41
Pianificare con i servizi ecosistemici arch. Gioia Gibelli, arch. paes. Luigino Pirola (RTI Studio Gioia Gibelli)

Pianificare con i servizi ecosistemici · DAL METODO AL PIANO . ... linee rosa, limite aree a regime normale. L’intervento riguarda la realizzazione di un parco fluviale a margine

Embed Size (px)

Citation preview

Pianificare con i servizi ecosistemici

arch. Gioia Gibelli, arch. paes. Luigino Pirola (RTI Studio Gioia Gibelli)

Gioia Gibelli, architetto

Luigino Pirola, architetto paesaggista

Luca Dorbolò, paesaggista

Natalia Gusmerotti e Alessandra Borghini, Scuola Sant’Anna

studio

architettura

paesaggio

Luigino Pirola

Programma Alpine Space Progetto Europeo LOS_DAMA!

REGIONE PIEMONTE:

Maria Quarta, Sarah Braccio, Francesca La Greca

CONSULENTI:

gioiagibel l i@gmail .com Politecnico Milano, 16 gennaio 2016

Biodiversità

PIANIFICARE CON I SERVIZI ECOSISTEMICI E LE GREEN INFRASTRUCTURES

gioiagibel l i@gmail .com Politecnico Milano, 16 gennaio 2016

CHE CORONA VERDE?

gioiagibel l i@gmail .com Politecnico Milano, 16 gennaio 2016

Definire e testare metodi e strumenti adatti a :

• individuare il valore dei paesaggi rurali

• riconoscerlo e potenziarlo, orientando lo sviluppo delle città alla

sostenibilità

I valori economici e i benefici forniti dalla GI sono evidenziati con un

approccio integrato basato sulla valutazione del paesaggio e sull'analisi

economica, a partire dall'intera Corona Verde.

Il Capitale Naturale e il suo ruolo nella conservazione dei paesaggi

periurbani, i loro servizi, le loro dinamiche e le loro relazioni, saranno l'obiettivo

principale della prima parte di questo lavoro

Gli obiettivi

Indice della presentazione

IL METODO

DAL METODO AL PIANO

DAL PIANO ALL’ATTUAZIONE

IL METODO

gioiagibel l i@gmail .com Politecnico Milano, 16 gennaio 2016

• approccio paesaggistico integrando la valutazione economica

• approccio multiscalare - unità del paesaggio e loro interazioni

• unità di paesaggio caratterizzate tramite le proprietà di vulnerabilità e di resilienza

• servizi ecosistemici e il paesaggio come parte (e strumenti) della valutazione

• analisi spaziale, attraverso indicatori mutuati dall'ecologia del paesaggio

• partecipazione come elemento strutturale nella definizione della strategia

• monitorare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità

VULNERABILITÀ RESILIENZA

ROBUSTEZZA aumenta L’INSTABILITÀ DI

SISTEMA

Caratteristica propria del sistema che ne definisce i livelli di instabilità

COSA DETERMINA LA VULNERABILITÀ

DEL PAESAGGIO?

CHE COS’È LA VULNERABILITÀ

Gioia Gibelli Università di Genova

Una volta riconosciuto il tipo di paesaggio e i suoi caratteri strutturali, le variabili più significative paiono essere:

•L’estensione e la forma dell’ambito considerato

•I tipi di margini

•La presenza di elementi incompatibili

•La frammentazione interna

•I collegamenti esterni

VULNERABILITÀ :

aumenta l’instabilità e il rischio di

sopravvivenza

NEI DUE AMBITI IL RUOLO DEI SERVIZI ECOSISTEMICI E’ DIFFERENTE

RESILIENZA + ROBUSTEZZA:

mantiene equilibrio dinamico

maggiori probabilità di sopravvivenza

1. aumento di infrastrutturazione del territorio (insediamenti,

infrastrutture)

2. specializzazione/monofunzionalità (“mono-uso” del territorio,

regimazione fluviale…)

3. incompatibilità tra elementi (industrie/residenze, capannoni/aree

agricole)

4. pressione antropica e intensità d’uso delle risorse (densità

antropica, infrastrutture ed emissioni)

5. urbanizzazione diffusa e riduzione della integrità

ecosistemica

6. paesaggio in transizione/trasformazione (aree in

abbandono/crescita disordinata)

FATTORI DI VULNERABILITÀ

Maggiore è il grado di

frammentazione, più alto è

l’impatto prodotto da una nuova

interruzione

Aumento della frammentazione, la perdita di habitat, le richieste

energetiche, la perdita di identità.

1. IPERSTRUTTURAZIONE DEL TERRITORIO (Rapport et. al, 1997)

4. INTENSITÀ D’USO DELLE RISORSE

Banalizzazione degli ecosistemi e riduzione della capacità di

autoregolazione dei sistemi

Ridotta possibilità di limitare gli effetti dei cambiamenti

Le strategie di risposta sono

sempre più dipendenti dalla

popolazione dominante

(da Schreiber, 1980, modificato)

FATTORI DI

VULNERABILITÀ

INDICATORI

SPAZIALI

fattori di

vulnerabilità

Indicatori spaziali

di vulnerabilità

Iperstruttur

azione del

territorio

Specializzazion

e degli

elementi

Incompatibilità

reciproca tra

elementi

Elevata

concentrazione di una

medesima

popolazione e

intensità d’uso delle

risorse

Degrado

degli habitat

e degli

ecosistemi

Velocità

delle

trasformazio

ni

Matrice

Habitat Standard

Pro Capite (HS)

Indice di

compromissione

paesaggistica

Biopotenzialità

territoriale (Btc)

Indice di superficie

drenante (Idren)

DALLE VULNERABILITA’ AGLI INDICATORI SPAZIALI

Dai fattori di vulnerabilità, alla stima dei livelli (indicatori spaziali),

obiettivi di mitigazione e SE prioritari

Applicazione dei macro indicatori: livelli di vulnerabilità prevalenti :

valori di riferimento per la lettura dei risultati degli indicatori che

saranno applicati alle scale inferiori

I SE prioritari per la Corona Verde e per le scale inferiori

FATTORI DI

VULNERABILITÀ

INDICATORI

SPAZIALI

OBIETTIVI DI

MITIGAZIONE

CORONA VERDE/AMBITI PPR

COSA CERCHIAMO? Le nature based solution più efficaci

INDIVIDUAZIONE DEGLI AREALI DI STUDIO PER LA PIANIFICAZIONE E LA PROGETTAZIONE

SC

AL

E S

PA

ZIA

LI

Scala per l’inquadramento

UNITÀ DI PAESAGGIO PPR

Scala per la pianificazione delle GI

SUBUNITÀ DI PAESAGGIO

Scala per il progetto delle GI

COSA CERCHIAMO? Le Vulnerabilità della corona I SE ecosistemici prioritari

COSA CERCHIAMO? Le Vulnerabilità locali I SE ecosistemici prioritari per orientare le G.I.

• Con Analisi Multi criterio ci si riferisce ad una famiglia di metodologie che vengono utilizzate tipicamente nell’analisi di situazioni complesse che necessitano di conciliare obiettivi di natura economico, sociale e ambientale;

• Si tratta di un metodo di valutazione delle azioni alternative… non è uno strumento che fornisce la soluzione attraverso un algoritmo;

• E’ ampiamente utilizzata in ambito ambientale e, da qualche anno a questa parte, anche nel campo della valutazione dei servizi ecosistemici (Comino et al, 2014).

STRUMENTI PER LO SVOLGIMENTO DELL’ANALISI MCA E PRIORIZZAZIONE DEI SE

MAPPATURA DEI SE

MCA

PRIORIZZAZIONE DEI SE

Caratterizzazione ecologica

Identificazione degli user e dei

provider

Identificazione degli altri attori

chiave

Identificazione dei criteri

Definizione del contesto e identificazione del problema

Definizione del panel di esperti

Applicazione della metodologia

Discussione dei risultati con il panel di esperti

STRUMENTI PER LO SVOLGIMENTO DELL’ANALISI MCA E PRIORIZZAZIONE DEI SE

DAL METODO AL PIANO

Dalle criticità ai riferimenti per la pianificazione delle GI

incremento della frequenza e dell’intensità di allagamenti

aumento dei periodi siccitosi

aumento degli effetti sulla salute da parte delle onde di calore estive

Ruolo dell’acqua e del verde per la regolazione del microclima

IL CLIMA CHE AVREMO

Stoccaggio delle acque/ricarica delle falde

Oculata gestione delle acque meteoriche, soprattutto urbane

(46%) presentano uno Stato

Ecologico inferiore al Buono (fonte: RA VAS PPR)

Oggi la maggior parte

dell'inquinamento proviene da

scarichi civili (pressioni

elevate),

L’acqua non è più una

questione di territorio ma è

inserita in un sistema artificiale

con scarsissima resilienza:

I SE legati all’acqua sono scarsi

e scadenti

La Direttiva Europea 2000-60-CE

pone come obiettivo per il 2027

qualità buona nei corsi

d’acqua

LA CUENCA DE LOS RÌOS: OLONA, SEVESO, LAMBRO

Il sistema fognario delle acque reflue conduce agli impianti di trattamento

Quando piove

La rete fognaria ha una carica

eccessiva: l'acqua piovana viene raccolta dal sistema

fognario, che si sovraccarica fino ad attivare gli sfioratori

fognari

Le acque sono recapitate direttamente nel corso d’acqua

EFFETTI DELL’IMPERMEABILIZZAZIONE DEI SUOLI SULLA QUALITA’ DELL’ACQUA

fonte: Gibelli G., et al, (2015) MANUALE DI DRENAGGIO ‘URBANO’, Ersaf, Regione Lombardia

IMPATTO DELL’IMPERMEABILIZZAZIONE DEI SUOLI SUL CICLO IDROLOGICO

• tempi di corrivazione ridotti

• ridotta infiltrazione a ricarica delle falde

• aumenta lo scorrimento superficiale (run-off),

• reti di collettamento insufficienti

• riduzione dei servizi ecosistemici

fonte: Gibelli G., et al, (2015) MANUALE DI DRENAGGIO ‘URBANO’, Ersaf, Regione Lombardia

Applicare i principi dell’invarianza idraulica e idrologica Una visione del bacino e una pianificazione adeguata: Pianificare con l'acqua per aumentare la resilienza Approccio multidisciplinare e innovare i metodi di intervento Indirizzi strumenti e guide, buone pratiche Coinvolgimento e resilienza sociale

Cosa fare?

La qualità dell’acqua e il rischio idraulico sono le “due facce” dello stesso problema: È necessario un approccio innovativo integrato

Cosa serve?

MAPPA DELL’ACQUA

aree esondabili

Ricarica delle falde

Aree di infiltrazione

Aree umide: qualità delle acque/stoccaggio

Protezione degli acquiferi

Bacini di ritenuta

Vegetazione riparia: depurazione

Rallentamento del deflusso

Collettamento

Sorgenti/ricarica reticolo superficiale

Fonti di pressione

Quali strumenti per pianificare con l’acqua?

La mappa dell’acqua

fonte: Gibelli G., et al, (2015) MANUALE DI DRENAGGIO ‘URBANO’, Ersaf, Regione Lombardia

La mappa dell’acqua per…

Aiutare le comprensione del funzionamento del bacino e del ciclo

dell’acqua

Definire ambiti in base alle funzioni idrologiche prevalenti

Evidenziare esigenze e potenzialità diversificate all’interno degli ambiti

Aiutare a capire le relazioni tra le diverse parti del bacino

Quanta acqua libera è necessaria nelle diverse parti del bacino per

mantenerne la resilienza in base alle funzioni delle diverse tipologie?

Aiutare a far comprendere criticità e priorità

Possibilità di integrazione degli Ambiti e delle aree più importanti nella

Pianificazione comunale

Monitorare gli effetti dei Piani

fonte: Gibelli G., et al, (2015) MANUALE DI DRENAGGIO ‘URBANO’, Ersaf, Regione Lombardia

Sistemi di drenaggio urbano sostenibili e GI per l’acqua pulita, la salute della città e del paesaggio

Innovare le modalità di intervento

fonte: Gibelli G., et al, (2015) MANUALE DI DRENAGGIO ‘URBANO’, Ersaf, Regione Lombardia

BU

ON

I PR

OG

ETTI

PERCHÉ COSA

COME

MINIMIZZARE LA PROBABILITÀ

MINIMIZZARE GLI EFFETTI

STIMOLARE LA RESILIENZA

SOTTOBACINO

dare spazio al fiume (da fiume reg. a fiume nat. B1 B6)

vasche di laminazione e allargamenti locali

sistema infrastrutture verdi e blu

CITTÀ Rinverdire la città, aumentare le aree di infiltrazione

Costruire manufatti adatti ad essere sommersi (arredo, aree, materiali)

Creare alternative (es. strade), assicurazioni dedicate, riconnessione del reticolo idrografico minore e dispositivi di smaltimento veloce delle acque alluvionate

QUARTIERE edifici resistenti all’acqua (materiali)

rain garden, aree di infiltrazione

pompe

EDIFICIO tetti verdi, cisterne

progettazione degli edifici adattabile

pompe

LE SCALE D’INTERVENTO

S

C

Q

E PR

IVA

TO

PU

BB

LIC

O Esempio generico di approccio territoriale multilivello per adattarsi

ai rischi di alluvioni e alle ondate di calore in città

Comune

EU

Stato

Regione

Identificazione delle zone calde e delle specifiche necessità di adattamento

Supporto su misura

Comunicazione delle esigenze Feedback sull’efficacia

SUDS e Infrastrutture verdi (parchi, alberi, coperture) per mitigare il caldo e le inondazioni Aree vegetate e canali/vie per la circolazione di aria fresca in città

Potenziamento delle aree vegetate e delle zone umide per evitare le piene e favorire

l’infiltrazione dell’acqua

Sottobacino

31

fonte: Gibelli G., et al, (2015) MANUALE DI DRENAGGIO ‘URBANO’, Ersaf, Regione Lombardia

DAL PIANO ALL’ATTUAZIONE

BU

ON

I PR

OG

ETTI

PERCHÉ COSA

COME

LAMINAZIONE/RALLENTAMENTO DEL DEFLUSSO RITENZIONE IDRICA

INFILTRAZIONE E RICARICA DEGLI ACQUIFERI

DEPURAZIONE DELLE ACQUE (FITODEPURAZIONE)

DEPURAZIONE DELLE ACQUE (FILTRAGGIO) PROTEZIONE DEGLI ACQUIFERI

TAMPONE

CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ MICROCLIMATICA

RICREATIVO-SOCIALE

CULTURALE-DIDATTICA

ESTETICA

LE FUNZIONI DEI SISTEMI DI DRENAGGIO

Funzioni dominanti e tipologia di opere: • Laminazione, rallentamento del

deflusso e ritenzione idrica: vasche e bacini di laminazione, rinaturalizzazioni fluviali, aree allagabili, stagni di ritenuta, rain garden

• infiltrazione e ricarica degli acquiferi: rain garden, suoli liberi

• depurazione delle acque: bacini di fitodepurazione, aree umide, aree golenali vegetate, greti

• Conservazione della biodiversità: corsi d’acqua naturali o paranaturali, zone umide, stagni, invasi temporanei, fossi drenanti, boschi ripari e golenali

33

fonte: Gibelli G., et al, (2015) MANUALE DI DRENAGGIO ‘URBANO’, Ersaf, Regione Lombardia

LOCALITA’ Mödling (Au)

CONTESTO/INQUADRAMENTO AMBIENTALE Ambito urbano

TIPO DI INTERVENTO Intervento di rimodellazione dell’alveo di

magra e rinaturalizzazione delle sponde del Rio Mödling / Eisentorbrücke

FUNZIONI SVOLTE

Intervento di rinaturalizzazone in ambito urbano. Obiettivi: riduzione del rischio idraulico (rallentamento del deflusso), riequilibrio del ciclo dell’acqua (rimozione dell’alveo in cks), qualità del paesaggio. A sn il rio Mödling prima dell‘intervento. In alto a 10 anni dall‘intervento. A ds. Un‘immagine in fase di realizzazione. Progetto e realizzazione F. Florineth. Immagini gentilmente concesse

ESEMP

I

fonte: Gibelli G., et al, (2015) MANUALE DI DRENAGGIO ‘URBANO’, Ersaf, Regione Lombardia

LOCALITA’ Zuera (ES)

CONTESTO/INQUADRAMENTO AMBIENTALE Parco fluviale

TIPO DI INTERVENTO Intervento di rimodellazione della riva del

fiume esondabile con aree allagabili (arena) FUNZIONI SVOLTE

Immagine a destra: linee verdi, limite aree esondabili;

linee rosa, limite aree a regime normale.

L’intervento riguarda la realizzazione di un parco fluviale a margine dell’abitato di superficie totale pari a 168.000m2. Il progetto ha previsto la possibilità di allagamento di tutta l’area golenale, compresa l’arena di 6000 posti che aggiunge volume alla capacità di invaso. Il progetto integra perfettamente aspetti idraulici, fruitivi ed ecologici. Costo € 2.288.240,00

ESEMP

I

fonte: Gibelli G., et al, (2015) MANUALE DI DRENAGGIO ‘URBANO’, Ersaf, Regione Lombardia

LOCALITA’ Berges du Rhone, Lione (FR)

CONTESTO/INQUADRAMENTO AMBIENTALE Ambito fluviale urbano

TIPO DI INTERVENTO Intervento sulla riva del fiume esondabile

con piante, arredo e terrazzi allagabili. FUNZIONI SVOLTE

LOCALITA’ Fiume Nahe, Bad Kreuznach (D)

CONTESTO/INQUADRAMENTO AMBIENTALE Ambito fluviale urbano

TIPO DI INTERVENTO Intervento sul corso del fiume esondabile

con terrazze a livello intermedio adibite alla fruizione pubblica FUNZIONI SVOLTE

ESEMP

I

fonte: Gibelli G., et al, (2015) MANUALE DI DRENAGGIO ‘URBANO’, Ersaf, Regione Lombardia

LOCALITA’ Autostrada Svizzera (CH)

CONTESTO/INQUADRAMENTO AMBIENTALE Ambito infrastrutturale

TIPO DI INTERVENTO Area di laminazione per intercettare,

invasare e trattenere le acque meteoriche drenate dalle infrastrutture e dal torrente ,

realizzata sfruttando gli spazi residui sotto ai piloni delle autostrade.

FUNZIONI SVOLTE

LOCALITA’ Kleinpolderplein, Rotterdam (NL)

CONTESTO/INQUADRAMENTO AMBIENTALE Ambito urbano

TIPO DI INTERVENTO Bacino artificiale inserito nel disegno di un

parco pubblico, occasione per l’uso di un’area residuale prossima al fiume.

FUNZIONI SVOLTE

ESEMP

I

fonte: Gibelli G., et al, (2015) MANUALE DI DRENAGGIO ‘URBANO’, Ersaf, Regione Lombardia

LOCALITA’ Nottingham (UK)

CONTESTO/INQUADRAMENTO AMBIENTALE Ambito urbano

TIPO DI INTERVENTO Ritenzione vegetata

FUNZIONI SVOLTE

LOCALITA’ Preganziol (TV)

CONTESTO/INQUADRAMENTO AMBIENTALE Ambito periurbano

TIPO DI INTERVENTO Ritenzione vegetata

FUNZIONI SVOLTE

ESEMP

I

fonte: Gibelli G., et al, (2015) MANUALE DI DRENAGGIO ‘URBANO’, Ersaf, Regione Lombardia

LOCALITA’ Augustenborg (DK)

CONTESTO/INQUADRAMENTO AMBIENTALE Ambito urbano

TIPO DI INTERVENTO Stormwater channel

FUNZIONI SVOLTE

LOCALITA’ Ecovillaggio di Kronsberg , Hannover (D)

CONTESTO/INQUADRAMENTO AMBIENTALE Ambito urbano

TIPO DI INTERVENTO Trincee e canali, “rigolen”

FUNZIONI SVOLTE

ESEMP

I

fonte: Gibelli G., et al, (2015) MANUALE DI DRENAGGIO ‘URBANO’, Ersaf, Regione Lombardia

TIPO DI INTERVENTO Cisterne per lo stoccaggio e il riuso privato dell’acqua meteorica collegate al pluviale,

adatte ad essere ubicate sul terrazzo o in giardino.

FUNZIONI SVOLTE

TIPO DI INTERVENTO Strutture modulari per la percolazione delle

acque piovane, la raccolta ed il controllo dello scarico nella falda freatica. I moduli di

percolazione possono essere dotati di tubazioni per l’ingresso e la distribuzione

delle acque, garantendo collegamenti anche a sistemi di percolazioni con rivestimenti di

terra elevati. FUNZIONI SVOLTE

ESEMP

I

fonte: Gibelli G., et al, (2015) MANUALE DI DRENAGGIO ‘URBANO’, Ersaf, Regione Lombardia

PERCHÉ COSA

COME

DOTARE GLI EDIFICI DI DISPOSITIVI DI ADATTAMENTO AGLI ALLAGAMENTI

Spesso è meno invasivo e più economico attrezzare le strutture, gli edifici e gli arredi in modo che siano meno vulnerabili agli eventi meteorici. Le immagini mostrano situazioni diverse in cui non si sono realizzate opere strutturali importanti per la laminazione delle piene, ma si è intervenuto puntualmente in modo tale da difendere le strutture e, contemporaneamente, destinare all’acqua volumi importanti in caso di eventi più o meno frequenti. La prima immagine mostra una protezione in cls con ante stagne che protegge un edificio storico da allagamenti di altezza superiore a quella delle finestre del piano terra. La seconda immagine mostra una passerella ciclopedonale sospesa in modo tale da permettere portate ingenti e isole galleggianti. La terza immagine mostra un arredo urbano che sopporta la sommersione, appoggiato alla muratura arginale, in un parco fluviale urbano.

Dotare gli edifici di dispositivi di adattamento agli allagamenti. 10

Percorsi sospesi

Fonte: tratto da [8], modificata

Arredo urbano allagabile

Elementi di protezione

41

PR

IOR

ITÀ ED

AZIO

NI EM

BLEM

ATIC

HE

fonte: Gibelli G., et al, (2015) MANUALE DI DRENAGGIO ‘URBANO’, Ersaf, Regione Lombardia