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Istituto Tecnico Industriale Statale Stanislao Cannizzaro Via Consolare Latina, 263 - 00034 Colleferro - Roma Esame di Stato a.s. 2011/2012 Documento del consiglio di classe Classe V sez. A Chimica Consiglio di classe Materia Docente Docente sostituito Italiano, storia Palombi Annalisa Inglese Carnevale Anna Paola Matematica Colacino Stefania Economia Ind.Elem.Diritto Di Puppo Laura Chim. Org. Bioorg. Ferm.e lab. Faraoni Alessandra Chimica Fisica Ordile Giuseppina Analisi Chim. Elab. Dati e lab. Guadagnolo Stefania Cito Mario Analisi Chim. Elab. Dati e lab. Valenzi Laura Chim. Org. Bioorg. Ferm.e lab. Battisti Santino Tecnol. Chim. Autom. e Org. Ind. Pantano Laura Carmela Tecnol. Chim. Autom. e Org. Ind Battisti Santino Ed. Fisica Di Giulio Stefania Religione Siconolfi Michele 1

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Istituto Tecnico Industriale Statale Stanislao CannizzaroVia Consolare Latina, 263 - 00034 Colleferro - Roma

Esame di Stato a.s. 2011/2012

Documento del consiglio di classeClasse V sez. A ChimicaConsiglio di classe

Materia Docente Docente sostituito

Italiano, storia Palombi AnnalisaInglese Carnevale Anna PaolaMatematica Colacino StefaniaEconomia Ind.Elem.Diritto Di Puppo LauraChim. Org. Bioorg. Ferm.e lab. Faraoni AlessandraChimica Fisica Ordile GiuseppinaAnalisi Chim. Elab. Dati e lab. Guadagnolo Stefania Cito MarioAnalisi Chim. Elab. Dati e lab. Valenzi LauraChim. Org. Bioorg. Ferm.e lab. Battisti SantinoTecnol. Chim. Autom. e Org. Ind. Pantano Laura CarmelaTecnol. Chim. Autom. e Org. Ind Battisti SantinoEd. Fisica Di Giulio StefaniaReligione Siconolfi Michele

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PROFILO PROFESSIONALE DEL PERITO TECNICO, SPECIALIZZAZIONE CHIMICA

L’istituto conferisce al termine del ciclo di studi della durata di cinque anni, il diploma di perito chimico valido per l’accesso a tutti i corsi di laurea universitaria, agli impieghi nelle aziende e a qualsiasi tipo di concorso sia nel pubblico che nel privato.La preparazione è di livello medio-superiore, e al termine del corso di studi, il perito chimico ha acquisito conoscenze, competenze e capacità specifiche spendibili nel campo della chimica analitica, organica, biologica e industriale.

Egli è in grado di:Operare in maniera sufficientemente autonoma nei laboratori scientifici e di ricercaProdurre documenti tecnici attraverso l’utilizzo di linguaggi specifici Gestire gli impianti di produzione delle industrie chimiche

CONOSCENZEBuona cultura generale accompagnata da capacità linguistico-espressive e logico-interpretativeConoscenze specifiche nel campo della chimicaBuona conoscenza tecnica per un facile utilizzo delle strumentazione specifica

COMPETENZESaper utilizzare metodi, strumenti e tecniche specifiche Saper operare in modo autonomo e saper assumere un ruolo efficace nel gruppo di lavoroSaper ricercare ed elaborare un metodo di studio di lavoro sempre più produttivo e sistematico

CAPACITA’Essere in grado di:Operare per obiettivi e progettiDocumentare adeguatamente il proprio lavoro Individuare strategie risolutive ed efficaciUtilizzare linguaggi tecniciPartecipare al lavoro organizzativo individualmente ed in gruppo, accettando ed esercitando il coordinamento Riconoscere le tecniche innovative e ristrutturare le proprie conoscenze

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PRESENTAZIONE DELLA CLASSE

La classe è composta da 29 alunni, di cui uno ripetente, 14 provenienti dalla IV B chimica e 14 dalla IV

A chimica. Infatti, la classe è il risultato dell’accorpamento delle due quinte, sezione A e B, avvenuta il

16 settembre, ad anno scolastico già iniziato, in netto contrasto con la normativa vigente che vieta

l’accorpamento delle classi terminali nel caso in cui siano formate da un numero di alunni superiore a

dieci. A nulla sono valse la proteste dei genitori che, tra l’altro, in un consiglio di classe straordinario,

avevano chiesto, oltre ad interventi didattici volti ad attenuare le conseguenze negative di una simile

decisione, il monitoraggio continuo della situazione mediante incontri successivi. Entrambe le cose,

promesse dal D.S. durante la riunione, non hanno avuto seguito.

Il risultato di tutto ciò è che sia i docenti che gli alunni si sono trovati in grande difficoltà perché i due

gruppi presentavano un livello di preparazione molto diverso in più di una disciplina, difficoltà resa

maggiore dal numero elevato di alunni che spesso ha contribuito a creare problemi di natura

disciplinare. Inoltre, la frequenza poco assidua da parte di alcuni alunni, i numerosi ritardi e lo scarso

impegno nello studio hanno causato rallentamenti nello svolgimento del programma di molte discipline.

In questo contesto, il profitto di molti alunni, che pure negli anni precedenti era stato discreto, è calato

notevolmente.

Una parte della classe ha difficoltà nell’elaborazione personale dovuta quasi sempre alla mancanza di

un metodo di studio adeguato e alcuni mostrano difficoltà di espressione soprattutto quando è richiesto

l’uso di un linguaggio specifico. Pochi studenti hanno acquisito in modo corretto contenuti, terminologie

e metodi, alcuni si sono attestati su livelli accettabili, altri mostrano conoscenze parziali.

Tuttavia, nonostante il contesto poco favorevole, che non ha certo messo gli alunni motivati nelle

condizioni di esprimere al massimo le loro capacità, alcuni ragazzi hanno raggiunto risultati buoni o

addirittura eccellenti.

ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’

In considerazione delle finalità previste dalle norme sulla autonomia scolastica e il C.d.c. ha operato per il conseguimento di:

OBIETTIVI GENERALI:Garantire il successo formativo Evitare il rischio di abbandono scolastico e di dispersioneFormare menti aperte e flessibili che sappiano cogliere la complessità del mondo moderno

OBIETTIVI EDUCATIVI:Educare all’autonomia, intesa come capacità di assumere decisioni, sia nell’ambito scolastico che personaleMostrare agli studenti una realtà ampia e articolata predisponendoli al rispetto di sé, degli altri e delle diversità individuali

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Stimolare il dialogo, il confronto e la collaborazione

OBIETTIVI DIDATTICI:Saper rielaborare informazioni e utilizzarle in modo consapevole e criticoPossedere nozioni e procedimenti per organizzare le tematiche culturali, anche in prospettiva pluridisciplinare Saper operare in modo autonomo Saper comunicare con linguaggi tecnici specifici Saper utilizzare metodi strumenti e tecniche necessari per la professione del perito chimico

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PERCORSO FORMATIVO

I CONTENUTI

Nell’organizzazione didattica la progettazione e la programmazione hanno rivestito un ruolo centrale e si sono configurate in rapporto allo standard da raggiungere in uscita. Sono stati individuati obiettivi - finalità e si è tenuto conto delle risorse a disposizione.Gli insegnanti attraverso programmazioni modulari hanno seguito metodologie differenziate in relazione alle specificità delle discipline, cercando di valorizzare i contributi che ognuna di esse apporta all’acquisizione da parte degli allievi di abilità trasversali.I corsi per gli studenti promossi con debito formativo sono stati effettuati secondo le modalità e i tempi programmati dal Collegio dei Docenti, e le attività di recupero e consolidamento si sono svolte attraverso la didattica curriculare e lo sportello didattico. I contenuti sono stati scelti in relazione agli apprendimenti acquisiti dalla classe, agli interessi dimostrati, alla disponibilità dei sussidi didattici.I contenuti disciplinari scelti ed affrontati sono riportati nelle relazioni finali dei docenti della classe allegati al presente documento.

Gli obiettivi generali raggiunti hanno favorito:Il consolidamento e il potenziamento di un efficace e personale metodo di studioIl rafforzamento della capacità di sintesi, di analisi, e di logicaLa comunicazione in forma chiara e corretta sia orale che scrittaL’organizzazione dei saperi acquisiti in forma pluridisciplinareL’autonomia personale nella risoluzione di situazioni anche problematiche La capacità di sape leggere e decodificare i messaggiLa capacità di saper interpretare e mettere in pratica autonomamente una procedura analitica

Gli obiettivi educativi hanno favorito:Le qualità delle relazioni alunno-insegnante e alunno-alunnoIl dialogo, il confronto, la collaborazioneIl rispetto di sé, degli altri e delle diversità individualiIl rispetto delle regole e degli impegni

Gli alunni hanno sviluppato:Capacità di acquisizione, comprensione, rielaborazione dei contenuti proposti dalle singole disciplineCapacità linguistico-espressive e logicheCapacità di operare in modo autonomo e criticoCapacità nell’utilizzo di metodi, strumenti e tecnicheSapersi orientare in un colloquio pluridisciplinareSaper comunicare, adoperando linguaggi tecnici specificiSaper partecipare ad un lavoro organizzativo individualmente o in gruppo, accogliendo ed esercitando il dovuto coordinamento

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Metodi e strumenti:

Lezioni frontaliLavori di gruppo Attività di recupero, consolidamento e potenziamentoDiscussione e colloqui Laboratori e sussidi audiovisivi Riviste e testi specialistici

Metodi Adottati Area culturale

Italiano Storia Inglese Eco. e Dir.

Matemat.

Anal.Chim

Chim.Org.

Chim.Fisica

Tecn.Chim

Ed. Fis.

Rel.

Lavori di gruppo

x x x

Lezioni frontali

x x x x x x x x x x x

Recupero- sportello

x x X

Colloqui x x x x x x x x x x

Analisi del testo

x

Lezioni partecip.

x x x X x x x x

Elaboratigrafici

x

Esercizi ginnici

X

6

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UTILIZZO DI LABORATORI E AULE SPECIALI

Italiano Storia Inglese Eco. e Dir.

Matemat.

Anal.Chim

Chim.Org.

Chim.Fisica

Tecn.Chim

Ed. Fis.

Rel.

Lab. Multimed.

Videoteca X X

Palestra campi esterni

X

Post. internet

X X X

Laboratori d’indirizzo

X X

CRITERI E STRUMENTI DI VALUTAZIONE

1. Criteri di valutazione

Il C.d.c, tenendo conto delle linee programmatiche ha utilizzato i criteri di valutazione riportati nella tabella seguente

VOTO/GIUDIZIO L’ALLIEVO E’ IN GRADO DI2/3 NULLO/SCARSO L’alunno possiede scarse conoscenze; le applica

con gravi errori; elabora con difficoltà.4/5 INSUFFICENTE/MEDIOCRE L’alunno possiede conoscenze frammentarie; le

applica in modo parziale/inadeguato; elabora con difficoltà.

6 SUFFICIENTE L’alunno possiede conoscenze essenziali; le applica pur con qualche errore o con imprecisioni, elabora in modo semplice, ma globalmente corretto.

7 DISCRETO L’alunno possiede conoscenze complete abbastanza approfondite; le applica in modo organico; elabora con apprezzabile padronanza e correttezza.

8 BUONO L’alunno possiede conoscenze approfondite; elabora con corretti procedimenti di analisi e sintesi; opera valutazioni critiche appropriate.

9/10 OTTIMO/ECCELLENTE L’alunno possiede conoscenze complete, organiche e approfondite, sostenute anche da interessi personali; elabora in modo sicuro e autonomo, con appropriati procedimenti di analisi e di sintesi, con spirito critico e originalità di impostazione

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2. Verifiche e valutazioni

Per le verifiche sono state utilizzate:Prove soggettive di profitto: colloqui, discussioni, esercitazioni scritte ed elaboratiProve oggettive di profitto: test semistrutturati e questionari

Tali verifiche hanno avuto carattere di continuità ed hanno determinato una valutazione sia formativa(al termine di ogni unità didattica o modulo), che sommativa (scadenze quadrimestrali).Sono state, altresì, effettuate verifiche quotidiane e periodiche al fine di valutare il reale grado di acquisizione delle conoscenze, capacità e competenze raggiunte da ogni singolo alunno.Per la valutazione è stata utilizzata l’intera scala decimale da 1 a 10.Per quanto riguarda i criteri di valutazione è stata operata una corrispondenza tra voto e abilità conseguite, adattata anche alla personalità dell’alunno in riferimento ai progressi ottenuti rispetto alla situazione di partenza. E’ stato valutato sufficiente l’alunno che ha raggiunto gli obiettivi minimi.

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STRUMENTI PER L’ACCERTAMENTO DI CONOSCENZE, COMPETENZE E CAPACITA’

Italiano Storia Inglese Eco. e Dir.

Matemat.

Anal.Chim

Chim.Org.

Chim.Fisica

Tecn.Chim

Ed. Fis.

Rel

Colloqui X X X X X X X X X X

Quesiti a risposta aperta

X X X X X X X X X

Quesiti scelta multipla

X X

Analisi del testo

X

Saggi brevi, articoli, temi

X

Prove con rif. pluridisc.

X X X X X X X X

Elaboratigrafici

X

Prove ginniche-sportive

X

Compiti a casa

X X X X X X X

Per tutte le discipline sono state proposte prove conformi alle tipologie previste per l’Esame di Stato

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ATTIVITA’ FINALIZZATE ALL’INTEGRAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO

Conferenze - Quelle previste per l’orientamento universitario e il mondo del lavoro.

Progetti -HPLC-GC

Simulazione prove d’esame

02/04/12Terza prova: analisi chimica, inglese, matematica, chimica fisica;durata un’ora e mezza

16/05/12 Terza prova:, analisi chimica, chimica organica, storia, inglese; durata un’ora e mezza

Candidati esterniI docenti del C.d.c si sono attivati per realizzare un collegamento con i candidati esterni che sosterranno l’esame di stato.Sono stati messi a disposizione i materiali didattici, i programmi, le verifiche effettuate nel corso dell’anno, le prove simulate e si è cercato di dare la massima disponibilità.

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Griglia di valutazione delle prove di Italiano

ANALISI DEL TESTO – Tipologia A

INDICATORI DESCRITTORI PUNTEGGIO MAX 15

Comprensione globale Sintesi e/ oIndividuazione nuclei tematici

4

AnalisiConoscenza degli elementi formali

Comprensione analitica 5

Interpretazione/ rielaborazione CommentoCollegamenti con altre opere/e-o con autori coevi 2

Correttezza espressiva OrtografiaMorfosintassiPunteggiaturaLessico 4

Corrispondenza punteggio- livello ( valida per le quattro tipologie)4- 7 Insufficiente8 -9 Mediocre10 Sufficiente11 -12 Discreto13- 14 -15 Buono, ottimo, eccellente

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SAGGIO BREVE– Tipologia B

Indicatori Descrittori Punti max 15

Adeguatezza pragmatica - Adesione alla consegna(collocazione e titolo)

2

Caratteristiche delcontenuto

- Presenza di un nucleo tematico capace di instaurare nuove e/o originali relazioni logiche tra i dati del dossier (p.1)- Corretta comprensione e utilizzazione del dossier in rapporto al nucleo scelto(p.2)- Significatività degli elementi di conoscenza personale utilizzati in aggiunta alle fonti (p.1)

4

Organizzazione del testo(competenze testuali)

- Articolazione chiara e ordinata del testo- Equilibrio tra le parti- Coerenza (assenza di contraddizioni e ripetizioni)- Coesione tra le parti

4

Correttezza ortografia e morfosintattica

- Correttezza ortografia- Correttezza morfosintattica- Punteggiatura

3

Lessico e stile - Proprietà del lessico- Efficacia complessiva del testo e adeguatezza del registro

2

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ARTICOLO DI GIORNALE –Tip. B

Indicatori Descrittori Punti max 15

Adeguatezza pragmatica - Adesione alla consegna (lunghezza, collocazione, titolo, occhiello e sottotitolo)- Presenza e rilevanza rispetto al testo della notizia di riferimento- Presenza di elementi adeguati alle convenzioni del genere testuale (lead, dichiarazioni, 5W, tesi di fondo – distinguendo fra articolo di cronaca e articolo di opinione)

3

Caratteristiche del contenuto - Presenza di un tema dominante e chiaramente definito- Pertinenza delle fonti utilizzate rispetto al tema- Significatività e autenticità degli elementi di conoscenza personale utilizzati in aggiunta alle fonti

3

Organizzazione del testo - Coerenza della struttura complessiva - Efficacia persuasiva- Capacità di legare e uniformare materiali diversi- Strutturazione dei paragrafi e marcatura dei capoversi

4

Correttezza ortografica e morfosintattica

- correttezza ortografica- correttezza morfo-sintattica- correttezza d’uso della punteggiatura

3

Lessico e stile - Proprietà del lessico- Individuazione e tenuta di un registro adeguato

2

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TEMA STORICO (TIPOLOGIA C)

INDICATORI DESCRITTORI PUNTEGGIO (MAX 15)

Pertinenza I dati riferiti riguardano la traccia

2

Documentazione Quantità e qualità dei dati riportati 4

Rielaborazione RiflessioniAnalisi Sintesi personali

4

Strutturazione Ordine logico e sequenziale dei contenuti 3

Espressione Correttezza morfosintattica e lessicale 2

TEMA di Argomento Generale (TIPOLOGIA D)

INDICATORI DESCRITTORI PUNTEGGIO (MAX 15)

Pertinenza e Contestualizzazione I dati riguardano la traccia (p.2)Riferimenti alla vita e/o all’attualità (p.3)

5

Rielaborazione Riflessioni e analisi (p.3)

Collegamenti personali (p.2)

5

Espressione Correttezza morfosintattica e lessicale (p.3)

Coerenza e coesione (p.2)

5

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE SECONDA PROVA

Descrittori Gravem.insuffic. Insuffic. Sufficiente Discreto Buono Eccellente

  0-5 6-9 10 11-12 13-14 15

Comprensione del tema e conoscenza degli argomenti proposti            

Elaborazione logica dei contenuti, anche grafico-matematica o impiantistica            

Chiarezza e correttezza d'impostazione            

Completezza di svolgimento eapprofondimento            

Valutazione complessiva (15mi)  

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Il documento, è stato approvato nella riunione del consiglio di classe del 7 maggio 2012; sarà affisso all’albo in data 15-05-2012.Copia del documento è a disposizione di tutti i canditati interni ed esterni.

Colleferro, lì 15-05-2012

Cognome e nome Firme dei componenti del consiglio di classe

Prof. Siconolfi Michele ____________________________________

Prof. Palombi Annalisa ____________________________________

Prof.Carnevale Anna Paola ___________________________________ Prof. Di Puppo Laura _____________________________________

Prof. Colacino Stefania _____________________________________

Prof. Di Giulio Stefania _____________________________________ Prof. Guadagnolo Stefania ______________________________________ Prof. Valenzi Laura ______________________________________

Prof. Ordile Giuseppina ______________________________________

Prof. Faraoni Alessandra ______________________________________

Prof. Battisti Santino ______________________________________

Prof. Pantano Laura _____________________________________

Segue allegato contenente:

Relazioni finali Programmi svolti Prove simulate

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RELAZIONE DI ITALIANO-STORIAINSEGNANTE: PALOMBI ANNALISA

Ho avuto modo di seguire la classe sin dal terzo anno , pur insegnando loro solo storia ed essendo allora due gruppi separati, ma numerosi e problematici .In quarta le due classi erano meno numerose e relativamente meno problematiche : l’accorpamento ad anno iniziato ha riproposto problemi quali la difformità dei programmi svolti, l’ovvia differenza nella preparazione, la confusione e la difficoltà di integrazione. E’ stato quindi un cammino cosparso di difficoltà, dovute alle dinamiche interne, non sempre lineari e sincere, oltre ad un periodo molto difficile per me, che ha rallentato lo svolgimento del programma e il suo completamento.Dal punto di vista prettamente disciplinare non si sono verificate ,tuttavia, condizioni estremamente negative, salvo i ripetuti e sistematici ritardi in entrata di alcuni. Per quanto concerne il percorso didattico non si riscontrano condizioni omogenee. Per alcuni elementi è stato segnato dalla motivazione, dall’attenzione, dalla curiosità anche se i risultati sono , in alcuni casi ,solo appena piu’ che sufficienti ;per la restante parte, la mancanza di interesse e di continuità nello studio sono stati penalizzanti; questa componente continua a rimanere sorda alle sollecitazioni e nell’esercizio della comunicazione scritta produce banalità scorrette ; nel complesso quasi tutta la classe rivela una preparazione tendenzialmente superficiale, con conoscenze approssimative e limitata capacità di rielaborazione personale, attenendosi alcuni ad uno studio più mnemonico. Riguardo le verifiche sono state effettuate prove scritte sia di italiano sia di storia, nelle diverse tipologie richieste; quelle orali sono state effettuate per permettere loro di prepararsi al colloquio d’esame : in ogni caso i criteri di valutazione si riferiscono a quelli indicati nel presente documento, con particolare riguardo alle schede di valutazione per gli elaborati dello scritto.

PROGRAMMA DI ITALIANO VA CHIMICA

U. Foscolo vita, opere,pensiero

Alla seraA ZacintoIn morte del fratello GiovanniDa “I Sepolcri” : Il sepolcro come legame di affetti, Il sepolcro ispiratore di “Egregie cose”

L’ETA’ ROMANTICA

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Le linee generali della cultura europeaIl Romanticismo. Intellettuali e pubblico. I movimenti romantici. Il pensiero filosofico e scientifico.. Le linee generali della cultura italiana

I caratteri del Romanticismo italiano. Intellettuali e pubblico. La questione della lingua.

Alessandro Manzoni. La concezione della Provvidenza e della storia.Dalle opere:Il cinque maggioDa “Adelchi” Dagli atrii muscosi”

La poesia romantica :

Giacomo Leopardi: Profilo biografico. La funzione della letteratura e la poetica. Il pensieroI Canti - L’infinito - A Silvia - La quiete dopo la tempesta - Il sabato del villaggio - Canto notturno di un pastore errante dell’Asia - La Ginestra (versi 1-135)

IL SECONDO OTTOCENTO.Le linee generali della cultura europeaLa cultura filosofica e scientifica. Il Positivismo. I movimenti letterari: Naturalismo e Simbolismo.

Baudelaire – la poetica.

Le linee generali della cultura italianaL’emergere di nuove tendenze nella cultura dell’Italia post-unitaria. La Scapigliatura. Il Verismo. Giovanni Verga. Profilo biografico. La tecnica narrativa e la posizione ideologica..Da Vita dei campi -Rosso Malpelo

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Da Novelle rusticane – La roba

Mastro-don Gesualdo – La morte di Gesualdo.

TRA OTTOCENTO E NOVECENTO

La crisi del Positivismo. Il Decadentismo. Il pensiero filosofico-scientifico.Il quadro europeo ed italiano.

Giovanni Pascoli. Profilo biografico. La visione del mondo e la poetica del “fanciullino”. Lo sperimentalismo stilistico di Pascoli.

Da Myricae – Lavandare - Novembre - X Agosto - L’assiuolo

Da Canti di Castelvecchio - Gelsomino notturno - La mia sera - Nebbia

IL PRIMO NOVECENTO

Le linee generali della cultura europeaLa cultura scientifica. La cultura filosofica. La scoperta dell’inconscio: Freud e la psicoanalisi. L’età dell’ansia. L’attività letteraria.

Le caratteristiche del romanzo del novecento

Programma da svolgere dopo il 15 Maggio

TRA LE DUE GUERRE.

La poesia tra continuità e innovazione

Giuseppe Ungaretti. Profilo biografico. Le linee fondamentali della poetica.

Da L’Allegria – “Allegria di naufragi”; “Veglia”; “Fratelli”;”; “Mattina”; “Soldati”; “I fiumi”.” Natale”

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Eugenio Montale. Profilo biografico. La visione del mondo e i temi , la tecnica del “correlativo oggettivo”.

Ossi di seppia - “Meriggiare pallido e assorto”; “Non chiederci la parola”; “Spesso il male di vivere ho incontrato”.

Testo utilizzato: Sambugar - GAOT vol 2 -3 La nuova Italia

PROGRAMMA DI STORIA

L ‘Europa nella seconda metà dell’OttocentoTrionfo e decadenza della modernitàI problemi dell’Italia unitaL’annessione del Veneto e di RomaLa seconda rivoluzione industrialeInghilterra, Francia, RussiaLa guerra franco-prussiana e la Comune di Parigi.La seconda rivoluzione industriale e il colonialismo.Il governo della destra storica e la questione meridionaleLa sinistra storica: Depretis e il trasformismoLa nuova politica estera italianaCrispi tra politica interna e colonialismoLa questione sociale e la crisi di fine secolo

Il mondo di fine secolo e la crisi dell’equilibrio europeoLa rivoluzione scientifica e intellettualeL’età dell’imperialismo: economia, politica, società e lavoroLa crisi dell’equilibrio europeo.L’età giolittiana

La prima guerra mondiale e il difficile dopoguerraIl tramonto dell’Europa e la crisi della civiltà liberaleLa prima fase della Grande guerra La rivoluzione russa e la fine della guerra.

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L’Europa e il mondo dopo il conflitto:i trattati di pace e gli incerti equilibri Il dopoguerra in Italia: le tensioni sociali, il biennio rosso, la questione adriatica e l’impresa di Fiume, l’ascesa del fascismo. Gli Stati Uniti e la crisi del ‘29

L’ età dei totalitarismiRegimi totalitari e società di massaIl fascismo al potere e l’inizio della dittaturaIl regime fascistaL’Unione Sovietica fra le due guerre (cenni)La crisi della repubblica di Weimar e il nazismoLa guerra di Spagna e l’espansione del nazismoLa seconda guerra mondiale.

Dopo il 15 Maggio

Il mondo bipolare: dalla “guerra fredda” alla distensione(sintesi)

L’Italia della prima repubblica

Testo utilizzato: Brancati-Pagliarani– Dialogo con la storia – La Nuova Italia vol. 2°,3°.

La Docente Prof.ssa Annalisa Palombi

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Anno scolastico 2011-2012Relazione finale classe V A Chimica Economia aziendale

La classe V a Chimica composta da 29 alunni ben affiatati tra loro anche se provenienti da due gruppi classe diversi, fusi solo nell’ultimo anno scolastico, si è mostrata abbastanza puntuale nei confronti dei doveri scolastici e motivata e coinvolta nel dialogo educativo.In molti casi gli allievi si sono dimostrati capaci di riflettere e di rielaborare su problemi significativi della realtà contemporanea improntando con l’insegnante un lavoro interattivo finalizzato al raggiungimento degli obiettivi che erano stati fissati all’inizio dell’attività didattica.Il programma è stato svolto in maniera regolare e relativamente al livello di preparazione raggiunto, che si è diversificato in relazione all’impegno individuale, si possono indicare tre livelli di competenze e capacità:-alcuni studenti hanno conseguito una preparazione approfondita e articolata grazie ad impegno e applicazione costanti; -un buon numero di allievi ha raggiunto un discreto livello di preparazione -ed infine un esiguo numero di ragazzi ha conseguito un profitto ai limiti della sufficienza.Obiettivi conseguiti:

Conoscenza:Comprendere la realtà sociale attraverso la conoscenza dei principali aspetti giuridici edeconomici dei rapporti sociali e delle regole che li disciplinano o li organizzano;Avere acquisito le competenze nell’uso del linguaggio giuridico e di quello economico;Avere raggiunto una consapevolezza rispetto alla dimensione storica della norma giuridica edelle teorie economiche per capire le costanti e gli elementi di relatività e di dipendenzarispetto al ambiente socio – culturale in cui si è inseriti;Una maggiore comprensione dell’importanza del “vivere in relazione con gli altri” in unaprospettiva di rispetto, tolleranza, responsabilità e solidarietà.3) Competenze:Aver acquisito l‟abilità necessaria alla conoscenza, alla comprensione, al recupero e allaselezione delle fonti ed essere in grado di comunicare con l‟esterno attraverso leinformazioni acquisite;La capacità ed abilità di utilizzo consapevole di alcuni strumenti tecnici colti nella lorodimensione di “attrezzi scientifici della materia” e come tali utilizzabili anche in contesti osituazioni nuove post - scolastici.4) Capacità:Essere capace di relazionare, con riferimenti anche storici, i diversi contesti e leproblematiche connesse ed analizzate durante il proprio percorso di studi;Essere capace di comprendere la valenza formativa e culturale delle due discipline studiate:a) come strumenti di interpretazione della realtà;b) come strumenti di crescita e maturazione personale e formativa come cittadino attivo eutile alla collettività.METODOLOGIE ( Lezione frontale, lavoro di gruppo, insegnamento individualizzato, attività direcupero, sostegno, approfondimento, integrazione, ecc.):Il metodo seguito nello svolgimento del programma è quello della lezione frontale e in qualchecircostanza lezione partecipativa.

L’insegnanteLaura Di Puppo

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PROGRAMMA DI TECNOLOGIE CHIMICHE INDUSTRIALI al 15/ 5/ 2012 a.s.2011-2012 Classe VA chim

Distillazione: aspetti generali; leggi di Raoult e Dalton; caratteristiche delle miscele liquido-vapore in equilibrio; volatilità relativa; costruzione dei diagrammi di stato isobari, isotermi, di equilibrio; miscele azeotropiche e relativi diagrammi; tecniche di distillazione: flash, differenziale, estrattiva, azeotropica, in corrente di vapore; diagramma di Hausbrand; distillazione per rettifica: bilanci di materia e di energia per: il piatto n, il piatto di alimentazione ( definizione di q ), l’intera colonna, il condensatore di testa, il ribollitore di coda; risoluzione grafica per il calcolo del n° teorico di stadi di equilibrio con il metodo di Mc Cabe e Thiele; rapporto di riflusso minimo, massimo, effettivo; riflusso interno ed esterno; diametro e altezza della colonna di distillazione; colonne a piatti ( campanelle, forati, a valvola) ; colonne a riempimento; stripping: caratteristiche dl processo e determinazione grafica del n° di stadi di equilibrio; principali sistemi di controllo.

Assorbimento: caratteristiche e aspetti del processo; legge di Fick; legge di Henry; influenza della pressione e della temperatura; caratteristiche del solvente e suo recupero; rapporti molari e ponderali; risoluzione grafica del n° di stadi di equilibrio; caratteristiche delle colonne; HETP; principali sistemi di controllo.

Estrazione: aspetti generali; estrazione liquido-liquido per liquidi completamente immiscibili; legge di Nerst; metodo della retta di lavoro-retta di equilibrio per la determinazione del n° di stadi; apparecchiature usate; estrazione liquido-liquido con liquidi parzialmente miscibili; concetto di stadio di equilibrio; lacune di miscibilità e curve binodali; caratteristiche dei diagrammi triangolari e loro utilizzo per la rappresentazione di miscele ternarie e la risoluzione grafica dei bilanci materiali per sistemi operanti a singolo stadio e sistemi multistadio; estrazione solido-liquido; caratteristiche del processo e fattori che lo influenzano; determinazione grafica e analitica dei bilanci materiali; resa di estrazione; estrattori continui e discontinui, estrattore Kennedy, Bollman, a nastro, a coclea; principali sistemi di controllo.

Processi petroliferi e petrolchimici: il petrolio ( caratteristiche, struttura, genesi, classificazione, ricerca ed estrazione ); trattamenti immediati e trasporto; frazionamento: a pressione atmosferica e a pressione ridotta; raffinazione delle frazioni petrolifere ( hydrotreating e reazioni coinvolte, processo Merox ); conversione pirolitica o pirocatalitica degli idrocarburi: cracking termico normale (considerazioni termodinamiche e cinetiche, diagramma di Francis, meccanismo di reazione); cracking catalitico ( catalizzatori, meccanismo di catalisi,reazioni di cracking; di isomerizzazione; condizioni operative; impianto FCC e TCC ); ydrocracking ( condizioni operative e reazioni ); le benzine ( caratteristiche , potere in detonante, n° di ottano e modi per aumentarlo ); processi di miglioramenti delle benzine ( reforming e isomerizzazione ); processi di diretta produzione di benzine ad alto n° di ottano ( alchilazione) ; stabilizzazione delle benzine; trattamento dei reflui dell’industria petrolifera e processo Claus per il recupero dello zolfo. Petrolchimica: produzione di olefine di base mediante steamcracking ( cura della pressione parziale, cariche utilizzate, temperatura e tempo di reazione, meccanismo di reazioni, descrizione dell’impianto ); produzione di olefine per deidrogenazione; produzione industriale di aromatici ( carche che contengono aromatici, metodi di separazione e descrizione dell’impianto di estrazione ); produzione industriale del butadiene.

Sintesi industriali: preparazione del gas di sintesi mediante steam-reforming; sintesi del metanolo ( caratteristiche del metanolo, termodinamica e cinetica del processo, catalizzatori, condizioni operative, impianto di sintesi ); sintesi dell’ammoniaca ( caratteristiche dell’ammoniaca, termodinamica e cinetica del processo, catalizzatori, condizioni operative, impianto di sintesi ).

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Polimeri sintetici: caratteristiche e comportamento; classificazione ( elastomeri, fibre, plastomeri ); meccanismi fondamentali delle poliaddizioni ( a gradi a stadi successivi, a catena radicaliche, a catena ioniche convenzionali e coordinate, catalizzatori Ziegler-Natta ); meccanismi fondamentali delle policondensazioni; tecnologie di produzione dei polimeri ( in massa, in soluzione, in sospensione, in emulsione, in fase gas ); cariche utilizzate; nailon 6-6 ( reagenti utilizzati e loro sintesi, impianto di produzione, caratteristiche e usi );

Il tempo che rimane fino alla chiusura dell’anno scolastico sarà utilizzato oltre che per finire il programma, con gli argomenti sotto riportati, per fare un’altra verifica scritta, una simulazione di seconda prova e verifiche orali.

Polimeri sintetici: polietilene ( processi di produzione ad alta pressione, a bassa pressione, caratteristiche e campi di utilizzo ); polipropilene ( produzione secondo il processo Montedison e cenni ai nuovi catalizzatori; caratteristiche e campi di utilizzo ); impatto ambientale dei polimeri; riciclo ( meccanico omogeneo; meccanico eterogeneo; chimico ).Trattamenti delle acque reflue: caratteristiche dei reflui, definizione di Carico Organico, BOD, BOD5, COD; trattamenti primari; trattamenti secondari ( ossidazione biologica a fanghi attivi, rimozione dei nutrienti N e P, processo anaerobico e produzione di biogas, digestori ), trattamenti terziari.

Processi biotecnologici : fermentatori e sistemi di controllo; reattori batch e continui; produzione di amminoacidi: acido glutammico.

RELAZIONE FINALE DI TECNOLOGIE CHIMICHE INDUSTRIALI

Prof.ssa Laura C. PantanoLa classe VA chimica, composta da 29 alunni si forma dall’accorpamento delle 2 classi IV ad anno scolastico già iniziato. Inutile dire che questo ha pregiudicato in qualche modo il normale svolgimento delle lezioni perché, se da una parte è stato un avvenimento che sia gli alunni che i docenti hanno vissuto in modo non positivo, dall’altro molti studenti hanno approfittato della maggior confusione, che inevitabilmente si viene a creare in una classe così numerosa, per cercare di nascondere il loro già scarso impegno. E’ poi vero che tale situazione ha anche penalizzato i ragazzi più capaci che, oltre ad essere meno seguiti, in un certo senso si sono a loro volta adagiati con l’idea che bastava fare un minimo per emergere in una situazione così caotica per cui anche il loro impegno extrascolastico è stato alquanto limitato. Questo ha comportato che la didattica avvenisse spesso in un clima abbastanza confuso e di conseguenza poco favorevole all’apprendimento. A questo si aggiungono il n° elevato di assenze e le entrate in seconda ora fatte da molti alunni. Detto questo, l’andamento didattico della classe è notevolmente peggiorato, anche per quegli alunni che durante il triennio si erano distinti con un profitto più che discreto. Quest’anno spesso per alcune verifiche scritte sono state fatte più verifiche di recupero a causa dell’alto n° di insufficienze oppure alcune verifiche scritte/grafiche sono state fatte a tappe a causa del n° elevato di assenti. Anche se molti alla fine sono riusciti a recuperare la parte scritta, nettamente insufficiente risultano le verifiche orali, in cui si osserva che tranne un n° esiguo di alunni, molti mancano completamente di rielaborazione personale, di applicazione delle conoscenze, di capacità di sintesi e collegamento tra i vari argomenti studiati e tra le discipline di indirizzo. Ulteriore nota negativa è che per questa disciplina è stato ridotto di 2 h il monte ore settimanale, a parità di programma, e questo è stato un ulteriore motivo di rallentamento nello svolgimento del programma.

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RELAZIONE FINALE

CHIMICA ORGANICA, BIORGANICA E DELLE FERMENTAZIONI

a.s. 2011/2012prof.ssa Alessandra Faraoni

Gli alunni della classe provenienti dalla IV B del precedente anno scolastico e che la sottoscritta segue fin dal terzo anno si sono mostrati, a parte alcune eccezioni, interessati alla materia in misura complessivamente inferiore rispetto agli anni precedenti, durante i quali la classe si era caratterizzata per essere stimolante e produttiva. L’accorpamento con la ex IV A non ha giovato sicuramente ad entrambi i gruppi classe. Il programma è stato comunque svolto nella sua interezza a partire dai carboidrati per finire alle produzioni biotecnologiche.In laboratorio , visto il limitatissimo numero di ore a disposizione, si sono scelte poche ma significative esperienze che sono state poi lo spunto di specifici approfondimenti.Per un gruppo di allievi il profitto è risultato più che discreto fino a raggiungere, per alcuni, livelli di eccellenza. Per un altro gruppo, invece, ci si è attestati su livelli di mediocrità/sufficienza con alcune punte di reale disinteresse. In alcuni casi i risultati sono nel complesso scarsi.Il clima della classe è stato condizionato dall’elevato numero di alunni e dall’apatia di alcuni che ha indubbiamente inciso sull’efficacia delle lezioni.

Colleferro, 15/05/2012 L’insegnante Alessandra Faraoni

Programma per il corso di

CHIMICA ORGANICA, BIO-ORGANICA e delle FERMENTAZIONI classe 5a Chim. sez. A

A.S. 2011/2012

Insegnante prof.ssa Alessandra Faraoni

FINALITA’

Far conoscere agli allievi:

le molecole di interesse biologico, la loro struttura e le principali reazioni a cui danno luogo;

le caratteristiche dei fenomeni microbiologici e fermentativi fornendo loro strumenti validi al fine di orientarsi nel mondo del lavoro in settori molto diversi tra loro come la chimica industriale, la chimica degli alimenti e la biomedicina.

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OBIETTIVI

Alla fine del corso gli allievi dovranno: conoscere le caratteristiche delle molecole di interesse biologico conoscere le caratteristiche dei fenomeni microbiologici e fermentativi

MODULO A Le biomolecole MODULO B La chimica delle fermentazioni e le produzioni biotecnologiche

MODULO A Le biomolecole

UD 1 Amminoacidi peptidi e proteine

Contenuti:gli amminoacidi sono i mattoni delle strutture peptidiche e proteiche. Gli amminoacidi delle proteine naturali sono tutti di configurazione L. Gli amminoacidi hanno carattere anfotero. Le reazioni importanti degli amminoacidi sono quelle dei gruppi carbossilico e amminico. Le tecniche per riconoscere e dosare gli amminoacidi. I peptidi sono brevi catene dei amminoacidi unite dal legame peptidico. Le tecniche per sequenziale un peptide. I legami che strutturano le proteine. La struttura primaria, secondaria, terziaria e quaternaria delle proteine . Le proteine risentono di molti fattori esterni.

UD 2 Gli enzimi

Contenuti:Origine, natura e composizione. Denominazione e classificazione. Attività enzimatica. Fattori che influenzano l’attività enzimatica. Inibizione enzimatica. Meccanismo d’azione dell’enzima. Regolazione dell’attività enzimatica. Enzimi allosterici

UD 3 Processi metabolici

Contenuti:flusso di energia nella cellula. Produzione di energia negli organismi aerobi e anaerobi. Flusso di materia nei processi metabolici. La glicolisi e il ciclo di Krebs. Il piruvato è il metabolita intermedio delle più importanti fermentazioni. La fosforilazione ossidativa e la sintesi di ATP. Produzione di corpi chetonici.

UD 4 Acidi nucleici e sintesi delle proteine

Contenuti:DNA e RNA sono le molecole delle trascrizioni ereditarie. Le basi azotate. Struttura primaria del DNA. Replicazione del DNA. Mutazioni. Il codice genetico e la funzione della degenerazione. La

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struttura dei diversi tipi di RNA. Il ruolo degli RNA nella sintesi delle proteine. Il flusso dell’informazione genetica. La sintesi proteica. Controllo dell’espressione dei geni.

UD 5 Ingegneria genetica

Contenuti:genetica microbica. La mutazione. La ricombinazione. Enzimi di restrizione, ligasi e trascrittasi inversa. Tecnica del DNA ricombinante. Clonazione e produzione del DNA ricombinante. Campi di applicazione.

MODULO B La chimica delle fermentazioni e le produzioni biotecnologiche

UD 6 I microrganismi

Contenuti:origini, classificazione e nomenclatura. Morfologia e struttura dei batteri. Attività e funzione dei batteri. Fisiologia batterica: tipi nutrizionali, esigenze chimiche e fisiche, metabolismo. Terreni di coltura. I microrganismi per le produzioni industriali: i lieviti, le muffe.

UD 7 I processi biotecnologici: materie prime e fasi di produzione

Contenuti:i costi delle materie prime. Le fonti delle materie prime. Composizione delle materie prime. Trattamenti delle materie prime. Materie prime e produzioni industriali. Preparazione dell’inoculo. Sterilizzazione del mezzo di coltura. La fermentazione. Estrazione e purificazione dei prodotti. I processi biotecnologici.

UD 8 Il fermentatore

Contenuti:l’impianto biotecnologico. Il fermentatore. Classificazione dei fermentatori. Sterilizzazione. Sistema antischiuma. L’ossigeno nelle trasformazioni aerobiche. Raffreddamento della biomassa. Configurazione di un impianto. Configurazione di bioreattori e sistemi di agitazione. Tipologie di fermentatori. Il monitoraggio di un processo biotecnologico. Teorie sui metodi di monitoraggio. Il processo biotecnologico come insieme di misure e di controlli.

UD 9 La cinetica della crescita microbica nei reattori

Contenuti:crescita cellulare. Velocità di accrescimento e tempo di generazione. Crescita cellulare non limitata. Azione del reagente limitante. Accrescimento o cultura sincrona. Processo discontinuo o a Batch. Tempo di reazione. Misura della velocità di reazione. Periodo di latenza e profitto.

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UD 10 Produzioni biotecnologiche

Contenuti:alcol etilico, acido lattico, acido citrico. Antibiotici.

Colleferro, 15/05/2012 L’insegnante Alessandra Faraoni

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Istituto tecnico Industriale per chimici “S. cannizzaro” Via Consolare Latina, 263 – 00034 Colleferro (Roma)relazione finaleDisciplina: Chimica fisica Anno Scolastico: 2011 – 2012

Classe: V sez A Insegnante:prof.ssa Giuseppa ORDILE

La classe è costituita da ventinove alunni provenienti dall’accorpamento di due sezioni.Fin dall’inizio del percorso formativo la classe ha mostrato di possedere una preparazione di base piuttosto disorganica e, pertanto, una parte delle lezioni sono state utilizzate per un lavoro di riallineamento destinato alla maggior parte del gruppo classe e consolidamento per taluni discenti. E’stato comunque frequentemente necessario catalizzare l’attenzione degli studenti facendo leva sulla sfera motivazionale, poiché gli stessi sono stati soggetti a frequenti cali di rendimento.Gli argomenti trattati nel corso dell’anno, nell’ambito del tracciato consigliato dal programma ministeriale, hanno subito ampliamenti e approfondimenti anche nell’ottica di trovare dei collegamenti relativi al mondo produttivo extrascolastico. Altresì ,taluni argomenti comuni alla materia Analisi Chimica e Lab.e Chimica Organica e Lab., sono stati trattati sinergicamente.Il programma si è articolato legando l’acquisizione di concetti teorici all’applicazione degli stessi in ambito tecnico e pratico,con indispensabili riferimenti al mondo produttivo extrascolastico.Parallelamente alla normale attività didattica ho cercato di favorire lo sviluppo del grado di socializzazione e del senso di responsabilità (serietà nell’assolvere i propri doveri e nel mantener fede agli impegni presi, autocontrollo, autocritica) riuscendovi parzialmente.Durante l’anno, gli alunni hanno avuto una partecipazione al dialogo educativo ed un’attitudine alla disciplina nel complesso discrete. L’impegno nello studio è stato discontinuo. Gli obiettivi formativi minimi in termini di capacità e competenze sono stati raggiunti dalla maggior parte degli alunni. Le verifiche sono state utilizzate anche per orientare l’andamento didattico nell’ambito di un limitativo quadro orario settimanale (la disciplina consta di tre ore settimanali di insegnamento).Pertanto, i discenti, hanno raggiunto, in maniera differenziata, i seguenti obiettivi:

utilizzare in chiave esplicativa e previsionale i principali concetti di termodinamica; prevedere lo spostamento di un equilibrio di reazione in base a considerazioni termodinamiche; porre in relazione energia libera,entalpia ed entropia; indicare l'ordine di una reazione e saperne calcolare la costante cinetica; valutare le variabili da cui dipende la velocità di una reazione enzimatica; applicare i concetti termodinamici alla conversione dell'energia chimica in energia elettrica; calcolare le costanti cinetiche delle reazioni di ordini diversi; individuare il meccanismo di una reazione chimica e la sua molecolarità; distinguere la catalisi omogenea dall’eterogenea; spiegare la catalisi enzimatica; calcolare il potenziale all’ elettrodo e la f.e.m. di una pila; calcolare la K di equlibrio di una reazione redox; come si misura la f.e.m. calcolare il potenziale al punto di equivalenza consolidare una terminologia tecnico-scientifica di base specifica; consolidare una semplice capacità di relazionarsi con materie affini; consolidare una semplice ma efficace capacità di relazionarsi con il mondo esterno alla scuola.

I vari argomenti sono stati proposti agli alunni adeguandomi ai loro ritmi di apprendimento. Sono state effettuate lezioni frontali, lezioni dialogate, affrontando i contenuti in modo critico e accompagnati da esempi pratici. Sono stati utilizzati, oltre al libro di testo appunti dettati dall’insegnante in classe.

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Il lavoro svolto in classe è stato verificato quotidianamente con domande, discussioni, dialogo e controllo dei compiti assegnati. Sono state effettuate verifiche orali con interrogazioni alla lavagna e dal posto, e verifiche scritte.

Colleferro 14/05/2012 L’insegnante prof.ssa Giuseppa ORDILE

Istituto tecnico Industriale per chimici “S. cannizzaro” Via Consolare Latina, 263 – 00034 Colleferro (Roma)Programma svoltoDisciplina: Chimica fisica Anno Scolastico: 2011 – 2012 Classe: V sez A Insegnante: prof.ssa Giuseppa ORDILE

MODULO 1 – TERMODINAMICA CHIMICA Introduzione al concetto di Energia Libera. Energia libera e lavoro utile. Condizioni termodinamiche per l’equilibrio chimico. Relazione tra Energia libera, entalpia,entropia in una reazione. Calcolo della variazione di energia libera di una reazione. L’affinità chimica delle sostanze. Energia libera molare standard di formazione. Energia libera di una reazione in soluzione. Energia libera ed energia libera standard dei sistemi materiali. Attività e coefficiente di attività. Variazione dell’energia libera in una reazione.Equazione di van’t Hoff. Interpretazione statistico-molecolare della costante di equilibrio. L’equazione di Clapeyron. L’equazione di Clausius-Clapeyron. Equilibri tra fasi condensate e condizioni di stabilità delle fasi. Cenni di Bioenergetica: il sistema ADP-ADP. Produzione di ATP.

MODULO 2 – CINETICA CHIMICA Studio dei fattori da cui dipende la velocità di una reazione. Ordine, molecolarità e costante cinetica. Equazioni cinetiche per reazioni di 1° e 2° ordine. Periodo di emivita e tempo di dimezzamento. Reazioni di ordine zero. Energia di attivazione, curve di distribuzione energetica, legge di Maxwell-Boltzmann e equazione

di Arrhenius. Catalisi omogenea ed eterogenea. Azione degli inibitori. Catalisi enzimatica. Equazione di

Michaelis-Menten.

MODULO 3 – ELETTROCHIMICA Lavoro elettrico e funzione di Gibbs. Dall’isoterma di Van’t Hoff alla legge di Nernst. Celle elettrochimiche. Forza elettromotrice. Potenziali elettrodici, potenziali elettrodici standard. Elettrolisi: leggi di Faraday; sovratensione e sue cause; applicazioni in campo industriale. Cenni elettrogravimetria.

Colleferro 14/05/2012 L’insegnante prof.ssa Giuseppa ORDILE

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ITIS “CANNIZZARO” COLLEFERRORELAZIONE FINALE

di

EDUCAZIONE FISICA

CLASSE V SEZ. A

A.S. 2011/2012

La classe, formata da alcuni alunni conosciuti cinque anni fa, altri tre ed altri ancora solo quest’ anno, ha lavorato nel complesso con vivace partecipazione.Vi sono ragazzi dotati di ottime capacita’ condizionali e coordinative che per l’intero anno si sono espressi con spontaneita’ e generosita’ rivelandosi stimolo verso i compagni piu’ restii e timidi.La maggior parte delle ragazze (alcune delle quali molto sensibili e riservate), e’ riuscita ad esprimersi con disinvoltura nelle competizioni sportive con i ragazzi, formando così un vero gruppo classe, cosa eccezionale considerando che gran parte di loro si e’ conosciuta quest’anno!Purtroppo il numero elevato di alunni e soprattutto la concomitanza con altre classi (non parallele) in palestra non ha sempre permesso di svolgere le lezioni con le dovute attenzioni, soprattutto verso gli alunni meno motivati.Il comportamento da parte dell’intera classe, fatte pochissime eccezioni e’ stato esemplare, così come l’atteggiamento tenuto dai giocatori durante i tornei e le competizioni interne.L’insegnante si ritiene in ogni modo soddisfatta per i progressi di ogni singolo alunno.Gli obiettivi educativi e generali sono pertanto stati pienamente raggiunti.

Colleferro,15/05/2012 DOCENTE Di Giulio Stefania

PROGRAMMA DI EDUC. FISICA I.T.I.S”S.CANNIZZARO”COLLEFERRO

ANNO SCOLASTICO 2011/2012CLASSE V SEZ.A ch

OBIETTIVI EDUCATIVI

AREA SOCIALE

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1) Sviluppo delle capacita’ di collaborazione;2) Sviluppo delle capacita’ d’integrazione e identificazione con il gruppo;3) Sviluppo alla sensibilita’ del rispetto verso “l’altro”, verso le regole e verso l’ambiente;4) Sviluppo al senso di solidarieta’;

AREA EMOTIVA

1) Migliorare il controllo dell’impulsivita’;2) Migliorare il controllo dell’emotivita’;3) Miglioramento della struttura dei tratti caratterologici;

AREA INTELLETTUALE

1) Sviluppo dei processi percettivi motori;2) Sviluppo della condotta intelligente motoria;3) Sviluppo dell’immaginazione e della creativita’.

OBIETTIVI GENERALI

PARTE PRATICA:

1) Potenziamento fisiologico;2) Rielaborazione degli schemi motori di base;3) Consolidamento del carattere;

4) Conoscenza e pratica di alcune attività sportive;

OBIETTIVI OPERATIVI DELL’ATTIVITA’ PRATICA

1) Miglioramento delle capacità motorie;2) Affinamento degli schemi motori acquisiti;3) Consapevolezza dei propri mezzi e superamento di remore immotivate;4) Partecipazione ai giochi di squadra, nel rispetto di regole predeterminate e sapendo assumere di volta in volta ruoli diversi: giocatore,arbitro,organizzatore;5) Acquisizione di principi,norme,elementi e regole basilari di alcuni sport di squadra: pallavolo-calcio a 5 -tennis tavolo-pallamano;

SPAZI OPERATIVI

---Palestra interna all’istituto

---Testo adottato:”ATTIVAMENTE”manuale di ed. fisica di Bughetti,Lambertini,Pajni,Zanas

Colleferro,10/05/12 L’INSEGNANTE DI GIULIO STEFANIA

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I.T.I.S. “S. Cannizzaro” di Colleferro

RELAZIONE FINALE DI MATEMATICA

Classe V A chimica

a.s. 2011-2012

Prof.ssa Stefania Colacino

La classe Va chimica si compone di 29 elementi che provengono da due classi parallele, accorpate dopo circa dieci giorni dall’inizio delle lezioni. La diversa provenienza ha indubbiamente condizionato lo svolgimento dell’attività didattica, richiedendo una fase di allineamento dei due precedenti gruppi classe per quanto concerne il programma svolto. Contemporaneamente è stato necessario uniformare i diversi metodi di calcolo e le diverse impostazioni (ad esempio per il calcolo dei limiti e per il simbolismo adottato nello studio del segno delle funzioni) per consentire successivamente agli alunni di lavorare tutti insieme.

La classe appare molto eterogenea sia sotto il profilo della condotta che del profitto conseguito.

Il comportamento in classe degli allievi è stato complessivamente corretto anche se alcuni hanno manifestato un’eccessiva vivacità che, a volte, ha reso faticoso lo svolgimento delle lezioni. La classe ha seguito con modesto interesse e la partecipazione alle lezioni, nonostante le ripetute sollecitazioni dell’insegnante, non è stata molto attiva; solo alcuni elementi hanno sempre mantenuto il giusto livello di attenzione.Anche nello svolgimento dei compiti assegnanti solo alcuni si sono impegnati con diligenza, vivendo l’esercitazione domestica come un momento di crescita e di consolidamento delle proprie conoscenze; la maggioranza, invece, ha eseguito le attività assegnate con superficialità e in modo poco sistematico se non addirittura saltuario.

Un miglioramento nel livello di partecipazione si è andato evidenziando nell’ultima parte dell’anno scolastico, con un incremento della produttività nelle ore di lezione, in particolare in quelle dedicate alle esercitazioni.

Solo una parte della classe ha seguito con assiduità le lezioni; per alcuni alunni la frequenza è stata molto discontinua se non saltuaria.

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L’attività è stata svolta secondo la programmazione iniziale di cui si riepilogano le linee generali.

OBIETTIVI GENERALI

Gli obiettivi generali della disciplina, che l’insegnante si è prefissato di perseguire sono

i seguenti:

Consolidare un adeguato metodo di studio Comprendere i termini fondamentali della disciplina e utilizzarli correttamente Esporre in modo corretto Sviluppare le capacità logico-deduttive

OBIETTIVI SPECIFICI

Gli obiettivi specifici, inseriti nella programmazione dell’attività didattica, sono stati i

seguenti:

Acquisire i concetti fondamentali del calcolo differenziale Acquisire le tecniche del calcolo differenziale Saper utilizzare tali tecniche per lo studio di funzioni Acquisire il concetto di integrale Acquisire le tecniche fondamentali del calcolo integrale

PROGRAMMA SVOLTO

Il programma è stato suddiviso in tre moduli:

Mod. 1: Derivate di una funzione

UD1: Derivata di una funzione

UD2: Algebra delle derivate

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Mod. 2: Studio di una funzione

UD1: Teoremi fondamentali

UD2: Grafico di una funzione

Mod. 3: Integrali

UD1: Integrale indefinito

UD2: Metodi di integrazione.

Lo svolgimento del programma è stato preceduto da un ripasso e da un approfondimento di alcuni argomenti, (domini, limiti , asintoti) già in parte affrontati nel corso degli anni precedenti, che risultavano essere propedeutici alla trattazione dei temi previsti per il quinto anno. Il lavoro svolto è stato sostanzialmente condizionato da due fattori. Un primo fattore, già evidenziato, è stata la necessità di riallineare i due precedenti gruppi classe.Il secondo fattore è stato la mancanza di continuità didattica, verificatasi negli anni precedenti, che ha certamente sfavorito gli alunni (sia dal punto di vista della preparazione di base che della difficoltà a consolidare il proprio metodo di studio. In particolare entrambi i precedenti gruppi classe non avevano affrontato lo studio della goniometria e pertanto anche nel calcolo differenziale ed integrale non è stato possibile considerare funzioni goniometriche. Purtroppo anche una mia prolungata assenza per malattia (per cui non è stato possibile avere un insegnante supplente) ha in parte condizionato il livello di approfondimento degli ultimi argomenti, relativi all’integrazione, a causa della mancanza di tempo.

Il programma di analisi è stato tuttavia sostanzialmente svolto; si è cercato di raggiungere l’obiettivo di fornire agli allievi una conoscenza di tutti gli elementi basilari dell’analisi matematica, limitando però il livello di complessità degli esercizi proposti.

METODOLOGIA

La metodologia seguita è stata essenzialmente quella della lezione frontale; la presentazione dei concetti fondamentali è stata sempre affiancata da numerosi esempi. Particolare attenzione è stata riservata alle esercitazioni effettuate sia in modo collettivo

che in modo individuale ( con successiva correzione collettiva) in classe. Tale esercitazioni

sono state spesso lo spunto da cui partire per approfondimenti.

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Solo per alcuni argomenti, inerenti al calcolo differenziale, è stata preferita la tecnica della

scoperta guidata.

Strumento fondamentale è stato il libro di testo che è stato in particolare seguito per

quanto concerne le notazioni convenzionali inerenti allo studio di funzioni.

VERIFICHE

Gli strumenti di verifica orale sono state le interrogazioni, (brevi per sollecitare la

partecipazione attiva della classe, o più articolate per meglio valutare le conoscenze) che

hanno avuto per oggetto sia l’esposizione della teoria che la risoluzione di esercizi. Nella

prima simulazione della terza prova (quesiti a risposta breve 8-9 righe) sono stati inseriti 3

quesiti di matematica, il cui testo è in allegato.

Nella valutazione delle prove, sia orali che scritte, si è tenuto conto di:

conoscenza dei contenuti correttezza della soluzione precisione ed abilità di calcolo competenza terminologica (ove richiesta) rielaborazione autonoma dei contenuti

Per la valutazione della simulazione della terza prova è stata utilizzata la griglia riportata

in allegato. (Le valutazioni in quindicesimi sono state riportate in decimi ed utilizzate

come ulteriori elementi di valutazione del profitto degli allievi).

RISULTATI CONSEGUITI

Il livello di preparazione conseguito dagli alunni è piuttosto variegato. Qualche elemento si è distinto per la continuità nello studio e per il buon livello delle competenze acquisite, altri si sono impegnati e hanno affrontato le attività proposte dall’insegnante con serietà e conseguendo risultati soddisfacenti; alcuni allievi hanno evidenziato la tendenza ad uno studio a volte superficiale e mnemonico, raggiungendo risultati che si attestano tra la mediocrità e una stentata sufficienza; un ulteriore gruppo di allievi, infine, non ha mostrato un’adeguata diligenza nello studio, e ha conseguito livelli di profitto non soddisfacenti, peraltro condizionati dalla saltuarietà dell’impegno e della frequenza.

Colleferro, 14-05-2012 L’insegnante Stefania Colacino

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I.T.I.S. “S. Cannizzaro” di Colleferro

Programma di matematica

Classe V A chimicaa.s. 2011-2012

Prof.ssa Stefania Colacino

Lo svolgimento del programma è stato preceduto da un ripasso di alcuni argomenti, già affrontati nel corso dell’anno precedente (dominio di funzioni, studio del segno), e da un approfondimento di altri (asintoti orizzontali, verticali ed obliqui), che risultavano essere propedeutici alla trattazione dei temi previsti per il quinto anno. In particolare è stato necessario approfondire il concetto di limite e le varie tecniche di calcolo.

Mod. 1 Derivate di una funzione

Definizione di derivata di una funzione. Significato geometrico della derivata.Derivata delle funzioni elementari(*). Algebra nelle derivate: derivata della somma algebrica di due funzioni(*), derivata del prodotto di una costante per una funzione(*), derivata del prodotto di due funzioni(*), derivata del reciproco di una funzione(*) e derivata del quoziente di due funzioni(*). Derivata di una funzione composta. Differenziale di una funzione e suo significato geometrico. Derivate di ordine superiore. Equazione della retta tangente al grafico di una funzione in un suo punto.

Mod. 2 Studio di una funzione

Teorema di Lagrange e suo significato geometrico. Teorema di Rolle. Conseguenze del Teorema di Lagrange(*). Teorema di De L’Hopital e sue applicazioni per il calcolo dei limiti che si presentano nelle forme indeterminate 0/0, ∞/∞. Estensione dell’applicazione della regola di De L’Hopital al calcolo di limiti che si presentano nella forma indeterminata 0 ۰∞. Punti stazionari (massimi e minimi relativi, flessi a tangente orizzontale) e loro determinazione attraverso lo studio della derivata prima. Punti angolosi e cuspidi.Concavità di una funzione. Punti di flesso. Determinazione dei punti di flesso e della concavità del grafico attraverso lo studio della derivata seconda.Studio di funzioni e relativi grafici (funzioni razionali intere e fratte, esponenziali).

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Mod. 3 Integrazione

Integrale indefinito. Integrali indefiniti immediati. Integrale delle funzioni elementari.Proprietà degli integrali indefiniti. Integrazione per decomposizione. Nel periodo successivo al 15 Maggio si prevede di completare l’integrazione indefinita (Integrazione per cambiamento di variabile e integrazione per parti) e di introdurre l’integrale definito di una funzione al fine di applicarlo al dell’area di una superficie piana.

Per gli argomenti contrassegnati con (*) è stata studiata anche la dimostrazione.

Nota: Nel corso dell’anno scolastico precedente non è stato effettuato lo studio della goniometria e pertanto sia nella derivazione che nell’integrazione non è stato possibile affrontare le regole relative alle funzioni goniometriche.

Colleferro, 14-05-2012 L’insegnante Stefania Colacino

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Relazione finale classe 5°A

Religione

Gli alunni non hanno presentato particolari problemi di ordine disciplinare, essendo stati sempre

corretti e assidui alle lezioni.

Lo svolgimento dei programmi ministeriali è stato regolare ed agevole. Gli alunni si sono interessati

ed hanno colto la sequenza logica degli argomenti.

Sono state trattate alcune tematiche interdisciplinari.

Gli alunni hanno raggiunto un buon grado di comprensione, proporzionato all’interesse e

all’impegno di ognuno.

Il docente

Prof. Siconolfi Michele

PROGRAMMA DI RELIGIONE

OBIETTIVI EDUCATIVI:Si intende far raggiungere all’alunno, in quanto persona, le capacità di socializzazione, di

dialogo, di critica, di ricerca autonoma, di riflessione, di applicazione, di rielaborazione.Nel quadro dell’età giovanile, quale l’educando vive, ci si adopererà per aiutare lo sviluppo

psicofisico in modo armonioso ed equilibrato, favorendo e stimolando la curiosità di apprendimento, la volontà di iniziativa, l’osservazione e scoperta del mondo circostante, la conoscenza e meraviglia dell’Altro.

Particolare risalto sarà dato alla tolleranza o per dir meglio al pluralismo, così che la ricchezza di ogni ambiente socio culturale possa contribuire alla formazione dell’unità “classe” e domani a quella “famiglia-società”.

Verrà tenuto in considerazione il rispetto civico, nell’osservanza puntuale e diligente del proprio lavoro, delle regole che aiutano e formano la convivenza scolastica e sociale.

OBIETTIVI COGNITIVI : A) Capacità di cogliere i segni presenti nella religiosità del proprio ambiente, facendo

particolare riferimento all'esperienza cristiana e all'apporto di quest' ultima al costruirsi della nostra civiltà e cultura.

B) Capacità di comprensione del “fatto religioso” e “linguaggio religioso”, dando risalto al fattore antropologico volto a evidenziare le domande caratterizzanti e fondamentali dell’uomo, il

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porsi della coscienza come elemento distintivo dell’essere umano, facendo riferimento alla storia e cultura europea ed extra europea.

C) Far maturare una capacità critica volta al superamento degli schemi infantili quali la concezione magico-supestiziosa e orientata verso un modello di valori umani e di autentica indagine critica, alla luce della Rivelazione cristiana.

D) Saper comprendere ed esplicitare il linguaggio religioso a partire dall’analisi di un testo, evidenziando il contesto che quello implicitamente o esplicitamente sottintende.

E) Saper guardare dentro se stessi, per stimolare la capacità di discernimento delle realtà interiori, in vista di una effettiva e autentica maturazione umana.

Al fine di sempre più oggettivare l’effettivo apprendimento e poi una conseguente valutazione delle discipline non strettamente scientifiche , si espliciterà ciò che si rende necessario e sufficiente al raggiungimento di obbiettivi minimi per passare con merito alla classe superiore. Questo obiettivo minimo si intende come quel complesso di abilità e conoscenze senza le quali il procedere di corso risulterebbe dannoso per il ragazzo e per la stessa serietà dell’istituzione scolastica. A tal riguardo tuttavia, si intende precisare che essendo le metodologie diversificate così come i contenuti, prima di esprimere un giudizio definitivo su un alunno insufficiente, verranno vagliati tutti gli elementi utili così da definire la natura delle carenze e l’eventuale relazione con i processi e tempi di maturazione.

CONTENUTI:Come l’intesa concordataria ha previsto, l’insegnamento della religione nella scuola ha un carattere esclusivamente culturale e, seppur confessionale nei contenuti, sicuramente non-catechetico nelle finalità. Pertanto riguardo ai contenuti si fa riferimento alle indicazioni date dal competente ufficio scuola, elaborate ed adattate dall'insegnante che tiene presente il grado di cultura, la situazione esistenziale e gli interessi degli alunni.

OBIETTIVI METACOGNITIVI:A) Saper vivere bene con se stessi, in un atteggiamento aperto e riflessivo nella ricerca di un proprio ed equilibrato sviluppo psicofisico.B) Saper vivere comunitariamente nel rispetto e nella integrazione con le minoranze o più genericamente con coloro che sono diversi dal proprio ambiente culturale.C)Saper suscitare il desiderio di Bene attraverso la comunicazione di esperienze prese dalla vita quotidiana.METODI:

Riguardo alla scelta del metodo si percorreranno, in linea generale e trasversalmente con le altre discipline lo sviluppo della capacità induttiva e della capacità deduttiva. Così per l’una si riterrà di partire dall’osservazione puntuale della realtà e via via per gradi arrivare all’astratto; per l’altra lasciar cogliere come una enunciazione di principio possa avere la estensibilità maggiore di applicazione (processo di sintesi e di analisi). In particolare per l’insegnante della religione cattolica, in considerazione dello sviluppo psicosomatico che l’adolescenza comporta, si darà un taglio spiccatamente psicologico.

CRITERI:Si approderà alla discussione di alcune grandi tematiche quali la libertà, l’amicizia, la solidarietà, la giustizia... attraverso la lettura di brani tratti da esperienze vissute da giovani o contemporanei o della precedente generazione. Si coglieranno gli spunti più significativi per ogni gruppo classe e da questi si incoraggerà il dialogo e la problematizzazione.

STRUMENTI:

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Si indicherà l’uso del libro di testo come riferimento oggettivo e pratico per una cognizione sistematica del problema affrontato. Si utilizzerà la Sacra Bibbia sia come conoscenza della rivelazione divina (dimensione storico-salvifica) sia per riferimento a problematiche più strettamente attuali: ingegneria genetica, manipolazione genetica, uso del mondo creato, rapporto scienza - fede. Il professore integrerà la didattica con appunti personali.

MEZZI:Audiovisivi, cartelloni, quaderno personale, illustrazioni fotografiche, video registratore, libro di testo. Se possibile, si prevede anche una visita d'istruzione a Roma.

VERIFICHE:Nel 1° e 2° quadrimestre saranno articolate verifiche orali : ogni alunno verrà personalmente interrogato su tutti i contenuti proposti almeno due volte a quadrimestre e sollecitato spesso prima delle successive spiegazioni curricolari, con richiami a sintetizzare le unità didattiche fatte in classe. Tutto il lavoro di verifica sottolineerà prevalentemente se si siano acquisiti i saperi essenziali.

PROGRAMMA SVOLTO - SCANSIONE MENSILE

MESE TEMATICHEsettembre Presentazione del programma annuale: l'essere umano nel piano della

Creazione. Aspetti dottrinali e scientifici. ottobre La questione dell'origine dell'uomo: le teorie scientifiche e creazioniste.

Disamina dei dati scientifici e dei racconti biblici.novembre Rapporto tra fede e scienza. La possibilità di una conoscenza meta-fisica.dicembre La struttura dell'uomo: corpo e anima. La questione dell'esistenza dell'anima.

Le prerogative umane: intelligenza, volontà, amore, libertà.gennaio La libertà dei figli di Dio a confronto con le schiavitù umane. La Rivelazione

che libera e le false religioni che schiavizzano.febbraio La coscienza umana: luogo decisionale in cui l'uomo incontra il Creatore,

centro d'identità e deposito delle esperienze passate.marzo Il bene e il male. Le morali e la morale cristiana. Alcuni casi concreti di

morale personale e sociale.aprile Trattazione di alcuni argomenti di morale: la sessualità nel piano di Dio; le

nuove prospettive dell'ingegneria genetica e la sacralità della vita.maggio L'uomo e il suo epilogo: la morte come "fine" di tutto o come "confine".giugno La prospettiva cristiana sull'esempio di Cristo "risorto". La speranza e il senso

cristiano della vita.

prof. Siconolfi Michele

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PROGRAMMA DI INGLESE

CLASSE V A CHIMICA

ANNO SCOLASTICO 2011-2012

MODULE 1 IN THE LAB

Laboratory equipment and lab workSafety in the laboratory

MODULE 2 BASIC BUILDING BRICKS

MatterThe periodic tableChemical reactions

MODULE 3 THE HUMAN BODY

Skeletal-muscular systemCirculatory systemDigestive systemUrinary system

MODULE 4 MICROORGANISMS

The tools of microbiologistsBacteria

MODULE 5 FOOD

Food and healthFood-borne infections

Libro di testo: Briano, A Matter of Life, Edisco

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RELAZIONE DISCIPLINARE INGLESE

CLASSE V A CHIMICA

ANNO SCOLASTICO 2011- 2

La classe ha effettuato un percorso piuttosto esitante dal punto di vista dell’ impegno e del comportamento durante le lezioni, anche a causa del numeroso gruppo classe frutto di un accorpamento repentino.A fine anno scolastico alcuni alunni non pervengono a risultati adeguati, si evidenzia una ampia fascia di stretta sufficienza e solo un numero esiguo ha ottenuto risultati più che discreti.

L’ insegnante

Colleferro, 11 Maggio 2012

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PROGRAMMA

ANALISI CHIMICA STRUMENTALE, ELABORAZIONE DATI E LABORATORIOanno scolastico: 2011/2012

docente: Stefania Guadagnuolo

MODULO 1: Potenziometria

Obiettivi generaliConoscere i principi e le applicazioni fondamentali della potenziometria

ContenutiClassificazione degli elettrodi. Calcolo dei potenziali di elettrodo: legge di Nernst. Potenziali standard di ossidoriduzione. Tensione pratica di una pila. Pila Daniell. Pila Weston. Elettrodi di riferimento: elettrodo a calomelano, elettrodo ad argento/cloruro d’argento. Elettrodi per la misura del pH: elettrodo a vetro. Elettrodi per la misura del potenziale redox .

MODULO 2 : Metodi Ottici

Obiettivi generaliConoscenze relative alla natura della radiazione elettromagnetica, alle grandezze che la caratterizzano e alle sue interazioni con la materia.

ContenutiEnergia interna degli atomi. Legame chimico. Energia interna delle molecole. Natura della radiazione elettromagnetica: teoria corpuscolare e ondulatoria. Grandezze che caratterizzano la radiazione elettromagnetica. Lo spettro elettromagnetico. Interazioni tra radiazione e materia: transizioni energetiche; regole di selezione; distribuzione di Boltzmann. Rifrazione. Interferenza. Diffrazione. Assorbimento. Emissione. Assorbimento atomico. Assorbimento molecolare. Spettroscopia di emissione

MODULO 3  : Spettrofotometria UV/Visibile

Obiettivi GeneraliConoscenze relative all’assorbimento molecolare nell’UV/Visibile con particolare riferimento alla sua utilizzazione nell’analisi quantitativa. Conoscenze relative ai principi fisici su cui si basano gli strumenti utilizzati in spettrofotometria.

ContenutiOrbitali molecolari, principali transizioni elettroniche. Assorbimento dei composti organici. Legge di Lambert-Beer. Schema a blocchi di uno spettrofotometro. Sorgenti. Monocromatori: filtri, prismi e reticoli. Rivelatori: celle fotovoltaiche, celle fotoconduttive, fototubi, fotomoltiplicatori. Sistemi di lettura (cenni). Tipi di strumento: monotaggio, doppio raggio. Analisi quantitativa: deviazione dalla legge di Beer, metodi di analisi quantitativa, il punto isosbestico.

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MODULO 4 : Spettrofotometria IR

Obiettivi GeneraliConoscere i principi generali della spettrofotometria IR

ContenutiAssorbimento nell’IR. Vibrazioni molecolari. Spettri IR. Parametri caratteristici delle bande IR.

MODULO 5 : Introduzione alle Tecniche Cromatografiche

Obiettivi GeneraliConoscere i meccanismi della separazione e i principali parametri cromatografici.

ContenutiPrincipi generali della separazione cromatografia. Meccanismi chimico-fisici della separazione cromatografia. Classificazione delle tecniche cromatografiche. Il cromatogramma. Grandezze caratteristiche del cromatogramma: tempo di ritenzione, volume di ritenzione, tempo morto volume morto, altezza e larghezza del picco. Grandezze, equazioni e parametri fondamentali per interpretare i fenomeni cromatografici: costante di distribuzione, fattore di ritenzione, selettività, efficienza: teoria dei piatti e teoria del non equilibrio di Giddings( equazione di Van Deemter), risoluzione, tempi di lavoro, asimmetria dei picchi, capacità.

MODULO 6 : Cromatografia Su Strato Sottile

Obiettivi GeneraliConoscere i principi e le applicazioni fondamentali della TLC

ContenutiPrincipi teorici e applicazioni. Selettività, fattore di ritenzione, efficienza, risoluzione, capacità, riproducibilità. Materiali di sostegno. Principali fasi stazionarie e fasi mobili. Principali tecniche operative (sviluppo ascendente, discendente, orizzontale, bidimensionale). Rivelazione delle sostanze separate. Analisi qualitativa.

MODULO 7 : Cromatografia su colonna a bassa pressione

Obiettivi generali Conoscere i principi e le applicazioni della cromatografia su colonna a bassa pressione

Contenuti Cromatografia di adsorbimento-ripartizione: meccanismi di azione, fase stazionaria, fase mobile, criteri per la scelta della fase stazionaria e della fase mobile, prestazioni, tecnica operativa (caricamento del campione, eluizione, rivelazione delle bande e raccolta dei componenti) applicazioni. Cromatografia di esclusione: meccanismi di azione, trattazione matematica, proprietà dei gel, prestazioni, fase stazionaria, fase mobile, criteri per la scelta della fase stazionaria e della fase mobile, criteri per la scelta del gel, applicazioni. Cromatografia di scambio ionico: meccanismi di azione, proprietà e prestazioni delle resine a scambio ionico, fase stazionaria, fase mobile, criteri per la scelta della fase stazionaria e della fase mobile, applicazioni.

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MODULO 8 : Gascromatografia

Obiettivi GeneraliConoscere i principi e le applicazioni della gascromatografia.

ContenutiPrincipi ed applicazioni. Classificazione delle tecniche gascromatografiche. Grandezze, parametri e prestazioni.

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RELAZIONE FINALE

Anno Scolastico 2011/2012

ANALISI CHIMICA STRUMENTALE

Docente Supplente Prof.ssa Stefania Guadagnuolo

La classe VA chimica, composta da 29 alunni si forma dall’accorpamento delle 2 classi VA e VB

ad anno scolastico già iniziato. Una classe così numerosa ed inevitabilmente poco coesa ha reso non

semplice il processo di insegnamento-apprendimento per due motivi: il primo è che il docente ha

lavorato durante l’anno scolastico quasi sempre in un clima di confusione e senso di dispersione, di

conseguenza difficilmente ha potuto applicare le più idonee metodologie e strategie di

insegnamento. Anche le strategie e metodologie di valutazione che dovrebbero essere varie, diverse

e continue, ne hanno risentito ed infatti, tranne in pochi casi particolari, si sono ridotte ad una serie

di prove scritte non del tutto sufficienti per valutare integralmente gli studenti. In secondo luogo

molti studenti, che già di per sé avevano una forte attitudine alla confusione, al poco impegno e al

poco rispetto delle comuni regole della scuola hanno approfittato di questo clima per impegnarsi

ancor meno nelle normali attività didattiche. Dato l’elevato numero degli studenti il processo di

insegnamento non è stato del tutto personalizzato e non solo coloro i quali hanno maggiormente

bisogno di una educazione personalizzata ne hanno risentito ma anche coloro i quali godono,

secondo valutazioni precedenti al mio arrivo, di una maggiore autonomia nello studio e maggiori

potenzialità per approfondire gli argomenti hanno mostrato un minor impegno probabilmente

perché fortemente demotivati. Pochi studenti presentano un livello di conoscenze concettuali,

procedimentali ed attitudinali ottimo, la maggior parte degli studenti presenta una preparazione

discreta o sufficiente, e diversi sono quelli che non raggiungono appieno la sufficienza

mantenendosi su un livello di conoscenze mediocre o addirittura insufficiente. C’è però un ulteriore

causa al non ottimale andamento didattico della classe. Purtroppo il docente titolare della cattedra di

Analisi Chimica Strumentale, durante il primo quadrimestre si è assentato spesso per gravi motivi di

malattia e l’alternanza di diversi supplenti probabilmente ha reso maggiormente complicato

l’insegnamento teorico della disciplina, riducendone in maniera sostanziale i contenuti, come si

evince dal programma, svolto durante questo anno scolastico, allegato alla presente relazione.

Colleferro Stefania Guadagnuolo

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SIMULAZIONE TERZA PROVA

Matematica

Alunno: ………………………………… Classe:……………… Data:………………

I) Scrivere la definizione di derivata di una funzione e illustrarne il significato geometrico.

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

II) Determinare le coordinate degli eventuali punti di massimo relativo, di minimo relativo o di

flesso a tangente orizzontale per la funzione .

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

III) Determinare il dominio e la derivata seconda della funzione seguente: .

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………

Simulazione della III prova

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Materia : Storia classe 5 A chim. Alunno…………………………………………….

1. Illustra la politica economica degli Stati Uniti d’America dal 1920 al 1929

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

2. Individua il rapporto tra la crisi finanziaria del 1929 e la politica interna in Germania (esponi antecedenti e conseguenze nel giusto ordine cronologico)

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

3. Gli strumenti e i metodi della ricerca e consolidamento del consenso durante il regime fascista in Italia

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Analisi chimica strumentale

ALUNNO_____________________________________

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1) Descrivi il principio di funzionamento di un monocromatore e definisci il potere risolvente

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2) Descrivi il meccanismo di azione di una cromatografia di scambio ionico

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3) Definisci la risoluzione per la TLC ed il fattore che la misura, da cosa dipende e qual è il

valore limite in corrispondenza del quale possiamo dire che il sistema gode di una buona

risoluzione.

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Analisi chimica strumentale ALUNNO_____________________________________

Classifica le diverse tecniche cromatografiche in base al tipo di interazione tra fase stazionaria e sostanze da separare

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-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------In base a cosa si misurano le prestazioni di una separazione su colonna a bassa pressione?

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----------------------------------------Scrivi la legge di Lambert-Beer e spiegane l’importanza. Spiega quali sono i limiti entro cui variano l’assorbanza e la trasmittanza.

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SIMULAZIONE TERZA PROVA

MATERIA: Chimica Oganica

DOCENTE: Prof.ssa Alessandra Faraoni- A.S. 2011-12

ALUNNO:

COGNOME………………………….

NOME……………………………….

1) Spiega la differenza tra i virus litici e temperati e quale impiego possono trovare questi ultimi nell’ingegneria genetica

2) Spiega che cos’è un amminoacido, scrivi la formula generale e definisci il punto isoelettrico

3) Spiega il grafico che definisce la dipendenza della velocità di reazione catalizzata da un

enzima dalla concentrazione del substrato

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I.T.I.S. CANNIZZAROCOLLEFERRRO

ESAME DI STATO SIMULAZIONE TERZA PROVA MATERIA: Inglese classe V A Chimica Candidato ……………………………

THE KYOTO PROTOCOL

The Kyoto Protocols amendment to the United Nations Framework Convention on Climate change an international treaty on Global Warming. It affirms sections of the U.N.F.CCC. countries which ratify this protocol in order to reduce their emissions of carbon dioxide and five other greenhouse gases, or engage in emissions trading if they maintain or increase emissions of these gases. A total of 141 countries have ratified the agreement. Notable exceptions include the United States and Australia. It was negotiated in Kyoto, Japan in December 1997, opened for signature on March 16,1998, and closed on March 15, 1999. The agreement came into force o February16, 2005 following ratification by Russia on November 18, 2004. The Protocol is predicted to reduce the average global temperature by somewhere between 0.02 and 0.28 C By the year 2050 this was just considered as a first step .As the end of the 2nd of February 2005, all these countries had signed and ratified the Kyoto Protocol.

QUESITI A RISPOSTA SINGOLA:

ANWERS THESE QUESTIONS USING NO MORE THAN THREE LINES.

1.What is the Kyoto Protocol?

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2. How many countries have signed It ? When and why?

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3. What is its aim?

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