Grammatica Greco Antico

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  • 8/10/2019 Grammatica Greco Antico

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    Grammatica del greco antico 1

    Grammatica del greco anticoLa lingua greca antica (in greco moderno in greco antico ) una

    lingua flessiva (ad elevato grado di sinteticit), di origine indoeuropea, i cui dialetti erano parlati nell'antica Grecia,

    nelle isole del mare Egeo e nelle colonie greche sulle coste del Mediterraneo orientale e occidentale.

    Il greco antico una lingua di grande rilevanza culturale poich in essa furono redatti i primi testi letterari, filosofici

    e scientifici della civilt occidentale.

    Essa era articolata in vari sotto-gruppi linguistici, i dialetti greci, che erano:

    il dialetto ionico-attico, parlato in Attica (la regione di Atene), nelle isole egee, nella Ionia microasiatica, nelle

    colonie ioniche d'oltremare;

    il dialetto dorico, parlato nel Peloponneso di sud-est, a Creta, nella Doride microasiatica -il dorico era inoltre la

    lingua franca delle colonie italiote della Magna Grecia;

    il dialetto eolico, parlato in Tessaglia, in Beozia, nelle Isole Cicladi settentrionali e nell'isola di Lesbo, nonch

    nell'Eolide microasiatica;

    il greco nord-occidentale, parlato nel Peloponneso di nord-ovest, nella Grecia centrale, in Epiro (ma i Greciconsideravano , semi-barbara, la lingua delle regioni periferiche di nord-ovest);

    il dialetto arcado-cipriota, ultimo relitto del dialetto miceneo, proprio dei discendenti dei profughi micenei

    scampati dai Popoli del Mare, parlato in Arcadia e a Cipro;

    il dialetto panfilio, anch'esso considerato dai Greci della madre-patria, parlato sulle coste della

    Panfilia ed effettivamente contaminato da influssi adstratici di lingue epicoriche non greche.

    Per la grammatica e le particolarit linguistiche di tutti questi dialetti, si rimanda alle voci indicate dai collegamenti.

    La grammatica greca di cui qui delineeremo gli aspetti fondamentali, improntata in larga parte al dialetto attico,

    parlato ad Atene, ed impostosi dal V secolo a.C. in poi come lingua panellenica, a causa dell'egemonia militare,

    politica, economica, culturale di Atene; tale dialetto, insieme a una componente ionica pi o meno forte a seconda

    dei luoghi, sar alla base della , la koin di et ellenistica, la lingua franca del Mediterraneo notaanche come greco comune, greco alessandrino o greco ellenistico. Essa, tuttavia, non coincide appieno con il dialetto

    attico puro.

    Ortografia e fonetica del greco anticoIl greco antico ha norme ortografiche e ortoepiche particolarmente raffinate. Qui le delineeremo in sintesi,

    rimandando di volta in volta alle voci correlate, per una trattazione pi esaustiva e precisa dei singoli problemi.

    Ortografia

    In questa sezione cercheremo di delineare le caratteristiche salienti dell'alfabeto e dell'ortografia del greco antico(attico)

    L'alfabeto

    L'alfabeto greco era composto di ventiquattro lettere, di uso comune, pi alcuni segni caduti in disuso in et arcaica

    come segni fonetici, e rimasti nella compitazione scritta dei numerali.

    Qui di seguito sono elencate le lettere dell'alfabeto greco ionico, che a partire dalla Ionia micro-asiatica venne

    soppiantando gli antichi alfabeti locali (alfabeti epicorici), dalla seconda met del VI secolo a.C.:

    maiuscole:

    minuscole: (in fine di parola )

    denominazione corrente italiana: alpha, beta, gamma, delta, psilon, zeta, eta, theta, iota, cappa, lambda, mi, ni, csi, omicron, pi, rho,

    sigma, tau, ypsilon, phi, chi, psi, omga.

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=VI_secolo_a.C.http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_atticohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_atticohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_atticohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Koin%C3%A9http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_ionicohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=V_secolo_a.C.http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Atenehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_atticohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Panfiliahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_panfiliohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Popoli_del_Marehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_miceneohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Arcado-cipriotahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Epirohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Greco_nord-occidentalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Eolidehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lesbohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Isole_Cicladihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Beoziahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Tessagliahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_eolicohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Magna_Greciahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Doride_%28Asia_Minore%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cretahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Peloponnesohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_doricohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Ioniahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Atenehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Atticahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_atticohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_ionicohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetti_grecihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mediterraneo_orientalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Colonie_grechehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mare_Egeohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Greciahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingue_indoeuropeehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sinteticit%C3%A0http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Greco_modernohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_greca_antica
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    Grammatica del greco antico 2

    valore fonetico: /a - a:/ /b/ /g/ /d/ /e/ // /:/ /t/ /i - i:/ /k/ /l/ /m/ /n/ /ks/ /o/ /p/ /r/ /s/ /t/ /y - y:/ /p/ /k/ /ps/ /:/

    Osservazioni sommarie sulle lettere e sui segni diacritici

    L'alfabeto greco classico ha un duplice segno per il sigma: , sempre iniziale e interno, sempre finale.

    Il , davanti a consonante gutturale, , si legge come una nasale velare [] (il cosiddetto "gamma nasale" o

    "suono agma").

    Il dittongo si pronuncia /u/.

    Il greco attico, che era un dialetto non psilotico, possedeva anche un altro suono, la fricativa laringale sorda /h/,

    rappresentata dallo spirito aspro, un apice rivolto verso destra che nella canonica trascrizione in minuscolo, di et

    tardo-bizantina, si poneva al di sopra della vocale minuscola iniziale di parola, e in alto a sinistra delle maiuscole

    iniziali, sotto l'accento circonflesso e accanto all'accento acuto. Lo spirito aspro deriva, in genere, dalla caduta di

    una consonante iniziale, sigma, jod, o digamma. Nel dialetto ionico, affine all'attico, si verificava la psilosi, cio

    la totale sparizione dell'aspirazione iniziale. Una vocale non aspirata contrassegnata dallo spirito dolce, un apice

    rivolto verso sinistra, collocato come lo spirito aspro.

    Il greco antico possedeva inoltre alcune lettere, poi scomparse, tra cui la labiovelare digamma ()equivalente alla

    semivocale /w/, il san () per i suoni /s/ e /ts/, la labiovelare qoppa () per il suono /k/, la sho () per il suono //,la sampi () per i suoni /ss/ e /ks/ e lo stigma (), in origine deformazione del digamma, poi usato per il suono /st/.

    Il greco nelle fasi pi arcaiche aveva anche la semiconsonante /j/ chiamata poi, nell'Ottocento, jod () Di questa

    semiconsonante, per, non c' traccia in nessuno dei testi o dei documenti arrivati a noi, ma la sua esistenza

    provata da molti fatti fonomorfologici.

    Nella scrittura tutta in maiuscole, spiriti e accenti non compaiono.

    La vera pronuncia del greco antico

    La pronuncia del greco antico qui proposta quella che accreditata come pi plausibile per l'attico classico.

    In et medievale e nel primo Rinascimento predominava fra gli umanisti un'altra pronuncia, quella cosiddetta

    reuchliniana o roicliniana, cos chiamata poich fu l'umanista Johannes Reuchlin a sostenerne la validit. Talelettura era legata allapronuncia itacistica cosiddetta bizantina ma in realt era assai pi antica, visto che traspare dai

    papiri dell'et ellenistica e le prime avvisaglie di tale evoluzione della fonetica antica del greco sono gi ampiamente

    adombrate dalla realt fonetica sottesa ad alcune riflessioni linguistiche dei dialoghi di Platone.

    La lettura itacistica fu importata in Italia dagli intellettuali bizantini scampati alla conquista e al saccheggio di

    Costantinopoli (1453) da parte dei Turchi. Quegli intellettuali (fra cui spiccavano il filosofo neoplatonico Emanuele

    Crisolora e il cardinale Giovanni Bessarione) impressero alla lettura dei classici greci il loro accento e la loro

    inflessione. Essi leggevano /i/ anche le lettere e , i dittonghi e , e pronunciavano// il dittongo ; inoltre

    pronunciavano /v/ la lettera nei dittonghi ed , prima di vocale o consonante sonora, e /f/ prima di consonante

    sorda; come /v/ era letta anche la . Fu un altro grande umanista, l'olandese Desiderio Erasmo da Rotterdam a

    opporsi alla pronuncia itacistica del greco antico. Questi, studiando le figure di suono nei poeti comici, in particolarele onomatopee scopr che la pronuncia antica era diversa da quella roicliniana: il belato della pecora in Cratino,

    commediografo ateniese del V secolo a.C., infatti imitato con , il che denunciava il vero suono delle lettere

    greche che componevano questa particolare onomatopea: non /vi/, ma /b:/. Pertanto, Erasmo scopr e cerc di

    ripristinare la vera pronuncia classica, che da lui prende il nome di erasmiana.

    La vera pronuncia erasmiana, di cui i linguisti hanno perfezionato la ricostruzione con l'aiuto degli storici, definendo

    quindi i caratteri della vera pronuncia greca classica, del V secolo a.C., differisce tuttavia per diversi aspetti, dalla

    pronuncia scolastica convenzionale italiana:

    la pronuncia scolastica non distingue in modo sensibile le vocali brevi dalle lunghe, come invece andrebbe fatto;

    le consonanti , che usualmente si pronunciano, rispettivamente, /f/ (come laf italiana difede), // come la thinglese di third (alcuni pronunciano il /ts/, come laz aspra italiana di spazio), e /x/ (come la ch tedesca diBach,

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Approssimante_palatalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_labiodentale_sordahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_velare_sordahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Approssimante_palatalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_velare_sordahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Approssimante_palatalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_velare_sordahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=V_secolo_a.C.http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_labiodentale_sordahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Approssimante_palatalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_labiodentale_sordahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_velare_sordahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Approssimante_palatalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_velare_sordahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_velare_sordahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Approssimante_palatalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_dentale_sordahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_labiodentale_sordahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=V_secolo_a.C.http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Alfabeto_fonetico_internazionalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Alfabeto_fonetico_internazionalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Commediografohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cratinohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Onomatopeehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Figure_di_suonohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Erasmo_da_Rotterdamhttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_labiodentale_sonorahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_labiodentale_sordahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_labiodentale_sonorahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Vocale_anteriore_semiaperta_non_arrotondatahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Vocale_anteriore_chiusa_non_arrotondatahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Giovanni_Bessarionehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Emanuele_Crisolorahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Emanuele_Crisolorahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Neoplatonismohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Filosofohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Turchihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=1453http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Costantinopolihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Italiahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Platonehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Et%C3%A0_ellenisticahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Greco_bizantinohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Itacismohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Johannes_Reuchlinhttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Umanistihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Rinascimentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_atticohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Pronuncia_del_greco_anticohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_grecahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Jodhttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Approssimante_palatalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Alfabeto_fonetico_internazionalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Stigma_%28lettera%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Alfabeto_fonetico_internazionalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Alfabeto_fonetico_internazionalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sampihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_postalveolare_sordahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sho_%28lettera%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Alfabeto_fonetico_internazionalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Qoppahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Approssimante_palatalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_alveolare_sordahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=San_%28lettera%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Approssimante_labiovelare_sonorahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Digammahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Segni_diacritici_dell%27alfabeto_greco%23Spirito_dolcehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_ionicohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Digammahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Jodhttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Segni_diacritici_dell%27alfabeto_greco%23Spirito_asprohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_glottidale_sordahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Vocale_posteriore_chiusa_arrotondatahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Nasale_velarehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Segni_diacritici_dell%27alfabeto_grecohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Alfabeto_grecohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Vocale_posteriore_semiaperta_arrotondatahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Alfabeto_fonetico_internazionalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Alfabeto_fonetico_internazionalehttp://it.wikipedia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    Grammatica del greco antico 3

    come il c toscano lenito, in pratica), nel greco classico erano delle vere e proprie occlusive come /p/ /t/ /k/, da cui

    si distinguevano, perch seguite da un'aspirazione.

    La consonante (zeta), che in et ellenistica gi si pronunciava /z/ (come la s intervocalica italiana di rosa), nel

    greco arcaico andava pronunciata /zd/ (e cos ancora la pronunciavano nel V secolo i parlanti dorici e eolici, che

    scrivevano direttamente ). In et classica, in Attica, si cominci a pronunciare questa lettera come // e, dalla

    seconda met del IV secolo in poi, /z/. si ricordi peraltro che la zeta fu introdotta nell'alfabeto latino proprio dai

    Greci.

    Segni di interpunzione

    Il greco antico possedeva i seguenti segni di interpunzione:

    la virgola, equivalente alla nostra virgola;

    ilpunto fermo opunto in basso, equivalente al punto fermo e al punto esclamativo italiano (in greco manca un

    vero e proprio punto esclamativo);

    ilpunto in alto, scritto nettamente al di sopra del rigo, ed equivalente al nostro punto e virgola o ai due punti

    (serviva ad esempio a introdurre il discorso diretto);

    ilpunto e virgola, equivalente al nostro punto interrogativo; nell'introdurre il discorso diretto, il greco scritto nelle edizioni critiche moderne fa uso di virgolette non uncinate.

    Fonetica

    La fonetica greca si distingue notevolmente da quella delle lingue indoeuropee moderne.

    Le sue caratteristiche essenziali sono:

    La natura dell'accento, che di natura musicale e non tonica. Esistono tre accenti nella prosodia del greco antico:

    accento acuto, grave e circonflesso

    La presenza di dittonghi, caratterizzati dall'incontro di una vocale aperta o semi-aperta, lunga o breve ( ),

    , con una vocale chiusa breve ( ) La contrazione vocalica, ossia la sistematica riduzione ad un dittongo o ad una vocale lunga delle coppie di vocali

    consecutive che non formino dittongo

    L'assimilazione consonantica

    Legge del trocheo finale (ACCENTAZIONE)

    La legge del trocheo finale stabilisce che:

    Se l'ultima sillaba lunga, la penultima sillaba sar breve e quindi accentata con un accento acuto;

    Se l'ultima sillaba breve, la penultima sillaba sar lunga e quindi accentata con un accento circonflesso

    Tale legge conosciuta dagli studiosi anche comeLegge (leggi Sotra).

    Morfologia (1) - declinazione nominale e pronominaleCome abbiamo gi accennato sopra, la lingua greca , sul piano tipologico, una lingua flessiva e fusiva, caratteristica

    che eredita dalla sua lingua madre, l'indoeuropeo. In quanto lingua flessiva, possiede un'ampia articolazione di

    declinazioni nominali, che qui vedremo in sintesi.

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingue_indoeuropeehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_fusivahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_flessivahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_grecahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Accento_circonflessohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Accento_acutohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Legge_del_trocheo_finalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Accento_circonflessohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Accento_gravehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Accento_acutohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Accentazione_del_grecohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_indoeuropeahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Alfabeto_latinohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Zetahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_alveolare_sonorahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Affricata_alveolare_sonorahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Atticahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_eolicohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_doricohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Alfabeto_fonetico_internazionalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fricativa_alveolare_sonorahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Occlusiva_velare_sordahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Occlusiva_alveolare_sordahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Occlusiva_bilabiale_sorda
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    Grammatica del greco antico 4

    Aspetti generali della flessione nominale e pronominale del greco

    Nella flessione nominale, il greco si differenzia fortemente dal latino per due ragioni essenziali.

    Anzitutto, ha sviluppato un articolo determinativo, in tutto simile a quello di molte lingue europee occidentali

    moderne, a partire da un'antica forma di pronome dimostrativo, , che ancora in Omero significa "quello, egli,

    ella, esso", e assume la sua funzione tipica a partire dalla fine dell'VIII secolo a.C. Tale pronome dimostrativo -

    articolo la filiazione diretta dell'indoeuropeo *so *s *tod, ed ha il suo omologo nel sanscrito sa s tat.Il greco, come il latino e la stragrande maggioranza delle lingue indoeuropee antiche, ha una declinazione a tre

    generi: maschile, femminile e neutro.

    Dal punto di vista della nozione del numero, il greco attico si differenzia dal latino poich possiede ancora, nel verbo

    e nel nome, come il sanscrito, un duale ben differenziato, per indicare le coppie di oggetti. Il mantenimento del duale

    un tratto assai arcaico dell'attico, rispetto ad altri dialetti greci, come lo ionico che lo perde molto per tempo, gi

    nel VII secolo a.C.

    A differenza della lingua latina, quella greca conserva solo cinque degli otto casi indoeuropei, e non sei. Questi casi

    sono:

    Il nominativo, che indica il soggetto della frase, l'attributo e l'apposizione del soggetto, il predicato nominale ed ilcomplemento predicativo del soggetto;

    Il vocativo, indicante il complemento di vocazione;

    L'accusativo, indicante il complemento oggetto, l'attributo e l'apposizione e il complemento predicativo

    dell'oggetto; in certi casi anche il complemento di limitazione (il cosiddetto "accusativo alla greca");

    Il genitivo, che esprime la specificazione possessiva, oggettiva etc., e riveste le funzioni dell'ablativo di origine e

    provenienza, di estensione e di allontanamento, nonch di causa, mezzo e causa efficiente;

    Il dativo, indicante il complemento di termine, ma anche i complementi di causa, di mezzo, di stato in luogo e di

    tempo determinato.

    Si sogliono definire, come anche in latino, casi diretti il nominativo, il vocativo e l'accusativo, e casi obliqui il

    genitivo e il dativo.

    Il greco di et classica ha ormai perduto lo strumentale, antico caso indoeuropeo ancora vivo nel dialetto miceneo, di

    cui sopravvivono sparse vestigia in Omero(cfr. -, -...).

    Sono rintracciabili, in alcuni nomi notevoli, relitti del locativo indoeuropeo, ancora presente in altre lingue antiche, e

    tuttora categoria sistematica in molte lingue slave.

    In sostanza, il greco attua, rispetto all'indoeuropeo, un fortissimo sincretismo dei casi.

    Declinazione ed usi dell'articolo determinativo greco

    L'articolo determinativo greco , si declina, come nomi, aggettivi e pronomi determinativi e indefiniti, per

    genere, numero e caso. Esso manca di vocativo, dato che si intende il caso vocativo come automaticamentedeterminato, non bisognoso d'alcun articolo. Come in tedesco, l'articolo determinativo si accorda sempre

    morfologicamente in genere, numero e caso al nome a cui si riferisce.

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_tedescahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Articolo_determinativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingue_slavehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Locativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Omerohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_miceneohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Strumentalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Complemento_di_terminehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Ablativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Genitivohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Accusativo_alla_grecahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Complemento_di_limitazionehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Complemento_oggettohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Accusativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Vocativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Predicato_nominalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Soggetto_%28linguistica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Nominativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Caso_%28linguistica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_latinahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_ionicohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetti_grecihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_atticohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Duale_%28linguistica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sanscritohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_atticohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Numero_%28linguistica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Neutrohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Femminilehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Maschilehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Omerohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_latina
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    Grammatica del greco antico 6

    Maschile Femminile Neutro

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo o

    Nota bene

    Il femminile duale distinto dell'articolo determinativo, nom. acc. , gen. dat. , arcaico, e ben presto

    sostituito dalle forme del maschile, cosicch in et classica, dalla met del V secolo. a. C. in poi, l'articolo duale

    (che comunque tende a essere usato sempre meno, in concomitanza con il ritrarsi del numero duale) avr un'unica

    forma in tutti e tre i generi.

    Nel vocativo si usa l'interiezione , anche se non molto presente nei testi originali.

    L'articolo determinativo greco si usa praticamente quasi sempre come in italiano, salvo per due eccezioni:

    si premette sempre anche ai nomi propri, davanti ai quali in italiano standard si omette, ad es. ,

    "Socrate";

    non si usa articolo davanti a nomi che indicano concetti astratti o oggetti considerati come categorie universali nei

    proverbi: ad es. , "nel vino c' la verit" (lat.in vino veritas).

    In greco non esistono articoli indeterminativi. L'indefinitezza marcata semplicemente dall'assenza dell'articolo. Al

    pi, come marca di indeterminatezza, si pu rinvenire il pronome indefinito , enclitico, che significa "un tale", "un

    certo" (lat. quidam): ad es. , "un certo uomo", "un uomo".

    Declinazione del nome

    Come abbiamo gi detto, i nomi greci si declinano secondo tre generi (maschile, femminile e neutro), tre numeri

    (singolare, duale e plurale), e cinque casi (nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo).

    Declinazioni - nozioni generiche

    La flessione dei nomi greci si articola in tre declinazioni, corrispondenti alle cinque del latino:

    la prima declinazione, tematica, dei maschili e dei femminili col tema in - (corrispondente alla prima

    declinazione latina); della prima declinazione esiste altres una sottospecie con desinenze alterate da contrazione

    (I declinazione contratta);

    la seconda declinazione, tematica, dei maschili, dei femminili e dei neutri col tema in -o (corrispondente alla

    seconda declinazione latina); della seconda declinazione esiste una sottospecie contratta (come per la prima) e una

    sottospecie le cui desinenze sono significativamente alterate da fenomeni di metatesi quantitativa, la cosiddetta

    declinazione attica; la terza declinazione, atematica, dei maschili, dei femminili e dei neutri, con la radice in consonante, in vocale

    chiusa, in dittongo (corrisponde grosso modo alla terza, quarta e quinta declinazione latina).

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_latina
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    Grammatica del greco antico 7

    Prima declinazione

    La prima declinazione greca, che corrisponde in tutto e per tutto alla prima declinazione latina, raccoglie i sostantivi

    maschili e femminili con il tema in -. Ne esiste inoltre una sottospecie contratta (prima declinazione contratta).

    Prima declinazione regolare - caratteri generali

    La prima declinazione regolare (non contratta) si articola in due sottoclassi: l'una comprendente esclusivamente ifemminili, l'altra comprendente i maschili, che nel nominativo, nel genitivo e nel vocativo singolare hanno desinenze

    a s.

    La struttura della prima declinazione greca risente, in attico, della caratteristica evoluzione fonetica dell ' in questo

    dialetto: nel greco attico, infatti, l' si allunga sistematicamente in , a meno che non sia preceduta da e , nel

    qual caso non muta di timbro (si tratta del cosiddetto "alfa puro" assente del tutto nel dialetto ionico).

    Sulla base delle alterazioni fonetiche dell'alfa lungo, i maschili e i femminili si classificano genericamente in "nomi

    in alfa puro", che conservano in tutta la declinazione, poich questa vocale sistematicamente preceduta da e ,

    e "nomi in alfa impuro", che allungano in nel solo singolare. Ulteriori sottoclassi si rinvengono nella

    declinazione dei femminili.

    Osservazioni generali sulla I declinazione

    Alcune caratteristiche tipiche contraddistinguono i femminili e i maschili di I declinazione:

    la desinenza - dei nominativi e dei vocativi plurali, pur essendo un dittongo, considerata breve per natura;

    il genitivo plurale ha sempre l'accento circonflesso, cio perispomeno, poich deriva dalla contrazione della

    desinenza -, ancora ampiamente attestata in Omero -si sottraggono a questa regola i maschili: ,

    "acciuga" , "cinghiale", , "usuraio", ed , "vnti etsii", che non accentano la desinenza

    del genitivo;

    per quanto riguarda l'accento, si osservi che:

    1. i nomi ossitoni al nominativo singolare sono ossitoni nei casi diretti dei tre numeri, perispomeni nei casiobliqui dei tre generi;

    2. i nomiperispomeni sono i nomi contratti;

    3. i nomiparossitoni al nominativo singolare restano parossitoni in tutta la declinazione (tranne che nel genitivo

    plurale, sempre perispomeno) se la penultima sillaba breve; se invece la penultima lunga, rimangono

    parossitoni nei casi in cui l'ultima sillaba lunga, mentre nei casi in cui l'ultima sillaba breve diventano

    properispomeni per la legge del trocheo finale;

    4. i nomiproparossitoni oproperispomeni quando l'ultima sillaba lunga diventano parossitoni.

    fanno parte dei nomi in alfa puro breve solo e soltanto i sostantivi che terminano in -, , , ,

    preceduto da dittongo o , fatta eccezione per , "compagna, amante, donna di piacere" e ,

    "palestra". fanno parte dei nomi in alfa impuro breve solo e soltanto i sostantivi che terminano in , -, -, -, -

    preceduto da dittongo, - preceduta da due consonanti continue (-, -, -, -)

    ci sono alcuni nomi che non rispettano la distinzione fra alfa puro e impuro: "fanciulla", "collo",

    "portico", "tenore di vita", "audacia", e alcuni casi di sostantivi in -: "angoscia",

    "vipera, Echidna (mostro mitologico)", "poppa".

    I nomi femminili solo singolari dei personaggi mitologici e conservano la in tutto il

    paradigma, poich vengono dal dialetto dorico

    .

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_doricohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Filomelahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Ledahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Echidna_%28mitologia%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Stoicismohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Legge_del_trocheo_finalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Omerohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_ionicohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sostantivohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Latinahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Declinazione_%28grammatica%29
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    Grammatica del greco antico 8

    Declinazioni dei femminili: sottoclassi

    I femminili si dividono in quattro sottoclassi:

    Femminili in alfa puro lungo, con la lunga in tutto il singolare;

    Femminili in alfa puro breve, con la breve nei casi retti (nominativo, vocativo, accusativo) del singolare;

    Femminili in alfa impuro lungo, che allungano in in tutto il singolare;

    Femminili in alfa impuro breve, che allungano in solo nei casi obliqui (genitivo e dativo) singolare.Qui di sguito, esempi di declinazione per ciascuna delle quattro tipologie:

    1.Declinazione dei femminili in alfa puro lungo: "regione"

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    2.Declinazione dei femminili in alfa puro breve: "parte, destino, Moira"

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    3.Declinazione dei femminili in alfa impuro lungo: "fonte"

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    4.Declinazione dei femminili in alfa impuro breve: "Musa"

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Muse_%28mitologia%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Moirahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Polis
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    Grammatica del greco antico 9

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Declinazione dei maschili -sottoclassi

    I maschili della prima declinazione hanno caratteristiche autonome rispetto ai femminili:

    si dividono in due sole sottoclassi: maschili in alfa puro e maschili in alfa impuro;

    hanno il nominativo singolare in - (nominativo sigmatico);

    hanno il genitivo singolare in -, preso a prestito dalla II declinazione;

    i nomi d'agente in -, e i sostantivi composti in - e - escono in breve al vocativo singolare; lo

    stesso vale per il nome "persiano".Qui di sguito, la declinazione dei maschili:

    Note sui maschili di I declinazione

    Fra i maschili di I declinazione si notano alcune particolarit:

    Il nome "padrone", ritira l'accento al vocativo, ; alcuni nomi risentono di un influsso del dialetto dorico, ed hanno un genitivo in lungo: fra questi: ,

    "Borea" il vento del nord; il nome punico "Annibale"; il nome romano "Silla"; tale genitivodorico proprio anche della parola "uccellatore";

    il genitivo del nome "Cambise" ha la forma ionica, .

    1.Declinazione dei maschili in alfa puro: , "dispensiere"

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    2.Declinazione dei maschili in alfa impuro: "satrapo"

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Satrapohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_ionicohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cambisehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sillahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Annibalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Boreahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Nomen_agentis
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    Grammatica del greco antico 11

    Seconda declinazione

    La seconda declinazione comprende nomi maschili, femminili e neutri col tema in -o. Essa corrisponde in tutto e per

    tutto alla II declinazione latina.

    Seconda declinazione regolare

    Ecco i paradigmi di declinazione dei nomi maschili, femminili e neutri regolari della II declinazione.

    Osservazioni sui nomi di II declinazione

    Ai fini dell'accentazione, il dittongo finale di parola nel nominativo e vocativo plurale maschile e femminile considerato breve.

    Per l'accento si osservi che:

    1. I nomi ossitoni al nominativo singolare diventano perispomeni nei casi obliqui dei tre numeri;2. I nomiperispomeni sono i nomi contratti;3. I nomiparossitoni restano parossitoni in tutta la declinazione;4. I nomiproparossitoni oproperispomeni al nominativo singolare diventano parossitoni quando l'ultima sillaba

    lunga;5.5. Il nome , "fratello" al vocativo ritrae l'accento: .

    1. Declinazione dei maschili e dei femminili

    I maschili e i femminili di seconda declinazione si flettono allo stesso modo. Per entrambi sar sufficiente fornire

    l'esempio del maschile , "lupo" (cfr. lat. lupus).

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo Vocativo

    2. Declinazione dei neutri

    I neutri si distinguono dai maschili e dai femminili solo nei casi retti (nominativo, vocativo, accusativo), che in tutti e

    tre i numeri, sia nel singolare, sia nel duale, sia nel plurale, hanno una e una sola desinenza. Nei casi obliqui

    (genitivo e dativo) i neutri si flettono come i maschili e i femminili. Qui di sguito il paradigma del neutro ,

    "giogo" (cfr. lat. iugum, il sscr.yugam, il goticojuk)

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Goticohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sanscritohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accento
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    Grammatica del greco antico 12

    Seconda declinazione contratta

    La seconda declinazione contratta caratterizza quei temi in -o la cui radice nominale termina in o in , che sono

    soggette a contrazione con la vocale tematica. Essa comprende nomi maschili e neutri. Questi ultimi presentano, nel

    plurale dei casi diretti (nominativo, vocativo, accusativo) un'atipica contrazione in -, risultato del livellamento

    analogico con le desinenze dei neutri non contratti.

    Declinazione attica

    I nomi della declinazione attica sono caratterizzati dal fatto che sulla forma della loro declinazione originaria,

    inizialmente regolare, hanno influito le conseguenze del fenomeno della metatesi quantitativa e della sinizesi.

    Cos un sostantivo come , "popolo", che non aveva da principio alcuna peculiarit rispetto agli altri paradigmi

    dei temi in -o, passa, per l'evoluzione tipica di lungo nello ionico-attico, a , per poi mutarsi per metatesi

    quantitativa in . Identica evoluzione si ritrova in alcuni neutri come "sala". Ne fanno parte pochi

    sostantivi alcuni dei quali non univocamente attestati, e alcuni aggettivi, per lo pi composti.

    I nomi attici hanno nominativo e vocativo uguale in tutti i generi, e si declinano come segue:

    1.Maschili:

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    2.Neutri:

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Nella declinazione di si pu notare la sinizesi della sillaba ; se cos non fosse, infatti, l'accento dovrebbe

    stare sulla in tutti i casi della declinazione.

    Aggettivi

    Gli aggettivi che seguono la declinazione attica sono solo a due uscite, tranne , , "pieno".(l'aggettivo "salvo" un doppione dell'aggettivo di I classe , , ).

    Terza declinazione (o declinazione atematica)

    La terza declinazione include i nomi maschili, femminili e neutri in consonante, vocale chiusa e dittongo. Essa

    appare come una declinazione atematica, dato che, a differenza delle altre due declinazioni, inserisce le desinenze

    direttamente sulla radice nominale, senza intermediazione di vocale tematica.

    Le desinenze generali della III declinazione (che continua in vario modo la classe dei nomi atematici indoeuropei)

    sono le seguenti:

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingue_indoeuropeehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Analogia_%28linguistica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Analogia_%28linguistica%29
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    Grammatica del greco antico 13

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo - oppure allungamento organico; nei neutri, nessuna

    desinenza

    - - e nei neutri -

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo (temi in cons.); (temi in voc.); nei neutri = nominativo - (temi in cons.) vocale lunga seguita da - (temi in voc.); nei

    neutri -

    Vocativo nessuna desinenza, oppure = nominativo; nei neutri =

    nominativo

    - - e nei neutri -

    Tali desinenze sono tuttavia spesso oscurate da mutamenti fonetici, nelle diverse sottoclassi in cui la III declinazione

    si divide.

    Attenzione: i sostantivi con nominativo monosillabico spostano l'accento sulla desinenza del genitivo e del dativo in

    tutti i numeri. Fanno eccezione solo pochi nomi, come: "torcia", "schiavo", "sciacallo",

    "orecchio", "ragazzo", "luce".

    Delle varie sottoclassi della terza declinazione diamo qui sintetiche descrizioni.

    Temi in consonante muta

    I temi in consonante muta sono quelli che terminano in occlusiva labiale, dentale e gutturale. I maschili e i

    femminili, a eccezione dei temi in -, hanno per lo pi il nominativo in - (nominativo sigmatico). I neutri non

    hanno desinenze nei casi retti del singolare. Nei nomi in consonante muta, le desinenze che cominciano per

    (nominativo singolare, dativo plurale) dnno luogo a mutamenti fonetici. In particolare:

    le labiali, scontrandosi col , diventano ; le gutturali diventano ; davanti a , le dentali cadono.

    i nomi in dentale non ossitoni col nominativo in e in (nominativo in ) hanno due forme di accusativi:

    (preso a prestito dai temi in vocale dolce e molto diffuso) e le forme regolari : es. "grazia",all'accusativo, fa e . Lo stesso accade con i nomi in , come , elmo.

    il nome , gen. "pelo, capello", ha il tema , dalla radice , in tutti i casi, tranne il nominativo

    singolare e il dativo plurale, per effetto della legge di Grassmann.

    i nomi col tema in hanno comportamenti diversi a seconda della vocale che precede il nesso consonantico: i

    nomi con tema in hanno il nominativo sigmatico con allungamento di compenso; i nomi con tema in e

    hanno il nominativo sigmatico con allungamento organico (cio allungano la vocale dell'ultima sillaba della

    radice) in e ; i nomi con tema in hanno il nominativo con allungamento organico; tutti i temi in nel

    dativo plurale perdono davanti al sigma, e allungano per compenso la vocale che precede .

    Temi in consonante muta semplice e doppia

    I nomi con tema in consonante muta semplice sono maschili, femminili e neutri. In particolare, i nomi con tema in

    labiale e gutturale sono solo maschili e femminili; i nomi con tema in dentale sono anche neutri. I nomi maschili e

    femminili hanno il nominativo singolare sigmatico; i nomi neutri hanno il nominativo singolare asigmatico con

    caduta della dentale finale (, , "corpo"; , , "miele")

    Maschili e femminili (in labiale, dentale, gutturale)

    Attenzione: tranne "ragazzo", che ha il vocativo e "principe, signore", che ha il vocativo , tutti i

    nomi in consonante muta hanno nominativo e vocativo uguali.

    Seguono i paradigmi di "vaso sanguigno, vena", "lampada" e "guardia":

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Profilassihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lampadahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Venahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fleboclisihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Civilt%C3%A0_miceneahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Allungamento_di_compensohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Allungamento_organicohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Allungamento_organicohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Allungamento_di_compensohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Legge_di_Grassmann_%28linguistica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Ipertricosihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Elmohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Grazie_%28mitologia%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fotonehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Pedagogiahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Orecchiohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Otitehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sciacallohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Allungamento_di_compensohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Allungamento_organico
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    Grammatica del greco antico 14

    Temi in labiale Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Temi in dentale Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Temi in gutturale Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Un nominativo particolare ha "piede":

    Declinazione di "piede"

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Neutri (solo in dentale)

    , "corpo"

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Un neutro notevole in -, solo singolare, , gen. "latte".

    Temi in nasale + dentalePer questi temi, basti l'esempio di "gigante", e "leone".

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Leonehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Galassiahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Via_Latteahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Podologia
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    Grammatica del greco antico 15

    Temi in Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Temi in Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Declinazione di "dente"

    Una declinazione con nominativo anomalo quella di "dente".

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Temi in consonante liquida e nasale

    I temi in consonante liquida e nasale sono assai diffusi in greco e sono divisi in tre sottoclassi:

    la prima, quella dei temi in , rappresentata dal solo (cfr. latino sal), che pu essere maschile, col significato

    di "sale", e femminile, col significato di "mare"; al plurale maschile questo sostantivo pu essere usato nel senso

    di "battute salaci, motti di spirito" (cfr. il latino sales);

    I temi in sono assai pi numerosi, e si dividono a loro volta in due sottogruppi: quelli con apofonia (soprattutto

    nomi di parentela, ma non solo), che continuano la declinazione di antichissimi nomi indoeuropei; e quelli senza

    apofonia, soprattutto nomi d'agente.

    Il nominativo dei temi in mostra sempre l'allungamento organico della vocale dell'ultima sillaba della radice.

    Temi in

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Nomen_agentishttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dentehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Odontoiatriahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Leone_di_Nemeahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Giganti_%28mitologia_greca%29
  • 8/10/2019 Grammatica Greco Antico

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    Grammatica del greco antico 16

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo ( )

    Genitivo ( )

    Dativo ( )

    Accusativo ( )

    Temi in

    Fra i temi in senza apofonia, quelli con l'accento sull'ultima sillaba hanno nominativo e vocativo eguale; quelli non

    ossitoni mostrano nel vocativo il puro tema.

    Maschili e femminili

    Temi in labiale Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Neutri

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Neutri notevoli in sono "cuore" (da cui il pi tardo femminile "cuore") e l'anomalo "fuoco", cheallunga la vocale del nominativo singolare.

    Temi in con apofonia

    I temi in apofonici costituiscono un gruppo ristretto di sostantivi, dalla declinazione estremamente conservativa. I

    gradi apofonici che essi mostrano sono tre:

    Il grado normale allungato nel nominativo (es. );

    Il grado normale nel vocativo e nella maggior parte dei casi;)

    Il grado debole della radice ( -) nel genitivo, nel dativo singolare e nel dativo plurale.

    Note sui temi apofonici in liquida

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Apofoniahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Pirosihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cardiologiahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Retorica
  • 8/10/2019 Grammatica Greco Antico

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    Grammatica del greco antico 17

    Alcuni temi apofonici in liquida mostrano tuttavia anomalie:

    il nome proprio "Demetra" ha sempre il grado debole e ritrae l'accento in tutta la flessione. Esso sideclina cos:

    Nominativo: Genitivo: Dativo:

    Accusativo: Vocativo:

    La parola "stella, astro", ha solo il dativo apofonico: .

    .

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Un nome notevole per la sua flessione atipica "uomo, marito, cittadino, guerriero, eroe", il quale mostra in

    tutti i casi, tranne nominativo e vocativo singolare, il tema debole -:

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Temi in nasale

    I temi in nasale, al nominativo, allungano tutti la vocale dell'ultima sillaba della radice, tranne quelli in -, i quali

    non mostrano allungamento organico, e hanno il nominativo in - (nominativo sigmatico). Fra i temi in nasale si

    verifica inoltre un fenomeno analogo a quello dei temi in -: i nomi ossitoni hanno nominativo e vocativo identici,

    mentre quelli non ossitoni hanno nel vocativo il puro tema. Mancano forme in nasale con apofonia sistematica: gli

    unici nomi che conservino l'antica declinazione apofonica dei temi in nasale sono:

    1. , agnello, il cui nominativo disusato sostituito con quello di , il quale a sua volta aveva un regolare

    paradigma di seconda declinazione.

    2. , "cane-cagna", il cui tema debole -.

    Qui di sguito la declinazione di questi due nomi apofonici relitto:

    Paradigma di

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Canehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cinicihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Andrologiahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Stellahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Astronomiahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cererehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Demetra
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    Grammatica del greco antico 18

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo ( )

    Genitivo ( )

    Dativo ( )

    Accusativo

    Paradigma di

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Gli altri temi in nasale seguono paradigmi pi regolari, come si evince dalle tavole di declinazione che seguono.

    Temi in nasale ossitoni

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Temi in nasale non ossitoni

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Temi in -

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Demonehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Egemoniahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cinosurahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cinosarge
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    Grammatica del greco antico 19

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Temi con elisione del intervocalico

    I temi in sibilante, molto diffusi in greco antico, continuano una declinazione ereditata diffusamente da parecchie

    sottofamiglie linguistiche dell'indoeuropeo. Essi sono principalmente neutri, ma non mancano anche i maschili (per

    lo pi nomi propri di persona) e i femminili.

    Tipicamente, i nomi in sibilante elidono sistematicamente il sigma e contraggono le vocali della radice con le vocali

    delle desinenze. Anche in latino gli equivalenti neutri di terza declinazione in -us -eris, vanno incontro a mutamenti

    fonetici, come il rotacismo.

    NeutriSi rinvengono due specie di neutri: quelli col tema terminante in e quelli col tema in . I neutri in sono

    caratterizzati da apofonia: nei casi diretti del singolare hanno una terminazione , che in realt non una vera

    desinenza, ma semplicemente la radice pura al grado pieno o forte dell'apofonia. I temi in non hanno

    caratteristiche peculiari, se non il fatto che alcuni di essi, in particolare "corno", e "mostro, prodigio",

    hanno una doppia declinazione, per influsso dei neutri in dentale col tema in --.

    temi in -

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo oppure

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo oppure

    temi in -

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo oppure oppure

    Genitivo oppure oppure oppure

    Dativo oppure oppure

    Accusativo oppure oppure

    Maschili e femminili

    Declinazione di "trireme"

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Triremehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Teratologiahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cheratinahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Apofoniahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Rotacismohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_latinahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingue_indoeuropeehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Delfino
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    Grammatica del greco antico 20

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo oppure

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo oppure

    Vocativo oppure

    Nomi propri maschili in -

    Singolare

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo oppure

    Vocativo

    Temi in vocale dolce

    Temi in vocale dolce senza apofonia

    Temi in

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Temi in

    Temi in vocale dolce con apofonia

    Maschili e femminili: temi in

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo oppure oppure

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo oppure oppure

    Vocativo oppure oppure

    Maschili e femminili: temi in

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Citt%C3%A0-statohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Apofoniahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Eracle
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    Grammatica del greco antico 21

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo oppure oppure

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo oppure oppure

    Vocativo oppure oppure

    Neutri: : temi in

    Singolare

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Neutri: : temi in

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo oppure oppure

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo oppure oppure

    Temi in dittongo

    Singolare Duale Plurale

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Radici inF e

    1. Temi in F

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Piper_nigrum
  • 8/10/2019 Grammatica Greco Antico

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    Grammatica del greco antico 23

    Singolare

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Declinazione dell'aggettivo

    L'aggettivo greco viene classificato in due classi:

    Laprima classe che segue la prima declinazione dei nomi in alfa puro e impuro lunghi nei e la seconda

    declinazione (per i paradigmi vedi sopra), e comprende aggettivi a tre e a due terminazioni (ne esistono varianti

    che seguono la declinazione attica);

    Aggettivi contratti della prima classe:

    Gli aggettivi contratti della prima classe seguono per il maschile ed il neutro la declinazione dei sostantivi contratti

    di seconda declinazione; mentre per il femminile la declinazione dei sostantivi contratti di prima declinazione.

    La seconda classe, che segue la terza declinazione, e la prima declinazione dei nomi in alfa puro e impuro brevi, e

    comprende aggettivi a tre, a due e a una sola terminazione -gli aggettivi di seconda classe si dividono in varie

    sottoclassi, distinte a partire dal tema, come accade per i nomi di III declinazione.

    Accanto agli aggettivi regolari, esistono pochi aggettivi anomali di declinazione mista.

    Aggettivi di prima classe

    Gli aggettivi appartenenti alla prima classe seguono la prima declinazione per il femminile, mentre la seconda per il

    maschile e il neutro. Esistono aggettivi che presentano tre uscite, una per ogni genere, e altri che ne hanno solo due,una per il maschile e femminile e una per il neutro.

    es. , , (bello); , (illegale).

    Nota bene Al femminile gli aggettivi presentano l'uscita in quando la desinenza preceduta da , , , e ,

    altrimenti l' diventa . Per ci che riguarda l'accentazione, gli aggettivi al femminile non seguono le regole

    dell'accento della prima declinazione, ma si regolano sul modello dei maschili.

    Paradigma di un aggettivo della prima classe a tre terminazioni:

    , , "caro"

    Singolare

    Maschile Femminile Neutro

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Duale

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Declinazione_%28grammatica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Aggettivi_greci_della_II_classehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Aggettivi_greci_della_I_classe
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    Grammatica del greco antico 24

    Maschile Femminile Neutro

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Plurale

    Maschile Femminile Neutro

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Paradigma di un aggettivo della prima classe a due terminazioni:

    , "oscuro"

    Singolare

    Maschile e Femminile Neutro

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Duale

    Maschile e Femminile Neutro

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Plurale

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    Grammatica del greco antico 25

    Maschile e Femminile Neutro

    Nominativo

    Genitivo

    Dativo

    Accusativo

    Vocativo

    Aggettivi di seconda classe

    Gli aggettivi della seconda classe sono suddivisibili in tre categorie: la prima quella degli aggettivi a tre uscite che

    seguono vari modelli di declinazione come quelli in -vt-,-v-,-p- e in -u-. Invece negli aggettivi a due terminazioni

    troviamo due fondamentali gruppi di declinazione: in -v- e in sibilante e infine negli aggettivi a una terminazione

    viene seguita la declinazione di un tema o in labiale o in gutturale o in dentale.

    Aggettivi irregolariGli aggettivi cosiddetti "irregolari" in greco sono:

    , , "molto"

    , , "grande"

    , , "mite"

    forma il maschile e il neutro da due temi, - per i casi diretti e - per i casi obliqui; al plurale,

    invece, viene utilizzato soltanto il tema -; ci fa s che somigli in parte ad un aggettivo della II

    Classe con tema in -- breve e in parte a un aggettivo maschile della I Classe.

    Il femminile risulta identico ad un aggettivo della II Classe, poich viene da un tema - nel quale finale

    lungo e impuro: sar perci . analogamente, utilizza per il maschile e il neutro i temi - e -, uno per i casi diretti e uno per i

    casi obliqui, e soltanto - al plurale.

    Il femminile viene dal tema - con finale lungo impuro.

    Gradi di comparazione

    Come in italiano e in latino, anche in greco l'aggettivo presenta tre gradi: Grado positivo

    "valoroso"

    Grado comparativo

    di maggioranza: "pi valoroso" di minoranza: (o ) "meno valoroso"

    di uguaglianza: (o ) "cos (tanto) valoroso come (quanto)"

    Grado superlativo

    relativo: "il pi valoroso dei greci"

    assoluto: "valorosissimo"

    Dagli esempi sopra esposti si pu dedurre che in greco, al pari del latino, il comparativo di maggioranza e il

    superlativo si rendono conforme organiche o sintetiche, mentre il comparativo di minoranza e uguaglianza con

    forme perifrastiche o analitiche.

  • 8/10/2019 Grammatica Greco Antico

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    Grammatica del greco antico 26

    Avverbi

    In greco, come in italiano, l'avverbio una parte invariabile del discorso che aggiunge una sfumatura di significato

    ad un verbo o anche a un aggettivo o a un altro avverbio: precisa, sfuma, enfatizza, dilata, contrae il valore della

    parola alla quale si appone.

    Es. , "Hai agito giustamente"

    , " davvero bella", "Proprio bene!"

    Formazione

    Per quanto riguarda la formazione, gli avverbi possono essere o primitivi o derivati. Gli avverbi derivati si formano:

    dagli aggettivi, sostituendo all'uscita - del genitivo plurale il suffisso - (l'accento va sulla sillaba dove va al

    genitivo plurale). Sono questi gli avverbi di modo. Es. , "cattivo", genitivo plurale , avverbio

    , "male"; , "amico", genitivo plurale , avverbio , "amichevolmente"; , "lento",

    genitivo plurale , avverbio , "lentamente";

    dagli aggettivi, usando l'accusativo neutro singolare o plurale (accusativo avverbiale). Es. , "grande",

    accusativo neutro singolare , avverbio , "grandemente"; , "molto", accusativo neutro plurale, avverbio , "spesso";

    da nomi o aggettivi femminili, usando il dativo singolare (dativo strumentale) o l'accusativo singolare (accusativo

    avverbiale). Es. , "privato", dativo singolare femminile , avverbio , "privatamente"; ,

    "principio", accusativo singolare , avverbio , "in principio";

    da preposizione+nome;

    da un verbo;

    da temi nominali, aggettivali o verbali con dei suffissi (- come in , "per nome", dal tema - di

    , , "nome"; - come in "di nascosto", dal tema - di , "nascondere"; -

    come in , "vicino, quasi" dal tema - ad esempio di "avere"; - come in "senza

    combattere", dal tema - di , "battaglia")

    a) Gli avverbi aggettivali si formano dagli aggettivi, sia della prima sia della seconda classe, mediante la

    terminazione - (che in pratica si sostituisce alla terminazione - del G. plurale): Es. G. plurale

    avverbio ,

    G. plurale avverbio ,

    G. plurale avverbio

    In greco qualsiasi aggettivo pu formare un avverbio aggettivale. Tali avverbi sono definiti anche qualificativi, in

    quanto, come gli aggettivi corrispondenti, esprimono una qualit o un modo; questa tuttavia non una loro

    prerogativa, perch esistono anche alcuni avverbi non aggettivali, bench in un numero piuttosto ridotto, che possano

    esprimere un modo.

    b) Gli altri avverbi greci, cio quelli non aggettivali, sono un insieme piuttosto eterogeneo per formazione e

    significato. Sono spesso definiti circostanziali in quanto la maggior parte di essi esprime non una qualit, bens una

    circostanza o una condizione (ma in alcuni casi anche un modo). Tra le categorie di significato da essi espresse

    possiamo ricordare:

    Luogo: , , , , , , , , , , , , ,

    , ecc. Tempo: , , , , , , ,

    , , ecc. Modo: , ,

    Quantit o Misura: , , , , , , , ecc. Affermazione e Negazione:

    (s), , , ecc. Dubbio: , ecc.

  • 8/10/2019 Grammatica Greco Antico

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    Grammatica del greco antico 27

    Pronomi

    I pronomi personali

    1 Persona 2 Persona 3 Persona

    Singolare Duale Plurale Singolare Duale Plurale Singolare Plurale

    Nominativo

    Genitivo , ,

    Dativo , , , ()

    Accusativo , ,

    Il pronome personale di 3 persona non ha il nominativo singolare, per il quale si usa o il pronome dimostrativo

    , , o , , , inoltre le altre forme della 3 persona singolare sono rare e si trovano

    pi frequentemente le forme del pronome riflessivo se si riferiscono al soggetto, altrimenti si usa ,

    , , ma solo nei casi obliqui.

    SINGOLARE

    NOM. GEN. DAT. ACC.

    PLURALE

    NOM. GEN. DAT. ACC.

    Concordanza pronominale

    In Greco il pronome concorda con il termine a cui si riferisce in genere e numero, ma non nel caso, perch

    naturalmente il pronome assumer, all'interno della proposizione, il caso che legato alla funzione logica da esso

    svolta.

    es. . .

    I barbari vanno verso Atene. Ma gli Ateniesi sanno che essi vengono.

    in questo caso ha funzione di pronome personale ed riferito a , con cui concorda in genere

    (maschile) e numero (plurale), ma naturalmente non concorda nel caso, in quanto nella prima

    proposizione ha funzione di soggetto (caso nominativo), ma , nella seconda proposizione ha funzione di

    soggetto dell'infinitiva (quindi caso accusativo).

    Morfologia (2) - la coniugazione verbaleIl verbo greco conserva parecchi tratti arcaici del verbo indoeuropeo, ma mostra altres notevoli forme innovative, e

    in particolare, rispetto alla lingua madre, caratterizzato dalla generale tendenza a rendere coerente il sistema dellaconiugazione verbale per tutti i tempi, le forme e i modi.

    Il verbo in greco, come in ogni lingua flessiva, si modifica aggiungendo in coda a una radice verbale una vocale

    tematica, un suffisso modale e/o temporale una terminazione; talora la radice stessa ampliata con dei prefissi o

    degli infissi, per definire i vari temi temporali e le loro funzioni. Si serve inoltre spesso dell'apofonia o gradazione

    vocalica per distinguere i temi temporali fra di loro.

    Qui di seguito esamineremo punto per punto i caratteri generali della flessione verbale greca, prima di mostrarne

    alcuni esempi.

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Apofoniahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Infissihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Prefissihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Terminazionehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Suffissohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Vocale_tematicahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Vocale_tematicahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Radice_del_tema
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    Grammatica del greco antico 29

    i tempi storici, imperfetto indicativo, aoristo, piucchepperfetto indicativo, che articolano l'azione passata, e

    assumono due caratteristiche: 1) il prefisso verbale noto come aumento (ma solo nell'indicativo -vedi sotto); 2) le

    desinenze secondarie, che sono totalmente prive della tipica finale.

    Relazione fra tempi e modi verbali

    La definizione che il filosofo Aristotele d del verbo che esso "esprime in aggiunta il tempo" (

    ). Ci vero unicamente per il modo indicativo, non per gli altri modi del verbo greco, che indicano, per ogni

    tema temporale, solo la qualit dell'azione (la sua durata o compiutezza), e la sua modalit logica (reale, potenziale

    etc.). Il greco ha quattro modi finiti (gli stessi dell'indoeuropeo, ancora conservati in vedico), e due forme nominali. I

    modi finiti del verbo greco sono:

    l'indicativo, modo dell'azione reale, collocata nel tempo: l'unico modo dell'imperfetto e del piucchepperfetto, e il

    solo in cui l'aoristo assume l'aumento;

    il congiuntivo, modo dell'esortazione e della possibilit, in dipendenza da tempi principali - il congiuntivo di tutti

    i tempi ha sempre le desinenze primarie, ed trattato alla stregua di un tempo principale (ha valore prospettivo,

    quasi fra presente e futuro);

    l'ottativo, modo del desiderio e della possibilit, in dipendenza da tempi storici -l'ottativo di tutti i tempi hasempre le desinenze secondarie ed trattato alla stregua di un tempo storico;

    l'imperativo, modo del comando.

    Accanto a questi modi ci sono poi le forme nominali dell'infinito, che ha la stessa valenza dell'infinito italiano e

    latino, e del participio, corrispondente al participio e al gerundio italiani.

    Non tutti i sistemi temporali si coniugano in tutti i modi. Uno sguardo d'insieme fornito dal seguente specchio

    riassuntivo:

    ilpresente ha l' indicativo, il congiuntivo, l' ottativo, l' imperativo, ilparticipio, l' infinito;

    l' imperfetto ha solo l' indicativo;

    ilfuturo ha l' indicativo, l' ottativo, ilparticipio e l' infinito;

    l' aoristo ha l' indicativo, il congiuntivo, l' ottativo, l' imperativo, ilparticipio, l' infinito -assume caratteristiche di

    passato solo nell'indicativo;

    ilperfetto ha l' indicativo, il congiuntivo, l' ottativo, l' imperativo, ilparticipio, l' infinito;

    ilpiuccheperfetto ha solo l' indicativo;

    ilfuturo esatto ha l' indicativo, l' ottativo, ilparticipio e l' infinito.

    Persone e numeri della flessione verbale

    Come nella flessione nominale, anche nella coniugazione dei verbi greci esistono tre numeri, singolare, duale e

    plurale. Il singolare e il plurale hanno le consuete tre persone nell'indicativo, nel congiuntivo e nell'ottativo, ma non

    nell'imperativo, che non ha le prime persone; il duale ha solo la seconda e la terza persona in tutti i quattro modifiniti.

    Le forme o diatesi del verbo greco

    Il verbo greco ha tre diatesi (in questo, fra le lingue indoeuropee, eguagliato solo dal sanscrito), tutte flesse, nella

    maggior parte dei tempi, con desinenze proprie, ben distinte per ognuna di esse (al contrario di ci che avviene nelle

    moderne lingue europee occidentali). Queste forme o diatesi sono:

    l'attivo, che esprime l'azione compiuta dal soggetto;

    il medio, che esprime un'azione che avviene nella sfera di interesse o di pertinenza del soggetto -esso corrisponde

    ai vari usi del riflessivo della lingua italiana; il passivo, che esprime l'azione subita dal soggetto ad opera di un attore indicato da un complemento d'agente.

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Complemento_d%27agentehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Passivohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Riflessivohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mediohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Attivohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sanscritohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingue_indoeuropeehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Diatesihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Pluralehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Duale_%28linguistica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Singolarehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Numero_%28linguistica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Participiohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Infinito_%28modo%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Imperativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Ottativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Congiuntivohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Indicativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_vedicahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Modalit%C3%A0http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Azione_%28linguistica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Indicativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Aristotele
  • 8/10/2019 Grammatica Greco Antico

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    Grammatica del greco antico 32

    Il participio presente medio passivo un semplice aggettivo di I classe, che segue la II declinazione nel maschile e nelneutro, e la I declinazione in alfa impura lunga nel femminile. Nella declinazione, il vocativo distinto dalnominativo solo nel singolare maschile:

    Singolare:

    Nom.masch. femm. neu. Gen.masch. femm. neu.

    Dat.masch. femm. neu. Acc.masch. femm. neu. Voc.masch. femm. neu.

    Duale:

    Nom.masch. femm. neu. Gen.masch. femm. neu. Dat.masch. femm. neu. Acc.masch. femm. neu.

    Plurale:

    Nom.masch. femm. neu. Gen.masch. femm. neu.

    Dat.masch. femm. neu. Acc.masch. femm. neu.

    Il participio si concorda in genere, numero e caso col nome a cui si riferisce, se usato come participio congiunto ocome attributo; pu essere sostantivato mediante l'articolo. L'attivo pu venire tradotto come participio attivo ogerundio attivo; il medio passivo come participio passivo, gerundio passivo o gerundio riflessivo.

    2. Paradigmi del presente tematico attivo e passivo

    Coniugazione attiva

    Indicativo Congiuntivo Ottativo Imperativo

    1singolare -

    2 singolare

    3 singolare

    2 duale

    3 duale

    1 plurale -

    2 plurale

    3 plurale

    Il participio e l'infinito hanno le seguenti forme:

    Infinito participio

    masch. femm. neu.

    Coniugazione medio-passiva

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    Grammatica del greco antico 33

    Indicativo Congiuntivo Ottativo Imperativo

    1singolare -

    2 singolare oppure

    3 singolare

    2 duale

    3 duale

    1 plurale -

    2 plurale

    3 plurale ()

    Il participio e l'infinito mediopassivi hanno le seguenti forme:

    Infinito participio

    masch. femm. neu.

    3. Usi dei modi finiti del presente

    L'indicativo del presente del verbo greco si pu tradurre con il nostro presente o con una perifrasi formata dal

    verbo "stare" + il gerundio -solo l'indicativo ha sempre effettiva valenza di tempo presente.

    Il congiuntivo greco corrisponde per lo pi al congiuntivo italiano;

    l'ottativo corrisponde al condizionale, ma talvolta anche al congiuntivo, o a perifrasi col verbo volere epotere

    l'imperativo presente greco usato in tutto e per tutto come quello italiano.

    Aumento e coniugazione dell'imperfetto indicativo

    L'imperfetto greco, come quello latino, si forma dal tema temporale del presente, ed per questo che figura qui sottola sezione relativa al sistema del presente. Esso ha soltanto il modo indicativo, a differenza del corrispondente tempo

    latino e italiano. Ci accade perch solo l'indicativo, che descrive un'azione reale, indica effettivamente il tempo.

    L'imperfetto assume l'aumento, e si coniuga con le desinenze secondarie attive e medio-passive.

    Aumento sillabico e aumento temporale

    Si definisce aumento l'erezione alla radice verbale per formare il tema dei tempi storici del verbo greco nel modo

    indicativo: esso proprio dell'imperfetto, dell'indicativo dell'aoristo, e del piucchepperfetto. Tale procedura di

    formazione del passato dei verbi accomuna il verbo greco a quello sanscrito e alle terze persone singolari (con

    aumento-relitto) di alcuni verbi anomali in antico irlandese, ed direttamente ereditato dal verbo indoeuropeo.

    Relativamente all'oscillazione dell'aumento nei dialetti greci e in Omero,

    Il nome di aumento, dato a questo particolare prefisso, deriva dal fatto che esso fa aumentare il numero di sillabe o la

    durata della pronuncia della radice del verbo.

    L'aumento pu essere pertanto di due specie, sillabico e temporale:

    laumento sillabico proprio solo e soltanto dei verbi la cui radice comincia per consonante: esso consiste nel

    premettere una - alla radice del verbo. La struttura morfemica di un imperfetto con aumento sillabico, come

    ' , dal verbo , "sciogliere", pu essere cos rappresentata e analizzata nelle sue quattro componenti

    costitutive, aumento, radice, vocale tematica, desinenza o terminazione:

    Aumento sillabico Radice verbale Vocale tematica Terminazione

    - - - - - -

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Morfemahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Omerohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_irlandesehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sanscrito
  • 8/10/2019 Grammatica Greco Antico

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    Grammatica del greco antico 34

    l'aumento temporale proprio solo e soltanto dei verbi la cui radice comincia per vocale. Esso consiste

    nell'allungamento della vocale iniziale di radice: a seconda della vocale iniziale di radice, si avranno diverse

    forme di aumento temporale, in base alle seguenti regole elementari:

    la diventa : da , "conduco", "conducevo";

    la diventa : da , "mangio", "mangiavo";

    la diventa : da , "viaggio", "viaggiavo";

    la diventa lunga: da , "imploro", "imploravo";

    la diventa lunga: da , "attingo", "attingevo";

    il dittongo diventa , o resta invariato: da , "trovo", "trovavo";

    i dittonghi con diventano per lo pi dittonghi impropri (sottoscrivono la ): in particolare:

    diventa : da , "ardo", "ardevo";

    diventa : da o, "gemo", "gemevo";

    iniziale, tuttavia, per ragioni fonetiche pregresse (deriva spesso da contrazioni dovute a scomparsa del

    digamma), resta spesso invariato: ess. da , "respingo" (rad. F, cfr. la forma omerica , da * F), "respingevo";

    invece da , "vado, andr" (rad. i. e. *ey-, sscr. emi, latino re, da eire), "andavo";

    ovviamente le lunghe e i dittonghi impropri non si allungano e non si alterano; solo il dittongo

    improprio muta di timbro e diventa : esempio:

    dal verbo (contratto da ), "canto", "cantavo".

    La struttura morfemica di un imperfetto con aumento temporale, come , dal verbo , "cantare", pu essere

    cos rappresentata e analizzata:

    Radice verbale aumentata Vocale tematica Terminazione

    - - - -

    Nota bene: le forme aumentate ritraggono sempre il pi possibile l'accento. Ci avviene perch in origine

    l'aumento era una particella autonoma (significava "prima"), di cui il verbo era enclitica.

    Verbi con aumento in -

    Fanno parte di questo particolare gruppo nove verbi che cominciano in vocale , la quale per era anticamente

    preceduta da o dal digamma. Questi, cadendo, hanno lasciato contrarre la dell'aumento con la del tema.

    1. lascio (

  • 8/10/2019 Grammatica Greco Antico

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    Grammatica del greco antico 35

    Coniugazione dell'imperfetto indicativo attivo e mediopassivo

    Sia nel medio sia nel passivo, l'imperfetto indicativo di coniugazione tematica assume, oltre all'aumento, sillabico o

    temporale, anche le desinenze secondarie, che abbiamo gi visto in parte comparire nel presente ottativo:

    Per la forma attiva esse sono sempre: singolare I, II, III pers., -, duale II e III pers. ,plurale, I, II, III

    pers., , , ;

    per la forma medio-passiva sono invece: singolare I, II, III pers., , duale II e III pers. ,plurale, I, II, III pers., , , ;

    Prendiamo ancora a modello del tipico imperfetto indicativo attivo e medio-passivo di coniugazione tematica, quello

    del verbo , "sciogliere":

    Coniugazione dell'imperfetto indicativo

    Forma attiva Forma medio-passiva

    1singolare

    2 singolare

    3 singolare

    2 duale

    3 duale

    1 plurale

    2 plurale

    3 plurale

    Paradigmi del sistema del presente (2) - Verbi contratti

    Alcuni verbi regolari della coniugazione in - terminano in vocale forte : ci determina la sistematicacontrazione fra la vocale finale di radice e le vocali tematiche delle desinenze, sia in tutti i modi del presente, sia

    nell'imperfetto indicativo. Inoltre, questi verbi assumono parzialmente, nel presente ottativo, forme di coniugazione

    atematica. Anche la desinenza dell'infinito regolare, -*F, nei verbi contratti, si inserisce direttamente sulla radice.

    I verbi contratti si dividono in tre sottoclassi: i verbi in - i verbi in -, i verbi in -.

    Verbi in -: l'esempio di : "onorare":

    Indicativo

    attivo

    Congiuntivo

    attivo

    Ottativo attivo Imperativo

    attivo

    Indicativo

    medio

    Congiuntivo

    medio

    Ottativo

    medio

    Imperativo medio

    1

    sing.

    oppure

    - -

    2

    sing.

    oppure

    3

    sing.

    oppure

    2

    duale

    3

    duale

    1

    plur.

    - -

  • 8/10/2019 Grammatica Greco Antico

    36/57

    Grammatica del greco antico 36

    2

    plur.

    3

    plur.

    Il participio e l'infinito hanno le seguenti forme:

    Infinito attivo participio attivo infinito medio participio medio

    masch. femm. neu. masch. femm. neu.

    Verbi in -: l'esempio di : "amare".

    Indicativo

    attivo

    Congiuntivo

    attivo

    Ottativo attivo Imperativo attivo Indicativo

    medio

    Congiuntivo

    medio

    Ottativo

    medio

    Imperativo medio

    1

    sing.

    oppure

    - -

    2

    sing.

    oppure

    3

    sing.

    oppure

    2

    duale

    3

    duale

    1

    plur.

    - -

    2

    plur.

    3

    plur.

    Il participio e l'infinito hanno le seguenti forme:

    Infinito attivo participio attivo infinito medio participio medio

    masch. femm. neu. masch. femm. neu.

    Verbi in -: l'esempio di : "dimostrare".

    Indicativo

    attivo

    Congiuntivo

    attivo

    Ottativo attivo Imperativo attivo Indicativo

    medio

    Congiuntivo

    medio

    Ottativo

    medio

    Imperativo medio

    1

    sing.

    oppure

    - -

    2

    sing.

    oppure

    3

    sing.

    oppure

    2

    duale

    3

    duale

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    Grammatica del greco antico 37

    1

    plur.

    - -

    2

    plur.

    3

    plur.

    Il participio e l'infinito hanno le seguenti forme:

    Infinito attivo participio attivo infinito medio participio medio

    masch. femm. neu. masch. femm. neu.

    Imperfetti contratti:

    Paradigmi del sistema del presente (3) : la coniugazione dei verbi atematici in -

    I verbi atematici, cos chiamati perch nel sistema del presente inseriscono le desinenze direttamente sulla radice

    verbale, hanno caratteristiche proprie, distinte dai verbi tematici in -:

    in primo luogo, nel singolare del presente e dell'imperfetto indicativi attivi, allungano la vocale radicale;

    inoltre, hanno desinenze autonome:

    nel presente: sing. , du. , plur. .

    nell'imperfetto, la terza persona plurale ha la desinenza -, presa a prestito dagli aoristi sigmatici; alcuni

    imperfetti atematici hanno, alla seconda persona singolare, la desinenza , presa a prestito dai perfetti

    atematici;

    nell'imperativo, la desinenza di seconda persona singolare spesso o ;

    nell'ottativo, il suffisso modale assume la forma nel singolare, la forma nel duale e nel plurale, salvo la

    terza persona che ha il suffisso .

    Prima classe: verbi con raddoppiamento

    Il raddoppiamento di alcuni verbi della seconda coniugazione del tutto analogo a quello che presentano alcuni verbi

    in - (es. -, -). I pi importanti verbi appartenenti a questa categoria sono quattro: ,

    "pongo", , "invio", , "do" e "colloco". Per e il raddoppiamento evidente(t.v.

    -/- e -/-), ma vale la pena soffermarsi su quello di e . Nel primo c' doppia caduta di con

    conseguente spirito aspro(*, t.v. -/-), mentre nel secondo, sempre causando spirito aspro, il a cadere

    (*, t.v. -/).

    Questi verbi mantengono il raddoppiamento soltanto al presente e all'imperfetto, mentre negli altri tempi vengono

    usati i gradi delle radici apofoniche.

    Il verbo "essere"

    Un particolare verbo appartenente alla coniugazione atematica (prima classe senza raddoppiamento) proprio , il

    verbo essere. Anche se viene presentato spesso come un verbo irregolare, a una pi attenta analisi ci si accorge che in

    realt, se si escludono la desinenza della 3 persona singolare(la 2 sarebbe quella regolare anche degli altri verbi

    atematici, ma ha finito per essere soppiantata da -) dell'Indicativo, quella della 2 persona singolare dell'Imperativo

    e le forme del participio, le sue desinenze sono quelle di tutti gli altri verbi in -. Ci che le fa apparire differenti il

    tema -/-, che incontrandosi con altre vocali lascia da parte il provocand