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L’ITALIANO NELLE INDICAZIONI NAZIONALI 2012 PRIMO CICLO Spunti per la costruzione di un curricolo verticale Silvana Loiero

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L’ITALIANO NELLE INDICAZIONI NAZIONALI

2012 PRIMO CICLO

Spunti per la costruzione di un curricolo verticale

Silvana Loiero

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Silvana Loiero 2

Che cos’è il curricolo

Un percorso (formativo)

con dei traguardi da raggiungere (nel tempo)

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Cosa c’è nelle Indicazioni

Viene definito un profilo dello studente alla fine del primo ciclo d’istruzione.

Sono previsti i traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento, che vengono fissati per ogni disciplina.

I traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze, sono prescrittivi e sono riferimenti ineludibili nella programmazione didattica.

Si insiste sull’importanza della valutazione e certificazione delle competenze.

Silvana Loiero

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Silvana Loiero 4

Cos’è “obbligatorio” fare? Raggiungere i traguardi

INFANZIA

PRIMARIA

SECONDARIA

PRIMO GRADO

Cos’è “strategico” fare? Utilizzare gli obiettivi di apprendimento

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Silvana Loiero 5

traguardi per lo sviluppo delle competenze

Vedi PPT

…rappresentano riferimenti per gli insegnanti, indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’alunno

obiettivi di apprendimento

…obiettivi ritenuti strategici e indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze

Qualche definizione…

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Silvana Loiero 6

Dal curricolo alla progettazione

I docenti di classe, mediante la progettazione didattica, tradurranno poi l’itinerario (il curricolo di scuola) in “lavoro d’aula”, cioè in esperienze di apprendimento e scelte didattiche significative, elaborando le strategie piùefficaci per i propri alunni.

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Silvana Loiero 7

L’“italiano” nelle Indicazioni

È il campo di sviluppo di competenze linguistiche, condizione indispensabile per:

la crescita della persona

l’esercizio pieno della cittadinanza

l’accesso critico a tutti gli ambiti culturali

il raggiungimento del successo scolastico in ogni settore di studio.

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Silvana Loiero 8

Si stabilisce uno stretto legame tra l’idea di cittadinanza, il suo esercizio pieno e l’acquisizione delle competenze linguistiche.

Una cittadinanza attiva può essere esercitata, e quindi messa in pratica, utilizzata, solo a condizione che si possiedano competenze linguistiche ampie e sicure.

Un adeguato livello di controllo e di uso della lingua italiana è parte integrante dei diritti di

cittadinanza

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Complementarità tra lingua e linguaggi, e stretto legame tra le competenze linguistiche e quelle disciplinari

La lingua italiana è un veicolo irrinunciabile nella costruzione delle conoscenze in tutti i campi del sapere in quanto consente di accedere ai contenuti di studio nelle diverse discipline scolastiche.

Nel contempo, i diversi codici e linguaggi, per le specifiche opportunità che offrono, contribuiscono all’acquisizione e al rinforzo delle competenze linguistiche.

Silvana Loiero

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…ogni insegnante è insegnante di italiano

…perché la lingua è oggetto di insegnamento/apprendimento in tutte le discipline del curricolo scolastico.

Dal ruolo centrale e trasversale che l’educazione linguistica riveste nel curricolo della scuola e dalla complessità del suo insegnamento, in virtù delle molteplici dimensioni, discende la necessità della collaborazione tra tutti i docenti.

Silvana Loiero

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Silvana Loiero 11

L’impianto didatticomacro-ambiti d’intervento

sviluppo del linguaggio orale in forme via via piùcontrollate

pratica della lettura su una grande varietà di testi, per scopi diversi e con strategie funzionali al compito

apprendimento della scrittura attraverso la lettura e la produzione di una grande varietà di testi

sviluppo del senso estetico e del gusto letterario

acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo

riflessione sulla lingua a partire dall’osservazione sugli usi.

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Silvana Loiero 12

Curricolo

Sequenza di “azioni linguistico-comunicative” che l’allievo deve imparare a compiere come risposta ai propri bisogni linguistici nelle diverse fasce d’età, e quindi nei diversi anni di scolarità.

Qual è l’ordine crescente di complessità?

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Curricolo: sequenza di azioni secondo un ordine crescente di complessità

scegliere che cosa insegnare

declinare gli obiettivi di apprendimento in termini operativi, disponendoli in un ordine progressivo, cioè di impegno crescente in rapporto all’età, ai tempi e ai ritmi di apprendimento di allieve e allievi;

concordare strategie operative, metodi e tecniche, sistemi di verifica e valutazione ecc.

tener presenti alcuni vincoli definiti a livello nazionale e che riguardano, tra l’altro, i traguardi di competenza che bambini e ragazzi devono raggiungere.

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Silvana Loiero 14

Progressione? Gradualità?

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Silvana Loiero 15

Gradualità degli apprendimenti

Graduale scoperta degli usi diversi della lingua Progressione dei contesti di riferimento e delle situazioni

comunicative Progressione di tipi testuali Progressiva scoperta ed esperienza delle molteplici

potenzialità della lingua Progressione di capacità cognitive e linguistiche, sottese ai

processi di pensiero e di espressione orale e scritta Progressiva e graduale esplicitazione delle attività di

riflessione e acquisizione di conoscenze sulla lingua, i testi, la comunicazione

Progressiva acquisizione delle tecniche, procedure e strategiecon le quali si progettano e si realizzano gli atti linguistici, i testi e le forme della comunicazione

Progressione delle aree tematiche e culturali di riferimento

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Essenzialità

che cosa insegnare? curricolo “leggero” ed “essenziale”, mirato a far

raggiungere a tutti gli allievi un nucleo di competenze di base; non studio estensivo di molti contenuti

documento della commissione dei Saggi alla fine degli anni ’90: insegnare alcune cose bene e a fondo, non molte cose male e superficialmente; si deve avere il coraggio di scegliere e di concentrarsi, e ciò comporta un forte alleggerimento dei contenuti disciplinari.

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Essenzialità/Progressione

L’alleggerimento non implica un curricolo “minimale” ma richiede la selezione di quei tipi di conoscenza che risultano essenziali e fondanti di una disciplina sul piano epistemologico ma anche adeguate alle strutture cognitive

dell’allievo

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Progressione

selezionare i contenuti individuando i nuclei costitutivi delle discipline su cui innestare approfondimenti e sviluppi, per consolidare negli allievi un patrimonio di conoscenze/competenze stabile nel tempo e tale da permettere sempre ulteriori approfondimenti e sviluppi.

significatività: trovare dei criteri per far sì che i contenuti nuovi(argomenti, temi,problemi, concetti), possano saldarsi a quelli precedenti e che una determinata forma di conoscenza possa gradualmente essere approfondita e sviluppata.

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Silvana Loiero 19

Esempi di problemi

“materiali” da proporre in ricezione dalla scuola primaria alla secondaria, che devono richiedere agli allievi operazioni linguistico-cognitive via via più complesse

valutare i testi in base all’ampiezza del lessico, alle strutture sintattiche, alla loro lunghezza, al modo con cui sono organizzati i contenuti, alla tipologia testuale ecc.

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Silvana Loiero 20

Riflessione linguistica

che cos’è la “ripresa ciclica” di cui parlano le Indicazioni? che cosa vuol dire operare a mano a mano precisazioni

e approfondimenti degli aspetti morfologici, sintattici, semantici e testuali, dalla scuola primaria alla secondaria?

come si possono proporre attività di volta in volta diverse che coinvolgano processi mentali differenti e via via piùcomplessi?

si è d’accordo sulla ciclicità o invece è il caso di non ripetere gli stessi contenuti alla scuola primaria e secondaria?

quante e quali parole di ogni disciplina è importante che gli allievi padroneggino per ogni anno di scuola?

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Quali criteri comuni per impostare il curricolo e orientarlo?

Scegliere tra un’impostazione trasmissiva e un’impostazione che invece privilegia il ruolo del docente come “mediatore” tra il sapere e gli alunni stessi

Nel primo caso è sottesa una visione dell’insegnante come di colui che trasmette conoscenze con un processo di accumulazione, e si limita a fare la lezione secondo il modello tradizionale: l’insegnante spiega, fa le domande, dà le consegne ecc. e gli studenti ascoltano, rispondono, eseguono.

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Quali criteri comuni per impostare il curricolo e orientarlo?

Nel secondo caso è sottesa la visione di un docente che non si limita a trasmettere informazioni ma aiuta l’alunno nella “costruzione” dei saperi e a tal fine predispone l’ “ambiente di apprendimento” e crea situazioni che lo mettano in condizione di imparare, adottando una pluralità di metodologie.

Il che implica anche l’utilizzo di laboratori, aule multimediali, biblioteche ecc. oltre all’aula tradizionale, e una pluralità di raggruppamenti degli allievi che favorisca la comunicazione e le relazioni interpersonali fra pari in attività cooperative e renda possibile l’acquisizione di efficaci abilità sociali e nel contempo cognitive.

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Silvana Loiero 23

Infanzia: Discorsi… e parole

Nel corso delle interazioni con coetanei e adulti si condividono emozioni, pensieri, ricordi; s’impara a manifestare le proprie idee e ad ascoltare quelle degli altri, a chiedere e rispondere a domande; si raccontano esperienze, si spiegano le proprie esigenze, si stabiliscono di comune accordo regole condivise, si ascoltano e si narrano storie, si collabora all’invenzione collettiva di racconti fantastici, si elaborano idee sulla lettura e scrittura.

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Silvana Loiero 24

Le pratiche didattiche prendono avvio dall’esperienza linguistica che ogni bambino ha maturato nel proprio ambiente di vita, nella famiglia di provenienza, nei diversi gruppi frequentati prima della scuola. A partire dalla competenza linguistica posseduta, i docenti programmano i diversi interventi in più direzioni: l’ampliamento del lessico e la pronuncia sempre piùcorretta di parole e frasi, la percezione dei suoni e la loro riproduzione; l’esercizio delle diverse funzioni comunicative e delle differenti modalità di interazione verbale; i primi contatti con la lettura/scrittura.

Infanzia: Discorsi… e parole

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Silvana Loiero 25

un’efficace pratica delle abilità linguistiche può avvenire attraverso la predisposizione di spazi attrezzati con sussidi e materiali (laboratori, angoli) che consentano ai bambini la manualità, l’elaborazione cognitiva e l’uso delle abilitàlinguistiche mediante il ricorso al gioco, all'esperienza e all'operatività.

In tale contesto, la presenza di libri e giornali consente al bambino di familiarizzare con la lingua scritta: fare ipotesi su ciò che è scritto anticipando i significati con l’aiuto delle immagini, cominciare a stabilire la correlazione tra emissione sonora e scritto, a rappresentare le parole con scritture non convenzionali... Il bambino si avvia a compiere progressive attività metalinguistiche per “ragionare” sulla lingua e acquisire consapevolezza del fatto che essa è uno strumento di comunicazione.

Infanzia: Discorsi… e parole

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Silvana Loiero 26

La presenza di testi scritti è utile per sviluppare un atteggiamento positivo nei confronti della lettura: i libri diventano fonte di curiosità, oggetto da manipolare, esplorare, ascoltare. La voce dell’adultoche legge a voce alta introduce i bambini in un mondo incantato e fa loro scoprire il fascino del raccontare.

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Silvana Loiero 27

Traguardi infanzia oralità

Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati.

Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative.

Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati.

Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole.

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Ascoltare e parlare

La pratica delle abilità linguistiche orali nella comunità scolastica passa attraverso l’esperienza dei diversi usi della lingua (comunicativi, euristici, cognitivi, espressivi, argomentativi) e la la predisposizione di ambienti sociali di apprendimento idonei al dialogo, all’interazione, alla ricerca e alla costruzione di significati, alla condivisione di conoscenze, al riconoscimento di punti di vista e alla loro negoziazione.

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Silvana Loiero 29

Profilo di allievo con livelli alti di competenza sul piano orale

Nella nostra scuola non c’è una tradizione consolidata di insegnamento delle abilità orali.

Alla fine della quinta classe lo studente è in grado di partecipare a conversazioni e discussioni di gruppo, con coetanei e insegnanti: nel corso dei vari anni di scuola ha imparato a rispettare il turno d’intervento, a formulare messaggi chiari e pertinenti, a usare un registro il più possibile adeguato alla situazione. Inoltre ha fatto “esercizio” di ascolto consapevole e riesce a comprendere le informazioni piùimportanti e lo scopo di un testo ascoltato, diretto o trasmessodai media. Tali competenze diventano raffinate alla fine della scuola secondaria di primo grado, con una maggiore efficacia sul piano dell’interazione verbale.

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Silvana Loiero 30

Strategie didattiche che occorre approntare per attivare e sviluppare l’ascolto, in modo che i ragazzi riescano a comprendere e, gradualmente, possano arrivare, nella scuola secondaria, adapplicare tecniche di supporto “… durante l’ascolto(presa di appunti, parole-chiave, brevi frasi riassuntive, segni convenzionali) e dopo l’ascolto(rielaborazione degli appunti, esplicitazione delle parole chiave ecc.) ”.

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Silvana Loiero 31

Il parlato: un esempio

Nella scuola primaria è necessario insegnare agli allievi a preparare un breve intervento, per organizzare un semplice discorso orale su un tema affrontato in classe, oppure una scaletta per esporre un argomento di studio; nella secondaria l’esposizione orale di un argomento di studio richiede una preparazione ancora più complessa. Infatti si tratta di “…esporre le informazioni secondo un ordine prestabilito e coerente, usare un registro adeguato all'argomento e alla situazione, controllare il lessico specifico, precisando fonti eservendosi eventualmente di materiali di supporto (cartine, tabelle, grafici)”.

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Silvana Loiero 32

Diritto alla parola

Parte integrante dei diritti costituzionali e di cittadinanza (art. 21 della Costituzione). “… È attraverso la parola (…) che si costruiscono significati condivisi e si opera per sanare le divergenze, per acquisire punti di vista nuovi, per negoziare e dare un senso positivo alle differenze così come per prevenire e regolare i conflitti”.

La pratica del diritto di parola apre la strada del rispetto reciproco, del confronto democratico, della convivenza pacifica e regolata, del superamento di antagonismi, della gestione corretta dei conflitti e del loro impiego costruttivo.

In tal senso, la scuola può diventare luogo privilegiato di confronto libero e pluralistico se si crea un clima di comunicazione efficace

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Silvana Loiero 33

Leggere

A scuola si apprende la strumentalità del leggere e si attivano i numerosi processi cognitivi necessari alla comprensione.

La lettura va costantemente praticata su un’ampia gamma di testi appartenenti ai vari tipi e forme testuali (da testi continui a moduli, orari, grafici, mappe ecc.), per scopi diversi e con strategie funzionali al compito…

Lo sviluppo della competenza di lettura riguarda tutte le discipline. È compito di ciascun insegnante favorire con apposite attività il superamento degli ostacoli alla comprensione dei testi che possono annidarsi a livello lessicale o sintattico oppure al livello della strutturazione logico-concettuale.

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Silvana Loiero 34

La pratica della lettura, centrale in tutto il primo ciclo di istruzione, è proposta come

momento di socializzazione e di discussione dell’apprendimento di contenuti

momento di ricerca autonoma e individuale, in grado di sviluppare la capacità di concentrazione e di riflessione critica

Per lo sviluppo di una sicura competenza di lettura ènecessaria:

l’acquisizione di opportune strategie e tecniche la messa in atto di operazioni cognitive per la comprensione

del testo

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Silvana Loiero 35

Scrivere

La scrittura di un testo si presenta come un processo complesso nel quale si riconoscono fasi specifiche, dall’ideazione alla pianificazione, alla prima stesura, alla revisione e all’auto-correzione, su ognuna delle quali l’insegnante deve far lavorare gli allievi con progressione graduale e assicurando ogni volta la stabilizzazione e il consolidamento di quanto ciascun alunno ha acquisito.

La frequentazione assidua di testi di diverso genere permetterà di individuare i modelli che ne sono alla base e di assumerli come riferimenti nelle proprie produzioni comunicative…

In tutto il primo ciclo il percorso di apprendimento della scrittura richiede tempi distesi, diversificazione delle attività didattiche e interdisciplinarità in quanto la produzione testuale si realizza in varie discipline.

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Silvana Loiero 36

Leggere… per scrivere

La lettura e la scrittura vanno sviluppate il piùpossibile in modo “integrato”. Questo vuol dire, ad esempio, che per imparare a scrivere un testo bisogna prima leggerne tanti dello stesso tipo, per scoprire le loro caratteristiche. Dopo aver ricavato il “modello” che ne è alla base (dato dagli elementi “invarianti” che ne costituiscono la struttura), lo si potrà utilizzare come riferimento nella produzione scritta.

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Silvana Loiero 37

Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo

Il patrimonio iniziale dovrà essere consolidato in un nucleo di vocaboli di base (fondamentali e di alto uso), a partire dal quale si opererà man mano un’estensione alle parole-chiave delle discipline di studio

I docenti di tutto il primo ciclo di istruzione dovranno promuovere, all’interno di attività orali e di lettura e scrittura, la competenza lessicale relativamente sia all’ampiezza del lessico compreso e usato (ricettivo e produttivo) sia alla sua padronanza nell’uso sia alla sua crescente specificità.

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Il vocabolario di basedella lingua italiana

Per saperne di più:

Tullio De Mauro, Guida all'uso delle parole, Editori Riuniti,Roma, 1980; ultima ediz. 2003

Il vocabolario di basedella lingua italiana

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L'insieme delle parole di una lingua può essere visto come una grande sfera

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Lessici tecnici

Nello strato più esterno si collocano i linguaggi speciali o "settoriali" costituiti dalle parole usate nei vari settori dell'attività umana (medicina, sport, mondo dello spettacolo, burocrazia, agricoltura, ingegneria, ecc.). Gli specialisti le usano perché ne hanno bisogno nel lavoro: riescono, infatti, a capirsi meglio tra loro perché questi termini hanno un significato ben preciso.

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Linguaggi speciali

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Il vocabolario comune

Ci sono poi le parole di uno strato più interno della sfera del lessico: è il vocabolario comune di una lingua, che “persone appartenenti a parecchie categorie e regioni diverse, piùesattamente parecchie persone di parecchie categorie abbastanza diverse tra loro, possono capire e perfino usare in un qualunque discorso”. Del vocabolario comune fanno parte anche parole dei linguaggi speciali, che hanno una certa circolazione fuori dell'area di origine e possono essere comprese e usate da coloro che non sono specialisti della materia: capiamo che cosa sono la penicillina, l'eclisse, l'affluente anche se non siamo medici, astronomi o geografi.

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linguaggi speciali

vocabolario comune

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Il vocabolario di base

Nello strato intermedio si colloca il vocabolario di base, costituito dai vocaboli comuni largamente noti ai componenti delle più svariate categorie di persone, certamente noti alla generalitàdi coloro che hanno frequentato la scuola fino alla terza media. Sono circa 7.050, quelle che hanno la maggiore frequenza statistica nella nostra lingua.

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Si divide in:

«Vocabolario fondamentale»: 2000 parole, nucleo piùimportante del vocabolario di base. Le più usate in assoluto nella nostra lingua (esempi: amore, lavoro, pane, tempo,tassa, tavola… ).

«Vocabolario di alto uso»: circa 2.750 parole. Molto usate, ma meno di quelle del vocabolario fondamentale (esempi: palo, seta, toro, accappatoio, farmacia, tradimento… ).

«Vocabolario di alta disponibilità»: circa 2.300 parole. Poco usate nella lingua scritta, ma molto in quella parlata (esempi: mensa, lacca, tuta, abbagliante, zuppa, trapezista, traballare).

Il vocabolario di base

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Vocabolario di alto uso

linguaggispeciali

vocabolario comune

vocabolario di alta disponibilità

Vocabolario fondamentale

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Spazio

linguistico

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Silvana Loiero 48

Percorso lessicale specifico che consenta agli allievi, progressivamente, di:

acquisire consapevolezza dei meccanismi di formazione delle parole e quindi della regolarità del lessico; delle relazioni che si instaurano tra i significati delle parole e delle diverse accezioni che una parola può assumere in contesti diversi; degli usi figurati; della storia delle parole;

avere a disposizione una pluralità di formulazioni linguistiche per poter scegliere le più adeguate a seconda degli interlocutori e delle situazioni comunicative;

comprendere e usare le parole del vocabolario di base; comprendere e usare i termini più frequenti delle

discipline di studio; consultare i dizionari per chiarire i dubbi linguistici.

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Cominciare dai dizionari…

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Silvana Loiero 55

Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua

la riflessione privilegia il livello lessicale-semantico e si attua a partire dai testi orali e scritti recepiti e prodotti dagli allievi.

se condotta in modo induttivo e senza un’introduzione troppo precoce della terminologia specifica, contribuisce a una maggiore duttilità nel capire i testi e riflettere e discutere sulle proprie produzioni.

ruolo metacognitivo: la riflessione concorre a sviluppare le capacità di categorizzare, di connettere, di analizzare, di indurre e dedurre, utilizzando di fatto un metodo scientifico.

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Silvana Loiero 56

Due esempi

Cosa fare dei traguardi e degli obiettivi?

Come utilizzarli nella pratica?

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Silvana Loiero 57

Esempio traguardi oralità primaria

L’allievo partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione.

Il traguardo postula l’acquisizione di competenze specifiche nei seguenti ambiti: la comunicazione orale la capacità di uso di una varietà di forme: conversazione, discussione, la capacità di interazione con interlocutori diversi (scambi tra pari, ma anche tra alunni e docenti), la capacità di inserirsi in situazioni comunicative diverse, la conoscenza di diversi registri linguistici, il controllo delle forme usate sul piano della coerenza semantica (chiarezza) e pragmatica (pertinenza).

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Silvana Loiero 58

Esempio obiettivi terza classe

Obiettivi Contenuti linguistici

Prendere la parola negli scambi comunicativi (dialogo, conversazione, discussione) rispettando i turni di parola.

Conversazione su argomenti di esperienza diretta: frasi affermative, negative, interrogative (strutture, formule d’uso, intonazioni, pause ecc.); lessico relativo alla vita quotidiana

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Silvana Loiero 59

Comprendere l’argomento e le informazioni principali di discorsi affrontati in classe.

Discutere su temi quotidiani: lessico relativo ad eventi quotidiani, persone, momenti, luoghi, fatti, reazioni e commenti.

Comprendere e dare semplici istruzionisu un gioco o un’attivitàconosciuta.

Istruzioni di giochi: tempi verbali, connettivi temporali, spaziali, logici, parole per descrivere.

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Silvana Loiero 60

Prendere la parola negli scambi comunicativi (dialogo, conversazione, discussione) rispettando i turni di parola

Contenuti linguistici Competenze specifiche

Conversazione:- argomenti di esperienza diretta; - strutture, formule d’uso, intonazioni, pause ecc. (frasi affermative, negative, interrogative);- lessico relativo alla vita quotidiana.

- risponde a domande in modo pertinente su un argomento noto- formula domande pertinenti sull’argomento- formula frasi affermative, negative, interrogative rispettando strutture, pause, intonazioni ecc.- usa un lessico appropriato all’argomento.

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Silvana Loiero 61

Lessico e riflessione

III elem. Effettuare semplici ricerche su parole ed espressioni presenti nei testi, per ampliare il lessico d’uso.

V elem. – Conoscere i principali meccanismi di formazione delle parole (parole semplici, derivate, composte). – Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività comunicative orali, di lettura e di scrittura e attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole (somiglianze, differenze, appartenenza a un campo semantico).

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Silvana Loiero 62

III elem. Attivare semplici ricerche su parole ed espressioni presenti nei testi.

Richiamo a operazioni quali l’esperimento, la manipolazione, il gioco.Procedure di raccolta, osservazione e confrontifra parole: sulla base del significato (ad esempio parole simili o contrarie, parole che designano il tutto o le sue parti), oppure sulla base della forma (ad esempio parole con lo stesso numero di lettere o di sillabe, parole brevi e parole lunghe, parole che iniziano o finiscono nello stesso modo), oppure sulla base della forma e del significato (ad esempio parole derivate col medesimo procedimento, parole composte che condividono un elemento del composto).

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Le competenze chiave

Comunicazione nella madrelingua

Comunicazione nelle lingue straniere

Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia

Competenza digitale

Imparare ad imparare

Competenze sociali e civiche

Spirito di iniziativa e imprenditorialità

Consapevolezza ed espressione culturale

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Profilo dello studente alla fine del primo ciclo

Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni.

Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere e apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.

Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.

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Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea.

Riesce ad utilizzare una lingua europea nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche.

Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

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Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati einformazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e perinteragire con soggetti diversi nel mondo.

Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.

Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.

Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.

In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. Èdisposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.