45
La “svolta cognitiva” - La grammatica generativa (Chomsky) - La psicologia cognitiva e l’intelligenza artificiale ( scienza cognitiva) - Declino della filosofia linguistica - Insoddisfazione per la semantica logica caratteristica del paradigma dominante. ( inadeguatezza teorica riguardo al lessico; problemi dei contesti di credenza, non dà conto della compresione e non ha plausibilità cognitiva; idealizzazione eccessiva)

La “svolta cognitiva” - UniBG 7 - Teorie cognitive.pdf · Il modello pre-chomskiano: il comportamentismo (Skinner, Verbal Behaviour, 1954) Comportamentismo (Watson): lo studio

Embed Size (px)

Citation preview

La “svolta cognitiva”

- La grammatica generativa (Chomsky)

- La psicologia cognitiva e l’intelligenza artificiale

( scienza cognitiva)

- Declino della filosofia linguistica

- Insoddisfazione per la semantica logica

caratteristica del paradigma dominante.

( inadeguatezza teorica riguardo al

lessico; problemi dei contesti di credenza, non

dà conto della compresione e non ha plausibilità

cognitiva; idealizzazione eccessiva)

Chomsky

- L’oggetto della linguistica è la facoltà del linguaggio

(= Grammatica Universale, GU), e solo la facoltà del

linguaggio si può studiare scientificamente

- La linguistica è una branca della psicologia

- La linguistica è una scienza deduttiva, quindi

predittiva

- La linguistica è descrittiva in quanto non prescrittiva

- La GU è rappresentata mentalmente

- La GU è specie-specifica

- La GU è innata

Chomsky

Il linguaggio è una facoltà mentale, la conoscenza innata (= biologicamente determinata) della Grammatica

( la linguistica è una parte della psicologia o più in generale della scienza cognitiva)

La caratteristica essenziale della grammatica è la produttività: con un repertorio finito di elementi atomici si possono generare infiniti elementi complessi.

Grammatica Universale

La facoltà del linguaggio consiste nella conoscenza

tacita delle regole della grammatica.

Tale conoscenza è innata nel senso che nell’arco

dei primi tre anni di vita il bambino giunge, sulla

base di strutture interne, a padroneggiare le regole.

(anche se sono necessarie certe condizioni esterne,

il linguaggio non si impara ma si acquisisce)

La linguistica è lo studio della GU, quindi è una

branca della psicologia.

Argomenti per la GU

- Povertà dello stimolo. È impossibile

apprendere una struttura complessa come

la GU sulla sola base dei proferimenti uditi e

delle correzioni ai proferimenti emessi.

- Dissociazioni tra intelligenza generale e

capacità linguistiche ( “linguistic savants”,

bambini Williams; ma agrammatismo puro è

raro)

- Sviluppo spontaneo di un (proto)linguaggio

dei segni; linguaggi “pidgin” e “creoli”.

Il modello pre-chomskiano: il comportamentismo (Skinner, Verbal Behaviour, 1954)

Comportamentismo (Watson): lo studio della mente si riduce allo studio del comportamento e questo può essere integralmente spiegato a partire del meccanismo stimolo-risposta-rinforzo.

Il linguaggio è appreso dai bambini per condizionamento comportamentale, in virtù del fatto di essere rinforzati a produrre determinate risposte linguistiche di fronte a certi stimoli. Per esempio, il bambino riceve una risposta premiante quando dice “blu” in presenza di cose blu.

L’approccio comportamentista all’apprendimento del linguaggio parte da una concezione empirista della mente la mente è una tabula rasa e tutto ciò che sappiamo lo apprendiamo dagli stimoli che ci vengono dall’esperienza.

La spiegazione comportamentista

dell’apprendimento della sintassi

Poiché quelle sintattiche sono regole, principi generali, il loro apprendimento (nella prospettiva comportamentista) si realizzerà tramite ragionamenti induttivi (da dati particolari a conclusioni generali) basati sull’esperienza;

i bambini procederebbero a testare di volta in volta le ipotesi di regole grammaticali più semplici che si possono formulare, sulla base degli stimoli linguistici cui sono sottoposti (innanzitutto quelli che provengono dai genitori);

nel fare questo, commetterebbero molti errori, che verrebbero poi corretti alla luce di un’esperienza linguistica più estesa e delle correzioni esplicite fornite dai genitori, fino ad individuare per prove ed errori le corrette regole grammaticali.

(metodo “trial and error”)

L’argomento della povertà dello stimolo (in dettaglio)

Gli stimoli linguistici cui sono sottoposti i bambini sono pochi e insufficienti a determinare tramite generalizzazione empirica l’individuazione delle corrette regole grammaticali.

Quindi, se i bambini apprendessero il linguaggio per generalizzazioni induttive fatte a partire dall’esperienza linguistica cui sono sottoposti, commetterebbero moltissimi e ripetuti errori grammaticali e solo dopo molti tentativi riuscirebbero (forse) ad individuare le regole corrette.

Ma…

L’argomento della povertà dello stimolo (in dettaglio)

… i bambini non commettono questi errori riconoscono come grammaticalmente corretti enunciati mai sentiti prima e sanno formulare enunciati grammaticali che non hanno mai sentito già intorno ai tre anni.

Dunque, i bambini non apprendono il linguaggio nel modo previsto dai comportamentisti.

I bambini devono possedere le regole grammaticali anteriormente all’esperienza linguistica.

Un’applicazione dell’argomento (cfr. Pinker 1994)

La regola dell’inversione delle frasi interrogative in inglese:

A) A unicorn is in the garden Is a unicorn in the garden?

B) A unicorn that is eating a flower is in the garden Is a unicorn that is eating a flower in the garden?

La regola dice che per formare una frase interrogativa in cui il verbo principale è un ausiliare si sposta il verbo principale all’inizio della frase, indipendentemente dalla complessità dell’espressione che funge da soggetto.

Un’applicazione dell’argomento (segue)

Se i bambini procedessero con una sorta di ragionamento induttivo (inferenza alla spiegazione migliore) dovrebbero scegliere la regola più semplice per spiegare la grammaticalità della trasformazione A.

Ma vi sono sicuramente regole più semplici di quella corretta. Ad esempio, una regola più semplice compatibile con A è:

bisogna spostare all’inizio della frase il primo ausiliare che si incontra.

Questa regola è più semplice perché fa riferimento solo all’ordine lineare delle parole e non al loro ruolo nella frase (soggetto, verbo principale); ma porterebbe nel caso B a produrre questo enunciato non grammaticale:

*Is a unicorn that eating a flower is in the garden?

I bambini non sbagliano mai anche se sentono B per la prima volta.

Dunque devono avere in testa la regola giusta prima di essere sottoposti allo stimolo linguistico.

La produttività

- Con un numero finito di parole si possono

produrre infiniti enunciati (di lunghezza

virtualmente infinita).

- La produttività è la proprietà cruciale del

linguaggio, quindi è ciò che va spiegato in prima

istanza.

- La produttività è una proprietà che dipende dalla

sintassi, quindi è una proprietà della GU.

- La produttività si spiega con la natura generativa

della GU

Il meccanismo generativo

Grammatica =

1) Insieme di simboli terminali o vocabolario

(es.: {a,m})

2) Insieme di simboli non terminali o categorie

grammaticali (“sintagmi”)

(es.: {S,X})

3) Regole di riscrittura

(es. SmX; Sm; XaS; Xa)

Linguaggio = tutte le espressioni della forma (ma)*m e

della forma (ma)*

Es. ma; mama; mamam,… Invece mma non

appartiene al linguaggio

Il meccanismo generativo

Esempio: frammento dell’italiano

Lessico = {il, cane, gatto, insegue, corre, beve, latte}

Sintagmi = {F,SN,SV,N,V,DET}

Regole = { FSN SV

SNDET N

SVV SN

SVV

Ncane; Ngatto; Nlatte; Vbeve;

Vcorre; Vinsegue; DETil }

L’albero sintattico

La ricorsione

Data una struttura (sintagma) S generata tramite

l’applicazione di una regola R, è possibile riapplicare

(un numero arbitrario di volte) R sulla S e sulle

strutture via via generate (= uno stesso simbolo

compare sia a sinistra che a destra di una regola: X

aX)

Es. SN SN SP

(“il gatto di Francesca”, “il gatto della zia di

Francesca”, “il gatto del fidanzato della sorella di

Francesca”, …)

Si può anche avere ricorsione indiretta: XYa; YbX.

La distinzione competenza/esecuzione

Se le regole della GU consentono di generare strutture di

lunghezza arbitraria (virtualmente infinita), Perché, di

fatto, non siamo in grado di comprendere frasi oltre

una certa complessità?

Bisogna distinguere la

COMPETENZA (competence) = la conoscenza che il

parlante/ascoltatore ha della propria lingua

dalla

ESECUZIONE (performance) = l’uso effettivo della lingua

in situazioni concrete. Dipende da memoria,

attenzione, interesse, fattori stilistici…

L’obiezione fondamentale

Se la GU è innata e universale, perché ci sono così tante lingue diverse?

Teoria dei principi e dei parametri

Chomsky: principi e parametri

Principi = regole comuni a tutte le lingue, inscritte nella biologia dell’“organo” del linguaggio (“cablati”). I principi delimitano l’ambito delle lingue possibili.

Parametri = regole variabili i cui valori vengono fissati all’atto dell’interazione linguistica. I valori dei parametri determinano le variazioni interlinguistiche.

Esempi di principi e parametri

Principio di dipendenza dalla struttura: la conoscenza del linguaggio si basa sulle relazioni strutturali tra i componenti della frase, non sulla sequenza degli elementi (= parlare una lingua non è affastellare parole una dietro l’altra ma produrre strutture linguistiche, per quanto questo sia oscurato dalla forma superficiale delle enunciazioni).

Esempi di principi e parametri

Principio del Movimento (“muovi-alfa”): un costituente grammaticale può essere spostato da una posizione all’altra della frase.

Parametro associato: quale costituente della frase viene spostato e in quale posizione:

Inglese: Mary is at the seaside Is Mary at the seaside? (Regola: il verbo del SV viene spostato prima del SN)

Siciliano: Maria al mare è al mare è Maria?

(Regola: l’intero SV viene spostato prima del SN)

Esempi di principi e parametri

Parametro del soggetto nullo: si può/non si può omettere il soggetto di una frase (es. italiano sì; inglese: no)

(ma è un principio che una frase debba avere un soggetto, anche se questo è, dove il parametro lo consente, inespresso).

Chomsky: principi e parametri

Come posso dar conto del grande numero di lingue esistenti (circa 8000) con un piccolo numero di parametri?

- Bastano 14 parametri binari per avere 8192 lingue diverse

- Un singolo parametro “controlla” diversi aspetti (ha effetti a cascata su diverse costruzioni grammaticali)

Esempio: dal parametro del soggetto nullo dipende non solo la possibilità di omettere il soggetto, ma anche quella di invertire soggetto e predicato e quella di costruire frasi interrogative del tipo 3:

1)Verrà 1’) * Will come

2) Verrà Gianni 2’) * Will come John

3) Chi credi che verrà 3’) * Who do you think will come

Natura non prescrittiva della grammatica

(e della linguistica)

La GU non si impara e le sue regole non le decidiamo noi le regole della GU si seguono “per istinto” e possono essere violate solo deliberatamente, “per gioco”.

Le grammatiche prescrittive sono proprie solo di chi vuole imporre la sua lingua

(“Una lingua è un dialetto con un esercito e una marina”)

Le lingue storico-culturali (i “socioletti”) non sono oggetti scientificamente ammissibili.

Architettura della facoltà del linguaggio

Sistemi fonatorio e uditivo

I

I

Forma Fonetica (PF)

struttura sintattica <-- Parser

Forma logica (LF)

I

I

Sistema concettuale

Architettura della facoltà del linguaggio

PF = insieme di istruzioni per “tradurre” una frase

(intesa come struttura rappresentata nella

testa) in suoni.

LF = insieme di informazioni per “tradurre” la

frase in una rappresentazione concettuale,

cioè interpretarla, assegnarle un significato.

PF e LF sono i punti di contatto, le “interfacce” tra

il linguaggio e le altre facoltà mentali.

Parser = meccanismo ricorsivo (incorpora le

regole ricorsive) che genera le strutture

grammaticali

Architettura della facoltà del linguaggio

“Un’espressione …generata dal linguaggio

contiene una rappresentazione fonetica, che è

leggibile per i sistemi sensomotori, e una

rappresentazione semantica, che è leggibile per

il sistema concettuale e altri sistemi cognitivi

coinvolti nei processi di azione e pensiero (…)

Il sistema computazionale che genera

espressioni comprende due operazioni

fondamentali: l’una assembla i tratti nelle unità

lessicali, l’altra forma oggetti sintattici più grandi

a partire da quelli già costruiti, cominciando dalle

unità lessicali.” (Chomsky 2001, pp. 60-1)

Architettura della facoltà del linguaggio

Esempio: produzione.

La grammatica o parser genera, selezionando e

componendo unità lessicali, strutture che

interfacciano, attraverso la forma fonetica, il sistema

articolatorio. L’idea è in sostanza che, sulla base

delle connessioni tra lessico e sistema concettuale (=

forma logica), la GU “plasma”, nel senso di

assegnargli una forma grammaticale, un contenuto di

pensiero.

N.B. L’inserzione di elementi lessicali può avvenire a

più riprese nel corso di una derivazione (= processo

di costruzione di una frase). L’accesso al lessico è

interdetto soltanto dopo la scissione in PF/LF

Due accezioni di “facoltà del linguaggio” (Hauser, Chomsky & Fitch 2002)

Facoltà del linguaggio in senso stretto (NLF):

È il solo meccanismo ricorsivo, il sistema che genera

infinite strutture complesse a partire da un numero

finito di strutture semplici sulla base di regole

ricorsive. È esclusivo degli esseri umani.

Facoltà del linguaggio in senso ampio (BLF):

È la NLF più un sistema sensomotorio (il sistema

percettivo- articolatorio che consente di produrre e

percepire fisicamente il linguaggio) e un sistema

concettuale-intenzionale (l’insieme di

rappresentazioni concettuali).

Fatti semantici spiegati sintatticamente

Piero sa che Ugo ammira se stesso

Piero sa che Ugo ammira lui

Piero sa che Ugoi ammira se stessoi

* Pieroi sa che Ugo ammira se stessoi

* Piero sa che Ugoi ammira luii

Pieroi sa che Ugo ammira luii

* Se stessoi ammira Pieroi

* Luii ammira Pieroi

Perché?

Fatti semantici spiegati sintatticamente

“Teoria del legamento”:

1) Un’anafora deve essere legata nel suo dominio

2) Un pronome deve essere libero (= non legato) nel suo dominio

3) Un’espressione referenziale deve essere libera ovunque

DOMINIO = la più piccola frase che contiene l’anafora o il pronome.

X lega Y = X e Y sono coindicizzati e X precede (a rigore: c-comanda) Y.

X c-comanda Y = Y non è sotto X e la diramazione più bassa che sta sopra X sta anche sopra a Y.

Critiche a Chomsky (1)

• Sostenitori della grammatica cognitiva e semantica cognitiva (R. Langacker, G. Lakoff, L. Talmy):

1) L’essenza del linguaggio consiste nel suo essere un mezzo per veicolare significati, contenuti semantici.

2) La grammatica non è altro che un mezzo efficace di costruire strutture semantiche complesse a partire da significati semplici.

3) Tale mezzo, con le sue strutture (i diversi sintagmi e le regole per comporli) è derivato da strutture semantiche elementari pre-esistenti, fondate nelle nostre capacità senso-motorie: la sintassi è l’applicazione in un diverso contesto, di schemi percettivi e motori.

Es: La differenza fra SN e SV dipende dalla differenza semantica, derivata dalla nostra interazione percettiva e motoria col mondo, fra categorie come OGGETTO/EVENTO/PROPRIETA’.

L’autonomia della sintassi -

indipendenza dalla semantica

Il Lonfo (da: Fosco Maraini, Gnosi delle fanfole).

Il lonfo non vaterca né gluisce e molto raramente barigatta, ma quando soffia il bego a bisce a bisce sdilenca un poco, e gnagio s’archipatta. (…) Eppure il vecchio lonfo ammargelluto che bete e zugghia e fonca nei trombazzi fa lègica busìa, fa gisbuto; e quasi quasi in segno di sberdazzi gli affarferesti un gniffo. Ma lui zuto t’alloppa, ti sbernecchia; e tu l’accazzi.

Fatti linguistici che emergono da testi di

questo genere

• Il testo appare come perfettamente grammaticale, anche se privo di senso in quanto sono privi di significato la maggior parte dei simboli da cui è composto.

• La distinzione fra enunciati sintatticamente ben formati e mal formati vale tanto per gli enunciati dotati di significato quanto per quelli privi di significato:

1) Il lonfo non vaterca/*Il lonfo non vatercano.

2) Il parco era abitato da strane creature/*Il parco erano

abitati da strane creature.

PERCHÉ?

Il giudizio di grammaticalità dipende dal fatto che la nostra mente costruisce la rappresentazione sintattica degli enunciati del testo (il loro albero sintattico) solo in base alla morfologia delle parole e al loro ordine, applicando le regole sintattiche (con le relative categorie sintagmatiche) indipendentemente dal significato delle parole stesse (che in questo caso è assente).

“Il lonfo non vaterca né gluisce” viene riconosciuto come grammaticale perché “il lonfo” ha la struttura di un SN e “non vaterca né gluisce” quella di un SV.

L’autonomia della sintassi -

indipendenza dalla semantica

Critiche a Chomsky (2):

L’implausibilità evoluzionistica della G.U. (Tomasello, 1999)

• Se la G.U. è parte del patrimonio genetico dell’umanità allora deve essere un effetto della selezione naturale.

• Ma questo è implausibile:

- Poiché la G.U. è un sistema molto complesso di regole, un organo mentale complesso con una base cerebrale complessa, non può essere il frutto di un’unica mutazione casuale. Dunque deve essere il frutto di molte singole mutazioni avvenute in tempi diversi, corrispondenti ciascuna ad un pezzo di G.U.

- Ma quale potrebbe mai essere l’utilità adattativa di una singola regola o di una singola componente della grammatica? Non sembra poterci essere un’utilità linguistica (per parlare bisogna avere tutta la G.U.).

- Ma nemmeno un qualche altro tipo di utilità inapplicabilità della teoria dell’exattamento o side effect secondo cui alcune caratteristiche di un organismo sono state selezionate per una certa funzione adattativa e poi usate per una funzione diversa (es: penne degli uccelli).

Chomsky contro la semantica filosofica

- La nozione filosofica di riferimento è una

nozione tecnica ma scientificamente

inconsistente

- Non sono le parole a riferirsi alle cose, ma i

parlanti a riferirsi a qualcosa in una data

situazione

- Il riferirsi dipende sistematicamente da

interessi e punti di vista

- Si può provare a studiare il quadro concettuale

del senso comune (“etnoscienza”), ma è cosa

diversa dallo studio del linguaggio (= NLF)

Semantica cognitiva: critiche al

paradigma dominante

- Inadeguatezza analitica riguardo al

lessico

- Fallimento del principio di

composizionalità nei contesti epistemici

- Assenza di un rapporto con la

competenza/comprensione

(implausibilità cognitiva)

- Idealizzazione eccessiva

Semantica cognitiva: caratteri generali

- La semantica deve essere una teoria della comprensione e la comprensione è un processo psicologico

- Il processo di comprensione mette capo alla costruzione di rappresentazioni mentali

- Le rappresentazioni mentali non sono segni da interpretare, ma sono interpretazioni di segni

- Significati delle parole = concetti = rappresentazioni mentali (caveat...)

- No condizioni necessarie e sufficienti (cfr. somiglianze di famiglia)

- No distinzione dizionario/enciclopedia

Semantica cognitiva: obiezioni

Come è possibile comunicare se i significati sono

idiosincratici?

- Versione di Frege: successo della comunicazione

richiede oggettività del significato.

Replica: potrebbe bastare convergenza

- Versione di Wittgenstein: linguaggio è

intrinsecamente normativo ( argomento del

linguaggio privato)

Replica: i significati non sono vere e proprie regole.

La “regola” è il prodotto della

convergenza/adattamento degli usi idiolettali.

Teorie semantiche cognitive

- Teoria della struttura concettuale (R. Jackendoff)

- Teoria del prototipo (E. Rosch)

- Teoria dei modelli mentali (P. Johnson-Laird)

- Semantiche procedurali (T. Winograd, Woods, Y. Wilks)

- Semantica cognitiva “esperienziale” o “californiana” (G. Lakoff, L. Talmy)

- Cognitivismo “filosofico” (J. Fodor)

(non è una vera e propria semantica cognitiva; è, semmai una semantica per gli stati mentali)

Competenza lessicale (Marconi 1997)

Conoscere il significato di una parola A = avere competenza lessicale su A

- Padroneggiare i nessi semantici (inferenziali) di A (competenza inferenziale)

- Essere capaci di riconoscere le cose che sono A discriminandole da quelle che non sono A

(competenza referenziale)

Competenza lessicale (Marconi 1997)

Esempio: ‘rosa’

- Sapere che le rose sono fiori, che le rose profumano, che regalare rose ha un significato affettivo ecc.

- Essere capaci di riconoscere le rose nel mondo reale (o in una fotografia, o in un disegno …)

Competenza lessicale (Marconi 1997)

L’espressione ‘conoscere il significato di una parola’ è del tutto legittima solo se intesa come equivalente a ‘essere capaci di usare una parola’ ( Wittgenstein 1953):

“[I]n questo senso, la competenza semantica è senz’altro la conoscenza del significato. Tuttavia, essa non è conoscenza di significati intesi come entità di qualche genere: nella mia immagine, i significati non ci sono da nessuna parte“ (Marconi 1997: 98).

Competenza lessicale (Marconi 1997)

La competenza inferenziale è una conoscenza proposizionale (sapere-che) che si sviluppa gradualmente nell’arco di molti anni. È formalizzabile tramite postulati di significato (es. Per ogni x (se x è una rosa, allora x è un fiore)

La competenza referenziale è una capacità in larga misura pratica (sapere-come) che si realizza nell’interazione tra lessico e sistema percettivo. Un artefatto privo di un sistema percettivo (ad es., un programma per computer) è privo di competenza referenziale.