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il Giornale del Forum dei Giovani di Auletta In questo numero cerchiamo di spiegare cos'è il Progetto RENA; affrontiamo il problema del Gioco d'Azzardo e il rapporto Chiesa-Giovani. Raccontiamo la rappresentazione del "Crocifisso Risorto" e illustriamo i pro e i contro di vivere in una piccola comunità. Non manca la vignetta, lo sport e lo spazio scuola.Ora,non resta che LEGGERLO...
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Cos’è RENARENARENA? ? ?
APRILE 2012 ANNO I, numero 4
Sommario:
Cos’è RENA? Perché
Auletta?
1-4
La febbre della
ragione
1-2
Il Crocifisso Risorto 2
Quanto ne sai sul gio-
co d’azzardo?
3
Essere una
quattordicenne...
3
Lo Sport Aulettese 4
Spazio Scuola 4
News e Bandi 4
LA NOSTRA VOCE
Il giornale del
di Gianluca Addesso
Diretto da Giuseppe Opromolla
La febbre della ragione una finestra sui giovani
In pochi sanno davvero cos’è
il progetto RENA e ancora
meno conoscono la nuova
iniziativa che questa associa-
zione porta avanti coinvol-
gendo Auletta. Rena è
“un’associazione indipenden-
te e plurale, animata da gio-
vani […] che vogliono fare
dell’Italia un paese aperto,
responsabile, trasparente,
equilibrato”. “Il co/A é la nuo-
va iniziativa coordinata da
RENA, su incarico della Fon-
d a z i o n e M I d A ,
dall’Osservatorio sul Doposi-
sma e del Comune di Aulet-
ta”. Perché Auletta? “Il pro-
getto nasce dalla volontà del
Comune di valorizzare il Parco
a Ruderi […] con la definizione
di un modello gestionale più
integrato con il territorio e
con maggiori opportunità di
commercializzazione”. L’idea
è fare del Parco a Ruderi “una
piattaforma commerciale che
generi sostenibilità economi-
ca per tutto il paese”. Fare di
Auletta “un esempio di Eccel-
lenza per il Sud da cui, non
solo Auletta ma i paesi vicini
possono trarre profitto; farne
il luogo centrale della mobili-
tà del pensiero e centro di
coagulo delle zone limitrofe”.
Oltre 50 progetti hanno
Partecipato. Nessun vincito-
re. L’Associazione Mida, il
Comune di Auletta e il Comu-
ne di Pertosa, hanno deciso
di mettere insieme tutti gli
elementi positivi presenti nei
cinque progetti finalisti e da-
re vita ad un unico disegno
che sarà presentato non oltre
il 30 maggio 2012. Progetto
molto ambizioso che punta in
alto, come ovvio che sia, e
potrebbe rappresentare una
grande risorsa per il futuro
della nostra comunità e di
zone che rischiano di non
averlo. Ci sono, però, delle
barriere da superare. Il Loca-
lismo dovrà essere sostituito
da un progressivo allarga-
mento degli orizzonti di rife-
rimento.. Non sarà facile vi-
sta […]. Continua pag.4.
Spesso ci capita di riavvolgere
il nastro della memoria. Allo-
ra ripercorriamo momenti del
nostro vissuto più o meno
felici e rievochiamo sensazio-
ni. Queste ultime sono pro-
prio la sintesi della nostra
personalità con la realtà cir-
costante e non vanno perdu-
te. Una delle mie sensazioni,
ma di quelle non proprio gra-
devoli, è legata alla mia espe-
rienza di adolescente che si
avvicina per la prima volta
alla fede e alla parrocchia.
Un tempo c’era l’oratorio.
Ospitato dal vecchio edificio
parrocchiale in via Giallogras-
so, nel campetto contiguo
all’edificio si tenevano partite
di calcio a 5, si poteva poi
giocare a calciobalilla e ad
altri giochi. Non posso negare
che fosse un’attrattiva per
Noi Giovani che a quei tempi,
ai pc e alle console preferiva-
mo le scorribande. Ricordo
che c’era bisogno di una tes-
sera, che unitamente al vin-
colo della devozione, eviden-
temente sintomo di rettitudi-
ne, assicurava l’inclusione al
club esclusivo dei giovani
servitori di Dio. Considerando
che per la mia adolescenza
indisciplinata, disobbedienza
[…]. Continua pag.2.
di Giuseppe Opromolla
Comune di Auletta
Politiche Territoriali Giovanili
“Quann' lu cùl s fàc psànt, fuìm tutt' addò li sant..."
Vignetta di: Arturo Addesso.
“Il Crocifisso Risorto”
Grande partecipazione ad Auletta
Pagina 2
Continua da pag.1
Aprile 2012 “La Nostra Voce”
di Toni Addesso
La febbre della ragione
una finestra sui giovani
poteva ben voler dire anche
disertare la messa della do-
menica, la punizione che
(ahimè) “meritavo” per esser-
mi sottratto all’opera di in-
dottrinamento era presto
data. Questa è una delle e-
sperienze, non certo l’unica,
che mi fa pensare a distanza
di tempo che la Parrocchia
non avesse fatto molto per
rientrare nelle mie grazie e
che mi ha convinto che la
fede non va somministrata
con autoritarietà ma con
umiltà e indulgenza. Ciono-
nostante bisogna ammette-
re che la Parrocchia si fregia-
va di un’attività encomiabile:
memorabili erano le rassegne
cinematografiche e teatrali
durante le festività natalizie.
Mi ricordo di un periodo in
cui veniva allestito un grande
tendone come quelli che si
vedono al circo e che per
diverse sere vi si tenevano
spettacoli di ogni genere.
Un’esperienza che si fa rim-
piangere malgrado qualche
non trascurabile neo, ma di
cui resta uno sbiadito ricor-
do. L’attivismo della Parroc-
chia di un tempo sembra aver
perso smalto; l’impegno per i
giovani ha lasciato il posto al
triste spettacolo di una Par-
rocchia che se non è partigia-
na se ne sta in disparte e assi-
ste indifferente ad un indo-
mabile scontro tra fazioni
politiche. Forse oggi la Par-
rocchia perde una grande
occasione: quella di dimo-
strare che la Chiesa conserva
un fondamentale ruolo di
moderazione e di conciliazio-
ne in periodi difficili.
.
Grande partecipazione alla
via Crucis Vivente “il Crocifis-
so Risorto”. Ad Auletta, anche
quest’anno, nella domenica
delle palme si è svolta la sa-
cra rappresentazione della
Passione secondo il Vangelo
di Marco. L’evento organizza-
to dal Forum dei Giovani, dal
Circolo A.n.s.p.i. e dalla Par-
rocchia San Nicola di Mira
con la collaborazione
d e l l ’ A s s o c i a z i o n e
“Equiturismo Tanagro”, ha
visto la partecipazione di tut-
ta la comunità aulettese. In
totale, 40 personaggi, vestiti
con costumi dell’epoca e gui-
dati dai soldati a cavallo, han-
no attraversato le vie princi-
pali del paese, riproponendo
le fasi salienti della Passione.
Le stazioni della Via Crucis,
sono state cinque. In via Na-
zionale è andato in scena
l’arresto di Gesù; il processo
al sinedrio è stato rappresen-
tato in Pineta; nello splendido
scenario del palazzo Jesus si è
narrata la condanna a morte;
la crocifissione è stata inter-
pretata in Piazza Largo Cap-
pelli. Tra le novità di
quest’anno, la resurrezione
che ha avuto il suo luogo di
rappresentazione all’interno
della Chiesa Madre “San Ni-
cola di Mira”. Proprio
l’introduzione di questo nuo-
vo elemento ha contribuito a
fissare il tema di questa se-
conda edizione, “Il Crocifisso
R i s o r t o ” . Q u e s t ’ a n n o
l’organizzazione ha deciso di
terminare con questa scena
per affermare un principio
la pena?” Io risponderei di sì,
perché queste iniziative, oltre
ad essere momenti di pre-
ghiera e di riflessione, rappre-
sentano le basi per una cre-
scita culturale del nostro pae-
se. In una comunità che ha
bisogno di consonanza e non
di divisione, la rappresenta-
zione come quella de “Il Cro-
cifisso Risorto” hanno un
grande significato anche nel
segno dell’aggregazione, del-
lo stare insieme. Speriamo di
dare continuità a tutte queste
iniziative intraprese dal Fo-
rum dei Giovani ma c’è biso-
gno di maggiore collaborazio-
ne da parte di tutti. Accettia-
mo suggerimenti e consigli da
persone che possano farlo.
Infine, a nome di tutti gli or-
ganizzatori ringrazio tutti
quelli che hanno partecipato.
molto importante: la pre-
ghiera cristiana nella con-
templazione della passione
non può fermarsi alla morte,
ma deve guardare al di là,
alla risurrezione, come indi-
cano i vangeli. Come da tra-
dizione, ormai, anche
quest’anno ho interpretato il
Centurione. Tutti ci siamo
immedesimati nella nostra
parte, riuscendo anche a su-
scitare commozione nelle
persone che hanno assistito
all’evento. Secondo il pubbli-
co, la scena più intensa è sta-
ta la Crocifissione. Le sceno-
grafie suggestive e le musi-
che, selezionate dal Film “The
Passion of the Christ”, hanno
fatto le loro parte. Organizza-
re un evento del genere non
è cosa facile, ci vuole tempo,
impegno e lavoro. Se qualcu-
no mi chiedesse: “Ne è valsa
Foto: Tanagro Live Eventi
Pagina 3
Quanto ne sai sul gioco
d’AZZARDO?
Aprile 2012 “La Nostra Voce”
La febbre della ragione
una finestra sui giovani
In Italia i ludopatici sono
500mila. Il dato, che non è defi-
nitivo ma è purtroppo destinato
a salire, fa rabbrividire tutti
coloro che a questo mondo non
appartengono. Ma fa anche
riflettere su una delle malattie
più pericolose e devastanti del
nostro tempo. ll proliferare del
gioco d’azzardo nel nostro Pae-
se sta cominciando a preoccu-
pare, e non poco, le alte sfere
della politica. Si è sentito in
dovere di intervenire sulla que-
stione il titolare del dicastero
della Sanità, Renato Balduzzi:
non solo il numero di persone
dipendenti dal gioco continua
ad aumentare sensibilmente
ma l’intero sistema di scom-
messe sta diventando un vero e
proprio cancro sociale. Uno dei
primi passi per cercare di miti-
gare la terribile piaga è stato
l'annuncio dello stop agli spot
che “non mettono cautele sui
pericoli del gioco d’azzardo” e
la concessione di maggiori
una possibilità su dieci milioni
di azzeccare la combinazione
giusta...forse anche meno! Il
filosofo Blaise Pascal diceva che
giocare è come la scommessa
sull'esistenza di Dio del filosofo.
"Le questioni religiose non si
affrontano bene con la raziona-
lità: credere in Dio è dunque
come giocare al Superenalotto:
se vinci vai in Paradiso! E se
perdi, ci hai provato". Il prota-
gonista de " Il Giocatore " di
Dostoievskij si esprimeva così
“Che strano stato d’animo il
mio: in tasca ho in tutto venti
federici, sono lontano, in un
paese straniero, senza impiego
e senza mezzi di sussistenza,
senza speranza, senza progetti
e non me ne curo!“
L'annientamento, l'indifferen-
za verso se stessi: un insulto
alla vita e alla propria intelli-
genza, ecco cos'è il gioco d'az-
zardo.
poteri ai sindaci per arginare il
Proliferare di sale giochi e slot
machine. Perchè un articolo sul
gioco d'azzardo su un giornali-
no per ragazzi? Perchè il mag-
gior numero di vittime, questo
gioco lo miete proprio tra le
fasce più giovani dell'intera
popolazione. La ludopatia è
diventata un’ emergenza. Ma,
mentre l’Organizzazione Mon-
diale della Sanità ha da tempo
incluso il gioco d’azzardo pato-
logico nel novero delle malat-
tie, l’Italia non lo ha ancora
fatto. Sulla questione si pronun-
cia anche il Codacons che chie-
de, non solo di limitare le pub-
blicità nel settore, ma di accom-
pagnarle con l’indicazione delle
probabilità di vincita per ogni
singolo gioco. Ci chiediamo a
questo punto perché l’Italia sia
così restia ad introdurre regole
più severe per limitare i danni
connessi alla dipendenza del
gioco d’azzardo. Per anni in
verità, dalla metà del 1990
almeno, lo Stato ha incentivato
gli italiani a spendere i loro sol-
di nel gioco moltiplicandone le
occasioni: dal Lotto giocato due
volte alla settimana si è passati
al il 10eLotto, mentre in ogni
angolo del Paese sono state
aperte migliaia di sale slot, sale
poker e sale scommesse. Tutto
ciò non fa altro che incrementa-
re le grandi sacche erariali. Ma
facciamo due conti invece nelle
tasche degli italiani: nel 2011
hanno speso 80 miliardi. I dati
del Cnr dicono che il 42% della
popolazione tra i 15 e i 24 anni
ha giocato almeno una volta nel
2011. Lo ha fatto anche il 36%
dei 15-24enni. Di questi, il 27%
è composto da giocatori non
dipendenti (il 37% tra gli adulti)
e il 9% da problematici, pari a
500 mila persone. Il matemati-
co Piergiorgio Odifreddi tenta di
dissuadere i giocatori incalliti
affermando che per arricchirsi
"basta smettere di giocare!"
Infatti ciascuno di noi ha solo
Essere una quattordicenne ad Auletta
Che cosa significa e cosa rap-
presenta la nostra piccola
comunità per una quattordi-
cenne? Secondo me, essere
una quattordicenne ha i suoi
vantaggi e svantaggi. In gene-
rale, però, ritengo che le con-
dizioni sfavorevoli siano mag-
giori rispetto agli aspetti posi-
tivi. Abito in un piccolo paese
dove non ci sono molti diver-
timenti per noi adolescenti.
Penso a spazi di svago, dove
poter incontrarci con i nostri
coetanei per chiacchierare,
divertirsi e fare tutto ciò che
confronto della città, non ci
sono persone riservate. Sem-
bra che la riservatezza non
esista proprio e questo da
molto fastidio non solo a me,
a tanti miei coetanei ma an-
che ai più grandi di me. Per
ora mi accontento di vivere
qui ad Auletta, anche se cre-
do che da grande, visto il la-
voro che mi piacerebbe fare,
mi dovrei trasferire in una
città grande. Ma è ancora
presto per pensarci.
l'abitudine. Questo non suc-
cede in un piccolo paese co-
me il nostro. In città, però, ci
sono molte cose fattori posi-
tive che spingono a preferirla
rispetto alla cittadina di pro-
vincia. Ad esempio, per noi
ragazzi ci sono eventi come
concerti, luoghi all’aperto
come i parchi giochi e altre
attività che rappresentano
forme di svago e mi piacereb-
be molto che ci fossero anche
ad Auletta. Un altro fatto
negativo del paese, anche se
non dovrei dirlo, è che, a
è naturale per ragazzi della
nostra età. Chi di dovere do-
vrebbe pensare anche a que-
sto perché non si tratta di
una semplice riflessione per-
sonale ma riguarda anche le
mie amiche e amici. La cosa
che più mi piace di un paese
piccolo è la tranquillità. Per
fare un piccolo esempio, sono
stata in città e la cosa che mi
da più fastidio sono le auto
che, anche di notte, non ab-
bandonano mai la strada e
non ti lasciano dormire. Forse
poi, con il tempo, ci si fa
di Dalila Pucciarelli
di Tania Ciccarrone
Bandi
“La Nostra Voce” Aprile 2012
Il mese scorso avevo invocato
la primavera, e sono stato
accontentato. L’A.S.D., final-
mente, ha conquistato i primi
2 punti che, se non ai fini
classifica, sono importanti
per il morale. Importanti suc-
cessi sono giunti anche dalla
Virtus Auletta che ormai sca-
la la classifica, quasi indistur-
bata, senza freni. Come tutti
sappiamo la scorsa settimana
i campionati sono stati fermi,
nel rispetto di un ragazzo di
25 anni, Piermario Morosini,
che ci ha lasciato facendo
quello che più amava: giocare
a calcio. Posso sembrare no-
ioso, però piuttosto che con-
centrarmi sui vari risultanti,
seppur importanti, quello che
più mi preme è riflettere, e
farci riflettere. Perlomeno io
che pratico sport dilettantisti-
co, da diversi anni, mi sono
sentito in dovere di farlo. La
domenica scendiamo in cam-
po così, quasi per caso, senza
controlli, senza avere nella
maggior parte delle volte a
bordo campo neanche
l’ombra di un’ambulanza.
Fermare i campionati è stata,
senza alcun dubbio, la deci-
sione più giusta. Ma mi chie-
do e vi chiedo: “Non sarebbe
forse più giusto fermare tutti
i campionati, soprattutto i
tornei minori come i nostri,
fino a quando non saranno
adottate tutte le norme di
sicurezza utili agli “atleti”? Il
rischio, continuando così, è
che il divertimento del calcio
amatoriale non si trasformi in
tragedia. Ritornando, per
quel che è possibile, a parlare
di calcio ormai ci avviciniamo
nella fase calda del campio-
nato. Entrambe le nostre
squadre disputeranno le ulti-
me giornate di campionato
vogliose di raggiungere i pro-
pri obiettivi, sintetizzabili in
due parole: SOGNO E SPE-
RANZA.
UNIVERSITA' DI SALERNO
CONCORSO (scad. 17 maggio 2012)
Procedura selettiva per la copertura di un posto di professore universitario di ruolo - prima fascia - da coprire mediante chiamata, ai sensi dell'articolo 18, com-ma 1, legge n. 240/2010.
COMUNE DI VOLLA
CONCORSO (scad. 30 aprile 2012)
Procedura selettiva, per titoli e colloquio, per la copertu-ra, a mezzo mobilità volonta-ria, di un funzionario servizi finanziari, cat. D3 del CCNL comparto regioni ed EE.LL., con contratto di lavoro a tempo pieno ed in-determinato. Per info www.comune.volla.na.it
Grafica: Giuseppe Opromolla Stampato da: Grafica Martino
Lo sport Aulettese: il punto
di Tonio Caggiano
Se vuoi collaborare CONTATTA: [email protected] facebook: Forumgiovani Auletta; [email protected] La collaborazione è a titolo gratuito. Non è da considerarsi una Testata Giornalistica/Prodotto ai sensi dell’art. 1 della legge n°62/2001 (“Nuove nor-me sull’editoria e sul prodotto editoriale”).
[...]la natura egoistica
dell’uomo e la presenza
all’interno delle comunità di
gruppi che vanno controcor-
rente per il semplice gusto di
farlo. Il vero ostacolo è la
PARTECIPAZIONE. Si è tanto
parlato di cooperazione. Per
cooperare c’è bisogno di par-
tecipazione che, a sua volta,
implica che le persone siano
informate. Se è vero che esi-
ste il web e altrettanto vero
che ad Auletta, visto il tasso
di anzianità, il canale comuni-
cativo di riferimento non può
essere Internet. La scarsa
presenza dei cittadini e dei
giovani aulettesi, a mio avvi-
so, è determinata dalla scarsa
pubblicizzazione del progetto
che ha amplificato un disinte-
resse generale già fortemen-
te radicato. Solo attraverso
una promozione targhettizza-
ta si potrà sperare di raggiun-
gere e coinvolgere il maggior
numero di persone. La classe
politica locale, che per la pri-
ma volta sembra concorde
nel portare avanti questa
iniziativa, deve puntare ad
informare per non tenere
all’oscuro questo progetto
che ha tutte le carte in rego-
lare per costruire una nuova
Auletta, dove s’intrecceranno
memoria e tradizione; per
evitare che le tante idee non
restino solo parole. Coinvol-
gere i giovani sarà fondamen-
tale per non trasformare il
Parco a Ruderi in
un’ennesima cattedrale nel
deserto.
Continua da pag.1
Ad Auletta dal 28 al 30 A-
prile 2012, III edizione
de "LA FESTA DEL CAR-
CIOFO BIANCO”, uno
dei prodotti tipici di eccellen-
za coltivato nei Comuni di
Auletta, Pertosa, Caggiano e
Salvitelle. Tre giorni di degu-
stazioni, mostre, convegni,
spettacoli per bambini, esibi-
zione di artisti di strada e di
m u s i c a p o p o l a r e .
Dal 21 al 30 Aprile ci sarà, i-
noltre, la “Settimana eno-
gastronomica”. Sarà possi-
bile degustare piatti a base di
CARCIOFO BIANCO presso gli
agli Agriturismi e i Ristoranti
dei Comuni di Auletta, Caggia-
no e Pertosa.
SPAZIO SCUOLA: Luoghi
dimenticati...
Auletta è un paese ricco di
attrattive turistiche e di luo-
ghi meravigliosi. Il paese pre-
senta anche posti dimenticati
dai cittadini come, ad esem-
pio, il vecchio campo sportivo
situato in località mattina. Un
posto degradato che potreb-
be diventare una confortevo-
le area pick nic e un luogo
dove molti ragazzi appassio-
nati di calcio (e non solo) po-
rebbero trascorrere le calde
giornate estive. Anche il
complesso di “Casa Carusi”,
una struttura in degrado e
inutilizzata, dove molti ragaz-
zi sono cresciuti, potrebbe
divenire un importante luogo
di ritrovo e di ristoro per le
persone di qualsiasi età. Mi
piacerebbe molto che questi
posti, ormai abbandonati,
venissero riattrezzati e ri-
strutturati per essere restitui-
ti alla comunità aulettese e
contribuire così a favorirne il
benessere.
di Antonella Lupo
Cos’è RENA?