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Liceo Artistico Musicale Coreutico "Misticoni – Bellisario" – Pescara Anno Scolastico 2015 - 2016 PROGRAMMA di FILOSOFIA Prof. Naccarella Mario Classe 3^ B Liceo Coreutico MODULO 1: La nascita della filosofia occidentale U.D. 1: Lo statuto epistemologico della filosofia: i problemi della filosofia; il rapporto mito - logos; i termini filosofici fondamentali; U.D. 2: Le condizioni che hanno favorito la nascita del sapere filosofico. MODULO 2: I Presocratici U.D. 1: I Milesi: Talete, Anassimandro (lettura e interpretazione fr. DK 12 B1), e Anassimene; U.D. 2: Pitagora e i pitagorici: la dottrina dell’anima e la dottrina dei numeri; U.D. 3: Eraclito; lettura e interpretazione: fr. DK 22 30, 49 a, 53, 64, 66 e 67; U.D. 4: Parmenide: le due vie della ricerca, i caratteri dell’Essere e la problematica “terza via”; U.D. 5: I Fisici pluralisti (caratteri generali); Democrito: gnoseologia e atomismo. MODULO 3: La Sofistica U.D. 1: Caratteri generali della Sofistica (ragioni filosofico-culturali e storico-politiche); U.D. 2: Protagora: agnosticismo, concezione dell’uomo-misura, relativismo, utilitarismo, linguaggio (antilogie), storia e politica. MODULO 4: Socrate U.D. 1: biografia intellettuale e “questione socratica”; scrittura-non scrittura (il mito di Theuth); analogie e differenze tra Socrate e i sofisti; U.D. 2: la filosofia come ricerca, dialogo e cura dell’anima; il “metodo” socratico; U.D. 3: il problema dell’ “universale”; U.D. 4: il problema della virtù e i paradossi dell’etica; il demone; U.D. 5: il processo e la morte di Socrate. MODULO 5: Platone U.D. 1: biografia intellettuale e corpus platonicum; il bisogno di far filosofia e il «male radicale» di Atene; caratteri dei dialoghi e uso dei miti; la questione delle dottrine non scritte; U.D. 2: la dottrina delle idee; i rapporti tra le idee e le cose;

Liceo Artistico Musicale Coreutico Misticoni – Bellisario ... · il basso medioevo e la crisi del trecento, tempi e luoghi della produzione culturale. LA NASCITA DELLE LINGUE ROMANZE

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Liceo Artistico Musicale Coreutico  "Misticoni – Bellisario" – Pescara

Anno Scolastico 2015 - 2016

PROGRAMMA di FILOSOFIA Prof. Naccarella Mario

Classe 3^ B Liceo Coreutico

MODULO 1: La nascita della filosofia occidentale

U.D. 1: Lo statuto epistemologico della filosofia: i problemi della filosofia; il rapporto mito - logos; i

termini filosofici fondamentali;

U.D. 2: Le condizioni che hanno favorito la nascita del sapere filosofico.

MODULO 2: I Presocratici

U.D. 1: I Milesi: Talete, Anassimandro (lettura e interpretazione fr. DK 12 B1), e Anassimene;

U.D. 2: Pitagora e i pitagorici: la dottrina dell’anima e la dottrina dei numeri;

U.D. 3: Eraclito; lettura e interpretazione: fr. DK 22 30, 49 a, 53, 64, 66 e 67;

U.D. 4: Parmenide: le due vie della ricerca, i caratteri dell’Essere e la problematica “terza via”;

U.D. 5: I Fisici pluralisti (caratteri generali); Democrito: gnoseologia e atomismo.

MODULO 3: La Sofistica

U.D. 1: Caratteri generali della Sofistica (ragioni filosofico-culturali e storico-politiche);

U.D. 2: Protagora: agnosticismo, concezione dell’uomo-misura, relativismo, utilitarismo, linguaggio

(antilogie), storia e politica.

MODULO 4: Socrate

U.D. 1: biografia intellettuale e “questione socratica”; scrittura-non scrittura (il mito di Theuth);

analogie e differenze tra Socrate e i sofisti;

U.D. 2: la filosofia come ricerca, dialogo e cura dell’anima; il “metodo” socratico;

U.D. 3: il problema dell’ “universale”;

U.D. 4: il problema della virtù e i paradossi dell’etica; il demone;

U.D. 5: il processo e la morte di Socrate.

MODULO 5: Platone

U.D. 1: biografia intellettuale e corpus platonicum; il bisogno di far filosofia e il «male radicale» di

Atene; caratteri dei dialoghi e uso dei miti; la questione delle dottrine non scritte;

U.D. 2: la dottrina delle idee; i rapporti tra le idee e le cose;

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U.D. 3: la dottrina dell’anamnesi e le argomentazioni a favore dell’immortalità dell’anima;

U.D. 4: il modello psicologico e antropologico: il dualismo anima-corpo e il mito della biga alata;

U.D. 5: la dottrina erotica (il mito degli androgini e la natura di Eros);

U.D. 6: il problema della Giustizia: la nascita della polis e la sua tripartizione; il mito delle stirpi;

caratteri della polis platonica e sue possibili degenerazioni; il problema educativo; l’allegoria della

caverna e l’idea del Bene; la concezione dell’arte;

U.D. 7: l’ultimo Platone: la teoria dei generi sommi; il mito del demiurgo e il problema cosmologico.

MODULO 6: Aristotele

U.D. 1: biografia intellettuale e corpus aristotelicum; analogie e differenze tra Platone e Aristotele;

la critica a Platone: l’argomento del terzo uomo; l’enciclopedia delle scienze;

U.D. 2: la fisica: il problema del divenire; la dottrina degli elementi-principi: materia, privazione e

forma; potenza e atto; la dottrina delle quattro cause; la concezione cosmologica;

U.D. 3: la «filosofia prima»: l’essere, le categorie, la centralità della sostanza e la teologia;

U.D. 4: l’etica;

U.D. 5: la logica: concetti e ragionamenti; il sillogismo; il principio di non contraddizione.

Pescara, 04 giugno 2016

Gli alunni Il docente

 

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LICEO ARTISTICO MUSICALE e COREUTICO “MISTICONI BELLISARIO”

SEDE MISTICONI

PROGRAMMA DI INGLESE

docente DI MASCIO MARIA TERESA

CLASSE 3^B

as 2015/2016

Dal testo “Moving up” di Clare Kennedy e Clare Maxwell ed. Black Cat

Vol 2

UNIT # GRAMMAR VOCABULARY FUNCTIONS COMMUNICATION

Volume 2

0

The present The future The past

entertainment

1

Present perfect with already and yet Present perfect with just

Life experiences and achievements

Describing words Reacting to news

2 Past simple Used to Past continuous Past simple vs past continuous

technology Describing objects

3 Present perfect with for and since Present perfect vs past simple adverbs

relationships Agreeing and disagreeing Asking about life experiences

4 Present perfect continuous Non defining relative clauses

-ed/ing adjectives Talking about feelings

5 Verb patterns Infinitive of purpose Some/any/no/every compounds

Make and do Comparing opinions Describing locations

6 Modals of obligation First conditional

punishments Apologising

7 Second conditional Crime and punishment Giving advice

8 Expressing ability in the past

Myths and legends

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Dal testo “ Compact Performer” di Spiazzi Tavella casa ed. Zanichelli Meet the Celts FROM THE ROMANS TO THE ANGLOSAXONS The Roman invasion The Roman influence on Britain The Anglo-Saxons arrive The Christianization of Britain The kingdom of Britain THE NORMAN CONQUEST AND FEUDALISM Henry the second: the first Plantagenet king King John and the Magna Charta The birth of Parliament The three orders of medieval society GEOFFREY CHAUCER Life The Canterbury tales: The premise of the “Canterbury Tales” The three estates Ridiculing the religious Overcoming the three estates The pilgrimage Chaucher’s language Lettura di “The Wife of Bath” THE BLACK DEATH: a great human tragedy Meet the Tudors La docente Gli alunni Pescara 7 giugno 2016

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LICEO ARTISTICO MISTICONI-BELLISARIOPESCARA

PROGRAMMA FINALE

MATERIA: ITALIANOCLASSE: III B COREUTICOANNO 2015-2016

IL MEDIOEVOPERIODIZZAZIONE: L’alto medioevo e il basso medioevoQuadro politico-economico-culturale: il papato e l’impero, le caratteristiche del sistema feudale, il basso medioevo e la crisi del trecento, tempi e luoghi della produzione culturale.

LA NASCITA DELLE LINGUE ROMANZEI primi documenti della lingua del sì:Giuramento di StrasburgoL’indovinello veronese Placito capuano

LA CULTURA CAVALLERESCA E CORTESELo scenario: storia, società, culturale, ideeIl contesto socialeCaratteristiche dell'amore cortesePoemi e romanzi francesi:Le chansons de geste: le origini del genereIl romanzo cortese-cavallerescoLe caratteristiche del genere, pubblico e autoriLa lirica trobadoricaGli autori, temi e forme poeticheLa poesia soggettiva d’amore, I temi: l’amore cortese e la donna idealizzata, Le forme: musica, metrica e stile, I trovatoriBéroul, Romanzo di Tristano: "Re Marco rinuncia alla vendetta"

LA LIRICA DEL DUECENTO IN ITALIAQuadro storico-politico e culturale del basso medioevo. La rinascita delle città, i comuni, la lotta tra papato e impero, la nascita della borghesiaDai provenzali agli stilnovistiLa scuola siciliana, scuola toscana, il Dolce Stilnovo: periodo, contesto storico, autori, lingua, stile temi.Francesco d'Assisi: Cantico delle creature

IL DOLCE STILNOVO:Caratteristiche formali, temi, protagonistiL'origine dell'espressione "Dolce stil novo"LA POESIA COMICO REALISTICA

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Cecco Angiolieri: S'io fosse foci, arderei'l mondo

DANTE ALIGHIERI:Vita, opere e poeticaLa Vita Nova: genere, struttura e contenutiLa donna schermo, l’episodio del gabbo, il traviamento."Tanto gentile e tanto onesta pare" dalla Vita Nova cap. XXVIIl De Monarchia: Genere, struttura, contenutiMonarchia, III, XV: la funzione del Papato e dell'ImperoLa teoria dei due soli L'Imperatore e il Papa due guide e i due fini della vita umana (libro III capitolo 15)Il Convivio: genere, genesi dell'opera, struttura, contenutiDe vulgari eloquentia: caratteristiche del volgare,Il volgare illustre (libro I, capitoli 16-18)

FRANCESCO PETRARCALa vita, le opere, la poetica.la produzione in latinoLa produzione in volgarePetrarca come nuova figura di intellettualeIl Canzoniere: genesi dell'opera, la figura di Laura, l'amore per Laura, lingua e stileConfronto Dante- Petrarca

GIOVANNI BOCCACCIOLa vita, le opere, la poeticaLe opere del periodo napoletanoIl Decameron:la struttura: titolo e finalità, la cornice, lo sfondo storico,I mondi narrativi del Decameron e le sue figure umaneI temi: amore, fortuna, intelligenzaLisabetta da Messina (Decameron XIV,5)Nastagio degli Onesti (Decameron V8)La novella di Nastagio degli Onesti illustrata da Botticelli

IL MONDO UMANISTICO-RINASCIMENTALEQuadro storico-politico e culturale: situazione politica dell’Italia, signorie e principatiI caratteri del potere signorile, la formazione degli stati regionali, economia e società.Centri di produzione e di diffusione della cultura: La cancelleria della repubblica, la corte, aspetti positivi e negativi della civiltà di corte, l'Accademia, l'Università e le Scuole umanistiche, le botteghe e le biblioteche.Le idee e le visioni del mondo:il mito della rinascita, la visione antropocentrica, il rapporto con i classici, la filologia e la scienza umanistica, Lorenzo Valla “Donazione di Costantino”.La corte, i principi e il mecenatismo. La riscoperta dell’uomo: l’antropocentrismoCaratteristiche e generi della letteratura italiana in età umanistica: genere epistolare, la novella, il poemetto mitologico ed encomiastico, i canti carnascialeschi, il poema epico-cavallerescoLorenzo dei Medici: vita e opere

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Trionfo di Bacco

L'età del RinascimentoContesto storico, sociale, culturalele idee e la visione del mondoI centri e i luoghi di produzione artistica

LUDOVICO ARIOSTOVita, opere e poeticaL’Orlando Furioso: genere, struttura e contenutiIl motivo encomiastico, la trama, lo sfondo storico.I personaggi principali e i luoghi fantastici.La tramaIl proemio: analisi e commento

DIVINA COMMEDIALa cosmologia dantesca e la visione dell’universo nel medioevoGenere, struttura e caratteristiche dell’opera: l'allegoriaL’Inferno: struttura, pena del contrappasso, custodi e paesaggi.Protagonisti: Virgilio, Celestino V, Paolo e Francesca, Lettura, analisi e commento dei seguenti canti: I-III-V

CONSOLIDAMENTO ABILITA' DI SCRITTURA : testo argomentativo, saggio breve, analisi del testo.

DataPe, 3 Giugno 2016

Alunni Docente

Prof.ssa Caterina Di Nicola

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LICEO COREUTICO STATALE “MISTICONI-BELLISARIO” - PESCARA Classe 3° B indirizzo classico Prof.ssa Daniela Lamacchia Materie: Danza Classica e Laboratorio Coreografico PROGRAMMA SVOLTO NELL’ANNO SCOLASTICO 2015/2016. Il programma svolto nell’anno scolastico 2015/2016 si è basato sull’aumento della difficoltà degli esercizi alla sbarra e del centro: nell’adagio abbiamo affrontato le prime combinazioni di grande adagio con il potenziamento dei Relevés sulla mezza punta nelle pose interpolati a port de bras, movimenti ausiliari, passi di collegamento e pirouettes; nell’allegro abbiamo sviluppato la conoscenza dei passi di piccolo sbalzo, abbiamo iniziato lo studio del medio sbalzo e abbiamo introdotto i primi elementi del grande sbalzo. Nell’en tournant, nelle pirouettes e nelle punte ci siamo limitati alla tecnica di base per ampliare al massimo il vocabolario dei movimenti e consolidare l’esecuzione, perfezionandola sul piano stilistico-espressivo. Per il laboratorio coreografico l’esecuzione di piccoli brani di danza storica, di danza di carattere e di repertorio dei balletti più conosciuti hanno avuto lo scopo di preparare lo studente alla pratica scenica e di sviluppare la sua capacità di interagire in modo costruttivo nell’ambito di esecuzioni collettive. Pur mantenendo un equilibrio all’interno del gruppo, si è proceduto gradualmente alla valorizzazione delle singole personalità e capacità individuali.

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DOCENTE: Ilaria SacchettaMATERIA: Laboratorio Coreografico per la Danza Contemporanea CLASSE: III SEZ.: BINDIRIZZO: Danza Contemporanea

RIPARTIZIONE DEL PROGRAMMA

Per quanto concerne i laboratori coreografici, assumendo che essi sono comunque diretta conseguenza dell’apprendimento tecnico, si propone di considerarli come luogo dell’esperienza - osservazione - analisi dei principi fondanti dell’Arte Coreutica contemporanea, attraverso semplici pratiche improvvisative e/o compositive. Questo al fine di stimolare attraverso la pratica, un processo di apprendimento che affini le capacità percettive e sviluppi consapevolezza, senso critico, creatività.

PRINCIPI DI BASE

SPAZIO - inteso come forma, direzioni, percorsi, livelli; concetti di prossemica e di ritmo dello spazio (sincronico e diacronico, contemporaneo e simultaneo - linea del tempo che scorre; sin: insieme; dia: attraverso; crono: tempo); il corpo come spazio inscritto nello spazio esterno; lo spazio interno ed esterno del corpo sia in stasi che in movimento.

TEMPO O DURATA - diviso negli aspetti del ritmo e della velocità; il ritmo inteso come organizzazione di porzioni (o unità) di durata; la velocità come diminuzione e aumento della durata complessiva di un evento ritmico senza modificarne l’organizzazione interna; ma anche: il ritmo come parametro trasversale rispetto agli altri; la velocità come elemento generatore di variazioni ritmiche.

PESO - relazioni e modi del corpo, o parti di esso, con la forza di gravità sia in stasi che in movimento.

FLUSSO - modalità di scorrimento del movimento in relazione al concetto di energia sia in stasi che in movimento.

SFORZO O FORZA - aspetti quantitativi e qualitativi dell’impegno muscolare del corpo, o parti di esso, sia in stasi che in movimento.

PARAMETRI DEL SUONO E DEL MOVIMENTO - comparazione con alcuni parametri del suono (musica); in particolare dei concetti di timbro (quale strumento, il come, la qualità, il sensoriale, l’emotivo, l’immaginifico), intensità (il volume, il forte - piano, quanta forza) e densità (un corpo, più ballerini; una parte del corpo, più parti del corpo; pochi, molti).

ASPETTI METODOLOGICI GENERALI

1.Esperire la dimensione linguistica del movimento attraverso semplici proposte di processi creativi, individuali e collettivi, in forma di improvvisazione e/o di composizione2.Fare esperienza, attraverso la pratica, dei principi base del linguaggio di movimento e delle sue possibili declinazioni e combinazioni.3.Alternanza nella conduzione dell’esperienza, di fasi dedicate alla pratica con fasi di osservazione e analisi.4.Distinzione tra aspetti parametrici e aspetti di tipo sensoriale, emotivo e immaginifico nelle pratiche improvvisative.5.Concetto di struttura di Improvvisazione come sistema di regole cui relazionarsi.6.Concetto di Composizione e di Improvvisazione a tema.7.Concetto di Composizione e di improvvisazione in relazione ad un testo musicale o spaziale.

ASPETTI TECNICO LINGUISTICI

1.Concetto di parametro del movimento e sue declinazioni rispetto ai diversi aspetti.2.Concetto di parametro del suono e comparazione tra aspetti del suono e del movimento in forma intuitiva e/o analitica.3.Particolare attenzione al ritmo nei suoi diversi aspetti (es. pulsivo e non pulsivo).4.Concetto di principio di organizzazione del movimento (es. ripetizione, cambiamento, unisono, contrasto, imitazione, variazione, trasformazione, vicino, lontano, movimento, non movimento) e presa in esame di alcuni di essi scelti tra i più elementari e ricorrenti.5.Concetto di forma o ritmo di una composizione o di una improvvisazione.6.Concetto di drammaturgia del movimento.

Giugno 2016

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LICEO ARTISTICO MUSICALE E COREUTICO

"MISTICONI BELLISARIO"

Programma svolto di M A T E M A T I C A Classe III Sez.Bcor A . S. 2015/2016

- Ripasso degli argomenti trattati l'anno precedente Equazioni di I grado. Problemi risolubili con equazioni di I grado.

— La scomposizione in fattori di un polinomio Introduzione alla scomposizione i fattori di un polinomio. Il raccoglimento totale. Il raccoglimento parziale. Scomposizione mediante prodotti notevoli: differenza di quadrati; trinomio quadrato di binomio; somma e differenza di cubi; trinomi speciali. M.C.D. e m.c.m. tra polinomi. Equazioni di grado superiore al primo risolubili mediante scomposizione in fattori.

- Le frazioni algebriche Le frazioni algebriche. Le C E . di una frazione algebrica. La semplificazione di una frazione algebrica. Moltiplicazione e divisione fra frazioni algebriche. Addizione e sottrazione fra frazioni algebriche. La potenza di una frazione algebrica. Espressioni con le frazioni algebriche.

— Equazioni di secondo grado Equazioni incomplete: monomie, pure e spurie. Equazioni complete: formula risolutiva. Il metodo del completamento del quadrato. Formula ridotta. Il discriminante di un'equazione di secondo grado: relazioni tra i l discriminante e le radici di un'equazione. Equazioni numeriche intere. Equazioni frazionarie di secondo grado. Equazioni letterali: la discussione di un'equazione letterale. Relazioni tra i coefficienti e le radici di un'equazione di secondo grado. La ricerca delle radici di un'equazione di secondo grado framite somma e prodotto. La scomposizione in fattori di un frinomio di secondo grado. Semplici equazioni paramefriche.

- Le disequazioni di grado secondo grado Lo studio del segno di un trinomio di secondo grado. Le disequazioni di secondo grado: metodo algebrico. Cenni sui sistemi di disequazioni.

Testi utilizzati: Leonardo Sasso "Nuova matematica a colori. Edizione azzurra^' Petrini Voi . 2 Leonardo Sasso "Nuova matematica a colori. Edizione azzurra" Petrini Voi . 3

Gl i alunni Il docente / Giancarlo Vadrucci

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LICEO ARTISTICO MUSICALE E COREUTICO

MISTICONI BELLISARIO

Classe III Programma svolto di FISICA

Sez. B cor A . S. 2015/2016

Introduzione allo studio della fìsica Il metodo sperimentale. Esempi di applicazione al metodo sperimentale. Cenni storici.

- Le grandezze fìsiche e la loro misura Il Sistema Intemazionale di misura. Le definizioni delle unità di misura: i campioni. Cenni storici sulle unità di misura. La notazione scientifica. I prefissi e le regole di scrittura. La misura dei volumi. La densità. Le equivalenze di aree e volumi. Rapporti, proporzioni e scale. Gl i strumenti di misura e le loro caratteristiche. Gl i errori di misura: errori accidentali ed errori sistematici. Valor medio ed errore assoluto: la semidispersione. Errore percentuale ed errore relativo. Misure dirette e indirette. La propagazione degli errori nelle somme e nei prodotti. Le cifre significative e l'arrotondamento.

- Il moto rettilineo uniforme Introduzione alla cinematica. Il punto materiale. I sistemi di riferimento. Il moto rettilmeo. La velocità media. Calcolo della distanza e del tempo. Il grafico spazio - tempo. Il moto rettilineo uniforme e la sua equazione oraria. Il calcolo della posizione e del tempo nel moto rettilineo uniforme.

- Il moto rettilineo uniformemente accelerato Il moto vario su di una retta. La velocità istantanea. L'accelerazione media. Il grafico velocità - tempo. Il moto uniformemente accelerato. Il moto uniformemente accelerato con partenza da fermo: la caduta di un grave. 11 calcolo del tempo nel moto uniformemente accelerato. Il moto uniformemente accelerato con velocità iniziale. L'accelerazione istantanea.

- Le grandezze vettoriali Grandezze scalari e grandezze vettoriali. La rappresentazione grafica delle grandezze vettoriali: i vettori.

Testi utilizzati: U . Amaldi "Le fraiettorie della fisica, azzurro" Zanichelli Voi . U .

Gl i alunni , Il docente

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LICEO ARTISTICO “G. MISTICONI - I. BELLISARIO”

PROGRAMMA

a. s. 2014/2015

Materia: Storia dell’Arte

Classe: III B Coreutico

Testo adottato: Cricco - Di Teodoro, Itinerario nell’arte vol. I, vol. 2 ed. Zanichelli

Insegnante Valeria De Rosa

LE CROCI DIPINTE: Christus triunphans, Christus patiens. Cimabue: Il Crocifisso di San Domenico

L’ARTE GOTICA IN ITALIA NEL TRECENTO

Gli edifici religiosi: San Francesco di Assisi. Santa Maria del Fiore

L’architettura civile in italia: Palazzo Vecchio a Firenze. Il Palazzo Pubblico di Siena.

CIMABUE: La Croce di Arezzo. Maestà del Louvre. Madonna di Santa Trinita.

GIOTTO: Il Crocifisso di Santa Maria Novella. Il Ciclo di San Francesco. La Cappella degli Scrovegni. Le Cappelle Bardi e

Peruzzi.

SIMONE MARTINI: La Maestà

AMBROGIO LORENZETTI: Allegoria del Buon Governo e del Cattivo Governo.

IL RINASCIMENTO. La stagione delle scoperte: Itinerario nella storia. Il Gotico Internazionale: Gentile da Fabriano:

Adorazione dei Magi. Pisanello: San Giorgio e la principessa.

Il Rinascimento: Lo spazio e la prospettiva.

Il Concorso del 1401: Le Formelle di Lorenzo Ghiberti e di Brunelleschi.

FILIPPO BRUNELLESCHI: Lo Spedale degli Innocenti. La cupola di Santa Maria del Fiore. La Sagrestia Vecchia di San

Lorenzo.

LORENZO GHIBERTI: La Porta del Paradiso.

DONATELLO: San Giorgio. La Cantoria. Il David

MASACCIO: Sant’Anna con la Madonna e il Bambino. La Cappella Brancacci. La Trinità

LEON BATTISTA ALBERTI: Il Tempio Malatestiano. Il Palazzo Rucellai.

PAOLO UCCELLO: Monumento equestre a Giovanni Acuto. La Battaglia di San Romano.

PIERO DELLA FRANCESCA: Il Battesimo di Cristo. La Sacra conversazione

Pescara 06/06/2015 ALUNNI INSEGNANTE

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LICEO ARTISTICO MISTICONI-BELLISARIOPESCARA

PROGRAMMA FINALE

MATERIA: STORIACLASSE: III B COREUTICOANNO 2015-2016

1.ALTOMEDIOEVO: CIVILTA' E CULTURAL'Occidente romano germanico (VI-VII secolo)L'origine del potere temporale della Chiesa e la rinascita dell'ImperoLo scontro tra Papato e ImperoLa società feudale

2. L'EUROPA NEL BASSO MEDIOEVOLa rinascita dopo il milleLA LOTTA TRA PAPATO E IMPEROLa decadenza della Chiesa e l'esigenza di una riforma religiosaLa lotta per le investitureI Normanni in Italia meridionaleLe crociateIL COMUNE: UN NUOVO SOGGETTO POLITICOorigine ed evoluzione dei comuni in EuropaIl Comune in ItaliaLo scontro tra i Comuni italiani e l'ImperoIL DECLINO DEI POTERI UNIVERSALIIl pontificato di Innocenzo IIIGli eretici, l'Inquisizione e gli ordini mendicantiL'ascesa delle monarchie feudali: Francia e InghilterraLa politica imperiale di FedericoIILa crisi del papato: da Bonifacio VIII alla cattività avignonese

3. L'EUROPA DELLE MONARCHIE NAZIONALI E L'ITALIA DELLE SIGNORIELa crisi del trecentoLa guerra dei Cent'anniIl rafforzamento delle monarchie nazionali in Francia e in InghilterraLa Spagna verso l'unificazione

4. L'ITALIA DELLE SIGNORIE E LA CIVILTA' UMANISTICO-RINASCIMENTALEComuni, Signorie e Stati regionaliSignorie e repubbliche dell'italia settentrionaleFirenze dal Comune alla Signoria dei Medici

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Lo Stato della Chiesa e l'Italia meridionaleLa penisola contesa tra Francia e Spagna

5. LA RIFORMA PROTESTANTE E LA CONTRORIFORMAFattori economici e socialiMartin Lutero e la rottura con la Chiesa di RomaLa riforma di CalvinoLa nascita della Chiesa AnglicanaDalla Riforma cattolica alla Controriforma(sintesi)

Pescara, 1 giugno 2016 Alunni

DocenteCaterina Di Nicola

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DOCENTE: Ilaria SacchettaMATERIA: Tecnica della Danza Contemporanea CLASSE: III SEZ.: BINDIRIZZO: Danza Contemporanea

RIPARTIZIONE DEL PROGRAMMA

Utilizzo di due Tecniche di base: la tecnica Release e la tecnica Cunningham.

TECNICA RELEASEBREVE INTRODUZIONE

[…] L’arte e la libertà sono l’appropriazione creativa dei limiti, non la loro sospensione o l’opposizione. Così un’estetica sana della danza dovrebbe concepire il corpo danzante non in opposizione alla gravità ma nell’atto di appropriarsene, divenendo così libero nella forma. […](Da Il corpo spazioso di Jeffrey Maitland )

Utilizzando il peso corporeo come mezzo espressivo e lavorando sulle sue possibili dinamiche, soli o in relazione agli altri, attraverso un contatto sia fisico che mentale la lezione di tecnica di danza contemporanea Release based, diviene un’energia rilassata ma potente, grazie al costante mantenimento del centro, che anima tutto il corpo viaggiando all’interno di un flusso continuo e circolare. In un immaginario disegnato da un’atmosfera rarefatta un lavoro sul peso, sulla forza di gravità, sulla densità del gesto e del corpo che esplora, attraverso la dimensione spazio-tempo, la possibilità di sospendere e ricadere, rotolare e verticalizzare, sarà il principio su cui il docente cercherà di porre l’attenzione. Ma in un sistema metodologico corretto se si vuole lavorare sul concetto di peso corporeo sarà fondamentale tenere in considerazione prima di tutto la classe a cui la lezione è rivolta, gli elementi di cui è composta, le ore di studio settimanali svolte ed infine il totale percorso di lavoro di tutto il quinquennio.

Concetti e principi Release based-Fontano:Respirazione.Forza di gravità.Peso corporeo.Centro del corpo.Allineamento posturale.Conoscenza dell’uso funzionale dei muscoli e delle articolazioni.Allungamento ed elasticità della colonna vertebrale.Impulso del movimento.

I tre piani di azione: sagittale (rotazione); frontale (porta); orizzontale (tavolo). Analisi del movimentoAzioni (cosa fare) [saltare, girare, viaggiare, etc…].Dinamica (come fare) [tempo, flusso, spazio, peso]. Spazio (dove fare) [percorsi; livelli; direzioni; body design; zona; super zona; fuori zona].Corpo [testa, dorso, braccia,gambe, piedi, etc…].Relazione [sotto, sopra, vicino,lontano, toccare, non toccare].Verbi di azione (saltare, girare, viaggiare, etc…).Dinamiche del movimento (tempo: veloce, sostenuto/ flusso: libero, limitato/ spazio: flessibile, diretto/ peso: pesante, leggero).

L'obiettivo sarà, dunque, rivolto al lavoro di percezione del peso corporeo in relazione a se stessi, agli altri e allo spazio, e sarà importante sottolineare i problemi legati, naturalmente, all’età e allo studio della danza classica degli allievi. Questi si trovano, infatti, in un’età delicata di stabilizzazione psico-fisica e portano con se una difficoltà di tipo inibitorio sia nel rapporto con se stessi che con gli altri, in più si aggiunge una possibile resistenza nello sperimentare il contatto percettivo in relazione al proprio corpo, a quello altrui e in relazione allo spazio e al pavimento. Soprattutto per ciò che riguarda quest’ultimo caso essendo allievi provenienti da un studi classici, a fatica riusciranno a lasciarsi andare, rilassare la muscolatura abbandonandosi alla forza di gravità e la naturale tendenza sarà quella di irrigidirsi in posizioni precostituite, facendo più attenzione alla forma estetica anziché alla sostanza dell’esercizio. Cercare il miglioramento nell’imparare ad ascoltarsi muscolarmente, a percepire il proprio corpo e quello degli altri in uno spazio e soprattutto a non resistere alla forza di gravità ma imparare a utilizzarla per poterne sfruttare l’energia appropriata da applicare alle diverse dinamiche di movimento, rafforzando il centro, sarà lo scopo didattico di questo corso.

La lezione si compone di 4 parti:On the floorStanding UpAcross the floorCool down

TECNICA CUNNINGHAMBREVE INTRODUZIONE

La mia lezione è costruita su esercizi elaborati dai principi della lezione di Merce Cunningham, e di una mia personale elaborazione della sua metodologia.Itinerario e scopo è stato quello di portare a compimento e di elaborare una serie di esercizi da presentare sotto forma di lezione della durata di un ora e mezzo, circa.

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Il livello di riferimento è un corso intermedio A, che potrebbe riferirsi all’incirca ad un quinto anno di studi intensivi di una lezione Cunningham-based. Il mio lavoro è stato via via concepito attraverso l’elaborazione di principi portanti della tecnica Cunningham, quali l’uso dello spazio, l’elaborazione ritmica delle legazioni, e il tentativo di potenziamento degli “estremi” della dinamica , in accordo con una delle più peculiari caratteristiche metodologiche e compositive del coreografo americano a cui facciamo riferimento.Mi piacerebbe, dunque portare l’attenzione del lettori su queste parole chiave:

SPAZIORITMODINAMICACENTRO

Nello studio di una metodologia e nell’ottica di una creazione coreografica cunninghammiana, questo concetto chiave spicca in maniera preponderante nel suo universo artistico e tecnico. Forse perché in contrasto con le concezioni classiche e tradizionali della scena della sua epoca, lo spazio per Cunningham diviene

“...it was the statement of Einstein's which I read at that time, where he said there are no fixed points in space. And I, it was like a flash of lightning, felt well that's marvelous for the stage. Instead of thinking it's front and centre, a point, to allow any point, very

Buddhist, any point in the space to be as important as any other".

The John Tusa Interviews. Transcript of the John Tusa Interview with Merce Cunningham. In www.bbc.co.uk/radio3/johntusainterview/cunningham_transcript.shtml

Viene rivoluzionato così, il concetto tradizionale di spazio: gli interpreti non si dispongono più solo frontalmente e offrono così agli spettatori diverse prospettive di una stessa sequenza di passi. Si ottiene in questo modo una grande dilatazione visiva, grazie al fatto che un luogo viene vissuto in ogni sua parte e direzione. Einstein insegna che non esiste un punto fisso nello spazio.

Elemento peculiare nelle lezioni e nelle creazioni di Merce Cunningham è l’organizzazione ritmica. Le sequenze e gli esercizi della lezione comprendono un ampio range di variazioni e mutamenti di velocità: si scopre la massima lentezza, opposta all’estrema rapidità. Nelle sue lezioni si vuole costruire una sorta di curva: si inizia lentamente, finché si è pronti a muoversi più velocemente e per eseguire movimenti più complessi. Il danzatore scopre che, modificando il “beat” di un esercizio eseguito sempre allo stesso modo, come nella tecnica classica, questo a sua volta cambia, si modifica, diventa altro. L’interprete dunque deve scoprire ogni giorno cose nuove nella sua ricerca, non può eseguire gli esercizi per abitudine, o con il pilota automatico. La ricerca dell’estremo, come toccare tutti i punti di una circonferenza, o eseguire dei salti lentissimi, riempie un mondo, ricrea un universo nel quale ogni danzatore vive, soffre e si trasforma.

Ma il vero focus dello studio della mia lezione, ciò a cui mi sono dedicata con particolare attenzione sia nello stilare questo scritto, che durante l’anno accademico di lezioni, rimane il CENTRO. La ricerca “fisica” del centro si nutre e segue fedelmente determinate regole, che così potrebbero essere riassunte: il bacino sente il coccige che scivola verso il basso, come fosse una coda, ultimo prolungamento della colonna vertebrale, il pube teso verso l’alto, come conseguenza dell’attivazione dei muscoli addominali, e dei muscoli del pavimento pelvico, che consentono il sollevarsi del peso del corpo verso l’alto. Il bacino deve mantenere una posizione neutra, in equilibrio tra antiversione (le spine iliache vanno in avanti, il sacro scivola indietro e in alto, e le curve fisiologiche della colonna aumentano di ampiezza) e retroversione (le spine iliache si muovono verso il dietro e l’alto, il sacro va in sotto e le curve tendono a scomparire), come una bacinella in cui l’acqua non cade. Le curve della colonna vertebrale in neutro assumono la loro ampiezza naturale e fisiologica, i processi mastoidei cadono sugli ischi, le spine iliache anteriori sono perpendicolari rispetto al pube (non si devono formare pieghe sui pantaloni...), e la spinta armonica e non forzata in avanti del gruppo muscolare degli addominali è in equilibrio con la controspinta dei muscoli dorsali del dietro della colonna. L’immagine del proprio corpo alla ricerca del baricentro: centro della testa, forse posto nella “fontanella” del cranio, agganciato ad un soffitto mobile; aria a ventaglio dallo sterno; dorsali ad ali che spingono come vettori verso il basso e l’esterno; luce perpendicolare al pavimento da entrambi gli ischi e piedi come radici nella terra. Tutto questo è già un corpo in movimento dalla sua immobilità “sopra-dritta” dell’up-right, alla fluttuante mobilità infinita del movimento nello spazio: è una lotta, una feroce ricerca tra equilibrio e instabilità. Nel mezzo di questo contrasto, c’è la danza. Trovare il centro vuol dire dunque poi poterlo già abbandonare. Ma se non si acquisisce la propria centralità, la forza del proprio asse, la spinta propriocettiva del tratto addominale e la conquista di un bacino solido, non si può conquistare una corretta organizzazione del proprio corpo. Per scappare di casa, devi conoscere e sapere l’indirizzo della casa dalla quale fuggi...Invero, studiare questa tecnica ha significato per me esplorare una muscolatura nuova, ricercare una dolce costrizione nella struttura muscolare ed articolare del corpo, osservare una nuova fluidità e tentare di possederne piccoli e pochi principi, che hanno fatto sì che queste lezioni mi regalassero qualcosa in più e diventassero parte di me, danzatrice e studentessa, in continua ricerca e in fervente osservazione. Quanto più si affrontavano difficoltà tecniche (alle volte anche solo cercare l’up-right, e dunque sfidare la forza del proprio asse verticale!), tanto più il corpo aveva la possibilità di riformulare tragitti e percorsi del tutto nuovi. Questo dunque, l’obiettivo artistico di un danzatore e di un insegnante: rendere ogni giorno il proprio sé danzante, vivere nel corpo una continua sfida con se stesso e la sua danza, e saperlo comunicare con passione agli altri.

Altro aspetto caratteristico della lezione è la libertà che essa concede al ritmo, all’interpretazione dinamica, alla disposizione degli allievi nello spazio, alla conduzione di un leader che comanda tempo, andamento e luogo e alla possibilità di modificare e modulare ritmicamente e dinamicamente le sequenze di movimenti. In una parola avere la possibilità di lavorare in improvvisazione.Paradossalmente, secondo la mia personalissima opinione, la danza potrebbe essere solo improvvisazione. Per cogliere la profondità più intrigante di se stesso bisognerebbe essere capace di dimenticare ciò che si sa, sarebbe necessario esplorare nuove possibilità, possedere una tecnica ed abbandonarla, per relegarla in un angolo. Danzare nella creatività più spontanea vuol dire conoscere un nuovo amico, imparare una nuova lingua, comunicare con un linguaggio che non ha bisogno di parole. Non per questo “improvvisare” vuol dire non avere regole. Proprio perché esse si conoscono profondamente, proprio perché esse sono parte di noi,

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riusciamo ad infrangerle, nella più grande ed intensa libertà. Essere liberi vuol dire fare ciò che si deve. Probabilmente danzare liberamente vuol dire danzare ciò che si deve, rispettando le più profonde motivazioni che ci detta il nostro inconscio e imponendo rigore ed onestà per il corpo e alla nostra danza più pura.

“Non c’è pensiero nella mia coreografia…io non lavoro attraverso immagini o idee, io lavoro attraverso il corpo….” Merce Cunningham

In conclusione l’elaborazione della mia lezione non si discosta in maniera eccessiva dai principi approfonditi nello studio metodologico della tecnica Cunningham, ma non per mancanza di coraggio, quanto piuttosto proprio per una scelta operata su un mero piano personale: in essa ho potuto trovare un validissimo aiuto tecnico e didattico per lo studio sul mio corpo e per lo studio di una lezione da proporre ai miei allievi. Sono rimasta abbastanza fedele ai disegni e ai principi metodologici cunninghammiani, tentando di migliorare una parte in me carente, e dunque proprio per questo utilissima. La mia particolare elaborazione è caduta così su una triplice scelta: fedeltà ai principi cunninghammiani, sviluppo di aspetti concernenti lo studio del centro del corpo, e approfondimento di aspetti meramente coreografici e compositivi particolarmente presenti nella struttura di una lezione elaborata dal maestro Merce.La lezione si compone di 4 parti:

PRIMA PARTEON THE FLOOR

Riscaldamento, stretching a terra, floor work.Sequenze a terra.

SECONDA PARTE AL CENTRO

1 - Bounces 2 - Back Stretch 3 - Slow foot ternario 4 - Shoulders on three 5 - Warming back6 - Sides7 - Brushes - Swing foot (Tendus)8 - Hinges 9 - Bend and stretch. (Pliés)10 - Brushes in V position 11 - Criss Cross12 - Circles on three (Ronde) 13 - Leg Extension (Developpé) 14 - In-out (frappé)15 - Big Kicks - Swing leg (grand Battement)16 - Small Jumps

TERZA PARTEIN THE SPACE

Adagio Triplets Big Jumps

QUARTA PARTECOREOGRAFIA

Giugno 2016

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PROGRAMMA SVOLTO a.s. 2015/2016

DISCIPLINA: Tecnica della danza classica

DOCENTE: Stefania Scorrano

CLASSE: III SEZ B Cor.

Indirizzo danza contemporanea

La classe di III Liceo Coreutico ad indirizzo contemporaneo è composta da 9 studenti che hanno scelto di approfondire lo studio della danza contemporanea; costoro hanno trovato sensibilmente diminuito lo spazio destinato alla danza classica. Ciò implica un programma ridotto di quest’ultima, che nondimeno deve prevedere il raggiungimento di un livello tecnico e stilistico apprezzabile. In alcuni momenti ・ stato necessario un rallentamento per facilitare l'apprendimento omogeneo di alcuni obiettivi didattici.Come previsto nella programmazione iniziale, nella prima parte dell’anno scolastico si è consolidato il programma di III corso di Tecnica della Danza Accademica in vigore presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma e successivamente a partire dal mese di febbraio si è proceduto con la spiegazione e lo studio alcuni elementi del programma di IV corso. Le lezioni si sono svolte sia in modalità pratica, con articolazione della sbarra, centro, salti e punte, con accompagnamento musicale di pianoforte, sia con spiegazioni di carattere teorico all’interno della lezione bisettimanale. Il lavoro sull’adagio, sul salto, sulla batterie e sul giro è stato mantenuto su di un livello intermedio di difficoltà, ma è stato concentrato sull’affinamento di strumenti (quali equilibrio, stabilità, prontezza, elasticità, velocità, coordinazione, dinamica, ritmo) di per sé altamente formativi, ma anche di grande utilità per il raggiungimento di un alto profilo qualitativo nella danza contemporanea.

キ Esecuzione con precisione tecnica e stilistica di esercizi della sbarra e del centro di base e di media difficoltà, con raccordo nei passaggi e nei movimenti di sguardo, atteggiamenti del torace, di braccia e mani, di gambe e piedi.

キ Esecuzione di esercizi e combinazioni di adagio di media difficoltà, con equilibrio, stabilità, precisione formale, plasticità e intensità in tutte le pose e nei passaggi espressivi.

キ Esecuzione con correttezza dinamica e ritmica di esercizi e combinazioni di piccolo e medio sbalzo con cura della coordinazione formale e funzionale delle diversi parti del corpo.

キ Uso consapevole della tecnica dell’en tournant (nella sbarra, centro, adagio e salto).

キ Esecuzione con correttezza dinamica e ritmica delle forme di base di pirouettes con le relative preparazioni.

キ Affinamento di strumenti quali equilibrio, stabilità, prontezza, elasticità, velocità, coordinazione, dinamica, ritmo.

キ Sviluppo del rapporto tra il movimento e spazio, dinamica, ritmo e musica.

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キ Incremento della mobilità articolare e legamentosa, di forza, elasticità e resistenza muscolare.

キ Incremento della capacità di concentrazione e attenzione.

キ Applicazione nei movimenti, passi e combinazioni varie i principi teorici della danza accademica con attenzione agli aspetti stilistici.

キ Esecuzione con correttezza tecnica e precisione stilistica di movimenti di adagio, giri, sbalzo e punte in combinazioni elementari e di media difficoltà.

キ Fusione dell’impegno tecnico con l’espressività del movimento.

キ Esecuzione anche in pubblico brevi elaborati coreografici, utilizzando le conoscenze e le abilità tecniche espressive acquisite nel corso degli studi.

Di seguito saranno elencati dettagliatamente i passi e i movimenti di Tecnica della danza Accademica studiati dalla classe.

Programma Esercizi alla sbarra

Rispetto al secondo anno, l’accompagnamento musicale è più veloce ed alcuni movimenti come battement tendu jeté, rond de jambe par terre, battement frappé e petit battement vengono eseguiti anche in 1/8 musicale ciascuno.

Agli esercizi del II anno si aggiungono:

• Battement tendu jeté sulla mezza punta

• Petit battement con plié-relevé

• Battement frappé double con plié-relevé, con punta a terra e a 30°

• Flic-flac (senza giro)

• Tombé con spostamento in tutte le direzioni : a) da 45° terminato con punta a terra, sur le cou-de-pied e a 45°

• Battement fondu sulla mezza punta : a)double a 45°, in tutte le direzioni e poseb)simple e double a 90°

• Rond de jambe en l'air : a) a 45° sulla mezza puntab) a 90° a terra

• Rond de jambe a 45° sulla mezza punta

• Demi-rond de jambe a 90° :a) sulla mezza puntab) con plié-relevéc) in demi- plié

• Rond de jambe a 90° en face e nelle pose, a terra

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• Battement soutenu a 90° sulla mezza punta

• Battement relevé lent e battement développé sulla mezza punta, in tutte le direzioni

• Grand battement jeté pointé in tutte le pose (eccetto le pose écartées e IV arabesque)

• Grand battement jeté en balançoire

• Grand battement jeté nelle pose écartées e IV arabesque

• Giro intero in V posizione con cambio di piedi, verso la sbarra e verso il centro

• Soutenu en tournant con giro intero

• Pirouette, en dehors e en dedans, dalla V posizione

• Grand écart in IV posizione avanti

• Détiré en dedans Esercizi al centro

• Grand plié con I e II port de bras

• Battement tendu :

a)nella IV arabesque

b)en tournant (1/8 ) in tutte le direzioni e pose (eccetto IV arabesque)

• Battement tendu jeté en tournant (1/8 ) in tutte le direzioni e pose

( eccetto le pose écartées e IV arabesque )

• Battement relevé lent e battement développé

• Battement développé passé in tutte le direzioni e pose, a terra

• Pas jeté en arabesque e en attitude (piqué)

• V port de bras

• Tour lent en retiré

• Pas de bourrée dessus-dessous en tournant

• Pirouette, en dehors e en dedans, dalla IV posizione

Allegro

• Temps levé in V posizione con spostamento

• Temps levé au cou-de-pied

• Changement de pieds con spostamento in avanti, indietro e laterale

• Changement de pieds en tournant (1/8)

• Pas échappé in II e IV posizione en tournant (1/4)

• Pas-coupé

• Sissonne tombée

• Grand pas chassé

• Pas balancé en effacé, Pescara 06 giugno 2016

La docente

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Prof.ssa Stefania Scorrano Gli Studenti