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SPILAMBERTO L’INFORMAZIONE speciale SABATO 27 NOVEMBRE 2010 Il Centro storico, la Rocca e il museo archeologico L’impegno dell’amministrazione per rilanciare il paese l l Dai pellegrini della via Romea alla Casa Protetta Il ruolo della assistenza nel segno della tradizione L’obiettivo strategico: garantire un’abitazione a tutti Eventi e prodotti tipici che caratterizzano la comunità l l La mostra sui Longobardi e la fondazione del Castrum Un tuffo nel passato per riscoprire i segreti della storia Per essere insostituibili bisogna essere diversi. { Coco Chanel } www.mo.cna.it Laura, imprenditrice moda Sede di Spilamberto – via Vignolese, 9 – tel. 059 786.20.11

L’INFORMAZIONE speciale PILAMBERTO · terno dell’Unione Terre di ... La Rocca di Spilamberto, o g g e t to di restauri ... rio di confine. È soprat-tutto la testimonianza

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SPILAMBERTOL’INFORMAZIONE speciale SABATO 27 NOVEMBRE 2010

Il Centro storico, la Rocca e il museo archeologicoL’impegno dell’amministrazione per rilanciare il paese

l

lDai pellegrini della via Romea alla Casa ProtettaIl ruolo della assistenza nel segno della tradizione

L’obiettivo strategico: garantire un’abitazione a tuttiEventi e prodotti tipici che caratterizzano la comunità

l

lLa mostra sui Longobardi e la fondazione del CastrumUn tuffo nel passato per riscoprire i segreti della storia

Per essere insostituibili bisogna essere diversi.{Coco Chanel }

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Laura,imprenditrice modaSede di Spilamberto – via Vignolese, 9 – tel. 059 786.20.11

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Speciale L’INFORMAZIONE SABATO 27 NOVEMBRE 2010

Crescono i servizi e si moltiplicano le iniziative del Comune per i cittadini

Rinasce il centro storicoIl sindaco: «Così valorizziamo i nostri patrimoni»di Gian Paolo Maini

«Ciò che si investe in Cul-tura ritorna in termini di ci-viltà, di sicurezza, di convi-vialità e di risorse economi-che». In questi ultimi annil’amministrazione comuna-le ha svolto e svolgerà ungrande lavoro relativo allavalorizzazione del centrostorico del paese ed è pro-prio il primo cittadino diSpilamberto Francesco La-mandini a spiegare quali so-no gli obiettivi che intenderaggiungere. «Con l’a cq u i-sto da parte del Comune

della Rocca Rangoni nel2005 – spiega Lamandini - ècambiata tutta la prospetti-va del centro storico. Biso-gna ripensare alle piazze, aiparcheggi, alla viabilità ci-clopedonale, vanno ripen-sate le funzioni pubblichepresenti nel centro. Per e-sempio è nostra intenzionecreare un ampio percorsomuseale, che abbia comepropria sede l’intero centrostorico e che graviti intornoai due poli di eccellenza: laRocca, futura sede del Bal-samico Tradizionale ed il

nuovo museo archeologi-co-centro culturale di SantaMaria degli Angioli. Questo,in dettaglio, ciò che l’ammi-nistrazione intende realizza-re: promuovere lo sviluppoturistico-culturale: in parti-colare con l’o t te n im e nt odel riconoscimento di Spi-lamberto città d’arte; conti-nuare a sviluppare la Fiera diS. Giovanni e la Fiera d’Au -tunno (Vetrine, Motori eBalsamici Sapori), comemomenti di massima visibi-lità di Spilamberto; Conti-nuare a sviluppare il circui-to dei Castelli: percorso cul-turale, ambientale, enoga-stronomico e turistico all’in-terno dell’Unione Terre diCastelli e della Provincia».«Fondamentale – pros egueLamandini – sarà sostenerele attività commerciali conla valorizzazione dei se-guenti progetti: centri com-merciali naturali, “A st a m-b ei n ”, Botteghe e MercatiStorici. Importante sarà tra-sferire il Museo del Balsami-co Tradizionale all’inter nodella Rocca. Dopo le indi-spensabili indagini realizza-te da varie università (Poli-tecnico di Milano, Universi-tà di Bologna, Università diFerrara), nei prossimi annidovremo passare alla secon-da fase: il progetto, la ricer-ca di partner e di finanzia-

menti per poter avviare i la-vori per la trasformazionedella Rocca; creare una Fon-dazione dedicata con la Pro-v inc i a , l a Consor te r i ade ll ’ABTM, la Camera diCommercio e la Fondazionedi Vignola per la gestionedella Rocca; Creare unanuova sede del museo ar-cheologico in via Santa Ma-ria per collocare degnamen-te un patrimonio di repertiche segnala Spilamberto trale realtà archeologiche piùinteressanti della Provincia,con emergenze di rilevanzanazionale; rivedere il rego-

lamento urbanistico per ilCentro storico, differen-ziando le strade commercia-li da quelle per i servizi, inmodo che in centro possa-no coesistere sia il commer-cio sia i servizi e per favorirele ristrutturazioni e i risana-menti sia residenzali checommerciali; favorire deipercorsi ciclopedonali pro-tetti in centro, riducendo iparcheggi all’aperto a favo-re di un centro più vivibile».«In sintesi – conclude La-mandini - tutto ciò è statopensato alla luce di un di-segno chiaro che si basa sul

continuare il processo di ri-qualificazione edilizio e ur-banistico avviato da oltreve n t ’anni, svuotare in parteil centro storico dalle auto-vetture per una sua paleseriqualificazione, limitare iltraffico di attraversamento,valorizzare ulteriormente ilnostro patrimonio storicoed enogastronomico, creareda questa valorizzazionenuove opportunità econo-miche e mantenere le piùimportanti funzioni sociali,scolastiche, amministrativein centro o ai suoi margi-ni».

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Speciale L’INFORMAZIONESABATO 27 NOVEMBRE 2010

La storia del complesso architettonico, dall’acquisizione all’inaugurazione

La nuova vita della Rocca RangoniDopo i lavori per il restauroospiterà il Museo del Balsamico

Il 19 Aprile 2005 è statofirmato all’interno del Mu-nicipio di Spilamberto ilrogito per l’acquisto daparte del Comune dellaRocca Rangoni. L’acquistodella Rocca è costato2.580.000 euro. Dalla pri-mavera del 2006 il parcodella Rocca è aperto alpubblico. Nei mesi estivila struttura ospita diverseiniziative culturali, spetta-coli e concerti. Per effet-tuare un intervento di ri-strutturazione e recuperodell’importante edificio èstato affidato un incaricoal Politecnico di Milano,per eseguire la campagnadi indagine architettonicae di prima diagnostica.Contemporaneamente al-lo studio del Politecnico èstata redatta un’analisi sto-rica eseguita dalla spilam-bertese Criseide Sassatelli.Successivamente sono sta-ti fatti una serie di studiarcheolog ic i esegui t idall’Università di Bologna.Infine, è stato presentatodall’Università di Ferrara-Gruppo di Ricerca di ate-neo sul Patrimonio Cultu-rale il progetto di fattibi-

lità per il nuovo Museodell’Aceto Balsamico Tra-dizionale all’interno dellaRocca Rangoni. Ora si staper concludere il primointervento di restauro del-la Rocca.I costi dei pros-simi interventi sono: perla demolizione dei corpiincongrui e tamponatureche occludono il portica-t o c i n q u e c e n t e s c o180.000 euro (90.000 eu-ro di contributi dalla Re-gione Emilia-Romagna);per il recupero e restaurodegli ambienti posti sul la-t o o v e s t d e l l a c o r t e

355.000 euro (210.000euro di contributi dall’U-nione Europea) per la rea-lizzazione di spazi da de-stinare alla degustazionedei prodotti enogastrono-mici tipici del territorio.L’obiettivo dell’inter ventoè cominciare ad interveni-re per riqualificare la Roc-ca, che diventa così sem-pre più un luogo di aggre-gazione per eventi ed ini-ziative, trasformandolanel “c uo re” del paese. Inuovi spazi verranno inau-gurati nel mese di marzo2011.

Il nuovo museo nella Chiesa di Santa Maria degli Angioli

La Roccadi Spilamberto,

o g g e t todi restauri

da partedel Comune

Nell’estate del 1978 nel letto del fiume Panaro,grazie alla segnalazione del Gruppo Naturalisti diSpilamberto, scavi diretti dalla Soprintendenzaper i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna por-tano alla luce tracce di un insediamento neo-litico ed una necropoli eneolitica con ricco cor-redo funebre. L'avventura” del museo inizia inquesta stessa estate del 1978, quando, grazieall’accordo tra Amministrazione Comunale e So-printendenza, nella sede della biblioteca, ven-gono esposte due delle tombe rinvenute pre-cedentemente. Nel 1997, l’Amministrazione Co-

munale, con propria Deliberazione di Consiglion.61 del 29 settembre istituisce l’Antiquarium diSpilamberto. Il 19 novembre del 1999 vienefirmata la “Convenzione tra il Ministero per i Benie le Attività Culturali – Soprintendenza per i BeniArcheologici dell’Emilia Romagna ed il Comunedi Spilamberto per l’affidamento in deposito deimateriali archeologici che provengono dalle in-dagini eseguite sul territorio comunale.” E’ l’attoche autorizzazione la costituzione formale delMuseo. Con l’apertura delle cave nell’area di viaMacchioni e Ponte del Rio i recuperi archeologici

restituiscono resti di abitazioni rurali, pozzi, trac-ce di antiche strade, fornaci, tombe, resti di unaterramara.La sede espositiva è ormai inadeguata e l’Am -ministrazione Comunale è cosciente che l’entitàdel patrimonio archeologico di cui è custode èuna grande risorsa per il territorio. Nel 2008,l’antico complesso dell’ex Chiesa di Santa Mariadegli Angioli con l’annesso ospitale, grazieall’accordo tra Comune e Fondazione di Vignola– proprietari ciascuno di parti dell’edificio – vieneindividuato come nuova sede del museo.

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Speciale L’INFORMAZIONE SABATO 27 NOVEMBRE 2010

Le celebrazioni del Comune in occasione dell’ottavo secolo

Gli ottocento anni del castrumViaggio nella storia che scorresulle antiche rive del Panaro

LA MOSTRA Fino al 25 aprile l’esposizione dei reperti scoperti a Ponte del Rio

Fibule, pettini e armi di ogni genereI segreti della necropoli longobarda

di Gian Paolo MainiFibule, armille, pettini,

collane, raffinati manufat-ti in vetro o in bronzo fu-so, gioielli di rara fatturama soprattutto armi, ditutti i tipi: spade a doppiotaglio, coltelli, cuspidi dilancia, punte di freccia,umboni di scudi. E poidecine di fibbie, perché ilmondo di un Longobardostava appeso alla cintura.

La piccola necropoliscoperta nel 2003 alleporte di Spilamberto nonracconta solo la storia de-gli uomini e donne vissutiqui circa 1500 anni fa.Portando alla luce alcuniaspetti della loro vita pri-vata, restituisce loro car-ne, sangue e sentimenti.Nulla intacca i resocontidelle loro celebri virtùguerriere. Ma dalle 34 se-polture in semplice fossarinvenute a Ponte del Rio

(di cui un terzo femmini-li) emerge un’epoca soloin parte lontana che tor-na a vivere nella forma diun sedile in tutto simile aquelli che usiamo ancoraoggi o nell’eleganza di uncammeo che, creato peruna matrona romana, sitrasforma prima in raffi-nato gioiello per qualchenobile vissuta in epocabizantina e infine in pre-zioso monile per una gio-vane “pr incipessa” l o n go-b a rd a .

La necropoli longobar-da di Spilamberto non èsolo ciò che resta di ungruppo di guerrieri conle loro famiglie, forse unclan gentilizio (fara), inse-diatosi qui per occuparee controllare un territo-rio di confine. È soprat-tutto la testimonianzadella più antica presenzastabile di immigrati lon-

gobardi nel Modenese.Un ritrovamento quindiche, per varietà di repertie alta cronologia, fa diSpilamberto un luogo no-dale per la storia dell’E-milia-Romagna nell’a lt o-medioe vo.

È dedicata a questastraordinaria scoperta ar-cheologica la mostra “Iltesoro di Spilamberto. Si-gnori Longobardi allaf ro n t i e ra ” allestita fino al25 aprile 2011 nello Spa-zio Eventi “L. Famigli”.Organizzata da Comunedi Spilamberto e Soprin-tendenza per i Beni Ar-cheologici dell’E m i l i a - R o-magna, con l’impor tantecollaborazione della So-printendenza per i BeniArcheologici della Lom-bardia, la mostra esponequattro tra le sepolturepiù significative rinvenu-te nella vasta area di Cava

di Ponte del Rio, nei pres-si del fiume Panaro. I cor-redi sono presentati in u-na piattaforma centrale,insieme a uno dei tre ca-valli sacrificati con i pa-droni defunti; ampie nic-chie di contorno trattanoi temi dell’a bbigliamento,degli ornamenti, della cu-ra della persona, delle ar-mi e del vasellame da ta-vo l a .

Tra i reperti, illustrati daun ampio apparato resopiù suggestivo dalla gra-fica ricostruttiva, spicca-no i filamenti in oro di untessuto di broccato cheprobabilmente velava ilvolto di una giovane de-funta, un raffinato cornopotorio in vetro e un’e c-cezionale sedia pieghevo-le in ferro (sella plicatilis)decorata con agemina inottone a motivi geometri-ci e vegetali.

di Gian Paolo MainiGli 800 anni di Spilam-

berto, un avvenimentoimportante, un onere edun onore per la giunta spi-labertese. «La guida turi-stica dei nostri progenito-ri – spiega il vicesindacoed assessore alla culturaDaniela Barozzi - era infal-libile: quattro stelle solo aquei luoghi che offrisseroacqua, cacciagione, ripa-ro e, più tardi, terra fertileda coltivare. Nella “guidatour ing” delle popolazio-ni che ci hanno precedu-to, il luogo in cui oggi vi-viamo noi e che chiamia-mo Spilamberto, deve es-sere stato particolarmen-te gradito se, dalla preisto-ria passando attraverso ilperiodo romano, quellolongobardo e poi il me-dioevo e il rinascimento,fino ai nostri giorni, è sta-to abitato ininterrotta-mente. Dal neolitico, ge-nerazioni di uomini e don-ne hanno avuto comeconfine la sponda del Pa-naro e come orizzonte gliAppennini, hanno percor-so le stesse vie e percepi-to come proprio lo stessoterritorio. Nel 2010 – p ro-segue Barozzi - noi festeg-giamo gli 800 anni daquando questo luogo, co-sì anticamente antropizza-to , è diventato castrum,entità amministrativa rico-

nosciuta. Diverse fonti citestimoniano infatti cheSpilamberto fu edificatodal Comune di Modenanel 1210». «Ludovico An-tonio Muratori – c o n cl u d el'assessore - riporta un do-cumento, custodito pres-so l’Archivio storico diModena, in cui si attestache “Eodem anno (MC-CX) factum fuit castrumSpinalamber ti”. Anche G.Tiraboschi, citando attidella Comunità modene-se, conferma che, nel sec.XVIII, “quella terra (Spi-lamberto) fu ridotta a ca-stello dal Comune di Mo-

IL VOLUME

Il libro che ricorda la ResistenzaNel libro “Ci siamo liberati”, edito dallo stesso comune diSpilamberto si racconta la storia, o meglio le tante storie dipartigiani e persone comuni che nei giorni che hannopreceduto il 22 aprile 1945 hanno portato alla liberazioneda parte di tutta la cittadinanza dall’assedio nazi-fascista. Illibro, scritto da Catia Zanetti con la preziosa collaborazionedi Gino Torelli, presidente nel 2005 della sezione localedell’Anpi è stato anche fonte di uno spettacolo teatrale e diun cd realizzato da Giorgio Incerti che raccoglie numeroseinterviste su quei memorabili e drammatici giorni. Nel libro,che raccoglie appunto i racconti di civili a partigiani che inquei giorni di aprile riuscirono, senza l’aiuto degli alleati aliberare Spilamberto spiccano figure importanti dell’a n t i-fascismo spilambertse, tra le quali Antonio (Nino) Garau,Comandante della brigata partigiana “A.Casalgrandi” cui nel2005 sono state consegnate le chiavi della città e RosaliaHaas, tedesca di nascita, che con il suo prodigarsi co-raggioso e commovente è riuscita a salvare decine di vite dispilambertesi. Impossibile citare tutti coloro che parte-ciparono ad un vero e proprio moto di popolo che hariportato Spilamberto a respirare l’aria della libertà sopita daanni.

d en a” per contrastarequello di Piumazzo. Le ce-lebrazioni degli 800 annisi sono svolte in decine dieventi lungo tutto il corsodell’anno rivolti a cittadi-ni di ogni età e dagli in-teressi più disparati, perfar conoscere la nostrastoria, ma anche per raf-forzare il senso comune diidentità condivisa che, no-nostante i grandi muta-menti degli ultimi decen-ni, continua a fare del no-stro paese un luogo forte-mente coeso e dalla per-sonalità spiccata. Voglioricordare il 3 luglio col

grande Compleanno fe-steggiato in piazza, il fittocalendario di conferenzestoriche, con Criseide Sas-satelli, con Achille Lodo-visi, con Cesare Cevolani,con Lidia Righi, con Gra-ziano Giacobazzi, conChirio Caprara; la Cacciaal Tesoro; le iniziative delmercatino di via Obici du-rante la fiera di San Gio-vanni e tante altre inizia-tive che hanno punteggia-to tutto il corso dell'anno,con una partecipazioneeccezionale di pubblico,centinaia e centinaia diper sone».

Alcunidei reperti

espos tinell’a m b i to

della mostradedicat a

alla civiltàlongobarda

La copertinadel volume”Ci siamoliberati”

SPILAMBERTO

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Speciale L’INFORMAZIONE SABATO 27 NOVEMBRE 2010SPILAMBERTO

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Speciale L’INFORMAZIONE SABATO 27 NOVEMBRE 2010

La lunga tradizione solidaristica della comunità affonda le proprie radici nella storia della via Francigena

Dai pellegrini della via Romea alla Casa di riposoUn millennio trascorso nel segno dell’assistenzadi Gian Paolo Maini

Spilamberto da sempre èluogo aperto all'assistenza evanta una tradizione nel cam-po dell'assistenza che affondaradici molto lontane nel tem-po. "Ospitale" è un termineche riporta al Medio Evo, evo-ca povertà, mendicanti, vian-danti, peste e naturalmentemalattie. A Spilamberto, terradi confine attraversata da unadelle più antiche vie dei pelle-grini (la Romea-Nonantolana,diramazione della Francige-na), la presenza di un ospitaleè addirittura precedente allafondazione del "castrum" dicui quest'anno celebriamol'ottocentesimo anniversario(1210-2010). Dal 1162 è docu-mentata a S. Pellegrino unapiccola chiesa dedicata a S.Bartolomeo, con annesso unospitale, ossia un ospizio perpellegrini. Dipendeva dall'Ab-bazia di Nonantola e fornivaassistenza ai pellegrini in viag-gio sulla via Romea.

Dal XV sec.( ma pare esistes-se anche prima) si hanno poinotizie dell'ospedale dellaConfraternita di S.ta Maria de-gli Angioli, sito nell'omonimavia e che, nato per l'assistenzaai pellegrini, si orienta all'assi-stenza ai bisognosi. Lo spilam-bertese Francesco Roncati(1836-1906), grande medicoannoverato tra i padri della p-sichiatria italiana e colui che

per primo adottò l'ergotera-pia per la cura delle malattiementali, lavorò per anni inquesto ospedale rendendolofamoso per la modernità e l'al-ta qualità delle pratiche medi-che adottate. Dopo la sua mor-te l'ospedale venne a lui dedi-cato. Una lapide ricorda, tra ibenefattori e coloro che gesti-rono l'istituto, personaggi illu-stri e di prestigio come PietroTacchini e Fermo Corni.

La Casa di RiposoParliamo ora della Casa di ri-

poso: il 4 novembre 1923 inmemoria degli SpilambertesiCaduti nella Prima GuerraMondiale, la parte dell'ospe-dale che guarda la Via Sant'A-

driano, ristrutturata apposita-mente l'anno precedente, o-spita la Casa di Risposo perVecchi ed Invalidi, separandocosì le due funzioni dell'edifi-cio. Negli anni che seguirono,la nascita a Vignola di un mo-derno ospedale fece sì che laprincipale funzione dell'istitu-to spilambertese, che dal1938 viene affidato ad una am-ministrazione autonoma, di-venisse solo quella di ricoveroper anziani. Nel 1971, nell'am-bito della Fiera di San Giovan-ni Battista, nel cortile dell'edi-ficio viene allestita la Colletti-va di Pittori Spilambertesi conl'obiettivo di "portare un po'di Fiera all'interno del Ricove-ro", nacque così il Mercatino

di Via Obici. Nel 1972 il "Rico-vero", come chiamato popo-larmente, abbandona il suostorico edificio per essere tra-sferito dagli ormai vecchi ed i-nadeguati locali, nella nuovasede di Via Bianca Rangoni,dove è tutt'ora ospitato.

Nel 1974 l'istituto, divenutonel frattempo a gestione co-munale, diventa Casa albergoper anziani "Francesco Ronca-ti" e nel 1983, una variazionestatutaria lo trasforma in Casaprotetta "Francesco Roncati".Un accenno anche l'attività diprimo intervento offerta dal-l'istituto fino agli anni Sessan-ta del secolo scorso: lo studiodentistico del dr Relandini edil servizio infermieristico disuor Costanza (quante volte sipreferiva il suo intervento aquello del pronto soccorso of-ferto dall'ospedale di Vignola)è rimasto nel ricordo di moltispilambertesi che ora hannopassato la Cinquantina. L’i n-tervento di ristrutturazione eriqualificazione ha portato al-la realizzazione di un nucleodi alta intensità assistenziale,di un servizio per soggiorni disollievo e del centro diurno.Con l’ampliamento, la CasaProtetta è passata da 52 a 60 o-spiti. I lavori per l’ampliamen -t o s o n o a m m o n t a t i a1.981.085 euro. Oltre all’am -pliamento sono stati eseguitianche una serie di lavori sull’e-dificio esistente (adeguamen-to impianto di riscaldamento,adeguamento impianto idricoed igienico-sanitario, rifaci-mento dei pavimenti e dellatinteggiatura) per un importodi 152.810 euro. Inoltre è sta-to predisposto un nuovo am-bulatorio, con una piccola sa-la d’attesa e una camera per ilmedico di turno, per un im-porto di 31.162 euro.

La Casadi Riposodi Spilamberto.In alto,un trattodellavia Romea

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Speciale L’INFORMAZIONESABATO 27 NOVEMBRE 2010

Ecco le eccellenze del territorio e della tradizione. E per l’aceto c’è il museo “nazionale”

Prodotti tipici, un tesoro in comuneDal Balsamico agli amaretti, passando per la Bianca Modenese

Il re dei prodotti spilambertesi è l’aceto balsa-mico tradizionale, conosciuto in tutto il mondo.A Spilamberto, grazie alla straordinaria intuizio-ne di Rolando Simonini, fondatore della Consor-teria, è partita la straordinaria avventura del re deiprodotti modenesi: l'aceto balsamico tradiziona-le di Modena. A coronamento di questo stroar-dinario percorso, il 24 novembre 2002 a Spilam-berto, patria del “Ba ls am ic o”, con il patrociniodella camera di commercio, della provincia, dellaregione e del Capo dello Stato Carlo Azelio Ciam-pi, è stato inaugurato il Museo dell’Aceto Balsa-mico Tradizionale.

Con esso si vuole fornire testimonianza di unpassato le cui caratteristiche si manifestano in uncontinuare di comportamenti fra le generazioni,offrendo al visitatore una corretta interpretazio-ne della tradizione secolare, offrendo testimo-nianze di un prodotto considerato patrimonioculturale, e non solo, di un territorio e dei suoiabitanti. Ogni oggetto che fa parte del museo hacarattere didascalico e si rivolge ad un pubblicoarticolato per età, per cultura e per motivazionivarie. Il museo offre una serie di informazioni suimetodi di produzione e valorizza alcuni aspettidella nostra cultura al fine di evidenziare le carat-teristiche di una comunità legata alla propria ter-ra e ai cicli scanditi dalle stagioni e dal tempo.

Tipici della tradizione spilambertese fin dalXVII secolo e probabilmente nati dalla elabora-zione di una ricetta ebraica sono noti per lo squi-sito sapore e la caratteristica morbidezza sono gliamaretti. La ricetta base è costituita da mandorledolci e amare impastate con zucchero e albumemontato a neve. Le varianti di questa formula so-

no infinite, tanto che ogni famiglia di Spilamber-to tiene segreti alcuni accorgimenti che possonoandare dal tempo di cottura al modo con cui siconser vano.

L’Ordine del Nocino Modenese, che ha sedenel Torrione è un'associazione fondata a Spilam-berto nel 1978 da un gruppo di signore che, coltempo, hanno reso l'ordine un'eccellenza delpaese. Scopo dell’associazione è promuovere etutelare un importante prodotto tipico del terri-torio: il Nocino, antico liquore a base di noci im-mature. Altra eccellenza del territorio è sicura-mente la Bianca Modenese, razza bovina caratte-ristica della provincia di Modena: proprio nellacittadina del balsamico sorge infatti l'allevamen-to che produce le carni ed i formaggi più pregiatidi tale razza.

Il Torrionedi Spilamberto,sededell’Ordinedel NocinoModenese( fo toMassimoTr e n t i )

LE INIZIATIVE

Eventi clou dall’estate all’invernoTanti sono gli eventi che caratterizzano il comune di Spilamerto, difficilida riassumere in un solo articolo, citiamo i due forse più importanti. LaFiera di San Giovanni si svolge ogni anno a cavallo del 24 giugno, festadi San Giovanni Battista, patrono della città. Si tratta di un’occasioneper celebrare il patrono ma anche per presentare i prodotti tipici delterritorio e l’attività delle numerose associazioni locali, che ogni anno siimpegnano attivamente insieme all’Amministrazione Comunale per va-lorizzare la manifestazione. Da parecchi anni il primo weekend diOttobre a Spilamberto è dedicato a “Vetrine Motori e Balsamici Sapori”:il Museo dell’ Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, la Consorteria,le Botteghe di Messer Filippo, il Comune, il Club d'Auto d' epoca LotarioRangoni ed altre realtà organizzano un evento che si divide in duemomenti, l'uno al sabato, l'altro la domenica. Il primo giorno vienededicato alla bollitura del mosto a cielo aperto, turisti ed appassionatipossono vedere come prende vita l'oro nero di Spilamberto: l'acetobalsamico, in un' atmosfera affascinante. Il giorno successivo è de-dicato ai motori ed ai commercianti, grazie a questo connubbio ed allapresenza di stand gastronomici il paese si trasforma in una ma-nifestazione indimenticabile, in cui Spilamberto e gli Spilambertesimettono in mostra il meglio della cittadina del Torrione.

Le costruzioni Peep al centro delle politiche delle amministrazioni di Spilamber to

L’obiettivo: una casa per tuttiDa 50 anni aree e incentivi alle cooperative di abitazione

I festeggiamenti per la Fiera 2009 (foto Massimo Trenti)

«Il Comune di Spilamber-to ha concesso tante areeper le costruzioni Peep,questa scelta, che dagli an-ni 60 ha distinto la nostraamministrazione ha inqualche modo “impover i-to” il comune, che avrebbepotuto avere resa ben piùalta da quelle zone, ma incompenso ha dato la pos-sibilità a tantissime fami-glie di avere una casa o unappartamento proprio,condizione fondamentaleper qualsiasi persona». Ècon queste parole che ilPrimo cittadino spilamber-tese Francesco Lamandinispiega la situazione abita-tiva della cittadina delleterre di castelli. Le areePeep (Piano edilizia econo-mico popolare) vengonocedute, di norma, a segui-to di bandi pubblici, me-diante convenzione, a im-prese o cooperative di co-struzione. Per l'acquistol'interessato deve rivolger-si direttamente alle ditteassegnatarie (imprese ecooperative). Imprese ecooperative edilizie forni-scono tutte le informazionirelative all'intervento ingenerale, all'alloggio, alprezzo, alle modalità di pa-gamento, ad eventuali fi-nanziamenti agevolati. Leattuali convenzioni preve-

dono che l'impresa o lacooperativa fornisca all'ac-quirente copia della con-venzione stessa e della re-lazione tecnica allegata alprogetto edilizio. Impresee Cooperative sono re-sponsabili nei confrontidel Comune concedentedel rispetto dei requisitisoggettivi necessari per ac-quistare in Peep. Le zonedi Viale Italia e Quartiere

Resistenza nascono da e-spropri del comune ante1971 e i lotti vennero ven-duti a prezzi calmierati. IPeep nascono ufficialmen-te dopo il 1971, ricordia-mo la parte nuova della zo-na Fondo bosco, San Vitoest, Fornasina e Pesa vec-chia. In previsione vi sonola realizzazione delle zonePeep Casinetto, Vanga eSan Vito ovest.

Sononumerose lezone della cittàche neidecenni ilComune hadestinato acos truzioniPe e p .Nella foto,il centrodi Spilamberto

Il sindaco«Possibilità per

tantissime famiglie diavere un appartamento

proprio, condizionefondamentale perqualsiasi persona»

SPILAMBERTO

Page 8: L’INFORMAZIONE speciale PILAMBERTO · terno dell’Unione Terre di ... La Rocca di Spilamberto, o g g e t to di restauri ... rio di confine. È soprat-tutto la testimonianza

Speciale L’INFORMAZIONESABATO 27 NOVEMBRE 2010 SPILAMBERTO