Upload
ngohuong
View
220
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
Fantasognando…….
Fantasognando………….
Fantasognando….
COSA INSEGNARE? I CAMPI DI ESPERIENZA
1. IL SÉ E L’ALTRO 2. IL CORPO E IL MOVIMENTO 3. LINGUAGGI, CREATIVITÀ, ESPRESSIONE 4. I DISCORSI E LE PAROLE 5. LA CONOSCENZA DEL MONDO
Le fiabe popolari danno voce alle angosce e alle speranze dell’uomo. L’uomo e la comunità non possono fare a meno della speranza
Bruno Bettelheim
MOTIVAZIONI DELLA SCELTA la funzione principale della fiaba è quella di colmare temporaneamente nel bambino delle lacune dovute alla mancanza di esperienza e di informazioni per i pochi anni vissuti. Allo stesso tempo, permette al bambino di cominciare il caos interno fra tendenze aggressive – cattive e tendenze buone. Le prime vengono proiettate su una strega o un lupo soddisfacendo il proprio impulso quando questi vengono sconfitti dai buoni; mentre le seconde, i sentimenti buoni le può indirizzare su una principessa o un eroe, permettendo a se stesso di identificarsi con loro. La tentazione di omettere gli aspetti negativi può essere forte quando raccontiamo una fiaba ai bambini. Spesso ci interroghiamo sull’utilizzo delle fiabe e delle favole nella prassi educativa dei bambini chiedendosi se è giusto esporli ad emozioni forti e contemporaneamente «negative»; vorremmo presentare ai nostri bambini solo racconti positivi. In realtà, così facendo commettiamo un errore, in quanto il bambino non vivrà in una realtà «tutta rosea» ma dovrà destreggiarsi tra gli ostacoli della vita alle quali deve essere preparato. La paura deve essere scoperta dal bambino nella fiaba, così come la temporanea vittoria del nemico. In questo modo, ciò che avrà appreso potrà essere utilizzato nella quotidianità, consapevole dell’esistenza di eventi negativi(ostacoli e problemi) nella vita di tutti i giorni. Identificandosi con il personaggio buono o con l’eroe, comprende che, sebbene sia normale trovare delle difficoltà sul proprio cammino, egli riuscirà a superarle. Questo viene rinforzato anche del finale della fiaba: «e vissero tutti felici e contenti» assicura il bambino sia sul lieto fine (della storia e della sua vita) sia sul fatto che egli non rimarrà mai solo.
La fiaba aiuta il bambino a sviluppare una propria identità, suggerendone i passaggi fondamentali, in linea generale il messaggio che trasmette è che la vita può essere gratificante, sebbene gli ostacoli siano tanti, ma l’importante è superarli. Dopo i cinque anni le fiabe diventano importantissime perché l’ascoltare fiabe coinvolge vari aspetti: intellettivo, relazionale e morale. il bambino prova piacere ad ascoltare la voce dell’adulto, ed inoltre, facendo parlare sentimenti, viene interrotta la rigidità generazionale. Ascoltando il racconto di una fiaba, si contribuisce a sviluppare nel bambino la capacità di ascoltare l’altro nella vita di tutti i giorni. Bettelheim consiglia di raccontare la fiaba più che leggerla, affermando che le storie illustrate lasciano poco spazio all’immaginazione del bambino su come egli stesso possa rappresentarsi il racconto ascoltato: Pensiamo ad esempio ai diversi modi di rappresentarsi un lupo… allo stesso tempo per raccontare senza legger, anche l’adulto deve usare la fantasia, lasciarsi trasportare, trasmettendo al bambino l’empatia e il sentirsi coinvolto. Non possiamo sapere a quale età è più importante una determinata fiaba, possiamo tentare iniziando a raccontare la storia che ci sta più a cuore: se al bambino non interessa, significa che i temi affrontati da quella fiaba non sono significativi per lui in quel determinato momento. Bisogna sempre ascoltare i bisogni del bambino; la richiesta di sentire la stessa storia significa quanto questa sia importante per lui in quel momento. Chiederà una seconda fiaba nel momento in cui avrà preso tutto quello che la favola poteva offrirgli, oppure quando i problemi che lo avevano reso recettivo sono superati. E’ importante lasciarsi guidare da lui, non spiegare la storia, ognuno trae il suo significato a seconda del momento di vita e della personalità, non deve mai essere rivelato al bambino il motivo per cui gli piace la fiaba e il significato dei simboli del racconto devono rimanere un segreto.
OBIETTIVI DEL PROGETTO
Esercitare la capacità di attenzione in gruppo
Stimolare la fantasia, l’immaginazione e la creatività
comprendere un racconto, i termini utilizzati, i vari passaggi
Rispondere a domande relative a ciò che si è appena udito
Riordinare in sequenza le fasi della storia Rielaborarla con parole proprie
Comprendere il carattere dei personaggi e le loro emozioni
Impersonare un personaggio in una fase di drammatizzazione
Imparare a distinguere la fantasia dalla realtà
Imparare a sviluppare la propria identità, iniziare a rispettare quella altrui, combattere le paure trovando l’ispirazione attraverso gli eroi
Distinguere i comportamenti giusti da quelli sbagliati individuandone le conseguenze
NUCLEO PROGETTUALE L’ ACCOGLIENZA: STAR BENE A SCUOLA
Accogliere un bambino nella scuola dell’infanzia significa molto di più che farlo entrare nell’edificio della scuola,
assegnargli una classe e trovargli un posto dove stare… L’accoglienza è un metodo di lavoro complesso, è un modo di
essere dell’adulto, è un idea chiave del processo educativo.
Accogliere un bambino nella scuola dell’infanzia significa molto di più che farlo entrare nell’edificio della scuola,
assegnargli una classe e trovargli un posto dove stare… L’accoglienza è un metodo di lavoro complesso, è un modo di
essere dell’adulto, è un idea chiave del processo educativo.
Campi di esperienza Campi di esperienza
Strumenti
Strumenti
Traguardi di sviluppo
Traguardi di sviluppo
Attività Attività
OBIETTIVI FORMATIVI: collocare persone, fatti ed eventi nel tempo; localizzare e collocare se stesso, oggetti e persone nello spazio; valorizzare la dimensione affettiva ed emotiva dell’accoglienza; superare paure e timori grazie alla fantasia; percepire di far parte di una comunità; scoprire gli altri come simili a me; favorire gli atteggiamenti di disponibilità e simpatia reciproci; scoprire che gli altri vivono sensazioni simili alle mie;, offrire le occasioni per conoscere meglio se stessi e i compagni scoprendo somiglianze e differenze;imparare, giocando ad essere disponibili verso gli altri.
Il sé e l’altro
Esplorare conoscere progettare
Proponiamo canzoncine, giochi e attività di esplorazione per favorire l’inserimento dei bambini e la scoperta dell’ambiente scolastico
-
•La curiosità •La calma •Il sorriso •La fantasia •Il coraggio •La simpatia
1.Facciamo conoscere la scuola ai Bambini 2. Cominciamo a fare amicizia
CAPPUCCETTO ROSSO
Messaggio contenuto nella Fiaba:
-Percezione del pericolo rappresentato da estranei o falsi amici
-Ascolto dei consigli e dei suggerimenti di
coloro che ci amano realmente
LUOGO
Località di Breno abbinata alla Fiaba:
Bosco di Dassa
TEMPO
Periodo dell'anno: Ottobre e Novembre
CIBO Alimenti associati alla Fiaba: Spremuta d'arancia e banane
Attività specifiche:
-Realizzazione di
un mantellino rosso in tessuto o carta
-Drammatizzazione della fiaba attraverso l'utilizzo di canzoni
CRISTALLO DI ROCCA
TEMPO
Periodo dell'anno: Dicembre
Messaggio contenuto nella Fiaba:
-Importanza della collaborazione e dell'aiuto tra compagni per superare situazioni di difficoltà
o disagio
-Accoglienza dell'altro anche se ci appare Diverso e lontano da noi
Attività specifiche:
-Semplici esperimenti con acqua e ghiaccio
Cibo: Noci e nocciole
LUOGO
Località di Breno abbinata alla Fiaba:
Rifugio antiaereo
BIANCANEVE E I SETTE NANI
SIGNIFICATO Il bene trionfa sempre sul male. Il male porta sempre alla sconfitta.
ANIMALE NARRATORE Gatto
SENTIMENTO DA COMBATTERE Invidia
CIBO Mela associata a frutti del bosco.
LUOGO DA VISITARE A BRENO Castello.
ATTIVITA’ SPECIFICHE
-Analisi e caratterizzazione dei personaggi attraverso giochi di drammatizzazione, di ruolo. -Riordino in sequenze del racconto:coloro, ritaglio, incollo. -Costruzione dello “specchio delle emozioni” -Giochi per discriminare i colori associati ad elementi del corpo o ad emozioni ( pelle bianca, bocca rossa, verde di rabbia, gialla di invidia…) - Costruzione de “la settimana dei nanetti”.
OBIETTIVI SPECIFICI -Saper riconoscere e dare un nome alle emozioni -Saper memorizzare i personaggi e legarli ciascuno ad un’emozione. -Saper associare ogni emozione ad un colore -Approfondire i concetti di PRIMA-DOPO -Riconoscere i colori e saperli nominare correttamente. -Memorizzare e riordinare i giorni della settimana. -Sapersi orientare nello spazio anche durante la visita al Castello.
LA SETTIMANA DEI NANETTI LUNEDI’ Gongolo si alza e va a lavorare MARTEDI’ Dotto vuole studiare Cucciolo il MERCOLEDI’ vuole andare a giocare GIOVEDI’ Mammolo vuole farsi coccolare Eolo di VENERDI’ vuole mangiare SABATO Brontolo continua a brontolare DOMENICA Pisolo va a riposare.
I TRE PORCELLINI
OBIETTIVO SPECIFICO…
PERCHE’? Perché questa fiaba
rappresenta una metafora della crescita e della maturazione del
bambini attraverso l’esperienza
LUOGO ABBINATO…DOVE
ANDREMO? Al castello
ATTIVITA’… COSA FAREMO?
Drammatizzazione Percorsi psicomotori Riconoscimento di
impronte
PERIODO…QUANDO? Marzo- aprile
CIBO ABBINATO…COSA MENGEREMO CON I
PORCELINI? Dolcetti (Marshmallow)
Scoprire la persona di Gesù, così come viene presentata dai Vangeli e celebrata nelle tradizioni cristiane
OBIETTIVO GENERALE
Il pane spezzato: la Pasqua
Seme Spiga Pane eucarestia
Gesù
IL BRUTTO ANATROCCOLO
OBIETTIVO SPECIFICO…
PERCHE’? Perché questa fiaba rappresenta un utile
strumento per rinforzare l’autostima dei bambini
e far loro percepire le diversità come dono.
LUOGO ABBINATO…DOVE
ANDREMO? Al fiume Oglio
ATTIVITA’… COSA FAREMO? Giochi cooperativi Laboratorio sulle
Emozioni: - Conversazioni
- Le emozioni e i colori - Schede didattiche
PERIODO…QUANDO? Maggio-giugno
CIBO ABBINATO…COSA MENGEREMO CON GLI
ANATROCCOLI? Pop corn
La ricerca psicopedagogica e quella didattica hanno avvalorato l’importanza delle emozioni nell’apprendimento, facendo venir meno l’assunto storico di un ipotetico primato della cognizione sull’affettività: oggi ormai unanimemente riconosciuta dalla scienza che non si dà ragione senza sentimento. E’ proprio il sentimento che stimola la facoltà del pensare influenzando qualsiasi umana decisione. Educare alle emozioni a scuola implica la progettazione di un itinerario intenzionale volto a formare sentimenti positivi. Tutto questo non è scontato e necessita di un apprendistato didattico esattamente come avviene per i saperi disciplinari: un apprendistato del quale vanno costruite le condizioni. 1. Anzitutto educando il bambino a saper riconoscere le proprie ed altrui emozioni, a cominciare dal corpo; nel corpo vi è la genesi della soggettività affettiva. Nel corpo e attraverso di esso io esprimo le emozioni e leggo quelle altrui: nell’espressione del corpo, nella direzione dello sguardo, nei gesti e nella postura. 2.Il riconoscimento delle emozioni fondamentali apre progressivamente alla reciprocità nella relazione che attiva la comprensione (secondo l’etimo latino della parola cum-prendere=prendere con) del sentire altrui. Tale comprensione si promuove formando le «competenze personali», ovvero quelle abilità che mettono in condizione il bambino di saper leggere la propria interiorità e quella dell’altro, di essere presente nella relazione. Sono competenze personali; . La capacità di esprimere i propri sentimenti . La comprensione empatica del sentire altrui . Il saper esplicitare i propri bisogni . Il prevenire la collere e l’aggressività in se e nell’altro . il saper collaborare e lavorare in gruppo . Il saper gestire i contrasti e il saper negoziare Sono competenze personali anche quelle di saper accogliere e elaborare le cosiddette «emozioni buie»: la paura, la tristezza, la rabbia, che sono la spia di una scarsa familiarizzazione con il proprio mondo interiore
IL TEMPO
Saper riferire i principali contenuti di semplici storie ascoltate
Acquisire e conoscere il concetto di tempo ciclico
Ricostruire storie in ordine cronologico riordinando immagini in sequenza
Comprendere la successione temporale
Comprendere i concetti temporali giorno-notte, prima-dopo
Comprendere i connettivi temporali
Saper eseguire seriazioni e riprodurle
Saper costruire storie in ordine cronologico
ATTIVITA’: Ascolto e rielaborazione di racconti e loro ricostruzione in ordine cronologico
ATTIVITA’: Conversazioni su tematiche esistenziali (la nascita, la vita, i valori, il significato delle festività)
ATTIVITA’: Costruzione dell’orologio delle stagioni
ATTIVITA’: Osservazione di fenomeni naturali, conversazioni, giochi simbolici, relativi alla ciclicità del tempo (giorno notte – settimana- mesi –stagioni) con particolare riferimento all’Inverno
CAMPI DI ESPERIENZA
Fruizione e produzione di messaggi
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
-scoprire i meccanismi che muovono un codice
significato
-familiarizzare con i segni grafici per facilitarne
l’esecuzione
-utilizzare un segno grafico per esprimere un dato
-Elaborare congetture e codici personali
In ordine alla lingua scritta
-Utilizzare il corpo e la voce per imitare,
riprodurre, inventare suoni, rumori, melodie
Anche col canto, soli o in gruppo
Obiettivi formativi
-Incuriosirsi al codice scritto ed
elaborare teorie personali
-incominciare a differenziare l’immagine
dal testo
-manipolare le parole scoprendone i
Suoni iniziali
-giocare con le parole e le rime
-cominciare e discriminare il suono delle
vocali
la cola conquista della conoscenza di numerica costituisce uno dei processi
più affascinanti e complessi dello sviluppo infantile
OBIETTIVI • capire, interpretare, ragionare attraverso il complesso sistema
cognitivo di numeri e quantità • padroneggiare le operazioni logiche di seriazioni e classificazione rendersi conto che: • la parola numero corrisponde ad un oggetto • ogni numero corrisponde a una quantità
SPAZIO ORDINE MISURA
Questo campo di
esperienza si rivolge in medo particolare alle
capacità di raggruppamento,
ordinamento, quantificazione e
misurazione di fatti e fenomeni della realtà, ed altre abilità necessarie
per interpretarla ed intervenire
consapevolmente su di essa.
OBIETTIVI • raggruppare, ordinare,
contare, misurare • localizzare, esplorare il
proprio ambiente guardare la realtà da più punti di vista
• porre in relazione, formulare previsioni esprimere ipotesi
• progettare e inventare • ordinare gli oggetti
serialmente • esprimer linguisticamente
alcune collocazioni spaziali • riconoscere alcune proprietà
comuni degli oggetti • confrontare quantità e le
grandezze