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FOGLIO TRIMESTRALE DELLA SEZIONE ALPINI DI ALESSANDRIA “GEN. CAMILLO ROSSO” VIA LANZA 2 - 15121 ALESSANDRIA Tel. 0131 442202 Fax 0131 442202 www.alessandria.ana.it [email protected] - [email protected] Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB/AL Dicembre ANNO XLIV N. 4 - 2012 Tiratura 2.600 copie Costo per copia 1,00

Il Portaordini Nov2012

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alpini alessandria

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Page 1: Il Portaordini Nov2012

FOGLIO TRIMESTRALE DELLA SEZIONE ALPINI DI ALESSANDRIA “GEN. CAMILLO ROSSO” VIA LANZA 2 - 15121 ALESSANDRIATel. 0131 442202 Fax 0131 442202www.alessandria.ana.it [email protected] - [email protected]

Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB/AL

Dicembre ANNO XLIV N. 4 - 2012 Tiratura 2.600 copie Costo per copia € 1,00

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«IL PORTAORDINI»Anno XLIV dalla fondazione N° 4 - dicembre 2012

Presidente Bruno PaveseDirettore responsabile Gian Luigi CevaRedazione: Giorgio Barletta - Dario De AmiciBartolomeo Gamalero - Italo Semino - Fabrizio TorreLuciano Zenato

Autor. Trib. di Alessandria N° 176 del 14-02-1967Tipografia Litografia Viscardi

Via Santi, 5 Zona D4 - ALAutor. Dir. Prov. P.T. AL

Hanno collaborato a questo numero:D. Bertin, D. Caldirola, A. Venezia, B. Pavese, P. Pia,M. Tagliafico, C. Vittone, G. Sassi, G. BacchiarelloC. Perona, M. Renna, R. Alciati, R. Ivaldi, A. Spada, G. Barletta, M. Carrega

Fondatore Domenico Arnoldi

Testata trimestrale dellaASS.NE NAZ.LE ALPINI SEZIONE DI ALESSANDRIA “Gen. Camillo Rosso”Via Lanza, 2 - 15121 AlessandriaTelefono e fax 0131 [email protected] [email protected]

Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB/AL

Tiratura 2.600 copie - Costo per copia € 1,00Il Portaordini viene inviato gratuitamente ai Soci in regolacon il tesseramento - Arretrati € 3,00 Abbonamento sostenitore € 20,00 - Abb. patrocinatore € 50.00Abbonamento benemerito € 100,00

Prima di copertina: la stella cometa sezionale!

I m p o r t a n t e

Ci raccomandiamo espressamente a tutti coloro che hanno lapossibilità di inviarci testi e foto a colori in formato digita-

lizzato (usando il computer per capirci) di farlo utilizzando questoformato, in quanto molte volte ci arrivano in redazione fogli di arti-coli evidentemente stampati da un pc. Per cortesia se avete com-posto il vostro “pezzo” con un computer fateci avere il file (o perposta elettronica o su disco floppy o su cd) per noi molto più como-do! Vi chiediamo questa cortesia per non ripetere il lavoro di batti-tura da Voi già effettuato e che quindi ci comporterebbe un’ulterio-re perdita di tempo e ritardi nella spedizione del nostro periodico!Segnaliamo le caselle di posta elettronica (e.mail) della Sez. diAlessandria: [email protected] da usarsi per l'invio di comunica-zioni generiche. Per qualsiasi testo, articolo o foto da pubblicaresul nostro giornale, Il Portaordini, o sul nostro sito internetwww.alessandria.ana.it usare l'indirizzo [email protected]

Si rammenta a tutti coloro che vogliono inviare materiale per la pub-blicazione sul nostro periodico sezionale che le date improrogabilientro cui detto materiale deve pervenire alla redazione sono: N° 1 - 10 febbraio; N° 2 - 30 maggio; N° 3 - 30 agosto; N° 4 - 10

ottobre. Gli articoli o le foto pervenute oltre le date qua sopra ripor-tate verranno pubblicati sul numero successivo de "Il Portaordini".

Non si accettano pezzi inviati in forma anonima, articoli ecomunicazioni dovranno essere corredati dal nome dell'auto-re e del Gruppo di apparteneneza. Qualora l'estensore delloscritto non intenda rendersi pubblicamente noto, oppureusare uno pseudonimo, dovrà evidenziarne la richiesta dopoessersi regolarmente firmato, la redazione provvederà in meri-to. Gli articoli pubblicati esprimono il pensiero del firmatario enon automaticamente quello del Direttore e della Redazione.

Cari lettori, in allegato trovate un bollettino di c/c postale. La cosaè stata a lungo valutata dal CDS che, viste le gravose spese cui

si va incontro per i lavori di consolidamento della Chiesetta diCapanne di Pey, la manutenzione e messa a norma della sede diVia Lanza e non certo ultime le mutate condizioni di spedizione delgiornale, ha deciso di ricorrere alla sensibilità di Gruppi e/o singoliSoci che vorranno portare il loro contributo (Dai più modesti agliauspicabili di consistenza, tutti saranno ugualmenti bene accetti).Chi lo vorrà potrà effettuare i versamenti indicandone la specificadestinazione (Portaordini, Sede, Protezione Civile, Rifugio,Chiesetta Capanne di Pey). Si rammenta che le donazioni potrannoessere detratte dalla dichiarazione annuale dei redditi citando il codi-ce del beneficiario: 92018140068. Nell'apposito spazio del giornalesono altresì indicati i costi di abbonamento a "il Portaordini" per colo-ro i quali desiderassero ricevere la pubblicazione pur non essendoSoci oppure intendano portare il proprio sostegno. Grazie.

A P P E L LO

S o m m a r i opg. 3 I l calcio del mulo

pg. 4 140° TT.AA. - Biel la 90° del gruppo

pg. 5 Auguri Presidente- Assemblea - S. Mauriz io

Coordidamento giovani 1° Rgpt - Auguri

pg. 6 A. I .A.S. AL. - Benevento raduno 4° Rgpt.

pg. 7 Lomagna - 90° Sezione Valsesiana

Sara Vi l lani

pg. 8 Novara 15° Raduno 1° Rgpt - I l mulo

pg. 9 M.A.V.M. 8° Rgt. - Capo Stato Maggiore al C.do TT.AA.

Premio Alpiuno dell’anno

pg. 10 - 11 I let tor i c i scr ivono

pg. 11 Una bel la giornata al la Domus Alpinorum

pg. 12 E l A l a m e i n - Ancora una penna mozza

pg. 13 Riunione capigruppo - I lettori ci scrivono

pg. 14 Dai nostri Alpini in Afghanistan

pg. 15 Coro Montenero

pg. 16 Coro Alpini Valtanaro

pg. 17 Attività dei gruppi

pg. 18 Rassegna stampa - Lezioni di politica economica

pg. 19 In famiglia - Borraccia - Ricordando Cabella P.

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I l c a l c io de l muloÈil tempo dell’attesa, come succede in una casa che aspetta

la nascita di un figlio ci si domanda cosa porterà questoNatale, che si presenta come una fotografia sbiadita, dagliincerti contorni. Sono moltissimi i tribolati per la fame, la man-canza di un tetto, di un lavoro. La crisi ha portato, sotto l’albe-ro, tanti desideri, tanti interrogativi e molta frugalità. L'aumentoesponenziale delle tasse, il costo dei beni di prima necessità incostante ascesa e la generale situazione economica precaria,hanno portato nelle famiglie italiane un diffuso senso d’ ango-scia per le condizioni generali dell'economia e, in particolare,per le aspettative negative non solo sulle possibilità di rispar-mio ma addirittura di come arrivare a fine mese. E mentre i poli-tici pensano vergognosamente a salvare i loro vitalizi, i campa-nelli che i cittadini sentiranno suonare di più durante le prossi-me Festività saranno quelli d'allarme. Ma alla casta pare nonne arrivi nemmeno l'eco, al popolo delle cicale basta vedersplendere il proprio sole epoco importa se sulla fac-cia nascosta della lunal’ombra produca stentatecondizioni di vita. Lasituazione economica sitrova ormai sotto la tendaa ossigeno e non sappia-mo se le strategie finan-ziarie saranno in grado diportarcene fuori. Nonpare esagerato chiederealla classe dirigente diimpegnarsi seriamente agovernare attuando poli-tiche di sviluppo e cerca-re di ridurre progressiva-mente il divario sideralefra chi gode di condizionidi assoluto provilegio e chi si ritrova costretto a rubare generialimentari nei supermercati per poter sopravvivere. Non si pos-sono inoltre chiedere sacrifici a tutti tranne che a coloro per iquali non sarebbe un sacrificio. Sicuramente la barca non siraddrizza solo colpendo i privilegi ma non sarebbe male. intan-to, cominciare da li e nello stesso tempo smettere di arrampi-carsi sugli specchi con false promesse pur di accaparrarsi faci-li consensi. Ora il Natale si avvicina ed è tempo di auguri ebuoni propositi. Auguriamo a noi stessi e al nostro prossimoche il Natale ci porti almeno tenui speranze che il nuovo annoci presenti uno zaino meno gravoso di quello caricatoci in spal-la da questo che sta per terminare e caliamo sul tavolo le nostrecarte migliori con l’abituale forza d’animo, con l’entusiasmo,con la voglia di fare, con lo spirito ricevuto in eredità dai nostri“Veci”. Potrà, la nostra, essere una piccola goccia, ma tantegocce insieme finiranno per formare una cascatella. E’ in simili

occasiioni che deve venir fuori il nostro spirito alpino, è unaquestione di coraggio e senso civico, doti che agli Alpini certonon mancano. Dobbiamo essere consapevoli di rappresentareun notevole patrimonio per l’italia (sperando che Monti nons’inventi di tassare pure quello). Con il nostro impegno possia-mo fare la differenza, dare il nostro importante contributo almigliormaneto della situazione ed è proprio nel segno dellasperanza che diamo voce a una vecchia storia, forse già damolti conosciuta ma che è sempre bello raccontare: Quattrocandele, bruciando, si consumavano lentamente. Il luogoera talmente silenzioso che si poteva ascoltare la loro con-versazione: La prima diceva: ”Io sono la Pace, ma gli uomi-ni non mi vogliono, penso proprio che non mi resti altro dafare che spegnermi.” Così fu e, a poco a poco, la candelasi lasciò spegnere completamente. La seconda disse: “Iosono la Fede, purtroppo non servo a nulla. Gli uomini non

ne vogliono sapere dime, non ha senso che ioresti accesa.” Appenaebbe terminato di parla-re una leggera brezzasoffiò su di lei e si spen-se. Triste, triste, la terzacandela a sua voltadisse: “Io sono l’Amore,non ho la forza per con-tinuare a rimanere acce-sa. Gli uomini non miconsiderano e non com-prendono la mia impor-tanza. Troppe volte pre-feriscono odiare.” Esenza attendere oltre, lacandela si lasciò spe-gnere. Un bimbo in quel

momento entrò nella stanza e vide le tre candele spente“Ma cosa fate ! Voi dovete rimanere accese, io ho paura delbuio !” E così dicendo scoppiò in lacrime. Allora la quartacandela, impietositasi disse: “ Non temere, non piangere,finché io sarò accesa potremo sempre riaccendere le altretre candele, io sono la Speranza.” Con gli occhi lucidi egonfi di lacrime il bimbo prese la candela della speranza eriaccese tutte le altre. CHE NON SI SPENGA MAI LA SPE-RANZA DENTRO IL NOSTRO CUORE e ciscuno di noipossa essere lo strumento, come quel bimbo, capace inogni momento di riaccendere con la sua Speranza, la Fede,la Pace, l’Amore. Questo messaggio di speranza giunga, insegno d’augurio, a tutti i lettori, a chi ha il compito di portareavanti la nostra Associazione, aI nostri connazionali militari enon che svolgono con abnegazione missioni in Paesi lontani, atutti gli italiani. Buon Natale e buon anno.

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Anche quest’an-no il Gruppo

Alpini di Tortona hainteso festeggiare ilproprio anniversario(per la cronaca: il61°) in concomitan-za con una ricorren-za di ben maggiorerisonanza: domeni-ca 14 ottobre 2012,infatti, era anche ladata scelta dall’ANAper celebrare il 140°anno di fondazione delle Truppe Alpine.L’appuntamento, in forza di questa felicecoincidenza, ha ottenuto un riscontro positi-vo. Alla manifestazione hanno partecipato ilPresidente Pavese, i Cosiglieri Bertin,Bisiani, Caldirola, Cassino, Ceva, Donà,

Gamalero e Pia; un buon numero di Alpini,i Vessilli (oltre, ovviamente, al nostro diAlessandria) delle Sezioni di Acqui ,Bassano del Grappa, Casale, Savona eVercelli; i Gagliardetti dei Gruppi diAlessandria, Alpignano, Arquata,Basaluzzo, Casella d’Asolo, CassanoSpinola, Castellazzo Bormida, Costiglioled’Asti, Felizzano, Garbagna, Novi, Ovada,Pasparolo, Quattordio, Rivanazzano, Rivoli,San Cristoforo, Sezzadio, Tortona, ValCurone, Valenza, Vercelli e VignoleBorbera. Molto apprezzata, vista la distanzageografica, quella degli Alpini legati aTortona da una forte amicizia: il Ten. Col.

Sergio Sessadella BrigataTaurinense, ilMaresc ia l loFiumara daTrento e,occhieggiantitra i numerosigag l ia rde t t icitati, quellidei Gruppi diPaspardo eC a s e l l a

d’Asolo. La festa è stataanche un momento per raffor-zare l’amicizia con le Autoritàcittadine, il nostro SindacoAlpino Massimo Berutti e ilVicecomandante della

Compagnia deiC a r a b i n i e r i ,L u o g o t e n e n t eMario Giardino,nonché con iGruppi tortonesidelle Associazioni Nazionalidei Carabinieri, Polizia diStato, Aeronautica, Marinaid’Italia e Bersaglieri. Dopo lecerimonie dell’Alzabandiera edell’Onore ai Caduti e una

breve sfilata nelle vie del centro, la manife-stazione è terminata con la consueta Messa

nel Santuario della Madonna della Guardia,dove il Coro Val Tanaro, con i suoi canti, hadato voce a quell’atmosfera alpina accen-nata qua e là dai numerosi cappelli grigio-verde tra i decori della splendida chiesa.Un’ultima nota, di carattere più intimamentetortonese: il giorno prima della cerimonia,per un’altra felice coincidenza, questa voltasquisitamente casuale, si è tenuto un con-vegno indetto dall’Associazione ex allieviliceo Varese e Peano per ricordare CarloPedenovi, artista di grande rilievo, appas-sionato di montagna e, cosa non meno

importante, insegnante per diverse genera-zioni di studenti tortonesi. E per noi, in par-ticolare, anche fondatore del Gruppo Alpinidi Tortona. Ebbene, dopo la deposizionedella corona di fronte al Monumentoall’Alpino, realizzato proprio da lui e divenu-to “simbolo” per gli Alpini tortonesi, mentre iltrombettiere intonava il “Silenzio”, di certo,

oltre ai grandi Pensieri per laPatria e per i Caduti, e a quel-lo – ogni anno più ingombran-te – per tutti gli Alpini “andatiavanti”, nel cuore di tanti tor-tonesi ha trovato spazioanche un altro pensiero, piùpiccolo e sicuramente tutt’al-tro che altisonante, ma anzipersonale, schietto, di pocheparole: ciao, amico, grazie.

Daniele Caldirola

TORTONA – 140° FONDAZIONE TT.AA. E 61° DI GRUPPO

Biella – 90° anniversario di fondazione del GruppoLa tradizione Alpina di Biella è scritta nella

data di nascita del suo Gruppo Alpini. Lafondazione di un gruppo a ridosso dellaFondazione dell’A.N.A., appena tre annidopo, pone questa città, ricca di tradizioni edi industrie – oggi meno fiorenti-, tra leprime ad aderire al richiamo associativo.Sabato 15 settembre con una sobria maorgogliosa manifestazione ha festeggiato i90 anni di adesione ai valori e di solidarietàe amicizia che sono le fondamenta dellanostra Associazione. La tradizionale sfilatasi è sviluppata tra le vie del centro cittadinocircondata da una allegra e plaudente popo-lazione in cui la presenza di famigliari degliAlpini era la parte meno significativa, a testi-moniare l’affetto che circonda, da queste

parti, una commemorazione così importan-te. Ricca la rappresentanza di Vessilli eGagliardetti che si sono assiepati attorno almonumento all’Alpino per l’Alzabandiera eper gli onori ai Caduti. Tra i relatori,Presidente della Provincia, Sindaco diBiella, Presidente della Sezione ed infine ilConsigliere Nazionale Sandro Zorio, voglioricordare quella del Sindaco. Iniziando daivalori e dalla volontà dei fondatori di ricor-dare tutti quelli meno fortunati che eranorimasti sui campi di battaglia, ha ricordatocon calore ed orgoglio le iniziative attuatedagli Alpini biellesi nel corso degli anni: dallaristrutturazione della chiesetta sul monteCamino, alla partecipazione ai soccorsi edalla ricostruzione di Moggio Udinese e suc-

cessivamente la Sezione è presente persoccorrere le popolazioni dell’Irpinia; infinel’Abruzzo e attualmente la Romagna. Nelcorso degli anni 90 la Sezione si è lanciatain una grandiosa iniziativa di sostegnoall’ANFFAS (Associazione NazionaleFamiglie di Persone con DisabilitàIntellettiva e/o Relazionale) realizzando ilrecupero della cascina Carrubi creandorefettorio, aule attrezzate e una serra auto-matizzata. Questo lungo percorso con pas-sione, calore e commozione è stato sottoli-neato da un non Alpino a riprova della sin-cera vicinanza tra le Istituzioni locali el’A.N.A.

Alessandro Venezia

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Cari Alpini e SociSostenitori e Amici tutti,

sono a porgervi, com’è tradi-zione, i con-sueti Auguridi BuonNatale e diun Sereno eFelice AnnoNuovo a Voied alleV o s t r eF a m i g l i e .L’occasionemi consentedi fare alcu-ne riflessionisu questidodici mesiche stanno per finire. Stiamoconcludendo un anno densodi iniziative che ha visto ilnostro Giornale, la Sezione, iGruppi, la Protezione Civilesostenere i nostri valori in unmomento in cui sembra cheprevalga un clima di rilassa-tezza generale. Dobbiamofortemente continuare asostenere le nostre iniziativedi solidarietà ed amiciziaanche se, talvolta,la nostragenerosità non viene adegua-tamente riconosciuta, ci dob-

biamo sentire appagati nellaconsapevolezza che abbiamofatto il nostro dovere per aiu-

tare chi haavuto biso-gno di noi; ilmio pensieroè anche rivol-to a tutti gliemiliani vitti-me del sismache li ha col-piti il maggioscorso. ANatale labuona volon-tà non èn a s c o s t acome in altre

occasioni, ci si accorge che lasincerità ha il soppravventosui discorsi banali e incolori diun anno intero. Anche ilnostro modo di vedere i nostricari e tutta la gente che ci staattorno diviene diverso, ci fadire: “E’ questo il Natale” CariAlpini, a tutti voi, ai vostri cari,a tutti i nostri Amici, BuonNatale e Felice Anno Nuovoche sia portatore di felicità edi salute.

Bruno Pavese

Santo Natale 2012AUGURI del Presidente

Nei locali della Sede sezionale A.N.A. di Via Lanza, 2Alessandria, in prima convocazione alle ore 08,15 e in secon-da convocazione alle ore 09,15 si terrà l’Assemblea Annualedei Soci per discutere il seguente

ORDINE DEL GIORNO :

- Alzabandiera- Insediamento Presidente e Segretario dell’Assemblea- Relazione morale e finanziaria- Discussione e approvazione relazioni- Nomina Delegati all’Assemblea Nazionale- Varie ed eventuali

L’Assemblea Annuale riveste particolare importanza nella vitaassociativa, si invita quindi tutti i Sigg. Soci alla partecipazine.- La presente pubblicazione serve quale regolare avviso di

convocazione a tutti i Soci- All’Assemblea si partecipa con il Cappello Alpino (per i Soci

Alpini)- L’autovettura potrà essere parcheggiata nella vicina Piazza

Garibaldi- La Sezione organizza, nell’occasione, un”rancio alpino”. Chi

interessato provveda alla prenotazione presso i seguenti recapiti telefonici:

0131 442202 (Alp. Romano Vassallo)

340 4696202 (Alp. Giorgio Barletta)

Entro il 25/02/2013

DOMENICA 03 MARZO 2013 ASSEMBELA ANNUALE ORDINARIA

RICORD AD NADAL

In piat d’anrott lisandren facc propi con u stifà it fan senti a noi davsen cmè i Nadal ‘d tanc’ani fa.

RICORDO DI NATALE

Un piatto di agnolotti alessandrini fatti proprio con lo stufatoti fanno sentire a noi vicinocome i Natali di tanti anni fa.

GLI AUGURI DELL’ALPINO

LUCIANO OLIVIERI POETA DIALETTALE

Bolzano - 21 settembre - ,in occasione della ricor-

renza di San MaurizioPatrono degli Alpini, è statacelebrata una Santa Messanella cappella del CircoloUnificato di Bolzano, in VialeDruso. La funzione liturgica èstata officiata dal sacerdoteDon Claudio Salotti, Alpino, eaccompagnata dal coro dellaparrocchia dei Carmelitani,diretto dal maestro AdrianoMiori. Alla funzione religiosaerano presenti numerosiAlpini accompagnati dal loroComandante , Generale diCorpo d’Armata AlbertoPrimicerj, insieme alle Autorità Civili, ai rappresentanti delleForze Armate, delle Associazioni Combattentistiche ed’Arma intervenute con i loro labari e gagliardetti. Uno deimomenti più intensi della cerimonia è stato la lettura dellapreghiera dell’Alpino. San Maurizio ci ammonisce che chi èsuperiore per grado, o imbraccia le armi per necessità, deveanche essere superiore nel sacrificio e nella responsabilità,unendo il valore alla virtù, ha ricordato il Generale Primicerjal termine della Santa Messa.

San Maurizio

I rappresentanti del Coordinamento Giovani Alpinidel 1° Rgpt. A Novara con il Presidente Perona

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Nella magica cornice della Val Borbera, tra i Comuni di CantalupoLigure e Rocchetta Ligure, l'AIAS di Alessandria, ha organizza-

to per il ventesimo anno consecutivo il Campeggio Estivo presso la“Domus Alpinorum” dell'Associazione Nazionale Alpini diAlessandria. All'attività estiva hanno preso parte i ragazzi disabilidell'AIAS del Centro Accoglienza di S. Giuliano Nuovo e del CentroDiurno “Martin Pescatore” di Via Galimberti. Quest'anno, con gran-de soddisfazione, si evidenzia la numerosa presenza di giovanivolontari chehanno contribuitoall'allestimento delcampo ed alla con-duzione dell'attivitàlogistica, affiancatidagli operatoridell'AIAS, dellaCoop. Anteo diBiella e coordinatidai consiglieri dellasezione AIAS diAlessandria. Unparticolare ringra-ziamento va rivolto agli amici Alpini, alla Provincia di Alessandria ealla Protezione Civile che si sono impegnati per consentire la realiz-zazione e lo svolgimento dell'attività in totale sicurezza e comfort. AlSindaco, al Vice-Sindaco e a tutta l'amministrazione comunale diCantalupo Ligure vanno riconosciuti l'attenzione e l'interessamentoper il sostegno dimostrati nel corso della vacanza. Molto rassicuran-

te è stata anche la concre-ta assistenza del farmaci-sta di Rocchetta Ligure.Quotidianamente, a grup-pi, i nostri ragazzi si sonorecati in paese per l'ap-provvigionamento dellederrate alimentari e quan-t'altro necessario, perdimostrare anche il colle-gamento al territorio escoprire la bellezza natu-ralistica del paesaggio. Leescursione nei boschi, aipiani di S. Lorenzo, sulMonte Giarolo dove tro-neggia la splendida statuadel Cristo Redentorehanno entusiasmato ereso affascinante l'espe-rienza, unica e gratifican-te. I più fortunati hanno

potuto ammirare alcuni esemplari tipici della fauna del nostro appen-nino tra cui: caprioli, lepri, poiane, ghiri e scoiattoli. Particolare atten-zione è stata rivolta alla preparazione del menù giornaliero con piat-ti tipici della gastronomia locale. A conclusione della magnificavacanza, genitori, parenti ed amici, hanno partecipato ad una festacon un lauto pran-zo. Malgrado lenote difficoltà dinatura economi-ca, ci auguriamodi ritornare anchenei prossimi anniper godere del-l'accoglienza diquesta ridentelocalità piemonte-se e della splendi-da gente che laabita.

A.I.A.S. AL - ATTIVITA’ ESTIVA 2012

Il 29 e 30 settembre si è svolto a Benevento il Raduno del 4°Raggruppamento al quale ha partecipato il Coro Alpino

Valtanaro con una serie di concerti e messe cantate nell’ambi-to delle celebrazioni ufficiali. Ad accompagnare il Coro in que-sta trasferta in terra sannitica c’erano anche il Presidente sezio-nale Bruno Pavese, il Vice-Presidente Vicario Bruno Dalcheccoe i consiglieri Daniele Bertin e Bartolomeo Gamalero (nella dop-pia veste di corista e consigliere). L’accoglienza per la delega-zione alessandrina è stata da subito molto calorosa, un po’ per-ché gli Alpini non li avevano visti molto spesso un po’ perchéarrivavamo da una terra non troppo conosciuta da queste parti.A fare gli onori di casa c’era Angelo Capozzi, originario diSant’Angelo a Cupolo, un paese a pochi chilometri daBenevento, dove ha buona parte della sua famiglia e dovehanno avuto fine i festeggiamenti domenica sera. Fin dalla seradel venerdì pur non essendoci molti Alpini nella città si sentivagià un calore raro dalle nostre parti e prova ne è che siamo statioggetto di foto e interviste da parte degli organi di informazionelocale. Il sabato, con l’arrivo del Coro e l’inizio delle celebrazio-ni ufficiali, oltre alla temperatura esterna che superava abbon-dantemente i 30°, è aumentato anche l’entusiasmo dei cittadiniche ha dimostrato tutto il suo affetto al concerto che il coro hatenuto nella centralissima Chiesa di San Bartolomeo. Il pubbli-co oltre ad essere molto numeroso ha partecipato attivamenteai canti ed ha tributato vere ovazioni ai nostri coristi. Anche noi“accompagnatori” siamo stati investiti dal calore e dall’ ondatadi simpatia che i cittadini beneventani hanno tributato agli Alpini.Un’altra nota positiva è stata la partecipazione di molti giovanialla “notte verde” della città. La base della spedizione era ilCentro La Pace, una struttura immersa nel verde della collinasubito fuori la città, dove la Protezione Civile di Latina ha servi-to la cena del sabato sera e il pranzo della domenica. La ceri-monia del Raduno ha avuto il suo momento più importante ladomenica con la tradizionale sfilata per le vie della città. Hannopartecipato oltre alle sezioni del Sud e delle Isole anche diver-se Sezioni del nord tra le quali Alessandria spiccava sia pernumero di partecipanti sia per simpatia (dovuta in buona partealle esibizionidel Coro).Foto e videodella delega-zione ales-sandrina sisp recavanosulla stampae sui siti inter-net di infor-mazione loca-le. Dopo ilpranzo e ilp o m e r i g g i odella domenica passato a cantare in mezzo al verde del CentroLa Pace, il Coro e gli accompagnatori hanno raggiunto il paesedi Sant’Angelo a Cupolo dove, dopo la messa cantata e il con-certo del Coro, la comunità, su impulso e sotto la supervisionedi Angelo ha offerto a tutti una pantagruelica cena che è culmi-nata con un trionfo di dolci serviti nella piazza principale. La tra-sferta a Benevento è stata fisicamente stancante, ricca diappuntamenti e avvenimenti, ma sicuramente appagante edivertente sia per l’affetto che ci è stato dimostrato sia per lacompagnia molto piacevole dei compagni di viaggio.Personalmente volevo ringraziare tutto il coro per l’invito a par-tecipare con loro alla spedizione e il padrone di casa AngeloCapozzi che tanto ha voluto questa trasferta.

Daniele Bertin

BB EE NN EE VV EE NN TT OORADUNO 4° RAGGRUPPAMENTO

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Domenica 14 ottobre il Vessillo della Sez. diAlessandria ha sfilato a Lomagna.

Lomagna è un paese di circa 5.000 abitanti inprovincia di Lecco, 10 km a nord di Monza. Inoccasione dell’alluvione del ’94 gli Alpini di

Lomagna raccolsero una cifra e decisero, susuggerimento di Pallavidino, di consegnarla alGruppo di Quattordio affinché la destinasse a

famiglie in difficoltà economiche causa allu-vione. Da allora nacque una franca amiciziacon reciproci scambi di delegazioni in occa-sione delle scadenze importanti dei rispettiviGruppi. Questo è l’antefatto che ha permessoal Vessillo sezionale di sfilare, previo consen-so del Presidente,-con il Gagliardetto diQuattordio- alla manifestazione per il 45° difondazione del Gruppo di Lomagna.Dopo uncaloroso benvenuto e lo scambio di ricordi edinviti a salutare le persone conosciute e nonpresenti, è iniziato il cerimoniale con le classi-che tappe..La sfilata si è sviluppata in paeseche si caratterizza per una buona disposizionenel verde e con strade ampie ed ordinate, aicui lati si sviluppano villette e case con gra-ziosi viali di accesso e cortili ben tenuti. Dopola messa e la deposizione della corona aicaduti si è ritornati nella sede del Gruppo perl’aperitivo e successivamente nei locali dell’o-ratorio per il rancio alpino preparato dallemogli dei soci.. L’arrivederci è previsto aQuattordio per il nostro 45°.

Alessandro Venezia

Il Vessillo di Alessandria

a LomagnaDomenica 23 settembre 2012 la Sezione Valsesiana ha festeggiato a

Borgosesia il 90° Anniversario dalla fondazione. Alla presenza delConsigliere Nazionale di riferi-mento Renato Zorio la ceri-monia ha avuto inizio inPiazza Martiri conl’Alzabandiera e l’Onore aiCaduti. Oltre al VessilloSezionale di Alessandria,accompagnato dal Vice-Presidente Vicario BrunoDalchecco e dall’alp. DanieleBertin, erano presenti i Vessillidi Domodossola, Intra,Vercelli, Cusio-Omegna,Novara, Bergamo e Pineroloe 41 gagliardetti di gruppo. Laparte musicale e canora è stata affidata alla Banda Alpina Valsesiana e al CoroAlpin dal Rosa che hanno accompagnato il corteo lungo le vie della sfilata e

durante la Santa Messanella ChiesaParrocchiale. Dopo lacelebrazione religiosa ilcorteo si è riformato peruna breve sfilata allavolta dell’oratorio parroc-chiale ove, dopo i ringra-ziamenti di rito da partedegli organizzatori, haavuto luogo il rancio alpi-no. Un plauso alPresidente SezionaleGiampiero Rotti per lepoche ma incisive e

significative parole che ha detto prima della Santa Messa con le quali ha messoin risalto l’attività pressoché quotidiana degli Alpini nei paesi della valle, più chemai attivi con e per la cittadinanza soprattutto in questi momenti di difficoltà. Insintesi poche parole ma molti fatti.

Daniele Bertin

90° Sezione Valsesiana

Sara Villani, un’Alpina di SaleDa quando il Ministero della Difesa haaperto il servizio militare volontario anchealle donne, numerose sono state coloroche hanno partecipato alle selezioni peruna professione nell’ambito militare.Anche a Sale una ragazza c’è riuscita econ orgoglio del Gruppo Alpini locale,proprio nella specialità delle Truppe daMontagna. Sara Villani classe 1990,nipote del compianto capogruppo onora-rio Carrettiero Dino. Incorporata il 6dicembre 2010, è stata 3 mesi ad Ascolie poi, dal primo marzo, assegnata aPinerolo al 3° rgt alpini caserma Berardi.Incorporata nuovamente il 5 giugno2012; dal 12 giugno 2012 di stanza al 1°rgt art. terrestre – 6^ Btr. Caserma Perottidi Fossano (CN). Il Gruppo Alpini di Salenel congratularsi con Sara spera di aver-la presto tra i propri iscritti.

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Circa 300 pullman e innumerevoli mezzi pri-vati provenienti da tutto il Piemonte, Valled’Aosta, Liguria e Francia hanno portato,approssimativamente, 25.000 partecipantinella città gaudenziana in occasione del 15°Raduno degli Alpini del Nordovest. Le mani-

festazioni ufficiali hanno preso il via sabato 6ottobre con l’Alzabandiera presso il monu-mento all’Alpino e l’arrivo del LabaroNazionale seguiti dal conferimento della cit-tadinanza da parte del Comune di Novaraalla Brigata Alpina Taurinense con una sem-plice e suggestiva cerimonia nel salonedell’Arengo del Broletto. La domenica unosplendido sole autunnale ha accompagnatola giornata iniziata con la resa degli onori alLabaro Nazionale. E’ poi iniziata la lunga sfi-

lata aperta dai Gonfaloni di Regione,Provincia e Comune; sono seguite leAutorità e rappresentanze diverse, il LabaroNazionale, la Protezione Civile del 1°Ragrruppamento e i decorati a bordo diautomezzi. Ha poi preso le mosse la grandemassa degli Alpini con le Sezioni provenien-ti dall’estero e da altri Raggruppamenti,seguite da Francia, Valle d’Aosta e Liguriacon le piemontesi a concludere. La sfilata siè dipanata, con qualche forzatura folcloristi-ca di troppo, lungo le vie del centro storicovestite a festa e affollate di novaresi accorsiad assistere all’evento e applaudire gliAlpini, i Vessilli, gli striscioni, le bande, i cori.La nostra Sezione è stata presente con ilVessillo scortato dal Presidente Pavese,seguito dai Vice Presidenti Dalchecco e

Cassino, dai Consiglieri sezionali Bertin,Bisiani, Boccaccio, Ceva, Gamalero,Mazzucco, Persano, Pia, Venezia eZancanaro. Subito dietro i Gagliardetti deiGruppi di Alessandria, Arquata , Belforte,Borghetto, Bosio, Castellazzo, Felizzano,Garbagna, Gavi, Novi, Ovada, Quattordio,San Cristoforo, Sezzadio, Solero, Terzo,Tortona, Val Curone, Valenza, Vignole, IlCoro Valtanaro e il blocco formato da 130Alpini. Il numero dei Soci, dei Gruppi e dialtre realtà sezionali che hanno brillato per laloro assenza non è risultato adeguato al rilie-vo dell’evento che, in una scala di valori nelcorso dell’anno, si pone al secondo postoper importanza dopo l’Adunata Nazionale.Arrivederci nel 2013 a Ivrea auspicando unapiù corposa partecipazione.

NOVARA – 15° Raduno 1° Raggruppamento

UUNN RRIICCOORRDDOO EE UUNN OOMMAAGGGGIIOO AALLLL’’AAMMIICCOO MMUULLOOChissà quanti ricordi torneranno alla mente di chi ebbe la ven-tura di essere “conducente” al tempo di naja, vedendo il disegnocon i muli in cerchio, realizzato dell’imdimenticabile Novello eposto a corredare queste note,. Per l’abituale operazione di bru-sca e striglia, i conducenti formavano un circolo di 8 muli legatil’un l’altro per mezzo della catena del collare e, muniti degliappositi attrezzi, al comando di un caporale posizionato al cen-tro del cerchio, pulivano testa, collo e criniera, poi spalla, garre-se, petto e zampe. Con la strigliaveniva staccato lo sporco superfi-ciale più grossolano composto dapolvere, grumi di fango o letameed i peli morti. Con la brusca veni-va poi rifinito il procedimento conla rimozione delle polveri più sotti-li. I due attrezzi erano solitamenteusati in alternanza; per primaveniva passata la striglia su unaparte del mantello e, dopo alcunepassate del ferro, al comando delcaporale, veniva battuta su unsasso in maniera di scaricarla diquello che aveva raccolto.Seguiva, sempre a comando, l’ac-curata spazzolatura del pelo con labrusca. Al termine delle operazionii muli venivano portati all’abbeve-rata ed infine ricoverati in scuderia dove trovavano nella man-giatoia la loro razione di biada, il composto di cereali contenen-te avena, segale orzo e farro. Ogni notte il silenzio della caser-ma era rotto dal rumore degli zoccoli dei muli che battevano

sulla massicciata delle scuderie cullando il sonno di coloro cheli avevano amorevolmente accuditi. Nel corso delle escursioniestive ed invernali, al termine della giornata, i conducenti dopoaverli “sbastati” portavano i muli all’abbeveratoio da campo;dopo l’abbeverata, in mancanza della mangiatoia, i muli eranomessi in cerchio e sul loro testone veniva posizionata la“musetta” mentre il veterinario controllava l’eventuale presenzadi fiaccature ed il maniscalco gli zoccoli e la ferratura. Poi, final-

mente, i muli venivano portati al“filare” dove trovavano un po’ difieno e paglia e, solo dopo que-ste operazioni, c’erano il rancioed il meritato riposo per i con-ducenti. Mentre queste immagi-ni scorrono come in un vecchiofilm in bianco/nero, tutti ricor-diamo con serena nostalgiaquelli che furono i fedeli condi-visori di fatiche, in un periodoche ci aiutò a diventare uominiservendo la Patria in un glorio-so Corpo così magistralmentedescritto da Edmondo deAmicis: "...e poi venne su lenta,grave, bella nella sua apparen-za faticosa e rude, coi suoigrandi soldati, coi suoi muli

potenti l'artiglieria da montagna...." o con l’altrettanto significa-tiva figurazione di Giulio Bedeschi “... nascono e crescono cosìdal suo grembo come gli abeti, le "penne nere"; che per la loroterra e l'intero mondo sono poi gli Alpini; gli Alpini d'Italia"

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IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO

IN VISITA AL COMANDOTRUPPE ALPINE

Bolzano, 13 settembre 2012. Il Capo di StatoMaggiore dell’Esercito, Generale di Corpo

d’Armata Claudio Graziano, ha visitato il Comandodelle Truppe Alpine di Bolzano e alcune unitàdell’Esercito in Trentino Alto Adige. Dopo essere statoricevuto dal Comandante delle Truppe Alpine,Generale di Corpo d’Armata Alberto Primicerj, ilGenerale Graziano ha incontrato il personale militaree civile a cui ha rivolto il proprio saluto e apprezza-mento per le capacità dimostrate nelle numerosi atti-

vità condotte sul territorio nazionale e all’estero. Nelcorso della visita il Capo di Stato Maggioredell’Esercito ha incontrato le autorità locali di Bolzanoe di Trento, tra cui il Commissario di Governo diBolzano, dott. Valerio Valenti, il Sindaco della città diBolzano, dott. Luigi Spagnolli, il Presidente dellaProvincia di Bolzano, dott. Luis Durnwalder, ilCommissario di Governo di Trento, dott. FrancescoSquarcina, il Sindaco di Trento, dott. AlessandroAndreatta e il Presidente della Provincia, dott.Lorenzo Dellai, con i quali sono state valutate possi-bili collaborazioni e sinergie future. La visita delGenerale Graziano è poi proseguita nelle aree adde-strative della Val Pusteria.

MEDAGLIA D'ARGENTO AL VALORE DELL'ESERCITO ALL'8° ALPINI

Presso la caserma “Pio Spaccamela” di Udine, sede del Reparto Comando eSupporti Tattici “Julia”, lo scorso 14 settembre il Capo di Stato Maggiore

dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano, ha insignito la Bandieradi guerra dell’8° Reggimento Alpini della Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito.Il riconoscimento è stato conferito per l’impegno del reggimento in Afghanistan nel-l’ambito della missione ISAF (International Security Assistance Force) dove si èdistinto in numerose operazioni che, come si legge nella motivazione, hanno favori-to «significativamente la governabilità dell’area occidentale afghana» L’impegnodimostrato dagli Alpini della Julia in Afghanistan è stato determinante per l’assegna-zione del riconoscimento, concesso l’ultima volta a un Reggimento Alpino oltre 60anni fa, alla fine della seconda guerra mondiale. La decorazione va ad affiancaresulla Bandiera dell’8° l’Ordine Militare di Savoia (Fronte italiano 1915/18), laMedaglia d’Oro al Valor Militare (Fronte greco 1940/41), la Medaglia d’Oro al Valor

Militare (Fronte russo 1942/43), laMedaglia d’Argento al Volor Militare(Carnia 1913/17), la Medaglia diBronzo al Valore dell’Esercito (al BtgGemona - alto e medio Friuli 1976) ela Croce d’Argento al Meritodell’Esercito (al Btg. Gemona –Chimoio, Mozambico 1994). Con lamedaglia al valore dell’Esercito ven-gono premiati gli atti di coraggio com-piuti in attività militari non bellichesvolte dall’Esercito. La Medaglia

d’Argento al Valore dell’Esercito è stata conferita anche al primo caporal maggioreAndrea Mancino, distintosi per aver rischiato la vita riuscendo a mettere in salvoun’autocolonna nel corso di un’imboscata. Inoltre, la Medaglia di Bronzo al Valoredell’Esercito è stata assegnata ai capitani Andrea Zanini e Fulvio Menegazzo, tuttiappartenenti all’8°. Il generale Graziano, dopo aver ringraziato le autorità civili e reli-giose che con la loro partecipazione hanno testimoniato il forte legame tra leIstituzioni e le Forze Armate, ha ricordato tutti i caduti e feriti nell'adempimento deldovere. Rivolgendosi agli Alpini schierati, il generale Graziano si è complimentatocon gli uomini e le donne dell'8° per la professionalità con cui hanno operato inAfghanistan, per i traguardi conseguiti con la prova del livello di preparazione dellaforza armata che confermano il ruolo dell'Esercito nel sistema di sicurezza naziona-le e internazionale. La cerimonia si e' conclusa con il passaggio di consegne tra ilGenerale Giovanni Manione, che ha ceduto il comando della brigata "Julia", e ilGenerale Ignazio Gamba già Alpino della “Julia” dove ha ricoperto l’incarico di Capodi Stato Maggiore nel 2003.

PPRREEMMIIOO AALLPPIINNOO DDEELLLL’’AANNNNOOLo scorso 16 settembre Savona ha

accolto oltre duemila Alpini in occasionedel conferimento del premio nazionale“Alpino dell’anno”. I riconoscimenti vengo-n oa n n u a l -m e n t eassegnatia un mili-tare inservizio edue inc o n g e -do.. Sonostati pre-miati il Sergente Maggiore MirkoMaddaleno del 2° Reggimento Alpini “che èintervenuto prontamente per sottrarre daun’aggressione il proprietario di un bar cheera stato coinvolto da due energumeni”,Mauro Chieppo, Alpino in congedo, “peressere riuscito a portare via un anziano

disabile e badante dal-l’abitazione colpita daun’incendio”, mentreun diploma di merito è

stato asse-gnato adA d r i a n oFrignati, clas-se 1932, “unAlpino che intutta la suavita ha svoltoattività dic a r a t t e r esociale nel

mondo”. Quest’annol’appuntamento è risul-tato particolarmenteimportante. ricorrendoil 140° di fondazionedelle Truppe Alpine el’80° della fondazione

della Sezione che il 12maggio 1932, dopo 10anni trascorsi alle dipen-denze della Sezione diGenova, con la nascitadella provincia di Savona,acquistava la completaautonomia. La tre giornilegata alla trentottesimaedizione del premio, conil patrocinio dellaRegione, della Provinciae del Comune di Savona,ha visto svolgersi unanutrita serie di manifesta-zioni consistente inmostre e concerti di cori efanfara . Alla cerimoniaha partecipato fra gli altri,il Vice Comandante delleTruppe Alpine, Generaledi Divisione Fausto

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II lleett ttoorr ii cc ii ssccrr iivvoonnoo

Ritorno al futuro ……e poi!Nel numero precedente del “Portaordini”, con riferimento all’articolo

“Ritorno al futuro”, ho evidenziato per similitudine alcuni comporta-

menti razionali e irrazionali che ognuno di noi può tenere per costrui-

re il prossimo domani dell’associazione A.N.A. Se le persone hanno

interiorizzato gli aspetti sovra esposti, o sviluppato e affrontato questo

problema in altra sede, sarà più proficuo e avrò qualche speranza che i

dieci lettori mi seguano nel “Ritorno al futuro… e poi!”. Per portare in

positivo una situazione di disagio, di cambiamento, quando si tenta di

percorrere strade nuove, le vicende che s’interpongono hanno bisogno

di un’analisi strutturale e organizzativa, senza lasciar nulla al caso. In

questo vengono in aiuto metodologie che ho usato, anche in situazioni

complesse, e mi hanno dato risultati lusinghieri. Una di queste è il

ricorso all’analisi SWOT. Il termine è un acronimo, per adesso vorrei

solo far capire il concetto e come questo può aiutare, con l’aiuto delle

persone, a risolvere concretamente un problema. In realtà, è un poco

come chiedersi perché mai uno va dal dentista quando soffre di mal di

denti. Se dobbiamo prendere una decisione, qualsiasi essa sia, è nor-

male che ci si rifletta sopra e si analizzino le varie scelte e le conse-

guenze che ci deriveranno dall'avere adottato una scelta anziché un’al-

tra. Ognuno tende a compiere una disamina di ciò che potrà capitargli

dopo avere deciso cosa fare e come farlo, o magari dopo avere scelto

di non decidere assolutamente niente e di rinviare tutto a tempi miglio-

ri. Quello che voglio dire è che, si definisca in un modo o in un altro.

Vagliare i pro e i contro di una qualsiasi decisione è cosa che avviene

normalmente e che tutti facciamo. Come dire che anziché sedersi die-

tro ad un tavolino e analizzare le conseguenze della decisione che stia-

mo per prendere facendolo in modo empirico o intuitivo, con l'Analisi

SWOT siamo "costretti" a sezionare e studiare il tutto seguendo uno

schema che ci obbliga a seguire un percorso tracciato. Un poco come

una passeggiata nei boschi o in montagna: può scegliersi di procedere

a istinto, tenendo d’occhio il punto in cui si desidera arrivare, oppure

seguire sempre il sentiero e non abbandonarlo mai. La seconda scelta

è, ovviamente, quella raccomandata dalle guide. L'Analisi quindi è un

po' come il nostro sentiero nei boschi o in montagna: essa ci guida

attraverso un percorso e ci suggerisce i passaggi da seguire e gli erro-

ri da evitare. Il presupposto fondamentale perché possa essere effica-

ce e utile, consiste nel maggior coinvolgimento di quanti possano dare

un contributo alla discussione e quindi alla decisione. Qui’ si potrebbe

discutere a lungo su quanti debbano essere coinvolti. Vedi esempio

alcune persone rappresentanti dei Gruppi. Il concetto generale è che

partecipano tutti quelli che hanno la capacità di esprimere un giudizio

motivato e valido. Si rende inevitabile trattarsi di persone in grado di

dare un contributo al dibattito e di mantenere pari riservatezze.

Naturalmente, più elevato è il compito affidato al gruppo, più alte

saranno le motivazioni che ne deriveranno a chi vi prende parte.

L'argomento è stato analizzato da Daniel Goleman, nel suo volume

L'intelligenza emotiva. Goleman ci ricorda che esistono tre competen-

ze motivazionali che caratterizzano gli individui che eccellono nei vari

campi. 1 "La spinta alla realizzazione", cioè l'impulso a migliorarsi o

a eccellere. 2 “L’impegno", vale a dire la capacità di fare propri gli

ideali e gli obiettivi dell'organizzazione o del gruppo. 3 ''L’iniziativa e

l'ottimismo", cioè le competenze affini che mobilitano le persone a

cogliere le opportunità e consentono loro di superare con facilità insuc-

cessi e ostacoli.” Per finire questa introduzione all'analisi SWOT, rile-

vo una volta di più che si tratta di un esercizio lungo e complesso; che

prende molto tempo e costa fatica; che deve essere affrontato con gran-

de impegno e serietà; che deve essere intrapreso soltanto se vi si crede

e si voglia raggiungere un risultato, perché in caso contrario è meglio

lasciare stare; che deve avere la piena e convinta investitura dall’alto

della Associazione. Deve coinvolgere tutti coloro, nei limiti ragione-

voli della composizione numerica in un gruppo di lavoro, il quale deve

appunto lavorare e non perdersi in confusione, parole e considerati in

grado di dare il loro contributo; lavorare intensamente senza compro-

mettere la concentrazione. Questa mancanza può costringere a rico-

minciare tutto daccapo. Influisce però in egual modo positivamente a

costituire, per le persone chiamate a fare parte del progetto un ecce-

zionale e insostituibile strumento di motivazione e di soddisfazione

personale. L'intero esercizio consiste nell'analizzare la posizione del

Gruppo preso alla luce di ciò che s’intende fare. L'analisi deve essere

obiettiva e razionale. I facili entusiasmi o i persistenti pessimismi non

servono. Le ambizioni personali, ancora meno. Poiché si tratta nor-

malmente di scegliere di procedere verso una strategia di crescita e di

cambiamento, vanno pure esclusi,,argomentazioni non confessabili ma

sempre presenti in molti del tipo,"quale interesse ho io, che il gruppo

vada avanti in quella direzione,dove la mia posizione rischia di perde-

re importanza/prestigio/autonomia?" e via discorrendo. Per questo

motivo, ma non solo, la direzione del gruppo di lavoro che dovrà con-

durre in porto l'Analisi dovrà essere affidata a persona validissima,

capace non soltanto di estrarre da tutti il massimo contributo, ma anche

di individuare quelle persone non propriamente in buona fede (ve ne

sono sempre) e i cui commenti riflettono più l'interesse personale che

quello dell’associazione medesima. I parametri sono quattro: •

Strength • Weakeness • Opportunity • Threats e le loro iniziali forma-

no appunto la sigla SWOT. Corrispondenti iniziali in lingua italiana. •

Forza • Debolezza • Opportunità • Pericolo. In pratica, esaminare le

scelte che ci stanno davanti, vagliandone in profondità ogni aspetto,

anche quello che a prima vista può apparire il più marginale e trascu-

rabile. Nel farlo, dobbiamo seguire il sentiero tracciato, cioè i quattro

parametri o paletti. La tecnica è quella del "brainstorming" (letteral-

mente "tempesta di cervelli") condotta attraverso un gruppo di lavoro

guidato da un moderatore che sappia il fatto suo. Qui’ mi fermo, il

passo successivo sarebbe quello di esaminare nel dettaglio i quattro

parametri sopra accennati e impostare la pianificazione. Se i miei dieci

lettori sono sopravvissuti, fin qua, hanno perlomeno accolto che esi-

stono metodi per trasformare, una volta preso coscienza, un problema

in una soluzione.

Marco Tagliafico

“FUORI TEMPO MASSIMO”Egr. Direttore, Sul Portaordini n. 3 del mesedi Ottobre è apparso un articolo intitolato“Camminando ancora sulla Ring Road” chemio malgrado mi coinvolge. Massimo rispet-to per chi la pensa in modo diverso, ma senon c’è convergenza ognuno resta sui propriconvincimenti.Le considerazioni fatte:“Questo evento (…) ha avuto solo un neo”,“….buccia di banana…” ecc. pur rispettabili,sono certamente tardive (sono passati 5

mesi) e quella sera del 27 Aprile, di tempoper intervenire ce n’era. Del resto non siamotutti uguali; c’è a chi piace camminare, e achi andare in bicicletta: io sono uno di que-sti.

Con simpatia,Cons. Sez. Piergiuseppe Pia

Non c’è limitazione di tempo per esporre le

proprie opinioni, in quanto come ben noto ilnostro giornale non è un quotidiano, quindinessuna notizia può essere considerata“fuori tempo massimo”. Neppure è detto chesia impossibile fra diversi punti di vistainstaurare un dialogo e non cìè dialogo seuno degli interlocutori non sottopone a dibat-tito le sue convinzioni.. La rubrica “i lettori ciscrivono” è la giusta palestra in cui scam-biarsi idee e opinioni, magari costruttive.

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Domenica 30 settembre, con un gruppo di Coristi Pensionati del Coro

Montenero della Sezione Alpini di Alessandria, ci siamo dati appuntamen-

to per il pranzo presso il RIFUGIO DOMUS ALPINORUM in Frazione

Pallavicino, nel comune di

Cantalupo Ligure. Eravamo

una trentina tra Coristi

Pensionati e i loro familiari

e, dopo il pranzo – curato da

Martino Borra e da sua

moglie – il canto ha preso il

sopravvento sulle chiacchie-

re e allora..: canti alpini,

ovviamente, canti popolari e

di montagna ci hanno dato

la possibilità di risentire

quell'eggregore che ha sem-

pre legato i cantori del Coro

Montenero. L’atmosfera di serenità e di amicizia che si respirava interagi-

va dolcemente con uno splendido sole che illuminava la folta vegetazione

in cui è immerso il Rifugio Alpino. Vegetazione formata da carpini, quer-

ce, boschi di conifere. Un ambiente dove si respira un’aria di serenità e

dove lo spirito si ritempra. Abbiamo scattato alcune foto per immortalare

questo incontro sia all’interno che all’esterno della Casa degli Alpini. La

“Casa” è posta alle pendici del Monte Giarolo ad una altitudine di circa

1.000 metri s.l.m.; è stata “ricavata” da una stalla in legno e lamiera di

circa 200 mq., dismessa e donata agli Alpini. Sette anni di lavoro e la dedi-

zione di un gruppo di volontari e di tutti i gruppi della Sezione ANA di

Alessandria hanno portato alla creazione di un fabbricato in muratura

composto da due ampi saloni oltre a ingresso, cucina, due bagni e due

stanze fornite di letti. L’inaugurazione avvenne nell’anno 2000, nella

prima domenica di agosto, in occasione della festa del Giarolo. Tornato a

casa ho ripensato ai momenti di allegria trascorsi insieme ai miei vecchi

amici e ho sentito la necessità di scrivere due righe non soltanto per ren-

dervi partecipi delle belle ore trascorse, ma anche e soprattutto per segna-

lare a tutti voi un luogo accogliente ove si possono trascorrere ore in asso-

luta serenità in una struttura fornita di ogni confort. Noi sicuramente ci tor-

neremo ma a tutti quelli che leggono, l’invito a contattare i responsabili

del Rifugio per godere di un ambiente incontaminato, immerso nella natu-

ra e circondato da un magico silenzio, lontano dai rumori e dallo smog

della città. Anche l’ultimo tratto di strada è stato asfaltato, per cui ora tutto

il percorso per raggiungere il Rifugio si presenta facilmente

percorribile. Il sole che ci ha accompagnato per tutto il perio-

do di permanenza al Rifugio ci ha così voluto dare il benvenu-

to in una giornata che rimarrà impressa per molto tempo nella

nostra memoria.

Giampiero Bacchiarello

Il rifugio è a disposizione di tutti gli Alpini dellaSezione di Alessandria e delle loro famiglie. Le per-sone cui fare riferimento sono: Carlo Giraudi: Tel. 0131 225500Martino Borra: Tel. 0143 71923 Cell. 340 3414757

1111

La pubblicità su "Il Portaordini" arriva trime-stralmente in 2600 famiglie, gli interessatipotranno usufruire dei seguenti spazi: PAGINA INTERA - ½ PAGINA - ¼ DI PAGINA -TRAFILETTO

UN'OCCASIONE PER FARTI CONOSCERE E FAR CONOSCERE I TUOI PRODOTTI

II lleett ttoorr ii cc ii ssccrr iivvoonnoo

,…Ancora sul futuro dell’A.N.ACaro Direttore, scrivo queste poche righe lasciando a penne più prolifiche

le stravaganti divagazioni sull’antica civiltà Maya o sui Garibaldini. -

A.N.A. quale futuro? La risposta, per chi non vuole nascondere la testa

nella sabbia come gli struzzi, è una sola e molto semplice: siamo ,“rerum

sic stantibus” (così stando le cose, visto che - come sappiamo – la norma

relativa al servizio militare obbligatorio non è stata ancora abolita bensì

sospesa) una specie in via d’estinzione con prospettiva di una futura iscri-

zione al WWF. Il giorno in cui si dovesse verificare il fatidico e definitivo

ammainabandiera nulla vieterà, a coloro che vorranno raccoglierne e per-

petuarne valori e tradizioni, di costituirsi in apposita Associazione che ope-

rerà in tal senso. Occorre avere il buonsenso ed il coraggio di accettare

spiacevoli eventi quali la morte o la fine di un ciclo che in madre Natura o

nel corso della storia umana si verificano normalmente ed in modo inelut-

tabile, evitando di ricorrere a penosi e presuntuosi tentativi di esorcizzarne

gli affetti (in medicina sono definiti “accanimenti terapeutici”)! Quanto al

nostro bravo Presidente Nazionale non posso condividere la tesi che le

delibere dei CDN che hanno preceduto la sua gestione siano dogmi immu-

tabili o vincolanti. Mi è sufficiente ricordare che nel corso della gestione

Parazzini – correva l’anno 1998 se ben ricordo – venne finalmente supera-

ta la vergognosa delibera del CDN dell’aprile 1988 che, con determinazio-

ne e tempismo degni di miglior causa visto che erano nel frattempo tra-

scorsi oltre 40 anni dalla fine del secondo conflitto mondiale, escludeva

dalla nostra Associazione coloro che, non per propria scelta, avevano pre-

stato servizio militare nella Divisione Alpina Monterosa. Tornando al tema

attuale, debbo purtroppo confessare che dalla nostra Sede Nazionale mi

sarei aspettato argomentazioni più consistenti e soprattutto più convincen-

ti.

Alpino Sassi Giuseppe

P.S.: Dopo aver esaminato, sul recente N°9 – ottobre 2012 – de l’Alpino, il

nuovo fregio inventato per il SOCIO AIUTANTE ho motivo di ritenere

che le nostre diatribe sull’argomento siano ormai da considerare come

mere esercitazioni da salotto. Peccato: mi ero illuso che il centralismo

burocratico di infausta memoria avesse risparmiato almeno la nostra Sede

Nazionale che, ovviamente, a questo punto non prenderà neppure in consi-

derazione la possibilità di indire sulla “vexata quaestio” un semplicissimo

e democratico referendum tra tutti i soci.

Era facilmente ipotizzabile che l’argomento avrebbe suscitato l’interessedi molti Soci. Più che ovvio, quindi, dar voce alle diverse anime che com-pongono la nostra Associazione, giustamente preoccupate per gli scenariche si andranno a delineare nel nostro futuro Un’ancor più ampia parte-cipazione è auspicabile, è dagli umori della base che le valutazioni potran-no avere supporto in quanto una delle peculiarità di cui da sempre ci fac-ciamo vanto è l’assoluta pari dignità fra il Generale e l’ultimo degli Alpini.

UNA BELLA GIORNATA AL RIFUGIO DOMUS ALPINORUM

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Realizzo di essere giunto in una delle mete più ambite dai turistidi mezzo mondo solo quando il carrello del grosso Boeing 767

si posa sulla stretta pista dell’aeroporto di El Alamein. La sottile stri-scia d’asfalto come una rasoiata taglia la sabbia del deserto nellosplendido scenario del Mediterraneo egiziano, dove fra lunghissimespiagge bianche che si tuffano nel mare turchese, i ritmi sono scan-diti dal sorgere e tramontare del sole e i colori sono un susseguirsidi infinite emozioni. Soprattutto, però, traduco in realtà il sogno cul-lato da tanto tempo di trovarmi sulle orme dellla leggendaria“Folgore” e andare allascoperta di quanto rimastodella famosa, tragica bat-taglia fra le forze dell’Assee le truppe delCommonwealth. Lungo lalinea di El Alamein si com-batté la più cruenta dellebattaglie di tutta la guerrasul fronte africano.Devono qui essere ricor-date con rispetto entram-be le parti in lotta, sia lacombattività dell’«AfrikaKorps» del marescialloRommel, che la tenaciadell’8.a Armata britannica, Ma quello che si impose fu il sacrificiodegli italiani della Divisione Paracadutisti «Folgore» che combatte-rono fino all'ultimo anelito, distinguendosi per tenacia e attacca-mento alla Patria. Anche gli Inglesi riconobbero questo immanesforzo militare, famosa è la frase del Generale Montgomery:"Dobbiamo inchinarci davanti ai leoni della Folgore". E’ altresi dove-roso ricordare in questa battaglia, le Divisioni Trieste, Littorio,Trento, Bologna, Ariete, Brescia, Pavia, 31° Guastatori, e ilBattaglione «Giovani Fascisti», i cui componenti, tutti giovanissimi,si immolarono balzando dalle trincee scavate nella sabbia e get-tandosi di corsa sotto i carri armati inglesi per farli saltare in aria conle «mignatte», le bombe a tempo dotate di un dispositivo a calami-ta. In 27 giorni 5700 Caduti italiani (tra i quali 35 Medaglie d’Oro alValor Militare), 4.200 tedeschi e un numero imprecisato di combat-tenti inquadrati sotto la bandiera britannica. Da El-Alamein prese lemosse, il 23 ottobre 1942, l’ultima controffensiva inglese agli ordinidel generale Montgomery con forze schiaccianti: 1100 carri armati

contro 500 e totale predominio dell’aria. L’avanzata della fanteriamotorizzata appoggiata, oltreché dall’aviazione, da sbarchi aTobruk e a Marsa Matruk che prese alle spalle le forze italo-tede-sche. Il 20 novembre la Cirenaica sarà ancora una volta perdutaper l’Asse e, questa volta, per sempre. In questo 2012, ricorre il set-tantesimo anniversario dell’inizio di questa battaglia che vide coprir-si di gloria migliaia di soldati italiani e numerose sono le cerimoniecommemorative previste. Quella cui abbiamo partecipato inizia dibuon mattino con la resa degli onori seguendo un collaudato, sem-

plice e toccante protocolloche prevede la sfilata deiLabari presenti, lungo ilviale d’accesso al Sacrario;segue un grande tricoloread accompagnare la coronacommemorativa che vienedeposta all’ingresso del tor-rione ottagonale al cui inter-no sono conservate le spo-glie di 4.600 Caduti noti eignoti. Su di una bassa col-linetta distante poche centi-nania di metri a ovest sorgel’edificio che segna laQuota 33, nota per l’opera

certosina di Paolo Caccia Dominioni, con la lunga e difficoltosaricerca delle salme dei Caduti, culminata con la costruzione delSacrario italiano da lui progettato. Lasciato questo luogo dove nonè difficile ritrovarsi le lacrime agli occhi, si visitano i Sacrari tedecoe inglese, Il cimitero di guerra britannico con le lunghe file di lapidiemergenti dalla sabbia abbacinante. Si giunge quindi al museodella battaglia che custodisce relitti di corazzati, automezzi e arti-glierie delle forze in lotta, numerosi cimeli e fotografie dell’epoca eplastici della battaglia. Infine si sosta, al Km 111 punto massimodell’avanzata delle nostre truppe, in riverente omaggio alla lapidecommemorativa che reca la celebre scritta “Mancò la fortuna non ilvalore – 1/7/1942”. Il rimanente è solamente cronaca turistica, conle piramidi, la sfinge, le oasi, il sito ove anticamente sorgeva il favo-loso faro di Alessandria, i cammellieri che ti fanno pagare 10 € peril giro sul gibboso quadrupede e poi te ne chiedono 40 per fati scen-dere, i venditori del tutto e di più che pertinacemente cercano diappiopparti il “Rolex vero Napoli”.

E l A l a m e i n

Ancora un altro attacco, ancora un caduto (il 52°) inAfghanistan. In seguito alle ferite riportate nel corso di un

attentato ai fini di terrorismo da parte di un gruppo d’ insorti, il 25ottobre è deceduto il 24enne, originario di Arma di Taggia (IM)

caporale Tiziano Chierotti, in forza al 2° Reggimento Alpini,di stanza nella caserma di San Rocco Castagnaretta diCuneo. Lo scontro a fuoco, ha avuto luogo nel distretto diBakwa, nella provincia di Farah, a sud di Herat, nel corso diun'operazione congiunta della Task Force South East conunità del 207° Corpo del-l'esercito afghano. Altri treAlpini sono rimasti coinvol-ti nell'evento ma nonhanno, fortunatamente,riportato gravi ferite. GliAlpini tutti e la SezioneA.N.A. di Alessandria inparticolare, si uniscono alcordoglio dei familiari delCaduto e inviano un senti-to “Forza ragazzi” ai feriti,con gli auguri di prontaguarigione.

Ancora una penna mozza

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Il 21 ottobre scorso presso la Sede sezionale si è tenuta l’annualeRiunione dei Capigruppo. Dopo la cerimonia dell’alzabandiera, allapresenza del Presidente Pavese, del Presidente Onorario Gobello,dei Consiglieri Boccaccio, Cassino, Caldirola, Ceva, Donà,Gamalero, Mazzucco, Persano, Venezia, Zancanaro e del

Segretario Barletta hanno avuto inizio i lavori. Dall’appello sonorisultati presenti i Capigruppo di Alessandria, Arquata, Belforte,Carrega, Cassano Spinola, Castellazzo B.da, Felizzano, Fubine,Gavi, Madonna della Villa, Novi, Ovada, Quattordio, San Cristoforo,Sezzadio, Solero, Terzo, Tortona, Val Curone, Val Grue, Valenza,Vignole B.ra, i Presidenti dei Cori Montenero e Valtanaro. Gli inter-venti dei Capigruppo hanno evidenziato le rispettive problematicheriscontarte nel corso dell’anno sociale, che risultano pressoché inva-riabilmente comuni, quali il progressivo calo del numero di Socisenza adeguati rimpiazzi con la conseguente difficoltà di mettere inatto iniziative possibilità di sensibilizzazione verso gli “Alpini dor-mienti”. I Capigruppo sono stati poi sollecitati al totale intervento allepiù importanti manifestazioni associative che risultano esserel’Adunata Nazionale, il Raduno del I° Raggruppamento e il RadunoSezionale; essendo la nostra una piccola Sezione per poter ben figu-rare si ha bisogno della partecipazione il più possibilmente comple-ta. Dopo la presentazione da parte del tesoriere sulla consistenzadelle donazioni finalizzate all’aiuto alle popolazioni terremotatedell’Emilia si apre la discussione sulla destinazione dei suddetti fondicon il rinvio alla decisione finale al momento in cui la raccolta sarà

completata e accertata la totale consistenza. L’attenzione si è poifocalizzata sul punto 4 dell’O.D.G. riguardante le modalità di recapi-to del giornale sezionale il Portaordini risultando ormai, con le attua-li tariffe, più alte le spese postali che non la stampa stessa del gior-nale e diventate insostenibili per le modeste risorse sezionali. Adeccezione dei Gruppi di Felizzano e Solero, che provvederanno allaconsegna porta a porta i restanti Capigruppo presenti si sono residsponibili nel far carico alle casse dei rispettivi Gruppi dell’onere dispedizione ai propri associati. Si rimane ora in attesa della rispostadei Gruppi ingiustifcatamente assenti all’importante appuntamento. ICapigruppo vengono poi esortati nell’inviare al giornale le notizieriguardanti l’attività sociale in quanto il nostro periodico è la voce, ilpunto d’incontro, le notizie, il pensiero, il miglior collante fra laSezione e i Gruppi che la compongono. Non si scordi, inoltre, cheproprio l’esposizione di quanto gli Alpini siano presenti e attivi sul ter-ritorio possa essere il miglior veicolo di sensibilizzazione di potenzialinuove iscrizioni e non ultimo sia gratificante, per chi si prodiga albene di Gruppo e Sezione avere il piacere di vedere riconosciuta lapropria opera. A seguire vengono rese note le nuove disposizioni inmateria fiscale e le diverse norme cui i Gruppi dovranno attenersid’ora in poi. Infine sono presentate le più immediate manifestazioniche andranno a svolgersi a livello sezionale e di Gruppo con il con-seguente invito ai Capigruppo nel comunicare per tempo le date incui intendano promuovere manifestazioni locali onde evitare sovrap-posizioni con conseguente frazionamento dei partecipanti.Auspicando una maggior partecipazione in futuro da parte deiGruppi assenti, si sono chiusi i lavori.

RIUNIONE DEI CAPIGRUPPO

II lleett ttoorr ii cc ii ssccrr iivvoonnoo

Caro Ceva, riscontro la tua risposta per precisarti che ho scritto a te non inquanto aì singolo associato ma quale direttore del periodico che aveva pubbli-cato le riflessioni di Tibaldeschi nella convinzione che il mio contributo potesseessere utile al dibattito presente sul “Portaordini”. La tua risposta, sinceramen-te, mi stupisce un po’: il rischio di diventare un circolo ricreativo lo correremmosolo se dovessimo davvero chiuderci nella nostra “torre eburnea” (o, meglio,“torre verde”) abdicando a quei compiti di trasmissione di valori e stile di vitache da sempre hanno costituito il principale oggetto della nostra attività.

Cordiali saluti, tuo Corrado Perona

Proprio allo scopo di contribuire al dibattito sull’argomento da parte dei Soci èstata pubblicata integralmente la prima tua missiva, come d’altronde per cor-rettezza d’informazione, lo sono tutte le altre che pervengono dai lettori, non-ché la presente. Quanto alla seconda parte del contenuto non penso sia poitanto stupefacente l’apprendere che ci siano diverse correnti di pensiero inmateria, sono abbastanza diffusi gli echi su carta stampata e web.

Ancora da Perona

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ad Alessandria siamo in :

Piazza della Libertà 40 - Piazza Garibaldi 58 - Corso 100 Cannoni 25 - Via Dante 102

P.zza Mentana 36 (Zona Pista) - Via Genova 209 (Spinetta Marengo) - C.so Acqui 301 (Zona Cristo)

Operazione congiunta delle forze di sicurezza afganecon i militari italiani porta al ritrovamento di otto ordi-gni esplosivi

Farah, 4 ottobre 2012 Unitàafgane del 207° Corpo d’Armatadell’esercito e del 606° Corpo dipolizia, in collaborazione conforze italiane della Task ForceSouth, hanno concluso oggiun’operazione nella provincia diFarah che ha portato al ritrova-mento di otto ordigni esplosivi.L’operazione, pianificata dalleforze di sicurezza locali con ilcontributo della Task ForceSouth di stanza a Farah, havisto il dispositivo congiunto dipattuglie afgane e italiane costi-tuite da Alpini del 9° reggimentodell’Aquila e da Bersaglieridell’8° reggimento di Caserta -raggiungere e mettere in sicurezza una zona situata circa 2 chilome-tri a sud del villaggio di Sirak, dove i team specializzati del 32° reg-gimento genio hanno ritrovato e neutralizzato sei razzi da 122 mm edue da 107 mm. Gli ordigni erano ben conservati e suscettibili diessere utilizzati per attacchi imminenti ai numerosi presidi delle forzedi sicurezza afgane presenti nella zona.

La provincia di Herat inaugura una scuola realizzata dal

contingente italiano

Herat, 10 ottobre 2012 – È stata inaugurata nei giorni scorsi la scuo-la pubblica di Kusk I Bad I Sabah, in provincia di Herat, realizzata dalProvincial Reconstruction Team (PRT) - CIMIC Detachment, l'unitàdel contingente italiano che assiste le autorità afghane nel processodi sviluppo e transizione della provincia. L’opera, del valore com-plessivo di 115 mila euro, è costitui-ta da otto aule completamente equi-paggiate di banchi, cattedre e lava-gne e permetterà a oltre 300 bambi-ne e bambini del villaggio di fre-quentare le classi primarie e medieinferiori. L'impegno a sostegno del-l'istruzione in Afghanistan, dove il45% della popolazione ha un’etàinferiore ai 15 anni, è una delle prio-rità del PRT-CIMIC Detachment,che dal 2005 ha realizzato infra-strutture di base e altri progetti perun valore complessivo di 8,4 milioni di Euro ed ha ricevuto un atte-stato formale di merito da parte del Ministro dell'Istruzione di Kabul,

in occasione della Giornata dell'Insegnante tenutasi lo scorso 3 otto-bre a Herat. Sempre nella provincia di Herat il contingente italiano harealizzato un importante progetto infrastrutturale che ha consentito,con un investimento di 70 mila euro, di rafforzare gli argini del tor-rente nei pressi del villaggio di Gol Vafa con undici gabbioni di con-tenimento posati nell’alveo del corso d’acqua per proteggere l’abita-to da eventuali alluvioni e preservare importanti porzioni di terrenofertile dall’erosione della corrente. Il PRT - CIMIC Detachment è l'u-nità del contingente italiano guidata dal colonnello Aldo Costigliolo ecostituita da elementi del 1° Reggimento artiglieria da montagna diFossano e del CIMIC Group South, un reparto multinazionale spe-cializzato nella cooperazione civile e militare con sede a Motta diLivenza. L'unità gestisce una serie di progetti di sviluppo a favoredelle autorità e comunità locali finanziati con fondi del Ministero dellaDifesa. Nel 2012 sono stati avviati 40 progetti per un valore com-plessivo di circa 5 milioni di euro. Tutti gli interventi saranno comple-tati entro marzo 2013 mentre in questi giorni è in via di definizione ilprogramma per l’anno prossimo

Magg. Mario Renna

Tappeti di speranza

Grande successo per la mostra-mercato di tappeti realizzata dalledetenute del carcere femminile di Herat . Aiutare le detenute del car-cere di Herat a ricostruirsi un futuro. Queste sono le finalita’ dellamostra-mercato di tappeti e artigianato locale organizzata dalProvincial Reconstruction Team (PRT) - Cimic Detachment di Herat,su base 1° Reggimento artiglieria da montagna di Fossano e CIMICGroup South di Motta di LIvenza. L’esposizione e la vendita, orga-nizzata nell’Aula 150 di Camp Arena, ha visto una numerosa edappassionata affluenza di militari e personale civile della base, inte-ressati all’acquisto di qualche bel tappeto e, perché no, a contribuireal miglioramento delle condizioni di vita delle detenute e dei figli chevivono con loro

Capitano Andrea Spada

DAI NOSTRI ALPINI IN AFGHANISTAN

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CORO MONTENERO

EVOLUZIONE DI UN CORODopo quasi quarant’anni di attività, un bilan-cio del lavoro sin qui svolto ci sembra dove-roso anche in considerazione dell’evoluzioneche la nostra compagine corale ha avuto sindal lontano 1974. Come quasi tutti i cori,anche noi siamo nati per spirito di emulazio-ne e per l’entusiasmo di alcuni (allora) gio-vani che probabilmente non immaginavanoche quel loro sogno potesse avere un cosìlungo avvenire. Ma se quell’idea, nata quasitrentanove anni fa, è ancora viva e presen-te, lo si deve probabilmente al fatto che intutti questi anni il Coro ha saputo lentamen-te ma costantemente migliorarsi, trovandoquegli stimoli e quell’indispensabile ricambiogenerazionale che gli consentisse di regge-re alla prova del tempo. Naturalmente in tuttiquesti anni, ci sono stati momenti idilliaci incui tutto andava per il meglio, ed altri dioggettiva difficoltà nei quali è stato necessa-rio stringere i denti e dare fondo a tutta lapassione per poterli superare. In queste fasidi “stanca”, il canto rischiava di trasformarsida effettiva finalità del Coro, a mero contor-no al piacere di fare gruppo, di stare insie-me. In buona sostanza, se prima si stavainsieme per cantare, dopo si cantava soloper stare insieme. E’ proprio questo appa-rente gioco di parole il vero dilemma con ilquale, prima o poi, tutti i cori devono con-frontarsi scegliendo, compatibilmente con ipropri mezzi e le proprie aspirazioni, qualesarà il loro futuro percorso ed il modo di “farecoro”. La soluzione ideale sarebbe quella dicantare benissimo e divertirsi come pazzima questa resta un’utopia. Il nostro Coro,

prendendo a prestito le parole del Maestro,“ha cercato negli ultimi anni di acquisire unaprecisa e consapevole personalità vocaleimparando poco a poco che il proprio suononon è l’ineludibile risultato della somma ditrenta voci diverse e prive di duttilità, manasce dalla volontà e dalla ricerca di creareun suono comune”. Questa, ovviamente,non rappresenta la ricetta ideale, ma soloquella che ci siamo scelti pur nella consape-volezza che non sarebbe stata né facile népropriamente “alpina”. Non è stata facileperché i nuovi traguardi che ci siamo posti,hanno richiesto e richiedono prove assiduecaratterizzate da un costante lavoro nelquale la passione ha un peso determinantein quanto gli (auspicati) risultati difficilmentevengono immediatamente percepiti dai cori-sti. Inoltre, questo tipo d’impostazione neces-sita di una programmazione alquanto lunga,con conseguente “irrigidimento” dell’attivitàdel Coro, per cui l’impegno improvviso oimprevisto spesso non può essere accolto.Una scelta, dicevamo, anche non propria-mente “alpina” perché i cori che provano acantare in un certo modo, non sono conside-rati propriamente “Alpini”. A tal proposito, cisembra illuminante ricordare quanto scrittosul nostro “Portaordini” nel lontano 2003 dalcompianto E. Castagnone il quale, dissertan-do di cori più o meno alpini, affermava che:“Nel panorama del canto corale figurano duesoggetti. Uno è rappresentato dai Cori uffi-ciali, istituzionali. Alcuni appassionati delcanto corale si assemblano, uscendo dairanghi…. La passione per il canto che li ha

mossi non è più fine a se stessa: è lo stimo-lo per raggiungere il "mosaico" perfetto, lasezione aurea. Il distacco è compiuto. Sonoun "corpo speciale" che si affianca all'A.N.A.E come in tutti i "Corpi speciali", vige il"Codice Rosso". Per raggiungere il "mosai-co" perfetto, vanno recisi, con dolore masenza esitazione, i rami secchi (dei quali faparte anche chi scrive) . La qualcosa è nonsolo legittima, ma obbligata: eppur, va detto,non proprio "alpina". Il fatto di aver sceltoquesta strada, ci ha fatto guadagnare indub-biamente stima e prestigio, ma ci ha resosostanzialmente estranei all’ambiente asso-ciativo il quale, non di rado, ci rimprovera unascarsa partecipazione alle attività sezionali.In quest’ottica, il Coro Sezionale è conside-rato come un “coro di servizio” sempre a dis-posizione e pronto ad intervenire quandospecifiche occasioni (messe, raduni, celebra-zioni ecc.) lo richiedono. Anche questo è unmodo di “fare coro”, indubbiamente apprez-zabile per lo spirito di servizio che richiede eper la profonda “Alpinità” che lo ispira, manon è il nostro. Noi siamo stati sempre orgo-gliosi di rappresentare la Sezione diAlessandria: lo abbiamo fatto al meglio dellenostre possibilità tanto sul palcoscenico piùprestigioso, quanto al concerto per il Gruppopiù sperduto. È nostra intenzione continuarea farlo purché ci si metta in condizione diesprimerci sempre al meglio. Per alcuni tuttoquesto è superbia, per noi è solo voglia dicantar bene.

Renato Ivaldi

OccimianoFra i concerti tenuti dal Montenero dopo la pausa estiva, ce ne è unoche si distingue e che è il frutto di una collaborazione inedita di piùenti. Promotrice principale dell’iniziativa è stata l’Accademia LeMuse di Casale Monf.to gui-data da Patrizia Barberis, laquale, coinvolgendo laSezione A.N.A. di CasaleMonferrato, il CSVA e ilComune di Occimiano, havoluto offrire un’occasionespeciale di formazione amaestre e alunni delle classiquarta e quinta della scuoleprimarie della zona. La mani-festazione si è svolta sabato13 ottobre a Occimiano.Obiettivo principale è statoquello di coinvolgere i giovanidel territorio attraverso l’offer-ta di modelli di democraziapartecipata e cittadinanzaattiva, privilegiando il lin-guaggio e la pratica della

musica e del canto corale. Per questa ragione, due sono stati gli ani-matori dell’incontro: i volontari della Protezione civile alpina e il CoroMontenero. Ai primi è toccato il compito di parlare della figura del-

l’alpino come simbolo del-l’uomo e cittadino impe-gnato nella costruzionedella società civile, portato-re del senso del dovere edella fedeltà verso laPatria, della lealtà, dellasolidarietà, ma anche deldiritto alla tradizione, allagioia e alla condivisione. AlMontenero invece è statochiesto di dar prova di que-sto “diritto alla gioia” attra-verso i canti, allegri e non,della tradizione alpina. Lamattinata si è conclusa conil canto, davvero corale,dell’inno nazionale.

Roberto Alciati

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Adunata Nazionale – 11-13 maggio. Il Coro partecipa con 15coristi, alloggiati con gli altri Alpini di Alessandria al Post Hotelnel paese di Soprabolzano sull’altopiano di Renon a 1200m.s.l.m. all’interno di un paesaggio mozzafiato. Nei due giorniprecedenti l’Adunata si approfitta per visitare alcuni centri vici-ni e un giro per Bolzano dove si scende mediante una vertigi-nosa funivia. La domenica mattina il Valtanaro partecipa allasfilata con tanto di cartello, seguendo disciplinatamente ilGruppo di Alessandria. Al pomeriggio si ridescende versoAlessandria riandando con la mente all’esperienza trascorsain tempi brevi ma intensi, che non si dimenticheranno facil-mante.

Garbagna “Madonna del lago” – 8-9 settembre. Su invitodel gruppo “Val Grue” di Garbagna il Valtanaro interviene al 31°raduno alla “Madonna del lago” La bella chiesa costruita nei primianni del dopoguerra accoglie il Coro per l’accompagnamento della

S: Messa alle11,30 che hafatto seguitoall’alzabandierae alla posa diuna corona alm o n u m e n t o

degli Alpini, che sorge sulla piazza antistante. Numerosi i Vessilli eGagliardetti, Autorità locali, Alpini e Amici. Il Coro recita dignitosa-mente il suo ruolo e viene “compensato” da convinti applausi al ter-mine del rito.

CORO ALPINI VALTANARO

II ll CCoorroo ““AALLPPIINNII VVAALLTTAANNAARROO”” aa BBEENNEEVVEENNTTOO

In occasione del Raduno del 4° Rgpt. che siè tenuto a Benevento nei giorni 28-29-30

Sett. u.s. il coro “ALPINI VALTANARO” spon-sorizzato dall’Amico Alpino Angelo CAPOZZIdel Gr. Alpini di Tortona e nativo di S. Angelo

a Cupolo, paesino a pochi km da Beneventoè stato invitato a partecipare all’evento pertenere 2 concerti nonché per accompagnare2 Sante Messe. Non mi dilungherò più ditanto nel fare la cronaca del viaggio di anda-

ta e ritorno che non ha evidenziato difficoltà eneppure sulla cronaca particolareggiata deidue giorni di permanenza . Preferisco indiriz-zare la mia attenzione su due fatti, a mioavviso, fondamentali: la città di Benevento el’accoglienza riservataci dalla popolazione.Semplicemente meravigliosi entrambi .Ciò

che ha colpito della città è stata la bellezzadei suoi palazzi, peraltro mantenuti moltobene, l’impianto strutturale cittadi-no con larghi corsi e viali, bellepiazze, pulizia e ordine. A tutto ciò

aggiungasi la meravi-glia dei suoi reperti delpassato tra i quali spic-cano il TeatroRomano, dotato diun’acustica ecceziona-le e l’Arco di Traianoche appare comenuovo. Il secondo fattoche ci ha colpiti è statala semplice e sponta-nea accoglienza dimostrata dallapopolazione. Gente gentile, sorri-dente, generosa, il cui atteggia-mento ci ha fatto sentire come a

casa nostra. L’entusiasmo con il quale hapartecipato ed applaudito generosamente aidue concerti tenuti la sera di sabato 29 edomenica 30 settembre, nella Chiesa di SanBartolomeo a Benevento e nella

Parrocchiale diSant’Angelo a Cupolo,sono stati il più belregalo che ci possanoaver fatto. In particolareci ha quasi commossoun episodio avvenutoalla mattina di sabato29 settembre. Dopo lacerimonia dell’alzaBandiera e della depo-sizione della corona alMonumento ai Caduti, ilCoro si è diretto lungo

C.so Garibaldi e, trovato un angolo tranquil-lo, si messo a cantare, facendo radunare inbreve tempo un folto gruppo di cittadini plau-denti ad ogni canto. Proprio di fronte al Coroc’era la Chiesa di Santa Sofia presso la qualeè giunta, su una vecchia Appia 3° serie, unagiovane e bella sposa. Immediata è stata la

richiesta di un canto che il Coro ha volentieridedicato alla giovane accompagnata dal

padre in lacrime: e cosa si poteva cantare senon “Belle rose du primtemps”!. La perma-nenza si è conclusa con una, se pur brevepuntata, il giorno 1 ottobre, a Pietrelcina, pervisitare la casa natale di Padre Pio. Concludoqueste poche righe rivolgendo, anche anome del Coro e degli accompagnatori, ungrande grazie ad Angelo Capozzi che ci haconsentito di fare questa meravigliosa espe-

rienza che non dimenticheremo;un grazieanche ai famigliari di Angelo che ci hannofatto sentire quasi cittadini di Sant’Angelo aCupolo ed ai cittadini di Benevento per la lorogenerosa e simpatica accoglienza.

Giorgio Barletta

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ATTIVITA’ DEI GRUPPIGRUPPO ALPINI VALENZA

Cronica, imprevedibile e invalidante, la sclerosi multipla è una tra lepiù gravi malattie del sistema nervoso centrale. Si manifesta tra i 20

e quarant’anni nell’età più ricca di progetti che riguardano il futuro, lostudio, la vita affettiva e lavorativa, la propria esistenza. Disturbi dellavista, della mobilità e dell’equilibrio sono i principali sintomi della malat-tia che segue un percorso diverso da persona a persona. Le cifre uffi-ciali della sclerosi multipla contano ben 65.000 persone ammalate inItalia, 1.800 casi ogni anno, una diagnosi ogni 4 ore. Sensibili e atten-

zionati verso i bisognosi, altruisti come è nella loro storia, anche que-st’anno gli Alpini, e per l’occasione parliamo delle penne nere delGruppo Riccardo Lunati di Valenza, prestano il loro aiuto in favoredell’AISM, l’associazione italiana sclerosi multipla. Così sabato 13 otto-bre il Gruppo scende in campo con due presidi alle estremità di CorsoGaribaldi, per la raccolta fondi al fine di “far andar avanti la ricerca”. Maicome quest’anno la missione si presentava ardua, senza dubbio la crisieconomica e le varie misure fiscali non hanno arricchito le italiche borse,inoltre la giornata presentava la pur positiva concorrenza di AIDO edanimalisti che, disposti come una trincea, aspettavano inflessibilmente icittadini che sovente arretravano alla vista delle varie postazioni. I nostripoveri Alpini le provavano tutte per accattivarsi le simpatie dei passanti,sorrisi, parole accattivanti, slogan a favore della buona causa, riuscen-do, con difficoltà, ad ottenere un buon risultato finale. L’AISM che è ilprincipale ente di riferimento per la ricerca sulla sclerosi multipla potràsempre contare sul fattivo aiuto delle penne nere che per l’occasione, eli ringraziamo, sono state Pippo, Marco, Dino, Sergio, Wilmo, Renato eCorrado. Un grazie a tutti loro e un augurio di buon lavoro ai ricercatoriAISM.

Corrado Vittone

Una mela per la vita VALENZA IN COROLa tredicesima edizione della rassegna Valenza in coro si è svol-

ta quest’anno, il 22 di settembre, nel bel Duomo di Valenza gra-zie alla presenza dei cori Montenero (coro organizzatore) e CoralePanatero. L’edizione di quest’anno, alla cui realizzazione hannopartecipato oltre al Gruppo Riccardo Lunati di Valenza anche ilCSVA, l’assessorato alla Cultura di Valenza, il Consorzio commer-cianti Valenza Insieme ed i Lions cittadini, ha avuto come scopoprioritario il reperimento di fondi a favore dei terremotati emiliani. Idue cori, alla presenza delle autorità civili (vicesindaco Paolo

Soban e assessore alla cultura e manifestazioni Paola Bonzano),nonché del comandante della locale Stazione dei Carabinieri,hanno offerto un’ottima esibizione che, seppure agli antipodi dellamusica (repertorio alpino gli uni e classico gli altri), ha ottimamen-te intrattenuto il buon pubblico presente. Il Coro Montenero checonosciamo bene e che impazientemente aspettiamo ogni anno,presentava un’ottima scelta di canti, fra i quali il sempre bellissimo“Sui Monti Scarpazi”, preceduto dal commovente “Piccolo Angelo”e dall’attuale, ultima realizzazione del Coro, “Quel giorno diMaggio”, dedicata ai nostri caduti in Afghanistan. Applausometro aimassimi livelli per il Montenero, ma altrettanti applausi, il pubblicoriservava successivamente alla corale ospite. La Corale MarioPanatero di Alessandria fondata nel 1982 presentava, all’odiernaserata, ben 42 coristi che in una felice amalgama fra voci maschi-li e voci femminili, sorprendevano positivamente il pubblico inter-pretando Vivaldi, Haendel, Rossini e Bach; il repertorio, decisa-mente una novità per la rassegna, ha coinvolto il pubblico presen-te confermando la bontà della selezione del coro partecipante. Afine serata i due cori sono stati a loro volta intrattenuti….a tavolacon un’ottima cenetta servita in sede alpina. Appuntamento il pros-simo anno alla quattordicesima edizione.

C. V.

GRUPPO ALPINI SEZZADIO

Le Associazioni d i Sezzadio, Calc io, Bocciof i la ,Gruppo Alpini e popolazione locale hanno organizza-

to in data 1° Settembre 2012 una” Cena di Sol idar ietàper l ’Emi l ia” i l cui r icavato ,€ 2.157,04 , è stato conse-gnato dal Capogruppo sig Matteo Malvic in i a l la Sezione

ANA d i A lessandr ia per dest inaz ione “Ricost ruz ioneEmi l ia ” .Ta le impor to è s ta to ve rsa to su l con toSezionale ANA denominato “EMILIA “ speci f ico per laraccol ta del le donazioni . Un r ingraziamento part icolarea chi ha ideato e reso possibi le ta le r isul tato.

“Cena d i so l idar ietà per L’Emi l ia”

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Rassegna stampa

Distintivi delle Truppe Alpinedi B. Erzeg e G. Galimberti Edizioni Gribaudo – Terzo (AL)

Nato come catalogo dei distintivi delle Truppe Alpine coniati in periodopostbellico, illustra in realtà la storia dei Reparti Alpini dal 1945 al 1999.La pubblicazione consta di un’ampia intro-duzione che esamina l’origine, il simboli-smo, i metodi di lavorazione ed altre noti-zie tecniche. Seguono otto capitoli in cuisono raggruppati i distintivi; i primi seitrattano il 4° Corpo d’Armata Alpino, leBrigate Alpine Juilia, Tridentina,Taurinense, Orobica e Cadore, il settimo laSMALP e l’ottavo i C.A.R. e B.A.R. In ognisezione i distintivi sono elencati seguendole dipendenze organiche; in totale ne sonoriprodotti 1478 codificati indicando il signi-ficato storico e simbolico degli elementifigurativi e delle scritte riportate indican-done la ditta produttrice, l’anno di conio, lemisure e materiali impiegati. Gli Autori attraverso quest’opera intendo-no mantenere in vita le tradizioni alpine, far rivivere lo spirito di corpo eriportare alla memoria di chi è stato Alpino un frammento della propriavita. Per gli altri può essere un mezzo per conoscere la storia dei RepartiAlpini del dopoguerra e uno strumento di lavoro per i collezionisti

Muli e AlpiniAntologia storica 1872 - 1991di Luciano Viazzi e Piero Caravati Edizioni Nordpress - Chiari2007 - 127 pg.

Il 1872 e il 1991 sono le date che apro-no e chiudono la storia del mulo con glialpini. "Sarebbe come se avesserostrappato la penna nera dal cappello"dice più di un alpino. Di sicuro, soprat-tutto negli occhi dei "veci", l'immaginedel mulo non potrà mai scindersi daquella degli uomini, dall'appartenenzaal corpo, dalle montagne di casa. Forsesarà anche vero, come disse a suotempo il generale Federici, che il moti-vo tecnico-operativo per mantenere imuli nei reparti alpini è decaduto o che"il vero spirito alpino non è legato aimuli o alle macchine ma li trascende"come afferma Lantini de Paratico. Ma è altrettanto vero che questianimali rappresentarono per anni una compagnia straordinaria, unsostegno addirittura psicologico, oltre che logistico, agli alpini. Eproprio le penne nere, ancora oggi, amano ricordarli e definirlicome "soldati a quattro zampe"

Foto storiche uscite dall’archivio sezionaleFoto storiche uscite dall’archivio sezionale

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GRUPPO DI ALESSANDRIA

Il 12 agosto è mancato TERESIO CESTINO fratello del Consiglieredi Gruppo Alpino GIANNI CESTINO. Le più sentite condoglianze daparte del Gruppo

Il 22 settembre è mancato DOMENICO SIANO, alla mamma le piùsentite condoglianze dagli associati del Gruppo.

GRUPPO DI CASTELLAZZO B.DA

E' mancata la signora MARGHERITA AIACHINI mamma dell'AlpinoCAVALLERO GIANPIERO e suocera dell'Alpino BRUNO ITALO. AGianpiero, Italo e familiari il Gruppo rinnova le più sentite condo-glianze.

E' andato avanti un grande amico degli Alpini: il Cav.GIUSEPPEBUSCAGLIA. Il Gruppo partecipa al dolore del genero Alpino BER-SELLI PIERLUIGI e di tutti i familiari.

GRUPPO DI SOLERO

Il Gruppo partecipa al lutto di CARLO PIATTI per la perdita del caropapà MARCO

GRUPPO DI TERZO

Il Gruppo esprime le sue sentite condoglianze al Socio CARLO FER-RARIS per la perdita del padre MARIO

GRUPPO DI VALENZA

E’ mancato l’ Amico degli Alpini ROMEO CUSINATO, ai familiarigiungano sentite condoglianze da parte di tutto il Gruppo R. Lunati

GRUPPO DI BORGHETTO BORBERA

Il Gruppo comunica l’avvenuto decesso del Capogruppo ROVEDALUIGI, avvenuto il 18 ottobre e porge le più sentite condoglianze allafamiglia. Partecipano al lutto dei congiunti il Presidente Sez. e il CDS

GRUPPO DI TERZO

Il Socio ALBERTO GIULIANO si è unito in matrimonio conla Sig.na LOREDANA CARRETTO, valenti membri della fanfara alpi-na Valle Bormida. Gli Alpini del Gruppo augurano alla coppia vivissi-me felicitazioni.

GRUPPO DI VIGNOLE BORBERA

Il socio Alpino PONTA PIER PAOLO è convolato a nozze con la gen-til signorina ZERBO SARA. Agli sposi il Gruppo Alpini di Vignole B.raaugura ogni bene e felicità.

CORO MONTENERO

E’ nata EMMA SANTI figlia dei Dalina e Marco, il Coro Montenero dàil lieto annuncio alla Sezione ANA e a tutti gli amici.

GRUPPO DI FELIZZANO

Il 20 settembre è nata MATILDE, figlia di Daniela e Mauro. Ai geni-tori e al “nonno” VIRGINIO FRACCHIA le più sentite felicitazioni daparte del Gruppo Alpini

Il Gruppo Alpini porge le più sentite felicitazioni ai soci :Alp. GIUSEPPE OLTRACQUA e associata PAOLA ZANINI per lanascita della nipote BIANCA nata il 7 ottobre, auguri ai genitori CRI-STINA e PAOLO.

Socio GIUSEPPE CACCIABUE per la nascita della nipote ISABEL-LA GEMMA l’ 8 ottobre, figlia di MARCO e GIOVANNA

Socio GIOVANNI GATTI per la nipote SOFIA nata il 20 settembredalla figlia VANESSA ed il genero MARCO

Socio ANTONIO PIACENZA per la nascita del nipote GABRIELEnato dai genitori GIOVANNI e ILARIA il 27 luglio c.a.

GRUPPO DI TERZO

E’ arrivata VIOLA a riempire di gioia la nostra famiglia. Nella foto-grafia il giorno del battesi-mo con il papà DanielBonelli, la mammaBenedetta Cazzola, ilbisnonno CazzolaGiovanni Vicecapogruppo,il cugino Ghiazza LuigiCapogruppo e il cuginoMigliardi Alessandro: Chebella famiglia alpina !

Sono andati avanti

IN FAMIGLIA

Nuovi arrivi

Fiori d’arancio

BorracciaIl Portaordini

Alpino Cavallo Giuseppe Fubine € 20,00 Alpino Scarpa Silvano Alessandria € 50,00 Alpino Adolfo Ferri Tortona € 20,00 Alpino Bellingeri Guido Cassano Sp. € 25,00 Gruppo Alpini Novi Ligure € 100,00Gruppo Alpini Belforte € 25,00 Gruppo Alpini Garbagna € 5,00

Terremoto EmiliaFerruccio Vitale € 10,00 Gruppo Alpini Alessandria € 1000,00 Sezzadio Gruppo Alpini + Associazioni varie € 2.157,04 Quartarone Mario Carignano € 15,00 Gruppo Alpini San Cristoforo € 100,00

In ricordo dell’amico Alpino Cabella Pasquale

Ciao Pasqualino, ho saputo in ritardo della tua partenza per il Paradiso di

Cantore e non sono riuscito a salutarti. Così ho deciso di scriverti queste poche

righe per dirti grazie. Grazie perché se sono quello che sono un po' lo devo

anche a te. Nei pomeriggi di lavoro estivo, nelle vacanze dalla scuola, quando

si lavorava duramente insieme con lo zio Mario, mi raccontavi degli Alpini e

della tua naja. Poi mi ricordavi che l'Associazione era il mezzo per stare tutti

insieme e ricordarci dei valori dei padri da continuare con noi figli. Quando

sono partito per il militare e sono diventato un Alpino mi hai subito iscritto la

tuo Gruppo di Vignole Borbera. Ricordo con nostalgia la serata a cui hai volu-

to invitarmi a casa tua con Fredi Fossati e Peppino Prisco. Non potrò mai più

dimenticare quella serata con i loro racconti struggenti della tragedia che hanno

vissuto in quella pazzia che fu la guerra in Russia. Poi ho spiccato il volo con

il mio Gruppo a Stazzano, la Protezione Civile ANA e poi la vita normale, la

famiglia i figli, la vita. Il sentiero della montagna l'ho imboccato con un

Alpino che indicava la strada e quell'Alpino ora è nel Paradiso di Cantore.

Grazie di aver indicato il sentiero con quella serenità che spesso manca nella

vita di oggi, sono onorato di averti conosciuto e il dolore della tua perdita si

assopisce solo al pensiero che Tu ora stai guardando giù e ridi nel vedere noi

poveri "figli" mentre cerchiamo di eguagliare i grandi vecchi che ci hanno pre-

ceduto nel grande sentiero della vita. Ciao

Marco Carrega

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