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L Asolano Periodico indipendente d’attualità e cultura del territorio di Asola Anno 2 N° 1 Gennaio - Febbraio 2007 €. 1,00 Il Personaggio: Giacomo Coppini L ʼ Ospedale tradito Una pagina di Storia a cura di Enrico Ferro (Seconda e ultima parte) Parole di Vita: Don Riccardo Asola 1970 - Giacomo Coppini, a destra con i baf, ritratto al campo sportivo con un gruppo di ragazzi, ai tempi dei Giochi della Gioventù. STARGATE di Roberto Paparini SCOMMESSE SPORTIVE Stanley International Betting CALCIO - BASKET - F1 - MOTOCICLISMO VOLLEY - TENNIS - CICLISMO Asola (MN) - Viale Bel ore, 3 -Tel. 338 - 2903995 Allinterno

L'Asolano N°1-07

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CALCIO - BASKET - F1 - MOTOCICLISMO VOLLEY - TENNIS - CICLISMO Il Personaggio: Giacomo Coppini Parole di Vita: Don Riccardo Una pagina di Storia a cura di Enrico Ferro LʼOspedale tradito Asola (MN) - Viale Belfiore, 3 -Tel. 338 - 2903995 (Seconda e ultima parte) di Roberto Paparini Anno 2 N° 1 Gennaio - Febbraio 2007 €. 1,00 Asola 1970 - Giacomo Coppini, a destra con i baffi, ritratto al campo sportivo con un gruppo di ragazzi, ai tempi dei Giochi della Gioventù.

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L’Asolano

Periodico indipendente d’attualità e cultura del territorio di Asola

Anno 2 N° 1 Gennaio - Febbraio 2007 €. 1,00

Il Personaggio: Giacomo Coppini

LʼOspedale tradito Una pagina di Storia a cura di Enrico Ferro (Seconda e ultima parte)

Parole di Vita: Don Riccardo

Asola 1970 - Giacomo Coppini, a destra con i baffi, ritratto al campo sportivo con un gruppo di ragazzi, ai tempi dei Giochi della Gioventù.

STARGATEdi Roberto Paparini

SCOMMESSE SPORTIVEStanley International Betting

CALCIO - BASKET - F1 - MOTOCICLISMO VOLLEY - TENNIS - CICLISMO

Asola (MN) - Viale Belfiore, 3 -Tel. 338 - 2903995

All’interno

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faziosità, anche a costo di disinformare i propri lettori. Volevamo affrontare lʼargomento caldo del Piano del Commercio che dovrebbe regola-mentare il settore ma ci ripromettiamo di farlo nel prossimo numero, anche per concedere al-lʼAmministrazione ampia possibilità di replica alle argomentazioni dei commercianti. Stiamo anzi valutando la possibilità di coinvolgere in modo maggiore lʼAmministrazione per ren-dere il giornale più vivace e per dare ai lettori unʼinformazione più articolata ed obiettiva. Vi chiediamo di portare pazienza perchè siamo solo agli albori della vita di questo periodi-co ed, in questa fase, stiamo ancora cercando il nostro assetto definitivo. Nel frattempo, Vi proponiamo questo terzo numero, il primo del nostro secondo anno di vita, che crediamo sia, comunque, abbastanza piacevole, anche per al-cune pagine di ricordi in esso sono contenute. Abbiamo assegnato, ad esempio, a Giacomo Coppini un posto dʼonore perchè crediamo meriti di essere conosciuto anche dalle giovani generazioni. Lo stesso Arturo Donini, uno dei due arrotini di Asola che cessa lʼattività dopo 63 anni, è lʼesempio vivente di un mondo che sta cambiando più in fretta di quanto possiamo im-maginare. Fissare il ricordo di come eravamo, per trasmetterlo a chi non ha potuto conoscere lʼAsola che noi abbiamo amato e che, piano piano, sta inesorabilmente scomparendo è la nostra missione. Cosa resterà di noi, del nostro mondo, dei personaggi che lo hanno popolato? Collezionando lʼAsolano e rileggendolo fra 10, 20 o 30 anni, vi stupirete di provare un intimo

Nel tentativo di migliorare il nostro giorna-le, abbiamo apportato alcune modifiche alla grafica dellʼimpaginazione che dovrebbero conferire allʼAsolano il “format” della rivi-sta. A questa scelta siamo stati indotti dalla periodicità bimestrale che è, tipicamente, più vicina a questo taglio editoriale, che a quello un po ̓ ibrido, utilizzato fino ad ora. Avendo potuto constatare che la cadenza bimestrale è quella giusta, in futuro cerche-remo di migliorare i contenuti e di ampliare la rivista, piuttosto che trasformarla in men-sile. Potendo contare su un maggior numero di collaboratori, anche per corrispondenze dai paesi vicini, ci ripromettiamo di aumen-tare il numero delle pagine, puntando a qua-lificare il giornale, con lʼinserimento di un maggior numero di articoli di interesse loca-le, caratterizzati da una maggior incisività.In questo numero, come avrete notato, sia-mo anche passati dalle sedici alle venti pa-gine, ripresentando la pagina del dialetto ed inserendo quella che ospita le Vostre lettere, che abbiamo chiamato “Cʼè posta per Voi” perchè le lettere pubblicate, in realtà, si ri-volgono ai lettori. Abbiamo anche scelto di disporre le rubriche nella seconda parte del giornale e di riservare le prime pagine agli articoli di attualità e politica. Così, in que-sto numero troverete a pagina 4 un articolo che si ripromette di difendere lʼOspedale di Asola, dallo sciovinismo di una Gazzetta di Mantova che non perde occasione per pe-nalizzare Asola e per dimostrare tutta la sua

Editoriale 2

L’Asolanobimestrale

Periodico indipendente d’attualità e cultura

del territorio di Asola

ANNO 2 - N°1Gennaio / Febbraio 2007

* * *Autorizzazione Tribunale di Mantova

N° 2 / 06 del 16 / Giugno 2006

Direttore Responsabile: Guido Baguzzi

Albo Giornalisti N° 110821Indirizzo e-mail: [email protected]

Direzione e Redazione: Asola (Mantova)

Via Cantarane, 39 - Tel. 338.1516966Sito internet: www.asolano.it

Indirizzo e-mail: [email protected]

Raccolta pubblicitaria: Dario Compagnoni

Via Garibaldi, 10 - Tel. 340.5958842Indirizzo e-mail: pubblicità@asolano.it

Pubblicità: inferiore al 45%

Stampa: Tipolitografia Rongoni - Asola

Editore: Associazione Culturale “L̓ Asolano”

Asola, via Pignole, 24Registrata lʼ11 agosto 2005

Uff. Reg. Castiglione Stiv. N° 3119 / 3

Collaboratori:

Leonardo BugadaDario CompagnoniMarco Dittamondi

Elia FavalliEnrico Ferro

Don Riccardo GobbiLorenzo Legnani

Fabio Moreni Luca Moreni

Gruppo EOS Piubega

Zona di diffusione:Asola - Piubega - Casalmoro

Tiratura attuale: 1100 copie

LʼAsolano cambia pellePiù pagine, nuova veste grafica

Guido Baguzzi

Il nostro direttore presenta questo terzo numerode “LʼAsolano”

piacere e molta nostalgia a sfogliare quelle pa-gine e a riscoprire le vecchie immagini della vostra giovinezza. Lo stesso mi capita quando riprendo in mano i vecchi numeri del “Nuovo Gambino”. Ve lo ricordate? Stiamo parlando di 30-35 anni or sono ed è sempre unʼemozione rileggere quelle pagine e ritornare con la me-moria ai tempi di quellʼAsola ormai lontana e irripetibile. Spero che lʼAsolano possa imitare il Gambino: buona lettura a tutti!

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gola. Mai sentito parlare di documenti falsi? Di certo una disparità di trattamento è eviden-te. Se gli asolani che parcheggiano con mezza ruota fuori dalle righe vengono multati senza remissione, come mai questi signori hanno po-tuto sostare con un camion telonato, in prossi-mità di un incrocio, in uno spazio riservato alle vetture, con il risultato di limitare la visibilità alle auto, nonostante le ripetute segnalazioni? Questo episodio, come ci è stato riferito da più parti, è molto simile a quello di un altro “pseudo produttore agricolo” già allontanato dal mercato di Ghedi e, da tempo, tollerato sul nostro mercato del sabato. A quanto pare, egli vende tranquillamente, senza scontrino, oltre ai prodotti dei propri campi (ma questo è tutto da dimostrare) anche ananas e bana-ne. Ogni giorno i commercianti sono “messi alla gogna”, additati come evasori incalliti, anche se gli studi di settore, cascasse il mon-do, stabiliscono, a priori, cosa devono gua-dagnare e, su quella base, viene loro imposto di pagare le tasse con un anno di anticipo.Come dar loro torto se, raggiunto il punto di

Non è nostra intenzione alimentare la pole-mica, bensì esporre un fatto, così come ci è stato segnalato, e che lasciamo a Voi corte-si lettori di valutare. Da qualche tempo un paio di persone, che si sono qualificate come produttori agricoli, sfruttando una legge che consentirebbe loro di vendere senza scontri-no fiscale, sostano con il camion in prossimi-tà dellʼincrocio del “mottarello” per vendere le buone arance prodotte dai “loro” agrume-ti in Sicilia. La legge lo prevede e, quindi, nulla da eccepire. Ma qualcuno ha controlla-to se quei “signori” sono proprio produttori agricoli, o i soliti “furbi” che vogliono aggi-rare le leggi? Se è giusto punire il commer-ciante che non emette lo scontrino, sarebbe ancor più giusto tutelare gli onesti dalla concorrenza sleale dei troppi “furbi” in cir-colazione. Spesso, “spacciandosi” per pro-duttori agricoli, cʼè chi vende senza scontri-no prodotti comperati allʼortomercato. Ciò che stupisce, invece, è lʼatteggiamento delle autorità che si accontentano di vedere un documento per giudicare che tutto è in re-

Il Fatto 3 saturazione, si ribellano? Anche un commer-ciante, nel suo piccolo, alla fine ha diritto ad “incavolarsi”, per difendere il proprio lavo-ro, la famiglia e i suoi diritti, dai tanti, troppi “furbi” che popolano impunemente questo nostro povero Paese. I fruttivendoli che oggi, con pieno diritto, si lamentano non pretendo-no privilegi, ma chiedono che le leggi valga-no per tutti, indistintamente e chiedono che il loro lavoro venga rispettato anche da chi è preposto a far rispettare le leggi.

Questo spazio era stato riservato alla Giunta, ma non avendo ricevuto alcun articolo, lo abbiamo utilizzato per un argomento un po ̓spinoso

Le anomalie del commercio e le disparità di trattamento

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ci fanno sperare nel loro efficace impiego nel-la cura di molte altre malattie. Il prelievo delle staminali avviene al momento della nascita, quando viene reciso il cordone ombelicale, pri-ma che esca la placenta. La raccolta al momen-to del parto (sia naturale che cesareo) non è affatto rischiosa per la madre e per il neonato ed è totalmente indolore. Il sangue che contiene le cellule staminali viene raccolto in sacche di plastica che vengono trasportate in emoteca e conservate fino a circa 25 anni in azoto liquido. A Mantova è stata creata unʼapposita Banca

La Gazzetta di Mantova non perde occa-sione per farci rimpiangere il tempo in cui Asola era un Comune della Provincia di Brescia. Lʼultimo “boicottaggio” alla no-stra Città è giunto puntuale lo scorso 30 novembre, a pagina sette. Il tema tratta-to era quello della raccolta delle cellule staminali. Il titolo “incriminato” recitava: “Pieve di Coriano scelto perchè con il Poma è lʼunico Ospedale in Italia ad of-frire il servizio”. Sapendo che la Gazzetta di Mantova era a conoscenza che anche presso lʼOspedale di Asola, nel Reparto di Ostetricia, autorevolmente diretto dal Dott. Marco Maffiolini, era attivo un centro di raccolta delle cellule staminali, sorge il so-spetto che la Gazzetta non abbia fatto una svista. Per episodi molto meno importanti che hanno per protagonista un cittadino di Mantova è facile trovare sulla Gazzetta un articolo a più colonne, con foto mentre quando, ad esempio, il Prof. Bruni chiede la cortesia che venga pubblicato un artico-lo che evidenzi lʼalto livello tecnico rag-giunto dalla Chirurgia di Asola, lʼinforma-zione viene data a fatica, scarna e spesso imprecisa? Per stare in tema, ci verrebbe da dire che i sintomi sono evidenti e che la Gazzetta di Mantova sofre di una forma rara e cronica di “sciovinismo” che le im-pedisce di parlar bene di Asola come se la nostra Città, invece di essere mantovana, appartenesse ancor oggi alla Serenissima Repubblica di Venezia e fosse vista come un avversario da stroncare con ogni mez-zo. Dopo esserci tolti questo fastidioso sassolino dalla scarpa, vorremmo ristabi-lire la Verità, dando ai nostri lettori quella completezza di informazioni che i lettori della Gazzetta non hanno potuto avere. LA RACCOLTA DELLE CELLULE STAMINALI Sentito sullʼargomento, il Dott. Maffiolini ci ha cortesemente spie-gato lʼimportanza di questo servizio che pone anche lʼOspedale di Asola allʼavan-guardia in Italia. <Le staminali sono cellu-le primitive, identiche a quelle del midollo osseo, contenute nel sangue del cordone ombelicale. Possono essere conservate e, quindi trapiantate. In caso di leucemia il loro trapianto può fornire al bambino un patrimonio di cellule originarie sane. Le cellule staminali possono generare gli elementi fondamentali del sangue uma-no, globuli rossi, bianchi e le piastri-ne. Per il futuro, studi molto promettenti

Sanità 4 giungono richieste di raccolta di staminali da molte regioni italiane dove il prelievo non è attivo o è decisamente più costoso. Purtrop-po le informazioni fuorvianti della Gazzetta giungono in un momento di crescita di tale metodica e proprio in coincidenza con la re-cente approvazione della Commissione Euro-pea di un fondo da destinarsi alla ricerca e allʼutilizzo delle staminali.> Ringraziamo il Dott. Maffiolini per la sua chiara ed esaurente spiegazione. IL NUOVO LASER A DIODI DORNIERPer completare lʼinformazione sulla continua crescita tecnica dellʼOspedale di Asola, mai come ora vitale e ricco di eccellenze, abbiamo il piacere di comunicare ai lettori che una nuo-va ed importante apparecchiatura è stata porta-ta al debutto, circa due mesi fa, dal Prof. Bruni e dalla sua equipe. Si tratta di un nuovo Laser a diodi, particolarmente indicato nelle patolo-gie vascolari, in quanto consente di superare la classica tecnica dello “stripping” della sa-fena. Come ci racconta lo stesso Prof. Bruni: < Con il laser è sufficiente una sola piccola incisione allʼaltezza del malleolo e ad agire sarà il raggio emesso dal laser. Tutte le fasi dellʼintervento, la cui durata si ridurrà a soli 20 minuti, possono essere seguite con un eco-grafo. I vantaggi della nuova tecnica si pos-sono riassumere in una forte riduzione del dolore e in un recupero funzionale in tempi

Con questo articolo confidiamo di ristabilire verità e giustizia, che la disinformazione della Gazzetta di Mantova, ha negato allʼOspedale di Asola.

ASOLA:“L’Ospedale tradito”

Il Dott. Marco Maffiolini, Primario del Reparto di Ostetricia e il Dott. Prof. Ottavio Bruni, Primario del Reparto Chirurgia che, con la loro collaborazione, stanno portando lʼOspedale di Asola a livelli dʼeccellenza mai conosciuti prima.

denominata B.A.M.C.O. (Banca Autologa Mantovana del Cordone) tecnicamente attrez-zata per la conservazione. Le cellule stami-nali servono per il bambino dal cui cordone sono state prelevate (donazione autologa) ma, eventualmente, anche dai suoi familiari, e pos-sono essere trasportate in emoteca a Mantova dal padre del bambino. Per correttezza, oc-corre però precisare che solo il 50% dei pre-lievi ha esito positivo. Il costo dellʼoperazione è di 250 € alla donazione e di 30 € ogni anno per la conservazione. Per attivare la proce-dura di raccolta occorre richiedere lʼapposito modulo presso il Reparto di Ostetricia di Aso-la e consegnarlo compilato al momento del parto, previo esame del sangue (VDRL, HIV, HCV, HbSAg). Già oggi, allʼOspedale di Asola

molto più brevi, senza la formazione di ema-tomi.> <Questa nuova tecnica - si legge in una nota della stessa azienda ospedaliera - nasce e si sviluppa in un contesto di condivi-sione aziendale dalla cui sinergia sistemica si sviluppano potenzialità e professionalità a tutto vantaggio dellʼutente dei servizi sa-nitari mantovani.> Nel prossimo numero, a riprova che lʼOspedale di Asola, nonostan-te le sue dimensioni e le limitazioni indotte dalla politica aziendale, è una struttura sa-nitaria viva e vitale che si avvale di profes-sionalità di primʼordine, parleremo di unʼal-tra metodica che rappresenta un ulteriore “fiore allʼocchiello” per il nostro Ospedale: LʼAMBULATORIO DEL PAVIMENTO PELVICO

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presso i clienti, sparsi in tutti i paesi del circondario, Arturo lo aiutava lavorando in bottega. Dopo la morte del padre, Arturo ha proseguito lʼattività lavorando prevalente-mente in negozio. E così continuò fino allo scorso anno 2006, quando, non potendo trasmettere la propria arte al figlio che, nel frattempo, aveva intrapreso un altro lavoro, tristemente decise di spegnere le sue mole per fare il pensionato. Ma Arturo Donini, ex Alpino, iscritto allʼAssociazione, dal 1956 e uno dei fondatori, nel 1958, insieme al com-pianto Franco Galeotti, del Gruppo Alpini di Asola, è convinto che lavorerà più di prima, per rendersi utile alla Comunità e per conti-nuare a sentirsi vivo.

Quella dellʼarrotino è una specie di artigiano che meriterebbe di essere protetta, per evitar-ne lʼestinzione. Purtroppo quello che stiamo vivendo è un mondo che cambia e che non lascia spazio ai sentimentalismi. Non impor-ta se il mestiere dellʼarrotino ha origini anti-chissime, che quasi coincidono con la storia dellʼuomo. Oggi, purtroppo, manca la con-tinuità perchè i giovani con la “vocazione” per le arti ed i mestieri che richiedono grandi abilità manuali ed esperienza, sono sempre più rari ed il consumismo dilagante privi-legia la filosofia dellʼ”usa e getta”. Quando cʼè un coltello che non taglia si ritiene più conveniente comprarne uno nuovo piuttosto di far arrotare quello vecchio. Così, anche ad Asola, uno dei due arrotini superstiti, Ar-turo Donini, (da non confondere col cugino Amedeo Donini) ha deciso di chiudere la sua bottega, nello storico negozio di via Cesare Battisti che Lui, con Suo padre Giuseppe, hanno tenuto aperto per circa 75 anni. La fa-miglia Donini proviene dalla Spagna dove i Donini, in origine, erano artigiani del ferro battuto. Giunti in Italia, di loro non si hanno notizie fino a quando il nonno Arturo, a fine ʻ800, iniziò ad Asola quellʼattività di arroti-no che verrà poi proseguita dal figlio Giu-seppe e, dopo di Lui dal nipote Arturo Jr.. Il piccolo Arturo iniziò a lavorare con il padre nel 1943, dopo aver frequentato le elemen-tari. Appresa lʼarte di affilare lame di ogni tipo, per ogni tipo di attività, (fino agli anni ʻ60 i Donini affilavano anche i bisturi del-lʼOspedale), mentre Giuseppe faceva le fiere ed i mercati e reperiva il lavoro direttamente

Il mondo che cambia 5

Lʼorganizzazione della Festa ci prega di precisare che il Teatro non supera i tre-cento posti e, quindi, per garantire a tutti un posto a sedere, allʼingresso verranno distribuiti gratuitamente dei biglietti nu-merati. I primi 300 numeri garantiranno il posto nella prima serata, mentre coloro che riceveranno i biglietti numerati dal 301 fino al 600 avranno, invece garantito il posto a sedere per la seconda serata.

Arturo Donini, chiude bottega e con lui cessa lʼattività uno degli ultimi arrotini

Abbiamo ricevuto molte segnalazioni di persone scandalizzate per lʼuso impro-prio che viene fatto di alcune bacheche concesse ai Partiti, sotto i portici del Bar Roma. In esse, si evidenzia che i contenu-ti esposti sono gravemente lesivi del sen-timento religioso dei cittadini e si sostie-ne che i Partiti dovrebbero fare miglior uso degli spazi a loro concessi, evitando di ospitare messaggi deliranti e blasfemi. In caso contrario partiranno denunce an-che a loro carico.

Lo spaccio delle Cascine Mantovane, ad Asola, in Via Circonval-lazione Sud, 63 (ex deposito Compagnoni) ha aperto i battenti da pochi mesi e già unʼampia clientela ha mostrato di gradire lʼinno-vativa proposta commerciale dellʼAzienda che intende offrire alla donna che lavora, con poco tempo a disposizione, la possibilità di fare una spesa veloce, nel pieno rispetto della tradizione del-la nostra zona e della qualità dei prodotti, a prezzi convenienti. La scelta potrà spaziare dalle carni di tutti i tipi, a pezzi interi o preparati a crudo ma anche spiedi, arrosti, arrotolati, ecc., cotti di volta in volta, nel laboratorio allestito nel retro. Ma lʼinnovativa proposta pervede anche confezioni monodose, molto comode per i “single” e tutta una serie di latte, formaggi, yogurt freschi; di preaffettati pronti. Per chi avesse davvero poco tempo per cucina-re, inoltre, è disponibile un ampia gamma di primi piatti precotti freschi che possono essere pronti in tavola, dopo solo 40 secondi, in forno a micronde. E tutto questo, nel pieno rispetto della qualità e della tradizione gastronomica locale e di un prezzo di vendita al dettaglio, ai livelli impensabili dellʼingrosso. In un periodo in cui, soprattutto la famiglia media, è costretta a fare economia, il rispar-mio che si può fare comperando allo spaccio delle Cascine Manto-vane, non è cosa trascurabile. Consigliamo quindi, a chi non fosse ancora convinto di provare con fiducia questa nuova opportunità.

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menti trattati in ciascuna delle tre sezioni. Crediamo che anche il turista, giunto ad Asola per la prima volta, possa trovare in questa Guida, gli stimoli capaci di suscita-re in lui la curiosità di conoscere meglio la nostra Città, i suoi dintorni, la sua natura e le sue tradizioni. Un lavoro ben fatto che si è avvalso dellʼesperienza e della passione della dott.ssa Cauzzi, ma anche della preziosa col-laborazione di numerose persone. Fra di esse ricorderemo, per ringraziarli, Marco Minoia, Federica Zani, Francesca Piazza, Raffaella Salvalai, Corrado Lodi, Severino Piacenti-ni, Cecilia Usberti e Tommaso Sarzi Amadè (Presidente Pro Loco); Enrico Ferro, Alberto Guerreschi, Andrea Lui, Eros Aroldi, Augu-sto Bolther, Bruno Broglia e, ancora, Don Riccardo Gobbi, Matilde Monteverdi, Elena Rogna, Lucia Molinari, Armando Bertuz-zi, Fausto Scalvini, Francesco Compagno-ni, Guido Baguzzi, Mario Buzzi Di Marco, oltre ai fotografi: Denis Roncali, Michele Peschiera, Omar Clemente della Ditta Tarta-rotti, Ermanno Prandini, Eugenio Sandrini, e Giuseppe Tosini della Ditta Photo Service Express. Infine un particolare ricordo e rin-graziamento ad Emanuela Galasi Pellegrini, per la Sua grande eredità culturale.

La Guida turistica di Asola, realizzata dalla dott.ssa Ester Cauzzi, responsabi-le dellʼArchivio Storico del Comune di Asola, è stata presentata alla cittadinanza il 16 dicembre in Sala dei Dieci. Lʼopera, promossa dalla Pro Loco di Asola, con il contributo della Provincia di Mantova e del Comune di Asola, Assessorato alla Cultura e Turismo, colma un vuoto che la copiosa, quanto incompleta documentazione pro-dotta fino ad ora, non è mai riuscita a riem-pire. La piccola guida della dott.ssa Cauzzi è davvero ben fatta e si propone come utile strumento di consultazione, sia per i turi-sti, che per chiunque voglia farsi unʼidea completa della realtà e della cultura locale. Nelle oltre 80 pagine, totalmente stampate in quadricromia, le ben 166 fotografie ed immagini, a cui è affidato il compito di il-lustrare la Guida, completano lʼessenzialità del testo, rendendo piacevole ed immediata la consultazione. LʼOpera, suddivisa in tre sezioni: Natura e Storia; Monumenti ed Opere dʼArte; Tradizione e Folclore, è strutturata in modo tale da offrire al letto-re la stessa agilità di un sito internet, con numerosi “links” che offrono interessanti spunti per approfondire i numerosi argo-

Cultura 6

Cʼè voluta tutta la passione e lʼimpegno delladott.ssa Ester Cauzzi per realizzare questa bellae completa Guida di Asola, in soli due mesi.

La Guida turisticadi Asola

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La copertina della Guida è illustrata dalla riproduzione di unʼopera di Otello Bernardi “Nevicata ad Asola” Olio su tela del 1979

Venerdì 15 Dicembre 2006, alle ore 17.30 è stata inaugurata presso la nuova sede del Museo Civico G.Bellini, nel Palazzo Monte dei Pegni, in via Garibaldi 7, la mostra:

“diSEGNI”Grafica e pittura del Novecentonellʼopera di Marino Parenti”

La generosa donazione della Signora Nada Parenti Cima è composta da ben 71 ogget-ti, prevalentemente schizzi e disegni, ma anche dipinti ad olio e litografie, oltre ad alcune opere di amici del letterato-artista, tra cui un disegno a penna ed un dattilo-scritto di Dino Buzzati. Si tratta di pezzi che coprono un periodo che va dal 1917 al 1963, anno in cui Marino Parenti, nato ad Asola il 31 maggio 1900, morì a Firenze, a seguito di un incidente stradale. La visi-ta alla mostra è stata accompagnata da un gradevole intrattenimento musicale.

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dire che altrettanto sentito è lʼaspetto che si rifà al profano, e qui la Festa della Madonna del Dosso diventa la “Sagra della pollastrella”. Sullʼorigine del nome la tradizione vorrebbe che esso derivasse dal gran numero di pollastre che si cucinano in questa particolare ricorren-za. Più probabile, la versione che fa risalire il nome ad un affresco visibile allʼinterno del Santuario, che raffigura una donna con in mano una giovane gallina. Non volendo aprire un di-battito sul tema, diremo che è innegabile che la sagra continui, secondo tradizione, a tavola, con il menù tipico del periodo autunnale e della

Chi, allʼalba del 21 novembre, si trovasse a passare dalle parti di Casalmoro, al confine tra alto mantovano e bassa bresciana, potreb-be rimaner sorpreso nel sentire, ad unʼora così insolita, una serie di terrificanti boati che, di questi tempi, subito richiamano alla mente ricordi inquietanti, facendoci dimen-ticare che, al contrario, spari e scoppi sono un modo per esprimere gioia ed allegria. A Casalmoro, infatti, è tradizione antica che il giorno dedicato alla Madonna del Dosso inizi con una serie impressionante di botti, che hanno lo scopo di informare la gente che la festa è incominciata e quello di invitarla alla Santa Messa delle ore 5 e 30. Mentre una seconda scarica di botti avverte che è giun-to il momento solenne dellʼElevazione, una terza raffica, la più rumorosa, a Messa finita, accoglie i fedeli infreddoliti, mentre stanno uscendo dalla Chiesa. La festa, nel suo signi-ficato più intimo, è principalmente una ricor-renza religiosa e lʼaltare del Santuario, ad-dobbato, ogni anno, in modo sontuoso, con fiori bellissimi, fa da cornice ad una statuetta della Madonna del Dosso, quasi“soffocata” dalla calca dei fedeli che Le si stringono at-torno per testimoniarLe il loro affetto.

Le luci del Santuario, la parata dei sacerdoti officianti, i canti della tradizione liturgica e la chiesa sempre stracolma di gente, che torna al proprio paese per la sagra, rendono piena di significati questa comunione dei casalmo-resi con la “loro” Madonna del Dosso. Reso il sincero e dovuto omaggio al sacro, occorre

da Casalmoro 7

Il Sindaco Volonghi

nostra tradizione contadina. Si parte dagli agno-li fatti in casa, “bevuti in vino”, in una scodella di buon brodo di carne, allungato con vino ros-so, stando in piedi, davanti al camino acceso. Gli stessi agnoli, in un brodo di carne di man-zo, di gallina e di maiale, costituiscono il primo piatto, servito a tavola. I secondi sono costituiti essenzialmente dai lessi: lingua, carne di man-zo, gallina ripiena, cotechino, vere specialità che vengono servite fumanti con contorno di purè di spinaci cotti, di patate arrosto e finocchi al burro, il tutto bagnato da tanto vino nostrano e... poca acqua. E, dopo aver mangiato, quando il vino fa il suo effetto, gli occhi brillano e la lingua sembra un pò impastata iniziano i discor-si: <Non ho visto Tizio. No cʼera, perchè lʼho salutato, ma mi è sembrato un po ̓ invecchia-to. Hai saputo che Caio non sta bene? Chi era quella ragazza in seconda fila? E ̓ la figlia di Sempronio, quello che mi faceva il filo...> Così, fra chiacchere, pettegolezzi e racconti, si tira sera, facendo rivivere, “vestiti a festa”, i ricordi più belli della gioventù. Nel frattempo ancora botti, ancora Messa e vin brulè, per sistemare lo stomaco e poi due passi sul mercatino a ve-dere le bancarelle e le giostre, per accontentare i più piccini. Prima di chiudere questa cronaca di festa casalmorese è necessario ricordare il ruolo non secondario dei mortaristi che rappre-sentano una delle più antiche testimonianze di questa tradizione, a cui anticamente era affidato il compito di fare i botti, utilizzando gli antichi mortai e la polvere pirica.

Abbiamo chiesto al Sindaco di Casalmoro Ivan Volonghi e a Massimo Fornari di spiegarci cosa rappresenta per i casalmoresi la Festa del 21 No-vembre. Ne è uscito un racconto ricco di poesia.

Lʼintimo significato de“La Pulastrelå”

La Bottega All’Angolo

Livio Botturi e la moglie Monica Fornari sono i gestori di due nego-zi di specialità gastronomiche che fanno la felicità degli appassionati di Asola e di Casalmoro perchè da Loro si possono trovare formaggi, salumi, mostarde, pasta, vini, ecc. di qualità certificata e di origine con-trollata che rappresentano il meglio della produzione regionale italiana. Livio e Monica, assidui frequenta-tori delle più importanti fiere eno-gastronomiche, non vendono solo generi alimentari, ma promuovono la cultura enogastronomica. Su tutti due esempi: L̓ antico Caciofiore di Columella, formaggio della cam-pagna romana, prodotto con caglio di fiore di cardo, con la stessa tec-nica tramandata da Giunio Lucio Columella nel suo “De Re Rustica” del 50 d.C. e la più recente, ma non meno deliziosa “Culaccia” del sa-lumificio Rossi di Fontanellato, una vera delizia per tutti i palati, certa-mente uno dei salumi più pregiati della produzione italiana.

Livio Botturi in una singolare espressione, mentre affet-ta un salame durante la recente sagra della Polastrella.

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N°122 del 2/11/06Trasformazione del Diritto di superficie in Proprietà di Aree ricomprese in zone PEEP Aggiornamento valori.N°123 del 2/11/06Approvazione accordo decentrato per la produttività relativo agli anni 2005-2006. Autorizzazione alla stipula.

N°108 del 4/10/06 Concessione patrocinio alla Parrocchia di Asola per la realizzazione della Mo-stra “Giotto: la Cappella degli Scrove-gni” presso la chiesa dei Disciplini Bian-chi di Asola.N°109 del 4/10/06Adozione del programma triennale delle opere pubbliche per gli anni 2007/2009 nonchè dellʼelenco annuale dei lavori.N°110 del 4/10/06Approvazione terza modifica al Piano esecutivo di gestione per lʼanno 2006.N°112 del 4/10/06Integrazione del regolamento comunale per la disciplina delle selezioni pubbli-che e delle altre forme di assunzione.N°113 del 4/10/06Contrattazione decentrata anno 2005-2006. Atto di Indirizzo.N°114 del 4/10/06Approvazione “Progetto speciale Servi-zio Tributi” e “Progetto speciale Prote-zione Civile” nellʼambito del Contratto integrativo decentrato 2005-2006.N°115 del 4/10/06Adesione al Bando PICS e presentazio-ne del Progetto “Asola le antiche porte - Intervento di riqualificazione del Centro Storico e di potenziamento delle attività commerciali, turistiche e artigiane” da parte del Comune come Ente capofila. Atto di Indirizzo.N°116 del 4/10/06Incarico alla Ditta NSA S.P.A. di Brescia per consulenza del Sig. Salemi France-sco al Progetto PICS.N°117 del 18/10/06Provvedimento di assegnazione alloggio ERP, sito ad Asola via Circonvallazione Sud 111, “ex S.A.S.”N°119 del 25/10/06Concessione di credito alla Società “Asola Sviluppo S.r.l.”N°120 del 25/10/06Variazione al Piano Esecutivo di gestio-ne dellʼesercizio finanziario 2006 Art. 175, Comma 9, DLGS 267/2000.N°121 del 25/10/06Approvazione intervento di contenimen-to dei piccioni mediante trattamento con Ovistop - Ditta ACME S.r.l. di Cavriago (Reggio Emilia).

Politica 8

Sperando di fare cosa utile, in questa rubrica riportiamo una selezione delle delibere di Giunta, così come sono state esposte nellʼAlbo Pretorio.

Le Delibere di Giuntafino al 22 novembre

N°124 del 8/11/06Approvazione definitiva del Programma di sviluppo del PICS completo degli alle-gati previsti dal DGR N°3075 del 1/8/06.N°125 del 8/11/06Autorizzazione al Sig. Parisio Sandro per la sistemazione della zona pedonale ad uso pubblico in via Circonvallazione Sud, 38-40.N°128 del 15/11/06Concessione in comodato dʼuso gratuito alla Cooperativa Sociale ABCEQUO, del locale situato in via Mazzini, 58N°129 del 15/11/06Approvazione modificazioni planovolu-metriche allo stralcio PIP 2005, ai sensi dellʼArt.14, Comma 12, LR 12/2005 e S.M.I.N°131 del 22/11/06Approvazione perizia supplettiva e di va-riante per i lavori di riqualificazione im-pianti esistenti presso il Centro Sportivo “A. Schiantarelli”.

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Il Gruppo Volontari di Asola, che ha sede in Viale Brescia, nella palazzina dellʼex consorzio, si occupa, essenzialmente, del servizio comunale di teleassistenza agli anziani e ai disabili. Il Gruppo è costi-tuito da volontari che, oltre a garantire i necessari turni del servizio, si danno da fare per reperire i fondi indispensabili a sostenere lʼattività. Non è difficile, quin-di, vedere delle rappresentanze di volon-tari del G.V.A. partecipare a varie inizia-tive, come la bancarella di Natale che, nel

Volontariato e “Gossip” 9

Di questi tempi, in cui le unioni coniugali, purtroppo, sono tanto instabili, lʼesempio dei coniugi Zanoni è di quelli che ti riconcilia con il mondo e certamente può dare nuove speranze a tutti i giovani che si apprestano a compiere un passo così importante come quello del matrimonio. Certamente anche per Lorenza ed Aldo Zanoni questi 55 anni non sono stati tutti “rose e fiori” ma essi hanno dimostrato che è possibile vincere le avver-sità e la routine quotidiana con una dote, che spesso manca alle giovani coppie, la reci-proca comprensione e la determinazione a rispettare il giuramento di fedeltà formulato davanti a Dio, il giorno dellʼunione matri-moniale. Grazie a quel giuramento e alla con-vinzione che con la buona volontà è possibile superare ogni ostacolo, Lorenza ed Aldo Za-noni hanno raggiunto un traguardo invidia-bile e, da come si può notare dalla fotogra-fia, quello dei 55 anni non è certo un punto dʼarrivo, bensì lʼinizio di una lunga stagione ancora ricca di amore reciproco e di serenità. Quella di Lorenza ed Aldo è una bella storia dʼamore, iniziata il 5 novembre del 1951 e coronata dalla nascita di Rosa, la primogeni-ta, e di Guglielmo, che è subentrato nellʼatti-vità commerciale dei genitori. In un mondo che ha smarrito i Valori che contano davve-ro, la testimonianza di fedeltà e dʼAmore di Lorenza ed Aldo, rappresenta un esempio da imitare per tutte le giovani coppie di sposi. Con troppa superficialità oggi si pone fine al vincolo matrimoniale solo perché vien meno lʼattrazione fisica o la passione. Ma lʼesem-pio dei coniugi Zanoni ci deve ricordare che il Matrimonio è soprattutto un Sacramento da vivere e rispettare giorno per giorno, nella buona e nella cattiva sorte, con il rispetto e la comprensione reciproci. A Lorenza ed Aldo giunga, quindi, tutta la nostra ammirazione unitamente ai più sinceri auguri che la loro unione possa durare per tanti anni ancora.

Il G.V.A. Associazione ONLUS per la tele assistenza domiciliare, presenta la relazione delle attività svolte nel 2005

Per il Gruppo Volontari di Asola parlano i numeri

tempo, ha permesso di raccogliere i fon-di necessari per lʼacquisto del nuovo PC gestionale e di nuovi terminali dʼutente. La bancarella di Natale è unʼiniziativa che dura da alcuni anni ed è realizzata in stretta collaborazione con la scuola ele-mentare di Asola. Lʼapporto dei bambini e dei loro insegnanti si è rivelato deter-minante per la realizzazione degli ogget-ti da porre in vendita. Questʼanno, anche con la collaborazione del Gruppo AIDO di Asola, oltre agli oggetti, con un offer-ta libera sarà possibile avere il calendario realizzato a mano dai ragazzi. Tutti i fondi

raccolti saranno destinati allʼacquisto di un nuovo automezzo. Il Sig. Livio Piva, con gli altri responsabili del Gruppo, ci hanno pre-gato di far giungere alla Classe del 1938, che ogni anno si distingue per la sua generosità, i più sinceri ringraziamenti. Ringraziamenti che vanno estesi a tutti coloro che, a vario titolo, sostengono economicamente il gruppo e a tutti i volontari che, oltre a pagare la quo-ta associativa, e ad impiegare nella missione il proprio tempo libero, coprono di tasca loro le spese che il Gruppo non riesce a pagare

con i proventi delle altre attività. Dalla relazione annuale relativa allʼanno 2005 si traggono i dati relativi allʼattività svolta, che sono significativi dellʼimpe-gno profuso da questa benemerita Asso-ciazione. A) Totale ore fornite nellʼanno: 10.639 - ) Totale ore di copertura sede: 6.144 - ) Totale ore di varie attività: 4.495B) N° medio mensile volontari: 23C) Totale Kilometri percorsi: 10.016 - ) Utenti attivi al 31/12/05: 87 - ) Utenti cessati al 31/12/05: 24D) Totale Utenti trattati nel 2005: 111

I 55 anni di matrimoniodei coniugi Zanoni

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insuffi cienti, contribuiscono a rendere più incisivi e qualifi cati gli interventi operativi di P.C. che questʼanno, in modo particola-re, attivati dal Sindaco sono stati numerosi: si ha estrema necessità di mezzi di traino e/o

E ̓con grande soddisfazione e, nello stesso tempo, con grande senso di responsabilità, per i nuovi gravosi impegni, che i Volontari dellʼAssociazione Onlus “Città di Asola pro Emergenze” hanno accolto la notizia dellʼiscrizione della loro Associazione al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, avvenuta il 10.11.2006, con prot. DPC / VRE / 0057332 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sentito il parere tec-nico-operativo della Regione Lombardia. Gli sforzi profusi in questi primi due anni di attività dal Direttivo e da ogni singolo Socio, sono stati davvero notevoli. (lʼAs-sociazione è stata iscritta allʼAlbo Regio-nale delle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile il 06 dicembre 2004) Dai 25 iniziali, oggi gli iscritti hanno supe-rato le 50 unità. Oltre alla formazione di base dei Soci, con il contributo e le varie dona-zioni di Enti pubblici e privati, quelle di pri-vati cittadini e con le offerte pervenute per i servizi svolti servizio dei Soci, non-ché delle quote associative, unica fon-te sicura di fi nanziamento, si è proce-duto a dotare lʼAssociazione di alcuneattrezzature (Torre-faro, Centro Radio-Co-municazioni fi sso e mobile, carrelli tenda, un fuoristrada, dispositivi di protezione in-dividuale, ecc.) che, sebbene ancora molto

Volontariato 10 trasporto promiscuo, tende e cucina da cam-po. Questʼanno, anche se in via ancora prov-visoria, lʼAmministrazione Comunale ha messo ha disposizione alcuni locali, in viale Brescia presso le Scuole Elementari come sede operativa e dove installato il Centro Comunicazioni radio fi sso.; una Roulot-te è stata attrezzata per Centro Operativo Mobile. Il prossimo anno sarà dedicato in modo particolare alla formazione dei nuovi soci con lʼorganizzazione, possibilmente in collaborazione con la Consulta Provinciale delle Associazioni di Protezione Civile, alla quale Asola è iscritta dallʼagosto 2005, e con il CSVM, di Corsi base di Protezione Civi-le ed esercitazioni interne inerenti a proba-bili eventi calamitosi previsti dal Piano di Emergenza Comunale, al cui aggiornamento lʼAssociazione contribuisce.

Aumenta il numero dei Volontari e gli interventi. Si potenziano le attrezzature.

La Protezione Civile di Asola nel Dipartimento Nazionale

Una bella immagine del Gruppo storico della Protezione Civile di Asola ripresa allʼingresso delle Scuole Elementari

di Laura Trivini e Marisa Broglia

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meritato riposo, si presentava in tuta sulla pista del campo sportivo pronto ad allenarsi e ad al-lenare. Dopo le delusioni del calcio, decise di dedicarsi allʼatletica e, più in particolare, alla corsa ed alla marcia. La scelta, forse, dipese dal fatto che queste erano discipline “povere” che per praticarle non richiedevano molti soldi. E poi, la corsa non mente: chi ha le doti fisiche, una gran voglia di allenarsi e la capacità di sco-vare, nel più profondo del proprio animo, le doti morali necessarie per superare i momenti diffi-cili, sicuramente diventa un campione. E Gia-como Coppini, sempre fedele ai suoi principi, in quegli anni, di campioni ne aveva plasmati davvero tanti e la sua squadra, maschile e fem-minile di corsa campestre era giunta ai vertici regionali e nazionali, vincendo innumerevoli gare. Sergio Nodari, Angelo Defendi, Renzo Torreggiani, Enrico Biondelli, Giorgio Pini, Giorgio Ascari, Giordano Baratti, Roberto Zaltieri, Ghiandone, Bonazzoli, Manin, Ber-toni, Zecchina, Patuzzi , i fratelli Torreggia-ni, fra i ragazzi e Cristina Giacobbi, Luciana e Daniela Maculan, Marina Furlan, Amelia Sabbadini, Daniela Boccoli, Rosaria Ma-nuini, Pastorello fra le ragazze, sono solo al

A 15 anni dalla scomparsa, avvenuta il 30 no-vembre 1991, non è facile raccontare Giacomo Coppini ai giovani che non lʼhanno conosciu-to. Chiunque non abbia avuto questa fortuna forse non può comprendere lʼemozione che ancora può suscitare il ricordo di questʼuo-mo generoso che ha indissolubilmente legato il suo nome allo sport asolano. Certamente non basta lo spazio limitato di questo articolo per ricordare la sua storia personale, segnata dalla povertà comune a tante famiglie italia-ne, nel periodo fra le due guerre. Il giovane Giacomo, classe 1917, crebbe in quel ven-tennio che promuoveva lo sport e il “corpore sano”. Dotato da madre natura di un fisico dalla forza eccezionale, Giacomo non tardò a diventare un atleta dalle grandi potenzialità. Pur praticando molte specialità, la disciplina che più lo coinvolse fu la marcia, della quale imparò in modo perfetto la difficile tecnica al punto che presto divenne imbattibile anche fuori dai confini della provincia. Fra gli aned-doti che amava raccontare non mancava mai il ricordo di quando, pigiando a perdifiato i pedali della sua vecchia bicicletta, giungeva, poco prima dellʼinizio della gara, in località distanti, a volte, anche parecchi chilometri, avendo appena il tempo per togliersi la tuta ed iniziare a marciare. Allora per un atleta “di campagna”, anche se era un campione, non vi erano le comodità e le attenzioni che vengo-no riservate oggi anche a chi campione non è. Nemmeno quando, ancora juniores, stabilì il Record del Mondo di marcia, nei 5 km. su pi-sta (Primato che venne battuto solo nel 1956 da un atleta russo). Poi venne la Guerra, che Giacomo Coppini combattè sul fronte greco. E dalla Grecia il nostro Giacomo tornò con una grave ferita al polmone e con una, molto meno grave al “cuore”. A seguito della secon-da ferita, finì poi per sposarsi con la ragazza greca che, per amore, lo seguì fino ad Asola, senza lasciarlo mai più, nonostante il suo ca-rattere non sempre facile e nonostante la dif-ficile quotidianità non le avesse potuto offrire molto più di due belle figlie e dellʼamore di suo marito. Pur non avendo risorse economi-che in esubero, spesso investiva quello che gli avanzava dallo stipendio di guardia notturna per acquistare le scarpette chiodate o le magliet-te per “i suoi ragazzi”. Siamo negli anni ʻ70 e Giacomo Coppini, finiti i turni di guardia, depo-sta la bicicletta, messo a cuccia il cane, che lui stesso addestrava con lo stesso amore e severi-tà riservati ai suoi atleti, dopo un paio dʼore di

Il Personaggio 11

Guido Baguzzi

cuni dei nomi di giovani asolani che Giacomo Coppini trasformò in atleti pluridecorati nellegare provinciali e regionali a cui presero parte.Ma la gara più sorprendente di quegli anni, si svolse a Scanzorosciate, in provincia di Ber-gamo. Era di scena il Campionato Italiano a Squadre di Corsa campestre, per rappresenta-tive regionali. Le squadre erano composte da quattro atleti ciascuna e fra di esse il Veneto, era sicuramente la squadra favorita perchè in formazione presentava quella Gabriella Dorio che, in seguito, sarebbe diventata la Campio-nessa Olimpica di Seul. La Lombardia, inve-ce, non era accreditata dai pronostici perchè nella sua formazione figuravano tutte atlete sconosciute. La Lombardia schierava ben tre ragazze di Asola, Cristina Giacobbi, Marina Furlan e Luciana Maculan che non impiegaro-no molto per farsi conoscere. Cristina Giacobbi

E ̓la storia di un uomo semplice che con la sua generosità ha segnato unʼepoca per lo sport, e per molti giovani di Asola.

Per non dimenticareGiacomo Coppini

infatti si classificò seconda dietro la Dorio e, nel complesso, anche grazie ai piazzamen-ti delle altre due asolane, la Lombardia fu, inaspettatamente, prima. Fu un gran giorno quello per Giacomo Coppini che aveva gli occhi lucidi e non riusciva a parlare. Per Lui ridevano invece i famosi “baffi”, orgoglio-si di appartenere al viso di un uomo buono. Giacomo Coppini ha rappresentato molto per tantissimi giovani di Asola che in Lui avevano il maestro, lʼamico, il confidente e che ancor oggi lo ricordano con affetto. Chi, fino ad ora non lo ha ricordato sono state quelle Istituzioni locali che, non lʼhanno mai aiutato, nemmeno quando Lui usava i propri soldi per pagare le trasferte, o il ve-stiario ai ragazzi che, gareggiando, tenevano alto il nome di Asola. Ed Asola? Nemmeno i soldi per comprare le scarpette o le tute nuo-ve... tanto ci pensa Coppini! Lo scorso 30 novembre è ricorso il 15° anniversario della morte di Giacomo Coppini e crediamo che Asola farebbe bene a ricordarlo, finalmente, in modo tangibile, magari dedicandogli una via, o qualche struttura sportiva, se non lo stesso Centro Sportivo. Gi.Ba.

Sermide, 18 Gennaio 1970 - Il Gruppo di Asola, guidato da Giacomo Coppini, fotografato prima di una campestre valida per il Campionato Provinciale. In piedi da sinistra: Coppini, Baguzzi, Defendi, Nodari, Boni, xx, Galeotti, Pini, Bertoni, Biondelli, Bonazzoli. Accosciati da sinistra: xx, Ghiandone, Manin, Gagliardi, Giacobbi, xx, Zaltieri, Baratti.

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anni. Per il piacere del cittadino, dunque, lʼof-ferta non può che migliorare, a fronte di prez-zi contenuti. Segno che la concorrenza, dove applicata in modo corretto, dà in genere buoni riscontri. Del resto la presenza di banche crea occupazione, aspetto questo per nulla secon-dario. E crea occupazione di qualità, andando ad assorbire diplomati in ragioneria e laureati. Per un giovane asolano, che nutre interessi in economia, è importante sapere che può trova-re lavoro e iniziare a fare esperienza nelle vi-cinanze, senza bisogno di lunghi spostamenti. Non solo per i giovani, ma anche per altri at-tori è importante lʼapertura di nuovi sportelli. Per un imprenditore, ad esempio, la presenza di banche significa disponibilità di credito, e la disponibilità di credito significa potenzia-lità dʼinvestimenti e di sviluppo, favorendo un circolo virtuoso allʼinterno dellʼeconomia del paese stesso. Tuttavia lʼimmagine del si-stema bancario è ultimamente appannata, in conseguenza dei gravi scandali di Parmalat e del caso Fiorani. Una generalizzazione im-pulsiva, ma comprensibile, ha prodotto un clima generale di sfiducia verso il mondo del credito. Il profano ha come lʼimpressione di sentirsi impotente, posto di fronte ad un ap-parato governato da leggi tutte sue. Ma sa-rebbe ingiusto fermarsi solo a questi aspetti, che restano ad ogni modo rilevanti. È risa-puto, infatti, come certe banche siano dispo-nibili a finanziare manifestazioni ed eventi. Feste della Pro-Loco, concerti in piazza, avvenimenti sportivi ricevono spesso lʼap-poggio di enti bancari. La sistemazione del museo “G. Bellini”, ad esempio, è stata pos-sibile anche grazie al contributo di un istituto di credito. Verificare per credere. Il Comune (e questo è un fatto forse meno risaputo) nel-lʼultimo bando per la tesoreria (“Bando per lʼassegnazione del servizio di tesoreria” del dicembre 2005) ha messo nelle condizioni di servizio, oltre a quelle tradizionali, una novi-tà assoluta, ossia riservare un plafond a pri-vati e ad aziende per finanziamenti a interessi vantaggiosi. Anche in questo caso verificare per credere. Non resta che fare un invito al cittadino e alla sua esigenza, perché, come si è visto, la banca avrà tutto lʼinteresse ad esaudirla. Se la banca fa storie non si scorag-gi il cittadino: la concorrenza non manca.

In passato il sistema bancario italiano era piuttosto protetto. Cʼerano poche banche, pochi sportelli, nessuna banca straniera. Per aprire un nuovo sportello una banca era co-stretta a chiedere lʼautorizzazione alla banca centrale. Negli anni novanta, anni di “svolta” in diversi settori della vita pubblica italiana, il mercato bancario venne liberalizzato. Le banche si trovavano allora ad essere più libere sul territorio, potendo così seguire politiche di sviluppo autonome. Uno degli effetti più visibili del nuovo corso è stato lʼaumento del numero di sportelli nel paese. Infatti, se pri-ma il grado di sportellizzazione, cioè numero di sportelli su numero di abitanti, era tra i più bassi dʼEuropa, in conseguenza delle politi-che di liberalizzazione questo dato è cresciu-to di anno in anno, fino a costituire una cifra significativa, soprattutto nelle regioni più in-dustrializzate, quali la Lombardia o lʼEmilia Romagna. Avvicinandoci ai giorni nostri e al nostro territorio, possiamo notare come nella provincia di Mantova il numero di sportelli presenti nel 1995 fosse di 230, nel 2000 di 293, nel 2005 di 317. In sintonia con questi valori, Asola ha visto aumentare in dieci anni il numero di sportelli presenti, passando dai 6 del 1995 agli 11 del 2005. Il numero sem-bra alto; tuttavia basta dare uno sguardo al numero di banche presenti in altri paesi della provincia per accorgersi nuovamente che si tratta di un fenomeno condiviso. Infatti nel comune di Castel Goffredo sono presenti 7 sportelli; a Suzzara ne troviamo 13, a Via-dana ve ne sono 19, mentre a Castiglione un piccolo record: 20. L̓ Ospedale, lʼASL, le scuole, svariati uffici, formano appunto una fitta rete in cui risulta naturale lʼinserimento di una banca. Questo fatto, dopo averne vi-sto velocemente alcune cause, produce anche delle conseguenze. In primo luogo lʼofferta delle banche si è andata via via modificando. I prezzi dei servizi tradizionali sono tendenzial-mente calati. Infatti, al pari di ogni altro bene, dove lʼofferta di un servizio è alta, il prezzo di questo stesso servizio è destinato a calare.Inoltre sono nati nuovi tipi di bisogni, e di conseguenza nuovi tipi di servizi. L̓ uso della carta di credito, dei conti on-line, o lʼistituzio-ne di un sistema pensionistico, ad esempio, sono servizi resi disponibili solo negli ultimi

Attualità 12

Leonardo Bugada

Lʼautore parla in modo disincantato del fenomeno bancario in chiave locale, evidenziando vari aspetti di una realtà in rapida evoluzione.

Il mistero bancarioUn’analisi a tutto tondo per

spiegare il fenomeno

LUCI DELLA RIBALTA17 gennaio 2007, ore 21.00, come vuole la tradizione, a cura del Gruppo S.Pietro - Se-riole, nellʼomonima località, verrà bruciato il grande Falò. Poichè il gruppo è famoso, per il successivo intrattenimento enogastro-nomico, è consigliabile non mancare.

* * *Il 30 e 31 gennaio 2007, con replica il 6/7 febbraio, presso il Teatro S. Carlo, le “Ciacere asulane” porteranno in scena una nuova commedia dialettale. Si ricor-da che, per assistere allo spettacolo che, inizierà alle ore 21.00, è indispensabile prenotarsi per tempo presso lo sportello di Informagiovani (ex asilo) o telefonan-do allo 0376/720160 da lunedì a giovedì 17.00 - 19.00 ; sabato 10.00 - 12.00

* * *Il 20 febbraio 2007 alle ore 21.00, pres-so il Teatro S.Carlo, Enrico Bertolino è fra gli interpreti di “Lampi accecanti di ovvietà”, con P.Guerriera, A.Zalone, C.G.Gabardine, per la regia di Giam-piero Solari. Per informazioni e preno-tazioni: Biblioteca di Asola, Telefono: 0376/720645

Agli amanti della tradizione asolana e ai col-lezionisti ricordiamo che è in vendita nel-le edicole la 17a edizione del “Lünare” per lʼanno 2007. Anche questʼanno il calendario di Asola, realizzato da Alberto Guerreschi, in collaborazione con Matilde Monteverdi, presenta 12 foto storiche della collezione dello stesso Alberto Guerreschi e 12 dialoghi rigo-rosamente in dialetto asolano fra la Rusina e ʻl Pèpi, ciascuno dei quali evidenzia una pecu-liarità del mese a cui ogni dialogo si riferisce. Su questa iniziativa alegga il ricordo dellʼami-co Dino Barbato, scomparso alcuni anni or sono, al quale Alberto Guerreschi aveva affi-dato il compito di curare i testi dialettali che Lui, con lʼamore per Asola e con la sensibilità del poeta, sapeva comporre da par suo. Non dimenticate quindi di fare un salto in edicola e di comperare “el voster nöf lünare de Asulå” che vi accompagnerà per tutto il 2007.

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la seguitissima “Fischi e Applausi”, con-dotta dal presentatore Fabio Del Bono, che va in onda ogni sabato, in diretta, in prima serata. Il gruppo asolano che già sie era esi-bito ad Asola, in un revival degli anni ʼ70, organizzato a Villa Croce Mortara, ha dan-zato ispirandosi alle musiche della più ce-lebre formazione musicale americana degli anni ʻ70-ʼ80. Per la sua performance televi-

I primi ad essere stupiti per lʼinatteso successo televisivo sono proprio loro, Fabio Terreni, Mauro Feroldi, Guglielmo Zanoni, Egidio Ambrosini, Roberto Rizzi ed Elisa Ottelli, alias i “Village People” nostrani che, eviden-temente, ci sanno fare per davvero, visto che la loro esibizione è stata tra le più votate dal pubblico dellʼemittente bresciana Super TV. La trasmissione che li ha resi celebri è stata

Spettacoli 13 siva, il Gruppo asolano si è avvalso della preziosa collaborazione del noto regista, co-stumista ed attore teatrale cannetese Claudio Ghidotti, nonchè di Daniela Boschini, la brava maestra di danza asolana, per la coreografia. La trasmissione “Fischi e Applausi” propone al giudizio del pubblico in sala e di quello a casa, giovani talenti emergenti. Il giudizio fi-nale viene ricavato dalla somma dei voti del pubblico in studio e dalle telefonate ricevute dai telespettatori. Per la grande simpatia che ha saputo trasmettere, alla formazione asolana è stato assegnato il 1° premio, grazie al quale ha ottenuto il diritto di partecipare alla serata finale del 13 gennaio, nella quale verrà pro-clamato il vincitore assoluto. Forte di questo inatteso, quanto gratificante risultato, i nuovi “Village People” asolani, sullʼonda dellʼentu-siasmo, si sono proposti, per partecipare alla trasmissione di Mediaset, “La Corrida” con-dotta su Canale 5 da Jerry Scotti. Anche que-sta, che poteva sembrare unʼidea azzardata, al contrario, ha riservato lʼennesima sorpresa perché, fra le migliaia di richieste di parteci-pazione che giungono a questa trasmissione, da ogni parte dʼItalia, i “Village People” aso-lani sono stati presi in considerazione ed invi-tati a fare un provino. Vuoi vedere che i nostri “magnifici 6” riusciranno anche a diventare delle stars di Canale 5?

Dal successo di Super TV al provino per “La Corrida” e poi...? Intanto stanno arrivando le prime scritture. Ad Asola si esibiranno nel recital di S.Antonio, al S.Carlo, il 16 e il 18 gennaio.

I Village People asolaniartisti per caso

La foto dei “Village People asolani” è stata realizzata da Omar Clemente negli studi della Ditta Tartarotti e da essa gentilmente concessa allʼAsolano. Da sinistra Roberto Rizzi, Elisa Ottelli, Egidio Ambrosini, Mauro Feroldi, Guglielmo Zanoni e Fabio Terreni.

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governo provvisorio lombardo ridefinisce il nuovo assetto dellʼamministrazione su tutto il territorio ed Asola torna ad essere nien-tʼaltro che il capoluogo di un distretto della provincia di Mantova (1). Allʼindomani dei moti rivoluzionari delʼ48, e della sfortu-nata campagna del 1849 conclusasi con la disfatta piemontese a Novara, la provincia di Mantova subisce una nuova riorganiz-zazione venendo articolata in 11 distretti. Asola diventa capoluogo del V distretto for-mato dai comuni di Acquafredda, Casalmo-ro, Casaloldo, Castelgoffredo (2), Ceresara, Piubega e quindi sede del Regio Commis-sariato Distrettuale e della Pretura. Questo assetto territoriale, stabilito dalla Sovrana Risoluzione del 28 gennaio 1853, era de-stinato, come abbiamo già potuto vedere, a cambiare con la seconda guerra dʼindipen-denza nazionale e a seguito del Trattato di Zurigo. La provincia austriaca di Mantova veniva così ridotta ai distretti a sinistra del Mincio e dellʼOltre Po. Lo stato di cose era destinato a mutare nuovamente con la ter-za guerra dʼindipendenza (1866). Il Regno dʼItalia grazie allʼalleanza con la Prussia del Cancelliere von Bismarck e lʼinterme-diazione della Francia di Napoleone III, con la pace di Vienna (3 ottobre 1866) otteneva il Veneto e con esso i restanti distretti della provincia di Mantova (3). Cominciò allora un vasto movimento di opinione tra i vari ceti mantovani per ricostituire lʼantica pro-vincia. Furono di conseguenza interpellati i vari comuni mantovani confluiti nelle pro-vince di Brescia, Cremona e Verona (4), in merito alla loro volontà di ricongiungersi alla provincia di provenienza. A questo pri-mo giro di consultazioni risposero afferma-tivamente 15 comuni, mentre altri 23, tra cui Asola, non espressero parere in merito, pre-ferendo mettersi in attesa che evolvesse la situazione. Lʼincertezza di Asola come quel-la di vari comuni dellʼAlto Mantovano, era legata in effetti a interessi economici, che facevano sì che, se da una parte si sentiva-no attratti moralmente da Mantova, dallʼal-tra non se la sentissero di perdere i notevoli vantaggi economici che lʼaggregazione alla provincia bresciana comportava. Inoltre, la disastrosa situazione economica dellʼesigua provincia virgiliana, non invogliava di certo

Nella prima parte abbiamo potuto constata-re la situazione della provincia di Mantova dopo lo smembramento a seguito del Trattato di Zurigo (10 novembre 1859). Inoltre, si è narrato dei passaggi politici che hanno in-teressato il territorio dellʼAsolano (Quadra) con la caduta della Repubblica di Venezia nel 1797. Dopo aver fatto parte per seco-li, pur godendo di una particolare forma di autonomia amministrativa e giurisdizionale, del contado bresciano, Asola passa gradual-mente al territorio mantovano. A seguito del-lʼemanazione della costituzione dellʼanno V, in data 8 luglio 1797, la repubblica Cisalpina viene divisa in dipartimenti, cantoni (distret-ti) e municipalità (comuni). Riguardo al ter-ritorio asolano, viene istituito con legge del 1° maggio 1797, il cantone del Clisi, costitui-to dai seguenti comuni: Asola, Acquafredda, Casalmoro, Casaloldo, Castelnuovo del Clisi (lʼattuale Castelnuovo dʼAsola), Casalpoglio, Corvione, Calvisano, Carpenedolo, Fiesse, Gambara, Gottolengo, Isorella, Malpaga, Mezzane, Pralboino, Remedello di Sotto, Remedello di Sopra e Visano. Inserita, in un primo momento, nel distretto numero 11 del dipartimento del Benaco con capoluogo De-senzano, a seguito della drastica riduzione dei dipartimenti prevista dalla nuova costitu-zione dellʼanno VI (1 settembre 1798), Asola viene aggregata al dipartimento del Mincio con capoluogo Mantova. Nella breve paren-tesi di governo degli austriaci, dal 1799 e fino alla nuova dipartimentazione del febbraio 1801, Asola torna ad essere bresciana nel dipartimento del Mella, con capoluogo Bre-scia. Con il ritorno degli austriaci nel 1814 e la costituzione del Regno Lombardo-Veneto Asola viene inserita in unʼulteriore suddivi-sione amministrativa (come si è già ricordato nella prima parte), per giungere poi al fati-dico 1848. Il 22 marzo 1848, a pochi giorni dallʼinsurrezione milanese, quarantotto citta-dini scelti fra i più distinti tra le classi sociali, eleggono un comitato incaricato di “garantire la pubblica e privata sicurezza”. Il 26 mar-zo successivo si costituisce in Governo Mu-nicipale Provvisorio con pieni poteri. Asola per pochi giorni sarà una sorta di repubblica indipendente, recuperando in questa occasio-ne lʼindipendenza che aveva goduto sotto il dominio veneziano. Ma a metà di aprile il

Storia 15

Enrico Ferro

ad optare per la riaggregazione. Dopo esserestato nuovamente interpellato dalla Deputa-zione Provinciale di Mantova e da quella di Brescia, il comune di Asola espresse parere favorevole alla sua riaggregazione, senza non poche difficoltà, alla provincia di Mantova il 17 agosto 1867. La definitiva riorganizzazio-ne della provincia si ebbe, però, solo con la legge del 9 febbraio 1868 n. 4322 che ristabi-liva lʼassetto territoriale precedente ai trattati di Villafranca e Zurigo del 1859. Inoltre, il R. D. n. 4236 dello stesso giorno ripartì la pro-vincia in 11 distretti. Di conseguenza veniva soppresso il circondario di Castiglione delle Stiviere e il comune di Asola fu elevato a ca-poluogo del VI distretto di cui facevano parte ora i comuni di Casalmoro, Casaloldo, Ca-salpoglio, Castelgoffredo, Ceresara, Piubega tranne il comune di Acquafredda che aveva optato a rimanere con Brescia. Cambiarono così i referenti amministrativi, che ora erano il prefetto di Mantova e il sottoprefetto di Ca-stiglione. Tuttavia il mutamento amministra-tivo non fu immediato: la legge del 9 febbraio entrò in vigore il 1 luglio 1868 e la riorganiz-zazione amministrativa richiese tempo.

L̓ effettiva riorganizzazione legislativa e giudiziaria del mantovano con il resto del territorio del Regno dʼItalia, si realizzò gra-dualmente con la legge del 26 marzo 1871 n. 129, che estese alle province annesse i codi-ci civili e penali, quello commerciale e della marina mercantile, le leggi sullʼordinamento giudiziario, sui conflitti di giurisdizione, sul-lo stato civile, sullʼanagrafe della popola-zione e sul contenzioso amministrativo che già vigevano nel resto del paese. Ed è solo con il successivo R. D. del 14 ottobre 1871 n. 555 che venne approvato il regolamento per la separazione delle attività e passività fra le province di Mantova, Brescia e Cre-mona. A testimonianza di questa confusio-ne di competenze, il comune di Asola pur dipendendo dal prefetto di Mantova rimase legato anche al prefetto di Brescia (come mostrano i documenti del periodo conservati presso lʼarchivio storico comunale di Asola)

segue a pag. 16

Prosegue in questa seconda e conclusi-va parte lʼarticolo di Enrico Ferro che illustra gli aspetti più interessanti della vicenda storica che ha portato Asola a far parte della Provincia di Mantova.

La ricostituzione della Provincia di Mantova

Elenco dei comuni che andranno a far parte della ricostituita provincia di Mantova secon-do il progetto di legge del 20 giugno 1867

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Alå dumenicå, quai an dopo la guerå,dale campagne se vigniå ʻn paes;chi ʻndaå ai vesper e chi per ustarie,chi ʻndaå al cine e chi ʻn curtìl di pret.

E gherå tanti chi se binaå là al campose gherå lʼAsulå che zugaå al balù,e le pütele i-erå dele suoreper la dutrinå e dopo ale Funsiù.

Chei che riaå de là del pont dè Ciesle biciclete i-à miti dè Bertou dènt al Gal per quindes franch al dé,per miå riscià, dè duì ndà a caså a pé.

Per töi chi-ater che vigniå di Barchu dai Gasöi, Pignole e Castelnöf,lʼerå pü còmot fermàs alå Belariå,dè Piero Viölå o là del por Tubiå.

E ʻnvers le dò i-erå za bele en cuå,töti a spuncià per endà dent al Cine,chel del Teater chel dirviå bunurå,per chel di prét, dop la benedisiù. Dè töti i pòst chel pü frequentatlʼerå sensʼater le quater vie magiure,chele che taiå chi altre per metàe töte ʻn piaså alå fì le sè finis.

Forse lʼerå ancå perché se caminaåsens duì, spenden gnancå ù,e pó sensʼater lʼerå en diertimenta vardà tötå stè mareå de zent

E gherå trè che lè vardaå nusù“Ardé som che, le bele del paes,gom i calzet de sedå e le scarpinecol tach bel valt e po le culanine”.

I_erå tant bele che nusù i_à tode,poch lʼerå nʼasen e trop lʼerå ʻn caal,adés i_è ece e a spas le ghe ʻa pöse pöl vidile a Meså ala matinå.

Agàs Di pianta con rigoglio eccessivo del fogliame a scapito della fruttificazione. Dal latino “acquaceus” = acquoso, ossia imbevuto eccessivamente dʼacqua.

Agrerå Mercede, compenso definito in cereali: dal latino ager “campo”, ossia in frutti del campo. Esempio tipico di agrerå era il riconoscimento elargito dagli agricoltori locali ai dacquåröi, per il servizio fornito nellʼirriga-zione dei prati.

Aiguere Acquazzone. In francese tro-viamo il vocabolo “aiguière” che sta per brocca. E ̓quindi assai probabile che il no-stro aiguere, abbia lo stesso significato della frase italiana: piovere a catinelle.

Anguriå Cocomero, dal greco “angùrion”, derivato forse da Angora lʼantico nome di Ankara, luogo di provenienza del frutto. Il vocabolo italiano è invece di derivazione latina “cucumis citrullus”, mentre il cetriolo, in dialetto cucömer, è detto in latino “cucumis sativa”. Sempre quindi di cocomeri si tratta.

Argotå (Vargot) Qualcosa, che contraen-dosi da argót, vargót; dalla locuzione latina “vere gutta” in verità una goccia, solamente una goccia.

Armelå Nocciolo. Diminutivo di arm, anima. Come lʼanima sta dentro lʼuomo, il nocciolo sta allʼinterno del frutto.

Asband Batteria, strumento musicale com-posto da batteria e piatti. Storpiatura di jazz-band (pronuncia ĝäş bänd), ovvero orchestra di musica jazz.

Asé Abbastanza, dal latino “adsatis”= assai che, in epoca medioevale, ha assunto anche valore limitativo (vedi anche il francese assez = abbastanza).

Aspå Macchina per avvogere il filo: dal gotico “haspa”. “Sta col cör en sö lʼasp”, essere in uno stato di grande apprensione; forse perché trattandosi di un meccanismo inmovimento dava un senso di particolareinsicurezza e instabilità. Era così chiamato

Dialettando 16

Eros Aroldi

e, pur ritornando a dipendere dalla Magi-stratura Provinciale di Mantova, per lʼam-ministrazione della giustizia si riferiva al Tribunale di Castiglione delle Stiviere. Ciò comporterà disagi notevoli e incomprensio-ni che sfoceranno proprio in quel 1871, in un tentativo del comune di Asola e di altri del-lʼAlto Mantovano capitanati da Castiglione delle Stiviere e Castelgoffredo di promuo-vere una petizione al governo di Roma per un ritorno alla provincia di Brescia, che sarà oggetto di un prossimo articolo.

Note: (1) Il governo municipale provvisorio era formato da Girolamo Clerici Bagozzi, Ottaviano Boccalini, Francesco Fario, Gaetano Tiraboschi, Giuseppe Magagna, Bortolo Pellegrini, Antonio Rizzardi, Giovan Battista Terzi, Vigilio Segala e dal Parroco don Giuseppe Rondelli. I primi quat-tro appartengono allʼantica nobiltà mentre i rima-nenti sono esponenti della nuova borghesia rurale. (2) Come nella prima parte dellʼarticolo (L̓ Asola-no N°2), ho preferito mantenere questa forma del nome utilizzata nei documenti dʼepoca rispetto a quella oggigiorno ufficialmente accettata di Castel Goffredo. (3) Ovvero i distretti di Mantova, Reve-re, Gonzaga, Sermide e Ostiglia. (4) Il consiglio provinciale di Verona nella seduta del 9 settembre 1867 darà responso negativo sulla restituzione di Peschiera alla ricostituita Provincia di Mantova. Per Peschiera, infatti, lʼappartenenza a Mantova era recente e dovuta al decreto di Napoleone dellʼ8 luglio 1805 che lʼassegnava al dipartimento del Mincio. Mentre per Ponti il consiglio provinciale di Verona darà parere favorevole.

Inizia con questo numero la rubrica di Eros Aroldi sul dialetto asolano. Di particolare interesse il piccolo vocabolario etimologicoche spiega lʼorigine delle parole.

La pagina del dialettoPiccolo Dizionario etimologico: lettera A

Poesia: “A spas per Asulå”

La ricostituzione della Provincia di Mantova

segue da pag. 15

E là en del möcc tra tantå e tant zent,pasaå ʻl Duardo ensièm al por Ricardoe Milcher Verdi con me zio BrusòtPeo Palasinå e per didré Candrinå.

E i se fermaå a tö la pariginåsotå la Loså là del Naziunal,se lʼerå inveren i ndaå del por Tusìper le castagne che scutaå en sói di.

E apenå che, lé dalå sagrestiå,ʼudur de incens el traersaå ʻl curtìl,se pudiå dèrver el cine, chel di prétche le funsiù urmai i_erå alå fì.

E ʻn dʼen mument gherå ʻl curtil za piéde gnari en curså per ciapà i prim post, e ʻntant che Dent el ghe slungaå i bigliet,Rosi el ghe daå na strengå en söl cupì.

“Fé a belasì, senså tant casìche dent dè post ghe né senså sburlà,e usé miå se no ve dó la stropåen sö le urecie vardóm se capì miå”.

E a serå tardå ʻl paes el se svudaåtöti ʻnvers caså envers el lunedé ;gherå ʻn qual dü però chel dindulaåper la stracadå ma ancå per el vì.

E là ʻn bisacå, en font sotå ʻl fasöl,gherå na mentå che tacaå ʻn brisì,che ghie cumpràt de Gandilì là al cinespetå en pó Franco che fóm metà per ü.

A spas per Asulå

anche lʼorgano della mietitrice-legatrice che adagiava gli steli recisi del grano, sul nastro nastro trasportatore.

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Il Comune di Asola è molto sfortunato con le Ditte che vincono le gare dʼappalto per lʼese-cuzione dei propri progetti. Infatti, lʼAzienda che si aggiudicò lʼappalto per la costruzione dellʼAsilo, dopo poco tempo fallì e con essa la speranza del Comune di aver qualcuno che rispondesse della scarsa qualità dei materiali impiegati. Ora la storia si è ripetuta con la Ditta che ha appena ultimato i lavori di restau-ro del Palazzo ex Monte Pegni. Tremiamo al pensiero che, anche in questo caso, il Comu-ne non abbia più nessuno a cui rivolgersi se, in futuro, si evidenzieranno dei difetti.

* * *Recentemente è stata inaugurata, con tante belle parole, la nuova sede del Museo e già cir-colano voci inquietanti sulle intenzioni delle competenti autorità di sottrarre al nostro mu-seo alcuni prestigiosi reperti per trasferirli al Museo archologico di Mantova. Non sappiamo se ciò è vero ma sappiamo che quando tuona, quasi sempre dopo piove. Francesca Zaltieri, però, ci ha garantito che è in campana.

* * *Siamo molto contenti che a Castelnuovo i cittadini abbiano trovato un accordo per la raccolta “porta a porta” dei fondi da destinare a ripristinare le campane del Paese. Complimenti, quindi ad Oreste che portava la cassetta salvadanaio (rea-lizzata con perizia dalla Ditta Canicossa Angelo e Luigi); a Maria Rosa che custo-diva le chiavi e all ̓Aldina che fungeva da contabile. Anche se la cifra raccolta è molto lontana da quella necessaria, il suo significato morale è molto grande perchè con esso i castelnovesi, credenti e non, ri-badiscono la loro unità dʼintenti e la loro fratellanza, che è indipendente dalla fede religiosa o politica. Così, dopo circa due mesi dalla loro rimozione, il 7 dicembre scorso, le campane della parrocchiale Santa Margherita sono ritornate a suo-nare per i castelnuovesi. Il restauro ese-guito dalla Ditta Capanni di Castelnuo-vo dei Monti è costato circa 50.000 euro. Oltre ai proventi ottenuti con la “collet-ta della concordia” molte altre iniziative hanno provveduto a raccogliere fondi per contrinuire alle spese: la pesca di benefi-cenza, il mercatino di Natale e gli apporti di coloro che aspettavano il Santo Natale per mettere mano al borsellino.

Attualità 17Tanti auguri di pronta guarigione al nostro amico poeta Navio Cogato che, a metà del-lo scorso mese di novembre, è stato gettato a terra da una macchina, mentre andava in bi-cicletta. Infortunio non grave che, però, lo ha costretto ad indossare un tutore.

* * *Nel numero precedente non abbiamo fatto in tempo a riportare la notizia; ri-pariamo in questo, esprimendo alla fa-miglia Gabella tutto il nostro vivo cor-doglio per la morte del caro Ilario, un asolano che ci ha sempre onorato, testi-moniando con lʼesempio, il Suo amore profondo per la Famiglia, il Lavoro e per la nostra Comunità. Per questo lo ringraziamo e faremo in modo di non dimenticarlo.

Le notizie fornite in questa rubrica possono informare ma anche pungere. Per questo ve le presentiamo conficcatein un apposito cuscinetto. Per non farsi male si consiglia di “sfilarle” una ad una, con attenzione.

Il puntaspilliLa raccolta, in sintesi, delle notizie del momento.

Asola, Via Libertà, 36 - Telefono 0376 / 710346

Articoli da regaloPelletteria, Bigiotteria,

Elfi, Fatine, Trolls.

Ricevitoria Lotto, Tris,Superenalotto, Totocalcio

Fra le montagne e le foreste quasi inviolate, al centro della Norvegia, esiste il piccolo villaggio di Tynset nel quale la tradizione colloca il regno dei Trolls. Le miti-che creature delle favole norvegesi sono riprodotte con lʼimpiego di materiali ricavati dagli alberi e dal terreno e rifinite a mano. In un epoca che celebra il trionfo del materialismo, sognare il mondo magico delle Fate e dei Trolls è privilegio di pochi animi delicati che credono nella natura e nei suoi incantesimi. E, poi la leggenda racconta che... quando la luna è alta nel cielo tutto può succedere. . . un colpo di fortuna, o più sempli-cemente, ricevere in regalo un Troll o una Fatina!

I Pics sono i Piani Integrati fra Comune e Piccoli imprenditori del Centro Storico che possono venir finanziati dalla Regione con una parte a fondo perduto. Occorre dar atto allʼAmministrazione, ed in particola-re a Raffaele Favalli, di aver colto appieno lʼimportanza dellʼopportunità offerta dalla Regione e di aver operato con la massima professionalità ed impegno. Il risultato ha premiato questo approccio. Asola, infatti, ha presentato un progetto al quale, oltre al Comune, hanno aderito ben 32 piccole im-prese private. Questo dato pone la richiesta di finanziamenti predisposta da Asola fra le più importanti della Provincia.

* * *Continua il vizio di alcuni intolleranti di strap-pare i manifesti dalle pubbliche bacheche, posizionate sotto i portici della piazza. Poichè il diritto di esprimere le proprie opinioni è espressione di Democrazia, sarebbero oppor-tuni seri provvedimenti per far comprendere a quei “cretini”, che va sì punito il loro spregio per le regole democratiche ma, ancor più va punita, la loro pochezza intellettuale.

Giallo in Via PiaveTriste storia di 19 pali spariti nel nulla

ovvero: Chi ha rapito i pali del Sociale?

Il dato che riportiamo è definitivo in quanto, a seguito dei “rapimenti” che si sono susse-guiti dal giorno in cui sono finiti i lavori del-la via, non ne è rimastra nemmeno lʼombra. I 19 pali posizionati per impedire agli auto-mobilisti di parcheggiare sul nuovo selciato che delimita lʼarea di pertinenza del Teatro Sociale. Gli investigatori hanno concentrato i loro sospetti su due tipologie criminali, con due moventi ben precisi. La prima tipologia comprende tutti gli automobilisti che avreb-bero avuto interesse ad eliminare i pali per poter parcheggiare liberamente. La seconda delinea un profilo criminale più “sottile”. Infatti, costruiti, con una certa cura, in ro-busta lega metallica, quei 19 pali avrebbero potuto far gola a chi, avesse voluto abbellire il proprio giardino, senza spendere. Le inda-gini, tuttora in corso, pendono, ovviamente, per la seconda ipotesi.

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tamente corrispondente al bene) vince per-dendo: la sua resa totale diventa vittoria as-soluta in quanto realizzazione di un amore più grande di ogni male, della morte stessa.

Ho lʼimpressione che noi cristiani oggi cadia-mo nella tentazione di armarci di orgoglio ed arroganza per dare forza e sicurezza alle parole da scagliare contro gli “altri”, che si presenta-no come poteri forti e autoritari. Crisostomo invita allʼaccondiscendenza, perché sa bene che con la mansuetudine i cristiani saranno invincibili per tutti. Se i cristiani perdono il carattere della mitezza e dellʼumiltà, qualità essenziali dei discepoli di Gesù “mite e umile di cuore”, mettono a repentaglio il senso stes-so della loro testimonianza. La forza del cri-stiano è la coerenza, la convinzione profonda, non la forza di un potere o di un ruolo sociale. E quandʼanche la persona sembrasse “de-bole”, la sua mansuetudine finirebbe per

Il Natale è passato, le feste sono finite, è ini-ziato un nuovo anno. Nel cuore ci chiediamo se siamo stati coinvolti da sentimenti intensi e sinceri oppure se ci siamo lasciati prendere semplicemente dallʼesteriorità o dallʼemo-zionalità del momento. Speriamo che que-sto Natale non sia stata unʼoccasione persa per crescere. Riprendiamo non senza fatica il cammino di un nuovo anno, il ritorno alle “solite cose”, ma non possiamo dimenticare che esse costituiscono il senso della nostra vita. Davanti agli impegni scorgo, spesso, nellʼanimo delle persone una sorta di “vuo-to”, di “piccolezza”, di “fragilità”, a causa di problematiche considerate più grandi delle proprie forze. Preparando la festa di San Gio-vanni Crisostomo (che forse conosciamo più per la “tradizione devozionale” che per la sua straordinaria efficacia evangelizzatrice), mi sono ritrovato sottomano una riflessione che mi ha colpito e ho trovato illuminante per la situazione esistenziale della nostra comunità. Afferma il santo: “Finché saremo agnelli, vinceremo e, anche se saremo circondati da numerosi lupi, riusciremo a superarli. Ma se diventeremo lupi, saremo sconfitti, perché saremo privi dellʼaiuto del pastore. Egli non pasce lupi, ma agnelli... Non turbatevi per il fatto che, mandandovi tra i lupi, io vi ordino di essere come agnelli e colombe. Avrei po-tuto dirvi il contrario, impedirvi di essere esposti come agnelli ai lupi e rendervi più forti dei leoni. Ma è necessario che avven-ga così, poiché questo vi rende più glo-riosi e manifesta la mia potenza” (omeliesul Vangelo di Matteo). E ̓ una riflessionedavvero paradossale: il forte (che di solito corrisponde al male) perde vincendo; la sua vittoria diventa la sua sconfitta, viene svuotata di potere. Il debole invece (soli-

avere maggiore forza. E ̓una provocazione certamente molto forte e davvero parados-sale: le applicazioni di tale stile evangelico potrebbero essere molteplici in riferimento alla vita quotidiana. Crisostomo, comple-tando lʼinsegnamento evangelico, aggiun-ge anche lʼinvito alla prudenza. «Siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe» (Mt 10,16). Ma cosa può fare la nostra prudenza - obietta Cristosto-mo - in mezzo a tanti pericoli? Per quanto grande sia la semplicità di una colomba, a che le gioverà quando sarà aggredita da-gli avvoltoi? La prudenza indicata è quella «del serpente». Come il serpente abbando-na tutto, anche il corpo, e non si oppone pur di risparmiare il capo, così anche tu, pur di salvare la fede, abbandona tutto, i beni, il corpo e la stessa vita. Gesù esige la prudenza del serpente perché tu non rice-va delle ferite mortali, e la semplicità del-la colomba perché non ti vendichi di chi ti ingiuria e non allontani con la vendetta coloro che ti tendono insidie” (Omelie sul vangelo di Matteo). La prudenza del ser-pente significa che non si deve rinunciare al dibattito, al confronto, alla forza delle proprie idee e tradizioni, ma questo va fatto con franchezza e umiltà sia al proprio inter-no, sia nelle relazioni con gli “altri”: ne va della consistenza della convivenza civile.

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Parole di Vita 18

Don Riccardo Gobbi

Invito alla riflessione

Il 15-16 e 17 Dicembre, in Piazza XX Settembre, a cura della Pro Loco e dellʼAmministrazione Comunale si è tenuta la Va edizione dellʼormai tradi-zionale Mercatino di Natale che ha pre-sentato, sotto i consueti gazebo, i punti vendita di artigiani e commercianti con lʼoggettistica natalizia, frutto della loro creatività ed abilità manuale e le spe-cialità gastronomiche tipiche del perio-do e della tradizione festiva. Purtroppo questʼanno, per motivi organizzativi, le date della manifestazione non hanno potuto coincidere con quelle stabilite per la 16a edizione del Presepe Viven-te, ambientato nella suggestiva cornice del parco monumentale di Palazzo Ter-zi e ciò ha un pò penalizzato entrambe le manifestazioni.

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anche lo spirito. Siamo fiduciosi che altre per-sone si uniranno a noi e chissà... forse un giorno non lontano ci potremo esibire per entusiasma-re un pubblico e rappresentare la nostra Asola in alcune feste paesane, guarda caso proprio quelle feste che han dato origine a molte danze etniche, in tutto il mondo.

Gruppo Danze Etniche di Asola (Anna Affò)

Gentile Direttore, chiedo ospitalità per al-cune riflessioni circa lʼinaugurazione della nuova sede del Museo Civico “G.Bellini” di Asola, avvenuta il 28 ottobre con una ben riuscita cerimonia che ha beneficia-to anche di unʼentusiastica partecipazione della popolazione. Credo vada sottolinea-to il valore di unʼiniziativa che non solo ( e già questo sarebbe titolo di merito) per-mette una migliore fruizione di buona parte delle collezioni archeologiche del Museo, ma riconsegna anche alla città -al termine di un approfondito intervento di restauro- il palazzo che fu sede del Monte di Pietà. Era infatti necessario invertire lʼinesorabile processo di degrado cui era da tempo sog-getto lʼelegante edificio neoclassico. Un caloroso ringraziamento spetta, dunque, a quanti hanno voluto il ripristino di que-sto importante tassello del tessuto urbano. Auguriamoci che i lavori, già completati per un primo significativo lotto, giungano senza troppi ritardi verso il pieno recupero della struttura comne previsto dallʼintelli-gente progetto varato dallʼamministrazio-ne comunale. Va da sè che il nuovo assetto gioverà significativamente alle iniziative di-dattiche organizzate dal Museo “G.Bellini” delle quali beneficiano numerosi istituti scolastici. Sia consentito aggiungere una considerazione: sarebbe stato opportuno che nellʼatrio dellʼedificio, in cui sono stati rinnovati gli intonaci e recuperato il portale, si fosse provveduto anche alla pulitura e va-lorizzazione delle epigrafi lì collocate. Esse testimoniano lʼantica funzione dellʼedificio, fino al 1913 sede dellʼistituzione creditizia per secoli attiva a favore degli indigenti. Un particolare interesse -che va oltre queste ri-flessioni dettate, se si vuole, da mera pietas civica- riveste la più antica di tali iscrizio-ni che ricorda la fondazione del Monte nel 1614 per iniziativa del provveditore Anto-nio Priuli e dellʼarciprete Antonio de Anto-nii. E ̓ una pagina di storia di cui si sono occupati studiosi come Domenico Bernoni

Conoscere le musiche e le danze di tutto il mondo, divertendosi.Questo è stato il seme dal quale è nato questo gruppo di asolani appassionati di danze etniche. La curiosità, lʼentusiasmo e la passione per il mondo del folclore ha costituito un fertile terreno nel quale set-timana dopo settimana, danza dopo dan-za, sudata dopo sudata, e, diciamolo pure, risata dopo risata, è cresciuto il ballerino o la ballerina che stava assopito in noi. Abbiamo conosciuto la “speciale” docen-te di danze etniche, Paola Treccani, alla scuola dellʼinfanzia Statale “Fulvio Ziac-chi” di Asola. Era impegnata a condurre un laboratorio di danze popolari con i bambini. Unʼesperienza della scuola che ha varcato i confini della stessa, coinvol-gendo i genitori, i parenti e gli amici che, dopo un primo approccio con la danza, nato dal desiderio di allestire uno spet-tacolo per i bambini, han deciso di im-mergersi nel meraviglioso giardino delle danze etniche. E ̓un giardino vasto in cui ci sono danze antiche alle quali il tempo non ha tolto lʼinebriante profumo di rosa e caprifoglio, danze più recenti, fresche e semplici come margherite. Ci sono poi danze provenienti da diversi paesi che con i loro colori e forme risvegliano i nostri sensi e portano la nostra mente ai profumi di spezie, allʼimmensità del-lʼoceano o al colore delle isole... Ad ogni incontro del lunedì sera corrisponde un viaggio senza pesanti bagagli. Un viag-gio in compagnia di sorrisi e stringendo mani che calde o fredde, incerte o sicure che siano, non ci lasciano soli e ci accom-pagnano e accolgono anche se talvolta il peso della giornata ha tolto il sorriso dal nostro viso. Grazie alla disponibilità di al-cune persone abbiamo utilizzato vari spa-zi sul territorio e finalmente, ad ottobre, abbiamo trovato un luogo idoneo per un gruppo di ballerini in continua crescita. Ringraziamo le famiglie di Carlo e Paolo Marinoni che ci hanno messo a disposi-zione la comoda sala al civico 19 di via Torresano, proprio nel centro di Asola. Il corso di danze etniche prosegue ed at-tualmente siamo in molti a partecipare ed ogni lunedì impariamo danze nuove e ri-petiamo quelle che più ci piacciono, men-tre il corpo e la mente, fra ironia e risate, in un clima sereno, mantengono giovane

I lettori ci scrivono 19 Brian Pullan, Silvia Benvenuti e Daniele Mon-tanari. Gli stessi motivi avrebbero, a mio avvi-so, consigliato lʼesposizione del grande ritrat-to dellʼAntonii facente parte delle collezioni museali. Dʼaltra parte lo spazio a disposizione è ancora limitato ed i responsabili dellʼallesti-mento si sono trovati difronte alla necessità di operare delle scelte. E ̓probabile, quindi, che il dipinto sarà di nuovo fruibile nel prossimo futu-ro. L̓ auspicio è che lʼedificio restituito alla cit-tadinanza, oltre che ideale punto di riferimento per la trasmissione della conoscenza storica e la salvaguardia della memoria asolana, non tra-scuri le proprie radici e quelle testimonianze che ne tramandano il ricordo. Cordialmente,

Andrea Lui

In questa rubrica pubblichiamo lettere e comunicazioni dei lettori che intendono far conoscere notizie, opinioni, temi culturali, curiosità, ecc.

C’è posta per voi

Una doverosa precisazionePoichè le luminarie questʼanno sono sta-te esposte dal Comune, sta circolando la voce che questo è accaduto perchè i commercianti si sono rifiutati di pagare la quota di 50 €. Ma non è così ! Fin dallʼinizio, le luminarie sono sempre state esposte dal Comune e dai commercianti, che si autotassavano. Dal 2002 per far risparmiare al Comune 1.500 euro, Coe-sa, dopo aver acquistato le luminarie, si è impegnata ad esporle, con il contributo di 4.000 euro del Comune (anzichè i €. 5.500 dellʼanno prima). Purtroppo, ogni anno, i commercianti disposti a contri-buire, sono diminuiti, fino a raggiungere il minimo storico di 46, nel 2005. Que-stʼanno chi ha sempre pagato non si è ri-fiutato di farlo, ma ha voluto lasciare al Comune lʼonere di esporre le luminarie, nella speranza che Esso, riesca dove ha fallito Coesa: Far pagare tutti affinchè tutti paghino meno! Tutti hanno sempre beneficiato delle luminarie, pagate solo dai pochi e ora quei pochi si sono davve-ro stancati. Questa è la verità, non altro!

IL LIONS CLUB “CHIESE MANTOVANO”

Ci ha inviato con preghiera di pubblicazio-ne il resoconto del Progetto “Dal Chiese al Cuanza”Durata: dal 1° Novembre 2003 al 3 Settem-bre 2006.Iniziative: lotterie, serate teatrali, bancarella libri, offerte messe domenicali, serata di San Vito, contributi di aziende e privati, ecc.Fondi raccolti: in totale€. 68.723,00 (dei quali 27.319,00 tramite bancarelle libri)Impiego fondi: €. 13.263 per acquisto me-dicinali - €. 30.410 per ampliamento locali ospedale - €. 25.050 per acquisto fuoristrada a servizio ospedale.Un vivo ringraziamento per: Comune di Asola (Giunta Rivera - Giunta Calcina)Parrocchia di Asola - Associazione Alpini - Gruppo Scout - la Ciacere Asulane - Amici di Sorbara - Tecnodue e a tutte le persone che hanno donato libri o contribuito con de-naro. L̓ attività continua...E ̓iniziata la raccolta fondi per la campa-gna internazionale, che coinvolge i Lions

Club di tutto il mondo, denominata: SIGHT FIRST 2

per la lotta alla cecità da fiume nei paesi più poveri

Il 1° novembre, ad Asola, il banco dei libri è stato allestito sotto la loggia del Municipio.

Il Presidente: Leonardo Tiranti

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Centro Studi 54 - 46041 ASOLA (MN) - Via Giovanni da Asola, 6Telefono: 0376.710596 (r.a.) - Fax 0376.710561

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