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ALL’INTERNO > SPECIALE EVENTO ALLE DUE TORRI 2016 Gennaio Febbraio Abitare la sostenibilità Il termine abitare ha la stessa radice etimologica di habitus e habitat, abito, abitudine, ciò che si in- dossa tutti i giorni, che si vive quotidianamente, non eccezionalmente. E sono forse le nostre case, uffici o scuole i luoghi dove tra- scorriamo il tempo mag- giore delle nostre vite, delle nostre giornate, per mesi e anni. Eppure sono questi stessi edifici la prima cau- sa dell’inquinamento at- mosferico e ambientale, seguita solo in seconda battuta dall’industria e in- fine dai trasporti: questo il podio secondo il rapporto 2014 dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA). di Diego Moratti segue a pagina 2 Benessere Pagina 41 Da pagina 28 Salute e prevenzione Al via la nostra nuova rubrica 50.000 copie IN LOMBARDIA 50.000 copie IN LOMBARDIA L’enciclica di Papa Francesco Società Pagina 35 Intervista a Luciano Valle Pagina 18 Bergamo Tempo libero Baby pit-stop e orti urbani Pagina 26 Brescia Turismo Padernello: Slow Food al castello Pagina 29 Varese Ambiente Life Tib: corridoio della biodiversità Mantova Capitale italiana della cultura 2016 PERIODICO SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI Numero 49 | Anno VI | Gewnnaio - Febbraio 2016 | www.infosostenibile.it 50.000 COPIE GRATUITE IN LOMBARDIA 22 | 28 febbraio 2016 AL CENTRO COMMERCIALE LE DUE TORRI un evento di PERIODICO SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI in collaborazione con www.infosostenibile.it | Tel. +39 335 362358 Vi aspettiamo! Save the date

InfoSOStenibile 49 > Gennaio/Febbraio 2016

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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

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ALL’INTERNO > SPECIALE EVENTO ALLE DUE TORRI

2 0 1 6GennaioFebbraio

Abitare la sostenibilità

Il termine abitare ha la stessa radice etimologica di habitus e habitat, abito, abitudine, ciò che si in-dossa tutti i giorni, che si vive quotidianamente, non eccezionalmente. E sono forse le nostre case, uffici o scuole i luoghi dove tra-scorriamo il tempo mag-giore delle nostre vite, delle nostre giornate, per mesi e anni. Eppure sono questi stessi edifici la prima cau-sa dell’inquinamento at-mosferico e ambientale, seguita solo in seconda battuta dall’industria e in-fine dai trasporti: questo il podio secondo il rapporto 2014 dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA).

di Diego Moratti

segue a pagina 2

Benessere

Pagina 41Da pagina 28

Salute e prevenzione

Al via la nostra nuova rubrica

50.000 copieIN LOmbARDIA

50.000 copieIN LOmbARDIA

L’enciclica diPapa Francesco

Società

Pagina 35

Intervista a Luciano VallePagina 18

BergamoTempo libero

Baby pit-stope orti urbani

Pagina 26

BresciaTurismo

Padernello:Slow Food al castello

Pagina 29

VareseAmbiente

Life Tib: corridoio della biodiversità

Mantova

Capitale italianadella cultura 2016

PERIODICO SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI

Numero 49 | Anno VI | Gewnnaio - Febbraio 2016 | www.infosostenibile.it 50.000 COPIE GRATUITE IN LOMBARDIA

22 | 28 febbraio 2016AL CENTRO COMMERCIALE LE DUE TORRI

un evento diPERIODICO SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI

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Editoriale

Segue dalla prima pagina

Tra le cause maggiori del de-grado ambientale e della qua-lità dell’aria che respiriamo ci sono pertanto i consumi spes-so non ottimali delle nostre abitazioni, uffici, negozi, fab-bricati, condomini e giardini: se fossero adeguati e ristrutturati secondo le nuove potenziali-tà dell’efficientamento energe-tico queste azioni potrebbero da sole diminuire sensibilmente l’inquinamento nelle nostre cit-tà e l’impatto ambientale com-plessivo sul pianeta, riducendo le emissioni climalteranti prove-nienti da fonti fossili. Non si può dire ormai che questa consapevolezza non si stia dif-fondendo tra il grande pubblico: il concetto di sostenibilità è sulla bocca di tutti, è un’aspirazione probabilmente vera e autentica per molte persone che deside-rano una prospettiva di coabi-tazione armoniosa della società con il pianeta e con la natura.Ciò che è difficile però è far se-guire le azioni alle intenzioni. È difficile portare nelle abitudini di noi singoli cittadini e famiglie le pratiche che vorremmo fosse-ro seguite a livello globale dal-le nazioni, dalle istituzioni, dalla massa dei cittadini e, soprattut-to, dagli altri. Un sostrato di abi-tudini, comodità e convenienze, più mentali che reali, ostacolano cambiamenti concreti nelle no-stre piccole azioni di ogni gior-no: come vado al lavoro, quanto riscaldo la casa o l’ufficio, cosa scelgo di mangiare e quanto mi impegno a risparmiare l’energia che consumo. Includendo cel-lulari, computer ed elettrodo-mestici tecnologici che diamo per scontato debbano essere sempre onnipresenti e a dispo-sizione. Perché cerchiamo sem-

pre avidamente un parcheggio vicino al negozio o perché non ci decidiamo a cambiare quel serramento che disperde inutil-mente tanto calore? Sono giu-ste le domeniche senz’auto, ma che seccatura! Ok la bici ma poi se piove? Quest’inverno non ha quasi mai piovuto, ma le nostre abitudini automobilistiche così

radicate e un’innata inerzia con-traria a qualsiasi cambiamen-to concreto previene persino le buone intenzioni e supera le stesse previsioni meteo. Facile trovare alibi per ogni man-cata decisione e ancora più facile guardare a quello che do-vrebbero fare o decidere gli altri per contrastare questa deriva: possiamo criticare gli accordi presi a Parigi durante la Con-ferenza mondiale sul clima, a seconda di quali fossero le no-stre aspettative. Ma per favore, consideriamo come è difficile

accordarsi solamente all’inter-no del proprio condominio su quali interventi eseguire, oppure quante decisioni vengono rinvia-te all’interno di una stessa fami-glia per i più disparati motivi, dai tempi ai costi, alle alternative da considerare. Possiamo allarmarci per l’emer-genza smog e lasciare l’auto a casa se costretti dai provvedi-menti, sempre inevitabilmente contestati, ma appena ci tolgo-no il divieto riprendiamo il con-sueto automobilismo di massa. È ancora fresco il ricordo di “Un

inverno caldo” (a proposito: mai titolo di infoSOStenibile fu più profetico, con lo scorso nume-ro andato in stampa a fine no-vembre 2015), un inverno senza pioggia e vento che tra i tanti ef-fetti collaterali ha lasciato intatte nell’aria tutte le polveri sottili che produciamo giorno per giorno grazie ai nostri immutabili stili di vita all’interno di città sempre più smart. Tutti ne hanno parlato, mass media compresi, nella lo-gica dell’emergenza, invocando danze della pioggia e innescan-do ennesimi dibattiti e critiche infinite, senza mai giungere a de-cisioni strutturali e permanenti. Fare della sostenibilità la propria casa, il proprio abito costante, la propria abitudine convinta e continuativa è la sfida più impe-gnativa della nostra epoca. Cer-to il coraggio della lungimiranza -anche a rischio di impopolarità- di chi ha l’autorità di decidere a livello pubblico dovrebbe essere un discrimine del bravo politico, ma il coraggio di scegliere per-sonalmente cambiamenti delle proprie abitudini, anche quando non costretti da provvedimen-ti pubblici o dall’emergenza del momento, dovrebbe essere il di-scrimine di un’opinione pubblica meno ipocrita.

Diego Moratti

“Ciò che è difficile è far seguire le azioni alle intenzioni”

“Fare della sostenibilità la propria casa, il proprio abito costante, la propria abitudine convinta e continuativa è la sfida più impegnativa della nostra epoca”

Laura Spataro, Angela Garbelli, Silvia Cesana, Mara D’Arcangelo, Davide Albanese, Alice Motti, Elena Pagani, Livia Salvi, Arianna Corti,Elena Vitali, Martina Pugno, Vanessa Gritti, Iolanda Stanzione, Alice Rota, Diana Prada, Alessandro Fortis, Rossana Madaschi, Michele Visini

Hanno collaborato a questo numero:

Recapiti Redazione:

Via Broseta, 12124128 Bergamo (zona Loreto)Tel. +39 035 [email protected]

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Registrazione:Tribunale di BergamoN. 25/10 del 04/10/2010Registro stampa periodici

Chiuso in redazione29 Gennaio 2016

© Copyright 2015. Tutti i diritti non espressamente concessi sono riservati.

Free Press > 50.000 copie EditoreMarketing km Zero SrlsDirettore Responsabile Diego MorattiCaporedattriceAngela GarbelliRedazioneSilvia [email protected] Togni - Roberta SpinelliProgetto Grafico e impaginazione Nello [email protected] CSQ Spa - Erbusco (BS) - www.csqspa.itPubblicitàMarco Rossi - Tel. +39 335 [email protected]

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S o m m a r i oAttualità

IN PrImo PIaNo4. Polvere alla polvere6. Cop21, una boccata d’aria fresca per il futuro

Green Economy > SPECIALE ABITARE SOSTENIBILE9. AbitareSOStenibile: dal 22 al 28 febbraio la prima edizione

Alle Due Torri di Stezzano (Bg) esposizioni a tema9. Certificato Breeam International per il centro Le Due Torri 10. Con ABenergie ecco gli ABtools. Anno nuovo, prodotti nuovi12. Un Hidr-o Delfino per l’ambiente13. Pedretti Serramenti: la passione per il serramento, la sicurezza del PVC14. Abc Termotecnica Bergamasca. Dalla diagnosi alla manutenzione16. Un prato sempre verde con zero diserbanti e acqua?

BergamoSOStenibile18. Ambiente e infrastrutture. Come coniugarli?19. Bergamo più verde per tutti20. Tierra! Nuove rotte per un mondo più umano20. Associazione Genitori Atena21. Factory Market. La creatività qui è di casa22. SBS - Special Bergamo Sport

BresciaSOStenibile24. Quando AliMENTarsi vuol dire educazione e prevenzione26. Mercati della Terra di Slow Food. Tradizioni, cibo e territorio

CremonaSOStenibile27. FareLegami. Un percorso per riscoprire il welfare fatto di relazioni sociali

MantovaSOStenibile28. Mantova. Capitale italiana della cultura 2016

VareseSOStenibile29. Life Tib: l’autostrada della biodiversità

Stili di vita e d’impresaCultura & temPo lIbero

30. Mostre da non perdere in Lombardia e non solo31. Expositions à ne pas manquer en Lombardie et ailleurs32. ViceVersaGroup. Se non sai come dirlo... fattelo tradurre!33. Capitali europee della cultura 201634. XVI Rapporto Ecosistema Scuola. Legambiente fotografa l’edilizia scolastica35. Papa Francesco e l’ambiente36. Siamo padroni del nostro destino?36. Vivere l’inizio di un nuovo anno

alImeNtazIoNe & Salute38. Mondo latte e non solo39. Fare la spesa con Slow Food39. Mangiare bene con Agrimagna40. Inverno nelle vigne della Borgogna41. La prevenzione cardiovascolare42. Finger food, Il piacere di mangiare con le mani43. Frutta e verdura di stagione > Frutta secca e Catalogna43. Le ricette > Pasticcini frutta secca e miele / Catalogna alla crema

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Ore 8 del mattino in una qual-siasi città lombarda. Guardan-dosi intorno ci si rende conto che le strade sono costipate da automobili pulsanti e fuman-ti; nell’80% dei casi, un solita-rio conducente alla guida. In un’assolata mattina di gennaio ai megafoni dei media giunge la notizia: a Milano superata di 50 µg/m3 per cinque giorni con-secutivi la soglia di Pm10. Al via dichiarazioni politiche e ambien-taliste, indignazione, domeniche senz’auto, targhe alterne, confi-gurazioni di scenari apocalittici con tanto di grafici ed esperti del settore. Poi la pioggia riporta il silenzio, stampa.Secondo quanto convenuto a Parigi lo scorso dicembre, in occasione del vertice sul clima Cop21, ben il 90% degli stati aderenti sottoscrive l’impegno a contenere l’aumento delle temperature del pianeta entro i due gradi da qui al 2050. Il per-corso verso questo ambizioso obiettivo si presenta non pri-vo di problemi. Azzerare in 34 anni le emissioni di CO2 come vorrebbe il Gruppo intergover-nativo sul cambiamento climati-co (IPCC), sembra un proposito quantomeno ottimista, che fa leva soprattutto su una repenti-na sostituzione delle fonti fossi-li con quelle rinnovabili e su un maggiore impegno in termini di risparmio energetico da parte degli Stati coinvolti. Secondo gli ultimi report, tut-tavia, le emissioni hanno cono-sciuto un aumento del 60% solo negli ultimi 25 anni. Questo dato non stupisce se contestualizza-to in una globale considerazione storica e sociale: di fatto, la po-polazione mondiale è cresciuta costantemente dalla fine della peste nera del XIV secolo, con un’impennata alla fine degli an-ni settanta quando ha raggiunto i 4 miliardi di individui, raddop-piando in 35 anni con il tasso di crescita più elevato da sempre. Ora siamo più di 7 miliardi sul pianeta, ma le stime suggeri-scono che la popolazione conti-nuerà a crescere raggiungendo i 9,7 miliardi nel fatidico 2050. A questo si aggiunge che gli ulti-mi due decenni hanno visto una prepotente riduzione degli indi-ci di povertà nonostante, come

sottolineato dall’ultimo studio di Oxfam, il divario tra ricchi e po-veri sia aumentato enormemen-te al punto che proprio nel 2016 l’1% della popolazione avrà più ricchezza del restante 99%.Ora, esiste una correlazione tra l’aumento continuo di emissioni

di CO2 e questi processi storico-sociali? Verrebbe da rispondere affermativamente, senza nep-pure troppo indugio. Gli studi dell’IPCC non sembrano tenere in considerazione questi dati, portando avanti la convinzione che nel 2050 l’utilizzo di energie rinnovabili sarà tale da coprire, da solo, il livello attuale di consu-mi energetici. Anche se questa ottimistica previsione si realiz-zasse, non terrebbe conto del surplus di domanda di energia dovuta ai 3 miliardi di persone in più previste per il 2050. Tenden-zialmente, la domanda di ener-gia nel mondo aumenterà del 37% già nel 2040 e secondo il World Energy Outlook (WEO) nel 2040 le fonti fossili rappresente-ranno ancora il 55% dei con-sumi energetici, mentre quelle

rinnovabili (considerando anche il contestato nucleare e le fon-ti carbon free) saranno solo un quarto del totale di energia con-sumata.

Lenti rosa per i ciechi

Le prospettive sembrano me-no rosee di quanto le sorriden-ti strette di mano e l’unanime, commovente unione di intenti post Cop21 lasciassero presa-gire. Proprio in contemporanea al summit sul clima di Parigi, vie-ne pubblicato il Rapporto dell’A-genzia Ambientale Europea sulla qualità dell’aria (Air quality in Europe – 2015 report) dal qua-le emerge un’enorme differenza tra i parametri utilizzati dall’Orga-nizzazione Mondiale della Sanità

(OMS) e quelli dell’Unione Euro-pea per calcolare le percentuali di esposizione della popolazio-ne europea agli inquinanti: per esempio, nel caso delle particel-le inalabili (PM10), secondo i li-miti UE solo il 17-30% è esposto, contro il 61-83% dei limiti OMS. E, dato ancor più inquietante, le mappe presenti nel Rapporto mostrano che la pianura pada-na insieme ad alcune grandi città italiane sono tra le zone europee più inquinate. Sono molti gli stu-di epidemiologici condotti negli ultimi decenni da istituzioni sani-tarie, università e CNR per valu-tare gli effetti dell’inquinamento atmosferico nei centri abitati. I risultati, pubblicati da numerose riviste scientifiche parlano chia-ro: l’inquinamento atmosferico è dannoso per la salute umana, in

Polvere alla polvereGli obiettivi del vertice Cop 21 di Parigi sembrano meno realizzabili del previstoAlle misure palliative si oppongono politiche realmente “carbon free”

“Il vertice sul clima si conclude ridimensionando l’ipotesi di massiccio ricorso alla tassazione del carbonio; con il rifiuto dei paesi poveri di aderire a impegni troppo vincolanti sulle emissioni future”

In primo piano

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particolare è associato all’incre-mento di mortalità per malattie cardio-respiratorie, tumore al

polmone ma anche per asma, rinite allergica, riduzione della funzione respiratoria. Insom-ma, anche volendo adottare una prospettiva cinico-utilitari-sta, l’inquinamento comporta enormi danni socio-economici, compromettendo l’efficienza dei cittadini.

Gli inquinanti: per colpa di chi?

Si sente molto parlare di Pm 10, ma di fatto si sa solo che non deve superare una certa soglia, 50 µg/m3. Nel concreto, si trat-ta di polveri sottili derivate dalla combustione di varie sostanze, nitrati, solfati, metalli e soprattut-to carbone elementare.Da cosa derivano queste parti-celle? Secondo il rapporto 2014 dell’Agenzia Europea per l’Am-biente (AEA) le fonti di inquina-mento dell’aria sono nell’ordine, per quantità emesse: edifici (re-sidenziali e commerciali), indu-stria e trasporti. I riscaldamenti a legna e pellet, tornati di moda negli ultimi anni, provocano mol-ti fumi e lo stesso vale per i ter-mocamini. Per quanto riguarda il traffico automobilistico, come ci ha ricordato il recente scandalo “Dieselgate” di Volkswagen, le auto diesel sono tra i veicoli più inquinanti. Più sorprendente è riscontrare, invece, che se-condo diversi studi anche se si azzerassero le emissioni dai tubi di scappamento, il traffico continuerebbe a contribuire alle emissioni di Pm (attraverso usu-ra dei pneumatici, freni e manto

stradale). Ovviamente, anche il dispendio energetico delle indu-strie e i fumi prodotti dagli sca-richi incidono sull’inquinamento, ma non sono il fattore primario. Ultimo ma non per incidenza è il trasporto aereo, che spesso non viene considerato nelle analisi, pur provocando inquinamento atmosferico, acustico ed elet-tromagnetico.

Linee di intervento prioritarie

Ci si è arrovellati molto nei gior-ni dei vari blocchi domenicali del traffico e delle varie targhe alterne sull’efficacia di questi provvedimenti. Risulta piuttosto intuitivo che singole giornate di tregua siano solo palliativi atti a incendiare polemiche da bar, nonostante – bisogna ammette-re – una Milano privata di motori sembri quasi umana. Occorrono interventi strutturali, ma soprat-tutto, governi che siano dispo-sti a intraprenderli; non si tratta di azioni impossibili, ma certo occorre impegno: secondo il gruppo di ricerca eERG del poli-tecnico di Milano, bisognerebbe investire i fondi pubblici in una riqualificazione energetica pro-

fonda degli edifici esistenti attra-verso un maggiore isolamento dell’edificio, la riduzione dei pon-ti termici, la sostituzione di fine-stre e infissi, la riduzione delle infiltrazioni d’aria e il recupero di calore su aria in uscita oltre che l’applicazione di protezioni solari esterne e la realizzazione di ven-tilazione naturale notturna.Per diminuire il traffico occorre-rà incentivare la mobilità dolce e rendere più efficiente il sistema dei trasporti pubblici. Gli spo-stamenti in bicicletta dovranno quindi essere agevolati da reti di piste ciclabili continue e diffuse per tutta la città, in modo tale da garantire sicurezza, brevità e piacevolezza del tragitto. In li-nea con questa politica, sareb-be bene attivare una strategia che integri spostamenti a piedi, bicicletta e trasporto pubblico, in modo da poter giungere in qualsiasi angolo della città con il minor impatto ambientale pos-sibile. Un cambio di paradigma, si potrebbe dire, che deve parti-re dal singolo cittadino e trovare appoggio nell’amministrazione della città.

Siena: un esempio virtuoso tutto italiano

Spesso per evitare di pensare al realismo di certi scenari cata-strofici, ci si rifugia nell’esempio virtuoso delle città dell’Europa settentrionale, Copenhagen in prima linea. Senza andare trop-po in là, anche da noi le cose funzionano, a volte. È dal 2013 che la città di Siena detiene il

primato europeo di vasta area a emissioni zero di CO2; i risultati ottenuti nel 2015 confermano il raggiungimento di un saldo di ri-assorbimento di anidride carbo-nica del 102%. A questo primato si aggiunge quello internazionale che vede la provincia di Siena tra le prime realtà ad aver rispetta-to, con ben sette anni di anticipo, gli obiettivi fissati dalla Direttiva Europea per il 2020 (-20% di emissioni climalteranti; + 20% di rinnovabili; + 20% di efficien-za energetica). Un piccolo mi-racolo? Non proprio. Se è vero che Siena si situa in un conte-sto ambientale favorevole (la produzione geotermica da sola copre quasi il 90% del fabbiso-gno elettrico e la metà del terri-torio -160.000 ettari- è coperto da boschi), è anche vero che la provincia e i suoi abitanti hanno impostato e seguito un modello basato su azioni concrete e mi-surabili, considerando l’ambien-te non solo come patrimonio da tutelare, ma anche motore di crescita e sviluppo, come di-mostrano le numerose start-up nate nel territorio che si svilup-pano nella direzione della gre-en economy e dell’innovazione ambientale. Le assolate mattine di gennaio saranno sempre più frequenti nei prossimi anni co-sì come le allergie premature e le malattie cardio-respiratorie. Possiamo decidere di fare qual-cosa, oppure aspettare che la prossima pioggia metta a tacere tutti, non solo la stampa.

Mara D’Arcangelo

Polvere alla polvereGli obiettivi del vertice Cop 21 di Parigi sembrano meno realizzabili del previstoAlle misure palliative si oppongono politiche realmente “carbon free”

“Si tratta di polveri sottili derivate dalla combustione di varie sostanze, nitrati, solfati, metalli e soprattutto carbone elementare”

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“Il cambiamento climatico rap-presenta una minaccia urgente e potenzialmente irreversibile per le società umane e per il pia-neta”, questo il presupposto fon-damentale della Conferenza di Parigi, la XXI conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambia-

menti climatici che si è tenuta a Le Bourget dal 30 novembre al 12 dicembre 2015. Dopo 12 giorni e notti di negoziati il mini-stro degli Esteri francese Lau-rent Fabiu, presidente della Conferenza, ha annunciato l’ap-provazione di un Accordo che, per entrare in vigore nel 2020,

dovrà essere ratificato da alme-no 55 Paesi che rappresentano il 55% delle emissioni mondiali di gas serra.

L’accordo di Parigi in sintesi

Scopo della Conferenza di Pa-rigi era arrivare a un accordo globale e condiviso dalle poten-ze industriali e da quelle in via di sviluppo per arginare l’innalza-mento della temperatura globa-le, accelerando la riduzione delle emissioni a effetto serra. Contenere l’aumento della tem-peratura al di sotto dei 2°C entro fine secolo; rimborsare i paesi più esposti agli effetti del cam-biamento climatico, spesso i più poveri; erogare fondi per l’ener-gia pulita da parte dei paesi più ricchi per diffondere tecnologie verdi e avviare la decarbonizza-zione dell’economia: questi in sintesi gli obiettivi concordati a Parigi, che verranno rivisti ogni 5 anni a partire dal 2023, mentre

già dal 2018 si chiederà ai sin-goli Stati di aumentare i tagli del-le emissioni.

Cop21: accordo storico o fallimento annunciato?

Per oltre 10 giorni, i leader di 195 Paesi hanno discusso su come evitare la catastrofe cli-matica senza porre limiti allo svi-luppo, arrivando a un accordo che avrebbe finalmente dovuto essere storico e vincolante, do-po l’insuccesso delle politiche

ambientali globali de-gli ultimi decenni e di fronte a una febbre del Pianeta che sem-

bra ormai irreversibile.

Contenere l’au-mento della tem-

peratura media della Terra sotto i 2°C entro fine

secolo, mediante azioni volonta-rie e non sanzionabili, è l’obietti-vo che ha ottenuto il consenso globale. Un obiettivo non troppo ambizioso considerando che secondo gli esperti sarà comun-que insufficiente per scongiura-re la catastrofe. Stando al testo dell’Accordo, entro il 2050 a livello globale si dovrà raggiungere l’equilibrio tra le missioni climalteranti e la capacità di assorbimento degli ecosistemi. Troppo tardi, dicono gli scienziati.

Cop21, una boccata d’aria fresca per il futuroContenere l’aumento della temperatura globale sotto i 2°C entro fine secolo: obiettivo storico, ma sufficiente?

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Le critiche di ambientalisti e scienziati

«Si tratta di una frode, un falso, nessuna azione e solo promes-se»: così è stato definito l’accor-do di Parigi da James Hansen, lo scienziato della Nasa che nel 1988 lanciò l’allarme sui cambia-menti climatici. Stabilire la prima revisione degli obiettivi naziona-li sulle emissioni nel 2018-2023 sarebbe infatti troppo tardi per-ché se l’inquinamento conti-nuerà a essere lo stesso per altri tre anni sarà già impossibile raggiungere gli obiettivi di Pari-gi. L’Accordo non ha nemmeno stabilito un calendario che porti alla progressiva, ma totale, so-stituzione delle fonti fossili. Nes-sun organismo internazionale è stato poi preposto al controllo del rispetto delle quote di emis-sioni dei singoli Paesi e non so-no state prese in considerazione le emissioni dei trasporti aerei e navali, di cui nessuno vuole farsi carico.

Dopo Parigi

Se in tanti sono rimasti delusi dalla scarsa incisività dell’Accor-do di Parigi, pare comunque or-mai evidente un cambio di rotta

sostenuto dall’opinione pubbli-ca, dai comportamenti indivi-duali e dalle centinaia di migliaia di persone che, dalla marcia di New York del 2014 alle marce per il clima tenutesi in occasione del Summit di Parigi hanno chie-sto alla politica di agire per sal-vare il futuro dell’umanità. Non si tratta, infatti, come si è sostenu-

to per anni, di salvare il Pianeta. Occorre cambiare prospettiva e renderci conto che non sono le sorti del Pianeta a essere in gio-co, ma quelle dell’umanità. Ridurre le emissioni di anidri-de carbonica in atmosfera, fer-mare il riscaldamento globale e arginare il cambiamento climati-co sembrano obiettivi astratti e

lontani dalla nostra quotidianità, finché qualcuno ci ricorda che questo è l’inverno più caldo mai registrato da quando esistono le rilevazioni e che la concentrazio-ne di polveri sottili in atmosfera sta rendendo l’aria irrespirabile. Non è più tempo di ridurre la lotta all’inquinamento atmosferico al-lo sterile scontro politico tra so-stenitori e contrari al blocco del traffico o alle targhe alterne, c’è in gioco molto di più e ci riguarda tutti. Oltre che guardare le deci-sioni di Parigi, dobbiamo comin-ciare dalle scelte che possiamo compiere nei nostri rispettivi ambiti d’azione, perché la dimi-nuzione delle emissioni climalte-ranti, l’impiego delle rinnovabili e il risparmio energetico è soprat-tutto la somma delle nostre scel-te quotidiane.

Arianna Corti

Cop21, una boccata d’aria fresca per il futuroContenere l’aumento della temperatura globale sotto i 2°C entro fine secolo: obiettivo storico, ma sufficiente?

“«Si tratta di una frode, un falso, nessuna azione e solo promesse», afferma lo scienziato James Hansen a proposito dell’Accordo di Parigi”

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Cerchi casa? Ma quale casa? Devi ristrutturare l’ufficio, l’a-zienda o l’abitazione? Devi sce-gliere l’arredo interno o esterno, i serramenti, oppure vuoi capire come risparmiare sulle spese di riscaldamento o raffrescamen-to, magari impiegando al me-glio le energie rinnovabili? E che agevolazioni fiscali o contributi ci sono per ciascuna di queste possibilità?Le frontiere delle opportunità dell’edilizia sostenibile e dell’a-bitare in sintonia con l’ambiente crescono di giorno in giorno, con una pluralità di soluzioni densa di novità tecnologiche ed ecologi-che, efficienti e soprattutto con-venienti, sia dal punto di vista dei consumi che dal punto di vista delle agevolazioni economiche. Certo, l’interesse è sempre alto e il panorama negli ultimi anni è in gran fermento, ma rimanere ag-giornati sulle tante opportunità è una bella impresa; conoscere gli

sviluppi dei tanti settori che coin-volgono il variegato mondo del-la casa e dell’abitare sostenibile è spesso una corsa a ostacoli tra negozi, aziende e fornitori. Per valutare l’intera gamma di soluzioni finalizzate al risparmio sia economico sia ambientale spesso si spreca la risorsa più preziosa e meno rinnovabile di tutte: il tempo. Dal 22 al 28 febbraio 2016 in un unico luogo potrete trovare le ri-sposte a tutte le vostre doman-de, esigenze, curiosità: al centro commerciale Le Due Torri di Stezzano si terrà infatti la prima edizione di “AbitareSOStenibi-le”, il nuovo format proposto dal periodico infoSOStenibile che riunisce in un’unica manifesta-zione una decina di aziende, selezionate per professionali-tà e affidabilità, rappresentanti ciascuna uno specifico setto-re: serramenti, caldaie, energie green e rinnovabili, dispositivi

per efficientamento e risparmio energetico, iniziative immobiliari in classe A, coperture, tetti e fo-tovoltaico, arredamenti outdoor, ciascuno con le relative novità e agevolazioni fiscali conferma-te dall’ultima legge di stabilità. Quale modo migliore per adden-trarsi in un mondo in continua evoluzione se non incontrare di-rettamente i professionisti di cia-scun settore e poter scambiare

AbitareSOStenibile: dal 22 al 28 febbraio la prima edizione Alle Due Torri di Stezzano (Bg) esposizioni a temaIl format di infoSOStenibile con soluzioni per una casa più confortevoleall’avanguardia, eco-friendly e sempre più energeticamente efficiente

“Serramenti, caldaie, energie green e rinnovabili, dispositivi per efficientamento e risparmio energetico, coperture, tetti e fotovoltaico, arredamenti outdoor, novità e agevolazioni fiscali”

SPECIALE

;Dal 22 al 28 febbraio 2016 al Centro Commerciale Le due Torri puoi trovare i seguenti espositori

Per informazioni:[email protected] - Tel. +39 335 362358

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Pedretti SerramentiABenergieCorna ImpiantiHidr-o SolutionPM SerramentiABC TermotecnicaGiardini in erba sintetica

www.infosostenibile.itNumero 49 - Gennaio/Febbraio 20168

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con loro due parole per scopri-re gli ultimi ritrovati tecnologici o per ipotizzare le soluzioni migliori per la propria abitazione?Gli espositori presenteranno le proprie offerte negli stand al-lestiti nella galleria del centro commerciale da lunedì 22 a do-menica 28 febbraio, dalle 9 alle 22, disponibili a rispondere ad ogni tipo di richiesta e curiosità del pubblico o degli addetti ai lavori, al fine di rendere la ca-sa non solo più confortevole e all’avanguardia, ma anche più eco-friendly e sempre più effi-ciente energeticamente. Anche la sede dell’evento “AbitareSO-Stenibile” all’interno del centro commerciale Le Due Torri con-tribuisce a dare il giusto risalto all’evoluzione green del settore.Nel settembre 2015 infatti il cen-tro commerciale di Stezzano ha ottenuto il certificato finale Bree-am International Europe Com-mercial Retail – un protocollo di valutazione ambientale tra i più esigenti a livello internazionale.Una serie di ingredienti che in occasione di questa prima edi-zione della manifestazione si mescolano perfettamente con l’obiettivo della nostra testata giornalistica, impegnata in ogni ambito a promuovere stili di vita e d’impresa più sostenibili all’in-segna della green economy, del vivere sano e dell’abitare SOSte-nibile. Vi aspettiamo!

AbitareSOStenibile: dal 22 al 28 febbraio la prima edizione Alle Due Torri di Stezzano (Bg) esposizioni a tema

“La proposta del periodico infoSOStenibile riunisce in un unico luogo una decina di aziende, selezionate per professionalità e affidabilità, rappresentanti ciascuna uno specifico settore”

Tra le prime realtà in tutta Italia, il centro commerciale Le Due Torri di Stezzano ha ottenuto da settembre 2015 la certificazione finale di sostenibilità ambientale BREEAM INTERNATIONAL Eu-rope Commercial Retail. Con il rating di valutazione GO-OD ampiamente confermato per le voci d’analisi quali energia, acqua, inquinamento, ecologia e utilizzo del suolo, nonché sa-lute e benessere garantiti quali servizi del centro, Le Due Torri ri-sulta essere uno tra i primi com-plessi commerciali certificati nella formula Retail FullyFitted a raggiungere questo importan-te riconoscimento. «Possiamo considerare il protocollo di va-lutazione ambientale impiegato tra i più esigenti a livello inter-nazionale -ha affermato Rober-to Speri, Direttore del Centro

Commerciale Le Due Torri- Sia-mo orgogliosi e convinti che l’at-tenzione a un intelligente utilizzo delle risorse energetiche e un’o-culata gestione dell’impatto am-bientale complessivo dell’attività del centro sia la strada giusta verso cui dirigersi. Per questo traguardo raggiunto si ringrazia inoltre l’attività di assessment e coordinamento svolto per D’Ap-polonia S.p.A. dal suo BREEAM Assessor Ing. Fabrizio Tavaroli».«Un ottimo riconoscimento ad Altarea Italia nell’attribuzione della certificazione ambienta-le Breeam New Construction,

considerata la complessità di coniugare concetti e parametri anglosassoni alla realtà normati-va e progettuale italiana dei cen-tri commerciali» ha dichiarato Lucio Branchi, Direttore Tecnico di Altarea Italia. «Un percorso avviato nel 2013 con l’iscrizione del progetto al protocollo inglese

e conclusosi con successo due anni dopo tra i primi in Italia, ciò a conferma della determinazione di Altarea Italia a realizzare edifici non solo gradevoli nell’architet-tura, ma funzionali e sostenibili a livello ambientale» aggiunge Rodrigo Clare, Amministratore Delegato di Altarea Italia.

Raggiunti gli elevati standard di sostenibilità ambientale richiesti dal prestigioso riconoscimento

Certificato Breeam International per il centro Le Due Torri

Il centrocommercialein cifre:Via Guzzanica 62/64Stezzano (Bergamo)

Aperturaaprile2010

Superficie 42.000

mq

Posti auto 2.400

Livelli commerciali

2

Numero di negozi100 Ristoranti

15

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SPECIALE

Con l’anno nuovo arriva sem-pre il momento di fare un bilan-cio. Quello di ABenergie, realtà tra i numeri uno nel settore del trading e fornitura di energia elettrica verde e gas naturale, è stato più che positivo: l’azien-da bergamasca ha registra-to un aumento dei ricavi netti pari al 21,5% e ha raggiunto la quota di 43 mila clienti su tutto il territorio nazionale. Raggiun-gere tali risultati è stato pos-sibile grazie a un importante lavoro di consolidamento del proprio posizionamento sul mercato, combinato con l’au-mento del numero dei dipen-denti (ora 140) e l’incremento delle competenze, ma anche grazie all’apertura di due nuovi Spazi ABenergie a Corsico e Peschiera Borromeo in provin-cia di Milano e all’avvio di una divisione di Ricerca & Svilup-po alla guida dell’evoluzione dell’intero settore.Alessandro Bertacchi, pre-sidente di ABenergie, si dice

soddisfatto dei risultati otte-nuti, ma l’intenzione non è cer-to quella di fermarsi; nel 2016 ABenergie punta a crescere ulteriormente, promuovendo una cultura dell’energia sem-pre efficiente ed eco-compa-tibile attraverso nuovi prodotti e percorsi innovativi. I presup-posti sono positivi: «Vedia-mo che un numero sempre crescente di piccole aziende, commercianti e privati stanno sposando i valori della soste-nibilità ambientale e della tra-sformazione digitale, perché

ne hanno compreso i benefici sia dal punto di vista della qua-lità della vita, sia di efficienza e riduzione dei costi -ci dice Bertacchi-. Il nostro obiettivo anche per quest’anno sarà quello di rispondere a queste esigenze rinnovando conti-nuamente le nostre soluzioni».

Prodotti “ABtools” per un risparmio intelligente

L’anno nuovo ha portato in ABenergie una ventata di no-vità: non più solo fornitore di energia rinnovabile, l’azienda ora introduce tra le proprie offerte anche una gamma di congegni che renderanno la vita dei consumatori molto più semplice. «Questi strumenti consento-no ai nostri clienti di gestire in modo efficiente e intelligente i consumi energetici, generan-do benefici non solo in termini di riduzione dei costi –speci-

fica Bertacchi– ma anche di sostenibilità e qualità della vi-ta. Valori che fanno da sempre parte del Dna di ABenergie». Si tratta degli ABtools, disponibili presso gli Spazi ABenergie di Ancona, Bergamo, Legnano, Lissone, Lodi, Modena, Nova-ra, Padova e Verona e acqui-stabili anche sul nuovo store online www.abenergiestore.it/abtools. Punta di diamante dell’offerta ABenergie è AB-domo, un servizio di domotica non invasivo che permette di monitorare tramite Wi-Fi tutte le periferiche collegate attra-verso un dispositivo, facen-dole anche interagire tra loro: ad esempio, grazie a questa tecnologia è possibile far sì che la luce si accenda e spen-ga con l’apertura e chiusura della porta di casa, evitando che le eventuali dimentican-ze dei consumatori generino uno spreco di corrente. Del pacchetto di prodotti propo-sto dall’azienda fanno parte

anche tre caricabatteria por-tatili pensati per smartphone, tablet e altri dispositivi elettro-nici: l’ABpower, dotato della funzione di autospegnimento intelligente per limitare i con-sumi, l’ABsolar, composto da un piccolo pannello solare collegato a una batteria por-tatile pronta all’uso, e l’ABstar-ter con funzione di avviatore di emergenza per auto, moto e camper. Il termostato Wi-Fi NETatmo, invece, consente di modificare la temperatura dell’ambiente circostante da smartphone o tablet con un risparmio energetico di circa il 37% e una notevole riduzione delle emissioni di CO2.Con questa mossa, insomma, ABenergie si conferma un’a-zienda attenta non solo alle esigenze dei propri clienti, ma anche e soprattutto all’impat-to che i loro consumi possono avere sull’ecosistema.

Laura Spataro

Tante novità per un’azienda bergamasca in crescitapremiata per la sua condotta eco-sostenibile

Con ABenergie ecco gli ABtoolsAnno nuovo, prodotti nuovi

“Non più solo fornitore di energia rinnovabile, l’azienda introduce tra le proprie offerte una gamma di congegni che renderanno la vita dei consumatori molto più semplice”

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SPECIALE

Siamo negli anni duemila e ora per promuovere l’ottimizzazio-ne dei consumi di carburanti derivanti dall’uso di caldaie e bruciatori e ridurre le emissioni di CO2 nell’ambiente non dob-biamo più affidarci a racconti di mondi immaginari anche grazie a Delfino, il dispositivo di Hidr-o Solution, azienda le-ader nella ideazione, progetta-zione, produzione e collaudo di impianti evolutivi in diversi settori quali: elettricità, gas, clima, aeronautico e militare.La Hidro Solution produce a marchio proprio e in conto terzi. I prodotti Hidr-o (della divisione “gas”) devono supe-rare test e collaudi per un pe-riodo minimo di 3 anni prima di essere messi sui mercati internazionali. Ogni impianto prodotto dalla Hidro Solution viene progettato e costruito in territorio europeo. Non è più fantascienza, oggi possiamo af-fidarci a un dispo-sitivo da montare accanto alla caldaia di casa o a lavoro per trasformare l’acqua, composta da idrogeno e ossigeno in un produt-tore di carburante (ossi-drogeno) che sostituirà il carburante tradizionale. L’idrogeno, presente in ab-bondanza nell’universo ma solo per l’1% sulla terra, può essere facilmente “estratto” dall’acqua. Si tratta di una me-ravigliosa realtà tutta naturale: dall’acqua demineralizzata, tramite un processo elettro-litico, Delfino separa le due molecole d’idrogeno dalla mo-lecola di ossigeno, generan-do il “gas di Brown” chiamato anche ossidrogeno. La capa-cità comburente e calorica di quest’ultimo, più elevata di quel-la del metano o di altri combusti-

bili, fa sì che la cal-daia impieghi meno tempo per portare a tempera-tura l’acqua del circuito chiu-so di riscaldamento, caloriferi, pannelli a pavimento, fan coil etc. La caldaia rimarrà più tempo al minimo, consuman-

do inevitabilmente meno com-bustibile, così da garantire un risparmio che varia dal 30% al 50% sulla bolletta del gas e in modo da ridurre l’emissione di CO2 nell’ambiente del 70%. Il dispositivo si propone al mer-cato con due modelli: “Delfino 30” per caldaie con potenza massima di 35kw e relativo consumo elettrico massimo di 300W e “Delfino 60” per caldaie con potenza da 36

a 72kw e consumo elettrico massimo di 900W alimentate a metano, propano, butano o a gasolio. Delfino viene installato a muro in prossimità della cal-daia dai tecnici o dagli esperti convenzionati di Hidro Servi-ce Italia che cureranno anche la manutenzione. La divisione italiana dell’azienda sita a Rho in provincia di Milano distribui-sce il dispositivo su tutto il terri-torio nazionale. L’unico Delfino

Point di Bergamo e provincia si trova in via Martiri di Cefalonia 3 a Bergamo, dove il persona-le specializzato e i consulenti dell’azienda sono a disposizio-ne per fornire ulteriori informa-zioni. Oppure saremo presenti al Centro commerciale Le Due Torri dal 22 al 28 febbraio 2016 all’evento espositivo “Abitare-SOStenibile”. Per altri dettagli: www.hidrosolution.eu www.hydr-o.com

Vanessa Gritti

A casa, in laboratorio, in ufficio l’acqua vale molto di più

Un Hidr-o Delfino per l’ambiente

“«Acqua come combustibile per macchine e motori! Acqua per riscaldare acqua! Sì, ma decomposta nei suoi elementi. L’acqua sarà il carbone del futuro!» Così recitava un passo ottocentesco de “L’isola misteriosa” di Jules Vernes”

Delfino Point di BergamoVia Martiri di Cefalonia, 3 Gennaro Starace e Tomio Nicola - Tel. +39 035 223791 Hidr-o Solution > www.hidrosolution.eu Hydr-o

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Scegliere Pedretti è oggi una ga-ranzia: l’esperienza dell’azienda bergamasca, produttrice di ser-ramenti e infissi in PVC, con-ta circa trent’anni di attività. La consapevolezza di saper creare prodotti dagli alti standard quali-tativi fa di Pedretti il partner ideale per chiunque scelga di sostituire gli infissi di casa, migliorando l’efficienza dell’edificio, il proprio benessere abitativo e comfort quotidiano. I serramenti in PVC sono la miglior soluzione in iso-lamento termico e acustico, ma rappresentano anche un’ottima scelta per l’arredamento di casa. L’esperienza di Pedretti e la pro-fessionalità dei suoi serramenti-sti, esperti in posa e sostituzione di vecchi infissi con prodotti mo-derni, sicuri ed efficienti, regala a nuove porte e finestre in PVC lunga vita, trasformando ogni in-stallazione in un vero e proprio complemento d’arredo, per la si-curezza, così come per l’estetica di casa. Il PVC, materiale natu-

ralmente durevole, non subisce l’attacco degli agenti atmosferi-ci e gode di stabilità dimensio-nale. Con Pedretti i serramenti in PVC vivono nuove esperien-

ze, trasformandosi in prodotti estremamente versatili grazie a nuove possibilità in decorazioni e finiture: Collezione Diaman-te rappresenta l’ultima frontie-

ra del serramento in PVC. Non solo prodotti al top di gamma e un ottimo rapporto qualità/prez-zo, ma la possibilità di dare vita al binomio PVC e vero legno che garantisce agli interni di casa ca-lore e naturalezza. Pedretti Ser-ramenti realizza, per ogni cliente, soluzioni su misura e personaliz-zate sulla base di ogni esigenza: in risparmio energetico ed eco-nomico e in risposta a qualsiasi bisogno estetico. La forza di Pe-dretti sta nelle persone che con passione, ogni giorno, lavorano e producono soluzioni innovati-ve, esprimendo fiducia nei con-fronti delle nuove tecnologie. Un esempio è la speciale saldatu-ra che garantisce ai serramenti in PVC performance migliori in qualità e design. L’azienda di En-dine Gaiano ha scelto il PVC e la produzione 100% made in Italy o “made in Bergamo” a sostegno della filiera produttiva italiana e contribuendo alla ricchezza e occupazione del nostro terri-

torio. Il PVC è un materiale rici-clabile e amico dell’ambiente; inoltre, scegliere la qualità e af-fidabilità di prodotti nazionali, tutela il mercato italiano. Oltre a garantire prodotti made in Italy (ANFIT) e la qualità di un servi-zio professionale di produzione e montaggio (Marcatura CE), Pedretti Serramenti offre ai suoi clienti il servizio di posa in ope-ra dei nuovi serramenti, senza effettuare opere murarie, a ga-ranzia di un servizio di qualità e senza provocare il minimo di-sagio al cliente. Professionalità, esperienza e passione creano prodotti unici. Scegliere Pedretti Serramenti significa regalare alla propria casa sicurezza, efficien-za e bellezza. Oggi, grazie alla proroga delle detrazioni fiscali al 65%, sostituire vecchi infissi con nuovi serramenti in PVC è anche questione di efficienza, rispar-mio e sostenibilità.

Alice Rota

Pedretti Serramenti: la passione peril serramento, la sicurezza del PVCSicurezza e affidabilità garantiscono ai serramenti in PVClunga vita e qualità 100% “made in Bergamo”

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SPECIALE

Sapevate che dallo scorso set-tembre sono entrati in vigore i nuovi standard europei di effi-cienza energetica per gli impian-ti di riscaldamento domestici?Si tratta della misura di efficien-za energetica più importante mai varata dalla Commissione europea per raggiungere gli obiettivi del Piano Ue 20-20-20, ovvero la riduzione delle emis-sioni di CO2 del 20%, l’aumen-to dell’efficienza energetica del 20% e l’incremento dell’utilizzo di energie rinnovabili sempre del 20%, il tutto entro il 2020. Ed è proprio in un’ottica di risparmio energetico e salvaguardia am-bientale, oltre che di risparmio economico considerevole, che sempre più persone hanno già scelto o stanno scegliendo di rinnovare gli impianti termici do-mestici e industriali.Specializzata in efficienza ener-getica e benessere, l’azienda di Osio Sotto Abc Termotec-nica Bergamasca offre solu-zioni e servizi integrati per la riqualificazione energetica e la manutenzione di impianti di ri-scaldamento, climatizzazione, energie rinnovabili, refrigera-zione, elettronica e trattamento acqua e aria per ogni tipologia di cliente, residenziale, com-merciale, industriale, sportivo, pubblico, attività ricreative, di ristorazione, di cura e di culto: efficienza e sostenibilità sono le parole d’ordine.

Efficienza perché il team azien-dale, formato da figure altamen-te qualificate, nasce nel 2014 dal desiderio di rinnovare la pas-sione e la professionalità ma-turata in 40 anni di esperienza nel settore termoidraulico dalla prima generazione della fami-glia Cavalli, sviluppando servizi innovativi per la gestione snella del cliente e dei processi azien-dali (Toyota production system) che portino l’azienda a essere un vero e proprio punto di riferi-mento, efficiente e conveniente, per l’utente. Sostenibilità, per-ché oltre a proporre misure vol-

te al risparmio energetico e alla salvaguardia ambientale, Abc Termotecnica crede nella so-stenibilità e affidabilità dei servizi per il supporto a 360° del clien-te, servizi che vanno dalla con-sulenza commerciale gratuita su misura, all’installazione a regola d’arte mirata alla vera conserva-zione dell’efficienza negli anni e alla gestione organizzata delle manutenzioni e delle riparazioni, sia in tutto il territorio bergama-sco, sia in alcune aree del mi-lanese e del bresciano, perché scegliere la sostenibilità significa anche una scelta di fiducia.

La convenienza della riqualificazione energetica abitativa

Riduzione delle bollette dal 35% al 100%, detrazioni fiscali fino al 65% per tutto il 2016, finanzia-menti a tasso zero e riduzione dell’impatto ambientale sono solo alcuni dei motivi per sce-gliere la riqualificazione ener-getica della propria abitazione. Dalla diagnosi dei consumi con tecnologie innovative alla scelta della soluzione su misura per ogni cliente fino all’installazione dell’impianto e alla successiva

gestione della manutenzione e di eventuali riparazioni, Abc Termotecnica offre assistenza per la riqualificazione energetica delle abitazioni passo dopo pas-so. Grazie ad un energy ed eco-nomy planning completamente gratuito, potrete scoprire quan-to si può risparmiare nell’arco di 20 anni e in quanti anni verrà re-cuperato l’investimento con l’in-stallazione di soluzioni in classe A. Un team aziendale formato da figure altamente specializzate effettuerà sopralluoghi e check up energetici, illustrerà le tecno-logie e i servizi, realizzerà una simulazione energetica ed eco-nomica delle soluzioni più adat-te al caso per la riduzione dei consumi, per la messa a norma, l’igienizzazione e la manuten-zione di vecchi impianti, anche di grandi complessi. L’azienda propone inoltre promozioni in-novative attraverso la creazione di gruppi di acquisto, del catalo-go raccolta punti e di campagne mensili sui social network per of-ferte speciali. Abc Termotecnica è infatti attiva e presente sul web e potrete conoscerne e toccar-ne con mano servizi e offerte an-che nelle fiere di settore o nelle riunioni di condominio. Con Abc Termotecnica Bergamasca non sarai mai solo, perché la soste-nibilità del vostro impianto è un nostro impegno per sempre.

Arianna Corti

Abc Termotecnica BergamascaDalla diagnosi alla manutenzioneLa garanzia di affidabilità per chi sceglie un impianto energeticamenteeconomicamente e gestionalmente sostenibile

CheCk Up energetiCo gratUito dell’immobile

ConsUlenzae vendita

installazionea regola d’arte

manUtenzione e assistenza impianto

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SPECIALE

Chiunque viva a pian terreno ha il sogno di avere un giardino perfetto; già prima di acquistare casa si immagina immerso nel verde, progetta di organizzare grandi pranzi con gli amici, pre-vede sedute intense di tintarella e lunghe ore dedicate alla lettu-ra. Poi purtroppo la fantasia si scontra con la realtà e la difficol-tà di gestire un giardino emerge già dopo pochi giorni dal tra-sloco: impronte di terra sul pa-vimento, la bolletta dell’acqua alle stelle, senza contare l’erba subissata da tutti, bruciata dal

sole, strappata dai bambini e ro-vinata dai cani. Poi diciamocelo, non tutti hanno il pollice verde; bastasse immergerlo nella pit-tura per imparare a mantene-re un giardino presentabile ci si potrebbe anche pensare, ma si sa che si tratta di un’attività che richiede tempo e dedizione, e un certo talento, persino.Nelle province di Bergamo, Mila-no e un po’ in tutta la Lombardia la soluzione ve la porta diretta-mente a casa “Giardini in erba sintetica.it”, condita dalla sim-patia e dalla disponibilità dei due

giovani titolari Ro-berto Medini e Ga-briele Biffi. La loro attività nasce dall’a-zienda di famiglia, dal-la quale hanno ereditato la vocazione sportiva dei prati, specializzandosi poi nelle pose residenziali. Di pri-maria importanza per Roberto e Gabriele è la soddisfazione finale del cliente, quindi è fondamen-tale non solo che ogni dettaglio della realizzazione venga cura-to con minuzia e precisione, ma anche che ci sia una relazione chiara e trasparente con chi de-cide di richiedere un preventivo. Senza impegno, Giardini in erba sintetica.it fa un sopralluogo sul posto, affinché la soluzione pro-posta sia la migliore possibile. Sono loro a occuparsi di tutto: dalla preparazione del terreno, alla creazione di cordoli perime-trali e di contenimento, alla re-

alizzazio-ne di aiuole, alla sistemazione di pozzetti esistenti, per passare alla posa del manto e ai dettagli di finitura. Il prato che colorerà il vostro giardino sarà qualcosa di veramente piacevole, ma so-prattutto amico dell’ambiente, non solo per via dell’impiego di materiale riciclabile, ma anche per l’enorme risparmio di acqua e il venir meno dell’uso di diser-banti. Una volta posata, l’erba viene intasata con quarzo mar-rone ed eventualmente polvere di cocco e corteccia, materiali

naturali e certificati, adatti alla presenza di bambini e animali. Non dovete nemmeno preoccu-parvi che il prato si rovini perché Giardini in erba sintetica.it posa un prodotto pensato proprio per essere vissuto e calpestato. La manutenzione è praticamente azzerata per un prato sempre pulito e ordinato, proprio come

se fosse tutti i giorni prima-vera. Nessun timore

dell’effetto zerbino: l’esperienza de-

cennale dei col-laboratori a cui

si affiancano Roberto e Gabriele, unita alla qualità dei materia-li utilizzati, garantirà un

effetto natu-rale, proprio

come quello che vi eravate figura-

ti in sogno la prima volta che avete messo

piede in casa vostra. Dite addio al taglia-erba, al-le scarpe sporche, alle litiga-te col coniuge che vi incolpa di aver portato la terra in casa, alle chiazze gialle nel prato causate dai vostri amici animali, all’erba secca, all’erba rada, alle poz-zanghere, ai diserbanti costosi e nocivi e allo spreco di acqua. Tutto questo ha reso fino adesso il giardino impegnativo. Ma co-niugare fantasia e realtà da oggi è possibile, basta affidarsi alle soluzioni giuste.

Laura Spataro

È possibile, grazie ai giardini in erba sintetica di Roberto e Gabriele

Un prato sempre verde con zero diserbanti e acqua?

“L’erba viene intasata con quarzo marrone ed eventualmente polvere di cocco e corteccia, materiali naturali e certificati, adatti alla presenza di bambini e animali”

Giardini in erba sintetica.itGorle (Bg) - italy Tel +39 346 5916154 - [email protected]

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Dopo trentasei giorni conse-cutivi di superamento della soglia di polveri sottili nell’aria padana è scattato lo stato di allerta. Come prevedibile, il te-ma è rientrato prepotentemen-te nell’agenda politica di tutte le amministrazioni, dopo un lungo periodo in cui la questio-ne pareva essersene andata in letargo. L’emergenza ha alzato un gran polverone, destando l’opinione pubblica dal suo sonno profondo.Al di là delle paginate di cro-naca allarmistica, è meglio fermarsi e riflettere con lucidi-tà su come evitare di raggiun-gere di nuovo simili picchi di inquinamento. È quello che si è cercato di fare al convegno Ambiente e Infrastrutture tenu-to il 9 gennaio presso la Sala Galmozzi di Bergamo, in cui esperti ed esponenti politici si

sono confrontati a viso aperto su un binomio assai delicato.A presiedere il dibattito l’onore-vole Pia Locatelli che in aper-tura ha rivolto a tutti i presenti un invito: «La complessità del tema deve condurre tutti noi alla cautela», anche perché le scelte amministrative in questo campo hanno ricadute impor-tanti su salute e qualità della vi-ta dei cittadini. «Nessuno può

avere la presunzione assoluta di sapere come risolvere il pro-blema, dunque occorre che ci si apra al confronto e al coordi-namento». Fondamentale capire in che direzione muoversi, se adot-tare una politica di divieto o di indirizzo, come mette in luce Adriano Musitelli, presidente dell’ARPAL (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure): è la seconda opzione, la politica di indirizzo, a dare i risultati migliori in termini di in-centivo al cambiamento, come d’altronde dimostra l’esempio dell’eco-pass milanese. Im-portante inoltre, al pari del tra-sporto, il riscaldamento, che sarebbe auspicabile abbassa-re di due gradi in case ed edifici pubblici. Parlando di trasporto, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori afferma che la previsione per il Comune è quella di arri-vare alla rottamazione di tut-ti i mezzi euro 3 entro ottobre 2016 e limitare il più possibile il diesel; importante sarà anche predisporre una rete elettrica adeguata per incentivare l’uso di mezzi non inquinanti. Gran-de rilevanza viene data all’e-lettrico anche nel discorso del vice-ministro delle Infrastrut-ture e dei Trasporti Riccardo Nencini: «Giolitti non aveva compreso l’importanza della bicicletta, noi quella dell’elettri-co». La speranza è che diventi un mezzo alla portata di tutti, non solo dei ceti medio-alti per via dei costi attuali, grazie a vantaggi fiscali ed eco-bonus

previsti dalla legge di stabilità.Su un punto tutti sono d’ac-cordo: in linea con i dettami europei, la scelta deve essere quella di investire in favore del

ferro, più che della gomma, implementando soprattutto i collegamenti con porti e ae-roporti, affinché il trasporto di merci non ingombri più le stra-de. Il problema, come sottoli-neato dall’assessore regionale Alessandro Sorte, è quello di trovare i fondi che permetta-no la realizzazione di tali pro-getti: «La politica deve essere concreta: più diminuiscono le risorse, più intelligenti devono essere le scelte che facciamo per i nostri cittadini», tenendo conto che per ogni opera pub-blica ci sono dei costi di gestio-ne e di ammortamento degli investimenti.

Un convegno su come affrontare l’emergenza smog e inquinamento e su quali provvedimenti prendere sul lungo periodo

Ambiente e infrastruttureCome coniugarli?

BergamoSOStenibile

“Giolitti non aveva compreso l’importanza della bicicletta, noi quella dell’elettrico”Vice-ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini

Addio motoriniAtti comunali in bicicletta!

Il comune di Bergamo ha deciso di proporre un’importante ini-ziativa sia dal punto di vista della tutela dell’ambiente che in ter-mini di risparmio economico. Al bando i motorini che fino a oggi sono stati usati per distribuire gli atti comunali, tra poco entre-ranno in campo le biciclette. Nei primi nove mesi del 2015 il costo legato alla precedente modalità di consegna è stato di circa 2 mila euro, tra assicurazione e benzina. Non è soltanto il fattore economico, però, ad aver portato a questo tipo di decisione (la cifra, infatti, non è poi così elevata), bensì l’intenzione di rende-re la città sempre più vivibile anche attraverso la diminuzione dell’inquinamento. Un lodevole gesto simbolico verso soluzioni più sostenibili per incentivare un corretto stile di vita e raziona-lizzare la logistica urbana a partire dalla quotidianità dell’ammi-nistrazione pubblica.

www.infosostenibile.itNumero 49 - Gennaio/Febbraio 201618

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Sono numerosi gli interventi vol-ti a rendere gli spazi pubblici del Comune di Bergamo usufruibili da un numero sempre maggio-re di cittadini. Ultima, ma non per importanza, la proposta dell’assessore al verde pubblico Leyla Ciagà di modificare il rego-lamento sugli orti urbani con la finalità di ampliare la gamma dei potenziali assegnatari in tempo utile per la prossima stagione primaverile.

Sempre in tema di valorizzazio-ne del territorio, anche per la formazione tecnica degli agri-coltori e il mutamento dell’at-teggiamento dei cittadini nei confronti del consumo di suolo risulta fondamentale. È in questa direzione che il 22 e il 23 gen-naio si è tenuto un seminario,

dedicato a esperti del settore e non, con lo scopo di diffondere le più innovative tecniche di agri-coltura sostenibile, organizzato dall’Orto Botanico di Bergamo “Lorenzo Rota”, Confagricoltura Bergamo, Coldiretti Bergamo e la Cooperativa Coclea. Ma non solo gli adulti, anche i bambini hanno diritto a vivere gli spazi comunali, godendo dei benefici

di una giornata al parco e di una passeggiata all’aria aperta. Da qui l’iniziativa del Comune, resa possibile nell’ambito del proget-to Cashless City, che prevede la dislocazione per la città di una serie di otto baby pit-stop; il pri-mo è stato inaugurato a Palazzo Frizzoni, i successivi sono già in fase di realizzazione: avanzati i preparativi per l’allestimento al

centro famiglia di via Legrenzi, al parco Locatelli e a quello di via Carpinoni. Le ipotesi per i futuri “spazi allattamento” riguardano le biblioteche Caversazzi, Betty Ambiveri, quelle di Colognola e Valtesse; ancora in fase di valu-tazione un punto in città alta. «L’obiettivo finale, suggerito dalle linee guida Unicef a livello mon-diale -dichiara il sindaco Giorgio

Gori- è quello di arrivare ad avere una vera e propria rete di baby pit-stop in negozi, locali pubblici e farmacie. La speranza è quel-la di essere da stimolo affinché i privati seguano l’esempio e le mamme possano uscire di casa consapevoli di avere strutture accoglienti per le loro esigenze».

Laura Spataro

Bergamo più verde per tuttiOrti urbani e baby pit-stop per spazi pubblici più sostenibili e adatti a ospitare anche i più piccini

“Adulti e bambini hanno diritto a vivere gli spazi pubblici. Da qui l’iniziativa del Comune che prevede la dislocazione per la città di una serie di otto baby pit-stop”

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Page 20: InfoSOStenibile 49 > Gennaio/Febbraio 2016

A partire dal 5 febbraio, fino al 28 maggio 2016, si terrà la seconda edizione di “Tierra! Nuove rotte per un mondo più umano”, la rassegna di spettacoli e incontri che avrà luogo nelle biblioteche, piazze e teatri della provincia di Bergamo. Nella società attuale è sempre più importante promuo-vere valori come il rispetto per l’ambiente e la solidarietà. Per questo motivo, grazie al sistema bibliotecario Area Nord-Ovest di Ponte San Pietro e a quello Intercomunale di Dalmine, oltre che al sostegno di 28 Ammini-strazioni comunali che gravitano attorno ai due sistemi bibliote-cari, per quattro mesi verranno proposti degli incontri in cui sarà possibile discutere di temi come l’alimentazione, la sostenibilità e l’ambiente. “Tierra!” è un proget-to carico di aspettative che spe-ra in una possibile riconciliazione dell’uomo con la Madre Terra e nella rinascita di legami sociali che abbiano alla base la cultura.La rassegna si aprirà il 5 febbra-io con l’intervento del vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, che parlerà dell’enciclica “Laudato si” di papa Francesco. Qui il pontefice affronta il tema

della “cura della casa comune” affermando che «Non ci sono due crisi separate, una ambien-tale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale», invitandoci ad an-dare alle radici dell’attuale crisi ecologica per coglierne le cause più profonde. In programma ben 36 appuntamenti durante i qua-li verranno affrontate tematiche legate alla sostenibilità attraver-so il racconto di esperienze di vita e di storie che fanno parte anche del nostro patrimonio cul-turale. Nell’arco della rassegna si succederanno ospiti importanti, come l’alpinista Nives Meroi, il 12 febbraio, con “La forza di saper rinunciare”; il 17 marzo il teologo Vito Mancuso con “Questa vita. Conoscerla, nutrirla, protegger-la”; il 13 maggio il meteorologo Luca Mercalli con “Inquinamen-to, cambiamenti climatici e l’en-ciclica “Laudato sì” visti da un ricercatore laico”; il magistrato Piercamillo Davigo e il giornali-sta Lorenzo Frigerio (in data da definirsi) con “Dall’italia all’Italia: dalla corruzione, alla legalità e alla giustizia” e tanti altri ancora.Per maggiori informazioni: www.tierranuoverotte.it

Dal 5 febbraio la rassegna con 36 eventi per un ritorno alla cultura

Tierra! Nuove rotte per un mondo più umano

BergamoSOStenibile

Associazione Genitori Atena6 febbraio: alla discoteca Bolgiadi Osio Sopra (Bg) un appuntamento per i genitori che vogliono sapere

Alcol, fumo, droghe… Le stati-stiche parlano chiaro e rivelano dati allarmanti, che mettono in luce un aumento progressivo del consumo di queste sostan-ze da parte di adolescenti sem-pre più giovani. In particolare, ciò che colpisce è l’abbassamen-to costante dell’età del primo comportamento a rischio, che avviene intorno agli 11 anni. Ma cosa porta dei ragazzini a fare uso di tali sostanze? Gli adolescenti, è risaputo, sono im-prevedibili perché vivono un pe-riodo della vita in cui prendono le distanze dal nucleo familiare per confrontarsi con il mondo che li circonda. Per questo mo-tivo hanno un continuo bisogno di attenzioni e un forte deside-rio di essere accettati dai propri pari. Così, basta davvero poco per convincerli a fare cose che mai avrebbero pensato: la fre-quentazione di alcuni luoghi e il desiderio di trasgredire spesso

accompagnano il manifestarsi dei primi comportamenti devian-ti. All’inizio c’è sempre la tenden-za a giustificarsi e prendere le distanze da ciò che si fa, nella convinzione che “Tanto è solo per una volta, cosa vuoi che ac-cada”, ma nella maggior parte dei casi non è così, infatti segue una seconda, una terza e così via, fi-no all’innescarsi di un circolo vi-zioso da cui è difficile uscire. Per questo motivo, il 16 maggio 2012 viene fondata a Bergamo l’Asso-ciazione Genitori Atena, con lo scopo di prevenire, informando e sensibilizzando l’opinione pub-blica attraverso la collaborazione con scuole, comuni, oratori, isti-tuzioni e gruppi d’ascolto per la formazione dei genitori. In questi casi, infatti, è proprio la famiglia a dover aprire gli occhi fin da su-bito e abbandonare la tendenza a ritenere i propri figli immuni da questo tipo di problematiche. È fissato per il 6 febbraio alle 21

l’incontro organizzato dall’Asso-ciazione Atena presso la disco-teca Bolgia di Osio Sopra (Bg); dedicato all’evento il disegno ap-positamente realizzato da Bruno Bozzetto. Nella prima parte del-la serata il locale sarà riservato esclusivamente ai partecipanti che, oltre a una visita guidata, assisteranno agli interventi di al-cuni esperti che l’associazione mette a disposizione all’ingres-so delle discoteche per spiegare ai ragazzi le conseguenze dello stato d’ebbrezza alla guida di un mezzo. La seconda parte della serata inizierà con l’apertura del locale al pubblico e qui il genito-re toccherà con mano come tra-scorre la serata il proprio figlio. La speranza è creare un dialogo tra genitori e figli per prevenire la devianza giovanile. Perché non è vero che succede sempre al figlio di un altro!

Iolanda Stanzione

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Dopo il successo dell’edizio-ne natalizia del Factory Market, appuntamento tanto atteso dai bergamaschi e non solo, allo Spazio FaSE di Alzano Lombar-do si replica: il 7 febbraio ci sarà una nuova edizione del merca-to creativo che unisce designer, street food e musica, aprendo la stagione 2016. Il primo evento dell’anno, infatti, inaugurerà una serie di appuntamenti domeni-cali targati Factory Market, con la promessa di una continua cre-scita del numero di visitatori. La location scelta per l’evento vale da sola la pena di una visita: lo Spazio FaSE rappresenta un complesso di edifici industriali recuperati dall’ex cartiera Pigna, risalente alla fine dell’Ottocen-to, che oggi vuole porsi come esempio e modello di recupero degli edifici storici per la rigene-razione economico-sociale del territorio. Ecco come questo luogo è diventato un bacino di raccolta di idee, creativi attenti al territorio e all’ambiente che li circonda. Uno spazio dove cre-are e mettere in circolo idee tra

“Makers” e “Users”. Il Factory Market nasce proprio da que-sto: il 7 febbraio, dalle 10 alle 21, si riuniranno 80 espositori prove-nienti da tutta Italia, orgogliosi di presentare al pubblico le proprie creazioni tra abbigliamento, ac-cessori, complementi d’arredo, libri, illustrazioni e tanto altro an-cora. Gli organizzatori di questa manifestazione, di volta in volta

più ricca e ricercata, sono i ragazzi di Cof-fee’n Television, Ni-coletta Brescianini e Alberto Guerrini, che si occupano dell’organizzazione di eventi tra i quali il Factory Mar-ket, uno dei più gettonati. La pre-senza di moltissimi giovani, fa sì che questo spazio diventi un’au-tentica opportunità d’incontro

con la possibilità di presenta-re i propri prodotti, raccontare le loro storie, i loro progetti, a contatto diretto con il pubblico. Come nelle ultime edizioni dell’e-vento un occhio di riguardo an-

che questa volta

verrà dato alle fa-miglie: per i più piccoli ci sarà uno spazio dedicato, una “Kids Area” nella quale giocare, rilas-sarsi, imparare, leggere e fare

merenda, creata in collabora-zione con Mothern, il gruppo “mamme-moderne”. Il 7 febbra-io ci sarà anche un’importante novità: un’intera area dedicata a workshop curati da alcuni artisti e designers, ospiti speciali, mo-stre e presentazioni, mentre per

chiudere la giornata nel miglio-re dei modi spazio alla musica! Non mancherà una variegata proposta di food and beverage, presso le due macro aree carat-terizzate da una grande varietà di prodotti per soddisfare tutti i palati, anche quelli più esigenti: cupcakes, birre artigianali, pro-dotti locali, hamburger, pizze, frutta fresca, cibo vegan e biolo-gico e l’intramontabile aperitivo. La formula del Factory Market è vincente, lo slogan è: “A place for makers, designers and creative community” e suscita sempre maggiore curiosità e passione nei confronti dell’handmade. E naturalmente potrete trovare una copia del nostro mensile in-foSOStenibile.

Elena Pagani

Factory MarketLa creatività qui è di casaIl 7 febbraio allo Spazio FaSE di Alzano Lombardo designer, creativi, street food e musica. infoSOStenibile presente!

www.infosostenibile.it Numero 49 - Gennaio/Febbraio 2016 21

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Se l’attività sportiva per un in-dividuo rappresenta oltre che una fonte di benessere fisico anche un modello di vita cul-turale e sociale, lo sport può costituire per chi è costret-to all’uso della carrozzina a causa di disabilità motorie, un percorso riabilitativo non solo fisico ma anche psicologico. Questa consapevolezza, uni-ta alla voglia di fare, è uno dei punti cardine di SBS – Special Bergamo Sport, un’associa-zione senza scopo di lucro nata su ini-ziativa di alcune persone con disabilità motoria. Attiva da oltre die-ci anni sul territorio bergama-sco, SBS ha sviluppato diversi progetti, tutti accumunati dalla medesima fina-lità: far ritrovare alle persone diversamente abili lo spirito e l’efficienza fisica necessaria per un reinserimento sociale completo. Fra i tanti progetti, il principale è “Sport e integra-zione” che mira appunto a rie-ducare, riabilitare e reintegrare dal punto di vista psico-fisico le persone traumatizzate con l’ausilio della sport terapia, una pratica riconosciuta a livello medico in tutto il mondo. In provincia di Bergamo il cen-tro di riferimento per la riabilita-zione è l’USC Medicina fisica e riabilitazione di Mozzo. In que-sta struttura, Special Bergamo Sport ha messo a disposizione atleti disabili di fama naziona-

le per tenere lezioni

sull’uti-lizzo della

carrozzina, mediante la di-

sciplina sportiva, prima di dimettere i pazienti che hanno subito un trauma. Si tratta di una metodologia in-novativa, in quanto la rapidità dell’intervento sui soggetti con lesioni midollari facilita la lo-ro autonomia. Seguendo uno specifico protocollo d’intesa, il percorso può poi continuare anche nella fase post-ospeda-liera. Gli atleti che decidono di associarsi, oltre a svolgere terapia sportiva in collabora-zione con personale medico e fisioterapico specializzato, hanno la possibilità di parteci-pare a competizioni naziona-li e internazionali, sia a livello dilettantistico sia agonistico. Per loro lo sport diventa dun-

que l’occasione per realizzarsi e mettere in campo stimoli e sensazioni. Un’altra iniziativa è “Special Young”, interamente dedicata ai giovani che vivono una di-sabilità. Queste iniziative sono corollate da 5 progetti minori, che corrispondono ad altret-tanti settori sportivi: basket in carrozzina, tennis in carrozzi-na, handbike e ciclismo, sci e vela. La voglia e la tenacia con cui gli atleti si cimentano nelle varie discipline è un modo per dimostrare a se stessi e agli altri che la vita è un bene pre-zioso e va vissuta con dignità e forza interiore.In aggiunta a tutto ciò, SBS organizza durante l’anno due eventi per presentare l’asso-ciazione e i suoi princìpi, oltre a cimentarsi essa stessa nel volontariato: 3 giorni di diver-timento e condivisione per grandi e piccini in estate e la vendita in concomitanza delle

festività natalizie di panettoni artigianali. Grazie alla collabo-razione con il centro commer-ciale Oriocenter, il Comune di Orio al Serio (Bg) e la Pasticce-ria Florian, nel 2014 è nata l’i-niziativa “Cerchiamo Campioni di Bontà”. Lo scorso dicembre i volontari dell’associazione hanno venduto 2500 Special Panettoni, il cui ricavato è sta-

to destinato all’acquisto di de-fibrillatori per l’associazione stessa, al sostegno degli amici a 4 zampe del canile di Seriate (Bg) e ai genitori e familiari di persone disabili dell’associa-zione Dorainpoi. Per maggiori informazioni: www.sbs.bergamo.it

Silvia Cesana

Quando l’integrazione sociale passa attraverso lo sport…

SBS - Special Bergamo SportBergamoSOStenibile

I numeridel 2015Oltre 100Soci attivi

500 Ore di sport terapia effettuate settimanalmente presso l’USC di Mozzo

5Settori sportivi• Wheelchair basket• Wheelchair tennis• Handbike e ciclismo• Sci • Vela per tutti

4Atleti nazionali • Damiano Airoldi (settore basket)• Silvia Morotti (settore tennis)• Riccardo Belloli (settore basket)• Marco Zanotti (settore sci alpino)

2 Appuntamenti annuali• Special SBS Fest• Cerchiamo Campioni di bontà

“Gli atleti hanno la possibilità di partecipare a competizioni nazionali e internazionali; per loro lo sport diventa l’occasione per realizzarsi e mettere in campo stimoli e sensazioni uguali a prima”

© Danilo Scaccabarossi

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Page 24: InfoSOStenibile 49 > Gennaio/Febbraio 2016

Non un semplice progetto di educazione alimentare pensato ad hoc per esaurirsi nei sei mesi dell’esposizione universale, ma molto di più. A contraddistin-guere con forza “AliMENTarsi – Impariamo mangiando” sono stati almeno due aspetti: la rete di partner che il progetto ha rac-colto attorno a sé e il suo lascito. AliMENTarsi infatti ha messo in sinergia ben 18 realtà (in aggiun-ta al Comune di Brescia quale capofila) tra università, grandi aziende della ristorazione, asso-ciazioni ed enti operanti nel terzo settore, che vi hanno preso par-te a titolo completamente volon-tario e gratuito. Inoltre, ha saputo lasciare un segno importante: una serie di Linee guida per la ri-storazione collettiva -scolastica nello specifico-, che sono anche

strumento di supporto informa-tivo sulla sana alimentazione per l’intera cittadinanza.

La conferenza del 9 dicembre 2015

Durante la mattinata del 9 di-cembre presso l’Auditorium Santa Giulia in via Piamarta 4 a Brescia si è idealmente chiusa quindi una prima fase di AliMEN-Tarsi, più operativa e legata alla contingenza dell’esposizione, per avviarne una seconda, più progettuale e a lungo termine. La conferenza infatti è stata oc-casione per fare un bilancio del-le azioni del progetto ma anche e soprattutto per lanciare una nuova sfida, con la presenta-zione delle Linee guida per la ri-storazione collettiva, fondate su

criteri scientifici riconosciuti, alle quali nei prossimi anni il sistema di gestione complessivo della ristorazione sociale e scolasti-ca di Brescia gradualmente si atterrà. «L’impegno istituzionale ed educativo-progettuale richie-sto non sarà solo del Comune, ma delle università, delle scuo-le, delle famiglie, delle aziende di ristorazione che l’amministra-zione si impegna a coinvolgere con costanza» ha sottolineato Felice Scalvini, assessore ai Ser-vizi Sociali e alla Ristorazione socio-scolastica: «AliMENTarsi è stato un progetto animato da una forte spinta dal basso e non avviato su input politico; un pro-getto della città per la città che l’amministrazione ha sposato e promosso, in rete con soggetti privati e agenzie pubbliche».

Diversi i relatori che hanno portato il proprio contributo in rappresentanza delle realtà di-rettamente coinvolte nel proget-to, accanto a studiosi ed esperti che si occupano di tematiche vi-cine a quelle intercettate da Ali-MENTarsi.A raccontare gli sviluppi e le azioni che hanno declinato il progetto si sono alternate le voci di Nora Antonini, coordinatrice di questa prima fase per conto del Comune di Brescia e di Li-via Consolo, coideatrice di Ali-MENTarsi dal background ricco di esperienza a sostegno delle reti di cooperazione sociale e associazionismo: «La forza del progetto è stata la collaborazio-ne di un numero così elevato di partner a titolo completamente volontario per mettere in atto

una serie di azioni che avessero una funzione preventiva rispet-to all’obesità e alle problemati-che cardiovascolari connesse a scorrette abitudini alimentari, e che insieme sensibilizzassero anche all’urgenza di ridurre lo spreco di cibo e l’impatto nega-tivo delle nostre pratiche alimen-tari sull’ecosistema».Il contributo delle due università cittadine è stato nello specifico di fornire le conoscenze scien-tifiche a sostegno del valore preventivo di un corretto com-portamento alimentare. A tale proposito la dottoressa Barbara Zanini, infettivologa ricercatrice presso l’Università degli Studi di Brescia ha spiegato che den-sità energetica (Kcal/g) e indice glicemico (la velocità con cui la glicemia si eleva nel sangue

BresciaSOStenibile

Quando AliMENTarsi vuol dire educazione e prevenzioneA dicembre presso l’Auditorium di Santa Giulia a Brescia presentate le Linee guida per la ristorazione collettiva Comune di Brescia capofila di una rete di 18 partner

www.infosostenibile.itNumero 49 - Gennaio/Febbraio 201624

acquaolio

verdurae ortaggi

frutta

proteineSalutari

cerealiintegrali

Tenete a mente questo schema quando decidete i l menu di ogni pasto . Rispettate le proporzioni

del piatto ma attenzione: la quantità totale degl i a l imenti deve essere adeguata a l l 'età

e a l fabbisogno energetico .

E' meglio… berla naturale e non gassata. Se volete bere tè o caffè cercate di usare meno

zucchero possibile. Evitate tutte le bibite zuccherate in commercio, sia gassate che non

(anche i tè freddi preconfezionati).

Lo sapete che… il nostro corpo è composto per il 70% circa di acqua, esattamente come il Pianeta su cui viviamo?

E' meglio… scegliere frumento, mais, riso, farro, segale, miglio, avena, orzo integrali e limitare le

preparazioni a base di farine raffinate.

Lo sapete che… un piatto di cereali e legumi, con un filo di olio a crudo, rappresenta una

portata nutrizionalmente completa?

E' meglio… preferire pesce, pollame, uova, legumi;limitare i formaggi e le carni rosse;

ridurre al minimo il consumo di carni conservate.

Lo sapete che… anche la frutta secca apporta proteine?

E' meglio… extravergine d'oliva e usato a crudo per condire: la dieta mediterranea ne consiglia 3-4 cucchiai al giorno.

Lo sapete che… i semi oleaginosi (di lino, zucca, girasole, sesamo…) sono fonti di grassi sani? Usateli per arricchire le minestre.

E' meglio… comporre il piatto come la tavolozza di un pittore, scegliendo prodotti di colori diversi e preferendo quelli del territorio.

Lo sapete che… le patate sono più simili, dal punto di vista nutrizionale, ai carboidrati più che alle verdure?

E' meglio… se di stagione e biologica

Lo sapete che… per “porzione” di frutta o verdura si intente la quantità che sta nella vostra mano?

I L P IATTO DELMANG IAR SANO

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nelle due ore successive alla sua assunzione) sono stati i due concetti cardine per l’elabora-zione delle linee guida, insieme al Piatto del Mangiare Sano (He-althy Eating Plate, 2011), ideato dai ricercatori dell’Università di Harvard sulla base delle più re-centi acquisizioni scientifiche sui rapporti tra cibo e salute e scel-to da AliMENTarsi come metodo chiaro e semplice per comporre piatti sani ed equilibrati.

Cibo occasione di educazione all’accoglienza e alla consapevolezza

A fare da leitmotiv dei commen-ti sulle linee guida emerse, la consapevolezza della necessi-tà di una condivisione di inten-

ti tra scuole e famiglie per non vanificare l’impegno proposto e nell’ottica di sentirsi parte di un’unica comunità educante. Proprio su questo aspetto Pier-luigi Malavasi, direttore dell’Alta Scuola per l’Ambiente dell’U-niversità Cattolica di Brescia, ha messo in luce il valore edu-cativo-relazionale del cibo, il suo potenziale come terreno di accoglienza e reciproca inte-grazione, al punto che «fare edu-cazione alimentare è educare alla relazione, alla vita insieme». Daniela Speziani, psicologa e psicoterapeuta presso la clini-ca Sant’Anna e rappresentan-te dell’Associazione Priamo ha evidenziato come una corretta informazione alimentare sia il primo passo per cominciare a mettere in atto un effettivo cam-biamento dei comportamenti alimentari, verso uno stile di con-sumo sempre più consapevole. «Il grande ruolo nella ricezione delle linee guida e nella media-zione spetta agli insegnanti e al-le famiglie», ha affermato Patrizia Galeazzo, responsabile del pro-getto scuole del Padiglione Italia a Expo.

Il progetto “da fuori”

A mettere in guardia dall’insidia dei buoni propositi il professor

Lucio Lucchin, professore del-la Scuola di specializzazione in Scienza dell’Alimentazione dell’Università di Padova, qua-le voce esterna al panorama di realtà che ha contribuito agli sviluppi del progetto: «Il com-portamento alimentare è com-plesso, sono molti i fattori non prevedibili. L’esempio dei genito-ri in quest’ottica è fondamentale oltre a quello della scuola. De-terminante è anche il ruolo delle ditte di ristorazione: l’ente pub-blico deve disporre di organismi preposti al controllo del servizio erogato, un controllo di qualità che indaga a fondo e che non si accontenti semplicemente delle certificazioni. Rilevazione de-gli scarti e del gradimento sono altre due azioni di competenza dell’amministrazione». Altro volto esterno al progetto ma tutt’altro che estraneo alle tematiche di AliMENTarsi quello di Francesca Forno, docente di Sociologia dei consumi presso l’Università di Bergamo e cofon-datrice dell’Osservatorio Cores su consumi, reti e pratiche di economie sostenibili. Alla luce di quanto osservato dal suo grup-po di ricerca ha affermato: «Negli ultimi anni gli atteggiamenti dei consumatori hanno seguito due tendenze tra loro speculari: la maggior parte ha tagliato la pro-pria spesa alimentare, cucina

meno, frequenta spesso fast fo-od, compra cibi standardizzati, spreca molto. Dall’altra parte al-cune situazioni hanno riguarda-to un gruppo minoritario: grande interesse per il cibo, boom del-le scuole di cucina, ritorno alla terra, slow food, recupero dei prodotti locali, maggiore soste-nibilità dei consumi. A mettere in pratica questo secondo atteg-giamento sono state famiglie di ceto medio-alto, quindi è neces-sario che le pratiche di consu-mo sostenibile vengano estese e indubbiamente il progetto Ali-MENTtarsi risulta interessante per la sua forte idea di demo-

crazia». Ottavio Di Stefano, Pre-sidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Brescia ha infine sottolineato l’urgenza di un’azione preventiva di sistema, perché in alternativa non si riuscirà in futuro a so-stenere la spesa sanitaria: «Tra medici è necessario pertanto abbattere le barriere territoriali ma anche i confini tra ambien-te universitario, ospedaliero e territorio. Redistribuire le com-petenze per meglio affrontare la complessità. Cooperare e lavo-rare alla prevenzione».

Angela Garbelli

Quando AliMENTarsi vuol dire educazione e prevenzioneA dicembre presso l’Auditorium di Santa Giulia a Brescia presentate le Linee guida per la ristorazione collettiva Comune di Brescia capofila di una rete di 18 partner

Gli impegni in breve delle Linee guida per la ristorazione collettiva

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➊➋

➍➎

Promuovere l’utilizzo di alimenti biologiciIntrodurre e favorire l’utilizzo di cereali e derivati definibili integraliFavorire la graduale riduzione delle carni lavorate e dei salumiRidurre la proposta di patate come contorniFavorire l’utilizzo esclusivo di olio di oliva extra-vergine e di sale iodato come condimentiProporre spuntini e merende che non prevedano un apporto calorico eccessivo rispetto al fabbisogno giornaliero

Tra le diverse attività proposte dal progetto numerose sono state rivolte ai bambini delle scuole primarie, per intraprendere con loro un per-corso di educa-zione alimentare articolato. Parten-do dagli alimenti, dalle colture, dai prodotti si è par-lato anche di va-lorizzazione delle tradizioni, di incon-tro di culture e del far memoria. Co-sì, durante la scor-sa primavera, alcune classi delle Scuole Primarie di Brescia hanno visitato la città. Piccoli turisti hanno riscoperto luoghi noti, vivendoli però come aule all’aperto in cui imparare a osservare e a trovare tradizioni e conoscenze. Supportati da mappe elaborate a tale scopo, i bambini hanno esplorato le vie del centro cittadino lungo due itinerari dedicati ai luoghi storici e alle attività commerciali sto-riche, ma anche multietniche, legate al cibo. Al termine delle uscite, le osservazioni sono sta-te rielaborate dai bambini e rac-

colte per redi-

gere una guida turistica, per riscoprire

Brescia da una prospettiva di-versa. È nata così “Alla sco-perta di Brescia. I bambini ci guidano in città”, una guida di viaggio a misura di bambino fatta non solo di mappe e luo-ghi storici, ma anche di tante piccole scoperte, piatti tipici e giochi. Presentata al pubblico lo scorso 21 dicembre presso l’Auditorium San Barnaba, ne verrà distribuita una copia a tutti coloro che hanno contribuito a realizzarla e a ogni alunno iscrit-to alla classe terza delle scuole primarie della città pubbliche e paritarie.

Alla scoperta di Brescia. I bambini ci guidanoin città

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verdurae ortaggi

frutta

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cerealiintegrali

Tenete a mente questo schema quando decidete i l menu di ogni pasto . Rispettate le proporzioni

del piatto ma attenzione: la quantità totale degl i a l imenti deve essere adeguata a l l 'età

e a l fabbisogno energetico .

E' meglio… berla naturale e non gassata. Se volete bere tè o caffè cercate di usare meno

zucchero possibile. Evitate tutte le bibite zuccherate in commercio, sia gassate che non

(anche i tè freddi preconfezionati).

Lo sapete che… il nostro corpo è composto per il 70% circa di acqua, esattamente come il Pianeta su cui viviamo?

E' meglio… scegliere frumento, mais, riso, farro, segale, miglio, avena, orzo integrali e limitare le

preparazioni a base di farine raffinate.

Lo sapete che… un piatto di cereali e legumi, con un filo di olio a crudo, rappresenta una

portata nutrizionalmente completa?

E' meglio… preferire pesce, pollame, uova, legumi;limitare i formaggi e le carni rosse;

ridurre al minimo il consumo di carni conservate.

Lo sapete che… anche la frutta secca apporta proteine?

E' meglio… extravergine d'oliva e usato a crudo per condire: la dieta mediterranea ne consiglia 3-4 cucchiai al giorno.

Lo sapete che… i semi oleaginosi (di lino, zucca, girasole, sesamo…) sono fonti di grassi sani? Usateli per arricchire le minestre.

E' meglio… comporre il piatto come la tavolozza di un pittore, scegliendo prodotti di colori diversi e preferendo quelli del territorio.

Lo sapete che… le patate sono più simili, dal punto di vista nutrizionale, ai carboidrati più che alle verdure?

E' meglio… se di stagione e biologica

Lo sapete che… per “porzione” di frutta o verdura si intente la quantità che sta nella vostra mano?

I L P IATTO DELMANG IAR SANO

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Arrivare al Castello di Padernello (Borgo San Giacomo, nella bas-sa bresciana) durante i Mercati della Terra di Slow Food signifi-ca fare un tuffo nel passato. Non perché ci si ritrovi ad ammirare antiche opere d’arte e cimeli sot-to coltri di polvere: al contrario, tutto, ma proprio tutto, appare vivo come non mai e pronto ad accogliere i visitatori in un’atmo-sfera d’altri tempi, eppure piena

di vita. A partire -udite udite- dai carretti trainati da asini che per-corrono il breve tratto dal castello ai parcheggi, pensati per facilita-re il trasporto delle prelibatezze che, fidatevi, acquisterete sicu-ramente: impossibile resistere ai profumi e all’invitante aspetto dei prodotti genuini e artigianali esposti lungo i porticati e le sale al piano terra del Castello. Questa seconda vita dell’antica

dimora ha inizio nel 2005, con la nascita della Fondazione Castel-lo di Padernello. L’ente, costitui-tosi con l’obiettivo di restaurare la struttura, presto si accorge di poter fare di più: trasformare questo luogo storico in un mez-zo per valorizzare il territorio. Og-gi, un ricco calendario di eventi teatrali, cinematografici, artistici e culturali anima le sale e ab-braccia iniziative dall’unico co-mun denominatore: la rilevanza territoriale. Ne sono un esempio i Mercati della Terra che vi si tengono una domenica al mese, con i loro produttori selezionati e rigoro-samente in linea con la filosofia Slow Food: prodotti all’insegna del buono, pulito e giusto, pre-valentemente a filiera corta e rispettosi della sostenibilità am-bientale e delle condizioni di chi ci lavora. Il vicepresidente della Fondazione Castello di Pader-nello Domenico Pedroni non esi-ta a definirlo “un piccolo villaggio gourmand”, sulla scia delle ini-ziative già di successo in Francia. «Non si tratta solo di uno spazio espositivo animato da eventi, ma

di un sistema culturale che mira a inserire la bellezza all’interno del concetto di uno stile di vita sostenibile». Quello che prende forma, di conseguenza, non è solo un mercato di alta qualità: «Coltiviamo una relazione conti-nuativa tra il Castello e il territo-rio. I Mercati della Terra attirano qui non solo turisti, ma persone che ritornano a fare la spesa e che ritrovano un piacevole ap-puntamento fisso». Così le sale e i porticati dell’anti-co castello, in dicembre, si sono riempite dei profumi di panetto-ni e specialità dolciarie, di fra-

granze di pane, degli aromi di formaggi di malga, ma anche di frutta e verdura coltivate nel ri-spetto della terra in grado di atti-rare la vivace presenza del folto pubblico alla ricerca di prodotti a filiera corta e sostenibili. Il so-dalizio con Slow Food e l’accu-rata selezione degli espositori operata dall’associazione han-no determinato quello che i pro-duttori, visitatori e volontari non esitano a definire un successo collaborativo. Non sono rare le collaborazioni nate all’interno dei Mercati della Terra, come rac-conta la referente del mercato Angela Pizzamiglio: «Il successo dell’iniziativa si deve alle sinergie che si sono create, in primis, tra Slow Food e la Fondazione Ca-stello di Padernello, ma non solo: si respira un clima positivo, den-so di voglia di fare e cooperazio-ne. Dall’incontro qui al Mercato della Terra nascono spesso col-laborazioni tra i produttori». Non resta che verificarlo di per-sona. Quando? Ogni terza do-menica del mese.

M.P.

Mercati della Terra di Slow FoodTradizioni, cibo e territorioAl Castello di Padernello l’appuntamento mensile con l’iniziativa presso un’antica dimora nella bassa bresciana

“Dal 2005 la Fondazione che ha preso in cura il Castello ha messo a frutto il potenziale di questo luogo storico con iniziative di varia natura volte alla valorizzazione del territorio”

Altri mercati della Terra in LombardiaAttualmente sono due i Mercati della Terra di Slow Food in Lombardia. Oltre a Padernello (Bs), a Milano l’appuntamento è all’interno della Fabbrica del Vapore il primo e il terzo sabato del mese. Slow Food Lombardia coltiva l’ambizione di aprire un Mercato della Terra in ogni provincia lombarda. Sono previste prossime aperture a Varese e a Bergamo.

BresciaSOStenibile

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CremonaSOStenibile

Alla fine del 2014, alle prese con le consuete previsioni per i dodici mesi a venire, il Time aveva inserito la sharing eco-nomy tra le dieci idee destinate a cambiare il mondo. I segnali, in effetti, ci sono tutti, anche in Italia: cooperazione e condivi-sione sono alla base di iniziati-ve di successo in ogni campo, dal turismo ai trasporti, senza dimenticare le esperienze di crowdfunding. Il principio non poteva non es-sere accolto anche nel settore che già storicamente si fonda sul valore delle relazioni, ovve-ro il welfare comunitario. È sul-la scia di questa tendenza che è nato il progetto FareLega-mi, che nei territori di Crema, Cremona e Casalmaggiore si inserisce nell’ambito del pro-gramma “Welfare in azione” di Fondazione Cariplo. (non so se era questo il senso che voleva dare) Presentato uffi-cialmente durante la Giornata Internazionale dei Diritti Uma-ni (10 dicembre), il progetto si pone obiettivi ambiziosi, come sottolineato da Mauro Platè, Assessore al Welfare di Co-munità, Servizi alle Famiglie e alla Persona del Comune di Cremona: «Coinvolgendo enti locali, associazioni e imprese, l’azione sociale viene intesa non come mera erogazione di servizi, ma come strumento per la valorizzazione dei luoghi di vita delle persone, promuo-vendo contesti accoglienti e attivando risorse del territorio».L’obiettivo principale, ovvero il contrasto al disagio e alla vul-nerabilità delle persone e delle famiglie, viene perseguito at-traverso l’attivazione delle ri-sorse già presenti sul territorio, coinvolte in tre principali azioni progettuali. Proprio a conferma dell’impor-tanza di una sinergia piuttosto che un impegno unilatera-le quando si tratta di erogare servizi , i Patti Gener-Attivi si

pongono come un’alleanza tra l’ente coinvolto e chi ne chiede il supporto. I Patti si rivolgono a persone in condizioni di vul-nerabilità, con lo scopo di ren-derli autonomi nell’affrontare le difficoltà della vita quotidiana. Collaborazione e relazione sono anche la linfa vitale dei Laboratori di Comunità: veri e propri spazi in cui gruppi so-ciali si trovano per affrontare le

difficoltà economiche e la so-litudine di individui e famiglie, coltivando progetti di concilia-zione dei tempi famiglia – la-voro e promuovendo centri di acquisto solidale, soluzioni al problema dell’abitare, azioni di animazione e rivitalizzazione dei centri urbani. Terzo campo d’azione sono i Civic Center, spazi nei quali si realizza appieno il ruolo attivo della comunità locale, chiama-ta a organizzarsi in autonomia per raccogliere le esigenze del territorio e risponderne in mo-do concreto. Autonomia, ma non solitudine: ogni realtà po-trà fare affidamento su gruppi di lavoro specifici formati dagli attori direttamente coinvolti e su 7 Community Maker locali con un ruolo di coordinamento e coinvolgimento attivo.Il progetto prevede uno svilup-po triennale e un costo com-plessivo di 3 milioni e 300mila

euro, di cui 1 milione e 500mi-la euro coperti dalla Fondazio-ne Cariplo. La cifra mancante verrà integrata tramite il cofi-nanziamento dei molti partner coinvolti (oltre 100 enti pubblici e privati distribuiti sul territorio)

e tramite un percorso di rac-colta fondi. Per informazioni: www.farele-gami.it e www.facebook.com/farelegami/timeline

Martina Pugno

Oltre 100 enti pubblici e privati coinvolti nel progetto di rafforzamento delle comunità locali in risposta alle esigenze delle persone più vulnerabili

FareLegamiUn percorso per riscoprire il welfare fatto di relazioni sociali

“Coinvolgendo enti locali, associazioni e imprese, l’azione sociale diventa strumento per la valorizzazione dei luoghi di vita delle persone, promuovendo contesti accoglienti e attivando risorse del territorio”

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È una vittoria che si riallaccia a una tradizione antica. Man-tova, per secoli, ha brillato nel panorama italiano ponendosi come centro culturale d’ec-cezione: la città lombarda, nel Rinascimento, era una vera e propria capitale della cultura, riferimento per molte altre cor-ti. La famiglia Gonzaga, ricca, potente e ambiziosa, resse con sicurezza le sorti di Manto-

va garantendole un lungo pe-riodo di splendore economico, politico e artistico; il ducato, noto per il suo mecenatismo, tra Quattrocento e Cinquecen-to, chiamò a raccolta i più vi-vaci artisti della cultura italiana costituendo una corte senza eguali. Ne sono testimonianza le numerose opere artistiche e architettoniche che costellano la città e rendono il centro sto-

rico un gioiello straordinario, patrimonio Unesco insieme al-la vicina Sabbioneta. Per tutto il 2016 Mantova sarà ufficial-mente la Capitale italiana della cultura, titolo vinto grazie a più fattori: il prestigio artistico di una città a misura d’uomo ma con vocazione internazionale, il valore del piano di recupero e restauro, gli eventi proposti, l’efficienza dell’amministrazio-ne che ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per par-tire immediatamente con la re-alizzazione del progetto. Sarà un anno importante, inaugu-rato ufficialmente lo scorso 23 gennaio alla presenza del pre-mier Matteo Renzi, del ministro per i Beni e le Attività culturali Dario Franceschini e del primo

cit-ta-dino mantovano, Mattia Palazzi. L’inizio dell’anno della cultura è stato anticipato dal capo-danno in piazza: una bella fe-sta animata dal concerto dei Negrita e da fuochi d’artificio musicali rievocanti il prestigio-so passato della cittadina lom-barda.

Un ricco programma di eventi

Durante tutto il 2016, diver-se iniziative culturali coin-volgeranno la cittadinanza e attrarranno habitué e nuo-vi visitatori. Tra i protagonisti dell’anno d’oro della cultura c’è il nuovo festival Mantova Musica: in cartellone 45 con-certi di musica classica, jazz e contemporanea in diversi luoghi della città, e poi mostre, spettacoli teatrali ed eventi per

promuovere la tradizione ga-stronomica locale. Nel 2016 si celebrano anche importanti ri-correnze: quest’anno è il 150° anniversario di Mantova italia-na e si festeggerà lo spirito ri-sorgimentale della città, inoltre la più nota kermesse letteraria italiana, il Festivaletteratura, a settembre compirà vent’an-ni. Tra i progetti in cantiere c’è anche la trasformazione del centro cittadino in un “museo diffuso”: oltre al recupero e alla valorizzazione di diversi mo-numenti, saranno creati itine-rari di approfondimento grazie all’utilizzo di tecnologie digitali, com’è già stato fatto a Palaz-

zo Te con il percorso “Il banchetto degli Dei”.

Tutte queste ini-ziative concor-rono a creare un dialogo ar-monioso tra la Mantova di oggi e quella del passato, in linea con la volontà di

renderla una Smart Human

City. Come ha re-centemente dichia-

rato il sindaco Palazzi in un’intervista: «La Smart

Human City è la città che rie-sce a fare sintesi tra il modello di città efficiente e il modello di città rinascimentale, luogo della relazione, del convivio, del buono e del bello, dei sa-peri, ponendo il fattore umano al centro. Tale modello parte dalle radici culturali della città: Mantova, durante il dominio della famiglia Gonzaga, ha sa-puto attrarre talenti e costruire reti». Dunque, Mantova si pro-pone di essere una città intel-ligente che integri le antiche tradizioni e le nuove tecnolo-gie, che abbia un filo diretto con la cittadinanza e sia in re-lazione con il mondo esterno, pronta a far fronte ai bisogni degli abitanti e ad accogliere sempre nuovi visitatori. Per saperne di più: www.comune.mantova.gov.it

Livia Salvi

Una “Smart Human City” che ricorda il suo passato e guarda al futuro

MantovaCapitale italiana della cultura 2016

MantovaSOStenibile

“Durante tutto il 2016, diverse iniziative culturali coinvolgeranno la cittadinanza e attrarranno habitué e nuovi visitatori”

PER INFORMAZIONITel. 035 258559 - [email protected]

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Il 19 e 20 novembre scorsi, con la presentazione di un docu-mentario e un convegno incen-trato sul tema “Comunicazione e ambiente”, si è sancita l’immi-nente conclusione del progetto Life Tib (Trans Insubria Bionet), un percorso di lavoro inizia-to nel lontano 2008. L’obiettivo del Tib, promosso da Provincia di Varese, Regione Lombardia, LipuBirdLife Italia e Fondazio-ne Cariplo, con il sostegno del programma Life dell’Unione europea, è quello di tutelare la biodiversità nei confini di un’a-rea sottoposta a una smisurata, lancinante urbanizzazione. Per farlo si è pensato di preservare e, quando possibile, ripristinare il corridoio ecologico che, colle-gando il Parco Campo dei Fiori al Parco del Ticino, rappresenta per la fauna un essenziale anel-lo di congiunzione fra le Alpi e la Pianura Padana, nonché l’uni-co elemento di continuità tra le Prealpi e l’Appennino. Una ve-ra e propria infrastruttura verde dunque, che attraversa ben 42 comuni del varesino e consente agli animali selvatici di spostar-si liberamente sul territorio, per cercare cibo, acqua, per ripro-dursi e migrare verso ambienti più ospitali ove necessario. Tra la valle del fiume Ticino, po-polata da querce e carpini, e le colline moreniche del varesotto, dove brughiere, pinete e boschi di latifoglie dominano il paesag-gio, zone umide peculiari (ricor-

diamo la Palude di Brabbia, i laghi di Varese e Comabbio) ac-colgono volatili, anfibi, insetti en-demici e vegetazione a rischio di estinzione: l’intensa antropizza-zione isola in modo progressivo gli habitat, riducendone drasti-camente la vitalità demografica. E stiamo parlando di specie pri-oritarie a livello europeo. Basta riflettere un istante sui 10 ettari di territorio naturale ero-si ogni giorno in Lombardia dai nuovi quartieri insediativi, indu-striali e commerciali per rico-noscere la dovuta priorità ad iniziative come il Tib. Un’opera che ha realizzato 14 sottopassi stradali, cinque passaggi fauni-stici lungo i corsi d’acqua, otto nuove aree umide, 2.250 inter-venti in ambito boschivo, oltre alla messa in sicurezza, per gli uccelli, di 500 metri di linea elettrica in una nodale rotta di passaggio migratorio e alla co-struzione di 500 metri di muretti a secco, dimore di anfibi e ret-tili come il pelobate fosco insu-brico e la rana di Lataste. Sulla positiva definizione dei lavori, terminati a dicembre, si è così espresso Valerio Mariani, con-sigliere provinciale all’ecologia: «Abbiamo lavorato su queste aree del territorio provinciale

perché strategiche dal punto di vista della conservazione della biodiversità, sia su scala locale che sovranazionale. Un grup-po di lavoro multidisciplinare ha delineato i confini del corri-doio ecologico, analizzandolo dal punto di vista naturalistico e urbanistico, mettendo in luce le criticità e le possibilità di inter-vento per migliorarne lo stato. Grazie al cofinanziamento, nel 2011, di Commissione Europea, Fondazione Cariplo, Regione Lombardia e Provincia di Vare-se, abbiamo potuto realizzare le opere di deframmentazione, ripristinando la connessione laddove interrotta a causa delle infrastrutture e/o dell’urbaniz-zato, e una serie di importanti interventi di miglioramento del complesso ambientale. Dall’e-sperienza “pilota” della nostra Provincia è poi nato il bando “Connessione ecologica” di Fondazione Cariplo, grazie al quale sono già stati realizzati al-cuni studi di fattibilità anche nella Regione Piemonte».

Davide Albanese

Life Tib: l’autostrada della biodiversitàNel varesino completatii lavori del corridoio ecologico

“Un essenziale anello di congiunzione fra le Alpi e la Pianura Padana, nonché l’unico elemento di continuità tra le Prealpi e l’Appennino”

VareseSOStenibile

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www.infosostenibile.it Numero 49 - Gennaio/Febbraio 2016

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Il termine Art Nouveau de-riva dal nome della bottega del mercante d’arte Samuel Bing, aperta a Parigi nel 1895 e specializzata nella vendita di oggetti, arredi e mobili; que-sta denominazione esprime pienamente il carattere di uno stile che riscosse il suo primo e maggiore successo proprio nel settore dell’arte applicata, della decorazione d’interni e dell’arredamento. Il progettista del negozio e acuto suggeri-tore del nome fu Henri Van de Velde, uno dei maggiori espo-nenti dell’Art Nouveau belga; non a caso questa tendenza estetica iniziò il suo sviluppo proprio in Belgio. Da Bruxelles, nel giro di pochi anni, si diffuse nell’intera Europa e in America per poi spegnersi nel secondo decennio del Novecento. Con diversi nomi -Art Nouve-au in Francia e Belgio, Liberty in Italia (anche in questo caso il termine viene dall’insegna di un negozio di arredi), Jugen-dstil in Austria e Germania, Modernismo in Spagna- si

identifica lo stesso stile, i cui caratteri distintivi sono l’utilizzo di linee sinuose e continue, la predilezione per il movimento e l’asimmetria, il predominio della decorazione sulle for-me, l’utilizzo di elementi natu-rali stilizzati come ornamento. Questi stessi stilemi connota-no la produzione di Alfons Mu-cha (1860-1939), artista che si dedicò principalmente alla produzione di manifesti e di-segni, affermandosi come uno dei maggiori interpreti dell’Art

Nouveau applicata all’arte vi-siva. Mucha nacque in Re-pubblica Ceca quando questa era ancora parte dell’impe-

ro austriaco: in quel periodo gli artisti slavi avevano fa-cilmente accesso

alle nuove tendenze artistiche che si speri-

mentavano a Vienna e nel resto d’Europa. Presto Mu-cha intraprese una carriera internazionale e, giunto a

Parigi, conobbe la notorie-tà anche grazie ai numerosi

manifesti teatrali che realizzò per la più famosa attrice del periodo, Sarah Bernhardt. Fu quasi per caso che iniziò a la-vorare per questa diva. Era la notte della vigilia di Natale del 1894 e Mucha si trovava nel laboratorio del suo stampa-

tore; questi ricevette dall’attri-ce la richiesta di un manifesto da consegnare entro pochi giorni e, dato che tutti gli altri artisti se ne erano già andati, l’incarico fu affidato al giovane pittore ceco, all’epoca scono-sciuto. La mostra (aperta da dicembre e visitabile fino al 20 marzo) accosta opere grafiche di Mucha ad oggetti di design e arredi coevi. È divisa per temi stilistici e iconografici e dedica la prima sezione proprio ai po-ster che Mucha realizzò per il teatro; il percorso espositivo prosegue con le sezioni “vita quotidiana”, che raccoglie ma-nifesti e confezioni di prodot-ti alimentari e per la cura del corpo, l’immancabile “figura femminile” che, idealizzata per rappresentare la bellezza gio-vanile, è stato uno dei temi più rappresentati nell’Art Nouve-au, insieme a “giapponismo”, “mondo animale”, “materiali

preziosi”, “tempo” e “imma-ginario floreale”. Con “Alfons Mucha e le atmosfere Art Nou-veau”, Palazzo Reale inaugura

un interessante semestre di mostre dedicate ai movimenti artistici che si sono sviluppati tra la fine dell’Ottocento e l’ini-zio del Novecento; i prossimi appuntamenti saranno rispet-tivamente l’esposizione dedi-cata al Simbolismo, in apertura il 13 febbraio, e il progetto su Umberto Boccioni, la prossi-ma primavera. Per maggiori informazioni:www.mostramucha.it

Livia Salvi

A Milano, Palazzo Reale fino al 20 marzo 2016Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau

Mostre da non perderein Lombardia e non solo

Cultura & tempo libero

Da Raffaello a SchieleMilano - Palazzo Reale fino al 7 febbraio 2016

Marc Chagall. Opere russe 1907-1924Brescia - Museo di Santa Giulia fino al 15 febbraio 2016. Il percorso espositivo include anche testi e dipinti del drammaturgo premio Nobel Dario Fo

Gauguin. Racconti dal ParadisoMilano - MUDEC fino al 21 febbraio 2016

Brueghel. Capolavori dell’arte fiammingaBologna - Palazzo Albergati fino al 28 febbraio 2016

Io sono il sarto. Percorso espositivo dedicato a Giovan Battista Moroni intorno a Il sarto, capolavoro in prestito dalla National Gallery di LondraBergamo - Accademia Carrara, Museo Adriano Bernareggi, Museo di Palazzo Moroni fino al 28 febbraio 2016

Barbie. The Icon Milano – MUDEC fino al 13 marzo 2016

Picasso e le sue passioniPavia – Palazzo Vistarino fino al 20 marzo 2016

Robert Indiana (Pop Art)Bologna – GAM fino al 31 marzo 2016

Dagli Impressionisti a Picasso. I capolavori del Detroit Institute of Arts Genova - Palazzo Ducale fino al 10 aprile 2016

Matisse e il suo tempoTorino – Palazzo Chiablese fino al 15 maggio 2016

Simbolismo. I fiori del maleMilano – Palazzo Reale dal 13 febbraio al 5 giugno 2016

Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau Milano - Palazzo Reale fino al 20 marzo 2016Da fine aprile a tutto settembre 2016 la mostra sarà visitabilea Genova, a Palazzo Ducale

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Le principali mostre che vi suggeriamo

;“Palazzo Reale inaugura un semestre di mostre dedicate ai movimenti artistici di fine Ottocento-inizio Novecento”

“Alfons Mucha sarà visitabile fino al 20 marzo; poi a Palazzo Reale Simbolismo, in apertura il 13 febbraio e Umberto Boccioni, la prossima primavera”

Foto in alto:Alfons Mucha, Zodiaque, 1896 Litografia a colori, cm 65 x 48,5© Richard Fuxa FoundationFoto in basso: Leonardo Bistolfi, Vaso portafrutta ornamentale, 1890-1895Bronzo e vetro, cm 58 × 44 × 35Collezione privata© Studio fotografico Perotti, Milano

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Le terme Art Nouveau pro-vient du nom de la boutique du marchand d’œuvres d’art Siegfried Bing, que ce dernier ouvrit à Paris en 1895, spé-cialisée dans la vente d’ob-jets, décors et meubles; cette dénomination exprime pleine-ment le caractère d’un style qui a connu son premier et plus grand succès justement dans le secteur de l’art appliqué, de la décoration d’intérieurs et de l’ameublement. Le concepteur du magasin, celui qui a suggé-ré son nom, fut Henri Van de Velde, l’un des plus grands re-présentants de l’Art Nouveau belge; ce n’est pas par hasard que cette tendance esthétique commença à se développer en Belgique. À partir de Bruxelles, elle se répandit en quelques années dans toute l’Europe et en Amérique, pour s’éteindre ensuite au cours de la deu-xième décennie du Vingtième siècle. On identifie sous diffé-rents noms - Art Nouveau en France et en Belgique, Liberty en Italie (dans ce cas aussi, le terme provient de l’enseigne d’un magasin de décoration), Jugendstil en Autriche et en Allemagne, Modernismo en Espagne - le même style, dont les caractères distinctifs sont le recours à des lignes sinueuses et continues, la prédilection pour le mouvement et l’asy-métrie, la prédominance de la décoration par rapport aux formes, l’utilisation d’éléments naturels stylisés comme orne-

ment. Ces mêmes éléments stylistiques caractérisent la production d’Alphonse Mu-cha (1860-1939), artiste qui se consacra surtout à la produc-tion de manifestes et de des-sins, et s’affirma comme l’un des plus grands interprètes de l’Art Nouveau appliqué aux arts visuels. Mucha na-quit en République Tchèque, lorsque celle-ci faisait encore partie de l’empire autrichien : au cours de cette période les artistes slaves pouvaient accéder facilement aux nou-velles tendances artistiques qui s’expérimentaient à Vienne et dans le reste de l’Europe. Mucha entreprit bientôt une

carrière internationale et, arrivé à Paris, il devint célèbre, grâce entre autres aux nombreuses affiches de théâtre qu’il réali-sa pour l’actrice la plus célèbre de l’époque, Sarah Bernhardt.

Ce fut presque par hasard qu’il commença à travailler pour cette diva. C’était la nuit de la veille de Noël 1894, et Mucha se trouvait dans le laboratoire de son imprimeur; celui-ci re-çut de l’actrice la requête d’une affiche, à livrer en quelques jours, et vu que tous les autres artistes étaient absents, cette tâche fut confiée à ce jeune peintre tchèque, alors inconnu. L’exposition (ouverte depuis décembre et visitable jusqu’au 20 mars) présente des œuvres graphiques de Mucha avec des objets de design et des meubles contemporains. Elle est divisée par thèmes sty-listiques et iconographiques,

et la première section est dé-diée justement aux affiches que Mucha réalisa pour le théâtre; le parcours d’exposi-tion continue avec les sections «vie quotidienne», qui présente des affiches et des boîtes de produits d’alimentation et de soins du corps, l’immanquable «figure féminine» qui, idéali-sée pour représenter la beau-té dans sa jeunesse, a été l’un des sujets les plus représentés dans l’Art Nouveau, avec le «ja-ponisme», le «monde animal», les «matières précieuses», le «temps» et «l’imaginaire floral». Avec «Alfons Mucha e le atmos-fere Art Nouveau [Alphonse Mucha et les atmosphères Art Nouveau]», le Palazzo Reale inaugure un semestre intéres-sant d’expositions dédiées aux mouvements artistiques qui se sont développés entre la fin du Dix-neuvième siècle et le début du Vingtième siècle; les prochains rendez-vous seront, respectivement, l’exposition dédiée au Symbolisme, qui ouvrira le 13 février, et le projet sur Umberto Boccioni, au prin-temps prochain.

À Milan, Palazzo Reale jusqu’au 20 marsAlphonse Mucha et les atmosphères Art Nouveau

Expositions à ne pas manqueren Lombardie et ailleurs

Articoli tradotti in lingua straniera

www.viceversagroup.it

Grazie alla collaborazione di infoSOStenibile con la società di traduzioni ViceVersaGroup - Translations & Multilingual services, ogni mese un

articolo a tema, con la traduzione a fronte in lingua originale.

“Le Palazzo Reale inaugure un semestre d’expositions dédiées aux mouvements artistiques de la fin du Dix-neuvième au début du Vingtième siècle”

“On pourra visiter l’exposition sur Alphonse Mucha jusqu’au 20 mars; puis, en ouverture le 13 février au Palazzo Reale, le Symbolisme, et au printemps prochain, Umberto Boccioni”

Manda i tuoi comunicati all’indirizzo: [email protected]

Vuoi vedere pubblicati i tuoi

Non vi è garanzia che gli appuntamenti vengano pubblicati. La pubblicazione resta a discrezione e ad insindacabile giudizio dell’editore.

“Appuntamenti Sostenibili”?

www.infosostenibile.it Numero 49 - Gennaio/Febbraio 2016 31

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Viaggiare è per molti una prio-rità; di fatto, viaggio è sinonimo di conoscenza e scoperta, uno stimolo a confrontarsi non solo con gli altri, ma anche con se stessi, mettendosi sempre più alla prova e sfidando persino i propri limiti. La cultura del viag-gio è per propria natura nelle corde soprattutto dei giovani, la maggior parte dei quali ap-pena possibile riempie lo zaino e parte per chissà dove. Ma se “la prima regola del Fight Club è che non si parla del Fight Club”, requisito fondamenta-le per accedere al circolo dei viaggiatori è che si parli come minimo l’inglese.Viaggio o non viaggio, saper comunicare anche in lingue diverse dalla propria è ormai di vitale importanza in un con-tinente senza confini come il nostro; anche il mondo del la-voro è diventato assai esigente al riguardo e per qualsiasi ruolo è richiesto un buon livello d’in-glese, se non addirittura di te-desco, e in alcuni casi anche francese, spagnolo, lingue sla-ve o extra-europee. È chiaro che un’azienda che non sap-pia confrontarsi con un mer-

cato globalizzato come quello attuale corre il rischio di rima-nerne ai margini. Una comuni-cazione priva di fraintendimenti è il presupposto del successo, non solo nei rapporti interper-sonali, ma anche e soprattut-to nel mondo degli affari, dove lasciare spazio a dubbi o esi-tazioni può compromettere l’esito di importanti trattative. Per essere sempre competiti-vi è importante stare al passo, mantenendo quanti più con-

tatti possibili con realtà diverse dalla propria e interfacciandosi con una clientela ampia, al di là dei confini territoriali. In un simile contesto la scelta di Vi-ceVersaGroup di lavorare con le traduzioni è stata senz’altro una scelta lungimirante, che intercetta un’ampia gamma di domande. Laura Beretta e Agnieszka Nahrebecka, le due titolari, hanno raccolto attorno

a sé un gruppo di professionisti in grado di offrire servizi lingui-stici di diverso tipo, dalla tradu-zione di manuali, brochure, siti internet, testi letterari, docu-menti, contratti, alle attività di interpretariato, assistenza lin-guistica per meeting o incontri commerciali, fino a fungere da supervisor per la gestione di eventi aziendali e a fornire pre-stazioni per fiere e congressi. Le lingue padroneggiate con professionalità dai collabora-tori di ViceVersaGroup sono numerose: oltre a inglese, te-desco, francese e spagnolo, il team dell’agenzia è in grado di offrire traduzioni anche in por-toghese brasiliano, indiano, cinese, polacco, russo, lingue nordiche e molte altre. Affin-ché il cliente sia pienamente soddisfatto è importante che ci sia un contatto diretto e per-sonalizzato e che il lavoro sia realizzato in tempi stretti, pur mantenendo un’attenta cura del dettaglio. L’alto livello dei prodotti di ViceVersaGroup è reso possibile dalla prepara-zione specifica degli esperti che vi collaborano; per un tale servizio di traduzione profes-sionale infatti è importante che

si abbia non solo una compe-tenza di tipo stilistico, che sap-pia rendere il testo scorrevole e di piacevole lettura, ma anche una specifica conoscenza set-toriale, per cui occorre se non altro avere familiarità con la ter-minologia specifica dell’ambito al quale ci si riferisce. ViceVer-saGroup ha ben compreso che per ottenere i risultati migliori è importante che la traduzione sia effettuata da un madrelin-gua della lingua di destinazio-ne, perché «traducendo verso la propria lingua madre si ha maggiore padronanza lingui-stica – ci dice Laura – chi tra-duce verso una lingua straniera ha meno possibilità di rendere al meglio tutte le sfumature».Le speranza è che l’esempio di queste due donne intrapren-denti venga seguito anche da altri giovani italiani: è bene che comprendano che per una comunicazione interculturale profonda non basta più espri-mersi a gesti. Ne vale non so-lo della buona riuscita dei loro viaggi, ma anche e soprattut-to della loro sopravvivenza nel mondo del lavoro, senza trala-sciare il senso di soddisfazione che l’apprendimento di una lin-gua straniera è in grado di da-re. Si tratta di un dare e avere, un continuo confronto col di-verso, con lo scopo di renderlo proprio; di fatto, è uno scambio di vedute e tradizioni: noi a loro e…Viceversa.

Laura Spataro

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“Un’azienda che non sappia confrontarsi con un mercato globalizzato corre il rischio di rimanerne ai margini”

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“Laura Beretta e Agnieszka Nahrebecka, le due titolari, hanno raccolto un gruppo di professionisti in grado di soddisfare un’ampia gamma di servizi linguistici”

Cultura & tempo libero

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La designazione delle Capitali europee della cultura fu inizial-mente promossa dal Ministro della Cultura greco Melina Mer-couri nel 1985, per divenire poi un’iniziativa in seno all’Unione Europea. Negli ultimi vent’an-ni il progetto si è gradualmente ampliato, andando a individua-re di anno in anno almeno due città tra loro gemellate. Lo sco-po principale dell’iniziativa è di mettere in luce i pregi della sto-ria, della tradizione dei luoghi e delle genti delle città a cui viene riconosciuto il titolo di Capitale europea della Cultura, ma an-che e soprattutto, di fornire loro la possibilità di farsi conoscere e apprezzare su scala mondiale da un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo. Per il 2016 il titolo è stato riconosciuto a Breslavia (Wroclaw in polacco) e alla ge-mella spagnola San Sebastian (Donostia in basco).

Breslavia (Polonia) nello spirito del motto “Spazi di bellezza”

Col nome di Wroclaw in polac-co, Breslavia rappresenta una delle città più antiche e più bel-le a sud-ovest del paese; venne edificata sull’acqua ed è ancora

oggi attraversata dai numerosi affluenti e canali dell’Oder; sor-ge su 12 isole collegate da ben 112 ponti. È sede universitaria e conta più di 50 mila studenti, oltre ad aver dato i natali a illu-stri scienziati e intellettuali, tra i quali Ernst Cassirer, Edith Stein e Alois Alzheimer. La città po-lacca delle Palazzine di Hänsel e Gretel, quarta nazionale per popolazione e capitale culturale della Polonia, è stata segnata da profondi cambiamenti in passa-to. La sua identità si è costruita prima sotto il Regno di Boemia, poi con la dominazione asburgi-ca e infine con la cessione alla Prussia. Oltre alla città vecchia e alla piazza principale, diver-se sono anche le attrattive mo-derne come il quartiere Wuwa, l’acquario e lo zoo. Hala Stule-cia, il Palazzetto del Centena-rio, è inoltre patrimonio Unesco. Simbolo di Breslavia non sono solo le grandi menti, ma anche i piccoli gnomi (circa duecento) che si incontrano camminando per la città sotto forma di curio-se statuine. Attenzione a non in-ciamparci, pare si arrabbino non poco! Il motto di Wroclaw 2016 è “Spazi di Bellezza” un tema che verrà interpretato dai numerosi artisti coinvolti alla manifesta-

zione. La cerimonia di apertura è stata il 17 gennaio; tra le ini-ziative per il 2016 Breslavia sa-rà Capitale Mondiale del Libro, con un’edizione speciale del-la European Literature Night. Il programma includerà anche l’International Jazz Day, il Sin-ging Europe Festival e l’Interna-tional Theatre Olympics.

San Sebastian (Spagna) celebra la cultura della convivenza

Donostia/San Sebastian, dop-pio toponimo della città, in lingua basca e in spagnolo, ha inaugu-rato il suo anno culturale il 20 gennaio con una serie di grandi eventi concomitanti con la festa tradizionale della Tamborrada, una manifestazione religiosa e folkloristica in onore del santo patrono, che quest’anno avrà un sapore tutto europeo. Tuttavia la cerimonia di apertura ufficiale europea si è tenuta il 23 genna-io, sei giorni dopo quella polac-ca, al Teatro Victoria Eugenia, seguita da un concerto. Il calen-dario fitto di eventi di Donostia-San Sebastian presentato per il 2016 segue il motto di “Cultura para la convivencia” (Cultura della convivenza) e promuove

modi alternativi di convivere nel-la diversità attraverso l’arte e la cultura. Simboli della rassegna sono i tre fari marini: il Faro del-la Vita (l’individuo e la società), il Faro della Pace (rispetto e con-vivenza) e il Faro delle Voci (di-versità e mutua comprensione). Punti salienti del programma sa-ranno poi il Trattato di Pace, una mostra sulla rappresentazione della pace e della violenza in Europa; “Ambasciate itineranti”, un progetto che porterà artisti di nazionalità diverse in molte città europee in nave, autobus e bici-

cletta per creare, condividere e diffondere le opere d’arte prove-nienti da paesi linguisticamente molto diversi tra loro. Le strade della città basca, che conta me-no di duecentomila abitanti (un terzo rispetto alla polacca Bre-slavia) saranno fonte d’attrazio-ne lungo tutto l’arco dell’anno e delizieranno non solo la vista ma anche i palati più esigenti con le tipiche tapas locali e le bevande al sidro.

Vanessa Gritti

Capitali europee della cultura 2016Wroclaw/Breslavia in Polonia e Donostia/San Sebastian in Spagna Un anno all’insegna di “Spazi di bellezza” e “Cultura della convivenza”

PER INFORMAZIONITel. 035 258559 - [email protected]

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Lo scorso dicembre Legam-biente ha pubblicato il XVI Rapporto Ecosistema Scuola, l’indagine annuale sulla quali-tà dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi scolastici italiani. La ricerca ha coinvolto 96 Comuni capoluogo di pro-vincia, a cui è stato sommini-strato un questionario per la raccolta dei dati con l’obiet-tivo di restituire un quadro –nazionale e regionale– del-la situazione e dell’impegno degli enti locali responsabi-li in questo settore. I dati del Rapporto 2014, riferiti a scuole dell’infanzia, primarie e secon-darie di primo grado, forni-

scono informazioni sullo stato degli edifici, le certificazioni, gli investimenti su servizi e ma-nutenzione, la sicurezza e la salubrità di strutture e zone li-mitrofe, l’attuazione di pratiche sostenibili come l’uso delle energie rinnovabili, la raccolta differenziata e i cibi biologici in mensa.Tra i risultati emersi da Eco-sistema Scuola spicca l’età avanzata degli edifici: su 6.310 strutture scolastiche consi-derate, il 65% è stato infatti costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisi-smica del 1974. Una leggera crescita si riscontra sul fronte delle certificazioni e su quello delle rinnovabili, sull’attenzio-ne ai criteri antisismici nelle nuove costruzioni e alla vulne-rabilità sismica; altri dati posi-tivi riguardano anche le prove

di evacuazione, la dotazione di porte antipanico, la raccol-ta differenziata e le bibliote-che. Segno negativo, invece, per le percentuali relative agli interventi per l’eliminazione di barriere architettoniche e la presenza di aree verdi. Varia di poco il livello dei servizi offerti per la mobilità casa-scuola e la sicurezza urbana delle aree antistanti le scuole, mentre preoccupa l’aumento di edi-fici che necessitano di inter-venti di manutenzione urgente (il 39,1%), controbilanciato in parte dall’aumento di investi-menti in opere manutentive.Legambiente sulla base dei dati forniti ha stilato anche una classifica dei comuni coinvolti: sul podio troviamo nell’ordine Trento, Reggio Emilia e Forlì; Emilia Romagna e Trentino si confermano dunque ai vertici, mentre la Lombardia spicca per gli investimenti sulla manu-tenzione degli edifici, la raccol-ta differenziata e la presenza di parchi e strutture sportive.

I primi dieci posti in classifica sono del resto occupati da cit-tà del Nord, evidenziando uno squilibrio tra le diverse aree del Paese.

La situazione in Lombardia

Unica città lombarda inserita nella top 10 è Brescia, al no-no posto, ma si sono ben po-sizionate anche Sondrio, che si distingue per le piste cicla-bili, Cremona, Lecco, che of-fre un buon servizio piedibus e di raccolta differenziata, se-guita da Varese, ai vertici per investimenti in manutenzione e mense biologiche. Gli edifi-ci scolastici della Lombardia risultano meno recenti rispet-to alla media nazionale, con il 70% costruito prima del 1974 e il 51% che necessita di in-terventi urgenti, nonostante i Comuni lombardi abbiano il merito di investire molto in ma-nutenzione straordinaria (circa 87 mila euro a edificio contro

i 34 mila della media naziona-le) e ordinaria (12 mila contro 7 mila). Per quanto riguarda i servizi, risulta scarso l’utilizzo di scuolabus, mentre supera la media nazionale il piedibus; meno di un decimo delle scuo-le è raggiunta dalle ciclabili. Sono invece al di sopra della media nazionale i dati relativi alle scuole inserite in parchi urbani e quelli relativi alla prati-ca della raccolta differenziata. L’impiego di fonti di energia rin-novabile e di pasti interamente biologici nelle mense riscon-

trano invece risultati meno in-coraggianti.Nonostante qualche migliora-mento, nel complesso i dati di Legambiente segnalano delle criticità legate alla vetustà de-gli edifici e all’urgenza di inter-venti di manutenzione; sono dati che fanno riflettere sul fat-to che in passato si sia inve-stito troppo poco e su quanto concreto e incalzante sia il bi-sogno di risposte tangibili da parte delle Istituzioni.

Elena Vitali

Più edifici che necessitano di interventi urgentima anche più certificazioni ed energia rinnovabile

XVI Rapporto Ecosistema ScuolaLegambiente fotografa l’edilizia scolastica

“Nel rapporto nazionale la Lombardia spicca per gli investimenti sulla manutenzione degli edifici, la raccolta differenziata e la presenza di parchi e strutture sportive” I Comuni lombardi in classifica

I 12 Comuni capoluogo di provincia della Lombardia hanno par-tecipato all’indagine di Legambiente, posizionandosi come se-gue nella graduatoria nazionale: 9^ Brescia, 13^ Sondrio, 21 Cremona, 24^ Lecco, 25^ Varese, 28^ Milano, 31 Mantova, 38^ Pavia, 56^ Lodi, 58^ Como. Bergamo e Monza hanno inviato dati incompleti (meno del 50%) e per questo non sono presenti nella classifica.

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Non c’è dubbio che un testo di-rompente come l’enciclica “Lau-dato Sì”, pubblicata il 18 giugno 2015, abbia suscitato clamore intorno a sé, sia per la scottan-te attualità delle tesi esposte che per i severi biasimi indirizzati ai maggiori responsabili dell’emer-genza ambientale. La lucidità e l’intransigenza che sostengono l’esposizione della quaestio sor-prendono i lettori, siano essi laici o credenti. Nelle sue 192 pagine la lettera papale fotografa lo sta-to di degrado del pianeta dialo-gando senza inibizioni tanto con la scienza quanto con la plurise-colare tradizione filosofica catto-lica al fine di elaborare un nuovo paradigma ecologico all’altezza delle sfide contemporanee. No-nostante la dissertazione di papa Bergoglio mantenga un registro popolare (e non potrebbe essere diversamente a fronte della fervi-da ispirazione francescana che l’anima), per addentrarsi a fon-do occorre disporre di adeguati strumenti d’interpretazione. Ed è proprio questo il proposito del libro “Papa Francesco e l’am-biente. Percorsi sulla teologia della Creazione dai Padri della Chiesa alla Laudato si’”, l’ultimo saggio di Luciano Valle - filoso-

fo, formatore e presiden-te del Cen-tro di Etica Ambientale bergamasco - edito da Ibis, progettato per decodifica-re e illustrare il messaggio del Santo Padre. L’im-presa viene portata a termine attraverso un’erudita analisi del sapere su cui si ba-sa l’enciclica, così da dotare il lettore di una traccia interpretativa particolareggiata ed esauriente. «Il documento si propo-ne innanzitutto di stilare un bilancio ed una critica della modernità, invitando-ci ad attraversarla per rimettersi in viaggio - afferma Luciano Val-le -. La modernità va rifondata, il mondo avrà un futuro solo se adotta un paradigma neo fran-cescano, cioè una nuova antro-pologia: rifondare l’umanesimo, l’uomo, ridare spazio all’amore per il creato». Mette subito le cose in chiaro il professor Valle

all’esor-dio di un’intervista tramuta-

tasi quasi subito in appassionato simposio. «Il cuore dell’enciclica è rintracciabile nell’introduzione e nelle due preghiere finali, do-ve l’indagine della natura viene descritta come studio dell’oîkos, cioè di una casa comune. Un’al-tra pietra angolare dell’opera è la nozione di ecologia integrale, attraverso la quale è possibi-

le comprendere che le fragilità del pianeta sono intimamente connesse alle iniquità socio-economiche», continua Val-le, fornendo lo spunto per trattare il tema della presa di distanza dal paradig-ma economico liberista, improntato a logiche di consumo insostenibili, a una mercificazione illimitata dell’esisten-te che scava voragini fra élite e sfruttati. Come conciliare tali conclusioni con la matrice occiden-tale della Chie-sa? È dunque possibile coniu-gare profitto e fede? «La rivo-luzione culturale

promulgata dal Papa è ancor più radicale, perché ambisce innanzitutto all’abbandono del dominio dell’uomo sul mondo nelle dimensioni logiche, tecni-che economiche e politiche, e a un rifiuto del primato utilitarista della prassi, un dogma adottato sia dal marxismo che dal purita-nesimo calvinista».Ma quali sarebbero gli esiti dell’auspicato sovvertimento?

«Si compirebbe allora la fonda-zione di una nuova antropologia che ridarebbe spazio alla con-templazione del creato, a un’a-pertura estatica al mistero delle cose, un atteggiamento impre-scindibile per ripensare il nostro essere nel mondo fraternizzan-do col creato. Il neo-francesca-nesimo su cui fa leva Bergoglio - continua Luciano Valle - av-versa i semplicismi di un ecolo-gismo superficiale, egli ci parla di ecosofia e di pentecostalismo cosmico: empatia, comprensio-ne reciproca col creato, perché il lume divino risiede anche nel granello di polvere. Ricordiamo il fraticello di Assisi quando porta-va vino alle api per difenderle dal rigore dell’inverno». Da dove parte il rovesciamento dello status quo? Valle non sem-bra riporre troppa fiducia nelle leve politiche attuali: «È dove-roso ripartire dalle scuole, dalla formazione. La nuova resistenza allo sfacelo dell’ecosistema ter-restre sorge dalla responsabili-tà individuale, anche se questo passaggio richiederebbe il coor-dinamento di una classe dirigen-te capace e risoluta».

Davide Albanese

Papa Francesco e l’ambienteLuciano Valle racconta l’enciclica attraverso i suoi “Percorsi sulla teologia della Creazione dai Padri della Chiesa alla Laudato sì”

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Come si scrive il destino di un uomo?Questa domanda, pur controversa e complessa che sia, alberga nei pensieri degli esseri umani da tempi ormai remoti.La grande riflessione si posa sulla diffe-renza nell’avere un destino già scritto o, al contrario, nel possedere gli strumenti necessari per scrivere il nostro percorso di vita. Analizzando la prima possibilità, lo scenario è quello di un uomo la cui natura risulta predeterminata dal suo codice ge-netico, presente all’interno di ogni nostra cellula. In questo caso l’essere umano è configurato come spettatore passivo del-la propria esistenza e non potrà cambiare l’esito del proprio fato in nessun modo.Nel secondo panorama sono invece am-biente esterno e interno di ogni individuo ad assumersi la capacità di influenzare l’espressione dei nostri geni. Questa vi-sione si riferisce alla scienza chiamata Epigenetica: “al di là, al di sopra” della genetica; pensiero che non contraddi-ce l’importanza dello studio genetico, ma che piuttosto ci insegna come una scrittura genetica, pur non modificando-si, può esprimersi o tacere a seconda di altre importanti variabili: l’ambiente in pri-mis. La domanda a questo punto è leci-ta e si pronuncia con forza dalle nostre labbra: “Cos’è l’ambiente?”. Per ambiente

intendiamo le condizioni climatiche all’in-terno delle quali siamo inscritti, quelle relative agli strati sociali di appartenen-za, ma anche la dieta che seguiamo. Nel 2007 una ricerca sul Topo Aguti -caratte-rizzato da un gene che produce peluria gialla, obesità, predisposizione al diabete e al cancro- dimostrò che al solo varia-re della dieta della madre, si invertiva la percentuale di filiazione avente questa malformazione: dal 75 al 25 %. Di anali-si ed esperimenti come questo ne sono stati fatti altri, anche su esseri umani, e i risultati sono i medesimi. Quello che os-serviamo è che cultura, comportamen-ti, diete, condizioni ambientali e pensieri sono capaci di imprimere trasformazioni considerevoli sull’espressione dei nostri geni e sugli esiti relativi al nostro futuro.Essere sostenibili nei confronti del-le nostre condotte, dei nostri pensieri e dell’ambiente che ci circonda sembra quindi essere il più potente elisir di lunga vita di cui l’essere umano è stato dotato; che sia finalmente questa considerazio-ne a regolare al meglio i nostri compor-tamenti?

Alessandro FortisFondatore dell’équipe TheClew

Con il 2016 arrivano i buoni propositi. Ovunque troviamo suggerimenti e ricette per migliorare la nostra vita ed essere ve-ramente felici una volta per tutte. C’è chi sa come dovrebbe essere il nostro fisico e ci invita a cambiarlo, c’è chi ha in serbo le quattro regolette che ci guideranno ver-so il successo economico o ha già pronto l’investimento dell’anno adatto proprio a noi. C’è dunque spesso chi sa meglio di noi cos’è meglio per noi! È innegabile che la sensazione di dover cambiare e rincorrere quell’idea di perfe-zione che ci viene propinata è molto for-te e trascinante tanto che, sul momento, può avere l’effetto di una scarica di adre-nalina: ci sentiamo potenti e già quasi al-la linea del traguardo. Poco dopo però è in agguato la fase di “down” e il senso di fallimento rischia di essere ancor più for-te dell’inebriante sensazione precedente. Che fare dunque per riuscire a vivere be-ne questi momenti di nuovo inizio? Come poter riuscire a godere a pieno delle energie rinnovatrici senza ritrovarsi a rincorrere la frenesia del dover cam-biare tutto e subito? Pensiamoci attra-verso una metafora. Un giovane che si appresta a una nuova avventura, come l’apprendimento di uno strumento musi-cale, per esempio il violino, riceverà dal

suo maestro l’indicazione di non suona-re per più di cinque minuti al giorno. Al ragazzo sembrerà strano e pieno di en-tusiasmo cercherà subito di allenarsi più tempo possibile. Si renderà presto conto che il collo, già dal terzo giorno sarà mol-to indolenzito e non gli permetterà più di portare avanti la sua passione. Se invece si approccerà con lentezza alla pratica, i muscoli piano piano si rafforzeranno e i primi risultati potranno vedersi e sostene-re l’entusiasmo. Potrebbe essere interessante accogliere questa metafora e farla nostra, maga-ri continuando ad assaporare un po’ di quella lentezza che ci siamo permessi di vivere in una mattina di vacanza; o anco-ra, potrebbe essere una buona idea, nel-la frenesia della ripresa, ritagliarci alcuni attimi per fare una lenta passeggiata im-bacuccati con cappello, guanti e sciarpa, senza parlare troppo per non far entrare il freddo in gola e gustarci il silenzio. L’augurio è che il nuovo anno possa es-sere motivo di slancio sostenibile, fatto anche di piccoli passi e perseveranza, con l’intento di raggiungere i nuovi risul-tati desiderati.

Diana Prada Psicologa dell’équipe TheClew

Sostenibil-mente La rubrica curata dall’equipe The Clew

(theclew.net)

Siamo padroni del nostro destino?

Vivere l’inizio di un nuovo anno

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Alimentazione & Salute

Prosegue come ogni mese la nostra rubrica sul mondo del lat-te e non solo con Bortolo Ghi-slotti, da sempre impegnato e attento osservatore di questo settore, sia per tradizione fami-liare che come titolare della IRIM srl di Ghisalba, azienda produt-trice di impianti di mungitura e attrezzature per il trattamento e la conservazione del latte.

Per cominciare, come è andato il lancio della campagna “Gli italiani lo fanno meglio”?Sta andando alla grande. Que-sta promozione è stata sposata addirittura da allevatori di altre regioni che la stanno ripropo-nendo a loro volta nei propri co-muni e nelle proprie province. Stiamo avendo consensi da par-te di molti sindaci e istituzioni: ad esempio l’Associazione Comuni Lodigiani (A.C.L.) ha dato soste-gno a questa iniziativa invitando tutti i propri comuni associati ad esporre questi manifesti.

Quindi la nostra pagina è diventata un manifesto?Partendo dall’ottimo lavoro fat-to dal grafico della vostra rivista, che ringrazio per aver interpre-tato al meglio il messaggio che volevamo trasmettere, abbiamo aggiunto un titolo diretto: “In-formazione per il consumatore” spiegando di controllare sulle confezioni i loghi che determi-nano la provenienza del latte e di scegliere solo quelli che ga-rantiscono il 100 % di latte ita-liano. Questo perché anche la stessa scritta “prodotto in Italia” non sempre significa che il latte sia italiano, bensì potrebbe voler dire che il confezionamento del latte o la trasformazione in for-maggio siano fatte in Italia, ma con latte proveniente dall’estero.

dove si possono mettere questi manifesti?Un po’ ovunque, nelle piazze, vicino alle scuole, agli ingressi dei paesi: ad esempio a Marti-nengo, il paese dove sono na-to, il comune ci ha concesso di esporli all’ingresso delle scuole e sta organizzando un incontro pubblico con la cittadinanza per sensibilizzare al consumo di pro-dotti locali o fatti con latte 100%

italiano. Anche il Distretto Agri-colo della pianura bergamasca ha ricevuto ufficialmente l’invito a partecipare a un evento dedi-cato alle scuole dal 17 al 20 mar-zo presso la Fiera di Bergamo e in quell’occasione gli allevatori saranno presenti per promuove-re questa campagna anche fra i più piccoli.

Qual è l’obiettivo di tutto questo? In definitiva vogliamo avvicinare il primo anello della filiera, l’alle-vatore, al consumatore finale, in

modo da far emergere i vantaggi reciproci: consumare latte e for-maggi di qualità, sani e genuini, e allo stesso tempo sostenere le produzioni locali, più controllabili di quelle estere. Sono convinto che in un mondo globalizzato, dove si vogliono uniformare le produzioni, omologare i gusti, appiattire la ricchezza data dalla varietà, c’è ancora molto spa-zio per idee e proposte nuove in grado di andare contro questa tendenza.

Qualche esempio?

Un esempio è la presentazione in occasione del convegno che si è svolto il 9 gennaio 2016 alla Bcc dell’Oglio e del Serio a Ghi-salba della possibilità di produrre un nuovo formaggio fresco, fatto solo con latte 100% italiano. Da-vanti all’on. Angelo Zucchi, Capo della Segreteria del Ministro del-le Politiche Agricole, all’on. Paolo Cova, della commissione agri-

coltura alla Camera, a Giovanni Fava, assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia e alla presenza dei presidenti regiona-li delle associazioni di categoria è stata fatta questa proposta: avendo noi italiani un latte otti-mo, è possibile produrre un for-maggio ottimo, anche al di fuori del circuito dei formaggi Dop, che rimangono comunque il no-stro fiore all’occhiello, tant’è vero che sono i più copiati in assoluto al mondo.

e perché allora questo nuovo formaggio non dop?Perchè anche nella categoria dei formaggi a pasta semidura e a stagionatura media, che spes-so non sono Dop e non danno nessuna garanzia di italianità, c’è spazio per valorizzare meglio la nostra produzione di latte e fare concorrenza a quei prodotti che invece provengono dall’estero, dove il più delle volte l’etichetta riporta l’uso di conservanti e co-loranti.

e invece che ingredienti ci sarebbero in questo?Latte 100% italiano, caglio vege-tale e sale. Nient’altro. E inoltre è possibile produrlo anche senza lattosio. Quando la materia pri-ma è di qualità, non servono tan-te sofisticazioni. Produrre latte in Italia è sicuramente più costoso che in altri Paesi. Ma solo con il latte italiano si possono produr-re formaggi che tutto il mondo ci invidia. La campagna d’informa-zione sul consumo di latte 100% italiano e di formaggi prodotti con latte italiano deve diventare uno sforzo collettivo di tutto il si-stema agricolo e di tutti i cittadini e le istituzioni che hanno a cuore la qualità dell’alimentazione e la trasparenza della provenienza e dell’etichettatura.

Prossimi appuntamenti?Vi aspettiamo a Martinengo (Bg) il 26 febbraio 2016 per la serata: “Latte e formaggi italiani, come difendere il vero made in Italy”.

Diego Moratti

Successo per i cartelloni informativi con lo slogan“gli italiani lo fanno meglio”. Molti Comuni adottano l’iniziativa

Mondo latte e non solo

Rubrica promossa in collaborazione con Bortolo Ghislotti, titolare della IRIM srl

Gli italianilo fanno meglioConsumando latte italiano

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Tuteli l’ambientein cui vivi

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Scoprirai che non costa di più

Allevatori Italiani

Ora tocca a te consumatore fare la scelta giusta!

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In occasione del Terra Madre Day, il 10 dicembre 2015, la con-dotta Slow Food della Bassa Bergamasca ha presentato la nuova guida nazionale “Fare la spesa con Slow Food: 2872 in-dirizzi per il cibo quotidiano”.Presso il nuovo ristorante Ma.Te. nella centrale piazza Garibal-di a Treviglio, un nutrito gruppo di produttori sono intervenu-ti unendosi all’apprezzamento della fiduciaria Barbara Schia-vino e del segretario Chicco Crippa per il successo dell’in-serimento all’interno della pre-stigiosa guida di un numero elevato di rappresentanti della pianura bergamasca, nella se-zione Lombardia. La guida infatti è suddivisa in Regioni e in sot-

tosezioni provinciali e ripercor-re in un viaggio virtuale tutti gli indirizzi presso i quali comprare i migliori prodotti su ogni territo-rio, garantiti dalle condotte locali Slow Food e dall’esperienza di anni di ricerca e partecipazione a fianco di agricoltori e artigiani del gusto, all’insegna del motto buono, pulito e giusto. Ventidue categorie merceologiche, 2457 produttori e artigiani, 286 botte-ghe e 56 rivendite specializzate, 419 produttori dei Presidi Slow Food e 73 mercati della Terra, ri-onali e comunali che presentano le caratteristiche salienti della fi-losofia della celebre associazio-ne. Edita da Slow Food, la guida costa 19.90 euro, con sconti per i soci.

Fare la spesa con Slow FoodA Treviglio presentata la nuova Guida

Il progetto Agrimagna è nato ufficialmente nel 2013 dall’ini-ziativa di un gruppo di piccoli allevatori e produttori della Valle Imagna che hanno cominciato a incontrarsi per discutere di lavo-ro e sostenibilità del territorio; lo scopo quello di sopravvivere alla crisi affrontandola insieme, sen-za mai mettere da parte il rispet-to per l’ambiente. Mossi da tali propositi e per sancire gli ideali che li hanno sin da subito accu-munati, nel 2014 gli aderenti al progetto hanno firmato il con-tratto di Rete di Imprese Agri-cole – depositato in Camera di Commercio – che ha permesso loro di trovare nuovi ed efficienti strumenti per comunicare con la potenziale clientela. Fondamen-tale in questo senso è stata la creazione del portale web, oltre che di marchio, sito, volantino e listino multiplo dei prodotti messi in vendita dalle singole realtà. Ce n’è davvero per tutti i gusti: grazie ad Agrimagna è possi-bile accedere ad una grande varietà di prelibatezze della Val-

le, dai salumi e i formaggi tipici bergamaschi, a frutta e verdura di prima scelta, vini, mieli e con-fetture di ogni tipo. Tutte le im-

prese associate si impegnano a utilizzare materie prime a chilo-metro zero, prediligendo meto-di di lavorazione artigianale ed eco-compatibile. Si tratta di un progetto importante, fondato su un’economia rispettosa e sulla passione per la terra, che pro-muove i valori della sostenibilità ambientale; valori che si respi-rano nell’aria insieme ai gustosi profumi dei prodotti genuini e di qualità esposti sui banchi dei mercati agricoli di Agrimagna. Tutte le info su agrimagna.it

Mangiare benecon AgrimagnaUn progetto che aiuta i piccoli allevatori e produttori della Valle

“Tutte le imprese associate si impegnano a utilizzare materie prime a chilometro zero, prediligendo metodi di lavorazione artigianale ed eco–compatibile”

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In vigna l’inverno è potatura, ri-flessione, speranza ed epifania del nuovo anno che è già inizia-to. In inverno la vigna, avvolta dal freddo e dal buio, si struttura e prende forma. La vita già comin-cia a muoversi ed esplode a pri-mavera quando si sviluppano le viti, crescono i grappoli dell’uva, la natura spinge, reclama atten-zione. E poi arriva la vendemmia, il momento cruciale per chi ha fatto del vino la propria vita. In inverno i vini sono in cantina già nelle botti e riposano, mentre si aspetta che si risveglino per iniziare la fermentazione al ter-mine della quale inizierà la loro maturazione. L’inverno è il tempo del raccoglimento, dei pensieri e dell’approfondimento, degli in-contri e della riflessione e il vino, essendo un prodotto della natu-ra e della complicità dell’uomo, ne segue ritmi e ne scandisce i tempi. La diversità di ogni vino infatti risiede sia nel territorio sia nella mano del viticoltore. D’inverno in Borgogna, mentre le vigne riposano, gli uomini prepa-rano una manifestazione che da anni richiama addetti ai lavori e professionisti: “Les Grand Jours de Bourgogne” (21-25 marzo) non è solo un appuntamento sui vini della regione nel cuore dei loro territori. Se capiterete da quelle parti ne rimarrete inebriati, perché con l’arrivo della prima-vera sembra risvegliarsi tutta la regione. Un evento imperdibile per chi ama il vino, anche co-me semplice spettatore, perché permette di condividere un’at-mosfera magica e di festa che si respira solo in quei giorni.

Alla scoperta dei vini della Borgogna

In una delle zona più belle di Francia, lungo una stretta stri-scia di terra che si estende da nord a sud della Borgogna, a partire da Digione fino a Lione,

si estende una delle zone vitivini-cole più interessanti del mondo. È qui che si producono alcuni dei vini più pregiati di Francia, insie-me a quelli della regione di Bor-deaux. Da qui proviene uno dei vini più diffusi al mondo, che ha conquistato la California come la Nuova Zelanda, lo Chardonnay, il cui nome deriva dal paese di Chardonnay, a sud della regione. Anche il vino più caro del mon-do, il Romanée–Conti, è prodot-to qui, su un piccolo fazzoletto di terra di 1,8 ettari. Le aziende vinicole della Borgogna infat-ti sono di piccole dimensioni e non superano i 10 ettari, per-ché l’obiettivo è puntare esclu-sivamente sulla qualità. Le caratteristiche climatiche uniche ne hanno decretato il successo nella storia che affonda le proprie radici nell’epoca di Carlo Magno.Si narra infatti che 1200 anni fa la moglie di Carlo Magno, stanca di vedere la barba del marito tinta di rosso dal vino, ottenne che dalle migliori uve bianche provenienti dalla collina di Corton si produ-cesse un bianco. Con il tempo quel vino, che spo-sa il profumo di tè ai fiori secchi, è diventato uno dei più celebri al mondo, per la sua apertura che al naso non appare mai banale. Ciò che sorprende di questi vini è la loro diversità, caratteristica

che li rende unici e meraviglia a ogni sorso. La Borgogna, pur estendendosi per soli 27.188 ettari, presenta un’incredibile caratterizzazione nonostante le uve siano per lo più Chardonnay per i bianchi e Pinot Nero per i rossi, con un’esigua percentuale di Gamay nella regione Beaujo-lais. Nonostante la zona viticola si divida in sei regioni, solo una piccola parte della Borgogna produce vini. L’area più famosa è la Côtes d’Or, ma ci sono anche le zone dello Chablis e Yonne, che si estendono a nord, Hau-tes Côtes a ovest, Côtes Cha-lonnaise che digrada verso sud, Mâconnais nella parte più meri-dionale e la vasta regione del Be-aujolais che arriva fino a Lione.

Terroir primitivo e ottime annate

Il suolo della Borgogna è com-posto prevalentemente da rocce calcaree o appartenenti all’era giurassica. Il clima è fresco e le condizioni meteorologiche che garantiscono ottime annate sono quelle in cui gli inverni presenta-no qualche gelata, giugno è bello e l’estate presenta un calore co-stante e deboli piogge, mentre settembre è caldo e secco. Di fronte a un rosso di Borgogna si rimane estasiati dagli aromi del

Pinot Nero, dalle note di frutta, fragola e ciliegia e dalla dolcezza naturale, dopo cui emergono le qualità che il vino esprime in ba-se alla sua lavorazione in cantina. I vini giovani non hanno il colore e la potenza dei vini ottenuti dal-le uve di Cabernet-Sauvignon o di Syrah, ma con il tempo matu-rano in ricchezza e complessità per sviluppare aromi possenti. I bianchi incantano per le loro no-te di pane tostato e burro che lo

Chardonnay sa regalare in tante sfumature a seconda della vini-ficazione, dell’invecchiamento e del terroir. I bianchi passano ra-ramente in barrique e offrono un profumo netto, senza troppa aci-dità, con note fruttate e di miele. In generale però i migliori bian-chi invecchiando guadagnano in complessità, regalando note di miele e nocciole.

Alice Motti

L’angolo del SommelierLa rubrica che vi invita a conoscere le eccellenze del vino curata dall’Enoteca La Cieca

Inverno nelle vigne della BorgognaDalla complicità tra uomo e “terroir” nasce la diversità dei grandi vini della regione

Côtes D’orGrandi vini bianchi e rossi. Le vigne del versante orientato a est si estendono su una fascia di terreno tra Digione e Santenay. Lì sono elaborati i vini più complessi, i più cari e quelli a più grande longevità.

Chablis e YonneIsolata a nord, i vini de l’Yonne presentano dei bianchi molto simili a quelli della vicina Côtes d’Or ma risultano più secchi, non tanto distanti da quelli della vicina valle della Loira.

Hautes Côtes Nella zona situata a ovest del lato principale della Côtes d’Or, le vigne sono piantate in zone protette da alti boschi. I vini sono più semplici e appaiono come una versione più rustica di quelli della Côtes d’Or.

Côtes Chalonnaise Le vigne, che sono il prolungamento meridionale di quelle della Côtes d’Or, si estendono nella regione di Saône e della Loira. Qui si possono trovare rossi e bianchi di carattere, dall’incredibile rapporto qualità-prezzo.

MâconnaisVasta regione meridionale a ovest della città di Mâcon in cui si trovano vini rossi leggeri e fruttati, ma soprattutto bianchi, in particolare nei paesi di Pouilly-Fuissé e Saint-Vérand.

BeaujolaisQuesta vasta regione si estende fino a Lione ed è l’unica a non utilizzare il Pinot Nero. Le sue vigne si trovano sulle montagne di origine granitica e i suoi rossi risultano gradevoli e dal gusto rotondo.

Le regioni della Borgogna

Alimentazione & Salute

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Le conseguenze patologiche di un controllo inadeguato della funzionalità dell’apparato cardio-circolatorio sono ancora oggi tra le principali cause di accesso a visite mediche, al pronto soccor-so per eventi acuti (che possono essere anche fatali o gravemen-te invalidanti) e in farmacia per l’acquisto dei farmaci prescrit-ti; questo rende le problemati-che cardiovascolari la principale causa di malattia cronica. Per prevenzione cardiovascolare si intende dunque l’insieme delle strategie che tutto l’ap-parato sanitario dovrebbe attuare per monitorare la popolazione al fine di ri-durre o anticipare i possibili effetti avversi conseguenti a un malfunzionamento del sistema circolatorio e del cuo-re, che ne è il fulcro. Negli ultimi anni gli organismi competenti a livello nazionale e internaziona-le hanno stilato una “Tabella dei fattori di rischio cardiovascolare”, frequentemente rivista in modo opportuno per adattarsi quanto più possibile alla popolazione e ai risultati riscontrati sul campo.

Fattori non modificabiliGli elementi elencati in questa ta-bella comprendono alcuni fatto-ri non modificabili: età (più si va avanti negli anni e maggiore è sta-tisticamente il rischio di incorrere in un evento acuto quale infarto o ictus), sesso (gli uomini sono più predisposti delle donne), familia-rità. Su questi fattori non si può evidentemente intervenire ma è necessario fare informazione in modo che gli individui interessati siano sensibilizzati a un più atten-to e assiduo controllo.

Fattori modificabili

Ipertensione arteriosa, peso, co-lesterolo, diabete, fumo, scor-rette abitudini alimentari, stile di

vita, BMI (ovvero l’indice di mas-sa corporea) sono invece fattori modificabili. Tali elementi sono tra le principali cause di aumen-to delle probabilità di insorgenza di problematiche cardiovascolari; vasi sanguigni intasati di placche di colesterolo, induriti da anni di fumo, sono un ostacolo al cor-retto flusso di sangue attraverso un corpo eccessivamente ap-

pe- santito che richiede al cuore uno sforzo ec-cessivo. E’ evidente che l’obiet-tivo di tutto l’apparato sanitario, nell’ottica di fare prevenzione cardiovascolare, debba essere la riduzione dell’impatto degli ele-menti elencati nel secondo grup-po di Fattori di rischio.

L’ipertensione arteriosa

Il principale target è il controllo dello stato di ipertensione arte-riosa, vale a dire l’innalzamento della pressione, e quindi della resistenza, nei vasi sanguigni ar-teriosi contro cui il cuore deve lavorare per spingere il sangue in tutto il corpo. Il controllo della pressione, domestico, ambula-toriale o in farmacia, dovrebbe essere la prima semplice strate-gia da attuare, in particolare da parte di tutte quelle persone inte-ressate da uno o più dei fattori di rischio elencati. I risultati di questi controlli devono essere condivisi con il medico di base ed even-

tualmente con uno specialista del settore: i valori di pressione riscontrati da ogni individuo van-no infatti contestualizzati nella sua condizione di salute gene-rale; non è detto che i medesimi limiti di pressione siano adeguati ed accettabili per tutti. Tale va-lutazione è di competenza del medico curante, così come la definizione di opportuni interven-ti correttivi da attuare caso per caso.

Le campagne di prevenzione

Al fine di informare e incentivare al controllo dello stato del pro-prio sistema cardiovascolare, negli ultimi anni sono state pro-mosse presso le farmacie delle campagne di screening in col-laborazione con alcune aziende del settore, come per esempio le giornate di misurazione gra-tuita della pressione arteriosa e la campagna Farmacia Amica del Cuore. Lo scopo di queste campagne è quello di mettere a disposizione dei pazienti (e dei medici) le strumentazioni idonee a rilevare i valori di quei fattori modificabili di cui abbiamo parla-to poco fa: oltre alla misurazione della pressione, recandosi in far-macia è possibile eseguire elet-trocardiogrammi, monitoraggi nelle 24 ore della pressione (Hol-ter pressorio) e della funzionalità cardiaca (Holter ECG), tutti refer-tati in breve tempo da cardiologi accreditati. È possibile verificare il proprio livello di colesterolo, de-finire il Profilo lipidico completo e misurare glicemia ed emoglobi-na glicata con apparecchiature sempre più sofisticate; è altret-tanto possibile verificare il peso e la composizione corporea con una bilancia apposita (misurazio-ne di impedenziometria).Durante le campagne di scre-ening, la raccolta di questi dati analitici consente di compilare

semplici questionari che diano al paziente e al proprio medico una visione più dettagliata del profilo di rischio cardiovasco-lare. Questi servizi inoltre sono sempre disponibili per chiunque sia interessato. L’obiettivo di que-ste campagne d’informazione è principalmente quello di solleci-tare e invitare soprattutto quella

larghissima parte di popolazione che non si sottopone quasi mai ad accertamenti, con la finalità ul-tima di riuscire a sensibilizzare un numero sempre maggiore di per-sone e renderle consapevoli del grande valore della prevenzione cardiovascolare.

Dott. Michele Visini

Salute e prevenzione

Rubrica promossain collaborazione con

Farmacia Visini - Dott. Michele VisiniVia Italia, 2 - Almè (Bg)Tel. +39 035 541269 - [email protected]

Valori di pressione arteriosaPReSSIONe ADeGuATAPressione sistolica, cioè “la massima”, inferiore a 120 mmHgPressione diastolica, cioè “la minima”, inferiore a 80 mmHg

STATO DI PRe-IPeRTeNSIONePressione sistolica compresa tra 80 e 90 mmHgPressione diastolica compresa tra 120 e 140 mmHg

IPeRTeNSIONe ARTeRIOSAdi grado moderato o grave, con valori superiori ai limiti sopra definiti.

Ipertensione arteriosa e Campagne di screeningpresso le farmacie per ridurre l’impatto dei fattori di rischio

La prevenzione cardiovascolare

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Si tratta, letteralmente, di “cibo mangiato con le dita” ed è una tendenza molto diffusa in Ame-rica che sta prendendo sem-pre più piede anche da noi, ispirando schiere di appassio-nati. Questo termine nasce nel febbraio del 2002 in occasio-ne dell’Expogast di Salisburgo dove nel regolamento per la competizione era previsto un programma specialistico per le Squadre Nazionali di Chef di cucina che partecipavano, successivamente identificato come Finger food.Molti Finger food sulle tavole italiane rappresentano il patri-monio tradizionale e regionale, ma anche specialità etniche, personalizzati a piacere con infiniti stili diversi di presenta-zione facilmente riproducibili. Spesso sono contenuti in in-volucri che consentono di “non prendere il cibo con le mani”, scelta sicuramente miglio-re sotto il profilo igienico. Per mangiare questi piccoli boc-coni troviamo frequentemente un ampio assortimento di mini posaterie di plastica o legno,

bacchettine di bambù, bic-chierini, coppette a triangolo, a pago-da o cilindri-che, mini ciotole, coni di legno, piattini ovali, rettan-golari o con altre forme, alza-tine, caratte-rizzati da un design moderno che permet-tono allesti-menti di grande effetto. Spesso le stoviglie sono infrangibili e possono essere realizzate anche con materiale da riciclo ma idoneo al contatto con gli alimenti o, meglio anco-ra, utilizzando “contenitori” na-turali come foglie, bucce, gusci

o totalmente commestibili co-me involucri vegetali (barchette di zucchine, coppette di po-modori, cestini di patate). Se si vuole sperimentare personal-mente, bisogna fare attenzione che i supporti siano adeguati alle preparazioni, abbastanza rigidi da contenere il giusto pe-so e con un’elevata sicurezza al contatto con gli alimenti. Molte preparazioni si possono realizzare in tempi brevi e tante proposte possono essere cu-cinate in anticipo, congelate e scaldate all’ultimo momento o, semplicemente, non richie-dono alcuna cottura. Questi cibi possono essere serviti sia caldi sia freddi ed è importante che le varie preparazioni ab-biano la stessa dimensione.È inoltre d’obbligo fare atten-zione alla proliferazione bat-terica, soprattutto riguardo ai tempi, alle temperature e alle contaminazioni crociate di cui si deve sempre tener conto nelle varie fasi di lavorazione, oltre alla corretta sanificazio-ne degli utensili e attrezzature utilizzate. Parlando di Finger food, si pensa subito a stuz-zichini di piccole dimensioni e mangiati in un solo boccone (o non difficili da dividere). Questi

cibi possono essere presenta-ti prima di un pasto, in quan-tità limitata, o raggruppati per rimpiazzare un vero e proprio menù tradizionale e si posso-no realizzare anche con ingre-dienti alternativi o con sostanze che soddisfino le esigenze nu-trizionali di persone che pre-sentano intolleranze o allergie. Forse l’unica pecca è che, date le loro dimensioni ridotte, si ri-schia di ingerire grandi quanti-tà di calorie senza rendersene conto! La parola d’ordine è va-rietà: si consiglia di offrire al-meno 8-10 proposte differenti di Finger food, calcolando al-meno 4-6 pezzi per ospite per ogni ora di durata dell’invito. Si potranno realizzare Finger food che stuzzichino l’appe-tito coinvolgendo tutti i 5 sen-si, ricercando effetti cromatici e abbinando cibi anche con consistenze differenti, senza

però necessariamente seguire un prototipo, dando vita a una cucina “dinamica” con ricette monoporzione. Persino con i più piccoli il Finger food può essere vincente! Si può quasi dire che tutti i bambini attraver-sano una fase in cui gli “stuzzi-chini” sono il modo migliore per dar loro da mangiare, orien-tandosi ovviamente verso una vasta gamma di ingredienti ge-nuini e gustosi. Molti studi han-no dimostrato come il colore, la forma ma anche la presenta-zione estetica intervengono sul binomio cibo-consumatore, perché tutte queste caratteri-stiche influiscono sulla perce-zione qualitativa e percettiva del cibo consumato. Ricordia-mo quindi che, anche quando si mangia, l’occhio vuole la sua parte e, nel caso dei Finger fo-od, la percezione visiva è es-senziale.

Rossana MadaschiDietista Punto ristorazione eDocente di Scienza dell’AlimentazioneCell. +39 347 0332740 - [email protected]

La rubrica è promossa da Punto Ristorazione srl

Golosità in miniatura sfiziose e a effetto

Finger foodIl piacere di mangiare con le mani

“Molti Finger food rappresentano il patrimonio tradizionale e regionale italiano, ma anche specialità etniche facilmente riproducibili”

“Questi cibi possono essere serviti sia caldi sia freddi; è importante che le varie preparazioni abbiano la stessa dimensione”

Alimentazione & Salute

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L’espressione “frutta secca” ha un signi-ficato più ampio rispetto a quello che gli viene attribuito nel linguaggio comune. Infatti, nell’uso comune con frutta secca si intende solitamente indicare soltanto mandorle, pistacchi, noci ecc. che in re-altà sono semi oleosi. Comprende, inve-ce, anche tutti i frutti che attraverso un sistema molto antico di conservazione, vale a dire l’essiccazione, vengono privati di gran parte della loro acqua.La frutta secca si divide in: non oleosa o glucidica (ad esempio la banana disi-dratata), ricca di zuccheri; lipidica, conte-nente un’elevata quantità di grassi (come le arachidi). La prima categoria si divide a sua volta in frutta disidratata, che perde un’elevata quantità d’acqua con un pro-cesso di essicazione tramite ventilazione a 70°C e candita, ovvero essiccata e dol-cificata tramite l’aggiunta di saccarosio.Quella lipidica, invece, comprende una serie di prodotti, sia frutti sia se-mi, particolarmente ricchi di nutrienti che mantengo-no il nostro corpo in sa-lute. Tuttavia occorre fare attenzione e non mangiarne in grandi quantità per una dieta equilibrata, soprattutto se si fa poco movimento. Questi ali-

menti, infatti, contengono molti grassi e andrebbero consumati lontano dai pasti, magari abbinati ad un frutto fresco per uno spuntino. È necessario dire, però, che la maggior parte dei lipidi è costitu-ita da grassi monoinsaturi e polinsaturi che aiutano a combattere il colesterolo. La frutta secca contiene vitamine, in par-ticolare la A e la E, in minori quantità la C e la K e, soprattutto quella oleosa, sa-li minerali come zinco, fosforo, potassio, calcio e magnesio. È consigliata in parti-colar modo a chi soffre di stitichezza ed emorroidi e agli sportivi; aiuta la ricrescita dei capelli e ha effetti benefici sul fegato. Sconsigliata a chi ha problemi di diarrea, colon irritabile e gastrite. Alle future mam-me, invece, si raccomanda di consumare la frutta secca oleosa in quantità modera-te, dato che la loro elevata concentrazio-ne di glucosio potrebbe causare il diabete gestazionale.

Alcuni la chiamano cicoria asparago, per via della sua particolare forma, altri cicoria catalogna o semplicemente catalogna.Ma, alla fin fine di cosa si tratta? È un or-taggio dalle foglie verdi, strette e lunghe, raggruppate a cespo in coste bianche. Fa parte della famiglia delle Composite ed è un prodotto tipicamente italiano. Viene coltivato principalmente in Puglia e in Ve-neto -regione che ha riconosciuto la Cico-ria catalogna di Chioggia- ma anche nel Lazio, dove questo ortag-gio è stato inseri-to nell’elenco dei prodotti agroalimen-tari tradizio-nali italiani (P.A.T.) con il nome di cico-ria di catalogna frastagliata di Gaeta (puntarelle). Come in tutte le ver-dure verdi, anche nella catalogna sono presen-ti clorofilla e carotenoidi, sostanze antiossidanti e magnesio, il sale minera-le regolatore del metaboli-smo di carboidrati e proteine. La catalogna contiene inoltre cal-cio e fosforo, indispensabili al nostro organismo in quanto componenti fon-damentali di ossa e denti, potassio e vita-mine, in particolare la A e la C. È una ricca

fonte di princìpi nutrizionali e, quella te-nera, sarebbe meglio consumarla cruda per beneficiare di tutte le sue proprietà. Una buona idea, quindi, potrebbe essere seguire le proposte della cucina laziale e consumare le puntarelle in pinzimonio o in un’insalata mista. La catalogna si adat-ta perfettamente a piatti semplici, veloci da realizzare, gustosi e consigliati a chi ha l’incubo della bilancia, dato che il potere calorico della cicoria è piuttosto limitato.È adatta a chi soffre di stitichezza, sti-

mola la circolazione sanguigna e l’eliminazione della bile. Se fre-

sca, è possibile conservarla in frigorifero per qualche

giorno; massimo due se cotta e in questo caso

è necessario riporla all’interno di un con-

tenitore chiuso.Inoltre sapevate che la catalogna è molto apprez-zata anche da conigli, roditori e tartarughe? Le sostanze che contiene, infatti, contribuiscono a mantenere in salute il loro appartato di-gerente e uri-nario.

Pasticcini frutta secca e miele Catalogna alla cremaPreParazIoNeFate sciogliere il burro in una padella su fuoco moderato e unite la semola di grano duro rigirando con un cucchia-io di legno fino a farla dorare. Togliete dal fuoco, lasciate riposare il composto e successivamente aggiungete noci, mandorle e nocciole tostate e spezzet-tate. Mettete il tutto in una casseruola in cui dovrete aggiungere la vanillina, l’ac-qua di fior d’arancio, zucchero e miele riscaldato in una padella a fuoco bas-so (che potrete aromatizzare durante la cottura, se gradite, aggiungendo della cannella in polvere). Mescolate il com-posto tenendo la casseruola a fuoco basso e aspettate che raggiunga una consistenza densa e omogenea. A que-sto punto togliete dal fuoco, formate dei pasticcini su un vassoio, lasciateli raf-freddare e indurire.

INGredIeNtI Per 4 PerSoNe•250grdisemoladigranoduro

a grana grossa•100grdimiele•100grdizucchero•50grdiburro•2cucchiaidiacquadifiord’arancio•1bustinadivanillina•50grdimandorlespellate•50grdinocciolespellate•50grdigheriglidinocisenzapellicina

INGredIeNtI Per 4 PerSoNe•1kgdicatalogna•200grdipannafresca•50grdiburro•Mezzolitrodibrodo•20grdifarina•4fettedipanecasereccio•Sale•Pepe

LaRICETTALa

RICETTA

PreParazIoNeLavate la catalogna, togliete le parti più dure e fatela lessare per circa 40 minuti.A cottura ultimata immergetela in acqua fredda per qualche minuto, poi scolate-la e infine strizzatela. Prendete il burro e fatelo rosolare in un tegame largo, ag-giungete la farina e mescolate bene. La-sciate rosolare il composto per qualche istante, continuando a girare, e unite il brodo caldo. Portate a bollore la salsa, aggiungete la catalogna tritata, il sale, il pepe e un pizzico di zucchero. Fate cuocere per circa 10 minuti a fuoco len-to con il recipiente coperto, mescolate spesso. Poco prima del termine della cottura alzate la fiamma, unite la pan-na e fate cuocere ancora per qualche minuto. Prendete il pane, fatelo a fette, mettetelo a riscaldare per qualche mi-nuto e infine spalmatevi sopra la crema alla catalogna.

CatalognaLa cicoria della saluteUna prelibatezza per umani e non…

Frutta seccaPer uno spuntino sano e nutrientema attenzione alle porzioni!

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Appuntamenti dal territorioCalendario Febbraio 2016BERGAMO

■■■ Incontro 30 gennaio > 27 febbraio Corso di cucina invernale Bergamo 10-12 > via Quarenghi 36 corso per imparare insieme a cucinare, il costo è di 65 euro comprensivo di pranzo Tel. 035 321377

■■■ rASSeGnA fino al 28 maggio Tierra. Nuove rotte per un mondo più umano. Provincia di Bergamo Luoghi vari rassegna di spettacoli e incontri nelle biblioteche, piazze e teatri della provincia di Bergamo www.tierranuoverotte.it

■■■ Incontro tutti i mercoledì fino al 15 giugno Lecturae Dantis Bergomensis Bergamo 18 > Palazzo Storico Credito Bergamasco via San Francesco d’Assisi Appuntamenti con i versi della Divina commedia: 34 incontri per ripercorrere uno ad uno i canti dell’Inferno Dantesco www.fondazionecreberg.it

■■■ Incontro 2/16/23 febbraio- 1 marzo Che bocca grande che hai…“La fiaba di Cappuccetto Rosso” Trescore Balneario (BG) 17-18.30 > Consultorio Familiare Zelinda, via Fratelli Calvi 1 Laboratorio per bambini tra i 30 mesi e i 42 mesi e genitori. necessaria la preiscrizione [email protected]

■■■ Incontro 5 febbraio Mafie nella bergamasca e agromafie Caravaggio (BG) Oratorio maschile, vicolo S. Carlo Incontro organizzato da LIBerA e SLoW FooD. relatori Luca Bonzanni e chicco crippa

■■■ FIerA 5-7 febbraio Bergamo Sposi 2016 Bergamo Fiera di Bergamo, via Lunga Fiera in cui si racconterà ai futuri sposi come passione e cura dei dettagli possano rendere indimenticabile il giorno più importante della loro vita www.bergamofiera.it

■■■ Incontro 5/19 febbraio- 4 marzo Innamorate del troppo amore Trescore Balneario (BG) 20.30 > Consultorio Familiare Zelinda, via Fratelli Calvi 1 Incontri sulla dipendenza affettiva come forma patologica di amore. Gruppo di sostegno [email protected]

■■■ Incontro 6 febbraio Festa di Carnevale Cortenuova (BG) Palazzo Colleoni, via Molino 2 Incontro nell’antica dimora edificata nel settecento dal blasonato casato dei conti colleoni, immersa in un parco secolare di stile inglese

www.palazzocolleoni.it

■■■ Incontro 6 febbraio Per i genitori che vogliono sapere Osio Sopra (BG) 21 > discoteca Bolgia, via Vaccarezza 8 Incontro organizzato per permettere ai genitori di conoscere bene i posti frequentati dai propri ragazzi, al fine di creare un dialogo tra loro e i figli www.associazionegenitoriatena.it

■■■ LABorAtorIo 6/13/20/27 febbraio Laboratorio esperienziale per bambini/e dai 4 ai 6 anni Seriate (BG) 10-11 > Spazio Terzo Mondo, via Italia 73 Laboratorio in cui il bambino avrà la possibilità di sentire, riconoscere, esprimere e rielaborare le proprie emozioni primarie. Il costo è di 35 euro a bambino Tel. 035 290250

■■■ LABorAtorIo e prAnzo 7 febbraio Cenone di Capodanno cinese, anno della scimmia Bergamo via Quarenghi 36 Apertura a pranzo con laboratorio per bambini 035 321377

■■■ HAnDmADe 7 febbraio Factory Market Alzano Lombardo (BG) Spazio Fase, Via Daniele Pesenti 12 80 espositori da tutta Italia con le proprie creazioni handmade, artistiche e culinarie www.spaziofase.com

■■■ Incontro 8 febbraio Corso di respirazione Bergamo 18.15 > via Quarenghi 36 Incontri per imparare a essere consapevoli del proprio respiro. prezzo di 10 lezioni comprensive di pasto è di 130 euro 035 321377

■■■ Incontro 11 febbraio La mia voce, il canto e le tue emozioni Trescore Balneario (BG) 20.30 > Consultorio Familiare Zelinda, via Fratelli Calvi 1 Incontro incentrato sul tema della musicalità della voce nella relazione fra mamma e bambino [email protected]

■■■ Incontro 11/17/24 febbraio- 2/10 marzo Divers-agricolture per nuove leve Ponte S. Pietro (BG), 20.30-22.30 > Via Isolotto corso sulla coltivazione 344 2899349

■■■ Incontro 11/18/25 febbraio Corso Base di cucina naturale Bergamo 20-22.30 > Nutrirsi di salute, via Monte Tesoro 12 Incontri formativi sull’educazione alimentare, preparazione di ricette naturali e l’utilizzo di ingredienti biologici. www.nutrirsidisalute.it

■■■ Incontro 13/14 febbraio San Valentino Cortenuova (BG) Palazzo Colleoni, via Molino 2 Sabato sera cena romantica nell’antica

dimora edificata nel settecento dal blasonato casato dei conti colleoni, immersa in un parco secolare di stile inglese. Domenica pranzo dedicato anche a tutta la famiglia www.palazzocolleoni.it

■■■ LABorAtorIo 13 febbraio Laboratorio creativo dedicato alla festa di San Valentino Bergamo 15 > Via Borgo Santa Caterina 62 Laboratorio creativo in cui si avrà la possibilità di realizzare oggetti per San

Valentino. Il costo per i non soci è di 6 euro. 333 8029667

■■■ Incontro 13/20/27 febbraio Insieme alla vita nascente Trescore Balneario (BG) 10-13 > Consultorio Familiare Zelinda, via Fratelli Calvi 1 La nascita come esperienza di coppia e di apertura alla vita. [email protected]

■■■ cenA 14 febbraio Cena di San Valentino Bergamo via Quarenghi 36 cena per la festa degli innamorati. Tel. 035 321377

■■■ Incontro 14 febbraio Conoscenza per l’Evoluzione della Coscienza. Chi siamo. - 5 - Bergamo 9.30-12.30 > Alchemilla, via Corridoni 22/C Ultimo del ciclo di 5 incontri in cui si tratta

della Scienza dello Spirito e delle nuove scoperte scientifiche, la costituzione dell’essere umano come coscienza fisico-psico-spirituale. Il costo di ogni incontro è di 20,00 euro Tel. 035 363385

■■■ Incontro 15 febbraio Ugualmente liberi di amare Trescore Balneario (BG) 16-18 > Consultorio Failiare Zelinda, via Fratelli Calvi 1 Laboratorio di educazione affettiva e sessuale rivolto ad adolescenti con

disabilità a livello cognitivo e loro genitori. [email protected]

■■■ Incontro 15 febbraio Genitori separati e figli adolescenti Trescore Balneario (BG) 20.45 > Consultorio Familiare Zelinda, via Fratelli Calvi 1 percorso di gruppo per comprendere i pensieri e le emozioni dei propri figli durante l’adolescenza. necessaria la preiscrizione. [email protected]

■■■ Incontro 15 febbraio Accompagnamento alla nascita. Cerchio donne in attesa Trescore Balneario (BG) 16.30-18.30 > Consultorio Familiare Zelinda, via Fratelli Calvi 1 Incontro per scegliere consapevolmente come vivere la gravidanza, il parto e i primi tempi dopo la nascita. [email protected]

■■■ Incontro 17 febbraio

Cucinare con gli scarti Almenno San Salvatore (BG) 19.30 > Lumaca, via Pavoni 7 corso sulla preparazione di piatti ricavati dall’utilizzo di scarti. È necessario iscriversi entro il mercoledì precedente la lezione. [email protected]

■■■ Incontro 17 febbraio ISIS che cos’è lo Stato Islamico? Bergamo 18 > Centro studi La Porta, viale Papa Giovanni XXIII 30 Incontro sulla radicalizzazione e Islam in europa. Tel. 035 219230

■■■ Incontro 18/25 febbraio Lezione di cucina naturale Celadina (BG) 20-22.30 > Nutrirsi di salute, via Monte Tesoro 12 corso di cucina naturale comprensivo di degustazione di tutte le preparazioni della lezione. La quota di partecipazione è di 35 euro. www.nutrirsidisalute.it

■■■ cenA 19 febbraio Cena sociale Bergamo via Quarenghi 36 Incontro con i soci con proiezione del video “SeI GrADI” Tel. 035 321377

■■■ Incontro 21/28 febbraio- 3 marzo Il corpo racconta Trescore Balneario (BG) 9-12 > Consultorio Familiare Zelinda, via Fratelli Calvi 1 Incontri per mamma e figlia (dalla quinta elementare alla seconda media) per scoprire i processi segreti del ciclo femminile. [email protected]

■■■ Incontro 26 febbraio Latte e formaggi italiani, come difendere il vero made in Italy Martinengo (BG) > Filandone Serata informativa con esperti del settore www.martinengo.org

■■■ Incontro 2 marzo Racconti di parto: venire al mondo… Trescore Balneario (BG) 14.30-16.30 > Consultorio Familiare Zelinda, via Fratelli Calvi 1 Un dono per le donne in attesa del loro piccolino curato da altre donne già madri. [email protected]

■■■ cenA 4 marzo Festa della donna Cortenuova (BG) Palazzo Colleoni, via Molino 2 Incontro nell’antica dimora edificata nel settecento dal blasonato casato dei conti colleoni, immersa in un parco secolare di stile inglese. www.palazzocolleoni.it

■■■ VISIte GUIDAte 6 marzo Giornata dei Castelli aperti Bassa Bergamasca > Luoghi vari Iniziativa che consente ai visitatori di conoscere le bellezze architettoniche del territorio

www.bassabergamascaorientale.it

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www.infosostenibile.itNumero 49 - Gennaio/Febbraio 201644

Page 45: InfoSOStenibile 49 > Gennaio/Febbraio 2016

Calendario Febbraio 2016BREsciA

■■■ moStrA fino al 14 febbraio All These Images, These Sounds Brescia Galleria Apalazzogallery, piazza Tebaldo Brusato 35 mostra personale di Jonas mekas, poeta e regista lituano naturalizzato americano, curata dal duo Francesco Urbano ragazzi. www.apalazzo.net

■■■ moStrA fino al 15 febbraio Marc Chagall. Anni russi 1907-1924 Brescia Museo Santa Giulia, via Musei 81b mostra sul grande artista con i suoi capolavori degli anni russi, arricchiti da un racconto d’eccezione, con l’omaggio di Dario Fo. [email protected]

■■■ moStrA fino al 15 febbraio Expo 1904. Brescia tra modernità e tradizione Brescia Piccolo Miglio, via Castello 9 Una mostra per illustrare e documentare l’esposizione in castello del 1904 e il clima culturale della Brescia Liberty. www.bresciamusei.com

■■■ moStrA fino al 27 febbraio Eternal now Brescia Da martedì a sabato: 10-13, 15.30-19.30 La mostra sarà l’occasione per ammirare i lavori più famosi degli anni ‘80-’90, le eleganti serie in bianco e nero in cui le immagini sono trasportate in una dimensione sospesa ed ovattata, dove i corpi e gli oggetti assumono un aspetto intimo e mistico. www.pacicontemporary.com

■■■ moStrA fino al 6 marzo Il popolo che venne dal cielo Brescia Chiesa di San Cristo, via Piamarta 9 mostra didattica dei missionari saveriani. www.ircbrescia.it

■■■ moStrA fino al 6 marzo Extra large Sirmione Photo Marathon 2015 Sirmione (BS) Piazza Carducci mostra fotografica. www.sirmionebs.it

■■■ moStrA fino al 12 marzo Joe Hill, Il Polittico Iseo (BS) Circolo dei lavoratori, via Pergola 7/9 mostra del pittore Bruno zoppetti dedicata al compositore-sindacalista svedese Joe Hill. www.brunozoppetti.com

■■■ moStrA fino al 31 marzo Unready-Made Brescia Alba Area Gallery, Corsetto S. Agata 22 Una mostra il cui significato trae origine dal noto concetto del ready-made formulato da marcel Duchamp e quindi dall’idea del già fatto. www.albaareagallery.it

■■■ FeStIVAL 3/8/10/12 febbraio Festival Fare Memoria- Donne e Shoah Chiari, Rovato, Orzinuovi, Flero (BS) Un ciclo di incontri per non dimenticare l’Olocausto. www.fondazionefilosofilungologlio.it

■■■ Incontro 12 febbraio Lezioni di cibo Cigole (BS) 19.30 > Palazzo Cigola Martinoni Un incontro incentrato sul tema dell’insonnia. 335 6057812

■■■ LABorAtorIo 28 febbraio- 6 marzo Laboratori e sollazzo sull’ortoboscogiardino Sanpolino (BS) L’ortoboscogiardino, via Don Luigi Barberis Incontri intorno ai temi della terra e della partecipazione per scambi di saperi e conoscenze, osservazione e cura dell’area verde in comodato a Sanpolino. [email protected]

MiLANO

■■■ moStrA fino al 7 febbraio Da Raffaello a Schiele Milano (MI) Palazzo Reale capolavori dal museo delle Belle Arti di Budapest. www.daraffaelloaschiele.it

■■■ moStrA fino al 21 febbraio Racconti dal paradiso Milano (MI) Mudec - Museo delle Culture, via Tortona 56 mostra dedicata alle opere di Gaugin. www.musement.com

■■■ moStrA fino al 29 febbraio Silos Armani Milano (MI) Via Bergognone 40 nel museo di Armani si attraversa la storia di 40 anni di collezioni dello stilista piacentino, con la possibilità di vedere i bozzetti, gli abiti più usati, la nascita di uno stile unico. www.armanisilos.com

■■■ moStrA 6 febbraio > 4 marzo Arte e Sostenibilità Milano (MI) Mgallery Collection Grand Visconti Palace La mostra è rivolta a interpretazioni pittorico-fotografiche a tema ‘Arte e Sostenibilità’. www.eventioggi.net

■■■ moStrA 12 febbraio > 30 marzo Pablo Picasso Milano (MI) Galleria Deodato Arte, via S. Marta 6 mostra in cui sono esposte numerose opere litografiche dagli anni venti agli anni settanta, oltre a una selezione di incisioni appartenenti alle serie Suite Voillard e La celestine. www.deodato.com

mercati Agricolie Biologici

BERGAMO

■■■ tUttI I mArteDì Farmers market Campagna Amica Bergamo, piazza S. Spirito 8.00-12.30 Coldiretti Tel. 035.4524125

■■■ tUttI I GIoVeDì Farmers market Campagna Amica Seriate, piazza Alebardi 8.00-12.30 Coldiretti Tel. 035.4524125

■■■ tUttI I VenerDì Farmers market Campagna Amica Bergamo, piazza Pontida 8.00-12.30 Coldiretti Tel. 035.4524125

■■■ tUttI I SABAtI Mercato “bRiologico” Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta 9.00-12.00 [email protected]

■■■ tUttI I SABAtI Mercato dei produttori locali Mozzo, La Porta del Parco 9.30-12.30 www.coopalchimia.it

■■■ oGnI 1° SABAto DeL meSe Mercato agricolo dei produttori locali Stezzano (Bg) 8.00-12.30 www.a21isoladalminezingonia.bg.it

■■■ oGnI 1° SABAto DeL meSe Mercatino del Ben-essere Piazza Don Todeschini, Brembate (Bg) 8.30-13.00 [email protected]

■■■ oGnI 2° SABAto DeL meSe Mercato agricolo e non solo Albino (Bg), piazza del Comune 8.30-12.30 www.cittadinanzasostenibile.it

■■■ oGnI 3°SABAto DeL meSe Mercato agricolo e non solo Bergamo, piazza Pacati Monterosso 8.30-13.00 www.cittadinanzasostenibile.it

■■■ oGnI 2° DomenIcA DeL meSe Mercato agricolo dei produttori locali Osio Sotto, piazza Papa Giovanni XXIII 8.00-12.30 www.a21isoladalminezingonia.bg.it

■■■ oGnI 3° DomenIcA DeL meSe Mercato agricolo e non solo Viale di San Tomé, Alemanno S. B. 9.00-13.00 www.cittadinanzasostenibile.it

BREsciA

■■■ 1° FIne SettImAnA / meSe Mercatino Biologico Ecocompatibile Desenzano del Garda (BS) via Roma

■■■ 3° FIne SettImAnA meSe Mercatino Biologico Ecocompatibile Desenzano del Garda (BS) Piazza Matteott

■■■ 21 FeBBrAIo Mercato della Terra Borgo San Giacomo (BS) 9.30 > Castello di Padernello

www.castellodipadernello.it

■■■ oGnI LUneDì Mercato di Campagna Amica Mompiano - Brescia 8.00-13.00 > Piazzale Vivanti www.campagnamica.it

■■■ oGnI LUneDì Mercato Meglio Bio - Toscolano Toscolano Maderno (BS) 8.00-13.00 > Piazza Nassirya www.labuonaterra.it

■■■ oGnI mArteDì Mercato di Campagna Amica Orzinuovi (BS) 8.30-13.00 > Piazza Vittorio Emanuele II www.campagnamica.it

■■■ oGnI mArteDì Mercato di Campagna Amica Erbusco (BS) 8.00-12.30 > Parcheggio Via Verdi www.campagnamica.it

■■■ oGnI mArteDì Mercato di Campagna Amica Passirano (BS) 8.30-12.30 > Piazza Europa www.campagnamica.it

■■■ oGnI mercoLeDì Mercato di Campagna Amica Rovato (BS) 8.00-12.30 > Piazza Palestro www.campagnamica.it

■■■ oGnI GIoVeDì Mercato di Campagna Amica Gussago (BS) 8.00-12.30 > Piazza Vittorio Veneto www.campagnamica.it

■■■ oGnI VenerDì Mercato di Campagna Amica Palazzolo Sull’Oglio (BS) 8.00-13.00 > Piazza Zamara www.campagnamica.it

■■■ oGnI VenerDì

Mercato 47 Brescia 16.00-20.00 > Magazzino 47, via Industriale 10 www.magazzino47.org/mercato47

■■■ oGnI SABAto Mercato Meglio Bio - Cascina Maggia Brescia 8.00-13.00 > Cascina Maggi www.labuonaterra.it

■■■ oGnI SABAto Mercato agricolo dal produttore al consumatore - km0 Sale Marasino (BS) 8.00-13.00 > Piazza Roma www.campagnamica.it

■■■ oGnI SABAto Mercato di Campagna Amica Brescia 8.00-12.30 > via San Zeno 69 www.campagnamica.it

■■■ oGnI SABAto /15 GG Mercato di Campagna Amica Travagliato (BS) 8.00-12.30 > località Piazza Cupole www.campagnamica.it

■■■ oGnI DomenIcA Mercato Agricolo Biologico del quartiere di Via Veneto Brescia 9.00-13.00 > Artebimba, via Monte Ortigara 81 CCell. +39 380 5103812

MiLANO

■■■ oGnI 1° e 3° SABAto DeL meSe Mercato della Terra Milano 9.00-14.00 > Fabbrica del Vapore www.slowfoodmilano.it

cREMONA

■■■ tUttI I VenerDì mAttInA Mercato dei produttori agricoli Cremona 8.00-13.00 > Foro Boario, via Mantova turismo.comune.cremona.it

■■■ oGnI 4^ DomenIcA DeL meSe Mercato bio organizzato da ABA Lombardia Cremona Piazza Stradivari www.mercatobio.it

www.infosostenibile.it Numero 49 - Gennaio/Febbraio 2016 45

Page 46: InfoSOStenibile 49 > Gennaio/Febbraio 2016

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mensile che decidono di far

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SOStenibile. Queste attività

vengono premiate in termini

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BERGAMO > Bolgare

Cremona – Piazza Stradivari, 7q 0372 407291e www.comune.cremona.it

Spazio Eventi del Comune di Cremona

La Sala Eventi di SpazioComune può accogliere fino a 50 persone (trenta-cinque i posti a sedere), è dotata di impianti audio e video ed è predisposta per la connessione alla rete internet. Ideale per piccoli convegni, incontri, dibattiti, corsi e riunioni. Per accedervi basta compilare l’apposito modulo, scaricabile dal sito del comune.

CREMONA

Milano – via Procaccini, 4e www.fabbricadelvapore.orgE [email protected]

Fabbrica del vapore

Attraverso laboratori, spettacoli e mostre, la Fabbrica del Vapore sta di-ventando sempre più un importante punto di riferimento culturale per la città. Si tratta di uno spazio aperto e attivo, volto all’esplorazione di nuovi linguaggi, tecnologie e saperi nel campo di tutte le arti creative.

MILANO

Cortenuova (BG) – Via Molino, 2q +39 0363 992572e www.palazzocolleoni.itE [email protected]

Palazzo Colleoni

Palazzo Colleoni è una location da sogno, elegante e sofisticata, dal sapo-re settecentesco. Immersa in un parco secolare di 20 mila metri quadrati in tipico stile inglese, la villa offre ampie sale magnificamente affrescate all’interno delle quali è possibile organizzare banchetti e ricevimenti per comunioni, matrimoni e altri eventi.

BERGAMO > Cortenuova

Brescia - via Zara 89q +39 030 2425821

Pizzeria Piccola Italia

Il locale si trova a pochi minuti di distanza dalla stazione di Brescia. È pic-colo e accogliente e sarà possibile gustare pizze di ogni genere. È aperto anche per i pranzi di lavoro. La specialità è la focaccia, fatta dal pizzaiolo, servita al tavolo al posto del pane e grissini.

BRESCIA

Bergamo - via Guglielmo Mattioli, 65q +39 035 251339e www.sas.bg.itE [email protected]

Cinema Conca Verde

Cinema storico della città a pochi minuti dal centro, Conca Verde offre una vasta programmazione in grado di accontentare i gusti più diversi; non solo film di ultima uscita, ma anche grandi capolavori, documentari, rassegne tematiche e proiezioni in lingua originale.

BERGAMO

Saronno (VA) - via Padre Luigi Monti 15q +39 373 8225048e www.libreriapagina18.it

Libreria Pagina 18

Caffè Letterario, inteso come luogo di incontro, di scambio, di chiacchiere al sapore del caffè, tè verde o menta fragrante, offerti a chi si accomoda per sfogliare libri o quotidiani. Caffè Letterario come luogo di presentazioni di libri, conferenze e incontri con gli autori. Luogo di confronto e di espe-rienze, dove si può essere consigliati e consigliare.

VARESE > Saronno

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