18
“IL MONDO DIVISO E LA GUERRA FREDDAPROF. VINCENZO BARRA

P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

  • Upload
    others

  • View
    1

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

““IILL MMOONNDDOO DDIIVVIISSOO EE LLAA

GGUUEERRRRAA FFRREEDDDDAA””

PPRROOFF.. VVIINNCCEENNZZOO BBAARRRRAA

Page 2: P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

2 di 18

Indice

1 IL BIPOLARISMO ------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 3

2 LA “GUERRA FREDDA”: DEFINIZIONE, CAUSE E PERIODIZZAZIONE ---------------------------------- 5

3 LA SOVIETIZZAZIONE DELL’EUROPA ORIENTALE E LA NASCITA DEI BLOCCHI (1945-49) ---- 6

4 LA POLITICA AMERICANA E IL “CONTENIMENTO” DEL COMUNISMO -------------------------------- 9

5 INTEGRAZIONE E COOPERAZIONE IN OCCIDENTE ---------------------------------------------------------- 12

6 TRA COESISTENZA PACIFICA E COMPETIZIONE -------------------------------------------------------------- 13

7 LA STRATEGIA TRIANGOLARE: L’INCRINATURA DEL MONDO BIPOLARE ------------------------- 15

BIBLIOGRAFIA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 18

Page 3: P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

3 di 18

1 Il bipolarismo

La Seconda guerra mondiale era finita in modo tanto diverso da come era cominciata: partita

da conflitto europeo limitato allo scontro su Danzica, era divenuta una vera guerra mondiale.

Inoltre, essa si era rivelata talmente radicale da avere prodotto una frattura epocale, tanto che la

storia anteriore al 1945 sembrò far parte di un’epoca lontanissima. La peculiarità della storia che

iniziava col 1945 fu proprio l’esito della guerra mondiale. Fino ad allora tutte le guerre che si erano

prodotte e concluse avevano portato alla costituzione o di un nuovo equilibrio multipolare o alla

nascita di un nuovo impero, altrimenti conseguenza inevitabile sarebbe stata la nascita di altre

guerre. Invece nulla di simile era accaduto dopo la Seconda guerra mondiale, il conflitto non aveva

portato né alla nascita di un nuovo impero né tanto meno all’assetto di un equilibrio multipolare,

anzi, si andò creando un sistema senza molti precedenti nella storia: il bipolarismo tra le due

principali potenze, Stati Uniti ed Unione Sovietica. Dopo un periodo iniziale, assai breve, nel quale

i vincitori rimasero uniti, il mondo si divise rapidamente in due blocchi: quello comunista e quello

occidentale, che si fronteggiarono in modo assai diverso dal passato. Il bipolarismo fu subito

caratterizzato dal suo aspetto di “guerra fredda”. Il conflitto diretto, infatti, era reso impossibile

dall’esistenza delle armi atomi-che, sempre più potenti, il cui uso non avrebbe lasciato né vincitori

né vinti. Il confronto venne quindi affidato essenzialmente alla politica e alla propaganda, anche se

non mancarono momenti di grave crisi, come il blocco di Berlino e quello dei missili sovietici a

Cuba, e le guerre localizzate nel Terzo Mondo (in Corea e Vietnam). La morte di Stalin, avvenuta

nel 1953, e la successiva destalinizzazione aprirono un periodo di relativa di-stensione, ma la

Guerra Fredda, come sarebbe stata chiamata, finì sostanzialmente solo nel 1989, con la caduta del

Muro di Berlino, che in un certo senso ne costituiva il simbolo.

Il bipolarismo USA-URSS fu un fenomeno del tutto nuovo dalla nascita dell’Europa moderna, nel

XV secolo, mai verificato prima. L’Europa, infatti, nasceva multipolare e tale era rimasta fino al

1939. Altro fattore di novità risultava essere la presenza dell’arma assoluta che portò all’instaurarsi

di un conflitto mai uscito dai confini di una guerra fredda, cioè mai combattuto direttamente con le

armi. Nella prima fase di nascita questo bipolarismo fu asimmetrico, nel senso che in un primo

momento gli Stati Uniti potevano minacciare direttamente la Russia, senza che quest’ultima potesse

farlo, mentre la sua azione minatoria poteva essere diretta solo verso l’Europa occidentale.

Successivamente divenne un bipolarismo simmetrico, nel quale si instaurò “l’equilibrio del terrore”

Page 4: P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

4 di 18

con la possibilità per entrambe le potenze di potersi colpire direttamente utilizzando armi atomiche.

Da questo momento il bipolarismo da fattore di squilibrio di-venne, paradossalmente, un elemento

di equilibrio stabile capace di durare nel tempo. E di fatti durò fino al disfacimento del polo

sovietico in seguito all’unificazione tedesca e alla dissoluzione dell’URSS.

Page 5: P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

5 di 18

2 La “guerra fredda”: definizione, cause e periodizzazione

“Guerra fredda” è il termine usuale per descrivere i rapporti USA-URSS dopo la Seconda

guerra mondiale. L’espressione fu resa celebre dal giornalista americano Lippmann nel 1947 e si

riferiva alla competizione politica e ideologica protrattasi dalla fine della Seconda guerra mondiale

fino al 1989 (per alcuni anche al 1991). L’espressione “guerra fredda”, inoltre denota la principale

caratteristica di questi rap-porti: cioè l’irriducibile ma controllato antagonismo tra le due

superpotenze.

Quando ebbe inizio? Certamente era pienamente in atto durante il blocco di Ber-lino, nel giugno

1948, ma di sicuro occorre andare più indietro per tracciarne un inizio. Alcuni storici fanno iniziare

questo particolare conflitto con la morte di Roosevelt e l’avvento di Truman, il quale non voleva

trattare coi sovietici. Momenti di inizio si potrebbero considerare le quasi dichiarazioni di guerra

che furono la dottrina Truman, del 12 marzo 1947, e la nascita del Cominform, il 5 ottobre 1947. In

realtà, risultava essere inevitabile la frattura dell’alleanza USA-URSS poiché entrambi erano

portatori di interessi strategici, di sistemi politici ed economici completamente diversi e

contrapposti. La guerra fredda fu, in effetti, una conseguenza dello stesso bipolarismo. Fino al 1945

in Europa aveva regnato un sistema multipolare, ten-dente all’equilibrio o al “concerto” in cui

l’egemonia di una potenza veniva compensata dalle alleanze e anche dalla guerra. Già la Prima

guerra mondiale era sorta in seguito all’irrigidimento bipolare in due blocchi di alleanze. Ma dopo

la Seconda guerra mon-diale e la nascita del bipolarismo divenne poco rilevante il sistema delle

alleanze da parte di soggetti statali minori.

Le due grandi potenze si fronteggiano da sole e l’alternativa alla guerra diretta che potrebbe essere

apocalittica, è la guerra fredda; questa è “inevitabile” in quanto conseguenza del bipolarismo.

E’ importante sottolineare come la guerra fredda sia stata una vera guerra già in atto, orientata a

colpire la potenza degli avversari con ogni mezzo: guerra psicologica, propaganda, diffusione di

false notizie, la sovversione nel campo altrui, la strumentalizzazione di ogni tensione mondiale, il

confronto bellico indiretto nei conflitti locali, ecc. La corsa agli armamenti nucleari iniziata nel

1949 contribuì ad evitare che la guerra di-ventasse “calda”, cioè dichiarata e combattuta con le

armi.

Page 6: P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

6 di 18

3 La sovietizzazione dell’Europa orientale e la nascita dei Blocchi (1945-49)

Lo sforzo comune sostenuto nel corso della guerra e l’orrore per i campi di sterminio nazisti

scoperti dalle truppe liberatrici, mantennero per qualche tempo almeno le apparenze della

solidarietà bellica. Questa si manifestò innanzitutto col Processo di Norimberga, costituito per

giudicare i 21 maggiori esponenti nazisti catturati, 12 dei quali furono condannati all’impiccagione,

4 all’ergastolo e a pene minori, mentre soli altri tre furono assolti.

La Conferenza di S. Francisco, del giugno 1945, approvò inoltre (il 27 giugno) la Carta delle

Nazioni Unite, e creò l’ONU. L’immediata Conferenza di Potsdam tra Stalin, Truman e Churchill,

che si aprì alla periferia di Berlino (17 luglio-2 agosto 1945) regolò le sorti della Germania,

stabilendo le zone di occupazione di USA, URSS, Inghilterra e Francia. Seguì la firma del Trattato

di pace con l’Italia (10 febbraio 1947) e successivamente dell’Ungheria, la Bulgaria, la Romania e

la Finlandia.

Tuttavia, il disaccordo si manifestò proprio a proposito della Germania. Sulla questione del

mantenimento di un governo centrale e unitario, sulla Ruhr e sulle ripara-zioni, infatti, nessun

accordo si rivelò possibile. I russi rimproveravano agli Occidentali di non perseguire fino in fondo

la “denazificazione” della Germania e di riservare a questa un trattamento troppo benevolo e

accomodante. Le potenze occidentali, a loro volta, accusavano i russi di instaurare, nella loro zona

di occupazione, il regime comunista. L’era dei compromessi e dei cedimenti alle esigenze

sovietiche, tipica dell’età rooseveltiana, si chiudeva con l’avvento alla presidenza di Henry Truman,

che rimpiazzò il segretario di Stato Byrnes, partigiano della conciliazione, con il generale Marshall,

già capo dello stato maggiore. Fu proprio Marshall, in un discorso pronunciato all’università di

Harvard il 5 giugno 1947, ad offrire l’aiuto economico degli Stati Uniti ai paesi europei colpiti dalla

guerra, compresa la stessa URSS. Ma, alla successiva Conferenza di Parigi, il responsabile della

politica estera sovietica, Molotov, rifiutò nettamente; seguirono sulla stessa linea i paesi occupati

militarmente dai russi e da essi sovietizzati: Finlandia, Romania, Bulgaria, Yugoslavia, Ungheria,

Polonia; la Cecoslovacchia, che aveva inizialmente aderito, fu ben presto costretta ad allinearsi

anch’essa sulla posizione sovietica.

Page 7: P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

7 di 18

Era la nascita, anche sul piano politico-diplomatico, di una realtà di fatto già esistente dal 1945: la

costituzione di un blocco orientale – egemonizzato politicamente, ideologicamente e militarmente

dall’Unione Sovietica –, e formato da una serie di “Stati satelliti”, le cosiddette “Democrazie

Popolari”.

Sul piano politico-ideologico, il Comintern, sciolto nel 1943 per ammorbidire gli alleati occidentali,

fu ricostituito sotto il nuovo nome di Cominform (ottobre 1947), che rilanciò l’azione rivoluzionaria

del movimento comunista in tutto il mondo. Allo stesso tempo, Stalin perseguì con energica

spietatezza la sovietizzazione degli Stati satelliti, eliminando ogni superstite tendenza nazionale e

liberale. Particolarmente critico fu però il caso della Cecoslovacchia – il paese più moderno e

avanzato –, dove fu effettuato un vero e proprio colpo di Stato, il cosiddetto “Colpo di Praga”: il

primo ministro Jan Masaryk rimase vittima di un assassinio camuffato da suicidio (10 marzo 1948),

mentre il presidente Benes fu costretto a dare le dimissioni il 7 giugno. Il leader comunista

Gottwald fu posto alla testa del paese e la Cecoslovacchia si uniformò allora completamente al

sistema sovietico.

L’unico fallimento conosciuto dalla politica staliniana fu quello della Yugoslavia, dove il

maresciallo Tito, che aveva guidato la resistenza antinazista e aveva istaurato il regime comunista,

ruppe con Stalin, del quale non accettava la pesante tutela. Il Cominform, il 28 giugno 1948, lo

bollò, nel tipico gergo stalinista, come “nemico del popolo” e “servo degli imperialisti”; ma Tito,

anche grazie agli aiuti occidentali, riuscì a reggere, creando una forma di comunismo meno

repressivo e più cooperativo, che la-sciava ampio spazio alle comunità nazionali (serbi, croati,

bosniaci, montenegrini, sloveni) che costituivano la federazione iugoslava e sviluppando una

politica estera d’indipendenza tra i due blocchi.

Ma dove il comunismo d’ispirazione sovietica ebbe il maggiore successo fu in Asia. La Cina,

invasa e sconfitta dal Giappone, a partire dal 1937-38 era stata completamente isolata dal Pacifico,

riducendosi alle regioni più povere e più interne. Il regime nazionalista del Kuomintang di Ciang-

Kai-Chek era inoltre minacciato, al suo interno, dal crescente potere del partito comunista cinese

guidato da Mao Tse Tung che, appena finita la guerra contro il comune nemico giapponese, aveva

scatenato la guerra civile. Tra il 1946 e il 1949, i comunisti cinesi s’impadronirono rapidamente

dell’intero paese, e nel 1949 Mao proclamava la Repubblica Popolare Cinese, mentre i superstiti

dello sconfitto regime si rifugiavano nell’isola di Formosa (Taiwan).

Page 8: P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

8 di 18

Il paese più popolato del mondo, che contava all’epoca più di 600 milioni di abitanti, le cui

immense risorse erano solo in minima parte sfruttate, passava così nel campo del comunismo

internazionale di stampo sovietico, al quale professava una fedeltà fanatica e dogmatica. Era per

l’URSS, almeno per il momento, una vittoria eclatante, che sembrava aprire la via alla conquista

dell’intera Asia.

Page 9: P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

9 di 18

4 La politica americana e il “contenimento” del comunismo

Il passaggio della Cina al fronte comunista e la notizia del settembre 1949 che l’URSS

possedeva la bomba atomica, furono due eventi che diedero impulso alla guerra fredda e alla corsa

agli armamenti. Ma il bipolarismo era diventato simmetrico solo nella propaganda, dato che almeno

fino al 1955 l’URSS non sarebbe stata in grado di colpire direttamente il suolo USA, non avendo i

bombardieri adatti a lunghi tragitti. La risposta alla atomica sovietica fu la ricerca della bomba H

(all’idrogeno) il cui potere distruttivo era immensamente superiore a quella.

La paura americana si concretizzò nel Maccartismo, teso alla scoperta di complotti, e spionaggio

comunista in USA. Furono coinvolti nella “caccia alle streghe” scrittori, giornalisti, intellettuali,

dipendenti statali e anche star di Hollywood. Ci furono negli uffici federali migliaia di licenziamenti

e di dimissioni imposte. Fu un fenomeno spontaneo tipico della società di massa, una sorta di isteria

collettiva che alla fine scemò all’improvviso. Sul fronte interno all’URSS la guerra fredda si

manifestò con il rigido allineamento imposto al mondo della cultura, della musica, del cinema e

della letteratura, e le epurazioni nei partiti satelliti del 1948-49 e i grandi processi degli anni 1950-

51, in cui furono eliminati fisicamente i capi comunisti ungheresi e cecoslovacchi, con accuse

infamanti e estorte colla tortura. Fu l’esatta replica dei processi contro i bolscevichi in URSS

nell’epoca del grande terrore staliniano.

La reazione occidentale, e soprattutto americana, all’espansione del comunismo nel mondo fu

tardiva e incerta; ma, alla fine, Truman prese la decisione di contenere il comunismo ovunque nel

mondo, a partire dall’Europa. Marshall definì infatti per primo la teoria del “containment”, che fu

concretamente applicata dal suo successore Acheson. L’opposizione politico-ideologica dei due

blocchi, con l’attrito che la caratterizzava, fece parlare di “Guerra Fredda”, ma ben presto si giunse

ad una vera e propria guerra combattuta, sia pure localizzata, in Corea.

Il primo episodio della prima fase della Guerra fredda fu costituito dalla guerra civile in Grecia,

dove il generale Markos aveva costituito un governo comunista e scatenato la guerra civile, mentre

gl’inglesi appoggiavano il ritorno del re Giorgio II, con-sacrato dal plebiscito del settembre 1946. Il

12 marzo 1947 fu presentata al Congresso la “dottrina Truman” in cui veniva presentato l’intervento

USA in Grecia come la contrapposizione fra due modi di vita alternativi, uno fondato sulle libere

Page 10: P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

10 di 18

istituzioni e l’altro sul totalitarismo, il terrore e l’oppressione sovietici. «I popoli del mondo –

affermava Truman – guardano a noi per un appoggio che li aiuti a conservare la libertà». Con

l’intervento gli Usa assumevano per la prima volta come loro zona d’influenza l’Europa e il

Mediterraneo. Grazie agli aiuti americani e dopo una serie di difficili campagne militari, le forze

governative riuscirono a prendere il sopravvento e a riunificare il paese nel 1949; la loro vittoria era

stata favorita dalla rottura tra Stalin e Tito, e quindi dalla fine del sostegno jugoslavo alla ribellione.

Crisi internazionale assai più importante e decisiva fu quella costituita dal Blocco di Berlino.

Quando gli accordi di Londra del 3 giugno 1948 ristabilirono uno Stato tedesco – la Repubblica

Federale con sede a Bonn, il cui governo fu assunto dal cancelliere Adenauer –, i russi reagirono

tagliando tutte le comunicazioni stradali e ferroviarie tra i quartieri di Berlino occupati dagli

Occidentali. Berlino Ovest divenne così di fatto una città bloccata (giugno 1948), alla quale i russi

tagliarono pure l’energia elettrica. Gli Alleati organizzarono allora un gigantesco ponte aereo per

soccorrere Berlino. Dal 28 giugno 1948 al 12 maggio 1949, quando il blocco fu finalmente

revocato, 380 aerei effettuarono 200.000 viaggi, trasportando 1 milione e mezzo di tonnellate di

derrate d’ogni genere. La prova di forza lanciata da Stalin si risolse quindi in un grave smacco

politico e propagandistico, perché la crisi aveva dimostrato la volontà degli Stati Uniti di reagire

all’espansionismo sovietico e la loro capacità tecnologica ed economica per farlo.

Se a Berlino si era giunti sull’orlo del conflitto, questo limite fu varcato in Corea. Questo paese,

occupato sin dal 1905 dal Giappone, nel 1945 aveva conosciuto l’occupazione militare dei sovietici

al nord e degli americani al sud; il limite convenzionale era stato fissato al 38° parallelo. Ogni

prospettiva di riunificazione venne presto abbandonata, con lo stabilirsi al Nord di un regime

comunista, e al Sud di uno democratico-conservatore. Convinta che gli USA non avrebbero reagito,

la Corea del Nord scatenò il 25 giugno 1950 un fulmineo attacco a sorpresa contro il Sud. Questo,

impreparato militarmente e sorretto solo da esigui contingenti statunitensi, stette per essere

sommerso, quando il gen. Mac Arthur, comandante delle forze americane dell’Estremo Oriente,

organizzò lo sbarco anfibio di Inchon, che capovolse la situazione e portò alla riconquista della

capitale Seoul e alla completa disfatta dei nordcoreani. Le Nazioni Unite, intanto, avevano

condannato l’aggressione e invitato gli Stati membri a sostenere militarmente la Corea del Sud, che

fu soccorsa da forze inglesi, australiane e francesi, inquadrate nel comando di Mac Arthur, anche se

la stragrande maggioranza delle forze impiegate restò statunitense.

Page 11: P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

11 di 18

La disfatta nordcoreana provocò però l’intervento cinese, che nell’inverno 1950-51 respinse gli

occidentali e riconquistò Seoul. Di fronte al rischio, più che fondato, di un’estensione del conflitto

alla Cina e, forse, alla stessa Unione Sovietica, il presidente Truman prima respinse la proposta di

Mac Arthur di utilizzare l’arma nucleare e di bombardare le basi cinesi, e poi, il 10 aprile, destituì il

generale. Gli alleati, ora al co-mando del gen. Ridgeway, ristabilirono comunque la situazione

militare, sino a che, il 17 luglio 1953, fu firmato l’armistizio di Pan-Mun-Juon, che riportò la

frontiera al 38° parallelo.

Page 12: P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

12 di 18

5 Integrazione e cooperazione in Occidente

Con il Piano Marshall, gli Stati Uniti favorirono e accelerarono in maniera decisiva la

ricostruzione dell’Europa occidentale, distribuendo sino al 1952, 26.800 milioni di dollari in aiuti

economici. In corrispondenza di questo ingente aiuto materiale, gli USA favorirono gli sforzi di

cooperazione e di integrazione sia politica che economica. Quest’ultima assunse diverse forme,

come la nascita dell’OECE (Organizzazione Economica della Comunità Europea), costituita a

Parigi il 16 aprile 1948, che raggruppava 18 paesi, con il compito di cooperare nei campi delle fonti

energetiche, delle politiche commerciali, dei rapporti finanziari e della forza lavoro. La

collaborazione militare fu assicurata prima dal “Trattato dei Cinque” (Francia, Inghilterra, Pesi

Bassi, Belgio, Lussemburgo), firmato a Bruxelles il 17 marzo 1948, che garantiva un intervento

automatico reciproco in caso d’aggressione, e poi, il 14 aprile 1949, si aggiunse il trattato del Nord

Atlantico (OTAN), sottoscritto da 12 Stati. Fu pure costituito il Consiglio d’Europa, con 15 paesi (5

maggio 1949), con sede a Strasburgo.

L’integrazione fu assai più complessa e lenta a realizzarsi, perché i singoli Stati erano in questo

caso chiamati a cedere una parte della propria sovranità. La creazione del Bénélux, costituito

dall’unione doganale tra Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, aveva comunque dato l’esempio già

prima della fine della guerra (5 settembre 1944). Anche la creazione della CECA (Comunità

Europea del Carbone e dell’Acciaio) col trattato di Parigi del 18 aprile 1951 risultò un notevole

successo; vi aderivano infatti, per la prima volta, paesi vincitori e vinti della guerra: la Germania,

l’Italia, la Francia, il Belgio, il Lussemburgo, i Paesi Bassi. La CECA, con sede a Lussemburgo,

prese a organizzare il mercato comune del carbone e dell’acciaio. Seguirono, sullo stesso modello,

l’Euratom (Comunità europea dell’energia atomica) e soprattutto il Mercato Comune (MEC).

Quest’ultimo fu stabilito dal Trattato di Roma del 24 marzo 1957 tra gli stessi Stati che aderivano

alla CECA.

L’integrazione militare, tentata con la CED (Comunità Europea di Difesa), stabilita a Parigi il 27

maggio 1952, fallì invece per le resistenze nazionali, e soprattutto della Francia, la cui Assemblea

nazionale la bocciò il 30 agosto 1954.

Page 13: P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

13 di 18

6 Tra coesistenza pacifica e competizione

La fine della fase più acuta della guerra fredda coincise con la morte di Stalin (15 marzo

1953) e l’eliminazione di Beria (11 luglio 1953), l’onnipotente capo della polizia politica.

Contemporaneamente, negli Stati Uniti, il nuovo presidente Eisenhower chiudeva la guerra di

Corea, mentre declinava l’influenza dell’ala estrema del partito repubblicano che faceva capo al

senatore Mac Carthy. Nel nuovo clima internazionale s’inseriva il riconoscimento della Germania

Federale da parte dell’URSS (5 maggio 1955), il cui cancelliere Adenauer fu ricevuto a Mosca nel

settembre successivo. Anche l’Austria, dopo dieci anni, fu liberata dall’occupazione militare e

riconosciuta come Sta-to sovrano (maggio 1955). Anche nei confronti della Yugoslavia di Tito i

nuovi dirigenti sovietici assunsero un atteggiamento più accomodante, ristabilendo con Tito normali

relazioni. Anche in Estremo Oriente la disponibilità sovietica permise il successo della Conferenza

di Ginevra (12-18 luglio 1954), che pose fine alla guerra d’Indocina.

Allo stesso tempo, però l’URSS rimase intransigente sulla questione della riunificazione della

Germania, come pure formalizzò e strinse ulteriormente con il patto di Varsavia (4 maggio 1955), i

legami economici e militari con i Paesi satelliti.

Ma l’avvio della destalinizzazione aveva suscitato fermenti e speranze nei Paesi satelliti, che

confliggevano frontalmente con il mantenimento dell’egemonia sovietica. In Ungheria, il comunista

dissidente Imre Nagy prese il potere il 23 ottobre 1956, mentre il cardinale Mindzenty veniva

liberato. Il nuovo governo annunciò l’abbandono del Patto di Varsavia e invocò la protezione

dell’ONU. La reazione sovietica non tardò a manifestarsi: il 4 novembre le truppe russe occupavano

brutalmente Budapest, schiacciando la rivoluzione ungherese. Un governo fantoccio, presieduto da

Kadar, gestì la re-pressione, incurante della condanna internazionale.

L’Unione Sovietica tollerò invece il movimento di emancipazione, assai più prudente e sfumato,

che contemporaneamente si manifestò in Polonia. Gomulka, che Stalin aveva fatto arrestare, prese il

potere, e il cardinale Wyszynski fu liberato, ma la Polonia restò fedele al Patto di Varsavia e al

comunismo.

Il nuovo leader sovietico Chruščev, divenuto nel frattempo segretario generale, dopo aver

denunciato al XX Congresso (febbraio 1956) lo stalinismo, lanciò una politica di “distensione”, che

Page 14: P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

14 di 18

sembrò coincidere positivamente con l’elezione negli Stati Uniti del presidente democratico John

Kennedy (1960).

Al XX congresso, contro la tesi di Stalin che finché esisteva l’imperialismo occidentale la guerra

era inevitabile, Chruščev affermò che la guerra doveva essere sostituita, nei rapporti tra socialismo e

capitalismo, con la competizione. Iniziò così il periodo chiamato della “distensione” o del “disgelo”

che toccò anche i rapporti USA-URSS all’ONU colla fine dell’ostruzionismo. Il 1955 era stato

anche l’anno del Patto di Varsavia e del riarmo della Germania, ma queste cose ormai rientravano

nella logica del bipolarismo e non interferirono colla distensione. E lo stesso si poteva dire anche

per la re-pressione ungherese del 1956, che pure suscitò vivo sdegno in Occidente.

Con il viaggio di Chruščev nel 1959 in USA e con le strette di mano con Eisenhower, sembrò

davvero che la guerra fredda fosse finita, e sembrò anche la dimostra-zione che dal bipolarismo non

doveva per forza scaturire una “guerra fredda”.

La competizione pacifica era la nuova rassicurante dimensione, ma era in realtà solo frutto di una

propaganda, proprio tipica della guerra fredda: essa non era assoluta-mente terminata. Anzi, dal

finire degli anni Cinquanta, l’equilibrio del terrore si concretizzò in un bipolarismo giunto al

compimento e alla simmetria, con entrambe le super-potenze in grado oramai di distruggersi a

vicenda in modo totale. Tra il 1951 e il 1961, la guerra fredda proseguì con sempre più minacciosi

esperimenti nucleari: anche l’URSS dal 1961 possedeva la potentissima bomba H, equivalente a

4600 bombe atomiche su Hiroshima. Inoltre, tra e il 1961 e il 1962, a turbare il nuovo clima

internazionale sopravvennero la crisi dell’istallazione dei missili balistici russi a Cuba (ottobre

1962) e la nuova crisi di Berlino, dove i russi eressero il famigerato “Muro”, che sino al 1989

avrebbe costituito il simbolo della Guerra fredda e della divisione dell’Europa.

Page 15: P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

15 di 18

7 La strategia triangolare: l’incrinatura del mondo bipolare

Il contrasto ideologico tra Cina e URSS iniziò con il XX congresso del partito comunista

sovietico, e la difesa da parte cinese di Stalin, che voleva essere anche una difesa dell’”ortodossia”

marxista del principio dell’antagonismo assoluto fra capitalismo e comunismo senza nessun

compromesso. Mao inoltre rifiutava la strategia della deterrenza, non ammettendo che non ci

fossero gradini intermedi tra l’apocalisse uni-versale e la rinuncia alla lotta rivoluzionaria.

L’affermazione di Mao che «se anche fosse successo il peggio e mezza umanità fosse perita, l’altra

metà sarebbe rimasta, mentre l’imperialismo sarebbe stato raso al suolo e il mondo intero sarebbe

diventato socialista» non poteva che sembrare assurda alle orecchie di Chruščev e dei sovietici.

Mentre Chruščev era convinto proprio che la coesistenza pacifica avrebbe giocato a favore della

vittoria del comunismo, Mao accusò Chruščev di “finto comunismo”, di essere il capo della “cricca

revisionista” e di tradimento del socialismo proprio a causa della teoria sovietica sulla coesistenza

pacifica e la transizione pacifica al socialismo.

Un focolaio rivoluzionario era aperto già da anni in Vietnam e sembrò l’avverarsi delle tesi di Mao,

quando i vietcong (comunisti protetti dalla Cina e dall’URSS) iniziarono a combattere dall’interno

lo Stato del Sud, protetto dagli USA che nel 1964 intervennero militarmente. Fu l’inizio di una

gigantesca trappola per gli USA, coinvolti in un una escalation di costi economici, umani e militari

(furono mobilitati fino a 2,7 milioni di soldati), nonostante l’opposizione dell’opinione pubblica

americana e internazionale per i bombardamenti sui civili e l’uso di gas e defolianti sulla jungla e le

foreste. Con Nixon (1968) iniziò la strategia della vietnamizzazione del conflitto attraverso il

progressivo ritiro delle forze USA in favore dell’esercito sud-vietnamita. Le trattative per porre fine

al conflitto durarono più di 4 anni, nel tentativo di non arrivare alla “prima sconfitta” nella storia

USA ma a una pace onorevole, e nel frattempo furono coinvolti anche Laos e Cambogia. Si arrivò

all’accordo nel 1973 sul cessate il fuoco, ma nel 1975 Saigon cadde e il Vietnam fu riunificato sotto

la dittatura di Ho-Chi-Min. Il conflitto era costato due milioni di morti al Vietnam e cinquantotto

mila agli USA, per i quali fu uno dei più grossi traumi della propria storia.

Page 16: P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

16 di 18

Un’altra causa anti-imperialista fu trovata dal movimento rivoluzionario internazionale nella causa

palestinese, combattuta con la guerra dei sei giorni tra il 5 e il 10 giugno 1967 contro Egitto, Siria e

Giordania. Con l’appoggio degli USA a Israele, gli stati arabi divennero fortemente antiamericani.

La guerra del Vietnam non pose fine alla distensione, ma anzi dal 1968 in poi fu parallela al suo

rafforzamento: mentre il conflitto infuriava militarmente e propagandisticamente, si intensificarono

gli sforzi di USA e URSS per limitare gli arsenali nucleari. Difatti il 1° luglio 1968, anche in

conseguenza del possesso da parte della Cina sia della bomba atomica (1964) che della bomba H

(1967), fu concluso il Trattato di Non Proliferazione Nucleare, con lo scopo di non far entrare altri

paesi nel club del nucleare. Con esso, infatti, le potenze già nucleari (USA, URSS, Gran Bretagna)

si impegnavano a non trasferire ad altri paesi le armi atomiche e a non aiutarli a procurarsene. La

Cina si rifiutò di firmare, considerandolo una prova dell’imperialismo USA e URSS e della loro

connivenza. Anche India, Pakistan, Corea del Nord, Israele non firmarono. Nemmeno la Francia di

De Gaulle firmò, e anzi nel 1966 era uscita anche dalla NATO.

Nel 1973 Henry Kissinger divenne segretario di stato degli Stati Uniti sotto la presidenza di Nixon.

Kissinger era un convinto anticomunista ma anche un ammiratore di Metternich e della diplomazia

“multipolare” europea di Settecento e Ottocento. Egli elaborò la strategia cosiddetta “triangolare”,

secondo la quale un mondo tripolare o multipolare sarebbe stato più portato alla ricerca di un

equilibrio diplomatico piuttosto che un mondo bipolare e la sua contrapposizione ideologica. Il

terzo polo su cui fare perno, e da cooptare nel sistema internazionale e frapporre al bipolarismo

USA-URSS, fu individuato nella Cina, che dopo la rottura ideologica con Mosca divideva il mondo

non più tra comunisti e non, ma tra imperialisti (USA e URSS) e comunisti (Cina e Terzo Mon-do).

Per i Cinesi, si trattava anche di sfuggire all’isolamento nel mondo comunista imposto dalla rottura

coll’URSS. La strategia triangolare si costruì anche attraverso lo sport: nel dicembre 1971 la

squadra statunitense di ping-pong fu inviata a Pechino (per cui venne nominata “diplomazia del

ping-pong”). A ciò seguì la visita di Kissinger e poi di Nixon nel 1972 in Cina. La diplomazia di

Kissinger aveva saputo approfittare del conflitto CINA-URSS per produrre un sistema

internazionale tripolare (anche se molto imperfetto poiché la Cina risultava essere molto meno

potente degli altri due poli), che fosse in grado di far riprendere agli USA le posizioni perdute,

giocando l’una contro l’altra le carte di Mosca e Pechino.

In Europa, intanto, si aprì per iniziativa della Germania Ovest una fase di distensione molto

concreta, con il governo di Willy Brandt (socialdemocratico), sfociata nei quattro trattati di

Page 17: P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

17 di 18

amicizia e non aggressione (con l’URSS nel 1970, con la Polonia nel dicembre 1970, con la

Germania Est nel 1972, e con la Cecoslovacchia nel 1973). Fu il ritorno della Germana Ovest tra gli

attori della politica internazionale, e fu una nuova infrazione, insieme alla strategia triangolare, alla

logica del bipolarismo, già attenuato, del resto, dal contrasto URSS-CINA e dalla uscita della

Francia dalla NATO.

Page 18: P VV BBvideo.unipegaso.it/01SCUMA/StoCont/Barra/Guerra_Fredda/... · 2018. 9. 19. · Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda Attenzione! Questo materiale

Università Telematica Pegaso Il mondo diviso e la guerra fredda

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

18 di 18

Bibliografia

B. BONGIOVANNI, Storia della guerra fredda, Bari 2008

G. BORSA, Dieci anni che cambiarono il mondo 1941-1951, Milano 1995

A. GAMBINO, Le conseguenze della seconda guerra mondiale. L’Europa da Yalta a Praga,

Bari 1972

S. GUERRACINO, Storia degli ultimi sessant’anni. Dalla guerra mondiale al conflitto

globale, Milano 2009

P. KENNEDY, Ascesa e declino delle grandi potenze, Milano 1993

H. KISSINGER, Gli anni della Casa Bian…ca, Milano 1980

R. MAIOCCHI, L’era atomica, Firenze 1993

G. MAMMARELLLA, Storia d’Europa dal 1945 ad oggi, Roma-Bari, 2000