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1 news all NUMERO SEDICI FORME E COLORI PER L’ EDILIZIA GIUGNO 2004 SISTEMI PER FORME D’AUTORE Pag. 1 Editoriale XII concorso “Sistema d’Autore”, Voglia di Architettura Pag. 2/3 Primo Piano Sotto la piramide Pag. 4 News Alumail spazio aperto al dialogo con i lettori A proposito di... parapetti www.metra.it www.finestremetra.it L’Architettura, con la ‘A’ maiuscola, sta riscopren- do in Italia la voglia di costruire. I segnali giun- gono da molte parti e le città ospitano una nuova stagione: finalmente! Due esempi emblematici per tutti: Genova e Milano. La prima, capitale euro- pea della cultura 2004, ha messo in cantiere pro- getti, mostre, fino a dedi- care un momento di rifles- sione anche alle architettu- re temporanee, grazie ai Laboratori di Sintesi Fina- le attivati presso la Facoltà di Architettura. La seconda segna una nuova fase di rinnovamento con il progetto per la nuova sede della Regione Lombardia, il nuo- vo Polo fieristico e molto altro. La Triennale organiz- za a giugno una vera festa per l’architettura: conve- gni eventi, mostre, incontri, cinema, dibattiti, visite ai cantieri più importanti della città che celebra così un risveglio tanto atteso. siamo ai Maga magnifico lavo l’alluminio è in vazione, fornendo contemporane innovativa e discrezione estetica. Ma il Concorso ha soprattutto dato voce all’edilizia del quotidiano, quella che, ogni giorno, trasforma il territorio migliorando la qualità della vita e contribuen- do a rendere funzionali e esteticamente valide le strut- ture dove abitiamo e lavoriamo. Concorso “Sistema d’Autore” quindi come indispensa- bile riferimento di documentazione storica per seguire Inserto speciale vincitori È interamente dedicato alla dodicesima edizione del Con- corso Metra “Sistema d’Autore” l’inserto di questo numero. Quattro quindi le pagine, suddivise nelle quattro sezioni tradizionali (Facciate continue, Porte e finestre, Persiane, Altre Realizzazioni). Accanto alle immagini, una scheda riassuntiva per ogni lavoro e le motivazioni della giuria che ha selezionato le realizzazioni premiate.

News Architetti N° 16 ok - metra.it · Una struttura di grande complessità sia ... UNI 10805 - Ringhiere o balaustre o parapetti ... zione a carico statico di colonne e colonne

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allNUMERO SEDICI

F O R M E E C O L O R I P E RL ’ E D I L I Z I A

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SISTEMI PER FORME D’AUTORE

Pag. 1

EditorialeXII concorso “Sistema d’Autore”,

Voglia di Architettura

Pag. 2/3

Primo Piano Sotto la piramide

Pag. 4

NewsAlumail

spazio aperto al dialogo con i lettoriA proposito di... parapetti

www.metra.itwww.finestremetra.it

L’Architettura, con la ‘A’ maiuscola, sta riscopren-do in Italia la voglia di costruire. I segnali giun-gono da molte parti e le città ospitano una nuova stagione: fi nalmente! Due esempi emblematici per tutti: Genova e Milano. La prima, capitale euro-pea della cultura 2004, ha messo in cantiere pro-getti, mostre, fi no a dedi-care un momento di rifl es-sione anche alle architettu-re temporanee, grazie ai Laboratori di Sintesi Fina-le attivati presso la Facoltà di Architettura. La seconda segna una nuova fase di rinnovamento con il progetto per la nuova sede della Regione Lombardia, il nuo-vo Polo fi eristico e molto altro. La Triennale organiz-za a giugno una vera festa per l’architettura: conve-gni eventi, mostre, incontri, cinema, dibattiti, visite ai cantieri più importanti della città che celebra così un risveglio tanto atteso.

siamo ai Magamagnifi co lavol’alluminio è in vazione, fornendo contemporaneinnovativa e discrezione estetica.

Ma il Concorso ha soprattutto dato voce all’edilizia del quotidiano, quella che, ogni giorno, trasforma il territorio migliorando la qualità della vita e contribuen-do a rendere funzionali e esteticamente valide le strut-ture dove abitiamo e lavoriamo. Concorso “Sistema d’Autore” quindi come indispensa-bile riferimento di documentazione storica per seguire

Inserto speciale vincitori

È interamente dedicato alla dodicesima edizione del Con-corso Metra “Sistema d’Autore” l’inserto di questo numero. Quattro quindi le pagine, suddivise nelle quattro sezioni tradizionali (Facciate continue, Porte e fi nestre, Persiane, Altre Realizzazioni). Accanto alle immagini, una scheda riassuntiva per ogni lavoro e le motivazioni della giuria che ha selezionato le realizzazioni premiate.

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Sotto Alta 42 metri la grande piramide trasparente è l’emblema della nuova Città Fiera che sorge alle porte di Udine. Una struttura di grande complessità sia per dimensione sia per tecniche costruttive.

Il progettoLa grande struttura trasparente, che è l’elemento di connotazione del complesso commerciale rispetto al territorio limitrofo, rappresenta una vera e propria vela, (in riferimento alla grande passione del com-mittente, Antonio Maria Bardelli); è il perno dell’arti-colato sistema di costruzioni pensato come una nave che entra dentro la struttura. Come una vela, grazie a dei cavi di acciaio, aiuta la piramide a spostarsi di 15-20 centimetri ogni volta che il vento è più for-te, in modo da smorzare le raffi che devastatrici. An-che l’area al primo piano è stata progettata come l’interno di una nave e così pure il bar-buvette, di prossimo completamento, vera e propria cambusa. La piramide trova collocazione al posto di due pree-sistenti capannoni e di un magazzino che sono stati spostati e risistemati nella nuova struttura. La costru-zione che ha richiesto al progettista, l’architetto mi-lanese Luca Cendali, due anni di lavoro, è alta 42 metri, è a sei piani e copre un totale di 1600 metri quadrati. Funge da copertura allo show rondò del piano terra, un grande palco per spettacoli di circa sei metri per dieci con una grande rosa dei venti di-segnata sul pavimento, ma è anche sede di uffi ci, di attività culturali, concentrate al piano primo, e di

una sala esposizioni, all’ultimo piano. Frutto di un grande lavo-ro di equipe che ha coinvolto oltre al progettista, l’ing. Coz-zi per il calcolo delle strutture, Stefano Martellassi e Luca Turzo per lo studio degli interni e il co-struttore Lidio Novello con il suo gruppo di progettisti, la struttu-ra ha presentato due diffi coltà di notevole portata: il consoli-damento del terreno per lo sca-vo di fondazione e il montag-gio della struttura metallica di oltre cento pezzi. Nulla è stato lasciato al caso, anzi, il proget-to è stato interamente realizzato seguendo i canoni della sezio-

ne aurea, come è solito fare il progettista. Dalle cor-nici fi no ai rapporti interni a un singolo piano, tutto rispetta questa proporzione. Il rigore progettuale non è solo visibile all’interno della grande struttura pira-midale, ma bensì nell’insieme delle costruzioni: dai bagni alle sale cinematografi che tutto è percorribile e accessibile ai disabili.

Descrizione tecnicaParticolarmente complessa è stata la costruzione e messa in opera della struttura piramidale, un involu-cro trasparente con struttura di facciata continua ap-poggiata (Sistema Metra Poliedra-Sky 50) realizzata con profi li estrusi in lega di alluminio primario. Fac-ciata che è stata poi isolata termicamente mediante un listello continuo, anch’esso in materiale isolante, interposto fra la parte strutturale interna e le coperti-ne portavetro esterne. Il reticolo strutturale è compo-sto da montanti verticali e da traversi orizzontali di

Due mesi di discussioni e confronto dialettico fra progettista e committente per arrivare alla soluzione defi nitiva. Dal comune sforzo è nata l’idea di fare della piramide il simbolo del nuovo Città Fiera, ovvero dell’ampliamento del grande centro commerciale che sorge vicino a Udine.

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SCHEDA TECNICA

Nome dell’edifi cio: Centro CommercialeLocalità: UdineProgettista: arch. Luca CendaliSistema Metra: Poliedra-Sky 50Tipo di fi nitura: verniciato grigio chiaro RAL 9018Concessionario Sistema Metra: Metra S.p.a.

50 mm di larghezza, con modulo orizzontale aven-te passo 890x1960 in altezza.I profi lati esterni sono anodizzati con fi nitura a vista mentre quelli interni sono stati protetti tramite verni-ciatura grigio chiaro (RAL 9018). L’insieme del siste-ma costruttivo è stato appositamente progettato per ottenere un’ottima permeabilità e resistenza all’ac-qua e al vento. L’ancoraggio della facciata è stato realizzato tramite staffe a omega in acciaio fi ssate alla carpenteria strutturale, che favorisce l’opportu-na dilatazione termica dei profi lati.Le parti trasparenti sono in doppia lastra di policar-bonato compatto di colore neutro (spessore mm. 3 all’interno, 5 mm. all’esterno) protette ai raggi UV, con classe di autoestinguenza 1. La camera d’aria tra le lastre è stata realizzata interponendovi un pro-fi lo di alluminio 15x15 ossidato naturale. Il Sistema Metra utilizzato è completato con accessori apposi-tamente studiati e guarnizioni in EPDM colore nero che garantiscono la perfetta tenuta dell’insieme.

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Inauguriamo in questo numero ALUMAIL, una rubrica che, a seguito delle risposte ricevute al questionario allegato ai numeri 12 e 13 della rivista, vuole creare un fi lo diretto con i nostri lettori, un dialogo attraverso il quale All Metra News risponderà ai quesiti più frequenti, alle domande e ai problemi che i professionisti vivono quotidianamente in tema di serramenti, profi lati e, più in generale, di strutture in alluminio per l’edilizia. Di volta in volta chiederemo il parere di specialisti rappresentativi in materia, in modo da poter offrire una consulenza puntuale e autorevole. Come primo argomento abbiamo selezionato una tematica normativa, alla quale risponde l’Ing. Carlo Alberto Zerboni, Presidente di ANCOSER, l’Associazione Consulenti Serramenti e Facciate.

A proposito di... parapettiQualche anno fa scrissi su una rivista del settore un breve intervento dal ti-tolo: “Parapetti: quali le norme”. Passati alcuni anni mi è stato chiesto di rin-verdire l’argomento, in sostanza, di rifare il punto alla luce delle nuove nor-me, cogenti e non cogenti, uscite nel frattempo.L’articolo era datato giugno 1996 e faceva seguito alla pubblicazione del DM del 16/01/1996 entrato in vigore il 5/06/1996.Il DM del 16/01/1996 è tuttora in vigore ed in base ad esso verifi chia-mo le nostre strutture, le nostre facciate ed i nostri parapetti.Il DM, essendo una legge, è normativa cogente, ossia obbligatoria e l’igno-ranza della legge non è ammessa.Anzitutto va ricordato, perché ho la sensazione che la cosa non sia proprio di dominio pubblico, che tutto deve essere verifi cato da calcoli statici esegui-ti da persone abilitate a svolgere questa funzione, e quando dico tutto dico tutto quanto viene utilizzato in edilizia, sia la struttura vera e propria che, per esempio, un cancello che, cadendo, potrebbe fare molto male. L’obbligatorietà di queste verifi che deriva anzitutto dalla legge 5 novembre 1971 n° 1086 che ha disciplinato la progettazione, il calcolo e l’esecu-zione delle costruzioni in cemento armato ed a struttura metallica, ha sosti-tuito il D.Lgs. 16 novembre 1939 emanato da Vittorio Emanuele III re d’Ita-lia ed Albania, Imperatore d’Etiopia, che disciplinava soltanto le costruzio-ni in cemento armato.Dal 1971, quindi, anche le costruzioni metalliche hanno una disciplina, dettata da una legge; va sottolineato, inoltre, che, metalliche, non vuol dire solo in acciaio, ma in qualsiasi metallo, cioè, in particolare, anche in allu-minio, che è pure lui un metallo.La legge del 1971, tuttora valida, all’articolo 21 promette l’emanazione delle norme tecniche di esecuzione a ritmo biennale; di queste promesse fanno parte i decreti successivamente emessi, non proprio a ritmo bienna-le, dei quali quello del 16 gennaio 1996 è tuttora in vigore.Lo stesso DM così recita: “Le presenti norme……sono applicabili a tutte le costruzioni da realizzare nel campo dell’ingegneria civile…..Tali verifi che si applicano alla struttura presa nel suo insieme ed a ciascuna dei suoi ele-menti costitutivi”.Il prospetto 5.1.- sovraccarichi variabili per edifi ci, del DM, che si riprodu-ce per facilità di lettura, defi nisce i carichi verticali ripartiti, quelli verticali concentrati e quelli orizzontali lineari; in particolare è detto: “i sovraccari-chi orizzontali lineari vanno applicati a pareti alla quota di metri 1.20 dal rispettivo piano di calpestio, ed a parapetti o mancorrenti alla quota del bordo superiore. Essi vanno considerati sui singoli elementi ma non sull’edi-fi cio nel suo insieme”.

Solo per dare qualche numero:Categoria Orizzontali

1. abitazioni 1 kN/m2. ristoranti, uffi ci aperti al pubblico 1 kN/m3. sale convegni, grande affollamento 1.5 kN/m4. mercati, grandi magazzini 3 kN/m5. balconi, ballatoi e scale cammini 1.5 kN/m esclusi quelli appartenenti cat. 4

Presentiamo di lato un atabella rappresentativa dei sovraccarichi orizzontali lineari che vanno applicati a pareti, parapetti o mancorrenti. Per informazioni più approfon-dite si rimanda alla lettura attenta di tutto il DM 16/01/1996.

Successivamente, nel gennaio 1999, sono uscite quattro norme UNI, la UNI 10805, la UNI 10806, la UNI 10807, la UNI 10808, la UNI 10809; esaminiamone brevemente il contenuto dopo aver precisato che le norme UNI hanno carattere non cogente cioè a dire non obbligatorio; affi nché trovino applicazione obbligatoria esse devono essere richiama-te da una Legge, oppure possono diventare obbligatorie nell’ambito di un contratto, quando esse siano richiamate nel contratto stesso o nel capito-lato di appalto o nel capitolato speciale o in qualsiasi altro documento fa-cente parte del contratto.

UNI 10805 - Ringhiere o balaustre o parapetti prefabbricati. Determina-zione a carico statico di colonne e colonne - piantane.La norma descrive un metodo di prova inteso a verifi care la rigidezza dei montanti che costituiscono il riempimento dei pannelli delle ringhiere o pa-rapetto (per intenderci le bacchette verticali o orizzontali o miste e le rela-tive piantane). La prova cosiste nell’inserimento di un cuneo con anglo al vertice di 30° spinto da una forza pari a 220 N e nell’osservare eventua-li rotture ai montanti o ai loro fi ssaggi e le deformazioni, aventi per scopo la verifi ca che per effetto di esse non diventi possibile il passaggio di una sfera di 100 mm di diametro. (cavi e tenditori!!!) Questa norma è comple-mentare al DM e non in contrasto con esso.Vale qui la pena di sottolineare che tutti i parapetti e le ringhiere realiz-zate, per esempio, con cavi in acciaio inossidabile tesati tra le piantane, oggi tanto di moda, non sono in grado di superare questa prova e, per-tanto, qualora questa norma fosse resa cogente dal suo richiamo nel Ca-pitolato, questa soluzione non potrebbe essere realizzata in quanto risul-tante fuori norma.

UNI 10806 - Ringhiere o balaustre o parapetti prefabbricati. Determina-zione della resistenza meccanica ai carichi statici distribuiti.La norma descrive un metodo di prova inteso a verifi care la resistenza della ringhiera o balaustra attraverso il rilevamento di eventuali rotture sottocarico e delle frecce sottocarico e residue dopo cinque minuti dallo scarico.I carichi riportati dalla norma sono in funzione dell’uso della scala:

UNI DM

uso pubblico 1500 N/m 1.5 kN/m (3 kN/m)uso privato principale 290 N/m 0.29 kN/m (1.5 kN/m) uso privato secondario 290 N/m 0.29 kN/m (1.5 kN/m)

Questi carichi confrontati con quelli previsti dal prospetto 5.1.- del DM, mes-si tra parentesi, evidenziano l’ insuffi cienza del superamento delle prove pre-viste da questa norma agli effetti della soddisfazione del DM, ripetiamo ob-bligatorio per legge.Questa norma quindi, anche se nata dopo il DM, è da intendersi superata, per quanto concerne i carichi da applicare, dal DM, ed a quest’ultimo biso-gna riferirsi.

UNI 10807 - Ringhiere o balaustre o parapetti prefabbricati. Determinazio-ne delle resistenze meccaniche ai carichi dinamici.La norma descrive un metodo di prova inteso a verifi care la resistenza delle ringhiere ai carichi dinamici di ringhiere, balaustre o parapetti di qualunque materiale, attraverso l’urto di un corpo molle, di forma sfero-conica, con mas-sa di 50 kg, rilevandone eventuali rotture, deformazioni permanenti, o even-tuali perdite di rispondenza ad altre specifi che normative.Il carico dinamico viene ottenuto dalla caduta di un corpo molle, costituito da un sacco di diametro 0.40 m ed altezza di 0.60 m, ripieno di sfere di vetro indurito del diametro di 3 mm, con una massa totale di 50 Kg.La norma fi ssa l’altezza di caduta di detto sacco in funzione dell’uso della scala:• Pubblica, h caduta = 300 mm (corrispondente a 150 Joule)• privato principale, h caduta = 200 mm (corrispondente a 100 Joule)• privato secondario, h caduta =100 mm (corrispondente a 50 Joule)

Questa norma è complementare al DM, non è in contrasto con esso e può essere utilmente impiegata.Questa norma, dichiarata applicabile a qualunque materiale, vetro compreso quindi, non tiene conto, però, di quanto prescritto dalla UNI 7697, del set-tembre 1977, che, il recepimento della direttiva CEE 92/59 del 29/06/92 da parte del D.L 17/03/95 n° 115, ha reso cogente e pertanto obbli-gatoria, nel campo della sicurezza nelle vetrazioni.La UNI 7697, anzitutto, prescrive l’utilizzo di un vetro di sicurezza del tipo stra-tifi cato o temperato nel caso di semplice antinfortunio e, nel caso di pericolo di caduta nel vuoto, prescrive un vetro di tipo stratifi cato adeguato.La UNI 7172 defi nisce le metodologie di prova relative alla classe della si-curezza semplice antinfortunio.In questo caso la prova di resistenza all’urto da corpo molle consiste nel sotto-porre i provini all’urto di un sacco di cuoio riempito di pallini di piombo, del peso complessivo di 45 kg, in caduta pendolare da un’altezza di 45 cm. o di 120 cm. L’altezza di caduta da 45 cm, pari ad un impatto di circa 202 Joule, per la richiesta di semplice antinfortunio e pari ad un impatto di circa 540 joule, per testare i prodotti destinati alle vetrature, poste fra spazi a livel-li diversi, aventi la base a meno di 90 cm dal piano di calpestio, con peri-colo di caduta nel vuoto.La UNI 7697 è stata in seguito rivista e ripubblicata, nella nuova versione, il 1° giugno 2002, questa volta comprendendo espressamente la funzione di balaustra, parapetti, partizioni, divisori, ecc dove il danno preminente è la ca-duta nel vuoto ed indicando con precisione che la classe minima dello strati-fi cato richiesto è la classe B1 secondo il prEN12600.Per la classe B1 il prEN 12600 prevede la prova di resistenza all’urto da cor-po molle consistente nel sottoporre i provini all’urto di un sacco del peso com-plessivo di 50 kg, in caduta pendolare da un’altezza di 120 cm.(equivalente a 600 Joule).

UNI 10808 - Ringhiere o balaustre o parapetti prefabbricati. Determinazio-ne della resistenza meccaniche ai carichi statici concentrati in pannelli.La norma si applica a pannelli di qualsiasi materiale ad eccezione del ve-tro (cui si applicano altre norme: le UNI 7172, UNI 7697, UNI 10803 e prEN 12488).La norma descrive un metodo di prova inteso a verifi care la resistenza mec-canica dei pannelli, ai carichi statici concentrati, attraverso il rilevamento di eventuali rotture e di eventuale perdita di rispondenza ad altre specifi che nor-mative.Il carico di prova è di 220 N per qualsiasi uso della scala.Questa norma è complementare al DM, non è in contrasto con esso e può essere utilmente impiegata.

UNI 10809 - Ringhiere o balaustre o parapetti prefabbricati. Dimensioni prestazioni meccaniche e sequenze delle prove.La norma defi nisce le caratteristiche dimensionali e morfologiche delle ringhie-re, parapetti, balaustre e corrimani facendo riferimento al DM 14/06/1989 n. 236, che defi nisce l’altezza di norma in 100 cm dal ppf.Altre leggi, pur sempre valide, stabiliscono altezze diverse che variano da 90 a 140 cm. Buona norma è quindi farsi defi nire dal progettista quale è l’altezza di progetto.Infi ne defi nisce la successione corretta delle prove di cui alle UNI precedenti.Questa norma è complementare al DM, non è in contrasto con esso e può essere utilmente impiegata.

Concludendo solo la UNI 10806 è in contrasto col DM e la UNI 10807 è in contrasto con la UNI 7697, che ha valore di legge, pertanto attenetevi ai carichi richiesti dal DM ed alle classi richieste dalla UNI 7697; se chiedete certifi cazioni di sistemi o di singole applicazioni chiedete il rispetto del DM e non dell’UNI 10806 e della UNI 7697 se si tratta di ringhiere, balaustre o di parapetti vetrati.

Carlo Alberto ZerboniPresidente Ancoser