IL RUOLO DELLE MULTINAZIONALI EUROPEE IN AMERICA LATINA: TRA LIBERO MERCATO E VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI

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    PROGETTO OTTO PER MILLE

    TAVOLA VALDESE

    2007-2008

    IL RUOLO DELLE MULTINAZIONALI EUROPEE

    IN AMERICA LATINA:

    TRA LIBERO MERCATO E VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI

    di Giuliana Pisani

    Ricercatrice Fondazione Basso- Sezione internazionale

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    .

    Abraham Lincoln

    XVI USA President

    Nov. 21, 1864(lettera al Col. William F. Elkins)

    Ref: The Lincoln Encyclopedia, Archer H. Shaw (Macmillan, 1950, NY)

    .

    Lelio Basso

    Avvocato, politico, giornalista eautore dellArt.3 della Costituzione della Repubblica italiana

    Ref: Tribunale Russell II (1975): Multinazionali in America latina,Coines edizioni, Bruxelles, gennaio. (pp. 11-12)

    .

    Amartya Sen

    Premio Nobel per lEconomia nel 1998,Professore presso la Harvard University

    Ref: Lo sviluppo libert, Mondadori, 2000 (p. 20)

    .

    Irene Khan

    Secretary General, Amnesty InternationalRef.: Human rights and civil society: the last frontier,

    Public Lecture at London School of Economics,19 January 2005

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    INDICE

    Introduzione----------------------------------------------------------------------------p.4

    PARTE 1

    Multinazionali e globalizzazione

    1.1.Il sistema mercato e le multinazionali------------------------------------------p.11

    1.2.Globalizzazione: affermazione delle multinazionali-------------------- ----p. 16

    1.3.I problemi della globalizzazione:

    deuda ecolgica e deuda externa -----------------------------------------p. 21

    1.3.1 2000, azzeramento del debito: illegittimo ed odioso -----------------p.25

    1.4.Le evoluzioni delle istituzioni in Europa e in Sud America ----------------p.31

    PARTE 2

    Multinazionali e diritti umani: violazioni e responsabilit

    2.1. Corporate social responsability e respect human rights--------------p.35

    2.2. European corporate power in America latina-----------------------------p.39

    2.3. Casi di violazione accertata dei diritti umani e del diritto dei popoli----p. 43

    2.3.1 Dettagli particolari di alcune imprese e istituti finanziari:-----------p.47

    Unin Fenosa, Unilever, Repsol YPF, Skanska, Roche,

    Royal Dutch Shell, Suez, Syngenta, Bayer, Banco BBVA, Telecom Italia

    Conclusioni---------------------------------------------------------------------------- p.82

    Bibliografia-------------------------------------------------------------------------- --p.87

    Sitografia------------------------------------------------------------------------------- p.96

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    Introduzione

    Questo studio si propone di analizzare il ruolo delle consociate imprese europee -

    del settore agroalimentare, agrochimico, minerario, delle telecomunicazioni, dei servizi

    pubblici e della finanza - e le conseguenze del loro operato sul sistema politico, sociale ed

    economico Sud americano.

    Lelaborato si articola in due parti:

    La prima parte, Multinazionali e globalizzazione, centrata sullevoluzione del

    protagonismo economico delle grandi imprese nelle fasi di sviluppo della globalizzazione

    affermazione (1970-1990), consolidamento (1990-2000) e declino (2000) dedicandoparticolare attenzione alle questioni del debito estero e di quello ecologico.

    Nella seconda parte, Multinazionali e diritti umani: violazioni e responsabilit, si

    formula lipotesi di imputabilit alle imprese europee delle violazioni dei diritti umani e in

    particolare dei diritti sindacali e dellambiente degli Stati ospiti sud americani.

    Approfondendo ilprincipio di responsabilit sociale, affermato nelle linee di condotta delle

    imprese elaborate dallOECD1, si rileva come le questioni di ridistribuzione della ricchezza,

    di bene comune e di sviluppo sostenibile sono subalterne al processo di massimizzazionedel profitto. A questo proposito, linfluenza del potere corporativo europeo nel settore

    finanziario oltre che produttivo latinoamericano ha determinato lintrusione europea negli

    affari interni degli Stati latinoamericani in ambito legislativo (liberalizzazione economica),

    finanziario (progetti commerciali) e tecnico-produttivo (reti di trasporto terrestre e fluviale,

    di telecomunicazione e condutture di gas e petrolio).

    La deregolamentazione del mercato e la liberalizzazione dei flussi di capitale,

    enunciati dalla teoria neo-liberista, sono stati definiti da Tim Bartley2 come espressioni

    1Organisation for Economic Cooperation and Development (2000): Guidelines for Multinationalenterprises: text, guidelines and commentary, [DAFFE/IME/WPG 15 FINAL]. http://www.oecd.org2Bartley, Tim (2007): Institutional emergence in an Era of Globalization: the Rise of Transnationalprivate regulation of labor and environmental conditions, inAmerican Journal of Sociology, volume113 number 2, The University of Chicago, September. (pp.297-358)

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    della globalizzazione, che Saskia Sassen3 ha precedentemente descritto come evoluzione

    strutturale del sistema mercato. Interpretazione complementare a quella di Amartya Sen4

    secondo la quale la globalizzazione non sarebbe un fenomeno recente ed innovativo ma

    un processo, iniziato nellanno Mille, di condivisione delle conoscenze5 scientifiche e

    tecnologiche tra Oriente e Occidente. Dalla trasmissione delle conoscenze avrebbero

    potuto, secondo Sen, beneficiare tutti i popoli ma lerrata distribuzione dei profitti ricavati

    dallo sfruttamento delle risorse naturali ed energetiche, e il diseguale sviluppo delle risorse

    umane, hanno generato povert e disuguaglianza tra le nazioni e nelle nazioni. A questo

    proposito, Neil Fligstein6 ha definito le istituzioni economiche come prodotti di conflitti

    politici innescati da un gruppo di capitalisti, e di conseguenza il sistema mercato

    rifletterebbe il primato degli interessi privati su quelli collettivi.

    Le esperienze di liberalizzazione economica, gi iniziate alla fine degli anni Settantain Sud America, sono state ostacolate dalla prima crisi di indebitamento del 1982 in

    Messico, poi diffusa in tutta la regione a partire dal 1985. Tuttavia, a partire dagli anni

    Novanta, con il crollo del sistema politico ed economico di tipo sovietico, un nuovo slancio

    alla liberalizzazione dei movimenti di capitale stato determinato dalladozione di

    pacchetti strutturali promossi dalle istituzioni di Bretton Woods nel programma del

    Washington Consensus. La privatizzazione delle imprese pubbliche e la riforma del sistema

    tributario sono state seguite da un maggiore dinamismo delle esportazioni, dalla

    modernizzazione di alcuni segmenti produttivi, dallincremento degli investimenti esteri e

    dallaumento dellofferta di servizi infrastrutturali di migliore qualit7. Larea dellenergia

    elettrica e quella energetica sono state sottoposte, in particolare, ad una radicale

    trasformazione e riconversione che hanno interessato tutti i Paesi della regione

    latinoamericana. Parallelamente, nel panorama finanziario e commerciale, gli istituti

    internazionali del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale con

    lOrganizzazione mondiale del commercio hanno favorito la progressiva attribuzione della

    3Sassen, Saskia (2002): "The State and Globalization", in The emergence of Private authority in Globalgovernance, edited by Rodney Bruce Hall and Thomas J.Bierstecker. Cambridge University Press. NewYork (pp. 91-112)4Sen, Amartya (2003): Globalizzazione e libert, edizione Saggi, Mondadori, Milano (pp.3-7)5Scienza e tecnologia cinesi; matematica indiana e araba.6Fligstein, Neil (2005): The Political and Economic Sociology of International EconomicArrangements in Handbook of Economic Sociology, edited by Neil Smelser and Richard Swedberg.Princeton University Press Princeton, N.J. (pp. 194-95)7IILA, CEPAL (2008): America latina e Caraibi. Tendenze economiche e prospettive di sviluppo.Collana di Studi latinoamericani - Economia e Societ, Roma.

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    funzione di decisions makeralle lobby imprenditoriali, in luogo degli Stati, accettando che

    gli accordi di libero scambio - in particolare quelli conclusi nellultimo decennio -

    privilegiassero gli interessi privati a quelli collettivi. In linea con questa premessa, il

    trasferimento di attivit produttive e di investimento allestero, come nel nostro caso delle

    imprese europee in America Latina, ha garantito grandi profitti alle aziende senza lobbligo

    di incoraggiare un adeguato sviluppo locale. La dimensione pubblica identificata nello

    Stato appare cos completamente subordinata alle strategie di mercato. Il ruolo degli Stati

    nazione nel Sud America stato, in particolare, progressivamente ridefinito con la fine

    dell'ordine bipolare segnata dalla caduta del muro di Berlino (1989) e dalla dissoluzione

    dellUnione sovietica (1991). Il bipolarismo - espressione della guerra fredda - tramontato

    con il vecchio sistema socialista afflitto da squilibri macroeconomici interni ed esterni, il

    cui crollo ha sancito il trionfo del giovane (temporaneo) macrosistema capitalista. In questocontesto il concetto di New World Order (NWO),promosso nel 1989 dal presidente

    statunitense George Bush e teorizzato da Francis Fukuyama nella sua opera La fine della

    storia8, ha trovato fondamento. Il nuovo ordine internazionale ha, inoltre, presupposto un

    impegno senza riserve delle Nazioni Unite9 relativo al mantenimento della pace e della

    sicurezza internazionale, mentre dal punto di vista ideologico, delegittimata lideologia

    marxista, sono stati consolidati i principi di democrazia e di mercato propri del NWO.

    Lascesa delle imprese multinazionali nel sistema economico mondiale, avviata gi

    dalla met degli anni Settanta, andata cos assestandosi agli inizi degli anni Novanta

    quando la regione latinoamericana, parallelamente a quella dellEuropa orientale, ha

    intrapreso un graduale processo comunemente chiamato di transizione. Parafrasando il

    8Nello scritto del 1992 Fukuyama rileva come la caduta del muro di Berlino rappresentasse la confermapi vistosa ed epocale di una tendenza a livello globale, rivolta a conformare i sistemi politici aiprincipi della democrazia liberale. Essa stata per Fukuyama la meta della vicenda storica di ognipopolo, in quanto arriva dopo il fallimento di altri esperimenti politici, quali monocrazia, oligarchia, ototalitarismo, che hanno ammesso la loro sconfitta proprio trasformandosi in liberalismo. PerFukuyama la forma di Stato ispirata al liberalismo democratico lultima possibile per luomo, edanche la pi perfetta. Visione rivista negli scritti La grande distruzione del 1999 e L'uomo oltrel'uomo del 2002 che si aprono alla coscienza della crisi. Il progresso tecnologico ed industriale ha,infatti, determinato la disgregazione dell'ordine sociale, attraverso una trasformazione dalla precedentevita aggregata, basata su "comunit" fondate su vincoli di conoscenza, a "societ" di estranei, pi apertada un lato a contatti tra persone diverse, che per si fanno pi materiali e distanti, con una maggiorepossibilit e libert di disobbligarsi da vincoli. L'industrializzazione, inoltre, ha marcato uno squilibriopi netto tra ricchezza e povert. (Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Francis_Fukuyama)9United Nations Organization (1997): Renovacin de las Naciones Unidas: un programa de reforma(Informe del Secretario General Kofi A. ANNAN), New York, 14 Julio [A/51/950].

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    titolo dellopera di Karl Polanyi10, la transizione si presentata come una profonda e

    complessa grande trasformazione. Il risultato di questo processo stato una coesistenza

    tra propriet pubblica e propriet privata, e lo Stato diventato attore primo in un sistema

    gerarchico non pi unico protagonista. Inoltre, come rilevato da Joel Bakan11, la

    deregolamentazione ha liberato le corporation dai vincoli legali a protezione dei diritti

    sociali e dellambiente, mentre la privatizzazione ha offerto alle stesse lopportunit di

    sfruttare, al fine di realizzare i propri profitti, bisogni sociali precedentemente soddisfatti

    dai governi. Lodierno sistema economico internazionale si presenta cos impostato sul

    potere decisionale di unlite imprenditoriale in sostituzione della classe politica,

    determinando il primato delleconomia sulla politica. A questo proposito, i canali di

    dialogo biregionali Europa-America Latina, ovvero le conferenze politiche e i vertici

    imprenditoriali, piuttosto che consolidare unequa interdipendenza politico-economica aconferma della costituzione dellAssemblea interparlamentare europea-latinoamericana12

    hanno rafforzato oltre misura lipoteca finanziaria delle lite europee nellAmerica del Sud,

    favorendo accordi finanziari e commerciali per la cui attuazione sono eluse norme

    internazionali dijus cogens, il principio di diritto internazionale generalmente riconosciuto

    ai popoli indigeni di previa consulta, e le Costituzioni di alcuni Stati, quale la Colombia,

    disciplinanti la tutela dei diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici dei popoli.

    Premesse che potrebbero aver ispirato i nuovi processi di nazionalizzazione e i modelli

    economico-politici in atto in America Latina, in particolare in Bolivia e Venezuela, dopo la

    decade persa del Consenso di Washington. Il quadro socio-economico che si delinea

    particolarmente complesso anche a causa di uneccessiva articolazione di alleanze

    interregionali (Gruppo di Rio13, MERCOSUR14, Comunit andina15, ALBA16, Trattato

    10Polanyi, Karl (1977): The Great transformation. Beacon Press, Boston.11Bakan, Joel (2008): Impresa e morale, Bollati Boringhieri, Torino, settembre. (pag.33)12Eurolat (2006): Costituent Act of the Euro-Latin American Parliamentary Assembly, Cartagena deIndias, 5 August. [DV/635730IT.doc PE 376.611v03-00]13Il Gruppo di Rio stato fondato nel 1986 da sei Stati latinoamericani ed oggi comprende:Argentina, Bolivia, Brasile, la Comunit caraibica (CARICOM), Cile, Colombia, Costa Rica,Repubblica Domenicana, El Salvador, Ecuador, Guyana, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama,Paraguay, Per, Uruguay e Venezuela. Lultimo Summit si tenuto a Santo Domingo, RepubblicaDomenicana, il 19-20 aprile 2007 e il prossimo si svolger a Praga nel 2009.14Il 29 ottobre 1991 Carlos Menem, presidente della Repubblica argentina, Fernando Collor, presidentedella Repubblica federale del Brasile, Andrs Rodrguez, presidente della Repubblica del Paraguay, eLus A. La Calle, presidente della Repubblica orientale dellUruguay, hanno ratificato il Trattato diAsuncin, in vigore dal 1 gennaio 1995. La realizzazione del Mercato Comn del Sur ha determinatola creazione di una zona di integrazione economica e di libera circolazione di beni e di servizi, conlabolizione dei dazi interni nel 1999 e ladozione di uno comune dal 2001 sui prodotti importati da

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    commerciale dei popoli17) che hanno determinato un sistema particellizzato, affetto da gravi

    squilibri interni derivati dai diversi orientamenti di interesse politico ma anche dal mancato

    esercizio effettivo della sovranit nazionale. Uno stato di subordinazione ad imprese

    multinazionali - coinvolte nella violazione di diritti umani - tra le quali le consociate

    europee del settore agroalimentare; agrochimico; minerario e petrolifero; transgenico; delle

    telecomunicazioni; della finanza; dei servizi pubblici, quali elettricit e di beni comuni

    come lacqua. Denunce dettagliate sono state raccolte durante la partecipazione alle

    sessioni del Tribunale Permanente dei Popoli18 (TPP), Politiche neoliberali e

    multinazionali europee in America Latina sulle responsabilit politiche e sociali delle

    multinazionali europee in America Latina, realizzate su richiesta della Rete biregionale

    europea-latinoamericana Enlanzando Alternativas (EA) e dellorganizzazione non

    governativa olandese Transnational Institute. Nel corso delludienza pre-istruttoria svoltanel mese di maggio 2006 a Vienna, il TPP ha concluso che la complessit e la seriet delle

    denunce e le corrispondenti violazioni, richiedevano indagini pi approfondite19,

    Stati terzi. Lobiettivo delle Repubbliche latino-americane stato quello di creare un polo politico edeconomico regionale autonomo da Washington. (Fonte: Piccinetti, L. (2003): LUnione Europea e ilSud America: la sfida di una partnership strategica, Department of Politics University of Newcastleupon Tyne, United Kingdom).15Bolivia, Colombia, Ecuador e Per costituiscono la Comunit andina.16LAlternativa Bolivariana para Amrica Latina y el Caribe (ALBA) un progetto di cooperazione

    politica, sociale ed economica tra Bolivia, Cuba, Ecuador, Nicaragua e Venezuela, in alternativaall'Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA) lanciata dagli Stati Uniti nel dicembre 1994.L'accordo preliminare siglato il 14 dicembre 2004 tra il presidente del Venezuela Hugo Chvez e ilpresidente cubano Fidel Castro, prevedeva una fornitura a Cuba di 96.000 barili di petrolio venezuelanoal giorno ad un prezzo di favore contro linvio a Caracas di 20.000 medici e migliaia di insegnanti.(Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Alternativa_Bolivariana_per_le_Americhe).17In prospettiva del vertice austriaco del marzo 2006 il presidente boliviano Evo Morales ha propostolelaborazione dei Trattati di commercio dei Popoli (TCP) alternativi ai consueti accordi commercialipromossi dalle lobby imprenditoriali, poich i profitti degli scambi e gli investimenti sarebberoimpiegati per lo sviluppo sostenibile dei popoli boliviano ed europeo. (Fonte: Gobierno de Bolivia(2006): Bases para un acuerdo de asociacin CN_UE en beneficio de los Pueblos: la propuestaboliviana.http://www.boliviasoberana.org/blog/OtroSTLCs/CANUE/_archives/2006/6/14/2032355.htm.)18Il Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) un tribunale internazionale dopinione, indipendente daogni autorit statale. Promosso dalla Fondazione internazionale Lelio Basso per i diritti e la liberazionedei popoli, il TPP stato fondato il 24 giugno 1979 a Bologna, da un nutrito gruppo di giuristi, scrittori,intellettuali e attivisti provenienti da 31 Stati e annovera tra le sua fila 5 premi Nobel. Il TPP trae le sueradici storiche dallesperienza dei Tribunali Russell, che si sono occupati della guerra del Vietnam(1966-67) e dei regimi militari in America Latina (1974-1976). I verdetti emessi - 36 dal 1979 - hannovalore morale, e sono riconosciuti dalla Commissione dei diritti umani presso le Nazioni Unite.Lesame dei casi trae spunto dalle denunce delle violazioni dei diritti umani e dei popoli presentate dacollettivit e individui, ed prassi del TPP informare dei procedimenti le parti interessate, dando loro lapiena opportunit di difesa.19A Vienna sono state prese in considerazione le seguenti imprese: Suez, Aguas di Barcellona, UnionFenosa, ING, Rabobank, ABN AMRO, BBVA, British Tabacco, Unilever, Telefonica, Calvo, Marine

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    riconoscendo la necessit di convocare una sessione formale, realizzata a Lima nel mese di

    maggio 2008. Entrambi i processi sono stati realizzati parallelamente ai vertici dei capi di

    Stato e di Governo Europa-America Latina, con lo scopo specifico diproporre un percorso

    alternativo alle strategie di espansione industriale e finanziaria europea. Dai due incontri

    istituzionali emerso chiaramente che il dialogo politico e i programmi europei di

    cooperazione allo sviluppo replicano la prospettiva neo-coloniale nord americana, e

    sebbene al sistema bilaterale statunitense si opponga quello multilaterale promosso

    dallEuropa sono ambedue espressione del primato delleconomia sulla politica. Le

    testimonianze hanno rivelato, infatti, come i flussi finanziari e gli investimenti diretti

    europei abbiano allargato la forbice delle disuguaglianze sociali, concentrando la ricchezza

    a livelli inaspettati a favore delle multinazionali. Le istituzioni private - multinazionali

    attive nellestrazione e lavorazione delle risorse energetiche cos come le istituzionifinanziarie hanno nellultimo ventennio, in particolare, consolidato la loro influenza sulla

    sfera di interesse pubblico20 (istruzione, sanit, acqua) con lattuazione dei programmi di

    riforme strutturali promossi dalle istituzioni di Bretton Woods.

    Lutilizzo di strumenti legali da parte delle multinazionali per eludere le responsabilit

    sociali ormai prassi generalizzata, anche attraverso la creazione di organizzazioni

    influenti, quali lobby, con la funzione di esercitare pressioni sulle procedure decisionali

    degli organismi politici, raggirando i principi di diritto internazionale generalmente

    riconosciuti.Lo Stato e le societ preservano, con fatica, un determinante ruolo nazionale

    ed internazionale, dal momento che la distribuzione degli utili ricavati dallinterdipendenza

    economica mondiale dipende da una serie di intese globali di cui sono solo i destinatari:

    ovvero accordi commerciali; leggi sui brevetti; programmi sanitari; scambi formativi;

    vincoli ecologici ed ambientali; strumenti per la diffusione della tecnologia; equa

    risoluzione della questione del debito estero accumulato. A questo riguardo, Giorgio

    Ruffolo21 ha rilevato come la comparsa delle corporation ha sollevato oltre al problema

    della disuguaglianza economica e della sostenibilit ambientale, quello della sovranit

    Harvest, Andritz, Botnia, Ence, Aracruz Celulosa, Monterrico Metals, Benetton, Bayer, Cargill, Bunge,Hendris-Nutreco, Vion Food Group, BP, Repsol-YPF, Consorcio OCP, Riu Resort, Ibero Star, Oasis,Gaia, Viva, lagenzia di cooperazione tedesca GTZ per maggiori informazioni:http://peoplesdialogue.org/es/node/4120Tribunale Permanente dei Popoli (2000): Societ transnazionali e diritti umani(p.25).www.internazionaleleliobasso.it.21Ruffolo, Giorgio (2008): Il capitalismo ha i secoli contati, Einaudi, Trento, marzo (pp. 190-191).

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    politica. Un sistema in cui pi della met delle grandi potenze mondiali costituita dalle

    corporation e in cui la somma dei loro redditi supera quella degli Stati nazionali

    difficilmente potrebbe essere rappresentato dalla distinzione convenzionale tra il mercato,

    fondato sulla logica oggettiva dello scambio, e lo Stato, fondato sulla logica discrezionale

    del potere. Le corporation sono grandi poteri privati con una struttura basata su una gamma

    di politiche - interna, estera, di difesa, e di informazione - ma che mancano di

    legittimazione politica, al contrario degli Stati, e quindi il grado di arbitrariet del sistema

    nel suo complesso aumenta.

    I trattati commerciali conclusi nellultimo decennio tra attori pubblici, e tra questi e

    soggetti privati hanno, quindi, notevolmente contribuito allavanzamento della

    globalizzazione degli interessi economici e finanziari a favore delle grandi imprese ma

    non dei popoli.

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    PARTE 1

    La globalizzazione delle multinazionali

    1.1. Verso il sistema mercato. Le multinazionali

    9 novembre 1989 caduta del muro di Berlino, data ed icona associate al crollo del

    sistema economico e politico di tipo sovietico. La fine dellesperienza sovietica si ,

    tuttavia, verificata ufficialmente dopo il fallito golpe dellagosto 1991 a cui sono

    rapidamente seguite la disintegrazione dellUnione22, le dimissioni natalizie di Micheal

    Gorbacev e le riforme russe del 1992. La disfatta del sistema sovietico - solitamente

    attribuito allinefficienza della pianificazione economica e dellimpresa dello Stato per le

    difficolt di raccogliere e di elaborare rapidamente linformazione economica a livello

    centrale - stata interpretata da Domenico Mario Nuti23 come conseguenza dellendemico

    eccesso di domanda dovuto alla fissazione amministrativa dei prezzi a livelli artificialmente

    bassi, e allinerzia di un sistema incapace di rispondere ai cambiamenti relativi ai gusti dei

    consumatori, della domanda mondiale e della tecnologia.

    2221 dicembre 1991: lUnione Sovietica si sgretolata in 11 Repubbliche indipendenti note comeComunit degli Stati Indipendenti - CSI.23Nuti, Domenico Mario (1999): 1989- 1999: la grande trasformazione dellEuropa centro-orientale.Europa Europe n. 4/99, aprile. Il crollo del muro di Berlino avvenuto a seguito dellapertura dellacortina di ferro, divisorio tra Ungheria ed Austria. Tra gli effetti immediati si sono verificati lacospicua emigrazione di cittadini tedeschi dalla Repubblica Democratica verso la Repubblica Federale.Gorbacev, dal 1985 fervido assertore del processo riformatore politico-ideologico sovietico (perestrojka-ristrutturazione- e glastnost -finestra cristallina sullOccidente-), anche ricordato come il promotoredel processo di riunificazione tedesca.

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    Il crollo del socialismo reale ha comportato processi di disintegrazione e di

    reintegrazione internazionale. Nel 1991 si , difatti, disintegrato il blocco commerciale

    comunista (il Consiglio di mutua assistenza economica o Comecon), seguito dallo

    scioglimento del Patto di Varsavia24 e da processi di secessione nella Federazione con la

    nascita della Comunit degli Stati indipendenti25 (CIS); nel 1992 esplosa

    sanguinosamente la Federazione jugoslava mentre nel 1993 si dissolta pacificamente

    quella cecoslovacca. Il bipolarismo, espressione della Cold War, quindi tramontato

    inesorabilmente alla fine degli anni Ottanta con la dissoluzione del vecchio sistema

    socialista, afflitto - secondo Kolodko26 - da squilibri macro-economici interni ed esterni,

    sancendo il trionfo del giovane macro-sistema capitalista. La rimodulazione delle alleanze

    politiche e militari allinterno del blocco socialista ha ispirato la formulazione da parte

    dellamministrazione americana di un nuovo ordine internazionale. Il concetto di NewWorld Order (NWO), adottato dal presidente repubblicano degli Stati Uniti George Bush

    nel 1989, stato ufficialmente lanciato a Washington nel 1990 dalleconomista John

    Williamson27 che ha associato lespressione Washington Consensus ai pacchetti di riforme

    strutturali promossi dal Fondo monetario internazionale (FMI) e della Banca mondiale

    (BM)28 per i Paesi dellAmerica Latina affetti da cicliche crisi economiche. A questo

    riguardo, gli istituti di Bretton Woods avevano gi promosso, in occasione della prima crisi

    del debito in Messico del 1982, aggiustamenti strutturali (privatizzazioni degli enti pubblici

    e liberalizzazione dei flussi di capitale, merce e servizi), a seguito dei pesanti debiti

    24Trattato ventennale di amicizia e di alleanza militare firmato nel 1955 tra otto Stati dellEuropaorientale: Albania, Bulgaria, Cecoslovacchia, Polonia, Romania, Repubblica Democratica Tedesca,Ungheria e URSS. Trattato orientale stipulato col fine di controbilanciare gli effetti dellalleanzamilitare occidentale: Patto Atlantico. Il Patto Atlantico, trattato militare difensivo, stato sottoscritto aWashington il 4 aprile 1949 da nove Paesi europei (Regno Unito, Belgio, Danimarca, Islanda, Italia,Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi e Portogallo), gli Stati Uniti dAmerica ed il Canada. Vi hannoaderito, in seguito, la Turchia e la Grecia nel 1951, la Germania occidentale nel 1955. Da esso traeorigine lorganizzazione politico-militare della NATO: North Athlantic Treaty Organization.25Il 21 dicembre 1991 alla dissoluzione dellUnione sovietica coincisa laffermazione della Comunitdegli Stati indipendenti (CIS) da parte di otto Repubbliche socialiste: Armenia, Belarussia, Kazakhstan,Kyrgyzstan, Russia, Tajikistan, Ucraina e Turkmenistan. Nel 1993 hanno aderito Azerbaijan e Georgia;nel 1994 Moldavia e nel 2000 Uzbekistan.26Kolodko, G. (1999): Transition to a market economy and sustained growth. Implications for the PostWashington Consensus. Communist and Post Communist Studiesn 32 (pp. 233- 261).27Dal 1981 responsabile dellInstitute for International Economics. After the Washington Consensus.Restrating growth and Reform in Latin America a cura di Pedro-Pablo Kuczynski e John Williamson.Institute for International Economics, Washington DC. March 2003.28Entrambi gli istituti finanziari internazionali hanno sede a Washington.

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    contratti negli anni Sessanta e Settanta dagli USA, schizzati alle stelle dopo la rottura del

    sistema monetario internazionale voluta dalla Casa Bianca.

    A partire dagli anni Novanta, il Washington Consensus stato, cos, identificato

    come il manifesto del pensiero neoliberale espresso nellequazione: transizione =

    liberalizzazione + privatizzazione. Le strategie finanziarie degli emergenti attori privati in

    ambito economico sono state esaltate ai danni dellintervento regolatore dello Stato,

    indispensabile secondo John Maynard Keynes29 per compensare gli squilibri del mercato.

    Nel 1990 il complesso delle politiche del Washington Consensus stato riassuntoda

    Williamson in sette punti basilari:

    finanza pubblica e deficit di bilancio: contenimento delle imposte fiscali edelle passivit della bilancia dei pagamenti tra indici medi a valori positivi -

    negativi, affinch non risultasse necessario un incremento delle imposizionifiscali;

    priorit della spesa pubblica: la priorit della spesa pubblica non sarebbedovuta pi esser concentrata sullo sviluppo del settore strategico ma diretta

    verso settori economici secondari dei beni di consumo, poich garanzie di

    unequa e reale redistribuzione dei guadagni;

    riforma fiscale: imposizione universale di una tassa di base;

    deregulation: liberalizzazione delleconomia mondiale mediante laliberalizzazione dei prezzi e del commercio estero, adottando tariffe doganali

    in luogo delle restrittive quote commerciali. Obiettivo finale: ununiforme

    legge tariffaria con dazi del 10% o al massimo del 20%;

    investimenti diretti allestero: investimenti finanziari in attivit straniereche definissero nuovi tassi di interesse di mercato, favorendo labolizione delle

    barriere protezioniste nazionali;

    29Su La Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta (The General Theory ofEmployment, Interest and Money), la pi importante opera dell'economista inglese John MaynardKeynes, si fonda il moderno pensiero macroeconomico. L'opera pubblicata per la prima volta nel 1936ha dato avvio alla cosiddetta "rivoluzione keynesiana" che prevede l'opportunit dell'interventopubblico nell'economia nazionale agendo sulla domanda aggregata, ossia sulla domanda di beni eservizi inquadrata in un dato periodo temporale, a potenziamento della capacit produttiva globale di uncerto sistema economico.

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    tassi di cambio: parificazione dei tassi di cambio nazionali a valoricompetitivi nel lungo periodo, affinch si favorissero le esportazioni con

    riduzione della passivit della bilancia dei pagamenti;

    privatizzazione: diritto di propriet privata.

    Le riforme strutturali annoverate nel programma sono state concentrate sullo

    sviluppo del settore privato, a garanzia degli investimenti diretti stranieri e della crescita

    economica. I due istituti finanziari internazionali, che avrebbero dovuto garantire

    rispettivamente la liquidit, la convertibilit valutaria, la sicurezza fiscale e la

    stabilizzazione economica (FMI) accompagnate da unequa crescita e da uno sviluppo

    sostenuto (BM), si sono mostrate - secondo Kolodko - incapaci di perseguire i propri

    obiettivi. Se tali fini, infatti, fossero stati perseguiti, le politiche economiche non sarebberostate espressioni di pacchetti di stabilizzazione, ma prodotti di uno strategico

    programma di sviluppo secondo il quale le politiche fiscali e monetarie sarebbero state

    subordinate ad una politica di sviluppo e non linverso. Le discutibili strategie di

    assistenza tecnica del FMI e della BM alle economie in transizione - sostanzialmente

    sottoforma di crediti commerciali30 e pacchetti di misure deflazionistiche31 avrebbero

    inoltre, in parte, inciso sulla crisi finanziaria asiatica del baht tailandese (1997), su quella

    russa del rublo (1998) con riflessi su quella latinoamericana del real brasiliano (1998), delsucre ecuadoriano (1999), del peso argentino (2001), e anche su quella in corso negli Stati

    Uniti32.

    La fine dellordine bipolare ha, al contempo, anche segnato il superamento delle

    teorie di relazioni internazionali diventate inadeguate ad interpretare un cambiamento

    storico-politico cos complesso, che ha determinato laffermazione di nuove teorie tra le

    quali quella di Samuel Huntington, Scontro di civilt di matrice realista, e di Francis

    Fukuyama, La fine della storia di matrice liberale. Tuttavia, sin dalla fine degli anni

    Settanta teorie sulleconomia di mercato erano gi state elaborate da menti lungimiranti,

    30Cfr. Kolodko, G. (1999)31Lalto livello dinflazione ha avuto effetti negativi particolare stato il caso russo - sia sui tassi diinteresse, scoraggiando il risparmio, sia sul cambio reale del rublo, erodendo cos la competitivit delleesportazioni.32Questultima in particolare conseguenza di una forte speculazione determinata da uninversione deifinanziamenti dalle imprese di produzione alle imprese finanziarie, con un aumento dei tassi diinteresse ed una concentrazione dei creditori internazionali, tra i quali spicca la Cina.

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    quale quella di Immanuel Wallerstein33, che con approccio neomarxista ha identificato le

    grandi imprese come emergenti protagonisti delle relazioni politiche ed economiche

    internazionali a discapito del ruolo degli Stati. La connotazione multinazionale delle

    imprese, come sottolineato da Wallerstein34, segnerebbe la profonda dicotomia tra i fattori

    capitale e lavoro. Linarrestabile accumulazione di capitale esemplificherebbe gli attriti

    esistenti allinterno del moderno sistema capitalistico profondamente eterogeneo in termini

    culturali, politici ed economici, e dunque portatore di gravi differenze di sviluppo civile e di

    distribuzione del potere politico ed economico. Conseguenze e, al contempo, concause di

    una discutibile struttura produttiva secondo la quale ilprocesso di specializzazionesu scala

    mondiale si fonderebbe su una permanente tripartizione del mondo in centro, semi-periferia

    e periferia. Divisione qualificata in relazione alle sedi amministrative o legali delle grandi

    imprese, ovvero centro, e a quelle operative delle consociate, ossia periferia.

    33Brenner, R. (1977): The Origins of Capitalist Development: A Critique of Neosmithian Marxism, inNew LeftReview, n.104, 1977; Itzcovich O., Lepre A. (1979): L'opera di Wallerstein sul sistemaeconomico mondiale, in Quaderni storici, n. 40. Per Wallerstein il capitalismo storico un sistemamondiale in cui produzione ed accumulazione sono determinate non dalla coercizione politica, ma dalleleggi del mercato. La sua formazione si articola in quattro fasi: origini europee (1450-1640),consolidamento (1640-1815), planetarizzazione (1815-1917), crisi e nuova fase di sviluppo (dal 1917 inpoi). L'avvio dato dalla crisi della rendita feudale nel XIV secolo, che spinge le classi dominantieuropee verso nuove modalit di arricchimento basate sull'espansione geografica e mercantile, esull'aumento della produttivit interna connesso alla possibilit di sfruttare lavoro esterno a basso costo

    e di importare merci a poco prezzo. Si forma cos un meccanismo di scambio e sviluppo ineguale cherichiede la gerarchizzazione territoriale e la divisione internazionale del lavoro e dei rapporti diproduzione: manodopera libera, alti salari e manifattura al centro (Europa nord occidentale), schiavit eservaggio nella periferia (America del sud ed Europa orientale), mezzadria ed economia contadina nellasemiperiferia (Europa meridionale). La proposta interpretativa di Wallerstein ha prodotto un radicalecambiamento di prospettiva nella ricerca storiografica sul mondo moderno, dimostrando l'impossibilitdi comprendere le storie nazionali e settoriali senza fare riferimento a pi complessi sistemi di relazionesu scala interstatale. La distinzione fondamentale sulla quale poggia il pensiero neomarxistawallerstiano quella tra gli "imperi mondiali" ("World Empires") e le "economie mondiali". Gli"imperi mondiali" sono quelli creati a seguito di grandi conquiste militari, il cui fine lo sfruttamentodelle risorse degli Stati sconfitti: modello dell'Impero romano allinterno del quale finch le province oPaesi sottomessi hanno versato i tributi imposti, hanno mantenuto un certo grado di autonomia.Secondo Wallerstein, gli imperi mondiali sono stati tipici delle epoche anteriori al XV-XVI secolo,quando il capitalismo moderno non era ancora affermato: nel 1400, in particolare con le banchetoscane, che nascono il moderno sistema capitalistico e la sua nuova mentalit hegeliana, il nuovoZeitgeist. Wallerstein ha evidenziato come l'organizzazione degli imperi sia stata ardua ecaratterizzata da un'intrinseca debolezza: il gravoso costo di mantenimento che ne ha causato la fine.Il "sistema delleconomia" mondiale strutturato diversamente: il "centro" costituito da un limitatonumero di Stati forti in competizione da un punto di vista economico e militare; la "periferia" composta da Stati deboli che forniscono a quelli del centro risorse materiali e manodopera a bassocosto. La distinzione tra Stati centrali e Stati periferici rispecchia la distinzione marxiana tra la classedegli sfruttatori (i borghesi) e quella degli sfruttati (i proletari), ancorch la prospettiva traslata suscala mondiale a livello "macro" degli Stati.34Wallerstein, Immanuel (1978): Il sistema mondiale delleconomia moderna, Il Mulino, Bologna,vol.I; vol.II, 1982; The Modern World-system,New York, vol. I, 1974; vol. II, 1980; vol. III, 1988.

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    Laffermazione del sistema mercato a livello mondiale avrebbe determinato, secondo

    Wallerstein, regimi di produzione altamente concorrenziali con una diminuzione

    complessiva dei profitti, e avrebbe incentivato il trasferimento della produzione dal

    centro verso la periferia dove il relativo monopolio esercitato da imprese leader

    sarebbe stato incoraggiato dal basso costo della manodopera locale e dalla maggiore

    disponibilit di materie prime e risorse naturali. Il divario tra centro e periferiasarebbe,

    poi, stato progressivamente attenuato dal delinearsi di una "semiperiferia" finanziariamente

    instabile e poco industrializzata. A questo riguardo, ladattamento della formula del

    Washington Consensus in America Latina (Argentina, Brasile, Nicaragua), Asia (Cina) e in

    Europa orientale (Russia) ha definito il ruolo cerniera tra gli Stati industrialmente

    avanzati e quelli relegati alla dimensione di terzo mondo35. Infine, in linea con il pensiero

    di Wallerstein, in una prospettiva di lungo periodo il sistema capitalistico ineluttabilmentedestinato a crollare dopo avere raggiunto la massima espansione per mezzo del fenomeno

    della globalizzazione, ossia quando la saturazione dei mercati, l'abbassamento della

    produzione e il crescente impoverimento generalizzato ne determineranno limplosione.

    1.2 Globalizzazione: affermazione delle multinazionali

    Lespressioneglobalizzazione, introdotta nel linguaggio economico nel 1981, stata

    definita da Nicola Acocella36 come . Le multinazionali sono indicate come i soggetti che opportunamente35Agli inizi degli anni Cinquanta l'economista francese Alfred Sauvy ha coniato il termine terzomondo su ispirazione della definizione di "Terzo Stato" - che identificava i sudditi francesi, posti allamonarchia di Luigi XVI prima della rivoluzione del 1789, estranei al clero e alla nobilt per indicaregli Stati non allineati nellordine bipolare. Lespressione terzo mondo stata, poi, lanciata nel 1955durante la Conferenza di Bandung, in Indonesia, per distinguere i Paesi meno industrializzati dai Paesiad economia di mercato (Stati di primo mondo: sviluppati, democratici e capitalisti) e da quelli adeconomia centralizzata(Stati di secondo mondo, socialisti e comunisti parte del sistema sovietico).36Ietto-Gillies, Grazia (2005): Imprese transnazionali: concetti, teorie, effetti, Carocci, Roma. (pp.13-14)

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    investono capitali allestero per costituire o acquisire centri di produzione, favorendo la

    specializzazione o razionalizzazione della produzione di un bene o servizio su scala

    mondiale. Questo processo permette di sfruttare le differenze nei costi di produzione,

    ovvero anche il salario, in luogo della sostituzione delle esportazioni dal Paese di origine.

    Acocella ha, inoltre, commentato il crescente ruolo delle imprese transnazionali ricorrendo

    alla teoria della nuova geografia economica di Paul Krugman37, secondo la quale lo

    spazio assume un ruolo imprescindibile nelleconomia regionale ed internazionale,

    perdendo lusuale espressione economica di spazio uniforme per cui indifferente la

    localizzazione delle attivit. La nuova geografia economica enfatizza, dunque, il ruolo

    dello spazio non specificato in cui sono localizzati diversi centri di produzione di

    ununica impresa transnazionale. A questo proposito, lo spazio avrebbe, secondo Grazia

    Ietto-Gillies38, un ruolo strategico dato dallinterazione tra diversi soggetti (impresetransnazionali, Stati nazionali, organizzazioni governative e non governative) che

    conducono a situazioni alterne di conflitto e di cooperazione. Riflettendo se la condotta e la

    presenza delle imprese transnazionali possano o devano essere analizzate da una teoria

    specifica diversa da quella dellimpresa, Ietto-Gillies ha sottolineato come limpresa

    transnazionale si differenzia dallimpresa nazionale non per gli obiettivi, che sono identici,

    quanto per ladozione di strategie che ne determinano la loro stessa esistenza. Leconomista

    sostiene che le imprese transnazionali non possano essere considerate semplicemente come

    soggetti di efficienza, perch capaci di utilizzare al meglio uno spazio non uniforme,

    ma soggetti politici ed economici, la cui attivit pi rilevante data dalla produzione

    internazionale e dallinvestimento diretto estero. La caratteristica distintiva di operazioni

    internazionali, che distingue le societ transnazionali da quelle nazionali, quindi la

    conduzione di operazioni commerciali o di produzione direttamente allestero, stabilendo

    delle consociate di cui acquisiscono la propriet e il controllo delle attivit. Limpresa

    transnazionale , dunque, caratterizzata dal possesso di unadeguata percentuale del

    capitale di imprese estere, e dalla capacit di dirigere strategicamente, a distanza, laffiliata

    straniera, purch siano presenti due condizioni sufficienti: linnovazione tecnologica

    nelle comunicazioni e linnovazione organizzativa. Pensiero che trae ispirazione dalle teorie

    di Stephen Herbert Hymer e Alfred D. Chandler con particolare riferimento alla relazione

    37Ibidem38Cfr. Ietto-Gillies, Grazia (2005) (pp.31-32)

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    tra evoluzione nella struttura interna dellimpresa e internazionalizzazione attraverso tre

    principali stadi di sviluppo:

    limpresa marshalliana del secondo dopo guerra dedicata ad ununicafunzione e posta sotto il controllo di uno o pochi individui;

    la struttura unitaria (U-form) o struttura a divisioni funzionali sotto laguida di un ufficio centrale, rappresentate da grandi imprese verticalmente

    integrate dallorganizzazione interna basata sulla produzione di massa,

    incoraggiata dalla costruzione e gestione delle ferrovie con la diffusione delle

    attivit in pi aree geografiche e il facilitato reperimento delle risorse;

    la forma multidivisionale (M-form), struttura organizzativa flessibile,capace di sostenere la diversificazione produttiva e geografica: allevoluzione

    dellorganizzazione interna conseguita una nella divisione del lavoro,

    definendo una grid structures (struttura a reticolo) espressione del binomio

    prodotto-area geografica.

    Il pensiero degli economisti Acocella e Ietto-Gillies coerente con il parere

    giurisprudenziale espresso dalla Corte di Giustizia delle Comunit europee nella sentenza

    270/83 del 198639, che definisce limpresa multinazionale come una societ costituita in

    conformit alla legislazione di uno Stato di bandiera, ma che opera in un Paese terzotrasferendo la produzione attraverso investimenti diretti, destinati alla creazione di societ

    sussidiarie o filiali nel rispetto della legislazione dello Stato ospite. Lespansione degli

    scambi internazionali, lincremento dei flussi di investimento, levoluzione della tecnologia

    di comunicazione e di trasporto sono, dunque, considerate come le componenti necessarie

    alle grandi imprese per operare oltre ai confini nazionali attraverso il trasferimento dei

    fattori di produzione (capitale, tecnologia e tecniche di gestione), di beni e servizi. A questo

    proposito, la decade 1989-1999 ha rappresentato un periodo vantaggioso allaffermazione

    internazionale delle grandi imprese, poich allinsegna dellapertura e trasparenza dei

    39Sentenze del 28 gennaio 1986, Commissione/Francia, 270/83, racc. pag. 273, in materia diinammissibilit, dal punto di vista della libert di stabilimento, del rifiuto di concedere il beneficio deldebito fiscale alle succursali e agenzie in Francia di societ assicuratrici stabilite in un altro Statomembro; e del 15 maggio 1997, Futura Participations SA et Singer, C-250/95, racc. pag. I-2471, sullecondizioni di ammissibilit di una legislazione come quella lussemburghese che subordina il riportodelle perdite subite da una succursale di una societ non residente allesistenza di un rapportoeconomico fra queste perdite e i redditi indigeni.

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    cosiddetti monopoli naturali nazionali determinando in America Latina quanto in Europa

    orientale la privatizzazione delle compagnie elettriche ed energetiche, delle comunicazioni

    e dei trasporti statali: Gas Ban, impresa estrattiva argentina, acquistata dalla spagnola Gas

    Natural nel 1993; Pan American Energy LLC Suc.Arg, impresa estrattiva argentina il cui

    maggiore azionista dal 1998 lindustria petrolifera anglo-americana British Petroleum;

    Yacimientos Petroliferos Fiscales (YPF), impresa petrolifera argentina, gradualmente

    privatizzata tra il 1997 e il 1999 a favore dellimpresa spagnola Repsol; Disnorte

    (Distribucin de Electricidad del Norte S.A) e Dissur (Distribucin de Electricidad del Sur

    S.A), imprese nicaraguesi, concesse nel 2000 con decreto esecutivo allimpresa spagnola

    Unin Fenosa. Gli effetti delle strategie di produzione delle transnazionali sulle economie

    ospiti si tradurrebbero, complessivamente, in processi di fusione e acquisizione degli

    impianti esistenti oppure di investimento greenfield40, diretti alla creazione di nuovestrutture. Gli investimenti greenfield incentiverebbero, inoltre, nella maggior parte dei

    casi la produzione nel Paese ospite sud americano mediante un apposito addestramento

    della forza lavoro, la creazione di posti di lavoro, lintroduzione e la diffusione di migliori

    pratiche manageriali, e di innovazioni tecnologiche pi avanzate. Tuttavia, gli impatti delle

    strategie industriali sui governi locali, e in particolare delle manovre gestionali che

    incidono sulle finanze degli Stati - come la manipolazione dei prezzi di trasferimento da

    parte delle grandi imprese - che sul lato delle entrate determinano distorsioni negli introiti

    fiscali e nel reinvestimento del surplus dalla sfera pubblica in quella privata.

    Parallelamente, in alcuni casi sono stati i governi - come quello di Chamorro (1992),

    Alemn (1998) e Balaos (2000) in Nicaragua - i promotori di incentivi finanziari, ovvero

    sgravi fiscali, mediante lintroduzione di riforme strutturali, incoraggiate dalle istituzioni di

    Bretton Woods, con lo scopo di attrarre investimenti stranieri. Manovre che hanno

    determinato riflessi sui bilanci statali in termini di spesa pubblica ed entrate fiscali. Al

    contempo, alti profitti e maggiori investimenti sono stati spesso ottenuti a seguito del

    raggiungimento di altrettanti elevati livelli di produttivit e competitivit, espressi in una

    buona performance delle esportazioni. Sono, poi, indiscutibili gli effetti positivi derivati

    dal carattere multinazionale delle imprese sullinnovazione e sulla tecnologia dei Paesi

    ospiti, attraverso un fluido trasferimento di conoscenza, definito come spillover of

    know how. A questo proposito, lequilibrio tra la struttura organizzativa dellimpresa e il

    40Cfr. Ietto-Gillies, Grazia (2005) (pp.31-32)

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    suo livello di centralizzazione, il grado di integrazione delle sussidiarie nelleconomia

    locale e quello della capacit di accoglienza del Paese ospite rappresentano

    contemporaneamente i vantaggi e gli ostacoli al trasferimento del know how.

    In riferimento agli effetti positivi del dinamico sistema delle multinazionali

    Dennis Rondinelli41 ha sottolineato laspetto relativo alla capacit di sostenere lo sviluppo

    economico e sociale di governi sprovvisti dei mezzi finanziari e tecnologici necessari. Le

    multinazionali svolgerebbero, infatti, un ruolo parallelo o aggiuntivo a quello di

    organizzazioni non governative e sociali a favore dei popoli di Stati meno sviluppati. La

    raison dtre delle multinazionali sarebbe, dunque, di natura filantropica. Di comune

    accordo, Salil Tripathi42 ha evidenziato come il trasferimento di conoscenza e di tecnologia

    siano gli strumenti necessari allaccelerazione dello sviluppo dei Paesi meno avanzati. In

    opposizione a queste tesi, nel 2003 la Fondazione Rockefeller43 ha promosso una tavolarotonda sui rapporti di dipendenza nel sistema globale mondiale tra Stati, organizzazioni

    non governative, societ civili e imprese multinazionali. Il rapporto conclusivo del dibattito

    stato elaborato sullo studio di sei Stati dove grandi imprese energetiche, in particolare

    petrolifere, hanno influenzato il regime politico ospite, come rileva il caso della

    Colombia44: un regime autoritario o militarizzato non garanzia della tutela dei profitti

    delle imprese, ma al contrario determina linasprimento dei conflitti interni ai Paesi. Nel

    rapporto sulla Colombia il paramilitarismo definito come il fenomeno ideato da

    imprenditori che puntano a salvaguardare gli investimenti elargiti nei Paesi particolarmente

    instabili, ma condannato per le ripercussioni che determina sui profitti aziendali e

    sullintegrit delle fonti energetiche - giacimenti di petrolio e gas naturale - piuttosto che

    per le accertate violazioni dei diritti dei popoli locali, esprimendo la prassi diffusa di

    anteporre gli interessi privati delle imprese a quelli collettivi comunitari e della classe dei

    lavoratori. La globalizzazione ha, in effetti, favorito laffermazione del potere economico

    delle multinazionali sulle sovranit politiche nazionali, perch le grandi imprese, anche se

    composte da pi filiali, sono identificate come soggetto economico con un unico centro di

    41Rondinelli, Dennis A. (2003): TNCs: international citizens or new sovereigns? , Business StrategyReview volume 14, issue 4. Blackwell Publishing, December (pp.13-21)42Tripathi, Salil (2005): International regulation of Multinational Corporation, Oxford DevelopmentStudies volume 33 n.1 (pp. 117-131).43Centre for the Study of Global Governance (2003): Bellagio Report, meeting on Oil and Conflictatthe Rockefeller Foundations Study and Conference in Bellagio, Italy. 19-21 November.http://www.lse.ac.uk/Depts/global/Publications/oilandconflictbellagioreport.pdf44Angola, Azerbaijan, Colombia, Indonesia, Niger Delta e Russia.

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    potere decisionale a cui si riconosce personalit giuridica internazionale per le attivit

    svolte su scala mondiale. A questo riguardo, Alejandro Teitelbaum45 commenta tale

    consuetudine rilevando la differenza tra personalit giuridica pubblica e privata. Lo Stato

    nazionale, le province, le municipalit e le organizzazioni interregionali sono soggetti di

    diritto pubblico perch espressione della sovranit popolare e della volont generale, come

    prescritto nel contratto sociale russoniano. Al contrario, le imprese multinazionali sono

    manifestazioni di interessi particolari di un ristretto gruppo di individui, e per questo

    soggetti di diritto privato nazionale. Il giurista rimarca linesistenza di norme scritte che

    demandino a un organismo sopranazionale il potere di riconoscere personalit

    internazionale a un soggetto di diritto privato nazionale. Le multinazionali sono, dunque,

    soggetti privati che per le attivit di produzione svolte oltre i confini nazionali possono

    essere considerate soggetti economici internazionali ma non godono dei requisiti necessariper il riconoscimento della piena soggettivit pubblica internazionale, propria agli Stati46.

    1.2.1.I problemi della globalizzazione: deuda ecologica e deuda externa

    Nel 1956 a fronte dei riflessi della crisi valutaria argentina sulle borse internazionali

    stato istituito il Club di Parigi47 con lo scopo di disporre soluzioni coordinate e sostenibili

    45Teitelbaum, Alejandro (2007): Al margen de la ley. Sociedas Transnacionales y derechos humanos,Publicaciones ILSA, Bogot, agosto. (pag. 29).46Gli Stati, principali soggetti del diritto internazionale, godono di due requisiti basilari, leffettivit elindipendenza, presentando tre caratteristiche sostanziali: 1) popolo: gli Stati devono esercitare il lorocontrollo su di una popolazione stanziata in un dato territorio e con una propria coscienza politica senzala necessit che risultino omogenei aspetti quali la cultura, la religione; 2) territorio: gli Stati devonoesercitare il loro controllo su di uno specifico territorio. Non importante che i confini di questoterritorio siano esattamente delineati quanto riconosce un nucleo territoriale nel quale gli Stati abbianoun reale controllo; 3) sovranit reale sul territorio e sul popolo: sovranit interna, la capacit di unoStato di esercitare il proprio imperio all'interno del proprio territorio; sovranit esterna, la capacit diesercitare il governo di una regione e di un popolo indipendentemente da ingerenze di altri Stati.Controaltare di questa caratteristica il dovere di ogni Stato di non ingerenza nelle competenzegovernative di un altro Stato. Affinch questa caratteristica sia rispettata occorre che l'ordinamentostatale trovi in se stesso la fonte delle propria legittimazione, ovvero senza dipendere giuridicamente daun altro Stato. L'indipendenza si riconosce anche nel caso in cui lo Stato risulti dipendenteeconomicamente o politicamente da un altro Stato: l'importante comunque che lo Stato conservi perla propria autonomia giuridica. Diverso peraltro il caso in cui la dipendenza economica sia cos forteda tradursi in un vero e proprio rapporto di vassallaggio fra i due Stati.47Il Club opera in base al principio del consensus in: verifica della condizionalit, secondo cui ildebitore deve avere in atto un programma con il FMI che dimostri la necessit di ottenere dalleistituzioni finanziarie internazionali e dai creditori bilaterali un "debt relief"; solidariet, tutti i membri

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    alle difficolt di pagamento da parte di Stati48 indebitati: cancellazione, recupero e

    riprogrammazione dei crediti. A partire dalla met degli anni Novanta, i piani di

    aggiustamento strutturale e di stabilizzazione economica, promossi dalle istituzioni di

    Bretton Woods, sono stati accantonati dal Club di Parigi a favore di tavole rotonde,

    espressioni di democrazia partecipativa, per un confronto pubblico sulla questione del

    debito, delle esigenze finanziarie e degli Obiettivi del Millennio49. La cancellazione del

    debito proposta dal gruppo parigino stata affiancata dalliniziativa Heavily Indebted Poor

    Countries50 - HIPC, del FMI e della BM, adottata dai Paesi G7 nel vertice di Lione del

    1996, poi rilanciata nel 1999 a Colonia dove si negoziato sul numero dei Paesi e

    sull'ammontare del debito eleggibili a cancellazione, e sulla conversione del debito in

    programmi nazionali di sviluppo sociale ed economico,Poverty Reduction Strategy Papers

    PRSP. Dal 2005 i Programmi di riduzione della povert sono stati rafforzati dallaMultilateral Debt Relief Iniziative MDRI51 relativa alla conversione totale del debito dei

    Paesi HIPC, categoria in cui inclusa anche lAmerica Latina. Erik Toussaint52 ha rilevato

    come il ciclo di indebitamento della regione sudamericana sia stato innescato a partire

    creditori applicano in modo uniforme e bilaterale il contenuto delle intese firmate dal Club;comparabilit di trattamento da parte del debito a Stati membri e non del Club.http://www.esteri.it/MAE/IT/Politica_Estera/Economia/Cooperaz_Econom/Debito_Estero/SACE/Glossario.htm#448Diciannove Stati fondatori: Austria, Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Federazione Russa,

    Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna,Svezia, Svizzera e Stati Uniti. Negli ultimi anni il Club ha invitato a partecipare a singoleristrutturazioni: Abu Dhabi, Argentina, Brasile, Corea, Israele, Kuwait, Marocco, Messico, NuovaZelanda, Portogallo, Sud Africa, Trinidad e Tobago e Turchia.49United Nations Organization (2000): United Nations Millennium Declaration, New York, 18September. [A/55/L.2]50Grupo Banco Mundial, Propuesta HIPC, 1997. Nellambito delliniziativa HIPC la Legge italiana chedisciplina la cancellazione del debito la Legge n. 209 del 25 luglio 2000, in vigore dal 20 giugno2001. Nel periodo ottobre 2001 agosto 2006 sono stati firmati 41 Accordi bilaterali con Paesi HIPC,di cui 40 di cancellazione debitoria e 1 di ricadenzamento concessionale (con il Ghana): 1) 19 Accordibilaterali di interim debt relief (con Benin, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Etiopia, Ghana, Guinea,Guinea Bissau, Honduras, Madagascar, Malawi al quale stato cancellato lintero debito deminimis- Mali, Mauritania, Nicaragua, Repubblica Democratica del Congo, Senegal, Sierra Leone,Tanzania e Zambia); 2) 7 Accordi bilaterali pre-HIPC (con Burundi - al quale stato cancellato linterodebito de minimis- Costa dAvorio, Etiopia, Ghana, Repubblica del Congo, Repubblica Democraticadel Congo e Sierra Leone); 3) 15 Accordi bilaterali di cancellazione finale -100% dei crediticommerciali e di aiuto pre e post-COD- (con Benin, Bolivia, Burkina Faso, Etiopia, Ghana,Honduras, Madagascar, Mali, Mauritania, Mozambico, Nicaragua, Senegal, Tanzania, Uganda eZambia).51In occasione del Vertice G8 di Gleneagles nel luglio 2005 i capi di Stato e di governo hanno accoltola proposta dei ministri delle Finanze di cancellare il 100% del debito dei Paesi HIPC. Le modalit diattuazione dellaMultilateral Debt Relief Iniziative sono state approvate: il 21 dicembre 2005 dal FMI;il 28 marzo 2006 dalla BM; il 19 aprile 2006 dalla Banca Africana di Sviluppo. La BancaInteramericana di Sviluppo sta elaborando la definizione delle modalit.52Millet, Damien; Toussaint Erik (2004): Who owes who?, CADTM. (pag.19)

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    degli anni Settanta dalla crisi petrolifera. I Paesi produttori hanno depositato in riserve

    bancarie grandi quantit di dollari, poi investiti in progetti di sviluppo nei Paesi

    latinoamericani a tassi di interesse variabili in proporzione alla liquidit del biglietto verde.

    Tra i principali Stati europei promotori della conversione del credito, elargito ai Paesi

    latinoamericani, in programmi di sviluppo e di alfabetizzazione c la Spagna, che ha

    concordato con: Ecuador la conversione di 38,9 milioni di dollari; Honduras lammontare

    di 138,3 milioni di dollari; El Salvador la somma di 10 milioni di dollari; Bolivia la quota

    di 72 milioni di dollari; Per una percentuale pari a 17 milioni di dollari. La good practice

    del governo spagnolo stata affiancata da altri Stati europei come la Francia che nel

    biennio 2005-2007 ha promosso in Nicaragua un programma di conversione di 2,4 milioni

    di dollari53. La conversione del debito estero, contratto da parte dei Paesi latinoamericani

    nei confronti di partner europei, ha favorito investimenti nel settore pubblico con uncomplessivo miglioramento della bilancia dei pagamenti. Le procedure di conversione sono

    state definite in base a criteri di:

    riduzione della povert: investimento dei fondi finanziari in settori menosviluppati;

    sovranit e uguaglianza: la sovranit delle parti beneficiarie degli aiutideve essere tutelata e non dimessa dalle condizioni imposte dal donatore; addizionalit: gli investimenti devono essere diretti allo sviluppomateriale ma anche culturale dei Paesi beneficiari;

    coerenza e sostenibilit: principi basilari nella strategia generale dellagestione del debito volta alla conversione dei finanziamenti;

    partecipazione: intervento dei ministeri dellIstruzione, dellEconomia edella Cooperazione in constante confronto con organizzazioni non governative

    e societ;

    53Serrani, Esteban (2007): Desarrollo y evaluacin de los Canjes de Deuda por desarrollo en laRegin. Fundacin Ses/Latindadd, Roma, Noviembre. La Germania il secondo Paese leader degliinvestimenti in programmi di alfabetizzazione: dal 2003 al 2008 in Indonesia ha reinvestito 33 milionidi dollari, cancellandone circa 68 milioni; in Pakistan ha annullato il debito di 75 milioni di dollari,convertendone 25 milioni in piani di istruzione primaria; in Giordania i 30 milioni di dollari pendentisono stati impegnati in programmi di sostegno a favore della fascia povera della societ, in servizisanitari e a promozione dellUniversit giordana-tedesca.

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    trasparenza: la legittimit delle transazioni deve essere garantita dallatrasparenza con cui queste sono compiute: origine del debito; negoziazioni e

    firma degli accordi; esecuzione dei patti;

    rendicontazione economica: istituzione di unentit di monitoraggio con lafunzione di elaborare resoconti di valutazione e di impatto in rapporto ad una

    scala di indici fissi.

    Il successo dei programmi di conversione non , tuttavia, ovvio. Gli effetti positivi sono

    stati, infatti, resi nulli dal rapporto inversamente proporzionale tra diminuzione del debito e

    sovraindebitamento. Lattuazione di strategie di sviluppo ha, infatti, determinato la

    contrazione di un ulteriore debito pubblico o privato da parte di Stati gi fortemente gravati.

    La nazionalit e il numero dei creditori (bilaterale o multilaterale), il metodo di erogazione(donazione o commerciale) ne qualificano la natura interna o estera.

    Le gravi condizioni di povert nella regione andina sono state indicate da Hugo Arias54

    come le conseguenze del pesante debito estero. A questo proposito, l80% del debito

    equadoregno sarebbe illegittimo, come denunciato da Arias, perch causato dalla

    corruzione dei funzionari di Stato, gi nota anche alle istituzioni finanziarie internazionali.

    La promozione di politiche commerciali protezioniste potrebbero, secondo Susan George55,

    rappresentare una soluzione per lassolvimento al servizio del debito. Al contempo,ladozione di strategie di intervento sul tasso di cambio attraverso un deprezzamento

    valutario da parte dei Paesi creditori favorirebbe, come sostenuto da George,

    unattenuazione del divario tra Stati creditori e debitori aggravato dallimposizione di

    aggiustamenti strutturali da parte del FMI e della BM. Riforme che avrebbero gravato

    sulle conseguenze delle disposizioni dellOMC56 relative allassistenza ai Paesi in via di

    sviluppo, ingerendo negli affari interni agli Stati recepenti e impedendo ladozione di

    misure protezioniste per la ricostruzione e il progresso locale.

    54Fondazione Giustizia e Solidariet (2006): Giustizia e Solidariet, Notiziario n.13, dicembre.(pag.6)55George, Susan (2007):Une autre organisation du commerce international tait possibile..,Le

    Monde Diplomatique, Janvier. (pp. 12-13) http://www.monde-diplomatique.fr/2007/01/GEORGE/1432156World Trade Organization: Assistance for Developing Countries Developing Countries.http://www.wto.int/english/tratop_e/devel_e/teccop_e/tct_e.htm

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    1.3.1 2000, azzeramento del debito illegittimo ed odioso

    Dal 2000, anno del Giubileo, iniziative per lazzeramento del debito estero dei Paesi

    meno avanzati sono state presentate ai G8 da parte di organizzazioni internazionali e civili.

    Appelli a cui lItalia ha risposto con la Legge 209/200057, disciplinante la cancellazione dei

    crediti governativi attraverso la creazione di un Fondo di conversione, FOGUIRED, a

    favore di progetti di sviluppo. Il successo del programma italiano stato ostacolato da:

    eccedenza dei 3 anni previsti per la cancellazione del debito; incoerenza e addizionalit in

    riferimento alla mancata cancellazione totale del debito, vincolando le procedure di

    conversione bilaterali allapproccio multilaterale imposto dal FMI e dalla BM. A fronte

    della soglia minima prevista dei 4.000 milioni di euro, e dei 12.000 milioni complessivi,

    fino ad oggi stata convertita la somma di 2 milioni di euro, mentre gli articoli qualificantila Legge, mediante un Human Rights based approach, non sono stati pienamente applicati,

    come larticolo 5 regolatore della cancellazione del debito dei Paesi colpiti da disastri

    naturali58 e larticolo 7, che impegna il governo italiano ad attivarsi per promuovere nelle

    sedi internazionali il coinvolgimento della Corte Internazionale di Giustizia. Inoltre, nel

    2005 il governo italiano di centro-destra (premier Silvio Berlusconi) ha imputato ai

    contributi APS (aiuto pubblico allo sviluppo59) le voci della cancellazione e conversione del

    servizio del debito disciplinati nel regolamento60 attuativo del 2001, contravvenendo al

    57Legge 28 luglio 2000, n.209 "Misure per la riduzione del debito estero dei Paesi a pi basso reddito emaggiormente indebitati" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.175 del 28 luglio 2000.58Rimasto inapplicato quando il 26 dicembre 2006 lo tsunami ha devastato il Sud est asiatico e lAfricaorientale.59Al pari degli altri Paesi membri del DAC (Comitato di Aiuto allo Sviluppo) costituito nell'ambitodell'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), l'Italia tenuta a presentareogni anno un Memorandum, corredato di dettagliate tavole statistiche, sugli aiuti ai Paesi in via diSviluppo (PVS) e ai Paesi dell'Europa centrale ed orientale (definiti come Paesi con economia intransizione) finanziati con fondi pubblici. I dati sull'Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) contenuti nelMemorandum vengono pubblicati, insieme con quelli forniti dagli altri Paesi membri, in un Rapportoannuale dell'OCSE che costituisce una delle pi qualificate fonti sull'argomento a livello internazionale.60Regolamento attuativo (Decreto del 4 Aprile 2001, n.185 Pubblicato sulla G.U. n.116 del 21 maggio2001) Titolo I -Disposizioni generali - Articolo 1) ambito di applicazione: 1. Il presente regolamentofissa, ai sensi dellarticolo 4, comma 1, della legge 25 luglio 2000, n.209, i criteri e le modalit per lastipula degli accordi intergovernativi bilaterali con i singoli Paesi interessati dagli interventi diannullamento, riduzione, rinegoziazione o conversione del debito previsti dalla citata legge n.209 del2000, nonch le modalit per la sospensione degli interventi medesimi nei confronti dei Paesibeneficiari nei quali risulti accertato un uso illecito degli aiuti, fermo restando il rispetto dellecondizioni indicate allarticolo 1, comma 2, della stessa legge. Articolo 2) Definizioni:1. Ai fini del presente regolamento si intendono per:a) "accordi intergovernativi bilaterali": gli accordi stipulati in base agli articoli 3, 4, 6 e 7; b) "Paesiinteressati": i Paesi di cui allarticolo 1, commi 2, 3 e 4 della legge 25 luglio 2000, n.209, come definiti

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    principio dell addizionalit delle spese e determinando un taglio nella Legge

    Finanziaria61 ai fondi rivolti alla cooperazione internazionale ridotti all0,11%.

    Lesperienza italiana differisce di poco da quella spagnola iniziata nel luglio 2006,

    quando il Congresso ha approvato la Legge62 122/000019 che regola programmi di

    conversione per la promozione di investimenti, o progetti di sviluppo, nei settori ritenuti

    prioritari da parte dei Paesi beneficiari nel rispetto della sovranit nazionale. Secondo

    dalle lettere m), n) e o) del presente comma; c) "annullamento": la cancellazione totale o parziale, inconto capitale ed interessi, del debito estero del settore pubblico dei Paesi interessati; d) "riduzione":l'annullamento parziale del debito effettuato nei confronti dei Paesi di cui allarticolo 1, comma 4, eallarticolo 2, comma 2, della legge n.209 del 2000; e) "rinegoziazione": la nuova programmazionedelle scadenze in conto capitale e la rideterminazione dei tassi di interesse del debito; f) "conversione":la nuova destinazione dei flussi finanziari relativi al rimborso del debito, verso investimenti ocomunque interventi a favore dello sviluppo e per la riduzione della povert che siano valutati

    compatibili con lecosistema e prevedano forme di partecipazione delle popolazioni interessate, sianella fase dellindividuazione degli investimenti o interventi da finanziare che nei momenti delmonitoraggio e controllo; g) "debito": il debito estero del settore pubblico originato dalla concessione dicrediti di aiuto, ossia i crediti a condizioni agevolate con elemento dono non inferiore al 35% di cuiallarticolo 2, comma 1, lettera a) della menzionata legge n.209 del 2000, o dai crediti di cui all'articolo2, comma 1, lettera b) della medesima legge, assicurati, in base alla normativa interna ed alla disciplinainternazionale al momento vigente, dallIstituto SACE e nella cui titolarit quest'ultimo subentratocon effetto dal pagamento dell'indennizzo conseguente al verificarsi del sinistro previsto nella polizza;h) "programma HIPC": il programma di alleggerimento del debito estero pubblico approvato nel 1996dalla Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BIRS), facente parte del gruppo dellaBanca Mondiale (BM), e dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) in favore dei Paesi pi poveri edindebitati (Heavily Indebted Poor Countries - HIPC), e successivamente rivisto ed aggiornato, in strettacollaborazione con i principali Paesi creditori, nel 1999; i) "intesa tra i Paesi creditori partecipanti al

    Club di Parigi": gli accordi di rinegoziazione o cancellazione totale o parziale del debito estero delsettore pubblico, per lItalia originato dai crediti daiuto o assicurati, conclusi nellambito del cosiddettoClub di Parigi: organismo internazionale informale cui partecipano 19 Governi di Paesi creditori ivicompresa l'Italia; l) "accordo bilaterale di rinegoziazione": laccordo stipulato tra il singolo Paesecreditore ed il Paese debitore necessario per rendere giuridicamente vincolante le intese raggiunte inambito multilaterale nel Club di Parigi; m) "Paesi IDA-only": i Paesi eleggibili esclusivamente aifinanziamenti agevolati dellAssociazione Internazionale per lo Sviluppo (IDA), sulla base delle sogliedi redditoannuo pro capite fissate periodicamente dal Consiglio di Amministrazione dellAssociazione, oppurebeneficiari di una specifica eccezione approvata dal Consiglio di Amministrazione dellAssociazione(cd. Small Island Economies Exception), e non eleggibili ai finanziamenti ordinari della BancaInternazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo; n) "Paesi HIPC": i Paesi che nel gruppo degli IDA-only sono i pi poveri e pi indebitati (Heavily Indebted Poor Countries), e che rientrano nei parametriindicati dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale per poter accedere all'iniziativaHIPC; o) "altri Paesi debitori in via di sviluppo": tutti gli altri Paesi debitori, comunque classificati invia di sviluppo ai sensi della disciplina vigente nellambito della Organizzazione per la Cooperazione elo Sviluppo Economico (OCSE), che non soddisfano le condizioni previste per i Paesi IDA-only nonHIPC e IDA-only HIPC.http://www.esteri.it/MAE/IT/Politica_Estera/Economia/Cooperaz_Finanziaria/Debito_Estero/Regolamento_attuativo.htm61Legge 30 dicembre 2004, n.311. Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennaledello Stato (legge finanziaria 2005). Gazzetta Ufficiale n. 306 del 31-12-2004- Suppl. Ordinario n.192)62Congreso de los Diputados (2006): Proposicin de Ley reguladora de la gestin de la deuda externa,VIII Legislatura, 22 de junio, Boletn Oficial de las Cortes Generales [Serie B. Nm. 33-13].http://www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it/pdgcs/Download/Notifica_dati_Aps.rtf

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    Daniel Gomez63, economista dellOsservatorio del debito sulla globalizzazione di

    Barcellona, la Legge 122/000019 non disciplinerebbe lannullamento dei crediti contratti

    dalla vendita di armi spagnole a regimi dittatoriali come nel caso somalo ed angolano, il cui

    debito estero considerato odioso. Il concetto di Odious debt64, opposto a quello di

    prestito responsabile, definisce la co-responsabilit65 da parte dello Stato creditore nel

    determinarne il volume. Grande scalpore ha destato, a questo proposito, la decisione del

    governo norvegese66 di azzerare il debito di Ecuador, Egitto, Giamaica, Per e Sierra Leone

    perch illegittimo. Rimesso in modo unilaterale e incondizionato, il debito ammontava a

    520 milioni di corone norvegesi, pari a 61 milioni di euro, e riguardava investimenti

    vincolati allacquisto di 156 navi tra il 1976 e 1980. Lesecutivo scandinavo ha riconosciuto

    nellottobre 2007 che i prestiti avevano obbligato alla compera delle imbarcazioni, e quindi

    ne ha decretato la cancellazione. Il provvedimento norvegese ha, cos, creato un precedenteinternazionale nella definizione e ricorso al concetto di debito illegittimo, ripreso a New

    York il 24 settembre 200767 dal presidente equadoregno Rafael Correa, in visita al Palazzo

    di vetro. Nel suo discorso Correa ha reso pubblico il decreto esecutivo 472 del 9 luglio

    200768 relativo allistituzione di una Commissione di indagine sulla natura e legittimit del

    debito estero69, la Comisin de Auditoria integral del Crdito Pblico (CAIC)70, le cui

    indagini sul debito estero dovrebbero essere, secondo il discorso del presidente boliviano

    63Cfr. Fondazione Giustizia e Solidariet (2006).64Howse, Robert (2007): The Concept of Odious Debt in Public International Law, UNCTAD, July;The concept of Odious Debts: some considerations, The World Bank, September 2007.65Dallillegittimit alla responsabilit stato il tema della Conferenza di Eurodad svolta dal 29 al 31ottobre 2007 a Berlino. Eurodad (European Network on debt and Development) la rete formata da 48Ong europee impegnate sullo studio del debito come strumento per finanziare lo sviluppo e iprogrammi di riduzione della povert nei Paesi del Sud del mondo.66Hanlon, Joseph (2002): Defining Illegitimate Debt and Linking its Cancellation to EconomicJustice. Commissioned by Norwegian Church Aid, (pp. 7-19).67Giorno precedente allinaugurazione della 62esima riunione dellAssemblea generale del 25 settembre2007, quando il Segretario generale ONU, Ban Ki Moon, ha introdotto per la prima volta nei lavoridellorganizzazione la questione del cambio climatico. Alla giornata hanno partecipato il presidenteargentino Nstor Kirchner, il presidente della Commissione europea Jos Manuel Durao Barroso, e ilgovernatore della California Arnold Schwarzenegger.68Jubileo 2000/Latindadd (2007): La deuda ecuatoriana, la Auditoria y el Banco del Sur por AriasPalacios Hugo. Roma, noviembre.69Liniziativa equadoregna stata ispirata dallesperienza dellauditoria brasiliana del 1931, quandoper consolidare lindipendenza nazionale, il Brasile ha dovuto assolvere il debito inglese da parte delPortogallo, a tassi fissi al 5,6% (oggi variabili al 7.5%).70La diversa ragione sociale delle componenti della Commissione ne garantiscono lintegrit: 1procuratore, 1 giudice e 2 rappresentanti della societ civile. Hugo Arias stato nominato come uno deirappresentanti della societ civile. La struttura della Commissione articolata in sottocommissionispecializzate in: debiti bilaterali in materia di politico-giuridica; debito estero in termini economico-finanziari; debito sociale ed ecologico in tema di diritti sociali e diritto dellambiente.

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    Evo Morales71, affiancate da quelle della Corte internazionale di Giustizia in materia di

    danni ambientali. Il presidente Morales ha riconosciuto alla Corte il potere di sanzionare

    il risarcimento agli Stati industrializzati degli impatti ambientali determinati dalle attivit

    economiche e di estrazione in quelli in via di sviluppo. Il debito ecologico,

    simmetricamente ai cambiamenti climatici, aggravato da: eccessiva emissione di anidride

    carbonica (CO2) nellatmosfera a seguito della combustione di petrolio e di carbone, a cui

    dal 1860 lEuropa e gli Stati Uniti hanno contribuito per il 70%; estrazione selvaggia di

    risorse non rinnovabili e occupazione delle aree naturali per discariche chimiche; erosione

    del suolo conseguenza della bio-pirateria e degradazione degli ecosistemi.

    La responsabilit dellaggravamento del servizio dei debiti della regione

    latinoamericana, e in particolare degli Stati mesoamericani, sono come sostenuto da

    Magda Lanuza72 - da attribuire alle riforme strutturali imposte dalle istituzioni di BrettonWoods e dalla Banca europea di investimento con la complicit di banche private, grandi

    imprese e istituzioni governative. Il debito estero e quello ecologico sono, quindi,

    espressione di attuali strategie di conquista territoriale e di espansione commerciale. Il

    neoliberalismo avrebbe rimodulato, secondo Lanuza, le manovre di occupazione coloniale

    del XVI secolo: deuda historica.

    Un primo fenomeno contemporaneo della conquista dellAmerica (1492) costituito

    dal nuovo atteggiamento nei confronti della natura. Mentre tutte le societ

    tradizionali, senza escludere quelle che avevano raggiunto un grado elevato di

    concentrazione del potere (come lImpero romano), avevano rispettato lequilibrio

    naturale, limitandosi a far fruttare le risorse riproducibili ed a sottomettere ad una

    appropriazione limitata le ricchezze del sottosuolo, a partire dal XVI secolo inizia uno

    sfruttamento intenso e sregolato dellambiente naturale. Il fatto che questo

    sfruttamento abbia interessato anzitutto i territori coloniali ha facilitato lalienazione

    di una natura apparsa come terra nullius. tuttavia con modalit ancor pi profonde

    71Il presidente Morales ha criticato il sistema neoliberale mediante luso di metafore: la guerra e ilmercato sono fratelli gemelli del capitale. Fratello mercato converte la vita e la terra in beni maquando lo sfruttamento, la marginalizzazione e laccumulazione del capitale hanno il sopravvento,allora prende vita sorella guerra. Morales ha criticato la decisione della BM di interrompere ifinanziamenti al settore idrocarburo, tassando per contro le risorse acquifere come risoluzione delproblema ambientale: .72Lanuza, Magda (2007): Deuda ecolgica salvadorea , social e histrica en Centroamerrica,Unidad Eclogica salvadorea Red Sindi Techan, San Salvador, julio.

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    che si capovolge il rapporto tra luomo e la natura. Il capovolgimento si inscrive

    infatti in un nuovo modello di razionalit, che quello dello scambio mercantile. Alle

    ristrette relazioni commerciali che avevano conosciuto le societ tradizionali si

    oppone ormai il sistema di scambio universale, caratterizzato dallinclusione delle

    risorse naturali e delle relazioni di lavoro in un sistema universale che trasforma ogni

    bene e ogni attivit in un equivalente monetario. Lhomo oeconomicus nasce a partire

    dalla conquista dellAmerica. Ancora una volta necessario per diffidare di

    analogie superficiali; tutti i conquistatori avevano depredato i popoli soggiogati,

    avevano talvolta ridotto i vinti ad uno stato di schiavit: ci che nuovo la

    razionalit che guida i modelli di sfruttamento coloniale73.

    73Tribunale Permanente dei Popoli (1992): La conquista dellAmerica e il diritto internazionale,Padova-Venezia, 5-8 ottobre. www.internazionaleleliobasso.it

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    Rischi industriali e ambientali: sessioni del Tribunale Permanente dei Popoli

    Verdetto sulla Amazzonia Brasiliana (Parigi, 1990)La massiccia violazione dei diritti fondamentali delle popolazioni indigene (con la scala e le caratteristiche

    del genocidio) la precondizione e allo stesso tempo il prodotto della distruzione e degradazione dei fiumi e delleforeste dellAmazzonia. Esiste una tendenza generale a riconoscere la minaccia ambientale per il mondo, ma a

    dissociarla dal pi diretto e drammatico impatto sulla vita dei popoli.

    Verdetto sulla impunit per crimini contro lumanit (Bogot, 1991)Il Tribunale ha giudicato levidenza di ampi e sistematici abusi dei diritti umani perpetrati da individui che

    agirebbero con impunit sia in base alla legge nazionale o perch le leggi esistenti non possono essere loroapplicate. La coesistenza di dittatura e democrazia resa possibile da modelli neo-liberali di sviluppo cherichiedono limpunit di individui coinvolti in pratiche repressive e dirty wars (guerre sporche) poich sonoanche coloro che controllano il settore finanziario e quindi partners privilegiati nelle relazioni internazionali.Questo estende, inoltre, la degradazione sociale e corrompe la vita sociale e comunitaria, con lesclusione dellamaggioranza delle popolazioni dalla partecipazione politica e il rifiuto dei diritti alla nutrizione, salute ededucazione, che sono lespressione concreta dei diritti fondamentali alla vita umana.

    Sessione speciale sulla conquista dellAmerica e il Diritto Internazionale (Padova, Venezia, 1992)

    Pur rappresentando un punto di importanza critica e irreversibile, lattuale sistema di relazioniinternazionali basato sulla UN Charter (Carta della Nazioni Unite) chiaramente insufficiente a tutelare epromuovere i diritti fondamentali dei popoli. Il sistema viene apertamente distorto per divenire uno strumento dirilegittimazione della guerra. Sotto questo regime il benessere economico, sociale, culturale dell80% dellumanitsi sta deteriorando sotto la pressione di aggiustamenti strutturali (che servono laltro 20%), provocando ulterioridanni allambiente umano e fisico. La legge internazionale, nata come giustificazione e legittimazione dellaConquista dellAmerica nel 1492, in nome del diritto al commercio per il beneficio principale di piccoli gruppi diStati, ha agito contro i diritti dei popoli, e deve affrontare la democratizzazione delle sue istituzioni e ampliare lasua autorit cogens alla sfera delle relazioni economiche, dove si agitano le nuove guerre e i diritti dei popolivengono negati o violati.

    Audizione sui rischi industriali e ambientali (Yale, 1991; Bangkok, 1991; Bhopal, 1992)E stata presentata una vasta testimonianza proveniente da pi di 30 Paesi di immani sofferenze umane e

    morte come risultato di attivit pericolose. La discussione di tali fatti come incidenti, statisticamente inevitabili,

    costo naturale dello sviluppo riflette un approccio contorto e patologico al cambiamento sociale ed economico.Sebbene la schiacciante quantit di prove disponibili suggerisse il pronunciamento di un giudizio definitivo, vennedeciso che la sessione finale del procedimento sarebbe stata dedicata ad una pi ampia discussione di come glistandard dei diritti umani dovrebbero e potrebbero essere applicati ai pericoli industriali e ambientali. E evidenteche risulta di poca differenza se la morte che colpisce le vittime che dormono nel mezzo della notte sia causata dauna squadra della morte motivata politicamente oppure dallemissione di gas velenoso. In entrambi i casi il dirittoalla vita stato violato in modo ingiustificabile, limpulso morale base dellumanit stato brutalmente trasgreditoe la comunit internazionale ha un profondo interesse nel prendere misure per ridurre gli effetti della violazione e

    prevenire il suo ripetersi.

    Sessione sulle Politiche del Fondo Monetario