8
A ccompagnare un malato terminale nell’ ultima fa- se della sua vita. È que- sto il compito, tanto dif- ficile quanto nobile, di un hospice, termine inglese usato co- munemente per indicare un centro residenziale di cure palliative. Asti è l’unica provincia piemontese a non averne uno. Ad oggi infatti la più vi- cina struttura sanitaria residenziale per malati terminali è quella di Ales- sandria. ma forse le cose potrebbero cambiare. È di questi giorni la noti- zia di un progetto, una sinergia tra Lilt e Assessorato alle Politiche so- ciali del Comune di Asti per creare un hospice all’interno della Casa di Riposo del capoluogo. La proposta è stata discussa nell’incontro di vener- dì scorso tra il presidente della Lilt astigiana, l’oncologo Claudio Lan- franco, alcuni volontari dell’associa- zione e l’assessore alle Politiche So- ciali Piero Vercelli, convocato per valutare le possibilità di aiutare i cit- tadini in fase avanzata di malattia. «L’Astigiano rimane, ad oggi, l’uni- ca Provincia priva di una struttura dedicata ai pazienti senza adeguato supporto familiare negli ultimi mesi di vita - ha commentato Lanfranco -. Grazie alla disponibilità e al pragma- tismo dell’assessore Vercelli e dei partecipanti si è individuata una linea d’azione comune. Sfruttando il pro- scuno faccia ciò che sa e può fare con un obiettivo comune». «In un periodo di scarsità di risorse economiche - ha aggiunto - è fonda- mentale un’ adeguata crescita cultura- le che punti ad uno sfruttamento mas- simamente razionale ed etico delle po- che risorse disponibili». Il prossimo passo sarà un incontro con l’azienda sanitaria astigiana per proseguire in questo percorso. Asti “fa squadra” per avere un hospice Il Centro per malati terminali potrebbe aprire alla Casa di riposo il caso LAURA SECCI ASTI Casa di riposo Città di Asti, potreebbe ospitare una sorta di Hospice getto dell’istituzione dei “letti di prossi- mità” che l’Asl astigiana intende attiva- re presso le Case di Riposo, la prima dovrebbe essere la Casa di Riposo Cit- tà di Asti, si cercherà di collaborare in modo omogeneo per unire le risorse del volontariato, dei servizi Sociali del Co- mune e della Asl al fine di dare una ri- sposta ad alcune delle persone in fase critica, facendo crescere nel contempo la capacità di collaborare fattivamen- te». I posti letto ci sarebbero e i volon- tari, formati ad hoc, potrebbero sup- portare l'equipe specializzata in cure palliative. Nessun ostacolo, dunque. «E’ ancora un progetto, ma se ci im- pegniamo tutti assieme, possiamo rea- lizzarlo a breve termine- ha assicurato l’assessore Vercelli -. La legge regiona- le non prevede più degli hospice, da quest’anno. Per questo è importante che si punti ad una “squadra” dove cia- Assessore L’assessore alle Politiche sociali Piero Vercelli: «E’ un ancora progetto ma se ci impe- gniamo ce la faremo» Medico L’oncologo Claudio Lan- franco: «Ad oggi l’Astigia- no rimane l’unica pro- vincia a non avere questa struttura» Al progetto partecipano anche la Lega lotta ai tumori, il Comune e volontari COLLABORAZIONE

ilcaso Asti“fasquadra” LAURASECCI A ASTI peravereunhospice€¦ · imposta. Ricordo che in clima di spending-review la legge na-zionale parla di punti nascite con 1000 parti all’anno,

  • Upload
    others

  • View
    2

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: ilcaso Asti“fasquadra” LAURASECCI A ASTI peravereunhospice€¦ · imposta. Ricordo che in clima di spending-review la legge na-zionale parla di punti nascite con 1000 parti all’anno,

Accompagnare un malatoterminale nell’ ultima fa-se della sua vita. È que-sto il compito, tanto dif-ficile quanto nobile, di

un hospice, termine inglese usato co-munemente per indicare un centroresidenziale di cure palliative. Asti èl’unica provincia piemontese a nonaverne uno. Ad oggi infatti la più vi-cina struttura sanitaria residenzialeper malati terminali è quella di Ales-sandria. ma forse le cose potrebberocambiare. È di questi giorni la noti-zia di un progetto, una sinergia traLilt e Assessorato alle Politiche so-ciali del Comune di Asti per creareun hospice all’interno della Casa di

Riposo del capoluogo. La proposta èstata discussa nell’incontro di vener-dì scorso tra il presidente della Liltastigiana, l’oncologo Claudio Lan-franco, alcuni volontari dell’associa-zione e l’assessore alle Politiche So-ciali Piero Vercelli, convocato pervalutare le possibilità di aiutare i cit-tadini in fase avanzata di malattia.

«L’Astigiano rimane, ad oggi, l’uni-ca Provincia priva di una strutturadedicata ai pazienti senza adeguatosupporto familiare negli ultimi mesidi vita - ha commentato Lanfranco -.Grazie alla disponibilità e al pragma-tismo dell’assessore Vercelli e deipartecipanti si è individuata una linead’azione comune. Sfruttando il pro-

scuno faccia ciò che sa e può fare conun obiettivo comune».

«In un periodo di scarsità di risorseeconomiche - ha aggiunto - è fonda-mentale un’ adeguata crescita cultura-le che punti ad uno sfruttamento mas-simamente razionale ed etico delle po-che risorse disponibili». Il prossimopasso sarà un incontro con l’aziendasanitaria astigiana per proseguire inquesto percorso.

Asti “fa squadra”per avere un hospice

Il Centro per malati terminali potrebbe aprire alla Casa di riposo

il casoLAURA SECCI

ASTI

Casa di riposo Città di Asti, potreebbe ospitare una sorta di Hospice

getto dell’istituzionedei “letti di prossi-mità” che l’Asl astigiana intende attiva-re presso le Case di Riposo, la primadovrebbe essere la Casa di Riposo Cit-tà di Asti, si cercherà di collaborare inmodoomogeneoper unire le risorse delvolontariato, dei servizi Sociali del Co-mune e della Asl al fine di dare una ri-sposta ad alcune delle persone in fasecritica, facendo crescere nel contempola capacità di collaborare fattivamen-

te». I posti letto ci sarebbero e i volon-tari, formati ad hoc, potrebbero sup-portare l'equipe specializzata in curepalliative. Nessun ostacolo, dunque.

«E’ ancora un progetto, ma se ci im-pegniamo tutti assieme, possiamo rea-lizzarlo a breve termine- ha assicuratol’assessore Vercelli -. La legge regiona-le non prevede più degli hospice, daquest’anno. Per questo è importanteche si punti ad una “squadra” dove cia-

AssessoreL’assessore

alle Politichesociali PieroVercelli: «E’un ancora

progetto mase ci impe-

gniamo ce lafaremo»

MedicoL’oncologo

Claudio Lan-franco: «Ad

oggi l’Astigia-no rimane

l’unica pro-vincia a non

avere questastruttura»

Al progetto partecipanoanche la Lega lotta ai tumori,

il Comune e volontari

COLLABORAZIONE

Page 2: ilcaso Asti“fasquadra” LAURASECCI A ASTI peravereunhospice€¦ · imposta. Ricordo che in clima di spending-review la legge na-zionale parla di punti nascite con 1000 parti all’anno,

SANITÀ. CRISI E RIORGANIZZAZIONE

Punto nascite a Bra “chiude entro fine mese”La Cisl: “Conferma ufficiosa dalla Regione”. Pochi giorni fa l’assessore aveva promesso “attenzione”

Potrebbe cessare la sua ope-ratività a fine mese il « puntonascita» braidese , per il qua-le la Regione ha previsto, conapposita delibera, la chiusu-ra entro il 30 giugno. Anchese ufficialmente non è ancoradecisa. Al termine di una re-cente riunione che i sindacatiunitari (Cgil, Cisl e Uil) han-no avuto con i vertici dell’AslCn2 Alba-Bra, è stato diffusoun comunicato, che dice:«Sul punto nascita braidese,il sindacato sostiene che sianecessario evitare soluzioni-tampone, ed invita la direzio-ne e l’assessorato regionalead assumere decisioni chiare

e non pasticciate. Se ci sarà,come auspicato, la possibilitàdi tenere aperto il punto nasci-ta, questo deve restare indi-pendente».

Aggiunge il sindacalistabraidese Giovanni La Motta(Uil): «Ci hanno prospettatodegli accorpamenti (ad esem-pio con la Chirurgia) che perònon sono accettabili. Piuttostoche effettuare un’ulteriore ri-duzione dei posti-letto, che po-trebbero passare dagli attuali14 ai previsti 8, senza garanziedi personale adeguato e conuno standard di lavoro non ot-timale, è meglio chiudere il no-stro punto nascite. A patto pe-rò che, in attesa del completa-mento dell’ospedale unico, alSanto Spirito vengano attivate Una recente immagine del «punto nascite» a Bra [FOTO SILVIA MURATORE]

VALTER MANZONECRISTINA BORGOGNOBRA

specialistiche in day-surgery eweek-surgery».

Il direttore generale del-l’Asl, Framcesco Morabito ag-giunge: «Da parte dei tutti ivertici dell’Asl stiamo seguen-do con attenzione l’evoluzionedelle decisioni regionali, inmodo da essere pronti a qual-siasi tipo di soluzione ci vengaimposta. Ricordo che in climadi spending-review la legge na-zionale parla di punti nascitecon 1000 parti all’anno, dero-gabili a 500. A Bra i numeri so-no decisamente inferiori. Co-munque non abbiamo ancoraalcuna data per la chiusura delservizio, per il mantenimentodel quale però non ci sono nep-pure tutti gli standard di sicu-rezza auspicabili, quali la pre-

senza di una rianimazione».Conclude Roger Davico (CislFunzione pubblica): «Siamomolto preoccupati per la voceche abbiamo sentito e che qua-si ufficialmente annuncia lachiusura del punto nascite diBra entro fine mese. Come sin-dacato non abbiamo ancora ri-cevuto comunicazioni, ma se sitratta di verità, siamo moltodispiaciuti perché soltanto 10giorni fa ci siamo incontrati,con l’accordo che ci saremmoancora parlati prima di deci-sioni definitive. Il sindacatochiederà subito un incontro,perché vengano garantiti i ser-vizi ai cittadin e in generaletutta la sanità sul territorio.Monitoreremo anche la situa-zione del personale».

Page 3: ilcaso Asti“fasquadra” LAURASECCI A ASTI peravereunhospice€¦ · imposta. Ricordo che in clima di spending-review la legge na-zionale parla di punti nascite con 1000 parti all’anno,

«Sono qui per ascoltare e perspiegare. Le amministrazionilocali hanno bisogno di soste-gno per amministrare ma laRegione, in questomomento,soffre come e più dei sindacidei piccoli e grandi Comuni».Roberto Cota, tornato 4mesidopo a Paruzzaro per un in-contro con la giunta guidatada Mauro Julita e un con-fronto con i sindaci di un ter-ritorio «dove si vive beneperché si fa sistema», affron-ta le questioni più urgenti etorna a parlare di sanità, bi-lancio e patto di stabilità. «Lapolitica deve uscire dalla sa-nità: non si può assecondareuna protesta sbagliata, comequella del mantenimento di

un punto nascite con meno di500-1000 parti l’anno, dove sa-le il rischio per la salute». Sullachiusura del presidio diArona:«Non era un ospedale: non po-teva garantire interventi in ca-

so di pericolo di vita. Ora con ilCap, la popolazione ha un ser-vizio in più. E’ una battagliaculturale, ma va spiegata allapopolazione la realtà». Una re-altà amara, con un debito con

tanti zero accumulato neglianni dalla Regione nella spesasanitaria: «Quando ci siamoinsediati abbiamo scoperto undebito di 11 miliardi di euro, inbuona parte non dichiarati. Iilrischio che saltasse l’intero si-stema e non si pagassero piùgli stipendi era prossimo». Lacura da cavallo l’ha impostal’ex assessore Paolo Monferi-no: «Criticato damolti, per mel’uomo dei miracoli». Qualchebuona nuova: «Abbiamo ap-provato le modifiche alla Leg-ge 56 sull’urbanistica: menoburocrazia per i piani regola-tori». Patto di stabilità, piccoliComuni e enti capofila nei pro-getti in convenzione: «Abbia-mo già fissato le prime duetranche del patto di stabilitàverticale. A Paruzzaro vanno77mila euro per la nuova pale-stra, che servirà l’intero terri-torio». L’opera dovrebbe esse-re ultimata a inizio 2014 e saràutilizzata anche dagli allievidella primaria di Paruzzaro,cui Cota ha fatto visita.

PARUZZARO. IERI IL PRESIDENTE COTA HA INCONTRATO I SINDACI

“Troppo rischi nei piccoli ospedali”

Il presidente Roberto Cota con gli alunni della scuola a Paruzzaro

CHIARA FABRIZIPARUZZARO

Page 4: ilcaso Asti“fasquadra” LAURASECCI A ASTI peravereunhospice€¦ · imposta. Ricordo che in clima di spending-review la legge na-zionale parla di punti nascite con 1000 parti all’anno,

LA STORIA

Cinquemilainfermieri

per10postiMARCO ACCOSSATO

Arriveranno al Palavelaalle 10: da Torino, dallaprovincia, dal resto

d’Italia. Quasi 5000 infermieriper dieci posti all’Asl To4. Do-ve un tempo c’era la pista di at-letica leggera indoor stamatti-na saranno in migliaia con ildesiderio di un contratto atempo indeterminato e un po-sto (finalmente) fisso.Si parte dalla prova scritta:

un test a risposte chiuse. Poi cisarà l’esame pratico, e infine ilcolloquio. Così da oggi a fineagosto, i quasi 500 infermieripasseranno le selezioni, poi leselezioni delle selezioni, e an-cora altre selezioni, fino a re-stare in dieci. Solo uno su 500ce la farà a vincere il concorso.Il bando è dell’Asl To4 di Ci-

riè-Chivasso-Ivrea. Spiega ildirettore generale, Flavio Bo-raso: «L’obiettivo è creare or-ganici stabili, sanando situa-zioni di precariato». L’Asl noncreerà nuovi contratti da zero,ma trasformerà quelli interi-nali in indeterminati, e soprat-tutto sostituirà con personaledell’Asl le cooperative. Per ga-rantire lo svolgimento del con-corso al Palavela l’Asl To4schiererà 200 dipendenti co-me «vigilanti».Il test scritto sarà corretto

grazie a un lettore ottico cheregistrerà risposte giuste esbagliate. «Altre aziende tori-nesi - prosegue il dottor Bora-so - ci hanno chiesto di poterpoi accedere alla nostra gra-duatoria».

Page 5: ilcaso Asti“fasquadra” LAURASECCI A ASTI peravereunhospice€¦ · imposta. Ricordo che in clima di spending-review la legge na-zionale parla di punti nascite con 1000 parti all’anno,

ALESSANDRO MONDO

Regione, scontro apertocon la Corte dei Conti

Ordine del giorno bipartisan: non siamo un capro espiatorio

Questa volta la Re-gione non ci sta Sel’inchiesta dellaProcura sui rim-borsi ai gruppi erastata accolta da un

silenzio teso, la mossa della Cor-te dei Conti regionale - decisa apassare al setaccio i rendicontidei gruppi del 2012 - ha fatto sal-tare il patto.

Lo scontroFa fede l’ordine del giorno appro-vato ieri a largamaggioranza -44sìe trenonvotanti (Bresso, ilgril-lino Bono e l’espulso dal M5SBiolè, - nel quale si impegna Ro-berto Cota a incaricare un legaleper approfondire la questione enel caso, «a presentare ricorsi atutela dalla Regione». Il tutto in-tegrato dalla richiesta, estesa alpresidente del Consiglio Catta-neo, di un incontro con i verticidellaCortedeiConti.

La rabbiaUna reazione a sorpresa, e inso-litamente netta, che rende l’in-certezza e l’esasperazione deiconsiglieri. La prima è legata auna serie di domande per ora

senza risposta. Perchè la CortedeiConti vuolepassareal setaccioirendicontideigruppiconunpun-tiglio senza precedenti? Perchèpuntare su quello dell’anno scor-so, quando erano in vigore regolelasche ora sostituite da paletti piùrigorosi? L’esame dei documentisarà fatto tenendo conto del vec-chio regolamento o di quello nuo-vo? Nel caso, si applicheranno le

sanzioni previste nel 2012 o quelledel 2013, assai più pesanti?

Staffisti a rischioL'esasperazionenascedallasensa-zione che anche la Corte dei Contisia lo strumento, non necessaria-mente consapevole, di una mano-vraorditaaRomaperdelegittima-re progressivamente la potestà le-gislativadelleRegioni. Edalla con-

sapevolezza che così diventa im-possibile svolgere attività politicasenza essere smentiti ogni tre perduedaqualche livello superiore: laProcura, laCortedeiConti.

E la Corte Costituzionale, cheora contesta gli staffisti esterni inforza a giunta e Consiglio. Oggi sifaranno i conti dei contratti a ri-schio e si chiederanno lumi all’as-sessore Vignale, che ieri li ha chie-sti a sua volta al ministero dellaFunzione pubblica: non si escludeuna soluzione per via legislativa,cioè una legge che riconosca alConsiglio l’autonomia sul frontedel personale.

Teoria del complotto«NonèpiùaccettabilecheleRegio-ni e i Consigli siano ritenuti, in par-ticolaredaunacertaclassepoliticaparlamentaree inpartedigoverno,ilpeggiodelpeggiodellapoliticae ilcaproespiatoriodadareinpastoal-l’antipolitica», ha tuonatoCattaneoin apertura. Altra domanda: per-chè, a parità di natura giuridica,non fare le pulci anche ai gruppiparlamentari?

Concetti condivisi da Cota, alquale non pare vero di intestarsi ilruolodialfieredell’autonomiadellaRegioneversoRoma,e ribaditi convarie sfumature durante il «que-stion time». Hai voglia a precisareche «non è una dichiarazione diguerra verso la Corte dei Conti»,come ha esordito Reschigna, Pd.«Da Pedrale (Pdl) a Carossa e An-geleri (Lega), passando per Goffi(Udc), prevale la rivolta contro ’unaccanimentogiudicatoeccessivo.

Page 6: ilcaso Asti“fasquadra” LAURASECCI A ASTI peravereunhospice€¦ · imposta. Ricordo che in clima di spending-review la legge na-zionale parla di punti nascite con 1000 parti all’anno,

CRONACA■ III

MERCOLEDÌ 12 GIUGNO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La polemica

(segue dalla prima di cronaca)

SARA STRIPPOLI

CRESCE il numero di chi di-ce di essere esasperato epronto a rinunciare ai

rimborsi del 2013 e alla fine pas-sa la linea più dura, quella di chipretende che l’iniziativa del ri-corso parta direttamente dalPiemonte senza attendere un’i-niziativa condivisa con le altreregioni. Così l’ordine del giorno,sintesi delle posizioni espressedurante l’incontro dei capigrup-po che si è svolto in mattinata,

viene modificato prima del voto.Passa quasi all’unanimità, conl’astensione di Davide Bono (Movimento 5 Stelle) di FabrizioBiolé (gruppo misto), RobertoPlacido e di Valerio Cattaneo (vi-ce e presidente de l’assemblea).

Al primo punto, dove inizial-mente ci si limitava ad impegna-re il presidente a dare un incari-co legale per gli approfondimen-ti sulla delibera del 3 aprile 2013(che assegna alla Corte contabi-le il ruolo di spulciare i conti deigruppi), si aggiunge che l’avvo-cato deve anche valutare l’ipote-si di presentare ricorso. «Atto ne-cessario alla tutela della Regio-ne», si legge nella versione defi-nitiva del Consiglio. In discus-sione è il tema che già aveva ali-mentato dubbi e diverseinterpretazioni, l’anticipo deicontrolli sul 2012 con la scuredelle sanzioni retroattive: nonsolo l’obbligo di restituzione incaso di giustificazioni contesta-te, ma anche la revoca dei rim-borsi per l’anno in corso. Un te-ma che non pare ancora chiaritodel tutto, tanto che si pensava diaffidare il compito di intervenirealle Conferenze nazionali. Cotae il presidente del Consiglio Va-lerio Cattaneo, (è la terza richie-sta dell’assemblea) incontre-ranno il presidente nazionale eregionale della Corte dei Conti.

Nel suo discorso di aperturadei lavori Cattaneo non usa tonimorbidi tornando a criticare an-

tengo giusto questo richiamoper una difesa del ruolo dell’isti-tuzione regionale». Toni durissi-mi da parte del capogruppo PdlLuca Pedrale: «E’ in corso un vio-lento e costante attacco all’auto-nomia della Regione», dice,mentre Carla Spagnuolo si ag-giunge all’elenco di chi è inten-zionato a rinunciare ai rimborsidi quest’anno e Alberto Goffichiede che sia l’intera assemblea

ad optare per questa soluzione. Non è neppure certo che tutti

siano intenzionati a giustificarele spese contestate dalla Cortedei Conti. «Valuteremo», dice si-billino il capogruppo della LegaMario Carossa e anche Pedralenon esclude l’ipotesi: «E’ un’im-presa enorme rintracciare lamotivazione di ogni scontrinoemesso per un gruppo di ventipersone». Alcuni avvocati del

Pdl arrivano ad ipotizzare purela restituzione dell’intero bilan-cio del 2012, una scelta che evi-terebbe l’obbligo di presentarela documentazione. Di sicurogiustificheranno tutte le spesePd, Udc, e Movimento 5 stelle.Davide Bono, con l’ex-compa-gno Biolé, non vota neppurel’ordine del giorno: « Sì al con-trollo, non al ricorso. La Cortedei Conti è chiara» motiva. Il ca-

pogruppo del Pd Aldo Reschignachiarisce che l’ordine del giornonon può essere inteso come unadichiarazione di guerra nei con-fronti della Corte dei Conti.«Chiediamo però - precisa - checi sia coerenza rispetto alla vo-lontà del legislatore. La deliberadel 3 aprile esce da questo qua-dro perché applica la legge inmaniera retroattiva».

Sotto esame 5 anni di spese regionaliLa Corte dei Conti decide se chiedere a Palazzo Lascaris i bilanci dal 2007

Cattaneo: “I controlli devonoessere fatti anche sui gruppiparlamentari”. Ma scattanonuove divisioni sulla richiestadi giustificare gli scontrini

Via libera ad un ordine del giorno, con soli 4 astenuti, contro le scelte della magistratura contabile

L’aula reagisce: “Facciamo ricorsonon siamo il peggio della politica”

ORGOGLIOI consiglieri

regionalireplicano alle

decisionidella Corte

dei Contiche vuolechiarezza

anche sullespese

passate fattedai gruppidi Palazzo

Lascaris

ATTACCOValerio Cattaneopresidentedell’assemblearegionaleva all’attacco

OTTAVIA GIUSTETTI

CINQUE anni di conti regionali sot-to esame, la Corte dei conti non sifermerà al 2013. La Procura conta-

bile del Piemonte non molla la presa suicosti della politica e chiede alla sezionedei giudici, guidata da Salvatore Sfreco-la, di deliberare che vengano messe sot-to esame le spese dei gruppi consiliari an-che a ritroso nel tempo. Per la precisionea partire dal 2007. La sezione giurisdizio-nale della Corte dei Conti si riunisce do-mani mattina in camera di consiglio perdiscutere l’istanza dei procuratori e deci-dere se chiedere o meno ai presidenti deigruppi relazioni dettagliate sui bilanci

anche dei cinque anni passati. Si tratte-rebbe di una misura estrema, certo, manon così campata in aria visto che in altreregioni italiane, come nel Lazio peresempio, è stata già deliberata a dicem-bre scorso. In Piemonte chiamerà in cau-sa, se sarà approvata, anche i politici del-la precedente legislatura, e in particolarei suoi capigruppo che a tutti gli effetti so-no riconosciuti come agenti contabili, vi-sto che gestiscono denaro pubblico.

Se l’atmosfera è già piuttosto tesa do-po l’inchiesta penale, l’inchiesta dellaProcura della Corte dei conti sugli annidal 2010 a oggi, l’attività appena annun-ciata della sezione controllo per il 2012,questa notizia potrebbe scatenare una

vera sommossa tra i consiglieri regionaliche improvvisamente, nell’arco di pochimesi, e dopo che mai erano stati solleci-tati a rendere conto di come spendevanoil loro budget, si sono visti travolgere dalfuoco incrociato di magistrati ordinari econtabili. E i presidenti dei gruppi po-trebbero dover ricostruire l’intera storiadi milioni di euro usciti dalle casse dellaRegione a partire dal 2007. «La garanziache i mezzi apprestati vengano utilizzatiper le finalità effettivamente indicatedalla legge - scrivono i giudici del Lazio -è affidato ai presidenti dei gruppi che so-no tenuti per legge a osservare e far os-servare tali vincoli di destinazione, rela-zionando dettagliatamente sull’impiego

dei conti erogati». Addirittura secondouna legge dello Stato che risale al 1973.Un lavoro enorme che seguirà - se deli-berato - quello deciso dalla Sezione con-trollo che chiede, entro il termine di 30giorni, l’invio di documenti più detta-gliati per le spese del 2012, pena la revo-ca dei finanziamenti ai gruppi. E che se-gue ancora l’atteso esito degli interroga-tori della Procura e l’imminente chiusu-ra indagini con le richieste di rinvio a giu-dizio per i consiglieri che non sono statiin grado di giustificare i propri acquisti.Mai i consiglieri regionali piemontesiavevano vissuto una così calda vigiliad’estate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PRESIDENTESalvatoreSfrecola

che i media: «Credo che non siapiù accettabile - dice - che le Re-gioni e i Consigli siano ritenuti ilcapro espiatorio da dare in pastoal sentimento di antipolitica».Perché governo e parlamentohanno deciso misure di control-lo che non coinvolgono i gruppiparlamentari? E’ la provocazio-ne del presidente del Consiglio.Anche Roberto Cota compare inaula per affrontare il tema: «Ri-

Page 7: ilcaso Asti“fasquadra” LAURASECCI A ASTI peravereunhospice€¦ · imposta. Ricordo che in clima di spending-review la legge na-zionale parla di punti nascite con 1000 parti all’anno,

vengano mantenuti al contra-rio di Domodossola. La cosapiù grave è che Asl e Regioneaffermino che lo Stam, il ser-vizio ambulanza per traspor-tare le partorienti, sia da annigià attivo. Forse non ho capitoin cosa consiste il sistema di

trasporto assistito materno,ma da una mera lettura delleraccomandazioni del ministe-ro della Salute e dei protocolli118 di altre regioni non mi pa-re che a Domodossola sia maistazionata un’ambulanza me-dicalizzata con incubatrice,anestesista, ostetrica oltre alginecologo». [RE. BA.]

VerrannoesaminatiidueprovvedimentipresentatidapediatrieComunitàmontana

DOMODOSSOLA. OGGI L’UDIENZA TORINO

Stop del punto nasciteGli occhi puntati al TarOcchi puntati sul tribunaleamministrativo regionaledel Piemonte che affronteràoggi il «nodo» della chiusuradel punto nascite di Domo-dossola. Sarà esaminata larichiesta urgente di sospen-siva del provvedimento dichiusura del reparto del SanBiagio, fissata per il 19 giu-gno, mercoledì prossimo, ilgiorno in cui Domodossolacelebra la festa patronale.Sulla scrivania dei giudici

i dossier dalla sezione delVco della Federazione italia-na medici pediatri e della

Comunitàmontana. A sua vol-ta laRegione e l’Asl hannopre-sentato dei contro ricorsi a so-stegno della loro decisione.L’assessore della Comunità

montana, Filippo Cigala Ful-gosi è sorpreso per i contenu-ti dei contro ricorsi: «L’Asl ri-tiene che il rischio di un pre-giudizio per le puerpere del-l’Ossola di non riuscire a rag-giungere il punto nascita diVerbania sia remoto e isolatoalla luce delle misure giàadottate. La Regione non rie-sce nemmeno a giustificareperché Borgosesia e Susa

Page 8: ilcaso Asti“fasquadra” LAURASECCI A ASTI peravereunhospice€¦ · imposta. Ricordo che in clima di spending-review la legge na-zionale parla di punti nascite con 1000 parti all’anno,

SANITÀ. I DATI FORNITI DA REGIONE E ASL

Quasi 6 mesi di attesaper un esame al cuoreI sindacati: tempi così lunghi perché manca personale

Avete bisogno di fare un’eco-cardiografia? Munitevi di san-ta pazienza perchè se prenota-te adesso riuscirete ad ottene-re un appuntamento al San-t’Andrea solo a dicembre. Mase è un esame fondamentaleper la vostra salute, potrestesempre spostarvi all’ospedaleSan Pietro e Paolo di Borgose-sia, dove i tempi di attesa si ri-ducono «solo» a due mesi emezzo. E non va meglio a chi

deve sottoporsi ad un test car-diovascolare da sforzo: a Ver-celli bisogna aspettare ben 165giorni, mentre se ci si rivolgein Valsesia i tempi si abbassa-no a 142 giorni.È la stessa Asl a fornire il

quadro complessivo sulle listed’attesa delle prestazioni of-ferte dalle strutture vercellesi.I dati sono elaborati dalla Re-gione ogni trimestre e si riferi-scono, in questo caso, al mesedi marzo.Tempi lunghi anche per

una visita cardiologica: alSant’Andrea occorre aspetta-re 40 giorni, mentre a Borgo-sesia ben 128, più di quattro

mesi di aspettativa.Male la Val-sesia anche per un esame agliocchi: per una visita oculisticaal SS. Pietro e Paolo c’è da at-tendere 111 giorni, al S. Andrea68. Per una Tac la lista di attesaè di quasi quattro mesi a Ver-celli, mentre i valsesiani se lacavano con 14-28 giorni a se-conda del tipo di esame.Si riducono di molto, invece, i

tempi di attesa per le visite on-cologiche, ecografie e colposco-pie. Non bisogna attenderenemmeno un giorno per ottene-re un appuntamento con l’onco-

logo a Vercelli (23 giorni a Bor-gosesia), per una ecografia oste-trica (3 giorni a Vercelli, 14 aBorgosesia) o per una radiogra-fia alla colonna vertebrale (20giorni a Vercelli, zero a Borgose-sia). Al Sant’Andrea passa subi-to chi volesse fare unmonitorag-gio di 24 ore alla pressione,men-tre deve attendere 49 giorni alSS. Pietro e Paolo. «È chiaro chetempi così lunghi sono legati allacarenza di personale», spiegaFrancesco Cussotto, sindacali-sta Cisl Vercelli-Valsesia.Ma quanto sono costretti ad

aspettare i «cugini» biellesi?Buone notizie per chi vuole fareun test cardiovascolare da sfor-zo all’ospedale degli Infermi diBiella, che deve attendere (datiaggiornati ad aprile 2013) solo20 giorni; mentre deve aspetta-re tre mesi il paziente che vuolesottoporsi ad una ecocardiogra-fia (cinque mesi e mezzo al San-t’Andrea). Va decisamente peg-gio a chi vuole fare una visitaoculistica: in questo caso il biel-lese conviene spostarsi in Valse-sia, perchè per essere chiamatodeve aspettare 227 giorni.

PerunaTacalS.Andreasiaspetta4mesimentreaBorgosesiada14a28giorni

ROBERTO MAGGIOVERCELLI