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Cos’è RENA RENA RENA? ? ? APRILE 2012 ANNO I, numero 4 Sommario: Cos’è RENA? Perché Auletta? 1-4 La febbre della ragione 1-2 Il Crocifisso Risorto 2 Quanto ne sai sul gio- co d’azzardo? 3 Essere una quattordicenne... 3 Lo Sport Aulettese 4 Spazio Scuola 4 News e Bandi 4 LA NOSTRA VOCE Il giornale del di Gianluca Addesso Diretto da Giuseppe Opromolla La febbre della ragione una finestra sui giovani In pochi sanno davvero cos’è il progetto RENA e ancora meno conoscono la nuova iniziativa che questa associa- zione porta avanti coinvol- gendo Auletta. Rena è un’associazione indipenden- te e plurale, animata da gio- vani […] che vogliono fare dell’Italia un paese aperto, responsabile, trasparente, equilibrato”. “Il co/A é la nuo- va iniziativa coordinata da RENA, su incarico della Fon- dazione MIdA, dall’Osservatorio sul Doposi- sma e del Comune di Aulet- ta”. Perché Auletta? “Il pro- getto nasce dalla volontà del Comune di valorizzare il Parco a Ruderi […] con la definizione di un modello gestionale più integrato con il territorio e con maggiori opportunità di commercializzazione”. L’idea è fare del Parco a Ruderi “una piattaforma commerciale che generi sostenibilità economi- ca per tutto il paese”. Fare di Auletta “un esempio di Eccel- lenza per il Sud da cui, non solo Auletta ma i paesi vicini possono trarre profitto; farne il luogo centrale della mobili- tà del pensiero e centro di coagulo delle zone limitrofe”. Oltre 50 progetti hanno Partecipato. Nessun vincito- re. L’Associazione Mida, il Comune di Auletta e il Comu- ne di Pertosa, hanno deciso di mettere insieme tutti gli elementi positivi presenti nei cinque progetti finalisti e da- re vita ad un unico disegno che sarà presentato non oltre il 30 maggio 2012. Progetto molto ambizioso che punta in alto, come ovvio che sia, e potrebbe rappresentare una grande risorsa per il futuro della nostra comunità e di zone che rischiano di non averlo. Ci sono, però, delle barriere da superare. Il Loca- lismo dovrà essere sostituito da un progressivo allarga- mento degli orizzonti di rife- rimento.. Non sarà facile vi- sta […]. Continua pag.4. Spesso ci capita di riavvolgere il nastro della memoria. Allo- ra ripercorriamo momenti del nostro vissuto più o meno felici e rievochiamo sensazio- ni. Queste ultime sono pro- prio la sintesi della nostra personalità con la realtà cir- costante e non vanno perdu- te. Una delle mie sensazioni, ma di quelle non proprio gra- devoli, è legata alla mia espe- rienza di adolescente che si avvicina per la prima volta alla fede e alla parrocchia. Un tempo c’era l’oratorio. Ospitato dal vecchio edificio parrocchiale in via Giallogras- so, nel campetto contiguo all’edificio si tenevano partite di calcio a 5, si poteva poi giocare a calciobalilla e ad altri giochi. Non posso negare che fosse un’attrattiva per Noi Giovani che a quei tempi, ai pc e alle console preferiva- mo le scorribande. Ricordo che c’era bisogno di una tes- sera, che unitamente al vin- colo della devozione, eviden- temente sintomo di rettitudi- ne, assicurava l’inclusione al club esclusivo dei giovani servitori di Dio. Considerando che per la mia adolescenza indisciplinata, disobbedienza […]. Continua pag.2. di Giuseppe Opromolla Comune di Auletta Politiche Territoriali Giovanili “Quann' lu cùl s fàc psànt, fuìm tutt' addò li sant..." Vignetta di: Arturo Addesso.

"La Nostra Voce" - Numero 4, Aprile 2012

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il Giornale del Forum dei Giovani di Auletta In questo numero cerchiamo di spiegare cos'è il Progetto RENA; affrontiamo il problema del Gioco d'Azzardo e il rapporto Chiesa-Giovani. Raccontiamo la rappresentazione del "Crocifisso Risorto" e illustriamo i pro e i contro di vivere in una piccola comunità. Non manca la vignetta, lo sport e lo spazio scuola.Ora,non resta che LEGGERLO...

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Cos’è RENARENARENA? ? ?

APRILE 2012 ANNO I, numero 4

Sommario:

Cos’è RENA? Perché

Auletta?

1-4

La febbre della

ragione

1-2

Il Crocifisso Risorto 2

Quanto ne sai sul gio-

co d’azzardo?

3

Essere una

quattordicenne...

3

Lo Sport Aulettese 4

Spazio Scuola 4

News e Bandi 4

LA NOSTRA VOCE

Il giornale del

di Gianluca Addesso

Diretto da Giuseppe Opromolla

La febbre della ragione una finestra sui giovani

In pochi sanno davvero cos’è

il progetto RENA e ancora

meno conoscono la nuova

iniziativa che questa associa-

zione porta avanti coinvol-

gendo Auletta. Rena è

“un’associazione indipenden-

te e plurale, animata da gio-

vani […] che vogliono fare

dell’Italia un paese aperto,

responsabile, trasparente,

equilibrato”. “Il co/A é la nuo-

va iniziativa coordinata da

RENA, su incarico della Fon-

d a z i o n e M I d A ,

dall’Osservatorio sul Doposi-

sma e del Comune di Aulet-

ta”. Perché Auletta? “Il pro-

getto nasce dalla volontà del

Comune di valorizzare il Parco

a Ruderi […] con la definizione

di un modello gestionale più

integrato con il territorio e

con maggiori opportunità di

commercializzazione”. L’idea

è fare del Parco a Ruderi “una

piattaforma commerciale che

generi sostenibilità economi-

ca per tutto il paese”. Fare di

Auletta “un esempio di Eccel-

lenza per il Sud da cui, non

solo Auletta ma i paesi vicini

possono trarre profitto; farne

il luogo centrale della mobili-

tà del pensiero e centro di

coagulo delle zone limitrofe”.

Oltre 50 progetti hanno

Partecipato. Nessun vincito-

re. L’Associazione Mida, il

Comune di Auletta e il Comu-

ne di Pertosa, hanno deciso

di mettere insieme tutti gli

elementi positivi presenti nei

cinque progetti finalisti e da-

re vita ad un unico disegno

che sarà presentato non oltre

il 30 maggio 2012. Progetto

molto ambizioso che punta in

alto, come ovvio che sia, e

potrebbe rappresentare una

grande risorsa per il futuro

della nostra comunità e di

zone che rischiano di non

averlo. Ci sono, però, delle

barriere da superare. Il Loca-

lismo dovrà essere sostituito

da un progressivo allarga-

mento degli orizzonti di rife-

rimento.. Non sarà facile vi-

sta […]. Continua pag.4.

Spesso ci capita di riavvolgere

il nastro della memoria. Allo-

ra ripercorriamo momenti del

nostro vissuto più o meno

felici e rievochiamo sensazio-

ni. Queste ultime sono pro-

prio la sintesi della nostra

personalità con la realtà cir-

costante e non vanno perdu-

te. Una delle mie sensazioni,

ma di quelle non proprio gra-

devoli, è legata alla mia espe-

rienza di adolescente che si

avvicina per la prima volta

alla fede e alla parrocchia.

Un tempo c’era l’oratorio.

Ospitato dal vecchio edificio

parrocchiale in via Giallogras-

so, nel campetto contiguo

all’edificio si tenevano partite

di calcio a 5, si poteva poi

giocare a calciobalilla e ad

altri giochi. Non posso negare

che fosse un’attrattiva per

Noi Giovani che a quei tempi,

ai pc e alle console preferiva-

mo le scorribande. Ricordo

che c’era bisogno di una tes-

sera, che unitamente al vin-

colo della devozione, eviden-

temente sintomo di rettitudi-

ne, assicurava l’inclusione al

club esclusivo dei giovani

servitori di Dio. Considerando

che per la mia adolescenza

indisciplinata, disobbedienza

[…]. Continua pag.2.

di Giuseppe Opromolla

Comune di Auletta

Politiche Territoriali Giovanili

“Quann' lu cùl s fàc psànt, fuìm tutt' addò li sant..."

Vignetta di: Arturo Addesso.

“Il Crocifisso Risorto”

Grande partecipazione ad Auletta

Pagina 2

Continua da pag.1

Aprile 2012 “La Nostra Voce”

di Toni Addesso

La febbre della ragione

una finestra sui giovani

poteva ben voler dire anche

disertare la messa della do-

menica, la punizione che

(ahimè) “meritavo” per esser-

mi sottratto all’opera di in-

dottrinamento era presto

data. Questa è una delle e-

sperienze, non certo l’unica,

che mi fa pensare a distanza

di tempo che la Parrocchia

non avesse fatto molto per

rientrare nelle mie grazie e

che mi ha convinto che la

fede non va somministrata

con autoritarietà ma con

umiltà e indulgenza. Ciono-

nostante bisogna ammette-

re che la Parrocchia si fregia-

va di un’attività encomiabile:

memorabili erano le rassegne

cinematografiche e teatrali

durante le festività natalizie.

Mi ricordo di un periodo in

cui veniva allestito un grande

tendone come quelli che si

vedono al circo e che per

diverse sere vi si tenevano

spettacoli di ogni genere.

Un’esperienza che si fa rim-

piangere malgrado qualche

non trascurabile neo, ma di

cui resta uno sbiadito ricor-

do. L’attivismo della Parroc-

chia di un tempo sembra aver

perso smalto; l’impegno per i

giovani ha lasciato il posto al

triste spettacolo di una Par-

rocchia che se non è partigia-

na se ne sta in disparte e assi-

ste indifferente ad un indo-

mabile scontro tra fazioni

politiche. Forse oggi la Par-

rocchia perde una grande

occasione: quella di dimo-

strare che la Chiesa conserva

un fondamentale ruolo di

moderazione e di conciliazio-

ne in periodi difficili.

.

Grande partecipazione alla

via Crucis Vivente “il Crocifis-

so Risorto”. Ad Auletta, anche

quest’anno, nella domenica

delle palme si è svolta la sa-

cra rappresentazione della

Passione secondo il Vangelo

di Marco. L’evento organizza-

to dal Forum dei Giovani, dal

Circolo A.n.s.p.i. e dalla Par-

rocchia San Nicola di Mira

con la collaborazione

d e l l ’ A s s o c i a z i o n e

“Equiturismo Tanagro”, ha

visto la partecipazione di tut-

ta la comunità aulettese. In

totale, 40 personaggi, vestiti

con costumi dell’epoca e gui-

dati dai soldati a cavallo, han-

no attraversato le vie princi-

pali del paese, riproponendo

le fasi salienti della Passione.

Le stazioni della Via Crucis,

sono state cinque. In via Na-

zionale è andato in scena

l’arresto di Gesù; il processo

al sinedrio è stato rappresen-

tato in Pineta; nello splendido

scenario del palazzo Jesus si è

narrata la condanna a morte;

la crocifissione è stata inter-

pretata in Piazza Largo Cap-

pelli. Tra le novità di

quest’anno, la resurrezione

che ha avuto il suo luogo di

rappresentazione all’interno

della Chiesa Madre “San Ni-

cola di Mira”. Proprio

l’introduzione di questo nuo-

vo elemento ha contribuito a

fissare il tema di questa se-

conda edizione, “Il Crocifisso

R i s o r t o ” . Q u e s t ’ a n n o

l’organizzazione ha deciso di

terminare con questa scena

per affermare un principio

la pena?” Io risponderei di sì,

perché queste iniziative, oltre

ad essere momenti di pre-

ghiera e di riflessione, rappre-

sentano le basi per una cre-

scita culturale del nostro pae-

se. In una comunità che ha

bisogno di consonanza e non

di divisione, la rappresenta-

zione come quella de “Il Cro-

cifisso Risorto” hanno un

grande significato anche nel

segno dell’aggregazione, del-

lo stare insieme. Speriamo di

dare continuità a tutte queste

iniziative intraprese dal Fo-

rum dei Giovani ma c’è biso-

gno di maggiore collaborazio-

ne da parte di tutti. Accettia-

mo suggerimenti e consigli da

persone che possano farlo.

Infine, a nome di tutti gli or-

ganizzatori ringrazio tutti

quelli che hanno partecipato.

molto importante: la pre-

ghiera cristiana nella con-

templazione della passione

non può fermarsi alla morte,

ma deve guardare al di là,

alla risurrezione, come indi-

cano i vangeli. Come da tra-

dizione, ormai, anche

quest’anno ho interpretato il

Centurione. Tutti ci siamo

immedesimati nella nostra

parte, riuscendo anche a su-

scitare commozione nelle

persone che hanno assistito

all’evento. Secondo il pubbli-

co, la scena più intensa è sta-

ta la Crocifissione. Le sceno-

grafie suggestive e le musi-

che, selezionate dal Film “The

Passion of the Christ”, hanno

fatto le loro parte. Organizza-

re un evento del genere non

è cosa facile, ci vuole tempo,

impegno e lavoro. Se qualcu-

no mi chiedesse: “Ne è valsa

Foto: Tanagro Live Eventi

Pagina 3

Quanto ne sai sul gioco

d’AZZARDO?

Aprile 2012 “La Nostra Voce”

La febbre della ragione

una finestra sui giovani

In Italia i ludopatici sono

500mila. Il dato, che non è defi-

nitivo ma è purtroppo destinato

a salire, fa rabbrividire tutti

coloro che a questo mondo non

appartengono. Ma fa anche

riflettere su una delle malattie

più pericolose e devastanti del

nostro tempo. ll proliferare del

gioco d’azzardo nel nostro Pae-

se sta cominciando a preoccu-

pare, e non poco, le alte sfere

della politica. Si è sentito in

dovere di intervenire sulla que-

stione il titolare del dicastero

della Sanità, Renato Balduzzi:

non solo il numero di persone

dipendenti dal gioco continua

ad aumentare sensibilmente

ma l’intero sistema di scom-

messe sta diventando un vero e

proprio cancro sociale. Uno dei

primi passi per cercare di miti-

gare la terribile piaga è stato

l'annuncio dello stop agli spot

che “non mettono cautele sui

pericoli del gioco d’azzardo” e

la concessione di maggiori

una possibilità su dieci milioni

di azzeccare la combinazione

giusta...forse anche meno! Il

filosofo Blaise Pascal diceva che

giocare è come la scommessa

sull'esistenza di Dio del filosofo.

"Le questioni religiose non si

affrontano bene con la raziona-

lità: credere in Dio è dunque

come giocare al Superenalotto:

se vinci vai in Paradiso! E se

perdi, ci hai provato". Il prota-

gonista de " Il Giocatore " di

Dostoievskij si esprimeva così

“Che strano stato d’animo il

mio: in tasca ho in tutto venti

federici, sono lontano, in un

paese straniero, senza impiego

e senza mezzi di sussistenza,

senza speranza, senza progetti

e non me ne curo!“

L'annientamento, l'indifferen-

za verso se stessi: un insulto

alla vita e alla propria intelli-

genza, ecco cos'è il gioco d'az-

zardo.

poteri ai sindaci per arginare il

Proliferare di sale giochi e slot

machine. Perchè un articolo sul

gioco d'azzardo su un giornali-

no per ragazzi? Perchè il mag-

gior numero di vittime, questo

gioco lo miete proprio tra le

fasce più giovani dell'intera

popolazione. La ludopatia è

diventata un’ emergenza. Ma,

mentre l’Organizzazione Mon-

diale della Sanità ha da tempo

incluso il gioco d’azzardo pato-

logico nel novero delle malat-

tie, l’Italia non lo ha ancora

fatto. Sulla questione si pronun-

cia anche il Codacons che chie-

de, non solo di limitare le pub-

blicità nel settore, ma di accom-

pagnarle con l’indicazione delle

probabilità di vincita per ogni

singolo gioco. Ci chiediamo a

questo punto perché l’Italia sia

così restia ad introdurre regole

più severe per limitare i danni

connessi alla dipendenza del

gioco d’azzardo. Per anni in

verità, dalla metà del 1990

almeno, lo Stato ha incentivato

gli italiani a spendere i loro sol-

di nel gioco moltiplicandone le

occasioni: dal Lotto giocato due

volte alla settimana si è passati

al il 10eLotto, mentre in ogni

angolo del Paese sono state

aperte migliaia di sale slot, sale

poker e sale scommesse. Tutto

ciò non fa altro che incrementa-

re le grandi sacche erariali. Ma

facciamo due conti invece nelle

tasche degli italiani: nel 2011

hanno speso 80 miliardi. I dati

del Cnr dicono che il 42% della

popolazione tra i 15 e i 24 anni

ha giocato almeno una volta nel

2011. Lo ha fatto anche il 36%

dei 15-24enni. Di questi, il 27%

è composto da giocatori non

dipendenti (il 37% tra gli adulti)

e il 9% da problematici, pari a

500 mila persone. Il matemati-

co Piergiorgio Odifreddi tenta di

dissuadere i giocatori incalliti

affermando che per arricchirsi

"basta smettere di giocare!"

Infatti ciascuno di noi ha solo

Essere una quattordicenne ad Auletta

Che cosa significa e cosa rap-

presenta la nostra piccola

comunità per una quattordi-

cenne? Secondo me, essere

una quattordicenne ha i suoi

vantaggi e svantaggi. In gene-

rale, però, ritengo che le con-

dizioni sfavorevoli siano mag-

giori rispetto agli aspetti posi-

tivi. Abito in un piccolo paese

dove non ci sono molti diver-

timenti per noi adolescenti.

Penso a spazi di svago, dove

poter incontrarci con i nostri

coetanei per chiacchierare,

divertirsi e fare tutto ciò che

confronto della città, non ci

sono persone riservate. Sem-

bra che la riservatezza non

esista proprio e questo da

molto fastidio non solo a me,

a tanti miei coetanei ma an-

che ai più grandi di me. Per

ora mi accontento di vivere

qui ad Auletta, anche se cre-

do che da grande, visto il la-

voro che mi piacerebbe fare,

mi dovrei trasferire in una

città grande. Ma è ancora

presto per pensarci.

l'abitudine. Questo non suc-

cede in un piccolo paese co-

me il nostro. In città, però, ci

sono molte cose fattori posi-

tive che spingono a preferirla

rispetto alla cittadina di pro-

vincia. Ad esempio, per noi

ragazzi ci sono eventi come

concerti, luoghi all’aperto

come i parchi giochi e altre

attività che rappresentano

forme di svago e mi piacereb-

be molto che ci fossero anche

ad Auletta. Un altro fatto

negativo del paese, anche se

non dovrei dirlo, è che, a

è naturale per ragazzi della

nostra età. Chi di dovere do-

vrebbe pensare anche a que-

sto perché non si tratta di

una semplice riflessione per-

sonale ma riguarda anche le

mie amiche e amici. La cosa

che più mi piace di un paese

piccolo è la tranquillità. Per

fare un piccolo esempio, sono

stata in città e la cosa che mi

da più fastidio sono le auto

che, anche di notte, non ab-

bandonano mai la strada e

non ti lasciano dormire. Forse

poi, con il tempo, ci si fa

di Dalila Pucciarelli

di Tania Ciccarrone

Bandi

“La Nostra Voce” Aprile 2012

Il mese scorso avevo invocato

la primavera, e sono stato

accontentato. L’A.S.D., final-

mente, ha conquistato i primi

2 punti che, se non ai fini

classifica, sono importanti

per il morale. Importanti suc-

cessi sono giunti anche dalla

Virtus Auletta che ormai sca-

la la classifica, quasi indistur-

bata, senza freni. Come tutti

sappiamo la scorsa settimana

i campionati sono stati fermi,

nel rispetto di un ragazzo di

25 anni, Piermario Morosini,

che ci ha lasciato facendo

quello che più amava: giocare

a calcio. Posso sembrare no-

ioso, però piuttosto che con-

centrarmi sui vari risultanti,

seppur importanti, quello che

più mi preme è riflettere, e

farci riflettere. Perlomeno io

che pratico sport dilettantisti-

co, da diversi anni, mi sono

sentito in dovere di farlo. La

domenica scendiamo in cam-

po così, quasi per caso, senza

controlli, senza avere nella

maggior parte delle volte a

bordo campo neanche

l’ombra di un’ambulanza.

Fermare i campionati è stata,

senza alcun dubbio, la deci-

sione più giusta. Ma mi chie-

do e vi chiedo: “Non sarebbe

forse più giusto fermare tutti

i campionati, soprattutto i

tornei minori come i nostri,

fino a quando non saranno

adottate tutte le norme di

sicurezza utili agli “atleti”? Il

rischio, continuando così, è

che il divertimento del calcio

amatoriale non si trasformi in

tragedia. Ritornando, per

quel che è possibile, a parlare

di calcio ormai ci avviciniamo

nella fase calda del campio-

nato. Entrambe le nostre

squadre disputeranno le ulti-

me giornate di campionato

vogliose di raggiungere i pro-

pri obiettivi, sintetizzabili in

due parole: SOGNO E SPE-

RANZA.

UNIVERSITA' DI SALERNO

CONCORSO (scad. 17 maggio 2012)

Procedura selettiva per la copertura di un posto di professore universitario di ruolo - prima fascia - da coprire mediante chiamata, ai sensi dell'articolo 18, com-ma 1, legge n. 240/2010.

COMUNE DI VOLLA

CONCORSO (scad. 30 aprile 2012)

Procedura selettiva, per titoli e colloquio, per la copertu-ra, a mezzo mobilità volonta-ria, di un funzionario servizi finanziari, cat. D3 del CCNL comparto regioni ed EE.LL., con contratto di lavoro a tempo pieno ed in-determinato. Per info www.comune.volla.na.it

Grafica: Giuseppe Opromolla Stampato da: Grafica Martino

Lo sport Aulettese: il punto

di Tonio Caggiano

Se vuoi collaborare CONTATTA: [email protected] facebook: Forumgiovani Auletta; [email protected] La collaborazione è a titolo gratuito. Non è da considerarsi una Testata Giornalistica/Prodotto ai sensi dell’art. 1 della legge n°62/2001 (“Nuove nor-me sull’editoria e sul prodotto editoriale”).

[...]la natura egoistica

dell’uomo e la presenza

all’interno delle comunità di

gruppi che vanno controcor-

rente per il semplice gusto di

farlo. Il vero ostacolo è la

PARTECIPAZIONE. Si è tanto

parlato di cooperazione. Per

cooperare c’è bisogno di par-

tecipazione che, a sua volta,

implica che le persone siano

informate. Se è vero che esi-

ste il web e altrettanto vero

che ad Auletta, visto il tasso

di anzianità, il canale comuni-

cativo di riferimento non può

essere Internet. La scarsa

presenza dei cittadini e dei

giovani aulettesi, a mio avvi-

so, è determinata dalla scarsa

pubblicizzazione del progetto

che ha amplificato un disinte-

resse generale già fortemen-

te radicato. Solo attraverso

una promozione targhettizza-

ta si potrà sperare di raggiun-

gere e coinvolgere il maggior

numero di persone. La classe

politica locale, che per la pri-

ma volta sembra concorde

nel portare avanti questa

iniziativa, deve puntare ad

informare per non tenere

all’oscuro questo progetto

che ha tutte le carte in rego-

lare per costruire una nuova

Auletta, dove s’intrecceranno

memoria e tradizione; per

evitare che le tante idee non

restino solo parole. Coinvol-

gere i giovani sarà fondamen-

tale per non trasformare il

Parco a Ruderi in

un’ennesima cattedrale nel

deserto.

Continua da pag.1

Ad Auletta dal 28 al 30 A-

prile 2012, III edizione

de "LA FESTA DEL CAR-

CIOFO BIANCO”, uno

dei prodotti tipici di eccellen-

za coltivato nei Comuni di

Auletta, Pertosa, Caggiano e

Salvitelle. Tre giorni di degu-

stazioni, mostre, convegni,

spettacoli per bambini, esibi-

zione di artisti di strada e di

m u s i c a p o p o l a r e .

Dal 21 al 30 Aprile ci sarà, i-

noltre, la “Settimana eno-

gastronomica”. Sarà possi-

bile degustare piatti a base di

CARCIOFO BIANCO presso gli

agli Agriturismi e i Ristoranti

dei Comuni di Auletta, Caggia-

no e Pertosa.

SPAZIO SCUOLA: Luoghi

dimenticati...

Auletta è un paese ricco di

attrattive turistiche e di luo-

ghi meravigliosi. Il paese pre-

senta anche posti dimenticati

dai cittadini come, ad esem-

pio, il vecchio campo sportivo

situato in località mattina. Un

posto degradato che potreb-

be diventare una confortevo-

le area pick nic e un luogo

dove molti ragazzi appassio-

nati di calcio (e non solo) po-

rebbero trascorrere le calde

giornate estive. Anche il

complesso di “Casa Carusi”,

una struttura in degrado e

inutilizzata, dove molti ragaz-

zi sono cresciuti, potrebbe

divenire un importante luogo

di ritrovo e di ristoro per le

persone di qualsiasi età. Mi

piacerebbe molto che questi

posti, ormai abbandonati,

venissero riattrezzati e ri-

strutturati per essere restitui-

ti alla comunità aulettese e

contribuire così a favorirne il

benessere.

di Antonella Lupo

Cos’è RENA?