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1 Manuale di soppravivenza universitaria e urbana Questo manuale di “soppravivenza universitaria e urbana” vuole essere uno strumento ulteriore e alternativo per gli studenti appena iscritti e non solo, per districarsi al meglio all'interno del sistema universitario e cittadino pisano. Il manuale è suddiviso in due parti: nella prima dedicata all' università troverete informazioni e suggerimenti per vivere al meglio la facoltà e l'ateneo; nella seconda, più inerente la città, vi daremo qualche “dritta” sui luoghi e ritrovi dove poter passare il vostro tempo libero. All' interno ci sarà anche uno spazio dedicato alla questione della difesa abitativa per conoscere meglio i propri diritti di inquilini o affittuari, (problema ampiamente diffuso tra gli studenti fuori sede).

Manuale di sopravvivenza universitaria e urbana

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Pamphlet rivolto agli studenti pisani, contenente un altro punto di vista sull'Università e sulla città di Pisa. Copertina disponibile all'indirizzo: http://dl.dropbox.com/u/28387392/copertina.jpg

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Manuale di soppravivenza universitaria e urbana

Questo manuale di “soppravivenza universitaria e urbana” vuole essere uno strumento ulteriore e alternativo per gli studenti appena iscritti e non solo, per districarsi al meglio all'interno del sistema universitario e cittadino pisano.

Il manuale è suddiviso in due parti: nella prima dedicata all' università troverete informazioni e suggerimenti per vivere al meglio la facoltà e l'ateneo; nella seconda, più inerente la città, vi daremo qualche “dritta” sui luoghi e ritrovi dove poter passare il vostro tempo libero.

All' interno ci sarà anche uno spazio dedicato alla questione della difesa abitativa per conoscere meglio i propri diritti di inquilini o affittuari, (problema ampiamente diffuso tra gli studenti fuori sede).

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COLLETTIVO AULAR

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AulaR e Collettivo AulaR (C.A.R) ...................................................5

Parte uno. L'università.

Dall'università pubblica all'università S.p.A. ..............................7

Rappresentanza Studentesca .......................................................9

Lauree triennali a Scienze Politiche............................................11

RIDuzione delle tasse: un diritto! ...............................................13

I locali dell'Ateneo .........................................................................15

Parte due. La città.

Pisa vituperio degli studenti .......................................................18

Situazione abitativa a Pisa ...........................................................23

Indice

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Spesso, e soprattutto tra i nuovi arrivati, si tende a fare confusione su questi due soggetti, quindi cerchiamo di capire meglio cosa sono...

L'Aula R è un' aula occupata e autogestita dagli studenti e dalle studentesse ormai dal lontano 1990 durante il movimento universitario della Pantera. Essa si trova a “sinistra” nell' atrio della facoltà di Scienze Politiche in via Serafini.Sua funzione principale è quella di promuovere l’aggregazione fra student*, per poter studiare e produrre politica in un' ambiente diverso dai canoni istituzionali.Da quest'anno l'Aula è stata arricchita anche di una biblioteca “libera e aperta tutti i giorni ” dove potrai trovare libri di carattere prettamente politico, ma anche romanzi e testi di altro genere. Un'idea che nasce anche in contrapposizione alle misure e alle politiche adottate dall'Università sulle biblioteche, e in particolare dalla facoltà di Scienze Politiche, dove cercare un libro risulta sempre più difficile a causa dei tagli ai lavoratori e e degli orari spesso improponibili.Il tutto è completamente gestito dagli studenti che frequentano l'Aula.

In questo strano habitat si riunisce il Collettivo omonimo ormai da diversi anni, che promuove iniziative e attività sia politiche (assemblee, dibattiti e momenti di controinformazione,) che culturali (cineforum, presentazione libri, mostre fotografiche). Attività che vengono svolte durante l'apertura giornaliera della facoltà e due volte al mese anche dopocena con aperture serali. Inoltre il Collettivo è favorevole e solidale nei confronti di ogni iniziativa gestita da studenti interessati alla vita e all'autogestione dell'aula.

AulaR e Collettivo AulaR (C.A.R)

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Parte uno.L'UNIVERSITÀ

Parte uno.L'UNIVERSITÀ

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Dall'università pubblica all'università S.p.A.

L'università di oggi è la diretta emanazione di un processo di dismissione portato avanti da una quindicina di anni, sia dai governi di centrodestra (riforme Moratti e Gelmini) che da quelli di centrosinistra (riforma Berlinguer). Si tratta del famigerato "Processo di Bologna", un accordo firmato da 31 ministri europei (dal 2009 sono 46), che prevede un piano di armonizzazione dell'educazione superiore a livello comunitario. I crediti CFU collegati ad ogni esame, la distribuzione dei fondi pubblici in base a criteri meritocratici e il famoso 3+2 non sono prerogative italiane, bensì il frutto di questo accordo. L'Italia, al massimo, è stato il primo paese ad applicarlo in toto.

L'adozione di uno standard europeo per la gestione della didattica e la divisione degli Atenei tra virtuosi e non, serve alla classe dirigente per costruire una formazione fortemente classista, che rientri nelle logiche di un mercato del lavoro sempre più flessibile. In questa ottica l'università non è più il luogo dove si crea una coscienza critica e si favorisce il libero scambio di idee, ma si trasforma in una azienda in cui si producono burattini da immettere e sfruttare nel mondo del lavoro. Questo avviene anche e soprattutto grazie all'ingresso dei privati nei vari organi di Ateneo. Con la riforma, infatti, nei vari Consigli di Amministrazione (CdA) sono entrati i cosiddetti "membri esterni", ovvero i privati, in grado di influenzare pesantemente gli insegnamenti, in quanto investiranno il loro denaro solo ed esclusivamente in quelle facoltà e in quei corsi di laurea in grado di fornire loro un ritorno economico. Va da sè che l'ambito umanistico (e anche quello di Scienze Politiche) verrà pesantemente penalizzato.

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Goodbye Scienze Politiche

I primi effetti della riforma si possono percepire da questo anno accademico. L'offerta didattica è stata notevolmente ridimensionata attraverso un processo di "razionalizzazione", soprattutto per quanto riguarda le lauree triennali, cui abbiamo riservato il capitolo successivo. Per quanto riguarda le magistrali, invece, alcuni corsi non sono partiti: ciò implica che quest'anno non ci saranno corsi, ma soltanto esami. Tutto questo non è casuale, infatti per la seconda metà del 2012 si prevede la definitiva scomparsa della facoltà che diventerà un semplice dipartimento accorpato ad altre facoltà, ovvero Giurisprudenza o Economia.

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Rappresentanza Studentesca

Un pensiero che da sempre ci ha contraddistinto è l'opposizione alla forma esistente di Rappresentanza studentesca.La nostra critica vede come punto focale, come oggetto, il ruolo del rappresentante degli studenti poichè esso non può che farsi assimilare dalle peggiori politiche baronali, in una spirale piena di limiti e compromessi al ribasso senza alcuna prospettiva di lotta e quindi senza nessuna vittoria utile. Emblematico è il caso dello scorso anno per la creazione del nuovo Statuto d'Ateneo, dove le varie liste studentesche non sono state in grado di avanzare programmi o alternative valide e concrete per contrastare la progressiva distruzione e dequalificazione dell' università, contribuendo sempre più a trasformarla in un'azienda.

Un ulteriore esempio, a prova che il sistema della rappresentanza studentesca fa acqua da tutte le parti, è il quorum del 10%. Ciò significa che la legittimità dell'elezione necessita del solo 10% dei voti (circa 4000 studenti votanti su più di 40000!), una soglia che ogni anno a stento viene superata durante il pomeriggio dell'ultimo giorno, pare ovvio che il lettore possa capire quanta democrazia reale esiste all'interno dell'ateneo.

“essere rappresentato è in generale qualcosa di meschino; solo ciò che è materiale, senza spiritualità , eteronomo, insicuro,

ha bisogno di rappresentanza” (K.Marx, I marxisti e lo stato)

L'unico modo di opporsi alla pubblica distruzione dell'Università, come nella società e nel mondo del lavoro, è partecipare in prima persona alle battaglie che ci riguardano, non delegando ad altri soluzioni e proposte.Anche se la famigerata Riforma Gelmini purtroppo è diventata legge, crediamo che le esperienze collettive avvenute negli ultimi due anni per cercare

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di contrastarla siano state molto positive, nello specifico ci riferiamo alla nascita spontanea di assemblee, tavoli di lavoro, occupazioni di facoltà che hanno davvero trasformato l'università in un reale laboratorio politico, dove una generazione di studenti si sono liberamente confrontanti praticando l'autogestione, a prova del fatto che è veramente possibile prendere coscienza di sè e agire collettivamente senza i filtri burocratici e a tratti corporativi della rappresentanza.Per questo nè vogliamo e nè crediamo che le lotte si possano ingabbiare in compromessi istituzionali lontani dalle rivendicazioni degli studenti.

COSA VOGLIAMO? VOGLIAMO TUTTO!

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Lauree triennali a Scienze Politiche

Partiamo da qualche informazione tecnica sulle triennali che costituiscono la nostra facoltà: Essa si divide in due rami, da un lato quello di scienze politiche che contiene due interclassi, relazioni internazionali (L-36) e scienza dell'amministrazione (L-16); dall’altro quello che riguarda il sociale, ovvero scienze sociali (L-39) e servizio sociale (L-40).

L'offerta didattica si è ridotta nel corso degli anni a causa dei continui tagli o, giustificazione che spesso si sente, per seguire intenti di razionalizzazione (in nome di questi intenti, ad esempio, risultano evidenti situazioni per cui due interclassi di scienze politiche siano pressocchè identiche nei primi due anni di corso per poi differenziarsi solamente nell'ultimo anno,quando in passato i corsi della nostra facoltà mostravano una maggiore specificità didattica: sono chiaramente logiche di mercato tese a renderci più vendibili). Gli esami sono invece rimasti sostanzialmente gli stessi con solo lievi modifiche.

La facolta gode della presenza di alcuni professori eccellenti, molto disponibili verso quelle che sono le esigenze degli studenti, e però questi professori costituiscono solo una parte minoritaria dell’intero organico ed ogni studente, dopo il primo anno, impara subito a capire quali sono i professori a cui potersi rivolgere e quali no. Per intendersi: tanti, troppi professori spesso non si presentano ai ricevimenti (e tantomeno si preoccupano di darne avviso), per cui tocca aspettare la settimana successiva, salvo incappare nel solito problema; oppure, durante gli esami, alcuni professori in maniera sistematica abusano del loro potere attuando bocciature di massa, insultano senza remore studenti. Eppure non bisogna scoraggiarsi troppo, tali situazioni sono purtroppo una costante del sistema universitario italiano tutto, dove i poteri cosidetti “baronali” producono danni alla didattica pari, se non peggiori, di quelli prodotti dalle varie manovre governative.

Vi sono enormi disservizi anche nel modo di amministrare la facoltà, ossia nel programmare gli orari dei corsi, la loro pubblicazione, la pubblicazione delle date degli esami... Un esempio su tutti : gli orari dei corsi escono puntualmente il giorno prima o, addirittura il giorno stesso del loro inizio. E le rappresentanze studentesche, che si vantano di difenderci da tali soprusi, sbandierando i nostri diritti come valore più alto, finiscono per essere marionette di questi poteri: non solo non vi si oppongono, ma, al

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contrario, distogliendo l'attenzione dalle vere problematiche con vanterie e eventi insulsi, tralasciano d’interessarsi a quelle che sono le vere esigenze basilari.

Noi non accettiamo questo stato di cose e negli anni precedenti abbiamo più volte alzato la voce contro la farsa delle elezioni studentesche, invitando a non votare e insistendo, piuttosto, sull’idea di combattere questi problemi in prima linea, collettivamente. L'anno passato per una manciata di voti si è rischiato di non raggiungere il quorum del 10% necessario per rendere valide le elezioni.Questa la dice lunga sul loro seguito nella facoltà…

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RIDuzione delle tasse: un diritto!

Un suggerimento che potrà tornarti utile è come ridurre il pagamento delle tasse universitarie.

In questo articolo cercheremo di darti ulteriori e più chiare informazioni su come e dove poterle pagare, rispetto al formale sito internet dell'ateneo.

La prima cosa che bisogna sapere è la quota fissata per quest'anno accademico che ammonta a € 2.204 all’anno! Molti soldi, anzi quasi uno sproposito per tutti coloro che hanno un reddito medio-basso o basso.Ma non disperare, a tutto c'è un rimedio...L'Università ha suddiviso attraverso valori standard le fasce di reddito(calcolate tramite ISEE o ISEEU) in questo modo:

da € 0 a 17.000; da € 17.001 a 25.000; da € 25.001 a 40.000; da 40.001 a ….

Come si è accennato, per calcolare la propria fascia di reddito e quindi usufruire delle riduzioni, si ricorre all' ISEE o ISEEU. Questi sono INDICATORI della SITUAZIONE ECONOMICA EQUIVALENTI e, più semplicemente, servono per calcolare il proprio reddito (in base al patrimonio, nucleo familiare o se si hanno sorelle o fratelli già iscritti all'Università di Pisa).L'ISEE viene rilasciato dal CAF(centro assistenza fiscale) che è possibile trovare nei sindacati o in altre organizzazioni convenzionate (ad esempio la CGIL).

Passata tutta la “trafila burocratica” per ottenere questi dati puoi procedere alla compilazione del RID e sperare, dunque, in una riduzione delle tue tasse universitarie.

Il RID è un sistema di AUTOCERTIFICAZIONE esclusivamente elettronico che puoi trovare sul portale “ALICE” sul sito www.studenti.unipi.it

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cliccando su AUTOCERTIFICAZIONE RID, (importante è conservare la password e l'user name che ti hanno consegnato al momento dell'iscrizione all'Università).

Bada bene: bisogna rispettare i termini di scadenza per l'autocertificazione RID che dev’essere compilata entro il 31 ottobre alle ore 14.00!

Ti ricordiamo anche che la prima rata, a meno che tu non abbia fatto domanda per la borsa di studio (chiedere la borsa nonostante la certezza di non averla può quindi tornare utile per rinviare la scadenza della prima rata), deve essere interamente pagata. La sua somma è di € 362.00 in cui sono comprese la tassa regionale di € 98.00 e la tassa per le attività sportive universitarie CUS di € 6.00. Il pagamento va eseguito tramite bollettino MAV (recapitato già a casa) entro il 30 settembre, in caso di ritardo ci sarà una mora di €50.00.

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I locali dell'Universita di Pisa sono tanti e dislocati per tutta la città. Non è questo il luogo adatto per elencarli tutti, pertanto ci limitiamo a trattare quelli più importanti e quelli inerenti la nostra facoltà.

Il Rettorato si trova nel palazzo "Alla Giornata" sul Lungarno Pacinotti 43/44,adiacente la facoltà di scienze politiche. Poco più avanti, sempre sul Lungarno Pacinotti (32) si trova l'ufficio del diritto allo studio (D.S.U.).

Le segreterie studenti si trovano nel cosidetto ex Marzotto, complesso di edifici in via Buonarroti che ospita i dipartimenti di matematica, scienze, nonché l’ufficio Matricolandosi. Sulla stessa via, poco dopo, si trova l'aula studio Pacinotti, una struttura sì dell'università, ma che esce dai soliti schemi. L'aula, aperta fino a mezzanotte, composta da una palazzina di 2 piani, ha diverse aule studio al suo interno (più o meno grandi) e un grande giardino dove poter studiare o, se lo si desidera, distrarsi dalla routine universitaria. Altre aule studio si trovano nelle varie biblioteche o in spazi appositi situati nei vari dipartimenti dell' ateneo. Alcune di esse, come ad esempio quelle di ingegneria e lettere, restano aperte anche in orario serale (fino a mezzanotte).

Veniamo adesso alle mense: sono 4 e si trovano in Via dei Martiri (mensa centrale); in Via Cammeo (traversa di Via Bonanno Pisano) vicino alla facoltà d'Ingegneria e a Piazza dei Miracoli; la terza si trova fuori dal centro in Via Betti (solo pranzo) nel quartiere di Cisanello, vicino alla coop e alle case dello studente Don Bosco e Praticelli; infine la quarta all’interno del Praticelli.

La facoltà di Scienze Politiche si trova nel palazzo “Bianchi-Monzon” adiacente al Rettorato, l'entrata è ubicata in via Serafini 3. All'interno, per l’esattezza al 2 piano, si trovano la presidenza e le biblioteche di Scienze Politiche e Scienze Sociali. Le aule studio sono collocate ad ogni piano ed in particolare quella del 4° è abbastanza grande e tranquilla, ottima d'inverno perchè sempre calda, dalla quale si scorge una vista suggestiva. Purtroppo, però, la facoltà ha diversi problemi: il primo l'assenza di un aula computer, ve ne sono alcuni (pochi a dir la verità) nell'atrio, di fianco ai distributori automatici, altri nelle aule studio. Per utilizzare i computers si deve inserire una password.

I locali dell'Ateneo

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Un problema è anche la perenne carenza di spazi per le lezioni e gli esami che si svolgono nelle poche aule interne ed esterne la facoltà, o nella palazzina sul retro in Via della Sapienza. Altre aule utilizzate sono alla Sapienza (palazzo che ospita la facoltà di giurisprudenza), al polo Carmignani (al quale si accede da Piazza dei Cavalieri ed è vicinissimo alla mensa centrale), ed in Via Colombo (traversa di Viale Bonaini, vicino alla stazione centrale), dove si trova il dipartimento di Scienze Sociali.

All'interno della facoltà vi è un giardino dove a volte vengono organizzate iniziative da parte degli studenti. Altre iniziative organizzate all'interno degli spazi dell'università si svolgono al Polo Carmignani, al Polo Porta Nuova (polo didattico d'ingegneria e medicina, ubicato nell'omonimo quartiere vicino a Piazza dei Miracoli) e più raramente nel complesso dell'ex marzotto.

Parte due.LA CITTÀ

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Parte due.LA CITTÀ

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Pisa vituperio degli studenti

Questa parte del manuale cerca di mettere in risalto il fatto che la vita universitaria non vuol dire soltanto lezioni-seminari, tirocini ed esami, ma può e deve diventare una vita piena d’occasioni per crescere, per incontrare nuova gente e, di conseguenza, per arricchirsi. È sicuramente questo il momento migliore per affrontare nuove esperienze di vita, fatte d’aggregazione e condivisione, ricche di progetti comuni. Non lasciatevi sfuggire la possibilità di vivere l’università e la città nella sua interezza.A prima vista sembrerebbe una cosa facile da farsi, visto che in questa città, fin dal 1300, le strade sono state popolate da grandi masse di studenti. Importanza non minore hanno poi i movimenti studenteschi, che proprio qui godono di una storia più che rispettabile.Ma col passare del tempo, sembra che gli studenti ormai siano passati dall’essere ricchezza e fonte di rinnovamento della città a veri e propri polli da spennare. Così come l'università è sempre più una fabbrica che sforna batterie di laureati pronti a servire gli interessi del capitale, allo stesso modo gli studenti stanno diventando per la città preda di palazzinari, gli unici colpevoli del disordine, della sporcizia e di qualunque altra cosa di cui valga la pena lamentarsi.Come Collettivo Aula R cerchiamo(in questa parte dedicata alla città) di condividere con voi delle informazioni utili per sentirsi parte attiva di Pisa; per avere la possibilità di avere e scegliere i propri spazi e, in mancanza di questi, cercare di riottenerli ogni qualvolta ci siano negati.

• La vita da studente fuori dalle mura delle facoltà.

Come accennato nell'introduzione Pisa ha una antica tradizione di città universitaria. Eppure con le ultime amministrazioni comunali sembra che qualcosa si sia rotto e, anche se questa non è la sede adatta per affrontare tali tematiche (come ad esempio quelle che sono le nuove politiche sicuritarie), non manchiamo comunque di darvi qualche consiglio sui luoghi che ancora permettono aggregazione.Nessun’altra è più di Pisa quella che si dice una città a misura di studente, per cui con una bici (o anche a piedi) è possibile girarla tranquillamente nella sua interezza.

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Per reperirne una in modo legale è possibile (più o meno 2 o 3 volte l'anno) andare all'asta giudiziaria, altrimenti davanti mensa è possibile comprarne una di dubbia provenienza. Per questo prima di pensare alla bici è meglio provvedere all’acquisto di un buon lucchetto. Inoltre il centro cittadino è per la maggior parte ZTL, quindi portare la propria auto non è una mossa conveniente. Ricordiamo perdipiù che (riferimento all'immaginea destra), rispetto all'ambiente, guidare da solo significa guidare con Hitler.La città è divisa in due parti dall'Arno (tramontana e mezzogiorno), ma è quella a nord, la zona universitaria, la parte più viva; quella dell’aperitivo fino a tarda notte, dei locali e delle strade che si animano di ragazze e ragazzi provenienti da ogni parte d’Italia e da paesi stranieri. Partendo dal Ponte di Mezzo si attraversano piazze e strade affollate ogni giorno da studenti, lavoratori e immigrati: piazza Garibaldi, Vettovaglie, Omobono e Cavalieri possono essere un esempio. Luoghi dove è facilissimo incontrare studenti per chiacchierare, divertirsi e perché no suonare e cantare fino all'alba. Proprio in queste zone si trovano i bar più economici o i minimarket degli immigrati (che finalmente stanno prendendo piede anche a Pisa) i cui prezzi sono i più competitivi e convenienti. Normalmente, però, a Pisa (eccetto qualche kebabbaro e pochissimi locali) alle ore 02.00 tutto chiude, pertanto gli unici posti in cui è possibile trovare qualcosa da mangiare o da bere sono i distributori automatici.La parte sud, partendo dalle Logge dei Banchi e percorrendo Corso Italia fino ad arrivare alla stazione, è meno vissuta di notte, ad eccezione del quartiere San Martino (da Piazza Guerrazzi fino alle Logge dei Banchi) dove si possono trovare alcuni locali, in particolare in Piazza della Pera.Ma Pisa non finisce qui, ha anche dei quartieri più o meno popolari, dove la vita di certo non è come quella del centro della “città vetrina” e dove tutte le contraddizioni emergono prepotentemente. Un esempio su tutti è il CEP(centro espansione popolare) facilmente raggiungibile in bus o in bicicletta. Il quartiere non offre nulla di particolare, ma la sua storia è sicuramente interessante.Pisa in merito ad aree verdi o parchi pubblici non offre molto, ma esistono spazi al di là dei “circuiti turistici “molto interessanti. In primis il GIARDINO SCOTTO situato nei pressi di Piazza Guerrazzi.

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Il suo ampio giardino permette di rilassarsi e studiare, durante il periodo estivo viene adibito a cinema all'aperto, molto suggestivo. Se invece piace fare sport o anche passeggiate tranquille nel verde, consigliamo la zona delle PIAGGE, un viale alberato che costeggia l'Arno nel quartiere di San Michele.

• Uscire a PisaCome accennato prima, la situazione dello studente a Pisa sta cambiando. Siamo spettatori di campagne mediatiche da parte dei politicanti locali (come quella della scorsa estate su Piazza dei Cavalieri) che, tramite giornali, non perdono occasione per demonizzare noi studenti e gli immigrati definendoci portatori di degrado e caos. Con il tempo le ordinanze comunali si sono moltiplicate andando a colpire ogni situazione ritenuta incompatibile con le loro idee “piccolo borghesi” di “quiete e ordine pubblico”. Sono subdoli, ma non sono bravi nell’esserlo, infatti il loro reale intento risulta lampante: gli studenti sono e devono rimanere esclusivamente MERCE su cui lucrare, infatti ci vogliono chiusi dentro le loro case a pagare l’affitto per farci rimanere esclusi da qualunque forma d’aggregazione e partecipazione alla vita della città.Come già detto, dal loro delirio nascono ordinanze definibili, a volte, anche pittoresche. Ad esempio, potrebbero farci una multa da 100 a 500 euro se ci trovassero a transitare nel centro storico con bottiglie di vetro tra le ore 22.00 e le ore 06.00. Per il momento non siamo incappati in controlli del genere, ma esistono già presidi permanenti di polizia.In quanto studenti, invece, crediamo che la vera risposta al degrado della città sia quella di riappropriarci dei quartieri, delle strade e delle piazze, per poterle riempire oltre che di persone, anche di contenuti per una reale socialità. Dopo aver fornito qualche informazione base sulla città, adesso cerchiamo di darvi ulteriori suggerimenti su posti e luoghi dell'altra Pisa, dove è possibile praticare hobby, corsi “alternativi” o semplicemente svagarsi, che sicuramente non si trovano tramite i soliti canali di informazione istituzionale.

• “contro” culturaCome prima cosa ci piacerebbe parlare della scena musicale della città. Forse non tutti sanno che Pisa ha una tradizione musicale eccellente, a partire dal cantautorato degli anni'70 passando per il punk degli anni'80 e arrivando ad oggi con gruppi musicali famosi in tutta Italia. Durante l'anno grazie ai numerosi circoli e centri sociali presenti in città come il Newroz e Rebeldia (attualmente senza una sede perché sgomberato dal comune)

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si possono trovare numerosi concerti. Iniziamo con il parlare del Newroz. Spazio antagonista presente in città ormai già da diversi anni, quasi ogni fine settimana propone concerti. Al suo interno oltre ai collettivi politici si riunisce anche “Oi! Block”, un collettivo cittadino che organizza concerti oi!, punk, ska e che è molto attivo per favorire questa “sottocultura”. A questo “filone” appartiene anche “Black Music Power”che invece organizza serate con musica nera dal soul allo ska all'insegna dell'antirazzismo.

Presenti e molto attivi in città sono anche i numerosi Sound System e Crew che si esibiscono prettamente nelle feste universitarie ma anche nei vari locali del centro.Anche l'arte è molto sviluppata in città. Nonostante la sua continua mercificazione in nome del profitto, ci sono realtà molto interessanti che escono fuori da ogni schema di mercato. Un bell'esempio è sicuramente il Cantiere Sanbernardo, associazione culturale attiva in una chiesa “sconsacrata resuscitata” in via Gori. Amano definirsi come:” un’autogestione democratico-libertaria di tendenza ricreativa a prezzi popolari”. Propongono concerti e dj set, mostre d’arte e installazioni, teatro e videoproiezioni, discorsi stravaganti.A lato di piazza San Antonio è ospitata una delle opere più famose di Keith Haring “Tuttomondo” , attualmente in fase di restauro.La cultura è un qualcosa che opera a 360° e ha mille sfaccettature...tra queste c'è anche il teatro. Belle e interessanti realtà sono presenti in città, tra cui ci viene in mente il “Cinema Teatro Lux”; un antico teatro recuperato di recente, che si trova in piazza Santa Caterina, mette a disposizione i suoi spazi per spettacoli, mostre e sperimentazioni.Esistono anche gruppi che organizzano corsi di teatro e spettacoli a prezzi popolari. “Il Canovaccio”, basato nell'omonimo teatro in via Cattaneo 64, è uno di questi.Se invece volete essere protagonisti in prima persona per praticare teatro, ballo o qualsiasi altra forma d'arte, il circolo Agorà (in via Bovio 42) offre corsi di vario genere (teatro, scrittura creativa, ballo ecc). Oltre a questi vengono proposti dibattiti, seminari, proiezioni video e presentazioni di novità editoriali all'interno della sua biblioteca dove si possono trovare interessanti libri di carattere politico difficilmente reperibili in altre di carattere più istituzionale.Se al teatro invece preferite il cinema, se si vuole risparmiare e vedere

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film di notevole interesse culturale c'è il “Cineclub Arsenale”, in Vicolo Scaramucci. Offre 4 proiezioni giornaliere a prezzi economici.Altre iniziative di varia natura hanno luogo durante tutto l'anno all'interno della “Stazione Leopolda” in Piazza Guerrazzi 2, una antica stazione ferroviaria trasformata in centro multifunzionale.

Vorremo poi fare un accenno alla Biblioteca “Franco Serantini” che è stata per molti anni un punto di riferimento della cultura libertaria per tutti coloro interessati (anche provenienti da fuori regione) alle tematiche politiche di movimento. Purtroppo, a causa della miopia delle istituzioni locali, al momento non ha più una sede e tutti i volumi che conteneva sono destinati ad ammuffire negli archivi dove saranno molto più difficili da consultare.

Infine segnaliamo che è possibile trovare stampa libertaria e anarchica presso il Circolo Anarchico di Vicolo del Tidi 20, vicino Piazza delle Vettovaglie. Lo spazio è aperto il lunedì e il mercoledì dalle 18h alle 20h per la diffusione stampa e per prendere un the.Inoltre è presente una piccola libreria, i cui volumi sono consultabili nell'orario di apertura del Circolo.

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Situazione abitativa a Pisa

Su 54.000 studenti iscritti all'Ateneo pisano, circa 20.000 sono fuori sede, cioè si sono trasferiti a Pisa apposta per studiare. Tuttavia i posti letto messi a disposizione dal DSU nelle case dello studente sono solamente 1527. Tutti gli altri, anche se aventi diritto, sono costretti a ricorrere al mercato privato, con tutte le conseguenze del caso.

Spesso associamo la vita del fuori sede all'immagine romantica dell'appartamento condiviso con degli amici, ma purtroppo la realtà è molto diversa. Lo studente che cerca una camera in affitto è costretto a districarsi tra case fatiscenti, spese di agenzia ingiustificate, affitti in nero e canoni elevatissimi.

Come mai? La risposta non la troverai né sul sito del Comune né in altre sedicenti “controguide”. Pisa è una città con una fortissima speculazione edilizia. Da anni la giunta comunale porta avanti il progetto PIUSS ufficialmente per “riqualificare” il centro cittadino. In realtà questo progetto non è altro che un modo per i palazzinari – e i loro amici in doppiopetto – di fare affari d'oro. La maggior parte dei lavori di rinnovo riguardano il settore turistico e appartamenti di pregio, lasciando le briciole a quella popolare. A questo processo, che ha come prima conseguenza quella di aumentare il valore commerciale della zona, si deve aggiungere la presenza di ben 4000 case – la cifra reale è incerta – lasciate sfitte con l'unico scopo di tenere i prezzi alti! Tutto ciò, insieme alla stagnazione dell'economia pisana, ha portato i ceti più deboli al progressivo abbandono del centro, ormai divenuto troppo caro, lasciando posto alla massa di studenti pronti ad essere spennati!

Come difendersi? La prima cosa che puoi fare è informarti bene sul tipo di contratto che hai stipulato. Non parleremo di affitti in nero perchè, oltre a non garantire nessuna tutela all'inquilino, non ti permettono di godere di tutta una serie di agelovazioni.

• contratto libero 4+4è un contratto libero che presuppone libera trattativa tra inquilino e proprietario. Se non è espressamente previsto dalle clausole contrattuali non è previsto né l'aumento Istat, né la percentuale di integrazione

“La casa è di chi l'abita,è un vile chi lo ignora,il tempo è dei filosofi,

la terra di chi la lavora”(Dimmi bel giovane, canzone popolare)

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COLLETTIVO AULAR

per lavori urgenti di manutenzione straordinaria.

• contratto a canone concordato 3+2è un contratto che deve conformarsi ad accordi presi a livello territoriale (variano cioè da città a città) tra le associazioni degli inquilini e quelle dei proprietari. Permette un canone più basso rispetto al contratto a canone libero. Il contratto dura 3 anni, ma se alla data della prima scadenza non ci si riesce ad accordare col proprietario il contratto prosegue per altri 2 anni alle stesse condizioni.

• contratto a canone concordato per studentiha una durata massima di 36 mesi ed è automaticamente rinnovabile a vantaggio dello studente-inquilino, nel senso che alla prima scadenza il proprietario non può risolvere il contratto. Il canone è definito da accordi territoriali presi tra DSU, rappresentanti degli studenti, associazioni degli inquilini e associazioni dei proprietari.

• contratto transitoriodura al massimo 18 mesi e può essere stipulato solo in presenza di reali esigenze di una delle due parti che devono essere dichiarate espressamente nel contratto. Non può superare i canoni dei contratti concordati.

L'ultimo accordo territoriale per Pisa e alcuni comuni limitrofi (come San Giuliano Terme) è stato stipulato nel 2010. Purtroppo per noi studenti è stato un accordo al ribasso, in quanto i “rappresentanti” studenteschi non hanno appoggiato la lotta dell'Unione Inquilini (UI) che intendeva inserire un articolo che imponesse ai proprietari di stipulare un contratto a canone concordato.

L'Unione Inquilini è un sindacato di lotta degli inquilini. Offre consulenza e assistenza legale. La sede pisana è in Via del Cuore 7, vicino al Tribunale.In città è attivo anche il Progetto Prendocasa che ha dato il via a numerose occupazioni a scopo abitativo.

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