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GLI ADULTI GLI ADULTI DI FRONTE ALLA VITA: DI FRONTE ALLA VITA: LE DOMANDE DEI BAMBINI, LE DOMANDE DEI BAMBINI, LE RISPOSTE DEGLI ADULTI LE RISPOSTE DEGLI ADULTI CORSO IRC CORSO IRC Udine 2 settembre 2010 Udine 2 settembre 2010 Piergiorgio Guizzi, psicologo Piergiorgio Guizzi, psicologo e psicoterapeuta e psicoterapeuta

GLI ADULTI DI FRONTE ALLA VITA: LE DOMANDE DEI BAMBINI, LE RISPOSTE DEGLI ADULTI CORSO IRC Udine 2 settembre 2010 Piergiorgio Guizzi, psicologo e psicoterapeuta

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GLI ADULTI GLI ADULTI DI FRONTE ALLA VITA: DI FRONTE ALLA VITA:

LE DOMANDE DEI BAMBINI, LE DOMANDE DEI BAMBINI, LE RISPOSTE DEGLI ADULTILE RISPOSTE DEGLI ADULTI

CORSO IRC CORSO IRC Udine 2 settembre 2010 Udine 2 settembre 2010

Piergiorgio Guizzi, psicologo e Piergiorgio Guizzi, psicologo e psicoterapeutapsicoterapeuta

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I BAMBINII BAMBINI

QUALI DOMANDE FANNO I BAMBINI QUALI DOMANDE FANNO I BAMBINI RIGUARDO ALLA VITA?RIGUARDO ALLA VITA?

- Riguardo alla nascita e alla sessualitàRiguardo alla nascita e alla sessualità- Riguardo alla morteRiguardo alla morte- Riguardo alla sofferenzaRiguardo alla sofferenza- Riguardo ai percorsi di Riguardo ai percorsi di

separazione/individuazioneseparazione/individuazione- Riguardo all’aldilà, alla trascendenza, al Riguardo all’aldilà, alla trascendenza, al

dopo …dopo …

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Alcuni esempiAlcuni esempi

La mamma mi ha detto che tutti hanno un La mamma mi ha detto che tutti hanno un angelo custode. Dov’è adesso? Tu lo vedi?angelo custode. Dov’è adesso? Tu lo vedi?

Perché la nonna è morta? Dov’è andata?Perché la nonna è morta? Dov’è andata? Anche la nonna risorgerà come Gesù?Anche la nonna risorgerà come Gesù? Se dico la preghiera la nonna non muore?Se dico la preghiera la nonna non muore? Perché io non ho la pelle nera?Perché io non ho la pelle nera? Il papà del mio amico non sta più con la Il papà del mio amico non sta più con la

sua mamma: perché?sua mamma: perché?

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Alcuni esempiAlcuni esempi Perché gli uomini fanno la guerra?Perché gli uomini fanno la guerra? Ho visto alla televisione le foto di un terremoto in Ho visto alla televisione le foto di un terremoto in

cui sono morti tanti bambini: perché?cui sono morti tanti bambini: perché? Perché tanti bambini non hanno da mangiare?Perché tanti bambini non hanno da mangiare? Dov’ero io prima di nascere? E i fiori? E il mio Dov’ero io prima di nascere? E i fiori? E il mio

gatto?gatto? Ho visto un film sui dinosauri: perché non ci sono Ho visto un film sui dinosauri: perché non ci sono

più?più? Sono andato al funerale di un amico della mia Sono andato al funerale di un amico della mia

mamma e sono entrato al cimitero. Ho visto tanti mamma e sono entrato al cimitero. Ho visto tanti “morti”. Abitano lì per sempre?“morti”. Abitano lì per sempre?

Come si fa e perché si muore? Fa male molto?Come si fa e perché si muore? Fa male molto?

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Alcuni esempiAlcuni esempi La mamma dice che devo fare il bravo perché la La mamma dice che devo fare il bravo perché la

mia nonna morta mi vede. Come fa?mia nonna morta mi vede. Come fa? Se faccio il bravo vado in paradiso; se faccio Se faccio il bravo vado in paradiso; se faccio

l’asino vado all’inferno. Dove sono e come sono?l’asino vado all’inferno. Dove sono e come sono? Anche il mio gatto se fa il bravo viene a giocare Anche il mio gatto se fa il bravo viene a giocare

con me in paradiso?con me in paradiso? Mamma mi ho detto che i morti resuscitano. Mamma mi ho detto che i morti resuscitano.

Quando? Come? E Dopo dove vanno?Quando? Come? E Dopo dove vanno? Se si deve resuscitare, perché prima si muore?Se si deve resuscitare, perché prima si muore? Se devo morire, perché sono nato?Se devo morire, perché sono nato?

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Alcuni esempiAlcuni esempi

Come sarò io da grande?Come sarò io da grande? Se mi sposo come papà e mamma, faccio Se mi sposo come papà e mamma, faccio

anch’io i bambini? Come faccio?anch’io i bambini? Come faccio? Tomas non è nato dalla sua mamma. E’ Tomas non è nato dalla sua mamma. E’

stato adottato e gli vogliono molto bene. stato adottato e gli vogliono molto bene. Perché lo fanno?Perché lo fanno?

Stavo giocando, sono caduto e mi hanno Stavo giocando, sono caduto e mi hanno portato in ospedale. Là ho visto tanti portato in ospedale. Là ho visto tanti bambini ammalati: perché?bambini ammalati: perché?

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Alcuni esempiAlcuni esempi

Gesù come fa a risorgere?Gesù come fa a risorgere? Davanti al presepio: Gesù Bambino nasce Davanti al presepio: Gesù Bambino nasce

adesso o è nato tanto tempo fa?adesso o è nato tanto tempo fa? Dov’è Dio?Dov’è Dio? Tu hai visto Dio?Tu hai visto Dio? Dio ha creato il mondo, chi ha creato Dio?Dio ha creato il mondo, chi ha creato Dio? Gesù aveva due papà?Gesù aveva due papà? Perché hanno ucciso Gesù?Perché hanno ucciso Gesù?

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NARRAZIONI INFANTILINARRAZIONI INFANTILI Una zia famosa scrittrice e giornalista, Oriana Una zia famosa scrittrice e giornalista, Oriana

Fallaci, racconta così un dialogo con Elisabetta, la Fallaci, racconta così un dialogo con Elisabetta, la nipotina di cinque anni.nipotina di cinque anni.

““È vero che parti?”. “Sì, Elisabetta”. “Allora resto a È vero che parti?”. “Sì, Elisabetta”. “Allora resto a dormire con te; …era corsa a prendere il pigiama dormire con te; …era corsa a prendere il pigiama e il suo libro dal titolo e il suo libro dal titolo La vita delle pianteLa vita delle piante, poi , poi m’era venuta accanto nel letto: d’un tratto m’era venuta accanto nel letto: d’un tratto m’aveva puntato gli occhi negli occhi e posto m’aveva puntato gli occhi negli occhi e posto quella domanda: “La vita cos’è?”.quella domanda: “La vita cos’è?”.

… “… “La vita è il tempo che passa fra il momento in La vita è il tempo che passa fra il momento in cui si nasce e il momento in cui si muore”.cui si nasce e il momento in cui si muore”.

““E basta?”. “Ma sì Elisabetta, basta”. E basta?”. “Ma sì Elisabetta, basta”. ““E la morte che cos’è?”E la morte che cos’è?” ““La morte è quando si finisce, e non ci siamo più”.La morte è quando si finisce, e non ci siamo più”.

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NARRAZIONI INFANTILINARRAZIONI INFANTILI ““Come quando viene l’inverno e un albero secca?”.Come quando viene l’inverno e un albero secca?”. ““Più o meno”.Più o meno”. ““Però un albero non finisce, no? Viene la primavera Però un albero non finisce, no? Viene la primavera

e allora rinasce, no?”e allora rinasce, no?” ““Per gli uomini non è così, Elisabetta. Quando un Per gli uomini non è così, Elisabetta. Quando un

uomo muore, è per sempre. E non rinasce più”.uomo muore, è per sempre. E non rinasce più”. ““Anche una donna?Anche un bambino?”Anche una donna?Anche un bambino?” ““Anche una donna, anche un bambino”.Anche una donna, anche un bambino”. ““Non è possibile!”. “Invece sì, Elisabetta”.Non è possibile!”. “Invece sì, Elisabetta”. ““Non è giusto!”. “Lo so, dormi”Non è giusto!”. “Lo so, dormi” ““Io dormo, ma non ci credo alle cose che dici. Io Io dormo, ma non ci credo alle cose che dici. Io

credo che quando uno muore fa come gli alberi credo che quando uno muore fa come gli alberi che d’inverno seccano ma poi viene la primavera e che d’inverno seccano ma poi viene la primavera e loro rinascono, sicché la vita deve essere un’altra loro rinascono, sicché la vita deve essere un’altra cosa”.cosa”.

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SI VOLEVANO BENESI VOLEVANO BENE

C’era una volta una sorellina che C’era una volta una sorellina che voleva bene al suo fratellino, poi voleva bene al suo fratellino, poi arrivava una rana che picchiava tutti arrivava una rana che picchiava tutti e due perché loro si volevano bene e e due perché loro si volevano bene e la rana non voleva perché diceva che la rana non voleva perché diceva che loro non potevano volersi bene… loro non potevano volersi bene… Arriva un orso grande grande e dice: Arriva un orso grande grande e dice: “Sì che si vogliono bene!” perché lui “Sì che si vogliono bene!” perché lui era buono…era buono…

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ATTENTI AL TOPO ATTENTI AL TOPO MALEDUCATOMALEDUCATO

C’era una volta un coniglietto e due C’era una volta un coniglietto e due koala che dormivano e dopo andava koala che dormivano e dopo andava a dormire anche il coniglietto. Tutti a dormire anche il coniglietto. Tutti dormivano… dormivano… É arrivato un ladro…il É arrivato un ladro…il topo maleducato che picchia la topo maleducato che picchia la mamma e poi si nasconde… La mamma e poi si nasconde… La mamma si sveglia e va dal mamma si sveglia e va dal coniglietto e lui dice:” Non sono stato coniglietto e lui dice:” Non sono stato io! È stato il topo maleducato che si è io! È stato il topo maleducato che si è nascosto!”.nascosto!”.

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ATTENTI AL TOPO ATTENTI AL TOPO MALEDUCATOMALEDUCATO

““Lo andiamo a cercare” dice la Lo andiamo a cercare” dice la mamma, “forse è dietro quell’orso! mamma, “forse è dietro quell’orso! Eccolo lì! Si era nascosto!”.Eccolo lì! Si era nascosto!”.

““Come avete fato a trovarmi?” dice il Come avete fato a trovarmi?” dice il topo maleducato.topo maleducato.

““Perché ti abbiamo cercato, ce lo ha Perché ti abbiamo cercato, ce lo ha indicato l’ippopotamo!”, dicono tutti, indicato l’ippopotamo!”, dicono tutti, il coniglietto, i koala, l’ippopotamo.il coniglietto, i koala, l’ippopotamo.

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ATTENTI AL TOPO ATTENTI AL TOPO MALEDUCATOMALEDUCATO

““Uffa!” dice il topo maleducato.Uffa!” dice il topo maleducato. Arriva una pecorella che dice: “ Arriva una pecorella che dice: “

Basta topo, arrivano i carabinieri che Basta topo, arrivano i carabinieri che sono più grandi anche di te…”sono più grandi anche di te…”

Arrivano l’orso e il cane, lo prendono, Arrivano l’orso e il cane, lo prendono, lo mettono sopra il cane, vanno via e lo mettono sopra il cane, vanno via e lo portano in prigione”.lo portano in prigione”.

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Le domande dei bambiniLe domande dei bambini L’educazione ambientale e scientifica, i L’educazione ambientale e scientifica, i

laboratori linguistici, il percorso IRC, le laboratori linguistici, il percorso IRC, le esperienze dirette, l’approccio alle esperienze dirette, l’approccio alle festività, ecc. consentono al bambino non festività, ecc. consentono al bambino non solo di conoscere la natura, il mondo degli solo di conoscere la natura, il mondo degli animali e le cose, ma costituiscono animali e le cose, ma costituiscono un’occasione per introdurlo a sistemi di un’occasione per introdurlo a sistemi di significato e a valori che possano significato e a valori che possano accompagnarlo nel percorso di crescita. Il accompagnarlo nel percorso di crescita. Il bambino si pone domande di senso e ha bambino si pone domande di senso e ha bisogno di trovare interlocutori adulti che bisogno di trovare interlocutori adulti che gli forniscano orientamenti e criteri per gli forniscano orientamenti e criteri per avvicinarlo alla verità della vita.avvicinarlo alla verità della vita.

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Dalle Indicazioni per il curricolo Dalle Indicazioni per il curricolo

I bambini formulano le grandi domande I bambini formulano le grandi domande esistenziali e sul mondo e cominciano a esistenziali e sul mondo e cominciano a riflettere sul senso e sul valore morale delle riflettere sul senso e sul valore morale delle loro azioni, prendono coscienza della propria loro azioni, prendono coscienza della propria identità, scoprono le diversità e apprendono le identità, scoprono le diversità e apprendono le prime regole necessarie alla vita sociale. prime regole necessarie alla vita sociale.

Si chiede dove era prima di nascere e se e Si chiede dove era prima di nascere e se e dove finirà la sua esistenza e quella di chi gli è dove finirà la sua esistenza e quella di chi gli è caro, quale sia l’origine del mondo; si caro, quale sia l’origine del mondo; si interroga su Dio e si confronta con interroga su Dio e si confronta con l’esperienza religiosa”.l’esperienza religiosa”.

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I DONI DELLE FATEI DONI DELLE FATE

Non ci sono solo i fantasmi a Non ci sono solo i fantasmi a popolare le stanze dei bambini, ci popolare le stanze dei bambini, ci sono gli innumerevoli, infiniti regali sono gli innumerevoli, infiniti regali che accompagnano la vita da che accompagnano la vita da sempre, nel suo passaggio da una sempre, nel suo passaggio da una generazione all’altra. generazione all’altra.

Sono i doni delle Fate che si Sono i doni delle Fate che si presentano al Battesimo della Bella presentano al Battesimo della Bella Addormentata nel bosco, molto più Addormentata nel bosco, molto più potenti rispetto all’incantesimo della potenti rispetto all’incantesimo della strega (A. Marcoli)strega (A. Marcoli)

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E NOI?E NOI?

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LE DIFFICOLTLE DIFFICOLTÀ DEÀ DEGLI ADULTIGLI ADULTI

Paura di far del male al bambino Paura di far del male al bambino facendogli incontrare il dolore, la facendogli incontrare il dolore, la sofferenza e la mortesofferenza e la morte

Pensare che il bambino sia piccolo e Pensare che il bambino sia piccolo e quindi non in grado di avvicinarsi alle quindi non in grado di avvicinarsi alle tematiche d fondo della vitatematiche d fondo della vita

Pensare che la negazione di oggi Pensare che la negazione di oggi aiuti il bambino … domani si vedrà…aiuti il bambino … domani si vedrà…

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LE DIFFICOLTLE DIFFICOLTÀ DEÀ DEGLI ADULTIGLI ADULTI

Come afferma A. Marcoli, Come afferma A. Marcoli, “accompagnare i bambini nella “accompagnare i bambini nella costruzione del loro mondo interno costruzione del loro mondo interno per quanto riguarda la vita, i suoi per quanto riguarda la vita, i suoi passaggi e gli inevitabili momenti di passaggi e gli inevitabili momenti di crisi che questi passaggi crisi che questi passaggi comporteranno, senza lasciarli soli, comporteranno, senza lasciarli soli, sembra dunque avere un valore sembra dunque avere un valore fondamentale nella relazione adulti-fondamentale nella relazione adulti-bambino”. bambino”.

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LE DIFFICOLTLE DIFFICOLTÀ DEÀ DEGLI ADULTIGLI ADULTI

Come afferma A. Marcoli, “è Come afferma A. Marcoli, “è importante rispettare e riconoscere il importante rispettare e riconoscere il dolore di un bambino. Quando dolore di un bambino. Quando tentiamo di evitarglielo è forse a noi tentiamo di evitarglielo è forse a noi stessi che tentiamo di evitare il stessi che tentiamo di evitare il dolore che ci procura il veder soffrire dolore che ci procura il veder soffrire un bambino, ma in questo modo un bambino, ma in questo modo priviamo sia lui che noi stessi di una priviamo sia lui che noi stessi di una cosa molto importante”.cosa molto importante”.

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IL RUOLO DELL’ADULTOIL RUOLO DELL’ADULTO

Diviene fondamentale allora Diviene fondamentale allora avvicinare il bambino, seppure in avvicinare il bambino, seppure in termini graduali e protettivi, a ciò termini graduali e protettivi, a ciò che può creare sofferenza, che può creare sofferenza, aiutandolo ad esprimere il dolore e i aiutandolo ad esprimere il dolore e i sentimenti di perdita, e dandogli sentimenti di perdita, e dandogli testimonianza che è possibile testimonianza che è possibile accogliere dentro di sé il dolore in accogliere dentro di sé il dolore in quanto anche l’adulto riesce in tale quanto anche l’adulto riesce in tale operazione. operazione.

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IL RUOLO DELL’ADULTOIL RUOLO DELL’ADULTO

Il bambino si interroga, pone delle Il bambino si interroga, pone delle domande, ha bisogno di adulti che domande, ha bisogno di adulti che sappiano accompagnarlo nel trovare sappiano accompagnarlo nel trovare risposte alle domande fondamentali risposte alle domande fondamentali della vita, e solo tali risposte della vita, e solo tali risposte consentono al bambino di trovare la consentono al bambino di trovare la serenità per affrontare i dilemmi serenità per affrontare i dilemmi dell’esistenza.dell’esistenza.

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IL RUOLO DELL’ADULTOIL RUOLO DELL’ADULTO L’impatto con la sofferenza emotiva non è L’impatto con la sofferenza emotiva non è

di facile elaborazione, talvolta il dolore e la di facile elaborazione, talvolta il dolore e la sofferenza scatenano la rabbia nel sofferenza scatenano la rabbia nel bambino, e solamente l’adulto può aiutarlo bambino, e solamente l’adulto può aiutarlo a canalizzare adeguatamente gli impulsi a canalizzare adeguatamente gli impulsi aggressivi derivanti dall’angoscia e aggressivi derivanti dall’angoscia e dall’impotenza. dall’impotenza.

È possibile pertanto aiutare il bambino a È possibile pertanto aiutare il bambino a trovare le parole per esprimere le trovare le parole per esprimere le sensazioni e le emozioni interiori e sensazioni e le emozioni interiori e soprattutto ascoltare quello che vuole soprattutto ascoltare quello che vuole comunicare. comunicare.

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IL RUOLO DELL’ADULTOIL RUOLO DELL’ADULTO Nelle Raccomandazioni per le Indicazioni per il Nelle Raccomandazioni per le Indicazioni per il

curricolo nel paragrafo “Le grandi domande” si curricolo nel paragrafo “Le grandi domande” si afferma: “Il bambino non è uno sprovveduto o, afferma: “Il bambino non è uno sprovveduto o, peggio, un superficiale da tacitare con artifizi peggio, un superficiale da tacitare con artifizi teorici o con la reticenza. Si pone e pone come teorici o con la reticenza. Si pone e pone come ogni persona umana, ovviamente al suo livello, ogni persona umana, ovviamente al suo livello, domande radicali, impegnative. Per lui hanno domande radicali, impegnative. Per lui hanno sempre una rilevanza totale: non solo cognitiva, sempre una rilevanza totale: non solo cognitiva, ma anche affettiva, estetica, operativa, morale, ma anche affettiva, estetica, operativa, morale, sociale, perfino corporea. Domande che sociale, perfino corporea. Domande che riproducono la dialettica universalità-individualità, riproducono la dialettica universalità-individualità, permanenza-contingenza, uguaglianza-diversità: permanenza-contingenza, uguaglianza-diversità: … Non si tratta di impedirle o rimuoverle, magari … Non si tratta di impedirle o rimuoverle, magari per non turbar e per rassicurare con mistificanti per non turbar e per rassicurare con mistificanti divertimenti. Al contrario, si tratta di assumersi la divertimenti. Al contrario, si tratta di assumersi la responsabilità di una risposta personale, responsabilità di una risposta personale, testimoniata nell’esempio e nell’esercizio. testimoniata nell’esempio e nell’esercizio.

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E la scuola dell’infanzia?E la scuola dell’infanzia? La preoccupazione di molte insegnanti per La preoccupazione di molte insegnanti per

i programmi, i progetti, le scadenze... ci i programmi, i progetti, le scadenze... ci indicano che non sembra essere indicano che non sembra essere interiorizzato il senso profondo della interiorizzato il senso profondo della scuola dell’infanzia: vivere e far star bene i scuola dell’infanzia: vivere e far star bene i bambini non è ‘buonismo’ L’educazione di bambini non è ‘buonismo’ L’educazione di base deve comprendere oggi un base deve comprendere oggi un insegnamento che “verta sulla condizione insegnamento che “verta sulla condizione umana”, ogni conoscenza sta’ intrecciata umana”, ogni conoscenza sta’ intrecciata con le domande “Chi siamo?” “Dove con le domande “Chi siamo?” “Dove siamo?” da dove veniamo?” “dovesiamo?” da dove veniamo?” “dove andiamo?.andiamo?.

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Quale scuola dell’infanzia?Quale scuola dell’infanzia? Se non c’è questa ricerca di senso Se non c’è questa ricerca di senso

“l’uomo rimane frammentato nei “l’uomo rimane frammentato nei singoli pezzi di un puzzle che ha singoli pezzi di un puzzle che ha perso la sua figura ...così la perso la sua figura ...così la complessità umana diviene invisibile complessità umana diviene invisibile e l’uomo svanisce come una traccia e l’uomo svanisce come una traccia sulla sabbia. Ugualmente si aggrava sulla sabbia. Ugualmente si aggrava l’ignoranza del tutto, mentre l’ignoranza del tutto, mentre progredisce la conoscenza delle progredisce la conoscenza delle parti” (Morin E., I sette saperi parti” (Morin E., I sette saperi necessari all’educazione del futuro, necessari all’educazione del futuro, Cortina, Milano, 2001, pag. 47). Cortina, Milano, 2001, pag. 47).

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Quale scuola dell’infanzia?Quale scuola dell’infanzia?

““Dove va il signore, con il suo cavallo?” Dove va il signore, con il suo cavallo?” “Non lo so”, dissi io “purché sia via di “Non lo so”, dissi io “purché sia via di qua, solo via di qua. Via di qua senza qua, solo via di qua. Via di qua senza sosta, soltanto così potrò raggiungere la sosta, soltanto così potrò raggiungere la mia meta”. “Dunque conosci la tua mia meta”. “Dunque conosci la tua meta”, osservò lui. “Sì” replicai “l’ho meta”, osservò lui. “Sì” replicai “l’ho detto no? Via-di-qua ... ecco la mia detto no? Via-di-qua ... ecco la mia meta.” (Kafka F., La partenza, in I meta.” (Kafka F., La partenza, in I racconti, Rizzoli, Milano, 1985, pag. racconti, Rizzoli, Milano, 1985, pag. 428). 428).

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Quale scuola dell’infanzia?Quale scuola dell’infanzia?

La meta di un educatore dovrebbe La meta di un educatore dovrebbe essere quello di andare continuamente essere quello di andare continuamente “Via di qua”, senza avere la “Via di qua”, senza avere la preoccupazione e l’ansia di dover preoccupazione e l’ansia di dover arrivare in qualche punto preciso di un arrivare in qualche punto preciso di un itinerario prefissato a tavolino. Gli itinerario prefissato a tavolino. Gli apprendimenti derivano dalle attività apprendimenti derivano dalle attività ‘reali’, condivise, da attività che hanno ‘reali’, condivise, da attività che hanno senso e che danno piacere e senso e che danno piacere e benessere. benessere.

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E LA SCUOLA DELL’INFANZIA?E LA SCUOLA DELL’INFANZIA?

Ogni proposta ha un suo senso Ogni proposta ha un suo senso solamente se l’educatore è in grado solamente se l’educatore è in grado di far attenzione ai sentimenti che di far attenzione ai sentimenti che prova di fronte alle domande di prova di fronte alle domande di senso dei bambini, in quanto tali senso dei bambini, in quanto tali sentimenti possono condizionare sentimenti possono condizionare anche notevolmente il modo con cui anche notevolmente il modo con cui egli risponde.egli risponde.

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E LA SCUOLA DELL’INFANZIA?E LA SCUOLA DELL’INFANZIA?

La risposta più autentica e vera che La risposta più autentica e vera che l’adulto dà al bambino che gli pone l’adulto dà al bambino che gli pone degli interrogativi esistenziali è data degli interrogativi esistenziali è data da come lui si pone di fronte alla da come lui si pone di fronte alla vita e alla morte, dal senso che lui vita e alla morte, dal senso che lui stesso dà alla propria esistenza;stesso dà alla propria esistenza;

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E LA SCUOLA DELL’INFANZIA?E LA SCUOLA DELL’INFANZIA?

Se un adulto non è consapevole del Se un adulto non è consapevole del fatto che viene interpellato come fatto che viene interpellato come persona dal bambino, quando questi persona dal bambino, quando questi gli pone delle domande di senso, gli pone delle domande di senso, allora può capitare che le sue allora può capitare che le sue risposte possano suonare false, non risposte possano suonare false, non autentiche, in quanto non coerenti autentiche, in quanto non coerenti con i suoi atteggiamenti” (A.Basso).con i suoi atteggiamenti” (A.Basso).

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NARRARE E NARRARSINARRARE E NARRARSI la narrazione permette al la narrazione permette al

bambino di conoscersi, di bambino di conoscersi, di conoscere il mondo, di conoscere il mondo, di identificarsi con i personaggi identificarsi con i personaggi che entrano in scena, di che entrano in scena, di comprendere i propri vissuti comprendere i propri vissuti interiori, di conoscere la via di interiori, di conoscere la via di soluzione delle proprie soluzione delle proprie problematiche; in poche parole, problematiche; in poche parole, favorisce lo sviluppo della favorisce lo sviluppo della personalità infantile.personalità infantile.

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Comunicare attraverso fiabe, Comunicare attraverso fiabe, racconti, storie…racconti, storie…

La narrazione è orientata verso il futuro e La narrazione è orientata verso il futuro e guida il bambino, in termini che egli può guida il bambino, in termini che egli può comprendere sia nella sua mente conscia comprendere sia nella sua mente conscia sia in quella inconscia, aiutandolo ad sia in quella inconscia, aiutandolo ad abbandonare i suoi desideri infantili di abbandonare i suoi desideri infantili di dipendenza e a raggiungere un’esistenza dipendenza e a raggiungere un’esistenza maggiormente autonomizzata in termini maggiormente autonomizzata in termini emotivi, e aiutandolo a trovare le prime emotivi, e aiutandolo a trovare le prime risposte ai dilemmi della vita.risposte ai dilemmi della vita.

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FILASTROCCA DEL VULCANO FILASTROCCA DEL VULCANO

Monte Vulcano s'è preso la tosse Monte Vulcano s'è preso la tosse Lancia nel cielo le sue bave rosse Lancia nel cielo le sue bave rosse Spruzza la bava, sprizza la lava Spruzza la bava, sprizza la lava Brucia la terra che lo abbracciava Brucia la terra che lo abbracciava

Monte Vulcano fa uno starnuto Monte Vulcano fa uno starnuto Scioglie un ghiacciaio in un solo minuto Scioglie un ghiacciaio in un solo minuto Col fazzoletto di un nuvolone Col fazzoletto di un nuvolone Il cielo grande gli soffia il nasone Il cielo grande gli soffia il nasone

Fiato di fiamme di mille fornelli Fiato di fiamme di mille fornelli State lontano, poveri uccelli State lontano, poveri uccelli Monte Vulcano con un fiato solo Monte Vulcano con un fiato solo Vi cuoce arrosto nel mezzo del volo Vi cuoce arrosto nel mezzo del volo

Corri carretto, corri cavallo Corri carretto, corri cavallo Dietro c'è un fiume di rosso e di Dietro c'è un fiume di rosso e di

giallo giallo Corri con babbo, corri con mamma Corri con babbo, corri con mamma Dietro ci insegue un cavallo di Dietro ci insegue un cavallo di

fiamma fiamma Corriamo fino al mare più scuro Corriamo fino al mare più scuro Corriamo fino al mare di vetro Corriamo fino al mare di vetro Quando alla fine siamo al sicuro Quando alla fine siamo al sicuro Lì ci fermiamo, guardiamo indietro Lì ci fermiamo, guardiamo indietro

Arrabbiatissimo Monte Vulcano Arrabbiatissimo Monte Vulcano Ci fa zampilli di mille colori Ci fa zampilli di mille colori E noi tranquilli, da molto lontano E noi tranquilli, da molto lontano Cacciamo tre lingue di fuori Cacciamo tre lingue di fuori

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LA STORIA DEL BRUCO LA STORIA DEL BRUCO GIOVANNIGIOVANNI

C’era una volta un gelso centenario, pieno C’era una volta un gelso centenario, pieno di rughe e saggezza, che ospitava una di rughe e saggezza, che ospitava una colonia di piccoli bruchi…colonia di piccoli bruchi…

In primavera, una farfalla stupenda dalle In primavera, una farfalla stupenda dalle ali rosse e nere volava leggera intorno al ali rosse e nere volava leggera intorno al gelso.“Hai visto Giovanni che avevo gelso.“Hai visto Giovanni che avevo ragione io? Hai già dimenticato come eri ragione io? Hai già dimenticato come eri poco tempo fa!”poco tempo fa!”

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IL RACCONTO IL RACCONTO AUTOBIOGRAFICOAUTOBIOGRAFICO

Raccontare la propria storia, quella di Raccontare la propria storia, quella di papà e mamma, quella di “ME” papà e mamma, quella di “ME” insegnante quando “ERO PICCOLA”, insegnante quando “ERO PICCOLA”, la storia dei NONNI e quella del la storia dei NONNI e quella del paese e della comunitàpaese e della comunità

IL Racconto autobiografico: l’album IL Racconto autobiografico: l’album delle fotografie, i disegni che delle fotografie, i disegni che raccontano la propria storia…raccontano la propria storia…

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IL “QUINTO VANGELO”IL “QUINTO VANGELO”

Percorsi IRC e di educazione Percorsi IRC e di educazione religiosa aperti ad accogliere le religiosa aperti ad accogliere le domande, i dubbi, le emozioni dei domande, i dubbi, le emozioni dei bambini per consentire loro di bambini per consentire loro di scoprire adulti aperti e accoglienti, scoprire adulti aperti e accoglienti, e soprattutto non evasivi nei e soprattutto non evasivi nei confronti delle dimensione di fondo confronti delle dimensione di fondo dell’esistenza umana e della vita.dell’esistenza umana e della vita.

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IL REGALO PIU’ GRANDEIL REGALO PIU’ GRANDE

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La pace invocata, sbandierata, augurata La pace invocata, sbandierata, augurata non fa solo parte degli argomenti politici, non fa solo parte degli argomenti politici, più o meno di attualità, ma entra nel più o meno di attualità, ma entra nel quotidiano di ciascuno, anche dei bambini. quotidiano di ciascuno, anche dei bambini. La nostra sensibilità ci fa percepire “La nostra sensibilità ci fa percepire “bellobello” ” lo stare bene insieme, ci fa desiderare la lo stare bene insieme, ci fa desiderare la pace come condizione di benessere. pace come condizione di benessere. Sicuramente il comandamento dell’amore Sicuramente il comandamento dell’amore che Gesù ci ha trasmesso “ama il prossimo che Gesù ci ha trasmesso “ama il prossimo tuo come te stesso” conteneva il segreto tuo come te stesso” conteneva il segreto della felicità. Anche i bambini sono in della felicità. Anche i bambini sono in grado di comprendere che fare pace e grado di comprendere che fare pace e stare in pace genera serenità. stare in pace genera serenità.

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La pace è desiderabile e bella, ma è La pace è desiderabile e bella, ma è “fragile”, basta poco per infrangerla: “fragile”, basta poco per infrangerla: un dispetto, una parola di disprezzo, un dispetto, una parola di disprezzo, un atteggiamento egoistico, …un atteggiamento egoistico, …

E’ questo il momento in cui E’ questo il momento in cui dobbiamo insegnare ai bambini le dobbiamo insegnare ai bambini le semplici strategie per ricostruirla, semplici strategie per ricostruirla, certi che il rancore, la ripicca e la certi che il rancore, la ripicca e la vendetta non fanno crescere.vendetta non fanno crescere.

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Il castello grigio cupoIl castello grigio cupo

““C’era una volta un piccolo paese. Dentro vi abitava un re C’era una volta un piccolo paese. Dentro vi abitava un re gelosissimo del suo castello, che non permetteva ad alcuno gelosissimo del suo castello, che non permetteva ad alcuno di entrare. Tanto tempo prima, quando era un giovane re, di entrare. Tanto tempo prima, quando era un giovane re, amava circondarsi di tanti amici e insieme a loro trascorrere amava circondarsi di tanti amici e insieme a loro trascorrere il tempo andando a cavallo, tirando le frecce al piattello. il tempo andando a cavallo, tirando le frecce al piattello. Quando qualche cavaliere vinceva il re andava su tutte le Quando qualche cavaliere vinceva il re andava su tutte le furie, infatti voleva vincere sempre e comunque. Si furie, infatti voleva vincere sempre e comunque. Si arrabbiava a tal punto che sfidava il vincitore a superare arrabbiava a tal punto che sfidava il vincitore a superare prove difficilissime e rischiosissime e poi lo bandiva dal prove difficilissime e rischiosissime e poi lo bandiva dal castello e dal paese. A poco a poco tutti lasciarono il castello castello e dal paese. A poco a poco tutti lasciarono il castello e il re rimase solo e arrabbiato. Il castello a poco a poco e il re rimase solo e arrabbiato. Il castello a poco a poco divenne “grigio cupo” come la polvere che copriva ogni cosa divenne “grigio cupo” come la polvere che copriva ogni cosa e assunse un’aria talmente triste che nessuno voleva e assunse un’aria talmente triste che nessuno voleva avvicinarsi. Il re invecchiava anche lui grigio come il suo avvicinarsi. Il re invecchiava anche lui grigio come il suo castello. Un giorno sul castello volò un uccellino e si posò sul castello. Un giorno sul castello volò un uccellino e si posò sul davanzale della stanza del re. Vide il re assorto e triste e davanzale della stanza del re. Vide il re assorto e triste e cinguettando domandò: “cip, cip, perché sei triste? Cip, cip, cinguettando domandò: “cip, cip, perché sei triste? Cip, cip, c’è un bellissimo sole e i fiori nei giardini sono meravigliosi? c’è un bellissimo sole e i fiori nei giardini sono meravigliosi? Cip, cip, non hai voglia di uscire a cavallo?” Il re rimase Cip, cip, non hai voglia di uscire a cavallo?” Il re rimase molto turbato, ma anziché arrabbiarsi, come era solito fare, molto turbato, ma anziché arrabbiarsi, come era solito fare, si avvicinò al davanzale. si avvicinò al davanzale.

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Diede uno sguardo al cielo e vide che il sole splendeva Diede uno sguardo al cielo e vide che il sole splendeva tentando di illuminare le guglie scurite del suo castello. tentando di illuminare le guglie scurite del suo castello.

Gli venne voglia di uscire a cavallo e anche di tirare al Gli venne voglia di uscire a cavallo e anche di tirare al piattello con l’arco e le frecce… nessuno però in quel piattello con l’arco e le frecce… nessuno però in quel momento poteva farlo con lui: era solo! Improvvisamente momento poteva farlo con lui: era solo! Improvvisamente sentì addosso la stanchezza di anni di rabbia e di rancore. sentì addosso la stanchezza di anni di rabbia e di rancore. Si rese conto che aveva allontanato tutti i suoi amici, aveva Si rese conto che aveva allontanato tutti i suoi amici, aveva voglia della loro presenza. Ci voleva un gesto speciale per voglia della loro presenza. Ci voleva un gesto speciale per rappacificarsi con loro e poter trascorrere ancora insieme le rappacificarsi con loro e poter trascorrere ancora insieme le giornate. L’uccellino suggerì di invitarli ad una festa: la giornate. L’uccellino suggerì di invitarli ad una festa: la festa della Pace. In poco tempo fu organizzata la festa e la festa della Pace. In poco tempo fu organizzata la festa e la pace fu fatta con le scuse del re che regalò a tutti archi e pace fu fatta con le scuse del re che regalò a tutti archi e frecce. I cavalieri ritornarono ad animare le giornate al frecce. I cavalieri ritornarono ad animare le giornate al castello. Il castello riprese i colori originali e perse il grigio castello. Il castello riprese i colori originali e perse il grigio cupo con cui si era coperto, anche le guglie sembravano più cupo con cui si era coperto, anche le guglie sembravano più basse. Ogni anno per ricordare quel momento venne basse. Ogni anno per ricordare quel momento venne organizzata la festa della pace in cui tutti erano invitati a organizzata la festa della pace in cui tutti erano invitati a scambiarsi un gesto di pace.”scambiarsi un gesto di pace.”

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Proponiamo di mettere in campo la Proponiamo di mettere in campo la scena del racconto utilizzando pochi scena del racconto utilizzando pochi strumenti realizzati al momento: una strumenti realizzati al momento: una corona, della frecce di cartone, la corona, della frecce di cartone, la sagoma di un castello tracciata su un sagoma di un castello tracciata su un foglio di carta da pacco e attaccata con foglio di carta da pacco e attaccata con dello scotch al muro… In modo molto dello scotch al muro… In modo molto semplice e veloce trasformiamo l’aula in semplice e veloce trasformiamo l’aula in un teatro nel quale prenderà vita la un teatro nel quale prenderà vita la storia.storia.

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situazionsituazionee

simbolosimbolo sentimensentimentoto

Disegna una Disegna una situazione di situazione di litigiolitigio

Come ti Come ti senti quando senti quando la pace la pace viene rotta viene rotta da un litigio?da un litigio?

Disegna una Disegna una situazione di situazione di pacepace

Come ti Come ti senti quando senti quando fai la pace?fai la pace?

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A conclusione ricorderemo che Gesù desiderava A conclusione ricorderemo che Gesù desiderava la Pace, ha portato nel mondo la Pace, ha la Pace, ha portato nel mondo la Pace, ha descritto il regno di Dio come il luogo della Pace. descritto il regno di Dio come il luogo della Pace.

Conversiamo con loro sul significato delle parole Conversiamo con loro sul significato delle parole di Gesù“di Gesù“ama il prossimo tuo come te stessoama il prossimo tuo come te stesso”.”.

Domandiamo:“se un bambino ama, cioè vuole Domandiamo:“se un bambino ama, cioè vuole bene ad un’altra persona, dimostra il suo bene bene ad un’altra persona, dimostra il suo bene con parolacce, calci, pugni, spintoni?” “ amare, con parolacce, calci, pugni, spintoni?” “ amare, cioè essere amico di un altro bambino, significa cioè essere amico di un altro bambino, significa cacciarlo?” “ se due amici hanno litigato, cioè cacciarlo?” “ se due amici hanno litigato, cioè rotto la loro amicizia e il loro bene (= amore) rotto la loro amicizia e il loro bene (= amore) possono recuperare? Come” “I gesti di pace sono possono recuperare? Come” “I gesti di pace sono gesti di bene, di amore?”gesti di bene, di amore?”