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quindicinale di informazione fondato nel 1967 • Anno LI • n. 20 • Sabato 10 novembre 2018 • 1.80 il Melegnanese Cinquant'anni con voi dal 1967 A nche a nome del consiglio d’ammi- nistrazione con il presidente Alber- to Girompini, Daniele Sommariva e Rodolfo Stroppa, i soci e i collaboratori, in primis vogliamo ricordare monsignor Alfredo Francescutto, che alla fine del 1967 giocò un ruolo di primo piano per la nascita del “Melegnanese”. In secondo luogo ringraziamo quanti hanno prepa- rato e realizzato il gran varietà del “Mele- gnanese”: ma un grazie di cuore va anche agli oltre 700 spettatori, che hanno reso di fatto indimenticabili i festeggiamenti per il mezzo secolo di vita del nostro quindicinale. Archiviate le celebrazioni per un comple- anno tanto significativo, è già ora di rim- boccarsi le maniche per proseguire nel migliore dei modi la meravigliosa avven- tura in vostra compagnia: proprio in que- ste settimane, avvieremo la campagna abbonamenti 2019. Gli storici lettori sono naturalmente invitati a rinnovarlo, ma siamo anche alla ricerca di nuovi abbona- ti: solo così sarà possibile migliorare il no- stro caro, vecchio “Melegnanese”, che da mezzo secolo rappresenta un punto di ri- ferimento per la realtà locale. P.S. Complice la chiusura della Buona stampa di San Giovanni legata alla ven- dita dello stabile che la ospita, dal numero 21 in uscita sabato 24 novembre, “Il Mele- gnanese” potrà essere ritirato alla merceria Marcellina in via Frisi 30: ringraziamo sia la parrocchia per la grande disponibilità dimostrata in questo mezzo secolo sia la merceria Marcellina, i cui titolari ancora una volta si confermano grandi amici del “Melegnanese”. editoriale Il nostro grazie di cuore a tutti Stefano Cornalba direttore i M Politica San Carlo La svolta è vicina? pagina 6 La lettera Cimitero Degrado cappelle pagina 7 Cultura Piccola Ribalta a teatro pagina 14 Sabato 27 e domenica 28 ottobre il gran varietà da pagina 10 a 13 50 anni di Melegnanese In 700 alla grande festa Il ricordo Don Alfredo L’abbraccio della città pagine 2-5 La storia Garbati 90 anni con noi pagine 9-10 Sport Pesatori e Marzi Che festa pagina 15 M elegnano ha dato l’ulti- mo saluto a monsignor Alfredo Francescutto, per ben 34 anni prevosto della parroc- chia di San Giovanni, la maggiore della città per storia e tradizione, di cui ha certamente rappresenta- to un pezzo di storia P rima la targa-ricordo del "Melegnanese" e quindi la torta per i 90 anni: sono giorni di grandi eventi per Aldo Garbati, da sempre socio e tra i maggiori collaboratori della no- stra testata, che l’ha festeggiato al Punto d’incontro F esta a sorpresa per Valerio Pesatori ed Emilio Marzi, i due storici ginnasti della Vir- tus et Labor, che tanto hanno da- to per la storica associazione lo- cale, dove hanno educato decine di giovani ai valori della lealtà e dell'amicizia Rinnovo Abbonamenti Abbonamento ordinario 35,00 Sostenitore 50,00 per informazioni abbonati @ilmelegnanese.it Foto Maniscalco

il Mele...rato e realizzato il gran varietà del “Mele-gnanese”: ma un grazie di cuore va anche agli oltre 700 spettatori, che hanno reso di fatto indimenticabili i festeggiamenti

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Page 1: il Mele...rato e realizzato il gran varietà del “Mele-gnanese”: ma un grazie di cuore va anche agli oltre 700 spettatori, che hanno reso di fatto indimenticabili i festeggiamenti

quindicinale di informazione fondato nel 1967 • Anno LI • n. 20 • Sabato 10 novembre 2018 • € 1.80

ilMelegnaneseCinquant'anni con voi dal 1967

Anche a nome del consiglio d’ammi-nistrazione con il presidente Alber-to Girompini, Daniele Sommariva

e Rodolfo Stroppa, i soci e i collaboratori,in primis vogliamo ricordare monsignorAlfredo Francescutto, che alla fine del1967 giocò un ruolo di primo piano per lanascita del “Melegnanese”. In secondoluogo ringraziamo quanti hanno prepa-rato e realizzato il gran varietà del “Mele-gnanese”: ma un grazie di cuore va ancheagli oltre 700 spettatori, che hanno resodi fatto indimenticabili i festeggiamentiper il mezzo secolo di vita del nostroquindicinale.

Archiviate le celebrazioni per un comple-anno tanto significativo, è già ora di rim-boccarsi le maniche per proseguire nelmigliore dei modi la meravigliosa avven-tura in vostra compagnia: proprio in que-ste settimane, avvieremo la campagnaabbonamenti 2019. Gli storici lettori sononaturalmente invitati a rinnovarlo, masiamo anche alla ricerca di nuovi abbona-ti: solo così sarà possibile migliorare il no-stro caro, vecchio “Melegnanese”, che damezzo secolo rappresenta un punto di ri-ferimento per la realtà locale.

P.S. Complice la chiusura della Buonastampa di San Giovanni legata alla ven-dita dello stabile che la ospita, dal numero21 in uscita sabato 24 novembre, “Il Mele-gnanese” potrà essere ritirato alla merceriaMarcellina in via Frisi 30: ringraziamo siala parrocchia per la grande disponibilitàdimostrata in questo mezzo secolo sia lamerceria Marcellina, i cui titolari ancorauna volta si confermano grandi amici del“Melegnanese”.

editorialeIl nostro graziedi cuore a tutti

Stefano CornalbadirettoreiM

PoliticaSan CarloLa svoltaè vicina? pagina 6

La letteraCimiteroDegradocappelle pagina 7

CulturaPiccolaRibaltaa teatro pagina 14

Sabato 27 e domenica 28 ottobre il gran varietà da pagina 10 a 13

50 anni di MelegnaneseIn 700 alla grande festa

Il ricordo Don AlfredoL’abbracciodella città pagine 2-5

La storiaGarbati90 annicon noi pagine 9-10

SportPesatorie MarziChe festa pagina 15

Melegnano ha dato l’ulti-mo saluto a monsignorAlfredo Francescutto, per

ben 34 anni prevosto della parroc-chia di San Giovanni, la maggioredella città per storia e tradizione,di cui ha certamente rappresenta-to un pezzo di storia

Prima la targa-ricordo del"Melegnanese" e quindi latorta per i 90 anni: sono

giorni di grandi eventi per AldoGarbati, da sempre socio e tra imaggiori collaboratori della no-stra testata, che l’ha festeggiatoal Punto d’incontro

Festa a sorpresa per ValerioPesatori ed Emilio Marzi, idue storici ginnasti della Vir-

tus et Labor, che tanto hanno da-to per la storica associazione lo-cale, dove hanno educato decinedi giovani ai valori della lealtà edell'amicizia

Rinnovo AbbonamentiAbbonamento ordinario 35,00 €Sostenitore 50,00 €per informazioniabbonati @ilmelegnanese.it

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ilMelegnanese sabato 10 novembre 2018 • numero 202

In primo pianoilMelegnanese @ commenta su ilmelegnanese.itMelegnaneseil

La Messa in basilica partecipata da centinaia di fedeli

Dopo i funerali a SanGiuliano nella chiesadi San Giuliano mar-

tire, dove ha trascorso gli ul-timi 17 anni del proprio mi-nistero sacerdotale, Mele-gnano ha dato l’ultimo salu-to a monsignor AlfredoFrancescutto, per ben 34anni dal 1967 al 2001 prevo-sto della parrocchia di SanGiovanni Battista nella cen-tralissima piazza Risorgi-mento. Nel pomeriggio del29 ottobre la salma dellostorico sacerdote è arrivatanella basilica a cui è semprestato tanto legato, dove inserata è stato recitato il San-to Rosario in sua memoria:alla Messa solenne di mar-tedì 30 ottobre hanno parte-cipato centinaia di fedeli,che in tal modo hanno volu-to tributargli tutta la propriariconoscenza. A partire daitanti che ha guidato in tuttoil percorso di fede, dei quali

ha celebrato il battesimo, lacomunione e il matrimonio,tappe fondamentali nel per-corso di vita di ciascuno dinoi. E poi le novene di Nata-le, le vacanze a Macugnagae i pellegrinaggi in TerraSanta, tutti ricordi indelebiliper intere generazioni dimelegnanesi: c’erano le ca-techiste e tutti coloro che a

vario titolo hanno collabo-rato con don Alfredo duran-te la sua permanenza a Me-legnano.

Padre e maestroIn tanti si sono stretti allasorella Lucia con i nipotiDante, Marco e Michele inquesto momento di profon-do dolore: tutto questo dà ilsegno del grande amore da-to e ricevuto da don Alfredo,un “patriarca” dal sorrisocoinvolgente, instancabile“araldo del Vangelo”. Presie-duta dal prevosto di Mele-gnano don Mauro Colombocon il prevosto di San Giu-liano don Luca Violoni, laMessa è stata concelebratada don Renato Mariani coni monsignori Danilo Biasi-betti, Giuseppe Scotti, Ser-gio Zuccotti, padre RaffaelePavesi, i sacerdoti don Ser-gio Grimoldi, don AndreaTonon, don Paolo Fontana,

don Carlo Millefanti, donDomenico Storri, don LucaAndreini, don Matteo Baral-di, don Luigi Perego, donGiorgio Allevi, don AngeloZardoni e il diacono Olim-pio Di Sisto: alcuni preti so-no nativi di Melegnano,mentre altri hanno trascor-so con don Alfredo parte delproprio cammino sacerdo-

tale o hanno comunqueavuto la fortuna di cono-scerlo. “Mite pellegrino del-la fede”, per tutti è stato “pa-dre, maestro e pastore”,come ha affermato durantel’omelia il prevosto donMauro.

Mite e gentile“Molti di noi hanno iniziatoa camminare nella fede, econtinuano oggi a muoverei passi nella vita con la lam-pada della fede, proprioperché don Alfredo è statoun’ottima guida - sono statele sue parole -: il suo è statoun pellegrinaggio verso Ge-rusalemme pieno di amore,fede e speranza sino all’ulti-mo giorno. E’ stato così per-ché non ha mai perso di vi-sta la meta, la città dove ilSignore Gesù si è offerto perla salvezza dell’umanità - haconcluso don Mauro -. Citornano alla mente le paroledi un cristiano del 1500: “Seanche sapessi che il mondofinirà domani, non esiterei apiantare un seme oggi”.“Questo era don Alfredo,uomo mite e gentile, buonoe generoso, che dal cielocontinuerà a viaggiare connoi”. Allietata dai cori par-rocchiali, che hanno musi-cato i canti religiosi tantoamati da don Alfredo, la ce-lebrazione liturgica è prose-guita in un’atmosfera di vivapartecipazione e struggentecommozione nel ricordodello storico sacerdote. Altermine della Messa, dopol’ultimo saluto sul sagratodella basilica, in tanti l’han-no accompagnato nell’ulti-mo viaggio terreno verso ilcimitero di Melegnano, do-ve è stato tumulato nellacappella dei sacerdoti ac-canto a monsignor Arturo

L’ultimo abbracciodella sua Melegnano

Foto 3

Foto 4

Nelle fotodi Canali e Ferrarila Messa in basilica

Giovenzana, don CesareAmelli e tanti altri preti. Sa-rà da lì che di certo conti-

nuerà a vegliare su ciascunodi noi, come ha sempre fat-to in tutti questi anni.

Struggentecommozione

Lunedì 19 novembre alle 18 presso la Basilica minore di

San Giovanni Battista verrà celebrata una Santa Messa a

suffragio di tutti i nostri coscritti defunti, in particolare

per Rosanna Pavesi e Piero Antonicelli.

Siete tutti invitati. Grazie.

Messa per i defunti

Gli amicidel1946

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sabato 10 novembre 2018 • numero 20 ilMelegnanese 3

In primo [email protected] ilMelegnanese

L’arcivescovo di Milano monsi-gnor Mario Delpini ricordamonsignor Alfredo Francescut-to, che tanto ha fatto per laChiesa del Sudmilano. Durantei funerali concelebrati dal vica-rio episcopale monsignor Mi-chele Elli con numerosi sacer-doti, è stato letto il messaggioinviato da monsignor Delpiniper commemorare la figuradello storico sacerdote.

Affetto e stima“Monsignor Alfredo France-scutto ha tanto amato la Geru-

salemme terrena che vi ha ricono-sciuto la promessa della nostraGerusalemme e ha aiutato moltinel cammino della fede e nel-l’apertura alla speranza - scrivel’arcivescovo -. La sua spiritualitàappassionata e la sua cultura, lasua cordialità affettuosa e la suasemplicità quasi di bambino glihanno consentito di vivere un mi-nistero sempre “giovane” anchenell’accumularsi degli anni. Conaffetto e stima mi unisco alla pre-ghiera di tutto coloro che hannoamato, conosciuto e stimato donAlfredo”.

Spiritualitàappassionata

Cordialitàaffettuosa

Il ricordo dell’arcivescovo

Nella fotomonsignor

Mario Delpini

Prevosto in città per ben 34 anni dal 1967 al 2001La realtà di Melegnano perde un pezzo di storia

Clarissa Nobili

Con la scomparsadi monsignor Al-fredo Francescut-

to, morto a 93 anni ve-nerdì 26 ottobre, laChiesa del Sudmilanoperde un pezzo di sto-ria. Nato a San Vito alTagliamento il 30 di-cembre 1924, fu ordina-to sacerdote dal beatocardinale IldefonsoSchuster il 22 maggio1948: dopo 19 anni co-me coadiutore a Capo-nago, ecco l’approdo aMelegnano, che ne hasegnato il momentoculminante del ministe-ro sacerdotale. Arrivatoin città nel giugno del1967, per ben 34 anni fuprevosto della parroc-chia di San GiovanniBattista, la maggiore diMelegnano per storia etradizione. "In tanti an-ni ho conosciuto interegenerazioni di mele-gnanesi, di cui ho cele-brato il battesimo, la co-munione e ilmatrimonio - era solitoraccontare -. Li ho in-somma seguiti in tutto ilpercorso di fede: di Me-legnano porterò nelcuore le novene di Nata-

La morte di don Alfredo

le con decine di bimbi,che erano diventate lamia specialità. E poinon dimenticherò mail’esperienza delle va-canze a Macugnaga, chein tanti anni hanno vistola presenza di migliaiadi giovani".

137 pellegrinaggiDurante la sua perma-nenza in città, nel 1992in occasione dei 450 an-ni di fondazione, lachiesa di San Giovanniin piazza Risorgimentoacquisì il titolo di basili-ca. Ma don Alfredo eramolto conosciuto ancheper i pellegrinaggi inTerra Santa, che vedeva-no sempre la presenzadi centinaia di fedeli:iniziati nel 1973 e con-clusi nel maggio del

Nella foto don Alfredo festeggiato dai fedeli

di Melegnanoil 27 maggio al terminedella Messacelebrata

in occasionedei 70 annidi sacerdozio

La morte di monsignor Francescutto, il cordogliodella Fondazione Castellini. Negli anni trascorsi aMelegnano, don Alfredo (nella foto del nostroEmilio Ferrari) è stato a lungo vicepresidente econsigliere della Residenza sanitaria assistenzialein via Cavour.

Vicepresidente e consigliereIl consiglio di amministrazione della Castellini, as-sieme a tutti coloro che ivi lavorando, lo hanno co-nosciuto, stimato ed apprezzato, partecipa al cor-doglio corale per la morte dello storico sacerdote,che dal 1967 al 2001 ha guidato la parrocchia diSan Giovanni Battista, la maggiore della città perstoria e tradizione.

La Castellinipartecipaal cordoglio

La Fondazione in via Cavour

2014, in tutto sono stati137. "Una volta - confi-dava con orgoglio - ilcardinale Carlo Maria

Martini, a cui sono statoparticolarmente legato,ebbe a definirmi il bene-merito della Terra San-ta". Dal settembre 2001prestava il proprio mini-stero a San Giuliano, do-ve nel giro di pochi anniera diventato un puntodi riferimento per la co-munità locale. Ma il suocuore era rimasto a Me-legnano, dove ha cele-brato la Messa sia il 30

dicembre 2014 in occa-sione dei 90 anni sia loscorso 27 maggio, quan-do proprio in città avevafesteggiato i 70 anni disacerdozio.

Uomo straordinario"E’ stato un uomo stra-ordinario - afferma ilprevosto di San Giulianodon Luca Violoni -: conforza incredibile ha de-dicato tutta la vita al Si-gnore Gesù, che ha sem-pre definito la suaroccia. Ma è stato pro-prio don Alfredo la roc-cia per le comunità delSudmilano, dove ha tra-scorso ben 51 anni delproprio ministero sa-cerdotale. Concetti ri-baditi dal prevosto diMelegnano don MauroColombo, che dal set-

tembre 2017 guida letre parrocchie locali."Al mio arrivo in città,mi inviò subito una let-tera di auguri - sonostate le sue parole -. Loricordo a Melegnano inoccasione della Messaper i 70 anni di sacerdo-

zio: al termine della ce-lebrazione liturgica, adecine gli si sono strettiattorno per tributarglitutta la propria ricono-scenza, tanto che perquasi un’ora è statoininterrotto l’abbracciodei fedeli".

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ilMelegnanese sabato 10 novembre 2018 • numero 204

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Caro don Alfredo, finalmente posso dirti la ve-rità. Ho sempre invidiatoquell’aurea fascinosa e pienadi carisma che ti accompa-gnava in ogni occasione.Possedevi una regalità e unacompostezza nei comporta-menti che ti faceva assomi-gliare a un monarca o a unpontefice. Mai una parolafuori luogo. Mai un atteggia-mento forzato. Il tuo sguardobonario e mite normalizzavauna situazione di contrasto ospegneva una conversa-zione particolarmente deli-cata. Ho capito anche chedesideravi essere accoltoamichevolmente, come unapersona ordinaria e ano-nima. Non ti interessava as-sumere un ruolo dominantenei colloqui. Preferivi avereuna posizione defilata eumile. Amavi ascoltare leopinioni altrui e non tentavidi imporre le tue considera-zioni. Lasciavi sempre liberoil tuo interlocutore di for-marsi autonomamente un

Lettera a don Alfredogiudizio. Malgrado questa di-sponibilità, le persone si ri-volgevano a te con un tonoformale e di distacco. Gli ar-gomenti finivano per rima-nere in superficie e nonvenivano mai approfonditi,perché manifestavi sogge-zione e timore.

Bonario e miteEri diventato prigionierodelle tue indiscusse qualità.Penso di essere stato uno deipochi individui che non titrattava in modo ossequiosoe con un profilo di condi-scendenza. Ammetto di es-sere stato qualche voltairriverente. Quando ci con-frontavamo sulla storiaebraica del secolo scorso ituoi occhi si illuminavano.Non aspettavi altro. Per ren-dere frizzante il nostro scon-tro amabile, mi ponevosempre in una posizione an-

tagonista. Le nostre disquisi-zioni non terminavano a ta-vola, ma finivano soloquando salivi nella mac-china parcheggiata in stradao davanti al cancello del miobox. Godevi della mia schiet-tezza e della mia sincerità.Hai preso in famiglia il postodi don Cesare. Mi sono sem-pre domandato come ab-biate potuto andared’accordo per oltre tren-t’anni. Ne devi avere avuta dipazienza. Rappresentavi unmodello di equilibrio e di di-screzione, come se avessipaura di disturbare, mentredon Cesare appariva istintivoe spontaneo, con una alle-gria che non riusciva a con-tenere la sua gioia di vivere.

Regalo d’addioD’accordo le funzioni cheesercitavate risultavano es-

sere differenti. Tu eri il prevo-sto e occupavi un ruolo di re-sponsabilità, mentre luiaveva le mansioni di coadiu-tore della parrocchia, ma en-trambi, sia pure con diversemodalità, manifestavatenella comunità di Mele-gnano una personalità tra-volgente. Venerdì scorso,insieme a mia madre, du-rante l’ora di pranzo, decisidi farti visita in ospedale.Avevi il respiro affannoso esofferente. La testa reclinatasul cuscino. Un occhio figu-rava essere leggermente

Posizionedefilatae umile

Un modellodi equilibrioe discrezione

aperto. Giacevi nel letto im-mobile e indifeso. Mi haistretto lievemente la manoper segnalarmi che mi aveviriconosciuto. O forse era sol-tanto la mia immaginazione.Ho smozzicato qualche pa-rola in preda alla commo-zione. Poi, ho mormorato abassa voce il Padre Nostro el’Ave Maria. Mi vennero nuo-vamente i dubbi se avevi ca-pito che fossi io. I miei timorifurono spazzati via quandoscese una lacrima sulla tuaguancia. Solo allora, ho com-preso il tuo regalo di addio.

Come ha ben ricordato il prevo-sto don Mauro Colombo, nono-stante l’età avanzata, don Alfre-do è sempre stato molto attivo:ancora a inizio ottobre, ha gui-dato il gruppo di preghiera “Pa-dre Pio” di Melegnano nel pelle-grinaggio sui luoghi di San Pioda Pietrelcina. In quell’occasio-ne i fedeli della città hanno inparticolare visitato San GiovanniRotondo, Monte Sant’Angelo,Serracapriola, l’abbazia di Pul-sano e Caserta.

La vita al SignoreIn questi giorni anche il gruppodi preghiera "Padre Pio" di Mele-gnano ha quindi voluto comme-morare la figura di monsignorFrancescutto che, in qualità dipadre spirituale, l’ha guidato in

tanti pellegrinaggi con i suoi inse-gnamenti e le lezioni di vita. “Conforza incredibile ha dedicato tutta lavita al Signore Gesù - ha quindi af-fermato il prevosto di San Giulianodon Luca Violoni -: a partire proprio

PadrespiritualeLezioni di vita

Il gruppo di Padre Pio

Nella fotodon Alfredocon i fedeli

da Padre Pio

dai pellegrinaggi, che ha vissuto co-me forma di vita. Anche adesso saràdi certo impegnato in un pellegri-naggio nella Gerusalemme celeste,che è sempre stato il sogno della suaesistenza".

Franco Rossi

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ilMelegnanese

sabato 10 novembre 2018 • numero 20 ilMelegnanese

In primo [email protected]

Carissimo! Ricordi le tante ope-re e attività realizzate per il no-stro paese, peraltro famoso nel-la storia, in seno allaparrocchia di San GiovanniBattista, nel mezzo del secolopassato: rimembri l’assistenzaper gli immigrati ed anche i sol-dini che personalmente mi da-vi per le missioni. A due anni emezzo emigrasti con la famigliaa Buenos Aires, la terra di PapaFrancesco che hai incontratoqualche anno fa: come eri soli-to ricordare, in Italia tornasti il12 ottobre 1933 a bordo dellanave Neptunia, dove tra l’altroricevesti la prima comunione.Poi sei venuto tra noi e da ulti-mo eri diventato cittadino ono-rario della terra di Gesù per inumerosi viaggi in Palestina.

Immigrati e missioniNon so perché, le tue omelienella bella architettura dellanostra basilica trasportavano lamia fantasia al Tabor lungo la

valle del Giordano, cullandomi nelsogno del paradiso perduto. Carodon Alfredo, sulla via della vita haiincontrato “la diva severa” che,prendendoti per mano, ti ha intro-dotto nel labirinto dell’eternità,dove non credo ci incontreremomai. Preferisco seguirti con la stel-la di Betlemme nel fantastico pre-sepe che tante volte illustravi ai

Cittadinoonorario

della terradi Gesù

Il ricordo di Passaretti

Nella fotodon Alfredo,don Mauro

e don Renato

Nel 2004 gli fu assegnato il PerdonatoIl premio simbolo della storica Fiera

Pro Loco Melegnano

Il presidente, il consiglio diretti-vo e il Gruppo Guide StoricheAmatoriali della Pro Loco Me-

legnano partecipano al lutto e ri-cordano con affetto e stima donAlfredo Francescutto, dal 1967 al2001 prevosto della Basilica Ro-mana Minore della Natività di SanGiovanni Battista di Melegnano.Uomo che tutti noi abbiamo avu-to la fortuna e il privilegio di cono-scere, frequentare e apprezzarnela fede, le qualità e l’immensa cul-tura.

Cultura immensaCi piace ricordarlo con alcuni pas-si tratti dalla motivazione con cuil’8 aprile 2004, in occasione della441esima edizione della Fiera, laPro Loco Melegnano gli assegnò ilPerdonato, il premio simbolo del-

Un vero meregnanino

la massima manifestazione citta-dina. "Siamo riusciti a trattenerloper un giorno: è più facile infattiincontrarlo in un aeroporto pron-to a partire, oppure su di un fuo-ristrada tra le dune del deserto e,pare, persino sul dorso di un cam-mello. Amante della bella musica,soprattutto la classica, adora ibambini dei quali ama circondar-si appena ne ha l’occasione e, co-me loro, preferisce i sapori dolci aquelli salati”.

Grande camminatore“Non è propriamente un giova-notto, ma si comporta quotidia-

Nell’immaginedon Alfredoe don Cesare ad un’iniziativa della Pro Loco

di anni 76È tornato alla casa del Padre a Bisuschio, doveda anni risiedeva, ma era cresciuto ed era sta-to educato da mamma Rosa e papà Giuseppenel cortile della Chiesa di Santa Maria del Car-mine. Lo annunciano la moglie Maria Adele ei figli Paola e Giovanni con le loro famiglie, ri-conoscenti per l'esempio ricevuto di marito epadre affettuoso, dirigente e lavoratore intel-ligente ed instancabile. Partecipano al dolorela Comunità Salesiana di Varese e il Coro "Set-te Laghi" di cui faceva parte con passione eimpegno.

Renato MaraschiCi ha lasciato

nostri piccoli bimbi. Umanamen-te avrei voluto lasciare sul tuoavello una rosa, magari una rosadi Gerico. Ma mi è caro ricordartiinginocchiato nella cornice dellapala di altare davanti alla Madon-na del Procaccini della basilica:bellissima come “ninfa mia bellaninfa” nella fantasia della giovi-nezza.

namente come se lo fosse, meri-to forse della sua terra natale, fa-mosa per aver forgiato uominitenaci e temprati ad ogni avver-sità. Grande e fin troppo velocecamminatore, ha percorso innu-merevoli volte i sentieri delle no-stre Alpi e, nel corso delle sueescursioni, ha anche imparatoalcune parole in lingua Walser.Ma quella che sa pronunciaremeglio è senza dubbio "Scarte-boden", il nome della mitica ca-sa di Macugnaga. Profondo co-noscitore della cultura Ebraica,della Bibbia e della martoriataterra di Palestina, arrivò in puntadi piedi nella nostra città nel1967 e vi rimase per 34 anni, di-ventandone "meregnanino" apieno titolo".

Domenico Passaretti

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ilMelegnanese sabato 10 novembre 2018 • numero 206

AttualitàilMelegnaneseilMelegnanese @ commenta su ilmelegnanese.it

Il colosso delle patatine possiede un’area ad ovest di Melegnano

Gino Rossi

Entra nel vivo il di-battito sul futurodelle tre grandi

aree ricomprese nel-l’ambito di trasforma-zione ad ovest diMelegnano, una dellequali appartiene al co-losso delle patatine SanCarlo, mentre le altredue fanno invece partedell’ex Bertarella. "Abreve presenteremo ildocumento condivisodai proprietari delle trearee in questione, che siimpegnano a realizzareuna serie di interventiben definiti in tema diviabilità - ha annunciatoil sindaco Rodolfo Ber-toli, tra le cui delegherientra quella all’urbani-stica -. Tramite la riqua-lificazione delle vie perLandriano e Carpiano, i

La San Carlo in cittàSiamo alla svolta?

nuovi poli produttivi sa-ranno collegati alla Bi-nasca-Santangiolina, labretella esterna alla cittàdove verranno dirottatele decine di mezzi pe-santi previsti con i futuriinsediamenti”.

Mezzi all’attacco“In secondo luogo, poi,sarà riqualificato losvincolo della Binascache conduce nella zonaindustriale di Mele-gnano - continua Ber-toli -. L’intero pianodovrà essere in ogni

Nell’immaginel’area verdedi proprietàdella San Carlo

caso approvato in consi-glio comunale: solo aquel punto discuteremocon i singoli operatori lanatura dei vari insedia-menti". Al momento si

parla soprattutto dellaSan Carlo, ma è propriosu questo punto che l’exsindaco Pietro Mezzi

non ha mancato di in-calzare l’amministra-zione alla guida dellacittà. "Il sindaco Bertolideve impegnare la SanCarlo con un protocollod’intesa per capiretempi, modi, sviluppioccupazionali e rica-dute sulla città del fu-turo insediamento in viaper Carpiano – tagliacorto il leader della sini-stra locale -: allora capi-remo se il colosso dellepatatine è veramenteintenzionato a investiresu Melegnano".

ViabilitàProgettoa breve

Sono diverse le novità previste dal nuovo regola-mento sull’uso del verde pubblico, che in questigiorni è stato approvato dal consiglio comunale"Abbiamo vietato il fumo nei parchi pubblici, dovenon sarà neppure possibile consumare bevandealcoliche - afferma l’assessore all’ambiente MariaLuisa Ravarini (foto) -. Senza dimenticare unasempre maggiore collaborazione tra il Comune e isingoli cittadini, che avranno la possibilità di ri-qualificare e mantenere le aree verdi".

Diverse novitàTutto questo attraverso forme di sponsorizzazionesecondo modalità stabilite dall’amministrazione."Oltre a limitare l’ingresso di veicoli e biciclette neiparchi pubblici, abbiamo disciplinato la materiainerente gli orti urbani e gli spazi condivisi - riba-disce Ravarini -. Il tutto completato dalle nuovenorme sulla presenza degli animali nelle aree ver-di". Tra i vari provvedimenti previsti dal nuovo re-golamento, c’è stato un innalzamento delle san-zioni a carico dei vandali.

Parchi urbaniStop al fumo

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sabato 10 novembre 2018 • numero 20 ilMelegnanese

L’agorà delle idee

Il lettore Ciceri solleva una questione che si trascina da tempoSanto Ciceri

Gentile Direttore,il cimitero di Melegnano è di co-struzione abbastanza recente, hapoco più di 100 anni: prima eradove adesso c’è il monumentoOssario costruito a ricordo dellabattaglia dell’8 Giugno 1859, dovesono custodite le ossa dei militaricaduti. In origine era una super-ficie quadrata con al centro lachiesa, ai lati est e ovest le cappel-le delle tombe di famiglia; ancheinterrate ai lati del vialetto di in-gresso che porta alla chiesa, sonotante perché parecchie apparten-gono agli abitanti del circondario:specialmente proprietari terrieri,agricoltori e commercianti legatia Melegnano da motivi di lavoroe parentela con i residenti. Qui bi-

Il cimitero e il degrado delle cappelle

sogna dire che ve ne sono di mol-to belle, alcune di aspetto monu-mentale.

La statua di MarchiniIo ne cito solo una, quella dellafamiglia Martinenghi con la sta-tua della donna piangente realiz-zata dallo scultore Vitaliano Mar-chini: è una statua che bisognavedere. E vengo al motivo per cuiparlo del cimitero, legato allo sta-to di manutenzione di diversetombe. Puntellate e ingabbiate da

Nella fotole cappelleingabbiateal cimitero

Necessario l’interventodel Comune

diversi anni, le cappelle dal latodestro sono in condizioni di pie-toso degrado, a guardarle fannocompassione. Alcune altre cap-pelle, specialmente quelle in fon-do a sinistra, sono abbandonatecon l’intonaco staccato in piùpunti e soprattutto, passando alloro centro il filo della luce dovesi appoggiano gli uccelli e i pic-cioni, si può immaginare comesiano sporche.

Servizio pubblicoE veniamo alle tombe di famigliaai lati del vialetto di ingresso: vene sono una quindicina abban-donate. Sono piene di erbacce: icespugli originari sono ingigantitie a volte coprono tutta la tomba,insomma fanno una pessima fi-gura. I motivi di queste situazioni

sono certamente diversi: alcunefamiglie sono estinte, altre trasfe-rite, per altre i discendenti non sene interessano. Perché non inter-viene il Comune proprietario? Ilcimitero è un servizio pubblico disua competenza ed è suo dovereintervenire quando è necessariocome in questa situazione. Spe-riamo per il futuro.

L’attento Goglia elenca le criticità dell’area attorno allo scalo ferroviario

Giuseppe Goglia

Gentile Direttore, con pieno spirito collabora-tivo espongo a chi di compe-tenza alcune anomalieriscontrate, non solo da me,tra la via Diaz e piazza XXVAprile, che presentano tre or-

dini di criticità: abbandono,pericolosità ed estetica. Sulprimo punto da mesi il se-gnale stradale che indica il di-vieto di accesso per chi

La zona della stazione da rilanciareproviene dalle vie Zuavi o Ca-dorna, è piegato sul palo dellaluce in modo tale da essere didubbia interpretazione. Inaltre parole, quindi, l’automo-bilista non sa se il divieto di ac-cesso è riferito a via Diaz o apiazza XXV Aprile: il segnale sitrova a pochi metri dal co-mando della polizia locale!

Pericolo costanteChi invece arriva da via Mar-tiri della Libertà in direzionedi via Cadorna, non è chiarose possa girare direttamentein via Diaz o invece immet-tersi in piazza XXV Aprile peruscire dalla parte opposta.Quanto alla pericolosità e al-l’estetica, in piazza XXV Aprileè presente un’aiuola grave-mente ceduta struttural-

Nella foto il segnaleincriminato in via Diaz

mente, al punto tale da costi-tuire un pericolo costante peri pedoni e in particolare per ipendolari che ogni giornol’attraversano. Come se ciònon bastasse, nascosti e pra-ticamente invisibili, emer-gono vecchi tronchetti ditelai, penso di affissione pub-blica, segati e sporgenti diqualche centimetro da terra.Sarebbe quindi auspicabileintervenire nell’immediatosia per la sistemazione strut-turale dell’aiuola, arredan-done la pavimentazione averde con autobloccanti dre-nanti, sia per il potenzia-mento dell’illuminazione.

Degrado urbanoLa soluzione migliore sarebbestudiarne contemporanea-

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mente la fattibilità di un tran-sito esclusivamente ad usopedonale. In tema di degradourbano e di pericolosità per ipedoni, soprattutto se an-ziani, ricordo che non solosono rimaste irrisolte, e senzaalcuna risposta, le sistema-zioni dei cippi nel parchettodi via degli Oleandri e delmarciapiede di via degli Ane-moni (vedi miei precedentiarticoli). Già da qualchetempo, infatti, in via dei Cicla-mini si è formata una buca almomento segnalata da uncono avvolto da un nastroadesivo.

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ilMelegnanese sabato 10 novembre 2018 • numero 208

Le vostre storieilMelegnaneseilMelegnanese @ commenta su ilmelegnanese.itInserzioni pubblicitarie

L’attività guidata dalla dottoressa Santina Baietta

Nilo Iommi

Ancora una bella storia inpiazza Risorgimento:gentile e disponibile, la

dottoressa Santina Baietta miracconta con entusiasmol’esperienza della farmaciaPetrini, di cui nel 1980 il dot-tor Baietta diventa titolare. Ladottoressa inizia a lavorarcinel 1991: quando il dottor Ba-ietta raggiunge l’età pensio-nabile, gli subentra nel ruolodi responsabile. La farmaciaPetrini rappresenta un verotrionfo delle "quote rosa":oltre alla dottoressa Baietta, cisono cinque farmaciste(Chiara, Doriana, Enrica, Sil-

via e Valentina), ognuna spe-cializzata in specifici ambitiprofessionali, e un’esperta in-fermiera (Stefania). Le farma-

Farmacia PetriniLo staff in rosa

ciste si occupano della di-spensazione del farmaco siadietro presentazione di ricettaelettronica sia sulla base dellesingole necessità del paziente,a cui forniscono sempre con-sigli preziosi.

Splendida accoglienzaOperando sui rispettivi com-puter, innescano una proce-dura automatizzata checonsente di consegnare i me-dicinali in pochi secondi fa-cendoli...cadere dal cielo! Allafine salutano sempre con unsorriso; l'infermiera accoglie ipazienti al piano superiore eoffre numerosi servizi: medi-

Nella foto lo stafffemminile al completo

cazioni, bendaggi, iniezioni,elettrocardiogramma, rileva-zione pressione arteriosa, testanalisi. Completano la squa-dra rosa l'estetista Sonia e lanutrizionista dottoressa Mi-chela. E gli uomini? La dotto-ressa Baietta ci confida cheLuis e Vittorio sono fonda-mentali, ma c’è anche l’osteo-pata dottor Andrea. E' ilmomento di ringraziare ladottoressa Baietta per lasplendida accoglienza che miha riservato.

Splendidaaccoglienza

A Melegnano la grande passione accomuna Giuseppe e JonnyGazzola (nella foto): ogni domenica padre e figlio trascorronola giornata sugli storici treni a vapore, che da Milano portano ituristi nelle varie zone della Lombardia. Indossando cappelloe giubbotto delle Ferrovie turistiche italiane, con tanto di tes-serino di riconoscimento, controllano i biglietti, garantisconola sicurezza e forniscono indicazioni sui mitici convogli d’epo-ca, alcuna dei quali risalgono agli anni Venti.

Convogli a vapore"Abitiamo vicino alla ferrovia, la passione è nata sin da ragaz-zino - confida il 35enne Jonny -: quand’ero piccolo era propriopapà ad accompagnarmi in stazione per vederli sfrecciare. Poisono arrivati i trenini elettrici, che hanno caratterizzato la miainfanzia, durante la quale li osservavo con immenso stuporenei film western". Sette anni fa Jonny entra a far parte della Fer-rovie turistiche italiane. "Ogni settimana accompagniamo oltre450 turisti sui laghi d’Iseo e Maggiore, in Valtellina e in TrentinoAlto Adige - concludono padre e figlio -. I sacrifici non manca-no di certo, ma è troppo grande il fascino dei convogli storici".

Il fascino dei treniLa passione di padre e figlio

Deborah Sarliriparte alla grandeLa giovane agente immobiliare di Melegnano

Ha appena lasciato l’ufficio in viaSenna che tanta fortuna le ha portatoin questi anni, ma Deborah Sarli èpronta a ripartire alla grande. Nono-stante la giovane età, l’agente immo-biliare può già vantare sei anni dicrescita professionale, che la ren-dono un punto di riferimento per ilsettore a livello locale e non solo.

Nuove sfideForte dell’esperienza maturatain questi anni, Deborah è quindipronta ad affrontare semprenuove sfide. Iscritta al ruolo diagente di intermediazione im-mobiliare con la tessera numero

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sabato 10 novembre 2018 • numero 20 ilMelegnanese 9

Fotonotizie [email protected]

La mostra del Circolo artistico sulla Grande guerra ha visto nel ruolo di protago-nisti Rosanna Bottani, Raffaela Caputo, Sergio Generani, Rosa Grandi, DanielaGrassi, Luciano Libè, Antonio Licchelli, Anna Marziali, Pietro Negri, Enrico Pe-roncini, Marco Ravera, Orazio Riponi e Aldo Sanasi.

Mostra alla Scuola sociale sulla Grande Guerra I quadri del Circolo artistico sulla Grande Guerra

Aldo Garbati soffia su 90 candeline, è festa grande per il nostro “Melegnanese”. Loscorso 2 novembre Garbati ha festeggiato il compleanno con lo staff del nostroquindicinale, di cui è sempre stato socio e tra i maggiori collaboratori. Nasce daqui la festa in suo onore al Punto d’incontro.

Il nostro Garbati festeggia i 90 anni

All’oratorio San Gaetano nel quartiere Giardino, i pensionati di Melegnano sonosoliti dar vita a simpatiche partite a carte, che non a caso vedono sempre la pre-senza di un buon numero di over 65.

Pomeriggi insieme all’oratorio San Gaetano

Indossando abiti stravaganti e parrucche dalle mille fogge, una domenica al me-se i volontari dell'associazione Quarky di Spino fanno tappa alla Castellini, dovedanno vita a divertenti gag molto apprezzate dagli ospiti della Fondazione, chepossono così trascorrere pomeriggi in allegra compagnia.

I clown protagonisti alla Fondazione Castellini

Il protagonista è stato il collezionista Luigi Generani, da sempre grande amico del"Melegnanese", che ha messo tra l’altro in mostra le copertine originali della "Do-menica del corriere". Senza dimenticare l’esposizione dell’Associazione filatelico-numismatica con le inedite cartoline storiche.

Buon compleanno!!!Complimenti!!!

70 anni per le gemelle Anna e Pina:tanti auguri da parenti, familiari eamici.

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ilMelegnanese sabato 10 novembre 2018 • numero 2010

Speciale MelegnaneseilMelegnaneseil @ commenta su ilmelegnanese.it

Il presidente Girompini consegna i riconoscimenti ai personaggi storici del “Melegnanese”

Ringraziamo tutti coloroche ci hanno onoratodella loro partecipazio-

ne: grazie alla presenza delprevosto don Mauro con donSergio, don Andrea e don Ste-fano. Grazie a tutti quelli chehanno reso possibile questospettacolo: dagli attori aquanti si sono spesi perchétutto riuscisse nel migliore dei

modi. Come presidente dellaCooperativa Editrice Mele-gnanese, è mio gradito com-

pito rappresentare il nostroquindicinale alle varie mani-festazioni e promuovere lasua diffusione. In occasionedel gran varietà per festeggia-re i 50 anni, abbiamo premia-to alcune personalità che me-glio hanno dato lustro al“Melegnanese”: in poche pa-role i “grandi personaggi” dicui scriveva sempre el Culum-bin. A partire dall’architettoGianluigi Sala e da monsignorAlfredo Francescutto. A loro il

nostro grazie per aver iniziato50 anni fa questa bella avven-tura: con Gianluigi vogliamo

ricordare quanti hanno colla-borato nei primi anni e ogginon sono più tra noi.

Pavesi e Maraschi“Mi raccomando - mi dicevaqualche giorno fa proprio l’ar-chitetto -, io ritirerò il ricono-scimento solo se non ci di-mentichiamo di loro!”.Monsignor Francescutto, il ca-ro don Alfredo, non è più tranoi: oltre al riconoscimentoalla memoria, va la nostra pre-ghiera cristiana di suffragio eringraziamento per il benecompiuto in città. Hanno con-tribuito a superare i momentidifficili dell’Editrice Melegna-nese Giovanni Pavesi (foto 1)e Antonio Maraschi (foto 2): ilprimo storico presidente perquasi un quarantennio, il se-condo per diversi anni vicepresidente e attento consiglie-re. E’ la volta degli ex direttori:Ercolino Dolcini (foto 3)e Da-niele Acconci (foto 4). Dal pri-mo ho imparato molto sullacomposizione di un giornalesia dal lato pratico sia, soprat-tutto grazie alla moglie profes-soressa Adriana Santoro, labellezza dello scrivere.

Dolcini e AcconciSotto la direzione di DanieleAcconci, anche “Il Melegna-nese” è diventato elettronico:i testi e le bozze corrono sullarete. Le targhe ricordo sonoun ringraziamento per ilgrande lavoro svolto da en-trambi. A nome di tutti i soci,abbiamo premiato il cavalierAldo Garbati (foto 5), che haappena compiuto i 90 anni:collaboratore da tantissimianni, è ancora oggi un attivis-simo socio, tanto da portare igiornali alle Poste di Lodi eZivido. Rimangono ancora daricordare due persone che cihanno lasciato: Giovanni Co-lombo e Sergio Scolari.Quanti fogli scritti a mano dalCulumbin sono passati pri-ma in linotipia e poi nelle miemani per la composizione deitesti! Con lui ho imparato aconoscervi e a essere partedei melegnanesi. Con Sergio,invece, si mettevano a puntogli spazi pubblicitari: “Il Me-legnanese” gli deve l’impor-tante svolta della stampa acolori. Non a caso il primonumero a colori riportava lasua foto con l’amata nipoteGiada (foto 6), che ha ritiratoil premio con Elena e Ema-nuela Colombo (foto 7). Gra-zie a tutti e viva “Il Melegna-nese”!

Quanti premiati nella serata di festa

Foto 6

Foto 5

Foto 7

Venerdì 7 dicembre gli 81enne di Melegnano festeggerannoil Natale al ristorante Telegrafo in via Zuavi, dove il ritrovo perl’aperitivo è fissato alle 12.30, cui alle 13 seguirà il gustosopranzo.

Entro il 30 novembreLe adesioni devono pervenire entro il 20 novembre contat-tando gli amici Luigi Porro al 333/4278670, Luigi Orsini allo02/9838584, Riccardo Codazzi allo 02/9836698 e Giorgio Mi-racoli al 335/6363181.

Classe 1937 in festa

Foto 4

Foto 1

Foto 2

Foto 3

Alberto Girompini

Pranzo di Natale al Telegrafo

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Speciale Melegnanese ilMelegnanese

sabato 10 novembre 2018 • numero 20 ilMelegnanese

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Grande successo per il varietà del nostro quindicinale

Massimiliano Curti

"Melegnano è unagrande città": èl'affermazione

d'apertura della famosa can-zone “L'acqua del Lamber”.Ma a renderla ancora piùgrande c'è un quindicinaleche da mezzo secolo ne rac-conta le vicende, le cronachee gli eventi. Stiamo ovviamen-te parlando de “Il Melegnane-se” che, proprio come un fa-miliare, entra in centinaia dicase cittadine: un appunta-mento fisso atteso con gioia ecuriosa impazienza. In occa-sione dei due spettacoli orga-nizzati dalla testata per festeg-giare i primi 50 anni di vita, èstata davvero emozionante ladimostrazione d’affetto che ciavete tributato, cari lettori. Siasabato 27 sia domenica 28 ot-tobre il teatro di San Gaetanogremito in ogni ordine di posti

rappresenta uno straordinarioattestato di stima che permar-rà indelebile negli annali delnostro giornale. Ma chi ha da-to vita ai due spettacoli portatimagistralmente in scena? Sot-to l’attenta e competente dire-zione artistica del maestroMarzo Marzi, noto musicistadella nostra città, le voci delcoro “I variegati" (foto 1)han-no accompagnato i diversimomenti del varietà, dallacanzone d'apertura a quella

finale di ringraziamento.

L’acqua del LamberLo spettacolo ha avuto il toc-cante prologo nel ricordo dimonsignor Alfredo France-scutto affidato al presentatoreAlessandro Massasogni: inun’atmosfera di struggentecommozione, il coro “Voci digioia” ha dedicato allo storicosacerdote “Maria”, una canzo-ne molto apprezzata da donAlfredo, che ne ha peraltro ca-ratterizzato vari momenti delministero in città. Dopo un fil-mato celebrativo dei 50 annide “Il Melegnanese”, il coro“Voci di gioia” (foto 2) ha can-tato proprio “L’acqua delLamber”, che negli anni è di-ventata la canzone simbolodella nostra città. Diretti dallostorico regista Arturo Boioc-chi, gli attori della compagnia

teatrale “Una tantum” (foto 3)hanno portato in scena unpaio di esilaranti sketch, chenon a caso hanno ottenutol’unanime apprezzamento delpubblico in sala: il primo, daltitolo “Le vedove”, ha visto nelruolo di protagoniste DeliaRavera, Ilaria Marchesi e Mag-da Bertoletti. Nella secondagag, invece, a giocare un ruolodi primo piano sono stati An-tonio Resconi e Luca D'Ame-lio, che hanno portato in sce-

na "Il timido". Sempre dalpunto di vista teatrale, sonoda segnalare le ottime perfor-mance della compagnia tea-trale “Il vuoto pieno” guidatada Cristiano Di Vita.

Gag e ballettiSotto la direzione della moglieSimona Romeo, gli sketch del-lo stesso Di Vita con l’attriceDaniela Moliterno sono statisalutati dagli scroscianti ap-plausi della folta platea. Pernon parlare delle fragorose ri-sate che hanno accolto lespassose gag del popolare An-gelo Lavesi: grande attore a li-vello locale nelle file dappri-ma della Piccola Ribalta equindi della compagnia “Unatantum”, Lavesi è stato direttodalla figlia Elena con ArturoBoiocchi. Non potendo pre-senziare allo spettacolo per laconcomitante preparazionedella prossima commedia,proprio la “Piccola ribalta” hainviato un simpatico sketch diauguri al “Melegnanese”. Levarie esibizioni artistiche so-no state introdotte dai coin-volgenti balletti di “Dimensio-ne danza” di San Giuliano(foto 4): le oltre 20 ballerinesono state magistralmente di-rette dalle coreografie di AnnaCastriciano ed Elena Polato.Senza dimenticare il grandesuccesso riscosso dal magoMauro Massironi e dal nostroLuciano Passoni che, con gliamici Franco Mercuri, LuigiCimino e Alessandra Pizzami-glio, ha cantato tre canzonidedicate a Genova.

Canzoni e ovazioniNel gran finale tutto dedicatoalla musica, con l’accompa-gnamento del fido GiulianoBenzoni, Tony Bonacina haproposto “Il castello”, la bellis-sima canzone scritta da Fran-co Minniti ed un medley del1967, l’anno di fondazione de“Il Melegnanese”: grazie an-che all’innata simpatia, chene fa un vero e proprio ani-male da palcoscenico, la suaperformance è stata salutatadall’ovazione del pubblico.Tutti facenti parte della com-pagnia teatrale “Una Tantum”,

In 700 per i 50 annidel “Melegnanese”

Foto 5

Foto 6

Foto 4

Nelle immagini di Maniscalcole varie fasidello spettacolo

i mattatori della serata sonostati i presentatori AlessandroMassasogni e la debuttanteVirginia Sapia, che ha dimo-strato competenza, spigliatez-za e doti canore, alle quali sisono accompagnate la simpa-tia e la bravura delle soubretteGiorgia e Martina Bertomoro.Nel dietro le quinte hannogiocato un ruolo di primo pia-no Francesco Iurilli e Alessan-dra Belloni di Extroversi, Nuc-cia Morostabilini (foto 5) eAnnarita Boschi: le scene so-no state realizzate da Giusep-pe Bellani e le realizzazionigrafiche da Stefania Vitali; en-trambi della compagnia tea-trale “Una tantum”, i direttori

di scena Massimiliano Curti eTiziano Pozzi (foto 6) hannoscandito i tempi d'ingressodegli artisti. Le luci sono statecurate da Raffaele Crotti eFrancesco Manelli, l'audio daLuigi e Paolo Robbiati per unospettacolo che ha dimostratol’eccellente livello raggiuntosia dal direttore artistico Mar-co Marzi sia da tutti gli artistiintervenuti, che ovviamente“Il Melegnanese” ringrazia dicuore per la straordinaria di-sponibilità dimostrata.

Indelebileattestatodi stima

Foto 1

Foto 1

Foto 2

Foto 3

Foto 4

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ilMelegnanese sabato 10 novembre 2018 • numero 2012

ilMelegnaneseil @ commenta su ilmelegnanese.itSpeciale Melegnanese

Un appuntamento unico per l’intera realtà di Melegnano

Franco Marignano

La voce senza tempo diTony Bonacina e l’ele-ganza della presentatrice

Virginia Sapia, l’irresistibileverve comica di Angelo Lavesie il doppio sketch teatrale diCristiano Di Vita con DanielaMoliterno. Ma anche il sugge-stivo momento musicale diAlessandro Massasogni con lesorelle Bertomoro sulle orme

di Macario, Mina e RaffaellaCarrà. Sono tante le immaginidel gran varietà del Melegna-nese che rimarranno impres-se nella memoria degli oltre700 spettatori. A partire dallaperformance di Tony Bonaci-na (nella foto 1 con l’amicoGiuliano Benzoni), tra i perso-naggi simbolo della Melegna-no degli anni Sessanta e Set-tanta: come sempre brillantee irriverente, anche stavoltaBonacina ha conquistato la

folta platea composta in buo-na parte da over 55 che, pro-prio grazie alla sua musicacoinvolgente, hanno rivissutoi momenti felici e spensieratidella gioventù.

Tony senza tempoChe dire poi dello sketch co-mico di Angelo Lavesi (foto 2),vero e proprio animale da pal-coscenico? Forte di un’espe-rienza cinquantennale dap-prima nella Piccola Ribalta equindi nella compagnia tea-trale Una tantum, il solo in-gresso in scena del buon La-vesi ha scatenato l’ilarità delpubblico in sala, che si è quin-di sciolto in fragorose risatealla gag del “vespasiano” reci-tata in rigoroso dialetto mere-gnanino (nella foto 3 la figliaElena che ha diretto lo sketchdel padre). Promosso a pienivoti anche il debutto di Virgi-nia Sapia (foto 4) nel ruolo dipresentatrice: brava, simpati-ca ed elegante, dimostrandotra l’altro ottimi doti canore, lagiovane Virginia ha saputo te-nere la scena con innata mae-stria. Forte di una grandeesperienza consolidata neltempo, quella di AlessandroMassasogni è stata una posi-tiva conferma: oltre a destreg-giarsi ottimamente nel ruolodi presentatore, il buon Ales-sandro si è cimentato in“Camminando sotto la piog-gia”, un classico del grandeMacario che è stato uno deipezzi forti del doppio show.

Lavesi irresistibileTutto questo grazie alla pre-ziosa collaborazione di Gior-gia e Martina Bertomoro che,proprio come Mina e RaffaellaCarrà, l’hanno supportatonella performance canora.Senza dimenticare la presen-za delle giovani ballerine diDimensione danza di SanGiuliano, che hanno giocatoanch’esse un ruolo di primopiano per l’ottima riuscita delballetto (nella foto 5 il cast algran completo). Da segnalare

Il grande show dai mille eventi

Foto 6

Foto 5

Nelle immagini di Maniscalcole varie fasidello spettacolo

infine il grande successo diCristiano Di Vita, attore tea-trale dal curriculum prestigio-so, in coppia con la brava Da-niela Moliterno (foto 6).L’ultima doverosa menzione èper il direttore artistico MarcoMarzi e il regista teatrale Artu-ro Boiocchi (foto 7), che han-no diretto i vari protagonisti diun evento per certi versi unico

L’eleganzadi Virginia

La bravura di Giorgia e Martina

Foto 1

Foto 1

Foto 2

Foto 3 Foto 4

a livello locale, attraverso ilquale “Il Melegnanese” ha fe-steggiato nel migliore dei mo-di il mezzo secolo di presenzasul territorio.

Gentile direttore,le invio queste brevi righe per segnalare il rammarico di nonaver visto nessun componente della giunta comunale pre-senziare alla manifestazione per i 50 anni de “Il Melegnane-se”. Spettacolo realizzato con impegno, al quale hanno coo-perato in modo simpatico tante realtà cittadine e non.Quella sedia vuota ha messo un po’ di tristezza e disagio. È vero che era stato diramato l’allarme meteo, ma un rap-presentante della giunta comunale poteva partecipare. Conrammarico devo dire che rimpiango molto la signora Capu-to, sempre presente ad ogni evento che si teneva a Melegna-no. Sono amareggiata per non aver visto la presenza del-l’amministrazione comunale: un’occasione persa perconoscere le realtà e le persone che si impegnano in città.

Annunciata Bassi

Quella sedia vuotaLa nota stonata

Foto 7

Domenica 25 novembre, gli amici del 1942 organizzano unpranzo al ristorante Gerette di San Colombano al Lambro.Tutti in pullman con partenza dal piaz.le Lidl alle 11.

Il 25 novembrePer adesioni rivolgersi ai ragazzi Santina Bellotti 02/9831869,Italo Longeri 02/9830095, Ennio Asti 02/36546124, AntonioFerrari 02/9834442. Auguri alla classe del 1942

Classe 1942 in festaPranzo alle Gerette

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sabato 10 novembre 2018 • numero 20 ilMelegnanese 13

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Speciale Melegnanese Melegnanese

Il mago Massironi tra i protagonisti del gran varietà del “Melegnanese”

Elettra Capalbio

Le esibizioni con iPooh, la magia dacontatto e i segreti

di un buon prestigiatore:reduce dal gran suc-cesso nello spettacolodel “Melegnanese”, ilmago Mauro Massironisi racconta in un’’inter-vista al nostro quindici-nale. “Sono nato ecresciuto a Melegnano,dove risiedono tuttora imiei genitori e le nonne- sono le sue parole -: dadieci anni abito a Para-biago, dove mi sonosposato e vivo con miamoglie e nostra figlia.

Come un moderno DrJekill e Mr Hide, digiorno mi occupo di ri-sparmio e investimenti e

“Che emozione lo spettacolodavanti alle mie care nonne”

di notte mi dedico aigiochi di prestigio, chesono la mia grande pas-sione”.

Partiamo dall’inizio…E’ nato tutto con unascintilla scoccata nel-l’adolescenza, che si èpoi riaccesa qualcheanno dopo per diven-tare il grande fuoco dioggi.

Si spieghi meglio…A 15 anni ammirai unprestigiatore esibirsi inquello che sarebbe poidiventato l’amore dellamia vita (artisticamenteparlando). Vale a dire la“magia da contatto”: sevi è piaciuta la mia esibi-zione, dovreste certa-mente provarla. Nessunpalcoscenico o quartaparete teatrale: presti-giatore e pubblico a di-stanza ravvicinata,l’interazione è continua.Allora ero troppo timidoper chiedere a quelmago “come posso im-parare?”. Per qualcheanno la scintilla è rima-

Nell’immaginedi ManiscalcoMauro Massironicon le ballerinedi Dimensione Danza di San Giuliano

sta sopita.

Poi cosa successe?A 20 anni andai a Lon-dra: nel famoso negoziodi giocattoli Hamleys,acquistai il mio primo“kit di magia”: tornato inItalia, non volevo cre-dere che potesse esseresolo questione di cartetruccate e scatole con ildoppio fondo. Fu cosìche andai alla ricerca diquello che sarebbe statoil mio primo maestro.

Da allora ne ha fatta distrada: tra le centinaiadi spettacoli, quali sonostati i più importanti?Quello per “Il Melegna-nese”, con le mie amatenonne in prima fila, èstato sicuramente tra ipiù significativi. Tra glispettacoli che hannoavuto maggior eco me-diatico, ricordo la ker-messe artistica al Casinòdi Sanremo con France-sco Renga, Daniele Sil-vestri ed i Pooh, glispettacoli ai casinò diLugano e Sankt Moritz e

Fondamentalela sintonia con il pubblico

quelli per una serie dipersonaggi famosi. Mami lasci dire ancora unacosa…

Prego faccia pure…Il segreto è l’impagabilesintonia che si crea conil pubblico, grazie allaquale tutti vivonoun’esperienza magica esenza uguali: in un lo-cale prestigioso o inun’osteria di paese, at-torniato da vip o per-fetti sconosciuti, sonoproprio questi gli spet-tacoli rimasti davveronel cuore.

Oggi, invece…Mi sono concesso unperiodo sabbatico. Miesercito e studio, ma hoquasi azzerato gli ap-puntamanti . Durantela settimana il lavoromi impegna costante-mente, nel week-endpreferisco dedicarmialla famiglia: non ab-bandonerò mai lamagia, ma per qualcheanno ho messo gli spet-tacoli in secondo piano.

In compenso, però…Mi sono appassionatoalla storia della magia:le mie interessanti ri-cerche sono state pub-blicate sulle piùimportanti riviste almondo del settore. Sitratta di un’altra grandesoddisfazione che sonofelice di essermi tolto.Come avrà capito, la ce-lebrità non è ciò chevado cercando.

Forse per questo non èmai andato in tv…Nonostante l’abbia difatto invasa, la magianon è fatta per la televi-sione: chiunque abbiaassistito ad uno spetta-colo dal vivo, non potrà

mai scambiarlo con unatrasmissione in tv.

Quali sono i segreti diun buon prestigiatore?Sono tre: esercizio, eser-cizio e ancora esercizio.La stessa cosa vale per imusicisti, i cantanti equalsiasi altra forma diarte: come sostenevaPaganini, se non studioun giorno, me ne ac-corgo io. Se non studiodue giorni, se ne ac-corge il pubblico.

La frase cult degli anni SessantaPassoni la porta sul palcoscenico

Luciano Passoni

Il gran varietà che chiudevale iniziative per i 50 anni del“Melegnanese” era un’occa-

sione da non perdere. L’anni-

versario era analogo a quellodel complesso musicale chenegli stessi anni avevo fondatocon alcuni amici: dopo quasimezzo secolo ho trovato il co-raggio, o l’incoscienza, di tor-nare su un palcoscenico. “IlMelegnanese” e il Branco, que-sto il nome del gruppo musica-le, anni dell’adolescenza, quelliche sono passati alla storia del-la musica e del costume come i

Andiamo a Genovaa prendere il caffè

“favolosi anni Sessanta”.

Franco e Luigi Una definizione ovviamente diparte; credo infatti che ognunopensi agli anni della propria gio-ventù come unici: ricordarliquindi in un contesto così im-portante rendeva affascinantel’impresa. Si trattava di stabilireil repertorio: si è reso quindi in-dispensabile l’aiuto di due amicimusicisti, Franco e Luigi. Hopensato di unire in questo ricor-do una consuetudine che inquegli anni rappresentavaun’avventurosa trasgressione;quando si concludevano le sera-te nei gremitissimi bar o la noiacercava di prendere il soprav-vento, c’era una sorta di parolad’ordine: “Andiamo a Genova aprendere il caffè”.

Le Alfa e le LanciaE allora si riempivano le 500, le600 o, per qualche più fortunato,le Alfa o le Lancia decisamente

Nella fotodi Maniscalcoda sinistra Luigi Cimino,Alessandra Pizzamiglio,Passonie Franco Mercuri

L’esodoversoil mare

più comode: a piccole colonnecominciava un mini-esodo ver-so il mare. Per assemblare tuttoquesto volevamo qualcosa di ge-novese: un autore, un interpreteo un brano. E così è stato: unascelta che purtroppo è diventatadrammaticamente d’attualità.Siamo così partiti verso l’enne-simo caffè di una lontana osteriain terra ligure; la chitarra, estrat-ta dal baule, ha parlato con lestruggenti note di una dedica:tutto è diventato un doverosoomaggio alla sofferenza dellagente di una meravigliosa città.

Mazzocchiall’opera

Il noto artista

Anche il bozzetto per i 60 anni diMelegnano nel gran varietà delnostro quindicinale. L’artista Ti-berio Mazzocchi (nella foto) harealizzato un disegno ad hoc perfesteggiare un anniversario tantoprestigioso, che l’anno prossimoverrà distribuito dal nostro quin-dicinale.

Grande disponibilitàSubito avallato dal consigliod’amministrazione presiedutoda Alberto Girompini, il progettoè stato presentato dall’ideatoreLuciano Passoni durante il dop-pio appuntamento del Melegna-nese: non possiamo che ringra-ziare Mazzocchi per la grandedisponibilità dimostrata.

Page 14: il Mele...rato e realizzato il gran varietà del “Mele-gnanese”: ma un grazie di cuore va anche agli oltre 700 spettatori, che hanno reso di fatto indimenticabili i festeggiamenti

ilMelegnanese sabato 10 novembre 2018 • numero 2014

CulturailMelegnaneseilMelegnanese @ commenta su ilmelegnanese.it

Melegnaneseilquindicinale di informazione fondato nel 1967

Editrice Melegnanese S.C a R.L.Reg. n. 67 del 12.02.1968 Tribunale di [email protected] Presidente: Alberto [email protected] Responsabile: Stefano [email protected] Service editoriale: Oltre S.c.a.r.l. [email protected]: [email protected] abbonamenti:Annuale ordinario �35,00 Sostenitore �50,00 daversare presso: Buona Stampa di S. Giovanni,Buona Stampa Carmine, Buona Stampa S. Gaetano, Libreria Mondadori MelegnanoPunto d’Incontro in piazza AssociazioniConto corrente postale n. 42831206intestato a Cooperativa Editrice Melegnanesevia dei Platani 2 MelegnanoBonifico bancario intestato a Editrice Melegna-nese scrl IBAN: IT46V0311133380000000011400indicando nella causale nome cognomeindirizzo dell’[email protected] Arti Grafiche Bianca&Volta Via delSantuario, 2 Truccazzano Spediz. Abb. Post.45% art. 1 Legge 46/2004 – Lodi. In caso di mancato recapito inviare al CPO di Lodi perla restituzione al mittente previo pagamento reso.

Prossime usciten.21 in redazione 14/11/18in edicola 24/11/2018 n.22-23 in redazione 5/12/18in edicola 15/12/2018

L’appuntamento a teatroIl divertimento è assicurato

Il consiglio direttivodella Piccola Ribalta

Per la nuova stagione 2018-2019, ilgruppo filodrammatico “La PiccolaRibalta Enrico Maghini” sta ulti-

mando di preparare “La banda de l’Or-tiga!”, una commedia brillantissima egrottesca in tre atti tratta da “Come si ra-pina una banca” di Samy Fayad nell’adat-tamento dialettale di Marzio Omati. Laregia sarà affidata a Piero Pavesi: a Mele-gnano il tradizionale invito a teatro è persabato 24 novembre alle 21, a cui seguiràuna replica domenica 25 alle 15.30. Comenella scorsa stagione, la location delle duerappresentazioni sarà il teatro polifunzio-nale della Corte dei Miracoli nel piazzaledelle Associazioni 19. I biglietti (intero 10euro - ridotto, under 14 5 euro) sono di-sponibili alla La Casa del Pane di GuerriniRocco Giovanni in Piazza Risorgimentooppure al gazebo che verrà allestito inpiazza Risorgimento nella mattinata didomenica 11 e 18 novembre.

La trama in brevePer la famiglia Spreafico non c’è lavoro,non c’è casa e manca il necessario per vi-vere: come molte famiglie deve “arran-giarsi” per mettere insieme qualcosa peril pranzo e la cena. Nasce da qui l’idea dirapinare una banca per porre fine allaprecarietà della propria condizione. Unsusseguirsi di situazioni grottesche ebuffe, dovute ai pasticci che i componentidella famiglia combinano, porteranno adun sorprendente ed inaspettato colpo discena finale. Nei prossimi mesi, il nuovolavoro verrà replicato in alcuni paesidell’hinterland melegnanese. Presente daben 46 anni a Melegnano e sul territorio,dove svolge la propria attività a livelloamatoriale e senza fini di lucro, da semprela compagna filodrammatica gode degliapprezzamenti del pubblico e della cri-tica. Lo testimonia un nuovo ed impor-tante riconoscimento ottenuto per “6papà ed un bebè”, il lavoro rappresentatocon successo nella scorsa stagione tea-trale a Melegnano e nei Comuni vicini.

Premio significativoDurante la premiazione del concorsoGatal 2018, a cui hanno partecipato pa-recchie decine di gruppi filodrammaticidella Lombardia, sabato 13 ottobre la Pic-cola Ribalta ha vinto il primo premio disecondo grado. Oltre alla coppa, ci è stataconsegnata una pergamena recante la se-guente motivazione: “Un convincentecast che vede alternarsi giovani e adultiguidati da una buona regia, che ha avutoun’ottima intuizione nell’assegnare leparti, presenta una commedia divertente,tinta di giallo, coinvolgente e ben inter-

Torna la Piccola RibaltaQuella letteraper la Dalmazia

Spedita alla fine di febbraio del 1852, questalettera assicurata da Ancona per Ragusa (inDalmazia) ha viaggiato per la via di Trieste. Re-ca un’affrancatura dello Stato Pontificio com-posta da un 3 Baj bruno grigiastro e un 5 Bajrosa chiaro, sul fronte, e un altro 5 Baj rosachiaro, per la raccomandazione, sul verso. Ifrancobolli non furono annullati in partenza.

Esemplare raroIl 5 Baj sul verso è stato annullato, in transito,con un timbro di raccomandazione di Triesterecante la data del 2 marzo. Il giorno 5 è tran-sitata da Zara ed è giunta a destinazione l’8marzo. E’ un raro e splendido esemplare di let-tera per l’estero.

GianEnrico Orsini

pretata”. Ultimamente la compagnia hapartecipato con un cameo ai festeggia-menti per il 50esimo di fondazione de “IlMelegnanese”. Non perdetevi questonuovo appuntamento, il divertimento èassicurato.

Nelle due immaginiLa Piccola Ribaltain due spettacolidegli ultimi anni

Associazione FilatelicoNumismatica Melegnanese

Alla Cortedei Miracoliil 24 e 25 novembre

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sabato 10 novembre 2018 • numero 20 ilMelegnanese 15

Sport [email protected]

Festa a sorpresa a Melegnanoper Valerio Pesatori ed EmilioMarzi, i due storici ginnasti del-la Virtus et Labor, che tantohanno dato per la storica asso-ciazione: nella tarda mattinatadi sabato, sono stati protagoni-sti di una grande festa a sorpre-sa promossa dalle decine di al-lievi che Marzi e Pesatorihanno allenato in tanti anni dionorata carriera. Sia Pesatorisia Marzi hanno sacrificatoparte della propria vita per laginnastica, attraverso la qualehanno dato lustro all’intera cit-tà di Melegnano.

Umiltà e impegnoTutto questo trasmettendo i

grandi valori dello sport, dall’assi-duo impegno all’umiltà di accetta-re i risultati, siano essi positivi onegativi. Quello di sabato è statoun appuntamento davvero unico,che dopo tanti anni ha radunato

Pesatorie Marzi

Che festa

Nella fotola Virtuset Laborin festa

La grande impresa del manager di Melegnano Alvaro Abbili

Franco Marignano

Anche la 22esima edizionedell'Eroica è andata in por-to: ciclo-storica in terra to-

scana per le bici d'epoca antece-denti il 1987, è la più importante edatata della nostra nazione. GranBretagna, Giappone, California,South Africa, Olanda, Spagna eUruguay: sono tutte il seguito diquella italiana a Gaiole in Chiantinel senese. 7.500 ciclisti d’antan sisono dati appuntamento sui cin-que percorsi: oltre a pedalare agran ritmo, hanno ammirato glisplendidi paesaggi toscani, ac-compagnati da una giornata nu-volosa che non ha intaccato i clas-sici colori quasi autunnali.

78 chilometriMelegnano era presente con unpartecipante ormai veterano diqueste ciclo-storica; Alvaro Abbiliha già all’attivo cinque partecipa-zioni sul percorso più lungo: que-st’anno ha scelto quello interme-

L’Eroica sulla bici del 1910

dio di 78 chilometri con 1.560 me-tri di dislivello positivi, altimetriamolto raccolta, con una biciclettaMyrabil del 1910 a rapporto unicoe freno a tampone. "Non avevomai gareggiato su questo tipo dipercorso - sono le sue parole -: l’hoscelto prevalentemente per la in-sufficiente preparazione causatada una serie di problemi fisici. Es-sendo già collaudata dallo scorsoanno, quando non aveva lamenta-to alcun tipo di problema mecca-nico, ho scelto nuovamente la bicidel 1910. Stiamo parlando di oltre100 anni fa”.

La Cuneo-PineroloLa partenza alle 8 precise, tre oredopo gli eroici dei due percorsi piùlunghi di 135 e 209 chilometri: lasalita al castello del Brolio e l’albe-

Nella fotoAbbili in gara

Week-end con il botto per il judo club KenOtani: in trasferta al Gran Prix Nazionale diCatania, il cadetto Marco Giovanardi non èriuscito a ripetere gli ottimi risultati delle set-timane precedenti.

Marco con onoreNella categoria juniores, invece, Alice Gian-nuzzi (nella foto) si è aggiudicata con capar-bietà il gradino più basso del podio, che leconsente di rafforzare la posizione nel ran-king nazionale. Dopo tanti sacrifici, abbiamoconquistato un risultato importante.

Stefano Surdo

Alice da urloJudo club Ken Otani

almeno tre generazioni di ginnastie istruttori della mitica Virtus etLabor oggi guidata da EleonoraSala, la società più antica di Mele-gnano dall’alto dei suoi 112 annidi vita.

ro secolare Leccione; poi ancoraRadda in Chianti antico borgo, laVolpaia e l'arrivo nel primo pome-riggio. Tra i prossimi obiettivi, Al-varo si è prefissato la partecipazio-ne alla rievocazione dellaCuneo-Pinerolo di 257 chilometri,che nel 1949 vide la vittoria di Fau-sto Coppi. "Saranno cinque i collida scalare: Colle della Maddale-na, Col de Vars, Col de L'Izoard,Monginevro e Sestriere - ribadiscein conclusione -: parteciperò conuna Cimatti del 1947, natural-mente cercheremo di completarlain un’unica tappa". Queste le pa-role che ci stupiscono: tanti auguriallora, caro Alvaro, per una nuovagrande sfida.

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ilMelegnanese sabato 10 novembre 2018 • numero 2016

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