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Anno 22 n.43 Marzo 2018 Il Dirigente Scolasco Prof.ssa Luisa Patrizia Milo Giornalino Scolastico dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” - Tramonti (SA) La complessità dellinsegnamento - il valore dellapprendimento Carissimi, ultimamente mi trovo spesso a riflettere come ex docente di scuola primaria (per oltre un ven- tennio) e di scuola secondaria di 2° grado (per circa un quinquennio) su quanto sia diventata complessa lattività degli insegnanti sottoposti a cambiamenti sostanziali nel loro modo di porsi e nel loro modo di fare didattica. Esperti nella pratica dell insegnamento ma ancor più in quella della ricerca e della investigazione i docenti di oggi si devono confrontare quotidianamente con il cinismo e la diffidenza dilagante nei confronti dell Istituzione, che combattono (e per fortuna!) con la determinazione, la convinzione e la passione che investono nel proprio lavoro incubando nuove potenzialità e iniziative e realizzando itinerari di apprendimento di significati- vo rilievo. Coltivare il pensiero critico e aperto, definire pratiche collaborative tra colleghi e con gli studenti, gestire relazioni con i genitori e il territorio è pane quotidiano. La loro qualità edu- cativa si caratterizza, infatti, per unalta capacità di contestualizzazione, ovvero nella compren- sione e nel conseguente uso adeguato sia del patrimonio conoscitivo degli alunni sia del patri- monio materialedella scuola (spazi, oggetti, strumenti, laboratori, condizioni operative) e del territorio. LIstituto Comprensivo G. Pascolidi Tramonti si presenta allo stato attuale, grazie al suo cor- po docente, come fucina delle idee, dellinnovazione, della sperimentazione e della ricerca oltre che della socializzazione delle competenze professionali che sta avvenendo in un clima organizzativo di stima, di fiducia reciproca e socievolezza, condizioni vincenti per sostenere la crescita degli allievi. Organizzare, gestire, differenziare, coinvolgere, far partecipare sono tutte modalità didattiche ad elevata mediazione sociale che si iscrivono nelle forme che oggi i bam- bini e i giovani utilizzano nei contesti extrascolastici, attraverso i social network, le reti, i gruppi e quindi sono più in sintonia con i loro vissuti. La ricchezza metodologica che i docenti dellIstituto di Tramonti stanno rendendo concreta e tangibile diventa il fattore principale della qualità dell insegnamento che, a sua volta, è il crite- rio distintivo di una buona scuola. I docenti di questo Istituto hanno ben compreso che l ap- prendimento non è unattività che si può ordinare; non scatta sul presupposto del comando. La centralità della persona e la possibilità di vivere l esperienza educativa in una comunità di pra- tiche sono due pilastri fondamentali di questa scuola che sta progressivamente crescendo come comunità di apprendimento nel valorizzare la mediazione sociale dell apprendimento e nel conferire grande importanza allimpegno reciproco, offrendo spazio a diversi livelli di parte- cipazione: la sottoscrizione di più di 20 protocolli di intesa con Enti ed associazioni, la presen- za del territorio nella scuola e della scuola nel territorio con la partecipazione sempre crescen- te delle famiglie ne sono lemblema. Completa il quadro di questo fermento pedagogico- didattico la didattica laboratoriale che nellaccentuare limportanza delluso dei mediatori mate- riali (tecnologie, strumenti, testi, postazioni internet) e delle risorse umane (insegnanti, coeta- nei…) si pone come luogo del pensiero operativo volto alla riflessione e alla risoluzione dei problemi e come spazio privilegiato delleducazione allaffettività volto allespressione massima dellintelligenza creativa ed emotiva. A tutti i Docenti dellIstituto Comprensivo G. Pascolidedico dunque questo editoriale con sincera e profonda gratitudine.

Giornalino Scolastico dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” - … · 2019. 4. 27. · 8 Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Luisa Patrizia Milo Giornalino Scolastico dell’Istituto

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    Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Luisa Patrizia Milo

    Giornalino Scolastico dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” - Tramonti (SA)

    La complessità dell’insegnamento - il valore dell’apprendimento

    Carissimi, ultimamente mi trovo spesso a riflettere come ex docente di scuola primaria (per oltre un ven-tennio) e di scuola secondaria di 2° grado (per circa un quinquennio) su quanto sia diventata complessa l’attività degli insegnanti sottoposti a cambiamenti sostanziali nel loro modo di porsi e nel loro modo di fare didattica. Esperti nella pratica dell’insegnamento ma ancor più in quella della ricerca e della investigazione i docenti di oggi si devono confrontare quotidianamente con il cinismo e la diffidenza dilagante nei confronti dell’Istituzione, che combattono (e per fortuna!) con la determinazione, la convinzione e la passione che investono nel proprio lavoro incubando nuove potenzialità e iniziative e realizzando itinerari di apprendimento di significati-vo rilievo. Coltivare il pensiero critico e aperto, definire pratiche collaborative tra colleghi e con gli studenti, gestire relazioni con i genitori e il territorio è pane quotidiano. La loro qualità edu-cativa si caratterizza, infatti, per un’alta capacità di contestualizzazione, ovvero nella compren-sione e nel conseguente uso adeguato sia del patrimonio conoscitivo degli alunni sia del patri-monio “materiale“ della scuola (spazi, oggetti, strumenti, laboratori, condizioni operative) e del territorio. L’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” di Tramonti si presenta allo stato attuale, grazie al suo cor-po docente, come fucina delle idee, dell’innovazione, della sperimentazione e della ricerca oltre che della socializzazione delle competenze professionali che sta avvenendo in un clima organizzativo di stima, di fiducia reciproca e socievolezza, condizioni vincenti per sostenere la crescita degli allievi. Organizzare, gestire, differenziare, coinvolgere, far partecipare sono tutte modalità didattiche ad elevata mediazione sociale che si iscrivono nelle forme che oggi i bam-bini e i giovani utilizzano nei contesti extrascolastici, attraverso i social network, le reti, i gruppi e quindi sono più in sintonia con i loro vissuti. La ricchezza metodologica che i docenti dell’Istituto di Tramonti stanno rendendo concreta e tangibile diventa il fattore principale della qualità dell’insegnamento che, a sua volta, è il crite-rio distintivo di una buona scuola. I docenti di questo Istituto hanno ben compreso che l’ap-prendimento non è un’attività che si può ordinare; non scatta sul presupposto del comando. La centralità della persona e la possibilità di vivere l’esperienza educativa in una comunità di pra-tiche sono due pilastri fondamentali di questa scuola che sta progressivamente crescendo come comunità di apprendimento nel valorizzare la mediazione sociale dell’apprendimento e nel conferire grande importanza all’impegno reciproco, offrendo spazio a diversi livelli di parte-cipazione: la sottoscrizione di più di 20 protocolli di intesa con Enti ed associazioni, la presen-za del territorio nella scuola e della scuola nel territorio con la partecipazione sempre crescen-te delle famiglie ne sono l’emblema. Completa il quadro di questo fermento pedagogico-didattico la didattica laboratoriale che nell’accentuare l’importanza dell’uso dei mediatori mate-riali (tecnologie, strumenti, testi, postazioni internet) e delle risorse umane (insegnanti, coeta-nei…) si pone come luogo del pensiero operativo volto alla riflessione e alla risoluzione dei problemi e come spazio privilegiato dell’educazione all’affettività volto all’espressione massima dell’intelligenza creativa ed emotiva. A tutti i Docenti dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” dedico dunque questo editoriale con sincera e profonda gratitudine.

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    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    Nell'ambito dello “Sportello d'ascolto” a.s. 17/18, a partire da mercoledì 28 febbraio, sarà attivato lo Sportello d’Ascolto Psicologico, a cura del-la Prof.ssa Capo Giovanna. Un’iniziativa che nasce per costruire, in sinergia, strategie utili ad affrontare e risolvere problematiche inerenti la crescita, la dispersione scolastica, l’insuccesso, il bullismo, ma an-che uno spazio in cui fare prevenzione rispetto alle situazioni di disagio. Lo sportello diventa un’occasione per gli studenti:

    - di ascolto - di accoglienza - di sostegno alla crescita - di orientamento - di informazione

    L’adolescenza è da sempre considerata una fase di vita molto com-plessa e delicata, durante la quale il ragazzo e la ragazza cominciano a definire le proprie scelte personali e si impegnano in un processo di costruzione dell’identità. La scuola secondaria di primo grado riveste, in questa fase, un’importanza cruciale sia per i ragazzi che per le fami-glie, non solo per la formazione didattico educativa, ma anche come luogo di riferimento nel quale si strutturano le relazioni con il gruppo dei pari, che assume in questi anni un ruolo centrale. I cambiamenti che l’adolescente si trova ad affrontare sono molteplici e incalzanti: rapide trasformazioni del corpo, sviluppo delle capacità cognitive e una maggiore capacità di riflessione su di sé e sull’altro, ricerca dell’autono-mia. Questi processi, talvolta, se non accompagnati da un’adeguata riflessione, possono portare l’adolescente a esperire disagio e confu-sione. In un’ottica di prevenzione del disagio e di promozione del be-nessere, l’offerta di uno sportello di ascolto persegue l’obiettivo di ac-cogliere tutte le richieste tipiche di questa fascia evolutiva ed eventuali dubbi e preoccupazioni. La scuola si impegna inoltre a fornire uno spazio adeguato all’attività di sportello (ad esempio un’aula) che garantisca un’adeguata riservatez-za ai colloqui in corso.

    "Dalla parte di chi..." ... Prima di tutto la persona.

    Tutti i grandi sono stati bambini una volta (ma pochi di essi se ne ricordano) -Il piccolo princi-pe (Antoine de Saint-Exupéry)

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    Iter Didattici

    All’inizio dell’anno scolastico noi alunni delle classi terze della scuola se-condaria, abbiamo incontrato i volontari dell’associazione Acarbio per ade-rire ad un’iniziativa educativa ed informativa, dal tema “Cambiamenti cli-matici e rifugiati ambientali”. Abbiamo riflettuto sull’importanza della sal-vaguardia ambientale, un meraviglioso patrimonio che ci accomuna. Lo svi-luppo sostenibile è una forma di sviluppo economico compatibile con la tu-tela dell’ecosistema che ha dato vita all’economia sostenibile, appoggiando-si, almeno in parte, alla “green economy”. Per impedire la terminazione del-le fonti energetiche non rinnovabili che abbiamo a disposizione, bisognereb-be farne un uso più civile e responsabile. Per far sì che ciò si concretizzi possiamo adottare varie soluzioni: come ad esempio sfruttare le energie rin-novabili a nostra disposizione (energia solare, eolica, geotermica, idroelettri-ca e biomasse), che oltre ad essere interminabili, non sono inquinanti. Po-tremmo contribuire anche con piccoli gesti, come spegnere la luce quando si ha a disposizione quella naturale, non consumare acqua inutilmente, stacca-

    re il caricatore di un qualsiasi elemento elet-trico quando non se ne ha la necessità, utiliz-zare biciclette elettriche così da ridurre l’in-quinamento. Insomma esistono diverse stra-tegie utili, ma la collaborazione e la respon-sabilità sono due elementi fondamentali per il raggiungimento di obiettivi condivisi. Pur-troppo innumerevoli sono le problematiche che affliggono il territorio: la principale è l’effetto serra, che ha comportato i cambia-menti climatici, cioè l’attività intensa del so-le e la mancanza di piogge , la deforestazio-

    ne, le alluvioni, il buco dell’ozono… In seguito a questo stravolgimento na-turale è stata indetta una conferenza sul clima: l’Accordo di Parigi del 12 dicembre 2015 che ha previsto un piano d'azione per limitare il riscaldamen-to globale. Si registrano purtroppo gli effetti del dissesto idrogeologico an-che sul nostro territorio, da qui nasce la proposta dei volontari di riattivare le antiche cisterne ancora oggi presenti in Costiera amalfitana, patrimonio Unesco, ma che rischiano di essere abbandonate. Bisognerebbe veramente tener conto di tutto questo e di quanta responsabilità abbiamo per custodire il nostro futuro. Questo progetto è stata un’occasione per crescere… per aprire gli occhi su una vicenda oggi, più che mai attuale.

    Classe 3B Scuola Secondaria di 1 Grado

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    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    Iter Didattici

    Io vivo in Italia in un paesino di nome Tramonti in provincia di Salerno. Si chiama così perché è cir-condato dai monti. Tramonti è composto da 13 fra-zioni: Campinola, Pucara, Ponte, Pietre, Capitigna-no, Corsano, Figlino, Novella, Paterno Sant’Elia, Paterno Sant’Arcangelo, Pendolo, Gete, Cesarano. Tramonti è un paese agricolo, è molto sviluppata la coltivazione della vite, infatti ci sono anche molte cantine con le uve Tintore e Piedirosso producono vini molto pregiati e famosi.

    Nelle zone alte delle montagna ci sono molti casta-gneti e piante di ulivi. Nelle zone più vicine al mare è più sviluppata la presenza di piante di limoni. Nel mio paese prima era molto sviluppato l’allevamento di mucche da latte perciò c’erano molti caseifici, tra questi c’è anche quello di mio padre. Pur-troppo oggi non ci sono più mucche come una volta, allora papà prende il latte dalla stalla a Salerno. Qualche pastore si dedica ancora alla pastorizia allevando pecore e capra che pascolano in libertà. Dal mio paese sono parti-ti molti pizzaioli che hanno reso la pizza di Tramonti molto famosa in tutto il mondo. A Pucara c’è il Conservatorio di San Giuseppe, qui molti anni i bam-bini di Tramonti ci andavano a scuola raggiungendo questo posto a piedi. Le suore vivevano in questo Conservatorio e raccoglievano le erbe per farne un liquore chiamato Concerto.

    Il mio paese è ricco di tradizioni e di me-stieri antichi che ormai non si praticano quasi più. C’era il cestaio che con le sue strisce di ginestra faceva ceste per traspor-tare i limoni. Poi c’era il carbonaio che d’e-state preparava cumuli di legno che copri-va di terra e da cui ricavavano il carbone che in inverno usavano per riscaldarsi, per cucinare e per stirare. Famoso, al tempo dei nostri nonni; era il gelato chiamato “Spumone” fatto solo con ingredienti natu-rali. In inverno salivano il Monte Cerreto, il più alto dei Monti Lattari e lì riempivano le

    buche, chiamate neviere, di neve fresca che schiacciavano con i piedi fino a renderla compatta perché doveva resistere fino all’estate per fare i gelati. Tramonti prende il nome anche dal vento che soffia dal Nord: la Tramontana.

    Classe 3A Scuola Primaria

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    Iter Didattici

    Ciao, sono un’alunna della classe 1A, volevo esprimere le mie impressioni su questo tipo di scuola nuovo. Per iniziare, la prima differenza che noto, che gli insegnanti si chiamano professori e no maestre, ho compagni diversi da quelli che avevo alle elementari. Ho conosciuto molti professori alcuni un po ’ severi altri molto buoni. Ho sperimentato materie nuove come il francese e la tecnologia, che mi sono piaciute da subito. Quando ero alle elementari so-gnavo da sempre di salire quelle scale e finalmente il mio sogno si è realiz-zato. Durante l’estate mi hanno detto che le medie sono il periodo più difficile ma secondo me è il contrario (per il momento), spero che rimanga così…

    Classe 1A Scuola Secondaria di 1 Grado

    San Martino La nebbia agli irti colli Piovigginando sale, E sotto il maestrale urla e biancheggia il mar; Ma per le vie del borgo Dal ribollir dè tini Va l'aspro odor de i vini L'anime a rallegrar. Gira sù ceppi accesi Lo spiedo scoppiettando: Sta il cacciator fischiando Su l'uscio a rimirar Tra le rossastre nubi Stormi d'uccelli neri, Com'esuli pensieri, Nel vespero migrar.

    Nel mondo della fantasia C’è un mondo diverso

    che è posto di traverso un mondo secondario

    abitato da un popolo vario, che è fuori dall’ordinario.

    Ci puoi arrivare con il pensiero, ma essere lì non puoi davvero

    e nessuno fino ad ora può esserci stato,

    perché si tratta di un mondo inventato.

    E’ il mondo della fantasia, che ti fa volare via

    Immaginando o leggendo sui libri di fiabe,

    di streghe, di fate, di maghi, di draghi di orchi affamati,

    castelli stregati sorgenti, cascate,

    foreste incantate con querce, castagne e faggi

    e tanti altri personaggi che superando

    ostacoli e impedimenti alla fine son sempre contenti.

    Classi 5A/B Scuola Primaria

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    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    Iter Didattici

    I dati e le statistiche lo confermano: il fenomeno del bullismo è sempre

    più frequente tra gli adolescenti a partire dalla scuola e non solo. Capi-

    ta che un gruppo di ragazzi, giovani o giovanissimi, prendano di mira

    un soggetto rendendogli la vita difficile, se non addirittura impossibile.

    Ci sono svariate forme di bullismo. Il bullismo fisico che colpisce fisica-

    mente la vittima facendola sentire debole e indifesa. Il bullismo psico-

    logico o indiretto, dove ad agire è spesso la bulla femmina, più subdola

    e furba del bullo maschio. Il bullismo verbale, che si serve della parola

    per ferire la vittima: parole offensive vengono ripetute finché la vittima

    non si convince che siano vere. Infine c’è il bullismo virtuale, detto an-

    che cyber-bullismo, dove la vittima viene presa di mira con messaggi,

    foto o video che la riguardano fino ad essere ricattata. Noi ragazzi del-

    la II A dell’ I. C. Giovanni Pascoli di Tramonti sentiamo questa tematica

    molto vicina… Ah, com’è dura l’adolescenza! ! Così, durante l’ora di

    laboratorio con la prof. Amato, abbiamo affrontato l’argomento a parti-

    re da un video educativo di Paola Cortellesi. L’attrice interpreta un ra-

    gazzino molto buono e sensibile che si chiama Giancarlo Catino, pre-

    sentandolo in varie tappe della sua vita. Alle elementari Giancarlo pen-

    sava che gli scherzi e le offese dei suoi compagni di classe sarebbero

    durati poco, poi alle medie la situazione non migliora: i soprannomi so-

    no sempre meno divertenti e lui viene preso di mira a tal punto dai

    compagni che un giorno viene buttato in un cassonetto. Solo al liceo,

    quando ormai l’esperienza gli ha insegnato che non è giusto subire in

    silenzio, Giancarlo capisce che è arrivato il momento di reagire: nella

    palestra della scuola decide così di affrontare i suoi compagni bulli,

    sorprendendoli con un abbraccio disarmante. Dopo questo video ci

    siamo messi in cerchio, ci siamo confrontati parlando delle scene di

    bullismo a cui abbiamo assistito o di cui siamo stati scioccamente arte-

    fici. Mettendoci nei panni di chi è stato bullizzato abbiamo capito che

    non è bello essere presi di mira e che il coraggio non appartiene ai bul-

    li che sono vigliacchi perché agiscono colpendo le fragilità di una per-

    sona, ma di chi ha la forza di denunciare.

    Classe 2A Scuola Secondaria di 1 Grado

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    Iter Didattici

    La domanda di sicurezza è uno dei bisogni prioritari avvertiti dai citta-dini e tra questi la sicurezza stradale risulta tra i più importanti.

    Nel 2016 in Italia si sono verificati 175.791 incidenti stradali con le-sioni che hanno provocato 3283 vittime e 249.175 feriti. I numeri, allarmanti, sull'incremento degli incidenti stradali mortali registrati da Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri fino a metà luglio del 2017 (+ 1% rispetto allo stesso periodo del 2016) non potevano rimanere ignorati e hanno indotto il Ministro degli Interni Minniti ad emanare un documento ufficiale “Direttiva Minniti” in cui si sancisce la tolleranza zero per contrastare quelli che sono considerati i comporta-menti più pericolosi: pugno di ferro contro l’uso di telefonini e smartphone, guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e del casco. Secondo dati ACI, il colpo di sonno alla guida, o la disattenzione che lo precede, sono in Europa una causa frequente di incidenti stradali su strade extraurbane.

    A differenza del tasso alcolico, l'affatica-mento alla guida non può essere misura-to, e perciò le statistiche tendono a sot-tostimarlo come causa principale o con-causa di incidenti stradali, in media tra il 15 e il 20%. I farmaci in generale tendo-no a influenzare negativamente la vigi-lanza e ridurre le prestazioni di guida, causando eccessiva sonnolenza, altera-zione dei tempi di reazione, calo di at-tenzione: in particolare psico-farmaci (sedativi, ipnotici, antidepressivi e neuro-lettici), e gli antistaminici, di più larga dif-fusione contro le comuni allergie

    Classe 2A Scuola Secondaria di 1 Grado

    https://it.wikipedia.org/wiki/Tasso_alcolico

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    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    Finalmente la neve! – gridano i bambini emozionati guardando, at-traverso i vetri della finestra della classe, i fiocchi che scendono dal cielo grigio.

    Un po’ in ritardo, ma è arrivata. - dice complice la maestra sorriden-do. Poi continua sorniona - Bambini, cosa ne dite di fare un pu-pazzo di neve … in classe? –

    Impossibile!!! – rispondono i bambini. E invece …. OCCORRENTE:

    un calzino o calzettone da tennis bianco e senza stampe

    1 Kg di riso spago bianco scampoli di stoffa occhietti mobili filo di lana per i capelli filo di lana arancione uno stuzzicadenti bottoni colla forbici

    Per il procedimento è possibile trovare numerosi video tutorial su You-Tube cercando “Pupazzo di neve con calzino e riso”.

    Classi 2A/B Scuola Primaria

    Iter Didattici MAGICO INVERNO

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    Iter Didattici

    Classi 1A/B Scuola Primaria

    Gli alunni delle classi prime si sono preparati a festeggiare il Carnevale.

    “Carnevale in…forma!” Creazione di pagliacci con figure geo-metriche

    IL CARNEVALE

    Attività laboratoriale: preparazione di cappellini colorati

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    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    Iter Didattici

    Il periodo delle prime grandi esplorazioni lungo gli oceani è a cavallo tra il 1400 ed il 1500, grazie soprattutto ad alcuni navi-gatori che sono passati alla sto-ria per aver contribuito in manie-ra determinante alla scoperta di alcuni continenti fino a quel mo-mento ignoti, o comunque mai identificati con certezza. Di certo sappiamo – da recenti scoperte archeologiche – che già nel Bas-so Medioevo, alcuni popoli (in particolare le popolazioni vichinghe della Scandinavia) avevano effettuato dei viaggi, spingendosi oltre i confini in

    quel momento conosciuti. E trac-ce precolombiane di europei in terra d’America sono state trovate e accertate. Fatto sta comunque che la storiografia ufficiale identifica in tre esploratori il

    momento di massima conoscenza delle terre emerse sul globo terrestre: Cristoforo Colombo, Vasco da Gama e Ferdinando Magellano. In buona sostanza, l’età del Rinascimento ha prodotto dei cambiamenti nella cul-tura europea, rendendo la visione del mondo antropocentrica, che a loro volta hanno determinato non solo la rinascita delle materie umanistiche, delle scienze matematiche e della tecnica, ma anche un cambiamento fondamentale della mentalità: l’uomo era ormai investito di fiducia, era esaltata la sua creatività e ciò si traduce in progresso, in apertura degli orizzonti ed ampliamento delle conoscenze.

    Classe 2C Scuola Secondaria di 1 Grado

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    Ormai alle medie! Il tempo è volato e Pasqua è alle porte! Se c’è una cosa sicura è che tra le mie materie preferite c’è la geografia. La pro-fessoressa Amato ci fa vivere la geografia come un viaggio fantastico nei paesaggi, nelle regioni, nel mondo. A proposito, siamo tutti autori di una guida turistica dei paesi campani scelti da noi. La maggior parte della classe lo ha realizzato su Amalfi, io su Furore, la mia compagna di banco su Tramonti, alcuni su Pae-stum, poi ce ne sono stati altri… Realizzarla è stato semplice, è bastato seguire uno schema: introduzione, cenni storici, negozi e cen-tri culturali, strade e sentieri, clima, come arrivare. Per la bro-chure servono: un quadernino con fode-ra trasparente, inter-net o enciclopedia, immagini o foto, dritte di mamma e papà ;) Mescolando insieme il tutto si otterrà un itinerario FAVOLOSO!!! L’idea è partita tutta dalla prof. che ce ne ha letto una sul Cilento. Ini-zialmente ci è sembrato complicato, poi con le dritte della prof. è di-ventato divertente oltre che interessante. Una guida deve far com-prendere chiaramente dove si trova il posto, qual è il clima, quali sono le principali attrattive, quanto costa dormire, mangiare, comprare. Anche l’itinerario più dettagliato e preciso deve destare curiosità nel

    lettore e invogliare a visitare il luogo descritto. La prof. ci ha fatto fare

    un lavoro interessante spronando la nostra curiosità e ravvivando la

    nostra curiosità. Mi è piaciuto DAVVERO!

    Classe 1A Scuola Secondaria di 1 Grado

    Iter Didattici

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    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    Iter Didattici

    Martedì 30 gennaio 2018 ab-biamo incontrato la scrittrice di Angri Maria Rossi, che ha presentato il romanzo “Lumascuro, il prete della Città dei ragazzi”, edito da Centro Iniziative Culturali, adottato dalla scuola della Costa d’Amalfi nell’ambito del progetto di promozione

    della lettura tenuto dal professore Luigi Novi. Il romanzo narra la storia di un prete di Angri, don Enrico Smaldone, vissuto tra le due guerre mondiali. Don Enrico, nel romanzo “Lumascuro”, era un prete davvero straordinario, diverso dagli altri, perché si prendeva cura dei bambini e dei ragaz-zi poveri, orfani e senza un futuro. In un periodo storico dif-ficile, come quello del secondo dopoguerra, questo prete costruì una struttura enorme per accogliere bambini e ra-gazzi in difficoltà. E ci riuscì. Don Enrico non solo dava da mangiare ai poveri, ma dava loro un’istruzione e insegnava ai più grandi a lavorare. Il romanzo è molto interessante e lo stiamo leggendo con enorme piacere perché racconta le storia sì di un prete ma di tanti adolescenti come noi alle prese con la guerra, la povertà, la fame, la carestia e la mancanza di istruzione. Leggendo “Lumascuro, il prete del-la città dei ragazzi”, ci stiamo rendendo conto di quanto sia-mo fortunati noi adolescenti degli anni Duemila.

    Classe 2B Scuola Secondaria di 1 Grado

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    Di seguito riportiamo il messaggio della nostra Preside sull’incontro con l’autrice Maria Rossi: “Sguardi timidi, inquieti, perplessi, in attesa di … questo ho percepito martedì 30 gennaio in una prima fase dell’incontro dei miei ragazzi, alunni di una classe II della scuola secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo “G. Pa-scoli” di Tramonti, con la scrittrice Maria Rossi autrice di “Lumascuro, il prete della Città dei ragazzi”, un dipinto d’eccellenza della figura di Don Enrico Smaldone, raccontato, illustrato e reso reale da pagi-ne incredibilmente dense e sentite. L’esperienza di leggere libri ed incontrare gli autori è sempre molto coinvolgente per i ragaz-zi, motivati innanzitutto dalla curiosità di scoprire la persona che ha scritto il romanzo ed in secondo luogo dall’interesse di riper-correre insieme all’autore le diverse tappe narrative del testo nel-la consapevolezza di aver condiviso insieme un breve viaggio intenso e importante e di confrontarsi su tematiche e su situa-zioni che un tempo estranee diventano, grazie ai percorsi di let-tura, sorprendentemente tangibili, reali, note e perciò comprensi-bili ed esempi da acquisire e mettere in pratica. Straordinaria è stata poi la modalità di approccio e di interazione della scrittrice con i ragazzi, semplice, essenziale ma incisiva soprattutto nella parte in cui ha voluto comunicare ai ragazzi che nulla è impossi-bile, persino diventare scrittore, se c’è motivazione, volontà e so-prattutto formazione e studio. Un’esperienza che, sono certa, la-scerà una traccia significativa nei ragazzi, sostenuti dalla pre-senza e dalla guida del Docente autore del Progetto Lettura su Lumascuro, Prof. Luigi Novi, che, come ogni Docente bravo e competente, parte dalla conoscenza approfondita dei suoi alunni e individua, costruisce e realizza per loro e con loro, itinerari di-dattici attraenti e significativi per la loro crescita”.

    Iter Didattici

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    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    Iter Didattici

    Quest’anno, noi alunni delle classi terze, nel la-boratorio di arte e imma-gine abbiamo realizzato decorazioni natalizie con la tecnica della vetrofa-nia. E’ una tecnica che abbiamo già sperimenta-to lo scorso anno in oc-casione del periodo na-talizio, e ci permette di rievocare in modo sem-plice le vetrate delle anti-che cattedrali medievali. Consiste nel sovrapporre

    il disegno di base su un cartoncino nero e ricalcandolo viene riportato su esso. Alcune parti vengono ritagliate e sostituite con pezzi di carta velina colorata. Ora il lavoro è stato più complesso perché oltre alle semplici decorazioni abbiamo realizzato lanterne e tre pannelli che compongono il presepe rappresentando tre scene: quella dei pastori, della Natività e dell’arrivo dei Magi. Questa attività laboratoriale è stata impegnativa ma allo stesso tempo divertente e rilassante. Abbiamo col-laborato insieme ottenendo ottimi risultati e rafforzando lo spirito di gruppo.

    Durante l’ora di compresenza, di due discipline apparentemente diverse: inglese e arte e immagine. Per noi rappresenta un’opportunità unica per poter approfondire la lingua straniera e allo stesso tempo riscoprire argo-menti di arte e immagine e storia dell’arte. Il nostro lavoro è iniziato par-tendo dalla classificazione dei colori attraverso il cerchio cromatico con-frontandoci continuamente con la lingua inglese attraverso esercizi. E’ un’attività che da subito ci ha tanto incuriosito, infatti il nostro vocabolario si sta già arricchendo con tanti nuovi termini, e sicuramente sarà un per-corso interessante che ci accompagnerà lungo tutto il corso dell’anno.

    Classe 2C Scuola Secondaria di 1 Grado

    Classi Terze Scuola Secondaria di 1 Grado

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    Quest'anno parte una nuova av-ventura per noi bambini di 4A e 4B. Le maestre ci hanno comuni-cato che tra un po' avremo dei "Pen Friends", cioè degli amici di penna. Cosa sono? Beh, qualcuno ha pensato a degli uc-celli, altri a qualche penna da prestare ma poi l'intuizio-ne...amici a cui scrivere!!! Sì, si

    tratta proprio di iniziare una corri-spondenza con bambini di due quarte dell'Istituto Comprensivo Torgiano- Bettona, in provincia di Perugia. Ma il bello è che dovremo scrivere...in inglese. - Ma perchè, lì come parlano?- qualcuno si è do-mandato. Certo, italiano come noi, ma le maestre dicono che questo sarà un progetto da inserire nella piattaforma E-Twinning, dove sono iscritte scuole di tutto il mondo e che presto po-tremo conoscere anche bambini stranieri.

    Classi 4A/B Scuola Primaria

  • 16

    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    Iter Didattici

    VLADIMIR PROPP

    Nel corso di 2 mesi e mezzo, a scuola, con il prof. Trucillo,che ci insegna Italiano, abbiamo studiato molte cose, tra cui la fiaba. La fiaba è un racconto fantastico che narra una vicenda che si svolge in un mondo immaginario, in cui elementi magici e fantastici sono intrecciati a elementi vero simili. I personaggi sono esseri umani e fantastici dotati di poteri magici: fate, streghe, orchi. É probabile che le fiabe siano una semplificazione dei miti. Le fiabe venivano tramandate oralmente. Le fiabe han-no un inizio, in cui si presentano i personaggi, uno sviluppo, l’eroe deve superare molte prove difficile grazie all’aiuto del mezzo magico, e la conclusione, l’eroe scon-figge l’antagonista e c’è un lieto fine. Nella fiaba è presente anche una formula iniziale (C’era una volta...) e una formula finale (...e vissero felici e contenti). I tempi e i luoghi non sono definiti con precisio-ne. Nelle fiabe sono presenti alcuni ruoli fissi:

    Classe 1B Scuola Secondaria di 1 Grado

    • L’eroe, è il protagonista

    • L’antagonista, è il nemico del protagonista

    • L’aiutante, soccorre il protagonista in difficoltà

    • Il mandante, affida la missione al protagonista

    • La persona ricercata, deve essere trovata e ricercata

    • Il donatore, procura i mezzi magici al protagonista

    • Il falso eroe, si sostituisce all’eroe vero

    Lo studioso russo Vladimir Propp nei suoi studi di fiabe ha individuato 7 ruoli fissi e 31 funzioni. • Danneggiamento, l’antagonista danneggia il protagonista • Mediazione, o il danno • Reazione dell’eroe parte per compiere una missione • Reazione dell’eroe, l’eroe supera la prova • Lotta, l’eroe si scontra con l’antagonista • Vittoria, l’eroe sconfigge l’antagonista • Rimozione del danneggiamento, rimedio del danno • Lieto fine, l’eroe si sposa

    Inoltre con il prof abbiamo letto anche delle fiabe: “La regina delle nevi“ di Hans Christian Andersen, ”Le tre piume“ dei fratelli Grimm e “La ragazza mela“ di Italo Calvino e la biografia di Andersen e dei Fratelli Grimm.

    Inoltre abbiamo visto dei film alla L.I.M. “Fratellino e Sorellina“ dei fratelli Grimm e “Hansel e Gretel“ sempre dei fratelli Grimm. É stata una bellissima visione. Siamo commossi e divertiti e abbiamo capi-to che la fiaba è un’esperienza davvero bellissima.

  • 17

    Iter Didattici

    Classe 1A Scuola Secondaria di 1 Grado

    • Salve Antonio (nonno), le storie, tempo fa, erano come le attuali?

    No, non tutte la maggior parte erano “assai” antiche. Quelle che cono-sco appartengono al 1940-50-80.

    • Ve le leggevano attraverso un libro, chi ve le raccontava?

    No, assolutamente, spesso le inventavano loro ,e spesso da nonna a nipote.

    • Parlando di fiabe qual era la tua preferita?

    Beh,”o raccont ro cicer”(il racconto del cecio).Poi Cenerentola, Anasta-sia, la zappa di legno ”cappuccetto rosso”, la volpe e il lupo…

    • Quindi spesse volte erano favole?

    Si, si alla fine c’erano i proverbi antichi, che ci aiutavano a crescere e a vivere. Però i miei preferiti rimangono Ercole, Maciste, Sansone, Ulis-se, Achille, Enea.

    • Qual è il tuo genere preferito di storia?

    Beh, le storie greche e romane…

    • Quindi i miti?

    Sì proprio i miti, leggende greche e romane.

    • Le vedevi in tv?

    No, no, no! La tv è arrivata quando avevo 18 anni circa, le mie serie preferite erano: Zorro, Lancillotto, i cavalieri della tavola rotonda.

    • A scuola gli insegnanti narravano storie?

    Noo, non ci pensare proprio, gli insegnanti ci pensavano da lontano all’epoca non era nel programma.

    • In letteratura cosa facevate?

    Niente, non esisteva!

    • Hai mai sentito parlare di miti e leggende?

    Si a scuola li studiamo e spesso le maestre le raccontano!!! La mia pre-ferita è quella del pettirosso.

    • Quando ascolti le fiabe in genere?

    Di solito la sera a letto! Amo sentirle…

    • È vero che stai scrivendo un libro?

    Si, certo. Si intitola 15 giorni al Natale, ma lo sto scrivendo per giocare è bello…

  • 18

    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    Iter Didattici

    Classe 3B Scuola Secondaria di 1 Grado

    L’acqua è un bene pre-zioso, senza il quale l’es-sere umano non può so-pravvivere. La mancanza di acqua può dipendere da diversi motivi: la sicci-tà, l’assenza di disponibi-lità o di sorgenti, l’impos-sibilità di portare l’acqua in un determinato luogo.

    La scarsità di acqua è di due tipi, fisica ed economica. La scar-sità fisica di acqua si ha quando se ne preleva troppa dalle ri-sorse idriche, mentre la scarsità economica di acqua si ha quando le risorse pur essendo abbondanti, non sono distribuite equamente tra le persone: la maggior parte della popolazione non ha acqua a sufficienza per i bisogni comuni a causa delle condizioni di povertà. A questo si aggiunge la qualità dell’ac-qua: soprattutto nei paesi economicamente meno sviluppati molte persone, specialmente bambini, muoiono a causa della scarsa qualità dell’acqua e per la diffusione di malattie che ne deriva. L’acqua a nostra disposizione è poca, solo il 3%, da cui bisogna eliminare l’acqua che non è potabile, quella sporca ed inquinata o quella salata dei mari. Insomma l’acqua a nostra di-sposizione per bere, mangiare, lavarci e per uso domestico è davvero poca, ma abbiamo anche il coraggio di sprecarla ogni giorno: l’acqua è una risorsa limitata e dobbiamo stare ben at-tenti all’uso che ne facciamo. L’agricoltura è l’attività che consu-ma più acqua al mondo, soprattutto nei paesi economicamente meno sviluppati: oltre un terzo dell’acqua destinata ad irrigare i campi non raggiunge le coltivazioni e così viene sprecata. Per non parlare dello spreco, che avviene maggiormente nei paesi economicamente più sviluppati, legato alle attività industriali.

  • 19

    Classe 3B Scuola Secondaria di 1 Grado

    Iter Didattici

    A Tramonti, fin dall’antichi-tà, la costruzione delle ci-sterne è stata considerata la soluzione a questo pro-blema. Le cisterne raccoglievano l’acqua piovana: in passato non esisteva la rete idrica (o meglio, esisteva, ma la fornitura veniva interrotta quasi tutti i giorni) soprattutto nelle campagne: ogni casa o gruppo di case aveva una cisterna. Solitamente si costrui-vano vicino alle casa o sotto i vigneti sia perché recupera-vano l’acqua dalle grondaie dei tetti, sia per creare il verde-rame che serviva per l’uva. Le cisterne, però, avevano bisogno di una pulizia interna, così alcune persone compravano le anguille vive per pulir-le: all’interno della cisterna poteva sempre finire qualcosa, resti di foglie, rametti, moscerini che le anguille mangiava-no così da tenerla pulita. L’acqua così raccolta veniva usa-ta per bere, per lavare i piatti, per dissetare gli animali o coltivare i campi. Purtroppo oggi molte di queste cisterne sono state elimina-te, sostituite da abitazioni, terrazzamenti, cantine: fortuna-tamente c’è invece chi aggiusta e riutilizza le proprie cister-ne (che erano state abbandonate) per raccogliere l’acqua, e queste risultano essere una buona soluzione ai periodi di siccità: questo è stato uno degli anni più aridi, non solo a Tramonti ma anche in tutta Italia e sia l’agricoltura che gli esseri umani sono andati in difficoltà.

  • 20

    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    Attualità

    Una parola entrata non da molto nel “vocabolario”

    di tutti noi. Una parola, fredda e spietata, che ci

    ricorda come ogni anno le donne siano vittime di

    violenze ed abusi di ogni genere. Sul posto di

    lavoro, in famiglia, in strada. Donne uguali alle

    nostre mamme, sorelle, figlie, per le quali è dove-

    roso combattere. Se volessimo provare a definire

    in maniera semplice il concetto di femminicidio, potremmo innanzitutto partire dalla

    circostanza che si tratta di un neologismo, ossia di una parola di recente nascita e

    uso, con la quale si indicano tutti i casi di omicidio doloso, volontario o preterinten-

    zionale in cui la donna viene uccisa – quasi sempre da un uomo – per motivi basa-

    ti sul genere. Come detto, la violenza riguarda non solo le donne adulte ma anche

    le minorenni e addirittura le bambine. La prima volta che nel mondo occidentale

    viene usato tale termine ci riporta indietro di oltre 200 anni. Era infatti il 1801 e la

    parola “femminicide” emerge da un libro satirico pubblicato in Inghilterra, dove si

    faceva riferimento in modo generico all’uccisione di una donna da parte di un uo-

    mo che voleva indurre la vittima a perdere la propria illibatezza, senza dunque al-

    cun riferimento alla violenza di genere come movente. Per avere poi una legge

    penale che punisse il reato di femminicidio, occorre addirittura attendere un altro

    secolo. In Italia, ad esempio, fino alla seconda guerra mondiale, era previsto il co-

    siddetto delitto d’onore quando l’uomo uccideva la propria moglie per gelosia, le

    cui pene erano molto ridotte rispetto all’omicidio come reato. Lo scorso 25 novem-

    bre si è celebrata in tutto il mondo la giornata internazionale contro la violenza sul-

    le donne. La speranza è che celebrare una simile data non corrisponda solo ad

    una effimera e superficiale riflessione sul fenomeno del femminicidio, ma che sia

    d’impulso – specie per le giovani generazioni – per prendere coscienza su di un

    fenomeno che nasce proprio nelle famiglie dove comportamenti sbagliati dei geni-

    tori inducono i figli all’emulazione. Le cronache dei giornali e dei media in genera-

    le sono purtroppo piene di violenze nei confronti delle donne. Sempre più spesso,

    le donne sono vittime di persone che sembravano amiche o addirittura di familiari.

    Tanti sono i casi che hanno colpito l’opinione pubblica. Di recente, è doveroso ri-

    cordare quanto accaduto ad una giovane argentina di nome Lucia Perez. Aveva

    solo 16 anni quando tre uomini l’hanno sequestrata, drogata e sottoposta ad ogni

    forma di abuso, prima di abbandonarla sul ciglio della strada ormai senza vita. E

    come non ricordare anche l’episodio accaduto nel 2015 in diverse città della Ger-

    mania (Amburgo, Colonia, Stoccarda), in occasione dei festeggiamenti della notte

    di San Silvestro.

    Classe 3A Scuola Secondaria di 1 Grado Classe 3A Scuola Secondaria di 1 Grado

  • 21

    Attualità

    Le féminicide est par définition le meurtre d’une ou de plusieurs fem-

    mes ou filles en raison de leur condition féminine. Le terme a été in-

    venté par l'auteur féministe Diana E. H. Russell en 1976, qui définit

    «le meurtre de femmes commis par des hommes parce ce que sont

    des femmes.»

    Description

    Dans plusieurs pays d’Amérique latine, le féminicide est la circon-

    stance aggravante du meurtre, lorsqu’il est commis sur une femme

    par son mari ou son ancien compagnon. Les pays dont le code pénal

    mentionne le féminicide sont la Bolivie, l'Argentine, le Chili, le Costa

    Rica, la Colombie, Saldor, le Guatemala, le Mexique et le Pérou. Les

    très nombreux meurtres de femmes à Ciudad Juarez, au Mexique,

    sont qualifiés de féminicides. Dans certains pays d'Asie, en particulier

    la Chine, l'Inde, le Pakistan et l'Afghanistan, la naissance des filles

    est combattue pour diverses raisons, conduisant à un déficit de

    femmes. Les crimes d'honneur sont généralement des féminicides.

    Les crimes liés à «l’honneur» impliquent une fille ou une femme qui

    est assassinée par un membre masculin ou féminin de sa famille par-

    ce qu’elle a ou est censée avoir commis une transgression sexuelle

    ou comportementale, notamment un adultère, des relations sexuelles

    ou une grossesse hors mariage – ou même parce qu’elle a été violée.

    Les meurtriers considèrent souvent ce fémicide comme un moyen de

    protéger la réputation de la famille, de suivre la tradition, ou de se

    soumettre à des exigences religieuses mal interprétées. Les crimes

    dits «d’honneur» peuvent également servir à couvrir des cas d’inces-

    te, et certains rapports mentionnent le cas de personnes invoquant la

    «défense de l’honneur» comme moyen de recevoir une approbation

    communautaire et juridique pour un crime sans rapport avec

    «l’honneur». D’après les études, les crimes «d’honneur» sont commis

    à l’aide d’armes à feu, de haches et d’outils tranchants; par étrangle-

    ment, coups de couteau, ou brûlures; et en forçant une femme à

    prendre du poison, ou en la jetant par la fenêtre.

    Classe 3B Scuola Secondaria di 1 Grado

  • 22

    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    Iter Didattici

    23 novembre 1980 Era il 23 novembre del1980 quando fece il terremoto, mio padre ave-va 16 anni, era seduto con degli amici davanti alla chiesa della frazio-ne Pietre, quando iniziò tutto a tremare, il cielo diventò rosso e iniziò a soffiare un venticello caldo, allora tutti scapparono verso il campo sportivo, ma mio padre ritornò a casa per vedere se stavano tutti be-ne: lì incontrò sotto una pianta di limoni il resto della famiglia, spaven-tato e senza fiato. Quel giorno mia madre stava disegnando e il nonno, che stava guar-dando la televisione, le disse con tono autorevole di smetterla di muo-vere il tavolo. Mia madre che era molto piccola gli rispose che stava solo disegnando, ma all’improvviso la nonna iniziò ad urlare e tutti scapparono all’aperto. Mia madre ricorda benissimo le campane suo-nare, le cime degli alberi toccare quasi terra, le tegole dei tetti romper-si e cadere. Nonna, cosa ricordi di quel giorno? Il terremoto è stato bruttissimo. Era una domenica e mentre stavano vicino al camino a vedere il telegiornale, i tavoli e le sedie hanno ini-ziato a muoversi di qua e di là e le cristalliere sono cadute a terra. Che avete fatto allora? Abbiamo avuto molta paura e siamo scappati: scendevamo i gradini a quattro a quattro, io con tua mamma e il nonno con gli altri due figli sotto le braccia. Poi, però, ci siamo accorti che la porta era bloccata e nel panico l’abbiamo dovuta aprire con un calcio. Fuori era buio. Ab-biamo acceso il fuoco e tutte le persone si sono avvicinate per riscal-darsi. Che dicevano? Non ci credevano ancora; nella stradina dietro casa c’erano in corso dei lavori alla rete fognaria e c’erano dei tubi in terracotta: tutti aveva-no pensato che qualcuno avesse fatto rotolare quei tubi per le scale, ma poi avevano capito che quel boato era il rumore del terremoto. E dopo cosa è successo? Non abbiamo dormito per tutta la notte, ci siamo accampati nelle mac-

    chine, nelle tende o nelle baracche per una settimana.

    Classe 1C Scuola Secondaria di 1 Grado

  • 23

    Iter Didattici

    Ci sono stati danni? A Tramonti molti. I campanili di alcune chiese sono caduti e anche

    molte case antiche, soprattutto nelle zone di Figlino, Polvica, Cam-pinola, Casa Vitagliano, Paterno e Cesarano. È per questo che poi hanno costruito i prefabbricati. Quante persone sono morte? A Tramonti non morirono tante persone, solo una suora di Campi-nola che mentre stava fuggendo le è caduta una tegola in testa ed è morta sul colpo. Nello stesso giorno ci sono state altre scosse? Si, molto forti durante la notte.

    Ti sei spaventata molto? Abbastanza, perché avendo i figli piccoli e i genitori anziani è stato un casino. Fortunatamente non ci siamo fatti male. Meno male che terre-moti così non ce ne sono stati più. Quel giorno ai miei nonni materni la casa si distrusse e diventò piena di crepe ed inabitabile. Ai miei nonni paterni la casa si spaccò a metà: adesso è ancora lì, ma tra non molto cadrà e ogni volta che ci avvici-niamo abbiamo sempre paura.

    Classe 1C Scuola Secondaria di 1 Grado

    Il terremoto dell'Irpinia del 1980 fu un si-sma che si verificò il 23 novembre 1980 e che colpì la Campania centrale e la Basilicata centro-settentrionale.

    Caratterizzato da una magnitudo di 6.8 (X grado della scala Mercalli) con epicentro tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza, e Conza della Campania, causò circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti.

  • 24

    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    Classe 1B Scuola Secondaria di 1 Grado

    Ad oggi non esistono strumenti certi di rileva-zione sul dove, come e quando si verificherà un sisma; perciò, allo scopo di evitare il più possibile danni, è utile attenersi a delle norme di compor-tamento basilari:

    1. se si è in un luogo chiuso come un’ aula, durante il terremoto gli allievi e il personale devono cercare riparo sotto i banchi oppure lun-go un muro perimetrale lontano da finestre, lampadari o scaffali;

    2. poiché dopo la scossa principale seguono una serie di scosse di assestamento, è necessario lasciare l’edificio con calma tastando con il piede la tenuta del pavimento;

    3. non bisogna usare l’ascensore o il montacarichi e ci si deve recare nei punti di raccolta evidenziati nei piani di emergenza;

    4. ogni classe attua il piano di evacuazione (rispettando le uscite di emergenza e le altre prescrizioni) senza attendere il segnale d’al-larme poiché, a seguito del sisma, i vari impianti di fornitura elettrica, gas, acqua e telefonia possono essere danneggiati;

    5. in caso di ferito grave (traumatizzato) è necessario attendere l’arri-vo dei soccorsi senza muovere la persona lesionata per evitare di crearle ulteriori complicazioni anche se, in caso di maggior pericolo come il cedimento dell’edificio, bisogna trasportarla fuori e chiamare i soccorsi.

    Anche la Protezione Civile ha pubblicato un vademecum per le scuo-le sulle norme comportamentali in caso di terremoto.

  • 25

    Iter Didattici

    COS’É L’ENPA? Con più di 140 anni di attività sul territorio ita-liano, l’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) è la più antica associazione animalista di casa nostra. La sua nascita si deve niente-meno che a Giuseppe Garibaldi, il quale nel 1871 diede in-carico di costituire una società per la protezione degli ani-mali in risposta all’invito di lady Anna Winter - aristocratica britannica - di porsi a capo del primo movimento animalista italiano. Fu così che a Torino venne fondata la Società Rea-le per la Protezione degli Animali, con Garibaldi e la Winter rispettivamente come socio fondatore e presidente onora-rio. Da allora a oggi, ha sempre svolto un ruolo fondamen-tale offrendo supporto pratico ad animali bisognosi.

    Classe 1C Scuola Secondaria di 1 Grado

    Santino è un pony abbandonato durante la notte, ed è stato trovato legato ad un palo. Le forze dell’ordine della capitale hanno prelevato Santino e lo hanno portato in un mattatoio “dove vengono uccisi gli animali e fatta la carne”. Successi-

    vamente l’associazione E.N.P.A lo ha portato in un centro di recupero dove è stato curato. L’associazione E.N.P.A ha trovato in una gabbia rinchiuso uno sciacallo dorato ferito. Lo hanno portato nell’ospedale dell’E.N.P.A, dove lo hanno curato, dopodiché lo hanno liberato.

    IL PONY SANTINO

  • 26

    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    Iter Didattici

    Lo scorso 21 febbraio abbiamo partecipato ad un interessante incontro con l’Enpa insieme alla dottoressa Mattei, che ci ha illustrato le cause e le conseguenze del randagismo. La dottoressa ci ha fatto vedere al-cuni filmati per farci comprendere il significato del termine randagismo. Il randagismo è la condizione degli animali domestici che sono stati abbandonati o smarriti, e che si trovano quindi a vagare per proprio conto. Un cane randagio è anche un pericolo per la sicurezza dei citta-dini oppure per la sicurezza degli automobilisti. La dottoressa ci ha spiegato che i cani non vanno abbandonati in quanto esistono strutture adatte ad accoglierli nel periodo in cui qualcuno va in vacanza oppure non può più tenerlo. Siamo rimasti contenti di questo incontro e ringra-ziamo la nostra Scuola per l’opportunità .

    La volontaria dell’E.N.P.A Mattei Lidia ci ha fatto vedere un video su degli animali salvati. Le tartarughe vengono portate a Portici “Museo del mare“, un posto dove vengono curate. Noi saremo molto con-tenti di andare a visitare questo posto per-ché ci sembra molto interessante. Le tar-tarughe caretta-caretta sono una specie molto diffusa. Loro dopo essere curate vengono portate a mare, dopodiché pren-dono l’orientamento e vanno in acqua. So-pra ogni tartaruga viene applicato un GPS dal quale possono monitorare tutti i loro movimenti. L’associazione E.N.P.A ha molti ospedali sparsi in tutto il mondo in cui prelevano e curano animali feriti. L’anno scorso nel Cilento sono stati trovati 8 nidi di tartaruga. La mamma di ogni tartaruga depone le uova sulla spiaggia e se ne va in acqua lasciandole là.

    Classe 1B Scuola Secondaria di 1 Grado

    Classe 1C Scuola Secondaria di 1 Grado

    https://it.wikipedia.org/wiki/Addomesticamento

  • 27

    Iter Didattici

    Classe 1A Scuola Secondaria di 1 Grado

    La violenza sugli animali e i diritti degli animali sono alcuni tra gli argo-menti più discussi negli ultimi periodi. Non parliamo solo di cani e gatti, ma anche di quegli animali che vivono negli zoo e che vengono mal-trattati nel circo o abbandonati in mezzo alla strada. Possiamo dire, quindi, che i diritti degli animali sono come quelli dei bambini e degli uomini, perché gli animali sono ormai reputati esseri sensibili, cioè capaci come l’essere umano di soffrire e provare emo-zioni. Sono ormai riconosciuti, infatti, gli effetti positivi della Pet The-rapy sulle persone ammalate o sole. Ma gli episodi più tristemente conosciuti sono quelli di violenza e mal-trattamenti. Essi hanno il diritto di mangiare, dissetarsi, ricevere cure mediche, manifestare le loro caratteristiche comportamentali ed esse-re liberi dalla paura. Ancora oggi sono tantissimi i casi di per-sone che maltrattano i propri animali, ma grazie all’associazione E.N.P.A. (Ente Nazionale Protezione Animali) questi casi stanno diminuendo. Un esempio è: un giorno un pony, ormai vecchino, venne abbandonato vicino ad una fontanella. Quel pony era stato usato e sfruttato per soldi, per poi essere abbandonato. I vigli urbani lo portarono al mattatoio, ormai si sapeva che quel pony sarebbe morto, ma grazie all’E.N.P.A., Santino, nome dato dai volontari dell’ente della Pet Therapy, venne salvato e portato in un parco in cui c’erano altri cavalli. Ancora oggi Santino vive felice. Questa storia fa capire che i diritti degli animali sono indispensabili co-

    me quelli di un essere umano. Se si sceglie di avere un animale do-

    mestico, poi non bisogna farlo per moda, e non basta solo dargli da

    bere o da mangiare, bisogna dare affetto, attenzione e dedicare del

    tempo.

  • 28

    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    Classi 1B/C Scuola Secondaria di 1 Grado

    Scuola dell’Infanzia Gete

    Mantenere il corpo in salute seguendo stili di vita adeguati e pratican-do sane abitudini alimentari fin da piccoli, è il percorso sperimentale da seguire insieme: genitori, bambini e docenti in collaborazione con il

    responsabile regionale Dot-tor Califano che il giorno 21 febbraio 2018 ha dato avvio al progetto “Crescere Felix” organizzato nel plesso della scuola dell’Infanzia di Gete. “LA COLAZIONE A SCUO-LA” è stata un’esperienza interessante, coinvolgente e briosa in cui tutti hanno col-laborato con entusiasmo.

    La percezione della buona riuscita si evince, in modo chiaro, dagli ela-borati realizzati dai bambini di cinque anni.

  • 29

    Iter Didattici

    Classe 3B Scuola Primaria

    È ora della merenda Felix. Una festa gioiosa si è tenuta stamani nelle classi 1 e 3 del nostro Istituto. “Crescere Felix” è un Progetto sostenuto dall’ASL Salerno con la collaborazione di docenti e fami-glie. Il progetto promuove la corretta ali-mentazione abbinata all’attività motoria. Nel corso dell’anno realizziamo percorsi per docenti, incontri con gli esperti e so-prattutto percorsi didattici per gli alunni. Certo la parte più divertente la merenda “Felix”, che ha dato via al progetto, con-

    sumata tutti insieme nelle classi. Una tavola imbandita e colorata, ricca di frutta di stagione, accurata-mente preparata dalle mamme e dalle maestre, ha fatto da corollario alla festa. Le mamme partecipano attivamente alla buona riuscita del progetto, perché per vivere bene bisogna alimentarsi bene, ad iniziare dal pri-mo pasto, ma anche tenersi in movimento sia a casa che a scuola. Il dottore Califano, pediatra, ha seguito da vicino le classi: “Ci affidiamo agli insegnanti che trasmettono quelli che sono i messaggi del Crescere Felix ai più piccoli. La scuola ha una parte importante, ma altrettanto le famiglie che poi mettono in pratica le indica-zioni che forniamo.” La gioiosa giornata si è conclusa con un brindisi finale, di spremuta di arance, tra insegnanti e famiglie. Il progetto, per la sua valenza, proseguirà nei prossimi anni in quanto parte integrante del progetto formativo d’Istituto così da permettere a tutte le famiglie di migliorare lo stile di vita all’insegna del benessere.

  • 30

    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    Iter Didattici

    Il 24 novembre siamo andati nel laboratorio informatico per incontrare

    due rappresentanti del “CLUB PER L’UNESCO DI AMALFI-

    ACARBIO” che ci hanno spiegato, prima, che cos’è l’Unesco: L'UNE-

    SCO è un'agenzia specializzata delle Nazioni Unite creata con lo sco-

    po di promuovere la pace e la comprensione tra le nazioni con l'istru-

    zione, la scienza, la cultura, la comunicazione e l'informazione per

    promuovere "il rispetto universale per la giustizia, per lo stato di diritto

    e per i diritti umani e le libertà fondamentali" quali sono definite e af-

    fermate dalla Carta dei Diritti Fondamentali delle Nazioni Unite. Dopo

    questo abbiamo parlato dell’accordo sul clima che è stato firmato nel

    dicembre del 2015, da 195 paesi di tutto il mondo tranne la Siria e la

    Nicaragua, durante la conferenza mondiale sul clima di Parigi. L’ac-

    cordo sul clima è importante, perché per la prima volta ha responsabi-

    lizzato quasi tutti i paese del mondo, sulla necessità di ridurre le emis-

    sioni puntando sullo sfruttamento delle energie rinnovabili.

    Poi ci hanno parlato della sostenibilità ambientale:

    secondo alcuni studi la temperatura terrestre è in for-

    te aumento e tale incremento secondo gli esperti è

    una delle principali cause dell’aumento di fenomeni

    climatici “estremi”: scioglimento dei ghiacciai, avanza-

    mento della desertificazione, presenza massima di

    CO2, surriscaldamento degli oceani e di conseguen-

    za l’intensificazione di uragani. La causa di tutto ciò

    non la si può individuare in un unico fattore, di certo

    l’aumento dell’effetto serra è la teoria più plausibile per spiegare que-

    sti cambiamenti. L’incremento è dovuto alla massiccia presenza di

    CO2. La sostenibilità è considerata una prerogativa essenziale per

    garantire la stabilità di un ecosistema. Il concetto di sostenibilità è sta-

    to il primo ad essere definito e analizzato; successivamente il concet-

    to di sostenibilità è stato allargato ad altri ambiti: sostenibilità ambien-

    tale, economica e sociale.

    Classe 3A Scuola Secondaria di 1 Grado

  • 31

    Iter Didattici

    Inoltre ci hanno spiegato chi sono i rifugiati climatici: persone, costrette a lasciare il loro habitat abituale, temporaneamente o per sempre, a causa di una significativa crisi am-bientale (naturale e/o provocata da attività umane, come per esempio un incidente in-

    dustriale) o che sono state spostate in via definitiva da significativi sviluppi economici o dal trattamento e dallo stoccaggio di scarti tossi-ci, mettendo così a repentaglio la loro esistenza e influenzando gra-vemente la qualità delle loro vite. Infine ci hanno descritto l’utilità del-le cisterne presenti nelle nostre zone, sono dei contenitori per i liqui-di, possono contenere più di 58000 litri e sono profonde 8-9 metri; ideate per raccogliere l’acqua piovana, così da contribuire ad evitare allagamenti. Da quest’incontro abbiamo capito che bisogna mettere in pratica i concetti dello Sviluppo Sostenibile nella vita di tutti i giorni, in modo da fornire il proprio contributo quotidiano alla preservazione dell’ambiente per le generazioni che verranno, è semplice, per niente faticoso e ci permette di risparmiare anche denaro.

    ALCUNE RACCOMANDAZIONI

    I caricatori delle batterie (telefonini, computer, pile) consumano anche quando non servono, ad esempio di notte. Ricordati di scollegarli dalla presa.

    Assicurarsi che gli apparecchi in stand-by siano collegati ad una ciabatta e che questa sia spenta, almeno di notte. Gli apparecchi in stand-by consumano elettricità per rimanere spenti!

    Usa in modo corretto lavatrici e lavastoviglie, vale a dire a pieno carico e con temperature medio-basse (e magari escludendo anche la funzione di asciugatura).

    Evita l’uso di oggetti a pila (orologi o radiosveglie ecc.). Evita di usare l'ascensore e privilegia le scale, così oltre al risparmio

    energetico, ci guadagni anche in salute! Usa lampadine a basso consumo. Consumano poco, durano tanto. Ricordati di spegnere la luce ogni volta che lasci una stanza. Installa un riduttore di flusso ai rubinetti dell’acqua. Non lasciare correre troppa acqua inutilmente quando ti fai la doccia, ti

    lavi i denti, etc.

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    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    Attualità

    Un fenomeno che minaccia l'uomo e la

    natura è l'inquinamento, un problema tipi-

    co dei paesi più industrializzati, che coin-

    volge oggi tutto il Pianeta. Aggravato

    dall'intreccio di diversi fattori che ne mol-

    tiplicano gli effetti, l'inquinamento attualmente colpisce an-

    che le zone più lontane dalla civiltà moderna, perché si

    espande velocemente attraverso l’aria e l'acqua.

    Varie sono le cause: l'emissione di gas serra nell'aria, le pol-

    veri sottili rilasciate dai veicoli, le effusioni delle industrie,

    una politica incivile dei rifiuti e l’assenza della raccolta diffe-

    renziata, la presenza di amianto sul territorio; tante possono

    essere le conseguenze: la principale è il danneggiamento

    dell'essere vivente e dell'ambiente in cui vive. Tramonti non

    si sottrae a questa dura realtà. Piccolo paese della Costiera

    Amalfitana, grazie allo spettacolare scenario naturale e agli

    ottimi prodotti culinari, è meta di turisti provenienti da ogni

    parte del mondo.

    Ma questa spettacolarità può essere messa in pericolo

    dall'inquinamento: oltre all’impatto ambientale del turismo,

    che se non regolamentato può causare moltissimi danni ad

    un fragile ecosistema come quello della Costiera Amalfitana,

    c’è anche il comportamento scorretto delle persone che vi-

    vono in questo territorio che spesso non ne hanno cura e ri-

    spetto.

    Classe 3B Scuola Secondaria di 1 Grado

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    Attualità

    Le foreste che ricoprono circa il 30% delle terre emerse del pianeta continuano a ridursi a causa delle attività umane che provocano gravi danni all’ambiente. Il dramma a Tramonti, considerato il polmone verde della

    Costiera Amalfitana, è iniziato la sera del 10 Agosto 2017,

    intorno alle 22.00.

    Le bellissime montagne circostanti

    hanno iniziato a prendere fuoco e,

    nonostante l’impegno dei volontari e

    delle autorità locali, è avanzato velo-

    cemente, alimentato da un forte

    vento: il fuoco ha distrutto la fauna e

    la flora del territorio. La stupidità

    umana di persone senza cuore, definite piromani, in pochi

    giorni ha distrutto la maggior parte delle montagne. Disastri

    simili si sono verificati anche negli altri anni, ma questo, a

    sentir parlare i più grandi, è stato violento e distruttivo come

    quello del 2000. L’ignoranza e la crudeltà hanno distrutto la

    cornice verde di questo paese: nonostante il vento e il caldo

    torrido in quei quattro giorni e quattro notti, tra la polvere e

    le fiamme, decine di persone hanno rischiato la propria vita

    per arginare il fuoco. Il canadair è arrivato dopo quattro

    giorni di proteste e telefonate da parte del Sindaco e degli

    Assessori comunali, quando ormai il 70% della vegetazione

    era andata in fumo e le case e i vigneti erano in pericolo. In

    quella occasione i volontari sono stati degli eroi, perché

    hanno difeso la nostra Tramonti.

    Classe 3B Scuola Secondaria di 1 Grado

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    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    Iter Didattici

    Partnership da "campioni" per l'IC "G. Pascoli" di Tramonti. Allo scopo di favorire la diffusione di una sana cultura sportiva e di uno stile di vita sano e attivo, l'istituto diretto dalla profes-soressa Luisa Patrizia Milo ha stretto una pre-stigiosa partnership con la Fondazione Milan Onlus. La divisione della squadra rossonera, da sempre sensibile alle tematiche legate all'educazione e al benesse-re psico-fisico delle nuove generazioni su tutto il territorio nazionale, mette a disposizione dell'istituto costiero tecnici sfornati dalla scuola di formazione dell' AC Milan. Il progetto, che avrà inizio il 5 febbraio pros-simo, è rivolto agli alunni della scuola primaria e prevede l'affianca-mento, all'insegnante di classe (referente esecutivo il docente di Edu-cazione Fisica Francesco Senatore, preparatore atletico del Costa d'A-malfi), di docenti laureati in Scienze Motorie formatisi nel Milan. Un'oc-casione unica!

    Classi Scuola Primaria

    A breve sarà avviato a cadenza setti-manale, nelle classi 2A/C della Scuola Secondaria di 1° grado, un progetto di teatro con l’intervento dell’associazio-ne Nuovi Orizzonti di Tramonti. Si trat-

    ta di un laboratorio teatrale, che intesse una doppia relazione: fra pari e nei confronti dell’adulto. Lo strumento che viene utilizzato per veicolare questi rapporti è una storia, un tessuto narrativo che è pretesto per far agire, in relazione corporea, i ragazzi in uno spazio e in un tempo. Le finalità educative del progetto: educare all’ascolto, sollecitare all’espres-sione personale, interagire con la musica, scoprire l’adulto come possi-bile guida non autoritaria, scoprire la motivazione a fare insieme, sentir-si parte di un gruppo, scoprire lati di sé e degli altri per provare ad in-staurare nuove e inedite modalità di relazione, sviluppare un maggior grado di concentrazione, superare paure, inibizioni, ansie, timidezze e rispetto delle regole. L’obiettivo condiviso con i ragazzi sarà quello di giungere ad un «incontro aperto», al fine di mostrare il lavoro svolto.

    Classi 2A/C Scuola Secondaria

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    News Scuola

    Certamente il plesso di Pietre non è più quello di prima! Da settembre ad oggi ha visto modificare la sua condizione. L'allargamento delle aule didattiche ha consentito una miglio-re mobilità dei bambini e dei docenti e ha determinato una didattica più aperta e più produttiva verso i loro bisogni.

    Il neonato refettorio, con la nuova tinteggiatura, attesta le migliori condizioni sia di-dattiche sia pedagogiche. Il risultato consolidato è la naturale conseguenza del lavoro svolto dalla dirigenza e dai docenti, che hanno potuto attivare progetti proposti e completare quelli già attivati. I progetti: "Accoglienza", "Autunno pittore", " Natale in festa" dimostrano che le iniziati-ve avviate hanno trovato negli alunni e nelle famiglie una somma rispondenza con soddisfazione di tutti.

    Con il progetto "Accoglienza" è stata realizzata la conoscenza reciproca alunni-docenti e l'am-bientazione scolastica. Con "Autunno pittore", è stato avviato e conseguito il percorso di conoscenza, di competenze e di abilità grafico-pittorica. La manifestazione di Natale dei

    bambini della sezione di quattro anni ha concluso la prima parte del percorso didattico educativo.

    Scuola dell’Infanzia Pietre

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    Iter Didattici

    Il ricordo dei briganti è rimasto intatto fino ad oggi, ma in realtà prendendo in considerazione diversi punti di vista, è difficile definire chi fossero. Si identificano partigiani o briganti coloro che facevano parte di una banda di combattenti o fuorilegge. Infatti erano coloro che essendo contrari all’Unità d’Italia, prendevano le armi e davano vita a rivolte popolari. Il brigantaggio era un fenomeno prevalentemente meridionale o in genere dei territori ex borbonici, che non si verificò in tutti gli altri Stati preunitari italiani. Ebbe una forte spinta nell’autunno del 1860 dal ministro della Polizia Pietro Ulloa, che diffuse un documento in cui c’erano le istruzioni per la formazione di una bri-gata di volontari antipiemontese. Tra queste indicazioni vi era: il disarmo del-le guardie nazionali e il conseguente ar-mamento dei volontari, l’arresto di chi avrebbe tramato contro la brigata e l’ap-propriazione delle casse pubbliche. In se-guito alla sconfitta dei Borbone affluirono nelle brigate anche ex soldati dell’esercito sconfitto o disciolto e banditi di professio-ne. Ma chi erano i briganti? Coloro che difendevano i territori o coloro che voleva-no conquistarli? Con il termine “briganti”, si definiscono delle bande di fuorilegge, che in genere sono poveri contadini, che vagavano per i paesi nel Sud Italia a depredare, rubare e a farsi giustizia da soli: avevano una struttura militare ed erano organizzate in gruppi, con diverse basi sul territorio. L’equipaggiamento era composto da fucili o pisto-le, portavano calzoni corti, giubbetti, mantelli corti e le cosiddette “ciocie”, scarpe adatte ad ogni tipo di terreno; come unico stemma, o segno distintivo, portavano sul cappello una coccarda rossa. Chi erano i briganti ce lo dice la canzone “Brigante se more” di Eugenio Bennato e le due versioni contrappo-ste: mentre nella canzone di Bennato i versi “nun ce ne fott' do' re burbone a terra è a nosta e nun s'ha da tuccà” spiegano che i briganti volevano pro-teggere i territori dalla minaccia borbonica, nella versione alternativa i versi “nuje cumbattimmo p'o Rre Burbone a terra è a nostra e nun s'addatucca” spiegano che i briganti difendevano i territori contro i piemontesi. Dal punto di vista storico la versione di Bennato è più credibile, ma è ancora tutto da chia-rire. Questo fenomeno tutt’oggi è pieno di luci e ombre e vede schierate di-verse scuole di pensiero. Tuttavia è innegabile il ruolo e l’importanza del brigantaggio nel periodo uni-tario: ispira quella resistenza che spinge molti di noi ad amare ea difendere il nostro paese

    Classe 3B Scuola Secondaria di 1 Grado

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    Iter Didattici

    FATTA L’ITALIA BISOGNA FARE GLI ITALIANI: A CHE PUNTO SIAMO?

    Questa famosa frase associata dai più a Massimo D’Azeglio, sta a significare che per quanto l’Italia geograficamente e politicamente nel 1861 risulti unita, in essa vivevano culture, tradizioni e lingue (dialetti) diversi tra loro. Nono-stante si tratti di una frase espressa un secolo e mezzo fa, non è del tutto estranea dal contesto attuale. Basti pensare alle rivalità che sono ancora pre-senti nel nostro paese tra Nord e Sud, e la cultura è uno degli elementi di di-scordia. Sono anni che combattiamo questa guerra, ma attualmente stiamo ancora cercando di capire se avremo mai la possibilità di vincerla. È una sto-ria che affonda le radici in un passato non troppo lontano, ma che caratteriz-za ancora la nostra società. Siamo nel 1861, l’Italia si è unita, ma il popolo purtroppo non lo è, soprattutto dal punto di vista culturale. Ma ad oggi il livello culturale dei cittadini è aumentato o diminuito? La situazione è migliorata o peggiorata? Nel corso del tempo la "pubblica istruzione" è sempre stata in mano alla politica e al potere che ha deciso cosa insegnare ai suoi cittadini-sudditi-fedeli, anche se ha sempre ritenuto inutile o pericoloso alfabetizzare troppo il popolo. Oggi i cittadini sono capaci di leggere e scrivere, ma hanno difficoltà a comprendere testi semplici e sono privi di molte competenze utili nella vita quotidiana. Ci sono alcuni cittadini che hanno più di 55 anni, sono poco istruiti e svolgono professioni non qualificate. Oppure ci sono giovanis-simi che stanno a casa dei genitori senza lavorare né studiare. Poi ci sono gli analfabeti funzionali, quegli italiani che non sono in grado di capire neanche il libretto di istruzioni di un cellulare. Altre persone si lamentano dei propri poli-tici, quando infondo sono proprio loro a votarli - un esempio attuale è quello degli Stati Uniti con Donald Trump che tutti criticano, ma che tutti hanno vota-to. Attualmente l’ignoranza delle persone viene ripresa anche da programmi televisivi: un esempio è quello di Striscia la notizia, che spesso intervista gio-vani, addirittura universitari, chiedendogli i nomi di persone celebri e puntual-mente sbagliano o non si ricordano. Ma potremmo anche tener conto dei car-telli pubblicitari colmi di errori di ortografia, per non parlare della confusione dei ragazzi tra dialetto e italiano quando parlano, cosa molto grave! È diffusa, anche, la scarsa conoscenza lessicale: infatti se confrontiamo i temi di uno studente di seconda superiore e di uno di quarta elementare possiamo os-servare che il lessico utilizzato è molto simile, se non addirittura uguale. In conclusione, nonostante siano aumentate le possibilità d’istruirsi, anche gra-zie alle innovazioni tecnologiche, la gente non le sfrutta a proprio vantaggio. Ci sono ancora molte persone che dimenticano le conoscenze acquisite negli anni, non allenando la propria mente o dimenticando la voglia d’imparare.

    Classe 3B Scuola Secondaria di 1 Grado

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    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    La mostra su “I ragazzi ebrei di Villa Emma a Nonantola, 1942-1943” esposta lunedì 29 gennaio presso l'aula consiliare del Comune di Tramonti, Costiera amalfitana, ha ricordato cosa è stato il dramma della Shoah. In occasione della “Giornata della Memoria”, l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, se-zione di Salerno, insieme alle strutture locali dell'Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti e all’ANPPIA, al Club per l'Une-sco di Amalfi, con la collaborazione dell'Istitu-to Comprensivo Giovanni Pascoli di Tramonti, hanno raccontato la terribile storia degli ebrei perseguitati, e di come 73 ragazzi si salvaro-no grazie alla solidarietà, e ad un luogo che li accolse: Villa Emma a Nonantola. Sono stati gli alunni di Tramonti ad essere anche protagonisti attivi del-la Giornata della Memoria, istituita in tutto il mondo dalle Nazioni Uni-te, con letture di brani e versi musicali. Una video intervista ha raccontato la storia del salernitano Luigi Negri, che per oltre 20 mesi è stato detenuto in un campo di concentramento nazista. Ad essere intervistato è stato il figlio Enzo, giornalista, che ha ripercorso ciò che ha vissuto sulla propria pelle il papà, trasmettendo alle nuove generazioni la consapevolezza contro l’oblio. La mostra “I ragazzi ebrei di Villa Emma a Nonantola” per un giorno si è spostata da Salerno a Tramonti, grazie a Luigi Giannattasio, presi-dente dell’Anpi Salerno e a Mariella Rocco dell’Aned che hanno voluto così portare all'attenzione un capitolo di storia che va fatto conoscere, anche grazie alla sensibilità mostrata verso questo tema dall’Istituto scolastico “Giovanni Pascoli” sempre più aperto nel recepire input da parte del mondo dell’associazionismo. Attraverso quelle immagini, è stata ripercorsa la solidarietà che tanta parte della popolazione seppe dimostrare a chi era perseguitato dai na-zifascisti. Tanti gli episodi simbolici ricordati, e le letture che i ragazzi hanno proposto: da Primo Levi a Brecht, dalla storia di Liliana Segre nominata senatrice a vita fino ad arrivare a Joyce Lussu con la “filastrocca poetica” per la Shoah, in sintonia con il tema scelto dall'U-nesco per la Giornata 2018: "La memoria dell'Olocausto e l'educazione: la nostra memoria condivisa".

    Iter Didattici

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    “All’alba cominciò a soffiare il vento, un vento gelato che fece spuntare dappertutto il ghiaccio. Ma che splendore quando comparve il sole! Tutti gli alberi e i cespugli erano ricoperti di ghiaccio, era come vedere un intero bosco di coralli bianchi, come se tutti i rami fossero ricoperti di lucenti fiori bianchi. I rami degli alberi sembravano un ricamo. Quan-do brillò il sole ogni cosa scintillò, come se tutto fosse stato ricoperto di una polvere lucente. Era uno splendore senza fine.” Hans Chistian Andersen, L’uomo di neve Dalla lettura di questo brano, è nato un paesaggio invernale davvero suggestivo …

    OCCORRENTE: • foglio da disegno bianco • cartoncino celeste formato A4 • matite nelle tonalità del marrone • carta velina gialla • glitter fine argentato • sale grosso e sale fino mescolati • colla vinilica

    Incollare centralmente il cartoncino celeste sul foglio da disegno bian-co; disegnare e colorare alberi e cespugli spogli; distribuire la colla vi-nilica ‘a filo’ sugli alberi e sui cespugli creando una ‘ragnatela’ tra i rami spogli; cospargere la colla di abbondante sale grosso e fino mescolati; pressare per far aderire il sale; capovolgere il cartoncino per eliminare il sale in eccesso; spargere il glitter; realizzare il sole incollando palline di carta velina gialla.

    POLVERE LUCENTE Classi 2A/B Scuola Primaria

    Iter Didattici

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    I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it

    “Per tutte le violenze consumate

    su di Lei, per tutte le umilia-

    zioni che ha subito, per il suo

    corpo che avete sfruttato, per la

    sua intelligenza che avete cal-

    pestato, per l’ignoranza in cui

    l’avete lasciata, per la libertà

    che le avete negato, per la bocca

    che le avete tappato, per le ali

    che le avete tagliato, per tutto

    questo: in piedi Signori, da-

    vanti a una Donna!”

    William Shakespeare