5

leggere di gusto - I segreti dello stile · 2019-02-20 · leggere di gusto 81 «Ogni abito e ogni accessorio che ho nel guardaroba l’ho scelto con passione, così come faccio per

  • Upload
    others

  • View
    4

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: leggere di gusto - I segreti dello stile · 2019-02-20 · leggere di gusto 81 «Ogni abito e ogni accessorio che ho nel guardaroba l’ho scelto con passione, così come faccio per
Page 2: leggere di gusto - I segreti dello stile · 2019-02-20 · leggere di gusto 81 «Ogni abito e ogni accessorio che ho nel guardaroba l’ho scelto con passione, così come faccio per

● leggere di gusto

81

«Ogni abito e ogni accessorio che ho nel guardaroba l’ho scelto con passione, così come faccio per tutto, anche per esempio per un ristorante, un sigaro, un vino», dice Antonino Ubaldo Caltagirone, autore del libro «I segreti dello stile - Scopri il gentleman che è in te», che dedica alla moglie Pamela Salvato (Erga edizioni, 13,50 euro). Nella foto, indossa uno smoking in saglia inglese realizzato nel 1994 dalla Sartoria Caraceni di Milano: «È ancora impeccabile, ho fatto solo attualizzare i pantaloni, erano molto larghi». Papillon in seta da annodare e francesine nere realizzate in un unico taglio di pelle di M. Cilento 1780; camicia da smoking della Camiceria Vanacore di Napoli.

OttObrE 2018 | ArbItEr

E farò di voi dei veri gentiluomini. Antonino Ubaldo Caltagirone ha messo nero

su bianco le regole per imparare ad avere stile e arrivare al successo nella vita.

Certo che l’occasione fa l’uomo elegante non solo per l’abito che indossa, ma anche

per il modo di comportarsi e per la capacità di sedurre. Parola di chi ce l’ha fatta...

F i dat e v i

di Me dI VAlENtINA CErIANI

fOtO dI ANdrEA VArANI - Art dIrECtION jAM COMMUNICAtION

80 ArbItEr | OttObrE 2018

Page 3: leggere di gusto - I segreti dello stile · 2019-02-20 · leggere di gusto 81 «Ogni abito e ogni accessorio che ho nel guardaroba l’ho scelto con passione, così come faccio per

83 OttObrE 2018 | ArbItEr 82 ArbItEr | OttObrE 2018

leggere di gusto

«Vestirsi veramente bene è complesso se non si conoscono a fondo alcune importanti regole, ma è possibile comunque vestirsi in modo piacevole», spiega Antonino Ubaldo Caltagirone, che precisa: «Si può cominciare facendosi fare una giacca blu e due pantaloni grigi, uno più chiaro da indossare di giorno e uno più scuro per la sera; poi un abito in grisaglia a doppiopetto; camicia azzurra e bianca, i codici dell’abbigliamento maschile vogliono che quest’ultima sia indossata solo dopo le 17». Nella foto, indossa un abito doppiopetto in tessuto inglese gessato della Sartoria Gianni Volpe, camicia con al polso gemelli bulgari, cravatta in seta microfantasia E. Marinella.

«Ogni capo che ho nel guardaroba ha una storia, è il risultato di una profonda ricerca, a cominciare dai tessuti», dice Caltagirone, che definisce il suo modo di vestire «vicino a quello del nobil uomo partenopeo. Amo il giromanica tipico della sartoria napoletana, ma senza sbuffi; niente imbottiture, le mie giacche sono tutte sfoderate, devono essere confortevoli, potrei andarci a dormire. Nella foto, per un’occasione casual da mare: «Mi vesto così in barca, con una giacca doppiopetto in cotone e un pantalone a quadretti in tessuto da camicia», entrambi realizzati dal suo sarto di fiducia , Gianni Volpe di Napoli. Sotto la giacca indossa una polo camicia in denim di drumohr.

Page 4: leggere di gusto - I segreti dello stile · 2019-02-20 · leggere di gusto 81 «Ogni abito e ogni accessorio che ho nel guardaroba l’ho scelto con passione, così come faccio per

85 OttObrE 2018 | ArbItEr

leggere di gusto

84 ArbItEr | OttObrE 2018

«Non serve spendere un capitale per essere vestiti bene», precisa l’autore del libro, «perché ci sono sarti, piccoli artigiani, che anche con pochi soldi realizzano abiti su misura meravigliosi». Nella foto indossa un abito con giacca a tre bottoni («si abbottona solo quello centrale») in lino irlandese realizzato una decina di anni fa dalla sartoria Gianni Volpe; camicia azzurra della Camiceria Vanacore di Napoli, gemelli che raccontano l’attenzione alla ricerca del dettaglio che fa la differenza: sono dei teschi in argento realizzati da un artigiano veneto; cravatta in seta bianca microfantasia di E. Marinella. «di cravatte ne ho tantissime, tra le mie preferite oggi ci sono quelle di Ugo Cilento».

«Il mio sarto dice che “ogni abito deve avere un piccolo difetto”», racconta Antonino Ubaldo Caltagirone. «È un sarto tradizionale, che confeziona i miei abiti da 30 anni. difficilmente svelo il suo nome, ma per i lettori di «Arbiter» faccio volentieri un’eccezione...», dice Caltagirone che in questa foto indossa una giacca doppiopetto in cotone e seta blu, con spalla napoletana e bottoni bianchi di corozo, «è stupenda, è leggerissima, perfetta per un’occasione casual a bordo di uno yacht», precisa. «bisogna ricordare che prima di tutto è molto importante sentirsi a proprio agio nell’abito che si indossa». Sotto la giacca ha una polo camicia bianca di drumohr.

Page 5: leggere di gusto - I segreti dello stile · 2019-02-20 · leggere di gusto 81 «Ogni abito e ogni accessorio che ho nel guardaroba l’ho scelto con passione, così come faccio per

86 ARBITER | OTTOBRE 2018

leggere di gusto

«Ho un guardaroba completo di tutti quelli che sono considerati i capisaldi dell’abbigliamento maschile», dice Antonino Ubaldo Cal-tagirone. «In 50 anni di esperienza ho avuto modo di costruire una cabina armadio ricca», precisa, affermando che indossa tutto ciò che ha. A destra, sullo smoking della Sartoria Caraceni indossa un tabarro del tabarrificio Veneto: «Il mio grande maestro Mon-sù borella mi diceva sempre “sullo smoking, se non hai la mantella, butta un trench”, nel senso che è più elegante quest’ultimo che qualsiasi tipo di cappotto sullo smoking». foto di Andrea Varani-jam Communication Pamela Salvato; makeup Stefania Caramelli.

on è un manuale del bon ton, non è un manuale del galateo. Né tantomeno una lezione su «co-me vestirti se vuoi essere elegante». Piuttosto è «un ragionamento-percorso», per arrivare a raggiun-gere lo stile del gentleman, «cioè il modo di essere e

presentarsi di chi governa con naturalezza, grazia e padronanza qualsi-voglia situazione in cui si trovi». Sì, perché con la parola stile Anto-nino Ubaldo Caltagirone non intende solo il modo di vestire, ma l’in-sieme di quei valori etici ed estetici, dove quest’ultimi appaiono nul-li in mancanza dei primi, che indossa colui che ha raggiunto il succes-so. Ed è così che l’abito maschile per eccellenza è un abito morale, fat-to di principi, regole, che passano attraverso l’attitudine al bello e al piacere di nutrirsi di bellezza, alla cultura e alla conoscenza. Strumen-ti necessari per migliorarsi, per affermare la propria personalità; un sal-to di qualità interiore, mentale, che faccia emergere una persona rin-novata. Quel gentiluomo che non può non sapere che l’occasione fa l’uomo e che oltre all’abbigliamento consono alla situazione sono ri-chiesti comportamento e seduzione. Antonino Ubaldo Caltagirone lo sa bene e lo ha imparato fin da piccolo, quando, dopo essersi trovato a una festa in cui lui era completamente a disagio sia per i vestiti che in-dossava sia per gli argomenti di conversazione degli altri invitati, co-me per esempio il golf «inteso come gioco, quando per me la parola si riferiva al maglione che indossavo, sferruzzato in casa da mia madre», ha capito che il sentirsi un pesce fuor d’acqua gli faceva provare solo il desiderio di imparare in che modo non essere da meno. E ci è riu-scito, complice l’incontro con la «guida di cui avevo estremo bisogno: Monsù Giovanni Borella. L’uomo che mi ha cambiato la vita (come ora sarei disponibile a cambiare la vostra)». Nel dire questo Antonino non sale in cattedra, ma si offre maestro come il Monsù del negozio di abbigliamento di Torino ha fatto con lui... Lo fa con grande umiltà, la stessa che chiede a chi decide di seguire l’itinerario che porta dritto al successo, affidandosi e fidandosi del suo libro I segreti dello stile - Scopri il gentleman che c’è in te. Un racconto a cuore aperto di chi ce l’ha fat-ta e sa che qualsiasi uomo, se vuole, può raggiungere il successo. Basta volerlo. Quindi il primo passo è porsi con sincerità di fronte a se stes-si, per iniziare il percorso «che ognuno intraprenderà rispettando sem-pre la propria personalità, identità e autenticità», precisa Caltagirone. Fugando così ogni dubbio che il risultato finale possa somigliare più a un’eleganza costruita, artefatta, lontana da quella disinvoltura che ap-partiene di diritto al vero arbiter. «Il mio libro dà delle indicazioni che permettono di migliorare la propria immagine, perfezionando il pro-

prio stile, così da potersi sentire a proprio agio in ogni situazione e ta-gliare il traguardo del successo». Lo stile è cultura, è tradizione, cono-scenza, passioni, che si sublimano nell’arte di trovare il giusto equili-brio tra «vestimenti, comportamenti e seduzione». In un mondo basa-to sulla comunicazione anche l’immagine è molto importante, «basta-no meno di 10 secondi perché chi abbiamo di fronte si faccia un’idea su di noi», continua l’autore del libro, «dovremmo dunque fare una ri-flessione su quello che il nostro aspetto comunica. Io credo che ogni uomo desideri fare “bella impressione” nel più breve tempo possibile». Dunque, libro alla mano, che la lettura abbia inizio. «E state tranquil-li che vi accompagno per tutta la durata del viaggio». Un viaggio che non può esistere senza due condizioni: «L’apprendimento e, dunque, la comprensione di quelle che sono le regole irrinunciabili per costru-ire un’immagine coerente con le proprie strategie, e la disponibilità ad ascoltare, ma anche a fare fatica, impegnandosi in un’opera di miglio-ramento ininterrotto». Dove il primo passo non è quello di comprare una camicia bianca o un blazer blu, ma di aprirsi all’insegnamento con umiltà e sapersi rimettere in discussione. Lo stile e l’eleganza non si mi-surano sul numero di volte che l’uomo va dal sarto in un anno, ma dal-la capacità di padroneggiare le regole della distinzione. Così il gentle-man sa che ogni occasione che gli si presenta (formale, informale, in-contro conviviale, colloquio di lavoro), richiede tre approcci: l’abbi-gliamento, il comportamento e la seduzione. Il primo a volte è richie-sto dal cerimoniale e quindi non ammette variazioni sul tema, altre di-pende dal locale scelto per la cena, altre ancora è pura espressione del-la propria personalità. Comunque sia, alla base di ogni scelta ci deve essere una buona conoscenza dei codici dell’abbigliamento maschile, pena un elevato rischio di errore, come per esempio optare per fogge troppo pittoresche o inusuali per un colloquio di lavoro, pensando così di fare colpo... Per quanto riguarda il comportamento, sicuramente la disinvoltura sarà l’arma vincente in ogni situazione; tenetevi alla larga dai temi della politica e della salute e, se siete a cena con una persona che vi interessa particolarmente, sappiate che tutto si gioca sulla capa-cità di tenere alta e stimolante la conversazione. Seduzione. «Dimen-ticatevi la seduzione come siete abituati a intenderla, perché in que-sto viaggio di stile è l’apprezzamento degli altri nei nostri confronti, il bel ricordo che lasceremo agli ospiti. Terminato l’incontro, l’appunta-mento, il colloquio di lavoro, fra le parti si è creata grande armonia». Così come rimarrete sedotti da Antonino Ubaldo Caltagirone quan-do avrete finito di leggere l’ultima pagina del suo libro e lo stile per voi non avrà più segreti. Missione gentleman conclusa!

N

87 OttObrE 2018 | ArbItEr