Platone - Scritti Su Atlantide

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    Platone

    IITimeo e ilCriziacon testo a fronte

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    TtIlUtOC; / Timeo

    II Timeo appartiene all'ultima fase degli scrltti platonici e fu pro-babilmente composto dopo it Parmenide, il Sofista, e it Politico,con i quali ha in comune alcuni aspetti della struttura narrativa fr ac ui , p er c ita re quelli piu significativi, possiamo ricordare fa tensionesempre maggiore verso it contenuto dell'opera a scapito della for-m a artistica, e it diradarsi della presenza di Socrate che assistes il en zi os o a t dialogo.Quello che in ogni caso sappiamo con certezza e che esso e poste-riore alia Repubblica, della quale Socrate, all'inizio del dialogo,richiama alcuni capisaldi ricordando una conversazione tenuta itgiorno precedente. Dopo aver delineato 10 stato ideate, Socrateavverte infatti l'esigenza di vedere come esso si comporterebbe inpace e in guerra, e chiede cosi a Tim eo, Ermocrate, e Crizia diaffrontare nei loro discorsi tale questione.11 dialogo prende allora l 'avvio da un racconto mitico dl Crizlache. era stato narrato da Solone al nonno di costui, Crizia it vec-ch io : n e t corso di un viaggio in Egitto, Solone er a venuto a conta t tocon i sacerdoti di Sais, citta posta presso fa regione del Delta delNilo, che gli avevano riferito Ie origini mitiche e meravigliose diA te ne . S ec on do i s ace rdo ti eg iz ian i, qu es te origini risa lg on o a nove-mila anni prima, quando, in una sorta di et a dell'oro, la dea Atenaaveva seelto per gli antichi Ateniesi il luogo migliore e li avevafor-niti di ottim e le ggi e di nobil l i st it uzloni : Incredibili imprese militariaveva compiuto l'antica potenza ateniese, e fra tulle era rimastamemorabile la sconfitta dell'eserci to della favolosa isola di Atlanti-de, un ' is ola e st esa quanta l'Africa seuentrionale e l'Asia unite insie-me e posta di fronte aile colonne d'Ercole. Tuttavia gli Ateniesisono disgraziatamente condannati a non conservare memoria diquesto loro glorioso passato, perche, non appena acquisiscono l'u-so della scr ittu ra e tu tto cio ch e s erv e a l v iv ere c iv ile , si abbattonospaventosi cataclismi che annientano ogni traccia di civiltii.La critica sostiene in modo concorde che questa inserzione miticainiziale abbia La funzione di anticipare e di definire quello che sarait contenuto del dialogo successivo, il Crizia appunto, rispetto alt ema t ra tt at o net Timeo: Timeo infatti si incarica di spiegare l'origi-ne del cosmo sino alla comparsa degli uomini, mentre Crizia, comese ricevesse da Timeo gli uomini forgiati dalla sua parola, si assumeit compito di fare discorsi su di lora come se [ossero cit tadini eAteniesi (27b)~ .Dopo la consueta invocazione agli del, si entra dunque nel vivo diquella che e stata definite La "politeia cosmica" del Timeo: undemiurgo nella sua infinita bonia genera q ue sta c osmo sulla scorta

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    PREMESSA 53534 TIMEOdel modello eterno, e 1 0 fece corporeo, visibile e tangibile. Compo-sto di fuoco, di acqua, di terra e di aria, gli avvolse intorno l'animadel mondo, e 1 0 fornt del tempo per renderlo pili simile all'eternomodello: nacquero i giorni e le notti, i mesi e gli anni, il Sole, faLuna, e cinque pianeti, perche attraverso i loro movimenti e I e lo roorbite potesse essere misurato. Dopo aver osservato ch e nel model-1 0 eterno erano contenute tutte Ie forme dell 'essere, creo ad imita-zione di quelle Ie quattro stirpi degli esseri viventi - La stirpe deglidei, quella a/ata, l'acquatica e fa terrestre - dando ordini agli dei dicompletare fa realizzazione del cosmo e di plasmare i corpi mortaliunendo ad essi le anime immortali che egli aveva composto. COS!gli de; formarono prima di ogni a/tra cosa il capo che ha Laformasferica dell 'universo e che in noi e la parte pill divina, e ad esso die-dero braccia, gambe e mani perche fossero per lui una sorta di car-TO che gli consentisse di muoversi sulla terra superando Ie allure eIe profondita. Di importanza capitale fu In realtzzuzione dellavista, che venne collocata nella parte piu nobile del corpo, quellaanteriore: non solo infatti il fuoeo della vista raechiuso dentro inostri occhi d permette di vedere tutto cio che noi vediamo quandosi compone con it fuoco esterno, ma ci consente anche di osservarel 'avvicendarsi del giorno e della notte, de i mesi e degli anni, degliequinozl e dei solstizi, e di trarre da queste osservazioni il dono pilibello chegli dei elargirono agli uomini, ovvero L a filosofia stessa.Giunti a questo punto si impone l'esigenza di individuare un'altracausa, per il mondo g ene rat o, o lt re a quella del demiurgo: si trattadella Necessita che e stata persuasa dalla divina intelligenza ado pe ra re p er it bene; e che si manifesto attraverso la natura dellax c b p a , ovvero quel ricettacolo ehe accoglie in Sf tune Ie cose, e nonassume affatto in alcun modo forma simile ad alcuna delle cose ch ericeve (50e)..La critica ha osservato come questa sia uno dei punti, p ili. d el ic at i e difficili di tu tto il Timeo, in quanto sancisce il passag-gio dall'ordine ideale attuato dal demiurgo a quello sensibile dellaNecessita: il ricettacolo, infatti, agitandosi come quegli strumentiche mondano il grano separando le parti fini da quelle piit grosso-lane, mise ordine in quei quattro elementi primigeni che si muove-vano senza ragione e.senza misura, separando le pani simili daquelle dissimili.Siamo cosi alIa seconda parte del dialogo. Gli elementi, che furonoadomati di forme e di numeri, sono innanzitutto dei corpi, e quindidei solidi che partecipano di una terza dimensione, e come tali sonolimitati da superfici piane: e fafigura plana elementare da cui deri-vano tutte le altre e if triangolo. Dopo aver osservato tulle Ie possi-bili figure cui il triangolo puo dar luogo, viene assegnata alia terraLa figura cubica, in quanta Ira Ie specie e quella meno soggetta a,movimento, al fuoco Lafigura piramidale per la ragione opposta,mentre all'aria e all'acqua vengono assegnate le figure intermedie.Natura/mente queste f igure devono essere pensate cosi piccole danon poter essere vedute ad occhio nudo. Dall'incessante trasfor-marsi degli elementi derivano le varie specie che sono in natura: l'e-tere, ad esempio, e l'aria lim pid is sim a, L anebbia e l 'aria torbida, e

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    ancora, l 'aequa puo essere liquida 0 sciogliersi, e l a t er ra pU G di-ventare pietra, rna sotto l'azione del fuoco si liquefa e diviene lava.Si apre a questa punto una sezione dedicata aile impressioni sensi.-bili e at loro generarsi: viene preso in esame il caldo e it f r e d d o , IIduro e il molle, if pe s ante e if leggero. Quando Ie im pr es sio ni a gi-scono sui corpi provocano delle sensazioni che determinano ipia-ceri e i dolori: i dolori derivano da un 'impressione che si generaimprovvisamente in noi ed e contro natura, m entre i piaceri, al con-trario, nascono da un'impressione che si conforma alia nostra natu-ra. Le sensazionl rig ua rd an o tu tte le singole parti del corpo: ede eeo a ll ora if generarsi del gusto, dell'olfatto, d ell 'u dito e d ell a v is ta .La "politeia co sm ica " del Timeo e ormai pronta ad accoglierel'essere mortale ..Timeo riprende allora it discorso lasciato incom-pluto sulla realizzazione del corpo mortale e 1 0 comp/eta con latrattazione delle due specie di anima mortale, e cioe quelfa irascibi-Ie e quella concupiscibile. L'anima irascibile contiene irresistibili ef un e st e p a ss io n i come il coraggio e la paura, ia collera e la speran-za, e perche non contamini L a pa rte d iv in a che e in noi, gl i deil'hanno collocata nel petto separandola dal capo mediante it collo ..Quanto all'anima concupiscibile, che assomiglia ad una bestia sel-va ggia c he dev'essere c on tin uam en te n utr ita , essa ha ricevuto insorte la parte bassa del torace, perche fosse if pill lontano possibiledall'anima immortale. Dopo Ia trattazione delle due specie di ani-me, si passa ad un'attenta ed interessante anatomia del corpo uma-no. L'analisi non tralascia nessuna parte del corpo umano, e com-prende anche una parte riguardante if [unzlonamento de l sistemavascolare, respiratorio e nutritivo: Ma un'analisi di ques ta g en er eno n puo non includere un accenno aile m alattie e alle loro cause.Le malattie del corpo sono principalmente prodotte dall'eccesso 0dal difetto degli elementi naturali primigeni. Si generano alloradegli umori che guastano il sangue e infiammano fa carne. Lemalattie dell 'anima sono invece lapazzia e l'ignoranza e sono cau-sate da una cattiva disposizione del corpo 0 da una malvagia edu-cazione. Seguono i principi J on d am e n t a li della cura e della preven-zione delle malattie che consistono, secondo Platone, nell'armoniafra anima e corpo. Oltreal principio dell 'armonia, si raccomandadi tenere in cos tan te eserc i zi o l'anima e il corpo: it corpo deve pra-ticare la ginnastica, mentre Ie tre specie di anima devono svolgerecorrettamente lefunzioni che sono state loro assegnate..La parte conclusiva r iguarda fa descrizione della generazione delsesso [emminile e degli altri esseri viventi che ancora non e ra no s ta -ti creati: gii uccelli, i quadrupedi, i rettili, e l pesci.II compito assegnato a Timeo di trattare la genesi dell'universo estato dunque svolto, e il dialogo quindi si chiude.

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    ENRICO PEGONE, .

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    SOCRATE [17a] Uno, due, tre: e dov'e, caro Timeo, il quartot diquelli che ieri invitai a pranzo e ch e oggi rn i invitano?TIMEO Si e ammalato, Socrate: certamente non si sarebbe assenta-to di sua volonta da questa incontro, ' .SOCRATE E dun que compito tuo e di costoro svolgere anche la par-te che spettava all'assente?TIMEO [17b] Certamente, e per quanta ci e possibile nulla tralasce-remo: non sarebbe giusto, infatti, che dopo che siamo stati accoltida te nei modi che si convengono agli ospiti, noi che siamo rima-sti, n on a ve ss im o la volonta di ricambiare la tua ospitalita ..SOCRATE Dunque vi ricordate di quanti argomenti e su quali que-stioni vi ho invitato a parlare? . .TIMEO A Jc un i Ii ricordiamo, mentre per quel che non ricordiamo,tu_che sei qui 10 richiamerai alla m~moria: anzi, se : p~r ,te non euna seccatura, ripren~i ,nuovame,nte In breve d,~.lpnncipio questecose, perche si consolidino maggl0~m~nte In ~Ol... . . - . ., .SOCRATE [17c] Sara cost. IIpunto pnnclpale del rmei dlSC0!'51 di ierisullo Stato riguardava ilcome dev essere e da quali uormmdev'essere costituito per sernbrarmi ilmigliore. _TIMEO E ci e senz'altro sembrato, Socrate, che tn ne parlassi conintelligenza,SOCRATE E innanzitutto non separammo in esso la classe dei con-tadini e tutti gli altri mestieri da quella dei difensori della Stato?TIMEO Sl. .SOCRATE E assegnando secondo natura cio che pin si addice [17d)a ciascuna classe, vale a dire un 'unica mansione e un 'unica arteper ciascuna, dicemmo che costoro c~e ~ovevan? co~battere pertutti dovevano essere soltanto guardiani della citra, si a che qual-cuno venisse a saccheggiarla da fuori 0anche dall'interno, giudi-cando da un lato con benevolenza ilora sottoposti [18a] ed amicinaturali, rna diventando ostili nelle battaglie con inemici cheincontrassero, ..TIMEO Certamente.SOCRATE Dicevarno, io credo, che I'anima dei guardiani dovevaessere per natura particolarmente veemente e saggia ad un tem-po, perche potessero a buon diritto diventare nei confronti degliuni e degli altri rispettivamente benevoli ed ostili.TIMED Sl . .SOCRATE E l'educazione? Non dovevano essere allevati nella gin..nastica e nella music a e in tutte le discipline che si addicesseroloro?TIMEO Certamente.

    -IOKPATm: [17a] E t~ , O UO ,'fpEi~' 0 o f : o i t "[etapto~ i,J.liv, c O $iM: Ti-J I U t E , XO\) ' troy X9E~ !lEV o a t tuJ . tovwv, 'T a V : U V o e O t t o : t O P r o v ;TIMAIOI 'Aageveul 11(; UU"[(9O'1)V1tecrEv, O J l : ffn(pa'tE~' o u yap uvE K O O V t i iUOE o:nEAei1tE"tO ' t i i ~ covouoioc.1:!lKPATHI O U 1 C O U V oov ' t w v o e re E P Y O V Kat t o ' H t e p tO U 0:1t6vtO~aVQ1tA l lPOUV jlepot;;TIMAIOI [17b] Ilnvu uev O U V , Kat KClla 8 U V C X J 1 i v "( O U O E V EA,h .i \ j lO-J I E V ' o uo E y ap o : v ; : 1 1 O i K U t O V , X e E ~ u n o (rou ~eVt(Jav'taC; oi~ ~vnp1Cov ~ v i o t . < ; , J, tn ou 1[po9UIl~ of: 'tOlJ~ A . O t 1 t O U ~ ~JIrov uvtu$e--tlOV.mKPATHl:TAp' OUV JlEIlvlloge ecra Ufliv Kat nepi r o v e1tE'ta~a eizeiv;TlMAIO.!: T n !lEV J , . t J , t v iU. u : : e a , aGO l)t I l T J , a u naprov i )1 to~v " ( J et~ , .u lA .-A . O V B E , 1 1 1 1 1 ti cot X 0 A e 1 t O V , ~ apxfi~ Bfa ~ p a x O l v 1 t O A . t V E : 1 t C i -VA8E aUta, tva ~E~aloo6ij f. laA~OV 1tapf ~J.iiv.1:0KPATffi: [17c] Taut' u c : n v yap oijlal n v u ' tmv q , U AO . K o ) V tii~, + , U X ; ; < ; AyoJ,tevalia ~E V 6 u l 1 o e t o i i . o J , L a o e qnAoaoq ,ov 8e tv elvct Bta~Ep6v'tm;, iva7 [ p O ~ KCt't'pOU~ 5\lVatVTO o p 9 r o C ; 1 t P ~ O t Kat X ( l A . . E 1 t O t "( 1 'Y vE0"9ut .Tlt .A.A]O~ Noi, .InKPATHI T i o E 'tpo$~v; &p' O U 'YUJ , . tVUO' ' t tK i j Kai 1 1 0 1)0 t< : 1 ] llo:9r lf.U:XOi.v1 caC( 1tPOmiKt tOUtOlC; ; , E V a1tocrt te9pa$9at;TIMAIOI: nciv'\) I l E :V oiiv . , .1.Nient'altro sappiamo di questo qu ar to p e rs on a gg i o di cu i Platone tace ilnome . D"a1-tra parte sano anche molto scarse Ie notizie riguardanti il personaggio di Timeo, chepotrebbe essere con buona probabili ta ilfilosofo pitagorico Ttmeo di Locri, contempo-raneo di Platone. Crizia (460-403 a.C) invece ~ il celebre sofista del v secolo ed espo-nente di spicco de i Trenta Tiranni, gli oligarchi ateniesi ch e nell 'aprile del 404 a .C , si

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    538 T IMAJO l :mKPATHl: [18b] Tou

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    540 TIl\ffiO 541IMAIO~V0'i. ~i~ U 1 t O Y P c ; ' $ fi ,C ; E i p y ~ c rl l y a . t 1: ) C a l ~roVta c i A l l O t v c O ~ T t o t ) Xi-a~ ~ a~ovta,~t~ ~1tt(h~lJ.lavacptlC01;0 9Eoaoa8at 1Ct~01)JlEVci reaU1Cl xm tt nov tou; oroucotv OOKOUVtroV [ 19c ] r tpoonxe tv Ka--roTitv ayroviav aeAOUV1U' t a u t o v Kat E y m 1I:E1tov8a 1 [ p O ~ n\ v 1 t OA . l V~v S t i t A 9 ~ )l v ., ~ O E ?C ; 'Y ~ P a~ t01) A . O y ~ Ot~S t~V tOC ; UlCOUaalJl' a vaOAo'!c; ouc 1tOl..t~ a 9A .e t, e ou ro uc n u rn v a y r o v t.~ o J .l iV l lv 1 t p O C ; r c o -A.ts a~A.a~, 1tp1t?Vtro~ E ; i C ; 'rE 1 t ~ A . E J . L O ~ t i $ t K ~ J l E V l l y K e d ev ' t ' 4 J1tOAEIlElv 'ta npoorpcovm CX1tOOloovcrav ' t 1 . 1 natOl(~ K at tpocpfj Katare ;a~ev tOts epyolC; l t p c i ~ E t C ; KaL Kata ta " EV tole; A.6yot~ Otep~l l-V E U C 1 E t C ; 1tp0s, E K c X C J t a c ; tillv nOA.Eoov.tai 'rt ' OUV, c d K pt tia Kat EPIlO.KpaTEt:;, [19dJ EJlUUtOU I l e v a u to s 1 C O te y v o o K a J1tl1to'[' c r v ouvu'tOC;' Y v 0 " 6 c n 1'OUe; Q v o p a c ; Kat T I t V 1tot. . tV iKavror; e YKO l J . L u i a a t . KOL t oJ . l E V IlOV ouoEv G a U J . l a a t o v aA A.U - C 1lV aUTl lv o o ~ a v EtA.ll Kat ~ . J . ( i x a l ~ n:pattOVtC; P ' Y C 9 Kat A . o y t : p 1tPOcrO'_UAOUVtEC; lCaatOlli npat'tOtEV Kat A E y O U : V .KUtllA.A.t1t't111 o n t o ' f f } < ; U J . 1 E t E p a c ; E~E(oC ; ' Y V O C ; . [20a] allO UJllj)o-teporv + ) ' 6 0 " E t Kat tpolj)-Q J . lETXOV . Ti~at6c; re yap O O E t EUVOJlff i ' tUTIlC;ro v 1tOA(J)~ T i l e ; E V 'ItaA.i~ A O K p t O O t ; , o u O " i Q Kat 'rVEt O U 8 E V O ~'1:" '1. A , ..... '\ ~ 11,.'.1 '\. '" ;uctepoc roy trov EKEt, fa~ IlEYlCJta. ; IlEV apxa~ re Kat tt~a~ tffiv ev1'ij 1 tOA.E t J . lE tOKEX E lp tO '' ta t , 4 l t A . o ( J o ~ i m ; ; 8' a u KO't' } l T t v o6~av E X 'dKpOV Q:mlallC; E A r ] A U 8 E V ' Kptricv o e 1tOU 1tuv'te; o i 'tij8e 1 0 0 J . l e VOUl)evo; i 8 u : O ' t 1 1 V ov'ta r o y Ai:YO}lEV. tfi~ of: 'Epuoxpcitou; a u 1tEpi$ucreroc; K at tpo$iic;, npoc ; t lTC(xV1'a 'taut' elvci t KOVTW n O A A - r o v unp-ropouvncv [ 2 0 b ] 1ttO"T1)tEOV. S tO K a 1 . X 9 E C ; yro otaVOOUMeVOC;, _u~rov OOlJev(t)v ' t e t 1 t E P 1 . - m e ; 1COA.l' tElae; O t E A 9 E t V , npo9ullroC; Xapt.~OJl "V, E i o r o C ; on tOY i~il~.oyov OU~VeC; av Uj . t . o o v eGEAov' tOlVicvorrepov a 1 tO oo l E V - E i~ yap 1 t 6 A . E ~ o v npE1tOv 't ( l l ( '( l 't '

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    542 TIMAJOl :oiite E l l e h v o J . 1 e v 1 tp O OU ll i a c; O U O V OUtE E C S ' t t v ouSEJ1ia 1 t p O c j ) ( X o u ;';JllV tou J l t l Spav 'taiha' OOOtE Kui x G e c ; ; 118':' u c a i r o c ; r e Kat O A T J O r o C ; o t 6 V 1 t p Uj..lvouv"ta~ E l ' K O O f . L 1 a -~EtV.mKPATHL E u A E Y E t C ; . aAAU o n 1t010V E P Y O V 'tOUtO K p rrir n; o u Ay6-JlVOV J. lEV, r o < ; BE npax9EV o v ' t o o r ; \)11:0tfiaBe T I l e ; 1t6AOO~ P x oiovBlllYl. to leOTa niv kOAOlvOt; OKO' ;V ;KPITIAl: 'Eyro cppaaro, n U A o l o v U K T 1 1 ( o r o C ; 'A.oyov oi l V E 0 1 J avSpo~, ~v! l e v yap S li ,[ 0 1 :E K P l t im;. r o r ; $ 1 1 , O ' X E O Q V E Y 1 ' U C ; i \Sl l ' t r oY evevn-K O V -rU Tc OV , [ 2 1 b ] E Y r o :5 1t1] ! l a A t O ' t c t OEKE'tllC;' it O Koupedm ;t i f . L tv o u O ' a E: tUYXavEv 'Ancroupirov, T O o n ti1~ EOP T I i c ; O ' U V l l e E ~lCclO''tO't Kat rore GUVE i3T1 ' tOtc; 1[010'1 v: a9A.o 'Yap ";JltV oi 1 t a t E p E C ;t9O'uv pOWqloiar;. n O A A - r o v J .U !V ouv l i T ! K ai nOAA-a EAX a ll1tOtlltrov1tOtTtIl(xta, O : t ' E of: VEO Kat' exeivov tOY Xp6vov ovta 't o ! O M o V O C ;1 t O A h . O t trov 1tatOcov U(Ja~Ev, EiftEV oiiv n< ; 1cOV $pa't'eprov, tite o~QOJeouv ( l U ' t ( 1 l tOtE Ei re Kat Xo:ptv nva ' t e l l Kprrin ( j l E P O > V , ()OlCEtVol 10 re dUo c rOc j lO O tO TO V ' Y YO V E :V Q 1 . [21c) 1:oACtlVa Kat KOta 'titv1tOt n o t v a u troy 1tOtlltOOV nrivrrov EA . e U O e p t o l t o ' t o v . 6 < 5 i ) y e.p oov -0'~6op(l yap ouv U E J . 1 vnurn - ~ c i A a t ii crall Kat 01a~lBlC:iO'ac;EhtEV' E1 ' Y E . 0 > 'AJ.l'uvav(5pe, , ui napEP 'YQl t1l1tot:rlO'Et lCa'tExpt\(JO~to, all' O'1tO'UOclK.l Ku6(i1tEP O : A . A , O l , 'tOY " C E A.oyov Q V 01["Aiy \m-tOO oeupo tiVEYK(ltO a1tEtEAECV, Kat J..l~ B U I 'ta~ O''t'oaElt; u n ofCUKroV 1'E a AA . . r o v oa(l l 1 U P E V ev6ciBE t l l C c u v n v a Y K a c r G l l KCltOJ.lEA.ii-om, [ 2 1 d ] KQtO yE EJl~VB6;av oihE 'Hoioooq OUTE "Ounpoc O U t e :elUOe; ouSelC; 7 tO t ll n1 < ; UOOK t J .l o )~ EPO~ 'YVtO av 1[0'"[ aU l0u .Tlc o ~v 0 10')'0,e 1 1 1 . K a l o v oJ .1 a a t o 't c i1 T 1 ~ n ( X O ' o o v o l 1 ( n o t C t t ' a v 1tpa~Eror; O U 0 1 1 C ; ,T tV2. Solone (640-561 a.C.) statista e poeta ateniese, nolo pe r Ie sue riforme poIitiche edeconorniche. Qui viene appunto r icordato per 1asua parentela con Dropide, i l padre delnonno di Crizia , e quindi per iIontani rapporti di parentela con Crizia s tesso , 3 .S i trat -ta probabi lmenle del le Panatenee celebrate in onore di Atena, anche se su questa attri-buzione la cri tica e assai perplessa, 4. Le Apaturie, in origine antica testa degli Ioni,durava t re giorni , e nel terzo giorno , detto Cureotide, veniva bandita una gara di poesiaaperta ai fanciulli,

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    TIMEDnu ll a t ra l asce remo del nostro impegno, e non vi sara alcun prete ..sto per non far cio: sicche anche ieri, subito fuori di qui, dopo chearrivammo da Crizia nelle stanze per gli ospiti, dove anche allog-giammo, e ancora prima lungo la strada, riflettevamo propriomtomo a tali questioni, [20d] Questi dunque ci narro una storiaproveniente da un'antica tradizione: anche .adesso raccontala aSocrate, Crizia, perche possa valutare se sta adatta 0 meno alnostro compito. . ..' "CRIZlA Bisogna fare COSI, se anche II terzo compagno Timeo e d ac -cordo.TIMEO Sl, sono d'accordo. -CRlZIA Ascolta, Socrate, un discorso certamente singoJare, rn a tut-to vero, come 1 0 racconto un giorno Solcne.? iIpiu saggio dei set-te, [20e] Era dunque parente ed a ss a i a r ni ca con Dropide, nostrob isno nn o, c om e dice anche lui ste sso in molti Iuoghi della suapoesia: disse a Criz ia , nostro nonno, come il vecchio a s ua v oltaricordava a noi, che grandi e meravigliose erano state Ie impresedi questa citra, oscurate dal tempo e dalla morte degli uomini, rnauna era la piu grande fra tutte, [21a] la quale, se noi adessorichiameremo alIa memoria, potremo in modo conveniente con-traccambiare la tua benevolenza e nello stesso ternpo potremogiustamente e veramente celebrare la dea nella sua festa solen-ne' ' come se elevassimo inni,SOCRATE Dici bene. Ma qual e questa inipresa che Crizia narrava ~no n come un racconto, rna com e un qualcosa che un tempo eavvenuto realmente per opera della nostra citra, secondo la ver-sione tramandata da Solone?CRIZIA Vi raccontero allora questa antica storia, cosl come l'hoascoltata da un uomo non pill giovane. Infatti allora Crizia, comedisse, era ormai vicino ai novant'anni, [21b] mentre io avevoappena dieci anni: per noi era i t giorno Cureotide del~eApa~u:rie~4Quel1'usanza della festa che ogm volta coinvolge I bambinianche allora venne rispettata: inostri padri stabilirono di asse-gnarci dei premi di poesia. Vennero letti molti carmi di moltipoeti, e siccome in quel tempo icarmi di Solone erano nU~lVi ,molti di noi bambini licantammo, Dunque un tale delle tribu,vuoi perche allora la pensasse in quel modo, vuoi anche per ren~dere un tributo di riconoscenza a Crizia, disse che Solone glisembrava [21c] il pin saggio non solo nelle altre cose, rn a anchenella poesia it piu nobile di tutti ipoeti, A questo pun to il vee-chio - 10 ricordo perfettamente -- si rallegro assai e sorridendod is se : S e, Aminandro, no n si fosse occupato occasionalmentedella poesia, r na a ve ss e p ro fu so tutte Ie sue energie come fannogl i altri, e avesse terminato que 11a storia che porto sin 9,ui daIPE:gitto, e non fosse stato costretto a trascurarla per Ie rivolte e gl!a ltri m ali che trove quando ieee ritorno qui da noi, [21d] a mi~avviso ne Esiodo, ne Omero, ne nessun altro poeta sarebbe malstato pili onorato di lui. Qual era questa storia, chiese Ami-nandro, 0 Crizia? Essa riguarda, rispose Crizia, I'impresapili importante e senza dubbio pill celebre fra tutte quelle che

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    54 4 TIMAIOl:il5E 1)1 [OAU; e1 tpa~E ! - l E v t Sui O Xp6vov Kat q,90pav 'trov i : , p Y U C : J C X -Jlvrov 0 - 6 O l T t P l C E o e oupo 0 A6yo~. ( < A e Y E E~ c X p x i l ~ ~ 1 1 o t o ;~ti re Kat 1 t m ~ Kat napa t1V(OV r o ~ t l A . 1 l 9 i i Ola1(l11Coro~ E A E Y V 6L O A C O V . .[2Ie] "Eattv tl~ Kat' Ai')"un:tov, T l 0 ' o~,({V ' t ' i i) .dEA:ta, zepl B vKata KO P U q , T t V oxtJ;etat t o tou N E i A O U pEu~aLat1tKoc; 1ttKa~ou-uevoc vouoc, TOUt01J o e tou vouoii J1yt(jtT\ 1t6~t; I :c it

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    546 TIMAIOl: TIMED 547O E ( j c p t ; O J l E V a MYEtOt 1t(lAatOtatu 'to OE aAT1eE~,EV 1tOO"tV tOte; ' ;0-nOte; 01tOU J . l ~ XlIJ,IDV ~Ct ia- lOC; T l K C X U J la l1 tE i pY E t , 1tAiov, [23a]tore O E EACtT" ' tOV a i l ' V O ~ O " t " l v a V e p m 7 [ (J . )v ~ c o - a of : t i 1tap~u t J . t v fttijBE 1 1 K at KOt' & ~ A . O V t01tOV r o y O K O f j tOIlEV, E 1 . ]tou " tl K Q A OV , ; I - l E -ya yeYOVEV 1 1Kctt 'ttva 5taq.opav dUllY E X O V , 1to:vta lEypOIlJ . lEVaE IC 1tOA.UtOU 1 iJ o t E a r l v E V 'tOt~ iEpoit; Kat O'E r r o a J J . v (X 4 ttl o e 1 tap 'u , . . _ ' t v xni t O t e ; c l A A 0 1 ' i aptt xurecxeucouevc EKOCJ'tOtE ~ l Y Y X a . V E t'Ypa}l}laat Kat anacnv onoorov 1tOAE1e6vo~ OiUSEi~, f f i LO -A O l v , aU a c r o i l tE EVEKO t p r o Kat t f i t ; 1 tO A Er oC ; U } lO O V , llaAtcrta O ETii~eeo\) XaptV , ft -nlv ~E U J . l E 1 E p a V Kat n\voe E A C J X E V K at E6pE'VEVKat E:1tuioeucrv, zporepcv Ilev nlV xcp' i>~' iv En:crt v XtA. io tC; , [23e JEK ri1~ Kat 'Hociorou to l T 1 t P J l CX 1tapaA.a~OU(Ta u " , c O v , t T t v o e o eUCf ' tEpav. T i i c ; O E f :V8aOE BtOKOOJ. l l \oEm; z tc p' 1 t~ iv E V toi~ iepou;ypaJlJ l (Xotv 0 1 C t a l C t aX 1 A t r o v E l r o V apt9lloc; YEypa1t10 t~ 1tEpi o ~ 'trovV(XKtcrXiA..tO yeyovotCiJV E t 1 1 1 t O A . l t r o v cot 0 1 1 A . r o c r r o a l a ~PO:X ro v v o-J.l0UC;,Kat t c O v Epyrov au~oi~ 8 lCaAltcrtov 7tpaX8Tl ' ~ O o t aKpt~ec;1tEPl1tCtVtOlV [24a] E 4 > E ~ 1 i ~ EiC; aUet t . ; Kata aX O A 1 lv auto 't a ypaJ.lJ.la...rn A,a~6vt"eC; O tE ~tJ lV ~ tO U~ IlE V o ii v v ou ou c OK01tt 1 t p O ~ tOU~r i , l B E 1tolla rap 1topaot YJlata 1 rov tOtE 1 t ap f U J ll V O V t r o v Ev8aOEvu v aVE1.)pt1al~1 nprotov J . 1 EV t o trov Ieperov " I E V O e ; an D 1 : r o v &Ur ovxropic; a t 1 > r o p t G I l E V Q V , IJ.E'ta of : tOUtO "to 'trov O T U J . t O U p y o o v , Otl Kae ta u t o EKOcrtOV c lA A q J O QUI( E1tllllYVUJ1EVOV OnJltOup),i, t6 re troyVOJ lEOOV Kat ~O t O O V 8 1 1 P 1 J t W V 1" 0 re troy 1(OPYrov~ [24b] Kat B i t Katt o llaXlllov yevo~ ijcr9nooi 1tot) tf joe 0 : 1 [ 0 1tavtrov t roy ' Yv rov KXCO-

    e per queste ragioni si dice che siano state conservate I e p iu anti-che tradizioni, rna in realta in tutti iluoghi incui ilfreddo ecces-siva 0 il calore soffocante non 1 0 impedisca, [23a] sempre esiste,ora di pili ora di meno, la stirpe de~~:liuomini. E tutte quante le.cose che sono accadute presso di VOl0 qui 0 in altro luogo di cuiabbiamo sentito notizia, se ve n'e sia qualcuna che sia onorevole,o grande, 0che si sia distinta per qualche altra ragione, sono stateserine qui nei templi e vengono conservate: rn a non appena pres-so di voi e presso altri popoli viene inventato l'uso della scritturae di tutto cia che serve per la citta, ecco che di nuovo, nel solitospazio di anni, come una malattia giunge ilterribile diluvio dalcielo, e di voi lascia colora che son a inesperti di lettere [23b] e diarti, sicche diventate di nuovo dal principio come giovani, nonsapendo nu lla n e di ci o che accadde 'lUi, ne di ci o che accaddepresso di voi, e che avvenne in tempi antichi ..Dunque questevostre genealogie che hai ora esposto, Solone, sono poco diversedalle favole dei bambini, perche in primo luogo voi ricordate unsolo diluvio della terra, mentre in precedenza ve ne sono statirnolti, e in secondo luogo non sapete che nella vostra regione,presso di voi, ha avuto origine la stirpe piu onorevole e piu nobi-le di uomini, dai quali provenite tu e tutta la citta [23c] che ades-so e vostra, essendo allora rimasto un piccolo seme; rna voi 10ignorate perche isuperstiti per molte generazioni morirono mutiper non conoscere Ie lettere, In quel tempo, Salone, prima del-l'immane rovina causata dalle acque, la citta degli Ateniesi era laMigliore in guerra e, soprattutto, sotto ogni punto di vista, eragovernata da ottime leggi: ad essa si a ttrib uis co no Ie imprese pillbelle e le costituzioni migliori fra quelle di cui [23d] no i abbiamoaccolto la tradizione sotto ilcielo, Dopo aver ascoltato questeparole, Salone disse di meravigliarsi e di pregare con fervore isacerdoti di .esporgli con esattezza il seguito delle storie riguar-danti isuoi antichi concittadini. II sacerdote rispose: Non vi enessun problema, Solone, rna parlero per te e per la vostra citta,e soprattutto in onore alla dea che ebbe in sorte la vostra e que-sta citra, e le allevo ed educe, per prima la vostra mille anni fa,ricevendo it vostro seme [23e] da Gea ed Efesto, lO e in seguitoquesta citta qui. Per quanto riguarda l'ordinamento di questanostra citta, nelle sacre scritture, vi e scritto il numero di ottomilaanni. Quindi riguardo ai cittadini vissuti novemila anni fa timostrero brevemente I e I egg i, e l'impresa piu bella che essi com-pirono: un'altra volta con maggior precisione [24a ] te le spie-ghero tutte con maggior tranquillita, una dopo l'altra, ricavando-le dagli scritti stessi, Presta dunque attenzione alle leggi metten ...dole in relazione a quelle di qui: infatti ora, in questa luogo, tro-verai molti esempi di quelle che allora erano presso di voi, in pri-mo luogo la classe dei sacerdoti separata dalle altre, dopo di que-sta la classe degli artigiani, poiche ciascuna di per se esercita ilproprio mestiere senza mescolarsi ad un 'altra, e ancora la classedei pastori, dei cacciatori, dei contadini, [24b] E ti sei reso contoche la classe dei guerrieri e qui separata da tutte Ie classi: ad essistro e s eagl io su Foroneo u n fu lm in e, 1 0. G e a e l a t er ra che, secondo una leggenda del..I 'Attica, fu fecondata da Efesto dando origine an a stirpe degli Ateniesi,

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    548 TJMAIO~ TIMEO 549e stato ordinato dalla legge di non occuparsi di nient'altro se nondelle questioni concernenti la guerra. E ancora, per quanta.riguarda la f on na. d ella lo ro ar~atur~, d~gli.s~udi e delle _lance ,con cui noi per pr im! fra 1 popoli dell ASIa C1Slama armati, fu ladea che ce la mostro, come in quei luoghi a voi per primi. QuantaalIa scienza, poi, puoi renderti conto di quanta impegno vi abbiaprofuso qui subito sin dal princ~pio [2~c] la legge rigu.ardo a tu~toI'ordinamento dell'universo fino all arte divinatoria e medica_voIte alla salvaguardia della salute" ricavando da queste sc ienzedivine quel che giova alle cose umane, e procurando tutte quellealtre discipline che seguono a queste. Allora la dea, dopo cheforni a VOl per primi tutto questa ordinamento e disposizione vidiede una dimora, scegliendo illuogo in cui siete nati, tenendocon to del fatto che il clima mite delle stagioni che vi e in essoavrebbe fatto nascere uomini assa i saggi: poiche la dea [24d] er aamante della guerra e anche della scienza, dopa aver seelto guelluogo che potesse far nascere uomini ilpiu possibile affini adessa, in quelluogo dapprima li feee abitare. Dunque vivevatefacendo uso di tali leggi, e ancor meglio eravate governatr, supe-rando tutti gli uomini in ogni virtu, com'era conveniente per laprole e gli allievi degli dei, Molte e grandi, pertanto, sono lelmprese della vostra citta chc noi ammiriamo e che sono seritteqUI, rna fra tutte [24e] ve n'e una che lesupera pe r grandezza evalore: dicono infatti le scritture quanto grande fu quellapotenzache la vostra citta sconfisse, .la quale invadeva tutta l'Europa el'Asia nel contempo, procedendo dal di fuori dell'Oceano Atlan-tico. Allora infatti quel mare era navigabile, e davanti a quell'im-boccatura che, come dite, voi chiamate colonne d'Ercole.i! avevaun 'isola,e questisola era pi u grande della. Libia12 e.dell' Asiame sse insieme: partendo da quella era possibile raggiungere lealtre isole per coloro che allora compivano le traversate, e dalleisole [2Sa] a tutto it continente opposto che si t rovava intorno aquel vero mare. Infatti tutto quanta e compreso nei limiti d~l-l' imboccatura di cui ho parlato appare come un porto carattenz-zato da una stretta entrata: quell'altro mare, invece , puoi effetti-vamente chiamarlo mare e qu

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    TlMEO 55150 TlMAIOE. ? l ~ J C ro i .. U (j e :V O O U A . ro f h ;v O t , 'tou~ o allou~, O O O t 1CatOt1(oiJ~EV E V t O ~O P ? V 'H p c u c A . } o o , ,: , a$O?vroc; a!laVta~ "A.1JgeprocrEv. u O ' t : P C P BEXpovq> GE10J..lOlVE~atcrlOlv Kat KCl' t 'aKA.U(JJ . . lmV yeVOJ !Evmv , J.1ta~[ 25d] " ;J!pa~ Kat V\)JC'tOC; X ( l A E 7 t 1 1 C ; 1tEA90U01 lS , 't o te reap' Ufll vJ l l: X X 1 J l O V xCiv a9p6ov EOu Kata r i i < ; , ii re 'AtAo:vtic; vfiO'o~ w o u u ' t ( o e ;KClTa tfi~ 9 O :Aat t T l C ; ouo-a: ~qmvicreTr 6to Kat VUV r l1tOPOV leai a a u : -PEU~llt ,?V 'YElov~v _tOUK,E:l 1t~J...a'Yoc;,.1 t l l A . O U xdpro l l p a X E o c ; 1 1 -1 t o o O ) v ovroc, ov 1 1 vllcro~ t~O~EVll1tapOXE1:o>}. .Tit ue v 511P1lgevto, O J l;mKpa'teC;, u n o tOU 7 taAcno i) K p t r io [25e ]K a t ' ( i K : :011 V l ' l i v L O A ( o V O C ; , r o C ; c r u v ' tO j l O X ; Ei1tEtV .. O : l C t l K O a e ; ' AEYOVTOC;o e O f ) X 9 E S em u 7tEpi nOAl ' tE lm; 't x ct no v civoprov o u e ; E A E ' Y E C ; ,E e C I 1 J jl U s ov a v a~ L tl lv 1 Ja K o J. l E vo ~ aUta c).vuv AE ' Y ( ) ) , 1(cx'tClvomv 0 0 < ;O a t J . . l 0 v l r o < ; EX 'ttvoc t U X 1 l e ; OUK ano o x o n of ( 'fU V 11 V E x8 11 ~ 'to: 1 t O A . A OoiC;,I:6Aro~ Et1t~V., on ~ i 1 vJ26a ] ~ J 3 0 U A . ~ e l l V . 1 t a p a x p 1 i ~ . a Ei1tEt~ o~oX p o v o u yap oU X lKQvroC; f:JlEJlV'Jlllllv. VEVOll(jO ouv o n xpe

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    552 TIMAIOl:l:c.OlCpatEt;, L Kata vO'\Jv 0 A 6yo~ T t J - l t V [26e] OUtO~, fi ~lva E't ' O lv -AOV avt' ao~u ~ r r t T r tE O V ~ .UlKPATlil: Kat eiv' nv , 0 0 KPl t'la, ' _ " a A A o v Ctvti tOUlOU J - lE t aAa~Ot J lEV,B e ; 1 U te nopou01J - t i l < ; BeOU 8 u C J i Q O la t i } v oi.xeto rnr' a v npE1tOt

    f- LaA 1 0"tCX, to re J A n 7tAucrgev\(t J . t G 9 0 v aAA~ aA.119lvQV A O Y O V Eivat1 t c i ~ ~ E y a 1tOU. 1 t r o c ; yap Kat 1 t 06EV aUouc; O : V E U P T t 0 0 J - l E V c i$E~EVOtrourorv; O U K EOllV, o ' A ) ' . / ciyo8ij r u X l J XPTt A Y E t v }lEV UJla~,E IlE O Ea v'ti " tr oy X9E~A O Y O O V virv [27a] T t o u x t a v ayovt'(J cvroxouerv.KPITIAl: !K01tEl o f t ti)v 'troy ~EviOJv (JOt Bta8EG1V, r o ~ OO K pc t tE < ; , ~ o l e -Oeuev, cSO~EV yap t i l l tV T tJ 10 l0 V ! lE V , atE QVt l l aatpoVOJltKrotatOvt l J lOOV Kat 1tEpi ~U(JEro.;TOU 1tavto~ e:i6EVat J l C t A . t C J t O E P Y O V rrenom-uevov, 7tprotOV AiYE1V apxo~vov anD tr,t; tOU KOO " J lO U Y e V E :( jE OO ~ ,.oreAutnv O E i~ civ8pro1t (()v < t r 6 c r t v ~ E J l E o e IlEta tOUtOV, r o c ; napaJlEV ~outOU ( )EOEYJ. lEVOV av8pro1tot)~ to ) A6y~ yeyov6ta~; napa GO\)o f : 1tE1tatOEUJlevou~ olaq,Ep6vt~ [ 27b ] autrov ttva~, Kata BE rovrOArovO

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    554 T IMAJO l :tClt, X:OAOV E ~ avayl(Tl~ [28b] Oi5tOl~ 01tOteAeicr8at nav ot ) 8 - a vi~ YE1 'ov6~~ y e v V 1 1 t < 1 ) 1tcxpaoEl 'YJlOlt n p O a X P W J l E V O C ; , o u I C C l A _ O V t 60 1 1 1 t a ~ o up avo c; - 1 1 K O G I J . O < ; - l1 1Cai. O A A O o"tt 1(01; 6vo~a~6Jlvo~ ~ci-Atert' a v O E X O t to, t : o y S ' ~JllV f f ivoJ .lac r8ro . ; CJK1t'tEOV 0' ou v nepi a u -"tou 1tpcMov, o7tep UXOKEt tat nepi 1t(lV~O~ V a p x u OetV OK01ttV,1to'[epov l lV aeC ' Y V E O ' E O l t : ; O : P X ~ v e x r o v o uo E J.lia v, ~ 'Yi'Yovev~ e m 'apxf1~ nvo; ap~aJ.1vo~. y E Y O V E V 6pal0~ yap 01 ttOC; tE ECJttV KatcrroJ10 EXrov, x c i v ' t c x o e t a tOl-auto ata911ta, T O o~aicr911ta, [28c]o6~1J ltEftA.Tl1tT O : J . LE , [ ' aiae,,(j'O)~, y t ) ' V O f , . l E V a K at ' Y E V V T l " C O ; E l j ) ( l V T l .t4 ) 6' au ye:VOJlvql ~a}lv u n ' ulttou t l V O C ; < iV c iY K T l V elvrn YEVE-aaal. 'tOY J . LV ou v 1tOtT)tTJV Kat. 1 tCHEpa ' [ o u a E ' tOU 1tav to~ EUpetV 1E P Y O V xnl E U P O V ' t U eu; 1tCtV1a~c:iouvatov A . E ' Y E l V " tOOE 0' OU V 1tclA.tVE7ttCJKE1ttEOV 1 tp t auto\), n : p o < ; XOtpov 'trov 1topaOt Y J l r l t O ) v 6 tEK-l(llVOIlEV0'i autov [29a] a 1tl lP y a~ E tO , XO t po v 1 tp o~ 1 0 lC(lta tautaKat o o ( j a i r c o : t c ; e x o v l l 1 t p O t ; t o 'YE'Yov6~. 1 J 1 E V o il 1(aA.6~ EcrttV O O E 6KOO"j lOC; 0 tE orUJ.toupyOt; clya86~~ 0llAov r o c ; 1 tPO~ 't o alol0v E~A-1 tEV ei a e 0 Jlll0; Et1tEtV etvt eJll~, 1 tp O ~ Y E y o v 6c ,1 1taV1t o it O " a c p E ~Ott n p o c ; t o ii ot ov 6 I l E V yap K a A A tC Y tO t ; ' tW V Y E Y O V O tr o v , ( , ( ; ~ apt- ~a1'O~ tm v u l r i r o v . OUtro O t l YEyeVllJ.lvo

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    556 TIMAIOIaUvtol'a~ O'uvEO''tTloe:v.[2ge] a ' Y a e o ~ ~v, aya6& 8 ouoeir; 1tEp t ou-()eV6~OUO1tO'tE yyi yv't(xt q,G6vo~ tourou ~;, 'tK tO 'i r o y n:civta OtlJlclAttJ ' tO ~01)A:fI811 ' Y E V E c r 9 ( u 1tap01tAtl(na e O ' U t q . . tUU111v l i T , "(Eve.aecor ; Kat 1 C O a J l O U J.Hillcrt' a v tt~ apXTtv K'UptrotciTIlv ~30a]xap' rrv-o p r o v $ p o v i J .. l Q ) v c l 1 t O O E X O J l E V O t ; op9o"tatu a 1 t O O E XOt't' c i v . f 3 o V A T J 9 E t ~'Yap < > e e o ~ < i r a 6 n ~ E V 1tO:V' tO. c(ll. .oupov D e : J l T l B i : v 1vat Kata B'6va-u tv , o U 'to o 0 "" n :a v o er ov ~v o pc x' to v 1t0POAOf}WV O U X tl(1)Xiav ayova A - A u xtvouuevov 7 tA l l J l J l EA r o ~ Kat anIKtco.;, ciS ta~tv a U T O TlYCtyv1C T i i < ; a'ta~iac;;, l 1 ' f l l O " O : J l V O r ; KEtVO 'tou't01.) n:avl'(o~ iiJlEtvOV. 9Jll~0' ou-r' ~v OU t' E cru v 1 ' 4 ) a p iStcp Spay QMO 1 tA . t lV t o KciUtCJ ' t ov '[30b] A . o , t c r c i J l v o r ; ouv llUPlO'KEV EK : ' tcOVKO'tO: ~U(JlV opa'twv o u -~ E V rrvonrov ' t O U voiiv E X O V t O r ; OAOV ol..ou KclAA.10V eoeuOai nOtEepyov, VOUV 0' au xmp i e ; ; \ j f 'U x f t ~ aouva'tov napay:vE.oOa1. ' t q > . oui o ittO Y AOj'tO"Il0 V t 6VOE vciiv J.lEV tv \jIuxfj, ' ' U X t l V 8' tv aroJlun Ol.lV1-a T a < ; ' [ "0mlv O1)Ve'tEK:'tOlVE'tO, 01tro~ 01:1 KOUlcrtOV el'l KOla . p U ( J l Va ptO ''to v T E epyov ( i1tElp 'YaO'f. . lvo~.o i h r o ~ ouv o il 1 ( ( 1 1 ' ( 1 A O Y O V 'tOYiKO'tO oei A E Y lV T O V b rov KO( j~OV s c90v ~ .UVuxovvvouv re T ij

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    TIMAl OI :~OlptcreEV a e 1t\lPO~ O U O E V (X v XOt O PCX to v rEVOt ' to , ou8E Ct1ttovQ_YU ,ttv ~ c ; (j' tP:o~, O'~CPEOV O E O tHe . cl V E 1J 'Y';~'o8ev EK ?tupos Kat-"fl)~ 't ? rou 1ta~to~apxoIlEV0'i O'\)Vtat(Xval O'ro~a 0 8eo. ; ERoiet. o u obE )lOV~ K,aMO~ auvi~'tacrea~ 'tP~'tou xoopi.; l , 3 1 c J OU ouvu' tov' O E ~(j'!ov,Yap EV J l ~ ? q l ,~El ~tV? all~?lv, auvuyroyov YlyvEcr8al. O E O " J l O O Vo e K 'aA.A10 ' toC; o C ; av U1JtOv xut rc cruvooullEVU on j.uI}..lCna EVn O L i j , r c ii r o O E 1 C E lu K EV o :vU Ao y io K O :A .A .l < 1 t ( ] a1COtEA -ELV . o7totav'Y?P ~ p l9 J. lq ,) V - rp tr ov , Et'tE_ O Y K C O V r 3 2 a J f:,t'tE SUV61 lE ( oV roVTlvrovouv 1 1_TO ueoov, ~tt1tEP ;0 1 tp? tov ~p? s uuro, to~'to ~i)'to 1tpO~ 'to oxa-'to~, K' m el'u~til"Il:0st a ~lmedio, allora 1 1 medio, divenendo pnmo e ult imo, e I ultimo e 1 1primo divenendo medi, cosl accadra che tutti diventino necessa ...riamente la stessa cosa, e diventando la stessa cosa fra loro,saranno tutti un'unita.P Se dunque it corpo dell'universo dovevaessere piano e s~nza alcuna profondita, .un solo medio bastava[32b] ad unire gh elementi a lUI congllfntl e ~estes~o: o~a,Invece?conveniva che esso avesse corpo solido, e 1 corpi solidi non 1 1congiunge in armonia un solo medio, m~ s~mpre insieme du emedi. Cost ildio, avendo posto acqua e ana In mezzo al fu~c? ealla terra, e componendoli fr a di loro, per quanta ,era possibile,secondo la stessa proporzione, in modo che come 1 1 fuoco stavaall'aria cost l'aria stava all'acqua, e come l 'aria stava all'acquacosll'a~qua stava alla terra, unl insieme e compose it cielo visibi-Ie e tangibile, E in questa modo e mediante questi [32c] quattroelementi il corpo del mondo fu generato, secondo un'armonicaproporzione, ed ebbe !ale amicizia che riunitC? in se stess~ n~mpub essere sciolto da ment'altro se non da COIUI che 1 0 I eg o m s ie ..me,La composizione del mondo ha assunto in S f ciascuno di questiquattro elernenti, presi nella Ioro totalita, L'artefice 10 forme,mediante tutto ilfuoco, tutta I'acqua, e tutta l'aria e tutta la terra,senza lasciare fuori nessuna parte 0proprieta di nessun elemen-to , e innanzitu tto 10 concept r32d] perche l'essere vivente fosse,nella sua totalita ilpill possibile perfetto e composto di parti per-fette, [33a] inoltre pcrche fosse uno, daL momenta che .n~n erastato lasciato nulla da cui si potesse generare un altro simile, edinfine affinche non fosse soggetto a ve~hiaia e a ~alattia, tenen:do conto che ad un corpo cost formato IIcaldo e IIfreddo e tuttiquanti gli agenti dotati di intense cnergic, circondandolo dall'e-sterno e assalendolo intempestivamente, 10 dissolvono e 10 .fannomorire infliggendogli malattie e vecchiaia. Per questa ~aglone ein base a tale considerazione egli ha formato quest'unico tutto,costituito da tutti gli elementi, perfetto e immune da vecchia~a emalattia. [33b] Quindi gl i assegno una ~or';la a~~tt~ e a.ffine.All'essere vivente che doveva contenere In se tutti 1viventi con-veniva una forma che contenesse in se tutte quante I e f o rme . Per-cia 10 arrotondo a forma di sfera, ugualmente distante in ognipunto dal centro alle sue estremita, in un'orbita circolare, che efra tutte Ie form e la piu perfetta e la pin simile a se stessa, aven-

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    560 TIMAlO!J . l0LOV ovouoiou. m o v o E B i t K U K A , O , l [33c] 1taV e S r o e e v a u t o U1t l lK p taOUTO n O A A - r o y xaplv. 0 J 1 I . U 1 ' t O l V ee yap E1tEOi'tO ouoEv, opnrovy a p OUbev \mEA.Ellt't'o Esrogev , o u o ' a 1 C o f l ~ , ouBE yap CtKOUatOv '1 tV E U ~ .L ( i " CE O U K llV lU :~P tEO ' ' ' COC ;O E 0 J .1 V O V a v (X 1 t y o i )c ;, 01)0' a u 'tt voq1ttOEEC; T lV 6pyo:vOlJ aXEl.V q , 'tltV ~ tv t~ Ctu'tO ' tPO$itv f i t~o1.o,' t i tv ~E r c p O " C E P O V e~t1q.ta

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    562 TIMAIOl: TIMEDdue nature con I'essenza e di tre facendone una sola, divise dinuovo questa totalita in quante parti conveniva, risultando cia-scuna dalla mescolanza del medesimo, dell'altro e dell'essenza.Comincio a dividere cosi: prima tolse dal tutto una parte, dopa diquesta tolse una doppia della prima, quindi un a terz~, u na v ,? lta emezzo piu grande della seconda e 1 1 triplo della pnma, pOI unaquarta doppia della seconda, una quinta tripla della terza, [35c]una sesta che era otto volte la prima, una settima ventisette voltepiu grande della prima.l+ Dopo di cio, riempi gli i~tervalli [36a]doppi e tripli.t> tagliando ancora dal tutto altre parti e p~nendolein mezzo a questi intervalli, sicche in ciascun intervallo V I fosserodue medi, ed uno superasse gli estremi e fosse sup erato dellastessa frazione di ciascuno di essi, mentre l'altro superasse e fos-se superato dallo stesso numero.ts Originandosi da questi legaminei precedenti intervalli nuovi intervalli di uno e mezzo, di uno eun terzo, e di uno e un ottavo, riempl tutti gl i intervalli di uno eun terzo con l'intervaJlo di uno e un ottavo, [36b] lasciando unapiccola parte di ciascuno di essi, in modo che l'intervallo lasciatodi questa piccola parte fosse definito dai valori di un rapportonumerico, come duecentocinquantasei sta a duecentoquaranta ..tre.!" COS) riusci ad impiegare tutta quella mescolanza da cuiaveva operata queste divisioni, Dopo che ebbe diviso in due,secondo la lunghezza, tale composizione, ed ebbe adattato unaparte all 'altra nel loro punto mediano in forma di x, Ie piego incircolo [36c] nella stesso punto, congiungendo fra di loro Ie estre-mita di ciascuna nel punta di incontro opposto alia loro interse-zione, e vi impresse un movimento di rotazione uniforme nelmedesimo spazio, ~ uno dei due circoli 10 feee esterno, mentrel'altro interno.ts Destino ilmovimento del circolo esterno al mo-,. vimento della natura del medesimo, e quello del circolo internoal movimento della natura dell'altro. E rivolse il movimento del-la natura del medesimo secondo il lato di un triangolo, versodestra, mentre il rnovimento della natura dell'altro secondo ladiagonale verso sinistra. Infine conferi potere al movimento delmedesimo e del simile: [36d] la sc io che esso fosse uno ed indivisi-bile, mentre divise sei volte 1 1 movimento intemo facendone settecircoli disuguali, secondo gli intervalli del doppio e del triplo, in .modo che fossero tre per ciascuna parte. E a questi circolicomando che si muovessero in sensa opposto gli uni agli altri, eche tre avessero uguale velocita, mentre gli altri quattro avesserovelocita disuguale l'uno rispetto all'altro e rispetto agli altri tre,rna che tutti girassero secondo un criterio logico,Dopo che l'intera struttura dell'anima fu generata secondo ilpensiero del su o artefice, compose allora dentro di essa [36e] tut-ta la parte corporea, e uni anima e corpo armonizzando insieme idue centri: e l'anima, estendendosi dal centro in ogni direzionesino all'estremita del cielo e avvolgendolo esternamente tutt'in-tomo, per poi rivolgersi essa stessa in se stessa, diede origine adun principio divino di incessante e intelligente vita per tutta ladurata del tempo. E il corpo del cielo fu generato visibile, e l'ani-

    K at E K tptrov 1 t o l T 1 0 ' a J . 1 e v o ~ V , 1 t C c A . t v OA . O V ' t OUTO uoipee; 8aa~ rrpo-o i l K E V OlEVEtIJV, E : 1 C C t O T ' 1 V of : 1 C 't f e t o l a u K oi eatepou Kat tii~oU(J ia~ IlEJlEl'YIlEV1lV. ' ;PXEtO o e OtCllPEtV djoe:~ utrrv acpeiAEv tonpro"tQv a t t o 1tav~o~ uoipcv, f . 1 t C x 5 e 1CIUtllV a c p 1 ] p E l ot1tAaaiav'tav'nl~, T It V ~ ' a u rp i T Il V llJ ltoAtav JlEV . ' t i l - ; cSe'Utpa~. t p t n A o a i a vB E til~n : p o o t T l S , ' t ' t O : P t 1 1V oE n,~OEUt.Epac; ~ t7 t/ .. .i iv , 1 tE IJ 1t t1 1 V O E rpi-1 t A ; ; V ti1~'tpiT11~, [35c] ~v 0 ' E x rn v tft~ nprot11t; o KtC l1 tAUa ia v , EP -B O J l T l v 8 ' E:1t'tCtKcttetKoO"l1tActdiav tii~1 t P c O T 1 1 ~ J. lE~a 6 tClUta (J1)VE-1 t A . l 1 P O U T O (36a] ' t o : re o t 1 t A . C t c n a Kat t p t1 t A . a( Jt C l O t a O '- n lJ .1 l l' t U , J.loipa'iEtt Kl9EV a1totl - lvrov K a t tt9Eit; e t c . ; to J.lE'ta~u routtov, roa te E V 1 (a c r t < p o t aO'trl Jl(J'tt O U O Eio t J . l E O " O ' tT ] ' t m ; , ' tit v J . 1 Ev ' taut6) I l E pEt' t c O v a K p r o v ai,..uov t n r e p E X o ' U ( JO V K c : x i l n tEPEX0f , lVl lV , ' t ' t ) v B e i O ' q J)lEV Ka~7 apt9Jlov Ul tEpEXOUaQV, loq> o e U1tEPEXO~VllV. flJltoltrova e OtaOtcl(jE(t)V Kat E7tt~pirorv KOt E.1toyoorov YEVO~VOlV e K tOU-ttov tcOV O EO ' f . l r o v E V tOt~ 1tpoa9v Ot (l (J to a ( Jt v, [ 3 6b ] t c f J tOU enoy-. o o o u OlctcrniJ lOtL ta EXt tpt T O navtct cruvE7tAllPOUtO, A i 1 t o o V a u ~ r o vKO:OtOU ~6Pl0V, tiit; ~oij uopiou t c t U ' t T ] C ; OlaotQcrEroC; Aet l9Et01 l~a p t 8 ~ o u 1 t P O ~ apl8Jlov E X O U 0 1 1 < ; 10U~opou~ ~ Kat 7tEVt~KOVt(lKat O l ct l C oo tr o V 1 tP O C ; rpin x n l tEttctPOKovtU Kat otOlCO , O " 1 J V Q ' V O C ; aU1"ai~tExnl a ~A1 \A . . a l ~E V 1 : 4 ) xurcvn K P U t1l~ 1tpoa~oAil~,Kat T ij Kata tauta E V tautc91tEP lCIYOJlEV1] KtVYtl1Et 1 tEP t~ ( l U t C t ~ EAopev , Kat tO Y J lE V ~Ol, tOV 0 'E V T O ~ E1t01E:ttO ~ o o v 1( t ) "K:A6>V. titv JlEV ou v e ~ ( J ) q,opav e 1 t q , T t J . 1 l . O " E VeiVOl. T i i ; ; tautou C P U U E C O C ; , titv 0' tvtO~ T i 1 ~ 9 a1 " po ul t r il v JlEV o ilt a u t o u KU ta xAupav Ent BE~ta 1tEptTtyaYEV, tf\v of : ecx ' tpOU x:ataB l c l f - l E t p O V E1 t 1 a r t c r t p a , Kpcitoc; o t E6roKEV til tautou Kat ouciou1 te pt q,0 PQ ~ [36d uiuv yap ctun\v oaXtO"tov EiflaEv~ tnV 5' EV tOC ;Gxi(ja~ E~axi j ElttO KUKWUr ; aviaouc; Kata T J l v tOU Bt1tMOiou K a t- tpt1 tAO

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    rna invisibile; rna l'anima, prendendo parte della ragione.e ~el-l'arrnonia, [37a] e la migliore fra Ie case gen~rate dal miglioredegli esseri intellegibili ed eterni. Poiche essa nsulta dalla mesco-lanza di queste tre parti, ovvero la natura del medesirno, quella .dell'altro e dell'essenza, ed essendo divisa e collegata in modoben proporzionato, e rivolgendosi in se stessa, q~~ndo _vie~~.acontatto con un qualcosa che abbia natura corruttibile 0indivisi-bile, muovendosi tutta quanta in se dice ache cosa que] qualcosasia uguale e da che cosa sia diverso, [37b] e sopratt~tto pcrche,dove, come, e quando, avviene alle case generate di essere 0 disubire, sia fra di loro, sia in relazione a quelle che sono sempre !estesse. Questo ragionamento diviene allo stesso modo vero srache si r iferisca a quello che e l'altro, sia a quello che e it medesi-rno, procedendo in cio che si muove da se senza voce ne suono:Quando si riferisce al sensibile, e ilcircolo dell'altro, muovendosicon regolarita, rende c0!lsapevole tutta l'anirna, all~r~ n~sconoopinioni e credenze solide e vere: [37c] quando 51 riferisce alrazionale e il circolo del medesimo, correndo rapidamente, 10indica all~ra di necessita giunge al suo compimento la mente e lascienz~. E se qualcuno dicesse che cio in cui nascono queste due.conoscenze sia diverso dall 'anima, dira tutto tranne c he - ]a verita ..Non appena ilpadre che 1 0 aveva generat~ osse~vomu~versi ~vivere questa mondo che era stato fatto ad Immaglne degli etermdei, si rallegro e pieno di gioia penso di renderlo ancora pin simi-le al modello, [37d] Come dunque esso e un essere vivente eter-no, cost, per quanta gli era possibile, cerco di rendere tale anchequesto tutto, Dunque la natura di quell'essere e ctcrna, e questanon era possibile applicarlo compietamente a questo mondogenerato: penso allora di realizzare un'immagine mobile dell'e-ternita , e, ordinando il cielo, fa dell'eternita che rimane nell'unitaun'immagine eterna che procede secondo il numero, e che noi, abbiamo chiamato ternpo, [37e] E igiorni e le notti , e imesi e gl ianni, che non esistevano prima che il cielo fosse generate, feeeallora in modo che essi nascessero nel momento in cui compone-va ilcielo. Thtte queste sono partidi tempo, e "l'era' e il "sara"sono specie generate di tempo che noi senza saperlo attribuiamoin modo scorretto all'essenza eternal Diciamo infatti che essaera, e , e sara, rna secondo un ragionamento veritiero soltanto"l'e' si adatta all'essenza eterna, L38a]mentre "l'era' e il"sara"conviene dirlea proposito della generazione che procede neltempo: si tratta infatti di due movimenti, mentre c i a che e s em ..pre allo stesso modo ed immobile non conviene che diventiattraverso il tempo ne piu vecchio ne piu giovane, ne che sia maidiventato, ne che ora diventi, e neppure che diventera in avveni-re. In sintesi non gl i si pub conferire nessuna di quelle proprietache la generazione applica a quelle cose che si muovono sui pia-no del sensibile, rna queste, invece, sono forme del tempo cheimita l'eternita e si muove in circolo secondo it numero, Ed inol-tre noi u sia mo ta li e sp re ss io ni: [3 8b ] "cia ch e e divenuto e dive-nuto", "cio che diviene e divenente" ~e ancora "cia che diventera

    'to~ J. lEV, A . o y t C S J l o u b e }l'tEXOlJOU Kai apf.toviac; ' V U X t l , [37a] "Cmv-. ", tJI If ' I I I . . . . . 1 ~ '" #-vorrnov OEt 'tE ovroiv 'U1tO ron npt crou apt

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    VT1CJ0 f . lEVOV E i v u t Y V T t c r o I l E V O V Kat 't o fl~ o v 1 1 f t O V EiV(ll, r o y ouBevc lKpt(3er ; A Y 0 J . l E : V . 1tEpt f lEV OU V ' fOU'fIDV t a x ' dv OUK 1 : 1 1 Kalpo~1tPE7t0lV E V ~ r o nopovn OtClKptpoMlyeiaeat.X P O V O ~ O' o t v JlE't' oupuvof 1 F :YOVEV, iva UIlO 'YVv, ,8Ev 'te~ CillOKat A . u 9 0 0 c r 1 . V , dv 1tote A UC :n~ 'tl~ a u n o v 'Yi 'Yvrr~at, Kat- lCUta to1tapciOEt YJlu -til~ o 1 .a tr ov ia ~ c j) \) ae O )~ . i' r o ~ ollot6tatoc; au' tql K(Xt!louvo:,.ttv'lf [ 3 8 C J T O uev yap a T ) 1[ap a O E t ' Y J l U 'Ruvta aicOva ecnv Q V ,o 0 ' a u o t& --rtAOU~ tOY 01tuv'tQ Xp6vov 'YE1ovro~ te Kat r o y Kat cr6-I lEVOC; . E~ OU V A O Y O U Kat liluvolm; Seo \ ) ' totau' t11~ n:POt;Xp6vou 1-V 0 1 1 < ; taxi-0 ' t11~ E Y Y U ' t O T O a7tE ~atvv. Iva O ' 111 J - l 1 ' P O V v o . p " { t; 1't 1tpOC; a A . -1 1 l Aa ~paouti1tl KOl taXt Kat t e t 1tpi ~ a < ;OKtID $opac; 1topeuot to,q , r o < ; 0 eEO~ < iv ii " V E V E V tij 1tp6~ Y i i v BEUtPQ ~ o l v 1 t P lO O ro V , 0 o nviiv K E K A . r 1KUJ . lE :V 1 l A . l 0 V , iva Ott ) la A .t Gt u E i ~ a1tavta $ a i v o l tOYoepcvov Il'tacrxot te c:ipt9JloU ' t o . ~ ~a (S ao tS nv 1 tP0 T tKOV, ,fa90v- .'fa napa t i1~fOUTO\) K a t o uo io u 1teplcj>opdC;, l39c] v-u~ JlEV O\)V 1 l J . l -po ~ E Y EY OV E V O U tO O~ xni o t a ~t(luta,1 t1i~ J l I U C ; KCtt < t > p O V t J . 1 ( O t O : t 1 1 ~KUKAnOOl\i 7tEpio8o~~ Jli~ O E E 1 t E t O a V OA.';Vll 1teptE~eOUact tOY

    ,t.

    ..

    - diventera", "cia che non e non e", e tuttavia di queste espressioninessuna e esatta. Ma nella presente circostanza non e forse anco-ra giunto ilmomenta opportuno per esaminare attentamente taliquestioni. I , II tempo dunque e nato insieme at cielo, in modo che, generatiinsieme, insieme anche si dissolvano, se mai avvenga una lorodissoluzione, e fu fatto sulla base del modello dell'eterna natura,perche, per quanto e possibile, le somigli: [38c] ilmodello esisteper tutta l'eternita, mentre il cielo sino alla fine per tutto iltern-po e esistito, esiste, ed .esistera. In base allora a quest~ ~aglona- .mento e pensiero del dl o sulla nascita del tempo, perche 11tempofosse .ge~erato, furpno senerat! i~sole, la luna, e altri ,cinque astriche .Sl chiamano praneti, per distinguere e custodire 1 numen deltempo: ildio, avendo formate icarpi per ciascuno di essi, iqualierano sette, Ii fose nelle sette orbite In cui si muoveva ilcircolodell'altro, [38d ovvero la luna nella prima orbita intorno alIa ter-ra~ i l sole nella seconda sopra la terra, la stella del mattino e l'a-stro che si dice sacro ad Hermes nell'orbita uguale per velocita aquella del sole, rna che ha direzione contraria rispetto ad. essa:Sicche ilsole, e l'astro sacro ad Hermes, e la stella del mattmo SIraggiungono e allo stesso modo sono raggiunti l'uno dall'altro ..Quanto agli altri pianeti, se si volesse spiegare dove ildio Ii col-loco e per quale ragione, questa appcndice [38e] risulterebbe pi ufaticosa della stessa materia per cui se De parla. Dunque questecase, se avrerrio tempo, saranno forse oggetto di una degna trat-tazione pin tardi, Dopoche ciascuno degli astr i, che sana necessa-ri per la formazione del tempo, giunse nell 'orbita che gl i era piliadatta, e iloro carpi, collegati con legami animati, divenneroesseri viventi, e appresero illoro compito, allora secondo il movi-mento dell'altro che e obliquo [39a] e passa attraverso it movi-mento del medesimo e ne e dominato, gl i uni percorsero un'orbi-ta maggiore, gli altri un'orbita minore, e quelli che percorrevanoun'orbita minore erano piu rapidi, quelli che percorrevano un'or-bita maggiore erano pill lenti . .Grazie al movimento del medesi-mo gli astri che giravano piu rapidamente sembravano essereraggiunti da quelli che giravano pill Ientamente, anche se Iirag-giungevano: infatti questa movimento volgeva tutte Ie loro orbitea spirale, e muovendosi gIi uni in un senso e gl i altri in sensa con-trario, [39b] faceva in modo che quel pianeta che si allontanavapiu lentarnente da questa movimento, che e i t pin veloce, sem-brasse ilpiii vicino. Perche vi fosse un'evidente misura della rela-tiva lentezza e rapidita, e ipianeti percorressero Ie loro otto orbi-te, il dio accese nella seconda orbita do po la terra quella luce cheadesso abbiamo chiamato sole, in modo che risplendesse, perquanta era possibile, per tutto il cielo, e tutti gl i esseri viventi cuiconveniva prendessero parte del numero, apprendendolo dalmovimento del medesimo e del simile. In questa modo e perqueste ragioni ebbero origine [39c] la notte e il giorno, che rap-presentano it periodo del movimento circolare unico e pin S3-piente: ilmese nacque invece quando la luna raggiunge ilsole

    568 TIMAIOI: TIMED 56 9

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    E a u T I i c ; KUKAOV iiAlOV E7t tKa~aAnJ31J~ EVlaUtOC; B E 0 1 to ' t( Jv ~AtOt; ~ o vtautou 7 t E p t e : i \ 8 U K\ : rKAwOV. trov 8 dUOlV tar; 1tptOoo'U.; Oi)"K EVVE-VOT )KOtEC ; O ; v 9 p ro n o t , 1 tf .w l lV oA t lO t to1v 1tOAAroV, OUtE O V O J . l c i ~ O U c r l vOUtE n p o c ; aAA, l1 A O aUJlJlEtpOUVtat (JK01tOUV1e~ &pt8J1o i~ , ci)atE m 'iE1tOt; eineiv [39d] aU K ia ucrtv X po vo v ovta ta ~ rourorv 1t~ava~,1tAftSt jlEV allT1xav~ xprollEva

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    J . l V O l 1(Ot OaOl 1CU'tUVttKPU, ~ 9 ' o u c r t t v a < ; r e E 1 tl 7 tp oa BE V c l A A . t l -A01C; n J . l l V re 1(010: XpOVOUC; oihnlVm; EKCtO'tOt )(o'taK(XA.U1t'tOV'tOlK at 1 t0 :A .1 V avaalVO,",VOl < l > 6 ~ o u ~ xo t OTlfJta 'trov JlE'ta 'tauto y-VllOOj..lEVO)V [ 4 0d l 'tOtS o u ~VVaJ.lEVOtc; A.01'i,E0'8at 1t)l1tOllO'l v, 10AE'YEl v dVE'\) Ot " o v U ) ~ 'tou't(Ov a u ' t r o y J . l I J l l 1 J l c i 1 ' O l V Jl(i1:(xtO~ dv Et1 11t6vo~' aU a 'taiha 't E l KOV&C ; 1 ] J l l . V 'tOUtlJKat " C r t 1tEpi 8erov ope-n ov K a t. Y V V T l'r ro v eipnuevn c j > u O ' e o o c ; EXt6) l A . O ~ ,Tlepi ~ ' trov aAA .O ) v o aq lo v( Ov E t 1t l: :t V Kai YVOlVClt -nlv 1VOlV Jl.Ei-~ov il l ea 9 ' i J J .t dc ;,1tElG'tOV o e 'tOle; eipnxooiv i....tpou6EV, E l C y O V O U ;J l V 9oov OUCHV, r o c ; E$aouv, oa$roc; oe 1 t O \ ) tOUe; 'Y E ainrov xpoy6-vcix; Eiooc1tv' aSuvatov ouv 9 E c O V 7tUtotv (X7tul'teiv, [40e] 1Coircepave'\) t Eix:o 'tO)V Kat c iVO:" (KCXioov o:nooeil;EOlv AEyoua lv , c i A - A ' < b ~olx a i n q,o:mcov'toov C : l 7 t O Y Y E A A E 1 V 1tOJlEVOU~ t e p V O J . l c t > 1tUJ ' tEU' tEOV.oi>-rooC;ou v xur' 2 ) ( 1 YOU; , , ~ i ,; 'YEV(J1C; nepi ' tOU' t(OV ' tOlV gewv e -XtO.) Kat AE"fEa90l . r i l e ; re KOt Oupcvoi i 1 tUt~EC; 'QKEUVo-e ; rs KillT1l9uC; eyevE.o91lv , 'tOUlON li E cI lopKuC; Kpovoq 'tE Kat 'Pta; K al OcrOl~E'tO: routrov, [41aJ K ~t.Kpovou K al 'PEae; ZEi>t ; "Hpo te leal 7tO:v-t cC; OOOUC ; Iouev O B EA .W O U C ; A . eY O J l EV O \ lC ; au'ttqi "(EVl l 'o)mv O U X ~t, J 4 1 C ] Oei B e , eiJJ,ellEt ' t E A - E a r : ; ilcavoot; elver. St' ellO\) o E tauta yev0f,lva Kat aiouJ.l'tacrXOVtu eEoi~ icrc:i~ott ' a v ' 'iva O\)v 6VTlta. re 1 j t o re nav tOOEOV'tOlC; 01tUV tj, ' tpE1tcr9 1(onI c jnla l v U J l E t e ; ext " C i t v 'troy ~ e 9 r o v8T lJ .l to upy ta v; J ll JlOU / lEVOt , " , V J . 1 1 1 V SuvaJ.ltv 1 t p t nlV U I lE " C E pa :V 1-veciv, Kat Ka8' ocrov uev au't(l)v aeavaT01~ 6 , u o v ' U j . l O v iVQl 1tpO-onxer, 6l.oV A . E y O J . l e V O V 1iYEJlOVOU~ 'I E E V au'toiC; 'troy a ~d 0 11 ~ E~.L.tcryev, 'to: 'trov 1tpocrgev U 7 t O A O t 1 t a KCt" tE-X EiTO J l l c r y w v tP01tOV ~ v 'tl va 'tOY Q,h6v, UK t l P l l t U S e O U K E t l leOta

    gano in contatto fra lora ~ qu al i . si an o ~ll:opposto, e dietro ~ chi,coprendosi ru n l'altro, e In quali tempi SI nascondano a nO l! perf ar e n uo vamen te la loro comparsa inviando paure e segnl delfuturo [40d] a colora che non sanno fare questi calcoli , trattare ins os ta nz a t utt e queste c os e s en za poterle osserva!e, sarebbe faticainutile: rna questo ci sia sufficiente, e, Ia trattazione s ul la n at ur adegii dei visibili e generati abbia tennlne ., .. " "P arla re d eg li a ltri demoni e conoscerne 1 engine e impresa supe:r io re a lle nostre capacita, e quindi bisogna prestare fede a quantine hanna parlato in un tempo precedente, in quanto erano, com~dicevano, discendenti degli dei, e conoscevano perfettame.nt~.1loro antenati: e impossibile dunque non pr~st~re fe~e ~~h del,[ 4 0e ] e anche ~eparlano ~enza a~gomentazlonl verosimi l i e ne-cessarie, tuttavta, poiche dicono di e sp ?~ r e c os e r ig ua rd an ti la 10:ro farniglia, bisogna, se$uen~o ,la tradizione, ~rest.arvI fe?e...~OSIdunque secondo loro sia e Sl dica la gencalogia dl questi del: daGea e Urano nacque~o ifigli O~e~na e Teti, e da questi , Forci,Crono e Rea e quanti nacquero msieme a loro; [41aJ da Crono eRea, Zeus ed E ra e tutti quanti poi sappiamo che sono detti lorofratelli, e ancora gli altri, figli dl quest). Non appena tutu quantrgli dei nacquero, sia quelli che percorrono apertamente le,loroorbite, sia quelli che fanno la loro com parsa quando vogliono ,colui che g en er o q ue st'u niv er so d is se loro Ie pa.role chescguono:Dei, figli di dei, di cui io sana padre ed artefice, grazle a me Iecose che sono generate sono indissolubili, fin quando 1 0 vagI.ia.Tutto cia che e legato si pub sciogliere, rna e un male voler S~?-gliere [41b] cia che eben armomzzato e sta bene msierne: perClO,siccome siete stati generati, non siete immortali ne del tutlo in-corruttibili, rna n on s are te disciolti, ne v i colpira il destino dimorte, poiche avete ricevuto in sorte ilegami della mia volonta,che sono ancora pill forti e patenti di quelli con cui siete st~ti l~-gati quando siete nati, Prestate attenzione a quello che ora 1 1 m IDdiscorso vi dimostra. Le specie mortali che devono ancora esseregenerate sono tre, e se non verranno generate, ilcielo rimarra in-cornpiuto: in fa tti n on avra in esso tutte le specie degli esseri vi-venti, r41c] mentre deve averle, se vuole essere del tutto com-piuto. Se' io dunque Ie facessi nascere e grazie a me prendesseroparte alIa vita, sa~ebbero ugual~ agli d e ! , Perche, siano mortali, equesta universo sia davvero umverso, rivolgetevi, secondo la vo-stra natura, alIa realizzazione degli e ss eri v iv en ti, im ita nd o la p o-tenza che io ho impiegato nella vostra generazione. J ? per quell~parte di essi cui convenga avere 1 0 stesso nome degli immortali,.che e detta divina e governa quanti fra essi vogliono sempreseguire la giustizia e voi, darb ilseme e it principio: [41d] quantaal resto tessendo insieme la parte mortale con l'immortale, for..mate e generate esseri v iv en ti, e dando toro it nut rimento fatelic re sc er e, e quando rnoriranno accoglieteli nuovamente. .Cosl parlo, e di nuovo nella prima coppa, ne!la quale a~eva rm-schiato e temperato l 'anima del m on do , v ers o CIO che nmanevadi quei primi clcmenti, mescolandoli pili 0 meno nella stesso

    II,

    572 TIMAlOI: TIMED 573

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    ' tUU1cl o o c r U U , ; r o C ; 1 cill& OEutEPll Kat tpi tO~ (1)(JtnO"a~ of; " t o 1taVotEiAev 'V1JX0C;tcrapi8l louC; tolr; ocrtPOt

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    oE 9E ia-at 1tO AU V O U t ' EKpatOUv OUt~ EKpatOUVto, PlQ a e E < ? P O v t O)Cat e tPepov , watt t o JlEV O A O V lCtVEto9Ctl ~41ov, [43b] atUKTmr ; J 1 T t V0 11 :1 ] T U X O l 1tPOlV(l t Kat . a A O y o o ~ , 'tat; e~ Ct1tQCO' ; 1(tv";(jet~ EXOV 'eit; re ya p 't o 1 tpo0 'ge Kat 01tlo9EV Kat 7 t a A 1 V iEpollEVat Kat. 1tpoa-1tlTou(Jat ouvemoxoorovrct Kat t o " t i i ~ o / u x l i e ; axav KU'tO~, t6a~aut

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    tautov npoorryopsuouom Kat' op96v, E J . l , p O v a 'tOY EXOVta aUtae;Y l Y V O j l E V O V Q1tOl'EAOUCilV. B v J.ulv oiiv B ~ Kat O 1 J V 1 t l A . u J l J 3 c i V l l t a it~~ 0 p O i ! 'tpotjl~ m n B E u cr E ro r ; , [ 4 4 c ] 6 A C ) 1 C A : r l P o c ; ' ) 1 ' 1 1 1 < ; re n u v ' t E A . r o r ; .t nv ~ e 'Y iO '' t1 lv an:oejmyffiv v o o o v , yi Y V ' C C X l ' K c x - r < l j l E f . . : J 1 0 ' o ; of;, X ( ) } A . T t Vtoil Biou bla1[opeu91~ , C O t l v , C c t E A l l ~ K a t avorrrot; E i~ ~IAtoou 7 t c l -A1V E P X 'C U t . '[auto IlEV ou v UatEpa 1[01 yiYVE' t a t ' r c e p i O E 'troyvirv npoTgev tO)v OEt OtEA9.Elv aKpt~CJtEPOV~ t o : O E npo tcurcov,1tEPl ( j O ) ' _ u x - c m v leOta J lP l1 til~Y E V E C i E C O r ; KOt n e p i l J I ' \ ) X ~ C ; , o t ' a~ reat '["ias Kat npovornc Y E Y O V (lErov, tOl> J . l a A t O ' t U ei 1C6'to~ av'tExoIlE-VOt~, L44d] oiitco Kat K(lta -rau'tCl 1tOPeUO~EVOtr; Ot~l'tEOV.T a ~ JlV O f) eE iCt~ 1tEpt68ou~ ou o oucra~, t o rof 7tavt6~ O ' x i i J - l C t Ctno-JltJ.lll c r a f levOt 1 C E p t > Ep e r ; Q V , i~ cr$atpoetcS~ oooJ.la E V E O l l ( J a v , ' lOU . .to 0 viiv K t P C X A . l l V E1tovoJlci~ollEV,0 get61'cxt6v T e : Eattv Kat. troy E V~Jllv 1tclVtOlV OO'1tO'touv' < 9 K e d . HaV 't o UWJl a XUPEOOO'UV i)1tJ'lPEai-ev a u t O ? ( JuvaBpo icrav tEs B E 0 1 , xcruvonoovrec o n r r a o c O v O O 'U lKtVitO-ElC; aO t v ro IlEtXOl. 'iv' OUV Jl tl K'Ul\lvSOUJ ,LeVOV E f t1 . . ' Y i 1 ~ U ' V l l~E Kat J 3 ci91 l 1ttlVTOOana E X O U O l 1 t ; [44e] a7topol1"O: }lEV u1tp~ai-VlV, veev of : EKpaivEtv , oXll~a aut~ tOUto Kat eurropicv EOO-o c v ' o8ev a t) J . l i l 1 ( O ~ 't o o r o J l C X eOXEv, EKt(ttO l K O O A . a Kai KOJl1ttcXEq,U

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    otBov i~ U 1 t O : v t o croolla J l E X p t T i i c ; ,uxfit; aio91latv 1tOpeax,E ' tO"taUtilV ~ B t l o pd v eouev , a1teA96v ' to~ o e t~ VtrKtU tOU ( jUYlgVOU~7 t U p O ~ a1totttJ..l-,,1:0t - n p o c ; yap ciVOJ.lOl0V e ~ t o v C t A A O l O U t a i re ( x \ l ' t OKat Kata(J~tvvuTat, c r U J lq , U E r; O \ )" K E ' tt ~6 ) 1tATlaiov aEpl ytYVOJlEVOV,~, - t "" , ~ T t ..... ~I 1 ,~,O'tE 1tUP OUl( EXOVtt" 1tau'tQt tE 01lV opov, EtL t E1toyroyOV U1tVOUyiyvetat oormptcv yap ft v Ol SEOt tii~O'VEW~ E J . 1 1 1 x a v T t c r a v t O ~ r i t vtW V p A . p a p r o v < 1 > \ > 0 1 \ 1 , [ 4 5 e ] otav tautct aUJllluCJ1], Ku8Eipyvu(J t T J l v~ o u 1tUpO~ EV tOC ; BUVCljllV, it o E Bt aXE l te Kat 6Jla~UVEt ta ~ EVtO~Klv1i(Jt~, ojJOA.UV6EtaOOV 5 n a u x ict I'iyvetot, yevof lEVl1t ; ' O E 1 tOA"A i l ~ ! lEV t](Jux.ia ; J 3paX 1J 6V lP O~ U 1 t v o < ; EJ11t1Jttl, 1((Xt(lA.El$6tO'o)vO tlVroV K1Vf \OEc . oV J - lE l~6vO)v , oun KOt E V oiou; (iv t01tOt~ A E i 7 t < O v -tm, [46a] 'totau1'Q Kctt to(Jau~a 1tapel1XOvtO O$ollOtro8ev1cx EvtO~e ~ O ) re e:yp8E1.0t v OXOIlVl l J lOVEUOJlEVa c p a v 1 U G J l C X t a . to B e nepl1 1 l v ~rov KCX101tTProV EiOWA01tOttav Kat 1tclVta ocra E . J l q , a v l i KatAcicx, KflttOEiv O U O E V tt x a A . e 1 t o v . K yap 1 1 i c ; e v t o ~ E K t 6 ~ re to\)1tUpOC;EK a tE pOU xo rv ro vi uc aU1l : to tavta~E tat t a opurrepd, Ott toi~ v-cvriou; IlEpcrtV tfi VOUV J . l O V q l lCtna8Ctl1tPOmlKEt, AEKtEOV 'l'Uxitv - "tOUtO O E aopatov, 1 t U P of : Kat u o r o pKat ' Y 1 l Kat a l l P c rOO J lO ' t CX 1tavta opata 'Y E yO V E V - tOY O E vail KatE1ttanlJln.; e:paaTi ,v avc iYK l1 ta ~ t n ~ ! l t P p o v o < ; ~uaro~ a i title; 1 t p O O -ta~ l l taOtOOKlV , [ 46e] o a c t l (if: U1t ' a A A C O V j l V xtvouuevtov, E~epaB E 1CCXfq c l v c i Y K l l t ; K1VOUV'tcov yiyvovtCt t , oEu'tipac;. 1t01T)teOV O T l KO-'t o ~ a U T a Kat T t J - l t v AEKta J-lV OIl$Cf tEpa ~ a ' t OOV at 1tOOVyvll ,

    1 0 subisce, propagando imovimenti di queste impressioni per tut-to it carpo fino all'anima, procura quella sensazione per cui noidiciamo di vedere. Ma quando il fuoco del giorno scompare nellanotte, il fuoco della vista si separa dal suo affine: uscendo fuoridagli occhi e imbattendosi nel dissimile, si altera e si spegne, nonessendo piu della stessa natura dell'aria circostante, poiche esanon ha piu fuoco, L'occhio cessa di vedere e chiama ilsonno: Iepalpebre, infatti, che gli dei hanno fabbricato per la sa lvezza del-la vista, [45e] quando si chiudono, trattengono la potenza delfuoco interno la quale placa e calma imovimenti interiori, e unavolta appianati giunge la quiete. E quando la quiete e molta, siverifica un sonno fatto di brevi sogni, mentre se permangono agi-tazioni pill grandi, a seconda della loro natura e delle parti delcorpo in cui rimangono, [46a] producono all'interno tali e tant ivisioni che rassomigliano a quelle esterne e che da s ve gl i c i ricor-diamo. Per quanto riguarda la formazione delle immagini neglispecchi e tutti quei corpi lucidi e levigati, non e difficile rendersicon to. Infatti, dalla combinazione reciproca del fuoco interno edi quello esterno, che diventano ogni volta uno solo sulla superfi-cie levigata e in molti modi si trasformano, [46b] derivano di ne-cessita tutte Ie apparenze di questa genere, dal momento che ilfuoco che si trova intorno al volto diventa un tutt'uno con ilfuo-co che esce dagli occhi su di una superficie Iiscia e lucida. E lasinistra sembra Ia destra, poiche Ie parti opposte del fuoco dellavista vengono in contatto con Ie parti opposte del fuoco esterno,contrariamente al solito modo con cui avviene il contatto: ladestra, invece, appare destra e la sinistra sinistra, al contrario,quando la luce, cOIDyonendoSi , muta la sua posizione con cia concui si compone. [46c Questa si verifica quando, essendo la super-ficie levigata degli specchi curvata innanzi dalle due parti.Ia suaparte destra invia luce verso la sinistra del fuoco della vista e lasinistra verso la destra, Se questa stesso specchio si volge s~con-do l~ lu?ghezza del volto, fa in modo che tutto appaia capovolto,e quindi Ia luce che proviene dal basso viene proiettata verso Iaparte superiore del raggio visivo, e quella che proviene dall'altoverso la parte inferiore. 'Tutte queste sona concause di cui il dio si serve come di assisten-ti per realizzare, per quanta e possibile, l'idea dell'ottirno: [46d]dalla maggior parte delle persone, invece, vengono ritenute cau-se, e non concause di tulta la realta, perche raffreddano e riscal-dana, condensano e dilatano, e compiono altre case di questogenere. Esse pero non sono in grado di possedere alcuna ragione,ne intelligenza nei confronti di nulla. Di tutti gli esseri si devedire che soltanto l'anima e quella cui conviene che si a fornita diintelligenza: infatti essa e invisibile, m...ntre ilfuoco e l'acqua, 1aterra e l 'aria sono tutti corpi visibili. E allora necessario che chiama l'intelligenza e la scienza vada alta ricerca delle cause primedella natura ragionevole, [46e] e in seguito, Ie cause che si gene-rano da altre cause e che di necessita ne muovono altre, Anchenoi dobbiamo fare COSt: bisogna parlare di queste due specie di

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    Xropi~ o E oeJat JlEta vo f K O A O O V Kat a y a e r o v OTUltOUPYOl xni acral, . L O v r o 9 E i a Q t ~povi jaEroc ; 't o ' tU X ' < ) V atUKtOv Kac:r'to'tE E~EPYc i~ov-TOt. tet J lEV OUV trov 0JlllatOOv 01jJl~:tai 'tlCl npot; 't o crxE1v rn v ()UVO-ut v ii v VUV Ei lTlXEV e ip T ta 80 0 1 0 of: J.leYlGtOv a u t w v EtC; OO c J >EA i a vepyov, O tl a eEO~ aue~1 i ~ t V OEOOOPlltal, [47a] JltO tofrro pn tEOV.O'Vl~ B i t Kctla tOY E ~ O V A O Y O V (X i ric t i l e ; I - l E y i c r T l l C ; ro$EAiac; yeyovvT i J l i v , Ott - - r rov vuv A O l ' I D V n e p i tOU 1tavto~ A . E Y O J l E V r o V ouB1.~ cl V1tOtE P P 1 l91 l JJ.TttE aatpa J I T t t E ii~tov J. lTttE oupcvov io6vtrov~ viiv c f11JlEpa te Kat v u ~ o - t > ge l . c r( x l r . t n V E ~ re Kat V1C1U tOOV 1tpiOOOl Kati < m J lE p t c tl K O t. tP01t(X1. 1l" " ' ' lxaVTtVTat JlEV apt8lJ.ov, Xp6vou OE E V -VQlCIV nepi re ' n l t ; roil 1tavto~ q)tl

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    cause, distinguendo quelle che con intelligenza fabbricano ciache e bello e buono, da quelle che, separate dall'intelligenza, ope-rano ogni volta a caso e in modo disordinato, Ma sulle concausedegli occhi in relazione aile quali essi hanno quella facolta cheessi ora hanna avuto in sorte, si e detto a suficienza: dopo di ciosi deve parlare delloro grandissimo vantaggio, [47a] grazie a cuiil dio ce ne ha fatto dono. Secondo il mio ragionamento Ia vista ediventata causa del pill grande vantaggio per noi, perche nessunodei discorsi che ora abbiamo pronunciato intorno all'universosarebbe mai stato detto se non avessimo visto gli astri, ilsole e ilcielo. Ora Ie osservazioni del giorno e della notte, dei mesi e deiperiodi degli anni, degli equinozi e dei solstizi hanna procurato ilnumero, e hanno fornito la riflessione suI tempo e la ricerca sullanatura dell'universo: da queste cose [47b] abbiamo ottenuto ilgenere della filosofia, di cui nessun bene pili grande giunse, negiungera mai alla stirpe mortale come dono degli dei. Dieo che.questoe il bene piu grande degli occhi: quanta agli altri, che sonominori, perche dovremmo celebrarli? E chi non e filosofo, se silamentasse per aver perso la vista, non si lamenterebbe invano?Ma dobbiamo dire che la ragione per cui il dio ha scoperto e ciha donato la vista e quella per cui, osservando nel cielo icircolidell 'intelligenza, ce ne servissimo per icircoli della nostra intelli-genza, che sono affini a quelli, [47c] anche se inostri sana disor-dinati, mentre quelli ordinati, e dunque, appresi e resi partecipidella correttezza dei ragionamenti naturali, imitando imovimen-ti del dio che sana assolutamente regolari, potessimo correggeregli errori dei nostri, Per quanta riguarda la voce e l'udito vale dinuovo 1 0 stesso discorso, e cioe che per gli stessi scopi e Ie stesseragioni sono stati donati dagli dei. Laparola e stata ordinata per1 0 stesso scopo, e ad esso ha contribuito moltissimo, e COSt quantavi e di utile l47d] nel suo no della musica e stato donato all'uditoa causa dell'armonia. E l'armonia, dotata di movimenti affini aicircoli della nostra anima, a chi con .intelligenza si serve delleMuse non sembra utile, come si crede ora, a procurare un piacereirragionevole: rna essa e stata data dalle Muse per ordinare erendere consono con se stesso il c ircolo della nostra anima chefosse diventato discorde. E il ritmo e stato donato da quelle perquesto stesso motivo, [47e] vale a dire per ovviare a quella condi-zione che interessa la maggior parte di noi e che consiste nellamancanza di misura e di grazia." "Net discorso precedente, tranne brevi accenni, si e parlato di ciache e stato realizzato mediante l'intelligenza: a questa parte deldiscorso bisogna aggiungere anche cia che avviene per necessita.Infatti la genesi di questo mondo [48a] e mista, derivando da unacomposizione di necessita e di intelligenza. L'intelligenza dominola necessita, persuadendola a muovere verso l'ottimo bene lamaggior parte delle case che si g en er av an o , e COSt, poiche la ne . ..cessita si era lasciata dominare da una saggia persuasione, vennein principio realizzato quest'universo. Se dunque qualcuno diracome esso si e effettivamente forrnato, dovra includere questa

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    )lELK'tEOV Kat 1 0 tfl~1 tAavro~V I l~ Eioot ; ahia~, ~ $epElV 1 t E t l m 1 C E v r o SE O U V f C ( l A L V avaxroprl'teov, [48b] Ka1 . Aa j3 0Ua t v ( 1 ) ' t c OV rounov:npocrtiKoucrav E tEpav apx~v auOte; au~Ka9u7tEp 1 t E P i . trov 'tOtE VUVo ii rc o n ep l 'tm)lOlV 1taA.lV apK ' tEov ax' a p x i l c ; . ' t1)v B T t npc. tft~ onpc-yO U YEVE:aEro~ nupoc; uBat6~ te Kat aEpo~ Kat 1" ~ ruatv 8EateOvau 't i}v Kat . 'tct 1tpo touro xu911 VUV yap ouoei~ nO ) "(EvEatV autrovJ lE J l r lVUlCEV, aAA ' r o . : ; Ei

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    toeav 't'E ontov au9t~ cepoc nup, K al 1 tC XA .IVcepu cuvtovrc Kat1 t U K V O l J J l E V O V V(j>o t60E 1 t P O G X P O l ! l E V O U C ; QVOJ,UI'tt, 't o O E C)][OtOVOUV T i ,GepJlov ti A U K O V i\ Kat ououv troy EV(lV'tlroV, xni KaVS ' oaa tI Crourrov, Il'loev EKEtvo au TOUtroV I C O A E i v . e n O E ou~ecrttpOV a u -'tou 1 tE p t npoEh )I lT J t EOv aUOte; El7tEi.V. ei yap1tO:VtCl tV; crxiU10'tO1tAa(ja~ J ( xpuaou Jl l loEV J , lET01 tAO:TTOOV nauot'to KUOtU e tc; an :av -to; oelKVUVto~ o il ' tlVO~ Ull'tOOV E V Kat epouevou [SOb] ' t l . 1to"C'O'ti,).1aJcpr9 1tpO~ UA.i)6EtCtv aacpaAEUTOtOV eixeiv on XPuO'OC ;, 1'0 liEr pt ymvo v oaa 1 O : A A a CJXtlflU'tU Eveyi yvl'O, J l 1 l01tO'te AEYt v tau-'to oJ ~ DVtO, a "( J..lE1a~ungeJ lEVOU , . u : : 1 ' a 1 t 1 1 t ' t E l , 0 :A / . . . , e:o:v apu K at't o rotofrrov uer' ciO'(PaA.Eia~ e g e A . 1 J ox0'9ai 1tVO~. ayanuv. 6 uu-tOe; 5 n A.6yo~ KOt 1 t E P i . T i i c ; to ! m x vtu 5 E X 0 J , LE V l lC; CJo)~ata cpu(je(O~.

    '1 t . . . . . . . \ ~ , ' " . - . " . _ ' " I .,lU U 't'O V U U TflV oe t npoepnrsov- ElC yap T I l e ; eUU t11< ; 'to Xupa1tOv OUK~io'tatut o uv ci l1 ~r o~ - l ieX:tai t 'Yop at 'to navtQ , xni [50c ], . 1 O p q n l v ouoqJ.iav 1[OtE OUl)Vl trov eicrtoV1:OlV ouoinv ElA . l l 4 tE ' :V 0\>-c S a l l i i O U O O J . l O O t ; E K J . L a y i o v yap 4 l U O ' E l 1 t ( X v ' t i K E i ' t a t , K l v o U J . u ~ v 6 v tEKat o t a O X T l J l a n C O f l e : v o V u n o troy eiciovnov, cpaiVE'tUl a e o t' : K E i -v c allot: a lJ .. o'io v - 1 '& o e eiotcvm Kat E s t O V ' t U 'troy QVtO}v aEiJlq lTtJ, latO, ' tu1too6ivt

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    0' o 8ev a~0 f. 10 tO \l Jl ev ov q ru ' tu t "C o Y 1 Y V 0 J . 1 V O V . Kat 8 T l Kat npoo-EtKaOCtt 1tPE1tEt 'to J lEV OEX0jJ.EVOV urrrpi, ~ O B' OeEV norpi, titv O EJlEta~U touterv . p U U l V E K : Y O V ( 9 , vofioni te m e ; aU K o : v aAAro~, 1(-' tU1[ID~a"Co~ EtJa9at ~AA,OV'"COr:; U' iE ' iv 1 tot1dA.o1) 1 t ciO 'a~ 1tOtxt Ala< ; , .- t !II "t 1'" ~ ; 'I ~ .~. 't I tour auto EV cP EKtU1t01JJ.!EVOV evtcrcrct yeval t c v 1 ta pE C iK E U

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    11115E v, navS' 0 1 t o c r ' a u OU]: 'tou O"roJ1a't'o~ aicr8avOJlESa getEOV J . l e -(3O:l01:0ro. [51 e] l)uo , o T t A E 1C'tO v KEivm, a to tt X co p 1 . < ; "(')'0 vcrovavo~oi~ 't XEtOV. 1'0 ue v r a p atl'rrov SU I otoaXllr;, 't o o u n o xei-6ou~ ttlliv Eyyiyvetat ' lCai to ! l E V ac t uer' 0 : 1 . . 1 1 8 0 - U < ; 1 - . . 6 1 ' 0 ' 0 , 't o B EaAoyov' Kat to J . l E V a id vrrrov 1tt90t, 't o B e Jlta7tEIO''tOV' Kat 'touJ l E V 1tQv-co:avopa J . le T E X l V ~(X'tEOV, vof o E eE01J~ , c i v O p o o n ( J ) v c S E :' Y E V O e ; ~ p a x u 'flo routrov S oihw~ i : X O V t w v [S2a] OIlOA.OYTl'tEOV VJlEV elvrn 't o K:{ITa ' C O U t O : E iSo< ; E X O V , 0 Y E V V l l t O v Kat a v o o A . 9 p o v ,O UtE E ic; e a v t o Eicr3eXOIlVOV aMo O A . A . 0 8 E V OU'tE auto E i~ o:UoltOl Iov, ciopaTov o e xui a A . A O > t ; clvuia811tov, toih'o 0 B i t vonc;E~AllXEV 7tl,GK01tEtV' 't o DE 0 J l W V U I l O V oJ lot6v re E KE ivQ > liuu:pov,a tO 'eTr~6v , "(VVll tOv, 1 C E C P O P 1 1 ' , U ~ v o v r ie i, Y l 'y v 6~Ev6v 1 EV 'ttVl t O T t O OKat 1tOA1V : E l C E t 9 E V (l7toA.A:UIlVOV, 86~1J IJ,E't' a ia BT tO E o oc ; m :: pt ~A . T l 1 t ' t o v rptrov of; a u y v O ~ Q V to til~x r o p a ~ ciei. < 1 >e o p av o u npoc-B e X O J l E V O V , [5 2b] E 8p ex v O 1tOPE;(OV oou E X E t 'YVE(HV nacrtv, a u -T O 8 e ue r' a vot a9T lc ri ac ; rtvt v66 !p , J.lO')'lC; 1tUHOV,n p o t ; 0 Bit Kai 6VtP01tOAo{)~ev J3AenOVtE t ; x ni cpaJ lE V o:vuYKaiovelvci 1tOU 't o o v &n:av tv 't"\.VL ' t 0 1 t c p Kat lCa-rE~OV xropav rtvc, 't o o e!ltit' tv yij J.ltltE nou Kat' cupuvov O U O E V ervm, "COU tU o~ 1 t O V t C XKai t o i n - r o v aAA.o a5EA.~d: K C X t 1 t E p i r i J v a U 1 t v o v K a t aA:r19ro~ c ! n ) < r l vlmupxouaav u n o ' t ( xU ' tTJ < ; T i ; < ; 6V tP IDSe~ [52c] o u Suvutoi ' Y l y v 6 -MeGa EI'Ep8ivtEC; OtOptCOJ , lEVOl ' [ c X A . 1 1 9 E < ; A . E Y E t V , r o ~ EiKOVt !lEV,E 1 t E l 1 t E P o u o ' auto '[0\)1:0 e c j ) ' i P YEyOVEV E:aUn;~ E t 'J t tV , 't E P 01) O E' t l VO < ; aE t $pE1:at ~av'raO'!la, B tu tau1:c( E V Etepcp npoorucet TIVt"( iyv0'9Ut, ouO'ia~ < l Il O lc r yi :n ; ox ; O ! V t E X 0 j.l E V 1 lV , i\ J . l1 1 0 e V t o 1tapo:xuvautijv elvm, te p B e OV't(t)~ OVtl 1 3 0 1 1 6 0 ' ; 6 Ot ' aKpt(3eim; a A l1 9 i t~ A .O -y oC ; ; , ro ~ e ( O ~ ltv rt 't o uev a A . A . o 1 1 , to oe a A . A . o , O U O E ' t E P O V EV O U ~ -tEPql1tOti:: yevojlvov [52d] EV a J . L a ' tC IU ' tOV xn i S u o yvtiauGov.Oiirc; Jlf:V ouv 5" ]tapa t i1~ E J . l n ~ 'l'itcjlou A o Y t 0 " 6 E i e ; E V 1 C ,o :A .a io o000u900 AO Y 0 C ; ; , QV re K oi xropav KCX t 'Y E VE 0 '1 v t val, rpic 'tptX'u,K at npiv oupcvov yevEo9al' t1lV B e 1 5 " ' Y E V E O E r o C ; ' t19livllv u y p a i -vouevnv Kat 1t 'Up01J~Vr lV Kat T(h; 11;;; 1 Kat aEPO!; J l o p c p a ~ o e xo-J . t . E V l l V , Kctt oou cH.Aa ' tOUTOt

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    strumenti che servono a purificare il grano, [53aJ le parti dense epesanti vanno da una parte, mentre quel1e che sono passate alvaglio e SODO leggere veng?no si~temate da un'altra parte: COS!allora quei quattro elementi. SCOSSI dal1oro ricettacolo, II quale 51muoveva esso stesso in qualita di strumento che procurava lascossa , separavano da se, quanta 1? i u era possibile, le parti menoomogenee, am m assan do qu an ta p iu pot evano In uno stesso pun-to Ie parti del tutto omogenee, e percio, prima che nascesse l'uni-verso ordinato da essi, alcuni occuparono una posizione, altriun'altra, In un primo tempo tutti uesti elementi erano dispostisenza ragione e senza misura: [53b e quando il dio comincio adordinare l 'universo, in principio il UQCO, l'acqua.Ia terra e l'aria,che pure avevano tracce delle proprie forme, si trovavano inquella condizione in cui e naturale che ogni cosa si trovi quandoil dio e 'assente. Essendo in tale stato, it dio allora liadorno dap-prima di forme e di figure. E che ildio ordino insieme quest i ele-menti, partendo da una condizione ben diversa, nel modo piubello e pili n?bile J>ossibile, d?bbiamo dirlo seml>re e d~ ognicosa. Ora pero vogl io c er e are di mostrarvi co n un discorso insoli- .to come ciascuno di questi elementi [53c] e statoordinato ed ena to, rna dal momento che conoscete il metodo scientifico co n ilquale bisogna mostrare Ie cose che dico.rni seguirete.In p rim o luogo e chiaro a c h iu n qu e che fuoco, terra, acqua e aria.sono corpi: e ogni specie di corpo ha anche profondita, Ed eassolutamente necessario che la profondita incfuda la natura delpiano; e la superficie piana e rettilinea e formata da triangoli ..Thtti itriangoli derivano da due triangoli, ciascuno dei quali haun angolo retto e due acuti: [53d] e di questi triangoli l'uno ha,dall'una e dall'altra parte, una parte uguale di angolo retto divisoda lati uguali, l 'altro due parti disuguali di angolo retto diviso dalati disuguali.zl Questo e il principio che noi stabiliamo per itfuoco e per gli altri corpi, procedendo secondo un ragionarnentonecessario e verosimile: quanto ai principi superiori a questi, liconosce it dio e, fra gli uomini, chi a lui e caro. Ora bisogna direquali sana iquattro bellissimi carpi, [53eJ fra di loro dissimili, dicui alcuni possono, dissolvendosi, generarsi reciprocarnente: sescopriamo questa cosa, abbiamo la verita intorno alla nascita del-Ia terra e del fuoco e di tutti gli altri elementi che secondo unaproporzione stanno net mezzo. Non saremo infatti d'accordo connessuno che affermi che vi sono corpi visibili pin belli di questi, iquali costituiscono ciascuno un genere a se stante. Cercheremodunque di accordare insieme questi quattro generi di corpi che sidistinguono per la loro bellezza, e allora diremo di aver compre-so a sufficienza la loro natura. [54a] Dei due triangoli l ' isosceleha ottenuto in sorte una sola forma, 1 0 scalene infinite: e dunquefra queste forme infinite bisogna scegliere la piu bella, se voglia-rna cominciare in modo conveniente, Se allora qualcuno fosse ingrado di dirci, in base alIa sua scelta, una pill bella ancora per lacomposizione di questi c or pi, q ue llo d un qu e avra ragione come

    K at O;VlIq ..U:OJ.lEVct [53a] 'to I J E V 1 tUKVO:Ka t j3apea i i A A U , 'to:of : ucvoK at 1 C O U ~ C X EiC ; E'tEpav l~l 4j)ep0!lEva opav to'tE 0\}100 " t o : tEnopaY E V l l ostouevc u n o 'tft~ S E S a ; ~ . u : : v f t < ; . 1(1V O U J . L E : V l l ~ alrri1~olov opya-v~u ~ E t ~ ~ O V ~ap~xo~'t~~; t~ !lev a V ~ J. lO t o' t ( l~ a 1 tA ~ i~ 't o v O:U ' t U o 4 l 'rrurrov Opt~E1V, ta B E 0JlOIO'tOtU J lUA.l

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    taA A o, E~ o u 't o i (J01tAEUPOV rpi yrovov K rpt tot) (JUVEOtllKEV ..[54b] Bl01l o E , A.6yo~ 1tAtoov aUa T q J ,;outO EAEYsUVtt K a t aVEU-povn 8 " ou"tro~ E X O V KEltat c p i A t a to : a a A a ~ 1 t p o 1 ] P t l c r 9 0 l 0 1 1 0 1 . 1 0tpt ymva E~ r o v 't o ~E 1 ' 01> 1tUPOt; Kat ta 'trov aUrov OWJlUtll JlE~ll-xaV l l t c t l , to J . 1 EV i(joaKAE:~, to o e Tpt1tA:iiv KOLa B U V C I r J t V E X O V t i i c ;EAa t1 'OVOC; tl)v ~i~OJ 1tAupav n e t . t o o n 1tpOa6EV C t C J a $ r o ~ P T 1 9 E Vvu v ) l e X A A O V 8tOPlOt.EOV~ ,; a 'Yap ~Ettapo: , YEV l l o t 1QAAnAf f iV E i~clAAllW eaivE 'tO 1tovta YEV(nV f~E tV , OUK o p e c O ~ q,avta~61lva''Yi1'VE~at J . l EV yap E lC trov ~PtyrovO)v l54c] r o y 1 tPO l lP t lJ lE9a ) lev. ., te t-'tapa, tpic IlEV e; E V O ~ tOU t C t ~ 1tA,eupa~ aviaouC; EXOVtO~, to D E .-1E-rOptOV V 1 l 0VOV E K tO U iao( jKEAoU~ t p t l 'mvQu tTuvaplJocrBev.OU lCOUV ouvata 1tc1vta eu; U A A ; I 1 A I l Ot (XAUOPEV( l E 1 C 1 tO A A f fi v out ..KProv o A t y a j l E Y c l A a Kat touvavtiov yiyvcr9al, ' t o : O E r p i u o16v tEE K yap V O ~ tl1to:vta nEq,uKOta Au6EVtroV tE tffiv J..l.t~6vrov n O A A - au~tKpa E lC trov autmv cruattlGEtat, OXOIlVa " C o npoerpcovro EOU-tot~ 0 X 1 l J j , c x ta , Kat (j~lKpa otav a u l tOAAa Kata te i lPiyrova Otct-l11tOpij, [54d] yev0J.1EVO\i EtC; aptBJlo

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    'lOU (J'uotav1:0C; CJroJ la tO~ yeyovEv 1(1)~tK6v, ~ 1tt1tOO\)~ 'ttpayoo.vouc i ao1 tA .. upou ') J3aOt

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    u n o 't'il~ 6~v't11'toC; all"rof) tflPOtt (iv, E l : r tv l l U t c p 1tUpi Augeioa 1 . r'tv C t P O c ; 1 . tl v i ) o o ' t O C ; oyl(ql r o x o t , I!E.XPt1tp dv au'tfjc; 1t1] ouvre-xovta 't o J,lEPfl, 1 t < l A . l v cruvOPJ . .l 0oOEv ta aUta aU1'oit;, 1ft 'YvOt'to -ou yap E i~ d U o ye e l . O O C ; E A O O l nor' i iv - u o m p l) \m o 1 t ' U P O t ; uept-crOev, i re Kat un' aEpo~,yxroPt yiyvE08at (JuO'tavta V IlEv1t 'Upo~ , c r cO J . . l O , 0 - 0 0 of : apo~ [56e] t a OE Qepo

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    lCotontcr9Ev AOy \ ' ( J J l < 9 ~ ~c i ).lev ouv iiOll1tPi. O ! U t c i ) v eiprrCClt , 1 t p O ~ o 1(EivotC; E l l . . ~ci8t E V llEV O f l U A O T I l t 1 . J lT lOE1tOtE e9Alv xivnotv...... ",. ; u _ ~ t '" .evatvm ..to yap xtvnoouevov aVEU rou lC tV11CJOV' tOC; 1 1 to KtV llO'OVave:u ~ o u KlVl1

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    . AaPV~ [59a] 1tclAtV O K1ti7tTOVlOC; C t U t O e v - ~oi) 1tUPO';, atE OU KEtt; KEVQV E~l6vtoc; , c08oulJEvor; 0 1tA.llO"tOV a T , P EUKtVTrtOV ovta ittl"OV irypov OYlCOV ei

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    A ( J l l l P O V Elooc;, xi't ' to )Ca l. x i x t K al MltOV all'to oo-a t' Cillo: 'ti l~auTii~ o1.)vaJlro~~ooov o e Staxu't lKoV [60b] IlEXpt q,u(JEm~ ~ r ov 1 tE -pi TO c rt OJ lU ( fU VOOCOV ,taUTlJ tij B'Uvci~Et lAUICU' tT( - t ( l 1tUpeX OJlEVOV,Il iAt to KOta nctvtQ)v J l C t A l O ' t C l 7tpOOprUla E O " x e v , 't o S e r i1~a o p K O C ;O t a A U n l C O V tc 9 X:

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    T T l 1 C E t JlOVOV 1tUp. ta 3 T t trov oUJlJlEiKtmV E tc ' Y i i~ re Kat u.satoc;(JO)Jla~rov, I J E X P t 7 t E P dv u o m p autou [61b] ~a tii.; lft~ OtOKEva KatP i ; , (JUJ11t1ttA"~Va; lCo tEXlJ , ta IlE V uBo"tot; E1ttOvta ~ro9EV ia-ooov OUK xov'tQ flEPll1tEptpPEovta tOV O AO V O YK OV aTi lK - rov eta-vKotao1l1ov uev, ollro~ o f : J . 1 1 1 o i : v E1ttSe~ EGtoo MJyou. ~a y a p o r,t O O v 1tepi 't o c r o o l l O u y p c i > v JlEyaAo~EpE(Jtpa eiotovm, 't a o j . J . t 1 C p 6 -repo sroOoiivta, E i~ tc i< ; 1CE tVO)V o u BUVUJ . l EVC l Eopa~ vot)VQt,O'uvro8ouvta T t J . 1 0 0 v T O v o r e p o v , [62b] t~ a V C O J l C t A O u lC EK1V1 l f . i EVOU reoK i V T lT OV O t~ O!1QAO"tlltO K at -cilv c r U v ( O a l V a1tp 'Ya~61lva 1t1lYvu"ow: t o o e napa q , U U l V a u v c x Y O J 1 E V O V ~ c i x E t a : t lCCt'ta q , U 0 1 V a u t oeQuto l~ touvevriov a 1 t O l 9 0 U V a - t i l S it J J , t l X t l Kat t< p oelOj.1ql tOu~ql1p6)lO~ Kat pi yo~ e t e S T ) , 'JIuXp6v re ~O 7 t a e O ~ Qnav 1:0{)tO Kat "t o

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    soltanto il fuoco.Quanta ai corpi composti di terra e di acqua,invece, finche l'acqua [61b] occupi gl i interstizi della terra com-prim.endoli violentemente, Ie parti dell'acqua, giungendo dall'e-sterno e non trovando un .modo per entrare, scorrono intornoalla massa intera e non riescono a fonder la, mentre Ie parti difuoco, introducendosi negli interstizi formati dall'acqua, operanosull'acqua come l'acqua sulla terra e ilfuoco sull 'aria, e rappre-sentano l'unica causa che il corpo comune, una volta dissolto,. scorra. Capita allora che alcuni di questi corpi abbiano menoacqua che terra, e sono tutte Ie specie di vetri L61c] e le specie dipietre che sono definite fusibili, mentre altri, che al contrariohanno pill. acqua, sono tutti quei corpi che sono condensati informa di cera ed esalano profumi,E COS] si sono press'a poco trattate le varie specie di corpi che sidifferenziano per figure, per combinazioni, e trasformazioni reci..proche: ora bisogna cercare di chiarire per quali ragioni si gene-rano le impressioni prodotte da quei corpi. In primo luogo biso-gna che ad ogni cosa che viene detta corrisponda una sensazione.D'altra parte non abbiamo ancora parlato dell'origine della car-ne, ne di cio che ad essa si riferisce, e neppure dl quel che vi e dimortale nell 'anima: e non e possibile rarlare in modo adeguatodi queste cose, se non si accenna [61d aile impressioni sensibili,ne di queste senza quelle, e, del resto, non si pub parlare nellestesso tempo di tutte e due Ie eose. Prendiamo uno dei due argo-menti, e su quello che abbiamo tralasciato torneremo in seguito,Perche si possa parlare delle impressioni immediatamente dopoIe specie dei corpi, cominciamo a trattare quelle che riguardanoil corpo e l'anima, Prima di tutto vediamo perche diciamo che ilfuoco e caIdo, tenendo conto della separazione e dell'incisioneche esso determina su I nostro corpo, L61e] Quasi tutti in fa tti ciaccorgiamo che I'impressione che esso determina corrisponde aqualcosa di acuto: infatti bisogna tenere in considerazione la sot-t igliezza degli spigoli, l'acutezza degli angoli, la piccolezza dellesue parti, la rapidita del movimento, tutti fatto