Upload
others
View
3
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
I popolamenti a molluschi Idrobiidi nelle sorgenti del Trentino
Cesare DALFREDDO
Via Bagnols Sur Ceze, 21 - 32032 Feltre (BL)E-mail: [email protected]
RIASSUNTO - I popolamenti a molluschi Idrobiidi nelle sorgenti del Trentino - È stato studiato il materiale malaco-logico proveniente dal campionamento di 108 sorgenti trentine nell’ambito del progetto CRENODAT - Biodiversità e valutazione dell’integrità delle sorgenti del Trentino e ricerche ecologiche a lungo termine. Nel complesso le specie di molluschi dulciacquicoli raccolte sono dieci, comprese tre specie di molluschi Hydrobiidae, Bythinella opaca, Graziana alpestris e Sadleriana fluminensis, viventi in 35 stazioni inedite trentine. Vengono inoltre segnalate alcune specie terrestri igrofile riscontrate con frequenza all’interno della tazza sorgentizia. La presenza dei molluschi dulciac-quicoli viene correlata a una serie di parametri rilevati nelle sorgenti quali litologia, altitudine, esposizione, velocità di corrente, temperatura, pH, concentrazione di ioni calcio e conducibilità. Viene confrontata la valenza ecologica di B. opaca e G. alpestris, le due specie più diffuse, e la loro distribuzione in Trentino viene aggiornata e messa in relazione con l’effetto delle glaciazioni del Quaternario.
SUMMARY - Hydrobiidae Mollusca populations in the Trentino springs - It has been studied the malacological material coming from the sampling of 108 springs investigated within the CRENODAT Project - Biodiversity assessment and integrity evaluation of springs of Trentino (Italian Alps) and long-term ecological research. A total of ten species of freshwater molluscs have been observed, included three species of Hydrobiidae, Bythinella opaca, Graziana alpestris and Sadleriana fluminensis living in 35 unpublished stations of Trentino. Moreover, some terrestrial hygrophilous species, frequently observed inside the crenal habitat, are remarked. The presence of freshwater molluscs is correlated with some factors observed in the springs: lithological substrates, altitude, exposition, current velocity, temperature, pH, Calcium ions concentration and conductibility. The ecological valence of B. opaca and G. alpestris, the two mainly common species, is compared, and their distribution in Trentino is updated and correlated with the effects of the Quaternary glaciations.
Parole chiave: Mollusca, Hydrobiidae, sorgenti, ecologia e biogeografia, TrentinoKey words: Mollusca, Hydrobiidae, springs, ecology and biogeography, Trentino (Italy)
1. INTRODUZIONE
Le sorgenti, quali ambienti di passaggio tra le acque sotterranee e quelle superficiali, sono ecosistemi molto delicati, sempre più da proteggere e monitorare. La lo-ro biodiversità merita di essere compresa approfondita-mente, perché peculiare e ancora poco nota. Con que-sto intento si è avviato il Progetto CRENODAT al fine di studiare le caratteristiche fisiche, chimiche e biolo-giche di 108 sorgenti del Trentino, standardizzando le metodologie di studio e utilizzando un approccio mul-tidisciplinare che ha visto la partecipazione di nume-rosi partner e specialisti dei principali gruppi tassono-mici interessati dall’indagine (Spitale et al. 2007). Fra gli invertebrati, la comunità crenobionte comprende anche alcune specie di molluschi dulciacquicoli per lo più rientranti nella famiglia degli Hydrobiidae, Gaste-
ropodi Prosobranchi di grande interesse perché indi-catori di acque incontaminate e comprendenti nume-rose popolazioni relitte preglaciali.
Lo stato delle conoscenze sulla distribuzione dei molluschi Idrobiidi in Trentino può considerarsi sod-disfacente, ben sintetizzato da puntuali carte di distri-buzione delle specie, che sono parte integrante del pro-getto “Checklist e distribuzione della fauna italiana” (Bodon et al. 2005) e riportano dati georeferenziabi-li con ragionevole certezza. Questi provengono an-che da ricerche storiche che risalgono fino alla secon-da metà dell’800 (Strobel 1851; De Betta 1868; Gred-ler 1869, 1894) e da indagini riprese in particolare ne-gli anni ’30 del secolo scorso (Graziadei 1933, 1935, 1937; Piersanti 1937, 1940a), i cui materiali raccol-ti sono conservati in collezioni malacologiche muse-ali (Coll. “Adami” presso il Museo di Storia Natura-
Studi Trent. Sci. Nat., 84 (2009): 67-86 ISSN 2035-7699© Museo Tridentino di Scienze Naturali, Trento 2009
le di Brescia, Coll. “F. Schrott” presso J. Kollmann a Merano, Coll. “C. Alzona” presso il Museo Civico di Storia Naturale di Milano, Coll. Malacologica del Mu-seo Tridentino di Scienze Naturali a Trento). A parti-re dagli anni ’70 è stato davvero rilevante per lo stu-dio dei molluschi Idrobiidi dell’Italia Settentriona-le, fra i quali anche quelli Trentini, il lavoro di Enri-co Pezzoli (Pezzoli & Girod 1971; Pezzoli & Giusti 1977; Pezzoli 1988, 1989, 1990, 1996; Pezzoli & Lem-me 2003), a cui si sono aggiunte più recenti e specifi-che indagini trentine sugli ambienti di sorgente (Cre-ma et al. 1996; Pezzoli & Cantonati 1998), di grotta (Stoch 2000) o lacustri (Dalfreddo & Maiolini 2004) e in particolare le ricerche condotte da Bodon sugli ambienti acquatici del Trentino negli anni 1998-2002 (Bodon et al. 2005).
Tuttavia con il Progetto CRENODAT si è potuto studiare approfonditamente la comunità crenobionte di 108 sorgenti trentine: un’occasione unica per com-pletare le informazioni sulla distribuzione delle spe-cie di molluschi crenobionti più comuni e correlare la loro presenza alle caratteristiche topografiche, fisiche e chimiche delle sorgenti studiate. Infine, si è potu-ta verificare la presenza/assenza di numerosi Idrobii-di non ancora noti per il Trentino, ma presenti ai mar-gini meridionali di questo territorio, e mettere in re-lazione la distribuzione aggiornata delle specie con il fattore storico delle glaciazioni.
2. AREA DI STUDIO
Le 108 sorgenti studiate dal progetto CRENO-DAT sono distribuite nei principali gruppi montuo-si del Trentino: in particolare 26 sorgenti sono com-prese nei gruppi montuosi Lagorai-Cima d’Asta, 16 nelle Dolomiti del Brenta, 15 nei gruppi Adamello-Presanella, 9 nelle Alpi di Ledro (Appendice 1). Nel complesso le sorgenti CRENODAT si collocano fra i 170 m e i 2792 m di quota. Se si considerano fasce altimetriche di 500 m ciascuna, il 26% delle sorgen-ti si trova fra i 500 e i 1000 m, il 28,7% tra i 1000 e i 1500 m, e il 25% tra i 1500 e i 2000 m. Meno rap-presentate sono invece le fasce altimetriche inferiore e superiore. L’esposizione delle sorgenti è distribuita rispetto ai 4 punti cardinali e alle 4 direzioni interme-die, con una leggera prevalenza delle sorgenti espo-ste a sud e a sud-ovest (15,4%), mentre risultano me-no rappresentate le sorgenti esposte a nord (9,6%) e a nord-ovest (10,6%). Prevalgono di gran lunga le sor-genti di tipo reocreno (74%) rispetto a quelle di tipo elocreno (3,7%) e limnocreno (4,6%); le sorgenti re-stanti sono miste (17,6%). Per quanto riguarda il chi-
mismo, le sorgenti carbonatiche (carbonatiche e miste a prevalenza carbonatica) rappresentano il 60% del to-tale (65 sorgenti), mentre le sorgenti a geologia cristal-lina (cristallina e miste a prevalenza cristallina) costi-tuiscono il rimanente 40% (43 sorgenti).
3. METODI
La maggior parte del materiale malacologico ogget-to di questo studio proviene dal campionamento del-le 108 sorgenti effettuato nel corso del 2005 dal grup-po di ricerca della Sezione di Limnologia e Algologia del Museo Tridentino di Scienze Naturali. Ogni sor-gente è stata descritta rilevando i principali parametri topografico-ecologici ed è stata studiata a vista appli-cando un protocollo standard. Con l’ausilio di un re-tino immanicato dotato di apertura 14,3x14 cm e rete di maglia 100 μm, si sono prelevati manualmente cam-pioni di ciottoli, briofite e sedimento superficiale, che poi sono stati fissati e conservati in alcool denaturato a 70° e successivamente smistati (in parte o in toto) al microscopio stereoscopico. In seguito, i reperti di in-vertebrati, suddivisi per gruppo zoologico, sorgente e substrato, sono stati consegnati ai vari specialisti.
Sei sorgenti, definite “long-term”, sono state cam-pionate stagionalmente dalla primavera 2005 all’esta-te 2006, utilizzando anche trappole d’emergenza e re-tini da drift svuotati ogni 45 giorni. La restante parte del materiale malacologico è stata raccolta dall’auto-re nel corso del 2006, campionando 15 sorgenti CRE-NODAT secondo il protocollo di campionamento de-scritto in Dalfreddo & Bodon (2007), a cui si rimanda anche per i metodi di studio, di preparazione del ma-teriale raccolto e per la nomenclatura. I campioni con relativo cartellino di identificazione saranno depositati presso la collezione del Museo Tridentino di Scienze Naturali ad eccezione di una piccola parte rappresen-tativa del materiale studiato conservata presso la colle-zione malacologica dell’autore (Coll. Dalfreddo). Nel presente lavoro si sono adottati i corotipi proposti da Vigna Taglianti et al. (1993, 1999), ripresi da Stoch & Vigna Taglianti (2005). Per l’elaborazione statisti-ca dei dati si è utilizzata la media aritmetica dopo aver applicato la box-plot utile a rappresentare graficamen-te la posizione dei quartili e della mediana di una di-stribuzione e ad individuare eventuali valori outlier. Nell’Appendice 1 sono elencate le 108 sorgenti prese in esame. Per ognuna di esse viene riportato il codi-ce CRENODAT, la denominazione ufficiale, il comu-ne, la quota, l’esposizione, la data di campionamen-to, le coordinate UTM, il tipo di sorgente, il litotipo e la velocità di corrente. Vengono anche presentati al-
68 Dalfreddo Molluschi Idrobiidi nelle sorgenti del Trentino
cuni dati inediti del progetto CRENODAT raccolti du-rante i campionamenti del 2005, di natura fisica, co-me temperatura e conducibilità, o di natura chimica, come pH e concentrazione di ioni calcio. Per le varie sorgenti vengono infine indicati i dati di presenza dei molluschi dulciacquicoli e terrestri igrofili raccolti du-rante questa indagine (per la comprensione degli indi-ci numerici si rimanda alle tabelle 1 e 2).
4. RISULTATI E DISCUSSIONE
4.1. La diversità malacologica: nuove stazioni inedite per il Trentino
Nelle 108 sorgenti indagate con il progetto CRE-NODAT vivono 10 specie di molluschi dulciacquicoli (Tab. 1). I dati di maggior interesse riguardano le spe-
cie stigofile e/o crenobionti appartenenti alla famiglia degli Idrobiidi: Bythinella opaca (M. von Gallenstein, 1848)1 presente in 24 sorgenti (Fig. 1), Graziana al-pestris (Frauenfeld, 1863) diffusa in 21 sorgenti (Fig. 1) e Sadleriana fluminensis (Küster, 1853) circoscrit-ta a due sorgenti. Non sono state osservate altre spe-cie di questa famiglia come Paladilhiopsis virei (Lo-card, 1903) nota per il Trentino meridionale, né al-tri Idrobiidi viventi al margini dell’area trentina, nelle province lombarde e venete, come Iglica concii (Alle-gretti, 1944), Iglica vobarnensis (Pezzoli & Toffolet-to, 1968), Paladilhiopsis sp. e Hauffenia tellinii (Pol-
1 Nella versione aggiornata della Checklist per l’Italia, ancora ine-dita, viene considerato il lavoro di Boeters (1993) che adotta Bythi-nella opaca come più vecchio sinonimo di B. schmidtii (Küster, 1852) (Bodon com. pers.).
n° specie sorgenti famiglia distribuzione ecologia
1 Bythinella opaca (M. v. Gallenstein, 1848) 24 Hydrobiidae Alpina stigofila-crenobionte
2 Graziana alpestris (Frauenfeld, 1863) 22 Hydrobiidae S. Alpina stigofila-crenobionte
3 Sadleriana fluminensis (Küster, 1853) 2 Hydrobiidae Alpino-Dinarica crenobionte
4 Galba truncatula (O.F. Müller, 1774) 3 Lymneidae Paleartica crenofila
5 Radix auricularia (Linnaeus, 1758) 1 Lymneidae Olartica crenossena
6 Radix peregra (O.F. Müller, 1774) 9 Lymneidae Europea crenossena
7 Ancylus fluviatilis O.F. Müller, 1774 3 Ancylidae W. Paleartica crenossena
8 Haitia acuta (Draparnaud, 1805) 1 Physidae introdotta in Europa crenossena
9 Pisidium casertanum (Poli, 1791) 3 Sphaeriidae Cosmopolita crenossena
10 Pisidium personatum Malm, 1855 4 Sphaeriidae W. Paleartica crenofila
Tab. 1 - Le specie di molluschi dulciacquicoli campionate nelle sorgenti CRENODAT.Tab. 1 - The freshwater molluscs’s species sampled in the CRENODAT springs.
n° specie sorgenti famiglia distribuzione ecologia
11 Carychium tridentatum (Risso, 1826) 16 Ellobiidae Europeo-Mediterranea terrestre igrofila
12 Carychium mariae Paulucci, 1878 13 Ellobiidae Alpino-Dinarica terrestre igrofila
13 Punctum pygmaeum (Draparnaud, 1801) 13 Punctidae Olartica terrestre mesofila
14 Macrogastra attenuata (Rossmässler, 1835) 12 Clausiliidae Centroeuropea terrestre igrofila
15 Columella edentula (Draparnaud, 1805) 9 Vertiginidae Olartica terrestre igrofila
16 Acicula lineolata bankii (Pini, 1884) 7 Aciculidae S. Europea terrestre igrofila
17 Vitrea subrimata (Reinhardt, 1871) 6 Zonitidae Europeo-Mediterranea terrestre igrofila
18 Acanthinula aculeata (O.F. Müller, 1774) 5 Valloniidae Olartica terrestre mesofila
19 Euconulus fulvus (O.F. Müller, 1774) 5 Euconulidae Olartica terrestre igrofila
20 Zospeum globosum Kuščer, 1928 1 Ellobiidae S. Alpina terrestre troglobia
Tab. 2 - Le specie di molluschi terrestri più igrofile osservate nelle sorgenti CRENODAT.Tab. 2 - The most hygrophilous species of terrestrial molluscs observed in the CRENODAT springs.
69Studi Trent. Sci. Nat., 84 (2009): 67-86
lonera, 1898). Diversi dati riguardano specie di mol-luschi crenosseni o crenofili, in particolare della fa-miglia Lymnaeidae come Radix peregra (O.F. Müller, 1774) presente in 9 sorgenti e Galba truncatula (O.F. Müller, 1774) vivente in tre delle sorgenti indagate. In quattro sorgenti è stato osservato il bivalve Pisidium personatum Malm, 1855, mentre la specie affine Pi-sidium casertanum (Poli, 1791) è stata raccolta in tre sorgenti, così come il gasteropode Ancylus fluviatilis O.F. Müller, 1774. Infine, le specie Radix auricularia (Linnaeus, 1758) e Haitia acuta (Draparnaud, 1805) sono state raccolte in una sola sorgente. Va giudica-ta positivamente l’assenza della specie aliena Pota-mopyrgus antipodarum (Gray, 1843), già nota per di-verse aree del Trentino (Favilli et al. 1998; Ferrieri 2000; Dalfreddo & Maiolini 2004; Bodon et al. 2005) e considerata una minaccia per rari taxa endemici di molluschi viventi nell’ambiente sorgivo (Bodon et al. 2005). Delle 108 sorgenti studiate, 37 ospitano mol-luschi Idrobiidi di cui 35 inedite per il Trentino. In ta-bella 3 si riportano tutti i dati relativi alle specie dul-ciacquicole raccolte.
Oltre ai molluschi dulciacquicoli, durante il cam-pionamento delle 108 sorgenti CRENODAT, sono sta-te raccolte 48 specie terrestri: la loro presenza nella taz-za sorgentizia, nella maggior parte dei casi, deve essere ritenuta accidentale e quindi non va considerata ai fini dello studio del crenon. Una decina di specie terrestri è stata tuttavia riscontrata con frequenza: si tratta in gene-re di molluschi terrestri più igrofili, elencati in tabella 2, capaci di spingersi nei vari microhabitat terrestri umi-di prossimi alla scaturigine o di colonizzare l’ambien-te ipogeo come nel caso di Zospeum globosum Kušcer, 1928 raccolto nella sorgente Ramon Freddo Fontanazzo nel Comune di Grigno. Z. globosum è una specie terre-stre ipogea, endemica dell’area compresa tra le Prealpi Bresciane e il Massiccio del Grappa, già nota per la vi-cina Grotta del Calgeron e per il Bus del Gobo sull’Al-topiano di Folgaria (Pezzoli 1992). Fu scoperta nel 1917 nel complesso carsico Covelo di Rio Malo sull’Alto-piano di Lavarone, descritta da Kušcer (1928) e citata per questa località da vari autori (Conci 1940; Piersanti 1940b; Pezzoli 1992). Viene inoltre segnalata in Tren-tino per il Comune di Ala (Bodon dati inediti 2001).
Fig. 1 - Distribuzione delle sorgenti CRENO-DAT a Idrobiidi. I pallini neri indicano le stazioni a B. opaca; i quadrati bianchi quelle a G. al-pestris; i triangoli grigi le stazioni comuni.Fig. 1 - Distribution of the Idrobiidae CRE-NODAT springs. Black points show the stations where the species B. opaca has been sampled; white squares the ones with G. alpestris; the grey triangles the com-mon stations.
70 Dalfreddo Molluschi Idrobiidi nelle sorgenti del Trentino
Cod
ice
Nom
e so
rgen
te
data
(leg
. C. D
alfr
eddo
)
Byt
hine
lla
opac
a
Gra
zian
a al
pest
ris
Sadl
eria
na fl
umin
ensi
s
Gal
ba tr
unca
tula
Rad
ix a
uric
ular
ia
Rad
ix p
ereg
ra
Anc
ylus
fluv
iati
lis
Hai
tia
acut
a
Pis
idiu
m c
aser
tanu
m
Pis
idiu
m p
erso
natu
m
Pis
idiu
m s
p.
SC0250 Ramon Freddo Fontanazzo* 18/03/05 27/07/06
154 (2)¹ 86
AN0430 Pozza 1 5 2 1 2
AT0756 Ziola Bassa 27 3
BR0510 I Gamberi 14 125 (1)
BR0735 Terres (1) (6)
BS0705 Coel 24/07/06 463 86
LD0509 Fontana del Cioria 25/07/06 1² 488 (1)³
MP0656 Vallarsa 12 (2)
PG0474 Pradi 27/07/06 14 3 2 1 3 9LA0250 Resenzuola Palù* 18/03/05
27/07/0613 66 11 (1)
AN1474 Fondo 34 4
AT1052 Vecchia Segheria 42
BC0503 Madonina-Val Lomasona 25/07/06 52 7 25 25
BR0470 Maso Gori 4
BS1527 Viotte 21
LA0633 Lago Lases sponda est 16
LA0992 Val Tamburli 7
LA1084 Pirga Roncegno 27/07/06 177
LA1280 Val Calamento Telve 15
LA1685 Campigol dei Solai 263
LA1855 Auzertol 2
LD0584 Fontanone (1)
MC1115 Poloni 21
PS1255 Fontane Negre 2 (1)
AD0905 Vermongo Bassa 26/07/06 (4) 1 15 2
AD1077 Frana Edene 27/07/06 95
BR0658 Faè 1 167
BR0679 Tovare 2
BR0790 Sass Ross 209
Tab. 3 - Le sorgenti CRENODAT a molluschi con i dati relativi alle specie dulciacquicole. I numeri tra parentesi si riferiscono a soli nicchi; ¹= Hydrobiidae determinato come Graziana sp.; ²= leg. R. Gerecke, 6.8.2006; ³= esemplari indeterminati; *= sorgente non inedita (Bodon et al. 2005). Per le date di campionamento a cura del Museo Tridentino di Scienze Naturali si veda l’appendice 1.Tab. 3 - The CRENODAT springs with molluscs and data of freshwater species. The numbers within brackets refer to shells only. ¹= Hydrobiidae determined as Graziana sp.; ²= leg. R. Gerecke, 6.8.2006; ³= unpublished specimens; *= not unpublished spring (Bodon et al. 2005). See appendix 1 for sample data of Museo Tridentino di Scienze Naturali.
71Studi Trent. Sci. Nat., 84 (2009): 67-86
La famiglia Ellobidae, oltre al genere Zospeum, com-prende le specie Carychium tridentatum (Risso, 1826), presente in 16 sorgenti, e Carychium mariae Paulucci, 1878, osservata in 13 sorgenti indagate, mentre le spe-cie Punctum pygmaeum (Draparnaud, 1801) e Macro-gastra attenuata (Rossmässler, 1835) sono state raccol-te rispettivamente in 13 e 12 sorgenti.
4.2. Analisi delle sorgenti CRENODAT e dei loro parametri ambientali in relazione al popolamento a molluschi
Dal campionamento CRENODAT è emerso che 42 sorgenti, pari al 40% del totale, ospitano molluschi dul-ciacquicoli.
La sorgente più ricca di molluschi d’acqua dolce è Pradi (PG 474) con 6 specie, seguono Vermongo Bas-sa (AD 905), Pozza 1 (AN 430), Madonina-Val Loma-sona (BC 503) e Resenzuola Palù (CV 250) con 4 spe-cie, Lago Bagatol (BC 170), I gamberi (BR 510), Fon-tana del Cioria (LD 509) e Ramon Freddo-Fontanazzo (SC 250) con 3 specie. Complessivamente sono 16 le sorgenti con almeno 2 specie di molluschi dulciacqui-
coli: fra queste le sorgenti Ziola Bassa (AT 756), Ter-res (BR 735), Coel (BS 705), Vallarsa (MP 656) ospi-tano 2 specie di Idrobiidi.
Di particolare interesse la sorgente Ramon Fred-do-Fontanazzo di Grigno Valsugana, sorgente reocre-na carbonatica, posta a quota 250 m, e situata a nord ri-spetto all’Altopiano dei Sette Comuni. Alla scaturigi-ne vivono S. fluminensis (abbondante) e B. opaca (po-chi esemplari viventi). Nei sedimenti sabbiosi sono sta-ti raccolti nicchi di B. opaca (di dimensione assai va-riabile, forse appartenenti a popolazioni diverse) e del-la specie ipogea Z. globosum. È possibile che conflui-scano alla scaturigine di questa sorgente nicchi di po-polazioni ipogee e stigofile viventi nei reticoli sotter-ranei ad essa collegati. Sono stati inoltre rinvenuti due nicchi determinati come Graziana sp. La determinazio-ne specifica, in assenza dell’anatomia sulle parti mol-li, non è stata possibile poiché le specie G. alpestris e G. pupula (Vesterlund, 1886) non si possono distingue-re dal solo nicchio. Le due conchiglie raccolte non ri-sultano calcinate ed è quindi da escludere che si tratti di materiale fossile. L’ipotesi della contaminazione del sedimento, mediante l’uso di attrezzatura impiegata in
Tab. 3 - (continua)Tab. 3 - (continued)
Cod
ice
Nom
e so
rgen
te
data
(leg
. C. D
alfr
eddo
)
Byt
hine
lla
opac
a
Gra
zian
a al
pest
ris
Sadl
eria
na fl
umin
ensi
s
Gal
ba tr
unca
tula
Rad
ix a
uric
ular
ia
Rad
ix p
ereg
ra
Anc
ylus
fluv
iati
lis
Hai
tia
acut
a
Pis
idiu
m c
aser
tanu
m
Pis
idiu
m p
erso
natu
m
Pis
idiu
m s
p.
BR1315 Valagola (4)
BS0420 Molino Frizzi Cimone 24/07/06 39
LD0420 Spiazzi (1)
LD0720 Fiavè 25/07/06 126
LD0928 Del Graì 26/07/06 11
LD0930 Tof della Glera Alta 27/07/06 325
LD1160 Croina Tre Stalle 21
MB0335 Diaol (1)
BC0170 Lago Bagatol 25/07/06 2 (1) 11
AD1944 San Giuliano 2 1
LA0854 Giardini Bassa (1)
MD1841 Val Contrin-solforosa (1)
LA1575 Torbiera di Grugola Bassa 2³
72 Dalfreddo Molluschi Idrobiidi nelle sorgenti del Trentino
altre sorgenti CRENODAT, non può essere del tutto tralasciata, ma si sottolinea che i due nicchi proven-gono da campionature distinte. La presenza di popo-lazioni viventi di Graziana in questa sorgente andreb-be quanto prima verificata, poiché si tratterebbe di un dato importante che sposterebbe significativamente l’areale di G. alpestris verso est o quello di G. pupu-la verso ovest (la distribuzione delle specie è riporta-ta nelle figure 4a e 6g).
L’elevata biodiversità malacologica della sorgente Pradi, sorgente reocrena di natura carbonatica posta nei pressi del Lago di Terlago, è probabilmente dovuta alle specie limnofile in essa osservate, da mettere in rela-zione alla presenza del lago e ai ricchi popolamenti a macrofite acquatiche (in continuità ambientale con la sorgente) che ospitano una ben diversificata comunità di molluschi (Dalfreddo & Maiolini 2004).
Di seguito vengono analizzati alcuni parametri eco-logici delle sorgenti studiate come la litologia, l’altitu-dine, l’esposizione e la velocità di corrente. Fra i pa-rametri fisici sono stati esaminati la temperatura e la conducibilità, fra quelli chimici il pH e la concentra-zione di ione Calcio.
Per i parametri chimico-fisici, prima di procedere al calcolo della media aritmetica, sono stati scartati alcu-ni valori (contrassegnati da asterisco nell’Appendice 1) risultanti outlier delle relative distribuzioni applican-do la box-plot e considerati errori di campionamento.
4.2.1. Litologia
Delle 42 sorgenti che ospitano molluschi dulciac-quicoli, ben 36 sono carbonatiche e solo 6 cristalline. Nella figura 2a vengono evidenziate le percentuali re-lative ai due gruppi di sorgenti e l’incidenza percen-tuale delle sorgenti a molluschi nei due gruppi con-siderati.
In particolare, queste ultime si distribuiscono sui massicci calcarei occidentali come le Dolomiti del Brenta (7 sorgenti) e le Alpi di Ledro (7 sorgenti), mentre sono scarse (solo 2 sorgenti) nei gruppi calca-rei orientali più interni alle Dolomiti (massicci dello Sciliar-Sassolungo-Catinaccio, del Sella, della Mar-molada e delle Pale di S. Martino); sono pressoché as-senti nelle porzioni cristalline del massiccio dell’Ada-mello-Presanella (1 sorgente) e di quello degli Anau-ni, e nei gruppi dell’Ortles-Cevedale, di Cima d’Asta e Cima Bocche.
Cinque sorgenti a molluschi che presentano chi-mismo cristallino si concentrano nel gruppo dei La-gorai, in corrispondenza di depositi quaternari, sia al-luvionali che morenici, indistinti, a geologia presumi-bilmente varia.
4.2.2. Altitudine
Nel grafico di figura 2b si osserva la distribuzione in percentuale delle sorgenti ricadenti nelle diverse fasce altimetriche: ben l’80% di esse si trova tra i 500 e i 1500 m di quota. Se si considera però l’incidenza delle sor-genti a molluschi rispetto alle 5 fasce altimetriche pro-poste, si osserva una netta preferenza per le quote infe-riori ai 1000 metri: complessivamente infatti 27 sorgenti su 42, pari al 64% del totale, sono poste sotto i 1000 m di quota. Delle 9 sorgenti che si contraddistinguono per la loro ricchezza malacologica, ben 8 sono collocate fra i 170 e i 510 m s.l.m. Le specie R. peregra e P. caserta-num sono state osservate viventi nella sorgente S. Giu-liano posta a 1944 m nel gruppo dell’Adamello: si trat-ta dell’altitudine massima a cui sono stati raccolti mol-luschi in questa indagine, ma in letteratura R. peregra viene segnalata a 2424 m nel Laghetto di Bleis nelle Al-pi Occidentali (Pezzoli 2006) e P. casertanum a 2300 m nel Parco Nazionale dell’Ortes (Kuiper 1974) e fino al-la quota di 2400 m (Castagnolo et al. 1980).
4.2.3. Esposizione
Se si dividono le sorgenti studiate in otto gruppi, coincidenti con le 4 direzioni principali e le 4 interme-die, prevalgono le sorgenti esposte a sud e a sud-ovest (15,4%), mentre sono meno rappresentate le sorgen-ti esposte a nord e a nord ovest (9,6 e 10,6%). Se con-sideriamo l’incidenza delle sorgenti a molluschi all’in-terno degli otto gruppi considerati, il 24,4% di esse è esposto a sud-ovest e il 14,6% è esposto a nord e a est; per contro solo il 7,3% è esposto a sud e a ovest (Fig. 2c). Dalla lettura del grafico, l’esposizione sud-ovest pare la più favorevole ai molluschi, ma questo dato è da mettere in relazione con gli assetti tettonici e strati-grafici prevalenti nei gruppi montuosi trentini più ric-chi di sorgenti.
4.2.4. Velocità di corrente
Le 108 sorgenti sono state raggruppate in 5 catego-rie sulla base della velocità di corrente espressa in cm s-1 (Fig. 2d). La maggior parte delle sorgenti (40,1%) rica-de nella categoria 2, con velocità fino a 30 cm s-1, e nel-la categoria 3 (36,5%), con velocità compresa tra 30 e 50 cm s-¹. Se si considera inoltre l’incidenza delle sor-genti a molluschi all’interno dei 5 gruppi, essa è mag-giore nelle sorgenti comprese nelle categorie 1 (42,9%) e 2 (48,8%), sebbene si rinvengano molluschi in tutte e 5 le categorie di sorgenti. B. opaca presenta un valo-re medio dell’indice (2,25) di poco inferiore rispetto al valore medio riscontrato per G. alpestris (2,42). Per una
73Studi Trent. Sci. Nat., 84 (2009): 67-86
comprensione completa degli indici si veda la didasca-lia dell’Appendice 1.
4.2.5. Temperatura
L’andamento della temperatura varia con la quota: in particolare la temperatura media dell’acqua delle sor-genti CRENODAT poste al di sotto dei 500 m è di 10,3 °C, scende a 9 °C in quelle poste tra i 500 e i 1000, a 6,8 °C nelle sorgenti tra i 1000 e i 1500 m, a 5 °C in quelle tra i 1500 e i 2000 m di quota, e a 3,9 °C nelle sorgenti sopra ai 2000 m. Il valore medio della tempe-ratura dell’acqua nelle sorgenti a geologia cristallina è di 5,7 °C, mentre quello delle sorgenti a geologia car-bonatica e di 7,9 °C (Fig. 3a). Tale valore medio sale a 8,5 °C nelle 42 sorgenti a molluschi e nelle 24 sor-genti a B. opaca, e fino a 9,3 °C nelle 21 sorgenti a G. alpestris. L’intervallo di temperatura in cui si osser-vano molluschi è compreso tra i 4,9 e i 14,2 °C, con-fermando quanto già noto in letteratura: la temperatu-
ra dell’acqua nelle sorgenti a Idrobiidi presenta valori ottimali fra 8 e 12 °C (Girod & Pezzoli 1966; Pezzoli & Lemme 2003), mentre raramente si registrano valori superiori ai 13 °C (Pezzoli & Spelta 2000).
4.2.6. pH
In figura 3b vengono rappresentati i valori medi di pH di alcuni gruppi di sorgenti. In particolare la me-dia del pH, misurato a 20 °C, delle sorgenti a chimi-smo cristallino (6,8) è sensibilmente inferiore al va-lore registrato nelle sorgenti carbonatiche (7,8). In li-nea con questo dato è la media del pH delle 42 sorgen-ti a molluschi (7,8), quella delle 24 sorgenti a B. opa-ca (7,7) e delle 21 sorgenti a G. alpestris (7,9). Questi dati confermano la preferenza dei molluschi per valo-ri di pH moderatamente alcalini. In particolare, il pH di tutte le 42 sorgenti a molluschi rientra fra un valore minimo di 6,5 (sorgente San Giuliano) e uno massimo di 8,3 (sorgenti Faè 1 e Giardini bassa).
Fig. 2 - Distribuzione delle sorgenti CRENODAT rispetto ad alcuni parametri ecologici. a. litologia, b. quota, c. esposizione, d. velocità di corrente. In colore chiaro la percentuale di sorgenti di una tipologia rispetto al totale, in colore scuro la percentuale di sorgenti a molluschi all’interno di quella tipologia.Fig. 2 - Distribution of the CRENODAT springs in regard to ecology factors. a. lithological substrate, b. altitude, c. exposition, d. current velocity. The percentage of springs in regard to the total of springs within the each typology is indicated with clear colour; the percentage of springs with molluscs within the same typology is indicated with dark colour.
a b
c d
39,8
60,2
85,7
14,3
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
cristalline carbonatiche
Tipologia sorgenti
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
0-500 500-1000 1000-1500 1500-2000 2000-2792
Fasce altimetriche (m s.l.m.)
0
5
10
15
20
25
N NE E SE S SO O NO
Esposizione sorgenti
Tipologia sorgenti
Perc
entu
ale
sorg
enti
Perc
entu
ale
sorg
enti
Perc
entu
ale
sorg
enti
Perc
entu
ale
sorg
enti
0
10
20
30
40
50
60
1 2 3 4 5Categorie velocità di corrente (1-5)
74 Dalfreddo Molluschi Idrobiidi nelle sorgenti del Trentino
4.2.7. Calcio
Per quanto riguarda il parametro concentrazione di ione calcio (Fig. 3c), la media nelle sorgenti cristalline è molto bassa (8,7 mg l-1) se paragonata alla media nelle sorgenti carbonatiche (50 mg l-1). In linea con quest’ulti-mo dato è la media delle 42 sorgenti a molluschi e delle sorgenti a B. opaca (47 mg l-1); leggermente superiore è la media delle sorgenti a G. alpestris (56 mg l-1). In par-ticolare, B. opaca vive in sorgenti cristalline del Lago-rai con valori di ioni calcio molto bassi: 5,2 mg l-1 nel-la sorgente Auzertol, 7 mg l-1 nella sorgente Campigol del Solai, e i nicchi di queste popolazioni si presentano particolarmente sottili e fragili.
4.2.8. Conducibilità
In modo analogo vanno interpretati i valori di condu-cibilità rilevati nei diversi gruppi di sorgenti (Fig. 3d). La media per le sorgenti cristalline è bassa (56,5 μS cm-1) se paragonata a quella delle sorgenti carbonatiche (298 μS cm-1). In linea con queste ultime è la media delle sor-genti a molluschi (291,5 μS cm-1) e delle sorgenti a B.
opaca (276 μS cm-1), mentre la media delle sorgenti a G. alpestris è più alta (343 μS cm-1).
4.3. B. opaca e G. alpestris a confronto
Aspetti sull’ecologia di Bythinella opaca e Grazia-na alpestris sono stati trattati da vari autori (Girod & Pezzoli 1966; Pezzoli & Spelta 2000; Pezzoli & Lem-me 2003). In tabella 4 vengono messe a confronto le due specie di molluschi Idrobiidi più diffuse nelle sorgenti CRENODAT: B. opaca è stata campionata in 24 sorgen-ti, G. alpestris in 21 sorgenti, mentre sono 8 le sorgenti in cui queste 2 specie vivono insieme. Popolazioni par-ticolarmente abbondanti di B. opaca si sono osservate nelle sorgenti Coel (BS 705), Campigol dei Solai (LA 1685) e Madonnina-Val Lomasona (BC503), mentre ric-chi popolamenti a G. alpestris vivono nelle sorgenti Faè 1 (BR 658), I Gamberi (BR 510), Sass Ross (BR 790), Fontana del Cioria (LD 509), Fiavè (LD 720) e Tof de la Glera Alta (LD 930). In nessuna delle 8 sorgenti do-ve le due specie coabitano, sono abbondanti entrambe le popolazioni: generalmente prevale una delle due spe-cie, in particolare B. opaca nella sorgente Coel e G. al-
Fig. 3 - Media aritmetica dei valori di alcuni parametri chimico-fisici in diversi gruppi di sorgenti CRENODAT. a. temperatura, b. pH, c. concentrazione ioni calcio, d. conducibilità. Fig. 3 - Arithmetical mean of some chemical-physical parameters in different CRENODAT spring groups. a. temperature, b. pH, c. calcium ions concentration, d. conductibility.
a
c d
b
75Studi Trent. Sci. Nat., 84 (2009): 67-86
pestris nella sorgente I Gamberi. Ciò potrebbe indica-re che le due specie entrano in competizione per l’ha-bitat e le risorse alimentari e che sono i fattori ecologi-ci a favorire ora una specie, ora l’altra. Confrontando i parametri chimico-fisici delle due sorgenti considerate, quello che sembra influire maggiormente sullo sviluppo delle due popolazioni è la temperatura: la sorgente Coel con 8,6 °C è prossima alla temperatura media riscontra-ta nelle sorgenti a Bythinella (8,5 °C), mentre la sorgen-te I Gamberi, con 10,5 °C, si avvicina maggiormente al valore medio delle sorgenti a Graziana (9,3 °C). Nelle 24 stazioni a B. opaca la temperatura varia tra i 4,9 e gli 11,8 °C , mentre nelle 21 sorgenti a G. alpestris, l’inter-vallo di temperatura è più ampio, compreso tra i 5,3 e i 14,2 °C. Da questi dati emerge un adattamento a tem-perature più basse per B. opaca (che è la specie più ste-noterma fredda) e leggermente più alte per G. alpestris: quest’ultima vive anche in alcuni fontanili lombardi do-ve la temperatura raggiunge i 16 °C, con escursioni ter-mica fino a 5 °C (Pezzoli & Lemme 2003).
Per quanto riguarda la quota, nella presente ricerca si è potuto osservare che B. opaca sale fino ai 1855 m s.l.m. della sorgente Auzertol nel gruppo dei Lagorai, mentre G. alpestris raggiunge l’altitudine di 1315 m nella sor-gente Valagola nelle Dolomiti del Brenta: quest’ultima è anche la quota massima conosciuta per la specie in Ita-lia. Per B. opaca è nota invece la località Malga Bordo-
lona di Sopra, nel Comune di Bresimo, a quota 1952 m (Crema et al. 1996). La quota media delle sorgenti che ospitano G. alpestris si attesta sui 720 m, mentre per B. opaca è di circa 870 m. Nelle Alpi Occidentali le sor-genti in cui vive G. alpestris sono comprese tra i 102 m di alcuni fontanili lombardi e i 1280 m delle sorgenti montane, mentre B. opaca vive tra i 230 e i 1200 m di quota (Pezzoli & Spelta 2000).
Entrambe le specie si adattano bene al fattore corren-te, colonizzando tanto sorgenti limnocrene quanto sor-genti reocrene a corrente rapida; prediligono, tuttavia, ambienti con valori prossimi ai 30 cm s-1.
Per il fattore pH, G. alpestris sembra preferire am-bienti leggermente alcalini poiché non colonizza sorgen-ti con pH inferiore a 7,6; diversamente, B. opaca occupa anche sorgenti con pH al di sotto della neutralità (6,7).
Rispetto alla concentrazione di ioni calcio i valori mi-nimi rilevati per G. alpestris sono di 34 mg l-1, mentre si è visto che B. opaca può vivere anche in sorgenti molto povere di ioni calcio (fino a 5,2 mg l-1) pur presentando in questi casi un nicchio meno calcificato. Questo dato trova conferma nella letteratura: B. opaca è l’unico fra gli Idrobiidi a tollerare acque molli e può occupare sor-genti a litologia cristallina (Giusti & Pezzoli 1980; Pez-zoli & Spelta 2000; Pezzoli & Lemme 2003). Anche il parametro conducibilità rispecchia l’andamento appe-na illustrato: G. alpestris vive in sorgenti la cui condu-
Parametri G. alpestris B. opaca
Altitudine (m s.l.m.) minimo 420 250
medio 719 866
massimo 1315 1885
Temperatura (°C) minimo 5,3 4,9
medio 9,3 8,5
massimo 14,2 11,8
Velocità di corrente indice medio 2,42 2,25
pH minimo 7,6 6,7
medio 7,9 7,7
massimo 8,3 8,2
Conc. ioni Calcio (mg l -1) minimo 34 5,2
medio 56 47,10
massimo 80 80
Conducibilità (μS cm-1) minimo 201 30
medio 344 276
massimo 473 473
Tab. 4 - Confronto fra le specie B. opaca e G. alpestris.Tab. 4 - Comparison between B. opaca and G. alpestris.
76 Dalfreddo Molluschi Idrobiidi nelle sorgenti del Trentino
cibilità è superiore ai 200 μS cm-1, mentre B. opaca può colonizzare ambienti a conducibilità assai più bassa (30 μS cm-1). Da questa analisi risulta come B. opaca possie-da una valenza ecologica maggiore e questa conclusio-ne viene confermata dalla sua distribuzione in Trentino, molto più ampia rispetto a quella di G. alpestris.
5. DISTRIBUZIONE DEI MOLLUSCHI HYDRO-BIIDAE IN TRENTINO E NELLE AREE LIMITROFE E CORRELAZIONE CON LE GLACIAZIONI DEL QUATERNARIO
La distribuzione attuale di G. alpestris e B. opaca in Trentino è probabilmente diversa da quella antica, come risultato di due fenomeni dagli effetti opposti: le glacia-zioni del Quaternario che hanno depauperato la biodi-versità dei territori interessati e la ricolonizzazione na-turale di questi territori da parte delle specie nel post-glaciale. In particolare, G. alpestris è presente nell’area centro-meridionale del Trentino compresa tra i massic-ci delle Alpi di Ledro-Dolomiti Brenta-Anauni-Pasu-bio. Il suo areale cuneiforme verso nord (Fig. 4a) coin-cide con i massicci calcarei presenti in questa porzione di Trentino ed è delimitato verso ovest dalla Val di Ge-nova-Fiume Sarca e verso est dalla linea Torrente No-ce-Fiume Adige con alcune stazioni più orientali (Al-topiano di Folgaria e Pasubio).
B. opaca presenta un areale più esteso della specie precedente (Fig. 4b), che interessa buona parte del Tren-tino. Rimangono esclusi i massicci cristallini dell’Ada-mello-Presanella, dell’Ortles-Cevedale, la porzione cri-stallina degli Anauni, la parte più settentrionale del La-gorai e l’area carbonatica più interna delle Dolomiti La-temar-Catinaccio-Marmolada. L’areale si sovrappone in parte con quello della specie precedente nelle Dolomi-ti del Brenta e sembra rispecchiare fedelmente, ad ec-cezione di rari casi, la distribuzione dei massicci calca-rei nell’area di studio.
Durante l’ultima glaciazione i ghiacciai di Sarca e Adige a ovest, e di Astico e Brenta-Cismon più a est hanno ampiamente ricoperto il territorio trentino. La fi-gura 5 è una ricostruzione dei livelli massimi raggiunti dal ghiacciaio dell’Adige durante il Würmiano (Casti-glioni et al. 1940): l’isoipsa dei 2000 m viene posta sui gruppi dell’Adamello e del Brenta, l’isoipsa dei 1500 m sul Monte Bondone e quella dei 1000 m sul Monte Baldo. Stando a questa ricostruzione quasi tutte le sor-genti a Idrobiidi segnalate in questo lavoro durante la massima espansione würmiana erano ricoperte da col-tri di ghiaccio. Solo i massicci più meridionali, le Alpi di Ledro, il Monte Baldo, il gruppo M. Pasubio-Care-ga-Piccole Dolomiti, l’Altopiano di Folgaria e Tonez-
za e l’Altopiano dei Sette Comuni, emergevano sensi-bilmente dalle coltri glaciali svolgendo così il ruolo di massicci rifugio.
È probabile quindi che la maggior parte delle popo-lazioni a Idrobiidi del Trentino sia stata depauperata du-rante le glaciazioni e che le popolazioni attuali si siano formate, a partire dai massicci rifugio più meridionali, in seguito alla ricolonizzazione postglaciale. Tale ri-colonizzazione potrebbe essere avvenuta, in migliaia di anni, mediante la risalita attiva dei reticoli idrogra-
Fig. 4 - Carta di distribuzione delle due specie di Hydrobiidae più diffuse in Trentino-Alto Adige e nelle aree limitrofe (da Bodon et al. 2005) aggiornata con i dati inediti della Coll. M. Bodon e con i dati del presente lavoro. a. Graziana alpestris, b. Bythinella opaca. Fig. 4 - Distribution map the two species of Hydrobiidae main common in Trentino-Alto Adige and in the neighbouring regions (from Bodon et al. 2005) updated with the unpubli-shed data of M. Bodon’s Collection and with the data of this work. a. Graziana alpestris, b. Bythinella opaca.
a
b
77Studi Trent. Sci. Nat., 84 (2009): 67-86
fici, per via superficiale sfruttando una fase post-gla-ciale in cui le condizioni termiche erano più fresche, e forse anche per via sotterranea, specie nei massicci carsici o intensamente fratturati, in virtù della stigo-filia verificata per alcune popolazioni di B. opaca e G. alpestris (Giusti & Pezzoli 1980). Non è da esclu-dere del tutto che qualche popolazione antica sia so-pravvissuta anche nelle aree più interne del Trenti-no, in ragione dell’ambiente conservativo delle sor-genti e della buona adattabilità alle basse temperatu-re di queste due specie (stenoterme fredde). Le even-tuali popolazioni relitte nelle aree più interne avreb-bero così accelerato la ricolonizzazione del territo-rio trentino.
La ricostruzione dell’espansione glaciale würmia-na fatta da Castiglioni et al. (1940) per quanto riguar-da i limiti meridionali del fronte glaciale viene inol-tre confermata da un contingente di specie di mollu-schi Idrobiidi viventi nell’area prossima al Trentino, che si ripartisce la fascia prealpina lombardo-veneta
(Tab. 5). La loro presenza ci indica che il glacialismo trentino si è fermato appena a monte di questi popola-menti, in pratica lungo i confini amministrativi provin-ciali coincidenti anche con le linee di spartiacque dei rilievi più meridionali. Di seguito vengono presenta-te la mappe di distribuzione di queste specie tratte da Bodon et al. (2005). I. vobarnensis, I. concii e P. vi-rei hanno una diffusione limitata all’area meridiona-le rispetto al Trentino. In particolare I. vobarnensis, nella forma tipica, vive solo ad ovest del lago di Gar-da (Fig. 6a), ma presenta più a est popolazioni isola-te attribuite a questa specie con riserva (I. cf. vobar-nesis) in poche stazioni del Vicentino e del Bellunese collocate tra la Val del Brenta e la Val del Piave (Fig. 6d); I. concii si trova anche a est del Lago di Garda, ma non supera la Val d’Astico (Fig. 6b), mentre P. vi-rei, che a differenza delle prime due specie è segnalata per il Trentino meridionale nella sorgente Acqua Sacra nel Comune di Ala (Pezzoli & Girod 1971; Pezzoli & Giusti 1977; Pezzoli 1988), si spinge più ad est del-
Fig. 5 - Ricostruzione della mas-sima espansione dei ghiacciai durante il periodo würmiano (Castiglioni et al. 1940).Fig. 5 - Reconstruction of the maximum glacial expansion during the Würmian Period (Castiglioni et al. 1940).
78 Dalfreddo Molluschi Idrobiidi nelle sorgenti del Trentino
a
c
b
d
e
g
f
h
Fig. 6 - Carta di distribuzione di alcune specie di Hydrobiidae nelle aree limitrofe al Trentino-Alto Adige (da Bodon et al. 2005). a. Iglica vobarnensis, b. Iglica concii, c. Paladilhiopsis virei, d. Iglica cfr. vobarnensis, e. Paladilhiopsis sp., f. Hauf-fenia tellinii, g. Graziana pupula, h. Sadleriana fluminensis.Fig. 6 - Distribution map of some Hydrobiidae species in the Trentino-Alto Adige neighbouring regions (from Bodon et al. 2005). a. Iglica vobarnensis, b. Iglica concii, c. Paladilhiopsis virei, d. Iglica cfr. vobarnensis, e. Paladilhiopsis sp., f. Hauffenia tellinii, g. Graziana pupula, h. Sadleriana fluminensis.
79Studi Trent. Sci. Nat., 84 (2009): 67-86
la specie precedente, ma non oltre la Valle del Bren-ta (Fig. 6c). Paladilhiopsis sp., H. tellinii e G. pupu-la presentano invece una diffusione orientale rispetto al Trentino: la prima specie è circoscritta alle Prealpi Trevigiane e Bellunesi e vive tra la Valle del Brenta e la Valle del Piave (Fig. 6e), H. tellinii si trova solo ad est della Valle del Brenta (Fig. 6f), mentre G. pupula vive solo ad est della Valle del Piave (Fig. 5g) occu-pando l’area friulana, ma spingendosi a ovest fino al-le Prealpi Travigiane nei comuni di Follina e Cison di Valmarino (Pezzoli et al. 1975; Pezzoli 1988). S. flu-minensis (Fig. 6h), infine, presenta una diffusione pa-dano-veneta, essendo presente in Lombardia, in varie province venete e in Friuli-Venezia Giulia; in Trentino è circoscritta alla Valsugana (Comune di Grigno).
La distribuzione discontinua di questi popolamen-ti potrebbe essere il risultato dell’azione di fasi glacia-li precedenti a quella würmiana (ad esempio la fase mindelliana), mentre la loro separazione spaziale lun-go la fascia prealpina starebbe ad indicare un impor-tante fenomeno di isolamento geografico, prerequisi-to necessario al differenziamento delle popolazioni e delle specie oggi presenti. A questo isolamento geo-grafico hanno contribuito anche le varie lingue glacia-li lungo i principali sbocchi vallivi e decisamente im-portante pare il limite geografico rappresentato della Valle del Brenta.
6. CONCLUSIONI
Il materiale malacologico proveniente dal campio-namento delle 108 sorgenti trentine, nell’ambito del progetto CRENODAT, comprende 10 specie di mollu-schi dulciacquicoli viventi in 42 delle sorgenti studia-te. Le sorgenti a molluschi sono per lo più concentra-te nei massicci calcarei e poste al di sotto dei 1000 m di quota, con corrente debole o moderata di circa 30 cm s-1, valori medi di temperatura di 8,5 °C, pH appe-na di poco inferiore a 8, concentrazione di ioni calcio prossima a 50 mg l-1 e valori di conducibilità di circa 300 μS cm-1.
Confrontando gli intervalli di tolleranza di B. opa-ca e G. alpestris, le due specie di Idrobiidi più diffu-se in Trentino, emerge la maggiore valenza ecologica della prima specie, capace di salire a quote maggiori, di vivere a pH e a temperature inferiori e di occupare anche acque a chimismo cristallino, più povere di cal-cio e a minor conducibilità.
La distribuzione attuale di B. opaca e G. alpestris in Trentino, aggiornata con le stazioni inedite di questa indagine, oltre a rispecchiare la diversa valenza ecolo-gica delle due specie, viene considerata come il risul-tato della ricolonizzazione postglaciale delle aree cal-caree centrali da parte di popolazioni relitte preglacia-li viventi nei massicci rifugio più meridionali. A causa
Spe
cie
Dis
trib
uzio
ne
Pre
alpi
Bre
scia
no-
Gar
desa
ne
Alp
i R
etic
he
mer
idio
nali
Alp
i Ret
iche
O
rien
tali
Alp
iN
oric
he
Dol
omit
i
Pre
alpi
Ven
ete
Paladhiliopsis virei S. Alpina** X X
Paladhiliopsis sp.* E. Alpina** X
Iglica concii* S. Alpina** X X
Iglica vobarnensis* S. Alpina** X X X
Graziana alpestris S. Alpina X X X
Graziana pupula* E. Alpina X
Hauffenia tellinii* E. Alpina X
Sadleriana fluminensis Alpino-Dinarica X X
Bythinella opaca Alpina X X X X X
Tab. 5 - Specie di molluschi Idrobiidi viventi nei distretti alpini del Trentino-Alto Adige. Le specie viventi solo nei distretti alpini delle province limitrofe sono evidenziati con un asterisco. Le entità endemiche italiane sono evidenziate nella colonna “distribuzione” con due asterischi. Tab. 5 - Species of Hydrobiidae molluscs living in the alpine districts of Trentino-AltoAdige. Species dwelling only in the neighbouring regions are marked with an asterisc. Italian endemic species are marked with two asteriscs in the distribution column.
80 Dalfreddo Molluschi Idrobiidi nelle sorgenti del Trentino
della sua posizione geografica, tutto il territorio Trenti-no, con l’eccezione dei pochi massicci-rifugio più me-ridionali, è stato intensamente depauperato dalle gla-ciazioni quaternarie. Questa è la ragione della sua po-vertà relativamente alla famiglia dei molluschi Idrobi-idi, che sono presenti invece con numerosi taxa nella fascia prealpina delle province lombardo-venete, ap-pena più a sud rispetto al limite meridionale del fronte glaciale würmiano di cui si possono considerare buo-ni indicatori.
Studi futuri basati sull’esame genetico dei vari po-polamenti di G. alpestris e B. opaca potrebbero con-fermare l’ipotesi della ricolonizzazione postglaciale delle aree glacializzate trentine oltre a fornire preziose informazioni sullo stato tassonomico dei generi Bythi-nella e Graziana in Italia.
RINGRAZIAMENTI
La realizzazione di questo lavoro è stata in buona parte resa possibile da un incarico svolto nell’ambito del progetto CRENODAT, finanziato dal Servizio Uni-versità e Ricerca Scientifica della Provincia Autonoma di Trento.
Un grazie sincero all’amico Marco Bodon per gli utili consigli, la determinazione del materiale dubbio, l’aggiornamento delle cartine CKmap, anche con i suoi dati inediti, e per la lettura critica del manoscritto. Rin-grazio il malacologo Enrico Pezzoli per la bibliogra-fia fornita e per le utili riflessioni sugli Idrobiidi delle Alpi Occidentali. Un sentito ringraziamento va a tutta la Sezione di Limnologia e Algologia del Museo Tri-dentino di Scienze Naturali per l’ottimo lavoro di smi-stamento dei campioni malacologici, la fattiva colla-borazione nelle ricerche e la puntuale disponibilità di-mostrata; tale ringraziamento viene esteso inoltre al-la Redazione della rivista per la revisione linguistica delle parti in inglese.
Ringrazio infine la sezione di Geologia del Museo Tridentino di Scienze Naturali, in particolare Miche-le Zandonati e Cristian Casarotto per la realizzazione della mappe delle sorgenti CRENODAT a B. opaca e G. alpestris, e per i documenti forniti sul glacialismo würmiano in Trentino.
BIBLIOGRAFIA
Bodon M., Cianfanelli S., Manganelli G., Pezzoli E. & Giusti F., 2005 - Gastropoda Prosobranchia ed Heterobranchia Heterostropha. In: Ruffo S. & Stoch F. (a cura di), Chec-klist e distribuzione della fauna italiana. Mem. Mus. Civ.
St. nat. Verona, 2a Serie: 79-81, 1 CD.Boeters H.D., 1993 - Beiträge zur Nomenklatur der eu-
ropaischen Binnenmollusken. IV Paludinella opaca Gallenstein non Frauenfeld. Heldia, 2: p. 50.
Castagnolo L., Franchini D. & Giusti F., 1980 - Bivalvi (Bivalvia). Consiglio Nazionale delle Ricerche, Colla-na del progetto finalizzato “Promozione della qualità dell’ambiente”, Pubblicazione AQ/1/49. Guide per il riconoscimento delle specie animali delle acque interne italiane: 64 pp.
Castiglioni B., Leonardi P., Merla G. & Sestini A., 1940 - L’Italia nell’età quaternaria. In: Dainelli G. (a cura di), Atlante fisico-economico d’Italia. Consociazione Turistica Italiana, Milano.
Conci C., 1940 - Ricerche speleologiche sull’altopiano di Lavarone. Studi Trent. Sci. Nat., 21: 23-44.
Crema S., Ferrarese U., Golo D., Modena P., Sambugar B. & Gerecke R., 1996 - Ricerche sulla fauna bentonica e interstiziale di ambienti sorgentizi in area alpina e prealpina. Centro di Ecologia Alpina, Viote del Monte Bondone, Trento. Report, 8: 1-104.
Dalfreddo C. & Bodon M., 2007 - Molluscs in springs: diversity and sampling techniques. In: Cantonati M., Bertuzzi E. & Spitale D., The spring habitat: biota and sampling methods. Museo Tridentino di Scienze Naturali, Trento: 173-183 (Monografie del Museo Tridentino di Scienze Naturali, 4).
Dalfreddo C. & Maiolini B., 2004 - Il popolamento malaco-logico di alcuni laghi trentini a confronto 70 anni dopo. Studi Trent. Sci. Nat., Acta Biol., 80 (2003): 175-177.
De Betta E., 1868 - Molluschi terrestri e fluviatili dell’Anau-nia nel Trentino. Commentario della Fauna, Flora e Gea del Veneto e del Trentino, 1: 3-13.
Favilli L., Manganelli G. & Bodon M., 1998 - La distribuzio-ne di Potamopyrgus antipodarum (Gray, 1843) in Italia e in Corsica (Prosobranchia: Hydrobiidae). Atti Soc. it. Sci. nat. Museo civ. Stor. nat. Milano, 139 (1): 23-55.
Ferrieri M., 2000 - Il torrente Varone-Magnone, la qualità idrico-ambientale e la strana infestazione. Judicaria, 44: 22-27.
Graziadei D., 1933 - Note malacologiche trentine III. La Pseudanodonta depressa Mühlfeld e l’Hydrobia Steini Martens a Levico. Studi Trent. Sci. Nat., 14: 42-45.
Graziadei D., 1935 - Fauna malacologica giudicarese. Valli del Chiese e del Sarca superiore. (Quinto contributo alla malacologia del Trentino). Studi Trent. Sci. Nat., 16: 68-87.
Graziadei D., 1937 - Fauna malacologica di Primiero. Studi Trent. Sci. Nat., 18: 23-42.
Gredler V.M., 1869 - Nachlese zu Tirol’s Land- und Süsswasser-Conchylien. Verhandl. Zool. -bot. Ver., 19: 909-916.
Gredler V.M., 1894 - Neues Verzeichnis der Conchylien von Tirol und Vorarlberg mit Anmerkungen. Prog. Obergymnasiums, 19: 3-35.
Girod A. & Pezzoli E., 1966 - Ecologia e distribuzione di
81Studi Trent. Sci. Nat., 84 (2009): 67-86
Bythinella lacheineri (Küster) e di Bythinella schmidti (Küster) in Lombardia. Lavori Soc. Malac. Ital., 3: 97-139.
Giusti F. & Pezzoli E., 1980 - Gasteropodi 2 (Gastropoda: Prosobranchia: Hydrobioidea, Pyrguloidea). Consiglio Nazionale delle Ricerche, Collana del progetto finalizzato “Promozione della qualità dell’ambiente”, Pubblicazione AQ/1/49. Guide per il riconoscimento delle specie animali delle acque interne italiane: 67 pp.
Kuiper J.G.J., 1974 - Die Pisidien der Hochalpengewasser. Arch. Moll., 104: 1-27.
Kušcer L., 1928 - Zospeum globosum n. sp. Primo contributo alla fauna malacologica cavernicola della Venezia Triden-tina. Studi Trent. Sci. Nat., 9: 185-187.
Pezzoli E., 1988 - I molluschi crenobionti e stigobionti presenti nell’Italia Settentrionale (Emilia Romagna compresa). Censimento delle stazioni ad oggi segnalate. Monografie di Natura Bresciana, Mus. Civ. St. Nat., 9: 1-151.
Pezzoli E., 1989 - Molluschi crenobionti e stigobionti presenti in Italia. Censimento delle stazioni: terzo aggiornamento. Quad. Civ. Staz. Idrobiol., 16: 43-69.
Pezzoli E., 1990 - I molluschi crenobionti e stigobionti pre-senti nell’Italia Settentrionale. Censimento delle stazioni ad oggi segnalate. Errata ed addenda. Natura Bresciana, Ann. Mus. Civ. Sc. Nat., Brescia, 25 (1988): 195-201.
Pezzoli E., 1992 - Il genere Zospeum Bourguignat, 1856 in Italia (Gastropoda Pulmonata Basommatophora). Censi-mento delle stazioni ad oggi segnalate. Natura Bresciana, Ann. Mus. Civ. Sc. Nat., 27: 123-169.
Pezzoli E., 1996 - I molluschi crenobionti e stigobionti pre-senti in Italia: censimento delle stazioni. Settimo aggior-namento. Quad. Civ. Staz. Idrobiol., 21: 111-118.
Pezzoli E., 2006 - I molluschi ed i crostacei delle sorgenti e delle acque sotterranee della Lombardia. DVD supple-mento al cd “Quaderni della biodiversità 3”.
Pezzoli E. & M. Cantonati, 1998 - Molluschi crenobionti (Mollusca, Gastropoda, Hydrobioidea). In: Cantonati M. (a cura di), Le sorgenti del Parco Adamello-Brenta. Ricerche idrobiologiche su fonti non captate. Parco Adamello-Brenta, Strembo (TN). Documenti del Parco, 11: 161-164.
Pezzoli E. & Girod A., 1971 - Frauenfeldia lacheineri (Küster) e Bythinella schmidti (Küster) in Lombardia. Natura, Soc. It. Sc. Nat., Mus. Civ. St. Nat. e Acq. Civ., 62 (3): 369-395.
Pezzoli E. & Giusti F., 1977 - Lartetia cornucopia De Stefani e Lartetia virei Locard, due specie sinonime dell’Italia centro-settentrionale, da ascrivere al genere Paladilhiopsis Pavlovic (Prosobranchia, Hydrobioidea). Lav. Simp. Moll. Terr. Dulc. Italia Sett.: 55-68.
Pezzoli E. & Lemme M., 2003 - I molluschi delle sorgenti e delle “acque sotterranee”. X aggiornamento al censimen-
to, VI capitolo Regione Lombardia Provincia di Brescia. Con una particolare ricerca sulla tanatocenosi che si accu-mula nelle vasche di decantazione delle sorgenti captate. Monografie di Natura Bresciana, 26: 1-237.
Pezzoli E. & Spelta F., 2000 - I molluschi delle sorgenti e delle “acque sotterranee”. IX aggiornamento al censimento, V. Regione Lombardia, provincia di Bergamo. Con partico-lare attenzione alla tanatocenosi che si accumula nelle vasche di decantazione delle sorgenti captate. Monografie di Natura Bresciana, 24: 1-249.
Pezzoli E., Pagotto G. & Paoletti M.G., 1975 - Fauna mala-cologica delle sorgenti e delle acque sotterranee (ipogee, freatiche) della vallata trevigiana e zone limitrofe (Mon-tello, Cansiglio e fiume Livenza) - Nota preliminare. Atti del 5° Convegno sulla Storia Naturale delle Prealpi Venete, Lago (TV) 8-9.9.1975: 123-165.
Piersanti C., 1937 - Le Bitinelle della Venezia Tridentina e il loro apparato masticatore. Mem. Mus. St. Nat. Ven. Tridentina, 4 (1): 1-18.
Piersanti C., 1940a - La variabilità della conchiglia di Bithynella Schmidtii, Charp. Mem. Mus. St. Nat. Ven. Tridentina, 5: 43-66.
Piersanti C., 1940b - Lo Zospeum globosum, Kuscer della grotta “Covelo di Rio Malo” (Trento). Studi Trent. Sci. Nat., 21: 45-47.
Spitale D., Bertuzzi E. & Cantonati M., 2007 - How to investigate the ecology of spring habitats on the basis of experiences gained from a multidisciplinary project (CRENODAT). In: Cantonati M., Bertuzzi E. & Spitale D., The spring habitat: biota and sampling methods. Museo Tridentino di Scienze Naturali, Trento: 19-30 (Mo-nografie del Museo Tridentino di Scienze Naturali, 4).
Stoch F., 2000 - Indagini sulla fauna acquatica delle grotte in Trentino (Italia settentrionale). Studi Trent. Sci. Nat., Acta Biol., 74 (1997): 117-132.
Stoch F. & Vigna Taglianti A., 2005 - I Corotipi della fauna italiana. In: Ruffo S. & Stoch F. (a cura di), Checklist e distribuzione della fauna italiana. Memorie del Museo Civico di Storia naturale di Verona, 2a Serie: 25-28.
Strobel P., 1851- Notizie malacostatiche sul Trentino. Fusi, Pavia: 114 pp.
Vigna Taglianti A., Audisio P.A., Belfiore C., Biondi M., Bologna M.A., Carpaneto G.M., De Biase A., De Felici S., Piattella E., Racheli T., Zapparoli M. & Zoia S., 1993 - Riflessioni di gruppo sui corotipi fondamentali della fauna W-paleartica ed in particolare italiana. Biogeographia, (N.S.) 16: 159-179.
Vigna Taglianti A., Audisio P.A., Biondi M., Bologna M.A., Carpaneto G.M., De Biase A., Fattorini S., Piattella E., Sindaco R., Venchi A. & Zapparoli M., 1999 - A proposal for a chorotype classification of the Near East fauna, in the framework of the Western Palearctic region. Biogeo-graphia, (N.S.) 20: 31-59.
Accettato per la stampa: 15 ottobre 2008
82 Dalfreddo Molluschi Idrobiidi nelle sorgenti del Trentino
App
endi
ce 1
- G
rupp
i Mon
tuos
i: A
D=
Ada
mel
lo-P
resa
nell
a, A
N=
Ana
uni,
AT
= V
igol
ana-
Alt
opia
no d
i Fol
gari
a e
Tone
zza,
BC
= M
. Bre
nto-
Cas
ale,
BR
= D
olom
iti d
el B
rent
a,
BS
= B
ondo
ne-S
tivo,
CS
= S
cili
ar-S
asso
lung
o-C
atin
acci
o, C
A=
Cim
a d’
Ast
a, L
A=
Lag
orai
-Cim
a d’
Ast
a, L
D=
Alp
i di L
edro
, LT
= A
ltip
iano
Lat
emar
, MB
= M
onte
Bal
do, M
C=
M
. Cor
no-M
. Cor
ona,
MD
= M
arm
olad
a, M
P=
M. P
asub
io-C
areg
a-P
icco
le D
olom
iti,
OC
= O
rtle
s-C
eved
ale,
PG
= P
agan
ella
-Gaz
za, P
S=
Pal
e di
S. M
arti
no, S
C=
Alt
opia
no
dei S
ette
Com
uni,
SL
= S
ella
-Set
tsas
s, V
F=
Vet
te F
eltr
ine,
VZ
= C
ima
Boc
che-
Vez
zana
. Tip
olog
ia s
orge
nte:
R=
reo
cren
a, R
I= r
eocr
ena
igro
fila
, RE
= r
eoel
ocre
na, E
= e
locr
ena,
L
= li
mon
ocre
na. L
itot
ipo:
CA
R=
geo
logi
a ca
rbon
atic
a, C
RI=
geo
logi
a cr
ista
llin
a. C
ateg
orie
vel
ocit
à di
cor
rent
e: 1
= a
cqua
app
aren
tem
ente
fer
ma,
2=
vel
ocit
à m
ax <
30
cm
s-1 ,
3= v
eloc
ità
max
30
cm s
-1 ÷
50
cm s
-1 ,
4= V
eloc
ità
max
50
cm s
-1 ÷
100
cm
s-1, 5
= V
eloc
ità
max
± 1
00 c
m s
-1. V
eder
e la
tabe
lla
1 pe
r i m
ollu
schi
dul
ciac
quic
oli (
num
eri
1-10
) e
la ta
bell
a 2
per
i mol
lusc
hi te
rres
tri i
grofi
li (
num
eri 1
1-20
); *
= v
alor
i out
lier
.A
ppen
dix
1 -
Mou
ntai
n G
roup
s: A
D=
Ada
mel
lo-P
resa
nell
a, A
N=
Ana
uni,
AT
= V
igol
ana-
Pla
teau
of
Folg
aria
e T
onez
za, B
C=
Bre
nto
Mou
nt-C
asal
e M
ount
, BR
= D
olom
ites
of
Bre
nta,
BS=
Bon
done
-Sti
vo, C
S= S
cili
ar-S
asso
lung
o-C
atin
acci
o, C
A=
Cim
a d’
Ast
a, L
A=
Lag
orai
-Cim
a d’
Ast
a, L
D=
Alp
s of
Led
ro, L
T=
Pla
teau
of L
atem
ar, M
B=
Bal
do
Mou
nt, M
C=
Cor
no M
ount
-Cor
ona
Mou
nt, M
D=
Mar
mol
ada,
MP
= P
asub
io M
ount
-Car
ega-
Lit
tles
Dol
omit
es, O
C=
Ort
les-
Cev
edal
e, P
G=
Pag
anel
la-G
azza
, PS=
Pal
e di
S.
Mar
tino
, SC
= P
late
au o
f Set
te C
omun
i, SL
= S
ella
-Set
tsas
s, V
F=
Vet
te F
eltr
ine,
VZ
= C
ima
Boc
che-
Vezz
ana.
Spr
ing
type
: R
= r
heoc
rene
, RI=
hyg
rope
tric
rhe
ocre
ne, R
E=
rh
eohe
locr
ene,
E=
hel
ocre
ne, L
= l
imon
ocre
ne. L
itol
ogy:
CA
R=
car
bona
tic
lito
logy
, CR
I= c
rist
alli
ne l
itol
ogy.
Cur
rent
vel
ocit
y ca
tego
ry:
1= s
till
wat
er a
ppar
entl
y, 2
= m
ax
velo
city
< 3
0 cm
s-1, 3
= m
ax 3
0 cm
s-1 ÷
50
cm s
-1, 4
= m
ax v
eloc
ity
50 c
m s
-1 ÷
100
cm
s-1, 5
= m
ax v
eloc
ity
± 1
00 c
m s
-1. S
ee ta
ble
1 fo
r fr
eshw
ater
mol
lusc
s (1
-10)
and
tabl
e 2
for
hygr
ophi
lous
terr
estr
ial m
ollu
scs
(11-
20);
*=
out
lier
val
ue.
Cod
ice
Nom
e so
rgen
teC
omun
eU
.T.M
.D
ata
Tip
oL
itot
ipo
Quo
ta
(m s
.l.m
.)E
spV
el.
Cor
r.T
(°C
)
pH (20
°C)
Ca
(mg
l-1)
Con
d.
(μS
cm-1)
Mol
lusc
hi
AD
0905
V
erm
ongo
Bas
saD
aone
PR
2192
11/0
7/20
05R
CA
R-C
RI
905
E3
8,57
837
232
2, 6
, 7, 1
0, 1
1
AD
1077
Fran
a E
dene
Ron
cone
PR
2794
11/0
7/20
05R
CA
R10
77N
E3
6,47
7,8
3439
32,
11,
13,
16
AD
1125
Dos
-Moi
aV
illa
Ren
dena
PS
3003
11/1
0/20
05E
CR
I11
25S
110
,37
6,1
3,2
3513
, 15
AD
1235
Pont
e P
rese
Con
dino
PR
1981
16/0
8/20
05R
CR
I-C
AR
1235
S3
6,26
829
198
14, 1
8
AD
1300
Bor
zago
Spi
azzo
PS
2807
31/0
8/20
05R
CR
I13
00S
35,
936,
55,
235
13
AD
1353
Nam
bron
eP
inzo
loP
S35
1811
/10/
2005
R/L
CR
I13
53-
16,
596,
84,
833
AD
1654
Val
d’A
rnò
Ron
cone
PR
2397
16/0
8/20
05R
CR
I-C
AR
1654
E2
5,75
7,8
2518
4
AD
1665
Pont
e de
lle
Cam
bial
iS
trem
boP
S22
1708
/11/
2005
RC
RI
1665
--
-7
4,6
29
AD
1790
Lag
o di
Nam
bino
Pin
zolo
PS
3822
26/1
0/20
05R
EC
RI
1790
SO
24,
86,
94
28
AD
1853
Mal
ga V
al d
i Fum
oD
aone
PS
2004
29/0
8/20
05L
CR
I18
53S
O2
7,35
5,9
1,5
1213
AD
1944
San
Giu
lian
oC
ader
zone
PS
3111
04/0
7/20
05R
/EC
RI
1944
SO
26,
26,
53,
125
6, 9
AD
1990
Palo
ne-S
inic
iaga
Spi
azzo
PS
2910
01/0
9/20
05R
CR
I19
90N
O3
2,9
6,2
3,4
33
AD
2153
Con
ca d
elle
Lev
ade
Dao
neP
S20
0829
/08/
2005
RC
RI
2153
SE
36,
316
1,4
11
AD
2314
Am
ola-
rock
gla
cier
Giu
stin
oP
S32
1805
/09/
2005
RC
RI
2314
E2
1,03
6,3
2,5
19
AD
2739
Mar
occa
ro-r
ock
glac
ier
Pin
zolo
PS
2119
07/0
9/20
05R
CR
I27
39S
O3
0,66
6,8
4,5
26
AN
0430
Pozz
a 1
Taio
PS
5928
27/0
6/20
05R
CA
R-C
RI
430
SO
111
,77,
672
473
1, 2
, 4, 6
, 14
AN
0590
Dam
bel
Dam
bel
PS
5940
21/0
7/20
05R
CA
R59
0O
311
,67,
512
279
6*
AN
1000
Ver
gnan
aB
resi
mo
PS
5141
27/0
6/20
05R
CA
R-C
RI
1000
N3
7,1
847
271
11
AN
1474
Fond
oFo
ndo
PS
6749
21/0
7/20
05R
/EC
AR
1474
SO
2-
846
345
1, 1
0, 1
2, 1
5, 1
7, 1
9
AN
1578
Palu
Lon
già
Bre
zP
S59
4817
/10/
2005
EC
RI
1578
S2
7,17
6,7
6,4
49
AN
1685
Mal
ga L
avaz
ziR
umo
PS
5046
18/0
8/20
05R
CR
I16
85N
E2
4,27
78
60
AN
1950
Bor
dolo
naB
resi
mo
PS
4543
05/0
9/20
05R
/EC
RI
1950
NE
33,
866,
32,
624
19
83Studi Trent. Sci. Nat., 84 (2009): 67-86
Cod
ice
Nom
e so
rgen
teC
omun
eU
.T.M
.D
ata
Tip
oL
itot
ipo
Quo
ta
(m s
.l.m
.)E
spV
el.
Cor
r.T
(°C
)
pH (20
°C)
Ca
(mg
l-1)
Con
d.
(μS
cm-1)
Mol
lusc
hi
AT
0756
Zio
la B
assa
Vig
olo
Vat
taro
PR
6995
29/0
6/20
05R
CA
R75
6N
-NE
29,
47,
649
356
1, 2
AT
0972
Mas
ere
Cen
ta
San
Nic
olò
PR
7190
19/0
7/20
05R
CA
R97
2E
29,
58
6041
3
AT
1052
Vec
chia
Seg
heri
aFo
lgar
iaP
R72
8811
/08/
2005
RC
AR
1052
O2
6,6
7,9
4822
11
BC
0170
Lag
o B
agat
olD
roP
R49
9313
/06/
2005
RC
AR
170
E3
12,4
7,8
4023
45,
6, 7
BC
0503
Mad
onin
a-V
al L
omas
ona
Lom
aso
PR
4494
07/0
9/20
05L
CA
R50
3S
O1
98
4024
11,
6, 9
, 10,
19
BC
0565
Lau
rel
Tenn
oP
R40
8912
/07/
2005
RC
AR
565
SO
3-
7,9
5620
4
BR
0470
Mas
o G
ori
Spo
rmag
gior
eP
S57
1913
/07/
2005
RC
AR
470
SE
57,
128
3026
91
BR
0510
I G
ambe
riD
orsi
noP
S46
0222
/06/
2005
RC
AR
?51
0S
O2
10,5
27,
676
460
1, 2
, 6, 1
2, 1
4
BR
0658
Faè
1C
les
PS
5338
01/0
8/20
05R
CA
R-C
RI
658
O-N
O2
14,2
8,3
4936
22,
12
BR
0679
Tova
re
Cav
izza
naP
S51
3703
/08/
2005
RC
AR
-CR
I67
9N
48,
767,
945
267
2
BR
0686
Rio
Bia
nco
Ste
nico
PS
4201
29/1
1/20
05R
CA
R68
6E
56,
57,
933
180
BR
0735
Terr
esF
lavo
nP
S55
3802
/08/
2005
RC
AR
735
E-N
E2
11,8
8,1
6934
41,
2
BR
0790
Sas
s R
oss
Tuen
noP
S54
3212
/07/
2005
R/R
IC
AR
790
SE
3-
7,9
6936
82,
11,
12,
13,
14,
16,
18
BR
0804
Pis
sidr
ina
sud
Mon
clas
sico
PS
4632
22/0
7/20
05R
CR
A-C
RI
804
N1
8,1
843
237
14
BR
0950
Acq
ua F
redd
aB
ocen
ago
PS
3609
29/0
6/20
05R
CA
R-C
RI
950
E2
78
3426
211
, 12,
13,
18,
19
BR
1315
Val
agol
aR
agol
iP
S41
1630
/08/
2005
RC
AR
1315
NO
25,
358
3922
52,
11,
14,
15,
17,
18
BR
1358
Nam
biB
legg
io I
nfer
iore
PS
3910
30/0
8/20
05R
CA
R13
58S
45,
78
3723
9
BR
1379
Ris
là 2
Tuen
noP
S50
2322
/09/
2005
RC
AR
1379
NO
34,
248
3521
2
BR
1436
Sca
la d
i Bre
nta
Rag
oli
PS
4216
17/0
8/20
05R
IC
AR
1436
NE
55,
78,
332
179
BR
1605
Riv
ular
iaR
agol
iP
S42
1917
/08/
2005
R/R
IC
AR
1605
SO
27,
048,
341
241
12
BR
1765
Cor
na R
ossa
Rag
oli
PS
4418
26/1
0/20
05R
CA
R17
65S
E3
4,4
7,8
3722
1
BR
2240
Val
lazz
aM
olve
noP
S48
1610
/10/
2005
RC
AR
2240
NE
33
8,1
1814
6
BS
0420
Mol
ino
Friz
zi C
imon
eC
imon
eP
R60
9429
/07/
2005
RC
AR
420
E1
8,9
7,7
7034
82
BS
0705
Coe
l V
illa
Lag
arin
aP
R56
8908
/07/
2005
RC
AR
705
NO
28,
67,
880
393
1, 2
, 11,
12,
14,
16
BS
1527
Vio
tte
Tre
nto
PR
5798
24/0
8/20
05R
CA
R15
27N
O2
8,29
7,5
8035
41
CA
1642
Tele
feri
ca B
rusà
Cin
te T
esin
oP
S99
1415
/09/
2005
RE
CR
I16
42S
E1
6,3
6,3
1,9
19
CA
2153
Bua
l del
Pas
sett
oP
ieve
Tes
ino
QS
0114
15/0
9/20
05R
CR
I21
53S
E3
5,5
6,8
216
CS
1350
Mon
zon
Pozz
a D
i Fas
saQ
S06
4709
/08/
2005
R/E
CA
R13
50E
47,
758,
240
301
11
LA
0250
Res
enzu
ola
Palù
Gri
gno
QR
0598
18/0
5/20
05R
CA
R25
0S
O1
11,5
17,
751
312,
51,
3, 6
, 10
LA
0633
Lag
o L
ases
spo
nda
est
Lon
a-L
ases
PS
7111
04/0
7/20
05R
CR
I-C
AR
633
O2
6,9
833
178
1
(App
endi
ce 1
- c
onti
nua)
(App
endi
x 1
- co
ntin
ued)
84 Dalfreddo Molluschi Idrobiidi nelle sorgenti del Trentino
(App
endi
ce 1
- c
onti
nua)
(App
endi
x 1
- co
ntin
ued)
Cod
ice
Nom
e so
rgen
teC
omun
eU
.T.M
.D
ata
Tip
oL
itot
ipo
Quo
ta
(m s
.l.m
.)E
spV
el.
Cor
r.T
(°C
)
pH (20
°C)
Ca
(mg
l-1)
Con
d.
(μS
cm-1)
Mol
lusc
hi
LA
0854
Gia
rdin
i Bas
saC
ivez
zano
PS
6809
05/0
7/20
05R
/EC
AR
854
S2
9,1
8,3
6847
76,
12
LA
0962
Pia
n G
ran
Cav
ales
eP
S90
2708
/08/
2005
RC
RI
962
NO
211
,76,
94,
944
LA
0992
Val
Tam
burl
iC
aste
llo
Tesi
noQ
S05
0520
/07/
2005
RC
AR
992
S2
8,01
7,8
6529
91,
11
LA
1084
Pir
ga R
once
gno
Ron
cegn
oP
S86
0427
/07/
2005
RC
AR
-CR
I10
84E
29,
27,
628
166
1, 1
3, 1
4, 1
5
LA
1200
Pere
ngol
aC
aste
llo-
Mol
ina
di F
assa
PS
8620
19/0
7/20
05R
CR
I12
00O
47,
157
8,8
64
LA
1215
Pete
rlaz
etFr
assi
long
oP
S78
0608
/08/
2005
RC
RI
1215
O3
5,6
76,
950
LA
1254
Gra
ve d
el F
iorè
Bas
elga
di P
inè
PS
7509
08/0
8/20
05R
CR
I12
54N
O2
57,
611
80
LA
1280
Val
Cal
amen
to T
elve
Te
lve
PS
9012
10/0
8/20
05R
CR
I12
80N
35,
77,
731
157
1
LA
1350
Ferr
ugin
osa
- M
iola
Bas
elga
di P
inè
PS
7511
28/0
9/20
05R
CR
I13
50S
O2
8,4
3,1*
4087
5*
LA
1421
Torn
ante
Sla
varè
Can
al S
an B
ovo
QS
1022
21/0
9/20
05R
CR
I14
21O
36,
26,
63,
129
LA
1433
Acq
ua M
iner
ale
legg
era
vetr
iolo
Lev
ico
Term
eP
S78
0110
/08/
2005
R/R
IC
AR
1433
S2
9,1
6,4
106
1239
*
LA
1435
Le
Man
dre
Tese
roP
S93
2528
/07/
2005
RC
RI
1435
NE
34,
776,
73,
935
LA
1447
Sto
l de
Fer
Panc
hià
PS
9526
19/0
7/20
05R
CA
R-C
RI
1447
SE
26,
56,
755
396
LA
1575
Torb
iera
di
Gru
gola
Bas
saM
ezza
noQ
S14
2021
/09/
2005
E/L
CR
I15
75N
E1
5,1
6,8
328
Pis
idiu
m s
p.
LA
1623
Val
mag
gior
eP
reda
zzo
QS
0428
18/0
8/20
05R
/EC
RI
1623
O3
6,28
7,4
1162
13
LA
1655
Bus
a de
lle
Ran
e S
iror
QS
1427
22/0
9/20
05R
CR
I16
55N
E2
4,7
7,2
6,1
46
LA
1685
Cam
pigo
l dei
Sol
aiC
anal
San
Bov
oQ
S02
2323
/08/
2005
RC
RI
1685
S3
4,94
6,7
743
1
LA
1855
Auz
erto
lPa
lù d
el F
ersi
naP
S83
1219
/08/
2005
RC
RI
1855
SO
26,
576,
95,
230
1
LA
1940
Val
Tri
gona
Telv
eP
S87
1212
/10/
2005
RE
CR
I19
40N
O2
3,2
76,
639
LA
2051
Aia
dei
Sor
gati
Pie
ve T
esin
oP
S96
1723
/08/
2005
RC
RI
2051
NE
33,
867
1474
LA
2085
Bus
a de
l Car
lPa
lù D
el F
ersi
naP
S83
1313
/10/
2005
RC
RI
2085
S3
5,4
6,6
1,1
13
LA
2126
Lag
o G
iari
neM
ezza
noQ
S13
1921
/09/
2005
RC
RI
2126
SE
25,
47,
69,
771
LA
2182
Ste
llun
eC
aste
llo-
Mol
i-
na d
i F.
PS
9319
11/1
0/20
05R
CR
I21
82O
31
75,
937
LD
0420
Spi
azzi
Ble
ggio
Inf
erio
reP
R44
9922
/06/
2005
RC
AR
420
NO
214
8,2
6744
32
LD
0509
Font
ana
del C
iori
aC
imeg
oP
R25
8506
/07/
2005
R/R
IC
AR
509
SO
28,
78,
251
333
1, 2
, 11,
12,
14,
18
LD
0584
Font
anon
eB
ondo
neP
R20
7306
/07/
2005
RC
AR
-CR
I58
6S
O3
8,7
843
313
1
LD
0720
Fiav
èFi
avè
PR
4195
07/0
9/20
05R
EC
AR
720
-2
10,1
8,1
6739
22,
11,
12
LD
0928
Del
Gra
ìT
iarn
o D
i Sop
raP
R27
8303
/11/
2005
RC
AR
928
N2
7,8
7,7
4535
42,
13
LD
0930
Tof
dell
a G
lera
Alt
aB
olbe
noP
R33
9729
/06/
2005
RC
AR
930
NE
37
8,1
3722
92,
12,
17
LD
1160
Cro
ina
Tre
Sta
lle
Bez
zecc
aP
R30
8626
/07/
2005
RC
AR
1160
S-S
E4
5,8
844
201
2, 1
4
85Studi Trent. Sci. Nat., 84 (2009): 67-86
Cod
ice
Nom
e so
rgen
teC
omun
eU
.T.M
.D
ata
Tip
oL
itot
ipo
Quo
ta
(m s
.l.m
.)E
spV
el.
Cor
r.T
(°C
)
pH (20
°C)
Ca
(mg
l-1)
Con
d.
(μS
cm-1)
Mol
lusc
hi
LD
1400
Cor
telì
Con
cei
PR
3687
26/0
7/20
05R
CA
R14
00O
26,
88
5627
111
LD
1502
Torm
endo
sB
legg
io S
uper
iore
PR
3893
27/0
7/20
05R
/RI
CA
R15
02N
36,
58,
139
216
LT12
40D
aian
oD
aian
oP
S85
3119
/07/
2005
RC
AR
-CR
I12
40S
O2
87,
888
568
17
LT19
11C
osta
zza
Var
ena
PS
9236
22/0
8/20
05R
CR
I19
11N
33,
056,
94,
828
MB
0335
Dia
olA
laP
R53
7515
/06/
2005
RC
AR
335
N3
9,8
7,7
7434
12
MB
1440
Tolg
he d
xB
rent
onic
oP
R46
7302
/11/
2005
RC
AR
1440
NO
26,
68,
160
261
11
MC
1115
Polo
niG
rum
esP
S76
2312
/08/
2005
RC
AR
1115
SE
29,
787,
521
120
1
MD
1670
I C
iei-
Mon
zon
Pozz
a D
i Fas
saQ
S10
4319
/10/
2005
RC
AR
-CR
I16
70O
24,
387,
941
223
13, 1
5, 1
7
MD
1841
Val
Con
trin
-sol
foro
saC
anaz
eiQ
S15
4626
/09/
2005
LC
AR
1841
E1
5,5
8,1
456*
1850
*6,
19
MD
1871
Feda
iaC
anaz
eiQ
S19
4926
/09/
2005
RC
AR
1871
NO
44
828
144
MP
0656
Val
lars
aV
alla
rsa
PR
6570
25/0
7/20
05R
CA
R65
6N
-NO
37,
77,
940
297
1, 2
MP
1566
Set
te A
lbi
Tra
mbi
leno
PR
6577
02/1
1/20
05R
IC
AR
1566
O2
5,5
8,1
4320
213
OC
0981
Lag
hett
o C
apri
olo
Rab
biP
S43
3822
/07/
2005
LC
RI
981
NE
17,
77,
313
101
OC
1400
Min
iera
Cel
enti
noPe
ioP
S31
3204
/11/
2005
EC
RI
1400
O3
15,2
6,5
407*
2100
*
OC
2056
Bel
vede
rePe
ioP
S22
3204
/11/
2005
RC
RI
2056
S4
4,5
6,9
6,2
60
OC
2278
NB
AR
3 -
Pia
n V
enez
iaPe
ioP
S28
4227
/09/
2005
EC
RI
2278
E1
8,08
6,1
2,5
14
OC
2792
Val
di P
ejo-
rock
gla
cier
Peio
PS
2944
27/0
9/20
05R
CR
I27
92S
32,
086,
816
136
PG
0453
Tre
men
tina
Alt
aZ
amba
naP
S59
1329
/06/
2005
RC
AR
453
E3
9,25
7,9
3524
0
PG
0474
Pra
diTe
rlag
oP
S56
0514
/06/
2005
RC
AR
474
NE
310
,47,
668
389
1, 2
, 4, 7
, 8, 9
, 12,
14
PS
1250
Tona
dico
Tona
dico
QS
2122
18/1
0/20
05R
CA
R12
50S
37,
57,
628
8*13
38*
11, 1
2, 1
3
PS
1255
Font
ane
Neg
reS
agro
n M
isQ
S25
2120
/09/
2005
R/R
IC
AR
1255
SE
27,
37,
652
7*21
20*
1, 4
PS
1880
Sal
to B
usa
dei L
aibi
- V
al
Ven
egia
Tona
dico
QS
1633
18/0
8/20
05R
CA
R-C
RI
1880
S5
3,35
8,1
2820
7
SC
0250
Ram
on F
redd
o-Fo
ntan
azzo
Gri
gno
QR
0198
28/0
6/20
05R
CA
R25
0S
E3
7,84
7,9
5126
11,
2 ?
, 3, 1
1, 1
6, 1
7, 2
0
SL
1724
Ant
erm
ont B
assa
Can
azei
QS
1352
09/0
8/20
05L
CA
R17
24S
14,
37,
926
207
VF
0745
Mad
onna
del
Sas
s M
ezza
noM
ezza
noQ
S18
1520
/09/
2005
RI
CA
R74
5O
311
7,9
4634
011
, 13
VZ
1178
Paul
Moe
naQ
S03
3708
/08/
2005
R/L
CA
R11
78-
15,
78,
137
230
(App
endi
ce 1
- c
onti
nua)
(App
endi
x 1
- co
ntin
ued)
86 Dalfreddo Molluschi Idrobiidi nelle sorgenti del Trentino