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LA 42 (1992) 9-32 GRAMMATICHE E DIZIONARI DI EBRAICO-ARAMAICO IN ITALIANO Catalogo ragionato M. Pazzini Dall’inizio della stampa ai giorni nostri sono state pubblicate innu- merevoli grammatiche di ebraico. Già nel lontano 1777 scriveva Gennaro Sisti nella sua grammatica ebraica: “…non essendomi niente ignoto il numero strabocchevole di cinquecensessanta Gramatiche Ebree delle più celebri…”. In Italia la produzione nel campo della grammatica e della lessicografia ebraica è stata particolarmente intensa nei secoli scorsi. Queste opere sono state scritte in varie lingue, in particolare in latino, in italiano ed in ebrai- co. La lingua latina ha predominato, tuttavia un discreto numero di autori, più di quanto generalmente si pensi, ha usato la lingua ebraica o la lingua italiana. In questo articolo intendiamo trattare solo di grammatiche e dizionari della lingua ebraica scritti in italiano o indirizzati al lettore di lingua italia- na. Trattiamo in particolare dell’ebraico biblico o di opere che comprenda- no almeno in parte la lingua biblica. Opere di questo genere sono abbastanza frequenti in Italia, in particolare in questi due ultimi secoli. Ci occuperemo anche dei recenti metodi per lo studio dell’ebraico moderno e, occasionalmente, ricorderemo anche opere che trattano solo un aspetto del- la lingua come la fonologia o la sintassi. Seguiremo l’ordine cronologico inverso partendo dalle opere più recen- ti per arrivare a quelle più antiche. Daremo anche una breve descrizione del contenuto delle composizioni meno recenti o di quelle che solo difficil- mente possono essere raggiunte dai non addetti ai lavori. Queste pagine vogliono darci un’idea di come sia stata ricca la produ- zione in questo campo. Senza pretendere di essere completa questa lista è unica nel suo genere. Dopo aver cominciato la ricerca del materiale nei cataloghi bibliografici ho preferito passare agli autori italiani che trattano di grammatica ebraica. Soprattutto in costoro ho trovato utili referenze bibliografiche. Mi sono preoccupato di prendere visione di tutti i libri elencati in que- sta lista. Solo raramente ho fatto eccezione e cioè quando non sono riusci- to a rintracciare l’opera in questione.

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LA 42 (1992) 9-32

GRAMMATICHE E DIZIONARIDI EBRAICO-ARAMAICO IN ITALIANO

Catalogo ragionato

M. Pazzini

Dall’inizio della stampa ai giorni nostri sono state pubblicate innu-merevoli grammatiche di ebraico. Già nel lontano 1777 scriveva GennaroSisti nella sua grammatica ebraica: “…non essendomi niente ignoto ilnumero strabocchevole di cinquecensessanta Gramatiche Ebree delle piùcelebri…”.

In Italia la produzione nel campo della grammatica e della lessicografiaebraica è stata particolarmente intensa nei secoli scorsi. Queste opere sonostate scritte in varie lingue, in particolare in latino, in italiano ed in ebrai-co. La lingua latina ha predominato, tuttavia un discreto numero di autori,più di quanto generalmente si pensi, ha usato la lingua ebraica o la linguaitaliana.

In questo articolo intendiamo trattare solo di grammatiche e dizionaridella lingua ebraica scritti in italiano o indirizzati al lettore di lingua italia-na. Trattiamo in particolare dell’ebraico biblico o di opere che comprenda-no almeno in parte la lingua biblica. Opere di questo genere sonoabbastanza frequenti in Italia, in particolare in questi due ultimi secoli. Cioccuperemo anche dei recenti metodi per lo studio dell’ebraico moderno e,occasionalmente, ricorderemo anche opere che trattano solo un aspetto del-la lingua come la fonologia o la sintassi.

Seguiremo l’ordine cronologico inverso partendo dalle opere più recen-ti per arrivare a quelle più antiche. Daremo anche una breve descrizionedel contenuto delle composizioni meno recenti o di quelle che solo difficil-mente possono essere raggiunte dai non addetti ai lavori.

Queste pagine vogliono darci un’idea di come sia stata ricca la produ-zione in questo campo. Senza pretendere di essere completa questa lista èunica nel suo genere.

Dopo aver cominciato la ricerca del materiale nei cataloghi bibliograficiho preferito passare agli autori italiani che trattano di grammatica ebraica.Soprattutto in costoro ho trovato utili referenze bibliografiche.

Mi sono preoccupato di prendere visione di tutti i libri elencati in que-sta lista. Solo raramente ho fatto eccezione e cioè quando non sono riusci-to a rintracciare l’opera in questione.

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Nell’elencare i titoli, soprattutto delle opere più antiche, ho pensatobene di riportare, oltre al semplice titolo, anche le informazioni che com-paiono nel frontespizio, informazioni che ci forniscono dati preziosi sul-l’identità degli autori.

Il presente articolo tratta solo delle opere stampate, tuttavia vengono,incidentalmente, riportate notizie riguardanti opere pronte per la stampaanche se, per qualche motivo, non sono state pubblicate.

Ringrazio di cuore gli amici L. Venaruzzo e A. Luzzatto che hannomostrato il loro interessamento a questa ricerca e l’hanno incoraggiata.

Grammatiche

XX secolo

1. Deiana G.- Spreafico A., Guida allo studio dell’ebraico biblico, Libre-ria Sacre Scritture, Roma 1990, pp. VI + 206 (19912, pp. VI + 224).

In vista della III edizione è stata approntata una “chiave degli esercizicon sussidio audio”, Roma 1992. Della prima edizione dell’opera èapparsa una nostra recensione in LA 40 (1990) 497-501.

2. Tirkel E., L’ebraico è facile – tWLq'B] tyrIb][i (testo italiano a cura di G.Sciloni), Casa Editrice Achiasaf, Tel Aviv / Editrice La Giuntina, Fi-renze 1990, pp. 271.

Questo metodo, comprendente testi vocalizzati, esercizi e vocabolario,“vuole essere di aiuto a chi, essendo di lingua italiana, vuole impararel’ebraico in un modo semplice, veloce, divertente – e al tempo stessoserio e accurato” (dalla presentazione dell’opera).

3. Niccacci A., Sintassi del verbo ebraico nella prosa biblica classica,(SBF Analecta 23) Franciscan Printing Press, Jerusalem 1986, pp. 127.

– Lettura sintattica della prosa ebraico-biblica. Principi e applicazioni, (SBFAnalecta 31) Franciscan Printing Press, Jerusalem 1991, pp. XI + 274.

La prima opera, riveduta ed ampliata nel 1988, è stata tradotta in ingle-se: The Syntax of the Verb in Classical Hebrew Prose (JSOT Supple-ment Series 86) JSOT Press, Sheffield 1990, pp. 218.

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4. Stähli H.-P. – Chiesa B., Grammatica ebraica, 2 voll., Paideia Editrice,Brescia 1986.

Il I volume (pp. XVI + 109) è la traduzione dal tedesco dell’opera di H.-P. Stähli, Hebräische Kurzgrammatik, Göttingen 1984. Il II volume (pp.VI + 191), comprendente gli esercizi, è stato prodotto da B. Chiesa.

5. Artom M.E., Corso pratico di morfologia ebraica con elementi di fo-netica e di sintassi ed esercizi, Unione delle Comunità Israelitiche Ita-liane, Roma 5736-1975, pp. VII + 228.

6. Viterbo C.A., Una via verso l’ebraico. Vocaboli indispensabili e nozio-ni fondamentali per l’autodidatta, Federazione Sionistica Italiana,Roma 1968, pp. 222.

Il corso è diviso in 50 lezioni che consentono l’apprendimento di 500parole fondamentali in ebraico. Questo corso fu pubblicato a puntatesul settimanale Israel dall’ottobre 1957 al gennaio 1959.

7. Carrozzini A., Grammatica della lingua ebraica, Marietti, CasaleMonferrato 1960, pp. XVI + 176.

L’opera ha avuto due edizioni e varie ristampe.

8. Erdélyi N., Grammatica della lingua ebraica con esercizi, vocabolarioe chiave, Casa Editrice Israel, Firenze 1949, pp. VIII + 279.

L’opera è stata concepita come una grammatica di ebraico moderno.L’autore vocalizza tutte le parole ebraiche e presenta sistematicamentela materia grammaticale come se si trattasse di una grammatica dellalingua biblica.

9. Zolli E., Introduzione allo studio dell’ebraico anticotestanentario, An-gelo Belardetti editore, Roma 1947, pp. 123.

10. Artom E.S., Corso pratico di grammatica ebraica con esercizi e piccolovocabolario, Casa Editrice Israel, Roma 5688 – 1928, pp. 172 + 1 tavola.

Scrive l’autore nella prefazione all’opera: “Il libro è destinato essen-zialmente a chi, avendo già notizie generali di grammatica per averestudiato qualche lingua, anche soltanto quella che usualmente parla,vuole acquistare conoscenza della lingua ebraica… Quanto alla sintas-si, non abbiamo creduto necessario nè utile darne, in questo volume,

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una trattazione completa; abbiamo solo indicato, all’occasione, le prin-cipali caratteristiche sintattiche della lingua ebraica…”.Nel 1917 a Firenze fu pubblicato il primo (e unico) fascicolo di unaprogrammata grammatica in fascicoli dal titolo Corso teorico praticodi grammatica ebraica con esercizi e piccolo vocabolario. Tutto il re-stante materiale è confluito nella grammatica del 1928.In copertina l’editore ricorda che l’autore sta preparando un vocabolarioebraico – italiano e italiano – ebraico. Il materiale in preparazione è con-fluito nel dizionario pubblicato dal figlio M.E. Artom (si veda in seguito).

11. Belli M., Grammatica elementare della lingua ebraica, parte I:Morfologia e brevi esercizi, Marietti, Torino 19263 (I ed. 1909), pp. 95.Parte II: Sintassi, breve antologia e vocabolario, Marietti, Torino 19263

(I ed. 1910), pp. 87.

L’opera è basata sulla grammatica di E. Lolli già maestro del Belli.Nella “avvertenza” alla terza ed. l’autore sottolinea che questa gram-matica fu recensita positivamente dal sac. Achille Ratti (più tardi PapaPio XI) in “La Scuola Cattolica” del marzo 1910 pp. 436-437.

12. Re G.G.F., Metodo breve ed in parte nuovo per imparare a leggere etradurre la Bibbia ebraica, Paravia, Torino 19032, pp. 68.

XIX secolo

13. Revel A., Manuale per lo studio della lingua ebraica compilato eautografato da Alb. Revel prof. di Teol. nella scuola Valdese, P. Smortie C., Firenze 1879, pp. 280.

Le prime due pagine sono stampate mentre le altre sono manoscritte.Contiene anche la sintassi e le tavole dei paradigmi verbali manoscrittiin bella calligrafia.

14. Terracini D., Elementi grammaticali della lingua ebraica del professo-re Terracini Davide rabbino maggiore dell’Università Israeliticad’Asti, tipografia Foa, Torino 1868, pp. 184 + 1 tavola del verbo + 30(paradigmi verbali).

La grammatica è divisa in 5 parti: nome, aggettivo, pronome, verbo,parole indeclinabili.

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Nelle pagine introduttive l’autore ricorda un’opera del rabbino LazzaroOttolenghi dal titolo are/q l/q nella quale si tratta delle “regole dellalettura Ebraica e degli accenti tonici”. Purtroppo non ho potuto raggiun-gere quest’opera.

15. Costa I., Grammatichetta della lingua ebraica compilata ad uso de’fanciulli, presso gli Editori Fratelli Benadi, Livorno 1844, pp. 96 + 2(errata corrige).

– Grammatica ebraica ad uso de’ fanciulli, tip. Salomone Belforte e C.,Livorno 18562, pp. 125 + 1 (errata corrige). Questa seconda edizione èmolto diversa da quella del 1844.

– Grammatica ebraica ad uso dei fanciulli, presso I Costa e C., Livorno18663, pp. 135. Anche questa edizione è diversa dalla precedente.

16. Levi I. (fu Isacco), Grammatica ed esercizi pratici della lingua ebrai-ca del prof. Isaia Levi fu Isacco rabbino maggiore a Mantova, UlricoHoepli editore, Milano 1897, pp. IV + 192.

La grammatica, un buon manuale riedito e ristampato più volte [Mi-lano 1914; 19762 (facsimile dell’edizione del 1914)], è corredata diesercizi.

17. Lattes G. – Sacchi S., Nuovo dwmlh awbm avviamento allo studio dellalingua ebraica compilato da Guglielmo Lattes professore al CollegioRabbinico Livornese e da Salomone Sacchi maestro superiore alle PieScuole Israelitiche di Livorno, parte seconda: esercizj grammaticali etraduzioni, Stab. tip. Salomone Belforte e C., Livorno 1895, pp. 71.

Non ho potuto reperire la prima parte dell’opera.

18. Castiglioni V., dWMLih' r['v' – Avviamento allo studio della lingua ebrai-ca, del catechismo e della storia biblica, I-IV, Trieste 1890-1891 (varieedizioni successive).

Il I volume (ed. 1911 Roma) è composto da pp. 8 (catechismo) + 40(parte grammaticale); il II non l’ho potuto reperire; il III vol. (ed.1901 Trieste) contiene pp. 17 (catechismo) + 33 (testi in ebraico epiccolo vocabolario); il IV volume (ed. 1891 Trieste – Cracovia) com-prende pp. 21 (catechismo storia e grammatica) + 35 (testi con picco-lo vocabolario).

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19. Anonimo, Primo avviamento allo studio dell’ebraico, ad uso dellescuole infantili israelitiche, Sacchetto, Padova 1889, pp. 28.

20. Scerbo F., Grammatica della lingua ebraica, Libreria editrice fiorentina,Firenze 1888 (V ed. riveduta e corretta, Firenze 1937, pp. VIII + 192).

Contiene: fonologia, morfologia e sintassi e una parte dedicata agliesercizi corredata di un buon dizionario. Nella prefazione alla IV edi-zione dell’opera l’autore esprime il proposito di “aggiungervi, in formadi appendice, una grammatichina caldaica”. Nella V edizione, pratica-mente uguale alla precedente, l’autore non ha mantenuto il proposito.

– Crestomazia ebraica e caldaica con note e vocabolario, tipografia deisuccessori Le Monnier, Firenze 1884, pp. X + 200. L’opera contienemolte note di carattere grammaticale e un buon dizionario.

21. Lolli E., Corso di grammatica della lingua Ebraica di Eude prof. Lollirabbino maggiore della comunione israelitica di Padova, libero docentedi ebraico e caldaico nell’Ateneo della stessa città e membro dell’Accade-mia Orientale di Firenze, Ulrico Hoepli, Milano 1886, pp. VIII + 415.

L’autore, discepolo di S.D. Luzzatto, scrive nella prefazione all’opera(p. VII): “Per ciò che riguarda la divisione generale, si presenta divisaquesta grammatica, com’è generalmente di tali opere, in tre parti; chesono: I. la Elementologia, II. la Formologia, III. la Sintassi”.

22. Tedeschi U., Nuovo metodo pratico per lo studio elementare della lin-gua ebraica, ad uso delle scuole elementari israelitiche, t[ipografia] delLloyd, Trieste 1869, pp. 72.

23. Tedeschi M., Abbecedario, sillabario ed esercizio graduato di letturaebraica, Coen, Trieste 1869, pp. 59.

24. Tedeschi M., t['D…ê tyviarE – Libro d’istruzione religiosa ad uso delleclassi inferiori nelle scuole israelitiche, Schmid’schen Buchdruckerei,Preßburg – Trieste 1855, pp. 4 + 79 + 1 (errata corrige), IV ed., stab.tip.-lit. di C. Coen e figlio editori, Venezia – Trieste 1879, pp. 94.

25. Reggio L., Grammatica ragionata della lingua ebraica tratta dai piùclassici autori antichi e moderni da Leon di Zacc. Reggio rabbinoferrarese divisa in tre parti, ortologia, etimologia, e sintassi per uso

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delle pubbliche scuole israelitiche, tipografia Ottolenghi, Livorno 1844,pp. VIII + 288.

La teoria grammaticale è esposta attraverso domande e risposte, meto-do adottato dall’autore in altre sue opere. L’opera è divisa in tre grandiparti che trattano dell’ortologia (pp. 3-69), dell’etimologia (pp. 71-256)corredata di numerose tavole, e della sintassi (pp. 257-283).

– Elementi di ortologia della lingua ebraica con vocabolario di voci co-muni rabbiniche di Leon di Zaccaria Reggio rabbino ferrarese per usodelle pubbliche scuole israelitiche, presso Lazz. Em. Ottolenghi, Livor-no 1844, pp. IV + 88.

Scrive l’autore nella prefazione all’opera: “Questi elementi di Ortolo-gia, sono tratti dalla mia grammatica ragionata, per comodo degli Alun-ni di Classe Elementare… Essi contengono le regole più importanti aconoscersi per l’esatta e corretta lettura della Sacra Lingua. Sono pureesposti per via d’interrogazione e risposta, come metodo, dall’esperien-za dimostrato, il più facile a ben imparare”.

– çdqh ˆwçl tpç – Studio pratico della lingua ebraica di Leon Reggiorabbino maggiore nella università israelitica di Ferrara, opera divisain tre parti cioè vocabolario domestico, modi di dire e dialoghifamigliari, tip. Salomone Belforte e C., Livorno 1860, pp. VIII + 278.

Quest’opera, singolarissima nel suo genere, è un manuale di conversa-zione e una “grammatica di ebraico moderno” ante litteram che inse-gna a scrivere e a parlare la lingua ebraica. Scrive l’autore nellaprefazione: “Questo lavoro consiste in un Vocabolario Domestico, checontiene oltre ad otto mila vocaboli; esso è seguito da oltre mille e cin-quecento Modi di dire e Frasi, relativi al comun conversare; e per terzaparte, una raccolta di Dialoghi Famigliari. Questi esercizi, consideratiqual appendice alla Grammatica Ebraica, dovrà l’alunno studiare edammentare durante il corso grammaticale”. Questo libro è di fondamen-tale importanza per chiunque si occupa della rinascita della linguaebraica.

26. Luzzatto S.D., Grammatica della lingua ebraica, Bianchi, Padova1853-1869, pp. 611.

Una nota (p. 611) spiega che “quest’opera fu pubblicata fino a pag. 324dall’Autore stesso, indi per cura dei suoi figli”. La teoria linguistica è

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ad un livello molto alto e la materia è trattata con estrema competenza.Condivido il giudizio espresso da J.A. Soggin nella presentazione dellagrammatica di Deiana – Spreafico: “Per la sua epoca era quanto dimeglio le scienze potessero offrire, ed il paragone con WilhelmGesenius non sembri blasfemo”. Se qualcuno avesse, a suo tempo, ag-giornato quest’opera ora avremmo una grammatica ebraica in linguaitaliana al livello delle migliori grammatiche. Fu tradotta in ebraico nel1901 ma non pubblicata. L’opera è divisa in tre grandi parti (rispettiva-mente elementologia, etimologia e sintassi) suddivise a loro volta inaltre sezioni. La parte prima è suddivisa in due sezioni che trattanodell’ortografia e della fonologia (pp. 5-124). La parte seconda è suddi-visa in quattro sezioni dedicate rispettivamente alle particole insepara-bili, al verbo, al nome e, infine, alle restanti particole (pp. 125-485).La parte terza è dedicata interamente alla sintassi (pp. 486-562).Un’ampia appendice dedicata alla versificazione ebraica conclude ilcorpo dell’opera (pp. 563-598).

– Elementi grammaticali del caldeo biblico e del dialetto talmudicobabilonese, A. Bianchi, Padova 1865, pp. 106.

La grammatica aramaica, innovativa nel suo genere, è stata tradottain inglese (New York 1876) ed in tedesco (Breslau 1873). Condividoal riguardo il giudizio dello Scerbo: “…libro al certo non spregevo-le, ma tanto quanto arruffato e non sempre condotto con sano crite-rio scientifico” (Prefazione alla grammatica della lingua ebraica, p.VIII).

27. Paggi A., Grammatica ebraica ragionata, Paggi, Firenze 1863, pp. IX+ 512.

Opera profonda e ben organizzata. Assieme alla grammatica diLuzzatto costituisce la parte migliore della teoria grammaticale ebraicadel secolo scorso. Chiunque si accinga a comporre una grammaticaebraica non può far a meno di consultare queste due opere. L’opera èdivisa in 8 parti (ognuna delle quali è divisa a sua volta in capitoli) incui la teoria grammaticale segue, in linea di massima, la divisione adot-tata nei secoli precedenti. Questo l’ordine delle materie. Si va dallenozioni di ortografia e fonologia (parte prima) alla teoria verbale (partiseconda-quarta), al pronome e al nome (parti quinta e sesta), alla parti-cella (parte settima) per terminare con la parte ottava, abbastanza am-pia, dedicata alla sintassi.

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– Elementi di grammatica caldaico-rabbinica, Felice Paggi libraio-edi-tore, Firenze 1863, pp. I (frontespizio) + 151.

Nell’introduzione alla grammatica ebraica scrive l’autore: “…porròogni studio a pubblicare il dizionario ebraico-biblico-italiano, e il di-zionario caldaico-rabbinico-italiano, col loro viceversa, i quali lunghi efaticosi lavori ho compilati…” (pp. VIII-IX). Non mi risulta che questedue opere, seppure pronte per la stampa, abbiano visto la luce.

28. Recanati E., Grammatica ebraica in lingua italiana compilata daEmanuel Recanati dottore in medicina, tip. Poligrafica di Gius.Antonelli, Verona 1842, pp. 320.

L’opera è divisa in due grandi parti delle quali la prima tratta dellafonologia e della morfologia (pp. 7-253, XXXVII capitoli) e la secon-da “della sintassi, ossia della struttura delle voci” (pp. 254-318, XXIcapitoli).

29. Valperga Caluso T., Prime lezioni di Grammatica ebraica, tipografiaregia, Torino 1805 (18262, con prefazione ed emendamenti di A.Peyron, pp. 107 + 2 tavole del verbo).

Nella prefazione alla II ed. il Peyron così definisce quest’opera: “essaè breve, epperò adatta a chi intraprende lo studio della lingua ebrea”.

XVIII secolo

30. Calimani S., Grammatica ebrea spiegata in lingua italiana compostada Simon Calimani G.n rabino veneto con un breve trattato della poe-sia antica e moderna di essa lingua ebrea, nella stanparia Bragadina,Venezia 1751, pp. VI + 212 (wklwm lawmç swpdb, Pisa 18152, pp. 4 +191).

L’opera (II ed.) manca di qualsiasi tipo di indice. Il libro è diviso invarie serie di capitoli raggruppati, in genere, secondo l’attinenza degliargomenti. I primi 5 capitoli (pp. 1-9) trattano delle consonanti e dellevocali. Alle pp. 9-42 (capp. I-XIV) si tratta del nome e del pronome.La teoria verbale è concentrata nelle pp. 42-126 (capp. I-XXVII). Lepp. 126-144 contengono un unico capitolo dedicato agli “affissi unitiai verbi” e alla radice verbale. Nelle pp. 144-148 si trovano due capito-

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li dedicati agli avverbi. Le pp. 148-159 contengono 5 capitoli dedicatiagli accenti biblici e al “daghesc”. Le pp. 159-181 contengono una eser-citazione grammaticale basata sul capitolo nono dei Proverbi di Salo-mone. Le ultime pagine (182-191) comprendono un “breve trattatodella poesia ebrea”.Nella presentazione della seconda edizione lo stampatore scrive: “Gra-disca il discreto lettore le mie premure, e sappia intanto che quanto pri-ma verrà pubblicato nella stessa forma della presente Grammatica ilDizionario Ebraico, e Italiano, colle corrispondenti parole Spagnole incarattere rabbinico per comodo degli Ebrei Levantini”. Non mi risultache questo dizionario sia stato pubblicato.

31. Romanelli S., Grammatica ragionata italiana ed ebraica con trattato,ed esempj di poesia di Samuel Romanelli, dalla ces. reg. privil. Stam-peria Governiale, Trieste 1799, pp. 4 + 212.

L’opera è divisa in 5 parti. La parte prima è dedicata all’ortografia(capp. I-XV, pp. 3-38). La parte seconda (capp. I-XV, pp. 39-69) è de-dicata principalmente alla morfologia del nome e del pronome. La par-te terza, che è anche la più ampia (capp. I-XXXII, pp. 70-143) trattaesclusivamente del verbo. La parte quarta (capp. I-X, pp. 144-184)tratta di vari argomenti come ad es. il verbo col pronome suffisso, leparticelle indeclinabili, le lettere servili, per terminare con il capitoloX che insegna “come far l’analisi delle parole”. La parte quinta (capp.I-VIII, pp. 185-209) è dedicata interamente alla poesia ebraica.A p. 66 dei suoi Prolegomeni Luzzatto ricorda che “il Romanelli scris-se altresì un Compendio delle regole più necessarie della Grammaticaebraica ad uso dei principianti, inedito”.

32. Mori R., Grammatica ebraica ad uso del Seminario fiorentino del P.D.Raffaello Mori monaco vallombrosano e lettore di lingue orientali neldetto seminario, nella stamperia Bonducciana, Firenze 1787, fronte-spizio + 166 pp.

Questa grammatica, senza alcun indice, è divisa in una serie di capitoliche ricominciano da uno. L’opera è divisa in 5 parti principali. La par-te prima (7 capp., pp. 1-14) tratta del modo di leggere. La parte secon-da (10 capp., pp. 14-54) tratta in particolare della flessione del nome edel pronome. In questa parte e nelle due seguenti l’autore divide la ma-teria secondo la divisione classica operata dai grammatici ebrei (µç –hlm – l[p). In questa seconda sezione l’autore tratta della materia

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19GRAMMATICHE E DIZIONARI DI EBRAICO-ARAMAICO

che fa parte del nome (µç). La parte terza (9 capp., pp. 55-138) è dedi-cata al verbo (l[p). Vengono passate in rassegna le varie coniugazionie la loro flessione. L’ultimo di questi capitoli è dedicato ai numerali.La parte quarta (3 capp., pp. 139-149) è dedicata alla hlm, cioè avver-bio, preposizioni, congiunzioni, interiezioni a cui vengono aggiuntenote di sintassi. La parte quinta (5 capp. + una esercitazione gramma-ticale, pp. 149-166) tratta della poesia, della sua divisione, dei versi,delle rime e delle licenze poetiche.

33. Rota O., çdqh ˆwçl qwdqd cioè Gramatica della lingua santa, scrittanella volgare favella e dedicata al merito impareggiabile del nobilissi-mo sig. marchese Ottavio di Canossa ciambellano attuale delle LL.MM. II. RR. AA., appresso Francesco Sansoni, Venezia 1775, pp. 319 +1 (errata corrige).

Scrive l’autore – un frate minore – a p. 37: “La ragione poi perchè hoscritta la presente Gramatica nella nostra volgare favella, non fu già percomparir singolare colla novità; ma unicamente perchè sarebbedesiderabile cosa, che nelle Scuole, particolarmente de’ Seminarii, e de’Collegii, e spezialmente ai Giovani destinati all’Ecclesiastica Gerarchia,si dasse nella Lingua Italiana i rudimenti della Lingua Ebrea…”.Alle pp. 33-36 l’autore presenta la sua grammatica. L’opera è divisa in77 capitoli. I primi quattro trattano della ortografia e della fonologia. Icapp. 5-8 trattano della morfologia dei pronomi e dei nomi. Nei capp.9-57 l’autore si occupa delle coniugazioni dei verbi regolari e irregola-ri. Dal cap. 58 al 66 “si tratta de’ verbi composti, ed abbondanti”. Ilcap. 67 “dà idea de’ verbi anomali, e con esso si termina la materiaimportantissima de’ verbi, che dal sapere perfettamente, e conoscere ladiversità, e le flessioni loro dipende tutta l’intelligenza della LinguaEbrea, e la facilità d’impararla”. Dal capitolo 68 al 72 si tratta dellelettere paragogiche, “dell’avverbio, preposizione, congiunzione, e del-la interposizione, o sia interjezione”. I capp. 73-77 trattano delle lettereradicali e del loro significato, degli accenti biblici, della mutazione del-le vocali, del come trovare le radici nei dizionari per terminare con lapresentazione di “un metodo ragionato, e facile per istudiare la LinguaSanta, e potere colla perfetta intelligenza della medesima passare digrado in grado all’acquisto di tutta la Ebraica Letteratura”.

34. Sisti G., Lingua santa da apprendersi anche in quattro lezioni divisa intre parti. Nella prima si rinchiudono i semplici gramaticali precetti;

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nella seconda le cognizioni ulteriori, e pratica di que’ precetti; nellaterza, taluni passi ebr. confermanti i dogmi di nostra religione; ecopiosa sintassi della gram. ebr. del sacerdote Gennaro Sisti scrittoredi lingua ebraica nella biblioteca Vaticana, e corrispondente dell’Ac-cademia delle Iscrizioni e Belle Arti di Parigi, seconda edizione piùcorretta, con ordine assai più chiaro, e con notabili aggiunzioni, pres-so i Raimondi, in Napoli 17772 (I edizione: Venezia 1747) pp. 18 (nonnumerate) + CXXVIII (I parte) + 316 (II e III parte).

La seconda parte (pp. 1-216) contiene fra l’altro: “La restituzione di piùcose rimarchevoli tolte per brevità dalla prima edizione, intorno al leggerl’Ebraico. L’intiero Perfetto Verbo, cogl’Imperfetti in nostri caratteri. Lapratica di quanto siasi appreso di precetti, massime nelle tre ultime Le-zioni”. La terza parte (pp. 217-316) contiene: “I. Taluni Ebraici passiScritturali, utili per esercizio della spiegazione; ma d’assai più per con-ferma di nostra Santa Religione. II. I sette motivi principali, per cui lostudio allo Ebraico mostrasi necessario. III. La Sintassi Ebraica per com-porre; molto però più per capire a fondo la Scritturale fraseologia”. Laparte sintattica di questa seconda edizione è scritta in latino a differenzadella prima edizione in quanto l’autore ripropone qui la parte sintatticadella sua Epitome Hebraicae Linguae scritta in precedenza.

XVII secolo

35. Medici P.S., çdqh ˆwçl jm – Midolla della lingua santa ovvero brevemetodo per imparare facilmente la lingua ebraica, ridotti i luoghi piùoscuri della pronunzia, e regole in versi. Colle radici di detta lingua.Di Paolo Sebastiano Medici della congregazione di Giesù Salvatore, epubblico professore d’essa lingua santa nello Studio Fiorentino dedi-cato all’altezza sereniss. di Cosimo III. granduca di Toscana, perVincenzio Vangelisti Stamp. Arciv., in Firenze 1694, pp. XXIV + 248.

L’opera è divisa in quattro trattati. Il primo trattato (11 capitoli, pp. 1-22) parla delle lettere della lingua ebraica (ortografia e fonologia). Ilsecondo trattato (44 capitoli, pp. 22-191) è interamente dedicato al ver-bo, alla sua flessione in tutte le coniugazioni. Il terzo trattato (10 capi-toli, pp. 192-224) è interamente dedicato alla morfologia del nome edel pronome. Il quarto trattato (8 capitoli, pp. 225-247) tratta avver-bio, preposizione, congiunzione, interiezione, insegna a trovare la radi-

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ce nel dizionario … e termina con nozioni di sintassi. La divisione del-la materia e la sua trattazione è molto simile a quella che si trova nellagrammatica del Franchi (si veda in seguito). L’autore, come il Franchiproveniente dal giudaismo, dovette conoscere questa grammatica anchese non ne fa menzione.

XVI secolo

36. Franchi G., vdqh ˆwvl vmv cioè Sole de la lingua santa nel quale bre-vemente, e chiaramente si contiene la grammatica hebrea composta dalR.P.D. Guglielmo Franchi, Romano, monaco della congreg. diVall’ombrosa, con tal facilità che ciascuno de se medesimo la potràimparare, per Comin Ventura, in Bergamo, 1591 (edizioni e ristampesuccessive: 1599; 1603; 1657) pp. XXIV non numerate + 415 + 1 tavo-la da inserirsi alla fine del primo libro fra p. 212 e 213.

Scrive il Rota a p. 37 della sua grammatica ebraica: “Vi sono pure al-cune Gramatiche della lingua Ebrea scritte nella nostra Italiana favella,e tra queste ha un singolare pregio quella stampata in Bergamo perComino Ventura, e che ha per titolo Il sole della lingua santa. QuestaGramatica, parto ben degno del dottissimo suo Autore, che con giusto,e chiaro metodo rende facile ad imparare la lingua Ebrea, è divenutararissima, ed appena se ne ritrova qualche copia con sommo stento, efatica. Il rimanente poi di dette Gramatiche, che a poco numero si con-tano, e di non troppo antica Edizione, quantunque buone nel loro gene-re, non sono però esenti da que’ diffetti, de’ quali vorebbe con ragioneil Pasini libere simili composizioni”.L’opera è così suddivisa (II ed.). Dopo le pagine introduttive contenen-ti la presentazione e gli indici troviamo quattro parti. Il primo libro (pp.1-112) tratta della ortografia e della fonologia. Il secondo libro (pp.113-324) è dedicato quasi interamente al verbo in tutte le sue forme econiugazioni. Il terzo libro (pp. 325-379 [p. 379 erroneamente numera-ta 381]) tratta della morfologia del nome e del pronome. Il quarto libro(pp. 380-415) tratta delle preposizioni, avverbi, congiunzioni, interie-zioni; insegna come scoprire la radice; dà alcune nozioni di sintassidella frase per terminare con alcune pagine dedicate alla poesia ebrai-ca. L’autore, un neofita proveniente dal giudaismo, usa molti terminilinguistici tipici dei grammatici ebrei. Quest’opera è la prima gramma-tica della lingua ebraica scritta in italiano.

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Prima della stampa

Moåèh Ben Josèf Qimchì, t[dh ylybç ˚lhm (Mahalàkh åevilè ha-da„ath),stampato la prima volta a Pesaro nel 1508 (seguito da molte altre edizio-ni). L’originale è in ebraico. Questa grammatica incontrò il favore dei let-tori ed influì notevolmente sulle grammatiche posteriori. A noi interessa ilcompendio di quest’opera tradotto in volgare da un ignoto grammaticovissuto a Roma agli inizi del XIV secolo ed edito recentemente da G.Sermoneta: “Il ‘Libro delle forme verbali’ compendio volgare del Maha-làkh åevilè ha-da„ath di Moåèh Ben Josèf Qimchì”, Gerusalemme 1967.

Qui bisognerebbe aprire un capitolo a parte sulla letteratura giudeo-ita-liana ma questo non rientra nei limiti della nostra ricerca. Ci limitiamoa segnalare che c’è molto materiale inedito in questo campo. Così, ades., “una grammatica ebraica in italiano (ma in caratteri ebraici)” vienesegnalata da Sermoneta (Un glossario filosofico ebraico-italiano delXIII secolo, p. 76 nota 82) e un’altra da Luzzatto nel suo catalogo ri-cordato in bibliografia (p. dy numero 41).Vi è materiale inedito anche più vicino a noi nel tempo come ad es. laGrammatica della lingua ebraica in dimande e risposte di Lo-lySamuel Vita ricordata dal Luzzatto nei suoi Prolegomeni (p. 66). Diquesto argomento ci occuperemo, forse, in un altro articolo.

Dizionari e glossari

In questa sezione elenchiamo dizionari veri e propri, glossari e crestomaziecon il rispettivo glossario. Non prenderemo in considerazione i lessici poli-glotti anche se contenenti la traduzione italiana perché il corpo di questo tipodi opere è in latino o in un’altra lingua. La difficoltà di comporre un diziona-rio e di stamparlo ha fatto sì che un certo numero di opere non siano statecompletate oppure non siano state stampate quantunque già terminate.

XX secolo

37. Piattelli-Roseman G. (et Alii), Nuovo dizionario italiano-ebraico,ebraico-italiano, Editore Zack, Gerusalemme 1991, pp. IV + 225 (ital.– ebr.) e VI + 271 (ebr. – ital.).

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38. Autori vari, Dizionario italiano-ebraico, ebraico-italiano, EditriceProlog, Tel-Aviv 1991, pp. 203 + 165. Questo dizionario è apparso con-temporaneamente in due formati entrambi tascabili.

39. Sciloni G., Dizionario italiano-ebraico, ebraico-italiano, EditriceAchiasaf, Tel-Aviv 1987, pp. 348 + 371.

40. Pavoncello N., Elef Millim. Mille parole fondamentali ebraico-italia-no, italiano-ebraico, con una nota sulla lingua ebraica, BeniaminoCarucci editore, Assisi – Roma 1979 (?), pp. 60 (non numerate).

Il libro è composto di 3 parti: 1) breve storia della lingua ebraica (12pp.); 2) elenco di parole italiane con rimando al corrispondente ebraico(14 pp.); 3) elenco di parole ebraiche con rimando al corrispondente ita-liano (24 pp.). Si tratta di ebraico moderno.

41. Artom M.E., Vocabolario ebraico-italiano; in appendice: vocabolarioaramaico biblico-italiano, Fondazione per la gioventù ebraica, Roma5725-1965, pp. XII (prefaz. in ital.) + by (prefaz. in ebr.) + 976.

Questo vocabolario è stato concepito come vocabolario della lingua bi-blica e delle epoche successive allo stesso tempo.

– Vocabolario italiano-ebraico, Editrice Yavne, Tel-Aviv 1971, pp. X +779.

Dalla III edizione (Tel-Aviv 1981 + varie ristampe) il dizionario è stam-pato in 6 volumi (3 + 3).

Nel 1984 la I parte è stata riveduta. Scrive l’autore nella prefazione aquesto Nuovo dizionario ebraico-italiano: “Questo nuovo Dizionario èun’opera diversa dal Vocabolario ebraico-italiano, che pubblicai aRoma nel 1965… Il risultato di tutto ciò è che nel nuovo Dizionario cisono voci e sotto-voci a centinaia più che nel Vocabolario del 1965, edanche le voci che vi avevano un corrispondente, sono state riscritte emoltissime di esse sono diverse da come erano allora”. Questa nuovaopera, realizzata con la collaborazione della dr. ssa H.B. Liberanome, èorganizzata come la precedente e comprende pp. X (prefaz. in ebr.) +VIII (prefaz. in ital.) + 862.Questo dizionario è la concretizzazione del Vocabolario ebraico-italia-no e italiano-ebraico di E.S. Artom promesso dall’editore della gram-matica nel lontano 1928.

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42. Erdélyi N., Dizionario Ebraico-Italiano con la collaborazione di M.Altieri, Casa Editrice Israel, Firenze 1946, pp. XII + 552.

– Dizionario Italiano-Ebraico, con la collaborazione di Amos Luzzatto,Casa Editrice Israel, Firenze 1948, pp. XII + 434.

43. Scerbo F., Dizionario ebraico e caldaico del Vecchio Testamento, Li-breria editrice fiorentina, Firenze 1912, pp. XIX + 507.

– Lessico dei nomi propri ebraici del Vecchio Testamento, Libreria edi-trice fiorentina, Firenze 1913, pp. XI + 147.

Il Dizionario è stato ristampato a Firenze nel 1986.

XIX secolo

44. Perreau P., Oceano delle abbreviature twbyt yavr e sigle ebraiche,caldaiche, rabbiniche, talmudiche, cabalistiche, geografiche, de’ titolidi libri, de’ nomi d’autori, Parma 18832, pp. 144.

– Appendice all’Oceano, Parma 1884.

Non ho potuto reperire e consultare quest’opera.

45. Lattes M., Saggio di giunte e correzioni al lessico talmudico del dr.rabb. M. Lattes, stamperia reale, Torino 1878, pp. 142.

– Nuovo saggio di giunte e correzioni al lessico Talmudico (Levy –Fleischer) memoria del dott. rabb. M. Lattes, coi tipi del Salviucci,Roma 1881, pp. 81.

– Miscellanea postuma del dott. rabb. Mosè Lattes, fascicolo I, terzo supple-mento al lessico talmudico y–a, tip. Bernardoni di C. Rebeschini e C., Mila-no 1884, pp. VII + 48. Fascicolo II, terzo supplemento al lessico talmudico[–k, tip. Bernardoni di C. Rebeschini e C., Milano 1885, pp. VII + 69.

Questi saggi sono opere dotte in cui l’autore aggiunge esempi e com-pleta opere precedenti. Si tratta di lessici ragionati in cui vengono cita-ti spesso altri lessici e grammatiche e in cui molte voci vengono trattateampiamente.

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25GRAMMATICHE E DIZIONARI DI EBRAICO-ARAMAICO

46. Cusani F., Vocabolario etimologico greco-italiano ed ebraico-italiano,Pirola, Milano 1869, 2 voll.

Non ho potuto reperire e consultare quest’opera.

47. Lolli E., Dizionario del linguaggio ebraico rabbinico contenente puremolte voci dell’ebraico posteriore compilato sugli originali, (fascicoloI), co’ tipi di A. Bianchi, Padova 1867, pp. IX + 70.

Non ho potuto reperire e consultare quest’opera.

48. Recanati E., Dizionario ebraico-caldaico, ed italiano ad uso delle scuo-le contenente tutte le frasi della Bibbia compilato da Emanuel Recanatidottore in medicina, vol. I, dalla tip. di Antonio Frizierio, Verona 1854,pp. 528.

– Dizionario italiano ed ebraico ad uso delle scuole coll’aggiunta di al-cune voci rabbiniche più usitate compilato da Emanuel Recanati dot-tore in medicina, vol. II, dalla tip. di Antonio Frizierio, Verona 1856,pp. 319.

Il I volume è basato sul Lexicon hebraicum, et chaldaicum di E.F.Leopold stampato in Lipsia nel 1832. Quest’opera “alla ristrettezza delvolume unisce esattezza e precisione, seguendo il metodo del famosoGesenio” come sottolinea l’autore nella prefazione. Il II vol. compren-de molte parole che non compaiono nella Bibbia ed è indirizzato a co-loro che intendono praticare “l’ebraico moderno”.Dal I vol. l’autore ha composto un dizionario di ebraico biblico, in ununico volume, praticamente uguale all’edizione del 1854: Dizionarioebraico-caldaico ed italiano ad uso delle scuole contenente tutte le fra-si della Bibbia…, Verona 1855, pp. 528.

49. Luzzatto A., πfh ypl µjl – Vocabolario ebraico-italiano ad uso deifanciulli israeliti compilato da Aron Luzzatto, tip. Marenigh, Trieste1853, pp. 413.

– πfh ypl µjl – Vocabolario italiano-ebraico ad uso dei fanciulli israeliticompilato da Aron Luzzatto, tip. Frizierio, Verona 1856, pp. 564.

50. Cabib A.-Funaro R.-Costa I., Dizionario biblico ebraico-italiano col-l’aggiunta d’un vocabolario delle parole caldaiche della Bibbia, Salo-mone Belforte & C., Livorno 1853, pp. VI + 362.

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51. Fontanella F., Vocabolario ebraico-italiano ed italiano-ebraico del pre-te Francesco Fontanella, nella tipografia di Giuseppe Molinari l’auto-re ed., Venezia 1824, pp. XVI + 143 + 145.

La I parte (ebraico-italiano) comprende anche un “trattatello dei prefis-si” (pp. 137-141).Nella prefazione l’autore parla di una grammatica “che quantoprimaprodurrò alla luce, intitolandola Spirito della Lingua ebraica”. Non mirisulta che questa grammatica sia stata pubblicata.

52. Coen A., ˆwçlh hn[m ossia vocabolario compendioso ebraico-italianocompilato dal rabbino Anania Coen ad uso degli alunni della sua casad’educazione ed a vantaggio di qualunque studente di lingua santa,nella tipografia della società, presso l’autore, Reggio 1811, pp. 16 +235 (hlr) lettere a-l + 255 (hnr) lettere m-t.

L’indice aggiunto alla II edizione (Reggio 1812) serve come vocabola-rio italiano-ebraico.

XVII secolo

53. Medici P.S., Selva delle radici ebraiche e delle voci che piùremotamente da esse procedono, V. Vangelisti, Firenze 1694.

Non ho potuto reperire e consultare quest’opera.

54. Leone da Modena, hdwhy twlg – Novo dittionario hebraico, e italiano,cioè, dichiaratione di tutte le voci hebraiche più difficili delle scritturehebree nella volgar lingua italiana: Con prima alcune regolette più faci-li di grammatica per l’interpretare. E in fine un copioso vocabulario delresto de Nomi Particelle e Verbi dichiarati nella stessa lingua: Con qua-le ciascuno con grandissima facilità per una certa regolata prattica po-trà haver bona cognittione della lingua e Scritture hebraiche: Opera diLeon Modena hebreo da Venetia, appresso Giacomo Sarzina, in Venetia1612, pp. 1 (frontespizio) + 118 fogli (236 pp.). Gli ultimi fogli non sononumerati correttamente. Il lunghissimo titolo (in ebraico e in italiano)dell’opera ne spiega anche il contenuto. Ricordiamo solo che il corpodell’opera (fogli 9-109a) consiste nella traduzione del testo di tutta laBibbia ebraica parola per parola (escludendo le parole più facili) seguen-do l’ordine dei libri biblici. Dopo ogni parola ebraica segue la traduzio-

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ne italiana. In appendice vengono riportati, con la rispettiva traduzioneitaliana, i testi della Haggada di Pasqua e dei Pirqè Abot.

– Il titolo della seconda edizione è leggermente diverso: hdwhy twlg –Novo dittionario hebraico et italiano cioè dichiaratione di tutte le vocihebraiche più difficili delle scritture hebree nella volgar lingua italia-na: E nel fine de Nomi, Particelle, e Verbi più facili: Con prima alcuneregolette di grammatica per interpretar con certa pratica regolata. Ag-giuntovi in questa seconda impressione una raccolta delle vocirabiniche usate da scrittori hebrei in ogni scienza, opera di Leon Mode-na rabi hebreo da Venetia, per Giulio Crivellari, in Padoa 1640.In questa edizione la parte introduttoria conta 1 foglio in più. Il libroviene dedicato ad un personaggio differente rispetto alla I edizione. Ilresto dell’opera è invariato.

– Nella seconda edizione compare un’altra opera dello stesso autore ecioè: hyra yp – Raccolta delle voci rabiniche non hebraiche ne caldeein tutto usate nel piu de loro scritti da rabini, espositori, & autori discienze, in lingua italiana dichiarate: Per quelli che desiderano passardal testo della Scrittura all’intelligenza de gl’altri libri de rabinihebrei, bastevole comodo, & utile: Qual segue all’opera delle paroleBibliche. Insieme con questa dedicata al molto illustre, & eccellentis.sig. e sig. e padron Collendis. il sig. Gioanni Veslingio cavalliero, lettorprimario di anatomia, e di simplici nello Studio di Padoa. Opera diLeon Modena rabi Hebreo da Venetia, appresso Gioanni Calleoni, inVenetia 1640, pp. 28 (14 fogli).

XVI secolo

55. wrfswl rwa – ∑Or uguale Lustro. Il sottotitolo ebraico specifica: pereducare i giovani in lingua straniera in modo chiaro e piacevole.

Scrive Sermoneta: “∑Or uguale Lustro (il titolo riporta la prima coppiadi vocaboli dell’opera) è un glossarietto ebraico-italiano non filosoficocompilato con tutta probabilità da David ben Íiòn ben Abrahàm daModena, stampato a Venezia nel 1588 e poi più volte. Fu erroneamenteattribuito a Leon da Modena” (Un glossario, p. 77).

Ho avuto fra le mani l’edizione stampata a Firenze nell’anno f"qth,nella stamperia di Isach di Pas. Questa è un brevissimo glossario di mi-

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nuscolo formato che comprende 16 pagine in cui le parole sono elen-cate non in ordine alfabetico. Ad ogni parola ebraica ne corrisponde unaitaliana, scritta in caratteri ebraici, ad es. yxeWl – r/a e yd wsym – µwrd(non vocalizzata) che sono rispettivamente la prima e l’ultima voce delglossario. Si noti che in questa edizione il corrispondente della parolaebraica r/a è “luce” e non “lustro”.

56. Pom(m)is D. de, dwd jmx (Íema˙ David) – Dittionario novo Hebraico,molto copioso, Dechiarato in tre lingue; con bellissime annotationi, econ l’indice latino, e volgare; de tutti li suoi significati, Giovanni diGara, Venezia 1587, pp. 124 (62 fogli) + 476 (238 fogli).

Si tratta di fogli di grande formato. L’opera si divide in tre parti princi-pali. La I parte (fogli 5-36) è un indice delle parole italiane in ordinealfabetico con la citazione del luogo dove la parola ricorre. Ogni paro-la italiana di questo indice è anche trascritta in caratteri ebraicivocalizzati. La II parte (fogli 36-62) è costituita dalla lista delle parolelatine anch’esse in ordine alfabetico. La terza parte (fogli 1-238) com-prende il dizionario vero e proprio. Ogni pagina è composta da duecolonne che comprendono rispettivamente le “dittioni hebraiche” e le“dittioni estrane”. Ogni voce viene spiegata in ebraico, latino e italia-no. Quest’opera (tanto singolare quanto rara) è, fino ad oggi, il dizio-nario più completo della lingua ebraica biblica e postbiblica(escludendo, ovviamente l’ebraico moderno). Chi la conobbe non potènon apprezzarla. “Ad Philologica multae Grammaticae … multa quo-que Lexica … quibus omnibus palmam praeripit Lexicon Davidis dePomis”, Ugolini B., Thesaurus antiquitatum sacrarum, vol. 21, mxij.

XV secolo

57. yqdrd yrqm arqn rpsh hz (Questo libro si chiama Maqré Dardeqé)Napoli 1488, pp. 156 (78 fogli).

Il frontespizio comprende solo il titolo in ebraico senza nessun’altra indi-cazione. Quest’opera viene comunemente chiamata Maqré Dardeqé. E’attribuita a Perez Trabot (o Trebot). Composta nel 1395 in Francia subìvarie edizioni manoscritte una delle quali con le glosse in italiano fu stam-pata a Napoli nel 1488. Si tratta di un dizionario trilingue in cui le vociebraiche sono elencate in ordine alfabetico e vengono tradotte in italiano

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e in arabo. Le parole italiane e arabe sono trascritte in caratteri ebraici(rabbinici) non vocalizzati. Per uno studio più approfondito rimando allecomposizioni di Luisa Cuomo e del compianto G. Sermoneta, elencate inbibliografia, dove viene riportata bibliografia al riguardo.

Prima della stampa

** Mosè da Salerno (sec. XIII) è autore di un glossario filosofico ebrai-co-italiano. Il glossario è stato pubblicato da Sermoneta G. (ed.), Unglossario filosofico ebraico italiano del XIII secolo, Roma 1969. Que-sto glossario è costruito sulla Guida dei perplessi di Mosè Maimonide.

Segnaliamo un altro glossario recentemente studiato e parzialmentepubblicato da L. Cuomo, “Compendio-Glossario giudeo-italiano delSéfer ha-åoraåím” in Actas do XIX Congreso Internacional…, A Coruña1992 (si veda in bibliografia).

Molto numerose sono le opere di questo genere in Italia nel Medio Evo,nel Rinascimento e fino al secolo scorso. Valga qui quanto detto a pro-posito delle grammatiche alla fine della precedente sezione.

Conclusione

Avviata definitivamente al tramonto la cultura ebraica a Napoli e nell’Ita-lia meridionale, dal secolo XVI in poi lo studio dell’ebraico rifiorì nell’Ita-lia centro-settentrionale. Fra le città che meritano una menzione particolareviene al primo posto Venezia dove furono stampati fra l’altro i dizionari diD. de Pom(m)is (1587), di Leone da Modena (1612) e del Fontanella(1824) e le grammatiche di Sisti (1747), Rota (1775) e Calimani (1751). Inquesta città si distinsero, fra l’altro, gli stampatori / editori Giovanni diGara e Giacomo Sarzina.

Molto attiva fu anche la città di Firenze nella quale, ad opera di diversieditori, videro la luce i dizionari di P.S. Medici (1694), di F. Scerbo (1912-13) e di N. Erdélyi (1946-48) e le grammatiche di P.S. Medici (1694), R.Mori (1787), A. Paggi (1863) e F. Scerbo (1888).

Nel secolo XIX vi fu una qualificata produzione a Verona per operadell’editore Antonio Frizierio che pubblicò il II volume del dizionario di

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A. Luzzatto e le opere di E. Recanati, e a Padova dove l’editore AntonioBianchi curò la stampa delle opere grammaticali di S.D. Luzzatto e del di-zionario (incompiuto) di E. Lolli.

Nello stesso periodo operarono felicemente gli editori Belforte eOttolenghi di Livorno che ebbero a cura la stampa del dizionario di A. Cabib-R. Funaro-I. Costa, le opere di L. Reggio e le grammatiche di I. Costa.

Contributi occasionali in questo settore vennero anche dalle città diTrieste, Torino, Milano, Roma e da qualche altro centro come si potrà no-tare scorrendo la lista sopra riportata.

In questa breve rivista abbiamo mostrato che le opere dedicate al nostroargomento e scritte in lingua italiana non sono poche. Perciò oggi non pos-siamo più affermare – come spesso si è fatto in passato – che in italiano si èscritto poco o niente sull’argomento. Al contrario nei secoli scorsi oltre allaquantità non è mancata la qualità. Chiunque avrà l’opportunità di esaminarepersonalmente le opere sopra elencate se ne renderà immediatamente conto.Caso mai dovremmo dolerci del troppo individualismo o del fatto che nessu-no si sia preoccupato di aggiornare alcune delle opere sopra ricordate.

Nel campo della grammatica – per esprimerci con un linguaggio chesarebbe piaciuto a S.D. Luzzatto – i primi a scrivere in italiano sono staticristiani provenienti dal giudaismo seguiti a poco a poco da tutti gli altri. Igiudei sono venuti alla ribalta relativamente tardi, cosa comprensibile espiegabile col fatto che per molto tempo hanno preferito comporre le loroopere in lingua ebraica. Il secolo d’oro della produzione grammaticale èstato il secolo scorso (si pensi alle opere del Luzzatto e del Paggi) come sipuò dedurre anche da uno sguardo rapido al materiale sopra ricordato.

Il campo della lessicografia è stato dominato ininterrottamente dagli stu-diosi ebrei dagli albori della stampa (Maqré Dardeqé) fino ai giorni nostri. Ilfatto è comprensibile dato il loro interesse alla piena comprensione di tutta laletteratura ebraica e l’interesse a parlare e scrivere questa lingua. In campocristiano ci si è limitati quasi esclusivamente allo studio dell’ebraico biblico(si pensi al dizionario dello Scerbo). Anche nel settore della lessicografia ilXIX secolo ha fatto registrare un’abbondante e qualificata produzione.

Chiunque consideri le molte grammatiche ed i diversi dizionari prodot-ti nei secoli scorsi potrà rendersi conto in prima persona che spesso la quan-tità e la qualità sono state felicemente coniugate insieme.

Massimo Pazzini, ofmStudium Biblicum Franciscanum, Jerusalem

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31GRAMMATICHE E DIZIONARI DI EBRAICO-ARAMAICO

Bibliografia

Biblioteca Nazionale Universitaria (ed.), Mostra di libri di studio giudaici in occasione del500º anniversario della stampa del “yqdrd yrqm” (Maqré Dardeqé), Napoli j"mr(1488), Gerusalemme 1988 (in ebraico).

Coen A., Ragionamento sulla lingua del testo Misnico ossia progetto d’aumentare la lin-gua Ebrea colle voci del testo Misnico onde arricchire una tale lingua, Reggio 1819.

Cuomo L., “Preliminari per una ri-valutazione linguistica del Maqré Dardeqé” in KremerD. (ed.), Actes du XVIIIe Congrès International de Linguistique et de PhilologieRomanes, Université de Trèves (Trier) 1986, vol. V, Tübingen 1988, 159-167.

Cuomo L., Una traduzione giudeo-romanesca del libro di Giona, Tübingen 1988.Cuomo L., “Compendio-Glossario giudeo-italiano del Séfer ha-åoraåím” in Lorenzo R.

(ed.), Actas do XIX Congreso Internacional de Lingüística e Filoloxía Románicas,Universidade de Santiago de Compostela 1989, vol. II, Lexicoloxía e Metalexicografía,A Coruña 1992, 47-67.

Cuomo L., Le glosse volgari dell’‘Arukh di r. Nathan ben Jechi’el da Roma, dissertazionedottorale presentata all’Università di Gerusalemme, Gerusalemme 1974.

Debenedetti – Stow S., Le glosse italiane al Miåneh Thorah, di rabbi Jehudah romano (sec.XIV), dissertazione dottorale presentata all’Università di Gerusalemme, Gerusalemme1986.

Finetti B., Trattato della lingua ebraica e sue affini, Venezia 1756.Freimann A., Katalog der Judaica und Hebraica Stadtbibliothek Frankfurt am Main, Erster

Band: Judaica, Frankfurt am Main 1932. II edizione curata da Fraenkel A.,Akademische Druck- u. Verlagsanstalt, Graz – Austria 1968.

Fürst J., Bibliotheca Judaica. Bibliographisches Handbuch der gesammten jüdischenLiteratur mit Einschluss der Schriften über Juden und Judenthum und einer Geschichteder jüdischen Bibliographie, 3 voll., Leipzig 1849 – 1863.

Levi G.E., Dei pregi della lingua ebraica, Cuneo 1864.Lolli E., Prelezione ad un corso di lingua ebraica e caldaica letta nella R. Università di

Padova il 14 maggio 1877, Padova 1877.Luzzatto S.D., Prolegomeni ad una grammatica ragionata della lingua ebraica, Padova

1836.Luzzatto S.D., Catalogue de la bibliothèque de littérature hebraïque et orientale de feu Mr

Joseph Almanzi, Padoue chez Antoine Bianchi 1864.Mussi A., Disegno di lezioni e di ricerche sulla lingua ebraica, Pavia 1792.Ortalda G., Introduzione allo studio della lingua ebraica, Torino 1846.Pagliaini A., Catalogo generale della libreria italiana dall’anno 1847 a tutto il 1899, 3

voll., Milano 1901-1905.Pagliaini A., Catalogo generale della libreria italiana dall’anno 1847 a tutto il 1899, (indi-

ce per materie) 3 voll., Milano 1910-1922.Pagliaini A.P., Catalogo generale della libreria italiana. Primo supplemento dal 1900 al

1910, 2 voll., Milano 1912-1914.Pagliaini A., Catalogo generale della libreria italiana. Secondo supplemento dal 1911 al

1920, 2 voll., Milano 1925-1928.Pagliaini A.P., Catalogo generale della libreria italiana dall’anno 1990 a tutto il 1920 (in-

dice per materie) 4 voll., Milano 1933-1939.Pagliaini A., Catalogo generale della libreria italiana. Terzo supplemento dal 1921 al 1930,

2 voll., Vaduz 1964.Pagliaini A., Catalogo generale della libreria italiana. Quarto supplemento dal 1931 al

1940, 2 voll., Milano (sine anno).Rossi G.B. de, Introduzione allo studio della lingua ebrea, Parma 1815.

Page 24: gramatica aramaico

32 M. PAZZINI

Sermoneta J.B., “Il ‘Libro delle forme verbali’ compendio volgare del Mahalàkh åevilè ha-da„ath di Moåèh Ben Josèf Qimchì” in Scritti in memoria di Leone Carpi, Gerusalem-me 1967.

Sermoneta G. (= Sermoneta J.B.), Un glossario filosofico ebraico-italiano del XIII secolo,Roma 1969.

Indice alfabetico degli autori

Autori vari 38Anonimo 19Artom E.S. 10Artom M.E. 5; 41Belli M. 11Cabib A. 50Calimani S. 30Carrozzini A. 7Castiglioni V. 18Chiesa B. 4Coen A. 52Costa I. 15; 50Cusani F. 46Deiana G. 1Erdélyi N. 8; 42Fontanella F. 51Franchi G. 36Funaro R. 50Lattes G. 17

Lattes M. 45Leone da Modena 54Levi I. 16Lolli E. 21; 47Luzzatto A. 49Luzzatto S.D. 26Maqré Dardeqé 57Medici P.S. 35; 53Mori R. 32Niccacci A. 3∑Or uguale Lustro 55Paggi A. 27Pavoncello N. 40Perreau P. 44Piattelli-Roseman G. 37Pom(m)is D. de 56Re G.G.F. 12Recanati E. 28; 48Reggio L. 25

Revel A. 13Romanelli S. 31Rota O. 33Sacchi S. 17Scerbo F. 20; 43Sciloni G. 39Sisti G. 34Spreafico A. 1Stähli H.-P. 4Tedeschi M. 23Tedeschi M. 24Tedeschi U. 22Terracini D. 14Tirkel E. 2Valperga Caluso T. 29Viterbo C.A. 6Zolli E. 9