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Parcheggio Carpino Si continua a indagare A pagina 7 A pagina 5 Concorso del 2009 Il comune si accorda malgrado la sentenza del TAR A pagina 13 Lorenzo Romei «Ecco perché mi dimetto da segretario dei giovani Pd» La politica si rimette in moto Alle pagine 16, 17, 18 e 19 Arriva il libro di Lilith I primi passi della comu- nità romena Al Belvedere un luogo tutto da scoprire Il “Museograntour” inizia da Rocca di Papa con Luigi Pirandello A pagina 25 A pagina 24 A pagina 21 A pagina 23 Ringraziamo i nostri sostenitori e collaboratori: Anna, Annarita, Roberto, Paola, Rossana, Fabrizio, Giorgia, Rutigliano, Claudio, Milvia, Orofino, Luigi, Maurizio, Gianfranco, Renato, Antonello, Emanuela, Tiziana, Jessica&Davide, Bruno, Milvia, Renato, Bruna, Paola, Orlando, Fiammetta, Luigi, Alessandro, Ilaria, Omero, Cristina, Laura, Elisa, Laura, Francesca, Diego&Pino, Sandro, Paolo&Alberto, Nadia, Italia, Eliza, Bruna, Marcello, Vincenzo, Anna, Gabriele, Camilla, Rosa, Florentina, Mauro, Enea, Franco, Riccardo e Silvia. Anno XIV, n. 3 - 1/31 marzo 2015 il Segno Credo nella libertà di espressione, cioè giornali e televisioni liberi di criticare il potere Enzo Biagi ...quello che gli altri non scrivono... quindicinale indipendente www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it Facebook: Il Segno di Rocca di Papa Studio BOTTI EMANUELA CONSULENZA TRIBUTARIA e FISCALE CONTABILITA’ - SUCCESSIONI CENTRO CAF - IMU - 730 - UNICO Avvocato in sede previo appuntamento Viale Silvio Spaventa, 14 - 00040 Rocca di Papa tel. 06/9499489 - Fax 06/31055622 - [email protected] Orario apertura ufficio: Lunedì-Mercoledì-Giovedì 9-12.30 / 15.30-18 (martedì e venerdì CHIUSO) A un anno dalla sua elezione a segretario dei giovani de- mocratici, si dimette Lorenzo Romei e, in questa intervista, spiega le sue ragioni. Mannuzzo Di Rosa Campi d’Annibale Il comitato senza sede A pagina 9 Pro Loco multata A pagina 15 Canoni concessori Italgas ricorre il comune trema A pagina 10

Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

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Page 1: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

Parcheggio Carpino

Si continuaa indagare

A pagina 7

A pagina 5

Concorso del 2009

Il comunesi accordamalgradola sentenzadel TAR

A pagina 13

Lorenzo Romei«Ecco perchémi dimetto dasegretario deigiovani Pd»

La politica sirimette in moto

Alle pagine 16, 17, 18 e 19

Arrivail librodi Lilith

I primi passidella comu-nità romena

Al Belvedereun luogo tuttoda scoprire

Il “Museograntour”inizia da Rocca di Papacon Luigi Pirandello

A pagina 25A pagina 24 A pagina 21 A pagina 23

Ringraziamo i nostri sostenitori e collaboratori:Anna, Annarita, Roberto, Paola,Rossana, Fabrizio, Giorgia, Rutigliano, Claudio, Milvia, Orofino, Luigi, Maurizio, Gianfranco, Renato, Antonello, Emanuela, Tiziana, Jessica&Davide, Bruno,Milvia, Renato, Bruna, Paola, Orlando, Fiammetta, Luigi, Alessandro, Ilaria, Omero, Cristina,Laura, Elisa, Laura, Francesca, Diego&Pino, Sandro, Paolo&Alberto, Nadia, Italia, Eliza, Bruna, Marcello, Vincenzo, Anna, Gabriele, Camilla, Rosa,Florentina, Mauro, Enea, Franco, Riccardo e Silvia.

Anno XIV, n. 3 - 1/31 marzo 2015

ilSegno”

Credo nella libertà diespressione,

cioè giornali e televisioni liberi di criticare il potereEnzo Biagi

“...quello che gli altri non scrivono...

quindicinale indipendente www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.itFacebook: Il Segno di Rocca di Papa

Studio BOTTI EMANUELACONSULENZA

TRIBUTARIA e FISCALECONTABILITA’ - SUCCESSIONI

CENTRO CAF - IMU - 730 - UNICOAvvocato in sede previo appuntamentoViale Silvio Spaventa, 14 - 00040 Rocca di Papa

tel. 06/9499489 - Fax 06/31055622 - [email protected] apertura ufficio:

Lunedì-Mercoledì-Giovedì 9-12.30 / 15.30-18 (martedì e venerdì CHIUSO)

A un anno dalla sua elezione a segretario dei giovani de-mocratici, si dimette LorenzoRomei e, in questa intervista,spiega le sue ragioni.

Mannuzzo

Di Rosa

Campi d’Annibale

Il comitatosenza sede

A pagina 9

Pro Locomultata

A pagina 15

Canoni concessoriItalgas ricorreilcomunetrema

A pagina 10

Page 2: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

ATTUALITÀ2 il Segno - marzo 2015

I contributi pubblici a favore di tre quotidiani italiani

In 24 anni hanno incassatooltre 264 milioni di eurodi Silvio MartiniUn’inchiesta del Fattoquoti-diano.it ha messo in lucequella concessione di finan-ziamenti da parte dello Statoche finisce sotto la voce di“contributi alla stampa”. Ilquadro emerso è non solo de-solante ma addirittura inquie-tante perché una stampa chepercepisce soldi (e quantisoldi!), corre il serio rischio diauto-censurarsi di fronte al po-tere in carica.L’inchiesta a puntate del Fatto,al momento ha scoperchiatogli incassi di tre quotidiani:L’Unità, La Padania e Il Fo-glio di Giuliano Ferrara (cheda circa un mese ha lasciato ladirezione). Soltanto questi giornali, dal1990 al 2014, sono costati allenostre tasche circa 264 milionidi euro (vale a dire 500 mi-liardi delle vecchie lire). Unacifra abnorme che, se messa inrelazione alle copie effettiva-mente vendute in edicola, nontrova confronti in nessuna de-

mocrazia. Il quotidiano fondato daGramsci (L’Unità) per ben 24anni ha incassato ogni meseun assegno di 500 mila euro dicontributi pubblici; La Pada-nia (quelli dello slogan:“Roma ladrona” di cui nes-suno sembra più ricordarsi)per 17 anni ha ricevuto 300mila euro al mese dallo Stato;più parsimonioso Il Foglio diFerrara che dal 1990 al 2014, a

fronte di poche migliaia dicopie vendute in edicola ognigiorno, si è “accontentato” di250 mila euro mensili.Il punto, però, è proprio quelloche evidenziavo all’inizio diquest’articolo: una stampa pa-gata e strapagata dallo Stato,che quella stessa stampa do-vrebbe in qualche modo sor-vegliare, è garanzia diindipendenza per i lettori?Crediamo proprio di no.

Che paese è quello in cui se metti in un casso-netto un abito convinto di dare conforto ai po-veri finisci per finanziare la camorra? Al centrodell’inchiesta “Mafia capitale” sono finiti ilboss vicino alla camorra, Carminati (ex bandadella Magliana) e Buzzi (condannato per omi-cidio, in carcere dall’80 al 92). Personaggi aiquali la politica di Roma e non solo aveva as-segnato un titolo di affidabilità.Dall’inchiesta risulta, tra l’altro, che avevanomesso le mani sul riciclaggio di abiti usati.Finti bandi di gara o commesse dirette che as-segnavano il lavoro ad alcuni discriminandovere cooperative sociali che danno lavoro apersone in situazioni di svantaggio.Alcune di queste cooperative sono vittime diincendi dolosi e minacce che rendono moltodifficile il loro lavoro e ora corrono il rischiodi essere dipinte come facenti parte di un si-stema criminale messo in piedi per sfruttarel’affare dell’abito usato che avveniva tramite lafalsificazione dei documenti di igienizzazione,trasporto e spedizione all’estero che fruttava in-cassi milionari.La questione, che deve essere chiarita al più

presto perché le cooperative in regola possanoritornare a svolgere l’importante lavoro con se-renità, deve essere analizzata sotto il profilogiudiziario, quello politico e della responsabi-lità dei singoli politici. I singoli politici devonospiegare ai giudici come è possibile che la ma-lavita agisca tranquillamente sotto i loro occhi;i partiti politici devono spiegare all’opinionepubblica come mai finiscono per essere rap-presentati nelle istituzioni da tanti uomini edonne che, quando non c’è intenzione, se lafanno fare sotto il naso. In entrambi i casi de-vono fare soltanto una cosa: mandarli a casa.

Il sognatore

L’inchiesta su Mafia capitale ha portatoalla luce il business degli abiti usati

REDAZIONEMauro Artibani, Bruna Benelli,Federico De Angelis, Giulia De Giorgi, Daniela Di Rosa,Laura Fico, Mario Gabbi,

Paola Gatta, Mauro Giovanelli,Anna Giovanetti, Toshi Ka-meda, Marcello Loisi, Camilla Lombardozzi, Loredana Massaro, Noga (Gabriele Novelli), MassimoOnesti, Florentina D. Pagnejer,Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Vincenzo Rufini, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Roberto Sinibaldi, Sandro Tabellione, Francesca Torino

ILLUSTRAZIONIFranco Carfagna, Ermanno Gatta

IL SEGNO NON USUFRUISCE

DI ALCUN FINANZIAMENTO

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Stampa: Arti Grafiche Ciampino

Via Firenze, 21Ciampino (Rm)Tel. 06-7960205

ilSegnoorgano quindicinale

dell’associazione culturale“Editoriale il Segno”C.F. 92028150586P.IVA 12706861007

Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002

DIREZIONEVia dei Monti, 24 - Rocca di Papa

DIRETTORE RESPONSABILEAndrea Sebastianelli

[email protected]

Noi stiamodalla parte

dello scrittore

Erri De Lucasotto processo

per le sue parolesul progetto TAV

Page 3: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

ATTUALITÀ 3il Segno - marzo 2015

Il video delle immagini diffuso dal sedicente Stato islamico

Un patrimonio mondialeridotto in mille pezzi

di Francesca TorinoQualche giorno fa aMosul, nel norddell’Iraq, alcuni ji-

hadisti del sedicente Stato isla-mico, hanno distrutto conmartelli e trapani delle anti-chissime statue assire risalential VII-IX secolo a.C. Sul Web– dalla cosiddetta rete del ter-rore – hanno, poi, diffuso ilvideo con le immagini che im-mortalano questo tragicoevento.Già qualche settimana fa, deimilitanti hanno arrestato ilproprietario di una delle libre-rie più antiche della città conl’accusa di vendere libri cri-stiani. A giugno hanno di-strutto migliaia di manoscrittie volumi antichi provenientida biblioteche pubbliche e pri-vate, sempre con l’imputa-zione di essere «libri cheincitano all’infedeltà e invo-cano la disobbedienza a Dio».In questo momento sono molti

i siti archeologici deturpati edemoliti dall’odio verso la cul-tura e la storia. Li chiamano“idoli proibiti” e in quanto tali,secondo loro, devono scompa-rire tra le fiamme e ridursi inmacerie. Sembra quasi di tornare indie-tro di qualche secolo, alla cen-sura ecclesiastica, ai diversiIndici redatti, all’InquisizioneMolte personalità hanno

espresso il loro sdegno difronte alle scene girate e agliatti compiuti dall’Isis. L’intel-lettuale Azhar Alwakil so-stiene che i jihadisti «voglionolasciare il nulla dietro di sé»,mentre un docente di storiadell’Università di Mosul af-ferma che il loro intento èquello di distruggere i simbolidella città e le sue radici cultu-rali per poterla cambiare.

Altri si appellano alle amba-sciate irachene di tutto ilmondo affinché difendano ilpatrimonio culturale della Me-sopotamia. Importanti, anche,le critiche mosse dalle comu-nità musulmane stesse che ri-badiscono il loro dissenso perquanto sta accadendo, condan-nando duramente i militantidell’Is. Oltre a macchiarsi del sanguedi moltissimi innocenti, ora sistanno sporcando le manianche di crimini contro l’interaumanità rappresentata dallacultura stessa, dalla sua storia,la loro come di noi tutti. Sì,perché conoscere ciò che faparte del nostro passato ci aiutaa non dimenticare chi siamo,quali sono le nostre radici, lanostra identità. Un valore che,forse, questo gruppo di per-sone ha perso da tempo o è vis-suta senza sapere quale fosse,per colpa di altri popoli o Statiritenuti più potenti e moderni,della politica, dei continui e ra-pidi cambiamenti della societàattuale. In tale contesto, la reli-gione potrebbe rappresentarel’unico legame con ciò che fu-rono e sono, la loro identitàculturale, che viene, però, ripe-tutamente snaturata della suareale essenza divenendo unostrumento della violenza e del-l’odio. Anche questo è un an-nullare sé stessi.

Page 4: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

AMBIENTE4 il Segno - marzo 2015

Il 22 marzo è la giornatamondiale dell’acqua, istituitadalle Nazioni Unite nel 1992per celebrare un bene insosti-tuibile del quale è vitale ga-rantire la sicurezza.Il territorio dei Castelli Ro-mani, con i suoi 350 mila abi-tanti, è densamente popolatoe nel contempo rappresentaun sistema chiuso dal puntodi vista territoriale, visto chesi tratta di rilievi collinari cir-condati da pianure, senzafiumi o acquiferi di una certaimportanza.In questo territorio sono staticensiti circa 40.000 pozzi, male stime dicono che ne esi-stono almeno altri 40.000“spontanei” (ovvero abusivi).In totale quindi i pozzi sonouna quantità tale da rendereassai difficile la protezionedelle falde. Falde che negliultimi anni sono in costantecalo. I campanelli di allarmein questo senso squillano datempo: progressivo essicca-mento delle fonti dall’alto inbasso nei crateri dei laghi(Albano e Nemi); necessità diandare a captare acqua sem-pre più in profondità (fino a400 metri al Vivaro), acquache in questi casi è la cosid-detta acqua perenne, ossiaquella di falde che non si ri-caricano con le acque meteo-riche, ma che sta molto inprofondità e una volta pom-pata in superficie si ricreeràcon tempi geologici; e ancora,carenza di acqua in alcuni co-muni castellani, con limita-

zione oraria dell’erogazione.In queste condizioni l’acqua,che – è bene ricordarlo – èuna risorsa finita e insostitui-bile per la nostra vita, nonpuò che essere gestita conmolta oculatezza. La giornatamondiale dell’acqua ci ri-corda questa necessità. Chiu-dere il rubinetto mentre ci silava i denti è una pratica insi-gnificante per quanto ri-guarda i consumi, mafondamentale dal punto divista culturale, e quindi è op-

portuno farlo. Ma veramenteessenziale è la gestione delterritorio in relazione alle di-sponibilità di acqua. Si po-trebbe dire, ad esempio: sipossono fare nuove case solose – prima – è dimostrato dadove si prende l’acqua inquantità sufficiente per inuovi abitanti. In condizionidi carenza idrica, una delleprime cose da fare, infatti, do-vrebbe essere uno stop anuove costruzioni. Elemen-tare!

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di Roberto Sinibaldi

22 marzo, la giornata mondiale dell’acquaÈ necessario garantire sicurezza

e qualità delle risorse idropotabili

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Già il titolo è tutto un pro-gramma: “Privati del patri-monio”. Si tratta di un libroscritto dallo storico dell’arteTomaso Montanari che fa ilpunto sul ruolo, sempre piùdeterminante, che i privatigiocano all’interno della tu-tela e della conservazione delvasto patrimonio ambien-tale, storico, archeologico earchitettonico dell’Italia. Un saggio che mette in luceanche i rischi che una poli-tica di questo tipo può pro-vocare nella salvaguardiadelle opere d’arte diventateormai una sorta di valigia,pronte a spostarsi da una re-gione all’altra o da una na-ziona all’altra, magarisoltanto per arredare qual-che convegno o qualche sfi-lata di moda. Un utilizzo che, di fatto,priva i cittadini di un diritto:quello di godere del propriopatrimonio pubblico. Stessodiscorso per l’ambiente e ilpaesaggio, beni chiari, visi-bili, eppure soggetti all’indi-scriminata “rapina” daparte di costruttori e cemen-tificatori che, spesso in com-butta con la politica, nefanno quel che vogliono. Il libro di Montanari è anchel’occasione per riprenderequel filo rimasto appeso pertroppo tempo, incentrato suciò che vogliamo farne deibeni pubblici visti ormaiunicamente come modo perprodurre denaro.

(L.S.)

“Privati del patrimonio”, il nuovo saggio di Montanari

Page 5: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

il Segno - marzo 2015

ROCCA DI PAPAnotizie, informazione, attualità

Al 31 gennaio 2015 i residenti censiti nel Comune di Rocca diPapa erano 16.881 (maschi 8.327; femmine 8.554). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.376*

*dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

INDOVINA QUANTI SIAMO?

Il comune si accorda con la ragazza che aveva presentato ricorso e la assume

Assunzioni,nonsapremomai se il concorso è stato trasparente

5

di Andrea SebastianelliNon sapremo maiin modo inequivo-cabile se il con-

corso indetto dal comune diRocca di Papa nel 2009 per lacopertura di 4 posti nel settoreamministrativo, sia stato rego-lare o meno visto che la giuntaBoccia ha rinunciato al ricorsoal Consiglio di Stato dopo lasentenza di annullamento di-sposta dal Tribunale Ammini-strativo Regionale (TAR) circaun anno fa. L’amministrazionesi è infatti accordata conl’unica candidata che avevadeciso di rivolgersi alla giusti-zia, e dallo scorso 3 marzo èstata assunta in seno all’ufficiotributi di corso Costituente.Ma ricostruiamo l’intera vi-cenda di questo concorso che,terminato il 31 marzo 2009 conla prova orale, vide una dellecandidate, Beatrice Lulli (poiclassificatasi al nono posto), ri-correre al TAR del Lazio la-mentando una serie diviolazioni, tra cui l’“illogicitànell’attribuzione dei punteggi”,sia per quelli assegnati dopo laprova orale sia per quelli rela-tivi ai titoli. Ma l’aspetto piùgrave riguardava “l’illegitti-mità dell’operato della com-missione di concorso peravere proceduto alla valuta-zione dei titoli dei candidatisuccessivamente alla corre-zione delle prove scritte, inviolazione dell’articolo 8 deldecreto del Presidente dellaRepubblica n. 487 del 1994”.Le irregolarità evidenziatedalla Lulli erano così gravi efondate che il TAR non ha po-tuto fare altro che accogliere ilricorso, decretando quindil’annullamento del concorsostesso non avendo, la commis-sione, garantito “l’imparzia-lità, il buon andamento e latrasparenza dell’azione ammi-nistrativa” (così è scritto sulla

Il municipio di Rocca di Papa

NUMERI UTILIClinica San Raffaele: 06-9428601

Comando Carabinieri: 06-94749007Polizia Municipale: 06-94286134Centralino Municipio: 06-942861

TAXI Mario: 346-368491106-9499151 (casa)

sentenza). In un paese normaleil sindaco avrebbe fermatotutto per fare chiarezza e in-vece, dopo la sentenza dellaseconda sezione del TAR, ilcomune ricorre al Consiglio diStato, pagando allo studio le-gale incaricato un fior fiore diparcella. Ma ora, forse te-mendo che anche l’organo su-periore di giustizia ammini-strativa possa confermare legravità già evidenziate dalTAR, che cosa fa l’ammini-strazione comunale? Assumela giovane Lulli, mettendolasul groppone delle tasse deicittadini, e rinuncia al ricorsoal Consiglio di Stato (restal’avvocato da pagare, circa20.000 euro tra TAR e Consi-glio di Stato, ma tanto ci sonosempre loro, i contribuenti). Tutto risolto quindi? Secondonoi no perché i cittadini hannoil diritto di sapere se il con-corso del 2009 è stato truccatooppure no, visto che il TAR il22 gennaio 2014 (sentenza n.786) ne ha decretato l’annulla-mento riscontrando gravi irre-golarità. Ma non è finita perchéavendo, lo stesso TribunaleAmministrativo, riconosciutoche i punteggi assegnati a tredei quattro vincitori andavano

rideterminati al ribasso, questoavrebbe dato vita a una nuovatabella, diversa da quella decisadalla commissione. Oltre allaLulli (classificatasi nona) e aiquattro vincitori, altre personehanno partecipato a quel con-corso piazzandosi prima dellastessa Lulli o subito dopo. Seavessero fatto tutti ricorso alTAR che cosa avrebbe fatto ilcomune di Rocca di Papa?Avrebbe fatto una vagonata diassunzioni? La decisione di as-sumere una quinta persona par-tecipante a quel concorso hatutta l’aria di un risarcimento eappare evidente che l’ammini-strazione Boccia con questo

atto (che di fatto ha determinatol’improcedibilità dell’appello alConsiglio di Stato) ha messo atacere l’emergere della verità sucome quel concorso è stato con-cepito e come è stato gestitodalla commissione. La sentenza del TAR del Laziodimostra inequivocabilmenteche quella commissione non èstata né imparziale né traspa-rente. Un’altra vergogna cheentra di diritto nel curriculumdel nostro sindaco perché an-cora una volta si è voluto di-mostrare che chi ha santi inparadiso un lavoro, anche nelloStato, lo trova. Buon per Bea-trice Lulli che, avendo qualchesoldo da dare agli avvocati, hapotuto dimostrare che la gra-duatoria finale non era quellarispondente all’andamento delconcorso. Per gli altri, che ma-gari non avevano soldi per ri-corsi e appelli, il rammarico diessere incappati in un concorsoviziato. I cittadini hanno il diritto di co-noscere la verità perché i mem-bri di quella commissionecontinuano a ricoprire incari-chi di responsabilità in seno al-l’amministrazione pubblica el’articolo 54 della CostituzioneItaliana dice che “I cittadini cuisono affidate funzioni pubbli-che hanno il dovere di adem-pierle con disciplina ed onore”.

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Page 6: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

ROCCA DI PAPA il Segno - marzo 20156

La ditta appaltatrice vuole soldi e danni mentre l’edificio perde i primi pezzi

Il rudere dell’ex hotel Europa un biglietto da visita della città

di Paola GattaArrivando a Rocca di Papa daGrottaferrata si entra in paesepassando obbligatoriamenteda piazza della Repubblica.

L’ex hotel Europa ti si para proprio da-vanti. È un cantiere abbandonato, non cisono rimasti neanche i ponteggi. La storiacomincia quando il comune lo compra,dieci anni fa. Gli obiettivi dichiarati sipossono leggere nel programma del 2006dell’allora candidato sindaco Boccia: “Ri-strutturazione dell’edificio comunale exAlbergo Europa: l’opera prevede l’ade-guamento dell’edificio e l’adattamento anuova sede comunale, oltre alla valoriz-zazione di uno tra i più importanti edificistorici di Rocca di Papa” (dal “Pro-gramma - La garanzia del buon governo2006-2011” del sindaco Pasquale Boccia).I lavori partono nel 2008 e come da con-suetudine (?) il costo lievita quasi subitodi un milioncino di euro (passando da 2,3a 3,2 milioni). I lavori sono solo comin-ciati, ma poi si è fermato tutto. Nel tempoè stata data una mano di vernice solo sullafacciata davanti, per cercare di far sem-brare meno brutto l’edificio. Impietosamente la data di ultimazione delcantiere scritta sul progetto era il 1° aprile2009. Siamo alla fine della storia? Quello chesappiamo è che la ditta incaricata dei la-vori aspetta ancora parecchi soldi e, vistoche il comune non ha pagato, ora chiedeanche 2 milioni di euro per danni.A distanza di tanti anni l’edificio è diven-tato un rudere e comincia a perdere anchepezzi di cornicione tanto che qualche set-timana fa la scalinata adiacente, in cui c’èanche un’attività economica, è statachiusa al passaggio dei pedoni per “peri-colo di caduta intonaco”.

Rimane il segno distintivo di una certapolitica che si è spesso basata quasi esclu-sivamente sulle promesse. Il risultato fi-

nale è un buco di qualche milione di euroe un rudere che è il biglietto da visita diRocca di Papa.

L’ex albergo Europa in piazza della Repubblica

A Rocca di Papa in Via Campi d’Annibale 76/ATel. 06-9497681

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Stai al passo con i tempi!

Lucia e Remo Verdinellilo scorso 21 febbraiohanno festeggiato i loro60 anni di matrimonio.Un amorevole abbrac-cio a Remo e Lucia perquesta vostra festa chein fondo è anche un po’la nostra e per la mera-vigliosa famiglia cheavete costruito in questi60 anni di matrimonio.

Nipoti, Pronipoti, Figli, Generi e Nuora

Lucia e Remo, 60 anni di matrimonio

Page 7: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

ROCCA DI PAPAil Segno - marzo 2015 7

Vanno avanti le indagini sul parcheggio multipiano di piazza Valeriano Gatta

Occhi puntati sulla mancanzadelleautorizzazioniobbligatorie

di Mario GabbiDa circa un mesediversi faldoni didocumenti riguar-danti il parcheggio

multipiano di piazza ValerianoGatta, al Carpino, sono al va-glio delle autorità intervenuteper verificare la regolarità di al-cuni lavori aggiuntivi, tra cui lavasca in cemento armato ne-cessaria per l’acqua del sistemaantincendio. La domanda a cuisi sta cercando di dare una ri-sposta è la seguente: come èstato possibile realizzare que-sta vasca senza avere in manoné l’approvazione della va-riante di progetto, né le auto-rizzazioni obbligatorie perlegge? Ora, però, la faccenda si è ulte-riormente complicata visto chequalche giorno dopo l’aperturadel fascicolo d’indagine daparte della Stazione dei Cara-binieri di Rocca di Papa, è arri-vata (precisamente il 13febbraio) l’autorizzazione pae-saggistica a firma dell’archi-tetto Silvia Farina dell’ufficiotecnico comunale, per la realiz-zazione della vasca antincen-dio, che, però, era già statacostruita. Un’autorizzazioneche paradossalmente complicaancora di più la vicenda, pro-prio perché sono certificazioniche ovviamente devono essererilasciate – prima – dell’esecu-zione delle opere, visto che po-trebbero anche esprimere unparere negativo. Manca co-

munque l’autorizzazione per ilvincolo idrogeologico, che èanch’essa obbligatoria e pre-ventiva.In più c’è l’aspetto del nullaosta del Parco dei Castelli Ro-mani, necessario per qualsiasitipo di progetto (o sue varianti)che riguardi tematiche ambien-tali. Nulla osta che ancora nonsarebbe stato rilasciato dal-l’Ente di “Villa Barattolo”. Per-ché, dunque, l’ufficio tecnicocomunale si è precipitato nelconcedere tale autorizzazioneanche in assenza di questo pre-ventivo nulla osta?Qualcuno potrebbe interpretarela mancanza di nulla osta daparte del Parco come un “silen-zio-assenso”, una sorta di tacitovia libera alla variante. Qui ènecessario fare chiarezza, vistoche nelle tematiche ambientalinon esiste il “silenzio-assenso”ma soltanto il “silenzio-ri-fiuto”. Cioè, se l’Ente non ri-sponde, tale mancata risposta èconsiderata un diniego alla rea-lizzazione dell’opera. Un caso simile si è verificatoqualche anno fa sotto al Tu-scolo, dove un imprenditore(azienda Fonteia) realizzò unapiscina facendo leva sul “silen-zio-assenso” del Parco dei Ca-stelli. La successiva pronunciadel Consiglio di Stato (sen-tenza 5188/2013) chiarì defini-tivamente che per le questioniambientali esiste soltanto il “si-lenzio-rifiuto” e così il Parcoebbe ragione sull’imprenditore.

A dare risposte esaurienti, oltreal comune, dovrà essere anchela società appaltatrice del par-cheggio, soprattutto sul perchésia stata realizzata la vasca an-tincendio prima di aver rice-vuto le autorizzazioninecessarie. In tutto questo, il ri-schio concreto potrebbe esserel’ennesimo allungamento deitempi di consegna del parcheg-gio multipiano che, al mo-mento, appare lontanodall’essere completato, mentresul cartello di cantiere c’è an-cora scritto “fine dei lavori feb-braio 2012”! Tra le altre cosenon è neanche cominciata la ri-qualificazione della sottostantevallata, che secondo il progettodoveva essere una specie digiardino urbano, con percorsipedonali, nuove alberature,panchine… giù giù fino a viaFrascati. A rendere la situazione ancorapiù nebulosa dal punto di vista

finanziario potrebbe essereanche il fallimento della ven-dita dei box auto che, stando aindiscrezioni, non avrebberopraticamente trovato acqui-renti, complice anche la sceltadi adottare il sistema di unaconcessione novantennale, in-vece di una vera e propria ven-dita. I mancati introitipotrebbero spingere la societàappaltatrice a tentare di rinego-ziare il contratto di gestionesottoscritto con il comune diRocca di Papa. Ciò che colpi-sce recandosi oggi in piazzaValeriano Gatta è la sensazionedi un cantiere silenzioso perchécompletamente fermo, dovenon si vedono né operai, némacchinari all’opera. E i resi-denti cominciano ad essere se-riamente preoccupati che anchequesto parcheggio possa en-trare nell’elenco delle tanteopere pubbliche italiane rima-ste incomplete per anni.

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Page 8: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

ROCCA DI PAPA il Segno - marzo 20158

Ormai il degrado ha conquistato la famosa strada panoramica di Rocca di Papa

Grido d’allarme per via Romama nessuno sembra occuparseneVi ricordate quando da piazzadella Repubblica vi dirigevateverso via Roma per una piace-vole passeggiata e c’era un car-tello che indicava “Via Romastrada Panoramica”? Bene, oradi quei bei tempi non c’è rima-sto granché. Il panorama èstato rovinato dalla colata dicemento che si è riversata suvia Barozze e che non pos-siamo sopportare neanche conl’attenuante di aver datoun’abitazione ai Roccheggianiperché le costose villette sonoper lo più abitate dai “fore-stieri”.Passeggiare? È impossibile!Soprattutto perché se sei unamamma con la carrozzina o unanziano che ha bisogno del ba-stone devi avere il coraggio disfidare le auto perché i marcia-piedi che sono stati messi (laparte che va dall’incrocio convia Palazzolo fino alla fonta-nella terminata in fretta e furiadue giorni prima delle ultimeelezioni comunali) vengonoimpunemente usati come par-cheggi o sono stati progettatida un tale incapace che non hacalcolato che l’ingombro deilampioni avrebbe costretto lepersone a camminare in fila in-diana oppure a scendere dalmarciapiede. Ultimamente poi con l’aper-tura della frutteria i problemisono aumentati perché lamerce esposta fuori dal nego-zio e i camion parcheggiati sulmarciapiede di fronte causano

tante della strada lo ha fatto.Ultima cosa ma non menograve il mancato rispetto delsenso unico: chi dice di nonaver visto la segnaletica, chidice per cento metri non puòfare tutto il giro, chi fa il furboe viene in retromarcia pen-sando così di rendere più lievel’infrazione che sta commet-tendo. In meno di 24 ore ho rischiatodue volte di subire un inci-dente stradale: la sera del 7febbraio alle 22:30 all’altezzadel civico 12 incrociavo unamacchina contromano che nonsi è neanche fermata ma haproseguito passando sul mar-ciapiede. Il giorno dopo versole 13:00 all’incrocio con viaPalazzolo un’auto parcheg-giata contromano ostruiva lavisuale sia a me che all’auto-mobilista che saliva dai “Ri-belli” e abbiamo corso il

rischio di scontrarci. Qualchetempo fa avevo segnalato ilproblema a uno dei vigili ur-bani e mi era stato risposto chei segnali che ci sono, sono suf-ficienti. Il sindaco, quando gliavevo contestato che i lavoridi via Roma erano spreco didenaro pubblico, aveva ribat-tuto che il tutto era dovuto allamancanza di controllo. Ma se per far fare i controlli daparte dei vigili non basta an-dare a segnalare ma bisognaarmarsi di foto, come ho fatto,perché di fronte alle prove do-cumentate non possono tirarsiindietro dall’intervenire. Forseposizionare un varco elettro-nico come quelli che si usanoall’inizio delle zone a trafficolimitato ci starebbe bene e nonsi dovrebbero neanche scomo-dare a pattugliare la via. Il neocomandante Ierace ha fattofare per il 2015 un calendarioin cui illustra le attività deisuoi uomini. Forse i roccheggiani avreb-bero preferito una maggiorepresenza sul territorio e se laprincipale funzione che svol-gono è quella di rimpinguarele casse comunali con le multetramite l’autovelox potrebberoincrementare gli incassi mul-tando tutte le infrazioni chevengono commesse per viaRoma.Prima, se dicevi che abitavi invia Roma, eri invidiato oraforse sei compatito.

A. B.

non pochi disagi ai pedoni so-prattutto quando transitano au-tobus o mezzi pesanti. Altrodisagio viene dalla raccoltadifferenziata visto che gli “ir-regolari” non sono dotati deiregolamentari secchi e buste equindi depositano la spazza-tura a terra o sui muretti ancheal di fuori del calendario sta-bilito e nessuno prende prov-vedimenti: gli addetti nonsegnalano; la ditta dice che èquestione di decoro urbano ese ne devono occupare i vigilie questi ultimi fanno finta diniente. Ciliegina sulla torta i bellis-simi lampioni che non svol-gono la loro funzione vistoche sono spenti spesso e vo-lentieri e, se osiamo chiamareil servizio guasti per segnalareil problema, si infastidisconoquando magari si telefonadopo che già qualche altro abi-

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Page 9: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

ROCCA DI PAPAil Segno - marzo 2015 9

di Sergio RasettiIl comitato diquartiere deiCampi d’Annibaleè restato sotto lestelle. Un concitta-

dino più attento dei nostri am-ministratori si è aggiudicatoall’asta con circa 19.000 eurola sede storica dell’organizza-zione; un bel locale di 64 mqal centro del quartiere più po-polato. La vicenda ha dell’in-credibile perché per lamancata presa in carico daparte del comune con regolareatto notarile, l’immobile, og-getto di una convenzione tracomune e un costruttore neglianni 70, è restato intestato alladitta costruttrice ed è finito al-l’asta per chiudere i conti coni creditori di quella ditta chenon esiste più da anni.Dimostrazione del pessimofunzionamento degli ufficiche, come in questo caso, dan-neggiano cassa e immaginedel comune. Una sorta di ben servito al Co-mitato che ora dovrà trovareun’altra sistemazione. Tra unanno ci saranno le elezioni e ilpotenziale pacchetto di votiche il comitato pensa di con-trollare farà gola ad ogni can-didato spregiudicato cheprometterà l’inimmaginabilecon l’impegno (naturalmentesussurrato) che nulla cambierànella gestione del territorio econ un po’ di coraggio si potràcontinuare a cementificaresenza permessi. Una stradapoco praticabile, vista lastretta impressa dagli ufficitecnici e amministrativi dopole note riprese dall’alto chehanno identificato i tetti cata-stalmente sconosciuti. I pro-prietari di quei tetti sono oraattesi alla cassa per definire laloro posizione e, mentre siparla di cifre impegnative, il

Il comune perde la sededel comitato dei Campiper soli 19mila europensiero va ai politici e tecniciche per tanti anni hanno la-sciato fare contravvenendo amandato popolare e doverid’ufficio, iscrivendo così il belpaese nell’albo dei paesi delquarto mondo. Costi insostenibili anche per lacomunità che non ha saputotutelarsi. Inutile l’azione tren-tennale di un comitato ope-roso come quello dei Campid’Annibale che non è servita aevitare una crescita caotica esproporzionata rispetto al-l’ambiente e le infrastrutturedisponibili. Ora si mormorache alcuni personaggi con lafaccia di bronzo, elenco dellepratiche di abusivismo allamano, contatta gli interessati eparla di sconti, dilazioni pecu-niarie o allungamenti deitempi all’infinito. Qualcunoavverte Tizio che un bigliettoanonimo segnala opere abu-sive a casa sua ma non si devepreoccupare se a presidiare lestanze dei bottoni ci sarà lui.Siamo già in campagna eletto-rale per le elezioni del 2016 ec’è qualcuno che procedesenza esclusione di colpi. Promesse di ammorbidiredelle pratiche che non po-tranno essere rispettate perchégli uffici dovranno procederesecondo la legge altrimenti sa-rebbero i responsabili di essi arisponderne.

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Se le cose stanno così (consi-gliamo di verificarne il fonda-mento tra parenti e amici)bisogna prendere atto che que-sta classe dirigente non è affi-dabile e deve essere sostituita. Anche il comitato dei Campid’Annibale, che ci auguriamopossa trovare al più presto unanuova sede dignitosa, avrà ilcompito di indicare con chia-rezza quali sono le priorità in-derogabili per il quartieresenza dare l’impressione chela musica può continuare così:niente infrastrutture, occupa-zione del territorio in assenzadi un preciso piano di recupero

urbanistico. Un quartiere conuna popolazione di oltre 6.000abitanti ha un ruolo fondamen-tale e deve pretendere chel’amministrazione comunaleabbandoni quegli atteggia-menti che rendono possibile ilfar ciò che si vuole, usufruiredei servizi pubblici senza pa-garli, tirare avanti sulle spalledi chi paga cifre ingiuste per-ché comprensive di quelleevase dagli ignoti per il bilan-cio comunale. È il tempo diprendere atto che coloro chedevono rimettere le cose aposto non possono essere glistessi che le hanno dissestate.

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28 gennaio 2014 € 30.412,80

3 giugno 2014 € 24.329,60

23 settembre 2014 € 24.329,60

27 gennaio 2015 € 19.463,68

In dieci anni di aste il prezzo è crollatoNel 2005 la sededel comitato deiCampi finì all’astaper la prima voltacon una base di99mila euro.Dopo quasi diecianni, l’ultima astatenutasi presso lasezione fallimen-tare del Tribunaledi Velletri ha fattoarrivare il prezzobase a 19.400 €. Il comune diRocca di Papa hapreferito non par-tecipare all’asta.

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ROCCA DI PAPAil Segno - marzo 201510

L’Ente aveva deliberato il pagamento dei canoni per centinaia di migliaia di €

Italgas e Acque Potabili ricorrono contro il comune

di Paola GattaMolti cittadini diRocca di Papahanno notato sualcune bollette del

gas una voce di pagamento dicirca 30 euro relativa ai cosid-detti “canoni concessori”. Il 22luglio 2014, infatti, l’ammini-strazione comunale aveva ap-provato in consiglio comunale(delibera n. 31), insieme ad al-cuni esponenti della mino-ranza (!), l’applicazione “delcanone concessorio non rico-gnitorio”. Si tratta, per spie-garlo in poche parole, dei soldiche queste grandi società diservizi devono versare al co-mune di Rocca di Papa quandoeffettuano scavi sulle stradepubbliche. Salvo poi che que-sti grandi gruppi industriali sirifanno direttamente sui citta-dini, inserendo in bolletta laquota spettante a ciascuno.Alla fine, insomma, il comuneincassa e sempre i cittadini pa-gano.Adesso, però, due società, Ital-gas e Acque Potabili (ma non èescluso che anche Enel, Tele-com ed Eni lo facciano),hanno presentato un ricorso alTribunale Amministrativo delLazio per chiedere l’annulla-mento delle delibere di consi-glio comunale con cuil’amministrazione Boccia haistituito questo canone.Quindi, ora il comune non solodovrà anche pagare gli avvo-cati per seguire il ricorso al

TAR, ma dovrà pure rivederele cifre messe in bilancio diprevisione per l’anno 2014,visto che all’Italgas erano statichiesti circa 154mila euro ealtri 203mila euro ad AcquePotabili. Cifre molto alte chericadranno su tutti i cittadini. I ricorsi presentati dalle duesocietà parlano di diverse vio-lazioni tra cui eccesso di po-tere per mancanza deipresupposti. E allora il pen-siero va ai consulenti che con-sigliano al nostro comune didare vita a questi atti, espo-nendo l’Ente a denunce e ri-corsi che costano soldi allecasse pubbliche. E dire che durante il consigliocomunale di luglio, l’assessoreal bilancio, Maurizio Querini,aveva dichiarato che “si cer-cherà di reperire tutte le risorsepossibili che la legge ci per-mette senza gravare sui citta-

dini”. Ancora più paradossale l’in-tervento dell’esponente di mi-noranza Mario Gatta, il qualeprima dice “di fare attenzioneperché se si chiedono soldi allegrandi società spesso succedeche poi queste si rifarannosulle tariffe che applicano aicittadini” e poi vota sì cometutta la maggioranza a favoredell’istituzione dei canoni con-cessori. Se i ricorsi presentatida Italgas e Acque Potabili ot-terranno l’annullamento delladelibera consiliare, sarà undanno enorme sia per la previ-sione di bilancio che per lecasse pubbliche, dovendo pa-gare sontuose parcelle aglistudi legali. Un’altra perla diincapacità amministrativa chedimostra ancora una voltal’approssimazione delle scelteche la giunta Boccia mette incampo.

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Il consiglio comunale haprovveduto a nominare nellaseduta del 19 dicembrescorso, i nuovi membri dellacommissione servizi dopo ledimissioni presentate dal-l’assessore all’igiene am-bientale Roberto Sellati.Questa commissione consi-liare è molto importanteperché si occupa di scuola,cultura, educazione perma-nente, servizi sociali, sport,spettacolo, eventi e manife-stazioni, museo di Geofisica,gemellaggi e turismo.La nuova commissione havisto la nomina dei consi-glieri comunali Luca San-tangeli e Maurizio De Santis(in quota della maggioranzadi governo) e di Mario Gatta(in quota della minoranza).Da notare che Santangeli eDe Santis erano già membridi detta commissione, con ladifferenza che De Santis erain quota alla minoranzaprima del suo passaggio allamaggioranza. Si cambia ca-sacca ma sempre lì si sta.

Nuove nomine(si fa per dire)in commissioneconsiliare per iservizi culturali

Page 11: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

ROCCA DI PAPA 11il Segno - marzo 2015

Il comune decide di prorogare per altri 3 mesi la gestione delle campane stradali

Il portaaportaaiCampi potrebbepartire a marzo... ma anche nodi Luigi SerafiniMentre l’avvio della raccolta differenziatacon il sistema del “porta a porta” aiCampi d’Annibale è in attesa di partire, loscorso 10 febbraio il comune di Rocca diPapa ha prorogato per ulteriori tre mesi,al costo di 15.000 euro, il servizio di re-cupero, trattamento e riciclo dei rifiutistradali differenziati collocati nelle variecampane dislocate a Rocca di Papa, ge-stito dalla ditta Innocenti Srl.La scelta di prorogare tale servizio -silegge nella determinazione n. 114 a firmadel responsabile di settore, GiovanniGatta- è stata causata dal fatto che “la Pro-vincia di Roma, ha cessato il servizio diraccolta della differenziata stradale nellezone Campi d’Annibale e Vivaro inquanto le risorse economiche a disposi-zione sono state gradualmente trasferitenei progetti di raccolta porta a porta aicomuni che hanno aderito lasciando aglistessi l’incombenza della prosecuzione omeno del servizio stradale”. Dallo stesso documento apprendiamo cheil progetto di estensione del sistema diraccolta porta a porta ai Campi D’Anni-bale e al Vivaro “è al vaglio della Provin-

cia di Roma peril cofinanzia-mento inizialedel primo annoed in attesa di ri-scontro”. Però, lo stessoGiovanni Gattaci informa che“dai contattiavuti con la Pro-vincia di Romasi evince che ilprogetto di cuisopra presentatodal comune diRocca di Papa èmeritevole di ac-coglimento eche pertanto èragionevolmente presumibile che il com-pletamento del sistema del porta a portanelle zone Campi D’Annibale e Vivaropossa partire a breve e comunque è inten-zione dell’amministrazione comunale difarlo partire entro il mese di marzo 2015”. Tralasciando alcuni strafalcioni gramma-ticali e di forma contenuti nella determi-

nazione, la sostanza è che il “porta aporta” continua ad essere annunciato masenza darlo per sicuro. Infatti, anche laconsegna dei kit ai Campi d’Annibale e alVivaro sta proseguendo con molta calma,mentre le bollette della tassa sui rifiuti(TARI) hanno visto un aumento in alcunicasi anche del 150%.

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Page 12: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

ROCCA DI PAPAil Segno - marzo 201512

VICENDA GALLISignor sindaco, nel consiglio co-munale del 29 agosto 2013 la sua

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amministrazione ha sostenuto la regolaritàdei capannoni realizzati dalla EdilmostraGalli in base alla legge 160/2010 che per-mette di demolire e ricostruire volumi rea-lizzati prima del 1995. Analizzando le fotoaeree, però, si è visto che alcuni di questivolumi furono edificati dopo tale data, ad-dirittura a partire dal 2005. Come maiquelle dichiarazioni che tutto era perfetta-mente regolare?

2 EX ALBERGO EUROPASignor sindaco, la Fam Sr, la so-cietà incaricata di realizzare il

nuovo municipio in piazza della Repub-blica, ha citato il comune di Rocca di Papaper una serie di mancati pagamenti cheavrebbero provocato l’interruzione dei la-vori. L’opera doveva essere consegnata il1° aprile 2009. Sono trascorsi 5 anni daquesta data. Come mai? Di chi sono le re-sponsabilità?

TERRENO CEDUTO A CARNEVALISignor sindaco, lei nel 1993 ha ce-

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duto all’imprenditore del legname Carne-vali un terreno boscato di 1.616 mq in lo-calità Tre Colli (uscita su via Barozze) allacifra incredibile di 250mila lire (cioè 125euro). Può spiegare questo fatto?

VICENDA CARNEVALISignor sindaco, l’imprenditore dellegname, Carnevali, ha presentato

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una richiesta di sanatoria edilizia in basealla legge n. 47/1985 che permette di sanarevolumi realizzati entro l’ottobre del 1983.Dalle foto aeree si è visto che tali volumifurono realizzati solo a partire dal 2002, 19anni dopo il limite imposto dalla legge.Come mai la sua amministrazione il 5 ago-sto 2009 ha concesso tale sanatoria che oraandrebbe revocata? Come e quando intendeprocedere in tal senso visto che sono pas-sati circa sei mesi da quando il consigliereCrestini ha portato alla luce la vicenda?

IN AFFARI CON CARNEVALISignor sindaco, il 6 agosto 2003, leiha acquistato un terreno di 1.500

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mq, ricadente nell’area del Piano Partico-lareggiato Calcare-Valle S. Lorenzo, in-sieme all’imprenditore Bruno Carnevali.Terreno poi rivenduto al doppio del prezzoalla Cooperativa edilizia Lorenzo I per160mila euro. Vista la vicenda della so-spetta sanatoria edilizia concessa dal co-mune a Carnevali nel 2009, non crede didover chiarire pubblicamente i suoi rap-porti con il noto imprenditore del le-gname?

LA QUADRIFAMILIARESignor sindaco, a proposito del ter-reno acquistato con Carnevali,

6

come mai lei ha chiesto al suo vicesindacodi realizzare il progetto di una quadrifami-liare su tre livelli di cui uno interrato? Noncrede di aver fatto una leggerezza affidan-dolo al suo vicesindaco? E come mai, ot-tenuta l’approvazione da parte dell’ufficiocomunale (31 agosto 2008) ha chiestosempre a Barbante di realizzare una nuovaperizia estimativa? Esistono rapporti tralei, Barbante e i dirigenti e tecnici della so-cietà Lorenzo I, a cui ha ceduto il terreno?

TERRENO SCAMBIATOCON CARNEVALISignor sindaco, dopo la ristruttura-

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zione dell’ex colonia di via Cavour, do-vendo realizzare una strada di collega-mento con via delle Barozze, la suaamministrazione, invece di adottare la

ATTRAZIONE PER IL MATTONESignor sindaco, abbiamo dimo-

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strato che il suo ex vicesindaco-geometraBarbante, mentre ricopriva i diversi inca-richi pubblici (assessore lavori pubblici,ambiente, ecc.), ha messo in piedi anchediverse società immobiliari, realizzandoopere e strutture a Rocca di Papa, in alcunicasi in affari con un esponente dell’oppo-sizione consiliare, Mario Gatta. Come maisu queste vicende non ha chiesto alcunchiarimento al suo ex vicesindaco? Ecome mai non ha ritenuto di dover affron-tare l’argomento in consiglio comunale?

VICENDA MORZILLIDETTO UMBERTINOSignor sindaco, nel marzo 2008

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venne assassinato a Roma Umberto Mor-zilli, ritenuto dagli inquirenti un perso-naggio vicino alla “Banda dellaMagliana”. Morzilli, attraverso alcuneoperazioni speculative, aveva acquisitodei terreni in via delle Barozze (ricadentinel Piano Particolareggiato) per circa350mila euro, rivenduti, a distanza dipochi anni, a 5,5 milioni di euro, terrenipoi sequestrati dalla magistratura. Comemai il consiglio comunale non si è maioccupato della vicenda?

PRATICA SEBASTIANELLISignor sindaco, come mai la pra-tica edilizia riferita all’abitazione

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del nostro direttore, Andrea Sebastianelli,è stata tirata fuori subito dopo che IlSegno aveva portato alla luce le note vi-cende (vedi le altre 9 domande)? Chi haordinato al suo ufficio tecnico di visio-nare tale pratica? E con quale scopo?

9 DOMANDE AL SINDACO DI ROCCA DI PAPAnorma dell’esproprio, ha sottoscritto unaccordo con l’imprenditore Carnevali ba-sato su uno scambio di aree: un terrenopubblico fronte-vista su via dei Laghi peruna scarpata di via della Ruccia. Visto chetale strada non è stata mai realizzata nonpossiamo riportare alla proprietà pubblicail terreno di 3.500 mq ceduto a Carnevali?

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Page 13: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

ROCCA DI PAPAil Segno - marzo 2015 13

Lorenzo Romei si è dimesso da segretario dei giovani Pd

«Poca democrazia e scarsa partecipazione,il Pd cambi»

di Andrea SebastianelliAbbiamo intervistatoLorenzo Romei, segre-tario dei giovani del

partito democratico di Rocca diPapa da circa un anno.

Lorenzo, sappiamo che ti sei di-messo da questo incarico. Per-ché questa decisione?Le ragioni fondamentali sono, se-condo il mio punto di vista, lamancanza di democrazia che c’èall’interno del partito. Noi gio-vani, noi militanti, noi iscritti eanche i cittadini, veniamo presi inconsiderazione dagli amministra-tori soltanto quando si avvicinanole elezioni. Mentre nella vita quo-tidiana, quando si tratta di faredelle scelte, non veniamo coin-volti, veniamo lasciati ai margini.L’articolo 1 della nostra Costitu-zione prevede la sovranità popo-lare, sovranità popolare che spettaai cittadini, non soltanto in ma-niera episodica, quando si tratta diandare a votare. Abbiamo il dirittoe dobbiamo avere il coraggio diesercitarla attraverso la critica, ildissenso, l’assenso, alle scelte po-litiche che vengono effettuate.Noi dobbiamo avere il diritto diinfluenzarle, tutti i giorni. Dob-biamo capire se il nostro è unpaese democratico soltanto ilgiorno delle elezioni, o un paesedemocratico durante tutto il corsodell’anno.

I tuoi compagni del consiglio di-rettivo, i giovani democratici,come hanno preso questa tuascelta? Li ho informati attraverso unamail e ho spiegato i motivi. Nonsono soltanto la mancanza di de-mocrazia, questo potrebbe essereun mio punto di vista, ma ho sot-tolineato anche altri motivi: peresempio ad oggi non abbiamouna sezione. Siamo stati costrettia chiuderla perché non potevamopagare l’affitto.

Ricordiamo che la sezione sitrova lungo il corso principaledel paese, è una sede storica,prima del partito comunista,poi del Pds, dei Ds e attual-mente del Pd. Il fatto che ilprimo partito di Rocca di Papa,che governa il paese, non riescaa conservare una sede, fa capirela scarsa considerazione che c’è

dei luoghi dove si svolgel’attività politica.Il nostro regolamentoprevede che al partitospetterebbe una mensilitàannua degli amministra-tori, alcuni di lorol’hanno data, altri no.Questo è stato il motivoper cui abbiamo dovutochiudere la sezione. Nonsoltanto, ultimamente ab-biamo fatto la “Leo-polda” all’auditoriumdella chiesa del Sacrocuore, ai Campi d’Anni-bale, e anche il quel casosiamo stati noi a dover partecipareper pagare le spese. Non vedo ilmotivo per il quale i militanti, chesi adoperano per fare tali inizia-tive, debbano comunque contri-buire non soltanto a livellopolitico, ma anche a livello eco-nomico.

Perdere una sede storica, unodei luoghi della politica non èun bel segnale…Anche perché (non so se in questianni è ancora possibile farlo)negli anni precedenti si finanzia-vano le cene nei ristoranti per farvenire a mangiare le persone, ma-gari dal partito, e poi quando c’èun’iniziativa bella, politica, digiovani, i soldi si fanno pagarealla base. Non mi sembra il caso.

Sei stato fino a oggi il segretariodei giovani democratici. Inquante scelte siete stati coin-volti?Pochissime. Pochissime, perché,come ti ho detto, il palazzo co-munale dovrebbe essere un pa-lazzo trasparente, per tutti, nonsoltanto per noi militanti, ma pertutti i cittadini. Non è così. Perchépoi quando c’è da fare scelte im-portanti, decisive, vengono fattedagli amministratori. Ma è anchegiusto, perché loro hanno avuto ilconsenso dei cittadini, però primadi scegliere è importantissimoavere un confronto pubblico,anche con i cittadini che vivononel paese. Sicuramente signifi-cherà qualcosa quello che diconoi cittadini!

Anche perché uno dei presup-posti della campagna elettoraledel sindaco Boccia era favorirela partecipazione…Però, vedi, la partecipazione deve

essere di tutti i giorni, non sol-tanto delle tornate elettorali.

Quali sono gli errori maggioriin cui è incappata questa am-ministrazione e che ti hannofatto riflettere?Secondo me ci sono state dellenegligenze, più che errori. Dellenegligenze anche importanti. Peròla necessità di cambiamento cheun po’ tutti avvertono all’internodel paese è un cambiamento chedeve avvenire con la partecipa-zione dei cittadini. Perché il co-mune può fare delle sceltegiustissime, ma se poi i cittadininon prendono consapevolezzache siamo noi a dover vivere ilnostro paese, a doverlo miglioraregiorno dopo giorno, le scelte am-ministrative contano, ma fino a uncerto punto. Siamo noi stessi cheattraverso il nostro esempio, e nonsoltanto attraverso quello che di-ciamo, dobbiamo provare a mi-gliorare questo paese.

Lorenzo, sei consapevole diquesto passo così forte?Sì, sono consapevole, però ho sen-tito proprio la necessità di stac-carmi da una situazione di stallo.Per me la partecipazione dei citta-dini è una necessità assoluta. Maanche la bellezza di condividere lescelte politico-amministrative coni cittadini.

Che cosa potrà avvenire ora, siaa livello politico locale, sia a li-vello personale?Se politica significa prendere piùvoti degli altri, io non ho una pro-spettiva. Se politica invece signi-fica impegnarsi per il bene delpaese, per garantire una maggiorepartecipazione ai cittadini, ren-derli più consapevoli di quello

che viene fatto all’interno delpaese, gestirlo per il bene co-mune, allora potrei avere delleidee da mettere in pratica, natu-ralmente sempre insieme ad altrepersone, perché singolarmentenon è possibile fare molto.

Come vedi il futuro immediatodi Rocca di Papa?Non lo so. Secondo me potreb-bero succedere delle cose ingrado di capovolgere la situa-zione politica attuale, perché ciavviciniamo appunto alle elezioniamministrative del 2016 e quindiavremo un nuovo candidato sin-daco da parte del partito demo-cratico. Lo scenario è aperto,aperto e secondo me anche abba-stanza infuocato all’interno delpartito.

Lorenzo Romei

Io sottoscritto Lorenzo Romei midimetto da segretario dei GiovaniDemocratici. Le motivazioni chemi hanno portato a questa deci-sione sono politiche e culturali:il poco ascolto e la poca consi-derazione che i vertici ammini-strativi del partito democraticodi Rocca di Papa dedicano aipropri cittadini, ai propri iscritti emilitanti, prendendoli in consi-derazione solo quando si avvi-cinano le elezioni, è il motivoprincipale della mia decisione.I partiti politici sono fondamen-tali per la democraticità di un si-stema, sono i canali attraverso iquali le esigenze dei cittadini ar-rivano alle istituzioni, ma sequesti canali non funzionano iltutto è vanificato e i cittadini di-ventano sudditi da utilizzare aisoli fini contributivi, devono dun-que sì pagare le tasse ma nonpossono influenzare la politicainterna del paese.Gli iscritti di un partito dovreb-bero essere il fulcro centrale, ilcuore della vitalità politica, alcontrario un partito con basemuta, dove le decisioni vengonoprese dall’alto, senza la parteci-pazione degli stessi, manca didemocrazia interna e non può,o meglio non dovrebbe, chia-marsi democratico.Io sono stato invitato a dare le di-missioni da un assessore, ilquale mi ha fatto capire che o lapensi come loro o sei fuori dalpartito. Ebbene, preferisco uscireda un partito monoteista chepensa di avere la verità in tasca econtinuare a ragionare con lamia testa. Tuttavia consapevoledelle difficoltà amministrativeconcrete di tutti i giorni vi augurobuon lavoro e porgo i miei saluti.Cosa significa fare politica? Met-tersi a disposizione dei cittadini?Gestire il paese per il bene co-mune? O gestirlo per prenderepiù voti degli altri?

Cordialmente, Lorenzo Romei

Ecco la letteradelle dimissioni di Lorenzo Romei

Page 14: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

Per informazioni:[email protected]

Data: domenica 29 marzo 2015

Ora e luogo dell’appuntamento:ore 9,30 alla sbarra in località Piazzò(a metà strada della strada asfaltataper Monte Cavo)

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Page 15: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

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Nell’ottobre 2014 esplose unaforte polemica tra il consi-gliere comunale d’opposi-zione Emanuele Crestini e laPro Loco di Rocca di Papa,rea di aver coperto con i suoimanifesti quelli affissi dal-l’esponente politico per i qualiaveva effettuato il regolare pa-gamento. Apprendiamo orache le verifiche condotte dallaPolizia locale di Rocca diPapa hanno portato ad emet-tere due verbali nei confrontidell’associazione turistica gui-data da Emiliano D’Andrea, ilquale è risultato essere il“commissionario/responsabiledella pubblicità illecitamenteapposta”.Il fatto grave è che le autoritàhanno accertato che taleazione illecita si è verificata sudiverse plance pubblicitarie diRocca di Papa (viale Ferri ecorso Costituente) sulle qualii manifesti di Crestini sonostati completamente coperti daquelli della Pro Loco riguar-danti la sagra delle castagne.Non solo, la volontà di dan-neggiare l’esponente di oppo-sizione è stata chiaramentedimostrata dal fatto che leplance presentavano moltispazi vuoti, rimasti tali pergiorni. Tale condotta, dice-vamo, ha prodotto due distintiverbali (il n. 58 e il n. 59, da-tati entrambi 15 novembre

L’Ente aveva coperto illegalmente gli spazi di Crestini

Manifesti coperti, multada 900 € per la Pro Loco2014) per una multa comples-siva di quasi 900 euro.Ecco che cosa si legge nel ver-bale: “Da accertamento ese-guito da personale di questoComando di Polizia Locale indata 17 ottobre 2014, in vialeEnrico Ferri, lo stesso D’An-drea Emiliano, senza control-lare la regolarità dell’attività diaffissione dei manifesti pub-blicizzanti il programma dellaXXXV Sagra delle Castagne2014, consentiva l’affissionedegli stessi manifesti avvenutada parte di ignoti, negli appo-siti spazi pubblicitari in mododa coprire altri manifesti afirma di Emanuele Crestini,regolarmente affissi e autoriz-zati per un periodo dal 7 al 17ottobre 2014, nonostante lapresenza di spazi liberi”. Soddisfatto si è detto il consi-gliere comunale EmanueleCrestini: “Finalmente si è fattagiustizia rispetto a un fatto in-crescioso che avrebbe volutocensurare le opinioni di chi la

pensa diversamente da Boccia.L’altro fatto da evidenziare è ilruolo politico giocato in que-sto caso dalla Pro Loco citta-

dina. Il diritto di esprimere leproprie opinioni deve eseresempre garantito”.

(L.S.)

ROCCA DI PAPAil Segno - marzo 2015 15

La plancia per le affissioni di viale Enrico Ferri, con il manifesto della Pro Loco sulla XXXV sagradelle castagne incollato sopra a quello del consigliereCrestini, malgrado a fianco ci fossero spazi vuoti

Page 16: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

ROCCA DI PAPA16 il Segno - marzo 2015

La politica sbarca in retee nascono i gruppi-matrioskaper confondere i cittadini

di Daniela Di RosaA poco più di un annodalle prossime ele-zioni i politici localiscaldano i muscoli e

cominciano ad organizzarsi. Asorpresa, il primo a scendere inpista è stato il consigliere di oppo-sizione Emanuele Crestini, in so-litaria ha scavalcato gli altricreando la sua pagina FacebookInsieme per Rocca di Papa, fortedella sua età, della sua prima espe-rienza in politica, della sua co-stanza e coerenza ha creato un belnumero di sostenitori e senza ilsupporto di gruppi-matrioske. Mispiego: da quando una parte del-l’agorà cittadina si è spostata suFacebook il modo migliore percreare consenso è dare vita agruppi generalisti, antiche foto delpaese, vecchi concittadini ormaidefunti ma ancora nel cuore dimolti, morti e nascite recenti, ac-cenni storici, nostalgia del beltempo che fu, anniversari, matri-moni, battesimi… notizie di qual-che giornale online che esalta labellezza del posto, qualche picco-lissima notizia poco compromet-tente per l’amministrazione, tipo,una foto di rifiuti ai bordi delbosco con subito sotto il com-mento dei portavoce di turno delsindaco, Castri o De Santis (il tuttoappare come una sorta di messin-scena, cosa non si fa pur di riavereuna poltrona). Questi portavoce,perentori, spiegano che la giuntasta provvedendo, che tutto sarà si-stemato, che il sole splende alle-gramente e il cielo è sempre piùblù, di seguito i commenti entu-siastici di una decina tra i tantiiscritti. Però, come succede nellepiazze reali anche lì si discute, le

opinioni sono per l’80% tutteuguali, ma c’è sempre un 20%che la pensa diversamente, che ca-pisce che il gruppo altro non è cheun serbatoio di voti per la giuntauscente e preferisce uscirne, alcuninon ci entrano nemmeno, cono-scendo le persone lo capisconoprima, altri, la maggior parte, la-scia l’adesione, mette i famosi “mipiace” così da non avere problemie non partecipa alle discussioni…come riprendere allora i fuoriu-sciti? E quelli non-entrati? In po-litica si usano le liste civetta,quelle liste civiche che apparente-mente contrastano il partito dimaggioranza, all’inizio fingonoun distacco anzi una contrapposi-zione, evitando però di esporsitroppo, alla fine appoggiano ciòche avevano detto di contrastare.Su Facebook è un po’ la stessacosa, esistono i “gruppi civetta”. ARocca di Papa, oltre al Gruppoprimario “Tutta rocca” se ne sonoformati due (per ora) tutti e dueapolitici, apartitici (!?!). Una,AmoRocca, a dir la verità ha su-bito mostrato la sua faccia, l’in-ganno è stato di breve durata,appoggia la giunta Boccia e i dueo tre che aspirano ad entrare in po-litica cercano proseliti per pesare

sulla formazione della lista. L’al-tra, chiamata ProEsso, ha avuto uninizio più promettente, direi anchepiù coinvolgente, certo, anchequesto nuovo gruppo si occupavaper lo più di feste e beneficenza,però lo “stile” sembrava oppostoal gruppo di appartenenza, menoprovincialismo, meno folklore no-stalgico, meno uso del dialetto cheper quanto bello allontana chi nonè di Rocca, meno campanilismo esoprattutto più cultura e informa-zione, anche quella non gradita al-l’amministrazione, un nome acaso, il Segno! Ma anche questogruppo in poco tempo si è trasfor-mato, informazione zero, il Segnobandito, i post che inviamo ven-gono puntualmente ignorati, nonhanno molti iscritti ma nemmenoun “mi piace” mi sa di ordine ca-lato dall’alto, solo piccoli accennia notizie di giornali online, tantoper far vedere che loro le notiziele danno, ma sono sciocchezzuole,così da non turbare la giunta, i po-litici per carità tutti respinti, a partequelli legati all’amministrazione,onnipresenti anche i soliti Castri eDe Santis, che ripropongono lostesso giochetto, metti la foto in-criminata, sotto i loro commentiche il comune sta provvedendo e

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giù una ventina di “gridolini entu-siastici”, a ogni piccolo accennodi critica di un solitario corag-gioso i cavalieri di ciccioboccia-bello sono pronti a “finirlo” asuon di commenti… e così anchesulla ProEsso splende il sole alle-gramente e il cielo è sempre piùblù… anche se, sicuramente perproblemi personali, alcuni iscrittisono usciti dal gruppo tra cui la vi-cepresidente. Ora questi gruppiinizialmente divisi, stranamente siincensano a vicenda, “solo noi la-voriamo per il bene di Rocca”,“solo noi facciamo”, “solo noi do-niamo” e alla fine i tre si mi-schiano, si confondono, siseparano e si riuniscono e diven-tano i gruppi-matrioske, uno den-tro l’altro. Prevedo a breve unareunion. Infine, dentro queste matrioske gi-rano i falsi profili, il Tartaglione,il Gatta, che insieme ai due politicidi sopra possono tranquillamenteoffendere in modo pesante, Cre-stini ma in primis il Segno e inparticolare il direttore Sebastia-nelli e la sottoscritta, e gli ammi-nistratori dei gruppi li lascianofare, pur sapendo che non essendoiscritti non possiamo intervenireper replicare. Questa non è poli-tica? Sì, solo che è quella sporca,la correttezza evidentemente è unoptional! In ultimo arriva lui, l’uomo ma-scherato, tal Joe Black, ora, di so-lito, la maschera di Anonimus èusata per attaccare il potere, que-sto il potere manco lo sfiora, ripetea raffica banalità e luoghi comuni,fa i copia-incolla di come do-vrebbe essere un giornalista, noncita gli opinionisti e poi con uncolpo di scena posta alcune te-state tra cui la nostra, perché lui èper il pluralismo e così facendopresenta la sua pagina dal titoloThe Report, ma povera Gabanelli,che t’ha fatto? Perché proprio leiJoe? Quella fa giornalismo vero,di denuncia, rischia querele, la ga-lera, risarcimenti (un po’ comenoi) tu posti notizie trovate ingiro… togliti la maschera non tiserve.

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ROCCA DI PAPAil Segno - marzo 2015 17

Democrazia digitale, la rivoluzionetecnologicadiInternetèsoloall’inizio

di AndreaSebastianelliLa democraziasi avvia sem-pre più a di-

ventare uno sportestremo. Ma una demo-crazia condivisa, basatasulla rivoluzione informa-tica che stiamo vivendo,rimane l’obiettivo dimolti. Le tensioni che spingonoverso una nuova fasedella democrazia sonoevidenti, anche se, per lecontraddizioni che esi-stono, tra il dire e il fareci sta di mezzo un “e il”di proporzioni ciclopiche.Una democrazia parteci-pata, quindi, per evitare ladesertificazione delleidee, l’appiattimento delleistituzioni su una politicache punta solo all’occu-pazione del potere e chenon vuole, o non riesce, aliberare le diffuse risorseintellettuali presenti nellasocietà. Al contrario,quando la partecipazione vienemeno, la democrazia corre gravirischi.Noi del Segno ci inseriamo mi-nutamente in questo alveo dimutamento, per esercitare finoin fondo il diritto/dovere di ungiornale, che chiede conto allapolitica delle ragioni delle suescelte; reclama coerenza neicomportamenti; denuncia,quando ce ne sono, compro-messi a danno del bene collet-tivo o dell’integrità delleistituzioni; ma anche evidenzialavoro e risultati raggiunti. Nelnostro comune succede spesso,

però, che le cose siano capo-volte e siano i politici a consi-derare la stampa come unelemento da controllare, ten-tando di influenzarla in manieraanche pesante.Così la democrazia, o quello chene resta, si è trasformata in uncanovaccio nel quale contanopiù gli annunci (in genere robo-anti), le assicurazioni, le panto-mime, il gradimento. La politicaha piegato le istituzioni alle pro-prie esigenze rappresentative ecomunica il proprio operato at-traverso una nebulosa, fatta didate, rinvii, numeri (quasi sem-

pre evanescenti) condita diqualche frammento di fatti con-creti.Il nostro sindaco, specialistadella semplificazione comuni-cativa, ha una innata capacità diridurre la complessità dei pro-blemi a buoni sentimenti, sco-dellati quasi sempre con un po’di paternalismo. La retorica dia-lettica gli ha portato finora unindiscusso ruolo primario, ma ilsuo potere, proprio perché ba-sato soprattutto sulla capacità didire parole, non si è mai potutotrasformare in una leadershipfondata sulla responsabilità.

A Rocca di Papa si regi-stra qualche reazionealla rassegnazione gene-rale. Qualcuno si indi-gna, molti vogliono dareun contributo al cambia-mento. Qua e là si col-gono i germi di untentativo di rinnova-mento che vorrebbe so-stituire le istituzioni allapropaganda, la demo-crazia al populismo,l’etica all’accomoda-mento collusivo. Met-tendo definitivamenteda parte la perenne sot-tomissione a un capo e ilconformismo ossessivoche hanno impantanatoquesto paese per troppotempo.Qualche cambiamentopotrà venire anche dallarete? Dall’uso massicciodei social network?Forse sì, anche se nellanostra redazione sap-piamo che, nonostante ilusinghieri risultati dellanostra pagina Facebook,

ci vuole molto altro per liberarele energie sopite che certamenteci sono a Rocca di Papa. Le per-sone vanno coinvolte e valoriz-zate, accolte in un progetto dicambiamento di cui devono es-sere protagoniste. La rete potrà dare una mano,questo giornale un altro piccolocontributo, ma la vera forza nonpotrà che essere nella concre-tezza fisica delle persone, nellaloro presenza, nelle loro idee di-scusse negli incontri. La demo-crazia, andando all’etimologia eall’essenza politica della parola,è proprio questa.

La top fivedei video sulla nostra pagina Fb

Una passeggiata nel centro storico nel giorno del mercato

Numero contatti:6.600

Aumento TARI: i cittadinipagano l’incapacità dell’amministrazione

Numero contatti:4.900

Tagliate le querce: ennesimo scempio nei nostri boschi

Numero contatti:4.500

La benedizione degli animali in occasione dellafesta di S. Antonio Abate

Numero contatti:3.100

La funicolare di Rocca di Papa è quasi finita ma non funzionerà

Numero contatti:3.100

TO

P

FIVE

Per vedere questi e altre decine di video su Rocca di Papavai alla nostra pagina Facebook: Il Segno di Rocca di Papa

A ROCCA DI PAPA - VIA FOCICCHIA 47 (TRAVERSA VIA DELLE BAROZZE) - TEL. 06-9495151 - CELL. 338-7711334

Il grande chef Antonino Cannavacciuolo alla Vecchia Stazione

Page 18: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

ROCCA DI PAPA il Segno - marzo 201518

Un bel comunicato di “soddisfazione peril risultato”. È il sindaco Pasquale Bocciache parla. Si congratula, dichiara chehanno intrapreso la strada giusta per le an-tenne, “che hanno lavorato bene”. La ra-gione di tutto questo entusiasmo sta nellademolizione di due tralicci che c’è stata il9 febbraio scorso in località Madonna delTufo.“Ci accoderemmo volentieri all’enfasi

trionfalistica – ci dice ilconsigliere Emanuele Cre-stini, dimessosi qualchemese fa dalla commissioneconsiliare sulle antenne ri-tenuta inconcludente – senon fosse per il fatto chesopra i due tralicci c’eranodue antenne spente.Spente! Quindi la polizialocale ha fatto sì un seque-stro, ma di due innocuipezzi di ferro.Noi salutiamo lo stessol’impegno e la dedizionedel comandante e dei suoiuomini, ma è meglio dire

come stanno le cose, altrimenti si perde divista la realtà e i cittadini potrebbero cre-dere alle flautate parole dei comunicaticonfezionati dall’ufficio stampa del sin-daco. Sull’argomento c’è da sottolineareinvece la scandalosa scelta di non notifi-care subito la sentenza del novembrescorso agli antennari di Monte Cavo. Inquesto modo l’amministrazione comunale

e la maggioranza politica che la sostiene,che non perde occasione di parlare controle antenne, ha dimostrato nei fatti di nonavere fretta nella soluzione dei problemi,anche se riguardano la salute di migliaiadi cittadini.Hanno avutopaura di eseguireuna sentenza –continua Crestini–, preferendoaspettare. La man-cata notifica dellasentenza esecu-tiva, e sottolineoesecutiva, per lademolizione, of-frirà sei mesi di tempo ai gestori delle an-tenne, per tracciare una linea di difesa emagari impugnare la sentenza. I sei mesiscadono a maggio. Sarà interessante ve-dere che altro si inventerà il sindaco pernon tagliare le antenne. Magari ci verrà araccontare che dobbiamo aspettare comeandrà a finire l’eventuale ricorso. Sì, soloun’altra decina d’anni!”. (L.S.)

Lo scorso 9 febbraio c’era stato l’intervento di demolizione della Polizia locale

Crestini: “I tralicci rimossi al Tufoeranosolodeipezzidiferroarrugginito”

Crestini

Un gruppo di ripetitori radio-tv di monte Cavo vetta

Il declino della “commissione comunale antenne”

La commissione chiama ma nessuno rispondedi Luigi SerafiniAdesso convochiamo tutti! Così devono averpensato al comune quando hanno mandatola convocazione urbi et orbi per la commis-sione antenne. Hanno invitato il ministerodell’ambiente, quello della salute, quellodello sviluppo economico, soprintendenzearcheologiche, associazioni nazionali, regio-nali, locali, comitati di quartiere, associazionidi consumatori… per il comune di Rocca diPapa erano in elenco il sindaco PasqualeBoccia, l’assessore all’ambiente Mauro Fei,i componenti della commissione e il segre-tario della commissione stessa. Una folla!Mancava solo il papa…In portineria quando hanno visto il foglio diconvocazione però non si sono preoccupati.I navigati ed esperti impiegati del protocollosapevano benissimo, già da prima, che nonsarebbero venuti tutti. Ma la mattina di ve-nerdì 27 febbraio si sono ritrovati in due: ilconsigliere Serafini (noto ai più come Gior-getto) e il consigliere Enrico Fondi, che èanche presidente della commissione. Gior-getto si era pure vestito bene, ma pazienza. Ilpresidente non ha neanche aperto la seduta.

Non è che mancava il numero legale, è pro-prio che nessuno ha preso in considerazionela cosa. Neanche il sindaco o l’assessore Fei,che erano presenti in comune, ma non è chepotevano perdere tempo con le antenne.Giorgetto c’è rimasto male, Enrico Fondil’ha presa con più filosofia. Si potrebbe dire:“sarà per la prossima volta”, ma se non cicrede neanche il sindaco! Valutando l’ogget-tività dell’accaduto, non si potrebbe che con-statare che il tema delle antenne alleistituzioni interessa poco, o che la nostra am-ministrazione non crede che una commis-sione possa fare granché. Una commissioneper analizzare, indagare, esaminare, disqui-sire, discettare, elucubrare, valutare… tutto,meno fare qualche cosa, come per esempioapplicare le decisioni dei giudici che dannotorto agli antennari. C’è qualcuno che abbia voglia di far rispet-tare le sentenze esecutive? C’è qualcuno chevoglia abbattere i tralicci e togliere le an-tenne? C’è qualcuno che sia disposto a inca-tenarsi (almeno simbolicamente) a MonteCavo? Lo stiamo tutti aspettando per ap-plaudirlo calorosamente.

Il tentativo di Mediaset di acquisire letorri di Rai Way distribuite in tutta Italia èforse la più grande operazione di controllodel sistema radio-televisivo nazionale.Anche Rocca di Papa, in località Costa-relle (area posta tra i Campi d’Annibale emonte Cavo) ospita una di queste torri.Questo aspetto è molto importante perchéproprio sul gruppo di Berlusconi pende lasentenza di abbattimento del Tar del Lazioa cui il comune invece di dare seguito im-mediatamente ha preferito concedere aMediaset ulteriori sei mesi di tempo, giu-sto per attrezzarsi nel modo migliore pernon incappare nell’abbattimento. Ora la vicenda delle torri di Rai way, chepotrebbero finire integralmente nella manidel biscione, compresa quella di Rocca diPapa, potrebbe aggirare del tutto la sen-tenza di abbattimento dei tralicci abusivi,semplicemente trasferendoli. Il nostro comune, si sa, è sempre gene-roso, perché fare subito (cioè abbatterecome disposto dal Tar) ciò che si può faredomani? (S.T.)

Intanto Berlusconitratta per acquisirei tralicci Rai Way(anche a M.Cavo)

Page 19: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

ROCCA DI PAPAil Segno - marzo 2015 19

A un anno dalle elezioni la politica inizia a scoprire le carte

È Fei il candidato del PdCrestini il primo sfidante

di Paola GattaA un anno dalleelezioni ammini-strative che decide-ranno il sindaco

che governerà Rocca di Papadal 2016 al 2021, alcune deci-sioni sono già state prese. Laprima, la più importante, ri-guarda il Pd che ha già sceltoil suo candidato. Si tratta diMauro Fei, attuale assessoreall’ambiente. Quindi nienteprimarie né di coalizione nédel Pd. Alla fine l’altra possi-bile candidata alla poltrona piùambita, Marika Silvia Sciam-plicotti, ha accettato la deci-sione e, per quanto nesappiamo, affiancherà Fei nelruolo di vice-sindaco. Qualche malumore nel Pd enel centrosinistra è già emersoper questa decisione nata,come è ormai tradizione delpartito roccheggiano, tra i pa-lazzi del potere senza alcuna

discussione o coinvolgimentodella base. I potenti decidonoper tutti. Nel centrosinistra cit-tadino qualche nome alterna-tivo a Fei comincia già acircolare ma al momentosiamo soltanto a voci di piazza.Ne sapremo di più tra qualchesettimana quando si cominceràa giocare a carte scoperte.A destra tutto tace, ma un can-didato verrà fuori dalla strana

e anomala alleanza che ve-drebbe insieme, a Rocca diPapa, il segretario di Forza Ita-lia, Roberto Trinca, il rappre-sentante dei 5 stelle, RobertoFondi (detto Guero), il consi-gliere comunale Mario Gatta eil segretario de La Destra cit-tadina, Alvaro Fondi.Quasi certa la candidatura diEmanuele Crestini, che da al-cuni mesi ha lanciato l’idea di

aggregare intorno allo slogan“Insieme per Rocca di Papa”,varie componenti cittadine se-condo cui il paese, dopo circaventi anni a guida Ponzo-Boc-cia, necessiti di una chiarasvolta. Dalla sua, Crestini ha lagiovane età e il fatto di cono-scere ormai come pochi lamacchina amministrativa dopoun intenso impegno come con-sigliere comunale che l’havisto praticamente da solo acontrastare la maggioranza digoverno.Resta da capire che cosa faràun politico navigato come En-rico Fondi, che potrebbe volerripetere l’esperienza della listadella castagna, e il consigliereDanilo Romei.

Mauro Fei e Pasquale Boccia

Emanuele Crestini

La libreria si trova nell’ex municipio di viale Ferri ed affronta temi al femminile

Sbarca anche a Rocca la biblioteca diffusa dell’associazione “L’Aquilone Rosa onlus”

di Daniela Di RosaGrazie alla collaborazione tra ilConsorzio del Sistema Biblio-tecario dei Castelli Romani, ilcomune di Rocca di Papa e

l’associazione l’Aquilone Rosa, con ilcontributo della Regione Lazio, la GrandeBiblioteca dei Castelli Romani si arric-chisce di un altro punto di accesso.Il 6 marzo scorso, infatti, è stata inaugu-rata a Rocca di Papa - presso la sede del-l’Archivio Storico in viale Enrico Ferri 65- la biblioteca diffusa “Le altre”, attiguaalla biblioteca comunale che ne coordi-nerà il servizio bibliotecario in collabora-zione con l’associazione L’Aquilone Rosaonlus che, negli stessi locali, ha attivatolo sportello antiviolenza rivolte a donne eadolescenti. Un’iniziativa importante chesperiamo diventi un concreto punto di ri-ferimento per l’intero territorio. La ga-ranzia in questo senso arriva proprio dallapresenza dell’associazione L’AquiloneRosa, da anni attiva a Rocca di Papa nelsettore socio-culturale.

Tornando alla biblioteca dif-fusa “Le altre”, prima vetrinadella biblioteca sarà la specia-lizzazione in Storia e culturadelle donne, interamente dedi-cata quindi ai temi lanciati inoccasione della giornata inau-gurale: la condizione delladonna, psicologia dell'adole-scenza e dei disturbi alimen-tari e letteratura al femminile.“L’inaugurazione di questonuovo spazio polifunzionaleall’interno dei locali comunaliè di fondamentale importanza- ha detto il sindaco di Roccadi Papa, Pasquale Boccia -perché concretizza anche nella nostra cittàprogetti di sostegno e vicinanza verso isoggetti più deboli, come le donne e i mi-nori con disagi, oltre ad offrire approfon-dimenti culturali sull’universo femminile.Rocca di Papa rende omaggio così, conazioni concrete, alla giornata internazio-nale della donna”.

Nei giorni scorsi le volontarie dell’asso-ciazione roccheggiana, hanno seguito ilbreve corso presso il Consorzio SistemaBibliotecario Castelli Romani, nella suasede centrale di Genzano, per apprenderel’uso del software di gestione dei servizibibliotecari. Auguriamo a tutti loro buonlavoro!

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ROCCA DI PAPA il Segno - marzo 201520

Gli alunni di Rocca di Papa piantano l’albero della pace nella scuola del “giardino degli ulivi”

di Sandro TabellioneUna bella iniziativaquella nata nell’am-bito del progetto di

educazione alla pace pressol’istituto scolastico “Giardinodegli Ulivi” a Rocca di Papa.Lo scorso 4 marzo, infatti, allapresenza di genitori, inse-gnanti, e autorità cittadine escolastiche, gli alunni hannopiantato nel giardino dellascuola un bell’albero di cachi.Questa pianta è stata scelta perun motivo preciso visto chedopo la seconda guerra mon-diale, al cachi è stato concessol’appellativo di “albero dellapace” poiché sopravvisse albombardamento nucleare diNagasaki, città giapponese, av-venuto nell’agosto del 1945.Un avvenimento drammaticoche costò la vita a centinaia dimigliaia di persone e che restaancora oggi come monito af-finché i conflitti vengano ri-

solti senza l’uso di armi di di-struzione di massa ma conl’azione forte del dialogo edella conoscenza reciproca. Partendo da questi principi,l’istituto scolastico del quar-tiere Vigne di Rocca di Papaha voluto ripetere l’esperienzagià vissuta un anno fa con

un’altra bella e particolare ini-ziativa. Anche lo scorso anno,infatti, gli alunni, grazie allacollaborazione dell’associa-zione Wilpf (Lega internazio-nale delle donne per la pace ela libertà) e dell’associazioneL’Alveare-Amici del castagno,affrontarono un percorso di

conoscenza e sensibilizza-zione sul tema dei dirittiumani, poi conclusosi con unagiornata di musica e spetta-coli, cui prese parte anche IdaMattei, sorella di Teresa Mat-tei, la giovane partigiana notaper aver lottato per didare la li-bertà al nostro Paese occupatodai nazi-fascisti. In quell’oc-casione si parlò di temi impor-tanti, come l’uguaglianza e idiritti di donne e bambini, eprese la parola anche il rap-presentante dell’ambasciataArgentina in Italia, CarlosCherniak. Una giornata vissuta congrande intensità dai bambini,conclusasi poi con la consegnaa ciascun alunno dell’attestato“Maestri di pace”. Una tradizione ormai avviatae che si è ulteriormente conso-lidata con la messa a dimoradell’albero di cachi, cheadesso i bambini dell’istitutodovranno accudire con amore.

La scuola al giardino degli ulivi

Ho passato una vita a difenderei “rocchiciani” dicendo che untempo, qualche generazione fa,portare il pane a tavola era piùimportante del sapere la gram-matica. Saremo pure stati mon-tanari, analfabeti, ma eravamouna comunità che si era semprerimboccata le maniche. Ora io, anzi noi tutti, con qualecoraggio dovremmo difendere igiovani di oggi, gli under 40,quelli che il pane se lo man-giano solo, eppure indovinanole H ed i tempi dei verbi conmeno frequenza di una eclissilunare? Quelli che si sono arresiad un futuro obbligato a Roccae ad essere emarginati? Quelli,taluni, che sono persino orgo-gliosi della loro non cultura. Mi sono rifiutato di far parte delnoto gruppo Facebook del paeseper tanto tempo, perché sapevomi avrebbe servito davanti agliocchi una situazione di cui giàero a conoscenza da anni edanni, eppure ho sempre fattofinta di non vederla. Far parte diquel gruppo mi ha aperto gliocchi su come non ha alcunsenso cercare di rilanciare ilpaese con tante lodevoli inizia-tive culturali se poi manchiamodelle basi. Della capacità di ap-prezzarle. È evidente come inmolti, la maggioranza di voi cit-tadini, vi stiate movimentando

per una crescita del paese. Maquale senso ha questo lavoro sea Rocca è più comune avere unfiglio bocciato alle superiori diuno che è arrivato a frequentarel’Università? Come è possibileche nel 2015 si possa ritenere laterza media un titolo di studio dicui accontentarsi? Sono sempre stato contrario amandare un figlio a scuola fuoriRocca sin dalle elementari omedie. Sono ancora convintoche le scuole funzionino tantoda noi quanto a Grottaferrata,Marino e così via. Eppure ulti-mamente ho capito quale sial’effettivo guadagno di questascelta. L’introdurre un bam-bino ad una nuova realtà, unnuovo contesto, sapere che aSquarciarelli non finisce ilmondo e bisogna saper comu-nicare con individui che nonparlino solo dialetto. Non lo dico con superbia, o per-ché io ho avuto la fortuna diavere una famiglia che potesse

sere capaci di parlare e scriverein italiano. Perché il mondocorre e di questo passo sarannoi forestieri a non volere più iroccheggiani, saranno loro ademarginarci sul cucuzzolodella montagna. Queste poche righe, che mi au-guro verranno pubblicate, nonvogliono essere una offesa anessuno. Anzi, semmai uno sti-molo, pensate non solo a voi maanche ai figli ed ai nipoti. Chefuturo volete per loro? Voletedargliela la possibilità di trovarelavoro in un mondo sempre piùcompetitivo o torneremo a farei taglialegna lungo le pendicidelle Faeta come cinquant’annifa per vivere? Rimbocchiamocile maniche come abbiamo sem-pre fatto, è tempo di crescerecari cittadini. È tempo di far ve-dere che da Rocca non scen-dono solo montanari ma anchefuturi dottori, architetti, inge-gneri e via dicendo.

M. G.

A proposito del dialetto su FacebookL’ignoranza di essere ignoranti

permettersi di pagarmi gli studiuniversitari. Se vojo, io pozzoparlà rocchicianu come oa,come u parleanu nonna enonnu. Saccio che étè u gnaffu eche étè u piscaru. Io so unu dechilli che ae superiori sè fattuboccià. N’so speciale. So pureorgogliosu de esse da Rocca!Eppure ad un certo punto ci sirende conto che è bello anchepoter andare fuori Rocca diPapa, magari solo a Roma, enon sentirsi degli estranei. Iltempo in cui un “frascatano”era un forestiero ed in viaggiodi nozze si andava nella -lon-tana- Firenze sono finiti. Nel2015 non è accettabile non es-

La Lettera

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ROCCA DI PAPAil Segno - marzo 2015 21

di Roberto SinibaldiCristina e Riccardo gestisconoa Rocca di Papa la tabacche-ria di via Madonna del Tufo.Il loro negozio è davvero par-ticolare.

Presentati pure…“Mi chiamo Cristina e sono a Rocca diPapa da dieci anni. Sono sarda, ho lasciatola Sardegna per venire a studiare a Roma,dove mi sono laureata in sociologia e poiho fatto il master in criminologia. Questatabaccheria è stata aperta per amore, nelsenso che volevamo un’attività insiemecon Riccardo, il mio compagno. Abbiamoaperto circa otto anni fa. È più sua che miaper quanto riguarda l’attività commerciale,mentre io avevo bisogno di un incentivo inpiù per stare qui. Inizialmente volevoaprire una libreria, perché qui a Rocca diPapa non esiste, il che è anche indicativo,poi ho deciso comunque di dare la possi-bilità di leggere dei libri anche a chi vienein tabaccheria, però non comprandoli, mapotendoli chiedere in prestito.”

Questo è un negozio davvero speciale!“Sì, perché ci ho organizzato una biblio-teca in tutto e per tutto. Molti all’iniziopensavano che fosse una libreria e invece èuna biblioteca. Per cominciare ho portatometà dei miei libri che avevo in casa, poiho chiesto a tutti i clienti se avessero deilibri che non leggevano più, inizialmenteavevo predisposto uno spazietto minu-scolo, poi invece si è allargato. Allora hocominciato a dividere: narrativa italiana,inglese… E questo per me è stato un sol-lievo per lo spirito. Ho bisogno di qualco-s’altro, a parte il commercio. La risposta èstata più o meno positiva. Tra l’altro è suc-cessa una cosa bellissima, c’è un cliente diGrottaferrata che viene qui solo per la bi-blioteca! Poi ho aperto la “gallerina”, nelsenso di piccola galleria d’arte. E ho espo-sto un po’ di opere di artisti di Rocca.”

Libri e quadri, dentro una tabaccheria?“Non solo, perché il mio compagno haavuto l’idea di fare un piccolo mercatinodell’usato, anche per consentire alle per-sone di farsi qualche soldo con i vestiti,quelli che non servono più. Tutta roba buo-nissima peraltro.”

E come va?“In tutti questi anni abbiamo assistito allachiusura dei negozi vicini, allo spopola-mento del centro storico per l’assenza diservizi, a molti stranieri che sono tornati neiloro paesi… Quindi la gente qui non vieneperché non ha assolutamente motivo. Molti,che pure abitano qui intorno, se sono pen-dolari non si servono dei pochi negozi ri-masti, come il nostro, e quindi la nostraattività purtroppo è molto diminuita.”

Più in generale come ti trovi a Rocca diPapa?“Una delle cose che adoro di questo posto,a parte il locale che si può trovare solo aRocca di Papa, con tutti questi archi bellis-simi, è il paesaggio che abbiamo di fronte.Però detesto il modo in cui è utilizzata que-sta via. So che tanto tempo fa era piena dialberi, tuttora ha un panorama esageratis-simo, mentre il belvedere è diventato unparcheggio. Tutti passano in macchina, c’èqualcuno che si ferma a fare foto, sono per-

sone che vengono da fuori. Alcuni si ren-dono conto del paesaggio perché ci par-cheggiano la macchina davanti… Ilbelvedere non è valorizzato per niente. Mipiacerebbe mettere un grande gazebo alposto delle macchine, con tavoli e panche,per ammirare il paesaggio, anche d’inverno.Sarebbe un investimento magnifico. Lostesso vale per il paesaggio strabiliante chesi vede dalla Fortezza, che invece è chiusa.”

Hai delle idee molto suggestive!“Il paese è fantastico, nel senso che ha unagrandissima potenzialità: il paesaggio, ilcentro storico. Ogni volta che faccio unapasseggiata vedo un vicolo nuovo, un an-goletto diverso, sono bellissimi. Rispetto adaltri paesi che valorizzano il niente, qui in-vece hai, per esempio, una piazza comepiazza Vecchia che è già bella di suo, chenon è comunque per niente valorizzata.Questo significa che non è valorizzata lapotenzialità turistica del paese, che è l’unicacosa rimasta.”

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ROCCA DI PAPA22 il Segno - marzo 2015

di Sandro TabellioneLa serietà e l’impegno, anchenel calcio, danno sempre i lorofrutti e prima o poi, dopo aver

seminato, arriva anche il tempo della rac-colta. È il caso dei baby calciatori dei “Ca-narini Rocca di Papa, Accademia delcalcio Marco Amelia” che recentementesono stati impegnati in un ricco calendariodi competizioni sportive nel quale si sonodovuti confrontare con società importantidella nostra regione, tra cui la Lodigiani ela Società Sportiva Lazio.“Il nostro impegno è costante -ci ha dettoGennaro Draicchio, della direzionescuola calcio dei Canarini- e una delle no-stre priorità è quella di offrire a tutti ibambini la possibilità di misurarsi e con-frontarsi con coetanei provenienti da di-versi contesti e di qualità sempremaggiore. Momenti che rappresentanocondivisione, aggregazione e soprattuttosocializzazione, oltre ad essere un con-creto e giusto approccio al mondo del pal-lone, un gioco nel quale, per divertirsi ecoglierne appieno le possibilità, è neces-sario conoscerlo ed esprimerlo bene nelcampo da gioco”.Un obiettivo chiaro e concreto, quello de-scritto da Draicchio: “Insegnare il giocodel calcio a tutti per dare vita a una realtàche, seppur piccola, deve essere capace diconfrontarsi anche con le società piùgrandi”. Alla base di questa impronta c’èl’esperienza e la competenza del presi-dente Ezio Valente che, per il terzo annoconsecutivo, si è affidato allo staff volutodal campione del mondo Marco Ame-lia, coadiuvato dal professor LeandroCroce e da Raffaele Graziano in colla-borazione con il professor D’Ottavio.Insomma, non solo nomi di qualità maanche di sostanza e i risultati stanno dandoloro ragione. Dopo aver archiviato gli ul-timi tornei natalizi e le amichevoli è oratempo di agonismo essendo iniziata, loscorso 14 febbraio, la sessione primave-rile. Intanto, ci sembra opportuno fare ilpunto della situazione di una realtà calci-stica che continua a ricevere apprezza-menti per il bel gioco, l’educazione el’organizzazione societaria.

ESORDIENTI 2002Il gruppo degli “Esordienti”, formato da22 bambini e guidato da mister BrunoBrunetti, ha brillantemente superato lafase invernale vincendo dieci partite sulledieci disponibili nel girone di categoria.Una dimostrazione dell’ottimo lavorosvolto nel triennio di Accademia, che con-solida e premia il lavoro di tutti gli istrut-tori ed assistenti: Mario Castri, Marco

Brunetti e Antonio Gentili che, giornodopo giorno, seguono la crescita di ognisingolo baby calciatore. C’è anche da direche diversi bambini vengono già utilizzatinel campionato agonistico “GiovanissimiFB” guidato da mister Pio Romei.

PULCINI 2004Il gruppo della categoria 2004 dei “Pul-cini” è formato da 22 bambini ed è diviso,per esigenze numeriche e di livello di pre-parazione, in due sottogruppi, “azzurra”e “bianca”. La società si era posta obiet-tivi diversi per i due gruppi ed entrambisono stati centrati appieno. Due istruttori,Francesco Andreozzi e Alessandro Bri-nati, e tre assistenti (Patrizio Lacana,Romolo Maggio e il nuovo arrivatoMalai), seguono la crescita dei bambinipreparandoli per le gare. Il gruppo 2004“azzurra” ha archiviato la fase invernalesenza perdere nessuno dei dieci confrontiproposti dal girone.

PULCINI 2005Questo gruppo, formato da 10 bambini, èguidato dall’istruttore Roberto Fei e dal-l’assistente Andrea Lusini. Si tratta di ungruppo che propone, in ogni occasione, ilproprio gioco confrontandosi a visoaperto con tutte le realtà locali. Alcuni deibambini presenti nel gruppo vengono uti-lizzati nel gruppo superiore.

PULCINI 2006Il gruppo del 2006 è formato da 10 bam-bini, per i quali il 14 febbraio scorso è ini-ziata la sessione primaverile. A guidarlic’è l’istruttore Massimo Gatta conl’aiuto organizzativo di Roberto Mel-chiorri. Un gruppo che, affacciandosi peril primo anno al torneo federale, gioca acalcio seguendo meticolosamente le indi-cazioni del proprio istruttore. Gran partedei bambini, dal settembre scorso, vieneimpiegato nel gruppo dei “Pulcini 2005”.

PICCOLI AMICI“Se il buongiorno si vede dal mattino,sarà sicuramente una bella giornata” re-cita un famoso proverbio popolare checalza pienamente per questo piccolo“esercito” composto da 24 bambini che,sfidando le intemperie, si divertono algioco più bello del mondo. Una piccolafamiglia che regala gioie ed emozioni aogni evento. L’istruttore GiampieroRomei (coadiuvato da Alberto Gabriellie Matteo Fei) sta mettendo in pratica leattività proposte dall’accademia e, anchein questo caso, i buoni risultati si som-mano confronto dopo confronto. Nel rag-gruppamento “AICS”, che mette aconfronto le migliori società romane, i“piccoli amici” hanno conquistato l’ac-cesso alle finali nazionali militando nellaseconda serie.

L’Accademia del calcio dei Canariniun anno di grandi soddisfazioni

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il Segno - marzo 2015

Cultura e ... dintorni

di Annarita RossiÈ stato proprio in uno dei luo-ghi dal panorama più sugge-stivo che ha avuto inizio unanuova manifestazione pro-

mossa dal Sistema Museale dei CastelliRomani e Prenestini. In un terso pome-riggio del 28 febbraio infatti, il Museo diGeofisica di Rocca di Papa ha ospitato laprima conferenza e mostra gratuita dal ti-tolo “I was here” (Io ero qui), nell’am-bito di un’iniziativa culturale che vedràcoinvolti in date successive anche altricomuni dei Castelli Romani fino al 13giugno 2015 con un programma calenda-rizzato dal Museograntour - rete di museied aree archeologiche - ente capofila laComunità Montana dei Castelli Romani ePrenestini. L’intento di riportare l’attenzione suquelle figure storico letterarie e non solo,che hanno contribuito a rendere questoterritorio di rilevante importanza e signi-ficato sotto di-versi punti divista è riuscitoampiamente du-rante questoprimo evento par-tecipato, tra i pre-senti il sindaco diRocca di Papa,Pasquale Boccia,ed accanto il pre-sidente della XIComunità Mon-tana, GiuseppeDe Righi. Vincenzo Rufini,relatore della con-ferenza, ha de-scritto molto bene il primo degli undiciprotagonisti del progetto, ossia Luigi Pi-randello, coinvolgendo il pubblico nellariscoperta della vita di questo scrittore,poeta, drammaturgo e Premio Nobel perla letteratura e del legame che questi haavuto con il nostro territorio. Pirandello infatti soggiornò per villeg-giatura a Monte Cavo nell’anno tra il1893 e il 1894 e definì poeticamente que-sto monte come un gigante dal naso al-l’insù con gli occhiali, ossia i due laghidi Castel Gandolfo e di Nemi. Innamo-rato di questi luoghi, della semplicitàdella gente e della vita quotidiana delborgo, a Rocca di Papa fu ispirato e quiscrisse un’opera giovanile, “L’esclusa”,storia di una donna accusata ingiusta-mente di infedeltà. Un quadro generale dell’autore che, oltrea venire rappresentato in teatro è statoportato anche al cinema, è stato illustratoattraverso la bella mostra fotografica edalle immagini che scorrevano in unvideo, frutto di una ricerca curata da Ro-berto Canò.

È iniziato da Rocca di Papa il tour culturale I was here

Con Pirandellol’Italia scoprela modernità

23

La conferenza, infine, corredata da alcuneletture tratte dalle opere dello scrittore si-ciliano tra le quali la novella “Il fu MattiaPascal”, lette da Stefano Maria Meconi,hanno mantenuto vivo l’interesse dello

spettatore.Una bellainiziativaculturale,che si au-s p i c apossa dareavvio adaltri pro-getti crea-tivi, voltiad entusia-s m a r esempre piùil pubblicor o c c h e g -giano.

Il romanzo che Pirandelloscrisse a Monte Cavo nel 1899

Luigi Pirandello

Undici storie per rac-contare il museumgran-dtour, undici tra artisti,letterati, archeologi epersonaggi storici checon la loro vita e il lorolavoro hanno stretto unlegame con il territorio,contribuendo a risco-prirne le antiche originio rendendolo protagoni-sta delle proprie opere.“I was here”, questo iltitolo della manifesta-zione attraverso la qualeil Sistema Museale deiCastelli Romani e Pre-nestini - rete di musei edaree archeologiche delquale la Comunità Mon-

tana dei Castelli Romanie Prenestini è l’ente ca-pofila - vuole raccontarealcuni tra i protagonistidella storia e della vitaculturale dell’area.Alcuni di questi perso-naggi e soprattutto illoro rapporto con i di-versi comuni dell’area,sono ancora poco noti eper questo fino al pros-simo 13 giugno il Si-stema MusealeMuseumgrandtour incollaborazione con imusei, gli Enti e le am-ministrazioni aderentipresenta un calendariodi mostre e conferenze

gratuite loro dedicati.“Tanti eventi – ha di-chiarato il PresidenteGiuseppe De Righi – perconoscere o riscoprire lestorie di alcuni perso-naggi che hanno contri-buito a rendere questoterritorio così impor-tante e significativosotto diversi punti divista, da Pirandello aCambellotti, da ScipioneBorghese a Carlo Fon-tana e molti altri”. Per conoscere l’interoprogramma delle inizia-tive si può visitare il sito:www.mu s e umg r a n -dtour.org

11 storie per conoscere il museumgrandtour

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LA STORIA il Segno - marzo 201524

Ricordando i “primi passi” della comunità romena di Rocca di Papa

Una bella storia di solidarietàdi Florentina D. PagnajerL’arte del tacere a volte pena-lizza, a volte diamo per scon-tato che tutti sanno, altrevolte qualcuno racconta, par-lando di stranieri, quello che

gli fa comodo, si limita a dire o a farequalcosa per la comunità romena senzaneanche coinvolgere o invitare tutta la co-munità – presentazioni, iniziative, incon-tri (l’ultimo il 14 febbraio nell’aulaconsiliare del comune).Personalmente non amo il termine “co-munità”, parlerei di “cittadini romeni chevivono a Rocca di Papa”, molti di loro datantissimi anni, come me (ben 25). Daquando sono cittadina di Rocca di Papa,per “dovere di cronaca” decido di “rom-pere il silenzio” e raccontare, ma soprat-tutto ringraziare chi ha ideato la messa inlingua romena con rito ortodosso che at-tualmente si svolge presso la chiesa delCrocifisso nel cuore del centro storico diRocca di Papa e della quale si parla tantosenza però nemmeno nominare una dellepersone che hanno reso possibile tuttoquesto.Sapevate che nel lontano 2004, il 9 mag-gio, si celebrava, presso il Liceo Bene-detto XV di Grottaferrata, la prima messaortodossa dal Diacono Constantin M.(padre Nicodim)? Ma questo fu solo l’inizio.Sapevate che fu Don Baldassarre Pernice,l’ex Direttore della Caritas di Frascati, apropormi di organizzare un momentod’incontro per l’avvio della messa in lin-gua romena? Collaboravo già da anni conla Caritas come volontaria - un altro ter-mine che amo poco - accanto ad altre per-sone impegnate ad aiutare gli altri e,ahimè, non mi rimaneva nemmeno iltempo di occuparmi di feste o quant’altro,ma nel mio piccolo riuscivo ad aiutare lepersone bisognose, italiane e non. Perso-nalmente, trovavo l’idea di Don Baldas-sarre geniale: avere una messa in linguaromena era un sogno! Che presto si sarebbe realizzato.Sapevate che dopo un po’ di tempo dal-l’inizio della prima messa celebrata dapadre Nicodim, malgrado i miei “sforzi”- bussavo alle porte, fermavo la gente perstrada (mi piace il contatto diretto con lepersone) -, parlavo a tutti di Padre Nico-dim che mi aveva affascinato subito perla grandezza spirituale... dopo un po’ ditempo eravamo rimasti quattro fedeli,anche a causa del luogo che rimanevascomodo (recarsi con l’autobus a Grotta-ferrata, di domenica, per i romeni resi-denti a Rocca di Papa, non era semplice).Sapevate che a quel punto Don Baldas-sarre, deluso, voleva interrompere tutto,ma a me, testarda (di “coccio” come di-

cono a Roma), non andava giù che unacosa così bella potesse finire e quindi pro-posi a Don Baldassarre di spostare tutto aRocca di Papa? Ma dove? Siccome lechiese sono aperte a chiunque, bussai alDuomo, da Don Massimiliano, gli chiesidi aiutarci...Sapevate che a quel punto il miracolo siavverò? Don Massimiliano acconsentì aospitare la nostra messa nella Parrocchiae, per quasi due anni, Padre Nicodim ce-lebrò ogni domenica, prima della messacattolica, la nostra messa e per due volte,nella notte della Pasqua Ortodossa, nellachiesa gremita di gente con i lumini inmano, fece dire a Don Massimiliano, du-rante la funzione della domenica: “Nonho mai visto tanti giovani con bambinipiccoli ad assistere a una messa con taledevozione e per tante ore”... e per duevolte davanti a tanti miei connazionali,nella notte di Pasqua, dissi grazie a DonBaldassarre e a Don Massimiliano e, sa-lutando con il nostro saluto: “Gesù è ri-sorto”, mi rispondevano: “In verità èrisorto” facendomi venire i brividi.Sapevate che un bel giorno, Padre Nico-dim andò via e arrivò padre Gabriel chefece “spostare” la messa in quella piccolachiesa del Crocifisso che, oggi grazie alui, è diventata un luogo d’incontro pernoi ortodossi e dove celebra la stessamessa iniziata tanti anni fa?Abbiamo accolto padre Gabriel a bracciaaperte, personalmente ha la mia grandestima anche perché lui, dopo essere ve-nuto a conoscenza di tutto ciò su Don Bal-dassarre, gli disse subito grazie,ringraziando anche me, cosa che mi onorama nello stesso tempo diede un input nelfare sempre di più... e forse tra quindicianni ne scriverò...Mi preme concludere questi “sapevateche” con una storia triste che, però, ha unfinale tutto sommato felice. Qualche set-timana fa una signora romena dopo averlavorato per tanti anni a Rocca di Papacome badante si è trovata per vari motivisenza un sostegno economico, con unbambino di tre anni, un altro ragazzo piùgrande, un compagno con seri problemi…trascinata dalla disperazione, dalla vergo-gna di dover chiedere aiuto, una sua caraamica e mia, Paola, romena anche lei, michiese di fare qualcosa. Arrivare alla so-glia della povertà assoluta, nutrire unbimbo con acqua e farina (nel 2015) per-ché non si ha la forza di chiedere, ci sisente impotenti. Ma ecco che qualcuno siprecipita ed aiuta come può anche sequalcuno la critica (chi siamo noi per giu-dicare l’altro? Che ne sappiamo che cosaaccade nella mente e nella vita di qual-cuno travolto dalla disperazione?). Pos-siamo avere tanto e un minuto dopo non

avere nulla. Cuori di ghiaccio? Ma no,forse semplicemente incapacità di met-tersi nei panni dell’altro, il tendere lamano invece di puntare il dito.Ho chiesto un contributo economico a chiincontravo, a chi conoscevo bene e non…alla gente comune, roccheggiani e non, aimiei connazionali... un gesto di “solida-rietà senza confini” e quasi tutti mi hannodato qualcosa per questa signora o lascia-vano qualcosa da Tonino o al bar all’ini-zio di via Frascati. Se ho trovato disagionel chiedere? Un po’, come il barbone chetende la mano per l’elemosina. Riconoscoche non riuscivo ad affrontare non fred-dezza gli sguardi indifferenti che a volteincontravo, ma poi sentivo il calore dellagente che partecipava oltre che con i soldianche con una parola d’affetto e allora misentivo onorata di stare accanto a chi aiu-tava.Questa signora, in una domenica piovosa,è riuscita a partire con un pulmino, con lesue cose, con i suoi figli e il compagnograzie all’aiuto economico di tutti noi:Caritas di Frascati (il direttore Luigi,Angela - che non ricordo di aver mai vistasui giornali - a te che non rilasci mai in-terviste ma sei l’angelo custode di tutti iromeni e non solo); Padre Gabriel cheha accolto e aiutato questa persona;Paola, che per prima mi ha chiamato eche l’ha aiutata come se fosse una sua so-rella; Irina, dell’associazione L’Osserva-torio che ha dato un grande contributo eche non voleva quasi essere nominata; ilbar di Tonino, l’altro bar di via Fra-scati, Marcello, Enrico, Isabella, Li-viana, il negozio di alimentari di viaRoma, il barbiere dei Campi e tantagente, con cui mi scuso se non la nomino;nomi di gente comune ma nomi che an-drebbero scritti con lettere maiuscole per-ché fanno parte di un pezzo di storia diRocca di Papa. Nel nostro paese succedeanche questo.

La chiesa del Crocifisso a Rocca di Papa

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IL LIBROil Segno - marzo 2015 25

di Francesca TorinoIl gruppo Monda-dori, uno dei piùgrandi in ambito

editoriale e con il più alto fat-turato, pare abbia proposto aun altro colosso, Rcs, di unirsia lui in matrimonio. La propo-sta, per il momento, è in fasedi valutazione da parte delconsiglio di amministrazione.La tentazione di accettaresembra piuttosto forte, soprat-tutto per far fronte all’indebi-tamento del gruppoRizzoli-Corriere della Sera,che ammonta a circa 500 mi-lioni di euro. Ben vista la pro-posta, dunque, dagli azionistidel gruppo di Paolo Mieli,dubbiose le sue case editrici.Forse, l’idea della figura di ununico editore (Berlusconi) po-

trebbe non garantire quella in-dipendenza di pubblicare libriritenuti importanti cultural-mente e socialmente, ma forsescomodi per qualcuno? La Bompiani, diretta da Elisa-betta Sgarbi, che compete conla Rizzoli su anticipi e dirittid’autore, cerca di farsi stradail più possibile in assoluta in-dipendenza grazie ai suoi au-tori (Umberto Eco, PauloCoelho, Piketty, Houellebecq).L’Adelphi di Roberto Calassoha già detto «no» a questa pos-

sibile alleanza. Altri,invece, come Marsi-lio, esprimono i lorodubbi: si tratta diun’unione volta a ri-voluzionare il mer-cato del libro, checonsentirebbe mag-giore ossigeno alle

case editrici e alle librerie in-dipendenti (a discapito dellecatene e di Amazon). Oppuresi tratta di svendita? Insomma, questo matrimoniomette molta apprensione atanti piccoli protagonisti, dagliagenti letterari ai librai indi-pendenti. Quest’ultimi, in par-ticolare, faticano araggiungere un fatturato taleda permettergli di non chiu-dere battenti, sia per il mercatoin forte calo sia a causa dellavendita online e delle grandi

catene. Inoltre, sul tavolo siaggiungono altre questioni,quali la distribuzione e laguerra dei prezzi. La leggeLevi, che prevede uno scontomassimo del 15% nelle libre-rie tradizionali e online, fa an-cora molto discutere perché,seppur è vero che ha frenatoAmazon & co. e la liberalizza-zione totale, continua ad es-sere tutto a loro vantaggio. C’èchi propone di adeguare que-ste riduzioni del prezzo ad altriPaesi europei quali la Francia(5%) e la Germania (nessunosconto).Il futuro dei due coniugi nonsembra prospettarsi dei piùrosei, tra malcontenti interni emercato sempre più in crisi.Staremo a vedere cosa ne sarà,soprattutto della qualità deiloro figli.

La Mondadori all’assalto del Gruppo RCSIlmonopoliodellaculturaunrischioconcreto

di Andrea SebastianelliÈ finalmente arrivato in libre-ria “Russian Roulette” (GrandiTascabili Bompiani, 144 pa-gine, € 12 - versione book € 8),

l’esordio letterario dello scrittore roc-cheggiano Lilith Di Rosa. Un linguaggioforte, crudo e asciutto il suo, nella formadi un diario quotidiano dopo la fuga daRoma e l’arrivo nella ca-pitale olandese, Amster-dam. Il libro ruotaintorno alle esperienzevissute dall’autore-prota-gonista, che mettono anudo la sua inquietudineinteriore e la ricerca diuno spazio di vita che, divolta in volta, sfugge.Un’iniziale fuga d’amoresi trasforma presto in unvortice cupo, in cui l’ap-proccio con la drogaprende le sembianze diun indivisibile connubio di sofferenza inassenza di legami duraturi. Questo vor-tice è in parte illuminato dall’incontro condonne e amanti alla ricerca di qualcosache resta indefinito, nella consapevolezzache solo la droga e l’alcool lo possono faruscire dal mondo, per citare Èlemire Zola,

la società del tempo, abi-tuata alle carezze del-l’arte. Anche ilprotagonista di RussianRoulette pare non apprez-zare le carezze, prefe-rendo usare le parolecome una litania in gradodi colpire e di scolpirsinella mente del lettore.

Lilith porta l’esasperazione dell’esistenzaal massimo, ma lo fa con disilvoltura,come solo i grandi autori riescono a fare.In poche righe si riesce a cogliere il pro-filo di una vita. Questo libro, è bene dirlo,scuote le coscienze. Soprattutto quelleperbeniste che vivono ovattate di fronte a

una società composta di strati profondi,emarginati, e distanti tra loro.Non manca l’ironia nelle pagine del libro,perché anche nelle vicende più drammati-che (di cui il romanzo si forma) si riescea sorridere e a ridere. Sullo sfondo restal’immagine di quello che l’autore defini-sce Ghost man, un uomo fantasma che siaggira per le strade della città e che nes-suno forse riesce a scorgere. Alle storie dell’oggi, Lilith contrappone iricordi, gli amici, le esperienze e le gioiedi ieri, quelle che lo hanno formato e forsetrasformato in colui che è alla continua ri-cerca della strada per diventare qualcosa.Un esordio coraggioso che farà parlare disé, nel bene e nel male.

riaccendendo l’anima celata del protago-nista.Man mano che le pagine scorrono, si co-mincia a patire, a palpitare, a sospirare percome ogni singola giornata possa conclu-dersi, sperando che il nuovo giorno porticon sé almeno un barlume di lucidità.Quello di Lilith è un romanzo dalle tinteesasperate, simili a pennellate buttate con

violenza, con forza, senzascrupoli. Un romanzo chericorda i dannati di Goya,quelle pitture nere edestreme che sconvolsero

Edito dalla casa editrice BompianiArriva in libreria il romanzo dell’esordiente Lilith Di Rosa

Lilith Di Rosa

Page 26: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

PAGINA APERTA il Segno - marzo 201526

di Francesca TorinoIl termine rooibosderiva dall’afrika-ans, una delle lin-

gue ufficiali del Sudafrica, esignifica “arbusto rosso”. In-fatti, il colore dell’infuso chese ne ricava è proprio di que-sto colore, leggermente am-brato. Questa pianta cresce nella re-gione del Cederberg (in Suda-frica), i cui nativi sono stati iprimi a prepararla e ad assa-porarla. Considerata la be-vanda nazionale del Sudafrica,il rooibos si è presto diffuso intutto il continente africano epoi in tutto il mondo.Le foglie di rooibos vengonolasciate essiccare e, solo in unsecondo momento, vengonotriturate. Tradizionalmente, in-vece, venivano lasciate fer-mentate con alcuni ramoscellie poi il tutto veniva sminuz-zato con dei pestelli di legno.Se si acquista questo tè sfusoin qualche negozio specializ-zato e si osserva bene dentro ilsacchettino, si noterà la pre-

Il rooibos, il tèrosso africano Questioni di gusto

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senza – oltre alle piccole fo-glioline rossastre – anche diparti di sottilissimi ramoscelli. La particolarità di questo in-fuso sta nella sua naturale dol-cezza, nel basso contenuto ditannini (sostanze chimichepresenti negli estratti vege-tali), per cui se lo si lasciatroppo in infusione o raffred-dare, mantiene comunque ilsuo sapore. Inoltre, l’assenza di teina o dialtri eccitanti, rendono questabevanda adatta a tutti, grandi e

piccoli. È ricca di sostanze, qualizinco, vitamina C, calcio, ma-gnesio, fosforo e ferro, nonchéun ottimo antiossidante e agi-sce contro i radicali liberi(qualità comune sia al tè nerosia a quello verde). Ottimoanche contro i disturbi ga-strointestinali, nausee e infe-zioni, è tonificante al mattinoe rilassante la sera. L’idealesarebbe sorseggiarlo con deibiscottini e davanti a buonlibro.

di Laura Fico*Il tè verde è untipo di tè compo-sto esclusiva-mente da foglie diCamelia Sinensis.Al mondo il con-sumo di tè verde èsecondo solo a

quello dell’acqua. Questo do-vrebbe renderci felici graziealle sue numerose proprietàbiologiche. Purtroppo in Italia il suo usonon è frequente a causa delgusto non troppo gradevole.Per evitare il caratteristico sa-pore amaro basta seguire unacorretta preparazione: l’acquadeve essere intorno agli 80 ° ei tempi di infusione devonoessere di circa 3 minuti. I germogli delle foglie e le fo-glie più giovani di questa me-ravilgliosa pianta contengonouna altissima percentuale di

principi antiossidanti. Gli an-tiossidanti più importanti sonole catechine(1) che arrivano acostituirne un terzo del suopeso secco. È stato osservatoche il consumo di tè verdecontribuisce a ridurre i livellidi colesterolo sierico e l’iper-trigliceremia determinandouna maggiore sensibilità al-l’insulina migliorando la tolle-ranza al glucosio.

I tanti benefici del tè verdeOcchio alla Nutrizione

Diversi studi scentifici impu-tano al tè verde effetti protet-tivi nei confronti di vari tipi dicancro. Sembra che bernedieci tazze al giorno costitui-sca un fattore estremamenteprotettivo nei confronti del-

l’insorgenzadi tumori pri-mari, preve-nendone lagenesi, eostacolandola forma-zione dei vasiche lo ali-mentano. Sedieci tazze cis e m b r a n otroppe pos-siamo sem-

pre iniziare con una, provandomagari con quello aromatiz-zato, per regalarci un salutarebreak.

(1)Catechine: gruppo di so-stanze appartenenti alla fami-glia dei flavonoidi, compostichimici naturali diffusi nellepiante.

*Biologa Nutrizionista

Il nuovo metodo di didattica al-ternativa della “Flipped cla-ssroom” ideato nel 2007 da duedocenti americani, Jonathan Ber-gmann e Aaron Sams, che lohanno applicato alla WoodlandPark High School, in Colorado, èattualmente in sperimentazionead Albano presso l’Istitituto Tu-ristico “Via della Stella” (ex Ni-cola Garrone) ad opera delprofessore di Scienze, VincenzoFerrenti, flipped teacher di 1° li-vello, nella classe IC. Si tratta diuna metodologia che capovolgel’insegnamento classico nel qualeil docente a scuola spiega la le-zione agli alunni, nella “classecapovolta”, il professore fornisceil materiale didattico, consistentein video caricati su una piatta-forma virtuale, o su Youtube, adisposizione degli studenti, chepossono guardarli a casa tutte levolte che necessitano e scam-biarsi opinioni tra loro. In questomodo, anche gli studenti con bi-sogni educativi speciali (BES)che presentano qualche difficoltàdi apprendimento, o tempi piùlunghi, hanno i materiali sempre adisposizione. Successivamente a scuola, pos-sono rivedere i video sulla Lim esvolgere le esercitazioni o chie-dere dei chiarimenti al docente.Bergmann sostiene che “capo-volgendo il metodo di insegna-mento, il lavoro a casa diventala parte più semplice, mentre inclasse si svolgono le attività piùcomplesse e creative”. Il flip tea-ching è stato adottato da vari Statinon solo negli USA ma nelmondo ed è risultato sempre unmetodo efficace. Ciò che credosia il pregio più importante diquesta metodica, è il lasciare cheogni studente possa apprenderecon i propri tempi, nel rispettodelle differenze individuali. Il 13marzo presso l’Istituto di Albanosi è tenuta la presentazione della“Flipped classroom”, occasionein cui il prof. Ferrenti avrà il pia-cere di illustrare i buoni risultatiottenuti “capovolgendo la classe”.

Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli

Spunti di psicologia

La classe“capovolta”

Un momento della raccolta del rooibos

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CULTURAil Segno - marzo 2015 27

L’angolo della storia

di Vincenzo RufiniGli antichi greci lochiamavano Skànda-lon, nella nostra lin-gua è tradotto colnome di Scandalo e

assume il significato di ostacolo,od inciampo; insomma qualcosache ha il potere di interrompereun’azione. Ai giorni che abbiamola ventura di vivere la parolascandalo è entrata talmente nelsentire comune da non suscitarepiù alcun stupore. C’è stato untempo, però, che uno scandalopoteva scardinare antiche costu-manze e persino vecchi ordini so-ciali. Un esempio classico di ciòpuò essere rappresentato da unevento talmente straordinario chesconvolse la quieta vita dell’Italiapost unitaria e che è assurto a pa-radigma di tutti gli scandali, cioèlo scandalo della Banca Romana.Fu uno scandalo politico-finan-ziario che coinvolse fin dalle fon-damenta il neonato stato unitarioe che vide coinvolta, in varia mi-sura, una pletora di svariatii per-sonaggi: statisti, giornalisti,banchieri, istituzioni ecclesiasti-che, alti prelati, congiunti comunidi personaggi pubblici, fino alambire il portone del Quirinale.Tutto ebbe inizio con la specula-zione edilizia seguita al trasferi-mento della capitale del Regno daFirenze a Roma (con la legge del3 febbraio 1871); tutta la buro-crazia della nazione doveva es-sere collocata in appositi uffici dacreare ex novo, al contempo sidoveva provvedere agli alloggidelle rispettive famiglie giunte alseguito dei pubblici funzionari.L’espansione edilizia della nuovacapitale divenne la priorità cen-trale e onde finanziare tale im-presa si fece ricorso ad un esborsobancario senza precedenti. Al-l’epoca non esisteva un solo isti-tuto d’emissione, come è adessola Banca d’Italia, ma gli istituti dicredito autorizzati ad emetterecarta moneta erano molteplici, tracui spiccava per imponenza fi-nanziaria e importanza econo-mica la Banca Romana. Taleistituto era diretto da BernardoTanlongo, un individuo semianal-fabeta, rozzo, incolto, ma con unfiuto per gli affari e la gestione deimedesimi fuori dal comune, ma-neggione come pochi, oltrechéuomo dei gesuiti, di PropagandaFide, fiduciario del Vaticano e

massone. Il deputato NapoleoneColajanni, accusatore delle suemalversazioni, si spingeva a direche era al soldo dei francesi.Nel 1889 cominciano i primiscricchiolii della banca, dovutialla sproporzionata emissione dicarta moneta, tanto che all’epocasi parlò di un esborso per 40 mi-lioni di lire; ma tale emissionenon riguardava solo l’eccessivarichiesta di finanziamenti da partedelle imprese costruttrici, altresìanche il sostegno economicodella banca alle avventure degliuomini politici e dei loro sodali.Tanlongo soccorse economica-mente, fra i tanti, anche la fati-scente Banca Tiberina dove ledue amanti ufficiali del Re Um-berto I, la contessa Santafiora e laduchessa Litta, gestivano i loroaffari sballati.Bernardo Tanlongo assiste eco-nomicamente anche il potentis-simo capo del governo FrancescoCrispi e l’astro nascente del rifor-mismo liberale, il piemonteseGiovanni Giolitti. Alla fine, gra-

zie soprattutto alla pervicacia delgiornalista Pietro Sbarbaro, diret-tore del giornale Le forche cau-dine, che abbe il merito disegnalare lo scandalo all’opinionepubblica e a quel gran faro di one-stà che fu Felice Cavallotti (pro-verbiale e a futuro monito resta lasua Lettera agli onesti di tutti ipartiti), il governatore Tanlongofu arrestato e le autorità governa-tive presero la decisione di auto-rizzare l’emissione di cartamoneta a soli tre istituti di credito,in seguito ciò sarebbe stato affi-dato alla sola Banca d’Italia.Lo scandalo mise in luce la realtàdi una nazione molto diversa daquell’Italia auspicata dai patriotirisorgimentali; un’Italia in cui ilmalaffare aveva avuto la megliosui valori condivisi. Vedendo loscandalo della Banca Romana,confrontato con gli inarrestabiliscandali contemporanei, vien dadire che erano beati i nostri ante-nati di fine Ottocento che pote-vano ancora stupirsi per la gravitàuno scandalo.

Lo scandalo dellaBanca Romana

La poesia del mesedi Anna Giovanetti

Le donne festeggiate soltanto per un giornonon sono certo quelle che tutti conosciamoe non si capisce cosa bisogna festeggiare

se si pensa a quante di loro muoiono in un anno.

E muoiono per mano di chi più si fidano,di quelli che con loro dividono la vita,

compagni, mariti, amici che solo perché son uominile umiliano e le uccidono con crudeltà infinita!

E c’è sempre la paura di poter denunciaredi alzare la testa, di smascherare il mostro

per una concezione che può sembrare strana,ma forse è solo per pudore, per un errato senso d’inferiorità

o più semplicemente per non essere additata come una “puttana”.

Non è facile veramente essere donna in questo mondo,non lo era una volta e non lo è nemmeno adesso,

anche se di diritti ne abbiamo conquistatie anche se per fortuna gli uomini non sono tutti uguali

ci sono quelli dolci, sensibili, quelli cioè che sono davvero innamorati.

E a tutti gli uomini dico: festeggiate la donna giorno dopo giornodividete con lei ogni cosa, fatela sentire importante ed amata

e non aspettate l’8 marzo per donarle una rosa!

Festeggiare le donne?

ALCE NERO:“Voi avete notato che ognicosa fatta da un Indiano è in uncerchio. Questo succede per-ché il Potere dell’Universoagisce secondo dei cerchi eogni cosa tende ad essere ro-tonda. Nei tempi antichi, quando era-vamo un popolo forte e felice,ogni nostro potere derivava dalcerchio sacro della Nazione e,per tutto il lungo periodo in cuinon venne spezzato, il nostropopolo prosperò... Tutto ciò che il Potere delMondo compie è realizzato inun cerchio. Il cielo è rotondo eio ho sentito dire che la terra èrotonda come un pallone e cheanche tutte le stelle lo sono. Ilvento, al colmo del suo furore,forma dei vortici. Gli uccelli costruiscono i loronidi facendoli a cerchio perchéhanno la nostra stessa reli-gione. Il sole sorge e tramontadisegnando un cerchio. Laluna fa lo stesso ed entrambisono rotondi. Persino le sta-gioni, nel loro alternarsi, for-mano un grande cerchio etornano sempre al punto dipartenza.La vita dell’uomo è un cerchiodall’infanzia all’infanzia, ed èlo stesso per ogni cosa che ilpotere anima”.

Alce Nero (Oglala, Lakota)

Tratto da: “Il Grande Spiritoparla al nostro cuore” edizioni Red

a cura di Francesco Signorello

Indianid’Americaun mondoda riscoprire

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28 il Segno - marzo 2015STORIE

di Camilla LombardozziBennett Miller torna dietro lamacchina da presa con “Fox-catcher”, l’adattamento cine-matografico dell’autobiografia

“Foxcatcher: The True Story of My Bro-ther’s Murder, John du Pont’s Madness,and the Quest for Olympic Gold”, diMark Schultz.Miller decide di portare sul grandeschermo il caso di cronaca del 1996 sul-l’assassinio di Dave Schultz, lottatorecampione olimpico nel 1994 alle Olim-piadi di Los Angeles, per mano di JohnDu Pont, multi-milionario e amico dellottatore. E così dopo “Truman Capote- A sanguefreddo” e “L’arte di Vincere”, Bennettgira il suo terzo film, guadagnandosi laPalma d’Oro come miglior regista alla67ma edizione del Festival di Cannes eben 5 nomination agli Oscar 2015 comemiglior regia, miglior attore protagoni-sta, miglior attore non protagonista, mi-glior sceneggiatura non originale emiglior trucco e acconciatura.Stati Uniti, 1987, i fratelli Mark e Davecampioni di lotta, i due vivono in totalesintonia, il loro è un rapporto di amore eodio dovuto anche al diverso carattere,Dave è carismatico e protettivo mentreMark è il classico omone dal cuore te-nero; ha vinto una medaglia d’oro macerca una via d’uscita dalla vita di po-vertà e dall’ombra del fratello. La svolta sembra arrivare quando l’ec-centrico e multi-milionario John Du Pontlo convoca e gli offre di unirsi alla suasquadra di lotta per le Olimpiadi, invi-tandolo a trasferirsi nella sua tenuta, ap-punto Foxcatcher, Mark accetta e da lìsarà coinvolto in una vera e propria spi-rale di violenza e uso di droghe, nonchéin un perverso gioco di potere che lo por-terà ad avere un crollo psicologico.La pellicola è abilmente costruita da Mil-ler, il quale fa emergere una prospettivapiù ampia del mondo dello sport, mo-strando allo spettatore la follia di unuomo (Du Pont), dall’ego smisurato, incerca solo di grandi imprese da com-piere, in primis per sentirsi potente e insecondo luogo per compiacere l’anzianamadre da cui è dominato.Il fulcro che Miller mette in scena nellapellicola è il fattore psicologico dei per-sonaggi cardine, Mark, Dave e John, am-plificato non solo dai dialoghi pungenti,ma anche dai gesti, dagli sguardi, dai si-lenzi, dalla perenne lotta con se stessi inun mondo in cui la scelta tra gloria e nor-malità porterà a un tragico evento.

Spunti di cinema

Foxcatcher uncasodicronaca

elle grotte dicaldi tufisotterranei,

delle antiche fucine dei Tirreni e ormai cor-rugate dalla poltiglia del Tempo. Delleacque invivibili e murate, delle capanneabusive, delle abitazioni vuote, delle pineteinfiammate. E il calvo tecnocrate nemicodegli uomini, delle donne, dei vecchi, deibambini e dei giovani che abiteranno neisuoi cementi, che mangeranno, su freddi ta-voli, cibi dai sapori sapidi bevendo vini in-scatolati o bevande nere fluttuanti di inutilispume, ride e si inebria delle mascelle ra-pide, degli occhi spenti, perduti nel film te-levisivo, delle orecchie protese alle onderadiofoniche portate su zampette sculettanticon al collo collane di ambre artificiali, nonpiù contenitori di caldi insetti bruniti, anti-chi quanto il mondo.

N

rette assassine contrabbandate attraverso lostretto Mare delle conquiste e delle guerre,delle colonie elleniche e dei pirateschi traf-fici dorati. Mare solcato dalle lente galeeleonine e dalle rustiche navi della Croce.Mare desiderato dai bizantini spavaldi e so-lenni. Arroventato dalle ciminiere galleg-gianti portatrici della guerra dei fasci e dellaconquista pellerossa e mafiosa. Dove uo-mini, ormai vittoriosi, dalle mascelle rumi-nanti marciano contro il nero ferrouncinato.E lui, l’Orfano Sconosciuto, desidera ria-vere il proprio passato perduto nella venadell’ignoto padre, accogliente il benzolosperimentale di Auschwitz. Timbri, date efirme che trascinano quella Storia in un af-fannato presente, che non percepisce finoin fondo l’atrocità di quel nome: Auschwitz.Piatta Terra dei Cavalieri, attraversata daschiere veloci innalzanti la Croce Sangui-nante di Terra Santa offerta ai popoli con-quistati. Teutoni catafratti e silenziosi ebenedetti nella fede. L’Orfano Sconosciutoforse ha in sé qualche stilla di tutto questo.Forse è una stilla antica, proveniente dalleorigini stesse delle consuetudini baluginantinella mente del Feudatario, sprofondato nelcastello di pietra, lontano dal suo Re. So-lenne nel fumigare del camino in attesadelle battaglie di primavera, lassù al Nordlungo il fiume, sulla pianura di torba, cal-pestata dalle stanche milizie con le lanceabbassate, punteggiate di neri corvi a ri-poso. E sulle antiche tombe sparse aleggiatutt’ora il profumo degli incensi cerimonialie gravano le voci degli officianti mentre, al-l’intorno, cavalli barbari scalpitano, nell’at-tesa dei loro cavalieri lanciati alle conquistee ritornanti appiedati e silenziosi, con glielmi contusi dai colpi dei loro antichi con-quistatori.

sfioro oggetti assemblati lontano,da curate mani femminili calzatedi bianchi guanti asettici in spazi

senza polveri, costellati di fredde lam-pade, pregni di silenzi estremi. Mani fem-minili già perfette milioni di anni fa,quando non esistevano occhi tondi néocchi a mandorla. Visi bianchi, passettinirapidi, gambe arcuate : donne che conser-vano in fondo agli occhi stregati la visionedel fungo arrampicantesi velocemente nelcielo, baluginante di fulmini e di fumibianchi. Donne stravolte dalla visionedella distruzione assoluta e dalle ombrebruciate delle vittime, stampate sui para-petti dei ponti, come poster. E osservo, aibordi dei grandi tavoli ministeriali, oli-garchie tristi sedute sulle poltrone di cuoioimpregnate del fumo dei sigari dei padrifondatori dell’Unità della Nazione. Rot-tura della socialità diffusa, delle aspetta-tive degli anziani a riposo, dondolanti lecarrozzine dei nipoti neonati.

E,

I L R A C C O N T O D E L M E S E

CollageUn racconto che vi sorprenderà

di Noga

dove rimbombanoancora le grida deinostri avi, giac-ciono in attesa sco-nosciute forme dicreta, di marmo edi bronzo. Ma tuttociò svanisce nelforno delle siga-

G li scudi pendenti sulle spalle: ester-refatti dalle loro medesime imprese edalle parole in stanco latino appena

percepite e strappate via dal vento dellacorsa. Come dal vento della steppa, da fan-ciulli, rincorrenti all’infinito le mandrie dicavalli imbizzarriti. Solai rimbombanti diferri e di ghiaia del fiume o dei depositi geo-logici distrutti o delle cave svuotate o dellepianure e colline rapinate dei boschi e deiprati con le lepri saltellanti sulle pietraiearide e subito, con un ultimo salto, cadentifra nugoli di pallini di piombo infuocato deicacciatori ecologici. Ghiaie delle coste spu-meggianti di acque correnti tra le scorie

E

nell’ora del tramonto, in un tristepanorama suburbano degradato,intravedo ombre sfuggenti di fe-

lini alla ricerca di un frammento di pia-nura ancestrale, dove correre e cacciare.E all’imbrunire, esauste, scomparire al ri-paro di assetati oleandri polverosi.

Page 29: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

29il Segno - marzo 2015 MUSICA

di Massimo Onesti

ando album semprepiù interessanti finoa questo loro ultimoche io considero epongo alla streguadei grandi capola-vori del prog e chenulla ha da invi-diare ad albumcome Selling En-gland o Foxtrot oThe Lamb per rima-nere nell’ambito deiGenesis .La loro peculiarità èquella di saper co-struire soprattuttodelle storie affasci-

Ascoltare delbuono e sanonew prog

Nuove Uscite

IQ- The Road of Bones

Se la patente è scaduta sono guai seridi Maurizio Santangeli*Controlla la scadenza della tua patente perchénon rinnovarla in tempo è rischioso. Circolandocon una patente scaduta, infatti, le Autorità pre-poste al controllo (Polizia, Carabinieri, Vigiliurbani, ecc.) sono obbligate a ritirarla e a in-viarla alla Prefettura territoriale. In più c’èanche una multa. Un altro motivo importante per tenere sottocontrollo la patente è l’eventualità di trovarsicoinvolti in un sinistro stradale. In questo casol’assicurazione, constatando l’invalidità del ti-tolo, potrebbe rivalersi sul conducente poichéin possesso di una patente non rinnovata.Oggi, ad ogni rinnovo, le patenti cartacee ven-gono sostituite dalle moderne e più resistenticard con la firma elettronica del titolare per evi-tare che circolino patenti logorate dal tempocon foto identificative non aggiornate.Quando si dovrà rinnovare tale documento, ilcertificato medico sarà trasmesso telematica-mente alla Motorizzazione insieme alla foto ealla firma. Acquisiti tali dati, il sistema infor-matico centrale originerà una ricevuta digitalecon tutti i dettagli della patente. Tale certifica-zione ha una validità di 60 giorni, ma nell’arco

di 3 o 4 giorni l’originale è pronto per laconsegna.Per avere altre informazioni, per risolvereeventuali dubbi o avviare la pratica di rin-novo, potete rivolgervi alla nostra agenzia.

*Sportello telematico dell’automobilista eagenzia HDI Assicurazioni

Via Frascati 34, Rocca di Papa Tel. 06-9497748

Quando un CD ha i sentori delcapolavoro lo si avverte subito,come in questo caso, già dallacopertina, veramente bella esuggestiva con l’immagine diun volto inquietante che fa ca-polino dalle nuvole di un cielocupo e minaccioso e capace disuscitare le emozioni e le ten-sioni racchiuse nell’album che,sin dal momento che sprigionale sue note e mano a mano chelibera i solchi, trascina impe-tuosamente nel vortice deisuoni e l’anima s’invola comein una spasmodica trance versol’estasi che la buona musica sadare. E l’ultima opera “TheRoad of Bones” degli inossida-bili IQ è veramente di quelleche ti fa gustare il sapore dellamusica d’altissima qualità.Magia, fascino, dramma, liri-cità, pathos, romanticismo.Come nella tradizione più clas-sica e purista, tutti gli elementiconsueti del prog, in questoalbum trovano la loro massimaevidenza ed espansione e dovegli IQ raggiungono quasi laperfezione del loro sound.Figli, musicalmente parlando,soprattutto dei Genesis, daiquali furono abbagliati duranteil tour, nel 1976, di “Trick ofthe tail”, riproponendosi che sesarebbero dovuti diventare mu-sicisti quella era la musica cheavrebbero voluto fare.E in effetti alla fine ci sono riu-sciti alla grande e partendo daquelle atmosfere romantiche esuggestive, prettamente gene-sisiane, sono arrivati, dai primianni 80 fino ad oggi, ad essersiritagliati uno spazio di tuttopregio e di grande importanzaper la scena della musica co-siddetta progressive tanto cheforse oggi si può dire che diquella nuova ondata di gruppiprog che si affacciarono agliinizi degli anni 80 (Marillionsoprattutto, Twelfth Night, Pen-dragon e qualche anno piùtardi Porcupine Tree) gli IQsono rimasti sempre fedeli aquella linea affinandosi e cre-

nanti e di ampio respiro, allasorta dei mitici album conceptdegli anni 70, facendo sì poiche l’ascoltatore si trovi av-volto come dentro un film chevia via alimenta con la propriafantasia, aiutato in questa ma-gica cavalcata dagli intrecci so-nori e narrativi creati dalletastiere imprevedibili e capacid’innumerevoli trame sonoredi Neil Durant, dalla voce diPeter Nicholls che avvolge

senza strafare ma in mododolce e suadente arrivando atoccare tutte le corde e i toniche richiedono i temi trattati;dalla ritmica superba e incal-zante della batteria di PaulCook; dal basso sontuoso, in-cisivo e corposo di Tim Esau;dalla chitarra essenziale e pu-lita di Mike Holmes.La storia di questo disco si di-pana intorno alla costruzionedella Strada delle ossa in Sibe-

ria, realizzata intorno agli anni1940-50 dagli esiliati e prigio-nieri politici staliniani per ga-rantire un collegamento tra leminiere e il mare. Costruzioneche costò la perdita di moltis-sime vite umane, da qui la ra-gione del titolo, e che siarricchisce anche della vicendadi un serial killer che terrorizzaun villaggio lasciando delibera-tamente in vista gli indizi deisuoi crimini orrendi. Una tramaaffascinante e drammatica incui la band inglese con grandemaestria e professionalità ciconduce in quest’opera che hala particolarità di avere unadoppia distribuzione: una conun solo CD e l’altra con unodoppio. Ma mentre di solito quando cisono questo tipo di operazioniil secondo SC è più una sorta dibonus di tracce già presenti o ri-arrangiate diversamente, inquesto caso invece il secondoCD è assolutamente imprescin-dibile ed è una continuazionedell’opera con pezzi inediti. Se-condo me, i due CD non pos-sono essere proprio vendutiseparatamente per cui il consi-glio che dò è che se volete pro-curarvi questo CD acquistatequello doppio ascoltandolopossibilmente in cuffia e, diquesti tempi, se con il caminoacceso e con un bel bicchiere dirosso, è ancora meglio!

Sportello dell’automobilista

Page 30: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

VAGABONDANDO il Segno - marzo 201530

Il Gruppo Archeologico Latino LatiumVetus - Sezione Tuscolana, è lieto diinformare i lettori sul prossimo ap-puntamento culturale che avrà luogopresso il Museo Civico Tuscolano alleScuderie Aldobrandini di Frascati apartire dal prossimo 21 marzo.Si tratta di un ciclo di 5 lezioni a curadi esperti del settore che avvicinerannogli iscritti alla conoscenza del meravi-glioso mondo della ceramica in ar-cheologia, dalle classi ceramiche alletecniche di restauro, in un avvincentepercorso destinato a chi intenda ap-profondire i temi della salvaguardia ela conservazione del patrimonio ar-cheologico.Ai partecipanti che completeranno ilciclo di lezioni sarà rilasciato un atte-stato di partecipazione.Sono previsti sconti ed agevolazioniagli iscritti al GALLV, agli studenti edagli insegnanti.

Questo il calendario degli incontri:

21 Marzo 2015 ore 16,00 - 18,00Incontro introduttivo sulla ceramica diepoca romana a cura della dott.ssa G.Cappelli, direttrice del Museo delleScuderie Aldobrandini.28 Marzo 2015 ore 16,00 - 18,00Le classi ceramiche di epoca romanaa cura della dott.ssa G. Ghini della So-printendenza ai Beni Archeologici delLazio.11 Aprile 2015 ore 16,00 - 18,00Le tecniche di recupero, conserva-zione e restauro - Parte Prima a curadel dott. A. Mazzoleni, restauratoreICR.18 Aprile 2015 ore 16,00 - 18,00Le tecniche di recupero, conserva-zione e restauro - Parte Seconda a curadel dott. A. Mazzoleni, restauratoreICR.24 Aprile 2015 ore 16,00 - 18,00Le tecniche di recupero, conserva-zione e restauro - Parte Terza a curadel dott. A. Mazzoleni, restauratoreICR.

Il corso è a numero chiuso e il costoè di € 50,00 comprensivi di iscrizioneal GALLV (ridotti ad € 40 per stu-denti ed insegnanti) e di € 20,00 peri già soci.

Info ISCRIZIONI:Tel/fax 06-9449652 (martedì e venerdì 17.00 - 19.00)e-mail: [email protected] www.gal-latiumvetus.it

In giro per musei... Museo Nazionale Romano

La rivoluzione di Augustovista con occhi moderni

di FrancescaTorinoLa Soprinten-denza Specialeper i Beni Ar-

cheologici di Roma, in-sieme alla casa editriceElecta, ha promosso la mo-stra sull’imperatore Augu-sto presso il MuseoNazionale Romano di Pa-lazzo Massimo, che laospiterà fino al 2 giugno.Questa mostra, grazie ai ri-trovamenti archeologici el’arte e l’aiuto di alcunisupporti multimediali,cerca di costruire e riper-correre le tappe dell’im-pero di Augusto, figura distraordinaria ambizionepolitica, che ha segnatol’intera storia. Una delle innovazioni piùimportanti dell’opera au-gustea furono le modifichesull’organizzazione deltempo testimoniate daiFasti Antiates e dei FastiPraenestini (affiancati daquelli Amiternini), ovveroi calendari che segnavanolo scandire del tempo dallariforma di Giulio Cesaredel 46 a.C., presenti all’in-terno del museo. Infatti, inqualità di pontefice mas-simo, Augusto poté intro-durre le festività in onore alprincipe e alla sua DomusAugusta. I Fasti divennero,così, ancor più che nel pas-sato uno strumento di pro-paganda del potere ma,

soprattutto, della figura delprinceps. Anche in ambitoletterario e culturale, in ge-nerale, si hanno testimo-nianze di questoasservimento all’imperocome nel caso dell’Eneidedi Virgilio. Infatti, fu l’im-peratore stesso a commis-sionare al poeta latino lastesura di un’opera che ce-lebrasse Roma e il trionfodel suo princeps. Scopertidi recente ed esposti per laprima volta in occasione diquesta mostra, sono i FastiAlbenses. I calendari,come si può notare dai loronomi, provengono da al-cune province romane, adimostrare la diffusionedelle riforme augustee intutto l’impero.Oltre ai Fasti, l’esposizioneè arricchita da sculture cheritraggono l’imperatore du-rante alcune celebrazioni.Diverse e numerose le rap-

presentazioni di Ottaviano,quali “Augusto con CoronaCivica”, che ritrae la figuradell’imperatore come unadivinità; oppure l’“Altaredel Belvedere”, dove ilprinceps fu incoronato.Non mancano lastre e ri-lievi raffiguranti le gloriosegesta dell’imperatore e ri-tratti dedicati a Livia, suasposa e figura di rilievo al-l’interno dell’impero, aGiulio Cesare cinquan-tenne, in memoria delle Ididi Marzo e Agrippa, amicodi Augusto e stratega. Una vera rivoluzionequella di Ottaviano, sianella costruzione del suoimpero e sia della sua im-magine di discendente diEnea.

L’esposizione sarà presentefino al 2 giugno a Palazzo

Massimo alle Terme, Largo di Villa Peretti n. 1

Gruppo Archeologico Latino

Inizia il corso per conoscere laceramica antica

Nel corso dell’anno dedicato ai 750 annidi Dante, l’associazione di Rocca diPapa “L’Osservatorio”, propone pressola biblioteca comunale di viale EnricoFerri, martedì 31 marzo a partire dalleore 16:00, una interessante conferenzadal titolo “Firenze e Dante”. Relatoredella giornata sarà il professor GiulioFerroni, critica e tra i più noti studiosidi Dante in Italia. L’iniziativa sarà mo-derata dalla presidente dell’associa-zione, Maria Fondi, che quest’anno havoluto dedicare un ampio spazio alla fi-

gura del grande poeta fiorentino, padredella lingua italiana.

Il prof. Ferroni parla di Dante alla biblioteca comunale martedì 31 marzo alle ore 16:00

Il professor Giulio Ferroni

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TEMI D’OGGI 31il Segno - marzo 2015

Morireper unapelliccia

di AnnaritaRossiC’era una voltaun visone che vi-veva indisturbato

nelle foreste e lungo i fiumi.Animale antichissimo, dellafamiglia dei mustelidi, esi-steva già nell’era glaciale plei-stocenica. Ma in un giornonefasto alla fine del 19mo se-colo iniziò il primo alleva-mento di pellicce in Americaper poi diffondersi anche inEuropa nei primi anni del se-colo successivo. I visoni, co-stretti a vivere in gabbiepiccolissime, dove è loro im-possibile persino muoversi,toccheranno terra per la primae unica volta quando accalap-piati tra le grida disperate diterrore, verranno estratti e por-tati in una camera a gas per es-sere uccisi (metodo questoche conserverebbe al megliola loro pelliccia lucida e folta),il più delle volte per il confe-zionamento di inutili inserticome nei cappucci di alcunigiubbotti, nelle bordature discarpe, borse e cappelli, poi-ché ormai vi è un crollo dei

quelle ecologiche che non pre-vedono la morte di alcun es-sere vivente. Austria,Germania, Bosnia, RegnoUnito, Svizzera e Olandahanno adottato la decisione divietare questo tipo di alleva-menti ed infatti questi sonostati tutti chiusi. Anche in Italia l’85% dei cit-tadini ritiene non accettabileallevare e uccidere animaliper la produzione di pelliccee per questo l’Associazione“Essere Animali” ha indettouna petizione rivolta ai parla-mentari affinché venga calen-darizzata la proposta di leggegià presente da tempo ai refe-renti di Camera e Senato, peril divieto di allevamenti di ani-mali “da pelliccia” nel nostroPaese. La petizione è possi-bile e doveroso firmarla alseguente indirizzo:https://www.change.org/p/calen-darizzare-discussione-per-abo-lire-gli-allevamenti-di-visoni. C’era una volta la libertà pertanti animali quindi, ci dovràpur essere in un giorno nontroppo lontano la certezza chequesti non debbano più morireper una pelliccia.

ilTocco

diErmannoGatta

prezzi e le vendite delle pel-licce sono in calo un po’ ovun-que nel mondo. Purtroppoquindi, per meri scopi com-merciali, questo animale dalmusetto simpatico è conside-rato uno dei mammiferi piùminacciati al mondo. Stessa triste sorte a seguire,per volpi, procioni, ermellinie cincillà, sfruttati dal-l’uomo e da lui obbligati adun’esistenza terribile che ter-mina con una morte atroce. Èora di porre fine a tanta soffe-renza vietando e chiudendogli allevamenti intensivi dianimali da pelliccia. Esistonopurtroppo anche in Italia ben20 allevamenti. L’Europa peròsembra non volere più pel-licce di alcun tipo ed è semprepiù intenta a sostituirle con

Nel regno animale dove c’è vita si mangiae dove si mangia qualcuno ci rimette la vita.

Avevo un amico (miope) talmente avaro che in vacanzaha preteso uno sconto sul prezzo della camera... con vista.

Non è vero che di mamma ce n’è una sola, anche il mio amico ce l’ha.

È più difficile vedere un politico onesto che uno scheletro in carne e ossa.

Se un “amico” ti abbandonanel momento del bisogno, sii felice, senza di lui morirai di solitudine.

Spesso si è “amici” quandoabbiamo bisogno, dopo di che ci si dimentica di essere amici.

Se la tua gallina non fa più l’uovo, di sicuro prende la pillola.

Dopo appena sette anni dalloscoppio della crisi i Policy Makerscoprono pure le cause: difetto didomanda! Cacchio! Hanno scorto che, quando i red-diti sono insufficenti per fare tuttala spesa che serve a smaltire ilprodotto, la domanda si fa insuf-ficiente a dar sostegno alla cre-scita, quindi i redditi così generatisaranno ancor più insufficenti: ilcane si morde la coda. Incompe-tenti? Macchè, competenti dicompetenze scadute.Talmente scadute che non s’av-vedono che con 200.000 miliardidi dollari di debito pubblico e pri-vato, gli Stati sono costretti a fareSpending Rewiev proprio come iconsumatori. Già, e quei compe-tenti dove pensano stiano i Pro-duttori? Dai, su: sono titolari diuna parte di quel debito, hannodisoccupato milioni di individui,tengono i magazzini colmi,stanno pur’essi in spending re-wiev!* Già, chi di loro, allora,vorrà mettere una fiche per farequei trecento miliardi di euro delpiano Juncker per creare quel la-voro, che poi dovrà spendere, perfare la crescita? Beh, insommatutti quelli della domanda aggre-gata giocano al risparmio.Giova rammentare a lor signoriche la crescita economica si facon la spesa, non con il lavoro,poco con gli investimenti, qual-cosina con la produzione fatta perfare il magazzino merci e nullapiù. Per tutta risposta arriva la piùconvenzionale delle ipotesi: inve-stimenti! L’Europa ha bisogno diessere più audace nell’incorag-giare politiche per gli investi-menti, in particolare nelcoinvolgere capitali privati nellaspesa per infrastrutture, dice ilministro dell’Economia, PierCarlo Padoan a margine del G20di Istanbul. Che audacia Signori!Audacia per audacia sarebbe me-glio rassodare quel potere d’ac-quisto che quando si esercita fa lacrescita, che paga l’Iva per farel’altra spesa – quella pubblica,che fa nuovamente produrre, in-vestire, creando occupazione,altro reddito, altra spesa.Troppo audace?*Il gruppo AirFrance-Klm dice divoler sostenere il suo piano strategicoriducendo gli investimenti di 300 mi-lioni di € e ha confermato di voler eli-minare l’equivalente di 800 posti.

Pilloledi ECONOMIA

di Mauro Artibani

L’Audacia

La vita nei modi di dire

di Enea Trinca

Page 32: Il Segno di Rocca di Papa - Marzo 2015

il Segno - marzo 2015 Ultima pagina

Lettere, Proposte, Proteste e [email protected] - www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonicoDISCARICHE A CIELO APERTODa alcuni mesi ho notato che lediscariche stanno aumentandolungo le strade che attraversanoi boschi di Rocca di Papa. Unapratica incivile che non dimi-nuisce e che costa alle cassepubbliche tanti soldi visto chepoi qualcuno, il solito panta-lone, dovrà intervenire per ri-pulire il tutto. È ora che si mettano in campoiniziative concrete di controllodel territorio perché il tempodegli annunci è finito. Se noninterveniamo subito tra poco ciritroveremo talmente tante di-scariche nei boschi che non sa-premo più come fare.

Giuseppe Mancini

La burla della ventresca che puzza!

il Segnodei tempinei disegni del Maestro Franco Carfagna

Con questo dise-gno il maestroCarfagna ciporta nellemacchie diRocca di Papa,dove ci si re-cava all’alba

per lavorare nei boschi e siaccendeva il fuoco per ilpranzo dando ai più giovanil’incarico di alimentarlo.Verso le dieci il primo che av-vertiva un leggero appetito,gridava: “Iamo (andiamo) amagna’ che Franco tè fame”(facendo così riferimento alragazzo più giovane dellasquadra). Questo fatto ca-pitò anche al nostro Carfa-gna quando, per la primavolta, andò a lavorare nei bo-schi. Ma Franco reagì stizzitoal grido, dicendo: “Come! Tièfame tu e ‘a pii co’ mì”.Intanto si tiravano fuori laventresca e le mezze pagnottedi pane. Poi “co’ ‘u spidu (lospiedo)” si cominciava “a zuppa’‘o pa’ (il pane)”. Ad un tratto un anzianotaiatore incarnito iniziava a dire di sen-tire una brutta puzza e, dopo aver datouna sbirciata a tutti (che confermavano ilmale odore), rivolgeva lo sguardo verso ilgiovane fascettaro (colui che doveva farele fascine con i residui dei tagli) che avevaaperto una grossa fetta di ventresca. Nonc’erano dubbi: la puzza veniva da lì! Anche un altro cominciava a lamentarsidel forte odore, e anche un terzo tagliatoresentenziava: “è marcia!”. A quel punto il

giovane cominciava a dubitare dellaqualità della sua ventresca e si rivolgevaal padre: “Papà, ‘sta ventresca puzza… io‘a ietto (la getto)”. E il padre: “Magna,magna”. Però i boscaioli insistevano tal-mente tanto che il giovane ripeteva alpadre: “Io ‘a ietto”. Al ripetersi dell’enne-sima frase il padre rispondeva: “E iettala”.Così, tolta la ventresca dallo spiedo, il gio-vane la buttava a terra facendo felice uncane che, avventatosi sulla carne, si bru-ciava però il naso fuggendo via correndo,

facendo quindi credere al giovane chel’animale l’aveva rifiutata perché avariata.Alla fine, raccolta la ventresca e il pane,tutti i burloni, ridendo, mangiavano eanche l’ingenuo fascettaro ebbe la sua ra-zione. Questa simpatica storia, alla pre-senza del nostro Carfagna, avvenne nel1955 nei boschi di Ariccia del principeChigi. Appaltatore del taglio era l’im-prenditore boschivo Paolo Giobbe diRocca di Papa, come di Rocca eranoanche il giovane fascettaro e il padre.

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CENTRO STORICOE ABBANDONOHo visto sul vostro sito Face-book un filmato riguardante i

negozi chiusi al centro storicodi Rocca di Papa. Ho provato una grande delu-sione e una grande rabbia nel

vedere queste immagini perchéricordo il centro come unluogo bellissimo e frequenta-tissimo. Le immagini sono state unpugno nello stomaco, eppurepassando ogni tanto in quellestrade non mi ero accorto cheeravamo arrivati a un abban-dono di queste proporzioni. Ilcomune da anni non fa nienteper salvare il centro storico eanche noi cittadini ce ne siamofregati andando a vivere alleVigne. Ora ogni soluzionesembra impossibile perché re-cuperare ciò che si è perdutomi pare un’impresa veramentedifficile. Che cosa è possibilefare?

Rodolfo De Santis