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Gioacchino Rossini La donna del lago Melo-dramma in due atti Libretto di Andrea Leone Tottola dal romanzo e Lady of the Lake di Walter Scott PERSONAGGI Giacomo V Re di Scozia sotto il nome di Uberto di Snowdon tenore Duglas d’Angus basso Rodrigo di Dhu tenore Elena soprano Malcolm Groeme contralto Albina soprano Serano tenore Bertram tenore Pastori e Pastorelle scozzesi, Grandi e Dame scozzesi, Guer- rieri del Clan Alpino, bardi, Cacciatori, Guardie reali L’azione è nella Scozia, e propriamente in Stirling e sue vici- nanze Prima rapprasentazione: Napoli, Teatro San Carlo 24 settembre 1819

La donna del lago lib - DI COSE UN PO · 2013-10-01 · Tu vieni, o dolce immagine Del caro mio tesor! Fugge, ma riede il giorno; Si cela il rio talor, Ma rigorgoglia intorno Di più

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  • Gioacchino Rossini

    La donna del lagoMelo-dramma in due atti

    Libretto di Andrea Leone Tottoladal romanzo The Lady of the Lake di Walter Scott

    PERSONAGGI

    Giacomo V Re di Scozia sotto il nome di Uberto di Snowdon tenoreDuglas d’Angus bassoRodrigo di Dhu tenoreElena sopranoMalcolm Groeme contraltoAlbina sopranoSerano tenoreBertram tenore

    Pastori e Pastorelle scozzesi, Grandi e Dame scozzesi, Guer-rieri del Clan Alpino, bardi, Cacciatori, Guardie reali

    L’azione è nella Scozia, e propriamente in Stirling e sue vici-nanze

    Prima rapprasentazione: Napoli, Teatro San Carlo 24 settembre 1819

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    Rossini: La donna del lago - atto primo

    ATTO PRIMOLa scena presenta la famosa rocca di Benledi, che, coverta alla vetta da folta boscaglia, e quindi allargan-dosi al basso, forma una spaziosa valle, nel centro della quale è il Lago Kattrine, originato dalle acque cadenti, cui sovrasta ardito ponte di tronchi di alberi. Sorge l’aurora.

    Scena I°Pastori e pastorelle, che rendonsi a’ campestri lavori. Sull’alto cacciatori, che inoltransi nel bosco.

    [N° 1 – Introduzione]

    Vi ha preceduti Amor.Da’ brevi miei soporiA ridestarmi ognorTu vieni, o dolce immagineDel caro mio tesor!Fugge, ma riede il giorno;Si cela il rio talor,Ma rigorgoglia intornoDi più abbondante umor;Tu a me non torni, o amabileOggetto del mio ardor!

    (Si ode il vicino suono di un corno, che viene ripe-tuto di lontano).

    Qual suon! Sull’alta roccaGià le fiere a domar van di FingalloI ben degni nepoti. Oh! se fra quelliSi aggirasse Malcolm! vana speranza!Rapido qual balenoEi sarebbe volato a questo seno.

    (Giunta alla riva, scende dal battello, che attacca ad un tronco).

    UBERTO(Eccola! alfin la rendiAll’avido mio sguardo, o Ciel piétoso!No, non mentì la fama,Anzi è minor di sua beltade il grido.)

    ELENADi questo lago al solitario lidoChi ti guida? chi sei?

    UBERTODa’ miei compagni,Una cerva inseguendo,Mi allontanai. Fra questeAlpestri, incerte balze il piè inoltrai,E, già la via smarrita,A domandarti aita io mi volgea

    PASTORELLEDel dì la messaggieraGià il crin di rose infiora.

    PASTORIDal sen di lei che adora,Già fugge rapido l’astro maggior.

    TUTTIEd al suo lucido brillante aspettoRipiglia ogni essere vita e vigor.

    CACCIATORIFigli di Morve! Su su! alle selve!Le caledonie temute belveA noi preparano novello allôr.

    (Perdonsi di vista).

    PASTORI E PASTORELLEA’ nostri riedasi lavori usati.Come verdeggiano ridenti i prati…Al par che ombreggiano le querce annose.…Come spontanee sorgon le rose…Così a’ sudori del buon pastoreGrate rispondano le piante, e i fior.

    (S’incamminano per varie strade).

    CACCIATORI(di lontano)

    Su su! alle selve! Le irsute belveA noi preparano novello allôr.

    Scena II°Elena in un battello nel lago; indi Uberto �dalla rocca.

    ELENAOh mattutini albori!

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    Rossini: La donna del lago - atto primo

    A te, non donna, ma silvestre dea.(Fingasi.)

    ELENAAmico asiloTi sia la mia capanna: all’altra spondaMeco, se il vuoi, signor, recar ti dêi.

    UBERTOAh sì, del mio destin l’arbitra sei.

    ELENAScendi nel piccol legno,Al fianco mio ti assidi.

    UBERTOOh del tuo cor ben degnoEccesso di pietà!

    ELENASei nella Scozia, e ancoraNon sai che qui si onoraPura ospitalità?

    UBERTODeh! mi perdona… (oh Dio!Confuso appien son io!)

    ELENAAh sgombra omai l’affanno,Lieto respiri il cor.

    UBERTO(Un innocente ingannoDeh tu proteggi, o Amor!)

    (Guadando insieme il lago).

    Scena III°Da varie balze giungono al piano i cacciatori ane-lanti in traccia d’Uberto.

    CACCIATORI(una parte)

    Uberto! ah! dove ti ascondi? Uberto!Donde tracciarlo? come trovarlo?

    PRIMA FAZIONELa fosca selva… l’alpestre, il piano

    Si è già percorso, ma tutto invano!

    SECONDA FAZIONEFiero periglio dal nostro ciglioLo invola al certo…

    TUTTIUberto! Uberto!L’eco risponde! speme non v’ha!

    I PRIMIVeloci scorransi altri sentieri…

    I SECONDINoi là… sul monte…

    I PRIMINoi verso il fonte…

    TUTTIChi a ravvisarlo primier saràAgli altri segno dar ne potrà.Tu, che ne leggi nel cor fedel,Al nostro sguardo lo addita, o Ciel!

    (Si disperdono per diverse strade).

    Albergo di Douglas. Veggonsi sospese alle pareti le sue armi e quelle degli antenati.

    Scena IV°Albina e Serano.

    [Recitativo]

    ALBINAE in questo dì?

    SERANOTel dissi: atteso giungeil principe Rodrigo.

    ALBINA(Elena! oh quantoTi fia grave un tal dì!)

    SERANOQuei fidi amici,Cui spento ancor nel pettoNon è l’avito ardor, raccoglie intornoIl belligero eroe. Sacro in quell’alma

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    Rossini: La donna del lago - atto primo

    Di patria amor tutto l’investe, e arditoL’impeto incauto ad arrestar lo spingeDi Giacomo, che questeContra ogni legge invadePacifiche contrade. Ah! regga il CieloCosì nobil desìo, sì puro zelo!

    ALBINAE di Elena la destra?

    SERANOIn dolce pegnoDi tenace amistà Douglas destinaA sì prode guerrier.

    ALBINA(Tutte prevedoLe pene di quel cor!)

    SERANOTu vieni intantoA’ domestici uffici,Che maggiori in tal giornoFa un ospite sì degno: il sai, divisoFia più lieve il lavoro.

    ALBINA(Quanto m’affanna, o amica, il tuo martoro!)

    (Entrano).

    Scena V°Elena ed Uberto.

    ELENASei già nel tetto mio: dorata stanza,Dove il fasto pompeggia,Ove il lustro grandeggia,Questa non è; ma, semplice ed umile,Qui raccoglie secureDall’invido livorePace, amistade, amor filiale, onore.

    UBERTO(Felice albergo! oh quantaBeltà, virtù racchiudi!)

    ELENAIl lasso fiancoPosar ti piaccia.

    UBERTO(sorpreso)

    (Ah! qual ravviso intornoOrnamento guerrier! no… non m’inganno…Di cavalier scozzeseChe gli avi miei seguì, questo è l’arnese!Ove son io? e in qual periglio!)

    ELENAE dondeIl tuo cupo silenzio? a che d’intornoVolgi dubbioso lo sguardo?

    UBERTOAmabil diva!Se a te nol vieta alta cagion, deh lascia,Ch’io conosca a chi deggiaTratto così gentil?

    ELENAVanto nel padreIl famoso Douglas.

    UBERTO(in uno slancio che poi reprime)

    Ah!

    ELENALo conosci?

    UBERTOPer fama… e chi nol sa?

    ELENACivil discordiaLo rapì dalla corte!

    UBERTOOh quanto ancoraN’è Giacomo dolente!

    ELENAE chi tel disse?

    UBERTOVoce sparsa così… (mal cauto ardore!Non mi svelar: che mai di me sarebbeSe giungesse Douglas?)

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    Rossini: La donna del lago - atto primo

    ELENAMa pensierosoChi ti rende così?

    UBERTODi tue pupilleIl soave balen…di quegli accentiIl dolce suon… ma… chi a noi vien?

    ELENALe careCompagne mie son quelle,Che all’apparir del giornoSollecite al mio sen fanno ritorno.

    Scena VI°Entrano le compagne d’Elena, che circondandola le dirigono il seguente coro. Infine Albina.

    [N°2 – Coro e Duetto]

    DONNED’Inibaca,Donzella,Che fe’D’immenso amor eStruggere un dìTremmor,Terror del Norte,Sei ElenaPiù bella:Per teDi pari ardor eAvvampa cosìOgnorRodrigo, il forte.

    UBERTO(Rodrigo! che mai sento!)

    ELENA(Funesta rimembranza!Affetti miei! speranzaPiù il Ciel a voi non diè!)

    UBERTO(Di gelosia tormento!Io già ti provo in me.)

    DONNEIndissolubili, dolci ritorte,O coppia amabile! in te deh annodinoBeltà e valor.E dall’eterea, celeste CorteI Geni pronubi il lieto innalzinoCanto di amor!

    UBERTOSei già sposa? ed è Rodrigo,Che dal Ciel tal sorte attende?

    ELENALe mie barbare vicendeChe ti giova penetrar?

    UBERTOForse… ah di’… non è l’oggettoChe tu adori? un altro amanteSospirar, languir ti fa?

    ELENAAh! mi tolse un solo istanteDel mio cor la libertà.

    UBERTO(Quali accenti! e deggio in senoDolce speme alimentarti?Ah sì! annunzi un tuo balenoTanta mia felicità!)

    ELENA(Quai tormenti! e come in senoPosso, o speme, alimentarti?Da me fugge qual balenoOgni mia felicità.)

    (Le compagne di Elena versano della cervogia in una tazza a guisa di piccola conca e la porgono ad Elena)

    UBERTO(Ma son sorpresoSe qui più resto!Oh qual contrastoCrudele è questo!)

    ELENAL’ospital concaDa me ricevi,Gli oppressi spirti

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    Rossini: La donna del lago - atto primo

    Rinfranca, e bevi.

    DONNETi siano faustiI Geni lari,E a te sorridanoPace, e amistà.

    UBERTOIl tuo bel coreDeh a me conceda,Che a’ miei compagniBen tosto io rieda.

    ELENAL’amica Albina,Che all’uopo arriva,All’altra rivaTi condurrà.

    UBERTOBella! al tuo fianco,ah sempre sarei!

    ELENA(con contegno imponente)

    Hai tu obbliato,Che ospite sei?

    UBERTOLascia che imprimaSu quella mano…

    ELENACostume in MorveNon v’ha sì strano.

    UBERTO(Da lei dividermiCome potrò?)

    ELENA(Quai dolci immaginiIn me destò!)

    UBERTO(Cielo! in qual estasiRapir mi sentoD’inesprimibile

    Dolce contento!Di quai delizieM’inebbria Amore!Che cari palpitiProvar mi fa!)

    ELENA(Cielo! in qual estasiRapir mi sento,Se il mio bell’idoloTalor rammento!Di quai delizieM’inebbria Amore!Che cari palpitiProvar mi fa!)

    UBERTOAddio!

    ELENAPropizioTi assista il Ciel!Addio!

    UBERTO(Deh placati,Fato crudel!Da lei dividermicome potrò?)

    ELENAQuali immaginiin me destò!)

    UBERTO ED ELENA(Cielo in qual estasi ecc.Addio! Addio!

    (Elena entra nelle sue stanze. Uberto esce scortato da Albina e dalle donzelle).

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    Rossini: La donna del lago - atto primo

    Scena VII°Dalla parte opposta donde sono partiti gl’indicati attori, si avanza concentrato ed a passo lento il gio-vane Malcolm. Giunto in mezzo alla scena, si scuote dal suo letargo, guarda mestamente intorno, indi dice:

    [N° 3 – Recitativo e Cavatina]

    MALCOMMura felici, ove il mio ben si aggira!Dopo più lune io vi riveggo: ah! voiPiù al guardo mio non siete,Come lo foste un dì, ridenti e liete!Qui nacque, fra voi crebbeL’innocente mio ardor: quanto soaveFra voi scorrea mia vitaAl fianco di colei,Che rispondea pietosa a’ voti miei!Nemico nembo or vi rattrista, e agghiacciaIl mio povero cor! mano crudeleA voi toglie, a me invola… oh rio martoro!La vostra abitatrice, il mio tesoro.Elena! oh tu, ch’io chiamo!Deh vola a me un istante!Tornami a dire: “io t’amo!”Serbami la tua fé!E allor, di te sicuro,Anima mia! lo giuro,Ti toglierò al più forte,O morirò per te.Grata a me fia la morte,S’Elena mia non è.Oh quante lacrime finor versaiLungi languendo da’ tuoi bei rai!Ogn’altro oggetto è a me funesto;Tutto è imperfetto, tutto detesto;Di luce il cielo no, più non brilla,Più non sfavilla astro per me.Cara! tu sola mi dài la calma,Tu rendi all’alma grata mercé!

    Scena VIII°Serano e detto, poi Douglas ed Elena.

    [Recitativo]

    SERANOSignor, giungi opportuno! al vallo intornoGià di guerrieri eletta schiera è giunta,E di poco precedeIl famoso Rodrigo. Oh come esulta

    Douglas di gioia! un avvenir feliceAlla Scozia, alla figlia, a lui predice.

    MALCOM(Qual fiero stato è il mio!Straziata ho l’alma, e simular degg’io!)

    SERANOTu non rispondi? il ciglioGrave hai di pianto?

    MALCOMAmico, lasciami,Lasciami al mio destin!

    SERANO(Ah! lo compiango!Penetro la cagion del suo dolore!)

    (Parte).

    MALCOMEccola! e con Douglas! forza o mio core!

    DOUGLASFiglia, è così: sereno è il Cielo, arrideAlle speranze mie di ogni alma a’ voti,E già di lieti evvivaIn queste un tempo erme contrade or sentiMille voci echeggiar. La Scozia oppressaLe ombre irate degli avi al solo eroe,Cui l’onor di esser sposa è a te serbato,Volgon fremente il ciglio, e ‘l patrio onoreAffidano al suo brando. A te sol restaCoronar tanta impresa, e la tua manoNel ben sentier di gloria,L’alto campione affretti alla vittoria.

    MALCOM(E resisto? e non moro!)

    ELENAOh padre! e quandoFerve bollor di guerra, allor che all’armiCorre ogni età, mentre lo scudo imbracciaLa debil fanciullezza,La tremula canizie, e tutto al guardoStragi presenta e bellici furori,Parli di nozze, e vai destando amori?

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    Rossini: La donna del lago - atto primo

    MALCOM(Ah! mi è fedel!)

    DOUGLASSul labbro tuo stranieriSon questi accenti, e fia l’estrema volta,Ch’io da te l’oda. Ad obbedirmi apprendaChi audace mi disprezza:Onte a soffrir non è quest’alma avvezza.

    [N° 4 – Aria]

    Taci, lo voglio, e basti;Meglio il dover consiglia:Mostrami in te la figliaDegna del genitor.Di un passeggero orgoglioPerdono in te l’eccesso;Ti dica questo amplesso,Che mi sei cara ancor.(Si sentono da lungi squillar le trombe).Ma già le trombe squillano!Giunge Rodrigo! oh sorte!Io ti precedo… seguimi…Ed offri al prode, al forteIn puro omaggio il cor.Di quelle trombe al suonoAh! ridestar mi sentoNel core, di forze spento,L’usato mio valor.

    (Parte).

    [Recitativo]

    ELENAE nel fatal conflittoDi amore e di dover, fra tante pene,Elena, che farai?

    MALCOMMio caro bene!

    ELENAMalcolm! Numi! tu qui?

    MALCOMMi chiama in campoQuella ragione istessa,Che arma i prodi di Scozia.

    ELENAAh! in quale istanteGiungesti!

    MALCOME che? dell’amor tuo poss’io,Elena, dubitar?

    ELENACrudele! e puoiOltraggiarmi così?

    MALCOMSe fida è dunqueA me quell’alma, io sfiderò le stelle:Sì, de’ nostri tiranniResisterò al poter.

    ELENASaprò morireEsempio di costanza.

    MALCOMA me la manoDi giuramento in pegno.

    ELENAEccola…

    ELENA E MALCOMO sposi, o al tenebroso regno.

    [N° 5 – Duettino]

    ELENAVivere io non potrò,Mio ben, senza di te;Fra l’ombre scenderòPria che mancar di fé.

    MALCOLMVivere io non potrò ecc

    ELENA E MALCOLMVivere io non potrò ecc

    (Partono).

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    Rossini: La donna del lago - atto primo

    Vasta pianura, circondata da alti monti: si vede da lungi altra parte del lago.

    Scena IX°Rodrigo si avanza in mezzo ai guerrieri del clan, che lietamente l’accolgono; indi Douglas.

    [N° 6 – Coro e Cavatina]

    GUERRIERIQual rapido torrente,Che vince ogni confin,Se torbido e frementePiomba dal giogo alpin,Così, se arditi in campoNe adduce il tuo valor,Non troverà più scampoL’ingiusto, l’oppressor.

    (sorte Rodrigo)

    Vieni, combatti e vinci,Corri a’ novelli allori:Premio di dolci ardoriGià ti prepara Amor.

    RODRIGOEccomi a voi, miei prodi,Onor del patrio suolo;Se meco siete, io voloGià l’oste a debellar.Allor che i petti invadeSacro di patria amore,Sa ognor di mille spadeUn braccio trionfar.

    GUERRIERISì, patrio onor c’invade…

    RODRIGOEccomi a voi…

    GUERRIERI…Deh! guidaci a trionfar!

    RODRIGOMa dov’è colei, che accendeDolce fiamma nel mio seno?De’ suoi lumi un sol balenoFa quest’anima bear!

    GUERRIERIPremio di dolci ardorigià ti prepara Amor.

    RODRIGOSe a’ miei voti Amor sorride,Altro il cor bramar non sa!Ed allor, qual nuovo Alcide,Saprò in campo fulminar.

    GUERRIERIA’ tuoi voti Amor arride,Vieni in campo a fulminar.

    RODRIGOSaprò in campo fulminar.Se a’ miei voti Amore arride, ecc.…Saprò in campo fulminar.

    GUERRIERIVieni in campo a fulminar!

    [Recitativo]

    DOUGLASAlfin mi è dato, o prence,Stringerti al sen: ah! di sì grato istanteBramosa l’alma mia, più dell’usatoLe ali al tempo agitò.

    RODRIGODi egual desioFu anelante il mio cor.

    DOUGLASVenga, e ne offendaOr Giacomo, se il può. Rodrigo è in campo?Seco è vittoria. Eventi i più feliciBrillano già da così lieti auspici.

    RODRIGOSe il saggio tuo consiglioIl mio braccio avvalora,Non dubitar, salva è la patria allora.

    DOUGLASIl presagio feliceAvveri il Ciel!

  • 9

    Rossini: La donna del lago - atto primo

    RODRIGOMa tecoA che non è la figlia?

    DOUGLASIo la precedoDi pochi passi.

    RODRIGOIgnora forse il mioImpaziente ardor?

    DOUGLASEccola!

    RODRIGOAmici!Voi l’amata mia divaAccogliete con plausi e lieti evviva.

    Scena ultimaElena, Albina e donzelle, indi gli altri attori che ver-ranno indicati.

    [N° 7 – Coro e Finale I]

    GUERRIERIVieni, o stella che lucida e bellaVai brillando sul nostro orizzonte!Tu serena deh mostra la fronteA chi altero è di tanta beltà.E come brina,Che mattutina,La terra adustaBagnando va,Così l’aspettoDe’ tuoi bei lumiDi gioia il pettoGl’inonda già.

    RODRIGOQuanto a quest’alma amanteFia dolce un tale istanteNon può il mio labbro ‘esprimere,Né trova accenti Amor.Ma che? tu taci, e pavidaIl ciglio abbassi ancor?

    DOUGLASLoquace è il suo silenzio;

    Il sai: Loclinia vergineGli affetti suoi più teneriConsacra al suo pudor.

    ELENA(Come celar le smanieChe straziano il mio cor?Non posso oh Dio! resistereA così rio dolor!)

    DOUGLAS(Del tuo dover dimenticaTi rende altro amator?Figlia sleal! paventami,Trema del mio furor.)

    RODRIGO(A che i repressi gemiti?A che quel suo pallor?Ondeggio incerto, e palpitoFra speme e fra timor!)

    ELENA, RODRIGO E DOUGLAS(Di opposti affetti un vorticeGià l’alma mia circonda…Caligine profondaGià opprime i sensi mieiDel più fatale orror!Per sempre io ti perdei,O calma del mio cor!)

    MALCOM(alla testa de’ suoi seguaci si presenta a Rodrigo e dice).

    La mia spada, e la più fidaSchiera eletta a te presento:Al cimento, a fier periglio,Alla morte ancor me guida:Mostrerò che un degno figlioPuò vantar la patria in me.

    ELENA(Ah! lo veggo, e di consiglioPiù capace il cor non è!)

    MALCOM(Ah! di freno e di consiglioPiù capace il cor non è!)

  • 10

    Rossini: La donna del lago - atto primo

    DOUGLAS(Figlia iniqua, il tuo scompiglioVeggo or ben chi desta in te!)

    RODRIGOQuesto amplesso a te fia pegnoDi amichevoli ritorte:La mia gioia or colma è al segnoFra l’amico e la consorte!Oh quai vincoli soaviDi amistade e pura fé!

    MALCOMLa consorte!… e chi?

    RODRIGONol sai?…

    DOUGLASQual sorpresa!

    RODRIGO…A’ dolci raiArdo ognor d’Elena bella…

    MALCOM(in uno slancio inconsiderato)

    Ah! non fia!

    DOUGLASChe?

    RODRIGOQual favella?

    ELENAAh! non fia che a te contrastiSorte avversa il bel contento…Volea dir…

    MALCOMMa…

    ELENATal momentoFa quell’anima gioir…

    (rapidamente e di nascosto a Malcolm per frenarlo)

    (Taci… oh Dio! per te pavento!

    Ah! pietà del mio martir!)

    RODRIGO(Crudele sospetto,Che mi agiti il petto,Ah taci! comprendo…Già d’ira m’accendo!Le furie di AvernoIn seno mi stanno!Sì barbaro affannoNo, pari non ha!)

    DOUGLAS(Ah! l’ira, il dispetto,Mi straziano il petto!Ei tutto comprende!Minaccia! si accende!Sì… sono implacabile…Vendetta mi affretta…Un padre più miseroLa terra non ha!)

    ELENA E MALCOM(Ah celati o affettoNel misero petto!Ei tutto comprende!Minaccia! si accende!E intanto quest’almaOppressa, smarrita,Non trova più aita,Più pace non ha!)

    ALBINA(Crudele sospettoGli serpe nel petto!Quai triste vicende!Si adira! si accende!)

    ALBINA, DONNE, GUERRIERI(Il Ciel par che ingombriUn nembo assai fiero…Sì cupo misteroQual termine avrà?)

    (Giunge Serano frettoloso. I bardi lo seguono).

    SERANOSul colle a Morve oppostoOstil drappello avanza…

  • 11

    Rossini: La donna del lago - atto primo

    DONNE, GUERRIERINemici!

    DOUGLASOh qual baldanza!

    RODRIGOAndiam… disperdansi…Distruggansi gli audaci…

    ELENA(Oh qual sanguigne faciveggo al mio sguardo ognor.)

    MALCOM, RODRIGO E DOUGLAS(Privato affanno ah taci!Trionfa o patrio amor!)

    RODRIGO(a’ Bardi)

    A voi, sacri cantori!Le voci ormai sciogliete:In sen bellici ardoriDestate su… muovete;Ed al tremendo segno,Che a battagliar ne invita,Mi giuri ogn’alma arditaDi vincere o morir.

    MALCOM, DOUGLAS E GUERRIERIGiura quest’alma arditaDi vincer o morir.

    (Un capitano reca e solleva in alto un grande scudo, che fu del famoso Tremmor secondo la tradizione degli antichi Brettoni. Rodrigo con la sua lancia vi batte sopra tre volte. Rispondono egualmente tutti i guerrieri, battendo le aste su’ loro scudi).

    ALCUNI BARDIGià un raggio forierD’immenso splendor,Addita il sentierDi gloria, di onor.

    GLI ALTRI BARDIOh figli di eroi!Rodrigo è con voi.Correte, struggeteQuel pugno di schiavi…

    Già l’ombre degli aviVi pugnano allato…Voi, fieri all’esempioDi tanto valor,Su, su! fate scempioDel vostro oppressor!

    ALBINAE vinto il nemico,Domato l’audace,La gioia, la paceIn voi tornerà.

    DONNEE allora feliciCol core sereno…

    ALBINA E DONNE…Le spose, gli amiciStringendovi al seno,L’ulivo all’alloroSucceder saprà.

    BARDIOh figli di eroi!Rodrigo è con voi…Correte, struggeteIl vostro oppressor.

    RODRIGOAll’armi, compagni!La gloria ne attende…

    (Qui una brillante meteora sfolgoreggia nel cielo; fenomeno in quella regione non insolito. Sorpresa in tutti).

    ELENA, ALBINA, MALCOM, RODRIGO, SERANO, DOUGLAS, DONNE E GUERRIERIDi luce si accendeInsolita il ciel!

    RODRIGO E DOUGLASD’illustre vittoriaAnnunzio fedel!

    BARDICorrete… struggeteIl vostro oppressor.

  • 12

    Rossini: La donna del lago - atto primo

    MALCOM, RODRIGO, DOUGLAS E SERANOSu… amici! guerrieri!Su… Marciamo! struggiamo!

    GUERRIERISu… amici! guerrieri!Marciamo! struggiamoIl nostro oppressor!

    ALBINA, ELENA E DONNESu i nostri guerrieriCompagne! imploriamoDel Cielo il favor!

    (Le donzelle con Albina si ritirano seguendo Elena, mentre Rodrigo marciando alla testa di poderosa schiera, Malcolm guidando i suoi seguaci, ed altri duci facendo lo stesso pel piano e per le colline, sgombrano interamente la scena, e si cala il sipario)

  • 13

    Rossini: La donna del lago - atto secondo

    ATTO SECONDOFolta boscaglia: grotta da un lato.

    Scena I°Uberto da pastore, indi Elena e Serano dalla grotta.

    [N° 8 – Cavatina](Parte).

    ELENADa quante spadeÈ trafitto il mio cor!

    UBERTO(ravvisandola)

    Nume possente!Tu arridi a’ voti miei!

    ELENAUn uom! Si fugga…

    UBERTOAh ferma!

    ELENAE tu chi sei?

    UBERTONon mi ravvisi?

    ELENAE chi?

    UBERTOCure ospitaliMi prodigò la tua bell’alma…

    ELENAAh! è vero!Or ti conosco. Ebben? da me che chiedi?Chi spinge i passi tuoi? qual nutri ardire?

    UBERTODirti ch’io t’amo, e di tua man morire.

    UBERTOOh fiamma soave,Che l’alma mi accendi!Pietosa ti rendiA un fido amator.Per te forsennatoAffronto il periglio:Non curo il mio stato,Non ho più consiglio;Vederti un momento,Bearmi in quel ciglioÈ il dolce contento,Che anela il mio cor!

    [Recitativo]

    Sì, per te mio tesoro, in rozze spoglie,Che al guardo altrui celar mi sanno, e in questaInospita forestaMi guida un cieco amor. Da che ti vidiPerdei la pace, e pôrti in salvo io bramoDagli eventi di guerra, or che di sangue…Di patrio sangue… ahi lasso!Rosseggerà la Scozia. Ah! fu mendaceForse colui, che, da me compro, il tuoSolingo asilo a me svelò? qual fatoCrudele a me ti asconde?Solo a’ gemiti miei l’eco risponde.

    (Inoltrandosi nel folto della selva).

    ELENA(a Serano)

    Va’… non temer… è meco Albina… Ah volaDel padre in traccia. Egli tornar promisePria della pugna, e il termine già trascorre,Che al ritorno prefisse. Oh quanti in senoNuovi palpiti destaTanta tardanza, al mio timor funesta!

    SERANOCalma l’affanno: ad appagarti or vado;Abbi cura di te.

  • 14

    Rossini: La donna del lago - atto secondo

    [N° 9 – Terzetto]

    ELENAAlla ragion deh riedaL’alma agitata, oppressa,Ed all’amor succedaLa tenera amistà.

    UBERTOArcani sì funestiPerché tacermi, ingrata!Allor che mi rendestiPreda di tua beltà?

    ELENATe amante io non sapea…

    UBERTONon tel diss’io?

    ELENACredea,Che gentilezza…

    UBERTOAmore, amore,Sì… in me possente AmoreFiamma destò vorace …E la sua cruda faceStruggermi appien saprà!

    ELENA(Nume! se a’ miei sospiriPace donar non sai,Almen de’ suoi martiriDeh! calma la crudeltà!)

    UBERTO(Io del suo cor tiranno?Farla infelice io stesso?Ah no… di amore a dannoVirtù trionferà.)

    ELENA(Nume! se a’ miei sospiri ecc.)

    UBERTOVincesti… addio!… rispettoGli affetti tuoi…

    ELENATen vai? ten vai?

    UBERTOA che mirar quei raiSeveri ognor per me?

    ELENASe de’ tuoi giusti laiLa rea cagion son io,Squarciami un cor che maiDarti saprà mercé!

    UBERTONo, cara: anzi desioPegno di mia costanzaLasciarti in rimembranza,Che sacro io sono a te.

    ELENAE qual?

    UBERTODa rio periglioSalvai di Scozia il Re.Il suo gemmato anelloEgli mi dié: tel dono.

    (Le mette al dito il suo anello).

    Se mai destin rubelloTe, il genitor, l’amanteSa minacciar, dinanteTi rendi al Re: la gemmaAppena mostrerai,Grazia per tutti avrai;E ad appagarti intentoSempre il suo cor sarà.

    ELENAE il mio rigor contentoRenderti… oh Dio! non sa?E il mio rigor ecc.

    UBERTOAh! basta al mio tormentoDestar la tua pietà.

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    Rossini: La donna del lago - atto secondo

    Scena II°Rodrigo in osservazione e detti.

    ELENA E UBERTO(Qual pena in me già destala mia fatalità)

    RODRIGO(Misere mie pupille!Che più a mirar vi resta?Oh gelosia funesta!Oh ria fatalità!)

    UBERTOAh! basta al mio tormento ecc.

    ELENAE il mio rigor contento ecc.

    RODRIGO(Scovrendosi e dirigendosi ad Uberto)

    Parla… chi sei?

    ELENA(Rodrigo!)

    RODRIGOChi sei?

    UBERTO(Egli! oh furor!)

    ELENA(Destin crudel!)

    RODRIGONon sembri Alpin!Sei tu del clan?

    UBERTONe aborroL’infausto nome.

    RODRIGOAmicoForse del Re?…

    UBERTOLo sono…

    RODRIGOChe ascolto?

    ELENAAh incauto!

    UBERTOE tale,Che te non teme, e quantiPerversi ha il Re nemici.

    RODRIGOPerversi?

    ELENAOh ciel! che dici!Deh! Frenati!… ah qual martir!

    RODRIGO(Qual temerario ardire!Frenarmi e chi potrà?)

    UBERTOPria mi vedrai morir…Non so che sia viltà.

    ELENA(Mi sento… oh Dio! morir!Mancando il cor mi va!)

    RODRIGONé ancor ti arrendi, audace?

    UBERTOOv’è il tuo stuol seguace,Che i suoi doveri obblia?Alla presenza miaImpallidir saprà.

    RODRIGODa’ vostri aguati uscite,Figli di guerra!

    (Al suo grido vedesi tutta la scena ingombra in un istante di guerrieri del Clan, che erano nascosti ne’ folti cespugli del bosco).

  • 16

    Rossini: La donna del lago - atto secondo

    GUERRIERIA’ CenniTuoi siam pronti.

    RODRIGOOstentaCoraggio, or più, se il puoi…

    ELENAChe miro! oh Dio!

    RODRIGOPaventaDi quegli acciari al lampo…Per te non vi è più scampo…

    (a’ guerrieri, che nello slanciarsi si fermano alle grida di Elena)

    Punite un traditor.

    ELENAFermate!

    UBERTOE tu guerriero?

    ELENACedete a’ pianti miei…

    UBERTONo… di vile gregge seiMalvagio conduttor!

    RODRIGOCessate! io basto solo…Domar vo’ tant’orgoglio…

    UBERTOUn ferro… un’arme io voglio…

    ELENAPace in voi discenda…

    (Rodrigo dà ad Uberto la spada di un guerriero).

    UBERTO E RODRIGOAll’armi! All’armi!No… più non so frenarmi!Mi guida il mio furor!

    ELENAIo son la misera,Che morte attendo!…Su me scagliatevi…Non mi difendo…Se i giorni mieiTroncar vi piace,Di orror la faceSi spegnerà.

    UBERTO E RODRIGOVendetta! accendimiDi rabbia il seno!Nel petto ah versamiIl tuo veleno!(Al rivale)Vieni al cimento…Io non ti temo…L’istante estremoTi giungerà.

    ELENA, UBERTO, RODRIGO E GUERRIERI DEL CLANAh! tanto ardireNe’ nostri pettilo sdegno e l’ireDestando va!Come resisterea tanti affetti!Sento che l’animavacilla già.

    (Rodrigo ed Uberto partono per un lato.Elena li segue co’ guerrieri).

    Grotta.

    Scena III°Albina, indi Malcolm, poi Serano, infine coro di Alpini.

    [Recitativo]

    ALBINAQuante sciagure in un sol giorno adunaL’avverso Ciel per tormentare un core!Elena sventurata!Per quanti cari oggettiPalpitar ti vegg’io? né splende in cieloRaggio di luce a dissipar quel velo,Che covre il tuo destin…

  • 17

    Rossini: La donna del lago - atto secondo

    MALCOLM(frettoloso)

    Elena… ah dimmi…Dov’è?

    ALBINADi questo specoAll’ingresso non era?

    MALCOLMAh! no…

    ALBINADel padreServe al cenno così? qui preservarlaCredea dall’ira ostil.

    MALCOLMAh! ferve intantoTerribil pugna… han le reali schierePenetrato nel clan… Rodrigo istessoCon ignoto campioneÈ a singolar certame… Un cor pietosoMi fe’ sperar che qui trovata avreiElena mia. Salvarla, o in sua difesaPerir volea.

    ALBINAMosse le piante al fiancoDel fedele Seran… e poi…

    (a Serano che giunge)

    Ma! vieni!Dimmi… e teco non riedeLa figlia di Douglas?

    SERANODel padre in tracciaUn suo cenno mi trasse… il vidi… oh Dio!Smarrito in volto… Ah vanne…Vanne, disse, alla figlia, e la difendi.Dille che al Re m’invio… se la mia mortePuò placar l’ira sua, se in questa guisaPace alla patria mia donar mi è dato,Dille che il mio morir troppo è a me grato!

    MALCOLMCome!E ad Elena tu?

    SERANOTutto narrai…E già fuor di se stessaCorre alla reggia.

    ALBINAOh sciagurata! oh pena!

    MALCOLMAh tu il sentier mi addita,Che segnò l’infelice…

    SERANOAl par del lampoDal guardo mio sparì.

    MALCOLMStelle spietate!E a tante pene i giorni miei serbate?

    [N° 10 – Aria]

    MALCOLMAh si pera: ormai la morteFia sollievo a’ mali miei,Se s’invola me coleiChe mi resse in vita ognor.Ah! mio tesoro! io ti perdei!Dolce speme del mio cor!

    GUERRIERI(di dentro)

    Douglas! Douglas! ti salva!

    ALBINA E SERANOQuai voci!

    MALCOLME chi si avanza?

    GUERRIERIDouglas dov’è?

    MALCOLMChe avvenne?

    GUERRIERIAh! più non v’è speranza…Cadde Rodrigo estinto…

  • 18

    Rossini: La donna del lago - atto secondo

    ALBINA E SERANOAvverso Ciel!

    GUERRIERIHa vinto di Scozia il Re ….

    MALCOLMChe sento!

    GUERRIERINe insegue, e dà spaventoGià l’oste vincitrice… sì!

    MALCOLMChe sento! oh me infelice!Elena! amici! oh Dio!Fato crudele e rio!Fia pago il tuo furor!Ah! chi provò del mioPiù barbaro dolor?

    ALBINA, SERANO E GUERRIERIFato crudele e rio!Fia pago il tuo furor.

    MALCOLM E GUERRIERIFato crudele e rio, ecc.

    (Malcolm parte co’ guerrieri).

    Stanza nella reggia di Stirling.

    Scena IV°Giacomo, Douglas da guerriero, ma senza�elmo e spada, guardie, infine Bertarm.

    [Recitativo]

    UBERTO/GIACOMOE tanto osasti?

    DOUGLASIo mi presento, o SireVolontario al tuo piè. Grazia non chieggoPe’ giorni miei. Di sanguinosa guerraArde la face, e la mia morteBasta a spegnerla appieno. Ah! su la figlia,E su quanti, pietosi al mio destino,Mi difesero in campo,Scenda la tua clemenza!

    GIACOMOE quale oggettoSotto ignote diviseTe condusse al torneo che celebravaLa mia vittoria? audace! a che ostentarmiTanto valor, tutti atterrando i prodi,Che venner teco al paragon dell’armi,E in aperta tenzon?

    DOUGLASSperai destartiDelle antiche mie gestaRimembranza così: Giacomo solo,Del precettor che l’educò alla gloria,Riconoscer potea gli usati modiNel battagliar.

    GIACOMOMa a cancellar non bastaIl tuo fallo un tal passo.

    (Alle guardie, che circondano Douglas)

    Olà! serbateAl mio sdegno costui.

    DOUGLASLo merito: attendoTranquillo i cenni tuoi. Figlia infelice!Sol mi è grave il morir, perché lasciartiDeggio misera e sola!

    GIACOMOE ancor non parti?

    (Douglas è condotto via).

    Quanto all’alma tu costi,Simulato rigor! son ne’ miei lacciI più forti nemici… ah! se Malcolm…Se quel rival…

    BERTRAMSignor, parlarti bramaDonna, molle di pianto, e quella gemma,Che ornò tua destra, a me mostrando…

    GIACOMO(È dessa!)Venga, ed a lei si tacciaCh’io sono il Re. Ti attendo alle mie stanze:Quanto voglio, saprai.

  • 19

    Rossini: La donna del lago - atto secondo

    BERTRAMVado.

    (Parte).

    GIACOMOQuale distanzaV’ha dal mio core al tuo, donna! vedrai.

    (Entra).

    Scena V°Bertram introduce Elena.

    BERTRAMAttendi: il Re fra pocoTi ascolterà.

    (Entra nelle regie stanze).

    ELENAReggia, ove nacqui, oh quantoFremo in vederti! alle sventure mieTu fosti culla! assai di te più caroMi era l’albergo umil, dove or nel padre,Or nell’oggetto amatoPascea lo sguardo, e lor posava allato.Ma qui sola! ov’è il Re? chi al regio aspettoMi guiderà? Se il generoso amicoNon m’ingannò, del genitor la vita,Di Malcolm, di RodrigoSpero salvar…

    [N° 11 – Canzoncina sul palco]

    Che sento?Qual soave armonia! che bel concento!

    GIACOMO(canta dalle sue stanze)

    Aurora! ah sorgeraiAvversa ognor per me?D’Elena i vaghi raiMostrarmi… oh Dio! perché?E poi rapirmi, o barbara!Quel don ch’ebb’io da te?

    [Recitativo]

    ELENAStelle! sembra! egli stesso! ah! qual sorpresa!Né mi pose in obblio?

    Di me si duole! e che sperar poss’io?

    Scena VI°Comparisce Giacomo: Elena va frettolosa ad incon-trarlo.

    ELENAEccolo! amica sorteTi presenta a’ miei voti,O generoso cor!

    GIACOMODa me che chiedi?

    ELENAIl tuo don non rammenti? ah sì, tu stessoMi guida al Re.

    GIACOMOTu lo vedrai.

    ELENAPerdonaAll’impazienza mia… di un breve istanteNon indugiar… sacro dover di figliaAl trono m’avvicina.

    GIACOMOEbben, tu il vuoi?E chi sa opporsi a’ desideri tuoi?

    (Si appressa ad una gran porta in fondo, che apren-dosi lascia vedere quanto di magnificenza possa comprendere la sala del trono).

    Scena ultimaBertram, Grandi e dame, che circondano il trono, indi gli attori che verranno enunciati.

    [N° 12 – Coro]

    DAME E GRANDIImponga il Re:siam Servi del suo voler;Il Grande in lui vantiamo,Il padre ed il guerrrier.

    [Recitativo]

    ELENAAh! che vedo! qual fasto!

  • 20

    Rossini: La donna del lago - atto secondo

    Ma fra tanto ov’è il Re? proni e devotiMiro tutti, ma invanoCerco chi sia fra questi il lor sovrano.

    GIACOMOEppure è qui.

    ELENAMa qual?… Stelle! ogni sguardoÈ a te rivolto? il capo tuo coverto,La piuma che dagli altri ti distingue…Saresti mai?… gran Dio!Deh avvera i dubbi miei…

    GIACOMOIl Re chiedesti? e al fianco suo tu sei.

    (indicando se stesso)

    ELENATu stesso? ah! qual sorpresa! a’ piedi tuoi…

    GIACOMOSorgi… l’amico io son… di mie promesseIl fido esecutor… parla… che brami?

    ELENAAh! non lo ignori… il genitor…

    GIACOMOEbbene…Il padre è reo, ma alla sua figlia il dono…

    (Ad un suo cenno vien fuora Douglas)

    Vieni Douglas… l’abbraccia… io ti perdono.

    DOUGLASAh figlia!

    ELENAAh padre mio!

    ELENA E DOUGLASSignor… deh, lascia…

    GIACOMOObblioTutto per te: tu, Lord Bothwel, riprendiGli stati tuoi…

    DOUGLASTutto il mio sangue in segnoDi grato cor…

    GIACOMOAppien contenta, il veggo,Elena ancor non è: favella.

    ELENAAh Sire!I giorni di Rodrigo…

    GIACOMOEgli? infelice!Ah! non è più!

    ELENAChe ascolto! oh sventurato!

    DOUGLASOh amico sciagurato!

    GIACOMOAlla clemenzaDiedi abbastanza, e di giustizia or deggioDar rigoroso esempio.Venga Malcolm.

    ELENA(Come salvarlo?)

    MALCOLM(viene tra le guardie)

    (Elena! oh rio destin!)

    GIACOMOGiovane audace!A me ti appressa: un traditor degg’ioPunire in te…

    MALCOLMAh Prence! il fallo mio…

    GIACOMOPietà non merta, e dell’error ben degnaAvrai tu pena.

    (Depone la sua ostentata fierezza, lo alza, lo abbrac-cia e gli appende al collo la sua gemmata collana)

  • 21

    Rossini: La donna del lago - atto secondo

    Ah sorgi, e questo siaPegno del mio favor. Porgi la destra…

    (unisce le destre di Elena e di Malcolm )

    Siate felici, il Ciel vi arrida.

    ELENA E MALCOLMOh Cielo!

    BERTRAM DAME E GRANDIOh Re clemente!

    GIACOMOAltro a bramar ti resta?

    ELENAIo… sire… qual piacer! che gioia è questa!

    [N° 13 – Rondo – Finale]

    ELENATanti affetti in un momentoMi si fanno al core intorno,Che l’immenso mio contentoIo non posso a te spiegar.Deh! il silenzio sia loquace…Tutto dica un tronco accento…Ah signor! la bella paceTu sapesti a me donar.

    MALCOLM, UBERTO, SERANO, BERTRAM, DOU-GLAS, DAME E GRANDIAh sì… torni in te la pace,Puoi contenta respirar.

    ELENAFra il padre e fra l’amanteOh qual beato istante!Ah! chi sperar poteaTanta felicità!

    MALCOLM, UBERTO, SERANO, BERTRAM, DOU-GLAS, DAME E GRANDICessi di stella reaLa fiera avversità.

    ELENAFra il padre e fra l’amante ecc.

    MALCOLM, UBERTO, SERANO, BERTRAM, DOU-GLAS, DAME E GRANDICessi di stella rea ecc.

    FINE DELL’OPERA

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