche quan-do il proprietario dovesse essere ri-coverato in una struttura residen-ziale. E comunque di permettere levisite da parte dell’animale anchenelle strutture ospedaliere una vol-ta appositamente organizzate. Si èinteso garantire l’uso di tecniche diaddestramento gentili. Si è volutoesprimere l’auspicio che la classemedica possa dedicare più atten-zione alle pratiche in esame.Infinesi è espresso un parere relativo al-la non opportunità di un impegnoeconomico pubblico nei confrontidelle TAA, terapie assistite con ani-mali, che non avessero anche finidi ricerca”. “La Pet-Therapy - afferma il presi-dente Carlo Scotti - testimonia cheil rapporto dell’uomo con l’animaleè una risorsa per la nostra societàe l’Anmvi si augura, - ha concluso -che il parere del Cnb possa stimo-lare il Legislatore affinché giungapresto a regolamentare la Pet-The-rapy portando a termine l’esame diuna serie di proposte di legge giàunificate in un testo base e di cui èrelatore il parlamentare veterinarioGianni Mancuso. Come medici ve-terinari non possiamo che auspica-re che l’argomento sia mantenutosu un piano tecnico, vale a dire sa-nitario e scientifico al di là della fa-cile suggestione che può com-prensibilmente evocare. Questo si-gnifica non perdere mai di vista lasalute, la tutela e il benessere del-l’animale terapeuta, a cui viene affi-dato il compito di rapportarsi conpazienti e situazioni cliniche chepossono esporre l’animale a deli-cate interazioni ed equilibri com-portamentali. Il ruolo del veterinarioè quindi fondamentale e imprescin-dibile”. ■

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Documento del CNB

La Bioetica riconosce la pet therapy Raccomandazioni sul ruolo dell’animale

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005BIOETICA

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Gli studi di settore dei pro-fessionisti potrebberoavviarsi verso un altro

anno di monitoraggio. Questo si-gnifica che potrebbe essere deci-sa una proproga del periodo di ap-plicazione sperimentale, come giàavviene oggi, che non consentiràall'amministrazione finanziaria diutilizzare gli studi come strumentidi accertamento automatico deiredditi. La possibile apertura è sta-ta annunciata al quotidiano Ita-liaOggi da Giampiero Brunelloche, oltre ad essere amministrato-re delegato della SOSE, la Societàper gli studi di settore, è anchepresidente della commissione diesperti. Cioè dell'organo che, inve-stito del compitio di fornire un pa-rere prima dell'approvazione defi-nitiva degli studi, entro gennaiodovrà decidere se suggerire o me-no all'Agenzia delle entrate di pro-lungare di un anno il monitoraggio."I risultati cominciano ad esserci,grazie alla collaborazione dei pro-fessionisti", dice Brunello, e "sarà

la commissione, prima di fine gen-naio, a dire se ci sarà bisogno diun anno in più". Tutte le categorieprofessionali hanno sollecitato lacommissione ad allungare i tempidella sperimentazione evidenzian-do discrepanze che non portereb-bero a risultati affidabili e conse-guenti correzioni che lo stesso

Brunello ha ritenuto: "degne diconsiderazione, proprio perchéfrutto dell'esperienza". Anchel'ANMVI, in rappresentanza delmondo professionale veterinario,aveva sollecitato il ministero e l'A-genzia delle entrate a sospenderel'applicazione degli studi di setto-re, o per lo meno rinviarne la revi-

sione, evidenziando difficoltà ap-plicative e la forte crisi che ha col-pito questo settore. Carlo Scotti,Presidente dell'ANMVI, ha com-mentato con favore l’attenzioneespressa dal presidente della So-se: "Avremmo preferito una so-spensione applicativa degli studial nostro settore ma già questa at-

tenzione espressa da Brunello cisembra molto importante. Il nostroè un settore decisamente in diffi-coltà e se una revisione si dovessefare dovrebbe essere riducendotutti i parametri applicativi, non au-mentadoli come ha in mente il Go-verno per portare a casa più soldi".(ItaliaOggi, 25 ottobre 2005) ■

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Revisione rinviata per gli studi di settoreSoddisfazione dell'ANMVI per la decisione del Fisco di valutare una proroga della sperimentazione

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005

IRAP: vittorie più facili per i professionisti

In attesa della sentenza dellaCorte di giustizia della UE so-

no sempre più numerose le ri-chieste di rimborso dell'IRAP chearrivano alle Commissioni Tribu-tarie. Ad agosto erano già41.000, presentate soprattutto daprofessionisti e piccole imprese.Sempre più in difficoltà lo Stato adifendersi dai ricorsi alle Com-missioni Tributarie per ottenere ilrimborso dell'IRAP versata. Dopoil chiarimento che l'adesione alcondono non annullava il diritto alrimborso dell'IRAP e l'avvicinarsialla data prevista per la sentenzadella Corte di Giustizia UE sullalegittimità dell'imposta, più di41.000 contribuenti, non avendoottenuto risposta dagli uffici fi-scali alla loro richiesta di rimbor-so, hanno presentato ricorso alleCommissioni Tributarie. Di frontea questa situazione veramenteinsostenibile lo Stato incominciaa rinunciare a difendersi ritenen-do di non avere alcuna possibi-lità di ottenere una sentenza fa-vorevole. In particolare da tempole Commissioni accolgono rego-larmente i ricorsi dei contribuentiprofessionisti che, senza dipen-denti, dimostrano di avere benistrumentali minimi e, molto spes-so, quelli dei professionisti iscrittiad un Albo in quanto si ritieneche l'organizzazione del loro stu-dio non possa mai essere consi-derata "autonoma". Molti com-mercialisti hanno anche sostenu-to che i professionisti che rientra-no in queste caratteristiche po-trebbero valutare la possibilità dievitare il versamento dell'IRAP,sia sulla base del pronunciamen-to della Corte Costituzionale siain attesa della sentenza UE chegiustificherebbe comunque uneventuale ritardo nel versamento.Allo Stato, a questo punto, nonresta che sperare o in una sen-tenza europea favorevole o co-munque in un pronunciamentoche possa sanare il pregresso.

ANMVI INFORMA

Page 12: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

IColleghi coadiutori in servi-zio presso porti, aeroporti econfini di stato non sono

mai stati tanto vicini ad una solu-zione per la loro condizione oc-cupazionale. Che arrivi con laconversione in legge del DL202/2005 sull’influenza aviaria (il

7 novembre in Aula a Montecito-rio per il secondo passaggio par-lamentare) o più verosimilmentecon la Finanziaria 2006 pococonta. Quel che c’è di nuovo è ladeterminazione politica. Ecco leparole del Sottosegretario allaSalute Cesare Cursi in XII Com-

missione Affari Sociali giovedì 27ottobre: per quanto riguarda icollaboratori veterinari, chimici efarmacisti attualmente impegnatinei posti di ispezione frontaliera(PIF), negli uffici veterinari per gliadempimenti comunitari (UVAC),nonché presso il Ministero della

salute, assicura che il ministroStorace intende stabilizzare laloro posizione, trasformando gliattuali contratti co.co.co. in con-tratti a tempo determinato di du-rata triennale, e annuncia che atal fine il Governo darà priorità adun apposito emendamento che

sarà presentato al disegno dilegge finanziaria.Un impegno in tal senso era sta-to assunto dal Governo durantela discussione al Senato del DL202/2005, grazie ad un emenda-mento, trasformato in ordine delgiorno, presentato dal SenatoreSergio Agoni su richiesta delPresidente dell’ANMVI CarloScotti e del Vice Presidente del-la FNOVI Gaetano Penocchio. IlSenato, in sede di approvazionedel provvedimento aveva impe-gnato il Governo “affinché, al finedi dare garanzia ai controlli ese-guiti nei PIF e UVAC (porti, aero-porti e confini di Stato) si preve-da la trasformazione dell’attualecontratto di lavoro che intervienefra il Ministro della salute e i me-dici veterinari coadiutori nellemodalità già assicurate ai medicigiubilari”. Nel successivo pas-saggio a Montecitorio, il 27 otto-bre scorso, l’On. Gianni Mancu-so ha riproposto la questione deiveterinari coadiutori ai parlamen-tari della XII Commissione e alGoverno rappresentato, come sidiceva, dal Sottosegretario Cursi.Il parlamentare-veterinario ha so-stenuto “la necessità che lo Sta-to, la Pubblica amministrazione,dimostrino sensibilità e gratitudi-ne verso questo personale pre-cario, sotto ogni punto di vista,che da anni collabora con con-tratti a progetto (ex co.co.co) ri-manendo anche mesi senza sti-pendio, a grande distanza dallapropria casa. I veterinari coadiu-tori hanno dimostrato con i fatti diessere legati a questo lavoro,svolto con dedizione, coscienza,sacrificio e sono ben consapevo-li di essere il primo livello di dife-sa del SSN in materia di preven-zione e sicurezza alimentare”. Atal fine l’On. Mancuso nei giorniscorsi ha incontrato il Ministrodella Salute Storace ed il Sotto-segretario Cursi per perorare lacausa della trasformazione delcontratto dei veterinari coadiutorida precario a tempo determina-to, come previsto per i futuri as-sunti per fronteggiare l’emergen-za influenza aviaria. ■

12ATTUALITÀ

Impegno del Governo e del Ministero della Salute

Coadiutori di PIF e UVAC, mai così vicino il traguardo

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005

Una collega coadiutrice su unanave si prepara ai campionamen-ti in stiva su matrici vegetali permangimi.

Page 13: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

Il Laboratorio di Tecnologiedella Riproduzione (LTR-CIZ) di Cremona aggiunge

un altro successo nella clonazio-ne animale in Italia. Da pochesettimane sono nati i primi 14 sui-netti clonati frutto della ricercasvolta dal gruppo guidato dalProf. Cesare Galli già “padre” deltoro Galileo e della cavalla Pro-metea.Si tratta di un esperimento preli-minare volto a dimostrare che latecnica della clonazione somati-ca può essere applicata con suc-cesso anche nella specie suinada un laboratorio italiano già lea-der mondiale nel settore. Oltre al-le potenziali ricadute in campozootecnico, questo risultato si in-serisce in una più importantestrategia di sviluppo della ricercanel settore biomedico che LTRsta perseguendo da tempo incollaborazione con l’Istituto Spe-rimentale Lazzaro Spallanzani.

LTR ai vertici della ricercaeuropeaUn prestigioso riconoscimentoper la ricerca LTR in campo bio-medico deriva da un progettocofinanziato dalla EuropeanScience Foundation (ESF;http://www.esf.org) e dal CNR,del quale il Prof. Cesare Galli ècoordinatore, il cui titolo è:“Nuovi approcci per la ricercasulle cellule embrionali stamina-li animali” Il progetto, che coinvolge sei la-boratori in quattro nazioni euro-pee, si propone di studiare lecellule embrionali staminali otte-nute da embrioni clonati cioèprodotti con la tecnica del trasfe-rimento di un nucleo somatico inun ovocita enucleato, oppure tra-mite l’utilizzo di estratti cellularicapaci di riprogrammare diretta-mente le cellule somatiche diffe-renziate trasformandole in stami-nali embrionali. Lo scopo è quel-lo di sviluppare dei modelli ani-mali di grossa taglia, come ilmaiale o la pecora, che consen-tano di verificare le caratteristi-

che cellulari e molecolari dellecellule embrionali staminali clo-nate in diverse specie animali.Inoltre, poiché il maiale in parti-colare, per anatomia e fisiologiaè una specie molto vicina alla no-stra, questo progetto contribui-sce indirettamente alla ricercasullo xenotrapianto, ricerca chepassa attraverso la clonazione disuini da cellule somatiche inge-

nierizzate per ottenere organi im-munocompatibili con l’uomo. Lanascita dei suinetti clonati è unaconferma della idoneità di LTR aguidare la ricerca europea e ave-re un ruolo leader in questo set-tore. In sintesi, questo progettorisponde alla pressante esigenzadi sviluppare delle strategie chemigliorino la riprogrammazionedelle cellule somatiche differen-

ziate in cellule staminali embrio-nali dalle quali possano esserederivate cellule da utilizzare perla terapia cellulare o organi per loxenotrapianto. Questo tipo di ricerca multidisci-plinare su diversi modelli animaliè prioritaria affinché si sviluppinoterapie basate sull’utilizzo dellecellule staminali clonate in cam-po umano e il supporto della ESF

ne dimostra l’importanza in unambito internazionale. A differenza di Galileo e Prome-tea, i maialini non hanno un nome.“Sono troppi, abbiamo rinunciato- confessa Galli - usiamo dei nu-meri per chiamarli”.

13ATTUALITÀ

Galli annuncia i primi suini clonati in Italia

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005

Per informazioni: Prof. Cesare Galli

[email protected]

Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

Al Congresso Nazionaledell’ANMVI, domenica 16ottobre, il Vice Presi-

dente della FNOVI Gaetano Penoc-chio e il Segretario della Federazio-ne, Aldo Vezzoni, hanno fatto il pun-to del lavoro svolto nel corso deltriennio ordinistico in via di chiusu-ra. Sono stati schematicamenteelencati i risultati ottenuti, i progettiin via di attuazione e quelli di cui do-vrà farsi carico il prossimo manda-

to. “Le aspettative nei confronti del-la FNOVI sono elevate -ha spiegatoVezzoni- la Federazione è vista atorto o a ragione, come il “garante”della professione; talvolta certeaspettative si scontrano con unalentezza procedurale connaturata,ma va sempre considerato che èun’organizzazione istituzionale cherichiede procedure decisionali lun-ghe e complesse”. La FNOVI, ha ri-cordato Penocchio, “è un Ente di di-

ritto pubblico non economico sottoil controllo e la vigilanza dello Sta-to”, un’istituzione insomma che tut-tavia, a livello centrale, ha iniziato adarsi una gestione più snella per iltramite dell’ufficio di Presidenza(Giunta esecutiva) e una riorganiz-zazione degli uffici.

Quello che è stato fatto1. abolizione della registrazione dicarico e scarico dei farmaci nella

clinica degli animali da compagnia(DM 306/2001); 2. dispensazionedel farmaco (DM 306/2001); 3. ac-quisto e detenzione nelle scorte dimedicinali ad uso umano (DM306/2001); 4. acquisto e detenzionenelle scorte di medicinali ad usoospedaliero (DM 306/2001); 5. dife-sa del DM 306/2001 dagli attacchidi Federfarma (TAR Lazio e Consi-glio di Stato); 6. equiparazione com-pleta del medico veterinario al me-

dico chirurgo per quanto riguarda lanormativa sui farmaci stupefacenti(legge 8 del 2001); 7. estensione adinternet della pubblicità sanitaria(circolare FNOVI); 8. pet corner(modifica dell’art. 52 del CD); 9.abolizione degli elenchi di mediciveterinari “fiduciari”; 10. normativaper le strutture veterinarie (AccordoStato-Regioni Nov. 2003); 11. BuonePratiche Veterinarie, adozione di untesto italiano; 12. rinnovo del Rego-lamento sulla pubblicità sanitaria(possibilità di indicare il settore di at-tività); 13. riconoscimento dei titoli diDiploma dei College europei; 14. ta-volo di confronto con l’Università e lealtre Istituzioni: Commissione Mini-steriale permanente per la Profes-sione Veterinaria; 15. maggior pesoistituzionale (Ministero, Commissioniparlamentari, Conferenza Stato-Re-gioni); 16. regolamentazione internadella FNOVI per aumentare la con-divisione decisionale, l’organizza-zione amministrativa e logistica (ap-provazione di un Regolamento); 17.Libro Bianco sulla Professione Vete-rinaria; 18. Direttive Fnovi sull’incom-patibilità tra strutture/attività veteri-narie ed attività commerciali cheesulano dal semplice pet-corner in-teso come servizio accessorio allaprestazione professionale; 19. aboli-zione della figura dello zoonomo,istituita come laurea breve da Fa-coltà di Agraria in collaborazionecon Facoltà di Medicina Veterinaria,grazie al parere decisivo del Consi-glio di Stato; 20. riorganizzazioneamministrativa e contabile dellaFNOVI in ottemperanza alla norma-tiva sulla contabilità degli Enti pub-blici non economici; 21. competen-za esclusiva del medico veterinarionelle cure degli animali anche con lemedicine non convenzionali; 22.contestazione al Ministero della Sa-lute per il sistema ECM.

Lavori in corso1. veterinario aziendale; 2. rinnovodella normativa sul farmaco peradeguamento alle direttive europee;3. tariffe veterinarie; 4. supporto agliOrdini per problematiche varie; 5.riorganizzazione dell’Esame di Stato(CUP e MIUR); 6. esclusività di ven-dita di attrezzature e strumentazionisanitarie ai soli aventi diritto; 7. IVAsul farmaco, azione nei confrontidell’Agenzia delle Entrate in collabo-razione con il Ministero della Salute;8. collaborazione con il Ministero perottenere una normativa sui presidimedico-sanitari veterinari; 9. riorga-nizzazione dell’ufficio FNOVI; 10.nuovo sito web istituzionale dellaFNOVI; 11. estensione alle struttureveterinarie del codice informaticoSIS per l’acquisto di medicinali epresidi medico-sanitari dalle azien-de produttrici; 12. facilitazione all’ac-quisto dei medicinali ad uso ospe-daliero per le strutture veterinarie; 13. ricorso al TAR contro l’attivazio-ne della Facoltà di Medicina Veteri-naria di Catanzaro e contro l’O-NAOSI.Cose da fareSono ancora molte le cose che do-vranno essere affrontate con forteimpegno dal prossimo ComitatoCentrale. ■

14ATTUALITÀ

FNOVI, cose fatte, cose da fare e lavori in corso

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005

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L’Assessore alla Sanità del-la Regione Campania, An-gelo Montemarano, ha

predisposto una delibera che pre-vede che le strutture veterinariepubbliche non eroghino prestazio-ni veterinarie su animali di pro-prietà aventi finalità di lotta al ran-dagismo. La delibera, che saràpresto sottoposta alla Giunta Re-gionale per l’approvazione, è l’at-tesa risposta alle rimostranze deiveterinari privati della Campania,sollevate fin dai tempi dell’annun-ciato ospedale veterinario nel ca-poluogo regionale. I Colleghi liberiprofessionisti del territorio, infatti,già un anno fa si erano mobilitaticon iniziative promosse da ANMVICAMPANIA per far presente alleautorità regionali come le steriliz-zazioni sugli animali di proprietànon possano essere riconducibilialla missione della sanità pubbli-ca. Da subito l’ANMVI, contrariaalla creazione dell’ospedale vete-rinario a Napoli, si era attivata perchiedere un incontro urgente alleautorità del capoluogo campano eai servizi veterinari del territorio in-vitando le autorità cittadine a con-siderare la diffusa presenza distrutture private in grado di garan-tire la salute degli animali. “Siamoesterrefatti- commentava in unanota Carlo Scotti, allora vice presi-dente Anmvi - perché non si spie-ga un simile dispendio di energiee di risorse economiche sul territo-rio campano, dove sono oggi pre-senti tanti medici veterinari capacie di esperienza, disponibilissimiad accendere convenzioni con leistituzioni e a mettere a disposizio-ne della sanità pubblica le propriecompetenze scientifiche e profes-sionali”. Il risultato della delibera èanche il frutto dell’impegno profu-so dall’Ordine dei Medici Veteri-nari di Napoli, nella persona delPresidente Domenico Mollica, delConsigliere, dottoressa VincenzaDe Luca Picione ed in particolarmodo del Vice Presidente dell’Or-dine di Napoli Giacomo Calabriache ha concretizzato, grazie allamediazione istituzionale del Con-sigliere Regionale Francesco Ca-sillo, un risultato che accoglie inun provvedimento normativo leistanze della veterinaria privatacampana. Sul problema del ran-dagismo il Presidente di ANMVICampania - Antonio Limone - hacommentato: “l’esercizio della li-bera professione in Campania,soprattutto nella clinica degli ani-mali da compagnia, vive un mo-mento di particolare difficoltà. Imolti ambulatori veterinari esi-stenti si trovano oggi a dovere af-frontare molti problemi (crisi eco-nomica, aumento delle tasse,concorrenza eccessiva dovutaanche al soprannumero di laurea-ti rispetto alle opportunità di lavo-ro esistenti)”. “Affrontare oggi ilproblema del randagismo, crean-do concorrenza tra veterinari

pubblici e veterinari liberi profes-sionisti - continua Limone - sareb-be un grave errore sotto variaspetti. Primo fra tutti l’aspettoeconomico che implicando unamaggiore convenienza da partedell’utente, favorirebbe in manie-ra schiacciante questa concor-

renza a favore del servizio pubbli-co. Questo implicherebbe ancheuna spesa a carico del serviziosanitario nazionale inutile ed in-giustificata, ed una sottrazionedel veterinario pubblico da altricompiti a lui assegnati altrettantoimportanti per la sanità pubblica.”

“A mio avviso il problema del ran-dagismo - conclude Limone - nonsi risolve creando concorrenza,ma attivando collaborazioni utilisia alla soluzione del problemache alla creazione di nuove pro-spettive di lavoro per i liberi pro-fessionisti. Per questo l’ANMVI in

Campania si candida ad essereun momento di confronto per ri-solvere ogni controversia che siapre nel mondo della nostra pro-fessione prima che queste coin-volgano le istituzioni e soprattuttoprima che si verifichino danni irre-parabili”. ■

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Pronta una delibera dell'Assessorato alla Sanità

Napoli, freno a Ospedale VeterinarioPremiati gli sforzi dei veterinari privati della Campania

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005ANMVI REGIONE

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Dopo oltre un anno di la-voro e di confronto ilprossimo 9 novembre

entrerà in vigore a Roma il Rego-lamento Comunale per la tuteladegli animali. Con 37 voti favore-voli, il Regolamento è stato ap-provato il 24 ottobre scorso dalConsiglio Comunale di Roma. Neldibattito sono intervenuti oltre aiproponenti, la consigliera comu-nale verde delegata ai diritti deglianimali Monica Cirinnà, l’Asses-sore all’Ambiente Dario Esposito,i consiglieri Milana (Margherita),De Lillo (Forza Italia), Della Por-

tella (Ds), Marsilio e Baldi (An).Oltre ad un maxi emendamentointegrativo della CommissioneConsiliare Ambiente, formulatoanche su richiesta delle associa-zioni animaliste, sono stati respin-ti sei emendamenti proposti dalconsigliere Presta Giovanni (An).L’obiettivo del Regolamento èquello di fornire strumenti concre-ti d’intervento ai cittadini, al vo-lontariato, alla Polizia Municipalenon previsti da norme nazionali eregionali per realizzare una mi-gliore e più solidale convivenzacon gli animali cittadini, per quel-

la che è la realtà di tutti i giorni, efavorire la diffusione della culturadel rispetto per le altre specie vi-venti. “Tra gli articoli che meritanouna particolare attenzione - spie-ga Monica Cirinnà, promotricedel documento - sono soprattuttoquelli che vietano qualsiasi formadi maltrattamento.” Diviso in dodi-ci titoli e composto da 59 articoli,il regolamento introduce alcunenorme specifiche per cani, gatti,cavalli, volatili, animali acquatici,piccola fauna, insetti ed animaliesotici. Ecco di seguito elencati, ipunti innovativi del Regolamento:

Riconoscimento del diritto di ognianimale ad una esistenza compa-tibile con le proprie caratteristi-che biologiche; Diritto all’accudi-mento ed alla cura, divieto di mal-trattamento ed uso di collari elet-trici, con punte o a strangolo peri cani; Stop al taglio di code edorecchie ai cani e delle unghie aigatti per motivi estetici; Allesti-mento di piccoli accorgimentistrutturali per evitare incidenti perattraversamenti stradali da partedella fauna selvatica o di animalivaganti; Tutela delle colonie felineanche in caso di lavori edili nel-

l’area di vita dei gatti e riconosci-mento della figura della/del gatta-ra/o; Tutela dei cavalli anche neimaneggi, con divieto di tenere gliequini sempre legati; Tutela di an-fibi e rettili anche nel corso dellapulizia di corsi d’acqua e fontanepubbliche; Tutela degli uccelli neilavori di ristrutturazione di edificio di grandi potature di alberi; Tu-tela degli animali acquatici anchecon il divieto d’uso di acquari sfe-rici che li rendono ciechi; Divietodi offrire animali in premio comevincita od omaggio, fiere di ani-mali domestici, esibizione perspettacoli, regolamentazione del-l’utilizzo in riprese televisive e ci-nematografiche; Regolamenta-zione delle attività di pet-therapycon divieto di utilizzazione di cuc-cioli ed animali selvatici; Divietodi accattonaggio con animali e diesposizione degli animali in ven-dita dalle vetrine; Iniziative control’avvelenamento di animali dome-stici e selvatici; Obbligo per ipossessori di cani e gatti non ste-rilizzati, in caso di gravidanza, diassicurare il collocamento deicuccioli senza ricorrere a struttu-re pubbliche o di volontariato; As-sicurazione dell’attività motoriaper i cani con regolari uscite gior-naliere, divieto di detenzione allacatena fissa o permanentementein balconi; Regolamentazionedell’utilizzo dei cani di giardini edaree pubbliche, conferma dellapossibilità di accesso sui mezzidi trasporto pubblico, accessoagli arenili in apposite aree e ne-gli esercizi pubblici; Tutela dellafauna cosiddetta “minore”, picco-li mammiferi, anfibi e rettili; Crea-zione di una Sala Operativa d’In-tervento presso l’Ufficio Diritti Ani-mali e corsi d’informazione edaggiornamento per la Polizia Mu-nicipale per l’applicazione dellenuove regole. Il regolamento pre-vede inoltre rigorosi controlli perla detenzione di animali esotici eper i trasgressori sanzioni da 50 a500 euro a seconda della gravitàdell’infrazione, sospensione del-l’attività se la violazione avvienein ambito commerciale; divieto didetenere animali se si è condan-nati per abbandono; sequestro econfisca degli animali maltrattati.(Fonte: Animalieanimali.it) ■

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Approvato a Roma il regolamento sulla tutela animale Vietata qualsiasi forma di maltrattamento

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005INFO REGIONI

FRIULI VENEZIA GIULIA

A Goriziadisinfestazione camion

contro aviaria

Mobilitazione del personalee iniziative a tappeto nel-

l’area autoportuale e doganaledi Gorizia, in relazione ai timoriper il diffondersi dell’influenzaaviaria. Tutti gli autoarticolati pro-venienti dai Paesi dell’Est Euro-pa, a prescindere dallo Stato dipartenza, giunti al valico interna-zionale di Sant’Andrea, sono sta-ti sottoposti a un attento inter-vento di disinfestazione. (ANSA).

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La Regione Emilia e la Fa-coltà di Veterinaria di Bo-logna hanno siglato una

convenzione per l’attivazione invia sperimentale di un servizio diemergenza clinica veterinaria co-

me previsto dalla legge regionale27/2000 “Nuove norme per il con-trollo della popolazione canina efelina”. La convenzione, presenta-ta dalla Regione nei giorni scorsiai responsabili dei servizi veteri-nari delle ASL regionali e alle am-ministrazioni provinciali, si basasulla “crescente esigenza di tute-lare il benessere degli animali da

compagnia attraverso la presenzadi strutture cliniche sanitarie di ri-ferimento in grado di assolvere al-le richieste di intervento assisten-ziale in caso di emergenza per lasalute ed il benessere degli ani-mali”. Obiettivo della convenzioneè di garantire l’assistenza clinicae chirurgica agli animali da com-pagnia ritrovati feriti o incidentati

sul territorio- privi di proprietario equindi sotto la gestione delle Am-ministrazioni comunali e a tuttiquegli animali di cui non sia pos-sibile il rintraccio del proprietario-“per i quali la prima assistenza deiServizi Veterinari dell’AziendaUSL non sia sufficiente a garanti-re l’idoneo trattamento medico-chirurgico”. Il servizio è attivo ven-

tiquattro ore e viene erogato nel-l’ospedale veterinario della Fa-coltà di Bologna, “con esclusivefinalità didattiche e senza scopodi lucro” dal Dipartimento ClinicoVeterinario. Ai comuni, beneficiaridel servizio, dovrà essere veicola-ta la corretta informazione di que-sto servizio da parte delle ammi-nistrazioni provinciali. ■

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Convenzione fra Regione Emilia Romagna-Facoltà Veterinaria di Bologna

Attivato un servizio sperimentale di emergenza clinica veterinaria

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005INFO REGIONI

PIEMONTE

BSE: collaborazionecon Polonia e USA

I l centro di referenza nazio-nale per la Bse dell’Istituto

Zooprofilattico di Torino ha av-viato un rapporto di collabora-zione con la Polonia e gli StatiUniti. L’obiettivo dei veterinaridell’Isz torinese è prevenireun’eventuale epidemia di ritor-no. “Non bisogna abbassare laguardia - avverte Maria Cara-melli dell’IZS di Torino, al VIICongresso Nazionale della So-cietà italiana di diagnostica dilaboratorio veterinaria - perchéil rischio può venire dai Paesidell’Est europeo’’. In Polonia so-no stati registrati casi di Bse suanimali giovani. “È un segnalenegativo, un campanello d’allar-me - commenta Caramelli - perquesto abbiamo avviato unacollaborazione con la Polonia econ altri istituti zooprofilattici deiPaesi dell’Est europeo per inse-gnare loro i metodi della dia-gnostica e della sorveglianzaepidemiologica che abbiamosviluppato nel corso degli anni’’.Il centro torinese collabora an-che con il Dipartimento dell’a-gricoltura degli Stati Uniti, dovenell’ultimo anno, malgrado i testvengano eseguiti solo a cam-pione, sono già stati trovati duecasi. (Fonte: ANSA)

SARDEGNA

Aviaria: istituitaunità di crisi

Con un decreto dell’asses-sore alla Sanità Neri-

na Dirindin è stata istituita nellaRegione Sardegna un’unità diCrisi Regionale per l’influenzaaviaria. L’unità di Crisi Regiona-le è coordinata dal direttore delServizio Prevenzione dell’as-sessorato Donatella Campus edè composta da esperti di Medi-cina Veterinaria e di MedicinaUmana. L’Unità di Crisi Regio-nale, a cui si affiancheranno leUnità di Crisi Locali, dovrà daredirettive tecniche per coordina-re le azioni da mettere in attonell’eventualità dell’introduzionedell’influenza aviaria nel territo-rio regionale. Il rischio dell’intro-duzione a breve termine dell’in-fluenza aviaria H5N1 provenien-te dall’Asia è basso, ma il siste-ma di allerta e di gestione delleemergenze ha lo scopo di fron-teggiare anche situazioni diemergenza similari, dovute peresempio all’insorgenza di foco-lai di influenza aviaria di altriceppi, già presenti sul territorionazionale.

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Tavolo tecnico in Piemontesull’influenza aviaria. Il 21ottobre scorso si sono

riuniti presso il Dipartimento SanitàAnimale della Regione, i responsa-bili dei servizi di sanità animale ditutte le ASL del Piemonte, i diretto-ri dei quattro presidi veterinari mul-tizonali e i rappresentanti delle or-ganizzazioni agricole per deciderele principali misure anticontagio. Il

sistema di prevenzione che ha l’o-biettivo di evitare l’ingresso e la dif-fusione del patogeno negli alleva-menti nostrani, è già entrato in fun-zione. Le linee di azione approvatemantengono l’attuale sistema dicontrollo e ne rafforzano l’applica-zione. Oltre ai test periodicamentecondotti negli allevamenti a garan-zia dell’assenza della malattia, unavisita veterinaria accerterà che in

ogni allevamento siano adottate lepratiche di biosicurezza. Alcunesemplici misure gestionali, già rias-sunte in una pubblicazione regio-nale destinata agli allevatori, sonoinfatti in grado di abbattere forte-mente il rischio di malattia. Inoltrenelle prossime settimane la bancadati dei servizi veterinari regionali,che già censisce tutti gli alleva-menti avicoli commerciali, sarà in-

tegrata con le registrazioni di tutti inuovi acquisti di pollame, in mododa indagare subito ogni eventualerischio. Su queste indicazioni si so-no accordati anche i rappresen-tanti degli allevatori e i veterinariprivati che operano nel settore,condividendo la necessità di difen-dersi attivamente e prevenire ilcontagio. L’Assessorato alla Sanitàsi è impegnato a fornire ai cittadini

un opuscolo che definisca meglio icontorni dell’influenza aviaria at-tualmente circolante per far capireche “è un problema degli allevato-ri e non dei consumatori”. Secon-do la responsabile della Sanità ani-male, Giuliana Moda, si legge inun comunicato ANSA, il sistema diprotezione in Piemonte è rodato.“C’è solo bisogno - aggiunge - diintensificare le misure già operati-ve. Finora censivamo solo gli alle-vamenti di grandi dimensioni,quelli con più di 250 polli. Ora am-plieremo il nostro registro, inclu-dendo anche le aziende a condu-zione familiare”. Sono sempre atti-ve nelle province di Torino, Cuneo,Alessandria e Novara, sottolineaGiuliana Moda, anche quattrosquadre di pronto intervento per leemergenze’’ . ■

ABRUZZO

Virus polli: attivatomonitoraggio uccelli

I l Gruppo regionale dei Verdi ela Asl dell’Aquila hanno attiva-

to un piano di monitoraggio che va-luterà il flusso migratorio degli ana-tidi e limicoli mediante la tecnica diinanellamento degli uccelli, con lapratica di una breve cattura dell’e-semplare. I campioni biologici ver-ranno sottoposti ai test per verifica-re la presenza del virus H5N1, re-sponsabile dell’influenza aviaria; gliesami di laboratorio verranno effet-tuati nel più breve tempo possibiledall’Istituto Zooprofilattico dell’A-bruzzo e Molise di Teramo. Il diri-gente del Servizio Veterinario diIgiene degli Allevamenti e per leproduzioni Zootecniche della Asldell’Aquila, Massimo Ciuffetelli, siavvarrà della collaborazione deltecnico inanellatore dell’Istituto Na-zionale della Fauna Selvatica (Infs),Vincenzo Dundee, da anni impe-gnato nel monitoraggio e inanella-mento delle specie presenti nel ter-ritorio abruzzese. L’accertamentoverrà effettuato anche su carcassedegli uccelli, che richiederà anchela collaborazione dei cittadini che,trovando esemplari feriti o morti,possono contattare il Servizio Vete-rinario di Igiene degli Allevamenti ainumeri 0862/368911-347/3722706.‘’Ritengo che per l’influenza aviaria,seguendo la norma dell’Unione Eu-ropea del principio di precauzione- ha dichiarato il capogruppo regio-nale dei Verdi, Walter Caporale -l’unica soluzione per evitare pro-blemi sanitari in attesa di datiscientifici certi, è di prevedere lasospensione della caccia. In attesadi questa soluzione che la Giuntaregionale ed il Governo nazionaletardano ad introdurre in un conti-nuo rinvio di responsabilità, partedai Verdi abruzzesi la prima solu-zione concreta al rischio di diffusio-ne di influenza aviaria: il monitorag-gio degli uccelli migratori affinchési possa giungere a scelte idoneeper la salvaguardia della salutepubblica’’. (ANSA) ■

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Aviaria: partito il sistema di prevenzione in PiemonteL’assessorato alla Sanità realizzerà un opuscolo per tutti i cittadini

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005INFO REGIONI

Page 19: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

Veterinari in sciopero il 14novembre. Le organizza-zioni sindacali della

dirigenza medica, veterinaria, sani-taria e amministrativa voglionosbloccare la vertenza contrattualesul rinnovo del I biennio economi-co, su cui si è pronunciata negati-vamente la Corte dei Conti. Per isindacati è “inderogabilmente ne-cessario includere nella retribuzio-ne di novembre l’aumento contrat-tuale relativo al I biennio (2002-2003) e parte degli arretrati e altret-tanto importante chiudere le tratta-tive sul II biennio economico (2004-2005) del contratto entro il 31 di-cembre, giorno della scadenza delcontratto stesso”. L’Aran (Agenziaper la rappresentanza negozialedelle pubbliche amministrazioni), leRegioni e il Governo non hanno fat-to “un’immediata assunzione di re-sponsabilità, per poter firmare defi-nitivamente l’accordo e dare cosìalle aziende sanitarie la possibilitàdi corrispondere i nuovi stipendinella busta paga di novembre” equindi, lo sciopero di novembre èstato indetto formalmente.

Cronistoria del contrattoIl 12 maggio di quest’anno si con-cludeva la trattativa del contrattocollettivo nazionale di lavoro dell’a-rea della dirigenza medico - veteri-naria del servizio sanitario naziona-le. Dopo 40 mesi veniva firmata dalGoverno e dai sindacati la Pre-inte-sa per il contratto collettivo nazio-nale di lavoro dell’area della diri-genza medico-veterinaria del SSN(parte normativa quadriennio2002/2005 e parte economicabiennio 2002-2003). CommentavaAldo Grasselli (SIVEMP) “Possia-mo ritenerci soddisfatti”, ma “i sani-tari vedranno gli effetti del contrattosolo tra parecchi mesi” e invitavaad accelerare sul secondo biennioeconomico 2004/2005. A luglio diquest’anno è stata siglata l’ipotesidel contratto collettivo per il primobiennio economico 2002-2003 ed ilquadriennio normativo 2002-2005ma non si parla ancora di una suaattuazione. L’applicazione del con-tratto subisce un blocco. Commen-to di Grasselli: “Non abbiamo an-cora un contratto che abbiamo giàfirmato due volte”. Ai primi di set-tembre viene così fissato un calen-

dario di agitazioni e scioperi. Il 19settembre il Governo sblocca ilbiennio economico 2002-2003 eparte normativa 2002-2005 e tra-smette l’intesa alla Corte dei Conti.Due giorni dopo il Comitato di set-tore delle regioni per il compartosanità dà il via libera al secondobiennio economico. Il 7 ottobre ar-riva la bocciatura della Corte deiConti che richiede chiarimenti sugliaspetti economici del contratto deimedici riguardante la normativa

quadriennale 2002 - 2005 e il primobiennio economico. L’iter prevedeche l’Aran, risponda ai rilievi posti.Il nuovo passaggio istituzionale, ri-schia di non rendere esigibile ilcontratto entro novembre. Il SI-VEMP parla di “una farsa, una tra-gedia o una sceneggiata”. “I veteri-nari italiani - ha dichiarato Grasselli- sono sconcertati, non hanno piùun briciolo di fiducia nelle istituzioniper le quali stanno ingaggiandouna battaglia decisiva contro l’in-

fluenza aviare. Le prime vittimedell’incapacità politica sono pro-prio il nostro entusiasmo e la no-stra determinazione.” Il 27 ottobreall’Aran si è aperta la contrattazio-ne relativa al II biennio economico“con la presentazione unitaria del-la piattaforma che prevede - spie-ga il SIVEMP - la destinazione avoci fisse ricorrenti e pensionabiliin quota A di almeno il 90% degliincrementi contrattuali che am-montano complessivamente al

5,07% del monte salari del I bien-nio”. La firma definitiva del I bien-nio economico e del quadriennionormativo potrebbe avvenire il 3novembre, in tempo per consentirealle aziende di mettere in vigorenello stesso mese gli incrementistipendiali. “Lo sciopero nazionaledi 24 ore, proclamato unitariamen-te per il giorno 14 novembre - con-clude il Sindacato - è confermatoin attesa che siano mantenute lepromesse suddette”. ■

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Dirigenza veterinaria, secondo biennio entro l'anno

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005

Distacchi sindacali

Sono stati ufficialmente ri-partiti tra i sindacati del

pubblico impiego i distacchi e ipermessi per le aree dirigenziali. Idistacchi dell’area medica-veteri-naria, si legge sulla Gazzetta Uffi-ciale del 12 ottobre, sono in tuttoil 61% di tutti quelli concessi (129in tutto). I permessi sono di 90 mi-nuti per ogni dirigente in servizio.Nell’area medica-veterinaria ilsindacato con il maggior numerodi distacchi è l’Anaao Assomed(18) seguito da Umsped (13), Ci-mo Asmd (11), Federazione me-dici Uil Fpl (9), Civemp e Fesmed(8), Anpo (5), Cisl medici (4) Cigilmedici (3) e per le confederazio-ni un distacco ciascuna.

ATTUALITÀ

Page 20: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

Le innumerevoli informazio-ni sull’influenza aviare tra-smesse in questi ultimi

mesi dalla stampa appaiono spes-so allarmistiche e concentrate suun rischio pandemia che sembraessere sminuito invece da buonaparte della comunità scientifica,soprattutto veterinaria. Abbiamo

cercato di fare chiarezza con ilProf. Giorgio Poli, virologo stimatoe Preside della Facoltà di MedicinaVeterinaria di Milano.

Prof. Poli, le epizoozie di influen-za aviare si susseguono ciclica-mente tra i volatili e sono dasempre state un problema di ti-

tolarità veterinaria. Perché l’at-tuale epizoozia da H5N1 ha fattoscattare un allarme pandemia,visto che ad oggi ne è stato di-mostrato il solo potenziale zoo-nosico?Già nel 1997 il ceppo H5-N1 èpassato da volatili all’uomo con 18casi infetti e ben 6 decessi… e co-

sì è continuato negli anni successi-vi; pertanto, il quesito è: “perchésolo nel 2005” l’allarme mediaticodi pandemia? I dati scientifici nonsupportano tale evento.

Come è più probabile che possaavvenire un’eventuale trasmis-sione da uomo a uomo del virus

H5N1: per adattamento all’uomodel ceppo aviario o per una suaricombinazione con il ceppoumano?È verosimile, anche secondo gliesperti internazionali, che non siacon certezza il ceppo H5-N1 acausare l’eventuale pandemia, maqualunque altro ceppo aviario chenel sudest asiatico, grazie alla ri-combinazione nel suino (laborato-rio di ricombinazione, in quantounico animale recettivo per i ceppiaviari e dei mammiferi) potrà even-tualmente acquisire la capacità didiffondersi da uomo a uomo.

In qualità di virologo, quanto ri-tiene possibili questi eventi?Il ceppo H5-N1 è particolarmentepatogeno per i volatili, mentre nel-l’uomo, a tutt’oggi, ha causatomortalità in un numero molto mo-desto di persone (circa 60 in ben 8anni) e in situazioni igienico-sanita-rie “assurde” nel continente asiati-co: promiscuità uomo-animale, mi-lioni di persone esposte ad anima-li infetti, norme igienico-sanitarietotalmente assenti. Nella nostrarealtà zootecnica, l’arrivo del cep-po H5-N1 potrà essere rapidamen-te diagnosticato e debellato, comesuccesso nelle epizoozie H7-N1 eH7-N3 di questi ultimi anni.

È ragionevole concludere chesiamo di fronte esclusivamentea una normale epizoozia di in-fluenza aviare, probabilmentecaratterizzata da un virus note-volmente aggressivo sia per i vo-latili che per le persone colpite?Sì! Anche se il ceppo H5-N1 è cer-tamente altamente patogeno per ivolatili e per la prima volta (comun-que già dal 1997) capace di tra-smettersi all’uomo direttamente dalvolatile vivo e infetto. D’altra parte ilcitato passaggio del virus da fratel-lo a sorella in Vietnam ha dimostra-to che il virus, almeno in questa oc-casione, ha perso parte della viru-lenza: la ragazza è completamenteguarita e non vi è stata alcuna diffu-sione ai conviventi, evento invecedimostrato per la SARS, causata daun virus molto meno diffusivo.

Il Prof. Poli sottolinea ulteriormente ilfatto che “il ceppo influenzale avia-rio H5-N1 non si è modificato in ben8 anni e quindi è verosimile, comedetto, che possa essere un altroceppo aviario ad adattarsi all’uomo(verosimilmente nel sud-est asiaticoe con il suino come intermediario)”.Poli conclude infine che “sarebbepiù opportuno utilizzare i fondi stan-ziati per prevenire la pandemia neiPaesi ricchi, per interventi utili adaiutare i Paesi poveri (es. sud-estasiatico) per bloccare sul nascerela pandemia, potenziando le strut-ture igienico-sanitarie, i sistemi dicontrollo veterinario e intervenendosugli allevamenti locali per evitare lapromiscuità di animali di specie di-verse (soprattutto anatre selvatiche,volatili domestici e suini). ■

20 laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

Aviare: intervista a Giorgio PoliChiarezza sul virus H5N1 e sull’allarme pandemia

di Maria Grazia Monzeglio

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21laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005

Uno studio controllato haconfrontato la frequen-za di isolamento, il ge-

notipo e la produzione in vivo del-le tossine letali maggiori di Clostri-dium perfringens nelle vacche dalatte adulte affette da Hemorragicbowel syndrome (HBS) oppure da

dislocazione abomasale sinistra(LDA). In 10 vacche affette da HBS (ca-si), 10 affette da LDA (casi) e 10controlli si ottenevano campioni dicontenuto gastrointestinale prele-vati da sedi multiple in corso dichirurgia o necroscopia. Ciascuncampione veniva sottoposto a ri-cerca dei batteri anaerobi me-

diante tre metodi colturali. Il geno-tipo degli isolati di C. perfringensveniva determinato mediantePCR. Le tossine letali maggiorierano identificate mediante Elisa.Gli unici genotipi isolati erano C.perfringens tipo A e tipo A congene beta2 (A + beta2). L’isola-mento di C. perfringens tipo A e ti-po A + beta2 era rispettivamente

6,56 e 3,3 volte più probabile neicampioni provenienti da bovinicon HBS che in quelli con LDA.La tossina alpha era presente in 7dei 36 campioni dei casi e in nes-suno dei 32 campioni dei control-li. La tossina beta2 era presente in9 dei 36 casi e in nessuno dei 36campioni dei controlli. Gli autoriconcludono che C. perfringens ti-

po A e tipo A + beta2 può essereisolato dall’apparato gastroenteri-co con una probabilità significati-vamente maggiore nei bovini af-fetti da HBS rispetto ai bovini del-la stessa mandria affetti da LDA.Le tossine alpha e beta2 eranopresenti in campioni appartenentia vacche con HBS ma non a vac-che con LDA. ■

Tossine letali di C. perfringens nella vacche con HBS e LDABatterio e tossine isolati con maggiore frequenza in caso di dislocazione sinistra dell’abomaso

LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

di Maria Grazia Monzeglio

Un documentosull’influenza canina

Un documento informativopreparato da Veterinary

Medical Association (AVMA),University of Florida, CornellUniversity e U.S. Centers for Di-sease Control and Preventionper rispondere alle principalidomande sull’influenza caninae fornire le linee guida nella ge-stione dei cani affetti. È disponi-bile sul sito dell’AVMA e riflettelo stato delle conoscenze al 17ottobre 2005; sarà aggiornato divolta in volta con nuovi dati oinformazioni. Dopo aver inqua-drato le conoscenze eziologi-che ed epidemiologiche, il do-cumento si occupa degli aspet-ti clinici, di terapia e profilassidella malattia e delle linee gui-da di comportamento per vete-rinari e proprietari di cani in ca-so di sospetta influenza canina.L’influenza canina è stata de-scritta recentemente negli StatiUniti (a partire dal 2004); è cau-sata dal virus H3N8, evoluto dalvirus dell’influenza equina. Èstata osservata inizialmente neiLevrieri da corsa e in seguito insituazioni comunitarie comepensioni e canili. Si manifestanel cane con due diverse formecliniche: lieve e grave. Il virus èaltamente contagioso tra i canima non sembra trasmettersi al-l’uomo.

Esofagite da Streptocara

in anatre italiane

L ’infestazione da Streptoca-ra incognita è stata per la

prima volta segnalata in alcuneanatre in Italia.La malattia è stata osservata inun pollaio rurale di 62 anatre mu-te (Cairina moschata domesti-cus), localizzato a Treviso, nelVeneto. Quindici uccelli moriva-no in un periodo di due settima-ne, debilitati ed emaciati. Dueanatre sottoposte all’esame ne-croscopico presentavano un’e-sofagite da nematodi. I nemato-di erano identificati come Strep-tocara incognita.

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22 laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005

Contributi dall’Unione Eu-ropea per l’anno 2006per la sovvenzione dei

piani necessari all’eradicazione eal controllo delle malattie animali.È quanto stabilito dalla Commis-sione europea nella decisioneadottata lo scorso 14 ottobre rela-

tiva “ai programmi di eradicazio-ne e di sorveglianza delle malat-tie animali e di alcune TSE e rela-tiva ai programma intesi a preve-nire le zoonosi”. Nella decisione,pubblicata sulla Gazzetta Ufficia-le dell’Unione Europea del 18 ot-tobre n. L-272, sono fissati le ali-

quote e l’importo massimo deicontributi finanziari stanziati dallaComunità europea. Alcuni statimembri hanno presentato specifi-ci programmi relativi all’eradica-zione e alla sorveglianza dellemalattie animali e contro alcuni ti-pi di encefalopatie spongiformi

trasmissibili per i quali desidera-vano beneficiare di un contributoeuropeo. La Commissione, dopoaver valutato sia sotto il profilo ve-terinario che finanziario i pro-grammi presentati, al fine di ga-rantire la protezione pubblica equella degli animali, ha stabilito i

paesi membri ai quali erogare uncontributo finanziario. Ecco i fon-di assegnati all’Italia nel 2006 perle malattie animali: importo mas-simo di 1.000.000 € per la febbrecatarrale dei bovini (aliquota50%); importo massimo di2.600.000 € per la brucellosi bo-vina (aliquota 50%); importo mas-simo di 1.800.000 € per la tuber-colosi bovina (aliquota 50%); im-porto massimo di 200.000 € perla leucosi bovina enzotica (ali-quota 50%); importo massimo di3.200.000 € per la brucellosi bo-vina e caprina (aliquota 50%) estanziamenti fino a 50.000 € (ali-quota 50%) per la peste suina afri-cana e quella classica. Sempre perl’Italia sono stati stanziati fino a675.000 € per i programmi di con-trolli intesi a prevenire le zoonosi,7.345.000 € per la sorveglianzadella TSE ed altri fondi per i pianinecessari all’eradicazione dellaBse e delle scrapie. ■

Controlli sui movimenti di ovini e

caprini: in GU il testo aggiornato

È pubblicato sulla Gazzetta Ufficia-le n. 241 del 15 ottobre (suppl. ordi-nario n. 165) il testo aggiornato deldecreto legislativo 19 agosto 2005,n. 193 concernente disposizioni perl’“Attuazione della direttiva 2003/50/CE relativa al rafforzamento deicontrolli sui movimenti di ovini e ca-prini.” Il decreto definisce le condi-zioni di polizia sanitaria per il con-trollo della movimentazione di ovinie caprini definendo specifici requi-siti sanitari e le modalità di verificadelle condizioni sanitarie. ■

Unione Europea, contributi per il controllo delle malattie animaliPrevisti stanziamenti per l’Italia

LEGGI IN GAZZETTA

GAZZETTA UFFICIALEDELL’UNIONE EUROPEA

L 280 del 25 Ottobre 2005Decisione (CE) del 24 Ottobre2005 recante alcune misure diprotezione per sospetta influen-za aviaria ad alta patogenicitàin Croazia.

L 285 del 28 Ottobre 2005Decisione (CE) del 27 Ottobre2005 recante alcune misuredi protezione relative alla in-fluenza aviaria ad alta patogeni-cità in taluni Paesi Terzi perquanto concerne l’importazionedi volatili in cattività.

Decisione (CE) del 27 Ottobre2005 recante alcune misure diprotezione relative alla influenzaaviaria ad alta patogenicità in ta-luni Paesi Terzi e al movimen-to da Paesi Terzi di volatili al se-guito dei rispettivi proprietari.

Decisione (CE) del 27 Ottobre2005 che reca alcune modifichedi protezione per sospetta in-fluenza aviaria ad alta patogeni-cità in Croazia e abroga la Deci-sione 2005/749/CE.

Page 23: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

Le mode arri-vano sem-pre dagli

USA, ma nonsempre sono ap-prezzabili. Gli

Stati Uniti sono datempo il paese conmaggior diffusio-ne di animali da

compagnia, e que-sto indubbiamente

è un aspetto moltopositivo e da sottoli-

neare, ma nello stessotempo è anche il luogo dove permania di esibizionismo e per ele-vato reddito nascono tutti i peg-giori fenomeni culturali verso glianimali. È negli USA che esisteuna società che vi propone la clo-nazione del vostro animale. Se ilvostro cane o gatto è ormai anzia-no o gravemente malato e pensa-te che potrà lasciarvi presto, nes-sun problema, potrete clonarlo eriaverlo cucciolo, più o meno iden-tico, per ricominciare una nuovastoria affettiva. È in questo paeseche vengono proposti per gli ani-mali da compagnia funerali sfar-zosi o cimiteri talmente lussuosiche ben pochi umani potrebberopermettersi. O, se preferite, unasocietà propone di spedire nellospazio il vostro animale, dopo ildecesso naturalmente, per averlopiù vicino al cielo o al "Paradiso",quello degli animali. La diffusionedegli animali più strani nelle caseamericane è iniziata già da moltianni e sarà pure una favola la sto-ria dei caimani bianchi che vivononelle fogne cittadine ma è certa-mente possibile trovare con fre-quenza: scimmie, serpenti, igua-ne, ecc. abbandonati nei parchi onelle periferie. Pochi mesi fa, sem-pre negli USA, è iniziata la modadei cani tascabili e molti allevatorihanno iniziato a selezionare esem-plari sempre più piccoli. Ma la mo-da del momento che si è diffusa inAmerica negli ultimi tempi parten-do, come sempre, da noti perso-naggi dello spettacolo è quella,ancora più deteriore, degli animalida compagnia, soprattutto cani,utilizzati come giocattolo o sempli-ce "accessorio". Un articolo ap-parso sul Corriere della Sera diMercoledì 19 ottobre, denunciavaquesta nuova tendenza che stasostituendo negli adulti i giocattoliinfantili con gli animali. "Sono coseorribili" denuncia chiaramente l'e-tologo Danilo Mainardi. "Pure ilcappottino lo trovo spiacevole. Mai prodotti peggiori sono quelli, amio avviso, che interferiscono conla chimica degli animali, abituatiper istinto a riconoscersi dall'odo-re. È il sintomo del fatto che il ca-ne o il gatto vengono consideratisempre più come giocattoli e noncome esseri viventi con un propriosistema di comunicazione. Tuttoquesto non significa amare il pro-prio animale. Semmai vuol direnon conoscerne le vere esigenze".Sulla spinta di questa nuova modanegli ultimi mesi sono stati propo-

sti negli USA, ed introdotti sul mer-cato mondiale, 465 nuovi articoli,174 in più rispetto allo scorso an-no, la cui maggior parte non ha al-cuna utilità per l'animale ma servesoltanto a soddisfare le esigenzeedonistiche, o forse sarebbe me-glio dire i problemi psicologici, deiproprietari. Come abbiamo detto iltrend del momento tra le star ame-

ricane sono i " teacup pup", ca-gnolini grandi come una tazza daté, da portare sempre con sé e ge-stire come un bambolotto, vesten-dolo, profumandolo, laccandoglile unghie, tingendogli il pelo,riempiendolo di gioielli, mettendo-gli gli occhiali scuri per il sole.L'importante è che non crei pro-blemi, stia fermo e non sporchi.

Negli USA il mercato della moda,riferito ai soli cani, ha superato nel2004 i 40 milioni di dollari e sononumerosi i marchi famosi di abbi-gliamento (Gucci, Burbery, RalphLauren, ecc.) che propongonouna linea per animali da compa-gnia, spesso coordinata a quelladedicata alle proprietarie. Nell'arti-colo viene anche citata l'Italia evi-

denziando che questo crescenteinteresse per gli animali ha porta-to all'apertura, nel 2004, di nove-cento nuovi ambulatori veterinari.Purtroppo, ma forse questo ElviraSerra, autrice dell'articolo, non losa, la nuova moda non è quella dicurare meglio la salute ed il be-nessere dell'animale portandolopiù spesso dal veterinario. ■

23

Animali da compagnia o “accessori”?

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005RIFLESSIONI

di Antonio Manfredi

Page 24: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

24 laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005

Continua l’iter d’esamedelle proposte di leggeper la revisione delle at-

tuali norme sulla sperimentazio-ne animale disciplinate dal D.Lgs116/92. La XII Commissione Affa-

ri Sociali della Camera dei Depu-tati ha avviato nei giorni scorsi, insede referente, l’esame delle

proposte di legge C.5442 Sch-midt, C. 706 Rocchi, C.1010 Se-rena, C. 4009 Cima, C.5700 Con-

siglio Regionale Emilia Roma-gna, C. 6034 Zanella, volte ad in-trodurre “Disposizioni sulla prote-zione degli animali a fini speri-mentali”. Per l’ANMVI ha parteci-pato il collega Alberto Petrocelli,Delegato ANMVI per il Comitatodi Revisione D.Lgs 116/92 e VicePresidente SIVAL (Società Italia-na Veterinari Animali da Labora-torio). All’audizione che si è svol-ta lo scorso 19 ottobre, eranopresenti oltre ai rappresentantidelle Associazioni convocate,esponenti politici appartenenti aschieramenti diversi e non facen-ti parte della commissione Affarisociali. Oltre al collega Petrocelliall’audizione sono intervenutirappresentanti del mondo univer-sitario, delle Associazioni Prote-zionistiche (LAV, Equivita), di Far-mindustria, dell’Ordine Nazionaledei Biologi e di AISAL.Al termine delle audizioni, il rela-tore della Commissione, MinoliRota ha ringraziato i partecipan-ti e ha sottolineato che grazie aichiarimenti autorevoli e compe-tenti avuti, la Commissione adot-ta la PDL 5442 come testo basee procederà rapidamente allasua valutazione in sede legislati-va. Sull’audizione svolta, il colle-ga Petrocelli a nome di ANMVI-SIVAL ha inviato una lettera alPresidente della XII Commissio-ne, On. Giuseppe Palumboesprimendo piena condivisioneed apprezzamento per il metododi lavoro condotto dall’On. GiulioSchmidt, primo firmatario dellaPDL 5442, che ha portato lecomponenti presenti al Tavolo diRevisione alla discussione deipunti critici e alla condizione del-le possibili soluzioni su una te-matica complessa e delicata co-me quella dell’utilizzazione deglianimali nella ricerca scientifica. Il contributo di ANMVI nella ste-sura della PDL 5442, si leggenella lettera, “è stato indirizzato asostenere la necessità e l’oppor-tunità di valorizzare le competen-ze della figura professionale delMedico Veterinario che, in ruolidiversi - medico veterinario dimedicina pubblica per il control-lo e la vigilanza, medico veterina-rio per il controllo del benesseredegli animali presso le strutturedi ricerca, medico veterinarioche collabora con le associazioniprotezioniste per il reinserimentodegli animali - deve garantire ilbenessere degli animali utilizzatinella ricerca scientifica o nell’ap-plicazione biotecnologica”. L’au-spicio è che il lungo lavoro cheha portato ad un documento cosìapprofondito e ampiamente con-diviso possa concretizzarsi inuna approvazione in tempi brevidella PDL. ■

Seconda audizione in Commissione Affari Sociali

Pdl sperimentazione animale: chiesta la sede legislativaAlberto Petrocelli, Vice Presidente SIVAL sostiene la rapida approvazione della 5442

DALLE ASSOCIAZIONI

Page 25: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

Nell’ambito dell’attivitàdel Gruppo di Studio diPractice Management,

si è tenuta Domenica 23 ottobre aPalazzo Trecchi una “Giornata diapprofondimento pratico sulle te-matiche economico finanziarie del-l’impresa veterinaria”, riguardantela gestione economica nell’attivitàlibero professionale e particolar-mente indirizzata al bilancio dellestrutture. Le relazioni sono state or-ganizzate dal collega Dott. MarcoViotti e tenute dal Dott. FrancescoSanlorenzo di Torino, economistanon nuovo ad una collaborazionecon il Gruppo, esperto con lungocurriculum professionale che com-prende l’attività di consulente perenti pubblici, industria e docenzapresso l’Università Cattolica di Mi-lano.Gli argomenti della giornata riguar-davano il bilancio e la sua struttura(stato patrimoniale ma soprattuttoconto economico), intesi come mi-sura dell’efficienza e redditivitàaziendale; la riclassificazione delbilancio e gli indicatori più utili arappresentare l’efficienza e la red-ditività di una struttura veterinaria.Sono stati poi effettuati esempipratici e facilmente comprensibilidi stesura di un bilancio, utilizzan-do i valori e le voci più tipici in unaipotetica struttura di media gran-dezza. Per quanto l’argomento fos-se molto vasto e complesso, si toc-cassero temi impegnativi e di ap-parente difficile comprensione peri non addetti ai lavori e si richia-massero concetti dei quali moltospesso i veterinari sono a digiuno,guidato da Viotti il Dott. Sanlorenzoè riuscito, a focalizzare gli aspettipiù inerenti al mondo libero profes-sionale veterinario ed a renderechiari ed immediatamente applica-bili anche concetti prettamentetecnici (Margine Operativo Lordo,Business Plan, ammortamento,Even Break Point…). Ne è natauna giornata veramente interes-sante che ha pienamente soddi-sfatto i presenti e come sempre inquesto tipo di iniziative, caratteriz-zata da una notevole interattività.Dedicare anche poco tempo algiorno a raccogliere alcuni dati inun database può aiutarci a capirein quanto tempo un certo investi-mento si renderà remunerativo,oppure se certe pratiche nella no-stra attività professionale hanno lagiusta valutazione, oppure se cer-te spese abbiano motivo di essere.A questa iniziativa sarà dato un se-guito, in quanto ormai concetti digestione economica adattabili alnostro specifico settore e che sia-no pratici, standardizzabili e facil-mente applicabili devono entrare afare parte delle conoscenze di chigestisce una struttura veterinaria,che già da tempo è a tutti gli effet-ti un’impresa. Di fronte ad una si-tuazione di crisi evidente, collega-ta a fattori contingenti a livello na-zionale oltreché al settore specifi-co, si rende necessario, per non ri-schiare di lavorare a margini diguadagni irrisori od inesistenti, sa-

pere quantificare in modo chiaro ecorretto il bilancio della propria“azienda”. Sicuramente ci aiuteràad aprire gli occhi sul fatto chenella maggioranza dei casi i vete-rinari liberi professionisti hannoguadagni al limite dell’umiliazionein rapporto all’impegno ed i costieconomici, umani e morali che lanostra professione richiede. Ra-gionando come si dovrebbe fare

in una vera impresa (e quindi conle logiche comunemente applica-te nel resto del mondo con il qua-le ci confrontiamo), ci si accorgedi come sia difficile limitare i costifissi, tenere a bada quelli variabilie convivere con una tipologia ditariffe comuni solo all’ambiente li-bero professionale veterinario,completamente inadeguate allaqualità e complessità delle presta-

zioni erogate. E soprattutto per chioffre prestazioni complesse si po-ne la necessità di modificare la lo-gica della costruzione del prezzodella prestazione. Ci si rende con-to di come nella situazione attualesia indispensabile ridefinire la fi-gura del “professionista” veterina-rio di fronte all’opinione pubblicaabituata a considerarci medici“minori”. Ed è ora di guardarci ne-

gli occhi anche tra colleghi, inquanto molti continuano a com-portarsi da “medici minori” ai dan-ni di chi investe tempo e risorseper la dignità di questa professio-ne. All’esperto relatore, che haprofuso tempo ed impegno perquesto lavoro “mirato”, va il ringra-ziamento dei presenti alla giornatae del consiglio direttivo del Grup-po di Management. ■

25

Giornata di Practice Management

Tematiche economico finanziarie dell’impresa veterinaria

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005DALLE ASSOCIAZIONI

di Roberto Tovini, Marco Viotti,

Gualtiero Walter Crotti

Page 26: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

L’omeopatia è efficace suglianimali: questa la rispostaecologista-veterinaria alle

polemiche sul presunto effettoplacebo di granuli e tinture scate-nata dalla metanalisi pubblicatasu The Lancet. Lì dove l’uomopuò sentirsi meglio perché psico-logicamente convinto di aver pre-

so la medicina giusta, è un po’ piùdifficile che se ne convinca ungatto, un pollo o un cavallo. È ilconcetto a difesa della omeopatiaespresso dagli ecologisti italiani(il gruppo Verde) pronti ad ap-poggiare, per legge, la ricerca suquesta medicina. “Dalle ricerchee dall’esperienza sappiamo che

l’omeopatia nell’animale è effica-ce subito, è atossica e non lasciaresidui e scorie”, assicura MarieNoelle Issautier, veterinario omeo-pata, docente di Veterinaria all’U-niversità di Lione. Elementi impor-tanti anche per i consumatori: re-sidui infatti significa spesso resi-dui di metalli pesanti, come il mer-

curio, in seguito alle vaccinazioniad esempio. “Introdurre la vacci-nazione omeopatica, oltre ad au-mentare le difese dell’animale, èfondamentale per la salute di tut-ti”, aggiunge Fabio Roggiolani deiVerdi toscani. Le conclusioni dellaprima sperimentazione in alleva-mento italiana con prove di labo-

ratorio parlano con i numeri. “Su150 ovini da latte di razza sardanella zona di Arezzo, i 50 capitrattati omeopaticamente dopo 2anni - con i campioni inviati ogni 3mesi, in triplo cieco, all’IstitutoZooprofilattico Lazio-Toscana -hanno avuto un aumento statisti-camente significativo delle difeseimmunitarie tanto che, pur in pre-senza di parassiti non hanno ma-nifestato malattie”, spiega Francodel Francia, direttore ScuolaOmeopatia veterinaria di Cortonache lo ha condotto. “E un nettomiglioramento della qualità dellatte rispetto al gruppo placebo eall’altro”. Work in progress la spe-rimentazione su 150 ovini dell’a-gro romano condotta da Bruno Ci-pollone dell’Asl Roma C per mo-strare la validità del trattamento inun altro ecosistema. Due recenti studi dell’École nazio-nale véterinaire di Lione hannoinoltre mostrato, su 10mila farao-ne, l’efficacia dell’omeopatia perla profilassi della patologia da co-libacillo e la netta riduzione degliematomi alari nei tacchini conazione preventiva: Arnica 9CHrinforza il tono capillare, Gelse-mium e Nux vomica 9CH riduconole conseguenze dello stress limi-tando il battito delle ali. “Nella cu-ra delle coliche nei cavalli e dellelaminiti (problema alla terza falan-ge inclusa nello zoccolo), tra i di-sturbi più fastidiosi da trattare, l’o-meopatia dà effetto immediato”,aggiunge Carla De Benedictis,dell’Unione medicina non conven-zionale veterinaria (Umncv), “unrecupero in tempi brevi e l’assen-za di recidive, in particolare se l’a-nimale non è stato troppo abitua-to a trattamenti convenzionali, conuna riduzione dei costi dell’80 percento”. (Da Repubblica Salute,articolo di Maria Gullo) ■

26

Studi in Italia e Francia dopo il “Caso Lancet”

Omeopatia su animali, esperimenti positivi

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005LETTO SU...

L’effettoplacebo? Non negli

allevamenti

L ’effetto placebo può verifi-carsi anche sugli animali,

soprattutto quelli con cui si haun rapporto domestico. Più diffi-cile, secondo i veterinari, nelcaso di somministrazioni negliallevamenti. Per il veterinarioomeopata Franco Del Francia è“impossibile che l’animale ingruppo, negli allevamenti quin-di, subisca l’effetto placebo,non essendo consapevole dellasomministrazione del farmacoche avviene normalmente nelcibo o nell’acqua (almeno quel-lo omeopatico, ndr)”. “Mentre”,continua, “pur non esistendol’evidenza scientifica, può capi-tare che si verifichi in animalisingoli, animali domestici”. (Da:Reoubblica Salute)

Page 27: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

La lettera pubblicata sul n. 35 diquesta rivista (3000 euro al mesendr) ha aperto un dibattito fra iColleghi che fanno doppia atti-vità sia alle dipendenze del servi-zio pubblico che come professio-nisti privati. Storico falso proble-ma che ha diviso per anni la ca-tegoria in due: liberi professioni-sti da una parte Dipendenti dal-l’altra. Anmvi ha abolito questi di-stinguo retaggio del passato: imedici veterinari sono Tutti Pro-fessionisti della Sanità, pubblicao privata che sia. Detto questocredo che le leggi governino unpaese non i “desiderata”. La leg-ge consente di fare attività priva-ta ad un Collega alle dipendenzedello Stato.Bene! la faccia secondo regolechiare ovvero seguendo i dettamiche gli dà lo Stato e alla luce delsole, così dicasi per chi fa lascelta privatistica. La scelta di fa-re attività privata non deve esse-re motivata dal fatto che non si tro-va altro da fare, ma dalla coscien-za di iniziare una attività comples-sa, difficile che richiede una for-mazione ed un impegno totale,basato tutto sulla propria figura esulla propria capacità di diventa-re un professionista di successoseguendo un cammino difficile,fatto di investimenti economicipesanti, sia in tecnologie che instudio e formazione. È necessa-ria una grande dedizione e laconsapevlezza che l’attività pri-vatistica è senza paracadute,che richiede alcuni anni di gran-dissimi sacrifici dove il ritornoeconomico è nullo.Infine, quando arriva il momen-to, non per tutti, di avere soddi-sfazioni economico-professiona-li bisogna avere chiara sempreuna regola d’oro: “Produci finche sei presente”. Qui si apre ilcapitolo di quanto deve renderela professione privata per con-sentire di accantonare denaro,di avere coperture assicurativeecc... per affrontare serenamen-te anche difficoltà della vita checostringano a fermarsi.Oggi troppo spesso invece lascelta di fare attività privatistica èdettata dall’impossibilità di trova-re altre soluzioni di lavoro e quin-di è già perdente in partenzaperché manca la motivazione for-te di fondo. Da qui scaturisce lascelta redazionale di pubblica-re in forma anonima, per tuteladella dignità del Collega, la lette-ra in questione che ha aperto undibattito che non deve essere in-teso come il volere provocarefratture o divisioni, che nel mon-do Anmvi non esistono, bensì sti-molare una serie di riflessioni chepossano essere utili a giovaniColleghi che si affacciano allaprofessione e che possono esse-re abbagliati da false prospettive

Carlo Scotti

Quei mitici 3000 euroCaro Direttore,Le scrivo per puntualizzare alcunequestioni sollevate con una lettera,pubblicata sul n. 35 di Professione

Veterinaria, da un anonimo colle-ga neolaureato che lamenta ge-neriche inefficienze dei veterinaripubblici a fronte di uno stipendiodi 3000 euro il mese.Senza alcuna intenzione polemi-ca, le puntualizzazioni di CarloScotti possono bastare e il taglio“da bar sport” della lettera nuocesoprattutto al giovane collega chene è l’estensore, vorrei tuttaviasottolineare che il livello di sorve-glianza e prevenzione veterinariaitaliano è riconosciuto ottimo dalleistituzioni internazionali più impor-

tanti. Sono assolutamente convin-to che l’attività dei veterinari pos-sa essere migliorata, soprattuttoper uniformare l’efficacia e l’effi-cienza del sistema in un paeseche anche nella sanità pubblicaregistra diversità significative etalvolta imperdonabili. Devo ricor-dare al giovane collega e ai letto-ri che i veterinari del Servizio sani-tario nazionale sono assunti solose dotati di una specializzazionee dopo aver superato un concor-so, hanno stipendi che vanno dai1400 euro sino ai mitici 3000 che

riguardano solo i 300 responsabi-li di servizio, sono sottoposti an-nualmente ad una verifica di risul-tato (su quanto hanno lavorato) eogni tre anni subiscono una verifi-ca sul livello professionale (comehanno lavorato). Il fatto che il con-tratto nazionale di lavoro ricono-sca ai veterinari lo stesso stipen-dio che assicura ai medici chirur-ghi credo non sia un problema mauna dimostrazione del fatto che lanostra professione, anche quelladel collega neolaureato, è consi-derata molto importante.

27laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005LETTERE AL DIRETTORE

@

Se avverrà il passaggio da uomoa uomo dell’influenza aviaria è

certo che sarà nel Sud EstAsiatico

Donato Greco, Direttore generaledella prevenzione sanitaria

Ministero della salute

Page 28: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

Non ci dica poi il giovane collegache tutti questi produttori e alle-vatori che opererebbero illegal-mente riescono a fare regolar-mente fessi i veterinari pubblici,perché verrebbe da pensare cheprima ancora facciano fessi i ve-terinari aziendali che sono quoti-dianamente nelle stalle. Non vor-rei che qualcuno sospettasseche certi - io ritengo limitati -comportamenti illegali si realiz-zano con la compiacenza dei ve-terinari liberi professionisti cheinvece possono avere un ruolo

importante - anche sotto il profilooccupazionale - di consulenzadelle imprese per il miglioramen-to complessivo della salute ani-male e delle produzioni alimenta-ri. La nostra professione è in unmomento delicato, ha bisogno dilucidità e intelligenza, non squa-lifichiamola con invidie e begheda condominio.Grazie per l’ospitalità

Aldo GrasselliSegretario Nazionale Sindacato

Italiano Veterinari di MedicinaPubblica

I corazzieri e l’anagrafeequinaIn riferimento alle proposte di leg-ge su valorizzazione e riordino delcomparto equino, ai tavoli tecniciecc., siamo tuttora in attesa degliauspicabili e opportuni mutamenti.Situazioni politiche congenite, ge-stioni di enti, interessi economicima anche una buona dose di in-dolenza e ignoranza caratterizza la

situazione di una produzione dinicchia che è pur sempre:1) produzione di derrate alimentaridestinate a una tipologia di consu-matori identificabile tra la fascia in-fantile e di anziani, per i requisitinutrizionali;2) occupazione e lavoro per la ca-tegoria veterinaria sia nel compar-to sanitario pubblico che in quellollpp;3) indotto commerciale, terziario eoccupazionale;4) rilevante dal punto di vista so-ciale come produzione di sport, ip-

po terapia ecc.;5) non trascurabile dal punto di vi-sta epidemiologico per potenzia-lità zoonosiche e bioterrorismo.Da queste brevi e sommarie consi-derazioni è evidente (EBE) che,nonostante la mancanza di datistatistici sulla base di indagini epi-demiologiche basate sulle prove(EBP) nel comparto equino italia-no, per rendere efficace qualun-que procedura sanitaria relativa-mente alla prevenzione e gestioneè indispensabile uno strumentocome è quello dell’anagrafe e suoiaccessori.La sua mancanza condiziona tral’altro l’efficacia dei controlli sani-tari più importanti come quelli re-lativi al consumo di carni (intornoa 200.000 capi macellati/anno dicui la maggior parte di animalisportivi a fine carriera) per cui difatto è impossibile controllare latracciabilità e rintracciabilità di unprodotto secondo le norme vigen-ti fondate su criteri di responsabi-lità del produttore (HACCP). Èinoltre penalizzante per una cor-retta conoscenza e gestione di unpatrimonio zootecnico e tutti i ri-flessi merceologici che ciò com-porta per l’allevamento e l’indottocommerciale.Gli stessi rilevamenti presunti daindagini ufficiali (ISTAT ed ISMEA)ci forniscono dati alquanto diffor-mi tra loro e forse anche dal datodi realtà che vede la popolazioneequina presente in Italia fluttuaretra i 180.000 e i 310.000 capi. Mac’è anche chi parla di 500.000 ca-pi (“La settimana veterinaria” n°494 / 2005). Siamo giunti al para-dosso per cui in assenza di ri-scontri oggettivi negativi relativa-mente alla situazione in oggetto sipossa desumere che la situazioneè sotto controllo.Rimandando comunque la di-scussione su tali amenità di carat-tere scientifico che dovrebberoessere intraprese da chi di dove-re, la mancanza degli strumentiidonei al controllo sanitario (ana-grafe - censimento - identificazio-ne ecc.) ha sicuramente ricadutenon solo sull’impossibilità di de-terminare le prove di efficacia e dieffettività della prevenzione se-condo i parametri scientifici e sul’impossibilità di istituire linee gui-da adeguate, ma sostanzialmentenon consente di garantire che ilconsumo di carne equina sia si-curamente esente da rischio, e direndere idoneo il controllo di ma-lattie diffusive e zoonosi. Le nor-mative vigenti e studiate ad hocper il controllo e la prevenzionesanitaria presuppongono tutteuno strumento riconducibile aduna banca dati centralizzata (ana-grafe). Senza entrare nel merito aconsiderazioni politiche circa lecompetenze amministrative didetto strumento che, stando cosìle cose, non danno certo lustro al-le competenze mediche e sanita-rie, è ugualmente necessario chechi si assume l’onere e/o l’onorenon solo sia in grado di farlo mache lo realizzi.La devoluzione regionale di unostrumento quale è l’anagrafe diuna popolazione altamente mobi-

28 laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005LETTERE AL DIRETTORE

@

Page 29: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

le come quella equina non puòcerto soddisfare i requisiti neces-sari alla tracciabilità e rintraccia-bilità. Ovviamente l’inapplicabilitàdelle norme vigenti in materia dicontrollo sanitario del compartoequino non è totalmente ricondu-cibile alla questione anagrafe chenon può neanche fungere da ditodietro cui nascondere omertà,inadempienze e responsabilità daparte di tutti noi operatori del set-tore. Manca altrettanto una omo-genea e corretta applicazionedella norma comunitaria 2000/68per quanto riguarda il destino pro-duttivo dell’animale che conte-stualmente all’anagrafe consenti-rebbe di mettere le basi per l’ade-

guamento e riordino.Questa è solo la punta di un ice-berg nella cui parte sommersa sipossono ritrovare tutta una seriedi questioni altrettanto contingentiin merito al Benessere Animaleassolutamente insoddisfacenteper quanto riguarda i parametri diquella parte della popolazioneequina che produce per l’umanitànon derrate alimentari ma attivitàludico- ricreative -sportive- lucra-tive nonché terapeutiche, e che ciriportano al doping, al trasporto,al concetto di cura, agli interessi

economici e commerciali che so-vrastano abbondantemente la tu-tela animale e dei consumatori, al-le qualità delle attività e/o inattivitàdi enti, federazioni sportive, asso-ciazioni e istituzioni. Sicuramente anche quest’annovedremo a Verona ostentare oltrealle migliori attrezzature, infra-strutture, impianti, eventi e anima-li vari anche le organizzazioni de-putate alla gestione e amministra-zione di un comparto pubblico, dinicchia, ma che non sembra poipassare tanto inosservato per la

sua rilevanza sociale, culturale,economica e dei comportamenti.È auspicabile che oltre alle paro-le, che ormai sembrano aver per-so ogni significato, le istituzionirealizzino ciò che gli compete inmodo idoneo alle circostanze enon con modalità che sono ormaida tempo inadeguate, inammissi-bili e intollerabili. Esistono attual-mente situazioni di rischio pande-mie importanti che richiedono lenecessarie attenzioni e misure diprevenzione adeguate (influenzaaviaria), ma contestualmente ci

sono (da tempo) situazioni contin-genti e in atto che, dal punto di vi-sta sanitario, meriterebbero altret-tanto interesse e preoccupazione,proporzionalmente alla rilevanzadella “nicchia”.Concludo con una considerazio-ne e relativi risvolti dalla preven-zione all’etica al di là della retori-ca: I Corazzieri che vigilano sul-l’incolumità del Presidente dellaRepubblica Italiana sono, fino aprova contraria, un reparto spe-ciale montato a cavallo.

MV. Dr. Alessandro Battigelli

29laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2005LETTERE AL DIRETTORE

@

La tua Salute?

Soddisfatta e rimborsataIn quattro anni

le famiglie di 1200

veterinari sono state

rimborsate per 2 milioni

di euro

Il Fondo offre:• 4 opzioni di assistenza

sanitaria• coperture per tutto il

nucleo familiare• possibilità di rateizzare

la quota annuale• detraibilità delle spese

rimborsate• rialzo graduale delle

opzioni

Il Fondo non chiede:• indagini anamnestiche

sullo stato di salute• garanzie o vincoli di

reddito• limiti di età• limiti di composizione

del nucleo familiare• vincoli pluriennali di

sottoscrizione

Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

Chiedi informazioni al numero 0372/40.35.36sulle condizioni valide

dal 1 gennaio 2006

Page 30: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 38

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/200530CALENDARIO ATTIVITÀ

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC CAMPANIA MEDICINA E CHIRURGIA DELLE TARTARUGHE - Istituto Zooprofilattico Sperimentale Del Mezzogiorno, IN COLLABORAZIONE CON Napoli - Via Salute 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - ISTITUTO ZOOPROFILATTICO DI PORTICI Tel. +39 0372 403500 - E-mail: [email protected] SEMINARIO SIRE (SOCIETÀ ITALIANA DI RIPRODUZIONE EQUINA) - Centro Studi - Palazzo Trecchi,

Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372403502 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI MEDICINA COMPORTAMENTALE AVANZATO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20- ECM: 23 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail:[email protected]

CORSO AIVEMP L’HACCP NELLA FILIERA LATTIERO CASEARIA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20- ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 -E-mail: [email protected]

CORSO ANMVI LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - IN COLLABORAZIONE CON ASL DI CREMONA ECM: 15 Crediti - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail:

[email protected]

CORSO SIVAR PATOLOGIE DEL VITELLO: MANAGEMENT E TRATTAMENTO - Azienda Sperimentale “V.Tadini”, Podenzano(PC) - S.S. 654 - Località Gariga - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteriae Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIMEF / SIMIV DISCREPANZE IN GASTROENTEROLOGIA CLINICA DEL CANE E DEL GATTO: QUANDO LE NOSTRE INTUIZIONI, IDATI DI LABORATORIO E LA DIAGNOSTICA STRUMENTALE NON COINCIDONO TRA LORO - Centro Studi SCIVAC,Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +390372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO MACROREGIONE NORD ORIENTALE SIVE MICOTOSSINE E MICOTOSSICOSI NELLA PRATICA EQUINA - Istituto Zooprofilattico di Bologna - ECM: 2Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SIVAR TRENTINO ALTO ADIGE MASTITI: ANALISI DEI PUNTI CRITICI IN AZIENDA - Ordine dei Medici Veterinari, Trento - ECM: 5 Crediti - IN COLLABORAZIONE CON Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI TRENTO E-mail: [email protected] SIMIV / SIMEF / SICIV / SCVI / SIRVAC / SVIDI NUOVI APPROCCI MULTIMODALI A VECCHI PROBLEMI ONCOLOGICI - Centro Studi SCIVAC, Cremona -

Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel.+39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SISCA SETTING E DINTORNI: IL SENSO DEL PRIMO COLLOQUIO NELLA TERAPIA COMPORTAMENTALE -Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - SegreteriaSoc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA DERMATOLOGIA: L’USO DELLA CITOLOGIA NELLA DIAGNOSI DELLE PIÙ FREQUENTI MALATTIE IN COLLABORAZIONE CON CUTANEE NEI PICCOLI ANIMALI - Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia - Palermo - Via Gino Marinuzzi 3 -ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI PALERMO ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC -

Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CITOLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 45 Crediti - Per informazioni:Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC / SISCA CORSO BASE DI ZOOANTROPOLOGIA APPLICATA ALLA DIDATTICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona -Via Trecchi, 20 - ECM: 19 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SEMINARIO SIOCE (SOCIETÀ DI ORTOPEDIA E CHIRURGIA EQUINA) - Centro Studi - Palazzo Trecchi,Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SICIV ARGOMENTI DI CITOLOGIA CUTANEA. CELLULE EPITELIALI E CELLULE FUSATE IN CITOLOGIA CUTANEA:DALL’EUPLASIA AL PROCESSO NEOPLASTICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Perinfo: Elena Piccioni - Segr Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA LA SINCOPE: DALLA DIAGNOSI ALLA TERAPIA - Hotel Leonardo Da Vinci , Milano - Via Senigallia, 6 - ECM:Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC -Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC GIORNATA DI APPROFONDIMENTO IPERADRENOCORTICISMO - SURRENE E DINTORNI: TUTTO QUELLO CHEVORREMMO SAPERE MA CHE NON ABBIAMO MAI OSATO CHIEDERE SULL’IPERADRENOCORTICISMO - Centro StudiSCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC- Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC NUOVE PROSPETTIVE NELLE ATTIVITA’ E TERAPIE ASSISTITE DAGLI ANIMALI - Centro Studi - PalazzoIN COLLABORAZIONE CON SISCA - ANMVI Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria

Iscrizioni SCIVAC - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: [email protected] SEMINARIO SIPE (SOCIETÀ ITALIANA DI PODOLOGIA EQUINA) - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona

- Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 -E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC NEUROLOGIA VETERINARIA - PARTE 2: LE DIAGNOSI DIFFERENZIALI - Centro Studi SCIVAC - Cremona- Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC -Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SIVAR CHIRURGIA DEL DITO BOVINO - Istituto Zooprofilattico Sperim. Lombardia-Emilia Romagna, sede diCremona - ECM: 22 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel.+39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

CORSO ANMVI CORSO PER ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 13 - IN COLLABORAZIONE CON ASL DI CREMONA Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC DIAGNOSI E TERAPIA DEI PROBLEMI DERMATOLOGICI NEL GATTO - Hotel Holiday Inn, Palermo - VialeRegione Siciliana, 2620 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - SegreteriaSCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SINVET IL DOLORE IN NEUROLOGIA VETERINARIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +390372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO LO SVILUPPO COMPORTAMENTALE DEL CUCCIOLO E DEL GATTINO - Nuova Veterinaria - Carmignanodel Brenta (PD) - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni RegionaliSCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA EPATOPATIE NEL CANE ENEL GATTO: DIAGNOSI, TERAPIA E PROGNOSI - Siena - Cassa Edile - ECM:Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC -Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIARMUV INCONTRO SIARMUV - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento -Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail:[email protected]

SEMINARIO SCIVAC LA MALATTIA RENALE: DALLA DIAGNOSI PRECOCE ALLA GESTIONE DEL PAZIENTE NEFROPATICO- Melià Roma Aurelia Antica - Via degli Aldobrandeschi 223 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni:Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI METODOLOGIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 26 Crediti - Attenzione: Date evento modificate. Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC ONCOLOGIA VETERINARIA: CLINICA, PATOLOGIA ED EPIDEMIOLOGIA. 20 ANNI DI ATTIVITÀ DELREGISTRO TUMORI ANIMALI - Grand Hotel, Arenzano (GE) - Lungomare Stati Uniti - ECM: RichiestoAccreditamento - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

La rivista è un settimanale

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Chiuso in stampa il 31 ottobre 2005

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Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Incontro

Nuove prospettive nelle attività

e terapie assistite

dagli animaliCremona,

Centro Studi Palazzo Trecchi20 novembre 2005

SISCA

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIASOCIETÀ FEDERATA ANMVI

SOCIETÀ ITALIANA SCIENZE COMPORTAMENTALI APPLICATE

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