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spring 2014 Sofidel: guardando al domani. Intervista all’AD Luigi Lazzareschi pag.11 the in-house magazine of sofidel group

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People & Paper - Gruppo Sofidel - Sofidel: guardando al domani. Intervista all’AD Luigi Lazzareschi

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spring 2014

Sofidel: guardando al domani. Intervista all’AD Luigi Lazzareschipag.11

the in-house magazine of sofidel group

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seguici su twitter @sofidelsharing

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3spring 2014

Papernet si rafforza pag 4

Sulla TV tedesca per raccontare come si produce la carta pag 4

Sofidel presente a Tissue World Americas 2014 pag 4

Chi ha detto che pulire è noioso? Regina rivoluziona le pulizie di casa pag 5

È on-line il nuovo sito de Il Mondo di Milla pag 5

Swedish Tissue investe in un nuovo stabilimento di trasformazione pag 6

Nuova linea di trasformazione in Delipapier GmbH pag 6

A Nancy in Francia Delipapier effettua la prima virtualizzazione

fra le cartiere tissue europee pag 7

Certificazione in Italia per Delicarta Monfalcone pag 7

Piantati più di 50 mila alberi in Gran Bretagna pag 8

Soffass Cartiera riduce ancora il consumo idrico pag 8

Sofidel America ottiene un riconoscimento per la sostenibilità pag 9

Il Gruppo è partner del Sodalitas Challenge pag 9

Marco Lambertini nuovo Direttore Generale del WWF Internazionale pag 9

Less is more: un principio base per il nostro lavoro pag 10

La carta protagonista di un concorso per gli studenti pag 10

Intervista all’AD Luigi Lazzareschi - Le nostre radici, il nostro domani pag 11

Sofidel con Telethon per la cura delle malattie genetiche pag 16

I LED riducono i consumi energetici degli stabilimenti italiani pag 16

Storia - Sofidel avvia la produzione in Germania: nasce Delipapier GmbH pag 17

in questo numeroin questo numeroin questo numero

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4spring 2014

SofIDeL presente a tISSue worLD AmerIcAS 2014

Sofidel ha partecipa-to a Mia-mi al Tis-sue World Americas 2014, la fiera che

è il punto di incontro e di riferimento per l’industria del tissue per il Nord Ame-rica e l’America Latina.L’evento, che si è tenuto dal 18 al 21 marzo, richia-ma ogni anno i principali professionisti e fornitori del settore tissue.Fra i punti qualificanti dell’edizione, i focus su innovazione di prodotto,

rapporto fra brand e pri-vate label, sostenibilità e distribuzione.Sofidel è stato l’unico pro-duttore a pendere parte con un proprio stand all’e-vento.La sua presenza, incentra-ta in particolare sul suo impegno sostenibile, è sta-ta una preziosa occasione per aprire nuovi rapporti e farsi conoscere ancora me-glio all’interno del nuovo mercato.

Il brand è diventato fornitore preferenziale di Inpacs e Bunzl, due delle principali realtà internazionali della distribuzione di igiene professionale

sofidel nel mondo

marketing

PAPerNet SI rAfforZA

Sulla tv tedesca per raccontare come si ProDuce LA cArtA

In Germania, l’emittente Pro7, nel corso del programma tele-visivo “Galileo”, ha trasmesso un servizio di circa 17 minuti sulla produzione delle carte igieniche. Pro7 è una delle principali emittenti tedesche private. “Galileo” è un po-polare format scientifico, tra-smesso quotidianamente da quasi 15 anni alle 19 e segui-to da una media di 2,2 milioni

di telespettatori. Per illustra-re la parte relativa alla tra-sformazione in prodotti finiti, tra le diverse alternative di produttori possibili, Pro7 ha scelto di girare il servizio nello stabilimento Delipapier GmbH di Arneburg, con in-terviste ad alcuni dei nostri

colleghi. Una collaborazione che ci ha fatto piacere e per la quale, in qualche modo, siamo stati anche “premiati”. Nel servizio, infatti, è stato possibile vedere a più riprese i rotoli del prodotto Regina Carta Camomilla con le ca-ratteristiche margheritine.

Sofidel è diventata fornito-re preferenziale di Inpacs, la più grande associazione europea di grossisti indipen-denti operanti nel cleaning ai quali offriamo una gamma completa di prodotti per la pulizia, l’igiene e la ristora-zione con il brand Papernet. Inpacs ha una presenza di associati molto forte in Eu-ropa, con più di 300 filiali in 32 paesi, e dal 2005 ha creato una forte alleanza con l’associazione statuni-

tense Network con la quale collabora Sofidel America. La partnership rientra in un piano di sviluppo pluriennale volto a rafforzare, attraverso Papernet, il posizionamento di Sofidel nel canale del cle-aning. In precedenza Sofidel era già stata selezionata come fornitore preferenziale di un altro importante gruppo mondiale di distribuzione di igiene professionale, Bunzl, una public company inglese quotata alla borsa di Londra,

operante in tutto il mondo. Due collaborazioni impor-tanti, tenendo anche conto che il fatturato in acquisto di prodotti tissue di Bunzl ed Inpacs, sommati insieme, superano il fatturato Sofi-del. Queste alleanze, oltre a creare le condizioni per un incremento del fatturato del canale AFH e a richiedere un lavoro sempre più orien-tato al cliente finale, contri-buiscono anche al riposizio-namento del brand Papernet

sul canale professionale, caratterizzato da un crescen-te peso dei clienti internazio-nali.

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5spring 2014

regina sul web

marketing

Un’esperienza interattiva, un contest, una palestra, una radio. Tutto questo è Clean it Up, il nuovo sito di Regina che rifà il look alla gamma Asciugatutto, formata da Asciugoni, Blitz, Bobinone e Regina di Cuori. Una piatta-forma online multicontenuto che ci mostra come trasfor-mare le pulizie di casa in un vero show, legando musica, ballo e fitness. La parte prin-cipale di reginacleanitup.it è dedicata alla video expe-rience: un film interattivo in cui gli utenti devono aiutare un ragazzo a mettere a posto

tutta la casa in tempo record prima del ritorno dei geni-tori. Protagonista del video, il ballerino e coreografo di fama internazionale Daniel “Cloud” Campos, che con le sue evoluzioni mette in ordi-ne un’intera casa a tempo di musica, facendoci scoprire le caratteristiche dei prodot-ti Regina. Al video è abbi-nato un contest di ballo: la Cleaning Dance, in cui sono gli utenti a dover mettersi in mostra, registrando un video mentre puliscono casa bal-lando. In palio per la miglior performance, un viaggio a

New York per assistere ad un musical di Broadway. Il sito si compone di altre due sezioni principali: Cleaning Song, una web-radio realiz-zata in partnership con De-ezer dedicata alle migliori canzoni per accompagnarci nelle pulizie, e Cleaning Fitness, una serie di consigli

ed esercizi per stare in for-ma mentre mettiamo a posto la nostra casa. Clean it Up porta l’utente a guardare e vivere le pulizie in maniera completamente nuova, dan-dogli tutti gli strumenti per tenere pulita la propria casa, divertendosi e restando in forma.

È on-line il nuovo sito de Il Mondo di Milla, l’eroica formica di Cartacamomil-la. Una nuova veste grafica e una migliore razionaliz-zazione dei contenuti per-mettono di divertirsi, avere informazioni, scoprire tanti contenuti inediti. Le pagine sono state differenziate in due sezioni facilmente iden-tificabili a livello cromatico:

in blu, nel “Mondo delle for-miche”, i contenuti per i più piccoli; in verde, nella sezio-ne “In Casa”, i contenuti per i grandi. All’interno del sito, storie e personaggi creati ad hoc: fumetti, giochi, video e tanto altro. Nella sezione “In Casa” richiamato anche l’impegno Sofidel sulla so-stenibilità.www.ilmondodimilla.it

con la nuova piattaforma reginacleanitup.it le pulizie di casa diventano show, ballo, musica e fitness

chi ha detto che pulire è noioso? regINA rIvoLuZIoNAle pulizie di casa

è on-line il nuovo sito de il mondodi milla

…e da oggi la formIcA hA LA SuA APPMilla ha anche la sua app, Milla la formica, disponibile per iPhone, iPad e Android. Basta un click per entrare nel suo fantastico mondo, ricco di personaggi pronti a vivere con voi le più belle avventure. Potrete leggerne le storie o guardare gli episodi dei cartoon oppure divertirvi con tan-ti giochi stimolanti: Memory, per tenere allenata la vostra memoria, Tap the Ant, per chi ama le sfide di velocità e Run Mil-la Run, per tenere Milla in forma. Altri giochi sono in arrivo. Milla, vivace come sempre, è la prima app del Gruppo.

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6spring 2014

from the companies

investimenti in europa

La Delipapier GmbH ad Arneburg rafforza la sua capacità produttiva con un investimento in una nuova linea di produzione. Grazie a questo investimento di 6 milioni di Euro, l’azienda

estende la sua gamma di prodotti che comprende, tra l’altro, anche tutti i prodotti dei marchi Softis e Regina disponibili in Germania. A partire da marzo ad Arne-burg sono prodotti anche

grandi rotoli per l’industria e la gastronomia. L’installazione della nuova e moderna linea di trasforma-zione crea ulteriori opportu-nità di crescita e sviluppo, contribuendo a consolidare

i posti di lavoro esistenti e a crearne di nuovi. L’inve-stimento sottolinea quindi anche la fiducia del Gruppo Sofidel nel potenziale dei propri dipendenti e nell’a-rea della Sassonia-Anhalt.

SweDISh tISSue investe in un Nuovo stabilimento di trasformazione

NuovA LINeAdi trasformazione in DeLIPAPIer gmbh

L’investimento di alcune decine di milioni di euro rafforzerà la presenza del gruppo nei paesi nordici

In Swedish Tissue ha da poco preso l’avvio il cantiere per la costruzione di un nuovo stabi-limento di trasformazione. La nuova fabbrica verrà realizza-ta presso l’attuale sito produt-tivo, su un’area in precedenza in parte occupata da aree di trasporto e di parcheggio e in

parte ricavata dalla deviazio-ne del fiume Kisa. Un cantie-re tecnicamente impegnativo, per i lavori di sbancamento necessari per avviare la co-struzione del nuovo fabbricato. Dotato di due linee di trasfor-mazione, l’impianto lavorerà bobine provenienti principal-

mente dalla PM 3 per produr-re rotoli da cucina e rotoli di carta igienica. L’investimento, che ammonta a diverse decine di milioni di euro, è di gran-de importanza strategica per Sofidel. Una scelta che punta ad incrementare la nostra ca-pacità di trasformazione e a

rafforzare la nostra posizione di mercato non s o l o in Svezia ma anche, più in generale, nei paesi nordici. L’avvio delle nuove linee avrà anche positive ricadute occu-pazionali.

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7spring 2014

Lo stabilimento francese Delipapier di Nancy nell’ot-tica della ricerca costante del miglioramento del pro-cesso produttivo, della ri-duzione dei costi e dell’in-novazione, ha realizzato la prima virtualizzazione fra le cartiere tissue in Europa. La virtualizzazione ha impatta-to sul controllo di processo (DCS) e quello della qualità (QCS) della macchina tissue TM1. Oltre ai nuovi server e all’infrastruttura di rete sono state anche aggiornate parti dell’impianto di Automazio-ne. La virtualizzazione del sistema consiste nella cre-azione di macchine virtuali sul supporto di un server host fisico e ciò permette di beneficiare di alcuni vantag-gi. Anzitutto, la tecnologia VSA riduce significativa-

mente l’hardware richiesto riducendo la spesa, inoltre fornisce anche la possibilità di utilizzare nuovi software che gestiscono i più recenti progressi della tecnologia e dell’automazione conseguen-do una migliore affidabilità complessiva del sistema, non per ultimo otteniamo una maggiore facilità di manu-tenzione del sistema accessi-bile per via remota attraverso la VPN del Gruppo. La ri-duzione dell’hardware com-porta inoltre la diminuzione della potenza elettrica ne-cessaria limitando ulterior-mente l’impatto ambientale, il risparmio è oltre il 50%. La nuova tecnologia è sta-ta sviluppata all’interno del dipartimento tecnico di au-tomazione di Porcari (CTO), in partnership con l’azienda

finlandese Metso e la società italiana Ergon. Dopo questo progetto, la piattaforma IT della cartiera Delipapier è un’infrastruttura più leggera e con minori costi di instal-lazione e di manutenzione. Il sistema così virtualizzato risulta essere più compatto e affidabile, consentendo la memorizzazione sui data-base di tutti i dati di pro-cesso in tempo reale. Tali dati, una volta re-gistrati permettono l’accesso immedia-to per l’analisi di eventuali problemi tecnici o per la semplice reporti-stica. Questo nuovo

passo, effettuato in ambito di cartiera, segue quanto già effettuato all’interno dei converting del Gruppo, vir-tualizzati con la medesima piattaforma da ormai più di un anno.

from the companies

in europa

Anche lo stabilimento Delicar-ta Monfalcone entra a far parte delle aziende del Gruppo So-fidel che possiedono la certifi-cazione IFS HPC (Household and Personal Care products). Grazie all’implementazione di questo standard lo stabi-limento risulta in linea con le richieste dei più esigenti clienti europei, in particolare nel garantire ai clienti e a tutte le parti interessate il massimo

livello di sicurezza e salubri-tà dei prodotti realizzati. Al momento gli stabilimenti del

Gruppo che possiedono un sistema di autocontrollo certi-ficato risultano quattordici: sei

secondo lo standard BRC Con-sumer Products e otto secondo lo standard IFS HPC.

A Nancy in francia DeLIPAPIereffettua la prima vIrtuALIZZAZIoNe fra le cartiere tissue europee

certIfIcAZIoNe in Italiaper DeLIcArtA moNfALcoNe

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Ulteriore passo in avanti nella gestione responsabile delle risorse idriche in Sof-fass Cartiera. L’installazione di un estrattore centrifugo ha portato risultati positivi. L’apparecchiatura, che ge-stisce la separazione tra so-lido e liquido, ha sostituito la precedente nastro-pressa, perseguendo e concretizzan-

do obiettivi specifici: l’innal-zamento della percentuale del residuo secco dei fanghi (+5%) e della qualità dello scarico idrico nella pubbli-ca fognatura. È stato pos-sibile inoltre ottimizzare la gestione dello stoccaggio dei fanghi in attesa dello smalti-mento. Tutti questi risultati sono stati rilevati tramite

analisi effettuate da labora-tori di certificazione esterni. Giorno dopo giorno, miglio-rando i propri processi, le aziende del Gruppo confer-mano il loro impegno nella diminuzione degli impatti ambientali.

SoffASS cArtIerA riduceancora il consumo idrico

8spring 2014

alberi e acqua

La collaborazione di Nicky con Woodland Trust sta por-tando risultati ancora migliori di quelli attesi. In un rapporto aggiornato dell’organizzazione sul primo anno di collabora-zione emerge infatti che gli alberi piantati grazie al sup-porto di Nicky sono stati più di 50.000 (pari ad una super-ficie di 60 campi di calcio), ben oltre i 20.000 posti come obiettivo annuale nell’accordo.Un risultato positivo dovuto alla sopraggiunta libera di-sponibilità di terreni da parte di Woodland Trust. Di fatto, il costo di piantumazione di ogni albero è così diminuito

consentendo un’azione più massiccia. Una dimostrazio-ne di come sostenere buoni progetti… convenga. La mag-gior parte delle nuove piante è stata collocata nella zona di Heartwood Forest, St. Albans, a nord di Londra, un’area di circa 347 ettari sotto la tutela di Woodland Trust. Proprio qui, è stata organizzata una giornata di piantumazione du-rante la quale, grazie all’aiuto di alcuni clienti Nicky, sono stati piantati circa 750 alberi. I clienti presenti erano Dha-mecha, Klassic Paper, W&T, Stephenson Supplies, Apple-wade, Thames Cash & Carry.

sustainability

Woodland Trust è un ente benefico impegnato nella salvaguardia e nel recupero delle aree verdi boschive su tutto il territorio del Regno Unito. Attualmente ha sotto la propria tutela 1100 foreste e boschi per un’area totale di circa 190 km2. La Gran Bretagna è oggi uno dei paesi europei con minore presenza di zone forestali sul proprio territorio: solo 13% contro una media europea pari al 44%. Di questo 13% solo una minima parte è rappresentata da specie arboree native che si trovano sotto costante ri-schio di estinzione. Una gran parte del lavoro del Woodland Trust è costi-tuita proprio dalla protezione e dal recupero di alberi nativi attraverso progetti con le scuole e le comunità locali ed attraverso la creazione di nuove foreste.Nel 2013 Nicky ha dato il via ad una partnership di durata triennale. Lo scopo del progetto è quello di dare un aiuto concreto nella tutela dell’ambiente in Gran Bretagna. Il successo dell’iniziativa è dimostrato anche dal traffico registrato sul sito dedicato all’iniziativa: tre-eswithnicky.co.uk. Nei primi dieci mesi sono state regi-strate oltre 42.000 visite, e oltre 33.000 visitatori unici.

PIANtAtI più di 50mILA ALBerI in grAN BretAgNA

NIcky ewooDLAND truSt

-H2Ocon

su mo

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9spring 2014

mArco LAmBertINI nuovo DIrettore geNerALedel wwf Internazionale

Sofidel è fra le trentasette imprese che sostengono Sodalitas Challenge, la call for ideas che Fondazione Sodalitas ha promosso – in collaborazione con Fonda-zione Italiana Accenture e 7 Partner Tecnici – per valorizzare le migliori idee progettuali dei giovani un-der 35 italiani, laureati

o diplomati, senza lavoro o con un lavoro precario. Alla prima edizione del concorso sono state can-didate 179 business ideas sostenibili da parte di 279 giovani. Fondazione Soda-litas, partner di sostenibi-lità del nostro Gruppo, pro-muove da quasi vent’anni in Italia la responsabilità

sociale d’impresa e opera per costruire un ponte tra impresa e società. I curri-cula e le business ideas di tutti i partecipanti saranno inseriti in un database dal quale le imprese aderen-ti al progetto avranno la possibilità di individuare nuovi talenti da inserire al proprio interno. Per i fina-

listi invece sono in palio 200mila euro in attività di coaching e formazione. Una volta selezionate dal Comitato Esecutivo del Concorso, le idee impren-ditoriali più meritevoli - fino a un massimo di 7 - verranno adottate dai Part-ner Tecnici per diventare start up di successo.

sustainability

sofidel america e partnership

SofIDeL AmerIcA ottieneun rIcoNoScImeNtoper la SoSteNIBILItà

Il gruPPo è PArtNerdel SoDALItAS chALLeNge L’iniziativa nasce per valorizzare le idee di business sostenibile dei giovani under 35 italiani

Sofidel America ha ricevuto un premio per la sostenibi-lità e per il suo impegno per l’ambiente e l’utilizzo esclusi-vo di imballaggi riciclati. A premiarla la società Pratt In-

dustries, con sede a Conyers, in Georgia, quinto produtto-re di imballaggi di cartone degli Stati Uniti, il primo di imballaggi riciclati. Il rico-noscimento è stato ancora

più gradito perché giunto da chi condivide lo stesso impe-gno per mitigare gli impatti ambientali e perché esprime una comune e crescente sen-sibilità su questi temi.

Sarà l’italiano Marco Lam-bertini a dirigere dal pros-simo maggio il WWF in-ternazionale.Marco Lambertini ha ini-ziato la sua collaborazione con il WWF Italia come giovane volontario. Prima del suo attuale ruolo di di-

rettore di BirdLife Inter-national è stato direttore del programma BirdLife per oltre dieci anni. Il nuovo direttore gene-rale è apprezzato per la mentalità globale, l’acume scientifico e le capacità di attivista e fundraiser. A

Lambertini gli auguri di buon lavoro. A Jim Leape, direttore ge-nerale uscente e da luglio consulente presso l’Istituto Woods dell’Università di Stanford per l’Ambiente, un grazie per il molto lavo-ro svolto.

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10spring 2014

Far conoscere una nuo-va, concreta opportunità formativa per lavorare nel mondo della carta: que-sta la finalità del concorso “Gioca la tua carta”, rivol-

to agli studenti dell’ultimo anno delle scuole medie del territorio di Lucca e Pistoia, promosso dall’I-stituto Tecnico Statale Marchi-Forti di Pescia in

collaborazione con Assocarta e l’As-sociazione degli Industriali delle province di Luc-ca e Pistoia. Dal prossimo anno sco-lastico, infatti, ai giovani che vivono nell’area, l’Istitu-to offrirà la nuova opzione Tecnologie

Cartarie. Gli studenti par-tecipanti al concorso sono stati invitati a proporre un disegno sul tema “La na-tura in un fazzoletto”. I sei vincitori si sono aggiudica-ti dei voucher spendibili in libri, una fornitura per la scuola di prodotti tissue, una targa ricordo e un at-testato di partecipazione. Inoltre, i sei classificati hanno ricevuto alcuni pro-dotti (asciugatutto, carta igienica, scatole decorati-ve) stampati con il disegno a cui è stato attributo il pri-mo premio (vedi foto). Sia

per l’attivazione del nuovo corso di studi – un esempio positivo di collaborazione fra mondo dell’impresa e scuola – sia per il concorso rivolto alla scuole medie, Sofidel ha offerto il suo contributo con Tommaso Valente, HR Organisation & Safety Director, e Simo-ne Donati, Europe/USA Business Improvement & Innovation Director. Per avere ulteriori informazio-ni sul corso in Tecnologie Cartarie è possibile scri-vere all’indirizzo email: [email protected].

vision e scuola

La cArtA ProtAgoNIStA di un coNcorSo Per gLI StuDeNtI

sustainability

Potenza delle parole… Spes-so uno slogan sintetizza e co-munica in maniera efficace il senso complessivo di un intero lavoro; una direzione di mar-cia; una strategia. Per Sofidel, oggi, questo slogan è less is more: meno è più o, se preferite, più con meno. Due parole che fotografa-no l’azione strategica del Gruppo: dalla produzio-ne alla ricerca, dallo svi-luppo al marketing e alle vendite, dall’innovazione alla supply chain, dalla sostenibilità all’organiz-zazione, dagli acquisti all’ambiente, ecc. Nel concreto questo significa ricercare in ogni attività

le soluzioni più innovative, cre-ative e originali per dare “di più” ai nostri stakeholder in termini di prodotti, valori, ser-vizi, “con meno” in termini, ad esempio, di consumi energe-tici o idrici, di produzione di

gas climalteranti, di prezzo/costi, di impatti negativi di qualunque genere. Significa perseguire il massimo dell’ef-ficienza e dell’ottimizzazione, dedicando crescente attenzio-ne ai bisogni e alle esigenze

che clienti, consumatori e co-munità vanno manifestando. Creare valore aggiunto lungo tutto il processo produttivo. L’efficacia dello slogan sta, come spesso accade, proprio nell’apparente paradosso. Nel

tenere insieme elementi a primi vista inconciliabili. In più, nel nostro caso, l’espressione ha anche la capacità di alludere ad una sensibilità diffu-sa, all’attenzione ad un consumo responsabile, alla ricerca di efficienza ed essenzialità. Qualco-sa che il nostro lavoro e i nostri prodotti vogliono interpretare e sostenere.

LeSS IS more: un principio base per il nostro lavoro

Bianca Carmignani

Una nuova opportunità di formazione in ambito cartario

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11spring 2014

Abbiamo incontrato Lu-igi Lazzareschi, AD del Gruppo Sofidel. Ci ha rac-contato la storia di quella che è una sigla di riferi-mento a livello globale per il tissue, della sua visione del business e del futuro del settore. Sofidel nasce nel 1966 grazie alla spin-ta imprenditoriale di Emi Stefani, attuale Presidente del Gruppo, e di Giusep-pe Lazzareschi, padre di Luigi. Quali sono i punti di forza che hanno fatto di Sofidel un colosso mondiale nel settore del tissue?Credo che siano tre i pun-ti di forza su cui abbiamo costruito la nostra cresci-ta: l’appartenenza ad un distretto cartario forte, la qualità dei nostri impianti e l’internazionalizzazione.

Andiamo fieri della no-stra appartenenza al di-stretto cartario di Lucca e consideriamo un valore aggiunto essere nati in quest’area dove produzio-ne e trasformazione della carta, grazie all’impegno e al talento di molti im-prenditori e tanti lavo-ratori, hanno raggiunto livelli altissimi. Disporre di impianti moderni e per-formanti è un altro punto fermo del Gruppo, per i vantaggi garantiti sia in termini produttivi che di limitazione degli impatti ambientali. Il terzo fonda-mentale fattore di svilup-po è l’internazionalizza-zione, un processo avviato alla fine degli anni ’90 e ancora in corso. La pos-sibilità di produrre vicino ai nostri clienti – penso in primo luogo alle gran-

di catene di distribuzione europee – ci permette di innalzare la qualità del servizio che offriamo, di contenere i costi logistici, di difenderci meglio dai cicli economici dei singo-li mercati, di realizzare economie di scala. Oggi, siamo presenti in 13 Paesi con 32 stabilimenti posti strategicamente vicino ai nostri clienti, soprattutto in Europa. Essere vicini ai nostri clienti è stata la scelta che ci ha consentito di conquistare mercati al-trimenti inaccessibili.Lo sbarco negli Sta-tes. Sofidel è la prima azienda italiana del tissue che cerca fortu-na in America. Circa un anno e mezzo fa, abbiamo acquisito il 100% della Cellynne e dei suoi tre impianti produtti-

vi in Florida, Wisconsin e Nevada. Cellynne, oggi Sofidel America, ha un fatturato di 165 milioni di dollari e rappresenta il 7% della nostra dimen-sione totale. Per noi si è trattato di un passo “sto-rico”. Come è noto, infat-ti, il mercato statunitense in termini di consumo pro capite è il più importante mercato tissue del mondo e costituisce quindi un grande stimolo di crescita e una sfida industriale ap-passionante che intendia-mo affrontare con umiltà e determinazione. Forti dell’esperienza maturata in Europa che, con i dovu-ti adattamenti alle specifi-che peculiarità del nuovo mercato vorremmo in par-te replicare, in America ci siamo dati obiettivi impor-tanti. Oggi il 90% della

interview

intervista all’ad luigi lazzareschi

Le NoStre rADIcI,IL NoStro DomANI

Volentieri pubblichiamo l’inter-vista che il direttore del Perini Journal, Maura Leonardi, ha effettuato al nostro Amministra-tore Delegato Luigi Lazzareschi in occasione della ricorrenza dei 35 anni della pubblicazio-ne. Un gesto di attenzione – ha scritto il direttore – per “una realtà italiana cresciuta negli anni in parallelo con il settore, raggiungendo oggi dei risultati molto importanti nel mondo”. La rivista è stata diffusa anche a Miami in occasione del Tissue World Americas 2014. È inol-tre reperibile online su perini-journal.com.

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12spring 2014

intervista all’ad luigi lazzareschi

interview

nostra capacità produttiva è dedicata al settore AFH. Tra gli obiettivi di svilup-po a breve abbiamo l’au-mento dei volumi e l’atten-zione al mercato consumer dove riteniamo avverrà principalmente la nostra crescita. Intanto, però, non trascuriamo l’Euro-pa, dove continuiamo ad

investire. Lo testimoniano due recenti acquisizioni. Quella delle attività ex Georgia Pacific relative ai marchi Thirst Pockets, Nouvelle Soft, KittenSoft e Inversoft in Gran Bre-tagna (compreso lo stabi-limento di trasformazione di Horwich) e alle licenze di utilizzo di due marchi leader in Benelux, come Lotus Moltonel e Lotus. E quella riguardante l’ex NTG, la nota cartiera in-glese, che ci ha permesso di incrementare la nostra capacità produttiva in un mercato importante come quello britannico. Altri investimenti rilevanti sono in corso in Francia (cen-trale a biomasse presso lo stabilimento di Nancy ndr) e in Svezia (nuovo stabili-mento di trasformazione a Kisa ndr). che cosa significa oggi essere innovativi nel

mercato tissue? Dal punto di vista dell’in-novazione di prodotto, ne-gli ultimi anni l’industria non è stata particolarmen-te capace di proporre no-vità di rilievo. Nel futuro, a breve, non prevediamo di realizzare innovazioni tecnologiche significative, ma di concentrarci sul-

la mappatura e segmen-tazione dei consumatori in base ai loro bisogni, per identificare prodotti specifici in grado di sod-disfare una gamma più estesa di esigenze. In tal senso, la nostra Ricerca & Sviluppo lavora a pieno ritmo e nel 2014 abbiamo in previsione il lancio di alcuni nuovi prodotti a li-vello europeo. C’è poi un altro fronte centrale su cui siamo attivi, ed è la soste-nibilità. Abbiamo scelto il concetto “Less is More” quale fonte di ispirazione per l’impegno del Gruppo su questo versante. Con “Less is More” intendia-mo esprimere la nostra at-tenzione alla riduzione dei consumi e degli sprechi, che si traduce nell’offerta di prodotti più performan-ti, ottimali anche sotto l’a-spetto della sostenibilità. Gli stili di consumo ame-

ricani sono profondamen-te diversi dai nostri. Per esempio, la carta usata negli States ha caratteri-stiche che ne determinano un uso più elevato rispetto al necessario. Noi vorre-mo andare controcorrente. Impegnarci al massimo per dare “di più” ai nostri stakeholder in termini di

prodotti, valori e servizi, “con meno” in termini, ad esempio, di consumi energetici o idrici, di uti-lizzo di materia prima, di produzione di gas climal-teranti, di prezzo, di spre-chi, di impatti negativi di qualunque genere.Quali sono le dimen-sioni attraverso cui va-lutate la crescita?Il Gruppo è cresciuto mo-nitorando costantemente le proprie performance sulle tre variabili che decretano il successo di un’attività. La prima è la crescita, che nel nostro caso per quote di mercato, volumi, dipen-denti e copertura geogra-fica è stata costante negli ultimi 20 anni. Il secondo fattore riguarda i risulta-ti economici e Sofidel sta producendo buoni risulta-ti, ha un discreto EBITDA e i suoi numeri sono al di sopra della media di mer-

cato. Il terzo è il ritorno sociale, i benefici in ter-mini di benessere che la nostra attività produce. Sofidel è attenta a questa dimensione. che cos’è per voi la responsabilità sociale d’impresa? Per quanto riguarda gli impatti che l’azienda pro-

duce, la domanda di fondo che ci poniamo è: la no-stra presenza ha un effetto positivo sul tessuto sociale di riferimento? In questo senso, operando in un set-tore con un’alta incidenza ambientale, che per fun-zionare ha bisogno di mol-ta energia e molta acqua, è centrale in particolare il tema della sostenibilità ambientale. come operate in que-sto ambito?Impegnandoci per limi-tare la produzione di gas climalteranti, adottando politiche di approvvigio-namento responsabile della materia prima e ot-timizzando l’utilizzo della risorsa idrica. Sul primo fronte nel 2008, prima azienda italiana e prima al mondo nel settore del tissue, abbiamo aderito al programma internazionale WWF Climate Savers. Si

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13spring 2014

interview

intervista all’ad luigi lazzareschi

tratta di un programma a cui partecipano volonta-riamente 30 aziende, che definiscono con l’associa-zione obiettivi di riduzione delle emissioni dirette e indirette di CO

2. Le azien-

de che aderiscono devono mettere in campo soluzio-ni tecnologiche e produt-tive migliorative e inno-

vative, capaci di ridurre in modo rilevante le loro emissioni. Nel 2012, dopo oltre 25 milioni di euro di investimenti, Sofidel ha mantenuto l’impegno pre-so, abbattendo dell’11,1% le proprie emissioni ri-spetto al 2007. Per avere un’idea più precisa questa percentuale significa cir-ca 186.000 tonnellate di CO

2 in meno in atmosfera,

più o meno l’equivalente di quanto emesso in Italia da 150.000 famiglie di 4 persone in un anno per i consumi elettrici. Un tra-guardo importante e am-bizioso, nettamente supe-riore, fra l’altro, a quanto richiesto dalle normative in vigore. Per ottenere questi risultati siamo sta-ti avvantaggiati dal poter contare su produttori di macchinari per la cartie-ra e per la trasformazione, che hanno colto il nostro

invito a sviluppare solu-zioni di ottimizzazione dei processi produttivi dei no-stri stabilimenti. Al tempo stesso, abbiamo realizzato investimenti in impianti di cogenerazione e nel setto-re delle energie rinnova-bili, con due centrali idro-elettriche e tre impianti fotovoltaici, e potuto con-

tare su un impianto a bio-masse in Svezia. Un al-tro, lo accennavo prima, lo stiamo realizzando in Francia. Attualmente stia-mo definendo con il WWF gli obiettivi per i prossi-mi anni, che devono tener conto delle accresciute dimensioni del Gruppo e delle sue attività.Per quanto riguarda le po-litiche di approvvigiona-mento della materia prima nel 2012, il 99,8% della cellulosa che abbiamo ac-quistato proveniva da fo-reste certificate o control-late secondo i principali schemi di catena di custo-dia forestale quali FSC, PEFC e FSC-CW (FSC Controlled Wood). Per il contenimento dell’u-so dell’acqua, il nostro consumo medio è attual-mente di 7,6 litri per kg di carta prodotta. Un con-sumo piuttosto ridotto ri-

spetto agli standard del settore che vorremmo però ulteriormente comprime-re. Per questo stiamo fa-cendo investimenti consi-stenti come, ad esempio, nello stabilimento Deli-carta cartiera a Porcari (Lucca).Lucca è la patria del tissue, che racchiude

know-how, storia e tec-nologia. come vede il settore, le sue poten-zialità per il prossimo futuro. Il distretto nasce dalla lungimiranza di grandi imprenditori che, negli anni ‘60/ ’70, con il loro talento, il loro coraggio e la loro capacità di la-voro lo hanno sviluppato raggiungendo posizioni di avanguardia. È nostro compito e responsabilità far sì che le straordinarie caratteristiche di questo distretto, il suo know-how e la capacità di innovazio-ne, non vadano dispersi e non diventino terreno di conquista estera. Sarà la cultura di impresa a gio-care un ruolo cruciale nel mantenimento della lea-dership di questo network unico al mondo. Lucca si sta sforzando di sostenere la cultura di impresa con

iniziative come, per esem-pio, il Master Cartario Celsius supportato dalle aziende locali. Il corso si sta internazionalizzando, aprendo anche ad altre re-altà come la Francia e la Svezia.Quali sono i driver che guidano il settore del tissue oggi?

Per molti anni la carta è stata considerata una commodity e l’attenzione era concentrata principal-mente sulla produzione e la quantità. Una fase nella quale il driver fondamen-tale sono state le innova-zioni tecnologiche. Oggi credo che stia assumendo maggiore importanza il consumatore. Il ruolo di traino del mercato è suo. È lui a indurre i produt-tori a soddisfare bisogni più mirati, a richiedere performance particolari, a manifestare nuove sensi-bilità, ad esempio, rispet-to all’ambiente. Quello del tissue è un mercato molto compe-titivo. Quali sono i vo-stri punti di forza?Se un tempo il mercato era prodotto-centrico, oggi è caratterizzato dalla cen-tralità del consumatore. È indispensabile allora dia-

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intervista all’ad luigi lazzareschi

interview

logare con il consumatore e conoscerlo a fondo per offrirgli ciò che realmente desidera e ciò di cui ha bi-sogno. Lo stesso vale per l’altro nostro interlocutore, la grande distribuzione. Dialogo, ascolto, traspa-renza, cultura del servi-zio sono per noi un impe-gno prioritario e costante.

Così come l’impegno per la sostenibilità, che consi-deriamo una straordinaria leva di crescita e di svi-luppo competitivo. Qual-cosa che utilizziamo però più nella comunicazione verso il segmento retailer, o in ambito istituzionale, alla ricerca di collabora-zioni e obiettivi comuni, che nella comunicazione di prodotto. A questo pro-posito ci siamo dotati an-che di una specifica Car-ta della sostenibilità, che definisce i nostri principi, obiettivi e interlocutori, e di un Decalogo, che con trasparenza e chiarez-za rende pubblici i dieci principali vantaggi che ci attendiamo.Siete presenti in di-versi Paesi con culture molto diverse fra loro, come siete riusciti a in-tegrarli nell’ecosiste-ma Sofidel.

Abbiamo cercato di di-ventare più internazio-nali rispetto a 10 anni fa adottando, per esempio, l’inglese come lingua co-mune. Abbiamo anche fat-to in modo di non imporre troppo la nostra cultura, lasciando a dirigere i no-stri stabilimenti all’estero persone del luogo dopo un

breve periodo di affianca-mento del personale So-fidel. Ancora oggi non è semplicissimo riuscire a comunicare con tutti. Ne-gli Stati Uniti, per esem-pio, tra le 330 persone che impieghiamo, ci sono 27 nazionalità diverse. La multietnicità è però anche un’opportunità, perché ge-nera stimoli, confronto e innovazione. Il contesto economico è cambiato. come ri-escono oggi le aziende a essere competitive e come affrontano le sfi-de del mercato? Sintetizzerei dicendo che oggi la vera sfida si gioca sulla qualità e non più sul-la quantità. Ieri bisogna-va produrre, ora bisogna vendere e, in un mercato altamente competitivo, in cui il prezzo rischia di di-ventare l’unico fattore di scelta, la preferenza del

consumatore non può che essere determinata dalla qualità e dalla capacità delle aziende di proporre prodotti che ne soddisfino bisogni ed esigenze.Il ruolo delle private label, come competo-no con i brand?Oggi, in Europa, le private label rappresentano oltre

il 60% della produzione totale, una fetta di mer-cato importante e in cre-scita. Hanno un’identità propria e i loro competitor non sono più solo i prodot-ti di marca, ma anche le altre private label. Prima la private label competeva con il brand leader di mer-cato, ora se la deve vedere anche con le altre private label di altri distributori. Questo innesca guerre di prezzo, che portano a un marketing più spinto e, in futuro, a una maggior seg-mentazione dell’offerta in base al target.Negli Stati Uniti la marca privata ha un peso infe-riore rispetto all’Europa, vale intorno al 25% del mercato, ma sta crescen-do a ritmi importanti. Nei prossimi dieci anni crescerà molto e questo implicherà cambiamenti strutturali nella produzio-

ne. Sofidel seguirà da vi-cino gli sviluppi di questa realtà.In conclusione, provia-mo a tracciare un’ipo-tesi del futuro del set-tore.La globalizzazione ha tra-sformato molto la struttura produttiva del settore. Il mercato del tissue si sta

sempre più aprendo. Oggi ci sono molti più attori ri-spetto a dieci anni fa. Il quadro generale vede così un numero crescente di produttori attivi contem-poraneamente sui diversi mercati. Penso, per esem-pio, ai produttori asiatici, medio orientali e sud ame-ricani che stanno uscendo dai propri confini per af-frontare altri mercati. In questo contesto credo che per il mercato, il consu-matore e le comunità dove sono attivi gli stabilimenti dobbiamo augurarci che la competizione sia equa e basata su standard ac-cettabili dal punto di vista economico, sociale e am-bientale.Che vi sia sì concorren-za, ma basata su una sana competizione, non sul dumping sociale o am-bientale, né favorita da pratiche non etiche.

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SofIDeL coN teLethoNper la cura delle malattie genetiche

I LeD rIDucoNo I coNSumI eNergetIcI degli stabilimenti italiani

Prosegue la collaborazio-ne avviata in Italia con la Fondazione Telethon, impegnata nella ricerca contro la distrofia mu-scolare e le altre malat-tie genetiche. Nel 2013 Sofidel ha donato a Te-lethon 150.000 euro uti-lizzati per sostenere un progetto di ricerca sui

meccanismi molecolari di sviluppo della malattia di Charcot-Marie-Tooth portato avanti presso l’I-stituto Veneto di Medici-na Molecolare (VIMM) di Padova. L’AD Luigi Laz-zareschi lo ha annuncia-to nel corso dell’annuale maratona Telethon sulle reti RAI.

Gli stabilimenti italiani So-fidel negli ultimi anni sono riusciti a ridurre i consumi energetici per l’illuminazione fra il 50 e il 70% attraver-so la sostituzione dei vecchi corpi illuminanti (al neon o

di altro tipo) con impianti a LED. Fra il 2009 e il 2013, la nuova tecnologia è stata in-stallata in più di 150mila mq di ambienti di produzione e magazzini e in circa 100mila mq di piazzali e parcheggi.

Fra i vantaggi dei LED anche la durata nettamente superio-re (anche di 10 volte) rispetto agli altri sistemi di illumina-zione (lampade a filamento, a scarica o fluorescente). In termini assoluti, per un set-

tore energivoro come quello cartario, solo un piccolo pas-so avanti, ma indubbiamente un altro segno significativo dell’attenzione del Gruppo alle nuove opportunità tecno-logiche.

Nel secondo anno della collaborazione con la fondazione telethon donati 150mila euro

Un segno di attenzione verso le nuove tecnologie. 250 mila mq la superficie complessiva illuminata

salute e ambiente

sustainability

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Sofidel history

Nella storia recente di Sofidel gli anni centrali della prima decade del nuovo millennio hanno segnato una delle ac-celerazioni più significative della strategia di internazio-nalizzazione e di crescita. Dal 2004, infatti, il Gruppo attiva la sua espansione produttiva e commerciale oltre che in Gran Bretagna, anche in Germania (Delipapier GmbH) e in Spa-gna (Ibertissue). Tre investi-menti in contemporanea, da greenfield, in tre Paesi diversi: uno sforzo finanziario e orga-nizzativo enorme. Ma Sofidel ha deciso, e nel giro di pochi anni, fra il 2004 e il 2007, la sua capacità produttiva annua passa da 366 mila tonnellate a 694 mila e il Gruppo diventa

di fatto un grande player euro-peo. Dopo la Gran Bretagna, di cui abbiamo parlato nel numero precedente, il secondo capitolo di questa fase riguarda la Ger-mania, principale mercato del tissue europeo. A parlarcene è Massimiliano Vannucchi, Vice Chief Operating Officer, all’epoca responsabile diretto del progetto. “In Germania esportavamo dagli anni ’80. Il mercato tedesco rappresen-tava quindi già da tempo uno dei nostri principali sbocchi commerciali. Ma proprio per-ché importante, rilevante era anche l’incidenza dei costi lo-gistici che dovevamo sostene-re. Un Paese ricco, un mercato significativo, costi di traporto

notevoli: insomma, era natu-rale che nella nostra politica di internazionalizzazione la Germania rappresentasse un passo imprescindibile”.così?“Così abbiamo cominciato a cercare un possibile sito che fosse a metà strada fra lo sta-bilimento di Nancy in Francia e quello di Ciechanów in Polo-nia. Il canonico raggio d’azione che ci consente di essere vicini ai clienti e contenere i costi di trasporto. L’attenzione si con-centrò sul Land della Sasso-nia – Anhalt e, in particolare, su Arneburg, nel distretto di Stendal”.cosa vi ha portato a sce-gliere proprio Arneburg?“Ad Arneburg si trovava

una zona industriale in forte espansione, con infrastrutture di primo livello: l’area vanta buoni collegamenti stradali e fluviali (grazie al fiume Elba) e il sito è direttamente colle-gato con i raccordi ferroviari. Inoltre, vi è ampia disponibi-lità di acqua, energia elettrica e gas. Nella medesima area industriale vi è poi la Zellstoff Stendal (ZSG), il più moderno sito per la produzione di cellu-losa in Europa”. come vi siete mossi?“La trattativa per l’acquisto dei terreni è durata alcuni mesi, fra la primavera e il Natale 2004. Nel frattempo però ab-biamo cominciato a predispor-re la parte burocratica, dai permessi costruttivi, a quelli ambientali. Grazie al clima collaborativo instaurato con le autorità, e anche al prezioso contributo garantito da Linda Puccinelli, instancabile nel te-nere i rapporti con i referenti locali, al momento in cui ab-biamo siglato il contratto tutto era pronto”.Quando avete avviato il cantiere?“Il cantiere è stato avviato il 18 aprile del 2005. Un’area complessiva di 30 ettari, desti-nata ad accogliere 1.000.000

Sofidel avvia la produzionein germania: nasceDeLIPAPIer gmbhNel 2004, oltre che in Gran Bretagna, il Gruppo avvia in contemporanea la sua espansione anche in Germania e Spagna. È un passaggio fondamentale. Nel giro di pochi anni Sofidel diventa un grande player europeo

internazionalizzazione

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internazionalizzazione

Sofidel history

di metri cubi di fabbricati svi-luppati su una superficie totale di 90.000 metri quadrati. Il nostro progetto era molto am-bizioso: 19 mesi per la costru-zione e l’avviamento di tutti gli impianti”.Quali i ricordi di quei giorni?“Giornate di lavoro lunghissi-me. E con il ricordo di questo grande carico di lavoro con-servo anche, e soprattutto, quello che tutto procedesse velocemente e per il meglio grazie a una squadra affia-tata che lavorava in grande sintonia nonostante il progetto dovesse essere portato a ter-mine in tempi stretti. In fondo abbiamo vissuto tutto ciò come una grande sfida. E tale è sta-ta, perché più che in passato si è reso necessario coordinare puntualmente tutte le attività: pianificazione, progetto e con-trollo”.Quanto è durata la costru-zione dello stabilimento?“17 mesi, durante i quali sono stati gettati 52.000 m3

di cemento, utilizzate 3.000 tonnellate di acciaio di ar-matura, posati 120.000 m2 di lamiere per i tetti, interra-ti 8 km di tubazioni e 44 km di cavi elettrici”.Quando comincia l’allesti-mento dell’impianto?

“A febbraio 2006 inizia la consegna del macchinario converting e l’inizio del mon-taggio meccanico mentre le opere civili continuano a pieno ritmo. Contestualmente ini-zia il montaggio dell’impianto cartiera con le tine della pasta: 100.000 kg di acciaio. Mentre il cantiere si avvia alla con-clusione i montaggi meccanici entrano nel vivo e la macchina prende forma”.e nel frattempo avete avviato le prime assun-zioni…“Sì, è vero. Francois Lecomte di Delipapier Nancy, in qua-lità di Plant Manager, aveva selezionato il primo gruppo di colleghi tedeschi, di cui 30 inviati negli stabilimenti Sofi-del in Italia e Francia per un training di 6 mesi. Furono loro a raccogliere il testimone della

sfida che cominciò a concretiz-zarsi con la produzione del pri-mo rotolino il 3 aprile 2006. Ricordo ancora quel giorno con grande emozione. Erano passate 50 settimane dall’a-pertura del cantiere. Da lì in avanti oltre alle strutture e ai macchinari iniziò a prendere forma la squadra di 220 per-sone che ha costituito il nucleo di partenza che ha portato la Delipapier GmbH a essere il terzo sito produttivo per capa-cità totale del gruppo Sofidel”. Sono passati dieci anni. cosa è emerso in questo tempo?“Abbiamo trovato nei colleghi tedeschi ottimi compagni di strada. Se in 17 mesi e mez-zo, con 6 settimane di anti-cipo rispetto al programma, lo stabilimento di Arneburg era completato e avviato gran

parte del merito certamente va riconosciuto alla grande professionalità con cui han-no lavorato edili, meccanici ed elettricisti. Quella stessa qualità e applicazione che abbiamo continuato a riscon-trare nel corso degli anni. Ad esempio nel 2007, quando è stato acquisito il marchio Softis da SCA. Un passaggio importante, per niente scon-tato: dovevamo confrontarci, infatti, con standard di pro-dotto particolarmente elevati. Anche in quell’occasione i nostri colleghi tedeschi han-no risposto alla grande, pre-sentando immediatamente sul mercato un prodotto di asso-luta eccellenza e garantendo un grande valore aggiunto alla produzione. Per molti aspetti direi che abbiamo tro-vato un senso di appartenen-za e un’affinità culturale che rendono i colleghi di Delipa-pier GmbH molto vicini all’i-dentità Sofidel. Nel 2009, poi, terminata la fase di start up, il testimone è passato a France-sco Sebastiani, che già faceva parte della squadra di proget-to. In qualità di Country Ope-rations Manager Germany ha proseguito il lavoro e proprio il recente investimento nella nuova linea di trasformazione testimonia quanto il Gruppo creda in questa azienda”.

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