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Lezione 2 Fine dell’introduzione e la crisi finanziaria Corso di Macroeconomia Prof. Alessandro Flamini, Università di Pavia

Lezione 2 Fine del viaggio e le scuole di pensieroeconomia.unipv.it/sitonuovo/userfiles/nmartin/slide_2_new.pdf · Lezione 2 Fine dell’introduzione e la crisi finanziaria Corso

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Lezione 2

Fine dell’introduzione

e la crisi finanziaria

Corso di Macroeconomia

Prof. Alessandro Flamini, Università di Pavia

La Crisi Finanziaria 2

outline

Introduzione (segue):

Ciclo Economico

Inflazione

Finanza Pubblica: Deficit e Debito

La crisi finanziaria

La crisi dei debiti sovrani e le conseguenze

per l’Unione Europea

La Crisi Finanziaria 3

Il ciclo economico

La Crisi Finanziaria 4

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5.000

10.000

15.000

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$ U

SA

1990 (

pp

a)

Italia: PIL pro capite

Fonte: Maddison, 2001 e Groeningen Growth and Development Center, 2007

La Crisi Finanziaria 5

Fonte: Groeningen Growth and Development Center, 2007; Bureau of Labour Statistics

-0,05

-0,04

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1965

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1989

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scala

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valo

ri %

scostamenti del PIL reale dal trend Tasso di disoccupazione

La Crisi Finanziaria 6

Prezzi ed inflazione

La Crisi Finanziaria 7

La Crisi Finanziaria 8

La Crisi Finanziaria 9

La Crisi Finanziaria 10

La Crisi Finanziaria 11

Debito pubblico e deficit

La Crisi Finanziaria 12

Indebitamento netto

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Fonte: ISTAT e Ref

La Crisi Finanziaria 13

Debito Pubblico

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1986

1988

1990

1992

1994

1996

1998

2000

2002

2004

2006

2008

Fonte: ISTAT e Ref

La Crisi Finanziaria 14

Spesa per interessi

0

2

4

6

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1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Fonte: ISTAT e Ref

La Crisi Finanziaria 15

La crisi finanziaria

Le seguenti slides sono in parte basate su

un articolo di Blanchard: “The crisis: basic mechanisms, and appropriate

policies” , Munich Lecture del 18 Novembre 2008, IMF working paper No. 09/80.

Ch. 20, Blanchard, Amighini, Giavazzi

La Crisi Finanziaria 16

come può un evento relativamente limitato e localizzato (in una specifica

regione, in questo caso la crisi sui mutui subprime negli USA) avere effetti così

devastanti su tutta l'economia mondiale?

La Crisi Finanziaria 17

Condizioni iniziali la sottostima del rischio contenuto in asset innovativi;

l'opacità intorno ai titoli definiti “derivati” sui bilanci delle istituzioni finanziarie;

le interconnessioni e le strette dipendenze tra le istituzioni finanziarie, sia all'interno dei singoli paesi che tra i paesi stessi;

l'altissimo leverage (effetto leva) presente nel sistema finanziario.

Due meccanismi di amplificazione, dovuti alla Vendita massiccia di asset da parte degli intermediari Per reperire liquidità

Per ristabilire i capital ratios

Dinamica della crisi e risposte di politica economica Monetaria

Fiscale

La Crisi Finanziaria 18

Condizioni iniziali 1: sottostima del rischio

Ottimismo, dovuto alla favorevole situazione economica

Bassi tassi d’interesse, sia per la politica monetaria espansiva della Fed, sia per l’elevato risparmio mondiale, soprattutto cinese

Cartolarizzazione: la scomparsa dl rischio di credito?

La Crisi Finanziaria 19

Boom del debito delle Famiglie negli USA

La Crisi Finanziaria 20

Dinamica del mercato immobiliare

La Crisi Finanziaria 21

Chi ha prestato tutto questo

denaro alle famiglie americane? ∙

Soprattuto Cina e paesi produttori di

petrolio

Questo flusso di risorse ha determinato un

deficit di bilancia commerciale degli USA

La Crisi Finanziaria 22

La Crisi Finanziaria 23

Maggiori detentori esteri di titoli del Tesoro Usa, ottobre 2008

0 100 200 300 400 500 600 700

Giappone

Cina

Regno Unito

Paesi Opec

Brasile

Paesi caraibici sedi di ist finanz

Lussemburgo

Hong Kong

miliardi di dollari

La Crisi Finanziaria 24

Condizioni iniziali 2: difficoltà di

valutazione dei titoli derivati

complessità di uno strumento si accompagna

spesso anche l'opacità

dai MBS (mortgage backed securities) =>più

difficile valutarne le tranches nei CDOs

(Collateralized Debt Obbligation), e ancora di più

nei derivati ricavati da queste ultime (le CDO2s).

incertezza notevole sul loro vero valore

titoli posseduti da un grande numero di istituzioni

finanziarie => panico

La Crisi Finanziaria 25

Condizioni iniziali 3: grande e

crescente integrazione internazionale

La Crisi Finanziaria 26

Condizioni iniziali la sottostima del rischio contenuto in asset innovativi;

l'opacità intorno ai titoli definiti “derivati” sui bilanci delle istituzioni finanziarie;

le interconnessioni e le strette dipendenze tra le istituzioni finanziarie, sia all'interno dei singoli paesi che tra i paesi stessi;

l'altissimo leverage (effetto leva) presente nel sistema finanziario.

Due meccanismi di amplificazione, dovuti alla vendita massiccia di asset (fire sales) da parte degli intermediari Per reperire liquidità

Per ristabilire i capital ratios

Risposte di politica economica Monetaria

Fiscale

La Crisi Finanziaria 27

Cosa ha comportato la caduta dei

prezzi delle case?

Insolvenza dei cosiddetti debitori "subprime“

Innalzamento tassi d’interesse

Difficoltà a pagare rate mutuo e interessi sul debito da parte delle imprese

Sofferenze bancarie….nessuno sapeva l’ammontare dei default e dei “titoli tossici”

Necessità delle banche di Reperire liquidità sul mercato

Ristabilire i requisiti patrimoniali

Vendita di asset

La Crisi Finanziaria 28

Fire sales: La crisi delle Borse mondiali

La dinamica recente delle Borse: 2000-2009

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DJS50E MIB30 Nikkei DJ

La Crisi Finanziaria 29

La dinamica recente delle Borse mondiali: 2007.6-2009.3

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DJS50E MIB30 Nikkei DJ

Fire sales: La crisi delle Borse mondiali

La Crisi Finanziaria 30

Dinamica del mercato immobiliare

La Crisi Finanziaria 31

Prima fase: 9 Agosto 2007- 15 Settembre 2008

Questa prima fase è caratterizzata da una sistemica carenza di liquidità

9 Agosto 2007: BNP Paribas temporaneamente ferma I rimborsi di quote di 3 fondi monetari in quanto non è in grado di calcolarle non riuscendo a prezzare subprime-mortgage-asset-backed securities

Il mercato interbancario cessa di funzionare, le banche trattengono le proprie riserve, perchè non si fidano dei collaterali/garanzie

tassi overnight alle stelle e grandi iniezioni di liquidità => la BCE implementa la più grande iniezione di liquidità dei suoi nove anni di storia: 94.8 miliardi di Euro, la FED 24 miliardi di $

Seconda fase: 15 Settembre 2008-??

15 settembre 2008: Fallisce Lehman Brothers, Il 16 settembre AIG riceve un prestito dalla FEDNY, con appoggio del tesoro , di 85 miliardi di $ e Bank of America acquista Merrill Lynch, Morgan Stanley e Goldman Sachs sono riconosciute come banche commerciali, Washington Mutual fallisce (25/09) Il rischio di credito percepito è elevatissimo: il mercato monetario cessa di funzionare => gli unici fondi reperibili sono sul mercato overnight Non è più solo un problema di carenza liquidità delle banche, ma di funzionamento del mercato del credito alle imprese ed alle famiglie Le banche non riescono più a cartolarizzare i prestiti

La Crisi Finanziaria 33

La Crisi Finanziaria 34

Flight-to-quality

La Crisi Finanziaria 35

Dalla crisi bancaria all’economia reale

Difficoltà ad ottenere nuovo credito per il

consumo (es: televisore, macchina) e

finanziamenti per le imprese

Effetti su consumo, investimento, reddito

ed occupazione

La Crisi Finanziaria 36

Garanzie richieste dalle banche per concedere prestiti

La Crisi Finanziaria 37

Confidenza imprese e consumatori

La Crisi Finanziaria 38

Growth rate of GDP (% on previous year)

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1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

EU (27 countries) Germany France Italy

United Kingdom Japan United States

La Crisi Finanziaria 39

Unemployment rate

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1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

EU (15 countries) Germany France Italy

Spain United Kingdom United States Japan

La Crisi Finanziaria 40

Condizioni iniziali la sottostima del rischio contenuto in asset innovativi;

l'opacità intorno ai titoli definiti “derivati” sui bilanci delle istituzioni finanziarie;

le interconnessioni e le strette dipendenze tra le istituzioni finanziarie, sia all'interno dei singoli paesi che tra i paesi stessi;

l'altissimo leverage (effetto leva) presente nel sistema finanziario.

Due meccanismi di amplificazione, dovuti alla Vendita massiccia di asset da parte degli intermediari Per reperire liquidità

Per ristabilire i capital ratios

Risposte di politica economica Monetaria

Fiscale

La Crisi Finanziaria 41

FED

Prima reazione classica: QE

La Crisi Finanziaria 42

La banca centrale come

prestatore di ultima istanza

La Crisi Finanziaria 43

Questo tampona il primo meccanismo di amplificazione: la crisi di liquidità

..ma per il secondo: la sottocapitalizzazione delle istituzioni finanziarie?

La Politica Fiscale

Ottobre 2008: TARP (“troubled asset relief program”), => Tesoro compra asset per 700 miliardi di dollari.

Seguono altri stati europei

È corretto che i contribuenti salvino i banchieri?

La Crisi Finanziaria 44

Effetto positivo

La Crisi Finanziaria 45

Effetto negativo

Deficit (% of GDP)

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EU (27 countries) Germany France Italy Spain United Kingdom

La Crisi Finanziaria 46

Debt (% of GDP)

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EU (25 countries) Germany France Italy Spain United Kingdom

La Crisi Finanziaria 47

General government deficit (-) and surplus (+); percentage of GDP

geo\time 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

EU (25 countries) -1,9 -1 0,6 -1,4 -2,5 -3,1 -2,9 -2,5 -1,4 -0,8 -2,3 -6,8

Germany -2,2 -1,5 1,3 -2,8 -3,7 -4 -3,8 -3,3 -1,6 0,2 0 -3,3

France -2,6 -1,8 -1,5 -1,5 -3,1 -4,1 -3,6 -2,9 -2,3 -2,7 -3,3 -7,5

UK -0,1 0,9 3,6 0,5 -2,1 -3,4 -3,4 -3,4 -2,7 -2,8 -4,9 -11,5

Portugal -3,4 -2,8 -2,9 -4,3 -2,8 -2,9 -3,4 -6,1 -3,9 -2,6 -2,8 -9,4

Ireland 2,4 2,7 4,8 0,9 -0,3 0,4 1,4 1,6 3 0,1 -7,3 -14,3

Italy -2,8 -1,7 -0,8 -3,1 -2,9 -3,5 -3,5 -4,3 -3,3 -1,5 -2,7 -5,3

Greece : : -3,7 -4,5 -4,8 -5,6 -7,5 -5,2 -3,6 -5,1 -7,7 -13,6

Spain -3,2 -1,4 -1 -0,6 -0,5 -0,2 -0,3 1 2 1,9 -4,1 -11,2

General government consolidated gross debt as a percentage of GDP

geo\time 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

EU (25 countries) 66,7 66 62,1 61,2 60,6 62,1 62,5 63,2 61,9 59,4 62,3 74,3

Germany 60,3 60,9 59,7 58,8 60,4 63,9 65,8 68 67,6 65 66 73,2

France 59,4 58,9 57,3 56,9 58,8 62,9 64,9 66,4 63,7 63,8 67,5 77,6

UK 46,7 43,7 41 37,7 37,5 39 40,9 42,5 43,5 44,7 52 68,1

Portugal 52,1 51,4 50,5 52,9 55,6 56,9 58,3 63,6 64,7 63,6 66,3 76,8

Ireland 53,6 48,5 37,8 35,6 32,2 31 29,7 27,4 24,9 25 43,9 64

Italy 114,9 113,7 109,2 108,8 105,7 104,4 103,8 105,8 106,5 103,5 106,1 115,8

Greece 94,5 94 103,4 103,7 101,7 97,4 98,6 100 97,8 95,7 99,2 115,1

Spain 64,1 62,3 59,3 55,5 52,5 48,7 46,2 43 39,6 36,2 39,7 53,2

La Crisi dei debiti sovrani e le conseguenze per l’Unione Europea 48

Crisi dei debiti sovrani e conseguenze per l’Unione Europea

Punto di partenza 2007: inizia crisi fiananziaria in US • Recessione che si propaga in US e resto del mondo

•Risposta alla crisi provoca un rapido peggioramento dei conti pubblici anche nei paesi rigoristi dal punto di vista fiscale

49 La Crisi dei debiti sovrani e le conseguenze per l’Unione Europea

50

General government gross financial liabilities, %GDP

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Australia 30.3 39.6 41.3 38.6 37.0 32.0 | 27.6 24.7 21.8 19.8 18.3 16.6 16.1 15.3 14.3 13.6 19.2 23.6 25.9 26.8

Austria 62.1 65.5 69.8 70.2 66.7 68.4 71.2 71.1 72.0 73.0 71.2 70.8 70.9 66.6 63.1 67.5 72.7 75.9 78.0 79.7

Belgium1 140.7 137.8 135.4 133.4 128.0 123.2 119.7 113.7 112.0 108.4 103.4 98.4 95.9 91.6 88.0 93.4 100.4 102.5 104.3 105.2

Canada 96.3 98.0 101.6 101.7 96.3 95.2 91.4 82.1 82.7 80.6 76.6 72.6 71.6 70.3 66.5 71.3 83.4 84.4 85.5 87.0

Czech

Republic .. .. .. .. .. .. .. .. .. 32.8 34.7 34.5 34.3 33.9 33.6 36.3 42.4 49.0 52.3 55.0

Denmark 85.0 78.9 81.7 79.1 74.8 72.4 67.1 60.4 58.4 58.2 56.6 54.0 45.9 41.2 34.1 42.3 51.8 53.7 55.2 58.0

Finland 57.8 60.9 65.3 66.2 64.8 61.2 54.9 52.5 50.0 49.6 51.5 51.5 48.4 45.5 41.4 40.6 52.6 58.4 62.7 65.8

France 51.0 60.2 62.7 66 68.8 70.3 66.8 65.6 64.3 67.3 71.4 73.9 75.7 70.9 70.0 75.9 87.1 92.4 97.1 100.2

Germany2 46.2 46.5 55.7 58.8 60.3 62.2 61.5 60.4 59.8 62.2 65.4 68.8 71.2 69.3 65.3 69.4 76.5 79.9 81.3 82.0

Greece .. .. 101.1 103.1 100.0 97.7 101.1 114.9 117.7 117.2 112.0 114.4 114.0 108.5 104.6 105.6 120.2 129.2 136.8 142.2

Hungary 92.3 92.1 88.8 75.8 66.5 64.5 66.6 60.9 59.7 60.7 61.7 65.0 68.9 72.3 72.5 76.4 85.2 89.0 90.2 90.1

Iceland .. .. .. .. .. 77.3 73.6 72.9 75.0 72.0 71.0 64.5 52.6 57.4 53.3 102.4 119.5 124.9 116.9 111.3

Ireland .. .. .. .. .. 62.2 51.3 40.1 37.3 35.3 34.1 32.9 33.2 29.4 28.9 49.4 72.7 104.9 112.7 115.6

Israel .. .. 102.2 100.2 99.3 100.9 94.8 84.4 88.9 96.6 99.2 97.4 93.5 84.1 77.5 76.7 79.2 79.4 78.1 75.0

Italy 116.3 120.9 122.5 128.9 130.3 132.6 126.4 121.6 120.8 119.4 116.8 117.3 119.9 117.2 112.7 115.1 127.7 131.3 132.7 133.0

Japan3 73.9 79.0 86.2 93.8 100.5 113.2 127.1 135.4 143.7 152.3 158.0 165.5 175.3 172.2 167.1 173.9 192.8 198.4 204.2 210.2

Korea4 .. .. .. .. .. .. .. .. .. 19.2 19.3 22.6 24.6 27.7 27.9 29.6 32.6 33.2 32.8 32.6

Luxembourg .. .. 9.5 10.1 10.2 11.2 10.0 9.2 8.2 8.4 7.9 8.6 7.6 11.5 11.8 16.5 18.0 21.0 26.0 28.1

Netherlands 96.5 86.7 89.6 88.1 82.2 80.8 71.6 63.9 59.4 60.3 61.9 62.2 61.1 54.9 52.0 66.0 69.4 74.6 77.6 79.5

New Zealand .. 56.8 50.7 44.4 41.8 41.7 39.1 37.0 35.0 33.1 31.0 28.3 27.0 26.7 25.8 29.1 34.5 38.8 43.5 46.6

Norway 40.8 37.3 40.9 36.6 32.1 30.3 31.0 34.2 33.0 40.6 50.2 52.7 49.1 60.5 58.6 56.7 49.5 51.8 53.6 51.8

Poland .. .. 51.6 51.5 48.4 44.0 46.8 45.4 43.7 55.0 55.3 54.8 54.8 55.2 51.8 54.5 58.5 63.9 66.7 67.4

Portugal .. .. 66.8 66.5 65.3 63.0 59.9 59.7 61.0 64.3 65.9 68.3 71.8 70.9 68.8 74.1 86.3 92.9 98.7 100.6

Slovak

Republic .. .. 38.2 37.7 39.0 41.2 53.5 57.6 57.1 50.3 48.3 47.6 39.2 34.1 32.8 31.7 39.8 47.1 51.1 53.3

Slovenia .. .. .. .. .. .. .. .. 33.7 34.8 34.2 35.0 33.9 33.8 30.0 29.7 44.1 49.9 54.8 58.5

Spain 65.5 64.3 69.3 76.0 75.0 75.3 69.4 66.5 61.9 60.3 55.3 53.4 50.7 46.2 42.3 47.4 62.4 72.2 78.2 79.6

Sweden 78.2 82.5 81.1 84.4 83.0 82.0 73.2 64.3 62.7 60.2 59.3 59.2 59.9 52.8 47.4 46.7 51.9 51.3 48.8 45.2

Switzerland 42.9 45.5 47.7 50.1 52.1 54.8 51.9 52.4 51.2 57.2 57.0 57.9 56.4 50.3 46.5 44.3 42.2 42.1 41.1 40.5

United

Kingdom 48.7 46.8 51.6 51.2 52.0 52.5 47.4 45.1 40.4 40.8 41.5 43.8 46.4 46.1 47.2 57.0 72.4 81.3 88.6 94.5

United States 71.9 71.1 70.7 69.9 67.4 64.2 60.5 54.5 54.4 56.8 60.2 61.2 61.4 60.9 62.0 71.1 84.4 92.8 98.5 101.4

Euro area 69.0 71.3 | 75.5 79.9 80.8 81.6 78.2 75.9 74.4 75.3 75.9 77.2 78.0 74.3 70.9 76.0 86.3 91.6 94.8 96.3

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Debito come % PIL

La Crisi dei debiti sovrani e le conseguenze per l’Unione Europea

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Debito come % PIL

La Crisi dei debiti sovrani e le conseguenze per l’Unione Europea

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Debito pubblico come percentuale PIL (2009-2010)

La Crisi dei debiti sovrani e le conseguenze per l’Unione Europea

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Punto attuale: Mediamente, alto indebitamento pubblico, previsioni di bassa crescita, e incapacita’ politica d’implementare riforme strutturali (differenze importanti tra paesi).

Senza finanziamenti condizionati di FMI e UE Grecia, Irlanda e Portogallo devono dichiarare default.

Default italiano e spagnolo (?)

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Unione europea - Trattati, Istituzioni, storia dell'integrazione europea

1951-52 1957-58 1965-67 1986-87 1992-93 1997-99 2001-03 2007-09

Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA)

Comunità europea dell'energia atomica (CEEA o Euratom)

Comunità economica europea (CEE) Comunità europea (CE)

Comunità europee: CECA,

CEEA, CEE

Giustizia e

affari interni

(GAI)

Cooperazione giudiziaria e di

polizia in materia penale (GAI)

Politica estera e di

sicurezza comune (PESC)

U N I O N E E U R O P E A (U E)

Trattato di

Parigi

Trattati di

Roma

Trattato di

fusione

Atto unico

europeo

Trattato di

Maastricht

Trattato di

Amsterdam

Trattato di

Nizza

Trattato di

Lisbona

Crisi dei debiti sovrani e possibile fine dell’EURO Partiamo da lontano: da dove viene l’Euro?

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•L’Euro e’ un punto intermedio chiave del processo d’unificazione europea. E’ importante sia dal punto di vista economico che politico.

•L’Unione europea viene posta in essere allo scopo di mettere fine alle guerre frequenti e sanguinose tra paesi vicini, culminate nella seconda guerra mondiale.

• Negli anni Cinquanta la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) comincia ad unire i paesi europei sul piano economico e politico al fine di garantire una pace duratura (fondatori: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi).

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Tappe importanti dell’unificazione europea

- 1957, Trattato di Roma istituisce la Comunità economica europea (CEE), o ‘Mercato comune’. Primo passo della costruzione paziente dell’Euro.

- 1973, Danimarca, Irlanda e Regno Unito aderiscono

- 1979, Il Parlamento europeo viene eletto per la prima volta a suffragio universale e accresce la propria influenza nelle attività dell’UE

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- 1981-86, Grecia, Portogallo e Spagna 1986 adersicono. Atto unico europeo, programma finalizzato a risolvere i problemi che ancora ostacolano la fluidità degli scambi tra gli Stati membri dell’UE e crea così il ‘Mercato unico’.

- 1987, tappa speciale: parte il programma Erasmus.

- 1989, cade il muro di Berlino: unificazione delle due Germanie.

-1993, completamento mercato unico: ‘quattro libertà’ di circolazione di beni, servizi, persone e capitali e Trattato di Maastricht sull’Unione europea.

- 1995, Austria, Finlandia e Svezia aderiscono.

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- 1995, Accordi di ‘Schengen’ libera circolazione dei cittadini dell’Unione Europea.

- 1997, Patto di Stabilita’ e Crescita: accordo tra membri dell’UE per il controllo delle rispettive politiche di bilancio, al fine di mantenere fermi i requisiti di adesione all'Unione Economica e Monetaria.

- 1998, nascita dell’Euro e della BCE. I paesi decisi ad adottare la moneta unica debbono essere conformi alle regole del Patto di Stabilità. Danimarca, Svezia e Gran Bretagna restano fuori la moneta unica.

- 1999, Trattato di Amsterdam

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Bilancio di 10 anni dell’Euro

• Successo esponenziale, inizialmente molti sfasamenti ed un'inflazione media del 2,2%, seconda moneta di riserva internazionale subito dietro il dollaro, livello di stabilità dei prezzi molto alto, clima di stabilita’ economica che ha favorito la crescita di nuovi posti di lavoro, integrazione commerciale e finanziaria migliorate.

•Problema: le condizioni richieste dal Patto di Stabilita’ per esser parte dell’Euro non possono essere garantite una volta che un paese e’ accettato nell’Unione Monetaria.

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Problema debiti sovrani e futuro dell’Euro

• I paesi che prima della crisi finanziaria avevano il bilancio in rosso e non mostrano prospettive di crescita adeguate non sono piu’ credibili nella loro richiesta di credito per far fronte alla gestione del debito pubblico.

Impossibilita’ di finanziarsi sul mercato; attacchi speculativi; richiesta aiuto a prestatori di ultima istanza (FMI, BCE).

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• Grecia primo paese non piu’ in grado di finanziare sul mercato il proprio debito.

Problema default greco. Vacilla il supporto finanziario dei contribuenti europei, in particolare tedeschi, a finanziare il debito greco per evitare il default.

Tagli alla spesa pubblica e maggiori tasse richieste dai prestatori di ultima istanza (BCE, FMI) per stabilizzare il debito deprimono una crescita gia’ asfittica. Senza prospettive di crescita la probabilita’ d’insolvenza aumenta.

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•Ha fatto bene la BCE a comprare i titoli del debito greco? Con default greco

Altri default in Europa, possibilmente anche paesi grandi.

Default di grandi banche

Tenendo conto che il tasso d’interesse e’ vicino a zero e che la politica fiscale non e’ piu’ disponibile, una sequenza di default di paesi e grandi banche porterebbe ad una seconda recessione probabilmente molto grave.

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Con aiuti condizionati a misure di aggiustamento di bilancio

Aumenta il rischio morale (moral hazard) dei creditori e disciplina e costi imposti solo a debitori.

Rischio di posticipare il default e amplificarne gli effetti negativi.

Default/no default ... scelta difficile per l’Unione Europea, anche tenendo conto che il 91% del debito greco e’detenuto da stranieri.

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• Perche’ la Grecia non e’ piu’ in grado di finanziare il debito con capitali privati?

- Non e’ in grado di riscuotere le tasse in modo omogeneo.

- Cattivo uso delle risorse pubbliche.

- Piano per la crescita assente.

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• Dalla nascita dell’Euro ad oggi la Grecia ha cercato di soddisfare i parametri del Patto di Stabilita’? Qual’e’ stata la posizione dell’UE verso la Grecia in questo periodo?

-Irresponsabilita’ fiscale: la Grecia e’ vissuta per anni al di sopra delle proprie possibilita’ e ha truccato i conti. L’UE “non se n’e’ accorta” ma i mercati finanziari si appena la crisi finanziaria, l’aumento del debito, e le prospettive di bassa crescita hanno aumentato il rischio di finanziare la Grecia.

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• C’e’ una responsabilita’ dell’UE in questa crisi del debito?

- Mancanza di un meccanismo che garantisca all’interno dell’Unione la “disciplina fiscale” degli stati membri, il Patto di Stabilita’ non funziona.

- Difficile inserire questo meccanismo perche’ la politica fiscale appartiene alla sovranita’ nazionale.

• Perche’ questo meccanismo non e’ stato inserito al momento della nascita dell’Euro?

- Mancanza di volonta’ politica. Il problema della disciplina fiscale era ben noto ma non era possibile fare altrimenti.

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•Come si sta muovendo l’Unione Europea?

- Tentativo di rinforzare il Patto di Stabilita’ e Crescita: creazione del Fondo Europeo di Stabilita’ Finanziaria (Efsf), il cosidetto fondo salva-stati

-Nuovo Patto: vincoli piu’ stretti alla gestione delle finanze pubbliche e possibilita’ di sanzionare i governi che non dovessero seguire i suoi avvertimenti preventivi.

- Misure in discussione: Tobin Tax e Eurobond.

-Nelle emergenze pero’ si possono prendere decisioni importanti. Una maggiore integrazione politica tra i paesi della UE potrebbe essere possibile ora come ultimo strada per salvare l’Euro.

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Com’e’ legato il nostro paese alla crisi dei debiti sovrani e al futuro dell’Euro?

Qualche caratteristica importante del bilancio italiano

- Debito italiano: 121% GDP; in valore assoluto terzo del mondo.

- Surplus primario; recente manovra finanziaria estremamente severa.

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• Gli stranieri vendono i titoli italiani facendo aumentare la differenza tra il rendimento dei titoli italiani e quelli tedeschi (spread BTP-BUND). Perche’?

Andamento spread BTP-BUND

1. Dubbio che il governo italiano sia in grado d’implementare le misure varate. 2. Pessime prospettive di crescita. 3. Governo tedesco ha esitato nel mostrarsi convinto a supportare i paesi in difficolta’ per salvaguardare l’Euro.

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=> Banche d’investimento cambiano opinione, l’Italia non e’ piu’ diversa dai PIGS: teoria del contagio del debito greco diventata prevalente. Gli stanieri cominciano a vendere i BTP italiani e cade il loro valore.

=> Riduzione del valore di portafoglio delle banche italiane che detengono grandi quantita’ di BTP. Rischio default banche italiane.

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• Che succede se l’opinione dei mercati non cambia e lo spread continua ad aumentare?

La BCE non puo’ continuare a comprare titoli italiani e anche il fondo salva stati ha risorse limitate.

Aumenta il costo del debito che fa aumentare il debito.

Aumento del rischio paese con ulteriore aumento del costo del debito.

Parte la spirale viziosa, aumento rischio paese, aumento costo del debito, aumento rapporto debito/PIL.

Default e uscita dell’Italia dall’Euro; caduta ricchezza; probabile aumento del costo del denaro; recessione.

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Vari scenari possibili in area Euro con proabile recessione:

- Fine dell’Unione Monetaria e grandi incognite su possibile

ripresa del progetto d’integrazione europea.

- Unione Monetaria ristretta.

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