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ISTITUTO COMPRENSIVO DI BEDIZZOLE Scuola Primaria A. Manzoni Classe 5^C IL DRAGO ALFABETO Anno Scolastico 2018-2019

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ISTITUTO COMPRENSIVO DI BEDIZZOLE

Scuola Primaria A. Manzoni

Classe 5^C

IL DRAGO ALFABETO

Anno Scolastico 2018-2019

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L’accoglienza serve a costruire ponti per abbattere le barriere

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Indice

Presentazione

Cara maestra........................................................................................... 1

Introduzione………………………………………………………………………………………..2

Perché scuola Amica ............................................................................. 5

1. Primo capitolo: MI PRESENTO .................................................... 10

2. Secondo capitolo: VI PRESENTO ................................................ 11

3. Terzo capitolo: COS’É IL BRAILLE ............................................... 13

4. Quarto capitolo: IL MIO LAVORO ................................................ 16

4.1 Scrivo e leggo l’alfabeto ............................................................... 18

5. Quinto capitolo: LA VACANZA .................................................... 39

6. Sesto capitolo: IL SEGNO DEL DRAGO ..................................... 42

6.1 Scrivo e leggo i numeri ............................................................. 44

7. Capitolo 7: LA PUNTEGGIATURA ............................................... 49

7.1 Mi esercito con i simboli della punteggiatura ................. 53

8. Capitolo 8: NON PERDIAMOCI DI VIST@ .................................. 57

Grazie Drago ......................................................................................... 62

Appendice .............................................................................................. 66

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PRESENTAZIONE

Il valore di questo volume che racchiude le gioie, gli entusiasmi e

le fatiche di un gruppo di alunni e della loro maestra, Maria

Grazia Saccà, è racchiuso nella scuola, intesa non solo come

percorso esclusivo per l’acquisizione di apprendimenti e

conoscenze, di relazioni tra pari e di esperienze didattiche e

progettuali. Piuttosto, percorrendo questo libretto, dalla prima

all’ultima pagina, ci si sente presi per mano ed introdotti nel

magico mondo dell’amicizia e della favola, nel senso più nobile

del termine. E’ l’atmosfera magica dei bambini che hanno saputo

tradurre in racconto, attraverso l’uso originale di un personaggio

fantastico, il drago “alfabeto”, l’apprendimento del linguaggio

braille, accompagnando, in tale esclusiva esperienza, chiunque,

da esterno, si avvicina alla scoperta del loro universo.

Tuttavia, sarebbe riduttivo pensare che l’avventura di questi

bambini sia stato solo un percorso didattico basato

sull’acquisizione di regole, numeri, nozioni ed esperienze

progettuali, che accompagna un normale processo formativo

nella Scuola del primo ciclo.

Questo volume invece è l’insegnamento, per gli adulti, di come si

possa affrontare, con semplicità, ma grande apertura mentale,

la quotidiana battaglia per superare le barriere della diversità. La

classe Quinta C: Vanessa, Adam, Sabrin, Tiziana, Matteo,

Arianna, Alessio, Michael, e tutti gli altri bimbi hanno saputo fare

ciò che per il sentire comune, è spesso impossibile: cambiare

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punto di vista, togliere i propri abiti per indossare quelli di un loro

compagno, e comunicare col mondo attraverso il linguaggio di

Denis, un amico davvero speciale che vede con il tatto, l’udito, il

gusto e l’olfatto.

E lo hanno fatto per cinque lunghissimi anni, insieme alla loro

insegnante, Maria Grazia Saccà e al supporto di altri docenti e di

tutto il personale scolastico e familiare. Insieme hanno

affrontato un faticoso cammino che conduce gradualmente alla

conquista della libertà, superando molti ostacoli: l’indifferenza

degli altri, la diffidenza di chi non crede, il bullismo di chi esclude,

l’ignoranza di chi attacca; ma con tenacia e coraggio hanno

saputo dimostrare che la diversità conduce verso l’esclusività

dell’esperienza e mai all’esclusione. E questo è stato il loro

grande insegnamento di vita, per tutti.

I nostri piccoli eroi hanno assaporato il mondo attraverso gli

occhi del cuore, del gusto, della fantasia e hanno apprezzato il

sapore del tempo, del silenzio, dei profumi, della comunicazione

fatta di sensazioni… e il sapore si è trasformato in “sapere”,

esperienza quasi esclusiva e unica nel nostro tempo,

bombardato da illusorie, virtuali, vane immagini del non senso, e

da una corsa verso un individualismo sfrenato e prepotente.

Questa esclusività si respira entrando in punta di piedi nella loro

aula, che è il loro mondo, uno spazio speciale in cui si viene

accolti con l’entusiasmo del sorriso, con il silenzio prima della

parola, con il gesto della spontaneità, un quasi eden lontano

dalle esilaranti urla, dai movimenti esagerati che potrebbero, in

modo naturale, esplodere in qualsiasi altro ambiente dominato

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dai bambini. Ma anche la loro aula è una piccola e gioiosa nicchia

di serenità, adorna, anche in pieno inverno di profumi e dei colori

di primavera. “E’ la presenza di Denis”, raccontano i bambini

quando mi accolgono festosi. E ciascuno di loro ha imparato ad

ascoltare, sentire, toccare, percepire... anche attraverso i silenzi:

dono esclusivo di chi vive attraverso i 5 sensi la vita, perché

Denis ha insegnato loro il linguaggio dell’amore.

La medesima sensazione si percepisce sfogliando questo

meraviglioso libretto in cui questi bambini hanno saputo

insegnare come ci si può innalzare oltre il proprio orizzonte e

percepire l’infinita ricchezza che la diversità trasmette. Hanno

adottato il percorso più semplice del mondo: inventare una

storia, appunto, e un personaggio: il drago alfabeto per spiegare

al lettore, con semplicità, come imparare a comunicare, in

codice Braille, il codice di Denis, per il resto della classe, sia

stato un modo per percepire la realtà attraverso tempi e

modalità di apprendimento diverse dalle proprie, e quindi a vivere

attraverso le sensazioni che vanno oltre la vista.

Nel loro libro si legge: “Se avessi una bacchetta magica, la prima

cosa che farei, regalerei il dono della vista al mio compagno..”, da

qui l’avventura che ha consentito a questi bimbi di costruire un

magnifico ponte della comunicazione in senso lato, distruggendo

quello del silenzio, per usare le loro parole. Una classe

capovolta? “No solo la capacità di allontanarsi dalla propria

visione ed abbracciare nuovi orizzonti, che aiutano ad allargare il

confine della conoscenza” ha spiegato la maestra Maria Grazia

Saccà.

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A noi la scelta di con-dividere questa magica esperienza, con la

consapevolezza che la semplicità dei bambini sia la cosa più bella

che possa capitarci nella vita, quella di imparare ad imparare e

poi di ciò che sappiamo, lasciare un buon ricordo: nelle persone

che incrociamo, nei piccoli pezzi di vita che dividiamo con

qualcuno, fosse un giorno, un mese o per molti anni.

Ringrazio di cuore Denis e la classe 5C, la maestra Maria Grazia

e le famiglie della Scuola Primaria Manzoni e il piccolo Drago per

la meravigliosa avventura condivisa e vissuta con tutti noi.

Un grazie alla sensibilità dell’Amministrazione Comunale tutta e

dell’Assessore Rosa Angela Comini in particolare, per aver reso

onore a questo meraviglioso sogno.

La Dirigente

Scolastica

Sabina Stefano

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CARA MAESTRA

Questa è la storia di un bambino speciale,

lui non ci vede, ma ha un talento naturale.

Riconosce gli oggetti, accarezzandoli con la mano

e quando parliamo, sa cosa proviamo.

All’inizio era un po’ isolato, non lo conoscevamo

e incuriositi lo scrutavamo.

Tu maestra hai saputo capire

il nostro bisogno di conoscere, di sentire.

Di vedere al di là delle apparenze,

di vedere con il cuore non con la mente.

Insieme abbiamo lavorato

E quante cose Denis ci ha insegnato.

Ci ha insegnato che insieme tutto possiamo,

che la diversità è una ricchezza a cui rinunciare non vogliamo.

Ci ha insegnato a leggere con i puntini

ma soprattutto che siamo tutti bambini

Bambini diversi, unici, speciali,

bianchi, neri, o con poteri soprannaturali.

Cara maestra,

GRAZIE!

Matteo

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INTRODUZIONE

La classe 5^ C della scuola primaria “A. Manzoni” è composta da

20 costellazioni provenienti da diverse realtà culturali, tra cui

l’alunno dai super poteri, come viene chiamato dai suoi compagni

di classe. Denis, vede con il tatto, l’udito, il gusto e l’olfatto.

Nella classe prima, per presentare l’alfabeto sono stati coinvolti

tutti i nostri sensi, per rendere la conoscenza delle letterine più

accattivante e per imparare divertendosi.

Tutto è iniziato con una storia stimolante raccontata ed illustrata

in modo suggestivo: “Il paese di Chicchiriquac”, che ha costituito

lo sfondo del percorso di apprendimento della lettura e della

scrittura. Il percorso didattico è stato completato da canzoni e

filastrocche, facilitando l’apprendimento e coinvolgendo corpo e

mente in un approccio multisensoriale. Per accrescere e

stimolare la motivazione ecco che, per la presentazione della

lettera P, abbiamo sentito il profumo dell’impasto del pane, poi

spezzato e gustato tutti insieme. Per la lettera E, siamo usciti a

toccare l’erba del giardino della scuola, rotolandoci sul prato … e

così via, fino a giocare con le lettere di legno costruite da un papà

falegname.

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Grazie alla presenza del nostro bimbo speciale, è stata una bella

esperienza fatta di accoglienza, laboratori, giochi, attività e

cooperazione.

Ogni bambino ha interiorizzato che la diversità ci rende diversi e

unici e per tale motivo è necessario rispettare i tempi e le

modalità di ognuno, promuovendo il diritto di tutti i bambini

all’istruzione.

Un giorno un mio alunno scriveva così: “Se io avessi una

bacchetta magica la prima cosa che farei regalerei il dono della

vista al mio compagno...”

I bambini, che erano in seconda, conoscevano bene le lettere,

leggevano e scrivevano; anche il nostro Denis distingueva alcune

letterine, ma erano diverse perché fatte di puntini perfetti;

venivano scritte con la dattilobraille, non con la biro. E’ proprio

dalla curiosità e dal desiderio di conoscenza, dimostrato dai miei

alunni, che inizia il progetto “Il Drago Alfabeto”, con la

collaborazione del centro non vedenti di Brescia che segue da

diversi anni il bambino. In terza e in quarta classe, considerata

l’esperienza meravigliosa ed arricchente, abbiamo deciso di

ampliare questo libro, scrivendo e inserendo degli altri capitoli sui

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numeri e sui segni di punteggiatura, con l’intento di aiutare altri

bambini dai super poteri.

Adesso sono in quinta, forti e uniti, forse pronti a spiccare il volo

verso un altro ordine di scuola. Speriamo che il nostro lavoro sia

da esempio ad altre persone volenterose, desiderose di costruire

i magnifici ponti della comunicazione, distruggendo quelli del

silenzio.

Maria Grazia Saccà

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PERCHÉ SCUOLA AMICA

Fin dalla prima classe, i bambini dell’ attuale 5^ C della scuola

primaria A. Manzoni di Bedizzole, hanno aderito al progetto

“Scuola Amica” promosso da Unicef e dall’ Ufficio scolastico per

la Lombardia, per la promozione e la tutela dei diritti dell'infanzia

e dell'adolescenza. I venti alunni, consapevoli che ogni bambino ha

dei diritti e merita di potersi esprimere liberamente, hanno

focalizzato la loro attenzione sul diritto allo studio e alle pari

opportunità. Partendo dalla loro piccola realtà quotidiana di

scuola di paese, hanno valorizzato le proprie potenzialità,

espresso la loro unicità, condividendo un progetto comune.

Nella classe 5^ C è presente Denis, ipovedente dalla nascita,

affettuoso e simpatico, che sta affiancando i compagni di classe

all’apprendimento della letto-scrittura, con il codice Braille,

mediante l’utilizzo della dattilo-braille. Tutto questo nasce dalla

curiosità dimostrata e dal loro desiderio di accoglienza dell’altro.

L’articolo 13 della costituzione dei diritti dei bambini, recita

testualmente: Hai il diritto di imparare e di esprimerti per mezzo

di parole, della scrittura, dell’arte e così via, a meno che queste

attività non danneggino i diritti degli altri.

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Dalla lettura di questo articolo nasceva la richiesta dei miei alunni

di aiuto a crescere, in un’ottica di apprendimento inclusivo,

partendo dalle potenzialità di ognuno, fino ad arrivare ad un

linguaggio conosciuto e condiviso. Parlando di diritto all’istruzione,

tutti noi dovevamo concretizzare le belle parole scritte nel

libricino, che ci ha regalato il titolo di Scuola Amica nell’anno

scolastico 17/18.

Iniziava, così, il progetto de “Il Drago Alfabeto”, sviluppato e scritto

nei cinque anni di scuola primaria che ha permesso a tutti gli

alunni di conoscere il codice Braille, rendendo il gruppo classe

ancora più coeso ed attento ai bisogni del loro compagno dai

super poteri.

Matteo

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Lo studio porta ad entrare in contatto con realtà diverse, ed

anche ad allargare le esperienze.

Noi siamo una scuola amica e abbiamo deciso di non lasciare

solo il nostro compagno dai super poteri, provando ad imparare

il BRAILLE.

È necessario poter vivere in una comunità dove si rispettano tutti,

dove l’accoglienza e la promozione dei diritti deve essere una

buona prassi, un bambino che vive la buona scuola dell’inclusione

sarà un bravo cittadino di domani. Quest’anno si è pensato di

proseguire l’esperienza approfondendo la letto-scrittura in Braille,

inizialmente con quattro alunni, per favorire maggiore inclusione

e la continuità con la scuola secondaria di primo grado. Questi

alunni, molto motivati all’ apprendimento del Braille, saranno un

punto di riferimento e di aiuto per Denis per l’ iniziale e delicato

periodo di passaggio ad un altro ordine di scuola.

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Alcuni giornali parlano di noi

A.S. 2015-2016

A.S. 2017-2018

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A.S. 2016-2017

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CAPITOLO 1

MI PRESENTO

Benvenuti, io mi chiamo Alfabeto, sono un drago simpatico e con

le mie fiamme faccio esplodere le lettere dell’alfabeto e le faccio

diventare lettere in braille.

Bè lo stesso che faccio con le lettere dell’alfabeto lo faccio con i

numeri. In realtà il mio lavoro è pericoloso, ma è utile per i bimbi

non vedenti.

Nicolò

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CAPITOLO 2

VI PRESENTO

Aiuto ragazzi! Per spiegare meglio cos’è questo codice ho

bisogno di scomodare il suo inventore, il grande Louis Braille dal

quale deriva il nome “BRAILLE”.

Louis Braille è nato nel 1809 ed è morto a Parigi nel 1852. A tre

anni il piccolo Braille, giocando con gli attrezzi mentre si trova

nella bottega del padre artigiano, si fa male ad un occhio tanto da

perdere completamente la vista. In quegli anni non c’erano

ancora le medicine adatte, così l’infezione si allarga anche all’altro

occhio facendolo diventare completamente cieco. A dieci anni

entra all’istituto dei ciechi di Parigi, dove prima studia poi diventa

anche insegnante. Un giorno riceve la visita di un soldato, che gli

parla del sistema che ha escogitato per trasmettere informazioni

di notte nelle trincee: usare dei punti che rappresentano suoni.

Da quest’incontro Braille costruisce il suo sistema che ancora

oggi viene usato. Braille ha 20 anni quando diffonde il nuovo

metodo che, per la prima volta, dà la possibilità ai non vedenti di

scrivere.

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Fino ad allora era infatti possibile solo leggere.

Lo applica subito con i suoi studenti, ma dopo pochissimo tempo

viene diffuso in tutto il mondo.

Louis Braille 1809-1852

Jason

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CAPITOLO 3

COS’É IL BRAILLE

Il Braille è il codice di lettura e scrittura più utilizzato dai non

vedenti. E' stato inventato dal francese Louis Braille nel 1829.

Si tratta di un sistema di scrittura basato su sei punti in rilievo in

cui la maggior parte dei simboli è universalmente riconosciuta e

quindi può essere usato in molte lingue diverse. Il Braille infatti

non è una lingua di per sé, ma è un mezzo di scrittura

internazionale. Con esso si possono rappresentare le lettere

dell'alfabeto, la punteggiatura, i numeri, i simboli matematici e

quelli musicali.

I caratteri di questo sistema segno-grafico possono anche essere

riprodotti mediante una macchina detta "dattilobraille" o

manualmente con tavoletta e punteruolo:

- la dattilobraille è formata principalmente da sei tasti per cui ogni

tasto imprime un punto sulla carta più il tasto spaziatore per

separare le varie parole. Con la "dattilobraille" il non vedente è in

grado di sentire subito ciò che scrive;

- con la tavoletta Braille il cieco scrive al contrario rispetto al reale

posizionamento dei simboli, è caduta in disuso.

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I caratteri Braille sono formati da sei punti disposti in una casetta

le cui finestre sono posizionate in due colonne e tre righe.

La dimensione di una cella Braille è standard, 7x4 millimetri, ed è

una dimensione ottimale perché permette di percepire la sua

intera superficie e allo stesso tempo di distinguere bene i singoli

punti.

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Il sistema Braille è pure utilizzato in informatica attraverso il

braille ad otto punti; infatti, display tattili (display braille) che

riproducono caratteri ad otto punti consentono ad un non

vedente di leggere i contenuti che appaiono sullo schermo di un

calcolatore.

I due punti in più eliminano i simboli speciali: ad esempio, si

sostituisce al segno di maiuscola il punto 7, mentre per i numeri

si sostituisce al segna numero il punto sei.

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CAPITOLO 4

IL MIO LAVORO

Il mio lavoro è molto bello; dunque, per farlo bisogna accendere

un fuoco sulla lettera che a sua volta esplode in mille piccoli

puntini che mettendoli insieme formano la lettera in braille.

Dimenticavo, la lettera che esplode rimane solo sotto

forma di quei puntini. Infine, con i rimanenti puntini, creo nuove

lettere.

Immaginiamo per un momento che alcuni di questi puntini, a

seconda della lettera che vogliamo costruire, vadano all’interno di

una bellissima casa, chiamata Braille. Ora Puntino, il padrone, ve

la presenta.

Ciao mi chiamo Puntino ho tre fratelli ed insieme a mamma e

papà viviamo in una grande casa chiamata Braille. Con noi puoi

scrivere un codice segreto

Alessio

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.

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SCRIVO E LEGGO L’ALFABETO

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CAPITOLO 5

LA VACANZA

Ecco, con le mie fiamme ho creato l’ultima lettera dell’alfabeto

braille. Spero, soprattutto, che il nostro amico dai super poteri le

abbia trovate semplici e divertenti. Ora mi prendo una meritata

vacanza e torno a casa nella mia isoletta. Sapete bambini, vivo in

un’isola bellissima dove ci sono fiori profumati, farfalle colorate e

nel cielo c’è sempre un sole caldo e dorato a farmi compagnia e a

mettermi di buon umore.

Valentina

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Presto tornerò, ho ancora molto da insegnarvi…!

Desidero che tutti i bambini possano leggere e scrivere e sentirsi

uguali e speciali fra di loro. Ma prima di volare via voglio lanciare

un fuoco speciale che doni a tutti i bambini gioia e allegria che

colori e scaldi il vostro mondo e i vostri sogni.

A presto!

In quel momento Denis sentì il fruscio delle ali del drago che si

aprirono prima di volare in cielo, poi un odore di bruciato si

sparse nell’aria. Il drago per l’ultima volta spruzzò un fuoco tutto

colorato che in pochi secondi colorò i cuori di tutti i bambini che

insieme a lui avevano lavorato senza fatica!

Mentre Denis sentì un gradevole calore avvolgerlo e scaldargli il

cuore con tanto amore, Matteo scriveva “il segreto della bellezza

dell’integrazione sta nel guardarsi con il cuore e non solo con gli

occhi.”

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Poi il drago volando sempre più in alto, scomparve nel cielo

lasciando una meravigliosa scia dorata.

La classe terza è finita, tutti promossi...Che bello! Ci rivedremo in

quarta godiamoci le VACANZE!!!!

Michele

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CAPITOLO 6

IL SEGNO DEL DRAGO

I Numeri

Cari bambini eccoci! Siete in quarta ed io sono tornato per raccontarvi una mia avventura e per insegnarvi i numeri.

Quella mattina ero andato in città per fare il mio solito giro, ero sulla via del ritorno, quando vidi un cartellone e uno strano omino.

Sul cartellone c’ erano degli strani simboli che erano:

0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 9 e mi ispirarono molto.

Così decisi: -Farò i numeri in Braille.

E iniziai a scervellarmi…

Prova e riprova, tenta e ritenta, dopo un po’ mi stufai e tirai una grossa zampata al foglio.

Notai degli strani puntini, per la precisione erano quattro, ed era il mio marchio, il segno del drago!

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Page 51: ISTITUTO COMPRENSIVO DI BEDIZZOLE Scuola Primaria A

Stava proprio bene vicino alle lettere dell’alfabeto, così mi venne l’idea di usare questo marchio per formare i numeri in Braille, chiamai il segno del drago, segno di numero e con a, b, c, d, e, f, g, h, i, j formai: 1,2,3,4,5,6,7,8,9 e 0.

Hadya

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SCRIVO E LEGGO I NUMERI

Segno del drago 1

● ●

Segno del drago 2

● ●

● ●

Segno del drago 3

● ●

● ●

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Segno del drago 4

● ●

● ●

Segno del drago 5

● ●

Segno del drago 6

● ●

● ●

● ●

45

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Segno del drago 7

● ●

● ● ●

● ●

Segno del drago 8

● ● ●

● ●

Segno del drago 9

● ●

● ●

46

Page 55: ISTITUTO COMPRENSIVO DI BEDIZZOLE Scuola Primaria A

Segno del drago 0

● ● ●

● ●

Segno del drago 10

● ●

● ●

47

Page 56: ISTITUTO COMPRENSIVO DI BEDIZZOLE Scuola Primaria A

Che stanchezza! Che confusione! Con tutti questi numeri e calcoli,

la mia mente e la mia bocca sono in fiamme e che fiamme!

Godiamoci queste meritate vacanze e, tutti promossi, ci

rivedremo in quinta. Adesso ci attendono sole e relax.

Federica

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Page 57: ISTITUTO COMPRENSIVO DI BEDIZZOLE Scuola Primaria A

CAPITOLO 7

GLI SPAZI E LA PUNTEGGIATURA

Cari bambini, sono sempre io, il vostro amico Drago. Siete stati

molto bravi fino questo momento, avete imparato tantissime

lettere e numeri, attraverso una nuova forma di comunicazione,

che ha accorciato le distanze tra di voi, avete fatto un ottimo

lavoro di squadra. Dall’ultima mia visita sono passati un bel po’ di

mesi, nel frattempo ho fatto delle cure termali per la mia gola

irritata, voi invece vi sarete divertiti al mare con le vostre famiglie

per tutta l’estate. Considerato che questo sarà il nostro ultimo

anno insieme, desidero farvi una domanda: dopo le vacanze

Alessio

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Page 58: ISTITUTO COMPRENSIVO DI BEDIZZOLE Scuola Primaria A

com’è stato riprendere la letto-scrittura braille? Vi sono

mancato?

Le risposte dei protagonisti…

“Per me è stato un po’ difficile riprendere questa scrittura; non

ho ricordato tutte le lettere, ma prima o poi le imparerò insieme

a Denis e alle nostre maestre. L’anno scorso le ricordavo meglio.

Farò esercizi con la dattilobraille costruita insieme alla maestra

Adele, Matteo, Jason e Maryam: in questo modo sono sicura che

le conoscerò meglio.” (Tiziana)

“Ricominciare a scrivere con la dattilobraille mi ha reso

felicissimo, non vedevo l’ora. Durante i primi giorni non mi

ricordavo tutte le lettere, ma poi, ripassandole, tutto è stato più

facile. Il braille mi ha sempre incuriosito e fin dalla classe prima

ho desiderato provare a scrivere, poi dalla quarta il mio sogno si

è avverato. Mi impegnerò fino in fondo per imparare bene questo

bellissimo e interessante codice di scrittura.” (Jason)

Che emozione leggere i vostri pensieri! Provate, adesso, a

comunicare tra di voi unendo tutte le letterine studiate per

costruire frasi e pensieri. Fatemi vedere!

50

Page 59: ISTITUTO COMPRENSIVO DI BEDIZZOLE Scuola Primaria A

Ciaocomestai

Che disastro e che confusione bambini! Le lettere che avete

scritto sono tutte attaccate, non ci sono spazi tra di loro e io non

comprendo cosa state dicendo!

Vi consiglio di utilizzare dei simboli molto utili che vi aiuteranno a

dare un senso a quello che state dicendo al vostro compagno.

L’insieme di questi simboli si chiama punteggiatura.

Federica

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Page 60: ISTITUTO COMPRENSIVO DI BEDIZZOLE Scuola Primaria A

Il drago volò nel cielo e con le sue fiamme fece esplodere i simboli

della punteggiatura che, come accadde per le lettere, si

trasformarono in tantissimi puntini: quest’ultimi diedero forma

alla punteggiatura in braille.

Joseph

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MI ESERCITO CON I SIMBOLI DELLA PUNTEGGIATURA

● ●

. punto

‘ apostrofo

? punto interrogativo

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● ●

! punto esclamativo

, virgola

● ●

: due punti

54

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; punto e virgola

● ●

“ virgolette

● ●

- trattino

55

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● ●

● ●

( ) parentesi

Adam

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CAPITOLO 8

NON PERDIAMOCI DI VIST@

Bambini, è stata un’avventura davvero emozionante, mi sono

divertito a spiegarvi la scrittura braille. Siete stati molto bravi nel

comprendere tutti i passaggi e devo dire che, anche a distanza di

tempo, avete fatto tesoro dei miei consigli.

È giunto il momento di passare la parola a Denis, per

comprendere meglio, se questo nostro lavoro ha lasciato

qualcosa di veramente importante durante i cinque anni della sua

permanenza alla scuola primaria… Cosa penserà il nostro amico

dai super poteri che con la sua carica di simpatia ha coinvolto

tutti i membri della classe?

Arianna

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Il pensiero di Denis

“I miei compagni hanno imparato volentieri il mio modo di leggere

e scrivere, rispettando i miei tempi. Così, anche se nella vita

futura saremo lontani, non ci perderemo mai di vista, perché

scrivendoci saremo comunque vicini.” (Denis)

La comunicazione, la scrittura, le nuove tecnologie se utilizzate

correttamente possono portare a migliorare la qualità della vita.

La scuola ha il compito di abbattere le barriere e promuovere

l’inclusione. Questo piccolo miracolo promosso in una scuola

primaria di provincia vuole essere un messaggio per tutti i

bambini dai superpoteri del mondo e per i loro compagni,

imparando insieme si fa meno fatica, si cresce meglio, si cresce

sani, in un mondo dove la comunicazione scarseggia e lascia

spesso posto all’indifferenza.

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Denis, inoltre, ci ricorda che è in grado di scrivere e leggere

anche al computer, grazie ad una speciale “tastierina” che

traduce tutte le frasi e le parole in braille. Leggere, sarà ancora

più semplice grazie all’ amico Jaws presente all’interno del suo

computer: Jaws è una voce speciale che legge a Denis tutto ciò

che compare sullo schermo. È un suo grande desiderio poter

scrivere e ricevere messaggi via e-mail dai suoi compagni che

l’anno prossimo saranno lontani: ecco uno stralcio del suo

pensiero:

“Messaggiarsi non è bello come parlare, ma sicuramente è un

ottimo modo per alimentare l’amicizia.” (Arturo)

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“Secondo me non è giusto scrivere attraverso i mezzi tecnologici

perché si perdono i contatti con i propri amici e la bellezza di fare

le cose insieme.” (Joseph)

“In questi cinque anni ho imparato a conoscere i miei compagni e

anche se ognuno ha il proprio carattere e la propria personalità,

anche se sono tutti diversi, ciò che li accomuna è che sono

bambini speciali. Quando entro in classe mi sento a casa, tra

amici, tra bambini che hanno condiviso con me una parte

importante della vita che ricorderò per sempre. A tutti loro, che

porterò sempre nel cuore e nella mente, voglio dire non

perdiamoci di vista, perché non voglio perderli.” (Matteo)

“Attraverso questo libricino abbiamo voluto spiegare le principali

caratteristiche della scrittura Braille, utilizzando una storia

semplice, divertente e ricca della nostra fantasia”. (Jason)

Arturo

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Queste pagine potranno essere di grande aiuto ad altri alunni o,

perché no, anche ad adulti che incontreranno lungo il loro

percorso questi bambini dai poteri speciali. Anche loro, è giusto

che leggano questa storia e, per questo motivo, abbiamo deciso,

grazie alla nostra collaboratrice e tiflologa Alessandra, di tradurre

il nostro racconto interamente in Braille. Il libro, sarà

accompagnato da griglie e disegni tattili costruiti da noi bambini.

Ora è giunto davvero il momento che io vada! Ci sarà

sicuramente l’occasione in futuro per poterci incontrare di

nuovo… Chissà, magari in compagnia di altri bambini! Questo non

è un addio, ma un ARRIVEDERCI.

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GRAZIE DRAGO

Grazie mille Drago Alfabeto

per quel che hai fatto e per quel che hai detto.

Ci hai trasformato mille puntini

molto belli e molto carini.

In classe avevamo un bambino normale

ma tu l’hai fatto diventare del tutto speciale,

si chiama Denis ed è un non vedente

ma adesso è diventato di noi più potente.

Lui vede con l’udito, il tatto, il gusto e l’olfatto

ma tu l’hai reso sempre felice e soddisfatto.

Grazie, perché tu hai bruciato puntini nel tuo forno

che il nostro amico legge e scrive ogni giorno.

Grazie per tutte le attività svolte con te,

mi son divertito e mi hanno aiutato

a raggiungere il meglio di me.

Arturo

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Caro drago, non abbandonare il nostro supereroe Denis, lui ha

ancora tanto bisogno di te! Dopo le vacanze estive lo

accompagnerai alle scuole medie, dove incontrerà altri compagni

e altre insegnanti. Loro, probabilmente, il Braille non lo

conosceranno! Noi, però, ti abbiamo già presentato… Stanno

aspettando solo che te! (Manal)

Michael

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Nel nostro cuore rimarrà per sempre il ricordo di questa

bellissima esperienza.

Buona lettura!

Gli alunni della classe 5^C della scuola primaria A. Manzoni di Bedizzole.

Abbiamo imparato con la maestra Maria Grazia la

lettera P, impostando e gustando il pane. Abbiamo

fatto degli altri laboratori per conoscere le altre

lettere dell’alfabeto. (Vanessa)

Mi ricordo benissimo quando stavamo studiando la

lettera “z” e per ricordarla avevamo fatto lo

zucchero filato. In seconda, poi, avevamo costruito

un grande cartellone e un drago, che sono ancora

appesi in classe. (Adam)

Quanto è stato bello andare in palestra con la

nostra maestra Maria Grazia e con Alessandra per

fare i giochi di simulazione insieme a Denis!

(Maryam)

Mi ricordo che ogni volta che dovevamo iniziare

ad imparare qualcosa c’era una grande

confusione! Ad esempio, quando abbiamo scritto

per la prima volta i numeri, le lettere

dell’alfabeto o i simboli della punteggiatura in

braille: solo con tanto esercizio siamo riusciti a

memorizzarle. (Sabrin)

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Autori

Arianna

Manal

Nicolò

Denis

Michele

Joseph

Michael

Vanessa

Alessio

Erion

Hadya

Jason

Adam

Sabrin

Maryam

Federica

Arturo

Valentina

Matteo

Tiziana

Guidati dall’insegnante Maria Grazia Saccà, dall’insegnante di sostegno Sara

Campagnola e dalle assistenti Educatrici Tiflologhe Emanuela Tortelli e Alessandra

Lonati. Ringraziamo, per il percorso svolto, l’assistente all’autonomia Roberta

Ambrosioni, la Responsabile Tiflologa Sonia Benedan del CNV e il Responsabile della

scuola primaria del CNV Adriano Filippini.

Matteo

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L’apprendimento dell’alfabeto

attraverso un approccio

multisensoriale

APPENDICE

Uno scatto fotografico al nostro percorso…

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Per avvicinarsi il più possibile al nostro amico dei super poteri

abbiamo partecipato a vari giochi i inclusione

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La casa Braille

Inizialmente, attraverso un’esperienza corporea nello spazio fisico,

abbiamo provato a rappresentarla in palestra e in classe…

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…Poi abbiamo cercato di riprodurre la casa Braille sul foglio.

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Abbiamo costruito tutti insieme un bellissimo cartellone

tattile del Braille.

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Siamo in quinta e siamo cresciuti, è giunto il momento di

consolidare tutti gli insegnamenti di Drago Alfabeto.

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La parola che ci ha accompagnati in questi cinque anni insieme è…

INCLUSIONE! Una parola dal significato importante, che solo dopo aver

letto questo libro, riuscirete realmente a capire.

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Abbiamo a disposizione tantissimi materiali tattili con cui possiamo

apprendere e nello stesso tempo divertirci, come ad esempio la

penisola italiana, i mesi dell’anno, il gioco della tombola, il domino, il

tris e tanti altri, costruiti nell’arco dei cinque anni.

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Ringrazio per tutte le gioie che mi avete donato, per tutti i piccoli

e grandi successi conquistati, per tutti i traguardi raggiunti.

Siete e sarete le mie 20 stelle luminose, meravigliosi come questi

cinque anni passati insieme.

Le stelle sono illuminate perché ognuno possa trovare la sua,

andate alla ricerca di altre stelle e ricordate gli occhi sono ciechi

e si vede solo che con il cuore.

Maestra Maria Grazia

Jason

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